Sulla scia del successo economico di
Venom, la SONY Pictures si sta
rimboccando le maniche e sta cominciando a lavorare al suo prossimo
progetto affine: Morbius, il Vampiro Vivente. Il
film è stato annunciato insieme al coinvolgimento nello stesso del
premio Oscar Jared Leto, che, dismessi i panni del Joker (forse
solo momentaneamente), si cimenta con un nuovo personaggio dei
fumetti, sempre con sfumature ambigue.
Del film sappiamo già
che Martine Bancroft sarà presente nei panni
di interesse amoroso del personaggio, ma adesso, via The
Hashtag Show, sappiamo anche quale sarà il nemico del
protagonista. Secondo il sito, vedremo Michael Morbius confrontarsi
con Loxias Crown. Ai lettori più appassionati che stanno cercando
nella loro memoria il personaggio tra le pagine dei fumetti diciamo
di fermarsi subito: si tratterà infatti di un ruolo completamente
nuovo, realizzato e scritto appositamente per il film. Potrebbe
però essere basato su del materiale già esistente. Nei fumetti,
Emil Nikos è il nemico di Morbius, che si rivolta contro il suo
vecchio amico, ma sembra che il film adotterà un approccio molto
molto diverso. Il nome potrebbe addirittura indicare che si
tratterà di un personaggio ispirato al supervillain Crown. Per
quelli che non conoscono questo personaggio “cattivo”, si tratta di
un mutante che è stato noto per un po’ come Hunger e che si è
scontrato sia con Spider-Man che con Morbius.
Il personaggio sarà tuttavia una
piccola variante, una storia di origine diversa perché il sito
rivela che questo personaggio avrà la stessa malattia del sangue di
Morbius, tuttavia il siero che sviluppa Michael, sarà invece in
grado di trasformare il suo vecchio amico in qualcuno incapace di
controllare la sua sete di sangue.
Avi
Arad e Matt Tolmach sono a capo
della produzione del film. Per quanto riguarda invece la
sceneggiatura, è stata firmata da Matt Sazama e
Burk Sharpless, che vantano nel proprio curriculum
film come Power Rangers, Dracula
Untold, The Last Witch Hunter – L’Ultimo
Cacciatore di Streghe e Gods of
Egypt.
Mentre ancora latita il titolo di
Avengers 4, Spider-Man: Far From Home
ha concluso la sua fase di riprese principali. Questo non esclude
che il film sarà sottoposto a riprese aggiuntive, ma adesso,
possiamo dire che il primo titolo della Fase 4 Marvel esiste anche nella
sostanza e che tutte le paure dei fan che volevano la Marvel abbandonare il grande
schermo dopo la conclusione della Fase 3 sono
state fugate.
Le riprese del film sono durate
circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete
abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle
(Zendaya). Naturalmente il film vedrà tornare
anche Flash Thompson (Tony Revolori) e Ned
Leeds (Jacob Batalon), gli altri compagni di
scuola di Peter.
Spider-Man: Far From
Home sarà diretto ancora una volta
da Jon Watts ed uscirà nelle sale
il 5 luglio 2019.
Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di Michelle.
Secondo IMDb, nel cast sono presenti
anche Jake Gyllenhaal, Michael Keaton, Samuel L.
Jackson e Cobie Smulders.
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peterdovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron Spider.
vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Starz ha diffuso
l’inedito promo “The New World” di Outlander
4, il quarto inedito ciclo di episodi dell’acclamato
show tv Outlander.
Outlander 4
Secondo le prime indiscrezioni i fan vedranno l’azione
riprendere nelle colonie americane, dove i produttori hanno detto
che lo show avrà luogo. La stagione è basata
su Drums of Autumn , il quarto
volume della fortunata serie di libri di Diana Gabaldon. La
produzione è attualmente in corso in Scozia.
Sophie Skelton (Brianna) e
Richard Rankin (Roger), insieme a Lauren Lyle (Marsali) e Cesar
Domboy (Fergus), dovrebbero tornare nella quarta stagione
per riprendere quei ruoli. Il tema della nuova stagione sarà
“Home”.
“Nelle ultime tre stagioni,
Jamie e Claire non sapevano dove avrebbero vissuto”, ha
dichiarato a EW il produttore esecutivo Matthew B.
Roberts. “Non piangono mai i loro destini. Ora stanno
arrivando in quel posto che possono chiamare casa. Ma il
significato di casa è diverso per ognuno di noi. Questo è ciò
che scopriremo nella stagione 4.”
Outlander 4 è la quarta stagione della serie tv
Outlander
creata da Ronald D. Moore per il canale
americano Starz.
Outlander 4
Nella quarta stagione di
Outlander ritorneranno
Claire Elizabeth Randall/Fraser, nata Beauchamp (stagione 1-in
corso), interpretata da Caitriona
Balfe, James “Jamie” Alexander Malcolm MacKenzie
Fraser (stagione 1-in corso), interpretato da Sam
Heughan, Edward “Ned” Gowan (stagioni 1, 3-in corso),
interpretato da Bill Paterson, Frank
Randall/Jonathan “Black Jack” Randall (stagioni 1-3), interpretato
da Tobias Menzies, Janet “Jenny” Fraser
Murray (stagione 1-in corso), interpretata da Laura
Donnelly, Ian Murray (stagione 1-in corso),
interpretato da Steven Cree, Roger
Wakefield (stagione 2-in corso), interpretato
da Richard Rankin, Brianna “Bree”
Randall Fraser MacKenzie (stagione 2-in corso), interpretata
da Sophie Skelton, Lord John William
Grey (stagione 3-in corso), interpretato da David
Berry, Marsali MacKimmie Fraser (stagione 3-in
corso), interpretata da Lauren Lyle,Claudel
“Fergus” Fraser (stagione 3-in corso), interpretato
da César Domboy e Capitano Raines
(stagione 3-in corso), interpretato da Richard
Dillane.
Mark Ruffalo
tornerà nel ruolo di Bruce Banner/Hulk in
Avengers 4, ma questa potrebbe
essere la sua ultima apparizione nel Marvel Cinematic Universe,
visto che su Twitter, i Fratelli Russo lo hanno
“licenziato” perché potrebbe aver rivelato il titolo del film
prima dei tempi stabiliti dalla produzione. Alla luce di questa
informazione, i fan dell’universo condiviso della Casa
delle Idee hanno deciso di avviare una petizione per
convincere l’attore a rivelare davvero il titolo del film, dal
momento che è già stato licenziato!
Ovviamente si tratta di un gioco
tra le parti, ma sembra che i fan abbiano preso sul serio il
licenziamento (finto!) di Mark Ruffalo e vogliano
dall’attore tutti i segreti della produzione, visto che ormai per
lui non ci sarebbe nessun motivo per mantenere il segreto.
L’incidente durante la promozione
di Thor: Ragnarok è costato
a Mark Ruffalo la fama di
“spoileratore”. Per chi non ricordasse quanto accaduto, l’attore
era in diretta live su Instagram durante
la presentazione del film, ma a fine introduzione e a inizio
proiezione, l’attore ha dimenticato di interrompere la diretta sul
social, mandando in onda l’audio dei primi 15 minuti del film
di Taika Waititi, il tempo che è servito a
una addetta dello staff per rendersi conto di quanto stava
accadendo e avvertire l’attore di interrompere la live dal suo
telefono cellulare.
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del
Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth
Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave
Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner,
Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Sono passati già più di dieci anni,
ma il mito di Gossip Girl non muore mai.
«La vostra sola e unica fonte di notizie sulle vite scandalose
dell’élite di Manhattan» era la frase che dava inizio ogni nuovo
episodio di una delle serie più amate d’America e del mondo.
Gossip Girl, che si basa sui romanzi omonimi di
Cecily von Ziegesar, ha debuttato sul canale The
CW il 19 settembre 2007 suscitando subito scalpore e ottenendo un
immediato successo. Tra lusso, litigi, intrighi amorosi, la serie
ha letteralmente tenuto incollati alla poltrona milioni di fan per
ben sei stagioni. Ma non tutto è stato rivelato.
Ecco dieci cose che, forse,
non sapevate su Gossip Girl.
Gossip Girl: curiosità
1. Gossip Girl si basa sui
romanzi omonimi di Cecily von Ziegesar. Di questi libri
era stato previsto inizialmente un adattamento per il cinema, per
dare vita a un film in cui Lindsay Lohan sarebbe dovuta essere la
protagonista, ma il progetto non ha mai preso il volo. Invece di
abbandonare completamente il progetto, esso è stato affidato a
Stephanie Savage e Josh Schwartz
(già ideatore di The O.C.) che hanno realizzato la serie
televisiva conosciuta ai più. Le caratteristiche di tutti i
personaggi sono state prese dal primo libro della serie e il
“fattore adattamento” ha dato origine a un hype clamoroso, tanto
che Gossip Girl risultò essere uno degli show più attesi della
stagione televisiva 2007/2008.
2. Gossip Girl o la ami o
la odi. Al momento del suo debutto televisivo, la serie è
stata lodata dalla maggior parte della critica ed è stata
supportata anche dall’autrice dei libri sui quali la serie di basa,
adorando la sua trasposizione seriale. Chi non l’ha presa in
simpatia, gridando allo scandalo, fu il Parent Television Council.
I produttori della serie hanno trovato un sistema intelligente per
fare leva sulle critiche negative girandole a proprio favore.
Infatti, le critiche sia del Parent Television Council e di altre
testate giornalistiche, come The New Yorker, che hanno definito la
serie come “l’incubo di ogni genitore” e “inappropriato”, furono
messe sui manifesti promozionali della serie.
3. A Gossip Girl è stata
dedicata una giornata celebrativa. L’allora sindaco di New
York Michael Bloomberg ha proclamato il 26
gennaio 2012 che quello sarebbe stato il Gossip Girl
Day. Tale celebrazione deriva dal fatto che la serie ha avuto
un grande impatto sull’economia cittadina, mostrando ogni angolo
della città della Grande Mela, raggiungendo anche un successo tale
da far parte dell’influenza culturale. Tra l’altro, la serie è
diventata così popolare che è stato creato un vero e proprio tour
che permette di visitare tutti i luoghi dove è stata girata la
serie a New York City. Questa tipologia di tour è stata ideata
dagli stessi creatori del tour di Sex and the City. Pare
che per queste location siano stati spesi dai 10 ai 60mila dollari
al giorno.
Gossip Girl: cast
4. Ed Westwick non era
ritenuto adatto al ruolo di Chuck Bass. Durante le
audizioni, Ed Westwick non venne ritenuto
inizialmente idoneo per il ruolo di Chuck Bass perché sembrava che
avesse più somiglianze con un serial killer che con un protagonista
romantico. Ma poi è andata come è andata, tanto che per il ruolo ha
dovuto cambiare accento da inglese ad americano, ispirandosi, pare,
a Willy, Principe di Bel-Air. Tra le altre cose, il personaggio di
Chuck ha un cane che si chiama Monkey, cioè scimmia, mentre nei
libri il personaggio ha davvero una scimmia come animale di
compagnia.
5.
Leighton Meester ha dovuto cambiare il suo aspetto per ottenere
il ruolo di Blair. Leighton Meester ha una chioma bionda
naturale, ma per ottenere il ruolo di Blair Waldorf ha dovuto
cambiare colore e diventare bruna. Pare, tra l’altro, che si sia
fatta la tinta da sé nel bagno adiacente alla sala provini.
6. In Gossip Girl c’è stato
un cambio di cast. Nel primo episodio della prima stagione
Eleanor Waldorf è interpretata da Florencia
Lozano, ma già dalla seconda puntata l’attrice venne
sostituita con Margaret Colin.
Gossip Girl: Serena
7.
Blake Lively venne subito scelta per il ruolo di Serena Van der
Woodsen dai fan dei libri. I co-produttori della serie
hanno rivelato che si era creato un fandom consistente che
fantasticava sull’interpretazione di Blake Lively per il ruolo di
Serena. Anche se, in realtà, non la scelsero subito, poiché vennero
fatte diverse audizioni (la fece persino Jennifer Lawrence)
Gossip Girl 6
8. Gossip Girl si è
conclusa con la
sesta stagione. La serie è iniziata nel 2007,
concludendosi nel 2012 con la sesta stagione che rivela chi è
Gossip Girl. L’ultimo episodio è stato quello chiarificatore e,
oltre a mostrare il futuro dei protagonista, viene rivelata
l’identità di Gossip Girl, totalmente diversa da come se la
immaginavano all’incirca tutti i fan della serie. La voce femminile
fuoricampo (di Kristen Bell) ha mandato un po’ tutti in
confusione per sei intere stagioni.
9. Il cast di Gossip Girl
sarebbe dovuto essere diverso. David
Rapaport, il casting director della serie, ha rivelato che
inizialmente erano state scelte Ashley Olsen e
Rumer Willis per i ruoli di Blair e Serena. Alla
fine la scelta cadde su Blake Lively e Leighton Meester, meno
conosciute all’epoca, che catturavano meglio l’essenza della
serie.
10. I vestiti di Gossip
Girl hanno tratto ispirazione dal passato. Pare, infatti,
che il look di Blair fosse modellato da Audrey
Hepburn, mentre quello di Serena ha tratto ispirazione da
Sienna Miller e Kate Moss. Dalla
serie venne anche tratta, dal costumista Eric Daman in
collaborazione con Charlotte Russe, una linea di abbigliamento
low-cost ispirata alla serie.
Gossip Girl: streaming
Per chi desiderasse rivedere gli episodi della serie è
possibile vederla in streaming sulla piattaforma
Infinity.
Keira Knightley è
la protagonista del nuovo period drama The
Aftermath, ambientato durante la Germania post-Seconda
Guerra Mondiale. Il film è basato sul romanzo del 2013 scritto
da Rhidian Brook ed è diretto da
James Kent, regista che non è assolutamente nuovo
ai dramma in costume (così come la Knightley), avendo già portato
sul piccolo e grande schermo The White Queen e Testament of
Youth.
La Conseguenza,
recensione del film
con Keira Knightley
Jason Clarke
(Mudbound) e Alexander
Skarsgård (Big Little Lies)
fanno parte del cast al fianco della Knightley, con with
Kate Phillips (Wolf
Hall) e Fionn O’Shea
(Roy). Ambientato nel
1946, The Aftermath racconta di una
donna di nome Rachael Morgan (Knightley) e del suo viaggio nella
Amburgo post Seconda Guerra Mondiale, alla fine dell’inverno, per
ricongiungersi con suo marito Lewis (Clarke), un colonnello
britannico che è stato incaricato di supervisionare la
ricostruzione della città durante le settimane dopo la fine della
guerra. Tuttavia, con grande sgomento di Rachel, la donna arriva a
scoprire che Lewis ha deciso di condividere la loro con il suo
proprietario originale, Stefan Lubert (Skarsgård), e sua figlia. Da
lì “l’inimicizia e il dolore lasciano il posto alla passione e
al tradimento”, come dice la sinossi del film.
Anche se il film è stato girato nel
2017 in Repubblica Ceca, non arriverà in sala prima della primavera
del 2019. Nonostante questo, la Fox Searchlight ha
deciso di cominciare la campagna marketing diffondendo il primo
teaser trailer. L’intenzione è quella di cavalcare l’onda della
stagione dei premi che si sta per aprire, considerato anche che in
questo periodo Keira Knightley arriverà sul grande schermo con
Colette, un altro dramma
in costume che è stato già presentato al
Sundance.
Un video dal set di
Joker di Todd Phillips ha messo
nero su bianco che nel film sarà presente, almeno come “presenza in
scena”, la Batmobile. Un video, pubblicato sul
canale Yotube THEMAJESTIRIUM1, mostra il
veicolo di Batman su un furgone, mentre veniva trasportata a
Newark, nel New Jersey, ovvero la location in cui si stanno
svolgendo le riprese del film sul Joker, con Joaquin Phoenix.
I fan di lunga data di Batman
riconosceranno il design della classica Batmobile
guidata da Adam West nello show sull’Uomo Pipistrello degli anni
’60. Non sappiamo se si tratta di una coincidenza o se
effettivamente il veicolo avrà un ruolo nel film, probabilmente ne
sapremo di più e con sicurezza soltanto tra molti mesi.
Joker arriverà
nelle sale il 4 ottobre 2019, come
ufficializzato nelle ultime ore dalla Warner
Bros e sarà diretto da Todd
Phillips (Una notte da leoni).
Il film sarà ambientato nel
1980, e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua
trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.
Ufficiali nel cast del
film Joaquin Phoenix, Zazie Beetz, Robert De
Niro, Frances Conroy, Marc Maron.
Ecco il trailer ufficiale italiano
di Fahrenheit 11/9, il film Evento della
Festa del Cinema di Roma 2018, al via
all’Auditorium Parco della Musica il prossimo 18 ottobre. Il film
documentario arriverà nelle sale italiane come evento speciale dal
22 al 24 ottobre con Lucky Red.
Il trailer di Fahrenheit 11/9 di Michael Moore
Uno sguardo provocatorio e
sarcastico sull’epoca in cui viviamo. Dopo Fahrenheit 9/11, il
vincitore della Palma d’Oro Michael Moore sposta la sua attenzione
su un’altra significativa data, il 9 novembre 2016, giorno in cui
Donald Trump è stato eletto 45esimo Presidente
degli Stati Uniti. L’ultimo documentario di Michael Moore è un
affresco liberale e anticonservatore che non prende di mira solo
l’amministrazione degli Stati Uniti, ma anche le politiche dei
Democratici e dei Repubblicani che hanno portato all’attuale
situazione politica.
Nonostante la sua uscita sia stata
travolta dalla fusione Disney – Fox e quindi posticipata per
permettere alle aziende di sistemare gli affari, Dark Phoenix è un film molto atteso dai fan
degli X-Men, perché si propone di dare finalmente
giustizia a una delle migliori storie dei Mutanti Marvel, già portata sullo
schermo in maniera non troppo soddisfacente da Brett
Ratner in X-Men: Conflitto Finale.
Parlando delle motivazioni che lo
hanno spinto a rimettere mano alla saga di Fenice Nera,
Simon Kinberg, produttore storico degli
X-Men e regista di Dark Phoenix
(al suo esordio dietro alla macchina da presa), ha spiegato perché
è stato deciso di realizzare un reboot di quella storia:
La più grande lezione appresa
da X-Men: Conflitto Finale è stata che se hai intenzione di
raccontare una storia di Fenice, devi raccontare quella, non farne
la sottotrama di un film. Falla diventare la trama del film. Quindi
in questo film Jean / Fenice è il centro assoluto, così come si
vede sul primo poster. Lei è il centro. Il film parla di lei. Il
film parla della sua crisi e dei modi in cui questa stessa crisi
colpisce poi tutte le persone intorno a lei. Alcuni la amano. Altri
la vedono come un nemico. Alcuni di loro vogliono approfittarsi di
lei. Ma lei è al centro di tutto. Quindi la lezione che abbiamo
davvero imparato è stata quella di raccontare la storia di Fenice
Nera nel modo in cui è stata originariamente raccontata nei
fumetti.
In Dark Phoenix, gli X-Men
devono fronteggiare uno dei loro peggiori nemici: uno di loro, Jean
Grey. Durante una missione di soccorso nello spazio, Jean resta
quasi uccisa quando viene investita da una oscura forza cosmica.
Una volta tornata a casa, scopre che questa forza non solo l’ha
resa infinitamente più potente, ma anche molto più instabile.
Combattendo con queste entità dentro di lei, Jean libera i suoi
poteri in modi violentissimi, che nemmeno lei riesce a capire o
contenere. Con Jean completamente fuori controllo, ferendo le
persone che più ama, si inizia a sfaldare il tessuto che tiene
insieme gli stessi X-Men. Ora, con la famiglia che cade a pezzi,
devono trovare un modo per rimanere uniti, non solo per salvare
l’anima di Jean, ma per salvare il pianeta da alieni che vorrebbero
utilizzare questa forza per governare sulla galassia.
Diretto da Simon
Kingber, con Sophie Turner, Jennifer Lawrence,
James McAvoy, Michael Fassbender, Evan Peters, Nicholas
Hoult, il film sarà in sala a febbraio 2019.
Il MCU, o Marvel Cinematic Universe, è pieno
di segreti nascosti tra le pieghe dei film, e da dieci anni
continua a stupire il pubblico per la maniera in cui questi
perfettamente celati (tranne agli occhi dei più esperti
osservatori).
Alcuni sono semplici easter egg
utili a compiacere i fan dei fumetti originali, altre vere e
proprie chicche che vanno oltre l’omaggio, ma spesso poco evidenti
nel marasma di effetti speciali e combattimenti. Ma non
dimentichiamoci ciò che accade dietro le quinte della realizzazione
dei film, curiosità ancora più interessanti soprattutto per i
fan.
Ecco di seguito 10
cose che probabilmente non sapevate dal backstage della
Fase 3:
La simpatica “minaccia” di Sebastian Stan a Robert Downey
Jr.
Captain America: Civil
War ha riunito quasi tutti i Vendicatori sullo schermo
mettendo in scena una delle più grandi battaglie della storia del
MCU. Ciò ha dato modo ad alcuni
attori che non avevano ancora lavorato insieme di confrontarsi in
durissime sequenze, tra cui ricordiamo quella con Robert
Downey Jr. e Sebastian Stan.
Il giorno prima delle riprese sembra
che Stan abbia inviato Downey Jr. un video di lui che si allenava
con l’elmetto di Iron Man di fronte. Nel messaggio di sfida c’era
scritto: “Non vedo l’ora di lavorare con te domani,
Robert.“
Le t-shirt troppo strette di Chris Evans
Tanti aspetti di Captain America: Civil
War sono stati incredibili e resi sullo schermo con grande
efficacia, tuttavia nessun effetto speciale potrà mai battere il
bicipite di Chris Evans che
sotto sforzo riesce a trattenere il volo di un elicottero con a
bordo Sebastian Stan aka Bucky Barnes.
Ma, dettaglio ancora più esilarante,
a quanto pare la costumista Judianna Makovsky fu incaricata dalla
produzione a vestire l’attore con magliette almeno un paio di
taglie più piccole, così da sottolineare la forma dei suoi muscoli
durante la scena.
Tuttavia sembra che la maggior parte
dello humor del film non era nemmeno sul copione, come affermato da
Waititi: “Direi che abbiamo improvvisato probabilmente l’80%
delle scene, buttando dentro un sacco di roba“. Una strategia
che di sicuro ha fatto centro!
Il ballo di Groot
Una delle scene più memorabili (o
forse la migliore di tutto il film) di Guardiani della Galassia
vol.2 arriva proprio all’inizio, mentre la maggior parte
degli eroi è impegnata a combattere un mostro interdimensionale e
Baby Groot coglie
l’opportunità per ballare a ritmo di “Mr. Blue Sky.
L’adorabile sequenza di danza era in
realtà frutto di una motion capture del regista James
Gunn, che ha eseguito i passi utilizzati dagli
animatori che far muovere il piccolo Groot.
Joaquin Phoenix avrebbe potuto
recitare la parte di Doctor Strange
Prima di scegliere Benedict
Cumberbatch, i Marvel Studios
considerarono Joaquin Phoenix per
interpretare Doctor Strange nello standalone,
tuttavia l’attore rifiutò il ruolo e oggi è impegnato con le
riprese di Joker per la
concorrenza Warner Bros.
Inizialmente fu Cumberbatch a dare
forfait a causa dei conflitti di programmazione con il suo lavoro a
teatro con Amleto, e Phoenix era la seconda scelta, ma quando
quest’ultimo si tirò indietro la Marvel proseguì il progetto con in
mente il britannico andando incontro ai suoi impegni.
John Boyega era stato considerato per un ruolo in Black
Panther
Finn nella nuova trilogia
diStar Wars,
John Boyega è uno dei volti più interessanti della
giovane Hollywood, dove si è fatto notare in blockbuster come
Pacific Rim:
Uprising o film d’autore come
Detroit. La star inoltre venne considerata nel
2016 per unirsi al cast di un futuro successo di casa Marvel, ovvero Black
Panther.
Tuttavia Boyega ha smentito
qualsiasi voce, affermando che non ha nemmeno intenzione di
partecipare al sequel già confermato (anche se
a quanto pare ci sono stati degli incontri negli uffici di Kevin
Feige e co…).
Il cast di Spider-Man: Homecoming ha fatto una maratona di
tutti i film di John Hughes
Spider-Man: Homecoming
ha riavviato splendidamente il personaggio di Peter Parker sul
grande schermo adattandolo alle necessità del Marvel Cinematic Universe e
rendendolo un eroe originale rispetto ai veterani
Avengers. Un fattore importante può essere
l’ambientazione negli anni del liceo, e questo ha spinto il regista
Jon Watts a “chiedere aiuto” ad un mostro sacro
del teen movie: John Hughes.
Il cast ha così avuto l’opportunità
– sotto consiglio di Watts – di fare una maratona di film di Hughes
per capire cosa voglia dire essere un adolescente e cosa significhi
per i loro personaggi.
I “riposini” di Tom Holland
Il poster promozionale di Spider-Man:
Homecoming catturò immediatamente l’attenzione dei fan
e fu in grado di riprodurre alla perfezione lo spirito del film:
nell’immagine c’era infatti Peter Parker sdraiato mentre si
rilassava ascoltando della musica come ogni adolescente che si
rispetti.
Si è scoperto solo più tardi che il
poster era il frutto di una foto scattata a Tom Holland
durante le riprese quando l’attore schiacciava un pisolino tra un
ciak e l’altro. “Ero solo addormentato sul pavimento, e il
fotografo mi fece una foto. Quando ho visto la locandina ero
tipo ‘Cosa? Che diavolo, ragazzi!‘”.
Il cameo di Tobias Funke
Avengers: Infinity
War ha esplorato quasi tutti i mondi possibili finora
introdotti nel MCU, tra cui ovviamente lo
spazio. In una scena vediamo poi Gamora e
Star-Lord mentre si confrontano con
Thanos su Knowhere, il pianeta dove il Titano
Pazzo usa la gemma della realtà per ingannarli, ma di rivelare che
questo luogo è stato distrutto, un oggetto particolare del
Collezionista appare sullo sfondo…
Si tratta di Tobias
Funke, uno dei personaggi di Arrested
Development, dipinto di blu e con addosso i suoi
pantaloncini jeans. Questo cameo è stato voluto dai fratelli Russo
che hanno anche cercato di convincere David Cross a riprendere il
suo ruolo, ma sfortunatamente l’attore stava lavorando a Londra e
non è riuscito ad essere sul set.
La sceneggiatura “speciale” per Vin Diesel
Sebbene sia in grado di pronunciate
solo le parole “Io sono Groot“, il personaggio dei
Guardiani della
Galassia ha avuto modo di esprimere una vasta gamma di
emozioni a seconda del tono con cui venivano dette queste tre
parole.
Questo anche grazie all’eccellente
lavoro svolto da Vin Diesel, che ha doppiato
Groot in ben sedici lingue diverse, ma ora
sappiamo che l’attore – proprio per capire meglio cosa stesse
succedendo nella testa dell’eroe – aveva a disposizione una
sceneggiatura speciale scritta da James Gunn
appositamente per lui. È così che Diesel è riuscito a catturare
l’intonazione perfetta di tutto ciò che diceva il personaggio.
Bryan Singer ha
preventivamente denunciato la rivista Esquire che
pubblicherà un articolo relativo a delle accuse di molestie che il
regista avrebbe perpetrato. Non è la prima volta che il regista si
difende da denunce di abuso da parte della stampa, terribilmente in
tempo con i movimenti #MeToo e #TimesUp.
Singer è stato accusato per la
prima volta nel 2014, da Michael Egan. Poi nel
2017 è stato Cesar Sanchez-Guzman ad accusare
Singer di averlo costretto a un rapporto sessuale nel 2003, quando
aveva 17 anni. Sanchez-Guzman, all’epoca dei fatti un attore,
ha riportato che Singer si era offerto di aiutarlo con la sua
carriera. Il regista ha tentato di far cadere le accuse e indicando
la bancarotta di Sanchez-Guzman nel 2014 come causa principale
dell’accusa. Adesso, il regista, prima che esca su Esquire un
articolo a sua detta diffamatorio, si difende con un messaggio
pubblico che riporta:
“So da un po’ di tempo che
Esquire magazine potrebbe pubblicare un articolo negativo su di me.
Hanno contattato i miei amici, colleghi e anche persone che non
conosco. Nel clima di questi giorni, le carriere delle persone sono
minate da accuse, quello che Esquire sta tentando di fare è una
distorsione della verità, facendo congetture che sono fittizie e
irresponsabili.
Quest’articolo tenterà di
riportare a galla false accuse e finte cause legali. Quest’articolo
fa un cattivo uso delle “fonti” che dicono di avere una conoscenza
“intima” della mia vita privata. Tenterà anche di stabilire una mia
colpevolezza per associazione semplicemente a causa di persone che
ho conosciuto o incontrato in passato. Tenteranno di offuscare una
carriera che ho impiegato 25 anni a costruire.
Stranamente, questo articolo è
convenientemente in tempo per l’uscita del mio ultimo film,
Bohemian Rhapsody. Io sono immensamente orgoglioso di questo film e
delle persone che ci hanno lavorato.
Lascerò altri commenti su
questo argomento in futuro, se necessario.”
Non è la prima volta che
Bryan Singer deve difendersi da accuse del genere.
Stranamente però, anche nel 2014, le accuse arrivarono in
concomitanza dell’uscita di un suo film, quel X-Men: Giorni
di un Futuro Passato che ha rappresentato un momento
importante nella carriera del regista e alla promozione del quale
lo stesso non partecipò, proprio perché impegnato a difendersi
dalle accuse di Michael Egan.
Bohemian Rhapsody, recensione del film
con Rami Malek
Sembra che la Warner
Bros. non abbia ancora piani per il futuro del Batman di
Ben Affleck e del Superman di Henry
Cavill. Dopo l’uscita di Justice League l’anno scorso, il
futuro dell’universo cinematografico DC per Batman e Superman
sembrava essere estremamente oscuro. Prima dell’uscita di quel
film, ha cominciato a circolare la notizia che Affleck aveva
intenzione di lasciare il ruolo, nonostante avesse ancora un film
da contratto. Adesso, è passato un anno da quando la notizia ha
cominciato a circolare, eppure non ci sono ancora conferme o
smentite in merito.
Lo stesso discorso sembra valere per
il Superman di Henry Cavill. Il mese scorso,
è stato riferito che l’attore non era più titolare del
ruolo di Superman nel DCEU in seguito a
trattative contrattuali fallite per un cameo nello Shazam! di
David F. Sandberg. Successivamente l’attore stesso
ha smentito i rumor. Tuttavia, la notizia ha scatenato tutto il
fandom, e ha solo esasperato le paure relative all’attuale
direzione del franchise. Sembra imminente però l’annuncio che sia
Cavill che Affleck possano appendere i loro mantelli al chiodo.
Nella stessa sede in cui ha riferito
l’ulteriore ritardo di The
Flash, Variety riporta di nuovo a galla vecchi report
che indicano che Ben Affleck e Henry Cavill
stanno per lasciare i ruoli, rispettivamente, di Batman e Superman.
Mentre WB non ha ufficialmente confermato né smentito le voci.
Entrambi gli attori si trovano ad
essere ancora ufficialmente titolari di personaggi per i quali non
ci sono progetti, o meglio, mentre Henry Cavill e
Superman stanno affrontando l’avanzamento di
Supergirl, che sembra più interessante per la
Warner Bros, Affleck sta attraversando dei problemi
personali che gli renderebbero complicato essere di
nuovo il protagonista di The
Batman di Matt Reeves, progetto che
nel frattempo ha preso una deriva diversa, prevedendo, pare, un
Batman più giovane.
Confidiamo in annunci ufficiali che
possano portare chiarezza nel progetto della Warner
Bros in merito ai personaggi della DC Comics al cinema.
Sylvester Stallone
ha finalmente fatto chiarezza su un famoso “errore” del primo film
su Rocky. La bella notizia è che la leggenda
metropolitana legata al colore dei calzoncini di Rocky è molto
meglio della versione a cui hanno creduto gli appassionati del
film.
L’errore in questione è quello
relativo ai calzoncini di Rocky durante lo scontro finale con
Apollo Creed. E ora, l’errore che fan e storici di
cinema hanno male interpretato, viene chiarito grazie alla
rivelazione, da parte dello stesso Sylvester
Stallone, di un’immagine in cui compare lui nel costume
che Rocky ha “quasi” indossato per il suo grande scontro.
Fino a questo momento, la leggenda
voleva che la scena ambientata la sera prima del grande match, in
cui Rocky visita il ring e scambia delle parole con il promoter,
fosse una copertura per un errore di produzione. Quando Rocky nota
l’enorme manifesto di lui e Creed, in cui lui indossa i
pantaloncini rossi con le righe bianche, dice al promoter che c’è
un errore, che i suoi colori sono invertiti. La battuta era stata
aggiunta, secondo la leggenda, perché il dipartimento degli oggetti
di scena aveva sbagliato i colori durante la realizzazione del
banner.
Le persone hanno creduto alla storia
che si è diffusa come un incendio, fino a questo momento, in cui
Stallone stesso ha pubblicato questa foto con la didascalia:
“Super raro… Appena ritrovata. Questi erano i colori originali
che Rocky doveva indossare nel suo primo scontro con Apollo. Ma li
ho cambiati all’ultimo momento. Dimenticate le scarpe, solo i
pantaloncini.”
Questa foto con questa spiegazione
smentisce la leggenda metropolitana dell’errore al dipartimento di
oggetti di scena. I banner che promuovevano il match erano
accurati, fino a che Stallone stesso non decise di cambiare
abbigliamento “all’ultimo momento”.
Adesso Rocky è pronto per tornare
sul ring, ma rimanendo all’angolo di Adonis Creed, in Creed
II, sequel del film di successo che ha fatto guadagnare a
Stallone stesso un Golden Globe e che ha visto Micheal B.
Jordan abbracciare un ruolo complicato in un franchise
storico.
La vita di Adonis Creed è
diventata un equilibrio tra gli impegni personali e l’allenamento
per il suo prossimo grande combattimento: la sfida della sua vita.
Affrontare un avversario legato al passato della sua famiglia, non
fa altro che rendere più intenso il suo imminente incontro sul
ring. Rocky Balboa è sempre al suo fianco e, insieme, Rocky e
Adonis si preparano ad affrontare un passato condiviso, chiedendosi
per cosa valga la pena combattere per poi scoprire che nulla è più
importante della famiglia. Creed II è un ritorno alle origini, alla
scoperta di ciò che un tempo ti ha reso un campione, senza
dimenticare che, ovunque andrai, non puoi sfuggire al tuo
passato.
In Creed II ci
sarano Sylvester Stallone, Michael B.
Jordan e Tessa Thompson. Anche
Dolph Lundgren, che fu il leggendario Ivan Drago,
torna al cinema, con, nel ruolo di suo figlio, il pugile
rumeno Florian Munteanu.
La storia del genere
horror è costellata, soprattutto negli ultimi anni,
da molti successi e grandi incassi al box office. Tuttavia la
storia ci ricorda che questa categoria non è sempre stata
considerata allo stesso livello dei grandi blockbuster, anzi veniva
catalogata come b-movie, mentre oggi la situazione sembra essersi
ribaltata.
Non sono mancati però gli insuccessi
e le delusioni, un po’ per colpa della strategia di marketing, un
po’ a causa di storie poco interessanti o delle visioni contrastate
dei registi. Fatto sta che nell’ultimo ventennio ci sono diversi
esempi di fallimento che molti fan tendono a dimenticare.
Ecco di seguito 10 film horror che si sono
rivelati dei flop al botteghino:
La Cosa
Tra i più iconici e amati horror mai
realizzati c’è sicuramente La cosa, considerato
dai fanun vero capolavoro di genere. Dovete sapere
che all’epoca dell’uscita il film non si rivelò affatto un
successo, tanto da far licenziare il regista John
Carpenter dal suo prossimo progetto (un adattamento di
Firestarter di Stephen King).
Halloween
III
Negli anni ’80 Halloween
scatenò l’entusiasmo del pubblico rileggendo la tradizione horror
in maniera del tutto originale rispetto ai precedenti, così da
spingere gli sceneggiatori e produttori John
Carpenter e Debra Hill a realizzare altri
sequel.
Tuttavia fra questi il terzo è forse
il meno riuscito, forse perché scollegato alla trama principale in
maniera antologica, ma sicuramente più deludente per quanto
riguarda gli incassi.
Mary Reilly
Mary Reilly rilesse
la classica vicenda di Dr. Jekyll e Mr. Hyde con
un cast stellare composto da Julia Roberts,
John Malkovich e Glenn Close, ma
non si rivelò il successo sperato dalla produzione.
Nonostante la fama e la tradizione
del romanzo su cui era basato, questo “tradimento” della storia
originale unita alla poca efficacia della sceneggiatura hanno fatto
incassare alla pellicola appena 5 milioni di dollari a livello
nazionale partendo da un budget di 47 milioni.
Non aprite quella porta IV
Remake di Non aprite quella
porta del 1974, Texas Chainsaw Massacre: The
Next Generation (titolo originale) non riuscì ad
imprimere nel pubblico contemporaneo lo stesso effetto del
precedente, registrano uno dei più bassi incassi nel genere horror
nonostante la presenza di star come Matthew
McConaughey e Renee Zellwegger.
Wolfman
L’entusiasmo che aveva preceduto
l’uscita di Wolfman (anche grazie alla prima foto
che rivelò il look di Benicio del
Toro nei panni del licantropo si scontrò con diversi
problemi di produzione, come l’addio del regista Mark
Romanek per divergenze creative.
Girato nel 2008, il film faticò ad
arrivare in sala ed uscì soltanto nel 2010, senza registrare grandi
incassi ma vincendo un oscar per il Miglior Trucco.
La famiglia Addams II
I primi due film sulla
famiglia Addams usciti negli anni ’90 vengono
ancora oggi celebrati come alcune delle migliori commedie per
bambini del decennio, e l’affetto dei fan si ripercuote attraverso
le generazioni con continuità. Tuttavia, se ricordiamo il capitolo
iniziale come un grande successo economico, lo stesso non si può
dire del secondo.
R.I.P.D. – Poliziotti dall’aldilà
Adattamento del fumetto Rest
In Peace Department, R.I.P.D. –
Poliziotti dall’aldilà aveva tutte le carte in regola per
diventare un discreto successo al box office, viste le premesse di
trama e il cast, che includeva divi americani come Ryan Reynolds,
Jeff Bridges e Kevin Bacon.
Nonostante ciò, il film è stato un completo fallimento finanziario
e critico.
Incassando soltanto 12 milioni nel
weekend di apertura e concludendo la sua corsa cinematografica con
78 milioni incassati a fronte di un budget di 130 milioni., questa
strana pellicola horror è stata facilmente dimenticata dal
pubblico.
La Mummia
La Mummia è
stato il secondo – e fallimentare – tentativo della Universal per
rilanciare il Dark Universe avviato con
Dracula Untold. Purtroppo ogni piano sul franchise
venne demolito a fronte del risultato più che deludente del film
con Tom Cruise botteghino.
La cura del benessere
Interpretato da Dane
DeHaan e Mia Goth, La cura del
benessere di Gore Verbinski (regista
di The Ring e Pirati dei
Caraibi) è uscito nel 2016 senza lasciare traccia. Le
aspettative non erano altissime, trattandosi di un indie con
un budget da 40 milioni di dollari, tuttavia lascia sconcertati il
fatto che non sia nemmeno riuscito a recuperare le spese di
produzione incassando solo 8 milioni a livello nazionale e 26
milioni in tutto il mondo.
Slither
Slither fu il
classico film pensato per diventare un classico di genere, ed è
esattamente ciò che successe anni dopo l’uscita. Ma all’epoca il
cast tutt’altro che stellare che includeva Nathan
Fillion, Michael Rooker ed
Elizabeth Banks (futuri attori di rilievo a
Hollywood) e i problemi al botteghino lasciavano presagire altri
scenari.
Stiamo comunque parlando di una
svolta geniale per il genere horror di serie b, che non è riuscito
nell’impresa di catturare il pubblico mainstream, mentre sorte
migliore toccò all’edizione homevideo. Vi ricordiamo che
dietro questo film c’era un certo James Gunn…
Scuola di mostri
Scuola di mostri è
un film ancora molto amato dagli appassionati del genere,
certamente catalogabile come un b-movie su un gruppo di ragazzi che
combatte contro i classici mostri dell’universo horror.
Tuttavia all’epoca dell’uscita, fu
un vero fallimento, incassando meno di 4 milioni di dollari
al botteghino e partendo da un budget di 12 milioni. Co-sceneggiato
da Shane Black, che di recente ha firmato la regia
di The Predator,
rimane un cult indimenticato.
Grindhouse
Esperimento cinematografico ardito,
Grindhouse non ha raggiunto una fetta di pubblico
così ampia da andare oltre gli affezionati fan del genere e di
Quentin
Tarantino. Probabilmente il talento del regista, a cui
venne affiancato Robert Rodriguez, passò in
secondo piano registrando numeri inferiori alle aspettative al box
office di tutto il mondo.
Punto di non ritorno
Paul W.S. Anderson
ha firmato diversi successi al botteghino in campo horror, da
Alien vs Predator a Mortal Kombat
fino ad arrivare al franchise di Resident Evil.
Tuttavia nel 1997, con Punto di non ritorno, il
regista non è stato in grado di ripetersi.
Il film, considerato oggi un cult,
riuscì infatti ad incassare soltanto 26 milioni di dollari.
Nightmare – Nuovo incubo
Nel 1991 la promozione alquanto
singolare di Nightmare – Nuovo incubo (con la
finta celebrazione del funerale di Freddy Krueger
a Los Angeles) non bastò ad assicurare il successo al botteghino
che ci si aspettava, anche se il precedente capitolo del franchise
era stato alquanto deludente…
The Mist
Solitamente gli adattamenti
cinematografici dei romanzi di Stephen King hanno
sempre riscontrato un discreto successo al botteghino (l’ultimo è
stato IT), tuttavia lo stesso non si può dire di
The Mist, che negli Stati Uniti ha racimolato
appena i dollari necessari a coprire il budget di produzione.
Forse il pubblico si aspettava una
trasposizione più drammatica invece di un semplice film di mostri?
O il paragone con The Fog l’ha penalizzato?
È in sviluppo un lungometraggio
basato su Tom e Jerry a opera del regista
di Poliziotto in prova. I famosissimi personaggi d’animazione
basano le loro divertenti scenette sulla rivalità tra gatto e topo,
create da William Hanna e Joseph Barbera nel
1940.
Quando Tom e Jerry
arrivarono in tv, la serie fu creata in forma di cortometraggi che
duravano dai 7 ai 10 minuti. Tra il 1940 e il 1958, Hanna e
Barbera hanno prodotto 114 cortometraggi Tom e Jerry per
MGM. Insieme alla quantità di cortometraggi e serie TV, Tom
e Jerry hanno anche partecipato in numerosi film
d’animazione.
Secondo THR,Tim Story è in trattative per dirigere un live
action ibrido per Tom e Jerry. Non si tratta del solo progetto di
realizzazione di live action da cartoni animati classici in casa
Warner, visto che è già stato annunciato entro il 2020 un film su
Scooby-Doo. Story è noto anche per i primi due film
sui Fantastici quattro, adattamenti poco riusciti
ma certamente meglio accolti della versione di Josh
Trank del 2015.
Anche se i famosi gatto e topo hanno
recitato in diversi progetti animati nel corso degli anni, questo
sarà il loro primo film ibrido live-action. Sarà interessante
vedere come Tom e Jerry saranno adattati al grande schermo,
soprattutto data la loro lunghissima storia in animazione per il
piccolo schermo. In passato, i loro cortometraggi hanno vinto sette
Academy Awards, ma solo il tempo dirà se questo nuovo film arriverà
anche solo vicino a questo successo.
Le teorie più accreditate per
Avengers 4 prevedono una presenza
determinante del Regno Quantico, come anticipato
anche da Ant-Man and the Wasp. Nel film,
torneranno tutti, o quasi, gli eroi disintegrati da Thanos alla
fine di Infinity War, ma non sappiamo se si
tratterà dei veri e propri ritorni o di flashback o viaggi nel
tempo.
Tra le vittime dello schiocco di
Thanos c’è anche Scarlet Witch, interpretata da Elizabeth
Olsen e attesa nella serie tv che Disney
manderà in onda sulla sua piattaforma streaming. Adesso, proprio
grazie a una nuova dichiarazione della Olsen, si continua a
congetturare, facendo nuove previsioni e formulando nuove teorie su
ciò che accadrà nel film. Durante il ACE Comic Con di Chicago,
Elizabeth Olsen ha infatti dichiarato
a Slashfilm: “Le
cose andranno soltanto peggio.”
Dopo che metà degli esseri viventi,
in tutta la galassia, sono scomparsi a seguito dell’azione di
Thanso, è davvero difficile immaginare in che modo le cose possano
peggiorare, tuttavia è probabile che la Olsen abbia commentato
indicando che, dopo che lo stato delle cose è così negativo per gli
eroi, le cose potrebbero peggiorare soltanto per poi trovare una
risoluzione possibilmente positiva per gli eroi.
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del
Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth
Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave
Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner,
Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Il mondo magico
di Harry Potter si è concluso grande
schermo nel 2011 con Harry Potter e i Doni della Morte
Parte 2, capitolo finale di una saga
cinematografica che ha appassionato milioni di spettatori.
Ma mentre i lettori dei libri e il
pubblico in sala hanno potuto osservare i cambiamenti di Harry
lungo la sua storia giovanile, soltanto chi conosce gli eventi
della piéce-sequel La maledizione
dell’erede sa che molte cose sono accadute nella sua
vita, tra eventi sconvolgenti e altri inaspettati.
Per rinfrescare la memoria, ecco di
seguito 15 cose successe aHarry
e Ginny dopoI Doni della
Morte:
Sono diventati i padrini dei figli di Ron e Hermione
Se Harry e
Ginny hanno scelto Ron ed
Hermione come
padrini di James Sirius Potter, a loro volta Ron ed Hermione hanno
fatto i loro amici padrini della piccola Rose Granger-Weasley nata
un anno dopo.
Harry ha contribuito a riformare il Ministero della Magia
Dopo un lungo periodo di corruzione,
il Ministero della Magia tornò ad esercitare la politica nel mondo
dei maghi nel modo giusto, anche grazie all’aiuto di Harry Potter e
Ron Weasley, i quali contribuirono a rivoluzionare
il Dipartimento degli Auror.
Ginny ha curato la sezione sportiva del Daily Prophet
Lasciata la sua vita da
professionista nel Quidditch,
Ginny continuò a lavorare nel settore scrivendo
nella sezione sportiva del Daily Prophet come
corrispondente. Presumibilmente, è possibile che abbia
viaggiato per seguire i match, almeno durante la Coppa del
Mondo.
Harry ha perso la capacità di parlare il serpentese
Harry Potter
era capace di parlare con i serpenti, un’abilità che si è rivelata
utile in diverse occasioni (come nella Camera dei
Segreti) e che confermò il legame con
Voldemort sotto forma di Horcrux. Tuttavia quando
il Signore Oscuro venne sconfitto, Harry non fu più in grado di
usare il serpentese.
Harry ha ereditato la motocicletta di Sirius
La motocicletta che il giovane
Sirius Black prestò a Hagrid per portare Harry dai
suoi zii era apparsa nelle prime pagine di Harry Potter e la Pietra
Filosofale diventando una parte fondamentale nei
successivi libri, dove il mago usava questo mezzo per sfuggire alle
grinfie di Voldemort durante la Battaglia in volo dei “Sette
Potter”.
Dopo la guerra, Hagrid restituì la
moto ad Harry, così come il suo padrino avrebbe voluto.
Ginny si è “vendicata” di Rita Skeeter
Durante la copertura della Coppa del
Mondo di Quidditch del 2014, Ginny
Weasley seguì l’evento con Rita Skeeter
del Daily Prophet.
L’approccio non proprio amichevole e
lo stile giornalistico della Skeeter non erano mutati affatto, e i
continui attacchi a Harry spinsero sua moglie a lanciare un
incantesimo sulla giornalista. Una bella soddisfazione per tutti
coloro che hanno detestato questo personaggio!
Harry è diventato l’Auror più giovane della storia
Dopo la battaglia di Hogwarts,
Harry e Ron non
tornarono a scuola per completare gli studi ma diventarono invece
due Auron per il Ministero della Magia; successivamente Ron andò ad
aiutare suo fratello George al negozio di scherzi
aperto con Fred. Il tutto successe quando Harry aveva 26 o 27 anni,
forse il più giovane auror della storia.
Ginny ha giocato a Quiddich da professionista
Dopo essersi diplomata a Hogwarts,
Ginny fu reclutata dalla squadra di Quidditch
delle Holyhead Harpies, dove giocò diversi anni.
E’ possibile che si sia ritirata quando rimase incinta di James
Sirius.
Hanno cresciuto il figlio di Lupin
e Tonks
Teddy Lupin, orfano
di Lupin e Tonks, creebbe insieme
ad Harry, Ginny e i loro tre figli, anche se affidato alla nonna
Andromeda Tonks; tuttavia, nella posizione di
padrino, Harry ebbe un ruolo fondamentale nella vita del
ragazzo.
Ginny si è diplomata a Hogwarts
Al contrario di Ron e Harry, Ginny
completò i suoi studi alla scuola di magia e stregoneria di
Hogwarts insieme a Hermione Granger. Una volta diplomata scelse la
carriera sportiva giocando professionalmente a Quiddich.
Hanno avuto tre figli
Harry e Ginny hanno avuto e
cresciuto tre figli: James Sirius, Albus Severus e
Lily Luna. Tutti e tre figurano come protagonisti
de La maledizione dell’erede, il sequel adattato a
teatro e ancora oggi un successo in tutto il mondo.
Si sono sposati
Tra la fine de I Doni della
Morte e l’inizio de La maledizione
dell’erede, Harry Potter e Ginny Weasley si sono sposati,
presumibilmente nel 2005, in una piccola cerimonia dove erano
presenti tutti i loro familiari più stretti.
Harry è diventato una figurina delle cioccorane
Avendo compiuto incredibili imprese
mentre era a Hogwarts, salvando i suoi studenti in più occasioni e
sconfiggendo Voldemort, non sorprende che Harry
Pottersia diventato una figurina delle Harry
Potter: cosa è accaduto al mago dopo i Doni della Morte?.
È stata la
stessa J.K. Rowling a rivelare in
un’intervista che Harry, Ron ed Hermione sono stati inclusi tra i
personaggi della nuova collezione di figure nei dolciumi a causa
del loro coinvolgimento nella Seconda Guerra Magica.
Harry ha mantenuto un rapporto con Dudley
Harry non
ha mai avuto un rapporto semplice con la sua famiglia adottiva,
composta dagli
zii Petunia e Vernon e
dal cugino Dudley.
Durante l’infanzia viene spesso
trattato in modo orribile dai suoi parenti, tuttavia dopo la
pubblicazione dell’ultimo libro J.K.
Rowling ha rivelato che le cose sono cambiate fra il
mago e Dudley.
La scrittrice ha spiegato che i due,
sebbene non siano mai diventati buoni amici, si sarebbero visti per
far conoscere i rispettivi figli e fargli trascorrere del tempo
insieme.
Harry non si è mai diplomato a Hogwarts
L’epilogo de I Doni
della Morte ci ha
mostrato Harry, Ron ed Hermione adulti
sul binario dell’espresso per Hogwarts insieme ai loro figli.
Tuttavia non è mai stato rivelato cosa sia successo fra questo
momento e la fine dei loro studi alla scuola di magia e
stregoneria…
La maggior parte degli studenti è
tornata a Hogwarts per l’ultimo anno, ma come svelato dalla Rowling
in un’intervista sia Ron che Harry non si sono mai
diplomati.
È stato rimandato ancora il film
standalone su The
Flash, in programma alla Warner Bros e per il quale il
primo ciak era previsto per marzo 2018. Adesso il film entrerà in
produzione nel 2019 e l’arrivo al cinema non giungerà prima del
2021. A causa dei molti cambi alla produzione e alla regia del
film, la Warner ha annunciato un ulteriore ritardo nell’inizio
della produzione.
Al momento, la Warner Bros ha
affidato la regia del film a Jonathan
Goldstein e John Francis Daley, autori di
Game Night – Indovina chi muore stasera?, mentre
la storia sarà ancora un adattamento di
Flashpoint, firmato da Geoff
Johns. Secondo il nuovo report, il film entrerà in
produzione ora all’inizio del 2019, ma sarà difficile rispettare la
data d’uscita del 2020, prevista in precedenza.
Variety riporta che
il motivo del ritardo nella produzione è da attribuire a dei
problemi nella realizzazione della sceneggiatura, che non è ancora
completa. Per quanto riguarda invece i protagonisti del film,
Ezra Miller è sempre legato al ruolo che ha
interpretato in due cameo di Batman v Superman: Dawn of Justice
e Suicide Squad e in Justice League, dove si è messo in
gioco per la prima volta.
Kiersey
Clemons ha recentemente confermato che tornerà nei
panni di Iris West dopo che la sua scena
era stata tagliata da Justice League. Dunque
sembrerebbe che la Warner bros. abbia grandi progetti per lei nello
standalone. Inoltre, come riportato nelle ultime settimane,
anche Billy Crudup tornerà per
interpretare Henry Allen, personaggio
introdotto in Justice League.
Presentato nella sezione Un
Certain Regard del Festival di
Cannes 2018, Angel Face, opera prima di
Vanessa Filho, vede protagonista l’attrice premio
Oscar Marion Cotillard nei panni di una giovane madre alle
prese con il difficile rapporto con sua figlia. Per la regista il
film è l’occasione per riflette sulla maternità e sulla difficoltà
di crescere in mancanza di punti di riferimento.
In Angel Face Elli
(Ayline Aksoy-Etaix) di 8 anni e sua madre Marlène
(Marion
Cotillard), vivono in una piccola città della Costa
Azzurra. Si comportano in modo strano per alleviare la noia e
nascondersi dai servizi sociali. Quando Marlène cede a un’altra
notte di eccessi, sceglie di lasciare Elli per un uomo che ha
appena incontrato. La bambina dovrà allora affrontare i demoni di
sua madre per riaverla con sé.
Per la sua opera prima
Vanessa Filho si affida totalmente a Marion Cotillard, il più delle volte anche
oltremodo ciecamente. L’attrice si afferma sin da subito come
l’elemento portante di Angel Face, la sua anima,
rubando letteralmente la scena a chiunque le stia intorno. Questo
dipende da lei naturalmente non aiuta la narrazione e il ritmo del
film, che sembrano passare troppo in secondo piano.
La Cotillard è certamente bravissima nel dar
corpo e voce ad un personaggio al limite, non del tutto cosciente
delle proprie gesta ed emotivamente fragile. Tuttavia in più di
un’occasione si ha l’impressione che la sua interpretazione venga
spinta troppo oltre, superando le soglie dell’esagerazione,
stonando con il territorio del realismo nel quale la regista ha
scelto di muoversi.
La Filho stessa sembra perdere il
controllo del suo personaggio, non riuscendo a svelarlo come
avrebbe meritato, neanche con l’aiuto di primi piani o di
particolari della sua colorata personalità. Marlène rimane così un
personaggio distante, a volte fastidioso, e di conseguenza, cosa
forse peggiore, vittima del giudizio della sua stessa autrice. A
saper sfruttare bene la personalità della protagonista sono
tuttavia i costumisti e il direttore della fotografia, che riescono
ad accentuare e caratterizzare adeguatamente l’atmosfera malsana
generatasi dalla presenza di Marlène.
Nel momento in cui il fulcro del
film si sposta da lei alla piccola Ellie, la “angel face” del
titolo, ha allora inizio la parte di film più interessante, quella
che ci costringe a seguire i passi incerti di una bambina bisognosa
dell’amore materno per crescere. In assenza di ciò, Ellie è
costretta a cercare da sé la propria indipendenza, con la
difficoltà di non cadere nelle orme che la madre ha lasciato per
lei.
Ed è qui che si svela ciò che alla
regista realmente interessava raccontare. Filmando la solitudine di
Elli, la Filho riesce a parlarci dell’amore e di ciò che lo
influenza molto più che nelle scene in coppia tra madre e figlia.
Contrariamente a quanto avveniva nel tematicamente simile
The Florida Project di Sean
Baker, l’infanzia è vista come periodo turbolento in cui
nascono i primi demoni interiori, frutto naturalmente della realtà
che circonda la giovanissima protagonista. Nel dedicarsi a lei, la
Filho riesce ad abbandonare il moralismo di cui è prevalentemente
impregnata la prima parte di film, riuscendo così a recuperare il
controllo dell’opera.
Dopo il consenso della
critica, anche il pubblico mostra il suo apprezzamento per A Star Is Born, che vince il weekend
piazzandosi in testa al box office italiano con 1,7 milioni di euro
incassati in poco più di 600 sale.
Il film di Bradley Cooper è
tallonato da Venom
che incassa 1,6 milioni alla sua seconda settimana di
programmazione, arrivando a quota 6,4 milioni.
Buon debutto per Johnny English colpisce ancora sul
terzo gradino del podio, che raccoglie 909.000 euro e registra una
media per sala di 2600 euro.
Così Gli
Incredibili 2 scende al quarto posto con
altri 610.000 euro con cui arriva a ben 11,1 milioni.
Zanna Bianca esordisce in quinta
posizione incassando 559.000 euro in 286 sale a disposizione,
seguito dalla new entry The Predator (494.000 euro)
e Smallfoot – Il mio amico delle
nevi (350.000 euro), che totalizza 1,3 milioni.
La novità La fuitina
sbagliata registra la media più alta della
classifica: il film incassa 331.000 euro in una cinquantina di
copie, ottenendo una media stellare di seimila euro per sala.
Calo per The
Wife – Vivere nell’ombra (269.000 euro)
e The
Nun(198.000 euro), giunti rispettivamente a
826.000 euro complessivi e 5,3 milioni totali.
Diversi giorni fa, un tweet di Chris
Evans aveva gettato i fan del Marvel Cinematic Universe
nel panico: l’attore, alla fine del suo ultimo giorno di riprese
aggiuntive di Avengers 4, diceva addio
all’universo condiviso e al ruolo di Steve Rogers
e di Captain America. Adesso, ospite al Ace
Comic Con di Chicago, l’attore è tornato su quel tweet spiegando
che l’addio di Steve Rogers, inevitabile ormai a
causa dell’esaurimento del contratto di Evans, non significa
esattamente l’addio di Captain America.
Durante la conversazione con il
pubblico, Chris Evans ha dichiarato: “Dovrei chiarire che so di
aver tweettato qualcosa che ha fatto pensare a molte persone che in
qualche modo si trattasse di uno spoiler. Dovrei chiarire che,
indipendentemente da come finisce Avengers 4, avrei twittato
esattamente la stessa cosa. L’ultimo giorno di riprese è stato un
giorno molto emozionante ed è stato il culmine di quasi 10 anni di
riprese e 22 film, come un incredibile arazzo. Ho provato molte più
emozioni di quanto pensassi, e di come pensavo di sentirmi, alla
fine. E ho sentito che era appropriato condividere la gratitudine
che sentivo. Non sto confermando o negando nulla, ma mi rendo conto
che si sia scatenato un effetto a catena.”
Se Captain America non dovesse
morire in Avengers 4, ciò non significa che il
MCU continuerà a servirsi della
presenza di Cap. A parte il naturale allontanamento di Evans dal
franchise, le teorie con maggior seguito nel web sostengono che il
super-soldato potrebbe optare per tornare agli anni ’40 e
stare lì con Peggy, così da riuscire ad avere
finalmente un lietofine. La domanda è: in che modo ciò
influenzerebbe la cronologia generale del franchise? Se Steve
rimane nel passato, vuol dire che anche la sua permanenza nei
Vendicatori verrà riscritto? È un argomento delicato da affrontare,
dato che potrebbe potenzialmente spazzare via una parte della
storia consolidata del Marvel Cinematic
Universe.
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del
Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth
Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave
Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner,
Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Con Chris
Evans, anche Karen Gillan ha
partecipato al ACE Comic Con di Chicago e in
quell’occasione ha espresso la sua idea su come Nebula, in
Avengers 4, la figlia torturata e
lasciata in disparte dal Titano Pazzo, possa in qualche modo essere
lei l’artefice della fine di Thanos, vendicando così anche sua
“sorella” Gamora, uccisa dal padre in nome della conquista della
Gemma dell’Anima.
L’attrice ha dichiarato: “Forse,
mi piacerebbe prendere il Guanto dell’Infinito, indossarlo e poi
strangolarlo con quella mano. E poi dirgli qualcosa come “Ciao,
papà” o una cosa del genere.” Il quadro dipinto dalla Gillan
darebbe sicuramente molta soddisfazione la personaggio di Nebula,
che dalla sua prima apparizioni in Guardiani della Galassia, si è pian
piano guadagnata l’affetto dei fan.
L’idea non sarebbe nemmeno troppo
fantasiosa, visto che nei fumetti succede che Nebula, in effetti,
si impossessa del Guanto dell’Infinito e si libera di Thanos.
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del
Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth
Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave
Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner,
Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Laura Luchetti è
l’unica regista italiana a partecipare al Toronto film festival.
Fiore Gemello il secondo lungometraggio che racconta
la storia d’amore tra due adolescenti: Lui un immigrato
africano clandestino lei la figlia di un trafficante di migranti,
sarà presentato in anteprima mondiale nella sezione Discovery
domenica 8 settembre.
La Luchetti è insieme ad una rosa
di grandi registi italiani tra Garrone, De Angelis, Sorrentino e
Minervini. Il copione e film è stato selezionato all’ Atelier del
Festival
di Cannes e al Sundance Screenwriters Lab.
Con l’opportunità di essere presentato al festival di Toronto
con Laura si chiude un trio di registe italiane su cui il cinema
internazionale pone molta aspettativa dopo Laura
Bispuri a Berlino e Alice
Rohrwacher a Cannes.
“Fiore Gemello” è la
storia due adolescenti, Anna e Basim. Lei scappa dal suo
passato, lui rincorre il proprio futuro. Un immigrato africano
clandestino e la figlia di un trafficante di migranti.
Non parlano la stessa lingua, vengono da mondi lontanissimi,
entrambi in fuga da un passato che vogliono
dimenticare. Tutte le circostanze gli sono avverse.
Laura Luchetti
negli anni ha girato cortometraggi premiati in vari Festival
Internazionali, video musicali, e pubblicità. Ha scritto e diretto
due opere teatrali legate al mondo della musica
classica (“Il Giardino del Maestro” con Alessio Boni e
l’adattamento di “Histoire du Soldat” con Andrea Bosca). Ha diretto
e prodotto un documentario per Channel Four e Miramax sul regista
inglese Anthony Minghella. Nel 2014 negli Stati Uniti ha fatto
parte del progetto Consenses Art International Exhbition con la sua
prima Video Installazione “Searching”.
Il suo primo
lungometraggio “Febbre da Fieno” e’
stato selezionato e premiato in importanti Festival
internazionali. “Fiore Gemello” il suo
secondo lungometraggio, è stato selezionato all’Atelier del
Festival di Cannes 2015 e al Sundance
Screenwriters Lab 2015. Il suo primo progetto in
animazione a passo uno “Bagni” è entrato
nella Cinquina dei Nastri D’Argento
2016 ed è stato selezionato in concorso in numerosi
festival internazionali ricevendo numerosi premi.
“SUGARLOVE” il suo ultimo progetto in
animazione a passo uno sarà presente al Festival di Venezia come Evento Speciale
della Settimana della Critica.
Dopo i video dal set di New York di
Spider-Man: Far From Home,
arrivano via Comingsoon.net nuove immagini dalla
lavorazione del film, che oltre a suggerirci cosa succederà nelle
scene in questione, ci offrono anche uno sguardo ravvicinato alla
tuta di Superior Spider-Man, già identificata in altri materiali dal set.
Spider-Man: Far From
Home sarà diretto ancora una volta
da Jon Watts ed uscirà nelle sale
il 5 luglio 2019.
Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di Michelle.
Secondo IMDb, nel cast sono presenti
anche Jake Gyllenhaal, Michael Keaton, Samuel L.
Jackson e Cobie Smulders.
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peterdovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron Spider.
vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Chris Evans era tra
gli ospiti d’onore del ACE Comic Con e
ovviamente, in quella occasione, ha parlato del suo ruolo di Cap,
di Steve Rogers e del suo addio al Marvel Cinematic Universe, che
ormai è alle porte, con Avengers 4.
L’attore ha parlato a lungo del
personaggio, concentrandosi su alcuni punti, come la sua ultima
battuta nei panni di Rogers, o come il rapporto, fondamentale per
il Steve, con Bucky e, ovviamente, parlando del suo costume
preferito nel corso di otto anni di evoluzione del personaggio
cinematografico.
L’ultima battuta di Steve
Rogers
In merito all’ultimo giorno di set e
all’ultima battuta che Evans ha pronunciato, l’attore ha
dichiarato: “È stata una battuta davvero davvero sciocca, una
battuta stupida. Che ovviamente non posso dirvi.” Quindi, pur
non riferendo la battuta esatta, ha continuato a descrivere la
situazione relativa alla circostanza. “Sapete, era una ripresa
aggiuntiva, quindi stavamo facendo questi piccoli accorgimenti,
piccole cose di cui avevamo bisogno. Poteva essere una frase adatta
a Paul Rudd. Lui non c’era, ma era una battuta
stupida. La battuta non è stata memorabile per
me. La giornata, invece, per me, lo è stata molto.”
Steve Rogers e Bucky Barnes
Durante l’incontro, Evans ha parlato
anche del rapporto tra Bucky e Steve, un’amicizia che travalica
letteralmente gli anni, i secoli, quasi, e che è fondamentale per
il personaggio di Captain America. In Infinity War, Steve ha visto,
per la seconda volta, morire il suo migliore amico e Evans ha
riconosciuto che la relazione è “preziosa” per il personaggio,
aggiungendo che “è una delle pochissime relazioni che possono
essere definite, per lui, come qualcosa che somiglia a una
casa”.
CONTINUA —-
>
Il costume preferito
Parlando al pubblico, inoltre, Chris
Evans ha confessato qual è il costume di Cap che in otto anni ha
preferito indossare. Il più comodo. Si è dunque scoperto che Evans
ha preferito la tuta da combattimento indossata in Captain America: The Winter
Soldier. Evans ha indossato nove tute differenti nel corso
della sua carriera di Captain America in sei film, senza contare il
cameo in Spider-Man:
Homecoming, tre solo per il suo primo film. E mentre
il costume che indossa in Infinity War sembra
differente da quello visto in Civil War, è in realtà una versione
soltanto più logora e inscurita, perché Steve è andato sotto
copertura dopo l’entrata in vigore degli accordi di
Sokovia. A quel punto non è più stato Captain America, ma
solo Steve Rogers, magari Nomad.
La cosa interessante è che questa
non è l’unica volta in cui Evans ha espresso il desiderio di
indossare di più la tuta di The Winter Soldier; ha
detto che preferiva quel costume già nel 2016, durante la
promozione di Civil War. Adesso bisogna soltanto
aspettare e vedere quale costume indosserà in Avengers
4, visto che i primi artwork dal film mostrano
un ulteriore aggiornamento nella tuta del personaggio.
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del
Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth
Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave
Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner,
Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Dopo lo straordinario successo al
Box Office, La ragazza nella nebbia, il film nato
dall’omonimo romanzo e diretto all’esordio dallo scrittore
Donato Carrisi (David di Donatello 2018 come
miglior regista esordiente), con Toni
Servillo nel ruolo dell’ispettore Vogel, sbarca
in prima visione lunedì 15 ottobre alle 21.15 su Sky Cinema
Uno e alle 21.45 su Sky Cinema Hits.
Disponibile anche su Sky On Demand.
Posizionandosi come il film
italiano non commedia con più incassi e più visto della stagione,
la pellicola di Carrisi ha riscosso anche ampi consensi dalla
critica.
Arricchiscono il cast anche
Jean Reno (Il Codice Da Vinci, The
Promise), Galatea Ranzi (La Grande
Bellezza, Il pranzo della domenica) e Lorenzo Richelmy (Sotto una buona stella,
Una questione privata).
LA RAGAZZA NELLA NEBBIA
in prima visione lunedì 15 ottobre alle 21.15 su Sky Cinema Uno e
alle 21.45 su Sky Cinema Hits. Disponibile anche su Sky On
Demand.
La Ragazza nella Nebbia,
la trama
L’ispettore Vogel (Toni
Servillo, Il Divo,
La Grande Bellezza,
Loro) viene mandato in una cittadina isolata di una
sperduta valle montana per investigare sul caso di una sedicenne
scomparsa, la giovane Anna Lou. Intanto, i media prendono d’assalto
la località e la popolazione del paese comincia ad incolpare Loris
Martini (Alessio Boni, La bestia nel cuore,
Maldamore), un professore che si è appena stabilito lì. Ma la
verità si rivelerà più contorta di ciò che si possa pensare.
Considerato all’unanimità il
miglior Spider-Man di Sam Raimi e uno
dei migliori cinefumetti mai realizzati, Spider-Man
2 è ancora oggi un esempio di racconto che mescola
sapientemente materiale fumettistico a ragioni cinematografiche,
accostando nelle giuste dosi commedia e dramma, azione e
romanticismo, per un risultato ancora insuperato.
Uscito nelle sale nel 2004, vedeva
protagonisti – oltre ai “veterani” Tobey Maguire,
James Franco e Kirsten Dunst – anche Alfred
Molina nei panni di un indimenticabile Dottor Octopus.
Ecco di seguito 20 curiosità, fra segreti e retroscena della
lavorazione, su Spider-Man 2:
Tobey Maguire stava per essere
sostituito
Le controversie contrattuali fanno
parte dei meccanismi di Hollywood, e Spider-Man 2
non è stato esente da tutto ciò. Ci riferiamo al periodo precedente
alla produzione, quando l’infortunio alla schiena di Tobey Maguire
spinse gli studios a considerare l’idea di sostituirlo con un altro
attore.
All’epoca il produttore esecutivo
Avi Arad incontrò Jake Gyllenhaal, per molti il candidato numero
uno per prendere il suo posto, ma fortunatamente le cose tornarono
come prima e Maguire riprese il ruolo.
Potrebbe sorprendervi,
eppure all’epoca delle riprese Sam Raimi ebbe
diverse difficoltà a riprendere il logo impresso nel costume di
Spider-Man; questo perché voleva evitare di
rovinare il segno riconoscitivo di Spidey, così ordinò ai
costumisti che il ragno dovesse essere posizionato all’altezza
giusta sul petto di Tobey
Maguire.
Inoltre Raimi ha dovuto usare un
obiettivo grandangolare per riprendere tutta la parte superiore del
busto dell’attore senza far apparire il logo troppo piccolo
nell’inquadratura.
Alfred Molina aveva paura che il
personaggio di Otto Octavius non avesse profondità
La prima volta che
Alfred Molina parlò di Dottor
Octopus con il regista Sam Raimi era
preoccupato che il personaggio non avesse la giusta profondità e
che sarebbe risultato un villain senza spessore umano. Tuttavia
grazie alle parole di Raimi e alle ricerche sulla controparte
originale, Molina scorì che il Doc Ock aveva le carte in regola per
non essere dimenticato.
Quasi tutte le scene girate furono
incluse nel montaggio finale
È molto raro a Hollywood
che tutte le scene girate vengano poi utilizzate nel montaggio
finale, ma nel caso di Spider-Man 2 Sam Raimi
riuscì a portare sul grande schermo quasi tutto il
materiale. Fu il montatore Bob Murawski a
spiegare che alcune delle scene drammatiche avrebbero avuto più
peso ed efficacia se “allungate un po’” e non sforbiciate qua e
là.
La camera “fluttuava” insieme a
Spider-Man
Per
seguire i voli dello Spider-Man generato al computer fu necessario
utilizzare una speciale macchina da presa che simulava i suoi
movimenti aerei, chiamata affettuosamente “Spydercam” e
successivamente sperimentata anche inSpider-Man
3.
La sequenza in ospedale era un
omaggio ai film horror di Raimi
Il montatore Bob Murawski
non ha lavorato soltanto al primo Spider-Man di Raimi, ma era anche
legato al regista dallo stesso amore i film horror e i thriller. Un
aspetto che ritroviamo in una delle sequenze più intense di
Spider-Man 2 ambientata in ospedale.
Si tratta infatti di un omaggio
alla pellicola horror di Raimi The Evil Dead ed Army of
Darkness attraverso l’uso di sagome e ombre.
L’avevate notato?
Alfred Molina ha usato uno
stuntman per le scene d’azione
Fatta eccezion di alcuni
primi piani, Alfred Molina non ha effettuato le
sue riprese più pericolose di Spider-Man 2 facendo
così affidamento ad uno stuntman. Questo perché l’attore preferiva
rimettersi nelle mani di professionisti dal momento che non si
considerava all’altezza di tali acrobazie.
Rosemary Harris non ha avuto
bisogno di stuntman
Al contrario di Alfred
Molina, Rosemary Harris (interprete di zia May)
non ha ricorso ad alcun stuntman per le sue scene d’azione, e
all’epoca aveva settant’anni!
Le difficili scene con
Octopus
Lavorare con il costume di
Octopus non è stata un’impresa facile, dal momento che vi erano
stati collegati cavi elettrici per permetterne il movimento durante
le scene d’azione. così, per catturare il massimo del realismo,
regista e crew dovettero “sospendere” Alfred
Molina in aria e contemporaneamente manovrare i fili che
lo tenevano legato ai tentacoli.
Willem Dafoe e la “sorpresa” ad
Alfred Molina
Non tutti sanno che
Alfred Molina, ricevette la visita inaspettata sul
set di un vecchio attore del franchise, e questo avvenne
quando si sta girando la scena in cui Doc Ock salda le sue braccia
meccaniche saldate al corpo.
Durante una pausa Sam Raimi fece
intrufolare Willem Dafoe,
mettendolo nei panni di Octopus al posto di Molina, con l’attore
del tutto sorpreso di vedere qualcun altro al suo posto.
In ogni caso questo evento ispirò
gli sceneggiatori che aggiunsero un cameo di Norman Osborn alla
fine di Spider-Man 2, che funzionò come
cliffhanger per suo figlio Harry e gli eventi del terzo film.
Tobey Maguire e Kirsten Dunst
hanno girato molte delle scene d’azione senza stuntman
Proprio come nel primo
film, Tobey
Maguire eseguì il maggior numero di acrobazie
possibili senza stuntman, perché amante delle sfide fisiche;
insieme a lui anche Kirsten Dunst
(interprete di Mary Jane) si impegnò per girare scene d’azione
senza controfigura, anche se le venne suggerito di non farlo.
Il pesantissimo costume di
Octopus
Uno dei motivi che spinsero
Alfred Molina ad interpretare il Doc Ock era la
dose di realismo con cui Sam Raimi voleva
riprendere il suo personaggio, senza ricorrere agli effetti
speciali. Il regista aveva infatti progettato un costume prima
ancora che la sceneggiatura fosse finita, estremamente pesante, con
quattro tentacoli che dovevano interagire con l’attore.
E sebbene la creazione della tuta
si rivelò complicata, alla fine i realizzatori riuscirono ad
inventarsi un costume dalle giuste proporzioni, pesantissima si, ma
equilibrata rispetto alla stazza di Molina.
J. Jonah Jameson ha indossato il
costume di Spider-Man
Spider-Man
2 ha adattato una delle trame più belle e celebri
della storia dei fumetti Marvel, Spider-Man No
More, estremamente drammatica, che Sam
Raimi ha saputo affrontare con grande intelligenza ed
equilibrio.
Proprio per questo la scena eliminata
con J. Jonah Jameson che indossa per
scherzo il costume di Spidey avrebbe rovinato l’atmosfera seria e
scatenato la reazione negativa del pubblico.
I tentacoli di Octopus erano
veri
Al giorno d’oggi sembra
impossibile realizzare un cinecomic senza ricorrere alla cgi,
tuttavia molte delle sequenze d’azione più avvincenti di
Spider-Man 2 sono state create usando un mix di
effetti speciali e riprese dal vivo. Un esempio possono essere le
braccia meccaniche di Dottor Octopus in Spider-Man
2.
L’attore era infatti circondato da
un team che muoveva i tentacoli mentre altri operatori si
occupavano della parte grafica al computer.
Tobey Maguire aveva paura che il
film risultasse “terribile”
Spesso i grandi studios si
legano contrattualmente alle star per più di un film, proprio per
garantire una certa coerenza di cast all’interno del franchise; ed
è ciò che successe con Tobey
Maguire quando venne scelto per interpretare
Peter Parker nel primo Spider-Man del 2002.
Quando però arrivò la sceneggiatura
di Spider-Man 2, Maguire non si dimostrò del tutto
entusiasta, convinto che il film sarebbe stato terribile.
Sfortunatamente per l’attore e per il pubblico, il cinecomic è
ancora oggi considerato uno dei migliori mai realizzati.
Fuoco ed esplosioni
La scena dell’edificio in
fiamme in Spider-Man 2 è stata realizzata in un
set ricostruito per aumentare la dose di realismo e non aver
vincoli alcuni. Questo permise al team di Sam
Raimi di utilizzare fiamme ed esplosioni vere, mettendo
ancora più in pericolo Tobey
Maguire.
Doctor Octopus doveva far parte di
un triangolo amoroso con Peter e Mary Jane
Il produttore esecutivo
Avi Arad ha svelato che per il personaggio di
Doctor Octopus vennero considerate varie
storyline, tra cui quella che includeva il villain in un triangolo
amoroso con Peter e Mary Jane. Dunque sarebbe
stato ritratto come un uomo molto più giovane che sviluppava un
interesse amoroso per Mary Jane. L’idea venne poi scartata.
La sequenza del treno era stata
pensata per il primo film
Prima che Sam Raimi
ricevesse la sceneggiatura per Spider-Man 2 sapeva
già cosa avrebbe voluto vedere nel film. Di fatto già prima delle
riprese del primo capitolo il regista aveva a disposizione degli
storyboard sulla sequenza sul treno, non pensata per il
secondo.
Harry Osborn e la storyline
eliminata
Uno dei più grandi
conflitti della trilogia di Sam Raimi è
rappresentato dal rapporto fra Harry Osborn e
Peter Parker. I due, cresciuti come migliori
amici, vedono la loro relazione incrinarsi quando Norman
Osborn muore, facendo crescere in suo figlio una rabbia
violenta nei confronti di Spider-Man. Tuttavia parte della sua
storyline iniziale venne scartata dal secondo film, ovvero quella
che vedeva Harry indossare il costume di Spidey.
Octopus doveva essere nel primo
film
Creare il villain perfetto
non è affatto facile, tuttavia il franchise di Sam
Raimi ha offerto al pubblico un’intera galleria di
interessanti personaggi. Come dichiarato dalla produttrice
Laura Ziskin, Doc Ock era così convincente da
esser stato considerato per il primo fil, dove Ottavius avrebbe
dovuto collaborare con Green Goblin per affrontare
Spider-Man.
Kristen Wiig sarà
Barbara Ann Minerva in Wonder Woman 1984. Chi conosce i
fumetti, sa bene che Minerva subisce una trasformazione che la
renderà Cheetah, nemica “tradizionale” di
Diana.
Abbiamo già visto delle foto dal
set, anche immagini ufficiali del film, che ritraggono non solo
Gal Gadot come Diana, ma anche Steve Trevor/Chris
Pine e il nuovo personaggio del film, ancora
misterioso, interpretato da Pedro Pascal.
Adesso, vediamo la Wiig che è stata fotografata sul set, ancora
nella versione pre-Cheetah, mentre ha una discussione con un altro
personaggio e le cose diventano “violente”.
Il film vedrà ancora come
protagonista Gal Gadot opposta
a Kristen Wiig, scelta per interpretare la
villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro
Pascal, di cui non è stato ancora confermato il
personaggio. Il film sarà ambientato durante la Guerra Fredda e la
sceneggiatura è stata curata da Goeff
Johns e Patty Jenkins.
Wonder Woman
1984 arriverà al cinema il 1 novembre
2019.
Tramite CBR abbiamo
la possibilità di leggere la prima descrizione del trailer di
Avengers 4. Fino a che il video
non diventerà disponibile on-line, abbiamo chiaramente poca
sicurezza che si tratti di una descrizione ufficiale, tuttavia
sembra che ci siano diversi elementi emozionanti e soprattutto che
il titolo, Avengers: Annihilation, sia
allineato con gli ultimi rumors in merito.
“Il trailer inizia mostrando il
Guanto dell’Infinito danneggiato in un campo della fattoria che
abbiamo visto a fine Infinity War, mentre la telecamera si
concentra sul guanto, sentiamo la voce di Tony: “Eravamo destinati
a perdere”. Inizia la partitura musicale epica. In una terra
desolata dei wakandiani sentiamo Steve Rogers dire: “Siamo arrivati
così lontano.” Tony e Nebula scendono dal jet mentre gli Avengers
rimanenti si avvicinano, Steve ha un’espressione di sollievo e
dice: “Tony”. Tony, apparentemente sconfitto, scuote la testa e fa
un sorriso amichevole a Cap. Appare il logo Marvel Studios.
Ci sarà un assaggio della
Battaglia di New York dai Vendicatori del 2012. Loki viene mostrato
sconvolto e sconcertato mentre si trova sulla cima della Star
Tower. C’è un lampo di luce blu mentre l’inquadratura ruota
indietro. Poi vediamo il trono dei wakandiani su cui siede M’Baku:
è circondato dalla sua nuova guardia (un insieme della tribù delle
colline e del Dora Milaje), mentre Shuri e Banner lavorano a un
nuovo progetto in laboratorio, mentre Vedova Nera, completamente
vestita della sua tuta da combattimento, è nella fattoria di Occhio
di Falco, che abbiamo visto in Age of Ultron, in cui tutto e rotto
e disordinato. Nat sta studiando una mappa con foto e posizioni
segnati su di essa. Poi c’è una nuova rapida inquadratura di Thanos
con una lunga spada, che cammina in un vicolo di New York City. La
scena successiva è una figura incappucciata con gli occhi luminosi,
che punta un arco e una freccia prima di scoccarla verso
l’inquadratura.
“(Poche immagini dal Regno di
Quantum) Scott Lang (senza tuta) viene mostrato mentre attraversa
un parco, schivando esplosioni. (Inquadratura nello spazio) Thor e
Valchiria sono a bordo di una nave Kree. Thor dice: “Se quello che
si dice è vero, sei l’ultima speranza del nostro universo, se una
cosa del genere esiste ancora.” L’inquadratura successiva è un Tony
Stark più anziano e determinato che attraversa il nuovo Quartier
Generale dello SHIELD. Banner (indossando una tuta di spandex)corre
via da qualcosa, sembra terrorizzato. Poi di nuovo un’inquadratura
di Ant-Man che appare da un lampo di luce e atterra in un luogo
desolato. Lo vediamo dal suo punto di vista dall’interno del suo
casco. Si guarda intorno e dice: “Cosa c’è nel-“.
“Vediamo Capitano Marvel fluttuare con i pugni
infuocati e gli occhi accesi. Thanos nella Gemma dell’Anima con la
giovane Gamora che urla, Loki e Thor che combattono contro i
Chitauri fianco a fianco, Tony che consegna a Steve uno scudo nuovo
di zecca nella sala del trono del Wakanda. Tony apre la valigetta
arancione mentre Scott gli porge un braccialetto luminoso. Tony
chiede: “Come? … È possibile?” Iron Man e Ant-Man vengono mostrati
mentre viaggiano attraverso il Regno Quantico. Scott è tornato
nella battaglia di New York nel 2012. L’ultima inquadratura prima
che il titolo venga svelato è una Gemma dell’Infinito che scompare
dal guaio danneggiato di Thanos, che si alza bruscamente e si
infila l’armatura, la sua faccia cambia espressione, si infuria e
appare estremamente minaccioso.
Viene svelato il titolo:
Avengers: Annihilation.
Compare Hulk si sta allenando
nella nuova struttura dello SHIELD con Vedova Nera e Steve. Steve
si accorge che Hulk si è allenato senza sosta, e gli chiede perché,
Hulk risponde nella voce di Bruce Banner: “La mia rivincita
arriverà molto presto, lo sento!”.”
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del
Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth
Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave
Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner,
Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Pochi mesi fa è stato finalmente siglato l’accordo
fra Disney e 21th Century
Foxche vede la cessione dei diritti
cinematografici e televisivi della seconda alla casa di Topolino,
dunque tutto ciò che riguarda anche l’esclusiva sui
personaggi Marvel (X-Men e Fantastici
4).
Dopo mesi di concorrenza
alla Disney, Comcast ha abbandonato il
campo per l’acquisizione delle proprietà cinematografiche
della 21th Century Fox, concentrandosi
su Sky, e così la Casa di Topolino ha
avuto campo libero per portare a termine quella che era stata
considerata una fusione data per certa già a dicembre scorso.
Leggi anche –
MCU: 15 teorie incredibili sull’universo condiviso
Ma quali sono i personaggi e i
luoghi che vorremo vedere nell’universo condiviso Marvel al fianco degli
Avengers? Di seguito i 10 candidati più
papabili:
Cable
L’entusiasmo generato intorno a
Deadpool aveva alzato, e non di poco, le
aspettative per il sequel uscito nelle sale lo scorso anno, con i
fan che si chiedevano se potesse essere all’altezza del primo
capitolo. Ebbene sono stati accontentati: azione, divertimento, ma
soprattutto, un villain degno di nota. Parliamo ovviamente di
Cable, il
serial killer che viaggia nel tempo per porre rimedio alla morte
della sua famiglia interpretato da un ottimo Josh
Brolin.
Rivederlo in azione insieme ai
Vendicatori (o contro) sarebbe fantastico, anche se non è ancora
chiaro che fine farà Thanos (l’altro personaggio
interpretato da Brolin) dopo Avengers 4;
tuttavia un suo eventuale addio al Titano Pazzo lascerebbe libera
un’autostrada di possibilità per l’attore…
Mystica
Mystica è senza
dubbio uno dei Mutanti più popolari dell’universo Marvel, da sempre legata a Magneto
perché fermamente legata al concetto di libertà dei suoi simili nei
confronti del potere. Cosa ci lascia interdetti è il fatto che nel
franchise Fox non siano state esplorate le sue origini, qualcosa
insomma che potrebbe essere affrontata nel Marvel Cinematic universe; certo
Jennifer
Lawrence, seconda interprete dell’eroina, è in
scadenza di contratto e probabilmente non rinnoverà per altri film,
tuttavia vogliamo sperare che cambi idea e decida di tornare nei
panni di Mystica ancora una volta…
Galactus
Se Thanos venisse sconfitto dai
Vendicatori e dai Guardiani della Galassia nel futuro
prossimo del MCU, un posto verrebbe
lasciato vuoto. Allora chi potrebbe essere la nuova
minaccia per la Terra? Forse Galactus,
gigante di dimensioni lunari, che si nutre di pianeti per saziare
la sua fame ed è da tempo nelle liste dei più desiderati dai
fan?
Finora non sappiamo nulla dei piani
dei Marvel Studios per la Fase 4, ma si può
immaginare che l’universo cosmico diventerà una parte più
importante della storia. E se così fosse, sarebbe perfettamente
logico avere come prossimo cattivo Galactus.
D’altronde la trama delle gemme
dell’infinito è arrivata al capolinea, e gli eroi avranno bisogno
di un’altra enorme minaccia da debellare, e non ci sarebbe niente
di più entusiasmante che vedere in azione
Avengers, X-Men e
Fantastici Quattro mentre collaborano per
sconfiggere questo villain.
Dottor Destino
Victor Von Doom
(aka Dottor Destino) è uno degli uomini più
intelligenti dell’universo Marvel, oltre che uno dei più
malvagi mai incontrati nei fumetti. Insomma, il candidato perfetto
ad entrare nel MCU contro i nostri eroi. Con la
partenza imminente di Loki, il
franchise avrà bisogno di qualcuno della sua stessa statura,
popolarità e importanza, e il Dottor Destino potrebbe essere la
scelta più adeguata.
Fantastici Quattro
Sebbene siano stati la prima
“famiglia” della Marvel, i Fantastici
Quattro non hanno ricevuto un adeguato trattamento sul
grande schermo, con due film e un reboot al di sotto delle
aspettative dei fan che non hanno reso affatto giustizia ai
personaggi.
Proprio per questo sarebbe bello
rivederli in azione nel MCU, con Reed Richards che
lavorerebbe al fianco di T’Challa o Tony Stark per sviluppare nuove
tecnologie; sappiamo che nelle mani capaci di Kevin
Feige i Fantastici Quattro potrebbero diventare un
elemento centrale nella prossima fase dell’universo condiviso, così
da dargli finalmente il rispetto che meritano.
Domino
Rubare la scena al
Deadpool di Ryan Reynolds o al
Cable di Josh Brolin non era un
compito facile, tuttavia ciò che è riuscita a fare Zazie
Beetz nei panni di Domino è
semplicemente incredibile. Un’antieroina il cui potere è la
fortuna..già questo dovrebbe bastare a rendere questo personaggio
unico nel mondo dei cinecomic. Ma non finisce qui, perché Domino è
anche divertente, intelligente, autoironica, fortissima in
combattimento. Una vera risorsa per il MCU.
X-23
L’introduzione di Dafne
Keen nell’universo degli X-Men e del
personaggio di Laura aka X-23 ha dato nuova linfa
al percorso di Wolverine e posto le basi per
scenari futuri in cui la figlia del noto Mutante potrebbe fare
grandi cose.
A questo punto c’è da sperare che i
Marvel Studios decidano di
raccontare le sue origini, accennate in Logan, e che
riescano a portarla nel MCU dove incontrerebbe altre
minacce. Stiamo pur sempre parlando di un mutante, molto
pericoloso, rigettato dalla società; e quale modo migliore di
raccontare il disagio del mondo attuale se non guardare attraverso
gli occhi di una ragazzina?
Tempesta
La cultura afroamericana è stata
celebrata egregiamente in Black Panther,
grande successo di critica e pubblico della scorsa stagione, e
mentre aspettiamo di vedere se T’Challa, Nakia e Okoye torneranno
in azione nei prossimi titoli del MCU, un altro personaggio potrebbe
arrivare nell’universo condiviso per creare problemi:
Tempesta.
Dal 2000 ad oggi, la mutante è stata
il cuore e l’anima della squadra, tenendo insieme la famiglia
nonostante gli attacchi e numerose perdite, e non sarebbe ora di
darle più spazio sul grande schermo? Magari proprio al fianco o
contro il Re di Wakanda?
Deadpool
Se c’è un personaggio di cui avremmo
veramente bisogno nel MCU, quello è Deadpool. L’accordo tra Disney e
Fox ha fatto gioire i fan, che non aspettano altro che vedere
insieme sullo schermo Vendicatori e Mercenario Chiacchierone…un mix
perfetto di serietà e comicità senza precedenti nella storia dei
cinecomic!
Wolverine
L’addio di Hugh
Jackman al personaggio di Wolverine ha
sicuramente spezzato qualche cuore, perché nessuno è stato capace
di legarsi così tanto al Mutante – spiritualmente e fisicamente
– come l’attore australiano.