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Ezra Miller, interprete di The Flash, arrestato per aggressione

The Flash Ezra Miller

Secondo quanto riferito, Ezra Miller è stato arrestato alle Hawaii per condotta disordinata e molestie. Miller è stato scelto per l’iterazione cinematografica di The Flash, mentre Grant Gustin ne interpreta l’incarnazione televisiva su The CW. Mentre il film è stato annunciato nel lontano 2014, il progetto ha subito diversi ritardi.

Questa non è la prima volta che Miller si è messo in situazioni spiacevoli. Nell’aprile 2020, è uscito un video di Miller che aggrediva una giovane donna a Reykjavik, in Islanda. Sebbene la clip fosse breve, mostrava Miller che metteva le mani sulla gola della donna prima di trascinarla a terra. Dopo il rilascio del video, Miller non è mai stato messo sotto inchiesta. Quasi due anni dopo l’incidente del 2020, Miller è finito in un nuovo scandalo a partire dallo scorso fine settimana.

In un nuovo rapporto di Hawaii News Now, Ezra Miller è stato arrestato dalla polizia delle Hawaii in un bar karaoke. TheWrap ha confermato con la polizia locale l’identità dell’attore. Secondo il loro rapporto, Miller aveva causato tensione mentre “urlava oscenità e a un certo punto ha afferrato il microfono di una donna di 23 anni che cantava al karaoke… e poi si è lanciato contro un uomo di 32 anni che giocava a freccette”. Secondo la polizia locale, Miller ha pagato una cauzione di $ 500 dollari ed è stato rilasciato.

Ezra Miller fa anche perte del cast principale di Animali Fantastici: I Segreti di Silente. Il film ha già avuto parecchi problemi e speriamo che questo incidente con Miller non ne causi altri.

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 4 novembre 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Kiersey Clemons tornerà nei panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack Snyder’s Justice League (il personaggio era stato tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.

 
 

Oscar 2022: Will Smith fa pubbliche scuse a Chris Rock

Will Smith

A circa 24 ore dal fattaccio, Will Smith ha pubblicato sui suoi canali social un messaggio di scuse a Chris Rock. Durante la notte degli Oscar 2022, Chris Rock è stato chiamato per assegnare il premio al miglior documentario (andato a Summer of Soul) e durante la presentazione ha fatto una battuta sulla testa rasata di Jada Pinkett-Smith.

La battuta, inizialmente presa a ridere da Will Smith, ha poi scatenato in lui una reazione assolutamente fuori da ogni ragionevolezza. L’attore si è infatti alzato e ha dato uno schiaffo a Rock, che ha reagito con evidente shock, e poi è tornato a posto, dove ha cominciato ad urlare in direzione del comico.

Pochi minuti dopo, durante il ritiro del suo Oscar per la migliore interpretazione maschile, Smith ha fatto le sue scuse all’Academy e ha parlato di difendere la sua famiglia e le persone che ama. Soltanto adesso arrivano le scuse a Chris Rock:

La violenza in tutte le sue forme è velenosa e distruttiva. Il mio comportamento della scorsa notte agli Oscar è stato inaccettabile e inscusabile. Battute alle mie spese sono parte del mio lavoro, ma battute sulla condizione medica di Jada sono state troppo per essere sopportate, e ho reagito istintivamente. 

Vorrei scusarmi pubblicamente con te, Chris. Ero fuori dai limiti ed ero in errore. Sono imbarazzato e le mie azioni non sono state indicative dell’uomo che voglio essere. Non c’è posto per la violenza in un mondo di amore e gentilezza. 

Volevo anche chiedere scusa all’Academy, ai produttori della serata, a tutti i presenti e a tutti quelli che hanno guardato la diretta in tutto il mondo. Vorrei chiedere scusa alla famiglia Williams e alla famiglia di King Richard. Rimpiango profondamente il fatto che il mio comportamento abbia macchiato quello che sarebbe dovuto essere un viaggio meraviglioso per tutti noi. 

Sono un lavoro in corso.

Sinceramente,

Will

 
 

Claire Danes: 10 cose che non sai sull’attrice

Claire Danes film

Claire Danes è una di quelle attrici che ha fatto la storia del cinema e delle serie tv grazie al suo talento, alla sua grazia e alla sua bellezza. L’attrice, che ha iniziato ha lavorare sin da giovanissima, ha fatto subito breccia nel cuore dei suoi spettatori, rimanendovi per tutti questi anni.

Ecco dieci cose da sapere su Claire Danes.

Claire Danes: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica dell’attrice inizia a quattordici anni, quando debutta sul grande schermo in Piccole donne (1994), per poi recitare in Gli anni dei ricordi (1995), A casa per le vacanze (1995), I Love You, I Love You Not (1996), A Gillian, per il suo compleanno (1996) e Romeo + Giulietta di William Shakespeare (1996). In seguito recita in U-Turn – Inversione di marcia (1997) e L’uomo della pioggia – The Rainmaker (1997), Amori & segreti (1998), I miserabili (1998), Gli infiltrati (1999), Bangkok, senza ritorno (1999), Igby Goes Down (2002), The Hours (2002), Le forze del destino (2003), Terminator 3 – Le macchine ribelli (2003) e Stage Beauty (2004). Tra i suoi ultimi lavori, vi sono Shopgirl (2005), La neve nel cuore (2005), Stardust (2007), Un amore senza tempo (2007), Identikit di un delitto (2007), Me and Orson Welles (2008), As Cool As I Am (2013), Brigsby Bear (2017) e A Kid Like Jake (2018).

2. Ha lavorato spesso per il piccolo schermo. Nel corso della sua carriera, l’attrice ha avuto modo di recitare anche per il piccolo schermo. Infatti, ha debuttato nel mondo della recitazione apparendo nella serie Law & Order – I due volti della giustizia (1992), per poi apparire in Dudley (1993), Lifestories: Families in Crisis (1994) e My So-Called Life (1994-1995), con cui ha ottenuto popolarità. In seguito è apparsa in Master of None (2015), Portlandia (2017), Homeland: Caccia alla spia (2011-2019)e The Essex Serpent (2022). Inoltre, ha preso parte anche ai film tv No Room for Opal (1993) e Temple Grandin – Una donna straordinaria (2010).

3. È anche doppiatrice e produttrice. Oltre alla carriera nel mondo della recitazione, l’attrice si è prestata a vestire altri panni, come quella di doppiatrice e produttrice. Infatti, ha prestato la propria voce per il film d’animazione giapponese Principessa Mononoke (1997) e per il film tv A Child’s Garden of Poetry (2011), mentre, in quanto produttrice, ha partecipato alla realizzazione della serie Homeland: Caccia alla spia.

claire danes

Claire Danes è Giulietta in Romeo + Giulietta di William Shakespeare

4. Si emozionata per come ha recitato DiCaprio. Nel film Romeo + Giulietta di William Shakespeare, rilettura post-moderna della celebre opera, la Danes ha interpretato Giulietta, mentre Leonardo DiCaprio era Romeo. Come noto, il rapporto tra i due non era rose e fiori, ma l’attrice si è sempre detta affascinata dall’interpretazione data da DiCaprio. Addirittura, durante il discorso di lui nella scena della presunta morte di Giulietta, l’attore è stato talmente emozionante che la Danes si stava per mettere a piangere, quasi rovinando la scena.

5. La sua prima scena è stata quella di nudo. La prima scena che l’attrice si è trovata a girare nei panni di Giulietta, è quella in cui ha appena trascorso la notte con Romeo. Per la Danes si è dunque trattato di dover stare a letto senza vestiti, accanto a DiCaprio, che conosceva ancora poco. L’imbarazzo presente tra i due è però stato utile per rendere la scena più carica di emozioni, proprio come previsto dal racconto.

Claire Danes: il marito e i figli

6. È sposata da alcuni anni. Nel 2009, l’attrice ha sposato il compagno e collega Hugh Dancy, con il quale era fidanzata da un paio di anni. I due, infatti, si erano conosciuti sul set di Un amore senza tempo nel 2007, per poi fidanzarsi ufficialmente due anni dopo. La cerimonia, svoltasi in Francia, è stata di tipo privato, con dunque pochi amici e famigliari presenti accanto a loro nel lieto momento.

7. È madre di due figli. Dall’unione con il marito, hanno visto la luce due figli: Cyrus Michael Christopher, nato il 17 dicembre del 2012, e il secondo figlio, Rowan, nato il 27 agosto del 2018. Dalla nascita di quest’ultimo l’attrice ha ridotto le sue attività lavorative, così da potersi concentrare insieme al marito sui primi anni di vita dei due figli.

Claire Danes Leonardo DiCaprio

Claire Danes e Leonardo DiCaprio

8. Hanno avuto un rapporto complesso sul set. A volere che fosse la Danes a ricoprire il ruolo di Giulietta in Romeo + Giulietta di William Shakespeare, è stato proprio Leonardo DiCaprio. L’attore, infatti, era rimasto colpito dal fatto che lei era stata l’unica attrice ad avere il coraggio di guardarlo negli occhi durante le audizioni. Una volta giunti sul set, però, i due attori non hanno avuto da subito un buon rapporto. La Danes accusava infatti DiCaprio di essere immaturo, mentre lui diceva della collega che era sempre troppo tesa e seria.

Claire Danes è su Instagram

9. Ha un profilo personale. L’attrice possiede un proprio account Instagram che è seguito da 283mila persone in tutto il mondo. Con appena 57 post, la Danes ha dimostrato di non essere particolarmente interessata a tenere continuamente aggiornato il suo profilo. Su questo, ad ogni modo, i suoi fan potranno ritrovare foto relative a suoi progetti lavorativi ma anche post legati a luoghi visitati e momenti di svago in compagni di amici o colleghi.

Claire Danes: età e altezza

10. Claire Danes è nata il 12 aprile del 1979 a Manhattan, New York City. La sua altezza complessiva corrisponde a 166 centimetri.

Fonti: IMDb, Biography

 
 

Oscar 2022, le tendenze fashion: mille sfumature di (tappeto) rosso

Erano almeno due anni che la stagione dei premi non offriva red carpet così sfarzosi e si vede che le star di Hollywood hanno sentito la mancanza di questi grandi eventi, perché la stravaganza vista sul red carpet degli Oscar 2022 è stata davvero rara e forse persino più interessante di quanto non lo siano stati i premi in sé. 

A partire dai look maschili che quest’anno si sono veramente superati. In genere l’animale maschio sul red carpet tende a sparire dietro completi scuri più o meno tutti uguali, ma gli Oscar 2022 hanno definitivamente smentito questa tendenza, dopo diversi esempi negli anni passati che avevano scalfito la convinzione che l’uomo fosse destinato al nero o a scale di blu e grigi molto scuri. Kodi Smit-McPhee e Simu Liu guidano la carica in azzurrino e rosso sgargiante, seguito dal vinaccia di Andrew Garfield, arrivando a Timothee Chalamet, di nero vestito ma con abbondanza di paillettes, merletti e rigorosamente a petto nudo, sotto una giacca corta da torero. 

Un’altro trend del red carpet è stata sicuramente l’esuberanza, le scollature, i tagli sghembi, le gambe in vista, le schiene nude, un trionfo di sano esibizionismo che non mancherà di far parlare di sé e di accentrare l’attenzione, come la nominata Kristen Stewart, che opta per un completo Chanel con calzoncini corti, giacca e camicia aperta, sotto niente. Come lei nessuna, anche se la nuova Ariel, a parte forse Halle Bailey che indossava un costume di scena più che un abito. Anche Lily James, ormai testimonial Versace, era molto procace e bellissima, nell’abito scosciato e scollato di pizzo rosa antico, a differenza della sempre sexy Zoe Kravitz che ha optato per lo stesso colore ma per un look alla Audrey Hepburn: divina, tra le nostre preferite. Splendida dea argentata, Zendaya ha colpito come al solito per la ricchezza dell’abito, la particolarità e lo stile con cui questa giovane interprete riesce a calcare il tappeto rosso, per lei un Valentino Haute Couture. Altra sirena argentata, ma in Louis Vuitton, Alana Haim, elegantissima, a differenza di Renate Reinsve, che con lo stesso marchio ha avuto le idee un po’ confuse. 

Hanno puntato al classico Penelope Cruz e Vanessa Hudgens, con abiti neri, ricchissimi ma composti e adatti alla loro età. Particolarmente felici anche le scelte di abbigliamento delle sorelle Williams che, Venus in Eli Saab e Serena in Gucci, hanno conquistato il tappeto rosso. Discorso a parte meritano invece le nominate Nicole Kidman e Jessica Chastain: entrambe hanno fatto tanto, forse troppo, ma mentre Kidman è risultata molto poco a suo agio nell’abito carta da zucchero rigido firmato da Giorgio Armani Privè, Chastain tra Rouches, paillettes, sfumature di arancio e lilla, tulle e abbondanza di strati è riuscita comunque a mantenere un’armonia tale da meritarsi il nostro pollice all’insù.

Ma la tendenza più ricorrente di quest’anno, sul red carpet, è stata questa ridondanza di rosso. In tutte le sue forme e sfumature, il rosso (e sfumature) è stato il colore che maggiormente è stato fotografato sul red carpet: Ariana DeBose in Valentino, Tracee Ellis Ross in Carolina Herrera, Kirsten Dunst in Christian Lacroix vintage, Amelie Zilber in Dior, Liya Kebede in Alaïa, Jennifer Garner in Brandon Maxwell, Amy Forsyth in Marchesa, Rosie Perez in Christian Siriano, Molly Sims in Elie Saab, Luisa Ranieri in Atelier Versace, Marlee Matlin in Monique Lhuillier, Simu Liu in Atelier Versace, Sophie Turner in Louis Vuitton.

Proprio tra questi troviamo chi si porta a casa il nostro personale trofeo della meglio vestita agli Oscar 2022. Si tratta di Luisa Ranieri, che facciata nel suo Atelier Versace, era di una bellezza fuori scala. Sarà perché l’immagine di zia Patrizia, che interpreta in E’ stata la mano di Dio, è ancora vivida in noi, sarà per la naturale classe e bellezza dell’attrice italiana, sarà perché la ricercatezza dell’abito coniugata alla semplicità del look premia sempre, ma Ranieri è stata davvero la nostra personale regina del tappeto rosso degli Oscar 2022.

I migliori abiti degli Oscar 2022

 
 

Oscar 2022: Will Smith nuovo Kingpin?

oscar 2022

Lo Slap-gate degli Oscar 2022 è sicuramente l’unica cosa che ricorderemo di questa noiosa e scontata 94° edizione dell’Academy Awards. Chris Rock che fa una battuta su Jada Pinkett Smith, Will Smith che la prende male, si alza, tira un ceffone a Rock, visibilmente disorientato, e torna al suo posto, urlando al comico che togliersi dalla bocca il nome di sua moglie, con tanto di “F-word” in diretta intercontinentale.

Brutta figura per Rock, che si è confermato un comico dal gusto discutibile. Brutta figura per l’Academy, che in quella situazione avrebbe dovuto allontanare Smith, senza mezzi termini, e assegnargli il premio in contumacia. Brutta figura per Will stesso, che ha poi ritirato il suo premio consegnandoci un discorso confuso e imbarazzato, che ha preferito l’uso della violenza per difendere la propria donna, cercando in questa dinamica una giustificazione.

Tuttavia, anche di fronte a questo genere di situazioni, l’internet può essere un posto divertentissimo in cui navigare, e così, da internet e dai fumetti arriva la “risposta” a Will Smith, per il suo prossimo ruolo! In Amazing Spider-Man #69, Kingpin picchia violentemente un malcapitato intimandogli di non nominare mai più sua moglie. Ebbene, potrebbe essere questo il nuovo ruolo di Smith? Dopotutto avevamo già avuto in Kingpin di colore, e il multiverso Marvel è aperto a qualsiasi tipo di possibilità!

 

 
 

Oscar 2022: i momenti più memorabili (migliori e peggiori)

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La 94a edizione degli Oscar ha regalato al pubblico una serie di momenti memorabili. Non sono mancati gli attimi commoventi, come la premiazione dell’attore sordo Troy Kotsur, le scene imbarazzanti (sì, stiamo pensando anche noi allo schiaffo di Will Smith) e le parti noiose (un’edizione con più canzoni di un film Disney). Cosa ricorderemo della notte degli Oscar? Ecco una lista degli aspetti migliori e peggiori della serata.

1Ottimi i momenti di sincera riflessione

Considerando il momento storico che stiamo vivendo, a cavallo tra un’ondata pandemica e l’altra e minacciati da una guerra in Europa, sarebbe stata una pessima decisione non sfiorare in alcun modo il contesto che circondava la notte degli Oscar.

Non sono mancati gli inviti alla pace, all’uguaglianza, alla carità e l’attenzione agli emarginati. Ci sono state vette emotive forse un po’ esasperate, come il monologo di Schumer sui diritti riproduttivi o il discorso commosso di Jessica Chastain (Gli Occhi di Tammy Faye). Infine, ance la vittoria come Miglior film di CODA – I segni del cuore, un prodotto per famiglie, emozionante ma il più convenzionale tra i 10 candidati, rientra nel medesimo discorso.

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Oscar 2022: le più grandi sorprese e gli snobbati della 94° edizione

Come sempre accade alle cerimonie degli Academy Awards, anche gli Oscar 2022 hanno riservato delle sorprese (poche) e qualche illustre snobbato trai nominati per la serata. Mettendo da parte per un attimo quello di cui tutti parlano, ovvero dell’alterco tra Will Smith e Chris Rock, la cerimonia degli Oscar 2022, presentata da Regina Hall, Amy Schumer e Wanda Sykes, è stata annunciata come un’opportunità per riflettere e onorare adeguatamente il cinema nel mezzo della pandemia di coronavirus, dopo un anno che ha continuato a essere impegnativo per l’industria ma ha visto il cinema ritrovare una sua nuova normalità.

Agli Oscar 2022, è stato Dune a ottenere il maggior numero di premi (sei in totale) mentre CODA ha vinto il primo premio come miglior film. Altri invece sono andati a casa a mani vuote, nonostante le molte nomination. Ecco di seguito le sorprese e gli snobbati, con alcune menzioni speciali e davvero inaspettate:

1Sorpresa: Justice League e Army of the Dead di Zack Snyder vincono i premi del pubblico

Forse questo non sembra troppo sorprendente, dal momento che – in particolare sui social media – il fandom di Zack Snyder ha da tempo dimostrato la sua capacità di mostrare la sua voce, fare tendenza e così via, e c’era un chiaro movimento che mostrava quanto i film di Snyder fossero i favoriti a vincere i premi dei fan. Tuttavia, nonostante questo, si è trattato di una piccola sorpresa vedere Justice League di Zack Snyder, un film uscito direttamente in streaming e che altrimenti non sarebbe stato idoneo per gli Oscar veri e propri, vincere l’#OscarsCheerAward per Flash che entra nella Speed ​​Force e Army of the Dead vincere il film #OscarsFanFavorite superando il colosso Spider-Man: No Way Home del 2021.

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Spider-Man: No Way Home, i concept omaggiano le cover dei fumetti con Doc Ock

Spider-Man: No Way Home

Ray Meinerding, concept artist che ha lavorato anche a Spider-Man: No Way Home, ha condiviso i concept realizzati per il film con Doctor Octopus e Spider-man. Nei concept in questione, l’artista ha scelto di omaggiare il lavoro di Todd McFarlane con le cover dei fumetti:

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

 
 

Guardiani della Galassia Christmas Special: James Gunn seda le polemiche

guardiani della galassia

Dopo sei anni di assenza, il prossimo Natale torneranno i Guardiani della Galassia così come li conosciamo e come non li vedremo mai più, in uno speciale festivo per Disney+, sotto l’appassionata guida di James Gunn.

Proprio il regista ha dichiarato che questo Guardiani della Galassia Christmas Special era la cosa migliore a cui avesse mai lavorato, ma i fan non perdonano le iperbole che, si sa, si dicono sempre quando si promuove un lavoro, e hanno ripreso il regista ricordandogli che aveva detto le stesse cose per The Peacemaker, e ancora prima per gli altri film di Guardiani della Galassia.

James Gunn è così intervenuto nel piccolo dibattito, sedando gli animi e spiegando che, sì, lui tende a usare delle iperbole e che spesso il progetto a cui lavora gli sembra, mentre lo fa, la cosa migliore che abbia mai fatto. Tuttavia il suo amore e il suo entusiasmo per quello che fa sono autentici e spera che lo speciale che sta realizzando piaccia molto ai fan.

https://twitter.com/JamesGunn/status/1507537666656686085?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1507537666656686085%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fguardians-galaxy-holiday-special-length-james-gunn%2F

Guardiani della Galassia Vol. 3, quello che sappiamo

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

 
 

Batgirl: al via l’ultima settimana di riprese

Batgirl

Leslie Grace conferma su Instagram che la produzione di Batgirl si appresta ad entrare nell’ultima settimana di riprese. Ecco di seguito il posti in cui l’attrice, interprete di Barbara Gordon, dà la notizia:

Cosa sappiamo di Batgirl

Batgirl è il film del 2022 di Adil El Arbi e Bilall Fallah con Leslie Grace, JK Simmons, Michael Keaton  e Brendan Fraser. È stato annunciato che Leslie Grace interpreterà Batgirl. Il suo precedente ruolo cinematografico è stato nell’adattamento della WB di In the Heights, acclamato dalla critica. Mentre la trama di Batgirl è ancora nascosta, il film vedrà J.K. Simmons torna nel ruolo del commissario Gordon, visto l’ultima volta in Justice League di Zack Snyder. Jacob Scipio partecipa al film in un ruolo non rivelato e Brendan Fraser interpreta il cattivo Garfield Lynns, noto anche come Firefly. Ivory Aquino si è unita al cast nel ruolo di Alysia Yeoh

Batgirl doveva essere diretto da Joss Whedon, regista di The Avengers e Avengers: Age of Ultron, nonché della versione cinematografica di Justice League. Tuttavia, nel 2018, il regista ha deciso di abbandonare il progetto, ammettendo di non essere riuscito a “decifrare la storia”. Il film è diretto da Adil El Arbi e Bilall Fallah.

 
 

Lightyear: il nuovo trailer del film con la voce di Chris Evans

Disney ha condiviso un nuovo trailer di Lightyear, il film d’animazione che racconta la storia storia “vera” dietro al giocattolo di Buzz Lightyear, così come lo abbiamo conosciuto in Toy Story. Il film racconterà la vicenda di un’astronauta che è stato celebrato con il giocattolo che ben conosciamo. A doppiare il personaggio è stato chiamato Chris Evans.

Lightyear – La vera storia di Buzz, il lungometraggio originale Disney e Pixar che segue il leggendario Space Ranger in un’avventura intergalattica, arriverà il 15 giugno nelle sale italiane. La nuova avventura d’azione racconta le origini di Buzz Lightyear, l’eroe che ha ispirato il giocattolo di Toy Story.

Lightyear – La vera storia di Buzz è diretto da Angus MacLane, regista vincitore dell’Annie Award e animatore veterano di Pixar che ha co-diretto Alla Ricerca di Dory del 2016, ed è prodotto da Galyn Susman (il corto Toy Story: Tutto un altro mondo).

Il premiato compositore Michael Giacchino, che ha firmato le musiche di The Batman e Spider-Man: No Way Home, comporrà la colonna sonora di Lightyear – La vera storia di Buzz. Giacchino ha un rapporto di lunga data con Pixar: ha vinto un Oscar, un Golden Globe e un GRAMMY per la colonna sonora originale di Up. Inoltre, la sua filmografia Pixar include, tra gli altri, Gli Incredibili – Una “normale” famiglia di supereroi, Ratatouille, Cars 2, Inside Out, Coco e Gli Incredibili 2.

 
 

Blackhawk: lo sceneggiatore aggiorna sul film DC e su Steven Spielberg

Blackhawk DC-Comics

Arriva da Collider un interessante aggiornamento in merito a Blackhawk, l’annunciato film basato sull’omonimo fumetto DC Comics, che è attualmente in sviluppo alla Warner Bros per mano dello sceneggiatore di successo David Koepp. Ebbene, oggi è lo stesso scrittore ad aggiornare i fan sullo stato di cose sul film:

Abbiamo una sceneggiatura molto buona e pensiamo tutti che sia molto buona”, ha detto David Koepp Collider . “Ci sono stati molti cambi di gestione alla Warner Bros, quindi penso che dobbiamo semplicemente aspettare che si stabilisca una linea sul film e sul loro universo DC”. Koepp ha anche accennato qualcosa in più rispetto al potenziale coinvolgimento di Steven Spielberg alla regia della pellicola, notizia ufficializzata nel 2018, all’epica dell’annuncio ufficiale ma mai confermata successivamente. 

Ovviamente, spero che [Spielberg] lo faccia o se non lo dirige, spero che lo produca [e]  chiami qualcuno di grande dirigerlo”, ha detto Koepp. “Perché sarebbe molto divertente. Sono molto affezionato alla sceneggiatura e spero che si unisca. Ma ancora una volta, questo è uno di quei film che avranno bisogno di 200 milioni di dollari, quindi cercare di portare sul grande schermo questo film è un lungo e grande processo”.

Il film su Blackhawk

Per chi non lo sapesse, i Blackhawks erano un gruppo di piloti, definiti dei veri e propri assi dell’aeronautica durante la seconda guerra mondiale che combattono la tirannia e l’oppressione e che debuttarono in un numero di Military Comics nell’agosto 1941. Poiché il gruppo opera in un’area specifica, Koepp confermò l’impossibilità di  ambientare un film di Blackhawk  nello stesso universo di altri progetti DC come Wonder Woman o Aquaman.

La storia di un film dei Blackhawks  risale a molto tempo fa, con Spielberg che ha espresso interesse a dirigere un film basato sul gruppo sin dai primi anni ’80. Tuttavia, il progetto è stato infine cancellato e Spielberg ha invece diretto I predatori dell’arca perduta. Nel 2018, il progetto Blackhawk è stato ripreso e Spielberg è stato nominato regista e produttore. Mentre la produzione avrebbe dovuto iniziare dopo il completamento di West Side Story di Spielberg, ora non è chiaro se il leggendario regista sarà coinvolto in veste di regista!

 
 

Oscar 2022: un commento a un’edizione da dimenticare

Come ogni anno, come sempre ormai da tempo, anche gli Oscar 2022 si sono svolti senza troppi scossoni né sorprese, i premi sono stati assegnati con la confortante pigrizia che regna sovrana nell’Academy e anche quest’anno proveremo a farci sorprendere il prossimo anno. Non che la tendenza a premi scontati sia sempre un male, ad esempio lo scorso anno, seppure Nomadland e Chloe Zhao erano da tempo dati per vincitori, quel riconoscimento sembrava un augurio, un messaggio d’amore e di conforto per un mondo stretto nella morsa dell’incertezza, oltre che un premio all’eccellenza artistica del film e della regista in sé. 

Oscar 2022 specchio del mood del Paese

Tuttavia quest’anno l’Academy ha deciso di assegnare dei premi che sembrano lo specchio del mood del Paese: si invocano tanto l’amore e la pace, eppure l’unica cosa che davvero fa parlare il pubblico e gli addetti ai lavori è il gesto violento di Will Smith nei confronti di Chris Rock. Il siparietto, tutt’altro che previsto o programmato, è stato senz’altro il momento di maggiore sorpresa di una serata scontata, ma i premi sono invece la migliore cartina di tornasole dello stato dell’Academy e del senso che questi riconoscimenti hanno all’interno dell’industria, senza contare poi il loro valore artistico nella cornice più ampia della settima arte in quanto linguaggio e specchio della contemporaneità. 

La tendenza che viene confermata quest’anno è che gli Oscar tecnici vengono assegnati in massa a un solo film che però non arriva mai alle categorie artistiche, per così dire (dal momento che ogni categoria, secondo chi scrive, richiede doti tecniche e artistiche notevoli), ed è quindi come se i film non potessero essere più contemporaneamente rappresentazioni di grandi capacità tecniche e portatori di arte, contenuto e cultura. Certamente a registi d’altri tempi, come James Cameron o Peter Jackson, questo elemento non piace per niente. E così Dune è effettivamente il trionfatore della serata, con sei Oscar su dieci nomination, tutti premi tecnici, molti dei quali assegnati fuori onda, nel pre-cerimonia, mentre i vip erano ancora sul red carpet a sfilare. E questo per risparmiare tempo, per accorciare la cerimonia, per dare maggiore ritmo alla serata. E così, in una manifestazione che si fregia di premiare l’eccellenza del cinema, premi come Migliore montaggio e Migliore colonna sonora vengono assegnati fuori onda. Il Montaggio considerato come un premio da relegare ai margini. Il Montaggio.

Lo Slap-gate di fronte a un’Academy inerme

Poi non ci sorprendiamo se il miglior film è CODA – I segni de cuore, ma ci arriveremo. E, attenzione, non si sta dicendo che esistono altri premi che possano essere lasciati fuori, perché in generale togliere ai premi, a tutti i premi, lo spazio del palco, degli applausi, togliere loro la ribalta non è il modo giusto per accorciare i tempi. E quindi se Dune porta a casa sei premi, c’è chi come Licorice Pizza (o anche La fiera delle Illusioni, ma in questo caso dispiace meno) che torna a casa a mani vuote, e chi, come King Richard – Una famiglia vincente o Gli occhi di Tammy Faye, vince invece almeno un Oscar alla performance. Will Smith doveva essere allontanato dalla sala, dopo l’eccesso d’ira, e questo è indiscusso, il fatto che abbia passato tutto il suo emozionato discorso di ringraziamento a giustificare il suo gesto, mescolando vita e arte, sovrascrivendo la sua persona al personaggio che ha interpretato, è stato un momento davvero basso per la cerimonia e per tutta la storia degli Oscar. E se un solo gesto non può cancellare una carriera costruita con impegno, suscitando sempre simpatia e rispetto, non si può “lasciar correre” di fronte ad una tale reazione, in nessuna circostanza.

Di grandi attori in brutti film e brutte interpretazioni

Dall’altro alto abbiamo invece Jessica Chastain, attrice straordinaria, tra le migliori della sua generazione, che vince un Oscar alla carriera, e non certo per un film pessimo in cui è in overacting in ogni scena, facendoci rimpiangere persino The 355 o Il cacciatore e la Regina di Ghiaccio. Eppure stiamo parlando della Salomè di Al Pacino, della Madre di Terrence Malick, della Maya di Zero Dark Thirty! 

Niente da eccepire invece sui premi ai migliori attori non protagonisti (Ariana DeBose e Troy Kotsur), entrambi scontati e meritatissimi, ed entrambi portatori di ricchezza, rappresentazione, gioia, amore, ma soprattutto talento cristallino sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles. Lo stesso vale per il meritato Oscar a Jane Campion, prima donna a ricevere due nomination in categoria e qui alla sua seconda statuetta, dopo quella per la sceneggiatura a Lezioni di Piano.

Come si scrive una sceneggiatura cinematografica?

Ma parliamo proprio della sceneggiatura, il premio che in genere si assegna a quei film più ricercati, che non incontrano il grande pubblico per una questione di comunicazione, ma che spesso impressionano l’Academy. Era successo per Spike Jonze, è successo per Quentin Tarantino, e quest’anno poteva succedere per Licorice Pizza, a La persona peggiore del mondo, a La figlia Oscura, e invece si è scelta la via conciliante, quella che cerca di accontentare tutti ma che non premia l’eccellenza, e in fin dei conti non accontenta nessuno: Siân Heder con CODA – I Segni del Cuore batte Gyllenhaal, Hamaguchi e Oe, Campion, Villeneuve. E non ci sono davvero parole per questo evento. Ce ne sono invece per Belfast e per Kenneth Branagh che porta a casa il suo primo premio Oscar per un film che per lui vale molto, in termini di peso emotivo, ma che forse poteva essere premiato per altro, e non proprio per la sceneggiatura, soprattutto nell’anno di Licorice Pizza e de La persona peggiore del mondo. 

Oscar 2022, fieri dei “nostri” perdenti

L’Italia torna a mani vuote dalla sua serata al Dolby: Massimo Cantini Parrini battuto dalla corazzata Jenny Beaver (migliori costumi a Crudelia invece che a Cyrano), Enrico Casarosa e il suo Luca messi all’angolo da Encanto (I Mitchell contro le macchine troveranno la loro giustizia, in questa vita o nell’altra), Paolo Sorrentino che si arrende a Ryûsuke Hamaguchi e al bellissimo Drive My Car, ma da parte del regista resta l’emozione e la consapevolezza (speriamo) di aver regalato al mondo la sua opera migliore, la sua testimonianza che l’arte, la tecnica, il cuore, la vita, il peso dei ricordi e dell’esperienza, lo spirito altissimo e quello più basso insieme, possono creare meraviglia. 

I segni degli Oscar 2022

Il miglior film dell’anno è dunque CODA – I Segni del Cuore. Nell’anno in cui Steven Spielberg compie il miracolo per porta il nome di West Side Story, l’Academy sceglie di premiare Siân Heder e il suo piccolo film, la sua piccola storia che, sebbene sia socialmente importante per via della sacrosanta rappresentazione che promuove, non è assolutamente, in nessun modo, da qualunque lato la si guardi, l’eccellenza della settima arte. Quella degli Oscar 2022 sarà ricordata forse come una delle peggiori edizioni del premio, o forse verrà completamente dimenticata, come accadrà a molti dei film premiati la notte scorsa. 

 
 

Coda – I segni del cuore: recensione del film con Emilia Jones

Coda - I segni del cuore recensione film

Coda – I segni del cuore è la nuova pellicola di Sian Heder (Tallulah) al cinema da giovedì 31 marzo distribuito da Eagle Pictures e vincitrice del Sundance Film Festival 2021 e vincitore di tre premi Oscar

Coda – I segni del cuore si presenta come remake del film francese del 2014 “La Famille Bélier” di Éric Lartigau, di cui riprede, in parte, il soggetto. Tuttavia, ciò che è nuovo nella versione di Heder – e fa assolutamente la differenza – è il cast: mentre la famiglia nell’originale era infatti interpretata da attori udenti (salvo l’eccezione del fratello, interpretato dall’attore sordo Luca Gelberg), qui a dare vita alla famiglia Rossi è invece un cast eccezionale, interamente di attori sordi, composto dal vincitore Oscar Marlee Matlin, Troy Kotsur and Daniel Durant.

Coda – I segni del cuore: la sordità prorompente di un coming-of-age atipico

Emilia Jones interpreta la diciassettenne Ruby, una studentessa volenterosa che vive a Gloucester, nel Massachusetts e che, ogni mattina, all’alba, si alza per aiutare la sua famiglia nella loro attività di pesca. Heder riesce a fare entrare lo spettatore velocemente, e in maniera piuttosto efficace, nella routine della ragazza, che è abituata ad essere l’interprete della famiglia, in quanto Coda – I segni del cuore: letteralmente, Child Of Dead Adults, unica udente in una famiglia di adulti sordi (anche metaforicamente). Il canto è la passione più grande di Ruby, che si svilupperà nel corso del film assieme alla sua crescita personale, plasmata dai contrasti e dalle ambizioni tipiche di ogni adolescenza, sanciti da un affetto famigliare espressivo, sensoriale e indissolubile.

Coda - I segni del cuore film recensioneCoda – I segni del cuore scardina ogni convinzione con cui lo spettatore potrebbe approcciarsi alla pellicola, nonostante l’impianto del tipico e piacevole coming of age, che segue il percorso di una ragazzina di provincia talentuosa, che sogna di poter studiare in città. C’è un’insegnante burbero ma idealista, le prove del coro della scuola e un’audizione importante alle porte. E, naturalmente, una famiglia riluttante nei confronti delle ambizioni della figlia. Sia Heder sfrutta a proprio vantaggio un assetto narrativo convenzionale e confortevole per poterlo impreziosire tramite una cornice innovativa, dipinta a tutto tondo da un occhio registico preciso e puntuale. Coda – I segni del cuore è una piccola storia che scalda il cuore, che fa credere in un miracoloso umano, nella forza e importanza di un insegnamento vicendevole, suggerito da più punti di vista. L’eccezionale Emilia Jones riesce a tratteggiare perfettamente un carattere in via di formazione, plasmato da interazioni volte all’estensione e accumulo gestuale e corporeo, un linguaggio fisico che non è mai stato così comprensibile, caloroso e affascinante.

Consapevole di un cambiamento nel suo mondo interiore, portato avanti da una passione sovrastante, Ruby inizierà ad avvertire dubbi riguardo la sua canonica routine e il rapporto con i famigliari. Si è sempre messa in prima linea per loro, quando il mondo “parlante” diventava troppo crudele o denigratorio, senza però effettivamente costruirsi una propria autonomia. Ed è proprio quando iniziano a palesarsi stimoli dall’esterno (un insegnante di canto che nota il suo talento, la prima cotta…) che Ruby faticherà a trovare una propria dimensione. Centrale nella riappropriazione di un nuovo sé, aggiornato e veritiero, è per Ruby il confronto con forme di dialogo aliene al comune parlato, che trovano nella gestualità, negli sguardi e nella contemplazione di un silenzio fisico, malleabile, le proprie radici fondanti. La sordità, apparente o ricercata, è acquisibile o eludibile a seconda del punto di vista adottato, per reperire un canale di comunicazione rinnovato e autentico, raggiungibile solo attraverso un affetto sincero e dimostrabile tramite le passioni più pure.

Coda - I segni del cuore film 2022La contemplazione di silenzi assoluti

La sordità intesa come mancanza di ascolto, soprattutto nei confronti di noi stessi e di chi ci sta attorno è fulcro narrativo della pellicola; antidoto a questa condizione disagevole diventa allora l’impiego di un nuovo codice, atto a rinsavire anime costrette all’interno di convinzioni falsate.  Il confutare la propria posizione all’interno di una comunità diventa spunto di riflessione non solo per la giovane Ruby, ma anche per gli adulti attorno a lei, che capiranno come non sempre ci sia una corrispondenza biunivoca tra i propri precetti e pregiudizi e il mondo esterno. L’acronimo Coda – I segni del cuore si configura come un titolo parlante, condotto da chi vuole manifestare il concetto di sordità in senso lato, consacrato dalla contemplazione di silenzi interiori assoluti, come nella notevole pellicola Sound of Metal.

L’isolazionismo di una famiglia chiusa per propria volontà all’interno di un sistema a loro congeniale, con un’unica apertura verso l’esterno (Ruby, per l’appunto) si trasforma in corso d’opera drasticamente, una volta che i Rossi capiscono che il desiderio di Ruby non è altro che comunicare. Ma non comunicare esternamente e in maniera proibitiva nei confronti di chi non può cogliere le sonorità, bensì architettare una nuova modalità di scambio di messaggi e di emozioni, rendendo la disabilità un veicolo di fondamentale importanza per poter carpire ciò che di più profondo si nasconde in un cuore animato dalla passione.

Coda – I segni del cuore sancisce la vittoria di un nuovo metodo comunicativo, basato sul decodificare le sonorità di un cuore mosso dalla passione e dall’affetto più sincero. Una direzione sincera, una sceneggiatura schietta e spigliata, assieme a interpretazioni attoriali assolutamente encomiabili, sottolineano come Coda – I segni del cuore azzecchi tutte le note giuste, componendo una sinfonia dalle sonorità impercettibili, eppure fortificanti.

 
 

Coda – I segni del cuore al cinema dal 31 Marzo

Coda - I segni del cuore

Dopo gli innumerevoli premi e riconoscimenti cinematografici internazionali, Coda – I segni del cuore conquista anche tre Premi Oscar: al Miglior Film, alla Miglior Sceneggiatura non originale, a Troy Kotsur Miglior Attore non Protagonista.

Coda – I segni del cuore diretto da Sian Heder, arriverà al cinema da giovedì 31 marzo distribuito da Eagle Pictures.

Remake del pluripremiato film francese La Famiglia Belier, questo rifacimento emozionante è interpretato da Emilia Jones, e vede nel cast attori sordi e udenti, tra cui il premio Oscar Marlee Matlin (Figli di un dio minore) ed il neo premiato Troy Kotsur che ha dedicato il premio alla Comunità C.O.D.A (Children of Deaf Adults), alla Comunità Sorda e a tutte le persone con disabilità: “Questo è il nostro momento” ha detto concludendo un discorso particolarmente toccante.

Coda – I segni del cuore, la trama

In Coda – I segni del cuore, acronimo di Child of Deaf Adults (bambino in una famiglia di non udenti), la giovane protagonista Ruby è l’unica persona udente nella sua famiglia. La diciasettenne, prima di entrare a scuola, nelle prime ore del mattino, lavora sulla barca di famiglia per aiutare suo fratello e i suoi genitori nell’attività di pesca sulla costa del Massachusetts. Da quando la giovane ragazza è entrata a far parte del coro della scuola, scopre di avere una smodata passione per il canto. Il suo maestro Bernardo crede ci sia qualcosa di speciale nella giovane adolescente e la spinge a considerare una prestigiosa scuola di musica per il suo futuro. Ruby si troverà davanti a un bivio: abbandonare i suoi adorati genitori per seguire il suo più grande sogno o continuare ad aiutare la sua famiglia.

 
 

Jodie Foster: 10 cose che non sai sull’attrice

Jodie Foster film

Jodie Foster è una di quelle attrici che ha fatto la storia del cinema mondiale grazie alle sue incredibili, quanto incisive interpretazioni. L’attrice, che ha iniziato a recitare sin dalla più tenera età, è entrata sin da subito nel cuore degli spettatori e ha dimostrato di essere molto in gamba anche in altri campi, come la regia e la produzione.

Ecco dieci cose da sapere su Jodie Foster.

Jodie Foster: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. L’attrice ha iniziato a recitare per il grande schermo nel 1972, anno di debutto con il film Due ragazzi e un leone. In seguito, ha preso parte a film come Tom Sawyer (1973), Alice non abita più qui (1974) e Taxi Driver (1976), con cui si consacra. Da quel momento ha recitato in film come Tutto accadde un venerdì (1976), Casotto (1977), Carny – un corpo per due uomini (1980), Presunta assassina (1986), Il sentiero dei ricordi (1988), Sotto accusa (1988), Ore contate (1989) e Il silenzio degli innocenti (1991). La sua carriera, prosegue con i film Maverick (1994), Contact (1997), Panic Room (2002), Inside Man (2006), Il buio nell’anima (2007) e Alla ricerca dell’isola di Nim (2008). Tra le sue ultime apparizioni cinematografiche, si citano Mr. Beaver (2011), Carnage (2011), Elysium (2013), Hotel Artemis (2018) e The Mauritanian (2021).

2. È anche produttrice e regista. Nel corso della sua carriera, l’attrice si è distinta anche come produttrice e regista. In quanto produttrice, ha partecipato alla lavorazione dei film Presunta assassina, Nell (1994), Una decisione sofferta (1998), Walking the Dead (2000), The Dangerous Lives of Altar Boys (2002), Il buio nell’anima (2007) e Be Natural: The Untold Story of Alice Guy-Blaché (2018). In qualità di regista, invece, ha lavorato alla regia dei film Il mio piccolo genio (1991), A casa per le vacanze (1995), Mr. Beaver (2011) e Money Monster – L’altra faccia del denaro (2016) e di alcuni episodi delle serie Un salto nel buio (1988), House of Cards – Gli intrighi del potere (2014), Orange Is the New Black (2013-2014) e Black Mirror (2017).

Jodie Foster Taxi Driver

Jodie Foster in Taxi Driver

3. Si preparata al ruolo alternando immaginazione a ricerche sul campo. Per interpretare la giovane Iris, prostituta dodicenne di Taxi Driver, l’attrice ha avuto modo di conoscere una vera prostituta e imparare da lei ciò che c’era da sapere su quel mestiere, senza scendere nei dettagli. La Foster ha poi dichiarato che pur essendo molto giovane sapeva bene cosa facesse una prostituta, lasciandosi dunque guidare anche dall’immaginazione per interpretare il suo personaggio. Una performance che le ha poi permesso di ottenere una nomination al premio Oscar.

4. Ha avuto l’aiuto di sua sorella per alcune scene. L’attrice, al momento di girare il film, aveva solo dodici anni e non poteva girare le scene più esplicite. Così, Connie Foster, sua sorella maggiore che a quel tempo aveva 19 anni, venne scelta per girare quel tipo di scene al posto di Jodie. La sostituzione, tuttavia, non è facilmente notabile all’interno del film poiché le due Foster venno accuratamente acconciate e vestite in modo identico, così da non far risaltare la differenza tra di loro.

Jodie Foster, Alexandra Hedison e i figli

5. È sposata da qualche anno. L’attrice si è sposata per la prima volta a cinquantadue anni, nel 2014, con l’attrice e fotografa Alexandra Hedison, conosciuta nel 2013, lo stesso anno in cui la Foster ha fatto coming out una volta per tutte durante i Golden Globe. In passato, ha avuto relazioni con Tina Landau, con cui si è frequentata per un breve periodo durante il college, e con la produttrice cinematografica Cydney Bernard: le due anno avuta una lunga relazione, durata dal 1993 al 2007.

6. È madre di due figli. L’attrice è diventata madre di due maschi: Charles, nato nel luglio del 1998, e Kit, nato nel settembre del 2001. Non è mai stato rivelato il nome del padre dei due figli, ma sono state molte le speculazioni che affermavano che il padre fosse Mel Gibson. Le voci si sono fatti insistenti dato che loro due sono molto amici da tantissimi anni che l’attore si stato spesso al fianco dei figli di lei.

Jodie Foster oggi

Jodie Foster in Il silenzio degli innocenti

 

7. È rimasta colpita dall’improvvisazione di Hopkins. Nel film Il silenzio degli innocenti la Foster interpreta la detective Clarice Starling. L’attrice ha affermato che durante il primo incontro tra Lecter e Starling, la presa in giro del suo accento meridionale da parte di Anthony Hopkins è stata improvvisata mentre giravano. La reazione orripilata dell’attrice era genuina, perché si era sentita personalmente attaccata. In seguito, ha ringraziato il collega per generato in lei una reazione così vera.

8. Ha fatto ricerche per costruire il suo personaggio. L’attrice, oltre a consultare diversi libri, ha trascorso molto tempo con l’agente dell’FBI Mary Ann Krause prima delle riprese. Grazie a lei, infatti, Foster ha potuto osservare i pro e i contro del loro lavoro, nonché le varie sfumature comprese e le emozioni suscitate. La sua interpretazione così accurata e intensa, l’ha poi portata a vincere il suo secondo Oscar come miglior attrice protagonista.

Jodie Foster: oggi

9. Ha un nuovo progetto in lavorazione. Negli ultimi anni la Foster si è dedicata in particolare alla regia, ricoprendo tale ruolo per l’episodio Arkangel della serie Black Mirror e l’episodio Home della serie Scenes From the Loop. Nel 2021, però, è anche tornata sul grande schermo con il ruolo di Nancy Hollander nel film The Mauritanian. Attualmente, invece, è impegnata nelle riprese del film Nyad, film biografico sulla nuotatrice Diana Nyad, che nuotò da Cuba alla Florida all’età di 64 anni. Nel film la Foster interpreta Bonnie Stoll.

Jodie Foster: età e altezza

10. Jodie Foster è nata il 19 novembre del 1962 a Los Angeles, in California. La sua altezza complessiva corrisponde a 160 centimetri.

Fonti: IMDb, Ranker

 
 

Oscar 2022, tutti i film vincitori da vedere

Coda - I segni del cuore

Su Sky Cinema arriva una programmazione dedicata ai film che hanno trionfato agli Oscar 2022: dal 29 al 31 marzo saranno proposte tre grandi prime serate su Sky Cinema Oscar (canale 303) – un intero canale dedicato ai film premiati con l’ambita statuetta – con Coda – I Segni del cuore, Dune e Drive my car, tutti sempre disponibili anche in streaming su NOW e on demand su Sky. Su Sky Primafila sono disponibili on demand Encanto, miglior film d’animazione, Una Famiglia Vincente – King Richard, Oscar per il miglior attore protagonista a Will Smith, e Summer of Soul, miglior documentario.

Inoltre, lunedì 28 marzo dalle 14.00 sullo stesso canale sarà trasmessa la riproposizione integrale della Notte degli Oscar 2022 e, dalle 21.15 su Sky Cinema Oscar e Sky Uno “Il meglio della Notte degli Oscar 2022”, disponibile anche on demand su Sky e NOW, e in chiaro su TV8 sempre il 28 marzo alle 23.45.

Martedì 29 marzo alle 21.15 la prima serata sarà dedicata al film che ha dominato alla 94ª edizione degli Academy Awards, Coda – I Segni del cuore, che ha confermato tutte e tre le nomination ottenute vincendo il premio per il miglior film, quello per il miglior attore non protagonista con Troy Kotsur e quello per la migliore sceneggiatura non originale. L’emozionante pellicola di Sian Heder, remake del pluripremiato film francese La Famiglia Belier, narra con delicatezza il tema della disabilità attraverso la storia dell’adolescente Ruby Rossi, unica persona udente della sua famiglia, per la quale svolge da sempre il svolge il ruolo di traduttrice e di interprete. La sua grande passione per il canto la mette davanti a un bivio: abbandonare i suoi adorati genitori per seguire il suo più grande sogno o continuare ad aiutare la sua famiglia.

Mercoledì 30 alle 21.15 sarà la volta di Dune. Il film campione d’incassi del regista Denis Villeneuve, forte di dieci nomination, si è aggiudicato il riconoscimento per la migliore fotografia, la miglior colonna sonora originale, il miglior suono, il miglior montaggio, i migliori effetti speciali e la migliore scenografia. Basato sull’omonimo romanzo di Frank Herber, il film fantascientifico narra la storia di Paul Atreides, un giovane brillante e talentuoso, nato con un grande destino che va ben oltre la sua comprensione, che su Dune, il pianeta più pericoloso dell’universo, dovrà lottare per assicurare un futuro alla sua famiglia e alla sua gente.

Giovedì 31 marzo alle 21.15 infine sarà proposto Drive my car, toccante road movie di Ryûsuke Hamaguchi, vincitore del premio comemiglior film internazionale. Ispirato alla raccolta di racconti Uomini senza donne di Murakami Haruki, il film narra la storia di Yûsuke, attore e regista che, dopo aver perso la moglie, si trasferisce a Hiroshima. Attraverso il rapporto con la ragazza che gli fa da autista, Yûsuke riuscirà finalmente a rielaborare il lutto e i traumi del suo passato.

 
 

Oscar 2022: tutti i vincitori della 94° edizione

Oscar 2024

Ecco tutti i vincitori della 94° edizione degli Oscar 2022. Dune ha trionfato nelle categorie tecniche, alcune delle quali assegnate fuori onda, nel pre-cerimonia, mentre a sorpresa, Belfast vince il premio alla migliore sceneggiatura originale. Jane Campion porta a casa il premio alla regia, per Il Potere del Cane, il suo secondo Oscar in carriera, dopo quello alla sceneggiatura per Lezioni di Piano.

Nessuna sorpresa nelle categorie riservate agli attori: Ariana DeBose, Troy Kotsur, Will Smith e Jessica Chastain hanno portato a casa i premi; mentre il premio principale è andato a CODA – I Segni del Cuore, che in effetti totalizza un successo pieno con il 100% delle nomination andate a segno.

Ecco di seguito tutti i vincitori degli Oscar 2022

Miglior attore non protagonista

  • Troy Kotsur (“CODA”)

Migliore attrice non protagonista

Miglior corto d’animazione

  • “The Windshield Wiper”

Migliori costumi

Miglior cortometraggio

  • “The Long Goodbye”

Migliore colonna sonora

  • Dune,” Hans Zimmer

Miglior suono

Migliore sceneggiatura adattata

  • CODA,” Siân Heder

Miglior sceneggiatura originale

Miglior attore protagonista

Migliore attrice protagonista

Miglior film d’animazione

Migliore fotografia

  • Dune,” Greig Fraser

Miglior documentario

  • “Summer of Soul (…Or, When The Revolution Could Not Be Televised)”

Miglior corto documentario

  • “The Queen of Basketball”

Miglior montaggio

Miglior film internazionale

Miglior trucco e parrucco

Migliore canzone originale

  • “No Time to Die” (“No Time to Die”), Billie Eilish, Finneas O’Connell

Miglior scenografia

Migliori effetti visivi

Miglior regia

Miglior Film

Academy Honorary Award

  • Samuel L. Jackson, Elaine May e Liv Ullmann

Jean Hersholt Humanitarian Award

  • Danny Glover
 
 

Oscar 2022: Will Smith furioso, tira un pugno a Chris Rock in diretta tv

oscar 2022

Chris Rock e Will Smith hanno avuto un alterco durante la trasmissione televisiva degli Oscar 2022. Rock è apparso sul palco per presentare l’Oscar per il documentario e ha scherzato sul fatto che Jada Pinkett Smith fosse in “G.I. Jane” per via della sua testa rasata. Smith è salito sul palco per prendere a pugni Rock. Anche se all’inizio sembrava uno scherzo, Smith torna al suo posto e grida a Rock: “Tieni il nome di mia moglie fuori dalla tua fottuta bocca!”

La pubblicista di Will Smith, Meredith O. Sullivan, è andata da lui durante la pausa pubblicitaria della cerimonia per avere parlare con lui. Sempre durante la pausa, Denzel Washington si è alzato per parlare con Smith in privato. Pinkett Smith ha annunciato l’anno scorso di essersi rasata la testa dopo aver lottato con l’alopecia.

Di seguito il video in diretta dell’accaduto:

Oscar 2022 – tutti i vincitori

 
 

Oscar 2022: le foto dal red carpet

Dopo due anni di eventi sottotono, gli Oscar 2022 tornano con il grande glamour, il tappeto rosso, gli abiti e i protagonisti che sfilano. Di seguito, le immagini dal red carpet:

1Uma Thurman

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10 film iconici che non sono stati nominati agli Oscar

Oscar 2024

I premi Oscar sono stati concepiti come riconoscimenti ai migliori film di ogni anno ma, sebbene alcune grandiose pellicole si siano portate a casa la loro giusta quota di premi, ce ne sono alcuni veramente memorabili che hanno lasciato la cerimonia a mani vuote, come Le ali della libertà, che non è stato premiato in nessuna categoria, nonostante le sette nomination.

Per quanto questo sia scioccante, per un film che è considerato uno dei migliori di tutti i tempi, perlomeno il film in questione ha ricevuto diverse nomination. Infatti, ci sono stati casi di alcuni film veramente iconici che sorprendentemente non sono mai stati nominati nemmeno in una singola categoria dell’Academy Award e, nonostante questo, sono ancora amati dal pubblico di tutto il mondo.

1Terminator (1984)

Terminator film

È difficile pensare a qualsiasi personaggio cinematografico che possa superare questo: Terminator è senza dubbio il miglior film di James Cameron, già tremendamente  innovativo al momento della sua uscita, prima ancora di diventare un vero e proprio cult negli anni successivi. Le opinioni sui sequel sono state differenti e controverse, ma non c’é dubbio che i due film originali siano stellari.

Terminator 2: Judgment Day del 1991 ha stabilito un nuovo standard per gli effetti visivi, categoria per cui si è giustamente portato a casa l’Oscar. Anche se il film originale non era ancora all’altezza di quel livello tecnico, meritava comunque di essere considerato nella stessa categoria nel 1984, ma venne giustamente escluso.

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Moon Knight: tutti gli eroi e i cattivi ad oggi confermati

Mercoledì 30 marzo uscirà su Dinsey+ una nuova serie MCU: Moon Knight. Lo show ha come protagonista l’omonimo eroe della MarvelSteven Grant, impiegato in un negozio di souvenir, soffre di vuoti di memoria e scopre di avere un disturbo dissociativo dell’identità: condivide il suo corpo con il mercenario Marc Spector. Oltre alla trama generale, si sa ancora molto poco della serie.

Sappiamo però che alcuni personaggi della Marvel Comics faranno il loro ingresso nell’MCU grazie allo show. I nuovi personaggi originali sembrano essere altrettanto interessanti. Finalmente, abbiamo qualche nome certo. Vista l’identità mutevole di Moon Knight e la relazione dell’eroe con l’antico dio egiziano Khonshu, per ora resta difficile capire chi saranno i buoni da chi saranno i cattivi nella serie. Ma vediamo nel dettaglio i vari personaggi.

1Arthur Harrow

Moon-Knight-Arthur-Harrow-Ethan-Hawke

In Moon Knight #2 del 1985 c’è un oscuro e potente cattivo: Arthur Arrow. Il personaggio, uno scienziato pazzo che conduceva orribili esperimenti sulle persone, viene ripreso nella serie: sarà interpretato dall’attore Ethan Hawke.

L’Arthur Harrow dell’MCU sembra possedere poteri mistici simili a Moon Knight. Dati i riferimenti al coccodrillo visti nei trailer, il personaggio potrebbe essere legato a dei come Ma’at o Ammut.

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Cinecomics: 10 performance che avrebbero meritato l’Oscar

Nonostante quello dei “cinecomics” sia ormai il genere cinematografico più fruttuoso per Hollywood, soprattutto in termini di successo al botteghino, questa tipologia di film viene generalmente trascurata dall’Academy, che raramente ne riconosce la grandezza di alcune performance, premiandole con l’Oscar.

Ecco allora che alcuni fan su Reddit hanno evidenziato alcune interpretazioni che ritengono “da Oscar“, scontrandosi con chi classifica le pellicole Marvel e DC come semplici film-popcorn.

1Hugh Jackman – Logan (2017)

Hugh Jackman in Logan – The Wolverine

Anche se era ancora un talento relativamente sconosciuto quando è stato scelto come Wolverine, Hugh Jackman è diventato un’icona del genere supereroistico grazie alla sua performance nel corso di nove film degli X-Men. Tuttavia, Logan è stato il film che ha davvero permesso a Jackman di esplorare il personaggio ulteriormente e in maniera davvero approfondita.

Grazie alla libertà dettata dal fatto che il film fosse vietato ai minori, e alla volontà di spingere il personaggio all’estremo, Jackman è stato in grado di mettere davvero in mostra il suo talento e la complessità del personaggio, al di là della caratterizzazione standard da “duro”. Il redditor Cotanak__ ha dichiarato che se un attore in “un film di supereroi dovesse ricevere un Oscar questo dovrebbe essere Jackman!”.

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Katie Holmes: 10 cose che non sai sull’attrice

Katie Holmes film

Katie Holmes è una di quelle attrici che ha fatto la storia del cinema e delle serie tv grazie alla sua classe, al suo talento e alla sua bellezza eterea. L’attrice, ce ha cominciato questa professione quando era una ragazza. è entrata nel cuore di milioni di spettatori in tutto, rimanendoci per tutti questi anni.

Ecco dieci cose da sapere su Katie Holmes.

Katie Holmes: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. La carriera dell’attrice è iniziata nel 1997, quando appare per la prima volta sul grande schermo in Tempesta di ghiaccio, per poi continuare con Generazione perfetta (1998), Go – Una notte da dimenticare (1999), I Muppets venuti dallo spazio (1999), Wonder Boys (2000) e The Gift (2000). In seguito, recita in In linea con l’assassino (2002), The Singing Detective (2003), Una teenager alla Casa Bianca (2004), Batman Begins (2005), Than You for Smoking (2005), 3 donne al verde (2008), Un perfetto gentiluomo (2010) e Non avere paura del buio (2011). Tra i suoi ultimi lavori vi sono Miss Meadows (2014), The Giver – Il mondo di Jonas (2014), Woman in Gold (2015), Touched with Fire (2015), La truffa dei Logan (2017), Caro dittatore (2018), Ocean’s 8 (2018), The Boy – La maledeizione di Brahms (2020) e The Secret – La forza di sognare (2020).

2. Ha lavorato in diverse serie tv. Nel corso della sua carriera, l’attrice non ha lavorato solo per il grande schermo, ma si è prestata spesso anche per lavori seriali. Infatti, è conosciuta ai più per aver preso parte nella serie Dawson’s Creek (1998-2003), oltre che per aver lavorato in Eli Stone (2008), I Kennedy (2011), in un episodio di How I Met Your Mother (2011-2013), Ray Donovan (2015) e The Kennedys After Camelor (2017), dove ha interpretato proprio Jackie Kennedy.

3. È anche doppiatrice, produttrice e regista. L’attrice ha esplorato molto i diversi ambiti del cinema e del mondo seriale in questi anni di carriera, tanto da vestire spesso diversi panni. Ad esempio, ha partecipato al doppiaggio del videogioco Batman Begins (2005), del film Goool! (2013) e delle serie Robot Chicken (2018). In quanto produttrice, ha lavorato alla realizzazione dei film The Romantics (2010) e Touched with Fire (2015), oltre che della serie The Kennedys After Camelot. Inoltre, ha partecipato anche alla produzione del suo primo film da regista, All We Had (2016), e ha diretto anche il corto documentario Eternal Princess (2015) e un episodio di The Kennedys After Camelot (2017).

katie holmes

Katie Holmes e Tom Cruise

4. È stata sposata con Tom Cruise. L’attrice ha sempre avuto un debole per Tom Cruise sin da ragazzina e mai si sarebbe sognata di arrivare a sposarlo. I due si sono conosciuti nel 2005 e, dopo una frequentazione di appena due mesi, si sono fidanzati ufficialmente il 17 giugno dello stesso anno. In seguito, la coppia si è sposata il 18 novembre del 2006 sul lago di Bracciano, di fronte a famiglia e amici. Tuttavia, dopo cinque anni di matrimonio, la coppia ha divorziato nel giugno del 2012.

5. È madre di una figlia. Dalla loro unione, nell’aprile del 2006 è nata la figlia Suri che, però, non vedrebbe il padre da diversi anni. La causa del divorzio e dell’allontanamento dall’attore sarebbe sempre dovuta all’influenza di Scientology, la Chiesa per cui Cruise è uno degli adepti più importanti. Anche se l’attrice continua a scappare da questa setta, pare che sia inevitabilmente controllata dalla stessa e che un passo falso potrebbe compromettere l’affidamento di sua figlia.

Katie Holmes: chi è il suo nuovo fidanzato

6. È stata fidanzata con Jamie Foxx. La notizia della loro frequentazione è uscita allo scoperto solo nel 2017, anche se i due attori si sono frequentati a partire dal 2013. La coppia, infatti, ha sempre badato a tenere un profilo basso circa la loro relazione: pare, inoltre, che firmando le carte del divorzio, alla ex signora Cruise sarebbero stati imposti ben cinque anni di riservatezza sulla sua vita privata, ovvero di farsi vedere sempre single per tutto questo tempo.

7. Ha avuto diversi fidanzati famosi. Nel corso della sua vita l’attrice ha frequentato diversi uomini famosi: tra essi vi è l’attore Chris Klein, con il quale ha avuto una storia durata dal 2003 al 2005. Pare, inoltre, che abbia avuto dei flirt con Josh Hartnett, il cantante, compositore e pianista Peter Cincotti e il collega Alexander Skarsgård. Nel 2020 inizia una relazione con lo chef italo-peruviano Emilio Vitolo proprietario del ristorante di famiglia Emilio’s Ballato situato a Soho, New York. La relazione è però terminata dopo circa otto mesi.

Katie Holmes Instagram

Katie Holmes è Instagram

8. Ha un profilo molto seguito. L’attrice possiede un proprio account Instagram che è seguito da 2,4 milioni di persone. Sulla sua bacheca, con quasi duemila post, sono molte le foto che la ritraggono protagonista tra momenti lavorativi, di svago o nostalgia, e sono diverse anche le foto dedicate alla sua famiglia e alla piccola Suri. Seguendola si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue attività.

Katie Holmes e Joshua Jackson in Dawson’s Creek

9. Ha avuto una relazione con il collega. Sul set della popolare serie Dawson’s Creek, nella quale interpretava Joey Potter, la Holmes ha conosciuto Joshua Jackson, suo collega che aveva lì il ruolo di Pacey. I due hanno in seguito intrapreso una breve relazione, rimanendo poi in buoni rapporti una volta aver deciso di interrompere il loro legame. Di Dawson’s Creek, inoltre, la Holmes è l’unica di tutto il cast a comparire in ogni episodio.

Katie Holmes: età e altezza

10. Katie Holmes è nata il 18 dicembre del 1978 a Toledo, in Ohio. La sua altezza complessiva corrisponde a 175 centimetri.

Fonti: IMDb, Ranker, Daily Mail

 
 

007 Road to a Million: Amazon avvia lo sviluppo di una serie tv

James Bond

Una settimana dopo che l’acquisizione di MGM da parte di Amazon è stata ufficialmente finalizzata, Amazon Studios ha iniziato a lavorare su potenziali progetti incentrati sull’ampia libreria di film e programmi TV di MGM. Ed oggi arriva da Variety  la notizia che uno dei primi progetti attualmente in fase di sviluppo (007 Road to a Million) è una serie di gare competitive, incentrata sul franchise di James Bond.

Prime Video ha ufficialmente dato un ordine per la serie  007 Road to a Million, in cui i concorrenti si sfideranno per il premio in denaro di $ 1,3 milioni. Questa è la prima volta che il franchise di spionaggio di lunga data si avventura in televisione.

Road to a Million di 007, di cosa parlerà la serie tv? 

Road to a Million di 007 arriva dai proprietari del franchise Barbara Broccoli e Michael G. Wilson, che saranno i produttori esecutivi della serie di otto episodi attraverso il loro marchio EON Productions. La serie è una produzione 72 Films britannica e della MGM Television.

007 Road to a Million che sarà incentrata su competizioni a tema James Bond sarà girato in diversi luoghi storici che erano presenti nei precedenti film di Bond. Il team di due membri dovranno superare un “test di intelligenza e resistenza”, che include “il superamento di ostacoli fisici e la risposta corretta a domande nascoste in diverse località del mondo prima di poter passare alla prossima sfida”.

007 Road to a Million senza sceneggiatura sarà prodotta da David Glover per 72 Films insieme a Barry Poznick e Mark Burnett per MGM. Dom Bird supervisionerà il progetto per conto dello studio. La produzione dovrebbe iniziare entro la fine dell’anno, con il casting ancora in corso.

 
 

Oscar 2022, categorie attoriali: chi vincerà e chi dovrebbe vincere?

Oscar 2024

La notte più attesa dell’anno da tutti i cinefili si sta avvicinando: l’appuntamento è per domenica 27 marzo dalle 00.15 su Sky Cinema Oscar (canale 303 di Sky) per la magica Notte degli Oscar 2022 con il Red Carpet e tutte le premiazioni dal Dolby Theatre di Los Angeles. La diretta della cerimonia sarà trasmessa anche su Sky Uno, in streaming su NOW e in chiaro su TV8, sempre dalle 00.15. Questi sono giorni di scommesse, supposizioni e attesa nei riguardi di ogni principale categoria, prime fra tutti quelle attoriali, che analizziamo attentamente in questo articolo, valutando i papabili vincitori e chi, invece, dovrebbe vincere.

1Categorie attoriali: tutti i candidati all’Oscar 2022

Migliore attrice protagonista

Miglior attore protagonista

Migliore attrice non protagonista

Miglior attore non protagonista

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ARF! 2022, il manifesto firmato da Carmine Di Giandomenico

ARF Festival 2022

Per questa attesissima edizione 2022 in programma il prossimo 13/14/15 maggio alla Città dell’Altra Economia di Roma, ARF! ri-immagina quel modello di Festival che lo ha reso un evento unico nel suo genere in Italia.

Cambiano gli spazi, in questo 2022 post-pandemico, ma il Fumetto resta il centro di tutto. Tornano gli eventi dal vivo e l’ARF! torna a Testaccio – una casa che non ha mai lasciato – e porta con sé tante novità nella proposta al pubblico.

Novità che saranno, ancora una volta, rivoluzioni.

«A maggio Roma è bellissima» e quest’anno nell’aria c’è una tale carica, un’energia esplosiva che è quasi impossibile da raccontare. Quasi.

Perché l’autore scelto per rappresentare tutto questo – e chi lo ha visto disegnare lo sa – ha i superpoteri. Come gli eroi che disegna, dalla sua Teramo, per gli States.

_DECONSTRUCT

/ˌdiːk(ə)nˈstrʌkt/

_DECOSTRUIRE

  • Reduce (something) to its constituent parts in order to reinterpret it.
  • Ricondurre (qualcosa) ai suoi elementi originari, con l’obiettivo di reinterpretarla.

Il Festival è un organismo in costante mutamento. Privarlo delle caratteristiche o degli atteggiamenti abituali e ormai stereotipati, significa farlo crescere e renderlo più vivo che mai.

_REBUILD

/riːˈbɪld/

_RICOSTRUIRE

  • To build (something) again after it has been damaged.
  • Costruire nuovamente (qualcosa) dopo che è stata danneggiata.

Due anni di pandemia hanno inflitto un duro colpo agli eventi dal vivo.

Ripensare strategicamente quanto era già solido nell’ottica di renderlo nuovamente stabile conduce verso quel miglioramento che ricerchiamo ogni giorno.

_REBORN

/riːˈbɔːn/

_RINASCERE

  • Brought back to life or activity.
  • Riportare in vita o in attività.

Nascere di nuovo, germogliare, rifiorire. Tornare alla vita.

VI DIAMO IL BENVENUTO NEL NOSTRO NUOVO MONDO.

ALL NEW, ALL DIFFERENT, ARF! FESTIVAL.

Una nuova realtà intorno. Il fumetto, ancora, al centro di tutto.

Non è il Festival che conoscevi. È il Festival che scoprirai.

ARF! Festival 2022 – il poster

ARF Festival 2022

«Ho immaginato una creatura tecno-mitologica» – racconta Carmine – «scomposta in sezioni rettangolari come vignette, che osserva il Lettore attraverso un occhio. È l’occhio con cui il creativo cattura tutte le informazioni dal mondo reale, uno sguardo che gli permette di cogliere sfumature che nel quotidiano sfuggono.»

«E poi c’è il Tempo. La frammentazione della scena, dei personaggi, una dattilografia temporale che scompone e ricompone un momento. Infine le vignette sullo sfondo, che girano come un orologio, contengono il Suono. Ecco, per me il Fumetto è questo. Un insieme di strumenti, ognuno con una funzione precisa, che lavorano in sincrono. Realizzare il manifesto di ARF! 2022 è stata una gioia immensa, perché si tratta di un evento unico in Italia, dove il Fumetto è l’assoluto protagonista.»

Carmine Di Giandomenico

Carmine Di Giandomenico (Teramo, 13 Aprile 1973), è considerato un gigante del panorama fumettistico mondiale. Oltre ad avere collaborato come storyboard artist per la televisione e per il cinema (con i registi Martin Scorsese, Tsui Hark e Sergio Rubini), è l’autore italiano più richiesto dalle due grandi major del fumetto americano: Marvel e DC Comics, per le quali realizza storie di Batman, Daredevil (Battlin’ Jack Murdock), Captain America, Wolverine, X-Men (Magneto Testament), Spider-man, Iron man, Fantastic 4, Superman, Batgirl, Catwoman e Flash, imprimendo indelebilmente il suo stile e il suo segno su ognuno di questi iconici personaggi e diventando, ben presto, tra gli autori più amati al mondo.

Per il mercato italiano viene chiamato da Sergio Bonelli Editore a realizzare il remake di una delle storie simbolo della lunga saga di Dylan Dog Il Lungo Addio, e – sempre per il mondo dell’Indagatore dell’incubo – è il copertinista della serie I colori della Paura, pubblicata da Gazzetta dello Sport.

Insieme allo sceneggiatore Alessandro Bilotta inventa il personaggio di Giulio Maraviglia e la serie distopica vincitrice di tutti i principali premi di settore La Dottrina.

Realizza il graphic novel Leone, presentato al Festival del Cinema di Venezia e firma disegni e regia del videoclip ufficiale del brano Uomo di varie età di Claudio Baglioni, singolo promozionale del suo album: In Questa Storia che è la Mia.

Collabora con ARF! Festival al progetto collettivo COme VIte Distanti e, sempre insieme ai fondatori del festival romano rivoluziona il mondo del calcio italiano, reinventando gli Avatar delle 20 squadre del Campionato di calcio italiano Serie A TIM e le animazioni di tutte le 760 sigle di apertura e chiusura di ogni partita.

 
 

Me Contro Te Il Film – Persi nel Tempo disponibile su tutte le piattaforme

Me contro Te Il Film - Persi nel Tempo

Warner Bros. Pictures presenta una produzione Warner Bros. Entertainment Italia, Colorado Film Production e Me Contro Te, Me Contro Te Il Film – Persi nel Tempo, diretto da Gianluca Leuzzi.  Disponibile per l’acquisto e il noleggio su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, Microsoft Film & TV e a noleggio su Sky Primafila e Mediaset Infinity

Da un soggetto di Luigi Calagna e Sofia Scalia, Me Contro Te Il Film – Persi nel Tempo è scritto da Emanuela Canonico, Andrea Boin, Luigi Calagna e Sofia Scalia e diretto da Gianluca Leuzzi. La fotografia del film è di Vito Trecarichi, il montaggio di Davide Cerfeda, la scenografia di Mario Torre e i costumi di Tecla Turiaco. Le musiche originali del film sono di Stefano Della Casa.

Ecco i primi 10 minuti del film

La trama di Me Contro Te Il Film – Persi nel Tempo

É un giorno speciale per Luì, che finalmente sta per ricevere il diploma da scienziato, e come sempre Sofì è lì al suo fianco a sostenerlo e a dargli coraggio. All’evento non può poi di certo mancare Pongo, il loro amico di sempre. Ancora una volta però, il Signor S e la fedele Perfidia, cercheranno di insidiare i Me Contro Te ma Sofì, con i suoi poteri di fata, e Luì, con la migliore tecnologia degna di un vero scienziato, daranno del filo da torcere ai loro nemici. Qualcosa va storto però e la magia catapulterà tutti in luoghi ed epoche lontane… persi nel tempo! In questo magico viaggio i Me Contro Te scopriranno di avere dei nuovi amici e conosceranno una nuova, agguerritissima nemica. Una fantastica ed emozionante avventura al cinema per Luì e Sofì, piena di sorprese e con tanto divertimento per i loro piccoli fan e tutte le famiglie.

Me contro Te Il Film – Persi nel Tempo è una produzione Warner Bros. Entertainment Italia, Colorado Film Production e Me Contro Te. Il film è stato distribuito nelle sale da Warner Bros. Picture

 
 

Oscar 2022: il regista e il film che vorremmo veder vincere

Oscar 2024

Nella generale ripartenza dell’industria cinematografica, quest’anno la cerimonia degli Oscar 2022 sembra essere particolarmente sentita: le voci e i pronostici sui preferiti e sui possibili vincitori non si sono fatte attendere. Nell’attesa di scoprire chi saranno i vincitori della 94a edizione – la cerimonia si svolgerà domenica 27 marzo – abbiamo passato al setaccio le varie candidature e tirato le somme. Come sempre, la concorrenza è alta e ci sono film che sembrano aver già la vittoria in pugno. Ma chi si merita davvero la statuetta d’oro?

Tutti candidati agli Oscar 2022: dal musical, al western, al fantascientifico

Non si riesce ad individuare una tendenza che guida i dieci titoli candidati agli Oscar per la categoria Miglior film: si passa dal remake di un musical della Hollywood classica (West Side Story), al racconto biografico e storico (Belfast), dal western drammatico (Il potere del cane), al fantascientifico (Dune). In realtà, molti dei film candidati sono generi ibridi: Don’t Look Up è un film in parte apocalittico, in parte comico-satirico, Licorice Pizza è un coming of age dalle tinte dolce-amare, La fiera delle illusioni è un thriller (ma non troppo) e un dramma a tratti ironico, senza dimenticare l’outsider CODA – I Segni del Cuore.

In questo calderone generale, come si fa a scegliere? Va detto che sicuramente alcuni titoli risultano tra i favoriti per il peso del nome del regista e del cast stellare che li caratterizza. Ma è sufficiente la fama delle star di Hollywood per accaparrarsi il primo posto agli Oscar? La tendenza degli ultimi anni, con la vittoria di Parasite nel 2020 e di Nomadland nel 2021, ha dimostrato un’inversione di rotta rispetto ai grandi nomi americani. Nella speranza che quest’anno si prosegua sulla stessa linea, c’è chi vede come già scritta la vittoria del film  giapponese Drive My Car. Ma è davvero così scontato il premio per Ryūsuke Hamaguchi?

Proviamo ora a concentrarci sull’essenza dei film candidati, lasciando da parte tutte quelle voci che vedono la già premiata Jane Campion e l’acclamatissimo Il potere del cane come papabili vincitori.

Chi sono i nostri favoriti. E perché proprio Belfast?

Tutti i film in gara, per un motivo o per l’altro, sono ottime produzioni, ma quelli che ci hanno davvero conquistato sono tre: Belfast, Don’t Look Up e Licorice Pizza. Questi titoli riescono a creare qualcosa di potente tra lo spettatore e il mondo rappresentato.

Belfast è forse la prima scelta: con 7 nomination agli Oscar 2022, ha tutte le carte in regola per essere in grande capolavoro. La mano di un regista come Kenneth Branagh non può passare inosservata. Le scelte stilistiche sono forti e ben definite: un bianco e nero quasi integrale, se non per i momenti di diegesi dentro la diegesi, un racconto che unisce immagini, parole, musiche e corpi. Belfast potrebbe vincere il premio Oscar come miglior film perché è completo sotto ogni aspetto: a livello di trama, di recitazione, di costruzione scenica.

Ci troviamo di fronte ad un nuovo-Nuovo Cinema Paradiso. Belfast è la storia di un bambino diventato grande, delle sue origini e del cinema visto come rifugio, porto sicuro.

Kenneth Branagh è un forse un papabile vincitore dell’Oscar alla Miglior Regia, se riesce a scansare Spielberg con il costruissimo West Side Story e la già premio Oscar Jane Campion. Non che i West Side Story e Il potere del cane siano poca cosa. Il primo è un’impresa titanica, un musical fatto di ampie troupe di ballerini, costumi sfarzosi e tanta, tantissima post-produzione. Il potere del cane è un western all’australiana in cui la mano di Jane Campion si fa sentire. Entrambi i film sono mega-produzioni ma sono anche l’emporio dell’ostentazione: in essi domina la visione del regista, che sovrasta ogni altro aspetto del film.

Don’t Look Up per guardare avanti e Licorice Pizza per un tuffo nel passato

Don’t Look Up è il film dell’attualità, del presente: merita di vincere perché racconta la storia del nostro tempo, l’aspetto surreale che si cela nella nostra realtà. Dare un Oscar al film di Adam McKay significa premiare un modo di raccontare innovativo, uno specchio della nostra società interconnessa. L’originalità del film Netflix va riconosciuta anche da coloro che non amano il genere fantascientifico o apocalittico. La satira, i personaggi, ma anche la grafica di Don’t Look Up provengono direttamente dal web e s’inseriscono in un lungometraggio sulla fine del mondo, ampliando i confini del fare cinema.

Un Leonardo DiCaprio mai visto prima, nerd e impacciato, affiancato da star come Meryl Streep e Jennifer Lawrence contribuiscono alla resa di Don’t Look Up, film sostanzioso anche in termini di trama. L’originalità del lungometraggio non può e non deve passare inosservata.

Licorice Pizza non è una rivelazione, ma è un bel film. Quanto è difficile trovarne uno oggi? Paul Thomas Anderson non prova a straziare, ad emozionare, ad avvincere con il suo lungometraggio, non è questa la sua intenzione. Con Licorice Pizza veniamo catapultati  però negli anni Sessanta visti dalla prospettiva di oggi: tutto funziona e ricrea quell’atmosfera vintage un po’ naive che associamo a quel periodo. La storia d’amore strampalata dei due protagonisti, interpretati da Alana Haim e Cooper Hoffman, non può realmente esistere, ma nemmeno la storia generale del film. Eppure, ci conquista. A chi importa del realismo, quando la finzione funziona così bene?

Cosa va premiato alla cerimonia degli Oscar?

Cosa vorremmo che venisse premiato quest’anno dall’Academy? La novità. Ecco perché abbiamo pensato a questi tre titoli. Se a livello di bellezza delle immagini, di bravura attoriale e registica tutti i film candidati agli Oscar 2022 sono su un piano altissimo, ce ne sono alcuni che hanno davvero una marcia in più. Oltre a tutte le valutazioni tecniche del caso, alla fine dei conti ciò che rende un film memorabile è l’energia che è in grado di sprigionare per catalizzare lo spettatore. Al di là dei grandi registi, al di là delle tecniche all’avanguardia, al di là delle star, ci sono pellicole che ”arrivano” e altre che non ce la fanno.

Dune dove lo mettiamo?

Forse il secondo capitolo sarà quello vincente. Per ora, tanta attesa e poca sostanza per il film di Denis Villeneuve. Dune ha dell’incredibile ma non è molto più di un bel film che s’inserisce in una serie di opere simili attorno allo stesso tema: c’è già l’opera matrice, il romanzo di Frank Herbert, il predecessore film di Lynch del 1984 e un sequel già annunciato. Il nome del grande regista, il successo già scritto della saga, il cast fatto di grandi nomi – Oscar Isaac, Timothée Chalamet, Rebecca Ferguson, Zendaya, hanno costruito un’aspettativa altissima che però non è stata soddisfatta. Come anche il regista Villeneuve ha annunciato, questa prima parte serve come premessa per il secondo capitolo. È bene dunque aspettare ancora un po’ prima di premiare agli Oscar il film (e il regista).

Da non sottovalutare il potenziale di CODA

Coda, o in italiano I segni del cuore, è considerato da molti il film rivelazione di quest’edizione degli Oscar 2022: concorre per la categoria Miglior film, Miglior sceneggiatura non originale e Miglior attore non protagonista (Troy Kotsur).

La commedia drammatica di Sian Heder riprende il film francese del 2014 La famiglia Bélier, ed è ugualmente delicata e profonda. La scelta di un cast composto da attori non udenti per interpretare i personaggi sordomuti, rende la pellicola particolarmente realistica ed emozionante. La giovane Emilia Jones (One Day, Youth – La giovinezza), con la sua recitazione ha già conquistato le giurie dei Critcs Choice Awards e del premio BAFTA. Ma, come nel caso di Dune, ancora una volta stiamo parlando di un remake che, per quanto validissimo, non è sinonimo di novità e originalità.

Categoria Miglior film: tutti i candidati all’Oscar 2022

  • Belfast, regia di Kenneth Branagh
  • I Segni del Cuore (CODA), regia di Sian Heder
  • Don’t Look Up, regia di Adam McKay
  • Drive My Car (Doraibu mai kā), regia di Ryūsuke Hamaguchi
  • Dune (Dune: Part One), regia di Denis Villeneuve
  • Una famiglia vincente – King Richard (King Richard), regia Reinaldo Marcus Green
  • Licorice Pizza, regia di Paul Thomas Anderson
  • La fiera delle illusioni – Nightmare Alley (Nightmare Alley), regia di Guillermo del Toro
  • Il Potere del Cane (The Power of the Dog), regia di Jane Campion
  • West Side Story, regia di Steven Spielberg

Categoria Miglior regista: tutti i candidati

 
 

I sette mariti di Evelyn Hugo, Netflix al lavoro sull’adattamento

I sette mariti di Evelyn Hugo

Liz Tigelaar è stata scelta per adattare il romanzo bestseller I sette mariti di Evelyn Hugo per Netflix, come riporta Deadline. Il progetto sarà adattato in un lungometraggio per la piattaforma e sarà basato sull’omonimo romanzo di Taylor Jenkins Reid, il primo dei bestseller dell’autrice.

Il romanzo racconta la storia della solitaria leggenda di Hollywood Evelyn Hugo, che sceglie una giornalista altrimenti sconosciuta, Monique Grant, per scrivere un profilo sulla sua vita. Durante la loro intervista, Evelyn discute della sua ascesa alla fama e di molti dettagli riguardanti i suoi sette matrimoni, inclusi molti segreti che in precedenza non erano stati rivelati. Mentre Evelyn racconta la sua storia a Monique, tuttavia, emerge una domanda: come mai Evelyn ha assunto proprio Monique?

Tigelaar ha esperienza di lavoro con il materiale originale di Reid in altri contesti. Attualmente sta adattando Malibu Rising, un altro romanzo di Jenkins Reid, per Hulu, incentrato su una famiglia di surfisti legati dal trauma del loro passato e dalle gesta del loro famoso padre dissoluto, Mick Riva. In precedenza, Tigelaar ha adattato il romanzo di Celeste Ng Little Fires Everywhere in una serie limitata per Hulu, con Reese Witherspoon e Kerry Washington come produttori per la serie limitata. Little Fires Everywhere ha ricevuto una risposta critica positiva e ha contribuito a rafforzare le vendite del romanzo di Ng una volta andato in onda.