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Top Gun: Maverick, l’atteso sequel slitta a dicembre

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Top Gun: Maverick, l’atteso sequel slitta a dicembre

Top Gun: Maverick è l’ultimo film in ordine di tempo a subire gli effetti della pandemia di Covid-19: anche l’uscita dell’attesissimo sequel del cult con Tom Cruise è stata posticipata a dicembre. Come apprendiamo grazie a ScreenRant, infatti, la Paramount Pictures ha fatto slittare la data di uscita del film nelle sale americane dal 24 giugno al prossimo 23 dicembre, giusto in tempo per Natale.

Lo stesso Tom Cruise ha commentato la notizia della nuova release del film attraverso il suo account Twitter, indirizzando il seguente messaggio a tutti i suoi fan: “Lo so che molti di voi hanno aspettato 34 anni. Sfortunatamente, dovrete aspettare ancora un po’. Topo Gun: Maverick arriverà nelle sale a Dicembre. Restate al sicuro, tutti.”

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Dopo più di trent’anni di servizio come aviatore della Marina, Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise) è nel posto che gli appartiene, spingendo l’acceleratore nelle vesti di un coraggioso pilota collaudatore, mentre ha schivato l’avanzamento di grado che lo avrebbe radicato nel corpo. Quando si ritrova ad addestrare un distaccamento dei diplomati di Top Gun per una missione specializzata che nessun pilota vivente ha mai visto, Maverick incontra il tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller), segnale di chiamata: “Rooster”, il figlio del defunto amico di Maverick e ufficiale di intercettazione radar Ten. Nick Bradshaw, alias “Goose”. Di fronte a un futuro incerto e confrontandosi con i fantasmi del suo passato, Maverick viene coinvolto in uno scontro con le sue paure più profonde, che culmina in una missione che richiede il massimo sacrificio a coloro che saranno scelti per volarci incontro.

Tom Cruise e Val Kilmer torneranno nei rispettivi ruoli del capitolo originale, ovvero Pete “Maverick” Mitchell e Tom “Iceman” Kazinsky. Insieme a loro anche Jennifer Connelly, Jon Hamm e Miles Teller.

Zachary Levi spera in un epico scontro tra Shazam e Black Adam

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Zachary Levi spera in un epico scontro tra Shazam e Black Adam

Zachary Levi, star di Shazam! che ritroveremo nell’annunciato sequel, spera in un epico combattimento con il Black Adam di Dwayne Johnson. Antico guerriero dagli antichi poteri, Black Adam ha una lunga storia con Shazam all’interno delle pagine dei fumetti DC. I due personaggi condividono quasi gli stessi poteri, con Black Adam che funge da simbolo di corruzione e Shazam che rappresenta invece la speranza e la giustizia. Prima di volgersi al male e di essere bandito attraverso il cosmo, Black Adam ricevette persino i poteri che alla fine andarono al giovane Billy Baston.

Più volte in passato Zachary Levi aveva dichiarato di non essere molto fiducioso circa uno scontro immediato tra Shazam e Black Adam sul grande schermo. Tuttavia, l’attore è sicuramente entusiasta al pensiero di un’ipotetica resa dei conti cinematografica, come rivelato dallo stesso durante una diretta su Instagram. Levi ha sottolineato ancor auna volta che non apparirà in Black Adam e che adesso è totalmente concentrato sullo sviluppo di Shazam 2, le cui riprese dovrebbero partire quest’anno (salvo slittamenti dell’ultima ora causa pandemia di Coronavirus).

Ciononostante, l’attore ha continuato ad esprimere tutto il suo entusiasmo per la possibilità che, un giorno, i due personaggi possano essere i protagonisti di un grande scontro: “Forse potremo trarre qualche vantaggio da tutte quelle battaglie epiche e da tutte quelle storyline su Captain Marvel/Black Adam tratte dai fumetti”, ha detto l’attore.

Il riferimento di Levi è al fatto che la versione originale di Black Adam esordì in una storia di Capitan Marvel, l’originale alter ego di Billy Batson apparso nei fumetti della Fawcett Comics, prima che il personaggio venisse acquistato dalla DC Comics: quest’ultima poi decise di cambiarne il nome in Shazam per via dell’omonimia con il personaggio della Marvel Comics.

Nonostante le perplessità di Levi, non è da escludere che uno scontro tra Shazam e Black Adam possa avvenire dopo l’uscita dello standalone con “The Rock” e del sequel del cinecomic di David F. Sandberg, magari in un eventuale Shazam 3 che potrebbe vedere la luce sulla scia di un eventuale successo al box office del nuovo film.

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Shazam! è uscito nelle sale ad aprile 2019. Nel cast Zachary Levi, Asher Angel, Mark Strong, Jack Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian Chen, Jovan Armand, Cooper Andrews, Marta Milans Djimon Hounsou.

Abbiamo tutti un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.

Fonte: ScreenRant

Venom 2: il fan poster con Carnage e Eddie che omaggia i fumetti

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Venom 2: il fan poster con Carnage e Eddie che omaggia i fumetti

In attesa dei primi materiali ufficiali di Venom 2, è arrivato online un bellissimo fan poster del sequel che omaggia i fumetti attraverso i personaggi di Carnage e di Eddie Brock. Il sequel è stato ufficializzato in seguito al grande successo al botteghino del primo Venom, che è riuscito a conquistare 855 milioni di dollari a livello mondiale. Il personaggio condivide lo stesso universo narrativo del Morbius di Jared Leto e dello Spider-Man di Tom Holland.

Nonostante l’attuale pandemia di Covid-19 che ha costretto tante distribuzioni a posticipare le uscite dei film e a bloccare le riprese dei titoli in produzione, al momento la data di uscita di Venom 2 sembra confermata per il prossimo 2 ottobre. In attesa di poter dare uno sguardo ai primi materiali ufficiali, ecco che via Instagram è arrivato un nuovo fan poster ispirato al sequel grazie all’utente Yadvender Singh Rana.

Come fatto notare dall’utente, il fan poster – che ritrae i personaggio di Carnage e di Eddie Brock nelle fattezze di Tom Hardy – è un omaggio alla cover del fumetto “Venom: Carnage Unleashed” realizzata da Andrew Wildman.

Potete ammirarlo di seguito:

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Come già annunciato dal finale del precedente capitolo, in Venom 2 assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man. Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Woody Harrelson (Zombieland: Doppio colpo) nei panni di Cletus Kasady/Carnage, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham.

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Nel frattempo è stato ufficializzato anche il nome di Robert Richardson in qualità di direttore della fotografia. “Ciò che era rimasto inesplorato nel primo film esploderà nel secondo, soprattutto grazie al personaggio centrale” ha dichiarato Richardson, “Ma ora abbiamo Woody Harrelson, che ovviamente farà la sua grande entrata, vedremo cos’altro accadrà con la collaborazione tra Sony e Marvel.”

Vi ricordiamo che Tom Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche nel sequel di Venom, progetto già in sviluppo dopo l’inaspettato successo al box office dello scorso autunno, e a confermarlo è stata la produttrice Amy Pascal.

Fonte: ScreenRant

Black Widow avrà un tono diverso dagli altri film del MCU

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Black Widow avrà un tono diverso dagli altri film del MCU

La Fase 4 del MCU ritarderà ufficialmente a partire, dal momento che Black Widow è stato posticipato a data da destinarsi (il film era inizialmente previsto per il 1° maggio nelle sale americane). Nonostante le numerose voci di una possibile release del film direttamente in digitale e in streaming su Disney+, sono in molti ad essere ancora fermamente convinti che il primo film interamente dedicato a Vedova Nera arriverà comunque nelle sale.

Per adesso, il marketing e la promozione del film continuano, con Scarlett Johansson che ha rilasciato una recente intervista a Total Film in cui ha parlato del tono del film: sappiamo ormai da diverso tempo che Black Widow affronterà le “dinamiche familiari” che intercorrono tra Natasha e i suoi ex collaboratori della Stanza Rossa, e l’attrice candidata all’Oscar per Storia di un matrimonio e JoJo Rabbit ha anticipato che il tono del film sarà molto diverso rispetto a tutti gli altri titoli del MCU che abbiamo visto fino ad ora. Queste le sue dichiarazioni:

“Penso che parte del genio di Kevin Feige sia che pensa sempre a ciò che i fan si aspettano da questi film e poi dà loro qualcosa che non avrebbero mai potuto sognare”, ha detto la Johansson. “L’idea di Natasha Romanoff al centro di un dramma familiare è la cosa meno attesa di tutte. Ho dovuto abituarmi all’idea di ciò che sarebbe successo, perché c’è un cambiamento nel tono di questo film davvero importante.”

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La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh, e Rachel Weisz.

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Gli Eterni: Kro, il leader dei Devianti, sarà nel film?

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Gli Eterni: Kro, il leader dei Devianti, sarà nel film?

Una lista dei Funko Pop che verranno prodotti in occasione dell’uscita nelle sale de Gli Eterni potrebbe aver anticipato che nel film vedremo anche il personaggio di Kro, il leader dei Devianti. Al momento non sappiamo quando la Fase 4 del MCU partirà ufficialmente, dal momento che l’uscita di Black Widow è stata posticipata a data da definirsi. Ciononostante, l’uscita de Gli Eterni sembra confermata per il prossimo novembre.

Grazie ad una lista dei possibili Funko Pop che verranno realizzati per la promozione del film – diffusa online da Pop O’Clock (via Full Circle) – sembra che nel film farà la sua apparizione anche il personaggio di Kro, il leader dei Devianti, gli esseri sovrumani e quasi immortali che si oppongono agli Eterni del titolo, entrambi creati dai Celestiali.

Nella lista di possibili Funko che arriveranno entro la fine del 2020 – proprio in concomitanza con l’arrivo del film in sala – figura anche il nome di Kro, che nei fumetti è uno degli antagonisti principali degli Eterni; ciò potrebbe indicare che il personaggio avrà lo stesso ruolo anche nel cinecomic con protagonisti – tra gli altri – Gemma Chan, Angelina Jolie e Richard Madden.

Kro è stato creato da Jack Kirby nel 1976. Nonostante la sua eredità Deviante, possiede una serie di tratti sovrumani caratteristici di un Eterno: mantiene un controllo mentale praticamente indistruttibile sui processi e sulla struttura del suo corpo, anche quando è addormentato o incosciente. Di conseguenza, la sua aspettativa di vita – che dura già da 20.000 anni – è molto alta. È anche immune alle malattie e all’invecchiamento.

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Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh).

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Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 6 novembre 2020.

Spider-Man trilogia di Sam Raimi: quello che ha fatto meglio di tutti

Nonostante siano passati 18 anni dall’uscita del primo film, la trilogia di Spider-Man di Sam Raimi continua a rappresentare per gli appassionati di cinema e fumetti un esempio da seguire.

Spider-Man: 10 cose che non sapevi sulla trilogia di Sam Raimi

Certo non si tratta di film privi di difetti, ma ci sono alcune cose che Sam Raimi, con l’aiuto di Tobey Maguire, Kirsten Dunst e James Franco, ha fatto meglio di chiunque altro. Ecco alcuni esempi:

Spider-Man 3

Lo humor

Sebbene molte persone considerino Spider-Man 3 un disastro, ci sono molti che credono che sia un film divertente una volta che lo si guarda con il giusto atteggiamento. Con un occhio più rilassato e permissivo, il terzo film di Raimi è molto divertente.

Ad esempio, quell’imbarazzante scena di ballo di Peter potrebbe effettivamente essere abbastanza divertente se ci pensiamo ora, soprattutto alla luce di un linguaggio da cinecomic consolidato nella parte più leggera del Marvel Cinematic Universe! Alcune scene e situazioni in cui si trovano i personaggi sembrano essere state tratte per una commedia, quindi è logico vederle in quel modo.

L’amicizia

Quando si tratta di persone importanti nella vita di Peter Parker, Harry Osborn è uno dei primi nomi che viene in mente, dopo gli zii e gli amori storici. Sebbene Harry possa sembrare a prima vista un tipico ragazzino ricco e viziato, in realtà in lui c’è molto di più, e questo lo scopriamo nel corso della trilogia.

Ma il film che dà davvero alla sua storia la conclusione di cui ha bisogno è il terzo, in cui l’amicizia tra Peter e Harry si fa critica. Harry si sacrifica per lasciare vivere Peter dopo aver combattuto contro di lui.

Il lato oscuro di Peter

Uno degli errori più comuni che si possa commettere, nel ritrarre un eroe dei fumetti, è quello di proporre un personaggio senza lati oscuri, un uomo o una donna intoccabile, integro e puro. Ecco perché vedere il lato oscuro di Peter è così importante per capire che tipo di persona avrebbe potuto essere se avesse ceduto a cattive tendenze.

Vediamo la sua relazione con MJ sotto pressione anche nel secondo film, ma la sua vita assume una svolta molto negativa nel terzo film dopo che si è lasciato controllare dal simbionte. Sembra più sicuro di sé, ma la fiducia non va di pari passo con la buona natura, quindi Peter diventa praticamente un “coglione”.

Spider-Man 2

Spider-Man-2 marvel

La storia d’amore

Parlando della relazione di Peter con MJ, il secondo film è stato senza dubbio quello che ha raccontato meglio la loro storia d’amore. Questo è il film in cui finalmente si rendono conto di ciò che provano veramente l’uno verso l’altra – o meglio, finalmente danno via libera ai propri sentimenti reciproci.

Nonostante sia fidanzata con un altro uomo che può garantirle una vita sicura, MJ sceglie di stare con Peter che si rivela anche essere Spider-Man. Ciò non significa solo che probabilmente avranno problemi economici, ma anche che dovranno preoccuparsi costantemente l’uno dell’altro più di quanto farebbero le persone normali.

L’azione

Un altro motivo per cui Spider-Man 2 è il più amato della trilogia è che l’azione in questo film è senza dubbio superiore alle altre due pellicole. Sicuramente, i combattimenti nel primo film sono grandiosi e il terzo ha cercato di renderli ancora più articolati e coinvolgenti, ma l’azione nel secondo film è quella che davvero resta impressa nella memoria.

Si prenda come esempio la scena del treno e la battaglia tra Pietro e Octopus che la precede. Un altro buon esempio sarebbe la scena in cui i medici tentano di rimuovere i tentacoli meccanici dalla schiena di Otto, i quali però si difendono e attaccano gli stessi medici.

Il villain

C’è un consenso generale sul fatto che Doctor Octopus sia il miglior cattivo della trilogia, anche se la rappresentazione di Green Goblin di Willem Dafoe è ormai divenuta leggendaria.

Sia Green Goblin che Doctor Octopus hanno un legame personale con Peter, ma Otto Octavius ​​è anche la persona a cui Peter guarda e ammira in molti modi, un legame molto più profondo rispetto a quello che il ragazzo ha con Norman Osborn, che invece è di rispetto e riguardo. Oltre a tutto ciò, Doctor Octopus ha anche un arco narrativo di redenzione tutto personale, motivo per cui alla fine è un cattivo pienamente sviluppato e per il quale, nel finale, si simpatizza.

Spider-Man

https://screenrant.com/death-nile-predator-alita-movie-release-dates/

Zio Ben

Dato che per la maggior parte della sua vita non ha avuto i suoi genitori naturali (essendo rimasto orfano molto piccolo), Peter considera zio Ben e zia May, a tutti gli effetti, suoi genitori. Sono la cosa più vicina a una famiglia che abbia mai conosciuto, quindi è ovvio che lo zio Ben ha un ruolo così importante nella vita di Peter. E sebbene sia stato raccontato in ogni film, in qualche forma, l’originale rimane quello che lo ha ritratto al meglio.

Nel film di Raimi e proprio zio Ben che insegna a Peter il valore della responsabilità in relazione alle proprie capacità, e questo, per il personaggio di Spider-Man, è fondativo.

Green Goblin

Quando si tratta di grandi personaggi della trilogia di Spider-Man di Sam Raimi, la maggior parte di essi si concentra nei primi due film. Norman Osborn, in seguito noto come Green Goblin, è uno dei personaggi più memorabili, principalmente grazie a ciò che i costumisti sono riusciti a fare e grazie alla recitazione di Willem Dafoe.

Il motivo principale per cui il Green Goblin è considerato un classico villain di Spider-Man è a causa della sua iconicità. Inoltre, Norman è anche il padre del migliore amico di Peter, il che rende più intrigante lo sviluppo del personaggio di Harry e delle sue relazioni con l’eroe.

Storia d’origine

Cosa sarebbe un supereroe senza una storia di origine ben sviluppata? Più si vuole che l’eroe protagonista sia interessante, più sarà complesso mettere in scena la sua storia d’origine. Ecco perché Spider-Man fa un ottimo lavoro nel raccontare la storia delle origini dell’eroe.

Vediamo Peter prima e a dopo la sua trasformazione in supereroe. Vediamo cambiare il suo rapporto con le persone intorno a lui. Diventa una persona più matura e responsabile che non sogna più di impressionare MJ con una bella macchina e decide invece di concentrarsi sulle cose importanti, tipo salvare il mondo. Questo è un vero eroe.

Chi ha incastrato Roger Rabbit?: quello che non sai sul film

Chi ha incastrato Roger Rabbit?: quello che non sai sul film

Disponibile su Disney+, Chi ha incastrato Roger Rabbit? è uno di quei titoli culto che, con il passare degli anni, non sono invecchiati di un giorno. E se questo è vero per molti film contemporanei al capolavoro di Robert Zemeckis, vale ancora oggi per un film in cui lo sforzo tecnico per rendere su pellicola la coesistenza di cartoni animati e elementi reali in carne ed ossa è ancora credibile.

Gli effetti speciali del film, e anche molti elementi al suo interno, come la conturbante Jessica Rabbit, hanno fatto la storia del cinema e della cultura popolare, ma di seguito, ecco alcuni segreti, storie e curiosità sul Chi ha incastrato Roger Rabbit?, disponibile su Disney+.

Bob Hoskins non è stata la prima scelta

I fan di Chi ha incastrato Roger Rabbit? possono essere tutti d’accordo sul fatto che Bob Hoskins è stato l’attore perfetto per interpretare il ruolo dell’investigatore privato Eddie Valiant, in quanto il suo aspetto burbero nasconde un’indole molto divertente, e questo mix si è rivelato perfetto per il personaggio. È difficile immaginare come sarebbe stato il film con un altro Eddie Valiant.

Bob Hoskins non è stata però la prima scelta a interpretare il ruolo del protagonista in carne e ossa. I creatori di Chi ha incastrato Roger Rabbit? stavano cercando di ingaggiare Harrison Ford, che però alla fine degli anni ’80 era decisamente troppo costoso per una produzione che già avrebbe investito tantissimo in effetti speciali. Oltre a Ford, la produzione tentò di contattare Bill Murray, che però non fu raggiungibile.

È basato sul libro Chi ha censurato Roger Rabbit?

Quando hanno visto per la prima volta Chi ha incastrato Roger Rabbit?, non tutti gli spettatori sapevano che non si tratta di una storia originale, ma si basa su un libro.

Si tratta del romanzo del 1981 Who Censored Roger Rabbit? scritto da Gary Wolf. Spoiler Alert: Roger in realtà muore nel libro. Probabilmente non si tratta della trama più adatta ai bambini. Quindi i creatori hanno dovuto modificare un po’ la storia in diversi punti.

Bob Hoskins è diventato un po’ matto

Ogni grande artista deve soffrire per il suo lavoro ad un certo punto. Mentre i fan possono vedere a tutti gli effetti, grazie all’incredibile lavoro di post produzione, tutti i personaggi dei cartoni animati nel prodotto finito, per otto mesi Bob Hoskins ha dovuto semplicemente immaginare che questi fossero lì.

L’attore ha dichiarato che dopo aver fatto finta di parlare e vedere personaggi dei cartoni animati per otto mesi, ha sentito alterata la sua salute mentale quando, dopo molto tempo, ha visto i personaggi nel prodotto finito. Ha raccontato che per un certo periodo era come se avesse avuto un certo numero di amici immaginari.

Christopher Lloyd non è stata la prima scelta

Il giudice Doom è uno dei personaggi più minacciosi della storia di Cartoonia, con i suoi folli occhi rossi e la sua voce terribilmente acuta. Christopher Lloyd ha fatto un ottimo lavoro nell’interpretare il giudice Doom, dal momento che è risultato inquietante ma non eccessivamente spaventoso da impedire ai bambini di guardare e godersi il film.

Anche se Christoper Lloyd è stato un ottimo interprete, non è stata la prima scelta dei creatori. Prima di scegliere la star di Ritorno al futuro, hanno considerato Tim Curry, che però era troppo spaventoso (e di lì a poco, con il film tv su IT lo sarebbe diventato ancora di più per i bimbi di tutto il mondo) e John Cleese che non lo era abbastanza spaventoso. Gli spettatori sono tutti d’accordo sul fatto che i creatori abbiano fatto la scelta giusta con Christopher Lloyd.

Non c’erano immagini di computer

Chi ha incastrato Roger Rabbit? ha segnato il record del film più costoso della storia del cinema fino a quel momento. Nel 1988, è costato 70 milioni di dollari, ovvero circa 150 milioni di dollari nel mondo di oggi. Una grande quantità di lavoro è stata dedicata all’integrazione tra parti animate e parti in live action, in quanto non sono stati utilizzati molti mezzi e trucchi per ottenere l’effetto finale.

Ci sono volute quasi 800 persone per portare Chi ha incastrato Roger Rabbit? sul grande schermo in quanto non c’è una sola immagine computerizzata in tutto il film, il che significa che ogni volta c’era un movimento fatto da uno dei personaggi dei cartoni animati, anche se si trattava di un piccolo gesto come cambiamento di luce a causa di un urto di una lampada, c’è stato un disegnatore che lo ha disegnato a mano. I creatori pensavano che le immagini generate al computer avrebbero danneggiato l’effetto Anni ’40 che volevano invece conservare per il look del film.

La prima collaborazione tra Disney e Warner Bros

Chi ha incastrato Roger Rabbit? rappresenta un passo enorme in avanti nella tecnologia da film e nella produzione dei cartoni animati, ma non solo. Il film è anche il risultato della prima titanica collaborazione tra Warner Bros e Walt Disney. Il film include infatti personaggi animati di entrambi gli universi cartooneschi, ma anche altre proprietà intellettuali appartenenti ad altri studi, come Paramount Pictures, MGM, Universal Studios.

Oltre 30 anni dopo, Chi ha incastrato Roger Rabbit? è ancora l’unico film ad avere il personaggi simbolo della Disney, Topolino, e Bugs Bunny, icona di Warner Bros. non solo nello stesso film, ma anche nella stessa inquadratura. Questo non è stato un compito facile in quanto ha richiesto molto lavoro da parte di Steven Spielberg, poiché è stato lui a contattare personalmente gli studi per convincere tutti ad accettare di concedere i propri personaggi per il film.

Charles Fleischer è davvero entrato nel personaggio

Bob Hoskins può aver sofferto di allucinazioni a causa delle riprese di Chi ha incastrato Roger Rabbit?, ma non è detto che fosse il più folle sul set del film. Charles Fleischer, che ha doppiato il protagonista animato, ha preso molto sul serio il suo ruolo di Roger Rabbit. Talmente sul serio che, sebbene non viene mai stato visto in macchina, ha insistito per avere un costume da Roger Rabbit.

Charles Fleischer era così devoto al film che sembra abbia indossato il suo costume di Roger Rabbit ogni giorno per riuscire ad entrare nel personaggio e doppiare al meglio le sue battute. Credeva che non solo lo aiutasse ad entrare nel personaggio, ma aiutava anche la sua costar Bob Hoskins a immaginare che un coniglio bianco in tuta rossa fosse reale.

La Salamoia uccide i personaggi dei cartoni animati

Per decenni, i fan dei cartoni animati hanno visto i loro personaggi preferiti sfuggire alla morte innumerevoli volte. Quante volte il Coyote è caduto da una scogliera o si è fatto esplodere per tentare di acchiappare il suo Road Runner? I cartoni animati sono noti per essere in grado di sopravvivere a qualsiasi cosa e questo include un frigorifero caduto in testa 23 volte.

Tuttavia, in Chi ha incastrato Roger Rabbit? sembra che i cartoni non siano così invincibili come si pensa. Il minaccioso intruglio soprannominato Salamoia (Dip in originale) può distruggere qualsiasi personaggio a cartoni animati, e questo è un dato di fatto. Si tratta di una miscela di trementina, acetone e benzene che in realtà sono diluenti per vernici. Questo significa che la Salamoia può davvero “uccidere” i personaggi dei cartoni, cancellandoli dalla pagina.

Roger Rabbit è un miscuglio di diversi personaggi

Roger Rabbit è un personaggio piuttosto unico non solo per la sua personalità originale, ma anche per il suo comportamento completamente fuori dagli schemi. Questo famoso coniglio ha il suo stile che è in realtà una combinazione di molti altri stili di personaggi dei cartoni animati.

L’animatore di Roger, Richard Williams, è stato ispirato dai grandi nomi dei personaggi dei cartoni animati degli anni ’40, tra cui Tex Avery, Disney e Warner Bros. La faccia di Roger è come quella di un Looney Toones mentre i suoi capelli arancioni imitano Droopy Dog e le sue guance sono in stile Bugs Bunny. Mentre il suo vestito rappresenta più classici della Disney come i suoi guanti gialli simili a Topolino e le sue tute oversize ispirate a Pippo.

Ha vinto diversi premi Oscar

Chi ha incastrato Roger Rabbit è un film prezioso in quanto la trama è divertente ed accattivante, e mesi di duro lavoro di quasi 800 persone hanno permesso la realizzazione di uno dei film più amati degli anni ’80, ancora oggi. Questo duro lavoro non è passato inosservato.

Nel 1989, Chi ha incastrato Roger Rabbit? ha portato a casa 4 premi Oscar per il miglior montaggio cinematografico, i migliori effetti speciali, montaggio sonoro. Insieme a questi premi, l’animatore di Roger Rabbit, Richard Williams, ha vinto lo Special Achievement Award. I fan possono essere tutti d’accordo sul fatto che questi prestigiosi premi cinematografici siano stati meritati dalla talentuosa e laboriosa troupe del film!

Stephen King: i 10 peggiori adattamenti dai suoi romanzi

Stephen King: i 10 peggiori adattamenti dai suoi romanzi

Stephen King è universalmente riconosciuto come il “maestro del brivido”, autore di romanzi che, oltre ad aver riscosso un incredibile successo, si sono trasformati negli anni in veri e proprio cult letterari. Molto spesso, i suoi romanzi sono stati oggetto di trasposizioni cinematografiche che – seppur non sempre fedelissime al materiale di partenza – sono state comunque molto apprezzate da critica e pubblico, basti pensare a Carrie – Lo sguardo di Satana, Shining, Stand by Me – Ricordo di un’estate, Misery non deve morire, Le ali della libertà, Il miglio verde e il più recente IT

Altre volte, purtroppo, alcuni adattamenti delle sue opere si sono rivelati estremamente deludenti, lasciando un’impronta tutt’altro che duratura nella storia della settima arte. Ecco di seguito i 10 peggiori adattamenti cinematografici – secondo IMDb – tratti dall’opera del prolifico scrittore del Maine:

A Good Marriage

A Good MarriageA Good Marriage è una delle opere relativamente più recenti di King. Appare nella sua raccolta di romanzi del 2010, “Notte buia, niente stelle”, e racconta – come si può facilmente intuire dal titolo – la storia di un matrimonio apparentemente perfetto. Naturalmente, com’è nello stile dello scrittore americano, ben presto arriva una grande svolta narrativa: la protagonista Darcy scopre, infatti, che suo marito è ossessionato dal sadomasochismo e che potrebbe essere un serial killer. Una base ovviamente molto interessante per un film, con lo stesso King che ha accettato di scriverne la sceneggiatura. Sfortunatamente, il film si è rivelato una cocente delusione, soprattutto se paragonato al racconto originale.

Mercy

MercyUn altro film relativamente recente, anche se il materiale di partenza si rifà alla prima parte della carriera di King. Mercy è l’adattamento del racconto “La nonna” del 1984, incluso nella raccolta “Scheletri”, nonostante si distacchi parecchio dalla storia originale. Il tessuto narrativo di base viene comunque mantenuto: due ragazzi scoprono che in realtà la loro nonna materna, presso la quale si sono trasferiti insieme alla madre single, è in realtà una strega. Il film è passato decisamente inosservato, tanto da essere rilasciato soltanto in home video. Nel cast figura anche Chandler Riggs, il celebre Carl di The Walking Dead. 

I racconti di Quicksilver

I racconti di QuicksilverUn adattamento – destinato al piccolo schermo – che unisce il lavoro di due autori all’interno di un unico film. È infatti basato su  Libertà agli oppressi di Clive Barker e Denti chiacchierini di Stephen King. Si tratta di un film a episodi legati tramite una una storia principale che serve come presentazione ai due segmenti basati sulle opere citate poc’anzi e che vede Christopher Lloyd (il celebre Doc della saga di Ritorno al futuro) nel ruolo di un uomo che lavora ad uno spettacolo itinerante e che racconta storie dell’orrore alla gente che incontra. Assolutamente dimenticabile… 

La creatura del cimitero

Adattamento del 1990 che si basa sull’omonimo racconto di Stephen King del 1970. Il film segue le disavventure di una strana creatura invisibile omicida. Nonostante all’epoca della sua uscita abbiamo performato abbastanza decentemente al botteghino, il film è stato stroncato dalla critica. Voi ricordavate questo adattamento? Probabilmente un film che sono i fan duri e puri di King ricordano… 

Il tagliaerbe

Mentre gran parte degli adattamenti delle opere di King ricevono la benedizione del maestro – e talvolta prevedono anche il suo diretto coinvolgimento -, nel caso de Il tagliaerbe le cose sono andate diversamente. Il film, infatti, trae vaga ispirazione da un racconto omonimo di King, e lo scrittore intentò una causa per essere rimosso dai crediti, visto che il tema trattato era completamente differente. Un adattamento non autorizzato, quindi, ed una mossa alquanto saggia da parte di King, dal momento che il film – nonostante il successo al botteghino – venne pesantemente stroncato dalla critica.

The Mangler – La macchina infernale

Per qualsiasi scrittore, l’adattamento cinematografico di una propria creatura letteraria deve rappresentare sicuramente un sogno. Per Stephen King, invece, è solo un giorno di lavoro come un altro. The Mangler – La macchina infernale è basato sull’omonimo racconto contenuta nella prima raccolta dello scrittore “A volte ritornano”,  la stessa che contiene anche La creatura del cimitero. I critici considerarono il film altamente ridicolo, nonché un pessimo adattamento del racconto originale. Per qualche misteriosa ragione, il film ha comunque generato due sequel, naturalmente anche peggiori del capostipite. 

Cell

È impressionante come un film, nonostante la presenza di attori del calibro di Samuel L. Jackson e John Cusack, possa rivelarsi una totale delusione. Questo è il caso di Cell, basato sull’omonimo romanzo del 2006. Già le premesse non sono delle più entusiasmanti: un misterioso segnale, diramato attraverso la rete dei telefoni cellulari, penetra nelle menti di quasi tutti gli esseri umani trasformandoli in bestie assassine. A ciò vanno unite la terribile regia di Todd Williams e la mediocre sceneggiatura scritta dallo stesso King, per un risultato finale davvero disastroso… 

Trucks – Trasporto infernale

Ricordate Brivido? L’unico film che Stephen King abbia mai diretto, nonché il film che gli ha fatto giurare che non si sarebbe mai più cimentato nella regia? Ecco: nel 1997 è stato realizzato un film tv che ha adattato per il piccolo schermo quella medesima storia, ossia il racconto breve Camion contenuto nella raccolta “A volte ritornano”. I risultati sono stati, ovviamente, i medesimi raggiunti dal film scritto diretto da King nel 1986: critica e pubblico che stroncano senza mezzi termini la follia della storia e la resa dell’adattamento.

Grano rosso sangue

Nonostante sia noto come il peggior adattamento di Stephen King di tutti i tempi, Grano rosso sangue ha dato vita ad un franchise composto da ben dieci film. Naturalmente, soltanto il primo film, uscito nel 1984, è basato sul racconto omonimo di Stephen King, contenuto nella raccolta “A volte ritornano”. La storia del film è quella di un’entità non fisica che costringe i bambini a uccidere tutti gli adulti nella loro città per ottenere un buon raccolto di mais. Sebbene la critica e lo stesso King abbiano aspramente criticato il film, nel corso degli anni si è creata una folta schiera di appassionati attorno alla saga…

Il dono del diavolo

Il dono del diavolo occupa il posto d’onore di questa Top 10. Nell’adattamento non si fa alcun riferimento al racconto originale di King “La scimmia”, con il quale il film ha molti punti di contatto. Si tratta, in effetti, di un trasposizione non autorizzata, che si ispira soltanto all’opera di King senza riprodurne fedelmente la storia. Il racconto originale di King risale al 1980, ma venne pubblicato soltanto nel 1985 nella raccolta “Scheletri”: erroneamente, infatti, molti hanno creduto per lungo tempo che fosse stato lo scrittore del Maine a “rubare” l’idea dal film, e non il contrario.

Fonte: ScreenRant

Piccole Donne: scovato un errore in una scena con Timothée Chalamet

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Molto spesso, i fan si rivelano essere degli osservatori particolarmente acuti, a volte molto più di quanto lo siano i registi e tutto il team che lavora sul set di un film. Nelle ultime ore, una fan particolarmente attenta di Piccole Donne ha scovato un errore nascosto nel bellissimo adattamento di Greta Gerwig uscito nelle nostre sale lo scorso gennaio.

Com’era già accaduto con il “famoso” bicchiere di Starbucks in un episodio di Game of Thrones, anche in Piccole Donne sono state scovate una bottiglietta e una borraccia di plastica in una scena con protagonista Timothée Chalamet: si tratta di due oggetti dimenticati sul set per pura coincidenza e che, sfortunatamente, sono finiti all’interno dell’inquadratura; naturalmente, le due bottigliette sono assolutamente fuori contesto e non hanno nulla a che vedere con il periodo storico che fa da sfondo alle vicende narrate.

La scena incriminata ha fatto ovviamente il giro del web, e su Twitter diversi utenti si sono divertiti a parlare della svista di qualche set manager e, ovviamente, a mettere a paragone l’errore con quello accaduto sul set de Il Trono di Spade.

Potete vedere il frame con l’evidente errore di seguito:

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Nel cast di Piccole Donne figurano Saoirse RonanEmma Watson, Florence Pugh, Eliza Scanlen, Laura DernTimothée Chalamet, Tracy Letts, Bob Odenkirk, James Norton, Louis Garrel, Chris Cooper e Meryl Streep.

La sceneggiatrice e regista Greta Gerwig (Lady Bird) ha realizzato il film di Piccole Donne basandosi sia sul romanzo di Louisa May Alcott che sui suoi scritti, ripercorrendo avanti e indietro nel tempo la vita dell’alter ego dell’autrice, Jo March. Secondo la Gerwig, la tanto amata storia dellesorelle March – quattro giovani donne ognuna determinata a inseguire i proprisogni – è al tempo stesso intramontabile e attuale.

Jo, Meg, Amy e Beth March, nel film sono interpretate da Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, ed Eliza Scanlen, con Timothee Chalamet nei panni del loro vicino Laurie, Laura Dern in quelli di Marmee, e Meryl Streep nel ruolo della Zia March.

Fonte: ComicBook

Justice League: una grande scena con le Amazzoni tagliata dal film

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Nella giornata di ieri vi abbiamo riportato le dichiarazioni rilasciate a ComingSoon.net dall’attrice Connie Nielsen a proposito di un possibile spin-off di Wonder Woman dedicato alle Amazzoni. Nel corso della medesima intervista, però, l’interprete della regina Ippolita nel film di Patty Jenkins ha anche parlato di una grande scena tagliata da Justice League, il travagliato cinecomic di Zack Snyder, che avrebbe dovuto avere come protagoniste proprio le guerriere di Themyscira.

Anche se alcune scene di Ippolita su Themyscira sono finite nella versione del film arrivata in sala, uno degli stunt preferiti della Nielsen è stato invece tagliato. Come molti dei fan che sono rimasti delusi dalla resa finale di Justice League, anche la Nielsen ha ammesso un certo dispiacere quando ha scoperto che quella scena non era stata inclusa nel montaggio finale. Queste le sue dichiarazioni: 

“È una scena davvero fantastica. Correvo su un muro e ruotavo in aria, e mentre scendevo verso il basso, lanciavo uno dei mostri. Mi sono allenata per settimane per fare quella scena, e alla fine non l’hanno inserita. L’hanno girata, l’hanno inserita, poi l’hanno eliminato… È un mio grande rimpianto, perché adoro gli stunt, adoro fare la parte della dura in un film del genere, e mi dispiace che il pubblico non sia riuscito a vedere quella parte in cui emergevano le fantastiche tecniche di combattimento delle Amazzoni.”

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Nelle ultime settimane sono emersi ulteriori dettagli circa la lavorazione “travagliata” di Justice League, con Zack Snyder che ha spiegato che i cambiamenti apportati in itinere sono stati causati da varie interferenze con lo studio:

“Partivamo con l’idea che una minoranza di persone non aveva amato Batman v Superman, e questo ha avuto un effetto anche sul film successivo. La mia versione originale del film, che avevo scritto insieme a Chris Terrio, non è mai stata girata. L’idea reale, difficile, e spaventosa, non è mai stata realizzata per le paure dello studio, e io e miei collaboratori eravamo insicuri proprio a causa della reazione scatenata da Batman v Superman […]

Sarebbe stata una lunga storia da raccontaresaremmo finiti in un futuro a distanza dove Darkseid conquistava la Terra e dove Superman cedeva all’equazione dell’anti vita. Alcuni membri della Justice League sopravvivevano in quel mondo combattendo, Batman rompeva il suo patto con Cyborg e Flash tornava indietro nel tempo per dire qualcosa a Bruce…

What We Do in the Shadows 2: nuovo promo “Cursed”

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What We Do in the Shadows 2: nuovo promo “Cursed”

Il canale americano FX ha diffuso l’inedito promo “Cursed” di What We Do In The Shadows 2, l’attesa seconda stagione di What We Do In The Shadows.

What We Do In The Shadows 2

What We Do In The Shadows 2 è l’annunciata seconda stagione della serie What We Do In The Shadows creata da Jemaine Clement per il canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement e Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per centinaia di anni.

Nella seconda stagione di What We Do In The Shadows ritorneranno i protagonisti Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the Relentless, un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un soldato dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni di Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da Nadja e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel ruolo di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo. Harvey Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare “paziente” di Nandor. Mark Proksch nel ruolo di Colin Robinson, un vampiro energetico che vive con il trio.

Nei ruoli ricorrenti troviamo Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja, Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in ciascuna delle sue vite.

James Gunn: il personaggio del MCU con cui trascorrerebbe la quarantena

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Durante una sessione di “AMA (Ask Me Anything)” su Twitter, il regista e sceneggiatore James Gunn ha rivelato qual è il personaggio dell’Universo Cinematografico Marvel con il quale amerebbe trascorrere la quarantena.

James Gunn, meglio conosciuto per la saga di Guardiani della Galassia, ha tenuto su Twitter una sessione di “Ask Me Anything” in cui si è reso disponibile per rispondere alle domande dei fan. Tra le tante domande che gli sono state poste, un fan gli ha chiesto con quale personaggio del MCU amerebbe di più trascorrere questo periodo di quarantena a causa del Covid-19.

In molti probabilmente si sarebbero aspettati che Gunn rispondesse menzionando uno dei Guardiani, e invece no: il regista ha stupito tutti, dichiarando senza scendere in alcun dettaglio che amerebbe trascorrere questa reclusione con Jarvis, l’intelligenza artificiale al servizio di Iron Man.

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Nel MCU Paul Bettany interpreta l’intelligenza artificiale Jarvis, costruita da Tony Stark (Robert Downey Jr.) per fargli da assistente e per aiutarlo a gestire il laboratorio. Data la sua natura di macchina, ironicamente si rivela il solo personaggio che Stark non infastidisce col suo modo di fare. Appare nei tre capitoli della saga di Iron Man e in The Avengers.

In Avengers: Age of Ultron, unendo i tracciati di Jarvis con un corpo androide creato da Ultron e infuso del potere della Gemma della Mente, i Vendicatori danno origine a Visione. In Avengers: Endgame Jarvis, interpretato da James D’Arcy, appare nella scena ambientata nel 1970 mentre parla con Howard Stark sul tizio che li ha appena incontrati (non sapendo però che il tizio in questione è il figlio di Howard, Tony).

Fonte: ScreenRant

J.K. Rowling lancia gratis “Harry Potter at Home”

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J.K. Rowling lancia gratis “Harry Potter at Home”

J.K. Rowling, creatrice del Mondo Magico e della saga letteraria di Harry Potter, è intervenuta in prima persona a sostegno dell’emergenza Coronavirus. La scrittrice britannica, infatti, ha lanciato in collaborazione con i suoi partner creativi una nuova speciale sezione del celebre sito WizardingWorld.com, chiamata “Harry Potter at Home“.

La sezione, nata per supportare bambini, genitori e insegnati costretti alla reclusione forzata proprio a causa della pandemia di Covid-19, è corredata da tutta una serie di informazioni ed attività supplementari destinate alla scoperta dei libri della scrittrice, tra quiz, cruciverba e attività artistiche.

A supporto di “Harry Potter at Home” hanno partecipato anche le case editrici Bloombsbury e Scholastic, ma anche l’azienda multinazionale Audible: tutte e tre le realtà hanno accettato di rendere disponibile, in maniera gratuita e per tutto il mese di aprile, il primo iconico romanzo della saga letteraria, “Harry Pottere e la Pietra Filosofale“.

Su Twitter, J.K. Rowling ha scritto: “Genitori, insegnanti e babysitter impegnati a far divertire i bambini e a coinvolgerli durante la quarantena, potrebbero aver bisogno di un po’ di magia. Sono quindi felicissima di lanciare Harrypotterathome.com

Ricordiamo che tutta la saga di Harry Potter è attualmente visibile in chiaro su Italia 1, ogni lunedì e martedì in prima serata. I prossimi 6 e 7 aprile ci sarà la messa in onda del capitolo finale del franchise cinematografico, le due parti di Harry Potter e i Doni della Morte.

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Fonte: ScreenRant

Tenet: neanche Michael Caine sa di cosa parla il film di Nolan

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Tenet: neanche Michael Caine sa di cosa parla il film di Nolan

Tenet, l’attesissimo nuovo film di Christopher Nolan, è ancora atteso nelle sale americane per il prossimo luglio. Al momento è impossibile prevedere se la Warner Bros. deciderà o meno di posticiparne l’uscita: tutto dipenderà dal tipo di quadro che si prospetterà a livello mondiale tra i mesi di maggio e giugno (come vi avevamo già spiegato in quest’articolo).

In attesa di scoprire quale sarà il futuro di Tenet al cinema, parliamo di uno dei più grandi misteri che da sempre aleggia attorno all’uscita di una nuova opera di Nolan, ossia la trama del film. In effetti, sono ancora pochissime le informazioni a proposito della storia che verrà raccontata in Tenet: secondo alcuni potrebbe essere collegato ad Inception, andando così ad espandere l’universo raccontato nel film con Leonardo DiCaprio del 2010.

Sembra, però, che neanche i membri del cast siano a conoscenza dell’effettiva trama del film, come dichiarato in una recente intervista da Michael Caine, attore feticcio di Nolan che sarà presente anche in Tenet (dopo aver lavorato con il regista britannico in Interstellar, The Prestige, la trilogia de Il cavaliere oscuro e il già citato Inception). 

Intervistato da The Hindu, Caine ha parlato del suo sodalizio artistico con Nolan, confessando che neanche lui sa effettivamente di cosa parla il nuovo film, e di non sapere neanche cosa voglia dire il titolo. Queste le sue dichiarazioni:

“Nolan è così riservato che non mi ha fatto leggere la sceneggiatura. Ho lavorato sul set per un giorno intero e mi ha dato soltanto le pagine con le mie scene. Ho fatto la mia parte e girato soltanto con John David Washington. Non ho più saputo nulla del film da allora.”

LEGGI ANCHE – Tenet: il primo trailer ufficiale del nuovo film di Christopher Nolan

Tenet, il nuovo film di Christopher Nolan, vede protagonista John David Washington insieme a Robert Pattinson Elizabeth Debicki.

Con Tenet, i fan stanno pensando che la fine di Inception è stata reale, non si sia trattato di un sogno, e che ora vedremo la storia di quei bambini, espandendo così l’universo di Inception, consentendo anche l’esplorazione di nuovi temi e nuove storie. Come ipotizzato da The Hollywood Reporter, Tenet potrebbe rivelare che la tecnologia dei sogni sviluppata per i militari in Inception è andata ancora oltre, o è stata sviluppata in qualcosa di ancora più pericoloso, questa volta permettendo alle missioni di spionaggio di non funzionare nel regno dei sogni ma di attraversare tempo.

Forse gli eventi di Inception hanno avuto conseguenze terribili e impreviste, portando la prossima generazione a dover affrontare proprio quei cambiamenti.

È possibile, anzi probabile, che Tenet sia completamente scollegato da Inception. Una delle cose che rende così affascinante il film del 2012 è il finale ambiguo, dato che i fan possono decidere da soli se il ritorno a casa di Dom nella sua famiglia è reale o è un sogno. Se Tenet fosse davvero un sequel di Inception, potrebbe risolvere questa ambiguità. Ma per ora si tratta solo di congetture.

CORRELATE: 

Protagonisti di Tenet oltre ai già citati Robert Pattinson e John David Washington ci sono anche Elizabeth Debicki, Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy. Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale. Il regista ha scritto la sceneggiatura da un’idea originale e le riprese in sette paesi sono ora in corso.

Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale. Il regista ha scritto la sceneggiatura da un’idea originale e le riprese in sette paesi sono ora in corso.

Lo studio ha già fissato la data di uscita per il 17 luglio 2020. Nolan ed Emma Thomas producono, con Thomas Hayslip produttore esecutivo. Il team di Tenet include il direttore della fotografia di Dunkirk Hoyte van Hoytema (girato in un mix di Imax e 70mm) e la montatrice Jennifer Lame, lo scenografo Nathan Crowley, il costumista Jeffrey Kurland e il supervisore del VFX Andrew Jackson.

Il castello errante di Howl: 10 cose che non sai sul film dello Studio Ghibli

Lo Studio Ghibli è ormai noto nel mondo per i propri film d’animazione, opere di qualità realizzate con una cura oggi difficilmente riscontrabile altrove. Veri e propri dipinti in movimenti, i lungometraggi dello studio giapponese sono oggi celebrati in ogni dove, e tra i più apprezzati vi è Il castello errante di Howl, diretto da Hayao Miyazaki. Distribuito al cinema nel 2004, questo si è da subito imposto come uno dei migliori titoli d’animazione degli ultimi decenni, ottenendo importanti riconoscimenti e apprezzamenti. Ecco 10 cose che non sai su Il castello errante di Howl.

Parte delle cose che non sai sul film

Il castello errante di Howl Netflix

Il castello errante di Howl: la trama del film

10. È ambientato in un mondo magico. Protagonista del film è la giovane Sophie, la quale si trova ad essere salvata dal misterioso mago Howl nel momento in cui subisce un’aggressione. Questi la introduce involontariamente in un mondo ricco di magia, dove la strega delle Lande Desolate la trasformerà in un’anziana signora poiché gelosa del rapporto della ragazza con Howl. Incomincerà così un lungo viaggio per cercare di spezzare l’incantesimo, e tornare alla normalità.

Il castello errante di Howl è su Netflix

9. È disponibile sulla celebre piattaforma. Lo Studio Ghibli ha ad inizio 2020 annunciato una partnership con il colosso dello streaming Netflix. Tutti i film dello studio sarebbero infatti stati distribuiti sulla piattaforma digitale nell’arco di due mesi, permettendo così al pubblico di tutto il mondo di poterne fruire. Il castello errante di Howl è stato uno degli ultimi arrivati, divenuto disponibile il 1 aprile.

Il castello errante di Howl è tratto da un romanzo

8. Il film è un adattamento cinematografico. In pochi sanno che il film non nasce da un’idea originale, bensì dall’omonimo romanzo di Diana Wynne Jones. Pubblicato nel 1986 in Inghilterra, il libro è il primo di una trilogia fantasy. Divenuto particolarmente celebre e amato in diversi paesi del mondo, questo ha raggiunto l’attenzione di Miyazaki, il quale ne comprò i diritti per trarne un film d’animazione.

7. Nel romanzo non c’è nessuna guerra incombente. Una delle maggiori differenze operate in fase di trasposizione è quella inerente al tema bellico. Nel film infatti il regista inserisce tale elemento poiché all’epoca particolarmente scosso dalla guerra in Iraq. All’interno del romanzo, invece, non si accenna ad alcun conflitto incombente.

6. Alcuni personaggi hanno subito delle trasformazioni. Per poter inserire nel film il maggior numero di elementi presenti nel romanzo, alcuni personaggi sono stati uniti in un’unica figura. Ad esempio, la celebre maga Suliman, negromante di corte e antica maestra di Howl, è l’unione di due personaggi del libro: il mago di corte Suliman e la signora Pentstemmon, maestra di Howl.

Parte delle cose che non sai sul film

Il castello errante di Howl personaggi

Il castello errante di Howl: i personaggi del film

5. Il protagonista maschile ha avuto un celebre doppiatore. Nel corso del film Howl si rivela essere un potente mago, residente nel celebre castello che si sposta senza meta per le lande desolate. Nella versione inglese del film, il personaggio è stato doppiato dall’attore Christian Bale. Dopo aver visto e amato La città incantata, questi fece di tutto pur di poter partecipare ad uno dei film del noto studio giapponese.

4. Sophie è stata doppiata in modo differente a seconda del paese. All’interno del film il personaggio della protagonista Sophie passa da una giovane età all’essere anziana, il tutto per via di un incantesimo. Per via di questa trasformazione, il suo doppiaggio è stato adattato in modi differenti. In Giappone e in Italia ha infatti la voce di un’unica attrice per entrambe le età, per la versione inglese invece si è scelto di assegnare la parte ad un’attrice giovane e una anziana.

3. Uno dei personaggi è ispirato ad un simbolo della Seconda Guerra Mondiale. Tra i personaggi più curiosi e iconici del film vi è quello di Testa di Rapa. Egli, il cui vero nome è Justin, è in realtà un principe trasformato in spaventapasseri da un maleficio. Per la sua realizzazione Miyazaki, grande appassionato di conflitti bellici, si ispirò al personaggio di Spauracchio, simbolo del 22° Gruppo autonomo caccia terreste.

Il castello errante di Howl a Venezia

2. Fu presentato alla Mostra del Cinema. Nel 2004 il film viene portato nel concorso ufficiale della Mostra del Cinema di Venezia, entrando così in competizione per il Leone d’Oro. Il film non vinse il premio, ma venne accolto in maniera estremamente positiva da parte della critica e pubblico, permettendo così all’opera di intraprendere un ricco percorso all’interno della stagione dei premi.

Il castello errante di Howl: le frasi più belle del film

1. È ricco di frasi divenute celebri. I film di Miyazaki sono noti non solo per la bellezza delle loro inquadrature, ma anche per le frasi ricche di poesia e umanità che arricchiscono i personaggi. Ecco dunque alcune tra le frasi più belle del film:

Ma quanti sono i nomi che usi, eh Howl? – Solo quelli che mi servono per vivere libero. (Sophie e Howl)

Quando sei anziano, tutto quello che ti va di fare è guardare il paesaggio. È così strano. Non mi ero mai sentita così in pace prima d’ora. (Sophie)

Vedi quel nuovo colore sul quadrante? È un nuovo portale. Un regalo per te. Vieni a vedere. (Howl)

A quanto pare il tuo vero amore è innamorato di qualcun altro! (Strega delle Lande)

Fonte: IMDb

Dominic Cooper: 10 cose che non sai sull’attore

Dominic Cooper: 10 cose che non sai sull’attore

Quello di Dominic Cooper è un volto in cui è facile essersi imbattuti almeno una volta. Negli anni l’attore ha infatti partecipato a celebri film, dove ha avuto modo di recita al fianco di noti divi hollywoodiani. Di recente si è inoltre affermato anche sul piccolo schermo, dove ha consolidato la propria notorietà partecipando a popolari serie TV. Ecco 10 cose che non sai di Dominic Cooper.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Dominic Cooper Preacher

Dominic Cooper: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore esordisce al cinema con un piccolo ruolo nel film La vera storia di Jack lo squartatore (2001), con Johnny Depp. Ottiene grande popolarità grazie al ruolo di Sky nel musical Mamma mia! (2008), dove recita accanto a Meryl Streep e Amanda Seyfried. Successivamente recita nei film La duchessa (2008), con Keira Knightley,e in An Education (2009), con Carey Mulligan. Negli anni successivi si fa notare per il ruolo di Howard Stark in Captain America – Il primo vendicatore (2011) e per la sua partecipazione ai film Marilyn (2011), La leggenda del cacciatore di vampiri (2012), Need for Speed (2014), Warcraft – L’inizio (2016) e Mamma mia! Ci risiamo (2018).

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Dopo essere comparso sul piccolo schermo nella serie I mondi infiniti di H. H. Wells (2001), l’attore torna sporadicamente in televisione per recitare in serie come Down to Earth (2004) e Ragione e sentimento (2008). Nel 2014 è Ian Fleming in Fleming: Essere James Bond (2014), e nuovamente Howard Stark in Agent Carter (2015-2016). A partire dal 2016 è il protagonista della serie Preacher, conclusasi nel 2019.

8. Ha partecipato al doppiaggio di un film. Nel 2010 l’attore esordisce nel mondo del doppiaggio prestando la propria voce alla tartaruga Sammy nel film d’animazione belga Le avventure di Sammy. Ad oggi Cooper non ha più ricoperto il ruolo di doppiatore, ma tornerà a farlo in occasione dell’attesa serie animata Marvel What If… ?, prevista per il 2021, dove tornerà a ricoprire il ruolo di Howard Stark.

Dominic Cooper e Ruth Negga

7. Ha recitato con una sua fidanzata. Dal 2010 l’attore rivela pubblicamente la propria relazione con l’attrice Ruth Negga, conosciuta durante le prove dello spettacolo teatrale Phèdre. I due sono poi andati a vivere insieme a Londra, loro città natale. Hanno poi recitato più volte insieme, come nel film Warcraft e la serie Preacher. Nel 2018 i due annunciano di essersi separati, ma il fatto era in realtà avvenuto due anni prima.

6. Hanno recitato nel ruolo di due fidanzati. Nella serie Preacher i due attori hanno ricoperto il ruolo di Jesse Custer e Tulip, fidanzati all’interno della serie. Nel prepararsi per l’audizione, la Negga aveva chiesto all’attore di darle una mano nella preparazione. Leggendo la sceneggiatura, Cooper, si interessò così tanto al ruolo da richiedere un’audizione per la parte, riuscendo infine ad ottenere il ruolo.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Dominic Cooper Amanda Seyfried

Dominic Cooper e Amanda Seyfried

5. Ha avuto una relazione con la nota attrice. A partire dal 2008, l’attore intraprende una relazione con la collega Amanda Seyfried, conosciuta sul set del film Mamma mia, dove interpretavano una coppia di fidanzati prossimi alle nozze. Nella realtà, tuttavia, i due si sono separati nel 2010.

4. Non hanno avuto problemi a recitare di nuovo insieme. A ben dieci anni di distanza, i due attori sono stati richiamati sul set per il sequel Mamma mia! Ci risiamo, dove hanno ripreso i rispettivi ruoli. I due hanno tuttavia affermato di non aver avuto problemi nel recitare di nuovo insieme, essendo rimasti comunque in buoni rapporti.

Dominic Cooper in Preacher

3. Interpretare il personaggio è stata una sfida. L’attore ha affermato che dare vita a Jesse nel corso della prima stagione di Preacher è stato particolarmente impegnativo. Per via della personalità e dello stato d’animo del personaggio, particolarmente mutevoli, Cooper aveva infatti la sensazione di star interpretando ogni settimana un personaggio diverso.

2. Conosceva l’arco narrativo del personaggio. Spesso gli attori delle serie non sanno cosa accadrà al proprio personaggio. Non è questo il caso di Cooper, che invece ha partecipato alle sessioni di scrittura della serie, sapendo per tanto cosa sarebbe accaduto al personaggio nel corso delle varie stagioni.

Dominic Cooper: età e altezza

1. Dominic Cooper è nato a Londra, Inghilterra, il 2 giugno 1978. L’attore è alto complessivamente 177 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Shazam 2: il regista parla dell’impatto di Black Adam

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Shazam 2: il regista parla dell’impatto di Black Adam

Le riprese di Shazam 2, l’annunciato sequel sarebbero dovuto partire quest’estate: a causa della pandemia di Covid-19, però, la Warner Bros. potrebbe decidere di posticipare l’inizio della produzione del film, atteso nelle sale – salvo cambiamenti in corsa – per aprile 2022.

In una recente intervista con ComicBook, il regista David F. Sanberg ha aggiornato proprio sui lavori attorno al sequel e parlato di un ipotetico slittamento dell’inizio della produzione. Sandberg ha rivelato che lui e il suo team creativo sono ancora alle prese con la pre-produzione, impegnati a terminare la sceneggiatura: “Vedremo come si metteranno le cose… dovremmo iniziare a girare quest’anno”, ha dichiarato il regista.

“Chi può saperlo per quanto andrà avanti questa situazione? Tante produzioni e tanti film sono stati rimandati, quindi vedremo quale sorte toccherà a Shazam”, ha aggiunto Sandberg. “Per ora, continuo a lavorare alla sceneggiatura. Ci stiamo ancora lavorando… una volta che sarà terminata, vedremo tra un paio di mesi come sarà la situazione.”

Sempre parlando con ComicBook a proposito della sceneggiatura del sequel, il regista ha fatto riferimento a Black Adam, rivelando che il cinecomic con Dwayne Johnson non sta influenzando la stesura dello script del suo film:

“Non ho parlato con il team dietro Black Adam. Immagino che la Warner e la DC siano perfettamente al corrente di tutto quello che accade all’interno dei film. Magari hanno un piano più grande… ad oggi, non so cosa abbiano in mente. Però, sono molto curioso di vedere quel film…”

LEGGI ANCHE – Shazam 2: le riprese in contemporanea a quelle di Black Adam

Shazam! è uscito nelle sale ad aprile 2019. Nel cast Zachary Levi, Asher Angel, Mark Strong, Jack Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian Chen, Jovan Armand, Cooper Andrews, Marta Milans Djimon Hounsou.

Abbiamo tutti un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.

The Suicide Squad: quale sarà il rating del film?

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The Suicide Squad: quale sarà il rating del film?

James Gunn ha avuto modo di completare le riprese di The Suicide Squad prima dello scoppio della pandemia di Covid-19 e, per ammissione dello stesso regista, adesso la post-produzione del film sta avendo luogo da remoto, nel rispetto delle norme per cercare di arginare il più possibile i contagi.

C’è una domanda che tutti i fan dei personaggi dei fumetti DC si chiedono: quale sarà il rating del film? Sarà vietato ai minori? Ricordiamo che il film di David Ayer aveva ricevuto da parte dell’MPAA un PG-13, ossia un divieto ai minori di 13 anni non accompagnati, cosa che – inutile negarlo! – ha impedito al film di essere tanto violento ed estremo quanto lo erano da sempre i suoi personaggi.

Adesso, durante un Q&A su Twitter, James Gunn ha stuzzicato la curiosità dei fan rivelando di conoscere il rating che avrà il suo film, ma di non poterlo ancora rivelare. Considerati i personaggi che compongono la Squadra Suicida, un divieto ai minori di 17 anni (il famoso “restricted” imposto anche a Joker di Todd Phillips) potrebbe far sperare in un film molto diverso rispetto a quello arrivato al cinema nel 2016, permettendo anche a Gunn di poter giocare maggiormente con i dialoghi e con le scene d’azione.

Sarà davvero così?

LEGGI ANCHE – The Suicide Squad: James Gunn sull’impiego di effetti pratici

Il cast ufficiale comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris ElbaMichael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

CORRELATE: 

Secondo le ultime indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità. Altri nomi circolati nelle ultime settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano che Sean Gunn potrebbe vestire i panni di Weasel e Flula Borg quelli di Javelin; Pete Davidson potrebbe interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker Savant.

Avengers: Endgame, “Vendicatori Uniti!”, la scena con tecnologia 8D

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Mettete su i vostri auricolari ed ascoltate una delle scene più epiche di Avengers: Endgame in 8D!

La tecnologia, che dà un’esperienza tutta nuova dell’audio, è stata applicata alla scena in cui, attraverso i portali di Doctor Strange, tutti i vendicatori si schierano accanto a Steve Rogers, sul campo di battaglia, per fronteggiare l’esercito di Thanos.

https://www.youtube.com/watch?v=QH275TBOnBA&feature=youtu.be&fbclid=IwAR1mhYkSK8VoHC_N9lReZ2lWrkwIp7ubZT_zQyHZ2oFCKI7niHyF0bFlKVw

CORRELATE: 

Ricordiamo che Avengers: Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Netflix: 10 titoli claustrofobici per combattere la reclusione

Netflix: 10 titoli claustrofobici per combattere la reclusione

Forse è un genere che non metterà d’accordo tutti, ma è innegabile quanto i film horror forniscano – almeno a chi è in grado di apprezzarli – una sensazione di catarsi. Si tratta di un genere che concede allo spettatore la possibilità di esplorare e di confrontarsi con le sue paure e le sue ansie più profonde, nonostante troppo spesso goda di una “cattiva reputazione”.

Di seguito abbiamo pensato di raccogliere 10 film claustrofobici (perché magari basati sul tema dell’isolamento o perché ambientati all’interno di una singola location) che sono tranquillamente reperibili su Netflix e che, forse, potrebbero aiutarvi a trascorrere meglio queste giornate di reclusione forzata. Dopotutto, quale momento migliore per lasciarsi andare ad un buon film horror e magari riflettere con più attenzione e con i dovuti pesi e misure su quanto stiamo vivendo?

Il gioco di Gerald

Diretto da Mike Flanagan (regista del più recente Doctor Sleep), Il gioco di Gerald è forse uno dei suoi lavori più sottovalutati. Basato sull’omonimo romanzo del maestro del brivido Stephen King, il film segue la sfortunata Jessie Burlingame che, a causa di un gioco erotico finito male, si ritrova ammanettata ad un letto senza alcuna possibilità di fuga. Sorretto da momenti visivamente suggestivi e da una sceneggiatura a dir poco perfetta, Il gioco di Gerald è una delle rappresentazioni più intime dell’orrore e delle sue conseguenze, soprattutto a livello psicologico. Intrecciando momenti tensivi ad altri particolarmente inquietanti, è un film che vi resterà “addosso” anche dopo la fine della sua visione. 

Sono la bella creatura che vive in questa casa

Forse uno degli horror presenti su Netflix che ha destato maggiori discussioni tra gli utenti: al di là di ogni personalissimo (e legittimo) giudizio, Sono la bella creatura che vive in questa casa è uno dei film a tema più interessanti disponibili al momento sulla piattaforma. Scritto e diretto dal nuovo talento dell’horror Osgood Perkins (figlio del più celebre Anthony), il film sfrutta la collaudata formula della casa stregata per costruire un racconto atipico e disturbante. Prendendosi i suoi tempi, costruendo la tensione in maniera lenta e graduale, e senza mai scadere nei cliché più abusati, Sono la bella creatura che vive in questa casa è sostanzialmente un crescendo di inquietudine. Un film destinato sicuramente a dividere, ma senza alcun dubbio adatto a chi è in cerca di una grande storia di fantasmi che richiama alcuni grandi classici del passato.

Il buco

Si tratta di un’aggiunta abbastanza recente al catalogo Netflix, tanto bizzarra quanto inquietante. Il buco è un horror spagnolo ambientato in un mondo distopico in cui i cittadini – divisi per classe – sono intrappolati in un grattacielo claustrofobico: il cibo viene consegnato ai residenti da una piattaforma discendente che dai piani superiori arriva fino a quelli inferiori; naturalmente, a mano a mano che si procede dall’alto verso il basso, la piattaforma contiene soltanto avanzi. I piani vengono rimescolati in base al comportamento e alla conformità dei cittadini, facendo così de Il buco una riflessione amara e non poco contorta sulla società, sulla lotta di classe e sulla politica, con richiami all’orrore orwelliano descritto nei romanzi del celebre scrittore. 

Nell’erba alta

Quando Becky, incinta, e il suo amorevole fratello Cal compiono un viaggio in auto attraverso la campagna per raggiungere la casa della zia, vengono improvvisamente distratti dal suono di un giovane ragazzo in difficoltà nascosto tra l’erba di un campo vicino, che richiama la loro attenzione. Spinti ad indagare, i fratelli si addentrano nel campo e vengono ben presto trascinati in un inevitabile incubo tra veglia e sogno e perseguitati da una misteriosa entità soprannaturale. Nonostante sia ambientato in un grande spazio aperto, Nell’erba alta riesce comunque a restituire allo spettatore quella schiacciante sensazione di claustrofobia. Basato sull’omonimo racconto scritto da Stephen King e da suo figlio Joe Hill, si tratta di un adattamento abbastanza fedele della storia originale

Outfall

Un uomo rapisce la proprietaria di un negozio di fiori e la rinchiude in una piccola stanza insonorizzata all’interno del suo appartamento nel tentativo di estorcerle un segreto sul suo passato. Interpretato da Kelly Reilly e Luke Evans (nelle inediti vesti di un apparente psicopatico), Outfall – conosciuto anche col titolo 10×10 – è un discreto thriller claustrofobico ambientato quasi interamente all’interno di una stanza di reclusione, con soltanto due personaggi. Un gioco delle parti che sembra chiaro fin dall’inizio ma che, a mano a mano, svelerà sembra più verità e colpi di scena inaspettati.

Panic Room

Ovviamente, non potevamo fare riferimento ad almeno un grande classico del genere. Panic Room, diretto da David Fincher nel 2002, è uno dei thriller claustrofobici più riusciti della storia del cinema contemporaneo. Una donna (Jodie Foster) e sua figlia (una giovanissima Kristen Stewart) si ritrovano a giocare al gatto e al topo con tre rapinatori (uno dei quali interpretato da Jared Leto) nella loro casa di New York City, nascondendosi in una camera blindata. Cos’altro aggiungere? Un grande classico da scoprire e riscoprire ancora…

Creep

Scritto, prodotto e interpretato dal prolifico attore, sceneggiatore e regista Mark Duplass, Creep è stata una piacevole sorpresa per molti fan dell’horror quando uscì nel 2014. Grazie alla sua trama contorta e al suo umorismo cupo, il film è riuscito a respirando nuova linfa vitale al sottogenere del found-footage, senza dimenticare l’affascinante performance dello stesso Duplass che ha contribuito a rendere il film un vero e proprio cult tra la cerchi di appassionati. Il film segue le vicende di un videografo al verde che accetta un lavoro in una cittadina sperduta tra le montagne per scoprire soltanto in seguito che il suo cliente ha in mente un piano decisamente inquietante. Sempre su Netflix è presente anche il sequel, Creep 2, uscito nle 2017. Un terzo capitolo è attualmente in fase di produzione.

Il rituale

Quattro amici legati da una lunga ma difficoltosa amicizia, fanno un viaggio nella selvaggia natura svedese, dalla quale potrebbero non fare più ritorno. Al pari di Nell’erba alta, anche Il rituale, pur non svolgendosi all’interno di spazi molti ampi, è in grado di instillare nello spettatore inquietudine ed angoscia per tutta la sua durata. Il capanno abbandonato in cui si svolge la prima parte dell’azione, mescolato alle ambientazioni naturali e selvagge (piene di pericoli la cui origine è criptica e devastante) dove si sviluppa il resto della storia e all’incertezza del destino dei protagonisti, contribuiscono a genere un autentico senso di claustrofobia.

Hush – Il terrore del silenzio

Se siete alla ricerca di un home invasion davvero fatto bene, allora Hush – Il terrore del silenzio del 2016, del già citato Mike Flanagan, è il thriller che fa al caso vostro. Il film segue la storia di una scrittrice sorda che ha scelto di vivere in solitudine tra i boschi ma che una notte è costretta a lottare per sopravvivere quando un misterioso killer mascherato irrompe nella sua abitazione. Incredibilmente teso e pieno zeppo di jumpscare davvero ben congeniati, Hush – Il terrore del silenzio si distingue come thriller/horror davvero intelligente: la disabilità uditiva della protagonista Maddie, infatti, è il punto cruciale da cui derivano tutte le paure affrontate nel film. Un home invasion raccontato attraverso una nuova prospettiva, forse non originalissimo ma sicuramente degno di nota. 

Madre!

Chiudiamo con uno dei film più controversi degli ultimi anni, Madre! di Darren Aronofsky con Jennifer Lawrence. Destinato a far parlare di sé ancora negli anni a venire (come, del resto, fanno i veri grandi film!), il film racconta della vita privata di un poeta e di quella di sua moglie che va lentamente in pezzi quando una serie di ospiti sconosciuti – a turno – cominciano a fare loro visita e ad invadere la loro casa tranquilla e isolata. Un’opera controversa, disturbante e profondamente inquietante, ricca di riferimenti biblici e filosofici. Un viaggio allucinante e allucinato dal quale farsi travolgere dall’inizio alla fine.

La Spada nella Roccia, da oggi disponibile su Disney+

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La Spada nella Roccia, da oggi disponibile su Disney+

Lo scorso 24 marzo, al debutto di Disney+, moltissimi abbonati al servizio di streaming della Casa di Topolino avevano notato l’assenza di uno dei classici d’animazione più amati della produzione disneyana, La Spada nella Roccia.

Da oggi, per fortuna, quella lacuna del catalogo Disney+ è stata colmata e infatti potete godere del film in tutta la sua magica bellezza (qui).

Rispolverate la magia del classico con la bellissima introduzione del film:

La spada nella roccia: recensione

La spada nella roccia (The Sword in the Stone) è un film del 1963 diretto da Wolfgang Reitherman. È un film d’animazione prodotto dalla Walt Disney Productions e uscito negli Stati Uniti il giorno di Natale del 1963, distribuito dalla Buena Vista Distribution. 18° Classico Disney, fu l’ultimo ad uscire prima della morte di Walt Disney ed è stato anche l’ultimo ad essere prodotto tutto sotto la supervisione di quest’ultimo.

Nel 2015 arriva la prima notizia dell’entrata in produzione di un live action del film, mentre nel 2018 la Disney ha annunciato che Juan Carlos Fresnadillo avrebbe diretto il film.

Solo avrà un sequel? Lo sceneggiatore smentisce

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Solo avrà un sequel? Lo sceneggiatore smentisce

Uscito nelle sale a maggio del 2018, Solo è stato il secondo spin-off della saga di Star Wars dopo Rogue One. Nonostante la travagliatissima produzione (con Phil Lord e Chris Miller che abbandonarono il progetto durante le riprese e vennero sostituiti in corsa da Ron Howard), all’epoca del suo debutto in sala il film venne accolto abbastanza positivamente dalla critica, nonostante siano in molti a ritenerlo uno dei film minori dell’intero franchise.

Purtroppo, il flop al box office del film ha costretto la Disney e la Lucasfilm a fare un passo indietro e a bloccare la produzione di eventuali altri spin-off, mettondo così la parole fine alla saga antologica di Guerre Stellari dopo appena due episodi. Eppure, nell’ultimo periodo, in seguito al debutto di Disney+, si sono susseguiti una serie di rumor a proposito di un possibile sequel di Solo destinato proprio alla piattaforma di streaming.

Sfortunatamente, ciò non accadrà mai. A confermarlo è stato Joe Kasdan, co-sceneggiatore del film, via Twitter. Un fan ha infatti chiesto al diretto interessato aggiornamenti su un eventuale Solo 2. Questa è stata la risposta di Kasdan:

“Credo che al momento nessuno stia perseguendo un sequel di Solo. A questo punto, sarebbe un progetto davvero difficile da vendere e il catalogo Disney+ è già pieno di tantissimi titoli legati a Star Wars… il mio lavoro sul personaggio è finito da un pezzo, ma sono contento che ci siano persone che vorrebbero ancora vederne su di lui.”

LEGGI ANCHE – Solo: A Star Wars Story: recensione del film di Ron Howard

Diretto da Ron Howard, Solo è interpretato da Alden Ehrenreich, Woody Harrelson, Emilia Clarke, Donald Glover, Thandie Newton, Phoebe Waller-Bridge e Paul Bettany, insieme a Joonas Suotamo che torna a interpretare Chewbacca.

Solo porterà il pubblico a bordo del Millennium Falcon, in una nuova avventura incentrata sulla canaglia più amata della galassia lontana lontana. Attraverso una serie di audaci bravate nel profondo di un mondo criminale oscuro e pericoloso, Han Solo fa amicizia con il suo futuro possente copilota Chewbacca e incontra il famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che determinerà il futuro di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.

Scritto da Lawrence Kasdan & Jonathan Kasdan, il film è prodotto da Kathleen Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel, mentre Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e Christopher Miller sono i produttori esecutivi.

Fonte: ScreenRant

Corona Movie: il trailer del primo film sul COVID-19

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Corona Movie: il trailer del primo film sul COVID-19

Promette di essere solo il primo di una lunga serie di film sul COVID-19 e sulla situaizone senza precedenti che il mondo sta vivendo nelle ultime settimane. Ecco il trailer di Corona, il primo film sul coronavirus realizzato da Mostafa Keshvari, regista iraniano al suo secondo lungometraggio.

“L’idea mi è venuta un paio di mesi fa quando stavo leggendo una notizia di una turista cinese aggredita, ero in ascensore e ho pensato di ambientare la storia in un ascensore” ha dichiarato il regista che adesso si trova ad essere il primo arrivato di quella che sicuramente, da qui a diversi mesi, sarà un tema abbondantemente sfruttato da cinema e tv.

La storia è quella di un gruppo di sei persone, condomini, che si allarmano quando, in ascensore con loro, sale una ragazza cinese, recentemente trasferitasi nell’edificio. Il film è stato girato all’inizio della diffusione del virus, per cui si basa principalmente sui pregiudizi che all’inizio circolavano intorno alla trasmissione dello stesso.

La ragazza cinese è quindi vista come una minaccia. E così, come in ogni storia che si rispetti, la vicenda raccontata diventa specchio di un malessere della società, una cartina di tornasole della situazione in cui versa la civiltà.

Il regista commenta: “Il virus non discrimina nessuno, tutti possono essere infettati, non dunque perché noi esseri umani dovremmo discriminare altri esseri umani”.

Corona è ambientato interamente all’interno dell’ascensore ed è realizzato in un unico piano sequenza, una ripresa continuata, quasi una documentazione di tutto ciò che avviene in quello spazio ristretto, con la complicità di paura e razzismo.

Prodotto in Canada, il film è stato girato a Vancouver. Ovviamente, il regista non aveva previsto il lockdown mondiale e sperava solo di far circolare il suo lavoro nel circuito dei festival.

Justice League #SnyderCut: il trailer onesto si prende gioco del fandom

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Il celebre canale YouTube Screen Junkies ha realizzato un nuovo trailer onesto che si prende gioco di uno dei film più popolari che nessuno ha ancora avuto modo di vedere: la tanto chiacchierata #SnyderCut di Justice League, il cinecomic diretto da Zack Snyder nel 2017 e di cui – come rivelato dallo stesso regista negli ultimi mesi – esisterebbe una versione che ne rispecchia la sua visione originale.

In occasione del 1° aprile (giorno in cui cade la tradizione del famoso “pesce”), Screen Junkies ha creato un trailer onesto per la #SnyderCut di Justice League che – in sostanza – si prende gioco dei fan e di quanto alte siano le loro aspettative nei confronti di questo “film fantasma” che nessuno ha mai visto. Il trailer si prende gioco della Director’s Cut, presagendo che passerà alla storia come “il più grande film mai realizzato”.

Potete vedere l’esilarante trailer onesto di seguito:

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Nelle ultime settimane sono emersi ulteriori dettagli circa la lavorazione “travagliata” di Justice League, con Zack Snyder che ha spiegato che i cambiamenti apportati in itinere sono stati causati da varie interferenze con lo studio:

“Partivamo con l’idea che una minoranza di persone non aveva amato Batman v Superman, e questo ha avuto un effetto anche sul film successivo. La mia versione originale del film, che avevo scritto insieme a Chris Terrio, non è mai stata girata. L’idea reale, difficile, e spaventosa, non è mai stata realizzata per le paure dello studio, e io e miei collaboratori eravamo insicuri proprio a causa della reazione scatenata da Batman v Superman […]

Sarebbe stata una lunga storia da raccontaresaremmo finiti in un futuro a distanza dove Darkseid conquistava la Terra e dove Superman cedeva all’equazione dell’anti vita. Alcuni membri della Justice League sopravvivevano in quel mondo combattendo, Batman rompeva il suo patto con Cyborg e Flash tornava indietro nel tempo per dire qualcosa a Bruce…

Fonte: ScreenRant

Wonder Woman: uno spin-off sulle Amazzoni? Il cast è d’accordo

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Wonder Woman: uno spin-off sulle Amazzoni? Il cast è d’accordo

L’uscita di Wonder Woman 1984 è stata di recente posticipata da giugno ad agosto 2020 a causa della pandemia di Covid-19. In attesa di poter finalmente vedere sul grande schermo il sequel diretto ancora una volta da Patty Jenkins, arrivano delle interessanti dichiarazioni su un possibile spin-off dedicato alle Amazzoni da parte dell’attrice Connie Nielsen, che nel primo Wonder Woman aveva interpretato la regina Ippolita.

Intervista da ComingSoon.net, infatti, la Nielsen ha parlato di un potenziale spin-off del franchise dedicato alle Amazzoni, rivelando che non solo lei amerebbe l’idea, ma anche il resto del cast. Alla fine del 2019, in occasione del Comic Con Experience di San Paolo, in Brasile, la regista Patty Jenkins aveva rivelato che lei e la Warner Bros. stavano già pensando ad un possibile film interamente dedicato alle guerriere e alla mitologia di Themyscira. All’epoca la Jenkins disse che il progetto era “ancora tutto da sviluppare.”

Cosa ne pensate? A voi piacerebbe uno spin-off sulle Amazzoni?

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Vi ricordiamo che Wonder Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

“Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.“ 

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L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.

Edgar Wright annuncia un nuovo progetto cinematografico

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Edgar Wright annuncia un nuovo progetto cinematografico

Arriva da The Hollywood Reporter la notizia che Edgar Wright dirigerà l’adattamento cinematografico del romanzo Set My Heart to Five di Simon Stephenson. Al momento, però, non è chiaro come si collocherà il progetto all’interno della schedule del regista, già piena di diversi altri titoli in cantiere.

Il romanzo di Stephenson mescola satira, fantascienza, narrativa di formazione e distopia, un mix di generi che si rivelerà sicuramente congeniale allo stile di Wright, come già dimostrato grazie alla Trilogia del Cornetto e a Baby Driver. La storia è ambientata nel 2054 e segue le vicende di un androide di nome Jared, che lavora come dentista. Un giorno Jared scopre i film degli anni ’80 e ’90 e decide di intraprendere una missione speciale: convincere gli umani che a lui e agli altri androidi dovrebbe essere concessa la possibilità di provare dei sentimenti. La missione lo condurrà attraverso un viaggio lungo la costa occidentale degli Stati Uniti con l’obiettivo di incontrare il suo programmatore e scrivere la sceneggiatura di un film che sia in grado di cambiare il mondo.

Lo stesso Simon Stephenson sarà coinvolto nell’adattamento cinematografico in qualità di sceneggiatore. La Working Title si occuperà della produzione, mentre la distribuzione è stata affidata alla Focus Features, divisione della Universal Pictures.

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Per quanto riguarda Last Night in Soho, il nuovo film di Edgar Wright al quale il regista sta attualmente lavorando, la pellicola dovrebbe arrivare nelle sale americane il prossimo 8 ottobre (ma al momento l’attuale situazione relativa alla pandemia di Covid-19 potrebbe far slittare l’uscita).

Nel cast del film figurano Anya Taylor-Joy, Terence Stamp, Diana Rigg, Matt Smith e Thomasin McKenzie. Il regista britannico ha definito il film come un thriller che si ispira alle atmosfere di A Venezia… un dicembre rosso shocking (Don’t Look Now) di Nicolas Roeg e Repulsione di Roman Polanski.

Tra i prossimi progetti di Wright figura anche un documentario sulla rock band Sparks, di cui il regista ha già raccolto del materiale e filmato il concerto al O2 Forum Kentish Town di Londra a Maggio 2018.

Scarlett Johansson e il primo costume test per Vedova Nera

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Scarlett Johansson e il primo costume test per Vedova Nera

Scarlett Johansson tornerà a vestire i panni di Natasha Romanoff nel prossimo film dei Marvel Studios, l’attesissimo Black Widow che purtroppo è stato posticipato a data da destinarsi a causa della pandemia di Covid-19 (sarebbe dovuto arrivare nelle sale americane il 1 maggio).

Come sappiamo, l’attrice candidata all’Oscar per Storia di un matrimonio e JoJo Rabbit ha fatto il suo debutto nei panni dell’eroina in Iron Man 2 del 2010. Adesso, grazie a Christopher Marc di HNE, abbiamo la possibilità di dare uno sguardo al primissimo costume test della Johansson nei panni di Vedova Nera per il film di Jon Favreau.

Nell’immagine, il costume sembra essere praticamente identico a quello che abbiamo visto nel film, anche se forse è un tantino più aderente sulle spalle. La differenza più grande è rappresentata ovviamente dai capelli di Scarlett, poiché l’attrice nel film ha sfoggiato una parrucca riccia.

Potete vedere la foto di seguito:

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La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh, e Rachel Weisz.

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Carey Mulligan: 10 cose che non sai sull’attrice

Carey Mulligan: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Carey Mulligan vanta una filmografia composta ancora da pochi titoli, ma questi sono tutti grandi successi di critica e di pubblico. Grazie alla sua collaborazione con autori e attori rinomati, la Mulligan ha così avuto modo di maturare e affermarsi, ottenendo numerosi riconoscimenti di prestigio e venendo indicata come una delle interpreti più promettenti della sua generazione. Ecco 10 cose che non sai di Carey Mulligan.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Carey Mulligan marito

Carey Mulligan: i film in cui ha recitato

10. Ha preso parte a celebri lungometraggi. L’attrice ha debuttato al cinema nel ruolo di Kitty Bennet nel film Orgoglio e pregiudizio (2005), recitando al fianco di Keira Knightley e Matthew Macfadyen. La vera consacrazione arriva per lei con il film An Education, dove è protagonista accanto all’attore Peter Sarsgaard. Negli anni successivi prende parte ai film Nemico pubblico (2009), con Johnny Depp, Brothers (2009), Non lasciarmi (2010), con Andrew Garfield, Wall Street – Il denaro non dorme mai (2010), Drive (2011), Shame (2011), con Michael Fassbender, Il grande Gatsby (2013), con Leonardo DiCaprio, A proposito di Davis (2013), Via dalla pazza folla (2015), Suffragette (2015), Mudbound (2017), Wildlife (2018), di Paul Dano, e Una donna promettente (2020).

9. Ha recitato in alcune serie TV. Nel corso della sua carriera l’attrice non ha mancato di comparire sul piccolo schermo, all’inizio della sua carriera per Bleak House (2005) e The Amazing Mrs Pritchard (2006), dove ricopre il ruolo di Emily Pritchard. Compare in seguito in alcuni episodi delle serie Waking the Dead (2007), Trial & Retribution (2006-2007) e Doctor Who (2007). Dopo un periodo in cui si è concentrata prevalentemente sul cinema, l’attrice torna in televisione per The Walker (2015) e Collateral (2018).

8. È stata nominata all’Oscar. Nel 2010 la Mulligan riceve la sua prima nomination all’Oscar come miglior attrice protagonista per il film An Education. In questo interpreta una giovane ragazza dei sobborghi di Londra, nel 1960. La sua esistenza verrà sconvolta nel momento in cui nella sua vita entra un uomo con il doppio della sua età. Si è trattato per il primo ruolo da protagonista per l’attrice, che ha così avuto modo di sfoggiare il proprio talento ottenendo importanti riconoscimenti.

Carey Mulligan: chi è suo marito

7. È sposata. Dopo aver avuto una frequentazione di circa un anno con l’attore Shia LaBeouf, conosciuto sul set di Wall Street – Il denaro non dorme mai, l’attrice intraprende una relazione con Marcus Mumford, noto per essere il cantante e leader del gruppo indie folk Mumford & Sons. I due si sono in seguito sposati nell’aprile del 2012.

6. Hanno avuto due figli. Particolarmente riservata, la coppia ha raramente rilasciato informazioni riguardante la loro vita sentimentale. Tra i pochi annunci fatti vi sono tuttavia quelli relativi alla nascita dei loro due figli, rispettivamente nel 2015 e nel 2018. In seguito alla loro nascita hanno ulteriormente evitato un’esposizione mediatica delle loro vite.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Carey Mulligan Il grande Gatsby

Carey Mulligan in Il Grande Gatsby

5. Ha saputo di aver vinto il ruolo mentre era ad un party. Nel 2013 l’attrice aveva già ottenuto una grande visibilità, ma fu probabilmente il ruolo di Daisy nel film Il grande Gatsby a farla conoscere ad un pubblico più vasto. L’attrice fu informata dal regista Baz Luhrmann di aver ottenuto la parte mentre era ad un importante evento di gala. Per la gioia iniziò a piangere, facendo preoccupare le celebrità che le stavano intorno.

4. Non è soddisfatta della sua interpretazione. L’attrice ha ammesso di non essere una fan della propria recitazione per questo film. Affermò infatti di essersi sentita sopraffatta dall’imponenza del progetto, e per questo per gli anni successivi decise di dedicarsi solo a progetti di più piccola natura, dove fosse possibile concentrarsi maggiormente su quanto si svolgeva.

Carey Mulligan in Suffragette

3. Non si è lavata i capelli per settimane. Nel film Suffragette, la Mulligan interpreta una delle donne che nella Londra del 1912 diedero vita al movimento che richiedeva il diritto di voto per le donne. Per calarsi meglio nel personaggio, e rappresentare la malsana condizione delle donne dell’epoca, l’attrice decise di non lavarsi i capelli per diverse settimane, così come di non ricorrere ad alcun tipo di trucco, per rendere il suo personaggio più realistico.

2. Ha apprezzato la presenza di una sua co-protagonista. Nel film l’attrice recita accanto ad Helena Bonham Carter. Quest’ultima era solita dar vita a numerose situazioni comiche, molte delle quali spesso comportarono l’interruzione delle riprese. La Mulligan affermò che la presenza della Carter si rivelò fondamentale per spezzare il velo di serietà che si era instaurato durante il set.

Carey Mulligan: età e altezza

1. Carey Mulligan è nata a Londra, Inghilterra, il 28 maggio 1985. L’attrice è alta complessivamente 170 centimetri.

Fonte: IMDb

Garrett Hedlund: 10 cose che non sai sull’attore

Garrett Hedlund: 10 cose che non sai sull’attore

Tra gli attori della sua generazione più interessanti a livello artistico, Garrett Hedlund ha negli anni accresciuto la propria fama partecipando a film mainstream e ad importanti opere d’autore. Si è così affermato come attore completo, capace di ricoprire ruoli ben diversi l’uno dall’altro. Negli ultimi anni ha poi consolidato il proprio talento costruendo una filmografia di tutto rispetto. Ecco 10 cose che non sai di Garrett Hedlund.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Garrett Hedlund Emma Roberts

Garrett Hedlund: i film in cui ha recitato

10. Ha preso parte a celebri lungometraggi. L’attore esordisce al cinema nel film Troy (2004), ricoprendo il ruolo di Patroclo e recitando accanto a divi del calibro di Brad Pitt, Orlando Bloom e Eric Bana. Recita poi nelle pellicole Four Brothers – Quattro fratelli (2005), Eragon (2006) e Tron: Legacy (2010), con cui acquista maggior fama. Riceve poi particolari apprezzamenti per il ruolo di Dean Moriarty in On the Road (2012), per poi consacrarsi grazie alla sua partecipazione ai film A proposito di Davis (2013), con Oscar Isaac, Unbroken (2014), di Angelina Jolie, e Pan – Viaggio sull’isola che non c’è (2015), dove interpreta un giovane Capitan Uncino. Nel 2016 è il protagonista del film Billy Lynn – Un giorno da eroe, di Ang Lee, mentre negli ultimi anni recita in Mudbound (2017), Burden (2018) e Triple Frontier (2019), con Ben Affleck, Charlie Hunnam e Pedro Pascal.

9. Ha recitato in una nota serie TV. Nel 2018 l’attore partecipa alla serie Mosaic, ideata e diretta da Steven Soderbergh. Qui ricopre il ruolo di Joel Hurley, aspirante artista che vive nella proprietà di Olivia, la protagonista della storia. La particolarità della serie è quella di essere costruita per essere interattiva. Essa può infatti essere seguita come una normale serie TV, oppure lo spettatore può interagire scegliendo, attraverso un’apposita app, da quale prospettiva guardare la stessa trama.

Garrett Hedlund e Emma Roberts

8. Ha una relazione con l’attrice. Dopo aver avuto una relazione di diversi anni con l’attrice Kirsten Dunst, l’attore ha reso noto di stare attualmente frequentando l’attrice Emma Roberts, nota per i suoi ruoli nella serie American Horror Story. I due sono stati fotografati per la prima volta insieme nell’aprile del 2019, e da allora hanno mantenuto riservata la propria relazione.

Garrett Hedlund in Eragon

7. Aveva un ruolo nel film fantasy. Tra i primi ruoli che hanno contribuito alla popolarità dell’attore vi è quello di Murthag nel film fantasy Eragon. Il suo personaggio è infatti tra i principali all’interno della storia, impegnato a seguire il protagonista in tutte le sue pericolose avventure, rivelandosi una spalla fondamentale.

6. Ha anche doppiato il personaggio. Parallelamente all’uscita del film in sala è stato rilasciato un videogioco che ricalcava le avventure del giovane Eragon. Qui Hedlund ha avuto modo di doppiare il personaggio interpretato anche nel film. Questa rappresenta la prima, e per ora unica, incursione dell’attore nel mondo del doppiaggio.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Garrett Hedlund Unbroken

Garrett Hedlund in Unbroken

5. Ha letto un prezioso diario per prepararsi al ruolo. Per interpretare il ruolo di John Fitzgerald, uno dei protagonisti del film Unbroken, tratto ad una storia vera, l’attore si è preparato leggendo articoli e libri a riguardo. In particolare, ha avuto modo di consultare il diario personale del vero Fitzgerald, dove egli annotava le proprie imprese e i propri pensieri. Per Hedlund questo è stato fonte di grande aiuto per l’immedesimazione nel personaggio.

4. Ha apprezzato molto il lavoro svolto dalla regista. Unbroken segna il ritorno alla regia per Angelina Jolie, con la quale l’attore ha dichiarato di aver lavorato bene come poche altre volte nella sua carriera. In particolare, è rimasto affascinato dalla grande disponibilità della Jolie ad accogliere suggerimenti e idee da parte degli attori, rendendo il set un posto decisamente accogliente.

Garrett Hedlund è Patroclo in Troy

3. È stato il suo primo ruolo da attore. Esattamente un mese dopo essersi trasferito a Los Angeles per inseguire il proprio desiderio di diventare un attore, Hedlund viene scelto per il ruolo di Patroclo nel film Troy. Per l’attore si è trattato di una grande occasione, poiché pur ricoprendo un personaggio secondario ha avuto modo di sfoggiare buone doti da interprete.

2. Ha messo su massa muscolare. Per ricoprire il ruolo del guerriero Patroclo, l’attore si è dovuto sottoporre ad un duro allenamento che lo ha portato a guadagnare ben 13 chili di muscoli. Ciò era strettamente necessario in un film che faceva della prestanza fisica uno dei suoi punti chiave.

Garrett Hedlund: età e altezza

1. Garrett Hedlund è nato a Roseau, in Minnesota, Stati Uniti, il 3 settembre 1984. L’attore è alto complessivamente 186 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Jurassic World: Dominion, Colin Trevorrow continua a lavorare al film

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La produzione di Jurassic World: Dominion era partita ufficialmente lo scorso 25 febbraio, ma dopo poche settimane le riprese sono state sospese a causa dell’emergenza Coronavirus. Al momento non sappiamo quando il regista Colin Trevorrow e il cast torneranno sul set; sappiamo però che i lavori sul film non si sono interrotti.

Come mostrato proprio da Trevorrow attraverso il suo account Instagram, i lavori su Jurassic World: Dominion continuano: il regista, infatti, ha postato un’immagine che lo ritrae intento a lavorare sul materiale girato fino ad ora direttamente dalla sua abitazione. La pandemia di Covid-19 ha spinto anche l’industria cinematografica ad adottare – laddove possibile – delle misure precauzionali per cercare di arginare i contagi: proprio per questo, diversi registi e e tecnici dell’industria sono attualmente al lavoro sui propri progetti da remoto.

Potete vedere il post condiviso da Colin Trevorrow di seguito:

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Jurassic World: Dominion vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson Omar SyLaura Dern Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

Alla regia torna Colin Trevorrow, che ha pubblicato il cortometraggio Battle at Big Rock, i cui eventi sono ambientati un anno dopo Jurassic World: Il Regno Distrutto mostrando i dinosauri che vivono nel nostro mondo e lottano per la sopravvivenza. Vi ricordiamo che Jurassic World 3 uscirà nelle sale l’11 giugno 2021.

Fonte: ScreenRant

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