Ricordiamo che il cast di Assassinio
sul Nilo annovera
Gal Gadot,
Armie Hammer e Letitia
Wright, oltre ad Annette Benning, Russell
Brand, Rose Leslie, Sophie Okonedo, Ali Fazal, Tom Bateman, Emma
Mackey, Dawn French e Jennifer
Saunders.
Dopo l’episodio 5 di Hawkeye, il Kingpin di Vincent
D’Onofrio è ufficialmente nel MCU e ci sono alcuni
progetti Marvel in cui potrebbe apparire.
Dalla fine di Daredevil di Netflix, coloro che
hanno visto la serie hanno chiesto la canonizzazione di diversi
attori chiave nel MCU, tra cui Daredevil di Charlie Cox e Wilson Fisk di Vincent D’Onofrio. Ora, dopo mesi di intense
speculazioni e fughe di notizie non confermate, Hawkeye ha gettato
Fisk nella mischia come il signore del crimine che potenzialmente
tira le fila dietro le quinte di New York.
Kingpin è uno dei nemici più astuti
di tutti i fumetti Marvel e il suo volto pubblico da legittimo uomo
d’affari rende ancora più difficile distinguere le sue intenzioni
legittime da quelle criminali. Tenendo a mente la possibilità di
piani non ancora annunciati, è probabile che la Marvel abbia
intenzione di usarlo in altri progetti. Ecco i prossimi progetti
MCU che potrebbero avere un ruolo a sorpresa per Wilson Fisk.
1Secret Invasion
Una
proprietà che non sembra apertamente collegata alle attività
criminali di Kingpin è la miniserie Secret Invasion, ma a seconda di come l’MCU
decide di affrontare il materiale potrebbe essere molto adatta ai
suoi piani. Nei fumetti, la trama di Secret Invasion parte quando
un esercito di Skrull mutaforma invade la Terra e assume le
identità di molti degli eroi del pianeta.
L’adattamento televisivo di Secret Invasion sta mettendo insieme un enorme
cast di star e, a seconda di quanto gli eventi della serie
scuoteranno l’MCU, è una scommessa sicura presumere che Wilson Fisk
potrebbe trovare un modo per manipolare la situazione nei suoi
stessi fini.
Ecco l’intervista a Billy
Magnussen e David Dencik, che in No Time To Die interpretano Logan Ash e
il Dr. Valdo Obruchev. Il film con
Daniel Craig è disponibile in Home Video dal 15
dicembre.
Daniel Craig porta in scena “il miglior Bond che
abbiamo mai avuto” (IGN) ed un “finale epico e sorprendente”
(Empire) in No Time To Die, lo straordinario 25° capitolo
della saga di James Bond, disponibile dal 15 dicembre in Dvd,
Blu-ray e 4k Ultra HD.
Con oltre 700 milioni di dollari al
botteghino mondiale, i fan possono ora godersi a casa No Time To Die, giusto in tempo per le Feste
con oltre un’ora di contenuti speciali esclusivi alla scoperta
dell’azione, dello spettacolo e degli stunt. Con focus speciali tra
cui Essere James Bond, una retrospettiva di 45 minuti in 4K UHD, e
quattro esclusive ed emozionanti featurette, potremo finalmente
immergerci dietro le quinte del film ed esplorare a fondo il
retaggio “emozionante e commovente” (Deadline) dello 007 di
Daniel Craig.
No Time To Die vede il ritorno di
Daniel Craig nei panni del James Bond di Ian Fleming,
al fianco del vincitore del Premio Oscar Rami Malek. Dopo aver
lasciato i servizi segreti, Bond si gode una vita tranquilla in
Giamaica. Tuttavia, la pace conquistata si rivela di breve durata
quando il suo vecchio amico Felix Leiter gli chiede aiuto. La
missione di salvare uno scienziato rapito si rivela molto più
difficile del previsto, portando Bond sul sentiero di un misterioso
antagonista armato di una nuova pericolosa tecnologia.
No Time To Die ha nel suo cast
Daniel Craig (Spectre, Skyfall), Rami Malek (Bohemian
Rhapsody, Mr. Robot), Léa Seydoux (The French Dispatch, Spectre,
Blue is the Warmest Color), Lashana Lynch (Captain Marvel), Ben Whishaw (Spectre,
Cloud Atlas), Naomie Harris (Spectre, Venom), con Jeffrey Wright
(Spectre, Broken Flowers), Christoph Waltz (Spectre, Bastardi senza
Gloria), e Ralph Fiennes (Spectre, Grand Budapest Hotel).
CONTENUTI SPECIALI NEI FORMATI 4K ULTRA HD, BLU-RAY E DVD:
ANATOMIA DI UNA SCENA: MATERA –
Nel completo stile Bond, c’è un’incredibile sequenza pre-credit
all’interno di No Time To Die. Un inseguimento a perdifiato girato
a Matera che comincia a piedi, prosegue in moto ed infine in auto.
Non un’auto qualunque, peraltro – l’iconica Aston Martin DB5!
Attraverso interviste con Daniel Craig ed il regista Cary Joji
Fukunaga, oltre ad altre interviste sul set con membri chiave della
troupe, scopriamo come è stata realizzata questa incredibile
sequenza.
SIAMO REALISTI: L’AZIONE IN NO
TIME TO DIE – In un mondo pieno di film d’azione pieni di CGI, il
franchise di Bond spicca orgogliosamente tra la folla per girare
sempre i propri stunt dal vivo, senza l’utilizzo di effetti
speciali. In questa featurette, vediamo come No Time To Die
continua questa tradizione con alcune splendide sequenze
d’azione.
UN VIAGGIO GLOBALE – Location
esotiche sono ormai sinonimo dei film di Bond e No Time To Die non
fa eccezione. Oltre a tornare nella patria spirituale di Bond, la
Giamaica, per l’ultimo film di Daniel Craig percorriamo anche un
viaggio attraverso l’Italia, la Norvegia e la Scozia. Ascolteremo
le opinioni di Daniel Craig, Cary Fukunaga, altri membri del cast e
della troupe, su come è stato girare in queste location
spettacolari.
COSTRUIRE IL MONDO DI BOND – Lo
scenografo Mark Tildesley e la costumista Suttirat Anne Larlarb,
insieme al cast e alcuni membri della troupe, discutono
l’ispirazione, le sfide e i vari tentativi di ideazione e creazione
di set e costumi tanto importanti per l’iconico franchise di
Bond.
ESSERE JAMES BOND* – In questa
speciale retrospettiva di 45 minuti, Daniel Craig riflette molto
intimamente sulla sua avventura durata 15 anni nei panni di James
Bond. Con un archivio fotografico inedito proveniente da Casino
Royale, fino al 25° film No Time To Die, Craif condivide i suoi
ricordi personali in una chiacchierata con i produttori di 007,
Michael G Wilson e Barbara Broccoli, fino ad arrivare alla sua
ultima performance nei panni di James Bond.
In occasione dell’uscita in Home
Video di No Time To Die, ecco il video
dall’experience di James Bond a bordo delle Aston Martin del film!
No Time To Die è disponibile in Home Video dal 15
dicembre.
Daniel Craig porta in scena “il miglior Bond che
abbiamo mai avuto” (IGN) ed un “finale epico e sorprendente”
(Empire) in No Time To Die, lo straordinario 25° capitolo
della saga di James Bond, disponibile dal 15 dicembre in Dvd,
Blu-ray e 4k Ultra HD.
Con oltre 700 milioni di dollari al
botteghino mondiale, i fan possono ora godersi a casa No Time To Die, giusto in tempo per le Feste
con oltre un’ora di contenuti speciali esclusivi alla scoperta
dell’azione, dello spettacolo e degli stunt. Con focus speciali tra
cui Essere James Bond, una retrospettiva di 45 minuti in 4K UHD, e
quattro esclusive ed emozionanti featurette, potremo finalmente
immergerci dietro le quinte del film ed esplorare a fondo il
retaggio “emozionante e commovente” (Deadline) dello 007 di
Daniel Craig.
No Time To Die vede il ritorno di
Daniel Craig nei panni del James Bond di Ian Fleming,
al fianco del vincitore del Premio Oscar Rami Malek. Dopo aver
lasciato i servizi segreti, Bond si gode una vita tranquilla in
Giamaica. Tuttavia, la pace conquistata si rivela di breve durata
quando il suo vecchio amico Felix Leiter gli chiede aiuto. La
missione di salvare uno scienziato rapito si rivela molto più
difficile del previsto, portando Bond sul sentiero di un misterioso
antagonista armato di una nuova pericolosa tecnologia.
No Time To Die ha nel suo cast
Daniel Craig (Spectre, Skyfall), Rami Malek (Bohemian
Rhapsody, Mr. Robot), Léa Seydoux (The French Dispatch, Spectre,
Blue is the Warmest Color), Lashana Lynch (Captain Marvel), Ben Whishaw (Spectre,
Cloud Atlas), Naomie Harris (Spectre, Venom), con Jeffrey Wright
(Spectre, Broken Flowers), Christoph Waltz (Spectre, Bastardi senza
Gloria), e Ralph Fiennes (Spectre, Grand Budapest Hotel).
CONTENUTI SPECIALI NEI FORMATI 4K ULTRA HD, BLU-RAY E DVD:
ANATOMIA DI UNA SCENA: MATERA – Nel
completo stile Bond, c’è un’incredibile sequenza pre-credit
all’interno di No Time To Die. Un inseguimento a perdifiato girato
a Matera che comincia a piedi, prosegue in moto ed infine in auto.
Non un’auto qualunque, peraltro – l’iconica Aston Martin DB5!
Attraverso interviste con Daniel Craig ed il regista Cary Joji
Fukunaga, oltre ad altre interviste sul set con membri chiave della
troupe, scopriamo come è stata realizzata questa incredibile
sequenza.
SIAMO REALISTI: L’AZIONE IN NO TIME
TO DIE – In un mondo pieno di film d’azione pieni di CGI, il
franchise di Bond spicca orgogliosamente tra la folla per girare
sempre i propri stunt dal vivo, senza l’utilizzo di effetti
speciali. In questa featurette, vediamo come No Time To Die
continua questa tradizione con alcune splendide sequenze
d’azione.
UN VIAGGIO GLOBALE – Location
esotiche sono ormai sinonimo dei film di Bond e No Time To Die non
fa eccezione. Oltre a tornare nella patria spirituale di Bond, la
Giamaica, per l’ultimo film di Daniel Craig percorriamo anche un
viaggio attraverso l’Italia, la Norvegia e la Scozia. Ascolteremo
le opinioni di Daniel Craig, Cary Fukunaga, altri membri del cast e
della troupe, su come è stato girare in queste location
spettacolari.
COSTRUIRE IL MONDO DI BOND – Lo
scenografo Mark Tildesley e la costumista Suttirat Anne Larlarb,
insieme al cast e alcuni membri della troupe, discutono
l’ispirazione, le sfide e i vari tentativi di ideazione e creazione
di set e costumi tanto importanti per l’iconico franchise di
Bond.
ESSERE JAMES BOND* – In questa
speciale retrospettiva di 45 minuti, Daniel Craig riflette molto
intimamente sulla sua avventura durata 15 anni nei panni di James
Bond. Con un archivio fotografico inedito proveniente da Casino
Royale, fino al 25° film No Time To Die, Craif condivide i suoi
ricordi personali in una chiacchierata con i produttori di 007,
Michael G Wilson e Barbara Broccoli, fino ad arrivare alla sua
ultima performance nei panni di James Bond.
Nel corso della promozione di
Matrix
Resurrections, Keanu Reeves ha
finalmente confermato di aver avuto un incontro con Kevin
Feige, il capo di Marvel Studios. La notizia
infervora i fan, che vorrebbero vedere Reeves unirsi al MCU.
Durante un’intervista
con comicbook.com,
Reeves ha confermato di aver incontrato Feige nel 2019 per
discutere di un ruolo nel franchise, conversazione che è rimasta
però aperta. “Ci siamo incontrati, Kevin è un amicone. Ma no,
non abbiamo ancora deciso niente, sarà qualcosa che dobbiamo
trovare.”
Reeves condivideva l’intervista con
Carrie-Anne Moss che ha partecipato a
Jessica Jones, per Netflix, serie in cui
interpretava Jeri Hogarth. Non escludiamo che possa tornare a far
parte del MCU anche lei.
Matrix
Resurrections è interpretato da Keanu
Reeves e Carrie Anne Moss, ma anche da
Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di
Aquaman),
Jessica Henwick (per la TV Iron Fist,
Star
Wars: Il Risveglio della Forza), Jonathan
Groff (Hamilton, per la TV
Mindhunter), Neil Patrick
Harris (Gone Girl – L’amore
bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV
Quantico), Christina
Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie
Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles),
Telma Hopkins (TV Amiche per la
morte – Dead to Me),
Eréndira Ibarra (serie
Sense8,
Ingobernable), Toby
Onwumere (serie Empire),
Max Riemelt (serie
Sense8), Brian J. Smith
(serie Sense8,
Treadstone), e
Jada Pinkett Smith (Attacco al potere 3 –
Angel Has Fallen, Gotham per la TV).
Il team creativo scelto da Wachowski
dietro le quinte comprende i collaboratori di Sense8: i
direttori della fotografia Daniele Massaccesi e John Toll, gli
scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore Joseph Jett
Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli effetti
visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom Tykwer. La
Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con Village
Roadshow Pictures, in associazione con Venus Castina Productions,
Matrix
Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto
il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a
partire dal 1 gennaio 2022.
Continuano le riprese di
Hocus Pocus
2, che vedremo su Disney+ il prossimo anno, e intanto
l’account
Instagram del film ha condiviso un breve video dal set in cui
Bette Middler (Winifred), Kathy
Najimy (Mary) e Sarah Jessica Parker
(Sarah), ovvero le Sorelle Sanderson, ballano. Eccolo di
seguito:
Disney ha finalmente dato il via
libera a Hocus Pocus
2 nel 2021, con Anne Fletcher al
timone. Per la gioia del pubblico, tutte e tre le originali sorelle
Sanderson stanno tornando a seminare il caos. Doug
Jones (Billy Butcherson) è l’unico altro attore del primo
film che tornerà, poiché il resto del cast è nuovo di zecca. La
sinossi sembra attenersi alla formula magica di tre liceali che
devono salvare Salem dalle sorelle Sanderson la notte di
Halloween.
Il primo trailer di
Spider-Man: No Way Home ci aveva anticipato che
Norman Osborn / Goblin, interpretato da Willem Dafoe, sarebbe tornato nel film a
portare scompiglio nella vita di Spider-Man/Peter
Parker/Tom Holland.
Chi ricorda il personaggio nel film
di Sam Raimi, sa che aveva un’armatura verde come
costume, con tanto di elmo a forma di testa di goblin. In questo
film, invece, vediamo come Norman assuma finalmente un costume che
si avvicina molto di più a quello dei fumetti.
Aquaman and the Lost
Kingdom è uno dei blockbuster più attesi del prossimo anno
e oltre a vedere il ritorno di Jason Momoa nei panni di Arthur Curry/Aquaman,
ci proporrà di nuovo
Yahya Abdul-Mateen II in quelli di Black
Manta. Questa volta però attore e personaggio sono alla
ricerca di riscatto, dato che nel primo film non hanno ricevuto
molto approfondimento.
In un’intervista con Comicbook.com,
Yahya Abdul-Mateen II ha rivelato che
Aquaman 2 mostrerà di più e meglio la personalità
di Black Manta. Ha detto che verranno mostrate più capacità di
leadership di Black Manta, poiché sono state solo anticipate
all’inizio del primo film. L’attore ha lasciato intendere che Black
Manta avrà un ruolo molto più importante nel sequel, il che
probabilmente implica che sarà l’antagonista principale del
film.
“Penso che nel prossimo Aquaman,
volevo davvero dare più personalità al personaggio per permetterci
di conoscerlo in alcuni momenti più privati. Volevo vedere [Black
Manta] lottare con alcune cose, quindi vedere un po’ più della sua
personalità e del suo carattere. Inoltre, per vedere cosa significa
per lui essere responsabile di qualcosa. Quindi possiamo vedere un
po’ di più del suo stile di leadership, un po’ più della sua
personalità in questo. Possiamo senza dubbio dire che il suo è un
ritorno in grande stile.”
Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni
dell’eroe in Aquaman and the
Lost Kingdom, sequel del film che ha rilanciato in
positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel,
diretto ancora una volta da James
Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno
anche Patrick
Wilson nei panni di Ocean Master, Amber
Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph
Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il
padre di Mera, e ancora Yahya
Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta,
che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo
film.
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di
Wan, scriverà la sceneggiatura del film, mentre il
regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman and the Lost
Kingdom uscirà nelle sale americane il 16 dicembre
2022.
In un’intervista con
Esquire, Elijah Wood, che ne Il Signore degli Anelli interpreta il
protagonista, Frodo Baggins, ha fatto luce sul
fatto che gli attori che interpretano i quattro hobbit principali
(oltre a lui, Sean Astin, Billy Boyd e
Dominic Monaghan) della storia sono ancora in
contatto tra loro, e come si tengono aggiornati.
L’attore ha rivelato che il
quartetto rimane in contatto tramite una chat di gruppo e che sono
ancora amici. Nonostante fossero ancora tutti in buoni rapporti,
Wood ha anche affermato che i quattro non sono stati in grado di
incontrarsi fisicamente per circa “16 anni”.
“[Sean Astin, Billy Boyd e
Dominic Monaghan] sono usciti a cena e mi hanno mandato una foto in
cui c’era un posto vuoto a tavola per me, il che è davvero, davvero
dolce. Si scrivono a vicenda la mattina, tipo ‘Andiamo a prendere
un caffè’. Ma non riusciamo davvero a uscire così da 16
anni”.
I commenti di Wood saranno accolti
con gioia dai fan de Il Signore degli Anelli, molti dei quali si
sono affezionati agli attori stessi come lo sono ai personaggi.
Dato che gli interpreti degli hobbit sono stati in grado di
ritrarre un’amicizia per tutta la vita in modo così convincente
sullo schermo, i fan potrebbero non essere sorpresi di sapere che
sono ancora regolarmente in contatto e si incontrano ogni volta che
ne hanno la possibilità.
Ricordiamo che il futuro del franchise è in mano a Prime Video che sta lavorando alla serie tv in
arrivo il 9 settembre 2022.
In una recente intervista con
The Guardian, Keanu Reeves, che presto
rivedremo nei panni di Neo per Matrix
Resurrections, ha scherzato sullo streaming del
film su HBO Max, che uscirà contemporaneamente nelle sale e sul
servizio di streaming il 22 dicembre, negli USA (da noi arriva al
cinema il primo gennaio 2022).
Dopo che l’intervistatore ha
ammesso che probabilmente guarderà Matrix
Resurrections a casa su un portatile, Reeves
lo ha scherzosamente rimproverato: “Amico? Non guardare quel
film in streaming… Non guardare quel film nel fo***to streaming.
Cosa sei, pazzo? Stai per vedere in streaming il nuovo Matrix su un
portatile?”
Solo dopo un po’ l’attore si è
‘arreso’, convenendo con il giornalista che se gli andava, poteva
anche vederlo in streaming, ma è chiaro che la battuta di Reeves
punta a difendere la visione del film in sala che resta il massimo
dell’esperienza davanti ad un film.
Matrix
Resurrections è interpretato da Keanu
Reeves e Carrie Anne Moss, ma anche da
Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di
Aquaman), Jessica Henwick (per la TV Iron
Fist, Star
Wars: Il Risveglio della Forza), Jonathan
Groff (Hamilton, per la TV
Mindhunter), Neil Patrick
Harris (Gone Girl – L’amore
bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV
Quantico), Christina
Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie
Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles),
Telma Hopkins (TV Amiche per la
morte – Dead to Me),
Eréndira Ibarra (serie
Sense8,
Ingobernable), Toby
Onwumere (serie Empire),
Max Riemelt (serie
Sense8), Brian J. Smith
(serie Sense8,
Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al
potere 3 – Angel Has Fallen, Gotham per la
TV).
Il team creativo scelto da
Wachowski dietro le quinte comprende i collaboratori di
Sense8: i direttori della fotografia Daniele Massaccesi e
John Toll, gli scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore
Joseph Jett Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli
effetti visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom
Tykwer. La Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con
Village Roadshow Pictures, in associazione con Venus Castina
Productions, Matrix
Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto
il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a
partire dal 1 gennaio 2022.
Dopo l’esordio in Harry Potter e
Twilight, Robert Pattinson si è costruito una carriera
nel cinema indipendente, lavorando con molti dei più interessanti
registi della scena contemporanea. Con The
Batman è tornato sotto i riflettori del blockbuster
interpretando uno dei personaggi più famosi di tutti i tempi.
Per Empire, il produttore
Dylan Clark nota che è il primo franchise da
solista per il personaggio in un decennio e i realizzatori sperano
di “posare le basi su cui costruire storie”, come evidenziato nei
numerosi spin-off in lavorazione, tra cui Gotham PD e un altro
incentrato sul personaggio del Pinguino di Colin Farrell. Il regista Matt
Reeves afferma di vedere il film come “un progetto di
passione” e che l’obiettivo è quello di realizzare un film che
lascerà un segno, piuttosto che qualcosa che sia solo un’altra voce
in una serie di sequel predeterminati. E, sebbene non siano ancora
previsti sequel o crossover per Batman, Robert
Pattinson afferma di avere idee su cosa farebbe con il
personaggio se dovesse continuare, dicendo:
“Ho creato una sorta di mappa
per capire dove la psicologia di Bruce sarebbe cresciuta nell’arco
di altri due film. Mi piacerebbe farlo”.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
David Harbour è uno
di quegli attori che sin da subito ha saputo trovare un suo posto
nel mondo del cinema, riuscendo a conquistare una larga fetta di
pubblico con le sue interpretazioni in molti film di successo.
Famoso ai più per essere apparso nella serie Stranger
Things, Harbour ha dimostrato di saperci fare e di essere un
attore versatile e con i fiocchi.
2. Ha recitato anche per il
piccolo schermo. Il suo amore per la recitazione è totale,
tanto da amare in egual misura sia il grande che il piccolo schermo
che lo ha aiutato a debuttare. Infatti, Harbour debutta con alcuni
episodi di Law & Order – I due volti della giustizia
(1999), per poi apparire in serie tv come The Book of
Daniel (2006), Lie to Me (2009), Royal Pains
(2009), Pan Am (2012), Elementary (2013),
Manhattan (2014), The
Newsroom (2014), Rake (2014),
State of Affairs (2015) e Crisis in Six
Scenes (2016). Al di là di queste apparizioni, il suo ruolo
rimasto maggiormente scolpito nell’immaginario comune è quello di
Jim Hopper, l’agente della fortunata serie Stranger
Things, dove recita accanto a Winona Ryder e
Millie Bobby
Brown.
David Harbour: le fidanzate e la moglie
3. David Harbour è fidanzato
con Alison Sudol. La vita sentimentale di David Harbour è
stata protagonista di un certo interesse da parte di fan,
ammiratori e riviste di gossip, soprattutto da quando si è
presentato, nel gennaio del 2018, insieme ad Alison
Sudol (famosa per aver interpretato
Queenie in Animali Fantastici) durante i
Critics’Choice Award. I due, tuttavia, si sono separati nel 2019.
Al di là della sua relazione con Alison Sudol, pare che David
Harbour abbia frequentato in passato alcune colleghe. Infatti, tra
le sue ex vi sono Julia Stiles, con cui ha
condiviso quattro anni assieme (dal 2011 al 2015), e Maria
Thayer, con cui si frequentato dal 2009 al 2011.
4. Si è sposato.
Poco dopo essersi separato dalla Sudol, nello stesso 2019 l’attore
intraprende una relazione con la cantante inglese Lily
Allen, nota per singoli quali Smile, Not
Fair, The Fear e Fuck You. Pare che tra i due sia
nato subito dell’amore e infatti nel giro di breve sono arrivati al
matrimonio, precisamente il 7 settembre del 2020. Prima di Harbour,
la Allen era stata sposata dal 2011 al 2015 con un certo Sam
Cooper, con la quale ha avuto anche due figlie. La loro relazione
sembra essere finita per via di diversi tradimenti da parte di
lei.
David Harbour è Hellboy
5. Non ha voluto imitare Ron
Perlman. Quello che David Harbour si è portato sulle
spalle con Hellboy è di certo un fardello non
poco pesante, in quanto si trova a dover reggere il confronto con i
film di Guillermo del Toro. Tuttavia, l’attore ha
ammesso di voler prendere le distanze dall’interpretazione di
Ron Perlman, cercando di apporre un proprio stile
al personaggio. In questa nuova versione cinematografica del
fumetto di Mike Mignola, Harbour non ha dunque
imitato quello che ha fatto Perlman nei film precedenti, ma ha dato
vita ad una nuova versione del personaggio.
6. Secondo David Harbour,
Hellboy è un personaggio shakespeariano. Parlando del
personaggio di Hellboy, David Harbour ha espresso come, secondo
lui, sia paragonabile all’Amleto di Shakeaspeare. Pare che ciò sia
dovuta alla complessità del personaggio, pieno di problemi da
risolvere, con alcuni aspetti da bambino e con un destino
orribile.
David Harbour in Black
Widow
7. Si è trasformato
fisicamente per il ruolo. Nel film del 2021 Black
Widow, Harbour interpreta Guardiano Rosso, la controparte
russa di Captain America. Per tale ruolo, l’attore si è sottoposto
ad una drastica trasformazione fisica. Oltre a vantare già una
lunga barba, fatta crescere per la quarta stagione di Stranger
Things, ha infatti deciso di ingrassare per il ruolo,
raggiungendo i 127 chili. Nel corso delle riprese, ha poi perso 27
chili per le sequenze dedicate ai flashback.
David Harbour in Suicide
Squad
8. David Harbour non ha
apprezzato il Joker di Jared Leto. Sebbene abbia ricoperto
un ruolo piccolo, anche David Harbour ha avuto modo di apparire nel
cast di Suicide Squad nei panni del personaggio di Dexter
Tolliver. Nello spiegare quali sarebbero state le differenze tra il
suo Hellboy e quello di Ron Perlman, l’attore ha fatto un paragone
con il franchise di Batman, ammettendo tra le righe di non aver
apprezzato la performance di Jared Leto nelle
vesti di Joker. Nella fattispecie, avrebbe detto “posso
apprezzare il Batman di Michael Keaton e anche
quello di Christian Bale. Mi può
piacere il Joker di Jack Nicholson e quello di
Heat Ledger. C’è un Joker che però non mi è
piaciuto”.
David Harbour in Stranger Things
9. Ha ottenuto importanti
riconoscimenti per il suo ruolo nella serie. In
Stranger Things, uno dei titoli di punta della piattaforma
Netflix, Harbour ricopre il ruolo di Jim Hopper, il protettivo
poliziotto che prende sotto la propria custodia la giovane Undici.
L’interpretazione di questopersonaggio da parte di Harbour è una
delle cose più apprezzate della serie, passando egli dall’essere
comico all’essere estremamente commovente, senza perdere la propria
aura di duro. Per la sua performance, l’attore è poi stato
candidato ad importanti premi, tra cui gli Emmy.
David Harbour è su Instagram
10. Ha un profilo Instagram
molto seguito. Nell’epoca dei social, anche David Harbour
ha deciso di stare al passo dei suoi colleghi attori, tanto da
aprire un proprio profilo Instagram, seguito da qualcosa come 6
milioni di persone. Dalla bacheca del suo account si evince quanto
David sia ricco di ironia e di autoironia, ma anche di come
nasconda un cuore ricolmo di amore e di affetto vero il suo
pubblico, la sua fidanzata e il cast di Stranger Things,
diventato come se fosse una vera famiglia.
Grazie a Empire, possiamo
godere della prima foto ufficiale di Avatar
2 che a sorpresa non mostra mondi immaginari oppure
creature aliene blu, ma un bambino umano. Si tratta del figlio
adottato di Jake (Sam
Worthington) e Neytiri (Zoe
Saldana), si chiama Miles Socorro, aka Spider, ed è interpretato da Jack
Champion.
Miles è nato in una base militare su
Pandora ed era troppo piccolo per fare la strada del ritorno sulla
Terra, così è stato adottato da Jake e Neytiri, che ora hanno degli
altri figli Na’vi: Neteyam
(Jamie Flatters), Lo’ak (Britain
Dalton) e Tuktirey (Trinity
Bliss).
Il produttore del film, Jon
Landau, ha spiegato la dinamica familiare che troveremo
nel film:
“Jake lo ha preso con sé ma Neytiri lo ha
sempre visto come uno delle persone che ha distrutto la sua casa e
ucciso suo padre. Quindi le dinamiche familiari si basano su questo
assunto.”
First Look di Avatar 2, foto di Empire
Avatar
2debutterà
il 16 dicembre 2022, seguito dal terzo
capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e
quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche
anno: 18 dicembre 2026 e 22
dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da Kate
Winslet, Edie
Falco, Michelle Yeoh, Vin
Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia Sam
Worthington, Zoe
Saldana, Stephen
Lang, Sigourney
Weaver, Joel David
Moore, Dileep
Rao e Matt Gerald.
ATTENZIONE: L’articolo contiene
spoiler del film Spider-Man: No Way Home!
L’hype attorno all’uscita di
Spider-Man: No Way Home continua. Uscito
nelle sale italiane il 15 dicembre scorso, nel weekend ha incassato
13 milioni di euro: è il film con gli introiti maggiori del 2021!
Sarà la tripletta degli interpreti di Spider-Man o
il ritorno sullo schermo di altri personaggi cari al pubblico, come
MJ, Happy Hogan e May
Parker, sarà la coppia Tom Holland e
Zendaya o il periodo natalizio, ma l’ultimo
film Marvel è carico di
emozioni.
Ogni
personaggio ha la sua storia nel film: alcune finiscono bene
altre non hanno propriamente un lieto fine… Vediamo come si
sviluppano (e avviluppano) le linee dei protagonisti di Spider-Man: No Way Home.
1Tom Holland / Spider-Man
Alla fine di tutto, il mondo si
ricorda di Spider-Man, ma nessuno sa che Peter
Parker esiste. Il volto sotto la maschera è sconosciuto a tutti:
gli amici, gli altri eroi, persino a Jameson.
Spider-Man non
è dispiaciuto per ciò, anzi! MJ e Ned
saranno più felici e al sicuro senza di lui. Peter affitta un
appartamento a New York e mette lì i pochi ricordi della sua
vecchia vita e, con indosso un nuovo simpatico costume fatto in casa,
si muove nella notte per combattere il
crimine.
Quale sarà la prossima avventura dell’Uomo Ragno, resta
in sospeso. Per ora, deliziamoci, guardando e riguardando
l’incredibile storia raccontata in Spider-Man: No Way
Home.
Elio Germano è uno
di quegli attori per nulla convenzionali e senza peli sulla lingua.
Ha dimostrato molte volte al suo pubblico di essere un attore fuori
dagli schemi e di essere capace di interpretare ogni ruolo con
naturalezza, venendo apprezzato molto per questo. Il suo scopo è
poter fare un lavoro che lo apppaga e non per poter essere famoso,
riuscendo a dare vita, con talento ed impegno, a ruoli che ormai
sono rimasti nell’immaginario collettivo.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Elio Germano.
2. Ha recitato anche in
televisione ed è anche sceneggiatore, regista e
produttore. Nel corso della sua carriera, Elio Germano ha
recitato diverse volte per il piccolo schermo: è apparso nei film
tv Cornetti al miele (1999), Il sequestro
Soffiantini (2002), Ti piace Hitchcock? (2005) e in
alcune miniserie come Padre Pio (2000), Per amore
(2002), Ferrari (2003), Paolo Borsellino (2004) e
Faccia d’angelo (2012). Inoltre, Germano ha sceneggiato il
film tv In arte Nino (2016), di cui è protagonista, e il
corto No Borders (2016, di cui è anche produttore) ed è
stato regista del cortometraggio Io sono Mabin (2015).
Elio Germano: la sua vita privata,
la fidanzata e i figli
3. Ha una vita privata top
secret. Tra interviste, red carpet ed eventi non c’è mai
stato modo di scoprire qualcosa sulla vita privata di Elio Germano.
L’attore si è sempre definito single e non ha mai fatto nomi o
rivelato dettagli circa le sue precedenti frequentazioni. Parecchie
volte, Germano ha definito di volere al proprio fianco una donna
santa, in grado di poterle stare vicino e che voglia crescere dei
figli con lui, dato il fatto che la sua vita è da nomade e che le
sue sono assenze continue.
4. Elio Germano è diventato
padre. Una notizia del genere è sconvolgente quando si
parla di un attore che tiene la sua vita sentimentale sotto chiave.
Quello che si sa, ad oggi, è che Germano si stia frequentando da
qualche anno con una certa Valeria, che di
professione farebbe la maestra elementare di sostegno. Di fatto,
Germano sta vivendo una storia come si era prefissato, cioè non con
un’attrice o con una persone del suo stesso ambiente “Non mi
metterei mai con una donna che fa il mio stesso mestiere. Invidio
quelli che riescono a farle durare a lungo, ma io non ce la farei.
Quando torno a casa devo staccare completamente e con un’attrice
rimarrei immerso nel lavoro fino al collo. Mi darebbe ansia, invece
nella coppia cerco stabilità”. Con la sua compagna, Germano ha
avuto un figlio, nato circa un anno e mezzo fa.
Elio Germano in
Alaska
5. Per Elio Germano, Alaska
è un film di formazione.Alaska racconta la
storia di Nadine e di Fausto, lei aspirante modella e lui
cameriere: i due si incontrano sul terrazzo di un albergo a Parigi
e tra loro nasce una storia d’amore turbolenta. Per Germano,
protagonista del film, Alaska non è altro che un film di
formazione, basato su dei protagonisti che non fanno altro che
percorrere una corsa ad ostacoli per poter raggiungere la felicità,
convinti come tutti noi che si possa trovarla nell’ambizione o nel
diventare qualcuno agli occhi degli altri.
6. Tiene tantissimo ad
Alaska. Il fatto che Elio Germano tenga davvero molto ad
Alaska non è una novità, tanto da averlo ammesso in
diverse interviste. Uno dei motivi principali che lo rende molto
protettivo, è il fatto che Alaska è un film completamente
originale, che non proviene dal successo di un precedente libro,
che si basa su un concept del tutto nuovo e pensato come un tipo di
cinema europeo, senza strizzare l’occhio a modelli e senza avere
limitazioni di alcun tipo.
Elio Germano a teatro in La mia
battaglia
7. Elio Germano è anche uno
stimato attore di teatro. Non solo cinema e televisione:
Elio Germano, infatti, è un apprezzatissimo attore di teatro e non
solo. Da poco più di un anno, l’attore romano sta toccando tutte le
principali città d’Italia con lo spettacolo La mia
battaglia, di cui è interprete, regista e co-autore. In questo
spettacolo, l’attore manipola gli spettatori, come un comico o un
ipnotizzatore non dichiarato, trascinando lo spettatore in un mondo
distopico e sulfureo.
Elio Germano in
Suburra
8. Elio Germano è stato uno
dei protagonisti di Suburra. Quando uscì al cinema,
Suburra si rivelò essere un film enorme, tanto da
diventare un vero e proprio cult. In questo film, Elio Germano è
stato uno dei protagonisti, interpretando Sebastiano che Germano
stesso ha definito appartenente alla categoria di non sa fare
niente e campa sulle spalle degli altri, dando vita all’aspetto
sociale che si sopravvive grazie agli altri, quando invece si
dovrebbe vivere di rapporti veri con persone fidate.
Elio Germano a Cannes
9. Elio Germano ha vinto il
premio come Miglior Attore a Cannes. Nel corso della sua
carriera, Elio Germano non si è fatto mancare mai niente, neanche i
tanti riconoscimenti che lo hanno eletto ad uno dei migliori attori
del nostro paese. Nel 2010, l’attore romano ha vinto l’ambito
premio al Migliore Attore al Festival di Cannes per il film La
nostra vita, ad ex aequo con Javier Bardem
per Biutiful.
Elio Germano in Un medico in famiglia
10. Ha recitato nella
celebre fiction. Nella seconda stagione della celebre
fiction televisiva Un medico in famiglia, con Lino Banfi tra
i protagonisti, è comparso anche Germano nei panni di Er Pasticca,
un amico tutt’altro che affidabile di Alberto. L’attore, all’epoca
ancora poco conosciuto ebbe qui modo di mettersi ulteriormente alla
prova, ottenendo a partire da quel momento grande notorietà.
Ormai quasi a conclusione della sua
prima stagione, che copre grossomodo l’intero primo romanzo del
ciclo letterario di Robert Jordan,
La Ruota del Tempo trova con gli episodi
La Fiamma di Tar Valon e Tenebre lungo le Vie la
sua quiete prima della tempesta. Rispettivamente sesto e settimo
episodio, di otto totali, questi si presentano infatti come i più
statici della stagione. Poco sembra avvenire, ma molti sono in
realtà i dettagli che preparano all’avventura vera e propria,
quella che una volta intrapresa non permette di tornare indietro.
Come già riportato nelle recensioni dei precedenti episodi
(La Ruota del Tempo, ep. 1, 2 3;
La Ruota del Tempo, ep. 4 e
5), la serie basata sui romanzi di Jordan e curata dallo
showrunner Rafe Judkins dà l’impressione di essere
una grande premessa per maggiori sviluppi futuri.
Nel corso dei precedenti episodi si
era fatta la conoscenza dei giovani Rand,
Perrin, Mat,
Egwene e Nynaeve, cinque ragazzi
dotati di straordinari poteri, i quali vengono chiamati
all’avventura da MoiraineDamordred (RosamundPike), strega appartenente alla potente
organizzazione delle Aes Sedai, la quale è alla ricerca del Drago
Rinato. Questi è un antico guerriero che ciclicamente si batte per
riportare l’ordine nell’universo, sconfiggendo le forze del male.
Solo uno dei cinque è il prescelto, ma ognuno di loro verrà
inevitabilmente coinvolto in questo scontro senza fine, vedendo la
propria vita cambiare per sempre. Dopo essere giunti alla
città-stato di Tar Valon, dove si erge la Torre Bianca delle Aes
Sedai, il gruppo è ora pronto a ripartire.
I preparativi prima del
viaggio…
Dall’arrivo di tutti i protagonisti
a Tar Valon inizia il sesto episodio di La Ruota del
Tempo, con il quale gli spettatori possono entrare
maggiormente a contatto con l’ordine delle Aes Sedai. Fino ad ora
presentato esclusivamente attraverso alcune delle sue principali
esponenti, si ha invece ora modo di conoscere la Madre al comando
di tutto. L’episodio è dunque scandito dalle informazioni che si
ottengono dai concili e dal privato delle Aes Sedai. Dalla loro
importanza nella storia al cambiamento del loro ordine nel corso
del tempo. La Fiamma di Tar Valon, di conseguenza, appare
essere l’episodio più statico della stagione, dove tutto sembra
fermarsi in vista di una ripresa dell’avventura.
Ciò non è da vedere come un
difetto, poiché appunto numerosi sono i preziosi elementi messi in
gioco e che certamente si ripresenteranno più avanti nel racconto,
come ad esempio lo stesso Logain Ablar, il Falso Drago interpretato
da Alvaro Morte.
Nonostante ciò, l’episodio potrebbe ugualmente apparire come quello
più difficile degli altri da digerire. Più che alla, poca, azione,
occorre dunque affidarsi alla bellezza di alcune immagini e delle
scenografie. L’austerità degli ambienti all’interno della Torre
Bianca è certamente utile per comprendere meglio la natura delle
Aes Sedai, le quali in più occasioni possono risultare ancora
particolarmente criptiche.
… verso il gran finale di stagione
Di particolare importanza appare
poi essere il settimo episodio, ovvero il penultimo della stagione.
Questo, dal titolo Tenebre lungo le Vie segna a tutti
gli effetti l’inizio del viaggio per il gruppo di protagonisti.
Lasciata Tar Valon, ci si sposta ora in ambienti nuovi, oscuri,
dove è facile incontrare tanto alleati quanto pericolosi nemici. Si
tratta di un momento del racconto che non può non ricordare, per
una serie di scelte di messa in scena, il momento della partenza
della Compagnia dell’Anello verso Mordor nel primo film de Il
Signore degli Anelli. Il paragone con quella trilogia
cinematografica è sempre dietro l’angolo, ma, come già evidenziato
per i precedenti episodi, per la La Ruota del Tempo sembra
si sia puntato adeguatamente su quelli che sono i tratti distintivi
di questo racconto.
Questo settimo è tuttavia un
episodio speciale anche per la rivelazione circa l’identità del
Drago Rinato. Un momento, ad essere sinceri, che data la sua
importanza avrebbe meritato una messa in scena più ambiziosa, che
facesse percepire il peso di questa scoperta. La cosa appare invece
quasi gettata via e poco tempo c’è per pensarci su, perché a quel
punto è più che necessario che mai rimettersi in viaggio. La
speranza è che, con l’ultimo episodio rimasto, La Ruota del
Tempo non affronti in modo sbrigativo altri momenti di
particolare rilievo come questo, vanificando la lunga preparazione
costruita fino ad ora. Specialmente ora che, acquisita familiarità
con i protagonisti e il contesto, si avverte un certo trasporto nei
loro confronti.
Non ha vinto la Concha de
Oro del 69º Festival Internacional de Cine de San Sebastián, ma
potremmo ritrovarcelo agli Oscar a competere per il Miglior Film in
Lingua Straniera. Coerentemente con il record delle venti
candidature ai Premi Goya ricevute, la Spagna ha preferito proporre
all’Academy Il capo
perfetto di Fernando León de Aranoa (I lunedì al
sole, Escobar), piuttosto che il Madres
paralelas di Pedro Almodóvar – film di
apertura di Venezia 78 – o il Mediterráneo di
Marcel Barrena, premiato dal pubblico alla Festa
del Cinema di Roma.
E con ragione, senza
nulla togliere ai contendenti. Quello che dal 23 dicembre BiM
distribuisce nelle sale italiane italiane è a tutti gli effetti un
film solido, compiuto, equilibrato e con un protagonista
incredibile a dirigere un’orchestra di personaggi e un intreccio a
metà tra certe pietre miliari nazionali e il film di genere
statunitense. Una rappresentazione solo apparentemente grottesca,
anzi molto realistica e nuda di una realtà popolare, in tutti i
sensi.
Di che
parla Il capo perfetto
Siamo nella provincia
madrilena, nella fabbrica della storica azienda di bilancie
industriali di Julio Blanco, padre padrone della piccola comunità
che gira intorno alla compagnia, attento e disponibile nei
confronti di ogni suo dipendente, con i quali cerca di mantenere un
rapporto umano e quasi familiare. Ma nella settimana in cui
dovrebbe ricevere la visita di una ispezione della commissione che
dovrà assegnare un premio di eccellenza locale tutto sembra
concorrere al peggio. Disposto a qualunque cosa pur risolvere i
problemi dei suoi dipendenti, affinché non riducano la produttività
e gli consentano di aggiudicarsi l’ambito riconoscimento, Blanco
inanella una serie di interventi dei quali rischia di non essere in
grado di valutare o gestire le conseguenze.
Una
Roulette spagnola
Presentato – e venduto –
come commedia, il film non merita di esser contenuto in una
definizione tanto rigida. La grande interpretazione dell’attore
spagnolo ce lo mostra in continua trasformazione (anche fisica) e
capace di cambiare registro alla costruzione del regista con ogni
sua singola espressione. Facendo sì che dramma, farsa o denuncia si
alternino in una roulette che per tutto il film attendiamo si
fermi. Un crescendo nel quale vediamo aggiungersi maschere alla
tragedia, a complicarsi le soluzioni previste ai problemi, dai più
semplici ai più complessi. E la cui sperata quadratura del cerchio
sembra sempre più difficile dal concretizzarsi.
Dall’ex dipendente,
all’amico di infanzia impazzito di gelosia, sua moglie, il supposto
amante, una segretaria che nasconde segreti e la giovane stagista,
il teatrino scorre davanti ai nostri occhi come ineluttabile. E
anche la sicurezza ostentata dall’esperto Blanco – pronto a
pontificare di bilance ed equilibrio quanto a oscillare tra
assolutismi e relativismo – si conferma come apparente. Soprattutto
quando messa alla prova dalla vita reale, nei brevi siparietti con
la moglie, completamente esterna al suo microcosmo (o campo giochi,
che dir si voglia).
Una
umanità che conosciamo molto bene
Viene da pensare al
nostro Ettore Scola più che al realismo magico di
certa tradizione di lingua ispanica, soprattutto per le piccolezze
dell’essere umano che colorano la rappresentazione. E che riescono
a farci ridere amaro di fronte alla ferocia di situazioni che
conosciamo o riusciamo a figurarci fin troppo bene. L’assurdo è
quello della realtà, in fondo, e nasce dalla mania del controllo,
dal senso di disperazione e di superiorità che sempre più ci
circonda.
Ed è un peccato che nella
traduzione del titolo si perda la varietà linguistica del
riferimento originale. Non solo, e non tanto all’aspetto padronale
e gerarchico reso dal più generico “capo” forse per pudore
nell’utilizzare termini poco consoni alla moderna sensibilità
sindacale. Quanto alla presentazione del nostro protagonista come
“difensore” e “modello” per i suoi sottoposti, quasi “un santo”
(patrono, appunto) cui rivolgersi con le proprie preghiere o
desiderata. Tutti significati che aumentano lo spaesamento nel
seguire questo soggetto gattopardesco, tanto magnetico e ipnotico
quanto ridicolo e inquietante nel suo attraversare relazioni,
sentimenti e principi sui quali lui stesso sembra credere
sinceramente di aver basato la propria esistenza e successo.
ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE
SPOILER SU SPIDER-MAN: NO WAY HOME
Spider-Man:
No Way Home costituisce a tutti gli effetti il
capitolo conclusivo della prima trilogia dell’MCU incentrata
sull’arrampica-muri e, per il grandioso
Tom Holland, questa potrebbe trattarsi in ultima
istanza del suo definitivo saluto al personaggio di Peter
Parker… in qualsiasi universo.
La produttrice del franchise
Amy Pascal ha suggerito che un’altra trilogia sul
nostro Spidey è in lavorazione (facendo poi rapidamente marcia
indietro), mentre il CEO della Sony Pictures
ha confermato che c’è un accordo in atto per i Marvel
Studios per concedere all’amato Spider-Man almeno un’altra
prossima apparizione. All’apparenza, ci sono quindi state
dichiarazioni fuorvianti su ciò che accadrà prossimamente, ma in
che modoSpider-Man:
No Way Home potrebbe impostare il futuro dell’iconico
personaggio sul grande schermo?
Qui di seguito, abbiamo analizzato
tutto ciò che accade alla fine del film, soffermandoci nel
dettaglio sugli step necessari per il nostro Peter per poter
superare ogni ostacolo gli si palesi dinanzi e procedere con la
rinascita dell’ineguagliabile Uomo Ragno.
1Un fantastico nuovo inizio
A
New York, Peter entra nel suo nuovo appartamento.
È piccolo e un po’ spartano, ma l’eroe sembra soddisfatto; con
alcuni ricordi della sua vita passata (tra cui una
minifigure LEGO dell’Imperatore Palpatine dal set della
Morte Nera), vediamo che Parker ha sfruttato una
macchina da cucire per farsi un costume. Identico a quello che
indossa la sua controparte dei fumetti – è relativamente simile nel
colore alla tuta dell’era “Parker Industries” senza il
logo incandescente/finitura metallica: questo è un costume senza Il
meccanismo Stark e più simile a quello che abbiamo visto indossare
agli Spider-Man di Andrew Garfield e Tobey Maguire.
Ascoltando una stazione radio della polizia,
Spidey entra in azione e si fa largo in una Grande
Mela innevata per combattere il crimine. Con ciò,
Spider-Man si trova in una posizione per cui dove
potrebbe essenzialmente essere riscritto al di fuori del MCU
e apparire nei film Marvel della
Sony come un normale Spidey senza
l’ausilio della Stark Tech. Tuttavia, c’è chiaramente
ancora un posto per l’eroe in questo mondo condiviso…anche se come
uno Spider-Man più accurato e vicino ai
fumetti!
ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE
SPOILER SU SPIDER-MAN: NO WAY HOMESpider-Man: No Way
Home è arrivato finalmente nei cinema di tutto il
mondo, dopo una lunghissima attesa! Se avete visto il film o
semplicemente non vedete l’ora di scoprire cosa succede, ecco un
riassunto delle maggiori rivelazioni del film e i momenti migliori
di questo progetto mirabolante.
Nonostante le fughe di notizie
precedenti al debutto in sala del film, le sorprese in sala sono
state numerosissime e hanno scatenato l’entusiasmo di tutti i fan!
Spider-Man: No Way Home è un film dalla portata
completamente differente rispetto a qualsiasi pellicola Marvel, per questo vale la pena
analizzare nel dettaglio i frangenti più significativi! Preparatevi
per imbattervi in un articolo… nel multiverso degli spoiler!
1Un Nuovo Costume
Non
entreremo in troppi dettagli qui, ma il nuovo costume di Peter è,
senza dubbio, spettacolare.
Realizzato dal diplomato (presumiamo che si
sia laureato dopo che il mondo ha dimenticato la sua identità) con
una macchina da cucire, questo classico costume rosso e blu sembra
essere il perfetto mix tra le tute di
Spider-Man e
The Amazing Spider-Man, con l’aggiunta del tocco moderno
MCU.
Soprattutto, Peter è ora libero dalla tecnologia Stark, e molto più
in linea con la sua controparte dei fumetti.
Considerato uno dei più grandi
successi della Pixar Animation Studios, il film d’animazione
Alla ricerca di
Nemo è ancora oggi un esempio perfetto di grande
intrattenimento per piccoli e adulti. La storia di un padre alla
ricerca del proprio figlio è quanto mai universale, e se come qui è
ambientata nei coloratissimi oceani del pianeta Terra, l’avventura
diventa ancor più vivace, sorprendente ed emozionante. Tanto fu il
successo che per anni si parlò di realizzare un sequel, senza però
che questo si concretizzasse mai, almeno fino al 2016. A 13 annni
dal precedente, è infatti arrivato in sala Alla ricerca
di Dory (qui la recensione).
Diretto nuovamente dal premio Oscar
Andrew Stanton, questo ripropone personaggi e
dinamiche simili al suo predecessore, con la differenza che, come
suggerisce il titolo, si va stavolta alla ricerca della pesciolina
blu Dory. Il film diventa dunque un modo per approfondire il
personaggio diAlla ricerca di
Nemo che più di tutti ha conquistato la simpatia del
pubblico. Si approfondiscono così le sue origini, portando
nuovamente gli spettatori nel meraviglioso oceano, riccco di colori
e nuovi personaggi tutti da scoprire. Apprezzato da critica e
pubblico, anche Alla ricerca di Dory si è dunque affermato
come un ottimo successo.
Con un incasso di oltre un miliardo
di dollari, a fronte di un budget di 200, è questo un film
stupefacente tanto a livello emotivo quanto visivo, con
un’animazione più curata e ricca di dettagli che mai. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama,
ai personaggi e al cast di
doppiatori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Alla ricerca di Dory: la trama del film
Come anticipato, il film racconta di
Dory, la simpatica pesce chirurgo blu. Quando era
piccola, questa si è accidentalmente separata dai suoi genitori,
perdendoli. A causa di un problema di perdita di memoria a breve
termine, gradualmente Dory finisce per dimenticarsi di loro,
smettendo dunque di cercarli. Un anno dopo aver incontrato il pesce
pagliaccio Marlin e aver contribuito al
ritrovamento del figlio Nemo, Dory vive ancora con
loro sulla barriera corallina. A un certo punto, improvvisamente,
si accende in lei il ricordo dei genitori e del luogo in cui viveva
con loro: Morro Bay in California.
Decide così di partire all’avventura
per andare a cercarli, pur con i suoi problemi di memoria. Davanti
a lei vi è però un’intero oceano, fatto di pericoli e meraviglie.
Per evitare che possa cacciarsi nei guai, Marlin e Nemo decidono di
accompagnarla. Lungo il tragitto, però, Dory metterà come sempre a
dura prova i nervi di Marlin, finendo con il causare una
separazione tra di loro. Consapevole di non poter lasciare da sola
Dory, il pesce pagliaccio si trova nuovamente a dover mettere da
parte il proprio orgoglio, partendo alla ricerca dell’amica, la
quale intanto si avvicina sempre di più alla sua meta e a nuovi
pericoli.
Alla ricerca di Dory: i personaggi del film
Protagonista assoluta del film è
dunque la pesciolina blu Dory, la quale è stata
eletta come uno dei personaggi più amati di sempre del mondo Pixar
e Disney. Su Facebook, infatti, la pagina a lei dedicata vanta ben
22 milioni di like. Si tratta inoltre del primo personaggio della
Pixar a presentare una disabilità, quella della perdita di memoria.
Tale tema è in realtà ricorrente all’interno del film, in quanto
anche altri personaggi presentano delle proprie disabilità. Vi è ad
esempio il polpo Hank, nuovo personaggio qui
introdotto, il quale presenta solo sette tentacoli invece che otto.
Ciò è dovuto in realtà all’impossibilità degli animatori di dotarlo
dell’ottavo, costruendo dunque un retroscena in cui questo gli è
stato staccato durante uno scontro.
Vi è poi Destiny,
lo squalo balena amica di infanza di Dory, la quale presenta una
forte miopia, mentre la strolaga Becky, che
aiuterà Marlin e Nemo a raggiungere Dory, presenta un lieve ritardo
mentale. Tutti questi personaggi, dunque, introducono e portano
avanti il tema della disabilità, la quale viene mostrata non come
un ostacolo ma semplicemente come un modo diverso di rapportarsi
con il mondo e con le proprie innegabili capacità. Tra i nuovi
personaggi si ritrovano poi
anche Charlie e Jenny,
i genitori di Dory,
mentre Marlin e Nemo
sono i già noti pesci pagliaccio protagonisti del primo film. Un
altro volto già noto che ricompare qui è la tartarua
marina Scorza, che trasporta i tre
protagonisti fino in California.
Alla ricerca di Dory: il
cast dei doppiatori americani e italiani
A dare voce al personaggio di
Dory, la sbadata pesciolina ora protagonista, vi è
la conduttrice televisiva EllenDeGeneres, la quale venne scelta per il film del
2003 dopo che il regista la vide improvvisare in televisione. È
stata proprio la DeGeneres a richiedere un sequel del film,
annunciandolo poi ufficialmente durante il suo programma
televisivo. In italiano Dory è invece doppiataa
da Carla Signorinis. Per il doppiaggio
dell’iperprotettivo pesce Marlin, vi è di nuovo
l’attore Albert Brooks. Questi rimase da subito
entusiasta del personaggio, apprezzando il suo essere un pesce
pagliaccio che non fa ridere. L’attore si dedicò così a puntare in
particolare su tale aspetto. In italiano il personaggio ha invece
la voce dell’attore Luca
Zingaretti.
Il giovanissimo Alexander
Gould, che aveva dato voce a Nemo nel
predecente film, era ora troppo grande per la parte, che è stata
dunque affidata a Hayden Rolence. In italiano, a
dar voce al personaggio, è Gabriele Meoni. Gli
attori Ed O’Neill, Kaitliny Olson
e TyBurrell danno invece voce
rispettivamente a Hank, Destiny e Bailey. Personaggi che in
italiano sono doppiati da Ugo Maria Morosi,
Francesca Manicone e Ambrogio
Colombo. Per i genitori di Dory, Jenny e Charlie, si
ritrovano nella versione inglese gli attori Diane Keaton,
nota premio Oscar, e Eugene Levy. In italiano i
due personaggi hanno la voce di Melina Martello e
Carlo Valli.
Alla ricerca diDory: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Alla ricerca di Dory grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes,
Disney+, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di venerdì 30 dicembre alle ore
21:20 sul canale Rai 3.
Volti di panno paffuti e
spaesati, topi e gatti arruffati che sembrano fuggiti dalla bottega
di un tassidermista folle, creature dalle strambe proporzioni,
insetti danzanti, una casa sinistra che riporta la mente a
The Others o Hill
House. Tutto questo nel trailer che annuncia l’uscita
della mini serie The House, su
Netflix dal 14 gennaio 2022, prodotta da Nexus Studios in
UK.
The house – le prime immagini
1 di 15
The house promette
di allontanare notevolmente gli orizzonti finora raggiunti
dall’animazione e in particolare di quella tecnica, per tanto tempo
bistrattate e tenuta nell’ombra, che è la stop-motion. Dopo serie
come Love, Death and robots, o Arcane, Netflix affranca
definitivamente un nuovo territorio di sperimentazione espressiva,
libero da schemi, contenuti e durate e non più relegato a contenuti
per bambini e ragazzi. Soprattutto conferma quanto la stop-motion
possa essere considerata l’anima nera dell’animazione, ancora una
volta al servizio di storie sinistre e perturbanti.
La serie, che vede
protagonisti i meravigliosi burattini realizzati da McKinnon &
Saunders, si compone di tre storie, tutte ambientate nella
stessa casa, ma in tempi diversi e con abitatori differenti.
Il primo episodio,
diretto da Emma de Swaef e Marc Roels, autori di
capolavori in lana cardata animata a passo uno, come Oh
Willy…, racconta le peripezie di una povera famiglia
del XIX secolo alle prese con il recupero dello status benestante
dei propri antenati, fidandosi di un misterioso benefattore.
Il secondo invece
descrive i problemi di un agente immobiliare dei nostri tempi alle
prese con ospiti sgraditi che incombono sulla vendita della casa ed
è diretto da Niki Lindroth von Bahr,
autrice del musical distopico animato The Burden, vincitore
di numerosi premi internazionali e di un premio Oscar.
Il terzo, della
vincitrice del premio BAFTA Paloma Baeza con Poles
Apart, si svolge nel futuro e la protagonista Rosa fa di tutto
per non abbandonare la casa, ormai fatiscente. Tra le voci spiccano
i nomi di Helena Boham Carter, Mia Goth e
Miranda Richarson.
Non rimane che aspettare
in trepidante attesa la data di uscita di The
house, ingannando il tempo guardando ancora una volta
quei film che hanno fatto uscire l’animazione stop-motion dal buio
delle cantine dell’est Europa e dalla schiavitù degli effetti
speciali, a partire da Tim Burton’s Nightmare Before
Christmas fino ad Anomalisa e
L’isola dei cani, o La mia vita da
Zucchina.
ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE
SPOILER DA SPIDER-MAN: NO WAY HOME
Il finale di Spider-Man:
No Way Home ci mette davanti al pericolo della rottura
del MCU, con il multiverso che sta per
collassare su se stesso e con le spaccature trai diversi mondi che
si aprono e che rischiano di far confluire nell’universo di
Doctor Strange e di Peter Parker/Tom Holland,
molti personaggi indesiderati, con conseguenze catastrofiche.
Il cielo si spalanca e da queste
spaccature spuntano delle sagome non meglio identificate, fino a
questo momento…. Le forme delle persone sono difficili da
distinguere, ma c’è un momento in cui la telecamera si sofferma
sulla sagoma di un uomo con una lancia, che potrebbe benissimo
essere Kraven il Cacciatore. Aaron
Taylor-Johnson interpreterà il cacciatore di trofei in un
prossimo progetto SONY, si tratta di uno dei più grandi nemici di
Spider-Man nei fumetti, quindi questo potrebbe essere il modo di
Sony di gettare le basi per il suo arrivo. L’apparizione delle
spaccature nel cielo fornisce effettivamente sia a Sony che ai
Marvel Studios una scusa generale per introdurre quasi tutti i
personaggi nel MCU: “Oh, sono passati attraverso la spaccatura
del multiverso e non sono stati rimandati indietro con tutti gli
altri”. Potrebbe essere una scusa plausibile che potremmo
sentire presto.
L’altra apparizione nella spaccatura
che riceve un’attenzione speciale è una forma ampia e massiccia che
potrebbe essere la Cosa, dato il prossimo reboot dei
Fantastici Quattro in produzione perso i Marvel
Studios, ma non solo. Una sagoma altrettanto grossa ci mostra un
omone con un corno sulla fronte che altri non è se non il
Rhino di Paul Giamatti da The Amazing
Spider-Man 2.
Notorious Pictures
ha diffuso il trailer di C’mon
C’mon, il nuovo film con protagonista il premio
Oscar
Joaquin Phoenix. Dopo essere stato presentato alla
Festa del Cinema di Roma, arriverà nelle sale
italiane C’mon
C’mon, scritto e diretto da Mike
Mills che, dopo un film ispirato a suo padre
(Beginners) e uno alla madre (Le donne della mia
vita), si cimenta in un’opera ancora più personale e per certi
versi più vicina alla sua esperienza vissuta: una storia che scava
nel rapporto tra adulti e bambini. Protagonista della pellicola è
Joaquin Phoenix, nei panni di un uomo di mezza età
che impara a prendersi cura di un bambino per la prima volta,
attraverso un viaggio che si trasformerà in una meditazione
sull’amore, la genitorialità e sull’andare avanti anche se non si
ha idea di cosa accadrà nel futuro. Nel cast anche Gaby
Hoffmann(Perdona e dimentica, Wild),
Scoot McNairy (Monsters, L’amore
bugiardo) e il giovanissimo Woody Norman.
C’mon C’mon arriverà a
marzo nelle sale italiane distribuito da
Notorious Pictures.
La trama
Joaquin Phoenix è Johnny, un
giornalista radiofonico molto preso da un progetto di lavoro che lo
porta in giro per l’America a intervistare i bambini sul futuro
incerto del nostro mondo. Sua sorella Viv (Gaby Hoffmann) gli
chiede di badare a suo figlio di 8 anni Jesse (Woody Norman),
mentre lei si occupa del padre del bambino, che ha problemi
mentali. Johnny si trova a legare con il nipote in una maniera che
mai avrebbe previsto, portandolo con sé in un viaggio da Los
Angeles a New York e New Orleans.
Ecco il trailer della seconda
stagione di Euphoria, con Zendaya
e Hunter Schafer, che arriverà su HBO a partire
dal 9 gennaio 2022. Creata, scritta e diretta da Sam
Levinson, torna con l’attesissima seconda stagione
Euphoria, la
premiata serie di culto con la vincitrice dell’Emmy Award
Zendaya di cui viene rilasciato oggi il teaser. La
seconda stagione Euphoriauscirà
in otto episodi su Sky e in streaming su NOW a partire dal 10
gennaio, in contemporanea con la messa in onda di HBO.
Tra le giovani vite che si
intrecciano nella città di East Highland, California, la
diciassettenne Rue (Zendaya) lotta per trovare la speranza mentre
prova a resistere alle pressioni derivate dall’amore, dalla perdita
e dalla dipendenza. Nel cast dei nuovi episodi di Euphoria ritroviamo
Zendaya , Hunter Schafer, Nika King, Eric Dane, Angus
Cloud, Jacob Elordi, Algee Smith, Sydney Sweeney, Alexa Demie,
Barbie Ferreira, Maude Apatow, Javon Walton, Dominic Fike, Storm
Reid e Austin Abrams.
Creatore e sceneggiatore,
Sam Levinson è anche produttore esecutivo;
produttori esecutivi sono Ravi Nandan, Kevin Turen, Will
Greenfield, Drake, Adel “Future” Nur, Zendaya, Hadas Mozes
Lichtenstein, Ron Leshem, Daphna Levin; fra i produttori
Kenneth Yu; coproduttori sono Ashley
Levinson, Harrison Kreiss e Julio Perez.
Prodotta in partnership con A24 e basata sull’omonima serie
israeliana create da Ron Leshem e Daphna
Levin.
HBO Max ha diffuso il primo trailer
della speciale reunion di Harry Potter a vent’anni dal primo film.
Insieme a Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson,
parteciperanno alla reunion anche Helena Bonham Carter, Robbie
Coltrane, Ralph Fiennes, Jason Isaacs, Gary Oldman, Tom Felton,
James Phelps, Oliver Phelps, Mark Williams, Bonnie Wright, Alfred
Enoch, Ian Hart, Toby Jones, Matthew Lewis, Evanna Lynch, il
produttore David Heyman e i registi Chris Columbus, Alfonso Cuarón,
Mike Newell e David Yates.
Dopo il debutto alla Festa
del Cinema di Roma, il
documentario ‘Inedita’, diretto
dalla regista trentina Katia Bernardi e
realizzato in collaborazione con Trentino Film Commission,
andrà in onda su Rai 5 lunedì 27 dicembre in prima
serata.
Incentrato sulla
scrittrice Susanna Tamaro, il film vede la
partecipazione di Roberta Mazzoni, Lorenzo Tamaro, Vicki Satlow e
Marko Sosič, è prodotto dalla GA&A Productions
ed è stato realizzato in collaborazione con RAI Cultura e con
Trentino Film Commission, con il sostegno di Fondazione Luca e
Katia Tomassini e Montura.
Una delle scrittrici italiane più
lette di tutti i tempi, autrice di ‘Va’ dove ti porta il
cuore‘, caso editoriale da 18 milioni di copie vendute nel
mondo. Una donna di successo ma lontana dai riflettori, 30 anni di
carriera segnati da una sindrome invisibile che non le era stata
diagnosticata fino a pochi anni fa: Asperger. Un viaggio nei luoghi
e nel mondo creativo di Susanna Tamaro: un ritratto intimo e
scanzonato di una donna straordinariamente INEDITA che per la prima
volta si racconta senza filtri.
Trentino Film Commission:
Aperta nel 2011, la Trentino Film Commission promuove e sostiene le
produzioni cinematografiche, televisive e documentaristiche, sia
italiane sia estere, in grado di valorizzare e diffondere il
patrimonio culturale, ambientale e storico del territorio
trentino. La TFC offre alle produzioni supporto logistico
attraverso la ricerca di location, facilitazioni alberghiere, il
coinvolgimento di professionisti attivi sul territorio e il
reperimento di contatti sia con le pubbliche amministrazioni sia
con le forze dell’ordine.
Al contempo, la TFC è impegnata a favorire lo sviluppo
dell’industria audiovisiva locale e a proporre momenti formativi
che rendano i professionisti del settore presenti sul territorio
sempre più qualificati.
ATTENZIONE – L’ARTICOLO
CONTIENE SPOILER SU SPIDER-MAN: NO WAY HOME
Ci sono alcune prove in
Spider-Man:
No Way Home che sembrano supportare la teoria che
Doctor Strange sia stato malvagio per tutto il tempo. Benedict Cumberbatch interpreta ancora
una volta Doctor Strange nel film MCU, ma questa volta non sembrava
essere proprio se stesso. Sin dal debutto dei primi trailer di
Spider-Man:
No Way Home, le azioni di Doctor Strange sono sembrate
sbagliate, in particolare il suo desiderio di aiutare Peter Parker
con un incantesimo che ha conseguenze così disastrose.
Oltre a ciò, la sua mancanza di
empatia per i cattivi raccolti dal multiverso sembra
particolarmente insolita per qualcuno che dovrebbe essere un
Vendicatore. Inoltre, Strange è distante per tutto il film, senza
che ci venga mai fornito il suo punto di vista.
Un’ulteriore conferma sulle prove
che Strange non fosse se stesso in Spider-Man: No Way Home è
l’intera sequenza di esecuzione dell’incantesimo stesso, che
attraversa le parti conosciute e sconosciute del multiverso. Wong
mette in guardia Strange sull’usare l’incantesimo, ma Strange lo
esegue comunque, come se fosse una cosa semplice. La mancanza di
spiegazioni a Peter prima di lanciare l’incantesimo, in particolare
con Peter che lo interrompe, e la mancanza di controllo di Strange
su ciò che sta facendo, suggerisce che qualcosa non va nel buon
dottore.
1Il trailer di Doctor Strange 2 anticipa
un malvagio Doctor Strange
Il
più grande indizio di un Dottor Strange malvagio arriva sotto forma
di scena dei titoli di coda, un teaser per
Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Strange
ha chiesto per la prima volta l’aiuto di Wanda Maximoff, alias
Scarlet Witch, che si è dilettata nelle arti oscure e ha causato
gravi danni durante gli eventi di WandaVision. Ma l’inquadratura
finale mostra Strange che affronta una versione malvagia di se
stesso che assomiglia in modo sorprendente a Strange Supreme di
What If…?.
Questa versione malvagia di Doctor Strange
dice: “Le cose sono appena sfuggite di mano”, il che potrebbe
certamente essere parte della sua spiegazione rivolta allo Strange
buono, in merito a ciò che ha causato la sua discesa nella
cattiveria. Questa scena anticipata del sequel contiene forse le
chiavi del comportamento di Strange in Spider-Man: No Way
Home, forse alludendo al fatto che è stato sotto
l’influenza di forze oscure per tutto il tempo, e sulla quali
potrebbe non aver avuto alcun controllo. Tutto sarà (probabilmente)
rivelato quando
Doctor Strange in the Multiverse of
Madness uscirà il 6 maggio 2022.
Ecco il trailer di The
Northman, il nuovo film di Robert
Eggers.
Robert Eggers, il
regista del film horror acclamato dalla critica, The
Witch, ha potenzialmente messo insieme un cast
stellare per il suo nuovo progetto, The
Northman, prodotto dalla New Regency.
La vincitrice dell’Oscar
Nicole Kidman, Alexander Skarsgård, Anya
Taylor-Joy di The Witch,
Bill Skarsgård, Björk e il candidato all’Oscar
Willem Dafoe fanno parte del cast, prodotto da
Lars Knudsen (Hereditary,
Midsommar).
The
Northman è descritto come una saga di
vendetta vichinga ambientata in Islanda all’inizio del X secolo.
Eggers ha scritto la sceneggiatura con il poeta e romanziere
islandese Sjón.
Presentato al Festival di
Cannes, The Lighthouse, con Dafoe e
Robert Pattinson, è invece il secondo film di
Eggers, che aspetta di essere ancora distribuito nel nostro paese.
Il film in bianco e nero è stato nominato miglior film alla
Settimana della critica e alla Quinzaine des Réalisateurs
di Cannes dalla Federazione internazionale dei critici
cinematografici.
ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE
SPOILER SU SPIDER-MAN: NO WAY HOME
Nonostante una campagna di marketing
concentrata e spesso intensa che ha rivelato alcuni enormi segreti,
Spider-Man: No Way Home è comunque riuscito a
proteggere i suoi 4 più grandi cameo.
1Il cameo di Tom Hardy/Venom in No Way
Home
Mentre la seconda scena post-crediti di
Spider-Man: No Way Home ha evitato le solite
convenzioni del MCU rivelando il primo trailer di Doctor
Strange In The Multiverse of Madness di Sam
Raimi, la scena a metà dei titoli di coda è stata una
risposta alla scena post-crediti di Venom
2.
Ciò
significava che l’Eddie Brock di Tom Hardy è
apparso nel Messico del MCU, dove è stato mostrato interrogare un
barman locale su quanti supereroi sono attivi nel MCU, mentre
discuteva ubriaco con la voce di Venom nella sua testa. È una
piccola scena divertente che non conta molto fino a quando Brock
non viene riportato nel suo universo, lasciando una piccola goccia
di melma nera aliena sul bancone del bar e preparando il possibile
futuro di Venom nel MCU dopo No Way
Home.
L’account
Instagram ufficiale di Lexi Rabe, interprete
di Morgan Stark in Avengers: Endgame, ha rivelato
che la giovane attrice aveva un cameo in Spider-Man:
No Way Home che però è stato tagliato.
Nella condivisione di alcune
immagini dalla premiere del film con il cast del film, Rabe ha
detto che lo studio aveva precedentemente chiesto di usare la sua
immagine per il film, scelta che poi non ha raggiunto il cut
finale.