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L’ultimo samurai: trama, cast e frasi del film con Tom Cruise

L’ultimo samurai: trama, cast e frasi del film con Tom Cruise

Non è affatto vero che l’attore Tom Cruise ha recitato soltanto in film di spionaggio come Mission: Impossible o in film d’azione come Edge of Tomorrow. Nella sua lunga filmografia si possono ritrovare opere di ogni genere, dal biografico alla commedia, senza tralasciare il film di carattere storico. Il più famoso di questi è probabilmente L’ultimo samurai, diretto nel 2003 da Edward Zwick, celebre per aver diretto anche Vento di passioni e Blood Diamond – Diamanti di sangue. Ideato da John Logan, il film si svolge durante la Ribellione di Satsuma, una sanguinosa rivolta di samurai avvenuta verso la fine dell’800.

La storia narrata nel film, pur se interamente romanzata, è liberamente ispirata al capitano dell’esercito francese Jules Brunet, il quale condusse gloriose campagne militari accanto al generale Enomoto Takeaki in quella che è nota come la guerra Boshin, svoltasi tra il 1868 e il 1869 in Giappone. Qui egli contribuì all’occidentalizzazione del Giappone, attraverso l’insegnamento di nuove tecniche di battaglia. L’ultimo samurai unifica dunque elementi di due distinti conflitti della storia del Giappone dell’Ottocento. Ciò a riprova anche del fatto che il film non intende essere preciso in modo ferreo, quanto più che altro raccontare di un’epica battaglia e dei valorosi uomini che la condussero.

Pur se costato la non indifferente somma di 140 milioni di dollari, il film si affermò come un grandissimo successo, arrivando facilmente a guadagnarne 457 in tutto il mondo. L’ultimo samurai arrivò inoltre ad ottenere 4 nomination al premio Oscar, tra cui quella per il miglior attore non protagonista. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori ed alle sue frasi più belle. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L’ultimo samurai: la trama del film

Ambientato in Giappone nel 1876, il film racconta la storia di un ex capitano dell’esercito americano, Nathan Algren, che viene chiamato ed incaricato di addestrare l’esercito dell’imperatore giapponese Meiji. Lo scopo è quello di eliminare in maniera definitiva i samurai ribelli all’impero. Algren è sostanzialmente un uomo alla deriva che ha rischiato la vita per essere fedele al suo paese, profondamente trasformatosi in seguito alla guerra civile. L’incarico da parte dell’Impero giapponese per lui non è che un modo per fuggire dai ricordi che lo attanagliano, dalla disillusione, dalle angosce, oltre che essere una via facile per ottenere dei soldi.

Arrivato in Giappone, però, inizierà a comprendere ciò che succede davvero in quel meraviglioso paese, riuscirà a concepire la filosofia, lo stile di vita e la cultura millenaria dei samurai, che a loro volta rimangono sorpresi ed incantati dalla tenacia di Algren. Il comandante un tempo avversario ed ora suo mentore, Katsumoto, è incuriosito dalla cultura esistente al di fuori della sua e così lo sono gli altri samurai ribelli che cominceranno a trattare il capitano Algren come un loro pari, senza perdere di vista il loro obiettivo: difendere le tradizioni, i valori e i codici da quel progresso che ne minaccia l’esistenza.
L'ultimo samurai cast

L’ultimo samurai: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il capitano Nathan Algren vi è l’attore Tom Cruise. Celebre per la grande preparazione che dedica ad ogni suo personaggio, anche in quest’occasione egli non ha fatto eccezioni. Desideroso di comprendere quanto più possibile la ricca e affascinante cultura dei samurai, Cruise ha impiegato circa un ano e mezzo di studio per conoscere quanto più possibile a riguardo. Allo stesso tempo, si è esercitato con allenamenti tipici dei samurai, imparando a padroneggiare le loro armi e le loro tecniche. Ciò gli ha permesso, come suo solito, di non ricorrere all’utilizzo di controfigure, interpretando da sé tutte le sue scene anche a costo di farsi male in prima persona.

Accanto a lui, nel ruolo del guerriero Katsumoto, vi è il celebre attore Ken Watanabe. Oggi celebre per i suoi ruoli in film come InceptionGodzilla, questi era particolarmente celebre in patria prima di recitare in L’ultimo samurai. Questo è stato il suo primo film di produzione statunitense, ed è stata anche la prima volta in cui l’attore ha recitato in inglese. Grazie alla sua performance memorabile, Watanabe ha ottenuto una nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista. Nel film sono poi presenti altri noti interpreti giapponesi come Shin Koyamada nei panni di Nobutada e Masato Harada in quelli di Omura. Gli attori statunitensi Tony Goldwin e Scott Wilson interpretano invece rispettivamente il colonnello Benjamin Bagly e l’ambasciatore Swanbeck.

Le frasi più belle di L’ultimo samurai, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. L’ultimo samurai è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di domenica 15 gennaio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Qui di seguito si riportano invece alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del film:

  • Il fiore perfetto è una cosa rara. Se si trascorresse la vita a cercarne uno, non sarebbe una vita sprecata. (Katsumoto)
  • Questa è la spada di Katsumoto. Avrebbe voluto darla a voi, affinché la forza dei Samurai fosse con voi per sempre. La sua speranza con l’ultimo respiro è stata che voi rammentaste gli antenati che l’hanno impugnata e ciò per cui sono morti. (Nathan Algren)
  • Io penso che un uomo fa ciò che può, finché il suo destino non si rivela. (Nathan Algren)
  • Mi ha sorpreso apprendere che la parola samurai voglia dire servire. (Nathan Algren)
  • Io morirò ucciso dalla spada. La mia o… quella dei nemici. (Katsumoto)

Fonte: IMDb

John Williams spaventa Steven Spielberg dicendogli che dopotutto non si ritirerà!

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John Williams si ritirerà dopo aver terminato la colonna sonora del prossimo film di Indiana Jones, giusto? Almeno è quello che pensava Steven Spielberg prima di essere smentito dal diretto interessato. Il regista è stato corretto alla fine di una conversazione di 90 minuti tra i due giganti del cinema avvenuta giovedì sera. All’evento, sponsorizzato dall’American Cinematheque e tenutosi al Writers Guild Theatre, il moderatore (e autore di musiche per film di Variety) Jon Burlingame si è rivolto al gigante che indugiava cautamente ai margini della stanza: “Un’ultima domanda per ciascuno di voi. John, ti stai davvero ritirando dai film? Questo è “-” The Fabelmans “, l’ultimo film di cui si è discusso -” e il film di Indiana Jones che sta arrivando il tuo ultimo lavoro?

Beh, Steven è un sacco di cose“, ha risposto il compositore. “È un regista, è un produttore, è il capo di uno studio, è uno scrittore, è un filantropo, è un educatore. Una cosa che non è è un uomo a cui puoi dire di no.” “Non me l’hai mai detto prima di oggi”, ha risposto Steven Spielberg, leggermente, felicemente scosso. Williams ha sottolineato che Arnold Spielberg, il padre veterano del regista, morto a 102 anni, lavorava ancora alla Shoah Foundation quando aveva 99 e 100 anni. Steven Spielberg non aveva avuto tali aspettative.

Ha continuato Williams, “Ho compiuto 90 anni e ho incontrato una donna della mia età a Boston. Era una signora molto simpatica, esattamente della mia stessa età, e le ho detto, il decennio più bello nella vita di un uomo va dagli 80 ai 90 anni, se hai la tua salute, perché se arrivi a 90 anni, c’è un enorme compenso. Vedi tutto con una visione così magnetica che riconosci che la cosa più bella del mondo sono le farfalle peruviane. Non c’è niente di più bello di quello. E quindi è il decennio migliore. E lei ha detto: ‘No, il decennio più bello nella vita di una persona va dai 90 ai 100 anni. Quindi rimarrò qui per un po’… Ma non puoi anche ritirarti dalla musica. Ho detto prima, è come respirare. È la tua vita. È la mia vita. E quindi un giorno senza musica è un errore”.

Ha scherzato Steven Spielberg in risposta: “Devo mettermi al lavoro, per scoprire cosa diavolo farò dopo“. Quando Spielberg ha posto l’ultima domanda – come riassumerebbe i 50 anni che i due hanno trascorso lavorando insieme – il regista ha detto: “È molto difficile riassumere perché siamo ancora insieme, e quindi mi sento come quando inizi a pensare a riassumere, è quasi come se andassimo entrambi in pensione nello stesso momento. Beh ho appena scoperto che non lo è. Quindi, ovviamente, questa è una piega completamente nuova per la storia, altre pagine, altri capitoli. Tornando a Williams: “Non posso credere che tu l’abbia detto stasera. Questo è straordinario!”

Il primo incontro dei due!

Spielberg ha detto di aver cercato di arruolare John Williams per “The Sugarland Express” dopo aver sviluppato un’ossessione per le colonne sonore di John Williams per due film di Mark Rydell, “The Reivers“, per il quale ha “consumato” l’album della colonna sonora, e “The Cowboys”, che allora non aveva album, ma che il giovane regista di quell’epoca aveva ancora memorizzato. Arrivando in un raffinato locale di Beverly Hills, “ho detto: ‘Sto cercando il signor Spielberg‘”, ha ricordato Williams. “Siamo arrivati ​​al tavolo e c’era un ragazzo seduto lì, che dovrebbe avere circa 17 o 18 anni, davvero. E ho pensato, forse questo è il figlio del signor Spielberg. Ci siamo seduti e abbiamo iniziato a chiacchierare un po’. E una delle parti che ricordo, Steven – penso con precisione – il capocameriere si avvicinò e offerto a Steven una lista di vini, perché era l’ospite, e lui la raccolse come se fosse qualcosa proveniente da Marte. Ovviamente non aveva visto molte carte dei vini nei suoi 17 anni di vita. Gli ho parlato per qualche minuto e ho capito subito, prima di tutto, che questo ragazzo era estremamente brillante“. (Williams ha usato la sua interpretazione presumibilmente deliberatamente imprecisa dell’età di Spielberg come uno scherzo in corso durante la conversazione prima che il regista alla fine dicesse: “Devo correggerti. Avevo 24 anni … Era l’acne.”). 

Il lavoro su Lo squalo

Dopo un po’ di comune ammirazione per l’assolo di armonica di Toots Theilemans che costituiva gran parte della colonna sonora del film “Sugarland”, l’attenzione è passata sul secondo film cinematografico di Spielberg, “Lo squalo”. “Steven era interessato alla mia colonna sonora di ‘Images’ per Robert Altman… molto inadatta per un film d’avventura come questo”, ha aggiunto il compositore, sottolineando l’ovvio.

Avevo immaginato l’intero film con la colonna sonora di ‘Images’”, ha ammesso Spielberg. “E non era ‘Jaws’ quando l’abbiamo fatto. Era un film diverso. E hai visto il film con la colonna sonora di “Images” e hai detto: “No, no, no, no“. Questa non è una foto di Robert Altman. Questo è un film sui pirati.‘”

Sul famoso tema a due note del film, Williams ha detto: “L’ho suonato per Steven (al piano) e lui ha detto qualcosa del tipo: ‘Dici sul serio?’ E ho detto: “Beh, quando avremo i violoncelli… penso che potrebbe funzionare“. Così ha detto: ‘Proviamolo.’ E noi, l’abbiamo provato. Sembrava felice“. Spielberg ha ammesso di essere stato sinceramente colto alla sprovvista: “Ero spaventato quando me l’ha suonata per la prima volta al pianoforte perché dopo che hai finito di suonarla al pianoforte, mi hai guardato e stavi sorridendo, e ho iniziato a ridere perché non ti conoscevo così bene. Pensavo mi stessi prendendo in giro. E John ha detto: ‘No, questa è una cosa seria.‘ … Sono stato molto fortunato, sai, perché Dio sa che lo squalo non ha mai funzionato, ma Johnny sì.

Alien: nuovi aggiornamenti sulla serie FX di Noah Hawley in sviluppo

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Non si sa molto sull’imminente serie di Alien di Noah Hawley per FX, ma un recente aggiornamento sullo stato è arrivato durante il Winter Press Tour della Television Critics Association. Durante il TCA del 2023, FX ha aggiornato i fan su dove si trova attualmente la serie di Hawley. Secondo FX (tramite Carly Lane-Perry di Collider), la serie è ora in “pre-produzione attiva”, con le sceneggiature scritte per la serie. Il presidente di FX John Landgraf ha anche aggiunto che Hawley sta attualmente lavorando alla prossima quinta stagione della serie Fargo di FX, ma dopo inizierà a lavorare su Alien.

La serie di Hawley sarà la prima storia di Alien ambientata sulla Terra e, a giudicare dai suoi commenti, esplorerà gli aspetti più radicati del franchise. Il regista ha anche toccato l’inclusione di Weyland-Yutani – l’enorme corporazione che si trova in quasi tutte  le proprietà di Alien  — e il modo in cui ha in programma di realizzare una serie che catturi l’aspetto horror-action del franchise di Alien ed esplori altri temi stabiliti nel mondo. In precedenti interviste, Landgraf ha anche offerto brevi aggiornamenti su ciò che la serie potrebbe includere e ha rivelato che la serie presenterà molte novità nel mondo di Alien.

“Sono un grande fan di Alien  e Aliens, e ricordo di averli visti entrambi a teatro e di quanto ognuno di loro fosse sorprendentemente originale e sorprendente a modo suo”, ha detto Landgraf. “E così, in modo simile al suo approccio a Fargo , Noah ha deciso di non prendere Ripley o nessun altro personaggio di  Alien  – tranne forse lo stesso xenomorfo – ma tornare indietro e capire cosa ha reso il franchise così grande e così durevole in primo luogo e vedere se fosse riuscito a trovare un’esperienza che sembrava entrare in un cinema e vedere uno di quei primi due film, in cui vieni colto alla sprovvista. Questo è tutto ciò che posso dire a questo punto, però.”

 

Ambush: trailer del film sul Vietnam con Jonathan Rhys Meyers e Aaron Eckhart

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È stato rilasciato il primo trailer di Ambush per il prossimo film sulla guerra del Vietnam di Saban Films, che mostra le star Jonathan Rhys Meyers e Aaron Eckhart in azione.

Aaron Eckhart(Il Cavaliere Oscuro) e Jonathan Rhys Meyers (Vikings) sono i protagonisti di questa epopea intensa, grintosa e ricca di azione sulla guerra del Vietnam”, si legge nella sinossi del film. “Quando un piccolo avamposto cade in un’imboscata, una squadra dell’esercito americano deve portare la battaglia sotto terra in una missione ad alto rischio in un nuovo tipo di guerra che non ha mai visto”. Dai un’occhiata al trailer ufficiale di Ambush qui sotto:

Ambush  è stato diretto da Mark Burman, che ha anche scritto la sceneggiatura con Johnny Lozano, e Michael McClung. Nel cast Jonathan Rhys Meyers, Connor Paolo e Aaron Eckhart. Il film uscirà negli USA nelle sale e tramite video-on-demand il 24 febbraio.

Amanda Seyfried sta sviluppando un musical basato su Thelma & Louise

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Amanda Seyfried sta sviluppando un musical basato su Thelma & Louise, mentre Evan Rachel Wood si è unito al progetto. Secondo il rapporto di Variety, un musical basato sull’iconico film è in lavorazione dal 2021 circa, con Callie Khouri – che ha scritto la sceneggiatura del film originale del 1991 – a bordo per scrivere il musical e la cantautrice indipendente Neko Case lavorerà sulla musica.

Scott Delman sarà il produttore del film. I rapporti nel 2021 suggerivano che il regista teatrale Trip Cullman (Six Degrees of Separation) fosse a bordo per dirigere l’adattamento musicale, ma al momento non è chiaro se sia ancora così.

La notizia del musical è emersa durante i Golden Globe, quando Amanda Seyfried era assente e non ha potuto accettare la sua vittoria per la migliore interpretazione in una serie limitata, una serie antologica o un film per la televisione per la sua interpretazione di Elizabeth Holmes in The Dropout di Hulu. Sul palco, i presentatori Mo Brings Plenty e Cole Hauser hanno rivelato che Seyfried non ha potuto partecipare perché era “profondamente immersa nel processo di creazione di un nuovo musical”, il che ha indotto i fan a iniziare a speculare.

Sebbene Seyfried non abbia confermato la notizia, è andata su Instagram dopo i premi e ha confermato che stava “facendo qualcosa di magico ed è musicale“. Non poteva dire di più, ma ha notato che è qualcosa che non aveva mai fatto e che era entusiasta di continuare a farlo.

Rilasciato nel 1991, Thelma & Louise ha interpretato Susan Sarandon e Geena Davis nei panni di due amiche che intraprendono un viaggio. Dopo che i due hanno sparato a un uomo che tentava di violentarne uno, devono cercare di eludere la polizia. Il film è stato un successo sia di critica che commerciale e ha ottenuto sei nomination all’Oscar, vincendo la migliore sceneggiatura originale. Da allora il film è diventato noto come un film femminista di riferimento ed è stato inserito nella Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti nel 2016.

Harley Quinn e The Joker: Sound Mind, rivelata la data di uscita della serie podcast

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La prossima serie audio DC Comics ha ufficialmente una data di uscita, con Spotify e Warner Bros. che confermano che Harley Quinn e The Joker: Sound Mind uscirà il 31 gennaio 2023.

La data è stata confermata in un trailer audio recentemente pubblicato per la serie, che offre agli ascoltatori un assaggio delle interpretazioni di Christina Ricci, Billy Magnussen e Justin Hartley su alcuni dei personaggi più iconici della DC. Puoi ascoltare il trailer di Harley Quinn e The Joker: Sound Mind qui sotto:

Harley Quinn e The Joker: Sound Mind, interpretata da Christina Ricci (Yellowjackets,  The Matrix Resurrections,  The Addams Family) nei panni di Harleen Quinzel, includerà anche Billy Magnussen (No Time to Die ,  The Many Saints of Newark ) nei panni del Joker, e Justin Hartley (This is US) nei panni di Bruce Wayne/Batman. La serie è sviluppata da Eli Horowitz, che in precedenza ha lavorato alla serie audio sceneggiata Homecoming.

Altri membri del cast della serie includono:

  • Mary Holland nel ruolo di Margaret Pye/Gazza
  • Elias Koteas nel ruolo di Nicky Quinzel
  • Fred Melamed nel ruolo di Bob
  • Stephen Root nel ruolo di Grunfeld
  • Andre Royo nel ruolo di Arnold Wesker alias Il ventriloquo
  • Amy Sedaris nel ruolo della zia Rose di Harleen

“Quando gli ascoltatori incontrano Harley, lei è la dottoressa Harleen Quinzel, una talentuosa psicologa dell’Arkham Asylum di Gotham City determinata ad aiutare i pazienti che i suoi colleghi hanno cancellato”, si legge nella sinossi ufficiale della serie. “Ma suo padre è malato e ha bisogno di una costosa operazione salvavita che Harleen non può permettersi. Quindi, quando incontra “Patient J”, un criminale unico che sembra avere uno strano potere su tutti tranne che su di lei, Harleen prende una decisione fatidica: usare la sua relazione con J per ottenere ciò di cui ha bisogno, portando entrambi su una strada pericolosa. che cambierà per sempre le loro vite.”

Questa sarà la seconda partnership di Spotify con Warner Bros. e DC dopo il loro accordo pluriennale per la produzione di contenuti audio e seguirà la serie di successo  Batman: Unburied , che è rapidamente arrivata in cima alle classifiche dei podcast di Spotify in 17 mercati.

James Gunn smentisce le voci su un attore come potenziale nuovo Superman

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Il co-CEO dei DC Studios, James Gunn, è tornato ancora una volta su Twitter per mettere le cose in chiaro sulle questioni relative ai prossimi film DC. Questa volta, Gunn ha smentito una voce su chi potrebbe interpretare Superman nel nuovo Universo DC. Rispondendo a un tweet di Super Film News in cui si affermava che Jacob Elordi di Euphoria sarebbe il nuovo Superman, Gunn ha detto che nessuno è stato ancora scelto. Il regista e il co-CEO hanno continuato dicendo che non farà il casting fino a quando la sceneggiatura non sarà almeno vicina alla fine e che, sebbene abbia delle cose da annunciare nel prossimo futuro, l’attore di Superman non sarà uno di quegli annunci.

Mentre gran parte del futuro del DCU rimane un mistero, Gunn ha recentemente annunciato che Henry Cavill sarebbe uscito dal ruolo di Superman e che Gunn avrebbe scritto  un nuovo   film di Superman. Inoltre, diversi  cameo degni di nota sono stati eliminati  da  The Flash  e  Wonder Woman non è più in fase di sviluppo, al momento è considerato fermo. Ci sono anche rapporti secondo cui Jason Momoa non sarà più Aquaman e sarà invece riformulato come un altro personaggio DC. Puoi vedere il tweet di The Flash  qui sotto:

La prossima uscita del DC Universe sarà Shazam! Furia degli Dei, che uscirà il 17 marzo 2023. Sarà seguito da  The Flash,  con protagonista il travagliato Ezra Miller,  Blue Beetle e  Aquaman e il Regno Perduto. Il futuro in seguito è attualmente incerto poiché Gunn e Safran decideranno il loro piano decennale per la DC

The Flash: nuovi reshoots per la fine di questo mese

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The Flash: nuovi reshoots per la fine di questo mese

The Flash è ancora sulla buona strada per l’uscita entro la fine dell’anno, ma un recente rapporto di One Take News suggerisce che presto inizierà un nuovo ciclo di riprese. Il rapporto è arrivato tramite un nuovo tweet dall’account Twitter “Big Screen Leaks”, che è il fondatore e redattore capo di One Take News. Il tweet rileva che il film subirà “alcuni giorni aggiuntivi di riprese minori” questo mese. Un tweet di follow-up menziona che queste riprese non sono state fatte per cambiare il finale, ma solo “per ritoccare alcune inquadrature” nel film.

La menzione della fine del film arriva mentre circolano voci secondo cui una varietà di cameo del film in uscita sono stati tagliati, in particolare quelli con Henry Cavill nei panni di Superman e Gal Gadot nei panni di Wonder Woman. Al momento non è chiaro esattamente cosa ci sarà e cosa non ci sarà nel film finale, quindi i fan dovranno aspettare fino alla sua uscita a giugno per saperne di più. The Flash sarà interpretato da Ezra Miller, che riprenderà il ruolo di Barry Allen/The Flash dopo averlo interpretato in  Batman v Superman: Dawn of Justice,  Suicide Squad,  Justice League, Justice League di  Zack Snyder e in The Flash  e  Peacemaker di CW.

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023. Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League e sarà affiancato da Sasha Callie nei panni di Supergirl e Michael Keaton nel suo grande ritorno nei panni di Batman, 31 anni dopo la sua ultima apparizione in Batman Il Ritorno.

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash con Ezra Miller

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Kiersey Clemons tornerà nei panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack Snyder’s Justice League (il personaggio era stato tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.

Fast X: Leo Abelo Perry sarà il figlio di Dom Toretto Brian

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Fast X: Leo Abelo Perry sarà il figlio di Dom Toretto Brian

Mentre il figlio di Dom Toretto, Brian, è stato un personaggio di sfondo nei film passati, sembra che potrebbe avere un ruolo un po’ più importante in Fast X dato che Leo Abelo Perry interpreterà il personaggio. Secondo Variety, Perry (Cheaper by the Dozen)  interpreterà Brian Marcos, figlio di Dom interpretato da Vin Diesel ed Elena Neves interpretata da Elsa Pataky. Il personaggio prende il nome dal personaggio di Paul Walker nella serie, Brian O’Connor. Brian è stato precedentemente descritto in The Fate of the Furious come un bambino che è stato rapito e poi salvato. È stato anche visto brevemente in Fast and Furious 9 vivere con i personaggi di Diesel e Michelle Rodriguez.

Perry è meglio conosciuto per il suo ruolo nel remake di Cheaper by the Dozen, diretto da Zach Braff e Gabrielle Union. Oltre a interpretare Luca in Cheaper by the Dozen, il giovane attore ha anche avuto ruoli in The Big LeapBlach-ish e ABC’s Beauty and the Beast: A 30th Celebration.

Cosa sappiamo su Fast X

Fast X  è diretto dal  regista di Transporter  Louis Leterrier, che ha preso il timone da Justin Lin dopo che Lin ha improvvisamente abbandonato il progetto a causa di differenze creative. Il film è scritto da Justin Lin e Dan Mazeau, con Justin Lin ancora impegnato come produttore. 

Vin Diesel, Michelle Rodriguez, Tyrese Gibson, Jordana Brewster, Ludacris, Nathalie Emmanuel, Sung Kang e Scott Eastwood riprenderanno i rispettivi ruoli nel film. Il decimo capitolo includerà anche le aggiunte dei nuovi arrivati ​​in franchising come Jason Momoa (Aquaman) Daniela Melchior (The Suicide Squad), Brie Larson (Captain Marvel) e Alan Ritchson (Reacher), con Jason Momoa che dovrebbe interpretare l’antagonista.

Basato sui personaggi creati da Gary Scott Thompson, l’ultimo capitolo porta la famiglia in giro per il mondo da Londra a Tokyo, dall’America Centrale a Edimburgo, e da un bunker segreto in Azerbaigian alle brulicanti strade di Tbilisi. Lungo la strada, i vecchi amici risorgeranno, i vecchi nemici torneranno, la storia verrà riscritta e il vero significato della famiglia verrà messo alla prova come mai prima d’ora.

C’è posta per te: trama, cast e le frasi più belle del film

C’è posta per te: trama, cast e le frasi più belle del film

Nora Ephron è universalmente riconosciuta come una delle migliori sceneggiatrici e registe della commedia romantica statunitense. Negli anni ha infatti regalato al cinema opere iconiche come Harry, ti presento Sally…, Insonnia d’amore e Julie & Julia. Tra i suoi lavori più apprezzati si annovera però anche il film del 1998 C’è posta per te, basato sull’opera ungherese Parfumerie, scritta nel 1937 da Miklos Laszlo. Anche in questo caso, come nella miglior tradizione di questo genere di film, si ritrovano due personaggi alle prese con una serie di imprevisti che li porteranno a scoprirsi non come nemici bensì come anime estremamente affini.

Dall’opera di Laszlo era già stato tratto un film nel 1940 dal celebre Ernst Lubitsch, intitolato Scrivimi fermo posta. Costituendo a suo modo un remake di questo, C’è posta per te si aggiorna naturalmente ai mezzi di comunicazione del suo periodo. I due protagonisti non si innamorano più scrivendosi per fermoposta bensì per e-mail. Un cambio che ha permesso di rendere la storia ancora attuale senza snaturare il suo cuore e i suoi sentimenti fondanti. Da sempre impegnata nel dar vita a racconti quanto più personali possibile, anche stavolta la Ephron riuscì a toccare il cuore di molti.

Il film arrivò infatti a guadagnare oltre 250 milioni di dollari in tutto il mondo, e ancora oggi è considerato una delle commedie romantiche più iconiche e importanti di sempre. Questo proprio per il suo essere universale con una storia esistente da sempre. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle frasi più belle del film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

C’è posta per te: la trama del film

La vicenda si svolge a New York, dove Joe Fox e Kathleen Kelly vivono e lavorano a pochi isolati di distanza. Senza saperlo, i due frequentano gli stessi negozi, passeggiano per le stesse strade e osservano gli stessi luoghi. Nonostante ciò, i due non sanno dell’esistenza l’uno dell’altro né hanno mai avuto un qualsiasi tipo di interazione. Ancor di più, i due sono inconsapevolmente nemici giurati. Kathleen gestisce infatti una piccola libreria per bambini ereditata dalla madre, che fatica però a portare avanti a causa della grande catena di librerie gestita proprio da Joe.

Pur essendo entrambi impegnati in una relazione, nessuno dei due è veramente innamorato del rispettivo partner. Finiscono così un giorno per conoscersi in una chatroom, intraprendendo dapprima un’amicizia e piano piano un legame sempre più sentimentale. Qui Joe e Kathleen si parlano a cuore aperto, confidandosi segreti, sogni e passioni. Entrambi mantengono però l’anonimato, ignorando dunque la rispettiva identità. Quando questa sarà loro nota, avranno inizio una serie di imprevedibili ripercussioni, che li porteranno a dover rimettere in discussione tutto in nome dell’amore.

C'è posta per te cast

C’è posta per te: il cast del film

Per dar vita al suo nuovo film, la Ephron chiamò nei panni due protagonisti Joe e Kathleen gli attori Tom Hanks e Meg Ryan, che avevano già lavorato con lei per il precedente Insonnia d’amore. Per prepararsi al ruolo, la Ryan trascorse realmente del tempo a lavorare in una piccola libreria di New York, la Books of Wonder, al fine di poter comprendere al meglio il contesto, le dinamiche e, di conseguenza, il personaggio. L’attrice inoltre, ricevette il suo primo computer proprio durante la lavorazione di questo film. Hanks, invece, si è a sua volta preparato studiando il settore e per l’intera durata delle riprese si è realmente scambiato numerose email con la Ryan, al fine di consolidare il loro rapporto.

Nel film, poi, è presente il comico Dave Chappelle nei panni di Kevin Jackson, amico di Joe. Chappelle desiderava da tempo recitare con Hanks, avendo precedentemente rifiutato un ruolo in Forrest Gump, poi pentendosene. Hanks suggerì dunque l’amico alla Ephron per questo film, la quale finì con lo sceglierlo. Vi è poi Greg Kinnear, noto per il film Qualcosa è cambiato, nei panni di Frank Navasky, il fidanzato di Kathleen. L’iconica attrice Parker Posey interpreta Patricia Eden mentre Steve Zahn, Jean Stapleton e Heather Burns interpretano i dipendenti di Kathleen: George, Birdie e Christina. John Randolph, qui al suo ultimo film prima della scomparsa, è infine Schuyler Fox.

C’è posta per te: le frasi più belle, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. C’è posta per te è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 13 gennaio alle ore 21:10 sul canale La 5.

Qui di seguito si riportano invece alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del film:

  • Accendo il mio computer, aspetto con impazienza che si colleghi, vado online e trattengo il respiro finché non sento quelle paroline magiche, “C’è posta per te”. Non sento niente, non un suono per le strade di New York, tranne il battito del mio cuore, ho posta da te. (Kathleen)
  • Per quanto mi riguarda, Internet è solo un modo nuovo per essere respinto da una donna. (George)
  • Kevin, questa donna è la creatura più adorabile in cui mi sia mai imbattuto e anche se alla fine venisse fuori che è attraente quanto una cassetta delle lettere… sarei un pazzo a non cambiare completamente vita per sposarla. (Joe)
  • Volevo tanto che fossi tu; volevo che fossi tu con tutta me stessa. (Kathleen)
  • Un giorno ti spiegherò tutto. Nel frattempo, sono qui. Parlami. (Joe)

Fonte: IMDb

Bella Ramsey: 10 cose che non sai sull’attrice

Bella Ramsey: 10 cose che non sai sull’attrice

La giovane Bella Ramsey recita solo da pochi anni, ma le sono bastati per ottenere una grande popolarità. Grazie a ruoli di rilievo in importanti serie o film, l’attrice ha infatti potuto mostrare un talento fuori dal comune, che le permette di rendere memorabile ognuno dei personaggi che si trova ad interpretare. Ora che è tra le giovani interpreti più richieste del momento, ci sono molte aspettative sul suo futuro, che la Ramsey certamente non mancherà di soddisfare.

Ecco 10 cose che non sai di Bella Ramsey.

Bella Ramsey: i suoi film e le serie TV

1. È nota per alcune serie TV. La Ramsey è generalmente nota grazie ai ruoli ricoperti in alcune importanti serie TV. Il suo primo ruolo come attrice è infatti quello di Lyanna Mormont nell’acclamata serie televisiva Il Trono di Spade, dove recita accanto a Kit Harington. In seguito recita nell’adattamento televisivo di Una strega imbranata (2017-2019), nei panni di Mildred Hubble, per poi interpretare Angelica in His Dark Materials – Queste oscure materie (2020), accanto a Dafne Keen. Nel 2022 recita nella serie Becoming Elizabeth nei panni di Lady Jean Gray. Nel 2023 la si potrà invece ammirare nel ruolo di Ellie in The Last of Us, accanto a Pedro Pascal.

2. Ha preso parte anche ad alcuni film. Il primo film in cui la Ramsey ha recitato è Two for Joy (2018), dove interpreta Miranda. In seguito è stata Flotsam in Holmes & Watson – 2 de menti al servizio della regina (2018), con Will Ferrell e John C. Reilly. Nel 2019 ha invece interpretato Lorna Luft nel film Judy, con Renée Zellwegger, mentre nel 2020 è in Resistance – La voce del silenzio, con Jesse Eisenberg. Nel 2022, infine, è la protagonista del film Catherine, dove recita accanto ad Andrew Scott.

3. È anche doppiatrice. Oltre ad essere comparsa anche in film e serie TV, la Ramsey ha avuto modo di svolgere anche alcuni lavori come doppiatrice. Il primo di questi è stato per il videogioco Doctor Who Infinity: The Dalek Invasion of Time (2018), dove dà voce al personaggio Freya. Nello stesso 2018 assume invece il ruolo di Hilda nella serie animata Hilda, disponibile su Netflix. Ha poi doppiato la principessa Gizana nel film d’animazione Princess Emmy (2019), mentre nel 2021 ha nuovamente dato voce a Hilda per il film Hilda and the Mountain King.

Bella-Ramsey-The-Last-of-Us

Bella Ramsey è Ellie in The Last of Us

4. Non ha giocato al videogioco. Sempre divisa tra un set e l’altro, l’attrice ha raccontato di non aver mai avuto l’occasione di giocare al videogioco The Last of Us, e di sapere molto poco di esso prima di iniziare a fare delle ricerche una volta ottenuto il ruolo di Ellie. La Ramsey si è a quel punto documentata guardando alcuni video di gameplay, non possedendo lei una console, potendo così farsi un’idea delle dinamiche, dell’atmosfera e delle caratteristiche del suo e degli altri personaggi. In seguito a questi suoi approfondimenti, pur non avendoci ancora giocato, l’attrice si è dichiarata ormai ossessionata dal titolo, garantendo che in futuro vi giocherà.

5. Ha evitato di frequentare i social. In seguito all’annuncio che avrebbe interpretato Ellie nella serie The Last of Us, l’attrice ha giurato a sé stessa di non rivolgersi ai social per un tempo indeterminato. Era infatti consapevole che la sua scelta per il personaggio avrebbe potuto dar vita a feroci critiche da parte dei fan tossici del videogioco da cui la serie è tratta, cosa che poi è ovviamente accaduta con la motivazione di scarsa somiglianza. Per non farsi influenzare dai possibili commenti negativi, la Ramsey ha dunque preferito evitare di imbattersi in essi. Naturalmente le critiche hanno generato ugualmente problemi di autostima nell’attrice, che ha faticato molto a convincersi di poter gestire il ruolo di Ellie.

6. Ha esplorato meglio le origini del personaggio. Tra le cose di cui l’attrice è più contenta riguardo The Last of Us, vi è l’aver potuto esplorare meglio alcuni aspetti dello origini del suo personaggio. In particolare, adora il fatto che la storia di Ellie e Riley sia stata raccontata, poiché ritiene questa una vicenda molto importante per il suo personaggio, avvenuta poco prima rispetto al punto della storia in cui la serie ha inizio e che conferisce a Ellie la forza per andare avanti. In generale, dunque, l’attrice ha apprezzato il fatto che si sia deciso di far scoprire di più su di lei e da dove viene e come è finita lì dove la si incontra per la prima volta nel primo episodio.

Bella-Ramsey-Trono-di-Spade

Bella Ramsey in Il trono di Spade

7. Non aveva visto le stagioni precedenti. A causa della sua giovane età, Bella Ramsey non era stata autorizzata a guardare le stagioni precedenti della serie TV quando era stata scelta per la prima volta nella Sesta Stagione. Per ovviare a ciò, il team di produzione ha sviluppato una raccolta di clip selezionate per mostrare a Bella i momenti più rilevanti per il suo personaggio. In particolare, le è stata mostrata la scena della Quinta Stagione quando Lyanna viene menzionata per la prima volta, ovvero quando Jon e Stannis Baratheon ricevono la lettera che ha inviato.

8. C’è una cosa della serie che le manca più di altre. Da quando ha fatto la sua comparsa nella Sesta Stagione di Il Trono di Spade, il personaggio di Lyanna Mormont è divenuto in breve uno dei personaggi più iconici e apprezzati. La sua presenza si è poi estesa anche alla Settima e Ottava Stagione, l’ultima in assoluto per la serie. Parlando di cosa le sarebbe mancato di più di questa, la Ramsey ha affermato: “Mi mancherà l‘opportunità di alzarmi di fronte a un mucchio di maschi adulti e mortificarli. Penso che interpretare personaggi sicuri di sé aiuti anche la tua sicurezza”.

Bella Ramsey è su Instagram

9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 744 mila persone e dove attualmente si possono ritrovare circa 150 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Bella Ramsey: età e altezza dell’attrice

10. Bella Ramsey è nata il 30 settembre del 2003 a Nottingham, in Inghilterra. L’attrice è alta complessivamente 1,56 metri.

Fonte: IMDb, Instagram, ScreenRant

La lotta per il calcio – Il caso Super League, intervista al regista Jeff Zimbalist: “Il calcio è lo specchio della società”

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In occasione dell’uscita, il 13 gennaio su Apple TV+, della docu-serie in quattro puntate La lotta per il calcio – Il caso Super League, abbiamo raggiunto il regista del progetto, il vincitore dell’Emmy Jeff Zimbalist, che ci ha raccontato la sua esperienza nella realizzazione di quello che può definirsi un film inchiesta su uno dei casi che ha scosso il mondo del calcio, lo sport più amato (e più redditizio) del mondo: il caso della Super League.

Come ti sei approcciato a questo progetto? “Con lo stesso atteggiamento che ha avuto una grande porzione del mondo. La notizia, nell’aprile 2021, ha catturato la mia attenzione. La portata e il potenziale impatto di una Super League era scioccante, era un vero e proprio tentativo di destabilizzare i vertici dell’industria del più grande sport del mondo, e coinvolgeva 12 dei più grandi club esistenti 12 dei più grandi brand del mondo che volevano mettere in piedi un campionato che avrebbe sostituito la più grande competizione del pianeta: la Champions League.

Mi interessava che questo evento avrebbe avuto una risonanza che andava molto oltre lo sport in sé. Le 48 ore successive al trapelare della notizia hanno visto una risposta travolgente da parte dei tifosi, ma anche delle dirigenze, tutto il mondo ha espresso la sua opinione, dall’Europa all’Asia, passando per il Medio Oriente, sono intervenuti persino i Reali e i Capi di Stato. Ci sono state persino proteste violente in strada in alcune città.”

Il documentario si apre con l’affermazione che il calcio è la cosa più importante del mondo tra le cose di nessuna importanza. Alla luce di questa affermazione, come ti sei approcciato a questo film?

“Ho assunto l’atteggiamento di persona che segue il calcio da fan ma anche da professionista che racconta le storie in cui il calcio è un microcosmo, mi trovo spesso a pensare che il calcio rispecchia i valori della società nel momento storico che vive. Così avevo molte domande in merito a quella notizia, soprattutto per chi prende le decisioni. E così con i miei co-produttori su zoom abbiamo cominciato a mettere insieme i pezzi costruendo una indagine accurata ed equilibrata di ciò che stava accadendo. Abbiamo immaginato che la serie non avesse cattivi o buoni, né risposte facili, ma fosse un’opportunità per guardare da vicino un’industria che fattura 4 miliardi l’anno.”

Il punto di partenza dell’indagine è stata la necessità di rispondere a una domanda precisa: “Una delle domande centrali della serie è quale ruolo ha la voce dei fan nel raccontare la storia dello sport e nello scrivere la storia futura del calcio. Abbiamo evidenziatodue correnti in questo momento storico che secondo me è di crisi di identità per questo sport. Da una parte c’è il desiderio delle persone di proteggere il gioco, le sue radici da working class e la meritocrazia di questo sport nella piramide europea, i valori di speranza che vengono con quella tradizione, un elemento centrale per la definizione dello sport. Ma c’è anche un altro aspetto, ovvero quello legato al business di intrattenimento. C’è una guerra tra capitalismo e democrazia sociale, è la battaglia centrale per l’anima del calcio.”

Apple TV+La lotta per il calcio – Il caso Super League, l’intervista al regista

Qual è stato il processo di costruzione della storia, della scelta degli intervistati, del montaggio?

“Era importante per noi che estendessimo il report oltre la superficie dei tweet e che quindi andassi oltre gli articoli e tutto ciò che era già uscito all’inizio della questione. Avevamo accesso a coloro che ai più alti livelli di questo caso prendevano le decisioni, da entrambi i lati, di questa saga chiamata Ward for football. Avevamo la possibilità di far tifare i fan per una parte o per un’altra a seconda di ciò che proponevamo, e poi fare l’esatto contrario. E mentre si va avanti, nel corso dei 4 episodi in cui è divisa la docu-serie, raggiungiamo diversi livelli di complessità. Alla fine non ci sono risposte facili, ma ci sono grandi domande sul ruolo dello sport, della morale e della cultura in particolar modo in merito a quello che è diventato uno dei maggiori business del mondo.”

In passato hai già lavorato a film sul calcio, in particolare nel 2014 hai diretto un documentario sulla giovinezza di Pelè. Cosa ti affascina così tanto di questo sport?

“È il più grande sport del mondo, muove soldi e mercato e raccoglie tante persone, ognuna di esse con un’opinione precisa. Credo che il calcio rispecchi la società e i suoi drammi e la morale della comunità globale. La sua diffusione è mondiale e la diversità degli interessi che confluiscono nel calcio è quello che amo raccontare.”

Fleishman a pezzi: trailer della serie con Jesse Eisenberg

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Fleishman a pezzi: trailer della serie con Jesse Eisenberg

La serie di FX Fleishman a pezzi, tratta dal romanzo bestseller di Taffy Brodesser-Akner, debutterà con tutti gli episodi in Italia il 22 febbraio in esclusiva su Disney+.

Fleishman a pezzi racconta la storia di Toby Fleishman (Jesse Eisenberg), 41 anni, divorziato da poco, che si tuffa nel nuovo e coraggioso mondo delle app di appuntamenti, ottenendo un successo che non ha mai avuto quando era più giovane, prima di sposarsi alla fine della scuola di medicina. Ma proprio all’inizio della sua prima estate di libertà, la sua ex moglie, Rachel (Claire Danes), scompare, lasciandolo con Hannah (Meara Mahoney Gross) di 11 anni e Solly (Maxim Swinton) di 9, senza sapere dove sia o se abbia intenzione di tornare. Mentre cerca di bilanciare la genitorialità, il ritorno dei vecchi amici Libby (Lizzy Caplan) e Seth (Adam Brody), una potenziale promozione all’ospedale che tarda ad arrivare e tutte le donne attraenti che Manhattan ha da offrirgli, si rende conto che non sarà mai in grado di capire cosa sia successo a Rachel finché finalmente non affronterà ciò che è successo al loro matrimonio.

La serie è stata creata per la televisione da Taffy Brodesser-Akner, che ha adattato il suo acclamato romanzo ed è executive producer insieme a Sarah Timberman, Carl Beverly e Susannah Grant. Anche Valerie Faris e Jonathan Dayton (Little Miss SunshineLa battaglia dei sessi) sono executive producer e hanno diretto diversi episodi della serie. Shari Springer Berman e Robert Pulcini sono ulteriori executive producer per alcuni episodi da loro diretti. Fleishman a pezzi è prodotta da ABC Signature.

Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre al “Profilo Bambini” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.

Laggiù qualcuno mi ama di Mario Martone a Berlino 73

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Laggiù qualcuno mi ama di Mario Martone a Berlino 73

Laggiù qualcuno mi ama, il docu-film di Mario Martone omaggio a Massimo Troisi, verrà presentato al 73º Festival Internazionale del Cinema di Berlino nella sezione Berlinale Special.

Laggiù qualcuno mi ama è il viaggio personale di Mario Martone nel cinema di Massimo Troisi. Montando le scene dei suoi film Martone vuole mettere in luce Troisi come grande regista del nostro cinema prima ancora che come grande attore comico, e per farlo delinea la sua parabola artistica dagli inizi alla fine, inquadrandolo nella temperie degli anni in cui si è formato e nella città comune ai due registi, Napoli. Col montaggio dei film si intersecano alcune conversazioni, non con persone che frequentavano Troisi, ma con artisti che lo hanno amato e ne sono stati influenzati, come Francesco Piccolo, Paolo Sorrentino, Ficarra e Picone,  critici che lo hanno studiato, come Goffredo Fofi e la rivista Sentieri selvaggi, e due tra gli artefici della sua opera postuma, Il postino, Michael Radford e Roberto Perpignani. Fa eccezione Anna Pavignano che con Troisi scriveva i suoi film e che Martone vuole incontrare per indagare i processi creativi da cui  essi scaturivano, e che collabora al film mettendo a disposizione dei preziosi materiali inediti

Ruido – Una voce che non si spegne: recensione del film su Netflix

Natalia Beristain si fa corazza per il suo nuovo film Ruido – Una voce che non si spegne. La regista, come lei stessa racconta, decide di affrontare una tematica molto attuale nel Messico, quella dei femminicidi e delle scomparse improvvise. Un fenomeno che a ben guardare sembra non interessi nessuno al di là di quella “frontiera” inesistente che lo separa dall’America del Nord.

Una ribellione, quella della Beristain, che si tramuta in coraggio di portare, seppur sul piccolo schermo di Netflix, una denuncia fatta a gran voce, il cui impatto spera possa creare uno tsunami in grado di travolgere tutto il mondo. La pellicola è stata presentata al Festival di San Sebastian 2022, per poi approdare in piattaforma l’11 gennaio.

Ruido – Una voce che non si spegne, la trama

Julia (Julieta Egurrola) è una madre che ha perso da nove mesi sua figlia, Ger. Mentre la Polizia sembra non interessarsi come dovrebbe al suo caso, e l’ex marito sceglie di arrendersi, la donna decide di iniziare le ricerche da sola, aiutata dalla giornalista Abril (Teresa Ruiz). Seppur provata dal suo dolore, Julia comincia un viaggio per l’America Latina nella speranza di trovare qualche indizio che possa portarla alla figlia.

Mentre Julia cerca la figlia Ger in solitaria, cercando di rimanere in piedi, il suo cammino si intreccia con le storie di coraggio e le lotte delle varie donne che incontra, interfacciandosi con un una forza che neppure lei pensava di conoscere.

Una denuncia contro la criminalità

Non si può vivere nella paura, altrimenti come si riesce a combattere il male? Una domanda che Natalia Beristain si è posta dietro la macchina da presa dopo anni di esitazione per il film, con l’intento di fotografare una realtà di cui poco si parla, quella della criminalità in Messico. La regista decide di portare sullo schermo, forse troppo soffocata dalle inquadrature strette dello streaming, una storia dal taglio amaro in cui amore e sofferenza si fondono per poter marciare in una lotta pericolosa ma necessaria. In Ruido – Una voce che non si spegne, c’è il coraggio prima di tutto di una donna vera, Natalia, che traspone se stessa in Julia, interpretata da una toccante Julieta Egurrola, e poi di una collettività martoriata nel profondo.

Julia, nella pellicola della Beristain, diventa specchio di quelle madri in Messico che da tempo devono sopportare il dolore della scomparsa dei propri familiari a causa di una guerra, quella al narcotraffico, che ha mietuto 90.000 vittime. Una figura, la sua, che seppur ricoperta dal tormento, riesce a protestare contro le ingiustizie, gli abusi e le violenze, e si fa portavoce dell’urlo e della battaglia di tante famiglie che ancora vivono nel lutto della perdita.

Nel portare in scena uno Paese in ginocchio, che funge da cerniera fra le due Americhe, la Beristain si avvale di una regia didascalica, dalle inquadrature spesso fisse, funzionale per un racconto in cui non si vuole architettare una trama complessa e dalle mille digressioni, quanto piuttosto una fotografia della situazione fuori controllo del Messico, in cui l’indifferenza della Polizia e i criminali impuniti producono un rumore molto forte. Ed è proprio alla protagonista che la regista affida il compito di insinuarsi in quel rumore assordante per dare vita a un eco che si espande.

Diventa dunque chiaro che Ruido – Una voce che non si spegne, non si pone al suo pubblico con fare ammaliatore, poiché il suo intento è essere un film di denuncia e non di verità o bellezza estetica. È il grido intimo della regista e del suo popolo, con il messaggio di non abbassare mai la testa e non lasciarsi scavalcare. Perché se nessuno ti ascolta, se nessuno ti vede, se nessuno ti aiuta allora è meglio rimboccarsi le maniche da soli, piuttosto che osservare nell’ombra.

Le vele scarlatte: recensione del film di Pietro Marcello

Le vele scarlatte: recensione del film di Pietro Marcello

Immagini d’archivio relative al giorno dell’armistizio nella Baie de Somme ci introducono nella campagna francese del 1918, offrendo così una ricostruzione di quei luoghi e dell’atmosfera di quel periodo che difficilmente si sarebbe potuta ottenere con immagini realizzate al giorno d’oggi. Si apre così il nuovo film del regista Pietro Marcello dal titolo Le vele scarlatte (L’envol), il suo nuovo progetto di finzione dopo Martin Eden e il primo realizzato in Francia. Liberamente ispirato al romanzo del 1923 Le vele scarlatte, dello scrittore russo Aleksandr Grin, il film comprende al suo interno molteplici anime, dal rapporto tra padre e figlia al conflitto tra tradizione e modernità, dall’esaltazione della natura a quella del femminile.

È proprio Marcello a definire questo come il suo primo film dedicato alla femminilità e che trova in Juliette (Juliette Jouan) la sua protagonista ideale. La ragazza, orfana di madre, cresce in una comune di stampo matriarcale sotto la protezione del padre Raphael (Raphaël Thiéry), un reduce di guerra indurito dalla vita tornato ora a dedicarsi alla sua attività di artigiano del legno. Vivendo come dei reietti, lontani dal paese e ancor di più dalla città, Juliette e suo padre crescono insieme come possono, fino a quando non arriva il momento di prendere delle decisioni non più rimandabili, che cambieranno per sempre le loro vite.

Una fiaba sull’indipendenza

Presentato alla Festa del Cinema di Roma, Le vele scarlatte è stato accostato dal suo regista, e non solo da lui, a Martin Eden. Si tratta però di un accostamento per contrasto, poiché lì dove il protagonista del precedente film di Marcello dava vita ad un vero e proprio tradimento degli affetti per poter diventare altro da ciò che è, la Juliette protagonista del nuovo lungometraggio li protegge invece anche a costo di prendere scelte che ad occhi altrui potrebbero apparire folli. Si ritrova in questa libertà di scelta molto del discorso sul femminile e sull’indipendenza che il regista sceglie di portare avanti con il nuovo film.

La sua protagonista, così come le altre donne che la circondano, non appaiono mai succubi e riescono a costruirsi la propria indipendenza giorno dopo giorno. Per loro Marcello costruisce un contesto dai toni fiabeschi, aiutandosi non solo con le immagini d’archivio, elemento ricorrente in tutti i suoi film, ma anche con la fotografia di Marco Graziaplena. I due danno vita ad immagini poetiche non solo per composizione ma anche per colori ed effetti di luce, i quali donano all’intero film un senso di spensieratezza anche nei momenti più tesi del racconto. L’attenzione per i dettagli di Marcello è ormai cosa nota e Le vele scarlatte non fa eccezione.

Ecco dunque che nel dover descrivere il contesto rurale e arretrato in cui si muovono Juliette e suo padre, egli dà vita ad un’esaltazione della natura e dell’attività umana che è già di per sé uno dei motivi migliori per guardare il film e che sembra citare in più occasioni Il pianeta azzurro, capolavoro del documentario naturalista realizzato nel 1982 da Franco Piavoli. Tra dettagli, piccoli gesti e momenti che sembrano sospesi nel tempo, Marcello concretizza davanti ai nostri occhi un panorama visivo e sonoro in cui spiccano personaggi propri del loro tempo eppure estremamente moderni, i cui valori risultano attuali specialmente per il nostro tempo presente.

L'envol Pietro Marcello

Personaggi tra tradizione e modernità

A contribuire alla bellezza visiva e tematica del film ci pensano in particolar modo anche i due interpreti principali. La scoperta Juliette Jouan ha il volto ideale per comunicare tutto il senso di giovinezza e di curiosità del suo omonimo personaggio, caratterizzandola anche per forza di carattere. A suo modo diverso è invece il discorso da fare relativamente a Raphaël Thiéry, un volto particolarissimo, duro, dietro il quale si muove però una dolcezza rara. Degne di nota sono le sue mani, su cui Marcello indugia comprensibilmente non poco. Sono mani tozze, ruvide, piene di calli. Mani che hanno fatto la guerra ma grazie alle quali prendono forma autentiche bellezze di legno.

Questi due reietti ideati si fanno portatori di quel conflitto tra tradizione e modernità presente anche in altre opere di Marcello, il quale li contrappone qui in particolare all’aviatore Jean (interpretato dal celebre Louis Garrel), rappresentante invece di una modernità che appare però priva di certezze e solidi valori. Attraverso questo contesto fiabesco, in cui si animano personaggi altrettanto fiabeschi, il regista dà dunque forma ad una storia molto semplice, affrontata con un fare documentaristico che non si priva di forti sentimenti, i quali, al termine della visione, avranno lasciato incantato lo spettatore che avrà scelto di aprire il proprio cuore a tale racconto.

Un bel mattino: recensione del film di Mia Hansen-Love

Un bel mattino: recensione del film di Mia Hansen-Love

Mia Hansen-Love torna dietro la macchina da presa con una storia dal grande impatto emotivo, Un bel mattino. Per il suo nuovo racconto impiantato nella sua Parigi, la regista sceglie Léa Seydoux nel ruolo della struggente Sandra, e ne esplora così l’animo in combutta fra una perdita che sempre più si affaccia nella sua vita e un amore appena sbocciato, con il quale dovrà fare i conti.

Come la stessa Hansen-Love afferma, Un bel mattino si ispira alla malattia del padre della regista, iniziando a scriverne la sceneggiatura quando egli era ancora in vita. Il film è stato presentato alla Quinzaine des Réalisateurs a Cannes e uscirà nelle sale italiane il 12 gennaio 2023.

Un bel mattino, la trama

Sandra (Léa Seydoux) è una madre single che lavora come interprete e si trova ad affrontare un momento di grande incertezza della sua vita: suo padre è malato e sempre meno autosufficiente, mentre l’incontro casuale con un vecchio amico, Clément (Melvil Poupaud), si trasforma presto in una relazione appassionata.

Clément però è sposato e lei non può abbandonarsi a questo grande amore come vorrebbe. Mentre cerca di venire a capo di quella sua nuova relazione, Sandra deve fare i conti anche con la consapevolezza della perdita del padre che, piano piano, si sta spegnendo davanti ai suoi occhi.

Un bel mattino Lea Seydoux

Il ritratto di una grande forza d’animo

Una sinfonia leggera e dolce, il cui testo nasconde però un significato profondo e sofferente. È questa la sensazione percepibile che si ha scorrendo fra le sequenze di Un bel mattino, mentre la macchina da presa immerge lo spettatore nell’apparente quotidianità tranquilla e ordinaria di Sandra. Ma se in superficie l’apparenza inganna, dando uno sguardo dentro si svela il tumulto di una donna provata dalle condizioni del padre debilitato, il cui ricordo di lei si sta affievolendo proprio come la sua vita, destinata a spegnersi.

La regista compone il racconto ammantandolo di colori pastello, chiari e vividi, con sullo sfondo la cornice di una Parigi che nasce e fiorisce nelle stagioni, per restituire una rappresentazione delicata di una donna che con eleganza, senza deturpare l’immagine di un tempo del padre, vive in anticipo un lutto che presto si consumerà. Lo vive a testa alta, nel silenzio del suo sguardo, in cui molto si focalizzano alcune scene, a volte accompagnate da una musica extradiegetica volta a enfatizzare i momenti di maggior pathos o valore.

Un dolore silenzioso ma presente

Mia Hansen-Love non vuole costruire attimi melodrammatici a livello di sceneggiatura, poiché il vero dolore non urla, non si espone, non parla. Si legge. L’estremo pudore delinea il ritratto di Sandra, elogiandone la sua immensa forza oltre che totale dedizione verso il proprio genitore. E mentre questo stesso dolore alberga nella protagonista, crescendo esponenzialmente e in parallelo con la malattia del padre, un amore improvviso arriva a farle una carezza, pronto a portare un po’ di pace nel suo cuore. Forse l’espediente narrativo della relazione adulterina con Clément poteva evitarsi, ma viene proposto in una modalità così tanto dolceamara da apprezzarla nella sua semplicità di essere un tipico cliché.

Amore e morte, lutto e vita, forza e fragilità, questi i capisaldi di Un bel mattino. Contrasti che si incontrano, spogliati di qualsiasi filtro e restituiti nella loro accezione più realistica, vera, autentica. Una pellicola che non lascia spazio ad altre interpretazioni, che vuole conciliare il bello della vita ma anche le sue sfumature ombrose, un inno ad essa ma anche un atto di consapevolezza verso la morte, l’ultima “compagna” con cui bisogna prima o poi fare i conti.

Jane, svelata la data d’uscita della serie ispirata alla missione della dottoressa Jane Goodall

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Apple TV+ ha annunciato oggi la data d’uscita di Jane, la nuova serie per famiglie e bambini, composta da dieci episodi, ispirata al lavoro della dottoressa Jane Goodall e nata da un’idea del vincitore dell’Emmy JJ Johnson (“Dino Dana”, “Endlings”, “Lo scrittore fantasma”), Sinking Ship Entertainment e il Jane Goodall Institute. “Jane” farà il suo debutto il 14 aprile su Apple TV+.

Ava Louise Murchison (“Reacher”) interpreta Jane Garcia, un’ambientalista in erba di 9 anni che cerca di salvare animali in via di estinzione. Usando la sua potente immaginazione, Jane, insieme ai suoi migliori amici David, interpretato da Mason Blomberg (“Shameless”), e lo scimpanzé Greybeard sarà protagonista di mirabolanti avventure per aiutare a proteggere gli animali selvatici in tutto il mondo perché, secondo il suo idolo, la dottoressa Jane Goodall: “Solo se capiamo, ci importerà. Solo se ci teniamo, li aiuteremo. Solo se li aiutiamo, potranno essere salvati”. Il cast include anche Tamara Almeida (“Secrets at the Inn”), Dan Abramovici (“Wayne”), l’esordiente Jazz Allen e Sam Marra (“Stumptown”).

Sono entusiasta di questa opportunità e del rapporto con Apple e Sinking Ship. Il programma ‘Jane’ infonde un messaggio di speranza e ricorda ai bambini che l’ambiente è qualcosa di cui tutti dobbiamo preoccuparci, ispirandoli insieme ai loro genitori a fare la differenza», ha affermato la dott.ssa Jane Goodall.

Da Sinking Ship Entertainment, Jane, è una serie live-action/CGI ideata da JJ Johnson, che è partner della compagnia e produttore esecutivo insieme a Christin Simms, Blair Powers, Matt Bishop e Andria Teather del Jane Goodall Institute. Jane segna la seconda serie Apple Original prodotta da Sinking Ship Entertainment, unendosi alla serie vincitrice del Daytime Emmy Award “Lo scrittore fantasma”.

La crescente offerta di serie e film originali pluripremiati per bambini e famiglie su Apple TV+ comprende anche straordinarie proposte per tutte le età, come “Supersorda”, “La nostra piccola fattoria”, “Anatra e Oca”, “Pigna e Pony”, “Fraggle Rock: Ritorno alla grotta” e “Professione spia” della Jim Henson Company; la serie vincitrice del Peabody Award e dell’Emmy “Acquasilente”, “Helpsters” di Sesame Workshop, “Wolfboy e la fabbrica del tutto” della HITRECORD di Joseph Gordon-Levitt e Bento Box Entertainment, “I tuoi amici Sago Mini”, il candidato al Children & Family Emmy Award “Ciao, Jack! Che spettacolo la gentilezza” di Jack McBrayer e Angela C. Santomero, “Snoopy nello spazio”, la serie candidata al Daytime Emmy Award, “Le avventure di Snoopy”, “Mettiamoci in moto Otis!”. Tra le proposte live-action ci sono “Ambra Chiaro” di Bonnie Hunt, “Un passo alla volta”, “Le ragazze del Surf” e “La vita secondo Ella”.

Le Vele Scarlatte: intervista a Juliette Jouan e Raphael Thiery

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Le Vele Scarlatte: intervista a Juliette Jouan e Raphael Thiery

In occasione della presentazione alla stampa di Le Vele Scarlatte, abbiamo incontrato Juliette Jouan e Raphael Thiery, protagonisti del film, che hanno parlato della loro esperienza con il film di Pietro Marcello, che ha aperto la Quinzaine des Realisateurs di Cannes 2022. Il film è al cinema dal 12 gennaio distribuito da 01 Distribution.

Le Vele Scarlatte, la trama

Da qualche parte nel nord della Francia, Juliette, giovane orfana di madre, vive con il padre, Raphaël, un soldato sopravvissuto alla prima guerra mondiale. Appassionata di musica e di canto, Juliette ha uno spirito solitario. Un giorno, lungo la riva di un fiume, incontra una maga che le predice che delle vele scarlatte arriveranno per portarla via dal suo villaggio. Juliette non smetterà mai di credere nella profezia. Liberamente ispirato a Le vele scarlatte di Aleksandr Grin, scrittore russo pacifista del XX secolo, il film di Pietro Marcello è un racconto popolare, musicale e storico, al confine con il realismo magico.

Le Vele Scarlatte è un film di PIETRO MARCELLO con JULIETTE JOUAN, RAPHAËL THIÉRY, NOÉMIE LVOVSKY con la partecipazione speciale di LOUIS GARREL e con YOLANDE MOREAU.

Pietro Marcello: intervista al regista di Le Vele Scarlatte

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Pietro Marcello: intervista al regista di Le Vele Scarlatte

In occasione della presentazione alla stampa di Le Vele Scarlatte, abbiamo incontrato il regista, Pietro Marcello, che ha parlato del suo ultimo film che ha aperto la Quinzaine des Realisateurs di Cannes 2022. Il film è al cinema dal 12 gennaio distribuito da 01 Distribution.

Le Vele Scarlatte, la trama

Da qualche parte nel nord della Francia, Juliette, giovane orfana di madre, vive con il padre, Raphaël, un soldato sopravvissuto alla prima guerra mondiale. Appassionata di musica e di canto, Juliette ha uno spirito solitario. Un giorno, lungo la riva di un fiume, incontra una maga che le predice che delle vele scarlatte arriveranno per portarla via dal suo villaggio. Juliette non smetterà mai di credere nella profezia. Liberamente ispirato a Le vele scarlatte di Aleksandr Grin, scrittore russo pacifista del XX secolo, il film di Pietro Marcello è un racconto popolare, musicale e storico, al confine con il realismo magico.

Le Vele Scarlatte è un film di PIETRO MARCELLO con JULIETTE JOUAN, RAPHAËL THIÉRY, NOÉMIE LVOVSKY con la partecipazione speciale di LOUIS GARREL e con YOLANDE MOREAU.

Tutta la bellezza e il dolore, Leone d’oro a Venezia 79, al cinema il 12, 13 e 14 febbraio

Diretto dalla regista premio Oscar® Laura PoitrasTUTTA LA BELLEZZA E IL DOLORE (All the Beauty and the Bloodshed)Leone d’Oro alla 79. Mostra del Cinema di Venezia, è la storia intima ed emozionante di Nan Goldin una delle più influenti fotografe contemporanee e attivista di fama internazionale, a partire dalla sua battaglia contro la potente famiglia Sackler, tra le maggiori responsabili della crisi degli oppioidi che negli ultimi venticinque anni ha causato negli Stati Uniti oltre 100.000 morti per overdose da farmaco.

Laura Poitras (Premio Oscar per CITIZENFOURracconta dunque l’epopea umana e artistica di Nan Goldin, grazie all’utilizzo di fotografie, dialoghi intimi e filmati finora inediti; alterna privato e pubblico con le immagini che raccontano le azioni del gruppo P.A.I.N., fondato da Goldin per togliere lo stigma sulla dipendenza e denunciare la Sackler, la famiglia che da una parte era benefattrice dei principali musei del mondo e dall’altra è stata responsabile della produzione di farmaci che creano dipendenza, fino all’overdose.

Una scandalosa pagina della storia americana che ha fatto epoca che si intreccia con le vicende biografiche di questa artista unica che si è fatta strada nella vita con le unghie e con i denti, fino ad affermarsi come una delle più influenti fotografe contemporanee. Un percorso di vita tumultuoso e appassionante che ha donato a Nan Goldin uno sguardo unico sulla realtà e la capacità di intravedere e sublimare con la sua arte tutta la bellezza del mondo, tutto il suo dolore.

«Ho iniziato a lavorare a questo film con Nan nel 2019 – dice Laura Poitras – due anni dopo che aveva deciso di sfruttare la sua influenza come artista per denunciare la responsabilità penale della ricchissima famiglia Sackler nell’alimentare la crisi da overdose. All’inizio sono stata attratta dalla storia terrificante di una famiglia miliardaria che ha consapevolmente creato un’epidemia e ha successivamente versato denaro ai musei, ottenendo in cambio detrazioni fiscali e la possibilità di dare il proprio nome a qualche galleria. Ma mentre parlavamo, ho capito che questa era solo una parte della storia che volevo raccontare… ».

In sala il 12, 13 e 14 febbraio distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection.

Geena Davis parla del comportamento inappropriato di Bill Murray sul set di Scappiamo col malloppo

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Geena Davis parla del comportamento di Bill Murray sul set di Scappiamo col malloppo, film in cui hanno lavorato insieme nel 1990. L’attore comico, molto amato e conosciuto per il suo periodo in Saturday Night Live e per film come Ghostbusters, ha recentemente subito un calo di reputazione a causa delle lamentele contro il suo comportamento sul set di Being Mortal, che ha causato l’interruzione della produzione. Da allora, nel corso dei mesi successivi, c’è stata una maggiore attenzione sul comportamento di Murray sul set, cosa che ha portato alla luce diversi episodi in cui l’attore non sembra essersi comportato con professionalità. 

Geena Davis è tra coloro che ha raccontato la sua esperienza negativa sul set con Bill Murray. Nel suo libro di memorie Dying of Politeness, l’attrice ha rivelato che Murray l’ha terrorizzata sul set del film Scappiamo col malloppo del 1990, e durante una recente intervista sul podcast, On with Kara Swisher, Davis ha raccontato nel dettagli due episodi da quel set:

“Sono andata a incontrare Bill Murray e il suo co-regista e produttore in una suite d’albergo. Sono entrata e sono andata a sedermi con tutti i presenti. Ma Bill Murray è saltato fuori e ha detto: “Ehi, hai mai provato il thumper (un dispositivo per massaggi, ndr)?” E io ho risposto: “Cosa? No. Che cos’è?” “Bene, vieni a provarlo.” “No, no, no.” “Sdraiati qui. Voglio provarlo su di te.” E io: “No, no, no grazie”. E lui continuava a insistere. E io continuavo a dire “No” al punto in cui avrei dovuto urlargli contro: “Smettila di chiedermelo, cazzo! Non lo farò. Capisci?” Cosa che ero troppo timida per fare. Quindi mi sono appollaiato sull’angolo del letto e l’ho lasciato fare, e lui l’ha fatto per circa un secondo, e poi non ha chiesto se mi piacesse o altro. Quindi ho capito che era solo per vedere se poteva costringermi a fare qualcosa di inappropriato…

Stavamo girando una scena enorme in un incrocio a Manhattan con centinaia di comparse e una troupe gigantesca e tutta quella roba. E mi hanno detto: “Siamo pronti per farti venire sul set”. E ho detto: “Bene, i costumisti mi hanno chiesto di aspettare qui un secondo. Posso farlo o devo venire con te?” Pochi secondi dopo, Bill Murray – in un completo costume da clown, tra l’altro – sbatte contro la roulotte con gli occhi fuori dalle orbite e inizia a urlarmi contro e imprecare contro di me: “Vattene là fuori! Che cazzo stai facendo? Muoviti! Muoviti!” E si è messo dietro di me e mi ha urlato all’orecchio: “Muoviti! Muoviti più veloce! Muoviti!” E siamo arrivati a quell’incrocio dove c’erano centinaia di persone che lo guardavano, e lui continuava così finché non ha detto “Stai lì”, indicando un segno sul marciapiede e iniziando la ripresa. Parlarne in realtà, è ancora molto commovente per me perché mi vergognavo così tanto, sai, pensavo di essere qualcuno che voleva fare le cose per bene. Sai?”

Davis è solo una dei tanti attori che hanno parlato del cattivo comportamento di Murray sul set. In un podcast nel 2021, Lucy Liu ha rivelato che Murray le ha rivolto insulti “imperdonabili e inaccettabili” sul set di Charlie’s Angels, che secondo quanto riferito ha portato a un lungo scontro tra i due sul set del film del 2000. Bill Murray insiste sul fatto che lui e Liu da allora hanno fatto pace, mentre la star di Kill Bill ha detto che non ha rancore nei suoi confronti.

Hunters stagione 2: la recensione

Hunters stagione 2: la recensione

Una delle regole che un giocatore d’azzardo dovrebbe costantemente seguire è abbandonare il tavolo da gioco quando si sta vincendo. È quello che avrebbero in sostanza dovuto fare i creatori e produttori di Hunters 2, poiché ammettiamolo: la scommessa vinta con la prima stagione è stata un mezzo miracolo. Proporre con tale audacia narrativa ed estetica pulp un tema difficile quale l’Olocausto e la caccia ai nazisti sfuggiti dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale era stato un azzardo che aveva convinto principalmente a causa della novità del’approccio e dell’obiettivo divertimento sviluppato da personaggi e situazioni. Esattamente quello che manca in toto in questa seconda stagione.

Hunters 2, la trama

Il regista Phil Abraham e il resto dei creativi dello show tentano di alzare il tiro adottando due strategie narrative [SPOILER ALERT!]: adoperare i flashback per mantenere in scena il personaggio della mente del gruppo  Meyer Offerman (Al Pacino) e introducendo la caccia all’uomo diretta nei confronti del villain per eccellenza Adolf Hitler (Udo Kier). Ebbene, nessuna di queste due soluzioni risulta minimamente efficace, al contrario appare chiaro quanto siano entrambe state ideate per ovviare alla evidente mancanza di idee. Con il passare dei nuovi episodi appare chiaro quanto Hunters Season 2 non abbia davvero nulla da dire, né sia in grado di proporre un approfondimento sui personaggi già conosciuti, riproponendoli in maniera vuota se non addirittura stereotipata.

Ed ecco allora che anche gli attori mostrano i propri limiti quando si trovano a dover interpretare i rispettivi ruoli: se Logan Lerman, Josh Radnor e tutti gli altri protagonisti erano tutto sommato risultati efficaci lavorando costantemente sopra le righe e dipingendo figure “larger than life”, adesso mostrano tutti i propri limiti non riuscendo a dare sostanza a figure che comunque non ne posseggono di propria. Se addirittura un istrione leggendario come Al Pacino fallisce stavolta nel compito di convincere lo spettatore -e certamente non lo aiuta il disgraziato twist che il suo personaggio aveva subito alla fine della prima stagione –  risulta difficile ipotizzare come avrebbero potuto invece eccellere gli altri. A partire dalla new entry Jennifer Jason Leigh, più vicina all’essere costantemente irritante col suo accento fittizio che vagamente credibile. Il culmine viene però raggiunto quando viene messo in scena il rapporto tra Hitler ed Eva Braun (Lena Olin), costruito su scenette di dissidi e ipocrisie quotidiane che non arrivano neppure allo spessore degli sketch tra i compianti Sandra Mondaini e Raimondo Vianello.

Una fragilità endamica

Se infine non bastasse la fragilità endemica su cui Hunters Season 2 è stata costruita, la serie possiede una tetra seriosità che in molti momenti stride con le puntate precedenti. Il problema è che voler rendere drammatici personaggi che fin dall’inizio non lo sono, e che soprattutto non sono stati settati per esserlo, produce un effetto controproducente. In questo modo quelli che avrebbero dovuto essere i momenti maggiormente toccanti delle nuove puntate – su tutti la conclusione del sesto episodio – risultano invece un qualcosa di incoerente, non amalgamato con quanto visto ed espresso in precedenza. E quando si tratta di un tema complesso da gestire come l”Olocausto, si può facilmente immaginare quanto grosso sia il rischio di scivolare nell’involontariamente grottesco…

Difficilmente guardando un’intera stagione di qualsiasi serie televisiva ci si trova di fronte a qualcosa da bocciare completamente. Purtroppo Hunters Season 2 si avvicina pericolosamente a questo non auspicabile traguardo. Se qualcosa da salvare alla fine c’è, e non ne siamo convinti, preghiamo voi lettori di segnalarcelo. In mezzo a tanta pochezza, magari qualcosa a noi potrebbe essere sfuggito…

The Mandalorian: rivelata la data di uscita del trailer della sterza stagione!

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I fan di Star Wars non vedevano l’ora di dare un’occhiata ad alcuni nuovi filmati della terza stagione di The Mandalorian sin da quando quel breve teaser ha debuttato alcuni mesi fa, e ora abbiamo la conferma che un trailer completo è proprio dietro l’angolo. Secondo un comunicato stampa ufficiale di ESPN, un nuovissimo trailer della terza stagione di The Mandalorian debutterà in rete il 16 gennaio durante la partita di Monday Night Football Wild Card tra i Dallas Cowboys e i Tampa Bay Buccaneers, che prenderà il via alle 20:00 ET (1:00 17 gennaio Regno Unito).

La seconda stagione si è conclusa con Din Djarin (Pedro Pascal) che ha detto addio a Grogu e lo ha lasciato alle cure di Luke Skywalker (Mark Hamill), ma abbiamo rivisto i personaggio nella serie The Book of Boba Fett, dove Mando si è riunito con il suo adorabile compagno di viaggio. e partì per il suo pianeta natale di Mandalore. Una sinossi piuttosto vaga della terza stagione e stata diffusa e riporta quanto segue: “I viaggi del Mandalorian attraverso la galassia di Star Wars continuano”, si legge. “Un tempo cacciatore di taglie solitario, Din Djarin si è riunito a Grogu. Nel frattempo, la Nuova Repubblica lotta per allontanare la galassia dalla sua oscura storia.” “Il Mandaloriano incontrerà vecchi alleati e si farà nuovi nemici mentre lui e Grogu continuano il loro viaggio insieme.”

Questo in realtà non ci dice molto, ma il primo teaser ha confermato che Djarin e Grogu incontreranno di nuovo Bo-Katan Kryze (Katee Sackhoff), quindi diremmo che è probabile un duello per il diritto di impugnare la Darksaber si ripresenterà!

Kingdom of the Planet of the Apes: William H. Macy nel cast

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Kingdom of the Planet of the Apes: William H. Macy nel cast

Dopo avervi rivelato di Eka Darville, oggi arriva la notizia che anche William H. Macy è entrato a far parte del cast dell’annunciato Kingdom of the Planet of the Apes. A confermare la notizia è stato il noto sito americano Deadline che ha confermato il casting di Macy, ma non ha dettagli sul suo ruolo. Owen Teague (It, The Stand) reciterà nel ruolo di “lead ape”, e lo studio ha recentemente annunciato che la produzione inizierà a un certo punto questo mese con Freya Allan (The Witcher), Eka Darville (Jessica Jones) e Peter Macon (The Orville) a bordo nel cast. Wes Ball (The Maze Runner) dirigerà la nuova pellicola che sarà prodotta ancora una volta da 20 Century Studios.

Kingdom of the Planet of the Apes sarà scritto da Josh Friedman, Rick Jaffa e Amanda Silver, l’ultima delle quali è stata anche sceneggiatrice di  Rise of the Planet of the Apes . Il film sarà prodotto da Patrick Aison, Joe Hartwick Jr., Jaffa, Silver e Jason Reed.Il pianeta delle scimmie  è uno dei franchise di fantascienza più iconici e leggendari della storia del cinema, oltre ad essere una parte indelebile dell’eredità del nostro studio”, ha affermato il presidente di 20th Century Studios Steve Asbell. “Con Kingdom of the Planet of the Apes,  abbiamo il privilegio di continuare la tradizione della serie di cinema fantasioso e stimolante e non vediamo l’ora di condividere la straordinaria visione di Wes per questo nuovo capitolo con il pubblico nel 2024″.

L’ultimo film della serie Il pianeta delle scimmie, The War – Il Pianeta delle Scimmie – Film del 2017 , ha visto la conclusione della serie rilanciata dal regista Matt Reeves con L’alba del pianeta delle scimmie con Andy Serkis, Woody Harrelson e Steve Zahn. Il film è stato presentato in anteprima con il plauso della critica e ha incassato quasi $ 500 milioni al botteghino. Ha ottenuto nomination per i migliori effetti visivi e i migliori effetti speciali visivi agli Academy Awards.

Il regista di The Batman Matt Reeves incontra Gunn e Safran per discutere del “piano generale” per il BatVerse

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Il regista di The Batman Matt Reeves ha recentemente rivelato che sta facendo molti progressi sulla sceneggiatura del suo sequel con il co-sceneggiatore Mattson Tomlin, confermando al contempo che il suo “BatVerse” rimarrà separato dal DCU. Una fonte affidabile ha recentemente affermato che i nuovi co-CEO dei DC Studios, James Gunn e Peter Safran, potrebbero avere in programma di mettere insieme entrambi gli universi e rendere Robert Pattinson il Cavaliere Oscuro ufficiale della DCU, ma James Gunn è stato veloce nel smentire questa possibilità.

Quindi, il BatVerse sembra destinato a continuare come se fosse autonomo per ora, ma potrebbe cambiare ad un certo punto? Reeves ha ammesso a Collider che ha intenzione di incontrare James Gunn e Peter Safran per discutere proprio del futuro del franchise.“Loro [Gunn e Safran] sono stati fantastici. […] In realtà dovremmo incontrarci nelle prossime settimane perché vogliono parlarmi del piano generale, e poi vogliono ascoltare il piano BatVerse. Ci stiamo solo riunendo per parlare di tutto questo”.

Al regista è stato chiesto se questo ampio piano potrebbe comportare la fusione degli universi? “Senti, sono entusiasta di sapere cosa faranno”, ha continuato Reeves. “Il BatVerse, come ha detto James, e come ha detto Peter, è una specie di cosa che ci stanno lasciando fare.” Matt Reeves ha anche preso in giro ciò che i fan possono aspettarsi da The Batman 2 e, sebbene non abbia rivelato alcun dettaglio specifico, ha chiarito che il Cavaliere Oscuro di Robert Pattinson rimarrà al centro della storia. “Per me, la cosa che sento davvero è che credo anche che Rob [Pattinson] sia così speciale nel ruolo. Il mio obiettivo è sempre stato quello di realizzare queste storie dal punto di vista che consentano al personaggio di essere sempre il centro emotivo della storia. Perché un sacco di volte quello che succede è che, dopo aver fatto il primo, improvvisamente arrivano altri personaggi della Rogues Gallery, e in un certo senso prendono il sopravvento, e poi Batman prende un posto in secondo piano dal punto di vista del personaggio o emotivamente.

Cosa sappiamo sul Batverse?

Sappiamo che la serie di The Panguin di Colin Farrell tornerà come uno dei cattivi principali dopo gli eventi della sua serie solista HBO Max, ma Matt Reeves introdurrà quasi sicuramente un altro antagonista. Tuttavia, i fan saranno probabilmente lieti di sapere che Batman rimarrà in prima linea.

James Cameron: “Basta streaming, sono stufo di stare seduto sul mio c**o!”

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In occasione dei Golden Globes 2023, dove ha partecipato in rappresentazione di Avatar: la via dell’acqua, nominato in due categorie (Miglior film drammatico e Miglior regia), James Cameron ha avuto modo di dichiarare ancora una volta il suo amore per la sala e la sua avversione per lo streaming.

Parlando con Variety sul red carpet dell’evento che apre la stagione dei premi, James Cameron ha detto che gli incassi di Avatar: la via dell’acqua, secondo lui, sono il segno che la gente vuole tornare in sala e che c’è bisogno della fuga che solo l’esperienza cinematografica può offrire. Il regista ha poi concluso il suo intervento con uno scherzoso ma sicuramente sentito: “Siamo tornati al cinema… basta con lo streaming! Sono stanco di stare seduto sul mio c**o!”.

L’incasso globale di Avatar: la via dell’acqua ha adesso superato i due miliardi, rispetto a quanto si dice nel video sopra. Il film ha dimostrato di poter portare nelle sale il pubblico nazionale e internazionale, in gran parte grazie alla sua reputazione di esperienza cinematografica con straordinari effetti visivi. Dopo anni in cui il pubblico ha evitato i cinema sulla scia della pandemia, Avatar: la via dell’acqua ha seguito l’esempio di Top Gun: Maverick e sta riportando in sala le persone, il che è stato entusiasmante per Cameron, ma anche per chi ama l’esperienza del cinema.

La Passione di Cristo 2: l’esilarante reazione di Twitter alla possibilità che il film possa realmente essere realizzato

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La possibilità che La Passione di Cristo 2 (che in realtà dovrebbe intitolarti The Resurrection) inizi finalmente le riprese principali ha ispirato molti utenti di Twitter a farsi gioco del sequel epico religioso con una serie di titoli falsi. The Passion of the Christ di Mel Gibson è stato distribuito nel 2004 con un’accoglienza polarizzante. Molti l’hanno definita un’esperienza religiosa e santa, mentre altri hanno denunciato l’eccessiva violenza e ciò che vedevano come elementi di antisemitismo.

Tuttavia, il film, interpretato da Jim Caviezel nei panni di Gesù di Nazareth, è stato un successo al botteghino e ha incassato oltre $ 612 milioni in tutto il mondo, di cui oltre $ 370 milioni al botteghino americano, rendendolo il film Rating-R con il maggior incasso di tutti i tempi, titolo che conserva ancora oggi.

Un recente report afferma che le riprese de La Passione di Cristo 2, che secondo Caviezel sarà il “più grande film nella storia del mondo“, inizieranno nei prossimi mesi. Mentre questa notizia entusiasmerà alcuni e frustrerà altri, c’è un grande contingente di spettatori su Twitter che ha colto l’occasione per commentare il sequel e offrire le proprie idee perfettamente prevedibili ma comunque comiche per il titolo del sequel. Eccone alcune:

https://twitter.com/thecardsharp2/status/1613384796461486080?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1613384796461486080%7Ctwgr%5E5e38ddcbf834969dbc332bb48f6219e234101209%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fpassion-christ-2-fan-reactions-fake-titles%2F

https://twitter.com/mkrwrt/status/1613411931276349441?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1613411931276349441%7Ctwgr%5E5e38ddcbf834969dbc332bb48f6219e234101209%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fpassion-christ-2-fan-reactions-fake-titles%2F

https://twitter.com/MrGee54/status/1613533128202817537?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1613533128202817537%7Ctwgr%5E5e38ddcbf834969dbc332bb48f6219e234101209%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fpassion-christ-2-fan-reactions-fake-titles%2F

https://twitter.com/The_Boydster/status/1613365845572423681?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1613365845572423681%7Ctwgr%5E5e38ddcbf834969dbc332bb48f6219e234101209%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fpassion-christ-2-fan-reactions-fake-titles%2F

Black Panther 3: Letitia Wright parla del prossimo film MCU

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Black Panther 3: Letitia Wright parla del prossimo film MCU

Parlando con Variety, alla protagonista di Black Panther: Wakanda Forever, Letitia Wright, è stato chiesto della possibilità che i Marvel Studios diano il via libera a un’altra puntata del franchise standalone basato sull’universo di Black Panther di successo. Letitia Wright ha anticipato che Black Panther 3 potrebbe essere già in lavorazione. Tuttavia, ha presto ammesso che ci sarebbe voluto del tempo prima che il potenziale progetto entrasse in produzione.

Penso che sia già in lavorazione“, ha detto Wright. “Sai, abbiamo appena passato due anni fantastici a farlo uscire e tutti si sono uniti per sostenerlo. Abbiamo bisogno di una piccola pausa, dobbiamo riorganizzarci e Ryan [Coogler] ha bisogno di tornare in laboratorio, quindi ci vorrà un po’ di tempo, ma siamo davvero entusiasti che voi ragazzi lo vedaate.”

Il sequel del MCU ha onorato il defunto Chadwick Boseman mentre ha continuato l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever è arrivato nelle sale l’11 novembre 2022.  Basato sui fumetti Marvel di Stan Lee e Jack Kirby, Black Panther: Wakanda Forever ha continuato a esplorare l’incomparabile mondo di Wakanda e tutti i ricchi e vari personaggi introdotti nel primo film. Il film è stato diretto da Ryan Coogler da una sceneggiatura che ha scritto in prima persona insieme a Joe Robert Cole.

Il sequel ha visto il ritorno di Lupita Nyong’o, Danai Gurira, Angela Bassett nei panni di Ramonda, Martin Freeman, Letitia Wright, Winston Duke e Florence Kasumba. A loro si sono uniti i nuovi arrivati ​​in franchising Tenoch Huerta, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livinalli.  Nel film Marvel Studios Black Panther: Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba) lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross (Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo di Namor, re di Talokan, ed è interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livinalli.

Deadpool 3: Ryan Reynolds pronto a lasciare l’Universo Ausiliario Marvel per il Marvel Cinematic Universe

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Sebbene ci siano molte domande su come Deadpool 3 si inserirà nell’MCU, nessuno si è davvero fermato a chiedersi cosa succederà effettivamente quando il mercenario chiacchierone condividerà lo schermo con Wolverine nel prossimo film del suo franchise inaugurato alla Fox.

Sulle pagine dei fumetti, i loro incontri sono sempre una gioia per i lettori, ma sappiamo fin troppo bene che ciò che funziona nei fumetti non sempre si traduce efficacemente in live-action. Durante una recente intervista con The Wrap, Ryan Reynolds ha parlato del fatto che Wade Wilson, che rompe la quarta parete, si è incrociato con il Logan molto più serio di Hugh Jackman.

“Penso che sia una camminata sul filo del rasoio”, ammette l’attore. “Voglio dire, la maggior parte di questi film si basano sempre su questo delicato equilibrio per quello che riguarda il tono, quindi in questo caso, però, c’è una collisione di due personaggi piuttosto iconici che esistono nell’Universo Ausiliario Marvel [ride] – siamo nel Marvel Cinematic Universe a questo punto.”

Il riferimento di Reynolds è chiaramente all’universo Fox degli X-Men che adesso è stato assorbito da Disney. Per Reynolds, tuttavia, è fondamentale assicurarsi che il trequel renda giustizia a entrambi i personaggi.

“Lo scopo è davvero trovare un modo per servire entrambi questi personaggi, un modo che possa sembrare straordinariamente autentico per entrambi”, aggiunge, “e penso che questi due errori in realtà faranno una cosa giusta in un modo davvero fantastico”.

Le riprese non sono ancora cominciate, ma non possiamo fare a meno di pensare che ci siano in serbo cose speciali. Secondo alcuni scoop, nel film apparirà persino Mobius di Owen Wilson, mentre dovrebbe apparire anche il cast del film Fantastici Quattro del 2005.

Deadpool 3 è stato scritto da Rhett Reese e Paul Wernick da una bozza precedente del  duo Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Loeglin di  Bob’s Burgers . Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, aveva precedentemente assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i primi due film, il che lo renderebbe il primo film dei Marvel Studios ad essere lanciato con tale classificazione solo per adulti.

Deadpool 3 servirà come primo film della  serie di film di Deadpool  ad essere distribuito dopo l’acquisizione da parte della Disney della 20th Century Fox. L’uscita del film è attualmente prevista per l’8 novembre 2024.

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