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Blade: il regista conferma che sarà un film vietato ai minori

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Blade: il regista conferma che sarà un film vietato ai minori

Come noto, ci sono stati molti problemi di produzione dietro al film Blade, che porterà il famoso cacciatore di vampiri all’interno dell’MCU. Il personaggio, interpretato per la prima volta da Wesley Snipes in una trilogia prodotta dalla New Line Cinema, avrà ora il volto di Mahershala Ali e i fan non vedono l’ora di poter sapere e vedere qualcosa di più su tale progetto. Mentre sappiamo che sono in corso lavori per sistemare ciò che non andava nelle prime versioni della sceneggiatura, il regista Yann Damange ha ora rivelato un dettaglio che farà la gioia di molti appassionati di vecchia data del personaggio, ovvero che il film sarà vietato ai minori.

Se Deadpool 3 sarà dunque il primo film vietato ai minori del MCU, Blade sembra proprio sarà il secondo. In un’intervista rilasciata a Deadline, Demange, che si è tenuto vago riguardo i problemi produttivi del film, ha infatti rivelato che Blade sarà classificato R (la sigla che negli USA indica il vietato ai minori di 17 anni), dicendo che: “mi hanno dato la R, il che è molto importante“. Il regista ha poi aggiunto che “per Blade ci divertiremo perché Mahershala è un attore davvero intenso. Sono entusiasta di poter mostrare una sua sorta di spietatezza, una ruvidità che possiede e gli permette di distinguersi su questa terra in un modo tanto particolare.

Ha una forte dignità e integrità, ma possiede una ferocia che di solito tiene sotto la superficie. Voglio liberarla e portarla sullo schermo“, ha concluso il regista. Il fatto che Blade sarà vietato ai minori è un segno del fatto che la Marvel non solo è disposta a correre più rischi, ma sta anche dando maggiore libertà al team creativo che si occupa del progetto. Blade è notoriamente una delle opere più sanguinose e cruente della Marvel Comics e chi ne è fan si aspetta di vedere la sua cupezza e la sua violenza sul grande schermo, nonché i suoi temi più controversi. A questo punto non resta che attendere maggiori novità sul film e sul suo sviluppo.

Blade, tutto quello che sappiamo sul film

Del nuovo Blade e si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il personaggio era già stato raccontato al cinema con i film Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes. La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo sembra aver messo d’accordo tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello estetico che di carisma.

Il Blade di Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del film Eternals, quella in cui compare anche l’attore Kit Harington e la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in Blade. Con il periodo di riprese annunciato, è solo questione di tempo prima che inizio ad arrivare ulteriori notizie sul film, sia per quanto riguarda il cast sia per quanto riguarda il look del protagonista e dell’opera in sé.

Dune: la serie prequel HBO cambia titolo e data di uscita

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Dune: la serie prequel HBO cambia titolo e data di uscita

Mentre la produzione dell’attesissima serie prequel di Dune continua, IGN ha rivelato che il prossimo progetto di Max è stato ribattezzato Dune: Prophecy. Originariamente doveva intitolarsi Dune: The Sisterhood.

Inoltre, è stato anche confermato che HBO sta attualmente pianificando la serie per un’uscita del dramma fantasy nell’autunno 2024. Nonostante lo sciopero SAG-AFTRA in corso, Dune: Prophecy è riuscita a riprendere la produzione lo scorso luglio. Il cast è composto principalmente da membri britannici che lavorano con i contratti Equity.

Chi c’è nel cast della serie prequel di Dune, Dune: Prophecy? 

Ambientato 10.000 anni prima dell’ascensione di Paul Atreides, Dune: Prophecy seguirà le prima dell’ascesa di Paul Atreides e segue le sorelle Harkonnen, interpretate da Watson e Henderson, mentre combattono le forze che minacciano il futuro dell’umanità e fondano la favolosa setta nota come Bene Gesserit. Diane Ademu-John è a bordo come creatrice, scrittrice, co-showrunner e produttrice esecutiva, con Alison Schapker come co-showrunner ed EP. Johan Renck dirigerà il primo episodio e sarà produttore esecutivo, mentre il regista di Dune parte 1 e parte 2. Denis Villeneuve è anche produttore esecutivo. La serie vede protagonisti Emily Watson, Olivia Williams, Jodhi May, Sarah-Sofie Boussnina, Shalom Brune-Franklin, Faoileann Cunningham, Aoife Hinds, Chloe Lea, Travis Fimmel, Mark Strong, Jade Anouka, Chris Mason, Josh Heuston e Edward Davis.

Ambientata nell’universo del romanzo epico Dune di Frank Herbert, Dune: Prophecy è raccontata attraverso gli occhi di un misterioso ordine di donne conosciute come Bene Gesserit. Armati di abilità straordinarie, questo gruppo di donne si intreccia con la politica feudale di Dune, perseguendo i propri piani che alla fine li condurranno all’enigmatico pianeta Arrakis.

Il progetto proviene da Legendary TelevisionDiane Ademu-John ha precedentemente lavorato come co-showrunner con Alison Schapker prima di dimettersi dal ruolo il mese scorso. I produttori esecutivi sono Ademu-John, Schapker, Denis Villeneuve, Jon Spaihts, Scott Z. Burns, Matthew King, John Cameron e Cait Collins, insieme a Brian Herbert, Byron Merritt e Kim Herbert per conto della società di Frank Herbert.

The Crown, Elizabeth Debicki: “insopportabili da girare” le scene che precedono la morte di Diana

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Elizabeth Debicki, tra le star della serie Netflix The Crown, in cui interpreta magistralmente la Principessa Diana, ha descritto le riprese delle scene che raccontano i momenti precedenti alla morte della principessa Diana come “assolutamente insopportabili”.

Con la stagione finale della serie in arrivo la prossima settimana, Debicki ha detto che ricreare alcune delle scene più chiacchierate, guardate, spulciate della storia moderna è stato “difficile”, descrivendo il compito come “pesante, molto maniacale e incredibilmente invasivo”.

Netflix ha già chiarito che la morte di Diana in un incidente stradale a Parigi avrà luogo fuori dallo schermo, ma la serie racconterà i giorni precedenti l’incidente e la forte attenzione della stampa generata da Diana e dal suo partner Dodi Fayed (Khalid Abdalla). Il regista di The Crown, Christian Schwochow, ha recentemente spiegato a Deadline gli sforzi straordinari compiuti per garantire che queste scene fossero gestite con tatto.

“A volte è quasi come una risposta anomala all’essere inseguiti da così tanti attori che interpretano la stampa, perché non puoi andare da nessuna parte e devi solo stare in una situazione del genere per circa un minuto, prima di renderti conto che è completamente insopportabile ”, ha affermato Debicki “E nessuno dovrebbe mai provare cosa si prova a girare le scene di giorno a Parigi, cercando di spostarsi da un posto all’altro, e avere questo sciame intorno a te. Ti senti intrappolato. È un’esperienza davvero spiacevole”.

Nominata agli Emmy e ai Golden Globe per la sua interpretazione di Diana nella quinta stagione, Elizabeth Debicki ha detto che ricreare le scene le ha fatto sentire che “non è stato propriamente come fingere… perché è davvero orrendo avere così tante persone che ti inseguono” urlando contro di te e chiedendo qualcosa.

Debicki ha detto di aver riposto la sua fiducia nel “progetto emotivo” del creatore di The Crown, Peter Morgan, per la principessa del popolo e di voler giustapporre l’orrore dell’incidente con “la vera gioia, felicità, leggerezza e divertimento genuino sullo schermo” nella prima parte della serie.

“Quello era davvero il pezzo che sentivo di poter controllare, in un certo senso, e che è diventato un vero obiettivo. Ne avevo davvero bisogno. Avevo bisogno di divertirmi, e così abbiamo fatto, per quanto abbiamo potuto, con i bambini, Khalid e Salim [Daw, che interpreta il padre di Dodi, Mohamed Al-Fayed]”, ha detto Debicki.

The Crown Stagione 6 uscirà in due momenti separati, un primo blocco di quattro episodi il 16 novembre e il secondo blocco quattro settimane dopo. Il cast della stagione rimane lo stesso della precedente, con Dominic West nel ruolo di Charles, Imelda Staunton nel ruolo della Regina Elisabetta II e Jonathan Pryce che continua a interpretare suo marito, il Principe Filippo.

Nyad – Oltre l’oceano: la storia vera dietro al film Netflix

Nyad – Oltre l’oceano: la storia vera dietro al film Netflix

Un filone particolarmente popolare al cinema è quello del biopic incentrato su imprese sportive, ovvero quei film dedicati a grandi leggende dello sport o su precisi eventi che hanno segnato la storia di determinate discipline. Film come Tonya, Toro scatenato, Rush o Invictus – L’invincibile, tanto per citarne alcuni, sono ottimi esempi di questo sottogenere. Netflix ha ora distribuito un nuovo film classificabile in questo filone, pur se con le sue singolarità. Si tratta di Nyad – Oltrel’oceano, esordio alla regia di Elizabeth Chai Vasarhelyi e Jimmy Chin, i quali a partire da una sceneggiatura di Julia Cox raccontano qui la storia vera di una nuotatrice tanto iconica quanto controversa.

Si tratta di Diana Nyad, che all’età di 64 ha compiuto un’importante impresa relativa al nuoto, suo sport prediletto e nel quale si è distinta in molteplici occasioni. Il film è infatti tratto dalla sua autobiografia Find a Way, nella quale appunto si ripercorrono i traguardi raggiunti e in particolare quello del 2013, su cui Nyad – Oltre l’oceano si concentra. Non si tratta dunque di un vero e proprio biopic sportivo, pur avendo uno sport alla sua base, quanto della storia di una donna e della sua forza d’animo, della sua volontà di non lasciarsi vincere dal tempo che passa e di dimostrare di poter portare a termine ciò che desidera.

Per gli appassionati del genere o di questa tipologia di storie, Nyad – Oltre l’oceano è dunque un titolo da non perdere, capace di emozionare e stupire con quest’incredibile storia vera, dietro cui – come si vedrà – si nascondono però anche alcune perplessità. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera. Infine, si elencheranno anche le procedure da seguire per poter vedere Nyad – Oltre l’oceano in streaming su Netflix.

Nyad - Oltre l'oceano Jodie Foster Annette Bening
Jodie Foster e Annette Bening in Nyad – Oltre l’oceano. Foto di Kimberley French/Netflix, ©2023 NETFLIX

La trama e il cast di Nyad – Oltre l’oceano

Il film racconta la storia vera della nuotatrice Diana Nyad che, dopo aver rinunciato ad una carriera come atleta per diventare una giornalista sportiva, a 64 anni decide di compiere un’impresa destinata a rimanere nella storia. Allenata dalla sua migliore amica Bonnie Stoll e scortata dalla nave di John Bartlett, Diana decide infatti di attraversare a nuoto il tratto che separa Cuba dalla Florida. Oltre alla fatica fisica dovuta all’età, la donna deve affrontare il pericolo di essere attaccata dai feroci squali che vivono in quelle acque. Determinata però fino all’ossessione, non darà ascolto a chi proverà a farle cambiare idea.

Ad interpretare Diana Nyad vi è la pluricandidata all’Oscar Annette Bening. Per interpretare tale ruolo, l’attrice si è allenata nel nuoto, al fine di poter eseguire personalmente alcune delle scene che la vedono compiere tale attività. Ha inoltre avuto modo di incontrare Diana Nyad, venuta a visitare il set, a di nuotare insieme a lei. Nel ruolo dell’amica Bonnie Stoll vi è invece la due volte premio Oscar Jodie Foster, mentre ad interpretare il ruolo di John Bartlett vi è Rhys Ifans, noto per aver interpretato Spike in Notting Hill ma anche Otto Hightower nella serie televisiva HBO House of the Dragon. Ad interpretare Diana a 14 anni, invece, vi è Anna Harriette Pittman.

Nyad – Oltre l’oceano: la storia vera dietro al film

La vita di Diana Nyad è caratterizzata da importanti successi e traguardi raggiunti, ma anche da diverse controversie, cosa che la rende un personaggio quantomai degno di nota. Nata a New York il 22 agosto 1949, Diana Nyad si è avvicinata al nuoto fin da bambina e avrebbe poi iniziato a gareggiare all’età di 10 anni. Dopo essersi distinta in acqua durante le scuole superiori, dove è stata campionessa statale di nuoto a dorso, ha gareggiato al Lake Forest College ed è poi passata a imprese più ambiziose. Nel 1974 ha stabilito un record tra le nuotatrici completando una gara di 22 miglia in Italia in otto ore e undici minuti.

Nel 1975 ha stabilito un altro record nuotando per 28 miglia intorno all’isola di Manhattan in meno di otto ore. Tre anni dopo, Nyad ha fatto il suo primo tentativo di nuotare da Cuba alla Florida all’interno di una gabbia protettiva per squali, ma le condizioni meteorologiche avverse le hanno impedito di completare l’impresa. Nel 1979 ha stabilito un altro record per la più lunga nuotata in acque libere in un oceano, con un percorso di 102 miglia dalle Bahamas alla Florida. Pur avendo compiuto grandi imprese entro il suo trentesimo compleanno, Diana Nyad si allontanò improvvisamente dal nuoto per dedicarsi alla carriera giornalistica.

Nyad - Oltre l'oceano Annette Bening
Jodie Foster e Annette Bening in Nyad – Oltre l’oceano. Foto di Kimberley French/Netflix, ©2023 NETFLIX

Ma il richiamo dell’acqua è comunque rimasto forte in lei e decenni dopo aver intrapreso un nuovo percorso, Diana Nyad ha deciso di non ignorarlo ulteriormente, sperando di portare a termine una sfida che le era sfuggita: nuotare da Cuba alla Florida. Nel 2011 ha dunque tentato due volte l’impresa, ma ha dovuto rinunciare a causa di un attacco d’asma e di punture di meduse. L’anno successivo, invece, il suo quarto tentativo è stato interrotto da una tempesta. Finalmente, il 2 settembre 2013, all’età di 64 anni ha completato con successo l’impresa, nuotando per 110 miglia (pari a circa 177 chilometri) in quasi 53 ore.

Tuttavia, con il suo ritorno alla ribalta sono riemerse numerose controversie legate al suo passato, secondo le quali Nyad sarebbe una bugiarda seriale. Stando ad alcune ricerche condotte, infatti, la nuotatrice avrebbe ad esempio affermato di essere stata la prima a nuotare intorno all’isola di Manhattan, quando in realtà è stata la settima persona a farlo. La sua impresa del 2013 ha a sua volta ricevuto diverse critiche, in primis poiché Nyad ha affermato di essere stata la prima a compiere questa traversata, quando essa era in realtà già stata completata nel 1978 da Walter Poenisch.

Inoltre, l’evento non è stato adeguatamente documentato con telecamere, cosa che un’impresa di questo tipo normalmente prevede. Ancor di più, la tecnologia GPS avrebbe determinato che la sua velocità media in acqua è passata da 1,5 miglia all’ora a 3,9 per diverse ore, generando dunque il sospetto che Nyad abbia ricevuto assistenza, cosa che la mancanza di osservatori indipendenti non farebbe che confermare. Per via di ciò, il Guinness dei primati non ha ad oggi ufficialmente riconosciuto tale impresa, anche per via del fatto che la sua nuotata non sarebbe stata ufficialmente autorizzata dalla World Open Water Swimming Association.

Il trailer di Nyad – Oltre l’oceano e come vedere il film su Netflix

È possibile fruire di Nyad – Oltre l’oceano unicamente grazie alla sua presenza nel catalogo di Netflix, dove attualmente è al 5° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di accedere al catalogo e di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nella piattaforma.

Fonte: Collider

SAG-AFTRA: il sindacato rifiuta l’accordo proposto dall’AMPTP

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SAG-AFTRA: il sindacato rifiuta l’accordo proposto dall’AMPTP

Ci sono aggiornamenti, purtroppo non positivi, sullo sciopero SAG-AFTRA. Il sindacato ha infatti risposto negativamente all’offerta “ultima, migliore e definitiva” degli studios. Lo sciopero degli attori prosegue da 116 giorni.

In un messaggio ai membri, il sindacato ha affermato che sta lavorando per porre fine allo sciopero “responsabilmente”, ma che le due parti hanno ancora divergenze. “Ci sono diversi temi essenziali sui quali non abbiamo ancora un accordo, compresa l’intelligenza artificiale”, ha affermato il sindacato. “Vi terremo informati sull’evolversi degli eventi.”

Il comitato negoziale del sindacato ha trascorso quasi 12 ore domenica per elaborare la sua risposta. L’Alleanza dei produttori cinematografici e televisivi ha indicato che la sua offerta attuale è la migliore che può fare e che non negozierà ulteriormente. L’offerta prevede un bonus per gli spettacoli in streaming, aumenti delle tariffe minime e tutele contro l’intelligenza artificiale.

Diversi membri del comitato negoziale SAG-AFTRA hanno segnalato su Twitter il loro malcontento nei confronti dell’offerta. Quattro di loro hanno ritwittato un appello rivolto ad attori di alto profilo per fare pressione sugli amministratori delegati dello studio affinché riuscissero ad ottenre un accordo più favorevole.

Il sindacato è intenzionato a continuare a lottare per i propri diritti, ma utilizzando il termine “ultimo, migliore e definitivo”, l’AMPTP sta cercando di comunicare che ha ascoltato le argomentazioni del sindacato e non può fare ulteriori concessioni.

Gran parte dei negoziati che hanno preceduto l’incontro di sabato si sono concentrati sulla questione dell’intelligenza artificiale. Tra le altre cose, il sindacato sta cercando di imporre il veto sugli usi dell’intelligenza artificiale per creare “doppi digitali”. Il sindacato vuole anche tariffe salariali minime per l’uso dell’intelligenza artificiale per creare somiglianze digitali, nonché requisiti di consenso ferrei. Nel frattempo, il sindacato ha continuato a manifestare a New York e Los Angeles. SAG-AFTRA ha programmato picchetti regolari fino a giovedì, con un giorno libero previsto venerdì per il Veterans Day.

Apple Studios annuncia un nuovo film dei Peanuts con Snoopy e Charlie Brown

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Apple Studios sta sviluppando un nuovo film sui Peanuts con Charlie Brown, Snoopy e altri personaggi preferiti dai fan. Secondo Variety, il nuovo film sui Peanuts, ancora senza titolo, vedrà Charlie Brown, Snoopy e il resto della banda dei Peanuts partire per una nuova avventura nella Grande Città. La produzione del film dovrebbe iniziare nel 2024.

Chi è coinvolto nel nuovo film dei Peanuts?

Steve Martino, che ha diretto The Peanuts Movie nel 2015, tornerà alla guida del nuovo film, mentre Karen Kirkpatrick di Chicken Run sta scrivendo la sceneggiatura basata su una storia originale di Craig Schulz, Bryan Schulz e Cornelius Uliano.

WildBrain Studios e Peanuts Worldwide stanno producendo il nuovo film dei Peanuts con Apple Studios. Bonnie Arnold, nota per aver prodotto i film di Dragon Trainer della DreamWorks Animations, è anche trai produttori del film.

È davvero speciale portare avanti l’eredità di mio padre con una storia originale scritta da me, da mio figlio Bryan e dal suo compagno di sceneggiatura Neil”, ha dichiarato Craig Schulz, il cui padre, Charles M. Schultz, ha creato i Peanuts. “Siamo entusiasti di collaborare con Apple TV+ e di lavorare con WildBrain Studios per offrire al pubblico una nuovissima avventura dei Peanuts, insieme alla talentuosa Bonnie Arnold come produttrice e Steve Martino come regista. I fan dei Peanuts chiedono a gran voce un altro lungometraggio da anni, e questo film porterà gioia ai nostri milioni di fan in tutto il mondo”. 

Tara Sorensen, responsabile della programmazione per bambini di Apple, ha aggiunto: “I fan di tutte le età sono innamorati dei Peanuts su Apple TV+ . Con la nostra impareggiabile libreria di titoli dei Peanuts e una pluripremiata raccolta di storie che uniscono bambini e famiglie, Apple TV+ è la casa preminente per Snoopy e i suoi amici e offre una selezione di prim’ordine di serie e film con i cartoni animati più amati a livello mondiale. caratteri. Non vediamo l’ora che tutti possano vivere questa commovente nuova avventura con Snoopy, Charlie Brown e la banda nella Grande Città”.

What If…? 2: rivelati nuovi dettagli e la data di uscita della seconda stagione

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La Disney ha rivelato la data di uscita di What If…? 2, l’attesa seconda stagione della serie Marvel antologica animata ambientata nel multiverso del Marvel Cinematic Universe.

Attraverso un comunicato stampa, Disney+ ha rivelato che What If…? 2 debutterà sul servizio di streaming “queste festività natalizie”. Abbiamo qualche occhiata e anticipazione su cosa conterrà la seconda stagione di What If…?, incluso il ritorno di Laurence Fishburne e una nuova eroina Marvel chiamata Kahhori.

What If…? 2 doveva originariamente debuttare su Disney+ all’inizio del 2023, con alcuni prodotti della nuova stagione già lanciati, tra cui le action figure di Goliath e Warrior Gamora di Marvel Legends.

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle storie di What If…? 2  , Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

In What If…? 2 L’Osservatore continua il viaggio come nostra guida attraverso il vasto multiverso, introducendo volti nuovi e familiari in tutto il Marvel Cinematic Universe“, si legge nella sinossi della seconda stagione di What If…?. “La serie antologica animata mette in discussione, rivisita e stravolge i classici momenti cinematografici Marvel con un incredibile cast vocale che include una serie di star che riprendono i loro ruoli iconici”.

La prima stagione di What If…? è stata scritta da AC Bradley e dal regista Bryan Andrew. La serie animata prevedeva anche l’introduzione di The Watcher, che è stato il narratore per tutta la prima stagione ed è stato doppiato da Jeffrey Wright.

La guerra del Tiburtino III gratis a Catania e Palermo con Cinefilos

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Cinefilos.it offre la possibilità di vedere al cinema, gratis, LA GUERRA DEL TIBURTINO III in sala con Fandango Distribuzione.

Le sale disponibili sono quelle del Planet di CATANIA e del Planet di PALERMO.

I biglietti saranno validi per il primo spettacolo serale da giovedì 9 novembre a mercoledì 15 novembre e potranno essere richiesti inviando una email a[email protected].

Guarda il trailer di La guerra del Tiburtino III

The Marvels: i numeri delle prevendite sono dietro a Black Adam e The Flash

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Il percorso delle prevendite intraprese dall’ultimo film del Marvel Cinematic Universe, The Marvels, sembra confermare il periodo difficile che i Marvel Studios stanno affrontando. Il noto sito americano Deadline ha infatti riferito i primi numeri sulle prevendite relative ai biglietti di The Marvels e a quanto pare la pellicola è addirittura indietro rispetto ai numero messi a segno da titoli del DC Studios come Black Adam e The Flash.

Secondo le prime stime rispetto ai numeri sulle prevendite The Marvels potrebbe segnare un record in negativo come una delle aperture più basse per un film del MCU con meno di 70 milioni di dollari nel primo weeekend. Questo significa che il sequel dei Marvel Studios si posizionerà addirittura sotto Eternals del 2021, che aveva 71,2 milioni di dollari.

L’originale Captain Marvel, in confronto, ha incassato 153,4 milioni di dollari dal suo fine settimana di apertura. Per quanto riguarda i film DC sopra menzionati, Black Adam alla fine ha aperto con 67 milioni di dollari, mentre The Flash ha aperto con 55 milioni di dollari.

Nel film, Carol Danvers alias Captain Marvel deve farsi carico del peso di un universo destabilizzato. Quando i suoi compiti la portano in un wormhole anomalo collegato a un rivoluzionario Kree, i suoi poteri si intrecciano con quelli della sua super fan di Jersey City Kamala Khan, alias Ms. Marvel, e con quelli della nipote di Carol, il capitano Monica Rambeau, diventata ora un’astronauta S.A.B.E.R.. Insieme, questo improbabile trio deve fare squadra e imparare a lavorare in sinergia per salvare l’universo come “The Marvels”.

Tutto ciò che sappiamo su The Marvels

The Marvels, il sequel con protagonista il premio Oscar Brie Larson, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision. Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di Candyman. Nel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale. Il film arriverà in sala il 8 novembre 2023.

Brie Larson, Iman Vellani e  Teyonah Parris  sono le protagoniste di The Marvels nei panni di Captain Marvel, Ms. Marvel e Monica Rambeau. Si uniscono al trio Samuel L. Jackson nei panni di Nick Fury, Zawe Ashton nei panni di Dar-Benn e Park Seo-joon nei panni del principe Yan.

Bonelli Entertainment: annunciate la seconda stagione di Dragonero e la serie animata di Martin Mystére

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In occasione del keynote di Sergio Bonelli Editore al Lucca Comics & Games 2023, il Direttore Editoriale Michele Masiero ha aggiornato il pubblico presente sulle novità Bonelli Entertainment.

Dopo un anno impegnativo, in cui la casa di produzione, ancora molto giovane, ha portato al pubblico un film per il cinema (Dampyr, ora disponibile in Home Video), e una serie animata (Dragonero – I Paladini, disponibile su Raiplay), Bonelli Entertainment, insieme ai vertici di Rai Kids, ha confermato che la serie che racconta le avventure di Ian Aranill e dei suoi compagni avrà una seconda stagione.

In questa occasione, è stato mostrato un nuovo poster che annuncia la seconda stagione di Dragonero e mostra Ian, Gmor e Myrva in posa mentre mettono in mostra i loro bracciali dai quali sembra scaturire una nuova magia.

Oltre a Dragonero Seconda Stagione, Masiero ha anche annunciato il prossimo progetto in animazione per Bonelli Entertainment, la serie dedicata a Martin Mystére, per la quale è stato mostrato un primissimo promo animato e un poster che rivela i protagonisti della serie, Martin, Diana e Java, con un aspetto tutto nuovo ma rispettoso della loro controparte a fumetti.

Chi segue il lavoro del braccio produttivo per il multimedia di SBE non può certamente dirsi sorpreso dall’annuncio legato al personaggio creato da Alfredo Castelli. Già lo scorso anno, Vincenzo Sarno di Bonelli Entertainment aveva anticipato che nella scena finale del film di Dampyr erano nascosti dei suggerimenti sul futuro (leggi qui) e Martin Mystére già compariva quindi tra le possibili PI che avrebbero fatto il salto nel multimediale.

Ricordiamo che tra gli altri progetti già annunciati, c’è la serie in live action dedicata a Dylan Dog, per la quale BE lavorerà in collaborazione con la Atomic Monster di James Wan, in fase di pre-produzione.

The Family Plan: trailer della commedia con Mark Wahlberg e Michelle Monaghan

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Apple Original Film ha diffuso il trailer ufficiale di The Family Plan, il nuovo film con Mark Wahlberg e  Michelle Monaghan uscirà il 15 dicembre su Apple TV+.

In The Family Plan Dan Morgan (Mark Wahlberg) ama la sua tranquilla vita di periferia come marito devoto, padre di tre figli e venditore di auto di successo. Ma questa è solo metà della storia. Decenni prima, era un assassino governativo d’élite incaricato di eliminare i soggetti più minacciosi e letali del mondo. Quando i nemici del suo passato lo rintracciano, Dan prende l’ignara moglie (Michelle Monaghan), la figlia adolescente e arrabbiata, il figlio adolescente e gamer professionista e l’adorabile bambino di 10 mesi e parte per un viaggio improvvisato attraverso il paese, fino a Las Vegas. Deciso a proteggere la sua famiglia, regalandole al contempo la vacanza della vita, Dan deve mettere in atto le sue abilità, da tempo sopite, senza rivelare la sua vera identità.

The Family Plan è un film Apple Original prodotto da Skydance Media e diretto da Simon Cellan Jones. David Ellison, Dana Goldberg e Don Granger producono per Skydance, insieme a Mark Wahlberg e Stephen Levinson attraverso Municipal Pictures. John G. Scotti è il produttore esecutivo.

Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, tutte le curiosità sul film

Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, tutte le curiosità sul film

Sull’onda del successo di Transformers, la Hasbro ha fatto sì che un’altra sua celebre linea di giocattoli divenisse protagonista di un film per il cinema. Arriva così in sala, nel 2009, il film G.I. Joe – La nascita dei Cobra (qui la recensione), che ha portato sul grande schermo la squadra speciale ispirata all’omonima serie di action figures, il cui obiettivo, come nel più classico dei casi per questo genere opere, è quello di salvare il mondo da un pericoloso gruppo terroristico. Nel 2013 è poi arrivato un sequel dal titolo G.I. Joe – La vendetta, che però non ha ottenuto il successo sperato. Dopo quasi un decennio, è poi arrivato sul grande schermo Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini (qui la recensione).

Diretto dal regista tedesco Robert Schwentke (noto in particolare per aver diretto i film Red, Insurgent e Allegiant), questo nuovo film dedicato ai G.I. Joe è in realtà – come il titolo lascia immaginare – una origin story del personaggio noto come Snake Eyes, ma oltre a ciò il film funge da prequel e allo stesso tempo da reboot della saga, raccontando il passato di Snake Eyes e rispondendo a moltissime delle domande a cui da anni i fan cercano risposte, come il suo voto di silenzio o la nascita della faida interna all’Arashikage Clan. Con questo nuovo film si è dunque cercato di riavviare l’avventura dei G.I. Joe sul grande schermo, con l’obiettivo di dar vita ad un universo condiviso.

Passato un po’ in sordina per via della pandemia da Covid-19, Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini presenta tutti gli elementi che i fan della saga speravano di vedere, tra grandi combattimenti passando per personaggi complessi e profondamente umani nei loro modi di pensare e agire, distanti dunque dagli stereotipi. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Snake Eyes G.I. Joe - Le origini Andrew Koji

La trama di Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini

Protagonista del film è Snake Eyes, il membro più silenzioso del gruppo militare anti-terrorista, accompagnato in ogni missione dal suo lupo domestico Timber. Quando Snake Eyes salva la vita a un uomo, non immagina che questo sia l’erede legittimo di un antico e segreto clan giapponese, l’Arashikage, che per anni ha portato pace e stabilità al proprio Paese, combattendo il Cobra, la maggiore organizzazione terroristica del mondo. Il suo atto da eroe gli vale dunque l’ammissione a tale clan. Giunto nel Paese del Sol Levante, Snake Eyes viene allora introdotto alla loro dottrina e gli vengono insegnati i dettami dei guerrieri ninja.

Qui l’uomo sente di aver trovato finalmente un posto degno di essere definito “casa” e dove poter rifuggire dalla violenta vita condotta sino a quel momento. Questo momento di tregua, però, è destinato a durare poco. Tutto cambia, infatti, quando la lealtà e la fiducia promessa al clan sembrano venire meno una volta che il suo passato segreto viene rivelato. È a quel punto che Snake Eyes si ritroverà davanti una scelta: mantenere la fiducia di chi gli è stato accanto in questo ultimo periodo o tradirla? Avrà dunque inizio per lui un’avventura imprevista, durante la quale dovrà ritrovare un nuovo equilibrio personale.

Il cast di Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini

Ad interpretare Snake Eyes in questo film vi è l’attore Henry Golding, visto anche in Crazy & Rich, Un piccolo favore e The Gentlemen. Golding ha qui dunque sostituito Ray Park, l’attore che aveva interpretato il personaggio nei primi due film della serie. In quelli, inoltre, Snake Eyes era un personaggio completamente muto, mentre in questo film a lui dedicato – nonostante il suo voto di silenzio – è un personaggio parlante. Inoltre, è stato cambiato dalla razza caucasica fino a quel momento posseduta ad una mista, in quanto Golding è malese ma con origini britanniche. L’attrice Haruka Abe interpreta invece Akiko, capo della sicurezza del clan Arashikage, che sviluppa un profondo legame con Snake Eyes.

L’attore britannico con origini giapponesi Andrew Koji, invece, interpreta Tommy alias Storm Shadow, amico di Snake Eyes. Qui al suo primo ruolo in una grande produzione hollywoodiana, Koji ha affermato di essere stato indeciso sull’accettare o meno il ruolo, non avendo per nulla apprezzato i precedenti due film dedicati ai G.I. Joe. L’attrice Úrsula Corberó, nota per aver interpretato Berlino nella serie La casa di carta, ricopre qui il ruolo della Baronessa, un agente d’élite della Cobra, seconda solo al Comandante Cobra. Per lei, si è trattato del suo primo ruolo in un film di Hollywood. Recita poi nel film anche Samara Weaving nel ruolo di Scarlett, un’agente d’élite e maggiore dell’esercito in G.I. Joe e alleato del clan Arashikage.

Snake Eyes G.I. Joe - Le origini Haruka Abe

Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini: avrà un sequel?

Nel maggio 2020, ovvero oltre un anno prima della distribuzione in sala del film, è stato annunciato lo sviluppo di un sequel, scritto da Joe Shrapnel e Anna Waterhouse, e per il quale era confermato il ritorno di Henry Golding nel ruolo del protagonista Snake Eyes e di Lorenzo di Bonaventura come produttore. Al momento dell’effettiva uscita in sala di Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, però, il film si è affermato come uno scottante insuccesso. A fronte di un budget di circa 110 milioni di dollari, la pellicola è riuscita ad incassarne appena 40 in tutto il mondo. Un risultato che sembra dunque aver bloccato ogni piano riguardante il sequel, del quale infatti non si è più avuto notizia.

Il trailer di Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 6 novembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Martin Scorsese difende la performance di Brendan Fraser in Killers of the Flower Moon

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Brendan Fraser ha stupito la critica, il pubblico e l’Academy con la sua performance di ritorno in The Whale. L’attore premio Oscar si è unito a Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese, uscito nelle sale di tutto il mondo questo  20 ottobre. A causa delle reazioni contrastanti che Brendan Fraser ha avuto interpretando WS Hamilton, Martin Scorsese è intervenuto difendedo la performance “perfetta” del suo attore.

Il premio Oscar non è entrato in Killers of the Flower Moon fino al terzo atto. Quando Ernest Burkhart e suo zio William King Hale vengono processati per gli omicidi della nazione Osage. L’attore che interpreta l’avvocato di Hale, WS Hamilton, interviene in forze, dicendo: “Quest’uomo è il mio cliente!” Anche se non tutti gli spettatori hanno preso bene la recitazione di Brendan Fraser, Variety ha riferito che in una conferenza stampa tramite LADbible Martin Scorsese ha difeso la performance considerandola “perfetta”.

Abbiamo pensato che sarebbe stato fantastico come avvocato e ho ammirato il suo lavoro nel corso degli anni“, ha detto Martin Scorsese. “In realtà è rimasto per un paio di settimane sul set, in particolare quando era nelle nostre riprese successive. Ci siamo divertiti moltissimo lavorando insieme, in particolare con Leo. Soprattutto nella scena in cui dice: “Ti mettono un cappio al collo, ti sta salvando, stupido”. Davvero per noi, quando l’abbiamo sentito… ha scaricato l’intera scena su Leo. È stato perfetto.”

Anche l’attore di George of the Jungle si è divertito moltissimo lavorando con Martin Scorsese. Quando ha parlato al The Howard Stern Show di febbraio, Fraser lo ha definito un “maestro creatore di cinema” aperto ai suggerimenti. L’attore di School Ties ha anche ritenuto impressionante il modo in cui Scorsese ha girato la scena dell’aula di tribunale, utilizzando quattro telecamere “come un’opera“.

Killers of the Flower Moon, tutto quello che c’è da sapere sul film

Martin Scorsese ha diretto e scritto la sceneggiatura con Eric Roth, co-sceneggiatore di Dune e A Star is BornLeonardo DiCaprio interpreta Ernest Burkhart, il nipote di un potente allevatore locale interpretato da Robert De Niro, mentre Lily Gladstone interpreta la moglie Osage Mollie e Jesse Plemons è Tom White, l’agente dell’FBI incaricato di indagare sugli omicidi. Il cast include anche Brendan Fraser e John Lithgow.

Killers of the Flower Moon riunisce ancora una volta Martin Scorsese con i collaboratori di lunga data Leonardo DiCaprio e Robert De Niro. Insieme a loro ci sono l’attore premio Oscar Brendan Fraser, Jesse Plemons, Lily Gladstone, Tantoo Cardinal, Jason Isbell, Sturgill Simpson, Louis Cancelmi, William Belleau, Tatanka Means, Michael Abbott Jr., Pat Healy, Scott Shepherd e molti altri. Il film è una produzione di Apple Studios, Imperative Entertainment e Appian Way Productions, con Dan Friedkin e Bradley Thomas come produttori.

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Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente, nuova clip dal film

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È stata svelata una nuovissima clip di Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente, l’attesissimo prequel di Hunger Games della Lionsgate (distribuito in Italia da Notorious Pictures), con protagonista Rachel Zegler. Il video offre ai fan uno scorcio di una frenetica Lucy durante il caotico inizio dei decimi Hunger Games, mentre cerca di trovare il suo compagno tributo del Distretto 12, Jessup.

Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente arriva nelle sale il 15 novembre.

La trama del film Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente

Anni prima di diventare il tirannico presidente di Panem, il diciottenne Coriolanus Snow è l’ultima speranza per il buon nome della sua casata in declino: un’orgogliosa famiglia caduta in disgrazia nel dopoguerra di Capitol City. Con l’avvicinarsi della decima edizione degli Hunger Games, il giovane Snow teme per la sua reputazione poiché nominato mentore di Lucy Grey Baird, la ragazza tributo del miserabile Distretto 12. Ma quando Lucy Grey magnetizza l’intera nazione di Panem cantando con aria di sfida alla cerimonia della mietitura, Snow comprende che potrebbe ribaltare la situazione a suo favore. Unendo i loro istinti per lo spettacolo e l’astuzia politica, Snow e Lucy mireranno alla sopravvivenza dando vita a una corsa contro il tempo che decreterà chi è l’usignolo e chi il serpente.

Basato sul romanzo prequel del 2020 di  Suzanne Collins, Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente è ambientato diversi decenni prima degli eventi della trilogia di Hunger Games, dove una diciottenne Snow viene assegnata a mentore della ragazza tributo del Distretto 12 ai decimi Hunger Games. Insieme a Zegler e Blyth ci sono Viola Davis, Peter Dinklage, Hunter Schafer, Jason Schwartzman, Josh Andrés Rivera, Max Raphael, Zoe Renee, Ayomide Adegun, Kaitlyn Akinpelumi, Amelie Hoeferle, Sofia Sanchez, Nick Benson, Laurel Marsden, Lilly Cooper, Luna Steeples.

Stranger Things: The First Shadow, un video dal backstage dello spettacolo teatrale

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In occasione dello “Stranger Things Day” Netflix rilascia oggi la featurette dello spettacolo teatrale Stranger Things: The First Shadow, che andrà in scena al Phoenix Theatre di Londra dal 17 novembre 2023 al 25 agosto 2024.

I fan di Stranger Things di tutto il mondo celebrano lo “Stranger Things Day” il 6 novembre, anniversario della scomparsa di Will Byers, un giorno speciale per condividere la loro passione per il mondo di Stranger Things. Netflix festeggia la giornata ripercorrendo le prime quattro stagioni delle celebre serie, offrendo nuove anticipazioni sui canali social, svelando prodotti in edizione limitata online e nei negozi fisici di tutto il mondo e altro ancora.

La trama di Stranger Things: The First Shadow

Hawkins, 1959: una città normale con preoccupazioni regolari. L’auto del giovane Jim Hopper non parte, la sorella di Bob Newby non prende sul serio il suo programma radiofonico e Joyce Maldonado vuole solo laurearsi e andarsene dalla città. Quando arriva il nuovo studente Henry Creel, la sua famiglia scopre che un nuovo inizio non è così facile… e le ombre del passato sono ovunque.

Portata in vita da un team creativo pluripremiato, che porta la narrazione teatrale e l’arte scenica in una dimensione completamente nuova, questa avvincente avventura riporterà il pubblico all’inizio della storia di Stranger Things – e potrebbe contenere la chiave per comprendere il finale della storia.

Stranger Things: The First Shadow di Kate Trefry è prodotto da Netflix e Sonia Friedman Productions. La storia originale è dei fratelli Duffer, Jack Thorne e Kate Trefry, ed è basata sulla serie Netflix Stranger Things creata dai fratelli Duffer, che sono anche produttori creativi.  21 Laps Entertainment è produttore associato.

Il cast dello spettacolo è composto da Shane Attwooll (Chief Hopper), Kemi Awoderu (Sue Anderson), Chase Brown (Lonnie Byers), Christopher Buckley ( Bob Newby), Ammar Duffus (Charles Sinclair), Gilles Geary (Ted Wheeler), Florence Guy (Karen Childress), Max Harwood (Alan Munson), Michael Jibson (Victor Creel), Oscar Lloyd (James Hopper Jr.), Louis McCartney (Henry Creel), Isabella Pappas (Joyce Maldonado), Matthew Pidgeon (Preside Newby), Calum Ross (Walter Henderson), Maisie Norma Seaton (Claudia Yount), Patrick Vaill (Dottor Brenner), Lauren Ward (Virginia Creel), Ella Karuna Williams (Patty Newby) e Anika Boyle, Faith Delaney e Imogen Turner (che si alternano nel ruolo di Alice Creel); con Tricia Adele-Turner, Lauren Arney, Samuel Baxter, Reya-Nyomi Brown, Patricia Castro, Lydia Fraser, Isaac Gryn, Mark Hammersley, Benjamin Lafayette, Tom Peters, Kingdom Sibanda, Tiana Simone, Danny Sykes e Meesha Turner.

Stranger Things: The First Shadow è scritto da Kate Trefry, diretto da Stephen Daldry con il co-regista Justin Martin. Con la scenografia di Miriam Buether, costume design di Brigitte Reiffenstuel, lighting design di Jon Clark, sound design di Paul Arditti, composizione musicale originale, orchestrazione, arrangiamenti e supervisione di D.J. Walde, illusions design ed effetti visivi di Jamie Harrison e Chris Fisher, video design ed effetti visivi di 59 Productions, coreografie di Coral Messam, movement direction di Lynne Page, hair & makeup design di Campbell Young Associates. Il direttore tecnico è Gary Beestone per Gary Beestone Associates, la supervisione degli oggetti di scena è di Mary Halliday, la consulenza sulla pronuncia è di William Conacher, Kev McCurdy si occupa delle scene di azione, il casting è di Jessica Ronane Casting CDG e di Charlotte Sutton CDG e la consulenza internazionale sul casting è di Jim Carnahan.

Creata dai fratelli Duffer, Stranger Things ha debuttato nel luglio 2016 ed è diventata rapidamente una delle serie televisive Netflix più popolari di sempre, con la sola quarta stagione che ha raggiunto oltre 140,7 milioni di visualizzazioni a livello globale. Radicata nella nostalgia degli anni ’80, ha contribuito al ritorno di prodotti della cultura pop del decennio in occasione dell’uscita di ogni nuova stagione, inclusi i waffle Eggo e la New Coke. Più di recente, la serie ha dato nuova vita al brano di Kate Bush “Running Up That Hill”, che ha aumentato gli ascolti su Spotify ed è entrata nella top 10 della classifica Billboard Hot 100 per la prima volta nei suoi 38 anni di storia. La serie ha inoltre ottenuto oltre 70 premi in tutto il mondo, tra cui gli Emmy e lo Screen Actors Guild Award per la straordinaria interpretazione di un cast in una serie drammatica, ed è stata nominata per oltre 230 premi.

La stagione 5 è stata annunciata come l’ultima stagione di Stranger Things insieme a ulteriori progetti in lavorazione, tra cui: Stranger Things: The First Shadow dal vivo sul palco nel West End di Londra e una serie spin-off animata ancora senza titolo.

The Bear: rinnovata per una terza stagione la serie con Jeremy Allen White

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È arrivata la conferma ufficiale che The Bear (qui la recensione della prima stagione), la popolare serie con protagonista Jeremy Allen White, è stata rinnovata per una terza stagione. In Italia, questa è disponibile sulla piattaforma Disney+, dove nell’agosto di quest’anno è stata distribuita l’apprezzatissima seconda stagione. “The Bear, che ha entusiasmato il pubblico nella prima stagione per poi raggiungere livelli ancora più alti nella seconda, è diventato un fenomeno culturale“, ha dichiarato Nick Grad, Presidente di FX Entertainment.

Siamo molto orgogliosi di collaborare con Christopher Storer, Joanna Calo, Josh Senior e il resto del team creativo, nonché con il brillante cast guidato da Jeremy Allen White, Ayo Edebiri e Ebon Moss-Bachrach. Quello che hanno fatto loro e la troupe è davvero notevole e noi e i nostri partner di Hulu e Disney+ ci uniamo ai fan nell’attesa del prossimo capitolo della storia di The Bear“. Ancora non è stata fornita una possibile data di uscita, che dipenderà anche da quanto ancora durerà lo sciopero SAG-AFTRA. Il rinnovo di The Bear è però una notizia che farà certamente contenti tutti i fan della serie.

Iscriviti a Disney+ per guardare The Bear e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

La seconda stagione di The Bear

La seconda stagione di The Bear ha visto Carmen “Carmy” Berzatto (Jeremy Allen White), Sydney Adamu (Ayo Edebiri) e Richard “Richie” Jerimovich (Ebon Moss-Bachrach) mentre lavorano per trasformare la loro malmessa paninoteca in un locale di livello superiore. Nel dare nuova luce al ristorante, non mancheranno però gli imprevisti e la squadra si troverà ad intraprende un viaggio di trasformazione, dove ognuno sarà costretto a confrontarsi con il proprio passato e a fare i conti con chi vuole essere in futuro, rapportandosi ovviamente anche con un contesto quantomai caotico e stressante.

Five Nights At Freddy’s: tutti i modi in cui il film è stato fedele al videogioco

Adattamento dell’omonimo videogioco del 2014, Five Nights At Feddy’s (qui la recensione), forte del fascino della sua controparte giocata, sta avendo un grande successo al botteghino. Seppur non sempre l’operazione di trasposizione vada a favore del film o sia valutata positivamente, il prodotto di Emma Tammi – pur avendo alcuni buchi di trama e momenti difficili da comprendere – risulta essere abbastanza fedele al suo materiale di partenza. Ovviamente, nel caso di una pellicola, e in particolare per il fatto che FNAF non ha una storia corposa sotto, la regista ha avuto sufficiente margine di manovra per sviluppare e arricchire il racconto, integrandolo con inserti originali. Molte altre cose, però, non possiamo non ammettere che invece siano simili al videogame. Ma vediamo quali.

Lasciare il pubblico libero di immaginare

novembre in sala Five Nights at Freddy's

Fra le particolarità che hanno decretato il successo del videogioco Five Nights at Feddy’s vi è il suo lasciare gran parte delle cose all’immaginazione. Seppur il game abbia una storia, bisogna scovarla in piccoli dettagli e questo ha stimolato i fan, nel corso degli anni, a cercare di ricostruire la verità che si cela dietro il racconto. Nonostante il film abbia una trama più corposa e lineare, ha voluto comunque seguire questa scia. Il fatto, quindi, che gli spettatori non assistano a numerosi spaventi è funzionale, in quanto anche il gioco – pur contenendoli – non ha mai mostrato la violenza sullo schermo, ma ha indotto i player a pensare cosa possa accadere fuori campo. Questo perché FNAF è consapevole di non poter essere peggiore dell’immaginazione del giocatore, quindi fa sì che molti orrori non siano visibili. Ed è ciò che accade nella pellicola di Emma Tammi.

Il Freddy Fazbear Pizza è pieno di Ester Eggs

Five Nights at Freddy's

Una delle carte vincenti del film, come abbiamo anche sottolineato nella nostra recensione, è l’accurata scenografia del Freddy Fazbear Pizza. Essendo la chiave di tutto, la realizzazione del ristorante e degli animatronics – nel videogioco – doveva essere impeccabile. Five Nights at Feddy’s è stato in grado di riprodurre fedelmente sia il locale che l’atmosfera inquietante, e dentro di esso ci sono davvero molti ester eggs tutti da scoprire. Se il pubblico mettesse in pausa ogni scena della pellicola, troverebbe molti indizi che lo aiutano a scorpire la storia, dagli animatronics stessi, fino al contatore dei premi e il poster “Celebrate”. Come dicevamo prima, è proprio questa la soluzione che hanno adottato nel gioco per poter, alla fine, permettere ai gamer di ricostruire tutta la trama al suo interno.

In Five Nights At Freddy’s le guardie di sicurezza vengono uccise dagli animatronics

Five Nights At Freddy's

Five Nights at Feddy’s inizia con una guardia di sicurezza che viene inseguita dagli animatronics. Ad un certo punto, impossibilitato a fuggire, questi viene ucciso dai pupazzi in modo molto violento. Come? Dopo averlo legato a una sedia, mettono sul suo viso una maschera di Freddy piena di ingranaggi che girano. Pur essendo la scena in fuori campo, il pubblico è consapevole del modo brutale in cui lo hanno assassinato. Verso la metà del film a Mike accade la stessa cosa, anche se lui riesce (ovviamente) a divincolarsi e scappare. Five Nights at Feddy’s perciò pure qui replica con fedeltà la sua controparte giocata: nel videogame quando i giocatori ricevono un game over, Mike (che sarebbe il personaggio protagonista con cui giocano nel primo FNAF) viene infilato in un vestito vuoto di Freddy, morto. Questo perché gli animatronics vogliono, attraverso le guardie, creare altri come loro. Nella pellicola, dopo averci provato con Mike, decidono di passare alla sorella, Abby.

La tecnologia difettosa della pizzeria

Five Nights at Freddy's film

Una delle cose su cui FNAF pone maggior enfasi e attenzione è l’energia. I giocatori devono infatti tenere sotto controllo il loro livello di energia. Se la esauriscono, perdonono la capacità di chiudere le porte e controllare le telecamere, diventando un bersaglio facile per gli animatronics. Questa caratteristica viene adattata nel film attraverso il degrado e la fatiscenza della pizzeria. Come vediamo sin da subito, Mike è spesso costretto a riavviare la corrente per ripristinare il sistema, dato che non funziona correttamente. Ma anche le telecamere di sicurezza, esattamente come accade nel videogioco, poiché pure queste non vanno molto bene. Inoltre, il sistema di amplificazione si accende all’improvviso per riprodurre musica o voci incomprensibili, e il tutto rende – proprio come nel game – l’atmosfera sinistra e macabra.

La fedeltà degli animatronics di Five Nights At Freddy’s

Five Nights at Freddy's animatronics

In FNAF gli animatronics sono visti, in principal modo, come nemici da evitare. Il giocatore non deve farsi prendere da loro se vuole vivere. Nella controparte filmica Emma Tammi – come era giusto che fosse – conferisce ai pupazzi molta più personalità. Ogni animatronic dovrebbe essere un personaggio a sé stante, ognuno con le proprie caratteristiche, e questo viene trasposto in maniera fedele nella pellicola. Come nel videogioco, ad esempio, Bonnie e Chica sono le più attive. La prima, inoltre, sembra essere la più amichevole, mentre Chica guarda sempre di traverso. Foxy invece è quello fra loro più malconcio, mentre Freddy è il più mansueto. C’è però anche da dare un merito alla loro realizzazione, soprattutto per quanto riguarda la loro espressività. Nel film i loro occhi sono molto più accesi e vispi, sia quando sono tranquilli, sia quando invece sono arrabbiati o pronti a uccidere. Questo innesca nello spettatore una maggiore angoscia, rendendoli davvero avvincenti e disturbanti al punto giusto.

La teoria degli animatronics posseduti di Five Nights At Freddy’s

Five Nights At Freddy's

Un’altra nota di merito va poi alla sub-trama mystery, che riguarda i bambini scomparsi nel Freddy Fazbear Pizza. Quando il primo FNAF debuttò, iniziarono a prendere forma diverse teorie che riguardavano il comportamento degli animatronics. La più concreta era quella per l’appunto dei bambini spariti negli anni Ottanta, i quali, una volta uccisi, erano stati infilati dentro le tute dei pupazzi, fino a quando i loro spiriti non li avevano posseduti. La teoria, alla fine, venne confermata, ed è stata inserita anche nel film. Il mistero – che si svela gradualmente anche attraverso i sogni dello stesso Mike – permea in tutto il lungometraggio fino all’epilogo, ed è una delle strutture principali che ne regge l’intera storia.

Foxy e il cupcake antropomorfo

Five Nights at Freddy's - film

Gli animatronics più violenti di Five Nights at Feddy’s sono Foxy e il cupcake antropomorfo di Chica. Infatti, i principali attacchi provengono proprio da loro due, e questo è in linea con gli schemi d’attaco di FNAF. In realtà, però, nel videogioco il cupcake non uccide direttamente come invece si intuisce nel film, ma in entrambe le versioni è rappresentato come sinistro. Foxy, invece, è il pupazzo più veloce, tanto che può portare al game over davvero con poco preavviso.

Lo Springtrap è William Afton

Five Nights at Freddy's

Nel finale di Five Nights at Feddy’s scopriamo chi è il responsabile (nonché omicida) della scomparsa dei bambini. Il suo nome è William Afton, nonché padre proprio dell’agente di polizia Vanessa (la quale era a conoscenza delle colpe del padre da tempo). Nel videogioco, Afton è rappresentato in modi diversi, fra cui i principali sono il Purple Guy, figura umana di colore viola con un distintivo di sicurezza, e il coniglio giallo conosciuto come Springtrap. Il nome deriva dal fatto che, canonicamente, le chiusure a molla del suo costume da coniglio lo schiacciano a morte, intrappolandolo dunque nell’animatronic.

Nel film la sua morte cerca di essere simile a quella del videogioco. Quando infatti William e Mike si affrontano, dopo che questi ha anche ferito la figlia, l’uomo indossa la tuta da coniglio. Alla fine, poi, grazie ad Abby che disegna la verità su quanto accaduto su un foglio, i pupazzi comprendono di essere stati ingannati e si rivoltano contro di lui, facendo scattare le molle della sua tuta, le quali gli schiacciano la cassa toracica. Il pubblico intuisce che Afton, intrappolato, sta morendo lentamente e in agonia, anche se la conferma non gli viene visivamente data.

Afton e il controllo sugli animatronics di Five Nights At Freddy’s

Five Nights at Freddy's scena

Come dicevamo in precedenza, in Five Nights at Feddy’s, William Afton è colui a causa del quale i bambini muoiono e vengono immessi dentro le tute degli animatronics. Nonostante ciò, i pupazzi, si scopre in seguito, sono comunque controllati da lui, seppur – realisticamente – non dovrebbe essere così. Questa è una cosa a cui molti player vengono portati a credere anche nel videogioco, grazie alla trama nascosta. Come siano controllati e perché non è però dato saperlo, in quanto il motivo del controllo è qualcosa che non viene da nessuna parte spiegato, e nella trasposizione filmica risulta essere persino un buco di trama. Potremmo supporre che la ragione risieda nel fatto che hanno paura di lui, o ancora che Afton sia riuscito a manipolare la loro memoria a tal punto da far dimenticare loro di averli uccisi. Oppure che i bambini, inspiegabilmente, si sentono i suoi assistenti, quasi come fosse un gioco.

Greta Gerwig pensa che una delle star di Barbie dovrebbe interpretare James Bond

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Greta Gerwig ha un’idea su chi dovrebbe interpretare il prossimo James Bond. Parlando con il podcast del Variety ’s Awards Circuit, la regista ha ricordato di aver diretto Kingsley Ben-Adir in una delle ultime scene di Barbie del 2023. Dopo aver detto a Ben-Adir di “salire al trono” durante le riprese del suo ultimo grande momento nel film con Margot Robbie, Greta Gerwig era convinto che l’attore potesse interpretare il prossimo 007.

Tutti sono rimasti a bocca aperta“, ha detto Greta Gerwig. “Ho pensato: porta immediatamente questo filmato a chiunque stia realizzando James Bond.”

Ben-Adir interpreta il Ken del basket in Barbie, un personaggio che viene costantemente visto aggirarsi attorno al Ken di Ryan Gosling. Prima di Barbie, Ben-Adir ha recitato anche in King Arthur – Il potere della spada del 2017, The Commuter del 2018, Noelle del 2019 e One Night in Miami del 2020… Oltre ad avere un ruolo principale nella miniserie Marvel’s Secret Invasion del 2023, Ben – Adir Adir sarà presto visto nei panni di Bob Marley nel prossimo film biografico, Bob Marley: One Love .

È in arrivo un altro film di James Bond?

James Bond è stato visto l’ultima volta in No Time to Die del 2021, che ha rappresentato l”addio e saluto all’interpretazione del personaggio da parte di Daniel Craig. È in programma un riavvio; tuttavia, la produttrice del franchise Barbara Broccoli ha recentemente dichiarato al Guardian che probabilmente ci vorrà un po’ di tempo prima che il progetto decolli.

Pennywise il Clown: tutto quello che non sapete sul cattivo di IT

In arrivo nelle nostre sale il prossimo 19 ottobre, IT di Andy Muschietti (LEGGI LA NOSTRA RECENSIONE) è uno dei film più attesi dell’anno, dal momento che raccoglie le aspettative di tutti i fan del romanzo di Stephen King e degli appassionati (e terrorizzati) spettatori che hanno conosciuto la storia attraverso la mini-serie del 1990.

Ma quanto conoscete bene IT? Ecco tutti i segreti e qualche curiosità sul personaggio più famoso della letteratura kingiana.

Tutto quello che non sapete su Pennywise il Clown

Non proviene dalla Terra

Non proviene dalla TerraCome ben sa chi ha letto il romanzo di King, Pennywise non proviene dalla Terra. Il luogo misterioso della sua provenienza è il Macroverse, un concetto spiegato dall’autore stesso ne La Torre Nera. Da questo posto, IT si è schiantato sulla Terra nell’alba dei tempi, dove è rimasto nascosto fino al 1715, quando ha cominciato a trasformarsi nel predatore che ogni 27 anni circa si è manifestato a Derry, nel Maine. Qualcuno pensa che la città sia quindi cattiva per via della presenza dell’entità, qualcun altro invece crede che essendo di natura cattiva, IT l’abbia scelta come luogo in cui vivere.

Perché spaventa i bambini

Perché spaventa i bambini

Dati tutti i suoi poteri e abilità, Pennywise potrebbe semplicemente avere la meglio su un bambino e mangiarlo. Tuttavia il suo metodo preferito è quello di spaventare le sue vittime, perché in questo modo “hanno un sapore migliore”. Almeno è questo che dice nel film del 2017. Quindi, anche se tecnicamente non li deve spaventare per mangiarli, preferisce farlo perché gli piace.

Pennywise il Clown ha molto poteri

Ha molto poteri

Quale entità malvagia, IT ha numerosi poteri, quasi fosse un supervillain dei fumetti molto molto cattivo. Il primo potere che si presta all’attenzione è il suo essere un mutaforma.Tra gli altri poteri che ha IT c’è la capacità di creare illusioni, può diventare temporaneamente invisibile, si rigenera, controlla le menti altrui, comunica con il pensiero ed esercita la telecinesi. Anche se non è invincibile, IT, nella forma di Pennywise il Clown Ballerino, sembra senz’altro molto forte ai Perdenti.

IT non è solo Pennywise

IT non è solo Pennywise

La sua identità di Pennywise è soltanto la più nota ma non è quella ufficiale, dal momento che può cambiare sembianze a seconda delle paure delle sue vittime: è sangue per Beverly, lupo mannaro per Ritchie, lebbroso per Eddie, mummia per Ben e così via. Tendenzialmente, la creatura si trasforma in ciò che fa più paura allo sfortunato ragazzino designato come preda. Dal 1715 a oggi ha senz’altro assunto dozzine e dozzine di forme per terrorizzare le sue vittime.

Pennywise ha delle debolezze

Pennywise ha delle debolezze

Come tutti i supercattivi, anche IT ha delle debolezze. Come scrive lo stesso King, l’entità è tanto forte quanto lo è la forma che assume, ad esempio nei panni di Pennywise è tanto forte quanto può esserlo un clown sovrannaturale. Può essere senz’altro ferito e nella sua forma più potente, può essere sconfitto dal potere del cerchio e dell’amicizia, cosa che scopriranno i Perdenti a loro spese.

L’ispirazione per il personaggio

L'ispirazione per il personaggio

Uscito nel 1986, It è il romanzo più riconoscibile e di maggior successo di Stephen King. Il Re del Brivido però non ha nascosto che per dare vita al suo Clown si è fatto ispirare da un vero serial killer, John Wayne Gacy, noto come il Clown Killer. Tra il 1972 e il 1978, anno in cui venne arrestato, Gacy si rese responsabile di almeno 33 omicidi di bambini, tutti maschi. Fu poi condannato a morte nel 1980.

L’ispirazione nella cultura pop

L'ispirazione nella cultura pop

A parte quella relativa al personaggio realmente esistito, l’ispirazione per It arriva anche dalla cultura pop, come si legge espressamente nel romanzo. King descrive il clown come un incrocio tra Bozo e Ronald McDonald: cerone bianco, naso e sorriso rosso sangue, capelli arancioni. In realtà durante un’intervista, King in persona ha spiegato che secondo lui i clown divertono più i genitori e risultano inevitabilmente inquietanti per i bambini. Questa affermazione non è certo stata ben digerita dalla World Clown Association.

Pennywise compare in altri libri di King

Pennywise compare in altri libri di King

Da bravo creatore di miti, King ha intessuto una fitta rete di rimandi al suo romanzo più famoso, tanto che Pennywise compare in molti altri suoi libri. Da Le creature del buio a 11/22/63, passando per L’acchiappasogni e Insomnia. Le storie di King non esistono tutte nello stesso universo, ma talvolta l’autore si diverte a creare connessioni. Ne La Torre Nera, ad esempio, c’è la spiegazione del concetto di Macroverso, che è il luogo di provenienza di IT.

Il look del personaggio di Tim Curry

Il look del personaggio di Tim CurryNel 1985 Tim Curry interpretò Tenedra in Legend, ed ebbe una vera e propria traumatica esperienza alle sedute di trucco, tanto che quando gli venne offerto il ruolo di Pennywise, era intenzionato a rifiutare. La produzione della miniserie gli andò in contro con aggiustamenti e cambi di look del personaggio, sotto suoi stessi suggerimenti, tanto che alla fine decise di accettare e di dare vita al clwon che per tanti anni ci ha inseguito nei nostri incubi.

Poteva essere Alice Cooper in IT

Pennywise il Clown in ITProprio a causa della titubanza di Curry, sembra che il personaggio potesse essere affidato al rocker Alice Cooper. Non si sa se il nome di Cooper venne effettivamente considerato o fu soltanto una “ruota di scorta” in attesa di convincere Curry, ma sappiamo che se l’attore avesse ceduto il passo al rocker, avremmo avuto un Pennywise molto diverso.

Gli imitatori di Pennywise il Clown

Gli Imitatori di Pennywise il ClownAnche se la sua nascita è dovuta a ispirazioni dalla vita reale, è capitato anche che Pennywiase avesse a sua volta degli imitatori. Nel 2013 un clown è stato visto vagare senza meta per Northampton. Nel 2014 c’è stato un aumento di clown nelle città californiane di Bakersfield e Wasco. Nel 2016 in North Carolina c’era un continuo avvistare clown. La clown hype è diventata così reale che una catena cinematografica ha creato degli eventi dedicati solo a chi era mascherato da Clown. Di recente, un tweet è diventato virale perché raccontava di una persona andata al cinema a vedere IT e in sala con lui c’era solo un altro spettatore… vestito da clown… con un palloncino rosso.

Non c’è CGI nell’occhio strabico di Pennywise in IT

Non c'è CGI nell'occhio strabico di Pennywise in ITUno dei dettagli che maggiormente ha inquietato gli spettatori americani, nel volto del nuovo Pennywose, è l’occhio strabico, che ogni tanto prende a muoversi in maniera inquietantemente disarmonica. L’elemento è nel romanzo e il regista Muschietti l’ha voluto mantenere nel film. Quello che non sapeva è che Bill Skarsgård, interprete del villain, è davvero capace di effettuare quei movimenti con l’occhio, oltre ad avere esercitato un sorriso demoniaco, insegnatogli dal fratello Gustaf (il Floki di Vikings).

Bill Skarsgård ha preso molto sul serio il suo ruolo

L’attore Bill Skarsgård ha preso davvero sul serio il ruolo che gli è stato affidato. Ha avuto solo dieci giorni per prepararsi e ha deciso di non entrare mai in contatto con i giovani attori che interpretano i Perdenti, per evitare che lo conoscessero di persona. In questo modo, come hanno raccontato anche i protagonisti, alcuni momenti di paura sono autentici. Bill Skarsgård ha inoltre tenuto sempre in grande considerazione il romanzo di King, a cui è tornato spesso per capire a fondo le motivazioni del suo personaggio.

Pennywise ha una Nemesi

Pennywise ha una Nemesi

Si tratta della Tartaruga ed è una sorta di entità benefica astrale, controparte cosmica di IT. Le due entità si contrappongono dall’alba dei tempi, nell’eterna lotta tra bene e male. Ne La Torre Nera, la Tartaruga compare nella veste di Maturin, uno dei dodici guardiani di Beams che sorreggono la Torre. Nella mitologia kingiana, la Tartaruga e IT sono degli essere superiori a confronto dei quali gli esseri umani sono semplici giocattoli.

Pennywise del 2017 parla svedese

Pennywise del 2017 parla svedese

Essendo una creatura antica e potente, è plausibile che IT parli molte lingue. In particolare, avvalendosi del fluente svedese Bill Skarsgård, il regista ha lasciato l’attore libero di inserire qualche battuta in svedese nei suoi dialoghi. In questo modo si accentua la sensazione di distanza e straniamento di fronte a questa creatura così spaventosa. Per chi non lo sapesse, Bill Skarsgård è l’ultimo, in ordine anagrafico, membro della famosa famiglia svedese che ha conquistato Hollywood, a partire da papà Stellan Skarsgård, ai figli Alexander e Gustaf Skarsgård.

Sciopero SAG-AFTRA: gli studios propongono la loro “ultima, migliore e definitiva offerta”

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Con più di tre mesi di sciopero alle spalle, al sindacato SAG-AFTRA è stato ora presentato un accordo da parte degli studi che si dice essere “l’ultima, migliore e definitiva offerta“. La gilda degli attori, come noto, è in sciopero da luglio nella speranza di ottenere una migliore retribuzione per i propri membri e stabilire un sistema più strutturato per determinare i residui dalle piattaforme di streaming. Il sindacato, con questo sciopero SAG-AFTRA si batte inoltre per prevenire un’ulteriore implementazione dell’intelligenza artificiale nelle produzioni, volendo garantire che gli attori non vengano sostituiti da ricreazioni digitali.

Come noto, le trattative con l’AMPTP, ovvero l’alleanza dei produttori cinematografici e televisivi, sono riprese di recente con la minaccia però che, qualora non si giunga a breve ad un accordo, le prossime trattative potrebbero non avvenire prima di gennaio 2024. Ora l’account Twitter ufficiale SAG-AFTRA ha offerto un aggiornamento sui colloqui di sciopero attualmente in corso, comunicando che: “abbiamo ricevuto un’offerta dall’AMPTP che hanno definito “l’ultima, migliore e definitiva”. La stiamo rivedendo e stiamo considerando la nostra risposta nel contesto delle questioni critiche affrontate nelle nostre proposte“.

Un aggiornamento di Variety emerso subito dopo l’annuncio ha poi offerto ulteriori informazioni sui dettagli di questa offerta “finale”, che si dice includa il più grande incremento nei compensi minimi garantiti da oltre 40, ma anche bonus residui più grandi per gli attori con progetti su piattaforme di streaming, compresi quelli che fanno parte degli spettacoli più visti che otterrebbero il doppio dei loro tassi residui standard. L’altro elemento importante che si dice sia incluso nel nuovo accordo offerto riguarda una “protezione completa sull’intelligenza artificiale”, anche se non è stato rivelato cosa essa comprenda.

Anche se l’annuncio del sindacato di non aver ancora accetto l’offerta potrebbe essere visto come un’indicazione che essa non è ancora all’altezza degli standard per cui stanno attualmente scioperando, questo tempo extra può in realtà servire a garantire che ogni membro abbia la possibilità di esaminare i termini proposti ed esprimere le proprie opinioni, prima di procedere con la risposta. L’incontro fissato nel fine settimana potrebbe dunque essere il momento decisivo per porre idealmente fine allo sciopero SAG-AFTRA, che rischirebbe altrimenti di proseguire fino a fine anno.

Invincible: recensione del primo episodio della seconda stagione della serie Prime Video

Bastano poche note di Karma Police dei Radiohead per trasportarci in questo primo episodio della seconda stagione di Invincible. Il giovane Mark Grayson cerca di vivere la sua vita e a fare i conti con il peso della perdita del padre, un abbandono che non ha ancora superato. Infatti, a far da padrone a questo episodio saranno soprattutto le emozioni, i dubbi e le perplessità di Mark che impegnato a fare il supereroe deve anche fare i conti con la vita di tutti i giorni, cercando anche di recuperare il rapporto con la madre. La serie debutta su Prime Video il 3 novembre dove verranno distribuiti, una volta a settimana, i primi quattro episodi. Invincible 2 si compone di otto episodi, i restanti quattro arriveranno nella piattaforma nel 2024.

Invincible, la trama

La seconda stagione riprende quasi immediatamente gli eventi della scorsa stagione. Mark e Debbie cercano di andare avanti, consolidare il loro legame e superare l’assenza di Omni-Man. Ma non solo: madre e figlio devono anche fare i conti con il tradimento del padre che ha sconvolto non solo la società ma anche la sua famiglia. Questo si ripercuote nel giovane diciassettenne quasi afflitto dalla nuova vita come supereroe ma desideroso di portare un cambiamento positivo. Si dice che gli errori dei padri ricadono sui figli, e questo Mark non vuole che accada. Schiacciato dal peso del suo potere e delle sue responsabilità, Invincible ci mostra un lato dei supereroi già visto in precedenza per esempio in Spider-Man: ricadere nei vecchi errori e voltare le spalle all’umanità.

Anche se nella prima stagione ha avuto un ruolo marginale, Deborah Grayson è il personaggio che ha fatto da ponte tra Mark e il padre permettendo anche al pubblico di entrare in empatia con Nolan, fornendogli un po’ di umanità. Debbie sarà centrale in questa stagione offrendo diversi spunti a Mark che non sarà solo perché ad aiutarlo a riprendere il lavoro da supereroe ci sarà Cecil, il suo nuovo capo.

Invincible

Uno sguardo al futuro

Tra i nuovi personaggi presentati nel primo episodio di Invincible, Angstrom Levy è sicuramente il più interessante dato che sarà la porta d’accesso dello show al multiverso. E così mentre parallelamente, in un altro universo, Loki su Disney+ diventa il padrone della linea temporale riuscendo a viaggiare nel tempo, nella serie Prime Video una versione di Levy, con la capacità di creare portali tra le dimensioni, decide di riunire le sue varianti da ogni realtà alternativa diventando il cattivo di questa nuova stagione. Per questo all’inizio dell’episodio siamo catapultati in questa realtà alternativa dove Mark asseconda il padre, passa al lato oscuro uccidendo chiunque gli capiti sotto tiro. Levy, infatti, diffida di Mark e dei Viltrumiti perché in ogni versione del personaggio ha sempre portato alla distruzione in seguito all’alleanza con il padre.

Sempre più spesso ormai il tema dei supereroi viene interiorizzato, tenendo in considerazione più cosa si nasconde dietro la maschera. Questo espediente già usato in moltissimi altri film del genere crea un nuovo livello di empatia con il personaggio, soprattutto se sono rappresentati come giovani diciassettenni in piena crisi. Così anche questa seconda stagione inizia e pone i suoi presupposti su basi solide come appunto il percorso di crescita di Mark in assenza della figura paterna. Ma non si parla solo di sentimenti perché questo primo episodio di Invincible è anche pieno di azione, il che rende questo primo inizio della trama ancora più avvincente. Anche il finale, nel post credit, lascia ampio margine per questa stagione che mescola sentimenti e vendetta.

Box office: C’è ancora domani di nuovo primo

Box office: C’è ancora domani di nuovo primo

Al box office del fine settimana appena concluso C’è ancora domani mantiene il primo posto per la seconda settimana consecutiva. La pellicola, arrivata nelle sale il 26 ottobre, è l’esordio alla regia dell’attrice italiana Paola Cortellesi; nel week end il film ha incassato €1.416.859 a fronte di un totale di 7 milioni di euro.

Secondo classificato è Five nights at freddy’s, horror con Josh Hutcherson (Hunger games) nei panni del protagonista. La pellicola ha incassato €540.306 al suo primo fine settimana in sala, ed i suoi incassi totali hanno già superato i 3 milioni e mezzo dall’uscita nelle sale il 2 novembre.

Al terzo posto troviamo Comandante, con Pierfrancesco Favino nel ruolo del protagonista, diretto da Edoardo de Angelis. La pellicola, presentata come film d’apertura al festival del cinema di Venezia, ha incassato €416.198, a fronte di un totale di poco più di 1 milione e mezzo dal suo arrivo nei cinema il 30 ottobre.

Box office: il resto della classifica

Al quarto e quinto posto si stabiliscono rispettivamente Me contro te il film-vacanze in Transilvania, terza pellicola del due di youtubers, e Killers of the flower moon, nuova opera del noto regista Martin Scorsese con Robert De Niro e Leonardo Di Caprio. Vacanze in Transilvania incassa nel week end €226.146 a fronte di un totale di 4 milioni di euro, mentre Killers of the flower moon incassa €195.675 su un totale di quasi 5 milioni dall’arrivo nei cinema il 19 ottobre. Al sesto posto ritroviamo Saw X, decimo capitolo della saga horror, che incassa €164.705 nel week end e quasi 3 milioni dall’arrivo nelle sale il 25 ottobre.

Settimo ed ottavo classificato sono Anatomia di una caduta, dramma francese vincitore della palma d’oro a Cannes, e Joika-a un passo dal sogno. Anatomia di una caduta incassa €70.022 mentre Joika raggiunge un guadagno di €52.070.

Ultimi due classificati nel box office del week end appena concluso sono Paw Patrol: il super film, pellicola d’animazione e L’ultima volta che siamo stati bambini, esordio alla regia dell’attore italiano Claudio Bisio. Paw Patrol incassa €37.583 a fronte di un totale che sfiora i 2 milioni dal suo approdo nelle sale il 28 settembre, mentre L’ultima volta che siamo stati bambini incassa €30.967 nel fine settimana e poco meno di 1 milione e mezzo dell’uscita nei cinema il 12 ottobre.

Lucca Comics & Games: un luogo per il dialogo e le differenze

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Lucca Comics & Games si è dimostrata ancora una volta uno spazio contemporaneo, fatto di tanta immaginazione ma altrettanta realtà, confronto e partecipazione, nel quale i grandi temi si sono trasformati in disegni, parole, immagini, rappresentazioni, incanalando le emozioni e le ragioni in un preziosissimo flusso creativo.

Questo è stato possibile in un contesto territoriale afflitto dal maltempo, i cui segni rimarranno indelebili per tutti coloro che sono stati colpiti, attorno ai quali si stringe tutta la comunità del festival e ai quali sarà destinata parte dei fondi raccolti con l’asta di beneficenza dell’Area Performance.

Durante questa edizione abbiamo avuto la testimonianza che Lucca Comics & Games rappresenta più della somma delle sue parti; non si misura solo con i numeri. Non sono solo i 314.220 biglietti venduti, i 15.000 addetti ai lavori accreditati, i 700 espositori, le centinaia di ospiti presenti da tutto il mondo (dall’Asia al Sudamerica, agli Stati Uniti, passando per l’Europa), Lucca Comics & Games è anche il ritrovo per i grandi assenti, per chi non c’è ma partecipa da remoto, come gli oltre 130.000 spettatori unici che hanno seguito le dirette del Live Show su Twitch o gli spettatori che hanno guardato gli speciali e le dirette di Rai (ultima quella in onda su Rai 3 oggi dalle 13:00 alle 13:55, rivedibile su RaiPlay).

La chiusura è avvenuta sul palco del Padiglione Carducci, con la consegna a sorpresa dell’autoritratto di Luis Royo che insieme a quello di Frank Miller arricchiranno la collezione della Gallerie degli Uffizi.

Emanuele Vietina, direttore di Lucca Comics & Games: “La capacità di inglobare nel festival le complessità del vivere contemporaneo è un segno di maturità ed è una delle chiavi del successo di Lucca Comics & Games 2023. Complessità che siamo orgogliosi di aver affrontato guidati da valori universali condivisi con tutta la nostra comunità. Questa edizione segna un passaggio di crescita ulteriore, un nuovo percorso che ci prepara alle prossime edizioni con la certezza che l’accoglienza, l’unione, il rispetto della pluralità delle opinioni e delle sensibilità, siano i pilastri di una manifestazione che è e vuole sempre più essere, un punto di riferimento per il settore a livello internazionale e luogo confortevole per tutti”.

Il dibattito di questa edizione è stato l’arricchimento più importante, ciò che alimenta le speranze verso un futuro all’insegna dei valori rappresentati dalla splendida bandiera disegnata da Tomer e Asaf Hanuka che sventola sul poster di Lucca Comics & Games, perché ciò che ci tiene qui, gli uni al fianco degli altri, è la comune passione per le storie, quelle vere, quelle che ci fanno migliorare, insieme.

AREA COMICS

Una serie di incredibili momenti ha segnato l’area Comics con un programma capace di celebrare i Maestri, valorizzare i talenti emergenti e i nuovi progetti editoriali – dal Project Contest alla Self Area, passando per le portfolio review dell’Area Pro – e al tempo stesso cogliere le sfide della contemporaneità. Oggi più che mai il fumetto ha un ruolo di strumento privilegiato per veicolare il dibattito e raccontare il presente, in tutte le sue complesse sfaccettature, come evidenziato nell’incontro Raccontare la guerra. Il mondo, i conflitti, il ruolo della cultura che ha visto protagonisti Emergency (Simonetta Gola) e la Comunità di Sant’Egidio (Mario Marazziti), charity partner di Lucca Comics & Games, insieme con Agnese Pini, direttrice del Gruppo Editoriale QN, Tito Faraci, autore e curatore editoriale per Feltrinelli, gli autori Leo Ortolani, Roberto Recchioni e Sio in dialogo con Emanuele Vietina, direttore di Lucca Comics & Games.

Un’edizione all’insegna del confronto e del dibattito, che ha visto alternarsi sui palchi delle sale incontri alcuni dei nomi più prestigiosi del fumetto mondiale. Per le “voci d’Oriente”, tredici autori e autrici provenienti da Giappone, Corea, Cina e Taiwan hanno regalato incontri e firmacopie speciali ai numerosissimi fan: dal Sol Levante sono stati con noi Naoki Urasawa, Hiro Mashima, Usamaru Furuya (anche protagonista della mostra Usamaru Furuya: This Time is Different a Palazzo Ducale), Masaaki Ninomiya, Kan Takahama, Keigo Shinzo, Shintaro Kago, Satsuki Yoshino, Eldo Yoshimizu. E ancora la coreana Mingwa, il cinese Liang Azha, gli esponenti di Taiwan Animo Chen Rimui Yumin.

Tanti i momenti vissuti con passione, anche dagli ospiti, tra lacrime di commozione e la gioia data dalla calorosissima accoglienza del pubblico lucchese. Tra questi, l’emozione di Giancarlo Berardi che, in occasione dei 25 anni di Julia, è stato premiato a sorpresa dal Sindaco e dal presidente di Lucca Crea durante il Keynote Bonelli; Garth Ennis che confessa di non essersi mai sentito accolto così calorosamente come a Lucca in una convention; le chiacchiere sul rock nel backstage del palco del Teatro del Giglio tra Igort, Jim Lee e Naoki Urasawa (che possiede ben 40 chitarre); lo stesso Urasawa che finalmente ritira i quattro Gran Guinigi vinti nel corso degli anni per le opere seriali e che dona al pubblico degli eccezionali incontri in cui suona la chitarra, disegna dal vivo, canta e regala uno spettacolo unico. E ancora Shinzo Keigo che stupisce il pubblico mostrando l’originalità della sua arte usando un phon, una ciotola, tre barattoli e una tavoletta di legno per la sua tecnica artistica o Frank Miller, in visita alle mostre di Palazzo Ducale, emozionato in particolar modo dalle esposizioni di AkaB e Usamaru Furuya. Un grande successo gli eventi serali legati al mondo del fumetto, totalmente sold out: Blankets, l’opera scelta quest’anno per il progetto di graphic novel theater prodotto da Lucca Crea e Teatro del Giglio ha portato in scena il capolavoro di Craig Thompson – intervenuto con un toccante video saluto – grazie alle straordinarie interpretazioni di tre attori e con la collaborazione di Associazione Down Lucca Aps. E ancora Voci di Mezzo, che con il suo spettacolo in chiave horror ha saputo divertire e coinvolgere il pubblico.

Anche quest’anno abbiamo chiesto di “lasciare il segno” nella nostra Walk of Fame ad alcuni dei protagonisti di questa edizione: Naoki Urasawa, Jim Lee, Hiro Mashima, Garth Ennis, Usamaru Furuya. A cavallo tra il mondo del fumetto e della musica, anche Max Pezzali – ospite del festival per presentare il comic book che lo vede protagonista, disegnato da Roberto Recchioni e prodotto da Lucca Comics & Games – è entrato a far parte di questa preziosa collezione di impronte delle mani.

AREA FANTASY

Oltre 60 incontri, 20 ospiti stranieri, 4 diverse lingue (oltre all’italiano) hanno colorato di tutte le sfumature del fantasy a Lucca Comics & Games. Mondi immaginari ed universi letterari senza confini hanno accolto lettori e lettrici di ogni età a Luk for Fantasy, l’area di Lucca Comics & Games dedicata al fantastico in tutte le sue declinazioni: il Padiglione San Martino, raddoppiato in dimensioni, ha accolto tre grandi gruppi editoriali per la prima volta riuniti a Lucca Comics & Games (Gruppo Mondadori, Gruppo Giunti e GeMS – Gruppo editoriale Mauri Spagnol). Non sono mancati medi e piccoli editori, da nuove case editrici presenti per la prima volta come ADD Editore, Edizioni E/O, Il Saggiatore, L’ippocampo edizioni, Neri Pozza e NuiNui, oltre a Fanucci Editore, Armenia, Future Fiction, Plesio, EKT, NPS Edizioni.

Nel padiglione Carducci, l’Artist playground che ha compiuto 25 anni è stata celebrata dal calendario Lords for Fantasy, edito da Eterea Edizioni e il cui ricavato andrà in beneficenza ad Area Performance ODV. Intorno allo spazio d’elezione degli artisti, si sono riuniti i grandi Maestri dell’Arte Fantasy Luis e Romulo Royo, presenti con una mostra in Palazzo Ducale, Ciruelo, Karl Kopinski, lo studio Design Studio Press con l’artista Chris Ayers, e gli artisti ospiti di Corner4Art Joan Vizcarra, Tony Fernandez, Max Pedreira, Martin Rodriguez, Joaquin Rodriguez e Garotto, e l’Artist Alley dedicata ai 30 anni di Magic: the GatheringIn occasione dei 50 anni della scomparsa di J.R.R. Tolkien, oltre alla mostra Other Minds and Hands: JRRT50 nel tempo e nello spazio, nel gioco e nel fumetto – realizzata grazie alla collaborazione di Oronzo Cilli, Roberto Di Meglio e Francesco Nepitello – il pubblico ha potuto conoscere l’ospite d’onore Brian Sibley. Non potevano mancare, però, le celebrazioni del XXV anno dalla pubblicazione del primo libro in Italia della saga Harry Potter di J.K. Rowling: il festival ha ospitato Miraphora Mina ed Eduardo Lima, i due graphic designer che con il loro Studio MinaLima e il lavoro sugli oggetti di scena dei film della Warner Bros. hanno dato vita e corpo concreto alle parole dell’autrice. A loro è stata dedicata la mostra MinaLima: Makers of Magic, con più di 114 prop originali e bozzetti dei film oltre a illustrazioni e immagini.

Tra i grandi ospiti della narrativa fantasy che hanno incontrato migliaia di lettori e lettrici, per la prima volta in Italia regina del fantasy francese Christelle Dabos e Alexandra Bracken. Tra i grandi ritorni, Christopher Paolini in un seguitissimo incontro digital. E ancora A.Y. Chao, A.J. West, Pedro Oyarbide, Benjamin Lacombe, Camille Monceaux, Kim Bo-Young, James Dashner, Cecilia Randall. E tra gli autori e autrici italiani Licia Troisi, Manlio Castagna, Fiore Manni, Paola Barbato.

AREA MOVIE

Si riconferma il successo dell’Area Movie, sezione a dedicata al cinema e alle serie tv a cura di QMI, che con 33 ospiti11 anteprime8 incontri, circa 2000 minuti di visioni, ha incantato protagonisti e spettatori degli eventi andati in scena tra le cornici del cinema Astra, cinema Centrale e Teatro del Giglio.

Tra le personalità arrivate a Lucca Comics & Games per promuovere le proprie opere il premio Oscar Michael Gondry, i maestri del divertimento Fabio De LuigiLillo e Maccio Capatonda, la leggenda del fumetto Frank Miller, gli attori Giacomo FerraraDomenico Cuomo, i protagonisti della serie Noi siamo leggenda, tra cui Emanuele Di StefanoGiacomo GiorgioNicolas MaupasGiulia LinGiulio PrannoBeatrice Vendramin, e i registi Antonio e Marco ManettiBrando De Sica e Enzo d’Alò. Il maestro dell’animazione a Lucca ha presentato il lungometraggio Mary e lo Spirito di Mezzanotte, ed è entrato a far parte della Walk of Fame di Lucca.

Tante le anteprime e le proiezioni speciali per i fan tra cui: Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente, Five Night at Freddy’sThanksgivingIl ragazzo e l’airone e la serie tv Tutta la luce che non vediamo.

Fra gli eventi dell’Area Movie anche la presentazione del podcast Quante Scene con protagonista Francesco Mandelli, e della docuserie Dove nessuno guarda – il caso Elisa Claps, realizzata dopo il grande successo dell’omonimo podcast di Pablo Trincia.

Confermato anche quest’anno il Community Carpet, il tappeto rosso di Lucca Comics & Games, travolto dall’affetto della grande community di fan e appassionati, in cui il pubblico è assoluto protagonista.

Quindi i partner, che hanno decretato il successo di Area Movie: Rai, Prime Video, Netflix, Universal Pictures, Disney+, Notorious Pictures, Sky, Chora Media, Crunchyroll, Eagle Pictures, Toei Animation, 01 Distribution, I Wonder Pictures, Mediaset Infinity, Lucky Red, Luce Cinecittà, Bim Distribuzione, Warner Bros. Discovery, Bizzarro Movies e Full Action.

AREA GAMES

Nel 2023, Lucca Games ha festeggiato il suo trentesimo anniversario, per l’occasione in un padiglione Carducci di più di 10.000 mq. Gli oltre 150 espositori hanno accolto i visitatori con appuntamenti ed eventi nel segno dei valori che da trent’anni a questa parte rendono l’Area Games un’esperienza unica. Più di 350 i tavoli che hanno coinvolto i giocatori in sessioni dimostrative e tornei di giochi di carte, da tavolo e di ruolo. Oltre 50 gli artisti fantasy presenti per celebrare i 25 anni di Area Performance e donare più di 100 pezzi originali per la consueta asta di beneficenza.

Cuore pulsante del padiglione è stato il Palco Grog Live Show, che ha accolto performance e ospiti illustri, primi tra tutti i due Ambassador Joe Manganiello e Lillo Petrolo. In occasione del trentennale, la mascotte di Lucca Games, Grog, è stata oggetto di restyling a cura di Karl Kopinski e celebrata anche attraverso una statua in cioccolato realizzata da Damiano Carrara ed esposta al centro del padiglione Carducci. Grande partecipazione per il Trofeo Grog, il concorso di pittura di miniature, che ha fatto registrare oltre 120 modelli in gara. Anche per le mostre, Frazetta’s Legacy: Art on Art in padiglione Carducci, Magic: The Gathering 30Grimorio di una community e Lillo Petrolo – Viaggio al centro del modellismo, allestite in Palazzo Arnolfini, hanno emozionato e stupito i molti visitatori intervenuti.

Particolarmente apprezzata anche la ’90s Room, l’esperienza immersiva dell’area Chamber LARP realizzata da Chaos League, in collaborazione con i ragazzi del Liceo Artistico Passaglia di Lucca, che ha fatto registrare il sold out in ogni fascia disponibile, coinvolgendo un pubblico intergenerazionale. L’area Chamber LARP ha coinvolto, nei cinque giorni di fiera, il numero record di 1.450 partecipanti.

AREA VIDEOGAMES

Realtà virtuale, retrogaming, innovazione, anniversari, anteprime: anche quest’anno il mondo del gaming non si è risparmiato. Disseminate tra le vie di Lucca, le 8 aree monotematiche hanno attratto, ogni giorno, migliaia di fan pronti a vivere e condividere le proprie passioni. Dal Gaming Village di MediaWorld alla Cyberpunk Area di Euronics, passando per Bandai NamcoPlaion e GameStop, i videogiocatori hanno avuto la possibilità di provare le ultime novità, partecipare a sessioni di coaching, sfidarsi e arricchire le proprie collezioni. Non poteva mancare la scena eSports, che ha trovato la propria casa al Riot Stadium, che ha coinvolto i più talentuosi pro-player italiani. Oltre 20 i panel dedicati che hanno fatto emergere le più recenti tendenze in ambito di sviluppo e innovazione. Attraverso le parole di Arnar Hrafn Gylfason (Riot Games), Rand Miller (a Lucca C&G per festeggiare i trent’anni di Myst), Jean-Luc Sala (Ubisoft) e Yu Suzuki (autore di pietre miliari come OutRun, After Burner, Virtua Fighter e Shenmue) i fan hanno scoperto i retroscena e le curiosità di un viaggio iniziato oltre 40 anni fa e che non smetterà mai di affascinare e conquistare intere generazioni.

AREA JUNIOR

Al Family Palace i bambini e le bambine presenti hanno affollato i laboratori dedicati a i loro personaggi preferiti: da Nuvola Olga, disegnata insieme all’autrice Nicoletta Costa, a Mortina, l’amatissima bambina zombie creata da Barbara Cantini, ai laboratori dedicati ai Pokémon a cura di Mondadori e la community italiana di Pokémon Millennium. E ancora, Topolino party, che ha coinvolto oltre 250 bambini delle scuole e  i Topolino Lab a cura della Redazione di Topolino Panini Comics, i personaggi della letteratura ridisegnati in chiave Disney con Michela Frare e le W.i.t.c.h. a cura di Giunti, i laboratori di Tridimensional su Frozen, Winx, 44 gattiPinocchio & friends.

Grande partecipazione anche per le anteprime di Hello Kitty, e la proiezione di SUPER SPIKEBALL 2 in collaborazione con RAI Kids e la Federazione Italiana Pallavolo, amatissima serie ideata da Andrea “Lucky” Lucchetta, la proiezione del nuovo film d’animazione di Enzo D’Alò Mary e lo spirito di Mezzanotte e il lancio di Metamostri, il nuovo programma Youtube che parla ai bambini dai 3 ai 7 anni e ai loro genitori.

Giovanni Muciaccia, per la prima volta a Lucca Comics & Games, ha intrattenuto il pubblico con il suo nuovo spettacolo sui meme e poi ha incontrato il pubblico di ogni età per un lungo firmacopie.

Anche le nuove generazioni di Youtuber e Tiktoker sono state tutti i giorni protagoniste di partecipatissimi firmacopie, tra tutti RobyBellafaccia, Jenny PudduGlitter & CandyMax Random e Arianna Craviotto.

Immancabili le attività sempre richiestissime a cura di EmPisa Star Wars Fan Club e Orange Team Lug con i laboratori e l’esposizione dei mattoncini più amati da grandi e piccoli.
La Rai Yoyo Kids Parade con i personaggi più amati, oltre ad Hello Kitty, che ha festeggiato il suo compleanno a Lucca Junior con tanti gadgets ed una coloratissima altalena, anche  Pinocchio e Freeda, i Puffi, Bing e Flop, Lucky, Bluey, Masha e Orso e molti altri.

COSPLAY

Non sarebbe Lucca Comics & Games se non ci fossero i cosplay, e anche quest’anno in migliaia, tra grandi e piccini, hanno indossato i panni dei loro personaggi del cuore. Tra parate e raccolte, come quello di One Piece – che ha visto oltre 600 partecipanti -, ma anche Creamy e Avengers, una folla colorata ha illuminato Lucca nonostante il brutto tempo. Il tutto esaurito è stato registrato alle selezioni italiane dell’ECG – Extreme Cosplay Gathering, il campionato europeo dei cosplayer, e alla Cosplay Academy, la scuola di Lucca Comics and Games per diventare cosplayer in maniera professionale. Da ricordare anche il raduno di X-men e Avengers al Teatro del Giglio con oltre 50 figuranti, che hanno accolto i disegnatori veterani della Marvel, tra cui C.B Cebulski Simone Bianchi e la parata Clic per Riot Games, con una competizione che ha accolto oltre 100 partecipanti. Successo strepitoso anche per la mostra dei prop del Doctor Who, allestita per celebrare il sessantesimo anniversario della serie. C’è stato spazio anche per riflettere sull’espansione dell’universo cosplay e le sue implicazioni durante gli incontri su discriminazione, il bullismo e il body shaming.

JAPAN TOWN

Al Japan non ci si passa, ci si va. Japan town si conferma uno dei punti focali di attrazione per il pubblico del festival, con numeri sempre in costante aumento di anno in anno, sia per quanto riguarda il pubblico sia per quanto riguarda il numero di espositori grazie agli spazi ingranditi con le tensostrutture laterali che la portano ad essere una delle aree commerciali più importanti del Festival. Grande successo per la nuova area lounge con l’area food, il palco del Japan Live lo spazio vintage coin-op, molto apprezzata dai visitatori, che hanno potuto fermarsi e rilassarsi durante i giorni del festival. Sempre piena di giovanissimi l’aula manga che proponeva per tutti i giorni e a tutte le ore workshop di disegno manga per coloro che volevano apprendere i primi rudimenti dello stile nipponico oppure migliorare le proprie tecniche.

AREA MUSIC

Dopo il bellissimo concerto che ha celebrato i 60 anni di carriera degli Oliver Onions, chiusura in bellezza del programma sul palco dell’Area Music con la regina delle sigle Cristina D’Avena, ancora una volta e come sempre sold out, protagonista di Sognando Creamy, lo spettacolo inedito dedicato al celebre personaggio degli anni ‘80, con cui ha regalato al festival l’emozione delle canzoni che appartengono ai ricordi di tutti noi.

AREA DIGITAL

Lucca Comics & Games ha conquistato anche il web con il festival digital trasmesso in streaming su Twitch. I sei host CKibeClaudio Di Biagio, Kurolily, Yotobi, InnTale, Cydonia sono stati il volto di una programmazione sempre più ricca e variegata che con oltre 70 eventi tra talk, interviste, approfondimenti, presentazioni con grandi ospiti dal mondo del fumetto, del gioco, del videogioco, del fantasy, ma anche cast di film e serie tv, ha incollato allo schermo 130.000 spettatori unici per 315.130 visualizzazioni e 48 ore di live complessive.

È tornata anche quest’anno la house of creator che ha ospitato al suo interno 62 Meet&Greet (per un totale di 98 ore di chiacchiere) cui hanno partecipato più di 4.500 persone. Dalle posizioni di streaming gli oltre 50 creator coinvolti hanno streammato più 102 ore di contenuti.

COMMUNITYVERSE

Confermato il successo del progetto Communityverse, che con la mostra Multiverse of Metaverses ha permesso di provare esperienze in realtà virtuale e aumentata ad oltre 12.000 visitatori, con postazioni dedicate a visori di nuova generazione e applicazioni per smartphone al confine tra gaming, marketing, intrattenimento, comunicazioni social, arte e non solo. Online disponibili diverse esperienze tra le quali Luccaverse, il metaverso sperimentale che ci ha accompagnato anche nel pre-festival con ricompense digitali e fisiche. 10 panel hanno affrontato i temi delle nuove tecnologie di frontiera quali metaverso, blockchain, intelligenza artificiale con autorevoli ospiti internazionali  per una divulgazione leggera e ormai indispensabile.

Linea d’Ombra Festival XXVIII edizione 2023, la sfida del cambiamento

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Linea d’Ombra Festival XXVIII edizione, dall’11 al 18 novembre 2023, è nata come una Cha(lle)nge che i direttori artistici Giuseppe D’Antonio Boris Sollazzo hanno vinto prima di cominciare, grazie all’eccezionale programma che per otto giorni regalerà alla città di Salerno eventi, proiezioni e incontri con alcuni dei più importanti protagonisti del cinema italiano di questi anni.

Consolidata la formula che vede camminare in parallelo la proposta cinematografica agli incontri vis-à-vis con i protagonisti del nostro tempo. E così ancora una volta si salirà sul Ring con i fratelli D’InnocenzoGiovanni Veronesi, Francesco Amato, Yari Gugliucci, Edoardo De Angelis, Pietro Castellitto, Tanino Liberatore per chiudere con Nanni Moretti. Durante gli incontri non si parlerà solo di cinema (o fumetto, nel caso di Liberatore, per cui si ringrazia Comicon per la preziosa collaborazione), ma anche di dove stiamo andando e cosa fare per cambiare le sorti di un mondo che sta impazzendo. A chiudere, come tradizione ormai, in note il festival, Greta Scarano con la sua seconda identità, quella di cantante, un esempio lampante di sfida e cambiamento.

I CONCORSI. Per Passaggi d’Europa sono cinque i lungometraggi in concorso e arrivano dall’Irlanda, Ann di Ciaran Creagh; la Francia, Maoussi di Charlotte Schiøler; che partecipa con una prima assoluta; la Gran Bretagna, No Way Home di Yousef Ali Khan; la Bosnia, Excursion di Una Gunjak, e la Svezia, 12 Dares di Izer Aliu.

Con CortoEuropa viene selezionato il miglior cinema breve dell’anno: sono 19 quest’anno i film in concorso, provenienti da 13 diversi paesi. LineaDoc è il concorso dedicato ai documentari, selezione quest’anno davvero di notevole spessore, dodici titoli da nove differenti paesi per una selezione che abbraccia opere da tutto il mondo. E poi c’è VedoAnimato, dedicato ai cortometraggi d’animazione, in tutte le declinazioni, dal passo uno all’animazione 3D.

LE GIURIE. In tandem con la giuria popolare come ogni anno ogni sezione avrà una commissione tecnica dedicata. Con la giuria popolare di Passaggi d’Europa che sarà composta da 100 persone con più di 14 anni di età, ci sarà anche la Giuria Esperti composta da Francesco Amato, regista; Manlio Castagna, scrittore e Jessica Kiang, critica cinematografica. Ai voti dei 25 “popolari” di LineaDoc si affiancheranno quelli della Giuria Esperti con Marco Scotuzzi, regista; Valerio Jalongo, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, e Stefano Testa, operatore di ripresa, montatore video, tecnico di correzione colore e post produzione. Per CortoEuropa ai 100 giurati popolari si affiancheranno Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema; Yari Gugliucci, attore e regista; Mariangela Palmieri, docente di Storia del cinema all’Università degli Studi di Salerno. Con VedoAnimato sono 25 i giurati popolari e con loro avranno un peso determinante per la scelta del podio Stefania Fausto, Visual & Creative Researcher; Pierre Foldes, compositore di musiche e regista; Tanino Liberatore, fumettista, illustratore, disegnatore e pittore.

ANTEPRIMA E PROIEZIONI SPECIALI. Al Cinema Fatima, la storica sala d’essai cittadina, per Linea d’Ombra Festival ci sarà l’anteprima nazionale “20.000 specie di api”, il film spagnolo di Estibaliz Urresola Solaguren che ha un modo meraviglioso di trattare il delicato problema della “disforia di genere”. Nella sezione fuori concorso spazio al networking con le altre realtà del territorio, attive sui temi dell’ambiente, dell’innovazione e della cultura giovanile, con i cortometraggi italiani Wasted di Tobia Passigato, in collaborazione con Giffoni Innovation Hub, e Finalmente casa di Vincenzo Giordano in collaborazione con MAC Fest. L’omaggio alla maestra del cinema Lina Wertmuller e ai racconti brevi dello scrittore Haruki Murakami completano il programma delle proiezioni speciali con il corto-documentario Grazie Lina di Yari Gugliucci e il film d’animazione Blind Willow, Sleeping Woman di Pierre Földes.

UNA NOTTE CON NANNI MORETTI. La tradizionale maratona cinematografica notturna di Linea d’Ombra avrà in presenza anche il suo protagonista. Sarà infatti dedicata a Nanni Moretti e al suo cinema la prova di resistenza che il festival propone agli spettatori più coriacei. Un percorso pensato e ragionato con cui si abbracciano le diverse anime morettiane, da quella classica e ormai cult di Ecce Bombo fino all’ultimo film, in parte un ritorno alle origini, ma in realtà opera che è la sintesi di tutta l’esperienza cinematografica del regista nato a Brunico passando per Il Sol dell’Avvenire. C’è Michele Apicella, il suo alter ego, che naviga attraverso i generi (Bianca, Palombella Rossa), c’è il Moretti più personale, quello di Caro Diario e Mia Madre, e addirittura il Moretti documentarista, con il magnifico SantiagoItalia.

QUINTO ELEMENTO. Non solo cinema, come tradizione, a Linea d’Ombra. L’esplorazione di altri pianeti della cultura, e perché no, di nuovo sfide e cambiamenti, spazia attraverso molte realtà, anche proiettate nel futuro. La MUSICA, quella del Collettivo Okiees che con Rageen presenta il volume 1 di un’inedita forma di concept album, che sposa l’idea della narrazione transmediale, e Ginevra Nervi che in The Disorder of Appearances A/V lascia dialogare musica ambient, elettronica e avant-garde. Il TEATRO, con la piece di Carlo Roselli Diego, racconto di un futuro distopico in cui l’acqua è il bene più prezioso (un raccordo ideale con Mad Max: Fury Road che troviamo nel programma didattico di questa edizione). Il VIDEOCLIP con la “Piccola storia” racconto a cura dei docenti universitari Alfonso Amendola e Andrea Rabbito. Il VIDEOGIOCO, con la performance live di Andrea Facchinetti alla guida della sua auto virtuale di Gran Turismo, simulatore di guida sportiva avanzatissimo e uno dei videogame più venduti del mondo, per proseguire il discorso su questo settore dell’entertainment sempre più importante, soprattutto come linguaggio.

PREMIO CORTO NEXSOFT. 52 sceneggiature, un risultato magnifico per il primo concorso Premio Corto Nexsoft rivolto agli sceneggiatori under 30, italiani ed europei. I quattro finalisti verranno presentati nel corso del festival al giudizio dello scrittore Diego De Silva. Come detto, Linea d’Ombra da sempre ha un occhio attento nei confronti della valorizzazione dei talenti del territorio e vedere che quasi il 50% di questi aspiranti e comunque giovani scrittori per il cinema sono campani è un primo obiettivo raggiunto dal Premio Corto Nexsoft. “Lavori di qualità tecnicamente alta” sono stati definiti dai membri del comitato di preselezione Manuela D’Ovidio (aiuto regista), Dario Renda (produttore cinematografico) e Miki Rosco (esperto di marketing/storyteller).

‘A CHIANA – APPUNTI PER UN FILM. Linea d’Ombra è da alcuni anni anche impegnato nella produzione di contenuti. Il progetto di quest’anno è stato sviluppato in stretta collaborazione con la Banca di Credito Cooperativo Campania Centro e la Fondazione Cassa Rurale di Battipaglia ed è incentrato sulla realizzazione di un docufilm sulla Piana del Sele. Al Festival sarà presentato in una serata speciale, il teaser di questo film dal titolo “‘A Chiana – Appunti per un film” che, come spiega il regista Andrea D’Ambrosio, vuole essere un modo per “recuperare la memoria che rischia di scomparire, ma per fortuna resistono i materiali di archivio” che hanno consentito di ricostruire il “chi siamo” di un territorio, che parte dalla Magna Grecia per arrivare all’Operazione Avalanche, alle lotte contadine del ’49 e all’odierna industria agro-alimentare.

UNIFEST. Nel solco della linea tracciata dal tema di questa edizione, Cha(lle)nge, torna anche quest’anno il concorso UNIFEST, video festival universitario riservato a giovani cineasti, nato da un’idea e con la direzione scientifica del Laboratorio di Storytelling audiovisivo-LABSAV del Dipartimento di Scienze politiche e della comunicazione-DISPC e realizzato in collaborazione tra Università degli Studi di Salerno e Linea d’Ombra Festival. È l’unico contest italiano per le studentesse e gli studenti universitari, non solo italiani, che, con il patrocinio della Consulta Universitaria di Cinema-CUC, prevede anche una masterclass (UNICLASS) con la Teacher Innovator, Laura Cesaro, e un talk (UNIEVENTO) dedicati al festival storytelling. UNIFEST è stato ideato da Filippo Fimiani, professore ordinario di Estetica e Cultura visuale, attualmente coordinatore del Dottorato in Politica e Comunicazione e responsabile del LABSAV che è anche responsabile scientifico; il coordinamento è di Anna Chiara Sabatino. 

MEDIA EDUCATION FACTORY. Premio Corto Nexsoft, Unifest e ‘A Chiana fanno tutti parte di un progetto più ampio all’interno di Linea d’Ombra, la Media Education Factory, una serie di incontri, eventi, proiezioni tese ad ampliare l’insegnamento dell’audiovisivo. Sono molti gli incontri della MEF. Ci sarà la Masterclass di Leonardo Di Costanzo, regista di film bellissimi come Ariaferma e L’intervallo. Un’altra masterclass sarà con Diego De Silva, legata al Premio Corto Nexsoft. A completare questo percorso sulla scrittura l’incontro “La scrittura come mestiere” a cui parteciperanno lo scrittore e psichiatra Corrado De Rosa, il direttore artistico di Salerno Letteratura, Paolo Di Paolo, la scrittrice e blogger Stella Pulpo e Francesca Comencini. La Comencini, inoltre, terrà anche la masterclass “Tanti registri, una regista” per parlare di cinema civile, documentario, film d’autore, Gomorra e del Western di Django. Andrea D’Ambrosio si occuperà della masterclass sul Cinema del Reale, a conclusione del percorso formativo che prevede anche la realizzazione del documentario ‘A Chiana. A questi momenti si aggiungono gli incontri della mattina riservati alle scuole, a cura di Peppe D’Antonio, con la proiezione dei film Mad Max: Fury RoadWall-eCaptain FantasticAntropocene-L’epoca umana e L’ultima ora, opere da analizzare e con cui ragionare sui temi della transizione ecologica insieme ai cinque diversi esperti coinvolti: Marco Gisotti, Alejandra Alfaro Alfieri, Alex Giordano, Alfonso Amendola, Corrado De Rosa.

LINEA D’OMBRA FESTIVAL SEMPRE PIÙ GREEN. Quest’anno LdO ha accettato la sfida dell’Associazione Festival Italiani di Cinema, adottando azioni concrete attente alla sostenibilità ambientale nel rispetto delle linee guida nazionali Green Festival da loro redatte. Le iniziative sono riassunte in 9 punti: mobilità sostenibile (la posizione delle location favorisce l’uso di mezzi pubblici, il raggiungimento a piedi o in bici); riduzione stampa dei materiali, trasportando gran parte su web; allestimenti, da questa edizione parte degli allestimenti è realizzata senza alcun riferimento all’identità visiva dell’edizione corrente, favorendo il riutilizzo nelle edizioni future; gestione dei rifiuti con la raccolta differenziata; produzione di gadget senza riferimento all’identità visiva con la possibilità di essere riutilizzati; gestione degli ospiti ottimizzata per ridurre spostamenti in auto; sostenibilità alimentare con attenzione alla stagionalità e alla territorialità dei prodotti; cultura ambientale e sostenibilità sociale; formazione e comunicazione.

The Brave and the Bold: un tre volte candidato all’Oscar potrebbe scrivere il film del DCU

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Come noto, con l’abbandone del DCEU in favore del DC Universe gestito da James Gunn e Peter Safran, i DC Studios stanno impostando una serie di nuovi film su personaggi già visti al cinema come Superman e Batman. Quest’ultimo sarà infatti protagonista di The Brave and the Bold, regia di Andy Muschietti (The Flash). La storia, stando a quanto riportato, ruoterà attorno a Bruce Wayne che addestra suo figlio, Damian, nei panni di Robin e dovrebbe quindi adattare elementi della serie di fumetti Batman e Robin di Grant Morrison e Frank Quitely.

Per scrivere al meglio questa storia, James Gunn si starebbe ora assicurando il coinvolgimento di uno sceneggiatore tre volte candidato all’Oscar. Secondo i moderatori di r/DCEULeaks, questi sarebbe John Logan, sceneggiatore di Il Gladiatore, The Aviator, Hugo Cabret, per cui è sto candidato all’Oscar, ma anche di Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street, Skyfall Alien: Covenant. Forte di questo curriculum, Logan sarebbe dunque in trattative per scrivere The Brave and the Bold per i DC Studios, che è già da ora uno dei titoli più importanti e attesi, su cui vige però ancora molto mistero.

Ad esempio, non si sa ancora chi interpreterà Batman nel DCU, anche se il nome più gettonato ad oggi è quello della star di The Boys Jensen Ackles. Con lo sciopero SAG-AFTRA in corso, ad ora è però questo un mistero che non verrà svelato. È però una buona notizia che i lavori sul film stiano progredendo e se il coinvolgimento di Logan dovesse essere confermato, lo sceneggiatore potrebbe a breve iniziare a scrivere una prima stesura del film. The Brave and the Bold non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma con Superman: Legacy in sala nel 2025, è possibile che possa avvenire tra il 2026 e il 2027.

Cosa aspettarsi da The Brave and the Bold

Non è stato annunciato alcun cast per The Brave and the Bold. Il presidente della DC James Gunn ha  chiarito che Batman non sarà interpretato da Ben Affleck o Robert Pattinson in questo film. Questo è il terzo film della DCU ad avere un regista associato. James Gunn dirigerà Superman: Legacy e James Mangold dirigerà Swamp Thing. Non si sa ancora una data di uscita.

The Brave and the Bold, quello che sappiamo sul film

Insieme all’introduzione della versione DCU di Batman – che esisterà separatamente dalla versione interpretata da Robert Pattinson nei film di The Batman – il film introdurrà “la Bat-family“, ha detto James Gunn. Il primo tra loro è Robin, che sta tornando completamente ai film live-action per la prima volta dallo sfortunato film del 1997 Batman e Robin. Questa versione di Robin sarà impersonificata da Damian Wayne, che Gunn ha descritto come “il nostro Robin preferito, “un piccolo figlio di puttana” e “un assassino”.  Damian, per chi non lo sapesse, è il figlio biologico di Bruce Wayne, di cui non quest’ultimo non conosceva l’esistenza.

Avengers: Secret Wars, un altro Avenger originale avrebbe firmato per un ritorno nel MCU

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Come anticipato, i Marvel Studios starebbero valutando l’idea di riportare sul grande schermo la squadra dei sei Avengers originali, i quali dovrebbero comparire di nuovo insieme nel capitolo conclusivo della Multiverse Saga, Avengers: Secret Wars. Qualche giorno fa, l’insider noto su Twitter come @MyTimeToShineHello ha riportato la notizia secondo cui Robert Downey Jr. si sarebbe detto disponibile a riprendere il ruolo di Iron Man per tale film, oltre ad aver indicato quelli che dovrebbero essere i due protagonisti. Lo stesso insider riporta ora che un altro dei sei Avengers originali avrebbe accettato di indossare di nuovo il proprio costume.

Si tratta di Chris Evans e se la cosa fosse confermata, riprenderebbe dunque il ruolo di Capitan America all’interno dell’MCU. Si tratta però, ad ora, di rumor non confermati e che probabilmente rimarranno tali ancora a lungo. Se la notizia dovesse però venire confermata, occorrerà capire se gli iconici interpreti degli Avengers interpreteranno i loro personaggi originali o delle loro varianti. Come noto, l’ultima volta che Evans ha interpretato Captain America è stato in Avengers: Endgame, concludendo il proprio arco narrativo come un uomo anziano che aveva però avuto modo di vivere la vita che fino a quel momento gli era stata negata.

Alla fine di quel film, inoltre, Evans consegnava lo scudo di Captain America al suo fedele amico Sam Wilson, che ha poi dunque ereditato il ruolo nella serie The Falcon and the Winter Soldier e nell’atteso Captain America: Brave New World. Sulla base di ciò, è difficile stabile se e come lo Steve Rogers di Evans potrebbe tornare in scena. Di certo, se davvero i Marvel Studios stanno cercando di riunire i sei Avengers originali per Avengers: Secret Wars, sembra esserci tutta l’intenzione da parte loro di rendere questo un film di proporzioni colossali, ancor di più di ciò che è stato nel 2019 Avengers: Endgame.

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Barbenheimer: il fenomeno cinematografico dell’estate diventa un film!

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Il fenomeno cinematografico dell’estate, il Barbenheimer, che ha visto “scontrarsi” Barbie e Oppenheimer, sta per smettere di essere solo un evento culturale e diventerà invece un vero e proprio film. Come riportato da THR Charles Band, il prolifico produttore di B-Movie che realizza commedie horror a basso budget fin dai primi anni ’70, ha infatti confermato la notizia, affermando che “è vero al 100%”. Il regista ha poi aggiunto che il film sarà “un’opportunità per divertirsi con il bizzarro abbinamento di questi due titoli e la combinazione tra l’atmosfera di Barbie e l’oscurità di Oppenheimer. Mescoli tutto insieme e hai un’enorme opportunità per fare dell’umorismo dark!”

Stando alla sinossi riportata, Barbenheimer avrà per protagonista la dottoressa Bambi J Barbenheimer, una brillante bambola scienziata che vive a Dolltopia, un mondo di estati infinite e feste in spiaggia, e il suo fidanzato Twink Dollman. Irritata dal trattamento brutale che le bambole ricevono per mano dei bambini umani, la dottoressa Barbenheimer si avventura quindi nel mondo reale, dove sperimentarà l’umanità nella sua forma peggiore e, naturalmente, deciderà di costruire un gigantesca bomba nucleare per eliminare tutto. “È così stupido“, ammette Band, “ma sembra che ogni altro film sia cupo e deprimente, ed abbiamo bisogno di un po’ di umorismo nel 2024″.

Band produrrà il progetto, concepito però da un’idea di Adam Felber, biografo di Band nonché suo frequente collaboratore. “Mi ha chiamato e mi ha detto: ‘Dovremmo fare un film sul Barbenheimer’. Tutti in tutto il mondo si divertono con questa idea, quindi dovremmo realizzarla davvero“. Il budget del film sembra non raggiunga il milione di dollari e mentre ancora non è stata comunicata una data di inizio riprese, sembra certo che il film sarà pronto per il 2024. Naturalmente, trattandosi di un’operazione a basso costo è difficile prevedere la portata della sua distribuzione, che potrebbe anche avvenire direttamente per lo streaming. Considerata la popolarità del Barbenheimer, tuttavia, non è da escludere che il progetto possa raccogliere più attenzioni del previsto.

Blade: un dirigente dei Marvel Studios è stato licenziato dal film MCU

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Questa settimana sono arrivati alcuni sorprendenti retroscena sull’annunciato film Marvel Studios Blade con Mahershala Ali, grazie ad un rapporto diffuso da Variety. Ebbene oggi nuovi dettagli sul turbolento sviluppo del film arrivano dall’insider Jeff Sneider che ha rivelato che il film ha subito anche il licenziamento di uno dei produttori assegnati. 

L’insider Jeff Sneider ha rivelato nell’ultimo episodio del podcast The Hot Mic di non essere sicuro dell’accuratezza dell’affermazione secondo cui Blade era, in una bozza, il quarto personaggio principale. Tuttavia, ha riferito che sembra che il dirigente dei Marvel Studios che supervisionava Blade ha poi lasciato il film o addirittura essere stato licenziato dalla società a causa di una disputa.

C’erano voci secondo cui Blade sarebbe stato il quarto protagonista in una delle bozze“, ha dichiarato Sneider. “Ho ricevuto resistenze sulle conferme rispetto a queste voci, non so se sia accurata al 100%; anche se, ecco cosa ha detto una fonte…. Non voglio davvero nominare la persona, ma mi è stato detto che quando il dirigente, che sta lavorando su Blade… Fondamentalmente, ha cercato di nascondere un dettaglio rispetto ad una bozza alla [sceneggiatrice] di Stacy Osei-Kuffour. O ha cercato intenzionalmente di offuscare ciò che la bozza avrebbe comportato o, come ha detto un’altra fonte, non ha lanciato l’allarme sul processo o sui problemi in cui si trovava il progetto. Mi è stato detto che è stato licenziato. Un’altra fonte ha detto che si trattava di una separazione consensuale.

Mi sono opposto a questo perché chi lascia la Marvel? Questo è il lavoro dei sogni per la maggior parte dei dirigenti geek… La mia fonte ha detto che la Marvel non ha commentato nulla a riguardo, ma hanno detto che è una delle poche volte in cui hanno sentito Kevin Feige urlare contro qualcuno… quindi il dirigente di Blade non è più con la Marvel e questo è confermato”.

Puoi controllare l’episodio del podcast qui sotto:

Quando è prevista l’uscita di Blade?

La produzione di Blade ha avuto un periodo turbolento alla fine dello scorso anno, con il regista Bassim Tariq che ha lasciato il progetto a settembre. Originariamente previsto per il 3 novembre 2023, il film è stato posticipato al 6 settembre 2024. Ora è fissato per il 14 febbraio 2025. Blade avrà come protagonisti Mahershala Ali e Mia Goth che si  dice interpreterà il ruolo di Lilith.

Nuovo Olimpo: il film di Ferzan Ozpetek tratto da una storia vera

Negli anni il regista Ferzan Ozpetek ha abituato i suoi spettatori a storie dove l’amore e le passioni sono sempre presenti, ma dissimulati in mezzo a vicende complesse che vanno dal dramma di Le fate ignoranti al noir di Napoli velata, fino al recente La dea fortuna. Ora, con il suo nuovo film, Nuovo Olimpo (qui la recensione), Ozpetek sceglie di raccontare una storia d’amore a tutti gli effetti, che si snoda nel tempo e mostra le conseguenze di tale sentimento nella vita di chi è ne è vittima. Come da lui dichiarato, questo suo nuovo lungometraggio è tratto da una storia vera, che da tempo attendeva di raccontare.

L’occasione si è dunque ora presentata e grazie a Netflix il film ha potuto trovare un palcoscenico ideale, grazie al quale poter essere visto in tutto il mondo. Dopo la presentazione alla Festa del Cinema di Roma, Nuovo Olimpo è dunque arrivato dal 1° novembre sulla piattaforma, dove è in breve divenuto uno dei titoli più visti del momento. Un’ennesima conferma non solo della curiosità che i film di Ozpetek suscitano, ma anche della capacità del regista di saper trattenere i propri spettatori, dopo averli attirati con le premesse dei suoi lavori, e tenerli coinvolti grazie al sincero ritratto delle passioni umane e dei loro meccanismi.

Nuovo Olimpo, che si presenta dunque come un’opera parzialmente autobiografica e certamente nostalgica, similmente a È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino (anch’esso presente su Netflix) è dunque un titolo da non perdere, specialmente per gli appassionati del cinema di Ozpetek. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera che ha ispirato il racconto. Infine, si elencheranno i passaggi da compiere per poterlo vedere su Netflix.

Nuovo Olimpo Ferzan Ozpetek

La trama di Nuovo Olimpo

Il film è ambientato alla fine degli anni ’70 e racconta la storia di due venticinquenni Pietro ed Enea. Si conoscono per caso su un set cinematografico a Roma e già da quel primo incontro si innamorano perdutamente l’uno dell’altro. Ritrovatisi nel cinema Nuovo Olimpo, i due intraprendono dunque una focosa relazione. Al momento di un primo appuntamento ufficiale, però, qualcosa va storto e i due si separano bruscamente. Nonostante il tempo passi e la distanza fisica tra loro aumenti e nuove relazioni subentrino tra loro, dopo trent’anni i due giovani sperano però ancora di ritrovarsi, perché entrambi ancora innamorati come il primo giorno.

Il cast di Nuovo Olimpo

Ad interpretare Enea, il giovane aspirante regista, vi è l’attore Damiano Gavino, celebre in particolare per aver interpretato Manuel Ferro nella serie Un professore, andata in onda sulla Rai nel corso del 2021 e che vanta come protagonisti gli attori Alessandro Gassmann e Claudia Pandolfi. L’attore che interpreta Pietro è invece Andrea Di Luigi, qui al suo primo lungometraggio dopo una carriera prevalentemente teatrale. Nel cast figurano anche Luisa Ranieri nel ruolo di Titti, che gestisce il Nuovo Olimpo, Aurora Giovinazzo in quello di Alice, amica di Enea, e Greta Scarano come Giulia, futura moglie di Pietro. Infine Alvise Rigo è Antonio, mentre Giancarlo Commare interpreta Ernesto.

Nuovo Olimpo storia vera Damiano Gavino Andrea di Luigi

Nuovo Olimpo è tratto da una storia vera?

Come in più occasioni accennato dallo stesso Ozpetek – e come ribadito anche dalla didascalia ad inizio film – quella di Nuovo Olimpo è una vicenda realmente accaduta, propria della giovinezza del regista. A tal proposito, Ozpetek ha infatti dichiarato che “è una storia vera che mi è successa negli anni 70 e che da tanto tempo volevo usare come spunto per farne un film“. Naturalmente il regista non è sceso nei dettagli di questo suo preciso episodio biografico, ma stando al film esso deve aver riguardato un amore provato in quegli anni finito però poi con una separazione tra i due amanti. Parlando del film, il regista ha però affermato anche che “i confini autobiografici si sono scoloriti e la storia non è più stata soltanto mia, ma credo anche di tanti altri”.

Ozpetek ha infatti chiarito che quanto narrato nel film si discosta poi da quanto avvenuto, romanzando un po’ il tutto, ma che lo spunto di partenza è rimasto intatto e fedele al suo corrispettivo nella realtà. Il raacconto proposto dal film, che parte dunque da vicende private, sfocia poi verso ulteriori dinamiche e temi, divenendo dunque una storia universale che trascende la semplice relazione tra i due nel corso dei decenni per affrontare invece diversi argomenti, compreso l’amore nei confronti del cinema, sotto forma di desiderio e passione. D’altronde, il protagonista del film è un aspirante regista, chiaro alter ego dello stesso Ozpetek che oggi realizza un lungometraggio su quell’intenso amore.

Il trailer di Nuovo Olimpo e come vederlo in streaming su Netflix

È possibile fruire di Nuovo Olimpo unicamente grazie alla sua presenza nel catalogo di Netflix, dove attualmente è al 3° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di accedere al catalogo e di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nella piattaforma.

Echo: il regista rivela i cambiamenti fatti al personaggio rispetto ai fumetti

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Durante il fine settimana i Marvel Studios hanno diffuso il primo atteso trailer di Echo, diventata rapidamente una delle serie tv più attese dell’universo Marvel, grazie anche agli ottimi commenti che il contributo video ha suscitato. La prossima serie Disney+ Echo mostrerà il personaggio in modo più approfondito dopo il suo debutto nel 2021 nella serie Hawkeye. Secondo il regista Sydney Freeland, questo includerà anche l’abbandono di alcuni poteri rispetto alla controparte a fumetti di Echo.

Parlando con Variety, Freeland ha accennato brevemente a cosa aspettarsi dalla prossima serie di cinque episodi. Anche se non è andata troppo in profondità sul tipo di poteri che Echo avrà nella serie, Freeland ha notato che potrebbero essere un po’ diversi da quello che i fan dei fumetti potrebbero aspettarsi. “Il suo potere nei fumetti è che può copiare qualsiasi cosa, qualsiasi movimento, qualunque cosa. È un po’ noioso”, ha detto Freeland. “Dirò che non è questo il suo potere. Lascerò semplicemente le cose come stanno.”

Nei fumetti, Echo possiede riflessi fotografici che le permettono di copiare essenzialmente i movimenti di altre persone, simili a quelli del personaggio Marvel Taskmaster. Il “potere” non è strettamente legato agli stili di combattimento, tuttavia, poiché in vari punti dei fumetti, Echo ha mostrato la capacità di copiare qualcosa di simile alla mira esperta di Bullseye semplicemente guardandolo. Tuttavia, sembra che la serie tv sia destinato a prendere una strada diversa nello spiegare come Lopez sia così dotato.

Tutto quello che c’è da sapere su ECHO

La serie che debutterà il 10 gennaio 2024, composta da cinque episodi, racconta la storia di Maya Lopez (Alaqua Cox), inseguita dall’impero criminale di Wilson Fisk (Vincent D’Onofrio). Quando il suo viaggio la riporta a casa, Maya deve confrontarsi con la propria famiglia e la sua eredità. Tutti e cinque gli episodi saranno disponibili in streaming il 10 gennaio, segnando così la prima volta in cui una serie targata Marvel Studios debutta con tutti gli episodi al momento del lancio.

Echo è interpretata anche da Chaske Spencer (Wild Indian, The English), Graham Greene (1883, Goliath), Tantoo Cardinal (Killers of the Flower Moon, Stumptown), Devery Jacobs (Reservation Dogs di FX, American Gods), Zahn McClarnon (Dark Winds, Reservation Dogs di FX), Cody Lightning (Hey, Viktor!, Four Sheets to the Wind) e Vincent D’Onofrio (Hawkeye, Godfather of Harlem).

Gli episodi della serie sono diretti da Sydney Freeland (Navajo) e Catriona McKenzie (Gunaikurnai). I produttori esecutivi sono Kevin Feige, Stephen Broussard, Louis D’Esposito, Brad Winderbaum, Victoria Alonso, Richie Palmer, Jason Gavin (Blackfeet), Marion Dayre e Sydney Freeland. I co-produttori esecutivi sono Jennifer L. Booth e Amy Rardin.

Ricordiamo che Echo sarà un sequel spin-off di Hawkeye, la serie TV dedicata ad Occhio di Falco che per prima ha introdotto il personaggio di Maya Lopez nel Marvel Cinematic Universe, ma allo stesso tempo sarà anche un prequel di Daredevil: Born Again, l’attesissima serie tv che racconterà le nuove avventure di Matt Murdock e Wilson Fisk e che, nonostante alcune problematiche produttive, è attualmente in lavorazione in casa Marvel Studios. Nel cast di Echo si ritrovano anche Chaske Spencer, Tantoo Cardinal, Devery Jacobs, Cody Lightning, Graham Greene e Zahn McClarnon.

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