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Vedova Nera: Scarlett Johansson in azione nelle nuove foto dal set

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Proseguono in Inghilterra le riprese di Vedova Nera, lo standalone che vede di nuovo protagonista Scarlett Johansson nei panni della supereroina Marvel, stavolta cambiando location e spostandosi dalle coste rocciose della Norvegia ad una foresta dove l’attrice è stata vista interagire con un’auto e una misteriosa casa mobile.

Secondo il Daily Mail, che ha pubblicato le foto che trovate qui sotto, anche O-T Fagbenle è stato avvistato sul set, e come confermato nelle scorse settimane la star della serie The Handmaid’s Tale vestirà i panni del principale antagonista del film.

Resta da capire in che momento della timeline del MCU è inserito il cinecomic, anche se le recenti teorie basate sulle immagini finora disponibili suggeriscono che si tratterà di un prequel ambientato prima di Iron Man 2, oppure che possa svolgersi addirittura dopo gli eventi di Captain America: Civil War, e non alla fine degli anni Novanta.

Nel frattempo godiamoci questi scatti rubati alla Johansson mentre gira una delle scene.

Vedova Nera: le nuove foto dal set svelano la timeline del film?

Vi ricordiamo che il titolo di lavorazione del film è “Blue Bayou” e che in regia c’è Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel.

La sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh, e Rachel Weisz, ma i loro ruoli non sono stati ancora rivelati.

Al momento non ci sono ulteriori aggiornamenti sul film, né sui personaggi o le direzioni della trama. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima segretezza intorno al progetto che, come saprete, rivedrà la Johansson nei panni della spia sovietica Natasha Romanoff presumibilmente prima degli eventi che l’hanno portata a diventare un membro del team dei Vendicatori.

Vedova Nera: 9 storie dei fumetti che il film potrebbe adattare

Fonte: Daily Mail

American Beauty: 10 cose che non sai sul film

American Beauty: 10 cose che non sai sul film

American Beauty è uno di quei film che rimarrà un cult per la grazia e la raffinatezza degli argomenti trattati, oltre che per le incredibili permormance attoriali. Un film come questo, uscito nel 1999, è riuscito a conquistare pubblico e critica per le sue indubbie qualità, designando Sam Mendes come uno dei migliori registi in circolazione.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su American Beauty.

American Beauty film

1. Un titolo floreale. American Beauty deve il suo titolo ad una tipologia di rose che, pur essendo carina e attraente in partenza, è spesso incline a marcire sotto le radici e i rami della pianta. Così, lo slogan “Guarda più vicino”, dice allo spettatore che quando guardano oltre “la perfetta vita suburbana” troveranno qualcosa di rancido alla radice.

2. Il film è nato per caso. Secondo il suo discorso agli Oscar, lo sceneggiatore Alan Ball era seduto alla piazza del World Trade Center quando ha visto un sacchetto di carta fluttuante nel vento e ne è stato ispirato per scrivere il film, che in origine era stato concepito come una piecè teatrale.

3. Tutto è a contrasto. Per tutta la durata del film, è possibile osservare che vi sono presenti dei contrasti di qualcosa di rosso su uno sfondo bianco. Alcuni esempi sono i petali di rosa rossa in una vasca da bagno bianca e un soffitto bianco, il sangue sulla camicia bianca e il pavimento bianco, la porta rossa circondata da cornice e pareti bianche.

American Beauty streaming

4. Il film è disponibile in streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere American Beauty, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle diverse piattaforme di streaming digitale, come Rakuten Tv, Chili, Google Play e Netflix.

American Beauty cast

american beauty

5. Chris Cooper è stato l’ultimo attore ad essere scelto. Quando l’attore ha letto per la prima volta la sceneggiatura, ha trovato il suo personaggio esasperante e ha pensato se davvero doveva passare così tanto tempo nella testa del suo personaggio. Secondo la moglie, Cooper era spaventato dal copione.

6. Non ci sono stati cambi di casting. Kevin Spacey e Annette Bening furono entrambe le prima scelte di Sam Mendes per i ruoli di Lester e Carolyn. In origine, però, il ruolo di Lester Burnham fu offerto a Chevey Chase e Tom Hanks (che poi ha recitato nel fil successivo di Mendes, Era mio padre).

7. Il ruolo di Angela è stato offerto a molte attrici. Per trovare l’interprete perfetta per questo personaggio, sono state contattate Kirsten Dunst, Sarah Michelle Gellar, Brittany Murphy e Katie Holmes, ma tutte hanno rifiutato. In seguito, è stata contattata anche Tiffani Thiessen, ma ha fallito l’audizione. Infine, il ruolo è andato a Mena Suvari.

American Beauty frasi

8. Un film fatto di frasi iconiche. Un film come American Beauty non poteva non essere generatore di frasi memorabili e destinate a rimanere nell’immaginario collettivo. Ecco qualche esempio:

  • Ricordate quei poster con la scritta “Oggi è il primo giorno del resto della tua vita”? Beh, questo è vero per tutti i giorni tranne uno: il giorno che muori! (Lester Burnham)
  • È difficile rimanere arrabbiati quando c’è tanta bellezza nel mondo. (Lester Burnham)
  • A volte c’è così tanta bellezza nel mondo che non riesco ad accettarla. (Ricky Fitts)
  • Mai sottovalutare il potere della negazione. (Ricky Fitts)
  • Tutto quello che deve capitare, capita, presto o tardi. (Angela Hayes)

American Beauty trama

9. Il racconto degli mesi di vita. Il film si sviluppa attorno agli eventi che hanno caratterizzato l’ultimo anno di vita di Lester. Sposato con Carolyn, e sulla strada per il licenziamento, egli si infatua di Angela, un’amica di sua figlia Jane. Sarà proprio la sua presenza a far scatenare in lui delle pulsioni che non lo rendevano vivo da così tanto tempo, tanto da prendere le redini della propria vita.

10. Un film dal sapore amaro. Quando il protagonista si accorge di aver svoltato, di essere sicuro di sé e delle proprie scelte, si rende conto la sua infatuazione per Angela è cambiata, si è affievolita. Tutto, però, cambierà ancora quando il suo nuovo vicino di casa, l’ex ufficiale dei Marines, padre di Ricky (il figlio è innamorato di Jane) verrà a conoscenza della propria omosessualità.

Fonti: IMDb,

X-Men: Dark Phoenix, intervista a Jessica Chastain e Sophie Turner

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Arriva in sala il 6 giugno X-Men: Dark Phoenix, il nuovo capitolo della saga dei Mutanti Marvel. A dirigere c’è Simon Kinberg, che da produttore passa dietro alla macchina da presa. Di seguito la nostra intervista a Sophie Turner e Jessica Chastain, protagonista e villain del film sui Mutanti Marvel.

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Scritto e diretto da Simon Kinberg, il nuovo episodio è interpretato da Sophie Turner, James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Alexandra Shipp e Jessica Chastain.

X-Men: Dark Phoenix, la trama

Dark Phoenix tratterà la storia di uno dei personaggi più amati della saga degli X-Men, Jean Grey, che si evolve nell’iconica  DARK PHOENIX. Nel corso di una pericolosa missione nello spazio, Jean viene colpita da una potente forza cosmica che la trasforma in uno dei più potenti mutanti di tutti i tempi. Lottando con questo potere sempre più instabile e con i suoi demoni personali, Jean perde il controllo e strappa qualsiasi legame con la famiglia degli X-Men, minacciando di distruggere il pianeta. Il film è il più intenso ed emozionante della saga, mai realizzato prima. È il culmine di vent’anni di film dedicati agli X-Men, la famiglia di mutanti che abbiamo amato e conosciuto deve affrontare il nemico più devastante: uno di loro.

X-Men: Dark Phoenix, recensione del film

CORRELATE:

Diretto da Simon Kingberg, con Sophie TurnerJennifer Lawrence, James McAvoy, Michael Fassbender, Evan Peters, Nicholas Hoult, il film sarà in sala il 6 giugno 2019.

La mia vita con John F. Donovan: trailer del film di Xavier Dolan

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Lucky Red ha diffuso il trailer ufficiale di La mia vita con John F. Donovan, l’atteso e discusso film di Xavier Dolan. Nel cast protagonisti Kit Harington, Natalie Portman, Jacob Tremblay, Kathy Bates, Susan Sarandon, Thandie Newton e Ben Schnetzer.

Questa è una storia su come un business ha avuto così paura di perdere un pubblico che riteneva illetterato e limitato, che di fatto l’ha tenuto illetterato e limitato per decenni! Qui si parla di noi come società. Di quello che vogliamo, di quello che inseguiamo.

Ancora una volta un cast d’eccezione per Xavier Dolan: in La mia vita con John F. Donovan ad affiancare la star de Il trono di spade Kit Harington, Jacob Tremblay e i premi Oscar Natalie Portman, Kathy Bates e Susan Sarandon, un film che segna il debutto hollywoodiano di Dolan e che vede riportati sul grande schermo tutti i temi che lo hanno reso famoso nel mondo: la relazione madre/figlio, l’omosessualità, l’infanzia. Rupert Turner (Ben Schnetzer), giovane attore, decide di raccontare la vera storia di John F. Donovan (Kit Harington), star della televisione americana scomparsa dieci anni prima, che in una corrispondenza epistolare gli aveva aperto le porte del cuore, svelando i turbamenti di un segreto celato agli occhi di tutti. Ne ripercorre così la vita e la carriera, dall’ascesa al declino, causato da uno scandalo tutto da dimostrare.

X-Men: Dark Phoenix, intervista a Michael Fassbender e James McAvoy

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Arriva in sala il 6 giugno X-Men: Dark Phoenix, il nuovo capitolo della saga dei Mutanti Marvel. A dirigere c’è Simon Kinberg, che da produttore passa dietro alla macchina da presa. Di seguito la nostra intervista a Michael Fassbender (Magneto) e James McAvoy (Charles Xavier).

Scritto e diretto da Simon Kinberg, X-Men: Dark Phoenix il nuovo episodio è interpretato da  Sophie TurnerJames McAvoyMichael FassbenderJennifer LawrenceNicholas Hoult, Tye Sheridan, Alexandra Shipp e Jessica Chastain. Il film arriva nelle nostre sale il 6 giugno.

X-Men: Dark Phoenix, la trama

Dark Phoenix tratterà la storia di uno dei personaggi più amati della saga degli X-Men, Jean Grey, che si evolve nell’iconica  DARK PHOENIX. Nel corso di una pericolosa missione nello spazio, Jean viene colpita da una potente forza cosmica che la trasforma in uno dei più potenti mutanti di tutti i tempi. Lottando con questo potere sempre più instabile e con i suoi demoni personali, Jean perde il controllo e strappa qualsiasi legame con la famiglia degli X-Men, minacciando di distruggere il pianeta. Il film è il più intenso ed emozionante della saga, mai realizzato prima. È il culmine di vent’anni di film dedicati agli X-Men, la famiglia di mutanti che abbiamo amato e conosciuto deve affrontare il nemico più devastante: uno di loro.

X-Men: Dark Phoenix, recensione del film

CORRELATE:

Diretto da Simon Kingberg, con Sophie TurnerJennifer Lawrence, James McAvoy, Michael Fassbender, Evan Peters, Nicholas Hoult, il film è in sala dal 6 giugno 2019.

Dopo Game of Thrones: dove vedremo i protagonisti?

Dopo Game of Thrones: dove vedremo i protagonisti?

La fine di Game of Thrones ha significato per tanti fan la conclusione di un arco narrativo importante, un fenomeno mondiale che ha coinvolto milioni e milioni di persone. Tuttavia, mentre i fan della serie saranno impegnati a cercare una nuova serie a cui appassionarsi, gli interpreti dello show HBO dovranno adesso farsi largo dopo aver vissuto per quasi 10 anni in simbiosi con lo stesso ruolo.

Dato l’incredibile successo della serie, non è stato difficile per gli attori (soprattutto per quelli come Sophie Turner o Maisie Williams che hanno cominciato a lavorare proprio con Game of Thrones) trovare altri ruoli appetibili per gli attori, per affrontare il “passaggio” al grande schermo. Di seguito, ecco dove vedremo i membri di quel cast, dopo Game of Thrones.

KIT HARINGTON (LA MIA VITA CON JOHN F. DONOVAN)

Quello che può essere considerato a tutti gli effetti il protagonista della serie HBO, Kit Harington, sarà il protagonista di uno dei film più attesi che vedremo quest’anno in sala. Si tratta di La mia vita con John F. Donovan, il film di Xavier Dolan in lingua inglese che da tempo si attende nei cinema, dopo la presentazione al Festival di Toronto nel 2018.

Il film si incentra sulla storia di un ragazzino che è completamente assorbito dal suo attore preferito, interpretato proprio da Harington. La storia ricalca l’adolescenza di Dolan, follemente innamorato di Leonardo DiCaprio dai tempi di Titanic.

SOPHIE TURNER (X-MEN DARK PHOENIX)

Questo è il futuro prossimo di Sansa Stark (Sophie Turner), che proprio il 6 giugno arriva in sala. L’attrice, che già in X-Men: Apocalypse aveva interpretato Jean Grey, torna per diventare il più potente mutante di sempre in X-Men: Dark Phoenix.

Il film vede Jean Grey posseduta e influenzata da una delle entità più distruttive dell’universo X-Men / Marvel, la Forza della Fenice, quindi probabilmente la vedremo sfoggiare tutta la sua cattiveria.

MAISIE WILLIAMS (THE NEW MUTANTS)

Sembra che le sorelle Stark abbiano una vera e propria debolezza per il mondo degli X-Men. Infatti, dopo Sansa, anche Arya è stata scelta per entrare nel mondo dei mutanti Marvel, questa volta con un occhio più originale. Maisie Williams ha infatti accettato di essere Wolfsbane in The New Mutants, il tormentato film di Josh Boone che dovrebbe arrivare nelle sale di tutto il mondo in questa estate.

Il film dovrebbe avere dei toni horror e sarà sicuramente differente rispetto a quello che siamo abituati a vedere dal franchise che adesso è passato nelle mani della Disney. La Williams interpreterà un’adolescente tormentata, non molto diversa da Arya Stark, ma con delle mutazioni davvero interessanti.

LENA HEADEY (THE FLOOD)

Dopo il fallimento della conquista del trono di Approdo del Re, Cersei si sta facendo una nuova vita! Lena Headey è ora libera di rendere la vita difficile a qualcun altro, magari al cinema. Questa volta, i suoi zigomi freddi e calcolatori, tanto amati dal “fratello” Tyrion, tormenteranno gli altri in un film politico dal titolo The Flood. Il film uscirà il 21 giugno nel Regno Unito, solo a livello locale per adesso, ma data la popolarità della protagonista è probabile che il film sarà diffuso su altre piattaforme.

In The Flood, Lena interpreta un ufficiale dell’immigrazione, una donna distaccata che intervista richiedenti asilo e immigrati. Ciò che la rende così brava nel suo lavoro è la sua gestione delle interferenze emotive quando si tratta di procedere agli interrogatori. In sostanza, Cersei è un funzionario dell’immigrazione, che non promette nulla di buono per i migranti e i rifugiati.

NIKOLAJ COSTER-WALDAU (SUICIDE TOURIST)

Per quanto riguarda Jaime, il suo percorso si è diviso da quello della cara sorella. Nikolaj Coster-Waldau sarà protagonista di un thriller in cui avremo una doppia dose di Game of Thrones. Il film si intitola Domino, e con lui ci sarà anche Melisandre (Carice van Houten).

L’attore ha un altro misterioso film in arrivo chiamato Suicide Tourist. Apparentemente, è un dramma thriller con alcuni elementi romantici (senza incesto, però). Suicide Tourist sarà distribuito il 21 novembre. Oltre a questo, Nikolaj ha altri due film in uscita, The Silencing e Notat, che arriveranno entrambi nel prossimo futuro.

GWENDOLINE CHRISTIE (THE PERSONAL HISTORY OF DAVID COPPERFIELD)

Brienne di Tarth (Christie) è uno dei pochi fortunati personaggi sopravvissuti a Game of Thrones. È una donna forte che non ha bisogno di nessuno, certamente non di David Copperfield (il personaggio del romanzo, non il mago). Questo perché il prossimo film di Christie è The Personal History di David Copperfield, l’adattamento del romanzo di Charles Dickens.

Qui, recita al fianco di colossi come Tilda Swinton nell’epoca vittoriana. Christie interpreterà Jane Murdstone, personaggio ben lontano dal suo onorevole ruolo di Brienne. Murdstone è in realtà un personaggio abbastanza sadico nel romanzo e fa del suo meglio per mettere in difficoltà David.

AIDAN GILLEN (THOSE WHO WISH ME DEAD)

Niente più intrighi per Ditocorto, non nella tomba comunque. Per il suo attore, Aidan Gillen, tuttavia, ci sono nuove opportunità a Hollywood. Abbiamo già visto Gillen in altri ruoli. Ora è di nuovo a Hollywood per l’adattamento cinematografico del romanzo di Michael Koryta, Who Who Wish Me Dead.

Basandoci sulla trama del romanzo, il film vedrà protagonista una donna, interpretata da Angelina Jolie. Tuttavia il film non esaurisce qui il suo tasso di star; nel cast ci sono anche Jon Bernthal (The Punisher) e Nicholas Hoult (X-Men, Mad Max: Fury Road).

EMILIA CLARKE (LET ME COUNT THE WAYS)

La madre dei draghi, tragicamente amata da molti, che è stata pugnalata alla schiena (in senso figurato) dal suo nipote / amante non rinuncia al romanticismo. La sua interprete, Emilia Clarke, sarà protagonista del film Let Me Count The Ways in cui interpreterà la poetessa Elizabeth Barrett, autrice della poesia How Do I Love Thee, Let Me Count the Ways.

Il film non ha ancora una data d’uscita ma seguirà le turbe romantiche della poetessa e la sua misteriosa malattia.

RICHARD MADDEN (1917)

Rob Stark (Richard Madden) non è estraneo alla guerra, avendo combattuto nella guerra dei Cinque Re e non avendo mai perso una battaglia, pur venendo tradito e quindi perdendo il regno e la vita. Così, anche Madden continua questa tradizione partecipando a un atteso film di guerra dal titolo 1917. In particolare il film sarà ambientato durante la Prima Guerra Mondiale.

La trama non è stata diffusa ma il film sarà diretto da Sam Mendes e il cast è già molto ricco, contando attori del calibro di Benedict Cumberbatch, Mark Strong e Colin Firth al fianco di Madden.

PETER DINKLAGE (THE ANGRY BIRDS MOVIE 2)

Peter Dinklage sembra voler procedere tranquillamente con la sua carriera in questo momento. Forse il suo ruolo come Tyrion e Primo Cavaliere lo ha lasciato a dir poco esausto. Il suo prossimo progetto cinematografico è infatti solo di doppiaggio, in The Angry Birds Movie 2, in cui presterà il suo ingegno e la sua somiglianza ad un’aquila.

The Angry Birds Movie 2 ha una data d’uscita fissata per il 14 agosto negli Stati Uniti, mentre arriverà nel primo autunno da noi. Dopodiché, Dinklage passerà a fornire il suo talento vocale a The Croods 2. Lì, interpreterà un uomo delle caverne chiamato Phil Betterman (un nome decisamente strano per un uomo preistorico).

ISAAC HEMPSTEAD WRIGHT (THE BLUE MAURITIUS)

Dopo aver soffiato il trono di Westeros da sotto al naso dei suoi pretendenti, Bran (Isaac) non è ancora soddisfatto. Il suo interprete, Isaac, sarà protagonista di un film di rapina, The Blue Mauritius. Segue la storia di cinque ladri internazionali che stanno per rubare … un francobollo. A quanto pare il francobollo più prezioso del mondo.

Ma non è qui che finiscono i progetti cinematografici di Isaac. L’attore ha anche in programma un altro film di fantascienza intitolato Voyagers. Si tratta di una missione spaziale che coinvolge dei bambini. I problemi sorgono quando il loro capitano (apparentemente l’unico adulto a bordo) viene ucciso. È fondamentalmente il Signore delle mosche nello spazio e, fortunatamente.

Edison – L’uomo che illuminò il mondo: trailer con Benedict Cumberbatch

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Leone Film Group ha diffuso il trailer ufficiale di Edison – L’uomo che illuminò il mondo, il film di Alfonso Gomez-Rejon con Benedict Cumberbatch, Michael Shannon, Nicholas Hoult, Tom Holland e Katherine Waterstone.

La pellicola arriverà al cinema il 18 Luglio distribuito da 01 DISTRIBUTION.

Benedict Cumberbatch nei panni di Thomas Edison e Michael Shannon in quelli di George Westinghouse sono i protagonisti di EDISON – L’uomo che illuminò il mondo. La storia della competizione epica e spietata tra i due più grandi inventori dell’era industriale per stabilire quale dei due sistemi elettrici avrebbe dominato il nuovo secolo. Sostenuto da J.P. Morgan, Edison abbaglia il mondo illuminando Manhattan, ma Westinghouse, aiutato da Nikola Tesla, riuscì ad individuare alcuni pesanti difetti nel sistema a corrente continua di Edison. Scatenando una vera “guerra della corrente”, Westinghouse e Tesla puntano tutto sul sistema a corrente alternata, una scelta rischiosa e pericolosa.

Diretto da Alfonso Gomez-Rejon (Quel Fantastico Peggior Anno della Mia Vita) e scritto dal drammaturgo Michael Mitnick (Sex Lives of our Parents), EDISON – L’uomo che illuminò il mondo annovera nel cast anche Katherine Waterston, Nicholas Hoult, Tom Holland, Matthew Macfadyen e Tuppence Middleton.

MCU: 10 attori che abbiamo dimenticato

MCU: 10 attori che abbiamo dimenticato

Dopo undici anni e ventidue film, ci avviciniamo alla conclusione del primo grade atto del MCU, inaugurato nel 2008 con Iron Man e culminato in Avengers: Endgame. Ora è tempo di bilanci, ripercorrendo la storia di questo fenomeno di successo che ha cambiato per sempre il corso di Hollywood, e i volti degli attori che forse, abbiamo dimenticato.

Ecco di seguito i più importanti:

Liv Tyler

L’incredibile Hulk è uno dei film meno amati del MCU, e sarà per questo motivo che il personaggio di Betty Ross, interpretata da Liv Tyler, non figura di certo nella lista di coloro che ricorderemo a lungo.

Nei fumetti, Betty è il principale interesse amoroso di Bruce Banner, un po’ come se fosse la sua Lois Lane, ma da quando Mark Ruffalo è subentrato al posto di Edward Norton, non abbiamo più avuto sue notizie né tantomeno una menzione.

Jeff Bridges

Jeff Bridges ha interpretato il primissimo villain del MCU in Iron Man del 2008, ma l’unico vero riferimento all’attore è arrivato soltanto undici anni dopo, in Avengers: Endgame, grazie al soprannome di Thor “Lebowski” che faceva riferimento al film cult dei fratelli Coen che lo vedeva protagonista nei panni del Drugo.

Tommy Lee Jones

I personaggi apparsi in Captain America: Il Primo Vendicatore non hanno avuto alcuna occasione per tornare nel MCU, visto che il film era ambientato 70 anni prima degli eventi attuali (tranne Bucky, Peggy e Teschio Rosso).

Tra questi c’è anche il colonnello dell’esercito americano interpretato da Tommy Lee Jones.

Tim Roth

Tim Roth passerà alla storia per i ruoli interpretati nei film di Quentin Tarantino, da Le Iene a Pulp Fiction arrivando all’ultimo The Hateful Eight. Trattandosi infatti di una star del cinema d’autore, è possibile che il pubblico l’abbia dimenticato nei panni di Emil Blonsky aka Abominio, villain principale di L’incredibile Hulk.

Kat Dennings

Kat Dennings è nota al grande pubblico per ruoli comici in film come 40 anni vergine e serie tv come 2 Broke Girls, ma i fan del MCU sanno che ha interpretato la scienziata Darcy nei primi due film di Thor.

È un peccato che abbia lasciato il franchise dopo The Dark World, perché le sue caratteristiche da attrice di comedy si sarebbero perfettamente adattate al tono di Ragnarok…

Stanley Tucci

Stanley Tucci è apparso in diversi franchise di successo come Transformers, Hunger Games, e nel live action Disney de La bella e la bestia, ma non tutti lo ricordano nei panni dello scienziato che somministrò il siero del super soldato a Steve Rogers in Captain America: Il Primo Vendicatore.

Un ruolo piccolo, che l’attore sembra aver accettato soltanto per “testare” l’accento tedesco.

Garry Shandling

I fan del The Larry Sanders Show avranno apprezzato il cameo di Garry Shandling in Iron Man 2, dove interpreta il senatore Stern, personaggio che torna in scena durante Capitan America: The Winter Soldier rivelando la sua fedeltà all’Hydra.

Shandling, sebbene venga ricordato come uno dei più grandi attori della commedia americana, non ha avuto uno spazio decisivo nel MCU, ed è morto nel 2016.

Chris O’Dowd

Il ruolo di Chris O’Dowd in Thor: The Dark World era davvero memorabile, anche se l’attore non è mai sembrato troppo entusiasta a riguardo. “Dio, avevo dimenticato di essere in quel film…“, ha dichiarato in un’intervista.

Il suo personaggio era Richard, un ragazzo che frequentava Jane Foster prima del ritorno del Dio del Tuono.

Glenn Close

Glenn Close ha vestito i panni di Nova Prime, il leader del Nova Corps, nel primo volume di Guardiani della Galassia. Da allora non l’abbiamo più vista nel MCU e non sappiamo che fine abbia fatto il personaggio.

Ty Burrell

Chiunque interpreti sul piccolo e grande schermo, nella testa degli spettatori Ty Burrell sarà sempre e comunque il volto di Phil Dunphy, uno dei personaggi della serie Modern Family.

Sarà per questo che la sua apparizione in L’incredibile Hulk è stata del tutto dimenticata? Forse, perché lo show americano è andato in onda l’anno successivo all’uscita del cinecomic…

Leggi anche – MCU: chi sono gli attori con più presenze nell’universo condiviso?

Fonte: Screenrant

Predestination: 10 cose che non sai sul film

Predestination: 10 cose che non sai sul film

Predestination è uno di quei film originali e brillanti che ha un gran potenziale per diventare un cult e rimanere nell’immaginario collettivo per diversi anni, a dispetto di come è stato accolto al momento della sua uscita al cinema, avvenuta nel luglio del 2015.Anche se ingiustamente sottovalutato dal pubblico, questo film ha un cast stellare e decisamente talentuoso, in grado di sorreggere un film complesso, quanto originale, come questo. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Predestination.

Predestination film

predestination

1. Nel film è stato aggiunto un particolare. Il Fizzle Bomber non era incluso nel lavoro originale. Presumibilmente, è stato incluso nel film per fornire ulteriori conflitti e riempire il runtime. A parte questa aggiunta e altri dettagli di sfondo modificati, il lungometraggio rimane un adattamento cinematografico perfettamente fedele al testo da cui è stato tratto.

2. C’è un riferimento a Chernobyl. L’immagine delle scarpe Crosby, posta all’inizio del film, è in realtà un ritratto del reattore numero quattro esploso nella centrare elettrica di Chernobyl, scoppiato il 26 aprile del 1986.

3. Notare i particolari. All’inizio del film, quando l’agente vede la sua nuova faccia per la prima volta, dice “Sono cambiato così tanto, dubito che mia madre mi riconoscerebbe…” e inizia a ridere. Tutto ciò è piuttosto ironico, dato il fatto che lui/lei è la di lui/lei madre.

Predestination streaming

4. Il film è disponibile per lo streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere Predestination, è possibile farlo grazie alla presenza del lungometraggio sulle diverse piattaforme di streaming digitale, come Chili, Google Play, Rakuten Tv e Tim Vision.

Predestination trailer

5. Un trailer premonitore. Prima di mettersi a guardare l’intero film, sarebbe opportuno dare un occhio al trailer, per rendersi conto, in prima istanza, se il film possa andare incontro ai propri gusti. Inoltre, vedere il trailer prima del film potrebbe essere opportuno per creare una certa dose di ansia e attesa adatte alla visione del lungometraggio.

Predestination cast

predestination

6. C’è voluto tempo per trasformarsi in John. Sarah Snook è stata molto paziente, poichè ha trascorso molto tempo per diventare John. L’attrice, infatti, ha dovuto passare più di quattro ore, ogni mattina delle riprese, nel reparto trucco, affinché si trasformasse nel suo personaggio.

7. Viene mostrata la data di un compleanno. In questo film il cast ha compreso anche Ethan Hawke, che interpreta uno dei personaggi principali. Ebbene, quando il suo personaggio guarda il proprio orologio (8 minuti e 18 secondi), in realtà viene mostrato il suo vero compleanno.

Predestination libro

8. Il film è un adattamento cinematografico. Questo lungometraggio è stato tratto dal racconto Tutti voi zombie di Robert A. Heinlein, pubblicato nel 1959. Questo romanzo è stato scritto in un solo giorno e racconta la storia di un intersessuale che subisce un cambio di sesso mentre partorisce, diventando un uomo. Dopo essere portato indietro nel tempo per incontrare la se stessa passata, egli ha una relazione con questa ragazza, cioè se stesso, scoprendosi essere frutto di quella relazione e rendendosi di conto di essere madre, padre e anche figlio di se stesso.

9. C’è riferimento all’autore del libro. Quando il barista si siede per la prima volta alla macchina da scrivere, c’è una copia di Stranger in a Strange Land di Robert A. Heinlein accanto alla macchina da scrivere. Heinlein è l’autore del racconto Tutti voi Zombie, romanzo su cui si basa il film.

Predestination trama

10. Una vita singolare per un singolare agente. Un agente che viaggia nel tempo si trova al suo ultimo incarico della carriera e dovrà catturare l’unico criminale che gli è sfuggito nel corso del tempo. Così facendo, il protagonista deve affrontare una serie di viaggi spazio temporali, progettati per garantire l’applicazione della legge per l’eternità.

Fonte: IMDb

Fantastici Quattro: il reboot del MCU arriverà nel 2022?

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Fantastici Quattro: il reboot del MCU arriverà nel 2022?

Per mesi abbiamo seguito gli aggiornamenti sulla gara tra Disney e Comcast per l’acquisto di diritti cinematografici e televisivi in mano alla Fox, che per i fan avrebbe significato il fatidico ritorno a casa di X-Men e Fantastici Quattro. Fortunatamente la vittoria è andata alla Disney, che in un comunicato stampa ha dichiarato: “L’accordo offre a noi l’opportunità di riunire sotto lo stesso tetto X-Men, Fantastici 4 e Deadpool, che con la famiglia Marvel potrebbero dare vita a mondi più ricchi e complessi con storie interconnesse che il pubblico ha dimostrato di amare.”

E secondo le ultime indiscrezioni riportate dal sito Geeks WorldWide, il primo reboot ufficiale arriverà nel 2022 ed avrà come protagonista la prima famiglia Marvel creata da Stan Lee.

A quanto pare i Marvel Studios starebbero pianificando il riavvio del franchise sui Fantastici Quattro dopo i vari tentativi non sempre brillanti e apprezzati dalla critica di Roger Corman, Tim Story e Josh Trank, proprio per offrire al grande pubblico una versione dei personaggi inedita con la speranza di ottenere risultati migliori. Per farlo potrebbero affidarsi al regista di Ant-Man e Ant-Man and The Wasp Peyton Reed, che già l’anno scorso aveva rivelato il suo interesse nel progetto.

Ho sviluppato un’idea che ha subito diversi cambiamenti con vari sceneggiatori”, ha raccontato Reed, “E l’ambientazione si sarebbe ispirata ad un’atmosfera da commedia musicale alla Beatles di A Hard Day’s Night, con qualche licenza poetica rispetto ai fumetti originali“.

Sarà davvero così o si tratta di un rumor senza fondamenta? Che ne pensate?

Fantastici Quattro e X-Men: cosa sappiamo del loro arrivo nel MCU?

Nei mesi che hanno anticipato l’uscita di Avengers: Endgame e la fine della Fase 4, Kevin Feige si era detto ancora incerto sull’argomento, dichiarando che per il momento non c’erano sono progetti concreti:

Per ora ci siamo concentrati sull’uscita di Ant-Man and The Wasp, poi finiremo la produzione di Captain Marvel, il montaggio di Avengers 4 e le riprese di Spider-Man: Far From Home, quindi sarà un anno piuttosto impegnativo. […] Non potremo parlare di Fantastici 4 nel MCU finché non ne avremo la certezza: ecco perché per adesso ho solo idee e vaghi sogni sul loro arrivo“.

La verità è che sono entusiasta per tutti loro, e non sono solo per i nomi dei supereroi che conosciamo già al cinema, ma per quel centinaia di personaggi che i fumetti ci offrono. Ora che la Disney è così vicina dall’ottenere l’ accesso a qualunque cosa, sento che il sogno di bambino si realizzerà.”

Fonte: Geeks WorldWide

Pets 2 – Vita da Animali da oggi al cinema

Pets 2 – Vita da Animali da oggi al cinema

Pets 2 – Vita da Animali (recensione), il decimo film d’animazione della Illumination, è l’attesissimo sequel della commedia campione d’incassi del 2016 che ha avuto il miglior debutto di sempre per un film originale, arriva al cinema distribuito da Universal Pictures.

Ricco della irriverenza e dell’umorismo sovversivo tipico della Illumination, questo nuovo capitolo esplora le vite e le emozioni dei nostri animali domestici, il profondo legame che hanno con le famiglie che li amano, e risponde alla domanda che incuriosisce da sempre chi ha un animale domestico: cosa fanno veramente i loro cuccioli quando rimangono soli in casa? Max il Terrier si trova di fronte ad importanti cambiamenti di vita. La sua padrona ora è sposata e ha un bambino, Liam. Max è talmente preoccupato di proteggere il piccolo che sviluppa un tic nervoso. Nel frattempo, mentre il suo padrone è assente, l’impavida Pomerania Gidget cerca di portare in salvo il giochino preferito di Max da un appartamento pieno di gatti, con l’aiuto dalla sua amica felina Chloe, che ha scoperto le gioie dell’erba gatta. E l’adorabile quanto folle coniglio Nevosetto ha dei deliri di onnipotenza pensando di essere un vero supereroe da quando la sua proprietaria Molly inizia a vestirlo con un costume da supereroe. Ma quando Daisy, un’ intrepida Shih Tzu, chiede l’aiuto di Nevosetto per una missione pericolosa, dovrà raccogliere il coraggio di diventare l’eroe che ha solo fatto finta di essere.

Riusciranno Max, Nevosetto, Gidget e il resto della banda a trovare il coraggio per affrontare le loro più grandi paure?

Pets 2 – Vita Da Animali (recensione) vedrà il ritorno dello scrittore Brian Lynch (Minions) ed è diretto nuovamente da Chris Renaud (Cattivissimo Me series, Lorax). Le voci italiane del film saranno di Alessandro Cattelan (Max), Laura Chiatti (Gidget), Francesco Mandelli (Nevosetto) e Lillo (Duke).

A Quiet Place 2: Brian Tyree Henry entra nel cast

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Come riportato da The Wrap, il candidato agli Emmy e star della serie Atlanta Brian Tyree Henry si trova nelle fasi finali delle trattative per ottenere un ruolo in A Quiet Place 2, sequel scritto e diretto ancora una volta da John Krasinski.

Già confermati nel cast Emily Blunt, Millicent Simmonds e Noah Jupe, che ritorneranno nei rispettivi ruoli interpretati nel film del 2018, insieme a Cillian Murphy, che secondo le ultime indiscrezioni dovrebbe vestire i panni di un misterioso personaggio con cattive intenzioni che si unirà al clan familiare sopravvissuto agli eventi del primo film.

L’attore americano è noto al grande pubblico per This Is UsVice PrincipalsHotel ArtemisWhite Boy RickWidowsIf Beale Street Could Talk e per aver doppiato Jefferson Davis in Spider-Man: Un Nuovo Universo. Prossimamente lo rivedremo in Child’s PlaySuperintelligenceThe Woman in the WindowJokerThe Outside Story, e Godzilla vs. Kong.

Vi ricordiamo che A Quiet Place Part II (questo il titolo ufficiale) è atteso nelle sale il 15 Maggio 2020, con le riprese che partiranno già in estate nello stato di New York.

A Quiet Place: Un Posto Tranquillola recensione

Una piccola idea è diventata più grande, e mentre la maggior parte dei sequel parla del ritorno di un cattivo o del ritorno di un eroe, non volevo che il mio andasse in questa direzione.” ha spiegato Krasinski in un’intervista. “Di A Quiet Place 2 abbiamo un mondo, e il resto della popolazione che sta attraversando esattamente quella stessa esperienza. Ci sono altri sopravvissuti? Cosa possiamo esplorare ancora? Cosa accadrà dopo?“.

Vero e proprio caso cinematografico della scorsa stagione, A Quiet Place – Un Posto Tranquillo ha trasformato l’esperienza cinematografica di milioni di spettatori proponendogli uno spettacolo inedito.

La vicenda segue il viaggio di una famiglia costretta a vivere nel silenzio per non cadere vittima di misteriose creature che vengono attirate dai suoni. Consapevoli che ogni minimo sussurro, ogni minimo passo, significa la morte, Evelyn (Emily Blunt) e Lee (John Krasinski) sono determinati a trovare un modo per proteggere i loro figli mentre tentano disperatamente di contrattaccare.

Fonte: The Wrap

Wonder Woman 1984: ecco l’ispirazione del costume nel nuovo poster

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È ufficialmente iniziato il conto alla rovescia ad un anno esatto dall’uscita di Wonder Woman 1984, e per festeggiare la regista Patty Jenkins ha condiviso su Twitter il nuovo poster del film in cui debutta la “gold armor” di Diana Prince che i lettori dei fumetti conosceranno grazie alle storie del 1997.

Sappiamo che il film si basa sulla serie scritta da Brian Azzarello e Cliff Chiang, la coppia responsabile del reboot della “New 52” per la DC nel 2011, ed è probabile che il design del costume ricordi quello dell’artista David Finch (forma simile, colore diverso) in cui l’eroina indossa per la prima volta un’uniforme che copre sia braccia che gambe.

Altri paragoni del mondo del web hanno accostato l’armatura di Diana a quelle degli X-Men o Valchiria, la guerriera asgardiana vista di recente nel MCU interpretata da Tessa Thompson, anche se l’intenzione della Warner Bros. suggerisce un adattamento più o meno fedele alla gold armor di Kingdom Come; in quella trama assistiamo al cambio generazionale dopo il ritiro di Superman e Wonder Woman che provoca una calamità globale a causa dello scontro tra nuovi supereroi e i loro antagonisti.

È qui che i vecchi membri della Justice League abbandonano la “pensione” per mostrare ai giovani eredi come affrontare i nemici, guidati da Lex Luthor e Captain Marvel (Shazam), e per l’occasione Wonder Woman indossa un costume d’oro a forma di aquila, lo stesso che compare nella locandina.

Wonder Woman 1984come tornerà Steve Trevor?

L’uscita nelle sale è fissata al 6 giugno 2020.

Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale”, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendo Wonder Woman 1984 “la prossima iterazione della supereroina”.

Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.

Vi ricordiamo inoltre che l’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman.

Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal, in un ruolo ancora misterioso.

https://twitter.com/PattyJenks/status/1136346983680151558?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1136346983680151558&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.cinemablend.com%2Fnews%2F2474430%2Fpatty-jenkins-reveals-wonder-womans-new-suit-for-1984

Ischia Film Festival rende omaggio a Bernardo Bertolucci

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Ischia Film Festival renderà un doveroso omaggio a Bernardo Bertolucci, il grande Maestro scomparso lo scorso 26 novembre 2018. La manifestazione fondata da Michelangelo Messina, e per il terzo anno consecutivo sotto la direzione artistica dello stesso Messina con il critico e giornalista Boris Sollazzo, dedica prima di tutto la mostra di quest’anno al regista premio Oscar per L’ultimo imperatore. Sarà il cinquecentesco Carcere Borbonico del Castello Aragonese di Ischia a ospitare l’exhibition realizzata da Antonio Maraldi del Centro Cinema Città di Cesena. Ventitre gigantografie che immergeranno i visitatori nei più suggestivi set cinematografici di Bernardo Bertolucci, da Il conformista a L’ultimo Imperatore, passando per Novecento e Ultimo tango a Parigi. La mostra sarà inaugurata venerdì 28 Giugno e sarà aperta al pubblico fino a sabato 6 Luglio.

Non mancherà naturalmente anche il modo più “naturale” per raccontare la straordinaria carriera di uno dei più grandi autori di sempre. L’Ischia Film Festival lo farà proiettando proprio Ultimo tango a Parigi, non a caso proprio sullo schermo del Carcere Borbonico, un modo per sottolineare il carattere rivoluzionario di un film che è una pietra miliare nella storia del cinema. A raccontarne la storia e l’importanza al pubblico sarà Augusto Sainati, professore di Storia del cinema all’Università Suor Orsola Benincasa e critico cinematografico. La proiezione si inserisce nel quadro di un progetto di formazione per i docenti dei licei che vede la collaborazione di diversi atenei in tutta Italia.

L’Ischia Film Festival 2019 si terrà 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER: Banca e Mini.

Storia di una ladra di libri: 10 cose che non sai sul film

Storia di una ladra di libri: 10 cose che non sai sul film

Storia di una ladra di Libri è un film così delicato, coinvolgente ed emozionante che ha conquistato il pubblico di mezzo mondo.

Questo film, che rielabora una serie di generi e cerca di rendere il pubblico protagonista della storia, ha avuto un gran successo, grazie anche dall’omonimo libro da cui è stato tratto. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Storia di una ladra di libri.

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1. C’è un riferimento al libro da cui il film è tratto. Uno dei libri che Liesel legge a Max quando è malato, è in realtà il libro stesso da cui il film è stato tratto e che contiene la frase “ciò che le è venuto in mente era la polverosità del pavimento, la sensazione che i suoi vestiti fossero più vicini a lei che indosso a lei, e l’improvvisa consapevolezza che tutto ciò sarebbe stato inutile”.

2. È stato realizzato un poster d’epoca. Quando la protagonista arriva per la prima volta a scuola, si può vedere un grande poster con molti volti. Questa è una replica di un prodotto d’epoca, un poster raffigurante i fenotipi ariani ideali secondo la regione. Dipinti da due artisti con ossessione razziale, questi poster erano collocati in ogni scuola e gli studenti erano costretti a memorizzarli.

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3. Il film è disponibile in streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere Storia di una ladra di libri è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle varie piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten Tv, Chili, Google Play e Tim Vision.

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4. Il film è stato tratto da un omonimo libro. Storia di una ladra di libri è stato tratto da un omonimo libro del 2005, scritto da Markus Zusak che ha avuto un grande successo. Il film, infatti, ha avuto la sua trasposizione nel 2013, per mano di Brian Percival.

5. Il libro è nato da una serie di consultazioni. Markus Zusak, l’autore del romanzo (inizialmente pubblicato con il titolo La bambina che salvava i libri), ha consultato il Museo Ebraico di Sydney, il Museo Ebraico di Monaco e l’Archivio della città di Monaco durante la stesura del libro.

Storia di una ladra di libri cast

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6. Emily Watson è rimasta nel suo personaggio. L’attrice ha deciso di rimanere nel suo personaggio tutto il giorno, il che significava che tra una ripresa e l’altra si comportava ancora come una donna tedesca scontrosa. Questa condizione l’ha costretta a litigare all’aeroporto quando ha reagito come avrebbe fatto il suo personaggio al check-in, cosa che le causava alcuni problemi.

7. Per Geoffrey Rush questo film è stata una sfida. Il suo più grande terrore, in questa produzione, era lavorare con un bambino. Per poco, Rush non ha rifiutato la parte perché era titubante dall’accettare il ruolo per il quale era stato scritturato.

8. Sophie Nelisse ha vinto il ruolo, superando migliaia di candidati. Quando i produttori hanno iniziato a fare il casting del film, hanno deciso di concentrarsi innanzitutto sulla ricerca della ragazza perfetta per Liesel. I produttori hanno visto quasi un migliaio di candidati per il ruolo, per poi scegliere Sophie Nelisse grazie alla sua performance nel film canadese Monsieur Lazhar.

Storia di una ladra di libri trama

9. Una ragazzina come protagonista. Questo film è ambientato nella Germania della Seconda Guerra Mondiale e la protagonista è Liesel, una ragazzina che è stata affidata ad Hans Hubermann dalla madre, che è incapace di mantenerla. La giovane protagonista fatica ad adattarsi a casa e a scuola, anche perché non sa leggere.

10. Un rapporto tra padre e figlia. La ragazzina trova un alleato nel papà adottivo, che le insegna a leggere il suo primo libro e le fa nascere la passione per la lettura. Piano piano, in lei aumenta l’amore per la propria famiglia e scopre anche il valore dell’amicizia grazie a Max.

Fonti: IMDb, The Guardian

Black Mirror 5, la recensione della serie Netflix

Black Mirror 5, la recensione della serie Netflix

Ancora distopia, generata come sempre dallo scontro tra l’essere umano e la tecnologia da lui inventata. Black Mirror torna dal 5 giugno su Netflix con tre nuovi episodi, dove ripropone le tematiche che l’hanno resa celebre. Eppure qualcosa sembra cambiato ulteriormente nella serie ideata da Charlie Brooker, la quale ha lentamente intrapreso una strada che sembra averle fatto perdere, volontariamente o meno, le caratteristiche  e i toni assunti inizialmente con le prime due stagioni.

I tre nuovi episodi sono intitolati Colpendo le vipere, Pezzettini e Rachel, Jack e Ashley Too e presentano come sempre personaggi e storie sempre nuove. Nel primo di questi due ex compagni di studi, Danny (Anthony Mackie) e Karl, si ritrovano a giocare in una versione VR del loro videogioco preferito, ma le lunghe partite notturne porteranno ad una scoperta inaspettata. Nel secondo, invece, un autista di car sharing londinese scatena una crisi internazionale quando rapisce un dipendente di una società di social media. Infine, nell’ultimo episodio, un’adolescente solitaria è ossessionata dalla bambola robot con le sembianze della sua pop star preferita, Ashley O (Miley Cyrus), mentre la vita della vera Ashley inizia a sgretolarsi.

Tre episodi che sembrano sintetizzare le principali tematiche della serie, dalla riflessione sulle nuove possibilità di realtà offerte dalla tecnologia, alle conseguenze sociali di queste, per finire con un ragionamento sulla celebrità nel mondo contemporaneo. A cambiare è però il punto di vista con cui ci si approccia a queste tematiche, e a partire dalla terza stagione si è adottata un’idea sempre più antropocentrica, che tende a rimettere in discussione la dialettica tra tecnologia e uomo, con quest’ultimo apparentemente sempre più in grado di ottenere un maggior controllo.

C’è infatti poco o nulla di “black” nelle nuove puntate della serie, che sembrano così perdere questa componente ma non quella di un didascalismo e di un moralismo piuttosto superflui. Niente più pugno nello stomaco dunque, benché le basi di partenza da cui si generano gli episodi rivelino comunque, in alcune occasioni, interessanti spunti di riflessione. Il più affascinante di questi è probabilmente quello posto dall’episodio Colpendo le vipere, dove si portano in scena le sempre più attuali novità tecnologiche del mondo dei videogiochi, novità che possono portare ad una perdita di contatto con la realtà in favore di qualcosa che reale e realistico lo è solo virtualmente. L’episodio, sulla scia di San Junipero, ci consegna un ritratto dolce, intimo e malinconico delle relazioni nel mondo di oggi, e di come siano evolute di pari passo con l’evolvere della società.

Black Mirror 5

Più discutibili invece i successivi due episodi. In Pezzettini si affronta il rapporto con i social network, in un modo attuale ma forse un po’ banale. A sorreggere la puntata ci pensa però una messa in scena serrata attraverso cui si costruisce una buona tensione, e delle convincenti interpretazioni da parte dei protagonisti.

In Rachel, Jack e Ashley Too, certamente l’episodio più debole della stagione, è la sceneggiatura a percorrere sentieri e costruire toni inconsueti per la serie, arrivando ad una conclusione che già non fornisce più particolari idee. Si riflette sullo status della celebrità, con alcune intuizioni affascinanti ma trattate con scarsa incisività.

L’intrattenimento è garantito, certo, e con esso una serie di immagini ammalianti e personaggi sfaccettati, ma l’impressione è che Black Mirror stia iniziando a ripetersi, senza più la forza espressiva che caratterizzava i primi episodi. La serie non ha necessariamente bisogno di restare ancorata alle caratteristiche di un tempo, ma anzi un’evoluzione sembra necessaria. Se questa non è supportata da idee originali e forti però, l’interesse destato nello spettatore non avrà modo di evolversi con essa, finendo con l’affievolirsi. Brooker, ad ogni modo, mira a concentrarsi sempre più sulla componente umana, ricercando probabilmente in essa la base da cui partire per una redenzione a cui tutti sembrano aspirare.

X-Men: Dark Phoenix, recensione del film con Sophie Turner

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X-Men: Dark Phoenix, recensione del film con Sophie Turner

Il 6 giugno arriva in sala X-Men: Dark Phoenix, il secondo tentativo, da parte di Fox (dopo il disastro di X-Men: Conflitto Finale), di portare al cinema la Saga di Fenice Nera, la storia a fumetti della Marvel che vede protagonista Jean Grey e l’entità cosmica, sceneggiata da Chris Claremont con i disegni di Dave Cockrum e John Byrne.

Ad oggi, l’arco narrativo pubblicato nel corso degli anni ’80 dalla Marvel, rimane una delle storie più affascinanti e riuscite dell’intera storia editoriale della testata, motivo per cui i fan hanno atteso con ansia l’uscita del film che vede Sophie Turner riprendere il ruolo di Jean Grey.

Il film è l’esordio dietro alla macchina da presa di Simon Kinberg, lo storico produttore del franchise, che lavora con i mutanti dal 2000, quando arrivò al cinema il primo film sugli X-Men. Proprio a lui è stato affidato l’incarico di realizzare la pellicola che dovrà segnare una chiusura ideale della serie, un capitolo finale da tutti i punti di vista, che guarda al futuro immaginando universi (condivisi) differenti.

La storia vede Jean Grey protagonista di un incidente nello spazio, in cui il suo corpo assorbe un’entità cosmica che si rifugia dentro di lei, amplifica i suoi poteri e la rende allo stesso tempo molto instabile nel controllo degli stessi.

X-Men: Dark Phoenix, così come è stata raccontata da Kinberg, subisce una netta semplificazione rispetto al testo originale e diventa una sorta di coming of age, in cui l’adolescente combatte con i suoi demoni per diventare donna, un rito di passaggio non troppo diverso dai racconti di formazione di cui il cinema è pieno. Tutto questo viene raccontato però all’interno del contesto fantasy supereroistico, e non di eroi “comuni”, ma dei mutanti, che portano una componente sociale e umana che non permette loro né di ergersi a figure divine e cupe come si è tentato di fare con gli eroi della DC, né li mette in condizione di unire eroismo e ironia, come invece ha fatto così bene il Marvel Studios.

Il risultato, sia in fase di sviluppo narrativo che di scrittura è un film un po’ incerto, semplicissimo nella sua struttura eppure traballante, pieno di troppi personaggi che non hanno il giusto spazio, una produzione che sicuramente paga il prezzo del terremoto che ha travolto la Fox durante la realizzazione stessa del film, ovvero l’acquisizione dello studio da parte di Disney.

Il cast stellare di X-Men: Dark Phoenix riesce benissimo a tenere testa al proprio ruolo e alla propria fama, con un Michael Fassbender che prova a dare dignità persino al Magneto peggio scritto della storia del personaggio al cinema, e con James McAvoy che, dopo lo shock di Apocalypse, ha adottato finalmente il look calvo di Xavier e riesce comunque ad essere convincente. Sprecata l’occasione di coinvolgere un’attrice del calibro di Jessica Chastain nel film: la sua aliena misteriosa sembra nient’altro che un mcguffin piazzato in bella mostra per far procedere la storia.

Nonostante un paio di scelte davvero suggestive e una cura notevole negli effetti visivi che, soprattutto nelle scene con la Turner, costituiscono il principale punto di interesse del film, X-Men: Dark Phoenix è un’operazione che non convince per coerenza e non riesce a creare un legame emotivo con i personaggi, aspetto su cui la produzione sembra voler insistere.

Il film riesce comunque a consegnare una sensazione di chiusura soprattutto nella scena finale (non post credits), un omaggio onesto e appassionato a tutto ciò che è stato fatto prima, dall’inizio della storia degli X-Men al cinema, fino ad oggi.

Il futuro dei Mutanti Marvel è adesso proiettato verso nuovi universi, affidato a chi ha dimostrato di saper raccontare benissimo le storie dei supereroi. Probabilmente a partire dal 2021, il destino dei ragazzi di Xavier sarà tutto da riscrivere, nelle mani di un topo guantate di bianco.

Guarda il trailer di X-Men: Dark Phoenix

Spider-Man: Far From Home, il proprietario della Stark Tower è [SPOILER]?

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Lo scorso gennaio una scena particolare del primo teaser trailer di Spider-Man: Far From Home vedeva Peter Parker volare tra i grattacieli di New York e scattarsi qualche selfie con il suo telefono, e in secondo piano apparire quella che sembra la Avengers Tower (ex Stark Tower). Da lì il mistero: a chi appartiene ora l’edificio?

Tra le soluzioni più logiche, anche se paradossalmente improbabile, c’era quella che suggeriva il ritorno sul grande schermo della Oscorp Industries dopo le apparizioni nei tre film di Spider-Man  di Sam Raimi e nei due del franchise di The Amazing Spider-Man. Entrambe le serie avevano raccontato in lungo e in largo la loro tragedia familiare, concentrandosi sulle figure di Norman e Harry, quindi l’ipotesi di un nuovo riavvio nel MCU suonava alquanto sinistra.

Tuttavia il rumor twittato da Grace Randolph di Beyond The Trailer nelle ultime ore sembrerebbe confermare la teoria secondo cui in Far From Home rivedremo le industrie Oscorp ancora al lavoro nel grattacielo che prima ospitava i Vendicatori e che forse, dopo gli eventi di Endgame, è stato preso in affitto dai nuovi proprietari.

Questo significa che il sequel offrirà allo spettatore l’ennesima versione di Green Goblin, nei fumetti leader dei Dark Avengers? Che ne pensate?

https://twitter.com/GraceRandolph/status/1135664849894223875

Spider-Man: Far From Home, 10 modi in cui potrebbe impostare la Fase 4

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Diretto ancora una volta da Jon Watts, Spider-Man: Far From Home è arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill. Jake Gyllenhaal interpreterà invece Quentin Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti più noti dei fumetti su Spidey.

Di seguito la sinossi ufficiale: In seguito agli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in tutto il continente.

Per quanto riguarda le novità del sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una versione rimodellata di quella di Iron Spider vista in Avengers: Infinity War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.

Spider-Man: Far From Home, le teorie più intriganti sul Multiverso

Joker: rivelati nuovi dettagli sulla trama del film con Joaquin Phoenix

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Dopo i primi test screening sono trapelati in rete nuovi dettagli sulla trama di Joker, il film diretto da Todd Phillips che vede protagonista Joaquin Phoenix nei panni dell’iconico antagonista di Batman e che arriverà nelle sale ad ottobre.

Ovviamente non abbiamo la certezza che queste informazioni possano rivelarsi fondate, tuttavia è interessante capire in che modo si muoverà la pellicola e in quali direzioni (anche inaspettate) andrà il racconto del clown principe del crimine…

In che anno è ambientato?

Le fonti riportano che Joker è ambientato a Gotham City nel 1981, quando l’iconica città della DC Comics sta vivendo il periodo più negativo della sua storia a causa di una nuova ondata di criminalità e spazzatura che la rendono ancora più sporca e pericolosa.

Arthur Fleck lavora qui come clown per un’agenzia di talenti ed è seguito da un assistente sociale che sta monitorando i suoi problemi di salute mentale, tra cui l’abitudine di ridere in maniera incontrollabile ogni volta che è nervoso (che poi è ciò che gli impedisce di diventare un comico professionista). qualcosa che non aiuta il suo desiderio di diventare un comico di stand-up.

Smessi i panni di clown si prende cura di sua madre, domestica della famiglia Wayne.

La missione di Thomas Wayne

Come mostrato nel trailer, Thomas Wayne è in corsa per diventare il nuovo sindaco di Gotham City e promette alla gente che ripulirà la città. Nonostante tutto riesce a deludere uno dei suoi ex impiegati, la madre di Arthur, che a quanto pare ha una vera ossessione per lui.

La donna appare infatti squilibrata come suo figlio, quindi non sorprende che il politico non voglia avereci a che fare.

La crisi di Arthur

Arthur finirà per perdere il lavoro e qui inizierà la sua crisi esistenziale. Dopo essere stato deriso in metropolitana, uccide violentemente tre ragazzi in quel di Wall Street che stanno molestando una giovane donna, e questi omicidi ispirano un movimento di “resistenza” contro la ricca élite di Gotham.

Thomas Wayne è la “voce dei ricchi”, e i poveri iniziano ad andargli contro. Mentre la rivolta esplode, Arthur prova a sfondare come stand-up comedian e partecipa ad una serata in un locale dove il conduttore televisivo interpretato da Robert De Niro si diverte a ridicolizzarlo.

La grande rivelazione

Mentre la polizia indaga sugli omicidi di Arthur, il protagonista trova una delle lettere inviate dalla madre a Thomas Wayne che rivela un dettaglio importante del suo passato: è lui il illegittimo di Wayne, e ciò significa che Joker è il fratellastro di Bruce Wayne.

Questo rumor era stato già diffuso lo scorso anno e secondo Splash Report arriveranno presto altre conferme sulla veridicità dell’argomento.

Il rapporto tra Thomas Wayne e la madre di Arthur

Arthur scopre quindi che sua madre era ossessionata da Wayne, ma che in realtà i due non sono mai stati insieme. Forse il ricco politico non è davvero suo padre, e presumibilmente l’ex marito della madre abusava sessualmente di lui da bambino. Questo sarà motivo di vendetta e l’uomo si dirigerà verso Arkham Asylum con uno scopo ben preciso…

Rivolta

Joker appare finalmente in un talk show dove spara a Franklin e proclama un discorso che fa arrabbiare i cittadini di Gotham City incoraggiandoli a marciare contro il potere dei ricchi. Scoppia allora una rissa, ed è qui che moriranno Thomas e Martha Wayne.

Quanto Joker vedremo?

Altri dettagli rivelano che Joker, almeno per come lo conosciamo, comparirà soltanto negli ultimi trenta minuti e che la performance di Phoenix è incredibile, degna della nomination all’Oscar.

Leggi anche – Joker: 8 dettagli che vi sono sfuggiti nel teaser trailer

Fonte: Splash Film

Fonte: CBM

Arancia meccanica: 10 cose che non sai sul film

Arancia meccanica: 10 cose che non sai sul film

Arancia meccanica è il film cult, firmato Stanley Kubrick, in grado di analizzare il decadimento del mondo moderno e della spirale di violenza a cui è condannato.

Sebbene a molti non sia piaciuto, soprattutto all’epoca, questo film rimane incredibilmente e spaventosamente attuale, tanto che ormai il titolo dei film viene utilizzato per identificare i crimini di efferata violenza.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Arancia meccanica.

Arancia meccanica film

arancia meccanica

1. Il Korova Milk Bar ha origine russa. Il nome di questo bar deriva dalla parola russa che indica la mucca. Moloko (scritto sul muro) significa late. Le sculture del bar erano basate sul lavoro dello scultore Allen Jones. Per quanto riguarda il latte, Stanley Kubrick faceva svuotare i distributori di latte, li faceva lavare e riempire ogni ora, mentre il latte cagliava sotto le luci dello studio.

2. La scena di Cantando sotto la pioggia non era stata sceneggiata. Kubrick ha trascorso quattro giorni a sperimentare questa scena, trovandola troppo convenzionale. Alla fine di avvicinò a Malcolm McDowell e gli chiese se poteva ballare. Hanno provato di nuovo la scena, questa volta con l’attore che balla e canta l’unica canzone che riusciva a ricordare. Il regista era così divertito che ha rapidamente acquistato i diritti per Cantando sotto la pioggia per 10 mila dollari.

3. Il film è tratto dall’omonimo libro. Arancia meccanica è tratto dal romanzo omonimo scritto da Anthony Burgess nel 1962. In questo racconto viene immaginata una società futura dominata dalla violenza, soprattutto giovanile, e dai nuovi metodi per cercare di contrastarla.

Arancia meccanica streaming

4. Il film è disponibile in streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere Arancia Meccanica, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle varie piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten Tv, Chili, Google Play, Tim Vision e Netflix.

Arancia meccanica frasi

5. Frasi di pubblica memorabilità. Un film come Arancia meccanica è diventato un cult non solo per la componente visiva e narrativa, ma anche per le sue frasi. Ecco qualche esempio:

  • Oh deliziosa delizia e incanto. Era piacere impiacentito e divenuto carne. Come piume di un raro metallo spumato, o come un vino d’argento versato in nave spaziale. Addio forza di gravità, mentre slusciavo… quali visioni incantevoli! (Alexander DeLarge)
  • Stai attento. Stai bene attendo, oh Dim, se della vita la continuazione a cuor ti sta. (Alexander DeLarge)
  • Beh, io me ne vado via! Non mi rivedrete mai più qua! Me la cavo da solo! Vi ringrazio molto e che vi pesi sempre sulla coscienza! (Alexander DeLarge)
  • Tu hai una bella casa, genitori che ti amano, un cervello da non buttare via. Quindi ti ripeto, caro Alexino, tieni la tua giovane delicata proboscide lontano dal fango. Mi sono spiegato chiaro? (Signor Deltoid)

Arancia meccanica significato

6. L’analisi di una società repressiva. Questo film ha avuto modo di diventare un cult generazionale anche per la capacità di analizzare una società, contemporanea a Kubrick, che vivesse nella violenza e nell’atteggiamento repressivo delle istituzioni, individuando come una soluzione agli efferati crimini la limitazione delle scelte libere.

Arancia meccanica trama

arancia meccanica

7. Esperimenti per riprogrammare la mentalità. Alex è un giovane delinquente che occupa il suo tempo a compiere atti vandalici e criminali insieme ai suoi fedeli drughi, fino a che non viene arrestato. Con il fine di uscire dal carcere, il giovane protagonista si sottopone ad un esperimento innovativo di riprogrammazione mentale, chiamato trattamento Ludovico.

Arancia meccanica cast

8. Per la scena della tortura si è usato dell’anestetico. Gli occhi di Malcom McDowell sono stati anestetizzati per le scene della tortura, in modo da filmare per periodi di tempo senza troppi disagi. Tuttavia, le sue cornee sono state ripetutamente graffiate dalle serrature metalliche dello strumento utilizzato.

9. Un’attrice ha lasciato la produzione del film. Girare la scena dello stupro è stato così difficile per l’attrice originariamente scelta per il ruolo che ha lasciato il film. La parte è stata rigirata con Adrienne Corri, che si dice si sia infuriata per il gran numero di ciak che Kubrick ha richiesto, sentendo che la scena si sarebbe dovuta svolgere rapidamente.

10. Malcolm McDowel ha scelto l’accento da dare al protagonista. L’attore ha scelto di interpretare Alex parlando nel suo normale accento inglese settentrionale invece di un accento cockney. L’attore sentiva che il suo accento più morbido avrebbe messo in risalto un interessante contrasto con la personalità minacciosa di Alex e lo avrebbe aiutato a distinguersi tra i suoi amici.

Fonti: IMDb,

Jurassic World 3: tornerà il cast originale?

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Jurassic World 3: tornerà il cast originale?

Intervistata da Josh Horowitz di MTV News sul red carpet londinese di Rocketman (film che la vede protagonista insieme a Taron Edgerton), Bryce Dallas Howard sembrerebbe aver confermato che in Jurassic World 3 torneranno i membri del cast originale del franchise, ovvero Sam Neill (Dr. Alan Grant), Laura Dern (Dr. Ellie Satler) e Jeff Goldblum (Dr. Ian Malcolm).

Il reporter ha infatti chiesto all’attrice figlia d’arte se fosse entusiasta all’idea di lavorare con gli iconici volti della saga di Jurassic Park, e la sua risposta entusiasta suggerisce che qualcosa potrebbe davvero succedere…

Ovviamente non abbiamo ancora la conferma ufficiale, ma considerando che le riprese inizieranno nei primi mesi del 2020, possiamo aspettarci qualche dettaglio in merito alla trama e ai nomi che affolleranno il set del terzo capitolo affidato nuovamente al regista Colin Trevorrow con la sceneggiatura scritta da Emily Carmichael (Pacific Rim: Uprising).

Anche Chris Pratt tornerà sempre nei panni di Owen Grady.

Bryce Dallas Howard è ora nelle nostre sale con Rocketman, il biopic diretto da Dexter Fletcher, (che lo scorso anno ha sostituito Bryan Singer sul set di Bohemian Rhapsody) che ripercorre le fasi cruciali della vita pubblica e privata di Elton John, dagli inizi come grande talento al pianoforte alla consacrazione come artista internazionale, passando per gli eccessi e il periodo in cui collaborò con il compositore Bernie Taupin pubblicando i suoi più grandi successi.

https://twitter.com/MTVNEWS/status/1134935401163104257?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1134935401163104257&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.comicbookmovie.com%2Fsci-fi%2Fjurassic_park%2Fbryce-dallas-howard-seemingly-suggests-that-original-jurassic-park-cast-may-return-in-jurassic-world-3-a168738

 

Batman: dettagli e segreti dietro il casting di Robert Pattinson

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Batman: dettagli e segreti dietro il casting di Robert Pattinson

La Warner Bros. ha ufficializzato pochi giorni fa il casting di Robert Pattinson come nuovo volto di Bruce Wayne nel film su Batman che sarà diretto da Matt Reeves, dopo i vari rumor che lo vedevano in gara con Nicholas Hoult. Ora è l’Hollywood Reporter a svelare tutti i retroscena e i segreti dietro questa scelta, partendo dal momento in cui lo stesso Pattinson aveva commentato in maniera piuttosto vaga la notizia durante il Festival di Cannes (dove si proiettava The Lighthouse).

Di fatto l’attore ancora non sapeva di essere il prossimo crociato di Gotham, e poi l’attività stampa sulla croisette è volato subito a Los Angeles per affrontare la prova costume negli studi della Warner. Il test, riporta il giornale, è stato ufficialmente approvato venerdì, in concomitanza con l’annuncio del casting e al termine di un intenso processo che gli addetti ai lavori hanno descritto come “sorprendentemente rapido“.

Spesso in produzioni di questo tipo la scelta del protagonista coinvolge dozzine di potenziali interpreti e sessioni di provini abbastanza prolungate (vedi i recenti Superman o Spider-Man, mentre stavolta sembra che si sia arrivati alla soluzione Pattinson in modo agevole.

Un altro dettaglio spiega che Reeves, assunto dallo studio a febbraio 2017 per scrivere e dirigere il cinecomic, ha sempre avuto in mente l’attore e considerando che il nuovo Batman doveva adattarsi a una fascia d’età definita (circa 30 anni), non sorprende che la scelta sia ricaduta su uno tra due candidati conformi a quella caratteristica. Per questo motivo Ben Affleck è stato eliminato dal progetto, nonostante il suo iniziale coinvolgimento in qualità di regista e protagonista dopo le prove in Batman v Superman e Justice League.

Tuttavia ciò che ha spinto lo studio ad insistere con Pattinson è il fatto che non abbia mai preso parte ad un film dei Marvel Studios, nonostante non ci siano formalmente degli obblighi contrattuali che lo impedirebbero. La confusione del pubblico potrebbe esercitare un potere negativo una volta in sala e creare contraddizioni dal punto di vista del marketing, dunque si spiega perfettamente come mai si sia optato per l’ex vampiro di Twilight invece di Hoult (già Hank McCoy nel franchise di X-Men).

Le riprese di Batman dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2020.

Leggi anche – The Batman: tutto quello che sappiamo sul film di Matt Reeves

Fonte: THR

Wolf Call – Minaccia in alto mare, la recensione del film di Antonin Baudry

Negli scorsi mesi il genere di film con ambientazione all’interno di sottomarini ha trovato nuove voci in capitolo grazie ad opere come Kursk di Thomas Vinterberg e Hunter Killer di Donovan Marsh. Ora anche dalla Francia arriva la possibilità di una nuova immersione nel profondo dell’oceano con Wolf Call – Minaccia in alto mare, diretto dall’esordiente Antonin Baudry.

Con una prospettiva atipica per il genere, il film segue la vicenda di Chanteraide (Francois Civil), che a bordo del sottomarino ha il compito, grazie ad un udito particolarmente sviluppato, di riconoscere ogni suono che sente, stabilendo se possa essere una minaccia o meno. Tutti lo reputano il migliore, finché un giorno non commette un errore che pone l’intero equipaggio in pericolo di vita. Per cercare di recuperare la fiducia dei suoi compagni, finirà per mettersi in una situazione ancora più drammatica.

Il film si muove a partire da una domanda apparentemente fuori luogo, ma che si rivela invece particolarmente aderente al contesto in cui viene posta. Cosa succede se la ragione porta a dover uccidere la persona amata per impedirle di commettere un atto terribile? Il regista esplora questo tema all’interno di un film che si prende un respiro più ampio rispetto ad altri di questo genere. Per buona parte dell’ambientazione non ci troviamo a bordo di un sottomarino, ma sulla terra ferma, e questo dà in realtà un senso di spaesamento tanto nei personaggi protagonisti, evidentemente più a loro agio nel profondo dell’oceano; quanto nello spettatore, che fatica ad inquadrare il film in questione.

Wolf Call è appesantito da una prima parte che, pur ponendo delle notevoli premesse drammatiche, appare priva di un ritmo in grado di sostenerne il valore. Come previsto, è nel momento in cui si scende concretamente negli angusti spazi del sottomarino che il film riesce a costruire una buona tensione. Unendo la suggestione dell’ambientazione con il conflitto ora in atto, allo spettatore è finalmente concesso di entrare nel vivo dell’azione, e di trovarsi davanti ad una serie di colpi di scena che favoriscono un buon coinvolgimento.

È anche vero che uno dei principali punti di svolta si basa su di una premessa che appare troppo fragile, rischiando di minare la credibilità di quanto si vede. Ma l’errore umano è dietro l’angolo, e alla fine ciò che conta del film sembra essere seguire i personaggi nelle loro scelte, proprio nel momento di maggior crisi. Baudry riesce così a costruire l’ultima parte della pellicola con un crescendo che ne aumenta il valore, rendendolo in fin dei conti un buon film d’intrattenimento. Si arriva così ad avere una risposta alla domanda precedentemente posta, e se anche il messaggio sul valore della pace arriva in un secondo momento, Wolf Call può rivelarsi un bella sorpresa per gli amanti del genere.

Bond 25: esplosioni e infortuni sul set del nuovo film

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Ancora un incidente di percorso rischia di rallentare ulteriormente le riprese di Bond 25, il nuovo capitolo del franchise ora in produzione che vedrà per l’ultima volta nei panni di James Bond Daniel Craig. Proprio l’attore aveva subito un infortunio alla caviglia nelle scorse settimane, mentre ora è il profilo twitter ufficiale del film a comunicare che sul set si sono verificate delle esplosioni e piccoli danni alla crew.

Durante le riprese di un’esplosione controllata sul set di Bond 25 oggi ai Pinewood Studios, il danno è stato causato all’esterno dello 007 Stage. Non ci sono stati feriti sul set, tuttavia un membro dell’equipaggio fuori dalla scena ha subito un lieve infortunio.

Niente di grave insomma, e sembra che la vittima non sia in pericolo la vita. Intanto il The Sun riferisce che la troupe si stava esercitando per girare una sequenza che coinvolge una palla di fuoco in un laboratorio e che l’esplosione ha provocato la rottura di parte del tetto e di numerosi pannelli di parete nel complesso. Una fonte ha inoltre descritto l’evento come “il caos totale“.

https://twitter.com/007/status/1135964684916613125?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1135964684916613125&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.cinemablend.com%2Fnews%2F2474369%2Fbond-25-explosion-causes-crew-injury

Vi ricordiamo che Bond 25 sarà diretto da Cary Fukunaga (il primo regista non britannico che siede dietro la macchina da presa di un film di 007), mentre la sceneggiatura è stata riscritta da Scott Z. Burns (The Bourne Ultimatum, Contagion).

Come annunciato lo scorso aprile, la MGM ha assunto Phoebe Waller-Bridge per “ravvivare” la sceneggiatura di Bond 25 sotto speciale richiesta di Daniel Craig, grande fan di Fleabag e Killing Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal 1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr. NoFrom Russia With Love) che la casa di produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.

Una parte importante delle riprese si terrà nella città di Matera, capitale europea della cultura per 2019, fornendo l’ambientazione perfetta per quella che dovrebbe diventare la sequenza d’azione del prologo, simile al segmento di apertura di Spectre a Città del Messico durante le celebrazioni del Giorno dei Morti.

Gli ultimi due film di James Bond sono stati diretti da Sam Mendes che ha incassato con i suoi film rispettivamente 1,1 miliardo di dollari per Skyfall (il Bond di maggior successo di sempre, con un Oscar all’attivo) e 880 milioni con Spectre. Dato il successo che Mendes ha raggiunto con i film, quando ha annunciato che non avrebbe più diretto un Bond Movie, la EON e la MGM si sono date da fare per cercare un rimpiazzo all’altezza.

Spider-Man: Far From Home, tutti i protagonisti nelle nuove foto

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Spider-Man: Far From Home, tutti i protagonisti nelle nuove foto

Sono state diffuse nuove fotografie ufficiali di Spider-Man: Far From Home, in cui vediamo tutti i protagonisti del film, da Peter e MJ a Misteryo, fino ai compagni di classe di Peter stesso, a Nick Fury e a Happy Hogan che dovrebbero avere delle parti importanti nel film.

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Diretto ancora una volta da Jon Watts, Spider-Man: Far From Home è arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill. Jake Gyllenhaal interpreterà invece Quentin Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti più noti dei fumetti su Spidey.

Di seguito la sinossi ufficiale: In seguito agli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in tutto il continente.

Per quanto riguarda le novità del sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una versione rimodellata di quella di Iron Spider vista in Avengers: Infinity War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.

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X-Men: Dark Phoenix, ecco il motivo dell’assenza di Wolverine

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X-Men: Dark Phoenix, ecco il motivo dell’assenza di Wolverine

Il grande assente di X-Men: Dark Phoenix è anche il personaggio più rappresentativo di tutto il franchise da quando è stato lanciato nel 2000 ad oggi: parliamo ovviamente di Wolverine, il mutante a cui ha dato volto e voce Hugh Jackman e che ha di fatto lasciato l’universo Fox dopo Logan, ma c’è una ragione se il supereroe non è stato incluso nel cast dell’ultimo film e a spiegarla è il regista Simon Kinberg in un’intervista con Rolling Stone.

Se conoscete la trama di Dark Phoenix, saprete che include anche la storia d’amore tra Logan e Jean Jrey. Tuttavia l’età anagrafica di Hugh Jackman, e la differenza con quella di Sophie Turner, non si adattava a ciò che avevo in mente“.

La saga della Fenice era già stata accennata a grandi linee nella trilogia originale con Famke Janssen nei panni di Jean, mentre stavolta a interpretarla è Sophie Turner in una versione più giovane e in una posizione sicuramente più centrale nell’economia degli eventi.

Stavolta c’era un elemento particolare della storia del personaggio e mi sono impegnato affinché non corressi il rischio di allontanarmi da lei e dalla sua essenza deludendo così i fan“, ha raccontato Kinberg. “Volevo che questa fosse un’esperienza molto diversa per lo spettatore che va in sala a vedere un film degli X-Men.

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Dark Phoenix è già stato apostrofato da Kinberg come l’inizio di un nuovo capitolo per la serie di film di X-Men.

“Lo vedo come un nuovo capitolo. Lo vedo come qualcosa che prende il franchise e lo lancia in una direzione diversa con toni diversi. E questo non significa che il prossimo avrà lo stesso tono, significa solo che il prossimo può avere un tono diverso. Penso che per molti anni, gli X-Men di Bryan [Singer] abbiano davvero trasformato il genere dei supereroi nel 2000 o 2001 quando è uscito il primo. Questo arriva quasi 20 anni dopo. È molto tempo fa. E a quel tempo, i film sui supereroi non erano molto popolari, in realtà. C’erano stati alcuni fallimenti a metà degli anni ’90, e non c’erano stati molti film sui supereroi,  e in quel periodo l’approccio sugli X-Men era davvero rivoluzionario.”

Nel cast tornano James McAvoy, Sophie Turner, Jennifer Lawrence, Nicholas Hoult e Michael Fassbender. La new entry del cast è Jessica Chastain, nei panni di un aliena misteriosa che prenderà il controllo della Fenice.

Il film arriva nelle nostre sale il 6 giugno.

X-Men: Dark Phoenix, la conferenza stampa con il cast

Fonte: Rolling Stone

Ad Astra: ecco il primo trailer del film con Brad Pitt

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Ad Astra: ecco il primo trailer del film con Brad Pitt

La 20th Century Fox ha diffuso il primo trailer di Ad Astra, il film con Brad Pitt diretto da James Gray.

Brad Pitt è pronto ad andare verso lo spazio profondo nella prima immagine del film di fantascienza di James Gray, Ad Astra. Gray non si è mai accontentato di essere un regista che aderisce a un solo genere, avendo finora realizzato un thriller (I Padroni della Notte) a un romanzo d’epoca (The Immigrant) e, più recentemente, a un’avventura storica, The Lost City of Z, sua personale successo di critica. Inoltre, il regista si cimenterà presto in un adattamento cinematografico del romanzo di spionaggio scritto da Terry Hayes, I Am Pilgrim.

Prima però, Gray viaggerà verso i confini del nostro sistema solare con Ad Astra, tratto dal racconto Heart of Darkness che segue la storia dell’ingegnere spaziale Roy McBride (Pitt) in una spedizione per rintracciare suo padre (Tommy Lee Jones), che è sparito durante un lavoro di ricerca a caccia di vita aliena nei pressi di Nettuno. Scritto da Gray e Ethan Gross (Fringe), Ad Astra include nel cast anche Ruth Negga (Preacher), Donald Sutherland (The Hunger Games), John Ortiz (Kong: Skull Island) e Kimmy Shields (Insatiable).

Il film doveva arrivare nel gennaio del 2019, ma solo adesso, con il primo trailer, confermiamo che vedremo il nuovo lavoro di James Gray solo in autunno, quindi possibilmente trai titoli veneziani.

Doctor Strange 2: le riprese partiranno il prossimo anno?

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Doctor Strange 2: le riprese partiranno il prossimo anno?

Ospite di un panel al recente Denver Pop Culture Con, la star di Doctor Strange Benedict Wong sembra aver confermato che le riprese del sequel inizieranno prima del previsto entro il 2020. “So che i Marvel Studios hanno assunto uno sceneggiatore, che tra l’altro ho incontrato alla premiere di Avengers: Endgame. Quindi penso che possa accadere da qualche parte l’anno prossimo.

Ovviamente si attende la risposta ufficiale, ma Scott Derrickson e il suo co-sceneggiatore C. Robert Cargill dovrebbero tornare nel team insieme agli interpreti Benedict Cumberbatch, Rachel McAdams (sempre nei panni della collega e interesse amoroso di Stephen Strange, Christine Palmer) e Wong, visto di recente in Avengers: Infinity War.

Secondo gli ultimi report il sequel segnerà il debutto, sul grande schermo, di due personaggi dei fumetti noti come Jericho Drumm aka Fratello Voodoo e Clea. Questo è ciò che suggerisce Roger Wardell su Twitter, misterioso account che spesso ha l’abitudine di divulgare segreti sulle prossime produzioni Marvel (come dettagli sulla trama di Endgame, la trasformazione fisica di Thor, il ritorno di James D’Arcy nei panni di Jarvis e il cameo di Robert Redford).

Drumm, e chi ha letto i fumetti sa di chi parliamo, è l’eroe scelto dall’occhio di Agamotto dopo l’abdicazione di Strange, diventando così il nuovo Mago Supremo della Terra con il nome di Dottor Voodoo. Nel corso della sua storia combatte insieme ai Nuovi Vendicatori contro chi vuole recuperare l’occhio e guadagnare il potere di governare la Terra.

Clea invece è una supereroina originaria della Dimensione Oscura, nipote del villain Dormammu (già visto nel primo film di Doctor Strange) e uno dei principali interessi amorosi di Stephen Strange che sposerà ad un certo punto del suo percorso.

Doctor Strange 2 si farà, parola di Kevin Feige

Fonte: Comicbook

Alice nella città con Moviement: arriva Seminare Domande

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Alice nella città con Moviement: arriva Seminare Domande

Grazie al percorso di formazione SEMINARE DOMANDE promosso da Alice nella Città assieme all’IC Micheli, gli studenti diventano protagonisti della campagna per promuovere il cinema d’estate.

I ragazzi  hanno sposato la campagna MOVIEMENT con grande entusiasmo realizzando dei video assieme ai registi e agli attori che hanno incontrato in questi mesi.

Seminare Domande è un progetto virale capace di unire tutta la filiera, dal regista allo spettatore di domani.

Un percorso iniziato a gennaio che ha visto alternarsi grandi protagonisti del mondo del cinema e dell’audiovisivo che sono andati in tutta Italia per incontrare i ragazzi e trasmettere loro l’amore per il cinema: Riccardo Milani  in Abruzzo, Ciro D’Emilio a Napoli, Edoardo Winspeare e Pippo Mezzapesa in Puglia,  Karole Di Tommaso a Termoli,  Andrea Bosca a Lamezia Terme, Casey Kauffman a Fano Mario Sesti a Rieti – solo per citare alcuni degli appuntamenti che sono ancora in corso in tutte le regioni.

Un vero e proprio movimento, un’onda lunga che terminerà il prossimo 5 giugno a roma presso il Cinema Barberini  dove  oltre 600 ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori riceveranno gli attestati di partecipazione e avranno modo di discutere di cinema con Fabia Bettini, Gianluca Giannelli e Piera Detassis  (che come Presidente  del David di Donatello ha coordinato gli incontri speciali) insieme a Donatella Finocchiaro, Lorenzo Richelmy , Valentina Cervi e Massimiliano Bruno.

Nel corso della mattinata saranno anche proiettati gli spot realizzati dagli studenti per la campagna di Moviement oltre al video racconto dell’iniziativa

All’evento saranno presenti oltre ai capofila della campagna Moviement anche registi che hanno film di prossima uscita nelle sale a giugno.

Un appuntamento speciale sarà poi quello del 12 giugno a Matera, capitale europea della cultura, con la proiezione del film DILILI in PARIS dopo la quale gli verrà trasmessa, tramite collegamento con il portale di Scelte di Classe, la masterclass del regista del film Michel Ocelot realizzata durante l’ultima edizione di Alice.

Ma quest’anno il cinema non va in vacanza, Alice nella Città infatti oltre ad aver sposato la campagna  MOVIEMENT ha allo studio assieme alle Associazioni di categoria (Anica, Anec , Anem) e al Mibac  delle agevolazioni per premiare gli studenti che hanno seguito tutto il percorso formativo dando loro la possibilità di godere il cinema anche d’estate con programmi divisi per target di età che tengano conto sia delle grandi animazioni che del cinema europeo di qualità.

I NUMERI DI SEMINARE DOMANDE 2019 

In questa edizione Seminare Domande ha coinvolto 11 regioni del Centro Sud :

Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria circa 9000 soggetti coinvolti tra istituzioni e scuole nelle diverse regioni tra esperti, tutor , docenti  e studenti.

Il progetto ha previsto l’utilizzo della piattaforma web Scelte di classe come strumento didattico di visione e di approfondimento in classe a cui sono stati abbinati gli incontri a scuola e in sala che sono stati registrati ed inseriti sulla piattaforma per essere resi disponibili in streaming a tutte le scuole coinvolte.

Baricentro del progetto è la sala cinematografica tradizionale che si inserisce come elemento premiante del percorso formativo, mettendo al centro l’esperienza condivisa e di connessione sociale, necessaria per non disperdere lo sviluppo di una corretta pedagogia visiva.

I numeri definitivi del progetto, con le visioni effettuate, gli incontri ed i risultati ottenuti, divisi per regione e target di età  saranno resi noti in ottobre assieme a tutti i patner che hanno partecipato al progetto Miur, Mibac, Universita’ degli Studi Roma Tre, Accademia del cinema italiano Premi David di Donatello, Fondazione Cinema per Roma, Roma Lazio Film Commission, Sardegna Film Commission, Marche Film Commission, Fapav, My Movies, Women in Film.

San Andreas: 10 cose che non sai sul film

San Andreas: 10 cose che non sai sul film

San Andreas è di quei disaster movie da non perdere, soprattutto se si è amanti del genere e non si vuole perdere questo film che unisce disastri naturali, ragione e sentimento.

Questo lungometraggio, che vede tra i protagonisti un Dwayne “The Rock” Johnson in ottima forma, non è solo il racconto degli effetti del terremoto, ma dell’amore di un padre e di una madre verso la loro unica figlia.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su San Andreas.

San Andreas film

san andreas

1. È stato contattato un professore universitario. Il regista Brad Peyton ha contattato Thomas Jordan, un professore universitario e direttore del Southern California Earthquake Center, per verificare la plausibilità del copione. Sebbene sia Peyton che l’attore protagonista Dwayne Johnson sostenevano che la scienza ritratta nel film fosse accurata, Jordan ha dichiarato: “Ho dato loro dei consigli gratuiti, alcuni dei quali hanno seguito… ma molti altri che non hanno considerato. Il magnitudo 9 è troppo alto per San Andreas e non può produrre un enorme tsunami.

2. La campagna di marketing è stata cambiata. Dopo un devastante terremoto in Nepal nell’aprile del 2015, la campagna di marketing del film è stata adattata per includere informazioni su come fornire aiuti ed indicazioni per prepararsi a disastri naturali (ad esempio, il sito prepareandhelp.com è stato aggiunto ai nuovi trailer).

3. Il titolo del film non è casuale. San Andreas è il nome della faglia tettonica che attraversa gran parte della California. I sismologi hanno predetto per anni che la California potrà essere soggetta ad un enorme terremoto causato da questa particolare faglia.

San Andreas streaming

4. Il film è disponibile in streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere questo film, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle varie piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten Tv, Chili, Google Play, Infinity, iTunes e Tim Vision.

San Andreas trama

5. Un pilota di elicotteri contro il terremoto. In seguito ad un terremoto in California di magnitudo 9, scatenato dal risveglio della famosa faglia di Sant’Andrea, un pilota di elicotteri (specializzato nella ricerca e nel salvataggio di dispersi) e la sua ex moglie si trovano ad intraprendere un viaggio da Los Angeles a San Francisco, per cercare di trarre in salvo la loro unica figlia. Ma quando penseranno di essersi lasciati il peggio alle spalle, capiranno che il peggio è solo l’inizio.

San Andreas cast

san andreas

6. Il cast ha fatto la maggior parte delle acrobazie. Ciò è dovuto al fatto che il regista Brad Peyton voleva che il pubblico vedesse i volti dei protagonisti sullo schermo. Nei primi quindici minuti del film, Johnson esce da un elicottero che si trova a meno di 150 piedi da terra per salvare una ragazza che si trova in una macchina sospesa su una scogliera a 50 piedi da terra. “C’era una piccola sfida che la sceneggiatura, la storia e lo stile in cui volevamo girare la scena poneva al cast”, ha raccontato Peyton. “Volevo portare Dwayne sul sedile posteriore e inseguirlo con una gru senza fare tagli. Volevo che il pubblico sapesse che chi stanno vedendo è davvero Dwayne Johnson e non un trucco”.

7. La Daddario ha pensato subito all’11 settembre. La prima cosa a cui Alexandra Daddario ha pensato quando ha fatto il provino per il suo ruolo è stato come è cresciuta a New York City e di quando era a Manhattan durante l’11 settembre 2001. “Questa è stata davvero l’unica cosa con cui mi sono relazionata e che fosse così vicina ad un disastro su larga scala”.

8. Il training fisico di Dwayne Johnson è stato consistente. Il suo allenamento fisico doveva essere coerente in termini di regime fisico e delle abilità richieste dal ruolo. L’attore ha spiegato che “La differenza è stata in realtà la partecipazione a qualcosa a cui non mai partecipato prima, passando il tempo con i primi soccorritori, con i piloti di ricerca e soccorso della LAFD (Los Angeles Fire Department) che operano sugli elicotteri, partecipando a immersioni profonde e svolgendo questi processi con questi ragazzi e ragazze che è durato diverso tempo. Questa è stata una parte diversa per me. È stata un’esercitazione fisica che non avevo mai fatto prima.

San Andreas trailer

9. Un trailer catastrofico. Prima di guardare per intero San Andreas, potrebbe essere opportuno dare un occhio al trailer di questo disaster movie e capire se possa essere un film adatto alla propria persona.

San Andreas sequel

10. Il seguito di questo film è attualmente in lavorazione. Nel febbraio del 2016, grazie al successo di San Andreas, la New Line Cinema ha dato il via libera alla realizzazione di un sequel di questo film che vedrebbe ancora Brad Peyton alla regia e Johnson come protagonista. In questo caso, però, il film dovrebbe essere ambientato sulla cintura di fuoco del Pacifico.

Fonti: IMDb, The Guardian

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