Come appreso da Deadline, l’attrice
premio Oscar Nicole Kidman e la
stardi PEN15Maya
Erskine hanno ufficialmente firmato per i ruoli principali
nell’imminente miniserie della HBO intitolatoThe Perfect Nanny, basato
sull’omonimo romanzo dell’autrice francese Leïla
Slimani. Questo progetto segna l’ultima collaborazione di
Nicole Kidman con HBO dopo aver lavorato insieme
agli acclamati drammiBig
Little Lies e The
Undoing .
The Perfect
Nannyè scritto e creato da Erskine, che è
anche produttore esecutivo insieme alla
Kidman. Il romanzo di Slimani è stato in realtà ispirato dai
raccapriccianti omicidi dei due figli della famiglia Krim nel 2012,
che sono stati pugnalati a morte dallla loro tata
part-time.
“Nella miniserie, una tata
apparentemente perfetta va a lavorare per una coppia con due
bambini piccoli, ma la sua personalità servizievole alla fine si
deteriora in qualcosa di sinistro”, si legge nella sinossi.Il progetto sarà prodotto da Per Saari per Blossom films,
Pascal Caucheteux per Why Not Productions e Philippe Godeau per
Pan-Européenne. È una produzione di Legendary Entertainment e
HBO.
Oltre alla notizia che è in
fase di sviluppo uno show televisivo
di Tomb
Raider scritto da Phoebe Waller-Bridge, è stato ora rivelato che
anche un nuovo film di Tomb
Raiderè in fase di pianificazione su Amazon
Eyes.Secondo quando apprendiamo dalTHR, Amazon Studios ha stipulato un “enorme
accordo sui diritti” con dj2 Entertainment di
Dmitri M. Johnson per produrre la serie televisiva, un videogioco e
anche un film. Simile al Marvel Cinematic
Universe, Amazon ha in programma di raccontare storie
interconnesse attraverso diversi mezzi con tutti e tre collegati
tra loro in una forma o nell’altra. Sebbene i dettagli sul
film siano scarsi, si dice che l’accordo generale sui diritti sia
uno dei maggiori impegni di Amazon, inferiore solo al Il Signore
degli Anelli.
Non si sa ancora se anche
Phoebe Waller-Bridge sarà coinvolta nel film,
anche se è stato notato che la sceneggiatrice non è coinvolta nel
prossimo videogioco annunciato lo scorso anno. Nel frattempo, dj2
Entertainment sta anche lavorando per portare Life Is Strange e Disco
Elysium su altri media poiché ha trovato la sua
strada al cinema adattando i titoli dei videogiochi, con i titoli
Sonic
the Hedgehog che sono stati il suo più grande
successo.
Finora ci sono stati tre film
live-action di Tomb
Raider. Angelina
Jolie ha recitato in Lara
Croft: Tomb Raider del 2001 e in The
Cradle of Life del 2003, mentre
Alicia Vikander ha recitato in un
reboot del 2018, che avrebbe dovuto ricevere un sequel prima di
essere cancellato lo scorso anno dopo che MGM aveva perso i diritti
del film (che sono stati successivamente acquisiti da la sua
consociata Amazon Studios sei mesi dopo).
I Marvel Studios hanno pubblicato un nuovo video
dietro le quinte che mostra come sono state girate le sequenze
subacquee di Black
Panther: Wakanda Forever. Il supervisore
degli effetti visivi Geoffrey Baumann ha parlato della miscela
unica del film di riprese subacquee della vita reale e delle
tecniche di effetti visivi che hanno utilizzato per creare le sue
sequenze memorabili.Guarda il video dietro le quinte
di Black
Panther: Wakanda Forever qui
sotto:
Ryan Coogler ha diretto
Black
Panther: Wakanda Forever da una
sceneggiatura che ha scritto insieme a Joe Robert Cole. È
prodotto da Kevin Feige e Nate Moore, con Victoria Alonso, Louis
D’Esposito e Barry Waldman come produttori esecutivi.“Nel film, la regina Ramonda, Shuri,
M’Baku , Okoye e
la Dora Milaje combattono per proteggere la loro nazione
dall’intervento delle potenze mondiali in seguito alla morte del re
T’Challa”, si legge nella sinossi. “Mentre i Wakandan si
sforzano di abbracciare il loro prossimo capitolo, gli eroi devono
unirsi con l’aiuto di War Dog Nakia ed Everett Ross e forgiare un
nuovo percorso per il regno di Wakanda.”
Interpreta diversi membri del
cast di ritorno dal primo film, tra cui Letitia
Wright nei panni di Shuri,
Lupita Nyong’o nei panni di Nakia,
Danai Gurira nei panni di Okoye,
Angela Bassett nei panni di Ramonda,
Martin Freeman nei panni di Everett K. Ross, Winston
Duke nei panni di M’Baku e Florence. Pastore come Ayo. Insieme a
loro c’erano i nuovi arrivati in franchising Tenoch
Huerta (Narcos: Mexico) nei panni di
Namor, Michaela Coel (I May Destroy
You) nei panni di Aneka, Mabel Cadena
nei panni di Namora e Alex Livinalli nei panni di
Attuma.
20th Century
USA ha diffuso il primo trailer diThe
Boogeyman,l’annunciato adattamento
cinematografico dell’omonimo racconto di Stephen King. Il primo contributo video del
nuovo adattamento è stato rilasciato durante la partita del
campionato NFC. L’uscita del film è prevista per il 2 giugno 2023,
esclusivamente nelle sale cinematografiche.
“La studentessa delle
superiori Sadie Harper e sua sorella minore Sawyer sono sconvolte
dalla recente morte della madre e non ricevono molto sostegno dal
padre, Will, un terapista che sta affrontando il proprio dolore”,
si legge nella sinossi. “Quando un paziente disperato si
presenta inaspettatamente a casa loro in cerca di aiuto, si lascia
alle spalle una terrificante entità soprannaturale che depreda le
famiglie e si nutre della sofferenza delle sue vittime”.Dai un’occhiata al primo trailer
di The Boogeyman qui
sotto:
Pubblicato per la prima volta
nel numero del 1973 della rivista Cavalier, The
Boogeyman inizia con un uomo che
ricorda i recenti eventi della sua vita al suo psichiatra Dr.
Harper dopo la morte dei suoi figli, uccisi da una creatura in
agguato nell’armadio. Il racconto è stato successivamente
pubblicato nel 1978 come parte della raccolta
King’s Night
Shift.
Sin dalla sua uscita indicato come
uno dei migliori thriller di sempre, Il
fuggitivo ha negli anni accresciuto la propria fama,
merito di una trama intricata e tesa, grandi interpretazioni e un
montaggio a dir poco serrato che tiene con il fiato sospeso fino
alla fine. Il film è stato diretto nel 1993 da Andrew
Davis, specialista in film d’azione e polizieschi, noto
per grandi successi come Trappola in alto mare, Reazione a catena e Danni collaterali. Al
centro della vicenda da lui qui trattata vi è un caso d’omicidio,
di cui il principale sospettato risulta essere proprio il marito
della donna uccisa. Tra depistaggi e complotti, si snoda così un
film a dir poco esemplare.
La storia in questione, benché
scritta di proprio pugno da Jeb Stuart e
David Twohy, si basa sulla serie televisiva Il
fuggiasco, andata in onda tra il 1963 e il 1967. Questa, in
realtà, prendeva a sua volta ispirazione da un caso di cronaca
realmente accaduto nel 1954. Si tratta dell’omicidio di Marilyn
Sheppard, avvenuto nell’Ohio, e di cui il principale accusato fu
proprio marito di lei. Un caso divenuto eclatante al punto da
attirare in più occasioni l’attenzione dei produttori di Hollywood.
Il fuggitivo, in particolare, raccolse da subito ampi
consensi di critica e pubblico, arrivando ad un guadagno di circa
368 milioni di dollari a fronte di un budget di appena 44.
Con ben sette nomination ai premi
Oscar, tra cui quella per il miglior film, Il fuggitivo si
affermò così come uno dei grandi titoli del suo anno, e del
decennio. Ancora oggi regala non pochi brividi e grande
intrattenimento a quanti si cimentano nella visione. Prima di
intraprendere questa, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative a tale titolo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e a molto altro. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Il fuggitivo: la trama del
film
Protagonista del film è il chirurgo
di fama nazionale Richard Kimble, il quale tornato
a casa dopo un’intensa giornata di lavoro trova sua moglie
Helen ferita a morte da un uomo con un braccio
solo. Incapace di regire, Kimble si ritrova improvvisamente ad
essere il principale sospettato di tale omicidio. A suo sfavore
depongono la scomparsa del vero assassino, la mancanza di prove
dell’irruzione in casa e una lucrosa polizza assicurativa sulla
vita della moglie. Condannato alla pena capitale, Kimble riesce
però a fuggire, divenendo a tutti gli effetti un ricercato. Sulle
sue tracce si pone l’esperto Sam Gerard, il quale
con la sua squadra intraprende una vera e propria caccia all’uomo.
Kimble si trova così a dover sfuggire dalla polizia e dimostrare di
non essere il vero omicida, sventando il complotto nei suoi
confronti.
Il fuggitivo: il cast del
film
Il celebre Harrison Fordè
risultato essere la scelta perfetta per il ruolo del chirurgo
Richard Kimble. Originariamente, però, per tale personaggio si era
però pensato ad attori come Alec Baldwin,
Kevin Costner e
Michael
Douglas. Fu però solo grazie all’interessamento di
Ford che il film riuscì a prendere vita, e pertanto egli ottenne il
ruolo del protagonista. Per prepararsi a questo, egli si consultò
anche con diversi chirurghi, così da apprendere quanto necessario
sul loro mestiere. Dar vita a Kimble non fu però affatto semplice.
Durante una delle prime scene, l’attore si infortunò ai legamenti
di una gamba, con la conseguenza di una difficoltà nei movimenti.
Ford, però, rifiutò di sottoporsi a delle cure, convinto che tale
difetto avrebbe reso più vulnerabile e credibile la sua
interpretazione del personaggio.
Accanto a lui, nel ruolo del
detective Samuel Gerard vi è invece l’attore Tommy Lee
Jones. Attratto dal personaggio, questi non era però
soddisfatto di alcune sue battute o azioni, e decise pertanto di
improvvisare diverse scene. La sua performance, infine, lo portò a
vincere il premio Oscar per il miglior attore non protagonista.
L’attore Jeroen Krabbé è presente nei panni del
dottor Charles Nichols. Tale ruolo fu da lui assunto soltanto
all’ultimo, poiché l’attore inizialmente scelto per la parte
dovette rinunciarvi a causa di una malattia. L’attrice
Julianne Moore, interprete della dottoressa Anne
Eastman, aveva originariamente un ruolo molto maggiore all’interno
del film, ma diverse sue scene vennero tagliate in fase di
montaggio. Andreas Katsulas, infine, è Frederick
Sykes, il misterioso uomo senza un braccio.
Il fuggitivo: lo spin-off,
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Dato il grande successo del film,
nel 1998 venne realizzato non un sequel bensì uno spin-off.
Intitolato U.S. Marshals – Caccia senza
tregua, questo riprende lo schema narrativo di Il
fuggitivo, ma l’azione è qui raccontata dal punto di vista
dell’agente Sam Gerard, interpretato nuovamente da Jones. In questo
caso, il nuovo fuggitivo è interpretato dall’attore Wesley Snipes,
celebre per la trilogia di Blade. Tale pellicola si
affermò come un buon successo, senza però arrivare ai risultati del
film originale. Si tratta ad ogni modo di un’affascinante
esplorazione del contesto narrativo già presentato nel film del
1993, con un ribaltamento di prospettiva ancora oggi esemplare.
È possibile fruire di
Il fuggitivo grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
sabato 28 gennaio alle ore 21:00
sul canale Iris.
In “Sento
ancora la vertigine”, una produzione Grøenlandia in
collaborazione con Prime Video, Elodie per la prima volta sceglie la
narrazione attraverso immagini video per mostrare alcuni dei
momenti più importanti della sua carriera, la sua sfida per trovare
la canzone per Sanremo 2023 e il suo essere costantemente in bilico
tra la continua voglia di migliorarsi e la paura di non essere mai
abbastanza. I tre episodi, prodotti da Matteo Rovere e Leonardo
Godano, sono stati diretti da Nicola Sorcinelli.
Sempre a febbraio, venerdì
10, è prevista l’uscita del nuovo album “Ok. Respira”, all’interno
del quale sarà contenuto anche “Due”, brano con cui Elodie sarà in
gara al Festival della canzone italiana.
Già annunciato, tra gli
appuntamenti del 2023, anche il suo primo show al Mediolanum Forum
il 12 maggio, prodotto da Vivo Concerti. I biglietti sono
disponibili su www.vivoconcerti.com
Ant-Man and the Wasp: Quantumania si
concentrerà sul Regno Quantico, che non è certo l’unica
dimensione interessante dell’Universo Marvel. Il terzo film di Ant-Man
lancerà la Fase 5 del MCU
il 17 febbraio, ma è solo l’ultimo del franchise a concentrarsi su
esplorazioni di strane dimensioni e misteriosi regni alternativi da
parte del franchise. Il primo a entrare in gioco è stato
Asgard e i vari Nove Regni
collegati in Thor.
Gradualmente ne sono stati rivelati altri, come la Dimensione Specchio in Doctor
Strange e le varie realtà ultraterrene del
Piano Astrale, del Duat e del
Valhalla. Ecco altre 7 dimensioni che il MCU
dovrebbe esplorare, oltre al Regno Quantico.
La Zona Negativa
Tra le dimensioni
alternative ancora da introdurre, la Zona Negativa
è di gran lunga la più importante e ricca di storie nei fumetti. È
stata introdotta per la prima volta in Fantastic Four #51
del 1966 ed è essenzialmente un universo parallelo alla realtà
composto interamente da antimateria. In quanto tale, viaggiare lì è
incredibilmente pericoloso, ma Reed Richards dei
Fantastici Quattro è riuscito a costruire il
primo portale. Di conseguenza, abbondano le teorie secondo cui la
Zona Negativa potrebbe avere un ruolo nell’imminente introduzione
dei Fantastici Quattro nel MCU.
La sua polarità invertita potrebbe conferire loro i poteri, oppure
il suo passaggio accelerato nel tempo significa che potrebbero
entrare negli anni ’60 e uscire nel presente.
La Zona Negativa è
collegata anche ad altri eroi. Mar-Vell, il primo
Capitan Marvel, e RickJones, un personaggio chiave che ancora manca nel
MCU,
si scambiano continuamente di posto: uno nel mondo reale e l’altro
nella Zona Negativa. È interessante notare che The
Marvels potrebbe in qualche modo adattare questo rapporto a
Carol, Monica e
Kamala. Inoltre, Blue Marvel ha ottenuto i suoi
incredibili poteri dalla Zona Negativa. Oltre a loro, la Zona
Negativa, pur essendo in gran parte inospitale, ospita i cattivi
signori della guerra, Annihilus e
Blastaar. Se fa parte dei Fantastici Quattro, potrebbero essere loro i
cattivi – anche se sarebbe meglio un altro cattivo dei Fantastici
Quattro.
La Dimensione del Sogno
Mentre la Zona Negativa
deve ancora attendere per entrare nel MCU,
la Dimensione del Sogno è già stata incorporata. È
stata menzionata di sfuggita in Loki, anche se il MCU
non vi si è ancora avventurato. Come suggerisce il nome, la
Dimensione del Sogno è intrinsecamente legata all’inconscio
collettivo dell’umanità come manifestazione fisica dei sogni. È
importante notare che la Dimensione del Sogno è governata da
Nightmare, un importante avversario del Dottor
Strange. Secondo le prime teorie, Incubo e la Dimensione
del Sogno avrebbero avuto un ruolo significativo in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. I
sogni erano comunque fondamentali per quel film.
Il viaggio di Doctor Strange e
Clea nella Dimensione Oscura verrà probabilmente
ripreso in Avengers: The Kang Dynasty o Avengers:
Secret Wars. Ma anche una futura presentazione
speciale di Halloween come Werewolf by Night e/o il film team-up
Midnight Sons, oltre alla seconda stagione di
Loki potrebbero approfondire il mistero della
Dimensione Oscura.
Il Nexus
Un’altra dimensione
alternativa che tecnicamente fa già parte del MCU
è il Nexus di tutte le realtà. Si tratta di una
vendetta interdimensionale del Multiverso che collega ogni
possibile realtà. È dal Nexus che Uatu l’Osservatore ha assistito
agli straordinari eventi di What If…?, anche se Erik
Selvig ne ha parlato per la prima volta in
Thor: The Dark
World come parte delle sue discussioni sulla
Convergenza. Tuttavia, il Nexus è legato in modo importante a
Man-Thing, introdotto in Lupo mannaro di notte,
che ne è il guardiano. Come mostrato in What If…?, da questo punto del Nexus si può
viaggiare ovunque nel Multiverso.
Come luogo di straordinario potere,
il Nexus di tutte le realtà è giustamente avvolto
dal mistero. Il dottor Ted Sallis vi ha avuto
accesso per la prima volta grazie a un incidente d’auto avvenuto in
una palude, il cui sangue si è mescolato con la magia nera non solo
per rimodellare il mostro Man-Thing, ma anche per
aprire una porta sul Nexus. Sarà interessante vedere se il MCU
si avventurerà mai in questa zona in live-action e, in tal caso, se
anche Uatu sarà presente. Dopo l’introduzione di spicco in Werewolf by Night, Man-Thing
potrebbe apparire in uno speciale di Halloween tutto suo, in grado
di approfondire adeguatamente il suo rapporto con il Nexus di tutte le realtà.
Il Limbo
Esistono varie dimensioni e
realtà chiamate Limbo nei fumetti Marvel. Loki ne ha già mostrato uno, in un certo
senso, quando Loki e Sylvie hanno
viaggiato nel regno di Colui che resta fuori dal tempo. Un altro,
più ricco per il franchise, è il Limbo demoniaco. È associato
soprattutto al personaggio degli X-Men,
Illyana Rasputin, alias Magik,
poiché i suoi poteri mutanti di teletrasporto le permettono di
viaggiare da e verso il regno oscuro. Da bambina fu rapita e
cresciuta dal sovrano del regno, Belasco, ma alla
fine Illyana si ribellò e riuscì a fuggire dalla sua prigione
demoniaca.
Anya Taylor-Joy è
ricordata per aver interpretato Magik nell’ultimo
sfortunato film del franchise degli X-Men,
New Mutants. È interessante notare che, con Deadpool
3 che coinvolgerà Deadpool e
Wolverine, si dovrebbe pensare di introdurre anche
la Magik di Taylor-Joy. Logicamente, però, il Limbo e i suoi demoni
non entreranno in gioco fino a molto tempo dopo la fine della
Saga del Multiverso, quando il franchise si
sposterà presumibilmente sui mutanti e sugli X-Men. È importante
notare che il Limbo è alimentato da un metallo speciale chiamato
Promethium, che è interessante paragonare al
Vibranium di Wakanda e
Talokan. Si spera che, quando Magik arriverà
finalmente, il MCU
possa approfondire il Limbo e le sue oscure
meraviglie.
L’Olimpo
Thor:
Love and Thunder ha rappresentato un’impressionante
espansione del ruolo degli dei nel MCU,
grazie alla presenza del loro nemico naturale, Gorr il Macellatore di Dei e al viaggio a
Città Onnipotente, sede del parlamento dei
pantheon governato da Zeus. È importante notare che Thor: Love and Thunder ha introdotto Hercules, interpretato da Brett
Goldstein, ponendo così le basi per una presenza
significativa dell’Olimpo nel MCU.
Come Asgard, l’Olimpo è una dimensione tascabile che ospita gli
Olimpi e che è collegata all’Oltretomba olimpico,
Ade. Esistono altre dimensioni tascabili simili
per gli altri pantheon di divinità, tra cui l’Eliopoli
Celeste per l’Enneade, le divinità egizie
introdotte in Moon Knight.
Naturalmente, l’Olimpo dovrà essere
presente in qualche modo nel proseguimento della storia di Hercules nel MCU,
a meno che non si decida, per qualche motivo, di far operare lui e
gli abitanti dell’Olimpo esclusivamente dalla Città
Onnipotente. Al momento non ci sono notizie ufficiali
sulla data della prossima apparizione di Hercules, anche se
presumibilmente sarà presente nei prossimi film dei Vendicatori.
Sarebbe strano farlo aspettare fino a Thor 5, che
a quanto pare non farà parte della Saga del Multiverso, se mai ci sarà.
Altrimenti, Hercules potrebbe essere un ottimo
candidato per una serie televisiva tutta sua o per una
presentazione speciale Marvel su Disney+, che potrebbe dare ampio spazio
all’Olimpo.
Avalon
Un altro esempio di
dimensione alternativa è l’Aldilà e il regno di
Avalon.
È la dimora dei
Tuatha de Danaan,
gli dèi celtici, e questi ultimi hanno alcune importanti
connessioni con il Multiverso in quanto punto di collegamento tra
vari universi e realtà. È un regno fantastico da esplorare come
parte dellaSaga del Multiverso
in corso, e fortunatamente vi sono personaggi che si presterebbero
a questo tipo di avventure. Come la sua controparte diWhat If…?,
il
Capitano Carter,
Capitan Britain
è un paladino che protegge il Multiverso come parte del
Captain Britain Corps,
una lega di varianti dell’eroe.
Sembra davvero
strano che il MCU
non abbia ancora introdotto ufficialmente Capitan Britain, che si
tratti di Brian Braddock, Betsy
Braddock o di entrambi, dato il loro forte legame con il
Multiverso – e persino con l’Omniverso, che si estende oltre la
realtà Marvel. Come Hercules, anche loro sarebbero ottime scelte
per una propria serie Disney+ e potrebbero forse far parte
dello stesso scenario della Fase 6. In questa
serie potrebbero comparire anche Merlyn e sua
figlia Roma, che sono i leader dell’Altro Mondo. È
interessante notare che Agatha: Coven of Chaos potrebbe utilizzare un
personaggio collegato a questo regno, la maga Morgan Le
Fay, che potrebbe essere interpretata da Aubrey Plaza. Questa comparsa potrebbe essere
utile per preparare l’arrivo di Captain
Britain.
Mojoworld
C’è molta attesa per
l’introduzione ufficiale degli X-Men nel MCU.
Deadpool 3 è un candidato ideale a questo
punto, ma potrebbe essere Avengers: Secret Wars a portare la squadra
della Terra-616 sotto i riflettori. Da quel momento in poi, saranno
inevitabilmente al centro della scena. Per fortuna, non mancano gli
archi narrativi da adattare, tra cui quello che li ha portati nel
Mojoworld. Si tratta di un regno extradimensionale
che ospita gli Spineless Ones, tra cui il giustamente
chiamato Mojo.
È interessante notare che una storyline di
Mojoworld potrebbe essere una grande miniserie
Disney+, come WandaVision
ambientata nello spazio. Permetterebbe di sperimentare in modo
divertente i generi, i metodi di narrazione e la struttura,
soprattutto se si ispirasse a vari reality show o drammi incentrati
sulla sopravvivenza. Questa sarebbe probabilmente l’unica occasione
per Mojo di comparire in modo decisivo nel MCU,
poiché la sua storia non funzionerebbe come film e l’esplorazione
del Mojoworld sarebbe implausibile in una durata contenuta.
Tuttavia, questo dimostra la pletora di mondi a cui ha accesso il
MCU e
quindi, dopo il Regno Quantico, possono esserci elettrizzanti
prospettive all’orizzonte.
La storia di Michele
Profeta prende vita in un nuovo documentario crime. A 22
anni dalla morte di Lissandron, domenica 29 e
lunedì 30 gennaio alle 22.55 una nuova produzione originale
Crime+Investigation, in prima visione
assoluta, racconterà in due episodi la storia di Michele
Profeta: Il killer di Padova, in esclusiva sul canale 119
di Sky. Il documentario in due episodi va a fondo
alla vicenda che ha colpito la città nel 2001. Siamo a gennaio del
2001 e viene ritrovato a Padova un taxi con a bordo il cadavere di
Pierpaolo Lissandron, il proprietario del veicolo. 12 giorni dopo,
l’11 febbraio, all’interno di un appartamento viene scoperto il
cadavere dell’agente immobiliare, Walter Boscolo, anche questo
freddato con un proiettile alla nuca.
Michele Profeta: Il killer di
Padova, la recensione
Questa è la storia di
Michele Profeta: Il killer di Padova, conosciuto
anche come “il professore” o “Mostro di Padova”. Originario di
Palermo, Michele Profeta si trasferisce al Nord negli anni Novanta
e lavora in una società di servizi finanziari. Risiede con la
moglie Concetta Mordino e due dei suoi figli (ne ha altri due da un
precedente matrimonio) ad Adria. A Mestre invece condivide una casa
con l’amante, Antonia Gemmati. In seguito alla contrazione di
diversi debiti dovuti forse alla passione per il gioco d’azzardo,
in preda ad un probabile delirio di onnipotenza, il 10 gennaio 2001
scrive alla Questura di Milano sostenendo che avrebbe commesso
omicidi a caso qualora gli fossero stati negati i 12 miliardi di
lire. A quel punto compie i due delitti, il primo il 29 gennaio
uccidendo il tassista Pierpaolo Lissandron e
l’altro, l’11 febbraio, con l’omicidio dell’agente immobiliare
Walter Boscolo.
In Michele Profeta: Il
killer di Padova si racconta la storia di uno dei serial
killer italiani meno prolifici, ma sicuramente una delle
personalità più complesse ed articolate. Amava essere al centro
dell’attenzione, firmava i suoi delitti con delle carte da gioco e
premeditava i suoi attacchi lasciando degli indizi nelle lettere e
sulla scena del crimine. Questo ha facilitato le indagini della
polizia che presto conducono ad un signore elegante e dall’aspetto
impeccabile, che all’apparenza poteva sembrare chiunque tranne
l’assassino. Nel 2002 la Corte di Assise di Padova lo condanna
all’ergastolo per gli omicidi di Pierpaolo
Lissandron e Walter Boscolo, dopo una
lunga ricerca estenuante durata una settimana. Dopo un tentativo di
evasione dal carcere di Padova, viene trasferito nel penitenziario
di Voghera, in provincia di Pavia.
Un racconto in atti
Fin dall’inizio del racconto di
Michele Profeta: Il killer di Padova siamo immersi
nelle spettrali e difficili giorni che hanno avvolto la città nel
2001. Padova è messa sottosopra da un serial killer spietato che
nella sua freddezza ha seminato il panico nella città. Nessuno
usciva più di casa la sera, nessuno si muoveva più da solo, sempre
accompagnato da piccoli gruppi di amici. Le indagini si sono svolte
in tutta velocità, ma anche le autorità che hanno lavorato al caso
all’epoca si trovavano di fronte a una personalità narcisistica
che, in un certo senso, voleva essere trovata. Ma Michele
Profeta è riuscito a mettere a tacere tutti, perfino il
suo secondo avvocato – che già aveva lavorato ad un altro grosso
caso importante. Lo stesso difensore si dirà impaurito da questa
personalità giudicando il suo assistito come un “invasato”.
Potrebbe essere un episodio di una
serie crime qualunque ma questo spaccato di storia del nostro paese
mette in luce le atrocità dell’animo umano. Michele
Profeta: Il killer di Padova viene raccontato tramite
degli atti che scandiscono la storia in un breve arco di tempo.
Dalla lettera “minatoria” arrivata al Tribunale di Milano fino
all’arresto e alla condanna a due ergastoli. Non basterà appellarsi
alla perizia psichiatrica – che accerterà un bipolarismo per l’uomo
– per evitare di scontare la lunga pena.
Il sopravvissuto
Lungo il racconto di Michele
Profeta: Il killer di Padova, oltre alla parte della
indagini c’è il racconto di un sopravvissuto – diventato poi
testimone chiave dell’inchiesta – che spiega quelle ore, quei
momenti cruciali che hanno portato all’arresto di Michele
Profeta. Leonardo Carraro è il primo a
incontrare Profeta, dopo l’omicidio del tassista
Lissandron. Un agente immobiliare agli inizi della
sua carriera viveva una vita normale e lavorava sodo, così racconta
del documentario. Poi un giorno riceve una chiamata, come ne
riceveva ogni giorno a dozzine, per visitare un appartamento e
davanti a lui un uomo abbastanza elegante che gli stringe la mano
con un paio di guanti. Carraro rimane interdetto da questo incontro
e ne parla con il fiato spezzato e gli occhi sul punto di piangere.
Non lo sa, ma è sopravvissuto a un serial killer. Più tardi poi
Profeta racconterà che “lui non era l’uomo giusto”.
Carraro sarà poi l’unico, infatti,
in grado di indentificare il colpevole degli omicidi presentatosi
come “il signor Pertini”. L’agonia di Carraro non cessa con il
processo e neanche con il doppio ergastolo confermato poi al
secondo appello. L’attimo in cui l’uomo capisce che è tutto finito
è quando arriva la notizia della morte di Profeta.
Il 16 luglio 2004 muore a Milano, stroncato da un infarto nella
sala degli avvocati del carcere di San Vittore, mentre sostiene il
suo primo esame universitario in Storia della filosofia per
l’Università degli Studi di Milano. Carraro non si è mai liberato
dalla paura che un giorno potesse tornare e portare a compimento
quello che “la voce” gli aveva detto di non fare in passato e senza
rimorso afferma che con la sua morte ha potuto continuare a
vivere.
Woody Harrelson è il protagonista
dell’esilarante e commovente storia di un ex allenatore di basket
di serie B che, dopo una serie di passi falsi, viene incaricato dal
tribunale di gestire una squadra di giocatori con disabilità
intellettive. Ben presto si rende conto che, nonostante i suoi
dubbi, questa squadra può andare più lontano di quanto abbia mai
immaginato.
Campioni è
un film diretto da Bobby Farrelly, con
Woody Harrelson e Ernie Hudson.
Uscirà in sala il 31 maggio 2023 distribuito da Universal
Pictures.
HBO ha rinnovato The
Last of US per la seconda stagione più in fretta
di quanto ci si aspettasse. La rete ha ordinato una seconda
stagione della versione in serie dell’omonimo videogioco per
PlayStation dopo che sono stati trasmessi solo due
episodi, con il terzo set che andrà in onda questa domenica su HBO
e HBO Max e lunedì su Sky, in Italia.
Neil Druckmann, sviluppatore del
gioco che lavora alla serie insieme a Craig Mazin, ha dichiarato:
“Sono onorato e francamente sopraffatto dal fatto che così
tante persone si siano sintonizzate e si siano connesse con la
nostra rivisitazione del viaggio di Joel ed Ellie. La
collaborazione con Craig Mazin, il nostro incredibile cast e troupe
e HBO ha superato le mie già alte aspettative. Ora abbiamo il
piacere assoluto di poterlo fare di nuovo con la seconda stagione!
A nome di tutti in Naughty Dog e PlayStation, grazie!”
La mossa di rinnovare la serie non
sorprende, poiché è stata un successo sia di critica che di
pubblico. Oltre alle ottime recensioni con un punteggio di
approvazione della critica del 97% su Rotten Tomatoes, l’episodio
due ha raggiunto 5,7 milioni di spettatori su HBO e HBO Max negli
Stati Uniti domenica scorsa. Ciò rappresenta un salto del 22%
rispetto ai 4,7 milioni che si sono sintonizzati sul primo
episodio, segnando la più grande crescita del pubblico della
seconda settimana per qualsiasi serie drama HBO nella storia della
rete. Inoltre, HBO ora afferma che l’episodio uno ha raggiunto 22
milioni di spettatori a livello nazionale da quando ha debuttato il
15 gennaio.
Il produttore esecutivo e
showrunner Craig Mazin ha detto: “Sono così grato a Neil
Druckmann e HBO per la nostra partnership, e sono ancora più grato
ai milioni di persone che si sono unite a noi in questo viaggio. Il
pubblico ci ha dato la possibilità di continuare e, in quanto fan
dei personaggi e del mondo creato da Neil e Naughty Dog, non potrei
essere più pronto a rituffarmi”.
Secondo il logline ufficiale, la
serie “si svolge 20 anni dopo che la civiltà moderna è stata
distrutta. Joel (Pedro
Pascal ), un sopravvissuto incallito, viene ingaggiato
per far uscire di nascosto Ellie (Bella
Ramsey), una ragazza di 14 anni, da una opprimente
zona di quarantena. Quello che inizia come un piccolo lavoro
diventa presto un viaggio brutale e straziante mentre entrambi
devono attraversare gli Stati Uniti e dipendere l’uno dall’altro
per la sopravvivenza.”
In The Last of
US ci sono Pedro Pascal e Bella Ramsey nei panni di Joel ed Ellie,
Nico Parker (Dumbo) nei panni della
figlia di Joel, Sarah, Anna Torv (Mindhunter) nei panni di
Tess, e Merle Dandridge (The Flight
Attendant) mentre riprende il ruolo del video. giochi nei
panni di Marlene, la leader di un gruppo di resistenza noto come le
lucciole. Nel cast anche Jeffrey Pierce
(Bosch) nei panni di Perry, Murray
Bartlett (The White Lotus) nei panni di Frank, Con
O’Neill (Chernobyl) nei panni di
Bill e Storm Reid (Euphoria) nei
panni di Riley.
Già apprezzatissima dalla critica
internazionale e italiana, la serie racconta una storia che si
svolge vent’anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel,
un sopravvissuto, viene incaricato di far uscire Ellie, una
ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta
sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma
presto in un viaggio brutale e straziante, poiché i due si
troveranno a dover attraversare gli Stati Uniti insieme e a
dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere. La serie è scritta da
Craig Mazin (Chernobyl) e Neil Druckmann (il videogioco
The Last Of Us) che ne sono anche i
produttori esecutivi. The Last of
US è una co-produzione Sony Pictures
Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad Qizilbash, Carter
Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La
serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty
Mint, e Naughty Dog.
Vincitore del premio Oscar al miglior
film, Green Book (qui la recensione) è stato uno
dei fenomeni cinematografici del 2018, in grado guadagnarsi le
attenzioni di critica e pubblico, ottenendo riconoscimenti su
riconoscimenti. Il film è diretto da Peter
Farrelly, il quale insieme al fratello Bobby ha dato vita
negli anni ad alcuni tra i più celebri film comici degli ultimi
decenni, tra cui Tutti pazzi per
Mary. Protagonisti del film sono la brillante coppia di
attori Viggo
Mortensen e Mahershala
Alì, entrambi candidati all’Oscar, da Alì poi anche
vinto.
A scrivere il film, incentrato
sull’amicizia tra il pianista di colore Don Shirley e il buttafuori
Frank “Tony Lip” Vallelonga, fu lo stesso Farrelly in
collaborazione con Nick Vallelonga, figlio di Frank, e Brian Hayes
Currie. I tre si basarono su una serie di interviste fatte al noto
buttafuori, come anche sulle numerose lettere che questi scrisse
durante il viaggio insieme a Shirley. Il loro lavoro venne infine
premiato con la vittoria del premio Oscar alla miglior
sceneggiatura originale.
Il titolo Green Book si
basa sulla Negro Motorist Green Book, scritta nel 1936 da
Victor Hugo Green. Si trattava di una guida per
viaggiatori afroamericani, i quali tramite essa potevano avere
informazioni sui servizi dove sarebbero stati ben accolti, dai
ristoranti alle discoteche, dai soloni di bellezza agli hotel.
Nella prima metà del Novecento, come noto, erano infatti numerosi i
luoghi negli Stati Uniti dove le persone di colore non erano
autorizzate ad entrare. Con tale libro Green si proponeva di evitar
loro situazioni spiacevoli.
Green Book: la trama e il
cast del film
La vicenda del film si svolge nel
1962, ed ha per protagonista il buttafuori Tony
Lip (Viggo Mortensen), italoamericano
assunto come autista da Don Shirley
(Mahershala Ali), uno dei pianisti jazz più famosi
del momento. Questi ha infatti bisogno di essere accompagnato in
tour nel Sud degli Stati Uniti, in luoghi dove le persone di colore
sono tutt’altro dall’essere ben accette. I due si affidano così al
libro Negro Motorist Green Book, cercando di evitare di
imbattersi in guai nel loro percorso. Si troveranno però a doversi
confrontare con diversi episodi di razzismo, che avranno però come
effetto quello di far stringere Lip e Shirley un’inaspettata
amicizia, che permetterà ad entrambi di conoscere il mondo l’uno
dell’altro, imparando a rispettarsi a vicenda.
A ricoprire il ruolo del
protagonista Frank Vallelonga è l’attore Viggo
Mortensen, il quale realmente è in grado di parlare
l’italiano, trovandosi così già avvantaggiato da questo punto di
vista. La vera sfida per l’attore fu quella di sostenere la
preparazione fisica al ruolo. Gli venne infatti richiesto di
acquisire circa 20 chili per poter ottenere l’aspetto possente del
vero Vallelonga. L’attore, inoltre, per prepararsi al ruolo si
ritrovò a partecipare ad un tipico pranzo italoamericano con la
famiglia di Vallelonga, per una durata complessiva di circa sei
ore. Mortensen dichiarò che riuscire a mangiare tutte le portate fu
per lui la più grande sfida richiesta per il ruolo.
Per la parte del pianista Don
Shirley la produzione scelse l’attore Mahershala
Alì, il quale vantava già un premio Oscar come miglior
attore non protagonista per Moonlight.
Questi si preparò al ruolo ricercando quante più fonti e
testimonianze sul pianista, arrivando ad avere anche diversi
colloqui con i suoi parenti ancora in vita. Non è però Alì ad
eseguire l’esecuzione al pianoforte dei brani di Shirley. L’attore
veniva infatti sostituito dal compositore Kris Bowers. A parte ciò,
la ricostruzione e l’interpretazione di Alì vennero giudicate in
modo talmente positivo che l’attore arrivò a vincere il suo secondo
Oscar come attore non protagonista. Con una presenza in scena di 1
ora, 6 minuti e 38 secondi, la sua è la performance più lunga con
cui un attore ha vinto in tale categoria.
Green Book: le differenze
tra la storia vera e il film
Pur ispirandosi ad una storia vera,
vi sono degli eventi che sono necessariamente stati riadattati o
trascurati per il film. La reale vicenda, come riporta il
lungometraggio, ha luogo nel 1962, all’epoca in cui Frank
Vallelonga lavorava come buttafuori al nightclub Copacabana di New
York. Questi venne contattato per fare da autista a Don Shirley,
ma, come riporta il film, la cosa non lo entusiasmò
particolarmente, avendo fino a quel momento avuto una mentalità
razzista. Green Book è infatti fedele nel ritratto di
Vallelonga, il quale per via del contesto in cui era cresciuto
portava con sé una serie di stereotipi ed espressioni tipicamente
offensive nei confronti delle persone di colore. Nel corso del
viaggio, tuttavia, l’italoamericano si trovò a cambiare
profondamente mentalità, stringendo una profonda amicizia con
Shirley e rifiutando il modo di pensare e agire precedentemente
avuto.
Il viaggio dei due durò all’incirca
un anno e mezzo. Questo periodo viene particolarmente abbreviato
per il film, dove dura soltanto due mesi. Stando a quanto
dichiarato da Nick Vallelonga, questa è la più grande differenza
che intercorre tra la storia vera e quella narrata nel film. Tale
rivisitazione temporale ha inevitabilmente portato alcuni eventi ad
essere trascurati, e altri a prendere luogo in momenti e città
diverse rispetto a quanto accaduto nella realtà. Nel corso del
viaggio, inoltre, come mostrato nel film, Shirley si esibì
esclusivamente per spettatori bianchi. Ciò non mancò talvolta di
rivelarsi un rischio per l’incolumità del pianista, protetto però
dal suo autista e bodyguard.
Come raccontato nel film, l’amicizia
tra i due uomini è da quel momento sempre stata sincera, ed è
durata sino alla loro scomparsa, avvenuta per entrambi nel 2013.
Alcuni eredi di Shirley protestarono contro gli autori della
pellicola, affermando che tra i due non vi era tale legame ma solo
un rapporto lavorativo. Sono però stati smentiti dal ritrovamento
di alcune registrazioni dove lo stesso Shirley parla dell’amicizia
con Vallelonga. Ciò viene anche ribadito dall’aiuto che il pianista
diete a Frank nello scrivere le lettere per sua moglie. Come accade
nel film, queste sono infatti un elemento importante, che permette
ai due uomini di stringere una certa affinità. Su quelle stesse
lettere si baseranno poi gli sceneggiatori nella ricostruzione
degli eventi.
Green Book: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Green
Book è infatti presente su Chili Cinema,
Rakuten TV, Google Play, Tim Vision, Now, Netflix e Apple iTunes. In base alla
piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo
sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio
della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsteso di
venerdì 27 gennaio alle ore 21:15
su Rai 3.
Prime Video ha svelato il teaser trailer
ufficiale dell’attesissima serie musical-drama Daisy
Jones & The Six, accompagnato da “Regret Me”, una
delle 24 canzoni originali scritte esclusivamente per la serie e
registrata dal cast. La musica originale sarà pubblicata da
Atlantic Records in concomitanza con l’uscita della serie, che
debutterà il 3 marzo, con nuovi episodi ogni venerdì fino al 24
marzo, esclusivamente su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori
in tutto il mondo.
Basata sul romanzo best-seller di
Taylor Jenkins Reid, la limited series Daisy Jones
& The Six è un musical-drama che narra l’ascesa e
la precipitosa caduta di una famosa rock band. Nel 1977, Daisy
Jones & The Six sono sul tetto del mondo. Guidata da due
cantanti carismatici – Daisy Jones (Riley Keough) e Billy Dunne
(Sam
Claflin) – la band è uscita dall’anonimato e ha avuto
un grandissimo successo, ma in seguito a un concerto sold-out al
Soldier Field di Chicago sparisce. Ora, a distanza di decenni, i
componenti della band hanno finalmente deciso di raccontare la
verità. Questa è la storia di come una band iconica è implosa
all’apice del successo.
Nel cast della serie Riley
Keough interpreta Daisy Jones, mentre Sam Claflin è Billy Dunne, Camila
Morrone veste i panni di Camila Dunne, Will
Harrison di Graham Dunne, Suki Waterhouse
ha il ruolo di Karen Sirko, Josh Whitehouse quello di Eddie
Roundtree, Sebastian Chacon è Warren Rhodes, Nabiyah
Be interpreta Simone Jackson e Tom Wright è Teddy Price,
con la partecipazione straordinaria di Timothy Olyphant nel ruolo
di Rod Reyes.
Da Amazon Studios e Hello Sunshine,
Daisy Jones & The Six ha come
executive producer Reese Witherspoon e Lauren Neustadter per
Hello Sunshine e Brad Mendelsohn per Circle of Confusion. Scott
Neustadter e Michael H. Weber hanno creato la serie basata sul
romanzo di Taylor Jenkins Reid, qui anche in veste di produttrice.
Scott Neustadter è executive producer e co-showrunner con Will
Graham, anch’egli executive producer. James Ponsoldt ha diretto i
primi cinque episodi e ricopre anche il ruolo di executive
producer, Nzingha Stewart ne ha diretti quattro e Graham uno. La
serie conterrà brani originali scritti e prodotti dal produttore
nominato ai Grammy Blake Mills e da una serie di altri talentuosi
co-sceneggiatori.
Da oggi al canale YouTube di Sky il
primo episodio di quella che per la critica mondiale, sebbene sia
partita solo a gennaio, è già la serie dell’anno: The Last of
Us, l’attesissima serie HBO dal videogame di culto
firmato Naughty Dog per le piattaforme PlayStation.
Sky sceglie così di rendere
disponibile per tutti, dalle 9.00 di questa mattina, la serie
creata da Craig Mazin (Chernobyl) e da Neil Druckmann (già
dietro al successo del videogioco. La serie più chiacchierata del
momento, l’adattamento che tutti i fan stavano aspettando, atteso
ogni lunedì con un nuovo episodio in esclusiva su Sky e in
streaming solo su NOW in contemporanea assoluta con gli Stati
Uniti.
https://www.youtube.com/watch?v=R59OyK3f0Vk
Se la critica internazionale non ha
avuto dubbi – “The Last of
Us è migliore di qualunque adattamento di un
videogame possa venirvi in mente” (Indiewire), “Rimane fedele al
videogioco e colpisce allo stesso modo” (The Washington Post),
“Disperatamente commovente, una miscela fenomenale di horror e
tanto cuore” (The Guardian) – la serie ha in breve conquistato
anche la stampa e le testate di settore di casa nostra: per Rolling
Stone “The Last of
Us diventerà una pietra miliare per tutto il
mondo dell’entertainment audiovisivo”; Esquire l’ha definita “un
manuale d’istruzioni per tutti i futuri adattamenti di questo
genere”; per Il Corriere della Sera si tratta di “una serie di
qualità sopraffina”; per Everyeye la serie è la “migliore
trasposizione da un videogame di sempre”; “Prima sconvolge e poi
emoziona fino alle lacrime”, promette Coming Soon.
The
Last of Us racconta una storia che si svolge vent’anni dopo la
distruzione della civiltà moderna. Joel, un sopravvissuto, viene
incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una
zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito
all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale
e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli
Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per
sopravvivere.
Nel cast Pedro
Pascal nel ruolo di Joel e Bella Ramsey
nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna è Tommy, Anna Torv interpreta
Tess, l’attrice britannica Nico Parker è Sarah. Murray Bartlett
veste i panni di Frank, Nick Offerman quelli di Bill, Storm Reid è
Riley, Merle Dandridge è Marlene. Il cast include anche Jeffrey
Pierce nel ruolo di Perry, Lamar Johnson in quello di Henry,
Keivonn Woodard nel ruolo di Sam, Graham Greene nel ruolo di
Marlon, Elaine Miles nel ruolo di Florence. E con Ashley Johnson e
Troy Baker.
The Last of
Us è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e
Neil Druckmann (il videogioco The Last Of Us) che ne sono anche i
produttori esecutivi. The Last Of Us è una co-produzione
Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad
Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La
serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty
Mint, e Naughty Dog.
Prime Video ha rilasciato le prime
immagini dell’attesissima serie The
Power. L’emozionante thriller globale prodotto da
SISTER (Chernobyl)
è basato sul premiato romanzo della scrittrice britannica Naomi
Alderman e sarà disponibile in esclusiva su Prime Video a
marzo.
Il mondo di
The Power corrisponde al nostro tranne
che per un piccolo scherzo della natura. Improvvisamente, e senza
preavviso, le adolescenti sviluppano il potere di folgorare gli
altri a piacere. The Power segue un cast
di incredibili personaggi da Londra a Seattle, dalla Nigeria alla
all’Europa dell’Est, mentre il Potere evolve da un lieve formicolio
alle clavicole delle adolescenti sino ad un rovesciamento totale
nell’equilibrio del potere nel mondo.
1 di 9
Toni Collette interpreta la sindaca Margot
Cleary-Lopez, John Leguizamo indossa i panni di Rob Lopez,
Auli’i Cravalho è Jos Cleary-Lopez, Toheeb Jimoh è Tunde Ojo, Josh
Charles interpreta Daniel Dandon, Eddie Marsan è Bernie Monke,
ancora Ria Zmitrowicz è Roxy Monke, Zka Cvka Cvana invece veste il
ruolo di Tatiana Moskalev, infine Allie Montgomery è interpreta da
Halle Bush. Prodotto da Amazon Studios e SISTER, The
Power ha come showrunner Raelle Tucker (True
Blood).
Arriva in prima tv lunedì
30 gennaio Siccità di
Paolo Virzì, film drammatico quanto mai attuale
che racconta una Roma distopica alle prese con una crisi idrica,
in onda alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (alle
21.45 anche su Sky Cinema Drama), in streaming su NOW e disponibile
on demand anche in qualità 4K.
Siccità
è una produzione Wildside, società del gruppo
Fremantle, e Vision Distribution
in collaborazione con Sky e in collaborazione con
Prime Video.
La trama
A Roma non piove da tre anni e la
mancanza d’acqua stravolge regole e abitudini. Nella città che
muore di sete e di divieti si muove un coro di personaggi, giovani
e vecchi, emarginati e di successo, vittime e approfittatori. Le
loro esistenze sono legate in un unico disegno, mentre cercano
ognuno la propria redenzione.
Dopo averlo diretto in
The Lighthouse, Robert Eggers vuole
di nuovo al suo fianco Willem Dafoe, tant’è che
l’attore è in trattative per entrare a far parte del cast di
Nosferatu.
Al momento non si sa per quale ruolo Dafoe è stato contattato, ma
sicuramente questa nuova collaborazione trai due è entusiasmante.
La notizia arriva dopo che Eggers
aveva già espresso il suo piacere a tornare a lavorare con
Dafoe in questo progetto.
Nosferatu
Focus Features è prodotto da Jeff Robinov, John Graham,
Eggers, Chris Columbus e Eleanor
Columbus.
Nel 2017, Variety ha riferito in
esclusiva che Eggers stava progettando il suo film su Nosferatu –
dopo il film muto del 1922 di Murnau e il remake
del 1979 diretto da Werner Herzog – con
Anya Taylor-Joy, che ha collaborato con il regista
nel loro rivoluzionario indie The Witch e ha recitato nella sua epopea
vichinga The Northman.
Dopo che il COVID-19 ha ritardato
la produzione di The Northman, anche i piani per Nosferatu
sono cambiati, il che ha portato una miriade di conflitti di
programmazione, inclusa l’uscita di Harry Styles dal progetto a marzo dopo che era
stato brevemente contemplato nel cast al fianco di Taylor-Joy.
Ora, con Bill Skarsgard e Lily-Rose Depp nel film, sembra che i
pezzi di questo Nosferatu stiano per mettersi insieme. Con
Willem Dafoe a bordo, il cast e il progetto
sembrano davvero solidi.
Va al film
di Roberto Andò La stranezza il “Nastro dell’Anno” 2023,
riconoscimento che il Direttivo dei Giornalisti Cinematografici
assegna scegliendo tradizionalmente ogni anno un’opera che merita
una particolare sottolineatura di eccellenza e di novità oltre il
verdetto che annualmente premia i migliori film usciti in sala
attraverso il voto di oltre cento giornalisti che selezionano i
film, i protagonisti e più grandi talenti artistici e tecnici.
È un Premio di
eccellenza che va oltre le candidature e segnala quest’anno
il film che ha segnato una vera e propria svolta non solo
nel rapporto col pubblico ma anche con la sua inedita
creatività, premiando il regista Roberto
Andò anche sceneggiatore con Massimo
Gaudioso e Ugo Chiti, i produttori
Angelo Barbagallo (Bibi Film) e Attilio De
Razza (Tramp LTD) con Giampaolo Letta
(Medusa) e Paolo Del Brocco (Rai Cinema). Con
loro, naturalmente, Nastri d’Argento per i tre eccezionali
interpreti molto amati dal pubblico come Salvo
Ficarra, Valentino Picone e Toni
Servillo, un trio sorprendente che ha davvero conquistato
l’affetto e gli applausi delle platee cinematografiche oltre ogni
previsione.
La consegna dei
Nastri d’Argento è prevista, come ogni anno, alla fine di Giugno
quando sarà premiata con un riconoscimento speciale anche
la creatività della squadra di talento che ha lavorato, nel
segno della qualità, per un grande risultato
collettivo.
Come si
legge nella motivazionedel Direttivo
Nazionale dei Nastri d’Argento “La stranezza è un film
che, giocando con intelligenza sui tasti dell’intrattenimento
popolare e della cultura più alta, ha saputo aprire una nuova
strada anche alla commedia, da sempre regina del box office, ma
finalmente capace di conquistare il pubblico con la rilettura
cinematografica di un metateatro squisitamente pirandelliano in cui
irrompe con eleganza la spontaneità di una comicità
irresistibile”.
E aggiunge a nome
del Direttivo la Presidente, Laura Delli Colli “Un premio
che sottolinea anche la brillante capacità del cinema italiano che
ha lavorato in sinergia superando ogni concorrenza nella formula
produttiva nell’unione di Bibi Film e Tramp LTD con Medusa Film e
Rai Cinema, in collaborazione con Prime Video. Un progetto forte che ha finalmente
richiamato il grande pubblico in sala segnando una svolta, non solo
nella commedia, con un’idea colta e straordinariamente
originale”.
Mentre l’ex protagonista di
Blade,
Wesley Snipes,
ha precedentemente dato la sua benedizione a Mahershala Ali che ha assunto il ruolo
nel MCU, sembrerebbe che
Stephen Dorff, che nel film del 1998 è
l’antagonista Deacon Frost, non è neanche lontanamente entusiasta
della prospettiva dell’imminente riavvio.
Definendo la maggior parte delle
uscite di supereroi moderni “spazzatura senza valore”, Dorff offre
un pungente rimprovero degli attuali piani del MCU per Blade mentre
parla con The Daily Beast. Suggerendo che
il nuovo film non sarà all’altezza dell’originale del 1998 diretto
da Stephen Norrington, l’attore afferma che
l’uscita di Ali “sarà derisa da tutti”.
“La Marvel è abituata a me che li
distruggo, comunque. Come andrà quel film di “Blade”, che non
riesce a trovare un regista? [ride] Perché chiunque accetti il
lavoro sarà deriso da tutti, perché l’abbiamo già fatto e lo
abbiamo fatto al meglio. Non c’è nessun Steve Norrington là
fuori.”
Del nuovo Blade e
si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del
personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole
che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il
personaggio era già stato raccontato al cinema con i film Blade,
Blade II e Blade: Trinity, dove ad
interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes.
La scelta di Ali per assumere ora tale ruolo sembra aver messo d’accordo
tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello
estetico che di carisma.
Il Blade di Ali, come noto, ha già
avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti la voce che si
può ascoltare nella scena post titoli di coda del film Eternals, quella in cui
compare anche l’attore Kit Harington e
la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in
Blade. Con il periodo di riprese annunciato, è solo
questione di tempo prima che inizio ad arrivare ulteriori notizie
sul film, sia per quanto riguarda il cast sia per quanto riguarda
il look del protagonista e dell’opera in sé.
James Cameron aveva
una buona ragione per volere che
Sigourney Weaver dirigesse una scena in
Avatar: la via dell’acqua. Mentre il film continua a
raccontare le avventure di Jake Sully (Sam
Worthington) e Neytiri (Zoe
Saldana) mentre forgiano la propria famiglia e il
proprio percorso nella vita, sposta anche l’attenzione sui loro
bambini, sia quelli naturali, sia quelli adottati. I loro figli,
Neteyam (Jamie Flatters), Lo’ak (Britain
Dalton), Tuk (Trinity Jo-Li Bliss),
Spider (Jack Champion) e Kiri (Sigourney
Weaver) hanno tutti i propri ruoli da interpretare
nella narrazione, ma Kiri è sicuramente il personaggio più
affascinante.
L’importanza di Kiri nella
narrazione di
Avatar: la via dell’acqua è evidente, come
conferma Cameron in una sessione di domande e risposte con il cast
e la troupe ripresa su YouTube da Vicky Marx. Ad
un certo punto, Cameron ha persino chiesto alla Weaver di dirigere
la sua scena per catturare correttamente la performance e il
personaggio.
Nonostante la sua morte in
Avatar, la dottoressa Grace ritorna in La
via Dell’Acqua per interagire con sua figlia in una breve
scena onirica. Nella scena, Kiri fa visita a sua madre ed è in
grado di intrattenere una breve conversazione con lei, e la Weaver
svolge in realtà un doppio compito, poiché recita e dirige la
scena.
“Penso al giorno in cui Kiri era
nel mondo degli spiriti, e stava incontrando sua madre, e Sigourney
ha dovuto passare velocemente da una all’altra. Grace è una persona
molto competente e scientifica, ma anche piuttosto amorevole, e poi
cambia alla figlia che aveva solo bisogno di un po’ di supporto
emotivo. Recitava una scena con se stessa! Quindi, abbiamo avuto
una controfigura molto fidata, Alicia Vela-Bailey, con cui ha
lavorato Sigourney. Abbiamo fatto una cosa interessante, che era…
Alicia avrebbe fatto le cose che Sig non poteva fare fisicamente
come saltare sul carro armato come una… ragazza gazzella Na’Vi di
15 anni. Volevo che si creasse in qualche modo un rapporto di
fiducia, dove le cose che non poteva fare fisicamente, le avrebbe
fatte Alicia per lei. Questo era il mio ricordo. E così ho
praticamente detto, “Okay, quel ruolo da regista lo assegno a te in
questa scena”, in modo che Alicia potesse fare tutte le cose
fisiche, ma lei faceva i due personaggi e seguiva la regia.
Sigourney ha fatto circa il 90% delle sue cose, inclusa la parte
sott’acqua e tutto quel genere di cose.”
Avatar: la via dell’acqua ha debuttato il 14
dicembre 2022, e sarà seguito dal terzo capitolo il
20 dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo,
invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre
2026 e 22 dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da
Kate Winslet, Edie Falco,
Michelle Yeoh,
Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia
Sam Worthington,
Zoe Saldana,
Stephen Lang,
Sigourney Weaver, Joel David Moore,
Dileep Rao e Matt Gerald.
Tra le prossime guest di
Saturday Night Live,
Michael B. Jordan ha partecipato ai promo per la
nuova puntata dello show, in occasione della promozione del suo
CREED
3. Per sfruttare al meglio la promozione del film in
cui Jordan interpreta Adonis Creed, lo spot di SNL ha fatto appello
al pugno dell’attore che è “rimasto in character”. Ecco il
video!
CREED
3 ci mostrerà Adonis Creed in azione contro
Jonathan Majors nei panni del misterioso nuovo
antagonista del film, Damian Anderson. Il primo
trailer del film vede Adonis (Michael
B. Jordan) alle prese con il suo successo, ma il suo
passato lo raggiunge in grande stile quando un vecchio amico
(supponiamo che Adonis avesse qualcosa a che fare con il suo
arresto) esce di prigione dopo un periodo di 18 anni dietro le
sbarre e si posiziona come il prossimo sfidante di Creed.
I film di Creed non
hanno mai deciso di reinventare la storia di Rocky Balboa, ma i
primi due sono stati molto efficaci nella posta in gioco di
azione/dramma, e quest’ultima puntata sembra essere altrettanto
incisiva. CREED
3 è diretto da
Michael B. Jordan con
Michael B. Jordan,
Tessa Thompson, Jonathan Majors e Phylicia
Rashad.
Creed 3 – la trama ufficiale
Dopo aver dominato il mondo della
boxe, Adonis Creed (Michael
B. Jordan) ha prosperato sia nella sua carriera che
nella vita familiare. Quando un amico d’infanzia ed ex prodigio
della boxe, Damian (Jonathan Majors), riemerge dopo aver scontato
una lunga pena in prigione, è ansioso di dimostrare di meritare il
suo posto sul ring. Il confronto tra ex amici è più di una semplice
rissa. Per regolare i conti, Adonis deve mettere in gioco il
suo futuro per combattere Damian, un combattente che non ha nulla
da perdere.
Michael B. Jordan si siede per la prima volta dietro
la macchina da presa per dirigere questo terzo capitolo del
franchise drammatico di boxe. Tessa Thompson e
Phylicia Rashad riprenderanno i rispettivi ruoli,
ma Sylvester Stallone non tornerà come Rocky Balboa. Zach Baylin e
Keenan Coogler hanno scritto la sceneggiatura. Prodotto da Irwin
Winkler, pga, Charles Winkler, William Chartoff, David
Winkler, Ryan Coogler, Michael B. Jordan, Elizabeth Raposo,
Jonathan Glickman e Sylvester
Stallone, Creed 3
uscirà nei cinema 2 marzo 2023. Distribuito da Warner Bros.
Pictures.
Con una distribuzione
mirata e una uscita non casuale, arriva nelle sale italiane
La seconda via, lungometraggio d’esordio di
Alessandro Garilli, qui anche sceneggiature di una
storia che si annuncia come il primo film sugli alpini nella
ritirata di Russia. Dopo l’uscita nei cinema dal 26 gennaio
(distribuito da RS Productions, che lo presenta
con QualityFilm e Angelika Vision
in collaborazione con Rai Cinema), la vita
produttiva di questo progetto dovrebbe continuare poi con un
percorso pensato per le scuole medie, inferiori e superiori.
La seconda via,
l’obbiettivo del film
L’obiettivo, quello di
ricordare una storia che ha toccato molte famiglie italiane in
occasione dell’ottantesimo anniversario della ritirata di Russia e
della Prima Giornata Nazionale della Memoria e del Sacrificio
Alpino (stabilita dalla legge n. 44 del 5 maggio 2022, approvata
all’unanimità dal Parlamento). Una data scelta perché quella della
battaglia di Nikolajewka, combattuta nel 1943 dagli Alpini durante
la ritirata dal fronte russo, che è anche alla base della vicenda
che vediamo sullo schermo.
La battaglia di
Nikolajewka e il Sacrificio Alpino
Gennaio 1943, fronte
russo. La compagnia 604 si trova costretta ad attraversare la
steppa per sfuggire all’accerchiamento nemico. Quando sopraggiunge
la notte, però, di tutta la 604 non rimangono che sei alpini, più
un mulo, che avanzano in silenzio sotto una neve incessante mentre
la temperatura tocca i 40 gradi sottozero. L’esasperante cammino,
compiuto in quel deserto bianco, spinge gli uomini a perdere la
percezione del tempo e, passo dopo passo, li porta a rifugiarsi in
una dimensione onirica dove esiste una “seconda via ” fatta di
sogni, incubi e ricordi. Una lunga notte di guerra e un viaggio
nell’umano, fra balke, boschi, laghi di montagna, villaggi
infuocati, spiagge innevate e campi di grano.
Una fotografia
d’altri tempi, troppo moderna
I produttori insistono
sul fatto che “in un’epoca dominata dall’audiovisivo non possedere
un’immagine è come cancellare un ricordo”, e per il regista
corrispondeva a “una urgenza umana” il poter “asciugare le lacrime
delle 100.000 madri che non han visto tornare i loro figli dalla
Russia”. Una pagina di storia che anche Olmi – pare – avesse voluto
trattare all’esordio e che qui e lì torna in film di altro genere
(come il Letto a tre piazze di
Steno con Totò
protagonista), ma che anche in questo caso – esaurito il valore
documentarle e la citazione – non sembra potersi dire raccontata
compiutamente.
In parte per le
difficoltà oggettive incontrate, sia per quanto riguarda le riprese
nella neve sia per la mancanza di documentazione storica o immagini
alle quali rifarsi, ma anche per alcune scelte di regia e
narrative. Il viaggio a ritroso dei nostri soldati – allora alleati
dei nazisti e inseguiti dalle truppe sovietiche – rende sicuramente
la “perdita della concezione del tempo” e la ‘Seconda
via‘ di ricordi e speranze che questi esuli si trovarono a
percorrere oltre a quella durissima nel gelo, ma il film risulta
più un risarcimento – apprezzato, a sentire le prime testimonianze
– per gli eredi di quei caduti che qualcosa di diverso.
Fotograficamente, le
immagini del deserto bianco che ci accolgono e accompagnano sono la
cornice perfetta per lo sviluppo della ritirata dei sei
protagonisti, ma tutto resta fin troppo patinato, senza mai rendere
davvero la sofferenza, la durezza di quei momenti, di quella
“naja balorda“. Tanti dettagli (le divise integre, le
sciarpe intonse, le contadine depilate) e una rappresentazione
parziale, se privata delle necessarie premesse, ne fanno qualcosa
di più simile a una ricostruzione da reportage televisivo che a una
cronaca credibile, nonostante l’impegno profuso, evidente anche
nella ricerca linguistica e delle musiche (spesso dominanti, visto
i lunghi silenzi).
A meno di 3 settimane dall’inizio
della nona stagione della serie The
Flash della The
CW, la rete ha finalmente rilasciato la
descrizione ufficiale del primo episodio della stagione 9. C’è
molto da scoprire nella descrizione, a partire dalla storia di
Barry e Iris in questa stagione. Dopo averla persa più volte di
quante ne possiamo contare, con la scorsa stagione che è stata il
suo punto di svolta, il tempo che trascorreranno insieme sarà
sicuramente più ampio che mai.
“Barry (Grant
Gustin) crea un libro di mappe per guidare lui e Iris (Candice
Patton) nel loro futuro al fine di tenerla al sicuro, ma i
risultati non sono quelli che si aspettava, e invece rivivono lo
stesso giorno ancora e ancora. “. Joe (Jesse L. Martin) ha un cuore
a cuore con Cecile (Danielle Nicolet). Un nuovo grande cattivo
viene presentato al Team Flash e amici e nemici, vecchi e nuovi,
iniziano a scendere su Central City.”
Il tempo nel quale vedremo Barry di
Grant Gustin proteggere Iris in modo efficace consisterà nel
diventare ossessionato dal loro futuro insieme, e si presume che il
tutto sarà incluso in questo “libro delle mappe” che ha creato per
tenerla al sicuro. Tuttavia, abbiamo visto come in passato il loro
futuro si svolge, quindi sembra che ancora una volta questo futuro
si ritorcerà contro di loro, e il mondo sarà ancora una volta in
pericolo contro di loro intrappolandoli in una sorta di loop
temporale.
Nella nona stagione di The
Flash immaginiamo che Joe fornirà la sua
saggezza per il bene di sua moglie Cecile. Non è stato rivelato
molto riguardo a questo aspetto della loro trama in questa
stagione, ma si può prevedere che quando Cecile sale di livello, i
suoi poteri potrebbero finire per causare più danni alla sua
famiglia e ai suoi amici, piuttosto che benefici. Infine, il grande
male. Red Death è stato confermato come uno dei
cattivi per l’ultima stagione di The
Flash, e causerà distruzione e caos ovunque vada. Il
Team Flash non sarà l’unico eroe a opporsi a Red Death,
poiché sappiamo che vecchi amici e nemici aiuteranno Barry ad
affrontarlo.
The Hotness, Goldface, Pied
Piper e Dio sa quanti altri cattivi riformati che il Team
Flash ha nel loro arsenale, combatteranno al fianco di Barry
in una delle battaglie, più epiche di sempre! Ovviamente man mano
che ci avviciniamo alla data di uscita della nona stagione di The
Flash (8 febbraio) nuovi dettagli sulla trama saranno rivelati,
dunque rimanete sintonizzati con noi nel prossimo futuro!
Durante una recente intervista al programma radiofonico australiano
Fitzy and Wippa, a
Russell Crowe è stato chiesto se fa parte del sequel.
“Niente affatto”, ha
risposto. “Quindi, so più o meno come [Ridley
Scott] sta dando forma alla storia. Ma sì, ti ricordi, c’era un
ragazzino che voleva battere il Gladiatore? Il che porta al
discorso ‘Mi chiamo’…. cresciuto, e ora è l’imperatore.“Non so cos’altro accadrà a quel punto, ma questa è
l’idea”, ha concluso l’attore, apparentemente confermando
i dettagli approssimativi della trama.
Mentre alcuni potrebbero obiettare
che avrebbe senso per Russell Crowe interpretare un ruolo di
supporto come Maximus Decimus Meridius solo per il
potenziale di marketing, molte persone sembrano aver dimenticato un
dettaglio cruciale: il personaggio nel film muore! Dopo essere
diventato un
Gladiatore, ottiene la sua vendetta sul malvagio Commodo, ma
alla fine viene ucciso e si riunisce con la sua famiglia
nell’aldilà. Con questo in mente, concentrarsi su un nuovo
protagonista e affrontare l’eredità di Commodo e Massimo è
destinato a portare a una storia molto più interessante che se
quest’ultimo fosse in qualche modo resuscitato.
Il Gladiatore è stato un grande successo, incassando
460,5 milioni di dollari al botteghino mondiale e vincendo cinque
premi Oscar, tra cui “Miglior film” e “Miglior attore” per Russell Crowe. L’annunciato sequel Il
Gladiatore 2 sarà diretto da Sir Ridley Scott, ma al momento non ha una data di
uscita confermata.
È passato più di un anno da
quandoSpider-Man: No Way
Home ha unito tutti e tre
gli Spider-Men dal vivo e sin dall’epico evento, i
fan hanno chiesto a gran voce di vedere ancora i tre
Spider-Man a lavoro. Sfortunatamente, tuttavia, né
la Sony Pictures né i Marvel Studios sono stati particolarmente
disponibili sul futuro del wall crawler di Tom Holland né hanno detto nulla sulle
apparizioni aggiuntive di Tobey Maguire e/o Andrew Garfield, anche se sembra che tutte le
parti siano molto interessate in un bis.
In vista dell’uscita del mese
prossimo diSpider-Man
No Way Home: The Official Movie
Special, la Marvel ha condiviso estratti di
nuove interviste con
Maguire e
Garfield, con il primo che condivide alcuni commenti
interessanti sulla potenziale ripresa del suo ruolo originale di
Spider-Man in futuri film dell’MCU. Quando gli è stato chiesto di
quando ha ricevuto la chiamata per entrare a far parte del cast
diNo Way Home, l’attore ha
racconta:
“Quando hanno chiamato inizialmente, ero come
finalmente! [Ride] Ho ricevuto la chiamata e sono stato
immediatamente disponibile a venire a farlo. Non senza ansie – sai,
“Come sarà e quale sarà l’esperienza?” Ma arrivare a presentarsi
con persone belle, talentuose e creative e recitare insieme? È
divertente ed eccitante “. Tobey Maguire continua e dichiara
con entusiasmo la sua disponibilità a tornare nei panni dell’Uomo
Ragno originale, se/quando chiamato. “Amo questi film e amo tutte le
diverse serie. Se questi ragazzi mi chiamassero e dicessero: “Ti
presenteresti stasera per uscire e scherzare?” o “Ti
presenteresti per fare questo film o leggere una scena o fare una
cosa di Spider-Man?”, sarebbe un “sì!” Perché non dovrei
volerlo fare?“.
Sebbene
Garfield non abbia rilasciato una dichiarazione così
definitiva, tutti i segnali indicano che è anche molto interessato
a riprendere la parte se/quando verrà il momento, da quando si è
divertito moltissimo a lavorare suNo Way Home al
fianco del suo predecessore e successore. L’attore due volte
candidato all’Oscar dice alla Marvel: “Penso che io,
Tom e
Tobey siamo entrati in questa situazione dicendo: “Beh, come
andrà?” In precedenza avevo avuto interazioni adorabili con
Tom e Tobey; non grandi ritrovi, ma momenti davvero dolci alle
feste o agli eventi – o dolci e profondi quanto possono essere
queste cose, il che non è molto! Ma ho avuto un’atmosfera davvero
positiva da Tom e un’atmosfera davvero positiva da parte di
Tobey, quindi ero entusiasta di conoscere meglio questi ragazzi
e di vedere cosa avremmo potuto creare
insieme.
Siamo venuti
tutti con la nostra storia e con il nostro rapporto con il
personaggio nei nostri film. Penso che ciò che è stato è
davvero meraviglioso, e come si è svolto tutto molto veloce, sia
Tobey e io ci siamo sentiti molto allineati e molto chiari su
quali fossero le nostre intenzioni per essere lì. Alla fine, doveva
servire Tom come attore e, come personaggi, servire il Peter Parker
di
Tom. Penso che da quell’intento sia fluito tutto. Ha
permesso a
Tobey e a me di divertirci forse un po’ di più di quello che
avremmo avuto se fossimo stati noi a portare avanti la storia per
intero“.
Nulla è scolpito nella pietra ed è
probabile che Marvel Studios e Sony Pictures
abbiano pianificato insieme cosa fare con Spider-Man nel corso del
prossimo decennio, quindi speriamo di ricevere qualche tipo di
notizia su questo fronte prima della fine dell’anno, se non al
CinemaCon di aprile, al più presto. C’è da dire che la saga del
multiverso continuerà dunque non è propriamente sbagliato presumere
che qualche eroe da altri universi potrebbe correre a supportare
altri eroi titolari! I rumors dei scooper continuano ad
agitare le acque online e hanno affermano che Maguire e Garfield
sono già pronti per avere un posto di rilievo inAvengers: Secret Warsche
arriverà nel 2026, e questa è certamente una prospettiva
entusiasmante, per non dire altro.Resta da vedere
cosa accadrà realmente, ma stiamo sicuramente facendo il tifo
perché gli eroi si presentino e aiutino a salvare il
multiverso.
Dopo sei anni e 100 episodi,
il personaggio di McCall Pack torna per salvare il mondo ancora una
volta nel nuovo Teen
Wolf: Il Film, un’avventura ricca di
azione che costringerà Scott McCall (Tyler
Posey) e la sua famiglia allargata a riunirsi a Beacon
Hills per affrontare una minaccia più pericolosa di qualsiasi altra
abbiano mai visto prima, cercando contemporaneamente di elaborare
la scioccante resurrezione di un ex amico.
Mentre la serie si è conclusa
con un salto temporale di due anni, il film successivo riprenderà
la storia oltre un decennio dopo gli eventi del finale di serie, il
che significa che molto è cambiato per i lupi mannari, specialmente
per Scott, che da allora se n’è andato. Beacon Hills – e Malia
(Shelley Hennig) – per usare le sue abilità come True Alpha per
continuare ad aiutare i bisognosi in tutto il paese. A differenza della serie, in cui il protagonista
Tyler Posey interpretava un adolescente per l’intera
durata, l’enorme salto temporale del film gli ha permesso di
interpretare Scott McCall come un 33enne, che gli ha
permesso di immedesimarsi di più con il personaggio, dato che lui
stesso ha 31 anni.
Parlando proprio di questo
Tyler Posey, ha spiegato di come ha attinto alle
proprie esperienze personale per tornare essenzialmente nel
personaggio e capire come Scott è cresciuto in se stesso negli
ultimi 10-15 anni. È sempre lo stesso vecchio Scott McCall, che fa
del suo meglio per salvare coloro che ama, ma senza avere il peso
del mondo sulle sue spalle da quando lo spettacolo è finito, è
stato in grado di lavorare per trovare se stesso, abbracciare il
suo status di True Alpha e riflettere su tutto ciò che è accaduto,
incluso il lutto per la perdita del suo amore di una volta Allison
Argent (Crystal Reed).
“Volevo davvero sapere che il
pubblico può guardarlo e sapere che è una persona diversa da come
l’abbiamo visto l’ultima volta, e quindi, il mio approccio è stato
semplicemente quello di usare quello che ho passato come esempio, e
come sono ora , da adulto, sono un po’ più presente. Non sono così
consumato e preoccupato per il passato e il futuro. Sono un po’ più
rilassato riguardo alle mie scelte, ma ancora una volta, ho questo
tipo di peso e questo bagaglio, questa oscurità, è sempre
lì.
“Quindi, volevo avvicinarmi a Scott con quello e
vederlo sotto una luce diversa. Questa è la prima volta che lo
vediamo come un Alfa, come un Vero Alfa, come un lupo mannaro, ma
un po’ abbandonato, e perso e senza conoscere la sua prossima
direzione, mentre, nello show televisivo, non lo sapeva davvero
tempo per pensarci, perché era così distratto dal salvare il mondo
e salvare Beacon Hills.”
Teen
Wolf: Il Film, scritto e prodotto da Jeff
Davis, sarà disponibile in esclusiva su Paramount+ ad inizio 2023 negli Stati
Uniti, in Canada, nel Regno Unito, in Australia, in America Latina
e in Brasile. Anche in Italia arriverà nei primi mesi del 2023. Le
date delle première per gli altri mercati internazionali di
Paramount+ saranno annunciate in seguito.
In Teen
Wolf: Il Film, prodotto da MTV Entertainment Studios e
MGM, la luna piena sorge a Beacon Hills e con essa emerge un male
terrificante. I lupi ululano ancora una volta, invocando il ritorno
di banshee, mannari, segugi infernali, kitsune e ogni altro
mutaforma della notte. Ma solo un licantropo come Scott McCall
(Posey), non più adolescente ma ancora alfa, può raccogliere nuovi
alleati e riunire amici fidati per combattere quello che potrebbe
essere il nemico più potente e letale che abbiano mai
affrontato.
Il cast comprende
Tyler Posey, Crystal Reed, Holland Roden, Shelley Hennig, JR
Bourne, Orny Adams, Colton Haynes, Linden Ashby, Melissa Ponzio,
Ryan Kelley, Seth Gilliam, Ian Bohen, Dylan Sprayberry, Vince
Mattis, Khylin Rhambo, Amy Workman, Nobi Nakanishi e
Tyler Hoechlin.
Ennesimo rumors sul casting
dei Fantastici
Quattro, ma questa proviene da una fonte
molto affidabile.Durante l’ultimo episodio del
podcast The Hot
Mic, Jeff Sneider ha
affermato di aver sentito alcune voci che vedevano Ryan Gosling come uno dei grandi nomi che
sono presenti “nel mix” per uno dei ruoli principali nel riavvio di
Fantastici
Quattro dei Marvel Studios, ma ha anche aggiunto
che non ha saputo per quale dei quattro ruolo della
squadra.
Reed Richards sembra la scommessa più
probabile, ma Johnny Storm, Doctor Doom o persino Ben
Grimm sono tutte possibilità. Sneider ha
anche menzionato il nome di Adam Driver in
relazione sia a Mr. Fantastic che a Doctor Doom alla fine
dell’anno scorso, ma da allora non abbiamo avuto aggiornamenti
concreti. Sappiamo che Kevin Feige e co. stanno lanciando
un’ampia rosa di papabili interpreti nel tentativo di ottenere il
miglior cast di ensemble possibile, quindi anche se Gosling è in
lizza, potrebbe benissimo competere con numerosi altri attori di
cui non abbiamo ancora sentito parlare.
Abbiamo anche sentito che
Ryan Gosling potrebbe essere pronto per il
ruolo di Sentry in
Thunderbolts, quindi forse sta
parlando con lo studio di più di una parte?Il casting
è in corso da un po’, quindi i rumors potrebbero essere presto o
confermati o smentiti.
Matt Shakman
si è recentemente unito al progetto come regista, con Jeff Kaplan e
Ian Springer stanno attualmente lavorando alla sceneggiatura. I
dettagli della trama sono ancora un mistero, ma Kevin Feige ha confermato che questa non
sarà un’altra storia sulle origini del super team.“Molte persone conoscono questa storia. Molte persone
conoscono le basi. Come possiamo prenderlo e portare qualcosa
che non hanno mai visto prima? ha detto
in una recente intervista, confrontando questa nuova
interpretazione degli eroi con il patto dei Marvel Studios con la Sony per
portare Spider-Man nel
MCU. “Abbiamo
fissato un livello molto alto per noi stessi portando questo sullo
schermo.” Fantastici
Quattro è attualmente impostato per
uscire nei cinema nel 2025.
L’annuncio di ieri che Titans e Doom
Patrol della DC sarebbero finiti è stato un ennesimo
shock per molti fan, ma mentre alcuni di loro hanno iniziato a
puntare il dito contro James
Gunn e Peter Safran, il primo si è rivolto ai social
media per notare che non avuto alcun ruolo nella decisione di
cancellare le due serie tv.
Su Twitter, James Gunn ha risposto a un fan che aveva
incolpato sia Gunn che Safran per la cancellazione dei due
spettacoli. Nel suo tweet, Gunn ha affermato che la decisione di
terminare la serie li ha preceduti, ma augura comunque il meglio a
coloro che sono stati colpiti dalla cancellazione.
“La decisione di terminare la
serie ci precede“, ha detto Gunn nel suo tweet. “Ma
sicuramente auguro il meglio al talentuoso gruppo di creatori,
attori e al resto della troupe che ha prodotto entrambi gli
spettacoli“. Il futuro del DCU rimane poco chiaro, ma Gunn ha
recentemente affermato che ha in programma di svelare parte di ciò
che i fan possono aspettarsi entro la fine di gennaio. Dunque
rimanete sintonizzati con noi!
The decision to end the series precedes us.
But I certainly wish the best for the talented group of creators,
actors, and the rest of the crew that produced both shows. https://t.co/jdqDc9TqU1
Entrambi gli spettacoli, prodotti
da Greg Berlanti, erano stati sviluppati per DC
Universe e successivamente sono stati assorbiti da HBO
Max. Titans ha debuttato
nel 2017, mentre il suo spin-off Doom
Patrol è arrivato un anno dopo. In una
dichiarazione di ieri, HBO Max ha ringraziato tutti i soggetti
coinvolti.
La Marvel ha rivelato molti degli
attori che reciteranno nel suo film Thunderbolts,
ma a quanto pare proprio non tutti. Secondo un nuovo rapporto, Ayo
Edebiri, nota soprattutto per i suoi ruoli in The
Bear e Big Mouth, è l’ultima
arrivata ad essere stata aggiunta al roster del film.
Secondo quanto apprendiamo da
Deadline, il ruolo di Edebiri non è attualmente
noto. Tuttavia, sappiamo che sarà affiancata da Contessa
Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus), Red
Guardian (David
Harbour), Ghost (Hannah
John-Kamen), US Agent (Wyatt Russell),
Taskmaster (Olga
Kurylenko), Yelena Belova/ Black Widow (Florence
Pugh) e The Winter Soldier (Sebastian
Stan). Sam Rockwell non è stato confermato, ma
ha dichiarato che sarebbe disposto a riprendere il ruolo di Justin
Hammer , il personaggio che ha interpretato in Iron
Man 2 .
Thunderbolts
sarà diretto da Jake Schreier, la cui storia come regista non è
estremamente ampia, avendo lavorato solo a Robot &
Frank del 2012, aPaper Towns del
2015 e alla versione girata del 2021 di Chance the
Rapper’s Magnificent Coloring World Tour.Vi
ricordiamo che Thunderbolts
uscirà nelle sale il 26 luglio 2024. Il film sarà diretto da
Jake Schreier, e vedrà protagonisti
Florence Pugh,
Hannah John-Kamen,
Sebastian Stan,
David Harbour,
Olga Kurylenko, Wyatt Russell, Julia Louis-Dreyfus
l’ultimo grande annuncio Harrison Ford.
Negli ultimi trent’anni l’industria
videoludica ha raggiunto traguardi artistici estremamente
importanti, influenzando spesso e volentieri le altre forme d’arte
esistenti. In particolare, molti videogiochi di successo hanno poi
trovato nuova vita anche al cinema, con film basati sulle loro
storie e i loro personaggi, come dimostra il recente caso di
The Last of Us. Se non attingendo
esplicitamente dall’ampio bacino di storie offerte dal settore dei
videogame, il cinema ha ad ogni modo acquisito molte delle
canoniche logiche di gameplay, riadattandole e coniugandole con i
propri canoni. Un esempio particolarmente brillante di ciò è il
film del 2011 Source
Code (qui la recensione).
Diretto da Duncan
Jones, che nel 2016 avrebbe poi diretto il film
Warcraft – L’inizio,
esplicitamente basato su di un videogioco, Source Code
deve infatti molto alle regole del videogame. È l’applicazione di
queste, tra ripetizione delle azioni, presenza di livelli e
ricompense che conferiscono valore ad una narrazione altrimenti
canonica di genere, a cui non mancano anche elementi da film
romantico. Scritto da Ben Rypley, autore anche di
L’ottava nota – Boychoir e Flatliners, il film si
è così potuto affermare come uno dei più apprezzati titoli del suo
anno, tanto tra la critica quanto tra il pubblico.
Prima di esplorare meglio le
caratteristiche che rendono Source Code un brillante
esempio di cinema che incontra il videogioco, sarà utile sapere
qualcosa di più sulla sua trama, il cast di attori che vi recitano
e anche le piattaforme streaming dove poterlo trovare, qualora si
sviluppi il desiderio di vederlo. Ad oggi, infatti, in un
panorama cinematografico che sempre più, a livello più o meno
esplicito, presenta narrazioni con dinamiche da videogioco,
Source Code rimane un esemplare particolarmente
interessante sia per una semplice visione a fini di
intrattenimento, sia per essere guardato e analizzato con più
attenzione, data la sua capacità di dire molto sul cinema
contemporaneo.
La trama di Source Code e il cast di attori del
film
Protagonista del film è
Colter Stevens, un soldato che fa parte di un
programma governativo sperimentale per le investigazioni. Colter si
sveglia improvvisamente nel corpo di un’altra persona che viaggia
su un treno diretto a Chicago. Prima che possa capire da solo come
sia finito lì, si verifica una tremenda esplosione che uccide tutti
i passeggeri presenti sul convoglio. Quando riprende conoscenza, un
ufficiale di collegamento, Colleen Goodwin, in un
laboratorio segreto gli spiega che fa parte di un programma
chiamato Source Code, che consente di rivivere gli ultimi
8 minuti dell’esistenza di una persona attraverso la
tecnologia.
Il soldato si ritroverà quindi
costretto a vivere la tragedia più volte, finché non riuscirà a
identificare gli autori del crimine e assicurarli alla giustizia
prima che possano compiere un nuovo attacco terroristico.
Nonostante gli sviluppatori gli abbiano spiegato che non c’è
nessuna possibilità di modificare gli eventi e cambiare il passato,
Stevens tenterà in ogni modo di evitare la tragedia e salvare la
vita di Christina, una ragazza di cui si è
innamorato durante la missione. C’è però anche qualcos altro che
non torna, qualcosa che la Goodwin sembra avergli nascosto, un
elemento che potrebbe cambiare nettamente la sua percezione di
quella delicata missione.
Ad interpretare Colter Stevens vi è
l’attore Jake
Gyllenhaal, il quale volle Jones come regista dopo
aver visto il suo film Moon. Accanto a lui, nel ruolo di
Colleen Goodwin vi è invece l’attrice Vera Farmiga,
la quale si trovò a dover girare tutte le sue scene in soli 10
giorni in quanto, scopertasi incinta, non sarebbe poi più stata
disponibile per le riprese. L’attore Jeffrey Wright
interpreta il Dr. Rutledge, superiore della Goodwin. Poiché i due
non condividevano nessuna scena con Gyllenhaal, ma i loro
personaggi interagiscono comune tramite alcuni dispositivi,
quest’ultimo decise di restare anche oltre i suoi orari per fornire
loro le battute. Completa poi il cast l’attrice Michelle
Monaghan nei panni di Christina Warren.
Source Code e i videogame,
il significato del film tra livelli e ricompense
Come anticipato in apertura,
Source Code riprende in modo piuttosto esplicito alcune
delle regole base dei videogiochi, non tanto estranee a quelle
della narrazione. Dalla ripetizione delle azioni alla presenza di
diversi livelli di avventura, dalle distorsioni spazio-temporali
alla presenza di obiettivi da raggiungere, ostacoli da superare,
eventuali punizioni e ricompense da conquistare. Alla luce di ciò,
guardando il film risulta evidente come questo si configuri come un
gioco di ruolo, con un avatar (Colter Stevens) che rappresenta il
giocatore all’interno dell’ambiente trene. Qui il protagonista si
trova a dover compiere una serie di azioni nel tentativo di
progredire nella sua ricerca. Se non riesce a completare queste
prima che il tempo scada, la bomba esplode e il gioco termina.
Colter deve a quel punto
ricominciare da capo, facendo tesoro degli errori precedenti per
poter superare gli ostacoli. Ogni volta, dunque, egli impara e
diventa più abile. Dunque l’ambiente treno, nel suo essere chiuso,
presenta un inizio e una fine certi, ma diversi enigmi da risolvere
per poter sperare di arrivare trionfanti alla conclusione del
“livello”. Nell’arrivare al termine di esso, Colter non solo
sconfigge l’ostacolo primario (trovare l’attentatore e disinnescare
la bomba), ma ottiene anche delle ricompense che gratificano i suoi
sforzi, ovvero il poter contattare suo padre e salvare i
passeggeri, tra cui Christina, la donna di cui nel mentre si è
innamorato.
Infine, Colter sembra approdare ad
una modalità sandbox, con la possibilità dunque di
esplorare la nuova realtà in cui si trova e sfuggire alle
limitazioni precedentemente imposte. Ecco dunque come in Source
Code si fondono le strutture del videogame con la narrazione
cinematografica, dando dunque vita sì ad un’opera che fa
dell’intrattenimento il suo obiettivo primario, ma capace di
proporre brillanti riflessioni sull’ibridazione di queste due forme
d’arte. Sono sempre di più i film che presentano infatti tali
logiche, come ad esempio i film di Christopher
NolanInception e Tenet. Ciò a
dimostrazione di come i canoni narrativi, pur non perdendo i propri
elementi tradizionali, si arricchiscano delle novità apportate dai
nuovi media, con il cinema che le adatta alle proprie esigenze.
Il trailer di Source Code
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Source Code grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple iTunes, Now, Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 26 gennaio alle ore 21:10
sul canale Rai Movie.
Mentre la maggior parte del filmato è stato ripreso dai
trailer rilasciati in precedenza, c’è un nuovo momento divertente
con Scott Lang e sua figlia Cassie proprio alla fine.
I Super Eroi Scott Lang
(Paul Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline
Lilly) tornano per continuare le loro avventure come
Ant-Man e Wasp. Insieme ai genitori di Hope, Janet Van Dyne
(Michelle Pfeiffer) e Hank Pym (Michael
Douglas), e alla figlia di Scott Cassie Lang
(Kathryn Newton), la famiglia si ritrova a
esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature
e a intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di
ciò che pensavano fosse possibile.
Diretto da Peyton
Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard,
p.g.a., Ant-Man and The Wasp:
Quantumania è interpretato anche da
Jonathan Majors nel ruolo di Kang, David
Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di
Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz
e Bill Murray in quello di Lord Krylar.