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DC Films: i prossimi progetti saranno costantemente originali

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DC Films: i prossimi progetti saranno costantemente originali

Produttore di lunga data per Warner Bros. e DC Films,Charles Roven ha chiacchierato con Comicbook su vari argomenti, tra cui il futuro dell’azienda e dei cinecomic che faranno parte del DCEU. Questione spinosa, viste le polemiche su Justice League (uscito nelle sale a novembre vittima di molte critiche) e il recente addio di Joss Whedon dal progetto su Batgirl.

Tuttavia la risposta di Roven è sembrata piuttosto positiva e speranzosa per ciò che accadrà nei prossimi anni:

DC Films: la Warner assume un nuovo vice presidente

Da prima che uscisse Wonder Woman la Warner Bros. sta sviluppando diversi standalone, come hanno fatto con Joker: hanno un progetto, tra cui uno su Batman, ognuno con registi diversi. Questo significa che ci sarà un sincronismo di creatività riguardo lo sviluppo dei singoli film ma che non necessariamente poi saranno tutti uguali. La cosa bella è che i contenuti e la visione artistica saranno costantemente originali“.

Vi ricordiamo che tra i progetti attualmente in produzione e ancora in fase di sviluppo ci sono Aquaman, Shazam!, Wonder Woman 2, Suicide Squad 2, Flashpoint, Nightwing, Deathstroke, Cyborg, Green Lantern Corp e tutti i titoli relativi a Harley Quinn e Joker (tra cui Gotham City Sirens).

DC Films: troppo complicato per una sola persona produrre tutti i film

Fonte: Comicbook

Black Panther: Bucky riposa in una foto dal set

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Black Panther: Bucky riposa in una foto dal set

Una delle due scene post-credits di Black Panther, in questi giorni al cinema, mostra Bucky Barnes (Sebastian Stan) rimesso in sesto da Shuri (Letitia Wright) dopo il lavaggio del cervello subito dall’Hydra.

Alla fine di Captain America: Civil War, il personaggio era stato portato nel Wakanda allo scopo di curarlo, e così sembra aver fatto la sorella del re. Nella scena lo vediamo riposare e poi svegliarsi, accolto da Shuri che gli spiega che “c’è ancora molto da imparare”.

Di seguito vi mostriamo una foto dal backstage del film, condivisa da Sebastian Stan in persona, in cui vediamo Bucky che riposa.

Il personaggio tornerà in Avengers: infinity War e combatterà al fianco di Steve Rogers. Da quello che abbiamo visto dal trailer del film diretto dai Fratelli Russo, Bucky sarà in possesso di un nuovo braccio artificiale, probabilmente realizzato in vibranio da Shuri in persona.

Black Panther recensione

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Black Panther, la trama del film

Di seguito la prima sinossi del film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in pericolo.

Chadwick Boseman interpreta il protagonista, T’Challa, già visto in Captain America Civil War. Nei ruoli principali del film ci saranno, oltre a Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest Whitaker e Andy Serkis. Nei ruoli di comprimari compariranno invece Letitia Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K. Brown e John Kani.

Black Panther trailer ufficiale

Guardiani della Galassia: Star Lord doveva avere dei giochi di Star Wars

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In Guardiani della Galassia, il personaggio di Peter Quill/Star Lord, interpretato da Chris Pratt, è caratterizzato da una fortissima nostalgia verso la Terra, suo pianeta d’origine, da cui l’eroe venne rapito da ragazzino, durante gli anni ’80. Questo evento ha segnato chiaramente la vita di Peter, che è rimasto legatissimo a una serie di oggetti, come il walkman, protagonista della sequenza iniziale e del tentativo di sedurre Gamora, oppure il piccolo troll colorato dai capelli voluminosi, dato a Yondu al posto della Gemma del Potere.

Arriva da James Gunn la conferma che trai giochi e i ricordi di Star Lord c’erano anche delle action figure di Star Wars, oggetti particolarmente preziosi per il personaggio, protagonisti di più di una scena del film.

Ecco cosa ha raccontato Gunn durante una Facebook Q&A: “Nella sceneggiatura che era stata scritta inizialmente da Nicole Perlman prima che io salissi a bordo del progetto, Kevin Feige, presidente Marvel Studios, aveva chiesto che Star Lord avesse delle action figures di Star Wars, delle quali era praticamente innamorato. E così, queste figure di Star Wars erano nella sceneggiatura e avevano un ruolo importante nel film. Ma io ho pensato che non avrebbero funzionato, e così le ho tolte.”

Vi sarebbe piaciuto vedere Peter Quill alle prese con i suoi pupazzetti di Yoda o di Han Solo?

Guardiani della Galassia Vol. 3: lo sviluppo dipenderà da Avengers 3 e 4

James Gunn tornerà a scrivere e dirigere Guardiani della Galassia Vol. 3, e al suo fianco ci saranno anche i protagonisti del film, presumibilmente, a seconda di come si svilupperanno le varie storyline in Avengers 3 e 4.

Paul Walker: la Paramount lavorerà ad un documentario sull’attore

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Cinque anni fa Paul Walker moriva vittima di un incidente mortale a bordo di una Porsche Carrera GT guidata da un amico, Roger Rodas, anch’egli rimasto ucciso. Da allora l’attore è apparso brevemente nelle uniche scene girate per Fast & Furious 7 (nelle restanti è stato sostituito digitalmente dai fratelli Cody e Caleb) e celebrato in più occasioni dagli amici e colleghi che avevano condiviso con lui il set del franchise.

Ora la Paramount sta lavorando per portare sullo schermo il documentario I Am Paul Walker, con la produzione di Derik Murray (I Am Heath Ledger), che racconterà tramite interviste e testimonianze delle persone vicine all’attore una vita spentasi troppo presto.

Adrian Buitenhuis, regista di I Am JFK Jr., I Am Sam KinisonI Am Dale EarnhardtI Am Bruce Lee, dirigerà il film.

Paul Walker: dai film alla tragica morte, la carriera dell’attore

Fonte: Deadline

New Mutants: le riprese aggiuntive inseriranno un nuovo personaggio

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L’uscita del film della Fox, New Mutants, è stata posticipata di quasi un anno perché la produzione ha deciso che il film aveva bisogno di riprese aggiuntive. Le prime voci dicevano che era necessario aggiungere scene più spaventose, perché il film non lo era abbastanza. Adesso arrivano altri dettagli sui possibili contenuti delle scene aggiunte in seguito.

Stando a quanto dichiara THR, sembra che questi reshooting serviranno a introdurre nel film un altro personaggio, al fianco della già interessante schiera di giovani mutanti, interpretati da altrettanti giovani e talentuosi attori. Le riprese cominceranno quest’estate: “Il film a tema horror New Mutants sarà soggetto a riprese aggiuntive quest’estate, queste riprese inseriranno un nuovo personaggio nel thriller di supereroi che arriverà in sala il 22 Febbraio 2019.”

Non sappiamo quale sia questo altro personaggio, ma dato il trailer già diffuso e il materiale promozionale che circola in rete da qualche mese, sarà improbabile che il personaggio nuovo sarà uno dei protagonisti.

The New Mutants: il primo trailer

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Diretto da Josh Boone, il film vedrà protagonista la squadra di mutanti composta da Cannonball, Magic, Wolfsbane, Mirage e Sunspot. Il film sarà un horror in cui Stephen King incontra John Hughes.

Ricordiamo che la squadra ufficiale di The New Mutants è formata da Cannonball, Magic, Wolfsbane, Mirage e Sunspot. Quest’ultimo l’abbiamo già visto in X-Men Giorni di un futuro passato interpretato da Adan Canto, che però non è stato confermato nel ruolo in favore di un attore più giovane.

L’uscita del film, inizialmente prevista per il 13 aprile 2018, è stata spostata di un anno, e quindi il film arriverà in sala il 22 febbraio 2019.

Puoi baciare lo sposo: Alessandro Genovesi e il cast presentano i film

Il regista Alessandro Genovesi e un nutrito cast – Diego Abatantuono, Monica GuerritoreDino Abbrescia sono solo alcuni interpreti – hanno presentato ieri a Roma la loro nuova commedia, Puoi baciare lo sposo, incentrata sull’unione civile fra due ragazzi, Antonio e Paolo (Cristiano Caccamo e Salvatore Esposito), la cui notizia spiazza la famiglia di Antonio. In sala dal 1 marzo, il lavoro è prodotto da Colorado Film in collaborazione con Medusa.

Come nasce questo racconto, in cui si parla di temi importanti con leggerezza ma senza superficialità?

Alessandro Genovesi: “Ci tenevo a che, visto l’argomento, nessuno si sentisse rappresentato in maniera sbagliata. Comunque stavo facendo un film, non una proposta di legge. Stavo raccontando una storia ed era importante che avesse delle caratteristiche di commedia, che il clima generale fosse leggero, che l’argomento venisse trattato in maniera leggera, con un’attenzione alla recitazione degli attori, che non doveva essere parodistica o farsesca […], ma invece lavorare molto sul realismo” E aggiunge: “È un principio. La leggerezza vicino alla comicità, alla risata, hanno la capacità di aprire noi stessi e siamo più propensi ad accogliere quello che ci viene raccontato”.

Il film ha visto la collaborazione dell’associazione Diversity, che si occupa della rappresentazione responsabile delle persone LGBTI. La presidente Francesca Vecchioni lo definisce “un film importantissimo” e spiega: “Purtroppo siamo in un momento in cui serve far capire quanto bisogna abbattere le paure con la conoscenza”. Mentre racconta così la collaborazione: “Abbiamo fatto un lavoro di lettura critica del copione […], dando una serie di indicazioni esclusivamente sulla rappresentazione dei temi e delle persone LGBTI. […] È stata meravigliosa l’idea di coinvolgerci e potete immaginare il rispetto con cui abbiamo cercato di gestire questa situazione. Alessandro Genovesi ha fatto un lavoro meraviglioso da subito, però […] possono esistere piccoli passaggi di linguaggio o modi, o azioni – come alcuni abbracci che sono diventati baci, ad esempio – che credo abbiano reso più realistico il film”.

C’è una madre, interpretata da Monica Guerritore, che prende subito in mano la situazione e tenta di mettere le cose a posto.

Monica Guerritore: “La bellezza del personaggio di Anna è la forza, l’accoglienza tipica del mondo femminile, perché noi donne sappiamo adattarci ai cambiamenti […], per cui siamo anche in grado più facilmente di accogliere ciò che è il nuovo, cioè l’inatteso. Non ci sono censure o non censure, c’è lo shock che può venire da qualcosa che non avevi previsto. Tuo figlio ti porta a casa Genny Savastano di Gomorra [Salvatore Esposito, che qui è Paolo, ndr] e ti dice che domani lo vuole sposare. Naturalmente hai una notte in cui rifletti, […] dopodiché amore chiama amore. Non c’è maschio, non c’è femmina e l’amore vince. Questo è tipico del femminile”. E a proposito del mestiere dell’attore, cita un’affermazione di Meryl Streep, secondo cui “l’interprete è colui che si mette nei panni degli altri per far capire al pubblico come ci si sente”. “Io, in Anna, ho fatto capire al pubblico come ci si può sentire in una situazione inaspettata, e alla fine ci si sente bene”.

Al papà, Diego Abatantuono, invece, non basta una notte per metabolizzare la notizia.

Diego Abatantuono: “Penso che possano essere tanti quelli che la pensano come il mio personaggio. È già difficile trovare persone emancipate, aperte, evolute, come lui sembra essere all’inizio. Dopodiché, quando il problema si presenta personalmente, viene fuori l’ottuso che è in lui. Credo che negli uomini ci sia tanta ottusità recondita, millenni di ottusità che vanno superati. C’è chi li ha già superati, chi ancora fa fatica. […] Far passare una tematica così importante in maniera leggera e divertente credo sia più avvincente che raccontarla in maniera drammatica. […] La commedia, quando è azzeccata, è il modo migliore”.

Salvatore Esposito, qui c’è un capovolgimento totale rispetto al ruolo di Genny in Gomorra, con cui è solitamente identificato.

Salvatore Esposito: “Quando hai la fortuna […] di partecipare a un prodotto di successo internazionale, è facile che la gente ti veda soprattutto per quel ruolo. In realtà sto cercando con le mie scelte di fare cose anche diverse, mai rinnegando ciò che ho fatto […]. Ringrazio regista e produttori perché mi è stata data questa bellissima possibilità. Spero, attraverso il lavoro che ho fatto insieme agli altri attori e al regista, di riuscire a far passare la mia idea di raccontare qualcosa di vero, di reale con dei sentimenti puri”.

Il personaggio interpretato da Dino Abbrescia, Donato [che ama vestirsi da donna, ndr], parte da un’incertezza, ma poi fa una scelta coraggiosissima.

Dino Abbrescia: “Sì, alla fine risulta quasi il personaggio più risolto di tutti, anche se è partito con una grande incertezza. Parte dalla provincia per liberarsi, per esprimere questo grande desiderio che aveva dentro. […] Mia mamma ha visto il trailer e mi ha detto: “Dino, ma lo sai che stai proprio bene! Ma stai meglio così”.[…] Lei mi ha dato la chiave del personaggio, la sensazione di benessere che lui prova. […]. Era il personaggio più pericoloso del film perché poteva farlo crollare e creare molto caos, mentre sgombera il campo da una serie di cose: travestirsi non è necessariamente essere gay, transessuali”.

Pensa che la Chiesa sia più aperta a questa realtà grazie a Papa Francesco?

Genovesi: “Secondo me la Chiesa con Papa Francesco è molto più aperta in generale. […] Nel film ci sono piccoli accenti rispetto alla religione in diversi momenti”.

Sono intervenuti poi alcuni membri dell’associazione Agedo, che riunisce genitori di persone LGBTI, ribadendo l’importanza di trattare temi come le unioni civili, legati alle diverse identità di genere e alla parità di diritti. Tra loro, Pamela Villoresi: “Per molti genitori è molto importante. Per noi che facciamo spettacolo è un po’ più facile, siamo già svezzati, ma per qualcuno è stato molto complicato. […] Agedo fa incontri nelle scuole, lotta per le leggi”. Sulla battaglia per le unioni civili non ha usato mezzi termini: “Ci siamo battuti a sangue. […] Noi genitori di coppie di mamme siamo stati più graziati, ma le coppie dei papà sono state maciullate […]. Hanno dato loro dei pervertiti, degli orchi. […] La battaglia delle unioni civili ha cambiato la vita a tante famiglie omosessuali e un film come questo aiuta a riderci sopra, a farlo penetrare con allegria, serietà e tranquillità. È un’acqua, tanto non si ferma”.

Silver Surfer: Brian K. Vaughn scriverà il film prodotto dalla Fox

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Sarà Brian K. Vaughn, fumettista e sceneggiatore sia per Marvel che DC, a scrivere lo script di Silver Surfer, progetto attualmente in sviluppo in casa Fox. In realtà sono anni che si parla di un possibile cinecomic sul personaggio “più filosofico” dei fumetti Marvel, o almeno è così che ama apostrofarlo Stan Lee.

A confermare la notizia è l’Hollywood Reporter, aggiungendo che l’azienda ha addirittura intenzione di produrre non meno di tre film dedicati agli X-Men (sotto giurisdizione dei Marvel Studios, con l’accordo Disney) nel 2019 e nel 2020, insomma dopo l’uscita di Deadpool 2 e X-Men: Dark Phoenix.

Tra i film della Fox/Marvel in probabile arrivo nei prossimi due anni c’è appunto lo standalone su Silver Surfer. Lo ricorderete sicuramente nel sequel dei Fantastici 4 del 2007 interpretato da Doug Jones con la voce di Laurence Fishburne, per la prima volta sul grande schermo dopo la sua nascita nel 1966 creato da Jack Kirby.

I Fantastici Quattro e Silver Surfer: tutti gli errori del film in 15 minuti

Fonte: THR

X-Men Movies: tre film all’anno nel 2019 e nel 2020 per Fox

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X-Men Movies: tre film all’anno nel 2019 e nel 2020 per Fox

La 20th Century Fox sta pianificando di produrre tre film all’anno con protagonisti gli X-Men e i personaggi Marvel di cui possiede (ancora per poco) i diritti, sia per il 2019 che per il 2020.

Mentre ci sono soltanto 4 film in cantiere (Deadpool 2, X-Men: Dark Phoenix, New Mutants e Gambit), ci sono molti altri film già annunciati che non hanno ancora cominciato la produzione. Questo elenco comprende il Gambit con Channing Tatum, un film in solitaria per Doctor Doom annunciato durante il Comic-Con di San Diego, un film standalone su Kitty Pryde scritto da Brian Michael Bendis e diretto da Tim Miller, un film su Multiple Man e, sembra, un film su Silver Surfer appena annunciato e scritto da Brian K. Vaughan.

X-Men: 15 cose che le persone hanno capito male dei Mutanti Marvel

Tutto questo si aggiunge a X-Force, che dovrebbe cominciare la produzione a Ottobre, e lo spin-off su X-23, oltre a un altro film sugli X-Men. Ci sono tutti i numeri per realizzare sei buoni film da distribuire tra il 2019 e il 2020.

Il report di THR riferisce che alla Fox si sta lavorando per aumentare la produzione Marvel. “Abbiamo più prodotti Marvel in sviluppo adesso che in qualsiasi altro momento della nostra storia – ha dichiarato un insider della Fox alla rivista – Non c’è nessun rallentamento su questo fronte a causa della Disney.”

Il riferimento è chiaramente rivolto all’acquisizione della Casa di Topolino delle proprietà cinematografiche della Fox. Che lo studio stia cercando di produrre più film possibili prima di cedere i personaggi alla Disney?

Justice League: aperto il crowdfounding per produrre un documentario sulla versione di Zack Snyder

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Roberto Mata, lo stesso fan che a Dicembre aveva lanciato una petizione online per convincere la Warner Bros a rilasciare la Director’s Cut di Justice League di Zack Snyder, è tornato all’attacco con la raccolta fondi per produrre un documentario sulla versione del regista mai vista in sala.

Come saprete, Snyder ha dovuto abbandonare il progetto durante le fasi finali di riprese a causa di una tragedia familiare, poi sostituito in corsa da Joss Whedon. Ovviamente il film visto in sala è stato vittima di feroci critiche relative al montaggio e alla visione viziata da due diverse interpretazioni del soggetto.

Justice League: Zack Snyder potrebbe essere stato licenziato perché il suo cut era “inguardabile”

Per questo motivo la schiera dei fan più fedeli del regista di Batman v Superman hanno più volte manifestato i loro desideri sotto le finestre della Warner Bros. a Hollywood, e quest’ultima petizione ha già raggiunto 174,000 firme.

Questo il messaggio ufficiale:

La raccolta fondi andrà a favore del documentario dedicato al cut di Justice League di Zack Snyder, e alla ricerca della verità su cosa sia realmente accaduto, se il film esiste o se sarà mai rilasciato nel corso dei prossimi mesi.

Tuttavia, come riportato di recente da un utente del forum Reddit, “le voci circa l’esistenza di una director’s cut di Justice League sono del tutto false. Snyder stesso ha detto che non ha più rimesso mano sul girato dallo scorso Marzo.”

Justice League: Zack Snyder conferma l’esistenza della director’s cut?

Fonte: ScreenRant

Charlize Theron: “Sono troppo vecchia per interpretare James Bond”

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La seconda vita cinematografica di Charlize Theron l’ha catapultata nel genere action con un successo strepitoso. La sua Imperatrice Furiosa ha rubato la scena a tutti in Mad Max: Fury Road, per non parlare di Atomica Bionda, action movie estivo che ha stregato i fan. Nel film, la Theron interpreta una spia che padroneggia ogni tipo di abilità fisica, come dimostrano le concitate sequenze d’azione del film.

In vista della scelta di un nuovo James Bond e dal momento che in molti caldeggiano la scelta di un nuovo agente 007 di colore o donna, Charlize Theron si è trovata a rispondere a una domanda in merito, durante un’intervista con Yahoo!.

“Per me è incredibilmente lusinghiero. Sono davvero lusingata da questa cosa (che la si proponga come possibile nuova Bond, ndr). Ma non ho nessun tipo di sentimento in merito a questa cosa. Mi piace che le persone possano pensare fuori dagli schemi. E so anche che per molto tempo si è parlato di Idris Elba per il ruolo. Ed è bello vedere persone che adesso pensano fuori da queste idee confinate di ciò che un personaggio può essere. Sono davvero favorevole. Credo sia grandioso che stiamo sviluppando più personaggi del genere per le donne, che loro possono padroneggiare. Quindi è una cosa molto gentile che le persona mi dicono. Ma sono molto vecchia, sarei una James Bond molto vecchia.”

Il prossimo film su James Bond, il numero 25, è ancora alla ricerca di un regista, con Danny Boyle balzato in cima alla lista dei desideri della MGM.

Per quanto riguarda Charlize Theron, l’attrice sarà protagonista quest’anno di Gringo, film di Nash Edgerton in cui recita al fianco di Joel Edgerton e David Oyelowo, e Tully, il nuovo film di Jason Reitman, con cui torna a lavorare dopo Young Adult. Questa volta al suo fianco ci sarà Mackenzie Davis.

Avengers: Infinity War, al via campagne di raccolta fondi per beneficenza

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Capita spesso alle grandi produzione hollywoodiane di sfruttare la risonanza mediatica per raccogliere fondi per cause di beneficenza, e in occasione dell’arrivo al cinema di Avengers: Infinity War, la Disney non si lascia sfuggire la possibilità di raggiungere un vasto pubblico con la sua nuova iniziativa benefica.

La Casa di Topolino ha annunciato la nuova tentacolare campagna che porta il nome di Marvel: the Universe Unites durante una conferenza stampa di martedì scorso. Questo fine settimana, 3 e 4 Marzo, i Disney StoreShopDisney.com doneranno il 10% dei loro incassi dei prodotti Marvel alla Make-A-Wish Foundation.

Inoltre, la Hasbro donerà 1 milione di dollari in contanti e nuovi giochi alla Give Kids The World. Funko, che ha inaugurato una vasta gamma di prodotti per Infinity War, donerà 1 milione alla Marvel’s Starlight Children’s Foundation.

In questa circostanza, Chadwick Boseman, protagonista di Black Panther che tornerà in Avengers: Infinity War, ha dichiarato: “Essere un Supereroe Marvel ci dà una piattaforma potente per spargere influenza positiva. Restituire ai bambini è la cosa di maggiore impatto che si possa fare. Marvel: The Universe Unites e #HeroCats è un modo divertente di supportare una causa nobile mentre intratteniamo bambini e fan in tutto il mondo.”

Avengers: Infinity War – la trama

Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.

Anthony e Joe Russo dirigono il film, che è prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers: Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25 aprile in Italia.

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Oscar 2018: il trailer onesto dei candidati a Miglior Film

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Come accaduto negli anni precedenti, anche per gli Oscar 2018 Screen Junkies ha realizzato un esilarante trailer onesto cumulativo per i nove titoli candidati nella categoria principale: Miglior Film.

Ecco di seguito il trailer onesto di quelli che dovrebbero essere i nove migliori film della stagione:

Per saperne di più sui nove film in questione, potete consultare i nostri speciali approfondimenti #RoadtoOscar2018:

La cerimonia di premiazione degli Academy Awards si svolgerà al Dolby Theatre nella notte tra il 4 e il 5 Marzo prossimi. A condurre lo show ci sarà Jimmy Kimmel.

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Road to Oscar 2018: L’Ora più buia

Road to Oscar 2018: L’Ora più buia

Settima regia del visionario ed esibizionista (per sua stessa definizione) Joe Wright, L’ora più buia è l’altra faccia di Dunkirk di Christopher Nolan, racconto intimo della figura politica che rilanciò l’orgoglio di una nazione in ginocchio durante il terrore della seconda guerra mondiale. L’anno è il 1940 e Winston Churchill, Primo Ministro britannico da pochi giorni, deve scegliere se firmare un armistizio con la Germania nazista, dunque negoziare con il nemico dichiarato, o se difendere gli ideali del proprio paese e provare a salvare le sorti del conflitto. Il resto della storia è noto, ed è stato affrontato da Nolan nella sua asfissiante pellicola sul potere del tempo e del sacrificio. Stavolta a Joe Wright non interessa l’epica, né i grandi scenari – un vezzo che si era concesso sia in Espiazione che in Hanna – ma la vicinanza fisica al suo protagonista, interpretato sullo schermo da Gary Oldman.

Ne esce fuori il più crepuscolare e politico dei film del regista, che ha sempre prediletto un uso della macchina da presa estremamente “mobile” e quasi “danzante” e che qui invece sfrutta al meglio le doti dei suoi attori e la carica emotiva del racconto di quella maledetta “ora più buia”. Quella che separa l’uomo dalla decisione più importante della sua vita, e dalla salvezza (o meno) di un’intera nazione.

L’ora più buia, recensione del film con Gary Oldman

L'ora più buiaEra piuttosto scontato, visti i precedenti delle edizioni passate, che la pellicola si presentasse alla notte dei 90° Academy Awards con ben sei nomination (Miglior Film, Miglior Attore Protagonista, Miglior Scenografia, Miglior Trucco e Migliori Costumi), concorrendo nelle categorie che meglio rispecchiano l’ottima produzione e il meticoloso lavoro dietro la performance di uno straordinario Oldman. Sotto la maschera però si cela il carisma di un attore da decenni “ignorato” dagli Oscar che quest’anno potrebbe finalmente portarsi a casa l’ambito premio, dopo quelli conquistati ai Golden Globes, Sag, Bafta e Critic’s Choice. Una strada in discesa per il fuoriclasse inglese.

Niente da dire sulla qualità dell’immagine e sullo studio del quadro cinematografico ad opera del direttore della fotografia Bruno Delbonnel (collaboratore dei fratelli Coen), capace di riportare l’estrema precisione della visione del regista in un continuo rimando ad opere pittoriche come è ormai nello stile collaudato di Wright da Orgoglio e Pregiudizio ad Anna Karenina. Se poi aggiungiamo la pregevole fattura delle scenografie e il ruolo chiave del reparto trucco e parrucco, non farebbe scalpore una vittoria di L’ora più buia in queste specifiche categorie.

Tra i nove nominati a Miglior Film quello di Wright ha decisamente poche chance di ottenere la statuetta, estremamente classico e molto lontano dalle questioni di genere e dalle discussioni intavolate quest’anno ad Hollywood; tuttavia resta la bravura cristallizzata e il talento di un autore (perché tale è) come Joe Wright e il talento senza limiti di Gary Oldman, vero senatore insieme a Daniel Day Lewis, in una cinquina che ha favorito volti nuovi e altri di sicuro capitati lì per caso.

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Avengers: Infinity War, un nuovo sguardo all’Ordine Nero dai Funko

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Trai personaggi nuovi che vedremo in azione in Avengers: Infinity War, desta molta curiosità trai fan l’Ordine Nero, ovvero i quattro generali / figli adottivi di Thanos, che guideranno le sue legioni nell’attacco alla Terra.

Stando a quanto abbiamo visto dal trailer, l’Ordine Nero si scontrerà direttamente con i Vendicatori per la conquista delle Gemme dell’Infinito (lo sa bene Visione!).

Adesso, grazie ai giochi realizzati in vista dell’arrivo del film, possiamo dare un nuovo sguardo ai quattro componenti dell’Ordine Nero, ma anche a Iron Spider, alla nuova arma di Thor e ad altri personaggi del film:

Avengers: Infinity War – la trama

Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.

Anthony e Joe Russo dirigono il film, che è prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers: Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25 aprile in Italia.

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Shazam!: ecco Zachary Levi in costume – foto dal set

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Shazam!: ecco Zachary Levi in costume – foto dal set

Ecco Zachary Levi nel costume da supereroe in Shazam!, il nuovo progetto DC Films attualmente in lavorazione. L’immagine, comparsa su Reddit, mostra l’attore di tre quarti, e non ci dà una visuale esatta del costume che, da questa prospettiva, sembra praticamente identico a quello dei fumetti: tuta rossa, mantello bianco e finiture in oro.

Ecco l’immagine:

 

Shazam!: Zachary Levi sarà il protagonista [Ufficiale]

Zachary Levi sarà l’eroe del titolo, mentre Asher Angel sarà Billy Baston, il ragazzino capace di trasformarsi in un supereroe adulto, Shazam appunto, soltanto pronunciando la parola, acronimo di nomi di grandi eroi del passato: Solomon, Hercules, Atlas, Zeus, Achilles e Mercury.

Shazam sarà diretto da David F. Sandberg (Annabelle: Creation) e si baserà su una sceneggiatura scritta da Henry Gayden e Darren Lemke.

Il film che farà parte dell’Universo Cinematografico DC dovrebbe essere pronto per debuttare al cinema nell’aprile 2019. Le riprese cominceranno il prossimo febbraio.

Shazam! come Big con Tom Hanks, ma con i superpoteri

Black Panther è il terzo migliore incasso dei Marvel Studios

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Black Panther è il terzo migliore incasso dei Marvel Studios

Black Panther continua la sua straordinaria performance al box office e diventa il terzo migliore incasso dei Marvel Studios, dopo The Avengers e Avengers: Age of Ultron.

Il film di Ryan Coogler ha incassato 8,1 milione Lunedì, incrementando il box office domestico fino a 411,7 milioni, in soli 11 giorni. Il suo incasso internazionale è arrivato a 316,2 milioni, con i 10,9 milioni di lunedì.

In casa, Black Panther ha superato Iron Man 3, 409 milioni, e Captain America, 408 milioni, e ha raggiunto la 22° posizione dei film con un incasso più alto in assoluto, subito dopo Wonder Woman al 21° posto. Nel prossimo fine settimana, raggiungerà probabilmente Avengers: Age of Ultron, con la 13° posizione e 459 milioni, mentre potrebbe avvicinarsi persino a The Avengers, quinto con 623 milioni.

Black Panther recensione

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Black Panther, la trama del film

Di seguito la prima sinossi del film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in pericolo.

Chadwick Boseman interpreta il protagonista, T’Challa, già visto in Captain America Civil War. Nei ruoli principali del film ci saranno, oltre a Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest Whitaker e Andy Serkis. Nei ruoli di comprimari compariranno invece Letitia Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K. Brown e John Kani.

Black Panther trailer ufficiale

 

Fonte: Variety

Gli attori a cui un ruolo Marvel ha portato “sfortuna”

Gli attori a cui un ruolo Marvel ha portato “sfortuna”

Per qualunque attore, oggi, entrare nell’enorme famiglia dei Marvel Studios porterebbe fortuna; dal ruolo più piccolo a quello più importante, chiunque lavori con un film targato Marvel, può avere la quasi garanzia di successo e un futuro roseo nel mondo del cinema. Tuttavia non è sempre stato così. Per molti anni i personaggi della Casa delle Idee hanno percorso lo schermo d’argento interpretati da attori che poi non sono riusciti a continuare una carriera di rilievo al cinema, qualche volta trovando soddisfazione solo in tv.

Ecco sei attori famosi che, dopo essersi prestati a interpretare un personaggio Marvel, non hanno trovato il successo sperato sul grande schermo.

January Jones

January Jones è stata la Emma Frost nel reboot degli X-Men, X-Men: L’inizio, e sembrava che la via sul grande schermo fosse spianata per lei. Quando le notizie di un seguito de L’Inizio cominciarono a circolare, i fan pensavano che si sarebbe trovato il modo di far tornare anche lei. Tuttavia, non si sa per quale ragione, alla Jones non è stato chiesto di tornare a interpretare il suo ruolo insieme a molti altri attori.

Dopo quel film, la Jones ha continuato ad apparire nei panni di Betty Draper in Mad Men acclamato dalla critica, e ha anche recitato in numerosi film che sono andati direttamente in Video on Demand. Sebbene non abbia riscontrato il successo sperato al cinema, ha continuato a fare bene in televisione con la straordinaria serie AMC. Attualmente è la protagonista della commedia della Fox The Last Man on Earth con Will Forte e Kristen Schaal.

Eric Bana

Sorprendentemente, Eric Bana ha iniziato la sua carriera sulla scena comica australiana. Mentre ha alcuni ruoli comici al suo attivo, la maggior parte del suo lavoro si rivolge al dramma o all’azione. Poco dopo essere apparso in Black Hawk Down a metà dei 2000 in mezzo ad attori di Hollywood, gli è stato offerto il ruolo principale nell’Hulk di Ang Lee. Mentre i critici applaudivano il lavoro di Lee per il suo stile visivo, nel complesso, il film ha ricevuto recensioni contrastanti.

Nonostante le recensioni negative di Hulk, Bana ha recitato in diversi film, tra cui Troy, Munich e L’altra donna del re. Da allora, gli sono stati affidati ruoli prevalentemente di supporto. Il suo film più recente è King Arthur: Legend of the Sword di Guy Ritchie, nel 2017, in cui interpreta il ruolo Uther Pendragon.

Ioan Gruffudd

Come X-Men, Fantastici Quattro è stato riavviato più volte. I primi fantastici quattro al cinema sono arrivati nel 2005, con Ioan Gruffudd, Jessica Alba, Michael Chiklis e Chris Evans. Gruffudd interpretava il membro fondatore dei Fantastici Quattro, Mister Fantastic. Come leader della squadra, Gruffudd era destinato alla celebrità.

L’attore ha iniziato con piccoli ruoli, come interprete del quinto ufficiale in Titanic, ma, poco dopo, le parti più importanti hanno cominciato a scarseggiare. Poco prima di diventare di nuovo Mister Fantastic, ha interpretato Lancillotto nel 2004 con King Arthur, insieme a Keira Knightly e Clive Owen.

Purtroppo, recitare in un film Marvel non lo ha catapultato nel mondo della celebrità di successo come è accaduto invece al suo compagno di set, Chris Evans. Mentre Gruffudd non recita più nei film d’azione, attualmente ha due progetti televisivi: la seconda stagione del suo dramma psicologico su ITV, Liar, e un crime drama australiano, Harrow.

Topher Grace

Topher Grace è meglio conosciuto per aver interpretato il simpatico sarcastico Eric Forman in una delle sitcom di maggior successo della Fox, That 70s Show. Dopo aver interpretato lo stesso personaggio per sette stagioni, Grace ha deciso di lasciare lo spettacolo per perseguire altri progetti.

Mentre aveva già ottenuto alcuni ruoli da protagonista per dei film in televisione, come Win a Date with Tad Hamilton! e In Good Company, voleva dedicare il suo tempo per trovare spazio sul grande schermo. La sua grande occasione è arrivata quando ha ottenuto il ruolo di Eddie Brock/Venom in Spiderman 3 di Sam Raimi.

Mentre il film ha fatto un sacco di soldi, ha ricevuto recensioni contrastanti da parte di fan e critici. Una delle principali critiche del film è stata la scelta di includere tre cattivi, che hanno lasciato al Venom di Topher con poco spazio nell’arco del film. Dopo Spiderman 3, Grace ha interpretato una serie di ruoli di supporto, tra cui quattro progetti che sono in programma quest’anno.

Jennifer Garner

Jennifer Garner ha conquistato il cuore di critici e spettatori nei panni di Sydney Bristow, la protagonista di Alias, la serie ideata da J.J. Abrams. Il ritratto che la Garner ha offerto dell’agente della CIA sotto copertura le è valso un Golden Globe, dimostrando di avere il talento d’attrice oltre a essere in grado di tirare calci.

Questa sua agilità, unita al suo bell’aspetto, le è valso il ruolo di Elektra in Daredevil, al fianco di Ben Affleck. Dal momento che il film è stato un successo commerciale (molto meno di critica), lo studio ha deciso di realizzare un film spinoff proprio su Elektra, che Jennifer Garner protagonista.

Il film è stato un fallimento su tutti i fronti, classificandosi tra i film peggiori di sempre dedicati a un personaggio Marvel. Nonostante il mancato successo di Elektra, la Garner continua ad apparire al cinema, prevalentemente in piccoli ruoli. Tuttavia non ha più raggiunto, al cinema, il successo che si era guadagnata con Alias sul piccolo schermo.

Famke Janssen

Nei panni dell’amata Jean Grey, Famke Janssen ha avuto un ruolo chiave nel Singerverse. Mentre i primi due film della trilogia sono stati ben accolti, l’ultimo, diretto Brett, è stato stroncato da fan e critici allo stesso modo.

Il film ha sofferto di una sceneggiatura debole e della morte di personaggi importanti come Xavier, Cyclops e Jean Grey stessa. X-Men: Conflitto finale avrebbe dovuto essere il momento più alto per la Janssen, dal momento che il film racconta una parte della storia più intrigante mai scritta nei fumetti relativa al personaggio di Jean e della Fenice Nera. Ma l’esecuzione è stata pigra, e i fan scontenti.

Da allora, la Janssen non ha avuto un ruolo da protagonista in nessun grande film di successo; tuttavia, ha fatto un buon lavoro in televisione, con un ruolo da protagonista in Hemlock Grove di Netflix, un guest guest ricorrente in How to Get Away with Murder, e un ruolo da protagonista nello spin-off di Blacklist, Blacklist: Redemption.

Oltre la Notte, recensione del film con Diane Kruger

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Oltre la Notte, recensione del film con Diane Kruger

Assolutamente a suo agio nel racconto dell’attualità e della sua personale divisione tra le sue due patrie, Fatih Akin racconta con Oltre la Notte un aspetto poco raccontato del terrorismo: quello che accarezza ancora le ideologie razziste che hanno portato alla seconda guerra mondiale, il terrorismo d’Occidente, per così dire, a cui il regista dedica la parte “cattiva” del suo racconto, che vede invece protagonista “buona” Diane Kruger.

L’attrice internazionale, alla sua prima volta nella sua lingua madre, interpreta Katja, una donna che ha sposato un uomo di origini turche, e con cui ha avuto un figlio. Dopo un periodo di assestamento, a seguito della sua uscita di carcere per reati minori, l’uomo mette in piedi una piccola agenzia a sostegno delle minoranze in Germania. Un attacco terroristico costa la vita a lui e a suo figlio, lasciando la donna sola a combattere una battaglia legale per ottenere giustizia.

Oltre la NotteIl film si trasforma quindi in un procedural che non si cura troppo del realismo e si dilunga in un viaggio attraverso l’elaborazione del lutto, lasciando ai margini il discorso politico, utilizzato come pretesto narrativo e risolvendosi in un finale che stagna fino alla naturale conclusione.

Il film, presentato a Cannes 2017, è stato premiato per la buona interpretazione della Kruger, che si conferma attrice solida e impegnata, capace di differenziare i ruoli e le scelte professionali.

Il rischio che Akin abbraccia con una storia come quella che racconta in Oltre la Notte non si rivela vincente, dato il finale che cerca la via d’uscita facile in una situazione di stallo che non riesce ad approfondire nessuno degli aspetti che sembra voler proporre all’attenzione dello spettatore.

Il film arriva nelle sale italiane a partire dal 15 marzo 2018.

Maria Maddalena: la proiezione speciale alla National Gallery

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Maria Maddalena: la proiezione speciale alla National Gallery

Si è tenuta alla National Gallery di Londra la proiezione speciale di Maria Maddalena il nuovo film di Garth Davis, regista di Lion – La strada verso casa. Alla serata gli interpreti Rooney Mara, Joaquin Phoenix, Chiwetel Ejiofor e Tahar Rahim.

MARIA MADDALENA è un ritratto autentico e umano di una delle più enigmatiche e incomprese figure spirituali della storia. Il film biblico racconta la storia di Maria (Rooney Mara), una giovane donna in cerca di una nuova vita. Forzata dalla società gerarchica del suo tempo, Maria sfida la sua famiglia per unirsi ad un nuovo movimento sociale guidato dal carismatico Gesù di Nazareth (Joaquin Phoenix).

Trova presto un posto per sé nel movimento e nel cuore di un viaggio che la porterà a Gerusalemme. Diretto da Garth Davis e scritto da Helen Edmundson e Philippa Goslett, MARIA MADDALENA vede la partecipazione anche di Chiwetel Ejiofor e Tahar Rahim.

Dark Night, recensione del film di Tim Sutton

Dark Night, recensione del film di Tim Sutton

Presentato nella selezione ufficiale del Sundance Film Festival e vincitore del Premio Lanterna Magica alla 73° Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti, Dark Night di Tim Sutton è liberamente ispirato al tragico massacro di Aurora, in cui, durante la proiezione de Il Cavaliere Oscuro – il Ritorno di Christopher Nolan, un ragazzo sparò sulla folla ferendo e uccidendo molti dei presenti.

Dark Night ripercorre i giorni precedenti l’evento, ritraendo e seguendo sei personaggi, compreso il giovane killer, nella loro quotidianità. Le loro vite, caratterizzate da solitudine, incomprensione e violenza, sembrano condurli a piccoli passi verso il dramma finale.

Narrare un evento come quello di Aurora poteva essere molto rischioso, ma il regista decide di approcciarsi alla storia nel modo meno convenzionale, e per questo più originale e attraente. Decidendo di non dar vita né ad un documentario né ad un film dalla narrazione classica, Sutton costruisce una sceneggiatura il cui obiettivo principale è quello di ricreare un’atmosfera con la quale pervadere l’intero film. È così che questa viene lentamente a svelarsi, generando un senso di attesa e di inquietudine per ciò che si avverte potrebbe avvenire da un momento all’altro. Affidandosi all’anti-narratività, il regista procede così per immagini, di grande potenza, spezzando i punti di vista e riproponendoceli in un puzzle che costringe lo spettatore ad essere partecipe attivo degli eventi. La sua regia è asciutta, essenziale, non carica di significato immagini che già di per sé ne hanno da vendere. Nonostante si parli di massacro, il regista sceglie di raccontarlo senza mai mostrarlo. Non c’è nessuna violenza nel film, tutto è lasciato al di fuori dell’inquadratura, poiché l’interesse dell’autore si concentra su ben altri protagonisti.

dark night
A still from the 2016 independent film “Dark Night,” loosely based on the Aurora theater shooting, which will have its Colorado premiere on Feb. 24 at the Alamo Drafthouse Littleton.

Il nucleo del film si converge sui sei ragazzi prescelti, mostrati però sempre a distanza, con l’intento di inquadrarli quanto più possibile nel contesto in cui vivono e senza mai giudicarli. È così che veniamo trasportati nelle strade e nelle abitazioni di periferia, dove essi vivono e da dove il regista ritiene nasca il problema. All’interno delle geometrie ordinate della città, della bellezza degli ambienti e di certi paesaggi, si nascondono, in netto contrasto, individui dalla debole sanità mentale, dal forte disagio esistenziale, pronti a compiere gesti totalmente inaspettati. Sutton fotografa i sei protagonisti cogliendo momenti di normalità nelle loro giornate. Li vediamo alternarsi davanti ai nostri occhi, e a turno svelano ognuno problematiche relative alla vita nei sobborghi e al contatto con i media oggi sempre più dilaganti. Ognuno di loro incarna un aspetto del killer, ognuno di loro da un momento all’altro potrebbe emergere dal proprio silenzio e dar sfogo alla propria violenza repressa.

E proprio i silenzi sono uno degli elementi fondamentali del film. Nella sua ricerca ossessiva di un’atmosfera il regista si avvale di questi, alternati alle splendide musiche originali di Maica Armata, per raccontare con le sole immagini e trasmettere con ancor più forza l’inquietudine e l’alienazione vissuta quotidianamente da questi ragazzi. Dark Night esplora una realtà più complessa di quello che si crede, solo all’apparenza confortante e confortevole.

Tra le cause di questi squilibri, il film evidenzia quello della libera vendita di armi, della diffusione di videogiochi violenti e dell’inadeguato aiuto per i giovani veterani di ritorno dalla guerra. Sutton non si propone di dare risposte, né una lezione moralistica, ma semplicemente sottolinea i fattori che influiscono su ragazzi socialmente sempre più instabili, dimostrando l’incapacità generale di riconoscere e affrontare questi problemi.

Dark Night è un’opera non convenzionale, che chiede di essere seguita e metabolizzata, che non si adagia sulle scelte di narrazione più ovvie, e riesce così a fornire uno spaccato di vita troppo spesso sottovalutato. È un film che parla attraverso ogni suo elemento, e svela così una grande potenza, visiva e comunicativa, che offre un ritratto lucido di un gesto e di un evento per molti ancora incomprensibile.

Red Sparrow: Jennifer Lawrence nella nuova clip

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Red Sparrow: Jennifer Lawrence nella nuova clip

Arriverà dal 1° marzo al cinema Red Sparrow, il nuovo thriller con Jennifer Lawrence, che ritrova il regista degli ultimi tre film della saga di Hunger Games, Francis Lawrence.

Di seguito potete vedere una clip dal film in cui la Lawrence compare al fianco di Charlotte Rampling.

Red Sparrow, il trailer con Jennifer Lawrence

La sceneggiatura è firmata da Justin Haythe che ha rimaneggiato uno script precedentemente realizzato di Eric Warren Singer. Il libro è ambientato in Russia ai nostri giorni, dove una giovane donna, che fa parte della sezione burocratica dei servizi segreti, che si sposta nella sezione operativa e diventa un passero (Sparrow del titolo), un’infiltrata nella CIA.

Red Sparrow, recensione del film con Jennifer Lawrence

Completano il cast di Red Sparrow, oltre a Jennifer Lawrence, Joel Edgerton, Jeremy Irons, Matthias Schoenaerts, Sergei Polunin.

Fonte: 20th Century Fox

Foxtrot: dal 22 marzo al cinema, le prime foto

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Foxtrot: dal 22 marzo al cinema, le prime foto

Foxtrot, Gran Premio della Giuria all’ultimo Festival di Venezia, uscirà in sala il 22 Marzo. Il film è scritto e diretto dall’israeliano Samuel Maoz, il regista di Lebanon, Leone d’Oro a Venezia nel 2009.

Foxtrot è la danza di un uomo con il suo destino, è una parabola filosofica che analizza il concetto misterioso di fato attraverso la storia di un padre e di un figlio, fisicamente lontani ma che nonostante la distanza riusciranno a cambiare l’uno il destino dell’altro. Tre atti, come in una tragedia greca, per mettere in discussione un intero mondo, le sue convinzioni, i suoi sensi di colpa atavici.

Venezia 74: Foxtrot recensione del film di Samuel Maoz

Diretto da Samuel Maoz, il film vede protagonisti Lior Ashkenazi, Sarah Adler e Yonatan Shiray. Ecco le prime immagini ufficiali dal film:

Red Sparrow: recensione del film con Jennifer Lawrence

Red Sparrow: recensione del film con Jennifer Lawrence

Red Sparrow è un thriller che uscirà nei cinema italiani il prossimo 1 marzo. Il film è tratto dal romanzo Nome in Codice: Diva (Red Sparrow) che è il primo di una trilogia scritta dall’ex agente della CIA Jason Matthews.

Una ballerina del Bolshoi caduta in disgrazia (Jennifer Lawrence) viene arruolata nei Servizi Segreti Russi e costretta a diventare una Sparrow: una sorta di 007 in gonnella, che fa del suo fascino la sua arma principale. La donna dovrà portare a compimento una missione complicatissima, cercando per altro di gestire i torbidi rapporti con lo zio (Matthias Schoenaerts) e un agente della CIA di cui si sta innamorando (Joel Edgerton).

Jennifer Lawrence diventa una spia russa in Red Sparrow

Comprendere la fittissima trama di Red Sparrow è un’impresa ardua. Il regista Francis Lawrence (qui alla sua quarta collaborazione con Jennifer Lawrence, dopo gli ultimi tre Hunger Games) affida la sceneggiatura ad un maestro come Justin Haythe (Revolutionary Road, The Lone Ranger, La Cura da Benessere), ma stavolta la storia arranca. 

red sparrowIl fitto intrecciarsi della trama principale con le sotto-trame è piuttosto confusionario; siamo di fronte ad un thriller poco action, questo è sicuro, e quindi l’intento primario di regia e script è giustamente quello di mantenere alta la suspense. 

Questo però non giustifica i diversi momenti fuori contesto, o le decisioni illogiche prese dai vari personaggi. Per non parlare della millantata scena di nudo della Lawrence: oltre a domandarci della sua effettiva utilità (animi pruriginosi astenersi, è molto più pudica di quello che si pensi), c’è da chiedersi se inserire un nudo integrale privo di ragion d’essere non sia un mero pretesto per richiamare gli spettatori in sala. 

Il paragone con il recente Atomica Bionda sorge spontaneo. Stessa trama da spy-story (di matrice sovietica), stessa protagonista bionda ed “esplosiva”, stesse scene provocanti e purtroppo anche medesima carenza di contenuti. Con l’eccezione che almeno il film con Charlize Theron sfodera una serie di sequenze action da manuale, mentre Red Sparrow si concentra sulla ricerca della tensione.

Jennifer Lawrence risponde alla controversia sul suo abito “troppo scollato”

Red Sparrow è un thriller di spionaggio che non decolla mai. La prima parte è forse quella più interessante, e tratta la formazione degli Sparrow in agenti segreti perfetti. In questo ambito alla protagonista sono affiancati i personaggi più riusciti del film, interpretati dai magistrali Jeremy Irons e Charlotte Rampling. Ma con l’evolversi degli eventi la trama si inabissa e non trattiene la curiosità dello spettatore. 

Avengers 4 cambierà completamente la timeline del MCU

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Avengers 4 cambierà completamente la timeline del MCU

Come ormai sappiamo, il titolo ufficiale di Avengers 4 verrà annunciato dopo l’uscita in sala di Avengers: Infinity War, questo perché, secondo le dichiarazioni di Kevin Feige, quel titolo rappresenterebbe uno spoiler per la fine di Infinity War.

Adesso però sappiamo anche che Avengers 4 sarà una fine del MCU per come lo conosciamo e un nuovo inizio che potrebbe sistemare la time line dell’Universo condiviso, lì dove ci sono delle incongruenze, e proporre una nuova impostazione del tempo. Proprio il tempo è un elemento chiave del film, per quello che sappiamo, visto che i viaggi attraverso tempo e spazio saranno, probabilmente, un elemento importante del film.

È ancora possibile che la Marvel pubblichi una timeline ufficiale – forse come parte delle celebrazioni per il 10 ° anniversario dello studio – ma il meglio che possiamo sperare è la soluzione migliore, ovvero una time line che, come molte di quelle fan-made, onora al massimo le informazioni provenienti dai film riducendo al minimo le contraddizioni, oppure una versione pesantemente correttiva in cui il film più recente rappresenta l’autorità. Entrambi questi metodi potrebbero andare bene, ma ammettono implicitamente che non c’è modo di correggere retroattivamente gli errori commessi.

Avengers 4: ecco quando sarà svelato il titolo ufficiale

Se in Avengers 4 ci potesse essere qualcuno – plausibilmente Ant-Man o Captain Marvel – che salta indietro nel tempo o attraverso le dimensioni nel tentativo di fermare Thanos, allora presumibilmente otterremo una continuità differente alla fine del film (le foto del set suggeriscono che avremo dei viaggi nel tempo, a meno che non si tratti di flashback). Invece di tornare nel mondo reale e faticare a dare un senso a quello che c’è, la Marvel può semplicemente resettare tutto, creando una nuova timeline principale per gli eventi precedenti coerenti con il punto di vista del 2019. Ma in che modo? Le informazioni sono davvero poche in merito e ci muoviamo nell’ambito della congettura, ovviamente, ma sembra importante che esista la possibilità di fare una cosa del genere.

Questa soluzione, anche se potrebbe non accontentare tutti, sarebbe la soluzione migliore e più semplice, perché questo sarebbe il modo migliore di offrire un nuovo inizio, soprattutto alla luce di film come Black Panther o Thor: Ragnarok, che hanno segnato nuovi standard e mostrato la possibilità di isolare i mondi raccontati nel MCU. Dopotutto non si possono dimenticare le parole di Kevin Feige, secondo cui Avengers 4 sarà un nuovo inizio.

Avengers 4: potrebbe davvero essere un film sui viaggi nel tempo

CORRELATI:

Avengers 4 è ancora un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo ma non sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa parlerà il film. Le dichiarazioni di Kevin Feige in merito hanno reso molto chiaro il fatto che il titolo ufficiale del film rappresenta spoiler per Avengers Infinity War, per cui non sarà rivelato fino all’uscita al cinema del film che conclude la Fase 3 dei Marvel Studios.

The Joker Origins: Joaquin Phoenix non ha mai sentito parlare del film

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Solamente qualche settimana fa Variety aveva riportato la notizia secondo cui Joaquin Phoenix sarebbe entrato ufficialmente in trattative per ricoprire il ruolo da protagonista in The Joker Origins, il film che verrà diretto da Todd Phillips (Una notte da leoni, War Dogs) e che sarà esterno all’universo cinematografico DC.

Tuttavia in una recente intervista l’attore ha smentito la notizia dichiarando di non aver mai sentito parlare del film: “Che film su Joker?“, aveva risposto ad una domanda di Allocine.

Sembra un progetto fantastico ma non ho la minima idea di cosa stiate parlando…“, ha poi aggiunto Phoenix. Tutto da rifare insomma per il progetto, che con la smentita del diretto interessato parte di nuovo alla ricerca di un protagonista. Come andrà a finire?

The Joker Origins: riprese al via a maggio?

The Joker Origins sarà ambientato nel 1980, e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.

Il film riavvierà la storia del personaggio e necessita quindi di un nuovo attore dopo gli ultimi visti sul grande schermo (Jared Leto in Suicide Squad e Heath Ledger nella trilogia de Il cavaliere oscuro).

The Joker Origins: ecco come potrebbe essere Joaquin Phoenix

Fonte: Allocine

Solo: A Star Wars Story, ecco a che punto della timeline si colloca

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Nuovi dettagli relativi a Solo: A Star Wars Story sono stati rivelati dalla casa editrice Del Rey (responsabile di molti dei libri canonici del franchise), che nelle ultime ore ha aggiornato la timeline sul sito web includendo sia Last Shot che Solo.

Entrambi i titoli sono posizionati dopo il romanzo di James Luceno Tarkin, che è ambientato 14 anni prima di Una Nuova Speranza. Dunque sembrerebbe ristabilita la timeline ufficiale del film sul giovane Han Solo, secondo spin-off in uscita al cinema dopo Rogue One.

Solo: A Star Wars Story sarà “il film più divertente del franchise”

Diversi mesi fa l’amministratore delegato della Disney Bob Iger aveva dichiarato che Solo: A Star Wars Story avrebbe coperto sei anni di vita del personaggio, dai 18 ai 24 anni. E siccome in Una nuova speranza si dice che Han abbia circa 29 anni, ciò significa che lo spin-off sarà ambientato più o meno 11 anni prima della trilogia originale.

Già nel teaser trailer rilasciato durante la notte del Superbowl, sentiamo Han ricordare di “essere un delinquente” da quando aveva 10 anni. Questo potrebbe significare che il film avrà luogo durante il periodo di massimo splendore dell’Impero Galattico, ben prima che l’Alleanza Ribelle diventi una minaccia per l’impero.

CORRELATI:

Vi ricordiamo che Alden Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu di Harrison Ford. Nel cast anche Emilia Clarke, Donald Glover e Woody Harrelson.

Solo: A Star Wars Story arriverà nelle sale il 25 maggio 2018, con la regia di Ron Howard e la sceneggiatura di Lawrence Kasdan e di suo figlio Jon Kasdan.

Solo: A Star Wars Story, l’opening del film in un fan video

Fonte: ScreenRant

È morto Bud Luckey, il disegnatore di Woody di Toy Story

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Si è spento a 83 anni Bud Luckey, candidato all’oscar e disegnatore di Sesame Street e soprattutto di Woody, il personaggio del franchise di Toy Story prodotto dalla Pixar Animation Studios.

Di recente aveva prestato la voce a Rick Dicker, il capo del Superhero Relocation Program ne Gli Incredibili (2004), a Chuckles the Clown in Toy Story 3 (2010)e a Eeyore in Winnie the Pooh (2011).

Bud Luckey è uno dei veri eroi non celebrati dell’animazione“, aveva dichiarato il direttore creativo della Pixar John Lasseter, “Ha contribuito a progettare la maggior parte dei film che abbiamo realizzato da Toy Story in poi. Era il quinto animatore assunto qui alla Pixar.

Toy Story 4 e Gli Incredibili 2: ecco le nuove date di uscita

Fonte: THR

Jennifer Lawrence su Il Filo Nascosto: “Mi sono bastati tre minuti”

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Di nuovo sotto i riflettori durante la promozione di Red Sparrow, Jennifer Lawrence, già di recente protagonista di una contestazione a causa di un abito troppo succinto, torna a far parlare di sé, ma non per il suo cinema.

Durante la sua partecipazione al podcast WTF di Marc Maron per promuovere il film diretto da Francis Lawrence, l’attrice ha commentato il nuovo film di Paul Thomas Anderson, Il filo nascosto (qui la nostra recensione), in una maniera molto poco lusinghiera.

“Ne sono riuscita a vedere tre minuti. Tre minuti abbondanti. Mi dispiace per chiunque abbia amato quel film (…) Non potevo proprio spenderci altro tempo, dopo tre minuti ne avevo già abbastanza.” Un’affermazione sbrigativa, poi argomentata: “Ma parla solo di vestiti? Reynolds Woodcock è quel tipo di sociopatico narcisista, è anche un artista così ogni ragazza si innamora di lui perché la fa sentire a disagio con se stessa? È questa la storia d’amore? Non l’ho visto, quindi non lo so. Ci sono passata, so com’è, non ho bisogno di vedere quel film…”

Jennifer Lawrence diventa un’assassina nel trailer di Red Sparrow

Nonostante siano passati gli anni e ormai il mondo del cinema e di Hollywood non sia più un mistero per lei, Jennifer Lawrence continua a ostentare un atteggiamento da “ultima arrivata“, una schiettezza che, sebbene pregevole in un mondo dove vige l’ipocrisia, potrebbe essere addolcita da riflessioni più lunghe soprattutto in merito a titoli di grande pregio del panorama cinematografico contemporaneo.

Ai lettori invece consigliamo di vedere Il filo nascosto per più di tre minuti, vederlo tutto e in sala, per l’intera durata. Magari l’opinione finale sarà uguale a quella della Lawrence, magari non sarà lusinghiera nei confronti del film, ma sarà un’opinione con cognizione.

Fonte: Indiewire

Dora l’esploratrice: il live action ha una data di uscita, ecco chi lo dirigerà

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Arriverà nelle sale il 2 agosto 2019 il live action di Dora l’Esploratrice, adattamento cinematografico della celebre serie animata per bambini prodotta da Nickelodeon. Dopo la conferma ufficiale da parte della Paramount, la major dietro al progetto, è stato annunciato anche il nome del regista che si occuperà del film, James Bobin (I Muppet, Alice attraverso lo specchio).

Nick Stoller (regista di Storks Neighbors) scriverà la sceneggiatura mentre Michael Bay, con la sua casa di produzione Platinum Dunes, e i suoi storici collaboratori Andrew Form e Brad Fuller contribuiranno al progetto.

Dora l’esploratrice è in onda da 14 stagioni, per un totale di 172 episodi. La serie segue le avventure della piccola Dora, insieme alla sua scimmietta compagna di viaggi, e la sua ricerca di un tesoro nascosto.

Come molti dei titoli targati Nickelodeon, il cartone animato ha generato un merchandise con bambole e videogiochi che ha fruttato all’azienda più di 11 miliardi di dollari dal 2000 ad oggi.

Fonte: Deadline

Fahrenheit 451: il trailer del film con Michael B. Jordan e Michael Shannon

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È online il trailer ufficiale di Fahrenheit 451, nuovo adattamento del romanzo di fantascienza del 1953 scritto da Ray Bradbury, che vede nel cast Michael B. Jordan (ora nelle sale con Black Panther) e Michael Shannon (tra i protagonisti de La forma dell’acqua di Guillermo del Toro).

Michael B. Jordan: intervista al protagonista di Black Panther

Si tratta della seconda trasposizione cinematografica del grande classico della letteratura sci-fi, dopo Fahrenheit 451 di Francois Truffaut (uscito nel 1966). Stavolta alla regia del film c’è Ramin Bahrani, acclamato autore di 99 Homes e At Any Price.

Il film è una produzione originale HBO e verrà distribuito a Maggio 2018.