A parte qualche promo art, il
ritorno del Samuel Sterns di Tim Blake Nelson,
alias il Leader, è stato tenuto per lo più nascosto nel marketing
di Captain America: Brave New World.
Anche l’ultimo spot televisivo del
film mantiene il personaggio nell’ombra, ma poiché si avvicina di
poco alla luce, regolando i livelli di luminosità e contrasto è
possibile ottenere il nostro primo sguardo ufficiale al
super-cattivo con un super-cervello.
Come si vede dall’immagine qui
sotto, Sterns non assomiglia molto al promo art. Oltre a essere
rasato, il suo caratteristico cranio allungato è molto più piccolo
e sembra che il suo cervello sia parzialmente esposto (il
personaggio aveva un aspetto simile nei fumetti).
Dai un’occhiata al teaser e allo
screenshot qui sotto e facci sapere cosa ne pensi.
Quello che sappiamo sul
film Captain America: Brave New World
Captain America: Brave New
World riprenderà da dove si è conclusa la
serie Disney+The
Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon
Sam Wilson (Anthony
Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di
Capitan America. Il regista Julius
Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha
descritto il film come un “thriller paranoico” e ha
confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake
Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva
alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreterà la cattiva
Diamondback, mentre Giancarlo Esposito sarà Sidewinder. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di
Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo
trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso. Nonostante
dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film
riporterà il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già
fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America.
Anche se Daredevil
di Netflix non è una serie perfetta, ha
comunque offerto un’interpretazione convincente dell’Uomo senza
Paura. Charlie Cox è stato giustamente elogiato per
il suo lavoro nel ruolo di Matt Murdock e, dopo i passi falsi
creativi di The Defenders, la terza stagione della
serie solista dell’eroe si è rivelata un ritorno alla qualità.
Sfortunatamente, la serie è finita lì dopo che Netflix ha
interrotto l’accordo con la precedente iterazione di Marvel Television in risposta al
lancio di Disney+. I Marvel Studios sono stati quindi costretti ad
aspettare anni prima di poter far rivivere il supereroe di Hell’s
Kitchen con Daredevil:
Rinascita.
Parlando con SFX, Cox ha ora spiegato come Daredevil:
Rinascita riprende da dove si era interrotta la terza
stagione di Daredevil. “Abbiamo dovuto onorare
alcune cose dello show [originale], alcuni aspetti tonali, che non
erano stati fatti”, ha detto l’attore a proposito della
revisione creativa del revival. “Per esempio, non era molto
cupo e lo è ora. A volte è incredibilmente sinistro,
incredibilmente brutale. Questi personaggi funzionano meglio quando
vivono in quel mondo”. “Ma non sembra esattamente la
stessa cosa. Il ritmo è diverso. L’identità è cambiata. Sono
passati sei anni”, ha confermato Cox.
“Il tipo di show che le persone
guardano in televisione, influenzano il modo in cui si realizza uno
show televisivo”. “Il motivo per cui sembra un ibrido tra
la quarta e la prima stagione è che è passato abbastanza tempo da
permettere un reset e non è necessario che le cose siano
esplicitamente riprese dalle telecamere”, ha detto a proposito
del salto temporale di sei anni. “Matt si è reso conto che
forse ha sottovalutato i danni collaterali e che, nonostante tutto
il bene che ha cercato di fare, quanto ha effettivamente
funzionato? Quanto ha solo generato altri problemi?”.
“Forse ha bisogno di mettere più
energia nel lavoro che fa con l’avvocato e nell’aiutare le persone
in modo legale. C’è una scena in cui si incontra con Kingpin e si
dice: ‘Tu stai fuori dai miei piedi, io starò fuori dai tuoi, non
avremo problemi’”, ha detto Cox, riferendosi all’incontro che
abbiamo visto nel trailer dello show. “Il resto della stagione
è una rotta di collisione tra queste due persone che si spingono
oltre i limiti e si costringono l’un l’altra a superare le linee
che non vogliono superare”, ha concluso.
Matt Murdock (Charlie
Cox), un avvocato cieco con abilità elevate,
lotta per la giustizia attraverso il suo vivace studio legale,
mentre l’ex boss della mafia Wilson Fisk (Vincent
D’Onofrio) persegue i suoi sforzi politici a New York.
Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli
uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.
Il cast di Daredevil:
Rinascita
La serie Daredevil:
Rinascita vede la partecipazione anche di
Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna
Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson,
Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e
Jon Bernthal. Dario Scardapane è
lo showrunner.
Gli episodi sono diretti da
Justin Benson e Aaron Moorhead,
Michael Cuesta, Jeffrey
Nachmanoff e David Boyd; e i produttori
esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad
Winderbaum, Sana Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher
Ord e Matthew Corman, e Justin Benson e Aaron
Moorhead.
Rubens
Paiva era un ingegnere civile e un politico che, come
membro del Congresso presso la Camera dei Deputati brasiliana, si
oppose all’attuazione di una dittatura militare in Brasile nel
1968. A causa del suo coinvolgimento in attività sovversive, fu
arrestato dalle forze militari e successivamente torturato e
assassinato. La sua storia è stata raccontata in Io sono
ancora qui (titolo internazionale I’m still
here, titolo originale Ainda estou
aqui) scritto da suo figlio
Marcelo Rubens Paiva ed è diventata un film con lo
stesso titolo, presentato in Concorso alla 81° Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di
Venezia. A dirigere il brasiliano Walter
Salles, che torna dietro alla macchina da presa dopo 12
anni da
On the Road, altro adattamento dal famoso romanzo di
Jack Kerouac.
Io sono ancora qui
è una storia “urgente”
Per Salles una storia
urgente da raccontare, dal momento che negli anni di gestazione la
politica del Brasile è tornata a costeggiare lo spettro della
dittatura militare. L’evocazione della tragedia dei desaparecidos
viene esposta qui dal punto di vista di chi invece è rimasto. Solo,
senza una spiegazione, nel dubbio, senza un corpo da piangere. Una
madre con cinque figli che, mentre elabora la perdita deve darsi da
fare per consentire alla sua famiglia di sopravvivere al tremendo
lutto.
Walter Salles resta
sempre molto vicino ai suoi protagonisti, senza spettacolarizzarne
il dolore, dando una identità precisa a ognuno dei ragazzini di
casa Paiva, dipingendo una figura femminile gigantesca, messa in
scena con grazia e forza da una Fernanda Torres in
odore di Coppa Volpi.
Il trauma universale e il
dramma privato
Io sono ancora
qui riflette proprio sulla permanenza dell’assenza,
del dolore, ma anche sull’ostinazione con cui chi rimane, in questo
caso una madre con cinque figli, vuole rimanere in vita e
progredire nonostante tutto. Il ritratto di Eunice Paiva è di
grande dignità e grazia, soprattutto Salles lo costruisce in modo
tale da inglobare all’interno dello stesso involucro l’universalità
del trauma nazionale, insieme alla specificità del dramma privato
con una comunicazione continua tra l’uno e l’altro.
Io sono ancora
qui è un racconto delicato e coraggioso, che per tematiche
e geografia ricorda quello splendido Argentina 1985 che passò in Concorso a Venezia
79. Qui il tono è maggiormente declinato verso il dramma familiare,
senza l’ironia che contraddistingue il film di Santiago
Mitre, tuttavia presenta la stessa dignità nei personaggi,
la stessa tenacia e voglia di trovare giustizia, non solo per sé
ama per tutta la collettività.
Arrivata su Netflix Italia
a metà gennaio, la nuova serie sudcoreana The Trauma Code: il turno degli eroi è già un
successo e mentre arrivano nuovi dettagli sulla stagione 2,
sceneggiatori e creatori confermano che il medical drama sarà rinnovato per una terza
stagione.
Il 29 gennaio, lo scrittore di
The Trauma Code: il turno degli eroi ha confermato
che lo show verrà esteso alla terza stagione. Lee Nak
Jun, il creatore, ha elogiato la grande alchimia tra gli
attori protagonisti dello show, Joo Ji Hoon e
Choo Young Woo, promettendo ai fan che la serie
continuerà a offrire contenuti avvincenti fino alla terza
stagione.
Lee Nak Jun ha
condiviso i suoi pensieri durante una recente apparizione sul
canale YouTube Doctor Friends. “Netflix? All’inizio, pensavo fosse solo un
sogno”, ha ricordato. “Quando ho sperato per la prima
volta che il mio romanzo potesse diventare un webtoon e alla fine
un drama nel 2019, sembrava impossibile. Ma poi, i diritti sono
stati venduti. Dopo un lungo periodo senza riprese, all’improvviso,
la produzione è iniziata nel 2023”. Ha aggiunto: “Se il
drama avrà successo, ci sarà una seconda stagione. La prima
stagione non ha ancora concluso la sua storia. Se gli spettatori
sono curiosi di sapere cosa succede dopo, possono leggere il mio
webtoon o web novel.” Lee ha sottolineato, “Lo
show è stato realizzato pensando già alle stagioni 2 e
3.“
Lee Nak Jun ha anche parlato di una
delle scene più memorabili dello show: Baek Kang Hyuk che trasporta
Yang Jae Won mentre scende da un elicottero. “Il regista era
davvero preoccupato. C’è un medico in Corea che può calarsi in
corda doppia da un elicottero? No. Ma questo è un romanzo fantasy
medico, quindi dovevamo farlo funzionare”, Lee spiegato.
Parlando con Chosun Biz, il regista
di The Trauma Code: il turno degli eroi Lee
Do-Yoon ha condiviso la sua incertezza su cosa potrebbe riservare
il futuro in termini di “se [lui] lo farà o chi ne prenderà il
comando”. Ma sembra certamente interessato a tornare, poiché
ha affermato: “Non so cosa succederà domani, quindi non so se
lo farò o chi si occuperà della seconda stagione, ma ho preparato i
miei dispositivi per ogni evenienza”.
M. Night Shyamalan
sembra aver messo gli occhi sul suo prossimo misterioso progetto e
sembra anche aver trovato alcuni talenti di alto profilo con cui
collaborare. Secondo quanto riportato da Deadline, Jake Gyllenhaal sarà infatti il protagonista
del prossimo film di Shyamalan, descritto come un thriller
romantico e soprannaturale, basato su una storia originale
co-creata da Shyamalan e dallo scrittore di romanzi di fama
mondiale Nicholas Sparks.
Shyamalan e Sparks, come riportato,
stanno scrivendo indipendentemente una sceneggiatura il primo e un
romanzo il secondo, entrambi basati sullo stesso concetto e sulla
stessa serie di personaggi, ma adattati ai rispettivi medium. Per
Shyamalan non solo si tratta di un’altra star del cinema ad unirsi
al lungo elenco di attori e attrici che hanno collaborato con lui,
ma è anche la prima volta che collabora con uno scrittore di alto
profilo per un’idea, cosa che sicuramente entusiasma i fan del
maestro della narrazione.
Shyamalan e Ashwin
Rajan produrranno attraverso la Blinding Edge
Pictures, insieme a Theresa Park, partner
di lunga data di Sparks, e Marc Bienstock. Sparks
è inoltre produttore esecutivo. Ad occuparsi dell’uscita nelle sale
del film dovrebbe essere la Warner Bros., ma al
momento non sono state fornite indicazioni né sul periodo in cui il
progetto potrebbe arrivare al cinema né su maggiori dettagli di
trama. Non resta dunque che attendere ulteriori notizie
ufficiali.
L’anno d’oro di Jake Gyllenhaal
Per Jake Gyllenhaa, questo annuncio segue un anno
stellare iniziato con la sua reinvenzione di successo del classico
film d’azione Road
House presso gli Amazon MGM Studios. Il film è stato
un grande successo per lo studio, che ha battuto i record di
streaming, e un sequel è già in fase di sviluppo. Ha proseguito con
la serie limitata Presunto innocente, acclamata dalla critica,
per Apple
TV+, un altro successo che gli è valso una nomination ai Golden
Globe. Quest’anno condividerà il palcoscenico a partire dal mese
prossimo con Denzel Washington in un adattamento di
Otello a Broadway.
Nel corso dei mesi sono state
riportate un paio di durate diverse per Captain America: Brave New World, ma lo
scooper @Cryptic4Qual avrebbe ora rivelato che il prossimo film del
MCU durerà 1 ora, 58 minuti e 23
secondi (1 ora e 50 senza i titoli di coda), diventando così il
film di Capitan America più breve finora. Abbiamo anche la conferma
che la prima uscita sul grande schermo di Sam Wilson (Anthony
Mackie) nei panni dell’iconico eroe avrà solo una
scena post-credits (molto probabilmente una mid-credits).
Le stime più recenti indicano un
incasso di 90-95 milioni di dollari nel weekend combinato di San
Valentino e del Giorno dei Presidenti. Se il film dovesse incassare
90 milioni di dollari o più, si piazzerebbe al quinto posto nella
classifica dei lanci del Presidents Day, dietro al primo Black Panther (242,2 milioni di dollari),
Deadpool (152,1 milioni di dollari), Ant-Man and the Wasp: Quantamania (120,4
milioni di dollari) e Cinquanta sfumature di grigio (93,1 milioni di
dollari).
Non esattamente un incasso pari a
quello di Deadpool &
Wolverine, ma i giornali riportano che Captain
America: Brave New World ha avuto un budget di
produzione relativamente modesto (almeno per un film dei Marvel Studios), pari a 180 milioni di dollari
(escluso il budget per la promozione). Il film potrebbe dunque
facilmente ambire ad essere un successo in termini economici,
specialmente considerando i tanti elementi di grande fascino
presenti al suo interno, dall’Hulk Rosso al
villain di Giancarlo Esposito. Sarà poi interessante
scoprire cosa conterrà la scena post-credits.
Quello che sappiamo sul
film Captain America: Brave New World
Captain America: Brave New
World riprenderà da dove si è conclusa la
serie Disney+The
Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon
Sam Wilson (Anthony
Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di
Capitan America. Il regista Julius
Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha
descritto il film come un “thriller paranoico” e ha
confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake
Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva
alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreterà la cattiva
Diamondback, mentre Giancarlo Esposito sarà Sidewinder. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di
Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo
trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso. Nonostante
dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film
riporterà il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già
fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America.
Babygirl: una parola che inglese indica “bimba”,
ma che è anche un vezzeggiativo tra innamorati. Nessuno dei due
significati si applica però al film Halina Reijn,
scelto nella Selezione Ufficiale del Concorso della 81°
edizione della Mostra d’Arte Cinematografica della Biennale di
Venezia. Un film che parla “di sesso, di desiderio, di
segreti, di matrimonio, di verità, potere, consenso”, nelle
parole di
Nicole Kidman stessa, ma che porta anche con sé la
consapevolezza che conoscersi e accettarsi è il passo fondamentale
verso l’auto-affermazione e l’autenticità nei rapporti.
Nicole Kidman diventa una
Babygirl
La protagonista è una
potente amministratrice delegata, Romy, (Nicole
Kidman) che mette a repentaglio la carriera e la
famiglia quando inizia una torrida relazione con un suo stagista
molto più giovane (Harris
Dickinson), Samuel. Nonostante un marito devoto e
appassionato (Antonio
Banderas), la donna sembra volere qualcosa di diverso,
e con questa relazione entra in contatto con una parte di sé che
aveva sempre respinto, considerandola addirittura
“mostruosa”.
Reijn scrive e dirige una
storia che ha al suo centro una materia molto delicata e che riesce
a trasportare sullo schermo senza mai scadere nel ridicolo o nel
grottesco. Romy diventa la Babygirl di quello di Dickinson,
nonostante il divario d’età, perché lui vede attraverso la
perfezione della donna in carriera e di successo e riesce a toccare
quella parte di lei che era sempre stata respinta e repressa, fatta
uscire solo di nascosto, in pochi e rubati momenti di solitaria
intimità. Con questa scelta narrativa, la regista dimostra non solo
di conoscere a fondo il desiderio femminile rivendicandone
la legittimità, ma anche le persone e l’importanza di
essere visti e accettati per quello che si è.
L’accettazione di sé in
tutte le forme
Il cammino di Romy che la
porterà all’accettazione di sé passa attraverso la sorpresa e
l’incoscienza, poi arriva alla vergogna e finalmente alla
consapevolezza di sé. La donna riesce a trovare se stessa e il
racconto offre anche un esempio virtuoso di compagno che, dopo
l’iniziale e comprensibile rifiuto, si mette in gioco, disposto ad
aprirsi alla nuova parte della moglie che non aveva mai
conosciuto.
Babygirl
di Halina Reijn affronta ogni aspetto
dell’argomento che vuole raccontare: le dinamiche di potere, le
devastanti conseguenze, ma anche il ricatto, e il concetto
fondamentale del consenso, che è a tutti gli effetti il punto
cardine di ogni relazione. Samuel è un personaggio interessante ma
quasi accessorio allo sviluppo del personaggio di Romy: lui è già
apparentemente consapevole di chi è e cosa vuole e serve da
tramite, per lei, verso la sua nuova vita. E questa caratteristica
si rispecchia anche nelle interpretazioni dei protagonisti: se
Dickinson è sempre misurato e sobrio, anche nei
momenti ad alto tasso erotico, Banderas è tutto
passione e amore coniugale nel senso canonico del termine. I due si
schiantano contro la furia di Nicole Kidman, senza
paura, sfrenata, indimenticabile, mai sopra le righe. Il film è tutto
suo.
Harris Dickinson in Babygirl
Un film sulle relazioni, sul
potere, sull’accettazione
Babygirl è anche
un
film sulle relazioni, sulla difficoltà di essere davvero intimi
persino con il proprio partner e sul percorso necessario
che occorre per arrivare a una comprensione totale della persona
accanto a cui si sceglie di stare. Chiunque sia abbastanza onesto
con se stesso da ammettere l’esistenza di tante maniere per
esprimere se stessi, troverà in Babygirl una onestà preziosa.
Rimanendo sempre sull’orlo di una pudicizia dettata forse dalla
fama della protagonista, Babygirl è un viaggio esistenziale, alla
ricerca di sé verso l’accettazione della propria natura.
Non ci sono state solo commedie
romantiche come
Pretty Woman,
Il matrimonio del mio migliore amico e Notting Hill negli anni Novanta per Julia Roberts, ma anche diversi avvincenti
thriller come
Il rapporto Pelican,
Ipotesi di complotto e A letto con il
nemico, quest’ultimo diretto da Joseph
Ruben e basato sull’omonimo romanzo di Nancy
Price. Si tratta di un titolo particolarmente popolare
nella filmografia dell’attrice, che al momento della sua uscita in
sala ha da subito ottenuto un grande successo, concludendo le 11
settimane di permanenza di
Mamma, ho perso l’aereo in testa al box office
nordamericano.
Un successo che rischiava però di
non esserci, in quanto inizialmente il film aveva ricevuto una
classificazione NC-17 (vietato ai minori di 17 anni) quando è stato
presentato alla MPAA. Una classificazione NC-17 può essere
gravemente dannosa per un film, in quanto limita sia la pubblicità
negli Stati Uniti che il numero di sale che lo proietteranno. Per
evitare questo inconveniente e garantire un profitto, il film è
stato ridotto a una classificazione R. Ciò è stato possibile
tagliando alcuni secondi della prima scena di sesso tra i due
protagonisti.
La versione completa di questa scena
si trova però nella versione internazionale, che è quella
proiettata nel Regno Unito e in altre parti d’Europa. Ad ogni modo,
più che l’inizio, è il finale a lasciare piuttosto a bocca aperta.
In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali
curiosità relative a A letto con il nemico.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla spiegazione del
finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Julia Roberts e Kevin Anderson in A letto con il
nemico
La trama di A letto con il
nemico
Protagonisti del film sono
Laura e Martin Burney, una coppia
apparentemente felice che abita in una grande casa al mare
sull’East Coast. La realtà, tuttavia, è un’altra: l’uomo è violento
e possessivo, soprattutto nei confronti della moglie, e nasconde
una personalità ossessivo-compulsiva. La donna è completamente
soggiogata da lui e gli permette di picchiarla, anche per motivi
superflui. Tuttavia, dopo l’ennesimo litigio, stanca di sopportare
i soprusi del marito, cerca di pianificare la fuga. L’occasione
arriva una sera, quando la coppia viene invitata da amici a fare un
giro in barca a vela.
Con l’arrivo di un improvviso
temporale, Laura si getta in mare facendo finta di affogare. Tutti
la credono morta, anche se il corpo in realtà non verrà mai
ritrovato. La donna assume poi un’altra identità, quella di
Sara Waters, innamorandosi poi del suo nuovo
vicino, Ben. Ma il suo passato non la abbandonerà
tanto facilmente e ben presto il suo ex marito capirà di essere
stato ingannato e, grazie ad alcuni sotterfugi, si metterà sulle
tracce di Laura. Per lei, dunque, la resa dei conti con quella
parte di sé che credeva di essersi lasciata alle spalle si renderà
inevitabile.
Il cast del film
Ad interpretare Laura vi è, come
anticipato,Julia
Roberts, anche se il suo personaggio era
originariamente stato scritto per Jane Fonda e poi proposto a Kim Basinger. Dopo il rifiuto delle due, fu
allora la ventiduenne Roberts ad ottenere il ruolo, divenendo la
più giovane attrice a guadagnare un compenso a sette cifre per un
singolo film. Accanto a lei, nel film, vi sono poi Patrick
Bergin nel ruolo di Martin Burney e Kevin
Anderson in quello di Ben Woodward. Elizabeth
Lawrence interpreta Chloe Williams, madre di Laura,
mentre Kyle Secor interpreta John
Fleishman.
Julia Roberts e Patrick Bergin in A letto con il
nemico
La spiegazione del finale del
film
Nel corso del film, Martin viene
dunque a sapere che Laura aveva preso lezioni di nuoto, il che lo
porta a credere che non sia annegata e che sia viva. La conferma
arriva quando trova la fede nuziale della moglie nel water, che non
era stato scaricato correttamente come lei credeva. Martin si reca
quindi alla casa di cura di Chloe, la madre di
Laura, travestito da detective, e scopre che il “nipote” di Chloe è
appena arrivato in visita. Anche Laura, travestita da uomo, si
trova infatti alla casa di riposo e per poco non incontra Martin.
Martin scopre così dove si trova Laura e viene a sapere anche di
Ben.
Segue così la coppia fino alla nuova
casa di Laura e fa irruzione mentre lei e Ben sono fuori. Li pedina
poi anche durante il loro appuntamento al luna park locale. Quando
Laura torna a casa, nota dei piccoli cambiamenti, indizi che Martin
ha deliberatamente lasciato all’interno della casa: gli asciugamani
perfettamente allineati e il contenuto degli armadietti della
cucina ordinato secondo gli standard esigenti di Martin. Non passa
poi molto e lo stesso Martin si ripresenta in casa, determinato ad
affrontare Laura una volta per tutte. Se la deve però vedere anche
con Ben, a cui riesce a far perdere i sensi.
Mentre Martin punta poi la pistola
che ha con sé contro Ben, Laura lo distrae assestandogli un colpo.
Afferra a quel punto la pistola e lo tiene sotto tiro. Mentre Laura
chiama la polizia, Martin si aspetta che lei dica alla polizia di
proteggerla da lui, come aveva fatto in passato. Laura, tuttavia,
lo sorprende informando la polizia di aver ucciso un intruso. A
quel punto, spara a Martin tre volte al petto. Martin, seppur
ferito, tenta di avere l’ultima parola e con le energie rimastegli
rientra in possesso della pistola che però scatta a vuoto. Martin
muore a quel punto per le ferite riportate, mentre Laura e Ben si
abbracciano e aspettano la polizia, lieti di aver posto fine a
quella vicenda una volta per tutte.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di A
letto con il nemico grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Disney+ e Tim
Vision. Per vederlo, una volta scelta la piatta forma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di mercoledì 29 gennaio
alle ore 21:10 sul canale Rai
Movie.
Il celebre scrittore Philip
K. Dick è riconosciuto per i suoi contributi letterari al
genere della fantascienza. Attraverso questa, egli proponeva
molteplici riflessioni sui contemporanei processi manipolativi del
tessuto sociale da parte delle strutture di potere, a cui si
associa una dissimulazione della realtà. Dalle sue opere sono stati
tratti film cult come Blade Runner o Minority
Report, mentre moltissimi sono invece i titoli
cinematografici o televisivi che a lui si ispirano anche solo
vagamente. Tra i più recenti lungometraggi basati su una sua opera
si ritrova I guardiani del destino (qui la recensione), scritto,
diretto e prodotto nel 2011 da George Nolfi.
All’interno di esso si ritrovano una
serie di importanti temi come il libero arbitrio, il destino e la
fede umana in qualcosa che va al di là della nostra comprensione.
I guardiani del destino si presenta infatti come
un thriller con elementi fantascientifici per riflettere su
importanti dinamiche esistenziali, coniugando così al proprio
interno due nature che si intrecciano per dar vita ad un racconto
avvincente ed emozionante. In questo articolo, cerchiamo di dare
una spiegazione del finale e di riflettere sul suo significato più
profondo.
La trama di I guardiani del destino
La storia, ambientata a Manhattan,
vede come protagonista David Norris (Matt Damon) ex
studente e giocatore di basket della Fordham University il quale,
già membro del Congresso, è in procinto di vincere le elezioni per
conseguire la carica di senatore. Proiettato quindi verso una
brillante carriera politica Norris incontra casualmente
un’affascinante ballerina, Elise Sellas (Emily Blunt), e
tra i due scoppierà immediatamente l’amore a prima vista. Appena
iniziata questa nuova frequentazione però, Norris si accorgerà
presto che forze oscure e misteriose tramano e ordiscono per tenere
lui ed Elise separati.
Recandosi un giorno a lavoro, Davis
trova tutti nell’edificio completamente immobili ed esaminati da
alcuni uomini. Provando a fuggire, egli viene trasportato in un
magazzino dove un uomo di nome
Richardson (John Slattery)
gli spiega che lui e i suoi colleghi fanno parte di un ufficio che
si assicura che la vita delle persone proceda secondo il “Piano”
elaborato da un soggetto denominato “Presidente”. Sarà così che
Davis conoscerà l’esistenza dei “guardiani”, membri di un ufficio
segreto che con mezzi e poteri illimitati decidono sul destino
degli uomini. Starà a lui scegliere e decidere tra la carriera di
successo che ha sempre sognato e l’amore per Elise.
Quello di David è dunque un mondo in
cui le azioni di molti esseri umani – e certamente le loro
decisioni più importanti – sono sottilmente guidate dietro le
quinte da agenti di un’entità simile a una divinità. Uno di questi,
Thompson, dice a David che nel corso della storia
quest’entità nota come Il Presidente ha
periodicamente ritirato l’influenza degli agenti per vedere come
l’umanità avrebbe gestino in autonomia le proprie decisioni. Tali
ritiri hanno però dato luogo ai peggiori periodi della storia
umana: i Secoli Bui, le Guerre Mondiali I e II, l’Olocausto, la
Guerra Fredda.
Al contrario, i più grandi periodi
di progresso della cultura umana – l’Impero Romano, il
Rinascimento, l’Illuminismo – sono stati tutti prodotti
dall’assunzione di un ruolo più attivo da parte del Presidente nel
guidare la storia umana attraverso il funzionamento dell’Ufficio di
Aggiustamento. Il risultato, secondo Thompson, è che se non ci
fosse la benevola sovversione da parte del Presidente della
tendenza autodistruttiva dell’umanità, gli abitanti della Terra
sceglierebbero di distruggersi a vicenda. Ecco perché, conclude
Thompson, “non hai il libero arbitrio, David. Hai l’apparenza
del libero arbitrio”.
Tuttavia, tra gli agenti vi è anche
Harry, che ammira la spietata determinazione di David nel voler
trovare e stare con Elise. Harry nutre inoltre notevoli dubbi sulla
bontà e sulla natura benefica del Piano del Presidente, anche
perché a volte sembra che esso significhi rivendicare
prematuramente la vita di persone buone (come il padre e il
fratello di David). Così, quando David gli chiede: “Sei un
angelo?”. Harry risponde: “Siamo stati chiamati
così”. E chiarisce il loro scopo dicendo che sono “agenti
che aiutano gli umani”. In una discussione su Dio, Harry dice
anche a David che il Presidente appare alle persone in molte forme
diverse.
Alla fine, dopo tutte le peripezie
che portano David ad ottenere di poter stare con Elise, apprendiamo
che il vero piano del Presidente rimane quello che un giorno
saranno gli uomini stessi a scrivere il loro piano. Per arrivare a
ciò, tutti vengono messi alla prova, affinché Il Presidente possa
capire meglio gli umani e allo stesso tempo far capire loro che
dovrebbero usare il loro libero arbitrio per inseguire i propri
sogni e l’amore. Cosa che impedirebbe dunque il riproporsi di
scenari catastrofici per l’umanità e il mondo intero.
Ad ogni modo, I
guardiani del destino non cerca di fornire risposte
spirituali definitive sul ruolo di Dio nelle nostre vite, ma spinge
evidentemente a riflettere sulla natura delle nostre scelte. Il
produttore del film, Michael Hackett, ha in
seguito affermato che: “Il Bureau rappresenta un codice cifrato
di tutte le interpretazioni che le persone possono avere
dell’“altro”. Quell’altro potere, quella cosa al di fuori di te che
guida le tue azioni. Non è certo casuale che I guardiani del
destino, distillato nella sua forma più pura, riecheggi una serie
di grandi sistemi di credenze in tutto il mondo, religiosi e
non”.
Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. I guardiani del
destino è infatti disponibile nei cataloghi di
Apple iTunes, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 29 gennaio alle ore
21:00 sul canale 20
Mediaset.
I primi appuntamenti sono già
abbastanza stressanti. Ma andare a un primo appuntamento mentre uno
sconosciuto ti invia dei meme irritanti che evolvono in minacce di
morte, è da brividi. Il regista Christopher Landon torna ai
thriller dall’intensità giocosa e imprevedibile, perfezionata nei
film Auguri per la tua Morte, in questo giallo moderno dove
chiunque è un sospettato… o una vittima. Drop
è prodotto congiuntamente dalle case di produzione specializzate in
blockbuster di genere, Blumhouse e Platinum Dunes.
La candidata agli Emmy Meghann
Fahy, star rivelazione di The White Lotus e The Perfect Couple,
interpreta Violet, una madre vedova che dopo anni ha il suo primo
appuntamento. All’arrivo in un ristorante elegante, scopre che il
suo appuntamento, Henry (Brandon Sklenar di It Ends with Us), è più
affascinante e attraente di quanto si aspettasse. Ma la loro
alchimia inizia a deteriorarsi quando Violet viene prima
infastidita e poi terrorizzata da una serie di messaggi anonimi sul
suo telefono.
Le viene ordinato di non parlarne
con nessuno e di seguire le istruzioni, altrimenti la figura
incappucciata che appare nelle telecamere di sorveglianza di casa,
ucciderà suo figlio e la sorella che lo sta accudendo. Violet deve
fare esattamente ciò che le viene chiesto o tutti quelli che ama
moriranno. L’ultima direttiva del suo aguzzino invisibile? Uccidi
Henry.
Il film vede anche la
partecipazione di Violett Beane (Obbligo o verità) e del giovane
esordiente Jacob Robinson, rispettivamente nei ruoli della sorella
e del figlio di Violet; con Reed Diamond (L’arte di vincere),
Gabrielle Ryan (Power Book IV: Force), Jeffery Self (Mack & Rita),
Ed Weeks (The Mindy Project) e Travis Nelson (The Lake) come membri
dello staff e clienti del ristorante.
Drop è diretto
dall’acclamato regista Christopher Landon, sceneggiatore e regista
di Un Fantasma In Casa dello scorso anno e dei successi
Blumhouse come Freaky, Il segnato e la saga Auguri
per la tua Morte. Il film è scritto da Jillian Jacobs & Chris
Roach, autori di Obbligo o verità e Fantasy Island di
Blumhouse.
Il film è prodotto da Jason Blum
(Five Nights at Freddy’s, M3GAN) per Blumhouse, e da Michael Bay (i
film di Transformers, il franchise A Quiet Place), Brad Fuller (i
film di A Quiet Place, la saga de La notte del giudizio) e Cameron
Fuller (The Astronaut) per Platinum Dunes. Il produttore esecutivo
è Sam Lerner.
Nel corso della sua carriera il
regista premio Oscar Martin Scorsese
si è spesso trovato a concordare con gli studios di Hollywood la
realizzazione dei progetti a cui più teneva a patto di realizzare
poi anche delle opere più commerciali, che potessero essere fonti
di incassi assicurati. Dopo aver realizzato nel 1988 per la
Universal Pictures il film L’ultima
tentazione di Cristo, a cui pensava da molto, il regista
newyorkese si trovò dunque a dover dar vita ad un film più
spendibile presso il grande pubblico e la scelta ricadde su quello
che è poi diventato Cape Fear – Il promontorio della
paura, distribuito nel 1991.
Scritto da Wesley Strick, il film
è il remake dell’omonimo titolo del 1962 diretto da J. Lee
Thompson, con protagonisti Robert Mitchum
e Gregory Peck. Il racconto, appartenente al
genere thriller, è stato naturalmente aggiornato ai canoni odierni,
con l’aggiunta dunque di molta violenza e tensione in più. Steven Spielberg, inizialmente scelto come
regista, lo giudicò addirittura troppo violento, decidendo di
rinunciarvi in favore di Scorsese, convinto definitivamente
dall’amico e storico collaboratore Robert De Niro.
Scorsese si trovò dunque a confrontarsi con un’opera diversa dalle
sue precedenti, nella quale riuscì però a ritrovare tematiche a lui
care e a inserire le proprie caratteristiche stilistiche.
Scorsese, dietro un apparente
conformismo a quelli che erano i canoni del thriller anni Novanta,
ebbe infatti modo di far emergere riflessioni sulla redenzione e
sui complessi rapporti tra bene e male, tra crimine e fede
religiosa. In più, colse l’occasione per sperimentare le più
recenti innovazioni in materia di effetti speciali, coniugandoli ad
una costruzione delle immagini particolarmente influenzata dallo
stile di Alfred Hitchcock. Attraverso l’impiego di
inquadrature inusuali, particolari illuminazioni e determinate
tecniche di montaggio, egli poté infatti dar vita ad un’opera sì
commerciale ma anche profondamente personale e costruita secondo il
proprio gusto.
Juliette Lewis, Nick Nolte e Jessica Lange in Cape Fear – Il
promontorio della paura
La trama di Cape Fear – Il promontorio della
paura
Protagonista del film è Sam
Bowden, un avvocato di grande fama, sposato con la bella
Leigh e con una figlia quindicenne di nome
Danielle. I tre vivono tranquillamente in una
piccola cittadina della Carolina del Nord. La loro pacifica
esistenza viene però sconvolta dallo scarceramento di Max
Cady, un uomo che ha scontato 14 anni di prigione dopo che
Sam non lo aveva difeso adeguatamente in un processo per stupro,
del quale Cady si è sempre dichiarato non colpevole. Uscito dunque
di galera, questi è un uomo completamente diverso, desideroso di
ottenere vendetta nei confronti dell’avvocato.
Il cast del film
Ad interpretare l’inquietante Max
Cady vi è dunque Robert De Niro, il quale accettò il ruolo
entusiasta di poter dar vita ad un personaggio psicopatico ma
affascinante. Per la parte, perse diversi chili e definì meglio la
propria muscolatura, così da risultare esile ma fisicamente
minaccioso. De Niro caratterizzò poi il personaggio con un accento
del sud piuttosto inquietante, facendosi applicare i numerosi
tatuaggi che si vedono sul corpo di Cady e spendendo cinquemila
dollari per farsi rovinare i denti (al termine delle riprese ne ha
spesi altri ventimila per farseli sistemare).
Per il ruolo dell’avvocato Sam
Bowden, invece, si era inizialmente pensato di affidare la parte a
Robert Redford o Harrison Ford, ma dopo che Scorsese ebbe
incontrato Nick Nolte ad un evento di gala,
ritenne quest’ultimo la scelta più giusta per il personaggio. Per
il ruolo della moglie di Sam, Leigh, è invece stata scelta
l’attrice Jessica Lange, mentre Juliette Lewis
interpreta la figlia Danielle. Per la sua interpretazione,
quest’ultima è poi stata candidata agli Oscar. Ileana
Douglas interpreta Lori Davis, l’amante di Sam, mentre
Gregory Peck e Robert Mitchum, i
protagonisti del film del 1962, compaiono brevemente nei panni
dell’avvocato Lee Heller e del tenente Elgart.
Robert De Niro è Cady in Cape Fear – Il promontorio della
paura
Il finale del film
Nel finale del film, per sfuggire
alla follia di Cady, i Bowden vanno alla loro casa galleggiante sul
fiume Cape Fear. Cady, però, riesce a seguirli e una volta lì
aggredisce Sam e si prepara a violentare Leigh e Danielle,
costringendo l’uomo a guardarli. Danielle, però, reagisce
spruzzando del liquido su Cady mentre accende il sigaro, facendolo
così cadere dalla barca. Ma Cady, in realtà, è riuscito ad
aggrapparsi a una corda e rapidamente risale sul mezzo, seppur
gravemente ustionato. A quel punto inscena un finto processo a Sam,
accusandolo di aver nascosto le prove che lo scagionavano e di non
aver dunque reso onore alla giustizia.
Intanto, intorno a loro si scatena
una tempesta che mette fuori combattimento Cady e Sam, mentre madre
e figlia saltano giù dalla barca e nuotano verso la riva. In
quell’attimo di confusione, usando le manette di Cady, Sam riesce a
legare l’avversaro alla barca, che si schianta contro uno scoglio,
iniziando da quel momento ad imbarcare acqua. Arrivati a riva, Sam
cerca di uccidere Cady con un sasso, ma quest’ultimo viene
trascinato dalla barca che intanto sta affondando, portando dunque
l’uomo giù con sé e ponendo fine alla sua minaccia.
Sebbene dunque alla fine Sam riesca
a liberarsi di Cady, deve attraversare un lungo processo di
espiazione dei propri peccati. Il non aver fatto pienamente il suo
avvocato di difensore della legge è una cosa che lo perseguita e
che torna a minacciarlo proprio attraverso la persona fisica di
Cady. Quest’ultimo, d’altronde, sfoggia sul proprio corpo una serie
di tatuaggi legati al concetto di giustizia e vendetta, che
riassumone perfettamente i temi del film. Sia Sam che Cady sono
dunque a loro modo figure cristologiche, che devono vivere sulla
loro pelle una simbolica morte e rinascita prima di poter risolvere
del tutto le loro questioni in sospeso.
Allo stesso tempo, nel finale del
film Cady riesce in un certo senso ad ottenere la sua vendetta.
Egli è infatti riuscito a spingere Sam ai limiti della sua umanità,
portandolo a divenire egli stesso un violento. Quando Sam sta per
uccidere Cady colpendolo con un sasso, la cosa gli viene impedita
unicamente dal venire trascinato via dalla barca del suo nemico.
Sam, dunque, non si macchia di omicidio ma sa perfettamente che
avrebbe potuto farlo, perdendo così per sempre quel confine tra
legalità e illegalità che la sua professione gli richiede di
difendere. Cady, dunque, gli dimostra come basti molto poco per far
sì che si possa diventare dei mostri.
Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV
Per chi desidera vedere il film, è
possibile fruire di Cape Fear – Il promontorio della
paura grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes
e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 29 gennaio alle ore
21:00 sul canale
Iris.
Creature Commandos vedeva Rick Flag Sr. alla
guida di una squadra composta da The Bride, G.I. Robot,
Doctor Phosphorus, Nina Mazursky e Weasel (anche Eric
Frankenstein ha avuto un ruolo importante nella serie animata,
anche se non si è mai trovato imprigionato a Belle Reve).
Nonostante il fatto che anche i lettori DC più accaniti
potessero non conoscere troppo bene i protagonisti della serie,
Task Force M ha rapidamente colpito i fan. Ora, il creatore e
scrittore James Gunn ha rivelato alcuni nomi familiari –
e non – che non sono riusciti a entrare nella rosa.
“Ho sicuramente preso in considerazione il Wolfpack e,
soprattutto, Man-Bat (uno dei miei preferiti)”, ha detto
il regista a un fan su Threads.
“Ma sapevo di voler raccontare la storia di Weasel, quindi
mi sembrava che ci fossero troppi personaggi rabbiosi e
sfocati”.
“Ho preso in considerazione
Vincent Velcoro, ma volevo scegliere una ‘creatura’ molto al di
fuori del solito roster, proveniente da un’altra parte della DC –
così ho optato invece per il Dr. Phosphorous.Ho
preso in considerazione anche Solomon Grundy, un altro dei miei
preferiti, ma ero piuttosto deciso a scegliere
Frankenstein ”, ha concluso Gunn.
Ci sono alcuni personaggi
fantastici che abbiamo perso, in particolare Man-Bat e Solomon
Grundy, due classici nemici di Batman. Vincent Velcoro è un vampiro
scientifico con legami diretti con i fumetti di Creature
Commandos, mentre lo stesso vale per Wolfpack, un antieroe
simile a un lupo mannaro dell’Universo DC.
Creature Commandos si è
concluso con l’aggiunta di Nosferata, Khalis e King Shark della
Suicide Squad al roster della
Task Force M. Tuttavia, c’è sempre la possibilità di vedere alcuni
dei mostri elencati sopra da Gunn far sentire le loro rispettive
presenze.
Il celebre scrittore Philip
K. Dick è riconosciuto per i suoi contributi letterari al
genere della fantascienza. Attraverso questa, egli proponeva
molteplici riflessioni sui contemporanei processi manipolativi del
tessuto sociale da parte delle strutture di potere, a cui si
associa una dissimulazione della realtà. Dalle sue opere sono stati
tratti film cult come Blade Runner o Minority
Report, mentre moltissimi sono invece i titoli
cinematografici o televisivi che a lui si ispirano anche solo
vagamente. Tra i più recenti lungometraggi basati su una sua opera
si ritrova I guardiani del destino (qui la recensione), scritto,
diretto e prodotto nel 2011 da George Nolfi.
Il film nasce a partire dal racconto
breve Squadra riparazioni, pubblicato per la prima
volta sulla rivista Orbit Science nel 1954 e
successivamente inserito nel secondo volume di Le presenze
invisibili, la raccolta di tutti i racconti di
Dick. I guardiani del destino, in realtà, usa
questo soltanto come premessa, sviluppando poi una storia più lunga
e complessa, ma sempre calata all’interno di un contesto dagli
inquietanti risvolti fantascientifici. Come nel racconto, anche nel
film si affronta infatti la lotta di un singolo individuo contro un
sistema in pieno cambiamento. Un cambiamento che però cela una
serie di manipolazioni umane e sulle libertà individuali.
Anche in questo caso, l’essere un
film tratto da un’opera di Dick si è rivelato un elemento di grande
richiamo. Si tratta infatti di un’opera imperdibile per gli amanti
del genere, che cerca di farci riflettere su temi sempre attuali.
In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori ed al
suo finale originale. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La storia, ambientata a Manhattan,
vede come protagonista David Norris ex studente e
giocatore di basket della Fordham University il quale, già membro
del Congresso, è in procinto di vincere le elezioni per conseguire
la carica di senatore. Proiettato quindi verso una brillante
carriera politica Norris incontra casualmente un’affascinante
ballerina, Elise Sellas, e tra i due scoppierà
immediatamente l’amore a prima vista. Appena iniziata questa nuova
frequentazione però, Norris si accorgerà presto che forze oscure e
misteriose tramano e ordiscono per tenere lui ed Elise
separati.
Recandosi un giorno a lavoro, Davis
trova tutti nell’edificio completamente immobili ed esaminati da
alcuni uomini. Provando a fuggire, egli viene trasportato in un
magazzino dove un uomo di nome Richardson gli
spiega che lui e i suoi colleghi fanno parte di un ufficio che si
assicura che la vita delle persone proceda secondo il “Piano”
elaborato da un soggetto denominato “Presidente”. Sarà così che
Davis conoscerà l’esistenza dei “guardiani”, membri di un ufficio
segreto che con mezzi e poteri illimitati decidono sul destino
degli uomini. Starà a Norris scegliere e decidere tra la carriera
di successo che ha davanti e l’amore per Elise.
Il cast del film
Ad interpretare David Norris vi è
l’attore Matt Damon, che
aveva già conosciuto Nolfi in quanto questi era stato sceneggiatore
di Ocean’s Twelve e di The Bourne Ultimatum – Il ritorno dellosciacallo. Accanto a lui, nei panni della ballerina
Elise Sellas vi è invece l’attrice Emily Blunt.
Nei panni del misterioso Richardson si ritrova invece John
Slattery, attore noto per essere stato Roger Sterling
nella serie Mad Men. Terence Stamp, altro
celebre attore di film di genere, compare nel ruolo di Thompson,
mentre Anthony Mackie,
oggi noto come Falcon nel MCU, è Harry Mitchell, uno dei
guardiani del destino del titolo.
Originariamente I guardiani
del destino avrebbe dovuto avere un finale diverso da
quello che oggi invece ha. In questo, il fantomatico Presidente
sarebbe dovuto comparire rivelandosi come una donna, e ad
interpretare il personaggio doveva esserci l’attrice
Shohreh Aghdashloo. Il regista preferì però
rimuovere il personaggio, così da far risultare meno esplicito e
chiarificatore il finale. La Aghdashloo criticò però aspramente la
decisione, sentendosi ingannata dalla produzione. I fan hanno però
apprezzato la scelta, poiché il non vedere il Presidente conferisce
maggior ambiguità al finale, esaltando il mistero intorno a questa
figura e lasciando emergere una serie di riflessioni religiose.
Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. I guardiani del
destino è infatti disponibile nei cataloghi di
Apple iTunes, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 29 gennaio alle ore
21:00 sul canale 20
Mediaset.
Nelle ultime settimane abbiamo
sentito parlare molto dei piani per Black Panther
3 del MCU. Tutto è iniziato quando si è
diffusa la notizia che i Marvel Studios starebbero cercando di
ingaggiare un nuovo T’Challa, con la teoria prevalente che la
Saga del Multiverso invecchierà in qualche modo Black
Panther:Wakanda
Forever di Toussaint.
Indipendentemente dal fatto che si
tratti di T’Challa II o di una variante multiversale, la notizia
che Black Panther vivrà per combattere un altro giorno ha
soddisfatto la maggior parte dei fan. Seguire le orme del compianto
Chadwick Boseman non sarà facile, ma la
maggioranza sembra pronta a vedere un altro attore onorare la sua
eredità e quella del personaggio.
Black Panther
3 è ufficialmente in lavorazione e la star de Il
Gladiatore II Denzel Washington ha già confermato la sua
presenza. Ryan Coogler tornerà a dirigere il progetto, mentre Nate
Moore, veterano del MCU, sarà il produttore, nonostante
abbia recentemente annunciato il suo abbandono dei Marvel Studios.
Ora abbiamo notizie sui cattivi
del threequel.
Secondo lo scooper @MyTimeToShineH, Achebe sarà uno
degli antagonisti. Creato da Christopher Priest e Mark Texeira, il
cattivo ha debuttato nel 1999 ed è stato descritto dal primo come
“il Joker del Batman di [Black] Panther”.
Achebe è un brillante stratega e
manipolatore. Originario della Nigeria, è un maestro della guerra
psicologica ed è noto per la sua capacità di distorcere la mente
delle persone, causando caos e manipolazione su larga scala. I suoi
obiettivi ruotano tipicamente attorno alla destabilizzazione della
leadership del Wakanda e allo sfruttamento delle sue risorse per il
proprio tornaconto. Inoltre, ha legami importanti con Mefisto.
Anche se non è stato confermato,
abbiamo sentito voci che questo potrebbe essere il ruolo per cui
Washington ha firmato.
A proposito di questo, l’insider
sostiene che Namor tornerà anche in Black Panther 3.
Interpretato da Tenoch Huerta in Black
Panther:Wakanda Forever,
il personaggio non è più stato visto da allora. Huerta è stato
coinvolto in accuse di cattiva condotta sessuale nel 2023, ma
sembra che non se ne sia fatto nulla. Ora potremmo essere un passo
più vicini a vedere T’Challa contro Namor in live-action.
Letitia Wright è stata interpellata
sul suo futuro nel MCU alla fine dell’anno scorso e,
pur facendo finta di niente, ha confermato che tornerà a vestire i
panni di Shuri in Avengers:Doomsday.
“Se è, uh, diciamo, diciamo
solo… ” ha stuzzicato l’attrice, scegliendo chiaramente le
parole con attenzione. “Mi piacerebbe continuare con
Shuri.È uno dei miei personaggi preferiti, una
tale benedizione, onestamente, non scherzo.Sono
così grata per lei.Ci sono molte cose in
arrivo”.
In altre notizie sul MCU, Daniel Richtman ha condiviso un
piccolo aggiornamento su Visione. Afferma
che le riprese inizieranno all’inizio di quest’anno e che un
giovane adolescente sarà il co-protagonista dello show. L’insider
ha anche ribadito le precedenti notizie sulla presenza di
J.A.R.V.I.S. e F.R.I.D.A.Y. nella serie Disney+. Come sempre, restate
sintonizzati per gli aggiornamenti non appena li avremo.
Non abbiamo avuto molti (o
nessuno?) aggiornamenti ufficiali su Armor
Wars da quando i Marvel Studios hanno annunciato che
il progetto era in fase di sviluppo come lungometraggio nel 2022,
ma l’anno scorso abbiamo sentito che lo studio non aveva ancora
preso una “decisione definitiva” sul film in un senso o nell’altro,
e che poteva ancora scegliere di non andare avanti.
Più di recente, lo scooper Daniel
Richtman ha riferito che il progetto è stato “rielaborato” dopo la
risposta negativa alla serie Secret
Invasion di Disney+, e che “ci si aspetta
che si concentri su cose completamente diverse da quelle
originariamente previste”.
Sebbene questo potesse essere vero
all’epoca (e potrebbe esserlo ancora, ovviamente), MTTSH
ha ora suggerito che il film è stato cancellato del tutto. Abbiamo
fatto qualche ricerca per conto nostro e ci è stato detto che
Armor Wars è davvero “come morto”.
Se la notizia fosse esatta, non
sarebbe poi così sorprendente. Sebbene una storia incentrata sulle
macchine da guerra che incorporasse elementi tratti dai fumetti di
David Michelinie e Bob Layton avesse molto potenziale, la decisione
della Marvel di rendere il colonnello
James “Rhodey” Rhodes (Don
Cheadle) un impostore Skrull in Secret Invasion ha probabilmente messo
lo studio in un angolo dal punto di vista creativo.
Ecco cosa ha detto Cheadle sullo
stato del progetto e sul colpo di scena di Secret
Invasion, che ha suscitato molte polemiche, durante
un’intervista a 2024.
“Potete scoprirlo e farmi
sapere ”, ha scherzato quando gli è stato chiesto di
Armor Wars. “Non lo so, non sono sicuro di dove
sia qualcosa in questo momento.Penso che le cose
stiano attraversando un sacco di cambiamenti, e vedremo cosa
succederà, vedremo di cosa si tratta”.
“Uh… sapete, non c’è stata…
non è stata una richiesta ”, ha aggiunto quando gli è
stato chiesto del suo personaggio principale ret-con. “È
stata una richiesta.Cosa ne pensi di interpretare
questo?”.Ed era per preparare le cose per il
seguito.Quindi, se il seguito accade, e tutte
queste cose sono state preparate, allora è una cosa.Se, come hai detto tu, non succede, allora possiamo parlare
di come la penso dopo!”.
Se Armor Wars non è stato
abbandonato ed è semplicemente in fase di revisione, resta
ovviamente da vedere su cosa si concentrerà il film, ma si dice che
la precedente incarnazione riprendesse dopo gli eventi di
Secret Invasion, raccontando esattamente cosa è successo
al vero Rhodey quando è stato sostituito da un impostore
Skrull. Si diceva anche che Sam Rockwell sarebbe tornato nel ruolo
del cattivo di Iron Man 2, Justin
Hammer.
Il direttore del casting della
Marvel ha rivelato interessanti
dettagli su come lo studio ha trovato i
Vendicatori. Se Iron Man del 2008 è stato
un grande successo, è stato solo con The Avengers del 2012 che il Marvel Cinematic Universe è esploso
in termini di popolarità. I fan hanno amato l’interazione tra i
diversi eroi della squadra, che ha portato tutti e quattro i film
dei Vendicatori del MCU a guadagnare almeno un miliardo
di dollari al botteghino. Ora che la Marvel sta riportando la maggior
parte del cast originale dei Vendicatori per i
prossimi due film della squadra, sono state condivise alcune
informazioni su come sono stati scelti gli attori.
Intervenendo al The
Official Marvel Podcast, la direttrice del casting
dei Marvel Studios, Sarah Halley Finn, ha rivelato
il segreto del casting dei Vendicatori del MCU. Secondo la
direttrice, tutto si riduce alle storie individuali. Secondo la
Finn, il processo di pensiero della Marvel si è concentrato sulla
ricerca del miglior attore possibile per ogni eroe e sulla
costruzione di un cast di supporto che li completasse, senza
pensare a crossover con altri eroi. Quando si sceglieva un attore
con meno esperienza, come Chris Hemsworth all’epoca, la Marvel lo bilanciava con nomi come
Anthony Hopkins nel ruolo di Odino. Alla fine, la chimica dei
Vendicatori è stata “in grado di accadere magicamente”,
portando ad alcuni dei
migliori film del MCU. Guardate la citazione completa qui
sotto:
Sarah Halley
Finn:“Onestamente è un po’ difficile per me
parlarne da una prospettiva esterna, perché ci sono molto vicina –
ma quello che ricordo davvero quando stavamo facendo il casting è
che la nostra attenzione era molto singolare.Ci siamo
concentrati esclusivamente su “chi è la persona migliore per dare
vita a questo personaggio?”.E poi, quando abbiamo il
personaggio principale, come lo circondiamo al meglio,
capisci?
Quindi, quando c’è qualcuno che
è appena arrivato sulla scena, come un Chris Hemsworth, possiamo
avere un Anthony Hopkins?Come possiamo costruire l’ensemble
se il protagonista è Chris Pratt, noto soprattutto per le
commedie?E se portassimo Zoe, che sappiamo che alzerà la
posta in gioco per lui e renderà il tutto più impegnativo?
Ma sapete, con ogni personaggio
ho sempre fatto il casting per un film alla volta, quindi non ho
mai fatto il casting per i Vendicatori, è successo tutto
magicamente, e credo che sia una testimonianza del calibro degli
attori, della scrittura, della regia, della visione che Kevin ha
avuto durante tutto il film – e probabilmente ha anche beneficiato
del tempo che abbiamo avuto per vivere con questi personaggi e
conoscerli, e delle storie che venivano raccontate, e del modo in
cui tutti loro crescevano con noi.Ma quando si sono riuniti
per la prima volta in The Avengers, la reazione a quel film è stata
elettrizzante, credo per tutti noi, e onestamente
umiliante”.
Cosa significano i commenti di
Sarah Halley Finn sul casting del MCU
I commenti di Sarah Halley Finn
sono interessanti. Riaffermano l’impegno del MCU a sviluppare lentamente i suoi
eroi prima di unirli. Sebbene il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige abbia
sempre pianificato la realizzazione dei Vendicatori, la
cosa più importante per la Marvel è stata quella di far
funzionare bene i singoli eroi. Dopotutto, se i fan non si
interessassero ai personaggi separatamente, sarebbe difficile per
loro essere davvero entusiasti quando si uniscono. I commenti di
Finn sono anche perspicaci, in quanto rivelano come la
Marvel abbia organizzato i progetti
in base alle esigenze delle sue star.
Così, con Chris Hemsworth, che era
una star delle soap opera, la Marvel ha ottenuto Anthony Hopkins
come padre di Thor, portando una leggenda di Hollywood a sfidare
Hemsworth. Allo stesso modo, nel caso di Chris Pratt, la star di
Guardiani della Galassia era esperta
di commedie, quindi Zoë Saldaña è stata scelta per il ruolo di
Gamora, portando un’attrice affermata in campo drammatico per
bilanciare lo Star-Lord di Pratt come interesse amoroso. Queste
scelte hanno contribuito a creare eroi e progetti a tutto tondo fin
dall’inizio del MCU. Per questo motivo, i
commenti di Finn contribuiscono a illustrare quanto il suo lavoro
sia cruciale per il successo del franchise, se qualcuno
non se ne fosse ancora reso conto.
La serie horror soprannaturale di
MGM+ From
ha già riscosso un buon successo in tre stagioni e ora ha ottenuto
il rinnovo per la quarta stagione. Debuttando nel 2022, la serie
riguarda una misteriosa città del Medio America che intrappola chi
vi entra ed è circondata da mostri mortali che infestano i boschi
fuori città. Prendendo le premesse sconvolgenti di show come
Lost e aggiungendo un tocco spaventoso, From si è
rapidamente cementata come una delle serie horror più importanti
nel mondo fortemente saturo della TV in streaming.
Il finale della seconda stagione di From ha gettato le
basi per una terza stagione ancora più terrificante, e ogni nuova
scoperta pone più domande invece di dare risposte. La vera forza
della serie sono stati i suoi misteri e, come i migliori rompicapo,
ogni colpo di scena ha dato vita a una narrazione ancora più
sconvolgente. Con From che si è guadagnato un plauso quasi
universale (compresi gli elogi del maestro dell’horror Stephen
King), il futuro della serie sembra luminoso. E il futuro sembra
ancora più roseo ora che MGM+ ha deciso di rinnovare la serie per
una quarta stagione.
Ultime notizie sulla stagione
4
La serie è stata rinnovata per
un’altra stagione
A pochi giorni dal finale della
terza stagione, le ultime notizie confermano che la
quarta stagione di From è stata rinnovata. La
decisione non è mai sembrata in dubbio, e l’accoglienza della
stagione 3 è già stata la più positiva finora. MGM+ ha confermato
che la produzione della stagione 4 inizierà a un certo
punto nel 2025, e lo streamer punta a un’uscita nel 2026.
La quarta stagione sarà composta da 10 nuovi episodi, ma al momento
non sono stati rivelati ulteriori dettagli.
Per commemorare il rinnovo, la
pagina ufficiale di From su X (ex Twitter) ha condiviso un video della
star della serie Harold Perrineau che stacca una bottiglia da un
albero con la scritta “From season 4 coming soon”.
La quarta stagione di From è
confermata
Fin dall’inizio della terza
stagione, sono iniziate le speculazioni sulla quarta stagione di
From , e MGM+ non ha lasciato i fan in sospeso per molto
tempo. A pochi giorni dal finale della terza stagione, MGM+ ha
deciso di rinnovare la serie horror per un’altra stagione. Questo
conferma la fiducia dello streamer nell’apprezzata serie originale
e probabilmente significa che lo show potrebbe continuare per un
bel po’ di tempo. È stato inoltre annunciato che la quarta
stagione inizierà le riprese nel 2025 e che l’uscita è prevista per
il 2026.
Dettagli sul cast della
stagione 4 di From
Il cast della quarta stagione di
From è difficile da prevedere, dato che la terza stagione
eliminerà senza dubbio alcuni giocatori dalla scacchiera prima che
sia tutto detto e fatto. Tuttavia, la forza costante per tutta la
durata dello show è stata Harold Perrineau nel ruolo di
Boyd Stevens, lo sceriffo e leader di fatto della città,
che dovrebbe tornare nella quarta stagione. Nonostante il suo
status sia stato lasciato nel limbo all’inizio della terza
stagione, si prevede anche che Catalina Sandino Moreno sarà di
nuovo a disposizione per interpretare Tabitha Matthews.
Il Jim Matthews di Eion Bailey
sembrava un’altra scelta obbligata per il cast della quarta
stagione, ma la sua morte scioccante nella terza stagione significa
che probabilmente non tornerà. Tuttavia, grazie ai viaggi nel
tempo, quasi tutti potrebbero tornare prima o poi. Come gli anni
precedenti, la quarta stagione probabilmente aggiungerà
anche alcuni membri dell’ensemble, anche se è impossibile
fare previsioni fino a quando non saranno disponibili ulteriori
informazioni.
Dettagli sulla trama della
stagione 4
Come molte serie horror che
sconvolgono la mente, la trama di From è costellata da
enormi colpi di scena che potrebbero portare la serie letteralmente
in qualsiasi direzione in un momento. Il finale della terza
stagione di From non è stato privo di sorprese scioccanti,
anche se è servito soprattutto a rivelare la natura ciclica del
male della città. Con la rinascita di Smiley, c’è un oscuro senso
di disperazione perché tutto sembra essere vano. Tuttavia, alcune
cose sono cambiate con la morte di Jim e gli abitanti della città
sono in grado di minacciare i mostri a modo loro.
La prossima stagione vedrà
probabilmente i sopravvissuti tentare di capitalizzare ciò che
hanno imparato e apportare modifiche. Apprendere che tutto è un
ciclo può sembrare senza speranza, ma offre ai sopravvissuti la
possibilità di analizzare lo schema e trovare il modo di romperlo.
Tuttavia, più resisteranno al ciclo, più le loro vite saranno messe
in pericolo in From season 4.
Il finale della seconda stagione di
From
ha spiegato alcuni misteri cruciali sulla città centrale e si è
concluso con un cliffhanger. Dopo lo scioccante finale di
From, stagione 2, episodio 9, la serie riprende con Julie,
Randall e Marielle in stato di coma, dove subiscono a intermittenza
la tortura di entità invisibili. Nel frattempo, Tabitha e Jade si
avventurano nella pericolosa foresta nel tentativo di trovare
risposte sui bambini e sui simboli che appaiono nelle loro visioni.
Mentre Boyd corre per “fermare la melodia”, il finale
della seconda stagione di From porta diversi personaggi a
scontrarsi con le forze sinistre della città.
Alla fine, Boyd distrugge il
carillon e libera Randall, Julie e Marielle dai loro destini
indicati dall’ossessionante filastrocca di From. Jade
incontra il simbolo nei tunnel e vede visioni di bambini sdraiati
sulle rocce che dicono “anghkooey”,il che si
collega alle visioni di Tabitha sui bambini che l’hanno condotta al
faro. Gli ultimi momenti del finale della seconda stagione di
From vedono Tabitha essere spinta fuori dal faro e
risvegliarsi in un ospedale fuori dalla città, il che conferma una
via di fuga per i residenti e crea un viaggio complesso per Tabitha
per riunirsi alla sua famiglia intrappolata.
Spiegato il destino di Tabitha
nel finale della seconda stagione di From
In un colpo di scena dell’ultimo
minuto del finale della seconda stagione di From, Tabitha
riesce a tornare a casa dopo essersi recata al faro. Quando Tabitha
sale le scale della torre del faro e arriva in cima, viene accolta
dal Ragazzo in Bianco, che si scusa prima di spingerla fuori dalla
finestra di vetro. Tabitha si risveglia con dei graffi sul viso in
un ospedale fuori città e i medici rivelano che era in coma dopo
essere stata trovata su un sentiero escursionistico.
Una teoria è che tutti gli
abitanti della città siano in coma a causa di un incidente
stradale.
Sebbene non sia chiaro se la caduta
di Tabitha dal faro significhi che è morta in città ma al sicuro
fuori, ciò significa che i personaggidi Frompossono trovare con
successo la strada di casa. Il risveglio di Tabitha dal
coma potrebbe essere visto come una conferma delle bizzarre teorie
della seconda stagione di From, secondo cui i personaggi
della città sono in realtà in coma dopo un incidente stradale.
Questa interpretazione
significherebbe che tutti i personaggi della seconda stagione di
From sono in coma fuori dalla città, ma devono “morire”
per risvegliarsi dall’altra parte. Tuttavia, ciò è altamente
improbabile, poiché Tabitha è stata trovata da alcuni escursionisti
su un sentiero senza che la sua famiglia o il camper fossero nelle
vicinanze. Pertanto, la caduta di Tabitha dal faro è ciò
che l’ha fatta tornare a casa da sola, e i graffi sul viso sono
dovuti al vetro della finestra piuttosto che all’incidente del
camper.
Il faro è un portale verso
casa?
Nei flashback dell’infanzia di
Victor della stagione 2, episodio 8, viene rivelato che
sua madre si è recata al faro per cercare di trovare un modo per
tornare a casa, mentre Tabitha ripete questa tattica 40 anni dopo.
Anche se sembra che la madre di Victor sia morta prima di arrivare
al faro, è stata chiamata dai bambini per trovare un portale verso
il mondo esterno. I bambini sembrano sapere che il faro è un
portale di casa, con il Ragazzo in Bianco che è il misterioso
leader che guida gli abitanti intrappolati verso la sicurezza e la
speranza.
Il finale della seconda
stagione di From lascia intendere che il Ragazzo in Bianco
ha già spinto altri personaggi fuori dal faro.
Prima di spingere Tabitha fuori
dalla finestra del faro, il Ragazzo in Bianco le dice che gli
dispiace e che è “l’unico modo”. Il finale della seconda
stagione di From lascia intendere che il Ragazzo in Bianco
ha già spinto altri personaggi fuori dal faro, scegliendo
apparentemente Tabitha e la madre di Victor per il loro istinto
materno. Il Ragazzo in Bianco ha già salvato o aiutato Victor,
Ethan, Sara e Boyd, e sembra essere l’angelo custode della
città.
Dal momento che Tabitha ha avuto
visioni dei bambini e del faro nel corso della seconda
stagione, il Ragazzo in Bianco potrebbe ritenere
che lei sia la persona migliore da mandare a casa e da
aiutare a salvare il resto degli abitanti della città.
La spiegazione dell’albero
delle bottiglie e il suo legame con il faro
Dopo essere apparsi per la prima
volta alla fine della stagione 1 di From, i personaggi
tornano all’Albero della Bottiglia nel finale della stagione 2 di
From, quando Victor spiega il suo vero scopo. Victor dice
a Tabitha che l’Albero della Bottiglia è un albero speciale e
lontano, ma invece di inviare le persone in luoghi casuali,
trasporta solo coloro che vi entrano al faro. Non è ancora chiaro
quale sia la funzione del faro per “Fromville”, visto che la
comunità non può vederlo dalla città, ma sembra essere l’unico
collegamento con il mondo esterno.
Il finale della seconda stagione di
From non spiega cosa ci sia all’interno delle bottiglie
appese all’albero o perché quell’albero specifico sia il trasporto
del faro, ma potrebbe essere collegato a coloro che possono
viaggiare al di fuori della città. Poiché le bottiglie sono
presumibilmente piene di messaggi per il mondo esterno o per coloro
che sono intrappolati all’interno della città, potrebbe
esserci un “guardiano del
faro” che mette i messaggi
sull’albero per farli trovare ai residenti.
Come in alcune tradizioni reali,
l’albero delle bottiglie potrebbe servire a intrappolare gli
spiriti maligni e gli incubi. Le bottiglie potrebbero impedire agli
incubi di raggiungere il faro e potenzialmente tenere il mondo
esterno al sicuro dai
misteriosi mostri di From.
Cosa significa la battuta
“Anghkooey” di From
I bambini nelle visioni di Tabitha
hanno ripetuto spesso la parola “anghkooey”, che
pronunciano anche quando lei sale le scale del faro e quando
appaiono a Jade nei tunnel. Sfortunatamente, questa parola non ha
una traduzione esatta, il che significa che probabilmente deriva da
varie parole messe insieme o potrebbe essere un titolo fittizio.
Si è ipotizzato che
“anghkooey” sia
parzialmente ispirato ad Ankou, una figura della mitologia celtica
che personifica la morte e manda gli spiriti dei morti
all’inferno.
Questo sarebbe certamente adatto ai
temi della morte e del male di From, ma è più probabile
che “anghkooey” abbia un significato originale legato alla
storia inquietante dello show. Per esempio, “Anghkooey”
potrebbe essere il nome di uno spirito o di una forza che sorveglia
la città di From. La parola potrebbe anche provenire da
una lingua esclusiva dello show, forse traducibile come qualcuno in
grado di avere visioni, come Tabitha e Jade.
Dal momento che la parola viene
pronunciata da Tabitha mentre cerca di salvare i bambini e di
trovare una strada per tornare a casa, è anche possibile che
“anghkooey” significhi salvatore, o che sia una persona
profetizzata per aiutare la città e distruggere qualsiasi
maledizione o male che tiene intrappolate le persone. Dal momento
che questa parola viene pronunciata dai bambini anche in
riferimento al simbolo, “anghkooey” è un altro mistero che
la terza stagione di From deve risolvere.
La spiegazione dellaa visione
di Jade del simbolo e la connessione con i bambini
Dopo aver continuato a vedere il
simbolo nei suoi sogni e aver capito che ha spinto un ex residente
a compiere azioni orribili, Jade si reca finalmente nei tunnel per
scoprirne il significato nel finale della seconda stagione di
From. Durante il viaggio nei tunnel, Jade trova una strana
radura con lastre di roccia e una luce che le illumina. Qualche
istante dopo, Jade vede i bambini delle visioni di Tabitha sdraiati
sulle rocce, che indicano il cielo e ripetono la parola
“anghkooey”.
I bambini deformi visti sulle
rocce suggeriscono che potrebbero essere stati sottoposti a
esperimenti o rituali crudeli.
Jade alza lo sguardo e vede il
simbolo fatto di radici di alberi giganti all’apertura di una
grotta, ma il simbolo e i bambini scompaiono quando guarda
indietro. Questo potrebbe significare che la luce si
abbatte sul simbolo e lo proietta sulle rocce sottostanti,
potenzialmente per una sorta di pratica rituale. I bambini deformi
sulle rocce suggeriscono che potrebbero essere stati sottoposti a
esperimenti crudeli o a rituali nella foresta che si collegano sia
al faro che al simbolo nei tunnel.
È possibile che la visione di Jade
del simbolo e dei bambini nel tunnel sia un ricordo del passato,
simile alla visione di soldati arrabbiati della Guerra Civile. Dal
momento che il finale della seconda stagione non mostra
Jade uscire dal tunnel, il vero significato del simbolo e della sua
allucinazione non troverà risposta fino alla prossima stagione.
Il vero significato
dell’avvertimento di Abby a Boyd
Quando Boyd cerca di salvare Julie,
Randall e Marielle dalle loro trance, appare una visione della sua
defunta moglie Abby che gli dice che distruggere il carillon non
porrà fine alle loro sofferenze. Piuttosto, la spettrale
Abby afferma che i personaggi moriranno comunque urlando e che la
distruzione del carillon non farà altro che ritardare la loro
sofferenza. Abby dice che “Esso” sa che Boyd non
lo ascolterà perché ha speranza, che è ciò che “alimenta la
foresta”, non la paura.
La speranza è ciò che spinge i
personaggi a sopportare le loro sofferenze e ad andare avanti
invece di sottomettersi ai mali della foresta, che quindi produce
altri incubi per combattere questo sentimento.
L’avvertimento di Abby suggerisce che la speranza che i
residenti riescano a tornare a casa un giorno è ciò che rende più
forti le forze della città, quindi dovrebbe sottomettersi
ai mali della foresta.
Le visioni di Abby sembrano essere
tattiche delle forze soprannaturali per convincere Boyd a morire,
in quanto è una delle maggiori fonti di speranza che i personaggi
hanno. Abby rappresenta anche i conflitti di Boyd nel voler essere
l’eroe, nel voler prevenire la sofferenza e nel voler redimere se
stesso, cosa che realizza infondendo speranza negli altri. La
speranza può essere ciò che rende i personaggi disposti a soffrire
in città, ma è anche ciò che li libererà, come dimostra il finale
della seconda stagione di Tabitha .
Cosa è successo a Julie,
Randall e Marielle in From Stagione 2, Episodio 10
Julie, Randall e Marielle sono
stati posseduti in modo terrificante dai poteri soprannaturali
della foresta e sono stati torturati mentre erano intrappolati
nell’oscurità. Mentre i loro occhi si spengono e muoiono lentamente
nei loro stati quasi catatonici, Boyd trova i loro corpi incatenati
nell’edificio dell’inizio della stagione. Boyd usa una torcia per
trasformare la radura in una caverna, anche se i suoi sforzi sono
quasi vanificati dall’attacco di Reggie e dalle sue visioni di
Abby.
Boyd si rifiuta di ascoltare,
distruggendo il carillon e liberando Julie, Randall e Marielle.
I tre personaggi sopravvivono alla fine della seconda
stagione diFrom dopo che Boyd si
redime e abbraccia la speranza da cui Abby lo mette in guardia.
Cosa succederà in From Stagione
3?
MGM+ ha rinnovato la terza stagione
di From grazie alla sua accoglienza positiva. La notizia
migliore è che la terza stagione di Fear è in arrivo, con
data di uscita 22 settembre 2024. È stato anche
diffuso un trailer al Comic-Com di San Diego. Il trailer mostra che
ci saranno molte tragedie: Boyd porta i cadaveri in città e gli
viene detto che ha perso. Nel frattempo, Tabitha si risveglia in
ospedale, senza sapere come salvare la sua famiglia.
Quando la gente inizia a dire che
le cose stanno peggiorando, gli abitanti di Fromville iniziano a
disperarsi. Nel frattempo, Tabitha cerca delle risposte e scopre
che alcune persone potrebbero sapere più di quello che dicono. Per
quanto spaventose fossero le prime due stagioni, il trailer fa
sembrare questa ancora peggiore. Come ha detto una persona, morire
non è la cosa peggiore che possa accadere. Il cast di
ritorno è per lo più intatto (a parte i morti) e tutto sembra più
intenso in vista dei nuovi episodi.
Come è stato accolto il finale
della seconda stagione di From
Il punteggio complessivo della
critica per le prime due stagioni di From è un
impressionante 94% su Rotten Tomatoes. Anche il punteggio del
pubblico è vicino, con l’86%. Sebbene la seconda stagione
abbia subito un leggero calo, passando dal 96% al 92% della
critica, è rimasta comunque molto apprezzata, rendendo la
terza stagione una di quelle che fan e critici sembrano attendere
con ansia. Parlando della seconda stagione, il critico di Slate David Whelan ha apprezzato il fatto che le
risposte fossero limitate e che i problemi continuassero ad
accumularsi.
“Ogni giorno c’è una nuova crisi da aggiungere alla lista;
ogni giorno sembra che tutto questo sia già successo e continuerà a
succedere…C’è sempre qualcosa di peggio in arrivo.Questo non è troppo lontano dalla condizione in cui si trovano
gli abitanti di Fromville.Se il realismo è uno specchio che
riflette il momento attuale dell’umanità, allora From si
avvicina abbastanza al reale”.
La reazione del pubblico è stata
ancora maggiore, soprattutto per i colpi di scena del finale della
seconda stagione. Su Rotten
Tomatoes, le reazioni hanno incluso spettatori che hanno
detto: “L’ultimo episodio rende eccitati per il seguito, non
vedo l’ora”,“Ti fa indovinare e lascia cadere pezzi del
grande puzzle ogni episodio” e “Che spettacolo misterioso
da far cadere la mascella, altrettanto grande come la prima
stagione”. Sembra che quando From
tornerà con la terza stagione, molti fan saranno pronti a seguirlo
ancora una volta.
Capire cosa sono i mostri di
From
è fondamentale per svelare il mistero della serie di successo di
MGM+. Dopotutto, le entità criptiche sono al centro di ciò che
accade nella strana Township, che intrappola, e cerca di spezzare,
il cast di personaggi di From. Come in ogni storia horror
soprannaturale degna di essere raccontata, i mostri non
sono solo terrificanti assassini, ma sono collegati ai temi più
ampi dello show. Nelle prime due stagioni della serie, gli
spettatori imparano che i mostri sono ben lontani dall’essere
l’unica minaccia. Tuttavia, gli esseri notturni, assetati di sangue
e dagli artigli affilati sono il pericolo più evidente della
Township.
Nel
finale cliffhanger della seconda stagione, Boyd
Stevens (Harold Perrineau), che fa del suo meglio per proteggere la
città dai mostri, distrugge un carillon arcano. Le azioni di Boyd
liberano diversi personaggi dall’incantesimo dell’ossessionante
filastrocca di From, ma il momento rafforza anche lo
sceriffo. Dopo aver tenuto a bada i mostri per tanto tempo,
Boyd dichiara che i mostri e le forze soprannaturali della
Township non lo piegheranno. Senza dubbio, questo getta le
basi per una terza stagione ancora più pericolosa. Inoltre, la
terrificante stagione 3 di From promette rivelazioni su
alcuni dei misteri di lunga data che si celano dietro i mostri.
La spiegazione dei misteriosi
mostri di From (e cosa potrebbero essere)
Anche nella
terza stagione di From, gli abitanti della città non
hanno ancora capito la vera natura dei mostri, anche se alcuni
dettagli della serie forniscono indicazioni cruciali sulle origini
delle creature. Per cominciare, i mostri appaiono solo di notte per
dare la caccia agli abitanti della città. Come scopre Boyd,
gli strani talismani li tengono a bada, costringendo i
mostri a manipolare le loro potenziali vittime affinché
aprano le porte di notte. Profondamente intelligenti, i mostri
sembrano anche avere una sorta di capacità onnisciente. Spesso le
creature sanno molto di più sulle loro prede di quanto dovrebbe
essere possibile.
All’inizio sembrava che la città di
From fosse assediata dai vampiri. Oltre a essere notturni
e a chiedere alle vittime il permesso di entrare nelle loro case, i
mostri sembravano essere umani, fino a quando non si liberavano del
loro aspetto convenzionale per attaccare. Inoltre, Victor (Scott
McCord), l’abitante più misterioso della città, scopre che i mostri
dormono in sotterranei situati molto al di sotto della città.
Sebbene i tunnel nascondano più misteri che risposte, i passaggi
sotterranei rivelano che i mostri disegnano anche glifi e simboli.
A differenza dei vampiri, però, i mostri
diFromuccidono per
sport, non per nutrirsi.
Anche se i mostri vantano molte
caratteristiche che si allineano alla comune mitologia dei vampiri,
la risposta a ciò che sono non sembra essere così semplice.
Le caratteristiche dei mostri descrivono anche altre
creature Fae, che vedono gli esseri umani come giocattoli,
pur rispettando “regole” soprannaturali. Anche gli elementi magici
della città, dagli alberi lontani e dalle visioni profetiche alla
maledizione del sangue di Boyd, suggeriscono una risposta più
soprannaturale dei vampiri. Detto questo, è possibile che i mostri
di From siano un tipo specifico di demone.
Perché i mostri di From
uccidono gli esseri umani solo di notte
Alcune delle regole seguite dai
mostri di From offrono indizi sulla loro vera identità.
Una di queste regole è che i mostri escono solo di notte e di
solito entrano in città dai boschi. Dal punto di vista della
produzione, è probabile che le creature perseguitino gli abitanti
della città solo di notte, perché questo crea maggiore tensione. In
altre parole, legare i mostri alla notte e ai boschi
primordiali fa leva su paure umane profondamente
archetipiche, aumentando la minaccia delle creature in
stile film horror.
Se la città e i boschi
circostanti sono dominati da demoni o vampiri, ciò potrebbe
spiegare la mancanza di bibbie.
Anche se i mostri non si
trasformano in cumuli di cenere alla luce del sole, la loro
esitazione ad apparire durante il giorno dà sicuramente peso alla
teoria dei vampiri. Inoltre, la cittadina non possiede
alcuna versione della Bibbia o di qualsiasi altro testo sacro, come
Padre Khatri (Shaun Majumder) si affretta a sottolineare
in From season 1. Se la città e i boschi circostanti sono
dominati da demoni o vampiri, questo potrebbe spiegare la mancanza
di bibbie. Jim Matthews (Eion Bailey) ha anche teorizzato che i
mostri facciano parte di un esperimento in cui gli esseri umani
vengono trasformati in mostruosi cacciatori notturni.
Cosa vogliono davvero i mostri
di From dagli abitanti della città
Nella première della terza stagione
di From, i mostri rivelano di più su ciò che vogliono
veramente dagli abitanti della città. All’inizio dell’episodio,
Donna (Elizabeth Saunders) rivela a Boyd che tutti i raccolti di
Colony House sono marciti, lasciando l’intera città con pochissimo
cibo. Boyd suggerisce di salvaguardare il bestiame – un paio di
capre, pecore e mucche – se vogliono sopravvivere agli orrori della
Township. Purtroppo, i mostri sono ben consapevoli della
drastica carenza di cibo della città. Alla fine
dell’episodio, i mostri di From lasciano liberi tutti gli
animali.
I mostri sanno che così facendo
attireranno Boyd e gli altri abitanti della città a uscire di
notte. Sebbene i mostri siano sempre stati assetati di sangue e
manipolatori, questo modo di agire sembra un nuovo lato della loro
perfidia. Alla fine, attirano Boyd e Tian-Chen (Elizabeth Moy) nel
fienile, intrappolandoli all’interno. I mostri ammanettano Boyd a
un palo e lo costringono a guardare mentre torturano e uccidono
lentamente Tian-Chen. Una dellecreature
dice a Boyd che lo stanno facendo per
“spezzarlo”,
suggerendo che i mostri hanno una motivazione più sinistra.
Perché gli umani non possono
fuggire dalla città di From
Un’altra importante incongruenza
nella storia dello show è il suo concetto fondamentale: gli
abitanti della città non possono andarsene una volta arrivati. In
un classico esempio di curvatura spaziale o temporale, gli
abitanti della città scoprono che, una volta entrati, tutte le
strade formano un ciclo infinito. A partire dalla
stagione 3, episodio 1, avventurarsi nel bosco ha permesso agli
abitanti della città intrappolati di fare qualche progresso.
Tabitha Matthews (Catalina Sandino Moreno), ad esempio, trova il
faro nel bosco, cade dalla finestra e torna nel “mondo reale” alla
fine della seconda stagione.
Non è ancora del tutto chiaro come
o perché il faro abbia trasportato Tabitha a Camden, nel Maine.
Nella prima stagione, Tabitha scava i fili che alimentano gli
elettrodomestici della sua casa, solo per scoprire che non portano
da nessuna parte. Questo suggerisce che la Township è intrappolata
in uno spazio intermedio, separato dal mondo normale. In questo
caso, i mostri potrebbero essere Fae o demoni piuttosto che
vampiri. Detto questo, i personaggi diFrompotrebbero essere
intrappolati in un universo tascabile, che in realtà è un mondo
popolato da Fae.
Il significato del misterioso
simbolo in From
Nel corso della serie, uno strano
simbolo appare ripetutamente, suggerendo che è in gioco una storia
più profonda. Il simbolo in questione ha l’aspetto di un cerchio
con diverse linee che si intersecano al suo interno.
L’immagine è apparsa nei tunnel dove dormono le creature,
nei diari scoperti dagli abitanti della città e nelle visioni
profetiche. Jade (David Alpay), in particolare, è
perseguitato da visioni dell’arcano simbolo per tutta la seconda
stagione. Che si tratti dell’icona di una società occulta
o del logo di un’azienda di scienze sperimentali, sembra essere
collegato alle origini dei mostri.
… il simbolo misterioso
potrebbe essere collegato ai glifi incisi nei talismani protettivi
che Boyd trova nel bosco.
Inoltre, il simbolo misterioso
potrebbe essere collegato ai glifi incisi nei talismani protettivi
che Boyd trova nel bosco. I talismani recano un simbolo
completamente diverso, anche se gli strani manufatti assomigliano
molto alla bussola runica norrena, un totem di guida e protezione.
È possibile che il simbolo sia in netto contrasto con
quello del talismano, indicando che il pericolo è vicino.
Sia che si tratti di una copertura del talismano, sia che sia
semplicemente collegato a un’altra parte della bizzarra storia
della città, non c’è dubbio che il simbolo getterà un po’ di luce
sui mostri prima che From giunga al termine.
Chi è il ragazzo in bianco e
perché aiuta i personaggi di From?
Uno dei misteri più avvincenti di
From è il Ragazzo in Bianco, che porta Victor al sicuro e
appare a Ethan (Simon Webster) quando la famiglia Matthews arriva
in città. Nel finale della prima stagione, aiuta Boyd e Sara (Avery
Konrad) a entrare in un albero lontano prima del tramonto. Più
tardi, nel finale della seconda stagione, è il Ragazzo in Bianco a
spingere Tabitha fuori dal faro e nel mondo reale. Anche se
finora è stato una presenza abbastanza benevola (e persino utile),
il Ragazzo in bianco fa ancora un po’ paura.
È possibile che il Ragazzo in
bianco sia collegato ai mostri di From, anche se spesso
agisce contro di loro e aiuta gli abitanti della città. A
differenza dei mostri, il Ragazzo in bianco appare di
giorno, ma potrebbe comunque essere un fantasma o un’altra
entità soprannaturale. Molto probabilmente, vuole riparare ai torti
subiti in passato o salvare gli altri dal destino che ha subito
lui. Tuttavia, se il Ragazzo in bianco è collegato ai
mostri di From, il legame tra loro non è
ancora stato completamente svelato a partire dalla terza uscita
dello show.
È stato
annunciato che la serie horror fantascientifica
From è stata rinnovata per una
quarta stagione che sarà disponibile in esclusiva su Paramount+ in Italia.
Prodotta da
Amazon MGM Studios, la quarta stagione di
From vanta un team eccezionale di
produttori esecutivi, tra cui Jeff Pinkner (showrunner), John
Griffin (creatore), Jack Bender (regista), Harold Perrineau, Josh
Appelbaum, André Nemec e Scott Rosenberg di Midnight Radio, Anthony
e Joe Russo e Mike Larocca di AGBO, e Lindsay Dunn. Adrienne
Erickson di Midnight Radio è co-produttrice esecutiva. La
produzione della quarta stagione riprende quest’anno in Nuova
Scozia.
From svela il mistero di una città da
incubo che intrappola tutti coloro che vi entrano. Gli abitanti
devono lottare per mantenere un senso di normalità, cercando una
via d’uscita e affrontando le minacce della foresta
circostante.
La serie
From ha come protagonista Harold
Perrineau (Lost), insieme a un cast corale che comprende
Catalina Sandino Moreno (Maria Full of Grace, The
Affair), Eion Bailey (Band of Brothers, Once Upon
a Time), Hannah Cheramy (Under Wraps, Van
Helsing), Simon Webster (Strays), Ricky He (The
Good Doctor), Chloe Van Landschoot (Charity,
Skin), Corteon Moore (Utopia Falls), Pegah
Ghafoori (The Perfect Wedding), David Alpay (Castle
Rock), Elizabeth Saunders (Clarice), Avery Konrad
(Honor Society), Scott McCord (East of Middle
West), Nathan D. Simmons (Diggstown), Kaelen Ohm
(Hit & Run), Angela Moore (Una serie di sfortunati
eventi), A.J. Simmons (Reacher), Robert Joy (CSI: NY) e
Samantha Brown (Y: The Last Man).
From è distribuito a livello
internazionale da Paramount Global Content Distribution.
Un matrimonio di
troppo segna un curioso punto di svolta per la commedia
romantica: un genere un tempo predominante delle sale
cinematografiche, oggi relegato direttamente allo
streaming. Con due star come Reese Witherspoon e
Will Ferrell, ci si aspetterebbe una classica rom-com
da grande schermo, ma il film di Nicholas Stoller
arriva su Prime
Video all’inizio del 2025, evitando completamente
l’uscita nelle sale. Il risultato? Una commedia frizzante che gioca
con le dinamiche familiari e matrimoniali, ma che finisce per
confondere il pubblico sul suo vero intento.
La storia di Un matrimonio
di troppo
Ferrell interpreta Jim, un padre
vedovo devoto alla figlia Jenni (Geraldine
Viswanathan), la quale annuncia improvvisamente il suo
matrimonio con l’anonimo Oliver (Stony Blyden).
Determinato a rendere perfetto il giorno più importante nella vita
della sua unica figlia, Jim prenota il resort Palmetto House, lo
stesso luogo dove aveva sposato la sua defunta moglie. Nel
frattempo, Margot (Witherspoon), una produttrice televisiva di
successo ma distante dalla sua famiglia del Sud, scopre che la
sorella Nev (Meredith Hagner) è incinta e si
assume l’incarico di organizzare un matrimonio memorabile per lei.
Tuttavia, per un errore di prenotazione, sia Jim che Margot si
ritrovano a dover condividere la stessa location per i matrimoni,
dando il via a una guerra di sabotaggi e colpi bassi tra due
maniaci del controllo.
L’elemento più riuscito del film è
sicuramente il cast di supporto. La famiglia di Margot è un
concentrato di eccentricità, con una madre ipercritica
(Celia Weston), un fratello cavernicolo
(Rory Scovel) e l’irresistibile Gwyneth
(Leanne Morgan), una zia sfacciata che regala
alcune delle battute più divertenti. Morgan, con il suo umorismo
tagliente e il suo accento del Tennessee, si impone come la
sorpresa più esilarante del film, riuscendo quasi a rubare la scena
ai protagonisti.
Reese Witherspoon e Will Ferrell in Un Matrimonio di Troppo –
Cortesia di Prime Video.
Chimica ballerina trai
protagonisti
D’altra parte, la chimica tra
Witherspoon e Ferrell non è sempre convincente.
Entrambi gli attori sono noti per il loro carisma e la loro
capacità di bilanciare comicità e dolcezza, ma qui il loro rapporto
è incerto: sono avversari? Sono amici? O c’è una sottotrama
romantica? Il film lascia indizi su una possibile attrazione, ma
non sviluppa mai veramente verso questa direzione, creando una
conclusione che appare quindi forzata e priva di impatto emotivo.
Ferrell, con la sua goffaggine affettuosa, è perfetto per il ruolo
di padre iperprotettivo, ma la sua relazione con la figlia sfiora
il bizzarro, soprattutto quando si lanciano in un duetto su
“Islands in the Stream”, una scelta musicale decisamente
inappropriata per un padre e una figlia.
Stoller è un regista che sa
costruire commedie con personaggi ben definiti e situazioni assurde
ma credibili, come dimostrato in Non mi scaricare
e The Five-Year Engagement (entrambi con
Jason Segel). Qui, però, fatica a dare una
direzione chiara alla storia. Il film funziona benissimo nelle
sequenze di sabotaggio tra Jim e Margot e nelle interazioni con i
personaggi secondari, ma si perde nel finale con un’inaspettata e
poco riuscita svolta sentimentale.
Reese Witherspoon e Will Ferrell in Un Matrimonio di Troppo –
Cortesia di Prime Video.
Nonostante alcuni momenti
esilaranti, Un matrimonio di troppo soffre di una
sceneggiatura che non riesce a decidere se vuole essere una
commedia sul caos matrimoniale, un film sull’importanza della
famiglia o una love story fuori dagli schemi, o infine tutti questi
elementi insieme. Il risultato è un mix piacevole ma poco incisivo,
reso comunque godibile dalle performance carismatiche del cast. Se
cercate una commedia leggera con qualche risata garantita, questo
film è un invito che potete accettare senza troppe aspettative.
Billy Crystal e Meg
Ryan ridanno vita a una delle scene più celebri della
storia del cinema. Una delle cose di Sally Albright che fa
impazzire Harry Burns nel film del 1989 Harry ti presento Sally è il suo essere
schizzinosa riguardo al cibo. Le ci vuole un’ora e mezza per
scegliere un panino, le dice. Ma ora, ha solo 30 secondi.
I personaggi, interpretati da
Crystal e Ryan, tornano al Katz’ Delicatessen di
New York per il remake di una delle scene più note del film in cui
Sally finge di avere un orgasmo mentre la coppia cena. L’occasione
è uno spot tv per la promozione della maionese Hellmann’s in vista
del Super Bowl.
Con il film che ha recentemente
compiuto il suo 35° anniversario ed è stato accettato nel National
Film Registry, “sembrava proprio la tempesta perfetta per noi
tornare insieme allo stesso tavolo e avere indigestione“, dice
Crystal, durante una recente intervista.
Ecco di seguito lo spot con
Billy Crystal e Meg Ryan in cui compare anche
Sydney Sweeney:
Dieci anni per dirsi “ti amo”.
Oppure: l’amicizia tra uomo e donna forse non esiste. La commedia
famosa per la “scena del finto orgasmo”, ma godibile anche e
soprattutto per molti altri aspetti, si potrebbe riassumere in
queste due frasi. I film come Harry ti presento
Sally provocano nello spettatore di oggi una sottile e
bonaria invidia. Non tanto per l’emozione che regala una storia
d’amore, quanto per il contesto sociale ed economico in cui essa si
sviluppa: un ambiente in cui il benessere illumina la realtà dei
protagonisti di una luce così benevola e ovvia, da lasciar loro
tutto il tempo per pensare solo ed esclusivamente a beghe
sentimentali di varia natura.
Dal 29 gennaio, su Disney+, sono disponibili
i primi due episodi di Il Vostro Amichevole Spider-Man
di quartiere. Da oltre sessant’anni, Spider-Man è uno dei
supereroi più amati della cultura popolare. Creato da Stan
Lee e Steve Ditko, il personaggio ha
vissuto numerose incarnazioni, dai fumetti alle serie animate fino
ai blockbuster cinematografici, fino al rivoluzionario
Spider-Man: Into the Spider-Verse del
2018. Ora, con Il Vostro Amichevole Spider-Man di
quartiere, Disney+ offre un nuovo, entusiasmante
approccio alla storia delle origini di Peter Parker, curato dal
creatore Jeff Trammell. La serie animata in dieci
episodi riesce a bilanciare nostalgia e modernità, offrendo un
ritratto autentico della vita adolescenziale nella
contemporaneità.
Il Vostro Amichevole
Spider-Man di quartiere racconta una nuova origine di
Spider-Man
La serie si apre nel cuore del
Queens, New York, dove Peter Parker (doppiato da Hudson
Thames, già noto per What
If…?) è pronto per il suo primo giorno alla Midtown
High School. Tuttavia, il suo entusiasmo viene bruscamente
interrotto quando un mostro sconosciuto proveniente da un’altra
realtà attacca la scuola, gettando tutti nel caos. Nel bel mezzo
della confusione, un ragno radioattivo morde Peter, conferendogli
poteri straordinari che cambieranno la sua vita per sempre.
A seguito di questo attacco, la
Midtown viene distrutta, costringendo Peter a trasferirsi alla
Bales High. Qui stringe nuove amicizie con Nico Minoru
(Grace Song), la sua migliore amica, Pearl Pangan
(Cathy Ang), per la quale ha una cotta, e Lonnie
Lincoln (Eugene Byrd), il popolare quarterback
della scuola che ah una storia con Pearl. Mentre cerca di
destreggiarsi tra la sua nuova vita scolastica e i suoi sentimenti
contrastanti per Pearl e Lonnie, verso il quale nutre una naturale
simpatia nonostante sia geloso di lui, Peter inizia anche ad
abbracciare la sua identità segreta di Spider-Man, combattendo il
crimine con un costume improvvisato e cercando di proteggere la
città.
Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere – Frame dalla serie,
Cortesia di Disney+
Un’adolescenza tra amicizie, scelte
morali e mentori ambigui
Uno degli elementi di maggiore
interesse della serie è il modo in cui esplora le classiche
dinamiche adolescenziali, con Peter alle prese con amicizia,
appartenenza e amore. Tuttavia, Il Vostro Amichevole
Spider-Man di quartiere va oltre, analizzando anche temi
come l’avidità, il potere e la lealtà. Si innesta quindi nel filone
del racconto teen, come di recente avevano fatto i film con
Tom Holland, ma in una maniera quasi più adulta e
consapevole.
Peter, in cerca di una guida,
ottiene uno stage presso Oscorp, la gigantesca compagnia
scientifica e ingegneristica diretta da Norman Osborn
(Colman Domingo). Inizialmente affascinato dalla
figura di Osborn, il giovane eroe si ritrova presto a mettere in
discussione le reali intenzioni del suo mentore. Il rapporto tra
Peter e Osborn è uno degli aspetti più intriganti della serie:
l’ambiguità morale dell’uomo d’affari e il conflitto interiore di
Peter creano una tensione avvincente che attraversa tutta la
stagione.
Ma Osborn non è l’unico antagonista
in scena. A complicare ulteriormente le cose c’è Big Don (doppiato
dal wrestler Ettore “Big E” Ewen), il temibile
boss criminale della 110th Street, e Otto Octavius (Hugh
Dancy), ex scienziato Oscorp, le cui pericolose ricerche
sulla fusione Gamma finiscono nelle mani sbagliate. La presenza di
questi iconici villain, già apparsi nei film di
Spider-Man di Sam Raimi, viene
rivisitata in modo originale, rendendo i personaggi attuali e
imprevedibili.
Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere – Frame dalla serie,
Cortesia di Disney+
Animazione nostalgica e omaggi allo
Spider-Verse
Visivamente, Il Vostro
Amichevole Spider-Man di quartiere è un vero
spettacolo. Sotto la guida di Leo Romero e dello
studio Polygon Pictures, la serie combina animazione 2D e 3D,
adottando uno stile che richiama le illustrazioni dei fumetti degli
anni ’90. Questo design retrò offre un contrasto
affascinante con le moderne tecniche d’animazione, evocando la
stessa atmosfera delle serie classiche come Spider-Man: The
Animated Series e The Spectacular Spider-Man. Gli
amanti dell’universo Marvel troveranno anche molte
sorprese: personaggi iconici come Daredevil (Charlie
Cox) e Kingpin (Vincent
D’Onofrio) fanno la loro apparizione, gettando le basi
per l’attesissima serie live-action Daredevil:
Rinascita, in uscita il 4 marzo su Disney+.
Un nuovo classico dell’animazione
Marvel
Con una sceneggiatura ben
strutturata, un cast vocale eccezionale e una miscela perfetta di
azione, emozione e umorismo, Il Vostro Amichevole
Spider-Man di quartiere è una vera e propria lettera
d’amore ai fan di Spidey. Jeff Trammell e il suo
team, guidato da Charlie Neuner, non solo onorano
la tradizione del personaggio, ma riescono anche a renderlo
accessibile a una nuova generazione di spettatori, confermato che
in casa Marvel, l’animazione è una cosa
seria (come testimonia anche il successo di X-Men
’97).
Questa serie è un viaggio nella
crescita di Peter Parker come eroe, ma anche un’esplorazione più
ampia del suo mondo e delle persone che lo abitano. Il risultato è
uno show avvincente, ricco di Easter egg e momenti
memorabili, capace di conquistare sia i fan di lunga data
che chi si avvicina per la prima volta all’universo dell’Uomo
Ragno. La serie si impone come una delle migliori incarnazioni
animate del nostro amichevole supereroe di quartiere.
Violentissime
lotte per il potere, dagli esiti sempre più imprevedibili,
imperversano per le strade della capitale britannica nel nuovo
teaser di Gangs of London, il pluripremiato action
thriller Sky Original con
Ṣọpẹ́
Dìrísù e Joe Cole che torna coi nuovi
episodi ad aprilein esclusiva su Sky e in
streaming solo su NOW.
Nella terza
stagione, la famiglia Dumani, per cui ora lavora l’ex poliziotto
diventato gangster Elliot, dovrà affrontare un grosso problema
quando un carico di cocaina “corretto” causa la morte di centinaia
di civili a Londra. Il caos conseguente attira l’attenzione delle
autorità, mettendo le gang di Londra sotto pressione come mai
prima, e le ripercussioni – sia personali che professionali –
avranno conseguenze devastanti per tutti, dai Wallace a Luan, da
Lale alle gang di strada. Si è trattato di un attacco deliberato,
ed è solo l’inizio. Ma chi è stato, e perché?
I nuovi episodi
vedranno il ritorno di Ṣọpẹ́ Dìrísù nel ruolo di Elliot Carter, di
Joe Cole nel ruolo di Sean Wallace, Michelle Fairley in quello di
Marian Wallace, Lucian Msamati nel ruolo di Ed Dumani, Brian Vernel
(Billy Wallace) e Narges Rashidi che torna nel cast nel ruolo di
Lale. Ritornano anche Pippa Bennett-Warner nel ruolo di Shannon
Dumani, Asif Raza Mir nel ruolo di Asif Afidi, Orli Shuka ed Eri
Shuka che saranno di nuovo, rispettivamente, Luan e Mirlinda
Dushaj, Jahz Armando nei panni di Saba e Fady Elsayed nel ruolo di
Faz. New-entry nel cast Andrew Koji, Richard Dormer e T’Nia Miller.
Guest star Phil Daniels, Ruth Sheen e Mat Fraser.
Gangs of
London è prodotto da Pulse Films di Vice Studio Group. La
serie pluripremiata è stata creata da Gareth Evans e Matt Flannery.
Peter McKenna è lo scrittore principale, alla regia Kim Hong Sun
insieme a Farren Blackburn e Tessa Hoff.
La 50° edizione dei premi
César 2025 segna un successo inatteso per Il conte di Montecristo di Alexandre
de La Patellière e Matthieu Delaporte,
che raccoglie 14 nomination, battendo, sulla carta il favorito
della stagione, Emilia Pérez di Jacques
Audiard, che invece colleziona “solo” 12 candidature
(il
film ne ha ottenute 13 agli Oscar 2025!).
La cerimonia, che si svolgerà il 28
febbraio all’Olympia di Parigi, vedrà protagonisti
anche Julia Roberts e
Costa-Gavras che riceveranno i premi alla
carriera, mentre la presidenza è nelle mani di Catherine
Deneuve.
Ecco tutte le nomination ai César 2025
Miglior film
Il conte di Montecristo
Emilia Pérez
L’orchestra stonata
La storia di Souleymane
L’uomo nel bosco
Miglior regia
Jacques Audiard – Emilia Pérez
Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte – Il
conte di Montecristo
Un mese di Febbraio 2025 ricco di
serie e film quello che si prepara di lanciare il mese prossimo
Paramount+. Trai titolo più atteso, l’acclamata
serie tv Yellowjackets che arriva con la terza
stagione.
Yellowjackets –
stagione 3
Disponibile dal 14 febbraio –Yellowjackets, serie originale di
SHOWTIME nominata agli Emmy e creata da Ashley Lyle e Bart
Nickerson, racconta di una squadra di giocatrici di calcio
liceali di grande talento, sopravvissute a un incidente aereo nelle
regioni remote del nord America. La serie racconta la loro discesa
da una squadra fiorente a un clan selvaggio, seguendo le vite che
hanno cercato di rimettere insieme quasi 25 anni dopo. Nella terza
stagione, le Yellowjackets si trovano di fronte a una fragile
vittoria: il brutale inverno che le aveva quasi uccise è alle
spalle, ma le tensioni all’interno della squadra mettono a rischio
le loro possibilità di essere salvate. Nel presente, iniziano a
venire a galla segreti del loro passato. Mentre le donne lottano
per evitare che le loro vite si disfino, devono affrontare una
domanda agghiacciante: chi sono veramente e quali oscure verità
nascondono alle altre e a sé stesse?
Yellowjackets
è interpretato dalla candidata agli Emmy e vincitrice del Critics
Choice Award Melanie Lynskey, dalla candidata agli Emmy Christina
Ricci, da Tawny Cypress, dalla candidata agli Emmy Lauren Ambrose,
da Sophie Nélisse, Jasmin Savoy, Sophie Thatcher, Samantha
Hanratty, Courtney Eaton, Liv Hewson, Steven Krueger, Warren Kole,
Kevin Alves, Sarah Desjardins, e Simone Kessell, con il ritorno di
Elijah Wood in un ruolo ricorrente. L’attrice due volte premio
Oscar Hilary Swank è la guest star di questa
stagione e si unisce al cast all-star, insieme a Joel McHale. Lyle,
Nickerson e lo showrunner Jonathan Lisco sono i produttori
esecutivi. Tra i produttori esecutivi anche Drew Comins di Creative
Engine insieme a Jeff W. Byrd, Sarah L. Thompson, Ameni Rozsa e
Brad Van Arragon. La serie è prodotta per SHOWTIME da Lionsgate
Television. YELLOWJACKETS è distribuita da Paramount
Global Content Distribution.
1923
– Stagione 2
Lo Smith/Paramount+
Disponibile dal 23 febbraio – La serie drammatica
originale 1923 del
candidato all’Oscar Taylor Sheridan, interpretata dal candidato
all’Oscar Harrison Ford e dalla vincitrice
dell’Oscar Helen Mirren sarà disponibile in
esclusiva su Paramount+. Nella seconda stagione, un
inverno crudele porta nuove sfide e questioni in sospeso a Jacob
(Ford) e Cara (Mirren) nel ranch Dutton. Con condizioni difficili e
avversari che minacciano di porre fine all’eredità dei Dutton,
Spencer (Sklenar) intraprende un arduo viaggio verso casa, correndo
contro il tempo per salvare la sua famiglia nel Montana. Nel
frattempo, Alexandra (Schlaepfer) intraprende il suo straziante
viaggio transatlantico per ritrovare Spencer e recuperare il loro
amore.
Oltre a Ford e
Mirren, 1923 è interpretata da Brandon Sklenar,
Julia Schlaepfer, Jerome Flynn, Darren Mann, Brian Geraghty, Aminah
Nieves, Michelle Randolph, Sebastian Roché, Timothy Dalton e
Jennifer Carpenter. 1923 è prodotta dal
co-creatore di Yellowstone Taylor Sheridan, David C.
Glasser, John Linson, Art Linson, Ron Burkle, David Hutkin, Bob
Yari, Ben Richardson, Michael Friedman e Keith Cox. La serie è
distribuita da Paramount Global Content Distribution. La serie è
prodotta da MTV Entertainment Studios, 101 Studios e Bosque Ranch
Productions. Oltre a 1923, il crescente programma di
Sheridan su Paramount+ include LANDMAN, LIONESS, TULSA KING, MAYOR OF KINGSTOWN, LAWMEN:BASS
REEVES e 1883.
NCIS:
Sydney – Stagione 2
Disponibile dall’ 8 febbraio –NCIS sarà
disponibile con la seconda stagione in esclusiva su Paramount+
dall’8 febbraio. Girata sullo sfondo di una delle città portuali
più belle del mondo, NCIS: SYDNEY è la prima serie
internazionale del franchise NCIS al di fuori degli Stati
Uniti e racconta le crescenti tensioni internazionali
nell’Indo-Pacifico. La brillante squadra di agenti dell’NCIS
statunitense e della Polizia Federale Australiana (AFP) viene
innestata in una task force multinazionale, per tenere sotto
controllo i crimini navali nel tratto di oceano più conteso del
pianeta.
La squadra di
NCIS: SYDNEY è guidata dall’agente speciale dell’NCIS
Michelle Mackey, interpretata da Olivia Swann e dal suo omologo 2IC
dell’AFP, il sergente Jim “JD” Dempsey, interpretato da Todd
Lasance. Prodotto da Endemol Shine Australia per CBS Studios e
Paramount Australia, NCIS: SYDNEY è creato da Morgan
O’Neill, che è anche produttore esecutivo insieme a Sara Richardson
e Sue Seeary, con Michele Bennett come produttore. NCIS è
una delle serie televisive di maggior successo al mondo e si
colloca al primo posto tra le serie televisive statunitensi a
livello globale.
ITALIA SHORE S2
Disponibile dal 18 febbraio su Paramount+ – Dopo
il grande successo della prima stagione, la versione italiana
del popolare show di MTV, prodotta da Fremantle, tornerà con la
seconda stagione a partire dal 18 febbraio su Paramount+ e
successivamente andrà in TX su MTV il 23 febbraio alle 22.00, con
una replica immediata alle 23.00 il giorno stesso.
I protagonisti
del docu-reality vivranno una vacanza indimenticabile in una
splendida villa sulla costa laziale a poca distanza da Roma che,
anche in questa stagione, farà da cornice ai nuovi episodi. Non
mancherà anche una escursione in “esterna”, a Napoli, città di
provenienza di alcuni dei concorrenti. Un cast di personalità
eccentriche e variegate, molte delle quali già protagoniste della
prima stagione a cui si aggiungono delle new entries, che
renderanno ancora più effervescenti le dinamiche nella
villa. Tutti accomunati da uno stile di vita fuori dagli
schemi, le ragazze e i ragazzi di
” ITALIA SHORE 2″ promettono di regalare
momenti unici e irresistibili, arricchendo ulteriormente il mondo
del franchise “Shore”. Nel corso degli anni, il fenomeno globale
del franchise “Shore” di MTV ha conquistato il pubblico con oltre
quindici spin-off e sequel in tutto il mondo, tra cui
“Jersey Shore Family Vacation” e “All Star Shore”
negli Stati Uniti, “Geordie Shore” nel Regno Unito,
“Gandía Shore” in Spagna, “Warsaw Shore” in Polonia,
“Acapulco Shore” in Messico e “Super Shore”. E ora, anche
la nuova stagione di “Italia Shore” si prepara a confermare il
successo del franchise con emozioni e sorprese imperdibili.
Il 7 febbraio su
Paramount+ arriva anche FRENCHIE SHORE: REUNION SPECIAL,
mentre il 21 febbraio sarà disponibile la seconda stagione di
FRENCHIE SHORE. Dal 28 febbraio, inoltre, a GERMANY
SHORE OGS, una miniserie spin-off in cui alcuni partecipanti
dello show principale GERMANY SHORE affrontano problemi di
vita reale.
The
Road Trip
Disponibile dal 28 febbraio – Dai creatori di
THE FLATSHARE e basata sul libro best-seller di Beth
O’Leary, disponibile prossimamente su Paramount+ in Italia.
The Road Trip è una storia moderna e
affascinante sull’amore a vent’anni. Una caleidoscopica commedia
sentimentale, che esplora l’amore in tutte le sue forme attraverso
un trio di relazioni indimenticabili: una storia d’amore divisa per
classi, un rapporto di amicizia codipendente e un complicato ma
affettuoso legame tra sorelle. Con Emma Appleton, Isabella
Laughland, Laurie Davidson, David Jonsson e Angus Imrie.
The
Road Trip è scritta e creata per la televisione
da Ryan O’Sullivan e Matilda Wnek (Vigil) e diretta da China
Moo-Young (Everything I Know About Love). Miriam Brent, Eleanor
Moran e Rory Aitken sono i produttori esecutivi per 42 in
associazione con PTIS – la divisione internazionale di Paramount
Global.
Henry Danger: Il Film
Disponibile dal 22 febbraio – Henry Danger: Il
Film è il film originale basato sulla serie
live-action di Nickelodeon creata da Dan Schneider e Dana Olsen.
“HENRY DANGER” che ha debuttato nel luglio 2014. La serie
segue le avventure di Henry Hart, scelto dal supereroe Capitan Man
come suo apprendista, mentre affronta una doppia vita, bilanciando
le sfide del liceo con le folli avventure di un combattente del
crimine.
Nel film
Henry Danger: Il Film, Henry Danger (Jace
Norman) incontra un superfan, desideroso di combattere il crimine
con Kid Danger, che entra in possesso di un dispositivo in grado di
aprire realtà alternative. Alle prese con una corsa sfrenata, Henry
avrà bisogno del suo migliore amico Jasper (Sean Ryan Fox) e della
sua nuova spalla superfan per trovare la via d’uscita, o rimarrà
bloccato per sempre in un’altra dimensione. Il film è interpretato
anche dai membri del cast della serie originale: Ella Anderson, nel
ruolo di “Piper Hart”, Michael D. Cohen, nel ruolo di “Schwoz”, e
Frankie Grande, nel ruolo di “Frankini”, oltre che da un nuovo
membro del cast, Glee Dango, nel ruolo di “Missy
Martin/Superfan”.
Henry
Danger: Il Film è diretto da Joe Menendez e scritto da
Chris Nowak & Jake Farrow. Jace Norman è produttore esecutivo
insieme a Menendez, Nowak e Farrow. La produzione per i Nickelodeon
Studios è supervisionata da Shauna Phelan, responsabile di
Nickelodeon e Awesomeness Live-Action, insieme all’executive
Brittany Cope.
Death Without
Mercy
Disponibile dal 29 gennaio – Un documentario
esclusivo e toccante diretto dalla regista candidata all’Oscar Waad
Al-Kateab (“Sama”), che offre una visione intima e sul campo del
terremoto che ha colpito Turchia e Siria il 6 febbraio del 2023.
Attraverso i resoconti di giornalisti, cameraman e le storie
personali di due famiglie siriane in cerca dei loro cari nei dieci
giorni successivi al disastro, il film intreccia racconti di
dolore, speranza e denuncia dell’incompetenza ufficiale e della
scarsa assistenza umanitaria oltre alla straordinaria resilienza
delle comunità colpite. Presentato in anteprima mondiale al
Sheffield DocFest, il documentario è una testimonianza potente
della dignità umana di fronte a tragedie naturali e provocate
dall’uomo.
Eric Clapton Unplugged… Over 30 Years Later
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alt=”Eric Clapton Unplugged… Over 30 Years Later” width=”1280″
height=”720″ />
Disponibile dal 13 febbraio –
Questo speciale per il 30° anniversario di MTV Unplugged riprende
uno degli episodi più iconici della serie
MTV Unplugged,
con
Eric Clapton.
Il vincitore di 18 GRAMMY Award aveva originariamente registrato la
sua indimenticabile performance di un’ora di
ERIC CLAPTON UNPLUGGED
nel 1992 presso i Bray Studios di Windsor, in
Inghilterra.
Questa nuovissima edizione estesa, remixata e rimasterizzata,
Eric Clapton Unplugged… Over 30 Years
Laterinclude
contenuti esclusivi di Clapton che discute con la troupe
l’ispirazione alla base di specifiche canzoni e performance poco
prima di salire sul palco, perfettamente integrati con il filmato
della performance. Durante l’intima esibizione, Clapton ha
reimmaginato i suoi brani con arrangiamenti acustici inediti di
successi come “Layla”, “Tears in Heaven” e altri. Ha anche reso
omaggio alla musica blues che lo ha influenzato. Il successivo
album dal vivo “UNPLUGGED” pubblicato nell’agosto 1992, è diventato
un successo monumentale vendendo oltre 26 milioni di copie in tutto
il mondo, dominando le classifiche e diventando l’album dal vivo
più venduto di tutti i tempi. Bruce Gillmer e Vanessa Whitewolf
sono i produttori esecutivi per MTV insieme a Eric Clapton, Michael
Eaton e Dave Kaplan.
INFINE,
NUOVI ANNUNCI DA PARAMOUNT:
Paramount+ ha
annunciato la data della première dell’attesissima serie drammatica
originale HAPPY FACE. La stagione di otto
episodi debutterà il 21 marzo con i primi due episodi, in esclusiva
su Paramount+. HAPPY FACE vanta un cast stellare, tra cui
l’attrice nominata agli Emmy e vincitrice di un Tony Award
Annaleigh Ashford, l’attore nominato agli Emmy Award e a due Golden
Globe Dennis Quaid e i series regular James Wolk, Tamera Tomakili,
Khiyla Aynne e Benjamin Mackey.
HAPPY
FACE è ispirata alla storia vera di Melissa G. Moore, al
podcast Happy Face di iHeartPodcast e Moore, acclamato dalla
critica, e all’autobiografia Shattered Silence, scritta dalla Moore
con M. Bridget Cook. A 15 anni, Melissa G. Moore scopre che il suo
amato padre era il prolifico serial killer noto come Happy Face. Da
adulta, cambia nome custodendo il suo segreto mentre il padre
sconta l’ergastolo. Partendo dalla storia vera, la serie segue
Melissa e il padre incarcerato. Dopo decenni di assenza di
contatti, l’uomo trova un modo per rientrare a forza nella vita
della figlia. In una corsa contro il tempo, Melissa deve scoprire
se un uomo innocente sta per essere messo a morte per un crimine
commesso da suo padre. HAPPY FACE è prodotto da CBS
Studios in associazione con King Size Productions, iHeartPodcasts e
Semi-Formal Productions. Jennifer Cacicio (Your Honor,
Shooter) è showrunner della serie e produttrice esecutiva
insieme a Robert e Michelle King, Liz Glotzer, Melissa G. Moore,
Conal Byrne, Will Pearson, Michael Showalter e Jordana Mollick.
Il finale di Dexter, andato in onda nel 2013, rimane
uno dei finali di serie più controversi di tutti i tempi.
Dexter è interpretato da
Michael C. Hall nei panni del protagonista che, nel
corso di otto stagioni e 96 episodi, è sia uno specialista forense
e un analista di schizzi di sangue per il Dipartimento di Polizia
di Miami che un metodico serial killer vigilante. Dexter
rompe le convenzioni dei serial killer tradizionali in quanto è
guidato da un codice rigoroso e si rifiuta di uccidere
persone innocenti, la maggior parte delle volte.
Il finale della serie di
Dexter vede il protagonista completamente isolato, dopo
aver abbandonato completamente la sua vita a Miami in seguito alla
tragica morte della sorella Debra. Si può certamente sostenere che
Dexter abbia tolto il supporto vitale a Debra nei momenti finali
dell’ottava stagione sia stato più un atto di pietà che di
violenza, ma alla fine le sue azioni, o più precisamente la
sua inazione nell’uccidere Oliver Saxon, l’assassino che ha
sparato a Debra dopo che Dexter lo ha atipicamente risparmiato,
hanno finito per costare la vita a Debra. Dexter è
riuscito a farla franca per decine di omicidi nel corso della
serie, ma alla fine la vita lo ha raggiunto.
Dexter e Hannah progettavano di
trascorrere il resto della loro vita insieme in Argentina
Gli eventi del finale di
Dexter iniziano a svolgersi quando Dexter e Hannah McKay,
che è diventata per la prima volta l’interesse romantico di
Dexter nella stagione 7, confermano i loro piani di lasciare
Miami insieme al figlio di Dexter, Harrison, e di iniziare una
nuova vita. Questo è stato stabilito tra i personaggi nell’episodio
9 della stagione 8 di Dexter, “Make Your Own Kind of
Music”, che ha ispirato Dexter a consegnare il suo preavviso al
tenente Angel Batista poco dopo.
Dexter, tipicamente privo
di emozioni e di calcoli, inizia per una volta a pensare con il
cuore piuttosto che con il cervello, il che lo porta a
prendere la decisione spontanea di iniziare una nuova vita con
Hannah in Argentina. L’amore di Dexter per Hannah lo porta anche a
diventare più sciatto, lasciando la porta aperta a investigatori
come Jacob Elway che si avvicinano a lui e Hannah.
Perché Saxon ha ucciso sua
madre, la dottoressa Vogel, in Dexter – Stagione 8, Episodio
10
Oliver Saxon è uno dei cattivi più
feroci dell’intera serie di Dexter, che ha scioccamente
ucciso la propria madre davanti a Dexter non molto tempo dopo
essersi riunito con lei. Saxon, il cui vero nome è Daniel Vogel, è
il secondo figlio della dottoressa Evelyn Vogel, che per tutta
l’ottava stagione è stata una confidente di Dexter dopo avergli
rivelato che suo padre, Harry Morgan, si era rivolto a lei per
chiedere aiuto.
La dottoressa Vogel è stata la
persona che ha ideato il codice di Harry, che è arrivato a definire
l’intera metodologia e la moralità di Dexter nell’uccidere.
A differenza di Dexter, Saxon era veramente malvagio e
incapace di provare amore per un altro essere umano. Per
questo motivo, Dexter gli dice, un attimo prima di pianificare
l’omicidio, che lui e Saxon in realtà non si assomigliano affatto,
poiché Dexter ama Hannah, Harrison e Debra.
Saxon ha dato a Dexter
l’opportunità di andarsene
Nel penultimo episodio di
Dexter, Saxon si presenta nell’appartamento di Dexter e lo
mette di fronte a una scelta: stare fuori dai piedi o affrontarne
le conseguenze. Dexter mente a Saxon e accetta di lasciarlo in
pace, ma a causa del codice di Harry, non può riposare se non sa
che Saxon è morto, soprattutto dopo aver assistito a ciò che
potrebbe fare alla sua stessa madre.
Dexter non poteva
allontanarsi da Saxon per due motivi fondamentali. Uno, il
codice di Harry impediva essenzialmente a Dexter di porgere l’altra
guancia e di dimenticare ciò che Saxon aveva fatto alla dottoressa
Vogel, oltre che a Cassie e all’aspirante protetto di Dexter, Zach
Hamilton. In secondo luogo, Dexter non ha avuto il coraggio di non
uccidere Saxon, pur sapendo che avrebbe potuto e dovuto farlo.
Come Debra è diventata
inavvertitamente l’ultima uccisione di Dexter
Purtroppo per Debra, il suo amore e
la sua fede in Dexter divennero la sua rovina. Anche dopo tutto
quello che hanno passato, in particolare nelle ultime tre stagioni
in cui Debra scopre che Dexter è un serial killer vigilante e che
spara e uccide LaGuerta invece di suo fratello, Dexter non riesce a
trovare un modo sicuro per proteggere Debra da Saxon.
Dexter cercava di aiutare Debra,
appena rientrata nella polizia di Miami, lasciando che fosse Saxon
a occuparsi di lei, in modo da essere ricompensato
professionalmente. Il piano di Dexter si ritorce contro quando un
vice sceriffo viene coinvolto, liberando Saxon e dandogli
l’opportunità di sparare a Debra, causandone la morte. Comunque la
si guardi, il sangue di Debra è senza dubbio sulle mani di
Dexter.
Il fatto che Dexter non abbia
ucciso Saxon ha causato il tragico crollo di tutta la sua
vita
Dopo che Dexter non ha ucciso Saxon
e ha garantito la sicurezza della sua famiglia e della sua nuova
vita con Hannah, tutto ha finito per andare rapidamente a rotoli.
Dexter stava per salire su un autobus con Hannah e Harrison, sul
quale è salito anche Elway che ha quasi arrestato Hannah, quando si
è sentito costretto a visitare Debra in ospedale per un inaspettato
faccia a faccia con Saxon.
Angel riesce ad arrestare Saxon
prima che raggiunga Debra, ma la minaccia più grande per Debra
finisce per non essere affatto Saxon, bensì il destino. Dexter
incontra in terapia intensiva un Joey Quinn in lacrime che gli
spiega che ci sono state complicazioni nell’intervento di Debra.
Un medico conferma che Debra rimarrà in coma a
vita.
Debra diventa poeticamente l’ultima
uccisione di Dexter nella serie: Dexter la stacca dall’incubatrice
e le stacca il supporto vitale. Poi la porta a bordo del suo
famigerato motoscafo Slice of Life e fa a Debra quello che
aveva fatto a decine di sue vittime come Macellaio della Baia: fa
rotolare il suo corpo morto nell’immenso mare. In quel momento,
Dexter si rende conto di non avere più nulla per cui
vivere, anche se il giovane figlio Harrison e l’amore
della sua vita Hannah lo aspettano e contano su di lui.
Dexter guida la sua barca contro un
uragano con l’intenzione di morire per evitare che le persone che
ama, come Debra e Rita tra le altre, muoiano a causa sua. In una
scena finale dell’epilogo, Dexter si rivela vivo e lavora come
boscaiolo solitario da qualche parte lontano da Miami, vivendo
sotto una nuova identità che verrà ulteriormente esplorata in
Dexter:New Blood.
Il finale di Dexter è stato
ampiamente criticato
Sebbene Dexter sembrasse
in declino durante le ultime stagioni, pochi erano preparati
all’accoglienza negativa del finale da parte di critica e fan.
L’episodio è stato criticato per la sua scarsa narrazione, in
quanto molti hanno ritenuto che le trame fossero poco incisive,
soprattutto per un’ultima stagione, e che sembrassero costruite
semplicemente per portare la serie al suo punto finale, senza
alcuna preoccupazione per la logica o la coesione. Allo stesso
modo, la decisione di far sopravvivere Dexter al finale è stata
controversa, perché sembrava che la serie avesse bisogno di
arrivare a un punto in cui lui dovesse affrontare le
conseguenze.
Mantenendo Dexter in vita e
rivelando nel finale che stava vivendo una nuova vita in
clandestinità, il finale della serie ha regalato una delle immagini
più famose della storia della televisione. L’inquadratura finale di
Dexter che vive nella natura selvaggia come boscaiolo è stata
accolta con maggiore derisione ed è diventata l’inquadratura
utilizzata per sottolineare quanto la serie sia caduta in basso
alla fine.
Negli anni successivi alla messa in
onda del finale di Dexter , la reputazione dell’episodio
non fece che peggiorare. È stato considerato uno dei
peggiori finali di serie di tutti i tempi. C’è stato
persino chi ha sostenuto che il finale definitivo dello show ha
peggiorato retroattivamente l’intera serie. Naturalmente, per
quanto il finale sia stato ampiamente criticato, il franchise di
Dexter continua ancora oggi.
New Blood aveva un finale
migliore?
Dato il pessimo esito del finale e
il fatto che Dexter fosse ancora vivo, non sorprende che ci sia
stato un tentativo di concludere la storia in modo adeguato.
Dexter:New Blood è una serie limitata uscita nel
2021 che esplora la vita di Dexter in clandestinità. Con l’arrivo
del figlio Harrison e con il fantasma di Debra che ora gli parla,
Dexter torna a uccidere.
Mentre Dexter:New Blood non ricostruisce la vita di
Dexter nel deserto e nella clandestinità, ma sembra affrontare
alcune delle preoccupazioni suscitate dal finale originale. La
serie sequel ha fatto più luce sull’idea di Dexter come cattivo,
con il suo codice che diventa più confuso. Questo lo porta a
uccidere un poliziotto innocente, che a sua volta porta Harrison a
uccidere suo padre per essere diventato l’assassino a cui insisteva
di dare la caccia.
È stato soddisfacente vedere questo
finale più complicato che affronta l’eredità di Dexter, ma
Dexter:New
Bloodnon è stato un finale abbastanza buono
da annullare il finale originale. Proprio come il finale
originale, Dexter:New Blood è sembrato un po’ come se
stesse procedendo a tentoni per arrivare al finale che ritenevano
necessario, piuttosto che avere una storia avvincente da
raccontare. La morte di Dexter avrebbe dovuto essere un momento di
grande impatto, ma è sembrato solo qualcosa che la serie doveva
fare.
Daredevil:
Rinascita non sarebbe stato sempre così strettamente
legato a Daredevil di Netflix. Tuttavia, nell’ambito della
revisione creativa dello show, i Marvel Studios si sono resi conto che i fan lo
desideravano e hanno proceduto a riportare in scena diversi attori
e personaggi familiari.
Non ci aspettiamo che il revival
sia troppo legato a ciò che è venuto prima e, in un’intervista a
SFX, lo showrunner Dario Scardapane ha ammesso che
ci saranno alcune modifiche molto specifiche.
“C’è più divertimento nei
momenti con questi personaggi e molto meno approfondimento rispetto
a prima ”, ha detto a proposito di come
Daredevil:Born Again rispetto al suo
predecessore. “La serie precedente, al suo meglio, era
fantastica.Nel peggiore dei casi, si trattava di
due personaggi in una stanza che parlavano di cosa fosse un
eroe.Mi sembrava che fosse già stato
fatto”.
“Non mi sto prendendo delle
fregature ”, ha aggiunto Scardapane. “È solo che
non volevo sentire i personaggi lamentarsi della loro sorte nella
vita.Volevo vederli fare delle
cose”.
In Daredevil ci sono stati alcuni
grandi esempi di questo – chi potrebbe mai dimenticare la
conversazione sul tetto dell’Uomo senza Paura con il Punitore? – ma
non ha torto a dire che, a volte, quei momenti erano tra i più
deboli della serie.
Riflettendo sul periodo in cui è
stato showrunner di The Punicher, Scardapane
ricorda che “uno dei nostri editti era la lunghezza delle
scene.C’erano queste lunghe scene di cinque
pagine in cui i personaggi si confrontavano per fare spazio tra
queste enormi sequenze d’azione.Il modo in cui le
cose si sono evolute da allora, ci permette di realizzare grandi
sequenze d’azione a un ritmo molto più sostenuto”.
“Sento che il Daredevil di
Netflix, che conosco nel sangue, era molto più noir, mentre questo
show è più una storia di crimini di New York”, ha
continuato. “Ha elementi de I Soprano e di King Of New
York.C’è un feeling con i classici polizieschi
degli anni ’90”.
“Ha un ritmo e una portata
che, per molte ragioni, Netflix non è stata in grado di
fare.Erano molto cupi, dal punto di vista
cinematografico, non necessariamente dal punto di vista della
storia, anche se c’erano alcuni elementi cupi.Noi
siamo molto più dark ”, ha promesso Scardapane prima che
venissero fatti gli inevitabili paragoni con i DC Studios e
The Penguin della HBO.
“È davvero strano.Lavori nel vuoto e poi esce qualcosa che ti fa dire ‘Oh,
wow’.Direi che per molti versi Il Pinguino è il
nostro diretto concorrente.Tuttavia, noi siamo
ancora più radicati, meno stilizzati, più radicati nel
presente.Ho amato il Pinguino.Siamo un po’ più veloci, più cattivi, più puliti nella
nostra narrazione”.
In seguito ha dichiarato che
Daredevil:Born Again “ è quanto di più
lontano sia mai stato fatto da uno show Disney Plus ”, e
ha fatto alcune dichiarazioni e promesse audaci sullo show prima
del suo debutto. Tuttavia, questo è tutto ciò che i fan
vogliono sentire, quindi se lui e i Marvel Studios hanno fatto bene, è
un’ottima notizia per questo personaggio e per il suo posto nel
MCU.
Ci saranno sicuramente alcuni fan
scontenti delle osservazioni di Scardapane sulla serie di Netflix,
anche se sembra che le lunghe scene di dialogo fossero un mandato
della vecchia Marvel Television, probabilmente
per risparmiare sulle scene d’azione e per gonfiare gli episodi in
modo da rispettare i tempi previsti da Netflix, che allora erano di
circa 50 minuti.
Matt Murdock (Charlie
Cox), un avvocato cieco con abilità elevate,
lotta per la giustizia attraverso il suo vivace studio legale,
mentre l’ex boss della mafia Wilson Fisk (Vincent
D’Onofrio) persegue i suoi sforzi politici a New York.
Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli
uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.
Il cast di Daredevil:
Rinascita
La serie Daredevil:
Rinascita vede la partecipazione anche di
Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna
Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson,
Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e
Jon Bernthal. Dario Scardapane è
lo showrunner.
Gli episodi sono diretti da
Justin Benson e Aaron Moorhead,
Michael Cuesta, Jeffrey
Nachmanoff e David Boyd; e i produttori
esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad
Winderbaum, Sana Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher
Ord e Matthew Corman, e Justin Benson e Aaron
Moorhead.
Nel fine settimana, i DC
Studios hanno pubblicato un nuovo spot televisivo di 30
secondi per Superman.
Si è parlato molto di un’inquadratura “stupida” dell’Uomo d’Acciaio
di
David Corenswet in volo, ma l’anteprima presentava un
altro punto di discussione molto più eccitante.
Quando Lex Luthor e Ultraman
atterrano in un luogo innevato, che crediamo sia vicino alla
Fortezza della Solitudine, è in un elicottero o in un aereo che
sembra molto ispirato ai fumetti.
Tuttavia, a un’analisi più attenta,
possiamo notare che è verde e viola! Anche se a prima vista non è
molto facile da individuare, abbiamo giocato con il contrasto e
possiamo confermare che Lex sta usando questo schema di colori fin
troppo familiare per la sua nave.
Ricordiamo che il primo trailer
mostrava diverse guardie armate che indossavano uniformi che, oltre
a essere verdi e viola, sembravano fortemente ispirate alla Warsuit
del cattivo di Superman For All Seasons, una serie da cui
sappiamo che Superman ha preso spunto.
I fan sognano da tempo di vedere
l’Uomo del Domani combattere contro un Lex con la tuta da guerra
sul grande schermo e questo film potrebbe essere quello che
finalmente lo farà. Dopotutto, se Luthor sta già utilizzando questa
combinazione di colori nella tecnologia e nelle armi della Lexcorp,
è logico che la userà per un’armatura che gli permetta di
affrontare il kryptoniano che tanto odia.
James
Gunn potrebbe decidere di conservare questo scontro
fisico per un film futuro – dopotutto, non sappiamo ancora cosa sia
successo con la sfera sopra Metropolis – ma tutti gli indizi fanno
pensare che ciò avverrà già a luglio.
Potete dare un’occhiata più da
vicino a questo Easter Egg di Superman negli X post qui
sotto.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion.
Il film è stato anche descritto
come una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
Con la sua solita cifra stilistica,James Gunn
trasporta il supereroe originale nel nuovo immaginario mondo della
DC, con una singolare miscela di racconto epico, azione, ironia e
sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e
dall’innato convincimento nel bene del genere umano.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo è una
parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi
preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film
precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante
l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale il 10 luglio
2025.
Il marketing di
I Peccatori (Sinners) di Ryan
Coogler ha mantenuto un riserbo piuttosto stretto sui
punti principali della trama fino ad ora, e alcuni fan si sono
spazientiti per la mancanza di nemici non morti nei teaser di
quello che inizialmente era stato descritto come un film sui
vampiri.
Ora la Warner Bros. ha rilasciato
un trailer completo per il film horror sull’era di Jim Crow del
regista di Black Panther, e potrebbe rivelare un
po’ troppo!
Il trailer ci dà un’idea molto più
precisa di cosa aspettarci da questo racconto gotico del sud,
rendendo molto chiaro che i personaggi di Michael B. Jordan (che
interpreta due fratelli gemelli) e i loro alleati dovranno
affrontare dei succhiasangue dall’aspetto piuttosto terrificante.
Verso la fine del teaser, tuttavia, le cose si fanno piuttosto
spoilerose.
“Il film è molto
fluido ”, ha detto Coogler durante un’intervista per
promuovere il trailer (via THR). “Entra ed esce da un sacco
di generi diversi.Sì, i vampiri sono un elemento,
ma non è l’unico elemento soprannaturale del film.Il film parla di molto altro”.
“Sono fortunato ad aver
trovato questo mezzo che mi permette di elaborare le profonde
questioni filosofiche ed esistenziali con cui potrei avere a che
fare, contribuendo al contempo a una forma d’arte che significa
così tanto per la mia famiglia ”, ha aggiunto.
“Ogni film mi avvicina alla comprensione di me stesso e del
mondo che mi circonda”.
Guardate il trailer qui sotto e un
nuovo poster, ma ancora una volta, sappiate che questo filmato
rivela un bel po’ di cose che il pubblico farebbe quasi certamente
meglio a non sapere prima di vedere il film.
Cosa sappiamo su I
Peccatori (Sinners) di Ryan
Coogler
Cercando di lasciarsi alle
spalle le loro vite travagliate, due fratelli gemelli (Jordan)
tornano nella loro città natale per ricominciare, solo per scoprire
che un male ancora più grande li aspetta per accoglierli di
nuovo.“Se continui a ballare con il diavolo, un
giorno ti seguirà fino a casa”.
Scritto e diretto dal regista
candidato all’Oscar Ryan Coogler,
I Peccatori (Sinners) vede protagonista Michael B Jordan (Black Panther e Creed) in un
doppio ruolo, affiancato dalla candidata all’Oscar Hailee
Steinfeld (Bumblebee, True Grit), Jack
O’Connell (Ferrari), Wunmi Mosaku
(Passenger), Jayme Lawson (The Woman King), Omar Miller (True
Lies), Miles Caton e Delroy Lindo (Da 5 Bloods).
Il film è prodotto da Zinzi
Coogler, Sev Ohanian e Ryan Coogler. I produttori esecutivi sono
Ludwig Göransson, Will Greenfield e Rebecca Cho. La Warner Bros
distribuirà Sinners di Coogler nelle sale statunitensi a
partire dal 18 aprile 2025.