I Marvel Studios stanno
letteralmente accelerando la pre produzione di Ms.
Marvel, l’annunciata serie tv in produzione per conto
di Disney+.
Con la scelta dei registi di Bad Boys For
Life, Adil El Arbi e Bilall
Fallah e l’ingresso di altri due registi, ovvero
Sharmeen Obaid-Chinoy e Meera
Menon le voci sul casting sono aumentate negli ultimi
tempi, con diversi personaggi chiave ricercati per lo spettacolo in
arrivo.
Ecco che oggi arrivano i dettagli di un casting call di Ms.
Marvel aperto per 4 personaggi:
Il primo casting è intitolato
SHEIKH, essendo lo sceicco della moschea locale di Kamala: maschio,
50-70 anni, mediorientale, è lo sceicco della moschea locale.
Caldo, gentile e comprensivo, è sempre pronto a prestare
ascolto.
Il prossimo casting è intitolato
FARIHA: Donna, 30 anni, sudanese, intelligente e intimidatoria. È
disposta a fare tutto il necessario per ottenere ciò che vuole, non
importa cosa (o chi) si metta sulla sua strada.
Il terzo casting è intitolato
AADAM: maschio, 30 anni, egiziano, sudanese, arabo, musulmano, è un
ragazzo grande, fisicamente intimidatorio a prima vista, ma comico,
divertente e intelligente.
Il quarto e ultimo casting si
intitola AUNTIE RUBY: donna, pakistana, anni ’50 -’70, vibrante,
vivace e animata. È sempre al corrente e mai a corto di
parole.
Ms. Marvel
Ms.
Marvelè l’annunciata serie tv prodotta dai
Marvel Studios scritta da Bisha K.
Ali e basata sull’omonimo personaggio dei Marvel Comics.
Nella serie tv il New Jersey cresciuto Kamala Khan scopre di
avere poteri polimorfi. Ms. Marvel sarà presentato in anteprima su
Disney+
nel 2022.
Il resto del cast del film, il cui
titolo sarà No Sudden Move (in precedenza il
progetto era noto come Kill Switch), include Amy Seimetz,
Kieran Culkin, Brendan Fraser, Noah Jupe, Bill Duke, Frankie Shaw e
Julia Fox. Le riprese del film sono attualmente in corso a Detroit,
nel Michigan, con la produzione che sta ovviamente seguendo tutti i
protocolli di sicurezza relativi all’emergenza Covid-19 necessari
ad evitare il contagio.
“L’ultima volta che ho girato un
film a Detroit con una sceneggiatura eccezionale e con un cast
eccezionale, le cose sono andate molto bene, quindi sono molto
eccitato in questo momento”, ha dichiarato Steven Soderbergh in un comunicato ufficiale.
Il film è stato sceneggiato da Ed Solomon e sarà prodotto da Casey
Silver. Si tratta di uno dei due film che Soderbergh realizzerà per
conto di WarnerMedia e destinato alla piattaforma di streaming HBO
Max: l’altro è Let Them All Talk, che annovera nel
cast Meryl Streep e Gemma Chan e che dovrebbe debuttare entro la
fine dell’anno.
Ambientato nella Detroit degli anni
’50, No Sudden Move seguirà un trio di criminali
che si rendono complici di un’invasione domestica. Le cose, però,
non andranno secondo i loro piani, con il trio che sarà costretto a
chiedersi se qualcuno non li abbia traditi.
Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings è
stato recentemente spostato da Maggio a Luglio del 2021. Adesso,
grazie a Murphy’s
Multiverse, arrivano nuovi dettagli sulla trama del film.
Stando infatti a quanto riportato dalla fonte, a Sydney, in
Australia, sarebbe stato costruito un enorme set che servirà per la
rappresentazione della Valle del Drago Dormiente, luogo ben noto ai
fan dei fumetti per essere la tana di Fin Fang
Foom.
Come si legge nel report: “La
Valle del Drago Dormiente sarà un luogo collinare e marino, con un
tempio al centro circondato da un’enorme spiaggia. Ci saranno varie
capanne e persino una grande struttura di bambù che servirà come
cupola della battaglia, delimitata da un’altra area in cui i
guerrieri del villaggio affinano le loro abilità necessarie alla
protezione di Finn Fang Foom.”
Chiaramente, il piano è che Shang-Chi approfondisca l’antica storia dell’Universo
Cinematografico Marvel, con alcuni flashback
risalenti all’epoca in cui Gengis Khan governava la Cina e che
probabilmente si collegheranno a Fin Fang Foom e ai guerrieri che
cercavano di tenere lontani gli invasori con il drago al loro
fianco.
In una recente intervista con
Comic Book, Tye Sheridan ha parlato di due tra i progetti
cinematografici che hanno contribuito a farlo conoscere a livello
internazionale. Stiamo ovviamente parlando del ruolo di Ciclope
nella saga di X-Men e dell’adattamento cinematografico del
romanzo Ready
Player One diretto da
Steven Spielberg nel 2018.
A proposito di un possibile sequel
dell’action fantasy basato sull’opera di Ernest Cline, il giovane
attore ha spiegato: “I fan non fanno altro che chiedermi se ci
sarà un sequel e penso che tutti sappiamo che Cline sta per
rilasciare un nuovo romanzo. La gente continua a chiedermelo e mi
piacerebbe avere una risposta, ma la verità è che non so ancora
quali siano i piani. Ovviamente, l’idea di un sequel sarebbe
fantastica e incrocio le dita, anche perché mi è piaciuto
tantissimo lavorare al primo film. Quindi sì, spero che arriveremo
a farne un altro.”
Sempre parlando con
Comic Book, Tye Sheridan ha affrontato il futuro
cinematografico del personaggio di Ciclope (da lui interpretato in
X-Men:
Apocalisse e X-Men: Dark
Phoenix) e della possibilità che un nuovo attore venga
ingaggiato per la parte ora che la Disney ha ufficialmente
acquistato la Fox: “Sono stato onorato di aver interpretato
Scott Summers dopo James Marseden. L’ho sempre ammirato e ho sempre
pensato che fosse incredibile in quei film. Penso che sia
fantastico avere la possibilità di interpretare un grande ruolo o
raccogliere l’eredità di qualcuno che l’ha già interpretato prima
di te. Dal mio punto di vista, non credo che mi sentirei strano a
vedere un nuovo attore nei panni di Ciclope. Anche perché credo che
l’obiettivo sia quello di rendere sempre e comunque giustizia al
mondo degli X-Men.”
Anche se il seguito del romanzo a
Ready
Player One arriverà nelle librerie questo autunno, non
si è ancora saputo nulla a proposito di un eventuale un sequel
dell’adattamento cinematografico. Per quanto riguarda, invece, la
saga di X-Men, siamo tutti in trepidante attesa di
scoprire quali saranno i piani dei Marvel Studios in merito
all’introduzione dei celebri e amatissimi mutanti nel loro universo
condiviso.
In una recente intervista, Robert Pattinson ha parlato della pressione
attorno all’attesissimo The
Batman di Matt Reeves. Salito alla ribalta grazie al
ruolo di Edward Cullen nella saga di
Twilight, Pattinson si prepara adesso a raccogliere
l’eredità di
Ben Affleck (ultima incarnazione cinematografica del Crociato
di Gotham) e a portare sul grande schermo una nuova iterazione
dell’iconico personaggio DC.
Sappiamo ormai da diverso tempo che
The
Batman sarà ambientato in una realtà separata dal
DCEU, il che significa che non sarà legato a nessuna
continuity già stabilita. Durante il DC FanDome del mese
scorso, è stato presentato ufficialmente il
primo trailer del film, e i dubbi iniziali sulla nuova
iterazione del Crociato Incappucciato sono stati in qualche modo
attenuati.
Ambientato nel secondo anno di Bruce
Wayne da vigilante, il film esplorerà non solo la corruzione che
serpeggia a Gotham City, ma anche il modo in cui Bruce e la sua
famiglia sembrano essere collegati al male che aleggia nella città.
A quanto pare l’Enigmista (Paul
Dano) sarà l’antagonista principale, ma nel film ci
saranno tantissimi altri villain presi in prestito
dall’impressionante galleria di personaggi appartenenti
all’universo di Batman, come Pinguino (Colin
Farrell) e Catwoman (Zoe
Kravitz).
Robert Pattinson eccitato all’idea
di poter “rovinare” The Batman
Inutile dire che c’è davvero
un’enorme pressione attorno a The
Batman, anche solo per il fatto che si sta parlando di
uno degli eroi dei fumetti più popolari e amati di sempre. Un
progetto del genere spaventerebbe qualsiasi attore, ma non Robert Pattinson a quanto pare, che una
recente intervista con Total Film (via
Digital Spy), ha rivelato che l’idea di poter rovinare il film
gli ha stranamente fatto nascere una certa dose di eccitazione.
L’attore ha anche rivelato qualcosa in più sul personaggio di Bruce
Wayne e sugli eventi del film.
“Quando ho girato Twilight, mi
sono stranamente divertito a pensare che si potesse rovinare tutto.
Credo che fosse una cosa che mi facesse sentire sicuro di me
stesso. Volevo avere una grande occasione”, ha spiegato
Pattinson. “È tutto molto diverso quando sai che tantissime
persone guarderanno il tuo lavoro.”
Poi ha aggiunto: “Non è una
storia sulle origini di Batman, ma una storia sui suoi primi
giorni. Per me, la cosa veramente importante di questa iterazione è
che molte altre storie parlano di come ha dovuto dominare la sua
paura e dominare se stesso per diventare Batman. E che in quello
stato di Batman, è come se fosse al suo meglio. Spero che la differenza in quello che stiamo facendo sia
provare a farlo esattamente in quel tipo di modo. Poi, ovviamente,
ci sono tutte le altre cose che derivano dalla storia precedente al
contesto, in cui lui è il più grande detective del mondo, e come ci
siamo arrivati.”
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Grazie ad una serie di titoli di
particolare successo, l’attore Emile Hirsch si è
subito posto come uno degli interpreti più interessanti della sua
generazione, capace di passare con naturalezza attraverso ruoli e
generi sempre diversi. Nel corso degli anni ha poi continuato a
distinguersi lavorando al fianco di noti attori e apprezzati
registi. Ad ogni interpretazione, Hirsch era in grado di convincere
sempre di più riguardo il suo talento, grazie a cui è ancora oggi
uno degli attori più attivi e ricercati del panorama
statunitense.
9. Ha preso parte anche a
prodotti televisivi. Prima di approdare al cinema, Hirsch
aveva recitato in numerosi film TV o serie, in ruoli spesso da
guest star. Tra i titoli principali si annoverano Una famiglia
del terzo tipo (1997), Ultime dal cielo (1997),
La leggenda dell’isola maledetta (1998), Due gemelle e
una tata (1999), Sabrina, vita da strega (1999),
Terra promessa (1999), Jarod il camaleonte
(1999), Profiler – Intuizioni mortali (1999),
N.Y.P.D. (1999),e E.R. – Medici in prima
linea (1999), con George
Clooney. In seguito, inizia a dedicarsi
prevalentemente al cinema, e tornerà in televisione soltanto nel
2013 per la miniserie Bonnie & Clyde, dove interpreta il
protagonista.
8. È anche
doppiatore. Negli ultimi anni Hirsch si è distinto anche
come doppiatore per serie animate. Nel 2018, infatti, ha dato voce
al personaggio di Jim Lake Jr. in Trollhunters: I racconti di
arcadia, serie Netflix ideata da Guillermo Del
Toro. Riprende poi il ruolo anche per i sequel 3 in
mezzo a noi (2018) e I Maghi: I racconti di Arcadia
(2020). Attualmente è in lavorazione il film Trollhunters: Rise
of the Titans, basato sulla serie e dove l’attore riprenderà
nuovamente il proprio ruolo di doppiatore.
Emile Hirsch in Into the Wild
7. Ha interpretato il
protagonista del film. In Into the Wild, film
basato sulla vera storia del giovane Christopher McCandless, il
quale dopo la laurea abbandona la famiglia e la società per andare
a vivere in mezzo alla natura. Il regista Sean
Penn si interessò a lui dopo averlo visto recitare in
alcuni film precedenti. Per essere sicuro che egli fosse la scelta
giusta, e potesse sostenere una prova tanto intensa sia a livello
psicologico che fisico, il regista frequentò Hirsch per circa
quattro mesi. Durante questo periodo i due ebbero modo di
conoscersi e approfondire il progetto. Hirsch dimostrò grande
devozione nei confronti del ruolo, e finì con l’ottenere la parte
che lo avrebbe poi consacrato.
6. Ha dovuto superare
numerose prove. Interpretare un ruolo tanto complesso non
era però cosa facile. Per calarsi nei panni di McCandless, Hirsch
decise di rinunciare totalmente alla propria vita privata, evitando
ogni forma di socialità al di fuori del set. Venne inoltre
affiancato da veri cacciatori, i quali gli insegnarono le tecniche
più efficaci per sopravvivere nella natura selvaggia. Hirsch,
inoltre, arrivò a perdere circa 20 chili, vivendo per diversi mesi
in uno stato di semi-denutrizione e un peso di soli 52 chili.
Durante i mesi di lavorazione ebbe modo di visitare luoghi
sconosciuti, e imparò a vivere proprio come fece il vero
McCandless. Per la sua interpretazione tanto sincera ottenne poi
numerosi riconoscimenti.
Emile Hirsch in C’era una volta a…
Hollywood
5. Ha avuto un ruolo
nell’ultimo film di Tarantino. Nell’acclamato ultimo film
di Tarantino, Hirsch ha ricoperto uno dei ruoli di maggior rilievo
e con la maggior presenza in scena. Qui, infatti, egli è Jay
Sebring, imprenditore e parrucchiere statunitense. Questi è noto
per aver avuto una relazione con l’attrice Sharon
Tate, e per essere stato presente nella casa di lei la
notte in cui ebbero luogo gli omicidi perpetrati dalla famiglia
Manson. Per interpretarlo, Hirsch ha condotto diverse ricerche su
di lui, ma ha raccontato di essersi anche affidato a quanto scritto
da Tarantino.
Emile Hirsch è su Instagram
4. Ha un profilo
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo verificato, seguito da 181 mila persone.
All’interno di questo Hirsch ha ad oggi condiviso 205 post, di
diverso genere e contenuto. Molti di questi sono infatti dedicati a
suoi momenti di svago, luoghi visitati o curiosità a lui legate.
Non mancano però anche immagini e video relativi al suo lavoro di
interprete, con immagini promozionali o dietro le quinte dai set.
In questo modo, Hirsch consente ai propri follower di rimanere
continuamente aggiornati sui propri progetti presenti e futuri.
Emile Hirsch: chi è la sua
fidanzata
3. Ha avuto un figlio da una
precedente relazione. Da sempre molto riservato riguardo
la propria vita privata, Hirsch ha sempre evitato di condividere
dettagli a riguardo, preferendo evitare l’invadenza altrui. È
tuttavia noto che l’attore ha avuto, nel 2013, un figlio chiamato
Valor da una donna da lui frequentata all’epoca, ma da cui si
sarebbe separato poco dopo. Attualmente, invece, l’attore
sembrerebbe avere una relazione con la modella Elisha
Herbert. I due sono infatti stati avvistati insieme più
volte, e anche se non vi sono state conferme da parte loro
sembrerebbe evidente un loro coinvolgimento emotivo.
Emile Hirsch: il suo 2020
2. Sta lavorando a diversi
nuovi film. Il 2020 è stato un anno particolarmente ricco
per l’attore, che ha preso parte al cast di ben quattro film in
arrivo. Il primo di questi è The Comeback Trail, action
comedy dove interpreta uno dei protagonisti. Prossimamente, invece,
reciterà nel horror Son, nel thriller Midnight in the
Switchgrass, con Bruce
Willis, e nell’action American Night, con
Jonathan Rhys
Meyers. Il futuro dell’attore sembra dunque
particolarmente ricco, confermando la grande prolificità che Hirsch
ha sempre dimostrato.
Emile Hirsch: età e altezza
1. Emile Hirsch è nato a
Palms, in California, Stati Uniti, il 13 marzo del 1985.
L’attore è alto complessivamente 170 centimetri.
Dopo aver chiuso con gran successo
l’ultimo Festival di Cannes, ed aver vinto come
Miglior Film al San Sebastián International Film Festival, arriva
nelle sale italiane l’attesissima nuova commedia agrodolce di
Olivier Nakache e Éric
Toledano (Quasi Amici, C’est la vie –
Prendila come viene, Samba). The Specials –
Fuori dal comune, attraverso le acclamate interpretazioni
di Vincent
Cassel e Reda Kateb, porta
alla luce e affronta le problematiche quotidiane vissute da ragazzi
affetti da autismo, storie vere, tratte da esperienze reali delle
Onlus parigine e dei casi sotto la loro tutela.
Il film sarà al cinema dal 29 ottobre
distribuito in sala per Europictures da
Lucky Red.
The Specials – Fuori dal comune, la trama
Per vent’anni Bruno e Malik hanno vissuto in un mondo diverso,
quello dei bambini e degli adolescenti affetti da autismo.
Responsabili di un’organizzazione senza scopo di lucro, Bruno e
Malik insegnano ai giovani provenienti da aree disagiate ad
assistere quei casi rifiutati dalle istituzioni e classificati come
estremamente complessi.
Sta per finire il mese di settembre
e con l’autunno ormai iniziato ecco tutte le novità in arrivo ad
ottobre su Amazon Prime Video. Trai titolo in
arrivo vale la pena citare Savage X Fenty Show Vol.
2, Welcome to the Blumhouse, e la nuova serie dell’universo The
Walking Dead, The Walking Dead: World Beyond. Ma le novità
non sono solo queste. Eccole tutte di seguito:
Savage X Fenty Show Vol. 2
Dal 2 ottobre in esclusiva su Prime Video il Volume 2
L’attesissimo Savage X Fenty Show Vol.
2 è un fashion show unico per celebrare la nuova
collezione autunnale 2020 creata dall’icona della musica e della
moda, Rihanna, che combina la sfilata di modelle, attrici e
ballerine con le performance speciali di alcuni dei protagonisti
del mondo della musica come la star dell’hip-hop Travis Scott, ma
anche Bad Bunny, Ella Mai, Miguel, Mustard, Roddy Ricch, e
Rosalia. Nuovamente in scena anche volti noti
del Savage X Fenty Show: Bella Hadid, Big
Sean,
Cara Delevingne, Christian Combs, Normani e Paloma
Elsesser. Al loro fianco, le new entry Lizzo,
Demi Moore, Erika Jayne, Gigi Goode, Irina Shayk, Laura
Harrier, Paris Hilton, Rico Nasty, Shea Couleé, Willow Smith Chika,
Miss 5th Avenue, Jaida Essence Hall e molte
altre, tutte con indosso gli ultimi look savage e la
tostissima collezione autunno 2020 di
Savage X Fenty, disponibile nello store
di Amazon Fashion e su Savage X Fenty.
The Walking Dead: World Beyond
Dal 2 ottobre in esclusiva su Prime Video la prima stagione con
un nuovo episodio ogni venerdì
Dopo il successo di The
Walking Dead e Fear the Walking
Dead, The
Walking Dead: World Beyondracconta la prima
generazione cresciuta nello scenario zombie-apocalittico. Alcuni
diventeranno eroi, altri i “cattivi”, ma alla fine tutti
cambieranno per sempre, cresciuti e consolidati nelle loro
identità, buone o cattive. Questo nuovo capitolo della saga è
creato da Scott M.
Gimple con Matt Negrete, qui
anche nel ruolo di showrunner, e interpretato da Aliyah
Royale, Alexa Mansour, Annet Mahendru, Nicolas
Cantu, Hal Cumpston, Nico Tortorella e Julia
Ormond affiancati da guest star come Natalie
Gold (Succession,The Land of Steady
Habits) nel ruolo di Lyla, una figura misteriosa che opera
nell’oscurità per la causa in cui crede; Al
Calderon (Step Up: High Water) nei panni di
Barca; Scott Adsit (Veep, 30 Rock)
nel ruolo di Tony e Ted Sutherland (Fear
Street, Rise) nei panni di Percy.
NOS4A2
Dal 23 ottobre in esclusiva su Prime Video la seconda
stagione
La seconda stagione di
NOS4A2 riprende otto anni dopo gli avvenimenti
accaduti nella prima stagione. Vic McQueen (Ashleigh Cummings) è
più determinata che mai a distruggere Charlie Manx (Zachary
Quinto) che, dopo essersi confrontato con la propria
mortalità, ritorna assetato di vendetta nei confronti di Vic.
Questa volta si concentra sulla persona a lei più cara, suo figlio
di otto anni, Wayne. La gara per l’anima di Wayne porta Vic e
Charlie ad affrontare gli errori del proprio passato per riuscire
ad assicurarsi il futuro del bambino.
Basato sul romanzo bestseller di Joe Hill, la seconda
stagione vede protagonisti l’attore e produttore nominato agli
Emmy Zachary
Quinto e l’attrice
emergente Ashleigh Cummings. Nel cast al loro
fianco Jahkara Smith, Olafur Darri Olafsson, Ebon
Moss-Bachrach, Virginia Kull, Jonathan Langdon, Ashley
Romans, Jason David e Mattea Conforti.
UTOPIA
Dal 30 ottobre in esclusiva su Prime
Video
Utopia è
un conspiracy thriller in otto episodi che si basa sulle avventure
di un gruppo di personaggi che cerca di salvare il mondo. Ispirata
all’omonima serie britannica, la nuova serie Amazon Original è
scritta da Gillian Flynn, qui anche
showrunner ed executive producer. La storia gira intorno a un
gruppo di appassionati di fumetti conosciutosi online grazie
all’ossessione comune per una graphic novel, apparentemente di
finzione, intitolata “Utopia”. Ian (Dan Byrd), Becky (Ashleigh
LaThrop), Samantha (Jessica Rothe), Wilson Wilson (Desmin Borges) e
Grant (Javon “Wanna” Walton) saranno capaci di portare alla luce
messaggi nascosti nelle pagine di “Utopia” che predicono una
minaccia per l’umanità. ll gruppo affronterà così
un’avventura che li porterà a ritrovarsi faccia a faccia con
la famosa protagonista del fumetto, Jessica Hyde (Sasha Lane), che
si unirà alla loro missione per salvare il mondo celando lei stessa
altri segreti.
Nel cast John
Cusack – per la prima volta membro fisso in una
serie televisiva – (Dr. Kevin Christie), Rainn
Wilson (Dr. Michael Stearns), Farrah
Mackenzie (Alice), Christopher
Denham (Arby) e Cory
Michael Smith (Thomas Christie).
Truth Seekers
Dal 30 ottobre in esclusiva su Prime
Video
Simon Pegg,
Nick Frost,, Nat Saunders e James
Serafinowicz sono autori e creatori della nuova serie
comedy soprannaturale Truth
Seekers che segue una squadra di investigatori
paranormali part-time uniti per scoprire e filmare avvistamenti di
fantasmi in tutto il Regno Unito, condividendo le loro avventure
tramite un canale online. Mentre sorvegliano chiese infestate da
fantasmi, bunker sotterranei e ospedali abbandonati con la loro
gamma di aggeggi casalinghi che rilevano i fantasmi, le loro
esperienze soprannaturali diventano sempre più frequenti, più
terrificanti e persino mortali e conducono alla scoperta
di una cospirazione che potrebbe causare l’Armageddon per
l’intera razza umana. Truth Seekers unisce il comico e il terrificante, in
una nuova entusiasmante interpretazione del genere.
Nel cast della serie, Nick Frost,, nel ruolo di Gus,
Simon Pegg nei panni di Dave, Samson
Kayo nel ruolo di Elton, Malcolm
McDowell nei panni di Richard, Emma
D’Arcy nel ruolo di Astrid e Susan
Wokoma nei panni di Helen.
THE CHALLENGE: ETA
Dal 30 ottobre in esclusiva su Prime Video
The Challenge:
ETAè la nuova docuserie
Amazon Original spagnola in otto episodi che racconta la storia del
gruppo terroristico a partire dal suo primo omicidio nel 1968, fino
al suo scioglimento nel 2018 e la lotta del governo spagnolo e
della Guardia Civile contro di esso. La docuserie è un viaggio
storico inedito attraverso testimonianze di personaggi chiave
dell’epoca e immagini mai viste prima.
The Challenge: ETA è una
docu-serie narrata da persone reali e include interviste
approfondite con quattro ex presidenti del governo spagnolo: Felipe
González, José María Aznar, José Luis Rodríguez Zapatero e Mariano
Rajoy, che hanno affrontato l’organizzazione terroristica sia
politicamente che attraverso le forze di polizia. Sono incluse
anche le testimonianze degli ex Lehendakaris Garaikoetxea e
Ardanza, di Fernando Almansa (ex capo della casa reale), di
giornalisti, alti funzionari della polizia militare spagnola, tra
cui Manuel Sánchez Corbi, e di ex membri dell’ETA. Queste
testimonianze narrano le loro operazioni più difficili e rischiose
per neutralizzare i comandi successivi. Composto da oltre 80
interviste, The Challenge: ETA racconta di uno
degli eventi più tragici della storia recente spagnola, rivelando
la reale portata di decenni di attività terroristica che
provocarono più di 800 morti.
“Welcome to the Blumhouse”
“Welcome to the Blumhouse” è il
primo progetto di una serie tematica di film Amazon Original su
Prime Video ed è composto da otto film di genere prodotti da
Blumhouse Television di Jason
Blum e Amazon Studios, caratterizzati dalla
suspense da brivido, marchio di fabbrica di Blumhouse. Ciascuna
storia racconta temi comuni incentrati sulla famiglia e sull’amore
come forze redentrici o distruttive ma lo fa con una prospettiva
particolare, e grazie ad un variegato cast di talenti emergenti e
attori affermati. I primi quattro titoli debuttano in esclusiva su
Prime Video a ottobre 2020, mentre gli ultimi quattro saranno
disponibili nel 2021.
Dopo aver perso sua moglie e la
memoria in un incidente d’auto, un padre di famiglia si sottopone
ad una dolorosa cura sperimentale che gli fa venire dubbi sulla
propria identità. Diretto da Emmanuel
Osei-Kuffour– Sceneggiatura di Emmanuel
Osei-Kuffour e Stephen Herman Storia di
Stephen Herman con protagonisti Mamoudou
Athie, Phylicia Rashad, Amanda Christine, Tosin Morohunfola,
Charmaine BingwaeTroy James.
The Lie (Dal 6 ottobre su Prime Video)
Quando la loro figlia confessa di
aver ucciso a sangue freddo la sua migliore amica, due genitori
cercheranno in ogni modo di coprire la verità, costruendo una
intricata ragnatela di bugie e falsità nella quale rimarranno loro
stessi intrappolati. Scritto e diretto da Veena Sud con
protagonisti Mireille Enos,
Peter Sarsgaard e Joey King
Una storia d’amore apparentemente perfetta si trasforma in un
incubo quando la madre di lei si convince che il nuovo ragazzo di
sua figlia abbia una macabra connessione con il suo passato.
Evil
Eye è diretto da Elan Dassani e Rajeev Dassani e
scritto da Madhuri Shekar. Protagonisti sono Sarita
Choudhury, Sunita Mani, Omar Maskati e Bernard
White.
Tra le mura di una rinomata
accademia d’arti, una timida studentessa di musica inizia a
superare in bravura e successo la sua gemella nel momento in cui
mette le mani su un quaderno una volta appartenuto a un altro
studente, da poco deceduto. Nocturne
è scritto e diretto da Zu Quirke con protagonisti Sydney Sweeney, Madison Iseman, Jacques
Colimon e Ivan Shaw.
NUOVI FILM IN
ARRIVO
Charlie’s Angels | 1 ottobre
Old Man & The Gun | 1 ottobre
Si muore solo da vivi | 1 ottobre
Un nemico che ti vuole bene | 1 ottobre
The Children Act – Il Verdetto | 1 ottobre
Non si scherza col fuoco | 2 ottobre
The Day After Tomorrow | 4 ottobre
Io, Robot | 7 ottobre
King Arthur | 8 ottobre
City of lies – L’ora della verità | 10 ottobre
Nessuno come noi | 10 ottobre
The Boy – La maledizione di Brahms | 10 ottobre
Maze Runner – Il labirinto | 11 ottobre
Maze Runner – La fuga | 12 ottobre
Un affare di famiglia | 15 ottobre
What the Constitution Means to Me | 16 ottobre
Marrowbone | 20 ottobre
Night Hunter | 22 ottobre
Ancora auguri per la tua morte | 26 ottobre
NUOVE SERIE IN ARRIVO
Law & Order – stagioni 10-20 | 1 ottobre
American Dad – 8 stagioni | 5 ottobre
Grey’s Anatomy – stagione 15 | 5 ottobre
FILM IN SCADENZA
Pulp Fiction | fino al 1 ottobre
Kill Bill: Volume 1 | fino al 7 ottobre
Kill Bill: Volume 2 | fino al 7 ottobre
After | fino al 10 ottobre
Scarface | fino al 31 ottobre
SERIE TV IN SCADENZA
One-Punch Man | Fino al 13 ottobre
L’ufficio stampa del
Festival di Cannes ha annunciato
un evento speciale in sostituzione dell’edizione 2020 che è stata
annullata a causa della pandemia. Ecco cosa recita il comunicato
ufficiale:
“È quello che speravamo tutti, e ora
è stato deciso: il Festival sarà a Cannes in questo anno molto
speciale, con una parte della selezione ufficiale di Cannes 2020.
Questo evento eccezionale, organizzato in collaborazione con il
Comune di Cannes, si terrà al Palais des Festivals et des Congrès
da martedì 27 a giovedì 29 ottobre.
Questo straordinario evento
“2020 Special Cannes” inviterà il grande pubblico
all’auditorium Louis Lumière del Palais des Festivals et des
Congrès, dove saranno presentate quattro anteprime di film della
Selezione Ufficiale 2020, i cortometraggi selezionati in Concorso e
i film della Cinéfondation. Una Giuria, la cui composizione sarà
annunciata a breve, assegnerà la Palma d’oro ai cortometraggi e i
premi Cinéfondation.
L’evento si aprirà con Un
triomphe (The Big Hit!) di Emmanuel
Courcol e con Kad Merad, alla presenza
della troupe cinematografica e con la partecipazione di Memento
Films, e si concluderà con l’anteprima di Les Deux
Alfred di Bruno Podalydès (The
French Tech), alla presenza della regista e attrice
protagonista Sandrine Kiberlain, e con la
partecipazione di UGC Distribution. Saranno proiettati anche
Asa Ga Kuru (True Mothers) (Haut et Court) della
regista giapponese Naomi Kawase, regolarmente
presente al Festival di Cannes, così come il film d’esordio della
regista georgiana Dea Kulumbegashvili,
Beginning (Wild Bunch International) che ha vinto
la Concha de oro per il miglior film, nonché i premi per il miglior
regista, attrice e sceneggiatura al 68esimo Festival Internazionale
del Film di San Sebastián.
Pierre Lescure,
Presidente del Festival di Cannes: “Siamo felicissimi di vedere
il Festival ospitato dal municipio di Cannes in ottobre come ci
dispiaceva non aver goduto della sua compagnia a maggio. Grazie a
questa collaborazione, i film della Selezione Ufficiale saranno
proiettato sulla Croisette. Questo è il nostro modo di essere a
Cannes, insieme alla sua popolazione e a tutti i professionisti con
cui lavoriamo fianco a fianco ogni anno”.
Thierry Frémaux,
Delegato Generale del Festival di Cannes: “La raccolta di
quattro film della Selezione Ufficiale, il concorso di
cortometraggi, il concorso della scuola di cinema e le cene e gli
incontri incarnano la felicità che sentiremo tutti insieme a Cannes
ad ottobre! I film della Selezione Ufficiale sono attualmente
proiettati per gli spettatori del cinema in Francia, in Europa e
nel mondo. È un grande segno vederli fare scalo a Cannes, prima di
rivolgere la nostra attenzione alla stagione 2021 “.
David Lisnard,
sindaco di Cannes: “Volevamo che la presenza del Festival di
Cannes nel 2020 simboleggiasse la nostra lotta a favore del settore
degli eventi, che fornisce da vivere a centinaia di famiglie,
nonché l’impatto culturale per la nostra città. Era imperativo
quindi che il Festival si presentasse a Cannes per questo evento
straordinario, che rispetta tutte le solite regole: proiezioni di
qualità davanti a un pubblico fisso, in abito da sera, sul famoso
red carpet. Tenere Cannes 2020 al Palais des Festivals et des
Congrès è una dimostrazione della nostra capacità attenta alla
salute, culturale ed economica di ospitare gli eventi più noti,
compreso il più famoso e glorioso di tutti: il Festival di Cannes.
“
Il 74° Festival di Cannes si
svolgerà dall’11 al 22 maggio 2021.
Apprezzato interprete hollywoodiano,
Alessandro Nivola ha negli anni acquistato grande
popolarità grazie ad una serie di film di vario genere. Ruolo dopo
ruolo, è arrivato ad essere uno dei più richiesti, avendo così modo
di partecipare tanto con importanti registi americani quanto con
altri noti nomi europei. Nivola è ricordato soprattutto per una
serie di personaggi drammatici particolarmente toccanti, a cui lui
ha saputo conferire ulteriori e affascinanti sfumature.
Ecco 10 cose che non sai di
Alessandro Nivola.
Alessandro Nivola: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. Nivola debutta sul grande schermo con il
film Innocenza infranta (1997), per poi ottenere un ruolo
di rilievo in Face/Off – Due facce di un assassino (1997),
con Nicolas
Cage. Negli anni successivi recita poi in
Mansfield Park (1999), Pene d’amor perdute
(2000), di Kenneth
Branagh, Timecode (2000), Jurassic Park
III (2001), con SamNeill, L’uomo dei miei sogni (2003),
Junebug (2005), con Amy
Adams, Goal! (2005), Goal II – Vivere un
sogno (2007), Grace Is Gone (2007), con John
Cusack, Coco avant Chanel (2009),
Urlo (2010), American
Hustle (2013), con Christian
Bale, 1981: Indagine a New
York (2014), Selma
(2014), The Neon
Demon (2016), You Were Never Really
Here (2017), con Joaquin
Phoenix,Disobedience
(2017), L’arte della difesa personale (2019) e Red Sea
Diving (2019).
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. Prima di ottenere fama grazie al
cinema, l’attore aveva recitato in alcuni film televisivi grazie a
cui si era fatto conoscere. Questi sono L’anello (1996),
Emma (1996), e Una rapina quasi perfetta (1997).
In seguito, è tornato in televisione soltanto nel 2007, per
recitare nella mini-serie The Company nel ruolo di Leo
Kritzky, accanto a Chris
O’Donnell. Nel 2015 recita nuovamente per il piccolo
schermo in alcuni episodi della serie Doll &Em.
Tra i suoi lavori successivi per la TV si annoverano invece il film
Wizard of Lies (2017), con Robert De
Niro, e le serie Chimerica (2019) e Black
Narcissus (2020).
8. È anche
produttore. Nivola negli anni non si è limitato ad essere
un attore, ma ha anche svolto in diverse occasioni il ruolo di
produttore. La prima occasione in cui ha vestito tali panni è stata
la serie Doll & Em, da lui prodotta in tutti e 12 gli
episodi che la compongono. In seguito, ha prodotto alcuni
cortometraggi, per poi esordire alla produzione di un
lungometraggio nel 2018. Questo è intitolato To Dust, ed è
una commedia con protagonista l’attore Matthew
Broderick. Attualmente, Nivola non sembra coinvolto nella
realizzazione di film sotto tale veste, ma non è escluso che possa
tornare a svolgere il ruolo di produttore in futuro.
Alessandro Nivola in Jurassic Park
III
7. Ha evitato la morte del
suo personaggio. Nel film Jurassic Park III,
Nivola ha interpretato il personaggio di Billy Brennan. Questi è il
giovane assistente del dottor Grant. Nel corso del film, egli
finisce con l’essere catturato da un brano di pericolosi
pteranodonti, ma riesce infine a salvarsi e fuggire dall’isola.
Originariamente, però, le sorti del personaggio erano ben diverse.
Questi, infatti, sarebbe dovuto tragicamente morire alla fine del
film. Nivola, però, protesto a riguardo, convinto che non sarebbe
stata la giusta conclusione per il personaggio. Alla fine, il
regista si convinse e acconsentì a riscrivere il finale del
personaggio.
Alessandro Nivola è su
Instagram
6. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 6.760 persone. All’interno di
questo Nivola ha ad oggi condiviso 137 post, di diverso genere e
contenuto. Molti di questi sono infatti dedicati a suoi momenti di
svago, luoghi visitati o curiosità a lui legate. Non mancano però
anche immagini e video relativi al suo lavoro di interprete, con
immagini promozionali o dietro le quinte dai set. In questo modo,
consente ai propri follower di rimanere continuamente aggiornati
sui propri progetti presenti e futuri.
Alessandro Nivola e Emily
Mortimer
5. Ha conosciuto sua moglie
sul set. Nel 2000 l’attore interpreta il Re di Navarra
nella commedia Pene d’amor perduto. Qui conosce l’attrice
Emily Mortimer, che ricopre invece il ruolo di
Katherine. Da qui i due intraprendono una relazione che li porterà
infine al matrimonio nel 2003. Nel settembre dello stesso anno
nasce il loro primo figlio, chiamato Samuel John Nivola, mentre del
2010 è la seconda figlia, May Rose. Particolarmente riservata, la
famiglia non è solita condividere dettagli sul proprio riservato,
ma sull’account Instagram dell’attore è possibile ritrovare qualche
foto di lui insieme ai figlio o alla moglie.
4. Hanno recitato insieme
anche in un’altra occasione. Come già riportato, Nivola è
stato produttore della serie Doll & Em, dove la
protagonista è proprio sua moglie. L’attore, però, non si è
lasciato sfuggire l’occasione di recitare nuovamente insieme a lei,
ed è così che ha ricoperto il ruolo di John negli episodi 3, 4, 5 e
6 della seconda stagione. Ad oggi questo risulta essere la loro
ultima collaborazione insieme, poiché negli anni successivi si sono
dedicati a progetti diversi. Non hanno però mai mancato di
dimostrarsi reciproco sostegno.
Alessandro Nivola: chi erano i suoi
genitori
3. Ha origini
italiane. Come può suggerire il nome e il cognome, Nivola
presenta delle profonde radici italiane. Suo padre era infatti
Pietro Salvatore Nivola, docente di scienze politiche. Questi a sua
volta era figlio noto pittore e scultore sardo Costantino Nivola.
Fu proprio questi a trasferirsi negli Stati Uniti per via della
persecuzione antisemita. Costantino aveva infatti sposato Ruth
Guggenheim, di fede ebraica. Nivola, che si è sempre professato
orgoglioso delle sue origini, ha più volte affermato di recarsi
spesso in vacanza in Italia, e in particolare nella Sardegna,
regione originaria di suo nonno.
Alessandro Nivola parla
italiano
2. Ha dimostrato di saper
parlare italiano. Intervistato riguardo alle proprie
origini, Nivola ha dimostrato di saper anche parlare un fluente
italiano. Egli, infatti, ha affermato di voler mantenere vive le
origini che lo legano al Bel Paese, e recandovisi spesso ha
preferito imparare la lingua per poter conversare con la gente del
posto. Si possono ritrovare sul Web diverse interviste all’attore
che danno prova delle sue capacità con l’italiano.
Alessandro Nivola: età e
altezza
1. Alessandro Nivola è nato
a Boston, nel Massachussetts, Stati Uniti, il 28 giugno
del 1972. L’attore è alto complessivamente 175 centimetri.
Dopo il successo della prima
edizione torna a Roma per il secondo anno l’imperdibile
appuntamento Flowers of Taiwan. Dal 24 al 27
settembre è andato in scena lo spin-off di Asiatica Film
Festival al Cinema Farnese in Piazza Campo
de’ Fiori, a cura di Italo e Giacomo Spinelli,
sessant’anni di cinema taiwanese in una rassegna unica con numerose
premiere italiane.
La rassegna ha avuto inizio giovedì
24 settembre con due pietre miliari del primo cinema commerciale in
lingua taiwanese (Taiyupian) degli anni ‘60, restaurati
dal Taiwan Film Institute e in premiere italiana: The Husband
Secret (1960) e The Rice Dumpling Vendors (1969) dei
pionieri del cinema popolare rispettivamente Lin
Tuan-chiu e Hsin Chi. La chiusura è stata
invece dedicata alla nuova generazione di registi, ancora Chung
Mong-hong con Soul (2013) e a seguire, con i loro nuovi
film, in premiere italiana Boluomi (2019) di Lau
Kek-huat e Lin Shu-yu’s con The Garden of Evening
Mists (2019) sontuosa storia d’amore, candidata a nove premi
al più recente Golden Horse Film Festival di Taiwan. Questi ultimi
hanno segnato una svolta positiva, in qualità e popolarità, nel
cinema contemporaneo taiwanese. Il pubblico ha avuto il privilegio
di un incontro virtuale ad introduzione delle loro opere con i
registi Hsu John, Lau Kek-huat e
Lin Shu-yu’s.
È L’Agnello di
Mario Piredda il vincitore della 38. edizione di
Annecy Cinéma Italien, il più importante appuntamento
internazionale interamente dedicato al cinema italiano, tenutosi
quest’anno in una forma “ibrida” in programma nelle sale del
capoluogo dell’Alta Savoia e online in tutta la Francia e in
Svizzera grazie alla piattaforma streaming sviluppata in
collaborazione con FestivalScope e Shift72. Il film ha conquistato
il Premio del Pubblico e i premi come Miglior film assegnati dalla
giuria ufficiale e dalla giuria giovani.
La giuria ufficiale, composta dalla
giornalista Yael Hirsch e dai registi Beniamino Barrese e Gianluca
e Massimiliano De Serio, ha premiato l’opera prima di Piredda con
la seguente motivazione: “L’Agnello ci regala un viaggio nel
cuore della Sardegna infuocato e selvaggio come i capelli rossi
della brillante attrice Nora Stassi. È anche per noi il film di
questo concorso 2020 che meglio combina tutti gli elementi che ci
permettono di proiettarsi dall’altra parte dello schermo:
personaggi forti e ben incarnati, una trama avvincente sviluppata
in modo efficace, un’immagine che riesce creare un’emozione unica
portando lo spettatore a seguire passo dopo passo la lotta di
Anita”. Mentre la giuria giovani, composta da cinque studenti
delle scuole superiori, argomenta così la propria scelta:
“Questo film indipendente mostra una performance attoriale
incredibile e delle immagini magnifiche della Sardegna, dove il
film è stato girato. Ci è piaciuta molto la bella amicizia tra
Anita e suo padre e la forza dei due personaggi. È un film molto
divertente da guardare, con la figura centrale dell’agnello che
lascia senza dubbio qualcosa da interpretare allo spettatore.
Personalmente pensiamo che l’agnellino rappresenti la speranza, una
caratteristica che Anita ha dall’inizio alla fine”.
Il Premio per la migliore regia,
assegnato dalla giuria ufficiale, è andato a PUNTASACRA di
Francesca Mazzoleni: “Fin dalle prime immagini, una bellezza
fragile si impadronisce di noi, fragile ed allo stesso tempo piena
di vita, come la storia e la lotta che gli abitanti dell’Idroscalo
di Ostia portano avanti giorno dopo giorno: preservare la loro
terra e il loro quartiere. Focalizzato sulla vita quotidiana e
sulle parole di poche famiglie, potente nei dialoghi, catturati
crudi, e con i riflessi unici del mare che ne illuminano i
personaggi, questo scintillante documentario fotografico non fa mai
“l’autopsia” di questa comunità per mantenere uno sguardo sempre
caloroso e umano”. E Puntasacra ha ottenuto anche il Premio della
Giuria CICAE: “Il film si concentra su una società dimenticata,
quasi tutte donne che combattono una battaglia sacra per la loro
terra, dando un volto a una sofferenza universalmente compresa; il
diritto di combattere e preservare la propria casa e la propria
cultura. Francesca Mazzoleni riesce a mostrare questa comunità
nella sua forma più cruda, lasciando che i protagonisti parlino del
loro attaccamento alla terra e seguendo le donne, giovani e meno
giovani, mentre organizzano eventi di sensibilizzazione nella loro
comunità. Il film è ottimamente girato e la fotografia naturalmente
affascinante, permettendo ai protagonisti di esprimersi liberamente
in ogni momento”.
“In un anno di grandi difficoltà –
spiega il direttore artistico del festival, Francesco Giai Via –
sono estremamente contento che il festival possa essersi svolto in
una formula inedita che si è rivelata di grande successo e che ha
fatto convivere i film in sala con una piattaforma online
disponibile in tutta la Francia e la Svizzera. La frequentazione di
entrambe queste modalità di fruizione è stata estremamente positiva
e ha ribadito il ruolo fondamentale che svolge il festival per la
diffusione e la valorizzazione del cinema italiano in Francia,
oltre al legame profondo che lega Annecy Cinéma Italien all’insieme
dell’industria cinematografica e delle istituzioni del nostro
Paese. Siamo poi felici, ancora una volta, di aver acceso i
riflettori non solo sui grandi film, ma anche su opere meno note,
che magari hanno fatto fatica a farsi notare in Italia ma che hanno
entusiasmato sia la giuria che il pubblico. Abbiamo cercato di
rispondere con creatività e apertura verso il futuro alle
condizioni dettate dalla crisi sanitaria e continueremo a
impegnarci per proseguire in quel processo di rinnovamento e
sperimentazione che è alla base del progetto della nostra
manifestazione”.
Annecy cinéma italien è organizzato
da Bonlieu Scène nationale, è realizzato grazie al sostegno delle
istituzioni francesi: Annecy, Haute-Savoie le Département, la
Région Auvergne-Rhône-Alpes, con il riconoscimento del MiBACT –
Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, con il sostegno di
Istituto Luce Cinecittà, Rai Cinema, Istituto Italiano di Cultura
Parigi, Ministero degli Affari Esteri, Istituto Italiano di Cultura
Lione, Consolato Generale d’Italia Lione, con la collaborazione
dell’Accademia del Cinema Italiano Premi David di Donatello.
In allegato le immagini dei film
premiati e il manifesto del festival, realizzato da Emiliano
Ponzi.
La 23esima edizione di
CinemAmbiente si aprirà, giovedì 1 ottobre a Torino, con
l’anteprima italiana di Rebuilding
Paradise (Cinema Massimo, ore 21.00), diretto da
Ron Howard e presentato all’ultimo Sundance Film
Festival. Il regista Premio Oscar (per A Beautiful Mind)
affronta nel suo ultimo lungometraggio la drammatica attualità
degli incendi incontrollabili, alimentati dall’estrema siccità, di
cui la California è ormai vittima sistematica. Girato a Paradise,
ridente cittadina rasa al suolo nel giro di tre ore, l’8 novembre
2018, dal Camp Fire, uno degli incendi più devastanti nella storia
dello Stato, il film è la storia di una comunità resiliente,
determinata a non lasciarsi sopraffare dalle avversità e a
ricostruire tutto quanto andato perso tra le fiamme. La proiezione
sarà seguita da un incontro online con Michelle
John e Steve “Woody” Culleton,
protagonisti del documentario.
Ad introdurre questa nuova edizione
di Cinemambiente, prima del film, si terrà “Il
Punto” di Luca Mercalli (giovedì 1°
ottobre, Cinema Massimo). Si tratta di un report sullo stato del
Pianeta, stilato e interpretato appositamente per il pubblico del
Festival, che il noto meteorologo esporrà in sala con
uno speach di una ventina di minuti circa. Mercalli si
soffermerà in specifico sul rapporto tra clima e ambiente, con
qualche accenno anche agli effetti positivi del lockdown sulla
diminuzione dell’inquinamento.
CinemAmbiente,
giunto al suo 23° anno di vita, si presenta all’appuntamento del
2020 con un’edizione speciale che presenta
65 film tra lungo, medio e cortometraggi,
provenienti da 26 Paesi. I titoli proposti non
saranno quest’anno suddivisi in sezioni competitive, nell’intento
di privilegiare una dimensione cooperativa del Festival in grado di
favorire, specificamente attraverso il cinema, la ripresa di un
dibattito collettivo sull’ambiente. Spostato a causa dell’emergenza
sanitaria dal tradizionale periodo tardo-primaverile a quello
autunnale, il Festival, organizzato dal Museo Nazionale del
Cinema e diretto da Gaetano Capizzi, si
svolgerà a Torino dal 1° al 4
ottobre, riducendo la programmazione di due giorni
rispetto agli scorsi anni, ma espandendo la sua platea potenziale.
L’edizione 2020 si svolgerà, infatti, contemporaneamente alla
presenza del pubblico (nelle sale del
Cinema Massimo) e online.
I film di supereroi non sono mai
stati così popolari come nell’ultimo decennio, ma la storia del
genere ha in realtà radice molto più profonde. Attualmente, la
Warner Bros. ha il pieno controllo dei film collegati alle
proprietà DC e sta lentamente abbracciando il concetto di
Multiverso, dal momento che in precedenza i film non erano
collegati tra loro.
Questo è l’opposto di ciò che la
Disney sta facendo con il MCU, franchise che si basa proprio
sulla continuity. Nel frattempo, anche la Sony sta
producendo diversi film collegati all’universo di Spider-Man che
alla fine potrebbero essere legati proprio all’Universo
Cinematografico Marvel.
Con così tanti film realizzati sulla
base dei fumetti DC e Marvel, le major hanno sempre bisogno di una
grande quantità di attori per i rispettivi titoli. La popolarità di
questi marchi ha regolarmente consentito agli studi cinematografici
di coinvolgere importanti attori nei loro progetti o di trasformare
attori meno noti in star amatissime a livello mondiale.
Il MCU , ad esempio, ha trasformato
Robert Downey Jr. in una delle più grandi
celebrità del mondo; Joaquin Phoenix ha vinto un Oscar per aver
interpretato il Clown Principe del Crimine in Joker.
Tuttavia, ci sono anche dei casi in cui uno stesso attore ha
interpretato un ruolo principale o secondario in entrambi i
franchise.
L’elenco degli attori e delle
attrici che sono apparsi in film sia della DC che della Marvel
continuerà di sicuro a crescere col tempo. Solo di recente abbiamo
appreso che
Christian Bale, ex iterazione di Batman, apparirà in
Thor:
Love and Thunder, mentre
Jared Leto, che ha già interpretato Joker in
Suicide
Squad, sarà il protagonista di Morbius.
Screen Rant ha realizzato un video che raccoglie la maggior
parte degli attori che hanno avuto un ruolo sia un film DC che in
un film Marvel, come Angela Bassett, Ben
Affleck, Chris Evans, Djimon Hounsou, Hugo Weaving, Idris
Elba, Josh Brolin e tanti altri…
Arriva il 28 settembre su Amazon Prime VideoDoom Patrol
2, seconda stagione dello show basato sulla singolare
squadra DC Comics degli anni ’60 creato da
Bob Haney e Arnold Drake. Con lo
show tornano anche le bizzarrie e le stranezze che avevano
caratterizzato il primo ciclo di episodi. La prima stagione era
composta da 15 puntate, mentre questa seconda si ferma a 9: il
progetto iniziale era di 10 episodi, tuttavia la chiusura dei set a
causa della pandemia ha cambiato i piani in corso d’opera e il
risultato è stato ottimizzato per dare alla serie una conclusione
degna della sua “anarchia” tematica.
La storia riparte da dove si era
interrotta, con i protagonisti rimpiccioliti a causa della
battaglia contro Mr. Nobody. I loro sforzi, ora, sono tutti rivolti
a recuperare le dimensioni normali, mentre la squadra da una parte
fa i conti con le proprie debolezze e dall’altra cerca di
accogliere al meglio la piccola Dorothy, nuovo membro del team e
figlia di Niles Caulder (Timothy
Dalton).
Doom Patrol 2, dove eravamo rimasti
Questa seconda stagione rielabora
tutti gli elementi della prima, cercando di mantenere sempre alto
il livello di stramberia messo in piazza dagli showrunner, che si
avvalgono dei personaggi insoliti che la serie stessa mette a
disposizione, ma si concentra anche molto sui legami affettivi che
legano proprio questi personaggi, in particolare riflette sul
legame padre figli e su quello che può voler dire anche in
situazioni in cui le famiglie coinvolte non sono esattamente
canoniche.
Nonostante questo approccio
insolito, la serie abbraccia comunque i canoni del racconto di
formazione dell’eroe, che deve fare i conti con il proprio corpo,
con le proprie abilità, e deve scegliere in che modo sfruttarle.
Una parabola classica che si inserisce nel contesto strambo e
originale di Doom Patrol e la incorona il prodotto
più originale che il panorama cine-tele fumettistico offre ad oggi,
nonostante l’inflazione di eroi dei fumetti arrivati su grande e
piccolo schermo.
Questioni di famiglia
Doom Patrol 2
conferma anche che il lavoro della DC sulle produzioni televisive è
molto più efficace rispetto a quello che è stato fatto fino ad ora
al cinema, in netto contrasto con ciò che è accaduto in casa
Marvel, in cui fino ad oggi vale il
contrario. Entrambe le famiglie di supereroi, però, si stanno
affacciando ad un rimescolamento importante che da una parte vede
riscrivere la storia delle serie tv di genere, con Disney+ come teatro
principale, dall’altra vede il mondo del cinema, con Warner Bros a
guida, ridisegnare le sue storie e attingere anche dalla tv, per
rimettere in carreggiata gli eroi DC, mettendo sotto i riflettori
anche i meno noti.
Doom Patrol 2
porta avanti i punti di forza della prima stagione e si conferma un
prodotto molto interessante ed originale, dai toni dark, ma anche
dal cuore grande, come sempre accade quando i supereroi
protagonisti formano anche una strampalata. Il cliffhanger finale
lascerà con il fiato sospeso, ma anche con il bruciante desiderio
di sapere cosa accadrà poi.
Durante una conferenza virtuale con
Wizard World (via
ComicBook), Claudia Wells e James
Tolkan, interpreti di Jennifer Parker e Strickland in
Ritorno al Futuro, hanno parlato del futuro
della saga e di un possibili quarto capitolo, sul quale ormai non
fanno altro che susseguirsi voci da anni.
I due attori sono stati parecchio
categorici sul fatto che la saga sia giunta al termine e che un
nuovo episodio non avrebbe ragione di esistere. “C’è sempre
qualcuno che dice: ‘Un giorno Robert Zemeckis farà Ritorno al
Futuro 4’. La verità è che la saga è finita. Siamo a posto così. Il
primo, il secondo e il terzo film. Siamo felicissimi così”, ha
spiegato Talkan.
Wells ha invece aggiunto: “Bob
Gale è sempre stato chiaro: ‘Non ci sarà mai Ritorno al Futuro 4’.
Una volta ero ad un Q&A con Christopher Lloyd in un cinema dopo
una proiezione del film. Tra il pubblico c’era l’artefice del video
divenuto virale Brokeback to the
Future. Chris lo guardò e disse: ‘Ecco il vostro Ritorno al
Futuro 4, perché non ce ne saranno altri’.”
Nonostante le innumerevoli reunion
alle quali abbiamo assistito nel corso degli anni, anche lo stesso
Robert Zemeckis e il produttore Frank
Marshall nel corso degli anni hanno dichiarato che mai e
poi mai un nuovo capitolo della saga vedrà la luce. Anche Tom Holland – lo Spider-Man del MCU che di recente era stato
protagonista di un
video deepfake ispirato alla saga –
aveva dichiarato che in passato ci sono state alcune
discussioni sulla possibilità di riportare l’incredibile
viaggio di Doc e Marty “a spasso nel tempo” sul grande schermo,
idea che però è stata subito accantonata proprio per la
“perfezione” rappresentata dalla storia raccontata attraverso i tre
film originali.
L’attesa serie Loki
potrebbe correggere alcuni buchi di trama e alcuni errori creati
dall’Universo Cinematografico Marvel attraverso l’espediente del
viaggio nel tempo. Avengers:
Endgame e Spider-Man:
Far From Home hanno ufficialmente segnato la fine della
Saga dell’Infinito, e ora i Marvel Studios si preparano a
percorrere nuovi territori narrativi attraverso tutta una serie di
progetti destinati sia al grande che al piccolo schermo. Tuttavia,
ciò non significa che il franchise non possa più rivisitare la
propria storia, soprattutto ora che il concetto di viaggio nel
tempo è stato definitivamente introdotto.
Viaggiare nel tempo e muoversi
attraverso la realtà sarà un fattore molto importante nella Fase 4
del MCU, dal momento che diversi film e serie tv si occupano
proprio di linee temporali e dimensioni alternative. Ciò riguarda
anche la nuova serie Disney+ incentrata sul personaggio del
Dio dell’Inganno. Dopo esserci impossessato del Tesseract e averlo
usato per fuggire in Endgame,
il villain interpretato da
Tom Hiddleston si prepara a viaggiare nel tempo e ad
intraprendere nuove avventure in Loki. I dettagli
sulla trama dello show non sono ancora stati svelati, così come non
sappiamo ancora quando la serie farà ufficialmente il suo debutto.
Tuttavia, in precedenza è stato confermato che Loki viaggerà da
un’era all’altra, diventando un’improbabile figura chiave in alcuni
eventi storici.
È importante sottolineare che gli
eventi primari di Loki saranno
ambientati in una realtà ramificata secondo le regole del viaggio
nel tempo stabilite in Endgame,
anche se le leggi del viaggio nel tempo nel MCU stabiliscono che è
possibile che gli imbrogli di Loki in passato abbiano già
influenzato l’universo condiviso. In sostanza, tutto ciò che il Dio
dell’Inganno ha fatto in passato sarebbe già accaduto nella linea
principale del MCU: non sta cambiando gli eventi come il pubblico
li conosce; sta colmando alcune lacune stabilite e correggendo
alcuni celebri errori dell’universo. Le realtà in cui non ha
cambiato nulla è rappresentata dai rami alternativi. Poiché lo
spettacolo si concentrerà su come il Dio del male può influenzare
gli eventi storici, i Marvel Studios potranno utilizzare la serie
per affrontare alcune delle deludenti svolte creative del franchise
o persino sistemare dei buchi di trama e offrire risposte migliori
di quelle che sono già in nostro possesso.
Il falso Guanto dell’Infinito in Thor
Il Thor
di Kenneth Branagh del 2011 ha aperto ufficialmente il cubo cosmico
del MCU introducendo gli Asgardiani e i Nove Regni. Tuttavia, i
Marvel Studios si erano già portati avanti in merito agli easter
egg poiché il Guanto dell’Infinito è stato avvistato nel caveau di
Odino (Anthony
Hopkins) molto prima che venisse conferamta l’esistenza delle
Gemme dell’Infinito. Tutto ciò ha afflitto il franchise creando
esplicitamente un buco di trama attraverso la scena post-credit di
Avengers: Age of Ultron in cui vediamo Thanos (Josh
Brolin) indossare il Guanto di metallo nonostante non avesse
alcun accesso al tesoro del Padre del Tutto. Thor: Ragnarok ha provato a correggere il problema
dicendo tutto ciò che si trovata nella Cripta di Odino era falso,
il che solleva in primo luogo una questione: perché Odino avrebbe
avuto un Guanto dell’Infinito contraffatto?
Loki potrebbe
fornire una risposta divertente a questa domanda. Essendo fedele
alla sua natura da imbroglione, il Dio dell’Inganno potrebbe
rivelare di aver nascosto il falso Guanto dell’Infinito nel caveau
del padre adottivo semplicemente come scherzo o come mezzo per
sviare Odino dalle sue avventure nel tempo durante gli eventi di
Loki.
Combinando il falso Guanto con i poteri di persuasione mentale di
Loki, si potrebbe far credere a Odino di avere le Gemme
dell’Infinito. Considerando quanti anni aveva il Padre del Tutto –
per non parlare di quanti vari ninnoli aveva in suo possesso -, è
possibile che non se ne sia nemmeno accorto.
La conoscenza del Multiverso da parte di Mysterio
Prima ancora che
l’esistenza del Multiverso nel MCU venisse correttamente stabilita
attraverso la Fase 4, Quentin Beck/Mysterio (Jake
Gyllenhaal) aveva già fatto il suo debutto sul grande schermo,
sostenendo che proveniva da una dimensione alternativa. Ovviamente,
come rivelato in Spider-Man:
Far From Home, stava solo mentendo a riguardo per
avvicinarsi a Peter Parker (Tom
Holland) e avere accesso alla EDITH di Tony Stark (Robert
Downey Jr.). Anche se tutto ciò che ha affermato essere in una
realtà diversa si è rivelato falso, non era comunque troppo lontano
da ciò che sarebbe effettivamente accaduto nel MCU, causando alcuni
seri problemi.
È qui che i Marvel Studios
potrebbero utilizzare Loki per
spiegare come Mysterio e i suoi tirapiedi abbiano effettivamente
avuto l’idea del Multiverso. Il truffatore potrebbe avere un
incontro casuale con una delle persone di Beck, forse Peter
Billingsley (William Ginter Riva), durante gli eventi del primo
Iron Man, dove avanza l’idea che esistano linee temporali
ramificate. Questo potrebbe far nascere un’idea nella mente degli
ex dipendenti delle Stark Industries, che porterebbe poi al loro
elaborato piano visto in Far
From Home.
La scomparsa di Lady Sif
Una delle domande
persistenti lasciate senza una risposta dalla Saga dell’Infinito è
la scomparsa di Lady Sif (Jamie Alexander). Da buon alleato di Thor
(Chris
Hemsworth), la guerriera è sempre stata coinvolta nelle prime
avventure del Dio del Tuono nel MCU. Oltre ad essere apparsa nei
primi due film di Thor, ha anche recitato nella serie Agents of
S.H.I.E.L.D., apparendo ben due volte, l’ultima delle
quali ha segnato il suo ultimo avvistamento nell’universo
condiviso. In particolare, il personaggio è stato assente in
Thor:
Ragnarok e anche quando Thanos ha minacciato l’universo in
Avengers:
Infinity War. Sembrava quindi confermato che Lady Sif era
tra le vittime della decimazione del Titano Pazzo, ma quando sono
state riportate in Avengers:
Endgame, tuttavia, non c’era comunque traccia del
personaggio.
Chissà se i Marvel
Studios hanno in programma di affrontare questo mistero in uno dei
futuri film del MCU come Thor: Love &
Thunder di
Taika Waititi, anche se non hanno bisogno di aspettare così
tanto per fornire una risposta. Dal momento che è possibile che
Loki racconterà
anche parti della storia dello stesso Dio dell’Inganno, lo
show potrebbe rivelare che, come parte del periodo del villain come
falso Odino (come abbiamo visto in Ragnarok),
Loki ha deliberatamente inviato Lady Sif in una missione
sconosciuta. Questo gli avrebbe reso più facile tenere il passo con
la farsa e non essere catturato da Thor fino a quando non è tornato
a casa ad Asgard.
Come il Tesseract è arrivato sulla Terra
Il Tesseract è stato
principalmente sulla Terra nella storia conosciuta del MCU. Ha
fatto la sua prima apparizione in
Captain America: Il primo vendicatore: era stato cercato
da Johann Schmidt/Red Skull (Hugo
Weaving) e si è rivelato essere originario della Camera di
Odino. A quel punto, era conosciuto solo come Cubo Cosmico, ma in
seguito si scoprì che ospitava la Gemma dello Spazio. I Marvel
Studios non hanno mai spiegato esplicitamente come e perché il
Tesseract sia arrivato sulla Terra, ma l’idea generale è che sia
stato spostato da Asgard per protezione.
Dal momento che la serie TV
Loki includerà
pesantemente il Tesseract, visto anche i viaggi nel tempo di
personaggio titolare sarà protagonista, questo mistero potrebbe
essere finalmente chiarito. Si potrebbe rivelare che invece di
Odino che porta il Cubo Cosmico sulla Terra, è stato in realtà il
Dio dell’Inganno a impersonare il Padre del Tutto, e che quindi
c’era lui dietro il suo trasferimento da Asgard. Ha molto più senso
rispetto al fatto che Odino creda che il Tesseract sarebbe molto
più sicuro sulla Terra che ad Asgard, dove avrebbe potuto tenerlo
d’occhio personalmente.
Perché Doctor Strange era nella
lista dell’HYDRA
La scoperta
dell’HYDRA in Captain America: The Winter Soldier ha rivelato ciò
che il gruppo malvagio aveva combinato, inclusa una lista di
persone che erano sotto il loro raggio, come Stephen Strange
(Benedict
Cumberbatch). A questo punto il personaggio doveva ancora
diventare uno stregone, quindi è sorprendente perché abbia attirato
l’attenzione dell’HYDRA. La mente dietro il MCU, ossia Kevin Feige, ha tentato di spiegarlo dicendo che
anche prima di diventare Doctor Strange, Stephen aveva già un nome
riconosciuto in quanto uno dei migliori chirurghi mai esistiti.
Tuttavia, alcuni sono sempre stati scettici su questo ragionamento,
sostenendo che sia troppo eccessivo.
I Marvel Studios possono davvero
essere creativi nel modo in cui potrebbero risolvere questo mistero
proprio in Loki.
Lo show potrebbe rivelare il Dio dell’Inganno si è travestito dal
brillante chirurgo per qualche motivo sconosciuto mentre viaggia
nel tempo. In qualche modo, HYDRA potrebbe aver colto alcune delle
sue attività insolite, rendendolo un bersaglio. Tuttavia, dal
momento che era sotto copertura come Strange, il gruppo segue
invece il vero Strange, spiegando perché il futuro Stregone Supremo
era nella lista prima di diventare un maestro delle arti mistiche.
Questo è anche un modo ingegnoso per connettere Loki con
Doctor Strange in the Multiverse of Madness, poiché si
vocifera già da tempo che i due prossimi progetti della Fase 4 del
MCU saranno collegati tra loro.
L’occhio di Nick Fury
Da quando Nicky Fury (Samuel
L. Jackson) ha rivelato in Captain America: The Winter
Soldierdi aver perso un occhio dopo
essersi fidato troppo di qualcuno, i fan si sono sempre
chiesti cosa gli fosse realmente successo. L’ex direttore dello
SHIELD non è il tipo da divulgare segreti personali e ha fatto
sembrare che avesse perso l’occhio dopo un intenso scontro.
Sfortunatamente, il vero motivo si è rivelato essere una delusione,
come spiegato finalmente in Captain
Marvel. Il film con
Brie Larson, infatti, ha rivelato che l’agente si è
semplicemente avvicinato troppo al gatto alieno di Carol Danvers,
Goose, facendosi graffiare l’occhio. Ammesso che il felino sia in
realtà un Flerken, alla fine è stato comunque deludente per i fan,
soprattutto a causa del modo in cui Fury ha descritto
l’accaduto.
Loki
potrebbe in qualche modo offrire una ragione più accettabile per la
ferita di Fury, rivelando che il graffio di Goose non era l’unica
ragione per cui ha perso l’occhio. Forse gli è successo qualcosa
dopo l’infortunio iniziale che potrebbe adattarsi meglio al suo
racconto in The Winter Soldier, con Fury ne ha
semplicemente custodito il segreto. Da lì, i lividi sono diventati
molto più gravi con conseguenti danni permanenti.
Henry Cavill ha sicuramente accresciuto la sua
fama grazie al ruolo di Superman nel DCEU, ma l’attore
britannico ha avuto modo di dimostrare di essere molto più che
l’interprete dell’eroe kryptoniano negli ultimi anni. Ha
interpretato il cattivo principale in
Mission: Impossible – Fallout, ha dato vita a Geralt di
Rivia nella serie di successo The Witcher e adesso sta ricevendo ampi consensi per
il ruolo di Sherlock Holmes in Enola
Holmes.
Nonostante l’uscita della Snyder Cut di Justice
League il prossimo anno su HBO Max, non sappiamo
ancora con certezza quale sarà il futuro cinematografico del suo
Superman. Tuttavia, l’attore potrebbe avere tra le mani
un’opportunità altrettanto appetitosa. È da tempo infatti che il
nome di Cavill viene associato al ruolo di prossimo James Bond, anche se al momento non sappiamo
ancora chi raccoglierà l’eredità di Daniel Craig dopo l’uscita nelle sale
dell’attesissimo No Time
to Die.
Adesso, in una recente intervista
con
GQ, Henry Cavill ha parlato ancora una volta della
possibilità di vestire i panni dell’iconico agente segreto,
confermando che semmai dovesse arrivare una chiamata da parte dei
produttori, ovviamente non si tirerebbe indietro. “Se Barbara
Broccoli e Michael G. Wilson fossero davvero interessati a me,
coglierei assolutamente l’opportunità”, ha dichiarato
l’attore. “Ora come ora, è tutto campato in aria. Vedremo cosa
succederà. Ma sì, è chiaro che mi piacerebbe interpretare Bond.
Sarebbe molto, molto eccitante”.
Sempre nel corso della medesima
intervista è stato chiesto a Cavill di commentare il suo futuro nel
DCEU, ma l’attore si sarebbe rifiutato di parlarne. Di recente
abbiamo appreso che Cavill potrebbe non essere coinvolto nelle
riprese aggiuntive della
Snyder Cut, anche se in merito non esistono ancora
conferme ufficiali. Per quanto riguarda il suo ritorno nei panni di
Superman in un nuovo film, al momento la voce più accreditata è
quella secondo cui l’attore dovrebbe tornare nei panni dell’uomo
d’acciaio in un ruolo minore in uno dei prossimi titoli
dell’universo condiviso.
A quanto pare, Keira Knightley non ha dei ricordi molto
chiari del suo ruolo in Star Wars – La minaccia fantasma. Esplosa
all’inizio degli anni 2000, l’attrice britannica è diventata famosa
grazie a pellicole quali Sognando Beckham e Love
Actually, ma anche e soprattutto grazie alla saga di
Pirati dei Caraibi. Di recente Knightley ha preferito
dedicarsi ad un cinema più intimo e a progetti più indipendenti,
indirizzando la sua carriera verso un nuovo tipo di percorso.
Uno dei primissimi ruoli
interpretato dall’attrice è stato proprio nel più grande franchise
di tutti i tempi: Knightley ha infatti interpretato Sabe, una delle
ancelle (nonché sua sosia) di Padme Amidala, nel primo episodio
della trilogia prequel di Star Wars. In effetti, l’attrice venne scelta
proprio per la forte somiglianza con Natalie Portman. Adesso, durante un’intervista
con
ComingSoon.net, è emerso che Knightley in realtà non ricorda
molto di quell’esperienza, arrivando addirittura a confondersi sul
personaggio che ha interpretato nel film: l’attrice era infatti
convinta di aver interpretato proprio Padme.
“Chi ho interpretato? Non ero
Padme?No, eri la sua ancella
Sabe. Oh, ero Sabe? Ok. Sai, ho visto il film solo
una volta. Credo di aver avuto 12 anni quando abbiamo girato, poi
ho visto il film l’anno dopo e poi non l’ho mai più rivisto. Quindi
ho interpretato Sabe… e non è morta? Ok [ride]. Spero che
si sia goduta una vita lunga e felice da qualche parte su un
pianeta lontano, lontano.
Avete mai discusso della
possibilità di tornare nei panni del personaggio? Tornare
a interpretare un personaggio di cui non ricordo neanche il nome?
No. Dovrebbero parlarne, però. Sono certa che la sua vita sarà
stata lunga e interessante [ride]. Com’è che si chiama?
Sabe?”
Considerato un film spartiacque
nella carriera del regista Paul Thomas Anderson,
Il petroliere ha segnato l’inizio di una
nuova poetica, che trova nell’esplorazione profonda dell’animo
umano una delle sue tematiche principali. Il film ha inoltre
permesso al regista di consacrarsi come uno dei migliori e più
importanti della sua generazione. Seguito poi negli anni da
The Master, Vizio di forma e
Il filo
nascosto, il film, il cui titolo originale è il suggestivo
There Will Be Blood, è oggi considerato uno dei migliori
dal 2000 ad oggi. Vien inoltre indicato da molti come uno dei
grandi capolavori contemporanei.
Dopo aver diretto Ubriaco
d’amore nel 2002, Anderson si prese una lunga pausa per
ponderare bene il suo progetto successivo. Fu in questo periodo che
entrò in contatto con il romanzo Petrolio! di
Upton Sinclair, pubblicato nel 1927. Il regista
rimase estasiato da quel racconto, e decise di trarre da quelle
pagine il suo nuovo film. Il petroliere non è però una
fedele trasposizione, al contrario. Anderson adattò infatti
soltanto le prime cento pagine, poiché in esse erano contenuti i
temi e la storia di suo interesse. Per il resto, decise di dar vita
ad un racconto soltanto vagamente ispirato a quello narrato nel
libro.
Nel 2007 il film uscì così nei
cinema di tutto il mondo, ottenendo in breve tempo recensioni
estremamente entusiastiche. La critica riconobbe subito nel film
del regista una lucida riflessione sullo sviluppo degli Stati Uniti
e sulla nascita del capitalismo. Il petroliere venne poi
candidato a ben otto premi Oscar, tra cui miglior film, miglior
regista e miglior sceneggiatura. Vinse però soltanto le statuette
per il miglior attore Daniel Day-Lewis e per la
miglior fotografia di Robert Elswit. Con il tempo,
il suo prestigio è aumentato particolarmente, fino ad essere
posizionato al terzo posto nel sondaggio dedicato ai più grandi
film del XXI Secolo.
Il petroliere: la trama del
film
La vicenda si apre negli Stati
Uniti del 1989, nel pieno di un periodo che ha visto nella ricerca
del petrolio il suo unico scopo. Nel deserto del New Mexico, anche
Daniel Plainview è a caccia dell’oro nero. Con il tempo, grazie
alla sua intraprendenza e alla sua sete di potere, l’uomo diventa
un ricco uomo d’affari, sempre pronto ad espandere i propri
confini. In questo lo aiuta anche H.W., figlio che ha adottato in
seguito alla morte di uno dei suoi lavoratori. Con questi si
presenta infatti come un amorevole padre, influenzando
positivamente i proprietari dei terreni che aspira a fare suoi.
L’uomo sembra ormai totalmente corrotto dal potere raggiunto, ma
questo si rivela essere anche la sua dannazione.
Si giunge al 1911, anno decisivo
per Plainview. Questi, su proposta del giovani predicatore Eli, ha
ora modo espandere i propri possedimenti anche a Little Boston, in
California, dove sembra essere nascosto un grande giacimento di
petrolio. Eli si dimostra inizialmente favorevole all’arrivo
dell’uomo, ma nel momento in cui comprende che gli equilibri del
paesino verranno irrimediabilmente stravolti dalla sua ricerca,
decide di opporsi. Plainview si ritroverà dunque ad essere
etichettato come un orco malvagio, la cui sete di potere sembra
inarrestabile. Gli scontri che da qui si genereranno saranno
decisivi per la morte e la rinascita dell’America capitalista.
Il petroliere: il cast del
film
Quello di Daniel Plainview è
indicato come uno dei personaggi più complessi e affascinanti di
sempre. L’interpretazione che il premio Oscar Daniel
Day-Lewis ne ha dato è allo stesso tempo considerata
una delle performance migliori della storia. Anderson ha raccontato
di aver scritto il personaggio proprio pensando all’attore. Dal
canto suo, Day-Lewis accettò di ricoprire la parte ancor prima di
leggere la sceneggiatura completa. Noto per le sue meticolose
ricerche sui personaggi che interpreta, l’attore iniziò a condurre
una serie di ricerche sui cercatori di petrolio dell’epoca.
Inoltre, lavorò a lungo sulla propria voce, ascoltando
registrazioni di personalità dell’epoca in cui il film è
ambientato. Tutto ciò lo portò ad ottenere meritatamente il premio
Oscar per il miglior attore.
Altra figura chiave del film è
quella del predicatore Eli Sunday, interpretato nel film
dall’attore Paul
Dano. Questo, in realtà, originariamente doveva
interpretare il fratello Paul Sunday, un ruolo particolarmente
piccolo all’interno del film. Anderson, però, rimase così colpito
dalla sua interpretazione di Paul che decise di assegnarli anche il
ruolo di Eli, trasformando così i due in fratelli gemelli. Anche
Dano non ha poi voluto essere da meno rispetto a Day-Lewis, e
condusse numerose ricerche per poter comprendere meglio la
mentalità del suo personaggio principale. Pretese inoltre che,
nella scene che lo richiedeva, il collega lo picchiasse realmente
con schiaffi e botte varie. Ciò gli permise di rimanere nella parte
e fornire una performance migliore.
Il petroliere: il significato del
film
Film tanto affascinante quanto
ricco di riflessioni, Il petroliere si è affermato per la
sua grande capacità di dar vita ad un racconto epico incentrato
sulla nascita dell’animo capitalista. Nel corso del film si assiste
infatti all’ascesa di Daniel Plainview da semplice cercatore di
petrolio a proprietario di un vero e proprio impero fondato
sull’oro nero. L’intera narrazione mira a rendere evidente come in
quel periodo storico sia germogliato il seme dell’avidità
incondizionata, che ancora oggi sembra essere uno dei valori su cui
si fondano le società. Plainview espande il suo dominio a scapito
di chiunque, finendo in una spirale di follia che lo porta a
perdere ogni contatto con l’umanità. Coloro che lo circondano, dal
figlio adottivo al fratello, vengono infatti visti come meri
strumenti attraverso cui poter raggiungere ulteriore potere.
La forza dominante del capitalismo
è così sempre più evidente man mano che la narrazione procede. In
ciò si inserisce anche una stretta connessione con la fede
religiosa. Il contrasto tra Plainview ed Eli sottolinea la
differenza esistente tra avidità materiale e ricerca di
spiritualità. Ma con il rivelarsi della natura corrotta del
predicatore, sembra emergere come anche la fede abbia infine ceduto
e si sia corrotta e macchiata. Anche ciò che era sacro è infine
stato vinto dal desiderio di potere e lussuria. Con il finale, la
morte di questi valori sembra compiersi in modo inequivocabile.
Considerato ciò, molti critici hanno ritrovato nella storia di
Il petroliere una parabola sul fallimento dei principi
fondativi degli Stati Uniti in nome di valori spesso opposti, e
quasi sempre in senso negativo.
Il petroliere: il trailer e dove
vedere il film in streaming
Film imprescindibile, è possibile
fruire di Il petroliere grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti presente nel catalogo di Chili Cinema, Now
TV e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene inoltre notare che il noleggio prevede dei tempi di scadenza
entro i quali è necessario guardare il titolo. Con un abbonamento
generale, invece, si avrà modo di guardarlo senza limiti e con
maggiore libertà. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione
lunedì 28 settembre, alle ore
21:15 sul canale La7.
Dopo che il progetto è stato in
sviluppo per diversi anni, Ghostbusters:
Legacy vedrà finalmente la luce a Marzo del
prossimo anno. Il film sarebbe dovuto arrivare nelle sale
quest’estate, ma è stato posticipato al 2021 a causa della pandemia
di Covid-19. Naturalmente, i fan sperano che il terzo capitolo
della saga (che ignorerà quanto raccontato nel reboot al femminile
di Paul Feig del 2016) si collegherà direttamente ai primi due film
usciti negli anni ’80, e a quanto pare sarà proprio così…
A parlare del film in una nuova
intervista con Yes
Have Some è stato Ernie Hudson, che tornerà a vestire i panni di
Winston Zeddemore. Nonostante non abbia potuto rivelare alcun
dettagli specifico sulla trama, Hudson ha anticipato che Ghostbusters:
Legacy è il film che i fan morivano dalla voglia
di vedere. “Quando ho ricevuto la sceneggiatura, dopo averla
finita di leggere ho pensato: ‘Non soltanto sta accadendo, ma
questa storia è veramente bella’. È assolutamente in linea con ciò
che i fan speravano di vedere. Si lega davvero ai primi due
film.”, ha spiegato l’attore.
Il fatto che Hudson fosse
particolarmente eccitato quando ha letto la sceneggiatura di
Legacy,
fa ben sperare per il risultato finale. Ovviamente, i fan hanno già
iniziato a speculare sul modo in cui il nuovo film si collegherà ai
due originali. Una delle teorie più accreditate è quella secondo
cui i personaggi di Finn Wolfhard e Mckenna Grace
siano in realtà i nipoti di Egon Spengler (Harold
Ramis). Il primo trailer del film ha visto i due ragazzini
scoprire alcune delle apparecchiature originali degli
Acchiappafantasmi, il che dimostra che il franchise tornerà alla
sue radici in grande stile.
A più di trent’anni dall’uscita
nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast
originale, composto da Bill
Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney
Weavere Annie
Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle
saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason
Reitman, il film sarà nelle sale dall’estate 2020 prodotto da Sony
Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i
protagonisti anche Mckenna Grace,
Finn Wolfhard, Carrie
Coon ePaul
Rudd.
Ghostbusters:
Legacy, diretto da Jason
Reitman e prodotto da Ivan
Reitman, è il nuovo capitolo della saga
originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città,
una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro
connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta
eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters:
Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.
Lo scorso mese Ridley Scott aveva confermato di essere ancora
al lavoro su un nuovo film della saga di Alien. Il tutto era avvenuto durante
un’intervista con Forbes, nella quale il celebre regista non aveva
nascosto i suoi dubbi in merito all’approccio da adottare con il
nuovo film rispetto alla proprietà in generale (probabilmente,
anche in considerazione del flop di Alien:
Covenant).
All’epoca Scott aveva spiegato:
“Un nuovo film è in programma. Con Prometheus e Covenant
abbiamo provato a seguire una nuova strada e a reinventarci.
Qualora andassimo avanti con la saga, non credo racconteremo una
storia ambientata prima dei fatti narrati in Prometheus. Ciò che è
stato fatto è già sufficiente. Adesso i fan si stanno facendo una
serie di domande fondamentali: Alien, il facehugger, il
chestubster… è stato già detto tutto su di loro o c’è ancora altro
da raccontare? Noi continuiamo a chiedersi se si dovrebbe ripartire
da zero, e magari provare a conservare il ‘brand’ Alien solo in
funzione del franchise. La domanda fondamentale continuano ad
essere questa.”
Nonostante la scarsa accoglienza
riservata a Alien:
Covenant, pare che l’esperienza sul set sia
stata incredibilmente piacevole per diversi attori del cast, come
ad esempio Katherine Waterston, che nell’ultimo titolo
della saga ad essere arrivato al cinema ha interpretato il ruolo di
Daniels, un’esperta di terraformazione. In una recente intervista
con
The Playlist, l’attrice statunitense ha ammesso che amerebbe
tornare a recitare per un film del franchise.
Waterston ha espresso entusiasmo
all’idea di riprendere il suo ruolo, dicendo che accetterebbe un
altro film “in un batter d’occhio”. L’attrice ha anche
ammesso di essere all’oscuro del destino di Daniels alla fine di
Covenant.
“Mi è piaciuto molto lavorare con Ridley e mi è piaciuto
recitare quella parte”, ha spiegato. “Spero di poterlo
fare di nuovo! Mi piacerebbe! Spero che sia ancora viva!”
Alien: proseguire con i prequel o ripartire da zero?
Ridley Scott sembra fortemente
intenzionato a far proseguire il franchise di Alien,
anche se ciò dovesse significare far ripartire la storia “da zero”.
Nonostante Alien:
Covenant ha lasciato una porta aperta per un
eventuale prosieguo, Scott sembra essere consapevole che forse è
arrivato il momento di svecchiare in qualche modo il franchise,
optando per nuove soluzioni narrative. Sarà davvero così? Solo il
tempo ce lo dirà…
Dopo
le foto di Sebastian Stan sul set di
The Falcon and The Winter Soldier, oggi
arriva anche la prima foto di Erin Kellyman in
quello che al momento è un personaggio misterioso. L’attrice che
entrata a far parte del cast della serie prima dell’inizio delle
riprese non ha mai rivelato il suo ruolo e si ipotizza che possa
interpretare Sharon Ventura, uno dei membri del gruppo di cattivi
The Grapplers, ma è stato anche detto che potrebbe interpretare un
altro membro, Songbird.
Dunque al momento non sappiamo il
ruolo che avrà nella nuova serie tv in arrivo su Disney+ dei Marvel Studios, ma eccola che è
pronta a recitare sul set:
The Falcon and The Winter Soldier è la
serie di prossima uscita nel quale
Anthony Mackie e Sebastian Stan riprenderanno i loro
ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter
Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.
Vi ricordiamo che nel cast di
The Falcon and The Winter Soldier è
previsto anche il ritorno di due volti noti dell’universo
cinematografico, ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e
Civil War e Daniel Bruhl, nei panni
del Barone Zemo. Per quanto concerne la serie di The Falcon and The Winter Soldier, il lancio
è fissato in autunno 2020 e Kari Skogland (The
Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The
Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings,
The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i
sei episodi.
Probabile, visti gli esiti di
Avengers:
Endgame, che lo show si concentrerà sulla
dinamica del rapporto tra le due figure più vicine a Captain
America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per
garantire la sicurezza mondiale.
Dopo aver interpretato il ruolo del
“Protagonista” in Tenet
di Christopher Nolan,
John David Washington è ormai entrato nel mirino
dei fantacasting relativi ai progetti Marvel e DC più disparati.
Naturalmente, gli stessi attori percepiscono queste immaginarie
associazioni come lusinghiere e affettuose, e Washington non sembra
essere da meno.
Durante una recente intervista con
Nerd
Reactor proprio in occasione della promozione di Tenet,
all’attore è stato chiesto specificamente dei ruoli nei film di
supereroi, e lo stesso ha dichiarato di essere assolutamente aperto
all’idea. “Ce ne sono così tanti. Penso che dipenda da chi me
lo chiede, da cosa il regista vuole fare con me”, ha spiegato
John David Washington. “Vedremo… voglio restare
aperto alla possibilità. Non voglio precludermi nulla. Ci sono così
tanti personaggi che non sono ancora stati introdotti in nessuno
dei film. Mi piacerebbe vedere cosa verrebbe loro in mente, semmai
dovessero chiedermelo.”
Ovviamente, un personaggio
dell’universo Marvel che molti fan vorrebbero vedere interpretato
da Washington è Reed Richards, il leader dei
Fantastici Quattro. Alla domanda specifica su
cosa risponderebbe se il presidente dei Marvel Studios gli offrisse
la possibilità di interpretare Mister Fantastic, l’attore ha
risposto: “Direi: ‘Bene, grazie a voi, grazie per aver
organizzato questo incontro. Dove devo firmare?’.”
In realtà, non è la prima volta che
Washington si trova a parlare della possibilità di recitare in un
cinecomic e di commentare i ruoli in cui i fan vorrebbero vederlo.
Tempo fa, sempre durante un’intervista in occasione della
promozione di Tenet,
Washington aveva commentato la possibilità di interpretare Lanterna Verde nel DCEU, ricevendo il sostegno
di
Christopher Nolan, il quale lo aveva definito “una scelta
eccellente.”
Arrivano da Vanity Fair,
le prime foto ufficiali di The
Midnight Sky, il nuovo film diretto e interpretato da
George Clooney. Come possiamo vedere dalle prime foto
nel cast anche Felicity
Jones (Rogue One: a Star
Wars story), David Oyelowo (Selma: la
strada per la libertà) e Kyle Chandler (Super
8).
Basato sul libro di Lily
Brooks-Dalton, adattato per il cinema da Mark L. Smith
The
Midnight Skydebutterà in
streaming su Netflix
nel dicembre del 2020. La pellicola racconta uno scegnario
post-apocalittico e segue Augustine (George Clooney), uno scienziato solitario
nell’Artide che cerca di impedire a Sully (Felicity Jones) e ai
suoi colleghi astronauti di rientrare sulla Terra, colpita da una
misteriosa catastrofe globale. Clooney dirige l’adattamento
dell’acclamato romanzo di Lily Brooks-Dalton La distanza tra le
stelle, e lo interpreta a fianco di David Oyelowo, Kyle
Chandler, Demián Bichir e Tiffany Boone.
E’ il sito americano
Deadline ha rivela in cambio nel cast di The Witcher
2, l’attesa seconda stagione della serie tv
The
Witcher. Infatti da quanto apprendiamo Basil Eidenbenz
(Victoria) interpreterà il popolare Witcher Eskel nella
rielaborazione della seconda stagione della serie di successo di
NetflixThe
Witcher.
Thue Ersted Rasmussen, che era
stato originariamente scelto per il ruolo che si stava dirigendo
nella stagione 2 e ha girato scene alla fine di febbraio e
all’inizio di marzo prima che la produzione venisse interrotta a
causa dell’escalation della pandemia di coronavirus, ha annunciato
questa settimana che avrebbe dovuto lasciare lo spettacolo “a causa
del riprogrammazione a causa di COVID-19. “
In The Witcher 2
confermati
Henry Cavill (Mission:
Impossible – Fallout, Justice League) nel ruolo di Geralt di
Rivia, Anya Chalotra (Agatha Christie – La serie
infernale, Wanderlust) nel ruolo di Yennefer e
Freya Allan (La guerra dei mondi, Into The
Badlands) nel ruolo di Ciri e Joey Batey (Knightfall,
Strike) nel ruolo del personaggio più amato dai fan:
Jaskier.
Si uniranno al cast per la seconda
stagione di The
WitcherYasen Atour (Young
Wallander) che interpreterà Coen, Agnes Bjorn
(Monster) nel ruolo di Vereena, Paul
Bullion (Peaky Blinders) che interpreterà
Lambert, Thue Ersted Rasmussen (Fast and
Furious 9) nel ruolo di Eskel, Aisha Fabienne
Ross (The Danish Girl) nel ruolo di Lydia,
Kristofer Hivju (Il Trono di Spade) che interpreterà
Nivellen e Mecia Simson, nel ruolo di
Francesca.
La serie sarà diretta da
Stephen Surjik (The Umbrella Academy) per
gli episodi 02×01 e 02×02, Sarah O’Gorman
(Cursed) per gli episodi 02×03 e 02×04, Ed
Bazalgette (The Last Kingdom) per gli episodi 02×05 e
02×08 e Geeta V. Patel (Meet The Patels)
per gli episodi 02×06 e 02×07.
Riconfermati inoltre nei propri
ruoli MyAnna Buring (Kill List) Tissaia,
Tom Canton (Good Karma Hospital)
Filavandrel, Lilly Cooper (Peterloo)
Murta, Jeremy Crawford (Titans) Yarpin
Zigrin, Eamon Farren (Twin Peaks) Cahir,
Mahesh Jadu (Marco Polo) Vilgefortz,
Terence Maynard (Maledetto) Artorius,
Lars Mikkelson (House of Cards)
Stregobor, Mimi Ndiweni (Black Earth
Rising)Fringilla Vigo, Royce Pierreson
(Judy) Istredd, Wilson Radjou-Pujalte
(Hunter Street)Dara, Anna
Shaffer(Harry Potter)Triss Merigold,
Therica Wilson Read (Young Wallander)
Sabrina.
La showrunner e produttrice
esecutive di The Witcher, Lauren Schmidt Hissrich,
ha dichiarato: «Anche per la seconda stagione è stato mantenuto
un altissimo livello artistico del cast. Sophie Holland e il suo
team hanno nuovamente selezionato i migliori attori per incarnare
questi personaggi, siamo entusiasti di vedere queste nuove storie
prendere vita sotto la direzione di registi tanto
affermati.»
The Witcher 2: trama
The Witcher, serie fantasy basata sull’omonima saga
bestseller, è il racconto epico di una famiglia e del suo destino.
Geralt di Rivia, un solitario cacciatore di mostri, lotta per
trovare il proprio posto in un mondo in cui le persone spesso si
dimostrano più malvagie delle bestie. Il suo destino si intreccerà
poi con quello di una potente strega e una giovane principessa con
un pericoloso segreto. I tre si ritroveranno ad attraversare
insieme un mondo sempre più instabile
Da molti considerato il film di
carattere erotico più riuscito del regista Tinto
Brass, La chiave si
inserisce perfettamente all’interno del suo genere. Come per il
successivo Monella,
essa costruì un immaginario che ancora oggi, come nell’anno della
sua uscita, il 1983, non manca di suscitare dibattiti per via dei
suoi contenuti giudicati scandalosi. Il regista però, che da sempre
è considerato uno dei maestri del genere erotico, non
ebbe dubbi sull’importanza di portare al cinema tale storia,
contribuendo così una volta di più alla rivoluzione dei costumi nel
paese. Ciò fu possibile anche grazie alla figura della protagonista
femminile, decisamente fuori dal canone.
L’idea per il lungometraggio nacque
in Brass in seguito alla lettura dell’omonimo romanzo dello
scrittore giapponese Jun’ichirō Tanizaki,
pubblicato nel 1956. Nel realizzare un adattamento di questo, il
regista decise di apportare delle considerevoli modifiche, a
partire dal contesto della storia. La vicenda è infatti qui
ambientata in Italia, durante il periodo fascista e alle soglie
della Seconda guerra mondiale. Il film, dunque, mescola elementi
piccanti con i reali eventi storici dell’epoca, rivelatisi
traumatici per l’Italia e gli italiani. Ancora una volta, Brass
sembra così servirsi del genere erotico per distrarre lo
spettatore, scatenare la sua immaginazione, raccontandogli però
anche di un concreto contesto e delle sue difficoltà.
Per Brass, La chiave fu un
successo senza precedenti. Si tratta infatti del suo film più
acclamato e ricompensato, che è divenuto in breve il suo maggior
trionfo commerciale. La pellicola, infatti, si affermò come il
titolo italiano dal maggior incasso nella stagione cinematografica
del 1983-1984, e secondo in assoluto solo al film statunitense
Flashdance. Ancora oggi, il titolo è estremamente
ricercato e consigliato per la comprensione della poetica di Brass.
Ad ogni suo passaggio in televisione, questo viene infatti scoperto
o riscoperto da numerosi spettatori, attratti dalle vicende e dal
modo in cui vengono raccontate.
La chiave: la trama del film
Ambientato a Venezia in pieno
periodo fascista, il film ha per protagonista un anziano professore
inglese, direttore della Biennale d’Arte. Questi ha una giovane
moglie, Teresa, la quale gestisce una piccola pensione nel centro
della città. La coppia, però, nasconde diversi problemi dal punto
di vista coniugale, dove sono ancora alla ricerca di un equilibrio.
Le cose iniziano a cambiare nel momento in cui Teresa scopre una
chiave, volutamente lasciata in bella vista, e che apre un cassetto
della scrivania del marito dove è contenuto un misterioso diario.
Leggendolo, ella scopre aspetti del marito sconosciuti. In esso,
infatti, sono contenuti tutti i suoi desideri sessuali più
sfrenati.
La moglie, comprese le intenzioni
del marito, inizia a sua volta a scrivere un diario, a cui confida
della propria passione per il giovane Laszlo, fidanzato ungherese
della figlia Lisa. Tra i due coniugi prende così vita un ambiguo e
perverso dialogo tramite i rispettivi diari. Un gioco che permette
ai due di ristabilire un intesa sessuale grazie alle reciproche e
indicibili confessioni. Andando avanti nel loro gioco, i due
coniugi rivoluzioneranno la loro storia d’amore, non senza
incontrare diversi ostacoli. Intanto, mentre loro portano avanti
ciò, la Storia va avanti, fino ad arrivare al drammatico annuncio
di Mussolini riguardante l’ingresso in guerra dell’Italia.
La chiave: il cast del film
Come per molti dei suoi film, Brass
fu aiutato anche in questo caso dall’adorata moglie
CarlaCipriani. Fu lei a
consigliargli di realizzare una trasposizione del romanzo
giapponese, sin dalla pubblicazione di questo in Italia nel 1964.
Brass, infine, si convinse e tentò per anni di realizzare il film.
La sua attesa fu in realtà legata al suo desiderio di avere come
protagonista l’attrice Stefania Sandrelli. Lei era
l’unica attrice presa in considerazione per il ruolo di Teresa, ma
poiché il personaggio è indicato come una donna sulla quarantina,
il regista aspettò che l’attrice avesse all’incirca quell’età. Una
volta compiuti 37 anni, la Sandrelli poté finalmente recitare nel
film, dando vita inoltre a delle memorabili scene di nudo.
Nel corso di interviste successive
all’uscita del film, la Sandrelli dichiarò di essere stata
inizialmente spaventata dalla trama del film. Essa ruotava
grossomodo intorno al sesso, e le richiedeva una performance
inedita. L’attrice, però, non si tirò indietro. Determinata a
recitare ogni ruolo possibile, affermò che le scene di nudo non
furono un particolare problema per lei. Al contrario, fu sorpresa
di constatare come nonostante fosse svestita rimase ugualmente a
suo agio, a tal punto da non avere l’impressione di essere
realmente nuda. Accanto a lei, poi, per il ruolo del marito Brass
volle l’attore inglese Frank Finlay. Il regista lo
trovò a Londra, mentre era alla ricerca del giusto interprete,
intento a recitare nello spettacolo
teatrale Amadeus.
Nel cast del film si annovera poi
la presenza degli attori Franco Branciaroli nel
ruolo di Laszlo e di Barbara Cupisti in quelli di
Lisa. Come in ogni suo film, infine, anche in La chiave
Brass appare in un celebre cameo. Questi può essere infatti
identificato nel ruolo del padre confessore che ascolta i peccati
della protagonista. Altri due celebri comparse nel film sono anche
quelle degli attori Ugo Tognazzi nei panni di un
ubriaco di strada, e del figlio Ricky Tognazzi,
che dà invece volto ad uno degli studenti presenti nel film. Grazie
alla popolarità degli interpreti che vi partecipavano, il film
ottenne così ulteriore pubblicità. La Sandrelli, in particolare, si
affermò nuovamente come icona di bellezza e di bravura.
La chiave: il trailer e dove
vedere il film in streaming
Per gli appassionati del film, o
per chi desidera vederlo per la prima volta, La
chiave sarà trasmesso in televisione sabato 26
settembre, alle ore 21:20 sul canale
Cielo. Il film però disponibile anche all’interno
delle piattaforme streaming Chili Cinema e
Google Play. Per vedere il film, sarà sufficiente
aprire il sito e selezionare il titolo, procedendo con il noleggio
o l’acquisto al costo di 3 o 6 euro. In questo modo sarà poi
possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della
qualità video. In alternativa, il film è disponibile completo anche
su YouTube, dove si può trovare in lingua italiana.
Sarà Gaia
Girace la madrina della decima edizione
del Social World Film Festival, che si terrà
a Vico Equense dal 6 all’11 ottobre. L’attrice nota al grande
pubblico per aver indossato i panni di Lila nella serie “L’Amica
Geniale” sarà presente alla serata di apertura proprio in quella
che è la sua città. Tra i primi ospiti internazionali annunciati
spiccano quelli provenienti dal mondo Netflix come Maria Isabel Diaz
Lago, la Sole della serie “Vis a Vis”,
e Alvaro Rico, il Polo di “Elite.
Sarà una annata caratterizzata da eventi in presenza e
iniziative online per adeguarsi alle disposizioni di sicurezza per
il contrasto al Nuovo Coronavirus. «La nostra mission è da sempre
quella di avvicinare ed educare il pubblico all’audiovisivo, e il
lungo lockdown ha snaturato il rapporto tra cinema e fruitori. Ci
adegueremo alle disposizioni di sicurezza da Covid-19 per incontri
e proiezioni in presenza e per agevolare la partecipazione di
tutti, dovuto al recente aumento di casi in Campania, il Festival
avrà quattro dirette streaming quotidiane, quest’anno anche in VR
360° 3D grazie alla collaborazione con “The Virtual Reality
Production”» così il regista e produttore Giuseppe
Alessio Nuzzo, direttore generale del festival.
«Siamo felici di poter dar vita ad uno degli eventi che da 10
anni ha caratterizzato la nostra città che per l’occasione si veste
a festa perché diventa epicentro del cinema sociale nel mondo. Per
di più quest’anno le serate si terranno nel magnifico Castello
Giusso, uno dei simboli della città, e siamo molto orgogliosi che
la madrina di quest’anno sia una vicana doc, Gaia Girace, volto
oramai noto in tutto il mondo» così Andrea
Buonocore, sindaco di Vico Equense.
«Sarà un evento in totale sicurezza, gli ospiti internazionali
seguiranno un rigido protocollo fin dal loro Paese di partenza e
l’innovativa piattaforma online ci permetterà di raggiungere la
cittadinanza ed il pubblico che non potranno godere dell’evento in
loco. L’industria dello spettacolo e la cultura sono state
duramente colpite dal Covid-19. Promuovere il festival anche
quest’anno significa contribuire alla loro ripresa e creare un
indotto per l’economia locale» spiega Annalisa
Donnarumma, assessore alla cultura e al turismo del
Comune di Vico Equense.
Il perno saranno come sempre i giovani che parteciperanno alle
giurie, ai workshop, ai dibattiti anche attraverso una
community online, un social network sicuro e
protetto esclusivamente dedicato all’evento dove
potranno discutere all’indirizzo www.socialfestival.com/live/.
Sul portale è già possibile iscriversi per poter accedere alle
proiezioni secondo il calendario del festival.
Selezionate 450 opere tra lungometraggi,
documentari, cortometraggi e opere audiovisive, molte delle quali
in anteprima assoluta ed europea, provenienti da 46 paesi dei 5
continenti. Tra le 19 sezioni, tra competitive e non, si segnalano
i presidenti di giuria il regista americano Gavin Michael
Booth (giuria Lungometraggi), lo sceneggiatore Maurizio Braucci
(giuria cortometraggi), il direttore della fotografia Luca
Bigazzi (giuria di qualità Focus).
Saranno 80 gli eventi aperti al pubblico fin dal mattino tra i
quali la mostra fotografica alla S.S. Trinità e
Paradiso dedicata ai 100 anni dalla nascita del regista italiano
Premio Oscar Federico Fellini con 39 scatti della
Cineteca Nazionale in collaborazione con Centro Sperimentale di
Cinematografia.
In dieci anni di storia il Festival, che annovera come
presidente onorario Claudia Cardinale, ha
ospitato grandi nomi della cinematografia nostrana e internazionale
come Giancarlo Giannini, Ornella Muti, Luis Bacalov,
Michele Placido, Stefania Sandrelli, Katherine Kelly Lang, Valeria Golino, Leo Gullotta, Franco Nero,
Maria Grazia Cucinotta, e nel 2019 Stefano Accorsi, Abel Ferrara e Itziar Ituno,
l’ispettrice della “Casa di Carta”.
Non solo una rassegna cinematografica ma
un momento di aggregazione culturale e sociale per
giovani unico nel suo genere, un’esperienza di
cooperazione e integrazione, un format cinematografico
di denuncia e riflessione: il cinema sociale inteso
come mezzo di comunicazione internazionale, confronto oltre che
contenitore di critica, sviluppo e promozione. Il
Social ha organizzato più di 500 giornate di
attività cinematografica in Campania e nell’intera
nazione, 40 eventi internazionali che
hanno toccato 30 città dei cinque
continenti da New York a Sydney passando per Tokyo,
Los Angeles, Rio de Janeiro, Tunisi e Londra, coinvolgendo migliaia
di spettatori e centinaia di protagonisti e istituzioni della
cinematografia mondiale tra cui l’Academy degli
Oscar (Margaret Herrick Library), le Università di
Los Angeles UCLA e USC insieme a decine di Istituti Italiani di
Cultura nel mondo.
Chris Hemsworth, Miles Teller e la scoperta di
Lovecraft Country, Jurnee Smollett, sono
stati scelti per entrare a far parte del cast del nuovo film di
Joseph Kosinski, che sarà prodotto da Netflix e sarà un adattamento di
Spiderhead, storia breve di George Saunders. La
sceneggiatura è firmata da Rhett Reese & Paul Wernick
(Deadpool). Kosinski ha già lavorato con Teller nel suo
ultimo film, Top Gun: Maverick con
Tom
Cruise.
Spiderhead è
ambientato in un vicino futuro, in cui ai detenuti viene offerta la
possibilità di offrirsi volontari come cavie da laboratorio nella
speranza di abbreviare la pena. L’attenzione si concentra su due
prigionieri che diventano pazienti per farmaci che alterano le
emozioni che costringono i detenuti a cimentarsi con il loro
passato in una struttura gestita da un brillante visionario che
supervisiona il programma.
Il film sarà prodotto da
Eric Newman per Screen Arcade attraverso il primo
accordo del produttore con Netflix, insieme a Chris Hemsworth; Oren Katzeff e Geneva
Wasserman per The New Yorker Studios; Reese & Wernick, Tommy Harper
e Jeremy Steckler. Il racconto di Saunders è stato pubblicato
per la prima volta sul New Yorker e successivamente raccolto nella
sua antologia bestseller, Tenth Of December.
Chris Hemsworth ha appena scritto
Extraction, il film d’azione prodotto da AGBO che
è diventato il film Netflix più visto di sempre, con un sequel in
arrivo. Smollett, che ha esordito nelle ultime stagioni di Friday
Night Lights, ha recentemente recitato sul grande schermo in
Birds Of Prey. Teller è molto noto sin da piccolo,
i suoi film di maggiore successo sono stati
Whiplash, The Spectacular Now e
per la tv Too Old to Die Young.
Il regista M. Night
Shyamalan ha svelato via Twitter il titolo e il primo
artwork del suo nuovo film, un thriller che come apprendiamo oggi
si intitolerà OLD. “Mi
sembra come un miracolo che io sia qui a girare la prima
inquadratura del mio nuovo film. Si chiama Old” così Shyamalan
ha commentato le due immagini pubblicate oggi su Twitter.
L’artwork di OLD mostra
una clessidra che vede scivolare via non granelli di sabbia ma
piccole persone stilizzate e la didascalia recita: un nuovo viaggio
dallo sceneggiatore e regista M. Night Shyamalan.
È solo questione di tempo. La foto invece mostra il regista stesso,
con tanto di mascherina chirurgica, mentre tiene in mano il ciak
del film.
Deadline ha riportato di recente
che il cast del film è formato da Rufus Sewell, Embeth
Davidtz e Emun Elliott, in aggiunta a
Gael Garcia Bernal, Eliza Scanlen, Thomasin McKenzie, Aaron
Pierre, Alex Wolff, Vicky Krieps, Abbey Lee, Nikki
Amuka-Bird e Ken Leung.
Shyamalan sarà ancora una volta
produttore, sceneggiatore e regista del film, che si intitola Old.
I dettagli della trama sono segreti, ma sembra che possiamo
aspettarci una storia interconnessa con i suoi film precedenti.
Secondo Collider, il nuovo film è ispirato al fumetto francese
Sandcastle di Pierre Oscar Levy e
Frederik Peeters. L’uscita del film è al momento
fissata per il 23 giugno 2021.