Molto spesso al cinema vengono
raccontate invenzioni o scoperte scientifiche che hanno cambiato
per sempre la vita del genere umano. L’oggetto al centro del film
Hysteria (qui la recensione), diretto nel
2011 da da Tanya Wexler, può a suo modo rientrare
perfettamente in tale categoria. In esso si racconta infatti la
soluzione che nella Londra del XIX secolo venne adottata per curare
l’isteria: il vibratore. Attraverso una commedia maliziosa, si
snoda così in modo in parte romanzo in parte fedele a quanto
realmente avvenuto, una vicenda poco nota che spesso rappresenta
anche un tabù.
Nell’Ottocento, infatti, l’isteria
era considerato un problema psichiatrico di più o meno grave
entità. Questa prevedeva sintomi quali attacchi nevrotici,
convulsioni, annebbiamento della vista, e simili. Per cercare un
rimedio a tale malattia, si cercò e sperimentò una cura consistente
nel raggiungimento del parossismo tramite stimolazione. Le donne
affette da tale disturbo trovavano aiuto in ciò proprio grazie
all’oggetto oggi noto come vibratore.
Proprio per questo aspetto, il film
faticò non poco a trovare finanziatori. La sceneggiatrice
Jonah Lisa Dyer ha impiegato infatti oltre 7 anni
per trovare qualcuno che credesse in tale storia, riuscendo infine
nella sua impresa. Grazie anche al coinvolgimento di celebri
attori, Hysteria ha poi goduto di un’ampia promozione e
distribuzione. Accolto con pareri generalmente favorevoli dalla
critica, che ne elogiava il tono e il sarcasmo, il film ha poi
guadagnato circa 9 milioni di dollari al box office, affermandosi
come un discreto successo.
Hysteria: la trama del
film
La storia del film si apre sulla
Londra del 1880, dove il giovane medico Mortimer
Granville si fa conoscere grazie ai suoi metodi bizzarri e
alle teorie rivoluzionarie, le quali però entrano in contrasto con
quanto professato sino a quel momento in materia. Per questo
motivo, egli finisce con l’essere allontanato dalle varie strutture
ospedaliere presso cui opera. Alla disperata ricerca di un nuovo
impiego, egli si rivolge al dottor Dalrymple, il
quale è intento nella ricerca di una cura per l’isteria. Un sempre
maggior numero di donne si dichiara affetta da tale malattia,
spingendo le autorità mediche a studiare un rimedio a riguardo. Per
Dalrymple la soluzione è una soltanto: un lungo massaggio manuale
alle parti intime.
Granville si getta così nell’impresa
di dimostrare, insieme al suo datore di lavoro, l’efficacia di tale
teoria. Praticare tali massaggi, però, risulta estremamente
faticoso, e non passa molto prima che il giovane medico inizi ad
accusare un dolore alla mano, ritrovandosi così a non poter
proseguire nel suo esercizio. Grazie al fratellastro inventore
Edmund, egli inizia a sperimentare la possibilità
di far eseguire il massaggio ad uno strumento elettrico. La
scoperta si rivela sorprendente, e permetterà al giovane di entrare
nelle grazie di Dalrymple. Stando a più stretto contatto con
questi, Granville avrà modo di conoscere la sua bella figlia
Charlotte, di cui si innamorerà profondamente.
Prima di poter cantare vittoria, però, egli dovrà fare i conti con
l’opposizione incontrata dal nuovo oggetto.
Hysteria: il cast del
film
Per favorire un buon richiamo di
pubblico al film, regista e produttori si sono assicurati la
partecipazione di diversi celebri attori. Ad interpretare il
protagonista Mortimer Gra\nville è infatti Hugh
Dancy, noto per il film I Love Shopping e per
la serie Hannibal. Accanto a lui, nel ruolo del dottor
Dalrymple vi è invece Jonathan Pryce, recentemente
nominato all’Oscar per il suo ruolo nel film I due papi. Le due figlie di
questo, Emily e Charlotte, sono interpretate da Felicity
Jones, nota per La teoria del
tutto, e Maggie
Gyllenhaal, celebre per Il cavaliere oscuro.
L’attore Rupert Everett, invece, interpreta
Edmund, fratellastro di Mortimer. Questi è di recente tornato al
cinema con il film The Happy Prince –
L’ultimo ritratto di Oscar Wilde, da lui diretto e
interpretato.
Hysteria: la vera storia
dietro al film
Tutt’oggi c’è molta confusione circa
la vera storia dietro all’invenzione del vibratore. Quella proposta
nel film è infatti una storia particolarmente romanzata, che tenta
di dare unità ad una vicenda particolarmente frammentata e priva di
reali prove storiche. La sceneggiatura di Hysteria è
liberamente basata sul saggio storico The Technology of
Orgasm, all’interno del quale si afferma che la pratica del
massaggio genitale era particolarmente diffusa in medicina.
Tuttavia, tale idea è stata in seguito smentita da diversi studi
circa le reali pratiche dell’epoca. Il principale motivo dietro
tale mancanza di credibilità è in particolare l’assenza di fonti
certe a riguardo.
Il dottor Joseph Mortimer Granville,
ad ogni modo, è una figura realmente esistita. Questi è vissuto tra
il 1833 e il 1990, e intorno al 1880 inventò realmente quello che
oggi è noto come il vibratore elettrico. Al momento della sua
realizzazione, però, questo veniva utilizzato da Mortimer per
curare dei semplici disordini muscolari. In seguito, l’oggetto
iniziò ad essere utilizzato da altri medici per curare l’isteria,
ma Mortimer si dissociò sempre da tale utilizzo. In un suo libro a
riguardo, dove si spiegava il corretto funzionamento dell’oggetto,
egli affermò infatti di non aver mai utilizzato tale pratica su una
paziente donna, e anzi sconsigliava tale pratica, ritenendola
inadatta alla cura di tale disturbo.
Hysteria: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili.
Hysteria è infatti presente su
Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e
Amazon Prime Video. Per poter usufruire
del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o
noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile
vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video,
senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in
televisione per martedì 21giugno alle ore 21:15 sul
canale Cielo.
Netflix rilascia
il trailer dell’epico finale della quarta stagionedi Stranger
Things. Il volume 2 include gli
episodi 8 e 9 (scritti e diretti dai Duffer
Brothers), e sarà disponibile in tutti i Paesi in cui il
servizio è attivo il 1° luglio.
Sono passati sei mesi dalla
battaglia di Starcourt che ha portato terrore e distruzione a
Hawkins. Mentre affrontano le conseguenze di quanto successo
i protagonisti si separano per la prima volta, e le
difficoltà del liceo non facilitano le cose. In questo periodo
particolarmente vulnerabile arriva una nuova e orribile minaccia
soprannaturale assieme a un mistero cruento che, una volta risolto,
potrebbe mettere fine agli orrori del Sottosopra.
Creata dai Duffer
Brothers, Stranger Things è prodotta da Monkey Massacre Productions
e 21 Laps Entertainment con i Duffer Brothers come produttori
esecutivi, insieme a Shawn Levy e Dan Cohen di 21 Laps
Entertainment, Ian Paterson e Curtis Gwinn.
Cast: Winona Ryder (Joyce
Byers), David Harbour (Jim Hopper), Millie Bobby Brown (Undici),
Finn Wolfhard (Mike Wheeler), Gaten Matarazzo (Dustin Henderson),
Caleb McLaughlin (Lucas Sinclair), Noah Schnapp (Will Byers), Sadie
Sink (Max Mayfield), Natalia Dyer (Nancy Wheeler), Charlie Heaton
(Jonathan Byers), Joe Keery (Steve Harrington), Maya Hawke (Robin
Buckley), Priah Ferguson (Erica Sinclair), Brett Gelman (Murray),
Cara Buono (Karen Wheeler) e Matthew Modine (Dott. Brenner).
Ogni generazione ha i propri
cartoni animati di riferimento. Titoli con cui è cresciuta e che
hanno saputo insegnare importanti valori attraverso un
intrattenimento il più universale possibile. Questo tipo di opere,
spesso sottovalutate, rimangono però nel cuore degli spettatori,
indicando periodi della propria vita in cui bastava guardare
qualche puntata del proprio cartone preferito per sentirsi felici.
Molti dei protagonisti di questi prodotti sono spesso considerati
veri e propri amici, dai quali è sempre bello tornare. Per chi è
cresciuto nei primi anni Novanta, ecco allora un elenco dei
migliori cartoni animati anni ’90, da recuperare e
riscoprire!
Cartoni animati anni ’90: la lista
dei migliori titoli da vedere
Negli anni ’90 i cartoni animati in
televisione si sono moltiplicati, permettendo l’arrivo di titoli
provenienti da ogni parte del mondo. Se il Giappone è ovviamente
stato in prima linea in ciò, offrendo alcuni dei cartoni più
iconici e popolari di sempre, anche la Disney ha avuto il suo
ruolo nella diffusione di nuovi cartoni animati. Che siano tratti
da suoi precedenti lungometraggi o storie inedite, molti di questi
si sono affermati come titoli estremamente popolari ancora a
distanza di anni dalla loro distribuzione. Ecco di seguito i titoli
da non perdere!
Cartoni animati anni ’90 della Disney
Gli anni ’90 sono stati molto
importanti per la Disney, che oltre a rilanciarsi nel campo
dell’animazione cinematografica grazie ad alcuni dei suoi maggiori
successi di sempre, diede vita a nuove fortunate serie animate.
Molte di queste sono spin-off basati proprio su alcuni suoi
lungometraggi, come La
sirenetta, Aladdin e La carica dei 101, ma vi
sono anche titoli originali che hanno dato prova della volontà
dello studios di sperimentare e dar vita a progetti anche
rischiosi.
Darkwing Duck.
Spin-off di DuckTales – Avventure di paperi, la serie è
basata sulle avventure di un papero mascherato, Darkwing Duck, una
specie di vigilante notturno. La serie, composta da 91 episodi,
ebbe un grande successo e diede vita a numerose altre opere
derivate come fumetti e videogiochi.
Ecco Pippo! Si
tratta di una serie di animazione statunitense prodotta dalla Walt
Disney Company, che riprende la figura del simpatico e maldestro
Pippo, il quale viene calato nei panni di genitore di Max, un
ragazzino di undici anni vivace e attivo ma anche sveglio (a
differenza del padre) e sempre attento alla moda, ma anche
scatenato nel compiere le sue furbizie contro Pietro Gambadilegno,
il quale è molto disonesto, sfortunato e alquanto diffidente nella
serie.
La Sirenetta – Le nuove
avventure marine di Ariel. La serie racconta altre
fantastiche avventure della sirenetta Ariel, principessa del regno
sommerso di Atlantica e dei suoi simpatici e frizzanti amici.
Composta da 31 episodi, gli eventi qui raccontati sono precedenti
al lungometraggio per il cinema e presentano dunque una Ariel più
giovane alla scoperta dei segreti dell’oceano.
Bonkers – Gatto
combinaguai.Bonkers – Gatto combinaguai è una
serie televisiva d’animazione prodotta dalla Walt Disney Television
Animation, spin-off della precedente Raw Toonage. Andò in
onda con successo in 65 episodi dal 28 febbraio 1993 al 23 febbraio
1994. La serie si basa su una premessa simile a quella del film
Chi ha incastrato Roger Rabbit, essendo una buddy comedy con
protagonisti un cartone animato e un essere umano di carattere
opposto che indagano su casi riguardanti il mondo dei cartoni.
Aladdin.Aladdin è una serie televisiva animata basata sull’omonimo
film del 1992, prodotto anch’esso dalla The Walt Disney Company e
andata in onda nel triennio 1994-1996. Composta da 86 episodi, la
serie mantiene gli stessi personaggi e ambientazioni, seppure gli
stessi sono sostanzialmente più scanzonati e le storie meno cupe e
complesse per renderli adatti ad un pubblico infantile, e si
colloca cronologicamente dopo la pellicola originale.
Gargoyles – Il risveglio
degli eroi. Un gruppo di Gargoyles, dopo aver dormito per
mille anni a causa di un incantesimo, si risvegliano nel mondo
moderno, nella città di New York, e dopo una serie di vicissitudini
decidono di difenderla dal crimine. Particolarmente celebre e
apprezzato, è questo uno dei più ambiziosi progetti della Disney:
una serie dai toni cupi, con storie strutturate su ampi archi
narrativi e sotto trame di lunga portata.
Timon e Pumbaa.
L’adorabile cinghiale Pumbaa e il suo amico suricato Timon
conducono un divertente stile di vita “hakuna matata“, che
spesso li mette nei guai nella giungla. Altra serie spin-off legata
ad uno dei classici della Disney, ovvero Il re leone, questa
serie animata andata in onda tra il 1995 e il 1999 offre numerose
nuove avventure insieme a due dei più simpatici personaggi Disney
di sempre.
La carica dei 101 – La
serie. La serie è basata sul film d’animazione della
Disney La carica dei cento e uno
e anche sul rifacimento live-action del 1996. È caratterizzata da
una serie di nuovi personaggi, e ha come protagonisti alcuni figli
di Pongo e Peggy più una gallina per amica, Spot. In ogni episodio,
i numerosi cuccioli si cacciano sempre in nuove avventure e
guai.
Pepper Ann. Pepper
Ann Pearson è una ragazza di 12 anni, con una personalità peculiare
ed una mente creativa. Da studentessa delle superiori, è combattuta
tra l’accettazione da parte del gruppo e il bisogno di continuare
ad essere se stessa. 65 episodi divisi in cinque stagioni formano
una delle più celebri e amate serie animate della Disney degli anni
Novanta.
Ricreazione. TJ,
Mikey, Gus, Spinelli, Gretchen e Vince, frequentano una scuola
elementare mal gestita e scarsamente finanziata. I sei bambini,
cercano di far fronte alle difficoltà che la crescita richiede.
Composta da 6 stagioni per un totale di 65 episodi, questo cartone
animato trasmesso per la prima volta nel 1997 è stato uno dei
maggiori successi seriali per la Disney. L’estrema popolarità
acquisita spinse a realizzarne diversi spin-off tra cui tre film
per la TV e uno per il cinema.
Cartoni animati anni ’90 giapponesi
Il Giappone è noto per le sue opere
d’animazione, conosciute con il nome di Anime. Oltre ai tanti
lungometraggi, negli anni sono tantissime le serie anime arrivate
in Italia, contribuendo a formare intere generazioni di spettatori.
Tra titoli estremamente popolari e altri meno noti ma altrettanto
validi, ecco un elenco di cartoni da recuperare assolutamente.
Sailor Moon. La
giovane Usagi Tsukino acquisisce grazie ad una spilla il potere di
trasformarsi in Sailor Moon, la guerriera dell’amore e della
giustizia, vestita alla marinara e protetta dalla Luna. Il suo
compito sarà quello di difendere gli abitanti della Terra dai
continui attacchi del Dark Kingdom, nonché di ritrovare le sue
compagne per rintracciare la misteriosa Principessa della
Luna. Composto da soli 46 episodi, anche questo è uno dei
cartoni animati più celebri di sempre
Che campioni Holly e
Benji!!!. Oliver Hutton, detto Holly, è un giovane
calciatore di talento che sogna di giocare nella nazionale
giapponese e vincere i mondiali. Entra dunque nella squadra della
città sotto la guida di Roberto, ex calciatore brasiliano e suo
mentore. Composto da 47 episodi, questo cartone è la versione
animata della seconda serie del manga, un must per tutti gli
appassionati di calcio.
Neon Genesis
Evangelion. Quando degli esseri misteriosi scendono sul
pianeta Terra per distruggere l’intera umanità, un quattordicenne
viene reclutato in una piccola squadra incaricata di combattere la
minaccia. Caratterizzato da una trama particolarmente emozionante,
elementi post-apocalittici e una forte introspezione dei
personaggi, è questo uno degli anime più influenti degli ultimi
anni.
Detective Conan.
Una delle più longeve serie animate di sempre, con oltre mille
episodi. Trasmessa per la prima volta nel 1996, questa ha per
protagonista Shinichi Kudo un liceale estremamente intelligente e
appassionato di investigazione. Quando finisce coinvolto in un caso
particolarmente losco, dei misteriosi criminali gli somministrano
un farmaco che lo ringiovanisce di dieci anni. Assumendo l’identità
di Conan, egli pur essendo un bambino di soli 7 anni inizia ad
affermarsi come detective, alla ricerca di un antidoto per tornare
normale.
Dragon Ball GT.
Questa serie è il seguito di Dragon Ball Z, ambientato
dieci anni dopo la fine della serie: Goku, Pan e Trunks affrontano
nuove avventure. Nei 64 episodi che compongono questa nuova serie
Goku, tornato bambino per errore, deve radunare le sette sfere del
drago, sparse nell’Universo, per impedire la distruzione della
Terra. Contro di lui si porranno però nuovi pericolosi nemici.
Pokémon. Pokémon è una delle serie
televisive anime più celebri di sempre, basata sull’omonima saga
videoludica. Trasmessa per la prima volta nel 1997, questa vanta
oggi oltre mille e duecento episodi oltre ad un influenza culturale
unica. La storia è quella di Ash, un giovane con il sogno di
diventare maestro Pokémon, che per riuscirci affronta incredibili
sfide e cerca di conquistare le medaglie sconfiggendo i capi
palestra della regione di Kalos.
Cowboy Bebop.
L’anime si concentra sulle avventure di un gruppo di cacciatori di
taglie che viaggiano nel sistema solare. Tra una missione e
l’altra, però, la serie oltre a caratterizzarsi per il suo genere
fantascientifico, affronta anche svariate tematiche con un tono a
tratti quasi filosofico. Questo anime di soli 26 episodi è
considerato tra i più belli di sempre.
Flint a spasso nel
tempo. La storia è incentrata su Flint Hammerhead, un
ragazzo proveniente dalla preistoria resuscitato grazie ad un
fossile. Insieme a due ragazzini, Sarah e Tony Goodman, ha il
compito di viaggiare attraverso le varie epoche storiche ed
allearsi con delle creature, i cambia-tempo, per proteggere il
naturale decorso degli avvenimenti. Composto da 39 episodi, è
questo un altro dei più celebri cartoni animati giapponesi degli
anni ’90.
Digimon
Adventure. Si tratta della prima stagione della serie
anime Digimon, andata in onda nel 1999. La storia comincia
con un gruppo di ragazzi e ragazze che viene improvvisamente
trasportato in una dimensione parallela, di nome Digiworld. Il
gruppo, composto da cinque ragazzi e due ragazze, è stato
trasportato lì per diventare dei Digiprescelti, bambini speciali
con il compito di salvare Digiworld dalle forze malvagie che
minacciano di distruggerlo. Ad aiutarli, vi saranno delle creature
chiamate Digimon. Inizia così uno dei più popolari cartoni animati
degli ultimi decenni, che ha dato vita ad un ricco franchise.
One Piece. Il
giovane Monkey D. Rufy vuole diventare Re dei pirati, e, con un
variegato gruppo di compagni, ognuno dei quali possiede abilità
particolari e uniche, affronta viaggi e pericoli di ogni genere.
Basata sull’omonimo manga, One Piece vanta ad oggi oltre
mille episodi, che ne fanno una delle serie animate più lunghe di
sempre e ancora lontana dalla sua conclusione. Un vero e proprio
cult la cui prima puntata è andata in onda nel 1999.
Cartoni animati anni ’90: le sigle più belle
Oltre ai titoli fin qui elencati, i
quali presentano tutti delle sigle particolarmente celebri per
quanto riguarda i cartoni animati degli anni ’90, qui di seguito si
riportano quelle serie divenute celebri proprio grazie alla loro
sigla. Come si potrà notare, la maggior parte di queste sono state
cantate da Cristina D’Avena, vera e propria voce
ammaliatrice di un’intera generazione di giovani spettatori.
Tazmania. Il
famelico diavoletto della Tasmania, uno dei più celebri personaggi
dei Looney Tunes, è sempre alla ricerca di cibo e divertimento. È
il più scatenato adolescente del mondo, ma animato da buone
intenzioni. La serie, composta da 65 episodi, è in particolare
ricordata per la sigla italiana, la quale è stata scritta da
Alessandra Valeri Manera e da Carmelo Carucci, ed è stata cantata
da Cristina D’Avena.
Insuperabili
X-Men. Il professor Charles Xavier e la sua banda di
coraggiosi mutanti, attaccano le agenzie governative corrotte
mentre proteggono il mondo dalle forze del male guidate dal mutante
Magneto. La serie, basata sui celebri mutanti della Marvel, è ricordata anche per la
sua sigla, che contribuì ad attrarre un ampio pubblico di
giovani.
Batman. Batman è
una serie televisiva animata statunitense dedicata al personaggio
della DC Comics Batman. Prodotta dalla Warner Bros. Animation e
creata da Bruce Timm e Eric Radomski, è andata in onda su Fox Kids
dal 1992 al 1995 per un totale di 85 episodi. La sigla italiana
“Batman” è stata scritta da Alessandra Valeri Manera, con
musica di Carmelo Carucci, ed è stata cantata da Cristina
D’Avena.
Street Shark: Quattro pinne
all’orizzonte. La serie ha per protagonisti quattro
ragazzi trasformati squali umanoidi dalla grande forza fisica. I
quattro fratelli decidono di formare un team chiamato Street
Sharks intento a combattere il crudele dottor Paradigm per
impedirne i piani di conquista e recuperare le loro sembianze
umane. La canzone della sigla, particolarmente orecchiabile anche
grazie alle sue rime, è cantata da Enzo Draghi.
Action Man. Action
Man è una serie televisiva a cartoni animati prodotta da DIC
Productions, L.P. e Bohbot Entertainment nel 1995 e basata sui
giocattoli Gig e Hasbro Action Man. La sua celebre sigla italiana
“Action man” è cantata da Marco Destro, che ha contribuito
a rendere particolarmente popolare anche la serie stessa.
Mignolo col Prof.
Le avventure di tue topi modificati geneticamente a causa di un
esperimento di laboratorio: uno è diventato un genio, l’altro un
po’ più goffo. Anche in questo caso a rendere popolare la serie è
stata prima di tutto la sua celebre sigla, con una canzone
orecchiabile divenuta un vero e proprio “tormentone”.
Il mistero della pietra
azzurra. Le avventure di Nadia, giovane acrobata circense
ignara delle sue origini, e Jean, un ragazzo francese con la
passione per l’ingegneria. I due devono proteggere una pietra
azzurra dai poteri magici. La sigla italiana “Il mistero della
pietra azzurra” è stata scritta da Alessandra Valeri Manera e
da Carmelo Carucci, ed è cantata da Cristina D’Avena.
Un incantesimo dischiuso
tra i petali del tempo. Rina Inverse è una giovane maga
che, affiancata dallo spadaccino Gourry Gabriev, affronta numerose
avventure a colpi di incantesimi all’interno della lotta tra i
poteri cosmici che reggono il suo mondo. Il cartone si affermò in
Italia anche grazie alla sua splendida sigla, dove la canzone è
cantata da Cristina D’Avena.
Piccoli problemi di
cuore. Incentrata sulle prime esperienze amorose della
protagonista, questa serie anime è tra le più popolari degli anni
’90, composta da 76 episodi. Particolarmente celebre è la sigla
italiana “Piccoli problemi di cuore”, la quale è stata
scritta da Alessandra Valeri Manera e da Franco Fasano, ed è
cantata da Cristina D’Avena.
Magica Doremì. La
serie segue le avventure vissute da un gruppo di bambine delle
elementari diventate apprendiste streghe nel loro percorso verso il
conseguimento del titolo di strega. Celebri sono le sigle che
caratterizzano le varie stagioni: “Magica Doremi“, per la
prima, “Ma che magie Doremi“, per la seconda e la quarta,
“Doredò Doremì” per la terza. La prima sigla è scritta da
Alessandra Valeri Manera, musica di Giorgio Vanni e Max longhi,
cantata da Cristina D’Avena.
Sky annuncia le
riprese di Beata Te, la nuova commedia Sky
Original prodotta per Sky da
Cinemaundicie Vision Distribution
che affronta, con toni leggeri ma mai banali, il delicato tema
della maternità e dell’autodeterminazione femminile. Il set è in
corso a Roma.
Prodotto da Olivia
Musini, con la regia di Paola Randi
(La Befana vien di notte – Le origini) e la sceneggiatura
di Lisa Nur Sultan e Carlotta
Corradi, il film è liberamente tratto dall’opera teatrale
“Farsi Fuori” di Luisa Merloni e vede protagonista Serena Rossi (Ammore e malavita, Song ‘e
Napule, La tristezza ha il sonno leggero).Accanto a lei
Fabio Balsamo ((Im)perfetti criminali,
Generazione 56 k).
Nel cast anche Paola
Tiziana Cruciani, Gianni Ferreri, Valentina Correani, Elisa Di
Eusanio, Corrado Fortuna, Emiliano Masala, Alessandro
Riceci e con la piccola Caterina
Bernardi.
La trama
Marta (Serena Rossi) è una regista
di teatro, single e bene o male soddisfatta della sua vita, a un
passo dal debutto del suo Amleto. Al suo 40esimo compleanno riceve
una visita inaspettata: l’Arcangelo Gabriele (Fabio Balsamo), che
vorrebbe annunciarle la nascita di un figlio. Ma Marta non è sicura
di volere un figlio “in dono” e chiede tempo per pensarci. Preso
alla sprovvista da questa richiesta, costretto a fermarsi sulla
Terra più del previsto, Gabriele si trasferirà a casa sua e le
starà accanto per le due settimane che a Marta serviranno per
capire cosa vuole per sé stessa e per essere felice.
La regista Paola
Randi ha dichiarato: Quando Lisa Nur Sultan mi ha
parlato dell’idea di ‘Beata te’ l’ho trovata folgorante. Una donna
che compie quarant’anni e vede materializzarsi davanti ai suoi
occhi il famigerato orologio biologico nei panni dell’Arcangelo
Gabriele. La sceneggiatura, da lei scritta insieme a Carlotta
Corradi, ha fatto il resto. La commedia italiana di grande
tradizione incontra qui un sapore contemporaneo, internazionale,
metropolitano, che sa essere graffiante, ma caldo e
coinvolgente.
È stato impossibile non farsi
coinvolgere da un progetto come questo che mi dà, tra l’altro,
l’opportunità di lavorare con una squadra di donne straordinarie
che stimo molto come Lisa, Carlotta e la produttrice Olivia Musini,
e con uno splendido cast, capitanato dalla protagonista Serena
Rossi e da Fabio Balsamo nei panni dell’Arcangelo. E sono felice di
fare questo film con Sky e Vision.
Mi ha conquistata anche
l’occasione di affrontare un tema importante come quello del
diritto delle donne di scegliere se avere o meno un figlio, con
leggerezza e al contempo profondità.Perché, come ci
insegnano le maestre e i maestri, la commedia è libertà.
Il film Sky Original BEATA
TE arriverà in prima assoluta prossimamente su
Sky e NOW.
Circeo è
l’annunciata serie tv prodotta da Cattleya in
collaborazione con VIS, Paramount+ e RAI Fiction. La
serie, tratta da un’idea di Flaminia Gressi e da un soggetto di
serie di Flaminia Gressi e di Lisa Nur Sultan, è scritta dalle due
autrici insieme a Viola Rispoli e diretta da Andrea Molaioli.
Circeo: quando esce e dove
vederla in streaming
Circeo in
streaming debutterà nel corso del 2022 su
Paramount+
Circeo: trama e
cast
Circeo ripercorre
tutte le fasi del processo seguito al terribile caso di cronaca del
1975, raccontando quanto abbia cambiato radicalmente la società
italiana dell’epoca e contribuito alla lotta per i diritti delle
donne.
Circeo ha come
protagonista Greta Scarano nei panni di Teresa Capogrossi,
un avvocato che si batte con convinzione per la riforma della legge
sulla violenza sessuale e che prenderà le difese di Donatella
Colasanti, (interpretata dalla giovanissima Ambrosia
Caldarelli), cercando non soltanto di vincere il processo ma anche
di cambiare la legge. Vede, tra i suoi interpreti, anche
Angelo Spagnoletti, Pia Lanciotti, Enrico Ianniello, Francesca
Antonelli, Benedetta Cimatti e
Guglielmo Poggi.
È il 1975, quartiere popolare della
Montagnola: Donatella Colasanti (Ambrosia Caldarelli) e Rosaria
Lopez (Adalgisa Manfrida), due adolescenti piene di vita e di
sogni, si preparano per uscire con dei ragazzi della Roma bene, da
poco conosciuti. Quando accettano di accompagnarli a una festa al
mare, non si immaginano che quella gita presto diventerà un incubo:
sequestrate, picchiate e violentate per ore in una villa al Circeo,
verranno infine rinchiuse nel bagagliaio di una macchina perché
credute morte. La mattina del 1° ottobre, i giornali, le
televisioni, le radio aprono tutti con la stessa notizia: in
un’auto a viale Pola sono state trovate due ragazze. Nude. Avvolte
nelle coperte. Una è morta. L’altra è viva: Donatella.
Il delitto del Circeo scuote
l’Italia. Il processo che ne segue viene raccontato quotidianamente
da tutti i giornali nazionali. Donne da ogni angolo del Paese si
presentano al tribunale di Latina per sostenere Donatella e
assicurarsi che gli assassini siano condannati all’ergastolo.
Quello che però la ragazza ancora non sa è che d’ora in poi non
potrà mai più essere semplicemente Donatella, ma sempre e solo “la
sopravvissuta del Circeo”. Da quel momento, infatti, Donatella
diventerà un simbolo del movimento femminista.
Perché in gioco non c’è solo il
desiderio di farla pagare ai suoi aguzzini e agli assassini di
Rosaria, ma ci sono anche i diritti di tutte le donne. La posta in
gioco è alta: cambiare la mentalità di un Paese in cui lo stupro
non è considerato un crimine contro la persona, ma un’offesa alla
pubblica morale. A difendere Donatella c’è Teresa Capogrossi
(personaggio di fantasia interpretato da Greta Scarano), la giovane
e ambiziosa avvocata che lavora prima per il noto penalista Fausto
Tarsitano (personaggio realmente esistito interpretato da Enrico
Ianniello), e poi per Tina Lagostena Bassi (personaggio realmente
esistito e interpretato da Pia Lanciotti), l’“avvocato delle
donne”, impegnata in prima linea per la riforma della legge sulla
violenza sessuale.
Teresa è una donna idealista e
appassionata con forte sete di giustizia che, come una sorella
maggiore, imparerà a prendersi cura di Donatella dimostrando che
può vincere il processo e cambiare la legge. A ogni costo. In
questo lungo viaggio verso la giustizia, le due donne impareranno
molto l’una dall’altra, in una ricerca costante della propria
identità e del proprio ruolo nel mondo.
Circeo è una storia privata e
pubblica insieme. La storia del dramma e della rinascita di una
donna, ma anche la storia di un evento destinato a cambiare la
società italiana per sempre. “Il massacro del Circeo”, infatti, non
è soltanto una delle pagine più tristemente note della nostra
cronaca nera, ma rappresenta anche uno spartiacque nel cammino di
emancipazione delle donne italiane. Il caso, che ha saputo scuotere
profondamente l’opinione pubblica dell’epoca, è diventato la miccia
per il movimento femminista per pretendere la revisione della legge
sulla violenza sessuale, considerata allora come un reato contro la
morale e non contro la persona.
In Circeo si racconta per la prima
volta questa storia dalla parte delle donne: le vittime, la
sopravvissuta e i loro avvocati. Il dramma, ma ancora di più il
processo, la battaglia, la rabbia e la speranza di una
sopravvissuta e di tutte le donne. Niente in Italia, dopo quei
giorni, sarà più come prima. La serie affronta i passaggi cruciali
del percorso di Donatella Colasanti: da anonima ragazzina di
periferia a vittima illustre che occupa le prime pagine di tutti i
giornali e vive la celebrità lampo della cronaca nera. Da icona del
movimento femminista (e come tale controllata, tenuta a bada,
perché un’icona non può sbagliare) a donna finalmente consapevole
che rivendica la libertà di essere soltanto sé stessa, errori
compresi.
Ma Circeo è anche una storia di
amicizia e di solidarietà femminile. I punti di vista di Donatella
e di Teresa, un personaggio di invenzione che racchiude le tante
donne che furono a fianco di Donatella, ci guidano lungo le varie
fasi della storia: due realtà diverse e parziali – quella della
ragazza sopravvissuta al massacro e quella della sua avvocata –
messe in continua relazione tra loro, che episodio dopo episodio
sanno restituire una visione sfaccettata e complessa del loro
rapporto e della vicenda.
La serie copre l’arco temporale che
va dal giorno che precede il delitto (29 settembre 1975) fino al
processo di secondo grado (ottobre 1980) e comprende molti momenti
salienti per la politica e la società italiana dell’epoca:
l’omicidio Pasolini, la nube tossica di Seveso, l’occupazione di
Palazzo Nardini a via del Governo Vecchio, Processo per stupro, la
battaglia per l’aborto. La televisione e i giornali fanno da sfondo
e da megafono alla storia per raccontare le mode, i gusti, gli
eventi che costellano l’epoca.
Le canzoni più famose, i locali
dove si andava a ballare, i fotoromanzi, quel che resta di Via
Veneto e della Dolce Vita: il rigore e la crudezza del massacro e
del processo si scontrano con la voglia di vita e di leggerezza di
una ragazzina che non si arrende a essere solo una vittima, vuole
vivere, ascoltare musica, ballare e innamorarsi come le sue
coetanee. Circeo è una serie di liberazione, di libertà femminile
in senso personale. Libertà da sé stesse in primis. Perché nessuno
può dire a una donna chi deve essere o come si deve comportare.
Nemmeno un’altra donna.
Il Lifetime Achievement Award,
l’omaggio del Locarno Film Festival alle personalità
cinematografiche con una carriera straordinaria, sarà assegnato
all’attore statunitense Matt Dillon. La premiazione di giovedì 4
agosto in Piazza Grande sarà accompagnata dalla proiezione
di Drugstore
Cowboy (Gus
VanSant, 1989)
e Cityof
Ghosts (Matt Dillon, 2002), e
da un incontro con il pubblico venerdì 5 agosto al Forum @Spazio
Cinema.
Dal suo debutto a 14 anni nel
classico di culto Over the Edge (Jonathan
Kaplan, 1979), Matt Dillon ha saputo attraversare numerosi
territori cinematografici, grazie a incontri come quello con
Francis Ford Coppola – a cui si devono The
Outsiders (1983), Rumble Fish (1983)
–, a film di genere divenuti veri e propri cult – Wild
Things (John McNaughton, 1998), There’s
Something About Mary (Bobby Farrelly, Peter Farrelly,
1998) –, sino a incursioni nel cinema d’autore europeo
– The House That Jack Built (2018) di Lars von
Trier e Nimic (2019) di Yorgos Lanthimos. A
questo percorso attoriale condotto sempre nel segno della libertà e
della ricerca, il Locarno Film Festival ha deciso di assegnare
il Lifetime Achievement Award, il premio dedicato alle
carriere cinematografiche straordinarie.
“Matt Dillon incarna con suprema
libertà un’idea di artista e di cinema americano che amiamo
profondamente. L’inquietudine della giovinezza e la libertà della
maturità. Un interprete che ha saputo costruire un successo
duraturo e transgenerazionale senza mai rinunciare a esplorare
nuove sfide e linguaggi. Attore e regista sorprendente, Dillon
rappresenta il meglio di un’idea di cinema statunitense nata negli
anni Settanta e allo stesso tempo celebra il coraggio delle scelte
non convenzionali. Siamo onorati di celebrare con lui il 75esimo
anniversario del Locarno Film Festival.”
– Giona A. Nazzaro, direttore
artistico
Il programma
dell’omaggio
In occasione del premio, consegnato a Matt Dillon la sera
di giovedì 4 agosto in Piazza Grande,
verranno proposti nei giorni seguenti due titoli rivelatori
dell’eclettismo dell’attore e regista:
Drugstore Cowboy, Gus Van Sant –
Stati Uniti – 1989 – presentato nella sezione Histoire(s) du
cinéma
City of Ghosts, Matt Dillon – Stati
Uniti – 2002 – presentato nella sezione Histoire(s) du cinéma
Venerdì 5 agosto,
inoltre, Matt Dillon incontrerà il pubblico del Festival durante
una conversazione che si terrà al Forum @Spazio
Cinema.
Il Lifetime Achievement Award è stato istituito nel 2011. Negli
scorsi anni è stato consegnato a leggende del cinema quali Harrison
Ford (2011), Alain Delon (2012), Jacqueline Bisset (2013), Harvey
Keitel (2016) e, nel 2021, Dario Argento.
Dopo essere stato presentato al
Festival di Cannes, al TIFF Festival Internazionale del Film di
Toronto, al BFI London Film Festival e alla Festa del Cinema di
Roma, Secret
Love(tit.
orig.Mothering Sunday), film di
Eva Husson con protagonisti Odessa
Young, la star della serie tv The
CrownJosh O’ Connor, il Premio Oscar
Olivia Colman, il Premio Oscar Colin
Firth e il Premio Oscar Glenda Jackson,
arriva al cinema dal 20 luglio con Lucky Red. Il film è tratto
dal romanzo Mothering Sunday di
Graham Swift (edito in Italia da Neri Pozza con il
titolo Un giorno di festa).
Secret Love, la
trama
In una calda giornata di primavera
del 1924, la giovane domestica Jane Fairchild (Odessa Young) si
ritrova da sola a festeggiare la Festa della Mamma. I suoi
datori di lavoro, i coniugi Niven (Colin Firth e Olivia Colman) non
sono in casa e lei ha la rara possibilità di trascorrere del tempo
con il suo amante segreto, Paul (Josh O’Connor), il figlio dei
vicini. Jane è da tempo innamorata di Paul, nonostante lui sia
fidanzato con un’altra donna, amica d’infanzia e figlia di amici
dei suoi genitori. Una serie di eventi imprevedibili per i due
amanti cambierà però per sempre il corso della vita di Jane.
Grazie a Total Film possiamo
vedere nuove foto di Thor: Love and
Thunder in cui vediamo i protagonisti del film.
Tra le cose migliori mostrate dalle foto, possiamo dare uno sguardo
ravvicinato all’armatura di Jane Foster/Mighty Thor e uno sguardo a
Star Lord e Mantis dei Guardiani della
Galassia.
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Il presidente dei Marvel Studios, Kevin
Feige, afferma che la storia della Fase 4 dell’MCU
diventerà più chiara nei prossimi mesi. Anche se la prima stagione
di Loki ha stabilito l’esistenza di Kang
(Jonathan Majors), il cattivo della Marvel che
viaggia nel tempo e nel multiverso che dovrebbe essere la prossima
minaccia a livello di Thanos per l’MCU, è stato spiegato molto poco
di quello che sarà il percorso della Fase 4.
Parlando con Total
Film (tramite Games Radar), Kevin
Feige dei Marvel Studios ha affermato che le cose stanno
per diventare più chiare in merito alla direzione della storia
della Fase 4, dicendo: “Mentre ci stiamo avvicinando alla fine
della Fase 4, penso che le persone cominceranno a vedere dove sta
andando con la prossima saga”. Feige ha continuato dicendo che
molti indizi sono già disponibili, ma che un piano più diretto sarà
rivelato nei “prossimi mesi”.
“Penso che ci siano già stati
molti indizi, che almeno per me sono evidenti, su dove sta andando
tutta questa saga. Ma nei prossimi mesi saremo un po’ più diretti
al riguardo, per stabilire un piano, in modo che il pubblico che
vuole vedere il quadro più ampio possa vedere un minuscolo,
minuscolo, minuscolo pezzo in più della tabella di
marcia.”
Come spesso capita, Kevin
Feige dice tutto senza però dire niente, e forse da una
parte è anche meglio così, perché la sua maniera di anticipare e
suggerire eventi e situazioni ha condotto il pubblico a una
fidelizzazione totale verso il suo universo condiviso.
Dopo il successo di
Odio l’EstateAldo, Giovanni e
Giacomo tornano al cinema con una nuova commedia corale,
in uscita a Natale prossimo, con Il più bel giorno della nostra vita per la
regia di Massimo Venier.
Nel cast del film Il più bel giorno della nostra vita, troviamo
anche Antonella Attili, Elena Lietti, Lucia Mascino,
Margherita Mannino, Giovanni Anzaldo, Pietro Ragusa e
Roberto Citran.
Il più bel giorno della nostra vita, la
trama
In una grande villa sul lago di Como tutto è pronto per
celebrare il matrimonio di Elio e Caterina. Sarà il giorno più
bello della loro vita e anche di quella dei loro genitori,
soprattutto dei rispettivi padri, Giacomo e Giovanni. I due si
conoscono dai tempi della scuola e hanno condiviso tutto: l’azienda
di famiglia – la Segrate Arredi – gli affetti, le vacanze… Il
matrimonio dei figli rappresenta il suggello più emozionante alla
loro fraterna, indissolubile amicizia. Per questo non hanno badato
a spese: tre giorni di festeggiamenti, un Cardinale a celebrare le
nozze, vini di pregio, chef stellati… E a dirigere il tutto, un
costosissimo maître che si fa chiamare “il Riccardo Muti del
catering”.
Peccato che insieme a Margherita,
l’ex moglie di Giovanni nonché madre della sposa, arrivi al
matrimonio anche Aldo, il suo nuovo compagno. Simpatico, espansivo
e soprattutto casinista in sommo grado, il nuovo arrivato si
abbatte sul matrimonio come un tornado, infilando una serie di
gaffes e incidenti esilaranti ma soprattutto costosissimi. Giacomo
e Giovanni provano ad arginarlo in tutti i modi, ma sotto i colpi
di Aldo si aprono delle crepe da cui affiora un malessere nascosto,
destinato a mettere in discussione l’amicizia tra Giovanni e
Giacomo, i loro matrimoni e non solo. E che costringerà tutti a
fare i conti con i propri dubbi e con il coraggio che ci vuole per
concedersi la felicità.
Soggetto e sceneggiatura
DAVIDE LANTIERI, MICHELE
PELLEGRINI, MASSIMO VENIER, ALDO GIOVANNI e
GIACOMO, una produzione AGIDI DUE in
associazione con MEDUSA FILM realizzata da
AGIDI DUE , distribuzione MEDUSA
FILM.
Paramount+, il servizio streaming di
Paramount Global (NASDAQ: PARA, PARAA) arriverà in Italia il
prossimo settembre. L’espansione del servizio SVOD
non si ferma all’Italia ma coinvolgerà anche Francia, Germania,
Svizzera, e Austria dove Paramount+ arriverà a dicembre.
“Siamo entusiasti di annunciare
l’arrivo di Paramount+, il nostro servizio streaming, in Italia. E
siamo orgogliosi di presentare al pubblico l’offerta di titoli
disponibili, un’integrazione perfetta tra contenuti globali, quali
Scream e il franchise Star Trek, e contenuti locali disponibili al
lancio come Circeo, 14 giorni, Corpo Libero e più avanti Miss
Fallaci. Un’offerta forte e strutturata composta di cinema, serie,
prodotti originali di MTV, grandi titoli per bambini e famiglie che
fanno capo a Nickelodeon e documentari che si rivolge a un pubblico
vasto ed eterogeneo facendo leva su prestigiosi Paramount+ Original
tra cui The Offer, The First Lady e Tulsa King” – commenta
Jaime Ondarza, EVP & South EMEA Hub Leader, Head of Streaming
Southern Europe, Latin America, MIddle East & Africa – “Il
lancio di Paramount+ in Italia rafforza il nostro posizionamento
nel segmento dello streaming, arricchendo e completando il nostro
vasto ecosistema che vanta così due piattaforme OTT e i nostri
canali lineari, pay e FTA”.
Oltre 8.000 ore saranno disponibili
al lancio e molte novità e contenuti esclusivi, con il meglio
dell’intrattenimento internazionale e delle produzioni italiane
originali: grazie a Paramount+, a partire da settembre gli utenti
italiani avranno una porta di accesso privilegiata ad una libreria
illimitata di contenuti premium di respiro internazionale pur con
una forte connotazione locale; tra nuove grandi produzioni in
anteprima e film e serie tv tra i più attesi, Paramount+ arriverà
per assecondare davvero tutti i gusti, con contenuti adatti a tutta
la famiglia.
Una MONTAGNA di produzioni di
altissima qualità
Dal prossimo settembre è in arrivo
una montagna di produzioni di altissima qualità dal mondo cinema a
quello delle serie tv, con contenuti scripted e unscripted, serie
di animazione, show d’intrattenimento e documentari: grandi
esclusive italiane, dagli Stati Uniti e dal mondo, ma anche film
cinematografici in anteprima e in esclusiva SVOD.
Tra gli attesissimi titoli italiani
in arrivo, Circeo: la serie prodotta da
Cattleya in collaborazione con VIS, Paramount+ e RAI Fiction che
ripercorre tutte le fasi del processo seguito al terribile caso di
cronaca del 1975, raccontando quanto abbia cambiato radicalmente la
società italiana dell’epoca e contribuito alla lotta per i diritti
delle donne. La serie ha come protagonista Greta
Scarano nei panni di Teresa Capogrossi, un avvocato che si
batte con convinzione per la riforma della legge sulla violenza
sessuale e che prenderà le difese di Donatella Colasanti,
(interpretata dalla giovanissima Ambrosia
Caldarelli), cercando non soltanto di vincere il processo
ma anche di cambiare la legge. La serie, tratta da un’idea di
Flaminia Gressi e da un soggetto di serie di Flaminia Gressi e di
Lisa Nur Sultan, è scritta dalle due autrici insieme a Viola
Rispoli e diretta da Andrea Molaioli. Vede, tra i
suoi interpreti, anche Angelo Spagnoletti, Pia Lanciotti,
Enrico Ianniello, Francesca Antonelli, Benedetta Cimatti e
Guglielmo Poggi.
In arrivo anche le esclusive
produzioni italiane firmate Paramount+ Original,
come la commedia romantica
14 giorni, scritta e diretta da Ivan Cotroneo,
presentata in anteprima all’ultimo Torino Film
Festival, che racconta la storia di una coppia, Marta
(Carlotta Natoli) e Lorenzo (Thomas Trabacchi): una casa, una crisi
esplosiva e due settimane di clausura forzata.
La serie Corpo
Libero, una coproduzione Indigo Film e Network Movie, in
coproduzione con ZDFneo, in collaborazione con Rai Fiction e
Paramount+, in associazione con All3Media International Limited:
l’avvincente thriller tratto dall’omonimo libro di Ilaria
Bernardini e scritta con Chiara Barzini, Ludovica
Rampoldi e Giordana Mari, segna l’esordio alla regia di
fiction di Cosima Spender e Valerio Bonelli, gli
autori della docuserie SanPa. Ambientata nel mondo della ginnastica
artistica, la serie si inserisce perfettamente nel genere teen
drama, portando innovazione, originalità e alta qualità.
Nel 2023, prodotta da
VIS e Minerva Pictures in
associazione con Red String, arriverà Miss
Fallaci, la serie Paramount+ Original dedicata ad una
delle più grandi protagoniste del giornalismo italiano e
internazionale, che racconterà con ironia e irriverenza le
esperienze della giovane reporter Oriana Fallaci nelle New
York e Hollywood di fine anni ’50, prima che diventasse la prima
donna italiana inviata di guerra e una famosa scrittrice conosciuta
in tutto il mondo, con più di 20 milioni di copie vendute
globalmente.
Anche Bosé sarà
disponibile su Paramount+: la nuova serie biopic in sei puntate
sulla vita del cantante e attore spagnolo prodotta da Shine
Iberia, Banijay Iberia ed Elefantec Global per VIS.
Le stelle INTERNAZIONALI del
firmamento Paramount arrivano in Italia
Le stelle più luminose brillano nel
cielo di Paramount+: gli attori più acclamati, gli show di maggior
successo, i contenuti più esclusivi Paramount+
Original e le produzioni internazionali di
SHOWTIME, Paramount Pictures, Comedy Central, MTV,
Nickelodeon, NickJr e Smithsonian. Tutti in unico posto.
Il nuovo servizio di streaming di Paramount renderà disponibili al
proprio pubblico alcuni dei più celebri franchise al mondo come
Star Trek, South Park e gli
MTV Shores, gli show preferiti dai bambini (e dalle
loro famiglie) come SpongeBob SquarePants, PAW Patrol e tanti nuovi
Original basati sui personaggi più amati di Nickelodeon.
Paramount+ Original
Da settembre arrivano finalmente in
Italia i tanto attesi contenuti internazionali targati
Paramount+ Original. Sulla nuova piattaforma
saranno disponibili titoli imperdibili come The
Offer, la miniserie statunitense con Miles
Teller e Juno Temple che porterà gli spettatori nel dietro
le quinte del cult Il Padrino e
Jerry & Marge Go Large la commedia con
protagonisti Bryan Cranston e Annette Bening. Tra
le tante altre novità previste, 1883,
nuova serie western ideata da Taylor Sheridan e
prequel di Yellowstone e
Grease: Rise of the Pink Ladies, il
prequel dei celebri film di Grease, basato sull’omonimo musical di
Jim Jacobs e Warren Casey. In arrivo anche due nuove serie
dall’universo Star Trek: Star Trek: Strange New Worlds e
Star Trek: Prodigy, la nuova serie Paramount+ Original in
3D animation dedicata al pubblico più giovane.
Nel corso dell’autunno, arriveranno
su Paramount+ anche l’imperdibile spy drama in 8 episodi
Rabbit Hole, con protagonista Kiefer
Sutherland, che interpreta un maestro dell’inganno nel
mondo dello spionaggio aziendale, incastrato per omicidio da forze
potenti con la capacità di controllare la popolazione; e Tulsa
King, il crime drama con Sylvester
Stallone nel ruolo di un boss mafioso. Sarà poi la volta
di un’altra serie ideata da Taylor Sheridan,
1932: prodotta da MTV Entertainment Studios e 101
Studios, la serie sarà incentrata sulla famiglia Dutton durante il
periodo dell’espansione occidentale, il proibizionismo e la Grande
Depressione e avrà come protagonisti Helen Mirren e
Harrison Ford.
Nell’autunno di Paramount+ è
previsto finalmente anche l’arrivo delle nuove esclusive produzioni
firmate SHOWTIME
In aggiunta ai contenuti Paramount+
Original sulla piattaforma saranno disponibili anche le nuove
esclusive produzioni firmate SHOWTIME come First
Lady, l’emozionante serie dedicata a tre iconiche
first lady della storia degli Stati Uniti, con un cast davvero
d’eccezione. Protagoniste della serie saranno infatti Viola
Davis, già premio Oscar come miglior attrice non
protagonista per il suo ruolo in Barriere, nei panni di Michelle
Obama, Michelle Pfeiffer, attrice di fama
internazionale che interpreterà Betty Ford e
Gillian Anderson che invece vestirà i panni di
Eleanor Roosevelt. Tra gli altri contenuti in arrivo
firmati SHOWTIME anche American Gigolò la
serie basata sull’omonimo film, Super Pumped: The Battle for Uber,
con Joseph Gordon-Levitt e Uma Thurman, e
The Man Who Fell to Earth, attesissima serie TV
tratta al romanzo di Walter Tevis che ha già dato vita all’omonimo
film del 1976 con David Bowie. Tra le novità del genere comedy, non
mancherà I Love That for You.
Tra gli altri titoli SHOWTIME
presenti su Paramount+ anche la serie TV super acclamata
HALO, con la star di American Gods Pablo
Schreiber, Natascha McElhone’s e Kiki Wolfkill.
Kids & Family
Su Paramount+ l’intrattenimento per
bambini e famiglie è garantito e illimitato: tante produzioni
dedicate ai più piccoli per intrattenerli, farli divertire e
apprendere al tempo stesso, con alcuni dei titoli più in voga del
momento e nuove produzioni inedite. Da settembre in arrivo: il
revival della serie iCarly con l’attrice Miranda Cosgrove, la nuova
serie animata Big Nate, il reboot dei Rugrats e Due Fantagenitori:
ancora più fanta, una nuova serie in tecnica mista, live action e
animazione, tratta dalla storica serie animata di Nickelodeon. Ad
arricchire l’offerta anche i film dedicati a tutta la famiglia come
PAW Patrol: Il film, diretto da Cal Brunker, il secondo
lungometraggio che vede protagonisti i cuccioli dotati di
superpoteri dell’omonima serie TV per bambini, ma anche Clifford –
Il grande cane rosso, Rumble e prossimamente anche Sonic 2.
Film Blockbuster
Con Paramount+, gli utenti avranno
accesso illimitato ai film che hanno fatto la storia del cinema e
ai titoli più recenti che dopo il grande successo di pubblico in
sala saranno in esclusiva sulla piattaforma: tra le pellicole in
programma nei prossimi mesi anche Scream 5 e molte altre. Non
mancheranno inoltre grandi classici iconici come Grease, Il
Padrino, e le saghe di Star Trek, Top Gun e Transformers.
International Originals
Paramount+ ha
anche annunciato oggi il suo investimento in contenuti
internazionali con una serie di Original che debutteranno in tutto
il mondo, un primo passo verso il piano dello streamer di
commissionare 150 contenuti originali internazionali entro il
2025.
Oltre ai suoi contenuti globali,
infatti, Paramount+ offre una vasta gamma di programmi premium di
origine locale per rivolgersi a ogni tipologia di pubblico in tutti
quei mercati in cui il servizio è disponibile. Tutti i contenuti
locali di forte impatto potranno così debuttare anche negli altri
paesi, a testimonianza della forte connotazione glocal della nuova
piattaforma. Gli Original saranno prodotti in collaborazione con
VIS, lo studio internazionale di Paramount, una divisione della
vasta rete mondiale di studios che si estende in più di 20
paesi.
Tra i contenuti locali di altri
paesi che debutteranno in tutti i Paesi, inclusa l’Italia, troviamo
i seguenti titoli: Murder of God’s Banker (internazionale):
docuserie prodotta da Creative Chaos in associazione con VIS
racconta l’omicidio del banchiere italiano Roberto Calvi, il cui
corpo viene trovato appeso a un ponte di Londra. Inizialmente
dichiarato un suicidio, si scopre in seguito che molti volevano la
morte di Calvi, che aveva presieduto al crollo di una grande banca
italiana il cui maggiore azionista era il Vaticano. Debutterà in
esclusiva su tutte le piattaforme internazionali
MASK: Marie Antoinette Serial
Killer (Francia): è una serie thriller fantasy per ragazzi (8 ore
complessive) creata e realizzata dagli sceneggiatori Beth Tapper e
Mitch Watson. Leila Smith (Lockout, Hitman, Find Me in Paris) è
anche produttrice esecutiva della serie. Basata sul romanzo “Marie
Antoinette Serial Killer” (2013) dell’autrice Katie Alender, la
serie è incentrata su quattro giovani ragazze di Toledo, Ohio, in
vacanza a Parigi. Mentre esplorano il lato più pericoloso della
città, si ritrovano coinvolte personalmente in una misteriosa serie
di omicidi. L’assassino potrebbe essere il fantasma della defunta
regina Maria Antonietta? Attualmente in fase avanzata di
realizzazione, la serie è prodotta dalla Cottonwood Media (David
Michel, Cécile Lauritano e Zoé Carrera Allaix) e da VIS. Debutterà
in esclusiva su Paramount+ in Francia e su tutti gli altri mercati
internazionali.
A Thin Line – Una linea sottile
(Germania): le sorelle gemelle “hacktiviste” Anna (Saskia
Rosendahl) e Benni (Hanna Hilsdorf) hanno un unico scopo, quello di
denunciare le malefatte ambientali con ogni mezzo. Ma quando il
loro hacking in un server governativo porta a un raid della
polizia, Anna viene catturata e Benni scompare nella clandestinità
iniziando a prestare le sue forze a un nuovo gruppo terroristico
radicale che non lesina azioni violente contro lo Stato e le
aziende. Le sorelle si ritrovano quindi su fronti opposti. Prodotto
da Weydemann Bros. Serial Drama in associazione con VIS. Debutterà
in esclusiva su tutte le piattaforme internazionali
The Sheikh (Der Scheich)
(Germania): The Sheikh racconta la storia vera di un artista della
truffa. Ringo (Björn Meyer), un uomo ridicolizzato come lo scemo
del villaggio nella sua città, si reinventa erede di una fortuna
araba e porta il sistema politico ed economico della Svizzera
sull’orlo di una crisi nazionale. La serie è prodotta da X Filme
Creative Pool e VIS per Paramount+, creata e scritta dal regista
Dani Levy e ha come protagonisti Petra Schmidt-Schaller, Sylvester
Groth, Carol Schuler, Philippe Graber e Pasquale Aleardi. Debutterà
in esclusiva su tutte le piattaforme internazionali.
Sinaloa’s First Lady (Messico): con
protagonista e prodotto da John Leguizamo con Frida Torresblanco
anche alla produzione, questa serie narrativa racconterà la vita
affascinante ma instabile della famigerata Beauty Queen Bride di El
Chapo, Emma Coronel – un’innocente contadina diventata un’icona
feroce che diventa la moglie criminale più formidabile del Messico.
Una storia di amore, sesso, droga e pericolo. Prodotta da VIS in
associazione con Braven Films, la serie ha ricevuto il greenlit per
lo sviluppo e debutterà in esclusiva su Paramount+ in America
Latina e in tutti i mercati internazionali.
One Must Die (Messico): Un film thriller incentrato su sette
persone che vengono rapite e si ritrovano improvvisamente a far
parte di un gioco mortale. Mentre il tempo scorre, per sopravvivere
i sette partecipanti devono sceglierne uno che muoia e il prescelto
dovrà essere d’accordo. Con il talentuoso Manolo Cardona, Maribel
Verdú, Carla Adell, Juan Carlos Remolina, Adriana Paz, Dagoberto
Gama, Fernando Becerril e il regista Manolo Cardona. Prodotto da
VIS in associazione con 11:11 FILMS debutterà in esclusiva in tutti
i mercati internazionali.
The Chemistry of Death (Simon
Becketts Die Chemie des Todes) (Germania): avvincente serie crime
psicologica basata sui bestseller di Simon Beckett che avrà come
protagonista Harry Treadaway (Penny Dreadful, Mr. Mercedes, Star
Trek: Picard) nei panni dell’antropologo forense Dr. David Hunter,
insieme a Katie Leung (The Peripheral, The Wheel of Time), Nick
Blood (Close to Me, Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D.),
Amy Nuttall (Why Didn’t They Ask Evans?, Downton Abbey), David
Hayman (Fisherman’s Friends, Top Boy) e Hardy Krüger Jr (Uppercut,
Stauffenberg). Debutterà in esclusiva su tutte le piattaforme
internazionali
Paramount+ sarà disponibile on line
su https://paramountplus.it/, su mobile via app iOS e Android, SKY
Q e Smart TV. Grazie alla partnership con SKY, inoltre gli abbonati
a Sky Cinema potranno avere accesso a Paramount+ senza costi
aggiuntivi.
Ewan McGregor rivela i commenti “rudi” che il
regista Terry Gilliam gli ha fatto, criticando la
sua carriera di attore mentre si approcciava a lui per un ruolo nel
film notoriamente travagliato, L’uomo che uccise Don Chisciotte. L’attore
scozzese è noto soprattutto per la sua interpretazione dell’iconico
Maestro Jedi, Obi-Wan Kenobi, un ruolo decisivo in
cui McGregor è tornato di recente per la serie Disney+, 17 anni dopo la fine della
trilogia prequel.
Al di fuori di Star
Wars, McGregor è noto principalmente per il suo ruolo
dell’eroinomane Mark Renton in Trainspotting del
1996, mentre di recente ha anche vinto un Emmy Award per la sua
interpretazione del famoso stilista nella miniserie di Netflix
Halston.
Oltre un decennio fa, McGregor è
stato incaricato di sostituire Johnny Depp in
L’uomo che uccise Don Chisciotte di
Terry Gilliam, un film su un dirigente
pubblicitario di nome Toby Grummett che viaggia indietro nel tempo
nella Spagna del XVII secolo e incontra Don Chisciotte. Il primo
tentativo di Gilliam di realizzare il film con Depp come
protagonista è andato in pezzi perché era fuori budget. Per il suo
secondo tentativo, Gilliam si è rivolto a McGregor e lo ha scelto
per il ruolo principale, ma il progetto è fallito ancora una volta
per vari motivi.
Ora, più di un decennio dopo,
McGregor ha descritto in dettaglio cosa è successo davvero dietro
le quinte di L’uomo che uccise Don Chisciotte. Durante
un’intervista con GQ, l’attore di Obi-Wan
Kenobi ha discusso del momento in cui Gilliam gli si è
avvicinato per il ruolo principale di Toby Grummett. Il regista ha
sbattuto in faccia a Ewan McGregor la sua carriera di attore, anche
se ammette che Gilliam lo ha in un certo senso sfidato in un modo
che è rimasto con lui.
“[Gilliam] mi ha detto: “Che
cazzo hai fatto per tutto questo tempo? Hai sottovalutato tutto.
Cosa è successo al ragazzo in Trainspotting? Cosa è successo a quel
ragazzo?!” È stato piuttosto scortese. È raro che qualcuno ti
sfidi. Ma mi è rimasto impresso.”
Alla fine Gilliam ha realizzato
L’uomo che uccise Don Chisciotte con Adam
Driver, mentre Ewan McGregor ha continuato per la sua strada
di attore, arrivando poi, come detto, a conquistare un Golden
Globe.
Un ex avvocato dei Marvel Studios rivela cosa
succede effettivamente quando un attore condivide gli spoiler del
MCU. La serie di supereroi iniziata con Iron Man
nel 2008 è diventata uno dei franchise mediatici più remunerativi
al mondo, con la sua narrativa interconnessa, senza dubbio uno dei
segreti del suo successo. La premessa di base che ciò che accade
nelle avventure da solista di un eroe può avere un impatto su tutti
gli altri significa che alcuni archi narrativi vengono pianificati
in anticipo e che un progetto che viene realizzato potrebbe
potenzialmente basarsi su punti della trama che il pubblico ha
appreso in altri film.
Ciò ha notoriamente portato lo
studio a diventare estremamente protettivo nei confronti delle sue
sceneggiature, con vari attori che hanno confermato l’intensità dei
controlli di segretezza dell’MCU della Marvel. Con la presenza
della sicurezza che blocca le cose sul set, gli artisti affrontano
le loro prove più grandi mentre sono impegnati con la stampa,
quando spesso devono promuovere un progetto senza poterne davvero
parlare. Alcune star del MCU hanno accolto bene questo requisito,
mentre altri hanno lottato per mantenere tali informazioni
interamente per sé. L’esempio più famoso è ovviamente quello di
Tom Holland.
Ora, i fan che si sono chiesti a
lungo quali siano le effettive conseguenze di un attore che viola
gli NDA e fa spoiler dei film Marvel. Durante un
Reddit AMA, l’ex avvocato di produzione principale dei Marvel
Studios Paul Sarker ha affermato che rivelare
segreti sarebbe una violazione del contratto, che potrebbe
sottoporre gli attori a una causa per danni. Mentre l’importo
esatto in dollari sarebbe difficile da definire senza specifiche
del mondo reale, dice Sarker, sarebbe senza dubbio un enorme patata
bollente da gestire.
“Sì, sarebbe come violare un
contratto, e ti potrebbero fare causa, i danni sarebbero difficili
da quantificare ma sarebbe qualcosa di molto molto stressante con
cui avere a che fare”… Tom Holland pensaci bene!
Chris Evans rivela perché Anthony Mackie ha battuto Sebastian Stan nel loro contest di sms di
amicizia virale l’anno scorso. Evans, Mackie e Stan fanno tutti
parte del Marvel Cinematic Universe e sono
meglio conosciuti per aver interpretato rispettivamente Capitan
America, Falcon e il Soldato d’Inverno. Tutti e tre gli attori sono
apparsi insieme in vari film, mentre Mackie e Stan hanno anche
recitato insieme nella miniserie televisiva Marvel The
Falcon and the Winter Soldier.
Nel marzo 2021, Stan e Mackie hanno
parlato con Josh Horowitz nello show YouTube di
Comedy Central Stir Crazy. Durante questa intervista,
Horowitz ha chiesto alle due star di dimostrare chi è più amico di
Evans chiedendo a entrambi di mandare un messaggio a Evans
contemporaneamente e vedere a chi avrebbe risposto per primo l’ex
attore di Captain America. Alla fine, Evans ha risposto prima a
Mackie e poi a Stan pochi secondi dopo.
Ora, in un’altra intervista con
Horowitz per MTV News,
Chris Evans rivela la sua reazione alla ricezione
dei messaggi di
Mackie e
Stan e spiega perché alla fine ha risposto prima a Mackie.
Sebbene questa sia stata una competizione agguerrita, Evans giura
che risponderà sempre rapidamente a entrambi i co-protagonisti.
“Va bene, quindi ho ricevuto
entrambi i messaggi immediatamente, e sarò onesto. Farò saltare in
aria la copertura di Mackie in questo momento. Nel suo messaggio
c’era scritto: ‘Non mandare messaggi a Sebastian, mandami prima un
messaggio a me’ Ma sai, voglio dire, la verità è che avrei risposto
a entrambi all’istante. Sono entrambi miei cari amici. Li amo con
tutto il cuore. Quindi, sai, Mackie sapeva cosa stava
facendo.
“[Mackie] ha ha ricevuto il mio
messaggio per primo, ma Seb era proprio dietro di lui. Quindi, solo
per il bene di chi l’ha ricevuto per primo, ho dovuto rispedirlo a
Mackie”.
Non è molto probabile che vedremo i
tre di nuovo insieme nel Marvel Cinematic Universe, ma sarebbe
divertente, magari in altre occasioni e in altri progetti, vederli
recitare ancora insieme.
In una recente intervista con
Metro in occasione del lancio di
Paramount+ nel Regno Unito, Sylvester
Stallone ha discusso di cosa i fan possono aspettarsi
da Creed 3. Dopo aver rinunciato a recitare in
questo terzo capitolo spin-off/sequel di Rocky, Stallone fa parte
della produzione del film, che ha definito “davvero
interessante”.
“Ci vuole una direzione diversa. Auguro loro ogni bene e di
continuare a tirare pugni!”
Eagle Pictures
distribuirà in Italia Creed 3, terzo
capitolo della saga cinematografica nata come spin-off del celebre,
osannato e mai dimenticato “Rocky”. Il film prodotto da MGM è
diretto e interpretato da Michael B. Jordan che ha già dato cuore ed
anima al protagonista Adonis “Donnie” Johnson nei primi due
capitoli, Creed – Nato per combattere e
Creed II (distribuiti nel nostro Paese da Warner Bros.
Italia), che hanno incassato rispettivamente 5.5 milioni
di euro nel 2016 ed oltre 7 milioni di euro nel 2019.
Creed 3,
che si divide tra azione a dramma e affronta il tema della boxe con
intimità e la descrive in tutte le sue coinvolgenti e struggenti
sfumature, arriverà nelle sale italiane il 23 novembre, in
contemporanea con gli USA.
Completano il cast:
Tessa Thompson (Creed – Nato per combattere e
Creed II, Avengers: Endgame, Passing), Jonathan
Majors (“When We Rise”, Hostiles, The Harder They
Fall), Selenis Leyva (“Orange Is the New Black”,
Spider-Man: Homecoming), Phylicia Rashad (tick,
tick…Boom!, Creed – Nato per combattere e Creed
II).
Dopo aver deciso di allontanarsi dal
bordo del ring, questa volta Sylvester Stallone (che grazie al
primo capitolo della saga del 2016 conquistò la nomination agli
Oscar nella categoria Miglior attore non protagonista) non sarà
davanti la macchina da presa per rimettere i panni di Rocky Balboa
(allenatore di Adonis), ma è coinvolto nella produzione del
film.
Manca sempre meno all’uscita di
Thor: Love and
Thunder e i nuovi spot del film continuano a offrirci
piccoli momenti e scene inedite dal film. Di seguito, per esempio,
potete vedere un nuovo spot tv del film di
Taika Waititi in cui si vede fat Thor schierato
con i Guardiani della Galassia.
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
The
Princess, il film originale targato 20th Century
Studios, debutterà il 1° luglio 2022 in esclusiva sulle piattaforme
direct-to-consumer di Disney: su Hulu negli Stati Uniti, su Star+
in America Latina e su Disney+ all’interno di Star in
tutti gli altri territori. Una lotta all’ultimo sangue ricca di
azione e ambientata in un mondo da favola, The
Princess è diretto da Le-Van
Kiet(Furie) e vede protagonista
la candidata agli Emmy Award Joey King
(The Act, The Kissing Booth) nel
ruolo di una giovane reale abile e coraggiosa.
Quando una bella e tenace
principessa rifiuta di sposare il crudele sociopatico a cui è stata
promessa in sposa, viene rapita e rinchiusa in una remota torre del
castello del padre. Con il corteggiatore respinto e intenzionato a
vendicarsi usurpando il trono, la principessa è chiamata a
proteggere la sua famiglia e salvare il regno. Il film è
interpretato da Joey King, Dominic Cooper
(Preacher), Olga Kurylenko (Black Widow) e
Veronica Ngo (The Old Guard). The
Princess è diretto da Le-Van Kiet, scritto da Ben
Lustig (The Thirst) e Jake Thornton (Final
Fantasy) e prodotto da Neal H. Moritz (il franchise di
Fast and Furious), Toby Jaffe (Total Recall – Atto di
forza) e Derek Kolstad (John Wick), mentre Joey King
e Guy Riedel sono i produttori esecutivi.
Prima di consacrarsi nel 1990 con
Balla coi lupi,
Kevin Costner si era già reso celebre grazie ad
una serie di ruoli da protagonista in popolari film. Tra questi si
annoverano Fandango, Gli intoccabili e L’uomo
deisogni. Quest’ultimo, uscito nel
1989 per la regia di Phil Alden Robinson, il quale
ne ha anche firmato la sceneggiatura, è un racconto che mescola
dramma ed elementi fantastici al mondo dello sport. Candidato a tre
premi Oscar, tra cui quello per il miglior film, questa pellicola
si è affermata come un’opera particolarmente importante del suo
decennio, tanto da meritare nel 2017 l’ingresso nella National Film
Registry per il suo valore storico e culturale.
L’uomo dei sogni: il libro da cui è tratto
Quella raccontata non è però una
storia ideata appositamente per il grande schermo, bensì è
l’adattamento del libro Shoeless, scritto da W. P.
Kinsella. Questo contiene al suo interno una serie di
fatti che, come avviene nel film, legano reali vicende ad altre
invece immaginarie. In particolare, si fa riferimento allo scandalo
che nel 1919 coinvolse otto giocatori di baseball, accusati di aver
svenduto le proprie partite in cambio di denaro. Per i tanti
elementi presenti nel libro, questo è infine stato adocchiato da
diversi produttori, divenendo infine l’acclamato film che oggi
tutti conoscono.
Ancora oggi L’uomo dei
sogni è infatti un titolo particolarmente ricordato, citato e
rivisto. Di recente, inoltre, è proprio stata annunciata una nuova
serie televisiva basata sui racconti del film, a conferma del
grande fascino che questo continua a suscitare. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
L’uomo dei sogni: la trama del film
Protagonista del film è Ray
Kinsella, un pacifico agricoltore che vive nell’Iowa con
la moglie Annie e la figlia
Karin. Da sempre grande appassionato di baseball,
mentre una sera cammina nell’ampio campo di granturco Ray sente una
voce sussurrargli “se lo costruisci, lui tornerà”. Non
capendo da dove questa provenga, egli ne è inizialmente spaventato
e anzi crede di essersela immaginata. Quando la voce torna a
parlargli, però, egli comprende che non si tratta di una sua
immaginazione, bensì di una missione affidatagli dall’alto.
Istintivamente egli inizia a costruire un campo da baseball
regolamentare proprio dietro la sua casa, senza sapere però il
perché.
Quando il campo è ultimato, tutto
gli viene però rivelato. Sul terreno di gioco iniziano infatti a
comparire gli otto giocatori che nel 1919 erano stati squalificati
per aver venduto una partita delle World Series, tra cui
“Shoeless” Joe Jackson. Per Ray, però,
quell’evento incredibile è solo il primo di una serie che
cambieranno per sempre la sua vita. Quando la voce torna a
parlargli, egli comprende di avere ancora altri compiti da dover
portare a termine, ed inizia a ricercare una serie di persone
collegate tra loro in qualche misterioso modo. Quando Ray comprende
cosa lega tutto ciò, stenterà a credere a ciò che gli è stato
riservato.
L’uomo dei sogni: il cast del film
Inizialmente i produttori non
considerarono Kevin Costner
per la parte di Ray Kinsella, perché non pensavano che avrebbe
voluto recitare in un altro film sul baseball dopo Bull Durham
– Un gioco a tre mani. Il ruolo è così stato invece offerto a
Tom Hanks, ma egli ha rifiutato. Costner, però,
finì comunque per imbattersi nella sceneggiatura, che apprezzò
molto. Diede a quel punto disponibilità a recitare nel film e a
sostenerlo economicamente, convinto che sarebbe stato un successo.
Qualche anno dopo, Costner avrebbe poi recitato in un terzo film
sul baseball: Giocod’amore.
Nel ruolo di Annie Kinsella vi è invece Amy
Madigan, dichiaratasi fan del libro, mentre Gaby
Hoffmann è la figlia Karin.
L’attore Ray Liotta,
celebre per film come Qualcosa di travolgente e Quei bravi ragazzi,
interpreta il giocatore Joe Jackson. Prima di recitare in questo
film, Liotta non aveva alcuna esperienza riguardante il baseball e
per questo dovette sottoporsi a diverse settimane di allenamento
per poter riuscire a colpire la palla. James EarlJones, celebre per aver dato voce a Darth Vader in
Star
Wars, interpreta lo scrittore Terence Mann. Nel libro, lo
scrittore citato è J. D. Salinger, ma quando
questi minacciò una denuncia se il suo nome fosse stato usato, i
produttori ripiegarono su un personaggio inventato. Nel film
compare poi anche il celebre attore Burt
Lancaster, nel ruolo del dottor Archibald Graham. Questo è
stato per lui l’ultimo ruolo prima della scomparsa.
L’uomo dei sogni: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. L’uomo dei
sogni è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì20 giugno alle ore
21:10 sul canale La 5.
Nel corso della sua carriera il
premio Oscar Ron Howard si è cimentato nella regia
di film di genere continuamente diverso. Dalla commedia fantasy
Splash – Una sirena a Manhattan al dramma spaziale
Apollo 13, dal biografico A Beautiful Mind al
thriller Il codice Da Vinci. Tra questi non manca poi il
western, rappresentato dal suo film del 2003 The
Missing. Con questo, Howard sovverte diversi canoni
del genere, dando vita ad un racconto che ha per protagonista una
figura femminile forte in un contesto tipicamente maschile e
selvaggio. Scritto da Ken Kaufman, questo non è
però una storia originale, bensì l’adattamento di un noto
romanzo.
Si tratta di The Last Ride,
scritto nel 1996 da Thomas Eidson. Il libro è il
seguito di St. Agnes’ Stand ed ha a sua volta avuto un
sequel intitolato All God’s Children. In quanto più
popolare e apprezzato degli altri due, però, solo The Last
Ride ha avuto la sua trasposizione cinematografica e poiché le
storie dei tre romanzi sono pressocché distinte tra loro,
l’adattamento non ha richiesto particolari modifiche. Il film
The Missing è però principalmente noto per via
dell’autentica presenza del linguaggio degli indiani Apache, che
viene qui proposto e in certo qual modo salvato dall’oblio.
Nonostante tali elementi che lo
distinguono da altri western più canonici, The Missing non
ha incontrato un ampio favore di critica né di pubblico, finendo
con l’essere pressoché dimenticato. Si tratta però di un film da
riscoprire, tanto per il suo valore narrativo quanto per le
bellezze che il suo genere di riferimento offre. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
The Missing: la serie TV
Prima di parlare del film, però, è
bene sottolineare come questo non abbia nessun rapporto con la
serie omonima The Missing. Di
carattere antologico, questa è stata ideata da
Harry e JackWilliams per il canale britannico BBC One e per il
canale statunitense Starz. Ad oggi questa si compone di
due stagioni, uscite rispettivamente nel 2014 e nel 2016 e in
Italia trasmesse sul canale Giallo, facente parte del gruppo
Discovery. In ogni stagione si affronta un caso di scomparsa, dando
così vita ad intricate indagini che mirano alla soluzione del
tutto. Particolarmente apprezzata da critica e pubblico, la serie
The Missing non va dunque confusa con il film western di
Howard.
The Missing: la trama del film
La vicenda narrata in The
Missing si svolge nel 1885, nel Nuovo Messico, ed ha per
protagonista Maggie Gilkeson, donna rispettata e
apprezzata dagli abitanti del luogo. Oltre a gestire la propria
fattoria, ella è infatti in grado di parlare fluentemente lo
spagnolo e di fornire la propria competenza medica a chiunque ne
abbia bisogno. Con lei ci sono le sue due figlie, l’adolescente
Lilly e la piccola Dot, ma anche
i collaboratori Emiliano e, soprattutto,
Brake, con il quale ha una relazione segreta. La
tranquilla routine di Maggie viene un giorno stravolta dal ritorno
di suo padre Samuel, che vent’anni prima aveva
abbandonato la famiglia per andare a vivere con gli Apaches.
L’uomo, ora anziano, è in cerca di
cure, che Maggie si offre di fornirgli a patto che poi non si
faccia più vedere. Quando però la figlia Dot verrà rapita da una
banda di disertori dell’esercito e indiani rinnegati, guidata dallo
sciamano Pesh-Chidin, per Meggie avranno inizio i
veri problemi. Nessuno sembra disposto ad aiutarla e la sua unica
possibilità è fare affidamento sul padre, che conosce come nessun
altro le usanze degli indiani. Prima che la piccola possa essere
venduta come schiava in Messico, padre e figlia dovranno riuscire a
ritrovarla, intraprendendo un viaggio difficile sotto più punti di
vista.
The Missing: il cast del film
Nel ruolo della protagonista Maggie
vi è l’attrice Cate Blanchett,
qui in una delle sue ultime interpretazioni prima di vincere
l’Oscar nel 2005 per il film The Aviator. Per prepararsi
alla parte per questo western, la Blanchett ha approfondito molto
il ruolo della donna in quel contesto storico e ha fatto pratica
con diverse delle attività che le si vedono compiere nel film, al
fine di risultare più realistica. Nel ruolo delle sue due figlie vi
sono invece le attrici Jenna Boyd, nota per la
serie Atypical, nel ruolo di Dot, e Evan Rachel
Wood, celebre invece per Westworld – Dove tutto è
concesso, nel ruolo di Lilly. Aaron Eckhart,
oggi noto per essere stato Harvey Dent in Il cavaliere
oscuro, è invece Brake.
Ad interpretare Emiliano, l’altro
aiutante di Maggie, vi è Sergio Calderon, mentre
Clint Howard (fratello minore del regista) è lo
sceriffo del luogo. L’attore Val Kilmer,
possessore di un vero ranch nel Nuovo Messico, ha un cameo nei
panni del tenente Jim Ducharme. Nel ruolo di Samuel, padre di
Maggie, si ritrova qui Tommy LeeJones. L’attore, che avrebbe poi a sua volta
diretto un western, The Homesman, si è preparato al ruolo
studiando la lingua degli Apache, prendendo lezione da due dei tre
rimanenti discendenti che la parlano fluentemente. Allo stesso modo
Eric Schweig, già noto per il film L’ultimo
dei Mohicani, si è cimentato con tale linguaggio per
interpretare Pesh-Chiding.
The Missing: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. The
Missing è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Rai Play, Chili e Apple iTunes. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì
20 giugno alle ore 21:10 sul canale
Rai Movie.
Vince il
cinema d’autore ai Nastri d’Argento che chiudono
questa sera a Roma la 76.ma edizione
al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo: con il
‘Film dell’anno’ Marx può
aspettare di Marco
Bellocchio, ilMiglior
film 2022 con sei Nastri,anche per
le attrici protagoniste Teresa Saponangelo e Luisa
Ranieri è È stata
la mano di Dio di Paolo Sorrentino. Con quattro
Nastri Mario Martone vince per la migliore regia, e con Ippolita Di
Majo per la sceneggiatura di Qui
rido
io e Nostalgiae,
sempre per Nostalgia, anche per gli
attori, Pierfrancesco Favino e in
coppia Francesco Di Leva
eTommaso
Ragno.È stata la mano di
Dio vince anche per il miglior
produttore Lorenzo Mieli con Paolo
Sorrentino in una produzione The Apartment (società del gruppo
Fremantle).
Tre Nastri
a Freaks Out di Gabriele
Mainetti per montaggio, costumi e scenografia
(Francesco Di Stefano, Mary Montalto e Massimiliano
Sturiale che vince anche per Il materiale
emotivo)e tre vanno anche alla
‘doppietta’ della migliore commedia in
candidatura Come un gatto in tangenziale 2 –
Ritorno a Coccia di morto e Corro da
tepremiati insieme per la regia di
Riccardo Milani e la produzione (Wildside, società del gruppo
Fremantle, Vision Distribution in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video). Per Corro
da te Nastro anche alla migliore
attrice di commedia Miriam Leone. A Laura
Morante il Nastro speciale dedicato a due anniversari
molto importanti nella sua storia professionale: l’esordio al
cinema, poco più di quarant’anni fa, sul set con Giovanni e poi
Bernardo Bertolucci e nel 2012 il debutto alla regia
con Ciliegine.
In
coppia i migliori attori della commedia, Francesco
Scianna e Filippo Timi per Il filo
invisibile di Marco Simon Puccioni.
A Francesco Scianna, in un’annata davvero
speciale per le sue performance,anche il
premio Nastri d’Argento Persol/Personaggio dell’anno.
Tra i riconoscimenti speciali agli attori va a Vanessa
Scalera protagonista deL’
Arminuta il Premio Nastri/Nuovo
Imaie, che consegna il Presidente di
Nuovo Imaie, Andrea Miccichè.
Ed è un attore
molto amato come Edoardo Leo a ricevere
il premio Nastri/Hamilton Behind the
camera proprio per l’exploit che ci ha regalato, oltre
alle interpretazioni, da autore e regista non solo
con Lasciarsi un giorno a Roma, grande successo in
piattaforma e poi al cinema, ma anche per la regia del documentario
su Gigi Proietti. Infine il ‘cameo’
dell’anno: dopo protagonisti come Adriano Panatta e
Giuliano Sangiorgi, il Nastro va a Drusilla Foer, la
nonnadark
diSempre più bello.
Tra i più votati i
Giornalisti Cinematografici hanno attribuito due
Nastri ad Ariaferma di Leonardo Di
Costanzo,premiato per il migliore
attore, quest’anno, in ex
aequo con Favino, Silvio
Orlando – che vince anche come protagonista
per Il bambino nascosto di Roberto Andò –
e per la fotografia di Luca
Bigazzi:anche qui un ex
aequo con la fotografia di È stata la mano
di Dio di Daria D’Antonio, film
premiato anche per i Casting director Annamaria
Sambucco e Massimo Appolloni.
Segnalato dai
Giornalisti Cinematografici anche A
Chiara con un Nastro speciale all’autore, Jonas
Carpignano e con il Premio Graziella
Bonacchi all’attrice protagonista, Swamy Rotolo,
la più giovane nel cast di quest’edizione che segna, tra l’altro,
proprio tra i riconoscimenti dedicati alle attrici, il ritorno di
due protagoniste premiate un anno fa, Teresa
Saponangelo (È stata la mano di
Dio) che ha ottenutoanche il
Premio Nastri/Wella per l’immagine e, come
già anticipato, Miriam Leone per la
commedia. Nella categoria dell’Attrice non protagonista vince
invece, sempre per il film di Sorrentino, Luisa
Ranieri. Ed è al femminile la regia
dell’esordiente Giulia Louise Steigerwalt, anche autrice del
soggetto e sceneggiatrice del film,
con Settembre.
Ritirano i
Nastri per la squadra tecnica del
sonoro de Il
Buco di Michelangelo
Frammartino(Benny Atria, Matteo Gaetani e
Marco Saitta)gli autori della presa diretta
Simone Paolo Olivero e Paolo Benvenuti. Per la musica e la
canzone, invece, il voto dei Giornalisti ha premiato il talento del
Premio Oscar® Nicola
Piovani (Leonora addio di Paolo Taviani
e I fratelli De Filippo di Sergio Rubini)
e la migliore canzone dell’anno, La
profondità degli abissi di Manuel
Agnelli scritta e interpretata
per Diabolik.
Molto
cinema giovane tra i riconoscimenti dei Giornalisti: con
il Nastro per il miglior soggetto a Damiano e
Fabio D’Innocenzo per America Latina,
il ‘Premio Guglielmo Biraghi’ per gli esordienti al 21.mo anno
segnala Filippo Scotti (È stata
la mano di Dio) e Lina
Siciliano (Una femmina) e insieme
alla Fondazione Nobis un Premio collettivo va
a Giulia di Ciro De Caro, il
film più indipendente e low budget della
selezione 2021-22, che racconta, con la leggerezza della commedia,
lo smarrimento di una generazione ancora più evidente per gli
effetti della lunga stagione di pandemia.
In
questa 76.ma edizione,
realizzata come sempre con il sostegno del MiC
Ministero della Cultura – Direzione generale per il Cinema, main
sponsor BNL Gruppo Bnp Paribas, stili e generazioni diverse e
sorprese in un’annata che, soprattutto tra gli esordi (con una
presenza interessante di autrici, registe e sceneggiatrici) e tra i
giovani, segna nelle candidature e nel voto dei Giornalisti una
svolta di cambiamento e aggiunge novità al cinema dei ‘grandi’,
così protagonista nell’ultima stagione a dispetto delle grandi
difficoltà che il cinema in sala continua a vivere in questo
periodo. “Ricordiamo comunque pur augurandoci una ripresa per il
settore dell’esercizio ancora in sofferenza, che anche per i Nastri
d’Argento 76 il Direttivo del Sindacato ha lavorato anche su
moltissimi titoli visti in piattaforma, segnalando alla fine circa
40 film usciti tra il 1° Giugno 2021 e il 31 Maggio 2022”,
sottolinea a nome del Direttivo Nazionale la Presidente, Laura
Delli Colli ricordando che, dallo scorso
anno,i Nastri per miglior film e migliore
commedia premiano anche i produttori.
Oltre ai Nastri,
chiude questa sessione ilPremio Nino
Manfredi che sarà consegnato, come da tradizione, anche
quest’anno sul palcoscenico del Taormina Film Fest il
prossimo 1° Luglio.
Un ringraziamento,
come sempre, oltre al MiC – Direzione Generale per il Cinema e a
BNL – Gruppo BNP Paribas, main sponsor, a Fondazione Claudio Nobis,
Nuovo Imaie, MAXXI Museo Nazionale delle arti del XXI secolo
partner istituzionali, e naturalmente agli sponsor 2022 LEXUS auto
ufficiale, HAMILTON, PERSOL, WELLA, KOST make up Italia. Partner
tecnici: GE Gruppo Eventi. Media partner RAI CULTURA e RAI MOVIE,
tv ufficiale dei Nastri, che trasmetterà dopodomani, 22 Giugno
alle ore 23.15 la serata nello Speciale dedicato a
quest’edizione.
Le “cinquine” dei
candidati, anche su segnalazione degli iscritti al SNGCI, sono
state scelte quest’anno, come i premi speciali, dal Direttivo
presieduto da Laura Delli Colli e composto da Fulvia Caprara
(Vicepresidente), Oscar Cosulich, Maurizio di Rienzo, Susanna
Rotunno, Paolo Sommaruga, Stefania Ulivi – Romano Milani
(Segretario generale) e Franco Mariotti (Sindaco). Circa 100 i
giornalisti che hanno votato i vincitori 2022.
Obi-Wan
Kenobi è un progetto che i fan hanno aspettato a lungo
e, sebbene originariamente avrebbe dovuto trattarsi un film, la
decisione di trasformarlo in una serie televisiva ha dato i suoi
frutti.
Negli ultimi cinque episodi,
abbiamo visto l’iconico Maestro Jedi di Ewan McGregor superare i traumi del suo
passato per fronteggiare gli errori commessi durante La vendetta dei Sith. Sebbene la sua prima
battaglia con Darth Vader non è ovviamente andata
bene dalla sua parte, la riconnessione con la Forza ha potenziato i
suoi poteri e ha posto le basi per quello che si preannuncia come
un finale di stagione epico.
1Il Maestro Qui-Gon?
In
diverse occasioni nella serie Obi-Wan ha tentato di raggiungere
Qui-Gon Jinn tramite la Forza. È stato proprio
lui, in principio, a portare Anakin Skywalker
nell’Ordine Jedi, anche se non ci aspettiamo che
Ben si rivolga al suo Maestro per riparare agli
errori commessi in passato!
E’
molto più probabile che sarà invece Qui-Gon che ad aiutare
Obi-Wan a tornare ad essere il saggio Jedi che
abbiamo conosciuto in Una nuova speranza. Forse è un po’ troppo
sperare in un cameo di Liam Neeson, ma saremmo scioccati se, dopo
aver sconfitto Darth Vader, Ben non sentisse almeno la voce
del suo Maestro in modo da poter finalmente imparare a vivere
grazie alla Forza anche dopo la morte. L’ascesa di Skywalker avrebbe dovuto mostrarci
Rey circondata da fantasmi della Forza. Dato il
legame di Vader con Qui-Gon,
sarebbe davvero sconvolgente vedere Anakin faccia
a faccia con qualcuno che una volta significava così tanto per
lui…
Un amore immenso nato forse troppo
presto e corrottosi troppo facilmente. Amanti è il nuovo
film di Nicole Garcia (Mal di
pietre) con protagonisti Pierre Niney
(Simon) e Stacy Martin (Lisa).
Presentato in concorso l’anno scorso alla Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica
diVenezia, dal 16
giugno il film è disponibile nelle sale italiane. La
pellicola segue le vicende di una coppia di innamorati costretti a
separarsi. Il destino li fa rincontrare: Lisa e
Simon, mossi dal loro folle amore rinnovato, fanno di
tutto pur di non perdersi nuovamente…
Amanti: la trama
del film
Lisa e Simon sono
due giovani parigini innamorati. Lei studia alla scuola
alberghiera, mentre l’attività di Simon è un po’ più
complicata: è uno spacciatore. Nonostante il forte legame esistente
tra i due, la coppia conduce una vita nell’ombra a causa del
mestiere di lui. Proprio per un incidente sul ”lavoro” di
Simon, la parentesi rosea che avvolge la coppia si
infrange: il ragazzo è costretto ad abbandonare il paese senza
lasciare alcuna traccia. Lisa vorrebbe scappare con
l’amato, ma lui non le dà il tempo.
Tre anni dopo, Lisa si è
rifatta una vita. Mentre è in vacanza con suo marito Leo
(Benoît Magimel), un uomo maturo e benestante, la
donna vede nel villaggio un fattorino dal volto famigliare: è
proprio Simon. Non appena si ritrovano, Lisa e il
suo ex ragazzo sbloccano tutti i sentimenti che a forza avevano
dovuto sopprimere. Anche questa volta però, sembra impossibile per
i due riuscire ad essere felici insieme: ai soliti problemi di
Simon, ora si aggiunge anche il marito di Lisa, e
la prospettiva di una vita agiata che l’uomo può offrirle.
L’intramontabile binomio
amore-soldi
Amanti è
una pellicola che scava all’interno del sentimento amoroso.
Lisa conosce due tipi d’amore: quello intenso ma
impossibile e quello assopito ma quotidiano. Al di là della favola
romantica, il film mostra i pro e i contro di entrambe le storie.
Per quanto vero, l’amore tra Simon e Lisa fatica
a stare in piedi: non potrebbe mai essere incasellato nella vita di
coppia ordinaria, quella in cui ci si sposa, si lavora e si hanno
figli. Questo stile di vita, fin troppo idilliaco, è invece
realizzabile con Leo, un uomo abbiente e maturo, in grado
di offrire un progetto concreto al futuro di Lisa.
Purtroppo però, lei non sente di amare suo marito.
Alla base di tutto, c’è una forte
opposizione: lo stereotipo della coppia innamorata e squattrinata
contro quello dei coniugi ricchi incapaci di amarsi. Partendo da
due luoghi comuni, la regista Nicole Garcia smonta
i preconcetti e esplora entrambe le relazioni nell’intimità. Scena
dopo scena, esse diventano ugualmente impossibili.
Un triangolo amoroso a metà tra
dramma e giallo
Amanti racconta una
storia impossibile sotto diversi aspetti. L’incontro che dopo anni
avviene tra Lisa e Simon è alquanto improbabile.
Tuttavia, storie come questa se ne sentono e, diciamolo, sono le
migliori avventure amorose da raccontare. Il film non è però una
pura commedia romantica, anzi: è un dramma che, a
differenza delle rom com, esplora i sensi di colpa e i pensieri
conflittuali che vive chi tradisce. Inoltre, la fuga di
Simon dalla Francia – e la vita nell’oscurità che ne
consegue – rende il film in parte un giallo
investigativo. Pian piano, Amanti diventa
sempre più un film noir in grado di generare
angoscia e suspence nello spettatore.
L’estetica di
Amanti
Il lungometraggio è apprezzabile
anche da un punto di vista pienamente estetico. Fin dalla scena di
apertura, che esplora il risveglio degli amanti tra le coperte del
loro letto, la cinepresa segue con delicatezza l’intimità della
coppia protagonista. Le tinte grigie, i dialoghi scarni, fatti di
poche battute potenti, le inquadrature non ordinarie, urlano
Francia e Parigi.
I volti dei due attori protagonisti
sono ciò che maggiormente comunica e veicola i sentimenti del film.
Pierre Niney (Simon) e Stacy
Martin (Lisa) sono ripresi da ogni angolazione,
mentre gli altri personaggi hanno tratti originali in grado di dare
colore al film.
In conclusione,
Amanti è un film bello sotto ogni aspetto: a
livello visivo, narrativo e filosofico. Per chi apprezza le
pellicole (e le storie d’amore) non troppo incasellate, per chi ha
nostalgia dei noir di Hitchcock o del cinema
francese più genino, questo film è l’ideale!
Il numero di film
disupereroi è sempre più alto:
The Batman è stato il nono live-action con
protagonista il Cavaliere Oscuro, mentre Thor – Love and Thunder sarà il 29esimo film MCU. Visto il successo degli eroi dotati di
superpoteri negli ultimi tempi, viene spontaneo chiedersi quali
siano i migliori. A rispondere alla domanda ci ha pensato
IMDb: ecco la classifica – e i voti – dei film di
supereroi più amati e più di successo di sempre.
1Il cavaliere oscuro (2008) –
9.0
In
streaming su Prime Video
Il
grande vincitore di questa classifica è Christopher Nolan con la sua trilogia
su Batman. IMDb ha inserito tutti e
tre i lungometraggi nella sua lista dei migliori film di
supereroi e al primo posto troviamoIl
Cavaliere Oscuro.
Una
nota di merito del lungometraggio va sicuramente alla storia,
davvero guidata dal Joker di Heath Ledger. Il cattivo e
Batman si ritrovano incastrati in una lotta epica per
l’anima di Gotham. Il conflitto è principalmente
ideologico: entrambi vogliono dimostrare che la loro visione
del mondo è corretta: ordine e decenza si scontrano quindi con caos
e distruzione. Riprendendo un tema mitico, Il cavaliere
oscuro sbaraglia la concorrenza e conquista il grande
pubblico.
Dopo una lunga pausa, Natalie Portman tornerà a vestire i panni di
Jane Foster in Thor: Love and Thunder, in arrivo nelle sale
l’8 luglio. Mentre i fan fanno il conto alla rovescia per rivedere
Chris Hemsworth nel suo iconico ruolo, non
tutti sono altrettanto entusiasti del ritorno di Jane
Foster. Il motivo? I fan citano proprio la mancanza di
chimica tra la Portman e Hemsworth.
L’affiatamento tra i componenti di
una coppia è davvero essenziale sullo schermo e può, agli occhi dei
fan di Reddit, “distruggere o meno il disegno di
un film”, come si evince da questa classifica stilata dagli utenti
delle 10 coppie cinematografiche che non hanno funzionato.
1Jane Foster e Thor (Thor)
Jane Foster è uno dei personaggi che
torneranno nel prossimo film di Thor e i fan non
hanno potuto evitare di ribadire che, in realtà, tra Natalie Portman e Chris Hemsworth non vi è una grandissima
chimica.
Questo utente Reddit ha addirittura detto che “la storia
d’amore tra Thor e il personaggio di
Natalie Portman è così dimenticabile e priva di
chimica che ha praticamente rovinato l’intera storia”.
In
ogni caso, il personaggio di Thor è cresciuto e ne
ha passate tante, soprattutto in Endgame, quindi sarà interessante vedere come
si evolverà il rapporto tra i due in Thor: Love and Thunder.
In una recente intervista con
Fandango,
Taika Waititi anticipa che il titolo di
Thor: Love and
Thunder possa avere molteplici significati.
Scherza sul fatto che, mentre alcuni punti della storia possono
essere facilmente intuiti dall’inclusione delle parole “Love and
Thunder”, anche i fan non dovrebbero presumere nulla o dare nulla
per scontato.
“Puoi presumere alcune cose dal
titolo, ma non dare per scontato tutto.” ha dichiarato Waititi
nella sua solita maniera arguta e divertente.
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
In un nuovo video come parte della
loro serie “VFX Artists React”, gli artisti di Corridor Crew danno un’occhiata al trailer di
Avatar: La Via dell’Acqua e spiegano perché la CGI
è così rivoluzionaria.
Oltre a mettere in evidenza gli
incredibili progressi apportati alla skin CGI, i conduttori
approfondiscono una particolare ripresa del trailer che mostra una
nuovissima tecnologia di simulazione dell’acqua brevettata dalla
principale casa di effetti visivi del film, Weta Digital.
Ian Hubert:“Il
pezzo che penso sia pazzo è la tensione superficiale in basso a
sinistra, il modo in cui entra in quel pezzo intrecciato. Non
ricordo di aver mai visto la tensione superficiale su quella scala
complessa e dinamica. Come l’acqua va via ed è ancora intrappolata
lì nei pezzetti [di tessuto]”.
Sam Gorski:“Oltre a questo, dal punto di vista visivo e di rendering, non
so nemmeno quanti brevetti abbiano fatto. Ma ho visto piccoli blurb
apparire come, ‘Oh, fantastico, Weta ha tipo 4 o 5 nuovi brevetti
di simulazione dell’acqua,’ per casi davvero unici come questa
ripresa.”
Wren Weichman:“Penso che qui si stia verificando una simulazione dell’acqua a
due stadi. Normalmente, quando si esegue una simulazione dell’acqua
ci si basa molto sulle particelle e stanno facendo la prima
simulazione delle particelle per l’acqua. Ma poi, quando si
interfaccia effettivamente con qualcosa penso che ciò che [il nuovo
brevetto] dice sia che in realtà sta generando nuove particelle su
quelle superfici reali e questo è in qualche modo creare
l’illusione di quella tensione dell’acqua di cui stai parlando.[…]
Weta è famosa per aver letteralmente inventato strumenti da zero
per realizzare i loro film”.
Avatar: la via dell’acqua si svolge dentro e intorno
all’oceano. Sully (Sam
Worthington) e Neytiri (Zoe
Saldana) hanno dei figli. “Ovunque andiamo”, dice
Sully, “so una cosa, questa famiglia è la nostra fortezza”. Il
sequel sembra ancora più sbalorditivo nella sua grafica blu intenso
rispetto al film del 2009. Creature tutte nuove: vediamo i Na’vi su
pesci volanti, uccelli, creature che comunicano con una balena,
eppure in qualche modo divisi nonostante la loro affinità con la
natura: le persone aliene sono divise, combattono l’una contro
l’altra in una lotta tra pistole e frecce. È davvero un mondo
completamente nuovo che alza la posta in gioco del precedente film
3 volte vincitore di Oscar.
Avatar: la via dell’acqua debutterà il 14
dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20
dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si
dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre
2026 e 22 dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da
Kate Winslet, Edie Falco,
Michelle Yeoh,
Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia
Sam Worthington,
Zoe Saldana,
Stephen Lang,
Sigourney Weaver, Joel David Moore,
Dileep Rao e Matt Gerald.
La Marvel omaggia tutti i
papà supereroi del MCU per la festa del papà del
2022, ma include anche alcune scelte insolite, come la presenza di
Thanos, nell’elenco!
Quando l’MCU è iniziato nel 2008, i
padri erano già una parte importante della narrazione del
franchise. Tony Stark stava affrontando la sua relazione
problematica con Howard Stark sia in Iron Man che Iron Man 2. Nel
frattempo, in Thor, Odino aveva il suo bel da fare con Thor e Loki.
Oltre la Fase 1, i padri sono arrivati in tutte le forme e
dimensioni. Occhio di Falco e Ant-Man sono gli uomini di famiglia
più importanti del franchise, per non parlare di Hank Pym. L’MCU
mostra anche che non tutti i padri sono grandiosi, come si è visto
con Thanos in Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgame. Finora, nella Fase 4, sono stati introdotti
anche Wenwu di Shang-Chi e Alexei Shostakov/Red Guardian di
Black
Widow.
Per la festa del papà di quest’anno,
Marvel UK celebra tutti questi papà in un nuovo post sui social
media. Nella didascalia si chiamano “Super Eroi papà”. Tuttavia,
alcuni fan si affrettano a sottolineare che non tutti i padri
inclusi sono eroici. Semmai, mostra quanto sia vario l’MCU quando
si tratta dei suoi personaggi.
L’estate 2022 si tinge dei
meravigliosi colori dei film d’animazione dello Studio Ghibli
grazie alla rassegna “Un mondo di sogni animati”
di Lucky Red. Dal 1 luglio al 17 agosto tornano
al cinema alcuni magici ed emozionanti capolavori
del maestro Hayao Miyazaki:
La città incantata,
Principessa Mononoke,
Nausicaa della Valle del Vento, Porco Rosso, Il Castello
Errante di Howl. Un’occasione da non perdere per
scoprire e riscoprire il genio di Miyazaki.
Si parte con La città
incantata (dal 1 al 6 luglio), premiato con l’Orso
d’Oro al Festival di Berlino nel 2002 e l’Oscar al Miglior Film
d’Animazione nel 2003. Si prosegue con Principessa
Mononoke (dal 14 al 20 Luglio), sempre pronta a
difendere la natura dalle barbarie dell’uomo. Si conclude il mese
di luglio con Nausicaa della Valle del
Vento (dal 25 al 31 luglio) che con le sue
meravigliose atmosfere ha influenzato e continua a influenzare
generazioni di registi, illustratori e animatori. Nell’estate
italiana “ghibliana” non potevano certo mancare il sempre attuale
Porco Rosso nell’anniversario del
trentennale (dal 1 al 7 agosto) e Il castello errante
di Howl (dall’11 al 17 agosto), uno dei maggiori
successi di pubblico e critica dello studio d’animazione
giapponese.
Guarda l’intervista a Ethan Hawke, l’attore protagonista del nuovo
Horror Black Phone, in arrivo al cinema questo
giovedì distribuito da Universal Pictures Italia. Con il quattro
volte candidato all’Oscar Ethan Hawke nel ruolo più terrificante della
sua carriera e per la prima volta sul grande schermo Mason Thames,
Black
Phone è prodotto, diretto e co-scritto da Scott Derrickson,
regista e sceneggiatore di
Sinister, The Exorcism of Emily Rose e Doctor Strange
della Marvel.
Il regista Scott Derrickson torna
alle sue radici e collabora di nuovo con il marchio più importante
del genere, Blumhouse, per un nuovo thriller horror. La
sceneggiatura del film è di Derrickson e di C. Robert Cargill
(Doctor Strange, la saga di Sinister), basato sulla premiata storia
breve di Joe Hill dal suo bestseller del New York Times “20th
Century Ghosts”. Il film è prodotto da Derrickson e Cargill’s
Crooked Highway e presentato da Universal e Blumhouse. Jason Blum,
Scott Derrickson e C. Robert Cargill sono i produttori del film,
mentre i produttori esecutivi sono Ryan Turek e Christopher H.
Warner.
Finney Shaw, un timido ma
intelligente ragazzo di 13 anni, viene rapito da un sadico
assassino che lo rinchiude in un seminterrato insonorizzato dove le
urla servono a poco. Quando un telefono disconnesso inizia a
squillare sul muro, Finney scopre di poter sentire le voci delle
precedenti vittime dell’assassino. E sono decisi a fare in modo che
ciò che è successo a loro non accada a
Finney.
In occasione di una nuova
conversazione con la supervisora degli effetti visivi Betsy
Paterson ospitata da Deadline, James Gunn ha parlato del suo lavoro nel corso
degli anni. Quando la discussione si è spostata sul suo
coinvolgimento con il MCU, il regista cita il progresso
della CGI che, secondo lui, è la spina dorsale del successo del
franchise.
“Molti film moderni esistono
oggi semplicemente grazie agli effetti visivi. La gente mi chiede
sempre: ‘Perché i film Marvel sono così popolari oggi quando non lo
erano in passato?’ la risposta è che siamo arrivati al punto in cui
possiamo rendere credibile che un tizio di metallo stia volando in
giro.”
Nonostante una carriera che parte da
molto lontano, James Gunn ha dato una vera e
propria svolta popolare alla sua carriera grazie alla
collaborazione con la Marvel e con i Guardiani della Galassia,
arrivati per la prima volta al cinema nel 2014. La sua idea che gli
effetti visivi possano essere la ragione del successo Marvel è
insolita ma anche molto lucida e consapevole di quello che è il
mercato oggi e di quello che vuole lo spettatore contemporaneo, una
volta che ha pagato una considerevole cifra per sedersi al cinema
ed essere intrattenuto.