Dopo aver riscritto l’esito della seconda guerra mondiale con Bastardi senza gloria, il regista premio Oscar Quentin Tarantino prosegue nel suo revisionismo storico andando a toccare il tema della schiavitù negli Stati Uniti nella metà dell’Ottocento. Con Django Unchained (qui la recensione) il regista propone infatti un originale punto di vista sull’argomento, raccontando i tentativi di rivalsa del protagonista all’interno di una nazione che va formandosi nel suo bene e nel suo male, con tutte le singole individualità che hanno contribuito ad alimentare il tanto discusso “sogno americano”.
Per Tarantino, intenzionato ad esplorare quanti più generi possibile, questa è la sua prima incursione nel western. Da sempre il regista si è dichiarato un fan dello spaghetti western di Sergio Leone e Sergio Corbucci, e proprio a quest’ultimo si è ispirato, omaggiando il suo Django del 1966. Per Tarantino questa era anche l’occasione di parlare di un tema tabù negli Stati Uniti, ovvero quella della schiavitù, che in pochissimi hanno avuto il coraggio di trattare e che viene giustamente considerata una delle pagine più nere della storia americana.
Come sempre accade per i film del regista, anche l’arrivo in sala di Django Unchained venne atteso con grande curiosità. Ben presto questo si affermò come uno dei maggiori successi di Tarantino, e a fronte di un budget di circa 100 milioni di dollari arrivò ad incassarne oltre 425 in tutto il mondo. Il film fu poi protagonista della stagione dei premi, arrivando ad ottenere 5 nomination agli Oscar vincendone 2: quello per il miglior attore protagonista e per la miglior sceneggiatura originale. È un’opera questa che non ha mancato di generare polemiche, ma che si è subito affermata come una delle più importanti realizzazioni nella carriera del regista pulp.
Django Unchained: la trama del film
La vicenda si apre negli Stati Uniti del 1958, in Texas. Qui lo schiavo Django sembra destinato ad una vita di soprusi e sofferenze, convinto che non conoscerà mai la libertà. La sua sorte cambia però improvvisamente quando si ritrova salvato da dottor King Schultz, un ex dentista e cacciatore di taglie originario della Germania. Accortosi delle capacità di Django con le armi, questi gli offre di diventare suo socio, aiutandolo nella ricerca dei fuorilegge in giro per l’America. Per Django si presentà così la possibilità di diventare un uomo libero, ma il suo primo pensiero è in realtà un altro. Egli accetta la proposta di Schultz a patto che questi lo aiuti a sua volta a cercare la moglie Broomhilda, da cui è stato separato brutalmente.
Mentre si fanno un nome come infallibili cacciatori, i due uomini iniziano così a ricercare notizie su Broomhilda, arrivando a scoprire che questa è tenuta come schiava nella tenuta di Calvin J. Candie. Accolti come ospiti da questo, i due uomini cercano di stipulare un accordo, aspirando ad ottenere tra le altre cose anche la cessione della donna. L’astuto capo della servitù Stephen, però, fiuta l’imbroglio. Avvisato il suo padrone, questi si rivelerà tutt’altro che l’uomo cortese che fino a quel momento è stato. Per Django e Schultz si renderà necessario uno scontro mortale, dove ad essere messa in gioco è la libertà. Desideroso di salvare la moglie ma anche il loro diritto a vivere senza padroni, per Django arriverà il momento della resa dei conti.

Django Unchained: il cast del film
Come sempre accade per i film di Tarantino, i personaggi principali hanno il volto di alcune tra le maggiori celebrità di Hollywood. Celebre per i suoi cast ricchi di star, anche stavolta il regista non si è smentito, assemblando un gruppo di interpreti straordinari. Nel ruolo di Django vi è Jamie Foxx, il quale dà vita a quello che è uno dei personaggi più celebri della sua carriera. Per ottenere la parte l’attore dovette superare un’agguerrita selezione, venendo scelto per il suo sguardo duro e la corporatura idonea al personaggio. Accanto a lui vi è il celebre Christoph Waltz nei panni del dottor Schultz. L’attore, che con questo personaggio avrebbe poi vinto il suo secondo Oscar, aveva inizialmente rifiutato la parte. Si convinse soltanto dopo aver ottenuto che Schultz non avrebbe mai dovuto compiere azioni negative nel corso del film.
Nel ruolo del cattivissimo Calvin J. Candie vi è invece Leonardo DiCaprio. Per l’attore si trattava del primo vero ruolo da villain, e ciò non rese facile la vita all’attore. Questi dichiarò infatti di aver riscontrato molta difficoltà nel calarsi nei panni di un personaggio tanto spregevole. La sua interpretazione finale risultò però estremamente convincente, dimostrando una volta di più la versatilità dell’attore. Samuel L. Jackson, attore ricorrente nei film di Tarantino, interpreta qui il crudele Stephen. Il personaggio venne scritto appositamente per l’attore, che accetto da subito entusiasta dell’occasione. L’attrice Kerry Washington, invece, interpreta Broomhilda, moglie di Django, mentre Walton Goggins è Billy Crash, allenatore degli schiavi destinati ai combattimenti. Nel film si ritrova poi anche un cameo dello stesso Tarantino nei panni di Frankie, uno sfortunato schiavista che si imbatte in Django.
Django Unchained: la colonna sonora, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Altra caratteristica fondamentale dei film di Tarantino sono le accurate colonne sonore che egli compone. Anche per Django Unchained il regista si avvalso della presenza di alcuni celebri brani, tra cui diversi scritti appositamente per il film. Tra questi ultimi si ritrova in particolare Who Did That to You? di John Legend, Freedom di Anthony Hamilton e Ancora Qui di Ennio Morricone e cantata da Elisa. Numerosi sono poi i brani estrapolati da altri film, come Django, I giorni dell’ira, I crudeli, Gli avvoltoi hanno fame e Lo chiamavano Trinità… Pubblicata nel dicembre del 2012, la colonna sonora ebbe da subito un grandissimo successo presso gli amanti del film, e in Italia è arrivata a vincere il prestigioso Disco d’oro.
Per gli appassionati, o per chi volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruire di Django Unchained grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il titolo è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 13 settembre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.
Fonte: IMDb








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Titolo citatissimo e punto di non ritorno nel cinema di Godard. Il film esce in un anno fondamentale per la carriera del regista, in cui escono tre suoi film e in cui consolida il suo allontanamento dalla forma narrativa tradizionale che aveva già seminato nelle opere immediatamente precedenti. Il film segue Marina Vlady, una donna borghese con marito e figli, in una sua giornata normale in cui alterna commissioni quotidiane a sesso a pagamento. Non c’è più traccia del cinema verità che aveva dato inizio alla sua carriera, ma c’è la volontà di raccontare con occhio critico la società, simulando un approccio cronachistico alla costruzione della finzione.
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Nei fumetti, i Thunderbolts sono una squadra di criminali che vuole ingannare il mondo fingendosi eroi. Nel corso della storia, la maggior parte dei membri del team diventa realmente un eroe. Sembra che i Marvel Studios abbiano preso le distanze dalla trama originaria, ma che ne è dei membri storici di questa squadra?
L’originale Pinocchio del 1940 non si sofferma sulle ragioni che spingono Geppetto ad affidare a una stella il desiderio di poterle donare un bambino vero, cosa che invece viene affrontata dal remake live-action. Quando il pubblico viene introdotto per la prima volta al Geppetto di
Il laboratorio di Geppetto è pieno di Easter Eggs Disney, scelta che continua una tendenza ormai nota dello studio. Quando tutti gli orologi a cucù del suo laboratorio si attivano contemporaneamente, si possono vedere spuntare da questi le repliche in legno di Woody di Toy Story, Roger Rabbit e Aurora de La bella addormentata nel bosco. Ci sono altri orologi che si riferiscono al vasto catalogo di film Disney che hanno seguito le orme del Pinocchio originale, uscito per la prima volta nelle sale 82 anni fa. Considerata la data di uscita del film, il
Uno dei pochi orologi rimasti nel laboratorio di Geppetto del Pinocchio originale è quello più oscuro: la madre arrabbiata che sculaccia il figlio allo scoccare dell’ora, ogni ora. Tuttavia, il suo design è stato chiaramente modificato e aggiornato secondo gli standard del “politically correct” del 2022. Questa volta, quando l’orologio batte l’ora, la madre di legno alza la mano per sculacciare il povero figlio, ma viene interrotta da un poliziotto.
Scritta per il Pinocchio originale da Ned Washington e Leigh Harline, “Una stella cade” è diventata da allora la sigla della Walt Disney Company. Nel Pinocchio originale, il Grillo Parlante (Cliff Edwards) canta la canzone all’inizio del film. Saggiamente, Robert Zemeckis e Chris Weitz hanno mantenuto la canzone nel remake di Pinocchio, ma con una piccola modifica. Anche il Jiminy di
Mangiafuoco è il principale personaggio cattivo nel Pinocchio originale, che rinchiude il burattino in una gabbia per uccelli e si rifiuta di lasciarlo andare a casa. Tuttavia, il Mangiafuoco del remake è molto più minaccioso di quello del Pinocchio originale: ha una mostruosa macchina in stile steampunk che aziona le marionette e ci sono marionette inquietante appese al soffitto del suo ufficio. È una creazione molto più da incubo rispetto allo spavaldo uomo di spettacolo del film originale.
Una delle altre marionette del teatro di Mangiafuoco è Sabina, uno dei nuovi personaggi del remake di Pinocchio. A differenza di Pinocchio, Sabina non è magica ed è manovrata da Fabiana, una burattinaia frustrata che lavora instancabilmente dietro le quinte. È Sabina a salvare Pinocchio quando cade sul palcoscenico, mentre nel film originale la sua caduta è parte dello spettacolo messo in scena. Pinocchio e Sabina stringono un legame, che prevede molte strette di mano e balli insieme e che sembra essere un potenziale set-up per un sequel live-action, soprattutto quando vediamo Fabiana acquisire l’attività di Mangiafuoco alla fine, trasformandola in un business decisamente più inclusivo.
Sebbene il modo in cui Pinocchio approda all’Isola dei Balocchi sia leggermente diverso nel remake, il burattino si ritrova più o meno nello stesso contesto del cartone, che rende schiavi ragazzi e ragazze trasformandoli in asini. Tuttavia, ci sono alcune modifiche significative all’isola che la rendono molto più appetibile per i film
Dopo aver evitato per un soffio di essere trasformato in un asino e spedito nelle miniere di sale, Pinocchio torna a casa e scopre che Geppetto se n’è andato. Nel film originale, un biglietto magico dice a Pinocchio e al Grillo che Geppetto, Figaro e Cleo sono all’interno di una balena gigante. Nel remake, un gabbiano parlante di nome Sofia, doppiato da Lorraine Bracco dei Soprano, informa i due della posizione di Geppetto, che ha venduto tutti i suoi preziosi orologi per comprare una barca nel tentativo di salvare il figlio dal Paese dei Balocchi.
Nel Pinocchio originale, tutti vengono inghiottiti dalla Balena, un capodoglio gigante, e sono costretti a sfruttare l’astuzia e l’ingegno per sfuggire alla sua terribile digestione. Come nell’emozionante climax del film originale, la stessa cosa accade nel remake di Pinocchio in live action. La differenza principale è che la Balena non è un semplice capodoglio nel remake: è un terrificante mostro marino con tentacoli multipli e una gigantesca pinna sporgente e appuntita.
Poiché Pinocchio è un film con