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Robert Eggers al lavoro su Werwulf, uscita prevista per Natale 2026

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Robert Eggers è pronto per tornare a collaborare con la Focus Features dopo il fenomenale successo di Nosferatu, diventato il secondo film di maggior incasso dello studio negli Stati Uniti con 90,5 milioni di dollari dopo Downton Abbey. L’occasione per questa nuova collaborazione sarà un nuovo film di genere dal titolo Werwulf. Il film, che Eggers ha co-scritto con Sjón (già sceneggiatore di The Northman) uscirà in Nord America il giorno di Natale del 2026. Come riportato da Deadline, Focus Features ne curererà la produzione e il finanziamento.

Eggers e Sjón produrranno insieme alla Focus Features, mentre Chris ed Eleanor Columbus di Maiden Voyage saranno i produttori esecutivi. Dal titolo del film è chiaro di cosa parlerà l’ultimo di Eggers, e se anche il progetto è ancora avvolto nel mistero, ha suscitato grande curiosità per le sue premesse: un horror che esplorerà il folklore e le leggende legate ai lupi mannari, mescolando elementi storici e soprannaturali. Un’operazione apparentemente simile a quanto da Eggers appena compiuto con Nosferatu e che gli permetterà dunque di proseguire nel suo percorso tra leggende e folclore.

Robert Eggers da The Witch a Nosferatu

Ad oggi, Eggers e Focus hanno collaborato per tutti i suoi film, compreso The Witch and The Lighthouse, uscito per A24, di cui l’etichetta specializzata Uni ha curato la distribuzione internazionale attraverso Universal International. Nosferatu ha guadagnato 156,3 milioni di dollari in tutto il mondo e ora si avvia verso il suo ottavo fine settimana al botteghino. Il film è stato distribuito in PVOD ieri, con una finestra di 27 giorni nelle sale rispetto alla finestra standard di 18 giorni che Focus ha seguito per i suoi film.

Nosferatu è diventato facilmente il film di Eggers che ha incassato di più con un’apertura di 21,6 milioni di dollari in tre giorni e di 40,8 milioni in cinque giorni, superando il suo film precedente, The Northman, co-finanziato da Focus e New Regency, che ha debuttato con 12,2 milioni di dollari in patria e ha guadagnato 34,2 milioni di dollari negli Stati Uniti e in Canada e 69,6 milioni di dollari nel mondo. Non resta dunque che attendere di poter scoprire di più riguardo a questo nuovo progetto del regista.

Leonardo DiCaprio e Martin Scorsese di nuovo al lavoro su The Devil in the White City

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L’atteso adattamento cinematografico del bestseller di Erik Larson, The Devil in the White City, ha appena ricevuto un importante aggiornamento: secondo le fonti di Deadline, la 20th Century è entrata nel progetto con Leonardo DiCaprio in trattative per il ruolo di protagonista e Martin Scorsese per la regia. DiCaprio e Scorsese sarebbero anche produttori insieme a Stacey Sher, Rick Yorn e Jennifer Davisson, partner di DiCaprio alla Appian Way. Le fonti aggiungono che al momento non esiste una sceneggiatura per il film, che si basa sul classico saggistico della Larson, The Devil in the White City: Murder, Magic and Madness at the Fair That Changed America, pubblicato per la prima volta nel 2004.

Leonardo DiCaprio e Scorsese stanno sviluppando il progetto da tempo e le fonti dicono che hanno sempre pensato che questa fosse una storia che ha risuonato negli anni e che risuona ancora. DiCaprio ha ottenuto i diritti del libro per la prima volta nel 2010 e, sebbene il progetto abbia attraversato varie fasi di sviluppo nel corso degli anni (compreso un adattamento televisivo su Hulu che non è mai stato realizzato), gli addetti ai lavori affermano che, in seguito a un incontro con i dirigenti della 20th Century, tutte le parti erano d’accordo nel raccontare questa storia.

Questo segna un’altra grande vittoria per David Greenbaum, che dirige la Disney Live Action e i 20th Century Studios, e per Steve Asbell, presidente della 20th, che hanno ottenuto un altro pacchetto di alto profilo: il film biopic su Bruce Springsteen Deliver Me From Nowhere con Jeremy Allen White. A questo hanno rapidamente fatto seguire l’ambito pacchetto The Barrier, interpretato da Austin Butler e diretto da Edward Berger. Tutti e tre i progetti sono in linea con ciò che Greenbaum vuole per la 20th: film che incarnino il commerciale, il teatrale globale e il prestigio con talenti di prima grandezza e una regia originale.

Di cosa parla The Devil in the White City?

La storia segue il dottor HH Holmes, un astuto serial killer che si ritiene abbia ucciso da 27 a 200 persone in un periodo in cui la città di Chicago era entusiasta di ospitare la World’s Columbian Exposition del 1893. Il libro gioca sui contrasti tra le speranzose aspettative e le meraviglie presentate all’esposizione e le oscure gesta di Holmes, che ha manovrato nell’ombra e ha costruito una casa degli orrori accuratamente nascosta. Al momento non è certo se Leonardo DiCaprio sia in lizza proprio per il ruolo di HH Holmes o di un altro personaggio.

Babygirl diventa uno dei film di A24 che ha incassato di più dopo soli due fine settimana

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Babygirl è diventato un successo assoluto per A24. Il nuovo film dello studio e distributore indipendente è un thriller erotico scritto e diretto da Halina Reijn di Bodies Bodies, che segue un’amministratrice delegata (Nicole Kidman) che inizia una relazione illecita con una stagista (Harris Dickinson) mentre esplora la sua identità e le sue inclinazioni sessuali. Baby girl ha esordito il giorno di Natale negli USA, debuttando al n. 7 della classifica nazionale, posizione che lo ha reso il terzo migliore tra risultato uscite del periodo festivo, che comprendeva anche Nosferatu (n. 3), A Complete Unknown (n. 6) e The Fire Inside (n. 10).

Secondo Deadline, il sabato successivo Babygirl avrebbe incassato in tre giorni 4,6 milioni di dollari al botteghino USA alla fine del suo secondo fine settimana nelle sale. Questo porterà il suo totale nazionale cumulativo a 16,2 milioni di dollari, avvicinandosi al suo budget di 20 milioni di dollari. Il film supera così il totale di 15,1 milioni di dollari di MaXXXine e si posiziona al 19° posto della classifica di The Numbers delle uscite nazionali di A24 con i maggiori incassi di tutti i tempi. Il film ha un totale di 24 milioni di dollari ed un totale World Wide 32 milioni di dollari.

Cosa significa per Babygirl

Mentre Babygirl ha già acquisito una posizione di rilievo nella classifica, il film di Nicole Kidman sul divario d’età potrebbe continuare a salire. Se il terzo fine settimana avrà una performance simile, con un incasso di circa 4 milioni di dollari, salirà al 16° posto della classifica dei film più performanti. Anche se non raggiungerà mai i 77,2 milioni di dollari incassati dal loro titolo numero 1, il vincitore del premio per il miglior film nel 2022 Everything Everywhere All At Once, è un forte concorrente nella Top 20 generale.

Le recensioni di Babygirl, che hanno fatto guadagnare al film un punteggio Certified Fresh del 77% su Rotten Tomatoes, potrebbero anche contribuire a stimolare l’interesse per il film.

Crimson Peak: la spiegazione del finale del film di Guillermo del Toro

La sontuosa storia di fantasmi di Guillermo del Toro raccontata nel film Crimson Peak (qui la recensione), è un affettuoso ritorno ai classici dell’horror gotico e un omaggio a titoli come Il presagio, L’esorcista e Shining, con cui l’autore messicano è cresciuto e si è formato. La sceneggiatura venne da lui scritta successivamente alla distribuzione di Il labirinto del fauno, ma per anni la sua realizzazione fu rimandata per via di altri impegni sopraggiunti.. Sebbene il film di del Toro utilizzi molti tropi del genere, alza il tono su ogni aspetto per dare al film un tocco di modernità.

I fantasmi sono estremamente raccapriccianti in tutta la loro grondante gloria in CGI e la storia è un racconto contorto di tabù e omicidi, che si svolge all’interno di un ambiente tanto maestoso quanto suggestivo e spaventoso. Con il sopraggiungere del finale il mistero si infittesce sempre di più fino a sciogliersi fornendo allo spettatore le risposte ricercate lungo tutto il racconto. Eppure rimangono alcuni dubbi in sospeso, a cui cerchiamo di dare risposta ora con questa spiegazione del finale del film.

La trama di Crimson Peak

Protagonista del film è Edith Cushing (Mia Wasikowska), una giovane scrittrice che vive a New York all’inizio del XX secolo e che si innamora di un uomo di nome Thomas Sharpe (Tom Hiddleston). Thomas viene dall’Inghilterra, dove vive nella storica casa di famiglia, Allerdale Hall. La tenuta si trova in cima a una miniera di argilla rossa, che le ha dato il soprannome di Crimson Peak. Il padre di Edith non approva l’unione, ma dopo la sua morte inaspettata, lei decide di sposare Thomas e di trasferirsi nella sua casa ancestrale.

Edith scopre però subito che la vita nella tenuta della famiglia Sharpe non è proprio come se l’era immaginata. Allerdale Hall è fatiscente e sta lentamente sprofondando nell’argilla sottostante, poiché i proventi della miniera si sono esauriti da tempo. La sorella di Thomas, Lucille (Jessica Chastain), è invece fredda nei confronti di Edith. La ragazza, infine, inizia a vedere apparizioni notturne. Sebbene i fantasmi siano una visione terrificante, Edith si rende conto che non vogliono farle del male. In realtà, stanno cercando di aiutarla a svelare gli orribili segreti che si celano su Crimson Peak.

Crimson Peak film
Tom Hiddleston e Mia Wasikowska in Crimson Peak © 2015 – Universal Pictures

Gli sconvolgenti segreti di Crimson Peak

Il sospetto di Edith che non tutto sia come sembra ad Allerdale Hall si fa strada quando trova un baule pieno di documenti e una scatola di registrazioni su cilindri di cera che le sono stati mostrati da uno dei fantasmi. I documenti rivelano che Thomas si era sposato più volte, cosa che aveva tenuto nascosta a Edith. Ancora più inquietanti sono le registrazioni, che includono l’audio di una delle ex mogli di Thomas che afferma di essere stata avvelenata a morte dal marito e da Lucille. È così che Edith si accorge che da quando è arrivata ad Allerdale Hall, Lucille le prepara regolarmente il tè.

Quando ha iniziato a sentirsi male e debole, Edith aveva sospettato che il tè potesse avere qualcosa a che fare con questo, e la registrazione non fa ora che confermarle ulteriormente questa teoria. Ma se Lucille non ha mai mostrato molta gentilezza nei confronti di Edith, la rivelazione che Thomas è probabilmente coinvolto in questi piani nefasti è straziante. Mentre il loro matrimonio ha avuto bisogno di tempo per scaldarsi, una recente notte fuori casa ha portato Edith e Thomas a consumare finalmente il loro rapporto, in quello che a Edith è sembrato un vero progresso verso lo sviluppo dell’intimità.

Sfortunatamente per Edith, ha una concorrenza per l’affetto di Thomas. Più tardi, un fantasma le appare e la indirizza infatti verso la camera da letto di Lucille. All’interno, Edith trova Thomas e Lucille a letto insieme. I due hanno avuto una relazione incestuosa fin dall’infanzia e si sono aggrappati alla loro casa ancestrale solo facendo sposare a Thomas donne ricche e poi uccidendole per le eredità. Ora non solo i fratelli hanno ragioni economiche per volere Edith morta, ma lei conosce anche il loro segreto più oscuro.

Tom Hiddleston e Jessica Chastain in Crimson Peak
Tom Hiddleston e Jessica Chastain in Crimson Peak © 2015 – Universal Pictures

Thomas comincia ad avere dei ripensamenti

Dopo che gli Sharpe vengono sorpresi a letto insieme, Lucille getta Edith da uno dei balconi sopra l’atrio nel tentativo di ucciderla. Per fortuna, il dottor Alan McMichael (Charlie Hunnam), amico di Edith, arriva ad Allerdale Hall. Dopo aver scoperto da alcune ricerche sugli Sharpe che il padre di Edith aveva ricevuto poco prima di morire misteriosamente, Alan decide di rintracciare Edith per avvertirla di persona. Il suo tempismo non potrebbe essere migliore Quando Edith si riprende, Alan rivela di essere a conoscenza dell’inquietante storia dei fratelli Sharpe.

Produce un articolo di giornale che descrive il brutale omicidio della madre di Lucille e Thomas e insinua che sia stata Lucille a commettere l’omicidio. Invece di negare le sue accuse, Lucille lo accoltella e afferra Edith, ordinando a Thomas di finire il dottore. A questo punto della storia, però, Thomas inizia ad avere un grande conflitto riguardo a ciò che stanno compiendo. Il matrimonio con Edith comincia a sembrargli reale a differenza dei precedenti matrimoni fittizi a cui ha partecipato.

La relazione con Lucille lo lega alla sua vita sempre più isolata e deprimente ad Allerdale Hall, mentre Edith rappresenta la possibilità di un nuovo inizio. Decide quindi di disobbedire agli ordini della sorella. Quando si avvicina ad Alan per pugnalarlo, chiede tranquillamente al medico di guidare il coltello in un punto non letale per ingannare Lucille e fargli credere di essere morto. Di fatto, così facendo, dà compimento alla sua volontà di tradire sua sorella Lucille, cercando dunque di rimediare al male fatto fino a quel momento.

Jessica Chastain in Crimson Peak
Jessica Chastain in Crimson Peak © 2015 – Universal Pictures

Lucille rivela la profondità della sua devozione

Nel frattempo, Lucille accompagna Edith a firmare i documenti legali che formalizzeranno l’eredità di lei sul patrimonio del padre e permetteranno di passare il denaro a Thomas una volta morta. Lucille, a quel punto, rivela inoltre di essere la persona che ha ucciso il padre di Edith. Inoltre, chiarisce di aver ucciso la propria madre dopo che lei aveva scoperto la relazione incestuosa della figlia con il fratello Thomas, oltre ad altri dettagli inquietanti sulla loro storia familiare. Il soliloquio di Lucille contestualizza infine il suo comportamento malvagio.

Lei e Thomas sono cresciuti in una famiglia estremamente violenta e hanno passato tutta la vita a cercare di evitare di perdere la loro casa ancestrale, sia per rovina finanziaria che per decrepitezza generale. Poiché hanno una relazione incestuosa, sanno che vivere lì in isolamento è l’unico modo per assicurarsi di non essere scoperti. Hanno sopportato insieme molte situazioni disperate e di conseguenza condividono un legame intenso. Questo, ovviamente, non giustifica le loro azioni, ma offre agli spettatori una comprensione più profonda del motivo per cui hanno finito per intraprendere un percorso così oscuro.

I terrificanti momenti finali di Crimson Peak

Dopo aver raccontato come hanno adescato donne con grandi eredità per farle sposare con Thomas, Lucille dice: “I matrimoni erano per soldi, ovviamente, ma l’orrore… l’orrore era per amore”. Purtroppo per Lucille, Thomas non condivide più la sua singolare devozione. Dopo che Edith riesce a scappare, trova la sorella e la supplica di smettere. Le dice che possono smettere di lottare per tenersi Crimson Peak e trasferirsi altrove per iniziare una nuova vita. Tuttavia, quando lui suggerisce che Edith verrebbe con loro, Lucille pugnala Thomas a morte, incapace di accettare l’idea che nella sua vita ci sia qualcun altro che ama quanto lei.

Mia Wasikowska in Crimson Peak
Mia Wasikowska in Crimson Peak © 2015 – Universal Pictures

Non avendo più nulla per cui vivere, Lucille parte per uccidere Edith una volta per tutte. Dopo un lungo inseguimento, Lucille la mette alle strette, brandendo la stessa mannaia che aveva usato per uccidere sua madre tanti anni prima. Ma proprio quando sembra che per Edith sia finita, il fantasma di Thomas appare alla sorella. L’intervento spettrale dà a Edith l’opportunità di avere la meglio nella lotta e di uccidere Lucille. Sconfitto il suo nemico, Edith trova Alan e i due si allontanano finalmente dal maniero in rovina.

Gli ultimi istanti del film presentano una voce fuori campo di Edith sulla natura dei fantasmi. Edith osserva che alcuni fantasmi rimangono legati a luoghi specifici, ma altri sono legati a emozioni specifiche, come “perdita, vendetta o amore”. Quando la telecamera si posa su un pianoforte con il fantasma di Lucille seduto davanti ad esso, Edith dice che i fantasmi legati a quelle forti emozioni “non se ne vanno mai”. Il focus finale su Lucille alla fine illustra quanto sia complessa questa antagonista. È una persona straordinariamente consapevole di sé, che sa che le sue azioni sono mostruose.

Ma capisce anche di essere impotente di fronte all’unica grande forza inamovibile della sua vita: l’eterna devozione al fratello. È questo il fulcro di tutto l’orrore di Crimson Peak. È l’amore, non l’odio, a renderla capace di azioni così efferate. Questa carica emotiva le conferisce una certa simpatia, ma rende lei, e il film stesso, ancora più terrificanti. In sostanza, quella raccontata da Guillermo del Toro è sì una storia di fantasmi, ma dove questa figura viene proposta sotto nuovi punti di vista, dettati non dall’orrore ma dall’amore.

La conseguenza: la storia vera dietro il film con Keira Knightley

Quando Kim Brook aveva otto anni, il suo mondo cambiò per sempre. Insieme alla sua famiglia, fu sradicato da Monmouth, nel Galles meridionale, per trasferirsi in Germania, dove suo padre, il colonnello Walter Brook, era stato incaricato di aiutare a ricostruire il paese devastato dopo la Seconda Guerra Mondiale. Al giovane Kim, insieme ai suoi fratelli maggiori, fu detto di “non essere amichevole” con i tedeschi, che erano “diversi”. Ma, ignorando gli ordini, iniziò presto a stringere amicizia con alcuni di loro, così come i suoi genitori. La storia di questa famiglia è stata poi raccontata dal figlio di Kim, Rhidian Brook, nel romanzo The Aftermath, pubblicato nel 2013 e da cui nel 2019 è stato tratto il film La Conseguenza (qui la recensione).

La trama di La conseguenza

La conseguenza vede l’attrice Keira Knightley nel ruolo di Rachel, un personaggio liberamente ispirato alla defunta madre di Kim, Anthea. La donna, nell’inverno del 1946, giunge ad Amburgo per ricongiungersi con il marito Lewis (Jason Clarke), un alto ufficiale dell’esercito britannico, incaricato di ricostruire la cittadina in macerie. Contrariamente alle aspettative della giovane donna, i due coniugi non prendono un alloggio per conto proprio ma vanno ad abitare in una lussuosa villa requisita dalla Commissione di Controllo britannica, dove risiede un vedovo tedesco, Stefan Lubert (Alexander Skarsgård).

Ex architetto di prestigio, Stefan è ora impiegato come operaio alla pressa, insieme alla figlia quattordicenne Freda (Flora Thiemann). Da principio la convivenza è molto difficile. Rachael nutre molti dubbi e non capisce la clemenza del marito nei confronti di Lubert, a suo avviso responsabile di far parte di una nazione che ha condotto una guerra folle e sanguinosa e ancora segnata per un grave lutto subito dalla sua famiglia a causa dei tedeschi. Con il tempo, però, la donna ad avvicinarsi inaspettatamente a Stefan, uomo che lei inizialmente disprezza ma che impara a conoscere, capendo che anche lui è stato una vittima del conflitto.

LEGGI ANCHE: La Conseguenza, le interviste al cast

Alexander Skarsgård, Jason Clarke e Keira Knightley in La conseguenza
Alexander Skarsgård, Jason Clarke e Keira Knightley in La conseguenza

La storia vera dietro il film

Data questa descrizione della trama, si evince come il film e il romanzo prendono solo spunto dalla storia vera, per poi discostarsene in parte. Nella realtà avvenne che, con una mossa apparentemente senza precedenti, il padre di Kim, il colonnello Walter Brook, decise di non estromettere i proprietari tedeschi della casa che aveva requisito per la sua famiglia, ma di condividerla con loro. Gli era stato affidato il titolo di governatore di Pinneberg, un distretto a ovest di Amburgo bombardato, e il compito di ricostruirlo, oltre che di sfamare, ospitare e “de-nazificare” gli sfollati. Ai funzionari britannici fu detto di sradicare i cittadini tedeschi e di mandarli a vivere nelle capanne di Nissen quando il Paese fu diviso in “zone” tra gli alleati.

Ma lui rifiutò e sua moglie Anthea e i figli Colin, 17 anni, Sheila, 15 anni, e Kim, andarono a vivere nella “zona britannica” tra le stesse mura dei Ladige – l’uomo d’affari Wilhelm, sua moglie Erika, i figli Theo, 12 anni, Holger, 5 anni, e la figlia Heike, 7 anni. Ma Kim non vedeva l’ora di abbattere le distanze culturali e con l’apertura mentale di un bambino scongelò i sospetti tra le famiglie, guadagnandosi il soprannome di “Die Eisbrecher”, il rompighiaccio. Il soprannome era azzeccato, visto che era arrivato durante un inverno rigido e che aveva dato vita alla loro prima divertente “battaglia” sulla neve.

Oggi, a 80 anni, Kim riflette: “Il clima in Gran Bretagna era di odio assoluto verso i tedeschi. Avevamo visto le immagini dei campi di concentramento: c’era un senso di incredulità per le persone che potevano fare cose del genere. Ma mio padre riteneva che il suo compito fosse la ricostruzione, la riconciliazione, non la vendetta. All’inizio però non dovevamo “fraternizzare” e all’inizio i rapporti in casa erano freddi e distanti. Ma iniziai a giocare con i bambini e fu l’inizio. Ho scoperto in seguito che mi chiamavano il Rompighiaccio, e ne sono molto orgoglioso”.

Alexander Skarsgård, Keira Knightley e Flora Li Thiemann in La conseguenza
Alexander Skarsgård, Keira Knightley e Flora Li Thiemann in La conseguenza

Nel film, il personaggio della Knightle  si innamora poi del vedovo tedesco che dorme al piano di sopra. È un colpo di scena che non si è mai verificato nella vita reale, assicura Kim, anche se ammette che se fosse rimasto ci sarebbe stata una storia d’amore tra lui e Heike. Ma il messaggio di riconciliazione del film è lo stesso. Rhidian, l’autore del libro, spiega che ad Amburgo morirono 43.000 persone in un solo fine settimana. Dice: “Sono state sganciate più bombe su Amburgo in un fine settimana che su Londra durante l’intera Seconda Guerra Mondiale. Si capisce perché le famiglie avevano bisogno di un bambino di otto anni per rompere il ghiaccio”.

Kim, che vive oggi a Brecon Beacons, ricorda in modo vivido il suo arrivo ad Amburgo. “Potevi guardare per chilometri e non vedere una casa in piedi. Sulla maggior parte delle macerie c’erano delle croci nere che indicavano che sotto c’erano ancora dei corpi”. La grande casa dei Ladige è ancora in piedi, ma solo per metà. Rhidian ritiene che possa essere stato l’unico caso in cui un funzionario britannico abbia permesso ai proprietari tedeschi di rimanere. All’arrivo, le due famiglie si sono “strette la mano educatamente”. “Poi loro sono andati nella loro parte della casa e noi nella nostra”, ricorda Kim.

Noi avevamo il piano terra e loro il primo piano. C’era una cucina nel seminterrato che condividevamo. Loro tenevano una domestica e noi avevamo una nostra cuoca”. Non potendo frequentare la scuola militare a causa del maltempo, Kim si trovò a giocare con i figli dei Ladige. Si affezionò in particolare a Heike, che era più vicina alla sua età. “Ci arrampicavamo sugli alberi, camminavamo lungo il fiume, giocavamo a campana. Io ho imparato un po’ di tedesco e lei cercava di imparare l’inglese. Non parlavamo di politica!”.

Alexander Skarsgård e Keira Knightley in La conseguenza
Alexander Skarsgård e Keira Knightley in La conseguenza

Anche se la socializzazione non era stata incoraggiata, nessuno dei due genitori impediva ai figli di giocare. Nel Natale del 1947, la svolta avvenne quando sua madre disse che avrebbero dovuto invitare i Ladige a bere qualcosa. “Sono venuti e in un modo o nell’altro ci siamo vestiti da ragazzi e ragazze del coro con le lenzuola intorno alle spalle cantando la Notte Silenziosa in tedesco”, ricorda Kim. “Entrambi i genitori avevano le lacrime che scendevano sulle guance”. Quella primavera, la famiglia iniziò a portare Heike con sé al mare, anche se non era ufficialmente permesso. “Doveva nascondersi nel vano dell’auto nel caso in cui avessimo incontrato la polizia militare”, racconta Kim.

Heike gli disse che “accompagnare i Brooks al mare ed essere accettati come uguali” era un ricordo prezioso. Ancora oggi non ha idea di quale fosse il ruolo dei Ladige nella guerra, anche se non crede che fossero membri del partito nazista. Alla fine, Kim iniziò a tornare in Gran Bretagna per il collegio e, all’età di 13 anni, nel 1951, la sua famiglia ripartì per sempre. Lui e Heike si scrissero, ma passarono 15 anni prima di rivedersi. A quel punto si erano entrambi sposati e avevano quattro figli propri. Per le sue ricerche, Rhidian tornò ad Amburgo con Kim e si incontrarono tutti.

Mi chiedevano spesso se avessero del risentimento nei nostri confronti”, racconta Kim. “Quando glielo chiedevo, erano adorabili ed entusiasti di quanto fosse stato gentile mio padre. Era chiaro che lo ammiravano e che ci volevano molto bene”. Non può fare a meno di fare riferimento al clima politico di oggi. Mi spezza il cuore il fatto che la visione di mio padre e i suoi passi per ricostruire una pace duratura in Europa siano messi a repentaglio”, dice Kim. Il film La conseguenza, con il suo racconto ispirato a vicende reali, promuove un senso di fratellanza e uguaglianza che dovrebbe sempre essere difeso, per evitare il ritorno di pericolose divisioni.

Fonte: Mirror.co.uk

Yellowjackets – stagione 2, la spiegazione del finale: dove vanno i sopravvissuti?

Yellowjackets – stagione 2, episodio 9 si è conclusa in un modo che quasi nessuno avrebbe potuto prevedere: ecco cosa è successo nel finale, come si configura la stagione 3 e cosa significa per i sopravvissuti in futuro. La seconda stagione di Yellowjackets è stata ricca di sorprese e di rivelazioni scioccanti, fornendo risposte a misteri a lungo tenuti nascosti, come il significato del biglietto di Travis a Natalie, l’idea che la natura selvaggia sia un’entità influente e molto altro ancora. Il finale è iniziato con il presupposto che uno dei sopravvissuti adulti dovesse morire per soddisfare il crescente bisogno della natura selvaggia nella linea temporale del 2021. Tuttavia, le cose non sono andate necessariamente secondo i piani.

All’interno di questo mix, altre trame ad alto rischio si sono svolte e sono giunte a conclusioni soddisfacenti. La polizia è stata sulle tracce di Shauna adulta per l’omicidio di Adam Martin per la maggior parte della stagione, è stato spiegato il vero scopo del “fidanzato” di Misty, Walter Tattersall, e il rituale ufficiale di cannibalismo sacrificale descritto nella linea temporale del 1996 è stato finalmente stabilito in modo completo. Tutte queste cose si sono scontrate nell’episodio 9 della stagione 2 di Yellowjackets , che ha visto in egual misura il trionfo e lo strazio dei sopravvissuti adulti. Alla fine di tutto, una cosa è ancora certa: la natura selvaggia non ha finito il suo lavoro né nel passato né nel presente.

Perché Travis ha mangiato il cuore di Javi

Quando le ragazze tornarono con il corpo di Javi dopo il suo annegamento in Yellowjackets, stagione 2, episodio 8, nessuno era più sconvolto di Travis. Natalie aveva sicuramente il suo senso di colpa da placare dopo averlo lasciato morire, ma Travis è stato quello che ha sofferto di più la perdita. Ha cercato di spiegare la portata della distruzione che stavano causando a Van, il quale, a sua volta, lo ha convinto che la morte di suo fratello era un sacrificio per salvare gli altri sopravvissuti e che avrebbe dovuto onorare il sacrificio e la morte di Javi. Pertanto, Travis prese a cuore questa conversazione e si dedicò al cannibalismo con il resto del gruppo.

Shauna ha presentato a Travis il cuore del fratello da mangiare per primo, quasi come un segnale per il resto del gruppo: se Travis era d’accordo nel consumare Javi, allora anche gli altri avrebbero dovuto esserlo. Travis mangiò il cuore di Javi per dimostrare la sua lealtà al gruppo e onorare il sacrificio del fratello. Questo momento dimostra che Travis si è pienamente calato nella sua concezione della natura selvaggia come entità e che questi sacrifici erano necessari e vantaggiosi per la loro sopravvivenza. Vedeva Javi come un martire piuttosto che come una tragica vittima e giustificava il fatto di aver mangiato il fratello gettandosi in questa convinzione.

Come Natalie è diventata la regina delle corna originale

Uno dei più grandi colpi di scena della seconda stagione di Yellowjackets è stato che Natalie era la regina delle corna originale, non Lottie. Sembrava che l’intera serie stesse suggerendo e costruendo l’idea che Lottie fosse la leader del titolo, ma quando sarebbe stata rivelata per la prima volta nelle sue vesti ufficiali, non sarebbe stato poi così sorprendente. Tuttavia, nella seconda stagione di Yellowjackets, Lottie ha deciso di dimettersi e di lasciare il comando a Natalie, lasciando Shauna un po’ gelosa. Guardando al passato, le insicurezze di Lottie come leader si erano fatte strada, come dimostrato dalla sua visione di Mall all’inizio, ma nessuno si aspettava che passasse la mano.

Lottie ha scelto Natalie perché credeva che Nat fosse sempre la “preferita” della natura. Ha citato il fatto che la squadra ha cercato di ucciderla quando ha estratto la Regina di Cuori, ma la natura selvaggia non glielo ha permesso. Ci sono segni che indicano che la natura selvaggia favorisce Natalie, come il fatto che sia la cacciatrice principale. Mentre Lottie è stata la prima a comunicare con la natura selvaggia, i sopravvissuti hanno imparato a farlo e non hanno più avuto bisogno della sua guida. È possibile che Natalie, non essendo così influenzata dal pensiero di gruppo, sia più un leader naturale che un seguace, e questo potrebbe essere un altro motivo per cui Lottie si è affidata a lei.

La spiegazione del piano di Walter per porre fine all’indagine su Adam Martin

Walter ha escogitato un piano elaborato per salvare Misty e i suoi amici dall’essere scoperti dai poliziotti, un piano che prevedeva la corruzione della polizia. Dopo averlo ucciso con il fenobarbital, Walter è riuscito a ricondurre a Kevyn Tan un gran numero di registrazioni bancarie e telefoniche relative ad Adam. Poi ha sparato a Kevyn con la pistola di Saracusa e gli ha proposto di aiutarlo a incastrare Kevyn per gli omicidi di Adam e Jessica Roberts, usando una narrativa secondo cui c’era una massiccia corruzione della polizia che Saracusa aveva “scoperto” e per cui aveva quasi perso la vita. Aggiunse poi che tutte queste informazioni avrebbero potuto essere collegate anche a Saracusa se lui non avesse acconsentito.

Il piano di Walter aveva diverse funzioni importanti in Yellowjackets. In primo luogo, ha dimostrato la sua fedeltà a Misty, cosa che è stata discutibile per la maggior parte della stagione, soprattutto quando l’ha paragonata a Sherlock e lui stesso a Moriarty. In secondo luogo, dimostra che Walter stesso non è al di sopra dell’omicidio e probabilmente condivide le tendenze psicopatiche della sua “ragazza”. Infine, si riferiva alle capacità di Walter come hacker e detective cittadino. La capacità di alterare le prove in modo tale da farle risalire a una persona del tutto estranea è stata impressionante.

Il gruppo aveva davvero intenzione di uccidere Shauna nella nuova caccia?

Shauna è stata abbastanza sfortunata da scegliere la Regina di Cuori nella linea temporale 2021, ed è possibile che il gruppo si stesse preparando a ucciderla. Durante le scene culminanti del rituale rivisitato dagli adulti e dell’inseguimento con maschera che ne è seguito in Yellowjackets , stagione 2, episodio 9, il tono oscillava tra il gruppo che vedeva la realtà e quello che cadeva preda della natura selvaggia. Se inizialmente erano d’accordo sul fatto che Lottie volesse saziare la natura selvaggia fosse una cattiva idea, le cose si sono complicate quando Van ha convinto Taissa a richiamare la squadra di crisi che avrebbe dovuto interrompere il rituale e portare Lottie al sicuro.

Gli sguardi di fame di Van adulto durante l’inseguimento erano particolarmente terrificanti, e il suo richiamo alle autorità ha certamente dipinto le sue intenzioni in una luce negativa. Lottie era del tutto pronta a sacrificare Shauna, completamente presa dal compito di nutrire la natura selvaggia. Misty, Natalie e Taissa, invece, sembravano le più combattute. Se Lottie avesse raggiunto Shauna per prima, sarebbe sicuramente morta, ed era possibile che lo stesso valesse per Van, visto quanto sembrava presa durante l’inseguimento. Se gli altri l’avrebbero fatto è discutibile, ma Shauna era comunque in serio pericolo.

La spiegazione del sacrificio e della morte di Natalie

Sfortunatamente, la natura selvaggia ha fatto la fine di un’altra sopravvissuta adulta, che si è rivelata essere Natalie. Il momento scioccante ha visto Misty cercare di pugnalare Lisa con una siringa, ma Natalie si è sacrificata e si è buttata davanti a lei. Il sacrificio di Natalie e la reazione straziante di Misty all’uccisione della sua “migliore amica” (ancora una volta) hanno parlato di diversi momenti chiave degli Yellowjackets . Natalie si è sacrificata perché l’ultima colpa che si portava dietro dal periodo trascorso nella natura selvaggia era quella di essersi fatta da parte per lasciare morire Javi. Se si fosse sacrificata in Yellowjackets, stagione 2, episodio 8, non sarebbe mai diventata l’originale Antler Queen.

Natalie probabilmente si sentiva molto più in colpa di quanto Yellowjackets lasciasse intendere inizialmente per essere la Antler Queen e per aver messo in moto il resto degli eventi della serie. La rivelazione del suo status elevato nel 1996 e il senso di colpa che ne è seguito hanno contribuito a spiegare le sue difficoltà nella vita adulta e l’eventuale tentativo di suicidio. Pertanto, quando ha visto l’opportunità di salvare una persona che era stata buona con lei, ha pagato per i suoi peccati passati sacrificandosi per loro. Anche la reazione di Misty ha parlato della sua devozione nei confronti di Natalie. È possibile che sia stata così presa e ossessionata da lei per tutto questo tempo perché Natalie era il suo leader.

Dove hanno mandato Lottie adulta ?

Lottie è stata mandata in una struttura di salute mentale nota come Whitmore nella stagione 2, episodio 9, di Yellowjackets , a causa della sua convinzione schiacciante che l’entità selvaggia fosse tornata e volesse uno dei sopravvissuti. Il resto dei sopravvissuti adulti non ha accettato di buon grado il piano di Lottie con il fenobarbital ed era comprensibilmente preoccupato per la sua salute mentale quando ha voluto riproporre il rituale di cannibalismo sacrificale di Yellowjackets. Lottie ha orchestrato la caccia e i sopravvissuti hanno chiamato una squadra di crisi per prenderla, anche se si è rivelato troppo poco e troppo tardi. Molto probabilmente Lottie trascorrerà la terza stagione di Yellowjackets in una struttura di salute mentale.

Taissa ha promesso che lei e il resto dei sopravvissuti sarebbero andati a trovare Lottie alla Whitmore. Tuttavia, Lottie rimane convinta che il sacrificio di Natalie abbia alimentato la natura selvaggia e che tutti ne vedranno i risultati positivi. L’episodio 9 della seconda stagione di Yellowjackets ha chiarito che i sopravvissuti, in particolare Van, si sentono colpevoli della diminuzione dello stato mentale di Lottie. I flashback della linea temporale del 1996, comprese le coercizioni di Misty, la storia di Van sulla natura selvaggia e il fatto che Lottie non abbia mai voluto che il rituale venisse istituito hanno evidenziato che le ragazze hanno contribuito a rendere possibile la psicosi di Lottie e il suo eventuale crollo da adulta.

Perché l’allenatore Ben ha dato fuoco alla capanna dei sopravvissuti

Yellowjackets 2 stagione

Gli ultimi momenti della seconda stagione di Yellowjackets , l’episodio 9, hanno visto le ragazze fuggire mentre la loro casa nella natura bruciava, e solo una persona non era con loro: Ben. Ben ha dato fuoco al capanno perché era pietrificato da ciò che la squadra era diventata e li vedeva come mostri a cui era stata tolta l’umanità. La sanità mentale dell’allenatore Ben stava diminuendo come quella del resto del gruppo. Tuttavia, ha chiarito fin dall’inizio che non avrebbe oltrepassato il limite del cannibalismo e ha visto in Natalie uno spirito affine. Purtroppo, Natalie ha respinto i suoi tentativi di nascondersi con lui per il resto dell’inverno nella grotta di Javi.

Tra l’assistere alla dissezione del cadavere di Javi, il rendersi conto che l’unica persona con cui aveva trovato un’affinità era passata al lato oscuro, le visioni ossessionanti della vita che avrebbe potuto avere e il vedere che la squadra si sta sacrificando l’un l’altra, Ben ne aveva finalmente abbastanza. Credeva che la squadra fosse ormai troppo avanti per ragionare e fermare il loro spargimento di sangue, e che fossero diventati un vero e proprio culto cannibale capace di violenze estreme. Per la sua sicurezza, ha deciso di bruciare il loro capanno per impedire che la follia prosegua e presumibilmente si nasconde nella grotta di Javi.

Il vero significato del finale di Yellowjackets – stagione 2

Yellowjackets - stagione 2

L’episodio 9 della stagione 2 di Yellowjackets è intriso di un significato molto più profondo degli spaventi in superficie, sebbene sia anche uno spettacolo horror efficacemente semplice. Il finale della seconda stagione è stato una sorta di punto di svolta per i personaggi, in quanto le rivelazioni non solo hanno risposto alle domande, ma hanno anche posto ulteriori misteri per il futuro. Soprattutto, il finale ha dimostrato che i giovani sopravvissuti hanno qualcosa di speciale, che continua a perseguitarli anche nel presente. Se Yellowjackets ha rivelato qualcosa di sé è che quasi nulla è ciò che sembra.

Come Yellowjackets – stagione 2 ci prepara alla Stagione 3

L’episodio 9 della seconda stagione di Yellowjackets ha dato vita a numerosi fili della trama della terza stagione e a una serie di nuovi misteri. Innanzitutto, i sopravvissuti adulti dovranno affrontare le conseguenze del sacrificio e della morte di Natalie. Misty sembrava inconsolabile per il suo ruolo nella vicenda e, sebbene la terza stagione dovrebbe vedere lei e Walter in una relazione romantica, dovrà lottare con qualcosa che non ha mai fatto prima: il senso di colpa. La terza stagione vedrà anche Natalie nel passato come nuova leader del gruppo e la sua discesa per diventare la “Regina delle corna” degli Yellowjackets. Il finale ha lasciato intendere che Shauna è gelosa del fatto che Natalie sia diventata la leader, quindi questo aspetto entrerà sicuramente in gioco.

Il culto di Lottie adulta sarà probabilmente sciolto ora che si trova in una struttura psichiatrica e probabilmente riceverà la visita di Taissa, affetta da sonnambulismo. La terza stagione di Yellowjackets potrebbe finalmente vedere un po’ di pace in casa Sadecki, dato che Walter si è occupato delle indagini su Adam Martin. Tuttavia, le cose si scalderanno notevolmente nel 1996 con l’incendio della baita. I sopravvissuti adolescenti potrebbero scoprire che è stato Ben ad accendere il fuoco, dato che è l’unico a non essere presente, ma dovranno comunque trovare una nuova casa. Speriamo che non trovino Ben nascosto nel nascondiglio di Javi, in modo che possa sopravvivere un altro giorno a Yellowjackets.

Beckett: la spiegazione del finale del film con John David Washington

Una vicenda kafkiana è quel tipo situazione paradossale e in genere angosciante, che viene accettata come status quo, implicando l’impossibilità di qualunque reazione tanto sul piano pratico quanto su quello psicologico. Tale meccanismo si ritrova alla base di tanti film, che giocano proprio con l’apparente illogicità di alcune vicende da cui sembra non poterci essere via di fuga. Un film che recentemente ha proposto a partire da tali basi un racconto thriller con elementi di da spy movie è Beckett, diretto nel 2021 dall’italiano Ferdinando Cito Filomarino, qui al suo secondo lungometraggio nonché il primo girato in lingua inglese.

Partendo da una propria idea originale, il regista ha infatti sviluppato una storia che, svolgendosi in mezzo a degli sconvolgimenti politici in Grecia, dà vita ad una forsennata caccia all’uomo durante la quale continuano ad emergere realtà impensabili. Un’opera di genere dunque che sa come intrattenere, stupire e sollevare riflessioni. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Beckett

In Beckett si racconta la storia di un turista americano che durante una vacanza in Grecia con la moglie April rimane coinvolto in un grave incidente. Beckett, questo il nome del turista, non immagina che questo sinistro diverrà per lui un vero incubo, perché da questo momento in poi si ritrova nel mirino di una vera e propria caccia all’uomo. L’unica cosa che può fare è fuggire per cercare di sopravvivere e tentare di raggiungere l’ambasciata americana, sita nella parte opposta del paese. Mentre la tensione sale e i disordini politici aumentano, Beckett si ritrova sempre più al centro di fitta una rete di cospirazioni., dalla quale sembra impossibilitato a uscire.

Ad interpretare il protagonista, Beckett, vi è l’attore John David Washington, divenuto celebre grazie al film BlackKklansman e poi con Tenet e Malcolm & Marie. L’attore Boyd Holbrook interpreta Stephen Tynan, impiegato dell’ambasciata americana ad Atene, mentre la premio Oscar Alicia Vikander è April, moglie di Beckett. L’attrice Vicky Krieps, nota per il film Il filo nascosto, interpreta Lena, un’attivista politica tedesca in Grecia. È poi presente l’attore Michael Stuhlbarg nel ruolo del padri di April, mentre Panos Koronis ricopre il ruolo dell’agente Xenakis, un ufficiale di polizia greco corrotto e Lena Kitsopoulou quello di una donna che lavora con Xenakis per dare la caccia a Beckett.

Beckett-cast

La spiegazione del finale

Beckett – un nome che non può che far pensare a quello del drammaturgo premio Nobel Samuel Beckett, celebre per il suo Teatro dell’Assurdo (come assurda è la situazione in cui il protagonista del film si caccia) – si scopre dunque essere finito suo malgrado al centro di un incubo kafkiano, dal quale non sembra esserci scampo né possibilità di sapere di cosa realmente egli è accusato. Beckett, dunque, è l’uomo comune che diventa vittima di una più grande cospirazione politica. Alla fine del film, infatti, egli è ormai un eroe tragico, la cui colpa è stata quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Nel corso della storia si viene infatti a sapere che le persone che inseguono Beckett sono le stesse persone che inseguono Karras, il candidato della sinistra alle elezioni, di cui hanno rapito il nipote.

Quando Beckett scopre che il rapimento del bambino è politicamente motivato, chiede allora a due attiviste di essere portato ad Atene dove può fornire informazioni sul ragazzo scomparso, da lui casualmente incontrato durante l’incidente. Durante il viaggio, l’auto viene però fermata a un controllo della polizia, quindi Beckett si ritira e prende un treno. Riesce così a raggiungere l’ambasciata americana ad Atene, ma viene fermato all’ultimo minuto da un agente, Steven Tynan. Si scopre a quel punto che il politico liberale è stato ucciso, e il ragazzo rimane nelle mani degli estremisti di estrema destra. Mentre fino ad allora si è creduto che il rapimento fosse politicamente motivato, si scopre infine che il politico era profondamente indebitato.

Beckett-trama

Beckett era dunque solo un capro espiatorio. Era stato pianificato di incolpare lui del rapimento per coprire ciò che stava realmente accadendo. Motivato dall’ingiustizia che si sta perpetrando, Beckett si lancia in modalità eroe, riuscendo infine a trovare e salvare il bambino. Riesce così a riportare equilibrio in quella vicenda e riabilitare la propria persona, venendo dunque lasciato libero di andare dalle autorità. Il finale ha però un che di profondamente amaro in quanto Beckett, guardandosi il palmo, nota un cuore che April aveva disegnato sulla sua mano prima dell’incidente. L’uomo ha dunque finalmente il tempo di riflettere sull’incidente, sulla perdita della donna amata e sul fatto che sarebbe dovuto morire lui invece di lei.

Tuttavia, Beckett ha anche guadagnato la consapevolezza che può continuare a vivere senza April. Essendo sopravvissuto a un evento molto più grande di lui, ha ora trovato un significato nell’essere sopravvissuto all’incidente. Sebbene convinto che sarebbe dovuto morire lui, uscendone indenne Beckett è stato in grado di cogliere l’occasione per salvare qualcun altro. Se fosse morto, probabilmente sarebbe morto anche il bambino rapito. Dopo essere riuscito in ciò, capisce che la sua vita può ancora avere uno scopo. Anche se sarà per sempre  sconvolto per la perdita di April, vedere il cuore dal lei disegnato sul suo palmo, gli permette di sviluppare la convinzione che, in un modo o nell’altro, lei sarà sempre con lui.

Il trailer di Beckett e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Beckett grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Netflix e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 22 gennaio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb, Netflixlife

Mickey 17: il nuovo trailer ufficiale del film con Robert Pattinson

Dopo un primo trailer rilasciato a settembre, ecco finalmente arrivare un secondo trailer ufficiale di Mickey 17 del regista premio Oscar per Parasite Bong Joon-ho, che offre un ulteriore sguardo deliziosamente bizzarro al prossimo film di fantascienza del regista e con protagonista la star di The Batman, Robert Pattinson, qui nel ruolo principale di un impiegato usa e getta che viene ripetutamente ucciso e clonato, durante uno sforzo per colonizzare un misterioso nuovo mondo di ghiaccio.

Il cast di Mickey 17

Scritto e diretto da Bong Joon-ho, “Mickey 17” è interpretato da Robert Pattinson (“The Batman”, “Tenet”), Naomi Ackie (“Star Wars: Episodio IX – L’ascesa di Skywalker”), Steven Yeun (“Nope”) e dai candidati all’Oscar Toni Collette (“Hereditary”) e Mark Ruffalo (“Poor Things”).

Il film è prodotto da Dede Gardner (premio Oscar per “Moonlight”, “12 anni schiavo”), Jeremy Kleiner (premio Oscar per “Moonlight”, “12 anni schiavo”), Bong Joon Ho e Dooho Choi (“Okja”, “Snowpiercer”). È basato sul romanzo Mickey 7 di Edward Ashton. I produttori esecutivi sono Brad Pitt, Jesse Ehrman, Peter Dodd e Marianne Jenkins. Il direttore della fotografia è Darius Khondji (nomination all’Oscar per “Bardo: Cronaca falsa di una manciata di verità”, ‘Okja’). La production designer è Fiona Crombie (nomination all’Oscar per “The Favourite”, “Crudelia”). Il montaggio è affidato a Yang Jinmo (nomination all’Oscar per “Parasite”, “Okja”). Il supervisore degli effetti visivi è Dan Glass (“Fantastic Beasts: I segreti di Silente”, ”Fast & Furious Presents: Hobbs & Shaw”). La costumista è Catherine George (“Okja”, “Snowpiercer”).

Crimson Peak: dal cast al libro, tutto quello che c’è da sapere sul film

Prima di trionfare agli Oscar con La forma dell’acqua, nel 2015 il regista Guillermo Del Toro aveva realizzato il film Crimson Peak (qui la recensione), ispirato a titoli horror come Il presagio, L’esorcista e Shining, con cui l’autore messicano è cresciuto e si è formato. La sceneggiatura venne da lui scritta successivamente alla distribuzione di Il labirinto del fauno, ma per anni la sua realizzazione fu rimandata per via di altri impegni sopraggiunti. Ciò permise a Del Toro di rimaneggiarla continuamente, arrivando fino all’undicesima riscrittura.

Con l’interessamento della Legendary Pictures, il film riuscì infine a prendere forma, ottenendo buoni riscontri di critica e di box office, arrivando ad incassare complessivamente nel mondo circa 74 milioni di dollari. Crimson Peak venne in particolare lodato per la bellezza delle sue cupe scenografie, per le interpretazioni dei protagonisti e per la regia di Del Toro stesso, capace di spaventare lo spettatore senza ricorrere a facili trucchi. Del Toro ha inoltre dichiarato di aver avuto una prima ispirazione per il film in seguito ad un evento a lui realmente accaduto.

Mentre si trovava in Nuova Zelanda per visitare le location del film Lo Hobbit, il regista alloggiò in quello che si diceva essere un hotel infestato. Durante la notte, infatti, egli giurò di aver sentito delle grida e dei rumori, temendo che stesse avendo luogo un omicidio. Al mattino, tuttavia, si rese conto di essere stato l’unico ad udire tutto ciò. Questo evento gli rimase però talmente impresso da diventare lo spunto per una nuova storia, e nel film si può ritrovare una sequenza ispirata proprio a tale situazione.

Tom Hiddleston e Jessica Chastain in Crimson Peak
Tom Hiddleston e Jessica Chastain in Crimson Peak © 2015 – Universal Pictures

La trama e il cast del film

La storia ha inizio nel 1887, quando la piccola Edith riceve la visita del fantasma della madre. Questa intende avvertirla di guardarsi da Crimson Peak. Quattordici anni dopo, Edith è un aspirante scrittrice senza particolare successo. La sua quotidianità viene sconvolta nel momento in cui incontra e si innamora di sir Thomas Sharpe. La giovane, in seguito anche alla misteriosa morte del padre, deciderà di seguirlo nella sua magione, denominata proprio Crimson Peak. Qui vive anche la sorella di lui, lady Lucille Sharpe, la quale non sembra vedere di buon occhio la presenza di Edith. Il suo incontro con diversi fantasmi la convinceranno che nella dimora si aggira qualcosa di maligno.

A ricoprire i ruoli di Thomas Sharpe e Edith sono gli attori Tom Hiddleston e Mia Wasikowska. Originariamente, tuttavia, i prescelti erano Benedict Cumberbatch ed Emma Stone, i quali però abbandonarono la produzione per via di altri impegni. Hiddleston rimase particolarmente entusiasta della sceneggiatura, trovandola particolarmente spaventosa. Prima di accettare il ruolo, tuttavia, chiese la benedizione di Cumberbatch, il quale si disse lieto di poter essere sostituito dall’amico. Crimson Peak ha inoltre permesso a Hiddleston e alla Wasikowska di lavorare nuovamente insieme. I due avevano infatti già condiviso la scena per il film Solo gli amanti sopravvivono.

Ad interpretare lady Lucille Sharpe è invece l’attrice Jessica Chastain, anche lei particolarmente attratta dalla natura horror e romantica allo stesso tempo del film. Per poter ricoprire al meglio il proprio ruolo, l’attrice si è sottoposta a diverse settimane di allenamento fisico, con il fine di implementare le capacità del proprio corpo e poter dar vita a quanto richiesto dalla sceneggiatura. Ha inoltre preso lezioni di pianoforte, così da poter suonare personalmente lo strumento all’interno del film. Infine, fa parte del cast anche l’attore Charlie Hunnam, che tornò a lavorare con Del Toro dopo l’esperienza di Pacific Rim.

Mia Wasikowska in Crimson Peak
Mia Wasikowska in Crimson Peak © 2015 – Universal Pictures

 

La scenografia di Crimson Peak

Uno tra gli elementi più apprezzati del film è senza ombra di dubbio la gigantesca e spettrale dimora dei fratelli Sharpe. Essendo questa il cuore del film, nonché ciò che dà il titolo al film, Del Toro riuscì ad ottenere che l’edificio venisse costruito da zero. Ciò gli permise di poter dar vita a quanto da lui previsto per la messa in scena. Fu così realizzato un imponente lavoro di scenografia, che diede vita alla gotica magione visibile nel film. Al termine delle riprese, tuttavia, questa venne abbattuta per far spazio all’interno del teatro di posa in cui si trovava.

Il libro sul film

Per la promozione del film, vennero inoltre realizzati due libri ad esso collegati. Il primo si intitola Crimson Peak: The Art of Darkness, ed è curato dallo stesso Del Toro in collaborazione con Mark Salisbury. All’interno di esso sono contenuti i vari concept art per il film, come anche retroscena, curiosità, lettere e foto dal set. Grazie a questo è così possibile scoprire le origini del progetto e la sua evoluzione. Il secondo libro è Crimson Peak: The Official Movie Novelization, scritto da Nancy Holder, la quale si è sostanzialmente occupata di trasporre il film in romanzo, rendendone così possibile la lettura per gli appassionati.

Il trailer italiano del film e dove vederlo in streaming e in TV

Per gli amanti del film, o per chi volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Crimson Peak è infatti presente nel catalogo di Apple iTunes e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 22 gennaio alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Captain America: Brave New World, aperte anche in Italia le prevendite

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Sono ufficialmente aperte in Italia le prevendite di Captain America: Brave New World, il nuovo film Marvel Studios interpretato da Anthony Mackie, che torna a impugnare lo scudo. L’atteso titolo arriverà nelle sale italiane il prossimo 12 febbraio.

Per prenotare i biglietti è possibile accedere al sito https://www.captainamericamovie.it/, in continuo aggiornamento.

Dopo aver incontrato il neoeletto Presidente degli Stati Uniti Thaddeus Ross, interpretato da Harrison Ford al suo debutto nel Marvel Cinematic Universe, Sam si ritrova nel bel mezzo di un incidente internazionale. Deve scoprire le ragioni di un efferato complotto globale prima che il vero responsabile faccia scattare un allarme rosso in tutto il mondo.

Il film Marvel Studios Captain America: Brave New World è interpretato da Anthony Mackie, Danny Ramirez, Shira Haas, Carl Lumbly, Xosha Roquemore, con Giancarlo Esposito, Liv Tyler, Tim Blake Nelson e Harrison Ford.

Il film è diretto da Julius Onah e prodotto da Kevin Feige e Nate Moore. Louis D’Esposito e Charles Newirth sono gli executive producer. La sceneggiatura è firmata da Rob Edwards, Malcolm Spellman & Dalan Musson e da Julius Onah & Peter Glanz, mentre il soggetto da Rob Edwards, Malcolm Spellman & Dalan Musson.

Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreterà la cattiva Diamondback, mentre Giancarlo Esposito sarà Sidewinder. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America.

Prime Target: guida al cast e ai personaggi della serie Apple Tv+

Oltre a essere un avvincente thriller action, Prime Target di Apple TV+ (qui la nostra recensione) presenta anche alcuni personaggi memorabili interpretati da talentuosi membri del cast. La serie Apple TV+ prodotta da Ridley Scott è una miniserie autoconclusiva di otto episodi. Nonostante la sua durata limitata, Prime Target sembra fare un lavoro encomiabile nello sviluppare i suoi personaggi principali mantenendo gli spettatori agganciati alla sua avvincente narrazione. Eccoli di seguito:

Leo Woodall nel ruolo di Edward Brooks

Attore: nato a Shepherd’s Bush, Londra, Leo Woodall è il discendente dell’attrice americana Maxine Elliott. Sebbene volesse intraprendere una carriera nello sport, ha iniziato ad avere una propensione per la recitazione dopo aver visto Peaky Blinders. Ha deciso di conseguire una laurea in arti presso la Arts Educational School. Il suo debutto come attore è avvenuto nel 2019, quando è apparso brevemente in Holby City della BBC One. Due anni dopo, ha fatto la sua prima apparizione cinematografica in Cherry. Da allora, la carriera di Woodall è cresciuta, ed è ora diventato un nome familiare per le sue interpretazioni in spettacoli come One Day e The White Lotus.

Personaggio: il personaggio di Leo Woodall, Edward, in Prime Target di Apple TV+, è uno studente di matematica post-laurea. È brillante nel suo campo di studi e determinato a trovare uno schema tra numeri primi. Tuttavia, la sua ricerca lo porta nel mezzo di una pericolosa cospirazione e nel mirino di molte organizzazioni internazionali.

Quintessa Swindell nel ruolo di Taylah Sanders

Attrice: Quintessa Swindell si identifica come non binaria e usa i pronomi they/them. Hanno frequentato la Governor’s School for the Arts a Norfolk, Virginia, e hanno debuttato come attrice con la rinomata serie di formazione della HBO, Euphoria. Sebbene sia apparsa solo in un episodio della serie della HBO, ha ottenuto un ruolo principale in Trinkets di Netflix. La maggior parte degli spettatori la riconoscerebbe per la sua interpretazione di Cyclone/Maxine Hunkel nel film sui supereroi del 2022, Black Adam.

Personaggio: Quintessa Swindell interpreta Taylah Sanders in Prime Target, che lavora per un’organizzazione chiamata NSA (National Security Agency). Il suo lavoro come agente della NSA è tenere d’occhio gli accademici delle migliori università. Sebbene inizialmente tutto sembri andare bene nel suo lavoro, le cose prendono una piega oscura quando viene coinvolta in una cospirazione dopo aver scavato troppo a fondo nella vita personale di un matematico.

Sidse Babett Knudsen nel ruolo della professoressa Andrea Lavin

Attrice: nata a Copenaghen, Sidse Babett Knudsen si è formata come attrice al Theatre de l’Ombre di Parigi. Ha iniziato il suo percorso di attrice interpretando ruoli a teatro in Danimarca. Ha ottenuto il suo primo ruolo da protagonista in un lungometraggio nella commedia del 1997 Let’s Get Lost. Negli anni successivi, ha rafforzato il suo portfolio di attrice interpretando una miriade di ruoli in film, come The One and Only, After the Wedding e Borgen. Molti spettatori occidentali la riconoscerebbero per la sua interpretazione di Theresa Cullen in Westworld della HBO e di Elizabeth nell’adattamento di Dan Brown del 2016 di Ron Howard, Inferno.

Personaggio: il personaggio di Knudsen in Prime Target, Andrea, è la moglie del professor Mallinder. Nei momenti iniziali dello show, viene invitata a Baghdad per indagare sulle rovine appena scoperte di un’antica città sotterranea. Tuttavia, si rifiuta di andarci dopo che suo marito scompare improvvisamente un giorno dopo aver lasciato dietro di sé uno strano messaggio vocale.

David Morrissey nel ruolo del professor Robert Mallinder

Attore: nato nella zona di Kensington a Liverpool, David Mark Joseph Morrissey si è appassionato alle arti performative fin da giovanissimo. Dopo aver recitato in diverse produzioni scolastiche nei suoi primi anni, Morrissey si è unito a una compagnia teatrale a Wolverhampton. Sebbene abbia interpretato molti ruoli diversi quando ha iniziato come attore, ha attirato un’immensa attenzione per i suoi ruoli in Our Mutual Friend e Hilary and Jackie. Negli ultimi anni, l’attore è diventato più riconoscibile per le sue parti in film e serie, come The Walking Dead, Britannia, Blitz e Centurion.

Personaggio: Morrissey interpreta il professor Mallinder in Prime Target. Inizialmente è rappresentato come un matematico affermato che vive una vita pacifica con la moglie Andrea. È anche una guida per il personaggio principale, Edward. Tuttavia, la sua improvvisa scomparsa e le misteriose circostanze che la circondano diventano un fattore scatenante per l’emozionante dramma di Apple TV+ mentre Edward si propone di scoprire la verità sulla connessione di Mallinder.

Cast e personaggi di supporto di Prime Target

Fra Fee nel ruolo di Adam Mellor: più noto per i suoi ruoli in Hawkeye e Les Misérables del 2012, Fra Fee interpreta un barista, Adam Mellor, che diventa l’interesse romantico di Edward.

Stephen Rea nel ruolo del professor James Alderman: James Alderman di Stephen Rea è un altro professore dell’università centrale nella serie. L’attore ha ottenuto una nomination all’Oscar per il suo ruolo in The Crying Game e un BAFTA per The Honourable Woman nel 2015.

Joseph Mydell nel ruolo del professor Raymond Osborne: Joseph Mydell, famoso per The Eternal Daughter e Homeland, interpreta un altro professore universitario, Raymond Osborne, in Prime Target.

Tom Stourton nel ruolo di Ricky Olson: Ricky di Tom Sourton è uno dei colleghi di Taylah nella NSA. Prima di Prime Target, l’attore è apparso in film e serie come About Time, The Spy Who Dumped Me e Daddy Issues.

Sofia Barclay nel ruolo di Safiya Zamil: Sofia Barclay, nota per i suoi ruoli in Love Again e Ted Lasso, interpreta una figura misteriosa, Safiya, il cui passato è collegato a quello del professor Mallinder.

Fast and Furious 11: Vin Diesel sul si riunisce con l’auto originale 24 anni dopo

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La star di Fast X: Part 2 Vin Diesel condivide nuove immagini del dietro le quinte, che rivelano il ritorno di un veicolo originale di Fast and Furious. Il Dominic Toretto di Diesel e la sua squadra di piloti hanno fatto molta strada dall’uscita del primo capitolo del franchise 24 anni fa, tornando di recente in Fast X del 2023. Ora, il franchise è destinato a concludersi potenzialmente con l’uscita di Fast and Furious 11, con Diesel che ha rivelato sui social media che le riprese del film sono iniziate nel novembre dello scorso anno.

Ora Diesel torna su Instagram per condividere immagini e video del dietro le quinte, apparentemente legati alla produzione di Fast and Furious 11. Il post mostra una Chevrolet nera del 1970. Il post mostra una Chevrolet Chevelle SS 454 nera del 1970 che viene lasciata nel parcheggio della Universal e Diesel che la accoglie, posando per diverse foto. Nella didascalia, Diesel definisce il veicolo “la prima auto FAST” e afferma che “si sta facendo la storia”. Guardate il post di Diesel qui sotto:

“Qualcosa di leggendario è appena arrivato in studio oggi… La prima auto VELOCE è qui! Si sta facendo la storia… Se lo sapete, lo sapete”.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Vin Diesel (@vindiesel)

Cosa significa il post di Diesel per Fast and Furious 11

Fast and Furious 11

La Chevy Chevelle rossa del 1970 di Dom appare in primo piano nel film The Fast and the Furious del 2001, e l’auto ritorna in seguito in Fast and Furious del 2009, dove Dom la dipinge di grigio. Nel corso del film, tuttavia, Dom fa esplodere il veicolo per avere la meglio durante un confronto con Fenix Calderon (Laz Alonso). Alla fine Dom acquista un’altra Chevelle prima degli eventi di The Fate of the Furious (2017) e il veicolo ritorna ancora una volta in Fast X, dove Dom rivela di aver costruito l’auto con suo figlio.

Dal momento che la Chevelle originale di Dom è esplosa, le parole di Diesel nel suo post sollevano alcune domande. È possibile, ad esempio, che Diesel stia parlando in generale della marca e del modello del veicolo e del suo legame con la storia del franchise Fast. La riverenza che riserva al veicolo, tuttavia, suggerisce che si tratti dell’auto del film del 2001. Ora, questo potrebbe essere per la promozione di Fast 11, dato che il franchise chiude il cerchio dopo il finale di Fast X, ma potrebbe anche significare che l’auto di Dom è in qualche modo sopravvissuta all’esplosione.

The Night Agent: a che ora esce la stagione 2 su Netflix

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The Night Agent: a che ora esce la stagione 2 su Netflix

La seconda stagione della serie thriller d’azione di successo di Netflix The Night Agent arriverà presto sulla piattaforma di streaming. Dopo la stagione 1 di The Night Agent, la stagione 2 riprenderà proprio da dove si era interrotta l’azione. Con Gabriel Basso nel ruolo di Peter Sutherland e Luciane Buchanan in quello di Rose Larkin, molti dei protagonisti della prima stagione di The Night Agent torneranno nella seconda. Shawn Ryan (The Shield, S.W.A.T.) torna come showrunner di The Night Agent, basato sull’omonimo libro scritto da Matthew Quirk, autore di bestseller del New York Times.

La stagione 1 di The Night Agent ha riscosso un enorme successo su Netflix, entrando nella top 15 delle serie Netflix più viste di tutti i tempi con oltre 515 milioni di ore di visione nei primi 28 giorni. La stagione 1 di The Night Agent arriva quasi due anni dopo il rilascio della stagione 1 nella sua interezza, il 23 marzo 2023. Netflix ha già confermato che la terza stagione di  The Night Agent è in fase di sviluppo, con il ritorno di Basso. Basso, che di recente è apparso nel dramma legale Juror #2 di Clint Eastwood, è anche impegnato in un prossimo thriller senza titolo di Kathryn Bigelow ambientato alla Casa Bianca.

La stagione 2 di The Night Agent esce alle 12:01 PT di giovedì 23 gennaio 2025 su Netflix

Uscirà alle 3:01 AM ora orientale

La stagione 2 di The Night Agent uscirà su Netflix alle 12:01 ora del Pacifico il 23 gennaio 2025. Ciò significa che la serie non sarà disponibile in streaming su Netflix sulla costa orientale fino alle 3:01 dello stesso giorno. Gli spettatori con l’ora centrale degli Stati Uniti potranno iniziare a guardare la serie in streaming alle 2:01 del 23 gennaio 2025, mentre gli spettatori con l’ora di montagna potranno iniziare a guardare la serie un’ora prima, all’1:01 del mattino.

Inoltre, gli spettatori dell’Alaska potranno accedere alla stagione 2 di The Night Agent su Netflix alle 23:01 del 22 gennaio 2025, mentre gli spettatori delle Hawaii potranno guardare la serie a partire dalle 22:01 dello stesso giorno. Gli spettatori del Regno Unito dovranno aspettare le 8:01 del 23 gennaio 2025, ora di Greenwich. Come per la stagione 1 di The Night Agent, tutti gli episodi della stagione 2 di The Night Agent verranno rilasciati nello stesso momento.

Quanti sono gli episodi di The Night Agent stagione 2?

The Night Agent 2

Ci saranno 10 episodi totali, proprio come la stagione 1.

Proprio come The Night Agent stagione 1, The Night Agent stagione 2 sarà composta da un totale di 10 episodi. Ogni episodio della stagione 1 di The Night Agent durava tra i 45 e i 56 minuti, quindi aspettatevi una struttura simile per la stagione 2 di The Night Agent . La durata complessiva di The Night Agent stagione 1 è di 488 minuti, ovvero 8 ore e 8 minuti. Ogni episodio ha quindi una durata media di 48 minuti e 48 secondi. Con la terza stagione di The Night Agent già in lavorazione, la seconda stagione di The Night Agent dovrebbe rispondere ad alcune domande rimaste in sospeso nella prima stagione e preparare l’azione che verrà.

Harlem – stagione 3: tutto quello che sappiamo sui nuovi episodi

Harlem – stagione 3: tutto quello che sappiamo sui nuovi episodi

Dopo aver lasciato un enorme cliffhanger nel finale della seconda stagione (chi è incinta?!), Harlem di Prime Video tornerà ufficialmente per la terza stagione. Creata da Tracy Oliver, la serie segue quattro migliori amiche (interpretate da Meagan Good, Grace Byers, Jerrie Johnson e Shoniqua Shandai) mentre affrontano storie d’amore, carriere e complicati rapporti familiari. Questa nuova stagione promette molto di più, con colpi di scena ancora più drammatici e momenti da sbellicarsi dalle risate.

Anche se Harlem tornerà finalmente sui nostri schermi questo mese, l’imminente terza stagione sarà l’ultima dello show. Oliver ha spiegato come si è arrivati a questa difficile decisione: “La televisione continua a evolversi e ci troviamo in un clima diverso da quello del 2018, quando ho venduto lo show per la prima volta. Siamo stati colpiti da diversi contrattempi, tra cui l’interruzione di una pandemia nel bel mezzo della produzione e uno sciopero e, onestamente, sopravvivere a tutto questo è già una grande fortuna”, racconta in esclusiva a ELLE.com. “Detto questo, se fosse per me continuerei per molte altre stagioni. Ma sapendo che questa era la fine, l’ho affrontata pensando a questo. Volevo che le storie di tutti fossero soddisfacenti, anche se non era quello che il pubblico si aspettava”.

Anche se le notizie sul finale sono sconvolgenti, Oliver esce dalla serie con qualche considerazione positiva.

Harlem mi ha restituito la fiducia in questo settore e ha affermato che è possibile lavorare in un ambiente positivo e amorevole”, ha dichiarato via e-mail. “Per i nostri protagonisti è stata un’esperienza spirituale. Li ho visti pregare l’uno per l’altro nel corso degli anni, quando tutti noi abbiamo incontrato difficoltà personali. La loro amicizia, il rispetto che hanno l’uno per l’altro, per me, sono reali. Voglio molto bene a loro e alla troupe. E abbiamo sentito l’amore ad Harlem mentre eravamo lì. È per questo che faccio quello che faccio. Voglio creare spazi sicuri per le persone che vogliono fare ciò che amano”.

Per quanto riguarda ciò che i fan possono aspettarsi dalla prossima stagione, l’attrice aggiunge: “Spero che vedano la crescita di tutti i nostri personaggi dalla prima stagione a oggi. Se la si guarda dal pilot al finale, tutto si ripaga in modo meraviglioso”.

Ecco cosa sappiamo finora della terza stagione di Harlem, che porterà anche alcuni volti nuovi nel mix.

Di cosa parlerà la terza stagione di Harlem?

“La terza stagione è incentrata sul fatto che le nostre donne sono costrette a crescere e a evolversi verso la fase successiva della vita, con o senza una mappa su come farlo”, spiega Oliver. “Si tratta di crescere e di fare scelte difficili da adulte, mentre si soffre per la versione fantastica della nostra vita che volevamo quando eravamo più giovani. Volevo esplorare quelle grandi decisioni che io stessa e molte altre donne sono costrette ad esplorare, come la maternità, quando si raggiunge un’età in cui si deve decidere cosa si vuole anche se tutte le altre cose (carriera, partner, ecc.) non sono ancora esattamente allineate”.

Il trailer, presentato in esclusiva qui, ci dà un assaggio di ciò che accadrà. Camille scopre che Ian bacia una nuova donna, Portia (interpretata da Logan Browning), con grande sorpresa sua e dei suoi amici. Angie ottiene un ruolo in Girls Trip: The Musical (un richiamo a uno dei film di Oliver). Tye sta trovando l’amore, così come Quinn, che si sta legando a uno dei clienti che sta acconciando.

Harlem - stagione 3 serie tv prime video
Foto di Emily V Aragones 

Ma non sappiamo ancora chi sia incinta: un filmato mostra un ginecologo che dice al gruppo di amici: “State benissimo, e anche il vostro bambino”. Sembra che dovremo guardare la nuova stagione per scoprire chi è la futura mamma. Una cosa è certa? Whoopi Goldberg tornerà.

Oliver lascia intendere con cautela che tutte e quattro le donne saranno “costrette a prendere una decisione entro la fine della stagione”.

Quando uscirà la terza stagione di Harlem ?

La terza stagione di Harlem sarà trasmessa in anteprima mondiale il 23 gennaio, in esclusiva su Prime Video. I nuovi episodi usciranno ogni settimana.

Mohammad Rasoulof racconta il movimento Donna Vita Libertà ne Il Seme del Fico Sacro

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Dal 20 febbraio con Lucky Red e BIM, rappresentante della Germania agli Oscar 2025 e vincitore del premio speciale della Giuria al festival di Cannes 2024, Il Seme del Fico Sacro è il nuovo film di Mohammad Rasoulof (Il male non esiste), scappato dall’Iran dopo averlo girato clandestinamente.

In occasione della presentazione del film a Roma, il regista ha raccontato la particolare genesi del film che fotografa, con grande lucidità e precisione, la situazione sociale e politica dell’Iran contemporaneo. Come Jafar Panahi, anche Rasoulof ormai è un esperto del “cinema in remoto”, dal momento che non può fisicamente tornare in Iran ma ha intenzione di continuare a raccontarne le difficoltà. Come si continua a raccontare da lontano il posto che ha lasciato?

Gli ultimi 46 anni della storia dell’Iran, dall’avvento della Repubblica Iraniana, sono pieni di eventi difficili che non sono stati ancora raccontati. Per esempio durante i primi tempi della Repubblica, sono state brutalmente uccise migliaia di persone e nessuno è ancora riuscito a raccontarlo, quindi c’è un passato pieno di storie affascinanti e terribili che è possibile raccontate. Circa 5 anni fa, quando ero bloccato a Teheran, non avevo il passaporto e non potevo lasciare il paese né girare per strada ho pensato di fare un film basandomi su degli archivi con l’animazione.

Oggi, il mondo è interconnesso grazie ai social e ci sono molti artisti iraniani in esilio sin dall’inizio della repubblica. Questo mi dà speranza, penso ci sia la possibilità di raccontare queste storie che possono essere un punto di incontro la tra vita vera in Iran oggi e questa  realtà interconnessa al passo con il resto del mondo.

Il Seme del Fico SacroCi sono progetti concreti sui suoi prossimi lavori? 

Riguardo ai progetti futuri, ho tre sceneggiature in mano che vorrei trasformare in film, ma visto che sto promuovendo Il seme del Fico Sacro e da quando ho lasciato l’Iran non mi sono fermato un attimo, sto aspettando l’occasione buona e non vedo l’ora di capire da dove cominciare, quale delle tre realizzare per prima.

Ci sono state delle ritorsioni su chi ha realizzato il film ed è rimasto a Teheran?

Per quanto riguarda i miei collaboratori, al momento l’unica che è in Iran e l’interprete della madre, Soheila Golestani, gli altri sono riusciti a scappare e lasciare il paese. La maggior parte della troupe che è ancora lì. C’è un processo giudiziale in corso al momento, siamo accusati di propaganda contro il regime, attentato contro la sicurezza pubblica e diffusione della prostituzione e della corruzione sulla Terra. Io verrò processato e giudicato in contumacia. Soheila ha già dovuto passare dei giorni in prigione all’inizio della rivolta Donna Vita Libertà, per un video che aveva condiviso sui social. Quando l’abbiamo approcciata per il ruolo, ci ha detto subito di sì.

Mohammad Rasoulof è stato arrestato due volte, e tenuto nello stesso carcere in cui è stata trattenuta Cecilia Sala.

Innanzitutto vorrei commendare Cecilia per essersi presa il rischio di andare in Iran di persona, per raccontare la condizione delle donne oggi. Io ho passato due periodi nella stessa prigione e posso ben immaginare cosa sia stato per lei. Penso che per un europeo sia ancora più complicato, perché non è preparato a quel tipo di dinamiche come qualcuno che, come me, è nato e cresciuto in Iran.

Nel film, ho provato a raccontare quello che avviene in prigione di riflesso nella dimensione della famiglia, portando così a un pubblico più ampio questa mia esperienza personale.

Il film è costellato da inserti di video ripresi con il cellulare, video degli scontri e delle proteste, come le ha inserite e come le ha raccolte?

Come sapete il giornalismo in Iran è un mestiere difficile, non è permesso ai giornalisti documentare le proteste. Così sono i cittadini manifestanti che diventano testimoni e filmano quello che succede, per testimoniare a loro volta, e anche per far arrivare all’estero la violenza del regime su chi si espone.

Io ero in prigione da vari mesi quando sono cominciate le proteste del movimento Donna Vita Libertà e provare a capire cosa succedeva dal carcere era impossibile, così quando sono uscito ho cercato di recuperare tutto il materiale e i video che non avevo potuto vedere mentre ero dentro, in questo modo ho avuto la possibilità di vederne moltissimi. Poi sapevo che avrei fatto un film clandestino e c’era il problema di dover ricreare le proteste senza avere i permessi per girare il film, ambientato principalmente in un piccolo appartamento. Infine, mi pareva importante anche riconoscere il ruolo dei social nel rendere più forti e coesi gli attivisti e nel dare loro coraggio e voglia di scendere in piazza. Ma in un mondo ideale in cui potevo ricreare quelle scene sapevo che non avrei mai potuto replicare quella violenza. Così ho pensato di inserire quelle scene riprese dal vivo.

Cosa pensa che accadrà in futuro in Iran?

Non credo che la liberazione passi per la violenza e la caratteristica più importante della rivolta delle donne è proprio perché rigetta la violenza. Nel finale del film si può vedere che l’unico violenza che si verifica è una reazione, è generata dal regime, che si confronta con persone che non sono certo passive. Credo che alla fine il regime annegherà, sprofonderà nella tomba che si è scavato da solo. E l’esempio ce lo dà la cronaca: qualche giorno fa due dei più famigerati giudici iraniani, che hanno eseguito un sacco di condanne e hanno messo a morte moltissime persone innocenti, sono stati uccisi da un ufficiale di basso rango. Lo ha raccontato anche la tv iraniana, e non possiamo sapere quali siano i fatti reali perché non c’è mai una narrazione veritiera con la tv di stato, ma se le cose sono andate davvero così, questo dimostra che chi semina vento raccoglie tempesta.

C’è differenza tra il modo di protestare degli uomini e quello delle donne?

La lotta per i diritti delle donne ha radici molto antiche e questa rivolta nata nel 2022, Donna Vota Libertà, è solo l’ultimo anello in una lunga catena. Ci tengo a sottolinearne che questa rivolta non porta avanti solo richieste per i diritti delle donne, ma richieste per i diritti umani in senso ampio. E non ci sono solo donne a protestare in maniera non violenta, ma anche uomini, ci sono anche io. E quello che sta succedendo adesso è che c’è un movimento civile per cambiare la situazione a vantaggio dei cittadini, in un modo assolutamente pacifico, per quanto possibile. Se ne vedono già i successi. La situazione attuale in Iran vede una guerra quotidiana che va avanti tra la società civile da una parte e la Repubblica Iraniana.

Bagman, la spiegazione del finale: ci sarà un sequel?

Bagman, la spiegazione del finale: ci sarà un sequel?

Cosa succede quando il folklore prende vita? Ebbene, questo è più o meno il tema di Bagman. Per quanto la trama possa sembrare interessante, l’esecuzione è blanda e il finale è prevedibile. Il genere horror ha così tante possibilità che è un peccato che non vengano esplorate al massimo delle loro potenzialità.

Bagman si basa su un folklore che ha molteplici versioni. Secondo la leggenda, un uomo con una borsa dava la caccia ai bambini e, mentre la maggior parte dei portaborse o entità simili rapivano i cattivi, ce n’era uno che dava la caccia ai bambini buoni. Quando Patrick McKee era piccolo, suo padre gli raccontò la storia del Bagman. Sebbene Patrick pensasse che si trattasse solo di una storia di fantasia, il padre di Patrick gli disse sempre che era quanto di più reale potesse esistere.

Perché il Bagman perseguitava Patrick e la sua famiglia?

Bagman film

Patrick ha sempre avuto una mente creativa. Gli piaceva intagliare giocattoli di legno e, anche da adulto, aveva progetti di passione che sperava disperatamente potessero decollare. Purtroppo, però, i progetti si traducevano in prestiti in sospeso e bollette non pagate. Patrick non aveva altra scelta che trasferirsi a casa della madre con la moglie e il figlio. Suo fratello Liam gli aveva consigliato di aiutarlo con l’attività che aveva ereditato dopo la morte del padre.

Le continue e-mail di rifiuto tenevano Patrick sveglio di notte e per la frustrazione aveva rotto il suo piccolo coltello da intaglio. Patrick aveva già sentito strani rumori dopo essersi trasferito a casa dei suoi genitori, ma dal momento in cui ha rotto il coltello le cose sono diventate ancora più strane. Sentì suo figlio Jake parlare con una persona che chiamava Dolly e poi sentì degli strani rumori proprio fuori dalla sua finestra, come se qualcuno stesse aprendo e chiudendo un borsone. Patrick uscì coraggiosamente con una mazza da baseball, ma non riuscì a trovare il colpevole.

Il giorno dopo, la polizia cercò in tutta la casa, ma non trovò nulla di significativo, a parte i vecchi giocattoli di legno che Patrick aveva costruito da bambino. Patrick fu sorpreso quando trovò nel bidone della spazzatura un vecchio gufo che aveva fatto da bambino. Patrick ricordava di aver perso il gufo quando da piccolo aveva visitato la miniera abbandonata con Liam.

Mentre Liam implorava Patrick di tornare a casa, lui rimase affascinato nel vedere un albero di prugne selvatiche e si mise a portarne a casa un ramo. Mentre Patrick cercava di afferrare un ramo, sentì un uomo arrivare alle sue spalle e tagliargli una ciocca di capelli. Quel giorno Patrick aveva con sé il gufo e si ricordava di averlo perso.

Il finale di Bagman rende estremamente evidente che il Bagman non stava cercando Jake, come sembrava, ma stava cercando Patrick. Secondo il folklore, il Bagman non ha mai rinunciato ai bambini che prendeva di mira. Sapeva sempre dove trovarli e l’unico modo per tenere lontano il Boscaiolo era aggrapparsi a qualcosa che un bambino amava. Quando la storia del Bagman teneva Patrick sveglio di notte, suo padre gli consigliava di tenere vicino a sé qualcosa che amava, perché si credeva che l’amore di un bambino fosse più forte della sua paura, e l’amore teneva lontano l’astuto Bagman.

Così, da bambino, Patrick si aggrappò al suo coltellino da intaglio e, non appena lo ruppe, il Bagman tornò a perseguitarlo. Il Bagman non ha mai rinunciato a Patrick; ha semplicemente aspettato il momento giusto. Mentre all’inizio sembrava che Patrick stesse proiettando i suoi ricordi d’infanzia su qualcosa di reale – un estraneo che entrava in casa loro – con il procedere del film abbiamo scoperto che Patrick non stava sognando o immaginando le cose: era tutto reale.

Patrick ha protetto Jake?

Antonia Thomas in Bagman

Le cose sono diventate fin troppo reali quando Anna, la sorella di Karina, è stata attaccata dal Bagman. Quella sera si era occupata di Jake, in modo che Patrick e Karina potessero trascorrere un po’ di tempo da soli. Ma non immaginava che un uomo dall’aspetto malvagio sarebbe entrato in casa sua per portarle via Jake. Fortunatamente, il portiere Angelo è intervenuto e Anna e Jake sono stati salvati. Dopo aver parlato con il poliziotto che si occupa del caso, Patrick scopre che la ferita sul viso di Anna è simile a quella su cui la polizia aveva indagato quattro anni prima. Il padre di una ragazza aveva sofferto di sintomi simili: paralisi temporanea e perdita della parola. (Nella primissima scena del film, abbiamo visto l’uomo dall’aspetto malvagio portare via la ragazza, mentre il padre giaceva sul pavimento, incapace di muoversi). Patrick sapeva che era opera del Bagman.

Quella notte, quando Patrick andò a dormire, sentì un rumore provenire dalla stanza di Jake. Si rese conto che il Bagman aveva già paralizzato Liam e sua moglie e aveva infilato Jake nel suo borsone. Patrick seguì il Bagman nella sua tana. Trovò il borsone, ma sorprendentemente Jake non era dentro. Invece, ha trovato un giocattolo che riproduceva l’audio della voce di Jake. Patrick si rese conto che il Bagman non aveva mai dato la caccia a Jake; era lui l’obiettivo. A casa, quando Karina trovò Jake addormentato nel suo lettino, capì che il Bagman aveva attirato Patrick nella sua tana. Patrick era pronto ad affrontare il Bagman una volta per tutte. Era pronto a sacrificarsi per rendere l’infanzia di suo figlio facile e felice.

Cosa accadde a Patrick?

Patrick affrontò il Bagman e rimase immediatamente paralizzato. Vedendo il Bagman proprio di fronte a lui, gli tornò in mente quello che gli aveva detto suo padre: il Bagman avrebbe sempre trovato la sua vittima e non avrebbe avuto pace finché non l’avesse gettata sulle sue spalle gridando aiuto. Il Bagman gli mostrò il suo coltello rotto per aiutare Patrick a capire perché era stato attaccato all’improvviso. Il Bagman gli mostrò anche il flauto di Jake, suggerendogli che un giorno suo figlio sarebbe stato portato a forza nella tana perché il Bagman se ne nutrisse. Patrick sapeva di aver fatto del suo meglio per proteggere suo figlio e, anche se riusciva a malapena a muoversi, riuscì ad afferrare il coltello e lo usò per pugnalare il Bagman. Il Bagman sanguinò e gradualmente scomparve.

Patrick si aggrappò al flauto di Jake e cercò di strisciare fuori dalla tana. Era quasi in procinto di uscire e finalmente riusciva a camminare quando il Bagman tornò all’improvviso. Nel finale del Bagman, Patrick gettò il flauto all’ingresso dell’edificio, sperando che la sua famiglia lo trovasse. Poteva già sentire la sirena della polizia e sapeva che erano in zona. Il Bagman afferrò Patrick e, anche se Patrick pensava di riuscire a combattere il mostro, il Bagman si rivelò estremamente potente. Ha attorcigliato Patrick e lo ha costretto a entrare nel borsone. Anche se Patrick cercò di resistere, alla fine si arrese. La caccia del Bagman era finalmente terminata, con Patrick nel suo borsone.

Possiamo aspettarci un seguito?

Sam Clafin nel film Bagman

Karina sapeva che Patrick era vicino quando ha trovato il flauto macchiato di sangue. Purtroppo, però, la polizia non è riuscita ad accedere alla tana e la ricerca si è conclusa. Karina pensava che il Bagman avesse preso suo marito e che non sarebbe mai tornato. Credeva che, dopo che Patrick si era sacrificato per proteggere Jake, fosse sua responsabilità assicurarsi che Jake rimanesse in un luogo sicuro. Impacchettò tutte le loro cose e lasciò la casa dei genitori di Jake.

Nel finale di Bagman, Karina istruisce Jake a tenere sempre il flauto. Gli disse che l’amore di un bambino era magico e che quindi la cosa che amava di più lo avrebbe protetto per tutta la vita. Karina credeva fermamente che il Bagman sarebbe tornato a perseguitare suo figlio. Jake aveva visto il Bagman troppe volte ed era stato attaccato più volte. L’unico modo per proteggere Jake era fare in modo che il flauto rimanesse sempre al suo fianco. Il flauto gli avrebbe anche ricordato il padre e l’estremo sacrificio che aveva fatto per proteggere Jake.

Possiamo aspettarci un sequel incentrato su Karina e Jake o solo su Jake da adulto. Ha perso il padre a causa di Bagman, quindi è naturale aspettarsi che sia curioso e che trovi un modo per affrontare il mostro. Bagman come metafora sarebbe stato interessante, ma il film prende la strada letterale. Portando via tutti i bravi ragazzi, Bagman voleva forse costruire un mondo di malvagi e, per il momento, sembra esserci riuscito. È un po’ strano che Bagman abbia iniziato a perseguitare Patrick dopo il suo ritorno alla casa dei genitori.

Patrick portava sempre con sé il suo coltellino ovunque andasse? Mi sembra un po’ troppo inverosimile. Ma credo che la logica abbia lasciato la stanza molto tempo fa. Il modo alternativo di interpretare l’attacco improvviso è che forse Patrick, rinunciando al suo sogno d’infanzia di costruire un prodotto proprio, si è sentito come se il mostro dell’infanzia che minacciava di portare via i bambini creativi fosse tornato per strappargli la scintilla creativa. Ma anche in questo caso, alla fine tutto ha preso una piega letterale.

Horizon: An American Saga – Capitolo 2 un aggiornamento sulla data di uscita, 6 mesi dopo che è stato tolto dal calendario della WB

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Horizon: An American Saga – Capitolo 2 riceve un aggiornamento sulla release da Isabelle Fuhrman. Il sequel della serie di film western epici di Kevin Costner era originariamente previsto per il 16 agosto 2024, prima che la Warner Bros. lo togliesse dal calendario delle uscite. Dopo il debutto alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Horizon: An American Saga – Capitolo 2 è stato recensito in maniera negativa, il che non fa ben sperare dopo gli scarsi risultati al botteghino e la scarsa accoglienza del primo film.

Parlando con ScreenRant del suo nuovo film Wish You Were Here, Fuhrman ha detto di essere convinta che Horizon: An American Saga – Capitolo 2 uscirà presto. Ha chiarito che non le è stata comunicata una data di uscita confermata e che spesso gli attori non vengono informati in anticipo di tali informazioni. Fuhrman ha anche sottolineato quanto sia stato significativo vedere Horizon: An American Saga – Capitolo 2 alla Mostra del Cinema di Venezia insieme al pubblico e ha espresso il suo entusiasmo per l’imminente uscita del film. Guardate i suoi commenti qui sotto:

Credo che arriverà molto presto. Credo che stiano facendo un po’ di confusione, ma in realtà, per ora, non ho ancora sentito nulla. Gli attori di solito sono gli ultimi a sapere queste cose. Ma sono stato molto fortunato perché abbiamo avuto l’anteprima a Venezia e l’abbiamo vista con il pubblico. Era la prima volta che vedevo il film ed è stato fantastico. Non vedo l’ora che la gente lo veda, ma questo film, per me, è così eccitante che Wish You Were Here stia per uscire, perché è un film in cui sento che tutti noi abbiamo messo così tanto cuore e passione.

Cosa significa per Horizon: An American Saga – Capitolo 2

Anche se Fuhrman non è a conoscenza di una data di uscita confermata, il suo è un aggiornamento pieno di speranza. Nonostante le tre ore di durata del film, il finale di Horizon: An American Saga – Capitolo 1 è in gran parte un’anticipazione del secondo capitolo del franchise western di Costner. Le storie di Diamond Kittredge (Fuhrman), Hayes Ellison (Costner) e degli altri personaggi devono ancora essere continuate e richiedono una conclusione che deve ancora arrivare ma che è attesa in Horizon: Capitolo 2.

L’aggiornamento di Fuhrman si spera significhi che Horizon: An American Saga – Capitolo 2 uscirà nel 2025. Dato che il film è già finito, se non dovesse uscire nel 2025, ciò potrebbe mettere a rischio l’intero futuro del franchise dopo l’inizio della produzione del terzo capitolo e lo sviluppo del quarto. Come dimostrano i commenti entusiasti di Fuhrman, Costner non è l’unico ad apprezzare l’uscita del franchise nelle sale cinematografiche, ma la sua visione di un’uscita di tutti e quattro i film nelle sale rimane incerta.

The Night Agent: lo showrunner spiega come sarà diversa la storyline di Peter e Rose nella seconda stagione

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Lo showrunner di The Night Agent anticipa una diversa storyline di Peter e Rose nella seconda stagione, in arrivo giovedì 23 gennaio. Basata sull’omonimo romanzo di Matthew Quirk, la serie thriller di Netflix ha seguito il Peter Sutherland di Gabriel Basso, un agente dell’FBI che riceve una telefonata angosciante dalla Rose di Luciane Buchanan, che li spinge entrambi a scoprire la cospirazione che si cela dietro il terribile evento. Dopo aver trovato con successo il traditore alla Casa Bianca, Peter diventa un Agente Notturno alla fine della prima stagione, mentre Rose torna in California per salvare la sua azienda.

In vista della première della seconda stagione, lo showrunner Shawn Ryan parla di come la storyline di Peter e Rose sarà diversa in un’intervista a TVLine. Lo showrunner afferma di non voler ripetere nulla della prima stagione e che nella seconda voleva che Rose “cercasse Peter” e “si lasciasse coinvolgere” invece di metterla in pericolo, il che avrebbe richiesto a Peter di venire di nuovo in suo soccorso. Ryan ha inoltre anticipato che il loro ruolo si invertirà nella seconda stagione. Guardate cosa ha detto qui sotto:

Beh, di certo non volevo fare qualcosa che si ripetesse in modo troppo evidente. Non volevo che Peter e Rose si ritrovassero nella stessa identica situazione con le stesse emozioni. Quindi, avere Rose che cerca Peter e poi viene coinvolta in questa situazione era meglio che trovare un’altra cosa che mettesse Rose in pericolo e a cui lui dovesse rispondere. Quindi, per molti versi, mentre Peter è venuto a salvarla fisicamente nella Stagione 1, mi sembra che nella Stagione 2 Rose venga a salvarla spiritualmente.

Cosa significa il commento dello showrunner per la seconda stagione di The Night Agent

The Night Agent
Cr. Dan Power/Netflix © 2023

Nella seconda stagione è Rose a trovarsi in pericolo dopo l’omicidio della zia e dello zio. Tuttavia, in base al commento dello showrunner, Peter sembra essere quello che si troverà in guai seri nella seconda stagione e in quelle successive. L’arrivo di Rose in suo “soccorso spirituale” sembra anche affrontare la distanza fisica tra i due dopo il finale della stagione 1 di The Night Agent, in cui Peter è su un volo internazionale mentre Rose si reca in California. L’assistenza di Rose sarà probabilmente a distanza.

Basso e Buchanan hanno già parlato di tutte le domande sulla loro relazione ora che i due non sono più in fuga insieme. Basso ha sottolineato che Rose e Peter “avevano un po’ di sindrome di Stoccolmae nella prima stagione ha funzionato perché “erano entrambi in fuga”. Tuttavia, la seconda stagione, che si svolgerà 10 mesi dopo, tornerà alla “domanda aperta” sulla loro posizione. Buchanan ha anticipato che Rose scoprirà che “lui non è la stessa persona che conosceva”.

Gangs of Milano – Le nuove storie del Blocco, la nuova serie con Salmo nei panni di Snake

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Torna la Milano del Blocco, l’imponente complesso edilizio al centro della favola nera Sky Original ambientata fra le comunità multietniche del capoluogo lombardo. Come annunciato con il teaser appena rilasciato, debutta a marzo in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW la serie Gangs of Milano – Le nuove storie del Blocco, in-house production Sky Studios prodotta con TapelessFilm e Red Joint Film.

Otto episodi diretti da Ciro Visco (Gomorra – La serie, Blocco 181, Doc – Nelle tue mani), anche co-sceneggiatore, ancora con il pioniere del rap italiano Salmo, che torna davanti alla macchina da presa nei panni di Snake e come supervisore musicale della colonna sonora della serie.

Nuove storie all’ombra del Blocco si incroceranno con il racconto di emancipazione sentimentale, familiare, sessuale e criminale già al centro di Blocco 181. Di nuovo protagonisti tre ragazzi provenienti da realtà diverse, legati da qualcosa di più forte delle rispettive appartenenze: Bea (Laura Osma, El Chapo),ragazza sudamericana divisa fra la fedeltà alla Misa, la responsabilità verso la famiglia e la voglia di una vita diversa; Ludo (Alessandro PiavaniBlanca, House of Gucci, La Mafia Uccide Solo d’Estate – La serie), che dopo mesi di assenza, incapace di mettere a tacere il senso di colpa che lo divora, tornerà a Milano con un segreto; e Madhi (Andrea DoderoThe Good Mothers, Non Odiare, L’Allieva), che improvvisamente a capo del Blocco, nei nuovi episodi sarà costretto a prendere decisioni difficili, oltre a dover fare i conti con sentimenti che aveva provato in tutti i modi a reprimere.

All’ombra del Blocco si affermerà una nuova realtà, la Kasba, realtà giovane e caotica come la musica che produce, fra trap, drill e techno. I suoi giovanissimi membri inseguono un sogno di libertà e amicizia che si scontrerà con la dura vita del Blocco. Al suo vertice c’è Zak, interpretato da Fahd Triki. Un ragazzo come tanti, pieno di sogni, che coltiva il suo talento da trapper sperando di sfondare, ma deve fare i conti con il Blocco. Noè Batita interpreta invece Nael, legato a Zak come a un fratello. Nael è irrequieto, irruento, spesso si lascia andare ad azioni impulsive che alimentano le tensioni con gli altri abitanti del Blocco.

Nel cast anche Salmo nei panni di Snake, che si è lasciato tutto alle spalle cancellando la sua vecchia identità, ma sente ancora troppo forte il richiamo di quella vendetta che non è finora riuscito ad avere. Il rapper sarà il protagonista assoluto del sesto episodio di Gangs of Milano – Le nuove storie del Blocco, dal titolo BÈN DÀN, una storia verticale dedicata interamente al suo personaggio, che vedrà nel cast anche Elisa Wong e Alessandro Borghi.

Nei nuovi episodi torna anche il dealer interpretato da Alessandro Tedeschi (Petra, Curon, Non Mentire), Lorenzo, ora un uomo nuovo: il suo incontro ravvicinato con la morte gli ha fatto scoprire una profonda spiritualità e vorrebbe approfittare della sua seconda chance. Ma si sa, il lupo perde il pelo ma non il vizio… Nel cast anche Tommaso Donadoni nei panni di Giacomo, ragazzo della Milano bene che entrerà nella vita di Ludo, e Anna Manuelli in quelli di Isabella, sorella di Ludo.

Le sceneggiature sono di Paolo Vari, Ivano Fachin, Tommaso Matano, Giovanni Galassi, Ciro Visco.

Il soggetto di serie è invece firmato da Dario Bonamin, Giuseppe Capotondi, Fabrizio Cestaro, Ivano Fachin, Laura Grimaldi, Naima Vitale, Paolo Piccirillo, Stefano Voltaggio, Paolo Vari, Ciro Visco.

Gangs of Milano – Le nuove storie del Blocco è realizzata con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte ed il contributo del PR FESR Piemonte 2021-2027 – bando “Piemonte Film TV Fund”.

La trama di Gangs of Milano – Le nuove storie del Blocco

Il Blocco è cambiato: gli scontri tra bande hanno lasciato da un lato Bea, divisa tra il suo ruolo di Segundera e la speranza di una vita normale, dall’altro Mahdi, che cerca in ogni modo di coprire il vuoto lasciato da Rizzo.

Il ritorno in città di Ludo, ferito e perso dopo un evento di cui si addossa le colpe, porta il trio a dover fare i conti con quel legame che ognuno, a modo suo, cerca di negare. Ma insieme sono più forti: così tra vecchi amici e nemici, la pressione delle aspettative e una vita che sembra giocare con loro come fossero pedine, Bea, Ludo e Mahdi si uniscono di nuovo in un’avventura senza esclusione di colpi.

Amare da morire: trailer della commedia romantica  spagnola in arrivo su Apple TV+

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Apple TV+ ha svelato il trailer di Amare da morire – precedentemente “Love You to Death” (“A muerte”) – la commedia romantica in lingua spagnola di Atresmedia TV, creata dal regista nominato al Premio Goya Dani de la Orden (“Casa en Flames”). La serie, interpretata da Verónica Echegui (“Origini segrete”) e Joan Amargós (“Show Yourself”), farà il suo debutto su Apple TV+ il 5 febbraio con i primi due episodi dei sette totali, seguiti da un nuovo episodio ogni mercoledì fino al 12 marzo.

Di cosa parla Amare da morire?

Amare da morire racconta la storia del cauto Raúl (Amargós), che si riavvicina a Marta (Echegui), spirito libero e appena rimasta incinta, dopo la diagnosi di cancro al cuore. I due riprendono un’amicizia iniziata durante l’infanzia e, in un rapporto unito dal destino, iniziano a mettere alla prova le loro convinzioni sull’amore. Può Marta, che ha paura di legarsi a qualcuno, innamorarsi? E Raúl può incontrare l’amore della sua vita?

Il cast comprende anche Paula Malia (“Valeria”), Cristian Valencia (“Barcelona Christmas Night”), Claudia Melo (“Love is Forever”), Roger Coma (“Grand Hotel”), Joan Solé (“Cardo”), Julián Villagrán (“The Snow Girl”) e David Bagés (“The Last Night at Tremore Beach”).

La serie è creata e diretta da Dani de la Orden, con Montse Garcia (”La Ruta“, “Alba”, “L’età della rabbia”), Ana Eiras (”Crazy About Her“) ed Elena Bort (“Ana Tramel. El juego”) come produttori esecutivi. La serie è una produzione di Atresmedia TV in collaborazione con Sábado Películas, DeAPlaneta e Playtime Movies.

Amare da morire si aggiunge all’ampia offerta di serie in lingua inglese e spagnola su Apple TV+, tra cui “Acapulco”, la pluripremiata commedia con il vincitore del SAG Award Eugenio Derbez; “Las Azules”, l’acclamato crime drama con la candidata all’Ariel Award Bárbara Mori; “Tierra de Mujeres – Intrecci di vite”, la serie interpretata e prodotta da Eva Longoria e ispirata all’omonimo bestseller di Sandra Barneda; “Familia de medianoche – Emergenze notturne”, il medical drama basato sul documentario “Familia de Medianoche”, creato per la televisione dai vincitori dell’Ariel Award Gibrán Portela e Julio Rojas; “Tú También lo Harías – Tacito accordo”, il nuovo avvincente thriller interpretato da Ana Polvorosa, Michelle Jenner, Pablo Molinero e José Manuel Poga.

Dexter: Resurrection, Uma Thurman nel cast della serie sequel

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Dexter: Resurrection, Uma Thurman nel cast della serie sequel

Paramount+ ha annunciato che la vincitrice del Golden Globe e candidata all’Oscar e agli Emmy Uma Thurman (Isterical Blindness, Pulp Fiction, Smash) si unisce al cast della serie drammatica originale di SHOWTIME Dexter: Resurrection, interpretata dal vincitore del SAG Awards e del Golden Globe Michael C. Hall (DEXTER®, Six Feet Under) nel ruolo di Dexter Morgan.

Thurman interpreterà il ruolo ricorrente di Charley, il “Capo della Sicurezza” per il misterioso miliardario Leon Prater. Ex ufficiale delle Operazioni Speciali, Charley ha ricoperto diversi incarichi nella sicurezza privata di alto profilo prima di lavorare in maniera intraprendente e meticolosa per Prater.

La produzione di Dexter: Resurrection è iniziata all’inizio di questo mese a New York e la serie sarà lanciata prossimamente su Paramount+ in Italia. Accanto a Hall e Thurman, la serie è interpretata anche da David Zayas nel ruolo del detective Angel Batista, James Remar nel ruolo del padre di Dexter Harry Morgan e Jack Alcott nel ruolo del figlio di Dexter Harrison Morgan.

Tom Holland avrà un ruolo da protagonista in The Odyssey di Christopher Nolan

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Dopo settimane di voci e speculazioni, si è saputo che il prossimo film di Christopher Nolan sarà The Odyssey, un adattamento dell’Odissea di Omero. L’acclamato regista ha messo insieme un cast impressionante di talenti di prima grandezza, tra cui Matt Damon, Tom Holland, Anne Hathaway, Zendaya, Lupita Nyong’o, Robert Pattinson e Charlize Theron. “Il prossimo film di Christopher Nolan, The Odyssey, è un’epopea d’azione mitica girata in tutto il mondo con la nuovissima tecnologia cinematografica IMAX. Il film porta per la prima volta la saga fondamentale di Omero sugli schermi IMAX e debutta nelle sale di tutto il mondo il 17 luglio 2026”, ha poi dichiarato la Universal Pictures in un comunicato in occasione dell’annuncio del progetto.

Le prime notizie di mercato indicavano che Damon avrebbe dovuto interpretare il personaggio principale (presumibilmente Odisseo), ma Deadline riporta ora che sarà invece Tom Holland a guidare l’ensemble. Non è chiaro se questo significhi che la star di Spider-Man interpreterà una versione più giovane di Odisseo, ma c’è sempre la possibilità che la storia si divida tra l’eroe leggendario e suo figlio, Telemaco, che ha anche un ruolo significativo nel racconto originale. L’antico poema greco di Omero, come noto, segue Odisseo e il suo equipaggio nel loro viaggio di ritorno a casa dopo la guerra di Troia, incontrando ogni sorta di minaccia lungo la strada, tra cui il ciclope Polifemo, le Sirene e la dea-strega Circe.

Il film di Nolan sarà caratterizzato anche da divinità e mostri? Si presume che il regista voglia dirigere un adattamento fedele, ma c’è sempre la possibilità che decida di realizzare una versione della storia più concreta e dunque lontana dal mito e dal fantastico. Ad ora i dettagli riguardo al film sono ancora molto pochi. Nelle scorse settimane si era parlato di un inizio delle riprese per la fine del mese di gennaio, ma ad ora non è chiaro se ciò è confermato o meno. Bisognerà dunque attendere ancora un po’ per avere ulteriori informazioni, che arriveranno però certamente nel corso dei prossimi mesi.

Christopher Nolan adatterà l’Odissea di Omero, con Tom Holland protagonista

L’antico poema epico di Omero racconta la storia di Odisseo, re di Itaca, e del suo pericoloso viaggio di ritorno a casa dopo la guerra di Troia, esplorando temi di eroismo, lealtà, astuzia e la lotta contro la volontà divina. Il racconto include episodi iconici come l’incontro con il ciclope Polifemo, le Sirene e la strega-dea Circe, avventure che culminano con il suo ricongiungimento con la moglie Penelope.

Sebbene questo sarebbe l’adattamento più ad alto budget del questo testo fino ad oggi, il poema è stato precedentemente adattato nel film del 1954 Ulisse, diretto da Mario Camerini e interpretato da Kirk Douglas, così come nella miniserie del 1997 L’Odissea, diretta da Andrei Konchalovsky e interpretata da Armand Assante. Gli ultimi libri dell’Odissea sono stati anche la fonte principale per The Return, di Uberto Pasolini, che uscirà in Italia all’inizio del 2025 e che vede protagonisti Ralph Fiennes nei panni di Ulisse e Juliette Binoche in quelli di Penelope.

I dettagli sulla trama del film di Christopher Nolan sono ad ora stati tenuti nascosti e non è confermato quanto il regista sarà fedele all’opera di Omero. Considerando i suoi precedenti, c’è da aspettarsi che apporti una svolta inaspettata alla storia che già presenta tutti i marchi di fabbrica del suo cinema, in particolare la non linearità della narrazione.

Come annunciato in precedenza, l’ultimo film di Christopher Nolan avrà come protagonisti Matt DamonAnne HathawayZendayaRobert PattinsonCharlize TheronTom HollandLupita Nyong’o. L’uscita è prevista per il luglio 2026.

Prime Target: recensione della serie Apple Tv+

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Prime Target: recensione della serie Apple Tv+

Prime Target è il nuovo thriller di Apple TV+ che debutta il 22 gennaio 2025 con i primi due episodi. Protagonisti assoluti vincitore del SAG Award Leo Woodall (“The White Lotus”, “One Day”) e da Quintessa Swindell (“Black Adam”, “In Treatment”), con la regia di Brady Hood (“Top Boy”, “Great Expectations”) e la sceneggiatura firmata dal pluripremiato Steve Thompson (“Sherlock”, “Vienna Blood”). Prodotta da New Regency in collaborazione con Scott Free Productions di Ridley Scott, la serie vanta un cast d’eccezione, che include nomi del calibro di Stephen Rea e David Morrissey.

Di cosa parla Prime Target?

La trama segue Edward Brooks (Woodall), un brillante laureato in matematica sul punto di fare una scoperta rivoluzionaria: la chiave per decifrare tutti i computer del mondo attraverso uno schema di numeri primi. Tuttavia, Edward si rende presto conto di essere bersaglio di forze oscure e viene affiancato da Taylah Sanders (Swindell), un’agente dell’NSA incaricata di monitorarlo. Insieme, i due cercheranno di svelare una cospirazione che minaccia la sicurezza globale.

Prime TargetNonostante il concept di base possa sembrare già visto abbastanza lineare, Prime Target riesce a mantenere alta l’attenzione grazie a una narrazione precisa e ben strutturata. La serie non si discosta molto dalle classiche storie di cospirazioni governative e tecnologia avanzata, ma lo fa con un ritmo serrato e sequenze d’azione ben coreografate. Il tema centrale della moralità nell’ambito della scienza e delle nuove scoperte scientifiche viene affrontato in maniera diretta, senza troppe sfumature, mettendo bene in chiaro il contrasto tra il bene e il male.

Leo Woodall e Quintessa Swindell conducono i giochi

Protagonisti molto capace, Leo Woodall offre un’interpretazione convincente di un giovane matematico tormentato dai dubbi, ma allo stesso tempo fermamente convinto dei suoi ideali morali. Le sue espressioni e i suoi movimenti sono segno di una interpretazione dedicata e non scontata, realmente capace di dare voce a una persona credibile e tridimensionale. Anche Quintessa Swindell riesce a dare profondità al suo personaggio, offrendo una performance solida e credibile. I due protagonisti dimostrano una buona alchimia e riescono a coinvolgere lo spettatore nei loro dilemmi morali e nelle loro fughe ad alta tensione, complice anche una regia solida e chiara, che li segue e li butta nella mischia con grande padronanza del linguaggio action e thriller.

Se da un lato la linearità della trama potrebbe risultare prevedibile per gli spettatori più avvezzi al genere, dall’altro il livello di produzione e il carisma del cast contribuiscono a rendere Prime Target un prodotto di intrattenimento di qualità, un marchio ormai imprescindibile per i prodotti Apple TV+. La serie riesce a bilanciare momenti di riflessione con un’azione avvincente, senza mai perdere di vista il suo intento principale: interrogarsi sul confine tra etica e progresso scientifico.

Prime Target è un thriller solido e ben realizzato, che offre una storia avvincente nonostante alcuni prevedibili colpi di scena. Gli amanti delle cospirazioni e della suspense troveranno pane per i loro denti, mentre chi cerca qualcosa di più innovativo potrebbe rimanere leggermente deluso dalla sua prevedibilità. Tuttavia, grazie a interpretazioni convincenti e a una regia efficace, la serie si lascia guardare con piacere, mantenendo sempre alta la tensione fino alla risoluzione finale.

Giancarlo Esposito spera di esplorare il “lato serpentesco” di Sidewinder in futuri progetti Marvel

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Dopo essere stato immaginato dai fan in diversi ruoli di supereroi/criminali – tra cui il Professor Charles Xavier – nel corso degli anni, la scorsa estate abbiamo saputo che Giancarlo Esposito (Breaking Bad, The Boys, The Mandalorian) era entrato ufficialmente a far parte del Marvel Cinematic Universe in un ruolo non rivelato. In seguito è stato confermato che Esposito avrebbe fatto il suo debutto in Captain America: Brave New World, ma nonostante le foto del set avessero dato un’idea piuttosto precisa del suo misterioso personaggio, abbiamo scoperto che interpreterà il cattivo Seth Voelker, alias Sidewinder, solo poco prima del debutto del primo trailer durante il SDCC.

In base a quanto abbiamo visto e sentito, si tratterà di una versione significativamente diversa del membro della Serpent Society a cui sono abituati i fan dei fumetti Marvel, ma Esposito ha ora lasciato intendere che potremmo vederlo adottare maggiormente il suo “lato serpentesco” del personaggio nei futuri progetti del MCU. “Parte dell’incorporazione dei colori di Sidewinder l’ho portata nel costume che sto indossando”, ha dichiarato l’attore alla ABC. “Spero che questo dia loro l’ispirazione per i film a venire che mi permetteranno di assumere ancora di più il personaggio del serpente”.

Non mi avete mai visto interpretare un personaggio come questo”, ha continuato. “Questo ragazzo sa usare un fucile, una pistola, coltelli, è molto, molto fisico, attivo con la sua fisicità, pugni, calci, tutto questo”. Esposito ha già detto che il suo personaggio di Sidewinder sarà “uno scienziato [e] una grande mente”, quindi sembra che manterrà un po’ dell’intelletto della sua controparte a fumetti per accompagnare la fisicità. È a questo punto lecito immaginare che il suo ruolo nel MCU non si esaurirà al solo Captain America: Brave New World e che Giancarlo Esposito avrà modo di tornare ad interpretarlo anche in futuro.

Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreterà la cattiva Diamondback, mentre Giancarlo Esposito sarà Sidewinder. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America.

Razzie Awards 2025, Joker: Folie à Deux, Megalopolis e Madame Web i più nominati

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È di nuovo il periodo dell’anno, in cui Hollywood celebra i migliori film e spettacoli degli scorsi 12 mesi. È però anche il momento dei Razzie Awards 2025, i premi che si divertono a premiare i grandi insuccessi o i film più criticati di questo stesso periodo. In lizza per il peggior film alla 45esima edizione dei Golden Raspberry Awards ci sono dunque l’adattamento videoludico Borderlands, il sequel musical Joker: Folie à Deux, Madame Web della Marvel, il progetto di una vita di Freancis Ford Coppola, Megalopolis, e il biopic presidenziale Reagan.

Non a caso, tutti e cinque sono a pari merito con sei nomination ai Razzie. Anche i registi di questi film sono in lizza per il “premio” alla regia, con Jerry Seinfeld che si è aggiudicato il quinto posto per la sua commedia Pop Tarts Unfrosted. L’ex re delle sitcom è in lizza anche come Peggior attore. Sempre per quanto riguarda gli attori, tra gli uomini e le donne nominati per i Razzie ci sono i vincitori dell’Academy Joaquin Phoenix e Lady Gaga (Joker: Folie à Deux), Cate Blanchett (Borderlands), Ariana DeBose (Argylle e Kraven Il Cacciatore) e Jon Voight (Megalopolis e Reagan).

I vincitori saranno annunciati il 1° marzo, il giorno prima degli Oscar.

Di seguito, ecco i candidati alla 45ª edizione dei Razzies, votati da oltre 1.200 appassionati di cinema, critici cinematografici e giornalisti:

Worst Picture
Borderlands
Joker: Folie à Deux
Madame Web
Megalopolis
Reagan

Peggior attore
Jack Black in Dear Santa
Zachary Levi in Il magico mondo di Harold
Joaquin Phoenix in Joker: Folie à Deux
Dennis Quaid in Reagan
Jerry Seinfeld in Pop Tarts Unfrosted

Peggior attrice
Cate Blanchett in Borderlands
Lady Gaga in Joker: Folie à Deux
Bryce Dallas Howard in Argylle
Dakota Johnson in Madame Web
Jennifer Lopez in Atlas

Peggior attore non protagonista
Jack Black
in Borderlands
Kevin Hart in Borderlands
Shia LaBeouf in Megalopolis
Tahar Rahim in Madame Web
Jon Voight in Megalopolis, Reagan, Shadow Land e Strangers

Peggior attrice non protagonista
Ariana DeBose
in Argylle e Kraven Il Cacciatore
Leslie Anne Down in Reagan
Emma Roberts in Madame Web
Amy Schumer in Pop Tarts Unfrosted
FKA twigs in The Crow

Peggior regista
S.J. Clarkson in Madame Web
Francis Ford Coppola in Megalopolis
Todd Phillips in Joker: Folie à Deux
Eli Roth in Borderlands
Jerry Seinfeld in Pop Tarts Unfrosted

Peggior Screen Combo
Due personaggi odiosi qualsiasi (ma soprattutto Jack Black) in Borderlands
Due qualsiasi “attori comici” poco divertenti in Pop Tarts Unfrosted
Tutto il cast di Megalopolis
Joaquin Phoenix e Lady Gaga in Joker: Folie à Deux
Dennis Quaid & Penelope Ann Miller in Reagan

Peggior Prequel, Remake, Rip-Off or Sequel
The Crow

Joker: Folie à Deux
Kraven Il Cacciatore
Mufasa: Il re leone
Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice

Peggior sceneggiatura
Joker: Folie à Deux
Kraven Il Cacciatore
Madame Web
Megalopolis
Reagan

Ryan Gosling in trattative per unirsi al film di Shawn Levy su Star Wars

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Come riportato da Deadline, la superstar di BarbieRyan Gosling, è in fase di trattative per partecipare al film di Shawn Levy su Star Wars. Levy e Jonathan Tropper stanno lavorando al loro film legato alla celebre saga da ormai due anni e, ancora senza titolo, questo progetto è in programma per il 17 dicembre 2027. Il prossimo film di Star Wars è The Mandalorian & Grogu, previsto per il 22 maggio 2026, per cui se i piani non dovessero cambiare, il film successivo della saga sarebbe proprio quello di Levy, che potrebbe dunque entrare in produzione già quest’anno.

Levy è un regista imprescindibile per la Disney: con Deadpool & Wolverine dei Marvel Studios, che ha incassato 1,33 miliardi di dollari in tutto il mondo, ha realizzato il film con rating R più alto di tutti i tempi. Sebbene i dettagli sul suo film di Star Wars siano ancora sconosciuti, pare che non sia collegato al canone di Luke Skywalker degli Episodi I-IX e che sarà un film a sé stante. La nuova speranza è che venga prodotto in autunno. Da notare che quest’anno si terrà la Star Wars Celebration a Tokyo, quindi è molto probabile che in quell’occasione verranno forniti maggiori aggiornamenti.

Quali saranno i prossimi progetti della saga di Star Wars?

Alla Star War Celebration dello scorso anno, la Lucasfilm ha confermato l’arrivo di tre nuovi film. Dave Filoni svilupperà un film ambientato durante la Nuova Repubblica, Sharmeen Obaid-Chinoy un nuovo film con Rey Skywalker che istituisce un Nuovo Ordine Jedi e James Mangold un film incentrato sull’Alba dei Jedi. I primi due film dipendono entrambi da elementi consolidati della tradizione del franchise, mentre quello di Mangold è abbastanza lontano dalla saga degli Skywalker da sembrare un’esperienza del tutto originale.

Jon Favreau sta invece sviluppando il film The Mandalorian & Grogu, che si svolge dopo la terza stagione di The Mandalorian. Sono passati quasi cinque anni dall’uscita di un film di Star Wars, mentre la Lucasfilm si è concentrata sulle serie televisive per Disney+. Di tutte le serie uscite fino a questo momento, solo Star Wars: The Acolyte, ambientata durante l’Alta Repubblica, si è concentrata su personaggi completamente nuovi, ma con camei di personaggi come Yoda e Darth Plagueis.

The Alto Knights – I due volti del crimine: trailer del film con Robert De Niro

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Da Warner Bros. Pictures arriva The Alto Knights – I due volti del crimine che vede protagonista l’attore premio Oscar Robert De Niro in un memorabile doppio ruolo. Il film è diretto dal regista premio Oscar Barry Levinson. Ecco il Trailer!

‘The Alto Knights – I due volti del crimine’ segue le vicende di due dei più noti boss della criminalità organizzata di New York, Frank Costello (De Niro) e Vito Genovese (De Niro), intenti a contendersi il controllo delle strade della città. Un tempo migliori amici, piccole gelosie e una serie di tradimenti li mettono in una rotta di collisione mortale che cambierà per sempre la mafia (e l’America).

The Alto Knights – I due volti del crimine” è scritto dal candidato all’Oscar Nicholas Pileggi (”Quei bravi ragazzi”). Il film è prodotto dal premio Oscar Irwin Winkler (”Rocky”, ‘Quei bravi ragazzi’), Barry Levinson, Jason Sosnoff, Charles Winkler e David Winkler, con Mike Drake in veste di produttore esecutivo.

Fanno parte del cast, al fianco di Robert De Niro, Debra Messing (“Will & Grace”), Cosmo Jarvis (“Shōgun”), Kathrine Narducci (“The Irishman”), Michael Rispoli (“Billions”), Michael Adler (“Peppermint – L’Angelo della Vendetta”), Ed Amatrudo (“Till: Il coraggio di una madre”, “Nashville”), Joe Bacino (“Kick-Ass”), Anthony J. Gallo (“The Irishman”), Wallace Langham (“Le Mans ’66 – La grande sfida”), Louis Mustillo (“Cooper’s Bar”, “Mike & Molly”), Frank Piccirillo, Matt Servitto (“Billions”) e Robert Uricola (“Toro scatenato”).

Ad affiancare Levinson (“Rain Man – L’uomo della pioggia”, “Dopesick – Dichiarazione di dipendenza”) dietro la macchina da presa, il direttore della fotografia candidato all’Oscar® Dante Spinotti (“Insider – Dietro la verità”, “L.A. Confidential”), lo scenografo Neil Spisak (i film di “Spider-Man”, “Dopesick – Dichiarazione di dipendenza”), il montatore candidato all’Oscar® Douglas Crise (“Babel”, “Dopesick – Dichiarazione di dipendenza”), il costumista candidato all’Oscar Jeffrey Kurland (“Pallottole su Broadway”, “Tenet”), la pluripremiata responsabile casting Ellen Chenoweth (“Past Lives”) e il compositore David Fleming (“Elegia americana”, “Mr. & Mrs. Smith”).

Warner Bros. Pictures presenta, una produzione di Irwin Winkler, un film di Barry Levinson, “The Alto Knights – I due volti del crimine”. Il film arriverà nelle sale italiane il 20 marzo 2025 distribuito da Warner Bros. Pictures.

Safe: dal cast al finale, tutte le curiosità sul film con Jason Statham

Ormai volto noto del cinema d’azione statunitense, l’attore Jason Statham ha negli anni preso parte a film come Parker, Blitz e Death Race. Nel 2012 è invece stato protagonista di Safe, incentrato su una bambina molto speciale e un ex agente speciale incaricato di proteggerla ad ogni costo. Il film è scritto e diretto da Boaz Yakin, noto per essere stato lo sceneggiatore di film come La recluta e Now You See Me – I maghi del crimine. Qui al suo sesto film da regista, dà vita ad un’opera originale di genere ricca di azione e adrenalina, con colpi di scena capaci di attrarre e coinvolgere lo spettatore.

Con un budget di 30 milioni di dollari, le riprese di questo si sono svolte tra le città di Philadelphia e New York, catturando il meglio di entrambe. Prende così vita una corsa contro il tempo in cerca di un luogo sicuro, al riparo dai tanti nemici che i due protagonisti si attirano contro nel corso delle vicende. Accolto poi da recensioni generalmente positive, il film è però stato limitato da una ridotta distribuzione in sala. Safe non è infatti mai arrivato nei cinema italiani, rimanendo un titolo per molti ancora inedito. Nonostante ciò è comunque arrivato ad un incasso di circa 40 milioni a livello globale.

Per gli amanti del genere risulta però essere un titolo da recuperare, che permette di apprezzare ulteriormente le capacità di Statham, vedendolo coinvolto in una storia inedita. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Safe cast
Jason Statham and Catherine Chan in Safe. Foto di John Bear – © 2012 – Lionsgate, Inc. All rights reserved.

La trama di Safe

Protagonista del film è Luke Wright, un ex agente speciale della polizia di New York, ora combattente di second’ordine che lotta nel circuito delle arti marziali miste. Egli vive una monotona routine fatta di incontri senza stimoli o speranze. Le cose cambiano però quando fa saltare il risultato di un match combinato. La mafia russa, per vendicarsi, uccide tutta la sua famiglia e lo esclude da ogni circuito di combattimento, facendone un barbone che vaga per le strade di New York tormentato dal senso di colpa e dalla paranoia di essere costantemente sotto controllo, e dalla consapevolezza che chiunque diventi per lui una persona cara è destinato a morire.

L’occasione per riscattarsi arriva quando si trova di fronte all’assassino della moglie, ora intento a tormentare una ragazzina cinese di 12 anni, Mei. Luke non esita a intervenire, prendendo così parte ad una guerra più grande di lui. Mei, infatti, non è una ragazzina qualsiasi, ma un genio della matematica che le Triadi hanno utilizzato per memorizzare dei codici numerici per cui sia loro che i loro rivali russi, e persino la polizia, sono disposti a uccidere. Rendendosi conto di essere l’unico di cui Mei si può fidare, Luke dovrà combattere duramente per salvare la vita di una giovane innocente e per riscattare la sua stessa esistenza.

Il cast del film

Dotato di grande carisma, Jason Statham riesce ad apportare grande fascino ad ognuno dei personaggi da lui interpretati. Ciò vale anche per il suo Luke Wright, per il quale si è preparato come suo solito attraverso un rigido allenamento fisico. Grazie a questo, l’attore ha infatti potuto confermare la capacità di prendere parte anche alle scene più complesse e acrobatiche del film, evitando di dover eccessivamente ricorrere a controfigure. Per l’attore, però, la vera sfida è stata dare vita agli aspetti più fragili del personaggio. Egli ha infatti apprezzato questi proprio per il suo passare dall’essere un emarginato all’essere l’unico in grado di salvare la bambina protagonista. Attratto da questi elementi, Statham si disse da subito interessato a ricoprire il ruolo.

Accanto a lui, nel ruolo della bambina Mei, vi è la giovane attrice Catherine Chan, qui al suo primo lungometraggio per il cinema. Questa è stata scelta in seguito a numerosi provini, distinguendosi per le sue capacità attoriali e di espressione emotiva. L’attore Robert John Burke, noto per essere stato il capitano Ed Tucker nella serie Law & Order – Unità vittime speciali, interpreta qui il poliziotto corrotto Wolf. L’asiatico James Hong, da sempre caratterista del cinema statunitense, ricopre invece il personaggio di Han Jiao, boss della Triade che aspira ad ottenere grandi poteri grazie a Mei. Facente parte della mafia cinese è anche Quan Chan, interpretato da Reggie Lee. Infine, l’attore Anson Mount è presente nei panni di Alex Rosen, ex collega di Luke.

Jason Statham in Safe
Jason Statham in Safe © 2012 – Lionsgate

Il finale del film

Nel corso di Safe, dunque, anche la mafia russa scopre le doti della ragazzina e fa di tutto per uccidere i cinesi e rapire Mei, che tuttavia riesce a scappare per poi venire salvata da Luke, a cui Mei involontariamente ha impedito di togliersi la vita. L’ex agente fa di tutto per proteggerla, arrivando a dare ad Alex Rosen, suo rivale, centinaia di migliaia di dollari purché gli riconsegni la ragazzina salva. Alla fine Luke ed Alex stanno per confrontarsi in un feroce e cruento scontro, ma Mei spara ad Alex bloccando il combattimento fra i due e consentendo a Luke di avere la meglio. Luke riesce quindi ad ucciderlo e può finalmente scappare con la bambina in un luogo sicuro dove nessuno potrà più trovarli.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Safe è infatti disponibile nel catalogo di Apple iTunes, Tim Vision e Prime Video. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno martedì 21 gennaio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

The Night Agent – Stagione 1 – Recap: 10 cose da ricordare prima della seconda stagione

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L’indagine indipendente di Peter e Rose nella prima stagione di The Night Agent e ciò che ha rivelato hanno fatto da sfondo alla seconda stagione, per il percorso che ha portato Peter e per ciò che ha svelato su coloro che sono ai vertici del governo intorno alla Presidente Michelle Travers. Gli aggiornamenti sulla stagione 2 di The Night Agent hanno già mostrato come la maggior parte dei personaggi sarà nuova per la seconda stagione del popolare thriller d’azione di Netflix, lasciando che solo Rose, Peter e la Presidente Travers tornino nei loro ruoli principali. Anche in questo caso, è necessario ricordare alcuni sviluppi chiave della prima stagione di The Night Agent.

Il finale della prima stagione di The Night Agent lega brillantemente più eventi che apparentemente non avevano motivo di essere collegati. Dall’attentato al treno che Peter si è trovato a fermare un anno prima, all’uccisione degli zii di Rose, al rapimento della figlia del Vicepresidente, la stagione 1 di The Night Agent spiega e collega tutto. Prima dell’uscita della seconda stagione di The Night Agent, vale comunque la pena ricordare quali personaggi sono morti nel periodo precedente alla scoperta che ha finalmente spiegato chi era coinvolto nella cospirazione, in quale veste, perché e da quando, e come questo abbia spinto Peter a diventare un agente sul campo.

Peter diventa un agente sul campo per l’azione notturna nel finale della stagione 1 di The Night Agent

The Night Agent 2

Diane Farr alla fine ha rivelato in The Night Agent – stagione 1 come avesse raccomandato a Peter di occuparsi del telefono di Azione Notturna perché voleva tenerlo d’occhio dopo che lui aveva fermato unilateralmente l’attentato alla metropolitana. L’interferenza della Farr non ha permesso a Peter di partecipare all’azione, ma seguire il suo istinto non solo ha tenuto in vita lui e Rose, ma ha anche permesso di salvare il Presidente Travers e di svelare la cospirazione.

Il Presidente Travers sarebbe morto senza Rose e la testardaggine di Peter nel voler fermare chi si celava dietro la cospirazione, ha portato la donna a dargli ciò che Peter voleva: assumere un ruolo più attivo all’interno dell’FBI come parte dell’Azione Notturna. Data l’impresa di Peter e Rose di mantenersi in vita senza risorse governative nella stagione 1 de The Night Agent, Peter ha effettivamente dimostrato il suo valore, rendendo il diventare un agente sul campo il passo successivo e logico della sua carriera.

Il padre di Peter è stato ucciso mentre lavorava come agente notturno.

Il presunto passato di tradimento del padre di Peter ha sempre pesato su Peter, che credeva nell’innocenza del padre ed era perseguitato da personaggi come Elliot Rome sia per la sua presenza all’attentato alla metropolitana che per il fatto che il padre fosse stato bollato come traditore. La stagione 1 di The Night Agent ha infine rivelato che il padre di Peter era un traditore, dimostrando che l’intuizione di Jim Wilson era giusta anche quando né Peter né Jim volevano crederci.

Il Presidente Travers ha rivelato la verità sul padre di Peter su richiesta di quest’ultimo, invece di una cerimonia per celebrarlo dopo che le aveva salvato la vita. Il padre di Peter ha effettivamente commesso un tradimento, essendo responsabile delle fughe di notizie dal Pentagono, ma ha anche cercato di rimediare iscrivendosi all’Azione Notturna per diventare un doppio agente. Il padre di Peter morì per mano di un assassino straniero prima che potesse iniziare il suo lavoro di doppiogiochista, ma il pubblico non poté mai conoscere la verità sulla sua morte.

La zia e lo zio di Rose sono stati uccisi mentre lavoravano come agenti notturni

The Night Agent Peter

Rose non riusciva a capire perché qualcuno avesse preso di mira sua zia Emma e suo zio Henry, né come si stessero preparando per l’attacco nel momento in cui avevano capito di cosa si trattava. Il finale della stagione 1 di The Night Agent ha finalmente rivelato perché Emma e Henry sono stati presi di mira da Ellen e Dale e quale missione li ha fatti diventare bersagli, collegandoli inevitabilmente a Peter anche prima che Rose chiamasse il telefono dell’Azione Notturna.

Infatti, Dale ed Ellen hanno ucciso Emma e Henry perché la loro indagine sull’attentato al treno della metropolitana era troppo vicina alla verità, e i guardiani di Rose stavano per svelare come il Vicepresidente Redfield e il suo donatore Gordon Wick avessero orchestrato l’attentato in modo che il leader del PIF Omar Zara fosse ucciso nell’attacco terroristico. Redfield si opponeva al Presidente Travers che voleva normalizzare le relazioni se Zara avesse vinto le elezioni, e anche Wick si opponeva perché in questo modo non avrebbe ricevuto denaro dal nemico di Zara.

Il lavoro di basso livello di Peter all’FBI ha portato a una cospirazione per l’uccisione di politici stranieri tramite un attacco terroristico.

The Night Agent

Peter non avrebbe mai dovuto diventare il capro espiatorio per l’attentato alla metropolitana come la stampa ed Elliot Rome lo hanno fatto credere. La sua fortunata presenza sul treno ha fatto sì che l’attentato non avvenisse, in quanto Peter ha evacuato tutti dal treno dopo averlo fermato, il che significa che è esploso a chilometri di distanza da dove avrebbe dovuto, non uccidendo Zara come previsto dal complotto di Wick e Redfield.

Diane Farr ha offerto a Peter il lavoro di centralinista sulla linea di emergenza dell’Azione Notturna, in modo da poterlo tenere d’occhio e scoprire cosa sapeva, dato che non faceva parte del complotto per uccidere Zadar, ma è stata coinvolta nella pulizia dopo che Redfield l’ha coinvolta. Questo significa che Farr ha assunto Peter alla Casa Bianca proprio perché non potesse indagare sull’attentato alla metropolitana nella stagione 1 di The Night Agent e lei potesse tenerlo d’occhio per capire se lo stesse facendo o meno.

Il Vicepresidente Redfield, il Capo di Gabinetto Farr e Gordon Wick hanno insabbiato la verità sull’attentato al treno

The Night Agent

Gordon Wick e il Vicepresidente Redfield avevano le loro ragioni per volere la morte di Omar Zadar, non per fare accordi con il Presidente degli Stati Uniti Travers. Tuttavia, Diane Farr voleva solo proteggere la sua amica e Presidente Michelle Travers dalla rivelazione della verità, poiché se fosse emerso che il Vicepresidente degli Stati Uniti aveva orchestrato un attacco terroristico sul suolo americano per uccidere un politico straniero, avrebbe distrutto l’amministrazione, anche se Travers non ne sapeva nulla.

A prescindere dalle loro motivazioni, Wick, Redfield e Farr hanno collaborato per insabbiare la verità sull’attentato alla metropolitana. Tutti e tre avevano le mani sporche di sangue, poiché avevano acconsentito a lasciare che i subalterni di Wick, Ellen e Dale, uccidessero Emma e Henry. Inoltre, l’obiettivo di Wick, Redfield e Farr ha portato alla morte di Lorna, Jamie Hawkins, Cisco e, indirettamente, anche di Erik Monks e Ben Almora. Con la verità finalmente svelata e il Presidente Travers rimasto in carica, tutte queste morti sono state effettivamente vane.

Rose e Peter hanno ucciso i cattivi della stagione 1 di The Night Agent, Ellen e Dale, per proteggersi

The Night Agent serie tv recensione

I tirapiedi di Gordon Wick hanno fallito la loro missione di mantenere nascosta la verità sull’attentato al treno

Da quando Rose ha visto il volto di Dale mentre si nascondeva nella casa dei vicini dei suoi tutori, è diventata un bersaglio. Peter, che l’ha tenuta al sicuro, è diventato anche il bersaglio di Ellen e Dale, rendendo le cose esponenzialmente difficili: Peter e Rose hanno dovuto difendersi e sfuggire ai due assassini, indagando al contempo sul motivo per cui Emma e Henry erano stati presi di mira. Questo ha portato a vari incontri ravvicinati tra le due coppie, tra cui quello nella baita di Emma e Henry che ha rivelato che Ellen e Dale sono dei professionisti.

Dale è stato il primo a morire per mano di Peter quando, seguendo Rose e Cisco, ha quasi causato l’uccisione di Rose da parte sua. Lo sforzo congiunto di Peter e Rose ha permesso ai due di difendersi da Dale, il cui corpo è stato lasciato sulla riva. La morte di Dale ha spinto Ellen ad intraprendere un percorso di vendetta che ha complicato notevolmente le cose e ha portato anche alla morte di Erik Monks nella sparatoria dopo il salvataggio di Maddie Redfield. Rose ha neutralizzato Ellen da sola, capendo da dove stava sparando a Peter, Erik e Chelsea e spingendola da quel punto di osservazione.

Peter ha perso il suo migliore amico Cisco a causa delle indagini di lui e Rose.

The Night Agent
Cr. Dan Power/Netflix © 2023

Cisco, il migliore amico di Peter, non era un personaggio principale nella prima stagione di The Night Agent, ma il suo aiuto è stato fondamentale quando Peter ha dovuto incontrare Diane Farr e voleva tenere Rose al sicuro. Cisco è stato il primo a controllare la targa del veicolo di Ellen e Dale, aiutando di fatto Peter e Rose nelle loro indagini. Tuttavia, Cisco è stato il più utile quando ha annullato il suo appuntamento per proteggere Rose, dato che Peter doveva incontrare Diane Farr alla Casa Bianca.

Ellen e Dale hanno infine trovato la casa di Cisco e Rose seguendo il veicolo di Rose e Peter, dando vita a un inseguimento in auto attraverso Washington DC in cui Cisco e Rose hanno dovuto escogitare un piano che permettesse a Rose di scappare a piedi mentre Cisco li guidava via. Dale purtroppo ha capito il loro piano e ha seguito Rose, il che ha portato alla sua morte una volta che Peter li ha trovati, ma Ellen ha raggiunto Cisco, uccidendolo brutalmente all’incrocio mentre era ancora nella sua auto.

I membri dei servizi segreti Ben Almora e Erik Monks muoiono entrambi mentre sono in servizio

The Night Agent Diane

Anche la morte di Ben Almora e Erik Monks potrebbe essere attribuita al piano di Wick e Redfield. Pur non sapendo molto delle indagini di Emma e Henry, sono stati coinvolti nelle indagini per trovare Maddie Redfield e riportarla a casa. La ricerca di Matteo ha portato Erik e Chelsea a trovare Rose e Peter e a collaborare, mentre Monks è purtroppo morto dopo essere stato colpito da Ellen, vittima della sua furia vendicativa, mentre tutti scappavano dal nascondiglio dove Matteo teneva Maddie.

Dopo aver saputo di Wick, Redfield e Farr e aver convinto Chelsea che lui e Rose avevano finalmente scoperto la verità, Peter aveva bisogno di un incontro con il più alto in grado dei Servizi Segreti, Ben Almora. Tuttavia, Almora non si trovava da nessuna parte, essendo già stato mandato con il Presidente a incontrare Omar Zara a Camp David. Almora è stato ucciso dai mercenari di Wick e Redfield che si nascondevano come agenti dei Servizi Segreti a Camp David, e Peter è arrivato giusto in tempo per vederlo morire senza avere la possibilità di fare nulla al riguardo nel finale della prima stagione di di The Night Agent

Matteo ha rapito Maddie per costringere Ashley Redfield ad ammettere il coinvolgimento nell’attentato al treno

The Night Agent (Netflix)

Anche Matteo Worley è stato coinvolto nell’attentato alla metropolitana, in quanto ha lasciato la bomba nella carrozza del treno prima di scappare ed essere parzialmente catturato da Peter, con il quale ha combattuto. Sebbene l’attentato sia fallito, Redfield e Wick volevano che le loro mani sembrassero pulite, ordinando così di colpire Matteo. Tuttavia, il fratello gemello identico di Matteo è stato ucciso, inducendolo a prendere il nome del fratello e a pianificare la sua vendetta contro coloro che hanno ingaggiato Matteo.

Volendo che Redfield ammettesse il suo coinvolgimento nell’attentato alla metropolitana e nell’uccisione del fratello, Matteo seduce Paulo in modo che, la sera dell’appuntamento tra Paulo e Maddie, Matteo possa rapire Maddie e minacciare Ashley Redfield di fare del male a sua figlia. Le minacce non hanno funzionato, perché Wick e Farr hanno tenuto sotto controllo Redfield per un tempo sufficiente a far sì che Monks e Chelsea trovassero Maddie insieme a Rose e Peter, facendo così fallire il piano di Matteo per vendicarsi.

Peter e Rose salvano Zara e il Presidente Travers con l’aiuto di Diane Farr

La testardaggine di Peter e Rose è stata ripagata alla fine, poiché sono riusciti a raggiungere Camp David entro il finale della stagione 1 di The Night Agent. La loro collaborazione ha fatto sì che Rose potesse ripristinare le comunicazioni e Peter potesse lottare per raggiungere il Presidente, dovendo combattere sia i mercenari vestiti da Servizi Segreti sia i veri Servizi Segreti, che erano stati avvisati del fatto che Peter fosse armato e pericoloso. Tuttavia, senza l’intervento di Diane Farr, che li ha fatti entrare di nascosto a Camp David per aiutarli a salvare la vita del Presidente Travers, Peter e Rose non sarebbero mai riusciti nell’impresa.

Peter è riuscito contro intuitivamente a salvare la vita del Presidente Travers mettendola in pericolo. Mentre la bomba in casa è esplosa subito dopo che Chelsea l’ha sganciata, salvando sia il Presidente che Omar Zara, la seconda bomba era ancora armata. Minacciando il Presidente Travers con una pistola, Peter si è assicurato che i Servizi Segreti lo ascoltassero e che il Presidente non fosse sull’elicottero quando è esploso. L’impresa di Peter è stata incredibile, viste le poche risorse a disposizione, e ha aperto la strada a tutto ciò che la seconda stagione di The Night Agent gli riserverà quando dovrà trovare una via d’uscita da situazioni difficili come agente.

Il maestro giardiniere: la spiegazione del finale del film

Il maestro giardiniere: la spiegazione del finale del film

Scritto e diretto da Paul Schrader, Il maestro giardiniere (qui la recensione) segue il protagonista in una storia che riserva sorprese e svolte intriganti. Ultimo capitolo della trilogia spirituale composta anche da First Reformed e Il collezionista di carte, il film racconta la storia di Narvel Roth (Joel Edgerton), un meticoloso orticoltore che cura i giardini e i terreni della magnifica e storica tenuta di Gracewood Gardens. Oltre a occuparsi degli esterni della proprietà, l’uomo cerca anche di assecondare sempre i bisogni della sua datrice di lavoro, la signora Norma Haverhill (Sigourney Weaver), una ricca vedova.

Quando quest’ultima gli chiede di prendere la sua ribelle nipote Maya (Quintessa Swindell) come nuova apprendista, la tranquilla e mite esistenza di Narvel precipita nel caos, portando a galla oscuri segreti provenienti da un passato che sembrava sepolto per sempre. Nel finale, decidendo di prendere in mano la situazione, Roth dà la caccia agli spacciatori del passato di Maya, con l’intenzione di ucciderli. La ragazza si unisce a lui e i due fanno irruzione nella casa dell’ex fidanzato RG, spaventando gli uomini all’interno.

Su indicazione di Maya, però, Narvel non li uccide, ma si limita a terrorizzarli in modo che non si accaniscano più su Maya. I due, ormai una coppia, tornano a Gracewood Gardens dopo la sua distruzione. Il maestro giardiniere si conclude dunque con Narvel che affronta Norma ottenendo un accordo: lui ripristinerà il giardino botanico della sua tenuta se lei si tratterrà dal partire per un altro anno e permetterà a lui e Maya di vivere insieme come coppia sposata nella proprietà.

Sigourney Weaver e Joel Edgerton in Il maestro giardiniere
Sigourney Weaver e Joel Edgerton in Il maestro giardiniere. Courtesy of Magnolia Pictures – © Magnolia Pictures

Narvel Roth, maestro giardiniere in fuga dal passato

Narvel è un orticoltore da qualche anno, ma il motivo per cui lo è diventato non è del tutto spiegato. Egli è un ex neonazista che ora si trova nel programma di protezione testimoni dopo aver denunciato i Proud Boys all’FBI. Sebbene non sia chiaro il motivo per cui si sia dedicato al giardinaggio, il giardino botanico è una sorta di rifugio per lui, un luogo dove può stare in pace e nascondersi dal resto del mondo. Può lavorare in silenzio e senza essere sospettato, ringiovanendo le piante nello stesso modo in cui il giardino ringiovanisce lui. Essere un orticoltore è anche, come suggerisce il film, una forma di redenzione per Narvel, che mantiene in vita le piante, in contrasto con il suo passato di violenza.

Narvel, dunque, ha un passato incredibilmente violento e razzista. Come neonazista, ha ucciso diversi uomini di colore, alimentato dall’odio razziale. Questo aspetto è particolarmente evidente in un flashback del passato di Narvel, presumibilmente ambientato poco prima che decidesse di cambiare rotta. Il flashback racconta di come sia stato incaricato di uccidere il reverendo Charles, un pastore nero che i Proud Boys volevano morto. Narvel porta a termine la missione, tuttavia non uccide la moglie e la figlia del reverendo, che riescono a fuggire, anche se traumatizzate. In quel momento si ha dunque un cambiamento per lui, anche se non c’è molta esplorazione delle conseguenze di questa azione.

Joel Edgerton, Sigourney Weaver e Quintessa Swindell in Il maestro giardiniere
Joel Edgerton, Sigourney Weaver e Quintessa Swindell in Il maestro giardiniere. Courtesy of Magnolia Pictures – © Magnolia Pictures

Norma e il suo rapporto con Maya

Norma non è felice di avere una nipote birazziale e interagisce a malapena con Maya, avendo interrotto da tempo i rapporti con sua sorella (la madre di Maya). Forse Norma si sente in qualche modo in colpa per aver abbandonato la sua famiglia e pensa che per Maya sarebbe molto meglio dedicarsi al giardinaggio invece che alla droga. Inoltre, sembra anche voler mantenere la proprietà nella mani della sua famiglia, ma senza fare alcun lavoro per conoscere la nipote, dando questa responsabilità a Narvel. È il minimo indispensabile, ma Norma ha fatto un tentativo, anche se certamente non nasce da un amore genuino.

Inoltre, a Norma piace chiaramente avere il potere e il controllo. Il suo disprezzo per il fatto che la nipote sia birazziale e il fatto che spinga Narvel, un ex neo-nazista, a farle da mentore sembra un modo contorto per ricordargli chi comanda. C’è anche il caso di Norma che ha delle complicazioni mediche, che non condivide nei dettagli, ma che lascia intendere che si dimetterà dalla gestione della tenuta prima di passarla a terzi. Norma potrebbe voler mantenere la piantagione in famiglia, ma mettere Maya nella posizione di lavorare al fianco di una persona con un passato di violenza razziale è certamente una scelta che sembra più una punizione.

Come anticipato, poi, Norma licenzia Narvel come orticoltore dei Gracewood Gardens dopo aver scoperto che lui e Maya hanno una relazione, ma dopo che il suo giardino botanico viene abbattuto dai vendicativi conoscenti di Maya, Narvel sa che Norma si affiderà solo a lui per rimediare ai danni causati e ripristinare il giardino. Narvel suggerisce dunque a Norma di occuparsi ancora dell’asta annuale di fiori che lei ospita se gli concederà un altro anno per riportare in vita il giardino. Narvel torna in quel luogo anche perché sa che ora le carte sono nelle sue mani e che le dinamiche di potere tra lui e Norma sono cambiate a causa di Maya.

Quintessa Swindell e Joel Edgerton in Il maestro giardiniere
Quintessa Swindell e Joel Edgerton in Il maestro giardiniere. Courtesy of Magnolia Pictures – © Magnolia Pictures

Narvel intimorisce l’ex fidanzato di Maya

Nel corso del film, Narvel comprende che Maya ha ricominciato a drogarsi e che il suo ragazzo la picchia. Cerca dunque di farsi aiutare dal suo supervisore, ma quando si rende conto che non otterrà l’aiuto richiesto, decide di prendere in mano la situazione. Insegue quindi l’ex fidanzato di Maya e gli spacciatori perché comincia a tenere molto a lei e non vuole vederla soffrire. Nella sua mente, sta salvando Maya da un futuro di abuso di sostanze e da persone che non mettono al primo posto il suo benessere.

Anche se i loro passati non sono affatto uguali, Narvel forse intuisce quanto possano andare male le cose quando ci si sente intrappolati in una situazione in cui gli altri esercitano il loro controllo. Per lui, l’unico modo per staccarsi dal proprio passato, soprattutto quando questo continua a perseguitare, è eliminare completamente il problema. Narvel non uccide RG o i suoi amici, ma li spaventa abbastanza da tenerli lontani da Maya. Ucciderli sarebbe stato un passo indietro per il suo personaggio e non sarebbe stato in linea con il modo in cui ha scelto di vivere la sua vita dopo essersi lasciato il passato alle spalle.

Il vero significato del finale di Il maestro giardiniere

In Il maestro giardiniere Paul Schrader mette al centro uomini con storie oscure fornendo loro un percorso di redenzione, come nel caso del personaggio principale. Narvel cerca di compiere quelle che ritiene essere buone azioni per compensare il fatto di essere stato un neonazista. Schrader propone l’idea che una persona come Narvel possa rimediare alle malefatte del suo passato, indipendentemente dalla quantità di danni e di dolore che ha causato, a patto di scegliere una strada diversa e di seguirla attivamente. Centrare la redenzione di Narvel introducendo anche dinamiche razziali cambia la percezione del suo arco narrativo. Questo sottolinea le dinamiche di potere e razziali in gioco, sia tra lui e Maya che tra Norma.

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