Aftersun,
film
d’esordio di Charlotte Wells interpretato
da Paul Mescal (vincitore del BAFTA per
Normal People) e da Frankie Corio (al
suo primo ruolo), è stato presentato in anteprima mondiale al
Festival di
Cannes 2022, dove ha vinto il Premio della Giuria
French Touch e in
anteprima italiana ad Alice nella Città. Di
recente Aftersun è stato candidato a 16 British
Independent Film Awards, diventando così il secondo film
con più nomination in assoluto, dove si è aggiudicato i premi per
Miglior film indipendente britannico, Miglior regista, Miglior
sceneggiatura, Miglior regista esordiente, Miglior fotografia,
Miglior montaggio e Miglior supervisione musicale. Wells ha anche
vinto il premio come miglior regista esordiente ai
Gotham Awards del 2022.
L’undicenne Sophie e suo padre,
Calum, sono in vacanza in una località balneare turca alla fine
degli anni Novanta. Nuotano, giocano a biliardo e si godono la
compagnia l’uno dell’altra. Calum è la versione migliore di se
stesso quando è con Sophie. Sophie sente che tutto è possibile
quando c’è Calum. Quando Sophie è da sola, affronta nuove amicizie
ed esperienze. Mentre si godono il tempo trascorso insieme, Calum
cerca di nasconderle un senso di malinconia che lo pervade.
Vent’anni dopo, i teneri ricordi dell’ultima vacanza di padre e
figlia diventano un ritratto potente e straziante del loro
rapporto, mentre Sophie cerca di riconciliare il padre che
conosceva con l’uomo che non ha mai conosciuto.
Il film è stato scritto e diretto
dalla regista scozzese Charlotte Wells, che è
stata inserita tra i “25 volti del cinema indipendente” di
Filmmaker Magazine e ha partecipato al Sundance Institute
Screenwriters and Directors Labs 2020. AFTERSUN è il suo primo
lungometraggio.
Netflix si è guadagnato la reputazione di
aver cancellato gli spettacoli prima ancora che avessero avuto la
possibilità di fare il loro cammino, e lo streamer ha ora eliminato
il popolare dramma di fantascienza,
1899. Lo spettacolo, dei creatori
di Dark Jantje
Friese e Baran bo Odar, è stato presentato in anteprima il 17
novembre e ha seguito un gruppo di emigranti europei in viaggio da
Southampton, nel Regno Unito, su un piroscafo chiamato
Kerberos per iniziare una nuova vita a New York
City.
Sebbene non sia stato accolto così
bene come Dark,
lo spettacolo ha raccolto recensioni generalmente positive e gli
spettatori non vedevano l’ora di scoprire come sarebbe continuata
la storia dopo il finale di stagione sconvolgente. Non è stato
fornito alcun motivo per la cancellazione, ma il co-creatore Baran
bo Odar si è rivolto a Instagram per esprimere il suo
disappunto.
As a lot of you may already know… 1899 will
not be renewed for a 2nd and 3rd season… We are all truly
devastated by this fact. This photo was taken the first night I met
these people. You can take away the show, but you can’t take away
family Thank you all for watching
x L pic.twitter.com/HMs8PVDQQ8
1899. Un piroscafo pieno di
migranti si dirige verso ovest lasciandosi alle spalle il Vecchio
Continente. I passeggeri, provenienti da diverse nazioni europee,
hanno in comune speranze e sogni per il nuovo secolo e per il loro
futuro all’estero. La traversata però subisce una svolta imprevista
con l’avvistamento in alto mare di un’altra nave di migranti alla
deriva. Ciò che troveranno a bordo trasformerà il loro viaggio
verso la terra promessa in un terrificante incubo.
Disney+ (tramite The Hollywood
Handle) ha confermato che Black
Panther: Wakanda Forever debutterà sul servizio
di streaming venerdì 20 gennaio. Il sequel acclamato dalla
critica di Ryan Coogler è ancora in programmazione
nei cinema e ha recentemente superato la soglia degli 800 milioni
di dollari al botteghino globale. Sebbene si tratti di un
bottino di tutto rispetto, specialmente in epoca post-Covid, a meno
di una riedizione, è altamente improbabile che il film si unisca al
suo predecessore con un incasso da 1 miliardo di dollari.
Anche
così, Wakanda
Forever ha battuto un altro
record. Con un incasso americano di oltre 429 milioni di
dollari, il film ha superato altri titoli del calibro diCaptain
Marvele
il primo Wonder
Womandiventando il film di
supereroi diretto da donne con il maggior incasso nella storia del
botteghino statunitense.
Il sequel del MCU onorerà il defunto
Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità
del suo personaggio, T’Challa. Black
Panther: Wakanda Forever è arrivato nelle sale l’11
novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio
interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI.
Nel film Marvel StudiosBlack Panther:
Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela
Bassett), Shuri (Letitia
Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai
Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba)
lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze
mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del
Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro
storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia
(Lupita
Nyong’o) e di Everett Ross (Martin
Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del
Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo
di Namor, re di Talokan, ed è interpretato anche da
Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e
Alex Livinalli.
DC Comics ha
recentemente pubblicato The Riddler: Year
One, un fumetto scritto dalla star di The
BatmanPaul
Dano che descrive in dettaglio la discesa del cattivo
nella follia. In questo volume, viene mostrata una donna con
in mano un biglietto del treno che la porterà a Metropolis. Questa
non è la prima volta che abbiamo avuto conferma dell’esistenza
della città in Bat-Verse di Matt Reeves, poiché il
libro per bambini, Batman: An Original Movie Novel, ha
rivelato che un personaggio chiamato Dex proveniva anche dalla
città di Superman ed era un membro della LexCorp Race Team.
Nessun dettaglio aggiuntivo sulla
città viene rivelato in questo fumetto, ma poiché Reeves ha
contribuito a questa storia, è giusto dire che Metropolis esiste
sicuramente in questo specifico universo DC. Ora, ciò non
significa necessariamente che Superman sia là fuori sappiamo dalle
parole di
James Gunn che questo franchise rimarrà autonomo.
Dopotutto, i DC Studios di James Gunn e Peter Safran sono nel bel mezzo
della creazione di un nuovissimo DCU che riunirà la Justice League, e il primo ha già confermato
che il Cavaliere Oscuro di Robert Pattinson non farà parte di quei
piani.
Piuttosto che far incrociare Batman
con i suoi compagni eroi, Reeves sembra invece molto più
interessato ad aggiungere nuovi cattivi alla sua Gotham
City. Una serie TV Penguin è già in lavorazione per HBO Max,
mentre abbiamo sentito voci sui piani per The Joker,
Clayface e altro sulla piattaforma di streaming (anche se
non è chiaro se ciò accadrà date le modifiche in corso
apportate).
In definitiva, questo è poco più di
un Easter Egg e probabilmente non è qualcosa di cui essere troppo
entusiasti. Reeves ha davvero iniziato ad approfondire Gotham City
solo in The Batman, e scommettiamo che il
sequel rimarrà lì piuttosto che dirigersi verso qualsiasi altro
luogo familiare del più ampio DC Comics Universe.
Un nuovo trailer di The
Flash dovrebbe debuttare durante il Super Bowl il
prossimo 12 febbraio e oggi avviamo scovato una nuova promo art del
film. Quest’ultima immagine mette in luce The Fastest Man Alive
(Ezra
Miller), Supergirl (Sasha Calle), Batman (Michael
Keaton) e quella che sembra essere una variante di
Flash sorridente. Questo tizio dall’aspetto un po’ bizzarro è stato
oggetto di un po’ commenti ridicolizzanti online, ma vale la pena
tenere a mente che questo tipo di arte promozionale può essere
molto fuorviante in termini di come i personaggi saranno
rappresentati sullo schermo.
I heard the movie is really good but I’m not
the biggest fan of these costumes. The 2 I like most are the
makeshift Flash suit and the
Batman suit although i don’t like Keaton’s neck piece. It’s too
bulky pic.twitter.com/CsfXr2D7He
Secondo quanto abbiamo sentito il
film è andato molto bene nelle proiezioni di prova e un recente
rapporto commerciale ha affermato che l’avventura del supereroe
guidata da Andy Muschietti è stata “testata con
voti a 5 stelle”, con una fonte che ha elogiato il film
paragonandolo a “Spider-Man:
No Way Home“.
Sebbene non sia stata rilasciata
alcuna sinossi ufficiale, The
Flashsarà (vagamente) basato
sull’arco dei fumetti di Flashpoint e si dice che sarebbe dovuto
servire come una sorta di “ripristino” per il DCU. Sia Ben Affleck che Michael Keaton torneranno nelle rispettive
interpretazioni di Batman, e il film presenterà anche
Sasha Calle nei panni di Supergirl.
Da quello che abbiamo capito,
Henry Cavill e Gal Gadot hanno filmato cameo nei panni di
Superman e Wonder Woman, ma ci sono rapporti
contrastanti sul fatto che appariranno ancora nel film (in ogni
caso sappiamo che
Henry Cavill non riprenderà il ruolo di Superman in
futuro). The
Flash ha recentemente spostato la sua data di
uscita di una settimana ed è ora programmato per arrivare al cinema
il 16 giugno 2023.
Mentre la maggior parte delle
persone considera She-Hulk: Attorney at Law come una
commedia di supereroi sciocca e divertente, alcuni ritengono che il
tono più spensierato dello spettacolo, a volte “goffo”, sia in
qualche modo in contrasto con altri progetti MCU, e per questa ragione la serie
è stata oggetto di molte critiche. Soprattutto la tesi
riguarderebbe una percepita mancanza di fedeltà rispetto al
materiale originale.
Mentre si potrebbe sostenere che
per alcuni aspetti dello spettacolo Disney+ – come per esempio la
sua rappresentazione di Daredevil, – sia frutto alcune libertà
prese rispetto ai fumetti, da un punto di vista del tono, era
abbastanza simile all’interpretazione della maggior parte degli
scrittori dei Marvel Studios. Ora, Dan
Slott, che ha scritto più numeri di chiunque altro di
She-Hulk , è intervenuto per difendere
l’avvocato dalle accuse, definendolo “lo spettacolo più
accurato dei fumetti nell’MCU”.
Alcuni commenti negativi erano
arrivati anche in seguito alla ormai famigerata scena del
“twerking”, che ha visto She-Hulk fare alcune rotazioni con Megan
Thee Stallion.
Anyone saying the @SheHulkOfficial
TV show wasn’t “comic book accurate”…
I’m the guy who has written more issues of SHE-HULK than
anyone.
I’ve read every single comic from every
#SheHulk run.
She-Hulk: Attorney at Law segue Jennifer Walters mentre naviga nella complicata vita
di un avvocato single di 30 anni che è anche un hulk superpotente
di 6 piedi e 7 pollici. La serie di nove episodi dà il benvenuto a
una serie di veterani del MCU, tra cui Mark Ruffalo nei panni di Smart Hulk, Tim Roth nei panni di Emil Blonsky/l’Abominio
e Benedict Wong nei panni di Wong. Il cast include
anche Ginger Gonzaga, Josh Segarra, Jameela Jamil, Jon Bass
e Renée Elise Goldsberry. I produttori esecutivi sono
Kevin Feige, Louis D’Esposito, Victoria
Alonso, Brad Winderbaum, Kat Coiro e Jessica
Gao. I produttori co-esecutivi sono Wendy Jacobson
e Jennifer Booth. Tutti gli episodi di She-Hulk:
Attorney at Law sono ora disponibili per lo streaming su
Disney+. Non si sa nulla su
una seconda stagione.
Netflixha
svelato una nuova foto dal suo attesissimo spin-off prequel di
Bridgerton,
intitolato Queen Charlotte: A Bridgerton Story. La foto ci offre
il nostro primo sguardo al ritratto di Arsema Thomas della giovane
Lady Agatha Danbury, interpretata da Adjoa
Andoh nella serie originale. Il prequel dovrebbe fare
il suo debutto quest’anno.”Con una profonda conoscenza della scena
sociale un tempo divisa e delle complessità del matrimonio, Agatha
diventa una luce guida per la nuova regina, il tutto trovando la
propria voce e il proprio potere”, si legge nella descrizione
ufficiale del suo personaggio.
La trama e il cast di
Queen Charlotte: A Bridgerton Story
Queen Charlotte: A
Bridgerton Story si basa sulle origini della figura
storica Queen Charlotte. Sebbene la serie sia incentrata
sull’ascesa e sulla vita amorosa di una giovane regina Charlotte,
racconterà anche di Violet Bridgerton e Lady
Danbury. “Incentrato sull’ascesa alla ribalta e al potere
della regina Charlotte, questo prequel in versi di
Bridgerton racconta
la storia di come il matrimonio della giovane regina con re George
abbia scatenato sia una grande storia d’amore che un cambiamento
sociale, creando il mondo del Ton ereditato dai personaggi
di Bridgerton”,
si legge nel logline.
Nel cast anche India
Amarteifio (Line of Duty) nei panni di una
giovane regina Charlotte, Corey Mylchreest (Sandman) nei
panni di un giovane re Giorgio e la veterana di
Game of
Thrones,Michelle Fairley nei
panni della principessa Augusta. Il cast aggiuntivo include
Sam Clemmett (Harry Potter e la
maledizione dell’erede) nei panni di Young
Brimsley, Richard Cunningham (The
Witcher) nei panni di Lord Bute, Tunji
Kasim (Nancy
Drew) nei panni di Adolphus, Rob Maloney
(Casulty) nei panni del dottore reale, Cyril
Nri (Cucumber) come Lord Danbury e Hugh Sachs
(Bridgerton Stagioni 1 e
Bridgerton 2) come Brimsley OLD).
Queen Charlotte: A
Bridgerton Story è stato creato e scritto da Shonda
Rhimes, che è anche la showrunner. I produttori esecutivi del
prequel sono Rhimes, Betsy Beers e Tom Verica.
Dopo un altro intrigante finale di
metà stagione,Paramount+ ha annunciato la
finestra della data di uscita della seconda parte
di Yellowstone5, la quinta stagione dell’acclamata serie con
Kevin Costner. I due asset rivelano che lo spettacolo
dovrebbe fare il suo ritorno nell’estate del 2023. Questo annuncio
è arrivato anche con un teaser trailer e un poster, anticipando i
restanti sette episodi dell’ultima stagione del dramma familiare di
successo.
Lo show di successo di
Taylor Sheridan è in una pausa pianificata, con la
quinta stagione che è divisa in due parti per un totale di 14
episodi rispetto alla tipica serie di 10 episodi dello show. Il
programma offre al co-creatore Sheridan più spazio quando si tratta
di gestire tutti gli altri suoi spettacoli, poiché è anche
responsabile delle serie spin-off “1883” e “1923“,
tra le altre serie della Paramount.
https://youtu.be/5b6ZIkcNslA
Secondo The Wrap , “Yellowstone” originariamente aveva pianificato la
stagione di grandi dimensioni con una sequenza temporale
leggermente diversa: secondo quanto riferito, la prima metà sarebbe
andata in onda la scorsa estate, con la seconda metà in arrivo
quest’anno. Ad ogni modo, la separazione offre agli altri
spettacoli di Sheridan, come “Tulsa King” e “1923”,
un po’ di tempo da solista sotto i riflettori durante la bassa
stagione.
Yellowstone
è stato creato da Taylor Sheridan e John Linson.
Nel cast
Kevin Costner, Luke Grimes,
Kelly Reilly, Wes Bentley, Cole Hauser, Kelsey Asbille, Brecken
Merrill, Jefferson White, Forrie Smith, Denim Richards, Ian Bohen,
Finn Little, Ryan Bingham, Gil Birmingham, Jen Landon e Kathryn
Kelly.
“La serie racconta la famiglia
Dutton, guidata da John Dutton, che controlla il più grande ranch
contiguo negli Stati Uniti”, si legge nella sinossi. “Tra alleanze
mutevoli, omicidi irrisolti, ferite aperte e rispetto meritato – il
ranch è in costante conflitto con quelli con cui confina – una
città in espansione, una riserva indiana e il primo parco nazionale
d’America”. Yellowstone è prodotto da John Linson, Art Linson,
Taylor Sheridan, Kevin Costner, David C. Glasser, Bob Yari e
Stephen Kay. Il dramma originale di Paramount Network è coprodotto
e cofinanziato da 101 Studios.
Mentre Avatar:
La via dell’acquacontinua
a prosperare al botteghino, il regista James Cameron guarda indietro, alla sua
carriere a alla sua filmografia.In un’intervista, a
Cameron è stato chiesto se avesse avuto qualche
esitazione quando gli è stato proposto di realizzare un sequel
diAlien di
Ridley Scott. Sebbene lo stesso Cameron non fosse preoccupato, ha rivelato che
un famoso produttore gli aveva sconsigliato di accettare il
progetto.
“Ho pranzato con un produttore
di spicco quando stavo per
iniziare Aliensche mi ha
detto: ‘Questo è un fallimento per te. Se il tuo film è buono,
Ridley avrà il merito. Se è brutto, sarà solo colpa tua. È
sarà la fine della carriera’”, ha detto Cameron aEmpire . “Ho
detto, ‘Sì, maaaa… mi piace.’ Forse ero un fanboy stupido, ma
potevo vederlo così chiaramente nella mia testa che dovevo solo
andare a farlo.”
Il regista ha poi parlato di
come ha realizzato il titolo per il sequel durante un incontro con
il capo dello studio e vari produttori esecutivi. “E sì, è
vero”, ha ricordato Cameron. “Ero in una riunione con
il capo dello studio e i produttori esecutivi, e ho girato la mia
sceneggiatura e sul lato bianco dell’ultima pagina ho
scritto Alien. Poi ho disegnato una
S alla fine. Poi ho tracciato due linee
verticali attraverso la S e l’ho sollevata per
mostrarle. Forse è stato solo un condizionamento pavloviano
quando hanno visto il segno $ collegato strettamente alla
parola Alien. O forse era la fiducia che
proiettavo. Ma hanno detto di sì”.
Avatar
3 è provvisoriamente programmato per il 20
dicembre 2024. Ulteriori sequel hanno anche date di uscita
con Avatar
4 fissato
per il 18 dicembre 2026 e Avatar 5
il 22 dicembre 2028. Con Avatar: La
Via Dell’Acqua, l’esperienza cinematografica raggiunge
nuove vette: Cameron trasporta il pubblico nel magnifico mondo di
Pandora in un’avventura spettacolare e ricca di azione. Ambientato
più di dieci anni dopo gli eventi del primo film, Avatar: La Via Dell’Acqua inizia a
raccontare la storia della famiglia Sully (Jake, Neytiri e i loro
figli), del pericolo che li segue, di dove sono disposti ad
arrivare per tenersi al sicuro a vicenda, delle battaglie che
combattono per rimanere in vita e delle tragedie che
affrontano.
Diretto da
James Cameron e prodotto da Cameron e Jon Landau, la
produzione Lightstorm Entertainment è interpretata da
Sam
Worthington, Zoe
Saldana, Sigourney
Weaver, Stephen Lang e
Kate Winslet. La sceneggiatura è scritta da James
Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver, e il soggetto è di
James Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver & Josh
Friedman & Shane Salerno. David Valdes e Richard Baneham sono i
produttori esecutivi.
Lucasfilm ha
rilasciato un altro spot TV di Star Wars: The
Bad Batch 2, la seconda stagione
per l’imminente ritorno della serie animata di successo Disney+.
La nuova stagione sarà presentata in anteprima il 4 gennaio 2023,
con i primi due episodi.
Il video continua a stuzzicare le
conseguenze degli eventi su Kamino della prima stagione, che
vedranno il team protagonista affrontare nuove missioni che li
porteranno in nuovi luoghi inaspettati e pericolosi. Dai
un’occhiata allo spot TV di Star Wars: The
Bad Batch Stagione 2 qui
sotto:
Quando si apre la nuova stagione,
sono passati mesi dagli eventi su Kamino e i Bad Batch continuano
il loro viaggio navigando nell’Impero dopo la caduta della
Repubblica. Incontreranno amici e nemici, sia nuovi che familiari,
mentre intraprendono una serie di emozionanti missioni mercenarie
che li porteranno in nuovi luoghi inaspettati e pericolosi.
I produttori esecutivi di
Star Wars: The
Bad Batch sono Dave Filoni (“The Mandalorian”, “Star
Wars: The Clone Wars”), Athena Portillo (“Star Wars: The Clone
Wars”, “Star Wars Rebels”), Brad Rau (“Star Wars Rebels”, “Star
Wars Resistance”), Jennifer Corbett (“Star Wars Resistance”,
“NCIS”) e Carrie Beck (“The Mandalorian”, “Star Wars Rebels”) con
Josh Rimes (“Star Wars Resistance,” “Star Wars: Visions”) e Alex
Spotswood (“Star Wars: The Clone Wars,” “Star Wars Rebels”) come
produttori. Rau è anche supervisore alla regia con Corbett come
capo sceneggiatore e Matt Michnovetz come story editor. ) fa il suo
debutto come guest star nella serie come Phee Genoa.
I produttori esecutivi di
Star Wars: The
Bad Batch sono Dave Filoni (“The Mandalorian”, “Star
Wars: The Clone Wars”), Athena Portillo (“Star Wars: The Clone
Wars”, “Star Wars Rebels”), Brad Rau (“Star Wars Rebels”, “Star
Wars Resistance”), Jennifer Corbett (“Star Wars Resistance”,
“NCIS”) e Carrie Beck (“The Mandalorian”, “Star Wars Rebels”) con
Josh Rimes (“Star Wars Resistance,” “Star Wars: Visions”) e Alex
Spotswood (“Star Wars: The Clone Wars,” “Star Wars Rebels”) come
produttori. Rau è anche supervisore alla regia con Corbett come
capo sceneggiatore e Matt Michnovetz come story editor.
The Clone Wars”, “Star Wars
Rebels”), Brad Rau (“Star Wars Rebels”, “Star Wars Resistance”),
Jennifer Corbett (“Star Wars Resistance”, “NCIS”) e Carrie Beck
(“The Mandalorian”, “Star Wars Rebels”) con Josh Rimes (“Star Wars
Resistance”, “Star Wars: Visions”) e Alex Spotswood (“Star Wars:
The Clone Wars”, “Star Wars Rebels”) come produttori. Rau è anche
supervisore alla regia con Corbett come capo sceneggiatore e Matt
Michnovetz come story editor.
The Clone Wars”, “Star Wars
Rebels”), Brad Rau (“Star Wars Rebels”, “Star Wars Resistance”),
Jennifer Corbett (“Star Wars Resistance”, “NCIS”) e Carrie Beck
(“The Mandalorian”, “Star Wars Rebels”) con Josh Rimes (“Star Wars
Resistance”, “Star Wars: Visions”) e Alex Spotswood (“Star Wars:
The Clone Wars”, “Star Wars Rebels”) come produttori. Rau è anche
supervisore alla regia con Corbett come capo sceneggiatore e Matt
Michnovetz come story editor.
Sebbene non sia apparso nel
montaggio finale del film, è ora disponibile un breve assaggio di
come sarebbe stato Balder il Coraggioso in
Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
L’immagine che a dire il vero
lascia vedere ben poco è stata gentilmente offerto da CC Ice, la
controfigura di Elizabeth Olsen nel film. Nell’immagine
catturata dal segmento, si può vedere Elizabeth Olsen in piedi di lato, mentre
dietro di lei si verifica una scena di distruzione. Al centro
dello spettacolo, tuttavia, c’è agonizzante
Balder, vestito con il suo iconico abbigliamento
da fumetto e trafitto da quella che sembra essere una spada. Puoi
controllare l’immagine qui sotto:
La sceneggiatura del film porterà
la firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
uscito al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Stanno emergendo nuovi dettagli
sull’incidente in cui è stato coinvolto l’attore Jeremy Renner il giorno di
Capodanno. Ieri (2 gennaio), abbiamo appreso che la star
di Hawkeye,
51 anni, è stata
trasportata in aereo in un ospedale dopo un incidente
vicino a casa sua nel nord del Nevada. Nelle dichiarazioni
ufficiali si leggeva “All’arrivo, i soccorsi si sono
coordinati con il distretto antincendio di Truckee Meadows e la
REMSA Health per organizzare il trasporto medico del signor
Jeremy Renner tramite un volo di assistenza verso un
ospedale della zona. Mrs Renner era l’unica parte
coinvolta.”
L’agente di Jeremy Renner ha anche rilasciato una
dichiarazione a
THR: “Possiamo confermare che Jeremy Renner è in condizioni critiche ma
stabili con le ferite subite dopo aver subito un incidente
durante la spalatura della neve oggi. La sua famiglia è con lui e
sta ricevendo cure eccellenti”. Oggi sono stati rivelati nuovi
dettagli sul suo “esteso” infortunio, incluso quello che è successo
esattamente. Secondo un nuovo rapporto di TMZ
, Jeremy Renner stava spalando la strada vicino
a casa sua dopo che un’enorme tempesta di neve ha colpito l’area
del Nevada settentrionale il 31 dicembre.
I dettagli dell’incidente stanno
ora venendo alla luce e un vicino ha detto al sito che il veicolo
per spalare di Jeremy – un cosiddetto “gatto delle nevi” –
sarebbe finito per travolgere una delle gambe di Jeremy Renner e l’attore “stava perdendo molto
sangue dopo aver subito l’infortunio». Secondo quanto riferito,
il noto attore era impegnato a spazzare la neve dopo la
tempesta per ripristinare la viabilità nella sua proprietà, così da
consentire ai parenti di uscire dalla proprietà dopo il fine
settimana di vacanza.
Come rivelato dal rapporto, un
altro vicino, che per fortuna è un medico, ha visto la scena ed è
stato in grado offrire i primi soccorsi all’attore. Secondo quanto
riferito, il medico ha applicato un laccio emostatico alla gamba di
Jeremy per limitare le perdite di sangue. Una fonte diversa ha poi
detto a TMZ che l’infortunio di Jeremy è “esteso” e “insieme
alla sua gamba, altre parti del suo corpo sono state
ferite”.
TMZ riferisce anche che l’incidente
è stato gestito dalla polizia come se fosse una scena del crimine e
il gatto delle nevi sembra sia stato sequestrato. Questo tipo di
macchine dovrebbero avere “estese caratteristiche di sicurezza” per
evitare che si verifichino incidenti di questo tipo. Vi invitiamo a
unirvi insieme a noi per raccogliere i nostri pensieri e le nostre
preghiere per Jeremy Renner nella speranza che possa
riprendersi presto.
Con il successo di Alice in Wonderland, la
Disney ha iniziato negli ultimi anni a realizzare una fortunata
serie di live-action dei propri classici d’animazione. Hanno così
preso vita film come Maleficent, Cenerentola e Aladdin. Tra i più
apprezzati e acclamati si annovera anche Il re
leone (qui la recensione), diretto nel
2019 da Jon Favreau,
che per la Disney aveva già realizzato il live action di
Il libro della giungla. Ciò
che distingue questo remake dell’omonimo classico d’animazione del
1994 è però il suo essere uno shot-for-shot
fotorealistico, ovvero identico all’originale in quasi tutte le
inquadrature e realizzato per risultare il più realistico possibile
da un punto di vista visivo.
A differenza degli altri live
action, infatti, Il re leone non presenta alcuna figura
umana ma unicamente personaggi animali realizzati in computer
grafica. Ciò ha portato in molti a documentarsi sulla natura del
film, se possa dunque essere considerato un vero e proprio live
action oppure un atipico film d’animazione (ai Golden Globe fu
candidato proprio in quest’ultima categoria). Che lo si voglia
considerare in un modo o nell’altro, Il re leone è però
indubbiamente un’ennesima sbalorditiva conferma del livello oggi
raggiunto dagli effetti speciali, capaci di riproporre un intero
mondo animale nel modo più realistico possibile.
Con un incasso di 1,6 miliardi di
dollari, questo Il re leone è oggi l’ottavo film dal
maggiore incasso nella storia del cinema. Un risultato che dimostra
non solo l’interesse in questi remake ma anche nei confronti di
quei film che offrano un’esperienza visiva unica. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e a molto altro. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Il re leone: la trama e il
cast di doppiatori dei personaggi
Protagonista del film è il giovane
leone Simba, futuro re della savana che guarda con
grande ammirazione a suo padre Mufasa. Quando
quest’ultimo viene però ucciso da una trappola escogitata dal suo
perfido fratello Scar, che ambisce al trono, Simba
si vede costretto ad andare in esilio, rinunciando per sempre alla
vita che conosceva. Crescendo, Simba può però contare sull’amicizia
di Timon e Pumbaa, che gli
insegneranno a cavarsela nella savana. Ma Simba non può lasciarsi
per sempre alle spalle il proprio passato e ben presto dovrà
tornare a casa per combattere per ciò che è giusto e ciò che gli
appartiene di diritto.
Per dar vita a questa nuova
importante versione de Il re leone sono stati chiamati
alcuni noti attori e cantanti, sia per la versione in lingua
inglese che per quella italiana. A doppiare Simba
si ritrova dunque Donald Glover,
da sempre grandissimo fan dell’originale animato, mentre in Italia
la voce del personaggio è quella di Marco Mengoni,
qui alla sua seconda esperienza come doppiatore dopo Lorax – Il
guardiano della foresta. Per i personaggi di
Timon e Pumbaa si possono invece
ascoltare le voci di Billy Eichner e Seth Rogen
nella versione originale e quelle degli attori Edoardo Leo e
Stefano Fresi
in quella italiana.
La
leonessa Nala ha invece la voce della celebre
cantante Beyoncé in originale e quella di
Elisa toffoli in italiano. John
Kani e John Oliver doppiano invece i
personaggi di Rafiki e Zazu,
mentre di grande prestigio è la presenza di James Earl
Jones come voce di Mufasa. L’attore aveva
già doppiato il personaggio nel film animato del 1994 e fu
fortemente voluto da Favreau in quanto nessuno poteva dar voce al
re dei leoni con altrettanta efficacia. In italiano, la voce del
personaggio è quella del noto doppiatore Luca
Ward. Infine, Scar ha la voce di Chiwetel
Ejiofor, mentre in italiano si può ascoltare quella di
Massimo Popolizio.
Il re leone: le canzoni del film
Naturalmente, in questo remake sono
presenti alcune delle canzoni più celebri già presenti
nell’originale animato. Il cerchio della vita è cantata in
italiano da Cheryl Porter, cantante statunitense
naturalizzata italiana, mentre si possono poi ascoltare anche
Voglio diventare presto un re e Sarò re,
quest’ultima cantata da Scar e dunque, in italiano, da
Massimo Popolizio. Marco Mengoni,
Stefano Fresi ed Edoardo Leo si
esibiscono invece in Hakuna Matata, Il leone si è
addormentato e L’amore è nell’aria stasera,
quest’ultimo cantato anche da Elisa. Oltre ai
brani già noti, nel film sono presenti anche due canzoni inedite
interpretate da Beyoncé ed EltonJohn.
Queste sono Spirit, nella
versione italiana chiamata Quando il destino chiamerà e
interpretata da Elisa, e Never Too Late.
Elton John, tuttavia, che aveva già curato le canzoni per
l’originale animato e che nel 1995 vinse l’Oscar alla miglior
canzone proprio per Can You Feel the LoveTonight?, ha in seguito espresso il suo rammarico sull’uso
della musica in questo remake, affermando di trovarla meno incisiva
rispetto all’originale. Al di là dei brani cantati, per quanto
riguarda le musiche, il film può vantare la presenza di
Hans Zimmer, tornato qui ad occuparsi della
colonna sonora dopo che proprio con la versione animata del 1994
aveva vinto il suo primo Oscar.
Il re leone: il prequel,
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Dato il grandissimo successo del
film, la Disney si è detta interessata a realizzare ulteriori film
dedicati al mondo di Il re leone. Invece di realizzare un
sequel, si è però deciso di dare vita ad un prequel diretto dal
premio Oscar Barry Jenkins (Moonlight, Se la strada potesse
parlare). Nel settembre del 2022 è infine stato svelato
che il titolo del film è Mufasa: Il releone,
e che in esso si racconterà la storia delle origini dell’iconico
padre di Simba, esplorando la sua infanzia trascorsa con il
fratello cattivo Scar. Il film si avvarrà della voce di
Aaron Pierre e di Kelvin Harrison
Jr. che interpreteranno rispettivamente i due personaggi.
Il film è ora atteso in sala il 5 luglio 2024.
In attesa di poter vedere tale
prequel, è possibile fruire di Il re
leone grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes, Disney+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 2 gennaio alle ore 21:25
sul canale Rai 1.
Dall’omonimo romanzo di
Elena Ferrante, arriva su Sky il
film diretto e sceneggiato da Maggie Gyllenhaal, La figlia oscura (The Lost Daughter),
in prima tv mercoledì 4 gennaio alle 21.15 su Sky Cinema
Due, in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità
4K.
Interpretato da
Olivia
Colman, Dakota
Johnson, Ed Harris e
Peter Sarsgaard, il film è stato premiato al Festival di Venezia 2021 per la miglior
sceneggiatura e candidato a tre premi Oscar (migliore sceneggiatura
per Maggie Gyllenhaal, migliore attrice
protagonista per Olivia Colman e migliore attrice
non protagonista per Jessie Buckley).
La trama del film
Durante una vacanza al mare da
sola, Leda (Olivia Colman) rimane incuriosita e affascinata da una
giovane madre (Dakota Johnson) e dalla sua figlioletta mentre le
osserva sulla spiaggia. Turbata dal loro irresistibile rapporto (e
dalla loro chiassosa e minacciosa famiglia allargata), Leda è
sopraffatta dai suoi stessi ricordi personali dei sentimenti di
terrore, confusione e intensità provati nelle prime fasi della
maternità. Un gesto impulsivo sconvolge Leda e la proietta nello
strano e sinistro mondo della sua stessa mente, dove è costretta ad
affrontare le scelte non convenzionali che ha compiuto quando era
una giovane madre e le loro conseguenze.
In un video ora cancellato i
Marvel Studios hanno mostrato ufficialmente la
sua lineup per il 2023, confermando che
Echo e Agatha:
Coven of Chaos faranno davvero il loro debutto il
prossimo anno. Non è chiaro il motivo per cui Marvel UK e Irlanda
abbiano deciso di eliminare il video da Twitter,
soprattutto quando conteneva solo una raccolta di clip di tutti gli
spettacoli e film Disney+ dello studio usciti
quest’anno, tra cui Moon
Knight , Ms.
Marvel e Black
Panther: Wakanda Forever.
— Aggiornamenti di Scarlet Witch
(@ScarletWitchUpd) 30
dicembre 2022
Echo presenterà il ritorno
di Alaqua Cox mentre riprende il ruolo di Maya Lopez dopo aver
debuttato in Hawkeye
dello scorso anno, dove è stato rivelato che Maya aveva una lunga
storia con il personaggio Kingpin interpretato da Vincent
D’Onofrio, che tornerà anche in Echo. Insieme
a D’Onofrio nella serie ci saranno anche Charlie
Cox nei panni di Matt Murdock/Daredevil,
Zahn McClarnon (Fargo), Devery
Jacobs (Reservation Dogs), Cody
Lightning, Chaske Spencer, Tantoo Cardinal e
Graham Greene.
Nei fumetti originali Marvel Comics, Echo – la figlia adottiva di
Kingpin – è una donna nativa americana sorda che possiede la
capacità di copiare perfettamente i movimenti di altre persone pur
essendo un’artista delle arti marziale e una formidabile
acrobata.
In un rapporto all’inizio di
quest’anno, si diceva che le società di produzione di Jason Blum e
James Wan si stessero fondendo. Ora, i due si sono aperti su ciò
che riserva il futuro per le loro società.Parlando
con The
Hollywood Reporter , Blum – che è il
fondatore e CEO di Blumhouse Productions – ha parlato di ciò
che lo ha motivato a provare a fare un accordo con il regista, che
gestisce la sua società di produzione, Atomic
Monster. Secondo Blum, non perdersi il prossimo film
di James Wan è stato un fattore importante.“[Non
perdere il prossimo film di James Wan] è sempre un fattore
motivante per me. Divento molto nervoso ogni volta che
James fa un film dell’orrore senza di me. Mi
arrabbio molto”, ha detto Jason Blum.
Mentre Wan e Blum sono pronti a
lavorare insieme sull’imminente quinto capitolo del franchise
di Insidious, Insidious:
Fear the Dark, la coppia può ora anche guardare
a cosa potrebbe riservare il futuro se le loro società si
unissero. Un film specifico che è stato citato nella
discussione è un sequel di L’uomo invisibile, film del 2020 con Elizabeth Moss
protagonista, molto apprezzato sia da pubblico che critica, per il
quale Jason Blum spera che Wan possa aiutare a rilanciare i
discorsi. “Se tutto va bene, se i nostri sogni si
avverassero e le nostre due società dovessero lavorare insieme,
forse James mi aiuterà a risolvere il problema”, ha detto
Blum, a cui Wan ha aggiunto “Sarei più che felice di
farlo”.
Il prossimo film in uscita
per James Wan sul fronte della regia è l’atteso e
discussoAquaman
e il mondo perdutodel 2023. Come
produttore, Wan è coinvolto in un sacco di film, tra cui il quinto
film di Insidious,
un remake di Salem’s
Lot e il sequel
di The
Nun del 2018, che usciranno tutti
nel 2023.
I Marvel Studios hanno stretto una partnership
con Penguin Random House per l’imminente lancio del suo ultimo
libro intitolato The Marvel Cinematic
Universe: An Official
Timeline dei Marvel
Studios . Questo servirà da guida
per i fan dell’MCU per tenere
traccia della tradizione, delle tempistiche e dei personaggi del
franchise in crescita. Il libro è
attualmente disponibile per il
preordine negli USAe dovrebbe arrivare sugli
scaffali (sempre USA) il 5 settembre 2023.
The Marvel Cinematic Universe An
Official Timeline dei Marvel Studiosè scritto da Anthony Breznican, Amy Ratcliffe e Rebecca
Theodore-Vachon. Oltre a navigare nella
cronologia ufficiale dell’MCU, il libro includerà anche
informazioni più dettagliate sulla storia dello scudo di Captain
America, sulla formazione del Multiverso e altro ancora.
“Il Marvel Cinematic Universe (MCU) è vasto, incredibilmente vario
e riccamente complesso. Mondi diversi, linee temporali
diverse, innumerevoli personaggi. Questa è la guida a
quell’universo. Creato in stretta collaborazione con i
Marvel Studios, il libro risponderà
alle più grandi domande: cosa è successo, quando, dove e perché”,
si legge nella sinossi ufficiale del libro.
“Segui l’intera storia
dell’MCU da prima del Big Bang al Blip e
oltre. Lungo la strada, scopri di più sull’evoluzione delle
armature di Iron Man, la caccia alle Gemme dell’Infinito e la
formazione del Multiverso. Vuoi sapere quante volte gli alieni
hanno invaso la Terra o la storia completa dello scudo di
Cap? Non guardare oltre! Un prezioso ricordo per ogni
appassionato di cinema, pieno di infografiche esclusive, timeline
illuminanti e incredibili fotogrammi di film, questo libro avrà un
posto d’onore sullo scaffale di qualsiasi fan del MCU.
Un nuovo sguardo all’attesissimo
film The
Flash offre ai fan un’anteprima di come sarà il
Batwing di
Michael Keaton nel nuovo film. L’ultima immagine
arriva per gentile concessione di un nuovo giocattolo per il film e
presenta sia The
Flash che Batman in forma di action figure, insieme a
un “Ultimate Batwing” su larga scala.
L’aereo ha la forma del
tradizionale logo di Batman e offre ai fan
un’ulteriore conferma che il Batman di Keaton apparirà nel film e probabilmente avrà
un ruolo importante. Puoi dare un’occhiata al nuovo design Batwing
qui sotto:
A new look at merchandise for ‘THE FLASH’
has surfaced.
The
Flash sarà interpretato da Ezra Miller, che riprenderà il ruolo di
Barry Allen/The Flash dopo averlo interpretato in
Batman v Superman: Dawn of
Justice, Suicide
Squad, Justice League,
Justice League di
Zack Snyder e Peacemaker
di CW.
The Flash uscirà
nelle sale il 16 giugno 2023. Il film è diretto da Andy
Muschietti di IT
dall’ultima sceneggiatura scritta da Christina
Hodson (Birds of Prey).
La produzione esecutiva è stat affidata a Marianne Jenkins con
Michael Disco e Barbara Muschietti come produttori
del film.
Con Avatar:
La Via Dell’Acqua che attualmente domina le sale di
tutto il mondo,
James Cameron ha iniziato a rivelare i primi
dettagli della trama di Avatar
3. Alla domanda su cosa possono aspettarsi i fan dal
terzo film di Avatar, Cameron ha fornito i
primi dettagli sul “popolo delle ceneri”, una nuova cultura Na’vi
che non è necessariamente “dalla parte de giusto” come quelle che
abbiamo visto finora.
“Per mostrare culture diverse
da quelle che ho già mostrato“, ha detto
James Cameron all’outlet francese 20 Minutes. “Il
cuore del film sarà rappresentato dal ‘Popolo della Cenere’. Voglio
rivelare i Na’vi da un’altra angolazione perché, per il momento, ho
mostrato solo i loro lati positivi. Nei primi film ci sono esempi
umani molto negativi ed esempi Na’vi molto positivi. In Avatar
3 avremo l’opposto.”
James Cameron ha anche parlato dei suoi obiettivi con
il franchise e di come la storia continuerà a crescere.
“Esploreremo anche nuovi universi continuando la storia dei
personaggi principali. Posso dire che le ultime parti saranno
le migliori. Gli altri erano un’introduzione, un modo per
apparecchiare la tavola prima di servire il pasto. Ma,
ovviamente, tutto dipenderà da come Avatar
2 verrà accolto, se troverà il suo
pubblico“.
Avatar
3 è provvisoriamente programmato per il 20
dicembre 2024. Ulteriori sequel hanno anche date di uscita
con Avatar
4 fissato
per il 18 dicembre 2026 e Avatar
5 il 22 dicembre 2028.
Con Avatar: La
Via Dell’Acqua, l’esperienza cinematografica raggiunge
nuove vette: Cameron trasporta il pubblico nel magnifico mondo di
Pandora in un’avventura spettacolare e ricca di azione. Ambientato
più di dieci anni dopo gli eventi del primo film, Avatar: La Via Dell’Acqua inizia a
raccontare la storia della famiglia Sully (Jake, Neytiri e i loro
figli), del pericolo che li segue, di dove sono disposti ad
arrivare per tenersi al sicuro a vicenda, delle battaglie che
combattono per rimanere in vita e delle tragedie che
affrontano.
Diretto da
James Cameron e prodotto da Cameron e Jon Landau, la
produzione Lightstorm Entertainment è interpretata da
Sam
Worthington, Zoe
Saldana, Sigourney
Weaver, Stephen Lang e
Kate Winslet. La sceneggiatura è scritta da James
Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver, e il soggetto è di
James Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver & Josh
Friedman & Shane Salerno. David Valdes e Richard Baneham sono i
produttori esecutivi.
Come sarebbe apparso il The Batman di Ben Affleck così a lungo annunciato da Warner
Bros e poi messo da parte? Non lo sapremo mai, probabilmente, ma
intanto abbiamo avuto la possibilità di vedere come la pensava
Matt Reeves con
Robert Pattinson nel ruolo del Crociato di
Gotham.
Tuttavia, immaginare non costa
niente, e quindi il creator digitale Rahal
Nejraoui ha pensato di utilizzare l’estetica del film di
Matt Reeves con i volti dei personaggi che erano stati scelti per
lo Snyder-Verse. Ecco dunque un Bruce Wayne / Batman con le
fattezze di Ben Affleck, un Alfred/Jeremy
Irons e un Joker/Jared
Leto.
Nel fan-poster compaiono anche
Amanda Waller/Viola
Davis, che abbiamo visto in Black
Adams, l’ultima volta, e Deathstroke, che sotto la
maschera dovrebbe avere il volto di Joe Manganiello, altro personaggio tagliato
dallo studio e che secondo molti fan poteva essere davvero
interessante da esplorare.
Nonostante recitasse da quasi un
decennio, è servito il film Netflix365 giorni per rendere
Michele Morrone una star internazionale. In breve,
egli è diventato uno dei nomi più ricercati e chiacchierati da un
anno a questa parte. Accostandosi alla sua vita, privata e
lavorativa, ci si accorge poi di come Morrone si è sempre distinto
negli anni per diverse attività, che spaziano dalla recitazione al
musica, dalla moda alla danza. A renderlo un attore particolarmente
richiesto vi è inoltre il suo lavorare anche al di fuori dei
confini, italiani, distinguendo in prodotti provenienti da diverse
parti del globo.
Ecco 10 cose che non sai di Michele
Morrone.
Michele Morrone: i suoi film e le
serie TV
1. Ha recitato in noti
film. Dopo essere stato esclusivamente un volto
televisivo, nel 2018 Morrone debutta sul grande schermo con la
commedia L’ultimo giorno del toro, dove recita come
protagonista dando prova di buone capacità comiche. Successivamente
ottiene ulteriore popolarità grazie alla parte di uno dei
protagonisti, Luigi, nel film Bar Giuseppe (2019). La
consacrazione arriva però grazie a 365 giorni (2020), film
di produzione polacca dove recita nei panni di don Massimo
Torricelli, protagonista accanto all’attrice Anna-Maria
Sieklucka. Il film, che ha diviso tra sostenitori e
detrattori, ha poi avuto due sequel 365 giorni – Adesso
(2022) e Altri 365 giorni (2022). L’attore ha poi recitato
anche nel film Duetto, dove divide la scena con
Giancarlo Giannini.
2. Ha preso parte a diverse
serie televisive. Morrone esordisce in televisione con la
miniserie Come un delfino (2011), dove recita accanto a
Raoul Bova. Da
quel momento inizia a prendere parte, con alcuni piccoli ruoli, in
fiction come Che Dio ci Aiuti 3 (2014), Squadra
antimafia 6 (2014) e Provaci ancora prof! 6 (2015).
Il suo primo ruolo di gran rilievo arriva poi nel 2017 con la
miniserie Sirene, dove recita ei panni di Ares accanto a
Valentina Bellè, Luca Argentero e
Denise Tantucci. Torna poi in televisione nel 2019
per recitare nei panni di Claudio Cavalleri in Il
processo, con Vittoria
Puccini. Dopo aver recitato in due episodi de I
Medici (2019), prende poi parte alla seconda stagione della
serie spagnola Toy Boy (2021).
Michele Morrone in Sirene
3. Si è preparato a lungo
per il suo personaggio. Morrone ha affermato di desiderare
sempre somigliare quanto più possibile al persona che si appresta
ad interpretare. Per dar vita al tritone Ares nella serie
Sirene, di genere fantasy, l’attore si è sottoposto a
diversi mesi di allenamento fisico, al fine di acquisire un fisico
particolarmente possente e scolpito. Ciò gli ha permesso di
assomigliare all’immagine classica del mitologico tritone. Per
prepararsi ad interpretarlo, però, ha dovuto ricorrere anche a
tanta fantasia, costruendo un personaggio virile ma con anche
l’animo di un bambino.
4. Ha avuto difficoltà con
le scene subacquee. Interpretando una creatura di
mare, Morrone si è trovato in più occasioni a dover prendere parte
ad alcune scene subacquee. Inizialmente l’attore si è dovuto
sforzare per non far vedere la difficoltà incontrata durante tali
scene. Per questo motivo si è poi sottoposto a lezioni di apnea con
subacquei professionisti. Alle fine, imparando le tecniche migliori
per immagazzinare l’ossigeno nei polmoni, l’attore è riuscito a
raggiungere grandi profondità senza particolari problemi.
dal film 365 Giorni – Michele Morrone e Anna-Maria
Sieklucka
Michele Morrone e Anna-Maria Sieklucka in 365
giorni
5. Ha ricercato grande
naturalezza nella recitazione. Come noto, nel film 365
giorni vi sono numerose scene di sesso estremamente
realistiche, che hanno suscitato non poco scalpore. Morrone ha
dichiarato che tutte queste sono naturalmente state girate con il
massimo della cura e che si tratta ovviamente di scene finte.
Nonostante ciò, queste hanno richiesto una notevole preparazione
coreografica. Morrone però non si è trovato a suo agio con tale
costruzione e ha preferito dirigersi da solo, con la benedizione
dei due registi. Così facendo è riuscito a risultare naturale e
credibile nella sua interpretazione.
6. Ha ricevuto una sgradita
nomination. Nonostante sia stato uno dei più grandi
successi su Netflix nel 2020, 365 giorni è stato candidato
a ben 6 Razzie Awards, i quali premiano i peggiori film dell’anno.
Tra le nomination per peggior film e peggior sceneggiatura, si
ritrova anche quella di Morrone come peggior attore. Per sua
fortuna, il premio è poi andato ad un altro candidato. Tale
candidatura nulla ha però tolto al successo ottenuto dal film e da
Morrone.
Michele Morrone: la moglie Rouba Saadeh e i figli
7. È stato sposato con una
stilista. Dopo quattro anni di fidanzamento, nel 2014
l’attore si è sposato con la stilista libanese Rouba
Saadeh. Con lei Morrone ha poi avuto due figli, nati
rispettivamente nel 2014 e nel 2017. La coppia, tuttavia, si è poi
separata, arrivando al divorzio nel 2018. L’attore e la Saadeh non
hanno naturalmente rivelato i motivi dietro tale rottura, ma ci
hanno tenuto a precisare che il loro rapporto rimane buono e che
rimangono legati per crescere quanto più possibile insieme i due
figli.
Michele Morrone è fidanzato?
8. Gli sono stati attribuiti
diversi flirt. Da quando si è separato dalla moglie ed è
diventato una star internazionale, a Morrone sono stati attribuiti
diversi flirt sentimentali. Il primo di questi lo vorrebbe legato
alla ballerina Elena D’Amario, mentre alcuni
paparazzi lo avevano fotografato insieme a Belen
Rodriguez. Con quest’ultima, però, Morrone ha poi spiegato
esserci solo un’amicizia. Dopo essersi autotatuato le iniziale AMS,
in molti hanno pensato che l’attore avesse intrapreso una relazione
con la sua collega di 365 giorni. Tale notizia non è però
stata confermata dai due e dunque ad oggi rimane ancora un mistero
se Morrone abbia o meno una fidanzata.
Michele Morrone è su Instagram
9. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram, con un profilo verificato attualmente seguito da 15.7
milioni di persone. All’interno di questo, con 567 post, Morrone è
solito condividere immagini relative ai suoi progetti
cinematografici e all’attività di modello. Non manca inoltre di
condividere con i fan anche momenti legati alla sua vita privata,
come momenti di svago trascorsi in compagnia di amici o colleghi.
Sul suo profilo si possono poi ritrovare numerose altre curiosità a
lui legate.
Michele Morrone: età, altezza e fisico
10. Michele Morrone è nato a
Vizzolo Predabissi, in provincia di Milano, il 3 ottobre del
1990. L’attore è alto complessivamente 189 centimetri. Per
quanto riguarda il suo fisico, sia per il ruolo nella serie
Sirene che per il film 365 giorni, Morrone
si è costruito un corpo estremamente scolpito e muscoloso, con cui
ha potuto dar meglio vita a tutta la possenza dei suoi personaggi.
L’attore, inoltre, è noto per mantenere sempre allenato il proprio
corpo, non mancando di condividere i suoi progressi tramite i
propri profili social. Allo stesso tempo, l’attore ha raccontato di
come il suo fisico sia spesso stato giudicato troppo bello e
irrealistico, divenendo un ostacolo alla propria carriera.
Mentre bisognerà aspettare ancora
un po’ per vedere i due personaggi di nuovo insieme, Andrew Lincoln e
Danai Gurira si sono riuniti per cominciare la
produzione della serie, così come racconta il nuovo post di Gurira
sul suo account Instagram. Nelle immagini possiamo vedere i due
interpreti sorridenti, insieme a Scott M. Gimple, showrunner della
serie in pre-produzione e che porterà il titolo di Rick & Michonne.
Jeremy Renner è in condizioni critiche ma
stabili a seguito di un incidente. L’attore è meglio conosciuto per
aver interpretato Clint Barton, alias Occhio di Falco,
nell’universo cinematografico Marvel. Più di recente, è apparso
nella miniserie Disney+ del Hawkeye, e ha iniziato a recitare in
Mayor of Kingstown, serie della Paramount+ ideata da Taylor
Sheridan. La seconda stagione sarà presentata in anteprima
alla fine di questo mese sul servizio di streaming.
Secondo Variety, Jeremy Renner è stato coinvolto in un
“incidente meteorologico” mentre stava arando, domenica. Il luogo
esatto dell’incidente non è stato ancora reso noto, ma si pensa che
l’incidente si sia verificato vicino alla casa di proprietà di
Renner in Nevada; l’area ha subito forti nevicate sabato notte
(secondo il Reno Gazette Journal). Ulteriori
dettagli sono scarsi al momento, ma il rappresentante dell’attore
ha rilasciato una dichiarazione, dicendo:
“Possiamo confermare che Jeremy
è in condizioni critiche ma stabili con le ferite riportate dopo
aver subito un incidente meteorologico durante la spalatura della
neve, oggi. La sua famiglia è con lui e sta ricevendo cure
eccellenti”.
È con rumore che si apre
la 79ª edizione della
Mostra del Cinema di Venezia. Con il suo
Rumore bianco (White Noise), Noah
Baumbach torna al Lido assieme alla compagna – sulla scena
e nella vita – Greta
Gerwig e ad Adam Driver, che aveva fatto brillare nel
precedente Storia di un Matrimonio. Il film, basato
sull’omonimo romanzo di Don DeLillo, chiede agli
spettatori di approcciarsi al concetto di rumore bianco: un
particolare suono con potenza uguale a tutti i livelli, che
favorisce il rilassamento, aiutando il cervello a ignorare i suoni
che si manifestano naturalmente, ad alta intensità o spiacevoli.
L’adattamento di Baumbach, che verrà distribuito da Netflix, gioca
col concetto di sonorità mascherata: in ultima istanza, saranno le
catastrofi naturali tanto decantate dai protagonisti a fare meno
paura rispetto a un equilibrio familiare che va frantumandosi. Nel
cast del film, anche Raffey Cassidy, Don Cheadle e Jodie Turner-Smith.
Il rumore bianco (White
Noise) delle icone (e di mamma e papà)
La morte fa paura. O
meglio, è il pensiero di questa a logorare costantemente i
protagonisti di Baumbach. Jack e Babette
Gladney si sono trovati dopo una serie di matrimoni
sfortunati e conducono un’esistenza piuttosto stravagante: i
quattro figli Denise, Arlo,
Elliot e Heinrich sono fratelli,
provenienti da matrimoni diversi ma uniti a livello caratteriale.
La paranoia regna infatti sovrana nella famiglia
Gladney, non lascia immuni neanche i più giovani,
ma sortisce un effetto diverso rispetto all’età: nei fratelli,
diventa ingegno e curiosità, negli adulti fomenta il terrore di non
lasciare il segno, tanto dal punto di vista privato quanto da
quello professionale.
C’è un unico modo per sopravvivere
alla morte: diventare icona. Imperatori “musicali”, come
Elvis, o politici – secondo il punto di vista di
Jack, pioniere degli studi su
Hitler – fiori imperituri del consenso, forzato e
non, che sopravvivono ai processi di creazione e disintegrazione.
Non c’é incidente, catastrofe naturale, o cospirazione, che possa
minare gli studi sostanziosi dei due professori. Ma l’insegnamento
si ferma all’università; a casa, sono i figli a domandare, a
captare i segnali negativi di un male che si sta insinuando tanto
all’interno di un nucleo familiare quanto nello spazio geografico.
Jack sa tutto di Hitler, ma poco dei suoi figli.
Babette vive in un
mondo completamente a sè stante: i due membri della coppia cercano
in ogni modo di trovare un appiglio, una scorciatoia per rifuggire
il pensiero intrusivo per eccellenza, quello di non avere
abbastanza tempo. Ed è qui che Baumbach ci offre maggiore
intensità dal punto di vista della scrittura, “sorella” del
meraviglioso Storia di un Matrimonio: infilandosi nei
meandri di un dramma emotivo, di una circoscrizione mentale che
diventa però estremamente materica, tattile, assumendo perfino
forma fisica: quella di una pillola bianca, dalla composizione
incerta, che contiene il rumore assordante di psicologie in
frantumi, quelle di uomini che si professano grandi comunicatori,
ma in realtà perdono vigore proprio nella fatica di confessare che
qualcosa non va.
La cospirazione come legge
matrimoniale
La cospirazione si insinua
così in ogni frangente della comunicazione famigliare. A differenza
delle icone, che ricevono risposte dalle folle,
Babette non ha un riscontro: rimane sola,
infreddolita tra le lenzuola che ne mangiano il volto, che fanno
fare incubi a Jack, inducendolo a domandarsi cosa
sia andato storto nell’alchimia della coppia (che ha lasciato
spazio alla chimica). Jack e Babette erano abituati a procedere
assieme, uniti da una vera e propria psicosi concettuale, che ha a
che fare con le radici più profonde dell’ideologia Americana,
purtroppo non trattate con la stessa enfasi claustrofobica del
romanzo di De Lillo, in cui la paranoia politica
diventa domestica, la comunicazione verbale lascia il passo a
quella tecnologica, i giovanissimi iniziano ad essere più informati
degli adulti.
Se il libro di De
Lillo è assurto ad archetipo della letteratura
postmoderna, con Rumore BiancoBaumbach si appropria di una narrazione
estremamente stratificata, ma riadattata al suo marchio registico
da dark comedy, alla The Squid and The Whale
(2005), non riuscendo tuttavia a impostare al meglio i momenti che
effettivamente avrebbero goduto di satira pungente. Il fantomatico
evento tossico aereo non è nulla rispetto al vero dramma, è –
appunto – un Rumore bianco (White Noise), che
attutisce qualcosa di molto più profondo e potenzialmente
pericoloso.
Rumore Bianco: un adattamento
silenzioso
La catastrofe se ne va via con la
stessa velocità con cui è piombata ad Iron City, è
un frangente fulmineo, dinamico dal punto di vista registico, ma
che non assume la stessa pregnanza visiva e simbolica che gli è
associata nel romanzo. È la preparazione che porta al tragico
evento spartiacque, perpetrato da un lasso di tempo indefinito in
cui all’interno delle famiglie americane, a metà anni ‘80, hanno
iniziato ad insediarsi le fatiche comunicative, la dissociazione
dal ruolo a cui si dovrebbe tenere testa in nome del presagio
negativo, caricato a dismisura dalla comunicazione mediale. Nel
film vi è un ribaltamento dei ruoli: sono i professori a diventarsi
giornalisti, di cronaca, politica, vere e proprie sibille che
impiegano il loro tempo nel sensazionalizzare figure e ideali del
passato e incapaci di reagire e prendere atto dei cambiamenti del
presente.
Rumore bianco (White
Noise) è un adattamento silenzioso, gentile nei confronti
del genere di appartenenza di Baumbach, ma non
altrettanto nei confronti di personaggi surclassati dai nomi delle
star che li impersonano. La difficoltà di passaggio da un genere
all’altro si concilia a fatica con la vastità di una base di
partenza stratificata, aperta a plurivoche interpretazioni e,
soprattutto, controversa. Una pillola che piace sicuramente a
Babette e andrà bene anche su Netflix, un ritorno
forse un po’ sottotono di Baumbach, fagocitato
dalla sovraesposizione ai rumori bianchi.
Ci sono registi che non hanno paura
della serialità nè delle nuove modalità di fruizione offerte dai
servizi streaming. Il potenziale di perenne accessibilità di queste
piattaforme sembra aver donato nuova linfa all’estro creativo di
Nicholas
Winding Refn – mai spentosi veramente – che torna,
dopo Too Old To Die Young, ad approcciarsi a una
nuova idea di sodalizio audiovisivo: quello con Netflix, che
distribuirà la sua nuova serie Copenhagen Cowboy e
quello con una fetta di pubblico che continua a seguire il regista
e aspettava con trepidazione il suo approdo alla
Mostra del Cinema di Venezia 2022.
La Danimarca è il nuovo campo di
battaglia
La trama diCopenhagen Cowboysegue la giovane ed enigmatica eroinaMiu. Dopo una vita di servitù e sull’orlo di un
nuovo inizio,Miu(Angela Bundalovic)
attraversa l’inquietante paesaggio del mondo criminale di
Copenhagen. Alla ricerca di giustizia e di vendetta, incontra la
sua nemesi,Rakel (Lola Corfixen), e si imbarcano in un’odissea attraverso il
naturale e il soprannaturale. Il passato finisce per trasformare e
definire il loro futuro, mentre le due donne scoprono di non essere
sole, di essere molte.
Con Coppenhagen
Cowboy, Refn
torna a casa, nella sua Danimarca, ma lo fa
partendo dai bassifondi, o meglio, una loro rielaborazione
paradossalmente mitizzata. Spacciatori, assassini e trafficanti
d’armi innervano la capitale danese di una violenza spiazzante, che
stride con l’eleganza e l’afflato sovrannaturale incardinato dalle
giovani ragazze prigioniere di questo labirinto
infernale. Quest’ambientazione in cui tutto ciò che è illecito
trova concretezza è la base perfetta per una trama in cui
ambizione, avidità e inganno si fondono per consegnarci un dramma
shakesperiano ultramoderno. In fondo, se
Shakespeare scrivesse oggi, non scriverebbe di
famiglie reali, ma di crimini, ha dichiarato Refn
in conferenza stampa.
Refn
mette a punto una narrazione seriale che ha come fondamento il
viaggio dell’eroe e gli archetipi favolistici, ma è la
contrapposizione tra reale e irreale a seguire la sua protagonista
in divenire. Copenhagen Cowboy è un western, ma
anche una favola noir: il risultato di una commistione di generi
che scatenano una reazione spontanea non solo nello spettatore, ma
anche nel regista e nella sua protagonista, tra cui si instaura un
sodalizio dialogico basato sulla sinuosità della cinepresa e
sull’estensione linguistica che ne diviene il corpo di
Miu: non a caso, l’attrice Angela
Bundalovic ha un passato da ballerina.
Il tipico protagonista silenzioso e
solitario di Refn
– a cui ci siamo affezionati soprattutto con
Drive – in questo caso è Miu, una
ragazza di 19 anni che si addentra nella malavita di
Copenhagen e che, come tanti eroi del Western,
sembra non avere una backstory. Miu non conosce passato, ma vive
nel presente, è una figura esile e intoccabile che è passata di
mano in mano, ritenuta un sarcofago di verità assolute, sfruttata
per la sua presunta abilità di portare fortuna ed esaudire i
desideri che non attecchiscono nella vita reale.
Miu è l’evoluzione
in scala grande di tutti i protagonisti di Refn,
che assume connotazioni femminili plurime, poi sviscerate tramite
il confronto con molteplici variazioni del femminile che troverà
lungo la via: villain, comprimarie, potenziali amiche, alla stregua
di una narrazione da cinecomic. Miu non è
tanto una personalità, non le si attribuiscono parole: si lascia
che esista e la si segue, accompagnandone la ricerca dei molti
significati che risiedono nella sua interiorità. Il suo linguaggio
viene dal silenzio, dall’immobilità: Miu non usa
le parole, ma la musica, i colori e le luci – abbracciando
pienamente le inquadrature musicali di Refn
– per parlarci. Non saremo noi a trovare Miu, sarà
lei a venire da noi.
Magnus Jønk Nordenhof – Courtesy of Netflix
Copenhagen Cowboy: il potere del
silenzio
Il potere metafisico della
femminilità, sublimato dai virtuosismi tecnici e fotografici di
Refn,
trova in Copenhagen Cowboy una completezza
inedita, forte di un’ambientazione che è specchio naturale del
pericolo e dell’inganno, delle fantasie oscure che si celano dietro
a ogni variazione della femminilità mostrataci da Refn.
Miu è come un
angelo caduto brutalmente in terra, personalità enigmatica di una
giovane donna approdata in questo mondo, ma non per scelta sua. Se
nel corso della storia inizia a capire di più su ciò che è, parte
del merito va alla meravigliosa Angela Bundalovic,
che archivia nella sua fisicità tutti gli abusi subiti da
Miu, un crescendo tensivo che non trova fine se
non nell’esplosione enfatica di un corpo che balla, prima ancora di
parlare.
Come ogni buona protagonista che si
rispetti, Miu è particolarmente interessante
perchè ha una nemesi: Rakel, interpretata dalla
figlia di Refn,
che – a differenza di Miu – proviene da una
pseudofamiglia, ma è ugualmente apprezzata e sfruttuta nei limiti
della sua utilità per gli altri. L’unico momento in cui
Miu reagisce emotivamente a qualcosa è proprio
quando Rakel fa sentire la sua presenza: intuiamo
che c’è qualcosa di molto profondo tra di loro e che, nelle future
stagioni, potrebbero percorrere strade parallele. L’energia di
entrambi i personaggi è stata rinchiusa e confinata fino al loro
incontro: un’inizio, più che una resa dei conti, un’unione rabbiosa
che non fa che confermare quanto Refn
lavori bene sui personaggi femminili, da dopo The Neon Demon.
L’avventura di Miu
in Copenhagen Cowboy cerca di trovare una strada
tra le luci al neon di Refn, per poi essere soffocata
dall’angosciante synth di Cliff Martinez, tracce
musicali così rimbombanti da rischiare di minare ulteriormente la
bussola morale di Miu. Eppure, proprio quando
tutto sta per esplodere, Refn ricorda agli
spettatori che ci sono pochi registi così bravi a manipolare la
tensione e ritorcerla in un istante: così si disvela il segreto di
Miu, manifestando che la poesia del cinema sta nel
silenzio e nell’immobilità, non nell’accelerazione sfrenata e nella
ricerca continua di parole e significati.
I cosiddetti “film in tecnica mista”
sono da sempre particolarmente apprezzati, poiché permettono di far
incontrare sul grande schermo attori in carne ed ossa con
personaggi animati. Tra i più celebri titoli di questa categoria si
citano Chi ha incastrato Roger Rabbit, Looney Tunes: Back In
Action e i più recenti Pokémon: Detective
Pikachu e Sonic – Il
film. Memorabile rimane però anche
Space Jam, uscito al cinema nel 1996 per
la regia di Joe Pytka e affermatosi come un cult
amatissimo ancora oggi. I motivi sono tanti, dalla presenza di
sequenze entrate nell’immaginario collettivo fino alla presenza di
un protagonista d’eccezione.
Il film vanta infatti la presenza
del leggendario giocatore di basket Michael
Jordan, qui in tanto in vesti di sportivo quanto di
attore. Accanto a lui, oltre ad altri interpreti noti a Hollywood,
si ritrovano però in particolare tutti i principali personaggi dei
Looney Tunes, da Bugs Bunny a Duffy Duck. Pur se
inizialmente accolto da critiche contrastanti, molte delle quali
legate al fatto che il film sembrava essere solo un atto
celebrativo nei confronti di Jordan, il film divenne con il tempo
uno straordinario successo di pubblico, incassando oltre 250
milioni di dollari in tutto il mondo.
Oggi il film è amato da grandi e
piccoli, sia per le situazioni comiche presenti sia per gli
straordinari effetti speciali ancora oggi fonte di ispirazione per
numerosi titoli simili. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al suo sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Space Jam: la trama del
film
La storia ha inizio con l’arrivo
sulla terra di un alieno di nome Mr. Swackhammer,
proprietario di un luna park in declino, il quale è intenzionato a
catturare i Looney Tunes per farne la sua nuova attrazione. Quando
Bugs Bunny e i suoi amici comprendono reali
intenzioni del gruppo alieno Nerdlucks, inviato da
Swackhammer, decidono di sfidarli ad una partita di pallacanestro,
sfruttando la bassa statura dei rivali. Se vinceranno, gli alieni
dovranno tornarsene sul loro pianeta a mani vuote. I Nerdlucks,
tuttavia, vengono a conoscenza che nel campionato NBA giocano i
migliori atleti di basket di tutto il mondo.
Usando quindi un pallone per rubare
il talento di cinque cestisti della NBA e trasformarsi nei
Monstars, un quintetto praticamente imbattibile.
Si presentano quindi per la sfida completamente trasformati nelle
dimensioni e muscolosissimi, ormai certi di vincere. L’unica
speranza di vittoria per Bugs Bunny e gli altri è dunque quella di
arruolare tra loro il più grande giocatore di ogni tempo,
Michael Jordan, il quale si è però ritirato dalle
gare di basket nel 1993. Dopo essere riusciti a convincerlo, Jordan
si trova però ad allenare una squadra di totali inesperti,
rischiando a sua volta di diventare un’attrazione nel luna park di
Swackhammer.
Space Jam: il cast del
film
Come anticipato, il film ruota
intorno alla presenza di Michael Jordan nei panni
di sé stesso. Nel periodo delle riprese, Jordan aveva da poco posto
fine al suo periodo di ritiro dal mondo del basket, durato dal 1993
al 1995. La storia venne dunque costruita come una finta
spiegazione di cosa Jordan avesse realmente fatto in quel periodo.
Come noto, per non far annoiare il celebre cestista durante le
pause sul set, la Warner Bros. costruì un intero campo da basket,
dove Jordan poteva recarsi per mantenersi in allenamento. Tra gli
attori che compaiono fisicamente nel film si annoverano poi anche
Wayne Knight nei panni di Stan Podolak, assistente
di Jordan e Bill Murray nei
panni di sé stesso.
Per quanto riguarda i personaggi
animati, invece, Billy West da voce a Bugs Bunny,
mentre Dee Bradley Baker è Duffy Duck. Bob
Bergen dà voce a Titti e Marvin il Marziano, mentre
Bill Farmer è Gatto Silvestro e Yosemite Sam.
Kath Soucie dà invece voce a Lola Bunny. L’attore
Danny DeVito è
invece chiamato a doppiare il malefico Swackhammer. Nel film
compiono inoltre numerosi campioni di basket nei panni di loro
stessi. I cinque a cui viene sottratto il talento, in particolare,
sono Charles Barkley, Larry Johnson, Muggsy Bogues, Patrick
Weing e Shawn Bradley.
Space Jam: il sequel, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Per anni i fan di questo film atteso
che venisse realizzato un suo sequel. Le speranze sembrarono
concretizzarsi nel 2014, quando la Warner Bros. annunciò un nuovo
progetto a tecnica mista incentrato sul mondo del basket, il quale
avrebbe stavolta avuto come protagonista il celebre campione
LeBron James. La produzione del sequel ha tuttavia
subito diversi ritardi, con svariati cambi di regista. Alla fine il
progetto venne affidato a Malcolm D. Lee,
assumendo il titolo di Space Jam: A New
Legacy (per l’Italia il titolo è stato trasformato in
Space Jam: New Legends).
Questo, oltre a James, vanta gli attori Don Cheadle e
Sonequa
Martin-Green, mentre Zendaya sarà la
voce inglese di Lola Bunny ed è stato distribuito nel corso del
2022.
In attesa di vedere questo sequel, è
possibile fruire del film originale grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Space Jam è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes,
Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 29
dicembre alle ore 21:10 sul canale
TwentySeven.
Sky proporrà in prima
tv Jurassic
World – Il Dominio, epica conclusione della serie dei
film Jurassici, domenica 1° gennaio alle 21.15 su Sky
Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alla stessa ora la versione estesa
sarà su Sky Cinema Jurassic World), in streaming su NOW e
disponibile on demand, anche in qualità 4K.
Il
film dagli incassi record, per la regia di Colin
Trevorrow, che vede il ritorno dei protagonisti di
Jurassic Park
Sam Neill,
Laura Dern e
Jeff Goldblum che si uniranno Chris
Pratt e Bryce Dallas Howard della
trilogia Jurassic World. Nel cast anche il ritorno di BD
Wong e Omar Sy e i nuovi ingressi di
Dewanda Wise e Mamoudou
Athie.
La trama
Quattro anni dopo la distruzione di
Isla Nublar, i dinosauri ora vivono e cacciano insieme agli umani
in tutto il mondo. Questo fragile equilibrio rimodellerà il futuro
e determinerà, una volta per tutte, se gli esseri umani rimarranno
i predatori dominanti su un pianeta che ora condividono con le
creature più temibili della storia.
La pellicola fa parte anche della
programmazione del canale SKY CINEMA JURASSIC WORLD
(canale 303) che, in occasione di questa attesa prima
visione, dadomenica 1° a domenica 8
gennaioproporrà tutti e sei i film del franchise
Jurassico. In particolare,JURASSIC WORLD – IL DOMINIO sul canale
dedicato sarà disponibile anche in versione estesa,
domenica 1° gennaio alle 21.15.
Nel 1993 Steven Spielberg stupisce gli spettatori di
tutto il mondo con JURASSIC PARK, il film basato sull’omonimo
romanzo di Michael Crichton, in cui tre scienziati, interpretati da
Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum, vengono invitati sull’isola
di un eccentrico miliardario che ha creato un parco a tema popolato
da animali preistorici generati in laboratorio. Il successo è
immediato: il film guadagna 1 miliardo di dollari in tutto il mondo
e ottiene 3 Oscar®, tra cui quello per i migliori effetti
speciali.
Jurassic Park diventa il
capostipite di un franchise, infatti nel 1997 esce nelle sale
IL MONDO PERDUTO: JURASSIC PARK, sempre tratto
da un romanzo di Crichton e diretto da Spielberg, dove ritroviamo
Jeff Goldblum che, insieme alla scienziata Julianne Moore, deve
ostacolare un criminale che vuole trasportare i feroci dinosauri
nell’attrazione di San Diego.
Il 2001 è l’anno di JURASSIC PARK III che vede Spielberg lasciare
le redini della regia a Joe Johnston (Jumanji). In questo
terzo capitolo ritorna il paleontologo interpretato da Sam Neill
che, tornato sull’isola, scopre l’esistenza di bestie preistoriche
più evolute e pericolose.
Nel 2015 vede la luce JURASSIC WORLD il quarto film del franchise di
Jurassic Park e il primo della trilogia di Jurassic World. A 22
anni dagli eventi di Jurassic Park il parco dei
divertimenti con i dinosauri come attrazioni è diventato realtà, ma
il nuovo dinosauro Indominus Rex, generato combinando i DNA di
diverse specie, scappa dal suo recinto e provoca il caos. A dover
risolvere la situazione ci sono la responsabile operativa del parco
Bryce Dallas Howard e l’esperto di Velociraptor Chris Pratt. Al
botteghino è un trionfo e, ad oggi, il film è nella top 10 dei
migliori incassi della storia del cinema con oltre 1 miliardo e
mezzo di dollari.
Nel 2018 il franchise segna un
altro successo d’incassi, superando 1 miliardo di dollari con
JURASSIC WORLD – IL REGNO DISTRUTTO. Pratt e
Bryce Dallas Howard ritornano all’isola di Isla Nublar e questa
volta scoprono una cospirazione mentre tentano di salvare i
dinosauri da un’eruzione.
La pellicola è una produzione
INDIANA PRODUCTION, MEMO FILMS, ADLER
ENTERTAINMENT e VISION DISTRIBUTION.
Prodotto da FRANCESCO MELZI D’ERIL, GABRIELE MORATTI, MARCO
COLOMBO. Prodotto da MARCO COHEN, BENEDETTO
HABIB, FABRIZIO DONVITO, DANIEL CAMPOS PAVONCELLI. In
collaborazione con SKY.
La trama del film
Di Franco Amore si dice che è Amore di nome e di fatto. Di sé
stesso lui racconta che per tutta la vita ha sempre cercato di
essere una persona onesta, un poliziotto che in 35 anni di onorata
carriera non ha mai sparato a un uomo. Queste sono infatti le
parole che Franco ha scritto nel discorso che terrà all’indomani
della sua ultima di notte in servizio. Ma quella notte sarà più
lunga e difficile di quanto lui avrebbe mai potuto immaginare. E
metterà in pericolo tutto ciò che conta per lui: il lavoro da
servitore dello Stato, il grande amore per la moglie Viviana,
l’amicizia con il collega Dino, la sua stessa vita. In quella
notte, tutto si annoda freneticamente fra le strade di una Milano
in cui sembra non arrivare mai la luce.
Bella Thorne è stata un punto fermo
su Disney Channel per molti
anni, ma a quanto pare la star di “Shake It Up” ha quasi
perso il lavoro quando aveva 14 anni.Durante
l’episodio di martedì del podcast “High Low With
EmRata” di Emily
Ratajkowski, la Thorne ha parlato di molti casi in cui si è
sentita sessualizzata da giovane, rivelando un particolare
incidente che l’ha vista coinvolta.
“Una volta sono stata quasi
licenziato da Disney Channel perché avevo 14 anni
e indossavo un due pezzi sulla spiaggia”, ha detto la Thorne. “Questo stilista con cui uscivo mi
ha messo questa catena che è, tipo, una catena per il
corpo. Non lo so? Non mi interessa. C’era un fan,
hanno fatto una mia foto sulla spiaggia. Sono quasi stata
licenziata per questo. Era su tutti i media, era letteralmente
virale in quel periodo. Era, ‘Come osa questa ragazzina fare
questo? È così disgustoso.”
Bella Thorne, che ha recitato al fianco di
Zendaya in “Shake It Up” dal 2010 al 2013, ha spiegato
che le persone stavano “mettendo la Disney sotto pressione” per
licenziarla, ma alla fine non l’hanno fatto. “Erano tipo, ‘Ehi,
stiamo ricevendo molte lamentele per questo. Tutti si stanno
scaldando per perché sei in bikini su una spiaggia, quindi devi
assicurarti di uscire con pantaloncini da ragazzo e una maglietta
ampia la prossima volta che sei su una spiaggia.’”
Durante la puntata, l’attrice, 25
anni, ha anche raccontato una situazione inquietante accaduta
quattro anni prima.“Ho avuto un regista che mi ha
dato un feedback una volta e avevo 10 anni. Il direttore del
casting chiama il mio agente e l’agente chiama mia madre, e le
dicono, ‘Non andrà avanti perché il regista sentiva che stava
flirtando con lui, e lo ha messo davvero a disagio’”, ha detto
Bella Thorne. “Di che cazzo stai parlando,
amico?! Non me ne frega un cazzo di quello che ho
detto! Non mi importa se ho detto: ‘Mangiami la figa
adesso!’ Lei ha 10 anni. Perché mai dovresti
pensarlo?”
L’anno 2022 sarà forse ricordato per lo
scoppio della bolla dello streaming – più o meno? Il nuovo modello
di distribuzione digitale chiaramente non funziona economicamente,
ma il genio è ormai fuori dalla bottiglia. E non c’è ritorno.
La televisione via cavo e di rete era un tempo attività
estremamente redditizie ma ora sono versioni appassite del loro
passato, e non c’è risposta in vista per risolvere il modello di
business per lo streaming insostenibile (versando miliardi, si
ottiene – al massimo! – $ 19,95 al mese). Quale futuro dunque per
questa futuro? ancora non ci è dato sapere. Quello che possiamo
fare però è guardare cosa ci riserva il futuro delle serie tv. Il
noto sito americano Variety ci è venuto incontro e
ha stilato una lista delle migliori serie tv in arrivo l’anno
prossimo! Bada bene molte serie in Italia non avranno la stessa
programmazione d’uscita, ma sono comunque serie che arriveranno
prima o poi anche nel nostro PAESE!
Will Trento (ABC)
Foto : ABC
La ABC sta lanciando diversi drammi durante
la mezza stagione, incluso questo procedurale basato sull’omonima
serie di libri di Karin Slaughter. Lo spettacolo segue l’agente
speciale Will Trent (Ramón Rodríguez), cresciuto nel sistema di
affidamento di Atlanta prima di ottenere un lavoro di alto livello
con il Georgia Bureau of Investigation (GBI). Ora è determinato a
fare in modo che nessun bambino venga abbandonato come lo era lui.
Lo spettacolo è interpretato anche da Sonja Sohn, Erika
Christensen, Iantha Richardson e Jake McLaughlin.
Prima: 3 gennaio, 22:00
Mayfair Witches (AMC)
AMC continua ad affondare
i denti nei romanzi più venduti di Anne Rice. Dopo il successo di
“Intervista col vampiro” arriva “Mayfair
Witches“. La serie di otto episodi è incentrata sul
neurochirurgo Rowan Fielding (Alexandra
Daddario), che deve trovare un equilibrio nella sua vita dopo
aver appreso di essere l’erede di una famiglia di streghe. Jack
Huston recita anche al fianco di Tongayi Chirisa e Harry Hamlin.
Quando la serie verrà lanciata, sarà presentata in anteprima su AMC
e AMC+, nonché su BBC America, IFC, SundanceTV e WE TV. Inoltre,
AMC trasmetterà un documentario che esplora la storia delle
streghe, “All of Them Witches“, sei giorni prima della
premiere. Prima: 8 gennaio, 21:00
Velma (HBO Max)
Uno degli spettacoli
animati più discussi dell’anno, “Velma” racconta la storia delle
origini di Velma Dinkley di Scooby-Doo, uno dei cervelli della
banda della Mystery Inc.. Doppiato da Mindy Kaling, Velma si allea
con Daphne (Constance Wu), Shaggy (Sam Richardson) e Fred (Glenn
Howerton) per risolvere un omicidio nel loro liceo. Kaling, che è
anche un produttore esecutivo dello show, in precedenza ha
condiviso che lo show reinventerà più personaggi, osservando che il
personaggio principale è di origini dell’Asia meridionale. Velma
esplorerà anche le sue preferenze sessuali. Il cast di voci
originali include anche Jane Lynch, Wanda Sykes, “Weird Al”
Yankovic, Shay Mitchell, Nicole Byer e altri. Prima: 12
gennaio
The Last of Us (HBO)
Foto : HBO
Nel marzo 2020, pochi giorni prima
della chiusura del mondo, HBO ha annunciato che stava sviluppando
una nuova serie basata sul videogioco per PlayStation “The Last of
Us“; è stato ufficialmente ritirato otto mesi dopo. Il gioco
del 2013 è diventato un enorme successo sia tra i fan che tra i
critici, vendendo più di 20 milioni di copie e portando a un’uscita
“Parte II”, quindi non sorprende che HBO speri che lo spettacolo
faccia lo stesso rumore. Il dramma si svolge 20 anni dopo che la
civiltà è stata distrutta, seguendo il sopravvissuto Joel (Pedro
Pascal), assunto per far uscire di nascosto una ragazza di 14 anni
(Bella
Ramseyy, allieva di Game of Thrones) da un’oppressiva
zona di quarantena. Insieme, viaggiano negli Stati Uniti
post-apocalittici. La serie è scritta e prodotta esecutivamente
dallo scrittore di Chernobyl Craig Mazin e da Neil Druckmann, il
direttore creativo del gioco. Prima: 15 gennaio. GUARDA:
The Last of Us: il trailer ufficiale della serie HBO
Netflix sta sfruttando la nostalgia
con il suo spin-off “That ’70s Show”. L’aggiornamento della
popolare sitcom avviene nel 1995 e segue la figlia di Eric e Donna
(Topher Grace e Laura Prepon). Interpretata da Callie Haverda, Leia
Forman conosce Point Place, Wis., mentre fa visita ai suoi nonni,
Kitty (Debra Jo Rupp) e Red (Kurtwood Smith). Oltre a Grace e
Prepon, nella commedia multi-cam di 10 episodi appariranno anche le
star originali Ashton Kutcher, Mila Kunis e Wilmer Valderrama. I
creatori originali Bonnie Turner e Terry Turner scrivono e
producono esecutivamente insieme alla loro figlia, Lindsey, e il
produttore di “That ’70s Show” Gregg Mettler è lo showrunner. Prima
: 19 gennaio
Wolf Pack (Paramount+)
Foto: MTVE
Attenzione fan di “Buffy”,
Sarah Michelle Gellar sta
tornando nel mondo soprannaturale – ma questa volta non sta
combattendo i vampiri… ancora. Basato sulla serie di libri di Edo
Van Belkom, “Wolf Pack” segue una nuova generazione di lupi
mannari, che vengono scoperti durante un incendio in California.
Scritta e prodotta da Jeff Davis (meglio conosciuto per aver
lanciato “Teen Wolf” e la sua enorme base di fan), la serie è
interpretata anche da Rodrigo Santoro, Armani Jackson, Bella
Shepard, Chloe Rose Robertson e Tyler Lawrence Gray. Prima: 26
gennaio
Poker Face (Peacock)
Foto: Evans Vestal Ward/Peacock
Sarebbe difficile avere una serie
con Rian Johnson e
Natasha Lyonne e non parlarne. Il debutto televisivo di Johnson
è una serie misteriosa caso della settimana che segue Charlie Cale
di Lyonne. Charlie sa sempre quando qualcuno sta mentendo,
un’abilità che la aiuta quando incontra uno strano criminale dopo
l’altro. La lunga lista di guest star include Adrien Brody,
Chloë Sevigny, Ron Pearlman, Lil Rel Howery e Joseph
Gordon-Levitt, tra gli altri. Alla data della prima
debutteranno quattro episodi, seguiti da drop settimanali ogni
giovedì. Prima: 26 gennaio
Shrinking (Apple TV+)
Bill Lawrence, Brett
Goldstein,
Jason Segel e
Harrison Ford sono dietro questa commedia di 10 episodi, quindi
è quasi impossibile immaginare che non sarà un successo. Segel, che
ha scritto lo spettacolo, interpreta un terapista in lutto, Jimmy
Johns, che raggiunge il suo punto di rottura e inizia a dire ai
suoi clienti esattamente quello che pensa, nonostante il modo non
etico. Ben presto, i suoi metodi iniziano a cambiare sia la loro
vita che la sua. In un casting perfetto, Ford interpreta il Dr.
Phil Rhodes, un acuto terapista specializzato in terapia
cognitivo-comportamentale a cui è stato recentemente diagnosticato
il Parkinson. Jimmy, Phil e Gaby (Jessica Williams) lavorano tutti
insieme. Prima: 27 gennaio
The Watchful Eye (Freeform)
Foto: Freeform
Dopo aver riscosso successo con
“Cruel Summer“, Freeform si sta appoggiando ancora una
volta al genere del thriller misterioso. “The Watchful Eye” segue
Elena Santos (Mariel Molino), una giovane donna che si fa strada in
un lavoro come baby sitter per una ricca famiglia di Manhattan.
Rapidamente, non solo viene a conoscenza del passato della
famiglia, ma scopre anche i misteri e i secondi fini di coloro che
si trovano all’interno dell’edificio. Andrea Londos ha interpretato
Elena nel pilot, ma è stato successivamente rifuso. Prima : 30
gennaio, 21:00
Freeridge (Netflix)
Foto : KEVIN ESTRADA/NETFLIX
È passato più di un anno
dall’annuncio dello spinoff “On My Block”, ma ora i fan possono
tornare nel quartiere di Los Angeles di Freeridge. La propaggine è
una commedia di formazione che segue un gruppo di quattro amici
“maledetti”: i fratelli Gloria (Keyla Monterroso Mejia) e Ines
(Bryana Salaz) e i loro amici Demi e (Ciara Riley Wilson) e Cameron
(Tenzing Norgay Trainor). . La serie di otto episodi includerà
cameo di alcuni membri del cast di “On My Block”, ma lo spettacolo
si concentra principalmente su un nuovo gruppo che crea la propria
eredità e una nuova parte della città. Prima: 2 febbraio
Dear Edward (Apple TV+)
Infine, il creatore di
“Friday Night Lights” Jason Katims si riunisce con Tami Taylor.
“Dear Edward” segna la prima volta che lo sceneggiatore/produttore
ha lavorato con Connie Britton dall’amato dramma e arriva al
momento perfetto, dopo la devastante cancellazione del suo “As We
See It”. Il nuovo dramma è basato sul best seller di Ann
Napolitano. Proprio come i programmi passati di Katims ( FNL e
Parenthood, in particolare) è probabile che questo attiri molte
lacrime poiché segue il dodicenne Edward Adler (Colin O’Brien),
l’unico sopravvissuto su un volo. Mentre cerca di ricostruire la
sua vita dopo che la sua famiglia è stata uccisa, trova
collegamenti in luoghi improbabili. Taylor Schilling interpreta la
zia di Edward, Lacey, che lo accoglie, mentre Britton interpreta
DeDe, una donna che fa amicizia con Lacey in un gruppo di supporto
dopo aver perso il marito nell’incidente. Prima: 3 febbraio
Not Dead Yet (ABC)
Photo : ABC
Se “Abbott Elementary” può farlo…!
Gina Rodriguez guida la nuova commedia di mezz’ora
della ABC basata sul libro di Alexandra Potter del 2020,
“Confessions of a Forty-Something F**k Up”. Interpreta Nell
Serrano, una giornalista di successo in passato, che ha
sospeso la sua carriera per aiutare gli affari del suo fidanzato.
Ora è single, al verde ed è tornata a casa a Pasadena, dove tutti i
suoi amici sono sposati con grandi carriere. Colpendo il
ripristino, accetta l’unico lavoro che riesce a trovare: scrivere
necrologi. Prima: 8 febbraio, 20:30
Hello Tomorrow (Apple TV+)
Foto : Peter Kramer
Non è un segreto che
Billy Crudup sia amato; basta guardare “The
Morning Show” e il viscido personaggio che interpreta, che
riesce a rubare completamente ogni scena. È probabile che
faccia lo stesso qui in questa serie di mezz’ora di 10 episodi, sia
interpretato che prodotto da Crudup. Ambientato nel futuro, lo
spettacolo segue un gruppo di venditori ambulanti che vendono
multiproprietà lunari. Jack di Crudup è una star in ufficio,
che “ispira i suoi colleghi e” rivitalizza i suoi clienti disperati
“. Il cast comprende Haneefah Wood, Alison Pill, Nicholas
Podany, Dewshane Williams, Hank Azaria, Matthew Maher e Jacki
Weaver. Prima: 17 febbraio
The Company You Keep (ABC)
Foto: ABC
Jack Pearson non più! Milo
Ventimiglia è diventato un po’ più grintoso per il suo primo ruolo
dopo “This Is Us” . Nel suo nuovo spettacolo, di cui è anche
produttore esecutivo tramite Divide Pictures, Ventimiglia
interpreta un truffatore di nome Charlie che viene coinvolto in una
storia d’amore con un ufficiale della CIA sotto copertura
(Catherina Haena Kim). Il cast include anche William Fichtner, Tim
Chiou, Freda Foh Shen nei panni di Grace, James Saito e Sarah Wayne
Callies. Prima: 19 febbraio
Found (NBC)
Foto : Matt Miller/NBC
Lo sceneggiatore e produttore
esecutivo Nkechi Okoro Carroll (“All
American”) non potrebbe essere più orgoglioso di avere in onda
questo dramma della NBC, con Shanola Hampton nel ruolo principale.
La serie, al suo interno, è destinata a sensibilizzare sul fatto
che ogni anno negli Stati Uniti vengono segnalate più di 600.000
persone scomparse, metà delle quali sono persone di colore. Nel
dramma, Hampton interpreta la specialista di pubbliche relazioni
Gabi Mosley, “che una volta era lei stessa una di quelle
dimenticate”, e il suo team, che lavora per garantire che le
persone scomparse dimenticate vengano ricordate. Nel cast anche
Brett Dalton, Gabrielle Walsh, Arlen Escarpeta, Karan Oberoi, Kelli
Williams e Mark-Paul Gosselaar. Prima: 19 febbraio, 22:00
White House Plumbers (HBO)
Photo : Phillip V. Caruso / HBO
Un altro anno, un’altra storia del
Watergate. Nel 2022, Starz ha tentato una nuova prospettiva con
“Gaslit“, che
non ha ricevuto alcun amore dalla TV Academy ed è andato e venuto
in un lampo nonostante un cast di prim’ordine. La serie limitata di
cinque episodi di HBO Max vede protagonisti Woody Harrelson e Justin Theroux nei panni di E. Howard
Hunt e G. Gordon Liddy, rispettivamente, due uomini che hanno
accidentalmente distrutto la presidenza di Nixon, nonostante
lavorassero nella sua squadra. La serie è basata in parte sul libro
di Egil “Bud” Krogh e Matthew Krogh “Integrity”. Il cast stellare
include Lena Headey, Judy Greer, Domhnall Gleeson, Toby
Huss, Ike Barinholtz e Kathleen Turner, tra gli altri.
Prima: marzo
Anche se mancano ancora mesi alla
premiere, “Daisy Jones and the Six” è uno degli spettacoli più
discussi del prossimo anno, proprio come l’omonimo libro di Taylor
Jenkins Reid. Riley Keough è la cantante principale di una band
negli anni ’70, un periodo cruciale nel mondo della musica. La
serie documenta l’ascesa alla fama del gruppo ed esplora il motivo
dietro la loro separazione definitiva. Lo spettacolo, prodotto da
Scott Neustadter, Michael H. Weber, Reese Witherspoon e Lauren
Neustadter, è formattato come un documentario di fantasia, con
segmenti di interviste con diversi membri della band. Nel cast
Camila Morrone, Sam Claflin, Suki Waterhouse, Nabiyah Be e Will
Harrison. Prima: 3 marzo
Love and Death (HBO Max)
Foto : HBO Max
Per anni nessuno ha parlato di
Candy Montgomery, la donna che ha ucciso la sua vicina Betty Gore,
dopo aver avuto una relazione con il marito di Gore. È stato un
crimine che ha scosso Wylie, in Texas, nel 1980. Trent’anni dopo,
non c’è una vera serie poliziesca al riguardo, ma ben due. L’anno
scorso è uscito “Candy”, con Melanie Lynskey e Jessica
Biel. Nel 2023, David E. Kelley
racconterà di nuovo la storia, questa volta con Elizabeth Olsen nel ruolo principale e
Lily Rabe nel ruolo di Betty Gore. Jesse
Plemons e Patrick Fugit interpretano
rispettivamente Allan Gore e Pat Montgomery. Sarà interessante
vedere se questo farà più scalpore della presa di Hulu. Prima:
aprile
Mrs. Davis (Peacock)
Foto : Sophie Kohler/Peacock
Quando due titani televisivi come
Damon Lindelof e Tara Hernandez si uniscono per
creare un nuovo spettacolo, è probabile che faccia una lista molto
attesa. Il creatore di “Lost” e “Watchmen”
sta collaborando con lo scrittore di “The
Big Bang Theory” per questo dramma di otto episodi, che
racconta la “storia assurda ed epica di un’eroina non
convenzionale”. Betty Giplin, che in precedenza ha lavorato con
Lindelof nel film “The Hunt”, guida la serie nei panni di una
suora, Simone, che si scontra con un’onnipotente IA nota come “Mrs.
Davis.» Protagonisti Jake McDorman e Andy McQueen.
La serie debutterà con quattro episodi, seguiti da nuovi episodi
ogni giovedì. Prima: 20 aprile
Tiny Beautiful Things (Hulu)
Che il decennio di
Kathryn Hahn continui. In “Tiny Beautiful Things”, basato sulla
raccolta di Cheryl Strayed, Clare di Hahn è una scrittrice la cui
vita personale e professionale è in difficoltà: il suo matrimonio
sta andando in pezzi, sua figlia la sta allontanando e la sua
carriera di scrittrice è inesistente. Anche se pensa che non abbia
senso tenere una rubrica di consigli quando non riesce a rimettere
insieme la propria vita, trova qualcosa dentro di sé mentre prende
il posto di Dear Sugar. La serie è interpretata anche da
Sarah Pidgeon, Quentin Plair, Tanzyn Crawford, Owen
Painter, Merritt Wever, Elizabeth Hinkler e Michaela Watkins. Liz
Tigelaar (“Little Fires Everywhere”) è la showrunner.
Paramount + sta spolverando tutti i
suoi titolo noti per incontrare un successo facile, La serie
musicale di 10 episodi è ambientata nel 1954, quattro anni prima
degli eventi del film “Grease“.
La scuola non era ancora governata dai T-Birds; invece, quattro
donne emarginate indipendenti si unirono per cambiare Rydell High.
Sebbene la storia sia ambientata quasi 70 anni fa, i temi saranno
rilevanti per il pubblico di oggi. Il prequel è interpretato da
Tricia Fukuhara, Marisa Davila, Cheyenne Wells e Ari
Notartomaso.
Fatal Attraction (Paramount+)
Foto : Monty Brinton/Paramount+
Sebbene “Attrazione fatale” possa essere una
storia familiare grazie al film di Glenn Close del 1987,
l’adattamento televisivo capovolge la situazione. La
rivisitazione del thriller erotico guarda al matrimonio e
all’infedeltà mentre esamina la salute mentale e i disturbi della
personalità.Joshua
Jackson interpreta Dan Gallagher, che ha una relazione
con Alex Forrest interpretata da Lizzy Caplan. La moglie di Dan, Beth, è
interpretata da Amanda Peet e Alyssa Jirrels
interpreta sua figlia, Ellen Gallagher. Mentre il film si concentra
su Dan come l’eroe e Alex come il cattivo, la serie approfondirà i
retroscena e le motivazioni di ogni personaggio, pur onorando
l’originale. Prima: Primavera
Justified: City Primeval (FX)
Foto: Chuck Hodes/FX
Riprenderà esattamente 15 anni dopo che il
vice maresciallo degli Stati Uniti Raylan Givens interpretato da
Timothy Olyphant ha lasciato il Kentucky, la
nuova serie è ispirata al libro di Elmore Leonard “City Primeval:
High Noon in Detroit”. Quando inizia, Givens lavora a Miami ed è
padre part-time di una quindicenne (interpretata dalla vera figlia
di Olyphant, Vivian). Tutto cambia quando viene mandato a Detroit e
incontra un sociopatico, “The Oklahoma Wildman”, e il suo avvocato,
Carolyn Wilder, che “si ritrova intrappolata tra poliziotto e
criminale”. Prima: Estate