La notizia che Kathleen
Kennedy
si dimetterà da Presidente della Lucasfilm
alla fine di quest’anno è stata diffusa nelle ultime ore, e adesso
arriva un aggiornamento con un elenco di potenziali candidati per
sostituirla, e uno dei nomi non è altro che l’attuale capo dei
Marvel StudiosKevin
Feige.
Il creatore di Star
Wars George Lucas ha scelto personalmente
Kennedy come suo successore nel 2012 prima di
vendere la sua quota di proprietà alla Disney. Ora, per la prima
volta, la Casa di Topolino sceglierà qualcuno di nuovo per guidare
la prossima era della galassia lontana lontana.
Kennedy è stata molto criticata nel
corso degli anni per una serie di passi falsi associati al
franchise, ma non si può discutere sull’enorme livello di successo
(almeno all’inizio) che è riuscita a raggiungere, e gli addetti ai
lavori ritengono che trovare un sostituto non sarà un compito
facile.
Chi succederà a Kathleen Kennedy ai
vertici di Lucasfilm?
Le viene attribuito il merito di
aver rilanciato la proprietà lanciando la trilogia sequel, a
partire da Star Wars: Il Risveglio della Forza del
2015, così come lo spin-off del 2016 acclamato dalla critica
“Rogue One“. Kennedy ha
anche tracciato un futuro per il franchise in streaming con serie
televisive come “The
Mandalorian” e “Andor“.
“Una delle ragioni per cui Kathy
è rimasta in giro così a lungo è perché non c’è un’alternativa
credibile”, ha detto una delle fonti di THR. “Quello che
la gente non capisce è che non è un lavoro creativo”, ha detto
un altro. “Questo è circa il 10 percento. Il resto è avere a
che fare con Disney, licenze e fan”.
“È davvero difficile trovare
persone che amano e conoscono Star Wars e che possono gestire una
grande azienda. Questa è una persona che ha bisogno di sapere
quanto è lunga una spada laser e come si carica”, dice
Stephen Galloway, preside della scuola di cinema
della Chapman University. “Quanti dirigenti conoscono la
risposta a queste domande?”
Tuttavia, sono emersi altri
potenziali nomi: insieme a Feige, ci sono il regista di The Mandalorian e Grogu Jon
Favreau, l’attuale Chief Creative Officer di Lucasfilm
Dave Filoni, Hannah Minghella di
Bad Robot, il regista di The Force Awakens e The Rise of Skywalker
J.J. Abrams e l’ex Head of Production della 20th
Century Fox Emma Watts.
Michelle
Trachtenberg, attrice amata dai millennials per i suoi
ruoli in Buffy l’ammazzavampiri, Ice
Princess – Un sogno sul ghiaccio della Disney,
Gossip Girl e altri, è stata trovata morta all’età
di 39 anni, secondo quanto riportato da diversi giornali come il
New York Post, ABC News e Deadline. Al momento non sono
state rese note le cause del decesso.
Michelle Trachtenberg tra televisione e
cinema
Nata a New York l’11 ottobre 1985,
la Trachtenberg ha debuttato in televisione in spot pubblicitari a
soli tre anni prima di ottenere un ruolo ricorrente come Lily
Montgomery nella longeva soap opera All My Children. Ha
ottenuto ulteriori riconoscimenti recitando in The Adventures
of Pete & Pete di Nickelodeon ed è stata nominata per un
Daytime Emmy per il suo ruolo nella serie per bambini Truth or
Scare di Discovery, prima di ottenere il ruolo principale di
Harriet M. Welsch nel film del 1996 della Paramount Harriet the
Spy, basato sul classico romanzo per bambini.
Trachtenberg è però meglio nota per
essere entrata a far parte di Buffy
l’ammazzavampiri nella quinta stagione, nel 2000,
interpretando Dawn Summers, la sorella minore
della Buffy di Sarah Michelle Gellar. Il ruolo,
estremamente importante nella serie e confermato poi anche per le
stagioni sei e sette, ha reso la Trachtenberg un’icona, nonché una
delle attrici più amate dai giovani spettatori di quegli anni.
Successivamente, l’attrice si è
fatta notare con ruoli nella commedia cult EuroTrip del
2004 e nel dramma sportivo Disney Ice Princess – Un
sogno sul ghiaccio, dove ha interpretato un’adolescente
libertina che scopre la sua passione per il pattinaggio artistico.
Uno degli altri ruoli più memorabili della Trachtenberg risale al
2008, quando entra a far parte di Gossip Girl nel
ruolo di Georgina Sparks, la manipolatrice e imprevedibile
combinaguai che spesso getta nel caos le vite dell’élite dell’Upper
East Side.
Nello stesso periodo, ha recitato
accanto a Zac Efron e Matthew Perry
nella commedia della Warner Bros 17 Again, interpretando
la figlia del Mike O’Donnell di Perry, che ottiene magicamente la
possibilità di rivivere la sua adolescenza. In seguito, la
Trachtenberg ha continuato a lavorare costantemente in televisione,
con apparizioni in serie come House, Weeds, NCIS: Los
Angeles e Sleepy Hollow. Con il reboot di
Buffy l’Ammazzavampiri in programma, era
possibile che riprendesse il ruolo di Dawn, ma la sua improvvisa
scomparsa spegne ogni speranza a riguardo e getta un’ombra di
tristezza sul cuore dei suoi fan.
L’ultima avventura di Vaiana e Maui
arriverà su Disney+ il 12 marzo. Oceania 2 (larecensione
del film),sequel dell’amato lungometraggio
Walt Disney Animation Studios, è il 3° film di maggior incasso del
2024 e ha superato il miliardo di dollari al botteghino mondiale,
diventando il quarto lungometraggio Walt Disney Animation Studios a
raggiungere questo traguardo (Frozen – Il Regno di
Ghiaccio, Zootropolis, Frozen 2 – Il Segreto di
Arendelle).
Il film Disney Oceania 2 è
Certified-Fresh su Rotten Tomatoes™ e critici e fan lo hanno
acclamato come “un viaggio fantastico” (Brian Truitt, USA
Today), “splendido” (Tommy McArdle, People.com) e
“un’avventura gioiosa che tutta la famiglia amerà” (BJ
Colangelo, Slash Film).
La colonna sonora di Oceania 2 è disponibile su
Spotify, Apple Music e Amazon Music.
La trama di Oceania 2
Oceania 2 riunisce Vaiana e
Maui, dopo tre anni, per un nuovo grande viaggio insieme a un
gruppo di improbabili navigatori. Dopo aver ricevuto un inaspettato
richiamo dai suoi antenati, Vaiana deve viaggiare verso i lontani
mari dell’Oceania e in acque pericolose e dimenticate per
un’avventura diversa da qualsiasi cosa abbia mai
fatto. Oceania 2 è diretto da David Derrick Jr.,
Jason Hand e Dana Ledoux Miller, e prodotto da Christina Chen e
Yvett Merino, con le musiche delle vincitrici del Grammy® Abigail
Barlow ed Emily Bear, del candidato al Grammy Opetaia Foa’i e del
tre volte vincitore del Grammy Mark Mancina.
Prime Video ha diffuso il primo trailer
di Un altro piccolo favore che debutterà sulla
piattaforma il 1° maggio in Italia. Diretto ancora una volta da
Paul Feig, il film è prodotto da Feig e Laura Fischer. Il film è il
sequel di Un piccolo favore del 2018 basato sui
personaggi creati da Darcey Bell. Nel cast principale tornano
Blake
Lively e Anna Kendrick,
con Andrew Rannells, Bashir Salahuddin, Elizabeth Perkins, Michele
Morrone, Alex Newell, Elena Sofia Ricci, con Henry Golding e
Allison Janney.
La trama di Un altro
piccolo favore
Stephanie Smothers (Anna Kendrick)
ed Emily Nelson (Blake Lively) si ritroveranno in Italia, nella
splendida isola di Capri, per lo stravagante matrimonio di Emily
con un ricco uomo d’affari italiano. Insieme agli affascinanti
ospiti, non mancheranno omicidi e tradimenti per un matrimonio che
avrà più svolte sorprendenti e mozzafiato di quelle che punteggiano
la strada che da Marina Grande porta alla piazzetta di Capri.
Ci sono state segnalazioni di una
serie di spin-off di Black Panther in circolazione
negli ultimi due anni. Sappiamo che la serie animata Eyes of
Wakanda è ancora in produzione, ma ora abbiamo la conferma che
il progetto che era provvisoriamente intitolato Okoye and
the Midnight Angels non andrà avanti.
Durante un’intervista con il canale
YouTube Pay or Wait, Brad Winderbaum
della Marvel ha promesso che rivedremo
Danai Gurira nei panni della guerriera
Wakandiana altamente qualificata, ma non sul piccolo schermo.
“Penso che i fan di Okoye saranno entusiasti di vederla
tornare, ma non credo che sarà in una serie televisiva. Non posso
dire dove e quando, ma penso che ci sia molto da
aspettarsi”.
Probabilmente non sarà una grande
sorpresa, poiché l’anno scorso si è parlato della possibilità che
la serie Okoye venisse inserita in una serie live-action separata
di World of Wakanda. Non abbiamo idea se il
progetto sia ancora in fase di sviluppo.
Gurira ha rivelato che il suo
personaggio aveva originariamente una scena che stabiliva il suo
futuro come Midnight Angel verso la fine di
Wakanda
Forever in un’intervista del 2022. “[Ce n’è]
un’altra chiave per me, che mostra il mio personaggio che dice
addio a Shuri e lei la sorprende ad Haiti inaspettatamente, e Shuri
dice, ‘Tornerai nel Dora?’ e il mio personaggio dice di no”,
ha ricordato. “E lei le dice, ‘Dove andrai?’ e io ero tipo,
‘Dovunque mi porti il mio vestito blu’, e lei se ne va e
basta.”
“[Coogler] diceva che è
come quello spettacolo di kung fu, dove il ragazzo ha appena
camminato sulla terra. Lei se ne va e basta. Non sappiamo dove stia
andando Okoye. E in un certo senso si sta lasciando andare. Stava
lottando per mantenere quella posizione, e poi la lascia andare. È
un po’ il suo arco narrativo, che si lascia andare. E non sappiamo
dove porterà.”
Presumiamo che rivedremo Okoye in
uno dei prossimi film di Avengers insieme a quasi tutti gli altri
personaggi principali dell’MCU. Un terzo film di
Black
Panther è anche in fase di pianificazione, con il
ritorno previsto del regista Ryan Coogler.
“Mi sento fortunato ad avere
l’opportunità di lavorare a questi film”, ha detto il regista
l’anno scorso. “Quando mi hanno chiesto di fare il primo, è
stato come un treno in movimento. Ringrazio Dio ogni giorno per
aver potuto saltarci sopra e incontrare queste persone, questi
attori, e per aver incontrato Chadwick durante alcuni degli ultimi
anni della sua vita. Lo farò finché la gente mi vorrà. Ma penso che
sia più grande di me o Joe. Tra il primo e il secondo film, abbiamo
incassato 2 miliardi di dollari al botteghino, che è ciò che conta
di più per le aziende. Quindi spero che continui, amico. Spero che
la gente continui a fare film sul Wakanda molto tempo dopo che non
ci saremo più.”
Luca Guadagnino
(Challengers, Chiamami col tuo nome, Suspiria)
potrebbe non sembrare la scelta più ovvia per dirigere un progetto
di fumetti/supereroi, ma il regista è stato ora confermato come
regista del film pianificato di Sgt. Rock.
Guadagnino è pronto a riunirsi con il suo collaboratore di Challengers e
Queer Justin
Kuritzkes, che è a bordo per scrivere la sceneggiatura. Si
dice che il progetto sia un “pezzo d’epoca ambientato durante
la seconda guerra mondiale“.
Si diceva che Daniel Craig fosse in trattative per
interpretare il ruolo del protagonista (anche se il co-direttore
dei DC Studios Peter Safran insiste che non è
stato così), ma a quanto si dice ha rinunciato a causa di un
conflitto di programmazione. Ora, lo scooper MTTSH sta segnalando
che Mike Faist, che ha lavorato con Guadagnino in
Challengers,
è stato preso in considerazione per la parte. Se ciò fosse vero,
Faist (33) ovviamente interpreterebbe una versione
significativamente più giovane del personaggio.
Abbiamo sentito voci su un
potenziale film Sgt. Rock per un bel po’ di tempo,
e i tentativi di far decollare un film basato sul personaggio
risalgono alla fine degli anni ’80, quando Arnold
Schwarzenegger fu brevemente scelto per interpretare il
protagonista. Si diceva che anche Bruce Willis
fosse in trattative per interpretare Rock in un film diretto da
Guy Ritchie nel 2008.
Il produttore Joel
Silver ha rivelato che questo film sarebbe stato
ambientato nel futuro durante un’intervista del 2010 con LA Times.
“Si [svolge] un po’ nel
futuro.Come film di guerra, non sarà “dove è
stato”, ma “dove sta andando”.Non volevamo fare
l’Iraq, non volevamo fare una guerra contemporanea.Volevamo fare una sorta di guerra futuristica.È piuttosto forte.Chad St. John ha
scritto la sceneggiatura e Francis Lawrence è coinvolto nello
sviluppo del film.Non è ancora un film pronto, ma
le mie sensazioni sono buone”.
Il sergente Franklin Rock è stato
creato da Robert Kanigher e Joe Kubert e ha debuttato sulle pagine
di Our Army at War #83 nel 1959. Rock era un membro della Compagnia
Easy, un’unità che ha combattuto nel Teatro Europeo durante la
Seconda Guerra Mondiale e che consisteva in un gruppo eterogeneo di
individui che sono riusciti a partecipare a tutte le principali
azioni della guerra europea.
L’annuncio che Robert Downey
Jr. sarebbe tornato nel Marvel Cinematic Universe per
Avengers:
Doomsday come Dottor Doom dopo aver interpretato
Tony Stark/Iron Man per così tanti anni è stato inizialmente
accolto con un bel po’ di trepidazione. Stark è stato ucciso in
Avengers:
Endgame e c’è la percezione che riportare Downey
Jr., anche come personaggio diverso, sminuirebbe il sacrificio di
Iron Man e l’addio emotivo.
A quanto pare, lo sceneggiatore
Stephen McFeely all’inizio la pensava allo stesso
modo e ha ammesso di essere stato in qualche modo restio all’idea
quando i registi Joe e Anthony Russo gliel’hanno
proposta prima che accettasse di salire a bordo del progetto.
Durante la première mondiale di
The Electric State, che McFeely ha anche co-scritto con il
suo partner di lunga data Christopher Markus, allo
sceneggiatore è stato chiesto delle sfide nel riportare
RDJ come un “personaggio completamente
diverso” per Doomsday. McFeely ha detto di
essere rimasto sorpreso dalla notizia, ma si è subito messo a
cercare un modo per affrontare la storia senza “tradire quello
che ritenevo fosse un finale molto bello per lui in
Endgame”.
È ormai risaputa la controversia che
circonda Rachel Zegler scelta per il ruolo
principale nel remake live-action di Biancaneve della
Disney. Sebbene sia vero che la star di Shazam! Fury
of the Gods ha fatto alcune osservazioni sull’iconico
classico animato del 1937 che non hanno contribuito a migliorare la
situazione, una buona percentuale della reazione negativa sembra
essere rivolta al fatto che la sua pelle non è “bianca come la
neve”.
Parlando con Vogue Mexico, Rachel
Zegler ha rivelato la sua posizione attuale sulla reazione
conservatrice al suo casting… e sembra aver scelto le parole con
molta attenzione. “Interpreto i sentimenti delle persone
riguardo a questo film come passione per esso, e che onore poter
far parte di qualcosa per cui le persone sono così
appassionate”, ha detto alla pubblicazione. “Non sempre
proveremo gli stessi sentimenti di tutti quelli che ci circondano e
tutto ciò che possiamo fare è dare il massimo”.
Anticipando cosa i fan Disney
possono aspettarsi da questo adattamento, ha detto che la Disney
“ha trovato questo meraviglioso e delicato equilibrio tra il
prendere il classico animato che tutti conoscono e amano dal
1937” e “introdurlo a questa nuova generazione”.
Il casting di Rachel
Zegler non è l’unica ragione per cui
Biancaneve si è rivelata un po’ controversa. Si
ritiene ampiamente che i Sette Nani fossero stati originariamente
esclusi dalla storia, sostituiti da una serie di diversi “Banditi”.
Le riprese aggiuntive hanno cambiato le cose, ma la risposta ai
personaggi CG non è stata eccessivamente positiva (la speranza è
che l’aspetto visivo possa essere migliorato entro l’uscita del
film). Ci aspettiamo ancora che siano stati apportati cambiamenti
radicali, nonostante qualsiasi ritocco in post-produzione.
Biancaneve
è diretto da Marc Webb, regista di The Amazing Spider-Man, da una sceneggiatura
della regista di Barbie,
Greta
Gerwig e della drammaturga Erin Cressida
Wilson. Il film dovrebbe ampliare la storia del classico
d’animazione del 1937. Il film conterrà nuove canzoni di
Benj Pasek e Justin Paul (La La Land e The
Greatest Showman) e vedrà anche la star di
Wonder
Woman,
Gal Gadot nel ruolo della Regina Cattiva. Gli
attori per la maggior parte dei sette “nani” non sono stati
annunciati, ma sappiamo che Martin Klebba, che ha partecipato a
tutti i film dei Pirati dei
Caraibi, interpreterà Brontolo.
È stato inoltre confermato che il
film includerà una versione più giovane di Biancaneve, il che
suggerisce che avremo una sorta di scene di flashback che
approfondiranno le origini del personaggio principale.
L’uscita di Biancaneve nelle
sale è prevista per il 21 marzo 2025.
Heretic
(qui
la nostra recensione) lascia il pubblico in sospeso fino alla
fine, e questo potrebbe includere domande su un eventuale sequel,
con un finale aperto. Scritto e diretto da Scott
Beck e Bryan Woods, il film segue due
missionarie, Sister Barnes e Sister Paxton (interpretate da
Sophie Thatcher e Chloe East),
mentre tentano di diffondere la loro fede. Dopo aver incontrato il
signor Reed (Hugh
Grant) ed essere entrate nella sua casa, rimangono
intrappolate in dibattiti ideologici e religiosi e lottano per
avere una possibilità di sfuggirgli.
Benché il concept del film non sia
molto facilmente traducibile in franchise, Beck e Woods, gli
sceneggiatori di A Quiet Place, non sono estranei
al lancio di serie horror da film che si pensava fossero
indipendenti. E così, anche il finale di Heretic potrebbe lasciare
qualche fan nel dubbio che stia per arrivare una scena post credits
che indica una prosecuzione della storia.
Heretic non ha una scena
post-crediti
Però c’è un messaggio
importante
È confermato che non c’è
nessuna scena post-credits dopo Heretic
in nessuna forma. Invece di includere una scena a metà o fine dei
titoli di coda che si collega alla storia o si basa sul finale, i
titoli di coda del film sono standard e si astengono dall’includere
un riferimento di qualche tipo. Ciò significa che il pubblico non
perderà nessuna rivelazione nascosta nei titoli di coda, ma è
comunque incoraggiato a guardarli. Guardare i titoli di
coda è un’opportunità per vedere i nomi di tutti coloro che hanno
lavorato al film. I titoli di coda di Heretic
includono persino la precisazione che il film non ha utilizzato
l’intelligenza artificiale in nessun punto.
Perché Heretic non aveva bisogno di
una scena post-credits
Heretic è un film autonomo
La decisione di non
includere una scena post-credits con Heretic
è la scelta intelligente per il film. Sebbene abbia ricevuto
recensioni entusiastiche, il film non è stato concepito come
l’inizio di un franchise che esplora i giovani missionari e i loro
incontri con un malvagio antireligioso. Il finale di Heretic
è dedicato solo ai momenti finali dei suoi personaggi invece di
forzare un qualche tipo di anticipazione per un sequel, uno
spin-off o un prequel. Di conseguenza, il film rimane completamente
autonomo, almeno per ora.
Il fatto che il film
non abbia una scena post-credits non esclude la possibilità che
Beck e Woods trovino un modo per fare di più se il film avrà
successo. Tuttavia, non è garantito che il film avrà un rendimento
abbastanza buono da giustificare tali discussioni. È meglio per
Heretic
lasciare al pubblico una storia completa e soddisfacente che non
stuzzichi apertamente un seguito attraverso una scena dei titoli di
coda e aspetti di vedere se c’è anche solo un’opportunità perché ne
accada uno.
In base a quanto appreso dalle
reazioni sui social media, il primo episodio di Daredevil:
Rinascita inizia con una scena scioccante che fungerà
da catalizzatore per l’arco narrativo di Matt Murdock (Charlie
Cox) per tutta la stagione.
Mentre parlava con Extra TV, Cox ha
stuzzicato questa sequenza “brutale” e ha ammesso di non
essere ancora convinto che fosse il modo giusto di portare la
storia. “All’inizio di questa stagione, c’è un evento molto
traumatico, che cambierà la vita di Matt Murdock… Probabilmente non
sarà mai più lo stesso. Non sono ancora convinto che sia stata la
cosa giusta da fare, ma dobbiamo tornare grandi e audaci, sai,
dobbiamo fare una dichiarazione dopo tutti questi anni di assenza,
e ciò che fa è essere un meraviglioso catalizzatore per il resto
della storia”.
Charlie Cox ha continuato a parlare delle
sequenze d’azione dello show, tra cui una scena di battaglia in
un’unica inquadratura, anche se non un vero “oner”, che a quanto si
dice rivaleggia con l’iconica lotta in corridoio della
prima stagione della serie Netflix.
“Siamo molto fortunati ad avere
Phil Silvera di nuovo, il coordinatore dei combattimenti, per
riportare il suo genio nel nostro show”, ha detto. “Ci
sono alcuni momenti iconici. C’è un fantastico oner nel primo
episodio che è il nostro marchio di fabbrica, e poi c’è questa
sequenza di combattimento più avanti, penso forse nell’episodio 6,
che rispecchia qualcosa che sta accadendo nella trama di Wilson
Fisk, il che è piuttosto bello, qualcosa che non abbiamo fatto in
passato. Quindi, c’è molto da apprezzare”.
Il cast di Daredevil:
Rinascita
Matt Murdock (Charlie
Cox), un avvocato cieco con abilità elevate,
lotta per la giustizia attraverso il suo vivace studio legale,
mentre l’ex boss della mafia Wilson Fisk (Vincent
D’Onofrio) persegue i suoi sforzi politici a New York.
Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli
uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.
La serie Daredevil:
Rinascita vede la partecipazione anche di
Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna
Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson,
Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e
Jon Bernthal. Dario Scardapane è
lo showrunner.
Gli episodi sono diretti da
Justin Benson e Aaron Moorhead,
Michael Cuesta, Jeffrey
Nachmanoff e David Boyd; e i produttori
esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad
Winderbaum, Sana Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher
Ord e Matthew Corman, e Justin Benson e Aaron
Moorhead.
Sembra che potremmo rivedere lo
Star-Lord di Chris Pratt in Avengers: Doomsday e/o
Secret Wars dopo tutto. Guardians of the
Galaxy Vol. 3 è sempre stato pensato per essere l’ultimo
film di GOTG (almeno per il prossimo futuro), ed è
stato un degno saluto per la squadra, ma ha anche gettato le basi
per il ritorno di alcuni personaggi.
Una scena post-credit ha introdotto una nuova incarnazione dei
Guardiani guidata da Rocket Raccoon, e l’altra ha stuzzicato la
possibilità di un’avventura da solista di Star-Lord, con Peter
Quill (Chris Pratt) che torna sulla Terra per
ricongiungersi con suo nonno.
Il regista James Gunn ha già parlato di quel titolo
finale “The Legendary Star-Lord Will Return“, e ci sono (o
c’erano) effettivamente piani provvisori in atto per uno spin-off
incentrato sull’avventura di Quill che prova a adattarsi alla vita
su Terra.
“Oh, ma non è ancora finita.
Vogliamo sempre dare a qualcuno qualcosa di speciale. E Chris e io,
da sempre, abbiamo parlato di quanto sarebbe bello poter fare un
film di Star-Lord leggendario, una storia con Star-Lord sulla Terra
che cerca di adattarsi all’ambiente della Terra nello stesso modo
in cui qualcun altro potrebbe cercare di adattarsi all’ambiente
alieno dello spazio. È un pesce fuor d’acqua in un’acqua normale.
Quindi non vedo l’ora di vederlo.”
Naturalmente, da allora
molto è cambiato e Gunn è ora co-CEO dei DC Studios. Il regista ha
espresso interesse nel lavorare con i suoi attori di GOTG nel
DCU, il che ha
portato a speculazioni sul fatto che Pratt potrebbe assumere un
ruolo nel franchise in rapida crescita.
Durante un’intervista del 2024 con
ComicBook.com per promuovere The Garfield
Movie, a Chris Pratt è stato chiesto cosa
sarebbe stato più probabile: lui che riprendeva il ruolo di
Star-Lord o che passa al DCU. “Beh, probabilmente avrebbe più senso
che fossi di nuovo Star Lord. Ma tutto è possibile, e specialmente
con James alla DC. Forse c’è qualcosa che andrebbe bene laggiù.
Forse entrambi. Che ne dici di entrambi? Facciamo entrambi.
Penso che sia al 100% entrambi.”
Che Pratt alla fine si presenti o
meno nel DCU, sembra che non abbia ancora finito con
Star-Lord. L’attore potrebbe essere stato allontanato da
qualsiasi domanda relativa alla Marvel sul red carpet della
première di The Electric State ieri sera, ma ha
dato a Jimmy Kimmel una risposta abbastanza definitiva quando gli è
stato chiesto se avrebbe fatto parte di Doomsday. “C’era
una promessa che [The Legendary Star-Lord] sarebbe tornato…
manterremo quella promessa!”
Sebbene questa fosse una risposta a
una domanda diretta su Doomsday, non significa necessariamente che
Quill farà parte del film, poiché Pratt potrebbe semplicemente aver
confermato che ha intenzione di tornare nell’MCU a un certo punto
Roberto Orci (nato
Roberto “Bob” Gaston Orci), sceneggiatore e produttore che ha
lavorato a alcuni dei più grandi film e programmi televisivi di
azione, avventura e fantascienza dei primi due decenni del secolo,
è morto il 25 febbraio, nella sua casa di Los Angeles, dopo una
lotta contro una malattia renale. Aveva 51
anni.
Nato e cresciuto a Città del
Messico, Roberto Orci si è trasferito negli Stati
Uniti con la sua famiglia quando aveva 10 anni. Ha iniziato come
sceneggiatore e produttore in Xena: Warrior
Princess e Hercules: The Legendary
Journeys e per la maggior parte della sua carriera ha
lavorato in coppia con Alex Kurtzman.
Orci è stato
co-sceneggiatore/produttore del reboot del film Star
Trek del 2009 (avrebbe
dovuto dirigere il terzo capitolo) e dei suoi due sequel,
nonché del film Transformers del 2007 e del seguito del 2009
Transformers: la Vendetta del caduto. I
crediti cinematografici di Roberto Orci includono
anche la scrittura di Mission Impossible III e
The Legend Of Zorro e la produzione del franchise
Now You See Me, The Proposal, Eagle Eye, The Mummy
e The Amazing Spider-Man 2, che
ha anche co-sceneggiato.
È morto Roberto Orci
In televisione, Orci è stato
co-creatore/produttore esecutivo del reboot Hawaii
Five-0 della CBS e di Fringe e
Sleepy Hollow della Fox. Ha anche lavorato ad
Alias della ABC e Scorpion
della CBS. Orci era da solo da quando la K/O Paper Products, la sua
azienda con Kurtzman, è stata sciolta nel 2016. La sua impresa più
recente è stata Rubber Room Media, una società di produzione
guidata da sceneggiatori.
“Era un narratore visionario con
un cuore sconfinato e un’anima meravigliosa”, ha detto il
fratello di Orci, J.R. Orci. “Ma oltre al suo
talento creativo, era un amico compassionevole che avrebbe messo la
sua vita in pausa per aiutare uno sconosciuto e trovare spazio
nella sua casa per il cucciolo più trascurato del rifugio”.
Orci, che ha parlato pubblicamente delle sue passate lotte con
l’alcolismo e della sua guarigione, lascia il padre Roberto
Orci Sr., la madre Macuqui Robau-Garcia,
la matrigna Jeanine Orci, i fratelli J.R
Orci, Taylor Orci e Courtney Ford e il
suo cane Bogey.
La star e produttore Alan
Tudyk ha annunciato che la quarta stagione di Resident
Alien sarà disponibile in autunno. La serie, basata
sull’omonimo fumetto di Peter Hogan e Steve Parkhouse, è stata
trasmessa su Syfy a gennaio 2021. Il cast di Resident Alien
vede Tudyk nel ruolo del protagonista, e si concentra su un
extraterrestre che viene inviato sulla Terra per spazzare via
l’umanità, ma sviluppa compassione per gli umani, difendendoli
infine da altre minacce aliene. La serie è finora durata tre
stagioni e 34 episodi, e nel giugno 2024 lo show ha ricevuto il
rinnovo per la quarta stagione.
Secondo The Direct, durante un panel alla Fan Expo Vancouver
2025, Tudyk e la co-protagonista Alice Wetterlund hanno dato il
loro contributo sulla finestra di uscita per la quarta stagione
dello show. Pur ammettendo di non essere sicuri di una data di
uscita definitiva, le star hanno rivelato di ritenere che la
nuova stagione uscirà alla fine del 2025. Ecco i loro
commenti:
Tudyk:Penso che dovreste vederla
prima della fine del 2025.
Wetterland:Sì, assolutamente. Sembra che
stiano accelerando le cose proprio per questo. Non sappiamo quando,
ma sembra che vogliano mandarla in onda quest’anno. Questa è la
sensazione.
Cosa significano questi
commenti per la quarta stagione di Resident Alien
Lo show tornerà in onda dopo
solo un anno di pausa con un nuovo network
Questi commenti suggeriscono che la
quarta stagione di Resident Alien è una delle più attese dal
cast, che non vede l’ora che vada in onda. Lo show passerà a USA
Network per la quarta stagione, rendendo Resident Alien
– stagione 3 l’ultima stagione in onda su Syfy. Con la stagione che
si conclude con un colpo di scena, con Harry e Bridget imprigionati
sulla Luna dai Grigi, la Terra è ora in pericolo e questo sarà
senza dubbio un punto importante della trama che verrà esplorato
durante la quarta stagione.
Ci sono numerose teorie sulla
quarta stagione di Resident Alien e, con un cambio di rete, è del
tutto possibile che lo show possa prendere una direzione molto
diversa.
Il fatto che la serie tornerà dopo
solo un anno suggerisce che si tratta di un arco narrativo
pianificato da tempo e che gli sceneggiatori stanno cercando di
portare a termine al meglio la trama e gli archi dei personaggi,
oltre a far uscire rapidamente la serie su un nuovo network. Se la
stagione avrà successo su USA Network, ci sono tutte le possibilità
che Resident Alien possa andare in onda per diverse
stagioni, consolidando il suo posto come uno dei migliori
programmi televisivi di Tudyk.
La star di Paradise,
Sterling K. Brown, anticipa cosa aspettarsi nel finale
della prima stagione. La posta in gioco è più alta che mai per il
personaggio di Brown, Xavier Collins, poiché le vite della sua
famiglia, dei cittadini di Paradise e dei sopravvissuti esterni sono in
pericolo. Nel finale dell’episodio 7 della prima stagione di
Paradise, Samantha “Sinatra” Redmond (Julianne Nicholson) gli
lancia un ultimatum per scoprire chi ha ucciso il presidente Cal
Bradford (James
Marsden) e per ristabilire l’ordine nella comunità
sotterranea. Se Xavier non sarà in grado di soddisfare queste
richieste, non rivedrà mai più sua figlia Presley (Aliyah Mastin) o
sua moglie Teri (Enuka Okuma).
Durante un’intervista con
Entertainment Weekly, Brown ha rivelato che Xavier sopravvive al
finale e che l’assassino del presidente Bradford sarà svelato prima
della fine della stagione. Ha anche anticipato cosa significherà il
finale per la seconda stagione, dato che Xavier ora sa che ci sono
sopravvissuti in superficie nonostante l’evento catastrofico che si
è verificato. Nella seconda stagione Xavier cercherà sua moglie ed
esplorerà il mondo esterno. Leggi i commenti di Brown qui
sotto:
Scopriremo chi uccide il
presidente. Abbiamo incontrato la persona in questione, posso
anticipare qualcosa. Sarò nella seconda stagione, quindi c’è
un’anticipazione. Capite cosa intendo? Il fratello arriva fino alla
fine. Ora sappiamo, grazie alle registrazioni video che Sinatra
condivide con Xavier, che la vita esiste. Ci sarà un’esplorazione
di come sarà la vita oltre Paradise, oltre il nostro complesso. E
poi una delle domande principali per la seconda stagione sarà: “La
moglie di Xavier è viva?”
Cosa significa per Paradise
Sterling K. Brown anticipa un
finale soddisfacente per la prima stagione
I commenti di Brown confermano che
Xavier troverà l’assassino del presidente Bradford, la storia di
Xavier continuerà nella seconda stagione, ma sulla superficie ci
saranno ancora domande su ciò che è successo a Teri. Ciò è in linea
con i precedenti commenti del creatore Dan Fogelman sul suo piano
di tre stagioni per Paradise e sul
fatto che tutte le domande principali dall’inizio della stagione
troveranno risposta. Il mistero che circonda la morte del
presidente Bradford sarà risolto e Xavier non morirà per mano
di Sinatra o dei suoi alleati.
La conferma che l’assassino del
presidente è un personaggio di Paradise che è già stato
presentato fa ben sperare per la rivelazione che si è guadagnata.
Sinatra ha detto a Xavier che il DNA dell’assassino non apparteneva
a nessuna delle 25.000 persone all’interno della comunità
sotterranea. Ciò significa che l’assassino è un esterno e, fino a
questo punto, probabilmente è stato visto solo nei flashback.
Xavier è sopravvissuto, ma non c’è ancora alcuna garanzia di
sicurezza per i suoi figli e per il resto dei personaggi.
Dopo il successo degli otto film
della Warner Bros, l’amata serie di libri di J.
K. Rowling è ora pronta a passare al piccolo schermo
in una nuova serie targata HBO. La scorsa settimana è stato
riportato che l’attore John Lithgow era vicino a
un accordo per interpretare Silente, un ruolo precedentemente
interpretato dagli attori scomparsi Michael Gambon
e Richard Harris. Ora, in un’intervista rilasciata
oggi a Liam Crowley di
ScreenRant per promuovere il suo nuovo
progetto, The Rule of Jenny Penn, Lithgow ha ora
confermato ufficialmente di essere stato
scritturato per il ruolo del Preside di Hogwarts nella serie.
Sebbene l’attore, che ha 79 anni,
non riveli alcun dettaglio su progetto, ammette che la decisione di
accettare è stata difficile a causa dell’immenso impegno di tempo
che questa serie comporta in questa fase della sua carriera.
“Beh, è stata una sorpresa per me. Ho appena ricevuto la
telefonata al Sundance Film Festival per un altro film, e non è
stata una decisione facile perché mi definirà per l’ultimo capitolo
della mia vita, temo. Ma sono molto emozionato. Alcune persone
meravigliose stanno riportando la loro attenzione su Harry Potter.
Ecco perché è stata una decisione così difficile. Avrò circa 87
anni alla festa di chiusura, ma ho detto sì“.
Il commento di Lithgow lo rende
dunque il primo attore ad essere confermato nel cast della serie
televisiva di Harry Potter. È possibile che non
dovesse ancora condividere questa notizia, visto il silenzio con
cui si stanno svolgendo i casting, ma ciò dimostra come lo sviluppo
della serie stia procedendo dietro le quinte. Con John
Lithgow che ha rotto il sigillo, per così dire, è
possibile che altri annunci di casting seguano nelle prossime
settimane. Non resta a questo punto che attendere maggiori novità
su questo atteso progetto.
Tutto quello che ad oggi sappiamo
sulla serie di Harry Potter
La serie televisiva di Harry
Potter, che sarà girata presso i Warner Bros Studios
Leavesden dove sono stati girati i film e dovrebbe debuttare sulla
HBO alla fine del 2026 o all’inizio del 2027. La serie, che avrà
una durata decennale, è stata ideata dalla
sceneggiatrice/showrunner Francesca Gardiner e dal
regista/produttore esecutivo Mark Mylod.
Casey Bloys, presidente e amministratore delegato
di HBO e Max Content, al momento dell’annuncio originale ha
definito la serie un “adattamento fedele” dei romanzi di
J.K.
Rowling che “si immergerà in profondità in ognuno
dei libri iconici”.
“La serie presenterà un nuovo
cast per guidare una nuova generazione di fandom, ricca di
fantastici dettagli e personaggi amatissimi che i fan di Harry
Potter amano da oltre venticinque anni.Ogni stagione
porterà Harry Potter e queste incredibili avventure a nuovi
pubblici in tutto il mondo, mentre i film originali, classici e
amati rimarranno al centro del franchise e disponibili per la
visione a livello globale”, è stato poi aggiunto.
Ad oggi, si è parlato di
Paapa Essiedu per il Maestro di Pozioni Severus
Piton e di Sharon Horgan e Lesley
Manville per la vicepreside Minerva McGonagall, di
Brett Goldstein per il guardiacaccia di Hogwarts,
Rubeus Hagrid, e persino del premio Oscar Cillian Murphy perLord
Voldemort, con Ralph Fiennes, che ha interpretato il ruolo
nei film, che ha appoggiato l’idea. A Phoebe
Waller-Bridge sarebbe invece stato offerto il ruolo di
Petunia Dursley, l’odiosa zia di Harry Potter. Al momento non ci
sono conferme ufficiali sul cast.
Chi interpreterà il trio principale
di Harry Potter, Hermione Granger
e Ron Weasley è rimasto finora un mistero, ma
secondo quanto riferito lo show ha indetto un ampio casting per i giovani
personaggi, il che significa che gli attori scelti potrebbero
non essere nomi riconoscibili. HBO ha confermato che le riprese
degli episodi inizieranno nell’estate del 2025 presso i Warner
Bros. Studios Leavesden nel Regno Unito.
I paesi scandinavi sono noti per i
loro racconti thriller, che dalla letteratura al cinema e fino alla
televisione appassionano ormai tutto il mondo. Per l’audiovisivo, è
nota la trilogia di Uomini che odiano le donne ma
anche titoli come
Operation Napoleon,Una famiglia quasi normale, Paziente 64 – Il giallo dell’isola dimenticata o la
serie
The Investigation, basata su un reale fatto di cronaca. Si
tratta di opere capaci di costruire grandi misteri spesso legati al
passato dei protagonisti o della storia del paese di riferimento.
Un’altro celebre film legato a questo genere e a questi paesi è il
danese L’effetto farfalla, diretto nel 2021 da
Martin
Zandvliet, noto per aver diretto Land of Mine
– Sotto la sabbia.
Questo film è il quarto adattamento
cinematografico di una serie di dieci romanzi polizieschi nordici
danesi dell’autore Jussi Adler-Olsen, incentrati
sul Dipartimento Q e sull’ispettore di polizia Carl
Mørck. Tuttavia L’effetto
farfalla, basato sul quarto romanzo della serie
con titolo internazionale Buried, segna un nuovo inizio in
questa serie di adattamenti. Nonostante il grande successo
commerciale e di critica, l’autore Adler-Olsen non era soddisfatto
degli adattamenti dei primi quattro romanzi della serie e ha quindi
affidato i diritti cinematografici dei romanzi successivi a
un’altra casa di produzione, con conseguente cambio di cast.
Tanto è popolare questa serie che
Netflix ne ha acquisito i diritti per
portare Carl Mørck e le sue indagini nel proprio catalogo con una
serie Original in lingua inglese, le cui riprese sono attualmente
in corso e che vedrà l’attore Matthew Goode nel ruolo di Mørck. In attesa di
questo “remake”, L’effetto farfalla è ad oggi senza dubbio
il film più affascinante della serie, che ogni appassionato del
genere non dovrebbe lasciarsi sfuggire. In questo articolo,
approfondiamo alcune sue curiosità. Proseguendo qui nella lettura
sarà possibile ritrovare dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale.
La trama e il cast di L’effetto farfalla
Protagonista del film è
Marco un quattordicenne rom che viene arrestato
alla frontiera danese con documenti falsi, la polizia scopre che il
passaporto rubato appartiene a un funzionario pubblico scomparso.
Il dettaglio allarmante è che prima di sparire, l’uomo era stato
accusato di pedofilia. A seguire la vicenda è l’ispettore di
polizia Carl Mørck del Dipartimento Q, il quale fa
dunque riaprire un caso troppo sbrigativamente chiuso. Mentre cerca
di far collaborare il ragazzo, chiuso nel suo silenzio, Marco si
troverà a doversi confrontare anche con alcune minacce di morte per
quello che sa o quello che potrebbe scoprire.
Protagonista del film è l’attore
Ulrich Thomsen, attore danese visto in film
come Festen – Festa in
famiglia (1998), Le
crociate(2005) e Mortdecai (2015).
Quella in L’effetto farfalla è la sua prima
volta nel ruolo dell’ispettore Carl Mørck, ruolo che riprenderà poi
anche per il film del 2024 Boundless (Dengrænseløse). Accanto a lui, nel ruolo di Assad, il partner
di Mørck sul caso, vi è l’attore Zaki Youssef, mentre Lubos
Oláh è il giovane Marco. Recitano poi nel film l’attrice
Sofie Torp nel ruolo dell’assistente Rose,
Anders Matthesen in quello di Teis Snap e
Henrik Noël Olesen in quello di Marcus
Jacobsen.
La spiegazione del finale del film
Per cercare di risolvere il mistero
che lega il giovane Marco al funzionario pubblico scomparso di nome
William Stark, Mørck e il suo team inizia a
svolgere delle indagini a partire dalle accuse di pedofilia.
Apprendono però dal giornalista Teis Snap che
Stark, prima della sua scomparsa, era sulle tracce di un grosso
scandalo di frode, secondo cui le donazioni non venivano investite
in progetti di aiuto ma venivano sottratte dal Dipartimento di
Stato a fini personali. Ulteriori indagini rivelano poi che il
padre di Jeanne, la ragazza che avrebbe subito violenze da Stark,
ha ricevuto ingenti somme di denaro dopo la denuncia di stupro ed è
poi morto in un incidente.
Quando vogliono interrogare
nuovamente Jeanne, la trovano però morta nella
vasca da bagno. Sono convinti che sia stata uccisa. Mørck, parlando
poi con Malena – moglie di Stark – e sua figlia
Thilde, apprende che Marco le ha regalato una collana appartenente
al padre. In seguito Marco rivela a Mørck che Stark è
effettivamente morto e lo conduce al suo corpo, che il ragazzo
aveva scoperto e da cui aveva preso la collana. Mørck ricerca
allora informazioni sul proprietario del bosco in cui è stato
trovato il corpo e scopre appartenere a una società di costruzioni
e proprietà il cui fondatore Jens Brage-Schmidt
vive lì. Anche Teis Snap fa parte del consiglio di amministrazione
della società.
Mørck, recatosi alla proprietà con
Assad, trova soffocato il vecchio Brage-Schmidt e lo stesso Snap
ucciso. Una misteriosa auto abbandonata, però, solleva dei
sospetti. Nel frattempo, Zola, il criminale per
cui lavora il padre di Marco, ha rapito il giovane considerandolo
pericoloso per i suoi rapporti con la polizia. Tuttavia, gli
investigatori riescono a raggiungerli e a liberare il giovane.
Infine, Mørck vede l’auto di Rene Eriksen, del Ministero degli
Esteri, nei servizi televisivi e la riconosce come l’auto trovata
fuori dalla villa di Brage-Schmidt. Riescono così ad arrestarlo e a
smascherare i suoi illeciti e Marco può tornare a casa con il
padre.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
martedì 25 febbraio alle ore
21:20 sul canale Rai 4. Di
conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche
sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si
potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda.
Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per
trovare il film e far partire la visione.
Tra le più talentuose e versatili
attrici oggi presenti ad Hollywood, Cynthia
Erivo si è distinta grazie ad alcuni ruoli in film di
vario genere, dimostrando sempre una presenza scenica invidiabile.
Da Harriet fino al recente Wicked,
le sue interpretazioni hanno emozionato e coinvolto spettatori di
ogni parte del mondo e la sua generosità come interprete le ha
fatto guadagnare un ampio seguito. Ora che si è nuovamente
affermata come una delle più talentuose donne di spettacolo del
momento, la sua carriera risulta essere in continua e inarrestabile
ascesa.
2. Ha recitato in alcune
note serie TV. Oltre al cinema, Erivo si è dedicata
anche al piccolo schermo, comparendo in modo più o meno esteso in
alcune serie TV. In particolare si ricordano Chewing Gum
(2015), Mr Selfridge (2016), The Tunnel (2016) e
Broad City (2017-2019). Ha poi recitato negli 8 episodi
della miniserie The Outsider (2020), con protagonista Ben Mendelsohn, mentre nel 2021 interpreta
Aretha Franklin nella terza stagione di Genius.
Nel 2022, infine, prende parte ad un episodio della serie
Roar.
Cynthia Erivo in Widows – Eredità criminale
Le candidature di Cynthia Erivo
3. Ha ottenuto importanti
riconoscimenti. Da quando ha intrapreso la sua carriera
nel mondo della recitazione e della musica, Erivo ha raggiunto
importanti risultati. Ha ad esempio vinto un premio Grammy, un Tony
Awards e un Critics Choice Awards a fronte di 8 nomination. Erivo è
poi una tre volte candidata all’Oscar, di cui una per la Miglior
canzone originale Stand Up e due volte come Miglior
attrice (per Harriet e Wicked).
Ciò fa di lei l’unica attrice nera ad aver avuto più di una
nomination in questa categoria dopo Viola Davis.
Cynthia Erivo e Ariana Grande in Wicked
4. Ha contribuito
all’aspetto del suo personaggio. Cynthia Erivo ha
contribuito a diverse parti dell’aspetto di Elphaba, in particolare
ai capelli e alle unghie (sempre importanti nel look della Erivo):
“Sapevo che volevo che Elphaba avesse delle micro-trecce e che
avesse un set completo di unghie, come cenno alla mia cultura e al
mondo di Oz. Ho immaginato che le sue unghie facessero parte della
sua magia: le crescevano da sole e lei non aveva ancora scoperto
perché, come la sua pelle verde”.
5. Condivide diversi
tatuaggi con la sua co-protagonista. Nel corso delle
riprese, Ariana Grande e Cynthia Erivo hanno
stretto un’amicizia molto forte, che hanno poi continuamente
ribadito anche ben oltre il set del film. Le due, inoltre, proprio
per celebrare questo set così speciale per loro, hanno rivelato di
essersi fatte tatuare a tema Wicked
in ben dieci occasioni.
Uno dei brani più celebri del film è
La gravità non sarà un limite (Defying Gravity). Al
momento delle riprese, Erivo ha canta questa canzone dal vivo sul
set nel film, cosa che ha permesso all’intera scena di risultare
ancor più realistica e coinvolgente.
Le canzoni di Cynthia Erivo
7. È un’apprezzata
cantante. Oltre ad essere attrice, Erivo è anche una
cantante con all’attivo diversi brani di grande successo. Ad oggi
ha pubblicato un solo album, nel 2021, dal titolo Ch. 1 Vs.
1. Prima di questo ha però inciso anche un EP, nel 2020, dal
titolo She Is Risen, Vol. 2, mentre nel 2024 viene
pubblicato Wicked: The Soundtrack, la colonna sonora del
film con all’interno le canzoni cantate da Erivo
e Ariana Grande. Ha poi inciso diversi
singoli, come God Only Knows e When You
Believe.
Cynthia Erivo candidata all’Oscar per Stand Up
Uno dei brani per cui Erivo è
maggiormente famosa è però Stand Up, contenuto nel film
Harriet. Per questo brano, l’attrice e cantante è stata nominata
all’Oscar nella categoria Miglior canzone originale, rendendola una
delle pochissime a poter vantare una nomination sia in questa
categoria che in quella per Miglior attrice protagonista.
8. Si è rasata i capelli per
un ruolo. Per aiutare i team di parrucchieri e
truccatori del film Wicked, Cynthia Erivo ha deciso di
rasarsi i capelli. Parlando poi con Elle UK, Cynthia ha
parlato dei commenti che ha ricevuto su questa sua scelta. Ha
detto: “Continuo a notare persone che dicono: perché è calva?
Deve farsi una parrucca. Perché vi dà così fastidio che io non
voglia andare in giro con i capelli biondi? Mi piace la mia testa
calva. Non c’è niente di sbagliato nei miei capelli. Crescono molto
velocemente. È solo che mi piace il mio viso”.
Cynthia Erivo ha un partner?
9. È molto
riservata. L’attrice si è sempre dimostrata attenta a
mantenere privata la sua vita fuori dal set. Sono infatti rare le
occasioni in cui ha fatto sapere suoi aspetti personali. Tra queste
c’è sicuramente quando nel 2022 si è dichiarata bisessuale. Ad oggi
sappiamo però anche che è impegnata in una relazione con l’attrice
e produttrice Lena Waithe, vista
in Ready Player
Onee Master of None.
L’età e l’altezza di Cynthia Erivo
10. Cynthia Erivo è nata l’8
gennaio 1987 a Stockwell, Londra, Regno Unito. L’attrice e
cantante è alta complessivamente 1,54 metri.
A tutti piacciono le storie d’amore,
perché pur se spesso estremizzate ci ricordano la forza e la
bellezza di questo sentimento, il migliore grazie a cui sentirsi
davvero vivi. Negli anni numerosissimi sono i titoli tratti da
celebri romanzi di questo genere, in particolare dalle opere di
Nicolas Sparks. Vi sono però anche altri autori e libri capaci di
dar forma a questo complesso sentimento, tra cui si annovera
Jojo Moyes, che nel 2016 ha visto uno dei suoi
romanzi più celebri arrivare sul grande schermo. Si tratta di
Io prima di te (qui
la recensione), sceneggiato dalla stessa Moyes e diretto da
Thea Sharrock,
qui alla sua opera prima.
La storia si concentra sul complesso
tema delle disabilità e
dell’eutanasia, circondando il tutto di
quell’amore necessario a superare ostacoli apparentemente
insormontabili. L’autrice ha infatti voluto dare voce nel modo più
sincero e realistico possibile a queste dinamiche, lasciando
comunque al protagonista del suo racconto la possibilità di
scegliere cosa fare della propria vita. Tematiche delicate che non
hanno mancato di suscitare qualche accesa protesta o dibattito,
senza però intaccare il successo del film.
Io prima di te si è
infatti affermato come uno dei film sentimentali più apprezzati del
suo anno, con un incasso di oltre 200 milioni di dollari a fronte
di un budget di 20. A distanza di qualche anno è ancora indicato
come un film che, tra risate, emozione e lacrime non mancare agli
appassionati del genere. In questo articolo approfondiamo alcune
delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla storia vera a cui si
ispira. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Protagonista del film è
Louisa “Lou” Clark, una giovane ragazza vivace e
colorata, residente in una tipica cittadina della campagna inglese.
Nonostante sia di indole ottimista, Lou non sa ancora bene cosa
fare della sua vita. Ha 26 anni e passa da un lavoro all’altro per
aiutare la sua famiglia. Il suo inattaccabile buonumore viene
nuovamente messo a dura prova quando si ritrova ad affrontare una
nuova sfida lavorativa. Trova infatti lavoro come assistente di
Will Traynor, un giovane e ricco banchiere finito
sulla sedia a rotelle per un incidente e la cui vita è cambiata
radicalmente in un attimo. I due finiranno per cambiarsi
reciprocamente la vita molto più di quanto potrebbero
immaginare.
Ad interpretare Lou vi è l’attrice
Emilia Clarke.
Celebre per il personaggio di Daenerys in Il
Trono di Spade, la Clarke si è trovata qui a recitare
nella sua prima commedia romantica, trovandosi subito molto a suo
agio con il ruolo. L’attrice ha inoltre contribuito attivamente
alla scelta del vestiario di Lou, scegliendo capi stravaganti e dai
colori vivaci. La sua affezione al progetto è stata tale che, a
riprese concluse, si è fatta tatuare una piccola ape su un dito, lo
stesso tatuaggio che il suo personaggio si fa fare nel libro.
Accanto a lei, nei panni di sua sorella Katrina vi è l’attrice
Jenna Coleman, mentre Brendan
Coyle e Samantha Spiro sono i genitori
Bernard e Josie.
Vi è poi l’attore Matthew
Lewis, noto per essere stato Neville Paciock nei film di
Harry Potter, che interpreta qui Patrick, il fidanzato di
Lou. Sam Claflin interpreta
invece il tetraplegico William. Un ruolo per lui particolarmente
complesso, che gli ha richiesto di perdere 18 chili e di rimanere
costantemente immobile, limitandosi all’uso delle espressioni
facciali. Nel ruolo dei suoi genitori Steven e Camilla Traynor si
ritrovano invece Charles Dance, noto come Tywin Lannister
in Il Trono di
Spade, e Janet
McTeer. Vanessa Kirby
interpreta Alicia Dewar, fidanzata di William, mentre Steve
Pecocke è il suo medico Nathan.
Molti lettori e spettatori
potrebbero essere sorpresi di sapere che il racconto alla base
dell’opera della Moyes è stato ispirato da eventi reali.
“Quando stavo scrivendo il libro, avevo due parenti che avevano
bisogno di assistenza 24 ore su 24”, ha detto Moyes ai
giornalisti. “Penso che se si vive quotidianamente con questa
situazione, non si può non porsi delle domande sulla qualità della
vita e su cosa stiamo facendo per le persone vive, grazie ai
progressi della scienza medica, ma senza necessariamente la qualità
della vita da offrire loro. Quindi credo che tutti questi temi
fossero ben presenti nella mia mente quando l’ho scritto”.
L’autrice ha aggiunto di essere
stata ulteriormente toccata da una notizia che ha sentito su un
giovane uomo che è diventato tetraplegico dopo un incidente.
“Mentre tutto questo accadeva nella mia famiglia, ho sentito
una notizia su un giovane uomo in Inghilterra che aveva subito un
terribile incidente che lo aveva reso tetraplegico”, ha
spiegato. “Diversi anni dopo l’incidente aveva convinto i suoi
genitori a portarlo a porre fine alla sua vita. Fin dall’età di tre
anni era tutto concentrato sul suo corpo, voleva solo fare sport.
La sua storia mi ha sconvolto perché, come genitore, non riuscivo a
capire come si potesse accettare di portare il proprio figlio a
porre fine alla sua vita”.
Moyes ha proseguito: “Più ne
leggevo, il fatto che si fosse chiuso in se stesso, che i suoi
genitori fossero stati messi in questa posizione impossibile, più
rimanevo scioccata. Mi sono accorta di non sapere della
tetraplegia, di non sapere degli aspetti sanitari richiesti”,
ha detto l’autrice. “Non si tratta solo di stare su una sedia,
ma di una serie costante di interventi, indignazioni e problemi di
salute, e ho iniziato a pensare: “Come sarebbe se qualcuno che ami
prendesse questa decisione?”, “Come sarebbe se tu fossi quella
persona?”. A tutti noi piace pensare che saremmo come Christopher
Reeve. Io non sono sicura che lo sarei“.
“Penso che sarei amareggiata,
arrabbiata e invidioso delle persone che possono ancora usare il
loro corpo. È così che è nata la storia, come l’esplorazione di una
persona ordinaria in una situazione straordinaria”. A partire
da qui è dunque divenuto realtà il romanzo Io prima di
te, da cui è poi stato tratto l’omonimo film. Un racconto
dunque ispirato a vicende reali, in cui dal pieno controllo del
proprio corpo al massimo del suo splendore si passa all’essere
sostanzialmente prigionieri di esso senza poterlo più controllare.
Un racconto sulla rabbia e il dolore generati da questa situazione,
ma che si chiude anche con una nota di speranza e amore.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Io prima di te è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Prime Video e Tim
Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre
presente nel palinsesto televisivo di martedì 25
febbraio alle ore 21:30 sul canale
TV8.
Come è ormai noto, l’essere umano
utilizza soltanto una minima parte del suo cervello. Viene dunque
spontaneo chiedersi cosa si potrebbe essere in grado di fare
qualora questo venisse impiegato al massimo delle sue capacità.
Questa domanda se l’è posta anche il regista Luc Besson, che ha
immaginato delle possibili risposte con il suo film del
2014 intitolato
Lucy(qui la recensione). Avvincente
thriller di fantascienza, questo segue le vicende di una donna che
si ritrovera potenziata a livello intellettivo da una nuova droga.
Come sempre, Besson riesce dunque a coniugare tematiche
particolarmente complesse a situazioni di grande
intrattenimento.
Tale lungometraggio nasce da una sua
passione per la scienza e il cervello umano. Egli desiderava da
tempo realizzare un film a riguardo, ma non voleva che questo si
concretizzasse come documentario. Decise così di dedicarsi ad una
pellicola d’azione, con una storia avvincente in cui poter inserire
una serie di riflessioni esistenziali. Besson non ha mai nascosto
di considerare Lucy un’opera particolarmente
complessa e non fruibile da tutti, un rischio che era però pronto
ad assumersi in nome dell’arte e della scienza. Importante per lui
era anche poter fornire una versione credibile del potenziale
acquisito dalla protagonista, e per riuscire in ciò arrivò a far
includere oltre mille effetti speciali nel film.
Lucy vanta
così un budget di 48 milioni di dollari, una cifra che lo ha reso
uno dei titoli francesi dal maggior costo di sempre. I rischi da
Besson corsi vennero però ripagati. Al momento dell’arrivo in sala,
il titolo arrivò ad incassare oltre 458 milioni in tutto il mondo,
divenendo il più grande incasso di sempre per un film di produzione
non americana. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune
delle principali curiosità relative a Lucy.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla spiegazione del
finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Protagonista del film è la giovane
Lucy Miller, studentessa di Tapei dedita alla
frequentazione di feste poco raccomandabili. Di indole spensierata,
questa vede stravolgersi completamente la vita nel momento in cui
si ritrova rapita e costretta a lavorare come corriere di una droga
che le viene allora inserita chirurgicamente nell’addome. Ma
durante la consegna qualcosa va storto: il sacchetto si lacera e
l’organismo di Lucy finisce con l’assorbire la droga. In breve,
acquista capacità fisiche e mentali a dir poco straordinarie, che
cercherà di utilizzare insieme al professor Samuel
Norman per distruggere il cartello di quella pericolosa
droga.
Per dar vita alla protagonista Lucy,
il regista era alla ricerca di un’attrice che potesse sembrare sia
estremamente vulnerabile che potenzialmente pericolosa. La parte è
infine stata ricoperta da Scarlett
Johansson, la quale si dimostrò da subito
particolarmente interessata al film. L’attrice si sottopose a
diverse settimane di allenamento fisico al fine di acquisire la
capacità di poter personalmente interpretare molte delle sequenze
più complesse. Accanto a lei, nel ruolo del fidanzato Richard, vi è
invece l’attore danese Pilou Asbæk. Questi è
maggiormente noto per aver interpretato Euron Greyjoy nella serie
Il Trono di
Spade.
Il premio Oscar Morgan Freeman
dà invece vita al professor Samuel Norman. Egli è stato da subito
la sola scelta possibile per il ruolo. Besson lo volle per via dei
tanti ruoli da persona saggia già interpretati dall’attore. Quello
stesso anno egli apparve in un ruolo simile anche nel film Trascendence, trattante tematiche simili a
Lucy. L’attore coreano Choi
Min-sik, celebre protagonista di Oldboy, è invece
qui presente nei panni del criminale mr. Jang. Per convincere
l’attore ad accettare la parte, Besson dovette recarsi fino a casa
sua in Corea. Infine, l’egiziano Amr Waked, oggi
noto per la serie TV Ramy, è presente nei panni di Pierre
Del Rio, poliziotto francese capitano dell’antidroga.
Lucy ha ottenuto un accesso sempre
maggiore alle capacità del suo cervello nel corso del film, ma
quando raggiunge il 100%, diventa qualcosa di completamente
diverso. Una sostanza nera e lucente ricopre il suo corpo e si
estende a tutti i computer e alle apparecchiature di rete presenti
nella stanza, apparentemente consumandoli nel processo. Durante
questo periodo, il suo corpo e la sua mente cambiano completamente
a livello cellulare: il film mostra le cellule che si combinano e
altri cambiamenti che avvengono a livello molecolare e cosmico
mentre lei raggiunge il suo pieno potenziale. Quando ha raggiunto
il 100%, si è completamente smaterializzata.
Dopo la scomparsa di Lucy, tutto ciò
che si è lasciata alle spalle è stata una chiavetta dall’aspetto
cosmico per il Professor Norman. Del Rio ha anche ricevuto un suo
messaggio che diceva: “Sono ovunque”. Invece di chiedere
“che cosa” è Lucy alla fine di Lucy, sarebbe più
appropriato chiedere dove e quando è Lucy. Non è
semplicemente trascesa in un nuovo essere fisico, ma sembra aver
trasceso del tutto lo spazio e il tempo, lasciandosi dietro la
chiavetta cosmica come un obelisco in miniatura di 2001: Odissea nello spazio per guidare l’umanità nel
prossimo passo della sua evoluzione.
La scena iniziale di
Lucy mostra proprio Lucy, considerata da alcuni
scienziati come il primo essere umano in assoluto sulla base di uno
scheletro parziale scoperto nel 1974. La scena ha una voce fuori
campo della protagonista di Scarlett Johansson che dice: “La vita ci è
stata data un miliardo di anni fa, cosa ne abbiamo fatto?”.
Durante il finale di Lucy, mentre si prepara a
raggiungere il 100% e inizia a trascendere il tempo e lo spazio, va
a trovare la Lucy preistorica e allunga la mano per toccarla,
lanciandosi in una visione cosmica: Lucy vede il mondo tornare
indietro, le cellule combinarsi e l’universo dipanarsi al contrario
davanti ai suoi occhi, terminando con il 100%.
Alla fine del film, Lucy si è
evoluta al di là del bisogno di un corpo umano e ritorna alla
stessa domanda dell’apertura, dicendo invece “la vita ci è
stata data un miliardo di anni fa. Ora sapete cosa farne”. In
questo momento stanno accadendo diverse cose. Lucy sta trasmettendo
al Professor Norman tutte le conoscenze acquisite grazie alla sua
evoluzione in seguito all’assunzione del CPH-4, in modo che
l’umanità possa evolversi, ma potrebbe anche introdurre un piccolo
paradosso, in quanto una lettura potrebbe suggerire che sia tornata
indietro nel tempo per dare alla Lucy preistorica una scintilla di
intelligenza, toccando le dita in un riferimento al dipinto di
Michelangelo La creazione di Adamo.
Come Lucy spiega al Professor
Norman, il nostro concetto di tempo è interamente determinato dalla
nostra limitata capacità di viverlo in modo lineare, quindi ciò che
qualcuno che (ipoteticamente, secondo la logica del film) utilizza
solo il 10% del proprio cervello percepirebbe come un paradosso,
apparirebbe del tutto diverso a chi ha raggiunto il 100% di
realizzazione. Indipendentemente dalla lettura, la voce fuori campo
di Lucy alla fine che dice “ora sai cosa farne” è
un’esortazione per Norman (e presumibilmente per il pubblico) a
spingersi in avanti e ad espandere la portata della coscienza
umana.
Il trailer e dove vedere il film in
streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete.Lucy è infatti disponibile nel catalogo di
Apple
TV+, Netflix e Prime Video. Per vederlo, in base alla
piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo
film. Si avrà così questo a disposizione per un determinato limite
temporale entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione il giorno martedì 25
febbraio alle ore 21:20 sul canale
Italia 1.
A tutti piacciono le storie d’amore,
perché pur se spesso estremizzate ci ricordano la forza e la
bellezza di questo sentimento, il migliore grazie a cui sentirsi
davvero vivi. Negli anni numerosissimi sono i titoli tratti da
celebri romanzi di questo genere, in particolare dalle opere di
Nicolas Sparks. Vi sono però anche altri autori e libri capaci di
dar forma a questo complesso sentimento, tra cui si annovera
Jojo Moyes, che nel 2016 ha visto uno dei suoi
romanzi più celebri arrivare sul grande schermo. Si tratta di
Io prima di te (qui
la recensione), sceneggiato dalla stessa Moyes e diretto da
Thea Sharrock,
qui alla sua opera prima.
La storia si concentra sul complesso
tema delle disabilità e dell’eutanasia, circondando il tutto di
quell’amore necessario a superare ostacoli apparentemente
insormontabili. La Moyes ha raccontato di aver ideato la storia a
partire da una vera famiglia impegnata ad occuparsi costantemente
di un membro tetraplegico. Una situazione complessa a cui l’autrice
ha voluto dare voce nel modo più sincero e realistico possibile,
lasciando comunque al protagonista la possibilità di scegliere cosa
fare della propria vita. Tematiche delicate che non hanno mancato
di suscitare qualche accesa protesta, senza intaccare il successo
del film.
Io prima di te si è
infatti affermato come uno dei film sentimentali più apprezzati del
suo anno, con un incasso di oltre 200 milioni di dollari a fronte
di un budget di 20. A distanza di qualche anno è ancora indicato
come un film che, tra risate, emozione e lacrime non mancare agli
appassionati del genere. In questo articolo approfondiamo alcune
delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alle differenze tra il libro e il
film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Protagonista del film è
Louisa “Lou” Clark, una giovane ragazza vivace e
colorata, residente in una tipica cittadina della campagna inglese.
Nonostante sia di indole ottimista, Lou non sa ancora bene cosa
fare della sua vita. Ha 26 anni e passa da un lavoro all’altro per
aiutare la sua famiglia. Il suo inattaccabile buonumore viene
nuovamente messo a dura prova quando si ritrova ad affrontare una
nuova sfida lavorativa. Trova infatti lavoro come assistente di
Will Traynor, un giovane e ricco banchiere finito
sulla sedia a rotelle per un incidente e la cui vita è cambiata
radicalmente in un attimo. I due finiranno per cambiarsi
reciprocamente la vita molto più di quanto potrebbero
immaginare.
Ad interpretare l’inguaribile
ottimista e romantica Lou vi è l’attrice Emilia Clarke.
Celebre per il personaggio di Daenerys in Il Trono di
Spade, la Clarke si è trovata qui a recitare nella sua
prima commedia romantica, trovandosi subito molto a suo agio con il
ruolo. L’attrice ha inoltre contribuito attivamente alla scelta del
vestiario di Lou, scegliendo capi stravaganti e dai colori vivaci.
La sua affezione al progetto è stata tale che, a riprese concluse,
si è fatta tatuare una piccola ape su un dito, lo stesso tatuaggio
che il suo personaggio si fa fare nel libro. Accanto a lei, nei
panni di sua sorella Katrina vi è l’attrice Jenna
Coleman, mentre Brendan Coyle e
Samantha Spiro sono i genitori Bernard e
Josie.
Vi è poi l’attore Matthew
Lewis, noto per essere stato Neville Paciock nei film di
Harry Potter, che interpreta qui Patrick, il fidanzato di
Lou. Sam Claflin interpreta
invece il tetraplegico William. Un ruolo per lui particolarmente
complesso, che gli ha richiesto di perdere 18 chili e di rimanere
costantemente immobile, limitandosi all’uso delle espressioni
facciali. Nel ruolo dei suoi genitori Steven e Camilla Traynor si
ritrovano invece Charles Dance, noto come Tywin Lannister
in Il Trono di Spade, e Janet
McTeer. Vanessa Kirby
interpreta Alicia Dewar, fidanzata di William, mentre Steve
Pecocke è il suo medico Nathan.
Nonostante il film sia grossomodo
fedele al cuore del romanzo, vi sono naturalmente alcune
differenze, molte delle quali operate a fini cinematografici. Nel
film, ad esempio, William è completamente immobile e
insensibile dal collo in giù. Nel romanzo, invece, egli è
in grado di percepire il dolore e il senso del tatto. Allo stesso
modo è in grado di spostare lievemente le braccia. Renderlo del
tutto immobile, invece, ha permesso al film di accentuare la sua
difficile situazione. Nonostante ciò, il personaggio del
film è molto meno sofferente rispetto a quanto descritto
nel libro, dove si ha invece un William molto più negativo e
pessimista. Differente è anche la rappresentazione dei
genitori di lui.
Se nel libro è il padre ad essere
contrario alla volontà di William di ricorrere all’eutanasia, nel
film è invece la madre a non accettare tale decisione. Inoltre, nel
libro i due sono una coppia molto meno solida. Steven, infatti, ha
una relazione con un’altra donna, ma non lascia la famiglia per via
della condizione di suo figlio. Sempre riguardo la famiglia di
William, nel libro egli ha una sorella di nome
Georgina, assente invece nel film. Per quanto riguarda
Louisa, differente è ad esempio il motivo per cui perde il
lavoro al bar. Nel libro, il proprietario deve tornare in
Australia per prendersi cura di suo padre, mentre nel film non
viene data alcuna spiegazione sul motivo del licenziamento.
Un importante ma ovvio cambiamento
riguarda l’organizzazione a cui Will si rivolge. Nel libro, è
Dignitas per il suo suicidio, una reale organizzazione reale in
Svizzera che aiuta le persone con malattie gravi o terminali a
morire con dignità attraverso il suicidio assistito. I registi
hanno però preferito non utilizzare questo esplicito riferimento,
lasciando la cosa più vaga. Differente è
anche il finale. Il libro si conclude con l’indagine per
istigazione al suicidio, mentre il film vede Lou a Parigi, intenta
a leggere la lettera d’addio di William, che le chiede di vivere al
meglio la sua vita. Un finale decisamente più commovente e ricco di
speranza.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Io prima di te è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Prime Video e Tim
Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre
presente nel palinsesto televisivo di martedì 25
febbraio alle ore 21:30 sul canale
TV8.
Heretic,
al cinema dal 27 febbraio con Eagle Pictures,
segna il debutto ufficiale di Hugh Grant nell’horror, un genere che
sembra sposarsi alla perfezione con la sua consueta sfacciataggine
che, ormai lo abbiamo capito, è capace di declinare ben oltre le
faccette corrucciate nelle commedie romantiche. Heretic beneficia
prima di tutto di una raffinata interpretazione dell’attore
britannico, che ne costituisce la principale ragione del successo,
sulla scia del quale arriva da noi in Italia. Un thriller
psicologico inquietante e verboso con una svolta horror, Heretic è
diretto da Scott Beck e Bryan Woods, gli stessi di A Quiet
Place.
La storia di
Heretic
La trama ruota attorno a
due giovani missionarie mormoni, interpretate da Sophie Thatcher e
Chloe East, che durante la loro attività porta a porta si imbattono
in Mr. Reed, un uomo enigmatico e affabile interpretato da Grant.
Reed le accoglie con un’insolita ospitalità, invitandole a entrare
nella sua casa remota e architettonicamente bizzarra, dove si
dipana un gioco dialettico sulla fede, il dubbio e la
manipolazione. Quella che inizia come una discussione teologica si
trasforma rapidamente in un’esperienza claustrofobica e minacciosa,
mettendo alla prova non solo le convinzioni religiose delle due
giovani donne, ma anche il loro istinto di sopravvivenza.
Grant regala
un’interpretazione magnetica e sinistra, mescolando il suo consueto
charme britannico con un’inquietante insistenza filosofica. Il suo
Mr. Reed è un uomo colto e vanitoso, con un’inquietante ossessione
per la religione e il potere della credenza. Con il suo tipico
sorriso malizioso e lo sguardo allusivo, Grant conferisce al
personaggio una profondità che va oltre il semplice antagonista: è
un uomo che si nutre delle incertezze altrui, un predatore
psicologico che utilizza la logica e la retorica come armi
letali.
Le giovani protagoniste,
in particolare Chloe East nei panni della ingenua Sister Paxton,
sono perfettamente in sintonia con l’atmosfera di crescente
tensione del
film. Sister Paxton, con la sua ingenuità e il suo fervore
religioso, è il perfetto contrappunto all’arguta e più disillusa
Sister Barnes (Sophie Thatcher). La loro dinamica è costruita con
sottigliezza e realismo, permettendo al film di esplorare in modo
convincente la vulnerabilità della fede di fronte alla
manipolazione.
Uno degli elementi più
affascinanti di Heretic è la sua capacità di fondere orrore e
filosofia in un thriller che stimola sia l’istinto primordiale
della paura che la riflessione intellettuale. Il film si
interroga sulle fondamenta della fede e sulla facilità con cui
l’essere umano può essere condotto a credere in qualcosa sulla base
di una narrazione persuasiva. Mr. Reed mette costantemente in
discussione le certezze delle due protagoniste, portandole a
dubitare non solo della loro missione, ma anche della realtà
stessa. Un gioco di potere sottile e perverso.
Dal punto di vista
tecnico, il film si fregia della preziosa fotografia di Chung-hoon
Chung (“Oldboy”, “The Handmaiden”), che trasforma l’interno della
casa di Mr. Reed in un labirinto di angoli bui e ombre minacciose.
La regia di Beck e Woods è serrata, con inquadrature ravvicinate
che enfatizzano la crescente claustrofobia della narrazione. Il
loro uso del sonoro è altrettanto efficace: il ticchettio di un
orologio, il crepitio di un pavimento di legno, il suono soffocato
della torta ai mirtilli che cuoce in forno diventano strumenti di
tensione crescente.
Se però la prima metà è
costruita magistralmente con un ritmo implacabile, la seconda parte
perde un po’ della sua potenza quando la tensione psicologica deve
necessariamente sfociare in un’azione più concreta, svelando il
mistero. Alcune scelte narrative nell’atto finale possono apparire
forzate o meno incisive rispetto alla premessa iniziale, ma non
abbastanza da compromettere il film nel suo insieme.
Heretic
è un horror avvincente e una riflessione sulla fede, il dubbio e il
bisogno umano di trovare risposte nell’ignoto. Con una
sceneggiatura intelligente, una regia coinvolgente e una
performance di Hugh Grant tra le migliori della sua carriera
recente, il
film si distingue come uno dei thriller psicologici più
intriganti dell’anno.
Kathleen Kennedy,
presidente di lunga data della Lucasfilm, dovrebbe
dimettersi alla fine del 2025. Ha intenzione di ritirarsi dopo
la fine del suo attuale contratto, secondo una fonte a conoscenza
dei suoi piani. Tuttavia, un’altra fonte vicina a Kennedy ha
liquidato il rapporto iniziale di Puck come “pura speculazione” e
ha affermato che non è stato deciso nulla.
Kennedy è entrata a far parte della
Lucasfilm nel 2012 come co-presidente insieme al creatore di
“Star
Wars” George Lucas. Poco dopo,
Lucas ha lasciato il suo incarico quando la Disney ha acquisito la
società per 4 miliardi di dollari e Kennedy è stata elevata a
presidente.
Le viene attribuito il merito di
aver rilanciato la proprietà lanciando la trilogia sequel, a
partire da Star Wars: Il Risveglio della Forza del
2015, così come lo spin-off del 2016 acclamato dalla critica
“Rogue One“. Kennedy ha
anche tracciato un futuro per il franchise in streaming con serie
televisive come “The
Mandalorian” e “Andor“.
I fallimenti della Lucasfilm
Tuttavia, il suo futuro con la
società è stato fonte di speculazioni nel corso degli anni. “Il
risveglio della Forza” rimane il film con il maggior incasso nella
storia del botteghino nazionale con 936 milioni di dollari (e 2
miliardi di dollari a livello globale), ma la triade di blockbuster
incentrati su Skywalker ha registrato rendimenti decrescenti.
L’ascesa di Skywalker ha concluso la trilogia nel
2019 con un comunque impressionante miliardo di dollari, sebbene la
metà di quanto Il risveglio della Forza ha
guadagnato qualche anno prima. Forse non è stato un grosso
problema, ma è arrivato un anno dopo il fallimento finanziario di
“Solo: A Star Wars Story” del
2018, che è diventato il primo film di “Star Wars” a perdere soldi
nella sua corsa al cinema. Alla Lucasfilm, Kennedy ha anche
supervisionato “Indiana Jones e il
quadrante del destino” del 2023, il quinto e ultimo
film della serie guidata da Harrison Ford.
L’avventura d’azione, che ha rilanciato la proprietà dopo 15 anni,
è stata un fallimento catastrofico, ha generato 383 milioni di
dollari a livello globale contro un budget di 295 milioni di
dollari, perdendo alla fine circa 140 milioni di dollari per lo
studio.
“Star Wars” ha lottato per tornare
sul grande schermo da “L’ascesa di Skywalker“,
anche se non per mancanza di tentativi da parte dello studio. Negli
anni successivi, la Lucasfilm ha annunciato diversi progetti di
“Star Wars” di registi come James Mangold, Sharmeen
Obaid-Chinoy, Taika Waititi e Donald
Glover, ma nessuno si è ancora concretizzato. Nel
frattempo, nuove versioni della space opera della regista di
“Wonder Woman” Patty
Jenkins, del produttore MarvelKevin
Feige, del regista di Gli Ultimi Jedi Rian
Johnson e dei creatori di “Game of Thrones” David
Benioff e D.B. Weiss, sono state accantonate per vari
motivi.
Lucasfilm ha in programma di (alla
fine) ripresentarsi nei cinema.
The Mandalorian & Grogu, una continuazione della
serie Disney+ sul cacciatore di taglie con
l’elmetto (interpretato da Pedro Pascal), è
prevista per l’uscita nelle sale nel 2026, mentre l’ex di “X-Men”
Simon Kinberg starebbe sviluppando una nuova trilogia di “Star
Wars”.
Il film live-action di
Barney di A24 di
Mattel Films e 59% Productions di Daniel Kaluuya sta guadagnando
slancio, poiché le società hanno incaricato la vincitrice di Emmy e
Golden Globe Ayo Edebiri di scrivere la sceneggiatura ed è
in trattative per recitare nel film.
Annunciata per la prima volta nel
2019, la trama del live-action di Barney è tenuta
nascosta. Kevin McKeon e Andrew
Scannell stanno supervisionando per Mattel Films, con
Robbie Brenner che produce per Mattel, insieme ad A24, così come
Kaluuya e Rowan Riley per 59% Productions.
Il dinosauro viola che è stato un
punto fermo della televisione per bambini per decenni, Barney è
stato presentato per la prima volta al mondo tramite la serie
direct-to-video Barney & the Backyard Gang nel 1988, esplodendo
come una sensazione globale con la serie Barney & Friends, andata
in onda per 14 stagioni su PBS tra il 1992 e il 2010.
Ayo Edebiri in Opus – Cortesia di I Wonder Pictures
In un’intervista del luglio 2023 con
The New Yorker, il dirigente della Mattel Kevin
McKeon ha rivelato che il live-action di Barnie sarebbe
stato orientato agli adulti e “surrealistico“, sulla
falsariga dei film di Charlie Kaufman e
Spike Jonze.
“Ci stiamo appoggiando
all’angoscia dei millennial per la proprietà piuttosto che
perfezionarla per i bambini”, ha affermato il dirigente
all’epoca. “È davvero un’opera per adulti. Non che sia vietata
ai minori, ma si concentrerà su alcune delle prove e tribolazioni
dell’essere trentenni, crescere con Barney, solo sul livello di
disincanto all’interno della generazione”.
Al grande potere dello
sguardo il graphic designer Roberto Rosolin ha dedicato l’immagine
ufficiale del Far East Film Festival 27: un intenso ritratto
femminile che ci porta altrove, al di là dei limiti e dei muri,
lungo le mille possibili traiettorie della fantasia e della
libertà.
«La mente è come un
paracadute: funziona solo se si apre». C’è chi dice Frank
Zappa, c’è chi dice James Dewar e c’è chi dice Albert Einstein:
sull’autore non esistono certezze, ma sul valore dell’aforisma
nessuno può questionare. Per fare in modo che la mente funzioni è
necessario che funzioni la nostra capacità di osservare le
cose. La nostra capacità di utilizzare lo
sguardo, che della mente è il detonatore. Se gli occhi
vedono, però, sono anche capaci di viaggiare, di spaziare, di
andare oltre a ciò che stanno effettivamente vedendo?
La ventisettesima edizione del
FEFF, che dal 24 aprile al 2
maggio animerà il Teatro Nuovo “Giovanni da
Udine” e gli spazi del Visionario, è
pronta a restituire nuovi sguardi sul cinema
asiatico. Nuove traiettorie della fantasia e della
libertà che, per nove giorni,
trasformeranno Udine nell’epicentro orientale
d’Europa. Nato il 10 aprile 1999 e poi cresciuto fino a diventare –
citando Variety – «uno dei 50 appuntamenti mondiali da non
perdere», il Far East Film Festival non ha mai
smesso di essere la casa di autentiche leggende (come
Jackie Chan e Joe Hisaishi),
registi cult (come Johhnie To, Takashi
Miike, Takeshi Kitano, Zhang
Yimou), dive e dive, key player.
La campagna accrediti del
Far East Film Festival27,
ricordiamo, è in pieno svolgimento. Fino a lunedì 3
marzo, infatti, sarà possibile acquistare online il
proprio accredito Red Panda o White
Tiger (anche nella versione Under 26) con
tariffa speciale Early Bird. I pacchetti
Press e Black Dragon saranno
invece disponibili a prezzo intero. Novità del
2025l’accredito Under 18, dedicato agli
appassionati di cinema di età compresa tra i 16 e i 18 anni non
ancora compiuti. Info dettagliate sul sito www.fareastfilm.com.
Ecco il trailer di
Holland, il nuovo thriller con protagonista una
inquietante Nicole Kidman, attrice premio Oscar. Accanto a
lei
Matthew Macfadyen, Jude Hill (Belfast),
Gael García Bernal. Il film, scritto da Andrew
Sodroski, è diretto da Mimi Cave e arriva
in tutto il mondo su Prime Video, a
partire dal 27 marzo.
La trama di Holland
In questo thriller avvincente e dal
ritmo incalzante, Nicole Kidman è la meticolosa Nancy Vandergroot,
insegnante e casalinga dalla vita apparentemente perfetta con il
marito, stimato pilastro della comunità (Matthew Macfadyen) e
il figlio (Jude Hill) nell’idilliaca Holland, Michigan – città dei
tulipani – che precipita in una spirale di eventi oscuri.
Nancy e il suo affabile collega (Gael García Bernal) iniziano a
nutrire sospetti su un segreto, e finiranno per scoprire che nulla
nelle loro vite è come sembra.
Tra gli attori più talentuosi della
sua generazione, Jesse Eisenberg ha negli anni
tolto ogni dubbio sulle sue capacità con alcune straordinarie
interpretazioni. Spaziando dalla commedia all’horror, dal dramma al
cinecomic, l’attore ha saputo conquistarsi un posto di rilevo nel
panorama cinematografico attuale, ottenendo continuamente le
attenzioni di critica e pubblico.
Ecco 10 cose che forse non
sai di Jesse Eisenberg.
A partire dal 2020, Eisenberg ha
recitato in Resistance – La voce del silenzio (2020),
Zack
Snyder’s Justice League(2021) – dove ha un cameo non
accreditato nei panni di Lex Luthor – Manodrome
(2023) e Sasquatch Sunset (2024). Nel 2024 recita
anche accanto a Kieran Culkin in A Real
Pain, film da lui anche scritto e diretto.
2. Ha partecipato anche ad
alcune serie TV. L’attore vanta anche diverse
partecipazioni televisive, tra cui il ruolo di Kenny Green nella
serie Get Real (1999-2000), in The Newsroom
(2012) e in un episodio di Modern Family (2014). Torna poi
sul piccolo schermo con la miniserie Fleishman a
pezzi (2022). Prossimamente sarà anche protagonista di
una serie di sua ideazione intitolata Bream Gives Me
Hiccups.
3. Ha lavorato anche come
doppiatore e regista. L’attore è inoltre noto per essere
il doppiatore del personaggio Blu, protagonista dei due film
d’animazione Rio e Rio 2 – Missione Amazzonia,
rispettivamente del 2011 e del 2014. Nel 2022, invece, Eisenberg
debutta alla regia con il film Quando avrai finito di salvare
il mondo, con protagonisti
Finn Wolfharde Julianne
Moore. Nel 2024 dirige il suo secondo film, A Real
Pain, dove recita accanto aKieran
Culkin. Attualmente è al lavoro su un
nuovo film da regista descritto come una commedia musicale.
Jesse Eisenberg è Mark Zuckenberg
in The Social Network
4. Si è documentato sul vero
Mark Zuckenberg. Come parte della sua ricerca, Jesse
Eisenberg ha letto una copia della domanda di ammissione al college
di Mark Zuckerberg. Il saggio del fondatore di
Facebook si concentrava sulla sua passione per la scherma, così
Eisenberg ha preso un paio di lezioni. Si è subito reso conto che
questo influenzava la sua postura e il modo in cui si muoveva e ha
applicato questa conoscenza alla sua interpretazione del
personaggio. Inoltre, prima delle riprese, Eisenberg ha creato un
falso account Facebook a scopo di ricerca, chiudendolo al termine
delle riprese.
5. Non apprezza la sua
interpretazione del personaggio. Nonostante Eisenberg
si fosse detto disponibile a riprendere il ruolo in futuro, ha in
seguito rivelato di non essere del tutto soddisfatto della sua
interpretazione di Luthor, specialmente considerando
l’impatto negativo che ha avuto sulla sua carriera. Quando poi
Nicholas Hoult è stato scritturato per il
ruolo di Lex Luthor in Superman
(2025), il consiglio di Eisenberg al collega è stato semplicemente:
“Non guardarmi”.
Jesse Eisenberg ha recitato in Modern Family
6. È stato guest star di un
episodio. Nell’episodio Under Pressure,
dodicesimo episodio della quinta stagione di Modern
Family, Eisenberg compare come guest stare nei panni
di Asher, il vicino ambientalista di Mitchell e Cameron.
Nell’episodio, si genera una faida tra lui e Mitch su chi sia più
ambientalista. Alla fine, Asher ammette di non avere molti amici
proprio a causa del suo stile di vita ultra ecologico. Mitch
propone quindi ad Asher di cenare con loro, ma Lily si oppone
quando lui le chiede se la sua casa delle bambole è stata costruita
con materiali sostenibili.
Jesse Eisenberg dirige A Real Pain
7. Eisenberg
ha portato in scena a teatro un testo da lui scritto, dove
interpreta un personaggio con caratteristiche ispirate alle sue
personale. Uno dei personaggi di questa commedia è una cugina
polacca sopravvissuta all’Olocausto, basata sulla cugina polacca
che Eisenberg ha realmente visitato nel 2008. In seguito, egli ha
scritto un’altra commedia che ha rappresentato nel West End, dove
interpreta il ruolo di Benji. Ha da qui avuto l’idea di unire
questi protagonisti per una storia comune, ed è così che ha
concepito il film A Real
Pain.
Emma Stone ha prodotto il film di Jesse Eisenberg
Emma Stone e
Jesse Eisenberg sono ottimi amici, avendo
recitato insieme nei due Zombieland. Stone ha inoltre
prodotto entrambi i film di Eisenberg e lui si è detto eternamente
grato per questo suo supporto. Proprio parlando della Stone,
Eisenberg ha detto: “Chiunque al mondo si trovi ad aprire la
cartella di una ‘versione finale’ [di una sceneggiatura] vorrebbe
scrivere qualcosa per Emma Stone. Lei è la più grande di tutti in
tutto. A un certo punto probabilmente avrò la presunzione di
scrivere qualcosa per lei”.
Kieran Culkin e Jesse Eisenberg in A Real Pain. Cortesia di
Searchlight
Jesse Eisenberg, Anna Strout e il figlio
8. Ha un figlio.
Dopo otto anni di relazione, nel 2013 l’attore interrompe la storia
con Anna Strout, direttrice di un’organizzazione
artistica. Dal 2013 al 2015 ha una relazione con l’attrice Mia Wasikowska, conosciuta sul set del film
The Double. Nel 2015 tuttavia, Eisenberg torna con la
precedente compagna, da cui ha poi un figlio nato nel marzo 2017
chiamato Banner.
Jesse Eisenberg ha un disturbo
ossessivo-compulsivo
9. L’attore ha più volte
menzionato di soffrire di un disturbo
ossessivo-compulsivo. Stando alle sue parole, l’attore
evita in tutti i modi di calpestare le crepe per strada, o ancora
cerca sempre di tenersi all’interno della geometria del pavimento.
Prima di entrare in una stanza ha infatti dichiarato di dover
passare alcuni secondi a studiare la natura del pavimento per poter
soddisfare il suo bisogno di precisione.
L’età e l’altezza di Jesse
Eisenberg
10. Jesse Eisenberg è nato a
New York, negli Stati Uniti, il 5 ottobre 1983. L’altezza
complessiva dell’attore è di 1,74 metri.
Negli anni l’attrice Miriam
Leone ha dimostrato di non essere solo particolarmente
bella, ma anche molto talentuosa, prendendo parte a film e serie TV
di successo. Qui ha potuto mettersi in gioco, sfoggiando doti
recitative che le hanno permesso di ottenere le attenzioni di
critica e pubblico. Ad oggi, è certamente tra le attrici più
promettenti dell’attuale panorama cinematografico italiano.
2. Ha recitato anche in
televisione. L’attrice è nota anche per aver preso parte a
serie TV di successo come Distretto di polizia
(2011-2012), Un passo dal cielo (2012), La dama
velata (2014-2015), 1992 (2015), dove recita accanto
all’attore Stefano
Accorsi nel ruolo di Veronica Castello, ruolo che
riprende anche nei seguiti 1993 (2017) e 1994
(2019). Partecipa inoltre al film TV In arte Nino, dove
recita accanto agli attori Elio
Germano e Stefano
Fresi. Nel 2023 è protagonista della serie I
Leoni di Sicilia, mentre nel 2024 è Oriana Fallaci nella
miniserie Miss
Fallaci (qui
la recensione dei primi due episodi).
Miriam Leone è stata Miss Italia
3. Ha vinto il celebre
concorso di bellezza. Prima di intraprendere una
carriera come attrice, La Leone ha partecipato al concorso
Miss Italia nel 2008 con il titolo di Miss Prima
dell’Anno. All’epoca ventitreenne, dopo essere stata inizialmente
eliminata nel corso del programma, viene successivamente ripescata,
arrivando in finale ed aggiudicandosi la fascia di Miss Italia
2008. La Leone ha poi anche vinto il premio di Miss Cinema.
Miriam Leone è Oriana Fallaci in Miss Fallaci.
Miriam Leone è Oriana Fallaci in Miss Fallaci
4. Ha interpretato la
celebre giornalista. Per interpretare la giornalista
Oriana Fallaci in Miss
Fallaci, l’attrice ha affermato che è stato svolto un
lavoro di ricerca che ha portato lei e il team di sceneggiatori a
restituire sullo schermo un’Oriana verosimile ma poco nota al
grande pubblico. “Abbiamo fatto quasi un lavoro da archeologo
per scoprire il suo look, il suo modo di vestire e di parlare in
quegli anni e abbiamo consegnato alla serie un personaggio dal look
anni ‘50″, ha affermato la Leone.
Miriam Leone è Eva Kant in
Diabolik
5. Ha interpretato il
celebre personaggio in tre film. L’attrice è stata scelta
per ricoprire il ruolo di Eva Kant nel film Diabolik, dove recita al fianco di Luca Marinelli, interprete del misterioso
protagonista. Leone ha poi ripreso il ruolo anche per i due
successivi sequel, dichiarandosi molto legata ad Eva. Per
l’occasione l’attrice si è tinta di biondo i capelli, sfoggiando la
nuova acconciatura in una foto pubblicata sul proprio profilo
Instagram.
Miriam Leone non è la figlia di Sergio Leone
6. Non è imparentata con il
celebre regista. Il cognome può ingannare, ma l’attrice
non è imparentata con il regista Sergio Leone,
l’autore di film come Per un pugno di dollari, Il buono, il
brutto e il cattivo e C’era una volta in America. Si
tratta semplicemente di un caso di uguale cognome, ma i genitori
dell’attrice sono Ignazio Leone, insegnante di
lettere, e Gabriella Leotta, impiegata presso il
comune di Aci Catena.
Miriam Leone e il marito
7. Ha avuto un
figlio. Dal 18 settembre 2021 l’attrice è sposata con
Paolo Carullo, musicista e manager di Caltagirone.
La cerimonia religiosa ha avuto luogo in forma privata presso la
chiesa di Santa Maria La Nova a Scicli. Il 29 dicembre 2023 è poi
nato il primo figlio della coppia, Orlando, a cui
viene dato sia il cognome materno che paterno.
8. Ha raccontato la propria
gravidanza sui social. Sebbene stia attenta a non mostrare
troppo della propria vita privata, l’attrice ha comunque condiviso
con i suoi follower il progredire della sua gravidanza. In diverse
occasioni pubbliche si è poi mostrata con il pancione,
Miriam Leone è su Instagram
9. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 1,7 milioni
di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere
fotografie scattate in momenti di svago o per riviste di moda. Non
mancano anche foto promozionali dei suoi progetti cinematografici e
televisivi.
L’età, l’altezza e il fisico
dell’attrice
10. Miriam Leone è nata a
Catania, in Sicilia, il 14 aprile 1985. L’altezza
complessiva dell’attrice è di 176 centimetri. Leone è nota anche
per la sua bellezza e il suo fisico. Non a caso, nel 2008 partecipò
al programma Miss Italia. Durante il concorso viene inizialmente
eliminata, per poi essere ripescata in seguito e arrivare fino alla
vittoria grazie alla sua bellezza.
Prime Video svela il trailer e il poster
ufficiali di Sconfort Zone, la
nuova comedy series di Maccio Capatonda disponibile in esclusiva su
Prime Video dal 20 marzo in 6 episodi. Nel trailer si scopre che
nella serie Maccio Capatonda interpreta se stesso in un periodo di
forte crisi di ispirazione finché incontra lo psicologo Arnaldo
Braggadocio che lo sottoporrà a dure prove settimanali per
riappropriarsi del disagio. A cosa sarà disposto Maccio per
ritrovare la creatività e scrivere la sua prossima serie tv?
Nel cast Francesca Inaudi, Giorgio
Montanini, Valerio Desirò, Camilla Filippi, Luca Confortini,
Edoardo Ferrario, Gianluca Fru, Valerio Lundini e con la
partecipazione di Andrea Delogu, Enzo Salvi, Dario Cassini, Samanta
Togni, Maria Teresa Di Clemente, Ilaria Galassi.
La trama di Sconfort
Zone
Maccio Capatonda
sta attraversando un periodo di profonda crisi, personale e
professionale, che lo blocca da mesi e mette a rischio la scrittura
della sua prossima serie tv. Crede di aver perso l’ispirazione fino
a che, sulla sua strada, incrocia il Professor Braggadocio, un
luminare della psicologia. Lo psicologo promette di curarlo con una
nuova terapia d’urto. Lo obbligherà ad uscire dalla sua confort
zone, sottoponendolo a una serie di prove in grado di capovolgere
radicalmente la sua esistenza. Ogni settimana, Maccio dovrà portare
a termine un compito che metterà in crisi un ambito della sua vita
e lo costringerà ad affrontare le sue più grandi paure, dalla morte
all’ansia di perdere il controllo, dalla dipendenza affettiva
all’attaccamento ai beni materiali. Entrare nella sua,
personalissima, Sconfort Zone, sarà il modo migliore di
superare la crisi?
La serie è prodotta da Banijay
Italia in collaborazione con Prime Video, scritta da Marcello
Macchia, Alessandro Bosi, Mary Stella Brugiati e
Valerio Desirò, diretta da Alessio
Dogana e Marcello Macchia.
Dopo il grande successo
delle preedenti sfide, che ha visto la partecipazione di numerosi
giovani di tutta Italia, l’European Film Challenge (EFC) torna e
lancia una nuova iniziativa. Fino 9 aprile compreso sarà
possibile partecipare alla sfida #EFCxCANNES: il vincitore avrà questa volta la
possibilità di vincere un pass per il Festival di Cannes, che avrà luogo dal 13 al 24 maggio
2025. La EFC è un concorso volto a portare i giovani appassionati
di cinema ai maggiori festival cinematografici europei e a scoprire
prima di chiunque altro i titoli che nei prossimi mesi saranno
sulla bocca di tutti.
L’EFC invita tutti i
giovani a vedere – in qualsiasi sala cinematografica o su
qualunque piattaforma TV o Video On Demand legale – 10 film
europei dal 5 febbraio al 9 aprile compreso e a caricare le
prove sul sito web (europeanfilmchallenge.eu), sottoforma di una
fotografia che testimoni la visione. Ogni film garantisce di
accumulare diversi punteggi e il vincitore sarà l’utente che avrà
guadagnato più punti. Ci sono diversi modi per ottenere più punti:
tra di essi le sfide settimanali, annunciate sui social media, per
scoprire le uscite cinematografiche più rilevanti. Un punteggio più
alto è assegnato inoltre se i film vengono guardati su differenti
media e viene assegnato un bonus per i film prodotti in Paesi con
una bassa capacità di produzione.
I film validi per la
sfida sono quelli visionati tra il 5 febbraio e il 9 aprile
compreso, indipendentemente dall’anno di produzione. I
partecipanti devono essere residenti in Italia, avere più
di 18 anni e, ovviamente, devono avere una forte passione per
il cinema.
“Per me ha significato
tantissimo” – commenta Antonino Giannotta, vincitore della sfida
per la 80ª edizione della Mostra internazionale d’arte
cinematografica di Venezia – “È stata la mia prima
esperienza in un festival del cinema di fascia A. Ho potuto viverlo
in tutto e per tutto: ho potuto vedere tutti i film che volevo e
soprattutto incontrare tanti ragazzi appassionati di cinema come me
con cui parlarne, come in una piccola bolla in cui questo è
l’argomento più importante. Probabilmente è stata questa la parte
migliore: ho potuto discutere con altre persone della mia età,
ugualmente appassionate, del cinema e dei film che stavamo vedendo.
I festival danno un’opportunità unica, quella di respirare il
cinema a 360 gradi. Inoltre iniziative come la European Film
Challenge sono importanti perché spingono le persone a cercare e
scoprire nuovi titoli”.
#EFCxCANNES 2025 è
l’ottava edizione del concorso in Italia ed è la prima sfida che
l’European Film Challenge (EFC) ha preparato per il 2025.
A PROPOSITO
DELL’EUROPEAN FILM CHALLENGE
EFC – European Film
Challenge è un progetto di sviluppo del pubblico sostenuto da MEDIA
– CREATIVE EUROPE ed è stato creato per portare il cinema europeo
al pubblico giovane e per promuovere la crescita della comunità di
giovani appassionati di cinema in Europa. Attualmente è presente in
13 paesi europei ed è coordinata a livello internazionale da The
Film Agency, che dirige il progetto anche in Spagna, Italia e
Portogallo.
L’esperienza
cinematografica di EFC si basa principalmente sulla sfida di
guardare 10 film europei in 10 settimane, offrendo alla propria
comunità l’opportunità di guadagnare un pass per un festival
cinematografico di prima fascia e fornendo ai partecipanti alla
sfida l’accesso ai migliori festival cinematografici del mondo. In
questo momento la sfida EFC Cannes 2024 (#EFCxCannes) è attiva e
durerà fino al 7 aprile.
Sono arrivate online le foto di
Christopher Nolan al lavoro sul set di
The
Odyssey in Morocco. Le immagini affidate a
Instagram mostrano il regista premio Oscar che si muove sul set in
costruzione del film mitologico che rivisiterà la figura di
Ulisse.
L’antico poema epico di Omero
racconta la storia di Odisseo, re di Itaca, e del suo pericoloso
viaggio di ritorno a casa dopo la guerra di Troia, esplorando temi
di eroismo, lealtà, astuzia e la lotta contro la volontà divina. Il
racconto include episodi iconici come l’incontro con il ciclope
Polifemo, le Sirene e la strega-dea Circe, avventure che culminano
con il suo ricongiungimento con la moglie Penelope.
Sebbene questo sarebbe l’adattamento
più ad alto budget del questo testo fino ad oggi, il poema è stato
precedentemente adattato nel film del 1954 Ulisse,
diretto da Mario Camerini e interpretato da
Kirk Douglas, così come nella miniserie del 1997
L’Odissea, diretta da Andrei
Konchalovsky e interpretata da Armand
Assante. Gli ultimi libri dell’Odissea sono stati anche la
fonte principale per The
Return, di Uberto Pasolini, che è
uscito in Italia all’inizio del 2025 e che vede protagonisti
Ralph Fiennes nei panni di Ulisse e Juliette Binoche in quelli di Penelope.
I dettagli sulla trama del film di
Christopher Nolan sono ad ora stati tenuti
nascosti e non è confermato quanto il regista sarà fedele all’opera
di Omero. Considerando i suoi precedenti, c’è da aspettarsi che
apporti una svolta inaspettata alla storia che già presenta tutti i
marchi di fabbrica del suo cinema, in particolare la non linearità
della narrazione. Le riprese di Odyssey dovrebbero iniziare il mese
prossimo e sarà il secondo film di Nolan per la Universal, dopo
Oppenheimer.