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Captain America: New World Order, Anthony Mackie rivela quale scena di Chris Evans vorrebbe eguagliare

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Dopo gli eventi di The Falcon and The Winter Soldier, Sam Wilson ha definitivamente ereditato lo scudo di Capitan America del MCU. Lo abbiamo già visto intraprendere una missione, ma sarà in Captain America: New World Order che lo vedremo finalmente l’ex Falcon al centro della scena. Anthony Mackie ha fatto il suo debutto nel MCU in  Captain America: The Winter Soldier e durante una recente intervista sul tappeto rosso con E! News , ha rivelato che c’è una scena specifica nel blockbuster del 2014 che spera di eguagliare o addirittura superare come nuovo Cap.

Confermando che “[siamo] in pre-produzione, stiamo mettendo insieme tutto per iniziare le riprese il prossimo anno”, ha aggiunto Anthony Mackie“Voglio una scena di combattimento che possa competere con la scena di combattimento di Chris Evans nell’ascensore [in Captain  America: The Winter Solider del 2014 ] quando ha combattuto come 10 tizi nell’ascensore. È stata una scena tosta”. “La prima volta che l’ho visto, ho esclamato tipo ‘È pazzesco’”, ha continuato. “Quindi voglio solo una scena di combattimento che possa competere con quel livello”

Durante questa conversazione, a Anthony Mackie è stato anche chiesto se l’ultima scena vista di Chris Evans nei panni di Steve Rogers nel MCU sarà anche l’ultima della storia. Non sappiamo ancora cosa ne sia stato dell’ex Capitan America in seguito agli eventi di Avengers: Endgame e l’attore ha raddoppiato le affermazioni passate secondo cui Evans ha finito con il ruolo. “Chris è così lontano dalla Marvel”, ha scherzato Mackie. “Ad esempio, la Marvel non è nemmeno nel suo raggio. È andato così lontano. Si sta godendo la vita. È come un vecchio tizio in pensione”.

Nonostante ciò, la star di Captain America: New World Order rimane un caro amico dell’attore Sebastian Stan di Evans e Bucky. “Non capita spesso di incontrare persone con cui lavori che ti mancano sinceramente e che consideri amiche. Fortunatamente, tra noi tre, siamo davvero amici. Andiamo a casa l’uno dell’altro e trascorriamo i compleanni insieme”.

È bello sentire che sono rimasti amici, ma è un peccato che tutti i segnali indichino che Evans non tornerà come Capitan America. Il destino del personaggio dovrà essere affrontato ad un certo punto, a meno che non si debba credere che Steve sia appena morto fuori campo, ma non sembra essere una priorità per i Marvel Studios in questo momento. Captain America: New World Order arriva nelle sale il 3 maggio 2024. Ecco la famosa scena dell’ascensore di The Winter Soldier:

Captain America: New World Order cosa sappiamo del film

Anthony Mackie, che ha interpretato il supereroe Sam Wilson, alias il Falcon, nel Marvel Cinematic Universe dai tempi di Captain America: New World Order, guida il film come nuovo Capitan America per la prima volta. Il cast del quarto film di “Captain America” includerà anche Shira Haas nei panni di Sabra e Tim Blake Nelson nei panni di The Leader, oltre a Danny Ramirez e Carl Lumbly, che sono apparsi nella serie The Falcon and the Winter Soldier, nei panni di Joaquin Torres e Isaiah Bradley, rispettivamente.

Lo sviluppo di Captain America 4 è stato annunciato il giorno del finale di The Falcon and the Winter Soldier, con il creatore dello show Malcolm Spellman e lo sceneggiatore Dalan Musson chiamati a firmare la sceneggiatura. Nell’ambito del panel dello studio al Comic-Con di San Diego, a cui era presente Screen Rant, la Marvel ha rivelato la data di uscita del film: 3 maggio 2024, oltre al titolo ufficiale: Captain America: New World Order. A dirigere è stato chiamato Julius Onah.

Black Panther: Wakanda Forever, nuove foto, Tenoch Huerta rivela che il suo Namor è un mutante!

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I fan della Marvel Comics hanno atteso a lungo il debutto sul grande schermo dell’eroe/antieroe acquatico Namor, The Sub-Mariner, e il personaggio farà finalmente il suo debutto nel MCU quando verrà presentato come il cattivo principale in Black Panther: Wakanda Forever. Parlando con Empire, il regista Ryan Coogler rivela di vedere Namor come un “antagonista dei sogni” per il sequel perché “il contrasto tra T’Challa e Namor – i loro personaggi e le loro nazioni – salta letteralmente fuori dalle pagine dei comics”.

Ovviamente, T’Challa non farà effettivamente parte di Wakanda Forever dopo la tragica scomparsa di Chadwick Boseman, ma la sua eredità andrà avanti e un nuovo personaggio (molto probabilmente lo Shuri di Letitia Wright) assumerà il ruolo di z per proteggere Wakanda da Namor e dai suoi eserciti. Il Sub-Mariner viene spesso definito il primo mutante dell’universo Marvel e, mentre ci sono stati alcuni dibattiti sulle sue origini canoniche nel corso degli anni, Tenoch Huerta ha ora confermato che la sua interpretazione del personaggio seguirà l’ esempio.

L’attore come spesso accade in queste esternazione ovviamente non approfondisce la questione, ma ovviamente sarà interessante vedere se questo ha delle ramificazioni per il MCU quando andrà avanti. Ecco cosa ha detto l’attore su Namor che secondo lui sarà “attirato in superficie in seguito alle conseguenze della decisione di T’Challa nella parte finale di Black Panther di rivelare la verità sul mondo di Wakanda”. “Questa decisione mette Talocan in pericolo”, prosegue l’attore. “E Talocan deve agire per proteggersi”. Guarda una nuova immagine di Huerta come The Savage Sub-Mariner al link qui sotto.

Black Panther: Wakanda Forever, le storie che racconta il primo trailer

I dettagli ufficiali della trama sono ancora nascosti, ma ci è stato assicurato che il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

The Marvels: in che modo è stato più difficile di Captain Marvel per Brie Larson

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In un’intervista con EW insieme a Iman Vellani, Teyonah Parris e Nia DaCosta durante l’Expo D23 del 2022, Brie Larson discute della maggiore quantità di difficoltà in The Marvels rispetto a Captain Marvel. Sebbene possa sembrare divertente agli spettatori sul set e agli spettatori durante le featurette dietro le quinte, la star ha sottolineato che può anche essere fisicamente difficile essere appesa a dei cavi, specialmente per quanto tempo Carol sia in volo in The Marvels rispetto a Captain Marvel.

“Anche un’altra cosa dei cavi è che sembrano davvero divertenti e belli, ma le persone dimenticano [quanto sia difficile]. Non vuoi farne un grosso problema, ma è scomodo, anche se sembra bello.

Vorrei essere chiara, è fantastico e molto, molto, molto eccitante, ma ciò che è diverso in questo film dal primo è che Carol non ha volato fino alla fine, quindi lì non avevo così tanto lavoro con i cavi. Quindi in questo c’era proprio un gruppo muscolare completamente nuovo che soffriva.”

Tutto ciò che sappiamo su The Marvels

The Marvels, il sequel del cinecomic Captain Marvel con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di CandymanNel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del quale però non è ancora stata rivelata l’identità.

Nessun dettaglio sulla trama del sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il sequel di Captain Marvel arriverà il 28 luglio 2023.

The Old Man: recensione della serie con Jeff Bridges

The Old Man: recensione della serie con Jeff Bridges

L’esordio come protagonista in una serie televisiva, The Old Man, del grande Jeff Bridges non poteva che costituire un evento degno di attenzione, e ancora una volta l’attore-icona ha dimostrato di saper scegliere con intelligenza i propri ruoli. La trasposizione del romanzo omonimo scritto da Thomas Perry possiede una qualità raramente reperibile quando si tratta di show che affrontano un genere come la spy-story (fin troppo spesso mescolata all’action soprattutto in tempi recenti: il tono e il ritmo del racconto si sposano con enorme coerenza all’età e allo status del protagonista. O meglio dei due protagonisti, ma ci arriveremo.

The Old Man, la trama

Partiamo invece con sintetizzare la trama di The Old Man: Dan Chase (Jeff Bridges) sembra vivere gli ultimi anni della propria vita nel ricordo della moglie scomparsa cinque anni prima, ritiratosi in una casa di campagna nella più anonima provincia americana. Un’improvvisa irruzione notturna inizia però a rivelare il passato dell’uomo, da decenni costretto a nascondersi a causa del suo coinvolgimento come spia in una guerra ormai dimenticata. Sulle sue tracce si lanciano l’agente della CIA Harold Harper (John Lithgow) e la sua assistente Angela Adams (Alia Shawkat), con il primo che ha un lungo e doloroso conto in sospeso con il fuggiasco…

Questa la premessa narrativa di uno show in sette puntate che invece di puntare alla spettacolarità delle scene action si concentra nello sviluppare personaggi a tutto tondo, figure dallo spessore psicologico ed emotivo potente, in grado di catturare non soltanto l’attenzione del pubblico ma soprattutto la sua empatia. Una delle prerogative principali di The Old Man sta nel raccontare con perizia tutte le sfaccettature non soltanto del protagonista ma anche di quello che dovrebbe essere l’antagonista, ma che fin dal pilot si rivela essere un uomo con più di una dimensione. Ed ecco allora che il rapporto tra i due contendenti prima della storia diventa uno di quegli affascinanti scontri tra figure in chiaroscuro, che sanno quello che devono fare pur conoscendo il peso e le conseguenze delle loro azioni. Quando poi a confrontarsi sono due attori di enorme esperienza e bravura quali Jeff Bridges e il sempre troppo sottovalutato John Lithgow, ecco che il livello della tensione emotiva di The Old Man si eleva fino a livelli di intrattenimento potente, adulto, realmente in grado di emozionare. Eppure tra i due grandi decano dell’entertainment americano stavolta a convincere maggiormente è una Alia Shawkat stringata, precisa del dipingere il suo personaggio eppure vibrante quando si tratta di lasciarne trasparire la vita interiore. Insomma, un trio di attori superlativi – a cui vogliamo aggiungere l’apporto efficace di Amy Brenneman – in grado di rendere lo show assolutamente degno di essere visto.

Jeff Bridges esordisce nella serialità

È dunque una serie senza difetti The Old Man? Francamente ci sarebbe piaciuto molto poterlo scrivere. Il grosso problema dello show sta nei flashback frequenti che vengono adoperati per raccontare la backstory di Chase e il suo coinvolgimento in Medio Oriente: in questo caso purtroppo sia narrazione che in particolar modo messa in scena di fanno visibilmente più approssimative, arrivando addirittura in alcuni momenti a minare la credibilità morale ed emotiva dei personaggi raccontati. Un vero peccato, in quando una maggiore compressione di questa linea temporale e il tentativo magari di suggerire maggiormente invece di “spiegare” il passato di Chase lo avrebbero reso un personaggio ancor più ricco.

Rimane il fatto che The Old Man è intrattenimento corposo, in grado di restituire il dramma dei personaggi e della loro vicenda. E in più possiede [no spoiler!] un finale aperto soltanto in apparenza, mentre invece chiude con grazia e precisione un discorso sul valore dei rapporti umani che è poi la base portante dello stesso show. Da vedere senza il minimo dubbio.

Blonde: perché Ana de Armas non si è sentita sfruttata nelle scene di nudo

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In una nuova intervista con EW, Ana de Armas discute delle sue scene di nudo in Blonde, rivelando che non si è mai sentita sfruttata in quelle occasioni. L’attrice afferma che le scene sono state ampiamente discusse in anticipo e che l’ambiente sul set era sicuro e dominato da un senso di rispetto per il materiale originale.

In definitiva, spiega Ana de Armas, guardare quelle scene come membro del pubblico è probabilmente un’esperienza più difficile di quella che ha avuto lei quando le stava effettivamente girando.

“È più difficile per le persone guardare [quelle scene] che per me realizzarle, perché ho capito cosa stavo facendo e mi sono sentita molto protetta e al sicuro. Non mi sentivo sfruttata perché avevo il controllo. Ho preso io quella decisione. Sapevo che film stavo facendo. Mi sono fidata del mio regista. Mi sentivo come se fossi in un ambiente sicuro. Abbiamo avuto centinaia di conversazioni su queste scene. Tutti sentivano un profondo rispetto per il film che stavamo girando. E in questo senso, non avevo paura. Non mi sentivo affatto a disagio, anche se erano scene davvero difficili.”

Blonde di Andrew Dominik, con Ana de Armas nei panni dell’icona di Hollywood Marilyn Monroe. Il film, basato sul romanzo bestseller di Joyce Carol Oates, è degno di nota per la sua classificazione vietata ai minori di 17 anni. Il cast di supporto include Bobby Cannavale, Adrien Brody, Julianne Nicholson, Xavier Samuel e Evan Williams.

“[Il film] reinventa audacemente la vita di una delle icone più durature di Hollywood, Marilyn Monroe. Dalla sua instabile infanzia come Norma Jeane, attraverso la sua ascesa alla celebrità e ai coinvolgimenti romantici, “Blonde” offusca i confini tra realtà e finzione per esplorare la crescente divisione tra il suo sé pubblico e privato”.

Pedro Pascal parla del potenziale film su The Mandalorian

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Pedro Pascal parla del potenziale film su The Mandalorian

La serie The Mandalorian su Disney+ è di gran lunga il progetto di Star Wars più popolare da un po’ di tempo a questa parte, ed è così stata apprezzata che sia i fan che coloro che sono coinvolti nello spettacolo hanno iniziato a pensare di portare la storia sul grande schermo. Durante la loro recente apparizione al D23 Expo, al produttore esecutivo di The Mandalorian Rick Famuyiwa e alla star Pedro Pascal è stato chiesto se avrebbero mai voluto concludere la serie con un film. Mentre Famuyiwa ha detto che la decisione non dipendeva da lui e non lo sa, Pascal ha subito detto che è qualcosa che vorrebbe davvero fare.

Oggi l’attore è tornato sulla questione in una recente intervista dichiarando ancora: “Risponderò per lui, sì, lo vuole”, ha detto Pascal, prima di prendere in giro che potrebbe essere qualcosa di cui parleranno in futuro. “Questa è una grande idea. E se non è già una conversazione, lo sarà dopo oggi”.

Se un film basato su The Mandalorian arriverà mai al cinema, dovrà essere dopo la terza e la quarta stagione del famosissimo spettacolo, poiché il regista Jon Favreau ha già iniziato a scrivere la quarta stagione dello spettacolo , che non ha ancora ricevuto l’ordine ufficiale – prima della premiere della terza stagione dello show il prossimo anno. The Mandalorian ha recentemente concluso la produzione della sua terza stagione, che continuerà le avventure di Din Djarin (Pedro Pascal), un guerriero mandaloriano. Il personaggio di Pascal è apparso di recente anche nella serie Disney+  The Book of Boba Fett. 

La  serie di Star Wars è guidata da Pedro Pascal nei panni di un solitario pistolero mandaloriano nei confini della galassia.  Prima della nuova stagione, Din Djarin di Pascal era già apparso nello spin-off The Book of Boba Fett dell’anno scorso. The Mandalorian proviene dai produttori esecutivi Favreau, Filoni, Kathleen Kennedy, Colin Wilson, Karen Gilchrist e Carrie Beck. Favreau è anche impostato come showrunner e uno dei suoi registi.

Black Adam: un nuovo spot tv con la Justice Society

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Black Adam: un nuovo spot tv con la Justice Society

Mentre si avvicina sempre di più l’uscita in sala di Black Adamecco un nuovo spot del film con Dwayne Johnson, mentre il suo personaggio ha a che fare con i membri della Justice Society of America.

Black Adam, ecco la Sneak Peek del #SDCC22

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

Alan Rickman: pubblicati i suoi diari, ecco cosa lo ha convinto a continuare a interpretare Piton

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Il giornale inglese The Guardian ha diffuso alcuni stralci del diario personale di Alan Rickman, l’amato interprete di Severus Piton nel franchise di Harry Potter, scomparso a causa di un tumore nel 2016. Adesso, grazie a queste pubblicazioni scopriamo alcuni segreti che l’attore appuntava sul suo diario, e tra questi anche il motivo che lo ha spinto ad accettare di continuare a interpretare il personaggio fino alla fine.

Durante le riprese del quarto film nel 2004, Rickman aveva scritto di sentirsi “stanco” dal suo ruolo. Tuttavia, quando è arrivato il momento di lavorare su Harry Potter e l’Ordine della Fenice, Rickman ha deciso di continuare a interpretarlo. Questo è successo dopo che gli è stato diagnosticato un cancro e il 30 gennaio 2006 ha scritto:

“Infine, sì a HP 5. La sensazione non è né su né giù. Il motivo che mi ha convinto è quello che dice: “Guardalo fino in fondo. È la tua storia.””

E chi ha letto e visto la saga, sa quanto è veramente la storia di Piton l’intera vicenda con protagonista il maghetto con gli occhiali tondi.

Nel diario ci sono però anche altre curiosità, come i commenti poco carini riguardo alla colonna sonora del film composta da John Williams. Ecco cosa scriveva nel 2001:

“4 novembre

PRIMA DI HARRY POTTER.

18:30 Il film dovrebbe essere visto solo su un grande schermo. Acquisisce una scala e una profondità che corrispondono all’orribile colonna sonora di John Williams. La festa dopo al Savoy è stata molto più divertente.”

Per quanto riguarda invece la toccante scena della morte del personaggio, Alan Rickman ha commentato:

“La morte di Piton. Quasi 10 anni dopo. Almeno dipende solo da due attori… David è vulnerabile e accattivante quando è eccitato. Ed è vicino a questa scena. È l’esempio assoluto di cosa può succedere quando una coppia di attori prende una scena dalla pagina e lavora con la storia, lo spazio e l’altro. La darsena [set] di Stuart Craig gli ha dato qualcosa di ironico ed eterno. Come ho detto a un certo punto a David, è tutto un po’ epico e giapponese.”

Non possiamo giurare sulla parte “giapponese” del commento di Alan Rickman, ma sull’epicità del momento certamente sì e sul fatto che, anche grazie ai romanzi, quel momento e quel personaggio rimarranno per sempre nella memoria collettiva.

Christian Bale: interpretare Gorr è stato più facile che essere Batman

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Dopo aver assaporato, sul grande schermo, sia il gusto di interpretare un eroe che quello che regala la performance nei panni di un villain, Christian Bale ha scelto da che parte stare.

Come ha rivelato in esclusiva a Screen Rant, Bale preferisce interpretare i cattivi non solo perché è più divertente, ma perché secondo lui è in realtà più facile. Ecco cosa ha raccontato l’attore:

“Non solo (i cattivi) si divertono di più, ma sono anche più facili da interpretare. Perché tutti sono affascinati dai cattivi, giusto? Nel momento in cui il cattivo appare sullo schermo, nessuno guarda più il bravo ragazzo. Tutti gli occhi sono puntati sul cattivo, quindi è molto più facile recitare.”

Christian Bale ha interpretato Gorr il Macellatore di Dei in Thor: Love and Thunder e ovviamente Batman nella trilogia di Christopher Nolan.

Thor: Love and Thunder, leggi la recensione

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. Il film è uscito il 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il Macellatore di Dei (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Black Panther: Wakanda Forever, Funko POP ci regala il nostro miglior look al nuovo costume di Panther

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Funko ha ufficialmente svelato la sua prima ondata di prodotti POP dedicati a Black Panther: Wakanda Forever all’inizio di quest’anno, ma  oggi una nuova aggiunta alla linea è stata ora fotografata nei negozi e ci offre il nostro primo vero sguardo al nuovo costume di Black Panther. Questo è (presumibilmente) l’abito che indosserà chiunque finirà per prendere l’eredità di T’Challa (il defunto Chadwick Boseman), e mentre abbiamo intravisto il design in LEGO set e simili questo nuovo gadget ci dà una migliore rappresentazione del nuovo costume che apparirà nel prossimo sequel.

Come potete vedere nel link sottostante, i dettagli dorati sulla maschera corrispondono agli accenti che abbiamo visto nella metà inferiore del costume nell’inquadratura finale del trailer. A questo punto, sembra abbastanza ovvio che Shuri (Letitia Wright) diventerà la nuova Black Panther, ma deve ancora essere confermato ufficialmente. C’è sempre la possibilità che il film ci sorprenda e presenti un personaggio diverso, ma la sorellina di T’Challa sembra la scommessa più sicura.

Black Panther: Wakanda Forever, le storie che racconta il primo trailer

I dettagli ufficiali della trama sono ancora nascosti, ma ci è stato assicurato che il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

Rosaline: trailer della nuova commedia in arrivo su Disney+

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Rosaline: trailer della nuova commedia in arrivo su Disney+

Guarda il trailer di Rosaline, la commedia romantica targata 20th Century Studios con Kaitlyn Dever, Isabela Merced, Kyle Allen, Sean Teale,  e con Minnie Driver e Bradley Whitford. Il film debutterà il 14 ottobre come Hulu Original negli Stati Uniti, come Star+ Original in America Latina e come Star Original su Disney+ in Italia.

Rosaline è una rivisitazione leggera e comica della classica storia d’amore di Shakespeare “Romeo e Giulietta”, raccontata dal punto di vista della cugina di Giulietta, Rosaline (Kaitlyn Dever), che si dà il caso sia anche un recente amore di Romeo. Con il cuore spezzato dopo che Romeo (Kyle Allen) incontra Giulietta (Isabela Merced) e inizia a corteggiarla, Rosaline organizza un piano per sabotare la famosa storia d’amore e riconquistare il suo uomo.

Rosaline è diretto da Karen Maine da una sceneggiatura di Scott Neustadter e Michael H. Weber, basata sul romanzo “When You Were Mine” di Rebecca Serle. Shawn Levy, Dan Cohen e Dan Levine sono i produttori, mentre Kaitlin Dever, Scott Neustadter, Michael H. Weber, Whitney Brown, Emily Morris e Becca Edelman sono gli executive producer.

Moonage Daydream, la recensione del film Odissea su David Bowie

Moonage Daydream, la recensione del film Odissea su David Bowie

La sua biografia ci ricorda che David Bowie è morto il 10 gennaio 2016, ma in pochi potrebbero dire tutte le volte che è rinato nei 69 anni della vita – indimenticabile – che Moonage Daydream cerca di raccontare. In maniera sostanzialmente cronologica, ma non del tutto lineare, inseguendo la rockstar e la sua produzione musicale, ma soprattutto lo sviluppo del suo pensiero, attraverso esperienze di ogni tipo.

Che negli anni lo hanno portato a vestire i panni di Ziggy Stardust e Aladdin Sane, Halloween Jack o Nathan Adler, fino al Pierrot di Scary Monsters e l’immortale White Duke fino al Profeta Cieco (o Button Eye), nel Lazarus del Black Star comunemente considerato il suo testamento. Tante facce di un prisma che non poteva che restituire una luce cangiante e avvolgente, difficile da definire in maniera univoca.

Moonage Daydream, più di un documentario

Special Screening al Festival di Cannes 2022 – e in sala nei giorni del 26, 27 e 28 settembre, dopo una settimana di esclusiva Imax – risulta riduttivo definire come documentario il film con il quale Brett Morgen (Cobain: Montage of Heck, Crossfire Hurricane) punta a offrire “un’odissea spaziale audiovisiva senza limiti” più che una mappa per comprendere e spiegare il fenomeno Bowie.

Un’icona capace di attraversare mezzo secolo della nostra storia come performer, pittore, scultore, oltre che ovviamente attore – anche protagonista – per Nicolas Roeg (L’uomo che cadde sulla Terra), Tony Scott (Miriam si sveglia a mezzanotte), Nagisa Ōshima (Furyo), John Landis, Julien Temple, Jim Henson (Labyrinth), Martin Scorsese, David Lynch, Julian Schnabel, Giovanni Veronesi e Christopher Nolan (nel Prestige che continua a essere uno dei suoi tre migliori film).

Moonage Daydream david bowiePer chi lo ha amato e per chi non lo ha vissuto

“Un uomo straordinario, pieno di amore e di vita” lo definisce lo storico produttore Tony Visconti, e questa è forse l’unica sintesi possibile alla fine della visione del film e dopo i tanti stralci di Bowie pensiero. Forse troppi, come magmatica è la prima parte della narrazione per immagini e suoni, evidentemente funzionale a rendere la stessa confusione del protagonista, e a sottolineare la progressiva individuazione di un traguardo raggiunto più che del percorso lasciato dietro le spalle. A scongiurare ogni rischio di tentativo di emulazione – impossibile! – e per regalarci la sorpresa definitiva: quella di un uomo soddisfatto, felice, a suo modo ottimista e profondamente innamorato. Della sua Iman, della vita e della gente, alla quale scopriamo esser lui stato sempre molto più vicino di quanto non avremmo mai immaginato. Quasi a ricostruire una immagine più umana dell’alieno androgino del quale in tanti ci siamo innamorati.

L’accettazione di sé è la chiave, l’esortazione a non sprecare il tempo a disposizione e a continuare ad andare avanti il consiglio che resta. Più dei tanti video inediti, anche da concerti mai visti prima d’ora e dietro le quinte incredibili, concessi – insieme alla proprio benedizione – dalla David Bowie Estate, che comunque rendono unico e imperdibile questo documento (più che documentario), nonostante alcuni eccessi filosofici, pur strumentali.

Superata la sensazione di essere al cospetto di una lunga lezione, è a tratti emozionanti sentirsi parte di un flusso di stimoli e suggestioni, prima, e di emozioni, poi. Moonage Daydream è un viaggio che finisce per mostrare il cuore di un artista in costante mutazione, quel nucleo sconosciuto anche a lui stesso – inizialmente – che negli ultimi anni sembra avergli fornito dei punti fermi, che oggi restano come l’eredità che forse gli sarebbe piaciuto di più sapere di averci lasciato.

Dante, la conferenza stampa del nuovo film di Pupi Avati

Dante, la conferenza stampa del nuovo film di Pupi Avati

Dante è l’ultimo film di Pupi Avati. In uscita il 29 settembre, è stato presentato alla Casa del Cinema a Roma. Un progetto che era iniziato a maturare nella mente del regista quasi vent’anni fa e che oggi prende forma attraverso il punto di vista di Giovanni Boccaccio, interpretato da Sergio Castellitto, che compie un lungo viaggio per consegnare un risarcimento in fiorini d’oro a Suor Beatrice, figlia del sommo poeta, come rimedio all’esilio che aveva subito il padre.

Del cast sono presenti anche i giovani Dante e Beatrice: Alessandro Sperduti (I Cassamortari) e Carlotta Gamba (America Latina). A moderare l’incontro è Luca Sommi, scrittore, docente universitario e autore del libro Il cammin di nostra vita, per il quale Pupi Avati ne ha chiesto una lunga consulenza.

«Fare un film sulla Divina Commedia è impossibile», spiega, «perché quello che è stato scritto è troppo per poter essere rappresentato cinematograficamente, ma Pupi Avati ha trovato lo stratagemma nel far raccontare tutto a Boccaccio, appunto: biografo di Dante che ne promuove la poetica e i lavori. È un film di evocazione e viaggio, ed è di questo che si parla nel film».

«L’amore reciproco per Dante ci ha resi amici», interviene Pupi Avati rivolgendosi a Sommi, «per me questo è un film del tutto speciale, forse per voi lo è meno, ma io ho con esso un rapporto antico: un senso di adempienza nei confronti di Dante Alighieri che abbiamo lasciato relegato tra i banchi di scuola. Soprattutto dopo il centenario dell’anno scorso è stato reso ancora più distante di prima. La scuola ci ha trasmesso un senso di inadeguatezza nei suoi riguardi che ce lo ha fatto odiare, anche dal punto di vista estetico: Alessandro Sperduti (che veste i panni di Dante n.d.r.) è un Brad Pitt a confronto», ride, «ho scritto e girato Dante perché ho pensato che fosse un autore che meritava di essere risarcito e riavvicinato alle persone».

Ed è la possibilità di rendere prossimo agli spettatori di oggi un autore di quella levatura ad interrogare il regista: «La battuta che dice Boccaccio a Suor Beatrice sintetizza tutto: continuo a vederlo ragazzo. Se noi continuassimo a vederci ragazzi e a rapportarci alle cose con quella capacità poetica che abbiamo durante giovinezza… Se riprendessimo ad usare il “per sempre”, che è una locuzione avverbiale che oggi è totalmente omessa… Quante volte anch’io da ragazzo, durante un concerto, ho detto “per sempre”, e me lo sono giurato. Il poeta ha dentro di sé quest’idea del tempo che è per sempre. A leggere oggi alcuni versi di Dante vengono i brividi, nonostante siano passati cento anni».

«Per quanto mi riguarda io “per sempre” lo dico spesso», ride intervenendo Sergio Castellitto, «trovo che Dante sia irraccontabile, come diceva Luca Sommi, nessuno ha mai osato fare un film sulla Divina Commedia perché può essere solo letta e rivissuta con l’immaginazione. Penso che la chiave sia stata proprio la trovata narrativa di mostrare tutto attraverso il viaggio di un altro gigante come Boccaccio e che compie un gesto filiale, di sconfinata umiltà, come quello di portare i fiorini alla figlia del poeta. L’umiltà è un sentimento che spesso viene frainteso, essendo visto più come sottomissione. Invece è granitico: ci vuole un gran carattere nel chinare la testa di fronte a chi è più grande di te, serve molta personalità. Qua vediamo un autore, che a scuola abbiamo detestato, cacciato, ridotto in povertà, solo, lontano dai propri affetti, che è stato soldato e forse ha ucciso anche delle persone. Chi non ha provato la sensazione di essere stato estromesso dalla propria vita? Allontanato da qualcosa che amava… Oggi se parliamo di depressione viviamo esattamente “una selva oscura”. La grandezza del poeta è quella di rendere la sofferenza della propria esistenza qualcosa di straordinario che è l’opera. Perciò i poeti sono gli unici che ci possono salvare, perché non ricompongono qualcosa, ma lo estraggono dal buco nero della mente. Sono dei veri benefattori».

Riprende poi la parola il regista, spiegando che era proprio la visceralità più terrena dell’epoca che voleva mettere in scena, incluso il tanfo che si respirava nell’aria in quel periodo storico. Cosa che emerge distintamente anche dal Boccaccio incarnato da Castellitto, che rivela di aver voluto calcare la mano sulla fatica e la malattia del poeta.

A coronare il cast, anche in scene piuttosto brevi, grandi nomi come Milena Vukotic, Alessandro Haber, Gianni Cavina, Enrico Lo Verso, Enrico Beruschi.

La notte del 12, la recensione del film di Domink Moll

La notte del 12, la recensione del film di Domink Moll

Domink Moll torna al cinema, dal 29 settembre, con La notte del 12, un film dai toni crudi presentato nella selezione ufficiale all’ultimo Festival di Cannes. Il lungometraggio è ispirato a uno dei casi raccolti da Pauline Guéna nel libro 1.83 – Une année à la PJ, un libro d’inchiesta in cui l’autrice ha dovuto trascorrere circa un anno insieme alla polizia giudiziaria.

Già famoso per il suo film Only the Animals – Storie di spiriti amanti, il regista questa volta ci presenta una storia a tratti macabra, dove il crimine e il modo di investigazione sono al centro della sua sceneggiatura, scritta insieme a Gilles Marchand.

La notte del 12, la trama

Yohan (Bastien Bouillon) è stato appena messo a capo della polizia giudiziaria di Grenoble quando deve confrontarsi con l’omicidio di una giovane donna, Clara (Lula Cotton Frapier), bruciata viva mentre tornava a casa di notte. Il caso si apre immediatamente e il poliziotto, principalmente assieme al suo collega Marceau (Bouli Lanners), inizia ad indagare sull’accaduto.

L’interrogatorio dei giovani ragazzi che hanno avuto rapporti con Clara – molti dei quali sprezzanti nei confronti della vittima – porta il protagonista alla consapevolezza che ognuno di loro può essere un potenziale carnefice. Ed è proprio cercando di capire cosa è successo quella notte del 12 ottobre che Yohan farà di quel caso la sua più grande ossessione.

Fra tormenti e denunce alla misoginia

Fra alcuni movimenti di macchina che prediligono inquadrature irregolari attraverso l’uso della macchina a mano – tipica soprattutto della Nouvelle Vogue degli anni Sessanta e in questo caso usata per mostrarci il protagonista nel suo massimo tormento – e altre che invece pongono attenzione sulla sovrimpressione – molto utilizzata nel cinema francese muto – Moll restituisce allo spettatore un personaggio, ossia Yohan, complesso e profondo. Un uomo che deve fare necessariamente i conti con la misoginia della società, grande e importante piaga di cui ancora purtroppo si è afflitti.

Attraverso l’interrogatorio dei principali ragazzi indagati, e i suoi stessi colleghi che esprimono concetti maschilisti e sessisti, il regista mostra nel film quanto il male non riesca a trattenersi neppure davanti a un omicidio. Ed è proprio a causa di questo che Yohan, apparentemente forte, si sbriciola attraverso il progredire della storia; quando la vittima rimane senza colpevole, perché in realtà lo sono tutti, lui piano piano diventa sempre più fragile, e questa fragilità si trasforma nell’ossessione dell’omicidio di Clara.

L’essere impotente, il non riuscire a trovare il carnefice e il dover accettare qualcosa di talmente brutale, lo mette davanti ad una consapevolezza: c’è qualcosa che non va fra uomini e donne. Ed è qui che l’ossessione della morte di Clara si sbatte contro la verità, contro una realtà nuda e cruda, difficile da digerire ma necessaria. È questo il fulcro de La notte del 12: il rapporto, forse malsano, fra l’uomo e la donna e la loro differenza.

Clara, un femminicidio che ne rappresenta altri

La scelta di Moll di far seguire il caso solo ad un gruppo di uomini, nella prima parte della diegesi, non è un caso. L’ennesima violenza nei confronti di una donna è stata consumata e adesso, per risolvere l’omicidio, viene incaricato un uomo che deve indagare su altri uomini. Questo rende la storia e le scene pregne di significato, perché è qui che Yohan capisce cosa realmente un uomo sia in grado di fare senza avere il minimo scrupolo.

Clara, nello sceneggiato, è una ragazza innocente, vittima degli abusi maschili e senza alcuna arma per difendersi. È l’ennesima donna uccisa, bruciata viva senza alcuna pietà, in un mondo in cui ancora i femminicidi non riescono ad essere fermati. Clara è la sorella, l’amica, la compagna di tutti e rappresenta tutte le donne massacrate e tutti gli uomini che non hanno mai rimpianto il gesto.

E se nella seconda parte del film – dopo che il caso era rimasto irrisolto e quindi chiuso – è stata proprio una donna, la giudice istruttrice, a spingere Yohan a riaprilo, un motivo c’è: chi realmente può comprendere quel male non è un uomo, è solo una donna. Sono solo loro che combattono fino alla fine perché solo loro sanno realmente cosa voglia dire essere vittime.

In La notte del 12 Moll è stato magistrale. Ha permesso quell’identificazione necessaria al cinema, riuscendo a far immedesimare lo spettatore nei personaggi. Ed è forse proprio perché si opera un riconoscimento di sé attraverso l’immagine speculare di un altro, in questo caso di Yohan, che il regista riesce a far porre delle domande, utili e indispensabili, al fine di innescare in chi fruisce un processo di riflessione che inevitabilmente si porterà anche a casa.

The Last Of Us: teaser trailer dell’attesissima serie tv

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The Last Of Us: teaser trailer dell’attesissima serie tv

Le immagini del teaser trailer rilasciate oggi annunciano l’attesissima serie The Last Of Us, in arrivo in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW nel 2023, in contemporanea con la messa in onda negli Stati Uniti. Basata sull’omonimo videogioco acclamato dalla critica sviluppato da Naughty Dog in esclusiva per le piattaforme PlayStation, The Last Of Us sarà disponibile in tutti i territori in cui Sky è presente, compresi Regno Unito e Irlanda, Italia, Germania, Austria e Svizzera.

La storia di The Last Of Us si svolge vent’anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, uno scaltro sopravvissuto, viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazza di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Quello che inizia come un lavoretto facile si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere.

Nel cast Pedro Pascal nel ruolo di Joel e l’astro nascente britannico Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna è Tommy, Anna Torv interpreta Tess, l’attrice britannica Nico Parker è Sarah. Murray Bartlett veste i panni di Frank, Nick Offerman quelli di Bill, Storm Reid è Riley, Merle Dandridge è Marlene. Il cast include anche Jeffrey Pierce nel ruolo di Perry, Lamar Johnson in quello di Henry, Keivonn Woodard nel ruolo di Sam, Graham Greene nel ruolo di Marlon, Elaine Miles nel ruolo di Florence. E con Ashley Johnson e Troy Baker.

La serie è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e Neil Druckmann (il videogioco The Last Of Us) che ne sono anche i produttori esecutivi. The Last Of Us è una co-produzione Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint, e Naughty Dog.

Last of Us, la serie tv

La serie The Last Of Us affronterà gli eventi del primo gioco. Tuttavia, secondo The Hollywood Reporter, potrebbe anche affrontare alcune parti viste in The Last of Us Part II.”La serie live-action si svolge 20 anni dopo la distruzione della civiltà moderna“, recita la sinossi. “Joel ed Ellie, padre e figlia, segnati dalla durezza del mondo in cui vivono, sono costretti a sopportare circostanze brutali e assassini spietati durante un viaggio attraverso un’America post-pandemia“.

Insieme a Pascal e Ramsey nel cast ci sono Gabriel Luna (Terminator: Dark Fate) nei panni di Tommy Miller, Nico Parker (Dumbo) nei panni della figlia di Joel Sarah, Anna Torv (Mindhunter) nei panni di Tess e Merle Dandridge (The Flight Attendant) mentre riprende il suo ruolo nel video giochi nei panni di Marlene, la leader di un gruppo di resistenza noto come le lucciole. Nel cast anche Jeffrey Pierce (Bosch) nei panni di Perry, Murray Bartlett (The White Lotus) nei panni di Frank e Con O’Neill (Chernobyl) nei panni di Bill.

La serie live-action è prodotta e co-scritta dal creatore di Chernobyl Craig Mazin e dallo scrittore del gioco originale Neil Druckmann, che è anche uno dei registi. È una coproduzione con Sony Pictures Television in associazione con PlayStation Productions. I produttori esecutivi sono Carolyn Strauss, il presidente di Naughty Dog Evan Wells e Asad Qizilbash e Carter Swan di PlayStation Productions.

House of the Dragon: cos’è successo nel salto temporale di 10 anni

ATTENZIONE! Questo articolo contiene SPOILER per la stagione 1, episodio 6, di House of the Dragon!

L’episodio 6 di House of the Dragon riparte da un salto temporale di 10 anni, rivelando cambiamenti sostanziali ai personaggi e al panorama politico nell’ultimo decennio. La stagione 1 di House of the Dragon ha già conosciuto altri salti temporali ma quello di 10 anni di cui vi stiamo parlando è indubbiamente, ad oggi, il più lungo mai trattato. Stiamo parlando di un tale divario che ha persino portato alla sostituzione di alcuni personaggi importanti. In particolare, la versione adulta di Rhaenyra Targaryen è ora interpretata da Emma D’Arcy mentre quella di Alicent Hightower è interpretata da Olivia Cooke.

Considerando che il finale dell’episodio 5 di House of the Dragon ci ha lasciato con importanti colpi di scena durante il matrimonio di Rhaenyra e Laenor, non sorprende che i personaggi siano così diversi dopo 10 anni. La maternità, l’inasprimento della faida e il cambiamento delle dinamiche politiche hanno avuto effetti notevoli su Rhaenyra e Alicent, che ora si sono adattate ai rispettivi ruoli ad Approdo del Re. Rhaenyra è ora madre di tre figli la cui paternità è oggetto di controversie, mentre Alicent sta manipolando i suoi figli nel detestare i loro nipoti e preparasi a sottrarre il trono alla loro sorellastra.

Mentre Re Viserys ha chiuso un occhio sugli affari di Rhaenyra e sulle trame di Alicent, il salto temporale di 10 anni di House of the Dragon rivela che l’astio tra i verdi e i neri va molto più in là delle sole principessa e regina. Persino Daemon ha dovuto evadere da queste gravi turbolenze politiche fuggendo a Pentos con la moglie e le figlie. A seguito della tensione che si è creata tra gli episodi 5 e 6 di House of the Dragon, Rhaenyra e la sua famiglia sono ora diretti a Roccia del Drago, dove continuerà a prepararsi per salire al Trono di Spade.

Rhaenyra ha iniziato una relazione con Harwin Strong

Harwin Strong House of the DragonDopo il matrimonio di Rhaenyra e Laenor, la Principessa iniziò una relazione amorosa con Ser Harwin Strong, che divenne il Comandante della Guardia Cittadina. Non è chiaro quanto tempo dopo il matrimonio sia iniziata la loro storia d’amore, ma House of the Dragon ha iniziato in maniera velata a impostare la loro unione fin dal terzo episodio. Poiché Laenor è gay e i loro figli hanno i capelli castani e rispecchiano la fisionomia della Casa Strong, la relazione tra Rhaenyra e Harwin è ampiamente nota ma non può essere riconosciuta. Tuttavia, da quando Harwin è morto nell’incendio di Harrenhal nel finale dell’episodio 6 di House of the Dragon, Rhaenyra ha perso ancora una volta il suo amante.

Nascono i figli di Rhaenyra, Jacaerys e Lucerys Velaryon

L’episodio 6 di House of the Dragon si apre con Rhaenyra che dà alla luce il suo terzo figlio Joffrey (dal nome dell’amante di Laenor ucciso da Criston Cole), rivelando poi di avere già due figli. Jacaerys è il figlio maggiore, mentre Lucerys è il mezzano, leggermente più giovane. Non è chiaro quanti anni abbiano di preciso, ma Jacaerys sembra avere circa 9 anni, mentre Lucerys circa 7 o 8. Proprio come Joffrey, sia Jacaerys che Lucerys sono nati da Harwin Strong, ma Laenor Velaryon li rivendica doverosamente come suoi veri figli.

La salute di Re Viserys continua a peggiorare

Re Viserys House of the Dragon

Il rapido declino della salute di Re Viserys I Targaryen è stato un punto focale della prima stagione di House of the Dragon. L’attore Paddy Considine ha rivelato che Re Viserys soffre di lebbra, che negli ultimi 10 anni ha avuto un forte impatto fisico sul personaggio. Al matrimonio di Rhaenyra e Laenor, Viserys aveva già perso due dita, era ricoperto di piaghe, perdeva sangue dal naso ed era collassato dopo la cerimonia. È scioccante che Viserys sia sopravvissuto al salto temporale di 10 anni ma, in ogni caso, non fatichiamo a capire che la malattia sta peggiorando: ha perso quasi tutti i capelli, è privo di un avambraccio e sembra molto più vecchio dei suoi anni. Con il peggioramento delle sue condizioni di salute, non passerà molto tempo prima della morte di Viserys.

Nasce il figlio di Alicent e Viserys, Aemond Targaryen

Aemond House of the DragonAlicent e Viserys avevano già due figli, Aegon e Helaena prima del salto temporale di 10 anni di House of the Dragon, con l’episodio 6 che ci ha svelato il secondo figlio maschio della coppia, Aemond. Questo personaggio aveva diversi anni in più di Jacaerys e Lucerys nel romanzo Fuoco e Sangue, ma sembra essere leggermente più giovane di Jace in House of the Dragon. Se House of the Dragon dovesse attenersi alla narrazione di Fuoco e Sangue, allora Alicent e Viserys avranno un altro figlio, Daeron, prima della fine della prima stagione.

Daemon e Laena si sposano e si trasferiscono a Pentos

Daemon e Laena House of the DragonDopo aver ucciso la moglie Rhea Royce, Daemon Targaryen è stato libero di risposarsi in House of the Dragon. Poiché la cerimonia frettolosa di Rhaenyra e Laenor gli impediva la possibilità di portarsela via, Daemon decise di sposarsi con un forte atto di unione politica con la Casa Velaryon. Corlys e Laena, la figlia di Rhaenys, avevano già flirtato con Daemon al matrimonio di Rhaenyra, il che ha dato via alla loro storia d’amore poco prima del salto temporale di 10 anni. Sembra che Daemon e Laena si siano sposati rapidamente dopo il matrimonio, dato che ora hanno due figlie che sembrano avere circa 9 anni. La serie suggerisce che si siano trasferiti a Pentos per evitare conflitti politici, ma il libro spiega che sono fuggiti dopo essersi sposati senza il consenso di Viserys. L’episodio 6 di House of the Dragon indica anche che Baela e Rhaena hanno vissuto a Pentos per tutta la vita, ma si trasferiranno finalmente a Westeros dopo la morte di Laena.

Criston Cole è diventato il protettore giurato di Alicent

Mentre un tempo il cavaliere della Guardia Reale era impegnato con la principessa Rhaenyra Targaryen, Criston è ora il protettore giurato della regina Alicent Hightower. Dopo aver infranto i suoi voti andando a letto con Rhaenyra, Criston ha ucciso Joffrey Lonmouth e si è preparato a suicidarsi vittima della vergogna e del senso di colpa. Criston ha trovato un nuovo scopo nella vita dopo che Alicent lo ha salvato nel bosco degli dei, che sembra essere semplicemente un’amara (e ingiusta) vendetta nei confronti di Rhaenyra. L’episodio 6 di House of the Dragon rivela che Criston ha passato gli ultimi 10 anni a proteggere Alicent e i suoi figli, ignorando o mostrandosi crudele nei confronti dei figli di Rhaenyra e mostrandosi particolarmente duro nei confronti di Rhaenyra stessa.

Nostalgia di Mario Martone rappresenterà l’Italia agli Oscar 2023

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Sarà Nostalgia di Mario Martone a rappresentare l’Italia agli Oscar 2023. Il film concorrerà ad essere nominato nella categoria dedicata al miglior film in lingua non inglese in cui il nostro Paese si è sempre distinto.

Lo scorso anno, Paolo Sorrentino con E’ stata la mano di Dio ha conquistato un posto in cinquina, cedendo però la vittoria allo splendido Drive My Car. Ma come sempre si dice in queste circostanze, essere in nomination è già una vittoria e speriamo che Martone, per il lustro del nostro Paese, possa raggiungere quell’onore.

Nostalgia di Mario Martone con Pierfrancesco Favino è stato presentato in Concorso al 75º Festival di Cannes e è uscito nelle sale italiane il 25 maggio 2022. Dopo quarant’anni di lontananza Felice torna lì dov’è nato, il rione Sanità, nel ventre di Napoli.  Riscopre i luoghi, i codici del quartiere e un passato che lo divora.

Nostalgia – la recensione

Black Panther: Wakanda Forever, sarà Shuri la prossima Pantera Nera?

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In una nuova intervista con Empire, Letitia Wright spiega se Shuri diventerà la nuova Pantera Nera in Black Panther: Wakanda Forever, dal momento che nei fumetti è proprio Shuri che assume l’identità del fratello, offrendo una risposta timida e cauta ma che lascia presagire questo futuro.

L’attrice rivela che l’idea che Shuri assumesse il ruolo di Black Panther era in realtà qualcosa di cui aveva discusso con Ryan Coogler e Chadwick Boseman quando stavano girando il primo film. Wright non fornisce una risposta definitiva in un senso o nell’altro, ma afferma che alla fine arrivare a interpretare la Pantera Nera era “qualcosa che [lei] non vede l’ora di fare”.

“Questa è una domanda difficile a cui rispondere. Ne ho parlato con Ryan e Chad mentre stavamo girando Black Panther, e abbiamo toccato brevemente l’argomento. Quando ho capito che stavo interpretando Shuri e che quindi sarei stata io prima o poi a farlo, è qualcosa che non vedo davvero l’ora di fare.”

Black Panther: Wakanda Forever, le storie che racconta il primo trailer

I dettagli ufficiali della trama sono ancora nascosti, ma ci è stato assicurato che il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

Fantastici Quattro: un’attrice “fantastica” per Sue Storm? Lei smentisce

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Mentre Kevin Feige ancora non svela i nomi dei nuovi membri dei Fantastici Quattro, il web pullula di voci e rumors in merito a quali saranno gli attori scelti per interpretare i componenti della prima famiglia Marvel.

Trai vari nomi è stato fatto anche quello di Rachel Brosnahan, la protagonista de La Fantastica Signora Maisel, per il ruolo di Susan Storm. L’attrice ha dichiarato che sarebbe entusiasta di partecipare al progetto ma che non è stata ancora contattata da nessuno. “Assolutamente! Sarebbe un vero spasso” ha dichiarato, per poi aggiungere: “Non ho sentito niente, purtroppo, ma sono qui, è la nostra ultima stagione (di Mrs. Maisel). Sto per essere disponibile.”

Fantastici Quattro, il film

Fantastici Quattro uscirà nei cinema 14 febbraio 2025 e darà il via alla Fase 6 del MCU. Un film dei Fantastici Quattro  è in lavorazione da tempo, con il regista di Spider-Man: No Way Home Jon Watts che avrebbe dovuto dirigere. Watts ha abbandonato il film e al suo posto è stato incaricato Matt Shakman. Jeff Kaplan e Ian Springer scriveranno la sceneggiatura. Il pubblico ha avuto il primo assaggio dei Fantastici Quattro in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. John Krasinski interpreta il Reed Richards multiversale in quel film, ma è improbabile che continuerà a interpretare il ruolo e il casting per il film è ancora avvolto nel mistero.

The Marvels: Iman Vellan sul ruolo di Kamala nel film

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The Marvels: Iman Vellan sul ruolo di Kamala nel film

In una recente intervista con Entertainment Weekly, Iman Vellani, che interpreta Kamala Kahn/Ms. Marvel nel Marvel Cinematic Universe, ha condiviso alcune informazioni su ciò che succederà in The Marvels, prossimo film in cui comparirà accanto a Brie Larson e Teyonah Parris.

Alla domanda sulla dinamica del gruppo, l’attrice di Ms. Marvel ha spiegato come il suo personaggio contribuirà a formare questo gruppo per il sequel del MCU, oltre che a esserne il collante.

“Penso che abbia certe aspettative su come dovrebbe essere questo lavoro di squadra, sai, dai fumetti e da tutte queste storie che sente sui Vendicatori. Quindi, non è esattamente quello che sognava sarebbe stato, quindi penso che Kamala sia una specie di collante del gruppo e tenga insieme questi ragazzi.”

Tutto ciò che sappiamo su The Marvels

The Marvels, il sequel del cinecomic Captain Marvel con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di CandymanNel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del quale però non è ancora stata rivelata l’identità.

Nessun dettaglio sulla trama del sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il sequel di Captain Marvel arriverà il 28 luglio 2023.

Milly Alcock: 10 cose che non sai sull’attrice

Milly Alcock: 10 cose che non sai sull’attrice

Sino ad oggi attiva come attrice nella sua Australia, la giovane Milly Alcock è ora divenuta una celebrità di livello mondiale grazie alla serie House of the Dragon, prequel di Il Trono di Spade. Giovanissima e talentuosa, la Alcock è ora una nuova stella della recitazione tutta da scoprire, tra passioni e progetti futuri.

Ecco 10 cose che non sai su Milly Alcock.

Milly Alcock: i suoi film e le serie TV

1 Ha recitato in diverse serie televisive. La carriera dell’attrice ha avuto inizio nel 2014, quando prende parte ad alcuni episodi della serie Wonderland. In seguito ha guadagnato popolarità grazie a titoli come Janet King (2017), High Life (2017), A Place to Call Home (2018), Fighting Season (2018) e Pine Gap (2018). Negli ultimi anni ha poi recitato in Les Norton (2019), Reckoning (2019-2020), Upright (2019-2022) e The Gloaming – Le ore più buie (2020). La definitiva consacrazione presso il grande pubblico arriva però grazie alla serie House of the Dragon, prequel di Il Trono di Spade, dove recita insieme ad attori quali Matt Smith, Emma D’Arcy, Olivia Cooke e Rhys Ifans.

2. Ha recitato anche in un film. Ad oggi la Alcock ha recitato in un solo lungometraggio per il cinema, intitolato The School. Un horror del 2018 incentrato su una madre intenta a ricercare il figlio scomparso in una scuola che si rivela essere posseduta da forze maligne. Nel film la Alcock interpreta Jien. Ad oggi si attendono dunque ulteriori ruoli cinematografici per la giovane attrice.

Milly Alcock è Rhaenyra in House of the Dragon

3.  Interpreta una principessa nella serie. Ambientata duecento anni prima di Il Trono di Spade, la serie prequel House of the Dragon è arrivata in Italia il 22 agosto. Tra i tanti nuovi personaggi protagonisti vi è anche la Principessa Rhaenyra Targaryen. Questa è la primogenita di re Viserys, interpretato da Paddy Considine. Rhaenyra è una dragonrider che si aspetta di diventare la prima regina regnante dei Sette Regni.

Milly Alcock Matt Smith

 

4. Temeva che l’avrebbero licenziata. L’attrica ha di recente raccontato che per i primi tre mesi di riprese della serie ha temuto continuamente che i produttori l’avrebbero licenziata. L’impatto con la grandezza del set e di una produzione internazionale hanno infatti spaventato non poco l’attrice, sino a quel momento abituata a piccoli progetti in Australia. Tale senso di disorientamento l’ha portata a credere che sarebbe stata licenziata se non avesse imparato ad adattarsi.

5. Ha visto solo di recente Il Trono di Spade. Poco prima di ottenere il ruolo di Rhaenyra in House of the Dragon, l’attrice ha completato la visione della serie Il Trono di Spade. La Alcock ha infatti raccontato di essere stata troppo piccola per vederla mentre questa era ancora in corso e così solo di recente ne ha intrapreso la visione, divenendone una grande fan e accettando con grande gioia la possibilità di un provino per la serie prequel.

Milly Alcock: chi è il suo fidanzato

6. È molto riservata sulla propria vita sentimentale. Ad oggi non si sa nulla sulla vita sentimentale dell’attrice e non è dunque possibile stabilire se sia o meno impegnata in una relazione. La Alcock sembra essere ora molto concentrata sulla propria carriera e non sembra esserci dunque spazio per una storia d’amore. Ora che è divenuta più celebre, però, sarà certamente più facile sapere di più anche a riguardo.

Milly Alcock ed Emma D’Arcy

7. Divide il suo personaggio con un’altra attrice. Come ormai noto a chi sta seguendo la serie, il personaggio di Rhaenyra viene raccontato in due momenti diversi della sua vita. Ad interpretare la versione giovane vi è proprio la Alcock, che compare ad oggi in un totale di 5 episodi. La versione adulta di Rhaenyra è invece interpretata da Emma D’Arcy, la quale è invece presente in 6 episodi.

Milly Alcock Instagram

Milly Alcock e Matt Smith

8. Hanno lavorato insieme per alcune scene di sesso. Nell’episodio 4 della serie l’attrice è protagonista di una scena ambientata in un bordello. Con lei vi è anche Matt Smith, interprete del principe Daemon Targaryen, erede presuntivo al Trono di Spade. I due, trovandosi a dover recitare alcune scene di sesso hanno potuto trarre vantaggio dalla loro ottima amicizia, che ha permesso ad entrambi di sentirsi a loro agio. Un cordinatore di intimità e il regista hanno poi favorito lo svolgimento della scena.

Milly Alcock è su Instagram

9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da 1 milione di persone e dove attualmente si possono ritrovare 60 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice, ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Milly Alcock: età e altezza dell’attrice

10. Milly Alcock è nata l’11 aprile del 2000 a Sydney, in Australia. L’attrice è alta complessivamente 1,57 metri.

Fonte: IMDb

The Umbrella Academy 3, un esclusivo video di bloopers

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The Umbrella Academy 3, un esclusivo video di bloopers

Sono tutt’altro che perfetti, ma ci piacciono lo stesso. Guarda i blooper della terza stagione di The Umbrella Academy. The Umbrella Academy 3 è ora disponibile solo su Netflix.

The Umbrella Academy 3, l’attesa terza stagione della serie The Umbrella Academy. Superiorità. Fratellanza. Rivalità. La stagione 3 di The Umbrella Academy debutterà il 22 giugno solo su Netflix. Di ritorno all’Accademia, gli Umbrellas si scontrano con una nuova squadra di fratelli Hargreeves mentre una forza misteriosa inizia a devastare la città.

Emily in Paris 3, ecco l’annuncio della data d’uscita

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Emily in Paris 3, ecco l’annuncio della data d’uscita

In occasione di TUDUM, l’evento Netflix dedicato ai fan, è stata annunciata la data d’uscita di Emily in Paris 3, l’attesa terza stagione della serie Emily in Paris con Lily Collins.

Emily in Paris 3 è interpretata da Lily Collins ed è prodotta da MTV Studios, Darren Star Productions e Jax Media. Oltre a Star, Tony Hernandez e Lilly Burns di Jax Media, e Andrew Fleming sono produttori esecutivi con Lily Collins che è anche produttore della serie.

La prima stagione che ha debuttato il 02 ottobre raccontava di Emily Copper una ragazza statunitense di venti anni proveniente da Chicago, che si trasferisce a Parigi per un’opportunità di lavoro inaspettata. Ha il compito esportare un punto di vista americano a una venerabile società di marketing francese. Mentre si manifesta inevitabilmente lo scontro tra le due culture, la giovane si adatta alla vita di Parigi e si destreggia tra la sua carriera, le nuove amicizie e la vita amorosa.

Nella seconda stagione abbiamo ritrovato i protagonisti, Lily Collins nei panni di Emily Cooper, un’americana ventenne che si trasferisce da Chicago a Parigi per un lavoro di strategia sui social media al Savoir. Philippine Leroy-Beaulieu nel ruolo di Sylvie, il duro capo francese di Emily al Savoir di Parigi, Ashley Park come Mindy Chen, una tata e prima amica di Emily a Parigi, Lucas Bravo nei panni di Gabriel, l’attraente vicina di casa di Emily, che è uno chef e l’interesse amoroso di Emily, Samuel Arnold nei panni di Julien, il collega di Emily, trendy e drammatico, suona un divertente duo con Luc, Bruno Gouery nei panni di Luc, l’altro eccentrico collega di Emily, interpreta un duo divertente con Julien e Camille Razat è Camille, la nuova amica di Emily e la fidanzata di Gabriel, Kate Walsh nei panni di Madeline Wheeler, il capo americano di Emily a Chicago che non può accettare il lavoro a Parigi dopo aver appreso di essere incinta, William Abadie nei panni di Antoine Lambert, il cliente di Emily che possiede una compagnia di profumi chiamata Maison Lavaux e ha una relazione con Sylvie e Arnaud Viard  come Paul Brossard, il proprietario di Savoir.

Queen Charlotte: A Bridgerton Story, il primo sguardo allo spin-off/prequel

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In occasione di TUDUM, l’evento di Netflix dedicato ai fan, è stato diffuso il first look di Queen Charlotte: A Bridgerton Story, una storia a metà tra prequel e spin-off per Bridgerton. Charlotte, lui è George. Il primo incontro nella storia d’amore che ha dato vita alla società di Bridgerton che ben conosciamo sarà al centro di Queen Charlotte: A Bridgerton Story.

Bridgerton 3, un contenuto speciale in attesa della terza stagione

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Nicola Coughlan non sa mantenere i segreti, proprio come il personaggio che interpreta in Bridgerton. Sintonizzati mentre presenta la prima rubrica di Lady Whistledown della terza stagione della serie nell’ambito di TUDUM! La terza stagione di Bridgerton arriverà prossimamente solo su Netflix.

Bridgerton 3 è la terza stagione della serie Netflix Original Bridgerton prodotta da Netflix e Shondaland. Stavolta, al centro della storia, la relazione tra Penelope Featherington (Nicola Coughlan) e Colin Bridgerton (Luke Newton). Da Shonda Rhimes e dall’ideatore Chris Van Dusen, la serie Bridgerton segue la storia della figlia maggiore della potente famiglia Bridgerton, Daphne (Phoebe Dynevor), e del suo debutto nel competitivo mercato matrimoniale londinese nell’età della Reggenza.

Bridgerton è ambientata a Londra e prodotta da Shonda Rhimes, Betsy Beers, Tom Verica e Chris Van Dusen. La nuova showrunner della serie è Jess Brownell.

Bridgerton 3: quando esce e dove vederla in streaming

Bridgerton 3 in streaming arriverà nella primavera del 2023 su Netflix

Bridgerton 3: trama e cast

Penelope Featherington (Nicola Coughlan) ha finalmente rinunciato alla sua cotta di lunga data per Colin Bridgerton (Luke Newton) dopo aver sentito i suoi commenti denigratori su di lei nella scorsa stagione. Tuttavia, ha deciso che è ora di trovare un marito, preferibilmente qualcuno che le dia abbastanza indipendenza per continuare la sua doppia vita come Lady Whistledown, lontano da sua madre e dalle sue sorelle. Ma, a causa della sua mancanza di fiducia in se stessa, i tentativi di Penelope di trovare un marito falliscono clamorosamente. Nel frattempo, Colin è tornato dai suoi viaggi estivi con un nuovo look e una sfacciata spavalderia. Ma è scoraggiato nel rendersi conto che Penelope, l’unica persona che lo ha sempre apprezzato così com’era, lo tratta con freddezza. Desideroso di riconquistare la sua amicizia, in questa stagione Colin si offre di fare da mentore a Penelope per aiutarla a trovare un marito. Ma quando le sue lezioni iniziano a funzionare un po’ troppo bene, Colin deve capire se i suoi sentimenti per Penelope sono davvero soltanto di amicizia. A complicare le cose per Penelope si aggiunge il suo allontanamento da Eloise (Claudia Jessie), che ha trovato una nuova amicizia in un posto molto improbabile, mentre la sempre più assidua presenza di Penelope nell’alta società londinese rende ancora più difficile mantenere segreto il suo alter ego di Lady Whistledown.

Al cast di protagonisti in Bridgerton 3 si aggiungono le new entry Daniel Francis (Stay Close), che interpreterà Marcus Anderson, Sam Phillips (The Crown), che interpreterà Lord Debling, e James Phoon (Wreck), che interpreterà Harry Dankworth.

  • Marcus Anderson: Marcus è una persona carismatica che illumina ogni stanza in cui entra, attirando l’attenzione di alcune matriarche dell’alta società – e l’ira di altri.
  • Lord Debling: Lord Debling è un nobile geniale con interessi insoliti, ma grazie alla sua ricchezza e al suo titolo nobiliare, otterrà il favore delle giovani donne nel corso di questa stagione.
  • Harry Dankworth : La mancanza di spirito e intelligenza del giovane Dankworth è compensata largamente dalla sua bellezza.

Stranger Things 4, i bloopers del cast dal set

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Stranger Things 4, i bloopers del cast dal set

In occasione di TUDUM, l’evento Netflix dedicato ai fan, è stato diffuso un video di bloopers, gli errori durante le riprese, di Stranger Things 4, la quarta stagione di Stranger Things.

Informazioni su Stranger Things 4

Sono passati sei mesi dalla battaglia di Starcourt che ha portato terrore e distruzione a Hawkins. Mentre affrontano le conseguenze di quanto successo i  protagonisti si separano per la prima volta, e le difficoltà del liceo non facilitano le cose. In questo periodo particolarmente vulnerabile arriva una nuova e orribile minaccia soprannaturale assieme a un mistero cruento che, una volta risolto, potrebbe mettere fine agli orrori del Sottosopra.

Creata dai Duffer Brothers, Stranger Things è prodotta da Monkey Massacre Productions e 21 Laps Entertainment con i Duffer Brothers come produttori esecutivi, insieme a Shawn Levy e Dan Cohen di 21 Laps Entertainment, Ian Paterson e Curtis Gwinn.

In Stranger Things protagonisti sono Winona Ryder (Joyce Byers), David Harbour (Jim Hopper), Millie Bobby Brown (Undici), Finn Wolfhard (Mike Wheeler), Gaten Matarazzo (Dustin Henderson), Caleb McLaughlin (Lucas Sinclair), Noah Schnapp (Will Byers), Sadie Sink (Max Mayfield), Natalia Dyer (Nancy Wheeler), Charlie Heaton (Jonathan Byers), Joe Keery (Steve Harrington), Maya Hawke (Robin Buckley), Priah Ferguson (Erica Sinclair), Brett Gelman (Murray), Cara Buono (Karen Wheeler) e Matthew Modine (Dott. Brenner).

Gli episodi della 4° stagione sono in tutto 9. I Duffer Brothers hanno diretto le puntate 1, 2, 7, 8 e 9, gli episodi 3 e 4 sono stati diretti da Shawn Levy, mentre il 5 e il 6 da Nimród Antal.

I Duffer Brothers hanno curato la sceneggiatura degli episodi 1, 2, 7, 8 e 9. Caitlin Schneiderhan ha scritto la sceneggiatura dell’episodio 3, Paul Dichter quella dell’episodio 4, Kate Trefry quella dell’episodio 5 e Curtis Gwinn quella dell’episodio 6.  Netflix conferma che ci sarà una quinta e ultima stagione, atto conclusivo della serie.

L’Accademia del bene e del male, una clip dal film con Charlize Theron

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In occasione di TUDUM, lìevento Netflix dedicato ai fan, è stata mostrata una clip esclusiva da L’Accademia del bene e del male (The School for Good and Evil), il nuovo film fantasy di Netflix che vede una splendida (come sempre) Charlize Theron trai protagonisti e che uscirà sul servizio di streaming il 19 ottobre 2022.

Il film introduce il pubblico alla scuola di fiabe e a una storia di amicizie travagliate e che vede Sofia Wylie e Sophia Anne Caruso nei panni di due migliori amiche che vengono trascinate in un mondo fantastico di bene contro il male.

Adattato dal romanzo fantasy di Soman Chainani del 2013, L’Accademia del bene e del male segue il viaggio di Agatha (Wylie) e Sophie (Caruso) mentre vengono portate nella scuola che dà il titolo alla storia, dove ai bambini viene insegnato a diventare gli eroi e i cattivi delle fiabe. Dopo che un errore le porta nelle scuole “sbagliate”, l’amicizia delle due ragazze viene messa a dura prova mentre scoprono i loro veri desideri. Oltre a Charlize Theron, nel cast del film ci sono anche Laurence Fishburne, Michelle Yeoh, Kerry Washington, Cate Blanchett e Ben Kingsley, tutti diretti da Paul Feig.

Glass Onion – Knives Out, una clip esclusiva dal film!

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Glass Onion – Knives Out, una clip esclusiva dal film!

In occasione di TUDUM, l’evento Netflix dedicato ai fan, Ryan Johnson ha presentato in esclusiva una clip da Glass Onion – Knives Out, sequel di Cena con delitto.

Glass Onion – Knives Out, il sequel di Cena con delitto – Knives Out diretto nuovamente da Ryan Johnson e sempre con Daniel Craig protagonista, arriverà prossimamente al cinema e poi su Netflix dal 23 dicembre. La trama di questo seguito, come rivelato di recente, si concentra sul magnate della tecnologia Miles Bron che invita alcuni dei suoi più cari amici in vacanza sulla sua isola privata in Grecia. Ben presto, tuttavia, quell’oasi di pace si macchia di sangue e mistero, un mistero che solo il detective Benoit Blanc può risolvere.

Dopo essersi mostrato grazie ad alcune prime immagini ufficiali, il film concede un’ulteriore assaggio di sé attraverso il primo trailer. In questo vengono presentati i personaggi principali, interpretati da un cast di attori del calibro di Edward Norton, Janelle Monáe, Jessica Henwick, Kathryn Hahn, Leslie Odom Jr, Madelyn Cline, Kate Hudson e Dave Bautista. Poco viene invece svelato del mistero alla base del film, anche se il regista ha rivelato che Glass Onion sarà diverso rispetto a Knives Out in quanto a tono, ambizioni e ragion d’essere.

Johnson ha inoltre spiegato che la sua tecnica per la scelta del cast è come “organizzare una cena per gli ospiti. Inviti sempre le persone che ti piacciono, ma è difficile sapere davvero come andrà e alla fine puoi solo cercare di scegliere i migliori attori per una parte, quelli che sembrano più adatti a un ruolo specifico. A quel punto ti tuffi e trattieni il respiro. Per fortuna abbiamo messo insieme un gruppo stupendo e davvero coeso”. Non resta dunque che attendere che il film diventi disponibile per la visione, potendo intanto godere del suo elettrizzante trailer.

Tyler Rake 2, un’anteprima esclusiva del film

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Tyler Rake 2, un’anteprima esclusiva del film

In occasione di TUDUM, l’evento Netflix dedicato ai fan, è stata presentata un’anteprima esclusiva di Tyler Rake 2, il sequel del film che vede Chris Hemsworth tornare protagonista.

Chris Hemsworth e il regista Sam Hargrave tornano con TYLER RAKE 2, dove le acrobazie sullo schermo sono stupefacenti quanto gli enormi preparativi dietro le quinte per poterle girare.

The Mother, teaser trailer del film con Jennifer Lopez

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The Mother, teaser trailer del film con Jennifer Lopez

In occasione di TUDUM, l’evento Netflix dedicato ai fan, è stato presentato il teaser trailer di The Mother, il film della piattaforma con Jennifer Lopez.

Una micidiale assassina esce allo scoperto per proteggere la figlia che aveva abbandonato anni prima e sbarazzarsi di un gruppo di uomini pericolosi. Guarda THE MOTHER con Jennifer Lopez, Joseph Fiennes, Lucy Paez, Omari Hardwick, Paul Raci e Gael Garcia Bernal su Netflix da maggio 2023.

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