La
Paramount Pictures ha annunciato le nuove date di uscita di
Mission Impossible 7 e
8, i due nuovi capitoli della saga con
protagonista Tom Cruise che saranno diretti entrambi
da Christopher McQuarrie, già regista di Rogue
Nation e Fallout. La produzione di entrambi i titoli –
che saranno girati consequenzialmente – è attualmente bloccata a
causa della pandemia di Covid-19.
Proprio per l’incertezza
dell’attuale situazione mondiale, e vista l’impossibilità di
prevedere quando sarà possibile tornare sui set cinematografici, la
Paramount si è vista costretta a posticipare l’uscita di entrambi i
film nelle sale: Mission Impossible 7 era
inizialmente previsto per il 21 luglio 2021, ma arriverà adesso al
cinema il 19 novembre 2021; Mission Impossible
8, invece, dal 5 agosto 2022 arriverà adesso nelle
sale il 4 novembre 2022.
Ricordiamo che per
Mission Impossible 7 erano previste delle
riprese anche in Italia, rispettivamente a Venezia e a Roma, che
sarebbero dovute partire lo scorso marzo. Al momento non sappiamo
se la produzione tornerà in Italia non appena sarà possibile,
o se le riprese previste nel nostro paese verranno definitivamente
cancellate.
I due film verranno girati in
contemporanea ma non è ancora chiaro quali altri membri del cast
torneranno sul set per le riprese. Christopher
McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il
loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 23 luglio 2021
e il 5 agosto 2022.
Nessun aggiornamento sul destino di
August Walker e Alan Hunley, i personaggi interpretati
da Henry
Cavill e Alec
Baldwin, che secondo le ultime
indiscrezioni rientrerebbero nei piani di McQuarrie per i
sequel. Ma come farli tornare, visto che nel precedente film sono
morti?
Lo scorso 25 aprile, sulla NBC, è
andata in onda la prima puntata della nuova edizione del Saturday
Night Live che, al fine di garantire il distanziamento
sociale per cercare di arginare il contagio da
Coronavirus, non verrà più registrato in studio e
sarà realizzato con i contributi registrati da varie personalità
del mondo dello spettacolo direttamente dalle loro abitazioni.
Il protagonista del tradizione
cold open d’apertura dello show è stato Brad Pitt. L’attore premio Oscar per
C’era una volta a Hollywood è stato protagonista di uno
sketch in cui ha vestito i panni di Anthony Fauci,
celebre immunologo statunitense, divenuto uno dei volti più
importanti nella lotta al Covid-19, tanto da essere stato chiamato
dal presidente Donald Trump a far parte della task force
dedicata ad affrontare l’emergenza.
Nello sketch, chiaramente ironico,
il Fauci interpretato da Pitt cerca di fare chiarezza sulle recenti
(ed errate) dichiarazioni di Trump in merito alla pandemia, che
hanno suscitato un grande clamore a livello mediatico. Nella
realtà, infatti, Fauci è considerato una vera e propria icona nella
lotta contro la disinformazione sulla pandemia, avendo spesso
contraddetto o rettificato numerose affermazioni pronunciate dal
Presidente durante la gestione dell’emergenza sanitaria.
Alla fine del video,
Brad Pitt si toglie la parrucca e ringrazia
pubblicamente Anthony Fauci per il suo lavoro e
per la calma e la chiarezza che contraddistinguono ogni suo
intervento. L’attore ha poi anche ringraziato tutti coloro che sono
attualmente impegnati in ambito sanitario per garantire la nostra
sicurezza.
Non sappiamo ancora se Henry Cavill tornerà a vestire i panni di
Superman sul grande schermo. L’attore ha più volte
dichiarato di non aver ancora chiuso con il personaggio, ma ad oggi
i piani della Warner Bros. e della DC Films in merito al futuro
cinematografico dell’Uomo d’Acciaio sono ancora avvolti nel
mistero.
Nel frattempo, l’attore è tornato a
parlare del personaggio in una recente intervista con il magazine
Healthy For Men (via
ComicBookMovie), in cui ha rivelato che prima di conoscere
Ben Affleck, sua co-star in Batman v Superman: Dawn of Justice, era
intimidito all’idea di lavorare con il collega:
“Pensavo di aver raggiunto
un’ottima forma fisica per quel tipo di film”, ha spiegato
Cavill. “Poi incontrai Ben Affleck. La prima cosa che mi colpì
di lui fu la sua simpatia, ma devo ammettere che all’inizio era un
po’ intimidito dalla sua stazza. Non sono il tipo di ragazzo che
entra in competizione con qualcuno per questo genere di cose, ma
Ben è davvero enorme. Credevo di non poter reggere il confronto.
Era molto più grosso di quanto mi aspettassi: aveva una fisicità ed
una presenza davvero impressionanti. Così ho deciso che dovevo
allenarmi ancora di più. Quando una persona del genere ti ronza
intorno, l’unica cosa che ti viene da pensare è che devi correre in
palestra e darti da fare.”
Ricordiamo che al
momento Henry
Cavill è la star della serie The
Witcher disponibile su Netflix, in cui interpreta l’eroe Geralt di Rivia. Di
recente è emerso che l’attore potrebbe interpretare un “mutante
famoso” in Captain
Marvel 2, ma per ora non esiste ancora una
conferma ufficiale.
Netflix non è nuovo nell’acquistare grandi
film d’azione, opere che sul grande schermo avrebbero sfogato tutta
la loro ricchezza di dettagli e che trovano invece ora nuovo canale
preferenziale grazie al servizio di streaming. Dopo aver
distribuito 6 Underground,
dell’esplosivo regista Michael Bay, è ora il turno
di TylerRake, diretto
dall’esordiente Sam Hargrave, prodotto dai
fratelli Anthony
e Joe Russo e tratto dalla graphic novel
Ciudad, scritta proprio da questi ultimi.
Ambientato a Dhaka, in Bangladesh,
il film ha per protagonista l’attore Chris
Hemsworth nei panni del mercenario che dà il titolo al
film. Silenzioso e solitario, questi viene contattato dall’agente
Nik Khan (Golshifteh
Farahani) per una missione apparentemente ordinaria:
recuperare il figlio di un signore della droga, rapito da un suo
spietato rivale. Il compito si rivelerà tuttavia essere più
complesso del previsto, e nel corso degli eventi Rake dovrà capire
di chi fidarsi mentre combatte anche con il proprio tormentato
passato.
Tyler Rake: l’azione come
danza
Se c’è un elemento davvero
sorprendente del film, questo è certamente la spettacolarità delle
sue scene d’azione. Ciò appare comprensibile nel momento in cui si
nota il fatto che Hargrave, prima di debuttare alla regia, è stato
a lungo stunt coordinator per la Marvel, ed in particolare per il
film Avengers:
Endgame. A lui si devono le spettacolari coreografie
presenti in quello che è il più grande incasso nella storia del
cinema, e naturalmente ripropone anche in questo suo primo da
regista tali competenze.
In particolare, si assiste ad un
incredibilmente dinamico piano-sequenza di circa 12 minuti, che
posto ad inizio film stabilisce subito la qualità della messa in
scena. Una sequenza, questa, ambientata nel cuore della polverosa
città, con la macchina da presa che segue i protagonisti in un
pericoloso inseguimento automobilistico, nel labirinto di edifici
dove avviene lo scontro fisico e infine di nuovo in strada per la
fuga finale. Il coinvolgimento dello spettatore è qui a livelli
altissimi, stregato dalle coreografie ideate per la sequenza, che
appare quasi come una danza dei protagonisti, come anche dalla
fotografia attraverso cui tutto ciò trova massima espressione.
A portare tutto ciò sulle sue
possenti spalle vi è Chris Hemsworth, che prova
nuovamente di essere un attore di talento. Lasciati momentaneamente
i panni del divino Thor, l’attore dà qui vita ad una performance
sulla quale è possibile modellare l’intero film e le sue
spettacolari coreografie. Allo stesso tempo, Hemsworth ha la
possibilità di sfoggiare delle convincenti sfumature drammatiche,
che nel loro minimalismo rompono l’idea di un personaggio
indistruttibile lasciandone trasparire un’umanità nel quale
ritrovare errori e rimpianti.
Tyler Rake: la recensione
Se il film mette in mostra le
qualità di Hargrave come regista, capace di orchestrare
spettacolari sequenze d’azione, fruibili senza problemi di
comprensione, meno completo appare invece essere dal punto di vista
della scrittura. Sceneggiata dal solo Joe Russo,
la pellicola non sembra seguire una particolare struttura
narrativa, ritrovandosi così accelerato nella prima parte e
particolarmente rallentato nella seconda. Salvo le due principali
sequenze d’azione, poste all’incirca all’inizio e alla fine del
film, Tyler Rake soffre di una mancanza di contenuti e
risvolti che avrebbero potuto rendere la vicenda ancor più
accattivante.
Allo stesso tempo, alla conta dei
fatti non sembrano esserci solide motivazioni in ciò che i
personaggi protagonisti compiono, specialmente per quanto riguarda
i villain di turno, mai realmente caratterizzati. Molti sono gli
elementi lasciati in sospeso, e con questi si sarebbe potuto
idealmente costruire dei sequel. Apparentemente però, non sembra
essere questa l’intenzione.
Non supportato da una struttura
narrativa solida, Tyler Rake dimostra così più di una
fatica nel gestire il proprio ritmo. La sua fortuna è dunque
l’avere alla regia un tecnico come Hargrave, a cui vanno i
principali meriti del film, fondato su una messa in scena dal
grande potenziale. La sua è una voce che potrebbe diventare
particolarmente significativa nel genere, e seppur non
completamente riuscito questo film ne è una prova iniziale.
Olivia Wilde, dopo (e ora in parallelo) a una
carriera d’attrice, ha esordito l’anno scorso come regista con
Booksmart – la rivincita delle sfigate.
Ora Wilde è ora pronta a dirigere un thriller psicologico
ambientato in California negli anni ’50.
Vedremo Florence
Pugh anche in Black
Widow, accanto a Scarlett Johansson, mentre Chris
Pine sarà in Wonder
Woman 1984 con Gal Gadot. Shia LaBeouf è una
specie di jolly nel cast: dopo un inizio folgorante di carriera,
con Transformers e Indiana
Jones e il regno dei teschi di cristallo, il
talentuoso attore sta ora rimettendosi in carreggiata, dopo un
periodo controverso.
La Marvel sta “aggiustando” la sua
schedule delle uscite al cinema e sembra che a differenza di molti
altri titoli che hanno subito spostamenti anche di diversi mesi,
Thor: Love and Thunder,
dopo il primo posticipo al 18 febbraio 2022, adesso si è assestato
al 11 febbraio 2022, una settimana prima dell’uscita prevista in
coincidenza con il grande spostamento dei titoli a seguito
dell’emergenza sanitaria mondiale.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto
capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come
“la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
L’uscita nelle sale è fissata invece
al 11 febbraio 2022.
I Marvel Studios hanno annunciato che
Doctor Strange in the Multiverse of
Madnessha subito un ulteriore spostamento e
arriverà adesso nel 2022. Precedentemente era stato annunciato che
il film con Benedict Cumberbatch sarenne uscito il
5 novembre 2021, ma adesso sappiamo che non è più così.
Oggi, la Sony ha annunciato la sua
nuova schedule, con Spider-Man 3 che è
stato
spostato proprio al 5 novembre e così Marvel, in risposta, ha comunicato
che il seguito di Doctor Strange cambierà data
d’uscita, per evitare conflitti al box office. Adesso il film
uscirà in 25 marzo 2022.
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor
Strange 2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà
anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
Il primo film su Doctor
Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la
nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al
confronto con Dormammu. Nel film c’erano
anche Benedict Wong, Tilda
Swinton e Chiwetel
Ejiofor. Rachel
McAdams non tornerà nei panni di Christine
Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity
Ware inEndgame.
Dopo lo spostamento di
Spider-Man 3, la SONY posticipa anche un
altro attesissimo film sull’Uomo Ragno, quel
Spider-Man: un nuovo universo 2
attesissimo dagli spettatori che hanno giustamente amato alla
follia il primo bellissimo film.
Previsto inizialmente per aprile
2022, il film uscirà adesso in autunno, il 7 ottobre del 2022, e si
allineerà con la nuova schedule mondiale dei blockbuster che stanno
trovando tutti una nuova collocazione nel palinsesto dei prossimi
mesi e anni.
Spider-Man:
Un Nuovo Universo racconta le vicende del
teenager Miles Morales e delle infinite possibilità dello
Ragno-Verso, dove più di una persona può indossare la maschera. Una
visione fresca di un nuovo Universo Spider-Man con uno stile visivo
innovativo e unico nel suo genere.
Il film è diretto da Bob
Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman, con Shameik Moore e Jake
Johnson. Uscito al cinema il 25 dicembre 2018. Durata 117 minuti.
Distribuito da Warner Bros. Italia.
Il cast di doppiatori americano
comprendere gli attori Shameik Moore, Jake Johnson,
Mahershala Ali, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Liev Schreiber,
Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz, Nicolas Cage.
A differenza di tutti gli altri
progetti cinematografici che stanno subendo dei posticipi a causa
dell’emergenza sanitaria mondiale, Unchartedè
stato anticipato di ben tre mesi.
Il film, con protagonista
Tom Holland, arriverà nel luglio 2021 al posto di
ottobre e andrà ad occupare
lo slot lasciato vuoto proprio da Spider-Man
3, altro film con Holland che però è stato
posticipato a novembre dello stesso anno.
Ruben Fletcher
(Venom) dirigerà
il film, dopo una serie di abbandoni e una firma del contratto che
risale allo scorso gennaio. Il progetto, ormai in cantiere da
diversi anni, segue Nathan Drake, un cacciatore di tesori che
viaggia in tutto il mondo per scoprire vari misteri storici. Non è
stato reso noto quali saranno i personaggi interpretati da
Banderas, Ali e Gabrielle nel film.
Tom
Holland resta collegato al progetto nei panni di
Nathan Drake, così come Mark Wahlberg in
quelli di Sully Sullivan. Non tutti sanno che, inizialmente,
Wahlbergavrebbe dovuto
interpretare l’eroe del titolo anni fa quando David O.
Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli anni
la Sony ha deciso di sviluppare il film come una origin
story. Nel cast anche Antonio Banderas.
La sceneggiatura è stata firmata da
Art Marcum, Matt Holloway e Rafe Judkins, e racconterà le avventure
del protagonista Nathan Drake nei suoi anni giovanili mentre
diventa il cacciatore di tesori che tutti conosciamo.
Vi ricordiamo che Uncharted sarà
la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation
Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da
Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation
Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.
Il film dedicato a Black
Cat e Silver Sable potrebbe evolversi in una serie
Disney + – almeno, è ciò che la sua regista, Gina
Prince-Bythewood, ha dichiarato. Conosciuto anche come
Silver & Black, un film sui personaggio
dello Spiderverse, Black Cat e Silver Sable, è stato annunciato nel
2016, e
solo nel maggio 2017 Prince-Bythewood è salita a bordo del
progetto.
Dopo una previsione di uscita nel
febbraio 2019, il film ha poi subito una battuta d’arresto per via
di problemi alla scrittura e dopo numerosi problemi in fase di
preproduzione, arriva adesso la notizia, dalle labbra della
regista, che il progetto non è morto ma che si potrebbe trasformare
in una serie Disney+.
Parlando con THR, Prince-Bythewood ha
offerto un piccolo aggiornamento sul film Black Cat e
Silver Sable. Dopo aver confermato che lo script
iniziale era stato diviso in due film diversi, Prince-Bythewood ha
rivelato: “Ora, c’è un pensiero di di realizzare la storia in
forma di serie breve per Disney+, ma credo che i due personaggi
possano funzionare meglio in un film, quindi spero che si
realizzi.”
Sony Pictures ha annunciato
ulteriori cambiamenti nella sua schedule per i prossimi anni e,
dopo aver posticipato le uscite di
Morbius e Venom: let there be
Carnage, ha deciso di posticipare anche l’uscita di
Spider-Man 3.
Dopo l’ufficializzazione dello stop
delle riprese, confermato da Tom Holland, arriva
direttamente da Sony la notizia che il nuovo film con l’attore
inglese nei panni dell’uomo ragno arriverà con 5 mesi di ritardo al
cinema, rispetto alla data prevista, il 5 novembre invece del 16
luglio 2021.
Divenuto popolare in particolar modo
negli anni Novanta, Tim Roth si è costruito una
carriera d’interprete a dir poco invidiabile, collaborando con
alcuni tra i più rinomati autori del settore. Grazie ai suoi
personaggi stravaganti, spesso al confine tra bene e male, l’attore
ha dato prova di possedere grande versatilità e carisma, che gli
hanno permesso di ottenere il proprio posto di rilievo nel mondo
del cinema. Ecco 10 cose che non sai di Tim
Roth.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Tim Roth: i suoi film e le serie
TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 1982 con il
film Made in Britain, per poi ottenere grande popolarità
con il film Le iene (1992), di Quentin
Tarantino. In seguito, recita in altri film che ne
confermano le capacità come Pulp Fiction
(1994), con John
Travolta, Rob Roy (1995), Four Rooms
(1995), Tutti dicono I Love You (1996), La leggenda
del pianista sull’oceano (1998), e Planet of the Apes – Il
pianeta delle scimmie (2001). Con il nuovo millennio prenderà
invece parte a progetti di natura diversa come Funny Games
(2007), L’incredibile Hulk (2009), con Edward
Norton, La frode
(2012), Grace di
Monaco (2013), con Nicole
Kidman, Selma – La strada per
la libertà (2014), The Hateful
Eight (2015), con Samuel L.
Jackson e Kurt
Russell, Hardcore
(2015), A un miglio da te (2017) e Luce
(2019).
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. Nel corso degli anni l’attore è
andato intensificando la propria presenza sul piccolo schermo. In
particolare, è stato il protagonista della serie Lie to Me, andata in onda
dal 2009 al 2011, dove ha recitato accanto all’attrice Monica
Raymund. Dopo quell’esperienza torna in televisione
per recitare nelle serie Klondike (2014), Twin Peaks:
Il ritorno (2017), nel ruolo di Gary ‘Hutch’ Hutchens, e
Tin Star,
dove dal 2017 recita nel ruolo del poliziotto Jim Worth,
condividendo la scena con l’attrice Christina
Hendricks.
8. È anche regista e
produttore. Ad oggi Roth vanta soltanto un film realizzato
in qualità di regista. Si tratta di Zona di guerra, girato
nel 1999 con gli attori Tilda
Swinton e Colin
Farrell. Il film è incentrato su alcuni oscuri segreti
di una famiglia e sugli effetti che questi avranno sul figlio
adolescente. Roth ha inseguito ricoperto anche il ruolo di
produttore per alcuni episodi della serie Lie to Me, di
cui è stato protagonista.
Tim Roth in C’era una volta a…
Hollywood
7. Doveva essere presente
nel film. Roth è da sempre uno degli attori ricorrenti nei
film di Tarantino, e ha già recitato per lui in quattro diverse
occasioni. Di recente sarebbe dovuto comparire anche nel film
C’era una volta a… Hollywood, con Leonardo
DiCaprio e Brad
Pitt. Avrebbe qui ricoperto il ruolo del maggiordomo
Jay Sebrings, ma la sua parte è stata tuttavia tagliata dal
montaggio finale del film. L’attore viene comunque citato nei
titoli di coda.
Tim Roth e gli Oscar
6. Ha ricevuto una
nomination all’ambito premio. Nonostante le sue apprezzate
interpretazioni, Roth ha ricevuto soltanto una nomination al premio
Oscar. Nel 1996 è infatti candidato come attore non protagonista
per il film Rob Roy. Nonostante quell’anno vinse poi
l’attore Kevin
Spacey, la nomination rappresentò per Roth la
coronazione di un momento d’oro della sua carriera.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Tim Roth in Le Iene
5. Richiese un particolare
colloquio con il regista. Quando all’attore fu proposto il
ruolo di Mr. Orange nel film di debutto di Quentin
Tarantino, questi si rifiutò di leggere la sceneggiatura
finché non avesse incontrato personalmente il suo autore. Roth
insisté dunque per andare a bere qualcosa insieme a Tarantino e
all’attore Harvey Keitel. Accettò di leggere la
sceneggiatura con loro soltanto a fine serata, quando erano tutti e
tre ubriachi.
4. Gli furono proposti
diversi ruoli. Il casting di Le iene fu un
processo lungo, con numerosi attori presi in considerazione per i
ruoli principali. Inizialmente Tarantino voleva che Roth ricoprisse
il ruolo o di Mr. White o di Mr. Pink. L’attore non era tuttavia
d’accordo con questa volontà, e richiese invece di poter
interpretare Mr. Orange, poiché lo riteneva il ruolo più complesso
e importante del film. Tarantino si convinse infine che Roth era
adatto a quella parte, e gliela assegnò.
Tim Roth in Pulp Fiction
3. Il suo ruolo è stato
scritto specificatamente per lui. Tarantino è solito
scrivere i suoi personaggi con in mente già gli attori che dovranno
ricoprirli. Per il ruolo del criminale “Zucchino” in Pulp
Fiction, egli pensò proprio a Roth, e scrisse il ruolo in modo
da poterne esaltare le qualità. Avendo già avuto modo di vederlo
lavorare sul set de Le iene, Tarantino sapeva cosa era
meglio per l’attore, che poté così dar corpo e voce ad un nuovo
memorabile personaggio.
2. Aveva un’agguerrita
concorrenza. Benché il ruolo fosse stato scritto pensando
a Roth, erano stati presi in considerazione una serie di altri
attori nel caso in cui egli avesse rinunciato alla parte. Tra
questi vi erano Johnny Depp, Gary Oldman
e Nicolas
Cage. Roth tuttavia comprese da subito le potenzialità
del personaggio e dell’intero film, e non si lasciò sfuggire
l’occasione di recitarvi.
Tim Roth: età e altezza
1. Tim Roth è nato a
Londra, Inghilterra, il 14 maggio 1961. L’attore è alto
complessivamente 170 centimetri.
Dopo il
misterioso post su Instagram di Tom Hardy,
subito rimosso, che vedeva il suo Venom
incontrarsi e scontrarsi con lo Spider-Man di
Tom Holland, l’artista Yadvender Singh Rana ha proposto la sua
versione di uno Spider-Man venomizzato.
Ecco di seguito come potrebbe
apparire lo Spider-Man di Tom
Holland se contaminato dal simbionte:
Abbiamo già visto, nello
Spider-Man 3 di Sam
Raimi, una versione dell’Uomo Ragno nero, chissà che non
verrà prima o poi riproposta al cinema!
In Venom: Let There Be
Carnageassisteremo allo scontro tra il
simbionte e Cletus Kasady,
aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei
fumetti su Spider-Man. Nel cast del sequel anche Michelle
Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne
Weying, Woody
Harrelson (Zombieland: Doppio colpo) nei panni di
Cletus Kasady/Carnage, Naomie Harris (No
Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore
inglese Stephen Graham.
Entra nell’archivio di
Prime Video, dal25
aprile, distribuito da 102
Distribution, Irréversible, film-scandalo
del Festival
di Cannes del 2002, scritto e diretto da Gaspar
Noé (Enter the Void; Climax), con Monica Bellucci e Vincent Cassel, al tempo delle riprese ancora marito e
moglie. Il film, interpretato anche da Albert Dupontel e
Philippe Nahon – quest’ultimo recente morto a causa del
Coronavirus – si avvale delle musiche di Thomas Bangalter
(Daft Punk; Stardust).
Irréversible: la trama
Marcus e Alex devono recarsi ad una
festa con Pierre, amico di Marcus ed ex fidanzato di Alex. I tre si
ritrovano alla festa ma Marcus, dopo due ore, è già strafatto e si
comporta da folle, infastidendo con il suo comportamento prima
Pierre, che cerca inutilmente di farlo ragionare, poi Alex che
infine, stancatasi, decide di tornarsene a casa da sola. Mentre
attraversa un sottopassaggio Alex viene stuprata e picchiata
selvaggiamente. Marcus e Pierre, uscendo dal locale, scoprono
l’accaduto vedendo Alex, con il volto tumefatto, mentre viene
trasportata in barella su un’ambulanza. Sconvolto e accecato dalla
rabbia, Marcus trascina l’amico Pierre nella disperata ricerca del
colpevole, per vendicare Alex. Dopo una frenetica ricerca giungono
in un postribolo gay dove dovrebbe trovarsi il presunto stupratore.
I due massacrano l’uomo, erroneamente ritenuto responsabile dello
stupro. In realtà l’uomo aggredito e ucciso a colpi di estintore
non è lo stupratore di Alex, ma solo una persona che stava parlando
con il colpevole, che dopo il massacro abbandona indisturbato il
locale.
Irréversible: trailer
Curiosità
Il tema principale del film è il piacere. Giudicato da parte
della critica come uno dei film più controversi del 2002,
principalmente a causa delle rappresentazioni esplicite di violenza
sessuale e omicidio, è stato paragonato a pellicole come Memento,
Peppermint Candy e Betrayal per la tecnica di cronologia inversa
utilizzata.
La colonna sonora è di Thomas Bangalter, musicista francese noto
per essere uno dei componenti del duo Daft Punk e del trio
Stardust.
Happiness Continues: A
Jonas Brothers Concert Film, un nuovo dietro le quinte
della band dei Jonas Brothers, il celebre trio
nominato ai Grammy, e sul loro tour sold out del 2019
“Happiness Begins” è disponibile ora, in
esclusiva, su Amazon Prime Video in più di 200 paesi nel
mondo.
Proseguendo il viaggio che ebbe
inizio con il documentario Amazon Original dell’anno scorso
intitolato Chasing Happiness, Happiness Continues restituisce
l’esperienza di un concerto dal vivo della band e regala uno
spaccato esclusivo sulla vita on the road dei Jonas Borthers. Il
film include anche i video delle performance di alcuni loro grandi
successi come “Burnin’ Up,” “S.O.S.” e “Year 3000,” i pezzi
dell’album “Happiness Begins” che ha scalato le classifiche e la
loro hit “Sucker” che ha raggiunto la posizione numero 1 della
classifica Billboard.
Happiness Continues: A Jonas Brothers Concert, il film
Film
Happiness Continues fornisce
agli spettatori un posto in prima fila nei palazzetti pieni di fan
a Miami, Vancouver e Città del Messico, ma anche nell’atmosfera
intima del Cobra Lounge di Chicago, dove si sono esibiti per la
prima volta in 12 anni. Happiness Continues regala ai fan
un’immagine più profonda di come Nick, Joe, e Kevin affrontano la
vita in tour cercando di mantenere in equilibrio la musica, le loro
vite private e la loro relazione tra fratelli.
Happiness
Continues è reso disponibile su base mondiale e sarà
fruibile in esclusiva su Prime Video in più di 200 paesi. I
sottotitoli, nelle diverse lingue, saranno a disposizione nei
prossimi giorni.
Happiness Continues: A Jonas
Brothers Concert Film, il trailer
Happiness Continues è prodotto da
Philymack e Amazon Studios in collaborazione con Polygram
Entertainment e Federal Films. Produttori esecutivi sono Phil
McIntyre, John Lloyd Taylor, Monte Lipman, Wendy Goldstein, e Baz
Halpin. Happiness Continues è diretto da Anthony Mandler.
Dopo sei anni di stop i Jonas
Brothers hanno preso il mondo alla sprovvista rilasciando nel 2019
il loro singolo di successo e apprezzato dalla critica
“Sucker.” Il singolo, doppio di platino, ha raggiunto subito
il primo posto della classifica Billboard ed è stata la prima
volta, in questo secolo, che una band ha raggiunto la prima
posizione con un singolo appena uscito. La band ha poi realizzato
Chasing Happiness, un documentario Amazon Original, che
ripercorre la rinascita e il ritorno sulle scene della band prima
di far uscire il loro terzo album, diventato di platino, Happiness
Begins (Republic Records). Per il resto dell’anno la band si è
dedicata al tour sold out “Happiness Begins Tour,” che conta più di
1.2 milioni di biglietti venduti.
“Nei film, ogni dettaglio, non
importa quanti piccolo, è realizzato per raccontare qualcosa”.
Seguendo questa massima Dan Lanigan, collezionista
di manufatti dai set cinematografici più famosi della storia e
malato di cinema, ha ideato la serie Oggetti di Scena
–Prop Culture.
Disponibile dall’1 maggio su
Disney+, la serie, in otto
puntate, porta lo spettatore, guidato da Lanigan, alla ricerca di
oggetti che manufatti che hanno caratterizzato la storia dei film.
Ogni puntata è dedicata ad un film particolare della storia della
Disney e ogni puntata ci porta dentro un mondo in cui a venire
trovati, scoperti e valorizzati non solo solo gli oggetti in sé (i
props, appunto), ma anche i loro artefici, maghe e stregoni
dell’artigianato cinematografico che hanno dato forma ai sogni e
alle immagini che popolano la nostra vita.
Il primo episodio è dedicato a
Mary Poppins. Con Lanigan si va quindi alla
ricerca dell’ombrello della protagonista, introvabile, della borsa
di tappeto, che mostra i segni del tempo pur ma conservata come una
reliquia preziosa, dei cavallini di legno della giostra, dei
costumi. Il valore aggiunto di questa ricerca, però, è quello di
ricongiungere i creatori con le loro creature. E così il costumista
del film, Tony Walton, riabbraccia cappotto,
sciarpa e cappellino della prima entrata in scena di Mary; la
coreografa Dee Dee Wood si commuove a rivedere uno
degli scopettoni da spazzacamino coprotagonisti della celebre
sequenza musicale sui tetti; Karen Dotrice,
interprete di Jane, vede riunito il suo cappottino giallo alla
paglietta, che non porta più il nastro di velluto bordeaux.
Oggetti di scena – Prop Culutre dal
1° maggio su Disney+
La ricerca di Lanigan è quindi un
viaggio nei ricordi e nella magia di questi film, che qualche
volta, sono dolci e collettivi, qualche altra volta sono amari,
come nel caso di Tron, film a cui è
dedicato il secondo episodio, e in cui si respira tutto il
rammarico del filmaker per un progetto che si è rivelato uno dei
pochi flop della Casa di Topolino, ma che allo stesso tempo ha
scritto una pagina importante della storia della tecnica
cinematografica.
Come ogni prodotto documentaristico
targato Disney, è naturale il tono agiografico del prodotto che
però riesce senza dubbio a coinvolgere gli spettatori più curiosi,
per non parlare degli appassionati di cinema e di collezionismo,
che vivranno con grande apprensione ed emozione ogni scoperta di
Dan Lanigan.
Disponibile dall’1 maggio in 8
puntate, Oggetti di Scena – Prop Culture
ci offre una prospettiva privilegiata nel mondo dei manufatti di
scena, raccontandoci anche un tipo di lavoro che con l’avvento del
digitale è diventato sempre più raro e ricercato.
Superman è probabilmente uno dei personaggi
che, al cinema, ha avuto la storia più travagliata in termini di
casting. Inoltre, si tratta di un personaggio particolarmente
complesso, una vera e propria sfida che ogni attore che viene
chiamato ad interpretarlo si trova a raccogliere. Nel corso della
storia, gli attori che hanno interpretato l’Uomo d’Acciaio al cinema, da Christopher Reeve a Brandon
Routh, fino ad arrivare al più recente Henry Cavill – hanno tutti svolto un lavoro
egregio nel bilanciare al meglio la personalità dilaniante
dell’eroe kryptoniano.
Prima che
Henry Cavill ottenesse la parte di Superman ne L’uomo d’acciaio di Zack Snyder, i produttori volevano
Matt Bomer nel ruolo. L’attore aveva doppiato
il personaggio nel film animato Superman: Unbound e, diversi anni
dopo, avrebbe interpretato Larry Trainor/Negative Man nella serie
Doom Patrol. Oltre a Bomer, la produzione aveva
considerato anche
Zac Efron, Armie
Hammer e
Matthew Goode.
Will Smith
Durante la pre-produzione di
Superman Returns di
Bryan Singer, il ruolo dell’eroe del titolo era stato offerto
prima a Will Smith e a
Josh Hartnett. Avendo già interpretato un personaggio
tradizionalmente caucasico in Wild Wild West, Smith era
riluttante a voler accettare la parte; Hartnett, invece, rifiutò
perché aveva paura che interpretare il figlio di Krypton avrebbe
compromesso la sua carriera ed intrappolarlo in una sorta di
stereotipo. Così, la parte venne affidata alla successiva scelta
della produzione, Brandon Routh.
Arnold Schwarzenegger
Quando il Superman di
Richard Donner uscito nel 1978 era ancora in fase di sviluppo,
i produttori vagliarono numerose possibilità prima di arrivare a
scegliere definitivamente Christopher Reeve. Anche Arnold Schwarzenegger era stato considerato
per la parte, così come il suo rivale (cinematograficamente
parlando, s’intende!) Sylvester Stallone. Persino Paul Newman e
Robert Redford, che avevano recitato insieme in Butch
Cassidy, vennero considerati, così come Burt Reynolds, Charles
Bronson e nientemeno che Clint Eastwood.
Christian Bale
Diversi anni prima del
film di Zack Snyder, un’altro Batman v Superman era in sviluppo con
la regia di McG. All’epoca il regista di Charlie’s Angels
avrebbe voluto ingaggiare Christian Bale – con cui aveva già lavorato in
Terminator: Salvation – per il ruolo dell’eroe
kryptoniano. Ciò avenne pochi anni prima che Bale venisse poi
ingaggiato per il ruolo di Bruce Wayne in
Batman Begins.
D.J. Cotrona
Anni prima della nascita del DCEU,
George Miller avrebbe dovuto realizzare
Justice League: Mortal, film mai realizzato dedicato alla
celebre Justice League dei fumetti. Il regista di
Mad Max: Fury Road aveva affidato il ruolo di Superman
a D.J. Cotrona, visto in G.I. Joe – La
vendetta, nella serie Dal tramonto all’alba e in
Shazam!. Il resto del cast del progetto includeva Armie
Hammer come Batman, Megan Gale come Wonder Woman, Adam Brody come The
Flash, Common come Lanterna Verde, Santiago Cabrera come
Aquaman e Hugh Keays-Byrne come Martian
Manhunter.
Glenn Howerton
Numerosi furono gli attori che
sostennero un provino per il ruolo del protagonista in Superman Returns. Tra questi, anche Paul
Walker, Ashton Kutcher, Ian Somerhalder, Brendan Fraser e David Boreanaz.
Sorprendentemente, anche Glenn Howerton, il
celebre Dennis Reynolds di C’è sempre il sole a
Philadelphia, si presentò alle audizioni.
Joe Manganello
Quando Zack Snyder iniziò a
lavorare a L’uomo d’acciaio, voleva rivoluzionare la
leggenda di Superman, e discusse del personaggio con
Joe Manganiello. Sfortunatamente, a causa dei suoi
impegni con la serie True Blood, l’attore non potette accettare la
parte. Anni dopo, Manganiello entrò nel DCEU nei panni di
Deathstroke. Purtroppo, lo abbiamo visto soltanto in una delle due
scene post-credit di Justice
League.
Henry Cavill
Sì, Henry Cavill ha davvero interpretato Superman,
quindi vi starete certamente chiedendo il perché della sua presenza
in questa TOP 10… sappiate che prima di recitare ne L’uomo d’acciaio, l’attore era in lizza per
vestire i panni dell’eroe già in Superman Returns. Era anche l’anno in cui
venne considerato per raccogliere l’eredità di
James Bond prima che il ruolo venisse affidato a
Daniel Craig. Insomma, una fase della carriera non
particolarmente felice per Cavill…
Muhammad Ali
Una delle scelte più improbabili
per il ruolo di Superman nel
film di Richard Donner sarebbe certamente stata quella di Jon
Voight, di Dustin Hoffman (considerato anche per il ruolo di Lex
Luthor) e – al di sopra di tutte – quella leggenda della box
Muhammad Ali. Nel 1978, quando il film con
Christopher Reeve uscì nelle sale, un fumetto dal titolo “Superman
vs. Muhammad Ali” venne pubblicato: nella storia, l’eroe
kryptoniano univa le forze con Ali per fronteggiare una minaccia
aliena.
Nicolas Cage
Probabilmente, il film mai
realizzato su Superman ad essere maggiormente conosciuto è Superman Lives, che avrebbe dovuto vedere Tim
Burton dietro la macchina da presa e Kevin Smith alla
sceneggiatura. Nicolas Cage venne scritturato per
interpretare l’eroe protagonista, e realizzò anche una serie di
costume test, come testimoniato dal documentario “The
Death of Superman Lives: What Happened?“.
Dal 2011 il regista e sceneggiatore
francese Michel Hazanavicious tenta di replicare
l’enorme successo che ebbe, in quell’anno, con The Artist, il supo film più famoso e
premiato, che lo portò in vetta a Hollywood e gli regalò ben 5
premi Oscar, tra cui quello per la migliore regia e il miglior
film.
Quando un tale successo arriva così
presto nella propria carriera, sembra quindi che si abbia
un’asticella altissima per valutare tutto ciò che viene dopo. E la
carriera di Hazanavicious non è stata molto clemente, in questo
paragone costante con quell’opera. Dopo diversi film che non hanno
esattamente brillato per ricercatezza estetica o pregi particolari,
il regista torna dietro alla macchina da presa con Il Principe
Dimenticato, in cui racconta una vera e propria fiaba per bambini,
in cui spiega ai grandi come riuscire a stare al passo dei propri
figli.
Il Principe Dimenticato, la
trama
Il Principe
Dimenticato racconta la storia di Djibi, un papà
single la cui vita intera gira intorno alla propria figlia di 8
anni, Sofia. Ogni sera nel loro rituale della storia della
buonanotte il papà porta Sofia a “Storyland”, uno studio
cinematografico di fantasia in cui le loro fiabe prendono vita e in
cui Djibi interpreta sempre un eroico Principe Azzurro. Tre anni
più tardi e quasi adolescente, Sofia inizia a distanziarsi dalle
storie del padre che non ricopre più il ruolo di eroe. Djibi deve
quindi trovare il modo di ritornare l’eroe della vita e delle
storie di sua figlia.
Michel
Hazanavicious si confronta con la fiaba per bambini, con
la metafora della crescita e con l’esigenza, forse biografica, di
trovare e offrire una bussola a quei genitori che si trovano in
difficoltà a gestire l’adolescenza dei propri figli.
Volto allegro del principe
protagonista è Omar Sy, vera e propria stella del
cinema europeo che spesso e volentieri presta la sua fisicità
all’action americano e che qui sfoggia il suo sorriso migliore nei
panni di un papà davvero premuroso. Oltre a Sy e alla giovane
Sarah Gaye nei panni della dodicenne Sophia, il
film vede protagonista anche la sempre meravigliosa
Berenice Bejo, che, dopo la pioggia di nomination
per il suo ruolo in The Artist, ha ridimensionato la sua
carriera, forse sprecando un po’ il suo volto magnetico e il suo
elegante talento.
Il Principe Dimenticato contro il
cinismo di un mondo che cambia
Nonostante sia un film
per ragazzi e per famiglie, Il Principe
Dimenticato sembra ripercorrere, con intenzioni e per
strade diverse, quello che era stato il percorso di The
Artist, diventando anche una riflessione sulla
fantasia, contro il cinismo, recuperando la magia e l’ingenuità che
si respirava nel film del 2011.
Il Principe
Dimenticato è anche una sfida tecnica, è un fantasy
ad alto budget in cui le scenografie reali si incrociano
costantemente con quelle di fantasia e in cui la ripresa dal vivo e
l’animazione convivono in maniera naturale e funzionale al
racconto.
Leggero e divertente, con il pregio
di veicolare messaggi universali con un linguaggio semplice e
diretto, Il Principe Dimenticato è un
invito a ricordare, grandi o piccoli, che le storie sicuramente non
salvano il mondo, ma possono aiutarci ad affrontarlo con lo spirito
alto.
Oggi sono stati rivelati i titoli degli episodi
di The Mandalorian 2, l’annunciano la
seconda stagione diThe
Mandalorian, la serie firmata da Disney e
Lucas Film
La
seconda stagionedi The
Mandalorian arriverà l’inverno del 2020 e sarà
disponibile in streaming su Disney
Plus. La seconda stagione è stata ordinata, per la
messa in onda prevista per la fine del 2020. La serie ha ricevuto
recensioni positive, con elogi per la sua scrittura,
caratterizzazione, musica e immagini, mentre le critiche erano
dirette al suo ritmo incoerente.
The
Mandalorian, noto anche comeStar Wars:
The Mandalorian , è la serie tv americana presentata in
anteprima su Disney + il 12 novembre 2019. Ambientata
nell’universo diStar
Wars , la serie si svolge cinque anni dopo gli eventi
di Return of the Jedi e 25 anni prima degli eventi
di The Force Awakens e segue le gesta di uncacciatore di
taglie Mandaloriano oltre i confini della Nuova
Repubblica .
Jon Favreau è
il creatore, lo sceneggiatore e lo showrunner,
nonché produttore esecutivo, al fianco
diDave Filoni, Kathleen
Kennedy e Colin Wilson . Lo spettacolo
è interpretato da Pedro
Pascalnel ruolo del
protagonista.
Il celebre Andy
Park, concept artist che lavora con i Marvel Studios, ha condiviso via Instagram un concept
inedito che ci mostra il look pensato in origine per Gamora, il personaggio interpretato nel
MCU e, in particolare, nei
film dedicati ai Guardiani della Galassia da
Zoe
Saldana.
Il look di Gamora è da sempre originale e molto
peculiare, identificativo del personaggio e anche della sua
personalità, grazie alla pelle verde e ai vari dettagli d’argento
che ne delineano il volto. Il concept diffuso da Park ci mostra un
volto ancora più marcato da una serie di dettagli di colore viola.
Lo stesso ha poi spiegato nella didascalia che ha accompagnato il
post che “James
Gunn aveva approvato il concept, ma poi cambiò idea, optando
per un design del volto più scarno.”
L’attesissimo Top
Gun: Maverick, il sequel della pellicola cult con
protagonista
Tom Cruise, arriverà nelle sale di tutto il mondo il
prossimo dicembre. Oltre al ritorno di Cruise nei panni iconici di
Pete “Maverick” Mitchell, nel sequel ritroveremo anche il Tom
“Iceman” Kazinsky di Val Kilmer.
Come rivelato dallo stesso attore
nella sua autobiografia (via
ComicBook), il personaggio di Iceman non era inizialmente
presente nella sceneggiatura del sequel: è stato proprio Kilmer ad
insistere per poter recitare nel film. Così, l’attore è riuscito a
convincere Cruise e la produzione ad affidargli una parte nel
sequel:
“Come cantavano i Temptations
nell’epoca d’oro del soul alla Motown, ‘Ain’t too proud to beg’. I
produttori erano d’accordo. Cruise era d’accordo. E Tom non poteva
essere più in gamba di così… Insieme abbiamo ripreso un discorso
esattamente da dove lo avevamo interrotto. La reunion è andata alla
grande.”
Dopo più di trent’anni di servizio
come aviatore della Marina, Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise) è
nel posto che gli appartiene, spingendo l’acceleratore nelle vesti
di un coraggioso pilota collaudatore, mentre ha schivato
l’avanzamento di grado che lo avrebbe radicato nel corpo. Quando si
ritrova ad addestrare un distaccamento dei diplomati di Top Gun per
una missione specializzata che nessun pilota vivente ha mai visto,
Maverick incontra il tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller),
segnale di chiamata: “Rooster”, il figlio del defunto amico di
Maverick e ufficiale di intercettazione radar Ten. Nick Bradshaw,
alias “Goose”. Di fronte a un futuro incerto e confrontandosi con i
fantasmi del suo passato, Maverick viene coinvolto in uno scontro
con le sue paure più profonde, che culmina in una missione che
richiede il massimo sacrificio a coloro che saranno scelti per
volarci incontro.
Tom Cruise e Val
Kilmer torneranno nei rispettivi ruoli del capitolo
originale, ovvero Pete “Maverick” Mitchell e Tom
“Iceman” Kazinsky. Insieme a loro anche Jennifer
Connelly, Jon
Hamme Miles
Teller.
Deadline ha iniziato a stilare la tradizionale classifica dei
film più redditizi arrivati in sala durante la passata stagione
cinematografica. Dai primi risultati emersi,
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, il
capitolo finale della Saga degli Skywalker uscito nelle sale lo
scorso dicembre, è il film della saga meno “profittevole”, ossia
quello che ha generato meno utili in termini economici.
Il film di
J.J. Abrams è stato accolto in maniera alquanto
discordante, tanto dalla critica quanto dal pubblico. Stando
all’analisi della fonte, tenendo conto di tutti gli episodi che
compongono la trilogia sequel e dei due spin-off Rogue One e
Solo,
L’Ascesa di Skywalkerha generato
un profitto superiore soltanto al film diretto da Ron Howard, che a
causa del flop ha sancito ufficialmente la fine della saga
antologica di Star Wars iniziata col film di Gareth
Edwards.
La classifica stilata da Deadline
tiene conto di una quantità notevole di fattori: il budget del
film, le spese relative al marketing, eventuali bonus per
produttori, regista e cast, le spese relative alla distribuzione e
anche quelle relative all’home video. Dall’analisi è emerso che
L’Ascesa di Skywalker ha generato un
profitto netto di 300 milioni di dollari, inferiore ai 319 milioni
di Rogue One e superiore ai 77 milioni di
Solo. Per quanto riguarda gli altri due
episodi della trilogia sequel, Il Risveglio della Forza aveva
generato un profitto di 780 milioni di dollari, mentre
Gli Ultimi Jedi un profitto di 417 milioni.
Lucasfilm e il
regista J.J.
Abrams uniscono ancora una volta le forze per
condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia
lontana lontana con Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente
conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno
nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam
Driver, Daisy
Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle
Rejwan, Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da
J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e
Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.
La pandemia di
Covid-19 ha indubbiamente messo in ginocchio
l’industria cinematografica e costretto le case di distribuzione a
rivedere completamente il calendario relativo alle uscite in sala,
servendosi laddove possibile delle piattaforme di streaming per
lanciare determinati titoli inizialmente pensati per il grande
schermo.
Nelle ultime settimane, con gli
innumerevoli annunci delle nuove date di uscita dei progetti più
disparati da parte delle major di tutto il mondo, è balzato
all’attenzione dei cinefili più attenti come la Warner Bros. non
abbia ancora rivelato quale sarà il destino di due titoli della
propria scuderia attesissimi per il 2020: Tenet
di Christopher Nolan e Wonder Woman
1984 di Patty Jenkins.
In effetti, l’originale data di
uscita fissata per Tenet
di Nolan (ossia il 7 luglio 2020) non è mai stata modificata,
mentre Wonder Woman
1984 della Jenkins è stato posticipato dal 6
giugno al prossimo 14 agosto. Considerata l’attuale situazione
mondiale, è altamente difficile pensare che i cinema negli Stati
Uniti possano riaprire già a partire dall’estate e permettere,
dunque, alle nuova fatiche di Nolan e della Jenkins di arrivare al
cinema.
Adesso, attraverso un comunicato
ufficiale diramato via
THR, Ann Sarnoff e John
Stankey, rispettivamente CEO della Warner e CEO della
Warner Media, hanno dichiarato di non aver assolutamente intenzione
di rilasciare entrambe le pellicole in streaming, e che la loro
uscita sarà destinata esclusivamente alla sala cinematografica:
“Le uscite cinematografiche
sono sempre state una parte importante del nostro ecosistema. Ci
aspettiamo che, in considerazione delle nostre attività future, si
continuerò a sostenere il lavoro creativo che è degno
dell’esperienza in sala.”
Le intenzioni della major sono
dunque chiare: resta da capire soltanto se effettivamente Tenet
e Wonder
Woman 1984 riusciranno davvero ad arrivare in
sala rispettivamente a luglio e ad agosto…
Nel film diretto da Anthony e Joe Russo, i
Guardiani entrano in azione per soccorrere Thor e, una volta
scoperte le azioni di Thanos, si dividono: mentre Rocket e Groot
accompagnano il Dio del Tuono su Nidavellir per permettergli di
costruire un’arma da utilizzare contro Thanos, Star-Lord, Gamora,
Drax e Mantis ritornano su Knowhere per prendere la Gemma della
realtà prima di Thanos, ma il Titano li aveva preceduti, e rapisce
e uccide Gamora per ottenere anche la Gemma dell’anima.
Successivamente Star-Lord, Drax e
Mantis si recano su Titano, pianeta natale di Thanos, dove
incontrano Iron Man, Spider-Man e il Dottor
Strange, e capendo di aver un obbiettivo comune stringono
un’alleanza. Più tardi in loro soccorso arriva anche Nebula, dove
combattono il loro potente avversario ma questi li sconfigge
tutti.
Dopo che Thanos ha raccolto tutte le
sei Gemme dell’Infinito, con i suoi poteri cancella metà
popolazione dell’universo, e tra questi ci sono anche la maggior
parte dei Guardiani, come Star-Lord, Drax, Mantis e Groot si
dissolvono nel nulla, mentre Rocket e Nebula riescono a
sopravvivere.
Di recente, è stato proprio James Gunn a rivelare che, in origine, i
Guardiani della Galassia avrebbero dovuto avere
soltanto un breve cameo in Avengers: Infinity
War. Su
Twitter, il regista ha risposto alla domanda di un reporter di
ComicBook e ha spiegato: “All’inizio, sarebbero dovuti apparire
soltanto in un cameo in Avengers 3. Poi, mentre ero occupato a
scrivere la sceneggiatura di GOTG Vol. 2, il loro ruolo si è
trasformato in qualcos altro…”
Scritto e diretto da James
Gunn, Guardiani della Galassia Vol.
3 non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le
riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio
2021.
Arriva da
The Hollywood Reporter la notizia che la Paramount Pictures, in
collaborazione con Entertainment One, è ufficialmente al lavoro
sullo sviluppo del sequel di Scary Stories to Tell in the Dark, il
film prodotto da Guillermo del Toro e diretto da André
Øvredal, uscito nelle nostre sale lo scorso anno.
Stando alla fonte, André
Øvredal tornerà dietro la macchina da presa, insieme a Dan
Hageman e Kevin Hageman, che si occuperanno nuovamente della
sceneggiatura. Per quanto riguarda il coinvolgimento di Guillermo del Toro, invece, il regista premio
Oscar tornerà a contribuire al soggetto, ma al momento non è chiaro
se sarà coinvolto di nuovo anche in qualità di produttore.
Scary Stories to Tell in the Dark è
tratto dall’omonimo e terrificante bestseller di Alvin
Schwartz, autore cult della narrativa horror, noto per la
sua vasta produzione letteraria dedicata a opere che, tra miti,
leggende e racconti di paura, esplorano gli aspetti folkloristici
del popolo americano.
Nella
saga pubblicata tra il 1981 e il 1991 con le illustrazioni
originali di Stephen Grammel, 29 storie di paura
si materializzano in un mondo sospeso tra magia e terrore: i
racconti più macabri di tutti i tempi prendono vita tra fiabe
horror, vendette oscure, entità agghiaccianti e avvenimenti
soprannaturali.
Il libro è stato
pubblicato in Italia dall’editore DeA Planeta Libri nella collana
DeA, ed è uscito in libreria il 4 settembre 2019 (al prezzo di
16.90 euro). Affascinato fin da adolescente dai racconti di
Alvin Schwartz, Guillermo del Toro, autore del soggetto del
film insieme a Patrick Melton e Marcus Dunstan (già sceneggiatori
di quattro capitoli della saga di Saw – L’enigmista), porta sul grande schermo
i racconti dell’orrore più spaventosi di sempre.
Sappiamo ancora poco in merito alla
storia di Thor: Love
and Thunder, e ci vorrà ancora molto
tempo prima che il film entri ufficialmente in produzione.
Ciononostante, Chris Hemsworth sembra impaziente di
tornare a vestire i panni del Dio del Tuono e di essere diretto
ancora una volta dal suo amico
Taika Waititi, con il quale aveva già lavorato per
Thor: Ragnarok.
In una recente intervista con
The Philadelphia
Inquirer in occasione della promozione del suo nuovo film
Tyler
Rake, Hemsworth ha rivelato di aver già
letto la sceneggiatura di Thor 4, scritta ovviamente da
Waititi. A tal proposito, l’attore ha dichiarato: “Da anni non
leggevo una sceneggiatura così bella. È Taika portato all’estremo,
e di conseguenza al suo meglio. Se la versione della sceneggiatura
che ho letto sarà effettivamente quella che useremo per le riprese,
sarà un film semplicemente folle.”
Thor: Love
and Thunder è sicuramente uno dei film più attesi
della Fase 4 del MCU e i commenti di Chris Hemsworth accresceranno certamente
l’entusiasmo dei fan per il progetto. Già in Thor:
Ragnarok avevamo visto una versione molto diversa del
Dio del Tuono rispetto ai precedenti film a lui dedicati: se
Taika Waititi continuerà a perseguire questa strada,
il quarto film dedicato al figlio di Odino potrebbe davvero
rivelarsi il più folle dell’Universo Cinematografico Marvel.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto
capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come
“la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
L’uscita nelle sale è fissata invece
al 18 febbraio 2022.
L’attesissimo The
Batman diretto da Matt
Reeves e interpretato da Robert Pattinson rappresenterà a tutti gli
effetti un nuovo riavvio delle avventure del Crociato di Gotham sul
grande schermo. Nonostante la produzione del film sia stata
temporaneamente sospesa a causa della pandemia di Covid-19, pare
che i membri del cast continuino a lavorare sodo per essere pronti
a tornare sul set non appena sarà possibile.
È il caso di Zoe Kravitz, che nel film avrà il ruolo di
Catwoman, personaggio con cui aveva già avuto modo
di confrontarsi grazie al doppiaggio dello stesso nel film Lego
Batman del 2017. Catwoman è uno dei villain più iconici
dell’universo di Batman, interpretata in precedenza sul grande
schermo da attrici del calibro di
Michelle Pfeiffer,
Halle Berry e Anne Hathaway.
In una recente intervista con
Vanity Fair a proposito del suo recente ruolo nella miniserie
High Fidelity, la Kravitz ha rivelato che, nonostante la
produzione del film sia stata momentaneamente sospesa, continua ad
allenarsi per mantenersi in forma ed essere fisicamente pronta a
tornare nei panni del personaggio quando la produzione potrà
finalmente ripartire. Quando la pandemia di Covid-19 ha costretto
il mondo intero ad adottare delle misure precauzionali per cercare
di arginare i contagi, le riprese di The
Batman erano partite da pochissime settimane.
La Kravitz ha spiegato di non essere
dedita a diete o a regimi alimentari particolari: semplicemente, si
preoccupa di mantenere in allenamento il suo corpo in modo da non
avere problemi quando arriverà il momento di tornare sul set,
allenandosi virtualmente con un personal trainer per cinque giorni
alla settimana. Alle pagine della celebre rivista, la star di
Big Little Lies ha dichiarato: “In sostanza, mangio
tutto quello che voglio! Semplicemente, cerco di mantenere una
forma fisica adatta, in modo da non dover iniziare nuovamente da
capo.”
HN Entertainment ha suggerito che le
riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di
Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman
v Superman: Dawn of Justice, Justice
League, Wonder
Woman e del sequel Wonder
Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata
al 25 giugno 2021.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“,
scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in
modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di
Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una
cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham
City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà
disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei
film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti
sospettati“.
Disney Gallery: The
Mandalorian, la nuova produzione originale
Disney+
creata da
Jon Favreau, arriva in Italia il prossimo 4 maggio in occasione
dello Star
Wars Day. Da oggi i fan di tutto il mondo possono scoprire
il primo poster e vedere l’attesissimo primo trailer della
serie!
In Disney Gallery: The
Mandalorian, il produttore esecutivo Jon
Favreau invita il cast e la troupe a condividere uno
sguardo inedito sulla realizzazione della serie che è diventata in
breve tempo un fenomeno della cultura pop, dopo la sua uscita a
novembre negli Stati Uniti e dallo scorso marzo anche in
Italia.
Disney Gallery: The
Mandalorian è una serie documentario in 8 episodi
che svela i retroscena di The
Mandalorian e fa il suo debutto nel giorno in cui
i fan di tutto il mondo celebrano l’intera galassia di Star
Wars. Ogni capitolo esplora un diverso aspetto della
prima serie televisiva live action ambientata nella galassia di
Star
Wars, attraverso interviste, scene inedite e tavole
rotonde presentate da
Jon Favreau. Ogni venerdì su Disney+ sarà disponibile un nuovo
episodio di Disney Gallery: The Mandalorian.
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle ha fatto
breccia nel cuore dei fan di tutto il mondo guadagnandosi il titolo
di film di animazione numero uno di tutti i tempi. Il sequel di
Frozen – Il Regno di Ghiaccio, lungometraggio
del 2013 vincitore dell’Oscar per il miglior film d’animazione,
arriva finalmente in formato Blu-Ray e DVD.
I contenuti extra includono scene
tagliate, sequenze e canzoni eliminate, Easter Eggs e la versione
“Canta con noi” con i testi delle indimenticabili canzoni del film.
Le feature trasporteranno gli spettatori direttamente dietro le
quinte per conoscere tutti i segreti di Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle raccontati
dalla voce dei suoi protagonisti.
Perché Elsa è nata con
dei poteri magici? La risposta a questa domanda sta
minacciando il Regno di Arendelle, spingendo Elsa, Anna, Kristoff,
Olaf e Sven a partire insieme per un viaggio straordinario e pieno
di pericoli. In Frozen – Il Regno di
Ghiaccio Elsa temeva che i suoi poteri fossero troppo
forti per essere accettati dal mondo. Ora dovrà sperare che siano
abbastanza forti per salvarlo. Realizzato dalla squadra creativa
premiata con l’Oscar — i registi Jennifer Lee e Chris
Buck, il produttore Peter Del Vecho e gli autori delle
canzoni Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez —
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle vede
nella versione italiana il ritorno delle voci di
Serena Autieri, Serena Rossi, Enrico Brignano e
Paolo De Santis.
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle sarà
distribuito in diversi formati per consentirne la visione a tutta
la famiglia su qualsiasi dispositivo. Tutte le edizoni sono
disponibili in versione singola o nel cofanetto che include primo e
secondo capitolo di Frozen.
Il cast del film
Nella versione italiana del film
Serena Autieri, Serena Rossi, Enrico Brignano e Paolo De
Santis tornano a prestare le voci rispettivamente a Elsa, Anna,
Olaf e Kristoff. Il film è diretto da Chris Buck (Frozen – Il
Regno di Ghiaccio, Tarzan, Surf’s Up – I Re delle Onde) e
Jennifer Lee (Chief Creative Officer di Walt Disney Animation
Studios, sceneggiatrice/regista di Frozen – Il Regno di
Ghiaccio, autrice del musical di Broadway Frozen,
sceneggiatrice di Nelle Pieghe del Tempo). Lee ha firmato
anche la sceneggiatura. Il film è prodotto da Peter Del Vecho
(Frozen – Il Regno di Ghiaccio, La Principessa e il
Ranocchio), mentre Byron Howard (Zootropolis) è il
produttore esecutivo. Kristen Anderson-Lopez (Frozen – Il Regno
di Ghiaccio e l’omonimo musical di Broadway, lo spettacolo
Off-Broadway In Transit) e Robert Lopez (Frozen – Il
Regno di Ghiaccio e l’omonimo musical di Broadway, lo
spettacolo di Broadway The Book of Mormon) hanno scritto
sette nuove canzoni originali per il film, mentre Christophe Beck,
che aveva scritto la colonna sonora di Frozen – Il Regno di
Ghiaccio, ha firmato la colonna sonora orchestrale.
Frozen 2 – Il Segreto
di Arendelle CONTENUTI EXTRA
BLU-RAY E
DIGITAL:
Film in versione “Canta con noi” – Per
cantare insieme le indimenticabili canzoni del il film.
“Il fiume del passato”
“Qualche cosa non cambia mai”
“Il fiume del passato reprise”
“Nell’ignoto”
“Da grande”
“Perso quaggiù”
“Mostrati”
“Fai ciò che è giusto”
Fuori scena – Per ridere insieme al
cast di Frozen II mentre registra le battute, canta le
canzoni e si diverte nella cabina di registrazione.
Lo sapevi??? – Olaf pone la domanda “Lo
sapete?” mentre scopriamo fatti divertenti di Frozen II,
contenuti nascosti e curiosità sulla realizzazione del film.
Gli Spiriti di Frozen 2 – Cast
e troupe esplorano la mitologia scandinava che ha ispirato gli
spiriti che abitano la foresta incantata di Frozen
II.
Musicare un sequel – Il compositore
Christophe Beck combina un’orchestra di 91 elementi con 30 voci
corali per creare una colonna sonora “più matura e
sofisticata”.
Scene eliminate – Per entrare nel sogno
di Elsa e guardare come la sua magia riporta Anna indietro nel
tempo con alcune scene non presenti nel film:
Introduzione dei registi Jennifer Lee e Chris Buck
Prologo “Nell’ignoto”
La stanza segreta
Il sogno di Elsa
L’indomabile Nokk
Il nostro posto
Canzoni eliminate – Quando si tratta di
Frozen II, non ci può mai essere troppa musica. Ecco
alcune delle canzoni che sono state tagliate dal film.
Introduzione dei registi Jennifer Lee e Chris Buck
“Home”
“I Wanna Get This Right”
Prove di Zefiro–
Dicono che non puoi vedere il vento ma solo i suoi effetti. I
cineasti ci provano mentre creano Zafiro, il giocoso Spirito del
vento.
“Into the Unknown” in 29 lingue – Per
ascoltare l’incantevole richiamo all’avventura di Elsa in 29 lingue
diverse.
Video Musicali–
Weezer e Panic! at the Disco prestano le loro voci ad alcune delle
melodie di Frozen 2:
“Into the Unknown” – Panic! at the Disco version;
“Lost in the Woods” – Weezer version.
Frozen 2 – Il Segreto di
Arendelle IN ESCLUSIVA PER LE PIATTAFORME DIGITALI:
Incontra i Lopez – Incontra il team
composto da marito e moglie dietro le pluripremiate composizioni
musicali di Frozen e Frozen 2.
Canzone eliminata “Unmeltable Me” – Una
versione animata della canzone celebrativa di Olaf sulla sua
ritrovata libertà.
Frozen 2 – Il Segreto
di Arendelle SPECIFICHE TECNICHE:
Product SKUs:
Blu-Ray, DVD, Digital HD e SD
Durata: 1 ora e 43
minuti circa
Rating: Per
tutti
Aspect Ratio:
2.39:1
Audio:Blu-Ray: Italiano e tedesco Dolby Digital Plus 7.1; Inglese
DTS-HDMA 7.1
DVD = Italiano, Inglese, Greco
Dolby Digital 5.1; Inglese audio descrittivo Dolby 2.0
Sottotitoli:Blu-Ray = Italiano, Tedesco, Inglese per non udenti
Tornare a
vincere è quello che si augura chi, nella vita, ha
perso o sta perdendo, è quello che si augura anche Ben Affleck, regista straordinario, produttore
e sceneggiatore premio Oscar, attore che a 48 anni si trova di
fronte alla sua prova più intima, personale, emotivamente
impegnativa.
Tornare a
vincere è il titolo del film che vede Affleck ancora
una volta diretto dall’amico regista Gavin
O’Connor, che arriva on demand in digitale il 23
aprile e racconta la storia di un uomo colpito dalla vita e da se
stesso, un uomo che con enorme facilità cerca una strada per il
ritorno (il titolo originale del film è infatti The Way
Back).
Tornare a vincere, la trama
Jack Cunningham era un cestista
promettente ai tempi del liceo, ma ha deciso di arrendersi e di non
coltivare il suo promettente futuro di sportivo. Molti anni più
tardi, lo troviamo solo, alcolizzato, abbandonato a se stesso,
ancora innamorato della donna che ha sposato ma che non lo vuole
più al suo fianco. D’improvviso, una proposta insperata sembra
riportare nella sua vita un barlume di speranza: la sua vecchia
scuola ha bisogno di un allenatore per la squadra di basket del
liceo. Jack ha una nuova possibilità di rimettere in piedi la sua
vita e decide di coglierla.
Scritto e diretto da Gavin
O’Connor, Tornare a vincere è a tutti gli effetti un film
di Ben Affleck, cucitogli addosso e fortemente
voluto dalla star di Hollywood che, come il protagonista del film,
sta tentando di uscire da un momento particolarmente difficile
della sua vita.
Forse più di ogni altro personaggio
davvero famoso suo contemporaneo, Ben Affleck ha
conosciuto gioie e dolori, altezze e profondità del successo e
della fama, detentore di un talento acuto e sensibile, troppo
spesso sottovalutato, ma che con gli anni e con l’approdo alla
regia è riuscito a mostrare il tutto il suo splendore. Si invita
ovviamente a fare riferimento alle ottime prove di regia che questo
ragazzone di Boston ha offerto nel corso della sua carriera ormai
ventennale. Dal folgorante esordio con Gone Baby
Gone, al solido The Town,
al premiatissimo Argo, esempio di un talento e di un
gusto classico, come quello della Hollywood che fu.
All’inizio dell’ennesima e speriamo
definitiva parabola di risalita nella carriera (e nella vita) di
Ben Affleck, Tornare a vincere paga il prezzo
di una struttura esageratamente semplicistica, che si concentra
sull’addizione di eventi più che su un vero e proprio percorso di
redenzione di Jack Cunningham. Tuttavia è proprio nel suo splendido
protagonista che trova il suo punto di maggiore interesse.
Forse lo sguardo è viziato dalla
grande simpatia che il personaggio pubblico trasmette a chi scrive,
tuttavia è innegabile che la percentuale di autobiografia in questa
storia abbia messo Affleck di fronte alla prova
più difficile della sua carriera. E l’attore ne esce a testa alta,
confermandosi anche un interprete molto bravo, qualità che troppo
spesso gli viene negata. Basti pensare a
Hollywoodland, per cui vinse la Coppa
Volpi a Venezia, o a L’Amore Bugiardo, ad oggi sua
migliore interpretazione in carriera.
Ben Affleck è la forza e insieme al debolezza
di un film che da una parte paga una scrittura superficiale, ma
dall’altra mostra con cristallina chiarezza che quello che il
genere umano può fare di fronte alle difficoltà è far leva sulle
proprie caratteristiche e volgere a proprio vantaggio i suoi punti
di debolezza. Come fa Jack con i suoi ragazzi, come fa Ben
Affleck.