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Soldato d’Inverno e Falcon, la Disney al lavoro su una serie televisiva

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Come riportato da Variety, la Disney sta lavorando per portare sulla sua piattaforma streaming una serie tv dedicata ai personaggi del Soldato d’Inverno e FalconMalcolm Spellman, produttore e sceneggiatore di Empire, è stato incaricato di scrivere il progetto. I due supereroi sono ormai figure ricorrenti nel MCU, dove sono apparsi in diversi film del franchise di Captain America e Avengers (e sono attesi il prossimo anno in Avengers 4).

Poche settimane fa sempre Variety aveva diffuso la notizia secondo cui anche Loki e Scarlet Witch saranno protagonisti di due titoli standalone che andranno a comporre il palinsesto del nuovo servizio streaming in arrivo nel 2019. Si tratterebbe di miniserie da sei o otto episodi dedicate ai supereroi già apparsi negli adattamenti cinematografici nelle quali torneranno gli attori che li hanno interpretati sul grande schermo (in questo caso Tom HiddlestonElizabeth Olsen, Sebastian Stan e Anthony Mackie).

Sebbene non sia ancora arrivato un commento ufficiale da parte di Disney e MarvelKevin Feige dovrebbe ricoprire lo stesso ruolo di produttore e supervisore.

Vi ricordiamo che la piattaforma streaming Disney ha già confermato nel suo catalogo una serie inedita su Star Wars ideata da Jon Favreau, un’altra basata sui film di High School Musical e il live action di Lilli e il Vagabondo.
Fonte: Variety

Gael Garcia Bernal: intervista al protagonista di Museo – Folle Rapina a Città del Messico

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Arriva il 31 ottobre in sala Museo – Folle Rapina a Città del Messico, la rocambolesca commedia basata su un fatto di cronanca avvenuto nel 1985 nella capitale del Messico. Diretto da Alonso Ruizpalacios e interpretato da Gael García Bernal, Leonardo Ortizgris e Alfredo Castro, Museo racconta di Juan e Benjamín, due terni studenti che pianificano un colpo grosso. Vorrebbero entrare al Museo Nazionale di Antropologia di Città del Messico e rubare alcune preziose opere maya, mixteche e zapoteche, in particolare la maschera funeraria del re Palal. Così, mentre le loro famiglie festeggiano il Natale i due ragazzi si mettono al lavoro, come una coppia di ladri professionisti. La missione va a buon fine e con le borse piene di tesori, i due riescono a tornare a casa dove la famiglia è riunita davanti al telegiornale che riporta del furto come un attacco all’intera nazione. Solo allora Juan e Benjamín si rendono conto della gravità della loro azione. Mentre le autorità annunciano di offrire un’abbondante ricompensa a chi ritrova le opere d’arte, i due fuggono per salvare il bottino e la propria pelle. Ma il viaggio li porterà fuori controllo.

In occasione della promozione del film, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Gael Garcia Bernal, star internazionale e protagonista della pellicola.

Il film è basato su una storia vera, mi chiedevo se conoscessi la storia prima di cominciare a lavorare al film?

“Credo di essere nato qualche anno prima che si verificassero i fatti, e la mia memoria può rievocare questi avvenimanti. È davvero buffo, perché le persone che sono nate cinque mesi prima di me lo ricordano molto bene. Io invece ricordo molti fatti di quando ero bambino, vicende storiche, ma questo proprio no, mentre quelli appena appena più grandi di me, hanno un ricordo molto preciso della rapina al Museo di Antropologia. Sono venuto a sapere della storia adesso, nei dettagli.”

C’è differenza, da attore, nell’interpretare personaggi di finzione e personaggi reali?

“Si tratta sempre di una “fictionalizzazione” del personaggio, perché ci sarà sempre una interpretazione del personaggio, anche se è reale. Quindi è diverso, ma allo stesso tempo è lo stesso processo perché fai riferimento agli stessi elementi per dare spazio a una storia e a un personaggio. Nel caso di personaggi realmente esistiti devi fare un lavoro preciso, il tono di voce, la postura, ma sono cose che studi anche per dare vita a un personaggio inventato.”

C’è un episodio divertente che è capitato durante le riprese?

“Beh, tutto il film è stato divertente da realizzare. Sono successe tante cose e in tantissime location, quindi sì, tutto il film è stato una divertente avventura.”

Hai lavorato in tantissimi film in spagnolo e in inglese. Quale lingua preferisci per esprimere la tua arte?

“Se devo scegliere, preferisco le produzioni in spagnolo, perché sono più bravo, è la mia lingua madre. Ma dipende da ciò che fai e da ciò che interpreti. Se la storia è ambientata in Messico magari è meglio che il mio personaggio parli in spagnolo.”

Cosa ti convince quando dici sì a un progetto?

“Non c’è mai una sola risposta. Non c’è una formula o un format. Per me è sempre diverso. Il modo in cui mi arrvia la storia, chi me la suggerisce. Ma alla fine è tutto legato alle persone che sono coinvolte nel film, e soprattutto voglio sapere perché sono stato invitato a quella festa, perché sono stato scelto per quel film.”

In chiusura abbiamo azzardato una domanda sull’immediato futuro e sulla nuova collaborazione con Pablo Larrain. Ma Bernal è stato estremamente cauto: “Oh, non ancora. Abbiamo appena finito le riprese e non abbiamo ancora parlato con nessuno di quel film, e quindi io non posso dire assolutamente nulla.”

#Romaff13, Tye Sheridan presenta il film Friday’s Child

#Romaff13, Tye Sheridan presenta il film Friday’s Child

Nella rassegna dedicata ai più giovani di Alice nella Città durante la Festa del Cinema di Roma 2018, è stato presentato il film di A.J. EdwardsFriday’s Child”, con Tye Sheridan, Imogene Poots, Caleb Landry Jones e Jeffrey Wright.

Tye Sheridan interpreta Richie, un ragazzo cresciuto tra una famiglia affidataria e un altra, senza una vera e propria figura di riferimento o qualcuno a cui dar conto delle sue azioni. Inevitabilmente impara a farsi valere da solo, qualche furto qua e là, ma anche tanto duro lavoro, soprattutto quando decide di lasciare il sistema della foster care e diventare “adulto” a 18 anni andando ad abitare da solo. Per caso conosce Joan (Imogene Poots) e tra i due inizia una frequentazione, scaturita soprattutto dalla voglia di non stare soli. Joan ha un background diverso da quello di Richie, ma questo non crea un ostacolo per loro. Una mattina, la signora da cui Richie aveva preso in affitto una stanza (Brett Butler) viene trovata morta nel suo ufficio e Richie entra nella cerchia dei sospettati. In questa lenta spirale di avvenimenti, per Richie non aiuta la sua amicizia con Swim (Caleb Landry Jones), un tossico conosciuto una notte su un autobus che non lo vuole lasciare in pace.

Il regista A.J. Edwards lascia parlare le immagini riducendo al osso i dialoghi tra i personaggi, sia perché il suo personaggio Richie non è di molte parole e ma anche perché è evidente l’influenza del suo grande maestro Terrence Malick, con cui ha lavorato a The Tree of Life, film nel quale c’era sempre lo stesso Sheridan, che cerca un po’ di imitare nello stile. Quello che ne esce è un film confuso, con grandi ambizioni ma che fallisce nel far arrivare un messaggio chiaro allo spettatore, che si ritrova a spiare nella vita di Richie senza effettivamente capirci molto. Quello però in cui riesce bene il film è mettere in risalto il talento di Sheridan, un attore versatile e molto promettente.

Tye Sheridan è arrivato a Roma per presentare il film e ha parlato di come è nata l’amicizia con il regista: “In realtà conosco A.J. Edwards, scrittore e regista di questo film, da quando avevo 10 anni, quindi è la persona che conosco da più tempo in questa industria. È stato davvero bello risentirci adesso, in un momento diverso delle nostre vite, nonostante fossi rimasto sempre in contatto con lui durante gli anni. Mi ha presentato il progetto e mi ha detto che era un film molto importante per lui perché toccava argomenti importanti e parlava del Texas, dove entrambi siamo nati e cresciuti. Sono così orgoglioso di vedere quello che sta riuscendo a fare come film-maker e quello che ha imparato anche da Malick: è stato davvero bello fare questo film insieme”.

“A.J. ha fatto tutto da solo, le ricerche sulla problematica e si è messo in contatto con diverse fondazioni che operano nel territorio del Texas per aiutare i ragazzi in affido e questo ha dato molta autenticità alla storia e al mio personaggio”, ci ha detto Tye, parlando dei temi trattati nel film e continua, “A.J. mi ha dato diversi libri da leggere per capire meglio cosa si potrebbe ad essere un foster kid e la maggior parte parlavano proprio della loro emancipazione dalle famiglie affidatarie, quindi è stato utile per me questo materiale. Altri invece trattavano cose basiche, come fare il bucato, come cambiar l’olio alla macchina… Insomma cose normali, ma che ad esempio a me sono state insegnate dai miei genitori e che ho sempre dato per scontato e che invece per altri ragazzi sono grandi difficoltà. Questo mi ha fatto capire questi ragazzi che tipo di background hanno e soprattuto di che tipo di supporto avrebbero bisogno”.

Accanto a lui nel film c’è Imogene Poots, un’altra stella nascente del panorama del cinema indipendente e  per Tye, l’aiuto del regista è stato essenziale per lavorare con lei: “È molto importante essere sempre rispettosi del lavoro altrui ma soprattutto essere sulla stessa pagina e nel caso di questo film il merito va ad A.J. Edwards che ha fatto un lavoro enorme nel guidare il cast. Per quanto riguarda il mio personaggio e quello di Imogene, è stato sempre molto interessante esplorare i contrasti tra i due: il mio usciva dalla foster care, mentre lei, anche se non si sa granché del suo passato, si vede che proviene da una vita più agiata, ha avuto un educazione e una famiglia alle spalle. Quindi la cosa più interessante era proprio vedere la chimica che creavano insieme questi due personaggi”.

Visto che Olivia Cooke dice di aver firmato un contratto per tre film, è impossibile non chiedergli se farà parte del futuro di Ready Player One, il film di Steven Spielberg di cui è protagonista che lo ha reso famoso: “Non so che contratto abbia firmato la mia costar Olivia, non ne so niente, mi piacerebbe vedere questo contratto. Detto questo, sicuramente prenderei in considerazione l’idea di partecipare ad un possibile sequel” e infine, dopo Malick e Spielberg, con che registi gli piacerebbe lavorare? “Ce ne sono tantissimi, ma sono sempre stato un grande fan di Paul Thomas Anderson e anche Darren Aronofsky. E poi è pieno di nuovi giovani talenti e mi piacerebbe molto esplorare e provare con loro nuove strade”.

Avengers 4: in Thor 2 c’è un legame tra Regno Quantico e Gemma dell’Anima

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Una battuta di Thor: The Dark World, che passò inosservata all’epoca, potrebbe fornire, in attesa di Avengers 4, il nesso tra Regno Quantico e Gemma dell’Anima. Il Regno quantico dovrebbe essere di vitale importanza per il futuro del MCU, e generalmente si crede che i Vendicatori lo userà per viaggiare attraverso il tempo e scongiurare la vittoria Thanos in Avengers 4.

Nel corso dell’ultimo mese, ci sono state speculazioni riguardo al fatto che Regno Quantico può in qualche modo essere collegato alla Gemma dell’Anima. Un utente di Reddit ha sottolineato che nel Regno Quantico qualcosa è accaduto proprio al momento in cui Thanos ha schioccato le dita, con le conseguenze che conosciamo. Marvel ha sempre sottolineato che non c’è nulla di casuale in queste scene, con i produttori e registi che accuratamente pianificano ogni elemento dei film, e gli effetti visti del Regno Quantico non fanno eccezione. Dato il nostro caso particolare, abbiamo visto in Ant-Man and the Wasp che il Regno Quantico è stato improvvisamente invaso da misteriose particelle arancioni (arancio è il colore della Gemma dell’Anima) e questo ha suggerito che le anime delle vittime di Thanos sono state trasportate nel Regno Quantico. Alcuni persino hanno teorizzato che ci possa essere un collegamento fra il Regno e la Gemma dell’Anima in sé.

Chris Hemsworth ammette di non aver “amato” Thor: The Dark World

È una teoria divertente, ma non ci sono molte prove che la sostengano. Tranne, curiosamente, una battuta in Thor: The Dark World. Quel film vede l’allora amata Jane Foster esposta all’Aether (Gemma della Realtà), così il Dio del tuono la porta ad Asgard per essere esaminata. I medici Asgardiani utilizzano uno strumento, il “generatore di campi quantici”, per analizzare Jane, e lei stessa suggerisce che la sua funzione è quella di “trasferire energia molecolare da un luogo o un altro”, un livello di comprensione che ha preso i medici asgardiani di sorpresa. Per la cronaca, questo tipo di tecnologia è effettivamente possibile, derivata dalla teoria quantistica dei campi. Questo è un Framework usato per costruire modelli fisici di particelle subatomiche e quasiparticelle, ed è associato alla teoria del campo classico, alla meccanica quantistica e alla relatività speciale. Nella MCU, tutte quelle stesse aree della scienza sono state adattate per fornire una base pseudo-scientifica per il Regno Quantico, quel misterioso piano della realtà a cui si può accedere restringendosi oltre le dimensioni subatomiche.

A prima vista, questa è semplicemente la prima volta il MCU fa esplicitamente riferimento a teorie della meccanica quantistica, e può essere visto come poco più di un accenno interessante di ciò che doveva accadere in Ant-Man. Ma ecco i dettagli più succosi; è solo Jane che chiama questa macchina un “generatore di campi quantici”. Gli Asgardiani, tuttavia, lo chiamano Fucina dell’Anima. Sembra che, per la scienza avanzata di Asgard, vi sia una sorta di legame tra il Regno Quantico e il concetto di anima. Dato che la Gemma dell’Anima è una manifestazione di questo concetto, il suggerimento potrebbe essere che il Regno Quantico è solo la comprensione umana del mondo dell’Anima.

Se questo legame dovesse considerarsi vero, allora è davvero possibile che, nel MCU, le anime dei morti siano andate nel Regno Quantico, spiegando i raggi di energia arancione intorno a Scott Lang quando Thanos schiocca le dita. L’idea di un legame tra la Gemma dell’Anima e il Regno Quantico improvvisamente non sembra così incredibile.

Nel frattempo, questo suggerisce anche che Thor e i rifugiati asgardiani potrebbero potenzialmente svolgere un ruolo importante in Avengers 4. Se gli Asgardiani hanno imparato a utilizzare i campi quantici, allora è molto probabile che abbiano sfruttato (forse anche esplorato) il Regno Quantico prima. Questa conoscenza potrebbe rivelarsi molto utile, infatti, se, come si crede generalmente, i Vendicatori decideranno di utilizzare il Regno Quantico per riscrivere la storia stessa.

Avengers 4: una nuova attrice nel cast e la conferma di un ritorno!

Avengers 4 arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Terry Gilliam: intervista al regista culto

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Terry Gilliam: intervista al regista culto

In occasione della presentazione del suo ultimo film al London Film Festival abbiamo avuto il piacere di intervistare Terry Gilliam, regista di film culto come Brazil, Le avventure del Barone di Munchausen e L’esercito delle 12 scimmie.

L’uomo che uccise Don Chisciotte, l’attesissimo film scritto e diretto da Terry Gilliam, è uscito nelle sale italiane dal 27 settembre grazie a M2 Pictures.

L’uomo che uccise Don Chisciotte è una storia di fantasia e avventura, ispirata al leggendario protagonista di un classico della letteratura mondiale: il Don Chisciotte di Miguel de Cervantes, pubblicato in due volumi nel 1605 e nel 1615. Il film è diretto da Terry Gilliam, ex  Monty Python e celebre regista di La leggenda del re pescatore, L’esercito delle 12 scimmie, Brazil, Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo e Paura e delirio a Las Vegas. Gilliam ha lavorato al progetto per quasi 25 anni dopo che vari tentativi di realizzarlo sono stati funestati e interrotti da ogni possibile disavventura produttiva, facendogli guadagnare la fama di film maledetto.

Nel cast figurano Adam Driver (Star Wars: Il risveglio della Forza, Paterson, Silence), Jonathan Pryce, che aveva già lavorato con Gilliam (la saga di Pirati dei Caraibi, I fratelli Grimm e l’incantevole strega, Brazil, Il domani non muore mai) nel ruolo di Don Chisciotte, Stellan Skarsgård (Le onde del destino, Mamma Mia!, Will Hunting – Genio ribelle), Olga Kurylenko (Quantum of Solace, Oblivion, To the Wonder), Joana Ribeiro (Portugal Não Está à Venda, A Uma Hora Incerta), Óscar Jaenada (Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare, Cantinflas), Jason Watkins (premio BAFTA per The Lost Honour of Christopher Jefferies, Trollied, W1A), Sergi López (Il labirinto del fauno, Piccoli affari sporchi, With a Friend Like Harry), Rossy de Palma (Julieta, Donne sull’orlo di una crisi di nervi, Three Many Weddings), Hovik Keuchkerian (Assassin’s Creed, The Night Manager) e Jordi Mollá (Criminal, Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick, Blow).

 

Noir in Festival 2018: a Jo Nesbø il Premio Raymond Chandler

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Noir in Festival 2018: a Jo Nesbø il Premio Raymond Chandler

Il Noir in Festival premia con il suo prestigioso riconoscimento alla carriera di un maestro del genere il norvegese Jo Nesbø, che sarà a Milano e Como dal 3 al 9 dicembre prossimi per ricevere il Raymond Chandler Award 2018.

Jo Nesbø, classe 1960, pubblicato in più di cinquanta lingue, con la serie di Harry Hole – il suo poliziotto specializzato in serial killer – ha venduto nove milioni di copie. Fin dai primi romanzi raggiunge la vetta delle classifiche in patria e ben presto si piazza nelle top ten europee, unico autore non anglofono a conquistare la vetta nella diffidente Inghilterra prima ancora del fenomeno Stieg Larsson, di cui viene considerato l’erede.

Ha all’attivo una ventina tra romanzi thriller, storie per bambini, saggi e racconti. Dalle sue opere sono stati tratti due film come Headhunters, di Morten Tyldum (Premio Leone Nero al Noir in Festival 2011) e L’uomo di neve, di Tomas Alfredson (2017) con Michael Fassbender nei panni di Harry Hole, e la serie TV Occupied (2015 Rai 2 e 2018 Netflix).

In Italia, scoperto dall’editore Piemme, Nesbø è stato pubblicato integralmente da Einaudi, che nel 2017 ha dato alle stampe l’ultimo titolo, Sete. Quest’anno Rizzoli ha invece pubblicato il suo Macbeth, rifacimento della tragedia di Shakespeare in chiave thriller, nell’ambito del progetto di Hogarth Press per i 400 anni del Bardo, che ha visto tra gli altri protagonisti anche la scrittrice canadese Margaret Atwood, Premio Chandler 2017 al Noir in Festival.

Il Noir in Festival, il più importante appuntamento del genere consacrato al crime, presenterà le ultime novità di cinema e letteratura a partire dal 3 dicembre fino al 9, a Milano e a Como, con un’edizione tutta dedicata al tema degli Zombie. Ricorre infatti il 50mo anniversario del capostipite del genere, La notte dei morti viventi di George A. Romero, che rivoluzionò nel 1968 i canoni del thriller e dell’horror e colorò la tradizione voodoo di nuovi significati, dalla paura del diverso al mito del “non morto”. Anteprime cinematografiche, incontri con gli scrittori, serie televisive, riconoscimenti  al migliore noir italiano dell’anno (con il Premio Caligari al cinema e il Premio Scerbanenco in libreria), oltre a incursioni nella tradizione mystery del lago di Como daranno vita alla 28ma edizione del festival, diretto da Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e Gianni Canova (delegato IULM).

Museo – folle rapina a città del Messico al cinema dal 31 ottobre

I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection portano al cinema il film Museo – folle rapina a città del Messico di Alonso Ruizpalacios e con protagonista Gael Garcìa Bernal.  

Il film, presentato in anteprima mondiale alla 68esima edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino vincendo l’Orso d’Argento per la Migliore Sceneggiatura, arriverà nelle sale italiane a partire da domani 31 ottobre.

Museo – folle rapina a città del Messico, il film

Gli eterni studenti Juan e Benjamín hanno un’idea folle per risolvere la monotonia delle loro vite e la loro mancanza di prospettive: depredare il Museo Nazionale di Antropologia di Città del Messico. Inaspettatamente, grazie anche al calo di sorveglianza del periodo natalizio, i due riescono nell’impresa e trafugano alcuni dei reperti precolombiani più preziosi del pianeta. Solo la mattina dopo, però, quando scoprono che i media stanno descrivendo il loro colpo come un vero e proprio attacco alla Nazione, comprendono la gravità e le implicazioni del loro operato. I passi successivi del piano li porteranno a girare per il Messico, dalle rovine di Palenque alle spiagge di Acapulco, nel futile tentativo di piazzare dei tesori così riconoscibili che nessuno osa acquistarli.

Dal geniale regista di Gueros, un imprevedibile heist-movie con Gael García Bernal, ispirato alla storia vera del furto più assurdo e sorprendente della storia del Messico.

Hobbs & Shaw: Dwayne Johnson presenta Vanessa Kirby

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Anche Vanessa Kirby (The Crown) sarà trai protagonisti di Hobbs & Shaw, primo spin-off del franchise di Fast & Furious che vedrà protagonisti i due personaggi interpretati da Dwayne “The Rock” Johnson e Jason Statham.

A introdurla ufficialmente nello show ci ha pensato Dwayne Johnson che ha condiviso una foto su Instagram in cui i due attori compaiono insieme. Stando alla presentazione di The Rock, il personaggio si chiamerà Hattie Shaw, e sarà la sorella del personaggio di Jason Statham. Ecco di seguito l’immagine:

Hobbs & Shaw: Vanessa Kirby entra nel cast

Vi ricordiamo che il progetto era in cantiere da diversi mesi in casa Universal, con la sceneggiatura che verrà curata da Chris Morgan e gli attori protagonisti già confermati nel cast. Nello spin-off Fast & Furious – Hobbs & Shaw vedremo l’agente dei servizi segreti diplomatici Hobbs formare un’improbabile alleanza con uno dei suoi nemici storici, ovvero Shaw.

In una recente intervista, Dwayne Johnson aveva consolidato il suo affetto per la saga, mostrandosi però piuttosto incerto su un suo eventuale ritorno in Fast & Furious 9: Non c’è altro franchise che mi stia più a cuore di questo. Per l’incredibile team ci lavora, per la Universal che è stata un ottimo partner, e per le mie fantastiche colleghe che amo alla follia. Il discorso cambia per i miei colleghi uomini […] Alcuni si comportano da uomini e da veri professionisti, mentre altri no. Vi ricordiamo che Fast & Furious – Hobbs & Shaw arriverà al cinema ad Agosto 2019, mentre Fast and Furious 10 uscirà il 2 aprile 2020.

Attack On Titan: in sviluppo il film. Andy Muschietti alla regia

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Attack On Titan: in sviluppo il film. Andy Muschietti alla regia

Andy Muschietti, regista di IT, è stato scelto per dirigere l’adattamento in live action di Attack On Titan, il manga post-apocalittico di Hajime Isayama. La storia è stata precedentemente adattata in una serie anime molto amata dai fan, un film meno amato in live action, e diversi videogiochi. Ci sono state precedentemente voci alla Warner Bros che accennavano a una acquisizione dei diritti, notizia confermata adesso da Variety.

IT: Capitolo Due, lo sceneggiatore vuole introdurre il rito di Chüd

Attack On Titan è ambientato in un cupo futuro in cui l’umanità è stata quasi completamente spazzata via da una misteriosa specie di giganti chiamati Titani. I Titani sono estremamente difficili da uccidere, così l’esercito ha sviluppato una serie di strumenti, che permette ai soldati di confrontarsi con le enormi creature e di attaccarle e ucciderle. La storia segue un giovane uomo che è determinato a fare la sua parte nella difesa dell’umanità contro i Titani.

Variety riporta che la Warner Bros ha concluso un accordo la società editoriale Kodansha, e che Muschietti è stato scelto per dirigere il film. A produrre Barbara Muschietti, insieme a David Heyman (Harry Potter) e Masi Oka (Mega Man). Non è chiaro se Warner Bros abbia già scelto una data per l’inizio della produzione, ma Muschietti sta per concludere le riprese di IT: Capitolo Due, in arrivo nell’autunno 2019. Ciò significa che Attack On Titan potrebbe essere il suo prossimo progetto.

IT: Andy Muschietti rivela la data di uscita della director’s cut

Muschietti ha credenziali importanti con il genere horror, visto che grazie al suo cortometraggio, Mama, ha catturato l’attenzione di Guillermo del Toro, che a sua volta lo ha preso sotto la sua ala protettrice.

Fonte: Variety

Avatar sequel: ecco il nuovo logo della saga

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Avatar sequel: ecco il nuovo logo della saga

È l’account Twitter ufficiale di Avatar a diffondere in rete il nuovo logo del franchise che vedrà tornare sul grande schermo le magnifiche e maestose creature luminescenti e blu inventate da James Cameron.

Di recente abbiamo appreso che le riprese di Avatar 2 e 3 sono concluse per bocca di Sigourney Weaver, che nei sequel tornerà a interpretare la dottoressa Grace Augustine. Non sappiamo in che modo il personaggio ricomparirà, visto che alla fine del primo film “sembrava” morta per salvare la vita a Jake Sully.

Con l’avvicinarsi dell’uscita di Avatar 2, il logo è stato rinnovato e questa volta senza il font Papyrus.

La storia nei sequel di Avatar racconterà dunque di Jake Sully (Sam Worthington) e Neytiri (Zoe Saldana) e dei loro figli che sono impegnati a vivere la loro vita su Pandora e ad affrontare i conflitti con l’umanità.

Avatar 2 debutterà il 18 dicembre 2020, seguito dal terzo capitolo il 17 dicembre 2021. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 20 dicembre 2024 19 dicembre 2025.

Fonte: Avatar

Occhio di Falco: 10 modi in cui il MCU ha sprecato il personaggio

Uno dei personaggi più amati dai fan dell’universo Marvel ha forse subito il trattamento peggiore nel passaggio dai fumetti al grande schermo. Parliamo ovviamente di Clint Barton aka Occhio di Falco, la cui ultima apparizione risale a Captain America: Civil War e che rivedremo il prossimo anno in Avengers 4 al fianco dei Vendicatori dopo la triste assenza in Infinity War.

Ma in cosa i Marvel Studios hanno sbagliato? Qui sotto trovate almeno 10 modi in cui il personaggio è stato letteralmente sprecato nel suo adattamento:

Non è sordo come nei fumetti

Non tutti sanno che nei fumetti Occhio di Falco è stato sordo per la maggior parte della sua carriera di supereroe. Il suo udito venne originariamente danneggiato nella miniserie Hawkeye del 1983 scritta da Mark Gruenwald, dove Clint nascose i suoi problemi ai compagni di squadra. Salvo poi morire e rinascere nell’evento Heroes Reborn del 1996, in cui il suo udito venne ripristinato. Nessuna menzione a questo dettaglio nel MCU, ed è un peccato perché avrebbe fornito diversi spunti interessanti sul personaggio.

Il ritiro

L’ultima apparizione di Occhio di Falco risale a Captain America: Civil War, dove è stato assente per la maggior parte del tempo. Questo ritiro dalle scene avviene quasi in sordina, senza che ne vengano giustificate le ragioni e senza dare al personaggio lo spazio che meritava. Cosa che continua anche in Avengers: Infinity War, dove è stato il grande assente.

Il rapporto con Cap

Nei fumetti Clint Barton ha uno strano rapporto con Steve Rogers, e se da una parte non ne rispetta l’autorità, dall’altra riconosce il peso della sua figura. In Civil War però vediamo Occhio di Falco lasciare la sua famiglia per unirsi al team di Captain America, praticamente l’unica volta in cui ha mostrato una sorta di riverenza nei suoi confronti.

La famiglia

Una delle più grandi sorprese di Avengers: Age of Ultron è stata la comparsa della famiglia di Clint Barton durante le prime scene del film. Nel capitolo precedente infatti Occhio di Falco aveva finto di non avere legami affettivi salvo poi portare i Vendicatori alla sua fattoria per nascondersi. Nel film rivela inoltre che Nick Fury ha contribuito a mantenere segreta la sua famiglia, anche dallo SHIELD, in modo che moglie e figli fossero al sicuro. Però si tratta di un enorme cambiamento rispetto ai fumetti, dove Clint ha diverse relazioni con altri personaggi, quindi rendendolo marito e padre si sta limitando il suo potenziale…

Ragazzo di campagna

Potrebbe sembrare ovvio, essendo entrambi esperti arcieri, che Occhio di Falco abbia molto in comune con Robin Hood, eppure nei fumetti Clint non è un ragazzo di campagna come mostrato nei film ma vive a New York quando non lavora con i Vendicatori, vegliando sul suo vicinato.

Il cattivo della situazione

La storia dei Marvel Comics è piena di personaggi che cambiano fronte, quindi non è raro che un eroe passi dal lato buono a quello cattivo. Successe anche a Occhio di Falco quando debuttò in Tales of Suspense # 57 (1964) di Stan Lee e Don Heck, affrontando Iron Man perché manipolato da Vedova Nera. Al contrario l’eroe non subisce lo stesso identico trattamento nei film, anche se viene fatta un’allusione al passato dark di Natasha in Avengers ma ignorarono completamente quello di Hawkeye. Secondo il MCU infatti, Clint è sempre stato un leale agente dello SHIELD che subisce il lavaggio del cervello da Loki.

I poteri

Nei fumetti Clint Barton è un abile arciere che non manca mai i suoi bersagli, capace di trasformare qualsiasi oggetto in un’arma. Perfino nell’Universo Marvel Ultimate, la nuova versione di Occhio di Falco è così abile da essere in grado di sconfiggere un’intera stanza piena di scagnozzi mentre era legato ad una sedia. Ma a parte alcuni momenti in Avengers il personaggio sembra privo di poteri impressionanti come la sua controparte originale.

Non è un leader

A Occhio di Falco piace assumersi la responsabilità delle sue azioni, e nei fumetti originali è sempre stato descritto come un leader forte, sia quando ha ricoperto una posizione di rilievo nei Vendicatori, sia quando ha fondato la lega dei Vendicatori della West Coast. Purtroppo nulla di simile è mai accaduto nei film del MCU, dove viene presentato come un buon soldato e nient’altro. L’unico sprazzo di leadership ci viene mostrato in Avengers: Age of Ultron mentre fa un discorso di incoraggiamento a Wanda Maximoff.

Mancanza di ego

Avengers: Infinity War

Una delle caratteristiche principali del personaggio nei fumetti è il suo ego. Clint Barton non ha mai nascosto la sua “presunzione”, anche quando metteva tutto se stesso per aiutare gli altri, caratteristica che la versione di Jeremy Renner nel MCU sembra aver completamente ignorato. Non sono mancati alcuni fugaci commenti, tuttavia per la maggior parte del suo tempo sullo schermo è apparso un Vendicatore che sa fare gioco di squadra e che va d’accordo con i compagni.

Poco tempo sullo schermo

Occhio di Falco Avengers 4 Avengers: Infinity War

Il più ovvio rimprovero che si possa fare ai Marvel Studios è non aver dato a Occhio di Falco più tempo e spazio al cinema. Nei fumetti però è uno dei Vendicatori più importanti, unendosi al team di supereroi in The Avengers # 16  del 1965, scritto da Stan Lee e Jack Kirby, e da allora è stato una presenza quasi costante. Invece nel MCU ha avuto soltanto una manciata di minuti nei primi due film di Avengers e in Captain America: Civil War (se non consideriamo il piccolo cameo in Thor).

Leggi anche – Occhio di Falco: i Marvel Studios al lavoro su uno standalone?

Fonte: CBR

Lucca Comics & Games 2018: 10 cose da non perdere

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Lucca Comics & Games 2018: 10 cose da non perdere
Prende il via mercoledì 31 ottobre Lucca Comics & Games 2018, evento unico e multiforme, amato e anzi creato dalle centinaia di migliaia di visitatori che ogni anno si danno appuntamento in uno dei più suggestivi centri storici del mondo. Claim dell’edizione 2018 è “Made in Italy” a sottolineare come a Lucca si celebrino gli autori del fumetto, dei giochi e dei videogiochi, gli artisti, gli animatori e i produttori di cultura che portano nel mondo creatività e innovazione. Saranno più di 2.000 gli appuntamenti in 5 giorni – dedicati ai fumetti, all’animazione, ai giochi di ruolo e da tavolo, ai videogiochi e all’immaginario fantasy e fantascientifico – per un’esperienza unica tutta da scoprire.
TIM è Main Sponsor di Lucca Comics & Games  2018 e sarà presente alla manifestazione con molte iniziative: offrirà grande intrattenimento grazie a soluzioni digitali di ultima generazione, rendendo unica e memorabile l’esperienza a Lucca, grazie alla fibra ultra veloce di TIM. Ecco dieci motivi per non mancare:

Le mostre, cuore culturale della manifestazione. 

A Palazzo Ducale troviamo NEAL ADAMS: IL LATO OSCURO DEL FUMETTO, dedicata a uno dei grandi maestri dei comics made in USA, che ha disegnato le storie dei personaggi più iconici della DC Comics; Leiji Matsumoto: Sensei dallo spazio, doveroso omaggio al grande Maestro giapponese che sarà ospite della manifestazione; “Junji Itō: La spirale della mente, l’inferno della carne”, dedicata al maestro dell’horror; la mostra dell’astro nascente della  bande dessinée, “Jérémie Moreau: Movimento costante”; LRNZ: La visione rinascimentale di un artista contemporaneo, un omaggio alle opere di Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ, autore tra l’altro del poster di questa edizione; e ancora la mostra della vincitrice del Gran Guinigi 2017, Sara Colaone, “Nel segno di Leda “.
A Palazzo dell’Illustrazione – Fondazione Banca del Monte troviamo invece The Art of Racing in cui alcuni dei grandi maestri del mondo del fumetto e dell’illustrazione  firmano splendide cover dedicate alla Scuderia Ferrari; “Dampyr Lucca”, una mostra che è un’esperienza avventurosa grazie a una storia di Dampyr ambientata a Lucca. Nel rinascimentale Palazzo Arnolfini, sarà onorata la carriera di Paul Bonner.  All’Auditorium Agorà i visitatori della “Tex Experience” potranno entrare virtualmente, grazie ai visori Oculus Go, all’interno della mostra “Tex. 70 anni di un mito” in corso fino al 27 gennaio al Museo della Permanente di Milano.

I grandi ospiti internazionali del fumetto 

Per la prima volta in Italia arriva dal Giappone una leggenda di anime e manga: Leiji Matsumoto, autore di capolavori come “La corazzata Yamato” e le amatissime serie “Capitan Harlock” e “Galaxy Express 999”. In collaborazione con SaldaPress torna a Lucca il creatore di “The Walking Dead”, Robert Kirkman.  E ancora Neal Adams, Arthur Adams, Charles Forsman, Victoria Jamieson, Dave McKean, Jérémie Moreau, Benjamin Lacombe. Oltre ai grandi ospiti del fumetto italiano contemporaneo: da Zerocalcare a Gipi, da Sio a Leo Ortolani, Simone Bianchi, Marco Corona, Vittorio Giardino, Tuono Pettinato…

Le anteprime del cinema e delle serie tv e i loro protagonisti

Anche quest’anno l’Area Movie di Lucca Comics & Games, a cura di QMI – Stardust, porta il meglio del cinema e della serialità. Tra i tanti appuntamenti TIMVISION, la tv on demand di TIM, sarà protagonista a Lucca con la proiezione di due serie tv inedite in Italia: “Siren” e Marvel’s Runaways, targate rispettivamente Freeform e Marvel, che saranno disponibili in esclusiva su TIMVISION da novembre. TIMVISION è una delle principali piattaforme di streaming del panorama italiano e offre serie tv in anteprima esclusiva, grandi successi cinematografici, film inediti, cartoni animati, grandi eventi sportivi, documentari, programmi di intrattenimento e news, anche grazie agli importanti accordi siglati con i più importanti player del mercato. Tra le anteprime esclusive l’anteprima di Narcos: Messico (disponibile su Netflix a partire da venerdì 16 novembre) alla presenza dei due nuovi protagonisti,  Michael Peña e Diego Luna.
Tra i grandi ospiti dell’Area Movie: Sky porterà a Sibel Kekilli, l’attrice tedesca diventata celebre grazie al ruolo di Shae ne “Il Trono di Spade” , la produzione HBO in esclusiva in Italia su Sky Atlantic; il regista Paolo Virzì, che sarà protagonista di una sessione di disegno presso l’Area Performance e presenterà un inedito backstage del suo ultimo “Notti magiche”; lo sceneggiatore Nicola Guaglianone, protagonista di uno speciale panel dedicato a “La Befana vien di notte”. Grande attesa anche per l’anteprima di “Overlord” l’action-horror prodotto da JJ Abrams in sala dall’8 novembre per 20th Century Fox; per il pubblico dei più piccoli, Rainbow, la content company fondata da Iginio Straffi, presenterà la première mondiale della nuova serie prescolare “44 Gatti”.

La grande narrativa fantasy e fantascientifica

Il palinsesto della narrativa fantasy e fantascientifica vedrà il grande di ritorno di Eric Lang, uno dei game designer più acclamati. Tra gli ospiti italiani non potevano mancare gli autori  più rappresentativi della narrativa di genere, dalla regina del fantasy Licia Troisi, allo storico curatore della collana Urania Giuseppe Lippi. E gli attesissimi Ian Livingstone, papà dei librigame; Robin Hobb, creatrice del Regno dei Sei Ducati; Michael J. Sullivan maestro del self-publishing; Douglas Niles, scrittore di “Forgotten Realms” e dei giochi di ruolo “Dragonlance”, “Top Secret”, “Caccia a Ottobre Rosso”. Inoltre l’attore e doppiatore Francesco Pannofino al Teatro del Giglio leggerà dal vivo un estratto di “Animali fantastici: dove trovarli”, di Newt Scamander, che accompagna e arricchisce le storie di Harry Potter.

Gli spettacoli teatrali per omaggiare la grande letteratura a fumetti

Al Teatro del Giglio, con “Kobane Calling on Stage”, il capolavoro di Zerocalcare  debutta per la prima volta in scena, dando vita a un atipico documentario teatrale che restituisce il senso del viaggio di un gruppo di giovani volontari partiti per Kobane, la città simbolo della resistenza curda, con l’intento di portare aiuti umanitari e raccogliere testimonianze per una cronaca alternativa della situazione siriana.
Sempre al Teatro del Giglio torna “Voci di Mezzo” il format nato a Lucca, in cui i doppiatori delle serie tv leggono i grandi brani della letteratura fantasy.

Il più importante salone de fumetto in Europa e il più grande padiglione d’Italia dedicato a fantasy e gioco da tavolo

La casa del fumetto è di nuovo il Padiglione Napoleone: dai grandi editori alle ricercate etichette sarà in mostra l’intera nona arte; ma la “via del fumetto”- percorso che unisce le piazze San Giovanni e San Martino – accoglierà anche PalaPanini, Casa Bonelli e il nuovo spazio monografico Piazza Star Comics.
Nel Padiglione Carducci il pubblico troverà invece il meglio del gioco da tavolo, di ruolo, dell’editoria fantasy, sci-fi e horror. E poi Luk for Fantasy, l’area dedicata all’arte (con grandissimi maestri del fantasy) e alla narrativa di genere.

Un’esperienza videoludica fuori dal comune

Ogni anno di più Lucca Comics & Games spicca nel panorama internazionale delle convention videoludiche per l’unicità dell’esperienza che garantisce allo spettatore.  I fan della serie “Kingdom Hearts” di tutta Italia potranno, per esempio, immergersi nell’atmosfera di “Kingdom Hearts III”.  Per celebrare il lancio imminente del titolo, l’Executive Producer della serie, Shinji Hashimoto, sarà presente per uno special panel.
Inoltre il pubblico di Lucca, nello spazio TIM Dome all’ex Cavallerizza, potrà giocare con TIMGAMES, il servizio di cloud gaming di TIM che permette di gareggiare in streaming sulla TV di casa con un ricco catalogo di titoli per tutta la famiglia: dal racing su 2 e 4 ruote con Valentino Rossi The Game, MotoGP 18 e Asphalt 9: Legends, all’azione sfrenata di Ultra Street Fighter IV. Protagonista della manifestazione sarà la finale di “TIM Asphalt 9: Legends”, il torneo realizzato in collaborazione con Gameloft. I finalisti si sfideranno sul palco TIM in compagnia dei Mates, celebri creator e youtuber.

Lucca Junior, il regno dei bambini e delle famiglie

Lucca Junior, al Real Collegio ad accesso gratuito, è l’approdo dei maggiori editori e autori per ragazzi e per l’infanzia. Rainbow, la content company fondata da Iginio Straffi e nota in tutto il mondo per le sue produzioni animate porterà a Lucca l’anticipazione delle celebrazioni del 15° anniversario delle “Winx”, con una mostra sul Winx Club e un contest per entrare nella Rainbow Academy di Roma.  Al Real Collegio arriva anche l’app ufficiale YouTube Kids, progettata per le menti curiose dei più piccoli. È gratuita, semplice da usare e ricca di video, playlist e canali adatti alla loro età.
Immancabile a Lucca Junior il mondo dei mattoncini LEGO con un programma ricco di attività diversificate per gli appassionati di ogni età, che potranno partecipare attivamente al programma. Lucca Junior apre le porte del Family Palace anche al mondo della scuola: 3 giorni rivolti agli alunni delle primarie e secondarie con incontri, laboratori, teatro e visite guidate alle mostre.

Le contaminazioni del Main Stage 

La commistione tra fumetto e fantastico arriva anche sul Main Stage, sul Baluardo San Donato dove le 5 giornate della manifestazione si apriranno e si chiuderanno all’insegna del metal con un evento unico portato a Lucca dai Lacuna Coil, eccellenza Made in Italy nel rock internazionale. Tra i top event di questa edizione anche l’irriverente Ruggero de i Timidi e l’esclusivo duo rap Gué Pequeno e Shari.  E poi… il grande ritorno di Enzo Draghi con Gli amici di Lupin e l’approdo di Un viaggio d’anime con special guest Fabrizio Mazzotta e Guiomar Serina

Il colore del mondo Japan e dei Cosplayer

Tappa obbligata per gli appassionati di Sol Levante la Japan Town, la zona nord est del centro storico, che si trasformerà in un intero quartiere dedicato ai prodotti di importazione, ai costumi e all’arte nipponica, fino al cibo, con il nuovissimo “Giappò” dedicato allo street food. Quest’anno viene inaugurato anche il Mecha District, un quartiere della Japan Town che si caratterizzerà per la presenza dei prodotti e delle attività che coinvolgono i tanto amati “mecha”.
Articolata in tre poli principali, la zona ospiterà il padiglione monografico di Yamato, che quest’anno avrà al suo interno attività dedicate a Goldrake. I fan avranno poi occasione di immergersi, grazie ai negozi specializzati, nel mondo del modellismo “gunpla”. Infine, l’interno della Casa del Boia, ospiterà il Jungle Palace, dove i visitatori potranno immergersi nel mondo di Daitarn 3, Gundam e di altre creazioni di Yoshiyuki Tomino.
Innumerevoli come sempre gli appuntamenti dedicati ai cosplayer che potranno calarsi nei panni dei loro eroi preferiti, che siano le Principesse Disney, i personaggi de Il Trono di Spade o di un “anime”.

The Batman: il film non arriverà prima di un paio di anni

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The Batman: il film non arriverà prima di un paio di anni

In accordo con la maggior parte dei recenti rumor in merito, The Batman potrebbe non arrivare tanto presto al cinema. Nonostante i report relativi alla fine della stesura della sceneggiatura da parte di Matt Reeves, sembra che il regista speri di aspettare la primavera o l’estate del 2019, e per una distribuzione per il 2020.

Alcune fonti però sostengono che uno scenario molto più plausibile è quello del 2021, il che significa che abbiamo aspettare ancora 2-3 anni prima di vedere di nuovo sul grande schermo il Cavaliere Oscuro difensore di Gotham, almeno per quello che riguarda questo progetto.

Non sappiamo se Ben Affleck tornerà a indossare mantello e cappuccio, soprattutto a seguito dei report contrastanti che sembrano fioccare a seguito dei recenti problemi personali dell’attore, che hanno messo in discussione il suo futuro nel franchise DC Comics, ma anche dell’esito poco felice delle sue recenti apparizioni su grande schermo. Sembra anche doveroso sottolineare che questi continui buzz in rete stanno intorbidendo le acque intorno al film, lasciandoci con una grande confusione e nient’altro.

Il futuro cinematografico di Batman è molto incerto, al momento. Dopo il successo della trilogia di Christopher Nolan, è arrivato il reboot a opera della coppia Zack Snyder/Ben Affleck che ha destato parecchie perplessità sia in Batman v Superman che nel naufragio di Justice League.

#RomaFF13: presentazione del restauro di “Italiani brava gente” di Giuseppe De Santis

Il 27 ottobre viene presentata alla Festa del Cinema di Roma la versione restaurata di Italiani brava gente, film diretto da Giuseppe De Santis (Riso Amaro, Non c’è pace tra gli ulivi) nel 1965. La proiezione avverrà alla presenza di Raffaele Pisu, unico protagonista maschile ancora vivente, e della vedova del regista, Giordana Miletic De Santis.

Italiani brava gente è un grande film epico e spettacolare, che si inserisce nella tradizione del cinema sovietico sulla grande guerra patriottica. De Santis racconta l’odissea di alcuni soldati italiani durante la campagna di Russia e il loro rapporto, conflittuale ma a tratti anche solidale, con l’Armata Rossa e soprattutto con la popolazione sovietica.

Il restauro è stato finanziato dalla Genoma Films e realizzato dal Centro Sperimentale di Cinematografia. Ciò è stato possibile anche grazie al contributo di Ebano Spa, della Banca Popolare di Fondi e alla preziosa consulenza dell’Associazione Giuseppe De Santis.

La Cineteca Nazionale ha operato partendo dai negativi originali 35mm e dalla colonna sonora, messi a disposizione dalla Galatea e con la collaborazione di Intramovies. La versione che verrà presentata alla Festa del Cinema è tratta direttamente dal negativo originale.

“Da tempo era mio desiderio riuscire a far restaurare questo film, – dichiara Paolo Rossi Pisu della Genoma Films – non solo come omaggio a mio padre, ma come tributo al valore del film nel panorama della nostra tradizione cinematografica.”

Grande protagonista della conferenza stampa è proprio l’attore Raffaele Pisu, che racconta alcuni aneddoti riguardati la lavorazione del film, descritta come “estremamente faticosa”. L’attore ricorda del suo coinvolgimento al progetto, voluto fortemente da Giuseppe De Santis, che credeva nelle sue potenzialità drammatiche.

“Ho pianto quando lessi il copione di questo film. – esclama Pisu – Ho accetto quella parte perché mi riconoscevo terribilmente tanto nel protagonista e volevo dare voce e corpo alla sua umanità.”

Pisu ricorda inoltre l’esperienza di lavorare a stretto contatto con De Santis, descrivendolo come “tecnicamente ineccepibile, ma forse gli mancava il cuore. Giuseppe era crudo nelle sue rappresentazioni, voleva mostrare il volto della disumanità e non concedeva dolcezze. Ma questo perché era un professionista, e il mio rapporto con lui è sempre stato di grande amicizia. Sono onorato di aver lavorato con lui ad un film tanto importante.”

All’attore viene chiesta poi una riflessione sulla società italiana odierna, e se egli consideri ancora gli italiani “brava gente”. “Io penso di sì. – risponde Pisu – Ci sono ancora tanti valori e tanti giovani meritevoli, solo che non vengono aiutati. Non gli viene insegnato nulla, e la colpa è nostra. La televisione di oggi, ad esempio, è prevalentemente spazzatura, non si produce più cultura. E vorrei poter essere ancora più duro di così a riguardo.” 

A conclusione della conferenza stampa viene infine annunciato ufficialmente il progetto del Museo del Neorealismo Cinematografico nella città di Fondi, luogo di nascita di Giuseppe De Santis. La struttura ha ottenuto nel giugno di quest’anno la delibera regionale, con i sopralluoghi attualmente in corso e i lavori previsti per i primi mesi del 2019. Il museo sarà dotato di tutte le avanguardie museali, per attrarre un pubblico di ogni età, e l’inaugurazione è prevista nell’arco di un paio d’anni.

Tornando a parlare del film, Paolo Rossi Pisu dichiara che la Genoma Films sta tentando una distribuzione cinematografica e televisiva, e possibilmente anche una distribuzione in home video. In attesa di ciò il film verrà proiettato il 2 dicembre a Fondi, nell’Auditorium della Banca Popolare, alla presenza di Raffaele Pisu.

Proprio quest’ultimo decide di chiudere con una preghiera: “ricordate sempre quelle persone che con le scarpe rotte hanno combattuto per il nostro paese e hanno scritto la storia. I nostri soldati erano degli eroi, e vorrei rendere loro un sentito omaggio.”

Spawn: Todd McFarlane aperto a una release su Netflix

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Spawn: Todd McFarlane aperto a una release su Netflix

Todd McFarlane, creatore di Spawn, ha considerato la crescente popolarità dei servizi in streaming come Netflix ed è aperto alla possibilità di portare la proprietà del film sulla piattaforma. Con la produzione del film in cantiere, lo sceneggiatore, produttore e regista si è recentemente incontrato con Comicbook.com e ha discusso una potenziale distribuzione digitale.

“Sì, a tutto quanto detto” ha dichiarato McFarlane al sito, quando ha chiesto se sarebbe disposto a vendere Spawn a servizi di streaming come Netflix. “Penso che il mondo stia cambiando davanti ai nostri occhi soprattutto per quello che riguarda il modo in cui usufruiamo dell’intrattenimento e dei film (…) arriverà il giorno in cui il nuovo film di Star Wars sarà sul tuo computer con un click, senza bisogno di andare al cinema.”

Sembra quantomeno buffo che quel giorno stia arrivando prima del previsto, dal momento che la Disney è in procinto di far partire il suo servizio streaming, mentre è già avviata la produzione di contenuti destinati solo a quella piattaforma, come la serie The Mandalorian, in live-action, che è stata scritta da Jon Favreau, anche produttore esecutivo.

Lo scopo principale di McFarlane è però che il film venga visto, non importa in quale modo: “Voglio che gli esseri umani lo guardino. Su qualunque dispositivo, su qualunque meccanismo, non mi legherò a un distributore che non sia efficiente e rilevante perché sono così abituato. Parlerò con tutti.”

Spawn: al via le riprese a giugno a Toronto

Nel cast del film sono stati confermati fino a questo momento Jeremy Renner e Jamie Foxx.

McFarlane ha scritto il film e ne firmerà la regia che sarà orientata su un prodotto dal rating R e avrà un budget contenuto, tra i 10 e i 12 milioni di dollari, seguendo la politica produttiva della Blumhouse.

Uno dei commenti più interessanti però riguarda il paragone azzardato con altre due pellicole uscite negli ultimi anni, entrambe protette dall’etichetta r-rated per i contenuti vietati ai minori e il linguaggio esplicito, ovvero Deadpool e Logan, con McFarlane convinto che “Spawn sarà molto, ma molto più scorretto di quei due film. Deadpool aveva qualche nudo e un paio di scene davvero forti, ma rientrava nei canoni del vietato ai minori di tredici anni“.

Iron Man: 10 errori nel franchise con Robert Downey Jr.

Iron Man: 10 errori nel franchise con Robert Downey Jr.

La serie di film su Iron Man è tra le più amate tra i fan dei Marvel Studios e ha esordito sul grande schermo nel 20o8 con il film d’apertura del MCU diretto da Jon Favreau proseguendo con Iron Man 2 del 2010 e arrivando a Iron Man 3 del 2013. Ma nonostante il successo riscontrato fra pubblico e critica, in molti hanno rintracciato diversi errori (alcuni grossolani, altri più significativi in un’ottica generale di continuità con gli altri titoli Marvel).

Ecco allora di seguito i 10 errori che non abbiamo notato nel franchise con Robert Downey Jr.:

I vetri bulletproof dell’Air Force One

In Iron Man 3 abbiamo assistito ad una delle sequenze più coraggiose ed entusiasmanti dell’intero franchise, con i nemici che attaccano nientemeno che il leader nazionale americano. I proiettili vengono quindi indirizzati all’Air Force One, l’aereo ufficiale del presidente, e alcuni mandano in frantumi i finestrini del veicolo. Tuttavia sappiamo che nella realtà le strutture di trasporto presidenziali sono a prova di proiettile…

Strade sbagliate in Iron Man 3

In Iron Man 3 Nick Fury viene inseguito a Washington DC e in questa scena viene mostrato un segnale stradale che indica l’avvicinamento della “US-6 / US-322“. Ma dov’è il problema? Questa autostrada non è affatto vicina a Washington, ma è situata al di fuori di Cleveland (che era una delle location per le riprese del film).

L’incoerenza della gara automobilistica in Iron Man 2

Uno dei set più elaborati di Iron Man 2 fu protagonista della sequenza della gara automobilistica in cui Whiplash fa il suo debutto nel suo costume e si confronta con tony Stark. Siamo al Monaco Grand Prix, famoso in tutto il mondo, e il villain entra in corsa ribaltando le auto grazie ai suoi tentacoli, ma avete notato che alcune di queste corrono il tragitto circolare in senso orario e un secondo dopo in senso antiorario?

Buco di trama al Randy’s Donuts

Chiunque sia stato almeno una volta a Los Angeles avrà visto uno dei luoghi più famosi della città, ovvero il Randy’s Donuts, negozio che sfoggia in superficie un’enorme scultura a forma di ciambella. In Iron Man 2, Tony viene mostrato in cima al luogo e subito dopo incontra Natasha Romanoff e Nick Fury al suo interno, con Fury che gli chiede se sia adatto all’iniziativa Avengers. Si tratta di una scena fondamentale, se non fosse che nella realtà Randy’s non ha una sala da pranzo…

Il super cellulare di Pepper Potts

Durante l’ultima battaglia di Iron Man 2, i nostri eroi vengono attaccati allo Stark World Expo, con gli antagonisti che sembrano avere un asso nella manica: bloccare tutti i segnali telefonici. Ciò significa che nessuno può chiamare la polizia. Tuttavia Pepper Potts riesce in qualche modo a impossessarsi di un cellulare e chiamare il 911 senza problemi…mentre nella scena successiva Happy Hogan dice che i telefoni sono ancora fuori uso.

L’armatura di Iron Man non dovrebbe salvare Tony

Un problema ricorrente del franchise su Iron Man ma anche negli altri film dove compare, è la facilità con cui Tony riesce a sopravvivere nonostante gli incidenti letali di cui si rende protagonista. Viene sbattuto in aria, si schianta da altezze incredibili, prende una bomba sul petto, eppure è ancora vivo. Perché? La sua armatura è così resistente che può proteggerlo da tutto? Forse è dotata di un’imbottitura interna eccezionale?

Errori con il reattore arc

Questo è un altro errore di continuità: siamo al minuto 51 circa del primo Iron Man, in un momento drammatico in cui Tony Stark è stato appena attaccato ha perso il suo reattore arc (che come saprete non soltanto lo priva dei suoi poteri, ma è anche l’unica cosa che può farlo sopravvivere). È qui che Pepper Potts arriva e lo aiuta a sostituirlo, tuttavia il problema è che nella scena precedente vediamo il gadget nella cavità toracica, mentre in quella successiva Pepper deve ancora inserirlo.

Contro il protocollo

La sequenza di apertura del primo Iron Man resta ancora fra le cose più entusiasmanti dell’interno universo cinematografico Marvel, con Tony Stark ancora privo della sua armatura, perso nelle terre selvagge dell’Afghanistan, che sfoggia sotto il sole cocente la sua ultima creazione di armi esplosive. Poi improvvisamente la sua scorta subisce un’imboscata e il resto è storia…Subito dopo l’intero convoglio si mette sulle sue tracce per inchiodare gli assalitori ma nella realtà questo va contro i protocolli per i soldati statunitensi. Quello che dovrebbero fare è infatti sparare mentre si allontanano nel tentativo di fuggire. Per quale motivo? Per proteggere il loro protetto, chi in questo caso è Tony Stark.

La targa di Tony Stark

Qualsiasi fan di Iron Man è rimasto colpito del dettaglio leggermente egocentrico sulla targa dell’Audi R8 mentre il protagonista si reca ad una serata di beneficenza. Tuttavia, prima della sequenza dove Tony si sta avvicinando all’ingresso e la targa frontale dell’auto mostra “STARK 4“, non compare alcun segno di licenza. Si trattava di un primo esperimento nel progetto Extremis? O forse un dettaglio riferito ad Hank Pym? O magari solo uno scherzo? O forse, ipotesi più probabile, di un semplice errore di continuità?

Le strane qualifiche di Tony Stark

Tutte le menti brillanti ricevono ogni tipo di onorificenza per i loro risultati nel campo d’azione, e per quanto riguarda Tony Stark abbiamo appreso nei primi cinque minuti di Iron Man che si è laureato al Massachusetts Institute of Technology, praticamente l’Harvard delle università tech-geek, ma che era così geniale da laurearsi “cum laude“. Allora dov’è l’incongruenza? Il MIT non ha mai usato quell’etichetta per i suoi studenti…

Leggi anche – Iron Man: 30 foto dal backstage per il decimo anniversario

Fonte: ScreenRant

Captain Marvel sarà una storia d’origine davvero unica

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Captain Marvel sarà una storia d’origine davvero unica

È stato chiaro sin dalla visione del primo trailer che Captain Marvel non sarà una tradizionale storia di origine e che Carol Danvers non è, nei piani del Marvel Cinematic Universe, un’eroina come tante. Adesso, a darne conferma è Kevin Feige in persona, durante un’intervista ai British Academy Britannia Awards.

Cosa aspettarci, duqnue, da Captain Marvel? “È ambientato negli anni Novanta e anche se è una storia d’origine, è un tipo molto diverso di storia d’origine, e sono molto eccitato di svelare questa storia agli spettatori”. Inoltre Feige ha aggiunto che il film diretto da Anna Boden e Ryan Fleck sta “venendo su estremamente bene”.

“Brie Larson ha fatto un lavoro enorme, Samuel L. Jackson sarà un Nick Fury molto molto diverso, ha fatto un ottimo lavoro, e l’intero cast è tutto molto diverso ed eccitante.” Considerato che il film sarà ambientato nel passato, il senso comune ci dice che possiamo aspettarci che il film sia collegato in modi davvero inaspettati agli altri film del MCU, a partire dalla lunga carriera di Fury nello SHIELD.

Captain Marvel: tutti i dettagli del trailer che vi siete persi

Vi ricordiamo che alla regia di Captain Marvel con protagonista Brie Larson, ci sono Anna Boden e Ryan Fleck. Il film invece arriverà al cinema l’8 marzo 2019.

Il cast ufficiale: Brie LarsonSamuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceLashana LynchGemma ChanAlgenis Perez SotoRune TemteMcKenna GraceClark GreggJude LawAnnette Bening.

MCU: 10 cose che non sapete dal backstage della Fase 1

MCU: 10 cose che non sapete dal backstage della Fase 1

L’universo cinematografico Marvel (MCU) è ricco di segreti nascosti tra le pieghe dei film, e da dieci anni continua a stupire il pubblico per la maniera in cui questi perfettamente celati. Alcuni sono semplici easter egg utili a compiacere i fan dei fumetti originali, altre vere e proprie chicche che vanno oltre l’omaggio, ma spesso poco evidenti nel marasma di effetti speciali e combattimenti. Ma non dimentichiamoci ciò che accade dietro le quinte della realizzazione dei film, curiosità ancora più interessanti soprattutto per i fan.

Ecco allora di seguito 10 cose che probabilmente non sapevate dal backstage della Fase 1:

New York fu creata digitalmente per The Avengers

La battaglia finale di The Avengers rimane uno dei momenti più memorabili di tutto il MCU, con la distruzione “realistica” della città di New York sotto gli attacchi dei chitauri. Si è scoperto solo dopo che la Industrial Light & Magic ha dovuto lavorare per otto settimane, con quattro fotografi che immortalarono le strade della grande mela, soltanto per ricreare in digitale ogni angolo nel modo più verosimile possibile.

Chris Evans ha indossato una protesi facciale per la scena post credits di The Avengers

Nell’iconica scena post-credits di The Avengers che mostra i supereroi in un fast food, molti avranno notato che Captain America è l’unico a non toccare cibo. E che dire della sua faccia? Ebbene, visto che la sequenza fu girata dopo le riprese principali, i produttori dovettero nascondere la barba di Chris Evans con una protesi che gli impediva qualsiasi movimento.

Chris Evans rifiutò il ruolo di Captain America sette volte prima di accettare

Un attore diventato imprescindibile per il MCU è sicuramente Chris Evans, ma non tutti sanno che prima di accettare il ruolo di Captain America l’attore declinò l’offerta ben sette volte. Complice il disastro del precedente Fantastici Quattro e la generale riluttanza nel tuffarsi in un progetto molto simile. “Ero spaventato“, ha raccontato Evans, “Quando giri uno alla volta, se all’improvviso decidi che non vuoi più farlo, ti viene data l’opportunità di fare un passo indietro. Ma quando firmi un contratto a lungo termine, cosa succede se qualcosa va storto?“.

Tom Hiddleston ha sostenuto il provino per Thor

Prima di diventare famoso grazie al ruolo di Loki, Tom Hiddleston aveva sostenuto in realtà il provino per Thor, come rivelato dall’attore in un’intervista: “Sì, mi fu chiesto di provare qualche battuta del personaggio, così incontrai Craig Kyle e e Kenneth Branagh per un test indossando la parrucca bionda di Thor, una finta barba sul viso e 20 chili di muscoli extra che sono riuscito a trovare da qualche parte…“.

Robert Downey Jr. nascondeva il cibo sul set di The Avengers

robert downey jr.

Sembra che le voci riguardanti Robert Downey Jr. e il cibo nascosto sul set erano vere, come confermato dall’attore Vincent D’Onofrio in un’intervista con l’Huffington Post: “Downey nasconde cibo dappertutto. Non vi dirò perché, ma lo fa, e ha perfettamente senso.” D’Onofrio ha recitato al fianco del collega in The Judge, ma questo aneddoto risale già ai tempi delle riprese del primo film sugli Avengers

Le scene con il sangue di Hulk sono state tra le più difficili da creare

Lo studio Image Engine ha lavorato a numerosi film di successo e serie tv show dagli anni ’90 ad oggi, tra cui anche L’incredibile Hulk del 2008; non esattamente il successo che ci si aspettava, ma un cinecomic con dei notevoli effetti visivi. E mentre molti crederanno che la battaglia finale tra Hulk e Abominio sia stata la più difficile da ricreare, è stato rivelato che gran parte del lavoro era destinato alle due scene con il sangue verde di Bruce Banner che cade attraverso l’impianto di imbottigliamento e atterra in una bottiglia di soda (in seguito consumata da Stan Lee). Ebbene questa sequenza ha richiesto più di un anno per essere completata.

Le riprese di Iron Man iniziarono senza una sceneggiatura completa

Marvel iron man

Uscito nel 2008, il primo film del MCU e primo capitolo del franchise su Iron Man non ottenne solo il consenso della critica ma anche grandi risultati al botteghino, Ma non tutti sanno che quando iniziarono le riprese Jon Favreau non aveva ancora a disposizione una sceneggiatura completa, e il progetto fu in sostanza una scommessa. Sul set molte scene vennero improvvisate (soprattutto quelle con l’attore principale Robert Downey Jr.) motivo per cui lo stesso Jeff Bridges lo definì “un film per ragazzi da 200 milioni di dollari“.

The Avengers stava per uscire come vietato ai minori

Prima dell’uscita di Deadpool nel 2016, l’etichetta R-rated per un film di supereroi era impensabile, ma a quanto pare già per The Avengers venne considerata e successivamente modificata per un target di pubblico più ampio. A confermarlo è stato l’amministratore delegato dei Marvel Studios, Kevin Feige, rivelando che la versione iniziale del film presentato alla Motion Picture Association of America tornò indietro con un rating R a causa della morte dell’agente Phil Coulson. “Succede che ogni volta che impalate qualcuno dalla loro schiena e la lama esce dal loro petto, sono problemi“.

Le controversie intorno al casting di Idris Elba

Nonostante il relativo screentime in Thor, il personaggio di Heimdall fu tra i più apprezzati dai fan del MCU, anche grazie alla magistrale interpretazione di Idris Elba. Tuttavia per il Council of Conservative Citizens, un gruppo composto da suprematisti americani, il film divenne vittima di un boicottaggio non appena fu annunciato il casting dell’attore: “I Marvel Studios hanno brutalmente attaccato il patrimonio conservatore e il patrimonio europeo” così scrisse il movimento, “lanciando un nero nei panni di una divinità norvegese nel loro nuovo film“. La risposta di Elba fu meravigliosa: “Thor ha un martello che vola ma il colore della mia pelle è sbagliato?“. Ben detto Idris.

In Captain America: Il Primo Vendicatore vennero usate quattro versioni dello scudo di Cap

Per il primo capitolo del franchise su Capitan America vennero utilizzate diverse versioni dello scudo di Steve Rogers, tra cui quello triangolare e i vari di forma iconica circolare con più disegni. I realizzatori spiegarono che uno scudo realizzato in alluminio serviva esclusivamente per il materiale promozionale, perché troppo pesante per l’uso quotidiano, mentre un altro scudo più leggero con il davanti in alluminio e il dorso in fibra di vetro veniva usato ogni giorno durante le riprese. A questi si aggiunse un altro scudo per gli stunt in poliuretano, più morbido da utilizzare per acrobazie e incidenti.

Leggi anche – MCU: il modo migliore per prepararsi all’arrivo di Avengers 4

Fonte: ScreenRant

Joker: l’ispirazione per il trucco da Il Cavaliere Oscuro?

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Joker: l’ispirazione per il trucco da Il Cavaliere Oscuro?

Il cavaliere oscuro ha completamente reinventato l’aspetto del Joker e, da allora persino i fumetti si sono adattati al look che avevano scelto per lui Christopher Nolan e Heath Ledger. Il Joker di Todd Phillips sembra essersi allontanato nettamente da quello che è stato l’ultimo Joker cinematografico, quello di Suicide Squad interpretato da Jared Leto tornando apparentemente a un look meno rischioso, che a ben vedere, forse, abbiamo già potuto osservare altrove.

Mentre il Joker di Joaquin Phoenix sembra chiaramente ispirato dalla serie TV di Batman dal 1960, quella con Cesar Romero nei panni del Clown Principe del Crimine, un fan con una memoria molto lunga e con le giuste informazioni ha sottolineato una certa somiglianza tra un concept art del Joker di Nolan e la maschera che abbiamo già visto sul volto di Phoenix dalle immagini dal set del film di Phillips.

C’è da considerare che Il cavaliere oscuro si apriva con la magnifica sequenza della rapina, in cui il personaggio di Ledger indossava una maschera dichiaratamente ispirata a quella di Romero nello show anni ’60. In quel caso la maschera è stata rimossa subito, e il ghigno sfregiato di Ledger ha fatto la storia. In questo caso invece il blu e il rosso rimangono vividi sulla pelle di Phoenix, come si può ben vedere dalle immagini dal set. Forse era questa anche l’idea iniziale de Il cavaliere oscuro, come sembra confermare il concept che mi mostriamo di seguito. Che ne pensate?

Joker: Joaquin Phoenix a confronto con Romero, Nicholson, Ledger e Leto

Joker arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come ufficializzato nelle ultime ore dalla Warner Bros e sarà diretto da Todd Phillips (Una notte da leoni).

Il film sarà ambientato nel 1980, e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.

Ufficiali nel cast del film Joaquin Phoenix, Zazie Beetz, Robert De Niro, Frances Conroy, Marc Maron.

Fonte: Reddit

Aquaman: un piccolo nuovo sguardo a Black Manta – spot

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Arriverà sui nostri schermi il prossimo 1 gennaio 2019, e intanto comincia a far sentire la sua voce attraverso pubblicità e promozione: parliamo di Aquaman di James Wan, che vedrà protagonisti Jason Momoa nei panni dell’eroe del titolo, Amber Heard in quelli di Mera, ma anche altri volti noti e amati del cinema, tra cui Nicole Kidman e Patrick Wilson.

Di seguito potete vedere il nuovo spot del film che per un breve momenti ci offre un nuovo sguardo a Black Manta, il nemico che sarà interpretato Yahya Abdul-Mateen II, che abbiamo già visto nel trailer esteso del film in cui abbiamo visto il costume molto simile a quello dei fumetti.

https://www.youtube.com/watch?v=8hYoke1FPb0

Aquaman: il secondo trailer dal New York Comic Con!

Il film è stato diretto da James Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason Momoa. Con lui ci sarà Amber Heard nei panni di Mera, Yahya Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi Lin e  Willem Dafoe. Il cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre 2018.

Aquaman è il re dei Sette Mari. Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di proteggere il mondo intero.

Avengers: Infinity War, la geniale copertina di Empire

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Avengers: Infinity War, la geniale copertina di Empire

Il numero annuale che Empire dedica ai film dell’anno è stato rivestito con una copertina che raffigura l’evento simbolo di Avengers: Infinity War. Una immagine simbolica, semplice ma molto efficace.

Per quanto sia difficile da credere, la fine del 2018 è proprio dietro l’angolo, il che significa che i cinefili di tutto il mondo si troveranno presto a valutare gli ultimi 12 mesi di cinema. Un titolo destinato ad essere in diverse liste dei migliori film, di quelli più amati o (sicuramente) di quelli che hanno incassato di più è Avengers: Infinity War, attesissimo ed epico evento crossover che ha legato insieme un decennio di narrazione.

Di seguito, potete ammirare la copertina in questione. La scritta EMPIRE svanisce, come fosse uno degli eroi ridotti in cenere dallo schiocco di Thanos. Su uno sfondo bianco, campeggia il Guanto dell’Infinito, con tutte le Gemme dell’Infinito collocate al loro giusto posto e le dita che schioccano, in quel terribile e semplcie gesto che ha spazzato via metà delle forme di vita nell’universo condiviso della Marvel.

Cosa avverrà dopo quel temibile schiocco? Lo sapremo nel film che chiuderà la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Avengers 4 arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Lucca Comics & Games: il programma della Warner Bros

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Lucca Comics & Games: il programma della Warner Bros

Anche quest’anno Warner Bros. si prepara a sbarcare a Lucca in occasione dell’edizione 2018 di “Lucca Comics & Games”. Dal 31 ottobre al 4 novembre, i fan potranno immergersi nel mondo Warner Bros. grazie al rinnovato padiglione interamente dedicato a Wizarding World e DC Comics, nella centralissima area di più di 150 metri quadrati allestita in Piazza San Michele.

La novità assoluta dello spazio, realizzato in collaborazione con Infinity, sarà il temporary shop a tema Wizarding World, con la possibilità di acquistare prodotti imperdibili, la presenza di props ed allestimenti unici per un’esperienza immersiva nel magico mondo creato da J.K. Rowling.

Nell’area dedicata al Wizarding World troveranno spazio anche i costumi di scena utilizzati in “Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald – in uscita nelle sale italiane dal prossimo 15 novembre – da Newt Scamander, Gellert Grindelwald, Albus Silente e Queenie Goldstein, oltre ad uno speciale “Wand Master Training dove i fan potranno sperimentare le proprie doti magiche.

Nello spazio dedicato al mondo DC Comics sarano invece presenti le statue di Mera e “Aquaman” – protagonisti dell’omonimo film in arrivo nei cinema italiani dal prossimo 1 gennaio 2019, un’area dedicata agli appassionati di videogames con delle postazioni di gioco Lego DC Super-Villains, capeggiate dalle statue Lego di Joker e Harley Quinn, oltre ad un intero shop dedicato a tutto il mondo DC, e alla zona dedicata alla nuova serie tv “Krypton” – dal 14 Novembre su Premium Action e dal giorno successivo disponibile su Infinity, con postazione fotografica dedicata ai fan.

Appuntamento all’interno del Loggiato Pretorio (adiacente a Piazza San Michele) – la storica casa dell’Area Movie di Lucca, con l’area “The Big Bang Theory in 170 mila mattoncini Lego” popolata da 7 gigantesche installazioni dei protagonisti della celebre sitcom in versione Lego, oltre allo spazio dedicato alla “Virtual Reality di Creed II” – in arrivo nelle sale italiane dal prossimo 24 gennaio 2019.

Spider-Man: Un Nuovo Universo”, in arrivo al cinema dal 25 dicembre, sarà presente con un’ “immersiva” ed originale installazione a piazza San Michele, che consentirà ai visitatori di entrare all’interno del Ragnoverso. Il nuovo film della Sony Pictures Animation racconta le vicende del teenager Miles Morales e delle infinite possibilità del Ragnoverso, dove più di una persona può essere Spider-Man. In anteprima per il pubblico di Lucca, sabato 3 novembre alle 14.30 presso il Cinema Astra, 40 minuti di footage esclusivo.

A seguire, dalle 16.30, appuntamento al palco Music con Paul Harris: il coreografo dei duelli che hanno scandito le avventure di Harry Potter, terrà una masterclass dedicata a come impugnare correttamente la bacchetta e all’evocazione dei principali incantesimi. Sempre sabato 3 novembre, alle 18.30, prenderà vita un magico evento che coinvolgerà tutta Italia, con l’accensione in piazza San Michele della riproduzione di oltre cinque metri della bacchetta magica di Newt Scamander, protagonista della saga. Quella a Lucca sarà una delle nove mega installazioni, raffiguranti altrettante bacchette del Wizarding World™ creato da J.K. Rowling, che si illumineranno contemporaneamente in altrettante città italiane.

Anteprime e proiezioni

Naturalmente non potrà mancare il presidio delle sale cinematografiche del Festival.

  • Venerdì 2 novembre ore 14.00 presso il Cinema Astra: proiezione di “Creed – Nato per combattere”, in occasione dell’uscita del libro “Guida da combattimento a Sylvester Stallone” dei 400 calci (Magic Press Edizioni) e nell’ambito del panel dedicato al mondo di Rocky Balboa
  • Venerdì 2 novembre ore 18.30 presso il Cinema Centrale: proiezione di “Animali Fantastici e dove Trovarli, introdotta dall’influencer Antonio Moro che parlerà della corretta fruizione dei film in digitale
  • Sabato 3 novembre ore 14.30 presso il Cinema Astra: proiezione in anteprima di 40 minuti di footage esclusivo da “Spider-Man: Un Nuovo Universo
  • Sabato 3 novembre ore 19.00 presso il Cinema Centrale: anteprima nazionale dell’episodio pilota della nuova serie tv targata DC sulle origini di Superman, “Krypton”,in programmazione dal 16 novembre su Premium Action e dal giorno successivo su Infinity.

Thor: 10 cose che non hanno senso sul Dio del Tuono

Thor: 10 cose che non hanno senso sul Dio del Tuono

Creato da Stan Lee, Jack Kirby e Larry Lieber, Thor è uno dei personaggi ricorrenti all’interno dell’universo cinematografico Marvel ed è apparso in ben sette cinecomic dei Marvel Studios. Noto come “Il Dio del Tuono“, è stato fra i primi eroi introdotti nell’universo cinematografico Marvel, tra i più apprezzati dai fan grazie soprattutto all’ interpretazione di Chris Hemsworth.

Tuttavia, nonostante il riscontro positivo, Thor non è riuscito a sfuggire al ricorrente problema delle contraddizioni (un po’ come tutti i personaggi del MCU) e ci sono molti aspetti del personaggio che fatichiamo ancora oggi a comprendere. Proviamo a rispondere, almeno in parte, a queste domande:

Ha provato a distruggere l’universo

Essere al tempo stesso un eroe e un Dio può farti scontrare con un’enorme pressione, e quando questa diventa troppo grande da gestire è molto facile impazzire. Così successe a Thor, un momento che lo spinse a creare un suo alter ego di nome Valchiria di cui si innamorò follemente e che obbediva ad ogni suo ordine. In realtà si trattava del suo subconscio, quindi Thor si innamorò essenzialmente di se stesso, e sotto l’influenza di Valchiria andò su tutte le furie arrivando quasi a distruggere l’universo.

Non riesce a seguire le regole

Forse la più grande debolezza di Thor risiede nella sua incapacità di seguire le regole. È come se facesse di tutto per infrangerle e non riuscisse a trattenersi: disobbedisce agli ordini si suo padre, violato un trattato antico, è impulsivo e arrogante…insomma non esattamente l’eroe senza macchia delle favole.

È pessimo nelle relazioni

Se da una parte sembra impossibile non rimanere affascinati dai suoi poteri, dall’altra pare che instaurare un qualsiasi rapporto sentimentale con lui sia un’impresa alquanto complicata. Anzi, infattibile. Lo dimostrano le love story finite male con Lady Sif, Brunnhilde e Jane Foster. Ma che sia innamorato o meno, Thor non ha mai trattato bene le sue donne; come quando a Jane viene diagnosticato un cancro e Thor, deluso dal fatto che era stato mollato, le disse che era stato infedele durante tutta la relazione.

Non sa fare gioco di squadra

Quando si tratta di lasciare che qualcuno prende il comando dell’operazione, Thor ha spesso mostrato qualche perplessità. È un membro degli Avengers certo, ma in realtà non sa fare gioco di squadra, anzi sembra quasi che preferisca lavorare da solo. Come succede nel primo film sui Vendicatori dove il Dio del Tuono appare riluttante all’idea di seguire Captain America o Iron Man. Spesso se ne va per conto suo e non chiede mai aiuto agli altri Vendicatori.

Non è l’Avenger più potente

La squadra degli Avengers è formata dai migliori supereroi Marvel in circolazione e ha cambiato spesso membri nel corso della sua storia sui fumetti. E presumibilmente questo gruppo ha sempre avuto un vantaggio rispetto ai suoi avversari perché un vantaggio perché un suo soldato è un Dio. Ciò però non rende Thor il più forte dei Vendicatori, superato invece da Capitan America o Hulk.

La scomparsa di Jane nel MCU

Adattare le storie di Thor nel Marvel Cinematic Universe si è rivelato un compito più difficile del previsto, dal momento che la sua mitologia non si è sempre adattata allo sviluppo del MCU. Ciò ha significato apportare diverse modifiche ai personaggi sul grande schermo, e nello specifico Jane Foster ha avuto un ruolo molto più grande della controparte originale: lì partiva come assistente del Dr. Donald Blake e proseguiva le proprie avventure da sola addirittura prendendo il posto di Thor. Nel MCU invece ha un ruolo molto più piccolo, non ha esperienza medica e compare solo nei primi due film del franchise sparendo senza giustificazioni dal terzo capitolo.

Non è invincibile

Thor è un eroe dotato di poteri e abilità unici nell’immaginario Marvel, ma ciò non significa che non possa rimanere gravemente ferito in battaglia. Tuttavia i fan restano ancora confusi su un aspetto del Dio del Tuono, ovvero la sua capacità di guarigione: ci sono momenti in cui è praticamente indistruttibile, altri in cui è possibile pugnalarlo e ferirlo, e a seconda della situazione è in grado di guarire a un ritmo più veloce.

La sua storia di origini nel MCU

Alcuni considerano quello su Thor il franchise più debole del MCU a causa dei frequenti cambiamenti di tono da un film all’altro. Nei fumetti però il Dio del tuono ha una delle storie di origine più intriganti che i Marvel Studios hanno deciso di abbandonare: visto il carattere arrogante, impulsivo e quasi guerrafondaio, Odino decise di insegnare a suo figlio il valore dell’umiltà esiliandolo sulla Terra (e lasciandolo privo di memoria e poteri) nel corpo del giovane studente di medicina Donald Blake. Dieci anni dopo il ragazzo apre una clinica privata a New York diventando un brillante dottore, così una volta compreso che ormai Thor aveva imparato la lezione, Odino fa in modo che il figlio vada in Norvegia e rinvenga presso una grotta il Mjolnir, recuperando i suoi poteri in tempo per sventare un’invasione di alieni kronani.

Si è unito all’HYDRA

Sarà anche un Dio, ma anche Thor ha fatto scelte sbagliate in passato. Come quando è diventato membro della famigerata organizzazione Hydra nelle storie di Secret Empire # 1, al fianco di un Captain America sottoposto lavaggio del cervello.

Non sa molto delle gemme dell’infinito

Thor ha cercato nei Nove Regni e oltre le gemme dell’infinito scontrandosi con forze malvagie, tuttavia questa forsennata ricerca non sembrava corrispondere ad una vera conoscenza da parte del Dio dell’Inganno, come se in fondo non fosse realmente interessato a cosa fossero e quale sia il loro peso nell’equilibrio dell’universo. Ma più Thor ci ha avuto a che fare, più sapeva di meno a proposito.

Leggi anche – Thor: 20 immagini che cambieranno la percezione dei film

Fonte: ScreenRant

Box Office ITA: Halloween apre in testa

Box Office ITA: Halloween apre in testa

Halloween debutta in testa al box office italiano, seguito da A Star Is Born e Piccoli Brividi 2.

box officeL’ultimo fine settimana di ottobre si rivela piuttosto magro al box office italiano, visto che il primo film in classifica è l’unico ad aver superato il milione di euro di incasso.

Infatti Halloween apre in testa con 1,1 milioni incassati in 423 sale a disposizione, registrando una media per sala pari a 2700 euro.

Così A Star Is Born scende in seconda posizione con altri 955.000 euro con cui sfiora il tetto dei 5 milioni complessivi.

Complice l’imminente Halloween, Piccoli Brividi 2: I fantasmi di Halloween guadagna due posizioni rispetto all’esordio con altri 595.000 euro per un totale di 1,2 milioni.

Seguono due novità italiane, ossia Euforia (536.000 euro) e Uno di famiglia (493.000 euro).

Il Verdetto – The Children Act sale al sesto posto con altri 491.000 euro con cui supera il milione globale, mentre Zanna Bianca totalizza 1,5 milioni con altri 413.000 euro.

Venom precipita in ottava posizione raccogliendo 409.000 euro con cui supera quota 8 milioni.

In coda alla top10 troviamo Soldado (367.000 euro) e Pupazzi senza gloria (353.000 euro) che arrivano a 1,1 milioni globali.

Venom: superati i 500 milioni di dollari worldwide

Venom: superati i 500 milioni di dollari worldwide

Venom ha superato i 500 milioni di dollari al botteghino mondiale. Sebbene il film abbia raccolto pareri molto negativi da parte della critica, non c’è alcun dubbio che il pubblico, invece, stia costruendo la fortuna del film di Ruben Fleischer.

Venom: gli indizi sulla trama del sequel sono già nel film

In molti aspettavano il ritorno di Venom al cinema, dopo il pessimo esempio portato sullo schermo d’argento da Sam Raimi nel 2007 in Spider-Man 3. Per cui il lavoro di Fleicher era attesissimo sin dai primi annunci legati alla produzione del film con Tom Hardy. In molti inoltre erano scettici e le percentuali su Rotten Tomatoes (30%) hanno disseminato il panico.

Ma guardando i numeri del botteghino di Venom, tutti i sospetti sono stati dissolti. Secondo i dati di Box Office Mojo, che tiene il polso degli incassi mondiali, Venom ha incassato oltre 508 milioni worldwide, superando ufficialmente la tacca dei $ 500 milioni. Nonostante la cattiva pubblicità della critica di tutto il mondo, che si è espressa più o meno allo stesso modo in tutti i Paesi, sembra che invece il pubblico sia stato un film più che gradito.

Venom, recensione del film con Tom Hardy

Tom Hardy, Michelle Williams, Woody Harrelson, Jenny Slate, Riz Ahmed, Michelle Lee, Reid Scott, Scott Haze, Sam Medina formano il cast di Venom, diretto da Ruben Fleischer e in sala dal 4 ottobre 2018.

Venom, il protettore letale, uno dei personaggi Marvel più enigmatici, complessi e tosti arriva sul grande schermo interpretato dall’attore candidato all’Oscar Tom Hardy.

Harry Potter: 10 cambiamenti rispetto ai libri che hanno deluso i fan

Più di vent’anni fa veniva pubblicato il primo romanzo di Harry Potter e da allora il magico mondo creato da J.K. Rowling ha contagiato lettori di tutto il mondo, entusiasti di poter rivivere le avventure del giovane maghetto anche sul grande schermo. Ma mentre la maggior parte degli spettatori e dei critici hanno elogiato gli otto film del franchise, i devoti “Potterheads” esprimevano il loro disappunto nei confronti di quei drastici cambiamenti attuati dal processo di adattamento cinematografico.

Alcuni personaggi e trame sono stati inevitabilmente cambiati per condensare il materiale originale e risparmiare tempo, e tra questi ci sono almeno 10 punti su cui i fan non riescono proprio a soprassedere:

L’atteggiamento di Silente nei confronti di Harry

Nessun cambiamento dal libro al film ha turbato tanto i fan quanto il diverso approccio al personaggio di Albus Silente operato da Michael Gambon dopo l’addio di Richard Harris (scomparso in seguito alle riprese de La camera dei segreti). Il ritratto del preside di buon cuore dell’attore era infatti azzeccato, mentre con l’arrivo di Gambon il mentore di Harry diventò più freddo e distante; dettaglio appena percepibile in Il prigioniero di Azkaban ma evidente in Il calice di fuoco.

Avrete notato come nei libri Silente reagisca al fatto che Harry Potter fosse stato scelto come secondo campione del Torneo Tremaghi di Hogwarts, tirando da parte il ragazzo e chiedendogli con calma se avesse messo il suo nome nel Calice di Fuoco. Nel film, tuttavia, il preside gli fa la stessa domanda con un tono molto più arrabbiato…

La redenzione di Dudley

La famiglia Dursley viene descritta nel modo meno piacevole nei libri della Rowling, anche se Petunia e Dudley – rispetto a Vernon – sono cresciuti e si sono sviluppati in meglio nel corso della storia. I lettori hanno inoltre avuto la possibilità di capire che l’odio per la magia di Petunia è iniziato quando la sua richiesta di unirsi a sua sorella alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts le venne negata; una rivelazione che ci ha permesso di simpatizzare con un personaggio apparentemente negativo, ed è un peccato che questa svolta non sia stata mostrata nei film, come è ancora più sconvolgente che la Warner Bros. abbia quasi completamente tagliato fuori la crescita di Dudley.

Nei libri fu infatti Dudley a convincere la sua famiglia ad accettare la protezione dell’Ordine della Fenice e, prima di andarsene, fu lui a ringraziare Harry per averlo salvato dall’attacco dei Dissennatori.

La morte di Dobby

Il sacrificio di Dobby ripreso da I Doni della Morte – Parte 1 è stato si commovente, ma non così straziante come nei libri, perché gli spettatori semplicemente non hanno visto quanto dell’elfo domestico avevano avuto i lettori. Sulle pagine della Rowling Dobby ha aiutato a superare la seconda prova del Torneo Tremaghi, e l’anno successivo ha spinto Harry ad usare la Stanza delle Necessità come sede delle riunioni dell’Esercito di Silente, ma purtroppo entrambe le apparizioni sono state rimosse dai film. Così, quando l’elfo si è presentato per aiutare ancora Harry nel penultimo capitolo cinematografico si è perso tutto il vero peso emotivo della sua morte.

La storia della famiglia di Voldemort

Negli adattamenti cinematografici Voldemort è apparso molto più monodimensionale di quanto apparisse nei romanzi di J.K. Rowling, dove l’autrice aveva arricchito il personaggio aiutando i lettori a capire le sue motivazioni e il suo modo di agire. Riguardo al suo passato, viene raccontata la storia di sua madre Merope Gaunt che usò una pozione d’amore per costringere un ricco Babbano a innamorarsi di lei, con il loro bambino (Tom Riddle) che crebbe incapace di provare il vero amore.

Tuttavia questa tragica educazione del Signore Oscuro venne trascurata dai film, lasciando delusi moltissimi fan.

Il principe mezzosangue

Al pubblico che si è approcciato ai film di Harry Potter senza leggere i romanzi è stata negata l’opportunità di comprendere appieno il personaggio complesso e affascinante che è Severus Piton. L’intera storia del suo passato con Lily e della rivalità con i Malandrini venne infatti riassunto in pochi minuti di sequenze flashback, e anche se uno dei film portava il suo nome, il tempo che servì per spiegare il significato di “Principe Mezzosangue” fu troppo breve.

Gli occhi di Harry

Uno dei più grandi colpi di scena della saga di Harry Potter fu la rivelazione del passato di Severus Piton e del suo amore per Lily Potter. Il professore di pozioni odiava il ragazzo perché gli ricordava molto suo padre James, che era crudele con lui quando erano studenti a Hogwarts, ma il fatto che Harry avesse gli occhi di Lily rendeva ancora più difficile il rapporto.

Nei suoi ultimi attimi di vita, Piton implorò Harry di guardarlo in modo da poter fissare un’ultima volta gli occhi della donna che amava. Sfortunatamente nei film gli occhi di Harry non somigliavano per niente a quelli di sua madre (Lily li aveva marroni e suo figlio verdi).

La battaglia nella torre di astronomia

Durante gli eventi di Il Principe Mezzosangue Draco Malfoy fa entrare alcuni seguaci di Voldemort nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts per aiutarlo a portare a termine la sua missione e uccidere Albus Silente. Nel film però l’invasione dei Mangiamorte sembra fin troppo facile, poiché apparentemente nessuno si fa avanti per opporvisi. Cosa che invece accade nei libri dove diversi professori, studenti di Grifondoro e membri dell’Ordine della Fenice combattono contro i Carrow, Fenrir Greyback nell’epica Battaglia della Torre di Astronomia.

Il passato di Silente

Harry Potter e i Doni della Morte ha offerto ai lettori la possibilità di esplorare il grande mistero del passato di Albus Silente, con J.K. Rowling che rivelò importanti dettagli sulla sua famiglia, dalla tragica scomparsa di sua sorella Ariana al suo rapporto drammatico con  Gellert Grindelwald.

Questo retroscena ha completamente cambiato la prospettiva positiva dei fan su uno dei più grandi maghi di tutti i tempi, tuttavia è stato quasi del tutto escluso dai film. Forse grazie al franchise di Animali Fantastici conosceremo le sorti del giovane Albus interpretato da Jude Law

Neville il “quasi” prescelto

La decisione di Voldemort di uccidere Lily e James Potter è stata ispirata da una profezia secondo cui il signore oscuro sarebbe stato annientato da un bambino nato alla fine di luglio, i cui genitori lo avevano sfidato tre volte. Nei libri Harry non era l’unico prescelto, perché anche Neville Paciock avrebbe potuto essere il bambino destinato a sconfiggere Colui-che-non-deve-essere-nominato.

Per qualche ragione, questo fatto è stato completamente ignorato nei film. La caratterizzazione di Neville è stata comunque fantastica e gli spettatori si sono divertiti a vedere il mago, un tempo timido e goffo, trasformarsi in un vero eroe nella Battaglia finale di Hogwarts.

I Malandrini

Tutti i lettori dei romanzi di Harry Potter sanno che, dopo esser stato morso da un lupo mannaro, Remus Lupin ha assunto la capacità di trasformarsi con la luna piena, così come i suoi migliori amici James Potter, Sirius Black e Peter Minus sono diventati Animagus per poterlo aiutare. L’iconico quartetto si è auto-soprannominato I Malandrini e ha creato la mappa che Harry utilizza per esplorare segretamente le sale della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

La mappa del malandrino è si apparsa nei film, tuttavia la Warner Bros. ha completamente escluso qualsiasi retroscena per spiegare chi l’ha creata. Gli spettatori non hanno nemmeno avuto la possibilità di scoprire che il padre di Harry è stato in grado di trasformarsi in un cervo…

Fonte: ScreenRant

Sigourney Weaver: a James Cameron piaceva il progetto di Alien 5

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Sigourney Weaver: a James Cameron piaceva il progetto di Alien 5

Secondo Sigourney Weaver, James Cameron era un fan del progetto di Alien 5 messo a punto da Neil Blomkamp. I piani del regista per il sequel sono stati poi cancellati, ma non è mai mancato loro il sostegno del regista di Aliens e quindi sembra plausibile che l’attrice e il regista possano ancora sostenere quella visione e contribuire a portarla sullo schermo.

Nel 2015, Blomkamp, noto principalmente per il bellissimo District 9, fu incaricato dalla Fox di lavorare a un Alien 5. Il film sarebbe stato un sequel diretto di Aliens di Cameron, e non avrebbe tenuto in considerazione i fatti accaduti nel capitolo tre e quattro. Per il resto, non si sapeva molto della trama del film, a parte qualche concept art diffuso in rete (che potete vedere qui).

Sigourney Weaver sembra ancora interessata al progetto e durante un’intervista con THR, ha discusso di quanto le sia piaciuto lavorare con Blomkamp a Humandroid e di quanto le piacerebbe poi lavorare di nuovo con il regista.

Anche Cameron era eccitato all’idea del sequel proposto da Blomkamp, considerandola una buona continuazione per il suo Aliens, a sua volta sequel dell’originale di Ridley Scott. Ecco cosa ha detto a The Hollywood Reporter:

“Abbiamo quasi iniziato a lavorarci quando ero con James Cameron. Ma quando arrivò il momento giusto per la Fox, Neill aveva in cantiere così tanti lavori che dovevamo aspettare. Ora sono impegnata a lavorare ad Avatar 4 e 5. Mi piace lavorare con Neill e penso che farebbe un lavoro fantastico, e James Cameron pensa davvero che sia una grande idea, quindi non si sa mai. In questo momento, penso che Neill stia lavorando a tre progetti contemporaneamente.”

Molti fan saranno contrari all’idea di Neill Blomkamp, tuttavia ora che le proprietà Fox passeranno alla Disney, sarà interessante copire come la Casa di Topolino gestirà questi franchise che si troverà a “possedere”.

Roberto Saviano ospite dell’ultimo appuntamento con EPCC a teatro

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A gara di haters con uno scrittore e giornalista che sull’odio sui social può decisamente dire la sua, Roberto Saviano. Quindi un imperdibile duetto con Gué Pequeno, uno dei rapper più amati del panorama musicale italiano, sul grande tormentone lanciato da questa edizione di EPCC a Teatro, la hit Broccoletti, e ancora, un emozionante confronto con un genetista che ha stampato su carta per la prima volta un vero codice genetico umano, il suo:Riccardo Sabatini.

Appuntamento ricchissimo di ospiti, gag, risate e anche momenti di riflessione quello che ha in serbo Alessandro Cattelan per l’ultima puntata – in onda martedì 30 ottobre su Sky Uno dalle 21.15 – di EPCC a teatro, il suo late night show per queste sei puntate speciali in onda in prima serata dal Teatro Parenti di Milano.

Roberto Saviano si racconterà alla scrivania di Epcc a teatro rivelando alcuni aneddoti legati alle battaglie di civiltà che da anni ormai conduce quotidianamente. In Guess my hater, con Alessandro Cattelan farà a gara a chi si è imbattuto in più odio sui social: uno contro l’altro, dovranno indovinare quali insulti dagli haters ha ricevuto l’uno e quali invece erano destinati all’altro.

Duetto inedito quello al quale si presterà Guè Pequeno, rapper tra i più amati del panorama musicale italiano, che affiancherà il padrone di casa nel vero tormentone d quest’edizione di EPCC, la hit trap “Broccoletti”. Guè racconterà inoltre alcuni aspetti inediti della sua vita da produttore e cantante e in studio presenterà Sinatra, il suo nuovo disco, fuori su tutte le piattaforme con Island Records e Universal Music Group

In puntata anche il genetista Riccardo Sabatini, che sul palcoscenico del Teatro Parenti porterà la (ingombrante) stampa del suo genoma, il codice della sua vita, racchiuso in centinaia di volumi.

Nel teatro saranno presenti anche 200 clienti Sky che con extra hanno avuto la possibilità di assistere dal vivo all’ultima puntata dello show, anche disponibile – come le cinque precedenti – su Sky On Demand. E POI C’È CATTELAN A TEATRO, martedì 30 ottobre dalle 21.15 su Sky Uno e disponibile su Sky On Demand (dove si trovano anche tutte le altre puntate del late show)

Wonder Woman 1984: Gal Gadot glamour sul set – foto

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Continuano le riprese di Wonder Woman 1984, il film che vedrà tornare Gal Gadot nei panni di Diana, e in cui l’attrice israeliana sarà di nuovo diretta da Patty Jenkins. Di seguito, condivise da un account Facebook dedicato alla DC Comics, potete vedere nuove immagini dal set in cui la bellissima attrice indossa un pesante ed elegante cappotto scuro, costume di scena a tema con gli anni ’80, periodo in cui sarà ambientato il film.

Wonder Woman 1984: ecco come tornerà Steve Trevor?

Il film vedrà ancora come protagonista Gal Gadot opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro Pascal, di cui non è stato ancora confermato il personaggio. Il film sarà ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura è stata curata da Goeff Johns e Patty Jenkins.

Wonder Woman 1984 arriverà al cinema il 5 giugno del 2020.

Fonte: Facebook

Michael Rocker: il licenziamento di James Gunn è “terribile”

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Anche Michael Rooker si è finalmente espresso in merito al licenziamento di James Gunn da parte di Disney, a seguito del riemergere di vecchi tweet del regista che proponevano messaggi omofobi, violenti e maschilisti (qui potete scoprire tutti i dettagli).

Rooker, che ha interpretato Yondu nei primi due film dei Guardiani della Galassia, ha detto che la decisione della Disney di licenziare James Gunn, a causa di tweet così vecchi, è stata “terribile“. Intanto, Gunn si è spostato a lavorare su un altro progetto di supereroi, per la DC Comic. Si tratta di Suicide Squad 2, che il regista di Super scriverà e dirigerà.

Dopo il licenziamento di Gunn, il cast protagonista di Guardiani della Galassia ha rilasciato una dichiarazione di supporto al filmmaker, chiedendo alla Disney di tornare sui suoi passi. Anche il cast di supporto di Guardiani della Galassia Vol. 3, Kurt Russell, David Hasselhoff, e Michelle Yeoh, ha espresso il suo disappunto per la decisione e il sostegno al regista. Rooker, che ha sempre collaborato con Gunn anche prima che arrivasse nel franchise dei Guardiani, ha adesso espresso la stessa posizione dei suoi colleghi.

Durante la sua apparizione al Walker Stalker ad Atlanta (via Comicbook), Rooker ha condiviso i suoi pensieri sulla sfortunata vicenda del suo buon amico e frequente collaboratore. Anche se i suoi pensieri non sono stati netti e “violenti” come quelli di Dave Bautista, ha dichiarato: “È terribile, vero? Ma indovina un po’? Lui è già al lavoro su qualcosa di grnade. Suicide Squas, giusto? Lo sta scrivendo e lo dirigerà.”

Michael Rooker e James Gunn sono così legati che Gunn aveva dichiarato, all’indomani dell’uscita di Guardiani della Galassia Vol. 2, che non sapeva se sarebbe tornato a dirigere il terzo perché quello sarebbe stato il primo film in cui non avrebbe potuto dirigere Rooker, il cui personaggio, Yondu, era morto nel secondo episodio per salvare la vita di Star Lord. “Grazie” alla Disney, Gunn non dovrà fare a meno del suo amico, che anzi potrebbe trovare un posto in Suicide Squad 2.

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