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Man in the Dark: recensione del film di Fede Alvarez

Man in the Dark: recensione del film di Fede Alvarez

Prodotto dalla Ghost House Picture di Robert Taper e Sam Raimi, esce nelle sale il prossimo 8 settembre Man in The Dark (titolo originale Don’t Breathe).

Il film è un thriller ad alta tensione, e narra la vicenda di tre improvvisati ladruncoli d’appartamento che, per concludere in bellezza la loro “carriera”, decidono di svaligiare la casa sbagliata. Il proprietario – un uomo apparentemente innocuo, anziano e cieco – è in realtà più pericoloso di quanto i ragazzi possano immaginare e darà loro filo da torcere.

La regia è affidata a Fede Alvarez, già avvezzo ai film dalla suspense elevata, in quanto direttore del remake de La casa. Direttamente dalla sua opera precedente Alvarez ripropone sullo schermo la brava Jane Levy, forse qui in un ruolo più riuscito e meno sopra le righe di quello della ragazzina tossicodipendente e posseduta del remake horror.

Al pari dell’attrice, per bravura e magnetismo, c’è Stephen Lang (Avatar), magistrale nel ruolo dell’anziano e solitario abitante di una casupola diroccata che nasconde terribili segreti. Nel disvelarsi dei torbidi segreti dell’uomo cieco si fonda e si sviluppa tutta la tensione del film, sapientemente rilasciata nei momenti adatti, in un crescendo finale che rende edotto e sconvolto lo spettatore. Ogni qual volta si pensa di essere arrivati ad un punto di svolta, subito ne arriva un altro che stravolge e rimescola le carte in tavola. Ed è questo il lato vincente del film.

Tuttavia non si può fare a meno di contestualizzare la pellicola all’interno della nuova generazione filmica che, volente o nolente, sta rovinando Hollywood. L’esiguità della sceneggiatura, la mancanza di nuove idee, la volontaria manifestazione su schermo di un mondo che viaggia alla velocità della luce, ecc ecc. Nella generazione dei social network, degli incontri mordi e fuggi, dei viaggi lampo, nulla rende meglio (anzi peggio) la realtà di un cinema che immette immediatamente lo spettatore al centro dell’azione, senza dare troppe spiegazioni e negando ogni attimo di sospensione per raccogliere fiato e idee.

Contestualmente al mondo superficiale che vuole raccontare, il cinema hollywoodiano non cammina ma corre, e non dialoga più. Al massimo urla. Esprimendo così ancor più pervicacemente la propria ambiguità. Che in un thriller come Man in the dark risiede anzitutto nell’empatizzazione, da parte dello spettatore, dapprima con l’anziano abitante vittima dei ladri, e successivamente con i tre “poveri” ladruncoli prede del loro stesso carnefice.

Man in the Dark è un film estremamente americano, la cui cultura e comprensione – in parte s’intende – è fortemente radicata nella convinzione tutta made in USA di essere la nazione über alles, l’Unica, la più forte. Quella fondata sul motto, troppo spesso frainteso, del “Proteggere e Servire”.

Daniel Day-Lewis e Paul Thomas Anderson: ecco quando uscirà il loro nuovo film

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Risale allo scorso giugno la notizia che Daniel Day-Lewis e Paul Thomas Anderson sarebbero tornati a lavorare insieme dopo Il Petroliere.

La notizia di oggi, riportata da Deadline, è che la Focus Features ha battuto la Fox Searchlight ed è riuscita ad accaparrarsi i diritti per la produzione del progetto. I piani sono quelli di iniziare le riprese all’inizio del 2017, e di far uscire la pellicola nei cinema alla fine dello stesso anno.

Daniel Day-Lewis, che non torna davanti alla macchina da presa dal 2012, quando ha recitato in Lincoln, è stato per un po’ collegato al progetto di cui Anderson sta ancora ultimando la sceneggiatura, mentre procedono i casting per le attrici di supporto. Il film sarà ambientato a Londra e probabilmente anche a New York, e parlerà dell’industria della moda, anche se la trama esatta è ancora segreta.

Daniel Day-Lewis e Paul Thomas Anderson

Daniel Day-Lewis e Paul Thomas Anderson di nuovo insieme

La recente filmografia di Daniel Day-Lewis conta pochi film in molti anni. Prima di Lincoln c’era stato Nine, del 2009 e prima ancora, nel 2007, Il Petroliere, proprio con Anderson. Per quanto riguarda il regista, il suo ultimo lavoro è stato il videoclip dei Rediohead, Junun. Il chitarrista del gruppo, Jonny Greenwood, ha anche composto le ultime tre colonne sonore per i film di Paul Thomas Anderson.

Il progetto è in produzione presso la Annapurna production, che ha lavorato anche a Vizio di Forma e The Master.

Fonte: TheWrap

Johnny Depp indagherà sugli omicidi di Tupac Shakur e The Notorious BIG

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Empire Magazine ci informa che un nuovo progetto vedrà presto coinvolto Johnny Depp. Si tratta di un thriller indipendente dal titolo Labyrinth, in cui il celeberrimo attore interpreterà Russell Poole, un detective incaricato di indagare sugli omicidi di Tupac Shakur e Biggie Smalls (conosciuto anche come The Notorious B.I.G.).

Il film si baserà sull’omonimo libro Labyrinth, scritto da Randall Sullivan. La sceneggiatura del film porterà la firma di Christian Contreras, mentre alla regia dovremmo trovare Brad Furman, regista di The Infiltrator con Bryan Cranston.

L’ultima volta che abbiamo visto Johnny Depp nelle nostre sale è stato in Alice attraverso lo specchio, sequel di Alice in Wonderland in cui l’attore è tornato a vestire i panni del Cappellaio Matto.

Johnny Depp nel nuovo trailer di Yoga Hosers

Prossimamente lo vedremo in Yoga Hosers, il nuovo film di Kevin Smith che ha come protagonista la figlia di Depp, Lily-Rose Depp, e la figlia di Smith, Quinn Smith. Per il 2017 è atteso invece Pirati dei Caraibi 5, quinto capitolo della saga con protagonista Depp nei panni dell’ormai iconico Jack Sparrow.

Fonte: Empire

Avatar, James Cameron sui sequel: “Sarà una saga sulla famiglia”

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Avatar, James Cameron sui sequel: “Sarà una saga sulla famiglia”

In occasione della premiere a New York di Cirque du Soleil – Toruk, James Cameron ha avuto la possibilità di parlare degli attesissimi sequel di Avatar.

Intervistato da Variety, il regista ha dichiarato: “Abbiamo buona parte del materiale dei sequel già pronta. Devo ammettere però che mi piace questo andare costantemente avanti e indietro tra i due mondi: quello reale e quello dei sequel. La storyline dei nuovi film sarà incentrata su Jake, Neytiri e sul loro bambino. Sarà più una saga incentrata sulla famiglia e sulla loro lotta con gli umani. Da un punto di vista tematico, lo spettacolo Toruk riesce a rendere molto bene il tipo di direzione che le storie dei sequel prenderanno”. 

Avatar 2: James Cameron spiega perché i sequel saranno quattro

Le riprese di Avatar sono cominciate in Nuova Zelanda a partire dalla metà del mese di aprile. Possiamo ragionevolmente pensare che si prolungheranno per oltre un anno, trattandosi delle riprese back to back di quattro grossi kolossal.

Nei sequel di Avatar troveremo di nuovo i protagonisti del primo film, ossia Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang e Sigourney Weaver. I sequel sono stati scritti da James Cameron in collaborazione con Josh Friedman, Rick Jaffa, Amanda Silver e Shane Salerno.

“Ci siamo imbarcati in un imponente progetto cinematografico – ha dichiarato Cameron – formato da quattro film epici che, singolarmente, hanno una propria storia ma che insieme delineano un’unica saga completa. Ciò che è stato ideato fino ad ora va davvero oltre il primo film”. 

Costato 237 milioni di dollari, Avatar ha incassato circa 2,8 miliardi, diventando il film con maggiori incassi nella storia del cinema (seguito da Titanic, sempre di James Cameron, e da Star Wars Il Risveglio della Forza di JJ Abrams).

avatar

Fonte: CS

GANTZ O: recensione del film di Yasushi Kawamura

GANTZ O: recensione del film di Yasushi Kawamura

In GANTZ O il giovanissimo Masaru Kato, vive con il fratello più piccolo, che accudisce dalla prematura scomparsa dei genitori. Una sera, tornando a casa, viene accoltellato da un folle in metropolitana e muore. Si sveglia catapultato in un gioco assurdo, dove le persone morte sono impiegate per difendere le città giapponesi dall’invasione di un orda di mostri di origini aliene. Le regole sono semplici e spietate. Se si viene uccisi durante il gioco la morte è definitiva e irreversibile. Se si riesce a finire il gioco si accumulano punti, in base alla quantità e all’ importanza dei mostri massacrati. Arrivati a 100 punti si può scegliere se possedere armi potentissime, o far resuscitare un compagno ucciso, oppure tornare in vita ed essere liberati per sempre dal gioco, tornando alla propria vita.

Ma non si tratta di un semplice gioco virtuale, perché i mostri uccidono le persone vive e minacciano il Giappone. Inoltre vari team sono in gara tra loro, in particolare quello di Tokyo, a cui appartiene Kato e quella di Osaka. Se si rimane feriti, anche gravemente, tutto viene risanato alla fine del gioco, comprese amputazioni e ferite gravissime. Durante i cruenti scontri Kato si avvicina a Anzu Yamasaki, giovane madre single e combattente del Team Osaka; sarà lei, oltre al fratellino, a spingerlo a tentare l’impossibile.

GANTZ O

Esordio alla regia per l’esperto creatore di videogame e animazioni Yasushi Kawamura, che decide di portare al cinema il manga di grandissimo successo creato da Hiroya Oku. Il film è interamente realizzato in animazione digitale 3D, caratterizzata da un grande realismo, accuratissima nei dettagli  e in perfetto, quanto accattivante, stile videogame. I personaggi sono ben caratterizzati visivamente e si dimentica quasi immediatamente che sono completamente sintetici, nonostante la mancanza di una maggiore tavolozza espressiva. Ma sicuramente il fruitore di questa tipologia di cinema non cerca certo la buona recitazione, ma altresì tanta adrenalina, azione concitata e sangue a fiumi, e in questo non rimarrà certamente deluso.

Sarebbe stata una scelta molto azzeccata differenziare la vita reale con il gioco, utilizzando magari attori in carne e ossa per le brevi sequenze iniziali. Divertenti e a volte piacevolmente sorprendenti gli innumerevoli mostri scellerati, di fogge e dimensioni varie, dai giganti feroci con arti multipli, artigli, zanne e ali da pipistrello, ai nanetti malefici dalle armi inaspettate. Su tutti sorprende un vecchietto calvo e capoccione che una volta minacciato rigetta dal proprio occhio seni e glutei femminili, che a poco a poco si aggrovigliano andando a formare un gigante fatto di suadenti ragazze nude.

GANTZ O

GANTZ O è un giocattolone tecnologico ben riuscito, dove la violenza è talmente esagerata da trasformarsi in un qualcosa di godibile in tutta tranquillità. La storia è semplice, lineare, ma funzionale. I personaggi sono ben assortiti e discretamente raccontati, pur nella loro semplicità e funzione basilare, dichiarata fin dai primi minuti.

Nonostante la fuga dalla sala degli spettatori più spocchiosi, o semplicemente  impreparati su cosa stavano per vedere, fa piacere trovare nel programma del festival un prodotto come questo, perché conferma la volontà dei selezionatori di voler cercare di dare uno sguardo più ampio possibile sui modi di fare cinema, senza preclusioni di temi, tecniche e generi. Solo per sanguinari amanti del sushi con tanto wasabi. Sconsigliato a chi cerca metafore sofisticate o emuli di Kurosawa & co.

GANTZ O – il trailer del film d’animazione

Natalie Portman in Valentino sul red carpet del Lido

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Natalie Portman in Valentino sul red carpet del Lido

Natalie Portman ha sfilato in Valentino e Bulgari al Festival di Venezia 73. L’attrice, che presenta alla Mostra Jackie di Pablo Larrain, è tra le favorite alla Coppa Volpi, premio assegnato alla migliore interpretazione.

Di seguito le immagini del premio Oscar sul red carpet, dove ha esibito delle forme sospette. Che sia in arrivo il secondo bebè?

Festival di Venezia 2016 – Jackie recensione del film di Pablo Larraín con Natalie Portman

Nel cast del film oltre a Natalie Portman anche Greta Gerwig, Peter Sarsgaard, Max Casella, Beth Grant e John Hurt.

Jackie si concentrerà sui quattro giorni successivi all’attentato di Dallas del 1963, quando Jackie Kennedy (interpretata nel film dalla Portman) è costretta ad affronta la disperazione per l’assassinio del marito, il presidente Usa John F. Kennedy, diventando al contempo un’icona agli occhi degli americani e non solo. Nel cast ci sarà anche Peter Sarsgaard (An Education, Experimenter) che interpreterà il ruolo Robert Kennedy, fratello di John.

La settantatreesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si svolge al Lido dal 31 agosto al 10 settembre.

Venezia 73: i cannibali e la realtà distopica di Ana Lily Amirpour

A spiccare per originalità e coraggio in questo Venezia 73 è senza alcun dubbio la regista americana di origini iraniane Ana Lily Amirpour, che ha presentato il suo secondo lungometraggio, The Bad Batch, in concorso al festival. Nonostante la sua carriera sia appena agli inizi, la Amirpour sembra già una regista navigata e dalle idee molto chiare.

Criticata per aver presentato un film visionario e quasi psichedelico dalla tematica profondamente disturbante, la regista ha condiviso con noi qualche dettaglio del processo creativo del suo The Bad Batch.

The Bad Batch

“Quando inizio a lavorare su di un nuovo progetto, parto prima dalla musica. Lo so, è strano, ma a volte quando ascolto delle canzoni è come se le scene poi si scrivessero da sole”. Non a caso infatti, uno dei tanti punti di forza del film di Ana è proprio la travolgente colonna sonora che sembra uno strano mix di generi (proprio come The Bad Batch) perfettamente funzionale alla storia. “Tra i tanti pezzi utilizzati, le canzoni che ho scelto sin da subito per il mio film sono state quelle dei White Lies; non so perché, è una questione di pura chimica.”

Venezia 73: The Bad Batch recensione del film di Ana Lily Amirpour

Decidere di ambientare la sua storia in una realtà distopica e nel bel mezzo del deserto non è stata per la regista una scelta facile e ha richiesto un gran lavoro: “Ho fatto tantissime ricerche sull’argomento e sono stata in giro per circa un anno. Ho deciso di allontanarmi dai centri abitati per esplorare tutta quella desolazione, lontana dalle abbaglianti luci delle metropoli. Ho passato molto tempo nel deserto e ho visitato quella che viene chiamata Slab City, un accampamento situato a sud-est della California, abitato da una comunità nomade”. Non è la prima volta che il cinema e la letteratura prendono spunto dallo stile di vita di queste persone; nel 1997 John Krakauer ha scritto il suo Into The Wild proprio ispirandosi alla Slab City e dieci anni più tardi, nell’omonimo adattamento cinematografico di Sean Penn con Emile Hirsch, sono anche apparsi alcuni membri della comunità.

The Bad Batch

A chi la accusa di non aver saputo rendere chiaro il messaggio del suo film, la regista risponde ammettendo che accendere un dibattito su argomenti socio politici non era il suo scopo. “Fare film per me significa semplicemente raccontare una storia, raccontare cosa penso e sento. Non parlo della società e men che meno di politica, parlo solo per me stessa e non cerco di imporre il mio punto di vista. Nella mia vita ho sempre cercato ed inseguito la libertà, dalla società, dalla politica e dal sistema”. E questa libertà di cui la regista sente tanto la necessità, regna sovrana anche e soprattutto nel finale di The Bad Batch che alcuni purtroppo hanno definito inconcludente. “Ho creduto che fosse giusto optare per un finale aperto perché per me la vita stessa è un finale aperto. Nessuno sa mai  cosa accadrà in futuro ma, proprio come Arlen, [interpretata da Suki Waterhouse] continuiamo a sperare.”

Festival di Venezia 2016: Natalie Portman e Pablo Larrain sul red carpet di Jackie

Natalie Portman è stata la protagonista assoluta della serata di ieri al Festival di Venezia 2016. Radiosa e sorridente, ha accompagnato il regista di Jackie, Pablo Larrain, alla premiere del film che è presentato in concorso alla Mostra.

Ecco gli scatti dal red carpet:

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Festival di Venezia 2016 – Jackie recensione del film di Pablo Larraín con Natalie Portman

Nel cast del film oltre a Natalie Portman anche Greta Gerwig, Peter Sarsgaard, Max Casella, Beth Grant e John Hurt.

Jackie si concentrerà sui quattro giorni successivi all’attentato di Dallas del 1963, quando Jackie Kennedy (interpretata nel film dalla Portman) è costretta ad affronta la disperazione per l’assassinio del marito, il presidente Usa John F. Kennedy, diventando al contempo un’icona agli occhi degli americani e non solo. Nel cast ci sarà anche Peter Sarsgaard (An Education, Experimenter) che interpreterà il ruolo Robert Kennedy, fratello di John.

La settantatreesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si svolge al Lido dal 31 agosto al 10 settembre.festival di venezia 2016

X-Men Apocalypse: Jean Grey nella scena tagliata dal film

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X-Men Apocalypse: Jean Grey nella scena tagliata dal film

Arriva la prima scena tagliata da X-Men Apocalypse, il film di Bryan Singer che si appresta a debuttare in Home Video. Nella scena protagonista è Sophie Turner come Jean Grey:

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Leggi la recensione di X-Men Apocalypse

Sfoglia la nostra guida ai personaggi di X-Men Apocalypse

Con Bryan Singer alla regia e allo script, in Apocalypse tornerà anche Simon Kinberg a scrivere la sceneggiatura che si baserà su una storia di Singer, Kinberg, Michael Dougherty e Dan Harris.

Inoltre ci sono anche già i primissimi dettagli relativi alla trama del film: il film sarà ambientato una decina di anni dopo Giorni di un Futuro Passato e rappresenta un passo successivo nella storia. X-Men ApocalypseL’aver alterato la storia nel film precedente ha causato delle reazioni imprevedibili e incontrollate, e la nascita di un nuovo e potente nemico. Charles (James McAvoy), Erik/Magneto (Michael Fassbender), Raven/Mistica (Jennifer Lawrence) e Hank/Bestia (Nicholas Hoult) saranno raggiunti da Ciclope, Tempesta e Jean Grey e dagli altri X-Men per combattere contro il formidabile menico, una antica e potente forza, determinata a causare un’apocalisse come mai si è verificato nella storia dell’umanità. Oscar Isaac è stato scelto per interpretare Apocalisse. Al cast si aggiungono anche Sophie Turner (Jean Grey), Tye Sheridan (Ciclope), Alexandra Shipp (Tempesta), Kodi Smit-McPhee (Nightcrawler), Lana Condor (Jubilee), Olivia Munn (Psylocke).

X-Men Apocalypse è arrivato il 18 m

Sala Webete

Sala Webete

Oggi ho scoperto la ‘sala Web’. A parte averci messo quaranta minuti prima di connettere i neuroni e capire che era uno spazio virtuale (abbiate pazienza. Quando io andavo a scuola i cellulari pesavano ancora due chili e ce li avevano solo i figli dei ricchissimi, che comunque li nascondevano per paura di essere perculati a vita, e Internet era solo un mezzo alternativo per guardare foto porno scaricando a 36k. La mattina decidevi su cosa volevi masturbarti e la sere, se avevi fortuna, era tutto pronto, mentre tua madre bestemmiava perché gli tenevi la linea del telefono occupata), l’avevo presa come una buona occasione per recuperare qualche bel film che mi sono perso causa mio tumulamento per ragioni lavorative al Palazzo della Settimana Orizzontale degli Autori. Vado lì e che te scopro? Che ci sono solo i film più sfigati. Attenzione, non i più brutti.spira mirabilis

Avete presente quei film degli anni ’80 tipo Passaggio per il paradiso, dove c’era un nerd demmerda con la faccia piena di brufoli, i capelli a forma di Pandoro, gli occhiali spessi come una fetta di polenta gialla e la maglietta unta di baccalà mantecato, che poi grazie all’intervento di un mentore più esperto a metà film si toglieva gli occhiali, se faceva la lampada, indossava un giubbotto di pelle e riusciva a rimorchiare la più bella della classe che fino ad allora lo aveva sempre ignorato?

Ecco, questa è la differenza tra ‘brutto’ e ‘sfigato’. Parentesi. Io di questo plot ho sempre preferito la variante in cui alla fine del film lui, ormai infighito e diventato l’eroe della classe, si avvicinava alla bella e chiedeva ‘Mi puoi fare un favore?’ e poi, alla risposta di lei con sguardo sognante ‘Tutto quello che vuoi’ l’apostrofava con un ‘Vai a fare in culo’.drum

Ma tornando a noi, nella sala Web non ci trovi certo Jackie, che tutti oggi ne parlano come il film che non puoi perdere nella vita e io alle prese con una specie di docu-fiction sui Testimoni di Geova. Tanto sticazzi domani il film che non puoi perdere sarà, boh… a occhio e croce quello di Lav Diaz, che i divi ormai se so’ rotti i cojoni pure loro e stanno tutti sull’aereo per casa, per cui per i selfie glamour ci dovremo accontentare. In finale, dopotutto, è pur sempre l’unico filippino al mondo che si presenta più come Bon Jovi che come Ariel di Marco Marzocca. Noi s’è già deciso che se possibile il suo film lo pisciamo per goderci il Lido transumanato manco ci fosse la partita dell’Italia.tommaso(Nel frattempo come avrete notato continua la brandizzazione dei film alla cazzo di cane a opera di Nicola Calocero, Dio l’abbia in gloria).

Comunque, in sala Web c’è un film che mi interessa. Si chiama Liberami ed è un’allegra storia di esorcismi. Sarebbe stato utile ieri alla Carducci e alla Serafini – a cui facciamo tanti auguri che oggi compie gli anni – che si sono trovate alle prese con un autobus driver indemoniato che manco Nicolas Cage in Ghost Rider. Non pago di aver chiuso loro le porte in faccia mentre stavano terminando l’acquisto del biglietto, voci certe avrebbero riferito che costui ha sequestrato un di loro accompagnatore caricandolo sul mezzo con la ferocia di un moderno Caronte e portandolo direttamente con sé tra le fiamme dell’Inferno, inneggiando a Belzebù.

frantz(Ang)

Austerlitz: recensione del documentario di Sergei Loznitsa

Austerlitz: recensione del documentario di Sergei Loznitsa

Non è insolito durante i festival incappare in documentari non proprio facili da digerire, eppure con Austerlitz di Sergei Loznitsa ci troviamo di fronte ad un esperimento nuovo e tragicamente originale. Ambientato ad Auschwitz, il regista trasforma quella che potrebbe essere una comunissima visita guidata all’interno dell’orribile campo di concentramento in una riflessione molto più profonda sulla storia, il ricordo e sull’essere umano.

Austerlitz

Si parla di Auschwitz quindi non solo come luogo di interesse storico ma bensì come meta turistica; Loznitsa punta la sua camera, che sembra quasi immobile, fissa su un sostegno da terra, su alcune delle location più interessanti del campo, come l’ingresso, le prigioni e i forni crematori, e filma l’andirivieni dei turisti, una marea rumorosissima di persone provenienti da tutto il mondo. Girato in bianco e nero e senza l’ausilio di sceneggiatura – le uniche battute che riusciamo a distinguere sono le informazioni sciorinate delle guide turistiche -, è chiaro che l’intento del regista fosse catalizzare l’attenzione del pubblico non sulla location ma sul comportamento delle persone.

 

Come in una sorta di strano esperimento antropologico possiamo facilmente individuare varie tipologie di turisti; ci sono i ragazzini annoiati e quelli che ignorano la guida per giocare con i cellulari, oppure i fanatici dello scatto perfetto che continuano a cambiare posizione per accaparrarsi la foto più bella o ancora comitive che, stanche di camminare per ore al sole, improvvisano un pic nic per terra; c’è chi ride e si sganascia, chi si finge interessato alla storia o chi, incurante degli orrori che quel posto nasconde, continua a scattarsi selfie davanti, per esempio, ai pali delle impiccagioni.

Austerlitz

Nonostante la monotonia e soprattutto la snervante immobilità della scena, una volta trascorsa la prima mezz’ora, Austerlitz riesce a trasformare la noia in interesse ed infine in rabbia. Se si pensa infatti ad Auschwitz lo si immagina come un luogo tetro e silenzioso ancora abitato dai fantasmi di uomini, donne e bambini che in quei luoghi sono andati incontro ad una morte orribile; ma quello che il documentario ci mostra è molto lontano dalla visione idealistica e tragicamente poetica del campo che invece appare sorprendentemente pieno di vita.

Eppure ad incuriosire e stimolare la riflessione è la quasi totale mancanza di rispetto dei turisti per i quali sembra accettabile farsi scattare una foto proprio davanti ai forni crematori. Delle immagini quindi quelle di Austerlitz che fanno male al cuore e che accendono il dibattito sull’alienazione mentale delle nuove generazioni social e sulla preoccupante perdita totali di valori.

Gary Oldman sarà Winston Churchill per Joe Wright

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Gary Oldman sarà Winston Churchill per Joe Wright

La Focus Feature ha annunciato che tornerà a collaborare con la Working Title per la produzione di un biopic dedicato alla vita di Winston Churchill che sarà diretto da Joe Wright, regista di Orgoglio e pregiudizio, Espiazione, Anna Karenina e del più recente Pan.

Nel film il ruolo dell’ex Primo Ministro britannico sarà interpretato da Gary Oldman. Nel cast figurano anche John Hurt (che sarà Neville Chamberlain), Lily James (la segretaria di Churchill), Ben Mendelsohn (Re Giorgio VI) e Kristin Scott Thomas (Clementine, la moglie di Churchill).

Conosciuto principalmente per aver guidato il Regno Unito durante la Seconda guerra mondiale, Churchill è stato suo Primo ministro dal 1940 al 1945 e successivamente dal 1951 al 1955. Noto statista, oratore e stratega, Churchill fu inoltre un ufficiale dell’esercito britannico. Autore prolifico, vinse il Premio Nobel per la Letteratura nel 1953 per i suoi scritti storici.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Anthony McCarten (La Teoria del Tutto). Le riprese inizieranno il prossimo autunno. L’uscita è fissata per il 29 dicembre 2017.

 

L’ultimo volta che abbiamo visto Gary Oldman al cinema è stato in Criminal al fianco di Kevin Costner. Tra i prossimi progetti dell’attore figurano lo sci-fi The Space Between Us e la commedia action The Hitman’s Bodyguard.

Fonte: CS

Doctor Strange: lo Stregone Supremo in una nuova foto

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Doctor Strange: lo Stregone Supremo in una nuova foto

Ecco una nuova immagine da Doctor Strange con lo Stregone Supremo (Benedict Cumberbatch) e il suo Sanctum Sanctorum. La trovate di seguito:

doctor strange

Doctor Strange: il trailer italiano del film con Benedict Cumberbatch

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doctor strange posterL’uscita di Doctor Strange è prevista per il 4 novembre 2016. Dirige Scott Derrickson da una sceneggiatura di Jon Aibel e Glenn Berger, rimaneggiata da Jon Spaihts. Nel cast del film al fianco del protagonista Benedict Cumberbatch sono stati confermati Tilda Swinton, Rachel McAdams e Chiwetel Ejiofor.

Ispirato all’omonimo e celebre personaggio dei fumetti, apparso per la prima volta nel luglio del 1963 nel numero 110 di “Strange Tales”, il film Marvel Doctor Strange racconta la storia del neurochirurgo Stephen Strange, che dopo un terribile incidente automobilistico scopre un mondo nascosto fatto di magia e dimensioni alternative.

Produttore del film, Kevin Feige, con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Alan Fine, Stan Lee e Stephen Broussard come produttori esecutivi.

Fonte: CBM

Matthew McConaughey e Bryce Dallas Howard nel primo trailer di Gold

TWC-Dimension ha diffuso online il primo trailer ufficiale di Gold, il film con Matthew McConaughey ed Edgar Ramirez diretto da Stephen Gaghan (Traffic) su uno script firmato da Patrick MassettJohn Zinman.

Potete vedere il video di seguito:

https://www.youtube.com/watch?v=01habrLjQpw

Il personaggio di McConaughey cerca fortuna e soprattutto oro nella giungla indonesiana, affiancato nell’impresa dal geologo interpretato da Ramirez. 

matthew mcconaugheyBryce Dallas Howard è la fidanzata di lungo corso. Il cast comprende inoltre Corey Stoll, Toby Kebbell, Bruce GreenwoodStacy Keach.

McConaughey produce insieme alla Black Bear di Teddy Schwarzman e la HWY 61 di Michael Nozik, Massett e Zinman. Paul Haggis è uno dei produttori esecutivi. DistribuisceTWC-Dimension.

Gold: ecco la data di uscita del film con Matthew McConaughey

Matthew McConaughey è al momento impegnato sul set de La Torre Nera, mentre l’abbiamo visto di recente in sala come protagonista di Sea of Trees di Gus Van Sant e dell’ancora ancora non uscito The Free State of Jones, mentre Edgar Ramirez interpreta il marito di Jennifer Lawrence in Joy di David O. Russell.

La Torre Nera: Matthew McConaughey sul set a New York – foto

Fonte: Collider

Voyage of Time: prime clip dal documentario di Terrence Malick

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Voyage of Time: prime clip dal documentario di Terrence Malick

Arrivano online le prime due clip tratte da Voyage of Time, nuovo documentario diretto da Terrence Malick. Il film, in versione IMAX, si avvarrà della voce narrante di Brad Pitt e durerà 40 minuti (il titolo di questa versione sarà The IMAX Experience). Per quanto riguarda invece la versione classica da 90 minuti (dal titolo Life’s Journey), in quel caso lo spettatore potrà godere della voce narrante di Cate Blanchett.

Potete vedere le clip di seguito:

https://www.youtube.com/watch?v=VS8hvJLmbPc

https://www.youtube.com/watch?v=Px_u0HFNi1A

Voyage of Time Life’s Journey recensione del film di Terrence Malick

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Voyage of Time è un progetto che Malick aveva in cantiere da oltre 30 anni, e che metterà nuovamente insieme la squadra di produttori di The Tree of Life, tra cui Dede Gardner, Nicolas Gonda (che ha anche prodotto To the Wonder), Sarah Green (The New World), Brad Pitt, Grant Hill e Bill Pohlad. Voyage of Time 2Tra i produttori esecutivi figurano invece Tanner Beard, Mary Bing, Yves Chevalier e Donald Rosenfeld. Secondo le prime indiscrezioni, Brad Pitt potrebbe essere anche una delle voci fuori campo del film.

Voyage of Time è una celebrazione del pianeta Terra, un vero e proprio viaggio nel tempo, dalla nascita dell’universo fino al suo collasso finale. Il film, a cui Malick lavora dal 1970, arriverà negli Stati Uniti il 7 ottobre 2016.

Fonte: Collider

 

Reese Witherspoon nel nuovo film di Ava DuVernay, Nelle Pieghe del Tempo

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Arriva dall’Hollywood Reporter la notizia che il premio Oscar Reese Witherspoon (Walk the Line, Wild) e Mindy Kaling (The Mindy Project, The Office) sarebbero in trattative per unirsi al cast di Nelle pieghe del tempo (A Wrinkle in Time), adattamento cinematografico del romanzo di Madeleine L’Engle del 1962 che sarà diretto da Ava DuVernay, regista dell’acclamato Selma.

Nel cast ci sarà anche la celebre Oprah Winfrey, che con la DuVernay aveva già lavorato proprio nel sopracitato Selma.

Nelle pieghe del tempo è il primo di quattro romanzi, la serie si intitola Time Quartet e gli altri romanzi della tetralogia si intitolano: A Wind in the Door, A Swiftly Tilting Planet e Many Waters. Nel 1989 la L’Engle ha pubblicato An Acceptable Time, che è considerato un quinto libro della stessa serie, anche se ambientato diverse generazioni dopo i primi quattro.

 

Reese Witherspoon e Nicole Kidman di nuovo insieme per Truly Madly Guilty

Di seguito la trama del romanzo Nelle pieghe del tempo: Meg Murry, una ragazza di quattordici anni, è considerata dai suoi coetanei e dai suoi insegnanti una ragazza dal carattere irascibile e stupida, e a scuola non si inserisce bene. La sua famiglia riconosce i suoi problemi come una mancanza di maturità emozionale, ma la considera anche capace di grandi cose. La sua famiglia è composta dalla sua bellissima madre scienziata; da suo padre, anch’egli scienziato scomparso misteriosamente; dal fratello di cinque anni, Charles Wallace Murry — un super genio in erba – e da Sandy e Dennys Murry, i due gemelli atleti di dieci anni.

Il libro incomincia con “Era una notte buia e tempestosa”, un’allusione alle parole iniziali nel romanzo Paul Clifford di Edward George Bulwer-Lytton scritto nel 1830. Dopo un’altra brutta giornata di scuola Meg, non riuscendo a dormire si ritrova con il fratello Charles e la madre in cucina a bere latte. Vedono nel cortile una strana vecchia signora che sembra essersi persa, la fanno entrare per scaldarsi, perché nevica e inizia la conoscenza con la signora Cose’, una donna eccentrica, venuta ad abitare da poco in una casa loro vicina. Charles aveva già precedentemente fatto la sua conoscenza. Dopo aver asciugato i suoi piedi e dopo aver fatto uno spuntino di mezzanotte con Charles, Meg e la loro madre la signora Cosè inizia a dire a una già perplessa Dr. Murry che “esiste davvero una cosa tipo il TESP-ACT”. Subito dopo ciò Meg e Charles incontrano un ragazzo di nome Fort Calvin, anche lui dotato di un’intelligenza molto pronta e sveglia. È un ragazzo di ceto sociale elevato, che sebbene sia uno stereotipo del “grande ragazzo del campus” risulta essere entusiasta di unirsi ai ragazzi per incontrare più lontano la signora Cosè e le sue ugualmente eccentriche amiche signora Chi e Quale.

Cosè, Chi e Quale risultano essere creature trascendentali che trasportano Meg, Charles Wallace, e Calvin per le galassie con il TESP-ACT, che viene definito simile a “piegare” il tessuto dello spazio e del tempo. Le tre signore rivelano ai ragazzi che la galassia sta per essere conquistata da una nuvola oscura, che è la visibile manifestazione del male. Il padre scomparso di Meg stava lavorando per un progetto segreto del governo per ottenere un viaggio più veloce della luce attraverso il TESP-ACT, e accidentalmente finisce su Camazotz, un pianeta alieno che è all’interno della nuvola del male. I ragazzi scoprono anche che la Terra è parzialmente coperta dall’oscurità, sebbene grandi figure religiose, filosofi, artisti stiano combattendo contro di essa. Insieme con il fatto che la signora Cosè era una stella che ha smesso di essere una stella per salvare la Terra dal controllo dell’oscurità. I ragazzi giungono a Camazotz e salvano il padre di Meg che è stato imprigionato da un malvagio cervello senza corpo con potenti poteri telepatici, che gli abitanti di Camazotz chiamano “IT”. Charles Wallace è mentalmente chiamato da IT, ed è lasciato indietro quando gli altri scappano facendo un TESP-ACT attraverso la Cosa Nera e arrivano ad un pianeta abitato da bestie che non hanno la vista, ma sono dotate di intelligenza. Dopo un breve periodo di recupero, Meg è mandata indietro da sola su Camazotz essendole stato detto che è l’unica ad avere il potere per salvare Charles Wallace. Confrontandosi con IT, Meg si rende conto che può liberare suo fratello amandolo intensamente, perché l’amore è un’emozione che IT, nella sua malvagità non può capire. Charles Wallace viene liberato e tutti ritornano sulla Terra.

Fonte: CS

Justice League: il cast insieme per una buona causa – video

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Justice League: il cast insieme per una buona causa – video

I protagonisti di Justice League si sono ritrovati sul set del film che sarà diretto da Zack Snyder per una buona causa.

Si tratta dell’iniziativa #StandingRock, nata con l’obiettivo di bloccare la costruzione di un oleodotto da 3,8 miliardi di dollari che dovrebbe attraversare 4 stati in America e che comporterebbe la demolizione di siti di sepoltura e di enorme rilevanza culturale per gli indiani d’America in North Dakota.

Potete vedere il video di seguito:

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Sinossi: Alimentato dalla sua fede verso l’umanità, restaurata e ispirata dall’atto altruistico di Superman, Bruce Wayne chiede l’aiuto all’alleata, Diana Prince, per affrontare un nemico ancora più grande. Insieme, Batman e Wonder Woman lavoreranno velocemente per trovare e reclutare una squadra di metaumani per controbattere questa grande minaccia che li attende. Ma nonostante la formazione di una squadra di eroi senza precedenti composta da Batman, Wonder Woman, Aquaman, Cyborg e The Flash potrebbe già essere troppo tardi per salvare il pianeta da un attacco di proporzioni catastrofiche.

Justice League: tantissimi dettagli sul film, ruoli, villain e molto altro

Justice LeagueJustice League sarà diretto ancora una volta da Zack Snyder ed è previsto per il 10 novembre 2017. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Tutte le news sul mondo dei film della DC COMICS nel nostro canale dedicata alla DC FILMS.

Fonte: CS

Venezia 73: fuori concorso Planetarium con Lily-Rose Depp

Venezia 73: fuori concorso Planetarium con Lily-Rose Depp

Oggi fuori concorso verrà presentato a Venezia 73, il film PLANETARIUM di Rebecca Zlotowski con Natalie Portman, Lily-Rose Depp e Emmanuel Salinger.

La trama del film: Anni 30. Laura e Kate Barlow sono due giovani sorelle americane che praticano sedute spiritiche. A Parigi, durante il loro tour europeo, incontrano André Korben, un rinomato produttore cinematografico francese. Visionario e controverso, Korben è il proprietario di uno dei più grandi studios della Francia, dove produce film utilizzando costose tecniche americane all’avanguardia, senza badare a spese nonostante la Grande Depressione. Benché scettico, Korben decide di sottoporsi ad una seduta spiritica privata con le sorelle Barlow: gli eventi ai quali assisterà provocheranno in lui un forte shock. Profondamente colpito, offre ospitalità alle ragazze stipulando con loro un contratto annuale allo scopo di sfruttarle per realizzare il primo vero film di fantasmi. Ma le intenzioni di Korben sono ben altre e Laura capisce ben presto che vi sono ragioni più oscure che lo legano a loro.

Venezia 73: oggi Paradise di Andrei Konchalovsky

Il premiato regista Andrei Konchalovsky arriva a Venezia 73 per presentare in concorso Paradise, il suo ultimo film che vede protagonisti Julia Vysotskaya, Christian Clauss, Philippe Duquesne, Victor Sukhorukov, Peter Kurt.

Paradise è un film monito: storie di vita quotidiana durante la Seconda guerra mondiale per ricordare “che questo è stato”. Rai (Paradise) è un lungometraggio sui destini incrociati di tre personaggi nel tempo triste di una guerra senza precedenti: Olga, un’aristocratica russa emigrata e ora parte della Resistenza francese; Jules, un collaborazionista francese; Helmut, un ufficiale di alto rango delle SS.

Venezia 73: il gran giorno di Questi giorni di Giuseppe Piccioni

Venezia 73: il gran giorno di Questi giorni di Giuseppe Piccioni

Oggi è il gran giorno del terzo film in concorso a Venezia 73, ovvero Questi giorni di Giuseppe Piccioni che vede protagonisti Margherita Buy, Marta Gastini, Laura Adriani, Maria Roveran, Caterina Le Caselle, Filippo Timi.

Trama: Una città di provincia. Tra le vecchie mura, nelle scorribande notturne sul lungomare, nell’incanto di un temporaneo sconfinamento nella natura, si consumano i riti quotidiani e le aspettative di quattro ragazze la cui amicizia non nasce da passioni travolgenti, interessi comuni o grandi ideali. Ad unirle non sono le affinità ma le abitudini, gli entusiasmi occasionali, i contrasti inoffensivi, i sentimenti coltivati in segreto. Il loro legame è tuttavia unico e irripetibile come possono essere unici e irripetibili i pochi giorni del viaggio che compiono insieme per accompagnare una di loro a Belgrado, dove l’attendono una misteriosa amica e un’improbabile occasione di lavoro.

Il Corvo: le riprese del nuovo film con Jason Momoa a gennaio 2017

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Secondo quanto riportato da The Wrap, le riprese del chiacchieratissimo e altrettanto travagliato remake de Il Corvo (The Crow), l’ultimo film interpretato dal compianto Brandon Lee, partiranno a gennaio 2017.

Al momento non ci sono ulteriori dettagli sul progetto, ma vi terremo aggiornati. Jason Momoa (Game of Thrones, Aquaman) sarebbe in trattative per interpretare il protagonista del film.

Il Corvo: Jason Momoa in trattative per il remake

Ricordiamo che nel corso di questi anni tantissimi attori sono stati associati al remake del film Il Corvo (The Crow), tra cui Luke Evans, Tom Hiddleston, James McAvoy e Bradley Cooper, ma anche diversi registi come Stephen Norrington, Juan Carlos Fresnadillo e F. Javier Gutierez.

Il corvo – The Crow (The Crow) è un film del 1994 diretto da Alex Proyas, tratto dall’omonimo fumetto di James O’Barr. Il film segna l’ultima e più famosa interpretazione cinematografica di Brandon Lee, morto accidentalmente a causa di un colpo di pistola durante le riprese del film.

Proyas dovette ricorrere a trucchi digitali e a controfigure per poter terminare l’opera, raddoppiandone di fatto i costi. Lo strepitoso successo del film ripagò più che abbondantemente le somme investite, arrivando ad incassare in tutto il mondo la somma complessiva di circa 170 milioni. Vennero successivamente girati tre sequel: Il corvo 2 – La città degli angeli (unico film a collegarsi al primo), Il corvo 3 – Salvation e Il corvo – Preghiera maledetta, che però non hanno mai raggiunto il successo del primo capitolo.

Fonte: TheWrap

Rebecca Ferguson con Hugh Jackman in The Greatest Showman on Earth

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Arriva da Variety la notizia che Rebecca Ferguson, star di Mission Impossible Rogue Nation, è in trattative per unirsi al cast del musical The Greatest Showman on Earth, film in pre-produzione alla 20th Century Fox e in cantiere da diversi anni, che ha finalmente ricevuto l’ok definitivo.

The Greatest Showman on Earth si basa su una sceneggiatura originale di Bill Condon (Dreamgirls) e potrebbe essere il primo musical dopo molto tempo pensato esclusivamente per il cinema.

Rebecca Ferguson protagonista dello sci-fi Life

Hugh Jackman interpreterà il leggendario truffatore showman PT Barnum, infatuatosi della cantante lirica svedese Jenny Lind, conosciuta nell’ambiente come “l’usignolo”. Nel cast ci saranno anche Michelle Williams (Marilyn, Blue Valentine, Il grande e potente Oz), Zac Efron, che si cimenterà nuovamente con il musical dopo il grande successo della serie High School Musical, e Zendaya, che vedremo prossimamente nell’attesissimo Spider-Man Homecoming.

Nel film la Ferguson interpreterà una cantante lirica.Il progetto sarà scritto da Jenny Bicks (Sex and the City) e diretto da Michael Gracey, debuttante alla regia.  Le canzoni originali del filma saranno di autori affermati come Justin Paul e Benz Pasek, Bonnie McKee, Jake Shear e Brian Lapin.

Fonte: CS

Will Smith protagonista del teaser trailer di Collateral Beauty

Will Smith protagonista del teaser trailer di Collateral Beauty

Will Smith (Zona d’ombra, Suicide Squad) è il protagonista del teaser trailer ufficiale di Collateral Beauty, il nuovo film di David Frankel, regista de Il Diavolo Veste Prada.

Il trailer è stato diffuso online d New Line Cinema e Village Roadshow Pictures. Potete vederlo di seguito:

Will Smith nella prima foto ufficiale di Collateral Beauty

Il cast del film comprende Will Smith, Edward Norton, Keira Knightley, Michael Peña, Naomie Harris, Jacob Latimore, Kate Winslet e Helen Mirren. La regia è stata affidata a  David Frankel.

Il dramma, co-prodotto e co-finanziato da Village Roadshow, racconta la storia di un manager pubblicitario di New York (Smith) che cade in depressione a seguito di una pesante tragedia. Per aiutarlo a riprendersi, i suoi colleghi pensano a un piano decisamente non convenzionale, i cui effetti sul protagonista risulteranno imprevedibili e inaspettati.

Collateral Beauty uscirà negli Stati Uniti il 16 dicembre 2016,in contemporanea con Rogue One – A Star Wars Story, atteso primo spin-off della saga di Star Wars con protagonista la candidata all’Oscar Felicity Jones.

Will Smith è attualmente nei cinema italiani con Suicide Squad, il cinecomic di David Ayer in cui l’attore recita al fianco di Margot Robbie, Joel Kinnaman, Viola Davis e Jared Leto.

Fonte: CS

Underworld Blood Wars: il primo trailer ufficiale

Underworld Blood Wars: il primo trailer ufficiale

La Screen Gems e la Lakeshore Entertainment hanno diffuso online il primo trailer ufficiale di Underworld Blood Wars, quinto capitolo della saga di Underworld che vede scontrarsi Vampiri e Licantropi con protagonista la bella Kate Beckinsale.

Underworld Blood Wars: posticipata la data di uscita

L’uscita del film, inizialmente prevista per il 14 ottobre 2016, è stata posticipata di tre mesi: la pellicola arriverà nelle sale il 3 gennaio 2017.

Con Kate Beckinsale nel ruolo di Selene tornerà anche Theo James nel ruolo di David, alleato di Selene. Gli attori britannici Tobias Menzies (Outlander, Roma) e Lara Pulver (Sherlock) avranno i rispettivi ruoli di un nuovo formidabile leader dei Lycans e quello di un feroce ambizioso Vampiro. Charles Dance (Game of Thrones) interpreterà invece un Vampiro anziano, Thomas. A completare il cast stellare del film troviamo: James Faulkner (Game of Thrones), Peter Andersson (The Girl with the Dragon Tattoo), l’esordiente Clementine Nicholson, Bradley James e Daisy Head.

Anna Foerster, meglio conosciuta per il suo lavoro come direttore della fotografia in The Day After Tomorrow e White House Down di Roland Emmerich, si occuperà della regia del film. Underworld Blood Wars, che sarà sceneggiato da Cory Goodman (Priest), verrà prodotto da Gary Lucchesi e Tom Rosenberg per la Lakeshore.

Underworld Blood Wars

Fonte: CS

Venezia 73: Natalie Portman racconta la sua Jackie

Grande protagonista del giro di boa di questo Venezia 73, arriva al Lido Natalie Portman per presentare Jackie, primo film americano del regista cileno Pablo Larraín.

L’attrice premio Oscar per Il Cigno Nero, accompagnata dallo stesso Larraín, ha così spiegato il suo approccio con questa iconica figura femminile: “Jackie era una donna dalle infinite sfumature. Da attrice, la cosa più difficile è stato cogliere le numerose piccole differenze che c’erano tra la sua immagine pubblica e la sua immagine privata”.

Pablo Larraín ha aggiunto: “Jackie era una donna molto misteriosa. Probabilmente la più sconosciuta delle persone conosciute della storia. Abbiamo lavorato a lungo con Natalie su un aspetto in particolare, che è poi essenzialmente il cuore del film: una persona che si trova in un momento di profonda crisi e come decide di affrontarlo”.

Venezia 73: Jackie recensione del film di Pablo Larraín con Natalie Portman

Mettendo in relazione Jackie con la sua penultima opera (un altro biopic, Neruda), Larraín ha specificato: “Non credo di aver utilizzato due stili differenti. Credo di aver utilizzato lo stile più funzionale alla storia. Ho girato quel film e Jackie nel modo che più ritenevo giusto. Sono due film completamente diversi. Il mio intento con Jackie era quello di ricreare una sorta di illusione, un’illusione che potesse racchiudere al suo interno bellezza e dolore. Inoltre, volevo catturare il lato più umano di questa figura così tormentata. Non è un biopic, è più un approccio affascinante su questo bellissimo personaggio”. 

Tornando a parlare del ruolo, la Portman ha dichiarato: “Credo che Jackie sia stato il personaggio più pericoloso che io abbia mai interpretato. Tutti l’America la conosceva. Tutti avevano un’idea di lei. Cadere nell’imitazione era una tentazione costante. Fortunatamente però non ho mai dovuto prendere come riferimento le attrici del passato che l’avevano intepretata. Ci sono talmente tanti materiali su Jackie Kennedy che non ne ho avuto bisogno. Sapevo perfettamente da quali fonti attingere”.

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Jackie: recensione del film con Natalie Portman – Venezia 73

Jackie: recensione del film con Natalie Portman – Venezia 73

Negli ultimi trent’anni a numerose attrici è stato affidato il compito di interpretare al cinema una delle figure più iconiche ma allo stesso tempo anche più enigmatiche del Novecento: Jackie Kennedy. Da Jodie Farber (JFK di Oliver Stone) a Katie Holmes (la miniserie I Kennedys), autori e registi hanno provato ad immortalare sul grande schermo la storia di un autentico e colossale mito, Jackie. Nessuno però era mai arrivato ad offrire una versione inedita ed estremamente personale sulla vita dell’ex First Lady statunitense come Pablo Larraín.

Alla sua prima produzione americana, l’acclamatissimo regista e sceneggiatore cileno – noto per la “trilogia della dittatura” (Tony Manero, Post Morten e No I Giorni dell’Arcobaleno) e per il più recente Il Club, si addentra in territori che nessun cineasta aveva mai avuto il coraggio di esplorare, al limite tra realtà e finzione, tra dolore pubblico e privato.

ùAbbattendo qualsiasi regola e aggirando tutte le insidie e le banalità dei biopic tradizionali, Larraín mette da parte l’intera vita di Jackie Kennedy per focalizzarsi unicamente su quella mattina del 1963 che cambiò per sempre il mondo, quindi sui quattro giorni successivi alla morte di John F. Kennedy, 35esimo presidente degli Stati Uniti. Quello che ne deriva è un ritratto doloroso, assai cupo, seducente in ogni singolo fotogramma, di una donna colta nel triplice ruolo di moglie, madre e vedova che il regista racconta attraverso uno stile sontuoso ed elegante, conferendo alla figura di Jackie (soprattutto grazie all’utilizzo dei primi piani e alla meravigliosa fotografia di Stéphane Fontaine) ancora più magnetismo.

La narrazione prende forma attraverso un’intervista durante la quale Jackie ricorda con lucidità mista a disperazione quei tragici momenti: dalla corsa in ospedale, all’organizzazione del funerale, alla vita per le stanze e i corridoi della Casa Bianca che l’occhio di Larraín riprende come un labirinto intriso di paura e tormento nel quale incastonare una figura che, al di là dell’eleganza, della sofisticatezza e dell’estrema riservatezza, forse per la prima volta diventa umana, vittima di una sofferenza lancinante, preoccupata per i due figli da dover proteggere, oppressa dagli occhi del mondo ancora una volta puntati su di lei.

A dare anima e corpo a questa creatura tanto splendida quanto contraddittoria, una Natalie Portman in assoluto stato di grazia, incantevole nei panni di Jackie Kennedy, struggente in quelli di Jackie, regina detronizzata, senza marito e senza corona.

Prodotto da Darren Aronofsky (Il Cigno Nero, Noah), Jackie è un’opera ammaliante che rasenta la perfezione nel suo mostrare e svelare una delle figure femminili più amate ma anche misteriose della storia; una donna osannata e forse mai realmente compresa, “che non aveva mai sognato la celebrità, ma che era diventata semplicemente… una Kennedy”.

Jackie

Voyage of Time Life’s Journey: recensione del film di Terrence Malick

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Dalle profondità complesse e imperscrutabili della mente di Terrence Malick sono nati alcuni dei grandi film della storia del cinema. Opere sempre raffinate, non per forza capolavori a ogni costo, ma sempre pezzi d’arte di cui discutere, parlare, opere che aiutano ad affrontare la materia cinema con cognizione e approccio critico. Non fa eccezione il suo ultimo lavoro, Voyage of Time: Life’s Journey, documentario naturalistico presentato in concorso alla Mostra di Venezia 2016 e che si colloca esattamente dietro a Tree of Life (Palma d’Oro a Cannes nel 2011).

Venezia 73: Terrence Malick e il suo viaggio nel tempo e nella vita in Voyage of Time Life’s Journey 

L’approccio naturalistico di Malick alla creazione e all’evoluzione del mondo e della vita sulla Terra passa attraverso le immagini colossali di una natura venerata nella sua selvaggia potenza ma anche nella sua intima bellezza e poesia. Con Voyage of Time, Malick chiude quel cerchio cominciato all’inizio della sua carriera, già da La Rabbia Giovane, che vedeva le donne portatrici di senso nelle sue storie. In particolare dopo la Pocahontas di The New World e la madre di Tree of Life, il regista texano riesce a fare il passo ulteriore aggirando le figure intermediarie e rivolgendosi direttamente alla Madre Natura, mai prima d’ora interpellata con questa immediatezza e questa serenità.

Il discorso poetico si fa quindi completo e vivo alla luce di un’intenzione forte che si rispecchia anche nella doppia natura del progetto, diviso tra una formato in IMAX, documentaristico in senso scientifico più stretto, e uno cinematografico, la “versione veneziana”, che si adegua alle esigenze narrative del regista. Con questa esperienza immersiva e nuova, Malick ha voluto mettere in gioco completamente, senza filtri narrativi (per quanto siano ormai diventati sfilacciati), la sua idea cosmologica.

Voyage of Time Life's JourneyVisivamente e musicalmente impeccabile, Voyage of Time Life’s Journey rappresenta una vetta tematica importante per Malick, che sfodera un’altra opera complicata e interessante, che conferma la sua abitudine a fare del grande cinema di cui si discute, che matura e cresce, che lascia traccia di sé nello spettatore e insegnamento ed esempio per chi si approccia all’arte del cinema.

Batman v Superman: per Mel Gibson è un “film di m***a”

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Mel Gibson Festival di Venezia 2016Mel Gibson è noto per essere un personaggio senza troppi peli sulla lingua, cosa che gli ha provocato anche una cattiva fama a Hollywood, trasformando il suo rapporto con le major in una forma di pure sopravvivenza, come lui stesso ha dichiarato di recente al Festival di Venezia 2016. Nella stessa occasione il regista e attore ha parlato di cinecomics e la sua posizione è stata altrettanto dura e senza fronzoli.

“Li guardo e mi gratto la testa. Credo che ci siano un sacco di sprechi ma forse se facessi io una di quelle cose con un green screen verrebbe fuori qualcosa di diverso. Non so. Forse costano proprio tanto, davvero non saprei. Ma mi sembra che si possano fare con meno. Se spendo una somma oltraggiosa di soldi per un film, come fai a rientrare del bidget? Quanto hanno ammesso di aver speso per Batman v Superman? Ed è un film di m***a.”

Venezia 73: Mel Gibson con Hacksaw Ridge racconta un eroe della realtà

Chiaramente a Gibson non interessa di urtare la sensibilità dei fan dei cinefumetti, dal momento che non è affatto interessato al genere. “Non sono interessatyo a queste cose, la differenza tra supereroi dei fumetti e quelli veri è che a quelli veri non serve spandex. Lo spandex deve costare moltissimo.”

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Batman v Superman Dawn of Justice Ultimate Edition, la recensione

TUTTE LE NEWS SULLA DC FILMS e L’UNIVERSO DC AL CINEMA LE TROVATE NEL NOSTRO CANALE DC FILMS.

Qui di seguito la trama ufficiale del film:

Batman v Superman - Henry Cavill“Temendo le azioni incontrastate di un supereroe pari ad una divinità, il formidabile e fortissimo vigilante di Gotham City decide di affrontare il più riverito salvatore di Metropolis , mentre il mondo si batte per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con Batman e Superman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che mette l’umanitá in un pericolo mai conosciuto prima”.

Ricordiamo che Batman v Superman Dawn of JusticeZack Snyder è stato scritto da Chris Terrio, da un soggetto di David S. Goyer. In Batman v Superman saranno presenti Henry Cavill nel ruolo di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno anche: Amy AdamsLaurence FishburneDiane LaneJesse EisenbergRay Fisher, Jason Momoa e Gal Gadot.

Vi ricordiamo che la Ultimate Edition di Batman v Superman è arrivata in DVD e Blu-Ray dal 19 luglio in Italia.

Fonte

Festival di Venezia 2016, foto: Natalie Portman incanta il lido

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È Natalie Portman la protagonista assoluta di oggi al Festival di Venezia 2016. L’attrice è arrivata oggi per presentare JACKIE di  Pablo Larraín con Natalie Portman, Peter Sarsgaard, Greta Gerwig, John Hurt. Ecco tutte le foto: 

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Nel cast del film oltre a Natalie Portman anche Greta Gerwig, Peter Sarsgaard, Max Casella, Beth Grant e John Hurt.

Natalie Portman
Foto La Biennale di Venezia / Iacopo Salvi

Jackie si concentrerà sui quattro giorni successivi all’attentato di Dallas del 1963, quando Jackie Kennedy (interpretata nel film dalla Portman) è costretta ad affronta la disperazione per l’assassinio del marito, il presidente Usa John F. Kennedy, diventando al contempo un’icona agli occhi degli americani e non solo. Nel cast ci sarà anche Peter Sarsgaard (An Education, Experimenter) che interpreterà il ruolo Robert Kennedy, fratello di John.

La settantatreesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si svolge al Lido dal 31 agosto al 10 settembre

Captain America: la trilogia nel pack blu-ray da collezione

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Captain America: la trilogia nel pack blu-ray da collezione

Arriva da Amazon la prima immagine del pack blu-ray da collezione sulla trilogia di Captain America prodotta e targata Marvel Studios. L’edizione arriva subito dopo il debutto in home video di Captain America Civil War.

Captain America

L’edizione sarà acquistabile su Amazon naturalmente e non si hanno notizie sull’edizione Italiana. Al momento non si hanno ulteriori dettagli in merito dunque non resta che aspettare ulteriori notizie.

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 Le notizie e le anticipazioni sul Marvel Cinematic Universe le trovate nel nostro canale dedicato ai Marvel Studios.

Leggi la nostra recensione di Captain America Civil War

Sinossi: Captain America Civil War si svolge subito dopo gli eventi di Avengers: Age of Ultron, con Steve Rogers e gli Avengers costretti ad affrontare i danni collaterali causati dalla loro lotta per proteggere il mondo.Captain America Civil War posterDopo che la città di Lagos, in Nigeria, viene colpita dall’ennesimo incidente internazionale che vede coinvolti gli Avengers, le pressioni politiche chiedono a gran voce un sistema di responsabilità e un consiglio d’amministrazione che decida quando richiedere l’intervento del team. Questa nuova dinamica divide gli Avengers che, al tempo stesso, tentano di proteggere il mondo da un nuovo e malvagio avversario.

Ricordiamo che Captain America: Civil War sarà diretto da Anthony Joe Russo e vedrà nel cast Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Chadwick Boseman, Sebastian Stan, Samuel L. Jackson, Frank Grillo, Jeremy Renner e Daniel BruhlCaptain America Civil War è arrivato nelle sale italiane il 4 maggio 2016.