La Warner Bros. non ha commentato il
casting quando è stata contattata da Deadline, ma la notizia arriva
dopo l’annuncio che Keaton ha nuovamente indossato il mantello per
il protagonista di Ezra Miller, The
Flash, la cui uscita è prevista nei cinema il 4 novembre
2022.
Mentre la trama di
Batgirl viene tenuta nascosta, i primi dettagli
confermano che la storia è incentrata su Barbara Gordon (Grace), la
figlia del commissario di polizia di Gotham City Jim
Gordon. Adil El Arbi e Bilall
Fallah (Bad Boys for Life) stanno
dirigendo il film da una sceneggiatura di Christina
Hodson.
All’inizio di quest’anno, è
stato annunciato che Leslie Grace
interpreterà Batgirl. Il suo precedente ruolo
cinematografico è stato nell’adattamento della WB di In the
Heights, acclamato dalla critica. Mentre la trama di
Batgirl è ancora nascosta, il film vedrà
J.K. Simmons torna
nel ruolo del commissario Gordon, visto l’ultima volta in
Justice League di Zack Snyder.
Jacob Scipio partecipa al film in un ruolo non
rivelato e Brendan Fraser
interpreta il cattivo Garfield Lynns, noto anche come
Firefly.
Batgirl doveva
essere diretto da Joss Whedon, regista
di The
Avengers e Avengers:
Age of Ultron, nonché della versione cinematografica
di Justice
League. Tuttavia, nel 2018, il regista ha deciso di
abbandonare il progetto, ammettendo di non essere riuscito a
“decifrare la storia”.
Netflix
ha diffuso il trailer di Quattro
Metà, la commedia corale diretta da Alessio
Maria Federici, scritta da Martino Coli e
interpretata da Ilenia Pastorelli, Matilde Gioli, Giuseppe
Maggio e Matteo Martari, in arrivo solo su Netflix dal 5
gennaio. Il film è una produzione Cattleya e Bartlebyfilm in
collaborazione con Vision Distribution e in associazione con
IMPREBANCA S.p.A.
La trama
Che per ogni persona
esista un’anima gemella è una teoria molto romantica ma forse poco
scientifica, e per Luca e Sara la tentazione di metterla alla prova
è forte. Ma soprattutto, quest’anima gemella, com’è fatta? Ci
somiglia o è il nostro opposto? È così che quasi per sfida i due
invitano a cena quattro amici che, guarda caso, sono single:
Chiara, Matteo, Giulia e Dario. 4 Metà – che ha ispirato l’omonimo
romanzo di Martino Coli, in uscita dall’11 gennaio con Sperling &
Kupfer – è una commedia romantica che racconta le storie di quattro
personaggi e delle quattro coppie che questi potrebbero formare in
due possibili realtà alternative. Chi si innamorerà di chi?
ILENIA PASTORELLI è CHIARA: Medico anestesista, solo
apparentemente svagata e ingenua, Chiara è una donna istintiva e
passionale che ha le idee piuttosto chiare: è in cerca di una
storia seria. Non ha paura di ammetterlo, e non ha paura di viverne
una. Praticamente irresistibile.
MATILDE GIOLI è GIULIA: Ricercatrice in statistica e
matematica per la finanza, Giulia è una donna consapevole delle
proprie potenzialità, nel lavoro come nella vita privata.
Pragmatica, schietta, non si aspetta molto dagli altri -e in questo
forse si sbaglia- ma a sé stessa chiede tutto. Forse troppo?
GIUSEPPE MAGGIO è DARIO: Avvocato, donnaiolo, Dario
sa di piacere. Sarà la battuta pronta, sarà quello sguardo un po’
così, ma le ragazze non sembrano in grado di resistergli. Tranne
una…In realtà, dietro quell’aria strafottente, anche lui ha un
cuore. E forse sta solo aspettando la persona giusta per
dimostrarlo.
MATTEO MARTARI è MATTEO: Collabora con una una casa
editrice ma non è affatto un noioso intellettuale. Spontaneo e
affettuoso, Matteo, come Chiara, non ha paura di mettersi in gioco.
Ama scherzare ma non è di quelli che ruba la scena. Anzi: più di
una volta dimostrerà di essere in grado di farsi da parte…
Una nuova immagine da The
Batman offre uno sguardo su quanto la polizia di Gotham
sappia del supereroe interpretato da Robert
Pattinson.
Il commissario Gordon, interpretato
da Jeffrey Wright, in particolare rappresenta una
parte fondamentale dell’universo di Batman: il Dipartimento di
Polizia di Gotham. I fan possono farsi un’idea di quante
informazioni ha il dipartimento sull’alter ego di Bruce Wayne
grazie al nuovo sito promozionale rataalada.com. Agendo come un
gioco dell’Enigmista, i fan che rispondono correttamente a tre
domande riceveranno un’immagine di Batman dal GCPD, che presenta
diversi identikit del Cavaliere Oscuro:
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Comincia tra le macerie
di vecchi palazzi in procinto di essere abbattuti, la nuova
versione di West Side
Story diretta da Steven
Spielberg. Ripercorrendo la filmografia dell’autore la
mente torna al realismo dei set di Salvate il soldato
Ryan, opera a nostro avviso spartiacque nella carriera di
Spielberg molto più di quanto lo era stato Schindler’s
List cinque anni prima.
West Side Story, la
trama
Una coincidenza?
Difficile crederlo, perché anche in questo caso la trasposizione
cinematografica del leggendario musical di Stephen
Sondheim è, a modo suo modo, un film di guerra. Le
battaglie sono stavolta combattute da “soldati” che si battono per
la propria identità sociale e culturale, anche se probabilmente
sanno già che vi saranno soltanto sconfitti: sul “territorio” che
Jets e Sharks si contendono tra risse da strada e balli
entusiasmanti sta per essere infatti edificato il complesso del
Lincoln Center, il quale trasformerà l’Upper West Side nel
quartiere agiato dei nuovi benestanti di New York.
Ed ecco allora che il
musical, seppur ambientato nel passato, diventa specchio metaforico
del nostro presente: Spielberg ci ricorda che a battersi per
difendere la propria identità razziale, culturale o sociale sono le
classi meno agiate, mentre chi detiene potere economico (e quindi
politico) non ha alcun problema a radere tutto al suolo in nome del
progresso. E ovviamente dei dollari…
West Side Story è un remake
contemporaneo
Bastano dunque i
primissimi minuti del lungometraggio per comprendere chiaramente
quanto West Side
Story sia lontano anni luce dall’essere
un’operazione nostalgica, mentre si dimostra fin da subito un film
contemporaneo se non addirittura necessario. Non resta allora che
procedere nel tessere le lodi della messa in scena organizzata da
Spielberg e dal suo cast tecnico: una volta stabilito che questo è
un film di “fantasmi”, un film sull’eco dell’illusione di
un’integrazione che non è diventata realtà – e in questo senso
l’arco narrativo del personaggio di Anita è
emblematico al punto da farsi politico nel senso più ampio del
termine – Spielberg realizza la propria visione di conseguenza,
attraverso una coerenza estetica degna dei suoi capolavori.
La fotografia del fido
Janusz Kaminski abbraccia scenografie, costumi e
personaggi avvolgendoli in un’aura cinematografica che fonde con
pienezza la dimensione onirica della visione con il sostrato
realistico delle ambientazioni. In questo modo West Side
Story si sviluppa su un equilibrio estetico che
da solo arriva a emozionare lo spettatore, immergerlo in uno
spettacolo di densità emotiva a tratti sorprendente, soprattutto
nella prima metà del lungometraggio.
Ansel Elgort as Tony and Rachel Zegler as Maria in 20th Century
Studios’ WEST SIDE STORY.
A questo si aggiungono
ovviamente i fenomenali momenti musicali creati da Stephen
Sondheim, a cui Spielberg rende omaggio attraverso un uso
perfetto di montaggio e sonoro: le note classiche che tutti
conosciamo diventano così ancora una volta moderne, tangibili, a
noi vicine anche più di quanto credessimo.
Gli ottimi protagonisti di
West Side Story
Altro grande pregio del musical sono gli attori, tutti
sconosciuti al pubblico fatta eccezione per
Ansel Elgort. Spielberg non cade nel tranello in cui
spesso sono inciampati molti prodotti di questo genere, soprattutto
in tempi recenti, e tratta i giovani talenti prima di tutto come
attori, non risparmiando primissimi piani che permettono loro di
sviluppare la dimensione emotiva dei rispettivi personaggi. In
questo modo quando partono i numeri musicali siamo già affezionati
ai ruoli, capiamo la loro situazione interiore, e questo rende
ancora più entusiasmanti performance coreografiche e canore di
fattura artistica cristallina.
Merito primario di
Sondheim ovviamente, ma la mano di Spielberg è tangibile e
preziosa, ed eleva lo spettacolo a livelli che trascendono il
genere stesso. Se Elgort e l’esordiente Rachel Zegler convincono in pieno nelle vesti
dei due protagonisti la scena viene comunque spesso dominata dai
comprimari Ariana DeBose, David
Alvarez e Mike Faist, i quali si
dimostrano esplosivi, carichi di un’energia che esplode straripante
nei momenti più conosciuti del musical.
Con West Side
Story Steven Spielberg ha aggiunto un altro tassello
prezioso alla sua incredibile capacità di storyteller: il
suo film possiede una vena malinconica soffusa ma tangibile,
scandita da una messa in scena capace di renderla preziosa senza
lasciare che sovraccarichi l’operazione stessa. Un po’ alla maniera
del miglior Clint Eastwood, quello de Gli
spietati, Mystic River o I ponti di Madison
County. E ciò dimostra che, quando sei un cineasta
incommensurabile come Steven Spielberg,
anche l’età può diventare strumento per ottenere grandi
risultati.
Will Smith è uno di
quegli attori che ha fatto la storia del cinema e che ha saputo
usare il suo talento ed il suo umorismo per entrare nel cuore del
pubblico e farlo affezionare a lui, riuscendoci pienamente.
L’attore americano ha sempre lavorato sodo per costruire una
carriera solida e per arrivare dove è ora, apprezzato e stimato
anche da molti colleghi. Ma nella sua vita non esiste solo la
recitazione, ma anche e soprattutto l’amore per la sua
famiglia.
2. Will Smith è anche
doppiatore, produttore e sceneggiatore. Nel corso della
sua carriera, Will Smith ha sperimentato diversi ambiti del cinema,
vestendo diversi panni. Come doppiatore ha prestato la propria voce
per i film d’animazione Shark Tale (2004) e Spie sotto
copertura (2019), oltre che aver condotto il documentario
One Strange Rock (2018), mentre come produttore ha
lavorato a film come Showtime (2002), Io, Robot, La
ricerca della felicità, La vita segreta delle api (2008),
Sette anime, The Karate Kid – La leggenda continua (2010),
Una spia non basta (2012) e Annie – La felicità è
contagiosa (2014). In quanto sceneggiatore, invece ha messo
mano allo script della serie All of Us e di un episodio di
Willy, il principe di Bel-Air, mentre ha steso il soggetto
per il film After Earth.
Will Smith in Aladdin
3. Will Smith ha messo tutto
se stesso per interpretare il Genio. Per poter dare vita
al Genio di Aladdin, Will Smith ha cercato di capire cosa
avesse fatto Robin Williams ai tempi del film originale. Dopo
averlo visto diverse volte, l’attore ha capito che il suo collega
aveva messo semplicemente se stesso nel personaggio. Così facendo,
anche Smith ha deciso di fare la stessa cosa, soprattutto per
evitare un copia e incolla del precedente che non avrebbe
assolutamente giovato né a lui né al personaggio.
Will Smith in Suicide Squad
4. Ha apprezzato molto il
ruolo di Deadshot. Insieme a Margot Robbie e
Jared Leto, Will Smith è stato uno degli attori
principali del film del 2016 Suicide Squad e ha ammesso di
aver apprezzato molto Deadshot, per il semplice motivo di non aver
mai interpretato un personaggio che se ne frega di tutto in maniera
legittima e anche per il fatto di non dover essere la colonna
morale del film. Proprio per via della natura controversa del
personaggio, il quale uccide senza pensarci due volte, Smith ha
rivelato di aver fatto anche un po’ di fatica per poter entrare in
contatto con questo aspetto di Deadshot.
Will Smith: chi è sua moglie
5. Will Smith si è sposato
due volte. Will Smith è sempre stato un uomo abbastanza
mite nella sua vita privata, tanto da non aver mai frequentato
molte donne. Infatti, l’attore di Filadelfia, si è sposato nel
1992, a 24 anni, con l’attrice Sheree Zampino, da
cui ha avuto il primo figio, Williard “Trey” Smith
III, nato nel novembre dello stesso anno. Dopo aver
divorziato da lei nel 1995, Smith si è risposato due anni più tardi
con la collega Jada Pinkett,
conosciuta nel 1990 durante un suo provino per Willy, il
principe di Bel-Air e rimasti amici fino al 1995. I due,
infatti, avevano cominciato a frequentarsi mentre Smith era ancora
sposato. Dalla loro unione, sono nati Jaden Smith
(1998) e Willow Smith (2000).
Will Smith e i suoi figli
6. Ha lavorato diverse volte
con suo figlio Jaden. Quando si parla di Will Smith spesso
ci si riferisce anche alla splendida famiglia che si è creato e,
soprattutto al suo rapporto con il figlio Jaden. I
due sono molto legati, tanto che Smith ha deciso di portarlo con se
sul set del film di Gabriele Muccino, La
ricerca delle felicità (2006), interpretando rispettivamente
padre e figlio. I due, poi, sono tornati a lavorare insieme nel
film di M. Nigh Shyamalan, After
Earth.
7. Ha recuperato il rapporto
con suo figlio Trey. Trey Smith aveva solo tre anni quando
i suoi genitori, Will Smith e Sheree Zampino si sono separati. Il
padre, in seguito, aveva iniziato da tempo a frequentare la sua
attuale moglie e tra Smith e il suo primo figlio non c’è sempre
stato un rapporto idilliaco. Trey si è sentito tradito e
abbandonato e, sia lui che suo padre, hanno lottato per anni per
cercare di venirsi incontro e mettere delle fondamenta solide al
loro rapporto. E ci sono riusciti. Infatti, i due lo scorso anno
hanno deciso di dedicarsi una vacanza, servita per trascorrere del
tempo insieme e per consolidare la loro unione.
Will Smith e il suo fisico
8. Si mantiene in splendida
forma. Will Smith è sempre stato noto per la sua
straordinaria forma fisica, che lo ha portato negli anni a
ricoprire ruoli molto intensi. Di recente, tuttavia, l’attore ha
raccontato di aver raggiunto il suo peggio ma di essere anche
pronto a rimettersi in forma. È nata così la miniserie The Best
Shape of My Life, pubblicata su YouTube e dove si ritrova
l’attore intento a seguire un rigido allenamento fisico per
riacquistare la forma e la muscolatura con cui è noto.
Will Smith è su Instagram
9. Will Smith ha un profilo
Instagram seguitissimo. Se c’è un attore che ha un profilo
Instagram che dire seguitissimo è dire poco, quell’attore è Will
Smith. Infatti, Smith ha qualcosa come 57 milioni di follower, una
cifra da capogiro. La bacheca del suo profilo pullula di immagini e
video che lo vedono spesso protagonista dei suoi progetti e
lavorativi ma anche, e soprattutto, in momenti in cui si trova
insieme alla sua famiglia.
Will Smith: oggi
10. Sta vivendo una nuova
fase della sua vita. Il 2020 e il 2021 sono stati due anni
fondamentali per Smith. Non solo egli sembra aver superato la nota
crisi matrimoniale con la moglie, ma ha anche pubblicato una
propria autobiografia dal titolo Will. All’interno di
questo libro, Smith ha ripercorso tutta la sua vita senza
risparmiarsi nulla, facendo i conti tanto con gli aspetti più
straordinari quanto con quelli più negativi. Smith ha inoltre un
nuovo film in arrivo, Una famiglia vincente – King
Richard, per il quale è stato candidato a diversi premi e che
potrebbe portarlo ad ottenere una terza nomination all’Oscar.
In esclusiva dal 3 gennaio, Time Is Up, ultimo film di Elisa
Amoruso, sarà disponibile su Prime Video.
Vivien (Bella
Thorne) e Roy (Benjamin Mascolo) sono
due ragazzi dalle personalità apparentemente opposte. Vivien è una
studentessa talentuosa con la passione per la fisica e il desiderio
di entrare in una prestigiosa università americana. Vive la sua
vita come una formula matematica che la spinge a rimandare al
futuro la propria felicità. Roy invece è un ragazzo problematico,
tormentato da un trauma vissuto da bambino, che sembra rincorrerlo
inesorabilmente e mandare continuamente in fumo tutti i suoi sogni.
Ma anche le scienze esatte hanno le loro variabili e, come sempre
accade, la vita riesce a intrecciare i suoi eventi in modi
sorprendenti e inaspettati.
Time Is Up ha per protagonisti
Bella Thorne e Benjamin Mascolo. Nel
cast accanto a loro, anche Sebastiano Pigazzi, Bonnie Baddoo, Emma
Lo Bianco, Giampiero Judica, Roberto Davide, Nikolay Moss, Linda
Zampaglione. Il film è diretto da Elisa Amoruso e prodotto da Marco
Belardi per Lotus Production (a Leone Film Group Company) e Rai
Cinema in associazione con 3 Marys Entertainment e Voltage
Pictures.
Il cortometraggio “Cristian e
Sally” è tra le opere in concorso alla prossima edizione
dei David
di Donatello. Prodotto dal Comune di
Celano (AQ) in collaborazione con A.S.A.S. –
Associazione Stella, affronta temi sociali di grande
attualità come disabilità, inclusione sociale, dipendenze e
violenza sulle donne, che fanno da sfondo a storie di amore e di
amicizia.
I protagonisti del film, interamente
ambientato nel territorio di Celano, sono i ragazzi diversamente
abili del Centro “Peter Pan” ANFFAS, affiancati da
attori professionisti come Corrado Oddi, che in
carriera ha interpretato il ruolo del Giudice Giovanni Falcone nel
docufilm RAI dedicato alla figura del Magistrato.
Al centro della trama c’è Sally
(Simona Buono), un’affascinante ragazza che ha perso
entrambi i genitori in giovane età ed è rimasta sola con il
fratello disabile (Domenico Di Bernardo), che frequenta
un centro dove svolge attività ludico-ricreative. Cristian è molto
legato agli altri ragazzi disabili che frequentano il centro, tutti
insieme formano una grande squadra. Da qualche tempo, Sally ha
conosciuto un uomo di nome Mauro (Corrado Oddi). Dopo pochi
giorni di fidanzamento, il ragazzo propone a Sally di iniziare una
convivenza. Per la giovane donna sembra essere arrivata una manna
dal cielo; è convinta che Mauro l’aiuterà ad accudire suo fratello
Cristian. La ragazza non immagina neanche lontanamente che il suo
fidanzato in realtà è un ludopatico violento. La situazione
precipita. Mauro rapisce Cristian ricattando economicamente Sally.
Gli amici Cristian non se ne staranno a guardare.
Lo scopo del cortometraggio è quello
di sensibilizzare i giovani alla disabilità, per eliminare ogni
forma di discriminazione e far capire loro che molte persone ogni
giorno sono chiamate ad affrontare grandi sfide e che quella che
viene definita “normalità ” non è mai così banale e scontata. Il
film rivolge, però, anche un invito a chi ha, o teme di avere,
comportamenti che inducono a dipendenze -da fumo, sostanze
stupefacenti o gioco d’azzardo- o alle donne che subiscono violenza
fisica o psicologica a chiedere aiuto e sostegno a professionisti
dedicati. E vuole anche essere un monito alle istituzioni a non
lasciare i soggetti più deboli e le loro famiglie in solitudine e
in completa balia degli eventi. Oggi più che mai, in un momento
storico segnato dalla pandemia, e dal conseguente senso di disagio
psichico, in cui dipendenze e casi di violenza sono drammaticamente
aumentati.
Scritto e diretto
da Modestino Di Nenna, “Cristian e Sally” si avvale del
montaggio di Filippo Bussi e del sound design
di Francesco Cucinelli. Produttore esecutivo
é Follower One s.r.l. Le musiche originali del
film sono quelle del compositore Danilo
Pierini mentre il Direttore della fotografia
è Daniel Di Meo
Record di incassi al primo weekend
in sala – con oltre 11 milioni se consideriamo anche il mercoledì
di debutto – per l’attesissimo Spider-Man:
No Way Home, in cui – per la prima volta nella storia
cinematografica della saga – il nostro “amichevole eroe di
quartiere” Spider-Man (Tom
Holland) viene pubblicamente smascherato e non può più
separare la vita privata dalle grandi responsabilità che derivano
dall’essere un Supereroe.
In occasione dell’arrivo nei cinema
dal 15 dicembre di Spider-Man No Way Home, prodotto da Sony
Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment, l’amato
supereroe e il multiverso abitato dai mitici villain che si sono
susseguiti nei venti anni della saga hanno invaso uno dei punti
iconici dello shopping meneghino, il flagship store di Coin in
Piazza 5 Giornate.
Fino alla fine del mese, il flagship
store di Coin in Piazza 5 Giornate ospita infatti un’esclusiva
installazione eye catching ispirata a film e all’epico scontro tra
Spider-Man e Doctor Octopus, storico villain interpretato da Alfred
Molina. Direttamente dal multiverso, un grande tentacolo
tridimensionale dirompe dal soffitto dell’ingresso del punto
vendita attorcigliandosi attorno alla colonna portante
dell’ingresso alta 6mt. Un grande Spider-Man, aggrappato al
soffitto, è però pronto ad affrontarlo.
Contemporaneamente, il maxi led wall
posto sulla facciata del punto vendita di Piazza 5 Giornate e tutti
gli schermi del circuito DOOH Coin in tutta Italia, riprendendo la
scena iconica del trailer, lancia la breaking news in cui viene
rivelata l’identità di Spider Man, alias Peter Parker, e annuncia
l’apertura del nuovo multiverso dello shopping con uno sconto
speciale da utilizzare sul nuovo e-commerce di Coin.
L’intero progetto è stato coordinato
da Domenico Ravaioli Promotions Manager Sony Pictures ed Echo,
agenzia milanese di comunicazione e marketing specializzata nel
settore entertainment da oltre 25 anni e diretta da Marco Cino.
È la nuotatrice italiana che ha
conquistato il maggior numero di riconoscimenti, una carriera
sportiva eccezionale, impreziosita dal fatto di essere la prima
olimpionica azzurra del nuoto (oro a Pechino 2008 nei 200 stile
libero). Una favola, quella di Federica
Pellegrini, la “Divina”, cominciata con l’argento ai
Giochi di Atene nel 2004 e illuminata da 53 medaglie
internazionali, delle quali 6 ori ai Mondiali (otto volte su 8 sul
podio mondiale nei 200 sl)) e 7 agli Europei.
Impressionante il numero di record
(ad oggi imbattuto il primato mondiale dei 200 sl) di una carriera
che si è conclusa la scorsa estata con l’olimpiade di Tokio 2020.
Per due anni Federica Pellegrini ha inseguito questo suo ultimo
grande traguardo sportivo. Il finale perfetto di una carriera
irripetibile: raggiungere – prima donna nella storia del nuoto – la
quinta finale olimpica consecutiva nella stessa specialità.
Sarà nelle sale italiane
come uscita evento il 10, 11 e 12 gennaioFederica Pellegrini UNDERWATER, il
film documentario prodotto da
Fremantle e distribuito da Notorious
Pictures che documenta fedelmente la faticosa marcia di
avvicinamento a Tokyo 2020 e la tanto agognata finale nella ‘sua’
gara, i 200 metri stile libero.
Federica Pellegrini UNDERWATER – il poster
Un obiettivo che si rivelerà ancora
più difficile del previsto. Tra allenamenti massacranti, crisi
fisiche e psicologiche, l’irrompere della pandemia nel corso della
preparazione, riscatti e rivincite, la Divina si mette in
gioco davanti alle telecamere come non aveva mai fatto prima.
Ma Federica Pellegrini
UNDERWATER racconta anche una storia che parte da
lontano, la storia di una ragazzina tenace e introversa, fortemente
determinata, col sostegno dei genitori, a perseguire i suoi sogni
sportivi fino a diventare la più grande nuotatrice italiana di
tutti i tempi e una delle più fenomenali nuotatrici a livello
mondiale.
Un racconto intimo in cui la
campionessa italiana più seguita e celebrata di sempre decide di
mostrare anche le proprie fragilità, aprendo le porte di una
dimensione segreta, sino ad ora tenuta gelosamente
nascosta: il rapporto e l’amore con il coach Matteo Giunta; e poi,
il legame indissolubile e profondo con i genitori, le gioie
domestiche e i ricordi dolorosi, come la morte dell’allenatore che
l’ha fatta entrare nella leggenda (Alberto Castagnetti) e la
bulimia attraversata durante l’adolescenza.
Passato e presente s’intrecciano
senza soluzione di continuità disegnando un ritratto dal
vero che mostra il dietro le quinte di un’impresa e di una
carriera fuori dal comune.
Il materiale di repertorio – le
gare, le vittorie, ma anche i video inediti dei suoi esordi, girati
in casa con una camerina VHS – e le riprese della vita pubblica e
privata di Federica durante gli ultimi due anni compongono un
film-documentario unico che non vuole essere puramente celebrativo,
ma soprattutto personale ed emotivo.
Le musiche originali di
Federica Pellegrini UNDERWATER sono state ideate e
composte da Samuel, autore e compositore estremamente
prolifico, artista con all’attivo numerose collaborazioni, frontman
e co-fondatore dei Subsonica e fondatore dei Motel Connection, con
cui ha realizzato due colonne sonore.
Dopo lo straordinario successo di
Pieces of a Woman, premiato a Venezia e
candidato all’Oscar, arriva in Italia il nuovo film diretto da
Kornél Mundruczó, Quel Giorno tu
Sarai, sempre scritto da Kata Wéber e
prodotto da Martin Scorsese, Già applaudito fuori
concorso all’ultimo Festival di Cannes, il film aprirà in anteprima
il 33. Trieste Film Festival e uscirà al cinema il 27 gennaio,
Giorno della Memoria, distribuito da Teodora.
Protagonista del film è una famiglia
che attraverso tre generazioni si confronta con l’eredità della
Shoah, dalla nascita miracolosa di Éva in un campo di
concentramento fino alla vita quotidiana del nipote Jonas e di sua
madre nella Berlino multietnica di oggi. Ispirandosi a eventi
realmente accaduti, Mundruczó e Wéber realizzano una riflessione
potente sulla memoria e l’identità, anche grazie a un cast
formidabile e a una messinscena che lascia a bocca aperta per i
suoi incredibili piani sequenza.
“Ogni nuovo film di Mundruczó e
Wéber“, ha dichiarato Scorsese, “arriva come un salutare
shock per gli spettatori e per chi fa cinema: si tratta di due
autori che non smettono mai di avventurarsi in territori
inesplorati. Con Quel giorno tu sarai riescono a
drammatizzare il movimento stesso del tempo, il modo in cui
ricordiamo e il modo in cui dimentichiamo“.
ComicBookMovie
ha provato a classificarli tutti, dal peggiore al migliore anche
se, va detto, in linea generale si è comunque trattato sempre di
film discreti!
1Spider-Man: No Way Home
Spider-Man: No Way Home è appena approdato nei
cinema di tutto il mondo, ma questo non è solo il miglior film di
supereroi del 2021… è anche il più grande adattamento dei fumetti
Marvel Comics che sia mai stato
realizzato sul grande schermo. Ora, siamo sicuri che non tutti
sarete d’accordo ma, se siete fan di Spider-Man – in particolare
per quanto riguarda i film precedenti – amerete ogni singolo
secondo di questo grandioso progetto.
Sulla carta, questa avventura multi-versale
avrebbe fatto fatica a funzionare, ma il regista Jon Watts è
riuscito a combinare in maniera ottimale tutti i personaggi sullo
schermo e grandi intuizioni, per offrire un’esperienza perfetta di
blockbuster. Una lettera d’amore alla storia del nostro
arrampica-muri e una spettacolare rivisitazione del Peter Parker
del MCU,
è difficile trovare difetti in Spider-Man: No Way Home. È un film di cui
parleremo per molto tempo e, anche se molto probabilmente sarà ben
difficile ambire ancora più in alto, il palcoscenico è pronto per
accogliere altre avventure future di Peter Parker.
La sceneggiatura del film porterà
la firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Doctor Strange nel Multiverso della Pazzia
arriverà al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese
sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New
York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un
cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Un tempo la protagonista di
Encanto, il 60esimo classico d’animazione
Disney diretto da Byron Howard e
Jared Bush,
autori anche di Zootropolis, sarebbe
stata Isabela, ragazza estremamente attraente, adorata da tutti e
capace di far sbocciare fiori a suo piacimento. Oggi, invece (e per
fortuna), protagonisti possono esserlo anche coloro che un tempo
non erano minimamente considerati se non per ruoli marginali. Ecco
dunque che a guidare il racconto del film vi è Mirabel, ragazza
impacciata, con il viso tondo, il naso grande e le sopracciglia
folte. Nel rendere lei il principale tra i tanti personaggi che
animano il film si conferma la volontà della Disney di perseguire
una maggiore inclusività e diversità in ciò che si mostra e
racconta.
Film come La principessa e il
ranocchio e il più recente Oceania avevano già
apportato significativi cambiamenti nella raffigurazione dei
personaggi femminili della Disney e con Encanto questo
discorso si manifesta in modo ancor più esplicito. Protagonista è
dunque Mirabel, appartenente alla famiglia Madrigal, la quale vive
nascosta tra le montagne della Colombia in una casa magica, frutto
di un miracolo verificatosi tempo addietro. Tale magia, inoltre, ha
donato a tutti i membri della famiglia, tranne Mirabel, un potere
unico. Quando proprio quest’ultima scopre che la magia che circonda
il luogo è però in pericolo, capisce che lei, l’unica Madrigal
ordinaria, può essere l’ultima speranza della sua straordinaria
famiglia.
Quella che Bush, Charise
Castro-Smith e Lin Manuel Miranda, hanno
scritto è una storia strutturalmente semplice e rientrante nei
canoni della Disney, forse anche troppo. Il percorso che
intraprende Mirabel per scoprire cosa minaccia la magia della sua
famiglia prevede infatti una serie di tappe annunciate attraverso
le quali scoprirà molto più di quel che pensa, tanto su di sé
quanto sugli altri membri della famiglia. Sotto questo aspetto,
Encanto non brilla dunque di originalità, a tal punto che
la conclusione arriva quasi a sorpresa, con uno svelamento del
mistero non particolarmente entusiasmante. Molto più interessante,
invece, è parlare di ciò che il film desidera rappresentare e
trasmettere.
Nell’introdurre il film, i due
registi hanno raccontato il loro desiderio di avere come
protagonista una famiglia numerosa, con i vari membri
rappresentanti ognuno una sfumatura diversa di questa. Durante il
percorso di Mirabel, dunque, più che svelare un mistero si ha modo
di conoscere meglio ognuno di loro e i rapporti che li legano. Ci
si presenta così davanti agli occhi una sorprendente varietà di
personalità, dal confronto con le quali emerge un tema sempre più
affascinante, ovvero il peso delle responsabilità. Ognuno dei
personaggi è infatti schiavo del proprio talento, dietro al quale
si nasconde però quella fragilità e complessità che ci rende
umani.
Se Luisa è la forzuta della
famiglia, sulle cui possenti spalle ricadono tutti i compiti più
gravosi, Isabela è al contrario la principessa perfetta a cui tutti
guardano come il futuro della famiglia. Questi aspetti di facciata
vengono dunque scardinati attraverso sequenze musicali
particolarmente coinvolgenti e commoventi, che ci ricordano ai
tempi dei social quanto sia facile sfoggiare solo il meglio di sé.
Molto più difficile e coraggioso è invece mostrarsi per ciò che si
è davvero, con tutti i propri pregi e difetti. Soltanto facendo
così ci si può aprire a chi ci circonda, evadere le aspettative e
costruire rapporti più sani.
Encanto: la recensione del film
Encanto si presenta dunque
come una grande metafora sulla famiglia, sulla necessità di essere
ciò che si è e non altro da sé. Ognuno è speciale e indispensabile
a suo modo e questo è certamente, a livello contenutistico, ciò che
di più bello il film ci racconta. Naturalmente, se la struttura
della narrazione presenta delle ingenuità altrettanto non si può
dire del comparto tecnico. Encanto è un perfetto figlio di
quel progresso dell’animazione sempre più stupefacente, che ha oggi
raggiunto risultati estetici a dir poco sbalorditivi. La cura per i
dettagli, ovviamente, è ciò che sorprende di più e gli occhi dei
personaggi raramente sono stati così espressivi.
Ciò che davvero rende speciale il
film, però, sono le sue canzoni e le sequenze realizzate per
accompagnarle. Brani come Waiting for a Miracle, Surface
Pressure e We Don’t Talk About Bruno, composti da
Lin-Manuel Miranda, sono irresistibilmente coinvolgenti e le
animazioni ricche di fantasia e colori a cui si associano li
rendono da subito dei classici. Encanto è dunque una gioia
per gli occhi e le emozioni più profonde in ognuno di noi e ciò
permette forse di perdonare la semplicità narrativa, specialmente
considerando i messaggi trasmessi, oggi più che mai necessari.
Il regista e il produttore di
The
Batman hanno spiegato perché il film in uscita esiste
al di fuori del DC
Extended Universe. Mentre il franchise di supereroi ha visto
Ben Affleck nei panni del Crociato
Incappucciato, che riprenderà il ruolo in The
Flash del prossimo anno, questo film di
Matt Reeves introdurrà Robert Pattinson come una nuova versione
del popolare personaggio. Dopo aver subito alcuni ritardi nella
produzione legati alla pandemia, The
Batman è attualmente programmato per uscire nelle
sale il 3 marzo 2022.
All’inizio del suo sviluppo,
The
Batman doveva essere il primo film di un progetto
da solista per il Batman di Affleck, con l’attore che doveva anche
dirigere, scrivere e produrre il film. Una volta che Reeves è stato
assunto, tuttavia, ha espresso il desiderio di esplorare un Bruce
Wayne nei primi giorni della sua carriera di vigilante, e alla fine
Affleck ha lasciato del tutto il film. Piuttosto che far
interpretare a Robert Pattinson una versione più
giovane del personaggio DCEU, tuttavia, i realizzatori hanno scelto
di separare il film dalla loro continuità condivisa, in modo molto
simile a come fa il Joker di Todd
Phillips del 2019.
Ora, Matt Reeves e
il produttore Dylan Clark hanno spiegato il motivo
alla base della decisione di realizzare un film indipendente. Per
il regista, era molto importante “essere in grado di creare
un’iterazione con un aspetto personale” e dover “collegarsi a tutte
queste altre cose” nel DCEU sarebbe stato un impedimento a quel
processo. Clark nota che lo studio dietro il franchise, Warner
Bros., era interessato a esplorare i loro personaggi da più
angolazioni possibili, il che ha permesso al team di questo Batman
di ignorare qualsiasi altra cosa fatta con lo stesso eroe.
“La Warner Bros. ha un
multiverso in cui stanno esplorando diversi modi per usare il
personaggio… Non siamo coinvolti in questo progetto. Matt è
interessato a spingere questo personaggio nelle sue profondità
emotive e scuoterlo nel profondo.”
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Come ormai sappiamo bene, il
franchise di The Amazing Spider-Man non era
destinato a finire dove è finito, ma l’accoglienza riservata a
The Amazing Spider-Man 2, insieme all’hacking di
Sony che ha svelato i loro piani per il franchise, ha bloccato la
realizzazione del sequel pianificato.
Anche i successivi spin-off messi in
pre-produzione sono stati accantonati dopo che Sony ha stretto un
accordo con i Marvel Studios per portare il
personaggio nel MCU. Questo ha portato inevitabilmente al recasting
di Spider-Man e al licenziamento di Garfield dal
ruolo, con grande delusione dei suoi fan ma
anche dell’attore stesso che in passato non ha perso occasione per
manifestare il suo rammarico per la fine prematura del suo
contratto.
Ora che il pubblico può vedere di
nuovo Andrew Garfield in azione nei pani di
Spider-Man in No Way Home, c’è una rinnovata speranza per la
realizzazione di The Amazing Spider-Man 3, che i
fan non vogliono farsi sfuggire.
Andrew Garfield did an incredible job in The
Amazing Spider-Man franchise and it has always bothered me that his
performance was so overlooked.
Ming-Na Wen, che vedremo nella serie Disney+The Book of Boba
Fett, rivela il biglietto di auguri Lucasfilm di
quest’anno, che, tra gli altri, vede protagonisti personaggi nuovi
e classici di Star
Wars.
Il leggendario franchise è servito
come lancio ufficiale per lo studio cinematografico indipendente di
George Lucas a metà degli anni ’70, e lì Lucas ha
iniziato a sviluppare la sua carriera con American
Graffiti. Dopo aver impostato la storia per il secondo
capitolo del franchise di Star Wars, Lucasfilm ha
lavorato con Steven Spielberg per scrivere e
produrre il primo film di Indiana Jones, I predatori dell’arca perduta, prima di
tornare a concludere la prima trilogia con Il ritorno dello
Jedi.
In onore del periodo natalizio,
Ming-Na Wen ha rivelato via Twitter la
cartolina di Natale di Lucasfilm di quest’anno. Creato dall’artista
Amy Beth Christenson, il biglietto di auguri
presenta personaggi di Star Wars nuovi e originali tra cui la
Fennec Shand di Wen, Obi-Wan
Kenobi di Ewan McGregor e altre proprietà dello studio
tra cui Indiana Jones e
Willow.
Lo studio si è diramato anche in
altre aree, tra cui le avventure fantasy classiche di culto
Labyrinth e Willow (che compare
nella cartolina), l’amata avventura animata per famiglie
The Land Before Time e il ramo di videogiochi
Lucasfilm Games, precedentemente noto come LucasArts.
Il prossimo Jurassic
World Il Dominio vedrà tornare sul grande schermo
il trio protagonista di Jurassic Park di
Steven Spielberg: Sam Neill, Laura
Dern e Jeff Goldblum, il quale era già
apparso in Jurassic World: Il Regno Distrutto.
Parlando del film con Empire, il
regista Colin Trevorrow ha raccontato che quando
ha inviato a Steven Spielberg, la foto dal set con
il cast riunito, il regista si è molto commosso.
“Nel momento in cui tutti si
sono presentati per la prima volta insieme, erano tutti stipati in
una Jeep. E gli ho fatto una foto e l’ho inviata a Steven
[Spielberg]. Si è emozionato molto. Non credo che nemmeno lui fosse
preparato a quanto sarebbe stato commovente vedere tutti quei
personaggi che ama, e le persone che ama, avere un aspetto
incredibile e vivere un’avventura insieme”.
Jurassic
World Il Dominio vedrà sia Chris
Pratt che Bryce
Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a
loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella
Pineda, Jake Johnson e Omar
Sy. Laura
Dern e Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che
avevano in Jurassic
Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan
Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta
nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe
originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff
Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic
World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta
in Jurassic World:
Il Regno Distrutto.
Empire ha dedicato un lungo speciale
a The Batman di Matt Reeves e tra
le cose interessanti che sono emerse dall’intervista c’è anche che
Zoe Kravitz, interprete di Selina
Kyle/Catwoman, ha studiato i movimenti di felini grandi e piccoli
per prepararsi al ruolo.
Parlando con Empire,
Zoe Kravitz ha rivelato che lei e la sua
squadra di stunt hanno effettivamente guardato dei footage di gatti
e leoni e di come combattono per trarre ispirazione per le movenze
del personaggio.
“Abbiamo guardato
gatti e leoni – ha dichiarato Kravitz – e il modo in cui
combattono e abbiamo parlato delle possibilità che ha una persona
della mia stazza di confrontarsi con uno come Batman che è molto
più forte. Quali sono le mie doti? Essere veloce e sfuggente.
Quindi abbiamo fatto del lavoro a terra molto interessante,
fondendo elementi di arti marziali, capoeira e movimenti felini
simili a passi di danza.”
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Come ormai sempre più spesso accade,
i canali ufficiali Marvel ufficializzano la presenza
di personaggi nei loro film che fino all’uscita in sala era tenuta
nascosta, facendo a tutti gli effetti uno spoiler ai loro fan che
non sono ancora riusciti a vedere i film. Spider-Man:
No Way Home non fa eccezione.
Scoperte dall’utente Twitter
Cinematic
Spot, i due artwork promozionali del film si trovano
sul sito della Marvel, nella sezione personaggi, in questo caso,
sotto il nome Spider-Man. Ogni Spider-Man ha un suo titolo unico,
quello di Tobey Maguire è “L’amichevole Spider-Man
di quartiere” e quello di Andrew Garfield è
“Amazing Spider-Man”.
Gli artwork ritraggono ogni
Spider-Man in posa che scivola con le sue ragnatele, con
Maguire-Spider-Man che indossa l’iconica tuta dei film di
Sam Raimi e Garfield che invece indossa quella
vista in The Amazing Spider-Man 2.
Spider-Man: No Way Home ha ottenuto risultati
spettacolari al box office mondiale, il tutto mentre guadagnava
recensioni entusiastiche e si assicurava il beneplacito dei fan dei
fumetti. Possiamo dire a tutti gli effetti che si è trattato di un
progetto pazzesco, che ha combinato tre franchise indipendenti, per
offrirci quella che molti ritengono essere la più grande avventura
Marvel mai realizzata.
Una storia di questa portata deve
inevitabilmente includere numerosi Easter Eggs, richiami e camei e,
dopo un doveroso rewatch, abbiamo setacciato il film per ripercorre
assieme i migliori!
1Imperatore Palpatine
Lo
spara-ragnatele può aver fatto riferimento a L’Impero colpisce
ancora come un “film molto vecchio” in Captain America:
Civil War, ma in Spider-Man: Homecoming troviamo un Peter
Parker in versione fan accanito del franchise della LucasFilm. Uno scioccato Ned
Leeds, nel primo capitolo, aveva fatto cadere il loro set LEGO
della Morte Nera dopo aver scoperto che il suo migliore amico è
Spider-Man.
Dopo che il mondo ha dimenticato chi è Peter,
l’adolescente si trasferisce in un appartamento a New York City
(che è sorprendentemente simile a quello che lo Spidey di
Tobey Maguire chiamava casa) e entra in azione in
un accurato costume rosso e blu. Prima di saltare fuori dalla
finestra, mette una Minifigure LEGO dell’Imperatore Palpatine sulla
sua scrivania come ricordo dell’amicizia che un tempo condivideva
con Ned.
Con l’arrivo al cinema nel 2002 di
The Bourne Identity un nuovo agente
segreto si impose nei cuori degli spettatori. Si tratta di Jason
Bourne, ex membro della CIA che si risveglia improvvisamente senza
ricordare nulla del proprio passato. Tutto ciò che sa è che
qualcuno gli sta dando la caccia, e prima di scoprire cosa gli è
accaduto dovrà prima riuscire a salvarsi la pelle. Diretto da
Doug Liman e scritto da Tony
Gilroy, il film è stato il primo di una fortunata saga
cinematografica, la cui storia si basa sui romanzi di spionaggio
scritti da Robert Ludlum tra il 1980 e il
1990.
The Bourne Identity è
basato sul primo di questi, intitolato Un nome senza
volto. Questo era già precedentemente stato adattato in una
serie del 1988 intitolata Identità bruciata. Nella seconda
metà degli anni Novanta, Liman, dichiaratosi grande fan dei
romanzi, iniziò a sviluppare la possibilità di portare al cinema la
storia dell’agente senza memoria. Dopo una serie di contrattazioni
con la Warner Bros. prima, e con la Universal Pictures poi, riuscì
infine ad acquisirne i diritti per dar vita al film da lui diretto.
Con le riprese svoltesi tra Parigi, Praga, Roma, Mykonos e Zurigo,
crebbe poi l’interesse del pubblico nei confronti del film.
Al momento dell’arrivo in sala, il
film si affermò da subito come un grande successo. A fronte di un
budget di circa 60 milioni di dollari, il film riuscì infatti a
guadagnarne ben 214 in tutto il mondo. Tale risultato spinse lo
studios di produzione a mettere in cantiere ulteriori sequel,
sempre basati sui successivi romanzi di Ludlum. Molto del successo
di The Bourne Identity è dato anche dal cast di attori che
lo compone. Diverse sono le curiosità legate proprio al
coinvolgimento di questi, e proseguendo nella lettura sarà
possibile scoprire le principali e le più affascinanti. Si vedrà
infine anche dove è possibile ritrovare in streaming il film.
The Bourne Identity: la
trama del film
La vicenda del film si apre al largo
del mar Mediterraneo, dove un peschereccio italiano recupera un
giovane uomo in mare. Questi è privo di sensi e appare gravemente
ferito alla schiena. Quando l’uomo si risveglia, afferma di non
ricordare nulla della propria identità né del proprio passato.
L’unico elemento che può aiutarlo a scoprire qualcosa di più, è un
microchip contenente un conto bancario. Ripresosi dalle ferite,
l’uomo si dirige allora alla volta di Zurigo, scoprendo piano piano
cose inaspettate di sé, come una grandissima capacità nelle arti
marziali. Arrivato nella città Svizzera, questi riesce ad
individuare una cassetta di sicurezza legata al conto presente sul
microchip.
All’interno di questa ritrova una
serie di passaporti riportanti nomi diversi ma sempre con la sua
foto. Una patente francese, invece, gli indica il suo vero nome:
Jason Bourne. Mentre fa queste prime scoperte,
l’uomo si ritrova inseguito dalle forze dell’ordine. Costretto a
scappare, trova aiuto in Marie, che si offre di
farlo arrivare a Parigi in cambio di denaro. Bourne, ammesso che
questo sia il suo vero nome, è infatti convinto che nella città
francese troverà ulteriori risposte al suo mistero. Il viaggio per
arrivarvi sarà tuttavia ricco di ostacoli, rappresentati in
particolare da una serie di sicari appartenenti alla misteriosa
organizzazione Treadstone.
The Bourne Identity: il
cast del film
Un ruolo come quello di Jason Bourne
è sempre molto ambito, ecco perché il regista si è trovato a
svolgere numerosi provini, tenendo in considerazione anche nomi
come Brad Pitt, Russell Crowe e
Sylvester
Stallone. La scelta ricadde però su Matt
Damon. Affermatosi grazie ai film Will Hunting – Genio
ribelle e Salvate il soldato Ryan, questi non
aveva mai interpretato un ruolo d’azione, ma convinse da subito
Liman e i produttori circa le sue capacità a riguardo. Per poter
meglio interpretare il personaggio, Damon decise di addestrarsi
nell’uso delle armi, nel pugilato e nelle arti marziali. Un duro
allenamento fisico gli ha infine permesso di eseguire in prima
persona una notevole quantità di scene d’azione, come i
combattimenti a mani nude, senza il bisogno di ricorrere a
controfigure.
Accanto a lui si ritrovano altri
noti attori di provenienza internazionale. La tedesca
Franka Potente ricopre infatti il ruolo di Marie,
alleata di Bourne. L’attrice era divenuta popolare nel 1998 grazie
al film Lola corre, di cui è protagonista, ed è proprio
grazie a tale titolo che Liman la scelse per il suo film. Il premio
Oscar Chris Cooper, invece, interpreta lo spietato
sicario Alexander Conklin, mentre Clive
Owen è l’assassino noto come Il Professore. Nel film è
inoltre presente Brian
Cox, attualmente impegnato nella serie HBO
Succession, che interpreta qui Ward Abbott, capo
dell’organizzazione Treadstone. L’attrice Julia
Stiles compare invece con il ruolo di Nicky Parsons,
che verrà poi ulteriormente sviluppato nei successivi film. Vi è
infine il cameo, ad inizio film, del noto attore italiano
Orso Maria Guerrini, nei panni del pescatore
Giancarlo che recupera Bourne dal mare.
The Bourne Identity: i
sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Dato il grande successo di critica e
di pubblico del film, la Universal decise di procedere nel suo
piano di dar vita ad una vera e propria saga cinematografica
dedicata al personaggio. È così che nel 2004 arriva il primo
sequel, The Bourne Supremacy,
basato sul romanzo Doppio inganno. Del 2007 è invece il
capitolo conclusivo The Bourne Ultimatum – Il
ritorno dello sciacallo, il quale arriverà anche a vincere
tre premi Oscar per il sonoro e il montaggio. Nel 2012, invece, è
stato portato al cinema il film The Bourne
Legacy, spin-off incentrato sul personaggio di Aaron Cross
interpretato da Jeremy
Renner. Il non particolare successo di questo, però,
spinse i produttori ad un ritorno al personaggio di Bourne. Questi
è infatti nuovamente protagonista con Jason
Bourne, uscito in sala nel 2016 e diretto sequel del terzo
film della saga.
Prima di vedere tali
sequel, gli appassionati del primo film possono fruirne
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. The Bourne
Identity è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now
TV, Amazon Prime Video e Netflix. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione
martedì 21 dicembre alle ore
21:25 sul canale Rete 4.
Ricordiamo che il cast di Assassinio
sul Nilo annovera
Gal Gadot,
Armie Hammer e Letitia
Wright, oltre ad Annette Benning, Russell
Brand, Rose Leslie, Sophie Okonedo, Ali Fazal, Tom Bateman, Emma
Mackey, Dawn French e Jennifer
Saunders.
Dopo l’episodio 5 di Hawkeye, il Kingpin di Vincent
D’Onofrio è ufficialmente nel MCU e ci sono alcuni
progetti Marvel in cui potrebbe apparire.
Dalla fine di Daredevil di Netflix, coloro che
hanno visto la serie hanno chiesto la canonizzazione di diversi
attori chiave nel MCU, tra cui Daredevil di Charlie Cox e Wilson Fisk di Vincent D’Onofrio. Ora, dopo mesi di intense
speculazioni e fughe di notizie non confermate, Hawkeye ha gettato
Fisk nella mischia come il signore del crimine che potenzialmente
tira le fila dietro le quinte di New York.
Kingpin è uno dei nemici più astuti
di tutti i fumetti Marvel e il suo volto pubblico da legittimo uomo
d’affari rende ancora più difficile distinguere le sue intenzioni
legittime da quelle criminali. Tenendo a mente la possibilità di
piani non ancora annunciati, è probabile che la Marvel abbia
intenzione di usarlo in altri progetti. Ecco i prossimi progetti
MCU che potrebbero avere un ruolo a sorpresa per Wilson Fisk.
1Secret Invasion
Una
proprietà che non sembra apertamente collegata alle attività
criminali di Kingpin è la miniserie Secret Invasion, ma a seconda di come l’MCU
decide di affrontare il materiale potrebbe essere molto adatta ai
suoi piani. Nei fumetti, la trama di Secret Invasion parte quando
un esercito di Skrull mutaforma invade la Terra e assume le
identità di molti degli eroi del pianeta.
L’adattamento televisivo di Secret Invasion sta mettendo insieme un enorme
cast di star e, a seconda di quanto gli eventi della serie
scuoteranno l’MCU, è una scommessa sicura presumere che Wilson Fisk
potrebbe trovare un modo per manipolare la situazione nei suoi
stessi fini.
Ecco l’intervista a Billy
Magnussen e David Dencik, che in No Time To Die interpretano Logan Ash e
il Dr. Valdo Obruchev. Il film con
Daniel Craig è disponibile in Home Video dal 15
dicembre.
Daniel Craig porta in scena “il miglior Bond che
abbiamo mai avuto” (IGN) ed un “finale epico e sorprendente”
(Empire) in No Time To Die, lo straordinario 25° capitolo
della saga di James Bond, disponibile dal 15 dicembre in Dvd,
Blu-ray e 4k Ultra HD.
Con oltre 700 milioni di dollari al
botteghino mondiale, i fan possono ora godersi a casa No Time To Die, giusto in tempo per le Feste
con oltre un’ora di contenuti speciali esclusivi alla scoperta
dell’azione, dello spettacolo e degli stunt. Con focus speciali tra
cui Essere James Bond, una retrospettiva di 45 minuti in 4K UHD, e
quattro esclusive ed emozionanti featurette, potremo finalmente
immergerci dietro le quinte del film ed esplorare a fondo il
retaggio “emozionante e commovente” (Deadline) dello 007 di
Daniel Craig.
No Time To Die vede il ritorno di
Daniel Craig nei panni del James Bond di Ian Fleming,
al fianco del vincitore del Premio Oscar Rami Malek. Dopo aver
lasciato i servizi segreti, Bond si gode una vita tranquilla in
Giamaica. Tuttavia, la pace conquistata si rivela di breve durata
quando il suo vecchio amico Felix Leiter gli chiede aiuto. La
missione di salvare uno scienziato rapito si rivela molto più
difficile del previsto, portando Bond sul sentiero di un misterioso
antagonista armato di una nuova pericolosa tecnologia.
No Time To Die ha nel suo cast
Daniel Craig (Spectre, Skyfall), Rami Malek (Bohemian
Rhapsody, Mr. Robot), Léa Seydoux (The French Dispatch, Spectre,
Blue is the Warmest Color), Lashana Lynch (Captain Marvel), Ben Whishaw (Spectre,
Cloud Atlas), Naomie Harris (Spectre, Venom), con Jeffrey Wright
(Spectre, Broken Flowers), Christoph Waltz (Spectre, Bastardi senza
Gloria), e Ralph Fiennes (Spectre, Grand Budapest Hotel).
CONTENUTI SPECIALI NEI FORMATI 4K ULTRA HD, BLU-RAY E DVD:
ANATOMIA DI UNA SCENA: MATERA –
Nel completo stile Bond, c’è un’incredibile sequenza pre-credit
all’interno di No Time To Die. Un inseguimento a perdifiato girato
a Matera che comincia a piedi, prosegue in moto ed infine in auto.
Non un’auto qualunque, peraltro – l’iconica Aston Martin DB5!
Attraverso interviste con Daniel Craig ed il regista Cary Joji
Fukunaga, oltre ad altre interviste sul set con membri chiave della
troupe, scopriamo come è stata realizzata questa incredibile
sequenza.
SIAMO REALISTI: L’AZIONE IN NO
TIME TO DIE – In un mondo pieno di film d’azione pieni di CGI, il
franchise di Bond spicca orgogliosamente tra la folla per girare
sempre i propri stunt dal vivo, senza l’utilizzo di effetti
speciali. In questa featurette, vediamo come No Time To Die
continua questa tradizione con alcune splendide sequenze
d’azione.
UN VIAGGIO GLOBALE – Location
esotiche sono ormai sinonimo dei film di Bond e No Time To Die non
fa eccezione. Oltre a tornare nella patria spirituale di Bond, la
Giamaica, per l’ultimo film di Daniel Craig percorriamo anche un
viaggio attraverso l’Italia, la Norvegia e la Scozia. Ascolteremo
le opinioni di Daniel Craig, Cary Fukunaga, altri membri del cast e
della troupe, su come è stato girare in queste location
spettacolari.
COSTRUIRE IL MONDO DI BOND – Lo
scenografo Mark Tildesley e la costumista Suttirat Anne Larlarb,
insieme al cast e alcuni membri della troupe, discutono
l’ispirazione, le sfide e i vari tentativi di ideazione e creazione
di set e costumi tanto importanti per l’iconico franchise di
Bond.
ESSERE JAMES BOND* – In questa
speciale retrospettiva di 45 minuti, Daniel Craig riflette molto
intimamente sulla sua avventura durata 15 anni nei panni di James
Bond. Con un archivio fotografico inedito proveniente da Casino
Royale, fino al 25° film No Time To Die, Craif condivide i suoi
ricordi personali in una chiacchierata con i produttori di 007,
Michael G Wilson e Barbara Broccoli, fino ad arrivare alla sua
ultima performance nei panni di James Bond.
In occasione dell’uscita in Home
Video di No Time To Die, ecco il video
dall’experience di James Bond a bordo delle Aston Martin del film!
No Time To Die è disponibile in Home Video dal 15
dicembre.
Daniel Craig porta in scena “il miglior Bond che
abbiamo mai avuto” (IGN) ed un “finale epico e sorprendente”
(Empire) in No Time To Die, lo straordinario 25° capitolo
della saga di James Bond, disponibile dal 15 dicembre in Dvd,
Blu-ray e 4k Ultra HD.
Con oltre 700 milioni di dollari al
botteghino mondiale, i fan possono ora godersi a casa No Time To Die, giusto in tempo per le Feste
con oltre un’ora di contenuti speciali esclusivi alla scoperta
dell’azione, dello spettacolo e degli stunt. Con focus speciali tra
cui Essere James Bond, una retrospettiva di 45 minuti in 4K UHD, e
quattro esclusive ed emozionanti featurette, potremo finalmente
immergerci dietro le quinte del film ed esplorare a fondo il
retaggio “emozionante e commovente” (Deadline) dello 007 di
Daniel Craig.
No Time To Die vede il ritorno di
Daniel Craig nei panni del James Bond di Ian Fleming,
al fianco del vincitore del Premio Oscar Rami Malek. Dopo aver
lasciato i servizi segreti, Bond si gode una vita tranquilla in
Giamaica. Tuttavia, la pace conquistata si rivela di breve durata
quando il suo vecchio amico Felix Leiter gli chiede aiuto. La
missione di salvare uno scienziato rapito si rivela molto più
difficile del previsto, portando Bond sul sentiero di un misterioso
antagonista armato di una nuova pericolosa tecnologia.
No Time To Die ha nel suo cast
Daniel Craig (Spectre, Skyfall), Rami Malek (Bohemian
Rhapsody, Mr. Robot), Léa Seydoux (The French Dispatch, Spectre,
Blue is the Warmest Color), Lashana Lynch (Captain Marvel), Ben Whishaw (Spectre,
Cloud Atlas), Naomie Harris (Spectre, Venom), con Jeffrey Wright
(Spectre, Broken Flowers), Christoph Waltz (Spectre, Bastardi senza
Gloria), e Ralph Fiennes (Spectre, Grand Budapest Hotel).
CONTENUTI SPECIALI NEI FORMATI 4K ULTRA HD, BLU-RAY E DVD:
ANATOMIA DI UNA SCENA: MATERA – Nel
completo stile Bond, c’è un’incredibile sequenza pre-credit
all’interno di No Time To Die. Un inseguimento a perdifiato girato
a Matera che comincia a piedi, prosegue in moto ed infine in auto.
Non un’auto qualunque, peraltro – l’iconica Aston Martin DB5!
Attraverso interviste con Daniel Craig ed il regista Cary Joji
Fukunaga, oltre ad altre interviste sul set con membri chiave della
troupe, scopriamo come è stata realizzata questa incredibile
sequenza.
SIAMO REALISTI: L’AZIONE IN NO TIME
TO DIE – In un mondo pieno di film d’azione pieni di CGI, il
franchise di Bond spicca orgogliosamente tra la folla per girare
sempre i propri stunt dal vivo, senza l’utilizzo di effetti
speciali. In questa featurette, vediamo come No Time To Die
continua questa tradizione con alcune splendide sequenze
d’azione.
UN VIAGGIO GLOBALE – Location
esotiche sono ormai sinonimo dei film di Bond e No Time To Die non
fa eccezione. Oltre a tornare nella patria spirituale di Bond, la
Giamaica, per l’ultimo film di Daniel Craig percorriamo anche un
viaggio attraverso l’Italia, la Norvegia e la Scozia. Ascolteremo
le opinioni di Daniel Craig, Cary Fukunaga, altri membri del cast e
della troupe, su come è stato girare in queste location
spettacolari.
COSTRUIRE IL MONDO DI BOND – Lo
scenografo Mark Tildesley e la costumista Suttirat Anne Larlarb,
insieme al cast e alcuni membri della troupe, discutono
l’ispirazione, le sfide e i vari tentativi di ideazione e creazione
di set e costumi tanto importanti per l’iconico franchise di
Bond.
ESSERE JAMES BOND* – In questa
speciale retrospettiva di 45 minuti, Daniel Craig riflette molto
intimamente sulla sua avventura durata 15 anni nei panni di James
Bond. Con un archivio fotografico inedito proveniente da Casino
Royale, fino al 25° film No Time To Die, Craif condivide i suoi
ricordi personali in una chiacchierata con i produttori di 007,
Michael G Wilson e Barbara Broccoli, fino ad arrivare alla sua
ultima performance nei panni di James Bond.
Nel corso della promozione di
Matrix
Resurrections, Keanu Reeves ha
finalmente confermato di aver avuto un incontro con Kevin
Feige, il capo di Marvel Studios. La notizia
infervora i fan, che vorrebbero vedere Reeves unirsi al MCU.
Durante un’intervista
con comicbook.com,
Reeves ha confermato di aver incontrato Feige nel 2019 per
discutere di un ruolo nel franchise, conversazione che è rimasta
però aperta. “Ci siamo incontrati, Kevin è un amicone. Ma no,
non abbiamo ancora deciso niente, sarà qualcosa che dobbiamo
trovare.”
Reeves condivideva l’intervista con
Carrie-Anne Moss che ha partecipato a
Jessica Jones, per Netflix, serie in cui
interpretava Jeri Hogarth. Non escludiamo che possa tornare a far
parte del MCU anche lei.
Matrix
Resurrections è interpretato da Keanu
Reeves e Carrie Anne Moss, ma anche da
Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di
Aquaman),
Jessica Henwick (per la TV Iron Fist,
Star
Wars: Il Risveglio della Forza), Jonathan
Groff (Hamilton, per la TV
Mindhunter), Neil Patrick
Harris (Gone Girl – L’amore
bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV
Quantico), Christina
Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie
Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles),
Telma Hopkins (TV Amiche per la
morte – Dead to Me),
Eréndira Ibarra (serie
Sense8,
Ingobernable), Toby
Onwumere (serie Empire),
Max Riemelt (serie
Sense8), Brian J. Smith
(serie Sense8,
Treadstone), e
Jada Pinkett Smith (Attacco al potere 3 –
Angel Has Fallen, Gotham per la TV).
Il team creativo scelto da Wachowski
dietro le quinte comprende i collaboratori di Sense8: i
direttori della fotografia Daniele Massaccesi e John Toll, gli
scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore Joseph Jett
Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli effetti
visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom Tykwer. La
Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con Village
Roadshow Pictures, in associazione con Venus Castina Productions,
Matrix
Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto
il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a
partire dal 1 gennaio 2022.
Continuano le riprese di
Hocus Pocus
2, che vedremo su Disney+ il prossimo anno, e intanto
l’account
Instagram del film ha condiviso un breve video dal set in cui
Bette Middler (Winifred), Kathy
Najimy (Mary) e Sarah Jessica Parker
(Sarah), ovvero le Sorelle Sanderson, ballano. Eccolo di
seguito:
Disney ha finalmente dato il via
libera a Hocus Pocus
2 nel 2021, con Anne Fletcher al
timone. Per la gioia del pubblico, tutte e tre le originali sorelle
Sanderson stanno tornando a seminare il caos. Doug
Jones (Billy Butcherson) è l’unico altro attore del primo
film che tornerà, poiché il resto del cast è nuovo di zecca. La
sinossi sembra attenersi alla formula magica di tre liceali che
devono salvare Salem dalle sorelle Sanderson la notte di
Halloween.
Il primo trailer di
Spider-Man: No Way Home ci aveva anticipato che
Norman Osborn / Goblin, interpretato da Willem Dafoe, sarebbe tornato nel film a
portare scompiglio nella vita di Spider-Man/Peter
Parker/Tom Holland.
Chi ricorda il personaggio nel film
di Sam Raimi, sa che aveva un’armatura verde come
costume, con tanto di elmo a forma di testa di goblin. In questo
film, invece, vediamo come Norman assuma finalmente un costume che
si avvicina molto di più a quello dei fumetti.
Aquaman and the Lost
Kingdom è uno dei blockbuster più attesi del prossimo anno
e oltre a vedere il ritorno di Jason Momoa nei panni di Arthur Curry/Aquaman,
ci proporrà di nuovo
Yahya Abdul-Mateen II in quelli di Black
Manta. Questa volta però attore e personaggio sono alla
ricerca di riscatto, dato che nel primo film non hanno ricevuto
molto approfondimento.
In un’intervista con Comicbook.com,
Yahya Abdul-Mateen II ha rivelato che
Aquaman 2 mostrerà di più e meglio la personalità
di Black Manta. Ha detto che verranno mostrate più capacità di
leadership di Black Manta, poiché sono state solo anticipate
all’inizio del primo film. L’attore ha lasciato intendere che Black
Manta avrà un ruolo molto più importante nel sequel, il che
probabilmente implica che sarà l’antagonista principale del
film.
“Penso che nel prossimo Aquaman,
volevo davvero dare più personalità al personaggio per permetterci
di conoscerlo in alcuni momenti più privati. Volevo vedere [Black
Manta] lottare con alcune cose, quindi vedere un po’ più della sua
personalità e del suo carattere. Inoltre, per vedere cosa significa
per lui essere responsabile di qualcosa. Quindi possiamo vedere un
po’ di più del suo stile di leadership, un po’ più della sua
personalità in questo. Possiamo senza dubbio dire che il suo è un
ritorno in grande stile.”
Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni
dell’eroe in Aquaman and the
Lost Kingdom, sequel del film che ha rilanciato in
positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel,
diretto ancora una volta da James
Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno
anche Patrick
Wilson nei panni di Ocean Master, Amber
Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph
Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il
padre di Mera, e ancora Yahya
Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta,
che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo
film.
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di
Wan, scriverà la sceneggiatura del film, mentre il
regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman and the Lost
Kingdom uscirà nelle sale americane il 16 dicembre
2022.
In un’intervista con
Esquire, Elijah Wood, che ne Il Signore degli Anelli interpreta il
protagonista, Frodo Baggins, ha fatto luce sul
fatto che gli attori che interpretano i quattro hobbit principali
(oltre a lui, Sean Astin, Billy Boyd e
Dominic Monaghan) della storia sono ancora in
contatto tra loro, e come si tengono aggiornati.
L’attore ha rivelato che il
quartetto rimane in contatto tramite una chat di gruppo e che sono
ancora amici. Nonostante fossero ancora tutti in buoni rapporti,
Wood ha anche affermato che i quattro non sono stati in grado di
incontrarsi fisicamente per circa “16 anni”.
“[Sean Astin, Billy Boyd e
Dominic Monaghan] sono usciti a cena e mi hanno mandato una foto in
cui c’era un posto vuoto a tavola per me, il che è davvero, davvero
dolce. Si scrivono a vicenda la mattina, tipo ‘Andiamo a prendere
un caffè’. Ma non riusciamo davvero a uscire così da 16
anni”.
I commenti di Wood saranno accolti
con gioia dai fan de Il Signore degli Anelli, molti dei quali si
sono affezionati agli attori stessi come lo sono ai personaggi.
Dato che gli interpreti degli hobbit sono stati in grado di
ritrarre un’amicizia per tutta la vita in modo così convincente
sullo schermo, i fan potrebbero non essere sorpresi di sapere che
sono ancora regolarmente in contatto e si incontrano ogni volta che
ne hanno la possibilità.
Ricordiamo che il futuro del franchise è in mano a Prime Video che sta lavorando alla serie tv in
arrivo il 9 settembre 2022.