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Peaky Blinders, il film: Steven Knight conferma che la sceneggiatura è quasi pronta

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Steven Knight ha finalmente fatto trapelare alcuni dettagli in merito al film di Peaky Blinders, che dovrebbe concludere la parabola tragica ed eroica di Thomas Shelby. Parlando con Radio Times, Knight ha rivelato che il film di Peaky Blinders sta iniziando a prendere forma, confermando che la sceneggiatura è “quasi pronta” e che è già pronto un programma di riprese. Knight ha anche confermato che il film si svolgerà durante la seconda guerra mondiale, con lo showrunner che integrerà storie di guerra di vita reale nella trama principale.

“Quasi quasi quasi, è quasi pronto, abbiamo il programma delle riprese, abbiamo le date per quando inizieremo, quindi succederà tutto. Sono le stesse regole [come scrivere il programma TV ] ma come sempre ho cercato di fare con le stagioni di Peaky Blinders, c’è qualcosa di diverso. Quindi ogni nuova serie ha uno scopo diverso”.

“Ho in mente questa cosa da un po’ di tempo, una storia con i Peaky durante la seconda guerra mondiale, e ho raccolto tre storie vere che sto integrando nel film. In pratica delle storie segrete sulla Seconda Guerra Mondiale e ho coinvolto i Peaky nelle storie. Sono sempre interessato perché con la seconda guerra mondiale c’erano così tante cose da fare e così tanta morte e distruzione, sono successe molte cose che non sono entrare nei libri di storia. Quindi sono quelle cose su cui mi sto concentrando”.

Sebbene la serie principale di Peaky Blinders sia giunta al termine, da mesi si parla continuamente di un film spin-off. Con il film all’inizio della fase di sviluppo, è rimasto un mistero su quali personaggi potrebbero tornare dallo show principale, ma lo stesso Cillian Murphy ha espresso interesse a prendere parte al film.

Alien: Sigourney Weaver aveva inizialmente scartato la sceneggiatura di Ridley Scott

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Il primo grande ruolo di Sigourney Weaver è stato senza dubbio quello di Ellen Ripley in Alien, che non solo ne ha fatto una vera icona cinematografica, ma è anche uno dei più grandi film della storia del cinema.

Eppure, sembra che tra la sceneggiatura del film e Sigourney Weaver non sia stato proprio amore a prima vista. Durante una recente apparizione sul podcast WTF With Marc Maron, Weaver ha riflettuto sul ruolo che le ha cambiato la vita. L’attrice di Alien ricorda di non essere stata interessata alla sceneggiatura inizialmente poiché conteneva dieci personaggi maschili, e che solo dopo il suo avvicinamento al progetto, la sceneggiatura è stata riscritta per includere una donna che era anche l’unica sopravvissuta, “perché nessuno nei loro sogni più sfrenati penserà che finirà per essere una ragazza a sopravvivere”, Weaver dice.

Ha anche ricordato il suo primo incontro con Ridley Scott quando ha brutalmente cestinato la sceneggiatura del film, in particolare per una scena di sesso gratuita che coinvolge Ripley.

“Abbiamo parlato molto a lungo della sceneggiatura su cui ero piuttosto critica. Ho detto: “Eh, è piuttosto deprimente, non so di questa scena d’amore, sembra davvero adeguata quando i personaggi sanno che in giro per la nave c’è quel mostro lì?””

Per fortuna gli appunti di Weaver sono stati accolti e il film si è rivelato il gioiello che tutti conosciamo.

Spider-Man: Accross the Spider-verse, i giochi svelano dei dettagli sul villain

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Spider-Man: Accross the Spider-verse continua a regalare piccole gioie ai fan che non vedono l’ora di veder arrivare al cinema Miles Morales e le sue Spider-People. Oggi, grazie a un giocattolo Hasbro, possiamo avere qualche altro elemento in merito a quello che è stato presentato come il cattivo del film, ovvero La Macchia.

Il giocattolo Hasbro, una action figure del personaggio Marvel, tradizionalmente un cattivo sia di Spider-Man che di Daredevil, è stato avvistato in un Walmart canadese e condiviso dall’utente di Instagram TOYSHIZ. Sul retro della confezione, la descrizione del giocattolo descrive il cattivo nelle prime fasi del suo viaggio. Una piccola riga sulla scatola spiega: “Se The Spot può realizzare il vero potere delle sue abilità, potrebbe diventare una minaccia per l’intero universo”. Secondo i fumetti, Spot ha la capacità di aprire portali interdimensionali, anche sul proprio corpo, che gli consentono di commettere crimini in più universi.

Spider-Man: Accross the Spider-verse arriverà il 2 giugno 2023 al cinema negli USA.

Sony Pictures Animation ha ingaggiato Joaquim Dos Santos (Voltron: Legendary Defender, La leggenda di Korra), il candidato all’Oscar Kemp Powers (Soul) e Justin K. Thompson (Piovono polpette) per dirigere Spider-Man: Accross the Spider-verse, utilizzando una sceneggiatura scritta da Phil Lord e Chris Miller (che tornano anche come produttori insieme a Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg) in collaborazione con David Callaham (Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci AnelliWonder Woman 1984).

Non è stato ancora confermato, ma sia Shameik Moore che la candidata all’Oscar Hailee Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro voci nel primo film, tra cui Jake Johnson, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz, John Mulaney, Oscar Isaac e Kimiko Glenn. La voce del villain sarà, in originale, doppiata da Jason Schwartzman.

Nosferatu di Robert Eggers: Bill Skarsgard e Lily-Rose Depp in trattative

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Il tanto atteso Nosferatu di Robert Eggers sta iniziando a prendere forma, con Bill Skarsgard in trattative per interpretare il personaggio del titolo e con Lily-Rose Depp come sua co-protagonista.

Eggers scriverà, dirigerà e produrrà la nuova interpretazione del classico cinematografico, che segue la storia, ambientata nella Germania del 19° secolo, dell’ossessione tra una giovane donna sedotta da un incantesimo (Depp) e l’antico vampiro della Transilvania (Skarsgard) che la perseguita, portando orrore con lui.

Nosferatu Focus Features è prodotto da Jeff Robinov, John Graham, Eggers, Chris Columbus e Eleanor Columbus.

Nel 2017, Variety ha riferito in esclusiva che Eggers stava progettando il suo film su Nosferatu – dopo il film muto del 1922 di Murnau e il remake del 1979 diretto da Werner Herzog – con Anya Taylor-Joy, che ha collaborato con il regista nel loro rivoluzionario indie The Witch e, all’inizio di quest’anno, ha recitato nella sua epopea vichinga The Northman.

Dopo che il COVID-19 ha ritardato la produzione di The Northman, anche i piani per Nosferatu sono cambiati, il che ha portato una miriade di conflitti di programmazione, inclusa l’uscita di Harry Styles dal progetto a marzo dopo che era stato brevemente contemplato nel cast al fianco di Taylor-Joy.

Ora, con Skarsgard e Deep in trattative per recitare nel film, sembra che i pezzi di questo Nosferatu stiano per mettersi insieme. La pellicola segnerà la prima volta che Eggers lavora con la coppia di attori, anche se il fratello maggiore di Skarsgard, Alexander Skarsgard, ha recitato in The Northman.

High Crimes – Crimini di stato: trama, cast e curiosità sul film

High Crimes – Crimini di stato: trama, cast e curiosità sul film

I cosiddetti legal thriller sono certamente una delle sottocategorie più affascinanti di quel vasto e sfaccettato genere che è il thriller. Numerosi sono i titoli che nel corso degli anni hanno fatto la fortuna di questo, portando le storie di avvocati, processi o questioni legate al mondo giudiziario a ritagliarsi il proprio posto di rilievo nel mercato cinematografico. Titoli come Il rapporto Pelican, Il socio e Il cliente sono solo alcuni dei titoli più famosi. Un altro film molto apprezzato dagli estimatori di questo filone è High Crimes – Crimini di stato, uscito nel 2002 per la regia di Carl Franklin, anche noto per Out of Time.

Scritto da Yuri Zeltser e Grace Cary Bickley, il film è basato sull’omonimo romanzo del 1998 di Joseph Finder, noto per libri thriller come Killer Instinct, la serie dedicata al personaggio di Nick Heller e Paranoia, quest’ultimo a sua volta adattato nel 2013 in un film con Liam Hemsworth e Harrison Ford. All’interno di High Crimes – Crimini di stato sono riproposte tutte le principali caratteristiche di questo genere: dall’accusato che si professa innocente agli avvocati intenti a dimostrare la verità dei fatti, fino al complotto e alla corruzione scaturite dai vertici del potere. Si costruisce così un thriller teso e avvincente, ricco di colpi di scena.

Nonostante tali elementi, il film fu accolto in modo piuttosto tiepido al momento della sua uscita.  Negli anni, tuttavia, è stato rivalutato dagli appassionati, che ne lodano le interpretazioni e l’atmosfera generale. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

High Crimes – Crimini di stato: la trama del film

Protagonista del film è l’avvocatessa Claire Kubik, felicemente sposata con Tom e con lui residente in una tranquilla località della California. Durante una visita a San Francisco, la loro tranquillità viene improvvisamente spezzata dall’arresto di Tom da parte dell’FBI. L’agenzia governativa accusa infatti l’uomo di aver assassinato nove civili in un villaggio in El Salvador anni prima. Claire scopre così che la vera identità dell’uomo che aveva affianco è Ronald Chapman, un agente dei Marines sotto copertura e da anni ricercato per i suoi crimini di guerra. Pur ammettendo la sua doppia vita, Ronald afferma di non aver ucciso quelle persone, ma di essere solo un capro espiatorio.

Stando a quanto egli sostiene, il vero colpevole sarebbe il maggiore James Hernandez, aiutante del generale di brigata Bill Marks. Convinta dell’innocenza del compagno, Claire assume il ruolo di suo avvocato difensore insieme al giovane e inesperto Terence Embry. La donna, però, si rende conto di aver bisogno anche di un legale abituato a lavorare con un tribunale militare. Entra così in scena Charlie Grimes, ex procuratore dai problematici trascorsi. I tre avvocati iniziano così a ricercare le prove dell’innocenza di Ronald, scontrandosi con l’insabbiamento del caso da parte dei vertici militari. La verità, tuttavia, non può essere nascosta a lungo.

High Crimes - Crimini di stato cast

High Crimes – Crimini di stato: il cast del film

Ad interpretare la protagonista, l’avvocatessa Claire Kubik, vi è l’attrice Ashley Judd, divenuta celebre tra la fine degli anni Novanta e i premi del Duemila per aver recitato in diversi thriller, come ad esempio Il collezionista, Colpevole d’innocenza e The Eye – Lo sguardo. Originariamente, il suo personaggio era stato riscritto per essere una professoressa di legge di Harvard, ma l’attrice suggerì che sarebbe stato più semplice inserirla nella vicenda se fosse stata un’avvocatessa. Accanto a lei, nei panni del compagno Tom, il cui vero nome è Ronald Chapman, vi è invece l’attore Jim Caviezel, celebre per i film La sottile linea rossa e La passione di Cristo. Caviezel rifiutò le scene d’amore previste con la Judd perché contrarie alla sua forte ispirazione alla morale cattolica.

Adam Scott, noto per la serie Parks and Recreation, è il giovane avvocato Terrence Embry, mentre Bruce Davison interpreta il generale Bill Marks e Juan Carlos Hernandez è il maggiore James Hernandez. Compaiono poi anche gli attori Michael Shannon nei panni di Troy Abbott e Amanda Peet in quelli di Jackie Grimaldi. Infine, ad interpretare l’ex procuratore Charlie Grimes vi è il premio Oscar Morgan Freeman. Per lui, si è trattato del secondo film in cui condivide la scena con la Judd, avendo già recitato insieme nel thriller del 1997 Il collezionista. Freeman, che lì interpretava uno psicologo e criminologo, si è preoccupato di dar vita ad un personaggio caratterialmente diverso, al fine di non risultare sempre simile di film in film.

High Crimes – Crimini di stato: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di High Crimes – Crimini di stato grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 30 settembre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Quasi orfano: il cast del film racconta l’importanza delle proprie radici

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La famiglia è il bene più prezioso. Se c’è una morale nel nuovo Quasi orfano di Umberto Carteni – regista di Divorzio a Las Vegas – presentato alla stampa e in arrivo al cinema dal 6 ottobre è proprio questa. Per quanto cerchiamo di rinnegarle e allontanarci dalle nostre radici esse trovano sempre il modo di raggiungerci. È un aspetto che viene sottolineato bene nel film – e anche in conferenza stampa. Basta un semplice fischio e ci ritroviamo a far parte per un attimo della famiglia Tarocco. Nel film Riccardo Scamarcio e Vittoria Puccini sono Valentino e Costanza. Marito e moglie, vivono a Milano e hanno fondato un famosissimo brand nel mondo del design. Valentino, di origine pugliese, ha progressivamente tagliato i ponti con la sua famiglia, al punto di dichiararsi orfano e cambiare cognome. La famiglia di Valentino, colorita e numerosa, tenta di riallacciare i contatti presentandosi all’improvviso a Milano.

Quasi orfano, la conferenza stampa

Il film è una commedia, ripresa da un film francese, ma ciò non toglie dignità al prodotto. “Credo che in Francia ci sia un motore dietro le commedie francesi diverso, le lega al mercato. I francesi vanno al cinema e lo Stato tutela gli esercenti” dice Riccardo Scamarcio in conferenza stampa, continuando poi: “Anche in Italia abbiamo questo motore creativo, però non c’è nulla di male a prendere spunto da film stranieri“. Concorda con questo aspetto anche il regista, Umberto Carteni, che afferma: “Al di là che grande cultura del cinema francese, questa storia è attinente soprattutto a quello che succede in Italia. Perché spesso le grandi diversità vengono viste con una accezione negativa mentre invece fanno parte delle nostre ricchezze“.

Un film alla riscoperta delle proprie origini

Sulla scia del famosissimo Benvenuti al Sud, il film ripercorre degli stereotipi tra nord e sud. Ma non solo, sottolinea anche una barriera comunicativa costante tra i due protagonisti, Valentino e Costanza, che va oltre il semplice dialetto differente. La coppia infatti vive di questa profonda incomunicabilità, frutto del fatto che i due protagonisti hanno perso di vista la loro vera identità. Ne parla nello specifico Vittoria Puccini: “Il personaggio di Costanza viene completamente ribaltato. Il suo arco narrativo è sempre in crescita. Prima insegue il successo professionale però poi con l’incontro con la famiglia Tarocco ritrova anche la passione interiore, la vitalità, che aveva perso“. Continua dicendo: “Quello che più mi ha divertito del film è l’ironia che viene esasperata da certi aspetti e certi caratteri di queste due realtà – nord e sud – attingendo però a delle verità seppur estremizzate per creare la commedia”.

Un argomento significativo del film è la differenza nel ritratto che viene fatto del nord e del sud Italia. Nessuna esclusione di colpi, poiché vengono descritti pregi e difetti da una parte e dall’altra. Riccardo Scamarcio – che è anche produttore del film – tende però a sottolineare un altro aspetto chiave: “Il film è un film nazional-popolare. Tocca dei punti fondamentali e attuali perché vediamo l’evolversi anche della società. Tutto in chiave leggera e ironica che ha come tema centrale la rivalutazione delle proprie origini. Il film fa tutto questo in modo molto intelligenti centrando il focus su alcuni paradossi che l’Italia socialmente ha prodotto. In questo film, per esempio, le donne del sud sono più emancipate. Al sud la famiglia è matriarcale, le donne comandano. Recitare in questo film per me è stata una liberazione perché ho potuto restituire ai Pugliesi la loro integrità”.

Il film vive proprio di contrasti, non solo geografici, ma anche sentimentali. Da una parte la famiglia Tarocco accoglie Costanza come una figlia, dall’altra invece il personaggio di Bebo Storti incarna tutta la glacialità del manager milanese. In Quasi orfano si da spazio ai sentimenti e ai romanticismi che sono propri della natura della famiglia Tarocco. Proprio l’aspetto romantico e sentimentale è stato quello che maggiormente è stato esplorato in Quasi orfano, piuttosto che nel film originale francese. Lo vediamo nella focosità della coppia composta da Nicola (Antonio Gerardi) e Lulù (Grazia Schiavo) ma anche e soprattutto da Mà e Pà – Nunzia Schiano e Adriano Pappalardo.

Quasi orfano conferenza stampa

Il messaggio di speranza per il cinema

L’uscita in sala di Quasi orfano è prevista per il 6 ottobre. Il regista e il resto del cast sperano di poter attrarre un gran numero di persone per la loro commedia all’italiana. Il regista ha parlato di questo grande potere che il cinema regala ai suoi film: “È una grande responsabilità. Speriamo di conciliare il pubblico in sala perché ci rendiamo conto che ormai sugli schermi di casa c’è tanta offerta. Dobbiamo cercare di motivare la gente in più possibile“. Con la pandemia, il settore cinematografico è stato sicuramente uno dei più colpiti.

Molte sale sono state costrette a chiudere poiché non riuscivano a sostenere i costi. Riccardo Scamarcio ha parlato di questo rapporto cinema-spettatore augurandosi che il suo nuovo film riesca a risollevare le sorti del cinema italiano, lanciando un messaggio di speranza: “L’arrivo del Covid ha spezzato il rapporto tra cinema e spettatore. È importante riacquistare di nuovo questo rapporto. Le piattaforme sono degli strumenti che hanno tantissimo da offrire. credo che alla fine però la cosa che faccia la differenza siano sempre i buoni film che sono contenuti al loro interno. Io sono convinto che il cinema non morirà mai”.

La famigerata famiglia Tarocco

La famiglia Tarocco non vive di fama, anzi al contrario i personaggi di Quasi orfano sono tutti personaggi famigerati. Ma quanto aiuta l’essere famigerati nel mondo del cinema? Nunzia Schiano ha la risposta: “Io già sono famigerata, non famosa. Quindi sono proprio nel mio. A volte è utile essere famigerati. Il nostro mestiere comprende queste distonie. L’essere umano ha mille sfaccettature, quindi c’è una certa libertà anche nella gestione. Se dovessi scegliere preferisco essere famigerata“. Anche Grazia Schiavo si definisce famigerata: “Quando sei un personaggio famigerato nel lavoro puoi portare in scena parti dimenticate che ritrovi dentro di te. A volte queste parti dimenticate sono le nostre radici, non dobbiamo vergognarci“.

She-Hulk: 5 teorie su chi potrebbe essere HulkKing

She-Hulk: 5 teorie su chi potrebbe essere HulkKing

ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler del sesto episodio di She-Hulk

Il sesto episodio di She-Hulk è abbastanza lineare, ma presenta un colpo di scena nei post-credits. La puntata introduce l’Intellighenzia, una forza malvagia che, da quanto si intuisce, vuole sfruttare il sangue di Jennifer Walters (Tatiana Maslany). Con esso, l’organizzazione potrebbe creare un esercito infinito di Hulk. I fan sicuramente si sono chiesti chi potrebbe nascondersi dietro un piano simile e dietro al nome “HulkKing“. Ecco quindi 5 candidati che sarebbero il nemico ideale di She-Hulk.

Doc SamsonShe-Hulk Doc Samson

Doc Samson è un personaggio realmente sinistro. Anche se è stato uno dei più stretti alleati di Hulk nei fumetti, non si può negare che il personaggio abbia un lato oscuro e malvagio. Soprattutto negli ultimi anni, è diventato un vero mostro. Chi ha visto The Incredibile Hulk sa che Samson Bruce Banner si sono lasciati in pessimi rapporti.

Probabilmente, dopo la fine della storia con Betty Ross, Samson è diventato ossessionato da Hulk e sta provando a diventare proprio come lui (questo spiegherebbe il bisogno del sangue di Jennifer). Trasformare questo personaggio nel cattivo di She-Hulk: Attorney at Law sarebbe un’opzione efficace sia per la serie che per l’MCU.

Nick TraskNick Trask Comic

Nei fumetti, il padre di Jennifer Walters ha uno scontro con alcuni mafiosi: nel fuoco, anche la figlia rimane colpita. A salvare Jennifer è una tempestiva trasfusione di sangue, resa possibile dal cugino Bruce Banner. Questo è l’evento che la trasforma nella sensazionale She-Hulk. Il gangster che dà origine a tutto ciò è Nick Trask.

Nell’MCU le cose vanno diversamente. Nel franchise, la trasformazione di Jen è causata da un incidente. Tuttavia, il personaggio cattivo dei fumetti potrebbe ritornare. Trask, colui che ha creato le Sentinelle cacciatrici di mutanti, è sicuramente interessato al sangue di She-Hulk, specialmente se sta lavorando per qualcun altro, magari l’Intellighenzia.

ToddTodd she-hulk

She-Hulk: Attorney at Law si presenta come una commedia legale, ma potrebbe mostrare una svolta nelle prossime puntate. E se, sorprendentemente, il cattivo fosse Todd, il ragazzo raccapricciante con cui She-Hulk è uscita? Todd è chiaramente affascinato da Jen e ha letteralmente chiesto di poter ”penetrare la sua pelle”. Con tutte le sue stranezze, Todd è la definizione del ragazzo arrabbiato che non riesce a trovare una fidanzata e prova a raggiungere i suoi scopi usando le donne anche contro la loro volontà.

Il personaggio nei titoli di coda viene chiamato “Hulk-Todd“, altro aspetto che allude ad un passaggio di sangue e ad una trasformazione… Alcuni potrebbero rimanere delusi, in particolare perché Todd non è nessuno dei fumetti, ma sicuramente l’MCU ha fato i suoi calcoli.

Il Capothe leader

Todd potrebbe voler diventare un Hulk, ma forse non è abbastanza intelligente per riuscire nell’operazione. Al contrario, c’è un altro personaggio che sarebbe perfetto come cattivo in She-Hulk. Si tratta del Capo: il creatore del Siero del Super Soldato potrebbe ora voler trasformare tutti in un Hulk. Il Capo tornerà sicuramente in Captain America: New World Order, e la serie potrebbe anticipare il personaggio.

She-Hulk potrebbe chiudersi con il ritorno del Capo e la rivelazione che ha usato la sua intelligenza per mettere le mani sul sangue di cui ha bisogno. D’altronde, egli è il capo dell’Intellighenzia nei fumetti.

AbominioAbominio

Sappiamo che Emil Blonsky tornerà prossimamente in She-Hulk: le promo della serie suggeriscono l’arrivo di una sorta di clinica di riabilitazione per ex criminali. E se il cattivo avesse altri piani?

Abominio potrebbe essere colui che vuole il sangue di She-Hulk per creare altri mostri come lui. Potrebbe creare un esercito abbastanza potente da vendicarsi di Bruce Bannerl’uomo che lo ha messo dietro le sbarre. Sicuramente, Abominio è un personaggio da tenere d’occhio in She-Hulk.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×06, recensione dell’episodio

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E infine siamo giunti a questo momento delicatissimo e cruciale: l’episodio de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×06, che si intitola Udûn, è esploso in tutta la sua potenza sui canali di Prime Video, lasciando a bocca aperta, ci scommettiamo, anche gli scettici di questa operazione produttiva che si rivela, di puntata in puntata, sempre più impegnativa, sia da un punto di vista tematico che da quello produttivo/di messa in scena.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×06, Udûn, la trama

L’ora di durata dell’episodio 6 si sviluppa, a differenza di quanto visto fino a questo momento, in una unità di tempo e di luogo, ovvero la battaglia nelle Terre del Sud, a Ostirith, dove la coraggiosa Bronwyn e l’elfo Arondir guidano pochi fieri uomini del sud contro l’imminente attacco dell’esercito di Orchi guidati da Adar. Le creature dell’oscurità cercano spasmodicamente la spada spezzata rinvenuta da Theo, e sanno che è nelle mani degli uomini perché, nella migliore e più triste tradizione umana, molti di loro hanno tradito la loro specie per andare ad ingrossare le fila del nemico. Quello che però Bronwyn e i suoi non sanno, è che sta arrivando la cavalleria, perché Galadriel, con Halbrand e l’esercito di numenoriani con la regina Miriel sono sbarcati nella Terra di Mezzo.

Lloyd Owen (Elendil), Maxim Baldry (Isildur)

L’Inferno si avvicina

Il titolo de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×06, Udûn, porta alla memoria del fan della trilogia jacksoniana una precisa battuta di Galdalf il Grigio, durante il suo duello con il Balrog il quale viene apostrofato dallo Stregone proprio come “Fiamma di Udûn”. In Sindarin, quella parola indica l’Inferno, ed è il nome scelto da Morgoth stesso per la sua fortezza. Questo piccolo excursus linguistico dovrebbe rendere chiaro allo spettatore verso quale direzione sta andando la serie, soprattutto alla luce del finale jaw-dropping che ci catapulta dentro all’Inferno vero e proprio, appunto. Ma prima di arrivare a quel finale, a quella potenza, a quell’epicità, l’episodio della serie Prime Video ci mette di fronte al primo vero e proprio scontro della storia.

La regista Charlotte Brändström ha fatto tesoro non solo della lezione di Peter Jackson nella sua trilogia, ma anche di chi è venuto dopo, come la squadra produttiva de Il Trono di Spade, che in quanto a combattimenti notturni se l’è cavata piuttosto bene. E dunque c’è l’epica e c’è il realismo, ci sono creature mostruose che combattono contro uomini spaventati ma che resistono sulle loro grande, ci sono fiamme che divampano, ci sono frecce che si conficcano in toraci e spade che fendono braccia, un’esplosione di sangue grafica, che rappresenta una “prima volta” nel panorama della rappresentazione audiovisiva della Terra di Mezzo ma che trova la sua perfetta collocazione in questo episodio che si esaurisce quasi completamente in questo scoppio di violenza.

Si cominciano a vedere i frutti della semina

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×06 è come un seme di Alfirin, che comincia a sbocciare dopo che i primi episodi hanno rappresentato la semina, un episodio ricco di avvenimenti ma anche di emozioni forti degli attori in gioco. Miriel che ha corso un grande rischio per un bene superiore ma si sente responsabile delle vite dei suoi soldati, Galadriel che, che lo voglia o no, ha trascinato molte vite verso la morte, Arondir e Bronwyn, che combattono sia per la loro libertà che per il loro amore, e gli stessi cattivi, gli orchi e il loro leader, Adar, che in un inedito discorso di incoraggiamento, mostra queste creature disgraziate e deformi mai così umane e vicine a un senso di appartenenza che può essere capito e condiviso, nonostante sia votato al male.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1x06

L’ambizione epica de Gli Anelli del Potere

L’epica si racconta a profondi respiri, grandi e lunghi capitoli di un romanzo pesante, che si leggono con attenzione e si lasciano sedimentare prima di proseguire con quello successivo. Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere si sta rivelando questo. Nonostante le deviazioni dal materiale originale, le libertà che si sono presi gli autori in fatto di trama e personaggi, la serie Prime Video mira a una costruzione epica che è fatta di attese, racconti e conversazioni, ma anche, come nel caso del sesto episodio, di esplosioni di violenza, scontri e rese dei conti.

E alla luce di questo finale, e con altri due episodi rimasti prima della fine, sappiamo che possiamo aspettarci una conclusione spettacolare ed epica.

The Last Of Us: i 10 migliori riferimenti al videogioco del trailer

La HBO ha rilasciato nei giorni scorsi il primo vero e proprio teaser trailer di The Last Of Us e c’è molto da analizzare in questa clip di 109 secondi. Anche se la serie seguirà naturalmente la storia principale di Joel (Pedro Pascal) ed Ellie, il trailer suggerisce che anche i personaggi secondari verranno bene approfonditi. Inoltre, per la prima volta vediamo i terrificanti Clicker, le Luci, e la fuga disperata di Ellie e Joel dalla città, nonché il primo accenno a uno dei momenti più strazianti in assoluto del videogioco.

La canzone del trailer proviene dal videogioco

Di solito le scelte delle canzoni che accompagnano i trailer sono piuttosto arbitrarie, ma gli showrunner hanno prestato molta attenzione a quale canzone dovesse essere riprodotta in sottofondo nel trailer di The Last of Us. Alone and Foresaken di Hank William è la traccia scelta in questo caso per identificare l’atmosfera del trailer.

I fan del videogioco riconosceranno la canzone nel momento in cui Ellie ruba la cassetta da Bill e Joel la riproduce mentre guidano verso Pittsburgh: è un momento piacevole e commovente, e la scelta di riprodurla nel trailer è un ottimo riferimento a una delle parti più piacevoli del gioco.

Il simbolo delle Luci

I fan del videogioco non hanno bisogno di presentazioni per le Luci, un gruppo di miliziani rivoluzionari che spesso si opponevano al governo in carica. Nel teaser si può notare che il simbolo delle Luci è stato dipinto dal governo. C’è anche una clip con la frase “When you are lost in the darkness” scritta sui muri, che è anche una delle frasi motivazionali che il gruppo usa per guidare o reclutare le persone. Questo riferimento suggerisce che lo show seguirà una linea simile a quella del gioco, attenendosi strettamente alla storia delle Luci.

L’orologio di Joel è rotto

Chiunque abbia giocato i primi 20 minuti del gioco riconoscerà l’orologio rotto che Joel indossa nel teaser. È l’ultimo regalo di sua figlia Sarah, prima che le sparino durante l’epidemia. Questo riferimento è importante perché rappresenta una parte cruciale dello sviluppo del personaggio di Joel e denota una buona attenzione ai dettagli da parte degli showrunner. Questa scena, nel videogioco, è stata una delle più strazianti, anche grazie a una delle migliori interpretazioni del doppiatore Troy Baker, che ha dato voce a Joel in The Last of Us.

Qualcuno è incatenato

Nel trailer c’è una frazione di secondo in cui si vede qualcuno che indossa delle Converse incatenato. Questo momento sembra essere ripreso direttamente dal videogioco, dove Ellie viene catturata dal cannibale David e Tess e Joel, alcuni dei personaggi principali più capaci del videogioco, vanno a salvarla. Più avanti nel trailer, ci sono altri spezzoni che sembrano far parte della stessa sequenza, come Ellie che striscia per salvarsi in quello che sembra essere un seminterrato, confermando che questa parte importante di The Last of Us sarà approfondita nello show e che i fan potranno ottenere maggiori informazioni sul gruppo di cannibali e su come sono nati.

Tess, Ellie e Joel in fuga da Boston

All’inizio del gioco, seguiamo la fuga da Boston di Tess, Ellie e Joel, dopo essere stati trattenuti dalle guardie: attraversano i tunnel e il sistema fognario della città e un’inquadratura del trailer sembra riprendere proprio questo percorso. In The Last Of Us abbiamo potuto percepire la tensione drammatica di queste scene grazie alle performance straordinarie del cast di doppiaggio femminile e siamo sicuri che questa potrebbe essere una delle sequenze più impattanti anche della serie tv.

Boston post apocalittica

Molteplici inquadrature nel teaser danno agli spettatori un’idea delle città e dei paesi post-apocalittici che Joel ed Ellie attraverseranno, essendo Boston uno dei punti salienti di The Last Of Us; come possiamo notare, alcuni frame sono una riproduzione diretta del videogioco. In tutta la città ci sono anche manifesti e cartelli che avvertono le persone di stare alla larga da chi mostra i sintomi del virus: sarà interessante vedere quanto del mondo precedente al virus verrà mostrato al pubblico.

Primo sguardo a un Clicker

Verso la fine del trailer, gli spettatori possono vedere per la prima volta l’aspetto di un Clicker nello show. La scena sembra quasi un remake shot-by-shot della prima volta che Tess, Joel ed Ellie incontrano un Clicker nel gioco e mostra i livelli che il team creativo ha raggiunto per assicurarsi di rimanere fedele alla visione del gioco. Poiché i clicker sono una delle versioni più terrificanti delle persone infettate dal virus nel gioco, e quella che i giocatori incontrano più spesso, i fan sarebbero rimasti delusi se avessero visto alterato il loro design iconico. Per fortuna, invece, lo show sembra aver solo migliorato i dettagli dei mostri.

Un assaggio di Tess e Marlene

Tess e Marlene sono due donne molto diverse nel gioco. Una è la compagna di contrabbando di Joel, l’altra è la leader del gruppo rivoluzionario delle Luci, ma entrambe accettano di aiutare Joel ed Ellie. Quello che possiamo vedere da questo trailer è la sorprendente somiglianza di entrambe le attrici con le loro controparti videoludiche, anche se non sappiamo se le loro storyline seguiranno quelle del gioco.

Un riferimento al DLC “Left Behind”

In una delle inquadrature del trailer, Ellie è in sella a una giostra con qualcuno che assomiglia al personagigo di Riley del videogioco. Questo è interessante perché Riley faceva parte di un DLC di The Last Of Us chiamato “Left behind“. Solo il tempo ci dirà quanto la serie approfondirà la trama di “Left behind” e come gli showrunner la integreranno nel disegno più ampio dello show, considerando che The Last Of Us è uno dei migliori videogiochi di tutti i tempi.

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Now You See Me 3: Ruben Fleischer dirigerà il film!

Dopo il grande successo del sequel del 2016, è in arrivo Now You See Me 3, la terza puntata per il franchise di Now You See Me, poiché Lionsgate ha annunciato ufficialmente che Ruben Fleischer dirigerà il terzo capitolo. Now You See Me 3 vedrà Fleischer (VenomUnchartedZombieland) dirigere il film in uscita da una sceneggiatura scritta da Seth Grahame-Smith (Pride and Prejudice e Zombies). Bobby Cohen, insieme ad Alex Kurtzman di Secret Hideout, produrrà la nuova puntata. Meredith Wieck e Chisom Ude stanno supervisionando il progetto per Lionsgate.

Sebbene non siano stati fatti annunci ufficiali sul casting, una dichiarazione di Fleischer sull’adesione al progetto sembra confermare che Jesse Eisenberg e Woody Harrelson – che hanno recitato in entrambi i film – sarebbero tornati nel progetto per il suo terzo ingresso. Al momento non è chiaro se altre star che sono apparse in entrambi i film, tra cui Mark Ruffalo, Dave Franco, Michael Caine e Morgan Freeman, appariranno in questo film a qualsiasi titolo.

“Ci sono tre cose in questo mondo che amo assolutamente… Jesse Eisenberg, Woody Harrelson e la magia”, ha detto Fleischer in una dichiarazione. “Avere la possibilità di lavorare con questi due attori di talento, così come il resto dell’incredibile cast dei film di Now You See Me, è un sogno che si avvera. Sono un fan da sempre dei film sulle rapine: amo essere attratto dai colpi di scena e dal mistero in cui nulla è come sembra. E questo è ancora più vero quando i ladri sono maghi: le opportunità sono infinite. Eric è stato in grado di sbloccare un nuovo ed eccitante modo in un nuovo film e nuovi personaggi divertenti, quindi sono entusiasta di approfondire ulteriormente.”

Originariamente presentato in anteprima con il primo film nel 2013, il franchise di Now You See Me racconta la storia di una squadra di illusionisti chiamata “I quattro cavalieri” che mette a segno rapine apparentemente impossibili. Un sequel del film originale è stato rilasciato nel 2016 e, insieme, entrambi i film hanno guadagnato 687 milioni di dollari in tutto il mondo.

Raymond & Ray: trailer del film con Ewan McGregor e Ethan Hawke

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APPLE TV+ ha diffuso negli USA il trailer ufficiale del prossimo film Raymond & Ray, che presenterà la coppia di due inediti fratelli (sullo schermo) Ewan McGregor ed Ethan Hawke che si uniscono per il funerale del padre. Il film, che proviene da Rodrigo García e Alfonso Cuarón, uscirà nelle sale il 14 ottobre 2022, prima di andare in streaming su Apple TV+ il 21 ottobre 2022. Il film sarà presentato alla Festa del Cinema di Roma.

Raymond and Ray  è scritto e diretto da Rodrigo García (Albert Nobbs). Sarà incentrato sulla storia dei fratellastri titolari, “che hanno vissuto all’ombra di un padre terribile. In qualche modo, ognuno di loro ha ancora un senso dell’umorismo e il suo funerale è un’opportunità per loro di reinventarsi. C’è rabbia, c’è dolore, c’è follia, ci potrebbe essere amore e c’è sicuramente da scavare fosse”, si legge nella descrizione.

Il film è prodotto dal regista premio Oscar Alfonso Cuarón, Bone Curtis e Julie Lynn per Mockingbird Pictures. I produttori esecutivi saranno Gabriela Rodriguez e Shea Kammer. Ewan McGregor è recentemente tornato nel mondo di Star Wars per la serie Obi-Wan Kenobi di Disney+, dove ha ripreso il ruolo del Maestro Jedi. Lo vedremo, o meglio sentiremo, anche nel film Pinocchio di Guillermo del Toro.

Per quanto riguarda Hawke, è stato un anno impegnativo per lui, poiché ha recitato nella serie Disney+ dei Marvel Studios Moon Knight, così come nel film di vendetta vichinga di Robert Eggers The Northman e nel film horror di Blumhouse The Black Phone. Successivamente, reciterà in  GLASS ONIONI – Knives Out 2 di Netflix, che sarà presentato in anteprima a novembre nelle sale e il 23 dicembre 2022 su Netflix.

And: cast stellare per il nuovo film di Yorgos Lanthimos

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And: cast stellare per il nuovo film di Yorgos Lanthimos

Il regista Yorgos Lanthimos ha assemblato un cast stellare per il suo prossimo film, And. Infatti, come apprendiamo da Deadline la Searchlight Pictures ha dato il via libera al film che avrà come protagonisti Emma Stone, Jesse Plemons e molti altri. Secondo il rapporto, And avrà come protagonisti Stone, Plemons, Willem Dafoe e Margaret Qualley, che sono tutti assegnati a recitare nel progetto. Lanthismos (The Favorite) scriverà il film insieme a Efthimis Filippou e dirigerà lui stesso la pellicola. Attualmente, i dettagli della trama non sono stati resi noti.

“Lavorare con Yorgos continua a essere un punto culminante per noi di Searchlight, e questo è un altro progetto davvero originale che distingue il suo lavoro”, hanno affermato i presidenti di Searchlight David Greenbaum e Matthew Greenfield. “Lavorare di nuovo con Emma, ​​Willem, Jesse e Margaret, nonché con Element e Film4 è solo la ciliegina sulla torta”. Per una svolta un po’ casuale, questo sarà il secondo film consecutivo che Lanthimos lavora con Emma Stone, Williem Dafoe e Margaret Qualley. Il trio di attori apparirà anche nel prossimo film di Lanthimos, Poor Things, che sarà presentato in anteprima nel 2023. Per Lanthimos e Searchlight Pictures, questo sarà anche un altro capitolo della loro collaborazione in corso, poiché lo studio ha lavorato con Lanthimos sia su La Favorita del 2018 che sul prossimo Poor Things .

Kingdom of the Planet of the Apes: annunciato il nuovo film e svelato il cast

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Un nuovo film de Il pianeta delle scimmie è in lavorazione presso i 20th Century Studios, poiché la società ha annunciato che Kingdom of the Planet of the Apes inizierà la produzione il prossimo mese. L’ultimo film della lunga serie de Il pianeta delle scimmie sarà interpretato da Owen Teague (IT), Freya Allan (The Witcher) e Peter Macon (The Orville), e la storia riprenderà “molti anni” dopo la fine della Guerra del film del 2017 per il pianeta delle scimmie, secondo 20th Century Studios. Wes Ball ( la trilogia di The Maze Runner) dirigerà il progetto, che punta ad arrivare al cinema nel 2024.

Kingdom of the Planet of the Apes sarà scritto da Josh Friedman, Rick Jaffa e Amanda Silver, l’ultima delle quali è stata anche sceneggiatrice di Rise of the Planet of the Apes. Il film sarà prodotto da Patrick Aison, Joe Hartwick Jr., Jaffa, SIlver e Jason Reed.

” Il pianeta delle scimmie è uno dei franchise di fantascienza più iconici e leggendari della storia del cinema, oltre ad essere una parte indelebile dell’eredità del nostro studio”, ha affermato il presidente di 20th Century Studios Steve Asbell. “Con Kingdom of the Planet of the Apes, abbiamo il privilegio di continuare la tradizione della serie di cinema fantasioso e stimolante e non vediamo l’ora di condividere la straordinaria visione di Wes per questo nuovo capitolo con il pubblico nel 2024″.

L’ultimo film della serie Il pianeta delle scimmie, The War – Il Pianeta delle Scimmie – Film del 2017 , ha visto la conclusione della serie rilanciata dal regista Matt Reeves con L’alba del pianeta delle scimmie con Andy Serkis, Woody Harrelson e Steve Zahn. Il film è stato presentato in anteprima con il plauso della critica e ha incassato quasi $ 500 milioni al botteghino. Ha ottenuto nomination per i migliori effetti visivi e i migliori effetti speciali visivi agli Academy Awards.

Naya Rivera: 10 cose che non sai sull’attrice

Naya Rivera: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Naya Rivera, prematuramente scomparsa, presenta una carriera di tutto rispetto nel mondo dello spettacolo. Sin da giovanissima si è distinta come un’attrice di talento, alternandosi tra cinema e televisione. Ha inoltre portato avanti una carriera musicale di successo, dando prova anche di ottime doti canore. Riscoprire qualcosa di più su di lei è dunque un modo per renderle un omaggio dovuto e meritato.

Ecco 10 cose che non sai di Naya Rivera.

Naya Rivera: i suoi film e le serie TV

1. È nota per le serie TV. La carriera dell’attrice ha inizio con la serie The Royal Family (1991-1992), per poi continuare recitando in episodi di serie come Willy, il principe di Bel-Air (1992), Otto sotto un tetto (1992-1993), Baywatch (1996), Un genio in famiglia (1997-1999) e 8 semplici regole (2004). Trova la sua consacrazione grazie a Glee (2009-2015), dove recita nel ruolo di Santana Lopez. Terminata la serie ha poi recitato in Devious Maids – Panni sporchi a Beverly Hills (2015) e Step Up: High Water (2018-2019), serie basata sul franchise di Step Up.

2. Ha recitato anche per il cinema. Oltre alle numerose serie a cui ha preso parte, la Rivera ha avuto modo di recitare anche per film come Il maestro cambiafaccia (2002) e Oltre il male (2014). Nel 2017 ha recitato poi in Mad Families, con Tiffany Haddish. Nel 2011 aveva invece avuto modo di recitare anche per Glee: The 3D Concert Movie.

3. È stata anche doppiatrice. Nel 2021 sono stati rilasciati i film d’animazione Batman: The Long Halloween – Parte Uno e Parte Due. Per questi l’attrice ha dato voce al personaggio di Selina Kyle, ovvero Catwoman. Accanto a lei, in questi due film, si ritrovano anche attori come Jensen Ackles come voce di Batman e Josh Duhamel come voce di Harvey Dent.

Naya Rivera Glee

Naya Rivera in Glee

4. Si è preparata a lungo per il ruolo. Dopo essere stata scelta per interpretare Santana Lopez in Glee, l’attrice si è preparata al ruolo guardando film come Mean Girls per «sentirsi come una vera stronza del secondo anno.» Naya ha poi caratterizzato Santana come «un po’ una cattiva ragazza» che è «piuttosto irritabile e sempre pronta a sferrare commenti arguti.». Quando dalla seconda stagione il personaggio fa coming out come lesbica, la Riveva ha affermato di essere molto soddisfatta di questa scelta, sostenendo il modo in cui gli sceneggiatori stavano caratterizzando questo aspetto del personaggio.

5. Ha avuto una faida con una collega. La faida nella serie tra Rachel, il personaggio interpretato da Lea Michelle, e Santana è stata il culmine della vera antipatia esistente tra le due attrici. Michele, nel corso della sesta stagione, si era guadagnata la reputazione di essere una diva capricciosa. La Rivera, in particolare, è stata estremamente esplicita sull’atteggiamento assunto dalla Michele riguardo al suo ruolo in scena e al modo in cui trattava i suoi co-protagonisti. Quando poi il ruolo della Rivera è poi stato drasticamente ridotto, poiché Rachel era considerata la vera protagonista femminile, il rapporto tra le due si è definitivamente interrotto.

Naya Rivera: il marito e il figlio

6. È stata sposata. Il 19 luglio 2014 era convolata a nozze con il fidanzato Ryan Dorsey a Cabo San Lucas, in Messico. La coppia ha avuto un figlio, Josey Hollis Dorsey, nato il 17 settembre 2015. La relazione tra l’attrice e Dorsey è tuttavia stata molto burrascosa. Inizialmente i due annunciarono il divorzio nel 2016, salvo poi ritirare la cosa nell’ottobre del 2017. Il mese seguente la Rivera è però stata arrestata con l’accusa di violenza domestica. Le accuse poi sono state ritirate secondo un accordo stipulato per il mantenimento. Il divorzio dei due è infine stato ufficializzato nel giugno 2018.

Naya Rivera marito

Naya Rivera: l’incidente e le cause della morte

7. È scomparsa mentre era con il figlio. L’8 luglio 2020, Naya Rivera è stata dichiarata persona scomparsa dopo che suo figlio di quattro anni, Josey, è stato ritrovato da solo nella barca che l’attrice aveva noleggiato per trascorrere un pomeriggio sul lago Piru, in California. Nello specifico, Josey, ritrovato ancora addormentato e con addosso un giubbotto di salvataggio, avrebbe raccontato agli investigatori che lui e sua madre sarebbero andati a nuotare e che lei non sarebbe tornata sulla barca. La borsa e il portafoglio di Rivera sono stati recuperati sulla barca e la sua Mercedes G Wagon nera nel parcheggio, motivo per cui è stata prontamente esclusa l’ipotesi di un allontanamento volontario.

8. Il corpo dell’attrice è stato ritrovato dopo alcuni giorni. Il giorno successivo all’incidente, la donna è stata dichiarata presumibilmente morta per annegamento dalle autorità competenti. Il corpo, infine, è stato poi rinvenuto quattro giorni più tardi, il 13 luglio venendo così dichiarata morta all’età di 33 anni. Per una macabra coincidenza, il 13 luglio di quell’anno, il 2020, era anche il settimo anniversario dalla scomparsa di Cory Montheit, collega dell’attrice in Glee.

9. Le cause della morte sono ancora incerte. L’autopsia ha in seguito specificato che Rivera soffriva di vertigini, che peggioravano quando era in acqua. Naya recentemente aveva però sofferto di un’infezione al seno e nel suo sistema sono state trovate piccole quantità di diazepam (farmaco anti-ansia) e fentermina (soppressore dell’appetito) regolarmente prescritte dal medico alla star. Il rapporto specifica però che nessuna di queste condizioni ha causato la morte dell’attrice, le quali sarebbero invece da ricercare in altri possibili pericoli, come le correnti o la variazione di profondità dell’acqua.

Naya Rivera: il funerale dell’attrice

10. È stato organizzato un funerale privato. Per l’attrice sono stati organizzati dei funerali privati, a cui hanno potuto partecipare i famigliari e alcuni amici e colleghi dell’attrice. In seguito, la Naya è stata sepolta il 24 luglio al Forest Lawn Memorial Park di Hollywood Hills, Los Angeles. A distanza di un anno dall’incidente, Ryan Dorsey ha poi ricordato l’attrice, e come lui anche altri membri del cast di Glee hanno continuato a rendere omaggio alla collega scomparsa.

Fonte: IMDb

Hocus Pocus 2, recensione del film Disney+

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Hocus Pocus 2, recensione del film Disney+

A quasi 30 anni dalla loro prima rovinosa sconfitta contro un trio di ragazzini (e uno zombie buono), le Sorelle Sanderson sono pronte a terrorizzare di nuovo la notte di Halloween a Salem, mentre Hocus Pocus 2 arriva su Disney+ il 30 settembre. Sequel diretto del film del 1993, divenuto ormai culto in tutto il mondo e campione di ascolti tra le reti via cavo ogni sera di Halloween, questo film vede il ritorno del frizzante trio di streghe, formato da Winifred, Mary e Sarah, che sono di nuovo interpretate da Bette Midler, Kathy Najimy e Sarah Jessica Parker.

Cosa racconta Hocus Pocus 2

In Hocus Pocus 2, durante la notte di Halloween, in cui il confine tra mondo dei morti e mondo dei vivi si assottiglia, tre amiche che si dilettano di magia giocano a fare un incantesimo che avrà dei risvolti incredibili. Dopotutto siamo a Salem, e qui non si scherza con la magia! Ingannate da qualcuno che credevano un amico, le tre amiche rievocano le Sorelle Sanderson, che tornano nel mondo dei vivi affamate di anime di bambini. 

L’effetto nostalgia colpisce ancora e anche Hocus Pocus 2, come accaduto per altri franchise, diventa un modo, forse non troppo condivisibile, di ri-raccontare la storia di origine delle tre protagoniste. Amate dai fan perché tremende, simpatiche e tanto cattive, seppure goffe e litigiose, Winnie, Mary e Sarah hanno, con questo secondo film, la possibilità di redimersi e di mostrare una parte di sé che le rende un po’ meno cattive e un po’ più comprensibili nella loro mania di “mangiare bambini”. È una operazione di ri-narrazione non estranea agli ultimi anni che la Disney sta operando sistematicamente su molti dei suoi personaggi storici, a partire da Crudelia e Malefica (nomen omen, ma tanto’è). E così anche le Sorelle Sanderson non sono più delle streghe malefiche mangia-bambini, ma delle giovani donne maltrattate da una cittadina conservatrice e ottusa, giovani donne che nella magia hanno trovato il loro riparo e la loro ragione di vita.

Hocus Pocus 2La rinuncia alla “cattiveria”

Hocus Pocus 2 perde dunque tutto il fascino che esercitava il primo film, nel portarci irrimediabilmente dalla parte del cattivo, facendo simpatizzare lo spettatore per queste tre bisbetiche e bizzarre streghe. Nel film del 2022 tutto è ragionevole, condiscendente, le ragazzine sono in grado di raggirare le streghe, che a loro volta sembrano ancora più caricature di se stesse, pur se mantengono la deliziosa abitudine al canto e al ballo. 

Ovvio, il film si impegna a lanciare messaggi di conciliazione, di amore e fratellanza, lo fa con grande convinzione e con una certa dose di buonsenso, rimanendo sempre credibile e non scivolando mai nella direzione del “manifesto”, tuttavia è chiaro che realizzare film “cattivi” , per quanto possa essere stato cattivo il primo Hocus Pocus, non è più interesse di nessuna grande casa di produzione. 

Il risultato è un film che si regge sul divertito ritorno di Midler, Najimy e Parker nei panni svolazzanti delle Sorelle Sanderson, alle prese con una notorietà che non sono in grado di gestire ma che tutto sommato fa loro piacere. E lo spettatore affezionato all’originale si diverte con loro, ma rinuncia completamente a quel briciolo ruvido e prezioso di cattiveria che albergava nella prima storia e che qui viene sacrificato sull’altare della redenzione.

Figment: la mascotte del parco della Disney diventerà un film sviluppato da Seth Rogen

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Secondo quanto apprendiamo da Deadline, Seth Rogen sta attualmente sviluppando un nuovo film della Walt Disney Pictures incentrato su Figment, il piccolo drago viola che è stato a lungo la mascotte del parco a tema per l’Epcot’s Imagination Pavilion a Orlando. Seth Rogen produrrà il film con la sua società di produzione Point Grey. Figment è stato creato nel 1983 dagli Imagineers della Walt Disney Tony Baxter e Steve Kirk. Descritta come l’incarnazione del processo di immaginazione, la mascotte ha fatto il suo debutto nel padiglione Journey Into Imagination dell’Epcot Center.

Il progetto senza titolo sarà scritto da Dan Hernandez e Benji Samit, noti soprattutto per il loro lavoro su Detective Pikachu e La Addams Family 2. Insieme a Seth Rogen, nel team troviamo anche i suoi collaboratori di lunga data Evan Goldberg e James Weaver di Point Grey, che si occuperanno della produzione.

Questo segna l’ultima collaborazione di Seth Rogen con la Disney dopo aver precedentemente prestato la sua voce al personaggio preferito dai fan di Pumbaa nel film di Jon Favreau del 2019 Il re leone  e più recentemente nel film Disney+ Chip ‘n Dale: Rescue Rangers. L’attore è destinato a riprendere il ruolo di Pumbaa nel prossimo prequel Mufasa: Il re leone.

Thunderbolts: i Marvel Studios pensano nuovo attore (leggendario) per il generale Ross?

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La scomparsa di William Hurt ha lasciato un vuoto nel roster di attori del Marvel Cinematic Universe, la sua ultima comparsa è stata quella in Black Widow prima che le sue condizioni peggiorassero. La sua morte ha colpito Hollywood in quanto l’attore dotato di enorme talento e presenza scenica non è facile da sostituire, anche se sembra che i Marvel Studios non abbiano ancora finito con il generale “Thunderbolt” Ross. 

Con un film chiamato Thunderbolts all’orizzonte, la possibilità che lo studios opti per un recasting non sorprenderà troppo, soprattutto perché tutti i segnali indicano che i Marvel Studios potrebbero introdurre Red Hulk in un futuro non troppo lontano. Ora, lo scooper Jeff Sneider (che ha un curriculum imprevedibile) sta affermando che la leggenda di Star Wars e Indiana Jones Harrison Ford sia la prima scelta dei Marvel Studios per interpretare Ross in Thunderbolts. Si dice che lo studio abbia preso in considerazione l’idea di rendere noto il suo coinvolgimento nel progetto al D23, ma non ha voluto mettere in ombra la sua presenza all’evento per pubblicizzare Indiana Jones 5.

Se è vero, questo è  un enorme ingresso e potrebbe significare che Harrison Ford potrebbe presto diventare Hulk nel MCU. C’erano state speculazioni sul fatto che Thunderbolts potesse rivelare che Ross era morto, con la squadra chiamata in suo onore. Tuttavia, ha probabilmente più senso riformulare l’antagonista, soprattutto perché c’è ancora così tanto da fare con il personaggio. 

Mentre Hurt ha offerto un ritratto memorabile del generale in The Incredible HulkCaptain America: Civil WarAvengers: Infinity War e Black Widow, il personaggio ha giocato un ruolo abbastanza piccolo nel MCU e questa cosa permetterebbe comunque di apportare un recasting senza troppi problemi. Solo il tempo dirà se questa voce è vera, ma siamo decisamente incuriositi di scoprirlo. Thunderbolts uscirà nelle sale il 26 luglio 2024.

Werewolf By Night: nuove foto di Jack Russell, Elsa Bloodstone e Verusa

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Mentre ci avviciniamo all’attesissima premiere di Werewolf By Night su Disney+, i Marvel Studios hanno presentato alcune nuove foto promozionali che mettono in luce tre dei personaggi principali. Le immagini ci danno un’altra occhiata a Gael Garcia Bernal nei panni del pre-licantropo Jack Russell, Laura Donnelly nei panni di Elsa Bloodstone e Harriet Sansom Harris nei panni della cacciatrice di mostri e vedova di Ulysses Bloodstone, Verusa.

Sebbene i critici siano ancora soggetti all’embargo dalla condivisione delle loro recensioni, i partecipanti al recente Fantastic Fest sono stati autorizzati a pubblicare i loro verdetti e lo speciale è attualmente al 100% su Rotten Tomatoes con nove recensioni contate. A detta di tutti, Werewolf By Night non lesina sul sangue, e il regista Michael Giacchino ha recentemente rivelato che in realtà si aspettava di essere colpito con una valutazione su un divieto.

“Avevamo sempre pensato che sarebbe stato TV-MA, ma non sono sempre stato coinvolto in ciò che stava accadendo da quella parte in termini di ascolti e tutto il resto”, ha detto Giacchnio a  The Hollywood Reporter quando gli è stato chiesto come Werewolf By Night fosse riuscito a garantire una valutazione TV-14. “Ma sono sicuro che hai assolutamente ragione sul fatto che il bianco e nero ci abbia aiutato a mantenerci entro un certo intervallo”.

Werewolf by Night è un l’annunciato speciale televisivo diretto da Michael Giacchino e scritto da Heather Quinn e Peter Cameron per il servizio di streaming Disney+, basato sull’omonimo personaggio della Marvel Comics. È destinata a essere la prima presentazione speciale dei Marvel Studios nel Marvel Cinematic Universe (MCU), condividendo la continuità con i film del franchise.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, clip dall’episodio 6

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L’episodio della scorsa settimana de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere si è concluso con Galadriel, Halbrand e i Númenóreani che salpano per la Terra di Mezzo per venire in aiuto del popolo delle Terre del Sud, ma arriveranno in tempo? Prime Video ha ora condiviso una clip ricca di azione del nuovo episodio di venerdì e trova Bronwyn e i Southlander sotto assedio da Adar e dal suo esercito. Vediamo Arondir eliminare alcuni Orchi prima di trovarsi faccia a faccia con un imponente capotribù, che procede a sballottare l’Elfo come una bambola di pezza.

Di maggiore interesse sono le nuove foto promozionali, alcune delle quali contengono spoiler piuttosto significativi . Non c’è niente di troppo importante (sapevamo che prima o poi l’avremmo visto, dopotutto), ma se preferisci non sapere come si conclude l’episodio, glieli perderemmo! Dai un’occhiata all’anteprima qui sotto e alle immagini e tieni d’occhio i nostri riepiloghi a tarda notte dopo la messa in onda dell’episodio.

La serie tv Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è uscito il 2 settembre 2022 su Prime Video in 240 territori dove è attivo il servizio. La serie de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha riunito un cast enorme, che include: Robert Aramayo, Owain Arthur, Nazanin Boniadi, Tom Budge, Morfydd Clark, Ismael Cruz Córdova, Ema Horvath, Markella Kavenagh, Joseph Mawle, Tyroe Muhafidin, Sophia Nomvete, Megan Richards, Dylan Smith , Charlie Vickers e Daniel Weyman.

La serie Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è scritta da J.D. Payne e Patrick McKay. Inoltre, Bryan Cogman di Game of Thrones ha firmato come produttore consulente del progetto con J.A. Bayona che ha diretto più episodi. Oltre a quelli precedentemente annunciati, il team creativo completo dello show sarà composto da: i produttori esecutivi Lindsey Weber, Bruce Richmond, Callum Greene e l’ex capo della programmazione di genere di Amazon Sharon Tal Yguado; lo scrittore e produttore esecutivo Gennifer Hutchison; lo scrittore e produttore esecutivo Jason Cahill; lo scrittore e produttore esecutivo Justin Doble; produttore consulente Stephany Folsom; il produttore Ron Ames; la scrittrice e co-produttrice Helen Shang; e consulente di scrittura Glenise Mullins. Bayona sarà anche produttore esecutivo insieme alla sua partner Belén Atienza. Chris Newman è co-produttore.

Black Panther: Wakanda Forever, nuove foto ufficiali, ecco Riri Williams, alias Ironheart!

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Alcune nuove foto di Black Panther: Wakanda Forever sono apparse su Twitter, offrendo un nuovo entusiasmante sguardo a ciò che accadrà nell’attesissimo sequel.  Per cominciare, nelle nuove fotovediamo Riri Williams (Dominique Thorne) in visita a Wakanda, confortata da Nakia (Lupita Nyong’o) e l’incontro con la regina Ramonda (Angela Bassett). Non c’è ancora alcun segno della sua armatura come Ironheart, anche se supponiamo che sia una rivelazione che i Marvel Studios probabilmente stanno preservando per il prossimo trailer. 

Nelle altre foto possiamo anche vedere Winston Duke nei panni di M’Baku pronto a combattere e Nakia apparentemente nel suo abito cerimoniale per il funerale di T’Challa.  Michaela Coel è anche messa in luce come Aneka, un angelo di mezzanotte che è tra i combattenti più d’élite di Wakdanda. Infine, vediamo il regista Ryan Coogler sul set che istruisce i vari membri della Dora Milaje. Tutto ciò che vediamo qui sembra fantastico e speriamo che questo nuovo sguardo al sequel di Black Panther significhi che un altro trailer è proprio dietro l’angolo.  Dai un’occhiata a queste nuove foto di Black Panther: Wakanda Forever di seguito e resta sintonizzato per gli aggiornamenti sul film man mano che arriveranno!

Black Panther: Wakanda Forever
Fonte: embedded da Twitter
Black Panther: Wakanda Forever
Fonte: embedded da Twitter
Black Panther: Wakanda Forever
Fonte: embedded da Twitter
Fonte: embedded da Twitter
Fonte: embedded da Twitter
Fonte: embedded da Twitter

Black Panther: Wakanda Forever, le storie che racconta il primo trailer

I dettagli ufficiali della trama sono ancora nascosti, ma ci è stato assicurato che il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

Elizabeth Olsen spera di unirsi a Wolverine e Magneto dopo le notizie di Deadpool 3

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I Marvel Studios hanno lentamente iniziato a portare mutanti nell’MCU, con Ms. Marvel e Namor the Submariner come i primi personaggi confermati con il gene X. Mentre Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) ha abbracciato le sue abilità magiche negli ultimi anni, molti fan rimangono convinti che le sue abilità mutanti latenti siano state in qualche modo attivate dalla Gemma della Mente.  Ciò avrebbe senso, in particolare se il piano è quello di adattare alla fine il fumetto House of M e quel famigerato momento “No More Mutants” dei fumetti.

Variety ha recentemente incontrato Elizabeth Olsen e le ha dato la notizia che Wolverine di Hugh Jackman apparirà in Deadpool 3. Chiaramente entusiasta di questo sviluppo, la star di Doctor Strange nel Multiverso della Follia avrebbe continuato a condividere il suo interesse per Scarlet Witch che condivideva lo schermo con gli X-Men. “Non lo so. Penso che se ogni volta che introduciamo X-Men – immagino che Wolverine sia un X-Men, giusto? Voglio dire, sarebbe bello lavorare con molte di quelle persone del franchise di X-Men, “ ha rivelato la Olsen nel video qui sotto. “Penso che [Michael] Fassbender [Magneto sia] mio padre in qualche mondo? Sarebbe [fresco]”.

Sarebbe difficile per Magneto essere riconnesso all’MCU come padre di Wanda Maximoff, ma di certo non è impossibile. Farlo manipolando i suoi poteri per promuovere la sua causa potrebbe essere una direzione molto interessante in cui portare la prossima Saga, in particolare se passeremo più tempo con la Scarlet Witch della Olsen.

Nonostante la sua apparente scomparsa nel sequel di Doctor Strange, i Marvel Studios hanno a malapena scalfito la superficie del potenziale di Wanda. Un’altra probabile trama da cui potrebbero prendere in prestito pesantemente è Avengers: The Children’s Crusader .

Deadpool 3, quello che sappiamo

Shawn Levy dirigerà Deadpool 3. Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno anche Deadpool 3, basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy Molyneux.

Oltre a Ryan Reynolds non ci sono nomi confermati nel cast del film. In Deadpool 2 c’erano Josh Brolin nel ruolo di Cable e Zazie Beetz in quello di Domino, mentre il primo film vedeva la presenza di Morena Baccarin come Vanessa e T.J. Miller come Weasel. Paul Wernick e Rhett Reese hanno dichiarato sul film: “È una meravigliosa opportunità per i pesci fuor d’acqua. Deadpool è un pazzo al centro di un film. Far cadere un pazzo in un mondo molto sano di mente, è oro puro. Sarà davvero divertente.” Deadpool 3 uscirà il 6 settembre 2024.

Armor Wars: la serie con Don Cheadle diventa un film

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Armor Wars: la serie con Don Cheadle diventa un film

Deadline ha confermato che la serie Disney di sei episodi della Marvel, Armor Wars, sarà ora trasformata in un film.

Don Cheadle dovrebbe riprendere il ruolo del colonnello James Rhodes, alias War Machine. Yassir Lester, che era già a bordo della serie come sceneggiatore, rimane nel progetto nella stessa veste. La serie è stata annunciata per la prima volta durante il Disney Investor Day nel dicembre 2020.

Al momento non c’è nessun regista collegato al progetto né nessun dettaglio in merito a quando il film uscirà nel continuum del Marvel Cinematic Universe 2023-2025.

La storia di Armor Wars ha attraversato Iron Man (Vol. 1) dal n. 225 (dicembre 1987) al n. 231 (giugno 1988), è stata scritta da David Michelinie e Bob Layton con i disegni di Mark Bright. Nella serie, soprannominata anche “The Stark Wars”, Iron Man incontra lo Spymaster, che ruba la tecnologia Stark. Iron Man si scontra anche con Force, che imposta la trama di “Armor Wars” nei seguenti numeri.

Bones and All, il trailer del film di Luca Guadagnino

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Bones and All, il trailer del film di Luca Guadagnino

Il primo trailer internazionale di Bones and All il film di Luca Guadagnino, vincitore del Leone d’argento alla regia e del Premio Marcello Mastroianni per la migliore attrice emergente a Taylor Russell alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il film è diretto da Luca Guadagnino e scritto da David Kajganich, che ha collaborato con il regista in Suspiria e A Bigger Splash, è un adattamento del romanzo di Camille DeAngelis “Bones & All” (“Fino all’osso”), edito in Italia da Panini Books. Nel cast Taylor Russell, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg, André Holland, Chloë Sevigny, David Gordon-Green, Jessica Harper, Jake Horowitz e Mark Rylance.

Bones and All, recensione del film di Luca Guadagnino

Un film prodotto dalla Frenesy Film Company e Per Capita Productions con The Apartment Pictures – società del gruppo Fremantle, Memo Films, 3 Marys Entertainment, Elafilm e Tenderstories. In co-produzione con Vision Distribution in collaborazione con SKY.

Prodotto da Luca Guadagnino, Theresa Park, Marco Morabito, Dave Kajganich, Francesco Melzi d’Eril, Lorenzo Mieli, Gabriele Moratti, Peter Spears e Timothée Chalamet.

I produttori esecutivi del film sono Giovanni Corrado, Raffaella Viscardi, Marco Colombo e Moreno Zani. I finanziatori del film sono le società italiane The Apartment Pictures (società del gruppo Fremantle), 3 Marys Entertainment, Memo Films, Tenderstories, Elafilm, Wise Pictures, Excelsa, Serfis e Piace. Vision Distribution distribuirà il film in Italia mentre MGM ha acquisito i diritti per la distribuzione internazionale.

Una notte da leoni 3: trama e cast del film con Bradley Cooper

Una notte da leoni 3: trama e cast del film con Bradley Cooper

Affermatasi come una delle trilogie comiche di maggior successo degli ultimi anni, quella di Una notte da leoni ha dato vita a personaggi e situazioni entrate di diritto nell’immaginario comune. Dopo il primo film uscito nel 2009, e Una notte da leoni 2 nel 2011, nel 2013 è infine arrivato al cinema l’ultimo capitolo, Una notte da leoni 3 (qui la recensione). Nuovamente scritto e diretto dal regista Todd Phillips, recentemente affermatosi grazie a Joker, questo riporta sul grande schermo l’improbabile trio di protagonisti, come anche diversi altri personaggi noti, per un’ultima avventura che regala ancora una volta tanta comicità e intrattenimento.

Sin dagli ottimi risultati del primo film era infatti già certo che questo si sarebbe trasformato in una trilogia. Per l’ultimo capitolo, però, il regista dichiarò di essersi basato su un modello di racconto totalmente diverso da quello precedente. Nel tentativo di dare una conclusione definitiva alla storia di Phil, Stu e Alan, egli espresse infatti il desiderio di portare in scena un tipo di avventura diversa, che mantenesse lo spirito della trilogia pur senza ricalcare in modo banale quanto già narrato. Girato tra Los Angeles, Nogales e Las Vegas, il film prese così forma, garantendo un finale esplosivo capace di accontentare tutti i fan.

Anche Una notte da leoni 3 si affermò come un buon successo, pur se lievemente inferiore rispetto ai suoi predecessori. Realizzato con un budget di circa 103 milioni di dollari, il film arrivò ad un incassarne globalmente 351. Tale risultato gli ha inoltre permesso di diventare uno dei titoli dal maggior guadagno del suo anno. Prima di intraprendere una visione di questo, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità legate a tale titolo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare dettagli legati alla trama, al cast e alle piattaforme streaming dove poter ritrovare il film.

Una notte da leoni 3: la trama del film

La vicenda del film si svolge a due anni dagli eventi del precedente film. Leslie Chow, sfruttando una rivolta nel carcere di massima sicurezza in cui si trova, riesce finalmente ad evadere. Nel frattempo, negli Stati Uniti Alan continua a cacciarsi continuamente nei guai, e dopo l’ennesimo disastro finisce con il causare un attacco di cuore al padre Sid. Dopo il funerale, il cognato Doug rivelerà agli amici Phil e Stu che Alan non prende più da tempo le proprie medicine, con la conseguenza di essere totalmente fuori controllo. La famiglia è dunque decisa a farlo ricoverare in un istituto psicoterapeutico, ma per riuscirvi ha bisogno proprio di Phil e Stu. Questi sono infatti gli unici di cui Alan si fidi veramente, e solo loro possono riuscire a condurlo verso l’istituto in Arizona.

Nel corso del viaggio, però, il minivan su cui viaggiano viene speronato da un camion, e i quattro amici vengono presi in ostaggio. Questi fanno così la conoscenza del pericoloso boss criminale Marshall, il quale gli rivela che Leslie Chow ha sottratto loro la metà di un carico di lingotti d’oro del valore di 42 milioni di dollari Sapendo che Alan è l’unico ad aver interagito in diverse occasioni con Chow, Marshall decide di tenere con sé Doug finché gli altri tre non gli riporteranno il suo tesoro e il ladro. Ha così inizio una nuova rocambolesca avventura, nella disperata ricerca di una personalità come Chow quanto mai imprevedibile e imprendibile. Questa sarà inoltre l’occasione per Alan di dimostrare il proprio valore.

Una notte da leoni 3 cast

Una notte da leoni 3: il cast del film

Protagonisti del film nei panni di Phil, Stu ed Alan sono ancora una volta gli attori Bradley Cooper, Ed Helms e Zach Galifianakis. I tre, tuttavia, erano inizialmente restii a prendere parte ad un nuovo capitolo della trilogia, sostenendo che questa avesse perso la propria originalità. Accettarono però infine con la promessa che non vi sarebbe mai stato un quarto capitolo. Per riprendere i loro personaggi, inoltre, vennero pagati 15 milioni di dollari a testa. Questo terzo è in seguito stato definito come loro il meno apprezzato film della trilogia. Galifianakis, inoltre, in quel periodo aveva perso molto peso, divenendo quasi irriconoscibile rispetto ai precedenti due film. Per poter essere più simile all’Alan fino a quel momento conosciuto, egli fu così costretto a portare del trucco prostetico.

Anche Helms ebbe diversi problemi nel riprendere il proprio ruolo, essendo impegnato anche nelle riprese della sit-com The Office. L’attore finì con il doversi prendere una pausa da questa per poter girare il film. L’attore Ken Jeong, divenuto ormai una celebrità, ricopre qui nuovamente il ruolo di Leslie Chow. Il suo personaggio, originariamente, sarebbe dovuto comparire soltanto nel primo film. Il grande apprezzamento nei confronti di questo spinse però ad includerlo anche nei successivi capitoli. Nel film sono poi presenti gli attori Justin Bartha nei panni di Doug, e Jeffrey Tambor in quelli di Sid Garner, padre di Alan. John Goodman dà invece vita allo spietato criminale Marshall, mentre Melissa McCarthy è Cassie, la proprietaria di un banco dei pegni. Heather Graham, infine, riprende il ruolo di Jade.

Una notte da leoni 3: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Una notte da leoni 3 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno giovedì 29 settembre alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

Armageddon Time – Il Tempo dell’Apocalisse: trailer del film con Anne Hathaway

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Dal riconosciuto autore James Gray, Armageddon Time è una storia di crescita profondamente personale che affronta le vicende di una famiglia disperatamente impegnata nella ricerca di un’affermazione che ha coinvolto un’intera generazione, il Sogno Americano. Il film è interpretato da un cast di grandi artisti, come Anne Hathaway, Jeremy Strong, Anthony Hopkins. Il film sarà presentato alla Festa del Cinema di Roma, in collaborazione con Alice nella città.

Blonde: le differenze tra il film e la vita di Marilyn

Blonde: le differenze tra il film e la vita di Marilyn

Andrew Dominik non è il primo regista a parlare di Marilyn Monroe e Blonde non può essere definito fino in fondo un biopic. Il film Netflix si basa sull’omonimo romanzo semi-immaginario di Joyce Carol Oates e si muove tra fatti reali e rappresentazioni fantasiose. Il lungometraggio esplora la vita di Marilyn Monroe (interpretata da Ana de Armas) attraverso un viaggio favolistico: dall’infanzia travagliata alla morte prematura. Il film si concentra soprattutto sulla vita privata di Monroe, mostrando la persona che si cela dietro al celebre personaggio (e allo pseudonimo): Norma Jean, i suoi affetti, le gravidanze, gli aspetti più profondi dei suoi matrimoni e della sua carriera. Nonostante Dominik abbia cambiato molti dettagli reali ai fini della narrazione, Blonde fa luce su alcuni aspetti dell’attrice che, fino ad oggi, erano rimasti inesplorati.

Blonde confonde continuamente i confini tra realtà e immaginazione: ma cosa di quanto viene mostrato è accaduto realmente e cosa è stato inventato ai fini della rappresentazione?

Marilyn Monroe pensava davvero che suo padre fosse Clark Gable: VERO

BLONDE FILM NETFLIXUno dei temi principali di Blonde è il disperato desiderio di Marilyn di incontrare il vero padre. All’inizio del film, la madre di Marilyn (Julianne Nicholson) mostra alla figlia una foto di Clark Gable e la convince che sia lui il suo vero papà. Per quanto assurdo, si tratta di un fatto realmente accaduto: Norma Jean ha creduto per buona parte della sua vita che il famoso attore fosse suo padre. Sicuramente, nella realtà il disincanto è durato meno che in Blonde. Fatto curioso: Monroe e Gable si sono realmente incontrati e hanno lavorato come co-protagonisti nel film del 1961 Gli spostati (per entrambi l’ultimo lungometraggio prima di morire).

Marilyn ha avuto una relazione poliamorosa: FALSO

blonde cass eddy marilynIn Blonde, da giovane Marilyn ha una relazione poliamorosa con gli attori Charles Chaplin Jr. (detto Cass) e Edward G. Robinson Jr. (Eddy). Non appena la notizia inizia a fare scalpore, lo studio che si occupa di lei spinge Marilyn a troncare i rapporti con i due ragazzi, portando alla fine della relazione. Nella realtà le cose sono andate diversamente: anche se sembra che Monroe abbia avuto delle storie con entrambi gli attori, non si è mai parlato di un ménage à trois. Probabilmente Dominik ha scelto di includere questa trama nel film perché era già presente nel romanzo originale Blonde. In ogni caso, il regista ha fatto la scelta giusta: il trio è incredibile sullo schermo.

Marilyn Monroe è rimasta incinta più volte: INCORRETTO

Ana de Armas BlondeUn altro tema centrale di Blonde sono le gravidanze travagliate di Marilyn Monroe. Non tutte quelle rappresentate sono però reali: non è certo ad esempio che Norma fosse incinta nel 1953. Al contrario, sono reali la gravidanza e l’aborto di Monroe avvenuti durante il suo matrimonio con il drammaturgo Arthur Miller (Adrien Brody), anche se in Blonde le circostanze e sono sicuramente state modificate.

Joe DiMaggio era violento nei confronti di Marilyn Monroe: VERO

BlondeBlonde porta sullo schermo il matrimonio di Marilyn con la leggenda del baseball Joe DiMaggio. Nel film, l’attore appare come un soggetto violento e irascibile e, purtroppo, l’uomo reale non differisce dalla rappresentazione. Nella realtà, Monroe e DiMaggio (Bobby Cannavale) hanno avuto un matrimonio breve e tumultuoso. Fedele è anche l’episodio legato alla scena del vestito bianco di Quando la moglie è in vacanza, per cui DiMaggio è andato su tutte le furie. Successivamente a questo fatto, Monroe ha chiesto il divorzio e, dopo soli nove mesi di matrimonio, i due si sono lasciati.

Arthur Miller ha scritto di Marilyn Monroe: VERO

blonde ana de armas adrien brodyIn BlondeMarilyn scopre che il suo terzo marito, il drammaturgo Arthur Miller, ha scritto di lei in una delle sue opere. Nonostante le richieste dell’attrice di tenerla fuori dal suo lavoro, Miller riporta addirittura una loro conversazione parola per parola. Questo fatto crea una frattura nella coppia. Il dettaglio sul matrimonio riportato nel film è vero: Miller inserisce il personaggio di Marilyn nel suo lavoro anche anni dopo il divorzio. Inoltre, il drammaturgo ha scritto la sceneggiatura de Gli spostati, l’ultimo film in cui ha recitato Monroe. Nel lungometraggio, il personaggio di Roslyn presenta tratti molto simili alla sua interprete Marilyn.

Era difficile lavorare con Marilyn sul set: VERO

Ana de Armas Marilyn Blonde

In BlondeMarilyn appare come un’attrice difficile sul set, che fa impazzire la troupe tra attacchi di panico e sfuriate. Purtroppo, anche questo è un aspetto reale di Marilyn Monroe. Anche a causa delle sue dipendenze da farmaci e psicofarmaci, Monroe spesso arrivava in ritardo, si assentava ed era poco collaborativa. Quanto detto vale soprattutto per il film Il principe e la ballerina: come possiamo notare in BlondeMarilyn ha fatto molta fatica a lavorare con Laurence Olivier.

Marilyn Monroe ha davvero avuto una storia con il presidente Kennedy?

Ana de Armas in BlondeVerso la fine di BlondeMarilyn viene condotta dai servizi segreti per incontrare il presidente John F. Kennedy. Nel film, i due hanno uno squallido rapporto sessuale, totalmente privo di sentimento o rispetto nei confronti di Monroe. La presunta relazione tra Marilyn Monroe e il presidente Kennedy è forse uno dei dettagli più appariscenti della vita dell’attrice, in primis per la famosa esibizione del 1962 “Happy Birthday Mr. President“. Indubbiamente, Monroe e Kennedy hanno avuto una connessione nella vita reale, ma si sa poco delle dinamiche tra i due. Il presidente era realmente irrispettoso nei confronti di Marilyn? Questo aspetto di Blonde è difficile da verificare: al tempo, i dettagli sulla presunta relazione tra Monroe e Kennedy sono stati ben oscurati.

Il profumiere, recensione del nuovo film Netflix

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Il profumiere, recensione del nuovo film Netflix

Approdato sulla piattaforma streaming statunitense il 21 settembre, il profumiere è un thriller diretto dal regista tedesco Nils Willbrandt. Il soggetto è tratto dal bestseller Profumo. La storia di un assassino, romanzo di Patrick Suskind del 1985. Già una pellicola prima de Il profumiere aveva portato questa storia sul grande schermo: si tratta di Profumo- storia di un assassino, film del 2006 diretto da Tom Tykwer, con Dustin Hoffman ed Alan Rickman. Nel cast del recente adattamento Netflix ritroviamo invece i tedeschi Emilia Schule, Ludwig Simon e l’austriaco Robert Finster.

La ricerca di un profumo d’amore

“questa storia ha inizio nell’oscurità, parla di bellezza e parla di ferocia, della ricerca della felicità e del costo per averla”

Con quest’incipit, la voce narrante apre il sipario de Il profumiere. Una giovane detective viene trasferita in una nuova stazione di polizia, dove sembra aver trovato la felicità e l’amore in un suo collega. Il loro però è un rapporto debole, essendo lui sempre sospinto verso la sua vecchia vita con l’ex moglie ed i figli.

Parallelamente, due serial killer continuano a mietere vittime: si tratta di giovani donne brutalmente uccise ed a cui vengono estratte le ghiandole sudoripare. Il profumiere Dorian, con l’ausilio della sua aiutante Rex, vuole realizzare un profumo che induca all’amore, un profumo nato dall’odore umano. Queste due storie sono destinate ad incrociarsi: la detective userà uno dei profumi di Dorian per mantenere con sé il suo amato, per poi chiedere aiuto al profumiere per poter sentire nuovamente gli odori. Avendo perso l’olfatto all’età di sette anni successivamente ad un grave raffreddore, lei brama di riacquistare la facoltà di sentire i profumi del mondo.

Il profumiere
Dorian, il profumiere

Il profumiere: un film che parla ai sensi

Il profumiere è in sé un film molto interessante da vedere, da un’esperienza visiva differente da molte altre pellicole. Pur avendo una trama molto semplice, ed in alcuni tratti neanche sviluppata al massimo, il film garantisce allo spettatore una serie di emozioni che vanno al di la della mera vicenda. La stessa voce narrativa svolge un duplice compito: oltre che accompagnare il pubblico nel corso delle vicende, lo indirizza verso tutte delle riflessioni e sensazioni, specialmente riguardo, ovviamente, gli odori. La percezione del mondo attraverso l’olfatto diventa il centro dell’esperienza sensoriale che è questo film: l’importanza che i profumi hanno sia per la detective, che impara solo ora a conoscerli, sia per Dorian, il quale collega il sentimento dell’amore ad un profumo inebriante e misterioso che vuole scoprire.

Questo sentirsi avvolgersi nel film però, non avviene solamente attraverso il profumo. Ne il profumiere si ha un interessante utilizzo di primi piani che mettono maggiormente in contatto lo spettatore con lo stato d’animo dei personaggi. A questo si unisce anche uno scarso utilizzo di sottofondi musicali: nel silenzio, tutto il focus è sui protagonisti e sulle loro emozioni. Anche nei momenti in cui è presente un background musicale, vengono utilizzati brani classici e soffusi.

“L’amor che move il sole e l’altre stelle”

Pur non essendo il sommo poeta coinvolto in alcun modo ne Il profumiere, questa citazione del canto XXXIII del Paradiso sembra esprimere alla perfezione una delle tematiche chiave del film: cosa si sarebbe disposti a fare per amore? Quale grande forza può esercitare l’amore sulle scelte di una persona? I due protagonisti del film dimostrano in più occasioni di voler sacrificare quasi tutto per esso. La detective finisce per usare costantemente il profumo di Dorian per mantenere il suo amato, aggrappandosi all’illusione che i suoi siano sentimenti autentici. Il profumiere invece, non essendo mai stato realmente amato da nessuno, rincorre questo sentimento da tutta la vita, con la convinzione che un profumo possa portare le altre persone ad amarlo.

Un racconto dai tratti irrealistici

Un occhio più critico e più razionale potrebbe facilmente andare a riscontrare ne Il profumiere delle incongruenze nella stessa vicenda. Prima di tutto il profumo viene trasformato in una sorta di pozione che può influenzare le scelte e le azioni degli esseri umani. Ad ogni modo, è facile comprendere la necessità di questa sorta di elemento magico, il quale diviene effettivamente il fulcro del film. Più illogico risulta essere il rapporto che si instaura tra la detective e Dorian: pur avendo moltissime occasioni per arrestare questo pericoloso serial killer, lei lo mantiene libero ed addirittura si rivolge a lui per curare il suo olfatto.

Deadpool 3, cosa bisogna sapere sul team-up con Wolverine nel MCU

Deadpool 3 ha finalmente una data di uscita ufficiale e un co-protagonista confermato, il Wolverine di Hugh Jackman, ma cosa c’è da sapere sul debutto del mercenario chiacchierone nel MCU? Il progetto di Deadpool 3 è in lavorazione presso i Marvel Studios da qualche anno, ma solo negli ultimi giorni è stato confermato che uscirà effettivamente il 6 settembre 2024.

Per quanto questa notizia sia stata importante, non è nulla in confronto alla rivelazione che Hugh Jackman riprenderà il ruolo di Wolverine per l’ultima volta per il team-up di Deadpool che tutti stavamo aspettando. Si tratta di una notizia da urlo e la maggior parte dei fan sta già perdendo la testa per quello che questa decisione potrebbe significare sia per il MCU che per questi personaggi. Saranno amici? Saranno nemici? Combatteranno? Ecco tutti i dettagli principali da tenere a mente sulla prima vera avventura di Deadpool e Wolverine sul grande schermo.

Deadpool 3 non contraddirà Logan

Wolverine LoganAnche se, in generale, i fan hanno reagito positivamente alla notizia che Jackman sta finalmente cedendo alle richieste di Reynolds di unirsi a lui sullo schermo nel ruolo di Wolverine, c’è chi ha espresso qualche preoccupazione. Logan del 2017 è stato infatti acclamato come un capolavoro e la conclusione perfetta del mandato dell’attore nei panni del mutante artigliato.

In un esilarante video pubblicato sul canale youtube di Ryan Reynolds, i due attori hanno assicurato ai fan che Deadpool 3 non contraddirà in alcun modo quel film: si svolgerà prima del threequel non annullerà l’emozionante conclusione della storia di Logan. Se Deadpool 3 è ambientato subito dopo gli eventi di Deadpool 2, allora possiamo desumere che il threequel si svolga nel 2017. Se invece sarà ambientato ai giorni nostri, sarà ancora mezzo decennio prima che il Profesor X perda il controllo e uccida i suoi X-Men.

Il team creativo dietro a Deadpool 3

Deadpool 3 MCUÈ stato alla fine del 2017 che la Disney ha annunciato l’intenzione di acquisire la 20th Century Fox e questo ha interrotto qualsiasi progetto dello studio non solo per Deadpool 3, ma anche per la più ampia serie di film degli X-Men. Nei due anni successivi, avremmo appreso che il personaggio sarebbe entrato a far parte del MCU, mentre i franchise degli X-Men e dei Fantastici Quattro sarebbero stati destinati al reboot.

Inizialmente, Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Logelin erano stati incaricati di scrivere la sceneggiatura del film. Tuttavia, qualcosa è cambiato: l’assunzione del regista di Free Guy, Shawn Levy, ha annunciato il ritorno degli sceneggiatori di Deadpool e Deadpool 2, Rhett Reese e Paul Wernick. Ora sono al lavoro sul trequel e si presume che anche Reynolds stia contribuendo alla sceneggiatura. Si tratta di una squadra solida e, anche se la dipartita delle sorelle Molyneux solleva qualche interrogativo, non vediamo l’ora di vedere cosa ne verrà fuori.

Torneranno alcuni personaggi…

Blind Al Deadpool 3Al momento, solo Reynolds e Jackman sono i membri confermati del cast di Deadpool 3. Zazie Beetz ha lasciato intendere che tornerà a vestire i panni di Domino, mentre un fan che ha incontrato l’attore di Colossus Stefan Kapičić a una convention sostiene che anche lui abbia confermato che farà parte del threequel.

Uno scambio di battute tra Reynolds e Leslie Uggams sui social media ha quasi confermato il suo ritorno in Deadpool 3nel ruolo di Blind Al, che sarà sicuramente accolto con favore dai fan della loro dinamica bizzarra ed esilarante. Per quanto riguarda Morena Baccarin, solo qualche settimana fa aveva espresso la speranza di tornare nei panni di Vanessa dopo essere stata salvata dal mercenario chiacchierone nella scena post-credits del film. E il Cable di Josh Brolin? Speriamo di rivederlo, anche se i commenti dell’attore suggeriscono che quell’esperienza Marvel non gli è piaciuta quanto quelle che ha avuto coi Marvel Studios. Tuttavia, ora che gli Studios prenderanno il comando, potremmo rivedere il viaggiatore del tempo.

…Mentre altri no

I film di Deadpool hanno sempre giocato un po’ alla rinfusa con il concetto di continuity e la collocazione del personaggio nell’universo degli X-Men. Il sequel ha confermato che le sue avventure si svolgono in quella realtà quando ha fatto visita alla X-Mansion, anche se il cameo di James McAvoy e della sua squadra è stato un po’ contraddittorio di per sé.

X-Men: Apocalypse si svolgeva negli anni ’80, mentre Dark Phoenix spostava l’azione negli anni ’90. Deadpool 2, invece, è ambientato ai giorni nostri, quindi la presenza di questi attori è stata un po’ sconcertante. Non ci aspettiamo di rivedere questi X-Men, ma saremmo sorpresi se Feige non trovasse un modo per riportare alcuni degli altri attori con cui ha lavorato nei primi film in Deadpool 3. Per quanto riguarda qualcuno che sicuramente non tornerà, TJ Miller è quasi certamente fuori dal ruolo di Weasel dopo le varie accuse a seguito del movimento #MeToo.

Sarà sempre vietato ai minori

brianna hildebrand deadpool 3 L’ex amministratore delegato della Disney Bob Iger ha confermato fin dall’inizio che il franchise di Deadpool sarebbe rimasto vietato ai minori, uno shock considerato che, il MCU, finora è sempre stato family-friendly. Abbiamo visto i Marvel Studios spingersi oltre i limiti di tanto in tanto, ma un film ambientato in questo mondo con quel rating… è a dir poco sorprendente.

La Disney è chiaramente consapevole del fatto che l’offerta per adulti di Deadpool e Deadpool 2 ha giocato un ruolo importante nel loro successo al botteghino e che sminuire Wade Wilson non avrebbe portato a nulla di buono. È una buona notizia per i fan, anche se c’è ancora il timore che questo allontani il personaggio dal più ampio MCU. Feige ha comunque ribadito che Deadpool 3 sarà vietato ai minori, aggiungendo che “è molto divertente immergersi nel Ryan Reynolds show”. Siamo sicuri che la Disney saprà inserire qualche “bip” quando Wade si incrocerà inevitabilmente con i Vendicatori.

Deadpool 3 sarà un road-trip?

Logan Deadpool 3 L’anno scorso, promuovendo una campagna di sensibilizzazione sulla salute mentale, Reynolds ha rivelato sui social media che il piano originale della 20th Century Fox per Deadpool 3 prevedeva che Wade e Logan partissero per un road-trip “in stile Rashomon”.

Per coloro che non conoscono questo termine, si riferisce a una storia in cui lo stesso evento è raccontato da diversi personaggi e le storie differiscono in modi impossibili da conciliare. Dobbiamo credere che almeno parte di questa ispirazione sia confluita in Deadpool 3, anche se i Marvel Studios probabilmente aumenteranno il budget e alzeranno la posta in gioco. A lungo termine non ha senso che Deadpool rimanga nella sua realtà, quindi quando tutto sarà finito, probabilmente troverà la sua strada nel MCU. Forse questo road-trip diventerà un viaggio multiversale, dando a entrambi i personaggi l’opportunità di interagire con le stelle del MCU (Hulk contro Wolverine, magari?).

In che universo è ambientato il film?

Riprendendo il nostro ultimo punto, questa domanda su Deadpool 3 è sulla bocca di tutti in questo momento. Da un lato, i Marvel Studios potrebbero decidere di mantenere in vita l’universo degli X-Men, lasciando Deadpool in balia di se stesso, proprio come accadeva quando la Fox produceva ancora film Marvel.

Sarebbe un’occasione persa, soprattutto quando gran parte del fascino di Deadpool 3 è vedere il percorso del mercenario chiacchierone incrociarsi con i personaggi del MCU. Lo stesso vale per Wolverine, ovviamente, quindi dobbiamo credere che i Marvel Studios sfrutteranno questa opportunità per trarre il massimo vantaggio dal concetto di Multiverso. Wade ha già avuto a che fare con i viaggi nel tempo, quindi il fatto che lui e Logan vengano spinti attraverso il Multiverso e nel MCU sembra la cornice più logica in cui ambientare le loro avventure. Solo il tempo ci dirà se ciò accadrà, ovviamente.

Alice nella Città XX: il programma completo

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Alice nella Città XX: il programma completo

Si svolgerà a Roma dal 13 al 23 ottobre 2022, nel quadro della Festa del Cinema, la XX edizione di Alice nella città, diretta da Gianluca Giannelli e Fabia Bettini e organizzata dall’Associazione Culturale PlayTown Roma, con il sostegno della Direzione Generale Cinema del MiC, della Regione Lazio, del Comune di Roma in collaborazione con la Fondazione Cinema per Roma e Auditorium della Conciliazione.

Dopo il successo della passata edizione, anche quest’anno, l’Auditorium della Conciliazione affiancherà l’Auditorium Parco della Musica e il Cinema Giulio Cesare per accogliere il programma ufficiale del festival. E non solo. Grazie alla collaborazione con Urban Vision, che metterà a disposizione i suoi maxi-schermi, Alice nella città estende la sua programmazione anche nelle Piazze della Capitale con la proiezione dei contenuti extra e degli incontri con i protagonisti di questa edizione.

Da sempre attenta ai temi legati alle giovani generazioni, Alice nella città presenta un programma di anteprime assolute, esordi alla regia e conferme originali: 12 le opere del Concorso e 3 i film Fuori Concorso a cui si aggiungono, nella sezione competitiva Panorama Italia, 8 film in concorso e 5 proiezioni speciali che pongono l’accento sul cinema italiano, con proiezioni di film e documentari. Sono inoltre 4 Eventi Speciali a cui si affianca la selezione Sintonie, linea di programma pensata in collaborazione con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e che accoglie 4 film presentati quest’anno nella Sezione Orizzonti. In programma anche 1 serie, 1 restauro e 28 cortometraggi (16 in concorso, 7 animazioni e 5 proiezioni speciali) selezionati in collaborazione con Premiere Film.

Concorso

I 12 film in concorso trovano in Marcel the Shell with Shoes on un’apertura ideale. Dean Fleischer-Camp dirige un racconto straordinariamente efficace di parole e immagini, ispirato a una serie di cortometraggi in stop-motion sul valore dei sentimenti e dei legami affettivi. Marcel è una conchiglia parlante, alta un pollice con un solo occhio e un paio di scarpe da ginnastica, che vive in un Airbnb e sembra discendere direttamente da “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry. Il film racconta di noi, del nostro modo di essere e di comunicare, dei nostri desideri e delle nostre ansie, dei nostri ricordi e delle nostre aspettative. Un viaggio che spazia tra il reale e l’immaginario e racchiude un enorme senso di meraviglia. Un perfetto film ponte per riscoprire il senso dell’esperienza cinematografica con i propri figli.

Alla base della messa a fuoco dei film in concorso quest’anno, c’è una curiosità profonda verso l’età di mezzo, verso i riti di passaggio osservati nella loro autenticità, senza narcisismi, infingimenti o idealizzazioni. Le immagini che fioriscono nella memoria di questi racconti sono materia prima, riflettono il valore del vissuto di autori affermati e giovani esordienti, tutti ispirati da testimonianze ed esperienze personali, legate alla concretezza di un ricordo d’infanzia, ricche di verità nascoste mai del tutto bianche o del tutto nere. Un viaggio nella memoria che James Gray, in Armageddon Time, trasforma in qualcosa che riguarda l’incapacità di dare espressione ai desideri e alle legittime aspirazioni. Ci parla della difficile necessità di scendere a patti con i limiti e le mancanze. Per Paul (il sorprendente Banks Repeta) le ferite della coscienza si aprono di fronte al compromesso dei rapporti più intimi.

Gli fa eco la complessità dei legami familiari di Signs of love di Clarence Fuller che solleva riflessioni sulla vita e sui possibili modi di stare al mondo di un adolescente che sta cercando di uscire da un ambiente tossico. Il film di Fuller è un puzzle familiare dentro e fuori dallo schermo, i protagonisti sono interpretati dalla coppia madre-figlia nella vita reale Rosanna Arquette e Zoë Bleu, insieme ai fratelli Dylan Penn e Hopper Penn.

Per lo sceneggiatore e regista James Morosini il rapporto con il padre (Patton Oswalt) è legato al ricordo di un inganno. Il suo I love my Dad mette in luce la crudeltà della farsa e lascia che la dinamica genitore-figlio rimanga sospesa nel dolore reale, ispido e inquietante, di una genuina bugia. Uno spunto ideale che il regista francese Simon Rieth ha esplorato fino ai limiti più profondi.

Summer Scars (Nos Cérémonies) è un debutto a combustione lenta. Funziona come una metafora sulla potente natura degli attaccamenti familiari, sul mistero di un ricordo scomparso nelle profondità delle ferite dell’infanzia e delle loro disastrose conseguenze nell’età adulta.

Ferite che per Pilar Palomero diventano in La Maternal il punto di partenza per raccontare una storia di maternità, forza, coraggio e superamento ma anche di isolamento, paura e abbandono. Palomero (Premio Goya per il miglior film con Las Niñas) sceglie ancora l’adolescenza come innesco per raccontare il nostro tempo senza (pre)giudizi.

Una sfida vitale che costringerà Carla, interpretata da Carla Quílez, nel suo primo ruolo cinematografico, a conoscersi meglio per capire il mondo che la circonda, compreso il rapporto instabile e complesso con la madre. Sono ragazzi che rivendicano il loro spazio nel mondo, quando l’identità incerta inizia a chiedere chiarimenti e nello stesso tempo bisogna imparare a fare i conti con un’inesorabile miscela di dubbi, paure e turbolenze interiori, i protagonisti di Close. Ancora una volta il regista belga Lukas Dhont, con il suo secondo lungometraggio, toglie la pelle al reale. Riporta la storia di un limbo emotivo alle sue ossa, alla purezza di un’età in cui le emozioni sono meno inibite dall’idea di norme o costrutti sociali. Ci racconta di una vicinanza – titolo stesso del film – che riesce ad essere sia straziante che piena di speranza.

Anche per Trevor Anderson l’infanzia è un periodo pieno di tumulti costanti. La storia di Robin, protagonista queer della sua opera prima Before I change my Mind, interpretato dall’attore adolescente non binario Vaughan Murrae, trae spunto dall’esperienza personale del regista. A prima vista il film sembra perseguire l’agenda di tanto cinema sociale, ma in realtà cerca in modi diversi di raccontare l’adolescenza com’è davvero, con tutta la sua ambigua, inconsapevole e profonda complessità.

Ed è proprio nell’importanza di far confluire la realtà nel cinema, di mediare tra l’una e l’altro, che troviamo il senso del lavoro della documentarista Sophie Chiarello. Lungo i cinque anni di riprese, la classe filmata diventa il ritratto di un Paese che si evolve e la cui identità cambia e si trasforma. Il cerchio – unico film italiano in concorso – non è un documentario sui bambini ma con i bambini, un documentario che parla di loro ma anche di noi, gli adulti; un diario indispensabile all’elaborazione del mondo di oggi, in cui si specchia quello di domani. Il cinema, dunque, come educazione alla vita.

Per Lise Akoka e Romane Guéret l’infanzia non è un santuario, ma un luogo di libertà. Dopo il cortometraggio Chasse royale e la webserie Tu préfères – dove già si mostra tutta la loro attenzione per il mondo dei minori -, le parole, le fantasie e i dubbi dei ragazzi di Les Pires (opera prima premiata nella sezione Un Certain Regard a Cannes) sono lo spunto ideale per una riflessione meta-cinematografica più profonda sui limiti e le inadeguatezze del mondo adulto, in cui le registe si pongono il problema della conoscenza della realtà e soprattutto sulla possibilità di fare cinema verità.

La grande letteratura per l’infanzia ci ha insegnato che le fiabe hanno le loro radici nella realtà e non nella fantasia come a qualcuno piace credere. La regista franco-senegalese Maïmouna Doucouré (Cuties) ha ancorato il suo secondo lungometraggio alla fiaba contemporanea, al sogno inaccessibile di un’adolescente audace e determinata. Hawa (interpretata da un’eccezionale Sania Halifa) offre spunti di profondissima riflessione sulla norma e sul diverso che sempre ci portiamo dentro, sull’importanza di distinguersi per rincorrere i propri desideri se ci aiutano a vivere meglio.

Nel privilegiare la soggettività dei bambini, Éric Lartigau (La Famille Bélier) torna ad esplorare il disaccordo essenziale tra il modo in cui i più piccoli e gli adulti interagiscono con il mondo. Interpretato da Gael Garcia Bernal, Chiara Mastroianni, Marina Foïs, Cet été-là (tratto dalla graphic novel di Jillian Tamaki e Mariko Tamaki) è un percorso di indagine sui grandi riti di passaggio della vita, è una storia di crescita che vede a confronto tre generazioni, in tre distinte età, in cui l’incomunicabilità la fa da padrona.

Fuori Concorso

Con il suo primo lungometraggio, Aftersun (prodotto da Barry Jenkins), la sceneggiatrice e regista Charlotte Wells crea un ritratto sottile e nostalgico di una relazione padre-figlia. Il film della Wells è essenzialmente un gioco a due che si lega al filo narrativo del concorso. La sensibilità umana con cui crea i personaggi di Calum (interpretato dalla star di Normal People Paul Mescal, protagonista con la regista di un incontro con il pubblico) e di sua figlia di undici anni Sophie (Francesca Corio) è di una grazia immensa: li differenzia, li rende complessi, unici, ne costruisce le reciproche relazioni, ne racconta il loro spessore umano, senza mai giudicare, senza mai farsi avanti, prendendoli per mano.

Ciò che resta nei ricordi ricostruiti da una Sophie adulta (Celia Rowlson-Hall) è più una poesia che un semplice frammento di memoria. A House made of Splinters  è uno di quei documentari che interagiscono davvero con l’esistenza. Il regista danese Simon Lereng Wilmont torna in Ucraina per raccontare le vite dei bambini che vivono alla periferia del conflitto russo-ucraino in corso. Invece di concentrare la sua lente su coloro che sono in prima linea, Wilmont sceglie di mostrare l’effetto devastante della guerra sulle famiglie, attraverso i ritratti di Eva, Alina, Sasha e Kolya.

Non ci sono risposte facili per i bambini di Lysychansk, ma l’attento lavoro di osservazione e il chiaro rapporto con i bambini riescono a catturare lo spirito dell’infanzia con incredibile onestà, autenticità e cura, offrendo anche piccole schegge di speranza. Piggy è qualcosa di decisamente diverso da tutti i film del programma. È un film di genere con qualcosa di importante da dire al mondo adulto. Qui l’adolescenza è presentata in modo discreto, nella sua forma più brutale. Tenuto magistralmente dalla performance di Laura Galán nei panni di un’adolescente tormentata, il film di Carlota Pereda (ispirato al suo cortometraggio del 2018, “Cerdita”) mette in primo piano la durezza del bullismo, offrendo uno sguardo inquietante sulle paure, sia razionali che irrazionali, e sul senso di colpa di un adolescente ferito.

Il più indissolubile dei binomi adolescenza-corpo è il fulcro narrativo del lavoro diretto da Cosima Spender (SanPa – Luci e tenebre di San Patrignano) e Valerio Bonelli, qui al debutto nella fiction. Il team di sceneggiattrici Ilaria Bernardini, Chiara Barzini, Ludovica Rampoldi e Giordana Mari consegnano al pubblico un thriller di formazione intelligente e pungente che ha la giusta misura di giovinezza e rischio, voglia di crescita e paura di cambiare mentre si alternano competizione sfrenata e amicizia inossidabile, violenza fisica e psicologica, patti di sangue, baci e fughe notturne, prove di resistenza e allucinazioni da farmaci. Corpo libero è una serie, basata sull’omonimo romanzo di Ilaria Bernardini edito da Mondadori che debutterà in streaming su Paramount + il 26 ottobre e dal 2023 su Rai2.

Ci sono testimonianze che di fronte alle tragedie della vita sono capaci di nitidezza ed autenticità rare che dovrebbero essere ascoltate. Backlash: Misogyny in the digital age di Léa Clermont-Dion e Guylaine Maroist (in collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne) è un’immersione nel vortice della misoginia online che racconta l’evidente odio verso le donne. Su come la misoginia dilagante in rete rappresenti un grave problema, spesso minimizzato e non preso in considerazione, che può rivelarsi determinante nella propria carriera e vita privata. Questo tour de force rivela gli effetti devastanti che tale odio impenitente ha sulle vittime e porta alla luce il singolare obiettivo della cyber-misoginia: mettere a tacere le donne che eccellono.

PANORAMA ITALIA

Tale sezione punta sulla scoperta e sulla valorizzazione del cinema italiano. Sono documentari, film inediti in Italia mai usciti in sala per il grande pubblico o passati velocemente in un festival. Sono 8 i film che comporranno la selezione in concorso a cui la giuria composta da Riccardo Milani, Massimiliano Bruno, Tosca, Milena Mancini, Giampaolo Morelli assegnerà il Premio Raffaella Fioretta, sostenuto dalla Regione Lazio.

E’ lungo questa linea che abbiamo incontrato storie diverse nella genesi, ma affini nel tentativo di rinascita. Film capaci di raccontare storie nei modi inventivi del cinema indipendente: inclassificabili, scivolosi, sfuggenti. Come l’horror emozionale di Paolo Strippoli. Piove è una storia estrema come la follia che esplora, sulfurea come il vapore misterioso che esce dai tubi di Roma: chi lo inala dovrà fare i conti con le sue paure più profonde.

Un viaggio che nell’opera prima di Andrea Zuliani, Le ragazze non piangono, si trasforma in un racconto di formazione in chiave road-movie in equilibrio tra commedia, avventura e realtà. Un viaggio iniziatico verso il confine: quello del Paese, con tutte le sue contraddizioni, quello tra amicizia e amore, quello tra adolescenza ed età adulta.

Nell’opera prima di Gianluca Mangiasciutti sono rapporti che riuniscono in sé il ruolo della vittima e del carnefice; mettono in scena la tragicità dei legami e l’irruente desiderio della giovinezza di esistere lontano dalla violenza che spezza i legami di sangue. L’uomo sulla strada costringe Irene (Aurora Giovinazzo) e Michele (Lorenzo Richelmy) a fare i conti con i propri fantasmi e a crescere, legandosi profondamente l’una all’altra.

Ci sono storie di ragazze determinate che si misurano con la rigida mentalità del proprio tempo, con qualcosa di più grande di loro, di cui non si capisce la portata. Nella storia di Lia
(Claudia Gusmano) è facile leggere quella di Franca Viola, vero e proprio simbolo della crescita civile dell’Italia nel secondo Dopoguerra e dell’emancipazione delle donne italiane, a cui la regista Marta Savina ha dedicato il suo lungometraggio Primadonna.

Succede così anche a Nicola Prosatore che per il suo esordio alla regia apre lo sguardo su una ragazzina di tredici anni (interpretata da Dominique Donnarumma) che osserva il mondo che le sta attorno e che la spingerà a compiere il passo che separa l’infanzia dal futuro. Scritto sulla base dei ricordi di Antonia Truppo, interprete e co-sceneggiatrice del film, Piano piano è un prezioso lavoro di scavo sui rapporti familiari e sulle fibrillazioni della prima adolescenza.

Ci sono storie che si intrecciano dentro e fuori dal carcere, in una delicata e complessa ricerca del rapporto tra identità e memoria, e che si legano saldamente alla trama: come nel racconto di Andrea Papini, I nostri ieri, in cui un documentarista (Peppino Mazzotta), un detenuto e una vittima (Francesco Di Leva) danno vita ad una storia che scava dentro e fuori l’esistenza di tre umanità, fra responsabilità familiari che pesano come macigni e un innato bisogno di libertà.

Così avviene anche ne Il ritorno che mette in scena la struggente esperienza del vivere di una madre che, dopo dieci anni di carcere, si rifiuta di fare marcia indietro di fronte alle difficoltà di ricominciare, per ritrovare l’amore, i gesti quotidiani e l’affetto di un figlio ormai distante. Il film di Stefano Chiantini fa emergere nei protagonisti – Emma Marrone, Fabrizio Rongione -, al di là di colpe, limiti, miserie e una dignità umana che ha valore universale.

C’è una linea evidente di continuità tra il catalogo di questi destini adolescenti e la musica. Fabio Mollo torna a dar voce a quell’età in cui è ancora tutto da scoprire. My Soul Summer  ci parla di quei muri altissimi che tengono all’oscuro chi vorrebbe raggiungere la sua porzione di vita luminosa, ma non ricorda la parola d’ordine per accedervi. E’ l’estate unica di Anita (Casadilego al suo esordio nel cinema) e di Vins (Tommaso Ragno); unica, esattamente come dovrebbe essere ogni infanzia ed ogni estate.

PROIEZIONI SPECIALI

A completare il programma del Panorama Italia un ciclo di proiezioni speciali che arricchiscono, ciascuna con il proprio tono e background d’immagini, lo sguardo su generi poco esplorati dal cinema italiano. Per il regista Giorgio Testi la musica è il filo conduttore del documentario, che esplora il mondo di Alessandro, fatto non solo di note e accordi, ma anche di amore e assenza. Mahmood si apre per la prima volta ad una narrazione intima, che racchiude momenti di vita celati e le relazioni con le persone che hanno lasciato un segno nella sua esistenza.

La regista Elisa Mishto compone un omaggio sull’amicizia, sul dolore e sulla bellezza di fare musica insieme. Moderat: the Last Days segue la band nei giorni successivi al suo scioglimento, intervistando i componenti che si rivelano nelle loro insicurezze, timori e speranze e si raccontano senza veli, trasmettendo la passione che li ha accompagnati fino a quel momento.

Sono tutti film che scappano dalla rete dei grandi festival. Trovano un varco. Viaggiano liberi perché sono leggeri, fragili e trasparenti come vetro. Per questo hanno bisogno di più
attenzione e di un orizzonte praticabile. Così per il regista Ludovico Di Martino, I viaggiatori, più che un viaggio nel tempo, diventa un modo per interrogarsi su un passato
da riavvolgere e superare e un futuro da conservare; su ciò che l’umanità è stata e potrebbe diventare.

E’ lo spazio ideale per articolare un racconto fantasy a loop temporale nella città Eterna, letto da un adulto che ha ancora chiaro negli occhi il valore della fantasia. Anche per Nicola Abbatangelo la fantasia e i sogni sono una cosa molto seria: The Land of Dreams è un musical che espande le atmosfere dickensiane di Beauty (vincitore come miglior cortometraggio internazionale ad Alice nella città), attraverso un impianto visivo e una colonna sonora di grande impatto e fascino che diventano materia prima per la visione in sala.

I pensieri dei ragazzi sono sottili, hanno bisogno di ascolto per prendere forma e respiro. Cosa verrà è il racconto di un’avventura pedagogica. Un anno di vita nella classe di un piccolo paese siciliano dove il regista Francesco Crispino ha raccolto, giorno dopo giorno, parole ed emozioni, ragionamenti, ipotesi e domande che emergevano dalle voci dei ragazzi
con cui ha lavorato. Tra vicende quotidiane, passioni e pomeriggi di giochi Eric e Alice vivono il passaggio dall’infanzia all’adolescenza tra libertà mutilate e restrizioni sempre più dure espresse durante l’anno di maggior diffusione del COVID, in un Sud d’Italia e d’Europa che è spazio di confine e insieme d’avanguardia per gli effetti del cambiamento climatico.

EVENTI SPECIALI

Otto anni dopo l’esordio con The Water Diviner, premiato come Miglior Film nel 2015 agli Oscar australiani, Russell Crowe torna dietro la macchina da presa con un thriller in cui si
rischia ben oltre il tavolo da gioco. In Poker Face, l’attore e regista, anche co-autore della
sceneggiatura con Stephen M. Coates, interpreta Jake, un giocatore d’azzardo miliardario che offre ai suoi migliori amici la possibilità di vincere più denaro di quanto abbiano mai sognato. In cambio, però, dovranno rinunciare a ciò che hanno protetto per tutta la vita: i loro segreti. Nel cast anche Liam Hemsworth, RZA del Wu-Tang Clan e Elsa Pataky. Russell Crowe sarà a Roma per ritirare un Premio Speciale in occasione del ventennale di Alice nella Città e partecipare a una masterclass aperta alle scuole di cinema e al pubblico. Il film sarà presentato in co-produzione con la Festa del Cinema e sarà distribuito in Italia da Vertice 360.

Come di consueto, grande spazio all’animazione e alle anteprime per la famiglia. Si può ancora immaginare di filmare la natura da un punto di vista inedito, rendendo tutto questo molto semplice, immediatamente comprensibile, evitando con cura le situazioni più scontate? Heart of Oak è qualcosa di diverso: un film matrice di storie, che contemporaneamente è a tutti gli effetti l’esperienza della natura al cinema. Una quercia non è solo un albero: è un ecosistema in sé e una casa per molte forme di vita diverse. Con
scoiattoli, aironi, formiche, cervi e tassi che ci svelano il meraviglioso regno naturale in cui tutto è interconnesso, dalle radici alla corona. La telecamera di Laurent Charbonnier e Michel Seydoux cattura anche il più piccolo dettaglio, racconta un dramma quotidiano di vita e morte mentre gli animali lottano per cibo, riparo e sopravvivenza attraverso le stagioni. Girato in 4K, Heart Of Oak è forse una delle più belle esperienze della natura al cinema.

Bambini e tigri non è la prima volta che si incontrano nelle pagine di una favola per l’infanzia. Il nuovo film di Brando Quilici è una summa di tutto ciò che è fondamentale per gli uomini e per gli animali: i cuccioli, la vita, il rispetto della natura. Quilici torna al festival con Il ragazzo e la tigre, un film che non ha età. Come i grandi classici sa parlare a ogni tempo e luogo. È una storia che racconta un’avvincente avventura, è quasi un manuale che ha odori e suoni della Natura, quella con la “n” maiuscola, ma è anche e soprattutto un romanzo di formazione nell’accezione più ampia. Un film per tutti quelli che credono nello straordinario del c’era una volta.

Ci sono storie che si rivelano irresistibili per quei bambini che vogliono crescere affrontando
temi come il coraggio e la consapevolezza di sé: essere o non essere… coccodrillo, questa è la bellissima idea di partenza dei libri per ragazzi di Bernard Waber (Lyle, Lyle, Crocodile) a cui si ispira il film di Will Speck e Josh Gordon. Il talento di Mr. Crocodile è un gigantesco e se… che ribalta la prospettiva di lettura della realtà degli adulti, perché a differenza loro, tutti i bambini sanno già che non c’è niente di sbagliato in un grande coccodrillo che canta, mangia caviale e ascolta grande musica. Il coccodrillo Lyle (voce originale di Shawn Mendes e voce italiana di Luigi Strangis) dice al mondo che la famiglia può venire dai luoghi più inaspettati. Ma sarà compito della famiglia Primm e del carismatico proprietario di Lyle, Hector P. Valenti (Javier Bardem), dimostrare che un coccodrillo canterino dalla grande personalità può far parte, seppur inaspettatamente, di una famiglia.

Storie che credono nella solidarietà e nella convivenza e nella diversità: il maestro d’animazione francese Michel Ocelot torna al festival con il suo nuovo film THE BLACK PHARAOH, THE SAVAGE AND THE PRINCESS. Ancora una volta ci lasceremo trasportare dai suoi racconti: tre favolose odissee popolate da splendidi dei, misteriosi ragazzi selvaggi e principesse ribelli. Un’esplosione di colori che oltrepassa tempi e luoghi, seguendo il filo rosso della speranza.

GLI INCONTRI

RUSSELL CROWE

Russell Crowe sarà protagonista di un incontro con il pubblico per un omaggio legato ai personaggi che ha interpretato e che sono riusciti a entrare nell’immaginario di diverse generazioni, rendendolo uno degli attori più amati di sempre: John Nash in “A Beautiful Mind”(2001) e Jim Braddock in “Cinderella Man”(2005) di Ron Howard; Dr. Jeffrey Wigand in “Insider – Dietro la verità”(1999) di Michael Mann; Master & Commander di Peter Weir; Detective Richie Roberts in “American Gangster”(2007) di Ridley Scott fino a Massimo Decimo Meridio ne “Il gladiatore”(2000), di Ridley Scott.

Un legame speciale unisce la Capitale a Russell Crowe fin da quando ha interpretato il personaggio di Massimo Decimo Meridio ne “Il Gladiatore” (2000), ruolo che gli è valso l’Oscar per il Miglior Attore Protagonista. Non a caso Roma è stata scelta anche per il lancio mondiale della sua opera seconda Poker Face, thriller da lui stesso diretto, e interpretato con Liam Hemsworth, che sarà proiettato in anteprima ad Alice nella Città in coproduzione con la Festa del Cinema.

Per celebrare l’arrivo di Russell Crowe a Roma, Urban Vision e Alice nella Città proietteranno in diretta streaming su un maxi schermo nella centralissima Piazza Campo de’ Fiori a Roma la masterclass che si terrà all’Auditorium della Conciliazione dando così la possibilità al pubblico di partecipare.Poker Face segna il ritorno dietro la macchina da presa di Russell Crowe, otto anni dopo l’esordio con “The Water Diviner”, premiato con l’Oscar australiano come miglior film nel 2015. L’attore, che è anche co-autore della sceneggiatura con Stephen M. Coates, interpreta un giocatore d’azzardo miliardario che offre ai suoi migliori amici la possibilità di vincere più denaro di quanto abbiano mai sognato. In cambio, però, dovranno rinunciare a ciò che hanno protetto per tutta la vita: i loro segreti. Nel cast anche RZA del Wu-Tang Clan ed Elsa Pataky. Poker Face sarà distribuito in Italia da Vertice 360 e uscirà nei cinema italiani a fine novembre.

PAUL MESCAL e CHARLOTTE WELLS – In collaborazione con MUBI Italia.

Dopo il grande successo ottenuto con la serie Normal People (BAFTA per l’interpretazione del personaggio di Connel) e il debutto cinematografico in The Lost Daughter, Paul Mescal torna al cinema con l’atteso AFTERSUN, il film d’esordio di Charlotte Wells. In occasione della presentazione del film al festival, proveremo a ripercorrere, in un incontro aperto al pubblico, i temi e i tanti fili sottili che mettono a fuoco il valore della memoria, che in questo film è qualcosa di più di un insieme di ricordi. È una storia semplice che
ci fa prendere ancora più consapevolezza di quanto i rapporti umani siano centrali nelle nostre esistenze.

EMMA MARRONE – In collaborazione con Nuovo Imaie.

Cantautrice, personaggio televisivo, musicista, produttrice discografica e attrice è una delle artiste italiane più poliedriche ed amate dai più giovani. Emma Marrone dialogherà insieme a Piera Detassis del suo percorso artistico tra Musica e Cinema: dal suo esordio davanti alla macchina da presa con Benvenuti al Nord (2012), all’esperienza con Gabriele Muccino nel film Gli anni più belli e nella serie A casa tutti bene, e racconterà il suo ritorno sul set come protagonista del film Il ritorno, diretto da Stefano Chiantini e presentato nella sezione Panorama Italia di Alice nella città.

CORTOMETRAGGI — Alice nella città insieme a Premiere Film, partner nell’organizzazione dell’evento, rinnova la grande attenzione al mondo del cortometraggio. I corti selezionati saranno proiettati dal 13 al 16 ottobre all’Auditorium della Conciliazione. La giuria sarà composta da Maurizio Lombardi, Claudia Potenza e Fulvio Risuleo.

CONCORSO

LA NEVE COPRIRÀ TUTTE LE COSE – World Premiere Di Daniele Babbo – Italia · 2022 · 15’
Cast: Barbara Ronchi, Davide Iacopini
Produzione: Meproducodasolo

Distribuzione Int/Ita: Tiny Distribution

GUERRA TRA POVERI – World Premiere
Di Kassim Yassin Saleh – Italia · 2022 · 15’
Cast: Francesco Rodrigo, Sirabella Sinigallia, Alessandro Sardelli, Andrea Autullo, Maria Lauria, Sara Cardinaletti, Valentino Campitelli,
Pino Calabrese, Valerio Didomenicantonio Produzione: Ulalà film & co.
Distribuzione Int/Ita: Tiny Distribution

TORTO MARCIO – World Premiere
Di Prospero Pensa – Italia · 2022 · 7’30”
Cast: Davide Calgaro, Ussi Alzati, Simon Rizzoni Produzione: Bellinzona Independent Studios

FELIZ NAVIDAD – World Premiere
Di Greta Scarano – Italia · 2022 · 13’20” Cast: Benedetta Cimatti, Simone Liberati, Sandra Milo, Carla Signoris, Lorenzo Gioielli, Lorenzo Porcacchia
Produzione: Groenlandia Film

CALCUTTA 8:40 AM – World Premiere
Di Adriano Valerio – Francia · 2022 · 13’
Cast: Lionel Dray, Agami Mandal, Samadarshi Dutta Produzione: Films Grand Huit, Off Season Films Distribuzione italiana: Films Grand Huit Distribuzione internazionale: Films Grand Huit

BATTIMA – World Premiere
Di Federico Demattè – Italia · 2022 · 15’
Cast: Seck Abdoulaye, Caterina Bagnulo, Manuel Rulli Produzione: Indigo Film, Emergency

AS DE TRÈFLE – Italian Premiere
Di Henri Kebabdjian – Francia · 2021 · 9’34” Cast: Thierry Hancisse, Félicie Robert Produzione: Top Hat Production Distribuzione Int/Ita: Origine Films

FILE – Italian Premiere
Di Sonia K. Hadad – Iran · 2022 · 20’ Cast: Mahin Sadri, Amirali Taherabadi Produzione: Payman Shadmanfar Distribuzione Int/Ita: Lights On

JAMAL TOSMAL – World Premiere
Di Martina Pastori – Francia · 2022 · 17’

Cast: Nassim Bouguezi, Allan Marcelli Produzione: Artmineur
Distribuzione Int/Ita: Premiere Film

BERGIE – International Premiere
Di Dian Weys – Sudafrica · 2022 · 7’ Cast: Oscar Petersen, Nicola Hanekom, Gretchen Ramsden, David Isaacs
Dean Balie, Robert Hindley, Earl Kruger Produzione: Stranger Films (Pty) Ltd. Distribuzione Int/Ita: Lights On

THE DELAY – World Premiere
Di Mattia Napoli – Italia · 2022 · 15’
Cast: Vincenzo Nemolato, Federica Sandrini, Riccardo Leto, Giuseppe Rosso
Produzione: 10D Film, Grey Ladder, Origine Films Distribuzione Int/Ita: Premiere Film

STORY OF YOUR LIFE – World Premiere
Di Salvatore De Chirico – Italia · 2022 · 19‘ Cast: Fortunato Cerlino, Daniele Mariani,
Lino Guanciale, Ilaria Rossi, Francesca Cavallin, Francesco Gheghi, Roberto Nocchi. Produzione: Elio Film
Distribuzione Int/Ita: Premiere Film

IL BARBIERE COMPLOTTISTA – Italian Premiere Di Valerio Ferrara – Italia · 2022 · 19’30”
Cast: Lucio Patanè, Maria Pia Timo,
Bruno Pavoncello, Ilir Jacellari

Produzione: CSC – Centro Sperimentale di Cinemtografia Distribuzione Int/Ita: Premiere Film

A.O.C – Italian Premiere
Di Samy Sidali – Francia · 2022 · 18’ Cast: Wassim Loqmane, Shirel Nataf, Evelyne El Garby Klaï, Claire Dumas Distribuzione Int/Ita: Mabel Films

RITUÁLY – Italian Premiere
Di Damián Vondrášek – Repubblica Ceca · 2022 · 16’ Cast: Tomáš Starý, Daniel Vízek
Produzione: Cinémotif Films
Distribuzione Int/Ita: Lights On

WELCOME – Italian Premiere
Di Giuseppe De Lauri – USA· 2022 · 15’
Cast: Matteo Russo, Philip Green, Hannah Karpenko, Eric Rosenberg, Elija Moran, J. Kobe Wallace,
Xavier Wolf, Symone Lu-tes, Danel Minaar, Kostja Kostic Produzione: Cheryl Wang,
Giulia Chiara Rocca, Giuseppe De Lauri
Distribuzione Int/Ita: Sayonara Film

SPAZIO ANIMAZIONE

ECCE – Italian Premiere
Di Margherita Premuroso – Italia · 2022 · 7’15” Produzione: Margherita Premuroso Distribuzione Int/Ita: Zen Movie

SPRING ROLL DREAM – Italian Premiere DiMaiVu-UK· 2022·10’
Cast: Elyse Dinh, Bui Bai Binh, Jarlan Bogolubov Produzione: National Film and Television School. Distribuzione Int/Ita: Sayonara Film

DOMA – Italian Premiere

Di Chiara Seveso – Italia · 2022 · 4’30’

Cast: Interprete personaggio Tzia: Maria Casula

Produzione: Nuova Accademia s.r.l.

Distribuzione Int/Ita: Premiere Film

CARAMELLE – World Premiere
Di Matteo Panebarco – Italia · 2022 · 12’20”

Produzione: Panebarco
in associazione con Mediterraneo Cinematografica Distribuzione Int/Ita: Premiere Film

LUKI – World Premiere
Di Marta Bencich – Italia · 2022 · 11′ Cast: Marianna Fontana Produzione: Vivo Film

PENSACI – World Premiere
Di Peter Marcias – Italia · 2022 · 10′ Cast:

Produzione: Fondazione Sardegna Film Commission, Capetown srl

Distribuzione Int/Ita: – Capetown Srl

PALOMAR VA IN CITTÀ – World Premiere Di Mario Kreill – Italia · 2022 · 6’30”
Cast: Claudio Gioè (Voce narrante) Produzione: Fantasmagorie studio

PROIEZIONI SPECIALI

IL PROVINO – World Premiere
Di Gregorio Sassoli – Italia · 2022 · 20’
Cast: Eco Andriolo Ranzi, Pierpaolo Lovino, Ascanio Balbo, Alessandro Bernardini, Marco Bozzarini, Simone Maria Cimini
Produzione: Gregorio Sassoli
Distribuzione Int/Ita: Sayonara Film

TRE VOLTE ALLA SETTIMANA – World Premiere Di Emanuele Vicorito – Italia · 2022 · 13’20” Cast: Caterina D’Andrea, Luciana Zazzera, Pina Rinauro, Rosetta Lima.

Produzione: Alessandro Capitani Distribuzione Int/Ita: Premiere film

IL RIMBALZO DEL GATTO MORTO – World Premiere Di Antonino Valvo – Italia · 2022 · 16’15”
Cast: Claudia Marsicano, Giacomo Rabbi Produzione: Oki Doki film, Lampo Tv

Distribuzione Int/Ita: Premiere Film

UN MILIONE DI ITALIANI (NON SONO ITALIANI)

World Premiere
Di Maurizio Braucci – Italia · 2022 · 20’
Cast: Fatima Mbengue, Sara Vanderwert, Francesco Di Napoli, Sergio Vitolo, Maria Pia De Vito
Produzione: Maurizio Braucci, Dedalus, Arrevuoto, Parallello 41

LARUA – World Premiere
Di Francesco Madeo – Italia · 2022 · 20’30”
Cast: Blu Yoshimi, Flaminia De Vico, Rossella Pugliese, Moisè Curia
Produzione: Dreamcatchers Entertainment Distribuzione Int/Ita: Dreamcatchers Entertainment

Omicidio nel West End: recensione del film con Saoirse Ronan e Sam Rockwell

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Prendete un omicidio, unitelo alle indagini per scoprire chi è l’assassino, aggiungete un detective alcolizzato e un’aspirante investigatrice motivata e ligia, unite al composto una serie di sospettati pittoreschi (a dir poco), e condite con un tocco di action e tanta ironia: avrete così la ricetta perfetta di Omicidio nel West End, il nuovo film di Tom George ha una sceneggiatura di Mark Chappell con protagonisti Sam Rockwell e Saoirse Ronan.

Omicidio nel West End, la storia

Nella Londra degli anni cinquanta, un produttore decide di realizzare l’adattamento cinematografico di una popolare opera teatrale, Trappola per topi, di Agatha Christie. Quando membri del cast e della troupe cominciano a morire misteriosamente, l’ispettore Stoppard e l’agente Stalker si mettono sulle tracce dell’assassino.

In originale intitolato See How They Run, il film di George si autodenuncia come una continua citazione e un continuo gioco meta cinematografico tra spettatori e attori che vengono continuamente chiamati in causa mentre i personaggi mettono alla berlina tutti i cliché del genere giallo a là Christie che puntualmente vengono poi messi in scena. Il titolo originale è infatti un verso della poesia originale che ha ispirato Christie a scrivere il suo romanzo, Trappola per Topi, da cui è tratta l’opera teatrale che nel film è messa in scena (e che si vuole trasformare in film).

(From L-R): Ruth WIlson, Reece Shearsmith, Harris Dickinson, Sian Clifford, Pearl Chanda, Jacob Fortune Lloyd, David Oyelowo and Ania Marson in the film SEE HOW THEY RUN. Photo by Parisa Taghizadeh. Courtesy of Searchlight Pictures. © 2022 20th Century Studios All Rights Reserved

Un revival per il giallo “da camera”

L’intenzione di regista e sceneggiatore è quindi chiara: realizzare una commedia d’azione che prende in giro e fa continuo riferimento a quella letteratura e a quel cinema che è stato riportato in auge, con grande successo di pubblico, dalle operazioni di Kenneth Branagh (Assassinio sull’Orient Express e Assassinio sul Nilo) e Rian Johnson (Knives Out e Glass Onion di prossima uscita). 

L’obbiettivo viene raggiunto in maniera egregia, dal momento che ogni istante del film costituisce un riferimento, un tassello un tropo del genere, dalla prima vittima, alle sue abitudini, passando per le dinamiche tra poliziotto esperto e novellino, fino ad arrivare all’apparente colpevolezza di tutti gli indiziati, ognuno con un valido movente per commettere gli omicidi su cui si indaga. La macchina perfetta viene quindi messa in piedi con grande perizia, se non fosse che strada facendo ci si dimentica completamente dell’intreccio, e mentre l’inizio del film ha un che di accattivante, man mano che la storia si sviluppa sembra perdere il filo e anche la rivelazione finale dell’identità dell’assassino lascia insoddisfatto uno spettatore che, per la fine del film, si è già perso in un ritmo dilatato che gira su se stesso. 

Omicidio nel West End è una creatura di Frankenstein

Omicidio nel West End appare come il mostro di Frankenstein, formata da tanti pezzi estranei che vengono messi insieme ma che non hanno una vera e propria anima personale, una creatura vuota che fatica a trovare la sua direzione. 

È dunque un completo buco nell’acqua? Sarebbe un torto dire una cosa del genere di questo progetto che comunque ci accompagna fino al finale perché guidato da un’inedita coppia comica che conquista al primo sguardo. Saoirse Ronan e Sam Rockwell, entrambi alle prese con una rara (rispetto alle loro carriere) incursione nella commedia, conquistano immediatamente il pubblico, regalano una bella alchimia di coppia e mettono in scena i due personaggi meglio scritti del film, che pure si avvale di diversi volti noti e talenti puri, come Adrien Brody o Ruth Wilson. Sono l’ispettore Stoppard e l’agente Stalker la vera anima del racconto.

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Tra un riferimento a personaggi realmente esistiti e caratteri completamente di fiction, Omicidio a West End è un vero e proprio pastiche, che fatica a trovare la sua anima e che soprattutto nel finale perde completamente il senso del ritmo e della narrazione. Resta comunque un valido intrattenimento anche solo per gli spettatori che si divertiranno a cogliere citazioni, riferimenti, nomi di personalità dello spettacolo davvero esistiti mescolati a personaggi inventati, riferimenti meta-cinematografici e mementi di altissima auto-ironia, che, per fortuna, quella non manca.

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