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Edge of Tomorrow – Senza domani: recensione del film con Tom Cruise

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Arriva al cinema l’atteso Edge of Tomorrow – Senza domani con protagonista Tom Cruise, l’ormai 52enne attore che continua a sorprenderci nonostante l’età che avanza e una vita privata ballerina. Al suo fianco troviamo la splendida Emily Blunt, affascinante e tosta come non l’abbiamo mai vista, e il veterano Brendan Gleeson.

Edge of Tomorrow – Senza domani, la trama

Il film diretto da Doug Liman, Edge of Tomorrow – Senza domani si basa sulla storia tratta da “All You Need is Kill“, light novel giapponese, e racconta di un futuro prossimo, in cui una razza aliena ha colpito la Terra con un assalto implacabile, imbattibile da qualsiasi unità militare terrestre. Il tenente William Cage (Tom Cruise) è un funzionario militare senza alcuna esperienza di guerra, che si ritrova catapultato in una sorta di missione suicida. Cage infatti viene ucciso dopo pochi minuti di combattimento, ma si ritrova inspiegabilmente gettato in un ciclo temporale che lo costringe a vivere lo stesso brutale combattimento più e più volte, ed a morire continuamente. Ma dopo ogni battaglia, Cage affina sempre più le proprie abilità contro gli avversari, affiancato da una soldatessa delle forze speciali, Rita Vrataski (Emily Blunt). E mentre Cage e Rita lottano contro gli alieni, diventando sempre più forti, il ripetersi di ogni scontro rappresenta un passo avanti per sconfiggere definitivamente il nemico.

Edge of Tomorrow - Senza domani filmEdge of Tomorrow – Senza domani è un film di fantascienza puro e semplice, che sfrutta con intelligenza due componenti che nella recente storia del genere non hanno propriamente brillato: il paradosso dei loop temporali e l’action incalzante. Il film riesce nell’intento di raccontare una storia di paradossi temporali con una certa intraprendenza e una buona dose di coraggio (anche grazie a una perfetta e servizievole regia di Liman), una storia d’azione dirompente e a tratti divertente che regala alla narrazione quel mix di spettacolarità, humor e visione che è il pregio più grande del film. Anche se recenti prove cinematografiche di ottima fattura come Source Code rappresentano i riferimenti più diretti, la differenza in Edge of Tomorrow – Senza domani sta proprio nella capacità di miscelare con equilibrio le componenti appena elencate e soprattutto nel riuscire a trasformare la componente temporale in un elemento fantascientifico ed al tempo stesso divertente.

Altro punto forte del film sono le scenografie e il design di Oliver Scholl, e tutta la parte tecnica della pellicola è di pregevole fattura, come il 3D, la GCI, e gli spettacolari esoscheletri. Inoltre, la percezione che si ha durante la visione di Edge of Tomorrow – Senza domani è quella accomunabile ad una spettacolare esperienza videoludica. Il film non è certamente privo di difetti, soprattutto nella sceneggiatura eccessivamente semplificata, che non da la giusta sostanza alla vicenda, ma nonostante i limiti rimane comunque un ottimo prodotto.

Edgar Wright: il prossimo film sarà un horror psicologico

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Edgar Wright: il prossimo film sarà un horror psicologico

In una lunga intervista con Empire, che gli ha dedicato un servizio speciale all’interno del nuovo numero, Edgar Wright ha annunciato il suo prossimo progetto e parlato del sequel di Baby Driver, un sogno che potrebbe presto diventare realtà.

Per quanto riguarda il primo impegno, il regista tornerà dietro la macchina da presa con un thriller/horror psicologico ispirato alle atmosfere di A Venezia… un dicembre rosso shocking (Don’t Look Now), il film di Nicolas Roeg del 1973 e Repulsione di Roman Polanski, ambientato a Londra e che vedrà al centro una protagonista femminile.

Mi sono reso conto che non avevo mai raccontato una storia nel centro di Londra, in particolare a Soho, un quartiere dove ho trascorso tantissimo tempo negli ultimi venticinque anni “, ha spiegato Wright a Empire. “Con Hot Fuzz e Shaun Of The Dead ho parlato di luoghi in cui siete vissuti, mentre questo parlerà della Londra in cui sono esistito.”

Sul sequel di Baby Driver ha invece confessato che “Esiste una prima stesura dello script, e sono stati introdotti nuovi personaggi che affiancheranno quelli originali portando la storia molto più in avanti”.

Edgar Wright dirigerebbe un eventuale sequel di Baby Driver

Quest’anno Wright tornerà inoltre al lavoro sul documentario della rock band Sparks, di cui ha già raccolto del materiale e filmato il concerto al O2 Forum Kentish Town di Londra lo scorso Maggio.

La conferma del suo prossimo progetto è arrivata tramite una dichiarazione raccolta da IndiewireHo girato il loro concerto a Londra ma il resto del film è ancora da organizzare e stiamo attualmente perlustrando gli archivi. Sono un fan degli Sparks da quando li ho visti su Top Of The Pops nel 1979“.

Gli Sparks sono stati fondati nel 1972 dai fratelli Ron e Russell Mael, e hanno pubblicato nel 1971 “Halfnelson”, “Big Beat” nel 1976 e “No.” nel 1979. L’album più recente della band, “Hippopotamus”, ha debuttato nel 2017 segnando quota 23 dei dischi registrati in studio.

Fonte: Empire

Edgar Wright: dalla trilogia del Cornetto al mondo Marvel

Edgar Wright: dalla trilogia del Cornetto al mondo Marvel

Edgar Wright inizia il suo percorso verso la celebrità con la serie televisiva cult Spaced (1999- 2001), alla quale contribuisce con angolature tipicamente horror, per proseguire con tre opere di indubbio successo L’alba dei morti dementi (2004) e Hot Fuzz (2007) primi due capitoli della trilogia del Cornetto, il leggendario “cuore di panna” del’Algida, e Scott Pilgrim vs. the World (2010) basato sull’omonima serie di fumetti. E’ ora in arrivo nelle sale cinematografiche La fine del mondo (2013), terzo e conclusivo capitolo della trilogia. La sua abilità indiscussa è il sapersi rigenerare pur mantenendo fede a quei canoni che lo hanno innalzato a tale popolarità: il suo taglio è un inconfondibile e perfetto mix di elementi horror, sci-fi, e tecnologico che svela la sua passione per questi settori, palesandolo quale vero geek, come d’altronde la maggior parte della schiera di fan che lo seguono e lo adorano.

Gli elementi che rendono la sua ricetta talmente accattivante e saporita sono principalmente una grande reverenza verso il genere cinematografico horror- splatter accoppiata ad una costante ricerca di modi espressivi attuali ma non banali.

Difatti la filosofia di Wright cerca continuamente di trovare il giusto equilibrio tra la riverenza verso i suoi miti cinematografici e un senso umoristico onnipresente. Le sue opere si nutrono di formule e battute riprese dal passato, nel tentativo di omaggiare un filone cinematografico di nicchia ma attualizzato da una verve linguistica all’insegna della comicità. L’esempio lampante è dato da L’Alba dei morti dementi in cui il protagonista Shaun, un perfetto uomo qualunque, alle prese con una apocalittica invasione zombie. Il film, a partire dal titolo, è chiaramente una parodia de L’alba dei morti viventi di George Romero, che la versione italiana del film ha per fortuna reso anche nel titolo: in originale il film si intitola Shaun of the Dead, contro Dawn of the Dead di Romero. Allo stesso modo in Hot Fuzz i protagonisti, due poliziotti, hanno come idoli i protagonisti di Bad Boys e Point Break, parodiando poi gli stessi eroi testosteronici di quei film durante il racconto.

Edgar Wright non si limita solo ad effettuare richiami dotti per cinefili doc ma dimostra una conoscenza sopraffina da riuscire a giocare con gli aspetti più deboli e fragili, fino a crearne una parodia. Nessuna dissacrazione o irriverenza ma solo tanto divertimento. Il finto trailer DON’T, inserito nel film della premiata coppia Tarantino / Rodriguez Grindhouse, ne è un chiaro esempio.

Edgar riesce con maestria a manipolare citazioni generando nell’universo della sua audience un senso di nostalgia per questo mondo ormai non più reale. Ma se fin ora si è parlato di passato sarebbe errato pensare che le sue opere guardino solo indietro dimenticando il presente. Edgar Wright è geniale proprio in questo. Egli sa fare del passato il suo punto di forza per rielaborarlo con tecniche quanto mai attuali. Il suo approccio alla letteratura cinefila rispecchia un’estetica del tutto moderna.

Edgar Wright trilogia del cornetto

A ribadire il suo interesse per il mondo nerd dei fumetti Edgar Wright ha in programma il primo adattamento cinematografico di Ant-Man, il super eroe Marvel che si potrebbe anche inserirsi nel corso del flusso narrativo dei Vendicatori che hanno sbancato tutti i botteghini lo scorso anno. Per Wright questo prossimo impegno rappresenta un cambiamento importante nella sua carriera, dal momento che per la prima volta (Scott Pilgrim è un personaggio moto più di nicchia) si confronterà non solo con il suo pubblico di affezionati, ma anche con il vastissimo mondo di appassionati di fumetti Marvel.

Intanto però Edgar Wright ha per noi ancora un’altra carta da giocare; a partire dal 26 settembre arriverà al cinema La fine del mondo, conclusione della sua Trilogia del Cornetto e, neanche a dirlo, parodia dei disaster movie che tanto stanno spopolando al cinema.

Ancora una volta Wright dimostra di stare al passo con i tempi, riuscendo, ne siamo sicuri, a farci ridere del cinema “di moda” e dimostrando straordinarie doti di intrattenitore.

Edgar Wright svela il suo cameo in Star Wars: Gli Ultimi Jedi

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Edgar Wright svela il suo cameo in Star Wars: Gli Ultimi Jedi

Dopo Tom Hardy, anche il regista Edgar Wright conferma la sua presenza in Star Wars: Gli Ultimi Jedi nei panni di un combattente ribelle.

Wright ha condiviso sul suo account instagram una foto che lo ritrae in costume, in compagnia di Joe Cornish e del fratello Oscar, tutti coinvolti nella stessa scena di combattimento su Crait.

Edgar Wright è tornato al cinema quest’anno con Baby Driver, dopo cinque anni di assenza e un progetto naufragato con i Mavel Studios, l’adattamento di Ant-Man a cui aveva lavorato per undici anni.

Baby Driver: intervista a Edgar Wright [Esclusiva]

Baby Driver, commedia action musicale, con risvolti drammatici, sta raccogliendo molto successo, dopo un buon risultato al box office, tanto che è trai nomi di spicco delle prime nomination della season awards, oltre a comparire in diverse top 10 del miglior cinema del 2017.

Star Wars: Gli Ultimi Jedi, i cameo famosi del film

Star Wars: Gli Ultimi Jedi, recensione del film di Rian Johnson

In Star Wars: Gli Ultimi Jedi torneranno Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam DriverDaisy RidleyJohn BoyegaOscar IsaacLupita Nyong’oDomhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie e Andy Serkis. Gli altimi attori unitisi al cast sono Benicio Del ToroLaura Dern Kelly Marie Tran.

Edgar Wright stila la sua top 20 dell’anno

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Edgar Wright stila la sua top 20 dell’anno

L’amato regista inglese Edgar Wright, atteso al varco dai suoi fan per la trasposizione cinematografica di AntMan che avrà come protagonista Paul Rudd, ha stilato la sua personale classifica dei migliori 20 film del 2013.

Con sorpresa la lista sembra alquanto schizofrenica, e vede presenti film che denotano un gusto cinematografico quantomeno eccentrico e diversificato, e anche per questo Wright ci piace. Al grandioso primo posto di Gravity, segue il bellissimo Her di Spike Jonze e il controverso Spring Breakers:

  • Gravity
  • Her
  • Spring Breakers
  • The Wolf Of Wall Street
  • Blue Jasmine
  • Behind The Candelabra (A cinema release in the UK)
  • Inside Llewyn Davis
  • Before Midnight
  • Short Term 12
  • Rush
  • The Spectacular Now
  • Prisoners
  • 12 Years A Slave
  • Iron Man 3
  • The Bling Ring
  • Captain Phillips
  • Enough Said
  • Nebraska
  • Pacific Rim
  • Ain’t Them Bodies Saints
  • Cosa ne pensate?

Fonte: Collider

Edgar Wright spiega perché non ha diretto il film di Gambit di Channing Tatum

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A Edgar Wright è stata offerta la possibilità di dirigere il film Gambit con Channing Tatum; tuttavia, alla fine il regista de la trilogia del cornetto rifiutò il film come ampiamente rivelato. Oggi parlando con /Film, il regista di Dark PhoenixSimon Kinberg, che era trai produttori del film ha detto di aver cercato di convincere Wright a dirigere diversi film sugli X-Men nel corso degli anni.

È uno dei miei registi preferiti di tutti i tempi e una delle mie persone preferite, semplicemente un ragazzo eccezionale“, ha detto Kinberg. “Ovviamente un cinefilo… ho inseguito Edgar per i film di ‘X-Men’. L’ho inseguito letteralmente per ogni cosa possibile. Abbiamo parlato di ogni film.

Un progetto che Simon Kinberg chiese espressamente a Wright di dirigere fu il film Gambit con Channing Tatum, che alla fine non vide mai la luce a causa di diversi ritardi. Edgar Wright  ha detto a /Film di aver rifiutato l’incarico perché non sapeva molto di Remy LeBeau.

Gambit non era un personaggio che conoscevo troppo bene“, ha detto Wright. “È apparso dopo che avevo letto Marvels – all’incirca nel 1985 – 1990 o giù di lì. [Lui] non era uno di cui sapevo molto e di cui non avevo letto davvero da grande, quindi sembrava che fosse il concerto dei sogni di qualcun altro. Forse significa di più per le persone che hanno guardato lo spettacolo [animato]? Il che, ancora una volta, è avvenuto dopo il mio tempo.

Cos’è successo al film Gambit di Channing Tatum?

Channing Tatum inizialmente era stato ingaggiato per interpretare Gambit nei film X-Men della Fox, ma non era disponibile per girare X-Men Origins: Wolverine del 2009, quando il personaggio è stato introdotto per la prima volta. Taylor Kitsch ha assunto il ruolo, ma Fox ha deciso di andare avanti con un film su Gambit con Channing Tatum dopo che X-Men Origins: Wolverine è stato accolto male dalla maggior parte dei fan e della critica.

Numerosi registi si sono alternati nel progetto nel corso degli anni, tra cui Rupert Wyatt, Doug Liman e Gore Verbinski. A un certo punto, il film aveva una data di uscita ufficiale il 13 marzo 2020; tuttavia, la Disney ha cancellato il film nel 2019 dopo aver acquisito la 21st Century Fox.

Edgar Wright rivela parte dei suoi progetti originali per Ant-Man

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Dopo oltre nove anni da quando Edgar Wright è uscito dal primo film di Ant-Man dei Marvel Studios, il regista britannico ha rivelato alcuni nuovi dettagli interessanti sulla sua visione originale per il film con protagonista Paul Rudd. Su Instagram, Wright ha risposto alla domanda di un fan sulla differenza tra la sua versione di Ant-Man e il film di Peyton Reed del 2015.

Il regista di L’Alba dei morti dementi ha descritto la sua sceneggiatura originale come un “film su una rapina criminale”, che avrebbe caratterizzato Scott Lang come un “vero criminale”. Wright in precedenza intendeva mostrare la trasformazione di Scott dal criminale di partenza all’eroe del finale.

Ant-Man: Rudd e Lilly stavano per abbandonare dopo l’addio di Edgar Wright

“Avendo firmato una NDA quando me ne sono andato, non c’è molto che posso dire”, ha scritto Wright. “Immagino che la differenza più grande nella nostra sceneggiatura fosse che era autonoma e non aveva cameo di altri personaggi del MCU (a parte un’anticipazione finale) ed era molto più un film su una rapina, con rapine intrecciate e rapine ovunque, un po’ come The Hot Rock di Donald Westlake. Penso che anche la differenza cruciale sia che (come nei fumetti originali) Scott Lang era un vero criminale all’inizio del film e non un bravo ragazzo al 100% già all’inizio della storia. Abbiamo pensato che sarebbe stato un arco di redenzione più soddisfacente se fosse passato da criminale a eroe. C’è molto altro da dire, ma non posso per motivi legali!”

Con il suo terso capitolo, Ant-Man and the Wasp: Quantumania, la trilogia dedicata al personaggio non si è conclusa nel migliore dei modi. Il film ha incassato in tutto il mondo oltre 470 milioni di dollari a fronte di un budget dichiarato di 200 milioni di dollari. Le sue scarse prestazioni al botteghino hanno reso il film uno dei minori incassi dei Marvel Studios fino ad oggi.

Diretto da Peyton Reed su una sceneggiatura scritta da Jeff Loveness , il film vede co-protagonisti anche Evangeline Lilly nel ruolo di Hope van Dyne/Wasp, Michael Douglas nel ruolo di Hank Pym, Michelle Pfeiffer nel ruolo di Janet Van Dyne, Jonathan Majors nel ruolo di Kang il Conquistatore, Kathryn Newton nel ruolo di Cassie Lang, Corey Stoll nel ruolo di Darren Cross / M.O.D.O.K., Bill Murray nel ruolo di Lord Krylar, Katy O’Brian nel ruolo di Jentorra e William Jackson Harper nel ruolo di Quaz.

Edgar Wright rivela il suo contributo a Top Gun: Maverick

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Edgar Wright rivela il suo contributo a Top Gun: Maverick

Edgar Wright non è estraneo alla cura delle colonne sonore dei suoi film, ma in una recente intervista con The Hollywood Reporter, Wright ha rivelato che in realtà aiuta anche con le colonne sonore di altri film, tra cui Top Gun: Maverick, il film campione d’incassi di questa estate. Nell’intervista è stato detto che Edgar Wright è entrato a far parte di un gruppo di registi che si aiutano a vicenda durante il processo di post-produzione dei film. Per Top Gun: Maverick, il co-sceneggiatore e produttore Christopher McQuarrie ha chiesto a Wright se avesse qualche idea per una canzone per una prima sequenza di battute nel film. Wright ha finito per consigliare “Slow Ride” di Foghat, che suona mentre i piloti si incontrano per la prima volta in un bar.

“Non avevo [altre] note su Top Gun: Maverick “, ha detto Wright dell’interazione. “L’ho visto per la prima volta nel 2020. Chris McQuarrie e Tom Cruise me l’hanno mostrato, ed è stato praticamente il film ad essere uscito, meno la canzone di Lady Gaga. E per quanto riguarda Foghat, avevano bisogno di una canzone. Il testo dei miei sogni da ricevere era Chris McQuarrie che diceva: ‘Ehi, abbiamo bisogno di una nuova canzone per la scena del bar in Top Gun: Maverick. Cosa puoi pensare che sia come…?’ Ed era come, ‘Oh, dammi 45 minuti!’ Penso di avere ancora quella playlist su Spotify; era il “Bar Maverick”. Quindi quella roba è semplicemente divertente per me.

Top Gun: Maverick, il film

Il Tenente Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise), tra i migliori aviatori della Marina, dopo più di trent’anni di servizio è ancora nell’unico posto in cui vorrebbe essere. Evita la promozione che non gli permetterebbe più di volare, e si spinge ancora una volta oltre i limiti, collaudando coraggiosamente nuovi aerei. Chiamato ad addestrare una squadra speciale di allievi dell’accademia Top Gun per una missione segreta, Maverick incontrerà il Tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller), nome di battaglia “Rooster”, figlio del suo vecchio compagno di volo Nick Bradshaw “Goose”. Alle prese con un futuro incerto e con i fantasmi del suo passato, Maverick dovrà affrontare le sue paure più profonde per portare a termine una missione difficilissima, che richiederà grande sacrificio da parte di tutti coloro che sceglieranno di parteciparvi.

Nel cast di Top Gun: Maverick ci sono Tom CruiseMiles Teller, Val Kilmer, Jennifer Connelly, Glen Powell, Jon Hamm ed Ed Harris. Top Gun: Maverick è al cinema dal 25 maggio.

Edgar Wright ricorda il suo primo bizzarro incontro con Bill Murray

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Il regista de L’alba dei morti dementi, Edgar Wright, ha condiviso i dettagli circa un incontro alquanto bizzarro ed esilarante che ha avuto con Bill Murray ad un party organizzato per la conclusione delle riprese di Fantastic Mr. Fox di Wes Anderson.

Bill Murray ha avuto una lunga e leggendaria carriera grazie alla commedia, a partire dagli anni ’70 con le sue apparizioni nelle prime stagioni del Saturday Night Live, e continuando negli anni ’80 con una serie di classici del genere, tra cui Palla da golf, Ghostbusters e Ricomincio da capo. Dopo una serie di problemi personali ed alcuni flop al box office, Murray ha trascorso la maggior parte degli anni ’90 cercando di evitare le luci della ribalta.

Tuttavia, l’eccentrico regista indipendente Wes Anderson ha rinvigorito la sua carriera scegliendolo per film quali Rushmore e I Tenenbaums, titoli che lo hanno poi portato ad ottenere il ruolo del protagonista in Lost In Translation di Sofia Coppola, per il quale ha anche ricevuto una nomination all’Oscar. Da allora, Murray e Anderson hanno iniziato a collaborare abbastanza frequentemente, con l’attore che è apparso nella maggior parte dei film del regista, incluso Fantastic Mr. Fox, un adattamento del classico racconto per bambini di Roald Dahl, in cui Murray ha prestato la voce al personaggio di Badger.

La prima volta che Edgar Wright incontrò Bill Murray…

Parallelamente, Murray si è costruito un vero e proprio nome ad Hollywood per via dei suoi comportamenti spesso eccentrici, che oltre ad aver attirato l’attenzione dei media, hanno anche cementato la sua fama tra i cinefili di tutto il mondo. Adesso Edgar Wright, regista britannico della “Trilogia del Cornetto”, di Baby Driver e dell’atteso Last Night in Soho, ha condiviso i dettagli circa il suo primo incontro con Bill Murray, un incontro bizzarro ed esilarante.

Via Twitter, il regista ha raccontato: “Per un po’ di leggerezza, godetevi la mia storia su Bill Murray. A una festa di fine riprese per la troupe di Fantastic Mr. Fox al Palm Tree di Mile End, Jason Schwartzman mi presentò Bill Murray nel parcheggio. Murray mi fece cenno di avvicinarmi e disse: ‘Ne smezziamo una?’ e poi estrasse dal cappotto una bottiglia di 5-hour Energy. La aprì, ne bevve metà, mi vide bere l’altra metà e poi disse: ‘Roba buona’. Poi corse via nella notte senza aggiungere un’altra parola.”

Edgar Wright potrebbe lavorare a Baby Driver

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Edgar Wright

Dopo l’abbandono del progetto Marvel Ant-Man, Edgar Wright ha trovato il suo ultimo progetto. Il regista britannico infatti sarebbe al lavoro su Baby Driver, la cui sceneggiatura, scritta da Wright stesso, stava prendendo polvere dal 2009. Non si sa molto sulla trama (no, non parla di un bambino di quattro anni alla guida) e il film non è ancora stato ufficialmente annunciato.

Pare che Working Title Films, con cui ha già lavorato alla Cornetto Trilogy (Hot Fuzz, La Fine del Mondo e L’alba dei morti dementi) farà parte del progetto come casa di produzione.

DL

Edgar Wright parla di Ant-Man della Marvel

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Edgar-Wright

Impegnato nella realizzazione di The World’s End, Edgar Wright ha parlato di recente del suo coinvolgimento in Ant-Man, prossimo progetto in fase di sviluppo della

Edgar Wright intervista: Baby Driver, il cast, la musica e il futuro

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Ultima tappa di un tour mondiale che lo ha portato in tutti gli angoli del Pianeta, Edgar Wright arriva a Roma per promuovere il suo ultimo film, Baby Driver – il genio della fuga, maggior successo al botteghino per il regista inglese e ritorno al cinema dopo la difficile esperienza con Ant-Man e con la Marvel.

Ecco la nostra intervista:

 

Leggi la recensione di Baby Driver – il genio della fuga di Edgar Wright

Il film arriverà il 7 settembre nei cinema italiani e vede protagonisti Ansel Elgort, Kevin Spacey, Lily James, Jon Bernthal, Eiza González, Jon Hamm e Jamie Foxx.

Trama: La storia ruota attorno a un pilota che si presta a fughe criminali e che si affida al ritmo della sua musica preferita per essere il migliore nel campo. Costretto a lavorare per un boss, il ragazzo dovrà prestarsi ad una rapina destinata al fallimento che metterà a rischio la sua vita, il suo amore e la sua libertà. La vicenda è in parte ispirata al video musicale “Blue Song” della band Mint Royale, che Wright diresse nel 2003.

Baby Driver: il nuovo trailer del film di Edgar Wright

Edgar Wright in trattative per dirigere Barbarella con Sydney Sweeney

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Alla fine del 2022 è stata riportata la notizia che Sydney Sweeney assumerà il ruolo della protagonista nel remake di Barbarella, il cult di fantascienza del 1968 con protagonista Jane Fonda, in cui un’astronauta del futuro viene inviata in missione per fermare uno scienziato malvagio la cui invenzione potrebbe distruggere la galassia. Nel novembre del 2023 alcuni rumor riportavano che il regista Edgar Wright (Last Night in Soho; Baby Driver; Scott Pilgrim Vs. the World) fosse in trattative per dirigere il film.

È ora Deadline, dopo mesi da quella prima indiscrezione, a confermare che Wright è effettivamente in trattative per ricoprire il ruolo di regista di Barbarella. Wright ha già in passato dichiarato di essere un grande fan del film originale e di averlo inserito nella sua lista dei migliori film di tutti i tempi. Non ci sarebbe dunque da sorprendersi se finisse con l’ottenere ufficialmente tale compito.

Il film è però ancora in fase di sviluppo, dato che Sweeney è molto impegnata e Edgar Wright è in piena fase di preparazione del reboot di The Running Man con Glen Powell, quindi il progetto non sarà il prossimo per nessuno dei due talenti. Jane Goldman e Honey Ross sono invece in trattative per scrivere la sceneggiatura. Goldman ha contribuito a lanciare franchise di successo come il reboot degli X-Men con James McAvoy e Michael Fassbender e Kingsman: Secret Service di Matthew Vaughn.

Cosa sappiamo sul remake di Barbarella?

Sydney Sweeney ha confermato per la prima volta il suo coinvolgimento nel progetto nell’ottobre 2022, condividendo su Instagram una foto dell’eroina con la didascalia “È ora di salvare l’universo”. Adattato dalla serie di fumetti dello scrittore e illustratore francese Jean-Claude Forest, l’originale Barbarella del 1968 aveva come protagonista Jane Fonda nel ruolo dell’eroina che viaggia nello spazio.

Anche se all’epoca il film non fu un successo al botteghino, nei decenni successivi si è guadagnato lo status di film di culto e Barbarella è considerata uno dei ruoli più iconici della Fonda sullo schermo. Sebbene negli ultimi anni siano stati ipotizzati diversi tentativi di riportare Barbarella sul grande schermo, nessuno è andato a buon fine. Fonda ha espresso la sua esitazione riguardo al reboot, dicendo: “Mi preoccupo di quello che sarà”.

Edgar Wright ha un’idea per la saga di Bond dopo No Time to Die

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Edgar Wright ha un’idea per la saga di Bond dopo No Time to Die

Il regista Edgar Wright ha espresso interesse nei confronti del franchise di James Bond, rivelando di avere addirittura un’idea per la storia dell’eventuale prossimo capitolo del franchise.

Ospite del podcast Happy Sad Confused, Wright ha rivelato di essere assolutamente disponibile per il prossimo capitolo della saga di Bond. A tal proposito, il regista di Ultima notte a Soho (che arriverà nelle sale italiane dal 4 novembre) ha detto di avere già un’idea su come dovrebbe essere il prossimo film del franchise.

Secondo Wright, i film di Bond tendono ad essere “o cioccolato fondente o cioccolato al latte”. Dal momento che il ciclo di film con protagonista Daniel Craig sono etichettabili come “cioccolato fondente” secondo il regista, è arrivato il momento di rilanciare il franchise attraverso nuove avventure classificabili come “cioccolato al latte”.

“Non credo che continuare nella stessa direzione dei film con Daniel possa davvero portare a qualcosa. Sono convinto che sarebbe molto più interessante provare a fare qualcosa di nuovo”, ha spiegato il regista.

“Ho una mia visione per il futuro di Bond al cinema, e se mai dovessero contattarmi per discutere della saga, cogliere l’occasione per proporla allo studio. Non voglio parlarne pubblicamente, ma quando leggo dei possibili nuovi attori per il ruolo, mi sembrano tutti la versione 2.0 di Daniel Craig. Penso che sia molto meglio cambiare direzione.”

Tutto quello che sappiamo su No Time to Die

No Time to Die, atteso nelle sale italiane il 30 settembre 2021, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Léa Seydoux (Madeleine Swann), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wrigh (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami Malek, Billy Magnussen, Lashana Lynch Ana de Armas.

In No Time to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Edgar Wright ha riallacciato i rapporti con Kevin Feige dopo l’esperienza di Ant-Man

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Edgar Wright, regista che era stato inizialmente scelto per dirigere Ant-Man, ha svelato di essersi riconciliato con Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, per la prima volta dalla sua dipartita dal progetto. Quando Ant-Man è entrato per la prima volta in sviluppo nel 2006, Wright era stato scelto dalla Marvel come co-sceneggiatore e regista.

I fan erano piuttosto eccitati all’idea di poter vedere la visione del piccolo grande eroe da parte del regista dell’ormai celebre “Trilogia del Cornetto”. Tuttavia, nel 2014 Wright decise di abbandonare il progetto a causa di alcune divergente creative, e da allora non è mai più entrato in contatto con il mondo dei supereroi. Peyton Reed è stato poi assunto per dirigere il primo Ant-Man, con Adam McKay e Paul Rudd che hanno rimaneggiato lo scriopt che Wright aveva scritto insieme a Joe Cornish.

Di recente, Edgar Wright ha curato l’ultimo speciale numero della rivista Empire interamente dedicato ai momenti più belli della storia del cinema, realizzato per onorare l’esperienza cinematografica in un momento particolarmente difficile per la sala. Proprio in occasione di uno dei podcast della rivista, Wright ha parlato del boss della Marvel Kevin Feige, confermando che non aveva parlato con lui da quando aveva lasciato Ant-Man.

Edgar Wright e Kevin Feige: una storia a lieto fine…

Pur riconoscendo che si trattò di un addio “diplomatico” all’epoca, Wright ha ammesso che sentiva che non c’era un reale motivo per restare in contatto. Tuttavia, proprio mentre esaminava le proposte dei lettori per lo speciale numero di Empire, si è reso conto di quante storie facessero riferimento al MCU, cosa che lo ha spinto a voler ristabilire un contatto con Feige.

“Ho pensato che sarebbe stato falso da parte mia leggere quest’articolo senza menzionare neanche una volta la parola ‘M’. Quindi, ho fatto quello che non avevo mai fatto in sei anni: ho appena mandato un’email a Kevin. È stata davvero una cosa carina, e Kevin è stato davvero toccato dal fatto che lo avessi contattato direttamente e gli avessi detto semplicemente: ‘Hey’. Inoltre è stato divertente, dopo sei anni senza contatti, mandargli un’e-mail dicendo: ‘Kevin, ho bisogno che tu scriva qualcosa per me, e ne ho bisogno domani!’. Quindi è stato carino, ci siamo praticamente riconnessi grazie a questo articolo ed è stato molto dolce. Sono molto contento di averlo fatto, ed ero molto felice che la sua risposta sia stata così… è stato davvero toccato dal fatto che lo avevo cercato e sento che quello che ha scritto è stato fantastico. Gli ho detto che avevo letto quello che aveva detto su Aliens a James Cameron… aveva detto che era semplicemente folle. Quindi è stato bello. Un bel lieto fine per la nostra storia.”

Edgar Wright fa i compiti per Ant-Man

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Il regista Edgar Wright prende le cose sul serio, e così per prepararsi al meglio al compito di dirigere Ant-Man si è messo a studiare partendo dalla serie tv animata che vede protagonista il personaggio Marvel che sarà interpretato da Paul Rudd.

Ed informarci è lo stesso Wright che ha pubblicato sul suo sito questo frame, che appartiene alla serie animata Earth’s Mightiest Heroes, e precisamente “all’episodio “To Steal an Ant-Man”, in cui Scott Lang ruba a Hank Pym l’attrezzatura originale di Ant-Man e la utilizza per commettere dei crimini” (BT).

ant manLeggi anche: Ant-Man: ufficiale, Paul Rudd sarà il protagonista

Così come avvenne per Scott Pilgrim vs The World, anche per Ant Man consigliamo a tutti i fan del regista e del fumetto di tenere d’occhio il sito di Wright, che, ci scommettiamo, ci aggiornerà a breve di persona!

Edgar Wright e il suo stile nel girare commedie [video]

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Edgar Wright e il suo stile nel girare commedie [video]

In queste settimane si è parlato molto di Edgar Wright e sopratutto del suo abbandono ad Ant-Man, e più o meno tutto il popolo di internet si è schierato a favore del regista della trilogia del cornetto. Il motivo per cui Wright è tanto amato è presto detto, ha uno stile unico nel girare commedie, a cui il pubblico si sta legando, e sopratutto non vuole rinunciarci in favore di qualche dollaro in più.

Nel video che vi mostriamo oggi viene spiegato in maniera molto efficace perché Edgar Wright è unico nel suo genere (e perché Marvel ha fatto un tremendo errore a non assecondarlo).

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Edgar Wright e i consigli su come aiutare il cinema in tempi di Covid-19

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Edgar Wright è intervenuto sulla recente situazione dell’industria cinematografica a causa della pandemia di Coronavirus, dando a tutti gli appassionati di cinema dei consigli per cercare di far sopravvivere l’esperienza della sala cinematografica.

In un articolo scritto per Empire, Wright ha ricordato a tutti quanto sia speciale l’esperienza di guardare un film al cinema, sul grande schermo: “Vivere un film significa alzare il mio c**o dal divano, andare al cinema, sedermi con amici o con sconosciuti”. Il regista ha osservato che una ripresa delle sale dopo i recenti avvenimenti potrebbe essere “più dura del previsto”, ed ecco perché ha dato alcuni suggerimenti su come “un fan della settima arte” possa dare il suo contribuito per provare, nel suo piccolo, ad arginare i danni.

“Un modo per mostrare il proprio costante sostegno è quello di diventare membri del proprio cinema proferito. Dopo aver letto la mia lettera, acquista un abbonamento per te o per una persona a te cara. Compra delle carte regalo. Dona a chi puoi e quanto puoi. Se puoi permettertelo, considera di non chiedere il rimborso del tuo abbonamento illiminato”, ha scritto Wright.

LEGGI ANCHE – Edgar Wright al lavoro sul documentario dedicato alla rock band Sparks

Poiché molte industrie – inclusa quella cinematografica – soffrono economicamente in seguito alle misure preventive varate dopo la pandemia di Coronavirus, il regista Christopher Nolan ha chiesto al Congresso degli Stati Uniti di stanziare dei fondi per le sale americane.

Ricordiamo che Edgar Wright è attualmente impegnato con la post-produzione del suo ultimo film, Last Night in Soho, un thriller che si ispira alle atmosfere di A Venezia… un dicembre rosso shocking di Nicolas Roeg e Repulsione di Roman Polanski.

Edgar Wright dirigerà un film di animazione per Dreamworks

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Edgar Wright debutta nell’animazione con la DreamWorks Animation, dirigendo un film co-scritto con David Walliams sul tema delle ombre.

La DreamWorks aveva già tentato di sviluppare il suggestivo concetto con il progetto Me and My Shadow, poi abbandonato nel 2013. L’approccio di Edgar Wright sarà totalmente differente e i co-presidenti dello studio Bonnie Arnold e Mireille Soria si sono già dichiarati entusiasti di avere a bordo il regista della Trilogia del Cornetto.

Edgar Wright, impegnato anche su Baby Driver con Ansel ElgortLily James, nonché legato al progetto di Fortunately, the Milk con Johnny Depp, è altrettanto pronto a divertirsi e far divertire. “I miei primi tentativi nella regia da adolescente sono stati nel campo dell’animazione, per questo sono stato parecchio intrigato dalla chiamata dalla DreamWorks Animation per una possibile regia. Quando mi è stato proposto il concept delle ombre, mi potevo già figurare il poster, i titoli di testa e l’intero film. Avere poi al mio fianco nella scrittura uno dei miei vecchi amici della commedia, David Walliams, è una gioia”.

Fonte: Deadline

Edgar Wright dirigerà Stage 13, una storia di fantasmi

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Edgar Wright dirigerà Stage 13, una storia di fantasmi

Arriva da Deadline la notizia che Edgar Wright, regista della Trilogia del Cornetto e di Baby Driver, ha stretto un accordo con Amblin Partners per sviluppare, dirigere e produrre Stage 13, film che sarà sceneggiato da Simon Rich (Saturday Night Live) e che si aggiunge alla lunga sfilza di progetti che il regista ha attualmente in cantiere.

Basato su un’idea sviluppata dallo stesso Rich, il film racconterà la storia del fantasma di un’attrice del cinema muto che da decenni ormai infesta il teatro di posa di uno studio cinematografico (da qui il titolo Stage 13). Un giorno un regista in difficoltà avrà un incontro ravvicinato con il fantasma dell’attrice: i due stringeranno un legame molto particolare che potrebbe essere decisivo per la svolta della carriera del cineasta.

Oltre a Wright e Rich, nella produzione del film sarà coinvolta anche Nira Park, che con il regista ha fondato la Complete Fiction e con il quale aveva già lavorato per Scott Pilgrim vs. the World e Baby Driver. Stage 13 è solo l’ultimo dei tanti progetti che Edgar Wright ha in cantiere dopo l’uscita dell’atteso Last Night in Soho, film con Anya Taylor-JoyMatt Smith che arriverà nelle sale il 23 aprile 2021.

Tra i prossimi progetti del regista figurano anche l’adattamento cinematografico del romanzo Set My Heart to Five di Simon Stephenson, e The Chain, adattamento cinematografico del bestseller omonimo di Adrian McKinty.

Edgar Wright dirigerà Johnny Depp in The Night Stalker

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La Disney ha reclutato il britannico Edgar Wright (Scott Pilgrim vs. The World) per dirigere The Night Stalker, film che si ispira alla serie

Edgar Wright dirigerà il thriller The Chain per Universal

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Edgar Wright dirigerà il thriller The Chain per Universal

Arriva da Deadline la notizia che Edgar Wright, regista della Trilogia del Cornetto e di Baby Driver, dirigerà per conto della Universal Pictures il film The Chain, adattamento cinematografico del bestseller omonimo di Adrian McKinty.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jane Goldman (X-Men: L’inizio, Kingsman: Il cerchio d’oro). Al centro della storia il personaggio di Rachel, una madre all’apparenza come tante, che sarà costretta a rapire una bambina a causa di una terribile catena che le impone di compiere quel gesto terribile con la speranza di riavere suo figlio. Alla madre della bambina rapita da Rachel toccherà lo stesso destino.

The Chain è solo l’ultimo dei tanti progetti che Edgar Wright ha in cantiere dopo l’uscita nelle sale dell’atteso Last Night in Soho. Lo scorso aprile, infatti, avevamo appreso che il regista e sceneggiatore britannico dirigerà l’adattamento cinematografico del romanzo Set My Heart to Five di Simon Stephenson. Il romanzo mescola satira, fantascienza, narrativa di formazione e distopia, un mix di generi che si rivelerà sicuramente congeniale allo stile di Wright.

Per quanto riguarda Last Night in Soho, il nuovo film di Edgar Wright al quale il regista sta attualmente lavorando, l’uscita della pellicola è stata posticipata a causa della pandemia di Covid-19: il film sarebbe dovuta arrivare nelle sale americane il prossimo 8 ottobre, ma adesso è stato posticipato al 23 aprile 2021. Il cast annovera Anya Taylor-Joy, Thomasin McKenzieMatt Smith

La sinossi di The Chain, romanzo sul quale sarà basato il prossimo progetto cinematografico di Edgar Wright

In attesa di nuovi dettagli su The Chain, ecco la sinossi ufficiale del romanzo: “Mi chiamo Rachel Klein e fino a pochi minuti fa ero una madre qualunque, una donna qualunque. Ma adesso sono una vittima. Una criminale. Una rapitrice. È bastato un attimo: una telefonata, un numero occultato, poche parole. Abbiamo rapito tua figlia Kylie. Segui le istruzioni. E non spezzare la Catena, oppure tua figlia morirà. La voce di questa donna che non conosco mi dice che Kylie è sulla sua macchina, legata e imbavagliata, e per riaverla non sarà sufficiente pagare un riscatto. Non è così che funziona la Catena. Devo anche trovare un altro bambino da rapire. Come ha fatto lei, la donna con cui sto parlando: una madre disperata, come me. Ha rapito Kylie per salvare suo figlio. E se io non obbedisco agli ordini, suo figlio morirà. Ho solo ventiquattro ore di tempo per fare l’impensabile. Per fare a qualcun altro ciò che è stato fatto a me: togliermi il bene più prezioso, farmi precipitare in un abisso di angoscia, un labirinto di terrore da cui uscirò soltanto compiendo qualcosa di efferato. Io non sono così, non ho mai fatto niente di male nella mia vita. Ma non ho scelta. Se voglio salvare Kylie, devo perdere me stessa…”.

Edgar Wright annuncia un nuovo progetto cinematografico

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Edgar Wright annuncia un nuovo progetto cinematografico

Arriva da The Hollywood Reporter la notizia che Edgar Wright dirigerà l’adattamento cinematografico del romanzo Set My Heart to Five di Simon Stephenson. Al momento, però, non è chiaro come si collocherà il progetto all’interno della schedule del regista, già piena di diversi altri titoli in cantiere.

Il romanzo di Stephenson mescola satira, fantascienza, narrativa di formazione e distopia, un mix di generi che si rivelerà sicuramente congeniale allo stile di Wright, come già dimostrato grazie alla Trilogia del Cornetto e a Baby Driver. La storia è ambientata nel 2054 e segue le vicende di un androide di nome Jared, che lavora come dentista. Un giorno Jared scopre i film degli anni ’80 e ’90 e decide di intraprendere una missione speciale: convincere gli umani che a lui e agli altri androidi dovrebbe essere concessa la possibilità di provare dei sentimenti. La missione lo condurrà attraverso un viaggio lungo la costa occidentale degli Stati Uniti con l’obiettivo di incontrare il suo programmatore e scrivere la sceneggiatura di un film che sia in grado di cambiare il mondo.

Lo stesso Simon Stephenson sarà coinvolto nell’adattamento cinematografico in qualità di sceneggiatore. La Working Title si occuperà della produzione, mentre la distribuzione è stata affidata alla Focus Features, divisione della Universal Pictures.

LEGGI ANCHE – Edgar Wright e i consigli su come aiutare il cinema in tempi di Covid-19

Per quanto riguarda Last Night in Soho, il nuovo film di Edgar Wright al quale il regista sta attualmente lavorando, la pellicola dovrebbe arrivare nelle sale americane il prossimo 8 ottobre (ma al momento l’attuale situazione relativa alla pandemia di Covid-19 potrebbe far slittare l’uscita).

Nel cast del film figurano Anya Taylor-Joy, Terence Stamp, Diana Rigg, Matt Smith e Thomasin McKenzie. Il regista britannico ha definito il film come un thriller che si ispira alle atmosfere di A Venezia… un dicembre rosso shocking (Don’t Look Now) di Nicolas Roeg e Repulsione di Roman Polanski.

Tra i prossimi progetti di Wright figura anche un documentario sulla rock band Sparks, di cui il regista ha già raccolto del materiale e filmato il concerto al O2 Forum Kentish Town di Londra a Maggio 2018.

Edgar Wright alla regia del film d’animazione Baby Driver

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E’ entrato ufficialmente il produzione il nuovo film di Edgar Wright Baby Driver, pellicola d’animazione che ha ottenuto il benestare della DreamWorks Animation.

Baby Driver è stato scritto insieme all’amico David Walliams racconterà del concetto delle ombre, ed è una sorta di nuova versione del film cancellato del 2013 Me and My Shadow.

I Manager dello studios che si occupano del film hanno affermato:

“Edgar capeggerà un nuovo approccio nei confronti di questa idea affascinante, e siamo entusiasti di averlo a bordo come regista e come co-sceneggiatore con David. Siamo sempre stati intrigati da un concept cinematografico legato alle ombre, e ora con lo stile comico tipico di Edgar e le sue abilità come narratore, il pubblico potrà conoscere una storia davvero coinvolgente e ricca di energia”.

Questo è il secondo progetto per Edgar Wright, dato che è già al lavoro sul film con Johnny Depp basato su “L’esilarante mistero del papà scomparso” di Neil Gaiman. Il film dovrebbe arrivare al cinema nel 2017.

THR

Edgar Wright al lavoro sul documentario dedicato alla rock band Sparks

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Dopo il successo di Baby Driver, Edgar Wright tornerà dietro la macchina da presa per lavorare al documentario sulla rock band Sparks, di cui ha già raccolto del materiale e filmato il concerto al O2 Forum Kentish Town di Londra lo scorso Maggio.

La conferma del suo prossimo progetto è arrivata tramite una dichiarazione raccolta da Indiewire:

Ho girato il loro concerto a Londra ma il resto del film è ancora da organizzare e stiamo attualmente perlustrando gli archivi. Sono un fan degli Sparks da quando li ho visti su Top Of The Pops nel 1979“.

Gli Sparks sono stati fondati nel 1972 dai fratelli Ron e Russell Mael, e hanno pubblicato nel 1971 “Halfnelson”, “Big Beat” nel 1976 e “No.” nel 1979. L’album più recente della band, “Hippopotamus”, ha debuttato nel 2017 segnando quota 23 dei dischi registrati in studio.

VIDEO CORRELATO

Edgar Wright dirigerebbe un eventuale sequel di Baby Driver

Edgar Ramirez: un terrorista diventa dio

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Ricordate Edgar Ramirez, capace protagonista del Carlos di Olivier Assayas? Pare che l’attore venezuelano sia ora coinvolto nel progetto dell’annunciato sequel di Scontro tra Titani.

Il film, intitolato Wrath of the Titans, vedrà Ramirez nel ruolo di un dio dell’Olimpo, pare Ares dio della guerra, e sarà diretto da Jonathan Liebesman; nel film torneranno i protagonisti del primo lungometraggio: Sam Worthington, Liam Neeson e Ralph Fiennes nei ruoli rispettivi di Perseo, Zeus e Ade. Ramirez  si unirà al resto del cast che per il momento comprende Toby Kebbel, ed una fortunata tra Hayley Atwell, Georgina Haig, Janet Montgomery, Dominique McElligot e Clemence Poesy che si stanno contendendo il ruolo di Andromeda.

Fonte: comingsoon.it

Edgar Ramirez: 10 cose che non sai sull’attore

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Edgar Ramirez: 10 cose che non sai sull’attore

Edgar Ramirez è uno di quegli attori che ha già conquistato il pubblico di mezzo mondo e sarebbe meglio tenerlo d’occhio perché potrebbe davvero scalare l’Olimpo dello star system in futuro. L’attore si è fatto conoscere grazie a dei ruoli iconici e grazie anche alla sua meticolosità nel costruire i suoi personaggi.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Edgar Ramirez.

Edgar Ramirez: i suoi film

1. I film e la carriera. All’inizio della sua carriera l’attore ha recitato in alcuni film di produzione latina come El nudo (2002) e Punto y raya (2004). Recita poi in Domino (2005), ottenendo grande popolarità e apparendo da quel momento in film come The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo (2007), Prospettive di un delitto (2008), Che – L’argentino (2008), Che – Guerriglia (2008), La furia dei titani (2012), Zero Dark Thirty (2012), The Counselor – Il procuratore (2013), Liberaci dal male (2014), Point Break (2015), Joy (2015), La ragazza del treno (2016), Gold – La grande truffa (2016), Bright (2017), Il segreto di una famiglia (2018), Wasp Network (2019), Resistance – La voce del silenzio (2020), The Last Days of American Crime (2020), Jungle Cruise (2021), Yes Day (2021) e The 355 (2022).

2. Ha recitato per la TV ed è anche un produttore. Nel corso della sua carriera, Ramirez ha avuto modo di prendere parte anche a diversi prodotti televisivi di successo, come Carlos (2004), American Crime Story (2018) e The Undoing – Le verità non dette (2020). Prossimamente reciterà anche nelle serie Florida Man (2022) e Black or White, Never Gray. Ramirez, però, non ha svolto solo l’attività di attore, ma ha vestito più volte i panni del produttore. Infatti, ha partecipato alla realizzazione dei film Venezzia (2009), Libertador (2013), Secreto de Confesion (2013), Ti guardo (2015), primo film sudamericano a vincere il Leone d’oro al Festiva di Venezia, e del corto Anto (2017).

Edgar Ramirez: ha una moglie?

3. Non si è mai sposato. L’attore ha una vita personale molto privata, tanto da non far trapelare nulla a riguardo. Nonostante questo, è appurato che l’attore non si sia mai sposato e pare che, attualmente, non sia nemmeno fidanzato. L’attore, però, è stato al centro delle cronache rosa, qualche anno fa, per la semplice voce di corridoio che lo vedeva legato a Jessica Chastain. Pare, infatti, che i due si siano frequentati nel 2012 e che la storia sia durata per breve tempo. Secondo alcuni rumors, l’attore sarebbe stato impegnato anche con Ana de Armas nel 2016, ma sarebbe durata poco anche in questo caso.

edgar ramirez

Edgar Ramirez in Point Break

4. Non è stato la prima scelta. Per il ruolo di Bodhi, uno dei due protagonisti del remake di Point Break, erano stati considerati gli attori Tom Hardy, Colin Farrell, Hugh Jackman, Jeremy Renner, Chris Hemsworth e Garrett Heldlund. Infine, poi la scelta è ricaduta su Ramirez. Una volta ottenuto il personaggio, l’attore si preparò attraverso un lungo addestramento fisico, che gli permise di interpretare personalmente molte delle scene più complesse, evitando di ricorrere a controfigure.

Edgar Ramirez: non è lui il pittore

5. Esiste un suo omonimo pittore. Cercando in rete ci si può imbattere in alcune errate notizie che vorrebbero l’attore anche impegnato in qualità di pittore. In realtà, si tratta di due persone distinte, ma dallo stesso nome. Esiste infatti un Edgar Ramirez pittore, nato in una città della provincia di Bogotá, in Colombia, nel 1970, noto per essersi formato viaggiando tra Parigi e Londra. Trasferitosi in Italia agli inizi di questo millennio, finalmente il pittore ha trovato modo per mettere a frutto la sua esperienza firmando diverse opere pittoriche e sculture di pregio.

Edgar Ramirez è Gianni Versace

6. Ha dovuto fare un sacco di cambiamenti. Per interpretare Gianni Versace in American Crime Story, l’attore si è sottoposto ad una trasformazione fisica particolarmente impegnativa. Egli è infatti ingrassato di ben 12 dodici chili e ha dovuto essere assistito da un dialect coach per imparare a parlare un inglese con accento italiano. Grazie a questa preparazione, a cui si è aggiunto un lavoro di trucco non indifferente, Ramirez ha raggiunto una somiglianza particolarmente impressionante con il vero Versace.

7. Ha fatto ricerche approfondite. L’attore ha più volte affermato di trasformarsi in un vero e proprio giornalista (ha una laurea in questo campo) quando si mette a fare le ricerche che riguardano il personaggio che deve interpretare. E anche per dar vita a Gianni Versace non è stato da meno: per prepararsi al ruolo, Ramirez ha infatti letto articoli, guardato moltissime interviste e parlato con le persone che erano molto vicine a Gianni versace. Così facendo ha potuto comprenderne la personalità e i modi di fare.

edgar ramirez

Edgar Ramirez in Domino

8. È stato il suo primo film di rilievo. Dopo aver recitato in alcuni film di produzione sudamericana, Ramirez ottiene una prima importante occasione per farsi conoscere anche negli stati uniti grazie al film Domino, con protagonista Keira Knightley e basato sulla vera vita della cacciatrice di taglie Domino Harvey. Nel film Ramirez interpreta il cacciatore di taglie Choco, ispirato a Gerard Quiocho. L’attore avrebbe voluto incontrare quest’ultimo per prepararsi al ruolo, ma gli fu erroneamente detto che il cacciatore era morto. La sua interpretazione fu comunque molto apprezzata e gli conferì grande popolarità.

Edgar Ramirez è su Instagram

9. Ha un profilo social. L’attore ha voluto aprire anche un lui un proprio account Instagram ufficiale che è seguito da qualcosa come 3,9 milioni di persone. Tra i suoi post, oltre a quelli dedicati ai progetti lavorativi o a momenti di svago, sono molti quelli rivolti al suo paese, il Venezuela, e alla situazione politica vigente. Seguendolo si potrà dunque rimanere aggiornati su tutte le sue attività e molto altro.

Edgar Ramirez: età e altezza

10. Edgar Ramirez è nato il 25 marzo del 1977 a Caracas, in Venezuela. La sua altezza complessiva corrisponde a 178 centimetri.

Fonti: IMDb, People

Edgar Ramirez sul set per Richard Kelly

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L’attore venezuelano, che vedremo prossimamente ne La furia dei Titani, è entrato nel cast di Corpus Christi, film che segnerà il ritorno dietro la macchina da presa del regista di Donnie Darko a tre anni di distanza da The Box. La storia, ambientata nel 2014, seguirà le vicende di Paciencia de La Rosa (Ramirez) un veterano della guerra in Irak, sofferente di sindrome da stress post-traumatico, che stringe una pericolosa alleanza con un industriale texano. Kelly ha raccolto le risorse necessarie a girare il film grazie al contributo di amici come Eli Roth e Robert Rodriguez, che ha posto il progetto sotto l’ala protettrice della sua compagnia, la Quick Draw.

Lo stesso Rodriguez ha dichiarato recentemente che un film come Corpus Christi risponde pienamente allo scopo per cui è nata la Quick Draw: dare a registi innovativi la possibilità di realizzare le proprie idee e stupire così il pubblico. Kelly dovrebbe avviare le riprese il luglio in Texas, ad Austin e (ovviamente) a Corpus Christi.

Fonte: Empire

Edgar Ramirez insieme a Jennifer Lawrence per Joy di David O. Russell

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David O RussellL’attore Edgar Ramirez si è unito a Jennifer Lawrence nel cast di Joy, il prossimo film del regista David O. Russell che si baserà sulla vita di Joy Mangano.

La pellicola si baserà su “Miracle Mob” la storia vera di Joy Mangano (Lawrence) che a parte dal 1990 diventò famosa per essere riuscita a vendere le sue invenzioni all’Home Shopping Networ. Edgar Ramirez sarà Tony Miranne prima marito della Mangano e poi ex perché la coppia divorziò qualche tempo dopo essersi sposati, matrimonio che diede a Joy tre figli.

La produzione di Joy comincerà a febbraio 2015; la sceneggiatura originale del film è stata scritta da Annie Mumolo (Le Amiche della Sposa) e riscritta in un secondo momento da David O. Russell. John Davis e John Fox della Davis Entertainment produrranno con Ken Mok.

Edgar Allan Poe: quali storie si trovano nella serie La caduta della casa Usher

Tra le numerose collaborazioni di Mike Flanagan con Netflix ci sono miniserie horror adattate dal lavoro di Shirley Jackson (The Haunting of Hill House) e Henry James (The Haunting of Bly Manor). Si tratta sempre di adattamento moderni di classici del canone letterario. Sembra così molto logico, consequenziale quasi, che ora Flanagan e Netflix si siano messi al lavoro su Edgar Allan Poe, che ha avuto una forte influenza sia su James che su Jackson.

La caduta della casa Usher infatti è il titolo di un racconto di Poe e in quella storia, un narratore senza nome viene convocato nella tenuta del suo vecchio amico, Roderick Usher. La casa è occupata da Roderick e sua sorella gemella, Madeline, che vivono entrambi in uno stato di avanzato decadimento mentale e spirituale. La casa stessa, sospetta il narratore, ha in qualche modo assorbito la loro malattia. Ma per quello che riguarda l’adattamento Netflix, questo racconto non è il solo di Edgar Allan Poe a cui si ispira la serie (sulla piattaforma dal 12 ottobre, qui la recensione). Ecco di seguito tutti i riferimenti a Poe che contiene la serie.

La caduta della casa Usher come Succession, ma in versione Spooky

The Fall of the House of Usher. (L to R) Paola Nuñez as Dr. Alessandra Ruiz, T’Nia Miller as Victorine LaFourcade, Kyliegh Curran as Lenore Usher, Crystal Balint as Morella Usher, Henry Thomas as Frederick Usher, Bruce Greenwood as Roderick Usher, Samantha Sloyan as Tamerlane Usher, Matt Biedel as Bill-T Wilson in episode 101 of The Fall of the House of Usher. Cr. Eike Schroter/Netflix © 2023

Gli Usher di Mike Flanagan sono una grande e litigiosa famiglia, gli eredi di una dinastia farmaceutica. Questi personaggi sono basati su altri personaggi del corpus di racconti di Poe, reinventati attualizzandoli e piegandoli alle esigenze del racconto. Gli Usher costruirono la loro fortuna grazie alla spietata società farmaceutica Fortunato. Ora però qualcuno li sta perseguitando, uno per uno, e si sta vendicando. Si tratta di un adattamento molto libero della storia omonima. Gli Usher letterari sono una famiglia benestante, ma Roderick non ha figli. L’intera famiglia Usher, che risale a generazioni, è nota per aver prodotto un solo erede per ogni generazione, e quindi non si è mai espansa al di fuori della loro unica tenuta.

Il corvo

The Fall of the House of Usher. (L to R) Samantha Sloyan as Tamerlane Usher, Henry Thomas as Frederick Usher in episode 105 of The Fall of the House of Usher. Cr. Eike Schroter/Netflix © 2023

“Il corvo” è una delle poesie più famose al mondo ed è senza dubbio l’opera più famosa di Poe, tanto che, quando nel 2012 uscì un film che voleva raccontare la vita e l’opera di Edgar Allan Poe, questo era intitolato proprio The Raven. Nella poesia, il nostro narratore è sveglio fino a tardi in una fredda sera d’inverno. Non riesce a dormire perché è addolorato per il suo amore, Lenore, “la fanciulla rara e radiosa che gli angeli chiamarono Lenore”. Un corvo vola in casa dalla sua finestra e lui non riesce a farlo uscire. Il corvo può pronunciare solo una parola, “mai più”, che viene generalmente interpretata come un simbolo che il narratore non supererà mai il suo dolore.

Guardando ai titoli di tutti gli otto titoli degli episodi, e Una tetra Mezzanotte dell’episodio 1 e Il corvo dell’episodio 8 sono entrambi riferimenti a questa poesia. Nella serie Netflix, un corvo perseguita Roderick Usher. Inoltre, il personaggio interpretato da Carla Gugino – un’entità soprannaturale che sembra intenzionata a vendicarsi dell’intero clan Usher – si chiama Verna, anagramma di Raven – Corvo in inglese. Verna e il corvo possono essere forme alternative della stessa creatura. Infine, la nipote di Roderick (Kyliegh Curran), l’unico membro innocente della famiglia Usher, si chiama Lenore.

La maschera della morte rossa

The Fall of the House of Usher. Carla Gugino as Verna in episode 102 of The Fall of the House of Usher. Cr. Eike Schroter/Netflix © 2023

La maschera della morte rossa è una storia di vendetta, basata sulla stessa divisione di classi che in parte racconta la serie. Edgar Allan Poe ambienta questo racconto in un periodo di peste noto come Morte Rossa, durante il quale la classe alta di una città medievale si rinchiude nel palazzo del principe Prospero. Pensando di essere al sicuro dall’infezione, si lanciano in un lussureggiante ballo in maschera. Ma un ospite misterioso, che indossa una maschera da scheletro, invade la festa e ne consegue l’orrore.

L’episodio 2 si intitola La maschera della morte rossa e uno dei tanti figli di Roderick è Prospero (Sauriyan Sapkota), che è il nome del principe che organizza il ballo in maschera.

Storia di Arthur Gordon Pym

The Fall of the House of Usher. (L to R) Carl Lumbly as C. Auguste Dupin, Mark Hamill as Arthur Pym in episode 101 of The Fall of the House of Usher. Cr. Ricardo Hubbs/Netflix © 2023

Mark Hamill interpreta Arthur Pym, l’avvocato della famiglia Usher, noto anche come “il Pym Reaper”. Pym è una sorta di riparatore iper-competente della famiglia, e si occupa del lavoro sporco degli Usher. Il nome deriva da Storia di Arthur Gordon Pym, l’unico romanzo di Poe. Il romanzo, che Poe scrisse perché i suoi racconti dell’orrore non vendevano, era inteso come un punto di partenza.

È una storia serializzata su un giovane che cerca l’avventura in alto mare e il personaggio di Hamill, in effetti, viene dipinto come un uomo dal passato misterioso e avventuroso capace di tutto, che in età adulta ha prestato con devozione i suoi servigi alla famiglia Usher.

Annabelle Lee

La caduta della casa degli Usher Carla Cugino
Cr. Eike Schroter/Netflix © 2023

La maggior parte della storia sarà raccontata in flashback, narrati da Roderick a Dupin (Carl Lumbly). In un lontano passato, incontreremo la prima moglie di Roderick Usher, nonché l’amore della sua vita, di nome Annabelle Lee (Katie Parker). Anabelle Lee è anche il nome della poesia di Poe su un amore infantile scomparso. Si ritiene generalmente che la poesia sia ispirata alla moglie di Poe, Virginia Eliza Clemm, che era anche sua cugina. Poe, la cui biografia è piuttosto sgradevole, sposò Clemm quando lei aveva 13 anni e lui 26.

La serie è piena di riferimenti a Edgar Allan Poe

La caduta della casa degli Usher recensione
The Fall of the House of Usher. Carl Lumbly as C. Auguste Dupin in episode 101 of The Fall of the House of Usher. Cr. Courtesy of Netflix © 2023

A prima vista, nella serie Netflix ci sono innumerevoli altre allusioni a Poe alcune fondamentali per la storia, altre solo divertente Easter Egg. Dupin di Carl Lumbly è un avvocato che tenta di fare giustizia incriminando gli Usher, il nome completo del suo personaggio è C. Auguste Dupin, il nome di un detective che appare in tre romanzi polizieschi di Poe, tra cui I delitti della Rue Morgue, che condivide il nome con l’episodio 3 della serie. Dupin, predecessore di Sherlock Holmes, è considerato il primo detective della letteratura. Si ritiene che Poe abbia essenzialmente inventato anche questo genere, che chiamò i suoi “racconti di raziocinio” perché il termine “giallo” non esisteva ancora. Qui, il personaggio di Dupin è stato fuso insieme a quello del narratore in La caduta della casa degli Usher.

La maggior parte dei nomi dei personaggi sono stati chiaramente tratti dai testi di Poe, ma spesso non c’è alcun collegamento con le storie da cui sono stati presi in prestito i nomi. Ciascuno dei nomi dei figli di Roderick deriva dalle opere minori di Poe. Frederick (Henry Thomas) è un uomo tedesco che eredita la fortuna della sua famiglia e poi diventa tragicamente ossessionato da un cavallo nella storia “Metzengerstein“. Tamerlane (Samantha Sloyan) era un conquistatore storico su cui Poe scrisse una poesia. Napoleone, Leo nella serie, (Rahul Kohli) è un uomo vanitoso che rifiuta di indossare gli occhiali in Gli Occhiali. Camille (Kate Siegel) è vittima di un orango omicida in I delitti della Rue Morgue. Victorine (T’Nia Miller) viene sepolta viva in La sepoltura prematura. William Wilson (Matt Biedel), il marito di Tamerlane, è perseguitato dal suo doppelgänger in “William Wilson”.

Infine, ci sono titoli degli episodi… Ma questa è un’altra storia! (leggi qui per scoprirla)

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