Proseguono in Inghilterra le
riprese di Vedova Nera, lo standalone che vede di
nuovo protagonista Scarlett Johansson nei panni
della supereroina Marvel, stavolta cambiando location
e spostandosi dalle coste rocciose della Norvegia ad una foresta
dove l’attrice è stata vista interagire con un’auto e una
misteriosa casa mobile.
Secondo il Daily Mail, che ha
pubblicato le foto che trovate qui sotto, anche O-T
Fagbenle è stato avvistato sul set, e come confermato
nelle scorse settimane la star della serie The Handmaid’s Tale vestirà i
panni del principale antagonista del film.
Resta da capire in che momento
della timeline del MCU è inserito il cinecomic, anche
se le recenti teorie basate sulle immagini finora disponibili
suggeriscono che si tratterà di un prequel ambientato prima di
Iron Man 2, oppure che possa svolgersi addirittura
dopo gli eventi di Captain America:
Civil War, e non alla fine degli anni Novanta.
Nel frattempo godiamoci questi scatti rubati alla Johansson
mentre gira una delle scene.
Vi ricordiamo che il titolo di
lavorazione del film è “Blue Bayou” e che in regia c’è Cate
Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo
dell’universo cinematografico Marvel.
La sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson (The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci
saranno anche David Harbour, Florence
Pugh, e Rachel Weisz, ma i loro ruoli non
sono stati ancora rivelati.
Al momento non ci sono ulteriori
aggiornamenti sul film, né sui personaggi o le direzioni della
trama. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima
segretezza intorno al progetto che, come saprete, rivedrà la
Johansson nei panni della spia sovietica Natasha Romanoff
presumibilmente prima degli eventi che l’hanno portata a diventare
un membro del team dei Vendicatori.
American Beauty è
uno di quei film che rimarrà un cult per la grazia e la
raffinatezza degli argomenti trattati, oltre che per le incredibili
permormance attoriali. Un film come questo, uscito nel 1999, è
riuscito a conquistare pubblico e critica per le sue indubbie
qualità, designando Sam Mendes come uno dei
migliori registi in circolazione.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su American Beauty.
American Beauty film
1. Un titolo
floreale.American Beauty deve il suo titolo ad
una tipologia di rose che, pur essendo carina e attraente in
partenza, è spesso incline a marcire sotto le radici e i rami della
pianta. Così, lo slogan “Guarda più vicino”, dice allo spettatore
che quando guardano oltre “la perfetta vita suburbana” troveranno
qualcosa di rancido alla radice.
2. Il film è nato per
caso. Secondo il suo discorso agli Oscar, lo sceneggiatore
Alan Ball era seduto alla piazza del World Trade
Center quando ha visto un sacchetto di carta fluttuante nel vento e
ne è stato ispirato per scrivere il film, che in origine era stato
concepito come una piecè teatrale.
3. Tutto è a
contrasto. Per tutta la durata del film, è possibile
osservare che vi sono presenti dei contrasti di qualcosa di rosso
su uno sfondo bianco. Alcuni esempi sono i petali di rosa rossa in
una vasca da bagno bianca e un soffitto bianco, il sangue sulla
camicia bianca e il pavimento bianco, la porta rossa circondata da
cornice e pareti bianche.
American Beauty streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere
American Beauty, è possibile farlo grazie alla sua
presenza sulle diverse piattaforme di streaming digitale, come
Rakuten Tv, Chili, Google Play e Netflix.
American Beauty cast
5. Chris Cooper è stato
l’ultimo attore ad essere scelto. Quando l’attore ha letto
per la prima volta la sceneggiatura, ha trovato il suo personaggio
esasperante e ha pensato se davvero doveva passare così tanto tempo
nella testa del suo personaggio. Secondo la moglie, Cooper era spaventato dal copione.
6. Non ci sono stati cambi
di casting.Kevin Spacey e Annette Bening furono entrambe le prima scelte
di Sam Mendes per i ruoli di Lester e Carolyn. In
origine, però, il ruolo di Lester Burnham fu offerto a
Chevey Chase e Tom Hanks (che poi ha recitato nel fil
successivo di Mendes, Era mio padre).
7. Il ruolo di Angela è
stato offerto a molte attrici. Per trovare l’interprete
perfetta per questo personaggio, sono state contattate
Kirsten Dunst, Sarah Michelle Gellar, Brittany Murphy
e Katie Holmes, ma tutte hanno rifiutato. In
seguito, è stata contattata anche Tiffani
Thiessen, ma ha fallito l’audizione. Infine, il ruolo è
andato a Mena Suvari.
American Beauty frasi
8. Un film fatto di frasi
iconiche. Un film come American Beauty non poteva
non essere generatore di frasi memorabili e destinate a rimanere
nell’immaginario collettivo. Ecco qualche esempio:
Ricordate quei poster con la
scritta “Oggi è il primo giorno del resto della tua vita”? Beh,
questo è vero per tutti i giorni tranne uno: il giorno che muori!
(Lester Burnham)
È difficile rimanere arrabbiati
quando c’è tanta bellezza nel mondo. (Lester
Burnham)
A volte c’è così tanta bellezza
nel mondo che non riesco ad accettarla. (Ricky
Fitts)
Mai sottovalutare il potere della
negazione. (Ricky Fitts)
Tutto quello che deve capitare,
capita, presto o tardi. (Angela Hayes)
American Beauty trama
9. Il racconto degli mesi
di vita. Il film si sviluppa attorno agli eventi che hanno
caratterizzato l’ultimo anno di vita di Lester. Sposato con
Carolyn, e sulla strada per il licenziamento, egli si infatua di
Angela, un’amica di sua figlia Jane. Sarà proprio la sua presenza a
far scatenare in lui delle pulsioni che non lo rendevano vivo da
così tanto tempo, tanto da prendere le redini della propria
vita.
10. Un film dal sapore
amaro. Quando il protagonista si accorge di aver svoltato,
di essere sicuro di sé e delle proprie scelte, si rende conto la
sua infatuazione per Angela è cambiata, si è affievolita. Tutto,
però, cambierà ancora quando il suo nuovo vicino di casa, l’ex
ufficiale dei Marines, padre di Ricky (il figlio è innamorato di
Jane) verrà a conoscenza della propria omosessualità.
Arriva in sala il 6 giugno
X-Men: Dark Phoenix, il nuovo
capitolo della saga dei Mutanti Marvel. A dirigere c’è
Simon Kinberg, che da produttore passa dietro alla
macchina da presa. Di seguito la nostra intervista a Sophie
Turner e Jessica Chastain, protagonista e
villain del film sui Mutanti Marvel.
[brid video=”419465″ player=”15690″ title=”XMen Dark Phoenix
intervista a Sophie Turner e Jessica Chastain”]
Scritto e diretto da Simon Kinberg,
il nuovo episodio è interpretato da Sophie Turner,
James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence,
Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Alexandra Shipp e Jessica
Chastain.
X-Men: Dark Phoenix, la trama
Dark Phoenix
tratterà la storia di uno dei personaggi più amati della saga degli
X-Men, Jean Grey, che si evolve nell’iconica DARK PHOENIX.
Nel corso di una pericolosa missione nello spazio, Jean viene
colpita da una potente forza cosmica che la trasforma in uno dei
più potenti mutanti di tutti i tempi. Lottando con questo potere
sempre più instabile e con i suoi demoni personali, Jean perde il
controllo e strappa qualsiasi legame con la famiglia degli X-Men,
minacciando di distruggere il pianeta. Il film è il più intenso ed
emozionante della saga, mai realizzato prima. È il culmine di
vent’anni di film dedicati agli X-Men, la famiglia di mutanti che
abbiamo amato e conosciuto deve affrontare il nemico più
devastante: uno di loro.
Lucky Red ha diffuso il trailer
ufficiale di La mia vita con John F. Donovan,
l’atteso e discusso film di Xavier Dolan. Nel cast
protagonisti Kit Harington,
Natalie Portman, Jacob Tremblay, Kathy Bates,
Susan Sarandon, Thandie Newton e Ben
Schnetzer.
Questa è una storia su come un
business ha avuto così paura di perdere un pubblico che riteneva
illetterato e limitato, che di fatto l’ha tenuto illetterato e
limitato per decenni! Qui si parla di noi come società. Di quello
che vogliamo, di quello che inseguiamo.
Ancora una volta un cast
d’eccezione per Xavier Dolan: in La mia vita con John F.
Donovan ad affiancare la star de Il trono di
spadeKit Harington, Jacob Tremblay e i premi
Oscar Natalie Portman, Kathy Bates e Susan
Sarandon, un film che segna il debutto hollywoodiano di
Dolan e che vede riportati sul grande schermo tutti i temi che lo
hanno reso famoso nel mondo: la relazione madre/figlio,
l’omosessualità, l’infanzia. Rupert Turner (Ben
Schnetzer), giovane attore, decide di raccontare la vera
storia di John F. Donovan (Kit Harington), star
della televisione americana scomparsa dieci anni prima, che in una
corrispondenza epistolare gli aveva aperto le porte del cuore,
svelando i turbamenti di un segreto celato agli occhi di tutti. Ne
ripercorre così la vita e la carriera, dall’ascesa al declino,
causato da uno scandalo tutto da dimostrare.
Arriva in sala il 6 giugno
X-Men: Dark Phoenix, il nuovo
capitolo della saga dei Mutanti Marvel. A dirigere c’è
Simon Kinberg, che da produttore passa dietro alla
macchina da presa. Di seguito la nostra intervista a
Michael Fassbender (Magneto) e James
McAvoy (Charles Xavier).
Dark Phoenix
tratterà la storia di uno dei personaggi più amati della saga degli
X-Men, Jean Grey, che si evolve nell’iconica DARK PHOENIX.
Nel corso di una pericolosa missione nello spazio, Jean viene
colpita da una potente forza cosmica che la trasforma in uno dei
più potenti mutanti di tutti i tempi. Lottando con questo potere
sempre più instabile e con i suoi demoni personali, Jean perde il
controllo e strappa qualsiasi legame con la famiglia degli X-Men,
minacciando di distruggere il pianeta. Il film è il più intenso ed
emozionante della saga, mai realizzato prima. È il culmine di
vent’anni di film dedicati agli X-Men, la famiglia di mutanti che
abbiamo amato e conosciuto deve affrontare il nemico più
devastante: uno di loro.
La fine di Game of
Thrones ha significato per tanti fan la conclusione di un
arco narrativo importante, un fenomeno mondiale che ha coinvolto
milioni e milioni di persone. Tuttavia, mentre i fan della serie
saranno impegnati a cercare una nuova serie a cui appassionarsi,
gli interpreti dello show HBO dovranno adesso farsi largo dopo aver
vissuto per quasi 10 anni in simbiosi con lo stesso ruolo.
Dato l’incredibile successo della
serie, non è stato difficile per gli attori (soprattutto per quelli
come Sophie
Turner o Maisie Williams che hanno
cominciato a lavorare proprio con Game of Thrones)
trovare altri ruoli appetibili per gli attori, per affrontare il
“passaggio” al grande schermo. Di seguito, ecco dove vedremo i
membri di quel cast, dopo Game of Thrones.
KIT
HARINGTON (LA MIA VITA CON JOHN F. DONOVAN)
Quello che può essere
considerato a tutti gli effetti il protagonista della serie HBO,
Kit
Harington, sarà il protagonista di uno dei film più
attesi che vedremo quest’anno in sala. Si tratta di La mia vita con
John F. Donovan, il film di Xavier
Dolan in lingua inglese che da tempo si attende nei
cinema, dopo la presentazione al Festival di Toronto nel 2018.
Il film si incentra sulla storia di
un ragazzino che è completamente assorbito dal suo attore
preferito, interpretato proprio da Harington. La storia ricalca
l’adolescenza di Dolan, follemente innamorato di Leonardo
DiCaprio dai tempi di Titanic.
SOPHIE TURNER (X-MEN DARK PHOENIX)
Questo è il futuro
prossimo di Sansa Stark (Sophie Turner), che
proprio il 6 giugno arriva in sala. L’attrice, che già in X-Men:
Apocalypse aveva interpretato Jean Grey, torna per
diventare il più potente mutante di sempre in X-Men: Dark
Phoenix.
Il film vede Jean Grey posseduta e
influenzata da una delle entità più distruttive dell’universo
X-Men / Marvel, la Forza della
Fenice, quindi probabilmente la vedremo sfoggiare tutta la sua
cattiveria.
MAISIE WILLIAMS (THE NEW MUTANTS)
Sembra che le sorelle
Stark abbiano una vera e propria debolezza per il mondo degli
X-Men. Infatti, dopo Sansa, anche Arya è stata scelta per entrare
nel mondo dei mutanti Marvel, questa volta con un occhio
più originale. Maisie Williams ha infatti
accettato di essere Wolfsbane in The New
Mutants, il tormentato film di Josh
Boone che dovrebbe arrivare nelle sale di tutto il mondo
in questa estate.
Il film dovrebbe avere dei toni
horror e sarà sicuramente differente rispetto a quello che siamo
abituati a vedere dal franchise che adesso è passato nelle mani
della Disney. La Williams interpreterà un’adolescente tormentata,
non molto diversa da Arya Stark, ma con delle mutazioni davvero
interessanti.
LENA HEADEY (THE FLOOD)
Dopo il fallimento della
conquista del trono di Approdo del Re, Cersei si sta facendo una
nuova vita! Lena Headey è ora libera di rendere la
vita difficile a qualcun altro, magari al cinema. Questa volta, i
suoi zigomi freddi e calcolatori, tanto amati dal “fratello”
Tyrion, tormenteranno gli altri in un film politico dal titolo
The Flood. Il film uscirà il 21 giugno nel Regno
Unito, solo a livello locale per adesso, ma data la popolarità
della protagonista è probabile che il film sarà diffuso su altre
piattaforme.
In The Flood, Lena
interpreta un ufficiale dell’immigrazione, una donna distaccata che
intervista richiedenti asilo e immigrati. Ciò che la rende così
brava nel suo lavoro è la sua gestione delle interferenze emotive
quando si tratta di procedere agli interrogatori. In sostanza,
Cersei è un funzionario dell’immigrazione, che non promette nulla
di buono per i migranti e i rifugiati.
NIKOLAJ COSTER-WALDAU (SUICIDE TOURIST)
Per quanto riguarda
Jaime, il suo percorso si è diviso da quello della cara sorella.
Nikolaj Coster-Waldau sarà protagonista di un
thriller in cui avremo una doppia dose di Game of
Thrones. Il film si intitola Domino, e
con lui ci sarà anche Melisandre (Carice van
Houten).
L’attore ha un altro misterioso film
in arrivo chiamato Suicide Tourist.
Apparentemente, è un dramma thriller con alcuni elementi romantici
(senza incesto, però). Suicide Tourist sarà
distribuito il 21 novembre. Oltre a questo, Nikolaj ha altri due
film in uscita, The Silencing e
Notat, che arriveranno entrambi nel prossimo
futuro.
GWENDOLINE CHRISTIE (THE PERSONAL HISTORY OF
DAVID COPPERFIELD)
Brienne di Tarth
(Christie) è uno dei pochi fortunati personaggi
sopravvissuti a Game of Thrones. È una donna forte
che non ha bisogno di nessuno, certamente non di David Copperfield
(il personaggio del romanzo, non il mago). Questo perché il
prossimo film di Christie è The Personal History di David
Copperfield, l’adattamento del romanzo di Charles
Dickens.
Qui, recita al fianco di colossi
come Tilda Swinton nell’epoca vittoriana. Christie interpreterà
Jane Murdstone, personaggio ben lontano dal suo onorevole ruolo di
Brienne. Murdstone è in realtà un personaggio abbastanza sadico nel
romanzo e fa del suo meglio per mettere in difficoltà David.
AIDAN
GILLEN (THOSE WHO WISH ME DEAD)
Niente più intrighi per
Ditocorto, non nella tomba comunque. Per il suo attore,
Aidan Gillen, tuttavia, ci sono nuove opportunità
a Hollywood. Abbiamo già visto Gillen in altri ruoli. Ora è di
nuovo a Hollywood per l’adattamento cinematografico del romanzo di
Michael Koryta, Who Who Wish Me Dead.
Basandoci sulla trama del romanzo,
il film vedrà protagonista una donna, interpretata da
Angelina Jolie. Tuttavia il film non esaurisce qui
il suo tasso di star; nel cast ci sono anche Jon
Bernthal (The Punisher) e Nicholas Hoult
(X-Men, Mad Max: Fury Road).
EMILIA
CLARKE (LET ME COUNT THE WAYS)
La madre dei draghi,
tragicamente amata da molti, che è stata pugnalata alla schiena (in
senso figurato) dal suo nipote / amante non rinuncia al
romanticismo. La sua interprete, Emilia Clarke, sarà protagonista
del film Let Me Count The Ways in cui interpreterà
la poetessa Elizabeth Barrett, autrice della
poesia How Do I Love Thee, Let Me Count the
Ways.
Il film non ha ancora una data
d’uscita ma seguirà le turbe romantiche della poetessa e la sua
misteriosa malattia.
RICHARD
MADDEN (1917)
Rob Stark
(Richard Madden) non è estraneo alla guerra,
avendo combattuto nella guerra dei Cinque Re e non avendo mai perso
una battaglia, pur venendo tradito e quindi perdendo il regno e la
vita. Così, anche Madden continua questa tradizione partecipando a
un atteso film di guerra dal titolo 1917. In particolare il
film sarà ambientato durante la Prima Guerra Mondiale.
La trama non è stata diffusa ma il
film sarà diretto da Sam Mendes e il cast è già
molto ricco, contando attori del calibro di Benedict
Cumberbatch, Mark Strong e Colin Firth al
fianco di Madden.
PETER DINKLAGE (THE ANGRY BIRDS MOVIE
2)
Peter Dinklage
sembra voler procedere tranquillamente con la sua carriera in
questo momento. Forse il suo ruolo come Tyrion e Primo Cavaliere lo
ha lasciato a dir poco esausto. Il suo prossimo progetto
cinematografico è infatti solo di doppiaggio, in The Angry
Birds Movie 2, in cui presterà il suo ingegno e la sua
somiglianza ad un’aquila.
The Angry Birds Movie
2 ha una data d’uscita fissata per il 14 agosto negli
Stati Uniti, mentre arriverà nel primo autunno da noi. Dopodiché,
Dinklage passerà a fornire il suo talento vocale a The
Croods 2. Lì, interpreterà un uomo delle caverne chiamato
Phil Betterman (un nome decisamente strano per un uomo
preistorico).
ISAAC HEMPSTEAD WRIGHT (THE BLUE
MAURITIUS)
Dopo aver soffiato il trono di
Westeros da sotto al naso dei suoi pretendenti, Bran (Isaac) non è
ancora soddisfatto. Il suo interprete, Isaac, sarà protagonista di
un film di rapina, The Blue Mauritius. Segue la
storia di cinque ladri internazionali che stanno per rubare … un
francobollo. A quanto pare il francobollo più prezioso del
mondo.
Ma non è qui che finiscono i
progetti cinematografici di Isaac. L’attore ha anche in programma
un altro film di fantascienza intitolato
Voyagers. Si tratta di una missione spaziale che
coinvolge dei bambini. I problemi sorgono quando il loro capitano
(apparentemente l’unico adulto a bordo) viene ucciso. È
fondamentalmente il Signore delle mosche nello spazio e,
fortunatamente.
La pellicola arriverà al cinema il 18 Luglio distribuito da
01 DISTRIBUTION.
Benedict Cumberbatch nei panni di
Thomas Edison e Michael Shannon in quelli di George Westinghouse
sono i protagonisti di EDISON – L’uomo che illuminò il
mondo. La storia della competizione epica e spietata tra i
due più grandi inventori dell’era industriale per stabilire quale
dei due sistemi elettrici avrebbe dominato il nuovo secolo.
Sostenuto da J.P. Morgan, Edison abbaglia il mondo illuminando
Manhattan, ma Westinghouse, aiutato da Nikola Tesla, riuscì ad
individuare alcuni pesanti difetti nel sistema a corrente continua
di Edison. Scatenando una vera “guerra della corrente”,
Westinghouse e Tesla puntano tutto sul sistema a corrente
alternata, una scelta rischiosa e pericolosa.
Diretto da Alfonso Gomez-Rejon
(Quel Fantastico Peggior Anno della Mia Vita) e scritto
dal drammaturgo Michael Mitnick (Sex Lives of our
Parents), EDISON – L’uomo che illuminò il
mondo annovera nel cast anche Katherine Waterston,
Nicholas Hoult, Tom Holland, Matthew Macfadyen e Tuppence
Middleton.
Dopo undici anni e ventidue film, ci
avviciniamo alla conclusione del primo grade atto del
MCU, inaugurato nel 2008
con Iron Man e culminato in Avengers:
Endgame. Ora è tempo di bilanci, ripercorrendo la
storia di questo fenomeno di successo che ha cambiato per sempre il
corso di Hollywood, e i volti degli attori che forse, abbiamo
dimenticato.
Ecco di seguito i più importanti:
Liv Tyler
L’incredibile Hulk
è uno dei film meno amati del MCU, e sarà per questo motivo che
il personaggio di Betty Ross, interpretata da
Liv Tyler, non figura di certo nella lista di
coloro che ricorderemo a lungo.
Nei fumetti, Betty è il principale
interesse amoroso di Bruce Banner, un po’ come se fosse la sua Lois
Lane, ma da quando Mark Ruffalo è subentrato al
posto di Edward Norton, non abbiamo più avuto sue
notizie né tantomeno una menzione.
Jeff Bridges
Jeff Bridges ha
interpretato il primissimo villain del MCU in Iron Man
del 2008, ma l’unico vero riferimento all’attore è arrivato
soltanto undici anni dopo, in Avengers: Endgame, grazie al
soprannome di Thor “Lebowski” che faceva riferimento al film cult
dei fratelli Coen che lo vedeva protagonista nei panni del
Drugo.
Tommy Lee Jones
I personaggi apparsi in
Captain America: Il Primo Vendicatore non hanno
avuto alcuna occasione per tornare nel MCU, visto che il film era
ambientato 70 anni prima degli eventi attuali (tranne Bucky, Peggy
e Teschio Rosso).
Tra questi c’è anche il colonnello
dell’esercito americano interpretato da Tommy Lee
Jones.
Tim Roth
Tim Roth passerà
alla storia per i ruoli interpretati nei film di Quentin Tarantino,
da LeIene a Pulp
Fiction arrivando all’ultimo The Hateful
Eight. Trattandosi infatti di una star del cinema
d’autore, è possibile che il pubblico l’abbia dimenticato nei panni
di Emil Blonsky aka Abominio, villain principale di
L’incredibile Hulk.
Kat Dennings
Kat Dennings è nota
al grande pubblico per ruoli comici in film come 40 anni
vergine e serie tv come 2 Broke Girls, ma
i fan del MCU sanno che ha interpretato la
scienziata Darcy nei primi due film di Thor.
È un peccato che abbia lasciato il
franchise dopo The Dark World, perché le sue caratteristiche da
attrice di comedy si sarebbero perfettamente adattate al tono di
Ragnarok…
Stanley Tucci
Stanley Tucci è
apparso in diversi franchise di successo come
Transformers, HungerGames, e nel live action Disney de
La bella e la bestia, ma non
tutti lo ricordano nei panni dello scienziato che somministrò il
siero del super soldato a Steve Rogers in Captain America:
Il Primo Vendicatore.
Un ruolo piccolo, che l’attore
sembra aver accettato soltanto per “testare” l’accento tedesco.
Garry Shandling
I fan del The Larry
Sanders Show avranno apprezzato il cameo di Garry
Shandling in Iron Man 2, dove interpreta
il senatore Stern, personaggio che torna in scena durante
Capitan America: The Winter Soldier rivelando la
sua fedeltà all’Hydra.
Shandling, sebbene venga ricordato
come uno dei più grandi attori della commedia americana, non ha
avuto uno spazio decisivo nel MCU, ed è morto nel 2016.
Chris O’Dowd
Il ruolo di Chris
O’Dowd in Thor: The Dark World era
davvero memorabile, anche se l’attore non è mai sembrato troppo
entusiasta a riguardo. “Dio, avevo dimenticato di essere in
quel film…“, ha dichiarato in un’intervista.
Il suo personaggio era Richard, un
ragazzo che frequentava Jane Foster prima del ritorno del Dio del
Tuono.
Glenn Close
Glenn Close ha
vestito i panni di Nova Prime, il leader del Nova Corps, nel primo
volume di Guardiani della Galassia.
Da allora non l’abbiamo più vista nel MCU e non sappiamo che fine abbia
fatto il personaggio.
Ty Burrell
Chiunque interpreti sul piccolo e
grande schermo, nella testa degli spettatori Ty
Burrell sarà sempre e comunque il volto di Phil Dunphy,
uno dei personaggi della serie Modern Family.
Sarà per questo che la sua
apparizione in L’incredibile Hulk è stata del
tutto dimenticata? Forse, perché lo show americano è andato in onda
l’anno successivo all’uscita del cinecomic…
Predestination è
uno di quei film originali e brillanti che ha un gran potenziale
per diventare un cult e rimanere nell’immaginario collettivo per
diversi anni, a dispetto di come è stato accolto al momento della
sua uscita al cinema, avvenuta nel luglio del 2015.Anche se
ingiustamente sottovalutato dal pubblico, questo film ha un cast
stellare e decisamente talentuoso, in grado di sorreggere un film
complesso, quanto originale, come questo. Ecco, allora,
dieci cose da sapere su Predestination.
Predestination film
1. Nel film è stato
aggiunto un particolare. Il Fizzle Bomber non era incluso
nel lavoro originale. Presumibilmente, è stato incluso nel
film per fornire ulteriori conflitti e riempire il runtime. A
parte questa aggiunta e altri dettagli di sfondo modificati, il
lungometraggio rimane un adattamento cinematografico perfettamente
fedele al testo da cui è stato tratto.
2. C’è un riferimento a
Chernobyl. L’immagine delle scarpe Crosby, posta
all’inizio del film, è in realtà un ritratto del reattore numero
quattro esploso nella centrare elettrica di Chernobyl, scoppiato il
26 aprile del 1986.
3. Notare i
particolari. All’inizio del film, quando l’agente vede la
sua nuova faccia per la prima volta, dice “Sono cambiato così
tanto, dubito che mia madre mi riconoscerebbe…” e inizia a ridere.
Tutto ciò è piuttosto ironico, dato il fatto che lui/lei è la di
lui/lei madre.
Predestination streaming
4. Il film è disponibile
per lo streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere
Predestination, è possibile farlo grazie alla presenza del
lungometraggio sulle diverse piattaforme di streaming digitale,
come Chili, Google Play, Rakuten Tv e Tim Vision.
Predestination trailer
5. Un trailer
premonitore. Prima di mettersi a guardare l’intero
film, sarebbe opportuno dare un occhio al
trailer, per rendersi conto, in prima istanza, se il film possa
andare incontro ai propri gusti. Inoltre, vedere il trailer prima
del film potrebbe essere opportuno per creare una certa dose di
ansia e attesa adatte alla visione del lungometraggio.
Predestination cast
6. C’è voluto tempo per
trasformarsi in John. Sarah Snook è stata
molto paziente, poichè ha trascorso molto tempo per diventare John.
L’attrice, infatti, ha dovuto passare più di quattro ore, ogni
mattina delle riprese, nel reparto trucco, affinché si trasformasse
nel suo personaggio.
7. Viene mostrata la data
di un compleanno. In questo film il cast ha compreso anche
Ethan Hawke, che interpreta uno dei personaggi
principali. Ebbene, quando il suo personaggio guarda il proprio
orologio (8 minuti e 18 secondi), in realtà viene mostrato il suo
vero compleanno.
Predestination libro
8. Il film è un adattamento
cinematografico. Questo lungometraggio è stato tratto dal
racconto Tutti voi zombie di Robert A.
Heinlein, pubblicato nel 1959. Questo romanzo è stato
scritto in un solo giorno e racconta la storia di un intersessuale
che subisce un cambio di sesso mentre partorisce, diventando un
uomo. Dopo essere portato indietro nel tempo per incontrare la se
stessa passata, egli ha una relazione con questa ragazza, cioè se
stesso, scoprendosi essere frutto di quella relazione e rendendosi
di conto di essere madre, padre e anche figlio di se stesso.
9. C’è riferimento
all’autore del libro. Quando il barista si siede per la
prima volta alla macchina da scrivere, c’è una copia di
Stranger in a Strange Land di Robert A. Heinlein accanto
alla macchina da scrivere. Heinlein è l’autore del racconto
Tutti voi Zombie, romanzo su cui si basa il film.
Predestination trama
10. Una vita singolare per
un singolare agente. Un agente che viaggia nel tempo si
trova al suo ultimo incarico della carriera e dovrà catturare
l’unico criminale che gli è sfuggito nel corso del tempo. Così
facendo, il protagonista deve affrontare una serie di viaggi spazio
temporali, progettati per garantire l’applicazione della legge per
l’eternità.
Per mesi abbiamo seguito gli
aggiornamenti sulla gara tra Disney e Comcast per l’acquisto di
diritti cinematografici e televisivi in mano alla Fox, che per i
fan avrebbe significato il fatidico ritorno a casa di
X-Men e Fantastici Quattro.
Fortunatamente la vittoria è andata alla Disney, che in un
comunicato stampa ha dichiarato: “L’accordo offre a noi
l’opportunità di riunire sotto lo stesso tetto X-Men, Fantastici 4
e Deadpool, che con la famiglia Marvel potrebbero dare vita a mondi
più ricchi e complessi con storie interconnesse che il pubblico ha
dimostrato di amare.”
E secondo le ultime indiscrezioni
riportate dal sito Geeks WorldWide, il primo reboot ufficiale
arriverà nel 2022 ed avrà come protagonista la prima famiglia
Marvel creata da Stan Lee.
A quanto pare i Marvel Studios starebbero pianificando il
riavvio del franchise sui Fantastici Quattro dopo i vari tentativi
non sempre brillanti e apprezzati dalla critica di Roger
Corman, Tim Story e Josh
Trank, proprio per offrire al grande pubblico una versione
dei personaggi inedita con la speranza di ottenere risultati
migliori. Per farlo potrebbero affidarsi al regista di
Ant-Man e Ant-Man and The Wasp
Peyton Reed, che già l’anno scorso aveva rivelato il suo interesse
nel progetto.
“Ho sviluppato un’idea che ha
subito diversi cambiamenti con vari sceneggiatori”, ha
raccontato Reed, “E l’ambientazione si sarebbe ispirata ad
un’atmosfera da commedia musicale alla Beatles di A Hard Day’s
Night, con qualche licenza poetica rispetto ai fumetti
originali“.
Sarà davvero così o si tratta di un rumor senza fondamenta? Che
ne pensate?
Nei mesi che hanno
anticipato l’uscita di Avengers: Endgame e la fine della Fase 4,
Kevin Feige si era detto ancora incerto
sull’argomento, dichiarando che per il momento non c’erano sono
progetti concreti:
“Per ora ci siamo concentrati
sull’uscita di Ant-Man and The Wasp, poi finiremo la produzione di
Captain Marvel, il montaggio di Avengers 4 e
le riprese di Spider-Man: Far From Home, quindi
sarà un anno piuttosto impegnativo. […] Non potremo parlare di
Fantastici 4 nel MCU finché non ne avremo la
certezza: ecco perché per adesso ho solo idee e vaghi sogni sul
loro arrivo“.
“La verità è che sono entusiasta
per tutti loro, e non sono solo per i nomi dei supereroi che
conosciamo già al cinema, ma per quel centinaia di personaggi che i
fumetti ci offrono. Ora che la Disney è così vicina dall’ottenere
l’ accesso a qualunque cosa, sento che il sogno di bambino si
realizzerà.”
Pets
2 – Vita da Animali (recensione),
il decimo film d’animazione della Illumination, è l’attesissimo
sequel della commedia campione d’incassi del 2016 che ha avuto il
miglior debutto di sempre per un film originale, arriva al cinema
distribuito da Universal Pictures.
Ricco della irriverenza e
dell’umorismo sovversivo tipico della Illumination, questo nuovo
capitolo esplora le vite e le emozioni dei nostri animali
domestici, il profondo legame che hanno con le famiglie che li
amano, e risponde alla domanda che incuriosisce da sempre chi ha un
animale domestico: cosa fanno veramente i loro cuccioli quando
rimangono soli in casa? Max il Terrier si trova di fronte ad
importanti cambiamenti di vita. La sua padrona ora è sposata e ha
un bambino, Liam. Max è talmente preoccupato di proteggere il
piccolo che sviluppa un tic nervoso. Nel frattempo, mentre il suo
padrone è assente, l’impavida Pomerania Gidget cerca di portare in
salvo il giochino preferito di Max da un appartamento pieno di
gatti, con l’aiuto dalla sua amica felina Chloe, che ha scoperto le
gioie dell’erba gatta. E l’adorabile quanto folle coniglio
Nevosetto ha dei deliri di onnipotenza pensando di essere un vero
supereroe da quando la sua proprietaria Molly inizia a vestirlo con
un costume da supereroe. Ma quando Daisy, un’ intrepida Shih Tzu,
chiede l’aiuto di Nevosetto per una missione pericolosa, dovrà
raccogliere il coraggio di diventare l’eroe che ha solo fatto finta
di essere.
Riusciranno Max, Nevosetto, Gidget
e il resto della banda a trovare il coraggio per affrontare le loro
più grandi paure?
Pets 2 – Vita Da
Animali(recensione)
vedrà il ritorno dello scrittore Brian Lynch
(Minions) ed è diretto nuovamente da Chris
Renaud (Cattivissimo Me series, Lorax).
Le voci italiane del film saranno di Alessandro
Cattelan (Max), Laura Chiatti (Gidget),
Francesco Mandelli (Nevosetto) e
Lillo (Duke).
Come riportato da The Wrap, il
candidato agli Emmy e star della serie Atlanta Brian Tyree
Henry si trova nelle fasi finali delle trattative per
ottenere un ruolo in A
Quiet Place 2, sequel scritto e diretto ancora una
volta da John Krasinski.
Già confermati nel cast
Emily Blunt, Millicent Simmonds e
Noah Jupe, che ritorneranno nei rispettivi ruoli
interpretati nel film del 2018, insieme a Cillian
Murphy, che secondo le ultime indiscrezioni dovrebbe
vestire i panni di un misterioso personaggio con cattive intenzioni
che si unirà al clan familiare sopravvissuto agli eventi del primo
film.
L’attore americano è noto al grande
pubblico per This Is Us, Vice
Principals, Hotel
Artemis, White Boy
Rick, Widows, If Beale
Street Could Talk e per aver doppiato Jefferson Davis in
Spider-Man: Un Nuovo Universo. Prossimamente lo
rivedremo in Child’s
Play, Superintelligence, The
Woman in the
Window, Joker, The
Outside Story, e Godzilla vs. Kong.
Vi ricordiamo che A Quiet
Place Part II (questo il titolo ufficiale) è atteso nelle
sale il 15 Maggio 2020, con le riprese che
partiranno già in estate nello stato di New York.
“Una piccola idea è diventata
più grande, e mentre la maggior parte dei sequel parla del ritorno
di un cattivo o del ritorno di un eroe, non volevo che il mio
andasse in questa direzione.” ha spiegato Krasinski in
un’intervista. “Di A
Quiet Place 2 abbiamo un mondo, e il resto
della popolazione che sta attraversando esattamente quella stessa
esperienza. Ci sono altri sopravvissuti? Cosa possiamo esplorare
ancora? Cosa accadrà dopo?“.
Vero e proprio caso cinematografico
della scorsa stagione, A
Quiet Place – Un Posto Tranquillo ha trasformato
l’esperienza cinematografica di milioni di spettatori proponendogli
uno spettacolo inedito.
La vicenda segue il viaggio di una
famiglia costretta a vivere nel silenzio per non cadere vittima di
misteriose creature che vengono attirate dai suoni. Consapevoli che
ogni minimo sussurro, ogni minimo passo, significa la morte, Evelyn
(Emily Blunt) e Lee (John Krasinski) sono determinati a trovare un
modo per proteggere i loro figli mentre tentano disperatamente di
contrattaccare.
È ufficialmente iniziato il conto
alla rovescia ad un anno esatto dall’uscita di Wonder Woman 1984, e per
festeggiare la regista Patty Jenkins ha condiviso
su Twitter il nuovo poster del film in cui debutta la “gold armor”
di Diana Prince che i lettori dei fumetti conosceranno grazie alle
storie del 1997.
Sappiamo che il film si basa sulla
serie scritta da Brian Azzarello e Cliff Chiang, la coppia
responsabile del reboot della “New 52” per la DC nel 2011, ed è
probabile che il design del costume ricordi quello dell’artista
David Finch (forma simile, colore diverso) in cui l’eroina indossa
per la prima volta un’uniforme che copre sia braccia che gambe.
Altri paragoni del mondo del web
hanno accostato l’armatura di Diana a quelle degli X-Men o
Valchiria, la guerriera asgardiana vista di recente nel MCU interpretata da Tessa Thompson,
anche se l’intenzione della Warner Bros. suggerisce un adattamento
più o meno fedele alla gold armor di Kingdom Come;
in quella trama assistiamo al cambio generazionale dopo il ritiro
di Superman e Wonder Woman che provoca una calamità globale a causa
dello scontro tra nuovi supereroi e i loro antagonisti.
È qui che i vecchi membri della
Justice League abbandonano la “pensione” per
mostrare ai giovani eredi come affrontare i nemici, guidati da Lex
Luthor e Captain Marvel (Shazam), e per l’occasione
Wonder Woman indossa un costume d’oro a forma di aquila, lo stesso
che compare nella locandina.
Il film è stato definito dal
produttore Charles Roven un sequel “inusuale”, che
poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso
team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma
che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale
definendo Wonder Woman 1984 “la prossima
iterazione della supereroina”.
“Il film racconterà un lasso di
tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio
di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi.
Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che
potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco
di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le
corde del cuore.“
Vi ricordiamo inoltre che l’ordine
cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata
introdotta nell’era contemporanea di Batman v
Superman: Dawn of Justice per poi tornare al
vecchio secolo con Wonder Woman.
Il sequel vedrà
ancora Gal Gadot nei panni di Diana
Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per
interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche
Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e
Pedro Pascal, in un ruolo ancora misterioso.
Ischia Film
Festival renderà un doveroso omaggio a Bernardo
Bertolucci, il grande Maestro scomparso lo scorso 26
novembre 2018. La manifestazione fondata da Michelangelo Messina, e
per il terzo anno consecutivo sotto la direzione artistica dello
stesso Messina con il critico e giornalista Boris Sollazzo, dedica
prima di tutto la mostra di quest’anno al regista premio Oscar per
L’ultimo imperatore. Sarà il cinquecentesco
Carcere Borbonico del Castello Aragonese di Ischia a ospitare
l’exhibition realizzata da Antonio Maraldi del Centro Cinema Città
di Cesena. Ventitre gigantografie che immergeranno i visitatori nei
più suggestivi set cinematografici di Bernardo Bertolucci, da
Il conformista a L’ultimo Imperatore, passando per
Novecento e Ultimo tango a Parigi. La mostra sarà
inaugurata venerdì 28 Giugno e sarà aperta al pubblico fino a
sabato 6 Luglio.
Non mancherà naturalmente anche il
modo più “naturale” per raccontare la straordinaria carriera di uno
dei più grandi autori di sempre. L’Ischia Film Festival lo farà
proiettando proprio Ultimo tango a Parigi, non a
caso proprio sullo schermo del Carcere Borbonico, un modo per
sottolineare il carattere rivoluzionario di un film che è una
pietra miliare nella storia del cinema. A raccontarne la storia e
l’importanza al pubblico sarà Augusto Sainati,
professore di Storia del cinema all’Università Suor Orsola
Benincasa e critico cinematografico. La proiezione si
inserisce nel quadro di un progetto di formazione per i docenti dei
licei che vede la collaborazione di diversi atenei in tutta
Italia.
L’Ischia Film Festival 2019 si terrà
29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale
Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il
sostegno di Campari, BPER: Banca e Mini.
Storia
di una ladra di Libri è un film così delicato,
coinvolgente ed emozionante che ha conquistato il pubblico di mezzo
mondo.
Questo film, che rielabora una
serie di generi e cerca di rendere il pubblico protagonista della
storia, ha avuto un gran successo, grazie anche dall’omonimo libro
da cui è stato tratto. Ecco, allora, dieci cose da sapere
su Storia di una ladra di libri.
Storia di una ladra di libri
film
1. C’è un riferimento al
libro da cui il film è tratto. Uno dei libri che Liesel
legge a Max quando è malato, è in realtà il libro stesso da cui il
film è stato tratto e che contiene la frase “ciò che le è
venuto in mente era la polverosità del pavimento, la sensazione che
i suoi vestiti fossero più vicini a lei che indosso a lei, e
l’improvvisa consapevolezza che tutto ciò sarebbe stato
inutile”.
2. È stato realizzato un
poster d’epoca. Quando la protagonista arriva per la prima
volta a scuola, si può vedere un grande poster con molti volti.
Questa è una replica di un prodotto d’epoca, un poster raffigurante
i fenotipi ariani ideali secondo la regione. Dipinti da due artisti
con ossessione razziale, questi poster erano collocati in ogni
scuola e gli studenti erano costretti a memorizzarli.
Storia di una ladra di libri
streaming
3. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere
Storia di una ladra di libri è possibile farlo grazie alla
sua presenza sulle varie piattaforme di streaming digitale legale
come Rakuten Tv, Chili, Google Play e Tim Vision.
Storia di una ladra di libri
libro
4. Il film è stato tratto
da un omonimo libro.Storia di una ladra di libri
è stato tratto da un omonimo libro del 2005, scritto da
Markus Zusak che ha avuto un grande successo. Il
film, infatti, ha avuto la sua trasposizione nel 2013, per mano di
Brian Percival.
5. Il libro è nato da una
serie di consultazioni. Markus Zusak, l’autore del romanzo
(inizialmente pubblicato con il titolo La bambina che salvava i
libri), ha consultato il Museo Ebraico di Sydney, il Museo
Ebraico di Monaco e l’Archivio della città di Monaco durante la
stesura del libro.
Storia di una ladra di libri
cast
6. Emily Watson è rimasta
nel suo personaggio. L’attrice ha deciso di rimanere nel
suo personaggio tutto il giorno, il che significava che tra una
ripresa e l’altra si comportava ancora come una donna tedesca
scontrosa. Questa condizione l’ha costretta a litigare
all’aeroporto quando ha reagito come avrebbe fatto il suo
personaggio al check-in, cosa che le causava alcuni problemi.
7. Per Geoffrey Rush questo
film è stata una sfida. Il suo più grande terrore, in
questa produzione, era lavorare con un bambino. Per poco, Rush non ha rifiutato la parte perché era
titubante dall’accettare il ruolo per il quale era stato
scritturato.
8. Sophie Nelisse ha vinto
il ruolo, superando migliaia di candidati. Quando i
produttori hanno iniziato a fare il casting del film, hanno deciso
di concentrarsi innanzitutto sulla ricerca della ragazza perfetta
per Liesel. I produttori hanno visto quasi un migliaio di candidati
per il ruolo, per poi scegliere Sophie Nelisse
grazie alla sua performance nel film canadese Monsieur
Lazhar.
Storia di una ladra di libri
trama
9. Una ragazzina come
protagonista. Questo
film è ambientato nella Germania della Seconda Guerra Mondiale
e la protagonista è Liesel, una ragazzina che è stata affidata ad
Hans Hubermann dalla madre, che è incapace di mantenerla. La
giovane protagonista fatica ad adattarsi a casa e a scuola, anche
perché non sa leggere.
10. Un rapporto tra padre e
figlia. La ragazzina trova un alleato nel papà adottivo,
che le insegna a leggere il suo primo libro e le fa nascere la
passione per la lettura. Piano piano, in lei aumenta l’amore per la
propria famiglia e scopre anche il valore dell’amicizia grazie a
Max.
Ancora distopia, generata come
sempre dallo scontro tra l’essere umano e la tecnologia da lui
inventata. Black Mirror torna dal 5
giugno su Netflix con tre nuovi episodi, dove
ripropone le tematiche che l’hanno resa celebre. Eppure qualcosa
sembra cambiato ulteriormente nella serie ideata da Charlie
Brooker, la quale ha lentamente intrapreso una strada che
sembra averle fatto perdere, volontariamente o meno, le
caratteristiche e i toni assunti inizialmente con le prime
due stagioni.
I tre nuovi episodi sono intitolati
Colpendo le vipere,
Pezzettini e Rachel, Jack e
Ashley Too e presentano come sempre personaggi e
storie sempre nuove. Nel primo di questi due ex compagni di studi,
Danny (Anthony
Mackie) e Karl, si ritrovano a giocare in una versione
VR del loro videogioco preferito, ma le lunghe partite notturne
porteranno ad una scoperta inaspettata. Nel secondo, invece, un
autista di car sharing londinese scatena una crisi internazionale
quando rapisce un dipendente di una società di social media.
Infine, nell’ultimo episodio, un’adolescente solitaria è
ossessionata dalla bambola robot con le sembianze della sua pop
star preferita, Ashley O (Miley
Cyrus), mentre la vita della vera Ashley inizia a
sgretolarsi.
Tre episodi che sembrano
sintetizzare le principali tematiche della serie, dalla riflessione
sulle nuove possibilità di realtà offerte dalla tecnologia, alle
conseguenze sociali di queste, per finire con un ragionamento sulla
celebrità nel mondo contemporaneo. A cambiare è però il punto di
vista con cui ci si approccia a queste tematiche, e a partire dalla
terza stagione si è adottata un’idea sempre più antropocentrica,
che tende a rimettere in discussione la dialettica tra tecnologia e
uomo, con quest’ultimo apparentemente sempre più in grado di
ottenere un maggior controllo.
C’è infatti poco o nulla di “black”
nelle nuove puntate della serie, che sembrano così perdere questa
componente ma non quella di un didascalismo e di un moralismo
piuttosto superflui. Niente più pugno nello stomaco dunque, benché
le basi di partenza da cui si generano gli episodi rivelino
comunque, in alcune occasioni, interessanti spunti di riflessione.
Il più affascinante di questi è probabilmente quello posto
dall’episodio Colpendo le vipere, dove si
portano in scena le sempre più attuali novità tecnologiche del
mondo dei videogiochi, novità che possono portare ad una perdita di
contatto con la realtà in favore di qualcosa che reale e realistico
lo è solo virtualmente. L’episodio, sulla scia di San
Junipero, ci consegna un ritratto dolce, intimo e
malinconico delle relazioni nel mondo di oggi, e di come siano
evolute di pari passo con l’evolvere della società.
Più discutibili invece i successivi
due episodi. In Pezzettini si affronta il
rapporto con i social network, in un modo attuale ma forse un po’
banale. A sorreggere la puntata ci pensa però una messa in scena
serrata attraverso cui si costruisce una buona tensione, e delle
convincenti interpretazioni da parte dei protagonisti.
In Rachel, Jack e
Ashley Too, certamente l’episodio più debole della
stagione, è la sceneggiatura a percorrere sentieri e costruire toni
inconsueti per la serie, arrivando ad una conclusione che già non
fornisce più particolari idee. Si riflette sullo status della
celebrità, con alcune intuizioni affascinanti ma trattate con
scarsa incisività.
L’intrattenimento è garantito,
certo, e con esso una serie di immagini ammalianti e personaggi
sfaccettati, ma l’impressione è che Black
Mirror stia iniziando a ripetersi, senza più la forza
espressiva che caratterizzava i primi episodi. La serie non ha
necessariamente bisogno di restare ancorata alle caratteristiche di
un tempo, ma anzi un’evoluzione sembra necessaria. Se questa non è
supportata da idee originali e forti però, l’interesse destato
nello spettatore non avrà modo di evolversi con essa, finendo con
l’affievolirsi. Brooker, ad ogni modo, mira a concentrarsi sempre
più sulla componente umana, ricercando probabilmente in essa la
base da cui partire per una redenzione a cui tutti sembrano
aspirare.
Il 6 giugno arriva in sala
X-Men: Dark Phoenix, il secondo
tentativo, da parte di Fox (dopo il disastro di X-Men:
Conflitto Finale), di portare al cinema la Saga di
Fenice Nera, la storia a fumetti della Marvel che vede protagonista Jean
Grey e l’entità cosmica, sceneggiata da Chris
Claremont con i disegni di Dave Cockrum e
John Byrne.
Ad oggi, l’arco narrativo pubblicato
nel corso degli anni ’80 dalla Marvel, rimane una delle storie più
affascinanti e riuscite dell’intera storia editoriale della
testata, motivo per cui i fan hanno atteso con ansia l’uscita del
film che vede Sophie Turner riprendere il ruolo di
Jean Grey.
Il film è l’esordio dietro alla
macchina da presa di Simon Kinberg, lo storico
produttore del franchise, che lavora con i mutanti dal 2000, quando
arrivò al cinema il primo film sugli X-Men.
Proprio a lui è stato affidato l’incarico di realizzare la
pellicola che dovrà segnare una chiusura ideale della serie, un
capitolo finale da tutti i punti di vista, che guarda al futuro
immaginando universi (condivisi) differenti.
La storia vede Jean Grey
protagonista di un incidente nello spazio, in cui il suo corpo
assorbe un’entità cosmica che si rifugia dentro di lei, amplifica i
suoi poteri e la rende allo stesso tempo molto instabile nel
controllo degli stessi.
X-Men: Dark
Phoenix, così come è stata raccontata da Kinberg, subisce
una netta semplificazione rispetto al testo originale e diventa una
sorta di coming of age, in cui l’adolescente combatte con i suoi
demoni per diventare donna, un rito di passaggio non troppo diverso
dai racconti di formazione di cui il cinema è pieno. Tutto questo
viene raccontato però all’interno del contesto fantasy
supereroistico, e non di eroi “comuni”, ma dei mutanti, che portano
una componente sociale e umana che non permette loro né di ergersi
a figure divine e cupe come si è tentato di fare con gli eroi della
DC, né li mette in condizione di unire eroismo e ironia, come
invece ha fatto così bene il Marvel Studios.
Il risultato, sia in fase di
sviluppo narrativo che di scrittura è un film un po’ incerto,
semplicissimo nella sua struttura eppure traballante, pieno di
troppi personaggi che non hanno il giusto spazio, una produzione
che sicuramente paga il prezzo del terremoto che ha travolto la Fox
durante la realizzazione stessa del film, ovvero l’acquisizione dello
studio da parte di Disney.
Il cast stellare di X-Men:
Dark Phoenix riesce benissimo a tenere testa al proprio
ruolo e alla propria fama, con un Michael
Fassbender che prova a dare dignità persino al Magneto
peggio scritto della storia del personaggio al cinema, e con
James McAvoy che, dopo lo shock di Apocalypse, ha adottato
finalmente il look calvo di Xavier e riesce comunque ad essere
convincente. Sprecata l’occasione di coinvolgere un’attrice del
calibro di Jessica Chastain nel film: la sua
aliena misteriosa sembra nient’altro che un mcguffin
piazzato in bella mostra per far procedere la storia.
Nonostante un paio di scelte davvero
suggestive e una cura notevole negli effetti visivi che,
soprattutto nelle scene con la Turner, costituiscono il principale
punto di interesse del film, X-Men: Dark Phoenix è
un’operazione che non convince per coerenza e non riesce a creare
un legame emotivo con i personaggi, aspetto su cui la produzione
sembra voler insistere.
Il film riesce comunque a consegnare
una sensazione di chiusura soprattutto nella scena finale (non post
credits), un omaggio onesto e appassionato a tutto ciò che è stato
fatto prima, dall’inizio della storia degli X-Men al cinema, fino
ad oggi.
Il futuro dei Mutanti Marvel è adesso proiettato verso
nuovi universi, affidato a chi ha dimostrato di saper raccontare
benissimo le storie dei supereroi. Probabilmente a partire dal
2021, il destino dei ragazzi di Xavier sarà tutto da riscrivere,
nelle mani di un topo guantate di bianco.
Lo scorso gennaio una scena
particolare del primo teaser trailer di
Spider-Man: Far
From Home vedeva Peter Parker volare tra i grattacieli
di New York e scattarsi qualche selfie con il suo telefono, e in
secondo piano apparire quella che sembra la Avengers
Tower (ex Stark Tower). Da lì il mistero:
a chi appartiene ora l’edificio?
Tra le soluzioni più logiche, anche
se paradossalmente improbabile, c’era quella che suggeriva il
ritorno sul grande schermo della Oscorp Industries
dopo le apparizioni nei tre film di Spider-Man di
Sam Raimi e nei due del franchise di
The Amazing Spider-Man.
Entrambe le serie avevano raccontato in lungo e in largo la loro
tragedia familiare, concentrandosi sulle figure di Norman e Harry,
quindi l’ipotesi di un nuovo riavvio nel MCU suonava alquanto sinistra.
Tuttavia il rumor twittato da Grace
Randolph di Beyond The Trailer nelle ultime ore sembrerebbe
confermare la teoria secondo cui in Far From Home
rivedremo le industrie Oscorp ancora al lavoro nel grattacielo che
prima ospitava i Vendicatori e che forse, dopo gli eventi di
Endgame, è stato preso
in affitto dai nuovi proprietari.
Questo significa che il sequel
offrirà allo spettatore l’ennesima versione di Green
Goblin, nei fumetti leader dei Dark Avengers? Che ne
pensate?
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Dopo i primi test screening sono
trapelati in rete nuovi dettagli sulla trama di Joker, il film diretto
da Todd Phillips che vede protagonista Joaquin
Phoenix nei panni dell’iconico antagonista di Batman e che
arriverà nelle sale ad ottobre.
Ovviamente non abbiamo la certezza
che queste informazioni possano rivelarsi fondate, tuttavia è
interessante capire in che modo si muoverà la pellicola e in quali
direzioni (anche inaspettate) andrà il racconto del clown principe
del crimine…
In che anno è ambientato?
Le fonti riportano che
Joker è ambientato a Gotham City nel 1981, quando
l’iconica città della DC Comics sta vivendo il periodo più negativo
della sua storia a causa di una nuova ondata di criminalità e
spazzatura che la rendono ancora più sporca e pericolosa.
Arthur Fleck lavora
qui come clown per un’agenzia di talenti ed è seguito da un
assistente sociale che sta monitorando i suoi problemi di salute
mentale, tra cui l’abitudine di ridere in maniera incontrollabile
ogni volta che è nervoso (che poi è ciò che gli impedisce di
diventare un comico professionista). qualcosa che non aiuta il suo
desiderio di diventare un comico di stand-up.
Smessi i panni di clown si prende cura di sua madre, domestica
della famiglia Wayne.
La missione di Thomas Wayne
Come mostrato nel trailer,
Thomas Wayne è in corsa per diventare il nuovo
sindaco di Gotham City e promette alla gente che ripulirà la città.
Nonostante tutto riesce a deludere uno dei suoi ex impiegati, la
madre di Arthur, che a quanto pare ha una vera ossessione per
lui.
La donna appare infatti squilibrata
come suo figlio, quindi non sorprende che il politico non voglia
avereci a che fare.
La crisi di Arthur
Arthur finirà per perdere il lavoro
e qui inizierà la sua crisi esistenziale. Dopo essere stato deriso
in metropolitana, uccide violentemente tre ragazzi in quel di Wall
Street che stanno molestando una giovane donna, e questi omicidi
ispirano un movimento di “resistenza” contro la ricca élite di
Gotham.
Thomas Wayne è la “voce dei ricchi”,
e i poveri iniziano ad andargli contro. Mentre la rivolta esplode,
Arthur prova a sfondare come stand-up comedian e partecipa ad una
serata in un locale dove il conduttore televisivo interpretato da
Robert De Niro si diverte a ridicolizzarlo.
La grande rivelazione
Mentre la polizia indaga sugli
omicidi di Arthur, il protagonista trova una delle lettere inviate
dalla madre a Thomas Wayne che rivela un dettaglio importante del
suo passato: è lui il illegittimo di Wayne, e ciò significa che
Joker è il fratellastro di Bruce Wayne.
Questo rumor era stato già diffuso
lo scorso anno e secondo Splash Report arriveranno presto altre
conferme sulla veridicità dell’argomento.
Il rapporto tra Thomas Wayne e la
madre di Arthur
Arthur scopre quindi che sua madre
era ossessionata da Wayne, ma che in realtà i due non sono mai
stati insieme. Forse il ricco politico non è davvero suo padre, e
presumibilmente l’ex marito della madre abusava sessualmente di lui
da bambino. Questo sarà motivo di vendetta e l’uomo si dirigerà
verso Arkham Asylum con uno scopo ben preciso…
Rivolta
Joker appare finalmente in un talk
show dove spara a Franklin e proclama un discorso che fa arrabbiare
i cittadini di Gotham City incoraggiandoli a marciare contro il
potere dei ricchi. Scoppia allora una rissa, ed è qui che
moriranno Thomas e Martha Wayne.
Quanto Joker vedremo?
Altri dettagli rivelano che Joker,
almeno per come lo conosciamo, comparirà soltanto negli ultimi
trenta minuti e che la performance di Phoenix è incredibile, degna
della nomination all’Oscar.
Arancia meccanica
è il film cult, firmato Stanley Kubrick, in grado
di analizzare il decadimento del mondo moderno e della spirale di
violenza a cui è condannato.
Sebbene a molti non sia piaciuto,
soprattutto all’epoca, questo film rimane incredibilmente e
spaventosamente attuale, tanto che ormai il titolo dei film viene
utilizzato per identificare i crimini di efferata violenza.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Arancia meccanica.
Arancia meccanica film
1. Il Korova Milk Bar ha
origine russa. Il nome di questo bar deriva dalla parola
russa che indica la mucca. Moloko (scritto sul muro) significa
late. Le sculture del bar erano basate sul lavoro dello scultore
Allen Jones. Per quanto riguarda il latte,
Stanley Kubrick faceva svuotare i distributori
di latte, li faceva lavare e riempire ogni ora, mentre il latte
cagliava sotto le luci dello studio.
2. La scena di Cantando
sotto la pioggia non era stata sceneggiata.
Kubrick ha trascorso quattro giorni a sperimentare questa
scena, trovandola troppo convenzionale. Alla fine di avvicinò a
Malcolm McDowell e gli chiese se poteva
ballare. Hanno provato di nuovo la scena, questa volta con l’attore
che balla e canta l’unica canzone che riusciva a ricordare. Il
regista era così divertito che ha rapidamente acquistato i diritti
per Cantando sotto la pioggia per 10 mila dollari.
3. Il film è tratto
dall’omonimo libro.Arancia meccanica è tratto
dal romanzo omonimo scritto da Anthony Burgess nel
1962. In questo racconto viene immaginata una società futura
dominata dalla violenza, soprattutto giovanile, e dai nuovi metodi
per cercare di contrastarla.
Arancia meccanica streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere
Arancia Meccanica, è possibile farlo grazie alla sua
presenza sulle varie piattaforme di streaming digitale legale come
Rakuten Tv, Chili, Google Play, Tim Vision e Netflix.
Arancia meccanica frasi
5. Frasi di pubblica
memorabilità. Un film come Arancia meccanica è
diventato un cult non solo per la componente visiva e narrativa, ma
anche per le sue frasi. Ecco qualche esempio:
Oh deliziosa delizia e incanto.
Era piacere impiacentito e divenuto carne. Come piume di un raro
metallo spumato, o come un vino d’argento versato in nave spaziale.
Addio forza di gravità, mentre slusciavo… quali visioni
incantevoli! (Alexander DeLarge)
Stai attento. Stai bene attendo,
oh Dim, se della vita la continuazione a cuor ti sta.
(Alexander DeLarge)
Beh, io me ne vado via! Non mi
rivedrete mai più qua! Me la cavo da solo! Vi ringrazio molto e che
vi pesi sempre sulla coscienza! (Alexander
DeLarge)
Tu hai una bella casa, genitori
che ti amano, un cervello da non buttare via. Quindi ti ripeto,
caro Alexino, tieni la tua giovane delicata proboscide lontano dal
fango. Mi sono spiegato chiaro? (Signor
Deltoid)
Arancia meccanica significato
6. L’analisi di una società
repressiva. Questo film ha avuto modo di diventare un cult
generazionale anche per la capacità di analizzare una società,
contemporanea a Kubrick, che vivesse nella violenza e
nell’atteggiamento repressivo delle istituzioni, individuando come
una soluzione agli efferati crimini la limitazione delle scelte
libere.
Arancia meccanica trama
7. Esperimenti per
riprogrammare la mentalità. Alex è un giovane delinquente
che occupa il suo tempo a compiere atti vandalici e criminali
insieme ai suoi fedeli drughi, fino a che non viene arrestato. Con
il fine di uscire dal carcere, il giovane protagonista si sottopone
ad un esperimento innovativo di riprogrammazione mentale, chiamato
trattamento Ludovico.
Arancia meccanica cast
8. Per la scena della
tortura si è usato dell’anestetico. Gli occhi di
Malcom McDowell sono stati anestetizzati per le scene della
tortura, in modo da filmare per periodi di tempo senza troppi
disagi. Tuttavia, le sue cornee sono state ripetutamente graffiate
dalle serrature metalliche dello strumento utilizzato.
9. Un’attrice ha lasciato
la produzione del film. Girare la scena dello stupro è
stato così difficile per l’attrice originariamente scelta per il
ruolo che ha lasciato il film. La parte è stata rigirata con
Adrienne Corri, che si dice si sia infuriata per
il gran numero di ciak che Kubrick ha richiesto, sentendo che la
scena si sarebbe dovuta svolgere rapidamente.
10. Malcolm McDowel ha
scelto l’accento da dare al protagonista. L’attore ha
scelto di interpretare Alex parlando nel suo normale accento
inglese settentrionale invece di un accento cockney. L’attore
sentiva che il suo accento più morbido avrebbe messo in risalto un
interessante contrasto con la personalità minacciosa di Alex e lo
avrebbe aiutato a distinguersi tra i suoi amici.
Intervistata da Josh Horowitz di
MTV News sul red carpet londinese di Rocketman (film che la
vede protagonista insieme a Taron Edgerton),
Bryce Dallas Howard sembrerebbe aver confermato
che in Jurassic
World 3 torneranno i membri del cast originale del
franchise, ovvero Sam Neill (Dr. Alan Grant),
Laura Dern (Dr. Ellie Satler) e Jeff
Goldblum (Dr. Ian Malcolm).
Il reporter ha infatti chiesto
all’attrice figlia d’arte se fosse entusiasta all’idea di lavorare
con gli iconici volti della saga di Jurassic Park,
e la sua risposta entusiasta suggerisce che qualcosa potrebbe
davvero succedere…
Ovviamente non abbiamo ancora la
conferma ufficiale, ma considerando che le riprese inizieranno nei
primi mesi del 2020, possiamo aspettarci qualche dettaglio in
merito alla trama e ai nomi che affolleranno il set del terzo
capitolo affidato nuovamente al regista Colin
Trevorrow con la sceneggiatura scritta da Emily
Carmichael (Pacific Rim: Uprising).
Anche Chris Pratt
tornerà sempre nei panni di Owen Grady.
Bryce Dallas Howard è ora nelle
nostre sale con Rocketman, il biopic diretto
da Dexter Fletcher, (che lo scorso anno ha
sostituito Bryan Singer sul set di Bohemian
Rhapsody) che ripercorre le fasi cruciali della vita pubblica e
privata di Elton John, dagli inizi come grande
talento al pianoforte alla consacrazione come artista
internazionale, passando per gli eccessi e il periodo in cui
collaborò con il compositoreBernie Taupinpubblicando i suoi più grandi
successi.
La Warner Bros. ha ufficializzato
pochi giorni fa il casting di Robert Pattinson
come nuovo volto di Bruce Wayne nel film su Batman
che sarà diretto da Matt Reeves, dopo i vari rumor
che lo vedevano in gara con Nicholas Hoult. Ora è
l’Hollywood Reporter a svelare tutti i retroscena e i segreti
dietro questa scelta, partendo dal momento in cui lo stesso
Pattinson aveva commentato in maniera piuttosto vaga la notizia
durante il Festival
di Cannes (dove si proiettava The
Lighthouse).
Di fatto l’attore ancora non sapeva
di essere il prossimo crociato di Gotham, e poi l’attività stampa
sulla croisette è volato subito a Los Angeles per affrontare la
prova costume negli studi della Warner. Il test, riporta il
giornale, è stato ufficialmente approvato venerdì, in concomitanza
con l’annuncio del casting e al termine di un intenso processo che
gli addetti ai lavori hanno descritto come “sorprendentemente
rapido“.
Spesso in produzioni di questo tipo
la scelta del protagonista coinvolge dozzine di potenziali
interpreti e sessioni di provini abbastanza prolungate (vedi i
recenti Superman o Spider-Man, mentre stavolta sembra che si sia
arrivati alla soluzione Pattinson in modo agevole.
Un altro dettaglio spiega che
Reeves, assunto dallo studio a febbraio 2017 per scrivere e
dirigere il cinecomic, ha sempre avuto in mente l’attore e
considerando che il nuovo Batman doveva adattarsi a una fascia
d’età definita (circa 30 anni), non sorprende che la scelta sia
ricaduta su uno tra due candidati conformi a quella caratteristica.
Per questo motivo Ben Affleck è stato
eliminato dal progetto, nonostante il suo iniziale coinvolgimento
in qualità di regista e protagonista dopo le prove in
Batman v Superman e
Justice League.
Tuttavia ciò che ha spinto lo
studio ad insistere con Pattinson è il fatto che non abbia mai
preso parte ad un film dei Marvel Studios, nonostante non ci siano
formalmente degli obblighi contrattuali che lo impedirebbero. La
confusione del pubblico potrebbe esercitare un potere negativo una
volta in sala e creare contraddizioni dal punto di vista del
marketing, dunque si spiega perfettamente come mai si sia optato
per l’ex vampiro di Twilight invece di Hoult (già
Hank McCoy nel franchise di X-Men).
Le riprese di Batman dovrebbero iniziare nei primi mesi del
2020.
Negli scorsi mesi il genere di film
con ambientazione all’interno di sottomarini ha trovato nuove voci
in capitolo grazie ad opere come Kursk di
Thomas Vinterberg e Hunter
Killer di Donovan Marsh. Ora anche dalla Francia
arriva la possibilità di una nuova immersione nel profondo
dell’oceano con Wolf Call –
Minaccia in alto mare, diretto dall’esordiente
Antonin Baudry.
Con una prospettiva atipica per il
genere, il film segue la vicenda di Chanteraide (Francois Civil), che
a bordo del sottomarino ha il compito, grazie ad un udito
particolarmente sviluppato, di riconoscere ogni suono che sente,
stabilendo se possa essere una minaccia o meno. Tutti lo reputano
il migliore, finché un giorno non commette un errore che pone
l’intero equipaggio in pericolo di vita. Per cercare di recuperare
la fiducia dei suoi compagni, finirà per mettersi in una situazione
ancora più drammatica.
Il film si muove a partire da una
domanda apparentemente fuori luogo, ma che si rivela invece
particolarmente aderente al contesto in cui viene posta. Cosa
succede se la ragione porta a dover uccidere la persona amata per
impedirle di commettere un atto terribile? Il regista esplora
questo tema all’interno di un film che si prende un respiro più
ampio rispetto ad altri di questo genere. Per buona parte
dell’ambientazione non ci troviamo a bordo di un sottomarino, ma
sulla terra ferma, e questo dà in realtà un senso di spaesamento
tanto nei personaggi protagonisti, evidentemente più a loro agio
nel profondo dell’oceano; quanto nello spettatore, che fatica ad
inquadrare il film in questione.
Wolf Call è appesantito da
una prima parte che, pur ponendo delle notevoli premesse
drammatiche, appare priva di un ritmo in grado di sostenerne il
valore. Come previsto, è nel momento in cui si scende concretamente
negli angusti spazi del sottomarino che il film riesce a costruire
una buona tensione. Unendo la suggestione dell’ambientazione con il
conflitto ora in atto, allo spettatore è finalmente concesso di
entrare nel vivo dell’azione, e di trovarsi davanti ad una serie di
colpi di scena che favoriscono un buon coinvolgimento.
È anche vero che uno dei principali
punti di svolta si basa su di una premessa che appare troppo
fragile, rischiando di minare la credibilità di quanto si vede. Ma
l’errore umano è dietro l’angolo, e alla fine ciò che conta del
film sembra essere seguire i personaggi nelle loro scelte, proprio
nel momento di maggior crisi. Baudry riesce così a costruire
l’ultima parte della pellicola con un crescendo che ne aumenta il
valore, rendendolo in fin dei conti un buon film d’intrattenimento.
Si arriva così ad avere una risposta alla domanda precedentemente
posta, e se anche il messaggio sul valore della pace arriva in un
secondo momento, Wolf Call può rivelarsi un bella sorpresa
per gli amanti del genere.
Ancora un incidente di percorso
rischia di rallentare ulteriormente le riprese di Bond
25, il nuovo capitolo del franchise ora in produzione che
vedrà per l’ultima volta nei panni di James
BondDaniel Craig. Proprio l’attore aveva
subito un infortunio alla caviglia nelle scorse settimane, mentre
ora è il profilo twitter ufficiale del film a comunicare che sul
set si sono verificate delle esplosioni e piccoli danni alla
crew.
“Durante le riprese di
un’esplosione controllata sul set di Bond 25 oggi ai Pinewood
Studios, il danno è stato causato all’esterno dello 007 Stage. Non
ci sono stati feriti sul set, tuttavia un membro dell’equipaggio
fuori dalla scena ha subito un lieve infortunio.“
Niente di grave insomma, e sembra
che la vittima non sia in pericolo la vita. Intanto il The Sun
riferisce che la troupe si stava esercitando per girare una
sequenza che coinvolge una palla di fuoco in un laboratorio e che
l’esplosione ha provocato la rottura di parte del tetto e di
numerosi pannelli di parete nel complesso. Una fonte ha inoltre
descritto l’evento come “il caos totale“.
Vi ricordiamo che Bond
25 sarà diretto da Cary
Fukunaga (il primo regista non britannico che siede dietro
la macchina da presa di un film di 007), mentre la sceneggiatura è
stata riscritta da Scott Z. Burns (The Bourne
Ultimatum, Contagion).
Come annunciato lo scorso aprile, la
MGM ha assunto Phoebe Waller-Bridge per
“ravvivare” la sceneggiatura di Bond 25 sotto speciale
richiesta di Daniel Craig, grande fan di Fleabag e
Killing Eve, le due serie prodotte e scritte
dall’attrice. Era dal 1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con
Dr. No e From Russia With Love) che la casa
di produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi
del franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.
Una parte importante delle riprese
si terrà nella città di Matera, capitale europea della cultura per
2019, fornendo l’ambientazione perfetta per quella che dovrebbe
diventare la sequenza d’azione del prologo, simile al segmento
di apertura di Spectre a Città del
Messico durante le celebrazioni del Giorno dei Morti.
Gli ultimi due film
di James Bond sono stati diretti
da Sam Mendes che ha incassato con i
suoi film rispettivamente 1,1 miliardo di dollari
per Skyfall (il Bond di maggior successo
di sempre, con un Oscar all’attivo) e 880 milioni
con Spectre. Dato il successo che Mendes ha
raggiunto con i film, quando ha annunciato che non avrebbe più
diretto un Bond Movie, la EON e la MGM si
sono date da fare per cercare un rimpiazzo all’altezza.
Sono state diffuse nuove fotografie
ufficiali di Spider-Man: Far From Home,
in cui vediamo tutti i protagonisti del film, da Peter e MJ a
Misteryo, fino ai compagni di classe di Peter stesso, a Nick Fury e
a Happy Hogan che dovrebbero avere delle parti importanti nel
film.
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Il grande assente di
X-Men: Dark Phoenix è anche il
personaggio più rappresentativo di tutto il franchise da quando è
stato lanciato nel 2000 ad oggi: parliamo ovviamente di
Wolverine, il mutante a cui ha dato volto e voce
Hugh Jackman e che ha di fatto lasciato l’universo
Fox dopo Logan, ma c’è una ragione se il supereroe
non è stato incluso nel cast dell’ultimo film e a spiegarla è il
regista Simon Kinberg in un’intervista con Rolling
Stone.
“Se conoscete la trama di Dark
Phoenix, saprete che include anche la storia d’amore tra Logan e
Jean Jrey. Tuttavia l’età anagrafica di Hugh
Jackman, e la differenza con quella di Sophie Turner, non
si adattava a ciò che avevo in mente“.
La saga della Fenice era già stata
accennata a grandi linee nella trilogia originale con Famke
Janssen nei panni di Jean, mentre stavolta a interpretarla
è Sophie Turner in una versione più giovane e in
una posizione sicuramente più centrale nell’economia degli
eventi.
“Stavolta c’era un elemento
particolare della storia del personaggio e mi sono impegnato
affinché non corressi il rischio di allontanarmi da lei e dalla sua
essenza deludendo così i fan“, ha raccontato Kinberg.
“Volevo che questa fosse un’esperienza molto diversa per lo
spettatore che va in sala a vedere un film degli X-Men.“
Dark Phoenix è già
stato apostrofato da Kinberg come l’inizio di un nuovo capitolo per
la serie di film di X-Men.
“Lo vedo come un nuovo capitolo.
Lo vedo come qualcosa che prende il franchise e lo lancia in una
direzione diversa con toni diversi. E questo non significa che il
prossimo avrà lo stesso tono, significa solo che il prossimo può
avere un tono diverso. Penso che per molti anni, gli X-Men di Bryan
[Singer] abbiano davvero trasformato il genere dei supereroi nel
2000 o 2001 quando è uscito il primo. Questo arriva quasi 20 anni
dopo. È molto tempo fa. E a quel tempo, i film sui supereroi non
erano molto popolari, in realtà. C’erano stati alcuni fallimenti a
metà degli anni ’90, e non c’erano stati molti film sui
supereroi, e in quel periodo l’approccio sugli X-Men era
davvero rivoluzionario.”
Nel cast tornano James
McAvoy, Sophie Turner, Jennifer
Lawrence, Nicholas Hoult e
Michael Fassbender. La new entry del cast è
Jessica Chastain, nei panni di un aliena
misteriosa che prenderà il controllo della Fenice.
La 20th Century Fox ha diffuso
il primo trailer di Ad
Astra, il film con Brad Pitt diretto
da James Gray.
Brad Pitt è pronto
ad andare verso lo spazio profondo nella prima immagine del
film di fantascienza di James Gray, Ad
Astra. Gray non si è mai accontentato di essere un
regista che aderisce a un solo genere, avendo finora realizzato un
thriller (I Padroni della Notte) a un romanzo
d’epoca (The Immigrant) e, più recentemente, a
un’avventura storica, The Lost City of Z, sua
personale successo di critica. Inoltre, il regista si cimenterà
presto in un adattamento cinematografico del romanzo di spionaggio
scritto da Terry Hayes, I Am Pilgrim.
Prima però, Gray viaggerà verso i
confini del nostro sistema solare con Ad Astra, tratto dal racconto
Heart of Darkness che segue la storia dell’ingegnere spaziale Roy
McBride (Pitt) in una spedizione per rintracciare suo padre
(Tommy Lee Jones), che è sparito durante un lavoro
di ricerca a caccia di vita aliena nei pressi di Nettuno. Scritto
da Gray e Ethan Gross (Fringe), Ad Astra include
nel cast anche Ruth Negga (Preacher),
Donald Sutherland (The Hunger Games), John
Ortiz (Kong: Skull Island) e Kimmy
Shields (Insatiable).
Il film doveva arrivare nel gennaio
del 2019, ma solo adesso, con il primo trailer, confermiamo che
vedremo il nuovo lavoro di James Gray solo in
autunno, quindi possibilmente trai titoli veneziani.
Ospite di un panel al recente
Denver Pop Culture Con, la star di Doctor Strange Benedict Wong sembra
aver confermato che le riprese del sequel inizieranno prima del
previsto entro il 2020. “So che i Marvel Studios hanno assunto uno
sceneggiatore, che tra l’altro ho incontrato alla premiere di
Avengers: Endgame. Quindi penso che possa
accadere da qualche parte l’anno prossimo.“
Ovviamente si attende la risposta
ufficiale, ma Scott Derrickson e il suo
co-sceneggiatore C. Robert Cargill dovrebbero tornare nel team
insieme agli interpreti Benedict Cumberbatch,
Rachel
McAdams (sempre nei panni della collega e interesse
amoroso di Stephen Strange, Christine Palmer)
e Wong, visto di recente in Avengers:
Infinity War.
Secondo gli ultimi report il sequel
segnerà il debutto, sul grande schermo, di due personaggi dei
fumetti noti come Jericho Drumm aka
Fratello Voodoo e Clea. Questo è
ciò che suggerisce Roger Wardell su Twitter, misterioso account che
spesso ha l’abitudine di divulgare segreti sulle prossime
produzioni Marvel (come dettagli sulla trama
di Endgame, la trasformazione fisica di Thor, il ritorno di James
D’Arcy nei panni di Jarvis e il cameo di Robert Redford).
Drumm, e chi ha letto i fumetti sa
di chi parliamo, è l’eroe scelto dall’occhio di Agamotto dopo
l’abdicazione di Strange, diventando così il nuovo Mago Supremo
della Terra con il nome di Dottor Voodoo. Nel corso della sua
storia combatte insieme ai Nuovi Vendicatori contro chi vuole
recuperare l’occhio e guadagnare il potere di governare la
Terra.
Clea invece è una
supereroina originaria della Dimensione Oscura, nipote del villain
Dormammu (già visto nel primo film di Doctor
Strange) e uno dei principali interessi amorosi di Stephen Strange
che sposerà ad un certo punto del suo percorso.
Grazie al percorso di formazione
SEMINARE DOMANDE promosso da Alice nella Città
assieme all’IC Micheli, gli studenti diventano protagonisti della
campagna per promuovere il cinema d’estate.
I ragazzi hanno sposato la
campagna MOVIEMENT con grande
entusiasmo realizzando dei video assieme ai registi e agli
attori che hanno incontrato in questi mesi.
Seminare
Domande è un progetto virale capace di unire tutta la
filiera, dal regista allo spettatore di domani.
Un percorso iniziato a gennaio
che ha visto alternarsi grandi protagonisti del mondo del cinema e
dell’audiovisivo che sono andati in tutta Italia per incontrare i
ragazzi e trasmettere loro l’amore per il cinema: Riccardo
Milani in Abruzzo, Ciro D’Emilio a
Napoli, Edoardo Winspeare e Pippo
Mezzapesa in Puglia, Karole Di
Tommaso a Termoli, Andrea Bosca a
Lamezia Terme, Casey Kauffman a Fano Mario
Sesti a Rieti – solo per citare alcuni degli
appuntamenti che sono ancora in corso in tutte le regioni.
Un vero e
proprio movimento, un’onda lunga
che terminerà il prossimo 5 giugno a roma presso
il Cinema Barberini dove oltre 600 ragazzi
delle scuole elementari, medie e superiori riceveranno gli
attestati di partecipazione e avranno modo di discutere di cinema
con Fabia Bettini, Gianluca Giannelli e Piera Detassis (che
come Presidente del David di Donatello ha coordinato gli
incontri speciali) insieme a Donatella Finocchiaro,
Lorenzo Richelmy , Valentina Cervi
eMassimiliano Bruno.
Nel corso della mattinata saranno
anche proiettati gli spot realizzati dagli studenti per la campagna
di Moviement oltre al video racconto dell’iniziativa
All’evento saranno presenti oltre
ai capofila della campagna Moviement anche registi che hanno film
di prossima uscita nelle sale a giugno.
Un appuntamento speciale sarà
poi quello del 12 giugno a Matera, capitale europea della cultura,
con la proiezione del film DILILI in PARIS dopo la quale gli verrà
trasmessa, tramite collegamento con il portale di Scelte di Classe,
la masterclass del regista del film Michel Ocelot realizzata
durante l’ultima edizione di Alice.
Ma quest’anno il cinema non va in
vacanza, Alice nella Città infatti oltre ad aver sposato la
campagna MOVIEMENT ha allo studio assieme alle Associazioni
di categoria (Anica, Anec , Anem) e al Mibac delle
agevolazioni per premiare gli studenti che hanno seguito
tutto il percorso formativo dando loro la possibilità
di godere il cinema anche d’estate con programmi divisi per
target di età che tengano conto sia delle grandi animazioni che del
cinema europeo di qualità.
I NUMERI DI SEMINARE
DOMANDE 2019
In questa edizione Seminare
Domande ha coinvolto 11 regioni del Centro Sud :
Abruzzo, Basilicata, Calabria,
Campania, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria
circa 9000 soggetti coinvolti tra istituzioni e scuole nelle
diverse regioni tra esperti, tutor , docenti e studenti.
Il progetto ha previsto l’utilizzo
della piattaforma webScelte di
classe come strumento didattico di visione e di
approfondimento in classe a cui sono stati abbinati
gli incontri a scuola ein
sala che sono stati registrati ed inseriti sulla
piattaforma per essere resi disponibili in streaming a tutte le
scuole coinvolte.
Baricentro del progetto è la sala
cinematografica tradizionale che si inserisce come elemento
premiante del percorso formativo, mettendo al centro l’esperienza
condivisa e di connessione sociale, necessaria per non disperdere
lo sviluppo di una corretta pedagogia visiva.
I numeri definitivi del progetto,
con le visioni effettuate, gli incontri ed i risultati ottenuti,
divisi per regione e target di età saranno resi noti in
ottobre assieme a tutti i patner che hanno partecipato al progetto
Miur, Mibac, Universita’ degli Studi Roma Tre, Accademia del cinema
italiano Premi David di Donatello, Fondazione Cinema per Roma, Roma
Lazio Film Commission, Sardegna Film Commission, Marche Film
Commission, Fapav, My Movies, Women in Film.
San Andreas è di
quei disaster movie da non perdere, soprattutto se si è amanti del
genere e non si vuole perdere questo film che unisce disastri
naturali, ragione e sentimento.
Questo lungometraggio, che vede tra
i protagonisti un Dwayne “The Rock” Johnson in ottima forma, non è
solo il racconto degli effetti del terremoto, ma dell’amore di un
padre e di una madre verso la loro unica figlia.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su San Andreas.
San Andreas film
1. È stato contattato un
professore universitario. Il regista Brad
Peyton ha contattato Thomas Jordan, un
professore universitario e direttore del Southern California
Earthquake Center, per verificare la plausibilità del copione.
Sebbene sia Peyton che l’attore protagonista
Dwayne Johnson sostenevano che la scienza ritratta nel
film fosse accurata, Jordan ha dichiarato: “Ho dato loro dei
consigli gratuiti, alcuni dei quali hanno seguito… ma molti altri
che non hanno considerato. Il magnitudo 9 è troppo alto per San
Andreas e non può produrre un enorme tsunami.
2. La campagna di marketing
è stata cambiata. Dopo un devastante terremoto in Nepal
nell’aprile del 2015, la campagna di marketing del
film è stata adattata per includere informazioni su come
fornire aiuti ed indicazioni per prepararsi a disastri naturali (ad
esempio, il sito prepareandhelp.com è stato aggiunto ai nuovi
trailer).
3. Il titolo del film non è
casuale. San Andreas è il nome della faglia tettonica che
attraversa gran parte della California. I sismologi hanno predetto
per anni che la California potrà essere soggetta ad un enorme
terremoto causato da questa particolare faglia.
San Andreas streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere questo
film, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle varie
piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten Tv, Chili,
Google Play, Infinity, iTunes e Tim Vision.
San Andreas trama
5. Un pilota di elicotteri
contro il terremoto. In seguito ad un terremoto in
California di magnitudo 9, scatenato dal risveglio della famosa
faglia di Sant’Andrea, un pilota di elicotteri (specializzato nella
ricerca e nel salvataggio di dispersi) e la sua ex moglie si
trovano ad intraprendere un viaggio da Los Angeles a San Francisco,
per cercare di trarre in salvo la loro unica figlia. Ma quando
penseranno di essersi lasciati il peggio alle spalle, capiranno che
il peggio è solo l’inizio.
San Andreas cast
6. Il cast ha fatto la
maggior parte delle acrobazie. Ciò è dovuto al fatto che
il regista Brad Peyton voleva che il pubblico vedesse i volti dei
protagonisti sullo schermo. Nei primi quindici minuti del film,
Johnson esce da un elicottero che si trova a meno di 150 piedi
da terra per salvare una ragazza che si trova in una macchina
sospesa su una scogliera a 50 piedi da terra. “C’era una piccola
sfida che la sceneggiatura, la storia e lo stile in cui volevamo
girare la scena poneva al cast”, ha raccontato Peyton. “Volevo
portare Dwayne sul sedile posteriore e inseguirlo con una gru senza
fare tagli. Volevo che il pubblico sapesse che chi stanno vedendo è
davvero Dwayne Johnson e non un trucco”.
7. La Daddario ha pensato
subito all’11 settembre. La prima cosa a cui Alexandra Daddario ha pensato quando ha fatto
il provino per il suo ruolo è stato come è cresciuta a New York
City e di quando era a Manhattan durante l’11 settembre 2001.
“Questa è stata davvero l’unica cosa con cui mi sono relazionata e
che fosse così vicina ad un disastro su larga scala”.
8. Il training fisico di
Dwayne Johnson è stato consistente. Il suo allenamento
fisico doveva essere coerente in termini di regime fisico e delle
abilità richieste dal ruolo. L’attore ha spiegato che “La
differenza è stata in realtà la partecipazione a qualcosa a cui non
mai partecipato prima, passando il tempo con i primi soccorritori,
con i piloti di ricerca e soccorso della LAFD (Los Angeles Fire
Department) che operano sugli elicotteri, partecipando a immersioni
profonde e svolgendo questi processi con questi ragazzi e ragazze
che è durato diverso tempo. Questa è stata una parte diversa per
me. È stata un’esercitazione fisica che non avevo mai fatto
prima.
San Andreas trailer
9. Un trailer
catastrofico. Prima di guardare per intero San Andreas,
potrebbe essere opportuno dare un occhio al
trailer di questo disaster movie e capire se possa essere un
film adatto alla propria persona.
San Andreas sequel
10. Il seguito di questo
film è attualmente in lavorazione. Nel febbraio del 2016,
grazie al successo di San Andreas, la New Line Cinema ha dato il
via libera alla realizzazione di un
sequel di questo film che vedrebbe ancora Brad Peyton alla
regia e Johnson come protagonista. In questo caso, però, il film
dovrebbe essere ambientato sulla cintura di fuoco del Pacifico.