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Il talento di Mr. Ripley: 10 cose che non sai sul film

Il talento di Mr. Ripley: 10 cose che non sai sul film

Il talento di Mr. Ripley è un film che ha fatto la storia del cinema mondiale grazie ai luoghi incantevoli in cui è stato girato e alle meravigliose interpretazioni. Basato sull’omonimo romanzo da cui si è basato e uscito nelle sale nel 1999, questo film ha avuto molti riconoscimenti, tanto da guadagnarsi ben cinque nomination agli Oscar. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Il talento di Mr. Ripley.

Il talento di Mr. Ripley film

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1. John Malkovich era in trattativa per dirigere i film. L’attore ha rivelato di essere stato vicino alla regia di questo film e che era in trattativa per ottenere i diritti e dirigere un remake del primo adattamento de Il talento di Mr. Ripley, ovvero Delitto in pieno sole (1960).

2. È stato girato tra America e Italia. Il film è famoso anche per il fatto di essere stato in alcuni tra i luoghi meravigliosi della nostra penisola. Tra i tanti, si citano Roma, Ischia, Procida, Venezia, Napoli, Livorno e la Penisola sorrentina.

3. Il protagonista ha paura dell’acqua. Sebbene il film sia stato girato quasi interamente sopra o vicino a fonti d’acqua, il personaggio di Tom Ripley ne ha una paura folle e ciò è osservabile dal suo comportamento nel corso film. Ad esempio, durante la scena della spiaggia in cui Tom incontra per la prima volta Dickie, egli non si allontana dalla riva quando entra in mare, tornandovi indietro subito. Inoltre, rifiuta anche di unirsi a Freddie e Dickie mentre questi sono in acqua ed è enormemente spaventato nella scena in cui Dickie inizia a far oscillare la barca avanti e indietro.

Il talento di Mr. Ripley streaming

4. Il film è disponibile in streaming. Chi volesse vedere o rivedere questo film, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle varie piattaforme di streaming digitale legale come Google Play e iTunes.

Il talento di Mr. Ripley libro

5. È basato su un romanzo omonimo. Il talento di Mr. Ripley si ispira liberamente al romanzo scritto, nel 1955, da Patricia Highsmith. Inoltre, questo è stato il primo di una serie di romanzi in cui appare Tom Ripley, che ritorna nei successivi Il sepolto vivo, L’amico americano, Il ragazzo di Tom Ripley e Ripley sott’acqua.

Il talento di Mr. Ripley finale

6. Un protagonista dal talento innegabile. Al fine di rimanere sui gradini più alti della scala sociale, Ripley si rifà al suo talento più grande: l’essere un truffatore spietato ed omicida, abile dissimulatore e capace di assumere le identità altrui quando messo alle strette.

Il talento di Mr. Ripley cast

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7. Gli attori hanno imparato cose nuove. Per lavorare al film, Jude Law ha imparato a suonare il sassofono, mentre Matt Damon ha imparato a suonare il piano. Più che altro, Damon ha imparato a ricreare la giusta sequenza dei tasti, poiché la musica ascoltata è interpretata da Sally Heath e Gabriel Yared.

8. Ci sarebbe dovuto essere Tom Cruise. Inizialmente, Anthony Minghella voleva Cruise per il ruolo di Ripley. Tuttavia, dopo aver visto Will Hunting – Genio ribelle (1997), decise di optare per Matt Damon.

9. Il ruolo di Meredith è stato ampliato per Cate Blanchett. Quando il regista ha saputo che l’attrice era interessata ad interpretare il ruolo secondario di Meredith – in contrasto con la protagonista femminile – ha ampliato il ruolo per coinvolgerla maggiormente nel progetto.

Il talento di Mr. Ripley trama

10. L’arte dell’inganno. Il film racconta la storia di Tom Ripley, giovane ragazzo americano di bella presenza, educato e raffinato. Tuttavia, egli cerca di mantenere questa facciata, ma in realtà è alla ricerca di un amore e di rapporti autentici. Ricerca che lascia ai margini quando si presenta l’occasione di vive una vita beata, prendendo senza rimorso l’identità di una altro, piuttosto che essere il “signor nessuno”. Ma il prezzo da pagare, prima o poi, arriva.

Fonte: IMDb

La mia vita con John F. Donovan: recensione del film di Xavier Dolan

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Arriva nelle sale italiane, distribuito da Lucky Red, La mia vita con John F. Donovan, il film che segna l’esordio in lingua inglese di Xavier Dolan, tanto caro ai festival di cinema e ad appassionati della settima arte.

Classe 1989, ad appena 30 anni, Dolan ha già diretto e scritto otto film, costruendosi a ragione la fama di ragazzo prodigioso, che anche nelle prime forme rozze e abbozzate, riusciva a comunicare una profondità e un’attenzione alla storia e ai personaggi che raramente si riscontrano, anche in autori più esperti e navigati. È risultato quindi strano quando, già durante la produzione de La mia vita con John F. Donovan, si è cominciato a parlare di problemi di sceneggiatura, poi di montaggio, creando intorno al film un alone di mistero, tanto che dopo la presentazione a Toronto 2018, il film è stato accolto malissimo dalla critica, trovando distribuzione soltanto in Francia, e ora in Italia.

Ma è davvero andato qualcosa storto nell’esordio di Dolan con l’inglese? Cosa è capitato alla sua limpida visione della storia, dei personaggi e dell’intreccio di identità che da sempre rendono forte il suo cinema?

La storia del film ruota intorno alla corrispondenza epistolare tra Rupert e John Donovan. Il primo è un ragazzino che sogna di fare l’attore, il secondo è la star più in vista del momento, il giovane attore di bell’aspetto e di dubbio talento che però è all’apice del successo grazie ad uno show tv, pronto a fare il grande salto sullo schermo d’argento.

La storia si sviluppa su due piani temporali, il presente in cui un adulto Rupert (Ben Schnetzer), scrittore ed attore lui stesso, racconta della sua amicizia epistolare con John, e il passato, in cui seguiamo il giovane Rupert (Jacob Tremblay) e parallelamente i tormenti di John (Kit Harington), dalla pasticciata e timorosa gestione della sua identità sessuale, fino ai dubbi sulla sua vita e la sua carriera. Lo stato di torpore in cui si immerge questa seconda linea temporale, esplode nel momento in cui lo scambio epistolare trai due viene reso pubblico e del quale viene messa in discussione l’esistenza stessa.

Dolan riversa tutta la sua vita nel film e, sebbene si sia trovato spesso a raccontarsi, nei suoi film, questa volta solleva lo sguardo dal suo ombelico e prova a raccontare quella che è la sua vita di artista, di persona che si mette in gioco davanti ad un pubblico. Così, Xavier è tutti i personaggi e nessuno di loro fino in fondo: è il giovane Rupert che scrive al suo beniamino e a lui si ispira (come Dolan stesso fece con Leonardo DiCaprio all’epoca di Titanic), è Rupert adulto, che nonostante abbia una storia autoreferenziale e poco importante nel grande ordine del mondo, vuole raccontarla per provare a dare voce a persone e ad emozioni, è John Donovan, giovane star che non riesce a gestire il successo e si chiede se e come debba condividere la sua vita privata con il suo pubblico.

In quest’ottica il film si rivela essere una lunga confessione del regista, preso a volersi spiegare, raccontare, giustificare e mostrare al suo pubblico. Lo fa però in maniera goffa e personalissima, riproponendo ancora una volta il suo amore per la musica pop, e nascondendo nel film le sue più grandi passioni, da Harry Potter e Titanic (uno dei suoi film preferiti). A questa ricchezza di intenzioni, corrisponde però una forma disordinata, in cui il contenuto fatica a trovare una sua collocazione precisa.

Il filo rosso della storia, la corrispondenza tra Rupert e John, resta in secondo piano, tanto che anche lo spettatore ad un certo punto comincia a dubitare della sua esistenza, immaginando che sia solo nella testa del ragazzino. Quando poi questa viene certificata dall’ammissione di John, tutta la vicenda procede in maniera frettolosa e prevedibile, niente che si avvicini alla finezza che Dolan ha sempre raccontato nei suoi film precedenti.

Lo stile elegante, i primi piani indagatori, i colori saturi tornano anche qui a strutturare i quadri e i tempi della narrazione, ma è innegabile che, nonostante un certo fascino che il film comunque esercita e al netto delle difficoltà produttive che ha affrontato in corso d’opera e in fase di montaggio, La mia vita con John F. Donovan rappresenta un momento basso della carriera del regista canadese.

Guarda il trailer di La mia vita con John F. Donovan

Bond 25: il primo video dal backstage

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Universal Pictures International Italy ha diffuso il primo video dal backstage giamaicano di Bond 25, il prossimo film dell’agente 007 con protagonista Daniel Craig. Il film è diretto da Cary Joji Fukunaga, prodotto da Micheal G. Wilson e Barbara Broccoli, e vede protagonisti accanto a Craig, Léa Seydoux, Ralph Fiennes e Rami Malek.

Bond ha abbandonato gli impegni in prima linea e si gode una tranquilla vita in Giamaica. La sua pace ha vita breve dopo che il vecchio amico Felix Leiter della CIA si palesa con una richiesta d’aiuto. La missione ha l’obiettivo di recuperare uno scienziato rapito e si rivela molto più complessa di quanto atteso: Bond sarà messo alla prova da un misterioso nemico dotato di una nuova arma tecnologica.

Bond 25 arriverà in sala l’8 aprile 2020.

Spider-Man: Far From Home, le teorie che potrebbero avverarsi

Spider-Man: Far From Home, le teorie che potrebbero avverarsi

A poche settimane dall’uscita nelle sale di Spider-Man: Far From Home è tempo di tirare le somme e ragionare sulle teorie che potrebbero effettivamente avverarsi nel film di chiusura della Fase 3.

Ma quali sono le più probabili? Ecco qualche ipotesi:

Mysterio è il villain

Jake Gyllenhaal is Mysterio in Columbia Pictures’ SPIDER-MAN: ™ FAR FROM HOME.

Chi ha letto i fumetti e conosce le azioni di Mysterio saprà che Quentin Beck è un bugiardo cronico, un illusionista e un prestigiatore molto esperto che non ha mai raccontato la verità. Dunque accettare che la sua “versione” dei fatti in Far From Home sia sincera è un errore…

L’intera struttura del gioco porta la bugia ad un livello superiore, come quando ha convinto Spider-Man che fosse il responsabile di crimini gravissimi, o quando ha finto la morte di alcune persone. Insomma, Mysterio ama far impazzire la gente. Per riuscirci utilizza vari mezzi, tra cui effetti speciali, ed è probabile che anche nel MCU si serva di questi strumenti per far credere alle persone che viene da un altro mondo mentre è in realtà fa parte della stessa.

Forse Mysterio non è l’eroe che appare, ma il villain di Spider-Man: Far From Home. Gli Elementali sono sue creazioni che sta usando in modo da sconfiggerle e apparire come il salvatore dell’umanità. Ma qual è lo scopo di tutto ciò? Questa domande ci spinge a considerare l’idea che dietro un comportamento del genere ci siano delle motivazioni forti, e che il film esplorerà il passato dell’uomo (prima che del super criminale con poteri magici).

Camaleonte

La trama di Spider-Man: Far From Home non è stata chiarita dai due trailer diffusi finora, e il fatto che Mysterio, uno dei più celebri nemici di Spidey dei fumetti, sia stato presentato come suo alleato di certo non aiuta. Lo stesso vale per Nick Fury, che ha introdotto il concetto di multiverso a Spider-Man, quando avrebbe potuto farlo con un altro Avenger (vedi Doctor Strange, ad esempio).

Per questo motivo i fan ipotizzano che il Fury dei trailer sia in realtà il Camaleonte in incognito, e che il personaggio sta lavorando con Mysterio (e forse con i Sinistri Sei) per ingannare Peter trascinandolo una specie di trappola elaborata.

La love story fra Hppy Hogan e zia May

La love story tra Happy Hogan e zia May sembra dietro l’angolo, come suggerito dai trailer e dalle clip promozionali di Far From Home finora diffusi.

Inoltre sembrerebbe ancora ancora più centrale della spalla di Tony Stark nel film, dopo che il personaggio era apparso in poche scene di Spider-Man: Homecoming. Anche qui si presenta in veste di sussidiario di Nick Fury, e segue i ragazzi durante la loro vacanza in Europa, ma sembra che il suo rapporto con Peter sia ancora “problematico”…

Di certo ci fa piacere rivedere Happy in azione dopo la trilogia di Iron Man e la scena del funerale di Tony in Endgame, e speriamo che il sequel ci riservi qualche bella sorpresa.

L’arrivo di Norman Osborn e dei Sinistri Sei

spider-man far from home

La voce sulla scena del mid-credit riporta anche una descrizione abbastanza accurata degli eventi: siamo in una stanza buia, e in sottofondo suona una musica agghiacciante e malvagia. Mysterio, sconfitto e triste, guarda fuori dalla finestra di un grattacielo di notte.

Più tardi sentiamo una voce (accento russo) che sussurra qualcosa come “Ci ha battuti una volta, ma presto pagherà“. Mysterio si gira e vediamo Camaleonte nel suo costume. Quentin Beck parla e dice “Dimitri, grazie per avermi guardato le spalle“, e l’interlocutore risponde “Non ti preoccupare, ce ne sono altri come me”.

La musica diventa più inquietante mentre compaiono in scena Avvoltoio, Scorpion, Shocker e un uomo in giacca e cravatta che riunisce i cattivi e annuncia di avere una proposta. Una panoramica dell’edificio mostra la vecchia Stark Tower con il logo  della Oscorp a caratteri grandi di colore verde.

Supponendo che i Sinistri Sei arriveranno nel terzo film di Spider-Man, il giovane ero si troverebbe di fronte ad una sfida importante e avrà sicuramente bisogno di alleati. Questo significa che altri Vendicatori correranno in suo aiuto? Oppure, nella peggiore delle ipotesi, Peter verrà sconfitto e questo scenario favorirà l’ascesa al potere di Norman Osborn nel MCU come nuovo villain?

Un Nuovo Universo

Spider-Man: Far From Home

Quindi l’intero debacle di Mysterio sembra avere circa tre corsi in cui può essere eseguito. Scenario uno: Mysterio, il cattivo furbo che è, ha ingannato il wallcrawler facendogli credere di essere un eroe. Finirà probabilmente con lui in prigione. Scenario due: Dude è in realtà un eroe di una dimensione diversa e decide di restare per qualche motivo. Improbabile. Scenario tre: Mysterio, l’eroe itinerante multi-verse aiuta Spidey a sconfiggere gli elementali esattamente come i rimorchi hanno dichiarato. Quest’ultimo scenario apre la possibilità di un viaggio multi-versale per lo stesso muratore. I fan hanno già visto i Vendicatori originali attraversare il multiverso per fermare Thanos. Con l’universo ancora in balia del trauma della decisione istantanea di Thanos, forse, Spidey avrà la possibilità di sbirciare attraverso il velo e vedere quali effetti ha avuto Thanos sul multiverso nel suo complesso.

Peter sarà l’erede di Iron Man

Tony Stark è morto e la Terra sta cercando il suo nuovo eroe; qualcuno da guardare con ammirazione e in cui riporre le proprie speranze. Che sia Peter Parker il suo legittimo erede e Far From Home il primo passo verso la sua affermazione?

Di certo la scomparsa di Iron Man ha scosso il mondo più di quanto immaginassimo: New York, la città dove vive Peter, è tappezzata di murales che raffigurano l’armatura dell’eroe sacrificatosi in Endgame per salvare il destino dell’umanità e sconfiggere Thanos. Ma andare avanti, almeno per chi lo conosceva bene, è davvero difficile.

Peter affronta il lutto a modo suo, facendo del bene e impedendo al crimine di serpeggiare, eppure sembra che quel vuoto lasciato dall’assenza del suo padre putativo sia incolmabile. Inoltre è interessante notare come questa dinamica della perdita e del lutto per Tony Stark abbia sostituito, nel MCU, quella che lo Spider-Man di Sam Raimi e Marc Webb aveva con lo zio Ben…

L’intelligenza artificiale di Tony Stark

spider-man far from home

Come accade nei fumetti, la morte di un personaggio potrebbe non essere permanente nel MCU, e c’è chi pensa che Tony Stark abbia progettato un modo per rimanere presente  nella vita dei supereroi senza esserlo fisicamente.

Forse Iron Man tornerà come voce di un’intelligenza artificiale per aiutare il figlioccio Peter Parker mentre affronta le nuove sfide del film. Idea interessante e piuttosto credibile…

L’arrivo di Miles Morales

SPIDER-MAN (MILES MORALES)

L’ingresso di Miles Morales nel MCU rientra nei desideri dei Fan e l’idea di un Multiverso dove varie versioni dello stesso personaggio possano coesistere è alquanto allettante.

Forse il giovane eroe seguirà le orme di Peter Parker cinque anni dopo la Decimazione? Oppure arriverà direttamente da un altro universo e si unirà alla lotta contro Norman e Harry Osborn come nei fumetti originali?

Leggi anche – Spider-Man: Far From Home, ecco le prime reazioni della stampa

MCU: 10 personaggi poco noti che vorremmo nella Fase 4

MCU: 10 personaggi poco noti che vorremmo nella Fase 4

Spider-Man: Far From Home segnerà la conclusione definitiva della Fase 3 del MCU e seminerà probabilmente qualche indizio sul futuro del franchise e sulle direzioni della prossima linea editoriale. Ma cosa possiamo aspettarci dalla Fase 4 e soprattutto, quali personaggi ci piacerebbe vedere in azione?

Eccone alcuni, tra le fila degli eroi poco noti, che meriterebbero senza dubbio un’occasione:

Captain Britain

A settembre si era diffusa la voce secondo cui i Marvel Studios erano al lavoro per portare nella prossima fase del MCU le avventure di Captain Britain, alter ego di Brian Braddock e personaggio creato da Chris Claremont nel 1976. All’epoca si era parlato di un possibile coinvolgimento del regista Guy Ritchie e della presenza di Black Knight, lo storico e ricorrente alleato dei fumetti, e sembra che in Avengers: Endgame fosse presente un riferimento velato abbastanza intrigante.

Nel film, quando Steve Rogers e Tony Stark tornano indietro nel tempo agli anni ’70 per recuperare il Tesseract, i due visitano la sede originale dello S.H.I.E.L.D. intravedendo, tra gli altri, anche Peggy Carter nel bel mezzo della sua giornata lavorativa. E in quel momento, la frase pronunciata dal grande amore di Cap – sottovoce però, quindi poco chiara – potrebbe aver posto le basi per l’ingresso di Captain Britain nella Fase 4 del Marvel Cinematic Universe.

Peggy parla infatti di un agente invisibile chiamato “Braddock” che “non ha effettuato il check-in“: forse si tratta proprio di Brian Braddock, o di suo suo padre? Vi ricordiamo che nei fumetti il personaggio è stato il fratello della mutante Psylocke, oltre che eroe a cui  sono stati magicamente donati speciali poteri. L’eroe è davvero in arrivo nella Fase 4?

Taskmaster

Taskmaster, nome in codice di Anthony “Tony” Masters, debutta sui fumetti nel 1980 come supercriminale mercenario dotato dell’abilità superumana di duplicare perfettamente i movimenti di chiunque, a prescindere dalla difficoltà.

Grazie a questa qualità viene spesso assoldato in qualità di addestratore da varie organizzazioni supercriminali, dal governo americano e dallo S.H.I.E.L.D. per il quale lavora come agente sotto copertura.

Eric O’Grady

Eric O’Grady, anche noto come l’Incorreggibile Ant-Man, è il terzo personaggio della storia editoriale Marvel a utilizzare questa identità, dopo Henry Pym e Scott Lang.

Nasce in veste di agente dello S.H.I.E.L.D. incaricato di sorvegliare un laboratorio su un elivelivolo, e una volta indossato il costume riesce a rimpicciolirsi a dimensioni microscopiche e a comunicare con diversi insetti. O’Grady possiede dunque la forza di un comune essere umano, con alle spalle anni di addestramento come spia e agente speciale.

Moon Knight

Moon Knight, alias di Marc Spector, è stato creato da Doug Moench e Don Perlin debuttando in un racconto in due parti sulle pagine di Werewolf by Night n. 32  nel 1975 come membro della lotta contro gli Infernali.

All’inizio della sua storia, Marc diventa un mercenario, marine e pugile e in Egitto, insieme ad un gruppo formato dal dottor Peter Alraune e da sua figlia Marlene, ritrova la statua del dio egiziano Khonshu e viene lasciato in fin di vita nel caldo deserto.

Qui viene salvato dagli egiziani e portato al cospetto della statua: la divinità gli appare in sogno chiedendogli di accogliere il suo spirito e di trasformarsi un un dio guerriero sulla terra. Spector accetta e decide di tornare in America diventando un vero vigilante e acquisendo il nome di battaglia di “Moon Knight”.

Hercules

Secondo un’indiscrezione, nel film dei Marvel Studios dedicato a Gli Eterni comparirà un personaggio descritto come “un dio greco”, dettaglio che aveva portato i fan a chiedersi se Hercules avrebbe finalmente debuttato nel MCU.

Più tardi il sito MCU Cosmic aveva riportato che Ercole potrebbe di fatto essere uno dei personaggi principali del cinecomic attualmente in sviluppo che vedrà dietro la macchina da presa l’acclamata regista indipendente Chloe Zhao (The Rider) e, se le trattative dovessero concludersi positivamente, Angelina Jolie nel cast.
Creato nel 1940 e pubblicato all’epoca dalla Timely Comics (divenuta più tardi la Marvel Comics), Hercules rilegge la mitologia del Dio Greco attraverso la storia dello scienziato idealista Dottor David, che abbandona la civiltà per allevare suo figlio in nome della perfezione fisica e mentale. Il ragazzo crescerà sull’Isola Artica, fortificando il proprio corpo e imparando a sopportare la fatica, il clima rigido, e sviluppando un’intelligenza pari a quella del padre. E dopo la morte di quest’ultimo, il personaggio viene rintracciato da circensi che lo catturano e lo portano in America per farlo esibire nei loro spettacoli come Hercules, il titano più alto di tutti i tempi.

Black Knight

Cavaliere Nero (traduzione italiana di Black Knight) è un personaggio di fumetti che debutta prima con la Atlas Comics e solo successivamente sulle pagine della Marvel.

Nel corso della sua storia editoriale la sua identità viene assunta da cinque figure: Sir Percy di Scandia (Black Knight I), Sir Raston di Scandia (Black Knight II), Sir Eobar di Garrington (Black Knight III), Nathan Garrett (Black Knight IV), infine Dane Whitman (Black Knight V).

Ares

Personaggio creato da Stan Lee e Jack Kirby nel 1966, Ares debutta sui fumetti in The Mighty Thor n. 129. E come ogni divinità olimpica che si rispetti, è immortale, resistente ai danni fisici e dotato di un parziale fattore rigenerante.

Ares è inoltre dotato di capacità fisiche sovrumane, con una super forza così sviluppata da poter tener testa anche agli eroi più forti, pur non essendo pari ad un Thor o a Ercole.

Sentry

Alter ego di Robert “Bob” Reynolds, Sentry nasce come uno studente con problemi di dipendenza da alcool e droghe, depresso e psicologicamente disturbato. Insieme ad un amico riesce a intrufolarsi in una laboratorio di ricerca sulle droghe sintetiche ed è qui che ottiene i suoi superpoteri.

La pozione assunta si rivelerà infatti una variante del siero del supersoldato di Captain America, molto più potente ed adattabile ad ogni organismo umano, a differenza del precedente.

U.S. Agent

U.S. Agent, il cui vero nome è John F. Walker, è stato creato da Mark Gruenwald e Kieron Dwyer debuttando sulle pagine di Captain America n.354 anche se precedentemente aveva indossato i panni di Super-Patriota.

È noto per la sua forza, la sua resistenza e la capacità di ripresa superiori a quelle di un normale essere umano, ed è stato addestrato a battersi come il Cap originale. Walker è infatti un atleta formidabile e un ottimo lottatore corpo a corpo, abilissimo nell’utilizzo dello scudo grazie agli insegnamenti di Taskmaster.

Wonder Man

Wonder Man, alter ego di Simon Williams, è un personaggio dei fumetti creato da Stan Lee, Don Heck e Jack Kirby apparso per la prima volta in Avengers Vol.1 n.9 nel 1964.

La sua storia è legata a doppio filo con quella del Barone Zemo, che lo trasformerà in un supereroe di pura energia ionica per aiutare i Signori del male a combattere contro i Vendicatori. Al contrario dei pani, Wonder Man finirà invece per schierarsi con gli Avengers, unendosi alla squadra e diventandone un pialstro.

Leggi anche – MCU: 10 personaggi secondari “salvati” dal franchise

Fonte: CBM

Spider-Man: Far From Home, una nuova love story nel film?

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Spider-Man: Far From Home, una nuova love story nel film?

Il nuovo spot tv di Spider-Man: Far From Home ci dà qualche indizio su quella che potrebbe essere una nuova storia d’amore nel Marvel Cinematic Universe. Stando a ciò che vediamo nello spot di seguito, sembra che Zia May e Happy Hogan trovino il tempo di conoscersi meglio, in barba a quello che si era ipotizzato quando si era saputo che Marisa Tomei sarebbe stata la zia del nuovo Peter.

L’avvenenza dell’attrice sarà dunque sfruttata per introdurre una sotto-trama che potrebbe avere sviluppi futuri ma che potrebbe anche essere soltanto il modo per introdurre degli elementi comici nella storia che porterà Spider-Man lontano da casa.

https://www.youtube.com/watch?time_continue=29&v=ub8syFOk-PE

Spider-Man: Far From Home, gli indizi sulla Fase 4 nella possibile scena mid credits

CORRELATI:

Diretto ancora una volta da Jon Watts, Spider-Man: Far From Home è arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill. Jake Gyllenhaal interpreterà invece Quentin Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti più noti dei fumetti su Spidey.

Di seguito la sinossi ufficiale: In seguito agli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in tutto il continente.

Spider-Man: Far From Home arriverà in sala il 10 luglio.

28 Giorni Dopo: Danny Boyle pensa a un terzo film

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28 Giorni Dopo: Danny Boyle pensa a un terzo film

Il regista Danny Boyle rivela che sta lavorando ad un terzo film di 28 giorni dopo con lo sceneggiatore Alex Garland. Uscito nel 2002, il film originale di Boyle e Garland restituì una nuova vita allo zombie movie e divenne un successo con $ 82 milioni al botteghino globale contro un modesto budget di soli $ 8 milioni. Il film ha ottenuto grande successo anche presso la critica e detiene una percentuale di 86 % su Rotten Tomatoes.

Dopo il successo, il film è stato oggetto di un sequel nel corso del 2007, 28 settimane dopo, con Juan Carlos Fresnadillo che ha firmato la regia. Il film non è stato un grande successo al botteghino, con soli $ 64 milioni incassati in tutto il mondo, è stato apprezzato dalla critica. Anche se il genere zombie potrebbe non essere così caldo come lo è stato in passato, molti fan continuano a reclamare un terzo episodio della serie che Boyle iniziato quasi due decenni fa.

Ora sembra che ci siano buone notizie per i fan che sperano in un terzo film di 28 giorni dopo. Parlando con Independent, Boyle ha rivelato che sta effettivamente lavorando a un’altra storia con Garland, e pensa che la loro idea per un terzo film sia solida. “Alex Garland ed io abbiamo una splendida idea per la terza parte, è abbastanza buona, il film originale ha portato ad un nuovo risveglio del genere zombi. Alex si sta concentrando a dirigere e a fare i propri lavori in questo momento, quindi è davvero tutto in sospeso, ma non si può mai sapere.”

Noto per aver diretto gli acclamati film di fantascienza Ex Machina e Annientamento, Garland ha in effetti un grande progetto, Devs, una serie TV che è stata ripresa da FX e che sarà presentata in anteprima nel 2019. Da parte sua, Boyle si sta occupando della promozione di Yesterday, la sua commedia musicale ispirata ai Beatles e in uscita a settembre in Italia.

Welcome Back Mr. Allen: a Milano la personale su Woody Allen

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Welcome Back Mr. Allen: a Milano la personale su Woody Allen

In occasione del concerto jazzistico presso il Teatro degli Arcimboldie del debutto presso il Teatro alla Scala con la sua celebrata regia “italo-americana” di Gianni Schicchi, atto unico comico di Giacomo Puccini, Fondazione Cineteca Italiana presenta  Welcome Back Mr. Allen, una rassegna cinematografica dedicata al maestro newyorkese Woody Allen.

Dal 26 giugno al 28 luglio 2019 presso il MIC – Museo Interattivo del Cinema di Milano, in programma ventotto lungometraggi in cui Woody Allen riveste contemporaneamente il doppio ruolo di regista e interprete.

Con l’obiettivo di rivolgerci a un pubblico internazionale, alcuni film verranno presentati in edizione originale con i sottotitoli italiani, per apprezzare al meglio le doti attoriali di Allen, mentre altri titoli, proiettati in supporto 35mm, saranno in edizione italiana con il doppiaggio di Oreste Lionello, la cui voce ha reso celebre Woody Allen in Italia.

La presenza di Woody Allen ad una delle proiezioni in programma è in attesa di conferma.

IL CALENDARIO DEI FILM
MIC – Museo Interattivo del Cinema

Mercoledì 26 giugno
h 16.00 Love and Death (Amore e guerra)
Woody Allen, USA, 1975, 85’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Diane Keaton.
Nel 1805 Napoleone invade la Russia e il giovane Boris si reca al fronte a difendere la patria. Quando Napoleone marcia verso Mosca, sua moglie è decisa ad assassinare l’imperatore e induce suo marito ad aiutarla.

h 18.00 Sleeper (Il dormiglione)
Woody Allen, USA, 1973, 88’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Diane Keaton.
Ibernato nel 1973, all’età di 35 anni, il clarinettista e proprietario di un ristorante per vegetariani, Mike Monroe, si risveglia due secoli dopo in un mondo irriconoscibile.

Giovedì 27 giugno
h 16.00 Criminali da strapazzo
Woody Allen, USA, 1994, 94’. Int.: Woody Allen, Hugh Grant, Elaine May.
Ray vuole fare il colpo della sua vita in una banca, usando come copertura un negozio di biscotti. Il colpo non riesce ma i biscotti si vendono alla grande!

h 18.00 Bananas (Il dittatore dello Stato libero di Bananas)
Woody Allen, USA, 1971, 81’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Louise Lasser.
Fielding, per consolarsi di una delusione sentimentale, si trasferisce nello Stato di Bananas, una repubblichetta sudamericana afflitta da ricorrenti dittature e frequenti rivoluzioni.

Venerdì 28 giugno
h 16.00 Scoop
Woody Allen, USA, 2006, 96’. Int.: Woody Allen, Scarlett Johansson, Hugh Jackman.
Una studentessa di giornalismo americana in visita a Londra indaga su una serie di omicidi, innamorandosi nel frattempo di un intrigante lord inglese.

h 18.00 Crimini e misfatti
Woody Allen, USA, 1989, 107’. Int.:  Bill Bernstein, Stephanie Roth.
Nella cornice dell’alta borghesia ebraica di Manhattan, colta e benestante, due uomini si trovano di fronte a difficili scelte morali.

Sabato 29 giugno
h 18.00 Hannah and Her Sisters (Hannah e le sue sorelle)
Woody Allen, USA, 1986, 103’, v.o.s.it. Int.: Mia Farrow, Barbara Hershey, Carrie Fisher.
Commedia corale dove la quotidianità di tre sorelle newyorkesi e delle loro famiglie è illuminata dalla verve umoristica tipicamente alleniana.

Domenica 30 giugno
h 16.00 Manhattan
Woody Allen, USA, 1979, b/n, 96’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Diane Keaton, Meryl Streep.
Manhattan è il poema d’amore per una città interiorizzata e sognata e un dramma in cadenze leggere di commedia, in cui secondo molti critici e spettatori Allen raggiunge la sua massima vetta artistica.

Martedì 2 luglio
h 16.00 La dea dell’amore
Woody Allen, USA, 1995, 95’. Int.: Woody Allen, Helena Bonham Carter.
Un uomo, convinto dalla moglie ad adottare un figlio, non resiste al bisogno di sapere chi sono i genitori naturali. Scopre così che la madre è una pornoattrice.

h 18.00 Radio Days
Woody Allen, USA, 1987, 85’, v.o.s.it. Int.: Paul Herman, Julie Kavner.
America anni Trenta, scoppia la febbre della radio: tra personaggi reali e fittizi, la voce narrante di Allen racconta con nostalgia gli anni della sua giovinezza newyorkese.

Mercoledì 3 luglio
h 16.00 Harry a pezzi
Woody Allen, USA, 1997, 95’. Int.: Woody Allen, Judy Davis.
Harry Block è uno scrittore che cerca, seppur in maniera scomposta, di mettere un po’ d’ordine nella propria vita, condotta fino a quel momento all’insegna del tradimento e dell’insoddisfazione.

h 18.00 Stardust Memories
Woody Allen, USA, 1980, b/n, 91′, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Charlotte Rampling.
Un regista comico di successo è in crisi esistenziale: cerca di esprimere il suo disagio in un film ermetico che i suoi produttori cercano in tutti i modi di rendere più commerciale.

Giovedì 4 luglio
h 16.00 La maledizione dello scorpione di Giada
Woody Allen, USA, 2001, 104’. Int.: Woody Allen, Helen Hunt.
New York, anni Quaranta. Briggs, anziano investigatore di una società d’assicurazioni, e la sua nuova detestata superiore sono vittime di un illusionista che li costringe sotto ipnosi a commettere furti sui quali, al risveglio, devono indagare.

h 18.00 Everything You Always Wanted to Know About Sex* (*But Were Afraid to Ask) – Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere)
Woody Allen, USA, 1972, 88’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Gene Wilder, Louise Lasser.
Un film ad episodi che gioca a sdrammatizzare le psicosi sessuali dell’americano medio, servendosi dei più diversi generi cinematografici.

Venerdì 5 luglio
h 16.00 Mariti e mogli
Woody Allen, USA, 1992, 107′. Int.: Woody Allen, Mia Farrow, Judy Davis.
Parodiando lo stile documentaristico, Allen racconta le difficoltà sentimentali di due coppie di amici.

h 18.00 Zelig
Woody Allen, USA, 1983, 78’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia Farrow.
La storia di Leonard Zelig che, nella sua smodata smania di essere accettato e amato, ha sviluppato la capacità camaleontica di assumere le caratteristiche somatiche, psichiche e lessicali di chiunque incontri.

Sabato 6 luglio
h 18.00 Take the Money and Run (Prendi i soldi e scappa)
Woody Allen, USA, 1969, 85’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Janet Margolin.
Una satira delle trasmissioni televisive di “vita vissuta” e dei film polizieschi, attraverso la storia di un rapinatore maldestro i cui tentativi di delinquere si risolvono in disastri.

Domenica 7 luglio
h 16.00 What’s Up, Tiger Lily? (Che fai, rubi?)
Woody Allen, USA, 1966, 85’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Tatsuya Mihashi
Rimontaggio e doppiaggio completamente distorto di un film giapponese uscito l’anno precedente, che si trasforma in una grottesca vicenda di spionaggio per il possesso della ricetta dell’insalata.

h 20.00 Annie Hall (Io e Annie)
Woody Allen, USA, 1977, 93’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Diane Keaton.
Alvy Singer, attore comico di origini ebree, incontra casualmente Annie Hall, una ragazza carina, un po’ svitata, di famiglia benestante del Middle West.

Martedì 16 luglio
h 16.00 A Midsummer Night’s Sex Comedy (Una commedia sexy di una notte di mezza estate)
Woody Allen, USA, 1982, 98’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia Farrow.
Negli anni Venti tre coppie passano un fine settimana estivo in una casa di campagna nel New Jersey in un clima fiabesco, tra approcci, corteggiamenti ed equivoci.

h 18.00 Tutti dicono I Love You
Woody Allen, USA, 1996, 110’. Int.: Woody Allen, Julia Roberts.
Tra New York, Parigi e Venezia, si muovono i personaggi di un grande cast corale con numerosi numeri musicali. Un omaggio al cinema degli anni d’oro di Hollywood.

Mercoledì 17 luglio
h 16.00 New York Stories – Oedipus Wrecks (Edipo relitto)
Woody Allen, USA, 1989, 40’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia Farrow.
Sheldon soffre per il difficile rapporto con la madre, una tipica “jewish mother”, apprensiva e invadente. La situazione si complica quando desidera presentarle la sua nuova fidanzata.

h 18.00 Hollywood Ending
Woody Allen, USA, 2002, 114’. Int.: Woody Allen, Téa Leoni.
Il regista in declino Val viene colto da cecità psicosomatica, ma decide di non rinunciare a girare il film che spera lo faccia tornare in carreggiata. Le riprese hanno inizio, ma il caos è pressoché totale.

Giovedì 18 luglio
h 16.00  To Rome with Love
Woody Allen, USA, 2012, 96’. Int.: Woody Allen, Alec Baldwin, Roberto Benigni.
Una serie di episodi si intrecciano sullo sfondo della città eterna, dove la metropoli contemporanea sfuma nella Roma dell’immaginario cinematografico, tra turisti, vigili urbani e cantanti lirici.

h 18.00 Anything Else
Woody Allen, USA, 2003, 108’. Int.: Woody Allen, Jason Biggs.
Jerry è un giovane aspirante scrittore di New York. Incontra Amanda, una ragazza libera e spregiudicata, e se ne innamora pazzamente.

Venerdì 19 luglio
h 16.00 Shadows and Fog (Ombre e Nebbia)
Woody Allen, USA, 1991, b/n, 104’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia Farrow.
Negli anni Venti, in una città europea avvolta da una fitta nebbia, si aggira un misterioso maniaco che uccide i passanti strangolandoli.

h 18.00 Manhattan Murder Mystery (Misterioso Omicidio a Manhattan)
Woody Allen, USA, 1993, 105′, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Diane Keaton.
Che cosa succede quando una moglie annoiata pensa che il buon vecchio vicino di casa abbia commesso un uxoricidio?

Domenica 21 luglio
h 16.00 Broadway Danny Rose
Woody Allen, USA, 1984, b/n, 86’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia Farrow.
In un piccolo ristorante di New York, un gruppo di vecchi artisti del varietà ricorda i tanti episodi delle rispettive carriere. A farla da padrone sarà la storia di Danny Rose, un modesto impresario collezionista più di fallimenti che di successi.

h 20.30 Zelig
Woody Allen, USA, 1983, 78’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia Farrow. Replica.

Martedì 23 luglio
h 16.00 Criminali da strapazzo
Woody Allen, USA, 1994, 94’. Int.: Woody Allen, Hugh Grant, Elaine May. Replica.

h 18.00 Everything You Always Wanted to Know About Sex* (*But Were Afraid to Ask) – Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere)
Woody Allen, USA, 1972, 88’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Gene Wilder, Louise Lasser. Replica

Mercoledì 24 luglio
h 16.00 Mariti e mogli
Woody Allen, USA, 1992, 107′. Int.: Woody Allen, Mia Farrow, Judy Davis. Replica.

h 18.00 Broadway Danny Rose
Woody Allen, USA, 1984, b/n, 86’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia Farrow. Replica.

Giovedì 25 luglio
h 16.00 Harry a pezzi
Woody Allen, USA, 1997, 95’. Int.: Woody Allen, Judy Davis. Replica

h 18.00 A Midsummer Night’s Sex Comedy (Una commedia sexy di una notte di mezza estate)
Woody Allen, USA, 1982, 98’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia Farrow. Replica

Venerdì 26 luglio
h 16.00 Crimini e misfatti
Woody Allen, USA, 1989, 107’. Int.:  Bill Bernstein, Stephanie Roth. Replica

h 18.00 Annie Hall (Io e Annie)
Woody Allen, USA, 1977, 93’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Diane Keaton. Replica

Sabato 27 luglio
h 18.00 Radio Days
Woody Allen, USA, 1987, 85’, v.o.s.it. Int.: Paul Herman, Julie Kavner. Replica

Domenica 28 luglio
h 16.00 Manhattan
Woody Allen, USA, 1979, b/n, 96’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Diane Keaton, Meryl Streep. Replica.

H 20.00 Hannah and Her Sisters (Hannah e le sue sorelle)
Woody Allen, USA, 1986, 103’, v.o.s.it. Int.: Mia Farrow, Barbara Hershey, Carrie Fisher. Replica

Cocaine – La vera storia di White Boy Rick, in home video

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Cocaine – La vera storia di White Boy Rick, in home video

Entrate a far parte del mondo corrotto della Detroit degli anni ’80, all’apice della Guerra alle Droghe, in questa avvincente storia del rapporto tra padre e figlio, Cocaine – La vera storia di White Boy Rick, in arrivo in Dvd, Blu-ray e Digital HD dal 26 giugno con Universal Pictures Home Entertainment Italia. Basato su eventi realmente accaduti, Cocaine – La vera storia di White Boy Rick racconta la storia di un padre operaio, interpretato dal vincitore del premio Oscar Matthew McConaughey (2013, Miglior Attore Protagonista per Dallas Buyers Club), e del suo figlio adolescente, interpretato dall’emergente Richie Merritt. Il quindicenne Rick Wershe Jr., chiamato “White Boy Rick”, diventa il più giovane informatore dell’FBI della storia, e successivamente uno spacciatore di droga, manipolato dallo stesso sistema che avrebbe dovuto proteggerlo, abbandonato dai suoi supervisori all’FBI e condannato ad una vita in prigione.

Diretto da Yann Demange (’71), questa cruda storia vera comprende all’interno del suo cast anche la nomination ai BAFTA Bel Powley (Diario di una teenager) nel ruolo della sorella tossicodipendente di Rick, Dawn; la nomination agli Oscar Jennifer Jason Leigh (The Hateful Eight), Brian Tyree Henry (Atlanta), Rory Cochrane (Black Mass), RJ Cyler (Quel fantastico peggior anno della mia vita), Jonathan Majors (Hostiles), e Eddie Marsan (Ray Donovan, Deadpool 2), insieme alle nomination all’Oscar Bruce Dern ( Nebraska) e Piper Laurie (Carrie).

Le edizioni Dvd e Blu-ray di Cocaine – La vera storia di White Boy Rick includono all’interno dei propri contenuti speciali sei scene eliminate mai viste prima e tre featurette provenienti dal dietro le quinte con interessanti approfondimenti sulla storia vera da cui è tratto il film, l’eccezionale cast e molto di più. Inoltre, sarà possibile ascoltare un’intervista con il vero Rick Wershe Jr. registrata in prigione, in cui racconta la sua storia e condivide foto e video personali provenienti dal suo processo in “La vera storia di Rick Weshe Jr.”. Scopri come il regista Yann Demange ha trovato e riunito questo fantastico cast, soprattutto l’incredibile aneddoto della scoperta del debuttante Richie Merritt e di come Matthew McConaughey ha reso sua questa parte in “Le tre tribù di Detroit: il cast”. Infine, scoprite quanto lavoro è stato necessario per ricreare la Detroit degli anni ’80 con precisione, dalla musica ai costumi al production design e molto di più in “La produzione di Cocaine – La vera storia di White Boy Rick”.

Cocaine – La vera storia di White Boy Rick è diretto da Yann Demange (’71) e scritto da Andy Weiss e Logan & Noah Miller. Il film è prodotto da John Lesher (Birdman, Black Mass), Julie Yorn (Hell or High Water, Tutte contro lui), Scott Franklin (Jackie, Black Swan), e Darren Aronofsky (Jackie, Noah). Sono produttori esecutivi Georgia Kacandes, Matthew Krul, Ari Handel, Michael J. Weiss, Christopher Mallick, Logan Miller e Noah Miller.

Cocaine – La vera storia di White Boy Rick, la trama

Ambientato nella Detroit degli anni ’80 all’apice della diffusione del crack e della Guerra alle Droghe, Cocaine – La vera storia di White Boy Rick è basato sull’emozionante storia vera di un padre operaio e di suo figlio adolescente, Rick Wershe Jr., che diventò prima un informatore della polizia sotto copertura e in seguito uno spacciatore di droga, prima di essere abbandonato dai suoi supervisori dell’FBI e condannato all’ergastolo.

CONTENUTI SPECIALI ALL’INTERNO DEI FORMATI BLU-RAY E DVD:

  • 6 Scene eliminate
  • Featurettes:
    • “La vera storia di Rick Wershe Jr.”
    • “Le tre tribù di Detroit: il Cast”
    • “La realizzazione di Cocaine – La vera storia di White Boy Rick”
  • E molto altro!

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker cambia titoli in Giappone

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Star Wars: L’Ascesa di Skywalker cambia titoli in Giappone

Star Wars: The Rise of Skywalker, da noi Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, avrà un titolo diverso in Giappone. Nel corso degli ultimi anni, Lucasfilm ha adottato un approccio di grande segretezza nei confronti dei suoi progetti e l’Episodio IX, al cinema dal prossimo dicembre, è stato tenuto sotto segreto molto più di altri film.

Anche se le riprese principali del film si sono concluse a febbraio, i fan hanno appreso il titolo ufficiale solo in occasione della Celebration di Chicago ad aprile, quando è stato diffuso anche il teaser trailer del film. Ovviamente, sia il titolo che il video sono stati sezionati ed analizzati, e ne sono conseguite moltissime congetture e teorie.

Inutile dire che Star Wars 9 sarà proiettato in una miriade di Paesi in tutto il mondo, e spesso il titolo del film sarà tradotto, come accadrà anche in Italia, dove il film si intitola L’Ascesa di Skywalker.

In occasione del 41 ° anniversario della premiere di Guerre Stellari in Giappone, il sito ufficiale giapponese di Star Wars ha annunciato il titolo di Episodio IX che sarà Star Wars: Dawn of Skywalker. In sostanza, scambia due parole intercambiabili (rise e dawn), scelta che potrebbe essere considerata una anglicizzazione. Attenzione però che questa è la traduzione letterale dal titolo giapponese, in inglese, quindi forse qualche sfumatura si è persa nella traduzione.

Un dibattito sul titolo del film tenne banco anche all’annuncio del titolo ufficiale di Episodio VIII, che in originale si chiamava The Last Jedi, e che in molte lingue è stato poi tradotto usando il plurale, tanto che anche in Italia il film è uscito con il titolo di Star Wars: Gli Ultimi Jedi.

Jedi è un sostantivo che rimane invariato per il plurale, per cui era una domanda legittima, ma pare che gli adattatori italiano abbiano commesso un errore, dal momento che successivamente lo stesso Rian Johnson ha confermato che il titolo faceva riferimento solo a Luke Skywalker, ultimo Jedi.

Dopotutto, il titolo cinese di Solo: A Star Wars Story era Ranger Solo – che eliminava Star Wars dal titolo per scopi commerciali, visto il disastro al botteghino de Gli Ultimi Jedi nel Regno di Mezzo. È chiaro, dunque, che anche la traduzione dei titoli del film, come sanno bene gli spettatori italiani, si focalizza sul tentativo di risultare più accattivante per il pubblico della particolare nazionalità.

Ciò che gli spettatori non dovrebbero aspettarsi di trovare nei titoli internazionali sono spoiler per il film. Soprattutto in presenza di qualcosa di così importante come Star Wars, Disney e Lucasfilm si assicureranno che il nome del film e tutte le sue varianti globali tenga segreti i punti chiave della trama.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, come tornerà l’imperatore Palpatine?

Vi ricordiamo che Star Wars: The Rise Of Sywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nelle sale a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza“Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Dave Bautista: “Chris Hemsworth è perfetto per Guardiani della Galassia 3”

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Anche Dave Bautista, interprete di Drax nel MCU, vorrebbe Thor a bordo del Benatar insieme agli altri personaggi in Guardiani della Galassia Vol.3, progetto forse incluso nella Fase 4 del franchise, e l’ha dichiarato in una recente intervista con l’Hollywood Reporter.

Si! Assolutamente. Se siamo riusciti a fare insieme Infinity War e Endgame, non ci sarebbero problemi in futuro. È un aspetto da non sottovalutare, anzi, mi sembra il più importante: la Marvel ha impostato un tono specifico per l’ambiente, ed è stato bello vedere tutti quegli attori interagire sullo stesso set in un’atmosfera molto piacevole […]

[…] Non c’era spazio per l’ego, o conflitti o atteggiamenti egogentrici. E penso che Chris Hemsworth sia un bravo ragazzo, un australiano amante del divertimento, piacevole e ottimista. Quindi credo che sarebbe perfetto per Guardiani 3“.

Dopo la battaglia finale di Avengers: Endgame, Thor decide di lasciare il trono di Asgard a Valchiria e di unirsi ai Guardiani della Galassia, con i quali presumibilmente attraverserà lo spazio in cerca di qualche avventurosa missione, diventando ciò che era destinato a essere. Questo però non esclude ogni possibilità di vedere al cinema Thor 4, che nel frattempo potrebbe essere incluso nel terzo capitolo del franchise sfruttando l’onda dell’approccio comico iniziato con Ragnarok.

Lo stesso Hemsworth aveva dichiarato di recente che interpreterebbe di nuovo il personaggio e che se ci fosse ancora l’opportunità di fare qualcosa di unico sarebbe pronto. “Tutti gli ultimi tre film erano molto diversi in termini di rappresentazione, e ogni volta Thor sembrava un personaggio completamente nuovo. Onestamente non so quando inizieranno i lavori su Guardiani della Galassia 3, né quali siano i piani, perché dopo il tour di Endgame ho un po’ staccato la spina“.

Guardiani della Galassia Vol.3: quando inizieranno le riprese?

Un report dell’Hollywood Reporter fa sapere che le riprese di Guardiani 3 potrebbero essere state anticipate addirittura al 2020 (ma non è chiaro a quale mese ci si riferisca). È possibile inoltre che la data di uscita del film venga fissata alla fine del 2020, dunque sembra che i fan dovranno attendere meno tempo del previsto per rivedere i propri eroi sul grande schermo.

Ovviamente nei mesi che precedono l’inizio dei lavori con i Marvel Studios James Gunn si occuperà della regia di The Suicide Squad, reboot che rilancia le sorti della squadra di supercriminali del DC Extended Universe. Qui invece le riprese dovrebbero partire a settembre 2019, con una release prevista per agosto 2021.

La decisione di riassumere Gunn – allontanato dalla produzione del film a luglio a causa di vecchi tweet satirici rivenuti nel feed del suo profilo Twitter in merito a temi molto delicati tra cui stupro e pedofilia – è stata varata negli uffici della casa di Topolino in seguito a diverse conversazioni con la dirigenza e il team dei Marvel Studios.

A quanto pare, subito dopo il licenziamento, è stato il presidente degli Walt Disney Studios, Alan Horn, ad incontrare direttamente Gunn per discutere della situazione e, convinto dalle scuse dell’accusato e dal modo in cui stava gestendo la situazione, avrebbe scelto di riportarlo al timone del progetto.

Fonte: THR

Gli Eterni: ecco il titolo di lavorazione del film Marvel

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Gli Eterni: ecco il titolo di lavorazione del film Marvel

Secondo il nuovo report di HN Entertainment il titolo di lavorazione del film sugli Eterni sarà “Sack Lunch“, riferimento alla popolare sitcom Seinfeld usata già come bacino di nomi per i precedenti cinecomic Marvel durante lo sviluppo.

Già nel 2017 Spider-Man: Homecoming aveva era stato chiamato provvisoriamente “Summer of George”, ma sembra che la scelta sia del tutto casuale e non implichi alcun dettaglio sulla trama.

Per quanto riguarda gli Eterni, le riprese dovrebbero partire a settembre nel Regno Unito con la regia di Chloe Zhao. Nel cast sono stati finora confermati Kumail Nanjiani e Angelina Jolie, e se non è chiaro che panni vestirà l’attore, si ipotizza che la Jolie si calerà in quelli di Sersi, eroina creata da Jack Kirby nel 1963 e membro della quarta generazione degli Eterni. Anche Ma Dong-seok, l’attore visto nel thriller apocalittico Train To Busan, sarebbe in trattative.

Sersi è figlia di Helios e Perse, nacque ad Olimpia, in Grecia, qualche tempo dopo il Grande Cataclisma che distrusse i continenti di Atlantide e Lemuria durante l’era glaciale conosciuta come l’Era Hyborea. Durante il periodo trascorso nell’antica Mesopotamia, la donna incontra per la prima volta Captain America, che aveva viaggiato indietro nel tempo.

Insieme a lei potrebbe comparire anche Hercules, personaggio creato nel 1940 e pubblicato all’epoca dalla Timely Comics (divenuta più tardi la Marvel Comics), rilettura della mitologia del Dio Greco attraverso la storia dello scienziato idealista Dottor David, che abbandona la civiltà per allevare suo figlio in nome della perfezione fisica e mentale. Il ragazzo crescerà sull’Isola Artica, fortificando il proprio corpo e imparando a sopportare la fatica, il clima rigido, e sviluppando un’intelligenza pari a quella del padre. E dopo la morte di quest’ultimo, il personaggio viene rintracciato da circensi che lo catturano e lo portano in America per farlo esibire nei loro spettacoli come Hercules, il titano più alto di tutti i tempi.

Il film, secondo gli ultimi aggiornamenti, includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato al The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

La sceneggiatura è stata scritta da Matthew e Ryan Firpo mentre l’uscita nelle sale dovrebbe essere stata fissata al 2020, con il cinecomic che potrebbe vedere in azione il primo eroe apertamente gay della storia.

Gli Eterni: nuovi dettagli sui personaggi del prossimo film Marvel

Fonte: HN Entertainment

Spider-Man: Far From Home, i costumi protagonisti della nuova featurette

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Continua la campagna promozionale di Spider-Man: Far From Home, il sequel di Homecoming che arriverà nelle sale il 10 Giugno, e di nuovo tornano protagonisti i costumi che Peter Parker indosserà nel film e i misteri legati a questo cambio di look.

Dalla sua prima apparizione in Captain America: Civil War a Avengers: Endgame, Tom Holland ha avuto accesso a varie versioni, tra cui la speciale Iron Spider sfoggiata per i viaggi nello spazio con particolari funzioni, ma a quanto pare nel cinecomic in uscita l’eroe tornerà ad un’uniforme “tradizionale” disegnata da lui stesso e ad un completo nero chiamato Stealth Suit.

Proprio quest’ultimo è al centro della nuova featurette che trovate qui sotto e che raccoglie le dichiarazioni dell’attore in merito alle sfide affrontate e al rapporto con Nick Fury, il “benefattore” che donerà al personaggio i gadget necessari per combattere gli Elementali dopo l’attacco alle varie capitali europee. Di seguito potete dare uno sguardo anche al nuovo poster.

Spider-Man: Far From Home, ecco le prime reazioni della stampa

CORRELATI:

Diretto ancora una volta da Jon Watts, Spider-Man: Far From Home è arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill. Jake Gyllenhaal interpreterà invece Quentin Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti più noti dei fumetti su Spidey.

Di seguito la sinossi ufficiale: In seguito agli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in tutto il continente.

Fonte: IGN

Flash Gordon: Taika Waititi coinvolto nel nuovo film Disney

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Flash Gordon: Taika Waititi coinvolto nel nuovo film Disney

La Disney ha scelto Taika Waititi per riportare sul grande schermo le avventure di Flash Gordon, anche se non è chiaro in che modo il regista di Thor: Ragnarok e What We Do In The Shadows sarà coinvolto nel progetto. A riportare la notizia è Deadline.

Da anni si parla di un nuovo adattamento del personaggio, con diversi nomi associati nel corso del tempo come Matthew Vaughn (Kingsman) e Julius Avery (Overlord), ma ora lo studio sembra concentrato sullo sviluppo di un film d’animazione ispirato alle origini del personaggio nato nel 1934 sui fumetti di Alex Raymond e diventato celebre nel 1980 grazie alla pellicola cult diretta da Mike Hodges con la colonna sonora dei Queen.

Dunque la trama di questo Flash Gordon dovrebbe vedere l’eroe impegnato in una realtà dove la Terra è minacciata da una collisione con il pianeta Mongo e spedito al comando di una nave spaziale nel tentativo di fermare il disastro. Qui si scontrerà con il tiranno di Mongo, Ming the Merciless.

Per quanto riguarda Waititi, il neozelandese è ora occupato con la post-produzione di Jojo Rabbit, adattamento cinematografico del romanzo di Christine Leunens e satira sul Adolf Hitler. Ambientato durante la seconda guerra mondiale, il film è la storia di un giovane soldato nell’esercito di Hitler che scopre che sua madre sta nascondendo un bambino ebreo in casa. Nel cast del film compaiono Sam RockwellRebel Wilson e Scarlett Johansson.

Nel frattempo la Warner Bros. ha ufficializzato la data di uscita del nuovo adattamento di Akira, progetto nelle mani del regista, fissata al 21 maggio 2021.

Prossimamente lo ritroveremo anche nel cast di Free Guy, action comedy che sarà diretta da Shawn Levy e interpretata da Ryan Reynolds. La star di Deadpool vestirà i panni del protagonista Guy, un funzionario della banca che scopre di vivere all’interno di un videogioco dove – insieme ad un avatar – cercherà di impedire agli sviluppatori di chiudere il loro mondo. Insieme a loro Jodie Comer (Killing Eve), Joe Keery (Stranger Things), Lil Rel Howery, e Utkarsh Ambudkar.

Fonte: Deadline

Avengers: Endgame, ecco cosa vedremo nella re-release

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Avengers: Endgame, ecco cosa vedremo nella re-release

Come annunciato nei giorni scorsi da Kevin Feige, Avengers: Endgame tornerà il 28 giugno nelle sale ma non si tratterà di una director’s cut, bensì di una versione per il grande schermo con alcune novità dopo i titoli di coda. Ora è il sito MCU Cosmic a rivelare che questa re-release del film presenterà al pubblico una scena eliminata, un tributo a Stan Lee (scomparso dopo la fine delle riprese e protagonista dell’ultimo cameo dell’universo condiviso) e una piccola anticipazione, o teaser, di Spider-Man: Far From Home.

Andando nel dettaglio, alcuni report suggeriscono che la scena eliminata vedrà come protagonista l’Hulk di Mark Ruffalo, ma ovviamente si attendono conferme ufficiali. Che possa rappresentare una gustosa anticipazione di ciò che arriverà nella Fase 4, magari con Bruce Banner coinvolto in qualche strana missione o alle prese con il Regno Quantico (che lui stesso aveva contribuito a far funzionare per i viaggi nel tempo in Endgame)?

Le risposte a queste domande sono rinviate alle prossime settimane, sperando che la seconda uscita del film riguardi anche l’Italia.

Avengers: Endgame, tutti i dettagli dell’edizione homevideo

CORRELATI:

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale lo scorso 24 aprile.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Avengers: Endgame, tutte le scene tagliate dal film

Fonte: MCU Cosmic

Fast and Furious 9: Vin Diesel e Michelle Rodriguez nel primo video dal set!

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Vin Diesel e Michelle Rodriguez, protagonisti storici del franchise, hanno annunciato tramite un video su Instagram che le riprese di Fast and Furious 9 sono cominciate. I due attori hanno registrato un breve video alla fine del primo giorno di riprese e hanno ringraziato i fan, lo studio, e tutti coloro che hanno permesso al franchise di successo di arrivare al nono capitolo.

Vi ricordiamo che la release di Fast and Furious 9 è stata spostata al 22 maggio 2020, con le riprese che dovrebbero iniziare a breve con il cast originale e il ritorno dietro la macchina da presa di Justin Lin.

Non sono state fornite spiegazioni ufficiali che hanno motivato questa scelta, ma è evidente che nei piani della Universal Pictures ci sia la volontà di garantire alla saga il miglior posizionamento al box office possibile in una stagione già ricchissima di blockbuster molto attesi.

Per quanto riguarda il film, tempo fa era stato lo stesso Vin Disel a spiegare che Lin sarebbe tornato anche per la regia dell’episodio 10, cosa che faceva pensare che i due episodi venissero girati in contemporanea. Il rumor non è stato confermato e, visti i numerosi impegni degli attori, non sembra un’ipotesi facilmente realizzabile.

Si aspettano nel frattempo gli aggiornamenti sul cast che, oltre ai soliti nomi, dovrebbe presentare anche delle new entry ed un nuovo villan.

Avengers: Endgame supera la prima release di Avatar

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Avengers: Endgame supera la prima release di Avatar

Come molti dei fan del MCU si auguravano, Avengers: Endgame ha battuto gli incassi di Avatar, ma ci sono diverse precisazioni da fare, prima tra tutte quella che la classifica scalata e sovrastata ora dal film dei Russo è quella che non tiene conto dell’inflazione e dei biglietti staccati, quindi in cifra assoluta.

Durante l’ultimo fine settimana, Endgame ha raggiunto i 2,749,603,966 di dollari, battendo i 2,749,064,328, cifra totale guadagnata da Avatar in tutto il mondo, alla prima release.

Il film di Cameron rimane ancora primo in classifica con 2.788 miliardi di dollari, ma questa cifra è stata raggiunta anche con le re-release avvenute nel corso del 2010. L’incasso alla prima distribuzione rimase invece fermo a 2,749 miliardi di dollari, in 34 settimane, cifra che Avengers: Endgame ha raggiunto in appena 11 settimane.

Alla luce dell’annuncio della nuova distribuzione di Endgame, il film potrebbe ancora raggiungere e superare il record mondiale del film di James Cameron.

Fonte: CBM

La famosa invasione degli Orsi in Sicilia: recensione del film di Lorenzo Mattotti

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Arriverà nelle sale italiane distribuito da BIM La famosa invasione degli Orsi in Sicilia, l’esordio alla regia di Lorenzo Mattotti, fumettista e illustratore di grande talento. Il film è la fedele trasposizione cinematografica della fiaba illustrata di Dino Buzzati. La storia segue le avventure di Leonzio, il Grande Re degli orsi, che cercando di ritrovare il figlio e per permettere agli orsi di sopravvivere al rigido inverno delle montagne, decidere di portare il suo popolo a valle, dove vivono gli uomini. Re Leonzio riesce a sconfiggere il malvagio Granduca e a ritrovare il figlio Tonio, ma la natura del suo popolo lo convincerà ben presto che gli orsi non sono fatti per vivere con gli uomini.

Nonostante i nomi coinvolti siano italiani, il film è a tutti gli effetti una produzione francese e si pone quindi in quel florido vivaio che è l’animazione transalpina, che conferma così un ottimo stato di salute e soprattutto una grande continuità che è invece quella che manca all’animazione italiana, che nonostante negli ultimi anni si sia fregiata di opere importanti e di successo (vedi Gatta Cenerentola di Alessandro Rak), fatica a trovare la sua via. La Francia invece testimonia grande impegno a sostenere questi talenti e questo strumento che si dimostra sempre duttile e disponibile a raccontare qualsiasi tipo di storia. Così anche l’avventura di Leonzio ha trovato la sua perfetta rappresentazione nell’animazione e nel talento di Mattotti.

A parte la questione produttiva, che meriterebbe una parentesi a sé, La famosa invasione degli Orsi in Sicilia offre un felice incontro artistico tra il lavoro di Buzzati e quello di Mattotti, che restituisce una purezza di segno e di toni molto rare nel panorama dell’animazione mondiale. Forse più riuscito nella restituzione degli ambienti e dei paesaggi (soprattutto) che dei personaggi, il film si arricchisce di un doppiaggio italiano di grande spessore, unitamente a qualche variazione narrativa che si sposa alla perfezione con l’adattamento. La famosa invasione degli Orsi in Sicilia è una festa per gli occhi, una carezza all’immaginazione che restituisce la purezza dell’animazione dei primordi con la consapevolezza moderna dei suoi autori. Il film è stato presentato, con grande successo di critica, sia al Festival di Cannes 2019, in Un Certain Regard, che al festival di Annecy 2019.

Guarda il trailer de La famosa invasione degli Orsi in Sicilia

Space Jam: 10 cose che non sai sul film

Space Jam: 10 cose che non sai sul film

Space Jam è uno di quei film che ha fatto la storia del cinema grazie alla sua tecnica mista, ovvero unire attori in carne ed ossa a cartoni animati unici ed inimitabili come i Looney Tunes. Questo film, uscito nelle sale nel 1996, ha raccolto davanti allo schermo milioni di spettatori e appasionati di basket, capace di conquistare diverse fasce di pubblico anche vent’anni dopo la sua uscita, tanto da voler realizzare un sequel previsto per il 2021.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Space Jam.

Space Jam film

space jam

1. Il regista si è portato a casa un souvenir. Il pallone da basket usato nel film è diventato un trofeo in casa di Joe Putka. Nel film, quando si vede nelle mani di Michael Jordan è reale, mentre quando viene usato dai cartoni animati o appare in volo è stato reso animato.

2. Il film ha ricevuto critiche qualche anno dopo. In un’intervista svolta un paio di anni dopo l’uscita del film, il regista dei Looney Tunes, Chuck Jones, è stato molto critico. Secondo lui il film si allontanava troppo dal materiale di partenza e, in particolare, Bugs non avrebbe mai reclutato apertamente gli altri nelle sue battaglie.

Space Jam 2

3. Un nuovo giocatore come protagonista. Ormai sono anni che si vocifera sulla realizzazione di un sequel di Space Jam. Di recente, è stata data qualche conferma in più sulla faccenda e il film vedrà come protagonista la star dell’NBA LeBron James.

4. Uscirà nel 2021. La Warner ha programmato l’uscita del film nelle sale per il 16 luglio del 2021. Il film, che avrà alla regia Terence Nance, sarà prodotto da Ryan Coogler, regista di Black Panther e Creed.

Space Jam streaming

5. Il film è disponibile in streaming digitale. Per chi volesse vedere o rivedere questo film, è possibile appoggiarsi alla sua disponibilità sulle diverse piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten Tv, Chili, Google Play, Infinity, iTunes, Tim Vision e Netflix.

Space Jam cast

space jam

6. C’è un riferimento ad una vecchia pubblicità. Il fatto che Bill Murray appaia nei film, non è avvenuto proprio per caso, ma c’è un riferimento preciso ad una serie di pubblicità degli anni ’90 in cui l’attore ha recitato. In queste pubblicità, egli cerca di diventare un giocatore NBA, senza riuscirci. Inoltre, l’attore ha accettato il ruolo nel film, esprimento del rimapianto nell’aver perso la chance di apparire in un altro film live action animato come Chi ha incastrato Roger Rabbit (1988).

7. Bugs Bunny e Duffy DUck non condividono i doppiatori. Questa è una delle poche volte in cui è accaduta una cosa del genere. Billy West, la voce di Bugs, in seguito avrebbe continuato a dare la voce a Elmer Fudd in molte produzioni future dei Looney Tunes. Ha anche doppiato Bugs in alcuni videogiochi, così come nel DVD Looney Tunes: Canto di Natale (2006).

8. Sono cinque i campioni che perdono le forze. I giocatori a cui vengono rubati i talenti sportivi, sono Charles Barkley, Larry Johnson, Muggsy Bogues, Patrick Weing e Shawn Bradley. Nessuno di loro ha mai vinto un campionato NBA, in gran parte dovuto a Michael Jordan stesso che ha vinto sei campionati con i Bulls.

Space Jam Michael Jordan

9. Gli hanno costruito un campo da basket. Affinché il campione di pallacanestro si vivesse nella maniera migliore possibile tutti giorni di riprese, la Warner decise di costruire un campo da basket solo per lui. Inoltre, è stato deciso di sposorizzare nel film i brand di cui Michael Jordan è stato testimonial.

10. Sono stati citati i suoi figli. Sebbene i veri figli di Michael Jordan non fossero nel film, i loro nomi (Jeffrei, Marcus e Jasmine) furono usati e citati.

Fonti: IMDb

Se Dio vuole: 10 cose che non sai sul film

Se Dio vuole: 10 cose che non sai sul film

Se Dio vuole è una delle più brillanti commedie italiane degli ultimi anni in grado di far ridere il pubblico e di farlo riflettere su temi importanti come la fede e il conoscere realmente se stessi. Questo film è stata una vera e propria brezza per la commedia italiana che ultimamente si trova intricata in stereotipi e in strutture similari. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Se Dio vuole.

Se Dio vuole film

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1. Un film che parla di fede. Se Dio vuole è un film che ha dato molto respiro alla commedia italiana degli ultimi anni, cercando di lavorare alla sceneggiatura ponendosi, essenzialmente, due domande: cosa fare se tuo figlio comincia a comportarsi in maniera strana e pensi che sia gay? E cosa fare se invece dice di volersi fare prete?

2. C’è un omaggio a un film italiano famosissimo. In questo film che parla di fede, tema che affascina da sempre Edoardo Falcone – che ha curato la regia e la sceneggiatura del film – è presente un omaggio al film Roma città aperta. Il riferimento è rivolto a Don Pietro, nome del personaggio interpretato da Aldo Fabrizi.

3. È stato candidato a diversi premi. Il film è stato così apprezzato da pubblico e critica da ricevere molte candidature a premi nazionali e internazionali. Ai David di Donatello ha ottenuto il premio al miglior regista esordiente, mentre era stato candidato Marco Giallini per il Miglior attore protagonista. Al Nastro d’argento il film ha vinto lo stesso premio dei David e si è aggiudicato una candidatura come Miglior produttore a Lorenzo Mieli e Mario Gianani. Inoltre, al Tokyo International Film Festival Edoardo Falcone ha conquistato il Premio del pubblico.

Se Dio vuole streaming

4. Il film è disponibile in streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere questo film è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle varie piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten Tv, Chili, Google Play, iTunes, Tim Vision e Netflix.

Se Dio vuole trailer

5. Un trailer pieno di fede. Prima di vedere il film potrebbe essere opportuno dare un’occhiata al trailer per capire se Se Dio vuole possa essere un film adatto ai propri gusti.

Se Dio vuole cast

se dio vuole

6. Marco Giallini ha adorato interpretare Tommaso. Il suo personaggio è il padre del protagonista, un uomo borghese, attaccato alla realtà e senza fede, soprattutto riguardo i miracoli. Eppure l’attore non si è ispirato a nessun personaggio in particolare, puntando molto sulle sensazioni personali ed improvvisando.

7. Alessandro Gassman ha recitato in dialetto. In Se Dio vuole, l’attore interpreta il personaggio di Don Pietro, un prete molte semplice e pieno di fede, in grado di far ragionare le persone e di aiutare tutti quelli che necessitano di un aiuto. Per interpretare questo ruolo, l’attore ha parlato in pieno dialetto romano.

8. Ilaria Spada ha definito il suo un personaggio positivo. In questo film ogni personaggio è alla ricerca di se stesso e alla scoperta dell’altro. Anche Bianca, la sorella di Andrea cerca di intraprendere la strada del fratello, documentandosi sulla religione con supporti audiovisivi e letture. In questo senso, l’attrice ha definito il personaggio come una persona complessa e ricca di sfaccettature, tra cui la positività.

Se Dio vuole finale

9. Un finale che rimane aperto. È proprio così che termina il film, lasciando spazio a pensieri e riflessioni, senza dare un punto fermo alla storia che riguarda Tommaso e Don Pietro, obbligando lo spettatore a riflettere sul conoscere se stesso e gli altri.

Se Dio vuole trama

10. Imparare a conoscere se stessi e gli altri. Questo film vede protagonisti Tommaso, stimato cardiochirurgo e totalmente ateo, Carla, moglie di Tommaso che non crede più negli ideali come nel passato. La coppia ha due figlia, Bianca che vive nella più completa apatia, e Andrea (Enrico Oetiker) ragazzo brillante iscritto a Medicina. In tempi recenti, però, Andrea sembra cambiato e il coming out che tutti pensavano si rivela essere altro. Andrea vuole diventare prete. Per la famiglia questo è solo l’inizio di percorso alla scoperta di sé, dovuto anche all’esistenza di Don Pietro.

Fonti: IMDb

Festa del Cinema di Roma 2019, anticipazioni: Bill Murray, Ron Howard e Kore-eda Hirokazu

Il Direttore Artistico Antonio Monda, d’intesa con Laura Delli Colli, alla guida della Fondazione Cinema per Roma, e Francesca Via, Direttore Generale, ha annunciato oggi alcune anticipazioni della quattordicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, che si svolgerà dal 17 al 27 ottobre 2019 all’Auditorium Parco della Musica, coinvolgendo, come ogni anno, numerosi altri luoghi e realtà culturali della Capitale.

Nel suo lavoro, Antonio Monda è affiancato da un Comitato di Selezione composto da Richard Peña, Giovanna Fulvi, Alberto Crespi, Francesco Zippel e Valerio Carocci. Il programma completo sarà annunciato nel corso di una conferenza stampa che si terrà venerdì 4 ottobre. Dal 2019, la Festa del Cinema di Roma è ufficialmente riconosciuta come Festival Internazionale non Competitivo dalla FIAPF (Fédération Internationale des Associations de Producteurs de Films), la celebre organizzazione internazionale creata nel 1933 che riunisce 34 enti di 27 Paesi in tutto il mondo.

INCONTRI RAVVICINATI

Ampio spazio sarà dedicato, come negli scorsi anni, agli Incontri Ravvicinati con registi, attori e personalità del mondo dell’arte e della cultura. Fra i primi nomi annunciati:

Bill Murray | Premio alla Carriera

La quattordicesima edizione della Festa del Cinema di Roma celebrerà Bill Murray, uno degli interpreti più amati a livello globale, assegnandogli il Premio alla Carriera, consegnato da Wes Anderson che lo ha diretto in alcuni dei suoi ruoli più iconici. In quell’occasione, Bill Murray sarà protagonista di un Incontro Ravvicinato con il pubblico durante il quale ripercorrerà le tappe principali del suo percorso artistico. Dopo il folgorante inizio nel mondo della televisione, come protagonista del “Saturday Night Live”, e il successo planetario di Ghostbusters, l’attore statunitense si è distinto nel corso degli anni come raffinato volto di memorabili cult movie, da Ricomincio da capo di Harold Ramis a Ed Wood di Tim Burton, da Broken Flowers di Jim Jarmusch a Lost in Translation – L’amore tradotto di Sofia Coppola che gli è valso il Golden Globe, il Bafta e una nomination all’Oscar®. Straordinario il sodalizio con Wes Anderson che li ha visti collaborare in Rushmore, I Tenenbaum, Le avventure acquatiche di Steve Zissou, Il treno per il Darjeeling, Fantastic Mr. Fox, Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore, Grand Budapest Hotel e L’isola dei cani.

Olivier Assayas

Il regista parigino è autore di un’opera intensa ed emozionante, percorsa da una grande attenzione per il racconto e la complessità psicologica dei personaggi: Olivier Assayas ha così calcato territori diversi, dalla rappresentazione dell’infanzia e dell’adolescenza (L’eau froide, Il bambino d’inverno) alla riflessione sul cinema e i suoi innumerevoli stili (Irma Vep), passando dalle grandi produzioni in costume (Les Destinées sentimentales) al mondo delle serie televisive (Carlos, vincitore del Golden Globe). Nel corso dell’Incontro Ravvicinato, Assayas parlerà della Nouvelle Vague e dell’esperienza come critico nei Cahiers du Cinéma.

Bret Easton Ellis

Fra i protagonisti della letteratura mondiale, Bret Easton Ellis ha firmato una serie di bestseller che hanno segnato gli ultimi due decenni dello scorso secolo. Fra questi, “Meno di zero”, “Lunar Park”, “Glamorama” e la sua opera più significativa “American Psycho”, un viaggio folle e disincantato nella New York di fine ‘900 percorsa dall’ossessione del consumo, della bellezza, delle droghe e mostrata attraverso lo sguardo di un serial killer. I suoi romanzi sono spesso approdati sul grande schermo per il quale ha anche lavorato come sceneggiatore e produttore esecutivo. Alla Festa del Cinema, Bret Easton Ellis ripercorrerà la sua straordinaria carriera e racconterà il suo personale punto di vista sulla società americana contemporanea.

Ron Howard

La straordinaria carriera di Ron Howard, premio Oscar® per A Beautiful Mind, attraversa sessant’anni di cinema e televisione. Nel 1959 esordisce come attore nella serie di culto Ai confini della realtà, mentre nel 1977, ancora protagonista della celebre serie “Happy Days”, approda alla regia. Il talento dietro la macchina da presa lo porta a sperimentare generi molto diversi fra loro e a dirigere numerosi film di successo: da Cocoon – L’energia dell’universo a Cuori ribelli, da Apollo 13 a Frost/Nixon – Il duello, da Cinderella Man – Una ragione per lottare ai film tratti dai romanzi di Dan Brown (Il codice da Vinci, Angeli e demoni, Inferno) fino a Solo: A Star Wars Story. Alla Festa del Cinema, Ron Howard presenterà il documentario Pavarotti, nuovo personale tributo al mondo della grande musica dopo The Beatles – Eight Days a Week.

Kore-eda Hirokazu

Protagonista di una delle retrospettive della prossima edizione della Festa, Kore-eda Hirokazu è uno dei più ispirati autori del cinema orientale. La sua trentennale carriera – nel segno di un’opera intimista e raccolta, tesa all’esplorazione dei sentimenti e delle fragilità dei protagonisti – è costellata di riconoscimenti in ogni parte del mondo: da After Life che gli ha dato fama internazionale a Like Father, Like Son (Premio della Giuria a Cannes) fino a Un affare di famiglia, candidato all’Oscar® come Miglior film straniero, vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes e del César 2019 come Miglior film straniero.

Bertrand Tavernier

Il regista francese Bertrand Tavernier – critico raffinato e profondo conoscitore del cinema statunitense – ha elaborato negli anni una poetica legata alla forza della sceneggiatura e della recitazione. Al Festival di Berlino ha ricevuto il Premio speciale della Giuria per L’orologiaio di Saint-Paul, che inaugura il lungo sodalizio con Philippe Noiret, e l’Orso d’Oro per L’esca, mentre al Festival di Cannes ha ottenuto il Premio come Miglior regista per Una domenica in campagna. Sul palco dell’Auditorium, Bernard Tavernier approfondirà il cosiddetto “cinéma de papa”, quella forma tradizionale di racconto cinematografico cara al regista e provocatoriamente derisa dai critici dei Cahiers negli anni della Nouvelle Vague.

SELEZIONE UFFICIALE

La Selezione Ufficiale ospiterà circa quaranta film provenienti da tutto il mondo che concorreranno all’assegnazione del Premio del Pubblico BNL. Fra le opere in programma alla prossima edizione della Festa del Cinema:

Pavarotti di Ron Howard

La storia, la voce, i segreti e la leggenda del tenore Luciano Pavarotti e del suo incredibile percorso, da figlio di un fornaio a superstar internazionale capace di trasformare per sempre il mondo dell’opera. Firmato dal regista premio Oscar® Ron Howard, protagonista di un Incontro Ravvicinato con il pubblico della Festa del Cinema, il documentario è un ritratto intimo ed emozionante dell’artista e dell’uomo realizzato con filmati inediti e immagini delle performance più iconiche. Il film sarà distribuito nelle sale italiane da Nexo Digital.

RETROSPETTIVE

Le retrospettive, a cura di Mario Sesti, saranno dedicate a due grandi del cinema mondiale, spaziando dall’Europa all’Asia. Da una parte, il tedesco Max Ophüls, considerato uno dei più sofisticati e brillanti autori della storia della settima arte, imprescindibile punto di riferimento per molti cineasti, fra cui Stanley Kubrick che prediligeva il maestro tedesco per la straordinaria tecnica e per gli inusuali e complessi movimenti di macchina; dall’altra il giapponese Kore-eda Hirokazu, protagonista di un Incontro Ravvicinato, regista di culto, autore di un cinema in grado di affrontare in profondità e con originalità temi quali la vita e la morte, le relazioni famigliari, gli affetti e la memoria. 

OMAGGI E RESTAURI

La Festa del Cinema renderà omaggio a Gillo Pontecorvo, a cent’anni dalla nascita, con il restauro di uno dei capolavori del regista toscano, Kapò, uscito nelle sale sessant’anni fa (1959) e candidato all’Oscar® come Miglior film straniero nel 1961. Il restauro è realizzato da Cineteca di Bologna.

Nel programma della quattordicesima edizione anche la versione restaurata di Fellini Satyricon, visionaria reinvenzione del classico di Petronio ad opera di Federico Fellini, arrivato sul grande schermo cinquant’anni fa (1969).

I FILM DELLA NOSTRA VITA: LA COMMEDIA SOFISTICATA AMERICANA

Come ogni anno, il Direttore Artistico e i membri del Comitato di Selezione condivideranno con il pubblico una breve rassegna di film che hanno segnato la loro passione per il cinema: dopo il western, il musical, il noir, nel 2019 sarà la volta della screwball comedy, la commedia sofisticata statunitense degli anni trenta e quaranta. Ciascun film sarà accompagnato da un incontro con autori, attori e ospiti. Inoltre, prima di ogni proiezione della prossima Festa di Roma, gli spettatori potranno assistere a brevi pillole delle commedie americane più celebri e amate.

LA FESTA DEL CINEMA IN CITTÀ: IL MACRO NUOVA LOCATION

L’Auditorium Parco della Musica è il fulcro della Festa del Cinema dal 2006 con il red carpet e le sale di proiezione. Come ogni anno, la Festa coinvolgerà numerosi altri luoghi e realtà culturali della Capitale: fra questi, il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo e la Casa del Cinema. Come nuova location ci sarà il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma che ospiterà due nuovi format della Festa del Cinema, “Duel” e “Parola/Immagine”. Nel primo, due note personalità del mondo artistico, della cultura e dello spettacolo si sfideranno davanti al pubblico, confrontando opinioni divergenti su temi legati al cinema, ai suoi protagonisti, alle sue storie. Mentre per “Parola/Immagine” alcuni amati scrittori italiani e internazionali commenteranno la trasposizione cinematografica di celebri opere letterarie.

Venezia 76: Lucrecia Martel presidente di Giuria

Sarà la regista argentina Lucrecia Martel (Zama, La mujer sin cabeza) a presiedere la Giuria internazionale del Concorso di Venezia 76, la 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (28 agosto – 7 settembre 2019), che assegnerà il Leone d’oro per il miglior film e gli altri premi ufficiali.

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera.

Lucrecia Martel nell’accettare la proposta ha dichiarato: “E’ un onore, una responsabilità e un piacere far parte di questa celebrazione del cinema, dell’immenso desiderio dell’umanità di capire se stessa”.

Alberto Barbera ha dichiarato: “Quattro lungometraggi e una manciata di corti, in poco meno di vent’anni, sono bastati a fare di Lucrecia Martel la più importante regista latino americana, e una delle maggiori al mondo. Nei suoi film, l’originalità della ricerca stilistica e il rigore della messa in scena sono al servizio di una visione del mondo esente da compromessi, dedita all’esplorazione dei misteri della sessualità femminile, delle dinamiche di gruppo e di classe. Le siamo grati per aver accettato con entusiasmo di mettere il suo sguardo esigente ma tutt’altro che privo di umanità al servizio dell’impegno che le viene richiesto”.

I premi da assegnare

La Giuria internazionale di Venezia 76, che sarà presieduta da Lucrecia Martel e che sarà composta complessivamente da 9 personalità del cinema e della cultura di diversi Paesi, è chiamata a individuare i lungometraggi in Concorso ai quali saranno assegnati i seguenti premi ufficiali:

  • Leone d’Oro per il miglior film
  • Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria
  • Leone d’Argento – Premio per la migliore regia
  • Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile
  • Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile
  • Premio per la migliore sceneggiatura
  • Premio Speciale della Giuria
  • Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente

La premiazione avrà luogo nella serata conclusiva (7 settembre 2019) della prossima 76. Mostra Internazionale d’Arte  Cinematografica della Biennale di Venezia.

La Valigia dell’attore 2019: a Ennio Fantastichini il premio Volonté

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La Valigia dell’attore 2019 si svolgerà nell’isola di La Maddalena dal 23 al 28 luglio, edizione numero sedici del festival che ricorda e celebra la figura di Gian Maria Volonté e il mestiere dell’attore. Nell’anno che segna il venticinquesimo anniversario della scomparsa dello straordinario interprete di Sacco e VanzettiIndagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto e tanti altri grandi film del cinema italiano, il festival ideato e diretto da Giovanna Gravina Volonté e da Fabio Canu, rende omaggio a un grande attore prematuramente scomparso.

Ennio Fantastichini è mancato il 1° dicembre 2018, lasciando un vuoto enorme nel cinema italiano. Talento straordinario, proprio di Gian Maria Volonté era diventato grande amico, dopo il loro straordinario lavoro insieme in Porte aperte, il film di Gianni Amelio e in Una storia semplice di Emidio Greco, entrambi tratti dai romanzi di Leonardo Sciascia. Dopo si perde il conto delle splendide interpretazioni di Fantastichini, da La stazione di Sergio Rubini a Ferie d’agosto di Virzì, fino all’incontro con Ferzan Ozpetek per Saturno contro e Mine vaganti (David di Donatello come Miglior attore non protagonista), La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu e Fabrizio De Andrè – Principe Libero, questi due film strettamente legati alla terra di Sardegna. Nella serata del 28 luglio, quando il figlio di Fantastichini, Lorenzo, ritirerà dal circuito di festival Le isole del cinema, il Premio Volontè 2019 per l’eccellenza artistica in vece di suo padre, lo stesso Cabiddu presenterà un omaggio dal titolo “Ennio, attore tra cinema e teatro”. Lorenzo Fantastichini è al secondo anno del corso di recitazione del Centro Sperimentale di Cinematografia.

E parlando di promesse per il futuro del cinema italiano, sarà Carlo Cecchi il docente del ValigiaLab 2019, con la collaborazione di Fabrizio Deriu. Cinque attori e cinque attrici, selezionati tra le scuole di recitazione di tutta Italia, che per due settimane saranno istruiti sul loro futuro lavoro da uno dei più grandi interpreti del cinema e del teatro italiano.

La Valigia dell’attore è realizzato con il sostegno di MIBAC – Direzione Generale Cinema, Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato alla Cultura e Assessorato al Turismo, Comune di La Maddalena, Ente Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena, Fondazione Sardegna, NuovoIMAIE.

Ischia Film Festival 2019: Ischia Film Award 2019 ad Alessandro Borghi

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L’Ischia Film Festival è lieto di annunciare che l’Ischia Film Award 2019 è stato assegnato ad Alessandro Borghi. Un riconoscimento a un attore che negli ultimi anni ha letteralmente incarnato il cinema italiano, con una professionalità e una passione non comuni. David di Donatello quest’anno per la sua straordinaria trasfigurazione in Stefano Cucchi nel film di Alessio Cremonini Sulla mia pelle, che il festival proietterà come omaggio al suo interprete, Alessandro Borghi non si è limitato a questo in una stagione che lo avrebbe già visto mattatore incontrastato. Si è calato nei panni quasi primitivi di Remo ne Il primo re di Matteo Rovere, recitando in latino arcaico, un ruolo in cui si è sporcato, non metaforicamente, tra pioggia, fango e sudore, prima di perdere quasi dieci chili per diventare Stefano Cucchi.

Un Christian Bale italiano, si potrebbe definire, ma sarebbe ingiusto. Alessandro Borghi vuole essere solo se stesso, un attore che si mette sempre alla prova e che contemporaneamente non ha perso l’entusiasmo dell’esordiente. Per questo lo abbiamo visto in piccoli film a cui teneva, come Il più grande sogno. Per questo non poteva non essere al fianco di Luca Marinelli nello struggente e meraviglioso Non essere cattivo, regalando al cinema italiano una coppia che resterà indelebile nella sua storia. Ed è bello pensare che siano stati proprio loro due a trasformarsi in Fabrizio De Andrè e Luigi Tenco (Borghi in Dalila), due grandi amici come sono loro due.

Lo hanno cercato in molti in questi anni, da Sergio Castellitto a Ferzan Ozpetek, fino a Paolo Genovese, avrebbe potuto sfruttare il suo momento ancora di più probabilmente. Ma essere attore per Alessandro Borghi significa accettare delle sfide, e per le sfide c’è bisogno di tempo e preparazione. Per la popolarità c’è Netflix e il suo giovane Numero 8 in Suburra – La serie. In attesa del prossimo ruolo in cui calarsi anima e corpo.

Per tutte queste ragioni, e molte altre ancora, i direttori artistici Michelangelo Messina e Boris Sollazzo hanno deciso di assegnare l’Ischia Film Award 2019 ad Alessandro Borghi. Lo riceverà dalle loro mani il 5 luglio, guardando Ischia dai bastioni del Castello Aragonese.

La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607 e Mini.

Aspettando Toy Story 4: le scene più emozionanti dei film Pixar

Aspettando Toy Story 4: le scene più emozionanti dei film Pixar

Arriverà nelle sale tra due giorni Toy Story 4, nuovo film d’animazione targato Disney Pixar e quarto capitolo della serie dedicata a Woody e i giocattoli parlanti più famosi dello studio. E mentre la critica già loda il lavoro di Josh Cooley, quale migliore occasione se non l’uscita imminente per ripercorrere la storia dell’azienda ricordando i momenti più emozionanti?

Ecco le scene che hanno fatto piangere gli spettatori:

Mi manca il Minnesota (Inside Out)

Uno dei messaggi di Inside Out sembrava spiegare al pubblico, grandi o piccoli non importa, che  ogni emozione provata (tristezza, disgusto, rabbia, gioia e paura) sono necessarie e vitali nell’esperienza delle persone. E quando le condividiamo con qualcuno scopriamo quanto riescano a renderci tutti più vicini e meno soli.

In una scena particolare vediamo Riley mentre perde il controllo, sempre meno razionale e rancorosa, ma quando anche suo padre confessa di sentire la mancanza del Minnesota, dove la famiglia ha vissuto, sembra impossibile trattenere le lacrime.

Miguel e Mama Coco cantano “Ricordami” (Coco)

https://www.youtube.com/watch?v=vgpBt5STusE

È impossibile uscire indenni dal finale di Coco. Il giovane Miguel si trova nell’aldilà ed è intenzionato a salvare uno dei suoi antenati, ma per riuscirci deve assicurarsi che la sua bisnonna riesca ricordare suo padre. Suonerà dunque la sua chitarra intonando i versi della canzone “Ricordami”.

La scena è agrodolce, dove vediamo finalmente Mama Coco uscire dall’oblio immersi in una sensazione di dolore dovuta agli anni di separazione. Tutto sommato ci ricorda però che l’arte è uno degli strumenti più potenti per far riaffiorare i nostri ricordi, e l’unico modo per preservarli veramente nel tempo.

La storia di Carl e Ellie (UP)

Scelta abbastanza scontata, ma come possiamo non parlare del montaggio che apre UP raccontandoci la storia d’amore di Carl e Ellie? La sequenza è perfetta, commovente, dolorosa, e ci fanno capire quanto pesi l’assenza del personaggio scomparso sulla missione del protagonista e nel rapporto con il piccolo Russell.

Da rivedere all’infinito asciugandosi le lacrime…

Addio Andy (Toy Story 3)

https://www.youtube.com/watch?v=X02OC4suANk

Difficile scegliere una sola scena emozionante tratta da Toy Story 3, film in cui ogni singolo personaggio sembra avere un retroscena triste. Basti pensare al momento dove i giocattoli si tengono per mano nella fornace o al lungo e doloroso addio di Andy alla sua infanzia (forse il nostro preferito), che il quarto capitolo affronta da una prospettiva completamente nuova.

Il discorso di Anton Ego (Ratatouille)

Arriviamo ad una delle scene migliori di tutta l’opera Pixar, ovvero il finale di Ratatouille con l’intenso monologo del critico gastronomico Anton Ego. Remy cucina infatti un piatto tradizionale, la Ratatouille appunto, e ogni boccone spedisce il villain in una sorta di flashback emotivo.

Ecco allora che Ego è in grado di scrivere una recensione che arriva al cuore della critica stessa, forse la migliore e più sincera della sua vita.

La storia di Jessie (Toy Story 2)

Con Toy Story 2 la Pixar ha seriamente iniziato a coinvolgere il proprio pubblico attraverso il fattore emotivo impostando temi poi esplorati in Toy Story 3, come la storia di Jessie e il suo desiderio di essere amata gravato dall’abbandono del proprietario originale.

Il trascorrere del tempo, la paura di non essere apprezzati, sono solo alcune riflessioni emerse nel montaggio che ne ripercorre l’infanzia, e sfidiamo chiunque a non versare almeno una lacrima…

L’infanzia di Dory (Alla ricerca di Dory)

Lo studio che apparentemente dovrebbe produrre film per bambini verrà ricordato per alcune scene dal retrogusto amaro e spesso “horror”, come l’apertura di Alla ricerca di Dory: la pesciolina che soffre di perdita di memoria a breve termine viene separata dalla sua famiglia e si mette alla ricerca dei genitori…

Se non fosse che con un abile gioco di montaggio il film rivela quanto tempo sia trascorso: Mesi, anni, in cui Dory ha ostinatamente percorso un viaggio senza vederne mai la fine.

La morte di Bing Bong (Inside Out)

Alzi la mano chi non ha pianto per la morte di Bing Bong. La scomparsa di uno dei personaggi più belli della storia Pixar rappresenta il vero trauma di Inside Out, l’addio all’infanzia rappresentata dall’amico immaginario e il desiderio di crescere come naturale conclusione di qualsiasi persona.

Miguel e Hector (Coco)

Di nuovo una scena tratta da Coco, che forse non ha ricevuto l’attenzione necessaria: dopo la scioccante rivelazione sul loro legame familiare, Miguel e Hector vengono scaricati in una fossa profonda senza alcuna speranza di fuga. Ed è qui che i due si rendono conto di essere parenti, dimenticandosi di tutto il resto…

La rivincita di Saetta McQueen (Cars 3)

Dopo un primo capitolo interessante e un secondo dimenticabile, il franchise di Cars conferma il suo valore con il terzo film che riesce a effettuare un salto di qualità impressionante e sicuramente inaspettato.

Saetta McQueen rimane gravemente “ferito” in una gara e si vede costretto a ricominciare da capo con la vivace Cruz Ramirez. Forse i giorni di gloria sono finiti, oppure c’è speranza di cambiamento e rivincita per il campione? Le emozioni messe in campo sono forti, come la commozione durante l’ultima gara di Cruz.

Leggi anche – Disney Pixar: ecco tutti i film in lavorazione

Fonte: Screenrant

Festa del cinema bulgaro dal 17 al 30 Giugno alla Casa del Cinema di Roma

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Torna alla Casa del Cinema (Largo Marcello Mastroianni) la Festa del Cinema Bulgaro che firma la sua dodicesima edizione in una rassegna promossa dall’Istituto bulgaro di cultura e dall’associazione “La Fenice” e dedicata, come tradizione, al meglio della produzione cinematografica bulgara: cinque film, tre documentari e una serie che il pubblico potrà conoscere assieme ai suoi protagonisti. Filo rosso della rassegna di quest’anno il tema dell’amore, nelle sue diverse declinazioni.

Si aprirà il 27 giugno, alla presenza del suo regista Milko Lazarov, con Ága, proiettato alla chiusura della Berlinale 2018, un’emozionante storia d’amore immersa nella spettacolare bellezza della tundra. Il 28 in programma Una foto con Yuki, opera prima di Lachezar Avramov, presentato dal protagonista Rushi Videnliev e lo sceneggiatore Dimitar Stoyanovich. Per la sezione documentari, nell’anno delle celebrazioni di Plovdiv Capitale europea della Cultura, focus su due plovdiani d’eccezione: la soprano Sonya Yoncheva in un documentario di Gheorghi Toshev che incontrerà il pubblico (28 giugno); e il regista dell’iconico “Ieri” Ivan Andonov (29 giugno), presentato dalla moglie Lyuba Marichkova.  In chiusura, il 29 e 30 giugno, il week end prende il ritmo del cinema d’azione con Cattiva ragazza di Marian Valev, Benzina di Assen Blatechki, entrambi ospiti della rassegna, e la serie La gola del diavolo di cui il pubblico incontrerà la protagonista Teodora Duhovnikova.

Ága (Teatro all’aperto Ettore Scola, 27 giugno ore 21.30) di Milko Lazarov è il film che è stato  presentato fuori concorso alla Berlinale 2018, secondo film del regista che il pubblico romano già conosce con Alienazione (2013), è un’emozionante storia d’amore immersa nella spettacolare bellezza della tundra.  Nell’estremo nord della Siberia il cacciatore di renne Nanook e sua moglie Sedna passano i loro giorni in pace con il mondo e la natura, immersi nella magia di antiche leggende e sogni e di uno stile di vita rimasto uguale per secoli.

Una difficile storia d’amore racconta anche il primo lungometraggio di Lachezar Avramov, Una foto con Yuki  (Teatro all’aperto Ettore Scola, 28 giugno ore 21.30). La sceneggiatura di Dimitar Stoyanovich gira intorno alla storia di Gheorghi (Rushen Vidinliev), un bulgaro che vive in Canada, e sua moglie giapponese Yuki (Kiki Sugino). Dopo molti tentativi di avere un figlio, la coppia decide di provare la fecondazione in vitro, scegliendo di tornare in Bulgaria.

Gomma da masticare (Sala Deluxe, 30 giugno, ore 18.30), presentato dal regista Stanislav Todorov – Roghi, ci riporta invece al primo amore, quello che non si scorda mai.  Il film svela il mondo pieno di avventure di una comitiva di ragazzi cresciuti in Bulgaria negli anni ’80. Quando due di loro, Bilyana e Kalin si incontrano da grandi, si ricordano della promessa solenne che si fecero da piccoli di sposarsi 25 anni più tardi.

Nell’anno delle celebrazioni di Plovdiv prima Capitale europea della cultura bulgara, la rassegna dedica due proiezioni a due celebri figli della seconda città più grande della Bulgaria: la soprano Sonia Yonceva e e il regista Ivan Andonov. Si parte il 28 giugno (Sala Kodak, ore 19.30) con il nuovo lavoro del giornalista Gheorghi Toshev Sempre libera: il racconto del complesso destino, pieno di momenti drammatici quanto di sogni, del soprano bulgaro più promettente di oggi, Sonya Yonceva; mentre in Lasciatemi volare almeno per un attimo di Galina Kravleva sabato 29 giugno (Sala Kodak ore 19.30) viene aperto un focus sul mondo intimo del regista bulgaro Ivan Andonov, noto al pubblico italiano per La scelta delle signore e soprattutto per l’iconico Ieri, che nella vita privata è anche scrittore, pittore e filosofo.  La rassegna rende anche omaggio al 90 anniversario dalla nascita di uno degli scrittori più celebri, Yordan Radichkov.

Attenzione anche ai film d’azione e al dramma criminale: in due giorni consecutivi – 29 giugno (Sala Deluxe ore 21.30) e 30 giugno (Teatro all’aperto Ettore Scola ore 21.30) verranno proiettati i debutti da registi di due dei bad boy del cinema bulgaro: Cattiva ragazza di Marian Valev, conosciuto al pubblico dalla serie hit Sotto copertura; e Benzinadi Assen Blatechki e Katerina Goranova, di cui la rassegna ha già proiettato Il Giudizio. Ma anche la serie criminale La gola del diavolo di Pavel Vesnakov e Dimitar Dimitrov (Sala Deluxe ore 20.30).

L’evento è organizzato dall’Istituto bulgaro di cultura a Roma e dall’associazione culturale italo-bulgara “La Fenice”, grazie al sostegno del Ministero della Cultura della Repubblica Bulgara con il patrocinio del Centro Nazionale di Cinematografia bulgaro e dell’Ambasciata bulgara in Italia. Ma anche grazie al prezioso contributo di Business Advance Team, Lev Ins e Level Ins. Tutti i film verranno proiettati in lingua originale con i sottotitoli in italiano. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Tutti i film sono anteprime assolute per il pubblico romano.

Tom Holland e Jake Gyllenhaal rivelano il loro film Marvel preferito

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Quentin Tarantino non è l’unica star di Hollywood ad avere amato Thor: Ragnarok, definito il suo film preferito di tutto il Marvel Cinematic Universe. A quanto pare infatti anche Tom Holland e Jake Gyllenhaal, protagonisti dell’imminente Spider-Man: Far From Home, hanno apprezzato la rivoluzione di Taika Waiti sul personaggio uscita nelle sale nel 2017 tra l’entusiasmo dei fan e lo stupore di chi si aspettava una maggiore aderenza ai precedenti adattamenti.

I due attori si sono raccontati in un’intervista con l’Independent parlando del cinecomic in arrivo nelle sale a Luglio che chiuderà la Fase 3 del MCU e dove interpretano rispettivamente Peter Parker e Quentin Beck, aka Mysterio, l’illusionista proveniente da un pianeta alternativo simile alla Terra.

Mi piace molto Thor: Ragnarok“, ha dichiarato Holland seguito da Gyllenhaal che replica “Stavo giusto per dire la stessa cosa“.

Ragnarok ha completamente ridefinito il tono e lo stile prima serioso e ora scanzonato e autoironico del franchise grazie all’approccio di Waititi, molto apprezzato sia dal pubblico che dallo stesso Chris Hemsworth. Lo stesso attore si era definito “un po’ sfinito e insoddisfatto da quello che stavo facendo prima del film. Mi sentivo sottotono per ciò che stava succedendo a Thor […]”

[…] Non era colpa di nessun regista o sceneggiatore, si trattava semplicemente di me. Avevo la sensazione di essermi chiuso in una scatola a fare quello che il personaggio poteva…poi è arrivato Ragnarok, dove potevamo davvero infrangere tutte le regole e tentare qualcosa di diverso. Fortunatamente Taika ha avuto la stessa visione e lo stesso coraggio di tirare i dadi vedere dove poteva portarci quell’azzardo. È stato così liberatorio…

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Diretto ancora una volta da Jon Watts, Spider-Man: Far From home arriverà nei cinema il 10 luglio. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill.

Le riprese del film sono durate circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle. Naturalmente il film vedrà tornare anche Flash Thompson (Tony Revolori) e Ned Leeds (Jacob Batalon), gli altri compagni di scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente della trama e quali teorie circolano intorno al nuovo titolo dei Marvel Studios?

Per quanto riguarda le novità del sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una versione rimodellata di quella di Iron Spider vista in Avengers: Infinity War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.

Spider-Man: Far From Home, le teorie più intriganti sul Multiverso

Fonte: Independent

Batman sulla Walk of Fame di Hollywood

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Batman sulla Walk of Fame di Hollywood

Anche Batman avrà la sua stella sulla Walk of Fame di Hollywood! Ad annunciarlo è stato il Comitato di Selezione della Camera di Commercio che assegna queste onorificenze. Con lui, nello stesso elenco, compaiono anche i nomi di Julia Roberts e Spike Lee, tra gli altri.

Il responsabile della selezione della Walk of Fame ha spiegato: “Le scelte di questa annata sono state particolarmente uniche. Abbiamo potuto riconoscere il talento di 35 artisti che hanno già lasciato il segno qui a Hollywood. Inoltre abbiamo potuto celebrare molti nuovi artisti di talento che ci hanno toccato il cuore nei film, in televisione, alla radio e in varie categorie musicali“.

Oltre all’Uomo Pipistrello, i personaggi del mondo del cinema che avranno una stella sulla strada della fama sono Mahershala Ali, Julia Roberts, Chris Hemsworth, Octavia Spencer, Laurence Fishburne, Spike Lee, Lina Wertmüller, Ruth E. Carter e Batman. Per quello che riguarda i personaggi televisivi, i nomi che sono stati scelti sono Christina Applegate, Andy Cohen, Cindy Crawford, Terry Crews, Harry Friedman, Kathie Lee Fifford, Nigel Lythgoe, Milo Ventimiglia, Burt Ward, Wendy Williams, il dottor Phil McGraw e Andy Kaufman.

Per quanto riguarda la musica, i nomi scelti sono: Elvis Costello, Sir Lucian Grainge, Billy Idol, Curtis “50 Cent” Jackson, Alicia Keys, Andy Madadian, Mo Ostin, Bobby Rydell, Alejandro Sanz, Tanya Tucker e Muddy Waters. Per teatro e radio, i nomi scelti sono: Dave Chappelle e Billy Porter e Susan Stamberg.

Per quanto riguarda il ritorno di Batman al cinema, è previsto nei prossimi anni e il personaggio di Bob Kane avrà il volto di Robert Pattinson.

The Batman: Josh Gad conferma che NON sarà Pinguino nel film

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Ora che la galleria di antagonisti di The Batman è stata finalmente svelata, resta da scoprire quali saranno gli attori che vestiranno i panni dei personaggi nel nuovo adattamento di Matt Reeves ideato per riavviare le sorti del crociato di Gotham al cinema con Robert Pattinson.

Tra gli attesi ritorni c’è anche quello di Pinguino, apostrofato dalle prime indiscrezioni come un “gangster di Gotham City” in una versione non del tutto reinventata rispetto ai film e alle serie precedenti, e a quanto pare il regista sarebbe in cerca di un interprete di qualsiasi etnia, tra i venti e i quarant’anni anni.

E mentre attendiamo conferme ufficiali, arriva sfortunatamente la prima smentita da parte di un nome circolato in rete nei mesi scorsi e che si era detto interessato al ruolo di Oswald Chesterfield Cobblepot: Josh Gad ha infatti negato di essere coinvolto nel progetto rivelando su Twitter che non sarà lui il volto del villain.

Insieme al messaggio rivolto ai fan, Gad ha condiviso un bellissimo artwork che lo ritraeva con il classico costume di Pinguino dei fumetti. La ricerca è ancora aperta e dopo l’annuncio di Pattinson dovrebbero giungere quelli dei componenti del cast in vista dell’inizio delle riprese fissato in autunno.

Vi ricordiamo che gli altri antagonisti confermati sono Catwoman, Firefly e Enigmista.

https://twitter.com/joshgad/status/1142137711962337281?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1142137711962337281&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.comicbookmovie.com%2Fbatman%2Fthe_batman%2Fthe-batman-josh-gad-says-he-wont-be-playing-the-penguin-in-matt-reeves-upcoming-movie-a169071

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Su The Batman sappiamo che dovrebbe svolgersi negli anni Novanta, epoca tornata di moda nel corso dell’ultima stagione anche grazie al successo di un altro cinecomic, Captain Marvel dei Marvel Studios.

Per alcuni 1990 fa rima con gli adattamenti di Batman di Tim Burton che prepararono le basi per i futuri cinefumetti e che sono stati fonte di ispirazione per Zack Snyder per quanto riguarda una scena particolare di Batman V Superman: Dawn of Justice(dove il regista aveva omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di Batman Returns del 1992), per non parlare del fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul personaggio provengono proprio da quel decennio.

Secondo i report, Reeves ha optato per le storie di Batman: Anno Uno come possibile punto di riferimento, proprio per conferire al suo film un tono da genere noir enfatizzando le capacità investigative dell’eroe. Nessuna notizia ufficiale invece sul casting, con la Warner Bros. impegnata a trovare il perfetto sostituto di Affleck e altri interpreti che possano riempire la ricca galleria di villain prevista.

Per The Batman è stata già fissata l’uscita in sala il 25 giugno 2021.

The Batman: rivelati i quattro villain principali del film

Fonte: Josh Gad

Matrix: le Wachowski al lavoro sul nuovo film con Michael B. Jordan?

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Ad un mese dalle dichiarazioni di Chad Stahelski, il regista di John Wick 3 che aveva lasciato trapelare qualche dettaglio sul presunto ritorno delle sorelle Watchowski al cinema con un nuovo capitolo di Matrix, arrivano nuovi aggiornamenti in merito al film che sarebbe già in fase di sviluppo e che ha trovato in Michael B. Jordan il suo protagonista.

Tempo fa questa voce sul possibile coinvolgimento delle Wachowski nel quarto capitolo del franchise che la Warner Bros. avrebbe in cantiere era stata smentita dallo staff di Stahelski, trattandosi infatti di dichiarazioni imprecise che si riferivano semplicemente all’ipotesi futura di vedere coinvolte le registe e produttrici, tuttavia nelle ultime ore il sito Discussing Film ha riportato che le riprese inizieranno nel 2020 a Chicago, che il titolo di lavorazione è Project Ice Cream e che Lana Wachowski tornerà dietro la macchina da presa.

Non ci sono ulteriori dettagli sulla trama, ma secondo il report Hugh Bateup (gia art director del film del 1999) dovrebbe occuparsi della scenografia, mentre resta da capire se il progetto fungerà da reboot del franchise o se sarà un sequel della trilogia originale.

Lana e Lilly e Wachowski hanno lanciato la serie di Matrix nel 1999, con un’idea cinematografica che ha avuto un impatto significativo a Hollywood nella concezione stessa di blockbuster, cambiando per sempre il volto del genere fantascientifico e segnando tappe fondamentali nel progresso del lavoro sugli effetti speciali. Sebbene i due sequel non siano stati accolti con lo stesso entusiasmo della pellicola d’esordio, la Warner Bros. sembra ancora intenzionata a proseguire il corso delle avventure di Neo sul grande schermo.

Fonte: Discussing Film

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