Da sabato 27 marzo a
domenica 11 aprile Sky Cinema Collection (canale 303 di
Sky) cambia nome e diventa Sky Cinema – Harry
Potter. Per la prima volta su Sky Cinema, un canale
interamente dedicato alle avventure del mago nato dalla penna di
J.K. Rowling e interpretato sul grande
schermo da Daniel Radcliffe, con Emma Watson nei panni di Hermione Granger,
Rupert Grint in quelli di Ron Weasley e Alan Rickman, l’ambiguo
Severus Piton. Tutti gli otto film della saga,
campione di incassi nella storia del cinema, sono disponibili anche
on demand su Sky ein streaming su
NOW. Inoltre, per i clienti Sky Q satellite i film sono
disponibili on demand anche in 4K HDR.
Tutto ha inizio nel 2001 quando
esce al cinema HARRY POTTER E LA PIETRA
FILOSOFALE, diretto da Chris Columbus.
Nel giorno del suo undicesimo compleanno, Harry Potter scopre nel
di essere il figlio orfano di due maghi e di possedere poteri
magici propri. Alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts,
impara lo sport del Quidditch e gioca un’emozionante partita a
scacchi “dal vivo” mentre si trova ad affrontare un Mago Oscuro
deciso a distruggerlo.
Un anno dopo ecco HARRY
POTTER E LA CAMERA DEI SEGRETI di Chris
Columbus. Le macchine volano, gli alberi reagiscono
e un misterioso elfo domestico arriva a mettere in guardia Harry
all’inizio del suo secondo anno scolastico ad Hogwarts. Avventura e
pericolo sono dietro l’angolo quando una scritta insanguinata su un
muro annuncia che “La Camera dei Segreti” è stata aperta. Per
salvare Hogwarts serviranno tutti i poteri magici e il coraggio di
Harry, Ron ed Hermione.
Nel 2004 Alfonso
Cuaròn firma la regia di HARRY POTTER E IL
PRIGIONIERO DI AZKABAN. Nel loro terzo anno ad Hogwarts
Harry, Ron ed Hermione incontrano il prigioniero fuggitivo Sirius
Black ed imparano la delicata arte di avvicinare un Ippogrifo,
mezzo cavallo e mezzo aquila, a respingere i Mollicci multiformi e
a padroneggiare l’arte della divinazione. Harry deve anche
affrontare i Dissennatori che succhiano l’anima, scontrarsi con un
pericoloso lupo mannaro e scoprire la verità su Sirius e la sua
relazione con Harry ed i suoi genitori.
La regia del quarto capitolo della
saga, HARRY POTTER E IL CALICE DI FUOCO, viene
affidata a Mike Newell. Harry Potter entra
misteriosamente nel Torneo Tremaghi, un’estenuante battaglia tra
tre scuole di maghi dove deve misurarsi con un drago, demoni
acquatici e un labirinto incantato, solo per ritrovarsi nella morsa
crudele di Lord Voldemort. Tutto cambia, mentre Harry, Ron ed
Hermione abbandonano definitivamente l’età dell’innocenza e si
trovano ad affrontare sfide che vanno oltre la loro
immaginazione.
Il quinto film, HARRY
POTTER E L’ORDINE DELLA FENICE segna l’ingresso alla regia
di David Yates (che dirigerà tutti i successivi
film). Inizia la ribellione. Lord Voldemort è tornato, ma
il Ministero della Magia cerca di tenere sotto controllo la verità,
nominando a Hogwarts un nuovo professore di Difesa contro le Arti
Oscure, assetato di potere. Ron e Hermione convincono Harry ad
addestrare segretamente gli studenti per la guerra magica che li
attende. Si prepara una terrificante resa dei conti tra il bene e
il male.
È il 2009 quando esce al cinema
HARRY POTTER E IL PRINCIPE
MEZZOSANGUE. Con Lord Voldemort che stringe la sua
presa sia sul mondo dei babbani che su quello dei maghi. Albus
Silente è intento a preparare Harry per la battaglia che si
avvicina rapidamente. Anche se la resa dei conti si avvicina, il
romanticismo sboccia per Harry, Ron, Hermione e i loro compagni di
classe. L’amore è nell’aria, ma il pericolo è in arrivo e Hogwarts
potrebbe non essere più la stessa.
Nel 2010 e 2011 si susseguono in
sala i capitoli finali. In HARRY POTTER E I DONI DELLA
MORTE-PARTE I Harry, Ron ed Hermione sono determinati a
rintracciare e distruggere il segreto del potere di Voldemort, gli
Horcrux. Da soli e in fuga, i tre devono fare affidamento l’uno
sull’altro più che mai, ma le Forze Oscure minacciano di farli a
pezzi.
HARRY POTTER E I DONI DELLA
MORTE- PARTE II. Nell’epico finale la battaglia tra le
forze del bene del male del Mondo dei Maghi si trasforma in una
guerra totale. La posta in gioco non è mai stata così alta e
nessuno è al sicuro. Ma è Harry che può essere chiamato a fare
l’ultimo sacrificio mentre si avvicina alla resa dei conti con Lord
Voldemort. Tutto finisce qui.
“Benvenuti all’inferno, ossia a
Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli
Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori
supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi
all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico
del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui
Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2,
Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita
di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla
remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova
grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di
guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search
and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del
governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei
sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa
falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un
compagno di squadra o della stessa Waller).”
The Falcon and The Winter Soldier è la serie di
prossima uscita nel quale
Anthony Mackie e Sebastian Stan riprenderanno i loro
ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter
Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.
Vi ricordiamo che nel cast di
The Falcon and The Winter Soldier è previsto
anche il ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico,
ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e
Civil War e Daniel Bruhl, nei panni del Barone Zemo. Per
quanto concerne la serie di
The Falcon and The Winter Soldier, il lancio è fissato
in autunno 2020 e Kari Skogland (The
Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The
Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings,
The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i
sei episodi.
Probabile, visti gli esiti di
Avengers:
Endgame, che lo show si concentrerà sulla
dinamica del rapporto tra le due figure più vicine a Captain
America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per
garantire la sicurezza mondiale.
ATTENZIONE, L’ARTICOLO
CONTIENE SPOILER SU THE FALCON AND THE WINTER SOLDIER
Alla fine del primo
episodio di The Falcon and the Winter Soldier abbiamo scoperto che
il Governo degli Stati Uniti aveva affidato lo scudo di Steve
Rogers a un nuovo soldato, un nuovo Captain America. La notizia
sconvolge sia Bucky che Sam, i due migliori amici dell’originale
Cap si trovano a fare i conti con un nuovo personaggio che, suo
malgrado, viene reso depositario dell’eredità di Steve Rogers.
Chi è John Walker
Scopriamo nel secondo
episodio della serie che si tratta di John Walker, soldato
pluridecorato che sembra incarnare tutti gli ideali del difensore
del sogno americano. Ma chi è John Walker? Nei fumetti, John F.
Walker è un giovane soldato che, non riuscendo a farsi valere sul
campo, a causa della mancanza di guerre, decide di partecipare al
progetto Power Broker, dove viene potenziato, cosa che lo rende più
forte e resistente.
Prima avversario poi
successore
Viene poi arruolato da Ethan Trump
che gli dà un costume rosso, bianco e blu e un nome in codice,
Super Patriota, identità con la quale Walker comincerà una campagna
di diffamazione ai danni di Captain America, dicendo che ormai lui
era troppo vecchio. Questo tipo di campagna diffamatoria prendeva
forma di farse in cui degli uomini complici fingevano di aggredire
Walker che puntualmente li metteva KO.
Queste messe in scena
andarono avanti fino a quando John non ebbe la sua occasione.
Quando un terrorista voleva far saltare il monumento a
Washington D.C. con una bomba nucleare, Walker lo fermò, mettendosi
in luce su tutti i quotidiani nazionali. Ciò lo portò
all’attenzione della Commissione per le attività superumane, che in
quei giorni stava cercando un nuovo candidato per il ruolo di
Capitan America, ruolo rimasto vacante quando Steve Rogers si
rifiutò di operare come agente del governo e sottostare alle loro
regole. Walker accettò con entusiasmo e, dopo un intenso
addestramento in cui gli insegnarono a combattere e, soprattutto,
ad usare lo scudo come il suo predecessore, divenne ufficialmente
il nuovo Capitan America, accompagnato in missione dal suo amico
Lemar Hoskins, prima come Bucky, poi
come Battlestar.
In The Falcon and the Winter Soldier, vediamo John e Lemar
combattere fianco a fianco con i nomi di Captain America e
Battlestar. L’indole di John, per i Marvel Studios, è molto più docile e positiva.
Anche se Sam e soprattutto Bucky lo vedono come un usurpatore di un
simbolo e dello scudo del loro amico Steve, lui cerca di fare la
cosa giusta, provando ad omaggiare la memoria dell’originale
Captain America.
Il 2019 è stato un anno a dir poco
incredibile per il MCU, con l’uscita di Captain
Marvel, Avengers:
Endgame e Spider-Man:
Far From Home. Dopo la conclusione della Saga
dell’Infinito, la serie WandaVision ha ufficialmente dato il via, lo scorso
gennaio, alla Fase Quattro, dopo che nel 2020 non è stato
distribuito nessun film dei Marvel Studios a causa della pandemia di
Covid-19 e della chiusura delle sale. In attesa dell’arrivo di
Black Widow il prossimo 9 luglio (nella
speranza che i cinema abbiano finalmente riaperto), ScreenRant
ha raccolto i 10 migliori momenti dell’intera timeline del MCU.
Nick Fury incontra Captain Marvel
Nel film da solista di
Captain
Marvel uscito all’inizio del 2019 viene rivelato che Carol
Danverse e Nick Fury si conoscono in realtà da un bel po’ di tempo.
Nel film, i due si incontrano per la prima volta sulla Terra,
quando Carol è impegnata a guidare la lotta dei Kree contro gli
Skrull, finendo casualmente in un vecchio Blockbuster mentre dà la
caccia a uno di loro.
Alla fine i due si
uniscono, si rivoltano contro i Kree e si assicurano che gli Skrull
sopravvissuti vivano in pace, lontano da qualsiasi minaccia. Questo
è il momento in cui viene rivelato che Fury ha nascosto Captain Marvel lontana dal resto del mondo
fino a quando non sarebbe stato necessario un suo
intervento…
“Io sono Iron Man”
Iron
Man è stato il film che ha dato il via al MCU, con il ritratto di Tony Stark
ad opera di Robert Downey Jr. che sembra essere uscito direttamente
dalle pagine dei fumetti. E anche se battere Obadiah Stane, aka
Iron Monger, è stato un evento abbastanza cruciale, ciò che è
ancora più grande è quanto accade alla fine del blockbuster.
Per la prima volta in un film di
supereroi, Stark annuncia al mondo intero di essere Iron Man, una
sorta di invito ai suoi nemici che negli anni a venire cercheranno
di rovinare sia lui che il suo impero tecnologico. Se Start avesse
tenuto segreta la sua identità di supereroe, probabilmente i
Vendicatori avrebbero potuto affrontare diversamente le cose. Dal
momento che la sua identità è diventata di dominio pubblico, è
stata praticamente servita su un piatto d’argento ai suoi nemici
l’occasione perfetta per abbatterlo.
Il primo incontro tra i Vendicatori
Sapevamo che un film
dedicato ai Vendicatori era nei piani fin dall’uscita de
L’incredibile Hulk nel 2008, quando Nick Fury informa Tony Stark
che è diventato ufficialmente parte di un mondo più grande di lui.
Pertanto, quando The Avengers è uscito nel 2012, è stato un film da
sempre destinato a cambiare le carte in tavola.
È il film in cui vediamo Iron Man,
Capitan America e Thor incontrarsi per la prima volta, con il
pubblico che in precedenza ha avuto la possibilità di conoscere i
vari personaggi soltanto attraverso i rispettivi standalone. Le
cose iniziano male per il trio, dal momento che nessuno si fida
dell’altro, ma alla fine riescono a mettere da parte le loro
divergenze e a lavorare insieme per salvaguardare la Terra.
La vittoria dei Vendicatori
La prima volta che i
Vendicatori si incontrano è sicuramente un grande momento
all’interno dell’intero MCU, ma ciò che probabilmente è
ancora più grande è la prima volta che, tutti insieme, riescono a
vincere. Questo accade sempre in
The Avengers, quando New York City si trova sotto
l’attacco della flotta Chitauri guidata dal Dio dell’Inganno Loki
per ordine di Thanos.
È l’inizio di qualcosa di speciale,
poiché ogni membro della squadra gioca un ruolo chiave nel
mantenere la città e la sua popolazione al sicuro dagli attacchi
nemici. Alla fine spetta a Iron Man salvare la situazione, con Tony
Stark che fa volare una bomba nucleare nella base dei Chitauri,
sacrificando quasi se stesso. Gli eroi vanno poi a cena tutti
insieme ed è chiaro da questo momento che agiranno sempre in quel
modo: uniti!
Steve scopre che Bucky è vivo
Steve Rogers pensava di
aver visto Bucky Barnes per l’ultima volta quando quest’ultimo è
caduto da un treno merci durante
Captain America: Il primo vendicatore. In realtà,
Bucky viene catturato, diventa una cavia dell’Hydra e viene
trasformato nel Soldato D’Inverno, che diventa il cattivo
principale del sequel
Captain America: The Winter Soldier.
Cap combatte disperatamente il suo
ex amico, cercando di fargli recuperare i suoi vecchi ricordi e
convincerlo ad abbandonare la sua missione, ossia eliminare tutte
le minacce nemiche. Questo è il film in cui per la prima volta
capiamo davvero quanto sia vitale il loro rapporto, non solo in
relazione all’uno con l’altro, ma anche agli altri personaggi del
MCU.
Civil War
La lealtà di Steve nei
confronti di Bucky e la determinazione a riportare il suo amico
sulla via della rettitudine, alla fine, portano al conflitto visto
in Captain
America: Civil War del 2016. E la stessa Guerra Civile è
un momento vitale, perché è qui che i Vendicatori si sciolgono e
iniziano a operare separatamente, e non insieme.
La cosa più devastante del film è
il modo in cui Capitan America e Iron Man combattono a capo di
fazioni opposte, rifiutandosi di mettere il bene del mondo al primo
posto e andando invece in guerra per ragioni individualistiche. Ciò
significa che i Vendicatori diventano più deboli, mentre Thanos
acquisisce un netto vantaggio quando attaccherà la Terra sulla scia
del suo desiderio di raccogliere tutte e sei le Gemme
dell’Infinito. Se fossero rimasti insieme, avrebbero potuto vincere
la prima volta.
Lo Snap
Lo Snap è stato, senza
dubbio, il momento più importante nella storia del MCU prima dell’uscita di
Avengers:
Endgame. Era la prima volta che vedevamo i nostri Eroi
perdere, con metà dell’intero universo perire sotto il temibile
Thanos.
È un evento davvero rivoluzionario
per due motivi. Il primo: vede svanire eroi particolarmente
apprezzati come Spider-Man, Star Lord, Black Panther, Doctor Strange e Bucky Barnes. Il secondo:
rende il mondo un gigantesco caos per cinque lunghi anni, con
l’umanità incapace di venire a patti con il barbaro atto di
crudeltà del Titano Pazzo.
Questo non vuol dire che sia un
film completamente inutile, dal momento che contiene l’enorme scena
di Hank Pym che si avventura nel Regno Quantico per salvare sua
moglie e Scott che fa lo stesso alla fine del film. Questo apre la
strada al viaggio nel tempo che, anche in un franchise contorto
come il MCU, è comunque qualcosa di molto
speciale.
Il viaggio nel tempo
Avengers:
Endgame è un film che dura poco più di tre ore e, proprio
perché è così lungo, contiene molti momenti importanti.
Probabilmente, il secondo momento più grande dell’intero film
arriva quando Tony Stark scopre un modo per far funzionare il
viaggio nel tempo. In precedenza, Stark si era rifiutato persino di
prendere in considerazione l’idea che il tempo li avrebbe aiutati a
riportare in vita le vittime di Thanos.
Era stato abbastanza chiaro su
questo quando Captain America, Ant-Man e Vedova Nera si sono recati
tutti nella sua accogliente baracca per cercare di convincerlo.
Tuttavia, la curiosità di Stark ha la meglio sulle sue convinzione
e la sua scoperta crea un percorso per i Vendicatori attraverso il
quale evitare e correggere il torto subito cinque anni prima.
La fine di un’era
Il sacrificio di Iron Man
alla fine di Avengers:
Endgame è un momento importante per la serie. Non solo
perché trasforma Thanos in polvere con un clic delle dita, ma
significa anche la fine di un’era. La morte di Tony Stark significa
che il suo tempo nel MCU è ormai finito, mentre il
futuro coinvolgimento di Bruce Banner, in seguito alla ferita che
subisce quando riporta indietro i morti, resta alquanto
indefinito.
Captain America viaggia indietro
nel tempo per vivere la sua vita con Peggy Carter, quindi anche lui
è fuori dai giochi. Thor è l’unico membro dei “tre grandi” ancora
in azione, ma anche lui senza dubbio cambierà, soprattutto dopo
essersi unito alle avventure dei Guardiani della Galassia.
Sono stati annunciati tutti i
nominati ai Premi David di Donatello 2021, la 66°
edizione degli Oscar del cinema italiano, che verranno assegnati il
prossimo 11 maggio, durante una diretta su RaiUno condotta da
Carlo Conti.
Favolacce
prodotto da Agostino SACCÀ e Giuseppe SACCÀ per PEPITO PRODUZIONI
con RAI CINEMA, con AMKA FILMS PRODUCTION, con VISION DISTRIBUTION,
con QMI
per la regia di Fabio e Damiano D’INNOCENZO
Hammamet prodotto
da Agostino SACCÀ, Maria Grazia SACCÀ, con RAI CINEMA, in
associazione con MINERVA PICTURES GROUP ed EVOLUTION PEOPLE
per la regia di Gianni AMELIO
Le sorelle
Macaluso prodotto da ROSAMONT, MINIMUM FAX MEDIA, RAI
CINEMA
per la regia di Emma DANTE
Miss
Marx prodotto da Marta DONZELLI e Gregorio PAONESSA per VIVO
FILM con RAI CINEMA, Joseph ROUSCHOP e Valérie BOURNONVILLE per
TARANTULA BELGIQUE
per la regia di Susanna NICCHIARELLI
Volevo
nascondermi prodotto da Carlo DEGLI ESPOSTI, Nicola SERRA, con
RAI CINEMA
per la regia di Giorgio DIRITTI
Lontano lontano Marco PETTENELLO, Gianni DI GREGORIO
MIGLIOR PRODUTTORE
Favolacce prodotto da Agostino SACCÀ e Giuseppe SACCÀ per
PEPITO PRODUZIONI con RAI CINEMA, con AMKA FILMS PRODUCTION, con
VISION DISTRIBUTION, con QMI
I predatori Domenico PROCACCI e Laura PAOLUCCI per FANDANGO con
RAI CINEMA
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Matteo ROVERE
Miss Marx Marta DONZELLI e Gregorio PAONESSA per VIVO FILM con
RAI CINEMA, Joseph ROUSCHOP e Valérie BOURNONVILLE per TARANTULA
BELGIQUE
Volevo nascondermi Carlo DEGLI ESPOSTI, Nicola SERRA, con RAI
CINEMA
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
18 regali Vittoria PUCCINI
Figli Paola CORTELLESI
Gli anni più belli Micaela RAMAZZOTTI
La vita davanti a sé Sophia LOREN
Lacci Alba ROHRWACHER
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Cosa sarà Kim ROSSI STUART
Figli Valerio MASTANDREA
Hammamet Pierfrancesco FAVINO
Lei mi parla ancora Renato POZZETTO
Volevo nascondermi Elio GERMANO
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
18 regali Benedetta PORCAROLI
Favolacce Barbara CHICHIARELLI
Hammamet Claudia GERINI
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Matilda DE
ANGELIS
Magari Alba ROHRWACHER
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Favolacce Gabriel MONTESI
Favolacce Lino MUSELLA
Hammamet Giuseppe CEDERNA
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Fabrizio
BENTIVOGLIO
Lacci Silvio ORLANDO
MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA*
Favolacce Paolo CARNERA
Hammamet Luan AMELIO UJKAJ
Le sorelle Macaluso Gherardo GOSSI
Miss Marx Crystel FOURNIER
Padrenostro Michele D’ATTANASIO
Volevo nascondermi Matteo COCCO
MIGLIORE COMPOSITORE*
Hammamet Nicola PIOVANI
I predatori Niccolò CONTESSA
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Michele BRAGA
Miss Marx GATTO CILIEGIA CONTRO IL GRANDE FREDDO, DOWNTOWN
BOYS
Non odiare PIVIO & Aldo DE SCALZI
Volevo nascondermi Marco BISCARINI, Daniele FURLATI
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
Gli anni più belli Titolo: GLI ANNI PIÙ BELLI
Musica, testi e interpretazione di: Claudio BAGLIONI
La vita davanti a sé Titolo: IO SÌ (SEEN)
Musica di: Diane WARREN
Testi di: Diane WARREN, Laura PAUSINI, Niccolò AGLIARDI
Interpretata da: Laura PAUSINI
Non odiare Titolo: MILES AWAY
Musica di: PIVIO & ALDO DE SCALZI
Testi di: Ginevra NERVI
Interpretata da: GINEVRA
Tolo Tolo Titolo: IMMIGRATO
Musica e testi di: Luca MEDICI, Antonio IAMMARINO
Interpretata da: Luca MEDICI
Volevo nascondermi Titolo: INVISIBLE
Musica e testi di: Marco BISCARINI
Interpretata da: LA TARMA
MIGLIORE SCENOGRAFIA
Favolacce Emita FRIGATO, Paola PERARO, Paolo BONFINI – Erika
AVERSA
Hammamet Giancarlo BASILI – Andrea CASTORINA
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Tonino ZERA – Maria
Grazia SCHIRRIPA
Miss Marx Alessandro VANNUCCI, Igor GABRIEL – Fiorella
CICOLINI
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Nicoletta
TARANTA
Le sorelle Macaluso Vanessa SANNINO
Miss Marx Massimo CANTINI PARRINI
Volevo nascondermi Ursula PATZAK
MIGLIOR TRUCCATORE
Hammamet Luigi CIMINELLI – Andrea LEANZA, Federica CASTELLI
(prostetico o special make-up)
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Luigi ROCCHETTI
Le sorelle Macaluso Valentina IANNUCCILLI
Miss Marx Diego PRESTOPINO
Volevo nascondermi Giuseppe DESIATO – Lorenzo TAMBURINI
(prostetico o special make-up)
MIGLIOR ACCONCIATORE
Favolacce Daniele FIORI
Hammamet Massimiliano DURANTI
Le sorelle Macaluso Aldina GOVERNATORI
Miss Marx Domingo SANTORO
Volevo nascondermi Aldo SIGNORETTI
MIGLIORE MONTATORE
Favolacce Esmeralda CALABRIA
Figli Giogiò FRANCHINI
Hammamet Simona PAGGI
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Gianni VEZZOSI
Volevo nascondermi Paolo COTTIGNOLA, Giorgio DIRITTI
MIGLIOR SUONO
Favolacce Presa diretta: Marc THILL
Microfonista: Edgar IACOLENNA
Montaggio: Fabio PAGOTTO
Creazione suoni: Simone CHIOSSI
Mix: Maxence CIEKAWY
Hammamet Presa diretta: Emanuele CICCONI
Microfonista: Andrea COLAIACOMO
Montaggio: Domenico GRANATA
Creazione suoni: Alessandro GIACCO
Mix: Alberto BERNARDI
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Presa diretta:
Claudio BAGNI
Microfonista: Luigi MELCHIONDA
Montaggio e Creazione suoni: Mirko PERRI
Mix: Paolo SEGAT
Miss Marx Presa diretta: Adriano DI LORENZO
Microfonista: Pierpaolo MERAFINO
Montaggio: Marc BASTIEN
Creazione suoni: Pierre GRECO
Mix: Franco PISCOPO
Volevo nascondermi Presa diretta: Carlo MISSIDENTI
Microfonista: Filippo TOSO
Montaggio: Luca LEPROTTI
Creazione suoni: Marco BISCARINI
Mix: Francesco TUMMINELLO
MIGLIORI EFFETTI VISIVI
Hammamet Luca SAVIOTTI
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Stefano LEONI,
Elisabetta ROCCA
Miss Marx Massimiliano BATTISTA
The Book of Vision Lorenzo CECCOTTI, Renaud QUILICHINI
Il premio al miglior cortometraggio viene assegnato da una
giuria composta da Giada Calabria, Francesca Calvelli, Leonardo
Diberti, Paolo Fondato, Elisabetta Lodoli, Enrico Magrelli,
Lamberto Mancini, Mario Mazzetti, Paolo Mereghetti e presieduta da
Andrea Piersanti.
Il miglior cortometraggio Premio David di Donatello 2021 è: ANNE
di Domenico CROCE e Stefano MALCHIODI
***
Il Premio David Giovani viene assegnato da una giuria nazionale
di studenti degli ultimi due anni di corso delle scuole secondarie
di II grado.
DAVID GIOVANI
18 regali di Francesco AMATO
Favolacce di Fabio e Damiano D’INNOCENZO
Gli anni più belli di Gabriele MUCCINO
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose di Sydney
SIBILIA
Nella
Snyder Cut di Justice
League abbiamo visto che Yalan Gur, uno dei membri del
Corpo delle Lanterne Verdi, è stato sconfitto dall’esercito di
Darkseid migliaia di anni fa. Inoltre, abbiamo anche visto Kilowog
morto ai piedi del “malvagio” Superman. Sfortunatamente, nel taglio
di Zack Snyder non c’è traccia di una
Lanterna umana, anche se il regista ha rivelato che in origine
avrebbe voluto inserire nel film John Stewart.
Di recente, Snyder ha spiegato di
aver girato le scene con il personaggio durante la primissima
produzione di Justice
League(prima che il regista abbandonasse il
progetto) che sperava di di poterle includere nella sua versione
del film distribuito da HBO Max. Tuttavia, la Warner Bros. gli ha
chiesto esplicitamente di non farlo a causa dei loro piani su John
Stewart, che alla fine è stato sostituito da Martian Manhunter.
Adesso,
FandomWire (via
CBM) afferma di aver appreso chi ha interpretato la Lanterna
Verde in quelle scene originali. Il sito rivela che
Trevante Rhodes era stato scelto per il ruolo di
John Stewart: in effetti, già nel 2017 erano saltate fuori delle
indiscrezioni secondo cui l’attore era stato scelto per la parte,
voci che sono state più e più volte smentite dallo stesso attore.
Ebbene, pare che quelle voci fossero vere, anche se la validità di
quanto riportato dalla fonte probabilmente non verrà mai
confermata.
Trevante Rhodes è
meglio conosciuto per essere apparso in Moonlight
di Barry Jenkins e in The
Predator di Shane Black. Senza dubbio sarebbe stato un
grande John Stewart e sarebbe stato divertente vedere l’incontro
tra il suo personaggio e Batman nella Snyder
Cut di Justice
League.
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e
NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
Ian McKellen ha ammesso di essere ancora oggi
stupito dall’essere riuscito ad ottenere il ruolo di Gandalf nelle
trilogie cinematografiche de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit. Quando venne per il ruolo alla fine
degli anni ’90, McKellen era già una star a livello internazionale,
conosciuta soprattutto per essere una vera e propria leggenda del
teatro britannico.
Prima di interpretare Gandalf, era
stato scelto un altro iconico ruolo, ossia quello di Magneto nella
trilogia originale di X-Men ad opera dell’ormai ex 20th Century Fox.
Tuttavia, il ruolo che lo ha reso una vera e propria star
conosciuta in tutto il mondo è sicuramente quello dello Stregone di
Arda, che gli ha permesso di conquistare anche una candidatura
all’Oscar come miglior attore non protagonista.
McKellen ha interpretato Gandalf sei
volte, apparendo in tutti e tre i capitoli della trilogia de
Il Signore degli Anelli e in tutti e tre i capitoli
della trilogia prequel de
Lo Hobbit. Tuttavia, a distanza di 20 vent’anni
dall’uscita del primo film della saga,
La compagnia dell’anello, pare che McKellen non riesca
ancora a spiegarsi come abbia fatto ad ottenere il ruolo.
Parlando con
GQ, Ian McKellen ha affrontato la questione e,
sulla scia di quell’ormai celebre autoironia tipicamente inglese
che lo contraddistingue, ha spiegato che forse è riuscito ad
ottenere la parte soltanto perché gli attori scelti prima di lui
non erano disposti a trasorrere tutti quegli anni in Nuova
Zelanda.
“Non so ancora come Gandalf
abbia incrociato il mio cammino”, ha dichiarato McKellen.
“Forse perché alcuni degli attori a cui sarebbe stato offerto
il ruolo prima di me erano piuttosto scoraggiati dall’idea di dover
vivere in Nuova Zelanda per un anno. ‘Dove diavolo si trova quel
posto?’. Beh, schiocchi loro.”
Gandalf prima di Ian McKellen: Connery o Lee?
Ricordiamo che prima di
Ian McKellen, la produzione aveva pensato al compianto
Sean Connery, che ha più volte dichiarato di
aver rifiutato il ruolo perché non aveva capito la sceneggiatura.
Anche il compianto Christopher Lee, che ha poi ottenuto la parte
di Saruman, ha ammesso in passato che, in realtà, avrebbe voluto
interpretare Gandalf.
La serie Marvel Studios
The Falcon and The Winter Soldier vede
protagonisti Sam Wilson/Falcon e Bucky Barnes/The Winter Soldier
(Il Soldato d’Inverno). La coppia, che si è riunita nei momenti
finali di Avengers: Endgame, si allea in un’avventura globale
che mette alla prova le loro capacità e anche la loro pazienza.
Diretta da Kari Skogland, con Malcolm Spellman come capo
sceneggiatore, la serie composta da 6 episodi vede nel cast anche
Daniel Brühl nei panni di Zemo, Emily VanCamp nei panni di Sharon
Carter e Wyatt Russell in quelli di John Walker.
The Falcon and The Winter Soldierha
debuttato in tutto il mondo su Disney+ lo scorso 19 marzo.
Dopo l’uscita della
Snyder Cut di Justice
League, è emersa online una nuova campagna:
#RestoreTheSnyderVerse. Il taglio di Zack Snyder è finalmente arrivato su HBO Max
(in Italia su Sky e NOW) lo scorso 18 marzo e la reazione da parte
di critica e pubblico è stato complessivamente molto positiva.
In seguito all’uscita della versione
theatrical di Justice
League, le richieste per la release del taglio originale
di Snyder sono diventate sempre più insistenti. Finalmente, a
maggio dello scorso anno, la Snyder
Cut è stata ufficialmente annunciata da Warner Media,
e lo scorso 18 marzo è diventata una realtà a tutti gli effetti. A
giudicare dall’accoglienza positiva riservata al film, i film sono
ansiosi di conoscere di vedere sul grande schermo quelli che erano
i piani originali di Snyder per il suo SnyderVerse e che sono stati poi riversati
nell’epilogo della Snyder
Cut.
Una nuova campagna social, lanciata
attraverso l’hashtag #RestoreTheSnyderVerse, ha
raccolto già un milione di tweet, come riportato da Discussing
Film. La nuova campgna ha preso piede non solo sulla scia
dell’entusiasmo generato dalla Snyder
Cut e della possibilità di vedere un sequel del
cinecomic, ma anche in occasione del quinto anniversario del
precedente film del DCEU direto da Zack Snyder, ossia Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016,
scelta che ha indubbiamente contribuito ad attirare un’affluenza
massiccia.
#RestoreTheSnyderVerse: WB tornerà sui suoi passi?
La campagna
#RestoreTheSnyderVerse è stata supportata anche
dall’attore Ray Fisher, inteprete di Cyborg, anche se già
in passato lo stesso aveva dimostrato supporto nei confronti dello
SnyderVerse. Il CEO di Warner Bros., Ann Sarnoff, ha già dichiarato che non ci sono
piani per un sequel della Snyder
Cut o per altri progetti che vedano coinvolto Snyder,
ma la campagna #RestoreTheSnyderVerse dimostra che
l’entusiasmo dei fan per i piani originali del regista non è mai
svanito. Anzi, semmai è cresciuto in modo significato proprio
grazie alla release della Snyder
Cut.
La vera domanda è: Warner Bros.
tornerà sui suoi passi e cambierà rotta alla luce di questo
rinnovato entusiasmo? Ovviamente, è troppo presto per dire se gli
ultimi sforzi dei fan di Snyder porteranno gli stessi frutti che
hanno poi condotto alla Snyder
Cut. Inoltre, la Warner Bros. ha un’intera lista di nuovi
film DC in fase di uscita e/o sviluppo, e ciò non può certamente
essere ignorato. Non ci resta che attendere eventuali sviluppi.
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e
NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
L’autore Ian
Doescher adatterà tutti e quattro i film degli
Avengers in opere teatrali per conto di
Quirk Books. Le opere saranno raccolte all’interno del volume
“William Shakespeare’s Avengers: The Complete
Works“, che sarà disponibile dal prossimo settembre e che
conterrà dei veri e propri testi teatrali, composti da battute,
indicazioni di scena e versi.
Il volume curato da Doescher, già
autore di “William Shakespeare’s Star
Wars”, conterrà al suo interno anche tantissime
illustrazioni a colori ispirate ai momenti più importanti delle
storie raccontate nei quattro film del MCU dedicati agli Avengers, ossia
The Avengers, Avengers:
Age of Ultron, Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgame. Le illustrazioni, così come la copertina
ufficiale del volume, sono opera di Danny Schlitz.
Quick Books ha confermato che i testi saranno “completamente
fedeli” ai corrispettivi film e che presenteranno tutte le scene, i
personaggi e le battute che i fan hanno amato di più dei quattro
episodi che la Marvel ha dedicato agli Eroi più
potenti della Terra.
Gli Avengers immaginati da William Shakespeare
“E se il franchise
cinematografico più epico di tutti i tempi fosse stato scritto dal
più grande drammaturgo di tutti i tempi? William Shakespeare’s
Avengers: The Complete Works reimmagina tutti e quattro i film come
delle commedie scritte dal Bardo dell’Avon, complete di metrica e
versi, indicazioni di scena e divertenti easter egg”, recita
la descrizione ufficiale del volume. “I fan godranno delle loro
scene, dei loro personaggi e delle loro battute preferite in un
modo completamente nuovo, ma del tutto fedele, attraverso monologhi
e dialoghi recitati da tutti gli eroi, da Captain America a
Groot.”
La
Snyder Cut di Justice
League non rappresenta soltanto la versione del film
come inizialmente concepito da Zack Snyder, ma è anche una totale rivitazione
della mediocre versione theatrical messa realizzata da
Joss Whedon.
Sicuramente, una delle principali
storyline del film, tanto nella versione theatrical quanto nella
Snyder
Cut, è la resurrezione di Superman. Nel taglio di Snyder abbiamo
finalmente visto il tanto agosto costume nero, che il regista ha
sempre inteso come vero simbolo di rinascita e unica
rappresentazione del suo viaggio emotivo.
In una recente intervista con
Screen Rant, i supervisore agli effetti visivi Anders Langlands
e Kevin Smith hanno parlato del processo dietro la realizzazione
del costume nero dell’eroe kryptoniano, rivelando che durante le
riprese
Henry Cavill non indossava un vero e proprio
costume nero: l’abito è stato infatti ricreato totalmente in
digitale, senza ricorrere alla color correction.
“Rendere l’abito nero è stato
relativamente facile con la correzione del colore. Ma rendere la S
color argento invece no, perché stava diventando sempre più
luminosa e riflettente”, ha spiegato Langlands. “Per
alcune riprese abbiamo usato il rotoscopio e abbiamo cambiato il
colore. C’era una scena nel trailer in cui Superman esce dalla nave
con indosso per la prima volta l’abito nero: lì abbiamo
semplicemente cambiato il colore. Per il resto abbiamo ricreato
tutto in digitale, perché alla fine era più facile ottenere il
risultato che volevamo. Ci ha permesso un maggiore controllo e ha
dato al costume un aspetto migliore.”
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e
NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
Sony ha ufficialmente messo in
sviluppo un film basato su Ghost of
Tsushima, che sarà diretto da Chad
Stahelski, regista della saga di
John Wick con
Keanu Reeves. Il celebre videogioco di successo creato da
Sucker Punch Productions per Playstation 4 è uscito a luglio 2020 e
ha venduto, in meno di un anno, oltre 6,5 milioni di copie.
Ghost of
Tsushima racconta la storia di Jin Sakai, un
samurai del XIII secolo proveniente dall’isola di Tsushima, che
combatte contro un esercito di invasori mongoli guidati da Khotun
Khan. Dopo una serie di attacchi iniziali, Jin intraprende una
missione per raccogliere forze e riprendersi la sua casa. Il gioco
è stato molto apprezzato al momento dell’uscita non solo per il suo
gameplay ma anche per l’elegante design visivo.
Ora, come riportato da
Deadline, Sony Pictures e PlayStation Productions hanno messo
in cantiere un adattamento del videogioco che sarà diretto da
Chad Stahelski della saga di
John Wick. Il regista ha figurerà anche in qualità di
produttore grazie alla sua 87Eleven Entertainment e ai suoi partner
Alex Young e Jason Spitz. La Sucher Punch figurerà in qualità di
produttore esecutivo. In merito al progetto, la casa sviluppatrice
di videogiochi statunitense ha dichiarato: “L’idea di trasporre
il nostro gioco in un nuovo mezzo è eccitante. Siamo incuriositi da
questa nuova possibilità.”
Il regista Zack Snyder ha rivelato che inizialmente la
Warner Bros. era contraria alla scena con Batman e Joker ambientata
nel Knightmare, presente nell’epilogo della
Snyder Cut di Justice
League, la versione del cinecomic ad opera del
controverso regista che è stata finalmente distribuita a partire
dallo scorso 18 marzo.
Non è un segreto che la produzione
di Justice
League sia stata una delle più complesse della storia
recente. Dopo la reazione di pubblico e critica a Batman v Superman, la Warner Bros. decise di
intervenire in prima persona nella realizzazione di Justice
League, influenzando il processo creativo di
Snyder, che alla fine, spinto dalla continue pressioni e stravolto
da una lutto familiare, decise di abbandonare il progetto e
lasciarlo nelle mani di Joss Whedon, che venne assunto dalla major per
ultimare il film (realizzando una serie di riprese aggiuntive e
travolgendo gran parte della sceneggiatura originale).
Fin dall’uscita della versione
theatrical di Justice
League, nel 2017, i fan hanno chiesto a gran voce la
realizzazione della versione originale del cinecomic, consapevoli
del fatto che quello arrivato nelle sale di tutto il mondo non era
affatto il film che Snyder aveva concepito. Tra le aggiunte più
importante della Snyder
Cut, non si può non menzionare la presenza del Joker di
Jared Leto apparso in Suicide Squad di David Ayer.
Il rapporto tra Batman e Joker
imprescindibile per la Snyder Cut di Justice League
In una recente intervista con
Yahoo!, Snyder ha rivelato che, inizialmente, WB non voleva che
il suo taglio includesse lo scambio di battute tra Batman e il
Clown Principe del Crimine nella sequenza ambientata nel
Knightmare. Tuttavia, per il regista era importante inserire quel
momento nella sua versione, tant’è che inizialmente sarebbe anche
stato disposto a girare la scena senza la loro autorizzazione.
“La relazione tra Batman e Joker
è davvero importante per entrambi i personaggi”, ha spiegato
il regista. “Se non avessi fatto un altro film DC, sentivo che
sarebbe stato scortese non avere quella scena con loro due.
All’inizio lo studio diceva: ‘Ora come ora non la vogliamo’. Ma io
insistevo: ‘La farò comunque!’. Volevo montare il screen green nel
mio giardino e girarla lì, ma alla fine non è stato
necessario.”
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e
NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
Del romanzo Piccole donne
di Louisa May Alcott esistono ben tre versioni
cinematografiche sonore, la più recente delle quali è uscita al
cinema nel 2019 per la regia di Greta Gerwig. Prima di
questa, però, nel 1994 era stata realizzata un’altra trasposizione
del libro altrettanto interessante. Diretto dalla regista
australiana Gillian Armstrong, nota anche per
titoli come Fuga d’inverno e Oscar e Lucinda, il
film Piccole donne fu particolarmente
importante per quegli anni, dimostrando che anche opere con
protagoniste femminili potevano riscuotere un grande successo e che
il pubblico, contrariamente a come molti produttori lo immaginano,
non è composto da soli uomini.
Per realizzare questo nuovo
adattamento del romanzo, infatti, ci vollero ben 12 anni. Secondo
la sceneggiatrice Robin Swicord, nessuno sembrava
interessato a finanziare un film dove le protagoniste erano
esclusivamente donne. Per molti si trattava infatti di un progetto
senza reali possibilità di incasso, poiché non avrebbe saputo
attrarre anche un pubblico maschile. Fortunatamente, la Columbia
Pictures si dimostrò di altre vedute, accettando di produrre il
film. Realizzato sotto l’ispirazione dei dipinti della seconda metà
dell’Ottocento, Piccole donne trattò per la prima volta
anche temi più attuali come la crescita e l’emancipazione
femminile.
Al momento della sua uscita in
sala, infine, Piccole donne smentì quanti non credevano
nel suo potenziale. A fronte di un budget di 15 milioni di dollari,
questo arrivò infatti a guadagnarne circa 50 in tutto il mondo,
ottenendo anche tre nomination ai premi Oscar. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori ed alle differenze tra il
libro e il film. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Piccole donne: la trama del
film
Ambientato nel 1961, il film ha per
protagoniste le quattro sorelle Joe,
Meg, Beth e Amy
March. La loro tranquilla vita viene improvvisamente
sconvolta dal richiamo alle armi di loro padre, il quale partendo
le lascia in una situazione economica particolarmente precaria.
Data questa situazione, le quattro ragazze si ritroveranno a dover
crescere più in fretta del previsto, badando a sé stesse e alla
casa. In particolare, Joe, desidera però poter raggiungere un
indipendenza tale che le permetta di coronare il suo sogno di
diventare scrittrice. Nel tentativo di riuscirci, si imbatterà in
storie d’amore turbolente e grandi sconvolgimenti emotivi, sino a
decidere di raccontare la storia della sua famiglia, delle loro
difficoltà e del grande affetto che lega tutti loro.
Piccole donne: il cast del
film
Ad interpretare il personaggio di
Joe March è l’attrice Winona Ryder.
Fu proprio il suo coinvolgimento nel film che permise di ottenere
l’interessamento di alcuni studios di produzione. Tra le più note
interpreti della sua generazione, la Ryder veniva infatti vista
come una buona possibilità di successo per il film. Questa si
dedicò poi molto allo studio del personaggio e per la sua
interpretazione ottenne una nomination al premio Oscar come miglior
attrice protagonista. Accanto a lei, nei ruoli dei suoi
spasimanti Friedrich Bhaer e Laurie Lawrence vi sono gli attori
Gabriel Byrne e
Christian Bale.
Quest’ultimo conobbe qui la sua futura moglie, Sibi Blazic,
all’epoca assistente personale della Ryder.
Ad interpretare le altre sorelle
March, Meg e Beth, vi sono invece le attrici Trini
Alvardo e Claire Danes.
Quest’ultima debuttò sul grande schermo proprio grazie a questo
film, per poi diventare celebre qualche anno dopo come Giulietta in
Romeo + Giulietta di William Shakespeare. Il casting più
complesso fu quello relativo al personaggio di Amy March. Questo
doveva essere infatti interpretato da due attrici, una più giovane
ed una più adulta. Ad ottenere il ruolo della versione di lei da
bambina fu l’attrice Kirsten Dunst,
mentre quella adulta ha il volto di Samantha
Mathis. L’attrice Susan Sarandon
interpreta invece la madre delle quattro sorelle. Un ruolo, questo,
a cui stava per rinunciare a causa dell’incompatibilità con alcuni
impegni famigliari.
Piccole donne: le differenze tra
il libro e il film
Nell’adattare l’amato e celebrato
romanzo, la regista e la sceneggiatrice si impegnarono quanto più
possibile nel rimanere fedeli a quanto in esso narrato. Nel film si
ritrovano tuttavia alcune differenze, attraverso cui si esaltano
determinati aspetti piuttosto di altri. Un primo cambiamento è
quello riguardante le motivazioni che spingono Jo March a
trasferirsi a New York. Nel romanzo, infatti, il personaggio si
reca nella grande città nel tentativo di dar vita ai propri sogni
da scrittrice. A spingerla, infatti, è unicamente tale desiderio.
Nel film, invece, Jo va a New York per porre una certa distanza tra
sé e Laurie, in seguito alla fallita proposta di matrimonio di
questi. Nella città, Jo avrà poi di perseguire i propri sogni.
Allo stesso modo, cambia il modo in
cui Bhaer si propone come marito alla protagonista. Nel film questo
avviene in seguito ad una corsa sotto la pioggia di Jo, la quale
desidera impedire all’uomo di partire. Questi, spinto dall’amore,
le chiederà di sposarlo, ottenendo risposta affermativa. Nel
romanzo, invece, il tutto avviene con più calma e moderazione.
Bhaer viene invitato a soggiornare per alcuni giorni preso la casa
dei March, così che Jo possa avere un’idea di come sarebbe la sua
vita con lui. A differire, infine, è anche il finale. Il film
termina infatti con la proposta di matrimonio di Bhaer e il suo
bacio con Joe. Il romanzo, al contrario, termina con i
festeggiamenti del compleanno di Marmee, evento che riunisce
l’intera famiglia, mostrando quanto questa sia cambiata dall’inizio
del racconto.
Piccole donne: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Piccole donne è infatti
disponibile nei cataloghi di Chili Cinema. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 25 marzo alle ore 21:10
sul canale Paramount Channel.
Oggi, il Gruppo LEGO ha rivelato
tre nuovi set LEGO Star
Wars per i costruttori adulti, ricreando
alcuni dei design più iconici della galassia di Star Wars.
I nuovi set presenteranno
due incredibili aggiunte alla collezione di caschi
LEGO Star
Wars, rivelata per la prima volta lo scorso anno:
un busto ispirato a Darth Vader e uno con le
sembianze del fedele Scout Trooper. Inoltre, il
nuovo straordinario modello in onore dell’imponente
Imperial Probe Droid completa il trio.
Grazie a questi set pensati
per gli adulti e per i costruttori LEGO esperti con la passione per
il mondo di Star
Wars, i fan possono ora rendere omaggio all’Oscuro
Signore dei Sith affrontando queste nuove sfide di costruzione.
LEGO Star Wars Darth Vader Helmet (75304) –
cogli il fascino sinistro dell’icona di Star Wars, nonché
cattivo supremo, con questo modello da 834 pezzi.
Il set offre un’esperienza di costruzione coinvolgente, e l’elmo
finito diventa un impressionante pezzo da esposizione.
LEGO Star Wars Scout Trooper Helmet (75305) –
lo splendido casco da 471 pezzi è stato creato
come omaggio alle capacità di ricognizione e infiltrazione degli
Scout Troopers. Rispolvera la tua speeder bike, e divertiti a
ricreare ogni contorno e dettaglio con i mattoncini LEGO.
LEGO Star Wars Imperial Probe Droid (75306) –
i costruttori adulti possono ricreare le scene di Star Wars: l’impero colpisce ancora sul pianeta di
ghiaccio Hoth costruendo questo caratteristico droide. Il modello
da 683 pezzi è dotato di un’asta trasparente per
“sospendere” il droide sulla costruibile scena innevata.
Jens Kronvold Frederiksen,
Creative Director, LEGO Star Wars, afferma:
“Alcuni dei nostri personaggi preferiti di Star Wars
rappresentano le presenze più profonde e intimidatorie del grande
schermo, nonostante non si possano vedere le loro espressioni
facciali. Nel ricreare i sinistri caschi di Darth Vader e dello
Scout Trooper, era importante catturare i dettagli e le
caratteristiche essenziali che le persone di tutto il mondo
sicuramente riconosceranno, anche quelle che non hanno troppa
familiarità con la galassia di Star Wars. Penso che tutti e tre i
set da esposizione siano estremamente belli e spero che i fan si
divertano a costruirli, e siano entusiasti di esporli una volta
completati”.
Gli appassionati potranno godersi
un po’ di tempo per rilassarsi, mentre affrontano queste complesse
sfide creative, ricreando ogni autentico dettaglio in puro stile
LEGO. Una volta terminata la costruzione, i modelli
potranno essere esposti con una targa su misura che darà
il tocco finale e li renderà il perfetto ornamento da scrivania o
centrotavola per i fan di Star Wars.
Oprah Winfrey
intervista la più giovane poetessa nella storia ad aver recitato un
suo componimento alla cerimonia di inaugurazione del presidente
degli Stati Uniti. In questa stimolante conversazione, nel mese
dedicato della storia delle donne, si parla di come sia riuscita a
trasformare le sfide in punti di forza e delle donne che hanno
saputo ispirarla.
“Amanda Gorman è una giovane
donna che è entrata in un momento della Storia con enorme grazia e
dignità“, ha detto Oprah Winfrey. “Dal primo momento
in cui ci siamo incontrate sono rimasta affascinata dal suo spirito
e non vedevo l’ora di sentirla raccontare tutto ciò che le è
successo negli ultimi mesi.”
Classificatasi prima al National
Youth Poet Laureate, e una delle voci più influenti della sua
generazione, Gorman discute “The Hill We Climb”, la commovente
poesia che ha pronunciato alla storica inaugurazione del
presidente Joseph R. Biden e la vicepresidente Kamala Harris.
In questa straordinaria nuova
intervista, Gorman si unisce a Oprah per una conversazione sincera
che celebra i leggendari eroi letterari che ispirano il suo lavoro
e presenta agli spettatori sua madre e le altre donne importanti
della sua vita che hanno incoraggiato la sua passione per la
poesia.
Gorman rivela anche il processo
creativo dietro la poesia che ha affascinato il mondo intero e l’ha
catapultata nella fama e condivide il racconto del percorso di
formazione che l’ha portata fino a qui. Mentre riflette
sull’impatto del suo lavoro, rivolge lo sguardo al futuro, pieno di
speranze sia personali, che collettive.
The Oprah Conversation: cos’è
The Oprah
Conversation è una serie Apple Original in cui Oprah
conduce discussioni intime con i migliori giornalisti del momento,
leader carismatici e i grandi professionisti di oggi, in esclusiva
su AppleTV+.
Filmate da remoto, le conversazioni guidate da Oprah puntano a dare
nuova prospettiva a una serie di argomenti che danno forma al
nostro mondo, rivelando storie avvincenti di connessione umana.
La serie esplora argomenti
rilevanti e di grande impatto trattati con ospiti provenienti da
tutto il mondo regalandoci anche alcune conversazioni toccanti tra
Oprah e persone simbolo del cambiamento come Emmanuel Acho, ospite
della provocatoria serie web “Conversazioni scomode con un uomo
nero”, in un episodio diviso in due parti; Il professor Ibram X.
Kendi, autore di bestseller di “How to Be an Antiracist”; Bryan
Stevenson, fondatore della Equal Justice Initiative e autore di
bestseller del libro di memorie che ha ispirato l’acclamato film
“Just Mercy”; l’icona della musica mondiale Mariah Carey; l’attore
premio Oscar e attivista umanitario Matthew McConaughey; il leggendario vincitore
del Grammy Award Stevie Wonder; la cantautrice e narratrice per
antonomasia Dolly Parton; e il 44 ° presidente degli Stati Uniti,
Barack Obama.
The Oprah Conversation: dove
vederlo in streaming
The Oprah Conversation è ora
disponibile, insieme a “Oprah Talks COVID-19” e “Oprah’s Book Club”
su AppleTV+.
AppleTV+
ospita i pluripremiati titoli Apple Originals dei narratori più
creativi del momento. AppleTV+
offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità,
lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini
e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi
preferiti. Dopo il suo lancio il 1 ° novembre 2019, Apple TV + è
diventato il primo servizio di streaming completamente originale a
essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più
successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di
qualsiasi altro servizio di streaming. Apple Originals ha ottenuto
86 premi e 329 nomination in poco più di un anno, tra cui Golden
Globe Awards, Critics Choice Awards, Critics Choice Documentary
Awards, Daytime e Primetime Emmy Awards, un NAACP Image Award, un
Peabody Award e altro ancora.
Apple TV + è disponibile sull’app
Apple TV in oltre 100 paesi e regioni, su oltre 1 miliardo di
schermi, inclusi iPhone, iPad, Apple TV, iPod touch, Mac, smart TV
Samsung, LG, Sony e VIZIO selezionate, Amazon Fire TV e Dispositivi
Roku, Chromecast con console Google TV, PlayStation e Xbox e
su tv.apple.com, per € 4,99
al mese con una prova gratuita di sette giorni. Per un periodo di
tempo limitato, i clienti che acquistano un nuovo iPhone, iPad,
Apple TV, Mac o iPod touch possono usufruire gratuitamente di un
anno di Apple TV +. Questa offerta speciale è valida per tre mesi
dopo la prima attivazione del dispositivo idoneo.
In uno storage abbandonato di Los
Angeles viene ritrovata una scatola che porta alla luce una serie
di corrispondenze di un’epoca dimenticata: la scena drag
underground nella New York degli anni ’50. Questo è l’incipit dei
registi Michael Seilgman e Jennifer
Tiexiera che con il docu-film
P.S. Burn This Letter please, dal 26 marzo in
esclusiva su Discovery+, rivelano un mondo nascosto in un periodo
in cui essere gay era un tabù e esibirsi travestiti era una
vocazione potenzialmente pericolosa.
“Pensavamo di farlo per noi
stessi. Non avevamo idea di farlo per la prossima
generazione.” Miss Rita George, una delle protagoniste del
docu -film commenta così il suo modo di vivere negli anni 50.
Grazie a Miss Rita George, Daphne, Josephine, Di Di Laroux e
tutti gli individui che hanno vissuto quel periodo si sono potute
diffondere e conservare le storie LGBTQ con l’obiettivo di educare
e responsabilizzare i giovani LGBTQ, aiutare i
giovani a rischio che sono ancora alla ricerca della propria
identità e tutti coloro che si sforzano ogni giorno di condurre una
vita più integrata. Attraverso filmati in super 8, immagini di
repertorio e interviste alle “female performers” dell’epoca
si raccontano le storie più intime della comunità drag di
quegli anni, una comunità che il governo USA ha cercato di
distruggere e la storia ha cercato di cancellare. P.S. Burn
This Letter please è una commovente storia di amicizia e
perseveranza formata da persone che hanno superato rischi
insormontabili per perseguire le loro passioni. Chi ha conservato
questo archivio privato di lettere? Chi e’ il misterioso
destinatario? La vera identità del misterioso Reno verrà fuori e
sarà per tutti del tutto inaspettata.
Presentato con successo allo scorso
Tribeca Film Festival, P.S. Burn This Letter
please, che secondo Hollywood Reporter “ha
sottolineato gli aspetti più affascinanti della scena drag di New
York” ed ha contribuito ad abbattere certe barriere grazie
alle sfide che sono state combattute in quel periodo, sarà
disponibile su Discovery+ dal 26 marzo.
Il nuovo film del regista
Miguel Arteta ci presenta una coppia di genitori alle prese
con uno “yes day”, giorno in cui dovranno dire di si alle richieste
dei propri figli. Una commedia godibile per genitori e figli, che
unisce risate assicurate a momenti di sentita
riflessione.
Disponibile su Netflix ed ispirato all’omonimo romanzo di Amy
Krouse Rosenthal e illustrato da Tom Lichtenheld,
Yes
Day narra la storia di Allison (Jennifer
Garner) e Carlos Torres (Edgar
Ramirez) genitori di tre figli, Ellie (Everlee
Carganilla), Nando (Julian Lernen) e Katie
(Jenna Ortega). Katie è nella fase di preadolescenza,
vorrebbe avere più autonomia e indipendenza; Nando è un piccolo
genio della chimica, che si cimenta in esperimenti strampalati e un
po’ fuori dalle righe. Soprattutto questi mostrano espressamente il
loro malcontento nei confronti di un clima familiare che ritengono
troppo autoritario e rigido. L’incontro con Mr Deacon, il
consulente scolastico, suggerirà ai genitori di proporre in
famiglia uno “Yes day”, giorno del sì, in cui i genitori dovranno
accondiscendere alle richieste dei figli, stabilendo alcune regole
generali: le loro richieste non possono riguardare il futuro e non
potranno spostarsi oltre i 30 km da casa. Inizia cosi per la famiglia
Torres una giornata all’insegna dell’avventura, del sano svago
familiare che rinnoverà un legame ancora più forte tra i familiari.
Alla regia del film troviamo Miguel Arteta, conosciuto per “Chuck &
Buck” (2000), “The Good Girl” (2002) “Youth in Revolt” (2009) e la
commedia” Una fantastica e incredibile giornata da dimenticare”
(2014).
Yes Day: un “si”
simbolico per rafforzare l’unione familiare
Con “Yes Day” Miguel
Arteta riesce a confezionare un prodotto assolutamente godibile per
una visione familiare. Il regista mette in scena una storia di
pazze avventure, che consta di momenti comici esilaranti, che mette
in primo piano l’importanza dei rapporti familiari, la necessità di
ritagliarsi del tempo per poter evadere dalla monotonia quotidiana,
riscoprendosi come genitori e figli. Una gara a chi mangia più
gelato, un originale car-wash, indossare gli outfit più
stravaganti: sono i piccoli e grandi momenti di gioia condivisa che
vanno ad incorniciare una giornata all’insegna dell’unione
familiare. Un giorno in cui i genitori devono assecondare le
richieste dei figli, ma che aiuterà anche i figli a capire meglio
il difficile compito dell’essere genitore e gli farà constatare
che, a volte, non è poi così male avere delle regole da rispettare.
Colori sgargianti, un cast d’insieme molto affiato e una traccia
musicale che accompagna le peripezie di figli e genitori vanno a
confluire in una commedia brillante, che scalda il cuore di grandi
e piccini.
Yes Day: una giornata ormai
diventata ricorrenza Oltreoceano
Lo Yes
Day è diventato ormai una sorta di ricorrenza
celebrata da molte famiglie americane, che si è diffusa dopo la
pubblicazione del libro di Krouse e Lichtenheld. La stessa Jennifer
Garner ha dichiarato di organizzarlo ogni anno per i propri figli e
che questo ha aiutato a consolidare l’armonia familiare. Il film ci
dimostra infatti come lo “yes day” possa risultare non solo una
parentesi divertente per tutta la famiglia, ma anche, e
soprattutto, un’occasione di confronto e di crescita comune. Yes
Day è un inno alla condivisione, alla riscoperta della dimensione
ludica e del beneficio di trascorrere del tempo tra genitori e
figli. Una boccata di aria fresca in un anno segnato da numerosi
divieti a causa della pandemia, che ci fa riflettere su come
reinventare il tempo passato assieme in famiglia, distogliendo le
menti dalle fatiche quotidiane. Allison è infatti alla ricerca di
un impiego che fatica a trovare ed è molto rigida nei confronti dei
figli, Carlos è totalmente assorbito dal lavoro e di conseguenza
vive lo stare a casa come un momento in cui rilassarsi ed essere
meno ferreo. Lo Yes Day gioverà però sia a genitori che a figli; i
primi si si metteranno in discussione e mostreranno la parte più
scanzonata e gioiosa del loro carattere, taciuta da tempo, mentre i
secondi matureranno una coscienza maggiore e capiranno a non vivere
le regole come restrizioni imposte, quanto più come suggerimenti o
consigli da conservare preziosamente.
Yes Day: momenti
comici dalle risate assicurate
Yes
Day propone una serie di momenti comici assicurati,
come la scena al Gut Buster, dove la famiglia accoglie la sfida di
mangiare una coppa di gelato gigantesca per non doverla pagare a
prezzo pieno. Questa scena ha richiesto ben tre giorni di riprese e
gelati preparati senza latte e pochissimo zucchero, affinchè
nessuno si sentisse male sul set. In aggiunta, la sfida di
“Kablowey” (gioco inventato appositamente per il film) ha richiesto
una settimana di riprese circa e ben 55.000 palloncini pieni di
acqua colorata. Nel corso del film vediamo come la trama di Yes Day
si snoda tra location all’insegna del divertimento, ad esempio un
enorme parco giochi e il festival musicale che rinnoverà la fiducia
tra mamma e figlia, e il focolare domestico, perno dell’unione
familiare e posto sicuro a cui fare ritorno. Il ritmo e la regia
dinamica di Yes Day ne sottolineano la comicità e la leggerezza,
ritagliandosi però parentesi più intime per soffermarsi sul
significato intrinseco di una giornata straordinaria.
Dallo scorso 18 marzo, è finalmente
disponibile l’agognata
Snyder Cut di Justice
League. Ovviamente, il taglio del cinecomic ad opera
di Zack Snyder presenta tutta una serie di
differenze con la versione theatrical di Joss Whedon che definire sostanziali è usare
un mero eufemismo.
FandomWire ha messo a confronto i due film e ha scovato ben 35
differenze. Scopriamole insieme:
Il formato, la durata e le musiche
Aspect ratio
La versione theatrical di Joss
Whedon presenta il tradizionale widescreen 16:9. Per quanto
riguarda la Snyder Cut, invece, siamo in presenza di un
formato 4:3, decisamente insolito per un cinecomic. È importante
sottolineare che tale rapporto d’aspetto si mantiene costante per
tutta la durata del film.
Secondo Snyder, si tratta del
formato ideale per preservare non soltanto la sua visione, ma anche
la rappresentazione di questi eroi come figure stoiche di
ispirazione. La speranza, un giorno, è che la Snyder Cut
possa arrivare anche al cinema, in modo da poter godere a pieno
della bellezza del formato 4:3 in IMAX.
Colori e contrasto
Per alleggerire i toni del film,
Joss Whedon ha concepito delle inquadrature molto più colorate e
luminose. Al contrario, Zack Snyder ha impiegato un drago di colore
molto più sottile e ad alto contrasto, in modo da conferire al suo
film dei toni più levigati e naturali.
La durata
La Warner Bros. aveva specificato a
Whedon di mantenersi entro le 2 ore di durata. Proprio per questo,
la maggior parte delle scene realizzate da Snyder sono stato o
ridotte o eliminate. Inoltre, Whedon e Geoff Johns avrebbero
scritto scene extra che meglio si adattavano ad una versione da 120
minuti.
Fortunatamente, Snyder ci ha
regalato un taglio di quasi quattro ore (242 minuti per
l’esattezza) che ci ha permesso di godere al meglio di ogni
avvenimento e, soprattutto, di ogni storyline.
La divisone in capitoli
Aggiungendo una quantità notevole
di materiale al suo taglio, Snyder ha ben pensato di suddividere la
Snyder Cut in sei capitoli, seguiti da un epilogo che
anticipa ciò che – purtroppo – non vedremo mai raccontato sul
grande schermo. La suddivisione in capitoli permette agli
spettatori più svogliati di poter fruire della visione del film
come fosse una vera e propria serie tv.
La colonna sonora
Tom Holkenborg, meglio conosciuto
come Junkie XL, avrebbe dovuto occuparsi delle musiche di
Justice League. Tuttavia, nella versione
theatrical è stato sostituito da Danny Elfman quando Whedon è
subentrato al posto di Snyder.
Per la Snyder Cut, Junkie
XL ha composto una colonna sonora totalmente nuova, senza
utilizzare le composizione risalenti al suo primo coinvolgimento. È
inutile dire che i suoi contributi musicali hanno reso l’esperienza
della Snyder Cut ancora migliore.
Il rating, la sequenza iniziale e Steppenwolf
Il divieto ai minori
La Snyder Cut di
Justice League ha ottenuto un rating R, ossia un divieto
ai minori di 17 anni, a causa della presenza di linguaggio volgare
e scene di violenza.
Scene di combattimento più lunghe
Nella versione theatrical, Whedon
aveva ridotto anche le scene di combattimento per rientrare nei 120
minuti di durata. Nella Snyder Cut, invece, assistiamo a momenti di
battaglia che, oltre a durare di più, sono anche in grado di
regalare allo spettatore tutta l’adrenalina e l’emozione necessaria
di fronte a quello che ogni blockbuster ha come obiettivo
intrinseco: regalare un grande spettacolo.
Tra le migliori scene del film non
si può non menzionare la lunga battaglia di Steppenwolf contro le
Amazzoni, la lotta di Superman contro i membri della squadra e,
ovviamente la battaglia finale a Pozharnov.
La sequenza d’apertura
La versione theatrical di
Justice League si apre con una flashback in cui due
bambini si divertono a riprendere Superman (nella scena assistiamo
alla famigerata rimozione dei baffi di Henry Cavill).
La Snyder Cut, invece,
riprende le fila del discorso partendo dal finale di
Batman v Superman, quindi dalla morte dell’eroe kryptoniano per
mano di
Doomsday. Si tratta di una scena cruciale, in quanto è proprio
il grido di Superman a risvegliare le Scatole Madri e ad attirare
Steppenwolf.
Steppenwolf
Nella Snyder Cut è
possibile ammirare il design originale che Zack Snyder aveva
approvato per
Steppenwolf. Nella sua versione, il cattivo era molto più
imponente e aveva un aspetto decisamente più alieno. Per non
parlare dei dettagli relativi alla corporatura (scopriamo, infatti,
che ha sette dita per ciascuna mano).
Come confermato dalla stesso
Snyder, la Warner Bros. riteneva che il look del personaggio fosse
troppo spaventoso: ecco perché nella versione theatrical, il design
di
Steppenwolf è stato completamente stravolto, optando per un
aspetto meno minaccioso.
La sequenza “History Lesson”
Invece di Steppenwolf, nella
Snyder Cut scopriamo che l’antica battaglia della Terra
coinvolse in realtà
Darkseid. I Difensori della Terra hanno combattuto contro di
lui per impedire alle Scatole Madri di raggiungere il loro stato di
unità.
Darkseid, l’Anti-vita e i nuovi personaggi
Darkseid
Nella versione theatrical di
Justice League, il cattivo principale è Steppenwolf. Ecco
perché il personaggio è stato aggiunto da Whedon nella sequenza
“History Lesson”. Nella Snyder Cut, invece, fa finalmente
il suo debutto l’agognato Darkseid, concepito come il cattivo
finale del DCEU.
Scopriamo molto di più sulla
complicata relazione di sudditanza tra i due personaggi:
Steppenwolf vuole a tutti i costi pagare il suo debito nei
confronti del grande cattivo e tornare così a far parte dei suoi
ranghi.
Diana viene a conoscenza di Darkseid
Dopo aver visto la
freccia di Artemide, Diana esplora un tempio nascosto pieno di
pitture rupestri che spiegano la battaglia che ebbe luogo durante
la prima era.È così che impara a conoscere
Darkseid, le Scatole Madri e, probabilmente, anche l’Equazione
dell’Anti-vita.In seguito, trasmette tutta
la sua conoscenza a Bruce.Nella versione
theatrical, invece, viene a conoscenza della Scatole Madri dagli
appunti di
Lex Luthor.
L’Equazione dell’Anti-vita
Attraverso
Darkseid, nel suo taglio Zack Snyder introduce anche
l’Equazione dell’Anti-vita. Si tratta dell’arma definitiva che
permetterà al Titano di controllare tutta la vita in tutto il
Multiverso. L’Equazione, scolpita nella superficie della Terra,
mantiene in vita le persone, ma le priva del libero arbitrio. Tutto
ciò che esiste è sotto il suo controllo e, di conseguenza, sotto il
controllo di
Darkseid se riuscirà ad ottenerla.
Nuovi personaggi
Oltre a Darkseid, tra i nuovi
personaggi della Snyder Cut figurano anche DeSaad e Granny
Goodness, appartenenti ai Nuovi Dei. Il personaggio dello
scienziato Ryan Choi sarebbe poi dovuto diventare Atom nei sequel
mai realizzati di Justice League.
Ancora, Kiersey Clemons è presente
come Iris West (che ritroveremo in The
Flash), insieme a
Willem Dafoe che torna nei panni di Vulko dopo Aquaman e al generale Swanwick interpretato da
Harry Lennix che assume finalmente l’identità di Martian Manhunter.
Inoltre, nel film appare anche una Lanterna Verde (presumibilmente
Kilowog) e, naturalmente, il Joker di
Jared Leto che interagisce con Batman nell’epilogo (lo avevamo
già visto in Suicide
Squad di David Ayer).
Il mondo degli Atlantidei
La Snyder Cut non ci ha
permesso di trascorrere molto tempo ad Atlantide. Tuttavia, ha
comunque presentato abbastanza bene il regno sottomarino, oltre ad
aver adeguatamente impostato l’arco narrativo di re Orm. Gli
Atlantidei avevano un modo di parlare diverso rispetto ad Aquaman,
ma questa tradizione non è stata portata avanti nello standalone
del 2018.
Flash, Cyborg e il costume nero di Superman
Barry Allen/Flash
Barry Allen è stato una sorta di
intermezzo comico nella versione theatrical di Justice
League. In parte, lo continua ad essere anche nella Snyder
Cut, nonostante Snyder aggiungo molto più cuore al personaggio
e ancora più potenziale alla sua storia.
Nello specifico, la sua
introduzione è ben diversa da quanto visto nella versione di
Whedon. Scopriamo non solo le sue affinità con la razza canina, ma
assistiamo anche al suo primo incontro con Iris West (totalmente
assente nella versione cinematografica). Inoltre, anche la
relazione con suo padre, Henry Allen, acquisisce maggiore
significato, per non parlare del suo coinvolgimento nelle sequenze
d’azione, che lo rendono un elemento non solo funzionale ma anche
imprescindibile.
Victor Stone/Cyborg
Victor Stone/Cyborg è il vero cuore
pulsante della Snyder Cut, come aveva anticipato più e più
volte lo stesso regista prima dell’uscita del film. Nella versione
theatrical, il personaggio è stato completamente annullato. Snyder,
invece, lo ha trasformato in un dio dell’era digitale, regalandogli
un arco narrativo a dir poco magnifico.
Scopriamo chi era Victor Stone (un
grande giocatore di football e un essere umano ancora migliore) e
veniamo a conoscenza del fatto che all’inizio, dopo il tragico
incidente in cui perse la vita sua madre e che lo ridusse in fin di
vita, non era disposto ad accettare la sua nuova condizione e le
sue nuova capacità. Anche se Whedon ha modificato le sue origini,
Snyder è stato in grado di ripartire da quanto anticipato in
Batman v Superman. Alla fine, dopo aver accettato il
suo status, Cyborg riesce davvero a fare la differenza all’interno
del gruppo.
La resurrezione di Superman
Whedon ha
trasformato la decisione di resuscitare Superman in un momento di
conflitto tra i membri della squadra (prendendo ispirazione da
quanto visto nei suoi The Avengers e
Avengers: Age of Ultron).
Nella Snyder
Cut, invece, la decisione avviene con mutuo consenso, dopo che
Cyborg ha spiegato le capacità della Scatola Madre. A differenza
del taglio cinematografico, il team decide di portare avanti la sua
decisione all’interno del Wayne Aerospace Hangar, e non nella
Batcaverna.
Il miliardario e il bad-ass
La Snyder Cut ci mostra
che essere ricchi è realmente uno dei superpoteri di Bruce Wayne,
cosa a cui la versione di Whedon non ha prestato la minima
attenzione. Il taglio di Snyder ci mostra quanto bene abbia fatto
Bryce in qualità di leader della squadra e per quanto tempo ancora
continuerà ad agire in nome della giustizia (come dimostra anche
l’epilogo).
Il costume nero
Zack Snyder sa come sfruttare alla
perfezione le abilità di Superman non solo come eroe, ma anche come
personaggio. Sono molte le differenze che sussistono tra le due
versioni del film in merito all’eroe kryptoniano. La più eclatante
è sicuramente l’assenza dei famigerati baffi rimossi in CGI (che
all’epoca dei reshoot di Justice League generò un
quantitativo spropositato di ilarità sul web) e l’introduzione del
costume nero al posto del tradizionale abito rosso e blu.
L’inversione temporale, il Knightmare e Silas Stone
I camei
Zack Snyder è presente in un breve
cameo nella Snyder Cut: quando Lois Lane esce fuori da una
caffetteria, è possibile vedere il regista seduto ad uno dei
banconi. Anche il doppiatore di Darkseid, Ray Porter, è presente
durante la sequenza “History Lesson” nei panni di uno degli umani
chiamati a difendere la Terra.
Inoltre, nel film appare anche Marc
McClure che interpreta la parte di Jerry, l’agente di polizia a cui
Lois Lane porta sempre il caffé. Si tratta di un’apparizione
davvero speciale, dal momento che McClure ha interpretato Jimmy
Olsen nei film di Superman con Christopher Reeve.
L’inversione temporale
Joss Whedon ha tralasciato tutta la
parte relativa al viaggio nel tempo, mentre Snyder l’ha reso un
elemento essenziale del suo taglio. Barry spiega che quando
raggiunge la velocità, accadono cose inspiegabili al tempo. Nella
Snyder Cut, inverte il tempo durante la resurrezione di
Superman, poco prima di sovraccaricare la Scatola Madre.
Apparentemente, aveva perso la sua occasione, perché la Scatola
Madre aveva già toccato l’acqua. Ma proprio quando Barry si
avvicina, la Scatola Madre e la foto di Jonathan Kent iniziarono a
sollevarsi verso l’alto. Alla fine, Barry riesce a riportare
Superman in vita.
Lo stesso accade anche nella
battaglia finale. Ancora una volta, Barry aveva perso l’opportunità
di collegare Cyborg all’Unità, e Steppenwolf stava effettivamente
per avere la meglio. Tuttavia, Barry corre più veloce che mai e
riesce comunque ad invertire il tempo su una scala molto più ampia.
Si tratta di un’ottima anticipazione per quanto riguarda
l’evoluzione delle sue capacità e ciò che vedremo in The
Flash.
Knightmare
Snyder ha aggiunto un’intera
sequenza ambientata nel futuro impostato dal Knightmare. Tramite la
visione di Cyborg, veniamo a conoscenza del fatto che Darkseid
ucciderà Wonder Woman, Aquaman e anche Lois Lane.
Nell’epilogo ci vengono mostrate le
conseguenze dell’invasione di Darkseid, con Batman che ha reclutato
Flash, Cyborg, Mera, Deathstroke e il Joker per cercare di
ristabilire l’ordine universale. Naturalmente, il momento clou
dell’intera sequenza è lo scambio di battute tra Bruce Wayne e il
Clown Principe del Crimine. Inoltre, ci viene concesso anche uno
sguardo al Superman malvagio, totalmente soggiogato dall’Equazione
dell’Anti-vita.
Silas Stone
Silas è sopravvissuto al taglio di
Whedon, ma nella Snyder Cut gioca un ruolo molto più
cruciale. Si sacrifica per marcare la Scatola Madre. Inoltre, è la
sua voce che accompagna le immagini che vediamo scorrere
nell’epilogo finale.
Lois e Martha
Lois e Martha hanno avuto un paio
di bei momenti (anche se in una delle scene presenti nella Snyder
Cut, la Martha che vediamo è in realtà Martian Manhunter sotto
mentite spoglie). Inoltre, è stato davvero bello vedere Martha
ricongiungersi con Clark dopo il suo ritorno dall’aldilà.
Certamente ha aggiunto più valore emotivo al film.
Le battute, le scene originali e la gravidanza di Lois
Niente battute
Poiché proveniva dall’universo
Marvel, Joss Whedon ha aggiunto un
mucchio di battute che non si adattavano per nulla al tono
impostato da Snyder. Quel che è peggio è che alcune di quelle
battute erano state scritte per il personaggio di Batman! Al posto
di sciocche battute fini a sé stesse, il taglio di Snyder ha
aggiunto una buona dose umore, sempre autentico, calibrato e mai
fuori posto.
La famiglia russa
Oltre alle battute, Whedon ha
aggiunto anche una famiglia russa nella sequenza finale del suo
taglio, al fine di aumentare la posta in gioco. La verità è che la
posta in gioco del film era già alta, dal momento che le Scatole
Madri avrebbero dovuto raggiungere l’Unità. È buono che Chris
Terrio abbia trasformato Pozharnov in una landa desolata tossica,
poiché ciò è servito a spiegare perché la città venne abbandonata.
Inoltre, è un bene che la gara di velocità tra Superman e Flash sia
stata totalmente rimossa.
Ripristinare le scene originali
Whedon aveva sostituito tante delle
scene originali di Snyder. Proprio per questo, Snyder le ha
ripristinate tutte. Ci sono così tante scene restaurate o aggiunte
che elencarle tutte sarebbe impossibile. Dopotutto, stiamo sempre
parlando di un film di quattro ore!
La morte di Steppenwolf
Nella versione theatrical,
Steppenwolf viene sopraffatto dalla paura e attaccato dai suoi
stessi Parademoni prima di teletrasportarsi via. Nella Snyder
Cut, invece, viene sconfitto dopo aver combattuto, con Aquman
che lo impala con il suo tridente e Diana che lo decapita, facendo
rotolare il suo testone ai piedi di Darkseid.
Lois è incinta
Nell’epilogo della Snyder Cut, Lois
si prepara a tornare a lavoro e in un cassetto del suo appartamento
vediamo il kit per un test di gravidanza. Questo, insieme alla
cesta che tiene in mano più avanti, anticipano che Lois è incinta
del figlio di Superman. Anche il fatto che Bruce si complimenti con
Clark conferma che i due diventeranno presto genitori.
L’Unità, Deathstroke e Lex Luthor
Diana la Fashionista
Snyder ha davvero trasformato
Wonder Woman in una figura potente, mostrando una particolare
attenzione anche all’aspetto più glamour del personaggio. Diana è
sempre stata elegante, anche solo nel modo di agire e di
rapportarsi con gli altri, al di là dell’aspetto puramente
estetico.
Le Amazzoni
Insieme a Diana, Snyder ha gestito
in modo eccezionale anche le guerriere Amazzoni. Sono state
mostrate come delle combattenti senza paura che erano disposti a
sacrificarsi per il bene superiore.
L’Unità
Il design della scena in cui le
Scatole Madri formano l’Unità è abbastanza diverso nella Snyder
Cut. E grazie a Cyborg, riusciamo persino a fare un viaggio al
loro interno: quando il personaggio riesce a collegarsi all’Unità,
infatti, riesce a separare tre oscure figure che stavano provando a
sincronizzarsi.
Come tutti sapranno, il DCEU di
Snyder è fortemente radicato nella mitologia greca. Zeus, Ares e
tutti gli altri dei antichi sono stati evocati più e più volte.
Proprio per questo, le tre figure che vediamo all’interno
dell’Unità sono l’equivalente delle tre streghe della mitologia
greca note come Le Graie.
Alfred Pennyworth
Jeremy Irons è assolutamente
fantastico nei panni di Alfred Pennyworth. Quindi, il fatto che
abbiamo avuto modo di vedere più interazioni con lui è stato
davvero un piacere.
Deathstroke e Lex Luthor
Nella versione theatrical, la scena
post-credits con Lex Luthor e Deathstroke serviva ad anticipare
l’arrivo della Injustice League. Nella Snyder Cut, invece, vengono
ripristinati i dialoghi originali e scopriamo che Luthor rivela a
Slade Wilson che dietro l’identità di Batman si nasconde Bruce
Wayne.
Ciò avrebbe dovuto spianare la
strada al film su Batman mai realizzato da Ben Affleck, in cui
proprio Deathstroke si sarebbe impegnato a distruggere la vita del
miliardario.
Ecco la nostra intervista a
Malcolm Spellman, creatore di The Falcon And The Winter Soldier, la serie
Marvel/Disney che ha debuttato il
19 marzo su Disney+ e che ogni venerdì, per sei
settimane, è disponibile con un nuovo episodio.
Tutti gli occhi sono puntati sullo
scudo, mentre Sam Wilson, alias The Falcon, e Bucky Barnes, alias
The Winter Soldier (Il Soldato d’Inverno), a causa di una nuova
minaccia globale, si trovano coinvolti in una missione inaspettata
che potrebbe colpirli molto da vicino. Decidono così di fare
squadra, o meglio, di lavorare insieme.
Diretta da Kari Skogland con
Malcolm Spellman come capo sceneggiatore, la serie in sei episodi
vede protagonisti Anthony Mackie, Sebastian Stan, Wyatt Russell,
Emily VanCamp e Daniel Brühl. Nel cast anche Erin Kellyman, Georges
St. Pierre, Amy Aquino, Adepero Oduye e Danny Ramirez. The Falcon And The Winter Soldier debutta
venerdì 19 marzo 2021 su Disney+.
Arriva il 27 marzo
in prima tv alle 21. 15 su Sky Cinema Due e
in streaming su NOW, Cosa
Sarà. Grande prova attoriale per
Kim Rossi Stuart, protagonista del toccante racconto
autobiografico del regista Francesco Bruni
(Scialla! – Stai sereno). Bruno Salvati è un regista di commedie
che non hanno successo. Da poco si è separato dalla moglie, che ora
sembra frequentare una donna, e ha due figli, Adele e Tito. Nella
sua vita all’improvviso tutto cambia quando gli viene diagnosticata
una forma di leucemia: la mielodisplasia.
Cosa
Sarà, prodotto da Vision Distribution
e Palomar, in collaborazione con
Sky e Amazon Prime Video, sarà in
prima visioneTV e grazie a
extra, il programma fedeltà di Sky, i
clienti Sky da più di 3 anni e con Sky Cinema lo vedranno
prima di tutti on demand nella sezione extra.
Cosa Sarà, la trama
La vita di Bruno Salvati (Kim Rossi
Stuart) è in una fase di stallo. I suoi film non hanno mai avuto
successo e il suo produttore fatica a mettere in piedi il prossimo
progetto. Sua moglie Anna (Lorenza Indovina), dalla quale si è
recentemente separato, sembra già avere qualcun altro accanto. E
per i figli Adele e Tito, Bruno non riesce a essere il padre
presente e affidabile che vorrebbe. Un giorno Bruno scopre di
avere una forma di leucemia. Si affida immediatamente a
un’ematologa competente e tenace, che lo accompagna in quello che
sarà un vero e proprio percorso a ostacoli verso la guarigione. Il
primo obiettivo è trovare un donatore di cellule staminali
compatibile: dopo alcuni tentativi falliti, Bruno comincia ad avere
seriamente paura, Cosa sarà di lui? Suo padre Umberto, rivelandogli
un segreto del suo passato, accende in tutti una nuova
speranza. Bruno e la sua famiglia intraprendono un inatteso
percorso di rinascita, che cambierà i loro rapporti e insegnerà a
Bruno ad alzare gli occhi da sé stesso e a guardare gli altri.
Cosa
Sarà verrà trasmesso su Sky Cinema
Due il 27 marzo alle 21.15 e in streaming su
NOW e sarà disponibile on demand. Con
extra, il programma fedeltà di Sky, per i clienti
Sky da più di 3 anni e con Sky Cinema il film è già disponibile on
demand nella sezione extra.
Debutta oggi su NetflixSulla
stessa onda, il film italiano Originale Netfli di
Massimiliano Camaiti con Elvira Camarrone, Christian
Roberto, Donatella Finocchiaro, Corrado Invernizzi e con
Vincenzo Amato.
Sulla
stessa onda è un film NETFLIX in
associazione con MEDIASET una produzione
CINEMAUNDICI
La fine dell’estate, un’isola in
Sicilia, un corso di vela. Sara e Lorenzo s’incontrano e
s’innamorano immediatamente. Lui è il giovane istruttore, lei
l’alunna più testarda. Per entrambi è il primo amore, quello in cui
le emozioni viaggiano sempre più veloci. La magia sembra però
finire una volta tornati a casa, a Palermo. Sara diventa
inaspettatamente sfuggente e ogni tentativo di Lorenzo di
ricontattarla cade nel vuoto. Ma non è l’abituale fine di un amore
estivo, Sara nasconde un segreto. Un piccolo problema fisico al
campus, un forte crampo a Palermo e la notizia dell’aggravamento
della sua distrofia muscolare piomba nella vita della ragazza. Il
corso di vela è stato il suo ultimo momento di totale
spensieratezza… se tutto presto dovrà finire, che senso ha
continuare a vivere il suo amore per Lorenzo? In un viaggio pieno
di rischi, incoscienza e coraggio, Sara e Lorenzo saranno costretti
a crescere in fretta per rendere eterno ogni momento della loro
storia.
Note di regia
Una storia d’amore giovanile viene
travolta dalla notizia della malattia di uno dei due protagonisti.
Sulla stessa onda è senza dubbio un film di genere. Ma se un film
di genere racconta, ovviamente, tematiche comuni al genere di
appartenenza, le scelte stilistiche al suo interno possono
divergere e allontanare enormemente una storia dall’altra. Un film
di genere può diventare “unico” e personale.
Durante la scrittura di questo film
ho stampato e attaccato al muro due fotografie: una di Luigi Ghirri
e una di Massimo Vitali. Nella foto di Ghirri, come quasi sempre,
non c’è nessuno: solo una passerella posata sulla sabbia che
taglia in due l’inquadratura e va dritta verso l’acqua; in quella
di Vitali, una moltitudine di persone sono assiepate, una sopra
l’altra, in riva al mare. Le due foto sono state la mia nota visiva
per non abbandonare mai la voglia di raccontare una storia dove due
solitudini, dopo essersi incontrate, cercano di allontanarsi dalla
folla che li circonda alla ricerca dell’intimità necessaria per
vivere pienamente il loro amore.
Quali erano quindi la distanza e la
prospettiva da utilizzare per raccontare visivamente queste
emozioni? Con il d.o.p., Michele Paradisi, abbiamo cercato di
catturare l’atmosfera dentro la quale far muovere i nostri
personaggi effettuando le scelte stilistiche che più ci
permettessero di supportare la storia. La luce che riflette sulla
sabbia, sul mare, sulle maioliche dei pavimenti delle case, che
rimbalza per terra per poi tornare su ad illuminare i volti dal
basso. Le linee verticali, orizzontali e oblique che tagliano
spesso il fotogramma. I totali, a volte dei campi lunghissimi, che
si aprono a fine scena posizionando i personaggi all’interno di un
contesto più vasto, come a voler “ricollocare” le problematiche
dei nostri protagonisti. Infine, l’apporto della Sicilia che con le
sue spiagge, i suoi monti, i suoi palazzi malridotti, porta la
storia in una
dimensione quasi atemporale.
L’aspetto décalé di tutto quello che troviamo su quest’isola
aiuta, a mio giudizio, ad assottigliare eventuali barriere
generazionali e dona al film un sapore nostalgico per un pubblico
anche più maturo.
I protagonisti del film si
ritrovano ad affrontare la loro prima storia sentimentale e allo
stesso tempo una malattia spaventosa: la distrofia muscolare.
Prendendo la malattia in una fase non ancora acuta, avevo la
possibilità di concentrare le mie attenzioni sulle ricadute
psicologiche più che sui problemi fisici. Avevo più spazio per
raccontare relazione fra i due ragazzi.
Esiste qualcosa emozionalmente più
forte dell’amore?
L’emotività del film doveva venire dalla risposta a questa
domanda.
In questo contesto, era importante
che i due attori avessero realmente l’età dei protagonisti in modo
che l’ingenuità e la purezza di un primo amore fossero credibili.
Ma una volta scelti, Elvira e Christian, durante la preparazione
del film, recitano senza riuscire ad entrare nei personaggi. La
situazione non migliora con l’avvicinarsi delle riprese. Tanto che
l’organizzatore mi consiglia, per la prima settimana, di girare con
due macchine per avere più ciak possibili. A tre giorni
dall’inizio del film, lascio i ragazzi da soli nella sala prove.
Quando torno, li trovo contentissimi, commossi.
Dal bar accanto, hanno passato un
pezzo che li ha totalmente sbloccati. In mia assenza hanno provato
una scena che, secondo loro, è venuta benissimo. Li guardo
dubbioso, la rifanno, sorrido contento. Quel pezzo, Promise di Ben
Howard, è stato sempre ascoltato sul set prima delle scene emotive
ed oggi è diventato il brano di punta della nostra colonna
sonora.
L’uomo d’acciaio del 2013 aveva presentato il Clark
Kent/Superman di
Henry Cavillcome un kryptoniano
piovuto dal cielo (letteralmente!) che deve trovare il suo posto
nel mondo, e decidere se diventare o meno un simbolo di giustizia e
protezione. Lo SnyderVerse ipotizzato in origine da Zack Snyder avrebbe dovuto esplorare
ulteriormente l’arco narrativo di Superman, nei confronti del quale
si è riacceso un vivo interesse dopo quanto visto nel finale della
Snyder Cut di Justice
League.
Tutti sappiamo che, in origine,
Snyder aveva pianificato ben cinque film del DCEU (oltre a
L’uomo d’acciaio e
Batman v Superman, il regista aveva pensato ad una vera
trilogia per Justice
League). Ora, in una recente intervista con
Screen Rant, Snyder è tornato a parlare dei suoi piani
originali per il personaggio, rivelando che sarebbe necessario più
tempo per esplorare in profondità la storia dell’eroe che aveva in
mente di raccontare.
“Ha completato l’apprendistato
in termini di umanità e ora è come se avesse laurea magistrale. Per
me è di questo che si tratta. So che sembra una cosa folle,
considerata la durata della Snyder Cut… ma onestamente, neanche
quel film è bastato ad esplorare davvero tutta la storia che avevo
intenzione di raccontare. Se ci fossero stati altri due film,
l’ultimo sarebbe sicuramente stato un film dedicato interamente a
Superman. Al 100%.”
Superman: un’epopea troppo grande…
persino per la Snyder Cut!
In entrambe le versioni di Justice
League, Lois Lane aiuta Superman a
riconquistare la sua umanità dopo essere tornato dal regno dei
morti. Come accennato nell’epilogo ambientato nel Knightmare, i due
sequel si sarebbero concentrati sull’invasione della Terra da parte
di Darkseid, sulla morte di Lois e sulle conseguenze di quel
tragico evento sulla vita di Superman, che avrebbe poi ceduto
all’Equazione dell’Anti-vita, diventando una seria minaccia per
l’umanità.
Nel futuro apocalittico impostato
dal Knightmare, Batman, Cyborg e Flash (tra gli altri) agiscono
insieme per inviare quest’ultimo indietro nel tempo e cercare di
impedire la morte di Lois e convincere Superman a guidare gli
eserciti della Terra contro Darkseid e il suo esercito. Clark non
solo avrebbe riconciliato i suoi due mondi, ma ovviamente avrebbe
ribadito la sua decisione di proteggere la Terra. È palese, dunque,
quanto un solo film non fosse assolutamente sufficiente per
contenere tutta l’incredibile epopea che Snyder aveva in mente di
raccontare.
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e
NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
Dopo un viaggio lungo sessantasei
anni, la nuova edizione del Taormina Film Fest si
apre al territorio nel segno dell’inclusione, della condivisione e
del sostegno all’industria cinematografica. Per la prima volta
nella sua lunga storia, il Festival vivrà in contemporanea nel
suggestivo Teatro Antico e nei cinema siciliani in cui verranno
proiettati in diretta alcuni dei film in concorso, i gala e le
cerimonie di apertura e di chiusura. Il pubblico nelle sale
siciliane potrà anche assistere ai momenti di spettacolo e
informazione che precederanno le proiezioni al Teatro Antico.
Un evento organizzato in
collaborazione con ANEC SICILIA, Associazione Nazionale Esercenti
Cinema regionale, che ha coinvolto una serie di cinema nei
capoluoghi di provincia e in altre località per favorire una
circolarità e una condivisione live dei momenti più
significativi del Festival e per consentire al pubblico siciliano
di rivivere la magia del cinema dopo una lunga pausa.
L’iniziativa nasce dalla volontà di
coinvolgimento del territorio ma anche dall’urgenza di
rivitalizzare sale ed esercenti nel corso di una stagione
difficile, nello spirito di partecipazione, sostegno e rinascita
della Direzione Artistica del Taormina Film Fest.
“Nei momenti critici, anche sotto il
profilo culturale, non bisogna guardare all’oggi, ma immaginare il
domani. Il nostro avvenire – dichiarano Francesco Alò, Alessandra
De Luca e Federico Pontiggia – dura già da più di un secolo: è la
sala, è la culla del cinema. Portare il Teatro Antico nei cinema
siciliani è portare la settima arte nel luogo cui appartiene, al
pubblico cui si destina: siamo orgogliosi di questa iniziativa,
siamo felici di collaborare con Anec. E di ritornare al
futuro.”
Una soddisfazione condivisa dal vice
Presidente Anec Sicilia, Sino Accursio Caracappa:
“L’ANEC Sicilia, l’Associazione Nazionale Esercenti
Cinema siciliana, saluta con entusiasmo il raggiungimento di
un accordo con il Taormina Film Fest che in questa fase di
rilancio del settore costituisce un nodo importante per il
rafforzamento del rapporto con il pubblico. Sviluppare un’offerta
valida che dal Festival arriva in contemporanea alle sale siciliane
garantisce visibilità ed incremento di valore ai film che non
possono prescindere dalla specificità della sala e del grande
schermo luogo di condivisione e socialità.”
Prodotto e organizzato da Videobank
Spa nell’ambito di un mandato triennale – su concessione della
Fondazione Taormina Arte Sicilia e con il patrocinio
dell’Assessorato del Turismo dello Sport e dello Spettacolo della
Regione Sicilia, della Sicilia Film Commission, del Comune di
Taormina e del MIBACT – il Festival accenderà i riflettori del
Teatro Antico sul grande cinema dal 27 Giugno al 3 Luglio 2021.
Stephen Lang ha anticipato alcuni dettagli in
merito all’arco narrativo del personaggio di Miles Quaritch negli
attesissimi sequel di Avatar. Quaritch è stato l’antagonista
principale del primo film uscito nel 2009, il cui obiettivo
principale era quello di entrare in possesso dell’abbondante
ricchezza delle risorse naturali di Pandora.
Sono passati più di 11 anni da
quando il primo Avatar è arrivato sugli schermi di tutto il mondo e da
allora i fan non hanno mai smesso di chiedersi cosa fosse successo
davvero al personaggio del Colonnello. Durante la battaglia finale
del film, Quaritch si scaglia contro Jake adoperando un
esoscheletro da combattimento e ha la meglio, ma appena prima di
ucciderlo viene trafitto da due frecce scagliate da Neytiri.
Come rivelato da Stephen Lang in un’intervista con
ComingSoon.net, il personaggio di Miles Quaritch non solo
tornerà nei sequel, ma dovrà affrontare tanto una “crescita”
quanto una “regressione” nel corso dei prossimi quattro
film del franchise. “Non dirò che sarà assolutamente lo
stesso”, ha spiegato Lang. “Penso che sia un personaggio
incredibilmente affascinante e non tornerebbe se anche James
Cameron non fosse affascinato da lui e deciso a vedere qual è il
suo destino. Dove lo spinge quel personaggio in quanto regista e
sceneggiatore? E dove mi spinge quel personaggio in quanto attore?
Affronterà un percorso di crescita, ma anche di regressione nel
corso dei prossimi quattro film. L’importante è dare vita ad un
viaggio che sia interessante. Questo è quello che stiamo cercando
di fare.”
Quando le riprese dei sequel di
Avatar sono iniziate nel 2017, James Cameron aveva già confermato che il
personaggio di Lang sarebbe rimasto l’antagonista principale del
franchise. Naturalmente, i fan non vedono l’ora di scoprire in che
modo il personaggio verrà riportato in vita e, soprattutto, quali
saranno le sfide che sarà costretto ad affrontare, considerando che
quando lo ritroveremo, quasi certamente sarà più assetato di
vendetta che mai.
Avatar
2debutterà
il 16 dicembre 2022, seguito dal terzo
capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e
quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche
anno: 18 dicembre 2026 e 22 dicembre
2028.
Il cast della serie di film è
formato da Kate
Winslet, Edie
Falco, Michelle Yeoh, Vin
Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia Sam
Worthington, Zoe
Saldana, Stephen
Lang, Sigourney
Weaver, Joel David
Moore, Dileep
Rao e Matt Gerald.
Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di
Estraneo
a bordo, il nuovo film Originale
Netflix di fantascienza diretto da Joe
Penna e con
Anna Kendrick, Daniel Dae Kim, Shamier Anderson e
Toni Collette. Estraneo a bordo
uscirà su Netflix dal 22 aprile.
In Estraneo
a bordo durante una missione su Marte, un clandestino
finito a bordo per caso provoca involontariamente danni ingenti ai
sistemi di supporto vitale dell’astronave. Con risorse in rapido
declino e lo spettro della fine che incombe, l’equipaggio è
costretto a prendere una decisione impossibile.
Dopo i primi premi della stagione
assegnati a Nomadland
di Chloé Zhao, anche i PGA Awards
2021 hanno confermato la supremazia della pellicola che
aveva già trionfato alla Mostra di Venezia del 2020. Di seguito,
tutti i vincitori dei premi assegnati dalla gilda dei produttori di
Hollywood, per cinema e televisione.
Darryl F. Zanuck Award for Outstanding Producer of Theatrical
Motion Pictures
“Bridgerton” – (Netflix) – Season 1
Producers: eligibility determination pending
“The
Crown” (Netflix) – Season 4 – WINNER Producers: Peter Morgan, Suzanne Mackie, Stephen Daldry,
Andy Harries, Benjamin Caron, Matthew Byam Shaw, Robert Fox,
Michael Casey, Andy Stebbing, Martin Harrison, Oona
O’Beirn
“The Mandalorian” (Disney Plus) – Season 2
Producers: Jon Favreau, Dave Filoni, Kathleen Kennedy, Colin
Wilson, Karen Gilchrist, John Bartnicki, Carrie Beck
“Ozark” (Netflix) – Season 3
Producers: Jason Bateman, Chris Mundy, Bill Dubuque, Mark Williams,
Patrick Markey, John Shiban, Miki Johnson, Matthew Spiegel, Erin
Mitchell, Martin Zimmerman, Peter Thorell
Danny Thomas Award for Outstanding Producer of Episodic
Television – Comedy
“Curb Your Enthusiasm” (HBO) – Season 10
Producers: eligibility determination pending
“The Flight Attendant” (HBO Max) – Season 1
Producers: Greg Berlanti, Kaley Cuoco, Steve Yockey, Meredith
Lavender, Marcie Ullin, Sarah Schechter, Suzanne McCormack, Jess
Meyer, Raymond Quinlan, Jennifer Lence, Erika Kennair
“Schitt’s Creek” (Pop TV) – Season 6 Producers: Eugene Levy, Daniel Levy, Andrew Barnsley, Fred
Levy, David West Read, Ben Feigin, Michael Short, Kurt Smeaton,
Kosta Orfanidis – WINNER
“Ted Lasso” (Apple TV Plus) – Season 1
Producers: Bill Lawrence, Jason Sudeikis, Jeff Ingold, Bill Wrubel,
Liza Katzer, Jane Becker, Jamie Lee, Kip Kroeger, Brendan Hunt,
Tina Pawlik, Joe Kelly
“What We Do in the Shadows” (FX) – Season 2
Producers: Jemaine Clement, Taika Waititi, Paul Simms, Scott Rudin,
Garrett Basch, Eli Bush, Stefani Robinson, Sam Johnson, Marika
Sawyer, Derek S. Rappaport
David L. Wolper Award for Outstanding Producer of Limited
Series Television
“I May Destroy You” (HBO)
Producers: eligibility determination pending
“Normal People” (Hulu)
Producers: Lenny Abrahamson, Sally Rooney, Ed Guiney, Andrew Lowe,
Emma Norton, Anna Ferguson, Catherine Magee
“The
Queen’s Gambit” (Netflix) – WINNER Producers: William Horberg, Allan Scott, Scott Frank,
Marcus Loges, Mick Aniceto
“The Undoing” (HBO)
Producers: Susanne Bier, David E. Kelley, Per Saari, Nicole Kidman,
Bruna Papandrea, Stephen Garrett, Celia Costas, Deb Dyer
“Unorthodox” (Netflix)
Producers: Anna Winger, Henning Kamm, Alexa Karolinksi
Outstanding Producer of Televised or Streamed Motion
Pictures
“Bad Education” (HBO)
Producers: Fred Berger, Eddie Vaisman
“Dolly Parton’s Christmas on the Square“
Producers: eligibility determination pending
Il finale di Avengers:
Endgame ha segnato l’ultima apparizione di Chris Evans sul grande schermo nei panni di
Captain America. Di recente si è parlato molto di un possibile
ritorno dell’attore nei panni dell’amatissimo supereroe del
MCU, ma ad oggi non esiste ancora
una conferma ufficiale in merito.
Evans ha debuttato nei panni di
Steve Rogers in Captain America: Il primo Vendicatore del 2011,
ricoprendo l’iconico ruolo per quasi un decennio. Ora è Sam
Wilson/Falcon (Anthony
Mackie) che dovrà prendere il suo posto, come
anticipato nel finale del cinecomic campione d’incassi di Anthony e Joe Russo e come
vedremo all’interno della serie The Falcon and the Winter Soldier, il cui
primo episodio ha debuttato su Disney+ lo scorso 19 marzo.
Al pari di quello di Steve, anche
l’arco narrativo di Tony Stark nel MCU è ufficialmente giunto al
termine. Tuttavia, a differenza del Super Soldato che è
sopravvissuto alla lotta contro Thanos e ha deciso di tornare nel
passato per poter finalmente vivere la sua vita insieme all’amata
Peggy Carter, il genio miliardario si è sacrificato per un bene
superiore, sfruttando tutto il potere delle Gemme dell’Infinito per
sconfiggere il Titano Pazzo.
Chris Evans: “Iron Man è Robert
Downey Jr., punto.”
Durante una recente intervista
ACE Universe, a Chris Evans è stato chiesto se ci fosse
qualche altro membro degli Avenger che gli sarebbe piaciuto
interpretare al posto di Captain America. Senza doversi pensare
troppo, l’attore ha risposto subito Iron Man, che dal suo punto di
vista, oltre ad essere il vero motore della narrazione all’interno
del MCU, è anche il personaggio più
divertente. Tuttavia, Evans è convinto che Robert Downey Jr. sia nato per interpretare
quel ruolo e che nessuno avrebbe potuto svolgere un lavoro migliore
del suo.
“Credo che scegliere… Iron Man.
E non è una questione di stipendio. Si tratta del ruolo… è così
divertente. E poi Iron Man è il vero motore di tutto. È vita. Ad
ogni modo, sarebbe una partita persa in partenza, perché non credo
che ci sia qualcuno su questo pianeta che potrebbe fare meglio di
quanto fatto da Downey. Capite cosa intendo? Non è un ruolo come
James
Bond, Superman o Batman, con cui abbiamo visto cimentarsi tanti
attori. Si tratta di Iron Man e Iron Man è Robert, punto.”
Zack Snyder è tornato a parlare di
Batman v Superman: Dawn of Justice, il secondo film
del DCEU da lui diretto per conto di Warner Bros. Quando Snyder si
impegnò nella costruzione dell’universo condiviso, aveva in mente
la realizzazione di ben cinque film: oltre a L’uomo
d’acciaio e
Batman v Superman, infatti, il controverso regista aveva
ipotizzato una trilogia dedicata alla Justice
League.
Sebbene nel corso degli anni sia
stato ampiamente rivalutato, all’epoca dell’uscita in sala Batman v Superman si rivelò incredibilmente
polarizzante. Il film è stato un successo al botteghino (con 873
milioni di dollari raccolti in tutto il mondo), ma divise
letteralmente sia la critica che il pubblico. Secondo le
indiscrezioni che si susseguirono all’epoca, furono proprio le
reazioni al film che spinsero la Warner Bros. ad intervenire
durante la produzione di Suicide Squad di David Ayer, ordinando una serie di riprese
aggiuntive al fine di smorzare i toni del cinecomic e rendere la
storia meno cupa e più leggera.
Naturalmente, l’arrivo della
Snyder Cut di Justice
League ha rappresentato per Zack Snyder un’occasione per riflettere non
solo sulla sua ultima fatica, ma anche sul suo passato con il DCEU.
Intervistato da SFX (via
GamesRadar), il regista ha ricordato che durante le riprese
iniziali di Justice
League, WB era entusiasta all’idea di poter separare
il film da Batman v Superman. Secondo il regista, è stato
in quel momento che sono emersi tutti i pregiudizi della major nei
confronti del film.
“Sentivo come se lo studio
nutrisse un odio nei confronti di Batman v Superman. Avevano su di
me tantissima pressione, perché volevano che Batman v Superman e
Justice League fossero due cose distinte e
separate, cosa che non volevo fare e che, alla fine, non ho fatto.
Onestamente, quei tre film rappresentano una trilogia, perché in
qualche modo portano avanti la stessa storia. La narrazione è
influenzata da ciò che è accaduto in precedenza e solo così si è
potuto giungere a quel mondo in cui è stata possibile l’invasione
di Darkseid… ovviamente mi sto riferendo ai piani iniziali, quando
avevo pensato a cinque film.”
In arrivo una nuova versione IMAX
rimasterizzata di Batman v Superman
A proposito di Batman
v Superman, di recente Zack Snyder ha confermato di essere a
lavoro su una nuova
versione IMAX rimasterizzata del film, che arriverà
direttamente in home video. Non è chiaro se questa nuova versione
includerà filmati inediti, ma una cosa è certa: non ci saranno
riprese aggiuntive, al contrario di quanto avvenuto con il suo
taglio di Justice
League (disponibile in Italia dallo scorso 18 marzo su Sky
e NOW), che ha potuto contare su un budget – senza precedenti per
dei reshoot – di 70 milioni di dollari.