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Captain America 4: un banner dal SDCC 2022 potrebbe darci una prima occhiata al film

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Come molti di voi sapranno Anthony Mackie tornerà nei panni di Sam Wilson nell’ancora senza titolo Captain America 4 e oggi grazie ad uno striscione che arriva dall’imminente San Diego Comic-Con 2022 potrebbe averci svelato una prima occhiata ad alcune immagini promozionali ufficiali del film. The Falcon and the Winter Soldier si è concluso con Sam che ha finalmente accettato il mantello della Sentinella della Libertà. Dopo il finale della serie, è stato rivelato che Captain America 4 era in lavorazione, co-scritto dagli showrunner della serie Michael Spellman e Dalan Musson.

Successivamente abbiamo anche ricevuto ulteriori aggiornamenti sul progetto all’inizio di questo mese, quando è stato riferito che il regista di The Cloverfield Paradox Julius Onah aveva firmato per dirigere il film. Ora, con i Marvel Studios che faranno il loro ritorno al Comic-Con di San Diego il 23 luglio 2022 (essendo assenti dalla convention dal 2019), abbiamo un altro entusiasmante aggiornamento da condividere. Con l’inizio dell’SDCC il 21 luglio, un utente di Reddit ha condiviso l’immagine di un presunto banner dalla sala della convention con Captain America di Anthony Mackie insieme a Sharon Carter di Emily VanCamp:

Captain America 4
URL Source https://i.redd.it/wjfdn4gbwrb91.jpg

Il banner sembra essere legittimo, ma potrebbe non promuovere in modo specifico Captain America 4 . Detto questo, ciò che rende possibile che l’artwork provenga dal film in uscita è l’inclusione della già citata Sharon Carter che sfoggia il suo abito bianco fedele ai fumetti, un vestito che non si vedeva nei suoi precedenti progetti MCU. Il personaggio di Carter è stata introdotta nel 2014 in Captain America: The Winter Soldier , dopo di che è apparsa in Captain America: Civil War. È poi riemersa in The Falcon and the Winter Soldier.

È presto per speculare su potenziali direzioni che potrebbe prendere il personaggio della Carter, anche se una voce del 2021 dal The Hashtag Show  affermava che i Marvel Studios avevano pianificato di farla diventare il cattivo principale di Captain America 4. Tuttavia, come ulteriormente affermato nel rapporto, si dice che lo studios abbia ridotto la sua parte (presumibilmente dopo il contraccolpo contro la sua interpretazione in Falcon and the Winter Soldier) e abbia usato un personaggio diverso come cattivo principale. Indipendentemente da ciò, sarà interessante scoprire se l’imminente avventura di Sam Wilson riporterà alla luce l’ex agente SHIELD, o se si impegnerà nel suo nuovo viaggio da cattiva!

Fratelli Russo: la sala cinematografica è “elitaria”, dire che sia un luogo sacro è una “cazzata”

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I Fratelli Russo sono intervenuti sul dibattito relativo allo scontro tra sala cinematografica e cinema con una risposta molto netta, definendo “elitaria” l’idea di poter andare al cinema e affermando che l’idea dell’esperienza cinematografica concepita come sacra è una “cazzata”. Sostengono che i cinema sono costosi e che possono ostacolare l’idea di “permettere a tutti di entrare sotto la tenda”. Si pronunciano anche sulla condivisione di account, pratica che consente a più persone di vedere più contenuti senza la spesa aggiuntiva di pagarli “a pezzo”. I filmmaker rifiutano apertamente l’idea di una guerra culturale tra sala e streaming, definendola “cavolate”.

“Il cinema d’autore ha ormai 50 anni. È stato concepito negli anni ’70. Siamo cresciuti con questa idea. Eravamo bambini, per noi era davvero importante. Ma siamo anche consapevoli che il mondo ha bisogno di cambiare e più cerchiamo di impedirgli di cambiare, più creiamo caos. Non spetta a nessuno rifiutare le idee della prossima generazione. Siamo in crisi in questo momento perché tutti sono in guerra tra loro. È triste da vedere, dal momento che siamo ragazzi che sono cresciuti amando il cinema. Una cosa da ricordare, inoltre, è che è un concetto elitario poter andare al cinema. È fottutamente costoso. Quindi, questa idea che è stata creata – a cui ci aggrappiamo – che il cinema sia uno spazio sacro, è una cazzata. E rifiuta l’idea di far entrare tutti sotto la tenda. Laddove la distribuzione digitale è preziosa, a parte quanto ho detto prima su come ha contribuito alla diversificazione dei contenuti, è che le persone possono condividere account; possono ottenere 40 film al costo di un film. Ma avere una sorta di guerra culturale sul fatto che ci sia valore o meno per noi è da pazzi.”

E voi cosa ne pensate di questa posizione insolita per dei registi?

I Fratelli Russo sono al cinema con The Gray Man, il prodotto più costoso della storia di Netflix, che arriverà sulla piattaforma dal 22 luglio.

Baby Yoda: Joe Dante accusa la Disney di aver rubato il design dai Gremlins

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Disney+ è stato lanciato nel 2019 con The Mandalorian, la prima serie tv di Star Wars in assolutoI fan sono rimasti immediatamente conquistati dalle avventure del cacciatore di taglie, soprattutto per il finale sbalorditivo con un epico cliffhanger.

L’obiettivo che Din Djarin era quello di rintracciare una creatura che i fan hanno immediatamente soprannominato “Baby Yoda”. In seguito abbiamo appreso che il nome della creatura era invece Grogu, anche se quel moniker originale è rimasto. Anche se Grogu  non è un giovane clone di Yoda (come molti fan hanno inizialmente teorizzato), assomiglia al leggendario Maestro Jedi, e sembra anche essere ridicolmente carino. Tuttavia,  il regista di Gremlins Joe Dante non è un fan.  Infatti durante una recente intervista con il  San Francisco Chronicle, il Dante ha condiviso la sua opinione sulle somiglianze tra Grogu e il Mogwai Gizmo, chiarendo che crede che il team che lavora su The Mandalorian abbia rubato il design visto nel classico del 1984.

“Penso che la longevità [dei film di Gremlins] sia davvero la chiave per questo personaggio [Gizmo], che è essenzialmente come un bambino”,  ha detto Dante. “Il che mi porta, ovviamente, all’argomento di Baby Yoda, che è stato completamente rubato ed è stato semplicemente copiato. Senza vergogna, direi.”

Vale la pena notare che Yoda è apparso per la prima volta in L’Impero colpisce ancora del 1980 e Grogu è essenzialmente solo una versione ridotta. Ci sono alcune somiglianze con Gizmo, ed è certamente possibile che i Mogwai abbiano attraversato la mente di coloro che hanno disegnato il personaggio, ma dire che il design sia stato copiato è un po’ una  è una forzatura.

Come il franchise  di  Star Wars i Gremlins  presto approderanno sul piccolo schermo con la prossima serie animata,  Gremlins: Secrets of the Mogwai, su HBO Max. Per quanto riguarda Grogu, non abbiamo ancora saputo chi lo abbia salvato dal Tempio Jedi o dove si trovasse durante gli eventi della trilogia sequel. Dopo The Book of Boba Fett, è stato ovviamente confermato che non era all’Accademia di addestramento Jedi di Luke Skywalker quando è stata attaccata dal leader supremo Snoke, quindi non ci sono dubbi che ci sono molte altre storie da raccontare di Grog. Per quanto riguarda The Mandalorian  tornerà con la terza stagione su Disney+ a febbraio 2023.

C’era una volta il crimine arriva su SKY e NOW

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C’era una volta il crimine arriva su SKY e NOW

Arriva in prima tv su C’era una volta il crimine, in onda lunedì 18 luglio alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Comedy), in streaming su NOW e disponibile on demand.

Terzo e ultimo capitolo della saga dei film diretti da Massimiliano Bruno, preceduto da NON CI RESTA CHE IL CRIMINE e RITORNO AL CRIMINE, vede la partecipazione di un grandissimo cast corale, composto da Marco Giallini, Gian Marco Tognazzi, Giampaolo Morelli, Carolina Crescentini, lo stesso Massimiliano Bruno, Giulia Bevilacqua, Ilenia Pastorelli e Edoardo Leo.

La trama

Nel terzo capitolo della saga, l’improbabile banda di criminali viaggia indietro nel tempo fino al 1943 per rubare la Gioconda ai francesi: ad aiutarli nella difficile impresa Claudio Ranieri (Giampaolo Morelli), professore di storia pignolo ed iracondo che insieme allo spaccone Moreno (Marco Giallini) e al timoroso Giuseppe (Gian Marco Tognazzi) affronterà mille pericoli. Mentre fuggono col quadro i tre sono costretti a rifugiarsi a casa di Adele (Carolina Crescentini), la giovane nonna di Moreno, dove l’uomo incontra anche sua madre Monica da bambina. Quando la piccola finisce nelle mani dei nazisti la banda è obbligata ad un cambio di programma: se vogliono tornare nel presente dovranno prima salvarla, attraversando in lungo e largo un’Italia devastata negli ultimi, caotici giorni della Seconda guerra mondiale. Un viaggio che li porterà ad incontrare alcuni dei personaggi che hanno fatto la storia del Paese e ritrovare molti amici delle avventure precedenti. Sandro Pertini, Benito Mussolini, il Re Vittorio Emanuele e addirittura Adolf Hitler sono gli involontari co-protagonisti della nostra dissacrante armata Brancaleone. In una resa dei conti finale, la banda della Magliana, capitanata dal mitico Renatino (Edoardo Leo) e con l’aiuto di Gianfranco (Massimiliano Bruno) e Lorella (Giulia Bevilacqua) affronterà così il temibile esercito nazista.

 

C’ERA UNA VOLTA IL CRIMINE – lunedì 18 luglio alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Comedy), in streaming su NOW e disponibile on demand.

Bullet Train: l’incontro con Brad Pitt e il cast del film

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Bullet Train: l’incontro con Brad Pitt e il cast del film

Inarrestabile proprio come un Bullet Train, il “treno proiettile” in cui è ambientato, il film di David Leitch, al cinema dal 25 agosto, è un’esperienza davvero unica, per lo spettatore, e sembra lo sia stata anche per il cast che ne ha parlato in occasione della conferenza stampa europea.

Per il regista, David Leitch, l’esperienza è andata “oltre l’eccitazione”, come ha avuto modo di dichiarare: “Abbiamo girato il film all’inizio della pandemia, era una situazione insolita, pensavo a quanto ci saremmo divertiti andando a girare in Giappone, e invece siamo rimasti dentro a un corridoio dentro a una scatola, in pratica. Una volta che Brad Pitt è salito a bordo del film, abbiamo costruito intorno a lui questo cast spettacolare. A questo punto della mia carriera ho fatto diversi film, eppure questa esperienza è stata speciale, perché questi non sono solo grandi attori ma anche grandi esseri umani”.

La relazione lavorativa, poi diventata di amicizia, tra Brad Pitt e David Leitch arriva da lontano, da quando il secondo faceva lo stuntman. Così ha raccontato Pitt in conferenza, quando ha raccontato in che modo il regista lo ha convinto a partecipare: “David è mio amico, ci siamo incontrati sul set di Fight Club e abbiamo lavorato spesso insieme, anche con Troy, e altri film. All’epoca faceva gli stunt, ora era a capo del progetto e questo è stato uno dei motivi per cui ho accettato, perché era la chiusura di un cerchio. Poi sono arrivati nel cast tutti gli altri, ed è stato bellissimo, anche perché non ci sono protagonisti o spalle. Ogni personaggio ha la sua storia e tutte queste storie si incrociano su questo treno. È stato bello”.

Ma come si descriverebbe la trama del film senza fare troppi spoiler? Ci pensa Kelly McCormick, produttrice del film: “Si tratta di un gruppo di attori non convenzionali, che salgono su un treno per raccontare una storia molto commerciale, una commedia. Ma la verità è che la storia racconta principalmente di destino, del fato e dell’ordine che hanno le cose per svolgersi in una predeterminata maniera.”

Aaron Taylor-Johnson e Brian Tyree Henry interpretano nel film Tangerine e Lemon, nomi in codice di una coppia di assassini/ladri/criminali. Sono come fratelli, e i due interpreti li hanno dotati di una chimica irresistibile. Aaron Taylor Johnson conferma questa affermazione: “Non poteva esserci un Tangerine senza Lemon. Sono stato fortunato a collaborare con Brian. Voglio dire, è stato bello lavorare con Brad, con Joey, ma con Brian è nato qualcosa di speciale, non solo la confidenza, il prenderci in giro, lo scherzo, ma anche l’affetto fraterno, il supporto. Sono sempre stato suo fan, e abbiamo avuto una chimica istantanea. Inoltre David ci ha messi in condizione di lavorare benissimo, di avere poter improvvisare e di prendere decisioni coraggiose, perché ci ha dato questo spazio sicuro”.

Brian Tyree Henry ha seguito a ruota il collega: “Con Aaron ho avuto la possibilità di lavorare con un compagno con il quale sono riuscita a essere completamente e totalmente stupido, eppure uno su cui contare, ci vogliamo bene e abbiamo costruito questa relazione da questo punto di partenza. Il momento storico in cui giravamo era così pesante (il primo lockdown, ndr) e triste che è stata una gioia lavorare in questo ambiente così divertente e vivace.”

Fa parte del cast anche Joey King, che abbiamo visto da poco nel sorprendente The Princess, e che adesso interpreta un personaggio davvero singolare, The Prince, quasi a fare da eco a quanto fatto in precedenza. “Interpretare questo personaggio mi ha dato la possibilità di costruirla. Ho potuto scegliere che tipo di psicopatica poteva essere, nel suo completini super eleganti, con le sue scarpette e quell’aria da bambina innocente. Ho cercato di darle diverse sfumature, così che David in fase di montaggio potesse scegliere cosa tenere e quale di quelle potesse andare meglio per il personaggio che lui aveva in mente.”

Per quanto riguarda invece il personaggio di Brad Pitt, sembra una tipologia di carattere che a lui diverte molto interpretare, sarcastico e sempre alle prese con qualcosa da mangiare, come dai tempi della trilogia di Ocean. Per Pitt, il suo Ladybug è un reduce da un esaurimento nervoso, che adesso, dopo la terapia, cerca di affrontare la vita con un approccio pacifico, cosa che però non lo terrà fuori dai guai.

Bullet Train è una commedia, di base, che si sposa alla perfezione con altri generi, un po’ come accadeva con Deadpool 2, che per il regista è stata una palestra. “Lì ho lavorato con Ryan che è una persona molto divertente ed è il maestro dell’improvvisazione. Ho portato su questo set tutto quello che ho imparato lì, perché la cosa che più mi piace è contaminare la commedia, che è il mio genere preferito. E in Bullet Train attraverso l’azione, ma anche la violenza e l’umorismo nero si affrontano temi diversi. Come la fratellanza, il destino, la redenzione, o anche solo il connettersi con persone così diverse da noi. E solo la commedia mi consente di parlare di questi argomenti anche alti, dentro a un pacchetto super commerciale.”

Bullet Train aprirà la prossima edizione del Locarno Film Festival. Il 3 agosto in Piazza Grande il film sarà presentato al pubblico alla presenza di Aaron Taylor-Johnson.

Il cinema alla Sapienza: la nuova arena estiva nell’ateneo più grande d’Europa

Riparte l’estate romana e finalmente possiamo dare il benvenuto al nuovo appuntamento con il cinema sotto le stelle di San Lorenzo. Questa volta però il grande schermo avrà la bellissima cornice della città universitaria più grande di Europa: La Sapienza. Infatti, dal 18 al 29 luglio 2022, l’Università La Sapienza di Roma in collaborazione con il Municipio II di Roma, ospiterà la nuova arena estiva del cinema di quartiere: Il Cinema alla Sapienza.

Francesca Del Bello Presidente Municipio II: “Una iniziativa, voluta fortemente da Municipio e Sapienza, che si inserisce nel solco di una rinnovata collaborazione che aprirà, grazie anche al contributo della Regione Lazio, le porte dell’Ateneo alla programmazione culturale del Municipio II”.

La programmazione aprirà con un omaggio a Monica Vitti, poi pellicole d’autore, cartoni animati, grandi successi internazionali, fino a includere film che affrontano temi di attualità da dibattere insieme agli studenti dell’Ateneo. Verranno infatti chiamati a partecipare i registi Claudio Giovannesi, Susanna Nicchiarelli, Francesco Bruni e Carlo Sironi, che introdurranno al pubblico i film.

La direzione artistica è a cura di Luigi Pinto, producer cinematografico e fondatore di Fabrique Du Cinéma, la rivista del nuovo cinema italiano. Luigi PintoPenso che con la diffusione massiccia delle piattaforme online, oggi più che mai sia importante promuovere la visione collettiva e quindiemotiva dei film tra le nuove generazioni. Poterlo fare nel luogo culturalmente più importante d’Italia, è ancora più emozionante e significativo.

Appuntamento quindi tutte le sere sotto la Minerva alle 21.00 con un’arena da 250 posti a ingresso gratuito.

Un evento realizzato da Municipio II di Roma con Università La Sapienza di Roma, con il sostegno di Regione Lazio, Banca del Fucino, Agic Technology. In collaborazione con S.LorenCine. Comunicazione a cura di Frasi Fatte.

Di seguito il programma dal 18 al 29 luglio:

  • Lunedì 18 luglio OMAGGIO A MONICA VITTI Il Tango della Gelosia di Steno
  • Martedì 19 luglio ESTATE ITALIANA La Paranza dei Bambini, presenta il regista Claudio Giovannesi con Pedro Armocida
  • Mercoledì 20 luglio ESTATE ITALIANA Sole, presenta il regista Carlo Sironi con Luca Ottocento
  • Giovedì 21 luglio ESTATE ITALIANA Cosa Sarà, presenta il regista Francesco Bruni con Michela Greco
  • Venerdì 22 luglio DRIVE IN Palm Springs di Max Barbakow
  • 23/07/2022 LA SAPIENZA DEI BAMBINI Monster and Co. di Pete Docter
  • 24/07/2022 LA SAPIENZA DEI BAMBINI Monster University di Dan Scanlon
  • 25/07/2022 ESTATE ITALIANA Miss Marx, presenta la regista Susanna Nicchiarelli con Paola Casella e Cristiana Paternò del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI). Verrà presentato il nuovo numero della rivista di SNCCI CineCritica che dedica il suo Primo Piano sull’autore a Susanna Nicchiarelli.
  • 26/07/2022 DRIVE IN Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh
  • 27/07/2022 SOCIAL MEDIA Quello che i Social Non Dicono di Hans Block, Moritz Riesewieck
  • 28/07/2022 PARITÀ DI GENERE Favola di Sebastiano Mauri
  • 29/07/2022 DRIVE IN La Grande Scommessa di Adam McKay

Tudum: il 24 settembre appuntamento con l’evento Netflix

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Tudum: il 24 settembre appuntamento con l’evento Netflix

Sabato 24 settembre torna Tudum, l’evento virtuale globale organizzato da Netflix per i fan, che lo scorso anno ha raggiunto oltre 25 milioni di visualizzazioni in 184 paesi in tutto il mondo. Nell’arco di un’entusiasmante giornata all’insegna di novità esclusive, trailer e anteprime, oltre a interviste con i principali ideatori e con le più grandi star di Netflix, si svolgeranno cinque eventi globali. L’evento virtuale gratuito è un omaggio ai fan di Netflix ed è dedicato alla condivisione di news su oltre 100 popolari serie TV, film e speciali da tutto il mondo.

Il 24 settembre Tudum coprirà quattro continenti con cinque eventi, portando i fan in un vorticoso viaggio in giro per il mondo:

  • Il 24 settembre alle 4:00, Tudum avrà inizio con uno show dalla Corea.

  • Il 24 settembre alle 7:30, i fan avranno l’opportunità di vedere alcune anteprime dall’India.

  • Il 24 settembre alle 19:00, i fan riceveranno novità esclusive su serie TV e film di prossima uscita negli Stati Uniti e in Europa e potranno assistere a un evento aggiuntivo che annuncerà numerosi titoli in arrivo dall’America Latina.

  • Il 25 settembre alle 6:00, le star di Netflix dal Giappone concluderanno Tudum con un evento dedicato all’intrattenimento giapponese.

Tudum sarà disponibile su tutti i canali YouTube di Netflix in varie lingue. Per le ultime novità su questo evento e per ottenere ulteriori dettagli sull’elenco dei titoli e delle celebrità è possibile visitare il sito ufficiale Tudum.com/event.

FeST – Il Festival delle Serie Tv: Aurora Leone ed Edoardo Ferrario conduttori della cerimonia di presentazione

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FeST – Il Festival delle Serie Tv, il primo festival italiano interamente dedicato alla serialità televisiva all’epoca dei servizi di streaming, torna con la quarta edizione il 23-24-25 settembre 2022.

FeST – Il Festival delle Serie Tv è un evento gratuito in collaborazione con Triennale Milano, il supporto dell’Ufficio a Milano del Parlamento Europeo e il patrocinio di APA – Associazione Produttori Audiovisivi.

Tra i protagonisti delle precedenti edizioni di FeST sono stati alcuni dei più grandi broadcaster e servizi di intrattenimento nazionali e internazionali come De Agostini Editore, Warner Bros. Discovery, Disney+, Netflix, Paramount+, Prime Video, Rai Fiction, Rai Kids (in precedenza Rai Ragazzi), Sky.

La quarta edizione di FeST è sostenuta anche dalla media partnership con Radio Deejay, Radio Capital e OnePodcast.

Novità della quarta edizione è la nascita di FeST Academy – Education & Entertainment, con una serie di incontri che si terranno nella giornata di venerdì 23 settembre, dedicati al mondo della formazione nel settore della serialità cinematografica televisiva, in collaborazione con Accademie, Scuole e Università. FeST crede da sempre nell’importanza della formazione per far crescere professionisti qualificati, consapevoli e visionari. Per questo, FeST darà spazio alle realtà formative impegnate in questo obiettivo. Open lesson, workshop e incontri per orientarsi tra le numerose offerte formative presenti sul territorio saranno le attività proposte da alcune delle Scuole e Accademie più autorevoli e che già hanno aderito all’iniziativa: Alta Scuola per la Serialità Televisiva promossa da CNA (Cinema Audiovisivo Lombardia), Luiss Business School, Come si scrive una grande storia, Anica Academy, IED – Istituto Europeo di Design, Scuola Belleville, OBE – Osservatorio Branded Entertainment.

Per questa edizione dei Serial Awards, Aurora Leone (The Jackal) ed Edoardo Ferrario, già presentatore della prima edizione 2021, condurranno la cerimonia di premiazione che si terrà domenica 25 settembre presso il teatro di Triennale Milano, location di FeST. Per il secondo anno i Serial Awards, premi attribuiti alle migliori serie tv italiane, sono stati votati da una ampia giuria presieduta dalla direttrice artistica Marina Pierri e formata da persone esperte ed esponenti del settore.

Qui l’elenco completo delle categorie dei Serial Awards 2022:

  1. Premio Cattiveria “Ha fatto anche cose buone”

  2. Premio Interprete non protagonista

  3. Interprete protagonista

  4. Premio Look and Feel

  5. Premio Regia

  6. Premio Serie Kids dell’anno

  7. Premio Serie scripted dell’anno

  8. Premio Docuserie dell’anno

  9. Serie Entertainment dell’anno

  10. Premio Soundtrack a musiche originali e non originali

  11. Premio “Writer’s room” a sceneggiature originali e non originali

  12. Premio al podcast che vorremmo diventasse una serie scripted

  13. Premio Coppia/relazione dell’anno

  14. Premio “Ci vivrei” alla casa più bella

Per ulteriori dettagli e l’elenco completo dei candidati: https://serialawards.com

Anche quest’anno FeST si svolgerà su quattro palchi paralleli:

Il Main stage: come sempre ospitato all’interno di Triennale Milano Teatro, darà spazio ad anteprime, interviste e panel di intrattenimento per un confronto con i grandi protagonisti della serialità.

L’Industry stage: sarà il luogo dove broadcaster, case di distribuzione e produzione, personalità legate a tutta la filiera audiovisiva dialogheranno sullo stato dell’arte della serialità in Italia.

L’Unstage: il palco fuori dagli schemi ospitato nel giardino di Triennale. In continuità con ciò che è avvenuto in passato lo stage si occuperà di dare voce alle nicchie cult con giochi e interazioni inaspettate tra serie tv e realtà.

Il Kids stage: il sabato è previsto un palco dedicato ai contenuti per bambini e ragazzi. I più piccoli potranno così assistere ad anteprime e incontri con i protagonisti della serie d’animazione e fiction più amate o attese. Per l’edizione 2022, FeST amplia le attività per bambini e bambine di tutte le età puntando sull’attenzione all’apprendimento e alle tematiche trasversali connesse con la serialità, coinvolgendo le scrittrici bestseller Carolina Capria e Mariella Martucci nella creazione dei contenuti per le generazioni più giovani. Il giardino di Triennale ospiterà così dialoghi, anteprime e intrattenimento interattivo legato al mondo delle serie tv, il tutto presentato e coordinato dalle due autrici. I contenuti non saranno così solo un momento di divertimento e gioco per le nuove generazioni, ma anche di riflessione per i loro genitori.

Rinascimento psichedelico, nostalgia, meme, non monogamie etiche: sono solo alcuni dei temi legati alla rappresentazione seriale su cui si rifletterà sui vari palchi, oltre a tematiche legate ad apocalisse, creature fantastiche e tutto quello che, per quanto possa sembrare “distante” e fantastico, ci riguarda da vicino e fa parte, metaforicamente, anche della nostra realtà. Per raccontare e presentare al meglio il tema “Reframing Nature” che sarà fil rouge dei panel dei quattro palchi di FeST, è stato selezionato un team di autori formato da Vincenzo Ligresti e Ufficio Furore (Tommaso Naccari, Federico Nejrotti, Giulia Trincardi, Elena Viale).

Il tema della quarta edizione di FeST sarà Reframing Nature.

«Reframing Nature accende i riflettori sui significati che attribuiamo alla parola “natura” e sulle sue declinazioni nelle storie per la tv.

Reframing vuol dire dare una nuova cornice a un concetto, perché la cornice fa parte del quadro e ne modifica l’impatto su chi guarda. In gergo psicologico, implica l’atto di rimettere in prospettiva, ripensare a un determinato aspetto in molteplici maniere. E, spesso, trasformarlo.

È questo il primo passo nella costruzione di una consapevolezza da cui è impossibile prescindere. Flora, fauna e mondo minerale non sono il fondale di cartone su cui si muovono i personaggi, ma personaggi esse stesse; così come l’umanità non solo vive nella natura, ma ne è integralmente parte. Pensarsi come altro rispetto al pianeta, alle sue risorse, agli altri suoi abitanti umani e non umani, diviene impensabile.

Natura è un costrutto sociale: rappresenta quello che è lecito o illecito essere nella società a partire dal proprio corpo e dai ruoli che predetermina.

Natura è raccontare storie: il gesto più naturale che esiste per l’essere umano, quello capace di dare un senso alla realtà. 

Natura è convivenza delle differenze, locuzione che restituisce una connotazione orizzontale alla valorizzazione dell’unicità, chiave per l’accesso alla pluralità di punti di vista che le serie tv sono capaci di offrire.»

Marina Pierri – direttrice artistica di FeST

FeST – Il Festival delle Serie Tv, il primo grande progetto entertainment culturale firmato da DUDE, nato nel 2018 per fotografare lo stato dell’arte della narrativa televisiva contemporanea, è l’ecosistema di riferimento dell’intrattenimento seriale in Italia. Grazie alla direzione artistica di Marina Pierri, FeST dà vita a un festival interamente dedicato alle serie tv e al loro dialogo con la realtà. Tre giorni di incontri, talk, performance, experience, formazione e proiezioni dedicati alle serie tv più seguite. FeST è una società di DUDE e BDC.

Madame Web: anche Adam Scott nel cast

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Madame Web: anche Adam Scott nel cast

Solo pochi giorni dopo aver ottenuto una nomination agli Emmy per la serie Apple TV+ Severance, Adam Scott si unisce al cast del film di supereroi della Sony Madame Web.

Il film è interpretato da Dakota Johnson nei panni di Madame Web, una chiaroveggente le cui capacità psichiche le consentono di vedere all’interno del mondo dei ragni stesso. Il film sarà una storia delle origini per il personaggio, che è stato un alleato di Spider-Man nei fumetti Marvel.

Il resto del cast include Sydney Sweeney, anche lei recentemente nominata agli Emmy sia per Euphoria che per The White Lotus, Emma Roberts, Celeste O’Connor, Isabela Merced, Tahir Rahim e Mike Epps. SJ Clarkson dirige lo spinoff dello Spider-Verse Sony, mentre Matt Sazama e Burk Sharpless hanno scritto la sceneggiatura.

Madame Web: 5 dettagli sul personaggio

Madame Web è uno dei tanti film in via di sviluppo mentre lo studio costruisce il suo Sony Universe di personaggi Marvel. Sony, che controlla i diritti cinematografici di Spider-Man e altri personaggi correlati, ha già distribuito Venom (2018) e Venom: La furia di Carnage (2020) e il film con Jared Leto, Morbius, uscito ad aprile. La Sony ha anche in cantiere Kraven il Cacciatore con la star Aaron Taylor-Johnson.

Nel cast di Madame Web ci sono Dakota Johnson, Celeste O’Connor, Tahar Rahim, Emma Roberts e Sydney Sweeney. Lo studio si trova in una posizione di forza dopo l’uscita di Spider-Man: No Way Home, che ha incassato 1,74 miliardi di dollari a livello globale, l’incasso più alto nella storia della Sony.

Il film arriverà in sala a ottobre 2023. Madame Web sarà diretto da S.J. Clarkson (Dexter) e basato su una sceneggiatura firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless (Morbius).

Venezia 79: ecco la giuria del Concorso, Julianne Moore presidente

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Sarà l’attrice statunitense Julianne Moore a presiedere la Giuria internazionale del Concorso della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (31 agosto – 10 settembre 2022)), che assegnerà il Leone d’oro per il miglior film e gli altri premi ufficiali.

Vincitrice dell’Oscar (Still Alice, 2014), del BAFTA e del premio Emmy, Julianne Moore è célèbre per la sua versatilità e per le tante memorabili interpretazioni nel cinema e nella televisione. E’ la prima attrice americana a essere stata premiata con i massimi premi per l’interpretazione ai festival di Berlino (The Hours, 2002), Cannes (Maps to the Stars, 2014) e Venezia (Lontano dal paradiso, 2002).

Julianne Moore presiederà la Giuria Internazionale del Concorso Venezia 79, composta inoltre dalle seguenti personalità:
· Mariano Cohn (Argentina) regista, sceneggiatore e produttore
· Leonardo Di Costanzo (Italia) regista e sceneggiatore
· Audrey Diwan (Francia), regista
· Leila Hatami (Iran) attrice
· Kazuo Ishiguro (Giappone-Gran Bretagna) scrittore e sceneggiatore
· Rodrigo Sorogoyen (Spagna) regista, sceneggiatore e produttore

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale, che ha fatto propria la proposta del Direttore artistico del Settore cinema Alberto Barbera.

La Giuria Venezia 79 assegnerà ai lungometraggi in Concorso i seguenti premi ufficiali: Leone d’Oro per il miglior film, Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria, Leone d’Argento – Premio per la migliore regia, Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, Premio Speciale della Giuria, Premio per la migliore sceneggiatura, Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente.

Thor: 15 differenze tra i film e i fumetti

Thor: 15 differenze tra i film e i fumetti

Attraverso quattro diversi film da solista, Thor (Chris Hemsworth) è cambiato molto nell’arco di un decennio di vita nell’MCU. Quella che nel film del 2011 sembrava una tragedia shakespeariana per l’eroe, si è trasformata in un’avventura disastrosa nel seguito Thor: The Dark World. In seguito Ragnarok, film veloce e divertente, ha portato una ventata d’aria fresca. Infine, Love and Thunder, arrivando dopo gli eventi di Avengers: Endgame, è servito a riposizionare il dio tra gli eroi Marvel.

Non dimentichiamo però che il Dio del Tuono esiste da molto più tempo – la sua prima apparizione nei fumetti avviene nel 1962 (Journey into Mystery) – e che, il Thor dell’MCU, anche con tutti i suoi cambiamenti, è comunque diverso sotto molti aspetti dalla sua controparte della Marvel Comics.

La madre di Thor è Fenice nei fumetti

Thor feniceLa prima differenza tra i fumetti di Thor e l’MCU sono i legami di parentela. Nella Marvel Comics c’è una storyline che descrive l’arrivo sulla Terra della Phoenix Force. La squadra costringe gli eroi a combattere e, mentre Thor sta cercando di fermare Fenice insieme ad altri eroi, viene rivelato che Odino e Fenice hanno un affair in passato. A quanto pare, il Dio del Tuono è nato dalla loro unione. Nei fumetti, come anche nei film, Thor ha sempre creduto che sua madre fosse Frigga, ma questa storyline svela che (almeno non sulla carta) non è così.

Thor nei fumetti è più serio

Hulk vs ThorNonostante tutte le disavventure e i momenti tragici, nell’MCU Thor è un personaggio simpatico e scherzoso, a tratti sciocco. Ha una personalità goffa ed è spensierato, non come il Thor dei fumetti. Nella Marvel Comics, il dio non ha affatto il senso dell’umorismo.

Inoltre, le due versioni di Thor differiscono anche quando l’eroe alza il gomito: quando beve nei film il Dio del Tuono gioca ai videogiochi e si comporta come un pazzo, mentre nei fumetti non riesce a lasciarsi andare nemmeno da ubriaco.

Nei fumetti Thor parla in stile shakespeariano

Marvel Hercules ThorNella Marvel Comics, Thor usa espressioni del dialetto shakespeariano. Sulla carta stampata, oggi come negli anni Sessanta, il dio parla ancora come un lord inglese. Questo aspetto è stato mantenuto solo nel primo film di Thor, mentre nei capitoli successivi il gergo dell’eroe si è attualizzato e normalizzato.

Nei fumetti Thor possiede la Odinforce

marvels avengers thorLa Forza di Odino (Odinforce) è l’energia mistica che i Re di Asgard usano per essere onnipotenti, mentre il Sonno di Odino è necessario per mantenere carica questa energia. Nell’MCU Odino è morto e, per qualche strana ragione, Thor non ha ereditato la forza del padre. Nei fumetti invece, quando Odino rinuncia alla sua carica e cede il trono a suo figlio, passa a quest’ultimo anche l’Odinforce. Forse nei film l’ostacolo è Valchyrie, dal momento che è lei a possedere le chiavi del regno.

Ci sono più versioni di Thor nei fumetti

Eric Thunderstrike

Nei fumetti esiste più di una versione del Dio del Tuono: oltre a Throg, la versione rana dell’eroe, c’è ne è una che condivide il corpo con Eric Masterson. Anche Storm ha assunto i poteri di Thor nella Marvel Comics. Con Love and Thunder viene presentata una variante dell’eroe anche in live-action: Jane Foster, brandendo il Mjonir, acquisisce i poteri del Dio del Tuono e diventa Mighty Thor.

Donald Blake
Donald Blake

Nei fumetti, Donald Blake è l’identità segreta di Thor. Blake è un medico zoppo che porta con sé un bastone, ma non solo per camminare: quando sbatte il bastone a terra si trasforma nell’eroe. Più avanti nella Marvel Comics si viene a sapere che è stato Odino ad aver creato Blake come una falsa persona in un regno parallelo, permettendo a lui e Thor di scambiarsi di posto da un mondo all’altro altro. L’MCU ha ripreso questo aspetto solo nel primo film di Thor con un Easter egg che cita il nome di Donald Blake.

Il potere del MjolnirMjolnir

Se nei fumetti il bastone è l’emblema di Blake, il Mjolnir è quello di Thor. L’eroe deve sempre tenere la presa sul martello se non vuole perdere i suoi poteri. Senza Mjolnir, il Dio del Tuono torna ad essere Donald Blake. Questo aspetto, decisamente svantaggioso per l’eroe, non è presente nell’MCU, dove Thor è un eroe con o senz’arma.

Thor è più potente nei fumettiStormbreaker Comics

Nonostante la criticità del Mjolnir, il Thor più potente è quello dei fumetti. Nella Marvel Comics, il Dio del Tuono è uno degli eroi più grandi dell’universo ed è un match perfetto per Hulk. A causa del suo immenso potere, il dio è stato addirittura tenuto fuori dalla Guerra Civile. Inoltre, sulla carta stampata Thor è riuscitoda solo a sconfiggere Galactus, aspetto che lo rende infinitamente più forte della sua rappresentazione cinematografica.

La comicità di Chris Hemsworth
Thor Hulk

L’interprete live-action del Dio del Tuono, Chris Hemsworth, è amato dai fan anche per la sua ilarità. Goffo e auto-ironico, il Thor dell’MCU sa come conquistare il pubblico. Niente di tutto ciò si può dire della versione a fumetti. Il dio è mortalmente serio e, nonostante sia un eroe leale disposto a sacrificarsi per proteggere i suoi amici, non è in grado di cogliere gli scherzi ed è noioso anche in situazioni rilassate.

Le fidanzate dei fumetti che mancano nell’MCUJane-Foster-Thor

L’unica fidanzata di Thor nei film è Jane Foster (Natalie Portman) e sembra essere un amore insostituibile. Una volta finita tra loro, Hemsworth diventa un inguaribile scapolo. Tuttavia, nei fumetti si sono susseguite diverse storie d’amore per il Dio del Tuono: dopo Jane, ci sono state tante altre avventure, la più recente è quella con She-Hulk.

Chi è Hela nei fumetti?Hela Bifrost

In Ragnarok, Hela si presenta dopo la morte di Odino e rivela di essere la sorella maggiore di Thor e quindi il legittimo nuovo sovrano di Asgard. Per questo motivo Hela diventa una minaccia per il dio e per gli Asgardiani.

A differenza di quanto vediamo nell’MCU, nei fumetti Hela non è la sorella di Thor, bensì la figlia di Loki (e di conseguenza la nipote del dio). Anche la storia d’origine di Hela è molto diversa nella Marvel Comics e descrive il personaggio come il sovrano del mondo sotterraneo di Hel.

Il fratello di Thor (ma non Loki)
Thor Marvel Comics

Nei fumetti mancherà anche Hela, ma Thor ha un fratello che non si è mai visto nell’MCU: Balder il Coraggioso. La storia del personaggio è unica e complessa: stando alla trama di Ragnarok nella Marvel Comics, la morte di Balder avrebbe messo in moto la fine dei tempi. Balder ha giocato molti ruoli nei fumetti, da essere il re di Asgard ad aiutare nella guerra dei regni. Nonostante ciò, il personaggio è stato completamente escluso dall’MCU.

Thor nei fumetti è più intelligenteCrhis Hemsworth Mark Ruffalo Thor Ragnarok

Il Dio del Tuono dell’MCU sarà anche simpatico, ma a volte è davvero sciocco. Fatica a capire le cose e ha bisogno quasi sempre di una spiegazione aggiuntiva. Fortunatamente conosce i suoi limiti e sa fare autoironia. Al contrario, nei fumetti Thor è serio ed estremamente sveglio. Oltre ad essere uno dei più grandi dei Vendicatori, è un guerriero molto intelligente, proprio come Iron Man e Captain America

Nei fumetti è il re di AsgardThor Comics Asgard

Inizialmente nell’MCUThor non vedeva l’ora di assumersi maggiori responsabilità. Tuttavia, quando Odino è morto, l’eroe ha perso interesse in qualsiasi cosa. In Avengers: Endgame, Thor ha rifiutato il suo destino e ha scelto di non diventare sovrano di Asgard, lasciando il titolo a Valkyrie.

Nei fumetti invece, Thor è attualmente il Re di Asgard, titolo che tra l’altro ha già ricoperto. Nella Marvel Comics il dio ha messo da parte i suoi amici per assumere questo ruolo ed è diventato un sovrano serio e determinato a proteggere la sua patria.

Un dio a tutto tondoThor Odino

Prima di Love and Thunder, non si era mai parlato molto della dimensione divina nell’MCU. Nei primi film, non ci sono divinità. Ci sono solo umani e alieni e gli dei di Asgard sono semplicemente creature extraterrestri che vivono in un altro mondo. Al contrario, Thor nei fumetti è prima di tutto il Dio del Tuono, uno degli dei più longevi e più amati. Il dio ha più di 1000 anni e gravita attorno alla Terra fin dalle origini della storia umana.

Ms Marvel: le 10 migliori teorie dei fan di Reddit dopo il finale

Attenzione: questo articolo contiene spoiler sul finale di stagione di Ms. Marvel!

Dopo lo sconvolgente finale di Ms. Marvel su Disney+, i fan si sono già riversati su Reddit per discutere le loro teorie sul futuro di Kamala nel MCU. Sebbene la Marvel abbia sfatato le teorie sulla capacità di Kamala di mutare forma, l’episodio ha lasciato molti aspetti irrisolti e ha sollevato ancora più domande che risposte quindi, ai fan della Marvel, non manca sicuramente il materiale su cui basare le proprie teorie.

Il finale di Ms. Marvel non solo ha rivelato che Kamala Khan è la prima mutante del MCU, ma ha anche presentato una scioccante scena mid-credits che ha visto Brie Larson tornare nei panni di Carol Danvers dopo essersi apparentemente scambiata con Kamala nella sua camera da letto da adolescente – e i fan hanno molte idee su cosa questa svolta possa significare.

Kamala Khan ha un DNA da Inumano

Sebbene tutti gli indizi portino a pensare che Kamala Khan sia una mutante, l’utente di Reddit avataraurin teorizza che la mutazione riscontrata nel DNA di Kamala sia in realtà un segno della sua identità di Inumana: “Penso che il braccialetto abbia attivato il DNA Inumano [di Kamala], il che ha fatto sì che Kamala avesse una connessione più forte con il suo DNA Noor”.

La storia di Kamala Khan è effettivamente legata agli Inumani nei fumetti, ma sembra che il MCU abbia deciso di prendere una strada diversa con il personaggio. Tuttavia, se il MCU introdurrà gli Inumani a un certo punto, sembra logico che Kamala avrà qualcosa a che fare con loro.

Kamala è il mutante “zero”

Come e quando il MCU introdurrà i mutanti (e di conseguenza gli X-Men) è stato un grande argomento di dibattito per molto tempo, e Ms. Marvel sembra aver finalmente fatto un po’ di luce sulla questione. I fan sanno che è la prima mutante confermata nel MCU, ma l’utente 420moxxy di Redditor suggerisce che in realtà dovrebbe essere una delle prime mutanti del mondo.

Rendere Kamala uno dei primissimi esseri umani portatori di DNA mutante sarebbe una trama davvero emozionante e potrebbe essere un ottimo modo per introdurre le origini degli X-Men. Il redditor ha anche aggiunto: “Potrebbero introdurre un giovane Charles Xavier che impara a usare i suoi poteri e a sopravvivere in un mondo in continua evoluzione pieno di questa nuova specie chiamata mutanti”.

Namor sarà il prossimo mutante del MCU

Si vocifera che Namor apparirà nel prossimo sequel di Black Panther, e alcuni leak sembrano confermarlo, ma i dettagli esatti della sua introduzione nel MCU sono ancora strettamente nascosti. Nei fumetti è uno dei primi mutanti dell’universo e il Redditor wandadcosmos ritiene che sarà così anche nel MCU.

Scrivono: “Sono sicuro che Namor abbia trovato una qualche reliquia atlantidea/azteca che ha attivato il suo gene X”, proprio come il braccialetto di Kamala nella serie Ms. Marvel. Se dovesse essere così, sembra che potrebbe avere un ruolo importante nell’introduzione del personaggio – una teoria di Black Panther: Wakanda Forever potrebbe vedere Namor come cattivo o antieroe.

Mutanti e Inumani sono la stessa cosa

Nei fumetti, Kamala Khan è un Inumano – ma nel MCU sembra che sia un mutante, quindi i fan si stanno chiedendo cosa stia esattamente facendo il MCU con questi due concetti simili (ma chiaramente diversi). Una teoria del Redditor gab_knotter suggerisce che in questo universo “inumano” e “mutante” significhino la stessa cosa.

La teoria fa riferimento a un’importante citazione dell’episodio finale di Ms. Marvel, in cui Kamala dice che, qualunque sia la sua identità, sarà solo un’altra “etichetta”. Forse questo è il modo in cui il MCU conferma che “inumano e mutante sono solo etichette diverse che designano la stessa cosa”.

Carol Danvers ha trovato il secondo braccialetto

L’apparizione di Captain Marvel nella scena mid-credits del finale di Ms. Marvel è stata una grande sorpresa, ma l’utente di Reddit antonindolohov ritiene che in realtà abbia completamente senso, se i fan considerano la precedente apparizione della Danvers nel MCU.

Ha scritto: “Nella scena post-credit di Shang-Chi, vediamo Wong che informa Bruce e Carol dei dieci anelli e chiede loro se possono identificarli… quindi immagino che Carol abbia trovato il sentiero dei dieci anelli e abbia trovato il secondo braccialetto”. I due spiegano poi che il contatto di Carol con il braccialetto l’ha costretta a scambiarsi con Kamala, come i fan hanno visto alla fine di Ms. Marvel.

Monica Rambeau è una mutante

Il termine “mutante” non è mai stato usato per definire la Rambeau durante il suo periodo in WandaVision, ma ci sono molte somiglianze tra Monica Rambeau e Kamala Khan che non dovrebbero essere trascurate. Il Redditor homeslixe nota che i poteri di Kamala “assomigliano di più a quelli di Monica Rambeau, se ci penso bene”.

La Rambeau ha scoperto i suoi poteri dopo aver viaggiato attraverso l’Hex in Wandavision, quindi molti fan suggeriscono che questo ha risvegliato il suo gene mutante nello stesso modo in cui il braccialetto ha risvegliato il gene mutante di Kamala e le ha dato la possibilità di usare i suoi veri poteri.

I Djinn sono una fazione di Inumani

Per la maggior parte degli episodi di Ms. Marvel, si è creduto che Kamala Khan fosse un Djinn, anche se sono state fornite poche spiegazioni sul significato di questo termine. Alcuni teorizzano che Djinn sia solo un termine folcloristico usato per riferirsi agli Inumani o ai mutanti, mentre una teoria del Redditor blackbird2285 suggerisce che i Djinn siano in realtà un vero e proprio gruppo di Inumani, affermando: “Sarebbe piuttosto figo se i Djinn fossero solo una fazione di antichi Inumani“.

Questa teoria prevede un confronto tra i Djinn e la “Famiglia Reale di Attilan“, un’altra fazione di Inumani dei fumetti. Forse i Djinn sono solo Inumani che hanno vissuto nella Dimensione Noor, proprio come la Famiglia Reale vive ad Attilan. Questo potrebbe anche essere un modo semplice per reintrodurre Black Bolt e i suoi amici nel MCU.

Nick Fury sta indagando sui mutanti

Alla fine di Spider-Man: Far From Home, è stato rivelato che Nick Fury è in realtà scomparso dal pianeta da qualche tempo, mentre lui e Maria Hill sono stati sostituiti sulla Terra dagli Skrull. Il redditor kostispat257 suggerisce che attualmente stanno “indagando sugli agenti dormienti Kree” – o, come suggerisce questa teoria, sui mutanti.

Una dettagliata teoria sul perché il MCU stia introducendo i mutanti in questo momento, suggerisce che i mutanti siano stati effettivamente creati dai Kree e collocati sulla Terra come gli “agenti dormienti” di cui parla Talos in Far From Home. Ci sono molte cose su Nick Fury che non hanno molto senso al momento, ma questa teoria getta un po’ di luce su di esse.

Captain Marvel introdurrà i Fantastici Quattro

Sebbene sia già stato rivelato che i Fantastici Quattro stanno per approdare nel MCU, non è ancora chiaro come ciò avverrà esattamente. Molte cose sono in sospeso, ma l’utente di Reddit hailstate2023 suggerisce che Captain Marvel avrà qualcosa a che fare con tutto ciò.

Il braccialetto di Ms. Marvel è stato originariamente trovato al braccio di un alieno dalla pelle blu che molti ipotizzano essere un Kree, il che suggerisce che il braccialetto potrebbe essere in realtà un Nega-Band – un dispositivo dei fumetti che trasporta chi lo indossa nella Zona Negativa. Questa teoria suggerisce che la Danvers potrebbe “fare da tramite” tra la Terra e la Zona Negativa, dove secondo molti fan sono attualmente intrappolati i Fantastici Quattro.

I dieci anelli erano un tempo il secondo braccialetto

Forse una delle teorie più interessanti che circolano su Reddit è quella di infinite-swordfish60, che suggerisce che i dieci anelli di Shang-Chi siano in realtà il gemello del bracciale di Kamala, ma “scomposto” in dieci pezzi. L’utente fa riferimento alla scena post-credit di Shang-Chi e si chiede: “E se [l’anello] stesse cercando di comunicare con il suo gemello, il braccialetto?”.

Questa teoria non si rifà ai fumetti in manier tanto accurata quanto altre in questa lista, ma sarebbe un grande colpo di scena che nemmeno i fan più accaniti dei fumetti si aspetterebbero mai. Sarebbe anche un’ottima occasione per integrare uno dei migliori nuovi personaggi della Fase 4, Shang-Chi, nella storia generale del MCU.

Steven Spielberg corteggiato da Marvel per Fantastici Quattro?

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Steven Spielberg corteggiato da Marvel per Fantastici Quattro?

Alcuni rumor circolati di recente in rete vorrebbero Steven Spielberg nel mirino dei Marvel Studios per andare a occupare la sedia di regia di Fantastici Quattro, lasciata vuota da Jon Watts. Si vocifera persino che il leggendario regista possa aver già accettato di partecipare al progetto.

Prima di liquidare il rumor a quello che potrebbe rivelarsi, ovvero solo un rumor, vale la pena di notare un paio di cose: diversi scoop affidabili (o semi-affidabili, comunque) hanno alluso alla storia, e più volte Kevin Feige ha parlato con Spielberg della possibilità di dirigere un futuro progetto MCU.

Ovviamente, nulla di tutto ciò significa che abbia effettivamente accettato di dirigere i Fantastici Quattro o addirittura che questo report possa essere veritiero, ma vale sicuramente la pena tenere d’occhio la faccenda. Dopotutto, i Marvel Studios sono riusciti a arruolare Sam Raimi con un preavviso abbastanza breve dopo che Scott Derrickson si è separato dal Dottor Strange nel Multiverso della follia.

Sappiamo ancora molto poco dei piani di Feige per la prima famiglia della Marvel, ma John Krasinski è apparso nei panni di Reed Richards nel sequel di Doctor Strange. Il personaggio ha incontrato la sua fine per mano di Scarlet Witch (Elizabeth Olsen), e sappiamo che il casting della star/regista era dettato al 90% da un regalo che Feige ha voluto fare ai fan, che da tempo volevano proprio Krasinski nei panni di Richards. Inoltre, vale la pena ricordare il fatto ceh Feige cerca un grande regista per Fantastici Quattro, e chi c’è al momento di più grande di Steven Spielberg?

Thor: Love and Thunder, guida alla colonna sonora del film

Thor: Love and Thunder, guida alla colonna sonora del film

La colonna sonora di Thor: Love and Thunder è composta da tantissimi brani di successo, che spaziano da iconici inni rock a brani pop più contemporanei. Il regista Taika Waititi ha contribuito a spingere il franchise di Thor in una nuova direzione quando è subentrato nel MCU con Thor: Ragnarok. Ha dato alla serie del Marvel Cinematic Universe un tono comico, colori più vivaci e una grandissima colonna sonora. Tra queste, il classico dei Led ZepplinImmigrant Song“, utilizzato per la battaglia finale tra il Thor di Chris Hemsworth e l’Hela di Cate Blanchett.

Thor: Love and Thunder segna il ritorno di Thor per la prima volta da quando ha lasciato la Terra con i Guardiani della Galassia in Avengers: Endgame. Il film della Fase 4 del MCU segue il viaggio dell’eroe alla scoperta della sua  vera identità in questo vasto universo, che diventa un po’ più complicato quando la sua ex fidanzata, Jane Foster (Natalie Portman), acquisisce i suoi poteri grazie a un Mjolnir ricostruito, divenendo Mighty Thor. Il Dio del Tuono potrebbe essere geloso all’inizio, ma si rende conto che lei è proprio ciò che gli mancava nella vita. La svolta da supereroe di Jane arriva anche nel momento perfetto, dato che Gorr il Macellatore di Dei (Christian Bale) inizia a scatenarsi nella galassia uccidendo ogni dio che trova sulla strada.

Mentre il dramma, la commedia e l’azione si susseguono, la narrazione di Thor: Love and Thunder è accompagnata da musiche memorabili. Il veterano del MCU Michael Giacchino ha curato la colonna sonora del film, ma Taika Waititi ha ancora una volta messo da parte una straordinaria collezione di canzoni famose. Ecco una guida completa alla colonna sonora di Thor: Love and Thunder, con indicate le sequenze specifiche che accompagnano.

Only Time” di Enya – La canzone di Enya, tratta dall’album A Day Without Rain del 2000, dà il via alla colonna sonora di Thor: Love and Thunder, mentre l’intera linea temporale del MCU di Thor viene ripercorsa in un montaggio iniziale narrato da Korg (Taika Waititi).

Welcome To The Jungle” dei Guns N’ Roses – L’iconica canzone rock del 1987, tratta dall’album Appetite For Destruction dei Guns N’ Roses, risuona quando Thor si unisce ai Guardiani della Galassia in battaglia.

Paradise City” dei Guns N’ Roses – La seconda canzone dei Guns N’ Roses nella colonna sonora di Thor: Love and Thunder introduce l’inedito look turistico di New Asgard.

Old Spice Sea Chanty” di Ginger Johnson – Il jingle dell’Old Spice si sente alla fine della pubblicità dell’Old Spice di Valchiria.

Fighting” di Michael Raphael – La successiva canzone di Thor: Love and Thunder accompagna il momento in cui Thor, Re Valchiria (Tessa Thompson) e Mighty Thor difendono Nuova Asgard dall’attacco di Gorr.

Our Last Summer” degli ABBA – La canzone degli ABBA del 1980 è inserita in un montaggio che racconta ciò che è accaduto prima che Jane e Thor si lasciassero.

Family Affair” di Mary J. Blige – La colonna sonora di Thor: Love and Thunder include anche Mary J. Blige, quando Valchiria suona “Family Affair” per mostrare a Jane il suo altoparlante portatile.

Sweet Child O’ Mine” dei Guns N’ Roses – La terza canzone dei Guns N’ Roses viene riproposta più volte nel film, ma la prima è quando Thor, Jane e Valchiria combattono contro Zeus (Russell Crowe) nella Città Onnipotente.

Goodies” di Ciara – il singolo di debutto di Ciara del 2004 viene proposto mentre Thor, Jane e Valchiria si trovano sulla nave asgardiana in partenza dalla Città Onnipotente.

Hey Ninny-Nonny” di Taika Waititi – canzone originale di Taika Waititi, cantata da Korg quando Thor e Jane parlano dei loro sentimenti sulla nave.

November Rain” dei Guns N’ Roses – L’ultima canzone dei Guns N’ Roses nella colonna sonora di Thor: Love and Thunder accompagna il combattimento finale di Thor e Mighty Thor con Gorr.

Rainbow In The Dark” di Dio – Quest’ultima canzone è stata scelta per i titoli di coda di Thor: Love and Thunder.

Thor 4 pone le basi per 10 personaggi MCU

Thor 4 pone le basi per 10 personaggi MCU

ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler del film Thor: Love and Thunder

Grazie alla lotta tra Gorr il macellatore di dei (Christian Bale), Thor (Chris Hemsworth) e i suoi alleati, in Love and Thunder vengono poste le basi per l’introduzione di personaggi nuovi all’interno dell’MCU. Sappiamo quanto il franchise ami creare aspettative nel proprio pubblico sul futuro e anche Thor: Love and Thunder, come tutti gli altri film della Fase 4, è un anello di una catena più ampia.

In particolare, il quarto film da solista di Thor amplia notevolmente il Marvel Mythos: se durante la Saga dell’Infinito gli Asgardiani sembravano essere le uniche divinità mitologiche presenti nell’MCU, ora sappiamo che gli dei del franchise sono tanti e provengono dai culti più disparati. Prima lo show Disney+ Moon Knight e poi Thor: Love and Thunder hanno dimostrato che nella Marvel ci sono numerosi pantheon. Dopo le divinità egizie di Moon KnightLove and Thunder introduce una città divina, Omnipotent City, e un’enorme minaccia per gli dei: Gorr.

Proprio a Omnipotent City si svolge un’enorme battagliaAl di là dei fini drammatici, la scena offre al pubblico un piccolo assaggio delle diverse divinità che popolano l’MCU. Forse non tutti i personaggi visti in Thor: Love and Thunder torneranno in futuro, ma alcuni potrebbero davvero essere i pilastri delle prossime fasi…

Hercules

Probabilmente, il personaggio più importante introdotto da Thor: Love and Thunder è Hercules. Interpretato da Brett Goldstein, il figlio di Zeus è il dulcis in fundo del film. Fa il suo debutto nella scena a metà dei titoli di coda, vestito con un abito quasi identico al costume dei fumetti degli anni Sessanta e Settanta e con in mano la sua iconica clava. Poco prima di vedere Ercole sulla scena, nel film si sente Zeus (Russell Crowe) incaricare il figlio per una missione contro Thor. Questo dettaglio allude al fatto che Ercole sarà un cattivo in Thor 5, anche se chi ha letto i fumetti sa che alla fine Ercole rifiuta gli ordini di Zeus e si allea con Thor. Detto ciò, Hercules ha buone possibilità di entrare a far parte del prossimo team di Avengers della Marvel.

Hera

Marvel Comics Hera Thor

In Thor: Love and Thunder sembra che ci sia Zeus dietro al conflitto tra Ercole e Thor, quando nei fumetti è Hera la mente dietro ai problemi del semidio. Dal momento che sia il marito che il figliastro di Hera sono parte dell’MCU, la dea potrebbe facilmente subentrare nel franchise. Sia nella mitologia che nei fumetti, Hera è la matrigna di Hercules.

Hera è malvagia e gelosa dell’affetto che Zeus nutre per il semidio. I suoi piani causano molte delle tragedie nella vita di Ercole. Nei fumetti, Hera è un cattivo in piena regola per il figliastro e i suoi alleati. Lo stesso potrebbe accadere alla sua controparte MCU, che probabilmente odierà Ercole anche in live-action.

Ares

Ares ThorL’arrivo di Zeus e degli dei greci nell’MCU apre la strada anche ad Ares. Il personaggio ha tutte le potenzialità necessarie per diventare un nemico importante sia per Ercole che per Thor. D’altronde, nella Marvel Comics il Dio della Guerra è uno dei più grandi nemici di Ercole ed è una minaccia ricorrente tra i più potenti eroi della Terra. Ares è stato anche un membro degli Oscuri Vendicatori, storia che potrebbe essere inserita nell’MCU, magari già nella creazione di un squadra di anti-eroi per il film Thunderbolts.

Quasar

Marvel Comics Quasar Eon

Verso la fine di Thor: Love and Thunder si vede una statua di Eon nel tempio di Eternità. Nei fumetti, Eon è una potente entità cosmica che fa di tutto per garantire che l’universo sia al sicuro dalle minacce intergalattiche (come Thanos). Adempie i suoi doveri scegliendo un campione che lui stesso disegna come Protettore dell’Universo. I suoi due campioni più noti sono Capitan Mar-Vell e Quasar, un eroe dotato dei poteri di Lanterna Verde e un membro poco noto dei Vendicatori. Nell’MCU Mar-Vell è già stato reinventato con il personaggio femminile Capitan Marvel, ma non c’è nessun Quasar. Forse la statua di Eon accenna all’introduzione di Quasar nell’MCU

Ra

Marvel Atum ThorThor: Love and Thunder ha confermato la presenza nell’MCU di Ra. Nel film, Thor ha inserito la divinità egizia nell’elenco degli dei che sperava di reclutare a Omnipotent City. Anche se non è stato nominato in Moon Knight, nella mitologia Ra è in cima al pantheon egizio. Ora che Thor ne ha parlato nell’MCU, Ra (noto anche come Atum) potrebbe svolgere un ruolo chiave nella prossima avventura di Marc Spector in Moon Knight 2

Warlord Kaa

Hulk Thor

In Thor: Love and Thunder viene esplorato il Regno delle Ombre. Questa linea narrativa crea la possibilità che Kaa minacci un eroe MCU in una battaglia futura. Introdotto in un fumetto del 1960, il malvagio padrone del Regno delle Ombre è un criminale minore della Marvel Comics. Kaa ha fatto alcune incursioni sulla Terra, dove si è scontrato con la squadra di supereroi di Ercole e con Hulk. Ora che il Regno delle Ombre è ufficialmente una dimensione dell’MCU, il suo capo non può essere escluso dal franchise.

Knull

Knull Thor

Nello spiegare la storia d’origine di Gorr, Thor: Love and Thunder parla del dio Knull. Nei fumetti, Knull è colui che brandisce la Necrosword prima che venga presa da Gorr. Ovviamente, non è quello che succede nell’MCU e, anche se non è ancora chiara la storia live-action del personaggio, è plausibile che prossimamente Knull comparirà sulla scena. Anche se privo della sua spada, Knull potrebbe facilmente diventare uno dei criminali più pericolosi dell’MCU. Come dio antico, onnipotente e creatore dei simbionti, Knull possiede tutto quello che serve per devastare la Terra.

Venom

Venom Marvel Comics

Attraverso il Multiverso, Spider-Man: No Way Home aveva già introdotto Venom. Tuttavia, Thor: Love and Thunder fa un passo in più. Nei fumetti, la Necrosword di Knull è il primo simbionte, fatto che chiarisce perché nel film l’arma influisce pesantemente sulle azioni di Gorr. E, parlando di simbionti, non si può escludere Venom. Appare chiaro che l’MCU sta girando attorno al personaggio, forse per preparare il terreno ad un grande ruolo per il cattivo.

Morte (Lady Morte)

Thanos MorteOltre a Adam Warlock, Lady Morte è l’altro grande personaggio legato alla storia di Thanos che ancora manca nell’MCU. Quando Thanos, ossessionato dall’incarnazione fisica Morte, cancella metà dell’universo in Avengers: Infinity War, il personaggio non viene nemmeno nominato. Tuttavia, Thor: Love and Thunder dimostra che Morte esiste da qualche parte nell’MCU. Come Eon, anche lei possiede una statua costruita in suo onore nel tempio di Eternità.

Tribunale Vivente

Tribunale ViventeUn altro personaggio presente in versione statuaria nel tempio di Eternità è Tribunale Vivente. Già Doctor Strange 2 aveva fatto cenno a Living Tribunal, per poi dimenticarsene nel film successivo. Dopo Thor: Love and Thunder non sembrano esserci dubbi sull’arrivo del personaggio nell’MCU. Non a caso, la statua di Tribunale Vivente è un po’ più prominente rispetto alle altre. Sicuramente, il livello di potere della misteriosa entità cosmica nella Marvel Comics pone le basi per un grande personaggio anche per l’MCU.

Thor: Love and Thunder, cosa ci fanno le capre urlanti nel film?

Thor: Love and Thunder, cosa ci fanno le capre urlanti nel film?

Nel corso degli anni la Marvel ha regalato al pubblico diverse sorprese sul grande schermo, ma poche eccentriche come le capre urlanti di Thor: Love and Thunder. Il secondo film di Taika Waititi sul Dio del Tuono ha ricevuto recensioni contrastanti da parte della critica, ma ha comunque battuto Thor: Ragnarok al botteghino, forse anche grazie al senso dell’umorismo tipico di Waititi, che qui si conferma ulteriormente. Resta però da chiedersi se l’aggiunta delle capre sia stata un’idea originale di Waititi, o provenga dagli stessi fumetti di Thor.

All’inizio del film, Thor riceve in dono le capre da Re Yakan (Stephen Curry) per aver salvato la popolazione del pianeta Indigarr da una minaccia esterna. Per tutta la durata di Thor: Love and Thunder, i destrieri del Dio del Tuono hanno urlato sullo schermo; mentre Thor (Chris Hemsworth) lottava per fermare il dio assassino Gorr il Macellatore di Dei (Christian Bale), insieme alla sua ex Jane Foster/Mighty Thor (Natalie Portman), Valchiria (Tessa Thompson) e Korg (Taika Waititi), le capre hanno fatto da spalla e da bizzarro “mezzo di trasporto” del gruppo.

Le loro urla stridenti ci hanno fatto morire dal ridere anche se forse, a tratti, sono risultate un po’ eccessive. Per questo motivo, gli spettatori si sono chiesti se le capre urlanti, all’interno del film, rappresentino un ulteriore sollievo comico o una semplice distrazione dal resto della trama di Thor: Love and Thunder. La vera origine delle capre va comunque ben oltre il semplice divertimento e siamo qui per analizzarlo.

Perché le capre di Thor: Love and Thunder urlano?

Le urla delle capre di Thor: Love and Thunder hanno trovato ispirazione in Taylor Swift e nella sua canzone “I knew you were Trouble”, rielaborata con dei meme sui social, ma possono essere ricondotte alla storia della Marvel e, più specialmente, alla mitologia norrena. Sebbene non abbiano nome in Love and Thunder, le capre Toothgrinder e Toothgnasher hanno fatto diverse apparizioni nei fumetti, con la loro prima entrata in scena nel 1976. Ma il loro vero e proprio ingresso nella letteratura è molto più antico e risale alla “Hymiskviða” dell’Edda in prosa del XII secolo. Tuttavia, le loro urla sono interamente un’invenzione di Taika Waititi, un’estensione del suo stile di commedia bizzarro e talvolta eccessivo.

Le capre di Thor: Love and Thunder devono a Taylor Swift le loro origini

Come dicevamo, secondo le interviste di Waititi, le capre urlanti di Thor 4 possono ringraziare Taylor Swift e la sua “I Knew You Were Trouble” del 2012 per la loro origin story nel film. Sebbene Thor: Love and Thunder sia approdato al cinema 10 anni dopo l’uscita della canzone, il meme su Internet di una capra che urla il ritornello della canzone è stato una costante di tutto il decennio. A quanto pare, un addetto alla post-produzione ha riscoperto il meme della capra e ha aggiunto la colonna sonora a uno degli aggiornamenti dell’animazione delle capre, e Waititi l’ha apprezzato a tal punto che la gag è stata inserita nel film.

Le capre di Thor: Love and Thunder sono nei fumetti Marvel?

Sebbene Thor: Love and Thunder abbia lasciato molte domande senza risposta, i destrieri del Dio del Tuono non sono una di queste. Le fedeli capre di Thor sono state al suo fianco fin dalla loro introduzione nel Thor Annual #5 del 1976. Tra le loro avventure, ricordiamo l’originale addomesticamento dei due animali da parte di Thor su suggerimento di Loki in Journey Into Mystery #623, e un viaggio sia a Hel che a Heven, il primo in Thor #365 e il secondo in Original Sin #5.1. Una delle capre, Toothgnasher, ha persino trascorso del tempo con il Punitore in Punisher Kill Krew.

Grazie alle sue capre urlanti, Thor: Love and Thunder può rivendicare influenze che attraversano i secoli, dalla poesia antica alla musicalità moderna, pur essendo del tutto in linea con le sue origini fumettistiche. Sebbene quest’aggiunta ironica possa risultare fastidiosa per alcuni spettatori, essa racchiude davvero gli easter egg, i riferimenti alla Marvel e le influenze eclettiche che rendono i fumetti, e in particolare Thor, così stravaganti. È giusto, in questo caso, che lo stesso tono dei fumetti sia così prevalente nell’ultimo contributo di Waititi alla serie di film su Thor.

Lilo & Stitch: annunciato il regista del live action

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Lilo & Stitch: annunciato il regista del live action

La Disney ha scelto Dean Fleischer-Camp per dirigere il prossimo remake live-action di Lilo & Stitch. Fleisher-Camp sta facendo circolare il suo nome grazie a Marcel the Shell With Shoes On, il suo ultimo progetto per la A24. Nel frattempo, Chris Kekaniokalani Bright è in trattative per scrivere la sceneggiatura di Lilo & Stitch, con Dan Lin, Jonathan Eirich e Ryan Halprin alla produzione. A parte questo, si sa poco del remake in live action del film.

Come riportato da Deadline, Dean Fleischer-Camp dirigerà il prossimo adattamento live-action di Lilo & Stitch per la Disney. La notizia arriva in mezzo al successo di critica del suo nuovo film d’animazione, Marcel the Shell With Shoes On, che è attualmente sulla buona strada per guadagnare $ 1 milione al botteghino. Al momento, una data di uscita per Lilo & Stitch rimane sconosciuta. Il film segnerà il primo film live-action di Fleischer-Camp in un grande studio.

Undisputed: trama, cast e curiosità sul film

Undisputed: trama, cast e curiosità sul film

Il regista Walter Hill è noto per la sua capacità di contaminare e ridefinire i generi cinematografici, inserendo nei suoi film elementi apparentemente contrastanti ma che grazie alla sua maestria si fondono alla perfezione, dando vita ad opere uniche. Suoi sono infatti titoli cult come Driver l’imprendibile, I guerrieri della notte, 48 ore e Strade di fuoco. Si tratta di film “ruvidi”, che mescolano la brutalità di contesti sociali difficili a personaggi in cerca di rivalsa. Uno dei suoi ultimi film, Undisputed, realizzato nel 2002 porta avanti queste caratteristiche, mescolando elementi da prison movie con quelli dei film sulla boxe.

Scritto dallo stesso Hill insieme a David Giler, a partire da una loro storia originale, Undisputed nasce dal desiderio del regista di realizzare un film incentrato sulla boxe. Lo spunto per il film si presentò loro nel 1992, quando il campione dei pesi massimi Mike Tyson venne condannato ad alcuni anni di prigione. A partire da quell’evento i due decisero di scrivere la storia di una celebrità che si ritrova a dover fare i conti con la sua nuova vita in carcere. Ciò permise loro non solo di raccontare il declino di un uomo, ma anche la durissima realtà del sistema penitenziario statunitense.

Al momento del suo arrivo in sala, Undisputed mancò però di ottenere importanti riconoscimenti da parte di critica e pubblico. A renderlo maggiormente popolare è stato però il mercato home-video, dove ottenne grande successo divenendo un vero e proprio cult. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla serie di sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Undisputed: la trama del film

Protagonista del film è George “Iceman” Chambers, campione del mondo dei pesi massimi di pugilato, la cui carriera viene distrutta a causa del suo arresto con l’accusa di stupro. Arrivato in prigione, egli è ormai un uomo finito e senza più speranze. Venuto però a sapere dell’esistenza di un programma di boxe interno al carcere, George decide immediatamente di iscrivervisi. Campione indiscusso all’interno della prigione è Monroe Hutchen, il quale è imbattuto da dieci anni. Mentre si inimica l’intera comunità carceraria, George decide di prepararsi all’incontro, desideroso di dimostrare di non essere secondo a nessuno.

Undisputed sequel

Undisputed: il cast del film

Per i due protagonisti del film, il regista dichiarò di aver sempre pensato a due attori di colore, in quanto ciò avrebbe conferito maggior credibilità al modo in cui questi vengono trattati nel film. Il ruolo di George Chambers è dunque stato assegnato a Ving Rhames, principalmente noto per essere stato Marsellus Wallace in Pulp Fiction. L’attore aveva passato due anni a mettersi in forma per un altro film biografico incentrato su di una leggenda della boxe, ma quando quel progetto fallì, la sceneggiatura di Undisputed ha attirato la sua attenzione, spingendolo a riprendere il suo allenamento per questo film.

Nel ruolo del campione Monroe Hutchen vi è invece l’attore Wesley Snipes, celebre per aver recitato nella trilogia di Blade. Desideroso di mostrarsi al meglio per il personaggio, Snipes ebbe modo di allenarsi nella boxe con Emanuel Steward, noto per aver addestrato diversi campioni del mondo. Al momento di dove girare il loro incontro, i due attori rifiutarono di farsi sostituire da controfigure e diedero vita ad una coreografia di lotta estremamente realistica, con colpi molto vicini all’essere veri. Nel film compare inoltre l’attore Peter Falk nei panni di Mendy Ripstein, un anziano capo mafia che organizzerà l’incontro tra i due pugili.

Undisputed: la serie di sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Divenuto un buon successo grazie alla sua distribuzione in home-video, il film ebbe poi tre sequel, anche se con regista e cast diversi rispetto all’originale. Questi sono Undisputed II: Last Man Standing, uscito nel 2006, Undisputed III: Redemption, uscito nel 2010, e Undisputed 4 – Il ritorno di Boyka, uscito nel 2016. Nel primo dei sequel vi è sempre il personaggio di George Chambers, anche se ad interpretarlo è un diverso attore. Compare qui anche il personaggio Yuri Boyka, interpretato da Scott Adkins, che diventerà poi il protagonista principale dei successivi due sequel.

È possibile fruire di Undisputed grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 14 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Via dall’incubo: trama, cast e curiosità sul film con Jennifer Lopez

Nota come una delle celebrità più poliedriche del panorama statunitense, Jennifer Lopez è stata anche protagonista di film di vario genere e di buon successo. Tra questi si annoverano titoli come Le ragazza di Wall Street, Ricomincio da me, Il ragazzo della porta accanto e Shall We Dance?. Prima di tutti questi vi è però stato il thriller Via dall’incubo, diretto nel 2002 da Michael Apted, regista noto per film come La ragazza di Nashville, Occhi nelle tenebre e Le cronache di Narnia – Il viaggio del veliero. Scritto da Nicholas Kazan, il film in questione ha permesso alla Lopez di affermarsi come attrice drammatica e ricca di carisma.

Il film è l’adattamento cinematografico di Black and Blue, un romanzo scritto da Anna Quindlen nel 1998 e divenuto uno dei best seller assoluti del momento. All’interno di questo racconto si sviluppano una serie di temi ancora oggi particolarmente attuali. Il tutto ruota intorno ad una donna succube che decide di riprendere in mano la propria vita rispondendo ai soprusi del marito. Il film si concentra così sugli aspetti peggiori della figura maschile, comunque non generalizzata. Ne nasce un’opera che mira all’emancipazione e anche ancora oggi è in grado di insegnare molto a riguardo.

Forse un po’ dimenticato, si tratta di un titolo che meriterebbe di essere riportato in auge, anche alla luce della recente scomparsa del suo regista. Tra colpi di scena e tanta tensione, non mancherà di attrarre i fan del genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Via dall’incubo: la trama del film

Protagonista del film è Slim, una giovane cameriera in una tavola calda di Los Angeles. Proprio sul luogo di lavoro, la ragazza incontra un giorno il ricco e affascinante Mitch, dal quale rimane subito stregata. In breve i due intraprendono una relazione che li porta nel giro di breve a sposarsi e a dare alla luce una figlia Gracie. Gli spensierati anni che Slim ha passato insieme al marito vengono però irrimediabilmente macchiati dalla scoperta dei molteplici tradimenti di lui. Nel tentativo di riaffermare la propria dignità, Slim decide di chiedere il divorzio, andando però incontro ad una reazione inaspettata.

Mitch, infatti, si dimostra violento come non mai, arrivando a colpirla e a negarle quanto lei chiede. Dal suo punto di vista, Slim è di sua proprietà. Da quel momento la donna si ritrova a vivere un vero e proprio incubo. Nonostante il suo tentativo di fuga insieme alla figlia, verrà continuamente rintracciata da Mitch, ormai più folle che mai. Slim comprende allora che l’unico modo per uscire da quella situazione non è scappare, ma contrattaccare. Inizia così ad apprendere l’uso delle arti marziali, in attesa di scontrarsi nuovamente con il suo inseguitore.

Via dall'incubo cast

Via dall’incubo: il cast del film

Per il ruolo di Slim era inizialmente stata considerata l’attrice Sandra Bullock. Tuttavia, i produttori finirono con lo scegliere Jennifer Lopez. Il regista si disse piuttosto preoccupato di questa scelta, essendosi imbattuto in voci che descrivevano la cantante e attrice come una diva particolarmente autoritaria. Tali pettegolezzi si rivelarono però infondati nel momento in cui la Lopez si dimostrò completamente disponibile al dialogo e pronta a intraprendere anche azioni complesse per il suo personaggio. L’attrice, inoltre, si impegnò nell’imparare a praticare l’arte del krav maga. Tali allenamenti le permisero di sfoggiare poi una buona preparazione fisica nelle scene che richiedevano scontri fisici.

Nei panni della figlia Gracie vi è l’attrice Tessa Allen, qui al suo debutto cinematografico. Oggi la Allen è nota in particolare per le serie Providence e General Hospital. Billy Campbell, noto anche per i film Le avventure di Rocketeer e Dracula di Bram Stoker, interpreta qui il marito violento Mitch. Juliette Lewis, attrice affermatasi negli anni Novanta per i film Cape Fear e Assassini nati – Natural Born Killers, è invece presente nel ruolo di Ginny, migliore amica di Slim. Dan Futterman è Joe, ex ragazzo di Slim, mentre Fred Ward è il padre della protagonista. L’attrice Janet Carroll compare invece nel ruolo della madre di Mitch.

Via dall’incubo: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Via dall’incubo è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV e Chili. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 14 luglio alle ore 21:25 sul canale Nove.

Fonte: IMDb

Una doppia verità: trama e cast del film con Keanu Reeves

Una doppia verità: trama e cast del film con Keanu Reeves

I cosiddetti legal thriller sono certamente una delle sottocategorie più affascinanti di quel vasto e sfaccettato genere che è il thriller. Numerosi sono i titoli che nel corso degli anni hanno fatto la fortuna di questo, portando le storie di avvocati, processi o questioni legate al mondo giudiziario a ritagliarsi il proprio posto di rilievo nel mercato cinematografico. Titoli come Il rapporto Pelican, Presunto innocente e Il cliente sono solo alcuni dei titoli più famosi. Negli ultimi anni si possono invece annoverare film come Michael Clayton, Il caso di Thomas Crawford e Una doppia verità (qui la recensione).

Diretto nel 2016 da Courtney Hunt, qui alla sua seconda opera dopo l’acclamato Frozen River, il film si configura come un avvincente thriller incentrato sul concetto di verità e su quanto questo possa dimostrarsi ambiguo. Scritto da Nicholas Kazan, figlio del celebre regista Elia, Una doppia verità si discosta dai canoni del genere portando avanti una ricerca introspettiva dei suoi personaggi, costruendo parallelamente una vicenda quantomai intricata, che gioca con lo spettatore e le sue aspettative. L’intento conclamato, infatti, era quello di mettere in scena la forte ambiguità tipica degli avvocati difensori.

Pur non essendosi affermato come un buon successo, cadendo parzialmente nell’anonimato, Una doppia verità ha il merito di affrontare in modo interessante tale concetto, dimostrando quante interpretazioni e versioni di questa possano davvero esistere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Una doppia verità: la trama del film

Protagonista del film è l’avvocato difensore Richard Ramsey, il quale è da sempre convinto che la verità possa essere modellata a proprio piacimento nell’aula del tribunale. A metterlo fortemente in crisi a riguardo, però, si presenta il caso del giovane Mike Lassiter. Il ragazzo è stato sorpreso sulla scena del crimine, vicino al corpo senza vita di suo padre e per di più con un coltello insanguinato in mano. Davanti a queste prove schiaccianti, il giovane viene accusato di omicidio volontario e non sembra poterci essere altra versione rispetto a questa verità. Lassiter, tuttavia, è convinto di poterlo far scagionare.

Il caso si fa però più complesso del previsto quando Mike decide di chiudersi in un silenzio impenetrabile, negando ogni possibilità di collaborazione. Ciò costringe Richard a ricercare da sé prove a sufficienza per dimostrare l’innocenza del ragazzo, ammesso che egli possa esserlo davvero. Mentre nuovi elementi emergono a complicare la situazione e a indebolire la difesa già traballante di Richard, l’avvocato deve fare i conti con i metodi della nuova collega Janelle e la reticenza della madre di Mike, Loretta. Più si addentra nella storia della famiglia Lassiter, però più una serie di segreti indicibili verranno alla luce, facendo prendere alla vicenda una piega inaspettata.

Una doppia verità cast

Una doppia verità: il cast del film

Ad interpretare il ruolo del protagonista, l’avvocato Richard Ramsey, era originariamente stato contattato l’attore Daniel Craig. Questi, tuttavia, rinunciò al ruolo pochi giorni prima dell’inizio delle riprese, costringendo i produttori a trovare un sostituto. Ad ottenere il ruolo è così stato l’attore Keanu Reeves, celebre per serie di film action come Matrix e John Wick. Egli si è trovato qui ad interpretare nuovamente il ruolo di un avvocato, avendo già ricoperto una simile parte nel noto film del 1997 L’avvocato del diavolo. L’esperienza sviluppata per quel film, gli è così stata utile anche in questo caso, rendendolo credibile nella costruzione del personaggio.

Nel ruolo di Mike Lassiter, il giovane accusato dell’omicidio del padre, vi è l’attore Gabriel Basso, visto anche in Ithaca e il recente Elegia americana. Nei panni di suo padre, Boone, vi è l’attore Jim Belushi, celebre per la serie comedy La vita secondo Jim. La madre di Mike, Loretta, è invece interpretata dalla due volte premio Oscar Renée Zellweger. Per lei questo è stato il primo ruolo cinematografico dopo una pausa di sei anni. Nello stesso anno ha poi recitato anche in Bridget Jone’s Baby. Infine, nei panni dell’avvocatessa Janelle, vi è l’attrice Gugu Mbatha-Raw, celebre per l’episodio San Junipero di Black Mirror e per essere la giudice Ravonna nella serie dell’MCU Loki.

Una doppia verità: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Una doppia verità è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 14 luglio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Ti West, intervista al regista di X – A sexy horror story

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Ti West, intervista al regista di X – A sexy horror story

Ti West parla di X – A Sexy Horror Story, il film con protagonista Mia Goth arriva in sala il 14 luglio distribuito da Midnight Factory di Koch Media.

Midnight Factory, etichetta di proprietà di Koch Media, porterà nelle sale cinematografiche a partire dal prossimo 14 luglio X – A Sexy Horror Story di Ti West, il nuovo atteso horror slasher con Mia Goth e Jenna Ortega. Nel 1979, una troupe di ragazzi ambiziosi e affamati di successo decide di girare un film per adulti nelle zone rurali del Texas, ma l’anziana coppia che la ospita, in una fattoria isolata e indisturbata, comincia a nutrire un interesse lascivo per i giovani attori. Durante la notte, questo interesse morboso esploderà in tutta la sua violenza e terrore.

Da A24, studio di produzione di Hereditary – Le Radici del Male, Midsommar – Il Villaggio dei Dannati, The Witch e The Lighthouse, X – A Sexy Horror Story promette di intrattenere con emozioni forti gli amanti dell’horror e non solo. Ti West, scrittore, regista e montatore pluripremiato già noto per altri lavori di genere, ricrea l’America rurale della fine degli anni ’70 e rinnova la tradizione di horror slasher omaggiando film d’autore, film cult e anche porno.

Girato in Nuova Zelanda, X – A Sexy Horror Story  porta sullo schermo un’incredibile Mia Goth alle prese con un doppio ruolo – grazie all’uso di un minuzioso trucco prostetico che la rende irriconoscibile – e che la porterà a lottare “con se stessa” per la sopravvivenza. Il film, con un punteggio di 95% Fresh su RottenTomatoes, ha ottenuto inoltre l’approvazione del re del terrore Stephen King, che l’ha definito “un film horror estremamente buono. Spaventoso, intelligente, consapevole. Ah! E anche divertente”. Dopo aver conquistato il pubblico americano, in Italia X – A Sexy Horror Story  uscirà al cinema dal 14 luglio, distribuito da Midnight Factory.

La trama di X – A Sexy Horror Story

Sinossi: Nel 1979, un gruppo di giovani e ambiziosi filmmaker decide di realizzare un film per adulti nel Texas rurale. Ma quando la solitaria coppia anziana che li ospita scopre la natura del set, il cast si trova a dover lottare per la propria sopravvivenza.

X – A Sexy Horror Story vietato ai minori di 18 anni

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X – A Sexy Horror Story vietato ai minori di 18 anni

Nello stesso giorno dell’uscita in sala in oltre 200 copie, X – A Sexy Horror Story di Ti West, il nuovo atteso horror slasher con Mia Goth e Jenna Ortega, distribuito da Midnight Factory, etichetta di proprietà di Koch Media, è stato vietato ai minori di 18 anni dalla Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche incaricata dalla Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura.

Le emozioni forti che il film promette hanno evidentemente impressionato la Commissione a tal punto che l’ha reputato non adatto ai minori per “l’insieme delle scene in cui sono presenti uno o più contenuti sensibili, il tono e l’impatto potenziale delle stesse nonché il contesto narrativo, il livello di intensità del contenuto sensibile rilevato”; l’efficace miscela di horror e porno hanno conseguentemente portato ad alzare il divieto per la visione ai maggiorenni.  X – A Sexy Horror Story, quindi, non è un film che passa inosservato, ma anzi lascia il segno!

Il film – che ha ottenuto un punteggio di 95% Fresh su RottenTomatoes e l’approvazione del re del terrore Stephen King che l’ha definito “un film horror estremamente buono. Spaventoso, intelligente, consapevole. Ah! E anche divertente” – è ambientato nel 1979, quando una troupe di ragazzi ambiziosi e affamati di successo decide di girare un film per adulti nelle zone rurali del Texas, ma l’anziana coppia che la ospita, in una fattoria isolata e indisturbata, comincia a nutrire un interesse lascivo per i giovani attori. Durante la notte, questo interesse morboso esploderà in tutta la sua violenza e terrore.

Dopo aver conquistato il pubblico americano, in Italia X – A Sexy Horror Story esce oggi al cinema, distribuito da Midnight Factory.

Leggi la recensione di X – A Sexy Horror Story

Fara Film Festival 2022: presentata la nuova edizione

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Fara Film Festival 2022: presentata la nuova edizione

Proiezioni sotto le stelle e incontri con i protagonisti del cinema italiano a Fara in Sabina, suggestivo borgo antico alle porte di Roma. Dal 20 al 24 luglio torna il Fara Film Festival (www.farafilmfestival.com), concorso internazionale di cinema, arte e enogastronomia ideato da Riccardo Martini, prodotto da Martini Eventi in collaborazione con Alfiere productions e diretto da Daniele Urciuolo, che ha l’obiettivo di promuovere il legame tra il territorio della Sabina e la settima arte, ossia il cinema, sia dal punto di vista artistico-culturale sia come volano economico strategico territoriale.

I vicoli del borgo medievale saranno illuminati come un set cinematografico, e le splendide Piazza Duomo e Piazza Garibaldi saranno la culla degli eventi in programma. Serata d’apertura mercoledì 20 luglio con la proiezione alle ore 21.30 del documentario “La voglia matta di vivere” in occasione dei cento anni di Ugo Tognazzi, anticipata da un talk con Ricky Tognazzi e Simona Izzo, Francesco Pegoretti, Federico Ielapi.

Il programma di giovedì 21 luglio vedrà sul palco Francesco Pannofino, Eleonora Giorgi, Emy Bergamo, Andrea Roncato, Elisabetta Pellini, Maurizio Rigatti, anticipare la proiezione di “Selfiemania”, mentre venerdì 22 luglio sarà la volta di Riccardo Scamarcio e Anna Safroncik prima del film “Io che amo solo te”.

Sarà Giancarlo Giannini l’ospite d’onore di sabato 23 luglio, insieme alla storica press agent Paola Comin, con la proiezione di “Pasqualino Settebellezze”. In chiusura domenica 24 luglio ospiti Umberto Smaila, Pierluigi Di Lallo, Giorgia Fiori, Alessandro Gatto e Virginio, per l’evento di premiazione delle opere in concorso e la proiezione del film “Troppa famiglia”.

A giudicare le 36 opere in concorso, suddivise in quattro sezioni (cortometraggi italiani, internazionali, a tematica sociale, d’animazione) saranno Eleonora Giorgi, presidente onorario; Chiara Del Zanno, giornalista; Maurizio Rigatti, regista; Elisabetta Pellini, attrice; Alessandro Parrello, regista e produttore; Eleonora Farneti, referente rassegna cinematografica “Parliamo di donne” di Cantalupo in Sabina, gemellata con il Fara Film festival, Niccolò Gentili, attore, regista e sceneggiatore; Serena Tateo, sceneggiatrice. Le opere saranno proiettate nel pomeriggio a partire dalle ore 17.30 al Palazzo Martini di Fara in Sabina.

Le serate saranno condotte da Renzo Di Falco, Giorgia Fiori, Andrea Venditti, Emanuele Rauco, Fabiola Dalla Chiara, Agata Fortis, Ilenia Cavaliere e Gianluca Chiadroni.

“Dopo il successo della scorsa edizione abbiamo cercato di regalare al nostro pubblico un sogno, un grande evento di cinema in piazza, gratuito, con ospiti di livello nazionale e internazionale, basti pensare agli oltre dieci David di Donatello vinti tra Giancarlo Giannini, Ricky Tognazzi e Francesco Pegoretti che saranno presenti a Fara in Sabina tra il 20 e il 24 luglio. Quest’anno ci aspettiamo visitatori dalla provincia di Rieti, da Roma e anche da altre regioni, a conferma che questi eventi aiutano la promozione turistica della nostra amata Sabina. Devo altresì ringraziare l’amministrazione tutta, la provincia, la regione e tutti gli sponsor che ci stanno sostenendo perché oggi non è facile organizzare un festival del genere da soli”, così il presidente e ideatore Riccardo Martini.

“L’indirizzo artistico scelto per il festival è quello di dare spazio e voce a quel cinema indipendente che spesso fa fatica ad emergere ma che è il cuore pulsante di questa industria così affascinante. Porteremo a Fara in Sabina i maestri del cinema italiano, che hanno reso la nostra nazione simbolo nel mondo della settima arte”, così il direttore artistico Daniele Urciuolo.

A completare l’offerta del Fara Film Festival ci sarà la parte enogastronomica, fiore all’occhiello della manifestazione, dove sarà data agli ospiti la possibilità di partecipare a degustazioni a Palazzo Martini, a Piazza Garibaldi sarà allestito un punto ristoro per tutti mentre le cene di gala con spettacolo si terranno a piazza Duomo con vista su Roma.

Gutsy – Storie di coraggio: la nuova docuserie in otto parti di Hillary e Chelsea Clinton

Apple TV+ ha annunciato oggi Gutsy – Storie di coraggio, la docuserie in otto parti di Hillary Rodham Clinton e Chelsea Clinton che celebra le donne coraggiose divenute fonte di ispirazione, che farà il suo debutto il 9 settembre.

Basata sul bestseller del New York Times delle Clinton, “The Book of Gutsy Women”, la docuserie mostra Hillary e Chelsea intraprendere un viaggio quanto mai stimolante per incontrare artiste rivoluzionarie, pioniere, attiviste, leader di varie comunità ed eroine di tutti i giorni per mostrarci cosa significa veramente essere donne coraggiose al giorno d’oggi. Hillary e Chelsea, come non le abbiamo mai viste prima, rivelano il loro speciale legame madre-figlia e il modo unico e multi-generazionale con cui affrontano le questioni importanti e attuali evidenziate in ciascuno degli otto episodi.

Ad unirsi a loro ci sono proprio alcune delle loro eroine personali, donne straordinarie, coraggiose e resilienti che hanno lasciato un’impronta nella società e nel mondo, tra cui Kim Kardashian, Megan Thee Stallion, Dr. Jane Goodall, Gloria Steinem, Wanda Sykes, Amy Schumer, Goldie Hawn, Kate Hudson e molte altre ancora.

Gusty – Storie di coraggio è prodotta per Apple da HiddenLight Productions in associazione con Left/Right LLC, Hillary Clinton e Chelsea Clinton sono le produttrici esecutive insieme a Johnny Webb, Siobhan Sinnerton, Roma Khanna, Ken Druckerman, Banks Tarver e Anna Chai, che funge anche da showrunner, con i produttori Kevin Vargas e Claire Featherstone e i consulenti di produzione Huma Abedin e Bari Lurie.

“Gusty – Storie di coraggio” si unisce alla rosa in espansione di docuserie e documentari pluripremiati su Apple TV+, tra cui “Boys State”, vincitore dell’Emmy; “The Velvet Underground”, l’acclamato documentario del regista Todd Haynes; “Beastie Boys Story”, vincitore del Critics Choice Award e nominato agli Emmy e ai Grammy; “They Call Me Magic”, la docuserie del regista Rick Famuyiwa sulla vita dell’Hall of Famer dell’NBA e icona culturale Earvin “Magic” Johnson; il documentario di successo “Billie Eilish: The World’s A Little Blurry”; “Fireball: messaggeri dalle stelle” di Werner Herzog, candidato al premio per il documentario Critics Choice; così come le prossime docuserie “The Supermodels” e “Number One on the Call Sheet”, narrati da Jamie Foxx, Kevin Hart, Datari Turner e Dan Cogan.

Giornate degli Autori 2022: Céline Sciamma presidente di giuria

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Giornate degli Autori 2022: Céline Sciamma presidente di giuria

Sarà la regista e sceneggiatrice Céline Sciamma a presiedere quest’anno la giuria delle Giornate degli Autori. Per la regista di Ritratto della giovane in fiamme (premiato a Cannes per la migliore sceneggiatura) si tratta di un “ritorno a casa”, dopo essere stata tra i finalisti del LUX Prize nel 2014 nel quadro del progetto 27 Times Cinema, organizzato dalle Giornate degli Autori, il LUX Audience Award del Parlamento europeo ed Europa Cinemas, in collaborazione con Cineuropa. Saranno infatti proprio i 27 giovani europei che animano il campus delle Giornate ad affiancare Céline Sciamma componendo così la speciale giuria che, con il coordinamento del Direttore del Festival di Karlovy Vary, Karel Och, assegnerà il GdA Director’s Award, unico riconoscimento ufficiale della sezione autonoma promossa dagli autori italiani nell’ambito della Mostra del Cinema.

Per il secondo anno consecutivo è una donna a presiedere la Giuria, dopo l’inedito duo composto da Mina Mileva e Vesela Kazakova che un anno fa premiò il rumeno Imaculat di Monica Stan e George Chiper-Lillemark, poi vincitore anche del Premio De Laurentiis per la migliore opera prima di tutta la Mostra. A Céline Sciamma il compito di accompagnare per dieci giorni i suoi giovani compagni d’avventura nella ricerca del film che, all’interno della Selezione Ufficiale delle Giornate, avrà saputo meglio raccogliere il senso del premio: il coraggio di guardare al mondo con occhi nuovi.

“Sono grata”, ha commentato Céline Sciamma, “di poter condividere le mie riflessioni sul cinema contemporaneo con un così giovane gruppo di spettatori, per di più in un momento tanto rilevante dal punto di vista politico per il cinema indipendente. Mi sento vicinissima allo spirito delle Giornate degli Autori e sono eccitata all’idea di viverlo appieno facendo parte del team di questa edizione. Non vedo l’ora di vedere come andrà!”

“Scegliere Céline Sciamma come presidente di giuria”, dichiara la direttrice artistica Gaia Furrer“non significa solo avere alle Giornate degli Autori una delle voci più intriganti della cinematografia contemporanea ma anche, e soprattutto, abbracciare la sua visione della realtà. Da sempre interessata alle questioni dell’identità, Céline Sciamma ha sovvertito con il suo cinema l’ordine prestabilito, ha rovesciato le strutture fondamentali della nostra società ed è stata capace di creare nuove immagini e nuove memorie. Attraverso il suo ultimo film, Petite Maman, ha inoltre dato ulteriore dimostrazione che mettere in discussione il modello produttivo canonico e dominante è possibile. Sono certa che confrontarsi con un’artista di tale portata sarà per i giovani giurati delle Giornate degli Autori un’avventura entusiasmante”.

“Non sono solo i suoi film da regista, accolti ovunque da consensi importanti”, osserva il delegato delle Giornate Giorgio Gosetti, “a fare di Céline Sciamma una vera artista. Altrettanto importante, a mio parere, è il suo lavoro come sceneggiatrice, capace di sposare il talento con forme espressive diverse, dal cartone animato alla serialità televisiva, e con autori di generazioni diverse come André Techiné o Jacques Audiard”.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, il primo trailer

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Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, il primo trailer

Ecco il primo trailer esteso ufficiale di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere la serie Amazon Prime Video basata sui romanzi di J.R.R.Tolkien.

La serie tv Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere uscirà il 2 settembre 2022 su Prime Video in 240 territori dove è attivo il servizio. La serie de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha riunito un cast enorme, che include: Robert Aramayo, Owain Arthur, Nazanin Boniadi, Tom Budge, Morfydd Clark, Ismael Cruz Córdova, Ema Horvath, Markella Kavenagh, Joseph Mawle, Tyroe Muhafidin, Sophia Nomvete, Megan Richards, Dylan Smith , Charlie Vickers e Daniel Weyman.

La serie Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è scritta da J.D. Payne e Patrick McKay. Inoltre, Bryan Cogman di Game of Thrones ha firmato come produttore consulente del progetto con J.A. Bayona che ha diretto più episodi. Oltre a quelli precedentemente annunciati, il team creativo completo dello show sarà composto da: i produttori esecutivi Lindsey Weber, Bruce Richmond, Callum Greene e l’ex capo della programmazione di genere di Amazon Sharon Tal Yguado; lo scrittore e produttore esecutivo Gennifer Hutchison; lo scrittore e produttore esecutivo Jason Cahill; lo scrittore e produttore esecutivo Justin Doble; produttore consulente Stephany Folsom; il produttore Ron Ames; la scrittrice e co-produttrice Helen Shang; e consulente di scrittura Glenise Mullins. Bayona sarà anche produttore esecutivo insieme alla sua partner Belén Atienza. Chris Newman è co-produttore.

Thor: Love and Thunder, tutti i cameo tagliati dal film!

Thor: Love and Thunder, tutti i cameo tagliati dal film!

Thor: Love and Thunder presenta numerosi cameo e brevi apparizioni di volti molto noti, ma in almeno tre occasioni abbiamo perso la possibilità di vedere nel film di Taika Waititi altri personaggi famosissimi.

A parte l’apparizione dei Guardiani della Galassia, abbondantemente annunciata, il film vede gli attori asgardiani interpretati da Matt Damon, Luke Hemsworth e Sam Neill tornare insieme alla nuova arrivata Melissa McCarthy, mentre i figli di Chris Hemsworth, Natalie Portman e Taika Waititi sono tutti inclusi in vari ruoli nel film. Ma quali sono i cameo tagliati? Qui potete trovare tutti i cameo presenti nel film, mentre a seguire, ecco quelli tagliati:

Eitri di Peter Dinklage

Peter DinklageApparso per la prima volta in Avengers: Infinity War, Eitri il Nano è stato il creatore sia di Mjolnir che della nuova arma di Thor Stormbreaker, supervisionando la fucina di Nidavellir. Quando Thanos gli ha fatto visita, Eitri è stato costretto a realizzare il famigerato Guanto dell’Infinito prima di essere ferito dal Titano Pazzo. Anche se sarebbe stato interessante vedere Eitri apparire in Thor: Love and Thunder, le sue scene nel film sono state tagliate dal prodotto finale.

In un’intervista, l’attore di Gorr Christian Bale ha dichiarato di aver girato scene con Peter Dinklage. Bale ha continuato dicendo che “non è nel film finale, ma ho avuto modo di lavorare con lui, è fantastico”. Non è stato rivelato cosa avrebbe comportato questa scena, tuttavia, vedere Gorr ed Eitri insieme in Thor: Love and Thunder suggerisce probabilmente che il Macellatore di Dei avesse preso di mira Eitri come una delle sue vittime.

Il Gran Maestro di Jeff Goldblum

Jeff-Goldblum-il-gran-maestro-in-Thor-RagnarokPresentato come il leader carismatico di Sakaar in Thor: Ragnarok, il Gran Maestro prende vita grazie al carisma di Goldblum e della sua brillante teatralità. Il destino del Gran Maestro alla fine di Ragnarok ha lasciato aperta l’opportunità per il suo ritorno nel futuro del MCU. Il suo status di Anziano dell’Universo ha sicuramente suggerito che potrebbe tornare di nuovo in diversi progetti futuri del MCU, e forse potrebbe anche essere stato preso di mira da Gorr Macellatore di Dei, dal momento che Bale ha rivelato di aver girato anche scene con Goldblum, poiché il Gran Maestro è praticamente visto come un Dio.

Tuttavia, l’apparizione del Gran Maestro in Thor: Love and Thunder è stata tagliata, tanto che Goldblum ha ironicamente commentato: “Non mi si vede, visivamente. Non mi vedi mai. E non mi senti. Né mi riferisco, credo, a nessuna scena.” Il Gran Maestro si sarebbe adattato perfettamente al tono di Thor: Love and Thunder, che segue ancora le trame comiche di Ragnarok. Waititi ha affermato che le scene che coinvolgono Goldblum e Dinklage sono state tagliate dal film semplicemente perché non erano abbastanza buone e, nonostante la durata relativamente breve per un film MCU, la storia non ne aveva bisogno.

Il ruolo sconosciuto di Lena Headey

Lena HeadeyIl secondo attore di Game of Thrones ad essere anticipato per un ruolo in Thor: Love and Thunder è Lena Headey che aveva filmato scene per il film, anche se non è stato rivelato nulla sul suo personaggio o su come si sarebbe adattata alla storia. Il taglio di queste scene è stato scoperto perché il suo agente le ha fatto causa per via di un mancato pagamento di percentuale. L’agenzia di talenti britannica di Headey afferma di avere $ 1,5 milioni di commissioni non pagate da diversi progetti tra cui Love and Thunder. Circolavano voci secondo cui Headey avrebbe interpretato una compagna Valchiria nel film, quindi sebbene queste scene possano aver diluito la narrativa incentrata su Gorr, sarebbe stato emozionante vedere la Valchiria di Tessa Thompson interagire con una sorella.

Mentre i fan dell’MCU sono ansiosi di vedere le scene eliminate che coinvolgono questi attori, Waititi ha rivelato che non verranno mai rilasciate, il che significa che i loro cameo saranno presto dimenticati.

X – A Sexy Horror Story, la recensione del film

X – A Sexy Horror Story, la recensione del film

Potremmo considerare questo X – A Sexy Horror Story come un lungo preambolo, un omaggio agli slasher di una volta certo, ma soprattutto un grande spoiler di quello che sarà Pearl, il prossimo film della coppia Ti WestMia Goth (qui in un incredibile doppio ruolo), un prequel che il regista ha già filmato mentre realizzava l’horror che vedremo in sala dal 14 luglio, grazie alla Midnight Factory. E che, pur giocando con gli stilemi del genere e le sue derivazioni, offre un taglio diverso che sia gli appassionati sia i poco amanti della violenza nei film potrebbero riconoscere e apprezzare.

X – A Sexy Horror Story, quella casa nel bosco

Ma prima di tornare al 1918, impariamo a conoscere anche gli altri protagonisti, che vediamo entrare in scena dopo un incipit anticipatore del finale. Siamo nel 1979, quando un gruppo di giovani e ambiziosi filmmaker decide di realizzare un film per adulti nel Texas rurale. Sulla via per Hollywood, la prima tappa è però la sperduta fattoria di una coppia di anziani, timorati di dio e ancora molto innamorati.

Ma quando si spegne la tv, che trasmette ininterrottamente i sermoni di un predicatore locale, per i due diventa tempo di bilanci, e di tentazioni. Quelle che offre il set nella dépendance adiacente, dove altre tensioni si sviluppano e dove sta per scatenarsi una notte da incubo alla quale non sarà facile sopravvivere, e dalla quale nessuno uscirà indenne, in un modo o nell’altro.

Sesso, colpa, punizione

Il film promette di farci “godere da morire”, giocando sin dal titolo – mutuato sul successo recente del A Classic Horror Story di Netflix – con il contesto ‘X Rated’ costruito con generosità nella prima parte del film (grazie anche a Jenna Ortega, la prossima Mercoledì di Tim Burton qui arruolata tra le “Figlie del contadino”). Ma attenzione a considerarlo un porno horror di quelli che giravano mezzo secolo fa… Quando si spegne la macchina da presa dell’operatore in scena tutto cambia. Cedere agli istinti ha delle conseguenze, soprattutto negli horror – come si sa – e per quel che riguarda l’unità, della troupe e dell’azione. Che inizia a svilupparsi su più piani, spesso assecondati da Ti West con split screen interessanti e alternati.

Piano scopriamo che l’America profonda e puritana, le luci rosse, lo slasher sono solo scuse per raccontare i “tempi bui” in cui viviamo. Non senza un evidente gusto per l’allegoria e per la rivisitazione dei tanti stereotipi legati al Sogno Americano declinato alla californiana. Dall’X-factor agli stereotipi sulle “tipiche campagnole di mille film” (che promettono sorprese), ognuno chiede alla vita di essere speciale, una soluzione alle proprie frustrazioni, ma gli esiti sono spesso quelli più prevedibili.

X - A Sexy Horror StoryÈ la vita a far davvero paura

Come anche qui, per buona parte del film. Comunque allietato nel percorso da venature metacinematografiche, una divertente citazione di Shining, una spiazzante assenza di jump scare unita a momenti a effetto furbescamente non annunciati, un sottile e ironico senso di rivincita da parte del mondo animale e una crescente certezza dell’inutilità del pentimento, a prescindere dalla sua sincerità.

Non è tanto la dissoluzione a condannare noi peccatori, né l’integralismo religioso potrà salvarci dalla dannazione, e soprattutto non è la morte a far paura (a parte un paio di scene che metteranno a dura provo il vostro stomaco e la vostra incredulità)… Non quanto la vita. A lungo preparato, il colpo più ‘basso’ Ti West lo riserva per il finale, nel quale emergono con forza delusione e insoddisfazione, rancore e rimpianto, nostalgia e invidia, ma anche l’amore, la compassione e la sofferenza che deriva dall’impossibilità di essere di più. Fino alla maledizione definitiva, ineluttabile, inevitabile, con la quale tutti dovremo fare i conti.

SKY: presentata la line-up della prossima stagione

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SKY: presentata la line-up della prossima stagione

Con la prossima stagione televisiva, Sky porterà ancora una volta nelle case degli abbonati una grande varietà di contenuti, nel segno dell’eccellenza creativa e produttiva di sempre, con la libertà di fruirne come, quando e dove si preferisce, in modalità lineare, on demand o, per chi sceglie lo streaming, con NOW.

Titoli originali Sky e il meglio dei grandi brand internazionali, che abbracciano tutti gli ambiti, dalle serie tv ai grandi show, dal cinema ai documentari, dall’arte ai programmi per tutta la famiglia.

Sono 100 i titoli Sky Original, tra italiani e internazionali, di cui 60 solo italiani, proposti da Sky solo nel 2022: numeri che ne fanno la prima piattaforma pay per produzione di serie tv in Italia, con 26 titoli originali prodotti negli ultimi 3 anni.

La ricca line-up di contenuti originali, dopo Christian, Il Re, la seconda stagione di Diavoli e Blocco 181 nei mesi scorsi, vedrà il ritorno di Petra, il debutto di una novità assoluta come Il Grande Gioco, i nuovi episodi di Romulus e de I delitti BarLume, e le attesissime Call My Agent – Italia e Django. Inoltre, grandi novità in sviluppo si aggiungono alla lista dei progetti originali, frutto della forza produttiva e creativa europea di Sky Studios – da M. Il Figlio del Secolo e La città dei vivi, ai nuovi annunci: L’Arte della Gioia di Valeria Golino, Hanno ucciso l’Uomo Ragno, dramedy sulla vera storia degli 883 e Dostoevskij, con Filippo Timi protagonista diretto dai fratelli D’Innocenzo, con Sky per la loro prima serie tv.

A questi si aggiungono le numerosissime serie d’acquisizione, tra le più attese e premiate del panorama mondiale – la terza stagione di Succession e il primo capitolo del gioiellino HBO The White Lotus hanno appena fatto incetta di nomination agli Emmy Awards 2022 con addirittura 25 e 20 menzioni rispettivamente, più di qualunque altra serie tv quest’anno. Un catalogo amplissimo di circa 450 titoli complessivi l’anno, con 100 prime visioni assolute spalmate sui tre canali interamente dedicati alle serie tv: Sky Atlantic, Sky Serie e Sky Investigation. Si può scegliere tra le serie Sky Original, italiane e di gruppo, il meglio della serialità internazionale, dai franchise più iconici alle novità più attese, passando per i grandi classici, i titoli cult più di nicchia e quelli più mainstream. Un titolo per tutti, in arrivo il 22 agosto, in esclusiva e in contemporanea con l’America: House of the Dragon, attesissimo prequel de Il Trono di Spade. In attesa delle nuove stagioni di

Succession ed Euphoria, della Sky Original UK This England sui primi mesi da Premier di Boris Johnson e l’amatissima Yellowstone con Kevin Costner, solo per citarne alcune.

L’offerta di Sky Cinema

L’offerta di Sky Cinema mostra numeri non meno significativi: oltre 200 prime visioni l’anno e 2500 titoli cinema all’anno, che ne fanno l’offerta più completa in assoluto. Nei prossimi mesi è atteso l’arrivo di tanti nuovi titoli internazionali, tra i più grandi blockbuster e i film con protagonisti i volti più premiati, grazie agli accordi del gruppo Sky con tutte le grandi major, NBC Universal, Warner, Sony, Paramount, e con i distributori nazionali come Vision Distribution e Rai Cinema, ma anche Lucky Red ed Eagle. In arrivo, tra gli altri, Spider – Man: No Way Home, Belfast, Uncharted, Matrix Resurrections e Cry Macho – Ritorno a casa. Protagonista come sempre anche il grande cinema italiano, tra commedia e film d’autore, con un’offerta davvero pensata per le più diverse passioni cinematografiche, che spazia da Il sesso degli angeli di Leonardo Pieraccioni e Chi ha incastrato Babbo Natale? di Alessandro Siani a Leonora addio di Paolo Taviani. Senza dimenticare le collection come Petra e I delitti del BarLume, i film italiani targati Sky Original come The Hanging Sun – Sole di mezzanotte, I Viaggiatori, Rosanero e Beata te, e gli internazionali Operation Fortune, Blacklight e On The Line.

Anche per gli show di Sky è ai nastri di partenza una nuova eccezionale stagione. Un’annata su Sky Uno che si preannuncia ricchissima, tra titoli molto amati e ormai consolidati, le nuove attesissime edizioni dei flagship show X Factor, che si presenta con una squadra totalmente rinnovata, MasterChef Italia con i confermatissimi giudici chef, e i programmi che hanno esordito su Sky lo scorso anno lasciando subito il segno e diventando presto dei cult per il pubblico come Pechino Express e Quelle Brave Ragazze. Sky si conferma la casa dei grandi show italiani e internazionali: una casa che vuole essere inclusiva e per tutta la famiglia, sorprendente e originale, che parla un linguaggio mai banale.

Divenuto ormai un punto di riferimento per il mondo della cultura e per chi è alla ricerca di un racconto inedito, contemporaneo e autentico, Sky Arte, che quest’anno compie 10 anni, continua a valorizzare il patrimonio artistico e culturale nazionale e internazionale con grandi produzioni originali. Tra i titoli più iconici ritroviamo 33 Giri – Italian Masters o Grandi Maestri, ma anche le grandi novità come Napoli Magica, Rosa – Il Canto delle Sirene o la nuova serie Grand Tour.

E per un’offerta sempre più ricca e variegata nel factual entertainment, a solo un anno dalla nascita, due nuovi canali hanno rivelato la loro impronta. Sky Documentaries continua a essere il luogo perfetto per i documentari narrativi con storie uniche e originali. In arrivo grandi epopee sportive come quella tra i due grandi piloti di Formula 1, Villeneuve Pironi, o il ricordo appassionante dei Mondiali 2006. Oltre alle grandi biografie come The Princess su Lady Diana. In evidenza anche un intenso documentario che ripercorre la vita e la carriera di uno dei registi che hanno fatto la storia del cinema, Sergio Leone, con il ricordo emozionato di molti attori e registi italiani e internazionali.

Con la sua programmazione spettacolare Sky Nature ha aperto una finestra sul mondo della natura, cercando di sensibilizzare il pubblico su tematiche ambientali, valore centrale del Gruppo Sky, da sempre impegnato su questo fronte, oggi con la campagna Sky Zero. E continua a valorizzare il territorio italiano con titoli come Il Marsicano. L’Ultimo Orso, documentario sulla specie endemica d’Abruzzo e tra le 15 al mondo in via di estinzione.

Si rafforza la linea editoriale di TV8, il canale free to air di Sky, con tante nuove produzioni originali in palinsesto anche per la prossima stagione televisiva, che proporrà una ricca offerta tra nuovi programmi e grandi conferme. Tra gli altri, è atteso per l’autunno 100% Italia, un nuovissimo game show in access prime time condotto da Nicola Savino.

Storie potenti, originali, all’insegna del talento, davanti e dietro la macchina da presa. Dalla cifra distintiva unica e subito riconoscibile: grandi autori, grandi storie, i volti più amati dal pubblico e nuovi talenti a interpretarle, e la forza di un grande valore produttivo e creativo. Le serie Sky Original hanno, nel corso degli anni, ridefinito gli standard della serialità italiana, continuando a segnare un percorso fatto di storie forti e ambiziose.

A cercarle, finanziarle e svilupparle, la forza di Sky Studios, l’hub pan-europeo di produzione che porta sullo schermo le storie dei migliori talenti internazionali, intessendo collaborazioni creative con autori, produttori e interpreti tra i più rilevanti nel panorama artistico.

Tante sono le novità italiane dei prossimi mesi, a partire dall’amatissima collection con Paola Cortellesi dai romanzi di Alicia Giménez-Bartlett, Petra, in arrivo a settembre con quattro nuove storie ancora dirette da Maria Sole Tognazzi e con Andrea Pennacchi nel cast. L’autunno 2022 vedrà poi il debutto di una novità assoluta – Il Grande Gioco, sul mondo del calciomercato e dei procuratori sportivi, con Francesco Montanari di nuovo protagonista di una serie tv Sky a 14 anni da Romanzo Criminale – e il ritorno di Romulus, la serie di Matteo Rovere che, oltre la leggenda, prima del mito, ricostruisce la nascita di Roma come non è mai stato fatto prima.

Se diverse sono le serie tv attualmente sul set, fra cui le nuove stagioni di Christian e A Casa Tutti Bene – La serie, sono imminenti le riprese di tutti i nuovi progetti annunciati oggi, che andranno ad arricchire e a rendere ancora più varia e completa l’offerta seriale a brand Sky Original delle prossime stagioni: L’Arte della Gioia, debutto assoluto da regista di una serie tv di Valeria Golino, dallo scandaloso romanzo postumo di Goliarda Sapienza ambientato nella Sicilia rurale dei primi del 1900; Hanno ucciso l’Uomo Ragno, dramedy sulla storia di Max Pezzali e Mauro Repetto, gli 883, diretto da Sydney Sibilia (Smetto quando voglio); Filippo Timi protagonista della prima serie tv dei Fratelli D’Innocenzo, Dostoevskij, sviluppata internamente dal team italiano di Sky Studios. Tutti titoli che vanno ad aggiungersi a progetti già annunciati in avanzata fase di pre- produzione: M. Il Figlio del Secolo dal romanzo Premio Strega di Antonio Scurati (edito da Bompiani), sull’ascesa al potere di Benito Mussolini, La città dei vivi dal bestseller di Nicola Lagioia (Einaudi), su uno dei delitti più efferati che l’Italia ricordi, l’omicidio di Luca Varani, nonché diversi altri progetti ancora in fase di sviluppo.

Ma i prossimi mesi saranno all’insegna anche del cinema a brand Sky Original: da The Hanging Sun – Sole di mezzanotte di Francesco Carrozzini, dal bestseller di Jo Nesbø, con Alessandro Borghi, a I Viaggiatori, film di Ludovico Di Martino che vede protagonisti un gruppo di ragazzi che viaggeranno indietro nel tempo fino al 1939, nella Roma fascista di Benito Mussolini, senza dimenticare i tre nuovi film de I delitti del BarLume, la collection Sky Original di Roan Johnson ispirata al mondo dei romanzi di Marco Malvaldi che arrivata ormai alla decima stagione non smette di appassionare e divertire foltissime schiere di fan.

Il 2023 sarà l’anno di altre novità attesissime: da Call My Agent – Italia, adattamento del cult francese Dix Pour Cent, e Django, la rilettura in chiave contemporanea del classico western di Corbucci diretta (fra gli altri) da Francesca Comencini, a Unwanted, dal libro inchiesta di Fabrizio Gatti sul suo viaggio lungo le rotte dei migranti, “Bilal”, adattato da Stefano Bises. E ancora i graditi ritorni di molte delle apprezzate novità Sky Original di questi ultimi mesi: il supernatural – crime drama Christian, con Edoardo Pesce e Claudio Santamaria, e il family drama di Gabriele Muccino A Casa Tutti Bene, appena premiato come miglior serie dell’anno ai Nastri d’Argento 2022, nonché il ritorno de Il Re, il prison drama con Luca Zingaretti a breve sul set dei nuovi episodi.

Ferrari: Apple annuncia la nuova serie firmata Steven Knight e diretta da Stefano Sollima

Apple TV+ ha annunciato oggi la produzione della nuova, elettrizzante serie drammatica Ferrari, ispirata al bestseller di Luca Dal MonteFerrari Rex: Biografia di un grande italiano del Novecento“, che il New York Times ha definito “la biografia definitiva” sull’imprenditore visionario Enzo Ferrari. Ideata e scritta dal candidato all’Oscar Steven Knight (“See“, “Piccoli affari sporchi“, “Peaky Blinders“), la serie è attualmente in pre-produzione a Roma, in Italia.

Ferrari: quando esce e dove vederla in streaming

Ferrari in streaming arriverà nel 2023 su APPLE TV+

Ferrari: trama e cast

Cinque anni. Cinque piloti. Cinque morti. Una prova. In nome della passione, alla ricerca della pura velocità. Al centro di tutto un uomo titanico, complesso e poliedrico, che ha dedicato il suo genio alla missione di progettare l’auto da corsa più veloce della storia. Enzo Ferrari: il suo nome è diventato un vanto, un’aspirazione e infine una leggenda. Ma c’era una scia di tragedia e tormento lungo la strada. Tra il 1956 e il 1961, profondamente ferito dalla tragica morte del figlio primogenito Dino e da quello che considerava un tradimento da parte del suo pilota di punta Juan Manuel Fangio, Enzo Ferrari ricostruisce da zero la sua scuderia, selezionando cinque promettenti astri nascenti delle corse automobilistiche per puntare alla vittoria.

Le parole dei protagonisti

Sono entusiasta di raccontare una storia così evocativa su questo uomo leggendario e sul suo marchio iconico“, ha affermato l’ideatore, scrittore e produttore esecutivo Steven Knight. “La vita assolutamente straordinaria di Enzo Ferrari è stata definita dal suo drammatico viaggio personale e professionale, e ‘Ferrari’ è la celebrazione di un essere umano incredibilmente complesso e affascinante“.

Come italiano sono onorato di poter raccontare la storia di Enzo Ferrari, un fulgido esempio di eccellenza italiana“, ha affermato Stefano Sollima. “Attraverso il suo rapporto con il Ferrari Spring Team, i cinque piloti che Enzo ha ‘adottato’ nella sua scuderia dopo la perdita del figlio primogenito, esploreremo le qualità uniche, il grande genio e l’ossessione oscura che ha trasformato quest’uomo in una leggenda”.

Ferrari sarà diretto dal produttore esecutivo Stefano Sollima ed è prodotto da Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, una Fremantle Company (“The Young Pope”, “L’amica geniale”, “We Are Who We Are”), in coproduzione con Nicola Giuliano per Indigo Film (“La grande bellezza”, “Youth”) e Fremantle. I produttori esecutivi sono Lorenzo Mieli, Nicola Giuliano, Steven Knight, il premio Oscar Paolo Sorrentino (“La mano di Dio“, “La grande bellezza”, “Youth”, “The Young Pope”), Giulio Marantonio (“Kicks”), Lorenzo De Maio (“Without Blood”) e Stefano Sollima. L’autore di “Ferrari Rex: Biografia di un grande italiano del Novecento” Luca Dal Monte fungerà da consulente storico per la serie. “Ferrari Rex: Biografia di un grande italiano del Novecento” di Luca Dal Monte è edito da Giorgio Nada Editore e da Giunti.