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Henry Cavill pronto a essere James Bond dopo Mission: Impossible – Fallout

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Henry Cavill arriverà dal 29 agosto in sala con Mission: Impossible – Fallout e sembra che l’esperienza al fianco di Tom Cruise abbia preparato l’attore inglese a un altro grande franchise, quello di James Bond.

Parlando con Yahoo UK, Henry Cavill ha commentato il suo interesse verso il ruolo di Agente 007, visto che già in precedenza aveva espresso interesse nel ruolo, in relazione all’esperienza sul set di Christopher McQuarrie.

“Mi piacerebbe molto farlo. Penso che Bond sarebbe un ruolo molto divertente. E poi è britannico. Credo che, ora che ho il pass di Mission: Impossible, e posso fare tutti gli stunt e altre cose… Per me sarebbe molto interessante lavorare in un film come un Bond. Mi piacerebbe interpretare un personaggio inglese, perché non lo faccio quasi mai. Quindi se dovessero chiedermelo, direi senz’altro di sì.”

Ricordiamo che, mentre per Bond 25 sarà sempre Daniel Craig a ricoprire il ruolo dell’Agente Segreto, il film successivo necessiterà di un recasting e a quel punto, Cavill sarà solo uno dei tanti considerati per il ruolo.

Produzione e distribuzione di Bond 25 sono stati confermati. Il franchise sull’agente segreto del MI6James Bond, proseguirà con il capitolo numero 25 che avrà come protagonista di nuovo Daniel Craig, che interpreterà così per la quinta volta il personaggio.

Alla regia è stato confermato Danny Boyle che porta nel progetto anche il suo collaboratore di TrainspottingJohn Hodge, che firmerà la sceneggiatura. Annapurna si è assicurata i diritti di distribuzione domestica con la MGM, mentre la Universal Pictures distribuirà il film a livello internazionale.

Come da tradizione, Bond 25 verrà distribuito nel Regno Unito una settimana prima rispetto al resto del mondo, il 25 ottobre 2019, mentre l’8 novembre 2019 arriverà in tutto il mondo. Le riprese cominceranno il 3 dicembre prossimo.

Venezia 75: annunciate le giurie. Ci sono Taika Waititi, Naomi Watts e Paolo Genovese

A seguito dell’annuncio del programma ufficiale della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2018, sono stati diffusi anche i nomi che formeranno le giurie di Venezia 75. A cominciare dal Concorso Ufficiale, Guillermo del Toro, già annunciato come presidente di giuria, avrà il compirto di lavorare al fianco di Sylvia Chang, Trine Dyrholm, Nicole Garcia, Paolo Genovese, Malgorzata Szumowska, Taika Waititi, Christoph Waltz, Naomi Watts.

Per quanto riguarda la sezione Orizzonti, invece, la presidentessa Athina Tsangari sarà affiancata da Michael Almereyda, Frederic Bonnaud, Mohamed Hefzy, Alison Mclean, Andrea Pallaoro. Per la giuria Opera Prima Luigi De Laurentiis, il presidente Ramin Bahrani lavorerà con Carolina Crescentini, Kaouther Ben Hania, Hayashi Kanako, Gaston Solnicki. Infine, il concorso Venice VR sarà presieduto da Susanne Bier, affiancata da Alessandro Baricco e Clemence Poesy.

Venezia 75: il ricco programma. Cuaron, Coen, Guadagnino nel Concorso

La 75° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si svolgerà dal 29 agosto all’8 settembre 2018. Vanessa Redgrave riceverà il Leone d’Oro alla carriera. Michele Riondino sarà il padrino del Festival, presentando le cerimonie di apertura e di chiusura.

Wonder Woman 1984: un nuovo misterioso personaggio nel film

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Wonder Woman 1984: un nuovo misterioso personaggio nel film

È Deadline a riportare che il cast di Wonder Woman 1984 si è arricchito di un nuovo personaggio misterioso. L’attrice Natasha Rothwell, nota per Insecure, è entrata a far parte del cast al fianco di Gal Gadot. L’annuncio segue la presenza al Comic Con di San Diego della stessa Gadot, con Chris Pine e Patty Jenkins.

Wonder Woman 1984: mostrate le prime scene con Gal Gadot al SDCC 2018

È stato confermato dalla regista Patty Jenkins durante lo scorso CinemaCon che Wonder Woman 1984 sarà ambientato negli anni Ottanta, rivelando al pubblico un’altra epoca iconica in cui svolgere le avventure di Diana.

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman.

Il film vedrà ancora come protagonista Gal Gadot opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro Pascal, di cui non è stato ancora confermato il personaggio. Il film sarà ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura è stata curata da Goeff Johns e Patty Jenkins.

Wonder Woman 2 arriverà al cinema il 1 novembre 2019.

Roma di Alfonso Cuaron, il teaser trailer

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Ecco il teaser trailer di Roma, il nuovo film di Alfonso Cuaron, a tre anni dal pluri-premiato Gravity. Il video è stato condiviso dal regista messicano sul suo account Instagram, a seguito dell’annuncio che vedrà la pellicola presentata in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il prossimo settembre.

Il video da Youtube:

Roma stando a quanto dichiarato da Alberto Barbera, durante la conferenza stampa di Venezia 75, è una storia autobiografica con una lunghissima produzione, dovuta alla ricerca e alla ricostruzione storica. Il film si concentra su degli eventi che hanno segnato l’adolescenza di Cuaron stesso, ma che a quanto pare sono anche rappresentativi di un’epoca. Nella didascalia al video su Instagram, il regista ha infatti scritto: ci sono periodi nella storia che segnano la società e momenti nella vita che ci trasformano, come individui.

Alfonso Cuaron in Concorso a Venezia 75 con Roma

Ciné 2018: Magnitudo con Chili, intervista a Francesco Invernizzi

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Tra i vari annunci dell’edizione Ciné 2018 c’è stato quello relativo a Magnitudo film che annuncia un accordo di distribuzione con Chili, piattaforma di streaming che entra per la prima volta nella distribuzione cinematografica. Dopo i successo di CARAVAGGIOL’ANIMA E IL SANGUE e FIRENZE E GLI UFFIZI 3D, Magnitudo con CHILI presenta una nuova serie di documentari come quello sul BERNINIDINOSAURS FOR SALE che arriveranno al cinema nella seconda parte di stagione del 2018. Nel 2019 invece sarà la volta di LEONARDO 500, in occasione dell’anniversario dalla morte di Leonardo Da Vinci. Nello stesso anno arriveranno altri titolo come PALLADIO, uno degli architetti più influente di sempre e MATERA, il film dedicato alla città che sarà capitale della cultura l’anno prossimo. Gli altri titolo annunciati sono quello dedicato a CANOVA che si preannuncia uno dei più atteso e quello dedicato alle Wunderkammer intitolato LA STANZA DELLE MERAVIGLIE – WOW.

Nell’occasione abbiamo avuto il piacere di parlare del nuovo listino Magnitudo con CHILI con Francesco Invernizzi, Amministratore Delegato di Magnitudo film che ci ha rivelato cosa c’è dietro alle scelte di distribuzione: “Chi va a vedere un film d’arte, ci va per l’arte che racconta, non per la fiction. La differenza la fa il valore scientifico, altrimenti si tratta di lavori di fiction che riguardano l’arte. In generale sappiamo che l’arte deve esserci, deve essere vera e avere un senso. Io non considero i nostri prodotti dei documentari classici. Nel caso dell’arte si deve costruire un film d’arte con attrezzature, troupe, capacità tecniche e delle persone, unite a regia e fotografia, per creare dei film d’arte. In questo modo quell’opera viene considerata nel momento storico in cui ci troviamo. I documentari che vanno per la maggiore sono quelli che la gente va a vedere ma che sono deboli dal punto di vista cinematografico. Allora, il film è bello ma vale la pena andare al cinema a vederlo? Questo è quello di cui mi devo occupare io.”

Riguardo alla partecipazione in prima persona della Magnitudo come distribuzione, Invernizzi ha commentato: “Magnitudo aveva deciso da tempo di affacciarsi alla distribuzione, parlavamo già di questo con i nostri distributori internazionali. Questo perché credo che sia il completamento di un percorso. Arriva anche dal lato dell’esercente e del consumatore un commento e un dialogo diretto. Nasce quest’incontro con Chili quindi, perché loro sono una piattaforma avanzata di contenuti per il futuro, e si fanno anche promotori del cinema. Per questo avremo anche il rispetto delle finestre tra uscite al cinema e sulle piattaforme stesse. La nostra mission è fare buoni prodotti, contribuire a far conoscere le bellezze del nostro paese anche all’estero e poi c’è l’intenzione e la speranza di riuscire a portare a vedere le opere di persona.”

Non solo produzioni nazionali, Magnitudo guarda anche all’estero: “Nel listino abbiamo tutti titoli prodotti da noi e con la nostra partecipazione. Sono molte produzioni internazionali. Abbiamo coniato il termine unvisible, non invisible. Si tratta di entrare nelle collezioni private, che per vedere non si può pagare un biglietto. Cercando e facendo questo lavoro abbiamo scoperto che esistono delle meraviglie che non conosciamo. C’è gente che ha in casa non solo mobili e oggetti preziosi, ma addirittura dinosauri ricostruiti. Da questo è nata l’idea che non solo mostra ma si informa anche sulle leggi che regolano questo mondo, fino a toccare il mercato nero, che però non è il centro del nostro racconto. Il nostro target di riferimento è l’over 35, quelli che conoscono l’arte e quelli che ne vogliono sapere. Il nostro scopo è quello di allargare il raggio di interesse. Vorremmo lavorare anche con le scuole. Il rapporto con l’estero è molto buono e gestiamo noi direttamente, da adesso anche con Chili. Da sempre i nostri film sono stati visti in tutto il mondo per cui abbiamo un ottimo rapporto con i sales agents. Il contenuto d’arte interessante nasce in italia e il mondo risponde bene, sono film che vengono poi visti al cinema.”

LISTINO MAGNITUDO CON CHILI

  • BERNINI – AL CINEMA SOLO IL 12 -13 E 14 NOVEMBRE 2018
  • DINOSAURS FOR SALE – AL CINEMA SOLO IL 10-11 E 12 DICEMBRE 2018

ANTICIPAZIONI 2019

  • LEONARDO 500
  • PALLADIO
  • CANOVA
  • LA STANZA DELLE MERAVIGLIE – WOW.

Una Storia senza Nome: il trailer del film di Roberto Andò

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Ecco il trailer di Una Storia senza Nome, il nuovo film di Roberto Andò che sarà presentato nella selezione ufficiale della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2018. Protagonisti del film Micaela Ramazzotti, Renato Carpentieri e Alessandro Gassman.

Roberto Andò presenterà nell’ambito della Selezione Ufficiale – Fuori Concorso della 75esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il suo nuovo film Una storia senza nome, che prende spunto da uno dei più grandi e misteriosi furti d’arte di sempre: quello della Natività del Caravaggio, scomparsa nel 1969 a Palermo.

Descritto dallo stesso regista come “un film sul cinema”, Una Storia Senza Nome alterna i toni del thriller a quelli della commedia e indaga il rapporto che il cinema stesso instaura tra finzione e vita vera, nonché le “sue capacità di investigare la realtà e di trascenderla”.

Valeria (Micaela Ramazzotti), giovane segretaria di un produttore cinematografico, vive sullo stesso pianerottolo della madre, Amalia, donna eccentrica e nevrotica (Laura Morante), e scrive in incognito per uno sceneggiatore di successo, Alessandro (Alessandro Gassmann). 

Un giorno, Valeria riceve in regalo da uno sconosciuto, un poliziotto in pensione (Renato Carpentieri), la trama di un film. Ma quel plot è pericoloso, “la storia senza nome” racconta infatti il misterioso furto, avvenuto a Palermo nel 1969, di un celebre quadro di Caravaggio, la Natività. Da quel momento, la sceneggiatrice si troverà immersa in un meccanismo implacabile e rocambolesco.

Una storia senza nome arriverà al cinema dal 20 settembre 2018.

Sulla mia Pelle: trailer del film che racconta gli ultimi giorni di Stefano Cucchi

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Aprirà la sezione Orizzonti della 75° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia Sulla mia Pelle, il film diretto da Alessio Cremonini che racconta gli ultimi sette giorni della vita di Stefano Cucchi. A interpretare il protagonista c’è Alessandro Borghi, in una performance già considerata straordinaria. Di seguito il trailer del film co-prodotto da Netflix.

L’emozionante racconto degli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi e della settimana che ha cambiato per sempre la vita della sua famiglia. I protagonisti sono interpretati da Alessandro Borghi, Max Tortora, Milvia Marigliano e Jasmine Trinca.

Once Upon a Time in Hollywood: le foto dal set con DiCaprio e Pitt

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Continuano le riprese di Once Upon a Time in Hollywood, il nuovo film di Quentin Tarantino con un cast all stars, guidato da Brad Pitt e Leonardo DiCaprio. Di seguito potete vedere le immagini dei set del film e il regista e i suoi protagonisti al lavoro:

Clicca qui per vedere le altre foto

Once Upon A Time In Hollywood, nono film di Quentin Tarantino vede confermati nel cast Brad Pitt, Leonardo DiCaprio, Al PacinoTim RothKurt Russell, Michael Madsen, Margot RobbieLuke PerryDamian Lewis e Dakota Fanning.

Tarantino in persona ha rivelato la sinossi del film, collegata come annunciato mesi fa all’assassinio di Sharon Tate:

La storia si svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che viene chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva western, e il stunt di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi stanno lottando per farcela in una Hollywood che non riconoscono più. Ma Rick ha un vicino di casa molto famoso…Sharon Tate.

L’uscita nelle sale di Once Upon a Time In Hollywood è fissata al 9 agosto 2019.

Fonte

Venezia 75: il ricco programma. Cuaron, Coen, Guadagnino nel Concorso

Alberto Barbera e Paolo Baratta hanno presentato il programma completo di Venezia 75, l’edizione 2018 della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia che si svolgerà al Lido dal 29 agosto all’8 settembre.

In apertura, il Presidente Baratta ha anticipato le due iniziative che celebrano il 75° anni della manifestazione. Il primo è una Mostra di “compleanno”, curata da Alberto Barbera, e la seconda è una ricerca in forma di volume sulla storia della Mostra stessa. Barbera invece esordisce con i ringraziamenti, preannunciando, prima di passare a sfogliare con i presenti tutto il programma, che l’edizione di quest’anno conta tanti film di genere che sono anche film d’autore, con spazio a grandi nomi ma anche a esordienti e scommesse su opere prime e seconde. L’attenzione ai generi conferma anche la tendenza degli anni passati, che hanno visto la presenza in concorso di film come La la Land e Ammore e Malavita.

La prima novità della selezione ufficiale è che Cinema in Giardino diventa Sconfini, e presenta i primi nomi interessanti, dal ritorno di Gipi al cinema con Il ragazzo più felice del mondo al documentario di Francesco Patierno intitolato Camorra, passando per la Extended Cut di The Tree of Life di Terrence Malick in anteprima mondiale e in uscita per la Criterion Collection. La sezione Orizzonti aprirà con la storia di Cucchi, Sulla mia pelle, con Alessandro Borghi, diretto da Alessio Cremonini.

La presentazione del Fuori Concorso inizia invece con l’annuncio dell’Evento Speciale, The Other Side of the Wind di Orson Welles, il film mai completato del grande genio, il cui completamento è stato promosso prima di tutto da Frank Marshall, storico produttore di Welles stesso. Ci sarà anche L’amica geniale, serie HBO/Rai/Wildeside, girata da Saverio Costanzo, basata sui romanzi di Elena Ferrante, in un’operazione simile a quella portata avanti con The Young Pope di Paolo Sorrentino, due anni fa. Sempre nella sezione Fuori Concorso, per la categoria Non Fiction, arriva anche il nuovo film di Errol Morris, l’attualissimo American Dharma, ma anche il documentario 1938 Diversi, un’indagine sulle Leggi Razziali che, ancora, si rivelano attuali. Ma la sezione dà spazio anche a grandissimi nomi, come Tsai Ming-liang e Fredrerick Wiseman.

Il Fuori Concorso Fiction si apre invece con l’italiano Roberto Andò, Una Storia senza nome, su cinema e politica, e con lui anche l’autobiografico Les Estivants di Valeria Bruni Tedeschi. Poi c’è il grande titolo hollywoodiano, già annunciato, A Star Is Born, esordio di Bradley Cooper dietro alla macchina da presa. Torna anche Dupras, che nel 2016 era in concorso con Il Cittadino Illustre (Coppa Volti), e torna Trapero, dopo la migliore regia nel 2015 con El Clan, con La Quietud. Sempre nella stessa sezione, sarà di nuovo al Lido Zhang Yimou, con un film di genere in costume, dopo i due Leoni d’Oro nella storia del Festival.

Il Concorso di Venezia 75 apre con First Man di Damien Chazelle, che a Venezia presentò La la Land, e che adesso torna con Ryan Gosling per il suo terzo film. Assayas porta la commedia nel Concorso con Doubles Vies, mentre Audiard il western con The Sisters Brothers. Il genere si replica con i Fratelli Coen, prodotto da Netflix, The Ballad of Buster Cruggs, sei episodi diversi, per tono e generi, un film anche sulla morte della mitologia del western e sull’America contemporanea. Torna al Lido anche Brady Corbet con Vox Lux, dopo il successo, sempre a Venezia, de L’Infanzia di un Capo. Anche Alfonso Cuaron torna alla manifestazione veneziana con Roma, film autobiografico in bianco e nero, anche questo acquistato da Netflix. Una lunga produzione per una storia che racconta l’adolescenza del regista messicano. Più serio il tono di Paul Greengrass che racconta il terribile attacco neonazista in Norvegia del 22 luglio 2011, con 22 July. Nel Concorso anche Suspiria di Luca Guadagnino, remake ma anche progetto personalissimo, a detta di Barbera il più ambizioso del regista, con una straordinaria Tilda SwintonFlorian Henckel von Donnersmarck, premio Oscar per Le Vite degli Altri, torna con un film ambientato nella Germania divisa, un film sull’arte e sul valore della storia, dal titolo Opera senza Autore. L’australiana di Babadook, Jennifer Kent, presenta in concorso la sua opera seconda, The Nightingale, film storico su una donna che persegue la sua vendetta. Yorgos Lanthimos e Mike Leigh portano al festival due film storici, da una parte intrighi di corte, dall’altra una riflessione sul potere in una repressione sanguinosa rimossa dalla storia inglese. Dopo Il Giovane Favoloso, Mario Martone torna a Venezia con Capri-Revolution, con Marianna Fontana, in cui una pastorella dell’isola entra in contatto con una società proto-hippie degli anni ’10, mentre Roberto Minervini, documentarista italiano che vive negli USA, racconta il razzismo della società americana contemporanea. Barbera ha scelto anche un altro Premio Oscar, László Nemes, che dopo Il Figlio di Saul porta al Lido Sunset, film fondato sulla partecipazione dello spettatore. Carlos Reygadas, abitudinario di Cannes, sbarca al Lido con un nuovo tassello nel suo linguaggio cinematografico, con tutti elementi realistici. Julian Schnabel racconta invece con grande ambizione quello che c’era dentro alla testa di Vincent Van Gogh, in un’indagine di sugli ultimi anni del pittore. Torna anche Shinya Tsukamoto con un film di samurai decisamente atipico (il protagonista si scopre incapace di uccidere).

Il programma, nella sua complessità, sembra ricalcare il percorso degli anni precedenti, con tanto spazio ai grandi autori affermati, ma con un occhio anche a opere prime e secondo, persino nel concorso. Il giudizio di Barbera sul cinema italiano è quello di una realtà propositiva e in movimento, giudizio attendibile dal momento che la commissione ha visionato circa 150 titoli presentato dal nostro Paese, scegliendo, per il concorso, Martone, Minervini e Guadagnino. A differenza di Cannes, Venezia presenta ben sei titoli importanti provenienti da Netflix, un approccio molto differente alla piattaforma, che però Barbera giustifica parlando delle leggi precise che in Francia regolano il passaggio in streaming dei film dopo l’uscita in sala.

IL PROGRAMMA COMPLETO

CONCORSO UFFICIALE

– First Man di Damien Chazelle (Film d’apertura)

– The Mountain di Rick Alverson

– Doubles Vies di Olivier Assayas

– The Sisters Brothers di Jacques Audiard

– The Ballad of Buster Scruggs di Joel e Etan Coen

– Vox Lux di Brady Corbet

– Roma di Alfonso Cuarón

– 22 July di Paul Greengrass

– Suspiria di Luca Guadagnino

– Werk Ohne Autor (Opera senza autore) di Florian Henckel von Donnersmarck

– The Nightingale di Jennifer Kent

– The Favourite di Yorgos Lanthimos

– Peterloo di Mike Leigh

– Capri-Revolution di Mario Martone

– What You Gonna Do When the World’s On Fire di Roberto Minervini

– Napszállta (Sunset) di László Nemes

– Frères Ennemis di David Oelhoffen

– Nuestro Tiempo di Carlos Reygadas

– At Eternity’s Gate di Julian Schnabel

– Acusada di Gonzalo Tobal

– Zan (Killing) di Shin’ya Tsukamoto

ORIZZONTI

– Sulla mia pelle di Alessio Cremonini (Film d’apertura)

– Kraben Rau (Manta Ray) di Phuttiphong Aaronpheng

– Soni di Ivan Ayr

– Ozen (The River) di Emir Baigazin

– La noche de 12 años di Alvaro Brechner

– Deslembro di Flavia Castro

– Anons (The Announcement) di Mahmut Fazil Coşkun

– Un giorno all’improvviso di Ciro D’Emilio

– Charlie Says di Mary Harron

– Amanda di Mikhael Hers

– Yom Adaatou Zoli (The Day I Lost My Shadow) di Soudade Kaadan

– L’Enkas di Sarah Marx

– The Man Who Surprised Everyone di Natasha Merkulova e Aleksy Chupov

– Kukumbu Tubuh Indakuhn (Memories of My Body) di Garin Nugroho

– As I Lay Dying di Mostafa Sayyari

– La profezia dell’armadillo di Emanuele Scaringi

– Erom (Stripped) di Yaron Shani

– Jinpa di Pema Tseden

– Tel Aviv On Fire di Sameh Zaobi

– Un Peuple et son roi di Pierre Schoeller

– La quietud di Pablo Trapero

– Ying (Shadow di Zhang Yimou

– Dragged Across Concrete di S. Craig Zahler

FUORI CONCORSO (fiction)

– A Star Is Born di Bradley Cooper

– Una storia senza nome di Roberto Andò

– Mi obra maestra di Gastón Duprat

– A Tramway in Jerusalem di Amos Gitai

FUORI CONCORSO (documentari)

– A Letter to a Friend in Gaza di Amos Gitai

– Aquarela di Victor Kossakovski

– El Pepe – Una vida suprema di Emir Kusturica

– Process di Sergei Loznitsa

– Carmine Street Guitars di Ron Mann

– Isis, Tomorrow. We Lost Souls of Mosul di Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi

– American Dharma di Errol Morris

– Introduzione all’oscuro di Gaston Solnicki

– 1938 diversi di Giorgio Treves

– Ni De Lian (Your Face) di Tsai Min-Liang

– Monrovia, Indiana di Frederick Wiseman

SCONFINI

– Blood Kin di Ramin Bahrani

– Il banchiere anarchico di Giulio Base

– Il ragazzo più felice del mondo di Gipi

– Arrivederci Saigon di Wilma Labate

– The Tree of Life Extended Cut di Terrence Malick

– L’Heure de la sortie di Sébastien Marnier

– Magic Lantern di Amir Naderi

– Camorra di Francesco Patierno

PROIEZIONI SPECIALI

– The Other Side of the Wind di Orson Welles

– They’ll Love Me When I’m Dead di Morgan Neville

– L’amica geniale di Saverio Costanzo (primi due episodi)

– Il diario di Angela – Noi due cineasti di Yervant Gianikian

BIENNALE COLLEGE

– Deva di Petra Szocs

– Yuva di Emre Yeksan

– Zen sul ghiaccio sottile di Margherita Ferri

La 75° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si svolgerà dal 29 agosto all’8 settembre 2018. Guillermo Del Toro sarà il Presidente della Giuria del Concorso, mentre Vanessa Redgrave riceverà il Leone d’Oro alla carriera. Michele Riondino sarà il padrino del Festival, presentando le cerimonie di apertura e di chiusura.

Rogue One: A Star Wars Story, Darth Vader doveva combattere su Scarif

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L’apparizione di Darth Vader alla fine di Rogue One: A Star Wars Story, ha eccitato tutti gli spettatori, grazie alla potenza della scena e alla performance di Vader stesso, per la prima volta completamente in preda alla furia Sith.

Tuttavia sembra che l’iconico personaggio dovesse apparire anche sulla spiaggia di Scarif, dove si svolge la battaglia finale. A dirlo è lo sceneggiatore del film, Gary Whitta, che spiega che aveva ideato la scena, senza però mai sceneggiarla.

“La versione che ho ideato, ma mai scritto, vedeva Vader sulla spiaggia di Scarif che si faceva violentemente strada attraverso un blocco ribelle ai piedi della torre Imperiale. La versione nel Raddus però funziona molto meglio, perché è compressa e dà più un senso di horror che d’azione.”

Rogue One: la scena finale con Darth Vader disponibile in rete – video

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Rogue One A Star Wars Story: il trailer internazionale finale

Diretto da Gareth Edwards su una sceneggiatura di Gary Whitta e Chris Weitz, Rogue One a Star Wars Story è un film prequel ambientato negli anni tra La Vendetta dei Sith e Una Nuova Speranza. Nel cast del film Felicity JonesMads Mikkelsen, Riz AhmedDiego LunaForest Whitaker, Jiang Wen e Ben Mendelsohn. 

Rogue One a Star Wars Story recensione del film

Un marito a metà: trailer della commedia francese

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Un marito a metà: trailer della commedia francese

Guarda il trailer italiano di Un marito a metà, in arrivo nei cinema italiani a partire dal 30 agosto distribuito da Officine UBU. Cosa succede quando una moglie scopre che il proprio marito ha un’amante? Le conseguenze possono essere esilaranti se la soluzione è originale; un inaspettato affidamento congiunto a settimane alterne! Questo è quello che accade a Jean, protagonista della nuova scoppiettante commedia francese diretta da Alexandra Leclère.

Jean (Didier Bourdon), affascinante professore di Lettere alla Sorbona di Parigi, è l’oggetto del desiderio, conteso in uno spassoso triangolo amoroso, che si ritroverà vittima di un diabolico piano ideato dalla moglie Sandrine (Valérie Bonneton) con la complicità della giovane amante Virginie (Isabelle Carré). Le due rivali in amore, disposte a tutto pur di trattenerlo a sé, troveranno un accordo inusuale e si divideranno, tra numerose difficoltà, ripicche ed esilaranti colpi bassi, l’amore e le attenzioni di Jean.

La regista Alexandra Leclère, prendendo spunto dalla quotidianità e da un suo vissuto personale, dà vita a una commedia brillante e ricca di colpi di scena in cui rovescia gli stereotipi sull’adulterio e sulla coppia. Un trio affiatato, un film tutto da ridere e un finale inaspettato fanno di UN MARITO A METÀ la perfetta commedia estiva per affrontare – con il giusto cinismo e un tocco di malizia – il rientro in città. UN MARITO A META’ arriverà al cinema a partire dal 30 agosto con Officine UBU.

Un marito a metà, la trama

Sandrine, sposata da 15 anni e con due figli, scopre che il marito Jean ha una relazione con un’altra donna. Superato lo shock iniziale, Sandrine decide di incontrare la rivale Virginie e le propone un insolito accordo: condividere il marito a settimane alterne, una sorta di affidamento congiunto. Inaspettatamente Virginie accetta e le due donne impongono a Jean un bizzarro triangolo amoroso e un nuovo stile di vita. Ma quello che per Jean sembra un sogno che diventa realtà, si rivelerà ben presto un incubo carico di imprevedibili conseguenze!

Avengers 4: la intro fan-made omaggia il finale di Infinity War

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Avengers 4: la intro fan-made omaggia il finale di Infinity War

Mentre aspettiamo ancora notizie su Avengers 4, su tutte il titolo ufficiale, i fan del MCU si scatenano in prodotti fan-made e tra questi, oggi Reddit ci regala una intro al film davvero divertente.

Il video in questione, che potete vedere al link sotto, è la riproposizione del logo animato che si vede a inizio di ogni film della Marvel, con una piccola aggiunta nel finale che omaggia il finale tragico di Infinity War.

Guarda la Intro Fan-Made

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La prima sinossi di Avengers 4“Il culmine di 22 film interconnessi, il quarto film della saga degli Avengers porterà gli spettatori a essere testimoni di un punto di svolta di un viaggio epico. I nostri amati eroi capiranno davvero quanto è fragile questa realtà e i sacrifici che devono essere fatti per sostenerla.

Avengers 4: il titolo ufficiale dovrebbe spaventare i fan

Giornate degli Autori: il programma della XV edizione

Giornate degli Autori: il programma della XV edizione

La XV edizione delle Giornate degli Autori si svolgerà nel quadro della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dal 29 agosto all’8 settembre. Grazie al sostegno delle associazioni italiane degli autori (Anac e 100autori), all’impulso del Presidente Roberto Barzanti, alla collaborazione di istituzioni pubbliche (in primis il MiBAC e la SIAE) e soggetti privati (dal main sponsor BNL – Gruppo BNP Paribas al creative partner Miu Miu), al lavoro di una fantastica squadra di professionisti che negli anni ha saputo rinnovarsi e dare continuità al lavoro dei Delegati (Fabio Ferzetti e oggi Giorgio Gosetti) e del Vice direttore Sylvain Auzou, le Giornate degli Autori sono una realtà vivace e feconda che porta alla Mostra il coraggio della creatività, le voci di autori da tutto il mondo, un modello indipendente e diverso di interpretare l’idea stessa del Festival.

“Quando abbiamo cominciato nel 2004, con Citto Maselli, Emidio Greco, Roberto Barzanti – dice il Delegato generale, Giorgio Gosetti – avevamo meno di tre mesi davanti, zero budget, tante idee e una scommessa comune da vincere, in piena sintonia con la Biennale. Oggi crediamo di proporre un programma che va ben oltre la semplice vetrina dei film della selezione ufficiale, una luminosa finestra aperta sul lavoro degli autori, sulle loro sfide e sulle emergenze e le prospettive di un cinema in piena trasformazione”.

11 film in concorso, una serie molto articolata di eventi speciali tra cui un omaggio speciale al Leone d’oro Alexander Kluge e il programma speciale Women’s Tales in collaborazione con il creative partner Miu Miu, un fitto programma di immagini e parole che animeranno le serate alla Villa degli Autori, un riconoscimento al cinema al femminile delle Giornate presentato dal gruppo Hearst Italia, il Label di Europa Cinemas, il premio SIAE per un autore italiano (Mario Martone) nel quadro di una collaborazione che ci accompagna per tutti i giorni di Venezia, il premio del pubblico assegnato dagli spettatori nel segno di BNL, il premio delle Giornate realizzato con il sostegno del Parlamento Europeo (progetto “28 volte cinema” per il Lux Film Prize) con la splendida e giovanissima giuria presieduta quest’anno da un regista italiano, Jonas Carpignano.

Che volto avrà la selezione di quest’anno? La vitalità e la qualità delle proposte giunte quest’anno a Venezia (solo per la nostra sezione quasi 1000 pellicole visionate) garantisce di un’annata davvero ricca di talenti, sia affermati che giovani o esordienti. Ed è un segno prepotente ed incoraggiante per tutta la Mostra, per tutte le sue sezioni. Noi abbiamo scelto di dedicare l’apertura delle Giornate degli Autori a un grande maestro, a un cineasta come Rithy Panh che ha fatto della memoria e del pensiero sul passato la chiave per leggere il presente, convinti che la sua ricerca sia in totale sintonia con la nostra visione del valore del cinema nella società. E abbiamo affidato la nostra chiusura a una commedia, nella tradizione delle Giornate che hanno sempre aperto le loro porte ai generi, all’intrattenimento intelligente e provocatorio. Le opere prime non mancano nel programma (e ancor più numerose sono le opere seconde), ma non sono state la bussola della nostra ricerca che ha privilegiato il coraggio e il rinnovamento come dimostra il bellissimo, nuovo film di Joachim Lafosse, un moderno western al femminile, significativo fin dal titolo.

È straordinariamente forte quest’anno la presenza femminile nella nostra selezione: 6 film su 12 (compresa la chiusura dell’8 settembre) sono firmati da autrici e in tutti i film i personaggi femminili giocano un ruolo cruciale, sintomo di un tempo in cui al centro della ricerca c’è sempre più spesso il nucleo originale della società: una famiglia scomposta, disgregata, riaggregata, messa in discussione dal ruolo che la donna porta con sé. Anche questa scelta è il risultato di una ricerca senza steccati e presupposti: abbiamo cercato il meglio (nell’ambito di ciò che potevamo scoprire e avere) e spesso lo abbiamo trovato nella sensibilità femminile. Il numero delle nazionalità rappresentate (oltre 15) conferma del resto che le Giornate spaziano nelle cinematografie di tutto il mondo e che se costanti esistono, queste non hanno bandiera o limiti.

Un discorso a parte merita il cinema italiano che porta alle Giornate degli Autori un film in concorso (Ricordi? di Valerio Mieli) e un evento speciale come Il bene mio di Pippo Mezzapesa. Dopo l’ampia rappresentanza dello scorso anno si potrebbe pensare a un passo indietro dovuto anche alle difficili condizioni in cui autori e produttori hanno potuto operare in questi 12 mesi. Noi preferiamo sottolineare invece che ci ha colpito la varietà dei formati e delle idee di cinema che la difficoltà del mercato ha incentivato. Così troviamo molte finestre italiane aperte sul programma e siamo orgogliosi di aver dato spazio a formati diversi (per la prima volta c’è più di un cortometraggio anche se ogni scelta in questo campo va ricondotta a una specificità di linguaggio) e con un’attenzione particolare allo spazio del documentario, protagonista delle “Notti veneziane” alla Villa degli Autori. Se dovessimo scegliere un portabandiera di questo spazio penseremmo a Stefano Savona cui affidiamo una “carta bianca” per scardinare il modello di un festival come puro spazio delle opere in vetrina e in anteprima.

La Villa degli Autori avrà quindi – una volta di più – centralità assoluta nel nostro progetto di “festival nel festival”. Sarà come sempre luogo di convivialità e di dialogo, momento di ospitalità degli autori italiani per quelli che invitiamo a Venezia. Ma sarà anche un luogo per interrogarci sul futuro, un’occasione per la riflessione e il confronto, grazie agli incontri che stiamo progettando con il Gruppo Hdrà. Ecco perché, con la consueta complicità di Immagine&Strategia, abbiamo scelto per quest’edizione un’immagine doppia (un uomo e una donna), allegra e combattiva come i guantoni da boxe che vorremmo indossassero tutti quelli che saranno con noi, fin dalla serata di pre-apertura dedicata ai nuovi talenti di “Bookciak, Azione!”. È il nostro modo di ricordare un’altra stagione, 50 anni fa, in cui i giovani conquistarono il centro del ring e furono campioni; è il nostro modo di ricordare a noi stessi che il talento, la fantasia, la determinazione possono sfondare i muri delle convenzioni e dell’impossibile.

Nel momento in cui presentiamo un programma di cui siamo specialmente orgogliosi per come alterna innovazione e continuità, sentiamo di dovere un ringraziamento speciale alla Direzione Generale Cinema che sostiene noi come tutta la Mostra e che è il punto di riferimento di un cinema italiano che merita attenzione e fiducia, e alla Biennale di Venezia con cui abbiamo sempre sviluppato un rapporto di collaborazione e lealtà reciproca che dovrebbe essere il modello per tutti gli operatori di cultura nell’Italia di oggi.

Giornate degli Autori

SELEZIONE UFFICIALE
IN CONCORSO

Film d’apertura
Il senso della memoria
LES TOMBEAUX SANS NOMS (GRAVES WITHOUT A NAME) di Rithy Panh
Cambogia/Francia, 2018, 115’, prima mondiale
Produzione: CDP Catherine Dussart Production
Vendite estere: Playtime

Dopo L’immagine mancante (vincitore del Certain Regard nel 2013 e candidato all’Oscar come Miglior Film Straniero nel 2013) ed Exile, Rithy Panh continua il suo percorso di ricerca personale e spirituale. S21 – la macchina di morte dei Khmer Rossi e Duch, le maître des forges de l’enfer analizzavano i meccanismi del crimine. Les tombeaux sans noms è l’espressione del bisogno di ritrovare la pace. Quando un uomo, che a tredici anni ha perso quasi tutta la sua famiglia sotto il regime dei Khmer rossi, va alla ricerca delle tombe dei suoi familiari, non importa se su un terreno d’argilla o puramente spirituale, cosa trova? E soprattutto, cosa sta cercando? Alberi spettrali? Villaggi ormai irriconoscibili? Testimoni tanto spaventati da non voler parlare? Il tocco etereo del corpo di un fratello o di una sorella al calare della notte? Un film che va ben oltre la storia di un singolo Paese assumendo una dimensione universale. “Eravamo in undici quando lasciammo Phnom Penh. Solo due di noi sono sopravvissuti. Venti anni dopo, nel 1996, torno regolarmente a Char, Trum, Wat PÔ. Ma perché ripresentarsi in questi posti? Per cercare cosa? Non vi sono tracce delle tombe di mio padre e dei miei nipoti. Dove si trovano le fosse comuni in cui sono sepolte mia madre e le mie sorelle? La morte è invisibile”. (Rithy Panh)

Che cos’è la tenerezza?

C’EST ÇA L’AMOUR (REAL LOVE) di Claire Burger
Francia, 2018, 98’, prima mondiale
Con Bouli Lanners, Justine Lacroix, Sarah Henochsberg
Produzione: Dharamsala
Vendite estere: Indie Sales Company

Debutto “in solitaria” dalla regista che nel 2014 vinse la Caméra d’or con il collettivo Party Girl. È il racconto della vita di Mario, un uomo che, da quando sua moglie se n’è andata, deve occuparsi della casa e crescere due figlie adolescenti in piena crisi. Un ritratto solo apparentemente sommesso e quotidiano che diventa racconto corale, confronto di solitudini e sentimenti, orchestrato dal grande Bouli Lanners di Louise-Michel e di Petit Paysan.

“Come nei miei lavori precedenti mi sono ispirata alla mia storia e alla cittadina dove sono cresciuta, Forbach, che quando ero piccola fu devastata dalla crisi delle miniere mentre la mia famiglia andava in pezzi per la partenza di mia madre. Questo film è per me un percorso di resilienza in cui accettare di perdere l’altro può alla fine condurre a ritrovarsi”. (Claire Burger)

Un western al femminile
CONTINUER (KEEP GOING) di Joachim Lafosse
Belgio/Francia, 2018, 100’, prima mondiale
Con Virginie Efira, Kacey Mottet Klein
Produzione: Versus Production, Les films du Worso
Vendite estere: Le Pacte

Sybille trascina il giovane Samuel in un viaggio iniziatico che li vede soli, coi loro cavalli, in una terra magnifica e pericolosa, ricca di ricordi per lei, ostile e ribelle per lui. Divorziata, inquieta, posseduta dalle ombre del passato, Sybille vuole tenere Samuel lontano dal fascino pericoloso della violenza e della rabbia. Oltre gli incontri con i Kirghisi lungo il percorso, l’avventura si trasforma però, per la donna e il giovane, in un inevitabile confronto… Primo adattamento letterario per Joachim Lafosse (il romanzo omonimo di Laurent Mauvignier è stato pubblicato nel 2016), il film è un autentico western femminile, ambientato in una terra senza tempo, di bellezza folgorante.

La commedia umana tra Buñuel e Altman
DOMINGO di Clara Linhart & Fellipe Barbosa
Brasile/Francia, 2018, 95’, prima mondiale
Con Itala Nandi, Ismael Caneppele, Camila Morgado
Produzione: República Pureza Filmes
Vendite estere: Films Boutique

Primo gennaio 2003. Mentre il Brasile celebra l’investitura storica del presidente Lula, due famiglie della classe media del Rio Grande do Sul si riuniscono in una vecchia casa mal tenuta, intorno a un barbecue, tra segreti e frustrazioni. La domenica potrebbe essere una giornata come tante altre, dolce e pacifica. Ma i cambiamenti che il nuovo presidente ha promesso al popolo brasiliano, preoccupano profondamente Laura, la matriarca, che teme di vedere scomparire poco alla volta autorità e ricchezza.
Opera seconda dell’autore di Gabriel e la montagna (premiato a Cannes nel 2017), il film è firmato da Barbosa e Linhart con uno stile che ricorda la tragicommedia surreale.

“Domingo – dicono gli autori – potrebbe chiamarsi ‘ritratto di famiglia in Brasile’ ma il titolo rimanda all’allegoria del settimo giorno, quello del riposo, per evocare lo stato in cui i personaggi vivono. Per loro ogni giorno è uguale all’altro e il senso del tempo si perde così come quello delle loro vite”.

Con gli occhi delle protagoniste
JOY di Sudabeh Mortezai
Austria, 2018, 100’, prima mondiale
Con Joy Alphonsus, Mariam Precious Sanusi, Angela Ekeleme
Produzione: Freibeuter Film
Vendite estere: Films Boutique

Joy viene dalla Nigeria. È partita giovanissima per l’Europa con il sogno di guadagnare per mantenere la sua famiglia, ma è anche attratta dal mondo delle luci e del lusso. Ben presto finisce nel circolo vizioso della prostituzione e dello sfruttamento sessuale. Legata alla Madame che la protegge e la sfrutta allo stesso tempo, vive ormai per pagare il suo debito e mandare dei soldi a casa. Ma quando si trova a dover proteggere la giovane Precious e i suoi affetti, comincia a pensare alla ribellione. Nel suo viaggio verso la libertà Joy scoprirà quanto è difficile trovare il proprio posto, tra un destino da vittima e una responsabilità da complice, in questo micidiale sistema dello sfruttamento degli esseri umani.
“Volevo fare un film che restituisse uno sguardo intimo e autentico sulle vite di queste donne, facendone le vere protagoniste delle loro storie”. (Sudabeh Mortezai)

Anatomia di un cambiamento
JOSÉ di Li Cheng
Guatemala/Stati Uniti, 2018, 93’, prima mondiale
Con Enrique Salanic, Manolo Herrera
Produzione: YQstudio LLC

José ha 19 anni e vive con sua madre in Guatemala: una vita dura in uno dei paesi più violenti e religiosi dell’America latina. La sua è una vita fatta di telefoni (il suo prezioso cellulare), autobus stracarichi, lavoro per strada e sesso occasionale. Quando però incontra Luis la sua vita cambia e il ragazzo si tuffa in una nuova passione che è anche sofferenza. Intanto la madre, che non accetta le scelte del figlio, prega perché ritrovi la retta via. Finché Luis chiede a José di scegliere…
Di famiglia cinese, formatosi negli Stati Uniti, Li Cheng lavora da qualche anno in Sud America e porta per la prima volta nella storia della Mostra, un film guatemalteco a Venezia.

Nella West Bank 15 anni dopo…
MAFAK (SCREWDRIVER) di Bassam Jarbawi
Palestina/Stati Uniti/Qatar, 2018, 105’, prima mondiale, opera prima
Con Ziad Bakri, Areen Omari, Jameel Khoury
Produzione: Rimsh Film, Dialectic

Dopo 15 anni passati in prigione, Ziad combatte per ritrovarsi nella Palestina di oggi e sostenere il ruolo di eroe che si ritrova cucito addosso. Incapace di distinguere tra realtà e allucinazione, Ziad crolla e ritorna là dove tutto era cominciato. Nella lunga notte in cui deve decidere cosa fare, l’uomo cerca se stesso e una risposta alla vita senza speranze del suo popolo.

“La dipendenza dei prigionieri in isolamento per la propria fantasia come una tecnica di sopravvivenza ha colpito la mia immaginazione e ha largamente influenzato la storia di Mazak. Il film è ambientato nel contesto del conflitto tra Israele e Palestina, ma si connette a una narrazione più universale che riguarda la prigione, la tortura e la lotta contro la propria immagine e il riflesso che sta nel nostro cervello”. (Bassam Jarbawi)

72 ore nel regno del body building
PEARL di Elsa Amiel
Francia/Svizzera, 2018, 76’, prima mondiale, opera prima
Con Julia Föry, Peter Mullan, Arieh Worthalter
Produzione: Unite de Production, Bande a Part Films
Vendite estere: MK2 Films

Mancano 72 ore alla finale di un campionato internazionale di bodybuilding femminile. Léa Pearl è pronta a gareggiare per il prestigioso titolo di Miss Heaven. Ma proprio allora riemerge il suo passato: il suo ex-compagno Ben si presenta alla finale con un figlio avuto con Pearl 6 anni prima e che lei praticamente non ha mai conosciuto.

“Questo mondo complesso del bodybuilding, paradossale e molto cinematografico, mi ha fatto venir voglia di mettere in discussione alcuni luoghi comuni attraverso il personaggio femminile di Léa Pearl. Questa moderna eroina ha costruito la propria identità a partire dal proprio corpo come oggetto di desiderio, sottomissione, performance, memoria. Volevo mettere in discussione le questioni di genere legate alla maternità, al di là degli imperativi imposti dalla società. In un mondo fondato sulle apparenze e l’appiattimento, Pearl mostra come gli sforzi di un’atleta che mira all’eccellenza è anche la lotta di una donna che cerca di essere se stessa”. (Elsa Amiel)

Sui sentieri dell’amore e dell’inconscio
RICORDI? di Valerio Mieli
Italia/Francia, 2018, 106’, prima mondiale
Con Luca Marinelli, Linda Caridi
Produzione: Bibi Film Tv, Les Films d’Ici, Rai Cinema, con il contributo del MiBAC, con il sostegno di Regione Lazio, CNC
Vendite estere: Le Pacte

Una lunga storia d’amore raccontata attraverso i ricordi, falsati dagli stati d’animo, dal tempo, dalle differenze di punto vista dei giovani protagonisti. Il viaggio di due persone negli anni: insieme e divise, felici, infelici, innamorate tra loro, innamorate di altri, in un unico flusso di emozioni e colori. Nel corso del film lui scopre che è possibile un amore che dura, lei impara invece la nostalgia. Ma anche i loro ricordi cambiano col tempo: sbiadiscono, o invece si saturano di gioia, in un presente che scivola via per farsi subito memoria.
“È la nostalgia che rende tutto bello e inventiamo una felicità perfetta che non c’è mai stata o siamo stati davvero felici, ma lo capiamo solo dopo? È da questa domanda che sono partito. Spero che la storia dei personaggi risuoni con i ricordi e le emozioni di ciascuno di noi essendo, secondo me, anche la nostra vita un unico flusso di sensazioni e memoria”. (Valerio Mieli)

I tre volti di una favola moderna
THREE ADVENTURES OF BROOKE di Yuan Qing
Cina/Malesia, 2018, 100’, prima mondiale, opera prima
Con Xu Fangyi, Pascal Greggory
Produzione: Beijing Beauty Culture Communication Co.
Vendite estere: Parallax Films

Xingxi (Brooke) viaggia da sola verso Alor Setar, città nella Malesia del nord. In seguito alla foratura di una gomma della sua bicicletta, finisce in tre diverse storie con diverse soluzioni, dal momento che ogni volta si presenta con una diversa identità e molti segreti. Nella prima storia Brooke è una turista, nella seconda un’antropologa, nella terza una giovane donna divorziata che, per un tratto, viaggia con uno scrittore francese che vorrebbe esserle amico. Quando la storia volge alla fine l’ombra di Alor Setar cede il passo alla Natura incontaminata che regalerà a Brooke il magico fenomeno delle Lacrime Blu.
“Nell’esprimere il mio rispetto più sincero e profondo per Eric Rohmer, spero che il mio film riesca a mostrare il lato luminoso, caldo, privato delle ‘variabili dell’esistenza’ attraverso gli occhi di una giovane donna”. (Yuan Qing)

Joseph, l’oceano e il senso della vita
VILLE NEUVE di Félix Dufour-Laperrière
Canada, 2018, 76’, film di animazione, prima mondiale, opera prima
Produzione: Productions l’unité centrale
Vendite estere: UDI – Urban Distribution International

Un’estate sulla costa atlantica del Québec nei giorni che precedono il referendum sull’indipendenza del 1995. Un racconto d’animazione che mette insieme destini personali e collettivi. Joseph si trasferisce nella casa al mare di un amico e cerca di riannodare un rapporto con la donna che lo ha lasciato. Una fragile speranza diventa concepibile mentre il Québec è, forse, alla vigilia della sua indipendenza.
“Volevo raccontare una storia di emancipazione che tenesse insieme impegni, fragilità e ricostruzione di sé. La cronaca di un abortito ritorno alle radici e il doloroso riscatto afferrato con tutta la forza che è dentro di noi”. (Félix Dufour-Laperrière)

FUORI CONCORSO

Film di chiusura
Trentenni: istruzioni per l’uso
LE SUICIDE D’EMMA PETEERS (EMMA PETEERS) di Nicole Palo
Belgio/Canada, 2018, 82’, prima mondiale
Con Monia Chokri, Fabrice Adde, Andréa Ferréol
Produzione: Take Five

Emma, una giovane attrice di 34 anni alla quale nella vita non è riuscito nulla di ciò che avrebbe desiderato, comincia a pensare che forse è il caso di farla finita. Ma, proprio mentre si prepara al suicidio, incontra Alex, impiegato in un’agenzia di pompe funebri, che sebbene non riesca a dissuaderla, si rivelerà un sostegno inaspettato. Questa è una commedia a tutti gli effetti, a dispetto del titolo che potrebbe lasciar intendere altro. Nicole Palo tratta il tema abbastanza ricorrente del malessere dei trentenni, in modo inconsueto, fantasioso e ironico. Protagonista è la nuova star del cinema canadese rivelata da Denys Arcand e Xavier Dolan e poi da Sandrine Dumas, ma nel cast brilla il caméo di Andréa Ferréol

EVENTI SPECIALI

AS WE WERE TUNA di Francesco Zizola
Stati Uniti/Italia, 2018, 18’, documentario, prima mondiale
Produzione: 10B Photography

Realizzato durante due stagioni di pesca al tonno rosso (2016/2017) presso le ultime tonnare operative nel Mediterraneo, in Sardegna, il documentario vuole costruire un percorso narrativo che offre una visione complessa di questo antico e sostenibile metodo di pesca.
“Il linguaggio non si avvale di un testo didascalico ma vuole suggerirci una metafora dell’eterno conflitto tra l’uomo e la natura, una riflessione sulla Hybris dell’uomo contemporaneo. “Ho cercato di offrire diversi punti di vista che corrispondono ai diversi protagonisti mostrati; il mare e i tonni , i pescatori e la loro antica sapienza in via di scomparsa, lo sguardo dal cielo dei gabbiani che accompagnano da millenni questa particolare pesca”. (Francesco Zizola)

DEAD WOMEN WALKING di Hagar Ben-Asher
In collaborazione con il Tribeca Film Festival
Stati Uniti, 2018, 100’, prima internazionale
Con Dale Dickey, Dot Marie Jones, Lynn Collins, Colleen Camp, June Carryl, and Ashton Sanders
Produzione: Blackpills & HK Corp
Vendite estere: Seville International

Nove storie per raccontare le fasi che portano al momento dell’esecuzione di nove donne nel braccio della morte, in un percorso doloroso che mostra il tributo di umanità imposta dalla pena di morte, non solo alle detenute ma anche a coloro che le incontrano nelle ultime ore di vita.
Allo stesso tempo Dead Women Walking mostra in modo toccante ed efficace come la violenza contro le donne, la povertà, le tensioni razziali e l’ingiustizia siano determinanti nel segnare il destino di queste donne.
“Non è solo un film sulla pena di morte, ma su tutti quegli eventi che hanno portato le nostre protagoniste al punto in cui si trovano, comprese le circostanze socio-economiche, le storie personali ed affettive, il fatto che le donne rappresentino la percentuale con un maggior indice di crescita nella popolazione carceraria, i conflitti irrisolti tra vittime e persecutori, e l’orribile dato statistico che dice che l’88% delle donne oggi detenute hanno subito in passato violenze sessuali o altri terribili abusi”. (Hagar Ben-Asher)

GOODBYE MARILYN di Maria Di Razza
Italia, 2018, 13’, film di animazione, prima mondiale
Produzione: Marechiarofilm
Distribuzione italiana: Zen Movie

In occasione del suo novantesimo compleanno, Marilyn Monroe riceve la lettera di un giornalista che vorrebbe intervistarla. La grande diva di Hollywood non si concede al pubblico da cinquant’anni, da quando, senza alcuna spiegazione, ha deciso di ritirarsi per sempre dalle scene. Sorprendentemente, Marilyn decide di rompere il silenzio e di concedere l’intervista. Il giornalista cercherà di decifrare il mistero di una donna che, all’apice del successo, rinunciò alla fama in nome della propria libertà, diventando un mito.

HAPPY LAMENTO di Alexander Kluge
Germania, 2018, 93’, prima mondiale
Produzione: Kairos-Film Alexander Kluge
Vendite estere: Rapid Eye Movies

“Questo è un film d’autore, come altri che ho fatto in passato. Al contempo mette in risalto il lavoro straordinario del giovane regista filippino Khavn De La Cruz. Visto tutto insieme il risultato è un film musicale di genere del tutto speciale. In sintesi questo film parla di luce elettrica, del circo, della canzone “Blue Moon” e delle guerre di strada fra le gang giovanili di North Manila, un deserto di norma inaccessibile agli occhi occidentali. “Blue Moon”, un tempo identificata con la voce di Elvis Presley, richiama una fase della luna che potrebbe non esistere più ai giorni nostri: proprio come accade spesso con l’amore. Ma talvolta il “mai” accade. Gli elefanti erano già presenti con un ruolo importante nel mio film Artisti sotto la tenda del circo: perplessi presentato a Venezia giusto 50 anni fa. Ma quanto sono violentemente diverse le immagini di Happy Lamento se le accostiamo a quelle del mondo di cinquant’anni fa!”. (Alexander Kluge)

IL BENE MIO (MY OWN GOOD) di Pippo Mezzapesa
Italia, 2018, 94’, prima mondiale
Con Sergio Rubini, Sonya Mellah, Teresa Saponangelo
Produzione: Altre Storie, Rai Cinema, con il contributo del MiBAC, con il sostegno di Fondazione Apulia Film Commission
Distribuzione italiana: Altre Storie

Elia, ultimo abitante di Provvidenza, paese distrutto da un terremoto, rifiuta di adeguarsi al resto della comunità che, trasferendosi a “Nuova Provvidenza”, ha preferito dimenticare. Per Elia, invece, il suo paese vive ancora e, grazie all’aiuto del suo vecchio amico Gesualdo, cerca di tenerne vivo il ricordo. Quando il sindaco gli intima di abbandonare Provvidenza, Elia sembrerebbe quasi convincersi a lasciare tutto, se non cominciasse, d’un tratto, ad avvertire una strana presenza. In realtà, a nascondersi tra le macerie della scuola, dove durante il terremoto perse la vita sua moglie, è Noor. Lei è una giovane donna in fuga e sarà questo incontro, insieme al desiderio di continuare a custodire la memoria di Provvidenza, a mettere Elia di fronte a una inesorabile scelta.
“Mi hanno sempre turbato i paesi fantasma, le case abbandonate, le strade deserte attraversate dall’eco di un passato dissolto. Così come provo una profonda fascinazione per chi di quei luoghi dimenticati, in fondo traditi, diventa custode. È per questo che ho deciso di raccontare la lotta di Elia, l’ultimo abitante di Provvidenza, la sua resistenza, lo strenuo tentativo di recuperare una comunità smembrata”. (Pippo Mezzapesa)

THE GHOST OF PETER SELLERS di Peter Medak
Cipro, 2018, 93’, prima mondiale
Produzione: Vegas Media

Questo film è una tragicommedia sulla vicenda di un regista che deve sopravvivere al più grande disastro della sua vita artistica. Nel 1973 Peter Sellers accettò la proposta della Columbia di girare una commedia piratesca in mare aperto. Perse quasi subito fiducia nel progetto e, mentre le riprese continuavano, cercò di sabotare in ogni modo il film: prima cacciando i produttori, poi rivoltandosi contro il suo amico, il regista Peter Medak. Per lui, che veniva dal clamoroso successo di The Ruling Class, quel disastro fu fatale. Il film con Peter Sellers non fu mai finito.
“Fare questo documentario è stato probabilmente il più folle esercizio della mia carriera. Mi ha spinto a cercare nel profondo e a viaggiare nei ricordi della peggiore esperienza professionale di tutta la mia vita, mi ha costretto a rivivere tutti i momenti camminando sulla mia ombra di 46 anni fa. Peter Sellers e Spike Milligan erano allora due geni della commedia e avrei dovuto realizzare una delle migliori commedie di tutti i tempi. Invece fu un miserabile disastro che mi ha perseguitato per il resto della mia vita. Questo film è stato un viaggio davvero emozionante in cui non mi sarei mai voluto imbarcare…ma sono così contento di averlo fatto…”. (Peter Medak)

WHY ARE WE CREATIVE? di Hermann Vaske
Germania, 2018, 82’, prima mondiale
Produzione: Emotional Network Production
Vendite estere: Celluloid Dreams
Distribuzione italiana: I WONDER PICTURES

In oltre 30 anni di incessante ricerca Hermann Vaske ha girato il mondo intero, incontrato le più diverse personalità, frequentato i festival di cinema, le mostre d’arte, i simposi internazionali per porre ad artisti e intellettuali la stessa domanda: “Perché siamo creativi?”. Alcune delle folgoranti risposte di vincitori del Nobel o dell’Oscar, protagonisti della scena e del cinema, furono presentate molti anni fa in una mostra. Adesso il viaggio è finalmente completato (temporaneamente) e il film vero e proprio vede la luce alla Mostra di Venezia. Tra i protagonisti: David Bowie, Ai Weiwei, Björk, Wim Wenders, Philippe Stark, Yoko Ono, John Hegarty, David Lynch, Yohji Yamamoto, Damien Hirst, Angelina Jolie, Nobuyoshi Araki, Quentin Tarantino, Bono, Nick Cave, Neo Rauch, Stephen Hawkins, il Dalai Lama, Peter Ustinov, Marina Abramovic, Diane Kruger, Julian Schnabel, John Cleese, Jimmy Page, Vivienne Westwood, Takeshi Kitano.

NOTTI VENEZIANE
alla Villa degli Autori

CARTA BIANCA A STEFANO SAVONA
Una serata tra storie, immagini, ricordi e racconti. L’autore del film più sorprendente dell’anno, Samouni Road, ripercorre la lunga strada che lo ha portato a Gaza, dialoga con gli autori sul senso del mestiere e sulla natura del “cinema del reale”, mostra e commenta immagini inedite del suo lavoro, di ieri e di oggi. È questo il senso delle “Notti veneziane” alla Villa degli Autori: uno spettacolo della parola e delle immagini, un momento di sosta e dialogo nella corsa a perdifiato della kermesse chiamata festival.

IL TEATRO AL LAVORO (THEATRE AT WORK) di Massimiliano Pacifico
Italia, 2018, 58’, prima mondiale
Produzione: Teatri Uniti
L’avventura umana e artistica della creazione di “Elvira”, lo spettacolo di Toni Servillo prodotto insieme al Piccolo Teatro di Milano, tratto dalle lezioni di Louis Jouvet al Conservatorio d’Arte drammatica di Parigi nel 1940. Lo sguardo degli autori segue Servillo e i suoi giovani compagni dalla partenza alla Biennale di Venezia all’approdo al Théâtre de l’Athénée a Parigi, attraverso Napoli e Milano. Con Toni Servillo e gli altri protagonisti, la serata diventa anche un dialogo sul mestiere e sull’etica dell’interpretazione.

I VILLANI di Daniele De Michele (Don Pasta)
Italia, 2018, 83’, prima mondiale
Produzione: Malia
“La cucina popolare italiana, amata e imitata in tutto il mondo, sta morendo. Ma in tanti provano a salvarla. Il film racconta il mio incontro con otto personaggi, uomini e donne di ogni età, che nel loro fare quotidiano rappresentano la sintesi delle infinite resistenze e reticenze a adottare un modello gastronomico e culturale uguale in tutto il mondo. Quattro generazioni a confronto, per poter verificare se la cucina italiana sia ancora un patrimonio vivo, se il passaggio di informazioni tra generazioni esiste ancora, se la tradizione così come l’abbiamo ereditata si salverà o scomparirà”. (Don Pasta)

L’UNICA LEZIONE di Peter Marcias
Italia, 2018, 14’, prima mondiale
Con Riccardo Cara, Mostafa Ghoratolhamid
Produzione: ULTIMA ONDA PRODUZIONI – KIO FILM – Celcam, Università di Cagliari

“Rovistando per caso nel mio archivio privato, ho trovato un filmato, girato di nascosto, della lezione che Abbas Kiarostami tenne a Cagliari nel 2001. I miei alunni si sono innamorati di queste immagini e da li è nato L’unica lezione, un film breve realizzato nell’ambito del mio primo corso da insegnante di regia all’Università di Cagliari, raccontato anche attraverso le poesie del Maestro”. (Peter Marcias)

ONE OCEAN di Anne de Carbuccia
Italia, 2018, 11’, prima mondiale
Produzione: Art + Vibes e FilmMaster Productions
Un documentario su “quello che abbiamo, quello che potremmo perdere e quello che abbiamo già perso”. One Ocean, ideato e diretto dalla celebre artista Anne de Carbuccia, musicato da Ludovico Einaudi, parte dall’incredibile bellezza dell’oceano per mostrare come l’umanità stia minacciando il proprio futuro. In un mondo in cui tutto è connesso, fenomeni come il riscaldamento del pianeta, le foreste in fiamme in Siberia e il consumo della plastica usa e getta hanno dirette e terribili conseguenze sull’oceano. Ma c’è ancora tempo per cambiare le cose. “L’Oceano è sacro, o almeno questo è quello che si diceva una volta. Io vengo dalla Corsica, una montagna nel mare, e amo l’Oceano. Lo amo come una bambina stregata dai suoni, canzoni, racconti, leggende, tutto ciò che narra della magica chimica e della generosità di questo mondo”. (Anne De Carbuccia)

MIU MIU WOMEN’S TALES
#15 HELLO APARTMENT di Dakota Fanning
Italia, Stati Uniti, 2018, 11’, prima italiana
Con Eve Hewson, Tom Sturridge, Christina Rouner
Produzione: Hi Production, Next Wednesday
Ava entra nel loft di Brooklyn per la prima volta. È vuoto. Verniciato di fresco, ma vecchio. La luce del sole entra dalle grandi finestre, sul pavimento in legno, consumato e con i segni dei precedenti abitanti. Ava si siede. Ed è subito casa. La sua casa. È qui che incontrerà un ragazzo e si innamorerà. È qui che berranno insieme del vino a una festa. È qui che si urleranno addosso e decideranno che è finita. L’appartamento diventerà un testimone della storia personale di Ava, gioia e tristezza, speranze e delusioni, quello spazio universale in cui tutti noi ci ritroviamo a diventare adulti.
Hello Apartment è stato scritto da Liz Hannah (coautrice di The Post di Steven Spielberg candidato all’Oscar). Liz descrive l’idea del corto come un “rivivere il passato mentre si vive il presente, in un unico spazio”. Dakota Fanning afferma che la storia “è stata ispirata dalla mia prima casa, dove tutt’ora vivo. È un reliquiario di esperienze”. Alla domanda se prevede di lasciare il posto in cui vive, risponde: “Mi è difficile anche solo pensarlo. Cosa ne sarebbe di tutti quei ricordi?” Alla sua prima esperienza come regista, Dakota ammette: “Dovevo avere un pò di paura”. E aggiunge: “Miu Miu è per me come una famiglia. È stato un vero piacere fondere insieme i diversi aspetti”.

#16 THE WEDDING SINGER’S DAUGHTER di Haifaa Al-Mansour
Italia, Stati Uniti, 2018, 8’, prima mondiale
Con Haylie Neimann, Adam Neimann, Rotana Tarabzouni
Produzione: Hi Production, Anonymous Content
È notte a Riad, in Arabia Saudita, negli anni Ottanta. Donne avvolte nei tradizionali abaya neri, dirigendosi verso una sala ricevimenti per matrimoni, rivelano scarpe dai tacchi scintillanti. Una volta all’interno, mostrano ciò che indossano sotto: splendidi abiti e acconciature selvagge, la loro essenza più vera rimessa in libertà, invisibile agli occhi degli uomini. Nei matrimoni sauditi vigono infatti regole molto severe sulla separazione tra sessi. Tutti gli occhi e le orecchie sono puntati sulla cantante del matrimonio … fino a quando la corrente elettrica si interrompe improvvisamente. “Questa è la peggiore cantante da matrimonio mai sentita,” borbottano gli ospiti con condiscendenza. Riuscirà la giovane figlia a salvare la dignità di sua madre?

Haifaa Al-Mansour, che oggi lavora a Los Angeles, è considerata la prima regista donna saudita. Il film del suo debutto, La bicicletta verde (2013) – su una ragazzina ribelle che vuole infrangere le leggi della società e pedalare sulla sua bicicletta – è stato un successo che l’ha resa subito famosa, ed è il primo lungometraggio dall’Arabia Saudita mai ammesso agli Oscar nella categoria migliore film in lingua straniera. Ora che il paese sta vivendo una fase di riforme culturali senza precedenti e di recente ha assistito alla concessione alle donne del diritto di guidare e alla comparsa dei primi cinema aperti al pubblico, il prossimo film di Al-Mansour, The Perfect Candidate, sarà il primo ad avere il sostegno del nuovo Saudi Film Council nazionale. Sarà una commedia-drammatica e racconterà la storia di una giovane dottoressa che sogna di partecipare alle elezioni comunali, totalmente dominate dagli uomini.

Jurassic World: Il regno distrutto, i dettagli dell’Home Video, disponibile dal 9 ottobre

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Si celebra il nuovo capitolo della franchise ricca d’azione Jurassic con l’arrivo di Jurassic World: Il regno distrutto nei formati 4K Ultra HD, Blu-rayTM 3D, Blu-rayTM e DVD e in Digital HD e dal 9 ottobre 2018, che include più di un’ora di contenuti extra – tra cui il dietro le quinte di Chris Pratt con i “Jurassic Journals”, girati sul set. Il successo al botteghino prodotto da Universal Pictures è rimasto al primo posto in classifica per quattro settimane intere al box office internazionale, per due settimane in Nord America, e si è rivelato una hit a livello mondiale guadagnando oltre 1 miliardo di dollari. Con l’uscita di Jurassic World: Il regno distrutto, la franchise di Jurassic si è affermata come una delle franchise più redditizie di tutti i tempi, con un box office totale di oltre 4.7 miliardi di dollari. Jurassic World: Il regno distrutto continua a portare sullo schermo avventura e azione, con il ritorno di personaggi amati e l’inserimento di nuove creature che sono più sorprendenti e terrificanti che mai.

Costruendo le sue fondamenta sulla meraviglia e sull’avventura che ha stupito il pubblico di tutto il mondo, Jurassic World: Il regno distrutto prosegue una delle serie più avvincenti della storia del cinema, con un’avventura lunga 65 milioni di anni che ha conquistato il pubblico di tutte le età, con un nuovo straordinario capitolo che vede la presenza straripante di più dinosauri di ogni altro Jurassic precedente. Le star Chris Pratt (Jurassic World, Guardiani della Galassia) e Bryce Dallas Howard (Jurassic World, Il drago invisibile) tornano nei panni di Owen Grady e Caire Dearing insieme ai membri del cast originale Jeff Goldblum (Jurassic Park, Thor: Ragnarok) e BD Wong (Jurassic World, Law and Order: SVU) nei loro ruoli iconici. Porta a casa l’avventura senza freni, scopri l’incredibile colpo di scena e cosa succede quando il parco non esiste più.

In Jurassic World: Il regno distrutto, diretto da J.A. Bayona (The Impossible, The Orphanage) e con due colossi come produttori esecutivi, Steven Spielberg e Colin Trevorrow, Owen (Pratt) e Claire (Howard) fanno ritorno a Isla Nublar tre anni dopo la chiusura del parco Jurassic World per cercare di salvare i dinosauri rimasti sull’isola da una catastrofica esplosione vulcanica che minaccia di estinguere nuovamente i dinosauri, questa volta per sempre. Owen è determinato a salvare il suo raptor, Blue, mentre Claire fa del salvataggio dei dinosauri la sua missione, creature che ha imparato a rispettare profondamente. Giunti sull’isola proprio mentre la lava inizia a scorrere, i due scoprono terrificanti nuove specie di dinosauri feroci ed una complotto di portata globale che potrebbe mettere in pericolo l’intero pianeta. Insieme a James Cromwell (Babe, Il miglio verde) nei panni del benestante imprenditore Benjamin Lockwood, il socio del Dr. John Hammond nella creazione di Jurassic Park, e a Justice Smith (The Get Down) e Daniella Pineda (The Detour) nei panni di Franklin Webb e Zia Rodriguez, membri del Gruppo Protezione Dinosauri di Claire; questo brillante cast dà vita ad una straordinaria storia allo scoppiare del caos quando Owen, Claire e il loro team scoprono uno spaventoso complotto che potrebbe riportare la vita sul pianeta alla preistoria.

Completa la tua collezione di Jurassic con la collection contenente i cinque film della saga in 4K Ultra HD, Blu-rayTM e DVD, a partire dal 9 ottobre 2018. Ora i fan possono godersi al meglio tutti i cinque film in un’imperdibile e completa collezione che include Jurassic Park, Jurassic Park: Il mondo perduto, Jurassic Park III, Jurassic World ed il nuovissimo Jurassic World: Il regno distrutto.

Jurassic World: Il Regno Distrutto – la recensione 

Contenuti bonus neI formati BLU-RAYTM e 4K ULTRA HD:

  • Sul set con Chris & Bryce – Dietro le quinte con Chris Pratt and Bryce Dallas Howard.
  • Il regno si evolve – I film-maker parlano di come il secondo capitolo della trilogia di Jurassic World spinga la franchise in una nuova direzione.
  • Ritorno alle Hawaii – Cast e crew parlano delle riprese alle Hawaii.
  • Island Action – Uno sguardo al dietro le quinte della scena del bunker e alla sequenza della fuga all’interno della girosfera.
  • A bordo dell’Arcadia – Cast e crew parlano del lavoro con i dinosauri in animatronic.
  • Via all’asta! – Uno sguardo al dietro le quinte della scena dell’asta.
  • La nascita dell’Indoraptor – Uno sguardo esclusivo alla mostruosa creatura geneticamente modificata conosciuta come Indoraptor.
  • Death by Dino – Un dietro le quinte mentre l’Indoraptor sfida un personaggio chiave.
  • Un mostro nella mansion – Il regista J.A. Bayona parla di come Jurassic Park e Dracula (1979) hanno influenzato il suo approccio alla regia nel dirigere il mostro nella scena della villa.
  • Lo scontro sul tetto – Uno sguardo al terrificante scontro sul tetto della Villa Lockwood.
  • Il ritorno di Malcolm – Un dietro le quinte con l’unico e inimitabile Jeff Goldblum.
  • VFX evoluti – Il team parla dell’approccio innovativo alla creazione dei dinosauri.
  • Il regno distrutto: La Conversazione – I film-maker e il cast si mettono comodi per parlare di Jurassic World: Il regno distrutto.
  • Una canzone per Il regno – Justice Smith canta per il cast e la crew di Jurassic World: Il regno distrutto.
  • Chris Pratt’s Jurassic Journals
    • Vivian Baker, Makeup Artist
    • Mary Mastro, Hair Stylist
    • Chris Murphy, 1° Assistente al Suono
    • Dean Bailey, Stunt Edge Car Driver
    • Peter Harcourt, Diver
    • Daniella Pineda and Justice Smith, Attori
    • Jody Wiltshire, Set PA
    • Kelly Krieg, Assistente Supervisore del Copione
    • J.A. Bayona, Regista
    • James Cox, Stuntman
    • Rachelle Beinart, Controfigura
    • Bryce Dallas Howard intervista Chris Pratt, Attore

 

 Contenuti bonus nel formato DVD

  • Sul set con Chris & Bryce – Dietro le quinte con Chris Pratt and Bryce Dallas Howard.
  • Il regno si evolve – I film-maker parlano di come il secondo capitolo della trilogia di Jurassic World spinga la franchise in una nuova direzione.
  • Island Action – Uno sguardo al dietro le quinte della scena del bunker e alla sequenza della fuga all’interno della girosfera.
  • La nascita dell’Indoraptor – Uno sguardo esclusivo alla mostruosa creatura geneticamente modificata conosciuta come Indoraptor.
  • Via all’asta! – Uno sguardo al dietro le quinte della scena dell’asta.
  • Death by Dino – Un dietro le quinte mentre l’Indoraptor sfida un personaggio chiave.
  • Un mostro nella mansion – Il regista J.A. Bayona parla di come Jurassic Park e Dracula (1979) hanno influenzato il suo approccio alla regia nel dirigere il mostro nella scena della villa.
  • Lo scontro sul tetto – Uno sguardo al terrificante scontro sul tetto della Villa Lockwood.
  • Il ritorno di Malcolm – Un dietro le quinte con l’unico e inimitabile Jeff Goldblum.
  • VFX evoluti – Il team parla dell’approccio innovativo alla creazione dei dinosauri.
  • Chris Pratt’s Jurassic Journals
    • Vivian Baker, Makeup Artist
    • Mary Mastro, Hair Stylist
    • Chris Murphy, 1° Assistente al Suono
    • Dean Bailey, Stunt Edge Car Driver
    • Peter Harcourt, Diver
    • Daniella Pineda and Justice Smith, Attori
    • Jody Wiltshire, Set PA
    • Kelly Krieg, Assistente Supervisore del Copione
    • J.A. Bayona, Regista
    • James Cox, Stuntman
    • Rachelle Beinart, Controfigura
    • Bryce Dallas Howard intervista Chris Pratt, Attore

Un affare di famiglia, Palma d’Oro a Cannes 2018, al cinema dal 13 settembre

Un affare di famiglia (Shoplifters), il film di Kore-eda Hirokazu, vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes 2018, arriva al cinema dal 13 settembre con BiM Distribuzione. 

Dopo Little SisterRitratto di Famiglia con Tempesta, Kore-eda torna a raccontare con delicatezza e profondità le relazioni affettive e ad analizzare il concetto di famiglia.

Dopo uno dei loro furti, Osamu e suo figlio si imbattono in una ragazzina in mezzo ad un  freddo glaciale. Dapprima riluttante ad accoglierla, la moglie di Osamu acconsente ad occuparsi di lei dopo aver appreso le difficoltà che la aspettano.

Benché la famiglia sia così povera da riuscire a malapena a sopravvivere commettendo piccoli reati, sembrano vivere felici  insieme finché un incidente imprevisto porta alla luce segreti nascosti che mettono alla prova i legami che li uniscono…

Un affare di famiglia (Shoplifters), recensione del film di Hirokazu Kore-eda

“Ogni volta che vengo al Festival di Cannes ricevo coraggio e speranza, speranza che grazie al cinema persone e mondi che di solito si scontrano possano finalmente ricongiungersi” ha dichiarato Kore-eda Hirokazu in persona, in occasione della presentazione del film al festival.   “Un film straordinario, che ha travolto tutta la Giuria” è quello che invece ha avuto da commentare Cate Blanchett, presidente di giuria alla scorsa edizione della kermesse. “Un film che ci ha toccato profondamente, pieno di grazia, elegante, sensibile” invece per Denis Villeneuve, membro della giuria.

Venezia 75: a Vanessa Redgrave il Leone d’Oro alla carriera

Venezia 75: a Vanessa Redgrave il Leone d’Oro alla carriera

È stato attribuito alla grande attrice britannica Vanessa Redgrave il Leone d’oro alla carriera della 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (29 agosto – 8 settembre 2018).

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera. Si tratta del secondo Leone d’oro alla carriera della 75. Mostra. Il Leone destinato a un regista è già stato attribuito, come noto, a David Cronenberg. Ogni anno la Biennale assegna due Leoni d’Oro alla carriera della Mostra del Cinema: a un regista, e a un attore o un’attrice.

Vanessa Redgrave, nell’accettare la proposta, ha dichiarato: Sono sbalordita e straordinariamente felice di sapere che sarò premiata col Leone d’oro alla carriera dalla Mostra di Venezia. La scorsa estate stavo girando proprio a Venezia The Aspern Papers. Molti anni fa ho girato La vacanza nelle paludi del Veneto. Il mio personaggio parlava solo in dialetto veneziano. Scommetto di essere l’unica attrice non italiana ad aver recitato un intero ruolo in dialetto veneziano! Grazie infinite cara Mostra!”.

Vanessa Redgrave, intervista alla regista di Sea Sorrow – Il dolore del mare

A proposito di questo riconoscimento, Alberto Barbera ha dichiarato: “Unanimemente considerata tra le migliori interpreti femminili del cinema moderno, la Redgrave è un’attrice sensibile e capace di infinite sfumature, interprete ideale di personaggi complessi e non di rado controversi. Dotata di naturale eleganza, innata forza di seduzione e di uno straordinario talento, è potuta passare con disinvoltura dal cinema d’autore europeo alle fastose produzioni hollywoodiane, dalle tavole del palcoscenico alle produzioni televisive, offrendo ogni volta risultati di assoluta eccellenza. Le sue apparizioni, distribuite in sessant’anni di attività, emanano autorevolezza e piena padronanza dei ruoli, generosità senza limiti ed estrema raffinatezza, qualità non disgiunte da una buona dose di audacia e combattività che costituiscono uno dei tratti più evidenti della sua personalità umana e artistica”.

Captain Marvel: tutti i personaggi che hanno indossato il costume nei fumetti

Annunciata nell’unica scena post credits inserita alla fine di Avengers: Infinity WarCaptain Marvel sarà l’ultima vera risorsa dei Vendicatori per rimediare al terribile incidente dello “schiocco delle dita” di Thanos ma anche la prima supereroina protagonista di un cinecomic targato Marvel Studios.

Il film, come saprete, vedrà protagonista il premio oscar Brie Larson, al fianco di Samuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceClark GreggJude Law Annette Bening, e uscirà nelle sale l’8 marzo 2019.

Leggi anche – Captain Marvel: 10 segreti sulla prossima eroina del MCU

In attesa di vederla in azione sul grande schermo, ripercorriamo la sua storia scoprendo tutti i personaggi che hanno indossato il costume di Captain Marvel nei fumetti:

ROGER WINKLE

Nel 1966, erano almeno dieci anni che l’originale Captain Marvel Billy Batson non si faceva vedere e la Marvel non aveva ancora presentato il suo personaggio, così Carl Burgos creò la sua versione per l’editore Myron Fass ‘M. F. Enterprises.

Si trattava di un eroe-robot alieno mandato sulla Terra dopo che il suo pianeta natale viene distrutto dalla guerra nucleare, e il suo nome era Roger Winkle.

THE WASP

Nel crossover Marvel del 2013 Age of Ultron, Ultron era riuscito a conquistare il mondo dopo aver lanciato il suo attacco, e per rimediare agli eventi catastrofici, Wolverine torna indietro nel tempo per eliminare Hank Pym, l’originale Ant-Man, prima che potesse creare Ultron.

Uccidendo uno dei fondatori degli Avengers però, Logan crea inavvertitamente una linea temporale alternativa devastata da Morgan le Fay e in questa realtà Janet van Dyne, la Wasp originale, diventa Captain Marvel.

SKRULL

Nei fumetti di Secret Invasion, gli alieni mutaforma Skrulls invadono la Terra mandando diverse “spie” per assumere l’identità dei Vendicatori e di altri eroi. Dal momento che il primo Captain Marvel della Marvel, Mar-Vell, era uno dei loro rivali alieni (appartenendo alla specie Kree), gli Skrull cercano di ricreare un suo perfetto duplicato e l’operazione riesce dopo vari tentativi.

ROGUE

Decenni prima dell’esordio di Carol Danvers nei panni di Captain Marvel, i suoi poteri e i ricordi vennero assorbiti da Rogue: nell’universo Marvel infatti, la mutante ha usato i poteri di Carol prima di perderli. In una realtà alternativa invece, Rogue assorbiva permanentemente i poteri, i ricordi e la personalità di Carol.

NEXTWAVE

Come membro del team Nextwave, Captain Marvel ha preso parte ad una delle più strane squadre di supereroi della storia della Marvel. Nel 2006 infatti, Warren Ellis e Stuart Immonen hanno consegnato assurde storie piene di azione con la loro serie cult intitolata Nextwave: Agent of H.A.T.E.

Dopo aver ricevuto i poteri da due alieni, Captain Marvel diventa un eroe, più cinico delle altre versioni, e assume l’identità di Capitan Universo e dopo di Capitan Ultra.

AMALGAM

Negli anni ’90, in una breve parentesi editoriale, la Marvel e la DC si fusero per formare l’Universo di Amalgam, e mentre personaggi come Batman e Wolverine vennero combinati per formare il Dark Claw, Captain Marvel aka Mar-Vell e il Captain Marvel della DC aka Billy Batson, si fusero nella forma di un nuovo eroe.

AYESHA

Per chi non conosce i fumetti originali, Ayesha è l’aliena antagonista del personaggio che Elizabeth Debicki ha interpretato in Guardiani della Galassia Vol. 2, mentre sulle pagine Marvel venne creata da Len Wein, David Kraft e Herb Trimpe nel 1977, esordendo in L‘Incredible Hulk Annual # 6.

Progettata per essere la compagna dell’eroe cosmico Adam Warlock, finì per lavorare al fianco di Quasar negli anni ’90.

HULKLING

Nell’Universo Marvel, Hulkling è il figlio di Mar-Vell, il primo Captain Marvel. Creato da Allan Heinberg e Jim Cheung nel 2005, esordisce in Young Avengers # 1, come personaggio per metà Kree e per metà Skrull, il che gli conferisce una grande forza e capacità di cambiamento di forma.

KHN’NR

Nei fumetti del 2007 di Civil War, Mar-Vell era disperso ormai da decenni, tuttavia il primo Captain Marvel della storia resuscitò in Civil War: The Return scritto da Paul Jenkins e Tom Raney. Si scoprì in seguito che questo Captain Marvel altro non era che un impostore, ovvero un alieno Skrull di nome Khn’nr.

ULTIMATE CAPTAIN MARVEL

Nei primi anni 2000, la Marvel’s Ultimate Universe ha reinventato gli eroi classici, con Warren Ellis e Steve McNiven che presentarono il loro Captain Marvel in Ultimate Secret # 1. Con le sembianze umane del dottor Phillip Lawson, Mar-Vel era un agente dell’impero Kree che aiutò lo S.H.I.E.L.D. ad aumentare il proprio operato nello spazio.

I 3 dell’Operazione Drago: David Leitch dirigerà il remake?

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David Leitch potrebbe dirigere il remake de I 3 dell’Operazione Drago, il film che nel 1973 consacrò il protagonista Bruce Lee come star cinematografica internazionale. A riportare la notizia è Deadline.

Il regista di John Wick, Atomica Bionda e Deadpool 2 tornerà presto sul set per le riprese di Hobbs & Shaw, primo spin-off ufficiale del franchise di Fast & Furious con Dwayne Johnson e Jason Statham.

David Leitch in trattative per I 3 dell’Operazione Drago

Di seguito la sinossi del film originale:

Lee, membro del Tempio Shaolin e maestro nelle arti marziali, viene reclutato da un agente del servizio segreto inglese per indagare sui presunti traffici illeciti (di uomini e droga) di un certo Mr. Han, un uomo molto ricco ex membro del Tempio Shaolin, ora corrotto e reietto; questi, ogni tre anni, organizza sulla propria isola un torneo di arti marziali, cui Lee parteciperà sotto copertura per indagare sui traffici dell’uomo e per vendicare la morte della sorella, suicidatasi tempo addietro per sfuggire allo stupro del bodyguard dello stesso Han, O’Hara. Partecipano al torneo altri due contendenti americani, John Roper e Kelly Williams, due ex commilitoni che hanno combattuto assieme in Vietnam. Il primo è in fuga per aver contratto debiti di gioco con la mafia; il secondo è fuggito dagli States dopo aver aggredito due poliziotti razzisti. Nel corso degli eventi che si verificano sull’isola del torneo, Kelly morrà mentre Lee e Roper si uniranno per sgominare Mr. Han.

The Joker Origins: Robert De Niro in trattative per il film

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Le voci del mese scorso sono state ufficialmente confermate dall’Hollywood Reporter: Robert De Niro è in trattative per ottenere un ruolo in The Joker Origins, il film che vedrà protagonista Joaquin Phoenix.

Tra le ragioni del casting dell’attore – fa sapere inoltre Variety – ci sarebbe anche la vicinanza dei toni della sceneggiatura con un film di Martin Scorsese a cui aveva preso parte, ovvero Re Per Una Notte (The King of Comedy).

The Joker Origins: ecco chi interpreterà la madre del protagonista

The Joker Origins arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come ufficializzato nelle ultime ore dalla Warner Bros. La pellicola riavvierà le sorti del noto villain dei fumetti e sarà diretto da Todd Phillips (Una notte da leoni).

La produzione di The Joker Origins, film esterno all’universo cinematografico DC, continuerà nonostante l’annuncio della Warner Bros. sullo spin-off con protagonista Jared Leto, e le riprese partiranno a settembre in America con la regia di Todd Phillips (Una notte da leoni).

Il film sarà ambientato nel 1980, e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.

Sono tre o quattro anni che chiedo al mio agente perché non esista un film su questi personaggi da realizzare con budget inferiori, che possa studiarli per bene…certo non aver mai pensato al Joker, perché aveva già avuto diverse rappresentazioni“, ha raccontato Phoenix in una recente intervista. Prendo molto tempo quando si tratta di accettare un ruolo Il processo è sempre lo stesso: leggo la sceneggiatura e incontro il regista, che è ciò che ho fatto con con Todd [Phillips], e ho subito pensato che fosse un progetto molto interessante. Aveva una speciale comprensione di questo mondo, unico nel genere, e mi spaventa a morte.

Joss Whedon: “Non avrei saputo cosa fare con Thanos nel MCU”

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Joss Whedon: “Non avrei saputo cosa fare con Thanos nel MCU”

Joss Whedon, regista di The Avengers e Avengers: Age of Ultron, ha lasciato il testimone del franchise ad Anthony e Joe Russo e la responsabilità di portare sul grande schermo il personaggio di Thanos.

Annunciato lungo il corso degli ultimi dieci anni di MCU, il villain ha finalmente avuto lo spazio che meritava in Avengers: Infinity War, tuttavia di recente è stato proprio Whedon a mostrarsi quasi sollevato all’idea di non aver dovuto occuparsi del Titano Pazzo:

Adoro Thanos. Amo la sua visione apocalittica, la sua storia d’amore con la morte. Adoro il suo potere. Ma non lo capisco davvero e non avrei saputo davvero cosa farci con lui. Ciò che hanno fatto i fratelli Russo è incredibile e Josh Brolin è stato fantastico […]

Joss Whedon “un po’ geloso” dei Fratelli Russo per Infinity War

Lo scorso aprile, durante la premiére americana di Avengers: Infinity War, Whedon aveva dichiarato di essere “un po’ geloso… Sapete, qui ci sono i Guardiani, hanno diretto tutti gli esseri umani che non sono nel franchise di Harry Potter per questo film e quindi da una parte non li invidio. C’è una ragione per cui ho detto due e poi via, ma mi sarebbe piaciuto giocare un po’ con tutti questi personaggi…”

Al momento il futuro cinematografico di Joss Whedon è oscuro. Il regista aveva un contratto con Warner Bros per scrivere e dirigere Batgirl, accordo saltato in seguito alle sue dichiarazioni di non avere una storia soddisfacente in mano. Dopo la parentesi con Justice League, adesso Whedon sembra alla ricerca del suo prossimo grande franchise.

Jeffrey Dean Morgan lascia il DCEU dopo l’addio di Zack Snyder?

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Jeffrey Dean Morgan lascia il DCEU dopo l’addio di Zack Snyder?

Jeffrey Dean Morgan ha debuttato nell’universo cinematografico DC interpretando Thomas Wayne nel prologo di Batman v Superman: Dawn of Justice, e nei mesi scorsi aveva dichiarato di essere pronto a vestire nuovamente i panni del personaggio in Flashpoint, film attualmente in sviluppo.

La permanenza dell’attore nel DCEU tuttavia è legata a doppio filo a Zack Snyder, che dopo Watchmen l’aveva voluto di nuovo sul set e che, secondo le ultime rivelazioni dello stesso Morgan, prima del suo addio al franchise aveva in mente un particolare sviluppo di Wayne nel film di Flash.

Queste le sue parole in merito:

Continuerò a parlarne solo perché è davvero divertente parlare, e vorrei davvero che la Warner Bros. aprisse un po’ le orecchie. Finché Zack Snyder era coinvolto nel DCEU, c’erano più possibilità, ma ora che ha fatto un passo indietro non saprei…Ho sentito cose diverse, come il fatto che Flashpoint potrebbe non andare nella direzione che lui avrebbe voluto, e che sarà una origin story di Flash […] In ogni caso io sono qui, e mi piacerebbe tornare

Jeffrey Dean Morgan vorrebbe interpretare Batman in Flashpoint

Lo scorso marzo, parlando con Total Film, l’attoreaveva dichiarato che già solo indossare la tuta di Batman sarebbe una cosa elettrizzante: “Vedremo. La DC è la DC, e capiranno cosa vorranno fare dopo. Ma sono molto consapevole del personaggio, diciamo. Sono molto consapevole del personaggio e per me potrebbe essere la cosa più elettrizzante della mia vita indossare quel costume.”

Che ne pensate?

Ant-Man and The Wasp: Hank Pym indossa il costume di Yellowjacket – concept art

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A breve protagonista di Ant-Man and The Wasp, il personaggio di Hank Pym (interpretato nel MCU da Michael Douglas) ha spesso vestito i panni di diversi supereroi nei fumetti originali, tra cui quelli di Yellowjacket.

In questo nuovo concept art rilanciato da CBM possiamo infatti vederlo con il costume giallo e nero indossato da Darren Cross nel primo film di Ant-Man, insieme a Janet Van Dyne, Scott Lang e Hope Van Dyne.

https://www.instagram.com/p/BllcuHXhZNa/?utm_source=ig_embed

Ant-Man and the Wasp, recensione del film con Evangeline Lilly e Paul Rudd

Ant-Man and the Wasp, arriverà al cinema il 15 agosto 2018. È diretto da Peyton Reed, mentre alla sceneggiatura ci sono Chris McKenna & Erik Sommers, Paul Rudd, Andrew Barrer & Gabriel Ferrari.

Nel cast Paul Rudd e Evangeline LillyMichael Douglas, Michael Pena e David Dastmalchian, Michelle Pfeiffer, Hannah John-Kamen , Randall ParkLaurence Fishburne.

Dal Marvel Cinematic Universe, arriva Ant-Man and the Wasp, un nuovo capitolo del MCU con protagonisti i due eroi con la straordinaria abilità di cambiare dimensione. A seguito degli eventi di Captain America: Civil War, Scott Lang deve scendere a patti con le conseguenze della sua scelta sia come super eroe che come padre. Lotta per trovare un nuovo equilibrio tra la sua vita a casa e le sue responsabilità in quanto Ant-Man, deve confrontarsi con Hope van Dyne e suo padre, Hank Pym, per una missione urgente. Scott deve indossare di nuovo la sua tuta e imparare a combattere al fianco di Wasp come compagna di squadra per collaborare e svelare dei mistero del passato.

Ant-Man and the Wasp: Evangeline Lilly e Paul Rudd a Roma

Venom: il simbionte non avrà il logo di Spider-Man come nei fumetti

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Chi si aspetta una versione di Venom fedele alla controparte dei fumetti anche nel film di prossima uscita potrà rimanere deluso, poiché mancheranno alcuni dettagli del classico look del simbionte come rivelato dal regista Ruben Fleischer.

Dei fumetti abbiamo lasciato degli elementi bianchi sul suo costume, ma sappiate che il nostro Venom non è originato da Spider-Man e quindi non avrebbe avuto senso mettere il logo del ragno sul suo petto. Abbiamo cercato di essere quanto più possibile accurati, e so già che alcune persone lo troveranno un ritratto impreciso…volevamo dargli un segno distintivo, e quelle vene che formano una forma sul suo petto ci sembravano un’idea originale“.

Venom: il film NON è ambientato nell’universo condiviso Marvel

Venom è atteso nelle sale il 5 ottobre 2018 con la regia di Ruben Fleischer. Nel cast anche Matt Smith, Pedro Pascal, Riz Ahmed, Jenny Slate, Scott Haze e Michelle Williams.

Il personaggio è stato già portato sul grande schermo da Sam Raimi in Spider-Man 3 con Topher Grace nei panni di Eddie Brock.

Di seguito la sinossi:

Eddie Brock è un giornalista che, cercando di svelare gli esperimenti illegali del dottor Carlton Drake, finisce per essere contaminato da un organismo alieno simbiontico, il quale, dopo averne preso il controllo, lo trasforma in un essere chiamato Venom. Sfuggendo agli uomini di Drake, Eddie dovrà vedersela anche con un altro contagiato, il serial killer Cletus Kasady, trasformato in Carnage.

Venom: il film NON è ambientato nell’universo condiviso Marvel

In un’intervista con Entertainment Weekly, il regista Ruben Fleischer e il protagonista Tom Hardy hanno parlato dei possibili e futuri scenari del simbionte al cinema, senza fare menzione di Peter Parker (per alcuni atteso in Venom come guest-star).

Venom è il primo dei nuovi film della Sony basato sui personaggi sui fumetti di Spider-Man, sebbene appartenga ad un mondo separato rispetto a quello Spider-Man: Homecoming. Non fa dunque parte dell’accordo tra Sony e Disney che consentirebbe a Tom Holland di apparire in entrambi gli universi“.

Venom, recensione del film con Tom Hardy

Batgirl: la Warner Bros. vuole Kristen Stewart per lo standalone?

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Batgirl potrà non debuttare nel cinecomic collettivo Birds of Prey – come rivelato nelle scorse settimane – ma la Warner Bros. sta ancora lavorando per portare sul grande schermo il suo standalone ed è in cerca della perfetta interprete.

Voci di corridoio riportate nelle ultime ore affermano che la produzione vorrebbe scegliere un prototipo di attrice alla Kristen Stewart, lasciando intendere che sia proprio l’americana la candidata numero uno per il ruolo.

Che ne pensate? Come vedreste la Stewart nei panni della supereroina DC?

Batgirl: la sceneggiatrice di Bumblebee per il film

Dopo l’addio di Joss Whedon, la Warner Bros ha ripreso in mano il progetto di Batgirl, e adesso ha affidato la sceneggiatura a Christina Hodson, che ha già convinto lo studio delle sue doti firmando il primo script per Birds of Prey e per Bumblebee.

THR riporta che la Hodson è stata incaricata di redigere il nuovo script, che sicuramente sarà differente dalla prima versione firmata Whedon. Sembra chiaro che, dopo il successo di Wonder Woman, la DC Films e la Warner Bros stiano puntando su un franchise al femminile.

Per quanto riguarda la regia del film, già quando venne annunciato l’addio di Whedon, si parlò della volontà di assumere una regista. Ma chi sono le candidate? In prima linea ci sono Ava Dunernay e Michelle McLaren, ma potrebbero essere considerate persino Katheryn Bigelow Susanne Bier. Fuori quota ma sempre papabili, ci sono Reed Morano e Ana Lily Amirpour.

Insomma, i giochi sono aperti e una nuova regista presto verrà annunciata per il progetto. Questa nuova notizia però non fa certo del bene alla Warner Bros che ancora una volta conferma di non avere progettualità nella programmazione dei suoi progetti.

Batgirl: dalla serie The 100 arriva una candidata al ruolo

The Joker Origins: ecco chi interpreterà la madre del protagonista

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Come riportato da The Wrap, Frances Conroy (Six Feet Under, American Horror Story) è entrata nel cast di The Joker Origins dove vestirà i panni della madre del Principe del Crimine, interpretato a sua volta da Joaquin Phoenix.

L’inizio delle riprese è fissato a settembre di quest’anno.

The Joker Origins: Joaquin Phoenix è “spaventato a morte dal ruolo”

The Joker Origins arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come ufficializzato nelle ultime ore dalla Warner Bros. La pellicola riavvierà le sorti del noto villain dei fumetti e sarà diretto da Todd Phillips (Una notte da leoni).

La produzione di The Joker Origins, film esterno all’universo cinematografico DC, continuerà nonostante l’annuncio della Warner Bros. sullo spin-off con protagonista Jared Leto, e le riprese partiranno a settembre in America con la regia di Todd Phillips (Una notte da leoni).

Il film sarà ambientato nel 1980, e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.

Sono tre o quattro anni che chiedo al mio agente perché non esista un film su questi personaggi da realizzare con budget inferiori, che possa studiarli per bene…certo non aver mai pensato al Joker, perché aveva già avuto diverse rappresentazioni“, ha raccontato Phoenix in una recente intervista. Prendo molto tempo quando si tratta di accettare un ruolo Il processo è sempre lo stesso: leggo la sceneggiatura e incontro il regista, che è ciò che ho fatto con con Todd [Phillips], e ho subito pensato che fosse un progetto molto interessante. Aveva una speciale comprensione di questo mondo, unico nel genere, e mi spaventa a morte.

Grey’s Anatomy 15: teaser combo dalla ABC

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Grey’s Anatomy 15: teaser combo dalla ABC

La ABC ha diffuso un teaser combo che annuncia le nuove stagioni delle serie tra cui Grey’s Anatomy 15, l’annunciata quindicesima stagione di Grey’s Anatomy.

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Grey’s Anatomy 15

Grey’s Anatomy 15 è la quindicesima stagione della serie Grey’s Anatomy creata da creata da Shonda Rhimes per la ABC Studios. Gli episodi di Grey’s Anatomy 15 debutteranno questo autunno.

Nella quindicesima stagione di Grey’s Anatomy ritorneranno i personaggi Meredith Grey (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in corso), interpretato da Justin Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso), interpretata da Chandra Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso), interpretato da James Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso), interpretato da Kevin McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso, ricorrente 14), interpretata da Kim Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso, ricorrente 6), interpretato da Jesse Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in corso, guest 10), interpretata da Kelly McCreary, Benjamin Warren (stagioni 12-14, ricorrente 6-in corso, guest 7), interpretato da Jason George e  Andrew DeLuca (stagione 12-in corso, guest 11), interpretato da Giacomo Gianniotti.

Settimana Internazionale della Critica: il programma della 33° edizione

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La Settimana Internazionale della Critica (SIC) è una sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) nell’ambito della 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (29 agosto – 8 settembre 2018) e composta da una selezione di sette opere prime in concorso e due eventi speciali, tutti presentati in anteprima mondiale. La selezione è curata dal Delegato Generale della SIC Giona A. Nazzaro con i membri della commissione di selezione Luigi Abiusi, Alberto Anile, Beatrice Fiorentino e Massimo Tria.

 

CONCORSO

A KASHA | THE ROUNDUP 

di Hajooj Kuka (Sudan, Sudafrica, Qatar, Germania)

 

ADAM UND EVELYN | ADAM & EVELYN 

di Andreas Goldstein (Germania)

 

BÊTES BLONDES | BLONDE ANIMALS 

di Alexia Walther, Maxime Matray (Francia)

 

LISSA AMMETSAJJEL | STILL RECORDING 

di Saaed Al Batal, Ghiath Ayoub (Siria, Libano, Qatar, Francia)

 

di Anna Eriksson (Finlandia)

 

SAREMO GIOVANI E BELLISSIMI 

di Letizia Lamartire (Italia)

 

TI IMAŠ NOĆ | YOU HAVE THE NIGHT 

di Ivan Salatic (Montenegro, Serbia)

 

EVENTI SPECIALI

Film d’apertura 

TUMBBAD 

di Rahi Anil Barve, Adesh Prasad (India, Svezia)

 

Film di chiusura 

DACHRA 

di Abdelhamid Bouchnak (Tunisia)

 

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SIC@SIC 2018

La terza edizione di SIC@SIC (Short Italian Cinema @ Settimana Internazionale della Critica) propone una selezione competitiva di sette cortometraggi di autori italiani non ancora approdati al lungometraggio, e tre eventi speciali fuori concorso, tutti presentati in prima mondiale. I cortometraggi vengono programmati all’interno della 33. Settimana Internazionale della Critica. La selezione è curata dal Delegato Generale Giona A. Nazzaro con i membri della commissione di selezione Luigi Abiusi, Alberto Anile, Beatrice Fiorentino e Massimo Tria. Il programma nasce dalla sinergia fra il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) e Istituto Luce-Cinecittà, ed è una delle iniziative per il supporto allo sviluppo del nuovo cinema italiano e per la promozione dei giovani autori.

 

CONCORSO

CRONACHE DAL CREPUSCOLO di Luca Capponi 

EPICENTRO di Leandro Picarella 

FINO ALLA FINE di Giovanni Dota 

FRONTIERA di Alessandro Di Gregorio 

GAGARIN, MI MANCHERAI di Domenico De Orsi 

MALO TEMPO di Tommaso Perfetti 

QUELLE BRUTTE COSE di Loris Giuseppe Nese

 

EVENTI SPECIALI

Cortometraggio d’apertura NESSUNO È INNOCENTE di Toni D’Angelo

Cortometraggio di chiusura SI SOSPETTA IL MOVENTE PASSIONALE CON L’AGGRAVANTE DEI FUTILI MOTIVI di Cosimo Alemà

Evento speciale SUGAR LOVE di Laura Luchetti

Box Office ITA: Skyscraper vince il weekend

Box Office ITA: Skyscraper vince il weekend

Skyscraper debutta in testa al box office italiano, seguito da La prima Notte del Giudizio e Jurassic World: Il Regno distrutto.

box officeIl podio del box office italiano di questo fine settimana vede un solo cambiamento.

Infatti Skyscraper apre in testa alla classifica con 620.000 euro incassati in 400 sale a disposizione, registrando una media per sala pari a 1500 euro.

La prima Notte del Giudizio conferma la seconda posizione con altri 200.000 euro con cui totalizza 1,3 milioni.

Jurassic World: Il Regno distrutto regge saldamente al terzo posto raccogliendo altri 156.000 euro e arrivando a quota 10,3 milioni.

Così 12 soldiers scende in quarta posizione con altri 146.000 euro con cui giunge a 544.000 euro complessivi.

Due pellicole salgono in classifica rispetto alla scorsa settimana, ossia Luis e gli alieni (134.000 euro) e Chiudi gli occhi – All I see is you (888.000 euro), arrivati rispettivamente a 325.000 euro totali e 264.000 euro totali.

Overboard esordisce al settimo posto con appena 66.000 euro incassati in 114 sale, mentre Stronger – Io sono più forte giunge a un globale di 417.000 euro con altri 61.000 euro.

Calo per Il sacrificio del cervo sacro, arrivato a 562.000 euro con altri 52.000 euro.

Chiude la top10 Giochi di potere che raccoglie altri 50.000 euro e totalizza 152.000 euro.

Marvel: 10 personaggi che i film hanno reso più deboli dei fumetti

Trasportare i supereroi Marvel dai fumetti al cinema non è un lavoro da poco, e per produttori, registi e scrittori significa prendere delle decisioni importanti. Il personaggio deve assomigliare esattamente a quello del fumetto, o è meglio che il MCU lasci la propria impronta?

Alcuni personaggi sono stati cambiati in modo tale da rendere i film più realistici, aggiornando eroi un po’ troppo retrò e stereotipi oramai superati. Alcuni, invece, non hanno avuto bisogno di modifiche, e il MCU li ha rappresentati alla perfezione.

Leggi anche – Marvel: i film cancellati che non vedremo mai

Quali sono stati però i cambiamenti più importanti? Ecco i 10 attori personaggi Marvel che i film hanno reso più deboli rispetto alla controparte dei fumetti:

Drax

Di tutti i personaggi MCU che hanno un sostantivo nel loro nome forse Drax “Il Distruttore” è quello che ha subito l’adattamento meno fedele nel MCU. L’eroe dei Guardiani della Galassia ha sicuramente una forza non indifferente ed è dotato di un senso dell’humor spiccato che gli fa prendere tutto ciò che gli si dice alla lettera.

Certo è nettamente diverso dalla sua controparte dei fumetti, dove Drax è in grado addirittura di distruggere Thanos, mentre nei film riesce a tenere testa ad alcuni dei personaggi più forti senza però prevalere.

Thanos

Nella serie a fumetti di Infinity Gauntlet, i poteri di Thanos diventano così illimitati che l’unico ostacolo per il Titano Pazzo diventa il suo non sentirsi all’altezza di tale dono. Il fatto che Thanos sia molto più debole nel MCU funziona ed è un  vantaggio per il film, riuscendo a fondere la sua storia con la realtà degli altri personaggi.

Nei fumetti, il guanto completo di gemme dell’infinito gli permette di fare tutto ciò che vuole, fino a quando diventa il solo avversario dell’universo.

Scarlet Witch

Grazie ai poteri che le sono stati conferiti dalla gemma della mente, Wanda Maximoff è diventata uno dei personaggi più temibili del MCU, per la vasta gamma di abilità telecinetiche che le consente di manipolare la materia le menti degli altri.

Eppure l’originale Scarlet Witch dei fumetti continua a eclissare quello che abbiamo visto finora sullo schermo, e il motivo per cui Wanda è più debole nel MCU di quanto lo sia la controparte è che i suoi poteri non sono del tutto esplorati.

Dopo tre film, l’abbiamo vista sfruttare pienamente il suo potenziale solo contro Thanos mentre cercava di distruggere la gemma della Mente.

Gamora

Nonostante nei fumetti sia stata soprannominata “La donna più pericolosa nella galassia“, Gamora è un altro di quei personaggi i cui poteri sono stati penalizzati nei film del MCU.

L’eroina dovrebbe essere capace di tutto, dotata di forza sovrumana e in grado di rigenerarsi, per non parlare del fatto che è stata addestrata come assassina, tuttavia al cinema ha perso quasi ogni battaglia di cui ha preso parte, ma salvata di continuo da Star-Lord, Nebula, Rocket Raccoon etc.

Thor

Nell’ultima stagione del MCU abbiamo visto Thor imparare a canalizzare i suoi poteri senza il Mjolnir, sopravvivere al vuoto dello spazio e resistere all’esplosione di una stella. Il dio del tuono ha svolto compiti altrettanto difficili nei fumetti, spesso senza troppo sforzo, ed è ciò che rende il personaggio sostanzialmente diverso nel suo adattamento cinematografico.

Granmaestro

In Thor: Ragnarok, Jeff Goldblum ha trasferito il suo fascino eccentrico nell’interpretazione del Granmaestro, il sovrano di Sakaar che si diletta a far combattere i guerrieri l’uno contro l’altro in un’arena.

Si tratta di uno dei personaggi più antichi dell’universo al fianco di suo fratello, il Collezionista, e anche se nei fumetti i suoi poteri sono ritratti su grande scala, il Gran Maestro nel film sembra affidarsi in gran parte ai suoi servitori e alle armi avanzate per ottenere qualcosa.

Nei fumetti però i suoi poteri sono stati molto più espliciti, in cui è capace di tutto, dal teletrasporto alla manipolazione della materia.

Vedova Nera

Sebbene sia uno dei pochi eroi del MCU senza superpoteri, Vedova Nera si è sempre dimostrata più che degna di essere un membro degli Avengers: innanzitutto è una delle migliori killer del mondo ed ha una grande esperienza nelle arti marziali e nello spionaggio.

Nei fumetti invece è un’altra eroina che viene geneticamente potenziata, dunque capace di guarirsi e di rigenerarsi, magari non più forte della sua controparte cinematografica ma sicuramente più intrigante.

Falcon

Le sue attrezzature e gli occhiali per migliorare la sua vista da cecchino conferiscono a Falcon un’arma in più contro molti nemici, rendendo però Sam Wilson ancora uno degli eroi più vulnerabili sul campo di battaglia.

Anche contro il “piccolo” e inesperto Scott Lang, Falcon non riesce a competere, mentre l’eroe mostra un netto vantaggio nei fumetti dove è in grado di attingere alla mente di qualsiasi uccello vivente. Può vedere attraverso i loro occhi, controllare i loro movimenti e persino accedere ai loro ricordi – rendendolo un elemento fondamentale quando si tratta di rintracciare i nemici.

Malekith

Malekith ha debuttato sui fumetti Marvel nel 1984, apparendo in Thor # 344, dove l’Elfo Oscuro si dimostra rapidamente un formidabile avversario per il Dio del Tuono. Oltre alla sua forza sovrumana, il villain ha sfoggiato una vasta gamma di poteri magici, tra cui il teletrasporto, la proiezione di energia e il trasformismo.

Pertanto, molti fan del personaggio erano entusiasti all’idea di vederlo nel MCU, anche se la storyline poco brillante e la resa effettiva dei suoi poteri ne hanno limitato il fascino.

Barone Zemo

Sebbene il personaggio del Barone Zemo abbia subito notevoli cambiamenti dai fumetti allo schermo, in entrambi i casi si tratta di un avversario dei Vendicatori che sta cercando vendetta dopo la perdita della sua famiglia.

Nei fumetti, Zemo ha un numero di abilità sovrumane, molte delle quali gli sono state concesse attraverso il possesso di pietre lunari. Queste gemme soprannaturali vengono usate da Zemo per manipolare il tempo e lo spazio, mentre al cinema l’abbiamo visto in vesti più umane e mortali.

Venezia 75: Saremo giovani e bellissimi in concorso alla Settimana della Critica

Saremo giovani e bellissimi” l’opera prima di Letizia Lamartire con Barbora BobulovaAlessandro PiavaniMassimiliano Gallo e Federica Sabatini, prodotto da CSC Production con RAI CINEMA,è l’unico film italiano in concorso alla 33ma SIC – Settimana Internazionale della Critica.

Isabella (Barbora Bobulova) ha diciott’anni nei primi anni Novanta, ed eÌ una star. Incide un album che ha un enorme successo e che per un’estate intera passa su tutte le radio e le televisioni. Poi piùÌ niente.

Oltre vent’anni più tardi, canta quegli stessi brani in un locale di provincia con suo figlio Bruno (Alessandro Piavani), chitarrista. È a causa del ragazzo che la sua carriera si eÌ fermata, o almeno questo eÌ quello che si racconta Isabella.

Bruno e Isabella sembrano più fratello e sorella che madre e figlio. Famiglia non convenzionale e sgangherata, i due sono legati da un rapporto a tratti morboso, uniti contro il mondo. Questo legame peroÌ si rompe quando Bruno incontra Arianna, leader di un gruppo rock che gli propone di entrare nella sua band. Completano il cast: Elisabetta de Vito,  Ciro Scalera, Paola Calliari, Victoria Silvestro, Tiziana Viano, Matteo Buzzanca, Gianvincenzo Pugliese, Gianluca Pantosti.

Il soggetto è di Marco Borromei, la sceneggiatura di Marco Borromei, Letizia Lamartire, Anna Zagaglia, la fotografia di Giuseppe Chessa, il montaggio di Fabrizio Franzini, le Musiche e le canzoni originali di Matteo Buzzanca, la Scenografia di Laura Inglese, i costumi di Fiordiligi Focardi, il suono in presa diretta di Denny de Angelis, il fonico di mixage è Alessandro Checcacci, l’aiuto regista è Edoardo Ferraro, l’organizzazione è di Elio Cecchin, il Produttore esecutivo è Elisabetta Bruscolini.

Il film è prodotto da CSC Production con RAI CINEMA in collaborazione con Annamode Costumes, C.A.M. una società del gruppo Sugar, F.lli Cartocci, Do Consulting and Production, Margutta Digital International; film riconosciuto di interesse culturale con il contributo economico del MIBACT – Direzione Generale Cinema con il supporto di Emilia-Romagna Film Commission con il sostegno di Regione Emilia-Romagna, opera realizzata con il sostegno della Regione Lazio – Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo con il patrocinio dei comuni di Ferrara e Comacchio.

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