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Adam Driver afferma che Megalopolis di Francis Ford Coppola è “selvaggio, fantasioso ed epico”

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Francis Ford Coppola è noto in tutto il mondo per aver realizzato alcuni dei più importanti capolavori cinematografici di tutti i tempi, dalla trilogia de Il padrino ad Apocalypse Now, passando per La conversazione e Dracula di Bram Stoker. Assente ora da più decennio dalla regia di un lungometraggio, Coppola si prepara a fare il suo atteso ritorno con Megalopolis, dramma fantascientifico con protagonista Adam Driver, che il regista sognava di realizzare sin dagli anni Ottanta. Nonostante una serie di contrattempi e difficoltà economiche, le riprese si sono ora finalmente concluse a marzo e il film è dunque in fase di post-produzione.

Parlando ora con Steve Weintraub di Collider, proprio Adam Driver ha rivelato ciò che secondo lui rende il film di un altro livello alle normali produzioni cinematografiche. “Il fatto che l’abbia finanziato lui stesso ha reso il processo di riprese una delle esperienze migliori, se non la migliore, che abbia mai avuto“, spiega Driver, che aggiunge: “Non c’erano conversazioni in eccesso, non c’erano persone che rubavano a Pietro per pagare Paolo“. Secondo l’attore, però, la libertà finanziaria è stato solo uno degli aspetti positivi.

Avendo finanziato di tasca propria il film, Coppola ha di conseguenza avuto un completo controllo artistico, potendo dunque compiere in libertà ogni scelta. “Sembrava che avesse il controllo del film che voleva fare e basta“, ha detto Driver, aggiungendo,“mi è sembrato di capire: ‘Oh, questo è il modo in cui i film dovrebbero essere’. E lui è la persona più generosa e filosofica che conosca. Ho adorato quel processo e realizzarlo con lui. Mi piace parlare con lui“. Driver ha poi fornito un’anticipazione su ciò che ci si può aspettare da Megalopolis. “Il film è selvaggio“, dice, “è così fantasioso, grande ed epico, ed è audace. Si prende un rischio e non potrei essere più entusiasta“.

Di cosa parla Megalopolis?

L’idea di Megalopolis è stata ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il film sarà caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà incentrato su un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di ricostruire New York City come un’utopia all’indomani di un disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture della città. Il pubblico può aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che il film sia girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che impiega nuove tecniche simili a quelle utilizzate per The Mandalorian.

Coppolla, che scrive e dirige il film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre a Adam Driver, nel cast compaiono anche Forest Whitaker, Nathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar. Ad oggi non si hanno però notizie sulla data di uscita del film, che potrebbe però arrivare in sala nel corso del 2024.

Mortal Kombat 2: una nuova immagine anticipa il ritorno di Scorpion

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Todd Garner, produttore di Mortal Kombat 2, ha annunciato il ritorno dello Scorpion di Hiroyuki Sanada nel sequel dell’adattamento videoludico del 2021. Diretto da Simon McQuoid, il prossimo film fantasy sulle arti marziali adatta la fase successiva di un torneo mortale tra Earthrealm e Outworld, con nuovi combattenti che si uniscono alla battaglia e tra questi vi è il leggendario Scorpion. In Mortal Kombat, Hanzo Hasashi/Scorpion è un assassino morto da tempo nel Giappone del XVII secolo, condannato all’infernale Netherrealm dopo il brutale omicidio della sua famiglia da parte di un clan rivale.

Ora, Garner ha offerto un piccolo assaggio del ritorno di Scorpion in Mortal Kombat 2 con una particolare foto di scena. Questa è infatti incentrata non sul personaggio bensì sul suo iconico kunai, con sullo sfondo quello che sembra essere uno schermo blu destinato probabilmente a mostrare un ambiente ultraterreno nel montaggio finale del film. Basta questo particolare ad annunciare il ritorno del personaggio, un ritorno la cui conferma i fan attendevano con grande trepidazione, essendo Scorpion uno dei personaggi più amati del franchise. Qui è possibile vedere la foto in questione.

Scorpion ha avuto un ruolo importante nel Mortal Kombat del 2021. Il film si apre infatti con Scorpion in vita mentre difende il clan Hasashi da Bi-Han e dai suoi assassini, cadendo però in battaglia mentre gli aggressori massacrano la maggior parte della sua famiglia. Bi-Han sopravvive e diventa Sub-Zero, ma il destino lo porta a scontrarsi con Cole Young  un lontano discendente di Scorpion. Nella battaglia finale di Mortal Kombat, Cole libera lo spirito vendicativo di Scorpion su Sub-Zero, permettendo al ninja non morto di uccidere il suo rivale e di riposare finalmente in pace.

Tuttavia, due nuove aggiunte al cast di Mortal Kombat 2 potrebbero dare allo spirito vendicativo un motivo per tornare nel sequel. Oltre alla conferma che Bi-Han stesso sarà resuscitato come Noob Saibot, Damon Herriman si è unito al film nel ruolo di Quan Chi, un importante cattivo di Mortal Kombat che ha contribuito all’eliminazione del clan di Scorpion e alla sua dannazione come spirito non-morto. Con il debutto di Quan Chi, il ritorno di Scorpion potrebbe dunque avvenire come servitore dello stregone, senza sapere il ruolo che ha avuto nell’omicidio della sua famiglia.

Tutto quello che c’è da sapere su Mortal Kombat 2

Mortal Kombat 2 è diretto da Simon McQuoid da una sceneggiatura scritta dallo sceneggiatore di Moon Knight Jeremy Slater. Il sequel vedrà il ritorno di Lewis Tan come Cole Young, Jessica McNamee come Sonya Blade, Josh Lawson come Kano, Tadanobu Asano come Lord Raiden, Mehcad Brooks come Jax, Ludi Lin come Liu Kang, Chin Han come Shang Tsung, Joe Taslim come Bi-Han e Sub-Zero, Hiroyuki Sanada nei panni di Hanzo Hasashi e Scorpion e Max Huang nei panni di Kung Lao.

Il sequel d’azione introdurrà anche una serie di nuovi personaggi oltre Johnny Cage, ovvero Adeline Rudolph (Resident Evil) nei panni di Kitana, Tati Gabrielle (You) nei panni di Jade, Martyn Ford (F9) nei panni dell’imperatore Shao Kahn, Damon Herriman di Mindhunter nei panni del demone di Netherrealm Quan Chi, Desmond Chiam (The Falcon and the Winter Soldier) nei panni del Re Edeniano Jerrod e Ana Thu Nguyen (Get Free) nei panni della Regina Sindel. Ulteriori dettagli sulla trama sono ancora tenuti nascosti. Il film è prodotto da James Wan, Michael Clear, Todd Garner e E. Bennet Walsh.

Warner Bros. Discovery e Paramount in trattative per una possibile fusione

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Variety ha confermato che Warner Bros. Discovery e Paramount Global stanno portando avanti una serie di colloqui con il fine di stabilire una possibile fusione tra le due società di media. L’amministratore delegato di Warner Bros. Discovery, David Zaslav, si è infatti incontrato con l’amministratore delegato di Paramount Global, Bob Bakish, in una riunione a pranzo martedì a New York, discutendo propriio di questa possibilità. Zaslav ha anche parlato con Shari Redstone, la cui National Amusements Inc. possiede una quota di controllo della Paramount Global, in vista di una potenziale combinazione delle società.

I rappresentanti di Paramount Global e WBD non hanno per il momento voluto commentare la notizia e dunque per il momento non sono noti i termini di questa possibile fusione delle società. Lo stato delle trattative viene infatti descritto come molto preliminare. Di base, sappiamo che alla fine del terzo trimestre, Paramount Global ha registrato un debito a lungo termine di 15,6 miliardi di dollari, notevolmente inferiore a quello di WBD, il cui carico di debito sarebbe di 43,5 miliardi di dollari. Ma in termini di valore di mercato, Warner Bros. Discovery è il pesce più grosso, con una capitalizzazione di mercato di 28,4 miliardi di dollari alla chiusura delle contrattazioni del 20 dicembre, rispetto ai 10,3 miliardi di dollari di Paramount Global.

Alla luce di quanto emerso, sembrerebbe dunque che Warner Bros. Discovery e Paramount starebbero cercando di unire i loro asset, che comprendono TV, film, sport e streaming, per ottenere una maggiore raggio d’azione ed efficienza operativa. In particolare, le due società avrebbero interesse a combinare i loro servizi di streaming premium Max e Paramount+ per competere meglio con i rivali Netflix, Disney+ e Hulu. Per quanto riguarda i film, Warner Bros. Discovery acquisirebbe proprietà di alto livello da Paramount Pictures, tra cui franchise cinematografiche come Terminator, Transformers, Mission: Impossible, Scream e molti altri ancora. La scuderia Warner Bros. Pictures comprende invece film del DC Extended Universe, Harry Potter e Il Signore degli Anelli.

Una fusione WBD-Paramount Global dovrebbe inoltre anche unire le loro attività televisive. La linea via cavo di Warner Bros. Discovery comprende CNN, HBO, TNT, TBS, Discovery Channel, Cartoon Network, Food Network, HGTV, TLC e altri. Le reti di Paramount comprendono invece CBS, Comedy Central, MTV, Nickelodeon e BET. Paramount starebbe inoltre valutando di vendere potenzialmente BET Media (che comprende BET e VH1), e alcune operazioni legate allo streaming. Tra i potenziali compratori ci sono Byron Allen e un gruppo di investitori guidati da Scott Mills, CEO di BET. Non resta ora che attendere maggiori informazioni, per scoprire se e come procederanno queste trattative.

One life: recensione del film con Anthony Hopkins

One life: recensione del film con Anthony Hopkins

James Hawes con il suo One life chiude le proiezioni della sezione Alice nella città, alla Festa del Cinema di Roma. Noto regista di film per la tv e serie televisive – come Black Mirror e Slow Horses – Hawes propone stavolta, fuori concorso, un film destinato al grande schermo, che affronta una vicenda poco nota ma reale, riguardante il salvataggio di numerosi bambini ebrei, poco prima della scoppio del secondo conflitto mondiale. Il soggetto del lavoro è infatti tratto dalla biografia di Nicholas Winton – If it’s not impossible… The life of Sir Nicholas Winton. A Sir Anthony Hopkins il compito di interpretare il protagonista, alle prese con i ricordi del passato.

La storia di Nicholas Winton

Nicky, Anthony Hopkins, è un uomo anziano, vive con la moglie Grete, Lena Olin, in una casa inglese immersa nel verde. Sta per diventare nonno, ma qualcosa lo tormenta. Specie quando è solo, si ritrova a fare i conti con un passato doloroso. La mente torna allora al 1938. La Germania nazista ha annesso e occupato militarmente la regione cecoslovacca dei Sudeti. Migliaia di profughi, tra cui moltissimi bambini, in maggioranza ebrei, hanno trovato rifugio a Praga. C’è una vera e propria emergenza umanitaria. I campi sono totalmente inadeguati e molte persone rischiano di non sopravvivere al gelido inverno di Praga. In Inghilterra, Nicky – Nicholas Winton, Johnny Flynn – è un agente di borsa, ma di fronte a una simile tragedia non può stare a guardare. Parte per Praga e cerca in ogni modo di far uscire quanti più bambini ebrei possibile dal paese, affinché siano accolti in Inghilterra da famiglie inglesi. Incontra molti ostacoli e l’impresa sembra a volte impossibile. Al suo fianco ha però sua madre Babette, Helena Bonham Carter, e alcuni volontari inglesi a Praga: Doreen, Romola Garai e Trevor, Alex Sharp.

One life e il conflitto interiore del protagonista

Chi salva una vita, salva il mondo. È questo che si dice dei “giusti dell’umanità”, ovvero coloro che hanno messo a rischio sé stessi per aiutare gli ebrei durante il periodo nazista, salvandoli dallo sterminio. Anche una sola vita conta. È questo che il film sottolinea, ma è ciò che il suo protagonista sembra non vedere. Nicky appare invece ossessionato dal non aver fatto abbastanza. Quasi se ne vergogna. Il senso di colpa che, paradossalmente, si porta dietro, è quello che gli impedisce anche di fare pace col suo passato. Il regista si interessa a questo conflitto interiore, che Anthony Hopkins è abile nel rendere con aderenza e misura, senza eccessi, ma attraverso tante piccole sfumature, che assieme compongono un quadro intenso, dalla valenza profonda. Fragilità e forza coesistono in questo personaggio, così come non si rinuncia a qualche piccolo tocco di sobrio humour inglese.

Rifugiati, oggi come ieri, al di là del credo

Altro focus del film è quello che lega il passato all’oggi, sul tema dei rifugiati. Chi scappa da guerre e persecuzioni, appare chiaro in One life, merita di essere aiutato, ad ogni latitudine, oggi come ieri. Ciò vale anche trasversalmente rispetto al credo religioso. Alla luce dell’attualità, dei numerosi conflitti e della mole di persone che arrivano in Occidente in cerca di un futuro migliore, colpisce un’affermazione del protagonista, a cui si domanda perché si adoperi così tanto per questi bambini ebrei. Nicky risponde con una professione di agnosticismo, riaffermando il valore intrinseco della vita umana. Il parallelo col tempo presente, si estende anche ai paesi che sono chiamati ad accogliere. L’Inghilterra nel film ha un atteggiamento inizialmente ostile all’ipotesi dell’accoglienza, il che non può non far pensare all’atteggiamento di molti paesi occidentali verso i migranti di oggi. In questo senso, One life offre spunti di riflessione.

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Una buona ricostruzione storica

La ricostruzione storica del film appare accurata, anche le ambientazioni lo sono. A partire dalla fotografia di Zac Nicholson, fino alla scenografia e ai costumi. Si rendono bene sia il periodo immediatamente antecedente alla guerra, che la condizione delle famiglie rifugiate nei campi di Praga. Narrativamente, il materiale è ben organizzato e il racconto coeso. La maggior parte del film si svolge in flashback, ma le parti della vicenda che riguardano la vita di Nicky da anziano, hanno una loro precisa funzione e regalano alcuni dei momenti più emozionanti del film.

Il cast di One life

Ad accompagnare un ineccepibile Anthony Hopkins e Johnny Flynn – nel ruolo di Nicky da giovane – vi è un buon cast, che conta su Lena Olin, Romola Garai, Alex Sharp ed Helena Bonham Carter, perfetta nel ruolo della madre di Nicky. Hawes tratta un tema – il salvataggio di molti ebrei da parte di un solo uomo – affrontato in altri lavori anche di grande successo, su tutti, Schindler’s List. Portare di nuovo il pubblico ad interessarsi a una vicenda di questo tipo, dunque, non è semplice. Il regista ci riesce, accendendo i riflettori su una storia poco nota, che resta un esempio alto dei valori più profondi dell’essere umano ed ha ancora tanto da dire.

Maestro: recensione del film di e con Bradley Cooper

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Maestro: recensione del film di e con Bradley Cooper

Maestro è un’imponente e impavida storia d’amore che ripercorre la relazione durata una vita tra Leonard Bernstein e Felicia Montealegre Cohn Bernstein. Maestro non è solo una dichiarazione d’amore alla vita e all’arte, ma essenzialmente una rappresentazione emotivamente epica di famiglia e amore. Dopo A Star is Born, Bradley Cooper torna dietro la macchina da presa per questo inno alla vita di Bernstein, all’amore per il suo lavoro e per la sua famiglia. Ancora una volta una storia d’amore struggente e commovente che attraverso questo biopic di Netflix ci porta in un mondo fatto di musica. Il film sarà distribuito in alcuni cinema selezionati e sulla piattaforma dal 20 dicembre.

Maestro, la trama

Dopo il successo di A Star is Born del 2018, candidato a otto premi Oscar, Bradley Cooper torna alla macchina da presa e questa volta lo fa con un biopic su una delle personalità più irriverenti del mondo della musica e dello spettacolo: Leonard Bernstein interpretato da Cooper stesso. Ad affiancarlo Carey Mulligan (Una donna promettente), nei panni dell’acclamata attrice, artista e attivista Felicia Montealegre Cohn Bernstein. All’interno del film però non ci si concentra sui suoi maggiori successi o sulla loro realizzazione – si accenna solo brevemente a West Side Story – il fulcro sono i legami che hanno caratterizzato la vita di Bernstein e che hanno contribuito a renderlo uno dei direttori d’orchestra più acclamati. Non a caso West Side Story perché questo film ha tra i produttori Steven Spielberg che nel 2021 ha conquistato con un rifacimento del film.

Maestro Carey Mulligan
Cr. Jason McDonald/Netflix © 2023.

Ci troviamo nei primi anni della sua carriera, in un flashback – in parte in bianco e nero soprattutto nella prima parte – che il personaggio di Bradley Cooper ha evocato per ricordare il periodo più florido della sua vita. In particolare, al rapporto con la moglie che proprio nella seconda parte del film diventa come una protagonista della pellicola, mettendo in secondo piano la figura del Cooper. Felicia Montealegre, una donna che ha fatto del suo nome un modo di comportarsi. Mai una parola fuori posto e sempre pronta a conquistare il marito con una risata. Il loro amore è stato sincero e ricambiato ma non è stato sempre felice.

La musica che cura e agita

Nella relazione da Leonard e Felicia però c’è sempre stato un terzo incomodo, anche più di uno. Le precedenti relazioni di Leonard, che nella pellicola non nasconde la sua omosessualità, e la musica. Tutte relazioni unite tra di loro, come un collante e che agitano e curano allo stesso tempo il cuore di Bernstein. Le interpretazioni di Cooper e di Mulligan non fanno altro che rendere la pellicola ancora più gradevole. Con l’utilizzo del trucco, Leonard Bernstein prende davvero vita nell’attore e regista che con questa interpretazione potrebbe essersi guadagnato una nomination per gli Oscar. Il personaggio così caotico ma fortemente ironico e teatrale rende bene sul grande schermo e la sua storia arriva al cuore dello spettatore.

Maestro Carey Mulligan, Bradley Cooper
Cr. Jason McDonald/Netflix © 2023.

Nelle sue due ore complessive di durata, la vita di Bernstein prende diverse pieghe. Un uomo così caratterialmente ingombrante da occupare tutta la stanza che inevitabilmente mette in ombra la moglie – anche lei facente parte del mondo dello spettacolo. Ma capace di fare un passo indietro, mettere da parte la sua crisi interiore per restare al capezzale della moglie nel momento del bisogno. Infatti, anche il titolo, Maestro, è un vero e proprio atto di amore alla coppia. Ma senza tralasciare la fluidità di Lenny che lo rende a oggi un personaggio moderno. Sembra ambiguo e estroverso sia nelle relazioni che nella musica, in grado di conquistarti con uno sguardo o attraverso la direzione di uno dei suoi pezzi.

L’estate dentro di te

“Se non hai l’estate dentro di te, allora non puoi fare musica”. Sempre fonte di grande ispirazione per il marito, Felicia Montealegre lo ha accompagnato supportato ma anche protetto da tutto e da tutti. Una spalla e una compagna di vita su cui poter fare affidamento e su cui è concentrata la parte finale del film. La malattia che la consuma e che consuma anche Lenny che ancora una volta soffoca le grida all’interno di un cuscino. In seguito alla morte della moglie, il flashback è quasi finito e il racconto della storia della versione anziana del personaggio si perde e diventa fluido, come se senza di lei tutti i giorni fossero uguali.

Cooper si dimostra all’altezza della sua seconda regia implementandola di tecniche cinematografiche, il film però ha avuto una realizzazione corale ed è servito un importante sforzo di produzione da parte di tutta la troupe per realizzarlo. Il lavoro è servito a portare in scena un delle personalità più stravaganti che ha attraversato i decenni con la sua musica e che noi continueremo a cantare a ritmo di New York New York.

Gretel e Hansel: trama, cast e la spiegazione del finale del film

La fiaba di Hansel e Gretel è stata raccontata centinaia di volte in una varietà di formati diversi, dalla fiaba orale al testo stampato fino al film (tra cui, in qualità di esempio recente, spicca Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe). Da sempre considerata una delle fiabe più cupe dei fratelli Grimm, per via della presenza di una strega mangia bambini ma anche per il modo in cui i due protagonisti vengono abbandonati dai loro genitori, la storia di Hansel e Gretel ha trovato un’occasione di riscatto nella versione cinematografica del 2020 Gretel e Hansel, che come il titolo lascia immaginare pone l’attenzione sulla ragazza anziché su entrambi i fratelli.

Il regista Oz Perkins, infatti, ha dichiarato che pur rimanendo fedele alla fiaba su cui si basa, il film è da considerarsi come un vero e proprio coming of age per la giovane Gretel, la quale è qui di qualche anno più grande del fraatello. Perkins, infatti, voleva raccontare “la sensazione che Gretel deve portarsi dietro Hansel ovunque vada e di come questo possa ostacolare la sua evoluzione, raccontando dunque di come i nostri affetti e le cose che amiamo possano a volte ostacolare la nostra crescita“. L’intero racconto viene dunque affrontato da questo specifico punto di vista, offrendo così una versione inedita e particolarmente affascinante della vicenda.

Perkins, regista di film horror come February: L’innocenza del male e Sono la bella creatura che vive in questa casa, condisce il film di elementi orrorifici, non risparmiandosi in scene sanguinolente e spaventose, rendendo questo racconto di formazione un prodotto perfetto per gli amanti del genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Gretel e Hansel

Ambientato nella Germania medievale devastata dalla miseria e dalla carestia, il film ha per protagonisti la giovane Gretel e il fratellino Hansel, i quali vengono cacciati di casa dalla madre che non può più provvedere a loro a causa della povertà dilagante. La ragazza decide dunque di addentrarsi nell’oscuro bosco insieme al fratello alla disperata ricerca di cibo, riparo e lavoro, non sapendo che la foresta è piena di insidie e pericoli mortali. Qui incontreranno infatti un anziana donna, che sembra disposta a fornire loro tutto ciò di cui hanno bisogno. Gretel inizia però a nutrire alcuni sospetti sulla donna e una serie strane visioni sembrano metterla in guardia da qualcosa di terribilmente spaventoso sul suo conto.

Ad interpretare Gretel vi è l’attrice Sophia Lillis, divenuta nota grazie al ruolo di Beverly Marsh nei film It e It – Capitolo 2, ma vista anche in Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri e Asteroid City. Accanto a lei, nel ruolo del fratellino Hansel vi è invece l’attore Samuel Leakey, visto anche nelle serie MatherFatherSon e Treason. Charles Babalola interpreta il cacciatore, mentre Fiona O’Shaughnessy e Jonathan Delaney Tynan ricoprono i ruoli della madre e del padre dei due protagonisti. Vi è poi l’attrice Alice Krige nel ruolo dell’anziana strega che accoglie Gretel e Hansel. L’attrice è nota per aver interpretato la Regina Borg nell’universo fantascientifico di Star Trek.

Gretel e Hansel Sophia Lillis

Gretel e Hansel: la spiegazione del finale e le differenze rispetto alla fiaba dei fratelli Grimm

Il finale del film può risultare ambiguo, in quanto presenta un cambiamento tematico rispetto alla storia tradizionale che evidenzia come la nostra cultura si sia evoluta nel corso dei secoli, offrendo nuove esplorazioni di argomenti come lo sviluppo infantile, i ruoli di genere e il lutto. Tale finale è reso possibile da varie alterazioni della trama durante l’inizio e la parte centrale del film. Sebbene vi sia un certo grado di variazione tra le numerose versioni tradizionali di questa storia, Gretel e Hansel si discosta dalla trama tradizionale più di quanto fatto dalla maggior parte degli altri adattamenti. Nelle versioni tradizionali della storia, infatti, Hansel e Gretel vivono con entrambi i genitori e, come nel film, la famiglia è molto povera.

Sempre nelle versioni tradizionali, la madre e il padre sono in disaccordo su cosa fare dei bambini, dal momento che non possono permettersi di sfamarli. Il padre vorrebbe comunque tenerli con sé, ma madre gli chiede di portarli nel bosco e di ucciderli. Lui li porta allora dove richiesto, ma lasciandolì lì senza ucciderli. Il viaggio dei due bambini consiste a questo punto nel ritrovare la strada di casa, ma lungo il cammino si imbattono nella casa della strega. Solo dopo essere riusciti ad ucciderla gettandola nel forno riescono a tornare a casa, ricreando un ambiente famigliare confortevole insieme al padre (la madre nel frattempo è invece morta, segno secondo alcuni che lei e la strega sarebbe state la stessa persona).

Gretel e Hansel spiegazione finale

Si tratta dunque di un percorso circolare, che viene però totalmente infranto dal film Gretel e Hansel. Nel film, infatti, non vi è alcun padre e quando dunque la madre caccia di casa i due fratelli, entrambi sanno che si stanno avviando verso l’età adulta, che la cosa gli piaccia o meno. Quando poi lasciano la casa della strega alla fine del film, il ritorno alla loro casa d’infanzia non è un’opzione possibile: devono dunque proseguire il loro percorso verso l’età adulta. Ecco allora che Gretel e Hansel prendono strade diverse, anziché percorrere insieme lo stesso cammino, come nelle versioni tradizionali della storia.

In questo modo, il finale del film vuole esplorare la necessità di uno sviluppo individuale dei bambini, rifuggendo eventualmente dai ruoli di genere prestabiliti. I due protagonisti hanno infatti esigenze diverse, in parte basate sulla loro esperienza. Gretel, ad esempio, decide di diventare una strega, rinunciando al ruolo materno fino a quel momento avuto nei confronti del fratello. Ciò è dovuto anche a quanto Gretel vive nel corso della vicenda, con la strega che la aiuta a sviluppare quelle capacità magiche che la ragazza dimostra di possedere e a formarsi come persona. Se lei alla fine deve ucciderla è solo per salvare suo fratello. Successivamente a quel momento, però, entrambi sono consapevoli di dover continuare a seguire percorsi diversi per poter davvero crescere.

Il trailer di Gretel e Hansel e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Gretel e Hansel grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 20 dicembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

La banda dei Babbi Natale: tutto quello che c’è da sapere sul film

Aldo, Giovanni e Giacomo sono generalmente riconosciuti come tra i più popolari e apprezzati comici attivi nel panorama cinematografico, teatrale e televisivo italiano. La loro comicità, perfettamente calibrata sulle differenze che li caratterizzano, è sempre fonte di gag e situazioni particolarmente divertente e molte di esse fanno oggi parte dell’immaginario culturale del nostro paese. Affermatisi al cinema grazie a commedie come Tre uomini e una gamba, Così è la vita o Chiedimi se sono felice, negli ultimi anni sono tornati alla ribalta grazie a film di successo come Odio l’estate e Il grande giorno. Prima di questi, hanno però vissuto un periodo meno felice, intervallato però da La banda dei Babbi Natale.

Il film, diretto da Paolo Genovese, autore di Perfetti sconosciuti che proprio con questo film ha debuttato in solitaria alla regia, è infatti arrivato dopo l’insuccesso di Il cosmo sul comò e quello ancor più grave di Fuga da Reuma Park. In questa commedia natalizia, capace di incassare ben 21 milioni di euro al box office, i tre comici sono protagonisti di un racconto più strutturato e ragionato, che offre momenti di grande divertimento senza però dimenticare mai l’importanza delle emozioni. Ancora oggi è indicato come uno dei loro film più riusciti, che pur non raggiungendo le vette dei loro primi lungometraggi possiede tutti gli ingredienti che rendono tanto amato il trio.

Il film fu un tale successo da generare anche un remake tedesco, intitolato Weihnachts-Männer, diretto nel 2015 la televisione da Franziska Meyer Price. Insomma, si tratta di un titolo perfetto da riscoprire in questo periodo dell’anno, per concedersi risate e quella calda sensazione di buonumore tipica di queste festività. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di La banda dei Babbi Natale

Protagonisti del film sono Aldo, Giovanni e Giacomo, tre amici inseparabili che hanno formato una squadra di bocce, i The Charlatans. Aldo, sebbene sia un ottimo cuoco, è un fannullone mantenuto dalla sua fidanzata Monica e spende il poco denaro che ha alle corse dei cavalli. Quando per pagare un debito di gioco arriva a vendere un prezioso oggetto appartenente alla nonna della compagna, questa lo caccia via. È costretto allora a trasferirsi da Giacomo, chirurgo ormai vedovo da tempo, che non riesce però a dimenticare sua moglie Aurora. Giovanni, infine, è un veterinario sposato con Marta, ma in procinto di convolare a nozze con la sua amante.

Mentre cercano di risolvere i rispettivi problemi, i tre apparentemente innoqui amici sorprendono tutti quando nella notte di Natale vengono inaspettatamente arrestati in un appartamento nel quale sembra stia avvenendo una rapina. In questura ad aspettarli c’è il commissario Irene Bestetti, che li accusa di far parte della famigerata Banda dei Babbi Natale, che nell’ultima settimana ha già svuotato otto case. Loro naturalmente dicono di essere innocenti e provano a spiegare come si sono ritrovati lì proprio in quel momento. Ha così inizio una buffa, surreale ma coinvolgente storia attraverso cui scoprire di più su di loro e le rispettive vite.

La banda dei Babbi Natale

Il cast di attori di La banda dei Babbi Natale

Ad interpretare i tre protagonisti, naturalmente, vi è il trio composto da Aldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Poretti. Nel ruolo del commissario Irene Besteti vi è invece l’attrice Angela Finocchiaro, mentre Silvana Fallisi, moglie nella realtà di Baglio, è Monica. Recitano poi nel film Lucia Ocone nel ruolo di Marta, moglie di Giovanni, mentre Antonia Liskova è Veronica, l’amante svizzera di lui. Giorgio Colangeli interpreta il padre di Veronica, mentre Maria Maionchi è la madre di Marta, nonché suocera di Giovanni. Completano il cast Giovanni Esposito nel ruolo di Benemerita e Sara D’Amario in quello della dottoressa Elisa Fizzoni.

La colonna sonora di La banda dei Babbi Natale

Aldo, Giovanni e Giacomo, cercando una colonna sonora che valorizzasse i momenti più significativi del film, hanno potuto contare sull’aiuto di un’artista del calibro di Mina, da anni dichiarati loro ammiratrice. La cantante ha dunque inciso un EP intitolato Piccola strenna, i cui quattro brani sono appunto le canzoni che accompagnano la commedia. Mele Kalikimaka, solare canzone hawaiana scoperta da Giacomo, il cui titolo significa proprio “Buon Natale” in lingua hawaiana, apre l’album, composto da 4 brani di stampo natalizio, e il film. Della colonna sonora fanno parte anche i brani “Pencil Full of Lead” di Paolo Nutini e “La mia realtà” di Giulio Casale, con quest’ultimo pezzo accompagna i titoli di coda.

Il trailer di La banda dei Babbi Natale e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di La banda dei Babbi Natale grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Infinity+ e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 20 dicembre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Aquaman: 10 cose da sapere prima di vedere Il Regno Perduto

Aquaman: 10 cose da sapere prima di vedere Il Regno Perduto

Jason Momoa torna nei panni del supereroe Arthur Curry, meglio conosciuto come Aquaman, nel secondo capitolo della celebre saga marina di DC. Diretto ancora una volta da James Wan, Aquaman e il Regno Perduto continua l’avventurosa storia del Re di Atlantide che si ritrova ora ad affrontare una delle più grandi sfide: proteggere il suo Regno e il resto del pianeta dal crudele David Kane alias Black Manta (Yahya Abdul-Mateen II), costringendo il potente Atlantideo a stringere una riluttante alleanza con un improbabile alleato.

Sequel del film del 2018, riprende la storia da dove era stata interrotta, ma dove eravamo rimasti? Dove avevamo lasciato Arthur? Ecco 10 cose da sapere prima di andare a vedere Aquaman e il Regno Perduto, in sala dal 20 dicembre 2023.

Atlantide e i suoi sette regni

Aquaman – In foto Atlantide

La storia di Atlantide – spiegata in alcuni flashback contenuti in Justice League (2017) e Aquaman (2018) – ha origine millenni prima degli eventi raccontati nel primo capitolo. Prima di essere sommersa completamente, Atlantide è un regno meraviglioso con una importante tecnologia all’avanguardia che, però, non è riuscita a contenere l’immenso potere del Tridente di Atlan che ha causato accidentalmente la distruzione del regno. Atlantide crolla, dunque, nelle profondità dell’oceano e il popolo degli Atlantidei riesce a sopravvivere grazie alla capacità di respirare sott’acqua donata loro dal potere di Atlan.

Mentre il popolo si adatta al loro nuovo ambiente, il regno finisce rapidamente per dividersi in sette fazioni governate da sette sovrani differenti: Atlantide, Xebel, Brine, Fisherman, Disertori, Trench e il Regno Perduto. I regni dei primi quattro sovrani riescono a prosperare nel corso dei secoli; i Disertori muoiono nel Sahara; i Trench si trasformano in creature mostruose e, infine, il Regno Perduto si isola, prendendo le distanze dalle altre società sottomarine.

Aquaman è il figlio della regina Atlanna e del guardiano del faro Tom Curry

Aquaman – In foto Nicole Kidman nei panni della regina Atlanna

Aquaman è il frutto dell’amore tra la maestosa regina Atlanna (Nicole Kidman) e l’umano guardiano del faro Tom Curry (Temuera Morrison). Proprio per questo motivo, Arthur Curry è un essere sovrumano, il figlio “mezzo umano” della regina di Atlantide. Arthur non conosce l’esistenza di Atlantide e, al contempo, Atlanna nasconde a tutto il regno la sua seconda vita in superficie.

Tuttavia, quando il Regno di Atlantide scopre il suo segreto, costringono la regina a tornare alla città sommersa senza il suo bambino. È così che Arthur cresce solo con suo padre, ignorando la sua reale duplice natura. Questo finché non scopre di avere la capacità di sopravvivere sott’acqua e di comunicare con la vita marina.

Nuidis Vulko

Aquaman – In foto Aquaman (Jason Momoa), Mera (Amber Heard) e Vulko (Willem Dafoe).

Nel primo capitolo della saga vediamo il giovane Arthur allenarsi con Nuidis Vulko (Willem Dafoe), consigliere capo del re di Atlantide. Vulko diventa ben presto il mentore di Arthur, rivelandogli la sua vera origine. E mentre si allena ad accettare la sua nuova natura ed eredità, Vulko lo addestra a combattere e a maneggiare il potente tridente di Atlanna.

Ma quando confessa ad Arthur la possibile morte della madre nell’oscura Trench, il giovane addolorato abbandona l’addestramento. I due si rincontrano solo anni dopo, quando Aquaman, oramai adulto, combatte a fianco di Vulko per abbattere il dominio di Re Orm.

L’unione con la Justice League contro Steppenwolf

Aquaman – In foto Jason Momoa nei panni di Arthur

Prima ancora di conoscere la storia alle spalle del possente Arthur Curry, il pubblico ha conosciuto Aquaman come uno degli eroi metaumani della Justice League. Infatti, dopo essersi allenato da giovane con Vulko, Arthur utilizza i suoi superpoteri marini a scopi puramente e futilmente personali, frequentando piccoli e rozzi bar di periferia e vincendo stupide risse di strada, alticcio e senza il minimo sforzo.

Conduce, quindi, una vita banale e vuota finché Bruce Wayne in persona decide di reclutarlo nel suo team con l’aiuto delle informazioni di Amanda Waller e Lex Luthor. Dopo aver accettato controvoglia la sua proposta, Arthur si ritrova a collaborare con Batman, Wonder Woman, Cyborg, Flash e infine Superman, valorosi supereroi che gli mostrano cosa significa mettersi a servizio del mondo con i loro speciali poteri.

La vendetta dell’arcinemico Black Manta

Aquaman – In foto Yahya Abdul Mateen II che interpreta Black Manta.

Nonostante il buon esempio avuto dalla Justice League, Aquaman inizialmente lotta ancora contro la sua moralità. Infatti, nel primo capitolo della saga, durante il sabotaggio di una rapina sottomarina, Arthur ferisce gravemente Jesse Kane (Michael Beach), uno dei pirati coinvolti nell’assalto. Il figlio David (Yahya Abdul-Mateen II) implora Aquaman di salvare suo padre, ma sceglie di lasciarli morire mentre il sottomarino affonda. Jesse muore, mentre David (di lì a breve Black Manta) sopravvive con un unico obiettivo: vendicarsi.

Aquaman combatte contro suo fratello Orm per il trono di Atlantide

Quando Mera (interpretata da Amber Heard), principessa di Atlantide, convince Arthur (Jason Momoa) a visitare Atlantide, Aquaman è catturato dal minaccioso Re Orm, suo fratello, che gli ordina di allontanarsi per sempre dal suo regno sottomarino. Aquaman però decide di sfidare il fratello in un mortale duello, chiamato dagli Atlantidei “l’Anello di Fuoco”. Nonostante Arthur venga sconfitto e portato in salvo da Mera, decide di ritentare la conquista del regno rintracciando il perduto e agognato Tridente di Atlan, arma che gli conferirà il potere assoluto su tutta Atlantide.

Aquaman e Mera si innamorano

Aquaman – In foto Jason Momoa e Amber Heard

Mentre Aquaman e Mera sono impegnati nella lunga ricerca per il mondo per recuperare il tridente di Atlan, i due iniziano, a poco a poco, a provare dei sentimenti l’uno per l’altra. Il loro lungo viaggio li porta ad attraversare il duro deserto del Sahara per scoprire le coordinate del tridente. Poi si recano in Italia, precisamente in Sicilia, dove affrontano le guardie atlantidee di re Orm che, dopo averli rintracciati con l’inganno, cercano di ostacolarli e riportarli al regno. Dopo un’adrenalinica battaglia, Aquaman e Mera riescono a fuggire e a incamminarsi verso la Fossa, il misterioso luogo che separa il Mare Nascosto dal resto dell’oceano.

Il primo combattimento contro Black Manta

Aquaman – In foto Black Manta

In Sicilia, Arthur e Mera non si ritrovano a dover affrontare solo le truppe reali: anche David Kane è sulle loro tracce. Dopo aver progettato un costume da supercriminale con la tecnologia atlantidea, infatti, David – ora col nome di Black Manta – attacca improvvisamente i due fuggitivi con pericolose lame e mortali raggi laser che riesce a sparare dagli occhi della sua maschera. Nonostante le sue forti ed elaborate armi, Black Manta è sconfitto da Aquaman con abbastanza facilità, alimentando ancor di più il suo odio verso l’eroe.

Aquaman rivendica il tridente di Atlan e doma i Karathen

Aquaman – In foto Jason Momoa.

Quando Aquaman e Mera riescono ad arrivare al Mare Nascosto, scoprono che la regina Atlanna è ancora viva e che vive in quel misterioso luogo da quando è stata esiliata da Atlantide. Dopo essersi ricongiunto con la madre, Arthur spiega tutto l’accaduto e si avventura poi nella tana dei Karathen dove risiede l’arma reale. Aquaman riesce ancora una volta a mostrare il suo valoroso potere domando la bestia e brandendo il grandioso Tridente di Atlan. Connesso ora alla vita marina di tutto il mondo, Aquaman indossa l’armatura reale di Atlan e si dirige verso il Regno di Atlantide, pronto ad affrontare il fratello.

Aquaman sconfigge il Re Orm e diventa il nuovo Re di Atlantide

Aquaman – In foto Jason Momoa

Con i suoi poteri resi straordinari dal Tridente di Atlan e grazie all’aiuto dell’intero mondo sottomarino, Aquaman guida i Karathen nella battaglia finale contro l’esercito di Re Orm. Dopo aver spostato il campo di battaglia sulla superficie dell’oceano, Aquaman inizia la sua dura e smisurata lotta contro la corazzata atlantidea. Facendo frutto delle lezioni apprese in gioventù da Vulko, Aquaman riesce a combattere abilmente e a distruggere il tridente del fratello. Debole e sconfitto, Orm viene quindi arrestato dai discendenti dei disertori mentre ed esiliato nel deserto del Sahara, mentre Aquaman finalmente riesce a rivendicare con onore il trono della madre.

The Regime: il teaser della nuova serie con Kate Winslet

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The Regime: il teaser della nuova serie con Kate Winslet

Sky rilascia oggi il teaser ufficiale della nuova miniserie HBO in sei episodi The Regime.  Scritta da Will Tracy e diretta da Stephen Frears e Jessica Hobbs, la serie Sky Exclusive vede protagonista la vincitrice del premio Oscar® Kate Winslet e arriverà prossimamente in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

The Regime racconta un anno tra le mura del palazzo di un moderno regime europeo mentre inizia a sgretolarsi. Insieme a Kate Winslet nel cast Matthias Schoenaerts (Le regole del caos), Guillaume Gallienne (Yves Saint Laurent), Andrea Riseborough (Birdman), Martha Plimpton (I Goonies) e Hugh Grant (Wonka, Notting Hill).

Will Tracy è sceneggiatore e showrunner, nonché produttore esecutivo insieme a Frank Rich, Tracey Seaward, Kate Winslet, Stephen Frears e Jessica Hobbs. Gli sceneggiatori sono Seth Reiss, Sarah DeLappe, Gary Shteyngart e Jen Spyra.

Superman: Legacy, confermata la presenza della Fortezza della Solitudine

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Per decenni, la Fortezza della Solitudine è stata un pilastro dei fumetti di Superman e Superman: Legacy di James Gunn può finalmente riportarla nell’universo DC. Introdotto per la prima volta in un fumetto del 1958, il ritiro artico è il luogo in cui Superman ha scoperto per la prima volta la sua identità kryptoniana.

Ma nel corso del tempo, la cittadella cristallina ha anche offerto a Superman alcuni momenti di auto-introspezione tanto necessari. Accessibile solo da Superman, la fortezza è una testimonianza della sua eredità aliena e un deposito di tecnologia kryptoniana avanzata. Tra le sue mura ghiacciate, Superman consulta le registrazioni olografiche dei suoi genitori naturali, Jor-El e Lara, in cerca di guida.

Il rifugio di Superman ha giocato a lungo un ruolo fondamentale nel viaggio del kryptoniano nella sua assunzione di un ruolo da supereroe sulla Terra ed è apparso nelle storie di quasi tutte le iterazioni live-action di Superman portate finora sul grande e piccolo schermo. I film di Superman diretti da Christopher Reeves hanno ricreato fedelmente la fortezza dei fumetti, mentre Superman Returns ha persino visto Lex Luthor che ne scopriva l’ubicazione, rubandone dei cristalli per creare il proprio continente. Man of Steel di Zack Snyder ha reinterpretato la Fortezza della Solitudine come una nave da ricognizione kryptoniana precipitata sulla Terra diversi secoli prima. Ora, con il co-CEO dei DC Studios James Gunn che pianifica di rinnovare l’Universo DC con Superman: Legacy, la Fortezza potrebbe subire un altro restyling.

Il regista di Superman: Legacy, James Gunn, ha utilizzato Instagram per rivelare uno schizzo approssimativo dello storyboard del film. Mentre il post conteneva solo uno scarabocchio di una persona (probabilmente Superman) circondato da frecce rivolte verso l’esterno, gli utenti della rete più attenti si sono affrettati a modificare la luminosità dell’immagine e a guardare le pagine della sceneggiatura che si trovano sotto lo schizzo. Il testo rivelato in questo processo indicava una scena ambientata nella Fortezza della Solitudine. Sebbene Gunn non abbia commentato questi post sui social media, sembra confermato ora che la fortezza farà davvero la sua comparsa nel film in uscita.

Questa rivelazione, per fortuna, non rovina molto ciò che Gunn sta pianificando con il suo nuovo film di Superman, poiché ci si può aspettare la presenza della Fortezza della Solitudine in qualsiasi trattamento live-action di Superman. Detto questo, mentre la Fortezza della Solitudine viene utilizzata principalmente come piattaforma per Superman per incontrare il padre morto, Gunn forse può finalmente trasformarla in molto di più, rimanendo fedele ai fumetti e alla rappresentazione multiuso della fortezza che in essi viene fatta.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi. Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. María Gabriela De Faría sarà il villain “The Engineer”. Superman sarà supportato da Lanterna Verde (Nathan Fillion), Hawkgirl (Isabela Merced), Mister Terrific (Edi Gathegi) e Metamorpho (Anthony Carrigan). Nicholas Hoult sarà invece Lex Luthor.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori e ciò ha permesso al film di non subire particolari ritardi. Ad oggi, infatti, è confermato che Superman: Legacy rispetterà la data di uscita prevista, arrivando in sala l’11 luglio 2025.

6 modi in cui il MCU può proseguire senza Kang il Conquistatore

6 modi in cui il MCU può proseguire senza Kang il Conquistatore

Jonathan Majors e i Marvel Studios non lavoreranno più insieme. Una notizia che, trovata la conferma, si è diffusa nel giro di pochissimo tempo, ed è conseguenza di un verdetto atteso a lungo, secondo cui l’attore è stato dichiarato colpevole di aver commesso due reati di molestie e aggressioni. Chiusi i rapporti con Majors, che dava volto e corpo a Kang il Conquistatore – il grande villain dell’MCU fino al 2027 – non si conosce ancora bene la linea che la casa di produzione prenderà in merito. Ci sarà un recast, ignoreranno il villain del multiverso oppure lo sostituiranno? Domande lecite, a cui cerchiamo di dare risposta. Intanto, in una notizia recente riportata da THR, Avengers: The Kang Dynasty continuerà ad essere lavorato, ma potrebbero esserci degli importanti cambiamenti creativi. E chissà, le modifiche apportate magari andranno a salvare l’MCU da una posizione al momento un po’ scomoda. Una cosa è certa: ci sono alcune ottime soluzioni che potrebbero far continuare ad andare avanti il Marvel Cinematic Universe senza Kang.

La TVA potrebbe tenere sotto controllo ogni variante di Kang

Seconda scena post credits Loki 2

Nel finale della seconda stagione di Loki, vediamo la TVA mettersi alla ricerca delle varianti di Kang e di altre potenziali figure che minacciano il multiverso. Un’operazione possibile grazie solo a Loki, il quale ha distrutto il Telaio Temporale di Colui che Rimane, per poi usare il proprio potere per mantenere in vita la Sacra Linea Temporale, riformando questa in un albero multiversale e mantenendo così tutte le linee temporali ramificate. Ciò si traduce in una sola cosa: la TVA può effettivamente essere un guardiano della pace per il multiverso, anziché limitarsi solamente a tenere sotto controllo la Sacra Linea Temporale secondo la volontà di Colui che Rimane.

Potremmo dire che, “senza volerlo”, Loki potrebbe aver creato un finale narrativo dignitoso per Kang. Supponendo che la TVA sia in grado di gestire qualsiasi variante di Kang in futuro, potrebbe essere rivelato che il Consiglio dei Kang – conosciuto in Ant-Man and the Wasp: Quantumania – è stato interrotto dall’azione di Loki, presente per l’appunto nel finale. Pur magari non essendo la soluzione migliore, sarebbe di sicuro un escamotage narrativo chiaro e completo che non avrebbe nessuna ripercussione nel futuro del MCU.

Dottor Destino potrebbe mettere fine al Consiglio dei Kang

Fantastici Quattro Dottor Destino

Che si voglia ammetterlo oppure no, tutti (o quasi) aspettano l’arrivo nel MCU di un villain in particolare: Victor Von Doom, meglio conosciuto come Dottor Destino. Che in fondo è uno dei protagonisti della miniserie a fumetti crossover Secret Wars (e potrebbe esserlo anche dell’omonimo film). Sugli schermi, in realtà, si è già visto, e per chi nell’attesa volesse gustarsi la rivalità fra lui e Mister Fantastic, il consiglio è di recuperare I Fantastici 4 (2005) e I Fantastici 4 e Silver Surfer (2007).

Ad ogni modo, tornando a Kang, l’MCU potrebbe farlo sostituire da un villain ancor più grande del Marvel Universe, che è per l’appunto Dottor Destino, e sarebbe interessante mostrare il suo terrificante potere facendogli distruggere il Consiglio dei Kang. Un modo, questo, per chiudere la porta al precedente cattivo del Multiverso, e aprirne contemporaneamente una a qualcuno di decisamente peggiore nel MCU. In fondo, Dottor Destino è molto più dell’acerrimo nemico di Mister Fantastic: è uno dei più importanti cattivi Marvel e dunque rappresenta un’oscura minaccia per il mondo intero e per tutti i suoi eroi.

La scena post-credits di Ant-Man and the Wasp: Quantumania

Kang sconfitto

La scena post-credits di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che doveva segnare poi la durata nel tempo del personaggio di Kang il Conquistatore, e dunque di Jonathan Major, vedeva il villain e le sue versioni riunite in un concilio dove figurano le varianti di tutti gli universi. Essendo poi arrivato il problema dell’attore, l’MCU potrebbe decidere di ignorare direttamente il Consiglio dei Kang, pittosto che trovare un modo per continuare con esso e proseguirne la storia.

Il MCU può concentrarsi solo sulle Incursioni

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Se l’intenzione era puntare tutto su Kang il Conquistatore come previsto con Avengers: The Kang Dynasty, i Marvel Studios potrebbero concentrarsi di più sulla minaccia delle Incursioni multiversali nel MCU, introdotte per la prima volta in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Nonostante il villain sia stato definito come il principale catalizzatore delle Incursioni, altri personaggi ed eventi nel multiverso possono crearle, come in fondo ci dimostra lo stesso Doctor Strange alla fine del film. Potrebbe essere che un numero crescente di Incursioni sia la minaccia che gli Avengers devono fermare in Avengers: The Kang Dynasty, per poi fallire e provocare Avengers: Secret Wars e la fine della loro realtà attraverso un’Incursione.

Questo sarebbe simile alla storia …il tempo finisce, che ha fatto da preludio alle Guerre segrete dei fumetti. Nonostante gli Illuminati presenti nel cartaceo (un gruppo formato da alcuni dei supereroi più famosi e potenti sulla Terra) si siano compromessi nella convinzione di dover distruggere preventivamente altre realtà per salvare la propria, un’Incursione è avvenuta lo stesso con, per l’appunto, le Guerre segrete. Qualcosa che rispecchi questo concetto potrebbe essere molto avvincente e non necessiterebbe per forza di Kang il Conquistatore.

Galactus potrebbe sostituire Kang

Galactus Fantastici Quattro

In linea con il concetto di mondi distrutti, Galactus – il cui vero nome è Galan – potrebbe diventare un convincente e funzionale sostituto di Kang il Conquistatore. Il personaggio è conosciuto come il Divoratore di Mondi o anche il Distruttore, oltre a essere considerato un altro dei più grandi e importanti cattivi della Marvel. Ciò che rende un pericolo il villain è il fatto che, per nutrirsi, deve mangiare sempre mondi ricchi di vita.

Potrebbe anche essere che questa “qualità” venga potenziata, facendo in modo che Galactus consumi proprio intere realtà, che andrebbero dunque a intaccare il multiverso. Stando alle voci secondo le quali il Divoratore di Mondi dovrebbe essere introdotto in Fantastici Quattro, i Marvel Studios potrebbero pensare di affidargli un ruolo più esteso e incisivo, facendolo diventare il grande villain dell’intero MCU.

Nessun main villain per Avengers: Secret Wars

Avengers- Secret Wars

Infine, se consideriamo l’idea che Avengers: Secret Wars sarà con molta probabilità un’enorme resa dei conti tra diverse realtà e varianti come quelle viste nella controparte fumettistica, potrebbe non essere addirittura necessario avere un villain principale come Kang il Conquistatore (e, a questo punto, nemmeno un altro). Potrebbe, in sostanza, essere solo una battaglia che si incentra sulla sopravvivenza, in cui sono al centro diverse versioni di eroi che combattono per far sì che i loro rispettivi mondi continuino a esistere nel multiverso o in quello che verrà a sostituirlo in seguito. Insomma, nell’eventualità che non ci sia un recast, ci sono alcune buone possibilità per l’MCU di abbandonare il personaggio di Kang.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino, la spiegazione del vero Quadrante del Destino

I film del franchise di Indiana Jones hanno caratteristiche così iconiche che sono state replicate e parodiate da innumerevoli film fin da quando I predatori dell’arca perduta uscì nelle sale. Le scene d’azione, gli inseguimenti, le fughe e il carismatico e audace avventuriero protagonista sono tutti ingredienti della ricetta che ha reso una delle serie cinematografiche più durature e amate di sempre. Forse, però, l’elemento più caratteristico di questa formula, che spesso determina il successo o il fallimento della storia, è l’artefatto al centro di ogni avventura. Questo rende l’oggetto al centro della prossima avventura di Indiana Jones una parte cruciale dell’equazione del successo della storia. Quindi, nel film di James Mangold Indiana Jones e il Quadrante del Destino (leggi qui la recensione), cos’è esattamente il quadrante del destino?

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Perché gli artefatti di Indiana Jones sono importanti?

Harrison Ford Indiana Jones

Uno dei motivi per cui l’artefatto è così importante per i film di Indiana Jones è che l’oggetto a cui Indy e i cattivi danno la caccia, nel migliore dei film, è direttamente collegato ai temi della storia. Ne I predatori dell’arca perduta, l’Arca dell’Alleanza come artefatto centrale giocava un ruolo fondamentale, non solo come oggetto desiderabile, ma anche in relazione al desiderio di potere che i cattivi della storia volevano usare l’Arca per ottenerlo.

Ne L’ultima crociata, il Santo Graal faceva da contrappunto all’egoistico desiderio di immortalità di Walter Donovan (Julian Glover) e all’uso contrastante dei poteri del Graal da parte di Indy (Harrison Ford) per salvare suo padre. In Indiana Jones e il Quadrante del Destino, l’artefatto mette in crisi il nostro protagonista.

Qual è il vero Quadrante del destino?

Indiana Jones e il Quadrante del Destino

Il successo (e il fallimento) dei precedenti artefatti del franchise rende il prossimo estremamente importante per il successo della storia finale del franchise di Indiana Jones e il Quadrante del Destino. Secondo le premesse del film, è il cosiddetto “Meccanismo di Antikythera” e sembra essere un dispositivo in grado di riportare indietro il tempo. Come funzioni esattamente è un mistero, ma è un oggetto tematico interessante e potenzialmente potente, in quanto un Indy invecchiato potrebbe essere tentato di riportare in vita il proprio passato. Il dispositivo è anche ricercato da un gruppo di ex scienziati nazisti, che sperano di riportare in vita il Terzo Reich e di creare scompiglio nel mondo con il potere di questo antico artefatto, sullo sfondo dello sbarco sulla Luna del 1969.

Tutto sommato, sembra una premessa intrigante che si sposa bene con i temi della storia: Indiana Jones e il Quadrante del Destino vede Indy partire per un’ultima avventura mentre lotta con la sua età e il suo posto nel tempo. D’altra parte, l’idea di un antico manufatto in grado di riportare indietro il tempo sembra un po’ inverosimile. Certo, nel Regno del Teschio di Cristallo c’erano degli alieni, ma almeno l’aspetto del teschio di cristallo era ispirato a una storia e a un mito semi-plausibili. L’Arca dell’Alleanza non vi farà sciogliere la faccia, ma ha potenti precedenti e un ruolo vitale nella tradizione biblica. Il Santo Graal è una figura centrale del mito e della leggenda arturiana, insieme a molte altre – e ha anche il vantaggio di avere una leggenda reale sul fatto che bere dal Graal garantisca l’immortalità.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino: il Meccanismo di Antikythera

Phoebe Waller-Bridge

Sebbene l’Antikythera non sia (per quanto ne sappiamo) in grado di riportare indietro il tempo, si tratta di un manufatto storico che, a differenza del Graal e dell’Arca, è stato effettivamente riscoperto. Attualmente si trova nel Museo Archeologico Nazionale di Atene, il che tende a togliere un po’ di mistero all’avventura.

L’oggetto, che appare in Indiana Jones e il Quadrante del Destino, in sé è stato scoperto nel 1901 in un naufragio al largo delle coste dell’isola greca di Antikythera, ma solo molti anni dopo si è scoperto qualcosa di estremamente curioso sulle sue proprietà. La scansione di diversi segmenti dell’oggetto ha rivelato che si trattava in realtà di un sistema complesso e interconnesso di ingranaggi progettato per la previsione e l’osservazione, che lo ha reso il più antico computer analogico conosciuto.

A cosa serviva il Meccanismo di Antikythera?

Indiana Jones e il Quadrante del Destino harrison ford
Indiana Jones (Harrison Ford) in Lucasfilm’s IJ5. ©2022 Lucasfilm Ltd. & TM. All Rights Reserved.

Non è chiaro che cosa questo computer “calcolasse” nello specifico, ma il suo oggetto generale è noto: si trattava di un sistema di ingranaggi progettato intorno al II secolo a.C. che aveva una meccanica separata che regolava i moti di quelli che all’epoca erano tutti i corpi celesti conosciuti: il sole, la luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. Il suo scopo era quello di tracciare e prevedere le posizioni relative di tutti questi oggetti nel cielo contemporaneamente, consentendo all’operatore di vedere a colpo d’occhio quale sarebbe stata la posizione di ciascuno di essi in un determinato momento del futuro.

Le ricerche sulla dinamica del Meccanismo di Antikythera sono ancora in corso, per cui non si può dire cosa ci sarà di nuovo nell’elenco delle scoperte su questo intricato manufatto storico. Anche se, a dire il vero, il viaggio nel tempo è piuttosto in basso nella lista delle possibilità. Ciò che rende Indiana Jones e il Quadrante del Destino parte di una lunga e raffinata tradizione dei precedenti film del franchise è dunque il prendere un manufatto storico reale con proprietà intriganti o miti e leggende ad esso associati, e poi giocare con i dettagli e qualche licenza creativa per produrre un intrigante oggetto del desiderio sia per gli eroi che per i cattivi della storia.

Maestro: la vera storia d’amore tra Leonard Bernstein e Felicia Montealegre

Dal 20 Dicembre è disponibile su Netflix Maestro (qui la recensione), biopic su Leonard Bernstein di e con Bradley Cooper, presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia 2023. Un progetto che segna il ritorno alla regia dell’attore dopo il successo di A Star is Born e che ha subito ricevuto reazioni positive sia dagli spettatori che dalla critica fin dall’uscita del trailer del film. Al centro della pellicola, vi è la storia d’amore tra il celebre direttore d’orchestra e la moglie Felicia Montealegre, interpretata da Carey Mulligan: un matrimonio contraddistinto da un profondo affetto che li ha aiutati a rimanere insieme nonostante le sfide e le difficoltà che hanno dovuto affrontare, tra cui l’omosessualità di Bernstein e la malattia di Felicia. In occasione dell’uscita del film, in questo articolo ripercorriamo dunque gli eventi principali della storia di Leonard Bernstein e Felicia Montealegre.

La trama di Maestro racconta 30 anni di storia di Leonard Bernstein

Il film di Bradley Cooper, che ripercorre 30 anni di vita di Leonard Bernstein, racconta principalmente la storia d’amore tra Bernstein e sua moglie, Felicia Montealegre Cohn Bernstein. Si tratta dunque di un sentito omaggio non solo al talento artistico di Bernstein come direttore d’orchestra, ma anche al legame emotivo che condivideva con la sua famiglia. Anche se 30 anni possono essere un arco di tempo lungo da coprire per un film di 129 minuti, la pellicola di Cooper riesce brillantemente a sviscerare il profondo legame tra Felicia e Bernstein e l’evoluzione del direttore d’orchestra americano come musicista durante quel periodo.

La conoscenza e il matrimonio

Mentre Felicia Montealegre era un’attrice di successo, con ruoli che spaziavano dal teatro di Broadway a rinomate serie televisive, Leonard Bernstein era una delle figure più brillanti del mondo della musica, soprattutto dopo il suo debutto alla Filarmonica di New York. Il primo incontro tra i due, come mostra Maestro, avvenne ad una festa: fu il pianista cileno Claudio Arrau, ex insegnante di pianoforte di Felicia Montealegre, a presentarle Leonard Bernstein a una festa da lui organizzata nel 1947. Pochi mesi dopo questo incontro, i due si fidanzarono, ma Montealegre lasciò Bernstein in meno di un anno. Negli anni successivi, lei si legò sentimentalmente all’attore Richard Hart, dopo aver recitato con lui in diverse opere teatrali. Purtroppo Hart morì il 2 gennaio 1951. Sebbene Montealegre fosse ben consapevole delle precedenti relazioni di Bernstein, dopo la morte di Hart diede alla sua relazione una seconda possibilità. Il 12 agosto 1951 fu dunque annunciato il loro secondo fidanzamento e meno di un mese dopo si sposarono al Tempio Mishkan Tefilah di Boston.

Leonard Bernstein ha avuto relazioni con uomini e donne mentre era sposato

Sebbene Leonard Bernstein apparisse come un padre e un marito devoto agli occhi del pubblico, ebbe molteplici relazioni con uomini e donne mentre era sposato. Felicia Montealegre era a conoscenza delle relazioni extraconiugali del marito e ha riconosciuto il suo orientamento sessuale in una lettera privata. “Sei omosessuale e potresti non cambiare mai – non ammetti la possibilità di una doppia vita, ma se la tua tranquillità, la tua salute, il tuo intero sistema nervoso dipendono da un certo modello sessuale, cosa puoi fare?“. Nella stessa lettera, aggiungeva anche che il loro matrimonio non era “basato sulla passione, ma sulla tenerezza e sul rispetto reciproco“.

Nell’estate del 1971, Leonard Bernstein incontrò Tom Cothran (interpretato da Gideon Glick nel film Maestro), all’epoca direttore musicale di una radio classica di San Francisco. Dopo aver legato per il comune interesse per la musica, Cothran e Bernstein ebbero una relazione e trascorsero spesso le vacanze assieme. Cinque anni dopo il loro primo incontro, Bernstein lasciò poi la moglie Felicia per andare a vivere con Cothran nella California settentrionale. Secondo quanto riportato, la decisione di Bernstein fece infuriare Felicia, che gli disse che “sarebbe morto da vecchio amareggiato e solo“.

Maestro film

La morte di Felicia Montealegre

Poco dopo la partenza di Bernstein per la California del Nord, tuttavia, a Felicia Montealegre fu diagnosticato un cancro ai polmoni. Dopo aver saputo della diagnosi, Bernstein tornò da lei e se ne prese cura fino alla sua morte, avvenuta il 16 giugno 1978. Aveva 56 anni quando morì e fu sepolta al Green-Wood Cemetery di Brooklyn, New York. Dopo la sua morte, Leonard Bernstein rimase amico di Tom Cothran fino a quando il direttore musicale morì di AIDS nel 1987.

La morte di Leonard Bernstein

Dopo la morte della moglie, Leonard Bernstein continuò la sua carriera di musicista e nel 1980 ricevette il Kennedy Center Honor for Lifetime Contributions to American Culture through the Performing Arts, a Washington. Altri grandi traguardi raggiunti nella sua carriera sono stati la nomina a membro onorario della New York Philharmonic nel 1984 e l’avvio dell’Accademia orchestrale dello Schleswig-Holstein Musik Festival a Salzau, in Germania. Come riportato in Maestro, nell’ottobre 1990 Leonard Bernstein annunciò ufficialmente il suo ritiro dalla direzione d’orchestra. Pochi giorni dopo il suo pensionamento, il 14 ottobre 1990, si è spento all’età di 72 anni, nel suo appartamento di New York. Secondo quanto riportato, la causa del decesso fu un attacco cardiaco causato da un tipo di cancro chiamato mesotelioma. Oggi riposa accanto alla moglie al Green-Wood Cemetery di Brooklyn.

Helena Bonham Carter nella seconda clip di One Life

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Helena Bonham Carter nella seconda clip di One Life

Dopo la prima clip Eagle Pictures ha diffuso la seconda clip di One Life, l’atteso film che racconta storia vera di Sir Nicholas “Nicky” Winton interpretato da Anthony Hopkins. Diretto da James Hawes nel cast anche Helena Bonham Carter e Johnny Flynn. Scritto da Lucinda Coxon, Nick Drake.

https://youtu.be/zYh2srRlARE

La trama di One Life

One Life racconta la storia vera di Sir Nicholas “Nicky” Winton, un giovane broker londinese interpretato con maestria da Anthony Hopkins, che nei mesi precedenti lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale salvò 669 bambini profughi da morte certa. Nicky si reca Praga nel dicembre del 1938, e trova migliaia di famiglie fuggite dalla Germania e dall’ Austria, in condizioni disperate, con poco o nessun riparo e cibo, e sotto la costante minaccia dell’invasione nazista. Si rende subito conto che la sua è una corsa contro il tempo, ma capisce immediatamente cosa deve fare: salvare quanti più bambini possibile prima che le frontiere si chiudano definitivamente.

Cinquant’anni dopo nel 1988, Nicky vive ancora nel ricordo della triste sorte di quei bambini che non ha potuto portare in salvo in Inghilterra, incolpandosi sempre di non essere stato in grado di aver fatto di più. Ma il destino gli riserva un incontro inaspettato. Un programma televisivo della BBC, “That’s Life!”, racconta la sua incredibile vicenda, con una sorpresa che lo lascerà senza parole. Dopo ben cinque decenni un evento inaspettato lo porterà finalmente a confrontarsi con il suo senso di colpa e a riappacificarsi con il passato e con sé stesso.

Gigolò per caso, la recensione della serie con Christian de Sica

Gigolò per caso, la recensione della serie con Christian de Sica

Niente cinepanettone questa volta, anzi! Dal 21 dicembre, Christian de Sica sarà su Prime Video per un Natale molto particolare, e tutto da scoprire. Come la serie tv Gigolò per caso che lo vede protagonista, agli ordini di Eros Puglielli, e che in sei episodi ce lo mostrerà alle prese con situazioni quotidiane, ma insieme paradossali, come si confà a una comedy corale come questa. Una produzione Original che mette di fronte al mattatore romano il ‘figlio’ Pietro Sermonti e inserisce i due in un contesto creato grazie alla partecipazione di Ambra Angiolini, Frank Matano, Asia Argento, Claudio Gregori (Greg), Antonio Bannò, Francesco Bruni, Giorgia Arena, Marco Messeri, Sandra Milo e Stefania Sandrelli. Ai quali si aggiungono grandi guest star del calibro di Gloria Guida, Isabella Ferrari, Lillo e Virginia Raffaele.

Gigolò per caso, la trama

Una vita di mediocrità, che non lo ha mai visto emergere né per carisma né per bellezza, viene interrotta quando Alfonso (Sermonti) riceve notizia della morte del padre. Uno scherzo per attirare la sua attenzione, ma l’infarto subito dall’incontrollabile Giacomo (De Sica) è vero e costringe il tranquillo commesso in un negozio di orologi – dove viene quotidianamente umiliato – e marito fin troppo attento della insoddisfatta Margherita (Angiolini) a cambiare tutto. Dove non erano riusciti l’invadente terapista di coppia Costanza (Argento) e l’amichevole parroco Don Luigi (Matano), riesce il senso del dovere filiale, che lo costringe a improvvisarsi gigolò per impedire che l’attività paterna vada all’aria. Lo aspetta una rivoluzione alla quale nemmeno il suo femminismo poteva prepararlo e che lo trascinerà in un intreccio imprevedibile, tra criminali sadici, ladri da quattro soldi e donne tutte diverse che lo spingeranno ad affrontare i propri fantasmi e lo arricchiranno di nuove importanti consapevolezze sull’universo femminile e su di sé.

Gigolò per casoGigolò per caso, un Natale di scoperte

Non siamo certo di fronte al De Sica visto da poco nel bel I limoni di inverno, ma non aspettatevi di rivedere il dominatore di tanti natali cinematografici – in coppia o da solo – degli scorsi anni. In Gigolò per caso (guarda il trailer), l’attore romano ha spazio per svariare e un cast di spalle e controparti ben orchestrate e ben scritte (da Daniela Delle Foglie e Tommaso Renzoni). Sempre pronte a offrirgli l’aggancio giusto per dar sfogo all’istrionismo e al suo repertorio più classico quanto a farsi da parte in modo accorto per lasciare i riflettori al trasformista Sermonti, perfettamente a suo agio nel ruolo del rispettoso protagonista di quella che viene presentata come una “Comedy sofisticata che diverte senza volgarità”.

E in effetti, se il primo aggettivo è frutto di una particolare benevolenza non c’è dubbio che sia facile ritrovarsi a sorridere spesso seguendo lo svolgersi degli eventi. Ritmati, coerentemente intrecciati tra loro in modo da permettere di seguirli facilmente e di conservare un ritmo adatto al formato e al prodotto. Che nel corso del suo sviluppo, episodio dopo episodio, riesce e a bilanciare la linea principale e i duetti tra i due gigolò protagonisti, con le varie diramazioni e parallele, mai esagerate da sopraffare o confondere, sempre utili a presentare i tanti cameo – grandi e piccoli – ospitati dalla produzione, Gloria Guida e Isabella Ferrari su tutti.

L’insicurezza, i traumi infantili alla sua origine, un certo divertente anacronismo e l’impegnativo – a tratti apparentemente casuale – percorso di scoperta di sé e, come suggerisce Puglielli, di ciò che conta veramente e di chi siamo, sono costantemente presenti nella caratterizzazione del povero Alfonso. E sebbene azioni e apparizioni di un paio di personaggi, soprattutto femminili, sembrino più motivate dal blasone o da necessità produttive, complessivamente poche volte è stato ricordato in maniera intelligente e così gradevole quanto sia imprescindibile, necessario, attuale e moderno acquisire una diversa consapevolezza del femminile e rispettare bisogni, debolezze e scelte di vita e genere altrui.

Jason Momoa commenta la possibilità di interpretare Lobo nel DCU

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Jason Momoa commenta la possibilità di interpretare Lobo nel DCU

Le possibilità che Jason Momoa interpreti nuovamente Arthur Curry dopo Aquaman e il Regno Perduto (qui la recensione) sono molto scarse. Mettendo da parte il fatto che il sequel di James Wan sarà ufficialmente il film finale del “DCEU” prima che il DCU rinnovato di James Gunn e Peter Safran inizi a prendere forma, le prime proiezioni di incasso del film non sono promettenti per un terzo capitolo.

Tuttavia, il viaggio di Momoa con i personaggi DC potrebbe non essere concluso. Ci sono state voci persistenti secondo cui l’ex attore di Game of Thrones sarebbe destinato ad assumere un ruolo diverso nel DCU. Mentre chiacchierava con Fandango, a Momoa è stato chiesto delle notizie secondo cui sarebbe in trattative per interpretare Lobo, e mentre afferma di “non aver ricevuto la chiamata”, ammette che coglierebbe al volo l’opportunità di interpretare il Main Man.

“Quindi Lobo era… colleziono fumetti, e non faccio più molto, ma è sempre stato il mio preferito, e ho sempre voluto interpretare Lobo, perché ero tipo, ‘Ciao? È il ruolo perfetto,’. Voglio dire, ascolta. Se chiamano e mi chiedono di interpretarlo, è un ca**o, sì. Non ho ricevuto quella chiamata, quindi non voglio mettere in giro nessuna notizia falsa, ma se mai mi chiamassero e chiedimi di interpretarlo, o chiedimi di fare un’audizione, io sono lì.”

Stranamente, Momoa in realtà pensava di essere stato scelto come Lobo quando Zack Snyder lo ha scelto come Aquaman. L’attore conferma anche un precedente report secondo cui originariamente aveva fatto il provino per Batman, ma aveva la sensazione che non fosse del tutto adatto per quel personaggio. “All’inizio pensavo che avrei interpretato Lobo fin da subito”, ha spiegato Momoa. “Ho fatto il provino per Batman, ma pensavo, ‘È stupido. Non sarò io. Perché faccio il provino per Batman?’ Ma era solo un’audizione ordinaria, e poi vengo chiamato subito dopo l’annuncio di Affleck, e dico: “Oh, ca**o. Certo, interpreterò il cattivo”. tipo.’ Quindi ho pensato, ‘Sì, entrerò, li picchierò [Batman e Superman] e morirò, come faccio io.'”

“Mi hanno chiamato in ufficio e mi sono detto, ‘Beh, sai chi interpreterai?’ Io ho risposto: “Sì, Lobo! Certo. È l’unico che può combattere Batman e Superman”. [Il regista Zack Snyder era] tipo, “Cosa? Lobo? No, non è in questo universo”. Mi chiedo, ‘Cosa? Chi diavolo dovrei interpretare?’ E poi, vorrei che l’avesse registrato, perché dice “Aquaman”. E io non sono riuscito a nascondere la delusione.” Ma nonostate la prima reazione, c’è da dire che Jason Momoa sembra si sia comunque molto divertito a interpretare Arthur Curry.

Ryan Gosling avrebbe incontrato Kevin Feige per discutere il suo eventuale ingresso nel MCU

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Ryan Gosling era uno dei tanti nomi che si diceva fossero in fila per interpretare il Dottor Destino nel prossimo riavvio dei Fantastici Quattro, e mentre questa ipotesi sembra sfumata, Gosling potrebbe essere in trattative con i Marvel Studios per interpretare un personaggio diverso.

Secondo l’insider Daniel Richtman (tramite Patreon), Gosling ha incontrato Kevin Feige riguardo al potenziale ingresso nel Marvel Cinematic Universe. Non sappiamo se l’attore sia ufficialmente in trattative e Richtman non menziona alcun eroe o cattivo specifico, ma si dice che potrebbero discutere di più di un personaggio.

Questa è ovviamente solo una voce per ora, e Ryan Gosling si è recentemente separato dalla Universal e da Wolf Man di Blumhouse, a cui era legato da oltre tre anni. Questa situazione potrebbe essere una coincidenza, oppure no e c’è una possibilità che Gosling si sia allontanato dal progetto perché la Marvel è venuta a chiamarlo.

Gosling non è sembrato molto entusiasta della prospettiva di interpretare un supereroe o di unirsi al MCU nelle interviste precedenti, anche se ha menzionato Ghost Rider come un personaggio con cui potrebbe essere interessato a cimentarsi in un paio di occasioni.

Ryan Gosling sarà trai protagonisti della stagione dei premi grazie alla sua interpretazione di Ken in Barbie di Greta Gerwig.

Harry Potter e l’Ordine della Fenice in concerto: per la prima volta a Roma il 27 e 28 dicembre all’Auditorium Conciliazione

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Il ritorno di Lord Voldemort e l’arrivo della terribile Dolores Umbridge, la ribellione compatta dell’Esercito di Silente. Uno dei capitoli più complessi della saga torna sul grande schermo come non lo avete mai visto, pronto a incantare ancora una volta il pubblico grazie alla magia della musica dal vivo e alla bacchetta di un grande direttore d’orchestra.

L’Orchestra Italiana del Cinema presenta per la prima volta a RomaHarry Potter e l’Ordine della Fenice™ in Concerto”, in arrivo all’Auditorium della Conciliazione mercoledì 27 e giovedì 28 dicembre.

Sul palco una straordinaria formazione di oltre 80 musicisti che sotto la direzione del Maestro Benjamin Pope eseguirà l’indimenticabile colonna sonora di Nicholas Hooper dal vivo, in perfetto sincrono con la proiezione dell’intero film, in alta definizione su uno schermo di oltre 12 metri e con i dialoghi in italiano.

In questo quinto film della serie il Signore Oscuro è tornato ma il Ministero della Magia cerca di mantenere segreta la verità sull’incarico di un nuovo e ambizioso professore di Difesa dalle Arti Oscure a Hogwarts. Ron ed Hermione convincono Harry ad addestrare segretamente gli studenti per l’imminente guerra magica, e un nuovo e terrificante scontro tra il bene e il male è in agguato.

Nominato per un World Soundtrack Discovery Award, il compositore Nicholas Hooper ha utilizzato tecniche sperimentali e strumenti unici per comporre due nuovi temi principali che riflettono l’influenza di Voldemort sulla psiche di Harry. Utilizzando i tamburi Taiko giapponesi, Hooper permette a una corrente più sinistra e nefasta di permeare l’avventura magica di Harry e dei suoi amici mentre si preparano alla guerra in arrivo.

Justin Freer, Presidente di CineConcerts, produttore e direttore della serie di concerti di Harry Potter, spiega: “La serie di film di Harry Potter è un fenomeno culturale irripetibile che continua a deliziare milioni di fan in tutto il mondo. È con grande piacere che portiamo per la prima volta ai fan l’opportunità di sperimentare i premiati brani musicali suonati dal vivo da un’orchestra sinfonica, il tutto mentre il film è proiettato contemporaneamente sul grande schermo. Questo è davvero un evento indimenticabile”.

Harry Potter è sinonimo di entusiasmo in tutto il mondo ed è fantastico scoprire che eseguendo questa incredibile musica con il film completo, il pubblico torni a goderne la magia“: aggiunge Brady Beaubien di CineConcerts e Concert Producer.

 “Siamo orgogliosi di aver portato per primi in Italia una nuova ed emozionante forma di spettacolo dal vivo come The Harry Potter Film Concert Series”: dichiara Marco Patrignani, presidente dell’Orchestra Italiana del Cinema e produttore dello show in Italia. “Il ruolo della musica nel film è cruciale e questa è un’occasione più unica che rara per poter ammirare i musicisti creare un suono straordinario e scoprire i colori e le suggestioni che gli strumenti sono in grado di generare in relazione a ogni momento del film. Harry Potter è una delle maggiori saghe di successo nella storia e penso che la serie di film-concerto sia una meravigliosa opportunità adatta a tutte le età, per rivivere o scoprire fin dall’inizio questa emozionante avventura e lasciarsi trasportare dalla magia della sua musica”.

Warner Bros. Discovery Global Themed Entertainment e CineConcerts hanno creato la “Harry Potter Film Concert Series”, l’unica tournée concertistica al mondo dedicata ai film di Harry Potter.

Dal debutto di “Harry Potter e la Pietra Filosofale™ in Concerto” nel 2016, più di 3 milioni di fan hanno goduto di questa magica esperienza, per un totale di oltre 2.973 spettacoli in più di 48 paesi in tutto il mondo compresi quelli programmati fino al 2025. Le date italiane sono prodotte da Marco Patrignani e Forum Studios in partnership con Cineconcerts e Warner Bros. Consumer Products.

X-Men ’97: ci sarà un episodio con lo stile di un videogioco a 16 bit

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Quando i Marvel Studios hanno annunciato X-Men ’97, serie animata sequel di X-Men: The Animated Series non è stata una sorpresa per nessuno, visto quanto era amata e seguita la serie a cartoni animati degli anni ’90. Ad aggiungere gioia a questa notizia, è stato il fatto che tutto il cast della prima serie tornerà in questa seconda avventura animata degli X-Men che arriverà su Disney+, riprendendo la storia da dove era stata interrotta.

Ora, grazie allo scooper @CanWeGetToast (via Toonado.com), abbiamo alcuni nuovi dettagli su come si concluderà la prima stagione. Secondo quanto riferito, X-Men ’97 offrirà un finale in tre parti che si svolgerà negli episodi 8, 9 e 10. Nathan Summers/Cable tornerà, mentre gli X-Men si affronteranno con Mister Sinister, Bastion e una nuova ondata mortale di Sentinelle. In questo finale, secondo quanto riferito, vedremo Jubilee e il suo ragazzo, Sunspot, intrappolati in un videogioco a 16 bit di Mojo nel giorno del suo compleanno. Di conseguenza, parte dell’episodio sarà animato nello stile di un videogioco a 16 bit.

C’è un’enorme quantità di entusiasmo attorno a X-Men ’97, anche se prenderà spunto da X-Men: The Animated Series, è chiaro che anche i Marvel Studios intendono fare di testa propria con questo revival per assicurarsi che venga accolto anche da un pubblico moderno, così come dai fan di lunga data.

Thunderbolts: Wyatt Russell rivela quando cominceranno esattamente le riprese nel 2024

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Con lo spostamento delle date di uscita dei Thunderbolts dal 20 dicembre 2024 al 25 luglio 2025, i fan dei Marvel Studios si chiedono quando inizieranno esattamente le riprese del film. L’attore che interpreta il Guardiano Rosso, David Harbour, ha un impegno piuttosto grande con l’ultima stagione di Stranger Things di Netflix, le cui riprese inizieranno a gennaio 2024. E secondo i fratelli Duffer, la serie prevederà circa un anno di riprese.

Ora però Wyatt Russell, che in The Falcon e The Winter Soldier ha esordito nei panni di US Agent e che farà parte del cast di Thunderbolts ha fatto chiarezza sulla questione. Parlando con THR del suo ruolo in Monarch: Legacy of Monsters e delle riprese con suo padre, Kurt Russell, Wyatt ha rivelato che le telecamere di Thunderbolts inizieranno a girare a marzo o aprile.

Rispondendo alla domanda se ci sia una lunga strada di redenzione davanti a John Walker, dopo gli eventi di The Falcon e The Winter Soldier, Wyatt ha dichiarato: “Lo spero. C’è così tanto con cui giocare con John, e c’è molto altro da fare. Sono così fortunato a poter lavorare con i talenti con cui lavorerò quando inizieranno le riprese di Thunderbolts a marzo o aprile.”

“Non so ancora quando inizieremo, ma Sebastian Stan è un grande amico e non si potrebbe chiedere un attore migliore. Florence Pugh è una delle migliori attrici al mondo in questo momento, ed è una delle mie attrici preferite al mondo. David Harbour. Steven Yeun è uno dei migliori attori al mondo in questo momento. Ci sono tutte queste persone in questo film e non potrei sentirmi più fortunato.”

Se la Disney non sposta ulteriormente le date di uscita, Thunderbolts sarà presentato in anteprima nelle sale il 25 luglio 2025, tra Fantastic Four (2 maggio 2025) e Blade (7 novembre 2025). Avengers: The Kang Dynasty (1 maggio 2026) e Avengers: Secret Wars (7 maggio 2027) segnano la conclusione della Fase 6 della Saga del Multiverso.

Il roster di Thunderbolts è attualmente composto da Red Guardian (David Harbour), Ghost (Hannah John-Kamen), Yelena Belova (Florence Pugh), Bucky Barnes/The Winter Soldier (Sebastian Stan), John Walker/ US Agent (Wyatt Russell), Sentry (Steven Yeun) e Taskmaster (Olga Kurylenko). Secondo quanto abbiamo appreso la contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus) metterà insieme la squadra e potrebbe anche essere parzialmente responsabile della creazione di Sentry. Inoltre, Ayo Edebiri ha un ruolo nel film non ancora rivelato e dovrebbe apparire anche Thunderbolt Ross di Harrison Ford.

Aquaman e il Regno Perduto: recensione del film DC con Jason Momoa

Dopo numerosi rinvii e apparenti problemi produttivi, Aquaman e il Regno Perduto arriva finalmente in sala per concludere questo complicato e altalenante anno per i cinecomic. Arriva però soprattutto in qualità di colpo di coda del DC Extended Universe, su cui ha definitivamente posto la parola fine l’arrivo di James Gunn e Peter Safran quali nuovi co-CEO dei DC Studios, pronti a dar vita ad un reboot del franchise a partire dal 2025. Proprio la notizia di quest’imminente conclusione e del futuro riavvio sembra aver avuto un certo peso nei deludenti risultati economici dei cinecomic DC usciti quest’anno. Da Shazam! Furia degli Dei a The Flash e fino a Blue Beetle, nessuno di questi è riuscito ad ottenere gli incassi sperati.

Il sequel di Aquaman diretto da James Wan è allora atteso al varco da quanti sono curiosi di scoprire se le voci circolate negli ultimi mesi sono vere: che il film è un disastro, che il ruolo di Amber Heard è stato notevolmente ridotto e che l’intero progetto sarebbe stato concepito come uno standalone. Con sulle spalle la pesante eredità dell’incasso globale di circa un miliardo di dollari del precedente film, Aquaman e il Regno Perduto arriva dunque al cinema tra l’indifferenza e la curiosità per dare risposta a tutto ciò. E la risposta è piuttosto sorprendente: il film, continuando a non prendersi sul serio, si rivela essere una divertita e divertente commedia d’avventura e tanto dovrebbe bastare.

La trama di Aquaman e il Regno Perduto

Ritroviamo dunque Arthur Curry alias Aquaman (Jason Momoa), diviso tra la noiosità del suo ruolo di re di Atlantide e le difficoltà dell’essere padre. Le avventure di un tempo sono sempre di meno e sempre meno entusiasmanti, ma naturalmente ciò è destinato a cambiare. Dalle profondità degli abissi, David Kane alias Black Manta (Yahya Abdul-Mateen II), ancora spinto dal bisogno di vendicare la morte di suo padre, è entrato il potere del mitico Tridente Nero, che scatena una forza antica e malevola. Per sconfiggerlo, Aquaman dovrà allora rivolgersi al fratello imprigionato Orm (Patrick Wilson). I due dovranno però mettere da parte le loro differenze per proteggere il loro regno e il mondo intero.

Aquaman e il Regno Perduto Patrick Wilson Jason Momoa
Courtesy Warner Bros Pictures / ™ & © DC Comics

La seconda e ultima avventura di Aquaman è una gradita sorpresa

Probabilmente il modo migliore di intraprendere la visione di Aquaman e il Regno Perduto è dimenticare che faccia parte di un universo condiviso. Il film in questo aiuta, non presentando neanche un riferimento agli altri titoli del DCEU, né verbale né sotto forma di cameo. Il nuovo Aquaman può dunque davvero essere considerato un lungometraggio standalone, legato solo al capitolo di cui è il seguito. Questa autonomia permette di non distrarsi con elementi che poco o nulla avrebbero significato ai fini del racconto, concentrandosi invece sul costruire adeguatamente una nuova storia su questo riluttante re alla disperata ricerca di nuove avventure, senza dimenticare di lanciare un convincente messaggio sui pericoli del cambiamento climatico.

Seguendolo in esse, Wan può dunque sbizzarrirsi nel offrire tanto situazioni comiche cucite su misura sul protagonista quanto un’esplorazione di nuovi ambienti e culture sottomarine che si rivelano più affascinanti del previsto. C’è infatti un gusto per l’immagine, la ricostruzione scenografica e l’uso degli effetti speciali a cui il regista e il suo team dimostrano di aver lavorato con grande cura, raggiungendo entusiasmanti risultati. Visivamente, dunque, Aquaman e il Regno Perduto offre continue gioie per gli occhi, pur al netto di alcune scelte estetiche che potranno far storcere il naso a qualcuno. Di certo, il risultato è ben al di sopra di quanto compiuto da un altro film che parzialmente esplorava gli abissi quale Black Panther: Wakanda Forever.

Aquaman e il Regno Perduto Jason Momoa
Courtesy Warner Bros Pictures / ™ & © DC Comics

Ma tornando al racconto, questo potrà forse apparire fin troppo semplice nel suo svolgersi, ma è proprio questa semplicità che premia il film, portando lo spettatore da un punto ad un altro e poi ad un altro ancora, senza che le sottotrame strabordino in quella principale. Wan aveva inoltre anticipato che ci saremmo ritrovati davanti ad una sorta di buddy movie incentrato sul rapporto tra Aquaman e Orm, ed è proprio il loro condividere la scena a regalare al film momenti particolarmente brillanti. Certo, non ci si trova dinanzi ad una comicità tale da sbellicarsi dalle risate, ma è giusto che sia così o altrimenti il film avrebbe rischiato con il diventare demenziale. Ancora una volta, Aquaman non si prende dunque sul serio e questo è il suo punto di forza.

Cosa ci resta di questi personaggi?

Aquaman e il Regno Perduto smentisce dunque le voci che lo volevano disastro completo, regalando due ore di sano intrattenimento, senza dimostrare particolari ambizioni ma facendo della propria semplicità la propria forza. A volte, in realtà, si ha l’impressione che si giochi troppo sul sicuro, non ottenendo dunque momenti particolarmente coinvolgenti da un punto di vista emotivo. Per quanto la posta in gioco sia alta, forse un maggior senso di pericolo o di furia vendicativa da parte dei protagonisti li avrebbe resi più interessanti, lasciando qualcosa in più di loro negli spettatori. Ciò non avviene ma importa fino ad un certo punto. Il film presenta gli ingredienti giusti per divertire, intrattenere e, che piaccia o meno, concludere l’avventura del DCEU.

Taylor Swift sarà Lady Deadpool in Deadpool 3?

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Taylor Swift sarà Lady Deadpool in Deadpool 3?

Il protagonista di Deadpool 3 Ryan Reynolds ha recentemente confermato che una variante di Wade Wilson, Dogpool, apparirà nel prossimo trequel, e ora alcuni rumor vorrebbero l’apparizione di un’altra variante del Mercenario Chiacchierone. Secondo Daniel Richtman, Lady Deadpool di Terra-3010, alias Wanda Wilson, apparirà nel film e “sembrerà esattamente come nei fumetti”. Non sappiamo se il personaggio avrà un ruolo sostanziale, ma sembra più probabile che sia un cameo.

Si è anche diffusa la speculazione che Taylor Swift – che per tanto tempo era stata accostata al personaggio di Dazzler – potrebbe essere stata scelta per il ruolo di Lady Deadpool, dal momento che pop star è stata vista uscire con Reynolds, Hugh Jackman e il regista Shawn Levy al MetLife Stadium per i Kansas City Chiefs contro New York.

Un’altra popolare scelta dei fan per il ruolo di lady Deadpool è la moglie di Reynolds, Blake Lively, ma se è coinvolta nel progetto, è stato fatto un ottimo lavoro per mantenere il segreto.

Altri cameo che secondo quanto riferito sono stati raccolti per Deadpool 3 includono diversi personaggi degli X-Men (Tempesta, Ciclope e Jean Gray tra gli altri), e forse anche Channing Tatum e Taylor Kitsch come diverse varianti di Gambit. Una voce recente affermava che anche Liev Schreiber riprenderebbe il suo ruolo in X-Men Origins: Wolverine nei panni di Victor Creed (abbiamo visto un attore che è apparso a Tyler Mane di X-Men 1 nelle recenti foto dal set). L’unico grande ritorno confermato è quello di Jennifer Garner nei panni di Elektra, ma attrice ha rifiutato di confermare il suo coinvolgimento in una recente intervista.

Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Anche i dettagli della trama rimangono un mistero per ora, ma si prevede che Wade e Wolvie si ritroveranno (intrappolati?) nell’universo cinematografico Marvel.

Un recente report afferma che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. I rumors sembrano anche indicare che il debutto di Wade nell’MCU sarà molto più parte integrante della Fase 5 di quanto pensassimo inizialmente. Shawn Levy dirigerà Deadpool 3, che uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Triple Frontier: un nuovo aggiornamento sul sequel

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Triple Frontier: un nuovo aggiornamento sul sequel

Il sequel di Triple Frontier potrebbe essere ancora vivo a quattro anni di distanza dall’uscita del primo film su Netflix. Distribuito sulla piattaforma nel 2019, Triple Frontier è un film d’azione che racconta di un gruppo di amici che lavorano insieme per sconfiggere il leader di un cartello della droga sudamericano usando le loro abilità di ex agenti delle forze speciali. Il film presenta un cast di serie A che conta Ben Affleck, Oscar Isaac, Charlie Hunnam, Garrett Hedlund e Pedro Pascal.

In un’intervista con The Mary Sue, Charlie Hunnam si apre sulle prospettive di Triple Frontier 2. L’attore ha detto che non c’era “nulla di garantito” ma ha accennato a un “potenziale seguito”. Ha detto: “[È nella sua] fase iniziale. Niente di garantito, ma di recente ho iniziato a diventare il produttore principale di un potenziale sequel di Triple Frontier su Netflix.”

Sebbene Triple Frontier fosse un film Netflix, il film ha ricevuto una distribuzione limitata nel marzo 2019. L’uscita di Triple Frontier è stata meno fruttuosa dal punto di vista economico di quanto Netflix avesse sperato, soprattutto dopo che lo studio ha speso l’enorme cifra di 115 milioni di dollari per realizzarlo. Ciononostante, Triple Frontier ha ottenuto un 70% su Rotten Tomatoes tra i critici.

Triple Frontier rimonta su Netflix: 10 film da guardare se ti è piaciuto

Triple Frontier è diretto da J.C.Chandor (Margin Call, All Is Lost, A Most Violent Year) e arrivato sulla piattaforma streaming a partire dal 13 Marzo 2019. Nel cast Ben Affleck, Oscar Isaac, Charlie Hunnam, Garrett Hedlund, Pedro PascalAdria Arjona.

Play Entertainment annuncia l’avvio delle riprese di Una fottuta bugia

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La casa di produzione Play Entertainment è lieta di annunciare l’avvio delle riprese di Una fottuta bugia, un dramedy in cui un giovane ex-enfant prodige squattrinato si trova, suo malgrado, costretto a fingersi malato di cancro per non essere sfrattato di casa. L’incontro con Claudia, una ragazza malata terminale, lo costringe a confrontarsi col suo castello di bugie.

Il film è prodotto da Play Entertainment e diretto da Gianluca Ansanelli, che ne firma anche la sceneggiatura insieme a Tito Buffulini. L’opera è realizzata in co-produzione con Agresywna Banda, con il supporto di Lazio Cinema International 2022 e con il sostegno della Fondazione Calabria Film Commission.

Protagonisti principali sono Emanuele Propizio (Tutto quello che vuoi, Ghiaccio, Romantiche), Antonia Fotaras (Il Silenzio grande, Luna Nera e Un’estate fa) e Giampaolo Morelli (7 ore per farti innamorare, C’era una volta il crimine, Falla Girare). Nel cast anche Mariano Rigillo, Gianmarco Tognazzi, Antonello Fassari, Antonella Fattori, Marit Nissen e Paola Sotgiu.

Gianluca Ansanelli, non solo sceneggiatore e regista per cinema e teatro, ma anche autore, cabarettista e attore televisivo, torna dietro la macchina da presa per il grande schermo dopo il recente La Guerra dei Nonni e ritrova sul set in questa nuova avventura Giampaolo Morelli con cui ha già lavorato in diversi progetti in veste di sceneggiatore (7 ore per farti innamorare, Falla girare). Commenta il regista: “Molti film che parlano della malattia hanno per protagonisti persone mature o anziane e questo allontana il pubblico giovane, io ho scelto di raccontare la storia di due ragazzi, con le fragilità, gli slanci e l’incoscienza tipici della loro età per poter parlare a un target più allargato. Anche il modo di girare rispecchierà questa mia intenzione di abbassamento anagrafico”. Le riprese dureranno 5 settimane e si snoderanno tra Roma e la Calabria.

Una Fottuta Bugia, la trama del film

Pietro (Emanuele Propizio) è un ex-enfant prodige della pubblicità che oggi, a quasi trent’anni viene regolarmente scartato ai provini e sbarca il lunario insegnando teatro ai ragazzini della parrocchia. Vive in un modesto appartamento della diocesi con Nicolas (Giampaolo Morelli) un infermiere dall’indole casinara e menefreghista, divorziato con moglie e figlio a carico. Quando i due rischiano di essere sfrattati dal prete, Nicolas inventa l’orrenda bugia che il suo inquilino è malato di cancro. Inizialmente Pietro subisce la cosa impotente ma poi, proprio quando decide di confessare tutto, conosce Claudia (Antonia Fotaras), una ragazza veramente malata, che malgrado le sue gravi condizioni di salute, sprizza vitalità da tutti i pori. Tra i due ragazzi si crea un indissolubile legame a cui Pietro non vuole rinunciare. Riuscirà a gestire i suoi sentimenti senza ferire quelli di Claudia?

PLAY ENTERTAINMENT è una società di produzione audiovisiva operativa dal 2008 che si è affermata rapidamente nel mondo dell’entertainment sviluppando e commercializzando in tutto il mondo progetti “made in Italy”. Tra i suoi precedenti prodotti la serie TV animata Angel’s Friends lanciata nel 2008 e co-prodotta da R.T.I. che è stata venduta in oltre 30 paesi internazionali e ha realizzato oltre 100 contratti di licensing e merchandising; il mistery horror Shortcut di Alessio Liguori uscito in oltre 700 schermi e arrivato settimo negli USA; la black comedy I Iiviatani, cattive attitudini, regia di Riccardo Papa, Un mondo in più, un dramma sociale di Luigi Pane, Blackbits, un thriller di Alessio Liguori e la commedia romantica corale L’amor Fuggente di Davide Lomma. Fanum è l’ultimo mistery-thriller per la regia della giovanissima Iris Gaeta, attualmente in post-produzione.

AGRESYWNA BANDA è una società di produzione cinematografica con sede in Polonia coinvolta principalmente in co-produzioni internazionali, dal 2010 ha prodotto la fiction Rai Marco D’aviano e 14 film tra cui Closer to the Moon (9 premi Gopo rumeni tra cui miglior film), Rimetti a noi i nostri debiti di Antonio Morabito (prima produzione italiana Netflix), Non odiare di Mauro Mancini presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2020, Il Silenzio grande di Alessandro Gassmann presentato sempre alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2021 e Beibis (remake di Figli di Mattia Torre). Attualmente ha 5 film in lavorazione.

Henry Cavill commenta il suo look insolito in Argylle – La super spia

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Henry Cavill commenta l’aspetto del suo personaggio, compreso il suo bizzarro taglio di capelli, nel film di spionaggio Argylle – La super spia. Dal regista di Kingsman The Secret Service Matthew Vaughn, la commedia d’azione vede Cavill nei panni dell’omonimo agente Argylle, un personaggio immaginario creato dall’autrice Elly Conway (interpretata da Bryce Dallas Howard) come protagonista della sua serie di romanzi di spionaggio bestseller. Da quando abbiamo visto Henry Cavill con il look del film nel novembre 2022, il bizzarro taglio di capelli del suo personaggio è stato argomento di discussione.

In vista dell’uscita di Argylle l’anno prossimo, Henry Cavill ha parlato del look del suo personaggio e del bizzarro taglio di capelli in una nuova intervista con Entertainment Weekly. La star di Argylle dice che l’aspetto dell’omonima spia non è stata una sua scelta, ma è da attribuire al regista Matthew Vaughn, anche se è arrivato ad apprezzare lo stile caratteristico dell’agente Argylle. “Quella era in realtà la proposta di Matthew, il suo stile distintivo. Volevo divertirmi. Matthew mi ha detto: “Guarda, questo ragazzo avrà un aspetto particolare e devi fidarti di me”. E l’ho fatto! Questo è il tipo di cosa che stavo cercando. Sono felice di averlo fatto.”

Bryce Dallas Howard (Jurassic World) è Elly Conway, autrice solitaria di una serie di romanzi best-seller di spionaggio, la cui idea di felicità è una serata a casa al computer con il suo gatto Alfie. Ma quando le trame dei libri di Elly, incentrate sull’agente segreto Argylle e sulla sua missione di smascherare un’organizzazione criminale globale, iniziano a rispecchiare le azioni segrete di un’organizzazione di spionaggio reale, le tranquille serate a casa diventano un lontano ricordo.

Accompagnata da Aiden (il premio Oscar Sam Rockwell), una spia allergica ai gatti, Elly (che porta Alfie nello zaino) corre per il mondo cercando di stare un passo avanti agli assassini, mentre il confine tra il mondo immaginario di Elly e quello reale inizia a svanire.

Il cast di prim’ordine comprende Henry Cavill (The Witcher), John Cena (Fast X), la vincitrice dell’Oscar Ariana DeBose (West Side Story), la superstar del pop Dua Lipa (Barbie), il vincitore dell’Emmy e candidato all’Oscar Bryan Cranston (Breaking Bad), la vincitrice dell’Emmy e icona della commedia Catherine O’Hara (Schitt’s Creek), Sofia Boutella (Kingsman – The Secret Service) e il leggendario Samuel L. Jackson. Alfie è interpretato da Chip, che nella vita reale è il gatto della top model Claudia Vaughn (nata Schiffer).

Argylle – La super spia è diretto e prodotto da Matthew Vaughn, da una sceneggiatura di Jason Fuchs (Sei ancora qui – I Still See You). Il film è prodotto da Matthew Vaughn, Adam Bohling (del franchise Kingsman), Jason Fuchs e David Reid (del franchise Kingsman). I produttori esecutivi sono Adam Fishbach, Zygi Kamasa, Carlos Peres e Claudia Vaughn. Apple Original Films presenta, in associazione con MARV, una produzione Cloudy. Argylle – La super spia è distribuito da Universal Pictures Italia.

Land of Bad: Trailer dell’action thriller con Liam Hemsworth e Russell Crowe

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È stato diffuso il trailer ufficiale di Land of Bad, il prossimo thriller d’azione di The Avenue con Liam Hemsworth e Russell Crowe.

Il video mostra Liam Hemsworth nei panni di un ufficiale alle prime armi, la cui operazione segreta deraglia, lasciando lui e la sua squadra bloccati in territorio nemico. Spetta al personaggio di Russell Crowe, pilota di droni dell’Air Force, guidarli verso la salvezza prima che sia troppo tardi. Il film debutterà nelle sale americane il 16 febbraio 2024.

Di cosa parla Land of Bad?

Nel film, un’operazione segreta delle Forze Speciali nel sud delle Filippine si trasforma in una brutale battaglia di 48 ore per la sopravvivenza“, si legge nella sinossi. “Quando una squadra di estrazione d’élite cade in un’imboscata in territorio nemico, l’ufficiale Kinney (Hemsworth), alle prime armi, si ritrova in inferiorità numerica ma determinato a non lasciare indietro nessuno. Con un attacco aereo in avvicinamento, l’unica speranza di Kinney dipende dalla guida del pilota di droni dell’Air Force Reaper (Crowe), che naviga in un pericolo inconoscibile dove ogni mossa potrebbe essere l’ultima. 

Land of Bad è diretto da William Eubank da una sceneggiatura scritta insieme a David Frigerio. Il film, vietato ai minori, è interpretato anche da Luke Hemsworth, Ricky Whittle, Milo Ventimiglia, Daniel MacPherson, George Burgess e altri. Il film è prodotto da Luke Hemsworth, Tracey Robertson, Nathan Mayfield, Tracey Vieira, Jack Bear Liu, Vanessa Yao Guo, Delphine Perrier, Sophie Jordan e altri.

TMNT: Mutant Mayhem, il regista svela il ruolo di Shredder nel sequel

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Il regista di Tartarughe Ninja: Caos mutante Jeff Rowe ha parlato del ruolo dell’iconico cattivo Shredder nel sequel.

Parlando con Empire Magazine, Jeff Rowe ha rivelato perché Shredder non è diventato il cattivo principale del primo film Tartarughe Ninja: Caos mutante. Ha paragonato la situazione a quella della serie di film de Il cavaliere oscuro, che ha utilizzato Joker nel secondo film invece che nel primo. Il regista ha poi spiegato quanto Shredder sia più spaventoso dell’antagonista del primo film, Superfly.

Shredder era il cattivo principale [in Mutant Mayhem] prima che ce ne allontanassimo“, ha detto. “L’unica cosa che posso dire senza spoilerare nulla è che [Shredder] deve essere 100 volte più spaventoso di Superfly – che è un cattivo credibile, è pericoloso, è forte, sembra che possa mettere in difficoltà le Tartarughe. Shredder deve essere così, solo molto di più“.

Tartarughe Ninja: Mutant Mayhem vede le voci di Micah Abbey nel ruolo di Donatello, Shamon Brown Jr. nel ruolo di Michelangelo, Nicolas Cantu nel ruolo di Leonardo e Brady Noon nel ruolo di Raffaello. A loro si aggiunge un cast stellare che comprende Hannibal Buress nel ruolo di Gengis Frog, Rose Byrne nel ruolo di Leatherhead, John Cena nel ruolo di Rocksteady, Jackie Chan nel ruolo di Splinter, Ice Cube nel ruolo di Superfly, Natasia Demetriou nel ruolo di Wingnut, Ayo Edebiri nel ruolo di April O’Neil, Giancarlo Esposito nel ruolo di Baxter Stockman, Post Malone nel ruolo di Ray Fillet, Seth Rogen nel ruolo di Bebop, Paul Rudd nel ruolo di Mondo Gecko e Maya Rudolph nel ruolo di Cynthia Utrom.

Il film è stato diretto da Jeff Rowe e Kyle Spears da una sceneggiatura che Rowe ha scritto insieme a Rogen, Evan Goldberg, Dan Hernandez e Benji Samit. È stato prodotto da Rogen, Goldberg e James Weaver, con Ramsay McBean e Josh Fagen come produttori esecutivi.

David Lynch ha accettato di partecipare a The Fabelmans di Steven Spielberg per un sacchetto di Cheetos

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David Lynch ha accettato di partecipare a una scena di The Fabelmans di Steven Spielberg per un sacchetto di Cheetos.

Lynch – l’iconico regista noto per Twin Peaks, Eraserhead del 1977, Mulholland Drive del 2001 e molti altri titoli – appare nei momenti finali di The Fabelmans del 2022. Nel film, David Lynch interpreta il regista John Ford in carne e ossa nella breve ma memorabile scena che lo vede offrire alcuni consigli sugli orizzonti di ripresa a un giovane Sammy Fabelman (un personaggio, interpretato da Gabriel LaBelle, che è basato sulla vita di Steven Spielberg).

Parlando con Empire Magazine, David Lynch ha detto che all’inizio non voleva girare la scena. “E il motivo è che, quando si tratta di recitare, ho cercato di proposito di starne alla larga, dando una possibilità di carriera a personaggi come Harrison Ford e George Clooney“, ha spiegato.

Alla fine, però, ha accettato di farlo, non solo perché “gli piaceva molto la scena“, ma anche perché il suo requisito principale per accettare il ruolo era stato soddisfatto: Un sacchetto di Cheetos nel suo camerino.

John Ford sulle Cheetos: “Hanno un sapore incredibile”.

Beh, le Cheetos, numero uno, le adoro“, ha detto Lynch. “E ogni volta che posso, le prendo. Ma so che non sono esattamente un alimento salutare. Quindi, quando esco di casa e ne ho la possibilità… Ma non li prendo spesso, onestamente. Se li prendo, ne voglio una busta grande. Perché una volta che inizi… devi averne un bel po’ prima di poter rallentare e fermarti. Altrimenti, con un sacchetto piccolo, saresti stato in giro per giorni a cercarne altri […] È un sapore incredibile“.

Al momento non è chiaro quale tipo di Cheetos (normali, Flamin’ Hot, Cheetos Puffs, ecc.) Lynch abbia richiesto e di cui sia più ghiotto. The Fabelmans non è l’unica volta che Lynch ha recitato. Sebbene abbia fatto un cameo in alcuni dei suoi film (tra cui The Elephant Man del 1980 e Dune del 1984), ha anche avuto un ruolo di supporto in Lucky del 2017, diretto da John Carroll Lynch e interpretato dal compianto Harry Dean Stanton.

Wonder – White Bird: trailer originale del film con Helen Mirren

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Wonder – White Bird: trailer originale del film con Helen Mirren

Lionsgate ha rilasciato il trailer originale del dramma d’epoca Wonder – White Bird, basato sulla graphic novel Wonder di R. J. Palacio. Il film debutterà nelle sale italiane il 4 Gennaio  2024.

Wonder – White Bird è uno spin-off del film Wonder del 2017, anch’esso tratto dall’omonimo romanzo di Palacio. Il film, di prossima uscita, viene definito “un film edificante su come un atto di gentilezza possa vivere per sempre“. Wonder – White Bird racconta la storia della nonna di Julian (interpretato da Bryce Gheisar), Sara Albans (Helen Mirren), e di come abbia condotto una vita coraggiosa scegliendo la gentilezza.

Con l’intenzione di trasformare la vita del nipote, appena espulso da scuola a causa del trattamento riservato ad Auggie Pullman (personaggio apparso nell’adattamento cinematografico del 2017 con Jacob Tremblay), ha iniziato a rivelare la propria storia di coraggio durante i primi anni di vita.

Wonder – White Bird incoraggia tutti a “scegliere sempre la gentilezza”.

Secondo la sinossi ufficiale del film, Wonder – White Bird. La magia di Wonder torna ad emozionarci con un nuovo capitolo tratto dalla graphic novel di R. J. Palacio, Wonder: White Bird. Dopo gli eventi di Wonder, il bullo Julian è stato espulso dalla scuola e cerca di ambientarsi nel nuovo istituto. Sentendolo in difficoltà, la nonna lo sorprende, gli fa visita da Parigi e gli racconta la storia della sua infanzia. Di come lei, giovane ragazza ebrea nella Francia occupata dai nazisti, fu nascosta e protetta da un compagno di classe. Di come la sensibilità e il coraggio di questo ragazzo le abbiano salvato la vita. Di quanto può essere forte il potere della gentilezza.

Wonder – White Bird è diretto da Marc Forster (Finding Neverland), mentre Mark Bomback è lo sceneggiatore del film. Oltre a Gheisar di The Astronaut e alla Mirren di The Queen, White Bird è interpretato anche da Gillian Anderson (Sex Education) nel ruolo di Vivienne, Ariella Glaser (Radioactive) nel ruolo della giovane Sara e Orlando Schwerdt (True History of the Kelly Gang) nel ruolo di Julien.

Jason Momoa pronuncia un discorso accorato durante la proiezione di Aquaman 2

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Dopo una settimana in cui Jason Momoa ha dichiarato che il suo futuro nei panni di Aquaman non si prospettava roseo, l’attore ha pronunciato un discorso accorato per ringraziare i fan del loro sostegno prima della proiezione di Aquaman e il Regno Perduto.

Prima della proiezione (tramite l’utente Twitter TheEricGoldman), Jason Momoa e il regista James Wan hanno parlato brevemente del film. Tra le voci sul suo futuro come Aquaman nel DCU, l’attore ha detto che “questa potrebbe essere l’ultima volta” che lui e Wan salgono insieme su un palco.

Ha poi parlato di cosa hanno significato 12 anni di interpretazione di Aquaman e di quanto sia grato a coloro che lavorano alla Warner Bros. Discovery – compresi i nuovi co-CEO dei DC Studios James Gunn e Peter Safran – per avergli permesso di fare ciò che voleva con il film.

Cosa sappiamo del futuro di Momoa nel DCU?

Per mesi sono circolate voci di un possibile abbandono dell’Universo DC da parte di Jason Momoa o addirittura di un cambio di ruolo e di un abbandono del ruolo di Aquaman per interpretare Lobo. Il co-direttore dei DC Studios Peter Safran ha parlato del futuro dell’attore all’inizio di quest’anno, affermando che si aspetta che Jason Momoa avrà un posto nel DCU “per molti anni a venire”, che si tratti di Aquaman o di qualcun altro.

Lo stesso Jason Momoa  ha accennato a un possibile cambiamento all’inizio dell’anno, affermando che “sarà sempre” Aquaman, ma che in futuro potrebbe interpretare altri personaggi. Ha inoltre confermato di aver incontrato la Warner Bros. Discovery e di avere “grandi notizie” da condividere prima o poi.

Aquaman e il Regno Perduto

Aquaman e il Regno Perduto sarà il film conclusivo dell’era “DCEU” prima che il franchise venga riavviato. Jason Momoa molto probabilmente metterà da parte il tridente, ma si dice che sia in trattative per interpretare un personaggio completamente diverso nel DCU di James Gunn e Peter Safran, Lobo.

Non essendo riuscito a sconfiggere Aquaman la prima volta, Black Manta, ancora spinto dal bisogno di vendicare la morte di suo padre, non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggere il Re di Atlantide una volta per tutte. Questa volta Black Manta è più formidabile che mai, poiché brandisce il potere del mitico Tridente Nero, che scatena una forza antica e malevola. Per sconfiggerlo, Aquaman si rivolgerà al fratello imprigionato Orm, l’ex re di Atlantide, per stringere un’improbabile alleanza. Insieme, dovranno mettere da parte le loro differenze per proteggere il loro regno e salvare la famiglia di Aquaman e il mondo dalla distruzione irreversibile.

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