Disney+
e Walt Disney Animation Studios lanciano oggi
Zenimation, la nuova serie in 10 episodi che farà
immergere lo spettatore nel paesaggio sonoro di corti animati.
Stacca la spina, rilassati e
rinfresca i tuoi sensi per un momento di mindfullness con
Zenimation, dei Walt Disney Animation Studios,
un’esperienza di paesaggio sonoro animato. Che si tratti della
piccola Vaiana che viene chiamata dall’oceano, di Anna e Kristoff
che camminano attraverso una foresta ghiacciata, o di Baymax e Hiro
Hamada che sorvolano San Fransokyo, queste scene iconiche diventano
un’esperienza uditiva unica con i suoni delle onde dell’oceano, di
una foresta ghiacciata e del librarsi in volo. Zenimation
rende omaggio agli artisti dell’immagine e del suono che hanno
fatto la storia dei film dei Walt Disney Animation
Studios. Tutti gli episodi di Zenimation sono
disponibili da oggi su Disney+.
Dopo due anni, migliaia di fan di
tutto il mondo hanno assistito all’esaudirsi delle loro preghiere
questo mercoledì, quando è
stata annunciata finalmente la Snyder Cut del
controverso film Justice
League. Dunque dopo petizioni, campagne
promozionali, i fan otterranno finalmente ciò che hanno sempre
invocato. Tuttavia molti di loro ora si chiedono cosa aspettarsi.
Ebbene la risposta è che la Justice League Snyder Cut non
sarà un semplice ri-montaggio del film ma assumerà le sembianze di
una vera e propria “piccola produzione”.
Infatti, secondo quanto riferito da
alcune fonti autorevoli, Warner Bros. allocherà un budget dai 20 ai
30 milioni di dollari per permettere a Zack
Snyder di completare la sua visione della Justice
League. Questo includerà il riassemblaggio del lavoro
originale in post-produzione e l’operazione coinvolgerà tutta la
troupe originale per girare, tagliare e rifinire o aggiungere nuovi
effetti visivi. Secondo THR, una parte di questo
budget sarà dedicato anche a far tornare sul set alcune star e
ripristinare così la narrazione originale del film, che come molti
di voi sapranno, è stata stravolta dall’ingresso di Joss
Whedon.
Il cast originale ritornerà davvero per ultimare la Justice
League Snyder cut?
Purtroppo attualmente non è del
tutto chiaro cosa questo voglia dire “far tornare le star” e
se c’è realmente la possibilità che le star del film possano
tornare per aiutare Zack
Snyder a mettere insieme la sua
versione. Come dice THR, alcuni
attori effettivamente potrebbero essere coinvolti ma riferisce che
torneranno per “registrare dialoghi aggiuntivi”. Quindi si parla di
vere riprese e non c’è nessun riferimento al fatto che nuove
riprese potrebbero effettivamente aver luogo. Dunque è più
probabile che gli attori si limiteranno a fornire “ADR extra”
(registrazione aggiuntiva del dialogo).
Justice League Snyder Cut
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Foto pubblicate da Zack Snyder dalla "sua" Justice
League
Foto pubblicate da Zack Snyder dalla "sua" Justice
League
Inoltre non sappiamo nemmeno quali
membri del cast potrebbe essere necessario far tornare. Dei sei
attori principali, tre di loro stanno ancora lavorando al
DCEU. Gal Gadot presto dovrebbe ritornare al cinema
con Wonder
Woman 1984, Jason Momoa riprenderà il ruolo di Arthur
Curry in Aquaman
2 e, allo stato attuale, Ezra
Miller reciterà nel film in
pre-produzione The
Flash. Nonostante questo, sarebbe bello vedere
del nuovo materiale del Superman di Henry Cavill o del Cyborg
di Ray Fisher, partecipazioni il cui futuro
all’interno del DCUniverse è stato più volte messo in dubbio negli
ultimi mesi. Nonostante questo, la cosa che sembra
chiara è che la Warner Bros è totalmente impegnata a consentire a
Zack
Snyder di finire la sua versione del film dopo che il
regista è stato costretto a
lasciare la produzione a causa della tragedia personale.
Vi ricordiamo che la
Justice League Snyder Cut uscirà nel 2021 sulla
piattaforma streaming di Warner Bros HBO MAX che è
disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo
se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming
dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo
che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque
potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film
possa essere programmato su SKY CINEMA, o su SKY ATLANTIC.
Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta
che aspettare ulteriori notizie.
Justice
League è il film del 2017 diretto da Zack
Snyder e rimaneggiato da Joss
Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come
Superman, Ben Affleck
come Batman, Gal Gadot
come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash,
Jason Momoa come
Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg.
Nel cast confermati anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse
Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy
Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley
Coller, Goeff Johns e Ben
Affleck stesso.
Dal 30 maggio arriva su MioCinema.it e su Sky
Primafila Dopo il
matrimonio scritto e diretto da
BartFreundlich. Il film è
interpretato da due grandi attrici, il premio Oscar
Julianne Moore e la quattro volte candidata
all’Oscar Michelle Williams, due donne a confronto
in una storia emozionante e coinvolgente.
Sinossi
Dopo il matrimonio è il
racconto potente di un grande amore, quello che lega due donne ad
uno stesso uomo, quello che ogni madre prova nei confronti della
propria figlia. Un viaggio improvviso è destinato a cambiare le
sorti di tutti i protagonisti della storia. Due donne e due mondi
diversi a confronto, l’una manager newyorkese di successo, l’altra
un’idealista alla ricerca di fondi per l’orfanotrofio di cui si
occupa in India, un mistero da svelare che fa da filo conduttore.
Interpretato da due attrici in stato di grazia, Michelle Williams
(quattro volte candidata all’Oscar) e Julianne Moore (premio Oscar
per Still Alice), il film parla di perdita e rinascita, di passato
e futuro, della forza di non arrendersi anche quando la vita sembra
renderlo impossibile.
Diretto dal regista Michael
M. Scott – Amarsi ancora,
Una tata magica, Best
Friends – arriva su Netflix dal 30 aprile un nuovo prodotto originale
della piattaforma streaming. Dangerous
Lies è un thriller in tema di denaro, occasioni e
salate contropartite.
Katie, Camila Mendes, lavora come badante presso la
lussuosa casa di un tranquillo pensionato, Leonard, Elliot
Gould, con cui ha instaurato un buon rapporto. È sposata
con Adam, Jessie T. Usher, che non trova lavoro, e
le spese cominciano ad essere troppe. Katie si confida con Leonard,
che vorrebbe aiutarla. Pochi giorni dopo l’anziano muore e lascia
la sua casa a Katie. Da questo momento una serie di personaggi
iniziano a gravitare attorno alla coppia e alla casa, che
nasconde segreti inaspettati, mentre le indagini sulla morte di
Leonard procedono a cura della detective Chesler, Sasha
Alexander, che inizia ad avere dei sospetti e invita Katie
a guardarsi anche da chi le è più vicino.
Dangerous Lies, una
sceneggiatura che sa sorprendere
Dangerous
lies può contare sulla sceneggiatura di David
Golden, grazie alla quale lo spettatore, che si crede
vicino alla verità, resta più di una volta sorpreso. Man mano che
si procede nel racconto ci si rende conto che tutti i personaggi
hanno le loro ombre e a loro modo tutti contribuiscono al mistero,
hanno i loro piccoli o grandi segreti. Inoltre, si pone
inevitabilmente una domanda: davanti a un’inaspettata fortuna –
denaro, una lussuosa villa – alla possibilità insomma di
sistemarsi e risolvere in un colpo solo tutti i propri problemi,
cosa si dovrebbe fare? Farsi tentare, anche a rischio che tutta
questa buona sorte presenti prima o poi un inevitabile conto, come
accade ai protagonisti, o passare la mano? Lo spettatore è spinto a
mettersi nei panni della giovane coppia e la vicenda coinvolge al
punto giusto, riuscendo a mantenere viva l’attenzione. La pecca
sta, semmai, nel fatto che un paio di interrogativi alla fine
restino aperti, ma d’altro canto, può avere un suo fascino. Anche
il finale mantiene una certa ambiguità.
L’ambientazione all’interno di una
grande villa che ha mille spazi e che ben si presta a nasconde, è
molto appropriata e contribuisce a creare suspense: i vari piani,
la soffitta, il capanno, le pareti che nascondono porte di accesso
segreto. Anche le musiche di James Jandrisch
contribuiscono a creare la giusta atmosfera.
I protagonisti di
Dangerous Lies
Camila Mendes ha
qui la sua occasione di cimentarsi con il genere thriller e con un
film per tutti, dopo la serie tv che l’ha lanciata, Riverdale,
dove recitava accanto a KJ Apa, e due commedie romantiche dirette
prettamente a un pubblico di adolescenti, The New
Romantic e The Perfect
Date. La sfrutta piuttosto bene, dando corpo al
personaggio forse più limpido del film, ma con alcune sfumature
inaspettate.
Jessie T. Usher
dopo essere stato diretto da Roland Emmerich in
Independence Day – Rigenerazione,
aver recitato al fianco di Samuel L. Jackson in
Shaft (2019) e più recentemente in
The Banker, è un coprotagonista efficace
in un ruolo che con luci e ombre gli consente di mettere alla prova
le sue capacità attoriali.
La partecipazione di Elliot
Gould – diretto nella sua lunga e fortunata carriera da
registi del calibro di Ingmar Bergman,
Robert Altman e StevenSoderbergh ma anche Dino Risi –
che è sempre un piacere rivedere sul grande schermo, impreziosisce
il tutto. Nel cast anche Jamie Chung e Cam
Gigandet.
Dangerous
lies non è certo un capolavoro del thriller, ma un
buon prodotto made in Usa per gli amanti del genere, adatto per
trascorrere una serata casalinga, comodamente seduti sul
divano.
In un tipico film horror, c’è quasi sempre una vittima o un
gruppo di amici che riesce a sopravvivere all’omicida mascherato di
turno. Quasi sempre, appunto. Spesso, infatti, può capitare che sia
il famigerato killer a trionfare.
C’è sempre un modo per riuscire a
far sopravvivere il cattivo, in modo da poterlo “resuscitare” per
un eventuale sequel, o semplicemente perché il regista di quel film
non ama il lieto fine e vuole che sia il male ad avere la meglio
sul bene. Non che sia una pratica comunque nei film dell’orrore, ma
spesso succede. Ecco di seguito 10 horror in cui è il cattivo ad avere la
meglio e a sopravvivere:
Freddy Vs. Jason
Sebbene la
scomparsa di Freddy in questo film parecchio confusionario sia
molto ambigua, è chiaro che Jason è il personaggio che riesce a
sopravvivere in Freddy Vs. Jason, inquietante
crossover del 2003, diretto da Ronny
Yu.
Se i personaggi
delle vittime adolescenti risultano davvero insopportabili, è
innegabile quanto lo scontro tra i due iconici antagonisti sia
parecchio divertente.E ammettiamolo: può
non essere memorabile una scena in cui Jason emerge dall’acqua e
raccoglie la testa mozzata di Freddy?
Psycho
Anche se
Norman Bates non è propriamente un “vincitore” nel classico di
Alfred
Hitchcock, riesce comunque a sopravvive e a continuare
con la sua vita. Nei minuti finali di Psycho vediamo Norman – ormai totalmente
schiavo della personalità di sua madre – abbandonarsi al monologo
interiore della stessa, con uno sguardo ed un sorriso inquietanti
che hanno segnato l’immaginario di più generazioni
cinefile.
Norman –
interpretato da un magnifico e magnetico Anthony
Perkins – è ancora uno squilibrato e lo “spirito” di sua
madre ha ancora il controllo sulla sua fragile personalità. Forse
non tutti sanno che il film ha avuto ben due sequel, usciti nel
1983 e nel 1986, e con al centro sempre il personaggio di
Norman.
Halloween
Michael Myers è probabilmente uno
degli antagonisti più iconici del grande schermo, nonché un
invincibile per antonomasia, soprattutto se consideriamo quanti
sequel del primo iconico Halloween
di John
Carpenter sono stati realizzati.
Alla fine del film del 1978, il
personaggio di Loomis arriva in tempo e spara sei colpi a Michael,
che cade dal balcone e rimane a terra apparentemente morto. Loomis
si affaccia dal balcone per rivedere il killer, ma Michael è
scomparso…
The Witch
The
Witch di Robert Eggers è un horror
molto diverso rispetto alle tradizionali produzione di genere che
siamo abituati a vedere, in cui le paure non vengono generate dai
classici e abusati jumpscare, ma riguardano il tessuto narrativo e
ciò che si decide – con estrema intelligenza – di mostrare e non
allo spettatore, cogliendolo spesso di sorpresa.
L’ambiguità è uno degli elementi
chiave del film, soprattutto perché lo spettatore non riesce subito
a capire da dove provenga il male che sembra affliggere tutti i
personaggi della storia. E sarà proprio quel male, alla fine, ad
avere la meglio, come esemplificato nella bellissima, inquietante
ed euforica sequenza finale…
Hell Fest
Per gli amanti dell’horror hardcore,
Hell Fest del 2018 ha rappresentato una sorta di
ritorno al passato. Nel film, che richiama palesemente il ben più
noto Il tunnel dell’orrore di Tobe Hooper del 1981, un gruppo di adolescenti
viene preso di mira, all’interno di un parco a tema horror, da uno
spietato serial killer mascherato.
L’aspetto più interessante del film
è rappresentato proprio dal finale: il pericoloso assassino non
viene catturato e torna a casa da quella che sembra essere la sua
famiglia, come se nulla fosse accaduto. Un finale forse non
convenzionale, ma sicuramente agghiacciante.
Saw – L’enigmista
Prima di
generare una sconfinata legione di sequel, Saw –
L’enigmista è stato sempre riconosciuto come un horror
unico nel suo genere, anche piuttosto crudo.L’orrore non proveniva da un mostro o da un uomo mascherato,
ma piuttosto dalle trappole diaboliche partorite dalle mente
contorta di John Kramer.
Lo stesso Jigsaw,
nel film, è presente insieme alle vittime praticamente per tutta la
durata della pellicola, senza che lo spettatore riesca mai ad
accorgersene. Tuttavia, come sia riuscito a fingersi morto così a
lungo davanti alle sue “pedine”, rimane ancora un
mistero…
Il presagio
Sicuramente tra i film più
inquietanti presenti in questa lista, Il presagio
è probabilmente l’horror a tema demoni e dintorni più iconico dopo
L’esorcista. Il film uscì nel 1976 per la regia di
Richard Donner, che due anni dopo avrebbe diretto
Superman con Christopher
Reeve.
Al centro della storia un bambino di
nome Damien che, dopo una serie di spaventosi e inspiegabili
avvenimenti, si scopre l’Anticristo. Il film generà ben due sequel:
il secondo, uscito 1981, ha visto Sam Neill nei panni di un Damien ormai
cresciuto, divenuto Presidente delle industrie di famiglia.
The Wicker Man
Riconosciuto universalmente come uno
dei film horror più spaventosi di sempre, The Wicker
Man di Robin Hardy, uscito nel 1973,
racconta la storia di un detective determinato a scoprire la verità
dietro la misteriosa scomparsa di una bambina.
La morte è probabilmente collegata
ad un’isola sinistra e piena di inquietanti personaggi, tra cui
troneggia un incomparabile Christopher Lee. Lo spettatore si aspetta
che la bambina venga ritrovata, ma il finale del film rivela ben
più di una sorpresa, sulla scia dei rituali celtici praticati dagli
abitanti dell’isola.
Il silenzio degli innocenti
Anche se
tecnicamente non è il cattivo principale di questo autentico
capolavoro (vincitore dei cinque premi Oscar più importanti) del
compianto
Jonathan Demme, alla fine de Il silenzio degli
innocenti Hannibal Lecter riesce a fuggire alle autorità e
alla giustizia, trovando una località segreta dove
nascondersi.
Nonostante il suo
comportamento da gentiluomo e la sua raffinatezza, Lecter –
interpretato da un mastodontico Anthony Hopkins – segue la strada intrapresa
già da altri personaggi della cinematografia horror, pronto anche a
lui a fare ritorno nel sequel realizzato nel 2001 e nel prequel
uscito nel 2002.
Quella casa nel bosco
Considerato da molti come un vera e
propria lettera d’amore al genere horror, Quella casa del bosco si deve alla fervida
immaginazione di Joss
Whedon, che ha curato soggetto e sceneggiatura del
film insieme al regista Drew
Goddard.
Alla fine del film, gli unici due
sopravvissuti dell’originario gruppo di amici al centro della
storia, scopre che gli orrori che li hanno perseguitati da quando
hanno messo piede nella remota casa nel bosco è opera di una grande
cripta chiamata “Il Tempio” che opera a livello globale attraverso
una serie di brutali “rituali”.
Da Patrick Stewart a Hugh Jackman, passando per Ian McKellen e Halle Berry, la saga cinematografica di
X-Men ha visto alternarsi sul grande schermo
alcune delle star più affascinanti e talentuose di Hollywood.
Eppure, la maggior parte degli attori che abbiamo visto nei vari
film, non sono sempre stati la primissima scelta dei
produttori.
Spesso è molto più facile
convincere un attore di serie A ad interpretare un villain
piuttosto che un eroe, dal momento che la vita cinematografica di
quest’ultimo potrebbe richiedere un impegno maggiore rispetto al
cattivo di turno, che generalmente viene eliminato – sempre
narrativamente parlando – durante l’arco narrativo di un solo film.
Di seguito abbiamo raccolto 10 attori che hanno quasi ottenuto il
ruolo di un villain nella saga dedicata ai celebri mutanti:
John Hurt – Magneto (X-Men, 2000)
Prima che Ian McKellen venisse scelto per
interpretare Magneto nel primo film sugli
X-Men del 2000 (l’attore era già stato diretto da
Bryan Singer nell’adattamento de
L’allievo di Stephen King), il compianto John
Hurt e Terence Stamp(Priscilla –
La regina del deserto) vennero considerati per la parte.
All’epoca i produttori
considerarono anche l’attore britannico David
Hemblen, che in precedenza aveva prestato la sua voce al
personaggio di Magneto nella serie animata Insuperabili
X-Men.
Bryan Cranston – Sebastian Shaw (X-Men: L’inizio,
2011)
Il principale villain di X-Men: L’inizio doveva, in origine, essere
Sinistro, personaggio che avrebbe avuto sempre le fattezze di
Kevin Bacon. Le cose vennero poi cambiate e
l’antagonista divenne Sebastian Shaw (questo spiega anche perché
nella parte finale del film, Shaw mostra dei poteri che ricordano
molto quelli di Nathaniel Essex).
Prima del casting di Bacon, la
parte venne offerta a Bryan Cranston e anche a Colin Firth. In quel momento Cranston aveva
appena raggiunto il massimo della popolarità grazie alla serie
Breaking
Bad e dovette rinunciare alla parte a causa dei suoi
impegni col film Drive di Nicolas Winding Refn.
Angelina Jolie – Vuk (X-Men: Dark Phoenix, 2019)
Lo scorso anno, lo storico
produttore del franchise di X-Men, Simon Kinberg, ha fatto il suo debutto alla
regia con X-Men:
Dark Phoenix, capitolo finale della saga dedicata ai
mutanti della Marvel sotto l’egida della 20th
Century Fox. Il film, nonostante il budget di 200 milioni di
dollari, si è purtroppo rivelato un flop, ed è stato accolto
negativamente tanto dalla critica quanto dal pubblico.
Nel film Jessica Chastain interpreta l’antagonista
principale della storia, Vuk, personaggio creato appositamente per
il film ma anche uno degli elementi della trama che hanno ricevuto
le critiche maggiori. Prima del casting della Chastain, Kinberg
aveva considerato il premio Oscar Angelina Jolie per la parte.
David Harbour – Blob (X-Men le origini – Wolverine,
2009)
Quando X-Men le origini – Wolverine, il primo
spin-off della saga dedicato al mutante dagli artigli d’adamantio,
era ancora in pre-produzione, David Harbour sostenne il provino per la parte
di Blob. Stranamente, l’attore di Stranger
Things – che vedremo prossimamente nell’atteso Black
Widow, film che inaugurerà la Fase 4 del MCU – non venne ritenuto idoneo per
il ruolo.
All’epoca, infatti, i produttori lo
considerarono in sovrappeso per le scene che avrebbero dovuto
mostrare Frederick J. Dukes prima che diventasse il “Fenomeno da
baraccone”. Il ruolo è andato poi all’attore Kevin
Durand.
Lucy Liu – Mystica (X-Men, 2000)
Nella prima trilogia di X-Men, quella realizzata tra il 2000 e il
2006, Rebecca Romijn si è rivelata la scelta
perfetta per interpretare il personaggio di Raven Darkhölme.
All’inizio, però, il ruolo era stato pensato per un’altra
attrice.
Sia Lucy Liu (Charlie’s Angels, Kill Bill) e
Jeri Ryan (Star Trek: Voyager) vennero considerate
per la parte prima del casting della Romijn. Nella quadrilogia
prequel, quella realizzata dal 2011 al 2019, la versione più
giovane di Mystica è stata interpretata dal premio Oscar Jennifer Lawrence.
Eddie Redmayne – Magneto (X-Men: L’inizio, 2011)
Prima che Michael Fassbender venisse ingaggiato per il
ruolo del giovane Magneto in X-Men: L’inizio, diversi attori più o meni
celebri hanno cercato di ottenere la parte: tra questi figurano
Frank Dillane, Andrew Garfield, Jack Huston, Aaron
Taylor-Johnson e il futuro premio Oscar Eddie Redmayne.
La sceneggiatura originale di
X-Men:
Apocalisse s’intitolava X-Men: Age of
Apocalypse, ma il titolo è stato poi cambiato per evitare
“confusione” con
Avengers: Age of Ultron. Il ruolo del villain del
titolo venne affidato a Oscar Isaac, ma l’attore guatemalteco
naturalizzato statunitense non fu la prima scelta dei
produttori.
Prima che la parte venisse offerta
ad Isaac, infatti, sia Idris Elba che Tom Hardy vennero considerato per il ruolo di
En Sabah Nur. Alla fine, Hardy ottene la parte di un altro villain
dei fumetti Marvel, ossia Venom.
Michael C. Hall – William Stryker
(X-Men le origini – Wolverine, 2009)
Nella scena dopo i titoli di coda
di Deadpool,
il Mercenario Chiacchierone esce fuori da una camera in accappatoio
e si rivolge agli spettatori intimandoli a lasciare la sala;
aggiunge che ci sarà un sequel con Cable e fantastica
sull’eventuale attore che lo interpreterà. Quando venne il momento
di scegliere l’interprete del personaggio, i produttori
considerarono Brad Pitt per la parte.
Il ruolo venne offerto anche a
Liam Neeson, ma questi rifiutò. Prima del
casting di Josh Brolin, altri attori come David Harbour,
Viggo Mortensen e Michael Shannon vennero presi in
considerazione. L’ironia della sorte ha poi voluto che lo stesso
Pitt apparisse brevemente in Deadpool
2, nei panni di un mutante invisibile.
Christopher Lee – Magneto (X-Men, 2000)
Non ci sono dubbi che Ian McKellen si sia rivelato la scelta
migliore per il ruolo di Magneto, ma anche altri leggendari attori
hanno “rischiato” di soffiare la parte all’illustre collega. Oltre
a John
Hurt e Terence Stamp, anche il
grande Christopher Lee venne considerato per il ruolo
di Erik Lehnsherr.
Lee avrebbe poi interpretato un
altro villain in un altro franchise ancora più celebre, dal momento
che George Lucas lo scelse per il ruolo del Conte
Dooku nel secondo e nel terzo episodio della trilogia prequel di
Star
Wars.
James
Gunn ha svelato qual è il suo film di supereroi
preferito e, sorprendentemente, non si tratta di Guardiani della Galassia. L’amatissimo regista
e sceneggiatore americano – da sempre molto attivo sui social – sta
partecipando in questi giorni alla “30-Day Movie
Challenge” via
Twitter, che consiste nell’elencare 30 film del cuore, uno per
ogni giorno del mese e in base alle descrizioni presenti
nell’infografica alla base della sfida.
Arrivato al decimo giorno, Gunn ha
dovuto condividere un’immagine del suo cinecomic preferito e, con
enorme sorpresa, ha rivelato che si tratta di Spider-Man: Un
Nuovo Universo, primo film d’animazione con
protagonista l’Uomo Ragno, nonché debutto cinematografico del
personaggio di Miles Morales. Il decimo giorno della “challenge”,
infatti, chiedeva proprio ai partecipanti di nominare il proprio
film di supereroi preferito e Gunn, ancora una volta, è riuscito a
spiazzare i suoi fan con la sua risposta.
Ad ogni modo, non dovrebbe
sorprendere – nonostante James
Gunn abbia diretto ben due cinecomics (tre se consideriamo anche
l’attesissimo The Suicide
Squad) – che il regista ami in maniera
particolare Spider-Man: Un
Nuovo Universo, dal momento che si tratta di uno dei
prodotti supereroistici più apprezzati dell’ultimo decennio, lodato
soprattutto per l’animazione, la storia e l’umorismo, vincitore
anche del premio Oscar al miglior film d’animazione.
Per quanto riguarda i prossimi
impegni di James
Gunn, il regista e sceneggiatore è attualmente
impegnato con la post-produzione di The Suicide
Squad, il nuovo cinecomic che riporterà sul grande
schermo la Squadra Suicida della DC Comics. Parallelamente, il
regista è anche al lavoro sulla sceneggiatura di
Guardiani della Galassia Vol. 3, che al momento non ha
ancora una data di uscita.
Attraverso un nuovo post condiviso
via Instagram
(che include una nuova immagine dal backstage del film), il
produttore Jon Landau ha annunciato che le riprese
di Avatar 2 riprenderanno ufficialmente in
Nuova Zelanda a partire dalla prossima settimana, grazie
all’attenuarsi dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19.
Nello scatto che ha accompagnato la
lieta notizia, è possibile vedere due nuovi mezzi che saranno
presenti nei sequel: la Matador, un’imbarcazione di comando ad alta
velocità, e il Picador, un motoscafo. Nella didascalia che ha
accompagnato l’immagine, Landau ha spiegato che non vede l’ora di
poter mostrare ai fan “altro materiale”.
Secondo le norme stabilite dalla New
Zealand Film Commission per continuare a garantire la sicurezza
anche sui set, ogni produzione che tornerà attiva dovrà registrarsi
sul portale ScreenSafe in
modo da poter comunicare al Ministero della Sanità il tracciamento
e il conseguente monitoraggio dei contatti presenti che verrà
eseguito tramite l’agenzia governativa WorkSafe.
Avatar
2debutterà
il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo
capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e
quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche
anno: 19 dicembre 2025 e 17
dicembre 2027.
Il cast della serie di film è
formato da Kate
Winslet, Edie
Falco, Michelle Yeoh, Vin
Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia Sam
Worthington, Zoe
Saldana, Stephen
Lang, Sigourney
Weaver, Joel David
Moore, Dileep
Rao e Matt Gerald.
In seguito all’annuncio della
release della Snyder Cut di Justice League
su HBO Max il prossimo anno, in molti hanno iniziato a speculare
sul fatto che anche Suicide
Squad di David
Ayer potesse ricevere lo stesso trattamento,
soprattutto dopo
un tweet decisamente “sospetto” condiviso dallo stesso regista
a poche ore dall’annuncio che la versione del cinecomic DC ad opera
di Zack Snyder sarebbe finalmente uscita.
Ebbene, a quanto pare si trattava di
un tweet completamente isolato, non collegato ad una possibile
uscita di una Director’s Cut di Suicide
Squad. A spegnere qualsiasi tipo di entusiasmo è stato
proprio Ayer, che sempre su Twitter ha ammesso che
“spera” di poter un giorno far vedere al mondo il suo
taglio sul film con Margot Robbie, ma al tempo stesso ha spiegato:
“Semplicemente, non dipende da me. Adoro la Warner Bros. È
sempre stata una sorta di ‘casa’ per me. Rispetto e sostengo a
pieno l’incredibile percorso che il DCEU ha intrapreso sotto la
loro gestione. Per quanto riguarda il ‘mia’ versione di Suicide Squad, potrebbe restare soltanto una
voce… per sempre. E andrebbe bene anche così.”
A proposito di Suicide
Squad, David
Ayer ha rivelato di recente che avrebbe potuto
dirigere il sequel. Dopo aver espresso attraverso i social
tutto il suo supporto e la sua
ammirazione nei confronti di James
Gunn, il regista ha rivelato a proposito
di The Suicide
Squad che gli sarebbe stata offerta la
possibilità di dirigerlo: “Mi è stato offerto di farlo, ma
ho preferito intraprendere un’altra strada”, ha spiegato
Ayer.
Durante una recente intervista
riportata da THR,
Jeffrey Wright ha svelato nuovi dettagli
su The
Batman, l’attesissimo cinecomic DC che sarà diretto da
Matt Reeves, la cui produzione è al momento
bloccata a causa dell’emergenza Covid-19. Nel film, la star della
serie Westworld
intepreterà James Gordon, anche se al momento non sappiamo se Jim
sarà già il Commissario che tutti conosciamo o se farà parte della
Polizia di Gotham con un grado diverso.
“Come per qualsiasi altro film,
anche per The
Batman stiamo lavorando tutti insieme per cercare di creare la
giusta atmosfera, la giusta ambientazione, il giusto tono”, ha
spiegato Wright. “Si tratterà della prossima evoluzione di un
universo che è stato creato nel lontano 1939. Si tratterà della
prossima evoluzione di Gotham. Anche se non siamo sul set, sto
continuando a lavorare da lontano con Matt e vengo costantemente
aggiornato su ciò che sta facendo anche Robert Pattinson. Stiamo
cercando di creare qualcosa che rispecchi l’universo di Batman ma
che al tempo stesso sia anche nostro.”
Dalle parole di Wright, sembra che
Reeves si stia impegnando in maniera particolare per cercare di
realizzare un film che omaggi la tradizione ma che al tempo stesso
sia in grado di raccontare una storia completamente nuova per toni
e intenzioni. A tal proposito, Wright ha parlato della prima volta
che lesse della Batmobile nelle sceneggiatura, ricordando quanto
segue: “Quando ho letto la parte della sceneggiatura sulla
Batmobile ricordo di aver pensato ‘Sì, è proprio lei!’. Bruce Wayne
ha creato l’auto più tosta e muscolare che si possa immaginare, ma
è radicata a Gotham. È radicata in America.”
HN Entertainment ha suggerito che le
riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di
Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman
v Superman: Dawn of Justice, Justice
League, Wonder
Woman e del sequel Wonder
Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata
al 25 giugno 2021.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“,
scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in
modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di
Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una
cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham
City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà
disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei
film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti
sospettati“.
A meno di 24 ore dalla notizia di
un possibile film dedicato a Madame Web, apprendiamo grazie a
Deadline che la Sony Pictures ha messo ufficialmente in
cantiere un nuovo spin-off di Spider-Man dedicato
a Jackpot, personaggio dell’Universo dell’Uomo
Ragno forse non così popolare.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Marc Guggenheim, noto per essere il
produttore esecutivo dell’Arrowverse. Secondo le prime
indiscrezioni, il film dovrebbe essere basato sulla prima
incarnazione di Jackpot nei fumetti, quindi sull’alter ego di
Sara Ehret, creata da Dan Slott e Phil Jimenez, una
ragazza con poteri ottenuti tramite un esperimento genetico andato
male.
In attesa di nuovi dettagli sul
progetto, ricordiamo che tra i prossimi spin-off di Spider-Man in
cantiere figurano anche film dedicati a Silk, Nightwatch e
Kraven il Cacciatore. I prossimi titoli ad arrivare al
cinema, invece, saranno Morbius
e Venom: Let
There Be Carnage, entrambi posticipati al 2021 a causa
dell’emergenza Covid-19.
Per quanto riguarda invece la
trilogia sull’Uomo Ragno con protagonista Tom Holland, appena i set cinematografici
saranno di nuovo agibili dovrebbero partire ufficialmente le
riprese di Spider-Man 3, la cui data di uscita è
al momento fissata per il 5 novembre 2021.
La Warner Bros ha
diffuso un nuovo trailer ufficiale di Tenet,
l’atteso nuovo film dell’acclamato Christopher
Nolan, che vedrà protagonisti John David Washington e Robert Pattinson.
Il nuovo trailer nella grande
tradizione dei trailer di Christopher Nolan come accaduto con
Inception, Interstellar e
persino The
Dark Knight, non rivela del tutto cosa sta
accadendo nel film ma in qualche modo ci affascina. Nota
importante! Il trailer termina semplicemente con “venire al
cinema”, che una volta per tutte sembra suggerire
che Tenet non si atterrà alla data di uscita del
17 luglio. Di seguito il trailer in lingua originale:
Tenet, il film
Protagonisti del film oltre ai già
citati Robert Pattinson e John David
Washington ci sono anche
Elizabeth Debicki,
Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple
Kapadia,
Aaron Taylor-Johnson e Clémence
Poésy. Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017,
anno di Dunkirk, viene descritto come un’epica
storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio
internazionale. Il regista ha scritto la sceneggiatura da un’idea
originale e le riprese in sette paesi sono ora in corso.
Tenet
arriverà al cinema il 17 luglio 2020. Christopher
Nolan ed Emma Thomas producono, con
Thomas Hayslip come produttore esecutivo. Il team di Tenet
include il direttore della fotografia di Dunkirk Hoyte van
Hoytema (girato in un mix di Imax e 70mm) e la montatrice
Jennifer Lame, lo scenografo Nathan
Crowley, il costumista Jeffrey Kurland e
il supervisore del VFX Andrew Jackson.
Distribuito nelle sale
cinematografiche italiane nel 2006, il film Notte prima
degli esami è l’opera prima del regista Fausto
Brizzi. Divenuto un cult generazionale, il
lungometraggio è il ritratto di una gioventù allo sbaraglio,
spaventata dal futuro incombente e non ancora pronta ad assumersi
le responsabilità che il crescere comporta. Apprezzato da critica e
pubblico, il film è stato uno dei maggiori successi degli anni,
lanciando nel panorama nazionale i suoi giovani protagonisti.
Ecco 10 cose che non sai di
Notte prima degli esami.
Parte delle cose che non sai sul
film
Notte prima degli esami: la trama
del film
10. Racconta di un delicato
momento di passaggio. Ambientato nel giugno del 1989, il
film segue le vicende di Luca Molinari e dei suoi amici, tutti alle
prese con l’incombente maturità classica. Tra severi professori e
ripassi disperati di letteratura greca, si avvicendano le loro vite
segnate da amori, tradimenti e paure. Arrivati al giorno
dell’esame, i giovani protagonisti affronteranno la prova
consapevoli di averne già superate di ben più complesse durante il
percorso che li ha condotti lì.
9. Il film è ispirato
all’omonima canzone. La storia del film prende il proprio
spunto dalla celebre canzone omonima di Antonello
Venditti. Poiché in questa non si narra una vera e propria
vicenda, quanto più delle suggestive immagini, il regista Brizzi ha
cercato di riprodurre l’atmosfera sognante che la canzone mette in
moto.
Notte prima degli esami: dove
vedere il film in streaming
8. È presente sulle
principali piattaforme. Per chi desidera vedere, o
rivedere, Notte prima degli esami, è possibile farlo
affidandosi ad alcune tra più ricche piattaforme streaming presenti
sul Web. Tra queste si annoverano infatti Netflix, Chili, Rakuten TV e Tim Vision. In base a
quale di queste si sceglie, basterà sottoscrivere un abbonamento
generale o noleggiare il singolo film per poterlo rivedere in
tranquillità.
Notte prima degli esami: le
canzoni presenti nel film
7. Ha un colonna sonora
ricca di grandi classici. Oltre a contenere nella propria
colonna sonora la canzone da cui prende ispirazione, il film vanta
una serie di grandi classici, particolarmente apprezzati nel
connubio con le sue immagini. Tra questi si annoverano Don’t
Stop Me Now, dei Queen, Cosa resterà degli anni ’80,
di Raf, Noi I ragazzi di oggi, di Luis Miguel, The
Final Countdown, degli Europe, e Eye of the Tiger,
dei Survivor.
Notte prima degli esami: film
simili
6. È un film a suo modo
unico. Se da una parte è difficile ritrovare film simili a
Notte prima degli esami, in particolare per via della sua
storia specifica, dall’altra è possibile accostarlo per tematiche
ad altri noti, o meno, lungometraggi. Tra questi si annoverano i
film Bianca come il latte, rossa come il sangue (2013),
The Breakfast Club (1985), Santa Maradona (2001),
con Stefano Accorsi, e Come tu mi vuoi
(2007).
Parte delle cose che non sai sul
film
Notte prima degli esami –
Oggi
5. Esiste una seconda
versione del film. L’anno successivo, Brizzi realizza una
seconda versione del film, con un cast pressoché identico e
l’aggiunta dell’attrice Carolina
Crescentini. La storia viene però ambientata, come
suggerisce l'”oggi” nel titolo, al periodo presente, ed in
particolare in concomitanza con i mondiali di calcio che videro
trionfare la squadra italiana. Anche in questo caso, il film segue
le vicende di Luca e dei suoi amici in procinto di sostenere la
maturità.
Notte prima degli esami: gli
attori del film
4. Ha reso celebre Nicolas
Vaporidis. Protagonista del film, nel ruolo di Luca
Molinari, è l’attore Nicolas Vaporidis, all’epoca
ancora alle prime armi. Il successo straordinario di Notte
prima degli esami gli permise da quel momento di diventare uno
degli interpreti più richiesti del momento, ottenendo ruoli da
protagonista in diversi film.
3. Nel cast c’è un noto
attore e scrittore. Uno dei personaggi principali del film
è il professor Antonio Martinelli, temuto docente di letteratura
che darà del film da torcere al giovane protagonista. A dargli
vita, fu chiamato l’attore e scrittore Giorgio
Faletti, che per la sua interpretazione ottenne
numerosi riconoscimenti, come la candidatura da attore non
protagonista ai David di Donatello.
2. Nel ruolo della
protagonista femminile vi è un’attrice oggi celebre. A
recitare la parte di Claudia Martinelli, figlia del professore e
desiderio amoroso di Molinari, vi è l’attrice Cristiana
Capotondi. All’epoca anche lei poco nota, divenne
grazie al film una delle più apprezzate interpreti della sua
generazione, particolarmente attiva ancora oggi. Per il ruolo,
venne inoltre nominata ai David di Donatello come miglior attrice
protagonista.
Notte prima degli esami: le frasi
più belle del film
1. È ricco di frasi
divenute celebre. All’interno della pellicola sono
contenute alcune battute divenute vere e proprie massime di vita.
Le frasi e i dialoghi scritti in sceneggiatura da Brizzi hanno così
certamente contribuito al successo del film. Ecco alcune delle
frasi migliori del film:
– “L’importante non è quello
che trovi alla fine di una corsa… L’importante è quello che provi
mentre corri.” (prof. Martinelli)
– “Quando l’ultimo giorno di
scuola, dell’ultimo anno di liceo suona la campanella dell’ultima
ora, tu sei convinto che quello sia l’ultimo secondo della tua
adolescenza. Senti il bisogno di sottolineare l’evento con una
frase storica tipo: “Che la forza sia con noi” oppure “Campioni del
Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo!”.” (Luca
Molinari)
– “Quella notte è andata così,
non ho baciato Claudia e non c’è stato il lieto fine. Eppure, me la
ricorderò sempre perché era una notte speciale. Ma io la magia di
quella notte, come spesso succede nella vita, non l’ho più
ritrovata.” (Luca Molinari)
– “Vedi Molinari quando una
cosa ti interessa veramente, devi correre e andartela a prendere.
Io quando mi sono innamorato di mia moglie ho viaggiato tutta la
notte in macchina per venire a Roma a dirglielo, e due giorni dopo,
ho dato l’ultimo esame all’università, e ho pure preso
30.” (prof. Martinelli)
Se qualche volta, guardando un film,
ci sembra di vedere somiglianze trai vari attori, potrebbe
trattarsi di uno di quei casi, non troppo rari, in cui un attore
interpreta più d un ruolo.
Spesso si tratta uno dei due è un
ruolo marginale, qualche volta il trucco e il parrucco (quando non
la CGI) aiutano a mascherare il doppio ruolo, altre volte capita
che al contrario l’uso dello stesso attore per due ruoli diversi
sia così sfacciato da sfiorare la parodia.
Il sito BrightSide ha
raccolto una serie di immagini che mostrano attori in ruoli
differenti, a volte più di due, nello stesso film. Eccoli di
seguito!
Gli attori che hanno interpretato due ruoli nello stesso
film
1. Michael J. Fox — Marty McFly e Marlene McFly, Ritorno al
Futuro Parte II (1989)
2. Jason Isaacs — Mr. Darling e Capitan Uncino, Peter
Pan (2003)
3. Jonathan Hyde — Sam Parrish e Van Pelt,
Jumanji (1995)
Gli attori che hanno interpretato due ruoli nello stesso
film
4. Dick Van Dyke — Bert e Mr. Dawes Sr., Mary
Poppins (1964)
5. Warwick Davis — Unci Unci e Professor Filius Vitious,
Harry Potter Saga (2001-2011)
6. Ben Stiller — Larry Daley e Laaa, Notte al museo – Il
segreto del faraone (2014)
Gli attori che hanno interpretato due ruoli nello stesso
film
7. Ben Mendelsohn — Keller e Talos, Captain
Marvel (2019)
8. James Remar — Ace Speck e Butch Pooch, Django
Unchained (2012)
9. Eddie Murphy è il Principe Akeem, Clarence, Randy Watson e
Saul in Il Principe cerca moglie (1988)
Gli attori che hanno interpretato due ruoli nello stesso
film
10. Arsenio Hall — Semmi, Morris, una ragazza in un bar e il
Reverendo Brown in Il Principe cerca
moglie (1988)
11. Michelle Williams — Annie e Glinda, Oz the Great
and Powerful (2013)
12. Margaret Hamilton — Miss Almira Gulch e La Strega Cattiva
dell’Ovest, Il Mago di Oz (1939)
Gli attori che hanno interpretato due ruoli nello stesso
film
13. Dean-Charles Chapman — Martyn Lannister e Tommen Baratheon,
Game of Thrones (2011-2019)
14. Ryan Reynolds — Deadpool e la voce di Fenomeno, Deadpool
2(2018)
15. Benedict Cumberbatch — Dr. Stephen Strange e Dormammu,
Doctor
Strange (2016)
La società americana di produzione
cinematografica Samuel Goldwyn Films ha annunciato di avere
acquisito i diritti nordamericani per il film di Ciro
Guerra, Waiting for the Barbarians da AMBI,
il sales agent internazionale che aveva acquisito dalla Iervolino
Entertainment i diritti di vendita del film per la distribuzione
internazionale.
Il film è interpretato dal Premio
Oscar Mark Rylance (Il Ponte delle Spie), dal
candidato all’Oscar Johnny Depp (Pirati dei
Caraibi, La Fabbrica di Cioccolato, Animali Fantastici e dove
trovarli), Robert Pattinson (Twilight e nuovo
interprete di Batman), Gana Bayarsaikhan (Ex
Machina) e Greta Scacchi (La ragazza nella
nebbia).
Waiting for the Barbarians, in pieno
trend con altre major come Warner Bros e Universal, uscirà su
piattaforme on demand e digitali via cavo a partire da agosto
2020.
Un magistrato, amministratore di un
isolato avamposto di frontiera al confine di un impero senza nome,
aspetta con impazienza la tranquillità della pensione, fino
all’arrivo del Colonnello Joll. Incaricato di riferire sulle
attività dei “barbari” e sulla sicurezza al confine, Joll conduce
una serie di spietati interrogatori. Il trattamento dei “barbari”
per mano del colonnello e la tortura di una giovane donna “barbara”
spingono il magistrato a una crisi di coscienza che lo porterà a
compiere un atto di ribellione donchisciottesco.
Il film è ricco di momenti potenti e
commoventi interpretati da Mark, Johny, Robert e Gana. La
fo-tografia è bellissima e il regista Ciro Guerra crea un mondo che
ci spinge a guardare più in pro-fondità dentro noi stessi e porta a
chiederci: “Cosa farei io?”.
Waiting for the Barbarians è
diretto da Ciro Guerra e scritto dall’autore vincitore del premio
No-bel J.M. Coetzee, che ha adattato la sceneggiatura del romanzo
omonimo. Il vincitore del premio Oscar Chris Menges è il direttore
della fotografia.
I produttori del film sono
Andrea Iervolino, Monika Bacardi, Michael Fitzgerald, Olga
Segura. I produttori esecutivi sono Sir Martin Franklin,
Cristina Gallego, Danielle Maloni, Deborah Dobson Bach e Penelope
Glass.
Andrea Iervolino, Presidente e
Fondatore di Iervolino Entertainment, produttore del film, ha
commentato: “Siamo molto felici che questo film, da noi
prodotto, di nazionalità italiana, vedrà presto la luce nel mercato
US grazie alla distribuzione della major americana Samuel Goldwyn.
E’ stato un progetto fortemente voluto, con un regista e un cast
eccezionali, che dà prestigio al nostro cinema e segue i punti
cardine del nostro business model. Questo progetto conferma la
direzione del percorso qualitativo che la nostra società sta
intraprendendo, dalla partecipazione al Festival del Cinema di
Venezia, a quello di Deauville, al London Film Festival al Film
Festival di Zurigo”.
“Samuel Goldwyn Films è
orgogliosa di portare questo film al pubblico”, ha affermato
Peter Goldwyn, Presidente di Samuel Goldwyn Films. “È stato un
grande onore lavorare con questo cast meraviglioso e questo gruppo
appassionato che ha portato il capolavoro di J.M. Coetzee sullo
schermo. È una storia senza tempo che parla di ar-gomenti
appartenenti al mondo d’oggi e noi siamo molto felici ed entusiasti
di averlo finalmente portato al pubblico negli Stati Uniti
attraverso questa collaborazione con la Samuel Goldwyn”, ha
dichiarato il regista Ciro Guerra.
Esai Morales
sostituirà Nicholas
Hoult nei panni dell’antagonista in Mission:
Impossible 7, con Tom Cruise. A
confermarlo è Paramount Pictures e Skydance Media.
Hoult, il cui esatto ruolo nel film
era sconosciuto, ha dovuto lasciare il film a causa di problemi di
schedule, dovuto allo slittamento delle riprese del film, causa
pandemia. Il settimo capitolo del franchise ha chiusi i set a marzo
e, anche se non è chiaro quando le riprese saranno in grado di
riprendere, la produzione ha già trovato in Esai
Morales il sostituto per Hoult.
Mission:
Impossible 7 e Mission: Impossible
8 verranno girati in contemporanea ma non è ancora
chiaro quali altri membri del cast torneranno sul set per le
riprese. Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà
i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane
rispettivamente il 19 novembre 2021 e il 4 novembre 2022.
Una delle scene più divertenti di
Thor: Ragnarok è sicuramente
l’incontro di Thor e Hulk nell’arena di Sakaar. I due eroi si
scontrano nel corso del Contest of Champions, indetto dal
Granmaestro e che negli anni precedenti ha sempre visto Hulk
trionfare, tanto che è diventato un vero e proprio idolo del
pianeta.
Sappiamo che, insieme al Dio del
Tuono e al Gigante di Giada, anche Miek e Korg facevano parte della
lista di gladiatori disposti a partecipare alla gara, ma adesso
Andy Park, grazie ad un concept inedito, ci mostra l’intero roster
di gladiatori!
Thor
Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast
del film Chris
Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston
il fratello adottivo di Thor, Loki; Il
vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la
sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins
interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.
Nelle new entry invece si annoverano il premio
OscarCate Blanchett (Blue
Jasmine, Cenerentola) nei
panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum
(Jurassic Park, Independence
Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico
Grandmaster, Tessa Thompson
(Creed, Selma)
interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban
(Star Trek, il Signore degli
Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza
nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che
Mark Ruffalo riprenderà
il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel.
La trama di Thor
Ragnarok – “In Marvel Studios’ Thor Ragnarok, Thor è
imprigionato dall’altro lato dell’universo senza il suo formidabile
martello e si trova in una corsa contro il tempo per tornare a
Asgard per fermare il Ragnarok, la distruzione della sua casa e la
fine della civiltà asgardiana, dalle mani di una nuova e potente
minaccia, la spietata Hela. Ma prima deve sopravvivere a una
mortale lotta tra gladiatori che lo metterà contro uno dei suoi
amici Avengers, l’incredibile Hulk.
Lo
Snowpiercer è un treno di mille e uno
vagoni che corre, ininterrottamente, su un binario che percorre
tutto il globo terracqueo. Corre in un mondo morto, ricoperto dal
gelo, e custodisce dentro di sé quello che resta dell’umanità.
Una bellissima sequenza animata
racconta cosa è accaduto alla Terra: il riscaldamento globale ha
reso impossibile la vita, gli scienziati hanno quindi cercato un
modo artificiale di raffreddarla, ma questo è sfuggito loro di
mano, lasciando il Pianeta attanagliato dal gelo. Il misterioso
Mr. Wilford ha però trovato una soluzione
provvisoria, per permettere alla vita di continuare: un lungo
treno/arca, per sopravvivere al disastro.
Snowpiercer, serie basata sul film di
Bong Joon-ho
Snowpiercer, nuova serie Netflix che approderà dal 25 maggio sulla
piattaforma streaming con i primi due episodi, per poi continuare
con un episodio a settimana, è basata sull’omonimo film del
2013 di Bong Joon-ho, a sua
volta ispirato alla graphic novel francese Le
Transperceneige. L’incipit realizzato in animazione si
trasforma rapidamente un un’accessa sequenza di scontro, in cui gli
ultimi, i derelitti, quelli che non possono permettersi nemmeno un
biglietto di terza classe, provano a salire sul treno al momento
della partenza, andando ad occupare “il Fondo”, il vagone dei
clandestini.
La storia segue la linea tracciata
dal film del regista sudcoreano in maniera fedele, salvo poi
impiantarci sopra una detective story che meglio si sposa con la
natura seriale del progetto. Infatti, proprio nel Fondo si trova
Andre Layton (Daveed
Diggs, Black-ish), unico detective a bordo
del treno, che viene convocato per risolvere un omicidio efferato
in terza classe. Layton scoprirà presto che si tratta di un serial
killer e lo andrà a cercare addirittura nella prima classe.
Accanto a Diggs, che interpreta
l’eroe buono e integerrimo di questa storia, una sorta di
corrispettivo di Chris
Evans nel film di Bong, c’è Jennifer
Connelly, nei panni di un leader duro e inflessibile,
ma dentro di sé riluttante al comando e a prendere le decisioni
necessarie a garantire l’ordine sul treno.
Proprio l’ordine è la parola…
d’ordine di Mr. Wilford, la cui portavoce, Melanie Cavill (la
Connelly appunto), cerca di mantenere a ogni costo. Ogni pianta,
ogni animale, ogni essere umano di prima, seconda, terza classe o
addirittura del Fondo, fa parte di un complesso e delicatissimo
equilibrio che permette alla vita nello Snowpiercer di prosperare.
E chiaramente l’ordine ha un prezzo che chi occupa la prima classe
non è certo propenso a pagare.
Il contesto sci-fi, quindi, così
come accadeva nelle opere originali, accoglie anche una forma di
contestazione sociale, che nel caso della serie fa da sfondo alla
vicenda investigativa, almeno nella prima parte dello show. Questa
scelta, comprensibile data la natura seriale del prodotto, finisce
però per banalizzare un linguaggio, anche visivo, che avrebbe
permesso una sperimentazione intrigante.
Jennifer Connelly è il cuore di
Snowpiercer
Vero e proprio pilastro su cui è
costruita l’intera storia, Jennifer Connelly è una perfetta leader, non
un vero e proprio villain ma più un’eroina oscura, un personaggio
sfaccettato che sotto un’apparenza di algido controllo nasconde
dubbi, paure, incertezze, una umanità a stento tenuta sotto
controllo.
La serie è stata sviluppata dal
network generalista TNT, insieme a Netflix, e nonostante questo,
alcune scelte si abbandonano ad una crudeltà visiva e narrativa che
lascia sorpresi quegli spettatori che invece si aspettavano un
prodotto più “cauto”.
Diluendo e lasciando sullo sfondo
la trama del film del 2013, pur restituendone lo spirito,
Snowpiercer si concentra principalmente
sulla detective story, rinunciando ad un po’ di audacia nel
linguaggio, per sposare una struttura più consona a una serie
tradizionale. Nonostante questo si rivela un prodotto che tende la
mano allo spettatore e riesce a farlo salire a bordo.
Felice scoperta degli ultimi anni,
l’attrice Linda Caridi è divenuta in breve una
delle più promettenti interpreti del panorama cinematografico e
televisivo nazionale. Grazie ai suoi ruoli ha saputo dar prova di
grande generosità e talento, che la critica non ha mancato di
riconoscere. Ora che ha raggiunto una maggiore popolarità, per
l’attrice si attendono sempre più ruoli di rilievo.
Ecco 10 cose che non sai di
Linda Caridi.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Linda Caridi: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in noti
lungometraggi italiani. L’attrice debutta al cinema come
protagonista del film Antonia. (2015), dando vita alla
poetessa Antonia Pozzi. Successivamente, recita in Nome di
donna (2018), con Cristiana
Capotondi, mentre ottiene grande successo per il suo
ruolo di Ricordi?
(2018), recitando accanto all’attore Luca
Marinelli. Nello stesso anno è poi protagonista del
film Mamma + Mamma. Prossimamente reciterà nel film
Supereroi, accanto agli attori Alessandro
Borghi e Jasmine
Trinca.
9. Ha preso parte a prodotti
televisivi. La Caridi debutta invece sul piccolo schermo
con il film Lea (2015), dove interpreta la figlia della
protagonista. È poi Felicetta Vitale in Felicia
Impastato (2016) e Ofelia nella serie Donne (2016).
Nel 2019 recita invece nella miniserie Storia di Nilde,
accanto all’attrice Anna
Foglietta.
8. Ha partecipato al
doppiaggio di un noto film. Tra gli altri progetti recenti
a cui l’attrice ha partecipato si annovera il film d’animazione
italiano La famosa invasione
degli orsi in Sicilia (2019). Presentato al Festival
di Cannes nella sezione Un Certain Regard, il film si avvale
delle voci di attori come Toni
Servillo e Antonio
Albanese. Qui, l’attrice ha dato voce al personaggio
di Almerina.
Linda Caridi ai David di
Donatello
7. È stata nominata al noto
premio. Grazie alla sua delicata interpretazione nel film
Ricordi?, l’attrice è stata particolarmente lodata dalla
critica. Ha così ricevuto la sua prima nomination ai David di
Donatello, nella categoria per la miglior attrice protagonista. Pur
non riportando la vittoria, l’attrice ha potuto così ottenere un
ennesimo riconoscimento in un anno ricco di successi.
Linda Caridi è su Instagram
6. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da oltre tremila persone.
All’interno di questo è solita prevalentemente condividere immagini
tratte dai progetti a cui prende parte, contribuendo così alla loro
promozione. Non mancano poi anche foto realizzate per riviste o
eventi di gala.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Linda Caridi in Ricordi?
5. Affrontare il ruolo è
stata una vera sfida. Per l’attrice, recitare nel film di
Valerio Mieli, interamente basato sul concetto dei
ricordi, è stata una vera e propria sfida. Si è infatti trovata non
solo a dover interpretare il suo personaggio, ma anche a doverlo
interpretare dal punto di vista del suo co-protagonista. Per
riuscirci, la Caridi ha passato molto tempo a studiare e a fare
prove insieme a Marinelli, per trovare il modo in cui i loro due
personaggi si influenzavano a vicenda.
4. Si è identificata molto
con il suo personaggio. Per l’attrice, comprendere il suo
personaggio non è invece stato troppo complesso. Ha infatti
affermato di essersi riconosciuta molto nel processo che porta
dalla spensieratezza al duro confronto con la realtà. Poiché è
un’esperienza universale, per la Caridi è stato facile ritrovarsi
in questo arco evolutivo.
Linda Caridi: la sua vita
privata
3. È estremamente
riservata. L’attrice si è dimostrata particolarmente
restìa a condividere dettagli sulla propria vita privata.
Nonostante sia presente sui social, e l’attenzione mediatica nei
suoi confronti sia notevolmente cresciuta nell’ultimo periodo,
resta ancora impossibile stabilire se la Caridi abbia o meno una
relazione sentimentale.
Linda Caridi: la sua agenzia
2. È rappresentata da una
nota agenzia. Alle spalle dell’attrice, vi è l’agenzia
Moviement, da anni impegnata nella promozione dei propri artisti.
Questa ha negli anni supportato l’attrice candidandola ad
importanti provini, il più dei quali l’hanno portata ad
interpretare i ruoli per cui oggi è famosa. Nella scheda dedicata
alla Caridi, presente sul sito ufficiale, è possibile ritrovare
tutte le informazioni di lei, dall’istruzione ai lavori svolti.
Linda Caridi: età e altezza
1. Linda Caridi è nata a
Milano, Italia, il 12 settembre 1988. L’attrice è alta
complessivamente 170 centimetri.
Oltre ai due protagonisti nel cast
di The Old
Guard anche Kiki Layne, Marwan Kenzari, Harry
Melling, Van Veronica Ngo, con Matthias
Schoenaerts e Chiwetel Ejiofor. Il film è
prodotto da David Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Charlize
Theron, AJ Dix, Beth Kono, Marc Evans.
The Old Guard, la trama
Da secoli il mondo dei
mortali è protetto da un gruppo clandestino guidato da una
guerriera di nome Andy (Charlize
Theron). Al suo interno ci sono mercenari molto uniti
tra loro e che stranamente non possono morire. Durante una missione
urgente le straordinarie capacità dei componenti della squadra
diventano improvvisamente pubbliche. Ora tocca ad Andy e all’ultima
arrivata Nile (Kiki Layne) aiutare il team a scongiurare il
pericolo rappresentato da chi, a qualsiasi prezzo, intende
replicare e sfruttare economicamente questo dono. Tratto dal
celebre fumetto di Greg Rucka e con la regia di Gina
Prince-Bythewood (LOVE & BASKETBALL, BEYOND THE LIGHTS – TROVA LA
TUA VOCE), The Old Guard racconta una storia
cruda, ancorata alla realtà e piena d’azione che dimostra come
vivere per sempre non sia così semplice.
Terminata l’avventura di Big Little
Lies, l’attrice premio Oscar Reese
Witherspoon ha trovato il suo nuovo progetto da
interprete e produttrice. Si tratta di Little Fires
Everywhere, trasposizione dall’omonimo romanzo di
Celeste Ng.
Inizialmente distribuita nei soli Stati Uniti, la serie è stata
accolta talmente bene da ottenere poi un rilascio a livello
internazionale, arrivando, a partire dal 22 maggio, sulla
piattaforma Amazon Prime Video. Composta da otto episodi,
questa esplora una serie di tematiche, dalla maternità al peso
dell’identità, intrecciate tra loro da una notevole dose di mistero
e suspence.
La storia narrata è ambientata
nella metà degli anni Novanta, e segue le vicende della famiglia
Richardson, prototipo del nucleo famigliare apparentemente
perfetto, e in particolare di Elena (Reese
Witherspoon). La vita di questi viene lentamente
sconvolta dall’arrivo di Mia Warren (Kerry
Washington) e sua figlia, duo nomade ora stabilitosi
regolarmente in una villa di proprietà dei Richardson.
Le due famiglie entrano così in
contatto, intrecciandosi sempre di più tra i figli che stringono
amicizia e un rapporto sempre più confidenziale che nasce tra le
due madri. Eppure, c’è qualcosa di cui Elena non è convinta,
iniziando a sospettare che Mia nasconda segreti che potrebbero
rivoluzionare la vita di quel contesto lindo e immacolato.
Little Fires Everywhere semina
indizi ovunque
La serie si apre con una premessa:
qualcuno ha dato fuoco alla bellissima villa della famiglia
Richardson. Una breve anticipazione di quello che sarà
probabilmente solo la conseguenza di una serie di misteri legatisi
tra loro. Addentrandosi nella storia, infatti, si inizia a
comprendere come l’evento mostrato possa in realtà avere ben poca
importanza, poiché molta di più ne avrà il perché si è arrivati a
quel punto. Nei primi tre episodi potuti vedere in anteprima,
infatti, si gettano le basi per quello che sembra essere un
castello di carte pronto a crollare.
Lo spettatore è portato ad
individuare una serie di indizi seminati, proprio come i tanti
piccoli fuochi del titolo, senza però avere ancora, ovviamente, le
chiavi d’accesso al mistero, ma comprendendo che questo potrà
rivelarsi più intricato di quanto si potrebbe pensare. A questo
proposito, l’episodio pilota, diretto da Lynn
Shelton, comprende in sé tutte quelle che si
intuiscono essere le costanti della miniserie, e che già dai
successivi episodi iniziano ad essere sviscerate.
In particolare, quello della
maternità risulta essere il nucleo su cui si fonda la storia. Madri
perfette, madri incasinate, madri che vorrebbero essere tali e
madri che lo sono diventate inaspettatamente. Vi sono varie
declinazioni di tale figura, e si può immaginare che questa sarà al
centro del conflitto principale. La più emblematica, a tal
proposito, risulta essere Mia Warren. Che questa nasconda un
traumatico passato è ben presto evidente, come mostrano alcuni
brevi e criptici flashback. Il suo è certamente il mistero da
svelare per poter risalire a quello dell’incendio visto
nell’episodio pilota.
Il fascino del mistero
Nel costruire questa intricata rete
di indizi e segreti, Little Fires Everywhere non manca di
farlo con una grande gusto per la messa in scena. Si evidenzia così
la sensazione che dietro a tale ricerca formale, caratterizzata
dall’ordine e dalla delicatezza nel raccontare personaggi ed
eventi, si nascondano brutture il più possibile taciute. Il mistero
messo in gioco, anche si rivelasse essere di portata inferiore alle
aspettative, viene tenuto vivo grazie a piccoli gesti, battute e
immagini, e riesce pertanto a generare quella curiosità necessaria
alla riuscita della serie.
Si avverte quella tensione pronta
ad esplodere all’improvviso, e lentamente tutti i personaggi
sembrano legarsi tra loro nel grande ingranaggio della storia. Allo
spettatore risulta allora sempre più difficile distinguere tra
bianco e nero. Tale atmosfera è infine sostenuta dalle due
protagoniste, l’una l’antitesi dell’altra. La Witherspoon e la
Washington non solo vantano il carisma necessario per questa
storia, ma anche una chimica di coppia che da subito promette
memorabili scene insieme.
Con Little Fires
Everywhere si viene introdotti in un contesto certamente
esplorato innumerevoli volte, al cinema come in televisione. Ma in
particolare nella riscrittura accattivante delle tematiche
centrali, la serie trova il suo punto di forza. Bastano i primi tre
episodi per diventare complici o vittime del mistero, di cui una
volta comprese le premesse si vuole andare a fondo, fino alla
bruciante verità.
In occasione del Comic-Con di San
Diego dello scorso anno, i Marvel Studios hanno ufficialmente annunciato
Blade,
reboot cinematografico basato sul celebre personaggio dei fumetti,
che avrà come protagonista il due volte premio Oscar
Mahershala Ali.
Da allora non abbiamo più avuto
aggiornamenti circa il progetto, ma adesso è stato proprio Ali,
protagonista di Moonlight e Green
Book, a condividere attraverso il suo account
Instagram
un concept ufficiale che ci mostra l’attore nei panni di Eric
Brooks.
Naturalmente non sappiamo se il
look del concept corrisponderà effettivamente a quello che l’attore
sfoggerà nel film che dovrebbe far parte della Fase 5 del MCU e che dovrebbe arrivare al
cinema dal 2023 in poi. Al momento sul progetto vige il mistero più
assoluto: non sappiamo infatti né
chi si occuperà della regia, né chi della sceneggiatura e,
soprattutto, quali attori affiancheranno Ali nel cast.
In precedenza, era
stato Wesley
Snipes ad interpretare il protagonista, nella
trilogia formata da Blade, Blade
II e Blade: Trinity.
Quest’ultimo capitolo fu prodotto proprio da Feige. La serie di
film si focalizza sul personaggio del titolo, un vigilante che
protegge gli uomini dai vampiri e che possiede lui stesso la forza
dei vampiri.
Mahershala
Ali è uno dei nomi più “caldi” del momento, a
Hollywood. Dopo il suo exploit nel 2016 con Moonlight, che gli ha
regalato il primo Oscar da non protagonista, Ali ha fatto doppietta
quest’anno con Green
Book, nella stessa categoria. Intanto ha continuato a
coltivare il cinema da blockbuster (è nel cast
di Alita: l’Angelo della Battaglia) e la
grande serialità televisiva (è stato protagonista della terza
stagione di True Detective).
Ali non è estraneo al cinema di
supereroi. Ha dato la voce a Prowler in Spider-Man: Un
Nuovo Universo ed è stato Cottonmouth nella prima
stagione di Luke Cage per Marvel/Netflix.
Una fan particolarmente sfegatata di
Harry
Potter ha creato una mascherina utile in tempi di
Covid-19, ispirata alla celebre Mappa del
Malandrino. Nonostante siano trascorsi ormai diversi anni
dalla fine della saga cinematografica, il mondo magico creato da
J.K.
Rowling continua ad essere di grande ispirazione per
gli appassionati di tutto il mondo, e sotto i punti di vista più
disparati.
In tal senso, un esempio lampante
arriva direttamente dal celebre social TikTok,
precisamente dall’account dell’utente Coloradopex: come si evince
dal video, quella che all’apparenza sembra una normalissima
mascherina di colore nero per proteggere naso e bocca, è in realtà
una vera riproduzione della Mappa del Malandrino. Il materiale
utilizzato per la mascherina sembra reagire al respiro della
ragazza presente nel video, svelando a poco a poco la mappa nella
sua interezza.
Un modo sicuramente innovativo per
proteggere la propria salute e quella degli altri, e al tempo
stesso per omaggiare la saga che ha fatto sognare milioni di
appassionati lettori e cinefili. Potete vedere il video cliccando
qui.
Per quanto riguarda il futuro della
saga di Harry Potter, siamo in attesa di scoprire
quando potranno ripartire le riprese di Animali Fantastici
3, che vedrà il ritorno di
Eddie Redmayne (Newt Scamander), Jude
Law (Albus Silente), Johnny
Depp (Gellert Grindelwald), Ezra
Miller (Credence/Aurelius Silente), Alison
Sudol (Queenie Goldstein), Dan
Fogler (Jacob Kowalski) e Katherine
Waterston (Tina Goldstein) insieme alla new
entry Jessica Williams, già apparsa
brevemente ne I
Crimini di Grindelwald, nei panni di Eulalie ‘Lally’
Hicks, insegnante presso la Scuola di Magia e Stregoneria di
Ilvermorny.
Arriva da
The Hollywood Reporter la notizia che la MGM ha affidato a
David Robert Mitchell, regista di It Follows e
Under the Silver Lake, il compito di scrivere e dirigere
un nuovo film di supereroi totalmente originale, dal titolo
Heroes & Villains.
Al momento non sono ancora stati
rivelati i dettagli sulla trama del film, ma il progetto è stato
descritto come un mix di generi che attingerà da storie di vario
tipo e che rappresenterà un’assoluta ventata d’aria fresca
nell’attuale panorama dei cinecomics, dominato dai successi del MCU e dai risultati altalenanti del
DCEU.
Mitchell ha già completato lo
script, a cui ha lavorato per diverso tempo; appena sarà possibile
il regista inizierà i casting per i vari personaggi presenti nella
storia. Oltre a scrivere e a dirigere il film, Mitchell figurerà
anche in qualità di produttore insieme a Chris Bender (Una
notte da leoni) e a Jake Weinter (Mulan) della Good
Fear Content.
David Robert Mitchell, regista
di It Follows, per un nuovo film di supereroi totalmente
originale
David Robert
Mitchell è noto per aver scritto e diretto l’horror
dalle venature psicologiche It
Follows, che ha come protagonista Maika Monroe, e più di recente la black comedy
dalle venature noir Under the Silver Lake, che ha come
protagonista il candidato all’Oscar Andrew Garfield.
Uno dei più celebri e premiati film
degli anni Novanta è ForrestGump, diretto dal regista Robert
Zemeckis. Questi segnò profondamente il decennio,
ripercorrendo gli ultimi trenta, intensi, anni di storia americana,
portando in scena situazioni, personaggi o battute divenute
iconiche. Inoltre, è stato caldamente apprezzato per le novità
introdotte in materia di CGI, contribuendo al perfezionamento di
tali effetti speciali. Delicato e toccante, il film è oggi
considerato a livello mondiale come un grande classico.
Ecco 10 cose che non sai di
Forrest Gump.
Parte delle cose che non sai sul
film
Forrest Gump: la trama del
film
10. Viene narrata
l’incredibile vita del protagonista. La pellicola segue la
storia di Forrest Gump (TomHanks), un uomo dotato di uno sviluppo
cognitivo inferiore alla norma. Durante il corso della sua ricca
vita, questi si ritroverà coinvolto in alcuni dei principali eventi
della storia statunitense, dalla guerra in Vietnam alla cultura
hippy, dal diventare una stella del ping-pong al conoscere
personaggi come Elvis Presley, John Lennon e Richard Nixon. In
mezzo a tutto ciò, non dimenticherà mai la donna di cui è
innamorato: Jenny (Robin
Wright).
9. La storia è tratta da un
romanzo. L’idea per il film nasce nel momento in cui si
decide di realizzare una trasposizione dell’omonimo romanzo
pubblicato nel 1986 da Winston Groom. Tuttavia, la pellicola finì
con l’essere soltanto “liberamente ispirata”, poiché molti degli
eventi presenti nel libro vengono riadattati, e la sua struttura
viene pressoché modificata in favore del linguaggio
cinematografico.
Forrest Gump: i premi vinti dal
film
8. Ha vinto numerosi premi
Oscar. Il film risultò essere il più premiato del 1995, ed
in particolare arrivò a vincere sei premi Oscar a fronte di tredici
nomination. Tra questi si annoverano quelli per il miglior film, la
miglior regia, il miglior attore protagonista e i migliori effetti
speciali. In tutto, Forrest Gump arrivò a vincere ben
44 premi su 74 nomination in diverse cerimonie da tutto il
mondo.
Forrest Gump: la colonna sonora
del film
7. È ricca di grandi
successi. All’interno del film, che ripercorre oltre
trent’anni di storia americana, sono presenti alcuni tra i brani
più celebri di quegli anni, come Hound Dog, di Elvis
Presley, All Along theWatchtower, di Jimi
Hendrix, People areStrange, dei The Doors,
Fortunate Son, dei Creedence Clearwater Revival, Mrs.
Robinson, di Simon & Garfunkel e Blowin in the wind,
di Bob Dylan. La colonna sonora del film fu inoltre uno tra gli
album più venduti di sempre negli Stati Uniti, con oltre 12 milioni
di copie.
Forrest Gump: la celebre corsa del
protagonista
6. È una delle sequenze più
celebri del cinema. Verso la fine del film, il
protagonista inizia a correre semplicemente per il desiderio di
farlo. Questa sua voglia si trasforma inaspettatamente in una corsa
ininterrotta della durata di oltre tre anni. Divenuta estremamente
celebre, la sequenza è oggi ricordata come una delle più
affascinanti metafore sull’America, ed è stata presa come filosofia
di vita, venendo citata in diversi contesti e occasioni.
Parte delle cose che non sai sul
film
Forrest Gump: il cast del
film
5. È il film che ha reso
Tom Hanks una star. A dar volto all’iconico protagonista,
è l’attore Tom Hanks, all’epoca ancora poco
conosciuto. Proprio per questo motivo, Hanks non percepì un vero e
proprio compenso, ma solo una percentuale degli incassi. Ciò gli
permise alla fine di guadagnare circa 40 milioni di dollari,
all’epoca una cifra notevolmente alta.
4. Ha improvvisato una
celebre battuta. Nella sceneggiatura non vi è traccia
della frase “il mio nome è Forrest Gump. La gente mi chiama
Forrest Gump”. Questa fu infatti improvvisata dall’attore, e
al regista piacque a tal punto che decise di tenerla all’interno
del film. In seguito, sarebbe divenuta una delle battute più
celebri del film.
3. Hanks ha richiesto un
requisito fondamentale per il film. Prima di accettare il
ruolo, l’attore ha espressamente richiesto al regista e ai
produttori che la ricostruzione storica narrata avvenisse in modo
estremamente preciso. Per far ciò, si è dunque operata una lunga
ricerca sugli eventi previsti da sceneggiatura. Solo a quel punto,
Hanks accettò il ruolo.
Forrest Gump: non è mai stato
realizzato il sequel
2. Si è a lungo tentato di
riportare il personaggio al cinema. Dato il successo del
film, l’autore del romanzo decise di scrivere un seguito alla sua
storia. Si cercò allora di adattare anche questa in un
lungometraggio, ma il progetto morì in seguito al rifiuto di Hanks
di riprendere il ruolo. Per la produzione, sostituire l’attore era
impensabile, e si decise pertanto di abbandonare il progetto.
Forrest Gump: le frasi migliori
del film
1. È ricco di frasi
divenute celebri. Tutti almeno una volta nella vita hanno
recitato una delle tante celebri battute del film. In Forrest
Gump sono infatti contenute alcune della frasi più note del
cinema. Ecco le migliori:
– “Perché non mi ami Jenny, non
sono un uomo intelligente, ma so che cos’è l’amore.” (Forrest
Gump)
– “Mamma diceva sempre: la vita
è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti
capita” (Forrest Gump)
– “Stupido è chi lo stupido
fa” (Forrest Gump)
– “Da quel giorno stemmo sempre
insieme, Jenny e io, come il pane e il burro.” (Forrest
Gump)
– “Quel giorno, non so proprio
perché decisi di andare a correre un po’, perciò corsi fino alla
fine della strada, e una volta li pensai di correre fino la fine
della città, pensai di correre attraverso la contea di greenbow,
poi mi dissi, visto che sono arrivato fino a qui tanto vale correre
attraverso il bellissimo stato dell’ Alabama, e cosi feci.”
(Forrest Gump)
Nella giornata di ieri è arrivata la
notizia che
la #SnyderCut di Justice
League, ossia la versione del cinecomic com’era stato
inizialmente concepito da Zack
Snyder, arriverà ufficialmente il prossimo anno su HBO
Max.
Dopo anni di campagne a favore di
questa versione montata e realizzata completamente da Zack
Snyder, ecco finalmente che il film verrà visto dal
mondo intero e avremo la possibilità di vedere in che modo Snyder
aveva pensato il film dall’inizio.
Naturalmente, in seguito
all’ufficializzazione dell’arrivo della
#SnyderCut, anche gli stessi membri del cast del
film, tra cui
Henry Cavill,
Jason Momoa e Ray Fisher, hanno
voluto esprimere tutto il loro sostegno nei confronti di Snyder e
della versione del suo film mai arrivata in sala.
Non è la prima volta che gli attori
di Justice
League intervengono in prima persona a sostegno
della #SnyderCut, dal momento che nel corso degli
anni gli stessi interpreti hanno più e più volte sostenuto le varie
campagne a favore della release della versione interamente
realizzata da Snyder. Di seguito potete vedere i post condivisi su
Instagram (via
Screen Rant) da Cavill, Momoa e Fisher:
Snyder ha completato la maggior
parte dei lavori su Justice
League nel 2016, ma si è allontanato dalla
post-produzione e dal montaggio alla luce di una tragedia
familiare.
Warner Bros. ha
incaricato Joss Whedon, il regista
di The Avengers, di finire il
lavoro, e il diverso stile di entrambi gli uomini ha portato molti
fan a credere che Snyder avesse immaginato una versione molto più
oscura del progetto. Con un budget di $ 300 milioni, il film ha
incassato oltre $ 650 milioni in tutto il mondo e non ha trovato
grazia presso i critici, né verso il pubblico.
Nella giornata di ieri è arrivata la
notizia che la #SnyderCut di Justice League,
ossia la versione del cinecomic così com’era stato inizialmente
concepito da Zack
Snyder, verrà rilasciata il prossimo anno su HBO Max.
Adesso, sembra che un’altra Director’s Cut di un altro celebre film
del DCEU potrebbe uscire in via ufficiale.
Il film in questione è
Suicide
Squad di David
Ayer che, proprio come Justice
League, è stato profondamente cambiato durante le riprese
aggiuntive e in fase di post-produzione. Dopo essersi congratulato
con Snyder per la release della #SnyderCut, Ayer
ha condiviso su
Twitter un GIF del Joker di
Jared Leto – tra i personaggi apparsi in
Suicide
Squad e, a detta del regista, tra quelli che hanno
maggiormente subito i tagli del montaggio finale.
Cosa avrà voluto anticipare Ayer con
questa GIF, dal momento che nessuna didascalia ha accompagnato
l’immagine? Semplicemente, il regista spera che un giorno anche la
sua versione di Suicide
Squad possa finalmente essere rilasciata, o Ayer
sa per certo che ciò accadrà? Non ci resta che attendere
aggiornamenti…
A proposito di Suicide
Squad, David
Ayer ha rivelato di recente che avrebbe potuto
dirigere il sequel. Dopo aver espresso attraverso i social
tutto il suo supporto e la sua
ammirazione nei confronti di James
Gunn, il regista ha rivelato a proposito
di The Suicide
Squad che gli sarebbe stata offerta la
possibilità di dirigerlo: “Mi è stato offerto di farlo, ma
ho preferito intraprendere un’altra strada”, ha spiegato
Ayer.
Jason Momoa e Peter Dinklage, entrambi apparsi nella
popolare serie tv Game of
Thrones, sono in trattative per interpretare e produrre un
nuovo film a tema “vampiri” dal titolo Good Bad &
Undead. Stando a quanto riportato da Variety, il film è
attualmente in sviluppo alla Legendary, con Max
Barbakow incaricato di dirigere la pellicola.
Nel film Peter Dinklage avrà il ruolo del celebre Van
Helsing, mentre Jason Momoa interpreterà il vampiro
protagonista della storia. Secondo le prime indiscrezioni sulla
trama, il vampiro di Momoa, che ha promesso di non uccidere più,
unirà le forze con Il Professore per mettere a punto una truffa e
cercare di guadagnare soldi; sulla testa del vampiro, però, verrà
posta un’enorme taglia che costringerà i due alla fuga.
La storia si basa su un soggetto
originale di Mark Swift e Damian Shannon, autori delle
sceneggiature del remake di Venerdì 13 del 2009 e
di Baywatch con Dwayne Johnson e Zac Efron. Il
film è stato descritto come un mix tra Prima di mezzanotte
e un film basato sull’universo di Bram Stoker.
Jason Momoa ha interpretato Khal Drogo nella
prima stagione di Game of
Thrones, mentre Peter Dinklage ha interpretato uno dei
personaggi più amati dai fan della serie, Tyrion Lannister.
Dinklage detiene attualmente il record per il maggior numero di
Emmy Awards vinti: ben 4 come miglior attore non protagonista per
il suo ruolo nella serie HBO. L’attore ha così battuto Aaron
Paul, che per Breaking
Bad ne aveva ottenuti ben 3.
Dopo aver lasciato Game of
Thrones,Jason Momoa è entrato a far parte del DCEU
dove ha interpretato il ruolo di Aquaman
in Justice League e nello standalone diretto da James
Wan. Prossimamente lo vedremo nel nuovo adattamento di Dune
ad opera di Denis Villeneuve. Peter Dinklage, invece, è apparso di recente
nei panni di Eitri in Avengers:
Infinity War e al fianco di Elle Fanning in I
Think We’re Alone Now.
Sappiamo ormai da diverso tempo che
Zoe Kravitz è stata scelta per
interpretare Catwoman nell’attesissimo
The
Batman che sarà diretto da Matt
Reeves e che vedrà Robert Pattinson nei panni del Crociato
di Gotham. L’attrice era impegnata sul set prima che la produzione
del cinecomic venisse momentaneamente bloccata a causa della
pandemia di Covid-19.
Al momento non sapiamo quando i set
cinematografici saranno nuovamente agibili, ma stando a quando
rivelato dalla stessa attrice in una recente intervista con
Variety, la Kravitz
sente molto la mancanza del set di Reeves. Già in passato aveva
spiegato
quanto fosse importante per lei il ruolo di Selina Kyle e
adesso ha espresso tutta la sua frustrazione per quanto riguarda lo
stop alle riprese, rivelando che “ogni giorno si sveglia e
spera di ricevere una e-mail o una telefonata in cui le venga detto
che si è pronti a ripartire”.
Purtroppo né Zoe Kravitz né nessun altro dei membri del
cast sanno con certezza quando potranno riprendere a girare.
Ciononostante, l’attrice ha spiegato di essere in contatto con
tutta la produzione e che sono tutti pronti a tornare al lavoro non
appena le cose torneranno alla normalità e la sicurezza sarà
garantita.
Sempre nel corso della medesima
intervista, la Kravitz ha parlato delle difficoltà
incontrate finora sul set per quanto riguarda l’iconico costume del
suo personaggio: “Hai tante persone che ti toccano il viso e il
corpo costantemente, tutto il giorno. Ho bisogno di un grosso aiuto
per poter entrare nella tuta. Non posso assolutamente farcela da
sola. Probabilmente sono stata aiutata come non mi era mai successo
prima d’ora, e questo soltanto per un ‘semplice’
costume.”
HN Entertainment ha suggerito che le
riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di
Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman
v Superman: Dawn of Justice, Justice
League, Wonder
Woman e del sequel Wonder
Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata
al 25 giugno 2021.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“,
scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in
modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di
Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una
cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham
City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà
disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei
film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti
sospettati“.
Cate Blanchett vanta una carriera
assolutamente invidiabile. Balzata all’attenzione della critica
grazie ad Elizabeth nel 1998, il successo
di pubblico è arrivato grazie al ruolo di Galadriel nella saga de
Il
Signore degli Anelli, personaggio che ha poi
interpretato anche nella trilogia de Lo
Hobbit.
Attrice dotata di una versatilità
unica, a suo agio in qualsiasi genere le viene chiesto di
affrontare, nel corso della sua carriera Cate Blanchett è stata premiata con ben due
Oscar: il primo vinto come migliore attrice non protagonista per
The Aviator di
Martin Scorsese – in cui ha interpretato la leggendaria
Katharine Hepburn – e il secondo vinto come migliore attrice
protagonista per Blue Jasmine di Woody Allen.
A proposito de Il
Signore degli Anelli, in un recente intervista con
Marc
Maron, è stata la stessa Blanchett a rivelare che, in origine,
avrebbe voluto interpretare un altro personaggio nella saga basata
sull’epopea fantasy di J.R.R. Tolkien: “Ho
parlato con Peter Jackson e con la sceneggiatrice Fran Walsh, che
erano impegnati a girare la scena del banchetto con tutti i
nani”, ha spiegato l’attrice. “Ho sempre voluto
interpretare una donna barbuta, così ho chiesto loro se, in
quella scena, potevo essere la moglie pelosa. Chiaramente non
ho potuto per una questione di tempistiche. Il Signore degli Anelli
è stata per tutti un’esperienza incredibilmente lunga. Per me non è
stato così: interpretare Galadriel ha richiesto soltanto tre
settimane.”
Ricordiamo che ne Il Signore degli
Anelli non c’è nessuna scena di banchetto con dei nani, ma tale
scena è presente nel romanzo, in cui sono proprio i nani, amici di
Bilbo, ad aiutarlo con i preparativi per la sua festa di compleanno
e con i bagagli per la partenza. Cate Blanchett
potrebbe fare riferimento a una stesura precedente del film,
rispetto a quella finita sullo schermo.
A proposito de Il
Signore degli Anelli, ricordiamo che attualmente
Amazion Studios è al lavoro su una
serie tv basata sulla mitologia tolkieniana. Ambientata nella
Terra di Mezzo, la serie esplorerà nuove trame precedenti alla
Guerra dell’Anello. Lo studioso di Tolkien Tom
Shippey figurerà come consulente della produzione.