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GIORNATE DEGLI AUTORI: GDA 2024, presentato il programma

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GIORNATE DEGLI AUTORI: GDA 2024, presentato il programma

É stato presentato oggi nel corso della conferenza stampa il programma della ventunesima edizione delle GIORNATE DEGLI AUTORI che si svolgerà nell’ambito dell’81 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dal 28 agosto al 7 settembre 2024.

Giornate degli Autori 2024, XXI edizione: 10 film in concorso, 1 film di chiusura fuori concorso, 5 eventi speciali e 3 cortometraggi (due per il progetto Women’s Tales e uno in omaggio alla vincitrice delle Giornate nel 2022), tutti in anteprima mondiale in Sala Perla in accordo con la Mostra.

9 Notti Veneziane in Sala Laguna, i lungometraggi tra finzione e documentario dello spazio off realizzato in collaborazione con Isola Edipo; un ricordo di Emidio Greco (cofondatore della nostra sezione) a 50 anni dal suo esordio con L’invenzione di Morel nel 1974 e un altro dedicato alla Napoli di Gaetano Di Vaio ed Enzo Moscato con Dadapolis di Carlo Luglio e Fabio Gargano. Un nuovo spazio tra parole e immagini, intitolato Confronti, è dedicato a temi e storie che raccontano la memoria e il futuro del nostro mondo. Infine il saluto di tutta Venezia (insieme alla Mostra e alla SIC) a Massimo Troisi, 30 anni dopo la prima mondiale del suo ultimo capolavoro, Il postino. Nel concorso figurano 5 opere prime e 13 sono i lavori firmati da registe nella selezione ufficiale (5 in concorso e 8 negli eventi fuori concorso). Altre 5 registe partecipano alle Notti Veneziane, dove tutti i film sono presentati in prima mondiale e Quasi a casa di Carolina Pavone (film inaugurale) è anche un debutto corale. Nel programma sono ben 27 le nazionalità rappresentate e per la prima volta figura la Repubblica Dominicana. Nel 2024 sono stati visionati 1.260 film, tra submission e visioni nei maggiori festival e mercati.

Le Giornate degli AutoriGIORNATE DEGLI AUTORI – SELEZIONE UFFICIALE

IN CONCORSO

ALPHA. – di Jan-Willem van Ewijk – Paesi Bassi, Svizzera, Slovenia, 2024, 100’

  • Con: Reinout Scholten van Aschat, Gijs Scholten van Aschat, Pia Amofa, Julien Genoud, Daria Fuchs, Kaija Lederberger
  • Produzione: BALDR Film
  • Co-produzione: Lomotion, Staragara in collaborazione con: VPRO, SRF, Blu
  • Con il sostegno di: Netherlands Film Fund, Netherlands Film Production Incentive, CoBO, Creative Europe Media, Federal Office of culture – FISS, Burgermeinde, Slovenian Film Centre
  • Dopo la morte della madre, Rein si trasferisce in un piccolo villaggio delle Alpi per immergersi nella natura, meditare e lavorare come maestro di snowboard. La tranquillità termina quando il padre invadente gli fa visita. Gijs è l’indiscusso protagonista di un’escursione sugli sci con Rein e i suoi amici. Sa essere affascinante con tutti ed inizia a flirtare con Laura, la nuova fidanzata del figlio. Non passa molto tempo, prima che Rein ne abbia abbastanza. Trascina il padre lontano dal gruppo e i due continuano la loro escursione da soli. La tensione è palpabile. Gijs si sente sempre più a disagio su un terreno così ripido e pericoloso, ma Rein si spinge fino alla cima, ignorando le suppliche del padre di tornare giù. Improvvisamente, la natura si scatena violentemente, trasformando la loro meschina lotta per il dominio, in una prova di sopravvivenza in piena regola.

ANTIKVARIATI (THE ANTIQUE) – di Rusudan Glurjidze – Georgia, Svizzera, Finlandia, Germania, 2024, 132’

  • Con: Salome Demuria, Sergey Dreiden, Vladimir Daushvili
  • Produzione: Cinetech, Cinetrain
  • Co-produzione: Whitepoint Digital, Basis Berlin Filmproduction
  • Vendite Internazionali : MPM Premium
  • Un giovane georgiano di nome Lado è coinvolto nel contrabbando di mobili antichi dalla Georgia alla Russia. Stanca della sua immaturità, Medea, la fidanzata di Lado, acquista per sé un appartamento nel centro storico di San Pietroburgo. Il prezzo è molto basso perché viene venduto con all’interno il suo proprietario, Vadim Vadimich, un uomo all’antica e supponente. Al momento della deportazione illegale di migliaia di georgiani dalla Russia, Lado viene catturato e deportato. L’antico magazzino viene saccheggiato, mentre Medea si nasconde nell’appartamento di Vadim.

BOOMERANG – opera prima – di Shahab Fotouhi – Germania, Iran, 2024, 83’

  • Con: Arash Naimian, Yas Farkhondeh, Ali Hanafian, Shaghayegh Jodat
  • Produzione: New Matter Films
  • Co-produzione: Rainy Pictures, Zohal Films
  • Vendite Internazionali: Cercamon
  • Stanca del suo matrimonio con Behzad, Sima cerca una nuova casa per sé e per la figlia adolescente Minoo, senza dirlo al marito. Behzad, a sua volta, ha un appuntamento con l’ex fidanzata, nella speranza di ridestare l’intimità del passato. Inoltre, cerca senza successo una specie rara di gufo fuori Teheran. Minoo, invece, prende l’iniziativa a un semaforo e inizia un flirt con Keyvan. Per magia, si conoscono e iniziano a condividere i loro pensieri più intimi. Nel corso di una settimana, Boomerang dipinge un’istantanea sociologica della Teheran moderna. Se da un lato, il matrimonio di due persone che appartengono a una generazione apparentemente senza speranza e sconfitta, volge al termine, dall’altro è appena iniziata una storia d’amore tra due giovani che, in modo nuovo, stanno scoprendo la città e le sue realtà politiche.

MANAS – opera prima – di Marianna Brennand – Brasile, Portogallo, 2024, 101’

  • Con: Jamilli Correa, Fátima Macedo, Rômulo Braga, Dira Paes, Emily Pantoja, Samira Eloá, Gabriel Rodrigues, Enzo Maia
  • Produzione: Inquietude
  • Co-produzione: Globo Filmes, Canal Brasil, Pródigo, Fado Filmes
  • Con il supporto di: Ancine, FSA-BRDE, República Portuguesa Cultura – ICA
  • In associazione con: Les Films du Fleuve, VideoFilmes
  • La tredicenne Marcielle vive sull’isola di Marajó, nel cuore della foresta amazzonica. Prigioniera della rassegnazione della madre e, al tempo stesso, incoraggiata dalla fuga idealizzata della sorella maggiore, inizia a capire che il futuro non ha granché da riservarle. Determinata a cambiare il suo destino, decide di affrontare il sistema violento che governa la sua famiglia e le donne della sua comunità.

SANATORIUM UNDER THE SIGN OF THE HOURGLASS – di Quay Brothers – Gran Bretagna, Polonia, Germania, 2024, 76’

  • Con: Tadeusz Janiszewski, Wioletta Kopańska, Andrzej Kłak
  • Produzione: Koninck Studios SpK Galicia Limited, IKH Pictures Production SP Z O.O.
  • Co-produzione: The Match Factory GmbH, Institute Adam Mickiewicz
  • Vendite internazionali: The Match Factory GmbH
  • Il viaggio spettrale di un treno che procede su una diramazione abbandonata. A bordo c’è Jozef, un figlio che si sta dirigendo al capezzale del padre in un remoto Sanatorio galiziano. All’arrivo, Jozef trova un edificio fatiscente, gestito dall’ambiguo dottor Gotard che lo accoglie spiegandogli che la morte del padre, cioè quella che lo ha colpito nel suo paese, non è ancora avvenuta perché qui nel Sanatorio sono sempre in ritardo di un certo periodo di tempo indefinibile. Jozef si rende conto che il Sanatorio è un mondo fluttuante a metà strada tra il sonno e la veglia e che il tempo e gli eventi non possono essere misurati in alcuna forma tangibile.

SELON JOY (THE BOOK OF JOY) – opera prima – di Camille Lugan – Francia, 2024, 86’

  • Con: Sonia Bonny, Volodymyr Zhdanov, Raphaël Thiéry, Asia Argento
  • Produzione: Barney Production
  • In una città spenta e desolata, Joy è un’orfana con una fede profonda che non esce quasi mai dalla sua chiesa. Fino al giorno in cui incontra Andriy, un giovane che viene picchiato davanti a lei. Presto si convince che le loro strade erano destinate ad incrociarsi.

SUPER HAPPY FOREVER – di Kohei Igarashi – Francia, Giappone, 2024, 94’

  • Con: Hiroki Sano, Yoshinori Miyata, Nairu Yamamoto, Hoang Nhu Quynh
  • Produzione: MLD Films, Nobo
  • Vendite Internazionali: BAC Films International
  • Accompagnato dall’amico Miyata, Sano torna a Izu, una località balneare del Giappone dove cinque anni prima si era innamorato della moglie Nagi.

SUGAR ISLAND – opera prima – di Johanné Gómez Terrero – Repubblica Dominicana, Spagna, 2024, 91’

  • Con: Yelidá Díaz, Ruth Emeterio, Juan María Almonte, Génesis Piñeyro, Diógenes Medina
  • Produzione: Guasábara Cine
  • Co-produzione: Tinglado Film
  • Con il contributo di: DGCINE, FONPROCINE, ICAA, Programa Ibermedia, Primera Mirada, Television Canaria
  • Vendite Internazionali: Patra Spanou
  • Makenya vive in un villaggio Batey, nel mezzo di una piantagione di canne da zucchero. Una gravidanza indesiderata la costringe ad affrontare l’età adulta prima del previsto. Sua madre è influenzata da spiriti della tradizione chiamati “Misteri”, suo nonno lotta per i diritti previdenziali. A causa dell’automazione industriale, rischiano di essere trasferiti senza ricevere nessun indennizzo. Un serpente che rappresenta i Misteri, induce Makenya ad abbracciare sia il potere terreno sia la dimensione soprannaturale, fino a spingerla nel regno dell’impossibile.

TAXI MONAMOUR – di Ciro De Caro – Italia, 2024, 110’

  • Con: Rosa Palasciano, Yeva Sai, Valerio Di Benedetto, Ivan Castiglione, Matteo Quinzi, Taras Synyshyn, Halyna Havryliv, Laurentina Guidotti
  • Produzione: Kimerafilm, MFF con Rai Cinema
  • Con il contributo di: MiC – DGCA
  • In collaborazione con: Adler Entertainment
  • Distribuzione Italiana: Adler Entertainment
  • Il film racconta l’incontro tra due donne all’apparenza diverse ma che in fondo si assomigliano molto. Anna è in conflitto con sé stessa e la propria famiglia e affronta in solitudine la sua malattia; Cristi fugge da una guerra che la tiene lontana da casa. Tutti consigliano ad Anna di seguire il suo compagno in un viaggio di lavoro e a Cristi di restare al sicuro in Italia. L’incontro, seppur breve, sarà un tuffo nella libertà.

TO KILL A MONGOLIAN HORSE – opera prima – di Xiaoxuan Jiang – Malesia, Stati Uniti, Hong Kong, Corea, Giappone, 2024, 98’, prima mondiale

  • Con: Saina, Undus, Qilemuge, Tonggalag, Qinartu
  • Produzione: Da Huang Pictures
  • Tra le steppe invernali, Saina, un cavaliere mongolo si reiventa come performer, occupandosi del suo ranch di giorno ed esibendosi a cavallo per il pubblico di notte. A differenza del regale cavaliere che interpreta nello spettacolo, nella realtà quotidiana, Saina scopre che la sua vita da mandriano è sull’orlo di un baratro.

FUORI CONCORSO

BASILEIA – opera prima, film di chiusura – di Isabella Torre – Italia, Svezia, Danimarca, 2024, 90’, prima mondiale

  • Con: Elliott Crosset Hove, Angela Fontana, Koudous Seihon
  • Produzione: Stayblack Productions con Rai Cinema
  • Co-produzione: Snowglobe, Film I Väst
  • Con il contributo di: Calabria Film Commission
  • Vendite internazionali: Luxbox
  • Tra la fitta nebbia e la natura selvaggia dell’Aspromonte, un archeologo e i suoi aiutanti cercano un antico tesoro. Ma i loro scavi sprigionano creature misteriose e mitiche che cambieranno per sempre la vita degli abitanti di un remoto villaggio di montagna.

EVENTI SPECIALI

ALMA DEL DESIERTO (SOUL OF THE DESERT) – di Mónica Taboada-Tapia – Colombia, Brasile, 2024, 87’

  • Con: Georgina Epiayu, María Santa Pushaina Pushaina , Antonio Ipuana, Francisco ‘Jesús’ Urrariyu, Florentina Vanegas, Yesid de Jesus Bouriyu
  • Produzione: Guerrero Films, Estudio Giz
  • Negli aridi paesaggi di La Guajira, in Colombia, Georgina, una donna transgender Wayúu al terzo atto della sua vita, sa che il suo tempo sta per scadere e vuole cambiare la sua esistenza. Non avendo nulla da perdere, decide di incontrare i suoi fratelli, che non parlano spagnolo e sopravvivono a malapena ai margini dell’opaco sistema burocratico colombiano. Tra ferite aperte, ricordi e distanze geografiche ed emotive insondabili, Georgina e la sua gente decidono che è ora di cambiare le cose. Alma del Desierto nasce come una storia di resilienza, un simbolo di speranza e una fervente lotta per la giustizia.

COPPIA APERTA QUASI SPALANCATA (THE OPEN COUPLE) – di Federica Di Giacomo – Italia, 2024, 120’

  • Con: Chiara Francini, Alessandro Federico, Karl Gustaf Fredrik Lundqvist, Sara Girelli, Chloe Gatti, Daniele Gatti, Efrem Sposini
  • Produzione: Nemesis con Rai Cinema
  • Co-produzione: Ballandi
  • Con il contributo di: MiC – DGCA
  • Distribuzione Italiana: I Wonder Pictures
  • Un film sul desiderio di felicità tratto dallo spettacolo di Franca Rame e Dario Fo. Chiara, attrice e scrittrice di successo, porta in scena da anni il testo di Coppia aperta quasi spalancata, che racconta la sempiterna favola o il sempiterno martirio dell’amore quando è coppia, o quando si diventa molti di più. È la storia di Antonia, alla quale il marito propone di spalancare la coppia. Lei accetta pur di non perdere l’uomo, ma tutto cambia nel momento in cui comincia ad ascoltarsi e guardare oltre il divano di casa. Così Chiara/Antonia – divisa fra il suo compagno Fredrik e il suo partner in crime e in scena Alessandro – decide di scoprire un universo, figlio della coppia aperta degli anni Settanta, fatto di poliamorosi, di giovani (e meno giovani) «contro» la monogamia, di femministe e party sex positive. Un viaggio dentro se stessa, la vita e i suoi affetti, farcito delle domande, dei dubbi, delle risate e delle granitiche certezze a cui tutti noi ci appigliamo per non tracimare.

KORA – di Cláudia Varejão – Portogallo, 2024, 28’

  • Con: Inna Klochko, Lana Alkouse, Margarita Sharapova, Norina Sohail, Zohra Ghadr Alzaman
  • Produzione: Terratreme Filmes
  • Kora delinea le storie di donne rifugiate che vivono in Portogallo. Tutte portano con sé il proprio passato
  • attraverso i corpi e le parole, nonché i volti dei propri cari in fotografia. Attraverso questi ricordi abbiamo accesso allo sguardo intimo e politico di chi ricostruisce (il proprio) presente.

MOGUĆNOST RAJA (POSSIBILITY OF PARADISE) – di Mladen Kovačević – Serbia, 2024, 75’

  • Con: Ivana Sahami, Dino Magnatta, Ling Lai, Shinta Sukmawati, Mcintosh Cooey, Kieran Cooey, Anna Kadek, Branko Milovanović
  • Produzione: Horopter Film Production
  • Co-produzione: MDEMC Produktion
  • Con il contributo di: Film Center Serbia
  • Gli scolari che vivono sulla cima di un’isola paradisiaca aspettano che smetta di piovere. Un’ex pubblicitaria sta portando a termine un affare fondiario per la sua nuova villa. Un imprenditore lotta contro la natura mentre costruisce un resort nella giungla. Un veterinario lavora per eliminare i serpenti dai giardini degli stranieri. Una influencer, disillusa dall’amore, si riprende dopo aver perso tutto in una notte. Un padre e un figlio si preparano ad andarsene via, senza sapere la meta. Una ballerina assume una nuova identità, allontanandosi da tutto ciò che ha sempre conosciuto. I sommozzatori si avventurano in acque inesplorate, rischiando la vita per il gusto della conquista. Le tensioni tra le varie possibilità dell’esistenza ruotano intorno alla domanda su quale vita si dovrebbe condurre, visto che ogni decisione porta a una diversa versione di sé. E mentre il paradiso terrestre potrebbe essere nient’altro che un ideale dell’immaginazione, l’umanità continua incessantemente a cercare la felicità.

PEACHES GOES BANANAS – di Marie Losier – Francia, Belgio, 2024, 73’

  • Produzione: Tamara Films, Michigan Films
  • Vendite Internazionali: Best Friend Forever
  • Negli ultimi 17 anni, Marie Losier ha filmato la cantante Peaches, regina del punk-elettro e vera icona queer femminista. Tra concerti stracolmi, uno stretto rapporto con la sorella Suri e la messa in scena della sua prima opera, Peaches sente sempre il bisogno di reinventarsi ed esplorare i propri confini. Dentro e fuori dal palco, un ritratto intimo di un’artista stimolante, dotata di un’energia sconfinata, che infrange i tabù e che abbraccia ogni fase della vita trasformando il suo corpo in arte.

SOUDAN, SOUVIENS-TOI (SUDAN, REMEBER US) – di Hind Meddeb – Francia, Tunisia, Qatar, 2024, 76’

  • Produzione: Echo Films
  • Co-produzione: Blue Train Films, My Way Production Tounès
  • Con il supporto di: CNC, Quiet, CNC-CNCI, Doha Film Institute, AFAC, Region Ile de France, Fonds Image
  • Francophone OIF, Final Cut in Venice, TitraFilm, MAD Solutions, Rai Cinema, Red Sea Fund, El Gouna Film Festival, Ateliers de l’Atlas – Festival International du Film de Marrakech, CPH:DOX
  • Shajane, Maha, Muzamil, Khattab. Sono sudanesi di vent’anni, politicamente attivi e artisticamente creativi. Questo film è un coro cinematografico, il ritratto collettivo di una generazione che lotta per la libertà con le proprie parole, poesie e canti. Di fronte a un esercito corrotto, responsabile dei crimini di guerra in Darfur, Kordofan e Nilo Azzurro, avrebbero potuto perdersi d’animo ancor prima di iniziare. Senza un sogno che li guidasse, il potere dell’immaginazione e la forza del discorso poetico, non avrebbero rovesciato il regime precedente. La regista Hind Meddeb ha seguito questi giovani sudanesi dal sit-in rivoluzionario di cinquantasette giorni a Khartoum, davanti al quartier generale dell’esercito, al massacro del 3 giugno 2019, quando quell’esercito ha attaccato il sit-in uccidendo in poche ore centinaia di persone che stavano resistendo al colpo di stato militare dell’ottobre 2021. E poi ha continuato a riprenderli fino a quando la guerra è iniziata, causando morte e distruzione ovunque, costringendo tutti a prendere le strade dell’esilio.

MIU MIU WOMEN’S TALES

Il progetto Miu Miu Women’s Tales nasce nel 2012 ed è un illuminato esempio di collaborazione artistica tra due realtà diverse che condividono il fine comune della valorizzazione del talento e della creatività al femminile. Ogni anno Miu Miu, creative partner delle Giornate degli Autori, affida e sponsorizza a due registe la realizzazione di un cortometraggio in cui raccontare il mondo delle donne; i corti vengono proiettati in anteprima mondiale nella Sala Perla del Palazzo del Casinò di Venezia, durante i giorni della Mostra, alla presenza delle registe e del cast. La proiezione è seguita nei due giorni successivi da quattro appuntamenti, ospitati negli spazi dell’hotel Excelsior, in cui ospiti internazionali del mondo dello spettacolo raccontano al pubblico il proprio mestiere da un punto di vista femminile. Tra le 90 protagoniste degli scorsi anni: Liliana Cavani, Mira Nair, Alice Rohrwacher, Kate Mara, Sia, Hailee Steinfeld, Agnes Varda, Dakota Fanning, Juno Temple, Kate Bosworth, Zosia Mamet, Chloë Sevigny, Tessa Thompson, Brigitte Lacombe, Vanessa Kirby, Nathalie Emmanuel, Carla Simón, Maggie Gyllenhaal.

#27 I AM THE BEAUTY OF YOUR BEAUTY, I AM THE FEAR OF YOUR FEAR – di Chui Mui Tan – Malesia, Italia, 2024, 21’

  • Con: Jo Kukathas, Sdanny Lee, Zhiny Ooi, Jean Seizure
  • Produzione: HiProduction, Da Huang Pictures
  • Gita lascia il suo lavoro in Cina e si trasferisce in Malesia. Voleva prendersi una pausa per ripensare la sua vita. Grazie all’amicizia e ai combattimenti, finalmente si lascia andare liberando la sua forza interiore.

#28 EL AFFAIRE MIU MIU (THE MIU MIU AFFAIRE) – di Laura Citarella – Argentina, 2024

  • Con: Elisa Carricajo, Verónica Llinás, Juliana Muras, Laura Paredes, Ezequiel Pierri, Cecilia Rainero, Rafael
  • Spregelburd, Guillermina Villa Simon
  • Produzione: HiProduction, El Pampero Cine

NOTTI VENEZIANE – in accordo con Isola Edipo

A MAN FELL – di Giovanni C. Lorusso – Italia, Libano, Francia, 2024, 70’

  • Con: Arafat Yasser Al Ali, Muhammad Ramzi Zayed, Jinen Al Ali, Jihad Khalaf Esa, Nour Amjad Al Nasim, M M Obama, Muhammad Esam Ghannam, Bissan Yasser Al Ali.
  • Produzione: Labo GCL
  • Con il supporto di: Atelier Milano Film Network 2023
  • Il Gaza Building, un ex ospedale dell’OLP, è un simbolo della sopravvivenza palestinese nel campo profughi di Sabra (Beirut) a nord del campo di Shatila. Negli undici piani dell’edificio, l’adolescente Arafat passa il tempo a spiare il suo vicino, a distruggere le parti cadenti della struttura e ad addestrare il suo cane. Insieme al suo amico Muhammad pensa a come esplorare i sotterranei proibiti, dove «ci sono solo sesso, droga e morte». Nel frattempo tutti nel palazzo parlano della storia probabilmente falsa di un uomo che è caduto dal quarto piano dell’edificio per motivi ignoti.

BOSCO GRANDE – di Giuseppe Schillaci – Francia, Italia, 2024, 77’

  • Con: Sergio Spatola, Clotilde Gaglio, Daniela Spatola, Maria Sardina, Luisa Sardina, Fabio Sgroi, Fabrizio Puleo, Dottore Maurizio Renda, Dottore Giuseppe Rotondo, Billo Svergognino.
  • Produzione: France Télévisions, Wendigo Films
  • Co-produzione: Drôle de trame, Malfé Film
  • Sergione, tatuatore cinquantenne di 260 chilogrammi, ha vissuto tutta la vita a Palermo, nel quartiere popolare di Bosco Grande. È uno dei punk leggendari della città, in rivolta contro la cultura borghese e mafiosa degli anni Ottanta. Trent’anni dopo, Sergio è ancora là: seduto davanti alla porta della casa materna, a bere e scherzare con gli amici del quartiere. Ogni volta che il regista Giuseppe Schillaci torna nella sua città natale, ascolta i suoi aneddoti tragicomici e i sogni di una vita diversa, fuori dalla prigione che si è costruito. Con il corso delle stagioni, pero’, la sua situazione di salute peggiora. Per salvarsi la vita, Sergio deve andare in un centro specializzato per obesi, da cui scappa appena un mese dopo. Di ritorno a Bosco Grande, fedele al suo mantra punk «live fast – die young», sprofonda nella spirale delle sue dipendenze.

DESERT SUITE – di Fabrizio Ferraro – Italia, 2024, 85’

  • Con: Gianmaria D’Alessandro, Rachele Roggi, Cécile Delamere, Francesco Pesci, Manuel Di Vecchi Staraz, Ullamp, Marco Fellini, Antonio Sinisi.
  • Produzione: Boudu
  • Co-produzione: Limen Shine
  • In collaborazione con: Virages Films Paris
  • Vendite internazionali: Boudu
  • Distribuzione italiana Boudu
  • Un giovane uomo attraversa l’Europa in cerca di una nuova Itaca. Deluso dal proprio paese, passa dall’infruttuosa e arida vendemmia di Banyuls-sur-mer a un incontro seduttivo e melanconico con una giovane donna di Bruxelles, fino a rifugiarsi in una gelida suite di un grattacielo di Rotterdam. Qui, come un angelo sterminatore, mette in scena un macabro gioco fatto di stordimento digitale e droga.

L’OCCHIO DELLA GALLINA (THE EYE OF THE HEN) – di Antonietta De Lillo – Italia, 2024, 93’

  • Con: Antonietta De Lillo, Maria De Medeiros, Carolina De Lillo Magliulo, Elisabetta Giannini, Alice Mariani, Marcello Garofalo, Luca Musella, Adele Pandolfi.
  • Produzione: marechiarofilm
  • Con il contributo di MiC – DGCA, Film Commission Regione Campania
  • Distribuzione italiana: marechiarofilm
  • L’occhio della Gallina è una storia di violenza e isolamento che non ha eguali nel nostro cinema. Dopo vent’anni di carriera e aver realizzato il suo miglior film, apprezzato dalla critica e considerato da alcuni un capolavoro in grado di consacrarla al grande pubblico, una eclatante ingiustizia ha sbarrato la strada alla regista Antonietta De Lillo, relegandola ai margini del sistema-cinema e impedendole di realizzare un nuovo film di finzione. Attraverso la forma dell’autoritratto, il film ripercorre in maniera libera la vita e la carriera della protagonista, alle soglie dei 40 anni dal suo primo film. Il paradosso di questa storia è rappresentato dal capovolgimento che è insito nel funzionamento dell’occhio della gallina che, per chi non lo sapesse, si chiude al contrario, dal basso verso l’alto. Allo stesso modo, mentre il cinema le viene negato, lei, ostinatamente, remando contro corrente, ne riafferma le doti culturali e artistiche, raccontandolo anche come strumento di cura e antidoto contro l’ingiusto isolamento.

QUASI A CASA – opera prima – di Carolina Pavone – Italia, 2024, 94’

  • Con: Lou Doillon, Maria Chiara Arrighini, Stefano Abbati, Michele Eburnea, Francesco Bianconi.
  • Produzione: Sacher Film, Vivo film
  • Con: Rai Cinema
  • In associazione con: Totem Films
  • Con il contributo di: MiC – DGCA
  • Vendite internazionali: Totem Films
  • Distribuzione italiana: Fandango Distribuzione
  • Arriva un momento nella vita in cui dobbiamo iniziare a capire quale sia il nostro posto nel mondo. Caterina ha vent’anni e potrebbe averlo scoperto: vuole fare la musicista, ma è paralizzata dalla paura e dall’insicurezza. Un’estate conosce il suo idolo, la cantante francese Mia. È l’inizio di un rapporto complesso, che accompagnerà Caterina negli anni e le permetterà finalmente di sentirsi a casa. Quasi.

LA SCOMMESSA – UNA NOTTE IN CORSIA (HIGH STAKES – A NIGHT IN THE WARD) – di Giovanni Dota – Italia, 2024, 84’

  • Con: Carlo Buccirosso, Lino Musella, Nando Paone, Yari Gugliucci, Vittorio Ciorcalo, Clotilde Sabatino, Chiarastella Sorrentino, Iaia Forte.
  • Produzione: Italian International Film
  • Con: Rai Cinema
  • Distribuzione italiana: I Wonder Pictures
  • È il giorno di Ferragosto in un desolato ospedale napoletano. I due infermieri, Angelo e Salvatore, sono di turno quando viene ricoverato in gravissime condizioni il signor Caputo. Ad Angelo, infermiere navigato, basta un’occhiata per capire che l’uomo non supererà la notte. Salvatore, che non sopporta Angelo, decide però di scommettere il contrario. In palio, le ferie natalizie: chi vince sarà in vacanza nel periodo più ambito dell’anno. Angelo accetta la sfida. Da quel momento in poi, la notte trascorrerà tra il tentativo di Salvatore di tenere in vita il signor Caputo e quello di Angelo di giocare sporco pur di vincere la sua scommessa. Tra colpi bassi, primari cocainomani e loschi figuri che si aggirano per l’ospedale, in quella notte può succedere di tutto.

SEMPRE – di Luciana Fina – Portogallo, 2024, 107’

  • Produzione: Cinemateca Portuguesa
  • In collaborazione con: RTP
  • In associazione con: LAFstudio
  • Vendite internazionali: Cinemateca Portuguesa
  • A cinquant’anni dal 25 aprile 1974, Luciana Fina rivisita le immagini della Rivoluzione dei Garofani in Portogallo, provenienti dagli archivi della Cinemateca Portuguesa e della RTP. Partendo dal cinema di quegli anni, SEMPRE ripensa al passaggio dal fascismo alla liberazione e al processo di costruzione di un nuovo Paese, per la sua emancipazione e il suo futuro. È un omaggio al cinema che ha interferito nella storia e restituisce oggi l’ipotesi di un momento straordinario. Il film attraversa l’asfissia del Salazarismo e della PIDE (Polícia Internacional e de Defesa do Estado), le occupazioni studentesche del 1969, il Movimento delle Forze Armate del 1974, i sogni, i programmi e le prospettive del PREC (Processo Revolucionário em Curso), il «Verão quente», la decolonizzazione e, soprattutto, ripropone i gesti di grandi cineasti che entrarono in azione insieme a artisti, cantautori, compositori e registi radiofonici.

TENGA DURO SIGNORINA! ISABELLA DUCROT UNLIMITED – (HOLD ON MISS! ISABELLA DUCROT UNLIMITED) – di Monica Stambrini – Italia, 2024, 87’

  • Con: Isabella Ducrot
  • Produzione: Eolo Films Productions
  • Quando a cinquantacinque anni Isabella Ducrot, al secolo Antonia Mosca, ha iniziato a dedicarsi all’arte, nessuno, tantomeno lei, poteva immaginare che oggi, novantenne, sarebbe diventata un’artista contesa dalle maggiori gallerie di tutto il mondo. Tenga duro signorina! Isabella Ducrot Unlimited la segue per due anni, tra successi internazionali e rivelazioni private, offrendo in controluce, dietro al racconto dell’artista quotata, autodidatta e lontana dall’accademia, anche il ritratto di una donna che ha attraversato il Novecento per rivelarci infine che «la vita felice comincia a sessant’anni!». E noi, meravigliati da ciò che dice e che fa, le crediamo.

VAKHIM – di Francesca Pirani – Italia, 2024, 98’

  • Con: Vakhim Borra, Maklin Tosi, Simone Borra, Francesca Pirani, Lavinia Mancusi
  • Produzione: Land Comunicazioni
  • Con il contributo di MiC – DGCA
  • Adottato in Cambogia a quattro anni, Vakhim arriva in Italia nel 2008. Parla solo khmer e tutto intorno a lui è sconosciuto, è un bambino solare e per adattarsi rimuove le tracce della sua breve vita che, però, non scompare del tutto. In Italia c’è Maklin, la sorella maggiore e dopo qualche anno arriva una lettera: è la madre naturale di Vakhim che chiede del figlio. Francesca e Simone, i genitori adottivi, decidono di andarla a cercare.

Those About to Die, recensione della serie con Anthony Hopkins

Those About to Die, recensione della serie con Anthony Hopkins

Disponibile dal 19 luglio su Prime VideoThose About to Die è la nuova serie diretta da Roland Emmerich. Fin dal suo primo vero successo al botteghino americano Universal Soldier, nel lontano 1992, con Emmerich è sempre stato prendere o lasciare. A conti fatti, è stata proprio la sua idea di messa in scena soavemente eccessiva, sopra le righe e ultra spettacolare, a decretarne  i maggiori successi. Un “marchio di fabbrica” che il cineasta tedesco ha costantemente riproposto a prescindere dalle dimensioni del budget a disposizione, arrivando a vette di kitsch che pochi altri registi hanno saputo raggiungere in tempi moderni.

Those About to Die, una rivisitazione del peplum

Perché quindi cambiare strategia quando si tratta di una serie televisiva? Soprattutto se poi l’idea di base è quella di resuscitare il “peplum” sfacciatamente iperbolico e sanguigno di Rome, show targato originariamente HBO che ebbe un notevole successo di pubblico a partire dal 2005. Creata da Robert Rodat (nomination all’Oscar per la sceneggiatura di Salvate il soldato Ryan) Those About to Die si rivela fin dal pilot una rivisitazione estremamente libera sia nel contenuto che nella messa in scena, entrambi sviluppati per creare un tipo di spettacolo tutt’altro che impegnato o impegnativo: nello sviluppo delle varie trame che si intrecciano negli intrighi di potere possiamo ritrovare quell’agilità rivolta a chi vuole godersi un prodotto veloce e sfizioso invece che una serie con personaggi e situazioni di spessore.

Un ritmo scatenato

Ed ecco allora che Emmerich poggia su questo canovaccio narrativo una regia spigliata, addirittura frivola quando si tratta di caratterizzare i personaggi. Questo rende Those About to Die uno spettacolo dal ritmo scatenato, un qualcosa che quasi non si è più abituati a vedere nella serialità “adulta” contemporanea. L’effetto è oggettivamente straniante, in particolar modo nel primo episodio, mentre la seconda puntata contiene alcune idee e un paio di momenti che rendono maggiormente interessante. Nel complesso però lo show offre davvero troppa poca qualità drammatica per convincere in pieno: dal momento che quello che conta maggiormente sembrano essere il ritmo del racconto e lo spettacolo delle scene d’azione, agli attori vengono assegnati ruoli che risulta evidentemente difficile caratterizzare in maniera sostanziosa di fronte a un tale vortice di azioni ed eventi.

Ecco allora che l’unico con cui si riesce a entrare un minimo in sintonia, magari anche provare una certa empatia, è il Tenax interpretato con brio da Iwan Rheon (Il trono di spade, Vicious), mentre tutti gli altri si dipanano in maniera troppo superficiale per entrare nelle grazie del pubblico. Anche un grande attore come il due volte premio Oscar Sir Anthony Hopkins, il quale comincia ad evidenziare anche i segni di cedimento di un’età ormai avanzata, non riesce ad andare oltre una caratterizzazione approssimativa dell’imperatore che regge Roma e le sue sorti nelle prime puntate.

Divertimento senza troppi pensieri

Per un certo pubblico televisivo abituato allo sviluppo di personaggi, situazioni e atmosfere in grado di coinvolgere, anche prendendosi il tempo necessario nel corso di una singola puntata o addirittura un’intera stagione, Those About to Die non è certo un tipo di prodotto che ci sentiamo di consigliare. Se invece quello che si vuole ottenere da uno show è un’ora di divertimento senza troppi pensieri, incentrato sullo splendore dell’ambientazione lontana (e mitizzata) e sul ritmo dell’esposizione che non concede tregua a furia di intrighi, colpi di scena e azione spettacolare, magari la serie di Rodat ed Emmerich potrebbe anche intrattenere.

Francamente di un altro “peplum” seriale che lavora soltanto in superficie non sentivamo un bisogno spasmodico: è innegabile che Emmerich sappia costruire i suoi giocattoli creando un universo estetico barocco e spericolato, assemblato ogni volta da un montaggio vorticoso. Allo stesso modo però i tempi di Independence Day e soprattutto The Day After Tomorrow – a nostro avviso il suo “capolavoro” proprio perché possedeva personaggi di spessore e una trama efficace oltre la maestosità degli effetti speciali – sembrano ormai passati, e anche il cineasta sembra continuare a sfruttare un marchio di fabbrica che, non supportato dai mezzi adeguati per esprimersi al massimo, mostra i segni di un certo logorio. Anzi, li ha già mostrati da qualche tempo, mentre Those About to Die arriva semplicemente a ribadirlo…

La donna del lago: recensione della serie tv Apple TV+ con Natalie Portman

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Tratto dall’omonimo romanzo del 2019 di Laura Lippman, La donna del lago parla di razzismo e di misoginia in un’America degli anni ’60 mescolando tinte thriller e noir. La serie di Apple TV+ segna anche un punto di svolta nella carriera di Natalie Portman alla sua prima apparizione come protagonista in una serie televisiva.

La storia de La donna del lago si articola su due binari apparentemente paralleli. Da una parte Maddie Schwartz, casalinga ebrea che cerca disperatamente di reinventarsi come giornalista investigativa, e dall’altra Cleo Sherwood, una madre in difficoltà che cerca di portare avanti i diritti delle donne afroamericane di Baltimora. Nel corso dei sette episodi che compongono la serie Maddie diventerà ossessionata dal caso della morte di Cloe.

La donna del lago, la recensione

Laura Lippman, autrice del romanzo omonimo, si ispira a fatti accaduti realmente. Nel 1969 una bambina ebrea e una donna afroamericana scompaiono e Maddie Schwartz, una donna ebrea cerca di affermarsi come giornalista allontanandosi dagli stereotipi della famiglia tradizionale. La serie, creata da Alma Har’el, parla di una forte emancipazione femminile contro un mondo creato e fatto a misura di uomini, parla di persone diverse che cercano la libertà. La stessa regista della serie, nata e cresciuta in Israele, è rimasta colpita dalla lungimiranza e dalla forte identità di Maddie narrata da Lippman nel romanzo. Maddie, infatti, si ribella alle aspettative che la sua cultura le impone come moglie e madre.

Oltre alla storia di mistero legata alla scomparsa di Tessie Fine e di Cleo Sherwood c’è anche una storia di crescita e di resa dei conti con dei demoni interiori appartenenti a tutti i personaggi. I protagonisti de La donna del lago combattono la loro guerra interiore e trovano la libertà, il loro pieno compimento, fuori dalle mura di quella società opprimente e così radicata alla tradizione.

La donna del lago Moses Ingram recensione

Maddie e Cloe: un filo invisibile

Le due protagoniste, Maddie e Cleo, fin da loro primo momento sullo schermo sembrano legate da un filo invisibile. Le inquadrature cercano sempre di metterle a specchio o di sovrapporle eppure sono due personaggi praticamente paralleli per tutti i sette episodi. Il momento del loro quasi incontro all’inizio della serie è cruciale: anche se Maddie sta lottando per la sua libertà e la sua affermazione tratta Cleo come un fine ultimo per arrivare ai suoi bisogni (un abito nuovo) per essere presentabile e tenere il suo discorso. Alla fine, però sono entrambe donne, madri, si prendono cura della casa e della famiglia e cercano di capire cosa vogliono per loro stesse.

Un altro punto importante della serie è la località in cui è ambientata la storia. Ci troviamo, infatti, a Baltimora (dove è stato ambientato anche The Wire) palcoscenico che offre al pubblico diversi spunti politici e di denuncia sociale. Ma non solo anche molta autenticità. La stessa Moses Ingram è cresciuta a Baltimora e la regista l’ha scelta proprio per gli spunti creatività che ha apportato alla storia: dalla musica jazz per le strade, ai trucchi di carte al modo di gestire le attività degli afroamericani negli anni ’60. La città lega ancora una volta le due attrici poiché anche Portman ha dei legami con Baltimora: la nonna aveva vissuto nella città proprio negli anni ’60 e per lei è stato molto stimolante calarsi nei panni di una signora che poteva avere quell’età in quel determinato periodo storico.

La donna del lago Natalie Portman recensione

Il finale

La caratterizzazione dei personaggi prende il sopravvento sulla trama stessa della serie. Si scopre la vera identità di Cleo e il suo interessamento in crimini molto più grandi e impensabili. Ed anche Maddie vede scoprirsi alcuni misteri e bugie che ha nascosto alla sua famiglia e di cui soprattutto suo figlio si sente a disagio. Il confronto finale tra le due donne le mette in due posizioni ben definite: Maddie ha qualcosa da guadagnare (pubblicare la storia di Cleo così come le è stata consegnata), Cleo a sua volta consegna nelle mani di Maddie non solo tutta la verità ma anche sé stessa.

“È un nuovo giorno, una nuova vita, e io mi sento bene”

Avetrana – Qui non è Hollywood il teaser trailer della serie originale Disney+

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Disney+ ha diffuso il teaser trailer e il teaser poster della nuova serie originale italiana Avetrana – Qui non è Hollywood che sarà disponibile quest’autunno sulla piattaforma streaming in Italia.

La serie racconta il delitto di Avetrana in cui perse la vita la giovane Sarah Scazzi e l’imponente risonanza mediatica che lo caratterizzò. In 4 episodi da 60 minuti, ognuno con il punto di vista di uno dei protagonisti della storia, Sarah, Sabrina, Michele e Cosima, Avetrana – Qui non è Hollywood propone un racconto a più voci di uno dei più noti casi di cronaca nera italiana.

Avetrana è un paese bruciato dal sole nella periferia pugliese, a ridosso del mare. È il 26 agosto del 2010 quando Sarah, una giovane ragazza di 15 anni, scompare. Tutto il paese è in subbuglio, soprattutto la cugina, Sabrina, che nella sua casa di via Deledda, proprio quel pomeriggio, l’aspettava per andare al mare. Sembra una fuga innocente, ma non lo è. Perché, mentre tutti la cercano, Sarah è già stata inghiottita nel nulla. La troveranno in fondo a un pozzo.

Il delitto di Avetrana è un caso che ha sconvolto l’Italia e mosso l’opinione pubblica”, ha dichiarato il regista Pippo Mezzapesa. “Ringrazio The Walt Disney Company Italia e Groenlandia per avermi offerto l’occasione di raccontare con grande libertà questa storia a cui ci siamo approcciati con la cura che merita un caso così complesso, che continua a catturare l’interesse di tutti. Una storia che abbiamo voluto rappresentare attraverso gli occhi dei suoi protagonisti”.

Diretta dal regista Pippo Mezzapesa, che ne ha scritto anche la sceneggiatura insieme ad Antonella W. Gaeta e Davide Serino con la collaborazione di Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni, la serie è prodotta da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia.

Avetrana – Qui non è Hollywood è interpretata da Vanessa Scalera, nel ruolo di Cosima Misseri, Paolo De Vita in quello di Michele Misseri, Giulia Perulli nei panni di Sabrina Misseri, Imma Villa in quelli di Concetta Serrano, Federica Pala nel ruolo di Sarah Scazzi; Anna Ferzetti è invece la giornalista Daniela, Giancarlo Commare è Ivano e Antonio Gerardi interpreta il Maresciallo Persichella.

La serie è basata sul libro “Sarah la ragazza di Avetrana”, scritto da Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni ed edito da Fandango Libri.

Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre alla “Modalità Junior” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.

Touch, il trailer del film dal 29 agosto al cinema

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Touch, il trailer del film dal 29 agosto al cinema

Ecco il trailer di Touch, il film di Baltasar Kormakur, che arriverà in sala il prossimo 29 agosto con Universal. Il film è stato presentato in anteprima al Festival di Taormina. Nel cast del film Mitsuki Kimura, Pálmi Kormákur Baltasarsson, Egill Ólafsson, Yôko Narahashi.

Touch, la trama

Una storia romantica ed emozionante che attraversa decadi e continenti. Touch segue il viaggio emotivo di un uomo alla ricerca del suo primo amore, scomparso cinquanta anni fa, prima che il suo tempo finisca.

Touch, il poster

Finché notte non ci separi: il trailer del film con Pilar Fogliati

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È online il trailer di Finché notte non ci separi di Riccardo Antonaroli, brillante commedia dolce amara con protagonisti Pilar Fogliati e Filippo Scicchitano che sarà presentata in anteprima alla 70° edizione del Taormina Film Fest il 19 luglio come film di chiusura e uscirà al cinema il 29 agosto con 01 Distribution.

Finché notte non ci separi, la trama

Si sono scambiati le fedi e giurato amore eterno solo poche ore fa ed ora eccoli qui, Eleonora e Valerio, mano nella mano nell’albergo più lussuoso di Roma, pronti a godersi la luna di miele. Non sanno che invece di lì a poco verranno catapultati nella notte di una Roma affascinante e misteriosa, in cerca di qualcosa… e forse di loro stessi.

Il film, prodotto da Rodeo Drive e Life Cinema con Rai Cinema, è tratto da Honeymood di Talya Lavie (2020), la commedia di successo presentata al BFI London Film Festival, al Tribeca Film Festival e in concorso alla 67esima edizione del Taormina Film Fest.

Finché notte non ci separi, il poster

Superman: Will Reeve parla del suo cameo nel film di James Gunn

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Superman: Will Reeve parla del suo cameo nel film di James Gunn

L’Universo DC si sta dirigendo verso un nuovo territorio, con James Gunn e Peter Safran che stanno preparando una serie di film e show televisivi basati sui personaggi iconici della DC. Il primo film di questo elenco è Superman, ed è stato confermato all’inizio del mese che il cast del film includerà Will Reeve, il figlio più giovane del leggendario attore di Superman Christopher Reeve. Will, che nella vita reale è un giornalista e corrispondente di ABC News, interpreterà un reporter televisivo nel film, e ha fatto chiarezza su questo cameo durante una recente intervista con TMZ.

Conosco le persone che stanno girando il film e sono state così gentili con me e la mia famiglia, e avevo un giorno libero, così l’abbiamo fatto”, ha spiegato Reeve, aggiungendo: ”Non so cosa mi sia permesso dire. È stata un’esperienza davvero fantastica; sono stati super gentili; è stato facile e veloce… In realtà ero più nervoso di quando vado in televisione per il mio lavoro normale, perché c’era così tanta gente e dovevo memorizzare una battuta, ma comunque!”.

Superman IV The Quest for peace
Christopher Reeve in Superman IV

Tutto quello che sappiamo su Superman

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Nel cast anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas Hoult Nathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.

Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Deadpool & Wolverine: Ryan Reynolds potrebbe aver anticipato un’importante connessione con il MCU

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In base a tutti i trailer e le clip rilasciate fino a questo momento, è chiaro che Deadpool & Wolverine scaverà in ogni sorta di angolo casuale del Marvel Cinematic Universe. Questa è l’incursione di Deadpool nel franchise dei Marvel Studios e la sua avventura nel multiverso avrà probabilmente implicazioni durature per gli altri film e show del futuro. L’esatto legame tra Deadpool e Wolverine e il resto dell’MCU non è però stato reso noto, ma il produttore e protagonista Ryan Reynolds ha fatto riferimento ad alcuni elementi del franchise, tra cui un legame importante con Doctor Strange.

Giovedì, una settimana prima della prima di Deadpool & Wolverine, Reynolds ha infatti condiviso un paio di immagini interessanti sulla sua storia di Instagram (riportate da Comicbook). In particolare, ha condiviso due diverse foto di concept art di Doctor Strange, che ritraggono lo sling ring di Strange, lo strumento che indossa sulle dita per aprire portali tra luoghi (e talvolta universi).

Questo dettaglio porterà ovviamente i fan a chiedersi se lo strumento apparirà prima o poi in Deadpool & Wolverine, il che significherebbe molteplici cose. È già noto che il film esplorerà diversi universi e tale strumento potrebbe essere il modo in cui Deadpool e Wolverine passano da un universo all’altro, ma potrebbe anche indicare un qualche tipo di coinvolgimento da parte di Stephen Strange stesso. D’altronde, un portale simile a quelli che Strange apre in tutto il MCU è stato presente in quasi tutti i trailer di Deadpool e Wolverine fino a questo momento. Quello che non sappiamo è come verranno utilizzati questi portali e come Deadpool potrebbe entrare in possesso di questa tecnologia.

Deadpool & Wolverine
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool & Wolverine.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), nel ruolo di Nova e Mr. Paradox. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 24 luglio 2024.

Avengers vs X-Men: i Marvel Studios annunceranno il film al SDCC?

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Un annuncio riguardante Avengers vs. X-Men potrebbe essere imminente? Quando i Marvel Studios hanno annunciato i prossimi film sui Vendicatori al Comic-Con di San Diego nel 2022, il piano prevedeva che entrambi i film uscissero nello stesso anno, con il primo capitolo intitolato The Kang Dynasty e il finale della Saga del Multiverso intitolato Secret Wars. Da allora sono cambiate molte cose, tra cui una gestione sbagliata di Kang in Ant-Man and The Wasp: Quantumania e i problemi legali di Jonathan Majors che hanno portato al suo licenziamento dal ruolo.

Di conseguenza, Avengers: The Kang Dynasty ha perso il titolo e lo sceneggiatore originale Jeff Loveness e, mentre si pensava che Michael Waldron avrebbe scritto entrambi i film, abbiamo appreso che anche lui potrebbe non essere più coinvolto. Ora, mentre si vocifera di un ritorno dei fratelli Russo ai Marvel Studios per dirigere entrambi i film, Alex Perez di The Cosmic Circus ha lasciato intendere sui social media che Avengers vs. X-Men sarà annunciato sabato prossimo al Comic-Con di San Diego.

Abbiamo sentito che l’idea è quella di allontanarsi da Kang con Avengers 5, quindi perché non cogliere l’occasione per contrapporre gli eroi più potenti della Terra 616 agli X-Men dell’universo Fox per una battaglia imperdibile, mentre i loro mondi si scontrano durante un’incursione? Non resta che attendere il prossimo weekend, per scoprire se durante il panel dei Marvel Studios verrà fatto tale annuncio o se, in generale, verrà fornito qualche dettaglio in più sui prossimi film dedicati agli Avengers.

X men The Marvels

Quando arriverano gli X-Men nel MCU?

I film dedicati ai mutanti Marvel hanno cominciato la loro corsa cinematografica nel 2000 con il primo film di Bryan Singer, seguito nel 2003 dal secondo capitolo. Nel 2006 è uscito Conflitto finale diretto da Brett Ratner. Nel 2009 è stata inaugurata la trilogia dedicata a Wolverine che ha percorso le sale parallelamente con la tetralogia prequel: del 2009 è X-Men le origini – Wolverine, del 2011 X-Men: l’inizio, del 2013 Wolverine – l’immortale, del 2014 Giorni di un futuro passato, del 2016  Apocalisse, del 2017 Logan: The Wolverine e del 2019 Dark Phoenix.

I due film dedicati a Deadpool, del 2016 e del 2018 sono stati ambientati nello stesso universo della Fox. Ora Deadpool e Wolverine porterà nel MCU i due eroi del titolo, e aprirà ufficialmente la strada ai mutanti Marvel verso l’universo condiviso di Kevin Feige. Ancora non sappiamo quando arriveranno ufficialmente con il film tutto loro che è stato annunciato, ma tra alcuni camei, riferimenti e la recente serie animata X-Men ’97 il loro debutto potrebbe ormai sempre imminente.

LEGGI ANCHE: X-Men ’97: 10 Easter Eggs che potrebbero esservi sfuggiti nella serie

Avengers: Secret Wars, per il film potrebbero essere arruolati uno o più noti sceneggiatori

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Ieri sera si è diffusa la notizia che i fratelli Russo sono in trattativa con i Marvel Studios per dirigere Avengers 5 e Avengers: Secret Wars. Ora, Jeff Sneider ha condiviso ciò che ha sentito sulla situazione nel podcast The Hot Mic. Sembra che Joe e Anthony abbiano contattato per primi i Marvel Studios, ma che siano stati rifiutati perché lo studio era già in trattative con altri registi.

Sappiamo che il regista di Deadpool & Wolverine, Shawn Levy, era stato pensato per dirigere Avengers 5, ma si pensa che abbia rinunciato per potersi concentrare su altri progetti, tra cui un film di Star Wars. Che ci crediate o no, sembra che nessuno volesse il lavoro di regia dei prossimi film dei Vendicatori. Perché? Perché sbagliare sarebbe stato come un suicidio per la propria carriera! I Marvel Studios, non riuscendo a trovare nessuno, sono tornati dai Russo con un’offerta.

Mentre è probabile che un annuncio ufficiale venga fatto al San Diego Comic-Con il prossimo fine settimana, Sneider rivela ora anche che i collaboratori di lunga data dei Russo, Christopher Markus e Stephen McFeely, potrebbero essere incaricati di riscrivere la sceneggiatura di Avengers: Secret Wars e potenzialmente anche il quinto capitolo, ancora senza titolo. Tuttavia, è possibile che solo uno di loro accetti il lavoro, non entrambi!

Avengers Infinity War Hulk MCU
Una scena di Avengers: Infinity War

Anthony e Joe Russo alla regia di Avengers 5 e Avengers: Secret Wars

Non è chiaro quando la Marvel intende iniziare la produzione dei prossimi episodi di “Avengers”. Il prossimo film di Anthony e Joe Russo è “The Electric State” di Netflix, un’avventura fantascientifica con Chris Pratt e Millie Bobby Brown le cui riprese si sono concluse alla fine del 2022. Dopo “Endgame”, i fratelli sono passati allo streaming con “The Grey Man” di Netflix con Ryan Gosling, Chris Evans, Ana de Armas, e al film poliziesco di Apple TV+Cherry”, con Tom Holland. Sono stati produttori di “Everything Everywhere All at Once”, della serie TV di Amazon “Citadel” e di “Extraction” di Netflix.

I Russo hanno diretto quattro film Marvel, oltre ai due Avengers citati, anche Captain America: The Winter Soldier” del 2014 e “Captain America: Civil War” del 2016. Al momento, “Avengers: Endgame” è il secondo film di maggior incasso della storia con 2,79 miliardi di dollari, mentre “Infinity War” è il sesto con 2,05 miliardi di dollari. Sono in compagnia di James Cameron come unici registi con due blockbuster da 2 miliardi di dollari.

Superman: James Gunn svela quanto manca al termine delle riprese

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Superman: James Gunn svela quanto manca al termine delle riprese

Il film Superman di James Gunn è in produzione da diversi mesi, per dare vita al primo film in live-action dell’Universo DC gestito dallo stesso Gunn e Peter Safran. All’inizio della settimana, Gunn ha annunciato sui social media che il film ha completato le riprese a Cleveland, in Ohio, dove ha utilizzato diversi esterni della città fittizia di Metropolis. In un recente aggiornamento su Threads, Gunn ha ora rivelato che ci sono “ancora un paio di settimane” di produzione di Superman dopo il periodo trascorso a Cleveland.

Gunn aveva già confermato che lui e il cast di Superman non parteciperanno al Comic-Con di San Diego alla fine del mese, in quanto sarebbe in conflitto con il programma delle riprese. “Non abbiamo finito di girare”, scrive Gunn. “Mancano ancora un paio di settimane. Abbiamo appena finito di girare a Cleveland. E sì, le riprese sono lunghe… ma ci stiamo avvicinando!!!”.

Tutto quello che sappiamo su Superman

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Nel cast anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas Hoult Nathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.

Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Deadpool & Wolverine: Hugh Jackman con indosso la tuta ha fatto piangere “uomini adulti” sul set

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I lettori di fumetti hanno atteso per molti anni di vedere Hugh Jackman indossare il classico costume  blu e giallo di Wolverine, e questo mese Deadpool & Wolverine vedrà finalmente l’attore indossarlo per la prima volta sullo schermo. La prima immagine di Jackman con il costume ha fatto praticamente il giro del web e, anche se non indossava la maschera (non l’abbiamo ancora visto con il costume completo in live-action), la maggior parte dei fan è stata molto soddisfatta dell’aspetto generale.

Sembra inoltre che Jackman con la tuta abbia avuto un grande impatto su coloro che hanno partecipato alla realizzazione del film. La produttrice esecutiva Wendy Jacobson afferma che la troupe ha capito che stava vedendo “qualcosa di speciale” quando Jackman è uscito in costume per la prova con la macchina da presa. “È stata una delle cose più folli”, racconta Jacobson a HeyUGuys.

Era la prova della macchina da presa. Era prima dell’inizio delle riprese. Vedere entrambi i ragazzi, prima di tutto, in costume insieme è stato semplicemente sbalorditivo, ma Hugh che usciva in giallo e blu, voglio dire, c’erano uomini adulti che singhiozzavano sul set. Quindi sapevamo che era una cosa speciale, molto speciale”. Naturalmente potrebbe esagerare un po’, ma questo sottolinea quanto sia stato importante per tanti fan vedere Jackman in costume prima che si ritiri definitivamente dal ruolo (ancora una volta).

Deadpool & Wolverine
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool & Wolverine.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), nel ruolo di Nova e Mr. Paradox. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 24 luglio 2024.

Superman: Jack Quaid rivela di aver sostenuto il provino per il reboot di James Gunn

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Se The Boys ha fatto conoscere Jack Quaid (figlio di Dennis Quaid e Meg Ryan), l’attore ha dimostrato di avere qualcosa di più del semplice Hughie grazie a memorabili interpretazioni in film come Scream, Oppenheimer e Star Trek: Lower Decks. Negli ultimi anni si è anche unito all’Universo DC come voce dell’Uomo d’Acciaio nella popolare serie di Adult Swim Le mie avventure con Superman. Lo show ha superato le aspettative sin dal lancio e Quaid è stato spesso elogiato per la sua interpretazione dell’eroe.

Sfortunatamente, questo non è bastato a garantirgli il ruolo di protagonista nel reboot di Superman in live-action dei DC Studios scritto e diretto da James Gunn. Parlando con Josh Horowitz, Quaid ha infatti confermato di aver sostenuto il provino, ma ha ammesso di non aver fatto molta strada. “Penso che tutti l’abbiano fatto”, dice nel video qui sotto. “Se si rientra nei parametri… è come se fosse una di quelle cose. Non sono andato molto lontano. Mi sono fatto registrare e non è andata da nessuna parte, e va bene così”.

Per quanto riguarda la sua sensazione di aver perso il ruolo della sua vita, ha aggiunto: “È assolutamente bello, soprattutto perché conosco un po’ David Cornswet; anni fa abbiamo fatto un episodio pilota che non è mai andato in porto. Ma è una di quelle persone che incontri e pensi: ‘Oh, sì, quando avranno bisogno di un altro [Superman], probabilmente sarà lui’. Quel ragazzo è Superman!”. Non sorprende che Quaid abbia sperato che il ruolo di doppiatore dell’Uomo d’Acciaio in televisione potesse dargli una marcia in più.

Tuttavia, abbiamo già visto come questo tipo di storia non sia necessariamente in grado di influenzare Gunn, perché la Supergirl animata del Tomorrowverse, Meg Donnelly, ha perso la possibilità di interpretare la Donna del Domani a favore di Milly Alcock. “Ricordo di aver ricevuto quel provino e di aver pensato: “Sì, sono la voce di Superman in un cartone animato”, ma non credo di essere fisicamente all’altezza della situazione, e va bene, non c’è niente di male”, ha poi ammesso, nonostante Quaid sia alto un metro e ottanta.

The Boys Hughie Campbell
Jack Quaid è Hughie Campbell in The Boys

Tutto quello che sappiamo su Superman

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Nel cast anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas Hoult Nathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.

Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Halle Berry critica la trama di Catwoman: “Era un dramma da supereroe soft”

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Il film del 2004 Catwoman, con Halle Berry nel ruolo di protagonista, era stato concepito come una storia di origini per la femme fatale felina della DC con temi sulla tossicità dell’industria della bellezza. L’attrice di Monster’s Ball, vincitrice di un Oscar, interpretava Patience Phillips, un’artista libraia resuscitata con poteri felini dopo essere stata uccisa dall’amministratore delegato di un’azienda di cosmetici Laurel Hedare (Sharon Stone), una supermodella trasformata in supercattiva con una pelle simile al marmo.

Il prodotto letteralmente tossico di Hedare era una rivoluzionaria crema di bellezza in grado di invertire gli effetti dell’invecchiamento – e di disintegrare i volti delle donne che smettevano di applicarla. Dopo aver interpretato la mutante Marvel Tempesta nei film degli X-Men prodotti dalla Fox, la Berry è rimasta delusa dal fatto che la sua prima uscita da supereroina si riducesse essenzialmente a salvare le donne da una crema per la pelle malvagia.

Ho sempre pensato che l’idea di Catwoman che salva le donne da una crema per il viso fosse un po’ troppo morbida. Tutti gli altri supereroi salvano il mondo, non si limitano a salvare le donne da facce screpolate”, ha detto Berry a EW. “Ho sempre saputo che si trattava di un problema da supereroe soft, ma all’epoca della mia carriera non avevo l’agenzia che ho oggi o la convinzione di poterlo sfidare, quindi ho accettato”.

Halle Berry Catwoman
Halle Berry nei panni di Catwoman

Le regole imposte sul film Catwoman con Halle Berry

Aggiunge lo sceneggiatore John Brancato: “C’erano molte cose nella [nostra bozza iniziale] che mi piacevano. Una delle cose su cui si giocava molto era l’immagine della bellezza e il fatto che alle donne viene venduta questa merce di dover essere sempre belle e truccate. Patience si ribellava a tutto questo e si sentiva come se non fosse una donna perché non faceva tutto questo, ma ha perso molto del suo contesto sociale [al momento della produzione], che è ciò che mi aveva attratto fin dall’inizio. È ancora un’azienda di bellezza, ma non ha l’acutezza di come la cultura della bellezza sia tossica per le sue vittime”.

Patience e Laurel, entrambi personaggi originali, sono nati da una sceneggiatura che doveva essere una storia d’origine più grintosa e a basso budget del regista francese Pitof. “Si è evoluto in un film più grande”, ha ricordato la produttrice Denise Di Novi, che è stato rielaborato – e rielaborato, e rielaborato – come un film a sé stante piuttosto che come un’estensione dei film di Batman. (All’epoca, lo studio Warner Bros. stava sviluppando il reboot Batman Begins, diretto da Christopher Nolan nel 2005).

La cosa interessante sono state tutte le regole che ci sono state imposte fin dalla prima telefonata: ‘Non potete nominare Batman’. Era una regola assoluta”, ha detto Brancato, “una decisione aziendale della Warner Bros. per tenerlo separato dall’universo di Batman”.

Conclave: il trailer italiano del film con Ralph Fiennes e Stanley Tucci

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Eagle Pictures ha diffuso il trailer ufficiale italiano di Conclave, per la regia di Edward Berger da una sceneggiatura di Peter Straughan basato sul libro di Robert Harris. Nel cast del film Ralph Fiennes, Stanley Tucci, John Lithgow, Carlos Diehz, Lucian Msamati, Brían F. O’Byrne, Merab Ninidze, Sergio Castellitto e Isabella Rossellini. Dal 19 dicembre al cinema distribuito da Eagle Pictures.

Dal regista premio Oscar Edward Berger (Niente di nuovo sul fronte occidentale), CONCLAVE ci porta nel cuore di uno degli eventi più misteriosi e segreti del mondo: l’elezione di un nuovo Papa. Dopo la morte improvvisa dell’amato e compianto Papa, il Cardinale Lawrence (Ralph Fiennes) è incaricato di dirigere questo delicato processo. Una volta che i leader più potenti della Chiesa Cattolica si riuniscono e si chiudono nelle segrete sale del Vaticano, Lawrence si ritrova intrappolato in una rete di intrighi, tradimenti e giochi di potere. Un oscuro segreto viene alla luce, minacciando di scuotere le fondamenta stesse della Chiesa.

My Spy La Città Eterna: trailer, poster e immagini

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My Spy La Città Eterna: trailer, poster e immagini

L’attesissimo seguito dell’action-comedy del 2020, My Spy La Città Eterna, riunisce l’amato cast guidato da Dave Bautista e Chloe Coleman in una divertente avventura familiare sullo sfondo di alcune delle destinazioni più famose d’Europa.

My Spy La Città Eterna 2
Prime Video_My Spy_La Citta Eterna_Chloe Coleman as Sophie and Dave Bautista as JJ_Photo GRAHAM BARTHOLOMEW © AMAZON CONTENT SERVICES LLC

Quando il coro del liceo di Sophie (Coleman) viene selezionato per una tournée italiana che culminerà in un’esibizione per il Papa nella Città del Vaticano, JJ (Bautista) vede in questa occasione un’opportunità per legare con la sua nuova figliastra e così si offre volontario per accompagnare il gruppo attraverso i canali veneziani, i famosi ponti di Firenze e i luoghi più iconici di Roma. Inaspettatamente, scoprirà che lui e Sophie sono diventati pedine inconsapevoli di un complotto terroristico che potrebbe porre fine al mondo così come lo conosciamo. Nel cast, a Ken Jeong e Kristen Schaal, che ritornano nei rispettivi ruoli, si aggiungono Anna Faris, Craig Robinson e Flula Borg, in questa nuova action comedy internazionale del regista Pete Segal (Agente Smart – Casino totale, 50 volte il primo bacio).

  • Regia di Pete Segal
  • Soggetto e sceneggiatura di Erich Hoeber, Jon Hoeber e Pete Segal
  • Prodotto da Chris Bender, Pete Segal, Jake Weiner, Robert Simonds, Gigi Pritzker, Dave Bautista, Jonathan Meisner
  • Cast Dave Bautista, Chloe Coleman, Kristen Schaal, Flula Borg, Craig Robinson, Billy Barratt, Taeho K, con Anna Faris e Ken Jeong
  • Durata 111 minuti
  • Rated PG-13
Prime Video_My Spy_La Citta Eterna_Chloe Coleman and Dave Bautista_Photo GRAHAM BARTHOLOMEW © AMAZON CONTENT SERVICES LLC

L’innocente: dal cast alla storia vera, tutte le curiosità sul film

Volto particolarmente noto in Francia, l’attore Louis Garrel si è negli anni costruito la fama di attore eclettico e capace di adattarsi a differenti tipi di personaggi e generi. Formatosi come attore, Garrel ha poi compiuto anche il salto dietro la macchina da presa, dimostrando ulteriormente le sue competenze e la sua capacità di rinnovarsi. Tra i suoi film da lui diretti si annoverano Due amici (2015), La crociata (2021) e L’uomo fedele (2018). Ad oggi, l’ultimo titolo da lui diretto è L’innocente (qui la recensione).

Si tratta di una commedia ricca di colpi di scena, equivoci e tanti sentimenti, in cui Garrel rielabora dal proprio punto di vista diverse vicende realmente vissute. Il film ha avuto la sua prima il 24 maggio 2022 in occasione della 75ª edizione del Festival di Cannes ed è poi stato accolto in modo molto positivo, ottenendo ben 11 nomination ai premi César, ottenendo poi le vittorie nelle categorie Miglior sceneggiatura originale e Miglior attrice non protagonista.

Per gli appassionati di questo genere di film, è questo un titolo da non perdere, capace di far ridere, emozionare e di sorprendere scena dopo scena. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a L’innocente. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla descrizione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L'innocente trama

La trama di L’innocente

Protagonisti del film sono Sylvie e Abel, madre e figlio, che si ritrovano in conflitto, dopo che lei decide di sposare Michel, l’uomo di cui è innamorata e che sta per uscire di prigione. Sebbene Sylvie e il suo fidanzato abbiano piani per il futuro, come l’inizio di una nuova vita insieme e l’apertura di un negozio di fiori, Abel non è entusiasta della relazione della madre. Il ragazzo è infatti convinto che Michel non sia onesto e non possa condurre un’esistenza lontano da criminalità e illegalità. Deciso a far cambiare idea a sua madre e a proteggerla, Abel inizia dunque a indagare su Michel.

Il cast del film

Protagonista del film è l’attore Louis Garrel, il quale come nei precedenti Due amici (2015), La crociata (2021) e L’uomo fedele (2018), interpreta qui il suo alter ego, Abel. Nel ruolo di sua madre Sylvie vi è invece l’attrice Anouk Grinberg, mentre nel ruolo di Michel vi è l’attore Roschdy Zem, noto anche come regista dei film Omar m’a tuer – proposto dal Marocco nella selezione di film per la candidatura all’Oscar al miglior film in lingua straniera – e Mister Chocolat.

Recita poi nel film l’attrice Noémie Merlant nel ruolo di Clémence Genievre, migliore amica di Abel. Il regista, Louis Garrel ha deciso di lavorare con Merlant dopo averla vista nel film Parigi, 13arr. (2021). Gli è infatti molto piaciuta la sua capacità di sapersi alternare tra leggerezza e profondità. Ma ha anche raccontato di aver percepito qualcosa di buffo in lei, che voleva far emergere con questa commedia. L’attrice, inoltre, è celebre per aver recitato in Ritratto della giovane in fiamme.

La storia vera dietro il film

L’innocente si ispira alla storia della madre di Louis Garrel, Brigitte Sy, che ha svolto laboratori teatrali in carcere e che ha diretto il suo primo film su questo tema, Les mains libres (2010), dove il suo personaggio, interpretato da Ronit Elkabetz, fa proprio questo lavoro. Innamorata di un detenuto (Carlo Brandt), la si vede nella prima scena del film sposarlo, e così inizia anche L’innocente (2022). Secondo Louis Garrel, il film è la storia di questo matrimonio dal punto di vista del figlio. Quando sua madre si sposò in prigione, egli aveva 17 anni e non gli fu permesso di essere presente in quanto minorenne.

L'innocente finale

Il finale di L’innocente

Nel corso del film, Abel ottiene le prove che Michel sta effettivamente organizzando un nuovo colpo con suo vecchio complice, Jean-Paul. L’obiettivo è un camion di caviale. Nell’organizzare il colpo, vengono coinvolti lo stesso Abel e la sua amica Clémence, i quali hanno il compito di distrare l’autista mentre Michel e Jean-Paul eseguono il furto. Nell’inscenare, dunque, una discussione che funga da distrazione, Abel finisce però con il confessare il suo amore per Clémence. La cosa viene però interrotta dal loro notare auto della polizia nei paraggi.

In quel momento, però, si rendono conto di come Jean-Paul li abbia ingannati ed è intenzionato a portare a termine il colpo a modo suo con l’aiuto di alcuni complici. Contro la volontà di Abel, Clémence finge allora di essere una poliziotta e che i rapinatori siano circondati dalla polizia. Vengono a quel punto sparati dei colpi e Michel viene colpito alla gamba. Rapidamente, Abel e Michel riescono a fuggire in auto, mentre Clémence prende il volante del furgone contenente il caviale.

Jean-Paul inizia dunque ad inseguirla, fino a quando Clémence non riesce a farlo allontanare rivolgendosi alle autorità. Una volta liberatasi dal suo inseguitore, Clémence nasconde il caviale nel recinto dei pinguini all’acquario cittadino. Michel, invece, viene portato in ospedale da Abel e la moglie non gli crede quando lui le dice che ha semplicemente avuto un incidente con un cacciavite in officina, soprattutto perché un’infermiera viene a parlare a Michel di “suo figlio”.

A quel punto Sylvie lo rimprovera per le sue bugie e per aver coinvolto Abel nel suo piano, andandosene poi senza dire altro. Nel frattempo, Abel va a consegnare il caviale al cliente di Michel, ma viene arrestato dalla polizia al punto di consegna. Rifiutandosi di consegnare i suoi complici viene quindi mandato in prigione. Durante la detenzione, sposa infine Clémence. Riceve poi anche una lettera da Michel, ancora libero, che gli comunica che Sylvie si rifiuta ancora di parlargli, ma che conserva la speranza che cambi idea.

Il trailer di L’innocente e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di L’innocente grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 17 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

1917, la guerra come videogioco nel film di Sam Mendes

1917, la guerra come videogioco nel film di Sam Mendes

Raccontare la guerra al cinema è sempre stato un obiettivo rischioso, in quanto pur se si ha l’intenzione di realizzare un film antimilitaristico si rischia facilmente di sfociare nell’estetizzazione di tali eventi. La conseguenza è dunque quella di rendere affascinanti quelle situazioni e quei contesti verso cui si cerca invece di muovere una critica. Anche i più grandi autori, una volta cimentatisi con tale genere cinematografico, hanno spesso finito con il cadere in questa trappola. Diventa però interessante analizzare come la guerra venga raccontata in base al periodo storico vigente. Per 1917 (qui la recensione), il film del 2019 di Sam Mendes, tale racconto non poteva che avere luogo attraverso le dinamiche del videogame.

Sempre più negli ultimi decenni i videogiochi e le loro dinamiche hanno influenzato il cinema (dopo essere stati a loro volta influenzati proprio dalla settima arte). In particolare, videogiochi di guerra come Call of Duty o Warzone hanno offerto ai gamer di entrare nel vivo di un contesto bellico, quasi potendolo vivere in prima persona. È proprio questo punto di vista a farla da padrone in 1917, notoriamente costruito come un lungo piano-sequenza che segue i due protagonisti nelle loro peripezie sul campo di guerra. Oltre a questa visuale da videogioco, però, vengono ripresi elementi come livelli, ostacoli da superare e missioni da portare a termine.

Tutto in 1917 rimanda dunque all’esperienza videoludica, la quale ha la piena preminenza rispetto alla Storia, la quale rimane invece sullo sfondo. Quello raccontato da Mendes non è infatti un episodio noto della Prima guerra mondiale, anzi non è neanche del tutto ispirato ad eventi reali. L’importante, per il regista, è proporre una visione di quel contesto legandola a dinamiche narrative ed estetiche a cui si è sempre più abituati grazie alla diffusione dei videogiochi. Una scelta che si pone in aperto contrasto con le critiche all’estetizzazione della guerra, ma che permette di riflettere ulteriormente su quanto tali dinamiche siano sempre più parte dell’odierno linguaggio mediale. Ma andiamo con ordine.

1917 cast

La trama e il cast di 1917

Protagonisti del film sono i caporali britannici Schofield (George MacKay) e Blake (Dean-Charles Chapman), i quali vengono scelti per portare a termine un’ardua missione: attraversare l’ostile territorio nemico per consegnare un messaggio al colonnello Mackenzie (Benedict Cumberbatch) e al suo battaglione di 1600 uomini, tra cui il fratello di Blake, Joseph (Richard Madden). Così facendo, impedirebbero ai soldati di cadere in una trappola mortale, ordita dai nemici tedeschi. Ma l’impresa è al limite del possibile, perché il tempo per svolgerla è poco e il territorio da attraversare è impervio, ricco di pericoli e nemici pronti all’attacco.

Oltre agli attori qui citati, nel film compaiono anche gli attori Mark Strong nei panni del capitano Smith, Andrew Scott in quelli del tenente Leslie e Colin Firth in quelli del generale Erinmore, l’uomo che affida a Schofield e Blake l’ardua missione. Per soddisfare le richieste del regista, il quale desiderava girare il film con una serie di piani sequenza, il cast, e con loro la troupe, si sono dovuti sottoporre a lunghe sessioni di prove al fine di imparare nei minimi dettagli i movimenti e le battute previste. Un singolo errore comportava infatti la necessità di rifare da capo l’intera ripresa.

Leggi qui 10 curiosità sul film 1917

1917 videogioco
George MacKay in 1917. © 2019 Universal Pictures and Storyteller Distribution Co., LLC.

1917, film o videogioco di guerra?

Alla luce della trama e delle sue ispirazioni, è più facile comprendere quanto il racconto del film si adatti perfettamente alle dinamiche e ai tempi di un moderno videogioco di guerra. Certo, sono anni ormai il cinema attinge da tali dinamiche di gioco, basti pensare al capostipite Ricomincio da capo (1993), a Elephant (2003), Source Code (2011) o Edge of Tomorrow (2014). Mendes, però, si spinge ancor più in là, portando tali meccaniche all’interno di un genere classico come quello di guerra, stravolgendo l’idea che tali film debbano prima di tutto contenere un forte messaggio etico.

Questo, in 1917, appare invece più smorzato rispetto all’esaltazione estetica, che non si limita alle dinamiche narrative o alle tecniche di ripresa ma anche a tutti gli altri reparti che compongono il film. 1917 è dunque più un film o più un videogioco di guerra? Se fosse quest’ultimo, sarebbe subito da notare l’impossibilità di quell’interazione che è invece alla base dell’esperienza e del legame tra videogioco e videogiocatore. Piuttosto, si potrebbe affermare di trovarsi di fronte ad un gameplay che può solo essere guardato, ma con il quale non si può avere nessun coinvolgimento diretto.

Ciò porta 1917 a rimanere nell’ambito del cinema come arte di cui poter fare esperienza ma non in modo interattivo, ma ad essere comunque un film con un linguaggio non comune, di fatto affermandosi come un ibrido tra le due forme d’arte. Per tutta la sua durata il film ribadisce tale convivenza, contribuendo ad abbattere i confini che fino ad oggi hanno tenuto separati cinema e videogiochi.

Il trailer di 1917 e dove vedere il film in streaming e in TV

Per poter formulare un proprio giudizio sulla base dell’analisi qui proposta, non resta che vedere 1917, è il quale è fruibile grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 18 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

Fonte: IMDb, Wired

Dan Stevens protagonista della terza stagione di The Terror, “Devil in Silver”

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Dan Stevens sarà il protagonista della terza stagione di The Terror di AMC, basata sul romanzo di Victor LaValleThe Devil in Silver”. Come riportato da Variety, la nuova stagione è stata formalmente autorizzata dalla casa di produzione a febbraio. Stevens sarà anche produttore esecutivo della stagione di sei episodi, oltre che protagonista. Il debutto è previsto per il 2025 su AMC e AMC+.

Dan Stevens interpreterà Pepper, descritto come “un traslocatore della classe operaia che, a causa di una combinazione di sfortuna e di un brutto carattere, si ritrova ingiustamente rinchiuso nell’ospedale psichiatrico di New Hyde – un istituto pieno di persone che la società preferirebbe dimenticare. Lì, deve vedersela con pazienti che lavorano contro di lui, medici che nascondono tristi segreti e forse anche il Diavolo stesso. Mentre Pepper naviga in un paesaggio infernale dove nulla è come sembra, scopre che l’unica strada per la libertà è affrontare l’entità che prospera sulla sofferenza tra le mura di New Hyde – ma farlo potrebbe dimostrare che i peggiori demoni di tutti vivono dentro di lui.

Sono entusiasta di far parte di The Terror: Devil in Silver”. Questa serie è un’oscura sinfonia di orrore psicologico e dramma avvincente, destinata a sconvolgere il pubblico”, ha dichiarato Stevens. “Victor LaValle, Christopher Cantwell e questo incredibile team hanno creato una danza unica e contorta di diavoli e ombre. Non vedo l’ora di consegnare qualcosa di epico che risuonerà nelle sale come una campana di ferro”.

Dan Stevens Legion
Dan Stevens in Legion. Foto di FX – © Copyright 2017, FX Networks. All rights reserved

Dan Stevens torna in televisione

È la seconda volta che Dan Stevens recita in una serie televisiva ambientata in un ospedale psichiatrico, almeno inizialmente. In precedenza Stevens ha guidato la serie FX-MarvelLegion”, la cui prima stagione era ambientata in gran parte nell’ospedale psichiatrico Clockworks. Tra gli altri suoi ruoli televisivi figurano la serie britannica di successo “Downton Abbey”, la serie limitata di Starz “Gaslit” e “High Maintenance” della HBO. Recentemente si è unito alla serie animata di Hulu “Solar Opposites” e ha concluso la produzione del thriller politico di NetflixZero Day”. Al cinema, tra i crediti di Stevens figurano “Abigail”, “Godzilla x Kong – Il nuovo impero” e il remake live-action de “La bella e la bestia”.

Trespass: dal cast al finale, tutte le curiosità sul film con Nicolas Cage

Il regista Joel Schumacher è principalmente ricordato per film come Batman Forever e Batman & Robin, grandi insuccessi che ne hanno macchiato la carriera. Eppure, nella sua filmografia si ritrovano titoli che mostrano le grandi doti di questo regista. Tra St. Elmo’s Fire, Linea mortale, Un giorno di ordinaria follia o Number 23 sono solo alcuni tra i più noti. Il suo ultimo film prima della scomparsa risale al 2011, ed è intitolato Trespass. Questo thriller appartenente al filone dell’home invasion, comprendente titoli come Man in the Dark, Survive the Night o La notte del giudizio. Anche in questo caso, si ripresentano infatti le principali caratteristiche del sottogenere.

Le dinamiche sono le solite, con un nucleo famigliare costretto a confrontarsi con l’intrusione in casa di alcuni pericolosi criminali. Per tutto il tempo in cui questi rimarranno nella casa, nessuno sarà al sicuro e l’unico modo per sopravvivere è sfruttare le proprie conoscenze dell’ambiente. Partendo da una sceneggiatura di Karl Gajdusek, affermatosi come showrunner della prima stagione di Stranger Things, il film Trespass, si configura dunque come un thriller ad alta tensione, dove vi è anche spazio per uno studio psicologico dei personaggi rispetto a quanto sta loro accadendo. A rendere il tutto più intrigante vi sono una serie di celebri attori, tra cui alcuni premi Oscar.

Al momento della sua distribuzione il film non ottenne il successo sperato, complici anche i numerosi film di tale genere visti in quel periodo. Negli anni, però, Trespass si è sempre più affermato tra gli appassionati, dimostrando di possedere a suo modo alcune caratteristiche di particolare interesse. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Trespass Nicolas Cage

La trama di Trespass

Al centro delle vicende del film vi è la famiglia Miller, composta da Kyle, commerciante di diamanti, la moglie Sarah, di professione architetto, e dalla loro figlia adolescente Avery, la quale manifesta tendenze ribelli nei confronti dei genitori. Nonostante non manchi loro nulla, tanto da sembrare la famiglia perfetta, questi presentano in realtà tra loro diverse crepe. Kyle è infatti spesso assente, Sarah si sente trascurata e sempre più depressa, mentre Avery è ormai sempre più distante, persa nei suoi affari da adolescente. A riunire la famiglia, però, vi sarà un evento quanto mai inaspettato e spaventoso: un intrusione criminale nella loro abitazione.

Durante una notte come un’altra, infatti, un gruppo di rapinatori armati si introduce nella loro casa evitando senza problemi i numerosi dispositivi di sicurezza fatti installare di recente. A capo della banda vi è Elias, che prendendo in ostaggio i coniugi richiede loro tutti i diamanti presenti nella cassaforte. Nel tentativo di negoziare con i criminali, sperando di poter salvare la sua famiglia, Kyle si troverà però a doversi confrontare con una serie di scottanti imprevisti. Una serie di segreti, tradimenti e inganni inizieranno infatti a manifestarsi tra i famigliari, minando le loro certezze e la fiducia che invece potrebbe salvarli.

 

Il cast del film

Ad interpretare il personaggio di Kyle Miller, il commerciante di diamanti capofamiglia, vi è l’attore Nicolas Cage. Questi, dopo aver inizialmente accettato il ruolo, decise di lasciare la produzione perché più interessato al personaggio del criminale Elias. Tuttavia, il premio Oscar decise infine di tornare sui suoi passi, accettando di ricoprire il ruolo del marito. Accanto a lui, nei panni di sua moglie Sarah, vi è invece la premio Oscar Nicole Kidman, la quale accettò il ruolo poiché attratta dalla sfida e interessata a lavorare con Schumacher. A dar volta alla loro figlia Avery, infine, vi è l’attrice Liana Liberato. Qui ad una delle sue prime interpretazioni cinematografiche, questa ebbe modo poi di recitare anche in noti film come Resta anche domani e Fino all’osso.

Nei panni di Elias, il capo dei banditi, vi è l’attore Ben Mendelsohn, celebre per aver interpretato diversi ruoli da villain, tra cui quelli nei film Ready Player One e Rogue One: A Star Wars Story. Il resto della sua banda è poi composto dalla fidanzata spogliarellista Petal, interpretata da Jordana Spiro, da Ty, interpretato da Dash Mihok, e dal fratello minore di Elias, John, interpretato da Cam Gigadent. Quest’ultimo è noto per aver ricoperto il ruolo di Kevin Volchok nelle ultime stagioni della serie televisiva The O.C. L’attore di origini italiane Nico Tortorella, infine, interpreta Jake, il ragazzo da cui Avery scappa prima dell’arrivo dei criminali.

Il finale di Trespass

Nel finale di Trespass Sarah e Kyle fuggono nel capanno degli attrezzi ma vengono inseguiti da Jonah e Elias. Accidentalmente i due rompono una parte di muro dove sono custoditi molti soldi. Elias e Jonah cercano di rubarli ma arriva Avery che li minaccia con una pistola: Elias punta quindi una pistola a Sarah ma ciò porta Jonah ad intervenire uccidendolo. La casa va a fuoco e Jonah dichiara il suo amore a Sarah cercando di portarsela con sé verso le fiamme mentre Sarah cerca di divincolarsi. Kyle, utilizzando una pistola sparachiodi, spara un colpo al collo dell’uomo intrappolandolo così in mezzo alle fiamme.

Avery chiama a quel punto la polizia mentre Kyle e Sarah riescono a fuggire all’esterno; Kyle le propone di lasciarlo morire in modo che lei e Avery possano intascare l’assicurazione sulla vita ma Sarah gli confessa di amarlo, nonostante alcuni tradimenti, e di non volerlo abbandonare al suo destino rimanendo con lui con o senza denaro. A quel punto, Avery si riavvicina ai suoi genitori, e mentre la famiglia si riunisce sopravvissuta a quella nottata la polizia arriva e circonda la casa.

Il trailer di Trespass e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Trespass è infatti disponibile nei cataloghi di Infinity+, Apple iTunes, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 18 luglio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Emily in Paris 4, anche Raoul Bova ed Eugenio Franceschini nel cast. Le prime foto

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Netflix annuncia le new entry del cast della quarta stagione di Emily in Paris, tra cui Raoul Bova ed Eugenio Franceschini. La serie sarà disponibile in due parti, i primi 5 episodi dal 15 agosto 2024, gli ultimi 5 dal 12 settembre 2024.

Raoul Bova fa il suo ingresso nella serie nel ruolo di Giancarlo, un regista pubblicitario romano affascinante, sicuro di sé e di successo, ex professore di cinema di Sylvie. Eugenio Franceschini invece interpreta Marcello: originario di Roma, diretto e sicuro di sé, Marcello  dà valore alla semplicità, è concreto ma mai appariscente, fedele alle radici dell’azienda di famiglia.

Al cast si aggiunge anche Thalia Besson nel ruolo di Genevieve, la figlia ventenne di Laurent, nata da una relazione passata, che si è appena trasferita da New York a Parigi per iniziare la sua carriera. Il suo atteggiamento brillante ed entusiasta la rende immediatamente simpatica a Emily, che è felicissima di avere un’americana espatriata a cui fare da mentore. Ma le loro somiglianze potrebbero finire per complicare la vita di Emily, sia a livello professionale che personale.

b (Napoleon, My Policeman, The Happy Prince – L’ultimo ritratto di Oscar Wilde) è Giorgio Barbieri, il proprietario di uno studio di interior design con sede a Roma che si impegna a conoscere gli affari di tutti e ad essere l’anima di ogni festa. È amico di Sylvie da decenni.

Infine, Anna Galiena interpreta Antonia Muratori, la madre di Marcello, matriarca della famiglia Muratori e capo dell’azienda di famiglia. Antonia è alla guida della comunità che costituisce il loro piccolo paese e si prende cura di chi ci vive e lavora. Anche in tempi incerti, Antonia si impegna a tenere fede all’anima dell’azienda.

Dopo i drammatici eventi del matrimonio fallito tra Camille e Gabriel, Emily è sconvolta: prova forti sentimenti per due ragazzi diversi, ma ora Gabriel aspetta un figlio dalla sua ex, e le peggiori paure di Alfie su lei e Gabriel sono state confermate. In agenzia, Sylvie è costretta ad affrontare uno spinoso dilemma del suo passato per il bene del suo matrimonio, e il team dell’Agence Grateau deve affrontare cambiamenti di personale. Mindy e la band si preparano per l’Eurovision, ma quando i fondi finiscono sono costretti a risparmiare. La chimica tra Emily e Gabriel è innegabile mentre lavorano insieme per raggiungere una stella Michelin, ma due grandi segreti minacciano di mettere a rischio tutto ciò che hanno sognato.

  • Creatore / Produttore Esecutivo / Autore: Darren Star
  • Produttori Esecutivi: Tony Hernandez, Lilly Burns, Andrew Fleming, Alison Brown, Robin Schiff
  • Co-Produttori Esecutivi: Stephen Brown, Grant Sloss, Joe Murphy
  • Produttori: Ryan McCormick, Raphaël Benoliel, Lily Collins, Jake Fuller
  • Prodotta da: MTV Entertainment Studios, Darren Star Productions e Jax Media
  • Cast: Lily Collins (Emily Cooper), Philippine Leroy-Beaulieu (Sylvie Grateau), Ashley Park (Mindy Chen), Lucas Bravo (Gabriel), Camille Razat (Camille), Samuel Arnold (Julien), Bruno Gouery (Luc), William Abadie (Antoine Lambert), Lucien Laviscount (Alfie)

Il treno dei bambini: il teaser poster, il teaser trailer e le prime immagini

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Netflix è lieta di mostrarvi oggi il teaser poster de IL TRENO DEI BAMBINI, il nuovo film della candidata all’Oscar® Cristina Comencini. Tratto dall’omonimo bestseller di Viola Ardone, IL TRENO DEI BAMBINI racconta la generosità dell’Italia del dopoguerra, un viaggio attraverso la miseria visto dagli occhi di un bambino diviso tra due madri.

Scritto da Furio Andreotti, Giulia Calenda, Camille Dugay e dalla stessa Comencini, il film vede Barbara Ronchi e Serena Rossi nel ruolo rispettivamente di Derna e Antonietta, le due madri del piccolo Amerigo. Fanno parte del cast anche Christian Cervone (Amerigo), Francesco Di Leva, Antonia Truppo, Monica Nappo, Dora Romano e con la partecipazione di Stefano Accorsi che interpreta Amerigo da adulto.

IL TRENO DEI BAMBINI è prodotto da Carlo Degli Esposti e Nicola Serra per Palomar, e sarà disponibile prossimamente su Netflix.

IL TRENO DEI BAMBINI la trama

1946. Amerigo ha otto anni e non si è mai allontanato da Napoli e da sua madre Antonietta. Il suo mondo, fatto di strada e povertà, però sta per cambiare. A bordo di uno dei “treni della felicità” passerà l’inverno al nord, dove una giovane donna, Derna, lo accoglierà e si prenderà cura di lui. Accanto a lei Amerigo acquista una consapevolezza che lo porta ad una scelta dolorosa che cambierà per sempre la sua vita. Gli serviranno molti anni per scoprire la verità: chi ti ama non ti trattiene, ma ti lascia andare.

IL TRENO DEI BAMBINI le foto

Dal bestseller di Viola Ardone un film epico e struggente. Un viaggio attraverso la miseria, ma anche la generosità dell’Italia del dopoguerra, vista dagli occhi di un bambino diviso tra due Madri.

IL TRENO DEI BAMBINI il poster

  • Regia di Cristina Comencini
  • Data di uscita: Prossimamente su Netflix
  • Scritto da Furio Andreotti, Giulia Calenda, Cristina Comencini, Camille Dugay
  • Dal romanzo “Il treno dei bambini” di Viola Ardone edito in Italia da Giulio Einaudi editore
  • Prodotto da Carlo Degli Esposti, Nicola Serra
  • Una produzione: Palomar con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Emilia-Romagna
  • Cast: Barbara Ronchi, Serena Rossi, Christian Cervone, Francesco Di Leva, Antonia Truppo, Monica Nappo, Dora Romano, Beatrice Schiros, Ivan Zerbinati, Lucio Morano, Jacopo Pagano Guerrieri, Domenico Rea, Sophia Cecere e con la partecipazione di Stefano Accorsi

Alien: Romulus, il final trailer!

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Alien: Romulus, il final trailer!

È stato diffuso il finale trailer di Alien: Romulus, il nuovo film del franchise diretto da Fede Alvarez con Cailee Spaeny, David Jonsson, Archie RenauxIsabela Merced. Il film uscirà in sala il 14 agosto, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Cailee Spaeny in Alien: Romulus (2024)
Cailee Spaeny in Alien: Romulus. Foto di 20th Century Studios – © 2024 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Alien: Romulus, tutto quello che sappiamo sul film

Il film Alien: Romulus è interpretato da Cailee Spaeny  (Priscilla), David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is Easy), Archie Renaux (Tenebre e ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn (Aftersun) e Aileen Wu. Alien: Romulus è diretto da Fede Alvarez (La casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues (L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.

Nel film, stando alla sinossi ad oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire dal 16 agosto.

Senna: teaser e poster della miniserie sull’icona dell’automobilismo

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Netflix ha annunciato oggi che “Senna”, la miniserie su una delle più grandi icone dell’automobilismo mondiale, sarà disponibile solo su Netflix dal 29 novembre. Rilasciato oggi anche il poster ufficiale della miniserie, che ritrae Gabriel Leone nei panni di Ayrton Senna su un circuito con in mano il casco verde e giallo, marchio di fabbrica del pilota.

Nel corso dei sei episodi, Senna mostrerà, per la prima volta, il viaggio di trionfi, delusioni, gioie e dolori di Ayrton, svelando la sua personalità e le sue relazioni personali. La serie racconterà la storia del tre volte campione del mondo di Formula 1 dall’inizio della carriera automobilistica, dal trasferimento in Inghilterra per competere nella Formula Ford, fino al tragico incidente di Imola, in Italia, durante il Gran Premio di San Marino.

SENNA, il poster

Nella miniserie saranno presenti figure importanti della vita del pilota, tra cui Alain Prost (Matt Mella), Galvão Bueno (Gabriel Louchard) e Xuxa (Pâmela Tomé). Presenti nel cast anche Alice Wegmann (Lilian, la prima moglie di Ayrton), Camila Márdila (Vivianne Senna, sua sorella), Christian Malheiros (Maurinho, il suo amico), Hugo Bonemer (Nelson Piquet), Julia Foti (Adriane Galisteu), Kazuhiro Muroyama (Soichiro Honda), Marco Ricca (Milton, suo padre), Nicolas Cruz (Leonardo, suo fratello), Rodrigo Veloso (Flávio, suo cognato), Susana Ribeiro (Zaza, sua madre). Oltre a Kaya Scodelario, una giornalista immaginaria, Laura, Arnaud Viard (Jean-Marie Balestre), Patrick Kennedy (Ron Dennis), Joe Hurst (Keith Sutton), Johannes Heinrichs (Niki Lauda), Keisuke Hoashi (Osamu Goto), Leon Ockenden (James Hunt), Richard Clothier (Peter Warr), Steven Mackintosh (Frank Williams), Terry Fullerton (Rob Compton), Tom Mannion (Sid Watkins), and Tom Mckay (Alex Hawkridge), , tra gli altri.

Con Vicente Amorim come showrunner e co-regista, insieme a Julia Rezende, Senna è prodotto da Gullane e creato in collaborazione con Senna Brands e la famiglia del pilota.

Senna – Netflix

  • Produttori: Fabiano Gullane e Caio Gullane
  • Capo Sceneggiatore: Gustavo Bragança
  • Scritto da: Álvaro Campos, Gustavo Bragança, Rafael Spínola, Thais Falcão e Álvaro Mamute
  • Registi: Vicente Amorim e Júlia Rezende
  • Regista e showrunner: Vicente Amorim

Dune: Prophecy, il trailer della serie HBO

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Dune: Prophecy, il trailer della serie HBO

La HBO ha pubblicato il trailer di Dune: Prophecy, una nuova serie televisiva ambientata 10.000 anni prima degli eventi di Dune. La stagione di sei episodi debutterà sulla HBO a novembre. Il cast comprende Emily Watson, Olivia Williams, Camilla Beeput, Sarah Lam, Travis Fimmel, Jodhi May, Mark Strong, Jade Anouka, Sarah-Sofie Boussnina e Chris Mason.

Dune: Prophecy, precedentemente intitolato ”Dune: The Sisterhood”, è basato sul libro ‘Sisterhood of Dune’ di Brian Herbert e Kevin J. Anderson. Secondo il titolo ufficiale, la serie “segue le Sorelle Harkonnen (Watson, Williams) mentre combattono le forze che minacciano il futuro dell’umanità e fondano la mitica setta conosciuta come Bene Gesserit”. Il trailer mostra i primi giorni della Bene Gesserit e un sacco di complotti e intrighi per il potere nello spazio.

Rebecca Fergusson è la Reverenda Madre in Dune – Parte Due. Copyright: © 2023 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

La squadra dietro Dune: Prophecy

La creatrice e produttrice esecutiva Diane Ademu-John era destinata a ricoprire il ruolo di co-conduttrice, fino a quando non è stato annunciato che si sarebbe dimessa nel 2022. Alison Schapker è quindi diventata l’unica showrunner e produttrice esecutiva. Johan Renck dirigerà il primo episodio e sarà produttore esecutivo. Denis Villeneuve, Jon Spaihts, Scott Z. Burns, Matthew King, John Cameron e Cait Collins sono produttori esecutivi insieme a Brian Herbert, Byron Merritt e Kim Herbert per la Frank Herbert Estate. Anderson è co-produttore e la serie è prodotta in collaborazione con Max e Legendary TV.

Berlinguer. La grande ambizione aprirà la 19° Festa del cinema di Roma

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Berlinguer. La grande ambizione di Andrea Segre è il film d’apertura, in concorso, della diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma che si svolgerà dal 16 al 27 ottobre 2024 all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. Scritto da Andrea Segre e Marco Pettenello, il film è una produzione Vivo film e Jolefilm con Rai Cinema in coproduzione con Tarantula (Belgio) e Agitprop (Bulgaria), e uscirà nelle sale giovedì 31 ottobre distribuito da Lucky Red.

Andrea Segre – Io sono LiLa prima neve, L’ordine delle cose e Welcome Venice – porta sul grande schermo il racconto biografico della vita pubblica e privata di Enrico Berlinguer, dal viaggio a Sofia del 1973, quando sfuggì a un attentato dei servizi segreti bulgari, fino all’assassinio nel 1978 di Aldo Moro e la conseguente drammatica fine della strategia del “compromesso storico”, il grande tentativo di unire le forze popolari di matrice cattolica e socialista per guidare il Paese.

“Grazie a tutte le persone che in questi tre lunghi e intensi anni di lavoro mi hanno permesso di entrare in silenzio e con rispetto nella vita di un uomo e di un popolo che hanno segnato un passaggio importante nella storia d’Italia e che il cinema di finzione italiano ancora non aveva raccontato”  dichiara Andrea Segre. “È stato un viaggio in un pezzo della nostra storia che non ho vissuto e che ho imparato a conoscere, ma anche la scoperta di un dialogo profondo che quella memoria inaspettatamente sa avere con le domande aperte del nostro presente e del nostro futuro. Grazie a Paola Malanga e alla Festa del Cinema di Roma che hanno offerto con entusiasmo uno spazio così prestigioso per presentare il film nato da questo incredibile viaggio”.

Berlinguer. La grande ambizione, la trama

Di solito si vede la lotta delle piccole ambizioni, legate a singoli fini privati, contro la grande ambizione, che è invece indissolubile dal bene collettivo.

ANTONIO GRAMSCI – Fondatore del Partito Comunista Italiano

Quando una via sembra a tutti impossibile, è necessario fermarsi? Non l’ha fatto Enrico Berlinguer, segretario negli anni Settanta del più importante partito comunista del mondo occidentale, con oltre un milione settecentomila iscritti e più di dodici milioni di elettori, uniti dalla grande ambizione di realizzare il socialismo nella democrazia. Sfidando i dogmi della guerra fredda e di un mondo diviso in due, Berlinguer e il PCI tentarono per cinque anni di andare al governo, aprendo a una stagione di dialogo con la Democrazia Cristiana e arrivando a un passo dal cambiare la storia. Dal 1973, quando sfuggì a Sofia a un attentato dei servizi bulgari, attraverso le campagne elettorali e i viaggi a Mosca, le copertine dei giornali di tutto il mondo e le rischiose relazioni con il potere, fino all’assassinio nel 1978 del Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro: la storia di un uomo e di un popolo per cui vita e politica, privato e collettivo, erano indissolubilmente legati.

Berlinguer. La grande ambizione, il poster

Nel cast del film, il leader politico scomparso quarant’anni fa è interpretato da Elio Germano. Al suo fianco, in ordine alfabetico: Stefano Abbati (Umberto Terracini), Francesco Acquaroli (Pietro Ingrao), Paolo Calabresi (Ugo Pecchioli), Roberto Citran (Aldo Moro), Pierluigi Corallo (Antonio Tatò), Nikolay Danchev (Leonid Brežnev), Svetoslav Dobrev (Todor Živkov), Luca Lazzareschi (Alessandro Natta), Lucio Patanè (Gianni Cervetti), Andrea Pennacchi (Luciano Barca), Paolo Pierobon (Giulio Andreotti), Elena Radonicich (Letizia Laurenti), Fabrizia Sacchi (Nilde Iotti), Giorgio Tirabassi (Alberto Menichelli).

Una produzione Vivo film e Jolefilm con Rai Cinema in coproduzione con Tarantula e Agitprop, con il sostegno di MIC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo; Regione Lazio Avviso Pubblico Lazio Cinema International (PR FESR Lazio 2021-2027) Progetto Cofinanziato dall’unione Europea; Shelter Prod; Tax Shelter Be. Ing – Belgian Tax Shelter; Wallimage (La Wallonie); Bulgarian National Film Center.

Venezia 81: annunciata la selezione di Venezia Immersive

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Venezia 81: annunciata la selezione di Venezia Immersive

Sono state scelte le opere XR – Extended Reality dell’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (28 agosto – 7 settembre 2024) della Biennale di Venezia per la sezione denominata Venice Immersive. Inaugurata nel 2017, la sezione rappresenta la prima competizione di opere in XR – Extended Reality realizzata nell’ambito di un festival internazionale. Il programma ufficiale si terrà nella Venice Immersive Island (isola del Lazzaretto Vecchio), a brevissima distanza dal Lido di Venezia, nelle seguenti date:

● 27 agosto (pomeriggio): preview stampa
● 28 agosto: apertura riservata agli accrediti Stampa, Industry e Venice Immersive
● 29 agosto – 7 settembre: apertura a tutti gli accrediti

Venice Immersive è interamente dedicata ai media immersivi e include tutti i mezzi di espressione creativa XR – Extended Reality: video 360° e opere XR di qualsiasi durata, incluse installazioni, anche sensoriali, e mondi virtuali.

La sezione Venice Immersive dell’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica si avvale del supporto di VRChat. Venice Immersive presenterà 63 progetti da 25 paesi:

● 26 progetti in Concorso, con una selezione di 19 prime mondiali e 7 prime internazionali dei migliori lavori immersive del mondo.

● 30 progetti Fuori Concorso, i migliori lavori già distribuiti o presentati in altre manifestazioni dopo l’ultima edizione della Mostra; questa sezione è suddivisa in:
o Best of Experiences, 10 progetti
o Best of Worlds, 20 progetti, creati da artisti indipendenti da tutto il mondo sulla piattaforma VRChat, un ecosistema di mondi virtuali presentati tramite visite guidate immersive.

● 7 progetti sviluppati nel corso di Biennale College Cinema – Immersive: 1 progetto realizzato grazie al grant della ottava edizione, 6 progetti sviluppati nell’ambito del workshop internazionale di precedenti edizioni.

CSC Immersive Arts: nasce a Venezia il polo dedicato alle arti immersive

La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia è stata uno dei primi festival di cinema al mondo a manifestare interesse per la Virtual Reality. La realizzazione di un VR Theater nel 2016 ha suscitato enorme interesse tra i partecipanti del Venice Production Bridge. A partire dal 2017, la Biennale di Venezia ha dato il via alla prima competizione di opere in Realtà Virtuale tra i principali festival, tenutasi per tre edizioni, fino al 2019, sulla location dell’isola del Lazzaretto Vecchio al Lido, con una Giuria internazionale. L’accessibilità online di Venice VR Expanded ha rappresentato nelle edizioni 2020 e 2021 un impegno e una sfida per garantire la presenza, nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia, dell’esperienza di questa nuova forma d’arte anche in anni di necessario distanziamento. Con l’edizione 2022 la sezione, rinominata Venice Immersive, è tornata sull’isola, rinnovata e accresciuta. Fin dalle primissime edizioni, la sezione si è affermata sulla scena come un evento unico, la più significativa manifestazione annuale dedicata alle arti e ai media immersivi.

Tutti gli accreditati della Mostra avranno accesso a tutti i titoli del programma. Inoltre, sarà disponibile uno speciale accredito Venice Immersive riservato alle persone interessate, maggiori di 18 anni, che permetterà la visione dei progetti selezionati ed è disponibile in tre formati:

2-DAYS Accredito Venice Immersive (€ 40): valido per 2 giorni
5-DAYS Accredito Venice Immersive (€ 60): valido per 5 giorni
FULL Accredito Venice Immersive (€ 100): valido dal 28 agosto al 7 settembre
Gli Accrediti Venice Immersive sono disponibili sul sito ufficiale.

La Giuria internazionale di Venice Immersive 2024 è composta da:

  • Celine Daemen – presidente: (Paesi Bassi) nata nel 1995, è una regista transdisciplinare. Il suo lavoro si sviluppa nel punto d’incontro tra teatro, musica, arti visive e digitali. Le sue esperienze immersive invitano lo spettatore ad un viaggio introspettivo in cui riflessioni personali emergono in risposta a domande filosofiche universali. Celine è la fondatrice di Studio Nergens. Nel 2022 la sua opera in VR Eurydice, a descent into infinity ha debuttato in concorso nella sezione Venice Immersive. In seguito, ha ricevuto diversi riconoscimenti durante la tournée internazionale. La sua ultima opera in VR, Songs for a Passerby, è stata presentata l’anno scorso alla Mostra e ha vinto il Gran Premio Venice Immersive. A seguito di questa sua esperienza la creatrice ha partecipato a molte manifestazioni culturali e a vari festival internazionali.
  • Marion Burger: (Francia) nata nel 1987, è una production designer che ha lavorato a molti lungometraggi, tra cui Divines di Houda Benyamina, che ha vinto la Caméra d’or al Festival di Cannes nel 2016, Gagarine di Jérémy Trouilh e Fanny Liatard, nella selezione ufficiale di Cannes nel 2020, e più recentemente Mother and Son di Léonor Serraille, anch’esso a Cannes nel 2022. In quanto diplomata alla scuola di design Duperré, è sempre stata attratta dalla trasversalità dei media creativi. Emperor, un’esperienza empatica in VR co-creata con Ilan J. Cohen, ha segnato il suo debutto alla regia, vincendo, inoltre, il Premio per la Realizzazione Venice Immersive nell’edizione 2023.
  • Adriaan Lokman: (Paesi Bassi) nato nel 1960, è creatore di opere artistiche time-based, di progetti lineari, di lavori interattivi e intermediali. Dopo essersi diplomato all’Accademia Willem de Kooning di Rotterdam in illustrazione e design audiovisivo, ha lavorato nella stessa città, dove ha fondato il suo studio di animazione, web design e progettazione di eventi. Nel 2002 il suo film Barcode ha ricevuto il Grand Prix al Festival del film d’animazione di Annecy. Nell’ultima edizione della Mostra, Flow ha ricevuto il Premio Speciale della Giuria Venice Immersive. Nei suoi cortometraggi ha indagato i confini tra astrazione e realtà, con il costante desiderio di coinvolgere lo spettatore.

La Giuria Venice Immersive 2024 assegnerà i seguenti premi:

● Gran Premio Venice Immersive
● Premio Speciale della Giuria Venice Immersive
● Premio per la Realizzazione Venice Immersive

VENICE IMMERSIVE
In Concorso

MAMIE LOU
di ISABELLE ANDREANI
Francia, Lussemburgo / 25’ / virtual reality

MAMMARY MOUNTAIN
di TARA BAOTH MOONEY, CAMILLE C. BAKER, MAF’J ALVAREZ
Regno Unito, Irlanda / 23’ / installation, haptic, virtual reality

UNE EAU LA NUIT (BODIES OF WATER)
di CHÉLANIE BEAUDIN-QUINTIN, CAROLINE LAURIN-BEAUCAGE
Canada / 10’ / virtual reality

UNCANNY ALLEY: A NEW DAY
di STEPHEN BUTCHKO, RICK TREWEEK
USA, Sud Africa / 15’ / world, virtual reality, immersive theatre

IN THE REALM OF RIPLEY
di SOO EUNG CHUCK CHAE, EUN JUNG LEE
Corea del Sud / 50’ / installation, virtual reality, interactive film

FREE UR HEAD
di TUNG-YEN CHOU
Taipei / 30’ / installation, virtual reality, live performance

PROJECT: LOST WORLDS
di FINS
USA / 60’ / world, virtual reality

THE ART OF CHANGE
di SIMONE FOUGNIER, VINCENT ROOIJERS
Italia, Paesi Bassi, USA / 10’ / virtual reality

OTO’S PLANET
di GWENAEL FRANÇOIS
Lussemburgo, Canada, Francia / 28’ / virtual reality

UN SOIR AVEC LES IMPRESSIONNISTES PARIS 1874
di PIERRE GABLE
Francia / 42’ / installation, virtual reality

CECI EST MON COEUR
di STÉPHANE HUEBER-BLIES, NICOLAS BLIES
Lussemburgo, Francia, Canada / 35’ / installation, haptic, projection

PUDICA
di KEISUKE ITOH
Giappone / 15’ / installation, mixed reality

ADDRESS UNKNOWN: FUKUSHIMA NOW
di ARIF KHAN
Giappone, USA, Taipei / 25’ / virtual reality

THE GUARDIANS OF JADE MOUNTAIN
di HAYOUN KWON
Francia, Taipei / 18’ / installation, virtual reality

ITO MEIKYU
di BORIS LABBÉ
Francia, Lussemburgo / 15’ / virtual reality

STRANGEWAYS
di ADAM LIEBER, CHRIS BIANCHI
Regno Unito, Sud Africa, Malta / 30’ / world, virtual reality

FRAGILE HOME
di ONDŘEJ MORAVEC, VICTORIA LOPUKHINA
Repubblica Ceca / 30’ / installation, mixed reality

IMPULSE: PLAYING WITH REALITY
di BARRY GENE MURPHY, MAY ABDALLA
Regno Unito, Francia / 35’ / installation, mixed reality

ŽAISTI GYVENIMĄ (PLAY LIFE)
di ZILVINAS NAUJOKAS, VILIUS PETRAUSKAS, MANTAS PRONCKUS, DONATAS ULVYDAS, ALGIS KRISCIUNAS, DARIUS ZICKUS
Lituania / 26’ / virtual reality

RENCONTRES
di MATHIEU PRADAT
Francia, Taipei / 50’ / installation, virtual reality

A SIMPLE SILENCE
di CRAIG QUINTERO
Taipei / 12’ / virtual reality

PROJECT_Y: WORKING TITLE
di YUZO SUGANO, SHINGO YOSHIMURA, TOSHIKI SAKAMOTO, TARO HIRAI
Giappone / 90’ / virtual reality

MOBILE SUIT GUNDAM: SILVER PHANTOM
di KENICHI SUZUKI
Francia, Giappone, USA / 90’ / virtual reality

SYMBIOSIS/\DYSBIOSIS: SENTIENCE
di TOSCA TERÁN, BRENDAN LEHMAN, ANDREI GRAVELLE, SVEN STEFFENS
Canada, Germania, Cile / 90’ / installation, virtual reality, live performance

CHAMP DE BATAILLE
di FRANÇOIS VAUTIER
Francia, Belgio, Lussemburgo / 21’ / virtual reality

ALL I KNOW ABOUT TEACHER LI
di ZHUZMO
USA / 20’ / virtual reality

Fuori Concorso – (i migliori lavori già distribuiti o presentati in altre manifestazioni dopo l’ultima edizione della Mostra)

Best of Experiences

TURBULENCE: JAMAIS VU
di BEN JOSEPH ANDREWS, EMMA ROBERTS
Australia / 10’ / installation, virtual reality

WHAT IF…? – AN IMMERSIVE STORY
di DAVE BUSHORE
USA / 50’ / mixed reality

40 DIAS SEM O SOL (40 DAYS WITHOUT THE SUN)
di JOAO FURIA
Brasile / 15’ / virtual reality

NIGHTMARA: EPISODE 3
di GIANPAOLO GONZALEZ
USA / 14’ / virtual reality

ASTRA
di ELIZA MCNITT
Francia / 60’ / mixed reality

ADVENTURE
di CHARLOTTE MIKKELBORG, ELLIOT GRAVES
Regno Unito / 25’ / virtual reality

RIVEN
di RAND MILLER, RICHARD WENDE, HANNAH GAMIEL, ERIC ANDERSON, TONY FRYMAN
USA / 45’ / virtual reality

MUSEUM ALIVE IMMERSIVE WITH DAVID ATTENBOROUGH
di BHAUMIK PATEL
Regno Unito / 10’/ mixed reality

TELOS I
di EMIL DAM SEIDEL, DOROTEA SAYKALY
Canada, Svezia, Danimarca, Regno Unito / 23’/ installation

THE 7TH GUEST VR
di PAUL VAN DER MEER
Paesi Bassi / virtual reality

Beetlejuice Beetlejuice: il secondo trailer del film di Tim Burton

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La Warner Bros. ha appena diffuso online il secondo trailer di Beetlejuice Beetlejuice, il sequel di Beetlejuice – Spiritello porcello, che segna il ritorno alla regia di Tim Burton. La sinossi del film recita: “Beetlejuice è tornato! Dopo un’inaspettata tragedia familiare, tre generazioni della famiglia Deetz tornano a casa a Winter River. Ancora perseguitata da Beetlejuice, la vita di Lydia viene sconvolta quando la figlia adolescente e ribelle, Astrid, scopre il misterioso modellino della città in soffitta e il portale per l’Aldilà viene accidentalmente aperto. Con i problemi che si stanno creando in entrambi i regni, è solo questione di tempo prima che qualcuno pronunci tre volte il nome di Beetlejuice e il demone dispettoso ritorni per scatenare il suo marchio di caos”.

Tutto quello che sappiamo su Beetlejuice Beetlejuice

Il visionario filmmaker Tim Burton e l’attore candidato all’Oscar Michael Keaton tornano a fare squadra per Beetlejuice Beetlejuice. Keaton torna nel suo ruolo iconico accanto alla candidata all’Oscar Winona Ryder (Stranger Things, Piccole donne) nel ruolo di Lydia Deetz, e alla vincitrice di due Emmy Catherine O’Hara (Schitt’s Creek, La sposa cadavere) nel ruolo di Delia Deetz. Si aggiungono al cast le new entry Justin Theroux (Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi, The Leftovers), Monica Bellucci (Spectre, i film di Matrix), Arthur Conti (House of the Dragon) al suo debutto in un lungometraggio, la candidata agli Emmy Jenna Ortega (Mercoledì, Scream VI) nel ruolo della figlia di Lydia, Astrid, e il candidato all’Oscar Willem Dafoe (Povere Creature!, Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità).

Burton dirige il film da una sceneggiatura di Alfred Gough & Miles Millar (Mercoledì). La squadra creativa di Burton che ha lavorato dietro le quinte include il direttore della fotografia Haris Zambarloukos (Shark 2 – L’abisso, Assassinio sull’Orient Express) e diversi suoi collaboratori storici come lo scenografo Mark Scruton (Mercoledì), il montatore Jay Prychidny (Mercoledì), la costumista premio Oscar Colleen Atwood (Alice in Wonderland, Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street), il supervisore creativo degli effetti delle creature e del trucco speciale vincitore del Premio Oscar Neal Scanlan (Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street, Charlie e la fabbrica di cioccolato), il compositore Danny Elfman (Big Fish, The Nightmare Before Christmas, Batman), e il Premio Oscar per le acconciature e il trucco Christine Blundell (Topsy-Turvy Sotto-sopra).

Robert Downey Jr. potrebbe tornare nel MCU con una particolare variante di Tony Stark

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È da un po’ che girano voci che Robert Downey Jr. potrebbe tornare nei panni di una variante di Tony Stark/Iron Man nel Marvel Cinematic Universe, e lo stesso attore ha ammesso che sarebbe interessato a riprendere il suo ruolo più famoso qualora se ne presentasse l’occasione. “È follemente nel mio DNA. Probabilmente è il personaggio più simile a me che abbia mai interpretato, anche se è molto più figo di me”, ha dichiarato in una recente intervista quando gli è stato chiesto di un eventuale ritorno. “Sono diventato sorprendentemente aperto all’idea”.

Se Downey Jr. tornerà a vestire i panni di Iron Man, molto probabilmente sarà in uno dei prossimi film dei Vendicatori – ma se questa nuova versione del Vendicatore corazzato prendesse la strada dei cattivi? Nella sua ultima newsletter, Jeff Sneider afferma di aver sentito che Downey Jr. potrebbe tornare in un futuro film dei Vendicatori, con la sua variante Stark che si trasformerebbe in Dottor Destino. È interessante notare che Downey Jr. aveva inizialmente fatto un’audizione per interpretare l’iconico cattivo nel film I Fantastici 4 della 20th Century Fox prima di ottenere il ruolo di Tony Stark in Iron Man.

Se ciò dovesse accadere, diremmo che si tratterebbe quasi certamente di una situazione “one-and-done”, dato che un altro attore sarà probabilmente scritturato per il ruolo di Destino nel reboot di The Fantastic Four dei Marvel Studios. Per ora, si tratta unicamente di rumor non confermati e non ci sono certezze né riguardo il ritorno di Robert Downey Jr. né sul fatto che potrebbe andare ad interpretare un Tony Stark che si trasforma nel villain della situazione, per quanto l’idea sarebbe certamente affascinante.

Tony-Stark-Peter-Parker-Spider-Man-Homecoming Robert Downey Jr.

LEGGI ANCHE: Robert Downey Jr.: 5 modi in cui la star del MCU può tornare

Cosa ne pensa Kevin Feige di un ritorno di Robert Downey Jr.?

Nonostante Robert Downey Jr. si sia detto disponibile a riprendere il ruolo di Tony Stark/Iron Man nel MCU, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige non sembra essere particolarmente aperto a questa possibilità. “Abbiamo intenzione di conservare quel momento e di non toccarlo mai più“, ha detto Feige a proposito dei momenti finali di Stark nel film del 2019. “Abbiamo lavorato tutti duramente per molti anni per arrivare a quel momento e non vorremmo mai annullarlo magicamente in alcun modo”, ha detto Feige durante un’intervista.

Scarlett Johansson sulla battaglia legale con la Disney: “Mi è sembrato molto poco professionale”

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Nel 2021, la star di Black Widow Scarlett Johansson ha intentato una causa contro la Walt Disney Co. sostenendo che il suo contratto è stato violato quando il film dei Marvel Studios è stato distribuito contemporaneamente su Disney+ e nelle sale. A quanto pare, alla Vedova Nera era stata garantita un’uscita esclusiva nelle sale quando la Johansson aveva firmato per riprendere il ruolo di Natasha Romanoff nel film prequel di Cate Shortland.

La star, ora al cinema con Fly Me To the Moon, ha anche affermato che la Disney era consapevole che rendere il film disponibile in streaming avrebbe dissuaso l’affluenza nelle sale, ma “lo ha fatto comunque, consapevolmente e intenzionalmente”. La situazione si è aggravata quando la Disney ha risposto poco dopo la notizia dell’archiviazione, definendo l’azione legale “triste e angosciante nella sua insensibile noncuranza per gli orribili e prolungati effetti globali della pandemia COVID-19”.

Durante un’intervista con il New York Times, alla Johansson è stato chiesto di parlare della causa e del suo attuale rapporto con la Disney. “Non porto rancore”, ha risposto. “Penso che sia stato solo un giudizio sbagliato e una leadership sbagliata in quel momento. L’intera vicenda mi è sembrata davvero poco professionale. E onestamente, sono rimasta incredibilmente delusa, soprattutto perché nutrivo speranze fino a quando, alla fine, il mio team mi ha detto: “Devi agire””.

black widow
Scarlett Johansson in una scena di Black Widow

La trama e il cast di Black Widow con Scarlett Johansson

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson recitano nel film anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film è disponibile su Disney+.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.