Cudrup aveva già interpretato il
personaggio in Justice
League di Zack Snyder ed era già stato associato al
progetto nel lontano 2016, quando The
Flash era ancora nelle mani del regista Rick Famuyiwa, che
abbandonò poi il progetto ad Ottobre dello stesso anno. Da allora
il progetto ha visto il susseguirsi di una serie alternata di
registi e sceneggiatori, per cui ad un certo punto il ritorno del
personaggio di Henry non è stato più così scontato.
Sempre la fonte fa notare che anche
Kiersey Clemons era inizialmente coinvolta per
tornare nei panni di Iris West (il personaggio sarebbe dovuto
apparire in Justice
League, ma è stato poi tagliato dalla versione
cinematografica). Al momento non sappiamo se la WB sarà pronta a
siglare un nuovo accordo con l’attrice – proprio come accaduto con
Crudup – e, soprattutto, se la stessa sarà disponibile per quando
partiranno le riprese a Londra il prossimo anno.
Tutto quello che c’è da sapere su
The Flash
Ricordiamo che The
Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Il film
sarà diretto da Andy
Muschietti, regista di IT e IT
– Capitolo Due.Ezra
Miller tornerà a vestire i panni del Velocista
Scarlatto dopo un cameo in Batman
v Superman: Dawn of Justice e Justice
League. Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti
“Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy
Kubert.
Com’era prevedibile, sulla scia del
rinvio di
No Time to Die, la Universal Pictures ha deciso di
posticipare ancora una volta anche Fast
and Furious 9, il nono capitolo della celebre
saga che sarebbe dovuto arrivare al cinema quest’anno ma che a
causa della pandemia di Covid-19 è stato posticipato al 2021.
È sempre
Deadline, infatti, a rivelare che Fast
and Furious 9 è stato posticipato di bene due mesi,
proprio per evitare problemi di concorrenza interna alla Universal:
inizialmente previsto per il 2 Aprile 2021, arriverà adesso nelle
sale americane il 28 maggio dello stesso anno, in occasione del
weekend del Memorial Day. Questo è solo l’ennesimo rinvio per il
film: in origine la pellicola sarebbe dovuta arrivare nelle sale
già ad aprile del 2019; successivamente è stata posticipata a
Maggio di quest’anno e poi – a causa del Covid-19 – ad Aprile del
2021, fino al nuovo rinvio causato ancora dalla pandemia
mondiale.
Con il rinvio di No Time to Die
al 2021, fino a Dicembre – mese in cui dovrebbero arrivare nelle
sale sia Dune che
Wonder
Woman 1984 della Warner Bros. – i cinema internazionali e
quelli statunitensi aperti saranno privi di grandi blockbuster di
richiamo. Ad oggi è impossibile prevedere se la major deciderà di
posticipare ulteriormente i due attesissimi titoli o di “rischiare”
comunque e perseguire la strada già intrapresa con Tenet.
Tutto quello che c’è da sapere su
Fast and Furious 9
La regia sarà firmata
da Justin Lin, già regista di numerosi
capitoli del franchise, mentre la release del film è stata spostata
all’aprile 2021(inizialmente il film sarebbe
dovuto arrivare al cinema nel 2020).
Ricordiamo che il decimo capitolo
della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il
capitolo numero 10 della saga concluderà definitivamente la serie
principale Fast
and Furious, a seguito degli eventi che vedremo nel
nono capitolo. Questa informazione ci fa pensare che alla fine del
franchise si sia pensato più a un dittico di chiusura che a due
film separati.
Internet è letteralmente esploso
alla
notizia, arrivata nella giornata di ieri, che Jamie Foxx è ufficialmente in trattative con i
Marvel Studios per tornare a
vestire i panni di Electro in Spider-Man
3, il film con Tom
Holland che arriverà al cinema il prossimo anno.
L’attore premio Oscar aveva già interpretato il ruolo
in The
Amazing Spider-Man – Il potere di Electrodi Marc
Webb, film uscito nelle sale nel 2014 e in cui
era Andrew
Garfield ad interpretare l’Uomo Ragno.
Naturalmente, sono in molti adesso a
chiedersi se la versione del celebre villain apparsa nel film di
Webb sarà la stessa che vedremo nel nuovo cinecomic sull’Uomo Ragno
in arrivo al cinema il prossimo anno. A questa domanda pare abbia
dato involontariamente una risposta lo stesso Jamie Foxx, e probabilmente l’attore si è
lasciato sfuggire più di quanto avrebbe dovuto.
Sul suo profilo Instagram,
infatti, il premio Oscar ha condiviso alcune fan art di Spider-Man,
confermando il suo coinvolgimento nel film e anticipando un nuovo
look per il personaggio, dichiarando che non sarebbe tornato ad
essere “blu”. Una fan art in particolare ha colpito l’attenzione
dei fan: le tre iterazioni cinematografiche di Spider-Man
(Tobey
Maguire,
Andrew Garfield e Tom Holland) sovrastate dallo sguardo
minaccioso di Electro.
A pochi minuti dalla pubblicazione,
però, il post di Foxx è stato subito cancellato (nonostante
gli screenshot dello stesso abbiano subito iniziato a
circolare): quasi sicuramente, l’attore non aveva ricevuto il
permesso di confermare il suo coinvolgimento nel film, né di fare
qualsiasi tipo di riferimento al Multiverso. È infatti opinione
comunque, proprio in seguito alla diffusione della notizia del
ritorno dell’Electro di Foxx, che Spider-Man 3
possa effettivamente aprire le porte all’esplorazione del
Multiverso (cosa che dovrebbe avvenire in maniera ancora più
approfondita in Doctor
Strange in the Multiverse of Madness).
Cosa sappiamo di Spider-Man 3?
Di Spider-Man
3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 – si
sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella
secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga
dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il
personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce).
Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori
dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe
catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle
precedenti…
Tom
Holland si è unito al MCU nei panni di Peter
Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave
all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film
dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due
standalone: Spider-Man:
Homecoming e Spider-Man: Far
From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato
tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di
restare nel MCU per
ancora un altro film a lui dedicato –
l’annunciato Spider-Man 3 – e per un
altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi
del MCU.
Ad Aprile dello scorso anno è stato ufficialmente confermato
che Tomb
Raider, il riavvio del franchise ispirato al
videogioco del 2014 e che ha visto protagonista nei panni di una
giovane Lara Croft il premio oscar Alicia
Vikander, avrebbe avuto un sequel. Da allora, non ci
sono più stati aggiornamenti sul progetto.
Adesso, in una recente intervista
con Good Morning America (via
EW), è stata proprio Vikander ad aggiornare in merito al
sequel, anticipando che le riprese del film dovrebbero partire il
prossimo anno. “Il nostro piano era quella di iniziare a girare
quest’anno”, ha dichiarato l’attrice. “Ovviamente tutto è
cambiato a causa della pandemia. Le cose sono molto diverse al
momento. Per ora ne stiamo discutendo, quindi spero di poter
iniziare a girare l’anno prossimo.”
Il sequel di Tomb
Raider sarà diretto da Ben Wheatley.
La sceneggiatura del secondo capitolo è stata affidata a
Amy Jump, nota per la sua collaborazione di lunga
data con il regista e partner, con il quale ha co-scritto la
pellicola d’azione Free
Fire (che vedeva nel cast Brie
Larson, Cillian
Murphy e Armie Hammer), Kill
List, A Field In
England, SightseerseHigh-Rise.
In merito al sequel, ad oggi
sappiamo davvero poco riguardo la direzione della trama delle
prossime avventure di Lara Croft al cinema. Di certo lo sguardo
femminile della Jump e l’esperienza maturata nel campo del genere
action fanno sperare in un progetto entusiasmante, e quanto pare le
idee hanno già convinto la Vikander.
Vi ricordiamo che il film del 2018
si era chiuso con un cliffhanger, quindi aspettiamoci il ritorno
della protagonista contro l’oscura organizzazione Trinity che si è
infiltrata nella Croft Holdings, l’azienda di famiglia lasciatole
in eredità dal padre.
Arriva da Deadline la notizia
che, a causa della pandemia di Covid-19 che costringe ancora i
cinema americani e di altri paesi del mondo alla chiusura,
Universal Pictures e MGM hanno deciso di posticipare ancora una
volta No Time to
Die, l’attesissimo venticinquesimo capitolo della saga
di James
Bond.
Si tratta del terzo rinvio ufficiale
per l’ultimo film del longevo franchise in cui apparirà Daniel Craig: inizialmente previsto per lo
scorso Aprile, il film è stato posticipato a Novembre (tra l’altro,
l’uscita per il prossimo mese era stata di recente confermata!).
Adesso No Time to
Die è stato definitivamente posticipato al 2021,
precisamente al 2 Aprile.
In una nota ufficiale, è stato
dichiarato: “MGM, Universal e i produttori di Bond, Michael G.
Wilson e Barbara Broccoli, oggi hanno annunciato che l’uscita di No
Time to Die, 25esimo film della serie di James Bond, è stata
rimandata al 2 Aprile 2021 in modo da essere visto dal pubblico in
sala in tutto il Mondo. Capiamo che lo slittamento sarà una
delusione per i nostri fan ma ora non vediamo l’ora di condividere
il film il prossimo anno.”
Giusto ieri era stato diffuso il
videoclip ufficiale del brano trainante della colonna sonora
originale del film (e che accompagnerà i titoli di testa),
interpretato da Billie Eilish. Con l’uscita
rimandata ufficialmente ad Aprile del 2021, Bond 25
arriverà adesso nelle sale ad un anno esatto di distanza
dall’uscita inizialmente programmata.
In No Time to Die, Bond si
gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal
servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente
interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della
CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno
scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa
del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain
armato di una nuova e pericolosa tecnologia.
Da
Roald Dahl in arrivo prossimamenteLe
Streghe, con Anne Hathaway, Octavia Spencer e Stanley Tucci,
ecco il trailer.
Il film vedrà Anne
Hathaway nel ruolo che era stato di Angelica
Huston, ovvero la Strega Suprema, con lei anche
Octavia Spencer e Stanley Tucci.
La Warner Bros Italia fa invece sapere che il film arriverà invece
prossimamente al cinema, e restiamo quindi in attesa di scoprirne
la data di distribuzione in sala.
Le Streghe si avvale
del regista premio Oscar Robert Zemeckis
(Forrest Gump), e ha come protagonisti le attrici premi Oscar
Anne Hathaway (Les
Misérable,
Ocean’s 8) e Octavia Spencer (The
Help,
La forma dell’acqua – The Shape of Water), il candidato
all’Oscar Stanley Tucci (i film di Hunger Games,
Amabili resti) e la leggenda della commedia e pluripremiato
Chris Rock. Fa parte del cast anche l’esordiente
Jahzir Kadeem Bruno (la serie TV “Atlanta”), al fianco di Codie-Lei
Eastick.
La sceneggiatura è di
Guillermo Del Toro, Robert Zemeckis e
Kenya Barris (l’imminente “Shaft”), basata sul
libro di Roald Dahl. Il film è prodotto dallo stesso
Zemeckis, al fianco di Jack Rapke,
Guillermo del Toro, Alfonso Cuaron e
Luke Kelly; mentre la produzione esecutiva è di
Michael Siegel, Gideon Simeloff, Marianne Jenkins
e Jackie Levine.
La squadra creativa di Zemeckis
include un elenco di suoi frequenti collaboratori, tra cui il
direttore della fotografia nominato all’Oscar Don
Burgess (“Forrest Gump”), lo scenografo Gary
Freeman, il montatore Jeremiah
O’Driscoll, e la costumista nominata all’Oscar
Joanna Johnston (“Allied: Un’ombra nascosta”,
“Lincoln”).
Una produzione Image Movers,
Necropia / ExperantoFilmoj, “The Witches” si sta girando presso gli
Studios della Warner Bros. di Leavesden, nel Regno Unito.
Mentre sono in corso le riprese di
Jurassic
World: Dominion che come sappiamo vedrà il ritorno dei
protagonisti del film originale Sam Neill e
Laura Dern nell’universo, un altro noto
interprete del film, Jeff Goldblum continua attraverso il suo
profilo instagram a stuzzicare i propri fan e oggi ha postato in
divertente video.
Nel video in question
Jeff Goldblumrichiama alla mente dei fan una
nota scena del primo film nel quale spiegava a
Laura Dern la Teoria del Caos, questa volta però
lo fa a Sam Neil come potete vedere nel video di seguito. In realtà
il video ha un intento più nobile, ovvero quello di invita gli
americani ad andare a votare.
Jurassic
World: Dominion vedrà sia Chris
Pratt che Bryce
Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a
loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella
Pineda, Jake Johnson e Omar
Sy. Laura
Dern e Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che
avevano in Jurassic
Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan
Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta
nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe
originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff
Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic
World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta
in Jurassic World:
Il Regno Distrutto.
Originariamente atteso al cinema per
ottobre 2020, Le Streghe di Robert
Zemeckis arriverà direttamente su HBO Max. A informarci è
Deadline, che riferisce che il film, nuovo adattamento
dell’omonima fiaba di Roald Dahl, sarà distribuito
sulla piattaforma dal 22 ottobre.
Il film vedrà Anne Hathaway nel ruolo che era stato
di Angelica Huston, ovvero la Strega Suprema, con
lei anche Octavia Spencer e Stanley
Tucci. La Warner Bros Italia fa invece sapere che il film
arriverà invece prossimamente al cinema, e restiamo quindi in
attesa di scoprirne la data di distribuzione in sala.
Le Streghe si avvale
del regista premio Oscar Robert Zemeckis
(Forrest Gump), e ha come protagonisti le attrici premi Oscar
Anne Hathaway (Les
Misérable,
Ocean’s 8) e Octavia Spencer (The
Help,
La forma dell’acqua – The Shape of Water), il candidato
all’Oscar Stanley Tucci (i film di Hunger Games,
Amabili resti) e la leggenda della commedia e pluripremiato
Chris Rock. Fa parte del cast anche l’esordiente
Jahzir Kadeem Bruno (la serie TV “Atlanta”), al fianco di Codie-Lei
Eastick.
La sceneggiatura è di
Guillermo Del Toro, Robert Zemeckis e
Kenya Barris (l’imminente “Shaft”), basata sul
libro di Roald Dahl. Il film è prodotto dallo stesso
Zemeckis, al fianco di Jack Rapke,
Guillermo del Toro, Alfonso Cuaron e
Luke Kelly; mentre la produzione esecutiva è di
Michael Siegel, Gideon Simeloff, Marianne Jenkins
e Jackie Levine.
La squadra creativa di Zemeckis
include un elenco di suoi frequenti collaboratori, tra cui il
direttore della fotografia nominato all’Oscar Don
Burgess (“Forrest Gump”), lo scenografo Gary
Freeman, il montatore Jeremiah
O’Driscoll, e la costumista nominata all’Oscar
Joanna Johnston (“Allied: Un’ombra nascosta”,
“Lincoln”).
Una produzione Image Movers,
Necropia / ExperantoFilmoj, “The Witches” si sta girando presso gli
Studios della Warner Bros. di Leavesden, nel Regno Unito.
Tra le tantissime fiction proposte
dalle maggiori rete televisive nazionali, ce n’è una che sembra
mettere d’accordo un po’ tutti. Si tratta della serie Un
Passo Dal Cielo, in onda su Rai 1, con il
mitico Terence
Hill e Daniele
Liotti.
Attiva dal 2011, la fiction ha come
protagonista il comandante di squadra del Corpo
Forestale di San Candido, in
Trentino-Alto Adige ruolo prima interpretato da
Terrence Hill e poi da Daniele
Liotti. Trattandosi di una serie poliziesca all’italiana,
Un Passo Dal Cielo segue le indagini del Corpo Forestale e della
Polizia, che in ogni puntata sono impegnati a risolvere in tandem
un difficile caso.
Un Passo Dal Cielo cast e
trama
Protagonista della prima stagione è
Pietro Thiene (Terence
Hill), ispettore superiore del Corpo Forestale di San
Candido. Grazie alla sua grande conoscenza della natura e
soprattutto delle montagne, Pietro lavora spesso con la Polizia per
collaborare alla risoluzione dei casi più difficili.
Nonostante il suo atteggiamento
sempre calmo e controllato, Pietro nasconde però un passato assai
doloroso. Durante una scalata in montagna, molti anni prima, sua
moglie ha purtroppo perso la vita e il dolore di quel lutto sembra
non averlo abbandonato.
[ATTENZIONE!
SPOILER]
A rigirare il dito nella piaga c’è
anche sua cognata Claudia (Bettina Giovannini),
che spesso lo accusa di essere l’unico responsabile della morte
della sorella. Ma nonostante i loro dissapori, in più di
un’occasione Pietro aiuta suo nipote Giorgio (Gabriele
Rossi), figlio di Claudia, che si mette fin troppo spesso
nei guai. Pietro, infatti, protegge il nipote quando il ragazzo
ruba un’auto della forestale; questo gesto non solo riavvicina zio
e nipote ma riesce a riconciliare anche i due cognati. Ad assistere
Pietro nelle sue avventure tra i monti, inoltre, c’è Felicino
Scotton (Francesco Salvi), detto Roccia,
sovrintendente capo forestale nonché suo grande amico.
Decisamente più confusionario ma
non per questo meno professionale, nella squadra di San Candido c’è
anche il vice questore aggiunto Vincenzo Nappi (Enrico
Ianniello). Da poco trasferitosi in Trentino, Nappi è un
napoletano verace, simpatico e socievole, estremamente leale e
imbattibile nel suo lavoro ma con una disastrosa vita sentimentale.
Appena arrivato perde la testa per Silvia Bussolati (Gaia
Bermani Amaral), la bella veterinaria che fa impazzire
tutta la città.
A complicare la vita di Nappi c’è
colui che dovrebbe essere il suo braccio destro, l’assistente capo
Huber Fabricetti (Gianmarco Pozzoli), poliziotto
pasticcione e sempliciotto ma con un grande cuore.
Un Passo Dal Cielo 2 trama
Nonostante si tratti di una fiction
poliziesca a puntate, la seconda stagione di Un Passo Dal
Cielo è incentrata tutta su di un solo delitto (o quasi).
In questa stagione Pietro si trova a soccorrere Anja
(Catrinel Marlon), una ragazza dell’Europa
dell’Est che purtroppo, in seguito, viene uccisa. Le indagini della
polizia fanno pian piano riaffiorare i dettagli del passato oscuro
della ragazza; si scopre che Anja è una pusher e che probabilmente
è stata uccisa per un regolamento di conti.
Pietro, che forse mostra fin troppo
interesse per la ragazza, si ripromette di fare qualunque cosa pur
di trovare l’assassino di Anja. Tutta la seconda stagione è infatti
dedicata alle indagini dell’omicidio della ragazza.
[ATTENZIONE!
SPOILER]
Nel frattempo in paese le vite
sentimentali dei protagonisti della serie si complicano. Nappi,
impegnato ormai ufficialmente con Silvia, sembra essere ormai preda
di un’assurda gelosia. Questo suo stato d’inquietudine è causato
dal ritorno in scena di Tobias (Raniero Monaco di
Lapio), un famoso etologo nonché ex fidanzato di Silvia e
con il quale la ragazza ha intenzione di partire per una missione
in Alaska.
Intanto c’è anche un altro
triangolo amoroso che affligge i cittadini di San Candido. La bella
Chiara (Claudia Gaffuri), figlia di Roccia,
perdutamente innamorata di Giorgio, il nipote di Pietro, si trova a
dover affrontare una nuova rivale. Si tratta dell’amica barista
Miriam (Miriam Leone), che sembra essere
anch’essa interessata a Giorgio. Chi avrà la meglio, conquistando
il cuore di Giorgio?
Un Passo Dal Cielo 3: l’addio di
Terence Hill
Come per la seconda, anche la
terza stagione di Un Passo Dal
Cielo è incentrata su di un unico caso al quale
collaborano la Polizia e la Forestale.
[ATTENZIONE!
SPOILER]
Natasha (Caterina
Shulha), una ex prostituta, chiede aiuto a Pietro per
ritrovare suo figlio Eugenij che le è stato purtroppo sottratto dal
suo protettore anni prima. Nonostante la diffidenza nei confronti
della ragazza e della sua storia, Nappi e Thiene cominciano a
indagare. Dopo una serie di buchi dell’acqua, finalmente la Polizia
scopre dov’è nascosto il figlio di Natasha. Pare infatti che il suo
protettore l’abbia venduto ad una ricca coppia sposata che ha
adottato il bambino. Grazie all’esame del dna, la ragazza riesce a
provare di essere la madre biologica del piccolo Eugenij, che le
viene restituito. Tuttavia i problemi per Natasha non sono finiti
poiché c’è ancora chi la cerca di pareggiare i conti.
Nel frattempo, il vice questore
aggiunto Vincenzo Nappi è stato lasciato dalla sua compagna Silvia,
ormai in viaggio verso l’Alaska. Tuttavia c’è già qualcuno pronto a
prendere il posto della veterinaria nel suo cuore; si tratta di Eva
(Rocío Muñoz Morales) un’ex modella costretta a
trasferirsi a San Candido per scontare la sua pena, ovvero i
servizi alla comunità. L’infatuazione di Nappi, inizialmente a
senso unico, viene poi ricambiata dalla bella Eva.
Anche per Chiara e Giorgio le cose
sembrano andare per il verso giusto; i due, che ormai sono
ufficialmente una coppia, sono intenzionati a sposarsi e il ragazzo
a entrare nella forestale. Tuttavia nel corpo dei ranger spicca una
new entry; si tratta di Tommaso Belli (Tommaso
Ramenghi), nuova guardia forestale, sostituto di Silvia,
odiatissimo da Giorgio. Coinvolto dalla polizia nella ricerca di
Eugenij, Tommaso instaura un rapporto prima d’amicizia e poi
d’amore con Natasha che cerca in tutti modi di aiutare, anche
andando contro le regole.
Ma se la loro relazione, nonostante
gli impedimenti riesce a sopravvivere, quella di Chiara e Giorgio
naufraga. I due si lasciano, Giorgio abbandona Chiara e la
forestale e comincia a frequentare Manuela (Giusy
Buscemi), la sorella di Nappi. Chiara, invece, con il
cuore in frantumi, decide di cambiar vita e trova un impiego come
aiutante di Karl (Giovanni Scifoni), un cuoco
bravissimo ma dal carattere impossibile. Complici le tante ore in
cucina passate tra i fornelli e le furiose litigate, tra i due
nasce una simpatia che presto si tramuta in amore.
A ‘guastare’ questo clima da
happy ending c’è purtroppo l’addio di Pietro. Il capo
della Forestale decide infatti di abbandonare il suo posto a San
Candido per andare a lavorare in Nepal. A prendere il suo posto
come nuovo ispettore capo forestale e come protagonista della serie
è Francesco Neri, interpretato da Daniele
Liotti.
Un Passo Dal Cielo 4 trama
La quarta stagione si apre con
l’arrivo di un nuovo capo della forestale, Francesco Neri (Daniele
Liotti) che prende il posto di Pietro Thiene. Come il
suo predecessore, anche Francesco è tormentato dai fantasmi del suo
passato. Neri sembra infatti avere sulla coscienza la morte di suo
figlio. A causa, infatti, di una sua disattenzione e di una pistola
lasciata incustodita, il piccolo si è sparato e il colpo gli è
stato purtroppo fatale.
[ATTENZIONE!
SPOILER]
Quella tragedia ha distrutto le
vite di Francesco e di sua moglie Livia (Daniela
Virgilio) che, annientata dal dolore, l’ha lasciato e ora
vive in una strana comunità religiosa poco fuori San Candido,
gestita da Albert Kroess (Matteo Martari), detto
Il Maestro. Preoccupato dal fatto che la comunità religiosa somigli
fin troppo a una setta, Neri comincia a indagare sul Maestro che
sospetta essere implicato in un omicidio.
Nel frattempo altre nubi si
addensano su San Candido. Ormai felicemente fidanzato con la bella
Eva, Nappi si trova a dover affrontare la sua prima minaccia
sentimentale. A causa di una sfortunata serie di eventi, Eva viene
fotografata insieme al rapper Fedez – guest star
ricorrente nella stagione – e dipinta dai giornali scandalistici
come la sua nuova fidanzata. Nonostante Eva sia innamorata solo del
suo Vincenzo, è restia a smentire la notizia per godere di questa
sua momentanea popolarità.
Oltre a dover fronteggiare la
minaccia Fedez, Nappi è costretto anche a difendersi dagli attacchi
di Cristina (Alice Torriani), sorella di Huber. La
ragazza, perdutamente innamorata del vice questore aggiunto, fa di
tutto per sabotare la sua relazione con Eva, mettendo zizzania ogni
volta che può.
Allo stesso modo, anche Tommaso e Natasha sembrano essere
infastiditi dall’ex fidanzato di lei, riapparso all’improvviso,
portando scompiglio nella loro già complessa relazione.
Un Passo Dal Cielo 5: ultima
stagione
Alcune delle vicende rimaste in
sospeso nella stagione precedente, vengono riprese nella quinta e
(per ora) ultima stagione di Un Passo Dal Cielo.
[ATTENZIONE!
SPOILER]
Nonostante i suoi tentativi per
incriminare Kroess e salvare sua moglie Livia dalla setta dei Deva,
Francesco Neri è costretto a seppellire un altro membro della sua
famiglia. Dopo la morte di Livia e con Il Maestro finalmente in
carcere, il forestale può cominciare una nuova vita e inizia una
relazione con l’etologa Emma (Pilar Fogliati). Ma
questo suo desiderio di normalità, ha vita assai breve.
Amante della natura e dei lupi,
proprio come il suo vecchio amico Pietro Thiene, ben presto Emma
scopre di essere gravemente malata. Affetta da aneurisma cerebrale
– ovvero una malformazione vascolare delle arterie cerebrali -,
patologia quasi sempre letale, la donna cerca di vivere la sua vita
al massimo, sfruttando ogni momento di gioia perché per lei
potrebbe esser l’ultimo. Nonostante l’atteggiamento positivo di
Emma, Francesco non riesce a darsi pace.
A complicare la vita del capo della
Forestale è la scoperta di un figlio che non sapeva di avere.
Sembra infatti che sua moglie, durante la permanenza nella setta
Deva, sia rimasta incinta e che il bambino sia stato in affido.
Neri si mette alla ricerca di questo bambino che è convinto possa
essere il figlio adottivo di Bruno Moser (Stefano
Cassetti) e sua moglie Ingrid Moser (Serena
Autieri).
Nel frattempo la relazione tra Eva
e Vincenzo sembra andare a gonfie vele. Non solo i due ormai vivono
insieme ma pare si siano anche sbarazzati dei fastidiosi Fedez e Cristina che
minavano il loro rapporto. Eva resta quindi incinta ma, a sorpresa,
dopo aver messo al mondo la sua bambina, scappa, abbandonando
Vincenzo e anche sua figlia.
Un Passo Dal Cielo 6:
anticipazioni
La fiction Un Passo Dal
Cielo, arrivata a 5 stagioni e 72
episodi, pare si stata rinnovata per una sesta stagione.
Le riprese delle nuove puntate sono però cominciate con forte
ritardo a causa della pandemia da Corona Virus
ancora in corso. Tuttavia sembra che gli attori siano già tornati
sul set dal 6 luglio 2020, nel rispetto delle misure di sicurezza
anti-Covid. Ma cosa dovremmo aspettarci da questa nuova
stagione?
Innanzitutto un cambio di location.
Inizialmente girata in Trentino-Alto Adige, la fiction si
trasferisce in Veneto, lasciando il bellissimo lago di
Braies di San Candido che ha fatto da sfondo a tante avventure. In
questa stagione, che sarà di sole 8 puntate e
16 episodi (due episodi per ogni puntata in onda),
la storia riprenderà da dove l’avevamo lasciata.
[ATTENZIONE!
SPOILER]
Nella sesta stagione Francesco Neri
(Daniele
Liotti) dovrà fare i conti con una nuova paternità,
quella di Leonardo, il bambino di Livia cresciuto dalla famiglia
Moser, e con la sua relazione con Emma. La malattia della donna ha
gettato un’ombra sulla loro relazione; Emma potrebbe non avere
molto più tempo da vivere e Francesco forse non è in grado di
sopportare una nuova perdita.
Per il Neri ci saranno anche altre
sfide da superare come quella di salvataggio di un bosco che
rischia di essere distrutto dalla mano dell’uomo. Inoltre, ci sarà
un’altra donna, Dafne, a occupare i suoi pensieri…
Anche il povero Vincenzo Nappi
(Enrico Ianniello), abbandonato dalla moglie Eva,
è adesso ‘costretto’ a occuparsi da solo di sua figlia. Tuttavia, a
fargli ‘compagnia’ questa volta ci saranno ben due donne, Pamela e
Carolina, che s contenderanno le sue attenzioni. [fonte:
CiakGeneration]
Per il momento non si sa ancora
quando andrà in onda Un Passo Dal Cielo 6 ma è
probabile che si debba aspettare fino al 2021.
Un Passo Dal Cielo streaming
Tutte le puntate delle cinque
stagioni di Un Passo Dal Cielo sono disponibili in streaming sul
sito ufficiale di Rai Play. Per
accedere ai contenuti multimediali basterà effettuare la
registrazione sul sito.
In attesa di capire quale sarà il
futuro “combinato” del MCU della Disney e dello
Spider-Verse della Sony,
ComicBookMovie ha ipotizzato 10 collegamenti tra i due universi
che sarebbe molto interessante vedere sul grande schermo:
Blade/Morbius
La Sony sta per introdurre
il Vampire Vivente sul grande schermo, così come i Marvel Studios
hanno in programma di far debuttare il Cacciatore di Vampiri nel
loro universo condiviso. Immaginare un potenziale crossover,
dunque, non è così difficile!
Anche se al momento è davvero presto
per ipotizzare un’apparizione di Morbious nel film dedicato a
Blade, nulla esclude che i due personaggi possano realmente
incontrarsi sul grande schermo, sia in qualità di nemici, sia
magari per combattere l’uno di fianco all’altro. Probabilmente,
tutto dipenderà da come verrà accolto Morbius
dal pubblico…
Spider-Woman/SWORD
Se lo Spider-Verse e il MCU
cominceranno davvero ad essere collegati – si spera senza rovinare
alcuna continuity -, non è assurdo ipotizzare che Jessica Drew
possa avere una sorta di affiliazione con lo SHIELD, lo SWORD o
persino l’HYDRA.
L’introduzione di Spider-Man
nell’universo Sony – si vocifera che l’annunciato cinecomic
affidato a
Olivia Wilde sarà dedicato proprio alla supereroina – potrebbe
gettare le basi per approfondire tale dinamica. Anche in Spider-Man 3 potrebbe essere raccontata, ammesso però
che il personaggio di Jessica sia stato contemplato nella
storia…
Doctor Strange/Spider-Man
Doctor
Stranger in the Multiverse of Madness sarà diretto da Sam
Raimi. Sappiamo ormai da diverso tempo che il sequel esplorerà il
concetto del Multiverso, quindi un incontro tra Stephen Strange e
una vecchia iterazione dell’Uomo Ragno – magari proprio quella di
Tobey Maguire – potrebbe davvero rappresentare una realtà.
Un incontro tra lo Stregone Supremo
e l’originale arrampicamuri cinematografico sarebbe qualcosa di
davvero spettacolare. D’altronde, siamo certi che alcuni fan
pagherebbero oro pur di rivedere Maguire ancora una volta nei panni
del personaggio. Inoltre, l’eventuale team-up potrebbe gettare
tranquillamente le basi per una sorta di “estensione” live action
dello Spider-Verse inaugurato con Spider-Man:
Un Nuovo Universo.
J. Jonah Jameson
Sappiamo già che ci sono
dei piani per far tornare il personaggio di J. Jonah Jameson
interpretato da J.K. Simmons dopo la breve apparizione nella scena
post-credit di Spider-Man:
Far From Home. Tuttavia, ci piacerebbe che il personaggio
avesse, in futuro, un ruolo di maggior rilievo.
Ad esempio, un incontro tra Jonah e
Eddie Brock avrebbe un enorme potenziale, così come le storie
legate al direttore del Daily Bugle potrebbero avere un enorme
impatto sul MCU. Un’altra ipotesi allettante sarebbe quella di
vedere Jameson commentare gli eventi dell’universo cinematografico
Marvel, cosa che potrebbe legare i due universi in maniera
assolutamente divertente.
Kraven il Cacciatore
Sappiamo che J.C. Chandor
si occuperà della regia di uno standalone interamente dedicato a
Kraven il Cacciatore. Tuttavia, avrebbe senso per il personaggio
fare il suo debutto in Spider-Man 3 e “prendere di mira” Peter
Parker (soprattutto perché è possibile che il giovane eroe sia in
fuga dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio).
Sarebbe un modo davvero intelligente
di legare i due progetti. Inoltre, se il prossimo film dedicato
all’Uomo Ragno introdurrà davvero il celebre antagonista, allora il
suo standalone potrebbe tranquillamente essere ispirato alla serie
a fumetti “L’ultima caccia di Kraven”, da molti considerata una
delle storie più belle mai scritte su Spider-Man.
Spider-Man/Sinistri Sei
Secondo un recente rumor,
la Sony vorrebbe includere il personaggio di Captain America in una
sorta di progetto dedicato ai Sinistri Sei, a cui la casa di
distribuzione e produzione sta lavorando ormai da diverso tempo.
Naturalmente, se la cosa dovesse rivelarsi vera, si tratterebbe di
far interagire il gruppo di super villain con l’iterazione di Sam
Wilson (nuovo Cap del MCU dopo il “ritiro” di Steve Rogers).
Al momento non sappiamo quali
personaggi dell’universo di Spider-MAn verranno coinvolti
nell’ipotetico progetto: ad ogni modo, il trailer di Morbius ha
già anticipato la presenza nel film del personaggio di Avvoltoio
(interpretato da Michael Keaton in Spider-Man:
Homecoming), cosa che ha sua volta potrebbe aver
anticipato non solo una connessione con il MCU ma anche l’arrivo
dei Sinistri Sei sul grande schermo.
Venom/Guardiani della Galassia Vol. 3
Venom ha
fatto riferimento al pianeta natale del simbionte e il franchise
potrebbe sicuramente esplorare il lato cosmico del personaggio
andando avanti (è difficile dire, però, se ci sarà spazio per
questo nel sequel Venom: Let There
Be Carnage). Tuttavia, con la Sony desiderosa di far
utilizzare ai Marvel Studios questi personaggi, c’è la possibilità
che possano essere referenziati in qualche modo in uno dei prossimi
titoli del MCU in uscita.
Guardiani della Galassia Vol.
3 sembra una scelta logica, anche se il rischio è quello di
ridurre tutto ad un semplice cameo. In alternativa, anche solo una
menzione potrebbe funzionare. Non avrebbe molto senso per Star-Lord
& co. legarsi ad un simbionte, ma questo potrebbe gettare le basi
per qualcosa di molto più grande a livello generale (di cui
parleremo a breve).
Il Multiverso
Per ragioni che non
possiamo ancora comprendere del tutto, un film di
Madame Web è in lavorazione alla Sony e, a meno che non si
concentri su Julia Carpenter, potrebbe rivelarsi una visione
piuttosto strana del personaggio.
Indipendentemente da ciò, con la
capacità di Madame Web di vedere cosa sta succedendo nel
Multiverso, ci sono modi in cui la sua storia potrebbe essere
collegata agli eventi del sequel di
Doctor Strange, ed è possibile che il personaggio possa
essere nominato o far sentire la sua presenza proprio in quel film.
Questo potrebbe anche rivelarsi un modo intelligente per spiegare
come Spidey oscilla tra due mondi…
Spider-Man
Questo è un suggerimento
abbastanza ovvio, ma se Sony sta davvero cercando di capitalizzare
il successo del MCU, allora deve continuare a consentire ai Marvel
Studios di realizzare film dedicati a Spider-Man.
Ciò significa che
Peter Parker rimane parte degli eventi futuri e, se il franchise
andrà avanti, è probabile che sarà una versione del personaggio che
i fan vogliono ancora seguire. D’altronde, il contraccolpo alla
fine della partnership tra i due studi è qualcosa che Sony dovrebbe
ricordare! La decisione di proseguire la partnereship sarebbe una
decisione aziendale intelligente e innegabilmente vantaggiosa per
entrambe le società.
E se tutti gli eroi fossero simbionti?
Venom è stato un flop per
la critica, ma ha sicuramente avuto un impatto al botteghino. Con
questo in mente, Kevin Feige potrebbe essere convinto ad andare
avanti con una sorta di evento crossover basato su “Venomized”.
Quel fumetto ha avuto un grande
impatto all’interno del VenomVerse e con la Marvel che possiede i
diritti sul merchandising di Spider-Man, si potrebbero davvero
raggiungere grossi numeri in termini di incasso. Non sarebbe
curioso vedere personaggi come Capitan America, Thor e Loki
“infettati” dagli alieni?
Tutto è in evoluzione nella Tunisia
post Primavera araba. Anche le paure e le ossessioni della gente.
Un bazar pieno di energia, nuove possibilità, qualche arretratezza
e vecchi pregiudizi. Questo racconta Manele Labadi
Labbé nella sua commedia
d’esordio, Un divano a Tunisi,
presentata alle Giornate degli Autori a Venezia
2019. A più di un anno di distanza, complice la pandemia,
il film arriva nelle sale l’8 ottobre, prodotto da
Kazak Productions e distribuito da
Bim.
La trama di Un divano a Tunisi
Selma, Golshifteh
Farahani, è una trentacinquenne che vuole avviare la
sua carriera di psicanalista. A Parigi non ha avuto fortuna, così
scommette su Tunisi, la sua città natale, dove torna dopo la caduta
del regime di Ben Ali per aprire uno studio nel palazzo in cui
vivono i suoi zii. Deve confrontarsi con l’iniziale ostilità dei
parenti, affrontare i pregiudizi, la burocrazia e la solerzia di un
poliziotto, Naim, Majd Mastoura, particolarmente
ostinato nel fare il suo dovere in un paese che, come Selma, sta
cercando un nuovo equilibrio. Dalla sua però, la ragazza ha una
grande tenacia e … Sigmund Freud.
Golshifteh Farahani, la nuova stella cacciata
dall’Iran
Non sono semplici curiosità quelle
che seguono sulla giovane e bellissima Golshifteh
Farahani, attrice iraniana classe 1983, ma qualcosa che a
ben guardare ha molto a che vedere con Un divano a
Tunisi. Anzi, può illuminare alcuni aspetti della
pellicola. L’attrice vive in Europa da quando nel 2008 è stata
dichiarata non gradita al governo iraniano e dunque costretta
all’esilio. Tra i motivi del bando, l’aver lavorato sotto la
direzione di Ridley Scott per una produzione
hollywoodiana come Nessuna verità,
accanto a Leonardo Di Caprio, ma ha partecipato anche ad
Exodus – Dei e re dello stesso
regista, e più recentemente ad altre grandi produzioni come
Pirati dei Caraibi -La vendetta di
Salazar. Nn solo cinema indipendente
(Come pietra paziente, About
Elly), insomma, dove ha iniziato e che pure ancora
frequenta volentieri. Dunque Farahani sa bene cosa
significa essere lontani dal proprio paese, proprio come Selma, che
però può scegliere di tornarvi. Ma la protagonista accenna anche a
suo padre, esiliato durante il regime di Ben Ali, e afferma che
questo ritorno è anche per lui. Il richiamo verso il luogo delle
proprie radici e il tema dell’esilio sono dunque presenti nel film,
sebbene solo attraverso pochi cenni.
Così, la regista
e sceneggiatrice franco-tunisina Manele Labidi
Labbénon sfrutta a pieno il potenziale di questa
storia e neppure le potenzialità di un’attrice di talento come
Faharani, che avrebbe potuto senz’altro mettere al servizio del
personaggio di Selma il proprio vissuto, regalandole uno spessore e
una capacità di coinvolgimento emotivo maggiori. Invece
Labidi sceglie di non approfondire questi temi,
così come sceglie di non raccontare molto di questa giovane
psicoterapeuta, se non la sua determinazione e la fatica
nell’affrontare un contesto inizialmente ostile. Ciò si deve forse
al timore di sacrificare, così facendo, il tono leggero della
commedia.
Un divano a Tunisi per capire la
rivoluzione
Il film infatti, mette del tutto da
parte i toni drammatici e in alcuni momenti prende anche le
distanze dal realismo. Anzi, sceglie di stemperare i momenti di
difficoltà della protagonista con una concessione al fantastico. Si
pensi alla figura di Freud che la accompagna sempre, in varie
forme. Questa contaminazione di generi è interessante e, ben
dosata, fa sorridere.
Nelle intenzioni della
regista, la psicoanalisi funge solo da pretesto per
parlare di una donna giovane, indipendente, che lavora e vuole
autodeterminarsi, in un paese ancora per molti versi ancorato a
tradizioni obsolete e pregiudizi, e dell’impatto sulla popolazione
della cosiddetta Rivoluzione dei Gelsomini, nata dal basso e che
costrinse Ben Ali, al potere dall”87, a lasciare il paese nel
2011.
Se però Labidi è
efficace nel tratteggiare un affresco composito fatto di pennellate
colorate, vivaci e fresche, quanto fugaci, che regalano sorrisi
viaggiando però quasi sempre in superficie, con qualche ingenuità
nella trama e alcuni mutamenti un po’ troppo repentini, lo è meno
quando tenta di spiegare la rivoluzione e le sue conseguenze.
Guardando il film si ha l’impressione che tra la gente questo
cambiamento sia stato vissuto più come un trauma, in senso
negativo, che come una crisi positiva. Racconta un paese dal quale
i giovani come Olfa, Aisha Ben Miled, vogliono
fuggire anziché restare per costruire una Tunisia nuova, ora che
hanno conquistato libertà e democrazia. Un paese ancora arretrato,
che fatica a misurarsi con questa libertà, anche nei costumi e nel
modo di essere. Si parla di integralismo religioso, di matrimoni
combinati, di omosessualità – soprattutto grazie al personaggio del
fornaio Raouf, interpretato da Hichem Yakoubi – ma
anche di gestione clientelare della cosa pubblica. Il poliziotto
Naim, Majd Mastoura – Orso d’oro a Belino per
Hedi di Mohamed Ben
Attia – paladino della legalità, appare come una mosca
bianca. Insomma una Tunisia piena di potenzialità ancora per buona
parte inespresse. L’auspicio di Labidi è quello di
una liberazione finalmente anche culturale e mentale. È questa la
scommessa sul proprio paese che la protagonista porta alla storia,
col suo studio di psicoterapia. Per accompagnarla, la regista
sceglie la voce di Mina e le note di un classico
della canzone italiana anni ’60 come Città vuota, assieme
alla meno conosciuta Io sono quel che sono, che ben si
confà al mood della protagonista e suggerisce un parallelo
tra l’Italia del boom e la Tunisia di oggi, proprio in termini di
opportunità di progresso da cogliere e potenzialità da
sfruttare.
Un divano a
Tunisiresta una commedia d’esordio vivace,
dal buon ritmo, ma con qualche ingenuità di scrittura e qualche
semplificazione di troppo. Il quadro rutilante di una
Tunisia in cerca di un equilibrio, come in fondo la compassata
protagonista, che mentre aiuta gli altri a liberarsi dalle proprie
ansie e paure, aiuta sé stessa a ritrovarsi.
A pochissime settimane dalle
Elezioni Presidenziali americane 2020, una doppia prima serata
evento il 12 e il 13 ottobre su Sky e in streaming su NOW TV con
SFIDA AL PRESIDENTE – THE COMEY RULE, di cui viene
rilasciato oggi il trailer ufficiale.
L’atteso political drama,
in due parti da due ore ciascuna, è basato sul
bestseller A Higher Loyalty: Truth, Lies, and
Leadership,il memoir (al numero 1 della
classifica del New York Times) di James Comey, che racconta dal
punto di vista dell’ex direttore dell’FBI le vicende che portarono
al suo allontanamento dal Bureau per mano dell’attuale presidente
degli Stati Uniti Donald Trump. Jeff Daniels nei
panni dell’ex direttore dell’FBI e Brendan Gleeson
in quelli del tycoon per una serie targata SHOWTIME e firmata da
Billy Ray (Captain Phillips – Attacco in mare aperto,
L’inventore di favole).
La prima parte si concentra sulle
fasi iniziali del Russiagate e sull’indagine dell’FBI sulle e-mail
di Hillary Clinton e il loro decisivo impatto sulla Election Night
del 2016, quando Donald Trump stupì il mondo e fu eletto 45°
presidente degli Stati Uniti d’America. La seconda parte, invece, è
il racconto, giorno per giorno, della problematica relazione tra
Comey e Trump, e si concentra sui primi mesi, intensi e caotici,
della presidenza del magnate americano.
SFIDA AL PRESIDENTE – THE
COMEY RULE – Lunedì 12 e martedì 13 ottobre alle 21.15 su Sky
Atlantic e in streaming su NOW TV. Disponibile On
Demand
La Universal
Pictures ha diffuso il video clip ufficiale di “No
Time To Die” di Billie Eilish, la canzone originale che
accompagnerà l’uscita del nuovo capitolo di James
Bond, No Time To Die.
In No Time
To Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica
dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere
viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio
amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La
missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si
rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle
tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa
tecnologia.
“Ho riconosciuto nella storia
di Fei Fei, nella sua caparbietà e nel profondo legame che la
unisce alla famiglia, una parte di me”, spiega Elodie. “La
sua avventura mi ha emozionato e ricordato quanto sia importante
credere nei sogni”. Il brano, che nel film accompagnerà i
titoli di coda, è la versione italiana di “Rocket to the Moon”, la
prima canzone che i compositori Christopher Curtis e Marjorie
Duffield hanno scritto per il lungometraggio.
Diretto dal leggendario animatore e regista premio Oscar Glen
Keane, Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria è una
co-produzione Pearl Studio e Netflix e vede come produttrici le
celebri Gennie Tim e Peilin Chou.
Regista: il premio Oscar Glen Keane (Dear
Basketball)
Produttori: Gennie Rim (Gli Incredibili – Una ‘normale’
famiglia di supereroi, Cars, Ratatouille e
Up), Peilin Chou (Mulan, Romy &
Michelle, Il piccolo yeti)
Autore: Audrey Wells (The Hate U Give)
Co-regista: il premio Oscar John Kahrs (Paperman)
Produttori esecutivi: Janet Yang (The Joy Luck Club),
Glen Keane, Ruigang Li, Frank Zhu, Thomas Hui
Musiche di: Christopher Curtis (Chaplin), Marjorie
Duffield, Helen Park (KPOP)
Compositore: il premio Oscar Steven Price
(Gravity)
Scenografa: Céline Desrumaux
Over the Moon, la trama
Una brillante ragazzina, spinta
dalla determinazione e dalla passione per la scienza, costruisce
una navicella spaziale per andare sulla Luna e dimostrare
l’esistenza della leggendaria dea che vi abita. Una volta
atterrata, rimane coinvolta in una ricerca inaspettata e scopre un
luogo bizzarro popolato da creature fantastiche. Diretto dal
leggendario animatore Glen Keane e prodotto da Gennie Rim e Peilin
Chou, “Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria” è
un’emozionante avventura musicale che racconta la capacità di
andare avanti, l’accettazione di novità inattese e il potere
dell’immaginazione.
Dal 5 novembre al cinema: The
Shift, debutto alla regia di Alessandro
Tonda, che firma la sua opera prima dopo diverse
collaborazioni come aiuto regista in film e serie TV di successo
(Romanzo Criminale 2 – La
serie,Gomorra – La serie,
Suburra, Sicilian Ghost Story). The
Shift è prodotto da Notorious
Pictures – insieme alla belga Tarantula di Miss
Marx – e lo distribuirà nelle nostre sale a partire dal
5 novembre.
Un drama thriller claustrofobico ma
al tempo stesso adrenalinico e dal ritmo incalzante, che ha come
protagonisti Adamo Dionisi (Pasolini, Suburra, Dogman, Rocco
Schiavone, Suburra – La serie) e la star francese della serie
Les Revenants e di film come Regular Lovers e
Love Songs, Clotilde Hesme. Il film,
ambientato a Bruxelles, trae ispirazione dai recenti attentati di
matrice islamica che hanno trascinato nella psicosi le più
importanti capitali europee e racconta una situazione fuori dal
comune, messa in atto dall’incoscienza di un adolescente.
The Shift, la trama
La storia di due giovani
terroristi. Eden e Abdel irrompono in una scuola di Bruxelles per
compiere una strage di coetanei, ma Abdel si fa saltare in aria
prima del previsto coinvolgendo Eden nell’esplosione. Poco dopo i
paramedici Isabel e Adamo, accorsi sul posto, caricano sulla loro
ambulanza un ragazzo ferito e privo di sensi senza immaginare che
si tratta proprio di Eden. Quando Isabel si accorge della cintura
esplosiva è ormai troppo tardi: Eden si è svegliato e prende il
controllo dell’ambulanza, minacciando i paramedici di premere il
bottone se non eseguiranno i suoi ordini…
The Shift nasce
dall’urgenza di raccontare l’Europa contemporanea in uno dei suoi
aspetti socialmente e culturalmente più drammatici, ovvero lo
scontro in seno all’Europa stessa tra Islam radicale e civiltà
occidentale, partendo dall’emergenza del terrorismo jihadista per
arrivare all’esigenza di governare un processo di integrazione che
sappia evitare il condizionamento di ogni tipo di estremismo.
In una fase storica in cui la paura
del terrorismo contribuisce ad alimentare il rischio che l’Europa
si abbandoni alle crescenti spinte nazionaliste, The Shift parte
proprio da quella paura per costruire un percorso di senso che –
opponendosi a ogni generalizzazione e alla strumentalizzazione
dell’odio a fini anche politici – riporti in primo piano la
necessità irrinunciabile di costruire ponti tra culture o, meglio
ancora, tra esseri umani.
Se la rilevanza del tema non ha
bisogno di sottolineature, è peculiare e ambiziosa la strategia
narrativa attraverso cui The Shift si propone di affrontarlo,
partendo sì dalla ferita ancora aperta degli attacchi terroristici
su larga scala, del panico allo stato puro che questi hanno
prodotto in tutta l’Europa e che percorre anche l’intero arco
narrativo del film, ma compiendo un ulteriore passaggio di
approfondimento drammaturgico e quindi tematico, attraverso cui il
terrore non viene più solo combattuto ma anche guardato negli
occhi.
Mentre impazza ai box office
statunitensi, diventando un piccolo grande orgoglio della giovane
produzione made in Italy, Shortcut si conferma un
ottimo biglietto da visita per la Mad Rocket
Entertainment, casa di produzione che promette di fare
molto bene nei prossimi anni. Il film, da noi, è disponibile su
The Film Club, la piattaforma di Minerva
Pictures e sulle principali piattaforme VOD. È stato
presentato in anteprima a #GIFFONI50 nella sezione Generator +16 e
+18 e, come detto, sta riscuotendo un grande successo ai box office
USA.
Shortcut è la
storia di Nolan, Bess, Reggie, Queenie e Karl, cinque adolescenti
che salgono su un malandato pulmino rosso per rientrare a casa, da
scuola. Jo, il vecchio conducente, sceglie di prendere una
scorciatoia (da cui il titolo) che porterà il gruppo prima ad
imbattersi in un evaso che vuole far perdere le sue tracce, poi in
una tremenda creatura che spingerà i cinque ragazzi a vivere
un’avventura che li trasformerà per sempre, e che li legherà l’uno
all’altro come solo delle esperienze tremendamente forti sono
capaci di fare.
Shortcut, scorciatoie verso l’età adulta
Scritto da Daniele
Cosci e diretto da Alessio Liguori,
Shortcut è un esperimento che giocando su un
terreno sicuro e collaudato vince la sua scommessa. I temi
dell’amicizia e dell’adolescenza, il viaggio iniziatico e la lotta
contro un mostro sono archetipali nella narrativa di genere e in
questo contesto vengono sfruttati tutti benissimo. A partire dalla
messa in scena accattivante, alla regia fluida passando per le
interpretazioni tutte sfaccettate e credibili, nonostante forse
avrebbero avuto bisogno di maggiore approfondimento.
Il film si è avvalso anche della
collaborazione con Makinarium, una vera eccellenza nel campo del
make up e della prostetica, non solo per quanto riguarda il cinema
italiano, ma per il panorama mondiale della settima arte e questo
prezioso contributo sottolinea il valore del film, che resta
comunque un primo passo, ma non ha niente del timore e della paura
che caratterizzano le prime volte.
Shortcut è un
temerario grido di esistenza, la rivendicazione di uno spazio che
deve crearsi per nuove realtà produttive, nonostante portino in
scena storie derivative e già viste, perché è la dimostrazione
della conoscenza di un mezzo, tecnico e narrativo, e la conferma
che questo mezzo si sa utilizzare, sfruttare e modellare a seconda
delle proprie forze, con ottimi risultati.
“Non c’è cura per un malato
seriale. Ormai lo sappiamo bene. E allora siamo qui a
somministrarvi una nuova dose dedicata ad altre 100 serie tv che
hanno fatto la storia del piccolo schermo. Vi avevamo lasciato sul
più bello, come durante il finale del vostro show preferito, perché
c’era ancora tanta altra serialità da celebrare. Lo faremo con una
seconda stagione di serie tv imperdibili, da riscoprire o da
recuperare. 100 nuovi show per un’intensa e imperdibile sessione di
binge-reading.”
“Se è vero che la dipendenza da
serie TV può essere considerata da alcuni una vera e propria
patologia, noi, battute a parte, l’abbiamo sempre vista come una
delle migliori cure possibili alla noia e alla tristezza. E di
questo abbiamo avuto conferma in uno dei periodi più bui e noiosi
che le nostre generazioni possano ricordare, il recente lockdown,
durante il quale abbiamo tutti rivolto lo sguardo verso il
televisore.” commenta Luca Liguori, autore del libro e
Direttore Editoriale di Movieplayer.it“Abbiamo
anche capito che le 100 serie che avevamo scelto due anni fa non
erano sembrate “poche” solo a noi, e che di “malati seriali”
insaziabili e incontentabili ne esistono tantissimi.”
Il manuale raccoglie, rigorosamente
in ordine alfabetico, altre 100 serie tv in un ventaglio molto
ampio di generi seriali: dai crime più avvincenti alle migliori
serie drammatiche, dalle sitcom più amate agli show di
fantascienza. Senza dimenticare una contenuta ma accurata selezione
di anime come Neon Genesis Evangelion, Death Note e L’attacco dei
giganti.
Che siano tra i fenomeni televisivi
più rilevanti del momento come The Boys, The
Mandalorian e Ozark, prodotti meno
mainstream ma assolutamente ottimi come Broadchurch o cult
intramontabili come Willy, il Principe di Bel-Air, Dawson’s
Creek o Xena – Principessa guerriera,
ogni serie tv viene approfondita in maniera davvero esaustiva. Il
volume, infatti, oltre a fornire un assaggio di trama (il giusto
per stuzzicare l’appetito) e una breve critica dell’opera,
specifica il numero di stagioni, la durata degli episodi e le ore
totali necessarie per un binge watching fino all’ultima
puntata.
Come nel volume precedente, gli
autori non mancano poi di segnalare, per ogni serie, l’episodio
memorabile, il target (consigliata a chi), la compagnia più adatta
per la visione e gli effetti collaterali nei quali anche i malati
seriali più recidivi rischiano di incappare.
In fondo al volume, come in tutti i
manuali che si rispettino, è posizionato un comodo glossario che
viene in aiuto di chi, nonostante l’amore incondizionato per le
serie televisive, non ne mastica (ancora) lo slang.
Arriva la conferma che la Showtime
ha rinnovato Billions
per la sesta stagione che debutterà nel 2021. La quinta
stagione di BILLIONS
interrotta a causa dell’emergenza COVID.19 tornerà con cinque nuovi
episodi nel 2021, con la sesta a seguire. Il candidato al Golden
Globe Corey Stoll (House of Cards), che si è unito
alla guest star nei panni di Mike Prince nella quinta stagione, ha
firmato per tornare come regular per la sesta
stagione. L’annuncio è stato dato oggi da Gary
Levine, President of Entertainment, Showtime Networks
Inc.
Nella quinta
stagione di BILLIONS,
Bobby Axelrod (Damian
Lewis) e Chuck Rhoades (Paul
Giamatti) vedono riaccendersi la loro feroce rivalità,
mentre nuovi nemici si alzano e prendono la mira. Il pioniere
dell’impatto sociale Mike Prince (Corey
Stoll) rappresenta una vera minaccia per il dominio di
Axe, e Chuck litiga con un formidabile procuratore distrettuale
(Roma Maffia). Taylor Mason (Asia
Kate Dillon) è costretta a tornare ad Axe Capital,
dove Taylor deve combattere per proteggere i propri dipendenti e le
loro risorse. Wendy Rhoades (Maggie
Siff) rivaluta la sua lealtà e crea nuove alleanze
sorprendenti che la mettono in contrasto sia con Chuck che con
Axe. La guest star della quinta stagione
Julianna Margulies (The Good Wife) interpreta
Catherine Brant, una professoressa di sociologia della Ivy League e
autrice di bestseller. La serie è interpretata anche da David
Costabile, Condola Rashad, Kelly AuCoin e Jeffrey DeMunn.
BILLIONS
è creata e prodotta dagli showrunner Brian Koppelman e David
Levien. La serie è stata creata anche da Andrew Ross
Sorkin. Per ulteriori informazioni su BILLIONS, visitate
SHO.com, seguite su Twitter, Instagram e Facebook e unitevi alla
conversazione utilizzando #Billions.
Poche ore fa è arrivata come un
fulmine la
notizia – totalmente inaspettata – che Jamie Foxx è ufficialmente in trattative per
tornare a vestire i panni di Electro in Spider-Man
3, il film con Tom Holland che arriverà al cinema il prossimo
anno. L’attore premio Oscar aveva già interpretato il ruolo in
The Amazing Spider-Man – Il potere di Electro di Marc
Webb, film uscito nelle sale nel 2014 e in cui era
Andrew Garfield ad interpretare l’Uomo Ragno.
Naturalmente, i fan sono subito
andati in visibilio, anche perché la presenza di Electro nel film
potrebbe effettivamente aprire le porte all’esplorazione del
Multiverso (cosa che dovrebbe avvenire in maniera ancora più
approfondita in
Doctor Strange in the Multiverse of Madness). In attesa di
scoprire maggiori dettagli sul coinvolgimento del personaggio di
Electro nella storia della terza avventura cinematografica dello
Spider-Man di Holland, arriva da
ComicBook una curiosa indiscrezioni che potrebbe fare maggiore
luce sul perché del “ritorno” sul grande schermo del celebre
antagonista.
Un nuovo report del noto sito,
infatti, rivela parti di un’email inviata nel 2013 da Kevin Feige all’allora presidente della Sony
Amy Pascal, in cui il boss dei Marvel Studios esprimeva lodi per
la performance di Jamie Foxx nei panni di Electro in The Amazing Spider-Man 2. “Adoro davvero
Electro… sembra che la storia potrebbe anche fare a meno della
scena nel suo appartamento, il che lo farebbe sembrare
completamente pazzo… un personaggio con cui sarebbe ancora più
difficile relazionarsi.”, avrebbe scritto Feige alla
Pascal.
Questa approvazione nei confronti di
Electro da parte di Feige non dovrebbe far altro che contribuire ad
aumentare il notevole clamore suscitato dall’entusiasmante
annuncio, e forse a contestualizzare maggiormente il
perché del suo inserimento nel film (ricordiamo che Feige figurerà
come produttore di Spider-Man 3), anche se al momento
mancano ancora troppi dettagli sulla storia per riuscire a capirne
le reali motivazioni…
Cosa sappiamo di Spider-Man 3?
Di Spider-Man
3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 – si sa
ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella secondo
cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga dopo essere
stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il personaggio
di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce).
Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori
dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe
catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle
precedenti…
Tom
Holland si è unito al MCU nei panni di Peter
Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave
all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film
dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone:
Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far
From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato
tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di
restare nel MCU per
ancora un altro film a lui dedicato –
l’annunciato Spider-Man 3 – e per un
altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi
del MCU.
Nella giornata di ieri
abbiamo appreso che la giovane esordiente Iman
Vellani è stata scelta dai Marvel Studios per interpretare
Kamala Khan nell’annunciata serie Ms. Marvel,
lo show in arrivo prossimamente su Disney+ dedicato al personaggio dei
fumetti creato da Gerry Conway e John Buscema.
Proprio grazie ai fumetti sappiamo
che Ms. Marvel è stata inizialmente concepita come controparte
femminile di Captain Marvel e alter ego di Carol Danvers, e che nel
corso della sua storia editoriale ha assunto numerose identità, tra
cui – appunto – quella di Kamala Khan, personaggio creato Sana
Amanat, G. Willow Wilson e Adrian Alphona.
Secondo una serie di rumor non
ancora confermati ufficialmente, il personaggio di Ms. Marvel farà
il suo debutto in Captain Marvel 2 prima dell’arrivo della
serie a lei interamente dedicata. In attesa di scoprire se sarà
davvero così,
Screen Rant ha portato alla luce un fatto decisamente curioso
che riguarda proprio Vellani e il primo cinecomic dedicato alla
supereroina interpretata da Brie
Larson.
La fonte ha infatti spulciato il
profilo Letterbox della giovane attrice e ha scoperto che,
all’epoca dell’uscita in sala del film di Anna
Boden e Ryan Fleck, lo stesso non è stato
particolarmente apprezzato dalla futura interprete di Kamala Khan:
Vellani, infatti, ha assegnato al cinecomic soltanto due stelle su
cinque, specificando però nei commenti alla sua valutazione di aver
invece molto apprezzato la performance di Larson.
Tutto quello che sappiamo su Captain Marvel 2
Captain
Marvel 2, il sequel del cinecomic con
protagonista il premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al
box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’attesa serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa. Al loro
posto ci sarà Nia DaCosta, regista
dell’attesissimo reboot/sequel di Candyman
prodotto da Jordan Peele.
Nessun dettaglio sulla trama del
sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe
spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie
Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il
sequel di Captain
Marvel dovrebbe arrivare già nel 2022.
Il network americano ABC ha diffuso
il teaser promo e la trama di The Good Doctor 4,
l’attesissima quarta stagione di The Good
Doctor.
The Good Doctor 4
The Good Doctor 4
è la quarta stagione della serie tv The Good
Doctor creata da David Shore per il network americano
della ABC. In
The Good Doctor 4 Il dottor Shaun Murphy, un
giovane chirurgo con autismo e sindrome del savant, continua a
usare i suoi straordinari doni medici presso l’unità chirurgica del
St. Bonaventure Hospital. Man mano che le sue amicizie si
approfondiscono, Shaun continua ad affrontare il mondo degli
appuntamenti e delle relazioni romantiche e lavora più duramente di
quanto abbia mai fatto prima, navigando nel suo ambiente per
dimostrare ai suoi colleghi che il suo talento di chirurgo salverà
vite. La serie vede nel cast Freddie Highmore nei panni del dottor
Shaun Murphy, Antonia Thomas nei panni della dottoressa Claire
Browne, Hill Harper nei panni del dottor Marcus Andrews, Richard
Schiff nei panni del dottor Aaron Glassman, Christina Chang nei
pann
In The Good
Doctor protagonisti Freddie Highmore come Dr. Shaun Murphy,
Antonia Thomas come Dr. Claire Browne,
Nicholas Gonzalez come Dr. Neil Melendez,
Hill Harper come Dr. Marcus Andrews,
Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman,
Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona
Gubelmann nel ruolo del Dr. Morgan Reznick, Will
Yun Lee nel ruolo del Dr. Alex Park, Paige
Spara nel ruolo di Lea Dilallo e Jasika
Nicole nel ruolo del Dr. Carly Lever.
Arriva da
Deadline la notizia che la Warner Bros., in collaborazione con
Studio 8, è al lavoro sullo sviluppo di un adattamento
cinematografico di Black, serie a fumetti creata
da Kwanza Osajyefo e Tim Smith
III. Il fumetto è ambientato in un mondo in cui soltanto
alle persone di colore è concesso avere dei superpoteri.
Dopo aver lavorato
sia per la
Marvel che per
DC, Osajyefo desiderava disperatamente creare qualcosa che
parlasse ai lettori di colore, una fascia demografica troppo spesso
minimizzata o completamente ignorata. L’idea di un mondo in cui
solo i neri avessero dei superpoteri iniziò così a serpeggiare
nella sua mente.
Alla fine, Osajyefo
organizzò una campagna Kickstarter per cercare di dare
ufficialmente vita al progetto. Nel 2017 venne rilasciato il primo
numero di Black. Da allora, sono stati pubblicati
altri cinque numeri del fumetto che, negli anni, ha riscosso un
grande successo. La storia originale racconta di un giovane ragazzo
di colore di nome Kareem che, dopo essere sopravvissuto ad uno
scontro con la polizia, scopre che i neri hanno dei super poteri
nascosti che altri non possiedono.
Affrontando i
problemi del mondo reale che continuano ad affliggere la comunità
afroamericana, Black è riuscito a lasciare un
solco profondo nel mondo dell’editoria e dei fumetti. Al
momento la Warner Bros. è ancora alla ricerca di un regista, mentre
pare che Bryan Edward Hill(Titans, Ash vs.
Evil Dead) abbia già completato la sceneggiatura. La storia
del film sarà fedele al primo numero della serie: racconterà,
quindi, di un giovane uomo di colore che, dopo essere stato
braccato dalla polizia, scopre di avere dei superpoteri e che un
consorzio segreto desidera sfruttare e controllare queste sue
abilità.
Parlando del fumetto e
dell’adattamento cinematografico, Kwanza Osajyefo
ha dichiarato: “Parte dell’ispirazione per Black è venuta dalla
mia esperienza circa la mancanza di rappresentazione nell’editoria
e nei fumetti, e di come ciò sia direttamente correlato alla
scarsità di personaggi neri. Per la maggior parte della storia dei
fumetti, gli emarginati bianchi sono stati usati come allegorie per
gruppi emarginati, mentre affermavano di riflettere il mondo che ci
circondava. Black toglie questa patina per giustapporre i
superpoteri con la razza, consentendo ai neri di rispecchiarsi
autenticamente nei media e invitando un pubblico più ampio a essere
parte della nostra esperienza. Siamo entusiasti di portare questa
storia a tutti attraverso il film e siamo grati a Studio 8 per
averci creduto.”
Armando Iannucci –
regista di Morto Stalin se ne fa un altro e
candidato all’Oscar per In the loop – è qui alle prese con
l’adattamento di uno dei romanzi piùfamosi di Charles Dickens, nonché l’opera più
autobiografica e tra le più amate dallo stesso scrittore, del quale
ricorre l’anniversario dei 150 anni dalla
morte.
La vita straordinaria di David
Copperfield offre una rilettura inedita del
celebre romanzo dickensiano, attraverso lo stile ironico e
irresistibile tipico del regista, che infonde nuova linfa
a un grande classico della letteratura anche grazie a un
cast coraledi attori teatrali e
cinematografici provenienti da tutto il mondo: nei panni di David
Copperfield troviamo l’attore candidato all’Oscar Dev
Patel, acclamato protagonista di The Millionaire
e Lion – La strada verso casa, affiancato dalla
pluripremiata star Tilda Swinton, da Hugh
Laurie, indimenticabile protagonista della serie tv
Dr. House e da Ben Whishaw (Profumo –
Storia di un assassino e volto noto della saga 007 in
Spectre e Skyfall).
In questo film
straordinariamente divertente, il regista Iannucci
attraversa l’Inghilterra del XIX secolo seguendo il destino a
zig-zag del suo eroe, il giovane David Copperfield, un ragazzo
baciato inizialmente dalla sfortuna che si ritroverà alle prese con
numerose (dis)avventure. In questa brulicante Inghilterra
ottocentesca, presa dai fermenti della Rivoluzione Industriale e
non priva di divisioni sociali, quella di Copperfield è una vicenda
sul grande fiume della vita, che scorre impetuosa tra gli
slums londinesi e la campagna britannica, raccontata in un
romanzo appassionante e fluviale che il regista Iannucci porta sul
grande schermo con rinnovata vitalità.
“La ragione è che ne percepivo
profondamente lo spirito contemporaneo, ma anche
che tutti gli adattamenti che avevo visto erano molto seriosi e
incentrati sull’aspetto drammatico della storia. Se
è vero che la trama è molto densa e i risvolti drammatici sono
numerosi, questi per me erano i tratti meno interessanti del
racconto, che è ricco di scene spassose e di
momenti che rasentano la slapstick comedy. È un testo molto
realistico e tuttavia surreale…” (Armando Iannucci)
La trama di La vita straordinaria
di David Copperfield
Dall’immaginazione del regista
candidato all’Oscar Armando Iannucci, l’adattamento di uno dei
romanzi più amati di Charles Dickens. Un racconto della vita del
personaggio letterario, dalla sua giovinezza fino all’età adulta,
narrato in uno stile ironico, tipico del regista. Un film
straordinariamente divertente che attraversa l’Inghilterra del XIX
secolo seguendo il destino a zig-zag del suo eroe.
A poche settimane dall’annuncio che
la numero
11 sarà l’ultima stagione di The Walking Dead, arriva su
Amazon Prime VideoThe Walking Dead:
World Beyond, lo spin off della serie nata dai fumetto di
Robert Kirkman che si presenta come primo arco narrativo ambientato
nel mondo post apocalisse. La serie sarà infatti formata da due
stagioni di 10 episodi da 60 minuti l’uno ed esordisce il 2 ottobre
sulla piattaforma streaming di Amazon Prime.
La storia sfocia in una nuova
mitologia e la storia che segue la prima generazione cresciuta in
una civiltà sopravvissuta del mondo post-apocalittico. Due sorelle
insieme a due amici lasciano un luogo sicuro e di conforto per
affrontare i pericoli, conosciuti e sconosciuti, viventi e non
morti per compiere una missione importante. Inseguiti da coloro che
desiderano proteggerli e da coloro che desiderano fermarli, la loro
avventura sarà una storia di crescita e trasformazione che si
svolge su un terreno pericoloso, mentre i protagonisti sfidando
tutto ciò che sanno sul mondo, su se stessi e sui rispettivi
compagni di viaggio. Alcuni diventeranno eroi. Alcuni diventeranno
cattivi. Ma tutti troveranno le verità che cercano.
Il
mondo oltreThe Walking Dead si preannuncia un mondo
ricco. Oltre la serie regolare e The Walking Dead: World
Beyond, infatti, c’è la già affermata Fear
The Walking Dead e
l’annunciato e attesissimo spin-off che vedrà protagonisti Daryl e
Carol, ovvero Norman Reedus e Melissa McBride, trai
protagonisti più amati della serie regolare. Un format che quindi,
ormai lontanissimo dalle sue premesse cartacee, continua a
svilupparsi e ingrandirsi, con un buon successo di pubblico e un
esito artistico sempre molto elevato.
The Walking Dead: World Beyond, teen drama e l’apocalisse
Infatti, al netto dell’inevitabile
ripetitività dello show, che ormai abbiamo capito, potrebbe andare
avanti per sempre, The Walking Dead: World Beyond
si conferma un prodotto ben scritto e curato, afflitto solo dalla
totale mancanza di novità. Certo, in questo caso si fa un balzo in
avanti nel tempo e si prova a mescolare il teen movie con il genere
apocalittico, tuttavia la curiosità scarseggia.
Totalmente casuale sembra invece
l’unico elemento di interesse dello show, ovvero il parallelo uno a
uno con la contemporaneità. Il storia racconta infatti di una
società civilizzata che ha imparato a convivere con il virus e con
le sue implicazioni. E tutto questo sembra terribilmente
attuale.
A produrre la serie, oltre alla AMC
artefice del grande successo dello show madre, ci sono
Scott M. Gimple e Matt Negrete, anche loro
proveniente da The Walking Dead, e una serie di
volti nuovi e carismatici, tra cui Alexa Mansour (The
Resident), Aliyah Royale, Hal Cumpston, Nicolas Cantu, Annet
Mahendru (The Americans), Nico Tortorella (Younger) e
Julia Ormond (Gold Digger, Temple Grandin, Mad
Men).
In attesa di nuovi dettagli sulle
riprese aggiuntive della
Snyder Cut di Justice
League che dovrebbero partire proprio questo mese,
Henry Cavill continua ad essere tempestato di
domande sulla versione del cinecomic ad opera di
Zack Snyder in occasione della promozione del
film Enola
Holmes.
Intervistato in occasione del
podcast Happy Sad Confused (via
Cinema Blend), l’interprete di Superman ha spiegato perché è
così importante che Snyder abbia la possibilità di far vedere al
mondo il suo taglio del film uscito nelle sale nel 2017. “Sono
davvero entusiasta di vedere la sua visione prendere forma. Penso
sia giusto che il treno arrivi alla destinazione a cui mirava, e
penso sia importante che quella visione si concretizzi”, ha
spiegato Henry Cavill. “Non importante se tu sia
d’accordo o no. Zack è uno storyteller, ed è un suo diritto vedere
la sua versione finalmente completa. Sono davvero entusiasta di
vederla. Sono entusiasta di vedere come sarà il risultato
finale.”
“Zack ha ora anche il vantaggio
del senno di poi… quindi sarà anche meglio”, ha aggiunto
l’attore. “Io voglio solo vedere un bel film… o una serie di
film (ride)”. Queste ultime parole fanno probabilmente
riferimento alla voce secondo cui la
Snyder Cut di Justice
League sarà divisa in quattro parti della durata di
un’ora ciascuna e che potrebbe essere rilasciata da HBO Max sotto
forma di miniserie.
Il budget per le riprese aggiuntive
della Snyder Cut di Justice League
Le riprese aggiuntive
della Snyder
Cut di Justice
League dovrebbero avere luogo ad Ottobre e durare
soltanto per una settimana. Nonostante la breve durata, il budget
sarà comunque elevato: pare infatti che saranno necessari 70
milioni di dollari per girare il nuovo materiale. Le riprese
aggiuntive coinvolgeranno Ben Affleck (Batman), Henry
Cavill (Superman), Gal
Gadot (Wonder Woman) e probabilmente
anche Ray
Fisher (Cyborg). Al momento non sappiamo se anche
Jason
Momoa (Aquaman) e/o Ezra
Miller (Flash) saranno coinvolti nei reshoot.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Arriva al cinema dopo il passaggio
in concorso a
Cannes 2019Roubaix, une lumière, il film
diretto da Arnaud Desplechin che ci porta nella
cittadina della sua infanzia e, mai come in questo caso, la
racconta attraverso parole e suggestioni, ma soprattutto con un
tono indulgente di chi conosce i luoghi e l’umanità, e la spiega,
la racconta e la perdona con le parole del suo protagonista, il
commissario commissario Daoud, interpretato da Roschdy
Zem.
Roubaix, une
lumière è la storia di questo uomo di legge, che durante
la notte di Natale vaga per Roubaix, piccola cittadina della
Francia settentrionale in cui è cresciuto e che oggi è considerata
uno dei luoghi più pericolosi di tutta la Francia. Daoud cerca di
risolvere un caso di omicidio insieme al nuovo arrivato, Louis
Coterelle (Antoine Reinartz). Un’anziana signora,
è stata rinvenuta brutalmente assassinata e le uniche interrogate
sono due giovani donne, vicine di casa della vittima, Claude e
Marie, povere e sole, che vivono di furti e, forse, anche di atti
violenti, per andare avanti.
Roubaix, une lumière, una città, mille
storie
Roubaix, une
lumière è una fotografia della comunità povera e disagiata
della città in cui lo stesso regista è cresciuto, ma parlando di un
pezzo della sua vita, Desplechin non si accanisce contro la
cattiveria dell’uomo, né contro il degrado e la povertà che
imperversano in città, ma anzi si immerge proprio in quelle
povertà, con uno sguardo attento indagatorio eppure benevolo verso
l’umanità protagonista del film.
La città è la protagonista assoluta
del film, lo è attraverso i volti, gli interrogatori, gli alterchi
trai due investigatori che rappresentano volti così differenti di
uno stesso lavoro, di una stessa realtà. E Desplechin racconta
tutto con un ritmo da inchiesta, prendendo il fatto di cronaca (o i
fatti di cronaca, visto che l’omicidio dell’anziana signora è solo
l’ultimo e il più grave delitto che viene compiuto) e analizzandolo
con una precisione di regia e dialoghi che caratterizzano un tipo
di cinema più analitico che poco ha in genere che spartire con un
abbraccio così sentito e umano ad una città difficile.
Delitto e castigo
L’indagine del regista non si limita
solo ai fatti che vengono raccontati, ai testimoni, ai sospetti, ma
anche ad un tracciamento della linea della colpa e del pentimento,
una sorta di indagine umana alla ricerca di quel terreno comune in
cui la colpevolezza non si può imputare perché tocca tutti, chi più
chi meno. Desplechin ha uno sguardo indulgente, paterno verso la
città che gli ha fatto da madre, e così Roubaix, une
lumière diventa quasi una lettera d’amore in cui si
tengono ben presenti i difetti e le macchie dell’amata, verso la
quale però non si può smettere di provare un sentimento forte e
puro.
Tra i nuovi personaggi più
intriganti di No Time to
Die, l’attesissimo venticinquesimo capitolo della saga
di James
Bond in arrivo nelle sale a Novembre, c’è sicuramente quello
della Bond Girl Paloma, interpretata da
Ana De Armas, la bellissima attrice e modella cubana
che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare grazie a Blade
Runner 2049 e a Cena
con delitto – Knives Out.
In una recente intervista con
Vogue Mexico, l’attrice ha parlato del suo personaggio nel film
di Cary Fukunaga, ammettendo che quando ha
accettato la parte, la sua più grande preoccupazione è stata che il
suo personaggio non rappresentasse assolutamente uno stereotipo.
L’attrice voleva che la sua Paloma fosse “emanticipata” e
“realistica”, specialmente rispetto alle precedenti Bond
Girl del grande schermo, che storicamente sono state quasi sempre
relegate al ruolo di mero oggetto del desiderio.
“Ciò che conta di più per me è
rappresentare donne e personaggi femminili emanticipati, realistici
e al di fuori di qualsiasi stereotipo”, ha spiegato
Ana De Armas. “In questo nuovo film di 007 ho
avuto la consapevolezza di prestare la massima attenzione e di
essere attenta all’argomento. Questa è stata la cosa principale per
me, soprattutto quando ho parlato del ruolo con il
regista.”
No Time to Die e la “nuova”
rappresentazione delle figure femminili
Sempre di recente, a proposito della
caratterizzazione dei ruoli femminili, anche l’attrice Lashana Lynch aveva anticipato che il ritratto
delle figure femminili in No Time to Die è stato
gestito in maniera totalmente diversa, e soprattutto in un modo più
rappresentativo rispetto ai tempi moderni. “Il modo in cui le
donne vedono loro stesse e il modo in cui vengono rappresentate è
completamente autentico. Sono consapevoli di poter bastare a se
stesse”, aveva spiegato l’attrice. “È un qualcosa che si
potrà vedere in questo nuovo film, e non soltanto in relazione ai
personaggi femminili che esistono già nel franchise, ma anche in
quelli nuovi di zecca come il mio.”
In No Time to Die, Bond si
gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal
servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente
interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della
CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno
scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa
del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain
armato di una nuova e pericolosa tecnologia.
L’intera Fase 4 del MCU è stata completamente
posticipata a causa della pandemia di Covid-19. Non solo i film che
erano programmati per quest’anno sono ufficialmente slittati al
2021 (come Black
Widow e Gli
Eterni), ma anche le produzioni dei futuri titoli
dell’universo condiviso sono state posticipate a data da definirsi,
come ad esempio quella dell’attesissimo sequel di Doctor
Strange.
Sappiamo che Sam Raimi, regista della trilogia di Spider-Man dei primi anni ’00, si occuperà di dirigere
il sequel, le cui riprese dovrebbero tenersi in Inghilterra.
Adesso, è stato
Benedict Cumberbatch (interprete dello Stregone
Supremo), a fornire un breve aggiornamento in merito alla
produzione del film, durante una recente intervista con
Watch Time India. “Attualmente sono impegnato con la
pre-produzione del secondo Doctor Strange”, ha spiegato
l’attore. “Ne sono veramente entusiasta. Inizieremo a girare
verso la fine di Ottobre o al massimo all’inizio di
Novembre.”
Le dichiarazioni di Cumberbatch sono
in linea con i precedenti report in merito al sequel, i quali
sostenevano – appunto – che le riprese sarebbero partite entro il
mese di Ottobre. La speranza è che la produzione del film, una
volta iniziata, possa proseguire senza intoppi legati all’emergenza
Coronavirus.
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor
Strange 2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Sam
Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias
Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
Jamie Foxx è in trattative finali per tornare
ad interpretare Electro nell Spider-Man 3 con
Tom Holland. The Hollywood
Reporter ha diffuso la notizia in merito all’attore premio
Oscar che nel 2014 aveva interpretato il villain dell’Uomo Ragno in
The Amazing Spider-Man 2 di Mark
Webb, quando l’eroe era interpretato da Andrew Garfield.
Sebbene non ci sia ancora una
conferma ufficiale, la notizia ha fatto il giro del web che ora
invoca lo Spiderverse a piena voce, dopo che lo
stesso era stato presentato nel film d’animazione premio Oscar del
2018.
Dopo il colpo di scena di
Spider-Man: Far From Home, in cui abbiamo visto
J.K. Simmons riprendere il ruolo di J.
Jonah Jameson, che aveva interpretato nei film di
Sam Raimi, questa nuova aggiunta al film sembra
davvero spalancare le porte al multiverso per casa Marvel.
Tom
Holland si è unito al MCU nei panni
di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe
chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre
film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due
standalone: Spider-Man:
Homecoming e Spider-Man: Far
From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato
tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di
restare nel MCU per
ancora un altro film a lui dedicato –
l’annunciato Spider-Man 3 – e per un
altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi
del MCU.
Sono passati 10 anni dall’uscita di
Boris, serie tv culto che è stata celebrata la
Lucca Film Festival con una reunion del cast. Ecco le nostre
interviste a Alessandro Tiberi (lo stagista), Andrea
Sartoretti e Valerio Aprea (gli sceneggiatori) e Caterina Guzzanti
(Arianna).
Boris è una serie televisiva
italiana prodotta dal 2007 al 2010. Inizialmente sottotitolata La
fuori serie italiana, porta in scena, in maniera caricaturale e
ironica, il dietro le quinte di un set televisivo nel quale si sta
girando la fittizia fiction Gli occhi del cuore 2; l’intento è
quello di fare il verso a gran parte della produzione televisiva
generalista nell’Italia degli anni 2000. Prodotta da Wilder per Fox
International Channels Italy, la serie è stata trasmessa in prima
visione assoluta in Italia dai canali satellitari Fox e FX, e
successivamente in chiaro da Cielo. Nel 2011 la serie ha avuto una
trasposizione cinematografica, Boris – Il film.