Ecco di seguito un video supercut di
Avengers: Endgame, che monta in
maniera approssimativamente cronologica i due filmati promozionali
del film che abbiamo visto fino a questo momento, il primo trailer e lo spot del Super Bowl
LIII diffuso domenica scorsa.
Nel video ci sono tutte le scene
viste fino a questo momento, meno di tre minuti, in cui si vedono
diversi protagonisti e soprattutto si abbozza a un montaggio
temporale, che però è ovviamente dettato da intuizioni non
verificabili, visto che, nonostante tutte le teorie sul web, il
film non ha ancora una trama dettagliata ufficiale.
L’impronta originale e goliardica
di Taika Waititi ha scosso la serietà del
franchise di Thor conferendo al Marvel Cinematic Universe un taglio
più scanzonato e non per questo meno profondo. Per alcuni questo
approccio si avvicina al modo di raccontare il mondo dei supereroi
di James
Gunn, un “pioniere” all’interno del genere
supereroistico che con i due capitoli dei Guardiani della Galassia ha
aperto una nuova fase all’interno dei Marvel Studios e che ha abbandonato la nave
dopo il recente licenziamento.
Come saprete il progetto di
Guardiani della Galassia
3 è ancora orfano di un regista, e lo stesso Waititi
era stato considerato il candidato perfetto per sostituire Gunn.
Purtroppo la risposta non è stata quella che i fan si aspettavano,
ma potrebbe esserci ancora la possibilità di rivedere il filmaker
australiano in azione nel MCU:
“Voglio fare un altro film con
loro, e abbiamo discusso con i Marvel Studios di alcune
cose. Per quanto riguarda Guardiani della Galassia, non ho mai
incontrato nessuno per parlarne, anche se considero quello il
franchise di James. Entrare in un mondo del genere che ha il suo
marchio sarebbe come entrare in casa di qualcuno e dire “Ehi, sono
il tuo nuovo papà, e questo è il modo in cui preparo i panini al
burro di arachidi ora. Forse sarebbe un po’ imbarazzante…“
Nell’intervista concessa a Deadline
Waititi ha avuto modo di parlare della sua nuova esperienza con
The
Mandalorian, serie spin-off di Star
Wars attualmente in produzione, che arriverà entro la
fine del 2019 sulla piattaforma streaming Disney +:
“È stato incredibile, Jon
Favreau è un genio e realizzare qualcosa nell’universo di Star Wars
è davvero divertente. Trovo più strano vedere un stormtrooper,
anzi, girare una scena con 50 o 60 di loro […] Star Wars è molto
diverso dallo stile Marvel, dovevamo rispettare il tono
dei primi film perché è ciò che piace ai fan. Eppure non mancherà
qualcosa di mio…“
The
Mandalorian sarà scritta e prodotta dal
produttore e attore candidato all’Emmy Jon
Favreau, come annunciato in precedenza, con Dave Filoni
( Guerre stellari: Guerre dei
cloni , Star Wars Rebels ) a dirigere
il primo episodio. Gli altri registi
sarannoDeborah
Chow ( Jessica Jones), Rick Famuyiwa
( Dope ), Bryce Dallas
Howard ( Solemates )
e Taika Waititi( Thor:
Ragnarok ). Mandalorian – Star Wars
Series prodotto da Jon Favreau, Dave Filoni, Kathleen
Kennedy e Colin Wilson. Karen Gilchrist sarà il co-produttore
esecutivo.
Per quanto riguarda lo stato di
Guardiani della Galassia 3, non abbiamo ancora
aggiornamenti ufficiali. Negli ultimi giorni Chris Pratt e
Sean Gunn avevano lasciato intendere che il film
si farà ma che toccherà attendere ancora qualche anno.
Queste le parole del fratello di
James Gunn:
“Mio fratello sta lavorando a
Suicide Squad 2 adesso, cosa che mi rende
davvero entusiasta e so che anche lui lo è. Riguardo Guardiani 3,
non so cosa sta succedendo ma lo faremo e capiremo più in avanti
come muoverci…forse ci vorranno due anni in più, ma ci
arriveremo“.
Sono passati oltre 10 anni da
Gran
Torino, da quel capolavoro che doveva essere il suo
addio al cinema, eppure Clint Eastwood non si è ancora stancato di
portare l’America sul grande schermo, e così torna al cinema con
Il Corriere – The Mule.
L’attore e regista torna in doppia
veste, dietro e davanti alla macchina da presa, e racconta di Earl
Stone (Clint
Eastwood), un uomo di 90 anni che si ritrova senza
soldi, in pessimi rapporti con la famiglia, colmo di rimpianto per
come ha lasciato andare in pezzi i suoi affetti. Per risolvere i
suoi problemi economici, decide di accettare un lavoro per un
cartello della droga messicano, finendo per fare il “mulo”, ovvero
un corriere della droga.
Tratto da una storia vera, il
nuovo film di
Clint Eastwood, dal 7 febbraio al
cinema, è un’altra fotografia degli Stati Uniti, di un
sogno americano che ormai vive soltanto sulla pelle di chi ha visto
cambiare il Paese sotto i propri occhi, ed è inevitabile pensare
che Earl è un po’ lo stesso Clint. Se da una parte abbiamo un
reduce, sopravvissuto, che non si connette con la realtà che è
cambiata, che perde completamente ogni filtro ma rimane fedele alla
sua indole educata e gentile (chiama “negri” una coppia di
afroamericani con l’auto in panne, quando si ferma ad aiutarli, sul
ciglio della strada), dall’altra abbiamo un uomo che con la sua
stessa esistenza mantiene viva la testimonianza di ciò che è stato
il cinema e la Storia di quel Paese.
Se all’inizio del film Earl ci
appare come un vecchio solitario e immediato nei modi e
nell’approccio, dopo un po’ cominciamo ad avvertire il suo
rimpianto, il suo rimorso nei confronti di quei valori familiari
che ha sempre messo da parte per un egoismo intrinseco, che lo
spingeva sempre lontano dalla moglie e dalla figlia. E infatti,
adesso, la moglie (diventata ex) non fa altro che rimproverarlo per
il passato, mentre la figlia ha completamente smesso di
parlargli.
Questo atteggiamento netto nei
confronti del personaggio, non solo da parte dei familiari, ma
anche da quella di tutti gli altri personaggi che interagiscono con
lui (il poliziotto della DEA Bradley Cooper o il boss del cartello Andy Garcia) crea una situazione in cui
l’unico ad essere vivo e mobile è lo stesso protagonista, il
monumentale Eastwood, mentre gli altri personaggi sono tutte
figurine, stereotipi che non vengono approfonditi né tratteggiati
come si dovrebbe, con il risultato di eliminare quasi completamente
il dialogo del film.
E il film è effettivamente un
monumento al cinema dell’icona americana: la regia asciutta, i
campi larghi e i ritmi da western, la tensione che cresce
soprattutto nella seconda parte, ma anche i momenti di feroce
ironia, le risate di gusto su alcuni scambi (la sceneggiatura è di
Nick Schenk, lo stesso di
Gran Torino), ogni parte è messa al posto giusto
dall’occhio essenziale dell’Eastwood regista, che è poi quello che
più ama il pubblico. Il Corriere – The Mule è un
inno che Clint Eastwood innalza a se stesso,
semplicemente mettendosi in gioco, senza ostentare grandezza o
prodigi, ma semplicemente continuando a raccontare e a raccontarsi
come testimone vivente di un mondo (del cinema e non solo) che non
esiste più.
L’illustratore spagnolo David G. Fererro ha creato una
serie di bellissimi poster di film Disney ispirati alle linee
audaci e ai motivi geometrici del movimento Art Deco. Ariel sembra
una Daisy Buchanan dalla coda di pesce nel poster
de La
Sirenetta, Hercules sembra ancora più forte con una
mascella (e i pettorali, e i capelli) quadrata e Basil
l’Investigatopo, spesso dimenticato, riceve il suo giusto tributo,
comparendo in mezzo ai poster dei film Disney più famosi.
Negli ultimi anni (e per i prossimi)
la Disney vedrà ritornare al cinema i propri classici in versione
live action, tanto che soltanto il 2019 vedrà Dumbo, Aladdin e Il Re Leone tornare in sala
completamente realizzati da capo. Tuttavia il fascino dei classici
in animazione bidimensionale non finisce mai, come testimoniano
anche questi poster:
Dopo il successo di Ti
presento Sofia, Fabio De Luigi torna di nuovo al cinema da
protagonista nel film 10 giorni senza
mamma. Scritto e diretto da Alessandro
Genovesi, il film è una divertente commedia che riflette
sulla genitorialità, affrontando questi temi con una brillantezza
insolita, che lo rende piacevole su più fronti.
In Ti presento
Sofia Carlo (Fabio
De Luigi) e Giulia (Valentina
Lodovini) hanno tre figli. Lui è un papà distratto e
assorbito dal lavoro, lei è una mamma che si è dedicata alla
famiglia rinunciando alla carriera. Quando, stanca della routine,
Giulia comunica alla famiglia che si prenderà dieci giorni di
vacanza, Carlo si ritrova a dover badare ai propri figli, avendo
così l’opportunità di conoscerli meglio e riavvicinarsi alla
famiglia.
L’intento dichiarato del regista
era quello di realizzare un film come fosse composto da pezzi di
vita. Attraverso questa volontà stilistica, Genovesi riesce a
caricare di un’inaspettata freschezza le sue inquadrature e
sequenze, che nella totalità regalano al film un piacevole
atmosfera da indie movie americano. Nell’inseguire i suoi
protagonisti, prevalentemente con uso di camera a mano, il regista
riesce inoltre a catturare una spontaneità che impreziosisce il
tono del film, rendendolo leggero e apprezzabile. Sempre
mantenendosi sul registro della commedia, Genovesi, e con lui i
suoi attori, costruiscono situazioni comiche che nella loro
semplicità riescono a divertire, intrattenere e allo stesso tempo
trasmettere i temi su cui si basa il film.
Non tutte le trovate del film si
incastrano però a dovere, e a volte si eccede nei toni o nelle
trovate di scrittura, rischiando così di perdere di credibilità.
Elemento che viene poi in parte a mancare, nonostante la ricerca di
realismo da parte del regista, è un maggior coinvolgimento emotivo
nei confronti dei personaggi. Per quanto questi riescano a
risultare divertenti o ben inseriti nel racconto, grazie anche ad
una buona recitazione, sembra mancare un loro maggior
approfondimento che potrebbe renderli più umani e maggiormente
graditi allo spettatore.
La commedia sa ad ogni modo imporsi
per una regia che riesce a liberarsi dell’anonimato frequente nel
genere, raccontandoci con semplicità e dolcezza una storia di
genitorialità che ricorda l’importanza della famiglia nella vita di
ogni individuo. Genovesi, con il suo 10 giorni senza
mamma, realizza dunque una buona commedia, che intrattiene
e nel suo piccolo sa regalare delle novità che potrebbero riuscire
nell’intento di sorprendere lo spettatore.
Nel suo primo lungometraggio,
Keeper, Guillaume Senez si era
occupato di una coppia di giovanissimi che affrontava la nascita di
un figlio e di come ci si rapporti all’essere genitore in un’età
così acerba, mentre in questo secondo film, Le nostre
battaglie, presentato alla Semaine de La Critique del
Festival
di Cannes e vincitore del Premio del Pubblico al Torino Film
Festival, in sala in Italia dal 7 febbraio, indaga su come sia
difficile tenere insieme un nucleo familiare, alle prese con i
mille problemi quotidiani.
Olivier (Romain
Duris) è delegato sindacale nella sua azienda e
caporeparto. Fa tutto quello che può per tutelare i suoi colleghi,
lo fa con passione e dedizione, ma questo spesso non basta. Tra
crisi e mercato globalizzato, il sindacato ha sempre meno forza, i
colleghi sono sfiduciati e i dirigenti fanno quello che vogliono.
Ora l’azienda vuole licenziare e non è disposta a compromessi. Il
lavoro assorbe completamente Olivier. Finché un giorno la moglie
Laura (Lucie Debay), che non riesce più a
sopportare il peso della famiglia da sola, se ne va, lasciandolo
con i figli, Elliot e Sara. Olivier deve riorganizzare la sua vita,
assumendo più seriamente su di sé il ruolo di padre. Intanto, cerca
di rintracciare la moglie e inizia a chiedersi i motivi della sua
fuga. Sostenuto dalla madre Joëlle (Dominique
Valadié) e dalla sorella Betty (Laetitia
Dosch), riflette sui propri errori e cerca di instaurare
un rapporto diverso con i figli in un percorso che sarà di crescita
per tutti.
È una poetica del quotidiano quella
di Senez, portata avanti con verità e senza retorica.
Nonostante l’inizio – l’inquadratura
dall’alto degli interni della fabbrica, vista come luogo alienante,
spersonalizzante, il gesto sconsiderato di un operaio disperato
– che farebbe pensare a un film incentrato sulla denuncia
sociale, questo elemento, senza dubbio presente nel film, viene ben
armonizzato con l’elemento realmente portante, quello esistenziale,
senza offuscarlo, in una fusione che rammenta come l’orizzonte di
riferimento del regista franco-belga comprenda senz’altro il cinema
dei fratelli Dardenne.
È la spiccata sensibilità di Senez
che gli consente di tratteggiare efficacemente la figura di un
padre, interpretato in chiave minimalista e perfettamente aderente
da Romain Duris (Tutti i battiti del mio
cuore, Il Truffacuori, Tutti pazzi per Rose). È
interessante, ad esempio, l’esplorazione delle contraddizioni del
personaggio, tanto solidale ed empatico coi compagni di lavoro,
quanto incapace di dialogo e condivisione in famiglia, al punto da
non accorgersi della profonda crisi della moglie. Senez riesce ad
addentrarsi nel terreno delle dinamiche relazionali tra moglie e
marito, genitori e figli, fra fratelli, esemplificate attraverso
situazioni e personaggi diversi, senza eccessi o sconfinamenti
melodrammatici, con un’autenticità e una delicatezza non comuni,
con l’aiuto di un buon cast. Particolarmente riusciti, tra gli
altri, i momenti di intimità sia tra Olivier e la sorella Betty,
che tra i piccoli Elliot e Sara. Il regista tesse una sottile tela
di stati emotivi che si colgono a pieno senza restarne sopraffatti
e non mette mai lo spettatore di fronte al ricatto dei
sentimenti.
Dal punto di vista narrativo, il
rischio che la componente emotiva prendesse il sopravvento e
facesse venir meno la coesione del racconto era tangibile, ma anche
in questo il regista, sceneggiatore con Raphaëlle
Desplechin, non si fa prendere dall’enfasi, si mostra
padrone della materia trattata e della sua articolazione, scandita
in modo preciso e cadenzato, secondo una serie ben precisa di fasi,
che illustrano in modo chiaro l’evoluzione del protagonista. Il
procedere è forse un po’ lento, ma l’elemento di novità introdotto
in ogni fase mantiene viva l’attenzione dello spettatore, che si
lascia così piacevolmente condurre in questo viaggio di
esplorazione socio-esistenziale.
Uno dei personaggi dell’universo
Marvel più enigmatici, complessi e
sfrontati arriva a casa vostra con Venom,
che debutterà in Dvd, Blu-ray, Blu-ray 3D, 4K Ultra HD e Digital HD
il 5 febbraio 2019. Questo imperdibile successo al botteghino, che
ha guadagnato oltre 822 milioni di dollari nei cinema di tutto il
mondo, è diretto da Ruben Fleischer (Zombieland) e presenta
un cast stellare che include Tom Hardy
(Il
cavaliere oscuro – Il ritorno,
Mad Max: Fury Road), Michelle Williams (The
Greatest Showman), Riz Ahmed (Rogue
One: A Star Wars Story, The Night Of), Jenny Slate
(Zootropolis)
e Woddy Harrelson (Zombieland, la saga di Hunger
Games).
Da non perdere per tutti gli amanti
dei comics e non solo, Venom arriva carico di
entusiasmanti contenuti bonus che permetteranno ai fan di avere
ancora più azione, con oltre un’ora di nuovi ed esclusivi
extra. I contenuti speciali includono una fantastica featurette
Venom Mode, in cui i fan potranno interagire con pop-up
informativi durante il film per rivelare le citazioni nascoste dei
fumetti; scene eliminate ed estese; un mini documentario chiamato
Dal simbionte allo schermo, che copre la storia di Venom
all’interno dei fumetti e segue il suo viaggio dalle pagine al
grande schermo.
Ci sarà inoltre un dietro-le-quinte
di alcuni degli stunt; uno sguardo al percorso di Ruben Fleischer
dietro la cinepresa; una featurette che mostra cosa è stato
necessario per creare Venom, chiamata Designing Venom. I
segreti del simbionte rivela i cosiddetti “easter-eggs” e le
citazioni nascoste all’interno del film. Altri contenuti speciali
includono diverse versioni alternative di alcune delle vostre scene
preferite, l’incredibile video musicale di Venom,
interpretata da Eminem, Sunflower di Post Malone e Swae-Lee
(tratta da Spider-Man: Un nuovo universo), ed un’anteprima
del film
Spider-Man: Un nuovo universo.
Venom racconta la
storia dell’evoluzione del personaggio Marvel più enignamtico, complesso e
sfrontato: Venom! Eddie Brock (Tom Hardy) è un uomo finito dopo
aver perso tutto – il lavoro e l’amore. Proprio quando la sua vita
si trova nel punto più basso, diventa ospite di un simbionte alieno
che gli conferisce superpoteri straordinari, trasformandolo in
Venom. Questi porteri saranno abbastanza per questo nuovo letale
protettore per sconfiggere le forze del male, specialmente contro
il simbionte rivale, Riot?
Venom è diretto Ruben
Fleischer e scritto da Jeff Pinkner & Scott Rosenberg e Kelly
Marcel. Il film è prodotto da Avi Arad, Matt Tolmach e Amy
Pascal.
Venom CONTENUTI BONUS ESCLUSIVI NEI
FORMATI 4K ULTRA HD E BLU-RAY:
Scena post titoli di coda ampliata
e scene eliminate
Più di un’ora di contenuti extra fra cui:
Modalità Venom: Quando
selezionate questa modalità, il film intragirà con voi con pop-up
informativi durante il film per fornirvi informazioni riguardanti
al rapporto tra film e fumetti, e per rivelare citazioni nascoste
che persino i fan più accaniti di Venom potrebbero essersi fatti
sfuggire!
Il protettore letale in
azione: Vai dietro le quinte insieme alla troupe di produzione
e scopri i segreti nascosti dietro gli incredibili stunt con le
moto, i cavi e i droni
L’antieroe
Il concetto alla base di
Venom
La creazione di Venom: Il
design e la creazione di Venom ha comportato un enorme sforzo per
gli artisti degli effetti speciali, seguite questo affascinante
viaggio.
I segreti dei simbionti:
Sbattete le palpebre e potreste perdervelo! Godetevi gli easter-egg
nascosti nel film.
E moltissimo altro!
Venom CONTENUTI BONUS NEI FORMATI
4K ULTRA HD, BLU-RAY 3D, BLU-RAY E DVD:
Per gli appassionati dei fumetti
Marvel non c’è
soddisfazione maggiore di veder portati sul grande schermo i propri
personaggi preferiti insieme ai loro costumi nelle versioni più
iconiche.
Ecco di seguito i migliori 10 look
originali adattati per il cinema in questo primo decennio di
MCU:
Iron Man – Iron Man
Iron Man è il
personaggio che ha dato inizio al Marvel Cinematic Universe,
inaugurando nel 2008 il proprio franchise con il film diretto da
Jon Favreau. Ed è lì che debutta anche il suo
costume, il cui design ricorda più un’armatura di latta che una
divisa vera e propria.
Tuttavia, grazie al genio creativo
di Stan Winston (autore di alcuni dei migliori design di creature e
personaggi nella storia del cinema) Tony Stark ha
ottenuto il look perfetto per il film, praticamente identico a
quello originale dei fumetti.
Visione – Avengers: Age of Ultron
Sebbene l’aspetto di Visione fosse
abbastanza difficile da adattare per il grande schermo, all’epoca
di Avengers: Age of Ultron il
regista Joss Whedon era deterinato a rimanere
quanto più fedele possibile alla controparte dei fumetti rendendo
omaggio all’originale senza tradire l’essenza dell’eroe.
In fin dei conti, ciò che avrebbe
potuto essere una creazione in CGI senza vita è stato reso molto
più avvincente grazie all’approccio pratico all’androide. Grazie
anche al contributo di Paul Bettany, che
espandendo la sua voce di Jarvis ha dato finalmente “corpo” ad
un’identità ben precisa, e all’aggiunta del mantello.
Spider-Man – Captain America: Civil War
Il tanto atteso ritorno a casa di
Spider-Man si è
realizzato in Captain America: Civil
War, cinecomic collettivo dove tutti gli occhi dei fan
erano puntati sul modo in cui i Marvel Studios avrebbero gestito l’ennesimo
riavvio del personaggio dopo i film di Sam Raimi e i due Amazing
Spider-Man di Mark Webb.
A sorpresa, la Marvel ha optato per un ritorno
alle origini con un look classico, omaggiando i lavori di
Steve Ditko sull’Uomo Ragno. Il risultato è un
bellissimo e divertente design che ha incontrato il favore del
pubblico di appassionati, con utilizzo di CGI e maschera con occhi
regolabili.
Loki – Thor
Come nel caso di Doctor Strange e gli altri personaggi
appartenenti alla sfera magica dell’universo Marvel, Loki e il regno
di Asgard hanno rappresentato una sfida interessante per il design
dei costumi, ovviamente vinta alla grande dalla squadra di
costumisti.
Nel MCU – e nei fumetti – il Dio
dell’Inganno indossa infatti dei tipici abiti asgardiani, una sorta
di incrocio tra il cosmico e il medievale, con l’aggiunta di un
elmo con sopra applicate due enormi corna che in altri casi
avrebbero potuto essere una distrazione e che invece qui aiutano a
far apparire Loki ancora più sinistro e potente.
Captain America – Captain America:
Il Primo Vendicatore
I lettori dei fumetti sapranno che
il costume di Capitan America
è uno degli esempi di “esagerazione” più celebri tra tutti i look
dei Vendicatori. Stiamo inoltre parlando di uno degli eroi più
seriosi della squadra, e riuscire a ottenere il giusto compromesso
al cinema non deve essere stata un’impresa facile.
L’uniforme può sembrare fuori luogo
in certi momenti, ma funziona sorprendentemente bene soprattutto
nel primo capitolo del franchise, dove questo funge da simbolo
piuttosto che da completo da battaglia.
Hela – Thor: Ragnarok
Thor: Ragnarok
poteva sembrare all’apparenza il più grande azzardo del MCU, con personaggi così audaci e
un tono scanzonato che non si addiceva alla serietà del franchise
sul Dio del Tuono; ciò nonostante il lavoro di Taika
Waiti è stato magnifico e ha contribuito a dare nuova
linfa al corso dell’universo condiviso.
Di sicuro uno degli aspetti più
riusciti è il design di Hela e il suo costume,
fedele all’originale e arricchito da effetti speciali sorprendenti:
il completo nero con corna è semplicemente pazzesco, messo in
mostra nella sequenza della battaglia tra le Valchirie e la
villain.
Doctor Strange – Doctor Strange
L’aspetto esteriore di Doctor Strange
era uno dei più rischiosi da riprodurre nell’universo
cinematografico Marvel, essendo legato al
misticismo e ad alcuni costumi davvero stravaganti. E se
l’apparenza sembra non rendere la transizione da fumetto a film
abbastanza efficace, la realtà è un lavoro minuzioso svolto con
intelligenza e rispetto della fonte.
Fortunatamente i Marvel Studios si sono limitati a
ricreare il costume dell’eroe in modo fedele, adatto al mondo in
cui opera, con un mantello “senziente” e molto divertente da vedere
in azione.
Crossbones – Captain America: Civil War
Chi mai vorrebbe indossare un
costume come quello di Crossbones? Nei
fumetti questa domanda equivale ad una riflessione piuttosto
interessante sul villain, che incontriamo per la prima volta
tramite il suo alter ego Brock Rumlow in Capitan America:
The Winter Soldier.
Effettivamente è un look strano, poi
reintrodotto in Captain America: Civil War, che
presenta un design da combattimento ben equipaggiato e dei dettagli
realizzati con vernice spray. Perfetto per descrivere il carattere
del personaggio e incutere il giusto terrore negli avversari.
Black Panther – Captain America: Civil War
Il costume di Black Panther
rappresenta un caso unico all’interno dell’universo Marvel, perché non è soltanto
un’uniforme che l’eroe indossa per andare in battaglia, ma
racchiude un antico e importante simbolo del Wakanda. Fu chiaro fin
dalla sua introduzione in Civil War che i Marvel Studios avevano fatto centro
lasciando alle spalle ogni tipo di pressione.
Molto più che una tuta nera, il look
di T’Challa riesce a diventare un tutt’uno con chi lo indossa e
definisce i maggiori valori della nazione africana: è sontuoso,
elegante, intimidatorio e regale allo stesso tempo.
Avvoltoio – Spider-Man: Far From Home
Spider-Man ha forse la migliore
galleria di criminali dell’Universo Marvel, con alcuni cattivi ragazzi
cattivi che vengono rappresentati con costumi alquanto buffi. e’
per questo che al sentire il nome di Avvoltoio i fan
erano preoccupati che la sua versione cinematografica potesse
risultare un azzardo, o forse un totale fiasco. Come al solito si
sbagliavano.
Per il design del villain di
Spider-Man: Homecoming, i
Marvel Studios anno saggiamente
pensato di fare un mix di aggiornamenti realistici del costume
originale, sostituendo le ali a forma di uccello con gadget
tecnologici e donandogli un aspetto davvero inquietante.
Il Super Bowl LIII ci ha
dato la possibilità di dare un nuovo sguardo a Noi(US), il nuovo horror di Jordan
Peele che segue il travolgente successo, con tanto di
Premio Oscar alla sceneggiatura, di Get Out. Nel
cast del film ci sono Lupita Nyong’O,
Elisabeth Moss, Yahya Abdul-Mateen II e
Winston Duke.
La sinossi: La storia di US
ambientata ai giorni nostri e segue la coppia formata da Adelaide e
Gabe Wilson d’estate mentre portano i loro figli nella vecchia casa
sulla spiaggia di lei, situata nel nord della California. Dopo una
giornata in spiaggia con la famiglia, Adelaide – che è ossessionata
da un trauma proveniente dal passato – diventa sempre più paranoica
e crede che qualcosa di brutto possa accadere ai suoi cari. Mentre
cala la notte, i Wilson vedono quattro figure che si tengono per
mano e stanno in piedi silenziosamente in fondo al loro
vialetto…
La Universal, che produrrà Noi
insieme alla Monkeypaw Productions, Sean
McKittrick e Jason Blum, ha fissato la
data di uscita nelle sale al 15 Marzo
2019.
Arriverà il 28 febbraio in sala
Dragon Ball Super: Broly, la nuova epica avventura
del franchise ideato da Akira Toriyama che è
diventato un vero e proprio culto anche in Occidente.
Di seguito, il trailer italiano del
film che ha già sbancato i box office statunitensi e che si prepara
ad arrivare da noi distribuito da Anime Fectory e Koch
Media.
Un pianeta distrutto, una potente
razza ridotta in cenere. Dopo l’esplosione del Pianeta Vegeta, tre
Saiyan furono dispersi nello spazio, costretti a diversi destini.
Mentre due di loro hanno trovato casa sulla Terra, il terzo,
cresciuto dal padre che gli ha instillato un ardente desiderio di
vendetta, sviluppa una potenza incredibile. Il momento per questa
vendetta è finalmente arrivato! I tre destini si incroceranno in
una battaglia che scuoterà l’intero Universo!
Son Goku è tornato ad allenarsi duramente per poter affrontare i
nemici più potenti che le galassie hanno da offrire, e Vegeta non è
da meno. Ma quando improvvisamente i due si troveranno di fronte un
ignoto Saiyan, scopriranno una forza atroce e
devastante.
Anche
Alita: Angelo della Battaglia ha partecipato alla
lista di film che hanno approfittato dell’enorme visibilità delle
pubblicità durante il Super Bowl LIII per
presentare un suo nuovo spot tv, che potete vedere in calce.
In
Alita: Angelo della Battaglia, lo scienziato Dr. Ido
recupera una cyborg femmina, Alita, da una discarica del 26esimo
secolo. Diventato un surrogato di padre per Alita, Ido scopre che
lei è una sorta di Angelo della Morte che potrebbe rompere il
cerchio di morte e distruzione nel quale ruota questo mondo
post-apocalittico, devastato 300 anni prima da una terribile guerra
mondiale…
La protagonista del film sarà
interpretata da Rosa Salazar (The
Divergent Series,Maze Runner). Nel cast
ci sono anche Lana
Condor, Leonard
Wu, Christoph Waltz, Jackie
Earle Haley, Mahershala Ali, Ed
Skrein, Jennifer Connelly e Jorge Lendeborg
Jr.
Alita: Angelo della Battaglia che verrà distribuito
dalla 20th Century Fox, è diretto da
Robert Rodriguez (Sin City,
Grindhouse Planet Terror, Machete) e prodotto da
James Cameron.
Gli alieni Skrull
giocheranno un ruolo fondamentale nella trama
di Captain Marvel, atteso cinecomic in
arrivo nelle sale il prossimo 6 Marzo, come già svelato dai primi
trailer e dalla descrizione dei personaggi (fra tutti Talos, il
guerriero infiltratosi nello S.H.I.E.L.D. interpretato da
Ben Mendohlson).
Creata da Stan
Lee e Jack Kirby nel 1962,
questa specie mutaforma ha esordito sui fumetti Marvel in qualità di antagonisti
dei Fantastici Quattro e mutato la loro
importanza nel corso degli anni tanto da diventare spesso
protagonisti di accesi conflitti e interessanti crossover. Il più
celebre è forse Secret Invasion, storia in cui vediamo
gli alieni rimpiazzare i supereroi attivando la loro formazione
nota come gli Illuminati.
Abbiamo già parlato di Talos, il
loro leader che apparirà nel film con Brie Larson,
ma a quanto pare un altro personaggio Skrull dovrebbe svolgere un
significativo compito nel corso degli eventi e a suggerirlo sono
proprio le nuove action figure di HeroClix che vedete qui sotto;
tra queste spicca quella di una figura che ricorda moltissimo il
look degli alieni originali dei Fantastici 4, forse uno scienziato
(dato l’abbigliamento). Che ne pensate?
Vi ricordiamo che alla regia del
film con protagonista Brie Larson, ci
sono Anna Boden e Ryan
Fleck. L’uscita al cinema è fissata
al 6 marzo 2019.
Nel cast, oltre alla Larson,
anche Samuel L. Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Allontanato dalla produzione di
Guardiani della Galassia
Vol.3, James
Gunn ha scelto la “concorrenza” DC per tornare al
lavoro, sempre su un cinecomic, prendendo le redini di un franchise
che era stato accolto con non poche perplessità dalla critica (il
pubblico invece lo aveva premiato a suon di biglietti
staccati).
Come ormai saprete, il regista sta
scrivendo – e presumibilmente dirigerà anche – il sequel di
Suicide Squad, il cui titolo ufficiale
è The Suicide Squad, che riavvierà in forma
di reboot le sorti della squadra lanciata nel 2016 dal film di
David Ayer con Margot Robbie,
Jared Leto e Will Smith.
Fonti vicine alla produzione
informano che il cinecomic dovrebbe rimanere fedele allo stile di
Gunn e tratterà l’adattamento dei fumetti con uno sguardo molto più
simile a Guardiani della
Galassia.
Tuttavia le indiscrezioni si
moltiplicano e, secondo quanto riportato dall’Hollywood Reporter,
Gunn sarebbe stato contattato già prima di Suicide Squad dalla
Warner Bros. per dirigere un nuovo capitolo sulle avventure di
Superman. L’articolo spiega che il regista
americano non avrebbe mai preso in seria considerazione l’idea di
affrontare un altro Man of Steel, seppur
incuriosito dal personaggio a tal punto da effettuare diverse
ricerche sui fumetti originali.
Gunn è stato licenziato da
Guardians of the Galaxy Vol. 3a luglio dello
scorso anno dopo il riemergere di tweets offensivi che il regista
aveva fatto al suo account Twitter prima di entrare a far parte
della Disney. Nonostante il grande sostegno da parte dei suoi
colleghi e fan, con una petizione che ha raccolto oltre 400.000
firme, la Disney ha tenuto duro sulla loro posizione e non ha
riassunto Gunn.
Scritto e (forse) diretto
da James Gunn, The Suicide
Squad arriverà nei cinema il 6 agosto 2021.
Luca Argentero è
il protagonista
di Copperman, il film
di Eros Puglielli con Antonia Truppo, Galatea Ranzi,
Tommaso Ragno, Gianluca Gobbi “Le cose non sono mai
quelle che sembrano e neanche io sono quello che sembro”.
Copperman ovvero Anselmo, è un
uomo che viaggia nel mondo con l’innocenza di un
bambino e il cuore di un leone. Abbandonato dal
padre, che lui crede un supereroe, Anselmo vive con
la madre (Galatea Ranzi) che a forza di ripetergli
quanto sia “speciale”, se ne è convinto
anche lui. E proprio come
Forrest Gump ha conservato nel tempo una
purezza infantile e il candore disarmante di chi non conosce la
diffidenza.
Il suo grande amore è Titti
(Angelica Bellucci/Antonia Truppo) conosciuta a scuola alle
10, 34 minuti e 12 secondi di un giorno speciale e poi
inghiottita da un’assenza troppo lunga. E poi c’è
Silvano (Tommaso Ragno), il fabbro del
paese, arrivato non si sa da dove, suo padre putativo
e mentore. Uno che ha poche parole e una pistola. E
che è diventato suo amico dalle 11 e 47 minuti del 12 aprile
1991. Grazie a lui, Anselmo
diventa Copperman.
Prodotto da Eliofilm con
Rai Cinema, in associazione con Notorious Pictures e
Minerva Pictures Group, il film sarà nei cinema dal 14
febbraio. Copperman è una
moderna favola per adulti, l’avventura di uomo che vive
il sogno di un bambino. Attraverso i suoi occhi la realtà
assume i colori delle fiabe, uno sguardo che neanche la
vita nei suoi aspetti più crudi riuscirà a intaccare.
Diretto da Eros
Puglielli (“Tutta La conoscenza del mondo”, “Occhi di
cristallo”, “Nevermind”), il film è sceneggiato da
Mauro Graiani, Riccardo Irrera, Paolo Logli, Alessandro
Pondi e accompagnato dalle musiche di Andrea
Guerra. Protagonista è
Luca Argentero (“Saturno contro”,
“Poli Opposti”, “Il grande sogno”, “A casa nostra” fra gli
altri) con Antonia Truppo (“Lo
spazio bianco”, “La doppia ora”, David di Donatello per “Lo
chiamavano Jeeg Robot” e “Gli
indivisibili”), Galatea Ranzi (“La
grande bellezza” e “La ragazza nella nebbia” fra i più
recenti), Tommaso Ragno (“La
Pazza gioia”, “Lazzaro
Felice”, “1993” e “Il Miracolo” per la
tv), Gianluca Gobbi (“Dogman”
e “La profezia dell’armadillo” i suoi ultimi film e il ruolo
di Paolo Villaggio in “Fabrizio De Andre’, Principe Libero”) e
i piccoli Sebastian Dimulescu e Angelica Bellucci.
L’addio di Chris
Evans a Captain
America è stato al centro dell’attenzione negli
ultimi mesi tanto quanto l’arrivo del trailer di Avengers: Endgame,
dopo che l’attore aveva lasciato su Twitter un messaggio d’amore ai
fan ringraziandoli del meraviglioso viaggio intrapreso in questi
anni e salutando il personaggio, il cast e la crew.
Da allora abbiamo dato per scontato
che il tempo di Evans nel MCU fosse effettivamente terminato.
Tuttavia le dichiarazioni di Joe
Russo in un’intervista con Usa Today avevano
rimesso in discussione la sua partenza: “Penso che sia stato
molto più emozionante per lui che per noi, perché fondamentalmente
Chris non ha ancora finito. Non voglio spiegarvi cosa questo
significhi, anche se il pubblico lo capirà presto…“
Cosa avrà voluto dire il regista?
Una possibile risposta a questo mistero è arrivata nelle ultime
ore, tramite il rumor che vorrebbe l’attore alla regia di una delle
prossime serie tv Marvel destinate alla piattaforma
streaming Disney +. È lì che finiranno titoli
spin-off come Loki, Scarlet Witch e
Visione, Falcon e Soldato d’Inverno,
progetti confermati e già in cantiere…sarà proprio uno di questi ad
essere affidato a Evans?
A quanto pare Kevin Feige gli
avrebbe offerto la possibilità di dirigere alcuni episodi, ma
ovviamente aspettiamo una conferma ufficiale prima di lanciarci in
inutili speculazioni.
Qualunque sia il futuro, i fan si
preparano ad accogliere con un po’ di amarezza le decisioni dello
studio; sappiamo inoltre che si tratterà, probabilmente, solo del
primo di una serie di addii, e presto scopriremo quale altro
personaggio storico lascerà il posto alla nuova generazione di eroi
Marvel.
Rivedremo però Chris Evans nei panni
di Steve Rogers in Avengers: Endgame, al
cinema il 24 Aprile 2019, diretto da Anthony e Joe
Russo.
I Wonder Pictures
ha diffuso il trailer ufficiale di Ognuno ha il diritto di
amare – Touch me not, il film premiato al 68esimo
Festival Internazionale del cinema di Berlino con l’Orso
d’Oro e con il premio per la migliore Opera
Prima.
La pellicola arriverà nelle sale italiane a partire da giovedì
14 febbraio.
Diretto e sceneggiato dalla regista
Adina Pintilie, che appare anche nel film in prima
persona, OGNUNO HA DIRITTO AD AMARE – TOUCH ME
NOT segue i percorsi emotivi di Laura, Roman e
Christian, lanciando uno sguardo profondamente empatico sulle loro
vite. Sul confine sottile tra realtà e finzione, desiderosi di
trovare una forma di intimità eppure anche profondamente
terrorizzati da essa, i protagonisti sono al lavoro su se stessi
per superare vecchi schemi mentali, tabù e meccanismi di difesa e
per trovarsi finalmente liberi dalle proprie paure.
OGNUNO HA DIRITTO AD
AMARE racconta di come possiamo trovare l’intimità
nei modi più inaspettati e come amarci l’un l’altro senza perdere
noi stessi.
Il riscontro positivo del pubblico
in sala e i vari riconoscimenti
durante la stagione dei premi sembrano aver oscurato, in parte, le
contraddizioni su Bohemian
Rhapsody relative al licenziamento di
Bryan Singer a poche settimane dalla fine delle
riprese (i cui motivi non sono mai stati realmente giustificati
dalla 20th Century Fox).
L’argomento si è nascosto dietro il
silenzio degli attori fino ad oggi, con le parole di Rami
Malek – interprete di Freddie Mercury nel biopic – che ha
descritto in un’intervista con l’Hollywood Reporter l’esperienza
sul set con parole tutt’altro che positive:
“Credo che tutti meritino di
dire ciò che pensano e che chiunque voglia parlare di quello che è
successo debba far sentire la propria voce. Per quanto riguarda la
mia esperienza con Bryan, non è stata piacevole, per niente. E
questo è ciò che posso dire. Chi vuole una risposta la avrà: Bryan
Singer è stato licenziato. Nessuno sapeva che sarebbe successo, ma
credo che doveva succedere e così è stato“.
Sul clima scatenatosi intorno alle
denunce di violenze e molestie sessuali da parte del regista, Malek
ha poi dichiarato:
“Il mio cuore va a chiunque
debba vivere qualcosa di così terribile. È assurdo che ciò accada,
e capisco quello che hanno passato e quanto sia difficile per loro.
Alla luce dell’era #MeToo e di tutto ciò che è venuto dopo, posso
ancora affermare che è è una cosa orribile.”
Pochi giorni fa nuove e pesanti
accuse di molestie sessuali sono state rivolte
a Singer, dopo che ad Ottobre scorso il
regista era stato pubblicamente denunciato dalla
rivista Esquire. Stavolta le
vittime sarebbero quattro attori, di cui uno soltanto ha rivelato
la sua identità (Victor Valdovinos): nel servizio di Atlantis si
parla di violenze e rapporti sessuali contro la volontà dei
ragazzi.
Non è la prima volta che Singer
viene accusato di un tale crimine: nel 2014,
da Michael Egan e nel 2017, quando
fu Cesar Sanchez-Guzman ad
accusarlo di averlo costretto ad avere un rapporto sessuale nel
2003. Sanchez-Guzman, all’epoca dei fatti un attore, ha
riportato che Singer si era offerto di aiutarlo con la sua
carriera. Il regista ha tentato di far cadere le accuse e indicando
la bancarotta di Sanchez-Guzman nel 2014 come causa principale
dell’accusa.
Cresce l’attesa per il debutto di
Scary Stories to Tell in the Dark, il
film prodotto dal premio Oscar Guillermo del Toro.
Ebbene durante il Super Bowl di questa notte oltre ai grandi attesi
spot di
Avengers:Endgame,
Captain Marvel, Fast and Furious, c’era anche il meno
atteso ma altrettanto affasciante Scary Stories To Tell in
the Dark.
Il titolo a metà tra Horror e
Fantasy ha lanciato ben 4 spot inediti ma molto affascinanti.
Eccoli di seguito:
Guillermo del Toro
ha prodotto Scary Stories to Tell in the
Dark insieme a Jason Brown e Sean
Daniel della The Sean Daniel Company e
a Elizabeth Grave della 1212 Entertainment. La
prima stesura dell’adattamento seguiva le vicende di un gruppo di
giovani alle prese con i loro peggiori incubi ed era stata firmata
da Marcus Dunstan e Patrick
Melton (Saw –
L’Enigmista).
Scary Stories to Tell in the
Dark
Le storie raccontate in
Scary Stories to Tell in the
Darksi ispirano al folklore
americano e sono state pubblicate per la prima volta nel 1981. Il
cast di Scary Stories to Tell in the Dark
comprende anche Austin Abrams (Brad’s Status, Tragedy
Girls), Gabriel Rush (Moonrise Kingdom, The
Grand Budapest Hotel), Michael Garza (Wayward
Pines, The Hunger Games), Austin Zajur (Fist
Fight, Kidding), Dean Norris (Breaking
Bad), Gil Bellows
(Patriot, Jett), Lorraine
Toussaint (Into The
Badlands, Selma, Orange
Is The New Black) e Natalie Ganzhorn (Make it
Pop, Wet Bum).
Il debutto di Jude
Law nel MCU coinciderà con l’uscita nelle
sale di Captain Marvel, l’atteso cinecomic
che vede protagonista Brie Larson nei panni della
supereroina Carol Danvers, dove l’attore interpreta il mentore e
generale Kree Yon-Rogg.
C’è chi pensa che questa versione
dell’eroe sia un aggiornamento per l’universo Marvel di Mar-Vell, che
nel primo canone dei fumetti è il primo ad assumere l’identità
di Captain Marvel, passando poi il testimone a
Carol dopo averle trasmesso i suoi valori e insegnamenti.
A quanto pare però, gli studios
avrebbero “ripiegato” su Law dopo la rinuncia di un altro nome
illustre di Hollywood, impegnato nello stesso periodo con le
riprese del franchise di John Wick: Keanu Reeves. L’attore sarebbe stato
contattato dai dirigenti di Kevin Feige per ricoprire il ruolo di
Yon-Rogg salvo poi rinunciare a causa della concomitanza di
produzione con John Wick 3: Parabellum, terzo
capitolo in uscita quest’anno.
Vi ricordiamo che alla regia del
film con protagonista Brie Larson, ci
sono Anna Boden e Ryan
Fleck. L’uscita al cinema è fissata
al 6 marzo 2019.
Nel cast, oltre alla Larson,
anche Samuel L. Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Proseguono le riprese di
Birds of Prey, primo spin-off di Suicide Squad che vede tornare in
azione la Harley Quinn di Margot Robbie insieme ad
un nuovo collettivo tutto al femminile formato da Cacciatrice e
Black Canary.
Abbiamo già avuto un piccolo
assaggio dei personaggi e dei loro look grazie al teaser pubblicato pochi giorni
fa, tuttavia le foto “rubate” dal set (e diffuse da Just Jared)
sembrano suggerire un importante dettaglio sulla protagonista e il
suo percorso dopo gli eventi che l’hanno portata a separarsi dal
grande amore della sua vita: Joker.
Come saprete la storia di Harley
Quinn è legata al clown principe del crimine, il responsabile della
sua trasformazione, che lei chiama affettuosamente “puddin”; questo
nomignolo è inciso sulla pelle – e il tatuaggio sulla gamba destra
dell’attrice è un omaggio e una testimonianza di questo sodalizio –
se non fosse che nelle foto che potete vedere qui sotto la scritta
“Harley + Puddin” è cambiata.
Puddin è infatti sbarrato con una linea. Ma cosa significa
questo in termini di trama?
Lo scorso novembre, durante la
promozione di Maria Regina di
Scozia, la Robbie aveva espresso i suoi desideri in
merito al film, spiegando che avrebbe voluto vedere insieme la sua
Harley Quinn e un’altra eroina dei fumetti:
“Se dai uno sguardo alle loro
storie, saprai che Poison Ivy e Harley
hanno una rapporto molto intimo. In alcuni fumetti viene descritto
come un’amicizia, in altri le due sono sessualmente coinvolte come
coppia. Ci sto provando e mi piacerebbe avere Poison Ivy
nell’universo cinematografico DC, perché la relazione tra questi
personaggi è uno degli aspetti dei fumetti che preferisco, e farò
di tutto per esplorarla sullo schermo…“
È possibile che quel “puddin”
cancellato dal tatuaggio simboleggi l’addio al vecchio amore Joker
e l’inizio di un nuovo rapporto sentimentale? Ovviamente dovremo
aspettare l’uscita del film per scoprirlo. Che ne pensate?
Birds of
Prey (and the fantabulous emancipation of one Harley
Quinn) arriverà nelle sale il 7 febbraio
2020. Nel cast Margot
Robbie, che riprenderà il ruolo
di Harley Quinn, Mary Elizabeth
Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente
Cacciatrice e Black Canary), Rosie
Perez (Renee Montoya), Ella Jay
Basco (Cassandra Cain) e Ewan McGregor
(Maschera Nera).
La prima sinossi del film
riporta: Dopo essersi separata da Joker, Harley Quinn e
altre tre eroine – Black Canary, Cacciatrice e Renee Montoya – si
uniscono per salvare la vita della giovane Cassandra Cain da un
malvagio signore del crimine.
Il film sarà diretto da Cathy Yan da
una sceneggiatura di Christina Hodson.
Dopo le parole rassicuranti di
Sean Gunn il fronte a favore di Guardiani della Galassia
3 continua con forza la sua “battaglia” personale:
nelle ultime ore è arrivato in soccorso del film anche
Chris Pratt, figura molto attiva del gruppo di
sostegno di James
Gunn dopo il licenziamento del regista da parte della
Disney e il conseguente stop della produzione, che in un’intervista
con Variety ha dichiarato:
“Prometto che ci sarà un terzo
film, non so esattamente come sarà, ma so che tutti quelli
coinvolti sono desiderosi di dare ai fan ciò che vogliono e
determinati a concludere la trilogia in modo
significativo.”
Evidentemente i piani sul progetto
sono ancora vivi alla Marvel. Sappiamo che una sceneggiatura esiste (quella
firmata da Gunn) e che tutto il cast è disponibile a tornare nei
rispettivi ruoli (tranne forse Dave Bautista,
come segno di protesta), dunque è possibile che Kevin Feige e co.
stiano soltanto aspettando di trovare la persona giusta che possa
subentrare al posto del regista uscente.
Proprio l’altro giorno Sean Gunn,
fratello di James, aveva spiegato che al momento “Non so cosa
sta succedendo riguardo Guardiani 3, ma lo faremo e capiremo più in
avanti come muoverci…forse ci vorranno due anni in più, ma ci
arriveremo“.
Tempo fa era stato lo
stesso Sean, che nel franchise interpreta
Kraglin e fornisce anche la motion-capture di Rocket Raccoon, a
confermare che i Marvel Studios avrebbero voluto usare la
sceneggiatura firmata dal fratello:
“Non conosco i dettagli precisi
relativi a Guardiani 3. So che la Disney vuole ancora fare il film.
So anche che hanno tutte le intenzioni di utilizzare la
sceneggiatura che ha scritto mio fratello. Ovviamente, quella è
stata una situazione molto spiacevole per tutti, soprattutto per
lui, ma per esempio anche per me, passo sei mesi a preparare un
film, e adesso sono in sospeso.”
Marvel Studios ha diffuso il nuovo
spot di Avengers: Endgame in occazione del
Super Bowl LIII. Qui trovate la versione in
italiano dello spot che mostra gli eroi sopravvissuti alla
Decimazione, ma anche fugaci immagini degli eroi caduti.
Il nuovo trailer del Super
Bowl LII di Avengers: Endgame ci ha presentato
un mondo triste, abbattuto dopo la Decimazione, con gli eroi
scoraggiati e solitari. La vittoria di Thanos ha cambiato
completamente le cose e in mondo non è più lo stesso. Tuttavia il
trailer stesso ci dà già la speranza che i Vendicatori rimasti in
vita non si sono completamente arresi.
Di seguito, ecco un’analisi del
trailer in screenshot:
Dopo Thanos
Il trailer si apre con una serie di
inquadrature della skyline di New York. Tutto è avvolto in
un’atmosfera da tempesta, triste, quasi a rappresentare lo stato
d’animo scoraggiato e spaesato di chi è rimasto in vita.
L’inquadratura si sposta su un
cartello: Dove andremo ora che sono andati via? Sembra un gruppo di
recupero per superare il trapasso delle persone spazzate via da
Thanos! E in questo gruppo sembra esserci anche…
Steve Rogers
Il buon Steve, da sempre un ragazzo
normale, sembra essere stato coinvolto in questi gruppi,
sicuramente perché anche lui deve superare il trauma degli amici
polverizzati, ma soprattutto perché ha dovuto dire di nuovo addio a
Bucky, il suo fraterno compagno che lo accompagna dagli anni
’40.
Dopo essersi separati in Civil War,
i due si sono brevemente ritrovati sul campo di battaglia del
Wakanda, dove però sono stati di nuovo separati. Riuscirà Steve ad
andare avanti dopo questa nuova, terribile separazione?
Tony e Nebula
L’inquadratura successiva è molto
interessante: mostra Tony Stark e Nebula alle prese con dei lavori,
forse di riparazione. I due sono gli unici rimasti vivi su Titano,
dopo lo schiocco, e sicuramente troveranno il modo di collaborare
per andare via dal pianeta in rovina.
In particolare, il primo trailer ci
mostra Stark alla deriva nello spazio, il che potrebbe voler dire
che questa scena viene forse prima di quello che abbiamo visto nel
primo trailer del film.
Verso l’alto
Natasha, Bruce, Steve e Rodhes
guardano verso l’alto, sono nel cortile all’esterno della Avengers
Facility. Cosa sta arrivando sulla Terra? Si tratta forse di TOny
che rientra sano e salvo? O c’è un’altra entità che arriva
dall’alto? Sarà Captain Marvel?
Non possiamo dare certo una
spiegazione certa a questo fotogramma, ma sappiamo che un qualche
aiuto arriverà, dall’alto probabilmente, a soccorrere e dare
speranza ai nostri eroi.
Rocket
Il procione spaziale ha detto addio
a Groot, che si è sbriciolato tra le sue mani. Adesso è rimasto
sulla Terra e con ogni probabilità sarà ancora dalla parte dei
Vendicatori, come vedremo più avanti.
Per quanto riguarda la sua
collocazione, sembra che il procione stia entrando in una casetta
sulla costa, a giudicare dal panorama che si intravede alle sue
spalle. Che luogo può essere?
Natasha
Vedova Nera continua ad allenarsi.
La lunghezza della sua treccia ci fa immaginare che la scena sia
ambientata nel futuro e che sia passato qualche mese dagli eventi
di Infinity War. La spia/Vendicatore continua a rimanere in forma,
forse già in preparazione di una prossima missione.
Il suo personaggio (e in misura
minore quello di Occhio di Falco) è la rappresentazione più pura
dell’essere umano che fa i conti con la propria finitezza e il
proprio coraggio, visto che è sprovvista di superpoteri.
War Machine e Ant-Man
I due eroi si fanno cadere l’elmo
sul viso, pronti ad entrare in azione. Non sappiamo però,
ovviamente, in che situazione si trovino nello specifico.
Sono in una stanza al chiuso, forse
una minaccia improvvisa.
Thor
Di spalle, con Stormbreaker alla
mano, Thor si avvia verso l’uscita di quello che sembra un rifugio
e ricorda architetture non terrestri. Potrebbe essere un ricordo, o
un luogo in cui si è rifugiato il Dio del Tuono dopo la
sconfitta.
In realtà il posto ricorda
moltissimo lo scenario in cui abbiamo visto immerso Thanos alla
fine di Infinity War, ma questa è soltanto un azzardo.
Ronin
Una nuova immagine di Jeremy Renner
nei panni di Ronin ci mostra il look del personaggio, con
un’acconciatura differente e sempre con arco e frecce al suo
fianco.
Non sappiamo quale sarà la storia
del personaggio ma immaginiamo che la Decimazione abbia portato via
tutta la sua famiglia.
Il ritorno di Cap
Un dettaglio di una mano che stringe
al polso opposto uno scudo rotondo. Ci sono pochi dubbi. Captain
America scenderà di nuovo in campo, con il suo scudo di vibranio,
per cercare di porre rimedio a ciò che è accaduto in Infinity
War.
Dopo gli anni da Nomad, Steve
imbraccerà di nuovo il suo scudo e troverà il coraggio per quella
che forse sarà la sua ultima sfida per il bene dell’umanità. I
dettagli sono ancora, per fortuna, un mistero, ma è chiaro che il
personaggio scenderà di nuovo in campo e forse si riappacificherà
anche con Tony.
In azione
L’epica inquadratura degli eroi che
si avviano verso il loro obbiettivo è commovente ed eccitante. Cap,
Thor, Vedova, Rocket, Ant-Man, War Machine, in fila, in silenzio,
si avviano verso quella che potrebbe essere la loro ultima speranza
di salvezza.
La frase di apertura del trailer
dice: “Alcune persone vanno avanti. Ma non noi.” La resa dei conti,
o l’ultima speranza dei Vendicatori, risiede nel coraggio di pochi
sopravvissuti.
I caduti
Il trailer si apre con una
carrellata di immagini in bianco e nero (e rosso) che mostra gli
eroi caduti, come a dire che oltre che per la salvezza della Terra
e dell’intero universo, i Vendicatori dovranno combattere per i
loro amici. Per la prima volta, la battaglia è davvero molto
personale, per ognuno di loro!
Se i rumors dovessero rivelarsi
fondati, le riprese di Vedova Nera – standalone
annunciato dai Marvel Studios nel corso dell’ultimo anno –
inizieranno a fine Febbraio con la regia di Cate
Shortland e Scarlett Johansson. Ora il sito
HN Entertainment fa sapere che la produzione si sposterà nel Regno
Unito per la prima parte dei lavori, stessa location che ha
ospitato di recente Spider-Man: Far
From Home e in passato Doctor
Strange, Guardiani della Galassia,
Captain America: Il Primo Vendicatore e
Avengers: Age of Ultron.
La troupe di Vedova Nera farà
probabilmente tappa ai Pinewood Studios UK, agli Shepperton Studios
e agli Longcross Studios, come riportano gli aggiornamenti. Vi
ricordiamo che nelle ultime settimane si era parlato anche di
possibili riprese tra Croazia (forse per esterni caratteristici) e
Florida, in particolare a Miami (già location di Iron
Man 3).
Ai Marvel Studios non resta che
scoprire le carte e annunciare il cast del cinecomic che verrà
affiancato alla Johansson.
Vedova Nera sarà a tutti gli effetti
un viaggio nel “passato” del MCU (come Captain
Marvel, ambientato in un’epoca mai esplorata
all’interno dell’universo condiviso). Lo
standalone riprenderà quindi le sorti
di Natasha Romanoff quindici anni dopo
la caduta dell’Unione Sovietica negli Stati Uniti ed è evidente che
si piazzerà in un momento della timeline antecedente
a Iron Man 2.
Si ipotizza
un’ambientazione a metà degli anni 2000, una posizione storica che
potrebbe ammettere la tanto sperata reunion tra Natasha e Clint
Barton (Occhio di Falco) mentre collaborano a
Budapest, oppure il primo incontro fra l’eroina e
il Soldato d’Inverno.
Come suggerito da alcune
indiscrezioni, il villain potrebbe essere un uomo di etnia non
identificata che si aggira intorno ai quarant’anni. Sfogliando la
storia dell’eroina nei fumetti, un personaggio che corrisponde a
questa descrizione è il Guardiano Rosso,
soldato russo tra i più amati dai fan; oppure potrebbe trattarsi
di Taskmaster, supercriminale mercenario
capace di duplicare perfettamente i movimenti di chiunque e
infiltrato nello SHIELD. Possibile, vista l’ambientazione in
Europa, anche la presenza di Night Raven,
apparso nella graphic novel Fury / Black Widow: Death Duty. Viene inoltre
menzionato che gli studios sono in cerca di un’attrice di 50 anni
che possa interpretare un villain secondario.
Ottimo esordio per Green Book, candidato a cinque Academy
Awards, che si piazza in seconda posizione con 1,8 milioni di euro
e una media per sala di ben cinquemila euro. Così Creed
II scende sul terzo gradini del podio con 1,5
milioni incassati al suo secondo fine settimana. Il film arriva
dunque a quota 6,1 milioni. Il Primo Re debutta al quarto posto
con 930.000 euro incassati in 370 sale disponibili,
mentre Mia e il Leone
Biancosupera il tetto dei 5 milioni complessivi
con altri 877.000 euro.
La new entry
L’esorcismo di Hannah Grace apre in sesta
posizione con 695.000 euro. Calo per l’acclamato La
Favorita che supera i 2 milioni globali
raccogliendo altri 656.000 euro.
Segue Ricomincio da me che totalizza 1,7
milioni con altri 621.000 euro. Dopo oltre due mesi di
programmazione, Bohemian
Rhapsody si appresta a lasciare la top10,
raccogliendo altri 354.000 euro con cui supera i 28 milioni di euro
di incasso. Chiude la top10 Glass che
incassa altri 343.000 euro per un totale di 3,7 milioni.
Durante il Super Bowl
LIII, la Disney ha approfittato per presentare al grande
pubblico nuove immagini di alcuni dei suoi film più attesi, e dopo
Avengers:
Endgame e Captain
Marvel, ha diffuso anche un nuovo breve spot di
Toy
Story 4, in cui vediamo Buzz imprigionato in un parco
giochi, alle prese con i nuovi personaggi del film.
Di seguito in italiano:
Il nuovo film Disney•Pixar Toy Story
4, nelle sale italiane dal 27 giugno, vedrà il ritorno
di Bo Peep, l’amica di Woody, Buzz e della banda
di giocattoli. Diretto da Josh Cooley, prodotto da
Jonas Rivera e Mark Nielsen,
Toy Story 4 vedrà Woody e Buzz alle prese con un
viaggio in compagnia di vecchi e nuovi amici.
Trama:
Woody ha sempre saputo quale fosse
il suo posto nel mondo e la sua priorità è sempre stata prendersi
cura del suo bambino, che si trattasse di Andy o di Bonnie. Quando
Forky, il nuovo progetto scolastico di Bonnie trasformato in un
giocattolo, si autodefinisce “spazzatura” e non giocattolo, Woody
decide di mostrargli gli aspetti positivi di questa nuova vita. Ma
quando Bonnie porta con sé tutta la banda di giocattoli in un
viaggio con la sua famiglia, Woody fa un’inaspettata deviazione,
che lo porta a ritrovare la sua amica scomparsa da tempo, Bo Peep.
Dopo aver trascorso anni per conto proprio, lo spirito avventuroso
di Bo e la vita “on the road” hanno rovinato la sua porcellana.
Woody e Bo scopriranno che le loro rispettive vite come giocattoli
sono ormai agli antipodi, ma presto si renderanno conto che questo
è l’ultimo dei loro problemi.
Durante il Super Bowl
LIII, CBS Films e Lionsgate hanno diffuso
il primo spot televisivo di Scary Stories to Tell in the Dark,
l’adattamento per il cinema dell’omonima serie di libri, che vanta
la produzione di Guillermo del Toro.
Il progetto, scritto e prodotto da
Guillermo Del Toro, arriverà nelle sale USA il
9 agosto 2019. Il film, diretto da André
Øvredal, vedrà protagonista Zoe
Coletti.
Guillermo del Toro
è reduce dal grande
successo di The Shape of Water, che ha
conquistato il premio Oscar per il Miglior Film e la Migliore Regia
(oltre a Scenografia e Colonna Sonora Originale) e per questo
progetto, una volta completamente nelle sue mani, ricoprirà il
ruolo di produttore.
La prima stesura dell’adattamento
seguiva le vicende di un gruppo di giovani alle prese con i loro
peggiori incubi ed era stata firmata da Marcus
Dunstan e Patrick
Melton (Saw –
L’Enigmista).
Guillermo del Toro
produce Scary Stories to Tell in the
Dark insieme a Jason Brown e Sean
Daniel della The Sean Daniel Company e
a Elizabeth Grave della 1212 Entertainment.
Le storie raccontate in
Scary Stories to Tell in the
Darksi ispirano al folklore
americano e sono state pubblicate per la prima volta nel 1981. Il
cast di Scary Stories to Tell in the Dark
comprende anche Austin Abrams (Brad’s Status, Tragedy
Girls), Gabriel Rush (Moonrise Kingdom, The
Grand Budapest Hotel), Michael Garza (Wayward
Pines, The Hunger Games), Austin Zajur (Fist
Fight, Kidding), Dean Norris (Breaking
Bad), Gil Bellows
(Patriot, Jett), Lorraine
Toussaint (Into The
Badlands, Selma, Orange
Is The New Black) e Natalie Ganzhorn (Make it
Pop, Wet Bum).
Ecco il teaser:
E a seguire il primo teaser poster condiviso da
Guillermo del Toro su Twitter:
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Nella terza stagione
di The Handmaid’s Tale vedremo al centro della storia la
resistenza di June al regime distopico di Gilead e dalla sua lotta
per respingere e capovolgere a suo favore le schiaccianti
probabilità di una vittoria. Vedremo sorprendenti riunioni,
tradimenti e un viaggio nel cuore terrificante di Galaad che
costringono tutti i personaggi a prendere posizione, guidati da una
preghiera provocatoria: “Blessed be the fight.”
Nella serie la società di
Gilead, un tempo nota come Stati Uniti d’America, è governata
da un regime misogino ed estremista che auspica
un ritorno ai valori tradizionali della società. A capo
di Gilead c’è un’élite di potere che schiavizza le poche
donne fertili rimaste per tentare di ripopolare il mondo. Difred,
una delle ancelle del Comandante Waterford, cerca di sopravvivere
alla crudeltà della società in cui vive e al tempo stesso ritrovare
la figlia perduta.
Protagonisti di
The Handmaid’s Tale 3 sono June Osborne/Difred
(stagione 1-in corso), interpretata da
Elisabeth Moss, Comandante Fred Waterford
(stagione 1-in corso), interpretato daJoseph
Fiennes, Serena Joy Waterford (stagione 1-in
corso), interpretata da
Yvonne
Strahovski,Emily/Diglen/Disteven
(stagione 1-in corso), interpretata da Alexis
Bledel. Janine/Diwarren/Didaniel (stagione 1-in
corso), interpretata da Madeline
Brewer, zia Lydia (stagione 1-in corso), interpretata
da Ann Dowd, Luke Bankole (stagione 1-in
corso), interpretato da O. T.
Fagbenle, Nick Blaine (stagione 1-in corso),
interpretato da Max Minghella, Moira
(stagione 1-in corso), interpretata da Samira
Wiley e Rita (stagione 2-in corso, ricorrente
stagione 1), interpretata da Amanda
Brugel.