ATTENZIONE: Questo articolo
contiene spoiler della serie Ms.
Marvel
Mercoledì 13 è uscita su Disney+ la sesta e ultima
puntata di Ms. Marvel. La serie
MCU si è conclusa con un importante colpo di
scena che sicuramente avrà un impatto sulle future linee narrative
del franchise.
La serie tratta di Kamala
Khan (Iman
Vellani), una liceale di origini pakistane che vive
nel New Jersey e che è una grande fan degli
Avengers. Travestendosi di Capitan
Marvel per una gara di cosplay, Kamala scopre di
non essere poi così diversa e così lontana dalla sua eroina
preferita. Dopo varie peripezie, nell’ultima puntata viene rivelato
che Kamala/Ms. Marvel è dotata di abilità speciali in
seguito ad una mutazione genetica. Questa dichiarazione, posta
negli ultimi minuti dello show, non può passare
inosservata. Vediamo che conseguenze potrebbe portare nel
Marvel Cinematic
Universe il
finale di stagione di Ms.
Marvel.
Una nuova generazione di
supereroi
A scoprire la mutazione
genetica di Ms. Marvel è Bruno
(Matt Lintz). Ora bisogna capire a che stadio sia
questa variazione del DNA. Va avanti da sempre? È iniziata solo
ora? È stata indotta da qualcuno o da qualcosa? Se così fosse, ciò
confermerebbe la teoria sulla Strega Scarlatta secondo cui i poteri da mutante di
Wanda sono
stati “accesi” dalla Pietra della Mente.
E se l’X-Gene di Kamala si
fosse attivato in età adolescenziale? Qualcosa di simile è già
successo tra i mutanti. D’altronde, la squadra degli X-Men
era composta da adolescenti quando è stata introdotta. I fan
sicuramente si aspettano che nell’MCU gli
X-Men arrivino già adulti, ma potrebbe avere
senso introdurre una squadra di giovani mutanti. Si parla sempre
dei Giovani Vendicatori, ma potrebbero essere gli
X-Men la nuova generazione di supereroi dell’MCU.
Cosa c’entrano i mutanti
nell’MCU?
Sappiamo che l’arrivo degli
X-Men – e dei mutanti in generale –
nell’MCU deriva dall’acquisizione da parte della
Disney della 20th Century Fox.
Tuttavia, non sono ancora state date spiegazioni a livello di trama
per la comparsa di queste creature all’interno
dell’Universo Cinematografico Marvel.
Probabilmente, il modo più semplice
per motivare l’arrivo dei mutanti nell’MCU
è dare la colpa allo Snap di
Thanos. L’immenso potere che le Gemme
dell’Infinito sono in grado di generare potrebbe aver portato
anche all’arrivo di creature dal codice genetico alterato, come
appunto Ms. Marvel. Un’altra possibile
spiegazione è legare i mutanti agli esperimenti di Kree
(colui che sta dietro alla genesi degli Inumani).
I poteri di Ms.
Marvel nei fumetti
Nel
corso di Ms. Marvel, Kamalaha
imparato gradualmente a capire e a gestire i propri poteri.
Tuttavia, per ora la versione live-action dell’eroina non ha ancora
sviluppato le doti specifiche della sua controparte dei
fumetti.
Nella serie, i poteri della ragazza
sono principalmente legati al Bracciale Noor. Ora che
è entrata in gioco la mutazione genetica però, Ms.
Marvel non ha più bisogno del braccialetto e può
finalmente mostrare tutta la forza che caratterizza il mutante nei
fumetti. Speriamo che tutto ciò avvenga al più presto!
Odio e paura nei confronti dei
mutanti
L’arrivo dei mutanti nell’MCU
è sicuramente visto come una minaccia dalla maggior parte dei
personaggi. Generalmente, gli umani hanno orrore di queste
creature, forse perché temono che potrebbero esserci delle
mutazioni nascoste nei loro stessi geni e che queste potrebbero
minacciare la propria salute fisica e mentale.
Il timore è quindi dilagante
nell’MCU:
la Damage Control, preoccupata per l’emergere di bambini
con superpoteri, ha preso di mira
Spider-Man e Ms. Marvel. Tuttavia,
questa paura per gli esseri ”strani” o super-potenti non si addice
troppo ad un mondo in cui i Vendicatori sono visti come
supereroi…
Ulteriori mutazioni
Se dopo Ms. Marvel dovesse davvero arrivare una squadra
di mutanti adolescenti, probabilmente si aprirebbe
nell’MCU la strada per l’ingresso di altri
personaggi dal DNA alterato. Non bisogna però credere che gli
X-Men siano i primi eroi mutanti a comparire
nel franchise.
Oltre a quelli che arriveranno
prossimamente, sembra che ci siano già diversi mutanti che si
muovono clandestinamente nell’MCU. Già con
Eternals sono apparsi gli androidi, creature
che per molti sono collegati ai mutanti. Inoltre, come abbiamo
detto sopra, la Strega Scarlatta sembra avere molte cose in comune con
queste creature.
Ms.
Marvel: membro degli Avengers o degli X-Men?
Dato il suo amore per
Capitan Marvel e per i Vendicatori, non sarebbe una sorpresa se Kamala
Khan si unisse agli Avengers.
E se invece il piano dell’MCU fosse di farla
entrare negli X-Men?
È difficile dedurre cosa accadrà
nell’MCU basandosi sui fumetti, dato che nel
Marvel ComicsMs.
Marvel non è un mutante ma un Inumano.
D’altronde, per come viene descritta nello show, Kamala
appare un’outsider, aspetto che la renderebbe perfetta per la
squadra degli X-Men.
Rolling Stone ha
pubblicato un rapporto scottante sulla campagna online
#ReleaseTheSnyderCut. La scoperta sorprendente è che circa il
13% degli account che hanno preso parte alla campagna dedicata alla
Zack Snyder’s Justice League sono falsi, il
che rappresenta un aumento considerevole rispetto al 3-5% di
account falsi standard per qualsiasi altro argomento di tendenza, e
suggerisce che potrebbe esserci stata una manipolazione forzata che
alla fine ha portato ad anni di incessanti molestie online da parte
dei detrattori di Zack Snyder o del suo
lavoro.
Tuttavia, ancora più dannose sono
alcune rivelazioni sul controverso regista che dipingono un quadro
notevolmente diverso da quello che siamo stati portati a credere, e
potrebbero potenzialmente suggerire il suo coinvolgimento in alcuni
degli attacchi più mirati. C’è molto di cui discutere, quindi
analizziamo insieme nel dettaglio i segreti dietro alla campagna
#ReleaseTheSnyderCut.
Zack Snyder avrebbe minacciato di
rovinare la carriera di Geoff Johns e Jon Berg
In seguito all’annuncio
della sua director’s cut della Justice League nel 2020,
Snyder sarebbe stato deciso a rimuovere i nomi di
due produttori del film – Geoff Johns e
Jon Berg – che riteneva avessero influito
negativamente sulla sua perdita del controllo creativo della DC
Films.
Secondo il rapporto, è arrivato
persino a minacciare un dirigente del reparto di post-produzione
dello studio, dicendo: “Geoff e Jon stanno mettendo mano sul
mio montaggio. Ora li distruggerò sui social media“.
Almeno il 13% degli account di
#ReleaseTheSnyderCut erano falsi
Sono trapelati due rapporti
distinti commissionati da WarnerMedia, secondo i
quali almeno il 13% degli account di
#ReleaseTheSnyderCut erano falsi.
Si tratta di un aumento drastico
rispetto al 3%-5% di account falsi che gli esperti informatici
trovano di solito su qualsiasi argomento di tendenza. Anche
Q5id e Graphika hanno
identificato l’attività sospetta in modo indipendente, mentre
un’altra società, la Alethea Group, ha scoperto
che forsnydercut.com era stato registrato da una
persona che gestiva un’agenzia pubblicitaria che prometteva di
portare “traffico Avatar istantaneo ed economico al vostro sito
web“.
Gli studios rivali sono rimasti
perplessi da questo tipo di intervento per mesi, ma dopo l’uscita
del film è diventato chiaro che qualcosa non quadrava. Un dirigente
del marketing digitale ha spiegato il bizzarro fenomeno: “Basta
guardare il calo: [quell’hashtag era] in tendenza con un
milione di tweet al giorno per quando volevano rilasciare la
Snyder Cut. Ed è sceso a 40.000 in pochi giorni. Non si è mai
visto un calo del genere in modo organico”. Invece, secondo il
dirigente, si tratta di un classico esempio di “reclutamento
per avviare un movimento“.
Zack Snyder sospettato di essere
coinvolto nella manipolazione
Una rivelazione ancora più
scioccante è che molte delle venti persone con cui Rolling Stone ha
parlato sospettano che sia stato Snyder stesso a
lasciarsi coinvolgere nella campagna
#ReleaseTheSnyderCut e che ne abbia manipolato gli eventi,
potenzialmente anche finanziandola.
Snyder scarica la
colpa sulla Warner Bros. e sostiene che lo studio
stava “cercando di sfruttare la mia base di fan per aumentare
gli abbonamenti al loro nuovo servizio di streaming“. Sebbene
Rolling Stone non accusi Snyder di esserne stato
totalmente coinvotlo, sembra suggerire che probabilmente sapeva più
di quanto non abbia lasciato intendere, e una delle sue fonti ha
dipinto un quadro piuttosto negativo del regista: “Zack era
come un Lex Luthor che portava
scompiglio“.
Le minacce di violenza hanno
spinto la Warner Bros. ad agire
Quando una foto delle teste
decapitate di Geoff Johns, del presidente della DC
Films Walter Hamada e dell’ex presidente del
Warner Bros. Pictures Group Toby Emmerich è
diventata virale sui social media, WarnerMedia ha preso
provvedimenti e si è rivolta a una società di cybersicurezza per
analizzare la crescente quantità di trolling.
Il loro rapporto si concludeva
così: “Dopo aver analizzato le conversazioni online sull’uscita
del
film di Snyder, in particolare gli hashtag ‘#ReleaseTheSnyderCut‘
e ‘RestoreTheSnyderVerse’ su Facebook, Twitter e Instagram,
[gli analisti] hanno rilevato un aumento dell’attività negativa
creata da autori sia reali che falsi“.
Una comunità identificata era
composta da autori veri e falsi che diffondevano contenuti negativi
su WarnerMedia per non aver ripristinato lo
“SnyderVerse”. Inoltre, all’interno della scansione degli autori su
Twitter, Facebook e Instagram sono stati identificati tre leader
principali, uno per ogni piattaforma. Questi leader hanno ricevuto
la maggior quantità di engagement e hanno ottenuto molti follower,
il che ha dato loro la possibilità di influenzare l’opinione
pubblica.
Rolling Stone ha
svolto ricerche indipendenti sulla questione, chiedendo ad altre
tre società di cybersecurity e social media intelligence di
indagare. L’analisi di Q5id ha rilevato che
“non c’è dubbio che i bot fossero coinvolti“, e
Becky Wanta, CIO e CTO, ha spiegato: “Ci sono
alcuni schemi tipici dei bot e che abbiamo visto in questo caso.
Arrivano quasi contemporaneamente e in gran numero. E molte volte
l’origine di migliaia o addirittura milioni di messaggi può essere
ricondotta a un’unica fonte o due. A volte possono essere
ricondotti a server insoliti in paesi remoti. E il loro contenuto
sarà esattamente simile“.
Zack Snyder avrebbe ingaggiato una
società di marketing digitale per aumentare il coinvolgimento dei
fan di Batman v Superman in seguito a recensioni negative
Una fonte sostiene che, in
seguito all’accoglienza negativa da parte della critica di Batman v Superman: Dawn of Justice nel 2016,
Snyder abbia assunto una società di marketing
digitale per aumentare il coinvolgimento dei fan. Pur avendo
guadagnato 874 milioni di dollari a livello globale, il film è
stato considerato una delle più grandi delusioni dell’anno e ha
sostanzialmente fatto deragliare l’universo cinematografico della
DC prima ancora di iniziare.
Snyder ha mostrato
la sua prima versione di Justice League ai dirigenti della WB
quasi esattamente un anno dopo, all’inizio del 2017, ed è stato
accolto da una risposta tiepida, con Kevin
Tsujihara e i presenti che l’hanno giudicato un
“disastro” contorto e un “fallimento totale“. Di
lì a poco avrebbero cercato Joss Whedon come
sceneggiatore e consulente.
Zack Snyder è stato umiliato con
la nuova aggiunta di Joss Whedon
Nove giorni dopo,
Snyder ha proiettato un altro montaggio che
superava ancora le due ore. Whedon fornì le sue
note, ma Snyder non fu molto ricettivo. Nel marzo
dello stesso anno, Snyder ha vissuto una tragedia inimmaginabile
quando la figlia ventenne si è suicidata, ma ha continuato a
lavorare al film. Lo studio, nel frattempo, ha deciso di far
intervenire Whedon per cercare di alleggerire il tono del film.
Poi, a maggio,
Snyder ha proiettato la sua versione finale per i
responsabili dello studio, con una durata ragionevole di 2 ore e 18
minuti, ma anche questa è stata accolta negativamente, con una
fonte che ha affermato che era “inguardabile” e “priva di gioia”.
Dopo quella disastrosa proiezione, Snyder ha annunciato che avrebbe
abbandonato il progetto e, contemporaneamente, la morte di sua
figlia.
Justice League di Whedon è uscito a novembre
e, come prevedibile, ha ricevuto una risposta negativa da parte
della critica e dei fan. Con l’uscita della Snyder Cut, la Warner Bros. stava già
guardando al futuro e aveva già in mente di sostituire sia
Ben
Affleck che Henry Cavill.
Zack Snyder ha rubato gli hard
disk dalla Warner Bros.
Secondo il rapporto,
Snyder ha mandato uno dei suoi montatori alla
Warner Bros. per recuperare gli hard disk che contenevano le sue
riprese di Justice League. Poiché si trattava di
proprietà dello studio, gli hanno chiesto di restituire gli hard
disk, ma lui si è rifiutato.
Il regista sostiene di essere
obbligato per contratto a recuperare tutti i file collegati al film
e di non essere stato interpellato. La sicurezza è stata informata
della questione, ma non è stato preso alcun provvedimento poiché il
film era già uscito e nessuno pensava che avrebbe cercato di
mettere insieme un montaggio alternativo.
Mentre la campagna
#ReleaseTheSnyderCut
attirava sempre di più l’attenzione, con attacchi ai dirigenti e ai
critici che si aggravavano di giorno in giorno, le persone estranee
a questo fenomeno hanno iniziato a chiedersi chi esattamente stesse
finanziando alcune delle trovate pubblicitarie di più alto profilo,
tra cui un annuncio a Times Square (del valore di oltre 50.000
dollari) e un aereo che sorvolava il San Diego Comic-Con con uno
striscione personalizzato. Invece di richiamare i suoi sostenitori,
Snyder ha solo aggiunto benzina al fuoco postando una foto di
contenitori di pellicola con il titolo dell’allora famosa
director’s cut.
Gli addetti ai lavori sono rimasti
sconvolti dalla sua ultima trovata: “Si è rifiutato di
restituire gli hard disk, che erano di proprietà dello studio.
Questa è stata solo un’altra stronzata orchestrata da Zack“.
Forsnydercut.com è
stato uno dei suoi più accesi sostenitori, lanciando il famigerato
hashtag, ma non è chiaro chi ci fosse effettivamente dietro il
sito. Da allora si è scoperto che il film era registrato a nome di
un uomo di nome Xavier Lannes che, secondo LinkedIn, era il
titolare di una società di pubblicità digitale con sede a Los
Angeles chiamata MyAdGency, che prometteva di portare “traffico
istantaneo ed economico di Avatar al vostro sito web“.
L’azienda è ora scomparsa.
Zack Snyder ha ricevuto 60 milioni
di dollari per finire la sua director’s cut e ha girato
segretamente scene durante la pandemia
Il nuovo amministratore
delegato della WarnerMedia Jason Kilar e il
dirigente della HBO Max Bob Greenblatt sono stati
coloro he hanno dato il via libera alla Snyder Cut e sembra che Snyder li abbia
leggermente ingannati affermando che non sarebbero state necessarie
nuove riprese. Tuttavia, la sua versione non era affatto vicina al
completamento e lo studio ha finito per dare a Snyder 60 milioni di
dollari aggiuntivi per completare la post-produzione e l’ampio
lavoro sugli effetti speciali, una cifra molto più alta rispetto ai
20-30 milioni di dollari di cui si vociferava.
Snyder ha anche
girato delle scene nel suo giardino durante l’apice della pandemia,
a quanto pare senza rispettare i protocolli COVID o le linee guida
del sindacato. Snyder ha confermato le due
riprese, ma afferma di aver seguito i protocolli e sostiene che una
delle riprese è stata autorizzata dallo studio. Ha inoltre
richiesto allo studio altri 13 milioni di dollari, che non facevano
parte dell’accordo, dal momento che non avrebbe dovuto girare alcun
filmato extra.
Zack Snyder e Ray Fisher
potrebbero aver lavorato insieme
Le cose sono andate di male
in peggio per la Warner Bros. durante la campagna
#ReleaseTheSnyderCut, quando sono emerse accuse schiaccianti
contro Joss Whedon e una delle star del film, Ray Fisher, ha
iniziato a inveire pesantemente contro i produttori Geoff Johns e
Jon Berg.
Secondo l’articolo, “quasi
tutti gli addetti ai lavori intervistati da Rolling Stone affermano
di ritenere che Fisher e Snyder lavorassero inseme, sulla base dei
tweet di Fisher che arrivano direttamente sulla scia delle
richieste dietro le quinte di Snyder”. Snyder definisce
l’accusa “totalmente falsa”; Fisher ha rifiutato un commento a
Rolling Stone. Per quanto riguarda le accuse di razzismo mosse da
Fisher, un’indagine esterna non ha trovato “alcun supporto
credibile” all’esistenza di animosità razziale e ha scagionato Toby
Emmerich, Jon Berg e Geoff Johns da qualsiasi accusa di ingiustizia
razziale.
Martian Manhunter non avrebbe mai
dovuto essere nel film
Martian
Manhunter non avrebbe dovuto essere presente in Justice League di Zack Snyder
e la sua inclusione ha lasciato lo studio completamente spiazzato
perché non era presente nella sceneggiatura. Inoltre, ha
interferito con i piani dello studio di utilizzarlo in un progetto
separato e non volevano che il personaggio fosse sprecato in due
scene a caso. Secondo quanto riferito, Snyder
avrebbe minacciato di cancellare altre riprese dal film se non
avesse avuto la meglio, nello stesso momento in cui Ray
Fisher ha alzato i toni su Walter Hamada,
che era il principale oppositore di Snyder e che
aveva chiesto la rimozione di Martian
Manhunter.
Hamada è stato
anche assolto da qualsiasi illecito durante l’indagine esterna e
stava lavorando in un’altra filiale della WM
quando è uscito Justice League, quindi le affermazioni di
Fisher erano prive di fondamento. Jason Kilar ha
scavalcato il team e ha permesso la presenza di Martian
Manhunter, cosa che ha fatto arrabbiare molti addetti ai
lavori. A Snyder sono stati concessi altri 13 milioni di dollari
per terminare il film, portando la produzione a 73 milioni di
dollari. I costi di marketing hanno portato il film a superare i
100 milioni di dollari.
Secondo Samba TV, 1,8 milioni di
famiglie americane hanno guardato almeno i primi cinque minuti del
film.. Tuttavia, solo un terzo ha terminato il film in una sola
seduta e, alla fine della prima settimana, è stato visto solo da
2,2 milioni di famiglie, con solo il 36% che lo ha terminato in una
sola seduta. Circa 4 milioni di famiglie statunitensi lo hanno
visto dopo quasi 40 giorni. Si ritiene che sia l’ottavo film più
trasmesso in streaming del 2021, ma è ben lontano dal successo che
alcuni dei suoi più accesi sostenitori avevano previsto.
Il regista di Godzilla vs Kong
Adam Wingard avrebbe chiesto a Zack Snyder di dire ai suoi fan di
smettere di bombardare le recensioni del suo film, ma Snyder non ha
fatto nulla
Johanna
Fuentes e Tatiana Siegel hanno attirato
l’ira dei sostenitori di SnyderCut all’inizio del 2021, e Snyder ha
persino detto a quest’ultima di modificare una storia sull’ingaggio
di Kiersey Clemons in The
Flash: “Ti sto solo dicendo cosa faranno i fan.
Fidatevi di me, sono molto, molto, molto violenti“. Quando il
giornalista ha rifiutato, i suoi fan sono stati pronti ad
attaccare.
Godzilla vs. Kong
di Adam Wingard è stato una delle tante vittime
del movimento Snyder Cut, con i sostenitori che
hanno bombardato il film sul MonsterVerse a causa della sua
vicinanza con Justice League di Zack
Snyder. Secondo quanto riferito, Wingard avrebbe persino
contattato Snyder per chiedergli di porre freno alla carica
violenta dei suoi seguaci, ma lui ha rifiutato. Afferma che non è
stata fatta alcuna richiesta e osserva timidamente: “Inoltre,
non controllo i miei fan. Hanno la loro volontà e le loro opinioni;
mi date davvero troppo credito“. Wingard ha rifiutato
ulteriori commenti.
La Warner Bros. è
riuscita a esercitare pressioni su IMDb per eliminare gli autori
delle recensioni di Godzilla vs Kong. Le cose
hanno preso un’altra piega quando la folla ha preso di mira
The Suicide Squad di James
Gunn, una mossa che sembra aver costretto
Snyder a rilasciare una dichiarazione,
riconoscendo finalmente la natura tossica della sua fanbase. Sia
Godzilla vs. Kong che The Suicide
Squad hanno finito per superare ampiamente Justice League di Zack Snyder
su HBO Max, con il primo che si è anche classificato come l’ottavo
film di maggior incasso del 2021 al botteghino.
Zack
Snyder è passato a Netflix, dopo aver ultimato Army of the Dead l’anno scorso, e sta
attualmente lavorando al progetto in due parti dal titolo
Rebel Moon, dove Ray Fisher
interpreta un combattente della resistenza chiamato Blood
Axe. La Warner Bros. non ha piani futuri
per la DC con nessuno dei due.
Walter Hamada, che
ha sostenuto The Batman di Matt Reeves,
dovrebbe rimanere a bordo, così come Geoff Johns,
che è dietro a Stargirl di The CW, e Jon
Berg, che è nelle prime fasi di sviluppo di una serie di
progetti DC non annunciati.
La dichiarazione di Zack
Snyder
In una dichiarazione finale
rilasciata su Rolling Stone, il regista ha affermato: “Come
artista è stato appagante poter finalmente vedere realizzata la mia
visione della Justice League dopo un periodo così difficile della
mia vita e che sia stata accolta così bene. Sono grato sia alla
community che alla Warner Bros. per aver permesso che ciò
accadesse. Soffermarsi sulla negatività e sulle voci non serve a
nessuno“.
Un disastroso precedente
Resta da vedere se questa
saga continuerà o se la Warner Bros. preferisce
che tutto questo trovi una sua naturale conclusione,
indipendentemente dalla potenziale colpevolezza di
Snyder.
In ogni caso, la manipolazione
dilagante dei social media è preoccupante non solo per Hollywood,
ma per il mondo in generale. Wanta di
Q5id avverte: “Questa è la mia preoccupazione
per la manipolazione che sta avvenendo all’interno di queste
campagne tossiche, come
#ReleaseTheSnyderCut, con conseguenze che portano al
condizionamento del tribunale dell’opinione pubblica. Bisogna
affrontarlo, perché peggiorerà prima di migliorare“.
Con il Manifesto
“Per una democrazia della cultura e dell’impresa
cinematografica” nasce RCI – Rete Cinema
indipendente: un gruppo nutrito che da oltre un anno si
confronta sulle anomalie del nostro sistema cine-televisivo e che
ha deciso di unirsi. Come recita il Manifesto: “RCI non è un
movimento, non è una associazione costituita, ma vuole
promuovere una costituente per rifondare l’intero
sistema audiovisivo contratto ed esausto, una massa
critica che sostenga e renda audace anche l’azione delle singole
associazioni d’appartenenza”.
Sono infatti centinaia e da tutta
Italia i produttori, registi, autori, distributori,
esercenti, operatori del settore, firmatari nominali di
questo documento trasversale al comparto e alle stesse associazioni
di categoria cui molti appartengono: Un luogo – recita ancora il
manifesto- in cui i problemi e le possibili soluzioni sono e
pretendono di essere affrontati nella complessità e
sistematicità che dovrebbero informare tutte le analisi e
le proposte degli operatori del settore come pure le istituzioni e
i ministeri di competenza”.
Convinti che “l’eccezione culturale
su cui si fonda il sostegno al nostro settore sia la pietra
angolare su cui modellare il futuro dell’audiovisivo”, RCI punta i
riflettori anche sui diritti del pubblico e dello
spettatore: non utenti ma fruitori, con gusti, cultura,
curiosità diverse che non possono essere ingabbiati in un
algoritmo. RCI non si accontenta di opinioni e
opinionisti circa le motivazioni di un pubblico definito distratto,
disaffezionato, stanco della mediocre qualità delle opere, ma pone
la domanda, anche alle istituzioni, su quale sia il cinema,
italiano in primis, che effettivamente arriva allo spettatore,
convinti che la “(…)sua distribuzione e fruizione vada altrettanto
democraticamente sostenuta e difesa, oltre che diffusa senza limiti
d’età, di classe sociale, di accesso, di scelta, senza che
anch’essa sia etero-diretta , indirizzata da lobby (…)”
RCI – Rete Cinema
indipendente non vuole compilare l’ennesimo cahier de
doléances ma puntare i riflettori su aspetti nevralgici e
soluzioni attuabili, frutto di analisi approfondite e
confronti su temi che investono l’intera filiera cinematografica.
Tra i primi punti: il tax credit che, da
opportunità a difesa e tutela dell’identità culturale delle opere,
è diventato agente della distorsione del mercato audiovisivo; il
ripristino del tax credit esterno; la revisione
oculata della Legge 2016, con particolare attenzione al
tema delle distribuzione; la corretta attribuzione
della definizione e del sostegno alle imprese
indipendenti.
Questioni imprescindibili e
soluzioni improrogabili secondo RCI, che non dimentica certo
il tema OTT e piattaforme ed il loro rapporto con
le imprese indipendenti, o il forte allarme che
proviene dai territori in tema di FILM FUND: molti infatti i
segnali di pericolosa deriva che talune Regioni sembrano aver
imboccato, nel segno della mera promozione turistica attraverso
l’audiovisivo.
Tanti temi? No – risponde
RCI – è solo uno: il sistema audiovisivo, la
complessità del quale è giunta l’ora di affrontare, convinti che,
la forte crisi di tutto il comparto
cinematografico e audiovisivo scaturita dalla pandemia,
stia tramutandosi in un pericoloso alibi per l’attuazione
di misure dal forte sapore antidemocratico”.
Il Manifesto Di Rete Cinema
Indipendente – Per una democrazia della cultura e dell’impresa
cinematografica.
Siamo in tanti, siamo diversi,
apparteniamo ad associazioni diverse, facciamo professioni diverse
e abbiamo spesso istanze diverse, ma siamo una Rete che non intende
derogare al principio democratico che la cultura è di tutti e per
tutti, che la sua produzione deve essere democraticamente tutelata
e non etero-diretta.
E la sua distribuzione e fruizione
vada altrettanto democraticamente sostenuta e difesa, oltre che
diffusa senza limiti d’età, di classe sociale, di accesso, di
scelta, senza che anch’essa sia etero-diretta, indirizzata da lobby
travestite da paladini del libero mercato. Lobby che invece
agiscono per orientare il mercato, costringerlo, soffocarlo,
facendo leva su pressioni che il legislatore stesso accoglie troppo
spesso come uniche analisi realistiche, come previsioni oculate,
lungimiranti e che, pertanto, finiscono per costituire l’unica
fonte da cui recepire indicazioni per elaborare nuove misure o
correttivi. Ma tutti pensiamo convintamente che l’eccezione
culturale su cui si fonda il sostegno al nostro settore sia la
pietra angolare su cui modellare il futuro dell’audiovisivo.
Il cinema è cultura ed è parte
importante della cultura del nostro paese: cultura locale,
nazionale ed internazionale insieme. Una cultura che produce
contenuti svariatissimi e vitali, dall’intrattenimento alla
sperimentazione, dall’opera autoriale ai generi in tutte le sue
declinazioni.E sono altrettanto svariate e numerose le imprese
indipendenti che questi contenuti producono, distribuiscono,
promuovono, allevando e sostenendo generazioni di professionisti,
di autori, registi, produttori e maestranze, esercenti, operatori
culturali. Imprese veramente indipendenti nel senso proprio ed
etimologico del termine, che costituiscono in Italia il tessuto
sociale, imprenditoriale e occupazionale dell’intero settore.
Sono le micro, piccole e medie
imprese gli incubatori naturali di nuove idee ma anche i
conservatori attenti della storia cinematografica italiana. Una
storia che è “eccezione” culturale e imprenditoriale, frutto e
insieme seme di una unicità che va compresa ed enfatizzata
innanzitutto qui oltre che in Europa, prima che tale definizione
perda il suo valore semantico e si cristallizzi in un luogo
comune.
Rete Cinema Indipendente non è un
movimento, non è una associazione costituita, ma vuole promuovere
una costituente per rifondare l’intero sistema audiovisivo
contratto ed esausto, una massa critica che sostenga e renda audace
anche l’azione delle singole associazioni d’appartenenza.
RCI è il luogo privilegiato,
inclusivo eppure esclusivo, dove centinaia di professionisti si
sono sentiti e si sentono liberi di esprimere ciò che in ambienti
“istituzionali” e associativi potrebbe apparire “sconveniente”,
“impopolare” e persino, in certi contesti, “superato”. Un luogo in
cui i problemi e le possibili soluzioni sono e pretendono di essere
affrontati nella complessità e sistematicità che dovrebbero
informare tutte le analisi e le proposte degli operatori del
settore come pure le istituzioni e i ministeri di competenza.
L’intera catena dei soggetti e dei
processi va compresa e indagata, qualora, come adesso, si debba o
si voglia agire su aggiornamenti, riforme, misure di sostegno: dal
cosiddetto problema della creatività stantia e omologata alla non
competitività internazionale del nostro prodotto, dal sistema dei
contributi ministeriali all’accesso al credito, dalla “vetustà”
della cosiddetta Legge 2016 alla ridefinizione di film d’essais,
dal “problema” delle windows alla crisi delle sale, dall’emersione
di giovani talenti alla tutela dei professionisti affermati.
RCI ritiene che la forte crisi di
tutto il comparto cinematografico e audiovisivo scaturita dalla
pandemia stia tramutandosi in un pericoloso alibi per l’attuazione
di misure dal forte sapore antidemocratico, dettate da una reale
emergenza, ma frutto di una pericolosa tendenza centralizzante e
omologante, che mira ad azzerare le diversità, ad annullare il
libero accesso al mercato, la naturale competitività e crescita
delle imprese, investendo nel processo anche le istituzioni
territoriali, dalle Filmcommission agli assessorati in cui queste
sono incardinate.
Rete Cinema Indipendente, intende
quindi mettere al centro del dibattito pubblico il disagio che vive
il settore del cinema e degli audiovisivi nazionale, favorendo la
coesione sociale tra tutti gli operatori indipendenti e tutte le
associazioni di categoria e sindacati che operano a favore degli
autori, dei creatori di contenuti, dei lavoratori e delle imprese
cinematografiche indipendenti dell’intera filiera.
Arriva in prima tv
assoluta il film Sky Original Naked
Singularity, mercoledì 20 luglio in esclusiva alle 21.15 su Sky
Cinema Uno, in streaming solo su NOW e disponibile on
demand. Un thriller coinvolgente, basato
sull’omonimo romanzo di Sergio De La Pava, che vede il debutto alla
regia di Chase Palmer (già sceneggiatore di IT) e ha come
protagonista
John Boyega, il Finn della saga di Star
Wars, nei panni di un avvocato coinvolto in una rapina ad
alto rischio. Con lui nel film anche con Olivia Cooke (Ready
Player One), Ed Skrein
(Deadpool) e Bill Skarsgård
(It).
La trama del film
Casi è un giovane e promettente avvocato d’ufficio, ma suo
idealismo inizia a vacillare a causa delle ingiustizie generate
dallo stesso sistema giudiziario. In crisi con tutto ciò in cui ha
sempre creduto, si ritrova suo malgrado implicato in una rapina che
coinvolge un SUV sequestrato, contenente eroina per un valore di
milioni di dollari.
Oggi, al Prime Video Presents Italia 2022,
tenutosi a Roma, Prime Video ha annunciato oltre
15 nuove produzioni e acquisizioni italiane, tra cui serie, show,
film e documentari, offrendo varie anticipazioni sugli Original
locali già annunciati. Inoltre, sono stati svelati i talent
sportivi che si uniranno alla rosa dei commentatori della UEFA
Champions League per la stagione 2022/2023.
Gli annunci di rinnovi di stagione e
nuove produzioni Original prodotte in Italia includono
LOL Xmas Special: Chi ride è fuori,Dinner Club Stagione 2, Prova Prova Sa
Sa, Me Contro Te – La Famiglia Reale, una
serie e un film con il comico amato dai fan Lillo
Petrolo, un nuovo film con Diego Abatantuono, un documentario con
l’artista musicale Mahmood, un documentario sulla
leggenda del basket Kobe Bryant, un nuovo film con Maccio
Capatonda e una serie di comedy special. Un ricco slate
che segna l’intensificarsi dell’impegno di Prime Video e i
crescenti investimenti in produzioni italiane di alta qualità,
lavorando a stretto contatto con l’industria ed i creativi
italiani.
“Oggi abbiamo presentato una
serie di progetti eccezionali che sottolineano la forza del nostro
impegno nei confronti del pubblico italiano, offrendo la più ampia
e migliore selezione di contenuti che si possa trovare”, ha
affermato Marco Azzani, Country Director, Prime
Video Italia. “Questi entusiasmanti annunci su Original,
Exclusive e live sport evidenziano il nostro impegno crescente e
continuo verso l’industria audiovisiva italiana, nonché il nostro
obiettivo di diventare l’hub di intrattenimento di riferimento per
i nostri spettatori in Italia, offrendo un’ampia gamma di contenuti
che non solo raggiunga tutti i nostri clienti e incontri le loro
passioni, ma che possa attrarre anche nuovi stakeholder, che vedono
nel nostro servizio di streaming un’opportunità di
crescita”.
“Siamo davvero entusiasti dei
nostri Originals in Italia”, ha affermato Georgia Brown,
Head of European Originals, Amazon Studios. “Il nostro team
italiano, guidato da Nicole Morganti, lavora costantemente per
offrire agli spettatori gli show e i film che amano e, grazie
alla collaborazione con alcune delle più innovative case di
produzione locali e con i migliori talenti creativi siamo certi di
poterlo fare. Non vediamo l’ora che il nostro pubblico scopra tutte
le novità in arrivo e siamo entusiasti di lavorare con alcuni dei
talenti emergenti più promettenti dentro e fuori dallo
schermo”.
Con oltre 15 nuove produzioni
italiane che si uniscono alla ricca offerta di serie, show, film e
documentari locali e globali, oltre allo sport in diretta, un’ampia
rosa di canali e lo store con i titoli più recenti disponibili per
il noleggio e l’acquisto, Prime Video dimostra di essere l’hub di
intrattenimento di riferimento per gli spettatori italiani,
offrendo un’ampia scelta con i migliori contenuti e un’esperienza
di visione innovativa e unica.
L’evento ha visto la partecipazione
di artisti e talenti italiani di primo piano, tra cui
Fedez, Lillo, Frank Matano, Maccio Capatonda, Maria Di
Biase, Aurora Leone, Kim Rossi Stuart, Anna Foglietta, Gianmarco
Tognazzi, Carlotta Antonelli, Leonardo Lodi, Luigi Lo Cascio, i Me
Contro Te Sofia Scalia e Luigi Calagna, Fabio Balsamo, Ciro
Priello, Salvatore Esposito, Gianluca Leuzzi, Gianluca Tavarelli,
Ezequiel Iván Lavezzi e Alessandro
Nesta.
Nel corso dell’evento,
Nicole Morganti, head of Italian Originals, Amazon
Studios, ha annunciato una serie di novità sulle produzioni
Original locali tra cui:
LOL Xmas Special: Chi ride è fuori, lo
speciale natalizio di LOL: Chi ride è fuori che chiama a raccolta,
per una puntata unica, sette tra i protagonisti più amati delle
prime due edizioni, che rivivranno l’esperienza del comedy-show in
un’atmosfera tutta natalizia. Fedez torna nel suo ruolo di co-host
e giudice, osservando dalla control-room i concorrenti Mara
Maionchi, Frank Matano, Maria Di Biase, Angelo Pintus, Michela
Giraud, Mago Forest e Lillo Petrolo nel teatro addobbato a festa.
Per l’edizione natalizia valgono quindi le stesse regole di LOL:
Chi ride è fuori, ma l’esperimento durerà 4 ore: il primo comico
che riderà riceverà prima il cartellino giallo dell’ammonizione e
poi quello rosso dell’espulsione dal gioco. Ad aggiudicarsi il
montepremi finale di 100.000 euro, da devolvere a un ente benefico
a scelta del vincitore, chi riuscirà a non ridere fino alla fine.
Prodotto da Endemol Shine Italy per Amazon Studios, LOL Xmas
Special: Chi ride è fuori sarà disponibile in esclusiva su Prime
Video in più di 240 Paesi e territori nel mondo a Natale 2022.
Il cooking travelogue Dinner Club torna per la
seconda stagione con lo Chef stellato Carlo Cracco in viaggio per
l’Italia assieme a quattro compagni speciali, gli attori Antonio
Albanese, Paola Cortellesi, Marco Giallini e Luca Zingaretti, alla
scoperta delle ricette e dei tesori più nascosti del nostro Paese.
Mete di questo nuovo viaggio sono la Sila in Calabria, la Romagna,
il Sud Tirolo e la Sicilia. Una volta rientrati al Dinner Club si
uniranno a cena con le 2 socie onorarie Sabrina Ferilli e Luciana
Littizzetto regalandoci 6 puntate piene di rivelazioni, buona
cucina e tante risate. Dinner Club è scritto da Magda Geronimo,
Alessandro Saitta e Ugo Ripamonti. La regia è di Riccardo Struchil
e Caterina Pollini. La seconda stagione di Dinner Club sarà
disponibile in esclusiva su Prime Video nel 2023.
Me Contro Te – La Famiglia Reale con Luigi
Calagna e Sofia Scalia pronti per una nuova avventura: vivere un
breve periodo in un palazzo reale con una famiglia nobile per
apprenderne le abitudini, la cultura e le tradizioni. Durante il
soggiorno impareranno le buone maniere grazie a Madame Cornelia,
l’arcigna e severa governante, e Bruno, il simpatico e bonario
maggiordomo di famiglia e tuttofare della casa. Assieme a loro i
tre nipoti della regina: i gemelli Divina e Tronaldo, abituati alla
vita agiata e borghese di corte ed Emma, ribelle e insofferente a
tutto ciò che è etichetta, buone maniere e tradizione. Alla fine, i
ragazzi scoprono il vero motivo della loro permanenza nella reggia:
la regina li ha voluti lì per far conoscere ai nipoti la semplicità
e la genuinità della vita di due persone normali. Prodotto da
Colorado Film Production, Warner Bros., e Me Contro Te, la serie
sarà disponibile in esclusiva su Prime Video dal 30 settembre
2022.
Sono Lillo, una nuova serie con protagonista
Lillo Petrolo alle prese con le conseguenze del suo successo.
Lillo, infatti, da quando ha creato il personaggio di Posaman ha
ottenuto una fama immediata e ora tutti lo vogliono. Non potrebbe
andare meglio, ma si sa, non è tutto oro quello che luccica. Sua
moglie Marzia, dopo lunghi anni di matrimonio, decide di lasciarlo.
Il motivo? Proprio Posaman! O meglio, il fatto che Lillo si sia
talmente immedesimato nel personaggio da non prendersi mai sul
serio. Deciso a riconquistare Marzia, Lillo si imbarcherà in
un’avventura piena di situazioni grottesche e surreali nella quale
troverà la cosa più importante di tutte: se stesso. Assieme a
Lillo, nel cast troviamo anche Pietro Sermonti, Paolo Calabresi,
Corrado e Caterina Guzzanti, Cristiano Caccamo, e Maccio Capatonda.
Sono Lillo è prodotto da Lucky Red, diretto da Eros
Puglielli e sarà disponibile in esclusiva su Prime Video nel
2023.
Prova Prova Sa Sa, un comedy show incentrato
sull’improvvisazione e sull’intrattenimento tutto da ridere con
Frank Matano alla conduzione ed un cast fisso formato da 4 comici
eccezionali: Maccio Capatonda, Maria Di Biase, Edoardo Ferrario e
Aurora Leone. In ogni puntata i quattro comici devono esibirsi in
una serie di sketch e challenge improvvisate talvolta decise dal
conduttore, altre volte basate sui suggerimenti del pubblico in
studio. Alcuni di questi sketch sono individuali, altri prevedono
il coinvolgimento di due o più comici. In ogni episodio, inoltre,
c’è un guest che irrompe nel programma e si mette in gioco
improvvisando insieme al cast. Tra gli ospiti: Francesco Mandelli,
Corrado Nuzzo, Valeria Angione, e il duo comico I Soldi Spicci.
Prova Prova Sa Sa è prodotto da Endemol Shine Italy ed è basato su
“Whose Line Is It Anyway?”, format di successo e pluripremiato
creato da Dan Patterson e Mark Leveson per Hat Trick Productions.
Lo show sarà disponibile in esclusiva su Prime Video nel 2022.
Mahmood – Ja ti la Crediasa Crasa, il
documentario che segue il cantautore lungo tutto il suo tour
europeo, racconta la storia di uno degli artisti italiani più
amati. Il film esplora le relazioni più intime di Mahmood con le
persone che hanno lasciato un segno nella sua vita personale: la
famiglia, da sempre presente e suo punto di riferimento, gli amici,
i collaboratori. Un viaggio interiore che ha la musica come colonna
portante e dove l’amore e l’assenza trovano il loro modo di
coesistere. Mahmood – Ja ti la Crediasa Crasa è diretto da Giorgio
Testi, scritto da Virginia W. Ricci e prodotto da Red Carpet e sarà
disponibile prossimamente in esclusiva su Prime Video.
Improvvisamente Natale, un family comedy con
Diego Abatantuono. Il film racconta la storia di Chiara, 8 anni,
che ogni anno non vede l’ora sia Natale per rivedere l’adorato
nonno Lorenzo (Diego Abatantuono), proprietario del delizioso
albergo d’alta montagna che ospita i festeggiamenti della famiglia.
Quest’anno, però, i genitori di Chiara, Alberta e Giacomo, hanno
deciso di mettersi in macchina sotto il sole bollente della
settimana di Ferragosto, per una visita fuori stagione a Lorenzo,
perché hanno bisogno di lui per dare a Chiara l’amara notizia: si
stanno separando. Forse, se glielo dicesse lui, la piccola
soffrirebbe meno…Lorenzo, già in crisi perché rischia di dover
vendere il suo amato hotel, accetta l’ingrato incarico di dare la
notizia alla nipotina, ma prima vuole regalarle l’ultimo Natale
felice… a Ferragosto! Il film, diretto daFrancesco Patierno e
prodotto da Notorius Pictures sarà disponibile in esclusiva su
Prime Video a Natale 2022.
Mai dire Kung Fu – Grosso guaio all’Esquilino,
un film con Lillo Petrolo, ambientato a Roma e incentrato su
Davide, un timido ragazzo di 12 anni costretto ad affrontare il
malvagio bullo del quartiere mentre cerca di non fare brutta figura
con Yasmin, la ragazza che gli piace. Per farlo una volta per
tutte, decide di rivolgersi a un bizzarro maestro di Kung Fu,
Martino, ex star di B-Movie ora in declino e al verde. Tra
improbabili allenamenti, rocambolesche fughe e qualche botta,
Martino e Davide cresceranno insieme e impareranno ad affrontare le
proprie paure. Il film è prodotto da Lucky Red e sarà disponibile
in esclusiva su Prime Video nel 2023.
Comedy Specials: su Prime Video saranno
disponibili in esclusiva una serie di spettacoli con protagonisti
alcuni dei comici italiani più conosciuti e amati. Il primo
spettacolo avrà come protagonista Alessandro Siani e uscirà il 26
luglio, seguito questo autunno da spettacoli comici con il duo
comico Lillo e Greg, Angelo Pintus, Enrico Brignano, Francesco
Cicchella, e Maurizio Lastrico.
Kobe – Una storia italiana, il documentario su
Kobe Bryant, uno dei più grandi giocatori di basket della storia,
cresciuto nei campetti di pallacanestro della provincia italiana
tra pastasciutta, vita di paese e tifo per il calcio. Kobe – Una
storia italiana è una favola unica raccontata da chi gli ha vissuto
accanto in quegli anni incredibili: la storia del giovane Black
Mamba, l’adolescente che conquistò l’Italia del basket e che rimase
stregato dal nostro Paese. Diretto da Jesus Garcés Lambert, scritto
da Giovanni Filippetto e prodotto da Alessandro Lostia per Indigo
Stories, il documentario uscirà in esclusiva su Prime Video nel
2022.
Ipersonnia, thriller ambientato in un futuro
prossimo dove le vecchie carceri sono solo un ricordo. Ora i
detenuti scontano la pena in uno stato di sonno profondo.
L’ipersonno è un sistema efficiente, economico e affidabile. Almeno
fino al giorno in cui David Damiani (Stefano Accorsi), psicologo
incaricato di monitorare lo stato psichico dei carcerati, si trova
di fronte a un detenuto di cui sono andati persi tutti i dati. Un
imprevisto inedito, che innescherà una catena di eventi
imprevedibili e costringerà lo stesso David a confrontarsi con i
fantasmi del proprio passato. Diretto da Alberto Mascia, scritto da
Mascia e Enrico Saccà, Ipersonnia è interpretato da Stefano
Accorsi. Nel cast Caterina Shulha, Astrid Meloni, Andrea Germani,
Paolo Pierobon, Sandra Ceccarelli. Prodotto da Ines Vasiljevic,
Andrea Paris, Matteo Rovere e Stefano Sardo, il film è una
produzione Ascent Film e Nightswim e sarà disponibile su Prime
Video nel 2022.
Il nuovo film con e di Maccio Capatonda,
prodotto da Lotus Production, una società Leone Film Group, in
associazione con Medusa, sarà disponibile in esclusiva su Prime
Video nel 2023.
Aggiornamenti esclusivi e
anticipazioni su produzioni precedentemente annunciate:
First look e annuncio cast della heist series Original
Everybody Loves Diamonds con Kim Rossi Stuart,
Anna Foglietta, Gianmarco Tognazzi, Carlotta Antonelli e Leonardo
Lodi, con la partecipazione di Rupert Everett and Malcom Mcdowell
nel cast di questa serie ispirata al “Colpo di Anversa” del 2003,
il più grande furto di diamanti al mondo. Everybody Loves Diamonds
è diretta da Gianluca Maria Tavarelli, prodotta da Mario Gianani e
Lorenzo Gangarossa per Wildside, una società del gruppo Fremantle,
e scritta da Michele Astori, Stefano Bises, Giulio Carrieri, e
Bernardo Pellegrini. Everybody Loves Diamonds sarà disponibile in
esclusiva su Prime Video in tutto il mondo nel 2023.
First look della nuova serie di finzione Original The
Bad Guy con Luigi Lo Cascio e Claudia Pandolfi. The Bad
Guy è una serie di Ludovica Rampoldi, Davide Serino e Giuseppe G.
Stasi, diretta da Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi. Prodotta
da Nicola Giuliano, Francesca Cimae Carlotta Calori per Indigo
Film, The Bad Guy sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in
Italia e in oltre 240 Paesi e territori nel mondo in autunno
2022.
Prime immagini della serie originale Celebrity Hunted – Caccia all’Uomo, terza
stagione, il real-life thriller che vede un gruppo di celebrità
darsi alla fuga in lungo e in largo per l’Italia, nel tentativo di
mantenere l’anonimato e preservare la loro libertà per due
settimane, con limitate risorse economiche. A dar loro la caccia
saranno alcuni tra i più noti analisti e investigatori
professionisti, esperti di cyber security, profiler e human tracker
provenienti dalle forze dell’ordine e dai servizi segreti militari.
Questa edizione vedrà protagonisti Luca Argentero e Cristina
Marino, Salvatore Esposito e Marco D’Amore, Katia Follesa, Ciro
Priello e Fabio Balsamo, Rkomi e Irama. Celebrity Hunted – Caccia
all’uomo S3 sarà disponibile in esclusiva su Prime Video nel
2022.
Live sports | UEFA Champions
League:
Marco Foroni, head of Sport, Prime
Video Italia, ha annunciato che l’ex calciatore argentino
Ezequiel Iván Lavezzi, il secondo più amato dai
tifosi del Napoli dopo Maradona e finalista della Coppa del Mondo
2014; il due volte vincitore della Champions League e campione
della Coppa del Mondo 2006 Alessandro Nesta e l’ex
compagno di squadra Massimo Oddo, anche lui vincitore di una
Champions League e campione del mondo, si uniranno alla
squadra di giornalisti ed esperti Prime Video per la stagione
2022-23 della UEFA Champions League. Confermata la squadra di Prime
Video con i presentatori Giulia Mizzoni e Marco Cattaneo, i
bordocampisti Alessia Tarquinio, Alessandro Alciato e Fernando
Siani; i telecronisti Sandro Piccinini e Massimo Ambrosini; e i
commentatori Clarence Seedorf, Claudio Marchisio, Gianfranco Zola,
Júlio César, Luca Toni, Diego Milito, Patrice Evra e Gianpaolo
Calvarese.
La sezione Venezia
Classici torna nell’ambito della Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica della
Biennale di Venezia, dopo che nei due anni
precedenti, a causa della pandemia, Venezia
Classici era stata ospitata a Bologna dal festival
Il cinema ritrovato (agosto 2020), mentre lo
scorso anno si era tenuta nel centro storico di Venezia.
Torna anche la Giuria
composta da studenti dei corsi di cinema delle università
italiane, che – per il nono anno – assegnerà il
PremioVenezia Classici per il
miglior film restaurato e che sarà
presieduta dal regista Giulio Base (Un cielo
stellato sopra il ghetto di Roma, Il banchiere
anarchico, Crack). La Giuria, composta da 21
studenti, ognuno indicato dai docenti dei diversi corsi di
cinema delle università italiane, dei DAMS e della veneziana Ca’
Foscari, potrà altresì premiare il miglior documentario sul
cinema presentato all’interno della Sezione.
Venezia Classici è
la sezione che dal 2012 presenta alla Mostra in anteprima mondiale,
una selezione dei migliori restauri di film
classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da
cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo.
Curata da Alberto Barbera con la collaborazione di
Federico Gironi, Venezia Classici
presenta inoltre una selezione di documentari sul
cinema e i suoi autori.
Il ritorno della sezione al Lido
avviene in un anno nel quale si festeggiano importanti ricorrenze
cinematografiche che Venezia Classici non poteva
esimersi dal celebrare, come i centenari di Pier Paolo
Pasolini, con il restauro di Teorema, di
Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi,
ricordati con i restauri di La marcia su Roma e La
voglia matta, titolo quest’ultimo che permette di celebrare
anche il centenario della nascita del regista Luciano
Salce e di ricordare Catherine Spaak,
scomparsa di recente.
Venezia Classici
non poteva poi non rendere omaggio alla grandissima Monica Vitti, con il restauro di uno dei suoi
film meno noti, ma da lei più amati: Teresa la ladra,
diretto dall’allora suo compagno di vita Carlo Di Palma.
Tre sono i titoli del programma 2022
di Venezia Classici provenienti dagli Stati Uniti
(Cavalcata di Frank Lloyd, The Black Cat di Edgar
Ulmer e I conquistatori di Jacques Tourneur), e
altrettanti arrivano dal Giappone (Una gallina nel vento
di Yasujiro Ozu, Il profondo desiderio degli dei di Shohei
Imamura e La farfalla sul mirino di Seijun Suzuki).
Il giro del mondo del cinema di
Venezia Classici tocca poi l’India con I
giocatori di scacchi di Satyajit Ray, la Francia di Mes
petites amoureuses di Jean Eustache e di Lestrane licenze
del caporale Dupont, penultimo film di Jean Renoir, la
Taiwan di A Confucian Confusion di Edward Yang,
l’Inghilterra de I misteri del giardino di Compton House
di Peter Greenaway, il Tagikistan di Bratan, sorprendente
esordio alla regia di Bakhtyar Khudojnazarov, e la Repubblica Ceca
di L’orecchio di Karel Kachyňa.
Completa il programma di
Venezia Classici l’erotico Therese and
Isabelle di Radley Metzger, proveniente dalla personale
collezione di B-movie di Nicolas Winding Refnche
lo ha recentemente restaurato e sarà alla Mostra per
presentarlo.
Questo l’elenco completo dei restauri di Venezia
Classici selezionati per la 79. Mostra:
VENEZIA
CLASSICI – Venezia 79
TERESA LA LADRA
di CARLO DI PALMA (Italia, 1973, 125’,
colore)
restauro: Cineteca Nazionale
MES PETITES AMOUREUSES
di JEAN EUSTACHE (Francia, 1974, 123’,
colore)
restauro: Les Films du Losange
THE DRAUGHTSMAN’S CONTRACT (I MISTERI DEL GIARDINO DI
COMPTON HOUSE)
di PETER GREENAWAY (UK, 1982, 104’, colore)
restauro: BFI NATIONAL ARCHIVE
KAMIGAMI NO FUKAKI YOKUBO (IL PROFONDO DESIDERIO DEGLI
DEI)
di SHÔHEI IMAMURA (Giappone, 1968, 173’,
colore)
restauro: Nikkatsu
UCHO (L’ORECCHIO)
di KAREL KACHYNA (Cecoslovacchia, 1969, 97’,
B/N)
restauro: Národní Filmový Archiv / National Film Archive
BRATAN (FRATELLO)
di BAKHTYAR KHUDOJNAZAROV (URSS, 1991, 97’,
B/N)
restauro: Veit Helmer-Filmproduktion
CAVALCADE
di FRANK LLOYD (USA, 1933, 112’, B/N)
restauro: The Film Foundation / Walt Disney Picture
THERESE AND ISABELLE
di RADLEY METZGER (Francia, USA, Germania,
Paesi Bassi, 1968, 119’, B/N)
restauro: by NWR-Denmark / Cinema Preservation Alliance-U.S.
KAZE NO NAKA NO MENDORI (UNA GALLINA NEL
VENTO)
di YASUJIRÔ OZU (Giappone, 1948, 84’, B/N)
restauro: Shochiku
TEOREMA
di PIER PAOLO PASOLINI (Italia, 1968, 98’,
B/N)
restauro: Cineteca di Bologna
SHATRANJ KE KHILARI (I GIOCATORI DI
SCACCHI)
di SATYAJIT RAY (India, 1977, 129’, colore)
restauro: The National Film Archive of India
LE CAPORAL ÉPINGLÉ
di JEAN RENOIR (Francia, 1962, 107’, B/N)
restauro: StudioCanal
LA MARCIA SU ROMA
di DINO RISI (Italia, 1962, 94’, B/N)
restauro: Cineteca Nazionale
LA VOGLIA MATTA
di LUCIANO SALCE (Italia, 1962, 110’, B/N)
restauro: Cineteca Nazionale
KOROSHI NO RAKUIN (LA FARFALLA SUL
MIRINO)
di SEIJUN SUZUKI (Giappone, 1967, 91’, B/N)
restauro: Nikkatsu
CANYON PASSAGE
di JACQUES TOURNEUR (USA, 1946, 92’,
colore)
restauro: Universal Pictures / The Film Foundation
OFFICINE
UBU distribuirà in Italia, a partire dal 15
settembre, il thriller sud coreano campione d’incassi Nido di
Vipere (Beasts Clawing At Straws) diretto da
KIM YONG-HOON e tratto dall’omonimo romanzo del giallista
giapponese Keisuke Sone.
In Nido di
Vipere, i destini di quattro personaggi ai margini
della società si intrecciano in modo imprevedibile quando un umile
inserviente trova una borsa piena di denaro abbandonata in un
armadietto. L’inatteso tesoro diventa ben presto un’arma a doppio
taglio, nascondendo dietro di sé un intreccio di storie di spietati
malviventi ed esistenze miserabili. Tra omicidi, tradimenti, colpi
di fortuna e sfortuna, i destini beffardi dei quattro protagonisti
s’incrociano, cacciandoli in guai sempre più profondi, in un
disperato gioco senza esclusione di colpi.
Ispirato dalle atmosfere pulp di
Tarantino e quelle noir dei fratelli Coen, Nido di
Vipere vanta un cast corale in cui
spiccano Jeon Do-yeon, premiata come Miglior Attrice a Cannes 2007,
la star Jung Woo-sung e Youn Yuh-jung, Premio Oscar per
Minari. Nido di Vipere ha ricevuto il
Premio Speciale della Giuria al Festival di
Rotterdam. Nido di Vipere (Beasts Clawing
At Straws) di KIM YONG-HOON sarà nei cinema italiani dal 15
settembre distribuito da Officine UBU.
Il Trailer ufficiale
La trama di Nido di
Vipere
Un umile inserviente, costretto
a prendersi cura della madre malata, trova una borsa piena di soldi
in un armadietto della sauna dove lavora. Ignora però che dietro
alla borsa si nasconde un intreccio di storie di spietati
malviventi: un doganiere indebitato, un feroce strozzino, un’astuta
truffatrice, una giovane escort con un marito violento e un
immigrato illegale si danno la caccia nel tentativo di mettere le
mani sul denaro. Tra omicidi, tradimenti, colpi di fortuna e
sfortuna i loro destini beffardi s’incrociano, cacciandoli in guai
sempre più profondi, in un disperato gioco senza esclusione di
colpi.
Mancano 100 giorni esatti
dall’inizio di Lucca Comics & Games, siete pronti?
Il community event più atteso dell’anno torna dal 28
ottobre al 1 novembre per tutti gli appassionati di
fumetto, gioco, videogioco, narrativa fantasy, manga, anime, cinema
d’animazione, serie tv, cosplay. Laddove le industrie creative
incontrano la cultura partecipata e il passatempo umanistico.
Ci eravamo lasciati nel 2019 con
l’abbraccio cyber-umano di “Becoming Human”, nel 2020 siamo andati
incontro al cambiamento con “Lucca Changes”, nel 2021 abbiamo
scelto una terzina dantesca per “riveder le stelle” e quest’anno il
simbolico viaggio dell’eroe prosegue, torniamo a Lucca carichi di
energie per affrontare le sfide che ci attendono e ritrovare
l’armonia perduta, guardando al futuro con la speranza che il
nostro mondo sia pronto a trovare nuovo equilibrio. HOPE,
speranza, è il tema dell’edizione 2022.
Per noi di Lucca Comics & Games la
speranza è quella scritta in tutte le grandi storie del fantastico,
a cominciare da Guerre Stellari, il cui capitolo IV – il primo film
della saga – s’intitolava proprio “A new hope”; Speranza – ecco
qualcosa che non sento nominare da un sacco di tempo, dice Obi-Wan
Kenobi. Per Obi-Wan, come per ogni grande saggio delle favole pop
che raccontano il nostro sentire più profondo, la speranza non è il
semplice desiderio di un risultato positivo. È piuttosto la fiducia
incrollabile nel suo avverarsi. HOPE è una certezza, non un dubbio.
Sempre speranza c’è, come direbbe Yoda. HOPE è una profezia che si
autoavvera: come quella su Harry Potter, che per il solo fatto di
esistere rappresenta la possibilità della vittoria sul male. HOPE è
il futuro di una generazione, come direbbe Greta Thunberg, qualcosa
che viene dalle azioni, non dalle parole. HOPE è la fine di un
viaggio, la sagoma del monte Fato che appare all’orizzonte, la
piccola pianta verde che cresce nel desertificato mondo del
robottino Wall-E. Hope is like the sun, la speranza è come il sole,
dice Leia Organa. La troveremo nell’impossibile, dice il dottor
Spock. È l’unica cosa più forte della paura come dimostrano i
protagonisti di Hunger Games. C’è sempre speranza, dice Aragorn. E
sapete una cosa? La lettera sul petto di Superman non è una “S”. Nel suo
mondo significa speranza. HOPE è anche la scritta che accompagna la
più celebre opera di Banksy. Richiama il nome di uno dei BTS…
Soprattutto, HOPE, la speranza, è l’unica cosa che rimane nel vaso
di Pandora quando viene aperto. Ce lo insegna il cartone animato
Pollon: e sarà proprio lei, la piccola peste, a raccoglierla, e
diventare la nuova dea della speranza. Quel sentimento che nasce
spontaneo dentro di noi, quando leggendo i fumetti confidiamo e
pensiamo a un mondo migliore, e mentre giochiamo lo plasmiamo e lo
modifichiamo.
Nulla più dell’immaginario
fantastico richiama a questo tema, è con la speranza che vogliamo
conquistare il presente. La fantasia è la realtà di un futuro
migliore dalla parte di chi sogna e vive per davvero. Vive per
costruire alternative, scenari migliori, strade nuove. Per questo
siamo onorati che un maestro assoluto dell’imaginative
realism, Ted Nasmith* – uno dei grandi che
negli ultimi quarant’anni ha forgiato l’universo visivo della Terra
di Mezzo – sia l’autore del poster.
Hope, Lady of the Dawn, la Signora dell’alba che
il maestro canadese raffigura come una divinità nella splendida
immagine realizzata per Lucca Comics & Games 2022. Hope è ispirata
a Yavanna, divinità del pantheon tolkieniano e rappresenta la
‘guaritrice della natura’. L’albero su cui erge è un olivo antico e
i colori della dama dell’alba richiamano la bandiera italiana; i
nastri ondeggianti al vento simboleggiano la libertà, la
creatività, le differenze. E non potevano mancare i riferimenti
alla città di Lucca con le sue splendide mura e il Duomo: San
Martino. È così che Lucca con il suo albero sacro, nelle mani di
Nasmith, in un attimo diventa Valinor, un regno incantato, un
paradiso terrestre… per ridefinire il presente.
Lucca Comics & Games 2022 – il poster
LE ANTEPRIME E
I GRANDI EVENTI
HOPE è anche il filo rosso che unirà le anime del nostro festival,
che legherà gli appuntamenti del programma culturale e che
celebrerà le grandi industrie creative di produzione italiana e
internazionale. Tra le prime novità una grandiosa iniziativa legata
a uno degli immaginari giapponesi più amati nel mondo.
TOEI Animation Europe e Anime Factory sono orgogliose di portare in
anteprima a
Lucca Comics &
Games 2022 il più grande evento di One Piece mai visto in
Italia!
Grazie ad Anime Factory, l’uscita dell’attesissimo One Piece Film:
RED nei cinema italiani in autunno, sarà un’occasione unica per
celebrare l’anno di One Piece insieme a tutti i fan, con una serie
di eventi incredibili, dove non mancheranno gadget e sorprese.
Lucca Comics & Games 2022 sarà un’entusiasmante occasione per
creare tantissime attività ed eventi che coinvolgeranno tutta Lucca
come mai prima d’ora, un modo per TOEI Animation di ringraziare
tutti i fan di One Piece e metterli al centro del palcoscenico. Non
mancate e stay tuned per tanti aggiornamenti e sorprese nelle
prossime settimane.
HOPE è capacità di visione, di immaginare nuovi mondi e renderli
veri. Vent’anni fa una software house polacca ha scelto di creare
una nuova realtà per regalare ai giocatori di tutto il mondo
un’esperienza videoludica unica, offrendo al settore una nuova
prospettiva: nasce così CD
PROJEKT RED,
che a Lucca Comics & Games 2022
festeggerà il suo anniversario con un evento
unico.
Partendo dall’immaginario di Andrzej Sapkowski, per cinque anni
investe in un nuovo titolo, una vera scommessa: The Witcher 1. E la
scommessa viene vinta, rendendo realtà la missione iniziale di
creare videogiochi che fossero soprattutto un’esperienza
emozionante ed immersiva. Immaginari capaci di trasmettere valori
come l’inclusività, trasponendo tematiche attuali all’interno della
piattaforma di gioco e creando un legame unico tra personaggi
sfaccettati e complessi e giocatori che vivono insieme i propri
problemi, i successi, le emozioni. Nel suo percorso ventennale, CD
PROJEKT RED è diventato un vero esempio nell’industria videoludica,
e a Lucca porterà la sua storia.
Arriva la serie animata di
Dragonero.
Sergio Bonelli Editore e Rai portano a Lucca in
anteprima mondiale i primi cinque episodi
della serie animata Dragonero, tratta dal fumetto di successo
creato da Luca Enoch e Stefano Vietti. Si tratta della prima serie
animata di Sergio Bonelli Editore, una co-produzione internazionale
della Casa editrice leader nel fumetto in Italia insieme a Rai
Kids, Power Kids e NexusTV. L’evento principale sarà l’anteprima,
in esclusiva mondiale, dei primi cinque episodi. Per celebrare
questo evento storico, la Casa editrice e Rai Kids hanno ideato, in
esclusiva con lo staff di Lucca Comics & Games, una serie di eventi
che trasformeranno la città in una grande festa, ricca di
attrazioni che celebrano lo storico esordio di Bonelli nel settore
dell’animazione come produttore e raccontano backstage e retroscena
di una produzione animata che ha coinvolto migliaia di persone in
un entusiasmante sforzo produttivo e creativo, oltre a regalare
installazioni d’impatto distribuite in luoghi simbolo della città
per stupire i visitatori.
Tutti gli eventi e le attrazioni, come anche il grande numero di
influencer coinvolti, saranno possibili grazie alla collaborazione
con Rai Kids, che ha scelto proprio la Casa editrice di via
Buonarroti e Bonelli Entertainment – la divisione aziendale di
Sergio Bonelli Editore che ha curato interamente la produzione
della serie – per realizzare un percorso innovativo di creazione e
sperimentazione di nuovi stili di racconto animato. Sergio Bonelli
Editore ha in serbo tantissime novità per la prossima edizione del
festival lucchese, questa è solo la prima.
LE PRIME MOSTRE
HOPE è un viaggio tra passato e futuro, tra immaginari che hanno
fatto sognare intere generazioni. Salani
sceglie Lucca Comics & Games per festeggiare i 160 anni con la
mostra POPSalani, 160 anni di libri, cultura e fantasia. Curata dal
prof. Giorgio Bacci, l’esposizione ripercorrerà la storia della
casa editrice fondata da Adriano Salani nel 1862, attraverso i
disegni originali realizzati per i volumi della casa editrice dai
più importanti illustratori italiani e internazionali.
Attraversando il Novecento e arrivando ai nostri giorni, la mostra
esalterà il lato ‘pop’ della produzione Salani, concentrandosi su
immagini e pubblicazioni inscindibilmente connesse all’immaginario
moderno. Un percorso attraverso l’evoluzione visiva massmediatica
della contemporaneità per il pubblico di ogni età.
L’international comic artist celebrata in Italia come oltre
oceano,
Mirka Andolfo
sarà al centro di una mostra che ne celebrerà il percorso
artistico: dagli esordi con i webcomic fino alle storie, scritte e
disegnate, di Harley Queen; passando per i grandi successi di
Contronatura, Mercy e Sweet Paprika. Un’autrice capace di
raccontare l’aspetto più giocoso e allegro dell’erotismo e della
sessualità, con ironia ed eleganza.
HOPE come ideale antitesi ai pregiudizi e ai tabù, per valorizzare
ogni unicità.
Chris Riddell
sarà ospite a Lucca Comics & Games 2022 in collaborazione con
l’Editrice Il Castoro e una mostra ne celebrerà la sua
straordinaria carriera: autore di oltre un centinaio di libri,
nominato Waterstones Children’s Laureate e Ufficiale dell’Ordine
dell’Impero Britannico in riconoscimento del suo lavoro di
illustrazione e beneficenza, vincitore di numerosi premi tra cui,
unico al mondo, la Kate Greenaway Medal per ben tre volte. Oltre a
essere un prolifico autore per ragazzi è anche un acuto vignettista
politico per The Economist prima e per l’Observer dopo. Personaggio
colto e arguto, è anche illustratore dal tratto raffinato e
dettagliato, con il quale riesce a creare mondi e personaggi
originali capaci di far viaggiare i lettori di ogni età. Una
perfetta incarnazione di HOPE, in cui l’occhio critico sul presente
e la sua acutezza si uniscono alla capacità di guardare alle nuove
generazioni, infondendo loro speranza.
A 100 anni dalla nascita (1922-2022) Lucca Comics & Games celebrerà
uno dei più grandi creativi del XX° secolo,
Alex Randolph.
La carriera, i giochi e il messaggio del primo “Autore di giochi”
riconosciuto della storia verranno celebrati attraverso un fitto
programma di iniziative in cui saranno coinvolti numerosi Maestri
del gioco italiano. Piatto forte delle celebrazioni sarà una grande
mostra allestita nelle sale di Palazzo Ducale, che vedranno per la
prima volta in assoluto un’esposizione dedicato ad un autore di
giochi. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il
Deutsches Spielarchiv / Museen der Stadt di Norimberga, e con la
partecipazione attiva di fondamentali compagni di viaggio di
Randolph come Leo Colovini e Dario De Toffoli di Studio Giochi, e
Gianluigi Pescolderung di Studio Tapiro. Le celebrazioni saranno
infine impreziosite da un documentario condotto da Andrea Angiolino
che verrà reso disponibile sul catalogo RaiPlay.
John Blanche
sarà ospite a Lucca Comics & Games 2022 in esclusiva. Il maestro
indiscusso del fantasy distopico, demiurgico illustratore e Art
Director per Game Workshop a partire dal 1984, verrà in Italia per
incontrare i suoi fan e presentare Voodoo Forest, leggendaria opera
in lavorazione da più di 10 anni che verrà pubblicata per la prima
volta nella sua edizione completa per Hollow Press, che debutterà
con un’intera linea dedicata al gaming. In celebrazione del
maestro, sarà inoltre organizzata una mostra celebrativa dal
contenuto ancora segreto, nonché un contest di pittura di miniature
dedicato al “Blanchitsu Style” all’interno del Trofeo Grog, tra i
più gloriosi riconoscimenti del miniature painting
italiano.
I PRIMI
OSPITI
Dopo aver ottenuto lo scorso anno lo Yellow Kid come Fumetto
dell’anno ai Lucca Comics Awards con il suo Rusty Brown,
Chris Ware
sarà ospite di Lucca Comics & Games 2022 in collaborazione con
Coconino Press, che pubblicherà per l’occasione il suo attesissimo
Building Stories, una pietra miliare della narrazione a fumetti. Un
graphic novel – pubblicato negli Stati Uniti nel 2012 – unico nella
sua natura, che va oltre i confini dell’oggetto-libro: una scatola
che contiene una storia narrata in 14 fumetti di vario tipo e
formato, dal volume cartonato al poster, dalla striscia al giornale
tabloid fino al comic book, che l’autore ha progettato per essere
leggibili in qualsiasi ordine.
Questa edizione del Festival sarà anche l’occasione per celebrare
il
60esimo anniversario dalla nascita di
Spider-Man,
con un ospite d’eccezione:
John Romita Jr.
Lo storico disegnatore Marvel, alla sua terza
partecipazione alla manifestazione dopo il 1995 e il 2008, è
l’attuale disegnatore di Spider-Man, la cui serie è stata
rilanciata in occasione dei sessant’anni con un nuovo numero uno.
Un appuntamento imperdibile reso possibile dalla collaborazione con
Panini Comics che tornerà con i suoi titoli ed eventi a Lucca
Comics & Games.
Per celebrare l’attesissima nuova trilogia di Dragonlance, arriverà
in anteprima a Lucca Comics & Games, Dragons of Deceit per Fanucci
Editore. Il festival accoglie il ritorno di un grande autore e
amico: Tracy Hickman, che con Margaret Weis ha firmato la maggior
parte dei romanzi ambientati in una delle più celebre saghe fantasy
contemporanee, in cui l’epica e il fantastico diventano modello
etico e fonte di speranza. HOPE: Con il ritorno a Dragonlance,
Tracy Hickman rimette in scena l’eterna lotta tra bene e male che
si riflette sui popoli di Krynn e volge culmina, e la speranza è la
chiave per una nuova pace..
E
ANCORA
HOPE è ipotizzare il futuro dell’umanità, nelle sue molteplici
declinazioni: la fantascienza e i suoi scrittori ci hanno insegnato
a immaginare universi lontani, e in Italia una collana in
particolare ha permesso a intere generazioni di lettori di vivere
avventure incredibili.
Stiamo parlando di
Urania
(Mondadori), che proprio quest’anno compie
70 anni
e sceglie di festeggiare questa importante ricorrenza portando
proprio a Lucca Comics & Games il
Premio Urania,
massimo riconoscimento della fantascienza italiana. Un momento di
festeggiamento che vedrà tra i suoi protagonisti due veri Maestri:
Franco Brambilla, illustratore ufficiale di Urania, e Dario Tonani,
con il suo Mondo9, già tradotto in Giappone e in Russia.
HOPE è il ritrovo di amici uniti dalla comune passione per
il
cosplay.
In occasione del
50° anniversario del manga “Le Rose di
Versailles”,
Lucca Comics & Games ospiterà
il raduno nazionale di Lady Oscar:
un vero e proprio invito alla community italiana a prendere parte a
questo importante appuntamento, che avrà come ideali “madrine” le
cosplayer Lady Kurimi e Letizia Cosplay. E non finisce qui! In
occasione dei
60 anni di Spider-Man,
si apre la sfida: l’obiettivo è battere il record europeo, detenuto
dalla Svezia, del maggior numero di cosplayer a tema Spidey riuniti
in un’unica location.
SLOW LIFE. SLOW GAMES
Tra i progetti speciali e continuativi di Lucca Comics & Games
atterrerà nel padiglione Carducci “Slow
Life Slow Games“.
L’iniziativa è promossa dalla ASL Toscana Nord-Ovest
per contrastare e svolgere un’azione preventiva contro le
azzardopatie.
Con questo progetto si vuole dimostrare che un corretto rapporto
con il gioco e il giusto tempo dedicato a questa pratica
costituiscono attività di prevenzione. Per questo ben 750 classi
delle scuole primarie riceveranno una ludoteca composta da sette
giochi selezionati con metodo scientifico dal Game Science Research
Center: Kindomino di DV Games; Rush hour di Ravensburger; Dixit di
Asmodee; Eryantis di Cranio Creations; Manolesta di Erickson;
Beccato di Red Glove e Shotten totten 2 di Mancalamaro. Il Game
Science Research Center e i suoi ricercatori saranno inoltre
presenti presso il loro stand in Carducci per dimostrare e
contestualizzare i sette giochi grazie alle loro competenze
scientifiche. Coinvolti circa 15.000 studenti in uno dei programmi
di diffusione del gioco da tavolo d’autore più ambiziosi realizzati
in Italia, al servizio del sistema sanitario. Ai ragazzi verrà
consegnato il gioco Playa Pirata di Luca Bellini, edito da dV
Giochi in una nuova edizione con le illustrazioni di Alessandro
Perugini, in arte
Pera Toons.
Oltre a queste, sono previste attività nelle scuole secondarie e
nelle aziende ed eventi pubblici fino a giugno 2023. Si tratta a
tutti gli effetti della più grande disseminazione di gioco da
tavola fatta in Italia. Testimonial d’eccezione di Slow Life Slow
Games, il character protagonista di A Panda Piace, nato dalla
matita di
Giacomo Bevilacqua,
che firma il poster ufficiale del progetto e che ne seguirà lo
storytelling.
IL FORMAT E LE PARTNERSHIP
Le porte della città si apriranno ancora una volta all’insegna del
divertimento e della condivisione, del piacere di stare insieme,
senza dimenticare il pubblico che in questi ultimi due anni ha
partecipato alle attività nei campfire disseminati in tutta Italia;
online grazie alla programmazione digital; su Rai e Raiplay con una
programmazione di contenuti original e best of selezionati apposta
per i fan del festival.
La rete dei
campfire
proporrà attività dal
21 ottobre al 1° novembre,
realizzate in collaborazione con lo staff di Lucca Comics & Games
per abbattere ancora una volta le barriere di spazio e
tempo.
Il programma digital sarà anticipato da una
‘road to Lucca Comics & Games’
che vede il grande ritorno dell’RPG
Night Live,
il format di gioco di ruolo nato nel 2019 sul canale Twitch del
festival. Da metà settembre arriveranno infatti quattro sessioni di
gioco di ruolo che culmineranno in una quinta e ultima sessione
phygital durante il festival, tutte dedicate a Fabula Ultima. Il
format è sviluppato in collaborazione con Need Games e Lucca Manga
School, con la partecipazione di CKibe, Sarah Corvis e Luca Occhi
di InnTale, Andrea Lucca detto “Il Rosso”.
Rai si conferma Main Media Partner
e continuerà ad affiancare il festival non solo nell’offerta
culturale ma anche nel racconto di questa edizione.
Si uniscono per la prima volta alla squadra dei media partner
anche
Editoriale Nazionale
con le testate
QN, la Nazione, il Resto del Carlino e il
Giorno,
e l’agenzia di stampa
ADN Kronos,
per non perdere nemmeno una notizia nella varietà della proposta
lucchese.
Amazon.it
si conferma anche per quest’anno l’official
e-commerce partner
del festival. A partire dal 22 settembre Amazon renderà disponibili
ai propri clienti in Italia, e, novità di quest’anno, anche per i
clienti dei siti di Francia, Inghilterra, Spagna e Germania, le
offerte esclusive selezionate per i fan di Lucca Comics & Games e
l’ampia selezione di giochi, fumetti, videogiochi, collectables, e
molto altro, inclusi la possibilità di acquistare le novità
editoriali e i gadget più ambiti.
ll Lucca Store su Amazon
diventa il negozio online di riferimento non solo durante il
community event, ma anche durante il resto dell’anno.
HOPE è la speranza di trasformare le proprie passioni in una
professione e
fino al 4 agosto sarà ancora possibile presentare la propria
candidatura per Comics & Games Factory,
una call for ideas promossa da Lucca Crea srl e Lucca Comics &
Games con la partnership esclusiva di
Intesa Sanpaolo.
Questo progetto nasce per stimolare iniziative e progetti
imprenditoriali under 35, nell’ambito dei quattro settori che
rappresentano il cuore pulsante di Lucca Comics & Games: esport,
videogames, content creation, web comics o webtoon. Una giuria di
esperti selezionerà i progetti migliori, che saranno presentati
nell’area Intesa Sanpaolo proprio nel corso della prossima edizione
del Festival. Infohttps://comicsandgamesfactory.it/
APRE LA BIGLIETTERIA: DUE SETTIMANE PER GLI EARLY
BIRDS
Da giovedì 21 luglio a giovedì 4 agosto saranno in vendita i primi
biglietti early birds di Lucca Comics & Games
2022. Sarà
possibile acquistare – ai medesimi prezzi 2021, con un piccolo
sconto per il venerdì e il sabato – sia i giornalieri sia tutte le
tipologie di abbonamento da due, tre, quattro e cinque
giorni.
La biglietteria con il listino 2022, invece, aprirà dal 1°
settembre
e
da quel momento in poi sarà possibile acquistare tutte le tipologie
di biglietto, compresi quelli per i Level Up Fan e i biglietti in
prelazione per chi nel 2021 ha acquistato le Bag of
Lucca.
Lucca Comics & Games, con prudenza e attenzione per la sicurezza
dei propri visitatori, ha deciso di adottare misure di
autocontenimento nell’emissione dei biglietti, pertanto il tetto
massimo di biglietti vendibili è stato fissato a 55.000 per la
singola giornata, rispetto a una superficie espositiva della
manifestazione 2022 superiore a quella del 2019, in cui il
ticketing cap era settato sugli ormai consueti 90.000 per giorno.
Qualora le condizioni generali e le normative vigenti lo
permettessero, nel mese di settembre si valuterà un eventuale
ampliamento di questo limite.
HOPE
è l’idea, il canto, l’invocazione della Signora dell’Alba, che ci
condurrà settimana dopo settimana a esplorare tutte le emozionanti
novità di questa edizione: insieme scopriremo i contenuti e le
diverse aree della città che saranno al centro del programma
culturale e della parte espositiva. E a
fine settembre ci sarà spazio per una nuova conferenza stampa in
diretta streaming,
per dare il via al countdown finale verso il 28 ottobre.
Netflix ha
rivelato un trailer ufficiale
di Carter, il suo
prossimo film sudcoreano con protagonista l’ attore
di Good
DoctorJoo Won, che
interpreta un agente altamente qualificato che un giorno si sveglia
senza alcun ricordo della sua identità e della sua vita. Il
thriller d’azione debutterà il 5 agosto su Netflix.
Il video, che potete vedere
qui sotto, ci fornisce un’anteprima delle continue sequenze
d’azione del film. Il personaggio protagonista è in costante
modalità di combattimento mentre cerca di completare la sua
missione, che potrebbe potenzialmente salvare il resto dell’umanità
da una pandemia mortale in corso. Carter è diretto
dal regista Jung Byung-gil, noto soprattutto per aver diretto il
film d’azione sudcoreano del 2017 The
Villainess. Insieme a Joo Won ci
sono Lee Sung-jae, Jeong So-ri, Kim Bo-min, Jung Jae-young
e Jung Hae-kyun.
Carter, il film
Dopo essere stato assoldato per un’operazione misteriosa,
“Carter” deve riscoprire la propria identità e completare la
missione in tempo in questo film d’azione girato in un’unica
sequenza a ripresa continua.
Ti chiami Carter. Se vuoi sopravvivere, fidati di me.”
A due mesi dall’inizio di una pandemia mortale che ha avuto origine
nella zona demilitarizzata e che ha devastato Stati Uniti e Corea
del Nord, “Carter” si risveglia senza alcuna memoria del passato.
Nella sua testa c’è un misterioso dispositivo e in bocca ha un
ordigno letale. Una strana voce che sente solo lui gli dice cosa
fare. La bomba può scoppiare da un momento all’altro, a meno che
non riesca a salvare la bambina che è l’unico antidoto al virus, ma
per riuscirci dovrà vedersela con la CIA e con i golpisti
nordcoreani. Carter deve completare la missione e andare nel
Nord per trovare la bambina.La sua lotta per la
sopravvivenza è al centro di questo film d’azione girato in
un’unica sequenza a ripresa continua!
In una recente intervista con
la CNBC,
l’autore Paul Tremblay ha confermato che
l’imminente thriller horror di M. Night
ShyamalanKnock
at the Cabin sarà basato sul suo
romanzo del 2018 intitolato The Cabin at
End of the World. Per il suo lavoro sul
romanzo, Tremblay ha vinto il suo secondo Bram Stoker
Award per il romanzo e il suo primo Locus
Award per il miglior romanzo horror.
Il romanzo è incentrato su
una famiglia di tre membri la cui vacanza in una capanna isolata
viene orribilmente interrotta dall’arrivo forzato di estranei che
li hanno fatti prigionieri. Gli estranei dicono alla famiglia
che uno di loro deve essere ucciso dagli altri per fermare
l’imminente fine del mondo. Anche se non è stato coinvolto nella
scrittura della sceneggiatura, Tremblay ha rivelato di aver agito
come consulente del regista candidato all’Oscar dandogli risposte
alle domande che aveva sul romanzo.“Night
e io abbiamo discusso del libro e ho risposto a un sacco di sue
domande sui personaggi e sulla storia, sul perché ho fatto quello
che ho fatto“, ha ricordato
Tremblay. “Non posso parlare del suo
processo di sceneggiatura. Ho potuto visitare il set e
guardare lui e la troupe lavorare per due giorni. Sono rimasto
colpito dall’atmosfera creativa positiva che ha
generato”.
Il pluripremiato scrittore
horror ha anche commentato l’impegno del cast nei confronti dei
loro personaggi, a cui aveva assistito durante la sua visita sul
set.“Gli attori erano completamente
impegnati, coinvolti ed emotivamente collegati alla storia e
incarnavano lo spirito dei personaggi da quello che potevo
vedere”, ha detto Tremblay. “Durante la mia
visita alle riprese, mi hanno fatto domande ponderate sul libro e
sono stati oltremodo generosi con il loro tempo e la loro
attenzione. Parlare con loro è stata una delle mie parti preferite
della visita sul set.”
Knock
at the Cabin è scritto e diretto da M.
Night Shyamalan, che di recente ha diretto il thriller
drammatico della Universal Old,
che ha incassato oltre 90 milioni di dollari in tutto il
mondo. Il nuovo progetto è prodotto da
Shyamalan e Ashwin Rajan
attraverso la loro società Blinding Edge Pictures
insieme a Marc Bienstock e Steven Schneider. In
Knock
at the Cabin protagonisti sono
Dave Bautista(Guardians of the
Galaxy Vol. 3), il veterano di
Harry PotterRupert
Grint, la star diAvenue
5Nikki Amuka-Bird,
Jonathan Groff (The Matrix
Resurrections) e Ben Aldridge
(Fleabag).Il film uscirà nelle
sale il 3 febbraio 2023.
Alcune
settimane fa, un rumors difficile da credere ha iniziato a fare il
giro della rete e suggeriva che
Jason Segel (The Five-Year Engagement) fosse
stato scelto per interpretare La cosa nell’imminente serie tv
Marvel di prossima uscita She-Hulk. Visto
che i Fantastici Quattro non sono ancora apparsi
nel Marvel Cinematic
Universe, il fatto che Ben Grimm possa apparire prima
del resto della prima famiglia della Marvel sarebbe certamente una
grande sorpresa per tutti.
Ora,
però, anche The DisInsider Show ha
condiviso questo rumors, e la credibilità del sito conferisce al
rumors molto più perso rispetto alle prime voci emerso online.
John Krasinski ha interpretato una variante di
Mister Fantastic in Doctor Strange nel Multiverso della
follia, ma la presenza della Cosa in questa serie
Disney+ indica ovviamente che
la Prima Famiglia della Marvel esiste già in questo mondo condiviso
dopo gli eventi di Avengers: Endgame. La
speculazione è dilagante da un po’ di tempo ormai che la squadra
potrebbe aver acquisito i propri poteri durante uno dei Blip, e
questo potrebbe evitare la necessità di raccontare un’altra storia
delle origini (che in questo caso potrebbe essere mostrata solo in
un flashback) creando allo stesso tempo entusiasmo per il
riavvio dei Fantastici Quattro
al cinema. A proposito proprio qualche giorno fa vi abbiamo
segnalato il rumors secondo il quale i Marvel
Studios avrebbero
offerto la regia del film a nientemenoche Steven
Spielberg.
L’autore
di questo articolo aggiunge che i quattro membri principali
del cast, e forse anche il regista del film, verranno rivelati al
D23 di settembre. Per quanto riguarda questo episodio di She-Hulk,
probabilmente avrà ancora fatto il suo debutto su Disney+ quando verrà fatto
l’annuncio. Vale la pena ricordare che una fuga di notizie
sulla trama di She-Hulk che
era altrettanto incredibile è emersa non molto tempo fa, e poco
dopo
il primo trailer ha confermato gran parte di ciò che è stato
affermato precedentemente (come l’aspetto di Frog-Man e il ruolo di
supporto di Wong). Resta da vedere se questa storia sia accurata,
ma è sicuramente divertente speculare sulla serie.
Il
debutto nell’MCU dei Fantastici Quattro è atteso da tempo,
comunque, e poiché portano con sé personaggi come Galactus
e Doctor Doom, la loro presenza promette di cambiare
completamente il gioco. Solo il tempo dirà se ciò alla fine
includerà un’apparizione da La cosa già quest’anno. Vi ricordiamo
che She-Hulk
debutterà su Disney+ il 17 agosto.
Mancano solo poche settimane alla
premiere della serie prequel de Il Trono
di Spade della HBO, House
of the Dragon, ed è stata diffusa oggi una nuova
featurette dietro le quinte che contiene alcuni nuovi filmati dello
show. Il video di tre minuti include anche interviste con il
regista e gli sceneggiatori dello show, che parlano di voler
rendere giustizia a Il Trono di
Spade e alla saga Le Cronache del Ghiaccio e del
Fuoco di George RR Martin.
L’attesissima serie HBO che debutterà in esclusiva su
Sky e in streaming solo su NOW il 22 agosto in tutti i
territori in cui Sky è presente, in contemporanea
assoluta con la messa in onda della tv via cavo americana.
Tratta dal romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin, la serie
è ambientata 200 anni prima degli eventi citati ne “Il Trono di
Spade” e racconta la storia della Casa Targaryen.
House of the Dragon, la serie
tv
House
of the Dragon è l’annunciato prequel ambientato poche
centinaia di anni prima degli eventi di “Game of
Thrones” e racconta la storia di House Targaryen.
Dovrebbe andare in onda nel 2022. HBO ha dato allo show
un ordine di 10 episodi, con il casting iniziato durante
l’estate. Martin ha co-creato la serie con Ryan
Condal, con lo spettacolo basato sul libro di Martin
“Fire & Blood“. Miguel Sapochnik e Condal
saranno co-showrunner e produttori esecutivi insieme a
Martin e Vince Gerardis.
Sara Lee Hess sarà anche scrittrice e produttrice
esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il pilota e gli episodi
aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei episodi di “Game of
Thrones“, tra cui “Hardhome”, “Battle of the Bastards” e “Winds
of Winter”.
In dieci episodi girati nel Regno
Unito, House of
the Dragon vanta un grande cast che include fra i
protagonisti Paddy Considine,
Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Steve Toussaint, Eve
Best, Fabien Frankel, Sonoya Mizuno,
Rhys Ifans. Nel cast anche Milly Alcock,
Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Emily Carey, Harry Collett, Ryan
Corr, Tom Glynn-Carney, Jefferson Hall, David Horovitch, Wil
Johnson, John Macmillan, Graham McTavish, Ewan Mitchell, Theo Nate,
Matthew Needham, Bill Paterson, Phia Saban, Gavin
Spokes, Savannah Steyn.
Co-creatore e produttore esecutivo
della serie George R.R. Martin; co-creatore, co-showrunner,
produttore esecutivo e sceneggiatore Ryan Condal; co-showrunner,
produttore esecutivo e regista Miguel Sapochnik; produttore
esecutivo e sceneggiatrice Sara Hess; produttori esecutivi Jocelyn
Diaz, Vince Gerardis, Ron Schmidt; registi Clare Kilner, Geeta V.
Patel; regista e co-produttore esecutivo Greg Yaitanes. Tratto dal
romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin.
Mentre sono già iniziate da tempo le
riprese dell’attesissimo Dune: Parte
2, la Warner Bros ha annunciato ufficialmente la
produzione rivelando il cast al completo del film e la sinossi
ufficiale. Le macchine da presa hanno iniziato a
girarea Budapest (c’è anche unafoto dal set) la scorsa
settimana, ma la Warner Bros. ora lo ha ufficializzato annunciando
che le riprese sono in corso e ha aggiunto anche una cast list
aggiornata.
Inoltre il profilo ufficiale del film ha diffuso una foto del
ciak che ci da una prima occhiata al logo del titolo che è
piuttosto semplice insieme allo slogan “Long Live the Fighters!”
Questo deriva dal mantra Fremen, Ya hya chouhada Muad’Dib (lunga
vita ai combattenti di Muad’Dib).
L’epopea sul grande schermo continua l’adattamento
dell’acclamato bestseller di Frank Herbert con il ritorno delle
star tra cui il candidato all’Oscar
Timothée Chalamet (Chiamami col tuo
nome),
Zendaya (Spider-Man: No Way
Home),
Rebecca Ferguson (Mission: Impossible –
Dead Reckoning), il premio Oscar
Javier Bardem (No Country for Old Men,
Being the Ricardos), il candidato all’Oscar Josh Brolin (Avengers: Endgame),
Stellan Skarsgård (Avengers: Age of Ultron),
Dave Bautista (Thor: Love and Thunder), il
candidato all’Oscar Charlotte
Rampling) e Stephen McKinley
Henderson.Nel cast del sequel
ci sono anche Austin Butler (Elvis, C’era una volta… a
Hollywood) nei panni del famigerato Feyd
Rautha e la leggenda dello schermo Christopher
Walken (The Deer Hunter, Hairspray)
nei panni dell’Imperatore. Florence Pugh (Black Widow,
Piccole donne), Léa
Seydoux (Crimes of the
Future) e Souheila Yacoub (la serie No
Man’s Land , Climax) completano l’ampio
cast.
Questo film esplorerà il viaggio mitico di Paul Atreides
mentre si unisce a Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di
vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia.
Di fronte a una scelta tra l’amore della sua vita e il destino
dell’universo conosciuto, si sforza di prevenire un terribile
futuro che solo lui può prevedere.Denis
Villeneuve dirigerà Dune: Parte
2 da una sceneggiatura che ha
scritto insieme a Jon Spaihts e basata sul romanzo di
Herbert. Il film è prodotto da Villeneuve, Mary
Parent, Cale Boyter, Tanya Lapointe e Patrick
McCormick. I produttori esecutivi sono Josh
Grode, Herbert W. Gains, Brian Herbert, Byron Merritt, Kim Herbert,
Thomas Tull, Jon Spaihts, Richard P.Rubinstein e
John Harrison, con Kevin J. Anderson in qualità di
consulente creativo.
Viaggio mitico ed emozionante di un
eroe,Dune narra la storia di Paul
Atreides, giovane brillante e dotato di talento, nato per andare
incontro a un destino più grande della sua immaginazione, che deve
raggiungere il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare
un futuro alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage
combattono per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa
esistente sul pianeta — una spezia capace di liberare tutte le
potenzialità della mente umana — solo coloro i quali sapranno
sconfiggere le proprie paure sopravviveranno.
Denis
Villeneuve ha diretto Dune
e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth,
basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è
prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale
Boyter e Joe Caracciolo, Jr. I produttori
esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua Grode, Herbert W.
Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert, Byron Merritt e Kim
Herbert.
Per quanto rapido e irrilevante per
la trama del film, l’ingresso in scena di Charles Xavier in
Doctor Strange 2 è uno dei momenti cinematografici
più eccitanti degli ultimi tempi. In una recente intervista
con Inverse, Graham
Churchyard, costumista del film diretto da Sam
Raimi, ha ammesso che la somiglianza del Professor X con
il personaggio dei cartoni animati degli X-Men era originariamente
un’idea di Feige.
Insieme alla riconoscibile sedia a
rotelle gialla, il designer ha affermato che l’abito verde del
personaggio è stato preso direttamente dal cartone animato, così
come la cravatta a righe blu.
“Kevin ci aveva dato
l’ispirazione fin dall’inizio. Non c’era dubbio che fosse quel
personaggio della serie animata, con la sedia a rotelle gialla.
Abbiamo realizzato l’abito verde e la cravatta a righe. Kevin era
entusiasta che avessimo ripreso l’abito verde, perché questa era
l’atmosfera che stava cercando di portare sullo schermo”.
Come tutti sappiamo, Patrick Stewart ha ripreso il ruolo del
Professor X, anche se ha interpretato una versione diversa del
personaggio. Difficilmente lo rivedremo in quei panni nel futuro
del MCU.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Le riprese di Blue
Beetle si sono concluse. O almeno è quello che si
evince dalle foto sui social che mostrano diversi momenti del wrap
party del film DC. Il primo annuncio arriva dalla star
Belissa Escobedo e dal membro della troupe
Ian Caraballo che si sono rivolti alle storie di
Instagram per condividere i momenti della squadra che festeggia
dopo aver terminato il lavoro sul film.
Il cast e la troupe si stanno
godendo appieno le riprese dei BTS, e giustamente, considerando che
hanno raggiunto un traguardo importante. Qui alcune immagini.
Nel cast di Blue
Beetle ci sono Xolo Maridueña
che interpreta il protagonista, insieme a Harvey
Guillén, Bruna Marquezine,
Sharon Stone, Raoul Max Trujillo,
Susan Sarandon e Belissa Escobedo.
Marquezine interpreterà Penny, la protagonista femminile e
l’interesse amoroso di Jaime, mentre Escobedo interpreterà la
sorella minore di Jaime, Milagros. Stone è Victoria Kord mentre
Trujillo interpreterà il
villain. L’uscita
del film è prevista per il 18 agosto 2023.
Cosa sappiamo su Blue Beetle?
Blue
Beetle è un personaggio immaginario dei fumetti; venne
pubblicato negli Stati Uniti d’America da diverse case editrici a
partire dal 1940; è un supereroe che ha avuto nel tempo diversi
alter ego.
Kord “è saltato” nell’universo DC
Comics durante Cisis on Infinite Earths insieme a un
certo numero di altri personaggi di Charlton Comics. Il
secondo Blue
Beetle in seguito ha recitato nel suo fumetto di 24
numeri. Kord non ha mai avuto superpoteri, ma ha usato la
scienza per creare vari dispositivi che lo aiutassero a combattere
il crimine. È diventato un membro della Justice League of America ed è stato
successivamente ucciso durante il crossover Infinite
Crisis della DC Comics .
Il terzo Blue Beetle, creato dalla
DC Comics, è Jaime Reyes, un adolescente che ha
scoperto che lo scarabeo originale di Blue Beetle si è trasformato
in una tuta da battaglia che gli ha permesso di combattere il
crimine e viaggiare nello spazio. Nel corso degli anni Reyes è
diventato un membro dei Teen Titans e ha recitato in due serie a
fumetti di Blue Beetle. Nel reboot “New 52” del 2011 della DC
Comics, Jaime Reyes era il personaggio principale di Blue Beetle,
riferendosi solo occasionalmente alle versioni precedenti. Con la
successiva revisione di continuità “DC Rebirth”, sono state
ripristinate le versioni precedenti
Che il DCEU di Warner Bros sia un
po’ confuso non è un segreto, ma che nemmeno chi lavora ai film che
lo compongono abbia le idee chiare è un dato allarmante, almeno da
ciò che dichiarano i registi di Batgirl,Adil El Arbi e Bilall Fallah.
Sembra che il duo di registi non sia
ancora a conoscenza di come Batgirl si
inserisca nella storia più ampia del DCEU. In una recente
intervista con The Direct, sia El Arbi che
Fallah hanno affermato che Batgirl è
un mix di varie parti diverse del DC Multiverse, e sarà spiegato
molto probabilmente in un altro film DC, The
Flash. Il duo ha detto che la DC non ha mai spiegato
loro il piano per il multiverso. El Arbi ha detto:
“Beh, sai, daremmo in qualche
modo la stessa risposta, perché vorremmo chiedere alla Warner: ‘Oh,
hai JK Simmons dallo Snyderverse e abbiamo Michael Keaton dal
Burton-verse. Qual è la situazione lì?’ E loro direbbero: “Non
preoccuparti. Abbiamo un piano”. Non ci hanno mai spiegato davvero
quell’aspetto, ma immagino che dovrai vedere gli altri film per
capire cosa succede, perché il motivo è che noi sono finiti in una
specie di piatto di spaghetti dei Multiversi sotto quell’aspetto.
Saranno spaghetti deliziosi, ne sono sicuro”.
Batgirl doveva
essere diretto da Joss Whedon, regista
di The
Avengers e Avengers:
Age of Ultron, nonché della versione cinematografica
di Justice
League. Tuttavia, nel 2018, il regista ha deciso di
abbandonare il progetto, ammettendo di non essere riuscito a
“decifrare la storia”. Il film è diretto da Adil El
Arbi e Bilall Fallah.
Anche se l’acqua nel film finale è
stata realizzata in CGI, gli attori hanno comunque dovuto filmare
le scene sott’acqua per replicare il corretto movimento di motion
capture per i loro personaggi. Queste sequenze subacquee hanno
visto gli attori principali di
Avatar: la via dell’acqua esibirsi in incredibili
prodezze fisiche. In particolare, Winslet ha trattenuto il respiro
per sette minuti e mezzo per una scena, battendo il record di
Tom
Cruise nel film di Mission
Impossible.
Sebbene Winslet sia stata
protagonista del più impressionante trattenimento del respiro sul
set, anche Worthington dice che le scene subacquee sono state
atroci in una recente intervista con
Empire (tramite Deeper Blue).
“È la cosa più difficile che
abbia mai dovuto fare. Hai a che fare con le restrizioni
dell’apnea, i vincoli del motion capture sott’acqua e stai cercando
di continuare un viaggio emotivo mentre stai lottando in modo
innato con la paura di morire”.
Avatar: la via dell’acqua si svolge dentro e intorno
all’oceano. Sully (Sam
Worthington) e Neytiri (Zoe
Saldana) hanno dei figli. “Ovunque andiamo”, dice
Sully, “so una cosa, questa famiglia è la nostra fortezza”. Il
sequel sembra ancora più sbalorditivo nella sua grafica blu intenso
rispetto al film del 2009. Creature tutte nuove: vediamo i Na’vi su
pesci volanti, uccelli, creature che comunicano con una balena,
eppure in qualche modo divisi nonostante la loro affinità con la
natura: le persone aliene sono divise, combattono l’una contro
l’altra in una lotta tra pistole e frecce. È davvero un mondo
completamente nuovo che alza la posta in gioco del precedente film
3 volte vincitore di Oscar.
Avatar: la via dell’acqua debutterà il 14
dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20
dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si
dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre
2026 e 22 dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da
Kate Winslet, Edie Falco,
Michelle Yeoh,
Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia
Sam Worthington,
Zoe Saldana,
Stephen Lang,
Sigourney Weaver, Joel David Moore,
Dileep Rao e Matt Gerald.
Secondo quanto riferito, la campagna
#ReleasetheSnyderCut che chiedeva l’uscita della
versione di Zack Snyder di Justice League è stata spinta e guidata da
account falsi, i cosiddetti bot. La Warner Bros. ha assunto il
regista Zack Snyder all’inizio degli anni 2010 per guidare il suo
franchise di supereroi interconnesso, a partire da Man of Steel del 2013. Il regista
ha inventato un arco narrativo in cinque parti che avrebbe dovuto
concludersi con Justice League 3, ma a metà, la
risposta divisiva del pubblico ha fatto sì che lo studio si
spostasse in una nuova direzione. Per questo motivo, oltre a una
tragedia familiare, Snyder è stato tristemente sostituito da
Joss Whedon durante la produzione del primo
Justice League.
Non è un segreto che la produzione
di Justice League fosse piena di problemi. Tra
riscritture affrettate e problemi sul set, è forse il film con la
produzione più controversa degli ultimi anni. Dopo che è stato
chiaro che il montaggio cinematografico di Justice League
2017 era significativamente diverso dai piani di Snyder, i
fan del regista hanno avviato una campagna online chiedendo alla
Warner Bros. di “rilasciare lo Snyder Cut”,
#ReleasetheSnyderCut appunto.
Conosciuta come una delle community
di fan più devote online, la loro richiesta è stata finalmente
ascoltata quando nel 2021
Zack Snyder’s Justice League è stato distribuito
come film di quattro ore su HBO Max. Ora,
tuttavia, sembra che siano emerse nuove informazioni su come siamo
arrivati ad avere in streaming il film.
La Warner Bros. ha commissionato due
report che esaminano quanto fosse organica la campagna
#ReleasetheSnyderCut.Rolling Stone li ha ottenuti di
recente e ha appreso che una parte significativa degli account sui
social media che hanno promosso la Snyder Cut – il 13%, in
particolare – sono stati ritenuti falsi. Questo è al di sopra del
tipico 3-5% di account falsi che gli esperti informatici vedono di
solito. Mentre ci sono stati veri fan che si sono dedicati a
sostenere questo programma, il loro messaggio è stato
“amplificato da un numero sproporzionato di account
fasulli”. L’outlet ha anche citato specificamente un report
intitolato “SnyderCut Social Media Presence” datato aprile
2021, un mese dopo la premiere di
Zack Snyder’s Justice League. In questo si legge:
“Dopo aver studiato le
conversazioni online sulla distribuzione della versione di Snyder
della Justice League, in particolare gli hashtag
‘ReleaseTheSnyderCut’ e ‘RestoreTheSnyderVerse‘
su Facebook, Twitter e Instagram, [gli analisti] hanno rilevato un
aumento dell’attività negativa creata sia da reali che falsi
autori. Una comunità identificata era composta da autori veri e
falsi che diffondevano contenuti negativi su WarnerMedia per non
aver ripristinato lo “SnyderVerse”. Inoltre, sono stati
identificati tre leader principali all’interno degli autori
scansionati su Twitter, Facebook e Instagram: un leader su ciascuna
piattaforma. Questi leader hanno ricevuto il massimo impegno e
hanno molti seguaci, il che dà loro la capacità di influenzare
l’opinione pubblica”.
È stato anche detto che c’erano
grandi quantità di account che molestavano i vertici della Warner
Bros., tra cui il presidente della Warner Bros. Ann
Sarnoff e il produttore Geoff Johns.
Questa non è la prima volta che la presenza e la portata dei fan di
Snyder sono state messe in discussione.
Nel maggio 2022,
un report differente afferma che i risultati degli Oscar
‘Best Cheer Moment e Fan Favorite Movie
del 2021, che sono stati votati dai fan, erano truccati. I
riconoscimenti sono andati rispettivamente a Justice
League e Army of the Dead e,
presumibilmente, lo hanno fatto con l’aiuto di account online
automatizzati. Dopo entrambe queste affermazioni, sarà interessante
vedere se la Warner Bros. parlerà pubblicamente della legittimità
dei suoi studi commissionati. Sebbene la
Zack Snyder’s Justice League sia già stata
distribuita, si tratta di una questione ancora rilevante poiché la
spinta per Restoring the SnyderVerse è ancora in
corso. Da parte sua, Snyder è stato al fianco dei suoi fan,
aggiungendo: “Sono grato sia alla comunità dei fan che alla
Warner Bros. per aver permesso che ciò accadesse. Soffermarsi sulla
negatività e sulle voci non serve a nessuno”.
Per i
Marvel fan è un tasto dolente:
Taika Waititi ha davvero stravolto il personaggio
di Thor, dandogli sì una nuova vita e un nuovo senso
cinematografico, ma modificando molto di quanto era stato costruito
con lui nei suoi primi anni nel MCU. Adesso, il regista e
sceneggiatore premio Oscar ha replicato a queste polemiche via
Twitter.
Thor: Love and
Thunder raccoglie l’eredità di Thor:
Ragnarok in merito al lavoro sul
personaggio. Sebbene il film fosse spesso divertente, la
percezione sembra essere che un’eccessiva dipendenza dalla commedia
abbia compensato gli elementi più drammatici della storia, e alcuni
hanno trovato difficile prendere sul serio il sequel per
questo.
Il regista
Taika Waititi ha ora risposto ad alcune delle
reazioni online che ha ricevuto ritwittando una vignetta di fumetti
raffigurante l’Odinson impegnato in un ballo con Luke Cage.
L’immagine è stata condivisa quando
un altro utente ha accusato il regista di aver trasformato “Thor in
un deficiente”, mentre un altro ha scritto: “Hai mai letto
Thor, ha più di 1000 anni, non scherza. Gli uomini sono formiche
per lui, sia il Thor del fumetto che il Thor norvegese. Gorr ha
massacrato migliaia di divinità, era uno tosto, non lo vediamo mai,
perché Thor sta scherzando. Thor taglia la testa a Gorr, Jane non
muore, nessuna storia.”
Dawg he had a dance off with luke cage
Stop acting like thor can only be one thing pic.twitter.com/yaXVV14KTr
Sebbene sia ovviamente vero che non
esiste un’interpretazione definitiva di un eroe dei fumetti, ci
sono alcune caratteristiche distintive che tendono a trasferirsi da
scrittore a scrittore, e Thor è generalmente raffigurato in modo
più serio e stoico.
Mentre la maggior parte dei fan
sarebbe probabilmente d’accordo sul fatto che la versione dell’MCU
di Thor avesse bisogno di una nuova mano di vernice, il ritratto di
Chris
Hemsworth in Avengers: Infinity War e
Endgame è spesso citato come la versione
“migliore” del Dio del tuono che abbiamo visto al cinema fino a
questo momento. E voi che ne pensate?
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel Studios al
Comic-Con. Il film è uscito il 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Nonostante le battute e il grande
umorismo che pervade Thor: Love and Thunder, il film presenta anche
un buon numero di personaggi che vanno incontro alla morte.
Interpretato da Chris Hemsworth, che torna a vestire i panni
di Thor Odinson, il Dio del Tuono
è affiancato dalla sua ex fidanzata Jane Foster
(Natalie
Portman), diventata Mighty Thor.
Insieme ad alcuni dei suoi più grandi alleati, tra cui Re
Valchiria (Tessa
Thompson) e Korg (Taika
Waititi), il Vendicatore asgardiano affronta la minaccia
del Gorr di Christian Bale in Love and
Thunder. Conosciuto anche come il Macellatore di
Dei, è logico che diverse divinità vengano uccise da Gorr
nel nuovo film di Thor. Tuttavia, il nuovo cattivo
non è responsabile di tutte le morti sorprendenti del nuovo film
del MCU.
Gli dei sono le principali vittime
di Gorr e della sua Necrospada,
ma ci sono anche coloro che incontrano la fine in altri modi,
altrettanto tragici. Ecco tutte le morti di Thor: Love and Thunder (compresi quelli che
alla fine tornano o che in qualche modo sono sopravvissuti).
Rapu – Portatore di Luce (Dio di
Gorr)
Nonostante le preghiere di
Gorr al suo dio, Rapu, per
salvare lui e la figlia, il Portatore di Luce non risponde alle sue
suppliche. Dopo aver seppellito la figlia, Gorr trova Rapu, che sta
celebrando la morte di colui che brandiva la
Necrospada.
Rispondendo al richiamo della spada,
Gorr uccide Rapu. Giunto alla convinzione che tutti gli dei sono
crudeli e non si curano di coloro che li venerano, Gorr fa
giuramento di uccidere tutti gli dei per vendicare la morte di sua
figlia; il potere della Necrospada ha corrotto la mente e il corpo
di Gorr dopo aver ucciso il suo primo dio.
Massacro di Gorr il Macellatore di
Dei (Divinità multiple)
Perfino
Thor e i Guardiani della Galassia
vengono a conoscenza del massacro compiuto da Gorr. Migliaia di
richieste di soccorso si sono alzate in risposta alla strage di
Gorr, confermando che ha ucciso un gran numero di divinità dopo la
morte di Rapu.
Inviando i Guardiani a rispondere
alle altre richieste di soccorso, Thor si mette alla ricerca di
Lady Sif (Jaimie Alexander),
sopravvissuta per un pelo all’incontro con il
Macellatore.
Falligar Il colosso
Individuando la fonte della
richiesta di soccorso di Sif,
Thor è riuscito a salvare una delle sue più
antiche alleate e a farla curare a Nuova Asgard. Tuttavia, è
arrivato troppo tardi per salvare Falligar il
Behemoth dalla morte, un gigantesco dio cosmico molto gentile e
grande amico di Thor.
Falligar era anche uno degli dei
uccisi da Gorr durante il primo incontro di Thor con il
Macellatore di Dei nei fumetti scritti da
Jason Aaron. Per questo motivo, si tratta di un
Easter egg piuttosto interessante, con la scena che rispecchia
l’artwork di Esad Ribić di Thor: God of Thunder #3.
Thor: Love and Thunder mostra 9
morti del passato del MCU
In Thor: Love and ThunderKorg il
Kronan ripercorre, in qualità di narratore, tutte le
avventure di Thor. Per questo motivo, ci viene
presentato un montaggio di tutte le persone che Thor ha perso in
passato. Questo include suo padre Odino, sua madre
Freya, Heimdall, le molteplici
volte che ha perso Loki e un cenno ai Tre
Guerrieri.
Anche se il Dio dell’Inganno è
sempre tornato dopo essere apparentemente morto nei film passati,
l’uccisione di Loki per mano di Thanos in Avengers: Infinity War è stata davvero reale.
Fortunatamente, esiste ancora una variante di Loki del 2012 che si
aggira per il MCU in una linea temporale diversa (come visto nella
sua serie), ma Thor non ne è a conoscenza.
Elaine Foster (madre di Jane)
Un flashback del passato di
Jane Foster rivela che anche sua madre
Elaine è morta in ospedale a causa di una malattia
sconosciuta; il film lascia intendere che si trattasse di cancro,
analogamente a come Jane sta lottando nel presente.
La morte della madre determina la
sua scelta di continuare a essere Mighty Thor in
Love and Thunder; anche se essere Mighty
Thor le sottrae la forza necessaria per combattere il cancro,
Jane sceglie di continuare a lottare con Thor
Odinson piuttosto che rimanere in ospedale.
Zeus muore (e poi ritorna)
Mentre
Thor sperava di radunare un esercito di dei dalla
Città Onnipotente per combattere Gorr, il rifiuto del dio
dell’Olimpo Zeus costringe il Dio del
Tuono e la sua squadra a cambiare tattica. Decidendo di
combattere Zeus e di sfruttarne l’iconico fulmine per distruggere
la Necrospada di Gorr, Thor
uccide Zeus scagliandogli proprio un fulmine nel petto.
Gli Asgardiani lasciano quindi la
Città degli Dei con la loro nuova arma per affrontare Gorr.
Tuttavia, la prima scena post-credits di Thor: Love and Thunder rivela che
Zeus è in qualche modo sopravvissuto a quello che
sembrava un colpo letale.
Korg (più o meno)
In Thor: Love and Thunder si scopre che
Korg è davvero fatto di rocce deperibili. In un
momento che probabilmente ha spaventato molti fan del guerriero
Kronan, Zeus colpisce Korg con il suo fulmine
durante la loro battaglia sulla Città Onnipotente, lasciando solo
macerie di Korg. Tuttavia, il volto di Korg rimane intatto ed è
confermato che è ancora vivo anche senza il resto del suo corpo
fatto di roccia.
Detto questo, Re
Valchiria si riferisce a Korg come a un morto, visto che
ne è letteralmente rimasta solo la testa (nonostante Korg continui
a offrire un sacco di umorismo e battute nel resto del film).
Fortunatamente, Korg è in grado di “ricostruire” il suo corpo entro
la fine del film.
Gorr muore (ma sua figlia
ritorna)
Mentre la figlia di
Gorr muore tra le sue braccia nel primo atto,
Thor e Jane convincono il
Macellatore di Dei a usare l’Eternità per
riportarla indietro nel finale di Thor: Love and Thunder, invece di servirsene
per uccidere tutti gli dei simultaneamente come aveva
originariamente previsto.
Scegliendo letteralmente “l’amore”
al posto della vendetta, la figlia di Gorr ritorna proprio quando
gli effetti della Necrospada pongono fine alla
vita di Gorr. Tuttavia, Thor ha promesso di prendersi cura di
Love come se fosse sua figlia (e lo è nella vita
reale – Love è interpretata dalla figlia di
Hemsworth, India Rose).
Jane Foster (Mighty Thor)
Usando il
Mjolnir riparato per distruggere la
Necrospada, Jane perde il suo
potere come Mighty Thor. Per questo motivo, muore
tra le braccia di Thor a causa del cancro che ha devastato il suo
corpo mortale; tuttavia, si tratta di un finale agrodolce, poiché
Jane se ne va come avrebbe voluto, ossia in pace
con tutto.
Jane voleva morire combattendo,
vivendo e amando coloro che le volevano bene sfruttando al massimo
il tempo che le rimaneva, piuttosto che passare le sue ultime
settimane in ospedale. Fortunatamente, sembra che Jane sia
abbastanza degna di raggiungere una forma di divinità, visto che la
scena finale post-credits di Thor: Love and Thunder la vede accolta da
Heimdall nell’aldilà asgardiano del Valhalla.
È passato un po’ di tempo
da quando è uscito il suo primo film, 10 Cloverfield Lane, e ora Dan
Trachtenberg è pronto a tornare con un
progetto davvero insolito ed interessante, che si colloca in
uno dei
franchise più amati al mondo, che abbiamo ereditato dai
prolifici anni ’80: Prey è infatti il presule di
Predator, e vede il temibile cacciatore diventare la preda di una
dotata guerriera Comanche, 300 anni fa.
In occasione della
conferenza stampa del film, Dan Trachtenberg ha
spiegato come mai proprio adesso è tornato alla regia e come mai
proprio con Prey. Come spesso accade a Hollywood, quando
alcuni progetti hanno un tempo di gestazione estremamente lungo,
Prey rientra proprio in quel gruppo di progetti. L’idea era
arrivata poco dopo l’uscita di 10 Cloverfield Lane
nel 2016 e dopo un anno aveva cominciato a sviluppare il film.
Tuttavia tutto si è concretizzato all’inizio del 2020, e in quel
momento tutto il mondo si è fermato.
“Un sacco di elementi
hanno contribuito al ritardo del film – ha spiegato il regista
– ma l’idea alla base è stata quella di realizzare un film che
fosse guidato dall’azione. Volevamo che il film fosse emozionante e
che avesse un grande cuore, e questo è stato possibile perché
abbiamo reso una ragazza che non viene presa in considerazione, non
considerata una minaccia, un’emarginata e abbiamo inserito questo
personaggio all’interno di uno scenario puramente action. È
diventato un film in cui l’eroe è proprio quello che non ti
aspetti.”
Ma la scelta di
immergersi nel mondo di Predator con questo prequel è nata, per
Trachtenberg, da un’esperienza personale. A quanto pare, da piccolo
i suoi genitori gli proibivano di guardare film violenti e lui non
era riuscito a vedere il primo Predator, a differenza dei suoi
compagni di classe, che gli raccontarono per filo e per segno la
storia. Al piccolo Dan rimase impressa una scena particolare di
quel racconto: uno scout nativo americano che combatteva contro il
Predator sotto la pioggia. “Quando poi ho visto il film –
ha spiegato Trachtenberg – quella scena non c’era! E così ho
sentito il desiderio di girarla io. Il film è il risultato di un
sacco di elementi e di influenze.”
Il film si concentra
intorno al personaggio di Naru, una giovane Comanche che sogna di
diventare cacciatrice, ma essendo donna viene destinata ad altre
mansioni. Questo non le impedisce di allenarsi con ascia e arco e
frecce, capacità che le torneranno molto utili nella sua avventura.
A interpretarla Amber Midthunder, che dopo molti
ruoli secondari al cinema e in tv, qui è la protagonista assoluta.
“La mia prima audizione per il film l’ho fatta prima della
pandemia, poi il progetto è come sparito. Quando mi hanno
richiamata, non avevo capito subito cosa fosse. Mi hanno detto che
avrei dovuto rifare l’audizione e mi è venuto da piangere, ero
nervosissima perché sapevo che era un film ambientato in un
franchise così importante.” Nonostante la tensione, Midthunder
ha gestito benissimo il suo personaggio e soprattutto le scene
d’azione, di cui il film è pieno e che ha comportato un allenamento
intensivo in un campo dedicato.
Al suo fianco, nei panni
del fratello Taabe, c’è l’esordiente Dakota
Beavers, che non immaginava di finire a fare l’attore, ma
che si è rivelato la scelta giusta per questo guerriero e
cacciatore che deve riconoscere la superiorità della sorella,
almeno dal punto di vista della tattica. “Era la mia prima
volta ma tutti sono stati molto gentili con me, e molto pazienti.
Ho imparato un mucchio di cose per questo film e credo che tra
tutte, la stil che userò di più sarà andare a cavallo. Prima di
ottenere questo ruolo, avevo visto solo il primo film della saga, e
poi ho visto tutti gli altri. Ho capito subito che non si scherzava
e che avevo molte cose da fare.”
Dal punto di vista della
produzione, l’apporto di Jhane Myers è stato
fondamentale. La produttrice Comanche è famosa a Hollywood per la
sua dedizione e ila sua cura nei dettagli della rappresentazione
della sua cultura, e in Prey non poteva esserci persona migliore
per fare sì che i Comanche di 300 anni fa, protagonisti della
storia, fossero rappresentati con il giusto grado di verità, sia
dal punto di vista estetico, degli usi e dei costumi, che dal punto
di vista linguistico. “Il film è ambientato in un periodo di
cui non abbiamo molte foto e quindi pochissimi riferimenti, ma ci
siamo affidati all’arte figurativa dell’epoca e soprattutto siamo
riusciti ad avere un margine creativo.” E il risultato è
rimarchevole.
Prey arriva il 5 agosto su Disney+ nel catalogo Star.
I film appartenenti al genere
cosiddetto “dramma romantico” di solito ruotano attorno a un
ostacolo che impedisce l’amore profondo e vero tra due persone. Che
siano ostacoli naturali o generati proprio da uno dei protagonisti,
questi rendono le vicende narrate molto più coinvolgenti,
strazianti e ricche di valore. Appartengono a questa tipologia di
film capolavori come Casablanca o Il paziente inglese, ma
anche titoli come I ponti di Madison County,
Chiamami col tuo nome e
La vita di Adele. Un
altro film simile particolarmente apprezzato è anche
Qualcosa dipersonale,
diretto nel 1996 da Jon Avnet.
La sceneggiatura del film doveva
originariamente essere un adattamento di Golden Girl: The Story
of Jessica Savitch, un libro del 1988 di Alanna
Nash che ripercorre la vita travagliata della conduttrice
televisiva americana Jessica Savitch. Il film
finito, tuttavia, è stato notevolmente alterato dalle decisioni
commerciali da parte dei produttori e somiglia estremamente poco
alla biografia della Savitch. Ciò non ha però rappresentato un
impedimento al successo di Qualcosa di personale, capace
di incassare oltre 100 milioni di dollari in tutto il mondo.
Particolarmente celebre è anche il brano Because You
Loved Me, cantato da Celine Dion e
presente nel film.
Per tutti gli appassionati di storie
struggenti, dove l’amore cerca di esprimersi nonostante tutto e
tutti, Qualcosa di personale è dunque un titolo da
recuperare assolutamente. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Qualcosa di personale: la trama e il cast del
film
Protagonista del film è
Sally Atwater, una donna molto ambiziosa che come
segretaria di redazione presso una TV locale riscuote subito la
stima di Warren Justice, suo caporedattore.
Determinata a fare carriera, Sally impara tutti i segreti del
giornalismo e Warren la aiuta molto nel lavoro, sviluppando per lei
profondi sentimenti. Tutto sembra procedere per il meglio fino a
quando un giorno Sally decide di intraprendere degli inaspettati
cambiamenti nella sua carriera. Warren, per seguirla, deciderà di
lasciare il suo lavoro. Tra loro tutto si complica però quando la
donna, ora affermata giornalista, si offre di aiutare il suo ex
capo a trovare un nuovo lavoro.
Ad interpretare Sally Atwater vi è
l’attrice Michelle
Pfeiffer, la quale avendo all’epoca partorito da poco,
ha preferito recitare in questo film piuttosto che in uno che le
avrebbe richiesto di viaggiare oltreoceano. Nei panni di Warren
Justice si ritrova invece il celebre attore Robert Redford,
rimasto particolarmente affascinato dal ruolo. Nel film si ritrova
poi anche l’attrice Stockard Channing, nota per il
ruolo di Betty Rizzo in Grease, qui impegnata a recitare
nel ruolo della dirompente Marcia Mac Grath. Completano il cast gli
attori Scott Bryce nei panni del giornalista Rob
Sullivan e Joe Mantegna in quelli dell’agente di
Sally, Bucky Terranova.
Qualcosa di personale: le differenze con il libro
Nella primavera del 1988, gli
sceneggiatori John Gregory Dunne e Joan
Didion iniziarono a scrivere la sceneggiatura di un film
intitolato Golden Girl, basato sulla biografia scritta da
Alanna Nash sulla defunta conduttrice e
giornalista della NBC News Jessica Savitch e
finanziato dalla Walt Disney Company. Quando il film è stato
finalmente distribuito nel 1996, otto anni dopo, era conosciuto
come Qualcosa di personale ma nessuno dei dettagli più
controversi della vita della Savitch era rimasto, compresi i suoi
presunti problemi di abuso di droghe che potrebbero averla indotta
a fornire notizie dal vivo incoerenti sulla televisione nazionale
all’inizio dell’ottobre 1983.
Altri dettagli omessi dal film
includevano il suicidio del secondo marito della Savitch, avvenuto
pochi mesi dopo il loro matrimonio, la sua presunta bisessualità, i
tentativi di suicidio e gli abusi fisici da parte del suo partner
di lunga data Ron Kershaw, un noto giornalista che
era il modello originale per il personaggio di Warren Justice.
Anche la morte di Savitch all’età di 36 anni in un incidente
automobilistico (non correlato a droghe o alcol) è stata esclusa
dalla sceneggiatura. Il film dunque si presenta come una struggente
storia d’amore solo vagamente ispirata alla storia della
Savitch.
Qualcosa di personale: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Qualcosa di personale grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Infinity+, Amazon Prime Video e Disney+. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 18 luglio alle ore 21:10
sul canale La 5.
L’attore di Il Trono di
Spade Peter Dinklage è stato scelto per il ruolo di Casca
Highbottom in Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del
serpente. Dinklage reciterà al fianco di Tom
Blyth nel ruolo del giovane Coriolanus Snow, Rachel Zegler nel ruolo di Lucy Grey Baird e
Hunter Schafer nel ruolo di Tigris Snow.
“Con la produzione in corso, non
potremmo essere più entusiasti del modo in cui questo cast si è
unito ed entusiasti di accogliere Peter Dinklage in Panem“, ha
dichiarato Nathan Kahane, presidente del Motion
Picture Group della Lionsgate. “Peter non è solo un attore
preferito dai fan che porta una presenza imponente in ogni parte
che interpreta. È uno dei migliori attori viventi. Porterà
un’autorità formidabile e carismatica nell’importante ruolo del
preside dell’Accademia”.
Hunger Games: La ballata
dell’usignolo e del serpente, il film
Basato sul romanzo prequel del 2020
di Suzanne Collins, Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del
serpente è ambientato 64 anni prima degli eventi
della trilogia di Hunger Games a
partire dalla mattina della mietitura dei Decimi Hunger Games, dove
un 18enne Coriolanus Snow viene assegnato come mentore per la
ragazza tributo del Distretto 12 impoverito.
Anni prima di diventare il
tirannico presidente di Panem, il diciottenne Coriolanus Snow è
l’ultima speranza per il suo lignaggio in via di estinzione, una
famiglia un tempo orgogliosa che è caduta in disgrazia nella
Capitale del dopoguerra. Con l’avvicinarsi della decima edizione di
Hunger Games, il giovane Snow è allarmato quando gli viene
assegnato l’incarico di essere mentore di Lucy Grey Baird, la
ragazza tributo del povero Distretto 12. Ma, dopo che Lucy Grey
attira tutta l’attenzione di Panem sfidando tutti durante la
cerimonia della mietitura, Snow pensa che potrebbe essere in grado
di ribaltare le probabilità a loro favore. Unendo i loro istinti
per lo spettacolo e la ritrovata competenza politica, la corsa di
Snow e Lucy contro il tempo per sopravvivere rivelerà alla fine chi
è un usignolo e chi è un serpente.
Tom Blyth e
Rachel Zegler interpreteranno rispettivamente
Coriolanus Snow e Lucy Gray, Hunter
Schafer sarà Tigris Snow, Peter
Dinklage sarà Casca Highbottom.
Scritto da Michael Lesslie e basato
su una bozza di Collins e Michael Arndt, il film sarà diretto dal
regista di Hunger GamesFrancis
Lawrence. Sarà guidato dalla produttrice del franchise
Nina Jacobson e dal suo partner di produzione Brad
Simpson, insieme a Francis Lawrence.
Suzanne Collins, Tim Palen e Jim Miller saranno i
produttori esecutivi. Meredith Wieck e Scott
O’Brien stanno supervisionando per conto dello studio. Il
prequel è attualmente previsto per il 17 novembre 2023 nelle
sale.
Nel corso della sua lunga e
brillante carriera, Alan Rickman si è reso
celebre per diversi memorabili ruoli, dal terrorista Hans Gruber di
Trappola di cristallo allo sceriffo di Nottingham in
Robin Hood – Principe dei ladri, dal colonnello Brandon in
Ragione e Sentimento al
professor Severus Piton nella saga di Harry Potter. Oltre
ad essere un grande attore, in due occasioni si è cimentato anche
nella regia, dapprima nel 1997 con L’ospite d’inverno e in
seguito nel 2014 con Le regole del caos
(qui la recensione).
Quest’ultimo, girato solo due anni prima della sua scomparsa, è un
apprezzato racconto sentimentale ambientato nella Francia del
1600.
Scritto da Rickman insieme ad
Alison Deegan e Jeremy Brock, il
film non è l’adattamento di un romanzo, bensì una versione
parzialmente ispirata alla vera costruzione del celebre giardino di
Versailles. Pur raccontando una storia vera, Rickman decise di
prendersi diverse libertà a fini cinematografici. Gli eventi, ad
esempio, si svolgono circa venti anni dopo rispetto alla realtà dei
fatti, mentre diversi sono i personaggi inventati appositamente per
il film, tra cui la stessa protagonista. Per Rickman, il cuore del
racconto, non è da ritrovarsi nella realtà storica quanto nella
volontà di certi uomini di dar vita a qualcosa di meraviglioso per
il mondo intero.
Girato non in Francia bensì in
Inghilterra, Le regole del caos non ha mancato di attrarre
gli appassionati di questa tipologia di film. Il merito va anche
alle grandiose ricostruzioni scenografiche, agli sfarzosi costumi
e, ovviamente, ad un cast di attori di altissimo livello. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Le regole del caos: la
trama del film
La vicenda narrata dal film si
svolge nell’anno 1682. Protagonista è Sabine De
Barra, una donna volitiva e talentuosa che lavora come
paesaggista nei giardini e nelle campagne francesi. Un giorno, con
sua grande sorpresa, riceve un invito inaspettato: Sabine è in
lizza per l’assegnazione di un incarico alla corte del re
Luigi XIV. Pur se inizialmente restia a lasciare
il mondo da lei conosciuto, Sabine si convince infine ad
intraprendere il suo viaggio per raggiungere la capitale. Qui si
trova però a doversi scontrare, una volta giunta a corte, con il
celebre paesaggista, André Le Notre, incaricato di
scegliere chi otterrà il lavoro.
Se, al primo incontro, l’artista di
corte appare disturbato e indispettito dall’occhio attento di
Sabine e dalla sua lungimirante natura, alla fine sceglie proprio
lei per realizzare uno dei giardini principali del nuovo Palazzo di
Versailles. Malgrado, e forse proprio grazie, al poco tempo a
disposizione, il valore della ricerca artistica individuale di
Sabine, del suo “piccolo caos” sarà presto riconosciuto anche da Le
Notre. Nonostante gli scontri iniziali, i rapporti personali e
professionali tra André e Sabine regaleranno a entrambi
comprensione, creatività e appagamento, elementi da cui nascerà poi
una delle realizzazioni più stupefacenti di sempre.
Le regole del caos: il
cast del film
Per dar vita al personaggio di
Sabine De Barra, Rickman non aveva dubbi sull’attrice da scegliere.
Questa era Kate Winslet, la quale
aveva già lavorato con Rickman per il film Ragione e
Sentimento. La premio Oscar si trovò così a dar vita ad un
personaggio totalmente inventato in un contesto storico reale. Per
riuscire in ciò si affidò molto alle lunghe conversazioni avute con
il regista riguardanti Sabine e allo studio della storia dietro
Versailles. A due settimane dall’inizio delle riprese, l’attrice si
scoprì incinta. Decise però di mantenere il segreto per un po’,
interpretando personalmente anche le scene più fisicamente
impegnative.
Per il ruolo di André Le Notre,
Rickman scelse invece l’attore Matthias Schoenaerts,
essendo rimasto incantato dalla sua interpretazione in Un
sapore di ruggine e ossa. Il regista temeva però che l’attore,
di origini belghe, non parlasse un perfetto inglese. Dopo averlo
incontrato, Schoenaerts tolse ogni dubbio a riguardo e si disse
onorato di accettare il ruolo. Lo stesso Rickman compare nel ruolo
di re Luigi XIV, ritrovando nel sovrano diverse qualità richieste
anche ad un regista. Nel film si ritrovano poi anche gli attori
Stanley Tucci nel ruolo
di Filippo I, Helen McCrory in quelli
di Madame Le Notre e Jennifer Ehle nel ruolo di
Madame de Montespan.
Le regole del caos: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Le regole del
caos è infatti disponibile nel catalogo di
Chili, Infinity, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di lunedì 18 luglio alle ore
23:40 sul canale La 5.
Dall’account Instagram di Marcus Mumford,
arriva la notizia che Steven Spielberg ha diretto il
primo videoclip della sua carriera. Ecco cosa si legge nella
didascalia della foto di seguito:
“Domenica 3 luglio in una
palestra di un liceo di New York, Steven Spielberg ha diretto il
suo primo video musicale, in una ripresa, sul suo telefono. Kate
Capshaw era l’onnipotente dolly.
Sono stato sopraffatto dal
supporto delle persone intorno a me per portarvi questa musica e
non posso sperare di esprimere tutta la mia gratitudine. Quando le
persone lo capiscono, mi fa impazzire. Kate e Steven l’hanno capito
e non posso ringraziarli abbastanza. Grazie Kate. Grazie Kristie.
Grazie Steven.
Cast completo e troupe:
“Cannibal”
Diretto da Steven Spielberg
Produttore, Art Director e Dolly Grip Kate Capshaw
Produttore e videografo BTS Kristie Macosko Krieger
Thor: Love and Thunder fa un
ottimo lavoro adattando l’arco di Mighty Thor
della Marvel Comics per portare avanti la storia di
Thor Odinson ma, modificando 4 elementi in
particolare, il film avrebbe potuto essere assolutamente perfetto.
Sebbene molti dei momenti più epici e avvincenti della Fase 4 del MCU si trovino nel finale di
Thor: Love and
Thundere
il quarto film da solista del Dio del Tuono riesca effettivamente a
realizzare una serie di svolte piuttosto bene, non c’è dubbio che
il film avrebbe potuto ambire a risultati ancora migliori.
Tra i suoi meriti, il film
introduce con successo una serie di personaggi originali e già
affermati nel MCU, come
Gorr il Macellatore di Dei, probabilmente il
miglior cattivo della Fase 4. Thor: Love and
Thunder è anche un raro esempio di miglioramento
significativo del MCU rispetto a un concept dei fumetti, in quanto
trasforma l’esclusivo trucco del Mjolnir di Mighty
Thor, che può cambiare la direzione del martello a metà del suo
volo, in un devastante attacco di schegge.
In ogni caso, trasporre le
storyline dei fumetti in lungometraggi non è un compito facile, e
non ci si aspetta che i Marvel Studios riescano a fare tutto alla
perfezione. Tenendo conto di ciò, ecco quattro semplici modifiche
che avrebbero migliorato significativamente Thor: Love and
Thunder.
Il motivo per cui Mjolnir ha
scelto Jane Foster
Un flashback in
Thor: Love and
Thunderrivela
che il Dio del Tuono ha inavvertitamente stregato
Mjolnir per proteggere Jane,
scena che il film avrebbe potuto evitare di includere. Il fatto che
l’incantesimo di Thor sia essenzialmente il motivo per cui Mjolnir
ha scelto Jane mina in qualche modo il suo diritto di brandire
Mjolnir: implica che sia stato Thor a far sì che
Mjolnir scegliesse Jane come suo prossimo padrone.
Il film chiarisce che né
Jane né Mjolnir hanno avuto
bisogno dell’intervento di Thor per ritrovarsi. In
effetti, se il flashback venisse tagliato dal film, la trama
principale avrebbe ancora senso, poiché Jane dimostra in seguito
con le proprie azioni di essere davvero degna di Mjolnir. Inoltre,
Mjolnir non segue davvero le istruzioni di Thor, poiché non solo
peggiora il cancro di Jane, ma vola addirittura verso Jane quando
c’è bisogno di Mighty Thor, mettendola attivamente
in pericolo. Questo è importante perché il fatto che Mjolnir abbia
una personalità non lo rende soltanto un simpatico easter egg di
Thor: Love and
Thunder, ma uno specchio dei doveri e delle
responsabilità che derivano dal potere di Thor.
Indizi reali sul tema
principale/antagonista della Fase 4 del MCU
Nei fumetti, Mighty
Thor non è il risultato del desiderio di
Thor di proteggere Jane, ma
piuttosto la risposta di Mjolnir al fatto che Thor è diventato
inadatto per il titolo. Dopo che Nick Fury
sussurra a Thor qualcosa che lo rende indegno di Mjolnir,
quest’ultimo chiama Jane e, con l’aiuto di
Heimdall, Jane trova Mjolnir sulla luna per
diventare Mighty Thor. Durante l’intero arco narrativo, Jane viene
per lo più chiamata semplicemente Thor, mentre Thor stesso viene
chiamato Odinson, a dimostrazione di quanto Jane Foster si sia
avvicinata a diventare l’unico vero Thor. Dopo la sua morte nella
versione a fumetti, Jane si reca nel Valhalla della Marvel e viene
rianimata da Thor e Odino. Alla fine, convince Thor a reclamare il
suo titolo e a continuare a combattere nella Guerra dei Regni per
conto suo. Se questi dettagli fossero stati mantenuti in
Thor: Love and
Thunderil
film sarebbe stato perfetto.
Thor: Love and Thunder è il
sesto film della Fase 4 del MCU e sarebbe stata l’occasione
perfetta per fornire indizi concreti sulla trama principale o sugli
antagonisti di questa fase. A questo punto, sembra che la Marvel
non abbia ancora trovato un degno sostituto di Thanos e che stia
ancora lottando per capire la direzione generale della Fase 4.
Poiché in Thor: Love and
Thunder ci sono più che sufficienti cameo per
stabilire connessioni con altri film e serie della Fase 4 del MCU, l’aggiunta di indizi concreti
sulla trama generale o sul cattivo principale avrebbe reso
Thor 4 un’entrata più rilevante nell’attuale
saga.
Flashback con Heimdall e suo
figlio Axl
Sebbene
Heimdall sia morto e si trovi nel Valhalla per la
maggior parte di Thor: Love and
Thunder, ci sarebbero potuti essere dei flashback con
Heimdall il figlio insieme, il che avrebb conferito maggior peso al
debutto di Axl Heimdallson nel MCU. Questo
cambiamento avrebbe anche contribuito a risolvere il fatto che
Heimdall, pur essendo un personaggio popolare, è stato scarsamente
utilizzato nel MCU.
Axl è un’aggiunta fantastica al
roster della Marvel – e potrebbe potenzialmente diventare un
giovane Vendicatore – ma il suo epico debutto è anche un ricordo
agrodolce di come suo padre Heimdall abbia avuto uno sviluppo molto
limitato del personaggio. Se l’apparizione di Heimdall non si
limitasse alla scena post-credits di Thor: Love and
Thunder e il film mostrasse davvero lui e Axl
come padre e figlio, allora entrambi gli asgardiani avrebbero basi
più solide per le loro future apparizioni nel MCU.
Un cameo di Loki nel Valhalla
durante la scena post-credits di Thor 4
Thor: Love and
Thunder avrebbe dovuto concedere a Loki almeno
un cameo nel Valhalla insieme a
Heimdall e Jane. Non si sarebbe
trattato solo di fan service, poiché è logico che, essendo Loki
morto in battaglia nel tentativo di opporsi a
Thanos in Avengers:
Infinity War, sarebbe andato direttamente nel
Valhalla. Questa sarebbe stata anche l’occasione perfetta per
recuperare il Loki originale e ricordare al pubblico che il
protagonista della serie Disney+ Loki è solo una delle
innumerevoli varianti del Dio dell’Inganno.
Inserire Loki in
Thor: Love and
Thunder sarebbe stata una necessità maggiore
rispetto a qualsiasi altra modifica qui proposta. Sebbene gli
spettatori possano solo ipotizzare perché Loki non sia presente in
Thor: Love and
Thunder, anche solo un’apparizione nel Valhalla
avrebbe avuto forti implicazioni per il personaggio. Senza dubbio
avrebbe creato delle aspettative sulle future apparizioni del Loki
originale nel MCU, che la Marvel
potrebbe non essere in grado di mantenere. Detto questo, anche se
il MCU ha
attualmente un eccesso di varianti di Loki in circolazione, il
pubblico avrebbe comunque voluto vedere Loki in Thor: Love and
Thunder, e sarebbe stato perfetto se il Loki del Prime
Universe fosse apparso nel Valhalla.
La DC Comics ha
da sempre dato importanza alle figure femminili, inserendo nelle
sue storie supereroine come Wonder Woman e
Catwoman. Rispetto ad altri fumetti, soprattutto rispetto
alla Marvel, è
sempre stata un passo avanti. Ora queste figure iniziano a prendere
spazio anche all’interno dei film e delle serie tv del
franchise.
Se prima del 2017 i personaggi
femminili potenti all’interno del DCEU contavano principalmente in quanto parte
di una squadra di
supereroi, oggi sempre più protagoniste dei fumetti stanno
acquisendo potere anche in live-action. Zatanna,
Batgirl e Black Canary sono solo alcuni dei volti
live-action inclusi nei più recenti progetti del franchise.
Cheetah
Partiamo da un villain:
Cheetah è il principale nemico di Wonder Woman.
Essendo opposta ad uno degli
eroi più potenti della DC, Cheetah
non può essere debole. È dotata di super forza e di rapidità, è
estremamente intelligente e possiede la capacità di controllare
i felini più grandi. Nei fumetti ha affrontato figure forti e
ne è, quasi sempre, uscita vittoriosa.
Alice
Per un po’ di tempo nei
fumetti, Alice è il cattivo principale di
Batwoman. Lo stesso vale per la serie live
action. Alice è una donna complicata che diventa
malvagia perché viene costretta ad esserlo. Nonostante tutto però,
alla fine Alice diventa anche un’eroina.
Questo personaggio della
DC non ha super poteri, tuttavia è
incredibilmente abile a combattere grazie alla sua dura
preparazione. La forza di Alice deriva infatti dagli anni
formativi, difficili e tormentati. Combattere è per lei un modo per
affrontare tutto il dolore e i traumi del passato.
Alice acquisisce in fretta nuove abilità e non ha
problemi nell’uso delle armi più svariate.
Vixen
Vixen appartiene
ad una stirpe di donne in grado di entrare in contatto con gli
spiriti degli animali e farsi guidare da essi. Il nome di
Vixenè usato da più personaggi femminili
all’interno della DC, sia in live action che nei
fumetti e nell’Arrowverse.
Mari è una donna dalla
morale forte che nutre il desiderio di vedere la giustizia
pervadere l’universo. Difende le sue convinzioni e si impegna ad
aiutare chiunque abbia bisogno di lei. A differenza della maggior
parte degli eroi della DC, Vixen non
vive la competizione con gli altri e, se una città ha già un suo
guardiano, lei va altrove dove c’è necessità. Solo una figura forte
come Mari è capace di fare un passo indietro con la
stessa determinazione di quando si fa avanti per entrare in
battaglia.
Catwoman
Catwoman (in foto Zoe Kravitz) è uno degli eroi più conosciuti
all’interno dell’UniversoDC, e
non solo in quanto amante di Bruce
Wayne. Catwoman vive la vita alle proprie
condizioni, ma non è per questo priva di una forte bussola
morale.
Proprio per il suo carattere forte,
la donna-gatto sa stare al passo con eroi e criminali super
potenti. Catwoman è camaleontica, è un criminale che scala
edifici e apre casseforti inavvicinabili e, a volte, si comporta
come Robin Hood: ruba ai ricchi per dare ai poveri. Decide
lei per cosa combattere e sa scegliere le sue battaglie. Infatti,
per ”salvare quelli che non possono salvarsi”, spesso si
allea con Batman invece di lavorare contro di lui.
Black Canary
Uno degli eroi femminili più longevi
della DC Comics è Black Canary. L’eroina
possiede delle capacità fisiche all’apice del potenziale umano ed è
dotata di un incredibile resistenza al dolore.
Inoltre, Balck Canary emette potenti onde sonore
in grado di annientare i suoi avversari.
Il titolo di Black
Canary viene tramandato di madre in figlia e alcune
versioni del personaggio hanno condotto una vita davvero difficile.
Una è cresciuta per strada prima di imparare ad usare le arti
marziali e le sue abilità per aiutare le persone. Un’altra versione
del personaggio deve superare dei problemi di dipendenza per
diventare un’eroina. In aggiunta, Black Canary è stata
spesso un capo squadra per gruppi di eroi.
Lois Lane
Lois è sempre stata molto
più dell’amante di Superman. La
donna è un personaggio DC feroce e indipendente, determinato e mai
disposto alla resa: è una forza da non sottovalutare. Anche
quando Lois è stata minacciata da esseri dotati di poteri
ultraterreni, non si è mai sentita intimidita o attaccata. Possiede
più coraggio e più forza di molti altri eroi, e non dimentichiamo
che Lois non ha il vantaggio dei super poteri.
Amanda Waller
Se c’è un cattivo in grado di far
tremare l’universo DC è Amanda Waller. È
sempre stata parte di storie di massima qualità, riuscendo a
portare sulla scena (o sulla pagina) tutta la sua enorme
potenza.
Waller è una delle poche
persone a non sentirsi intimidita dalle minacce di Batman,
al contrario è capace di mettere l’eroe in difficoltà. La sua
abilità di controllo in tutte le attività che svolge l’ha resa
spesso il capo di esseri potenzialmente più forti di lei, ma la
cosa non l’ha minimamente messa in soggezione.
Batgirl/Oracolo
Batgirl è una parte essenziale della storia di
Batman, soprattutto perché la sua caratterizzazione le
permette di adattarsi a qualsiasi ruolo. In particolare, la
versione Oracolo di Batgirl è
un supereroe davvero cazzuto. Pur rimanendo dietro le quinte,
Oracolo possiede tutte le abilità di Batman sul campo
di battaglia e ha anche una buona dose di efficienza nei giochi con
la mente e nell’uso delle strategie. Non a caso, Batman fa
spesso affidamento sulle potenzialità di Oracolo per
completare i suoi doveri investigativi.
Harley Quinn
Rispetto ad altri media della
DC, la DCEU ha offerto
una versione di Harley (Margot Robbie) più potente, disturbata
mentalmente ma comunque dotata della sua iconica
ironia. Birds of Prey ha mostrato la risalita di
Harley Quinn dopo che era caduta nel punto più basso,
portandola ad un nuovo livello di leadership. Finora abbiamo visto
il personaggio affrontare minacce malavitose e sovrannaturali,
uscendone sempre intatta.
Talia Al Ghul
Le storie sulla famiglia
Al-Ghul sono sempre state avanguardiste per la DC, in particolare quelle sul personaggio di
Talia. La forza della donna deriva dalla capacità di
manipolare chiunque voglia: può raggirare più persone allo
stesso tempo per soddisfare i propri bisogni.
Talia è forse
l’unico nemico per cui Batman ha abbassato la guardia,
riuscendo a far innamorare Bruce Wayne. Considerando
quanto incredibile sia il suo potere di persuasione, se
Talia volesse potrebbe mettere in ginocchio il mondo
intero.
Zatanna
Non è una “strega”, Zatanna
è un mago capace di creare svariate
illusioni. Zatanna è una delle eroine più potenti
della
DCperché i suoi poteri sono innati, non ha
dovuto acquisirli. Può lanciare incantesimi ed è anche in grado di
usare la divinazione e la lungimiranza. Non si sa fino a che punto
i suoi poteri possano arrivare, ma pare abbiano un potenziale
infinito che si estende fino alla manipolazione del tempo e dello
spazio. D’altronde i poteri di Zatanna sono così
grandi che, se non vengono utilizzati, aumentano in forza.
Poison Ivy
Poison Ivy è un personaggio
piuttosto potente: tutto quello che deve fare è dare un bacio a
qualcuno per avvelenarlo istantaneamente. Inoltre, Ivy
ha il potere di controllare la vita delle piante. Il corpo di
Poison Ivy può produrre tossine dal potenziale mortale per
le sue vittime, mentre lei è dotata di un’immunità immensa.
Ivy è uno dei pochi personaggi in grado di resistere al
veleno di Joker. Forse la
dote più grande di Poison Ivy è la capacità di controllare
le menti altrui, capacità che si estende anche sugli uomini
super-potenti come
Batman.
Mera
Se ci fosse uno tsunami nella
DC, Mera rimarrebbe illesa. Il
personaggio non vede l’acqua come una minaccia, al contrario questo
elemento potenzia le sue abilità. Mera può facilmente
respirare sott’acqua, dove si muove con velocità. Per questo
motivo, è in grado di annientare sottomarini e altri tipi di armi
acquatiche. L’abilità dell’idrocinesi è naturale per
Mera e, con la manipolazione dell’acqua, può
efficacemente creare dei mini-tsunami.
Big Barda
In quanto Nuovo Dio,
Big Barda è davvero potente. Appartiene alla stessa razza
di Darkseid (che è generalmente considerato il personaggio
DC più forte) e ha abilità congenite dello
stesso calibro di quelle di
Superman.
La super forza le permette di
sollevare centinaia di tonnellate con un semplice gesto. Inoltre,
grazie al suo addestramento da guerriera e l’armatura che indossa
-forgiata in Apokolips – è quasi impossibile per i
suoi avversari attaccarla. Big Barda è anche
resistente alla maggior parte delle tossine che vengono
prodotte.
Hawkgirl
Hawkgirl ha i soliti poteri
che ci si aspetterebbe da un supereroe: super forza, resistenza,
velocità. Tuttavia, ciò che la rende davvero unica è la capacità di
resistere alla magia. Questo potere permette a Hawkgirl di
essere un gradino sopra gli altri. Hawkgirl può
inoltre usare la sua mazza (che è fatta di metallo Nth)
per annullare gli attacchi di qualcuno forte come Dottor
Fato. È quindi una figura da temere per tutti i personaggi
dotati di poteri magici. Infine, l’eroina può anche volare e usare
la sua super-forza per rendere la sua mazza più prestante.
Raven
Raven è figlia di un’entità demoniaca.
In quanto tale, fa pieno uso della sua vasta gamma di poteri, che vanno dalla
proiezione astrale, all’induzione della paura e del dolore.Può uscire dal suo
corpo fisico e, rendendosi incorporea, usare la sua anima per
percorrere grandi distanze.Raven può prendere il controllo della mente
di una persona e gettarla nell’oscurità, ma può anche far
guarire le ferite proprie e altrui.
Supergirl
Conosciuta come la cugina di Superman, Supergirl possiede tutti i poteri
dell’eroe, cosa che la rende una forza devastante con cui fare i
conti.Con una
super-potenza, una velocità e una resistenza degli stessi livelli
del cugino, questa eroina può eliminare la maggior parte
degli avversari della DC.
Anche lei è suscettibile alla kryptonite,
ma può usare la sua mente per evitare gli effetti più dannosi. Per
difendersi usa il respiro gelido, la vista termica e molti altri poteri
che le permettono di causare danni da una distanza
considerevole.
Starfire
Le persone che sottovalutano
Starfire a causa della sua indole innocente commettono un
errore enorme. Lei è la più potente dei Teen Titans. Non
solo gli attacchi radioattivi si rivelano inutili
su Starfire, ma l’eroina è in grado di
assorbirli costantemente. Ciò significa che può ottenere livelli di
energia irraggiungibili nella DC. Inoltre, può volare a super velocità
e può attraversare le galassie in pochi secondi. Non manca la super
forza.
Insomma, Starfire è molto
potente in qualsiasi ambito. Infatti, quando è piena di rabbia,
l’eroina rilascia enormi livelli di energia che possono radere
al suolo diverse città. Infine, non può essere indebolita dalla
mancanza di cibo, riposo o acqua, poiché la sua produzione di
energia sopperisce alla mancanza di queste risorse.
Powergirl
Una versione ancora più potente di
Supergirl, Power Girl possiede tutti i poteri
della sua controparte, ma in lei risultano amplificati e
perfezionati. La sua più grande qualità è il fatto che provenga da
un universo alternativo: la kryptonite non funziona su di
lei. Ciò significa che non possiede una spiccata debolezza, a
parte forse la magia, e può eliminare i suoi nemici senza paura di
ritorsioni. In alcune iterazioni della DC, Power Girl ha anche il potere
della telecinesi, abilità che né Supergirl né Superman possiedono.
Wonder Woman
Senza dubbio, Wonder Woman è il più
grande supereroe femminile della DC mai creato. L’eroina scavalca tutti gli
altri supereroi femminili, non a causa delle abilità fisiche, ma
per la sua volontà e determinazione. Wonder Woman non conosce la parola ”sconfitta”,
combatte fino alla fine anche contro nemici potenti come
Darkseid.
Il suo Lazo della Verità le permette
di legare i suoi nemici a tempo indeterminato, o almeno fino a
quando non rivelano i loro segreti. I suoi poteri fisici sono alla
pari di Superman, anche se lei ha
sconfitto l’eroe diverse volte. Le sue abilità corpo a corpo sono
impossibili da superare: Wonder Woman possiede – e merita
al 100% – uno status di guerriera a livelli altissimi.
Il 19 luglio 1992,
all’altezza del numero civico 21 di via Mariano
D’Amelio a Palermo, il magistrato Paolo
Borsellino e cinque agenti della scorta — Agostino
Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e
Claudio Traina — persero la vita in un attentato terroristico
organizzato da Cosa Nostra. A trent’anni dal tragico evento, il
canale culturale Arte in Italiano
(arte.tv/it) trasmette per la prima volta
Mafioso, tra le tenebre di Cosa
Nostra, il documentario in cui tre
pentiti — arrestati all’inizio degli anni Novanta —
prendono la parola raccontando come sono diventati
mafiosi e, allo stesso modo, come e quando hanno deciso di tagliare
i ponti con l’organizzazione criminale. Il documentario è firmato
da Mosco Levi Boucault, che già in passato, in opere come Ils
étaient les Brigades Rouges e Corleone, le parrain des
parrains, ha approfondito storie e fatti legati alla
criminalità organizzata e al terrorismo che hanno profondamente
segnato l’Italia.
“Eravamo davvero dei macellai.
Mi viene la pelle d’oca quando ci penso“, confessa un uomo in
controluce, il viso nascosto per proteggere la sua nuova identità.
Si tratta di Paolo Francesco Anzelmo che, dopo
aver partecipato al commando che uccise il generale Dalla Chiesa,
allora prefetto antimafia di Palermo, e dopo essere stato
condannato all’ergastolo, ha scelto di collaborare con la giustizia
per ottenere una riduzione della pena. Una scelta, questa, che
condivide con Giovanni Brusca, implicato
nell’attentato al giudice Falcone e nell’assassinio del piccolo
Giuseppe Di Matteo, e Giuseppe Marchese, il nipote
modello di Filippo Marchese, il capofamiglia che aveva creato a
Palermo una “camera della morte” dove torturava, strangolava e
scioglieva nell’acido i mafiosi “decaduti”.
Presentato a Cosa Nostra dagli zii,
nonostante gli sforzi della madre per sottrarlo alla loro presa,
Anzelmo ha seguito una traiettoria simile a quella dei suoi ex
complici: un primo omicidio seguito da una cerimonia di
iniziazione, poi una vita divisa tra un lavoro legale di facciata e
la spietata quotidianità dell’organizzazione, che “ha la precedenza
sulla famiglia di sangue”, tanto da portarlo a uccidere due dei
suoi zii, mafiosi caduti in disgrazia. Tutto per ordine di
Totò Riina.
Tra vedute notturne di Palermo e
immagini d’archivio, le loro storie, raccontate attraverso un
flusso di pensieri, domande e risposte che cerca di cogliere la
realtà ordinaria e demistificata di una vita mafiosa, sprigionano
un’umanità inquietante: questi uomini appaiono infatti tanto
carnefici assetati di sangue quanto vittime reclutate in una
terribile organizzazione criminale.
Il documentario è fruibile
gratuitamente sul sito arte.tv/it
o sulle app ARTE per smart TV, Fire TV, Apple TV e dispositivi
mobili.
In esclusiva le prime immagini di
Ti mangio
il cuore, il nuovo film
di Pippo Mezzapesa con
protagonisti Elodie, al suo esordio
cinematografico, e Francesco Patanè. In
sala il 22 settembre distribuito da 01
Distribution.
Liberamente tratto dall’omonimo
libro di Carlo Bonini e Giuliano
Foschiniedito da Giangiacomo Feltrinelli Editore Ti
mangio il cuore è un gangster movie e una grande,
tragica storia d’amore. Prodotto da Indigo
Film con Rai Cinema in
collaborazione con Paramount+. Nel cast, accanto ai due
protagonisti Elodie e Francesco
Patanè, ancheMichele
Placido, Tommaso Ragno, Brenno Placido, Francesco Di
Leva, Lidia Vitale, Giovanni Trombetta, Letizia Pia Cartolaro,
Giovanni Anzaldo, Gianni Lillo.
La sceneggiatura è firmata da Antonella W.
Gaeta, Pippo Mezzapesa e Davide
Serino, la fotografia è di Michele
D’Attanasio, il montaggio di Vincenzo
Soprano, le musiche di Teho Teardo,
la scenografia di Daniele Frabetti, i costumi
di Ursula Patzak.
Puglia. Arso dal sole e dall’odio,
il promontorio del Gargano è conteso da criminali che sembrano
venire da un tempo remoto governato dalla legge del più forte. Una
terra arcaica da far west, in cui il sangue si lava col
sangue. A riaccendere un’antica faida tra due famiglie rivali
è un amore proibito: quello tra Andrea, riluttante erede dei
Malatesta, e Marilena, bellissima moglie del boss dei Camporeale.
Una passione fatale che riporta i clan in guerra. Ma Marilena,
esiliata dai Camporeale e prigioniera dei Malatesta, contesa e
oltraggiata, si opporrà con forza di madre a un destino già
scritto.
Le ragazze del
surf è la nuova serie per bambini e famiglie co-sviluppata
dalla vincitrice del premio WGA e showrunner May Chan (“American
Girl: Corinne Tan”, “The Astronauts”), insieme ad Alex Diaz e Julie
Sagalowsky Diaz (“The Shannara Chronicles”, “What’s Up Warthogs!”),
e basata sull’omonima serie bestseller di graphic novel IDW
dell’autrice Kim Dwinell.
Le ragazze del surf:
quando esce e dove vederla in streaming
Le ragazze del
surf uscirà il 19 agosto in streaming su Apple
TV+
Le ragazze del surf: trama
e cast
La serie segue i migliori amici Sam e Jade risolvere misteri
soprannaturali nella loro sonnolenta cittadina balneare della
California. Questi due ragazzi devono combinare le loro forze
opposte di immaginazione e logica per risolvere i misteri
apparentemente soprannaturali che si nascondono appena sotto la
superficie della loro città.
Le ragazze del
surf è interpretata da Miya Cech (“Marvelous and the Black
Hole”, “Rim of the World”), YaYa Gosselin (“We Can be Heroes”,
“FBI: Most Wanted”) e Spencer Hermes-Rebello (“Troppo”); è prodotta
da Endeavour Content e IDW Entertainment, e co-sviluppata, scritta
e prodotta da May Chan, che è anche showrunner. Paul Stupin
(“Switched at Birth – Al posto tuo”, “Dawson’s Creek”) è il
produttore esecutivo. Alex Diaz e Julie Sagalowsky Diaz (“The
Shannara Chronicles”, “What’s Up Warthogs!”) hanno
co-sviluppato la serie di cui sono anche sceneggiatori e produttori
esecutivi. America Young (“Roswell, New Mexico”, “Legacies”) è
regista e produttrice esecutiva dei primi due episodi. Anche Lydia
Antonini (“Locke
& Key“, “Halo 4: Forward Unto Dawn”, “October Faction”) è
produttrice esecutiva della serie, così come Paul Davidson e Jeff
Brustrom, per conto di IDW.
Il lungo elenco di film e serie originali per bambini e famiglie
su Apple TV+ include anche il film acclamato dalla critica,
recentemente presentato in anteprima “Supersorda”; “La nostra
piccola fattoria”; “Anatra e Oca”; “Pigna e Pony”, “Fraggle Rock:
ritorno alla grotta” e “Professione spia” di The Jim Henson
Company; “Ciao, Jack! Che spettacolo la gentilezza” di Jack
McBrayer e Angela C. Santomero; “Wolfboy e la fabbrica del tutto”
di Joseph Gordon-Levitt, HITRECORD e Bento Box Entertainment;
“Mettiamoci in moto, Otis!” e “Cuccioli cercano casa”; i vincitori
del Daytime Emmy Award “Lo scrittore fantasma” e “Helpster” di
Sesame Workshop; il film d’animazione candidato all’Oscar
“Wolfwalkers – Il popolo dei lupi”; la serie vincitrice del premio
Peabody “Acquasilente”; nuove serie e speciali di Peanuts e
WildBrain, tra cui la seconda stagione di “Snoopy nello spazio”,
“It’s the Small Things, Charlie Brown” e “For Auld Lang Syne”; “Noi
siamo qui: dritte per vivere sul pianeta Terra” – l’evento
televisivo vincitore del Daytime Emmy Award e basato sul bestseller
del New York Times e Miglior Libro dell’anno per il TIME di Oliver
Jeffers.