Le pagine dei romanzi si soffermano
parecchio, e nel dettaglio, sulla descrizione dei tratti somatici
dei personaggi, affinché l’immaginazione del lettore possa essere
sollecitata al meglio. Non sempre queste caratterizzazioni sono
lusinghiere, anzi, ci hanno presentato egregiamente i personaggi
più inquietanti e dall’aspetto opposto agli standard
hollywoodiani.
Tuttavia, gli adattamenti
cinematografici di quei romanzi vedono quegli stessi personaggi
descritti come “bassi e brutti” interpretati dalle più
belle e affascinanti star del cinema e la loro qualità ritenuta
“brutta” viene relegata a capelli leggermente arruffati o una
cicatrice appena visibile. Anche se i film che analizzeremo non
sono necessariamente scadenti, e in molti casi, sono effettivamente
dei classici della storia del cinema, questi sono i migliori esempi
di personaggi che sono completamente diversi dalle loro controparti
del materiale di partenza.
Bill Denbrough – It: Capitolo
2
It:
Capitolo 2 è uno dei film di Stephen
King che gode maggiormente del fattore re-watch, e questo
è in parte dovuto al cast perfetto delle versioni adulte del Club
dei Perdenti. Che si tratti di Bill Hader come un
Richie più vecchio o di Jessica Chastain come una Beverly
più anziana, non poteva davvero esserci casting migliore. In
particolare, nei panni di Bill Denbrough,
James McAvoy riesce egregiamente a
interpretare questo uomo di mezza età, il leader risoluto dei
Losers.
Tuttavia, questo adattamento non
corrisponde esattamente alla sua controparte nel romanzo, dove è
descritto come “uno sfigato dagli occhiali enormi e con una
lunga coda di cavallo“. La realtà effettiva è che non vi è
stato alcun studio di character design alla base, e il personaggio
si presenta praticamente eguagliando look dell’attore nella
realtà.
Rachel Watson – La ragazza del
treno
L’adattamento
cinematografico del romanzo La ragazza del treno è
molto più debole della controparte cartacea, presentandosi come un
melodramma fiacco, privo della qualità emotiva fondamentale per lo
sviluppo della trama del libro. Per quanto riguarda la protagonista
Rachel Watson, nel libro è presentata come una
donna sovrappeso e alcolizzata, esattamente tutto il contrario di
Emily Blunt, nel film più che mai in forma
smagliante. Anche nei momenti in cui la protagonista tocca il
fondo, il fascino e la bellezza di Emily Blunt sono sempre in primo piano,
dunque l’identificazione con il personaggio non è affatto favorita
allo stesso modo del libro.
Gurney Halleck – Dune
In
Dune, Gurney Halleck è il
menestrello che addestra Paul Atreides a
combattere; il classico romanzo di fantascienza descrive
notoriamente Gurney Halleck come “un brutto
ceffo“, ma non è esattamente così che descriveremmo
Josh Brolin.
Brolin ha interpretato il
personaggio nell’adattamento del 2021, e non è affatto “un brutto
ceffo”, ma un attore dal fisico piuttosto scolpito e muscoloso, per
cui sarebbe davvero quasi impossibile trovare qualcuno che descriva
l’attore come brutto. Inoltre, Patrick
Stewart ha interpretato il personaggio nell’adattamento
del 1980 di David Lynch, e anche egli è ben
lontano dalla descrizione negativa del personaggio che viene fatta
nel libro.
Norman Bates – Psycho
Nel romanzo
Psycho di Robert Bloch,
Norman Bates era descritto in modo analogo alla
caratterizzazione dei tipici serial killer, ovvero grasso, calvo e
dall’aspetto repugnante. Tuttavia, nel classico di Alfred
Hitchcock, l’iconico cattivo, interpretato da
Anthony Perkins, è snello e dalla chioma folta,
pur trasmettendo chiaramente le sfumature sinistre ed inquietanti
insite al personaggio.
Ci sono stati comunque alcuni
critici che hanno ritenuto questa rappresentazione di Norman Bates
piuttosto fuorviante e non veritiera, poiché ai loro occhi non
risulta realistico che un attore dall’aspetto piacevole come
Perkins possa interpretare un personaggio così malvagio. Contro
questa asserzione, vi è l’esempio di Ted Bundy
che, 14 anni dopo l’uscita del film, divenne famoso per essere un
serial killer attraente, e il suo bell’aspetto era esattamente il
mezzo attraverso cui riusciva ad attirare le sue vittime.
Il fantasma – Il fantasma
dell’opera
Nel romanzo
Il fantasma dell’opera, il personaggio
titolare solitario era tutto pelle e ossa, ed è dipinto come un
vero mostro: senza naso, dalla pelle gialla e con pochi capelli
diradati, dunque possiamo dire che l’autore Gaston
Leroux non si era posto limiti con la caratterizzazione
del personaggio. Tuttavia, non è esattamente così che il
personaggio è stato raffigurato nell’adattamento cinematografico
del 2004.
Infatti, il personaggio è
interpretato da Gerard Butler, attore che non
condivide nessuna di queste caratteristiche, e la cui presenza nel
film fornisce quindi un significato diverso all’intera narrazione;
l’unica somiglianza tra attore e personaggio è probabilmente la
maschera, che copre metà del loro volto, e l’amore sconfinato per
la teatralità.
Wolverine – X-Men
Quando il primo film degli
X-Men fu ideato alla fine degli anni ’90 dalla
20th Century Fox, l’attore che meglio si adattava a
Wolverine in base al materiale di partenza era
considerato Bob Hoskins. Nei fumetti, Wolverine è
basso di statura, misura infatti 1,6 metri: questa era la ragione
principale per cui i fan della serie volevano che fosse
Danny DeVito ad interpretare
Wolverine.
Hugh Jackman sarebbe stato sicuramente
l’ultimo attore che i fan avrebbero preso in considerazione, non
solo perché all’epoca era uno sconosciuto e aveva più talento nello
spettacolo dal vivo, ma anche perché è alto ben 1,90 metri.
Tuttavia, questa scelta attoriale ha funzionato meglio di quanto lo
studio o Jackman avrebbero mai potuto immaginare, dato che l’attore
è riuscito a rendere il personaggio davvero iconico e lo ha
interpretato in ben otto film.
I Prego – Minority Report
In
Minority Report, i Precog
vengono presentati come esseri in grado di prevedere ciò che
accadrà nel futuro; nel romanzo, proprio questa loro abilità ha
delle ripercussioni a livello cerebrale, con danneggiamenti
importanti che gli impedisco di adempiere a qualsiasi altro
compito. Oltre a ciò, sono esseri deformi dalle teste di dimensioni
sproporzionate e, come afferma Philip K. Dick, sono “creature
balbuzienti e maldestre”.
Tuttavia, nel film diretto da
Steven Spielberg, questi personaggi
appaiono come esseri umani normalissimi: a parte il fatto che
giacciono inconsapevolmente in una vasca d’acqua e che siano legati
a dei fili, non c’è nulla di agitato o balbuziente in loro, tanto
meno le loro teste, dalle dimensioni regolari.
Mikael Blomkvist – Millennium –
Uomini che odiano le donne
L’adattamento del 2011 di
The Girl with the Dragon Tattoo,
diretto da David Fincher, è uno dei pochi esempi
di film migliore del libro; il regista ha infatti adattato il
romanzo in un crime thriller inquietante ma molto affascinante,
estremamente fedele al materiale di partenza, se non per un’unica
eccezione.
Nel romanzo,
Mikael, che viene assunto per indagare su un caso
di scomparsa, è un professore di mezza età affaticato. Al
contrario, nel film di Hollywood, è interpretato da
Daniel Craig, noto per aver impersonato uno
dei personaggi più affascinanti della storia del cinema,
James
Bond, e ben poco sforzo è stato fatto per farlo
sembrare meno avvenente.
Stanley Yelnats – Holes
Holes è
uno dei film Disney più sottovalutati del XXI secolo. Il film
d’avventura, basato sull’omonimo romanzo, segue il giovane
Stanley Yelnats, spedito in un campo di detenzione
minorile con l’ordine di scavare buche nel deserto. All’inizio del
romanzo, Stanley è in sovrappeso, ma nel corso della storia, più
tempo passa a scavare, più peso perde.
Ma nel film, Stanley è magro fin
dalla prima scena; ovviamente, dato che il personaggio era
interpretato dall’epoca adolescente
Shia LaBeouf, non è che lo studio potesse
forzare un giovane ragazzo a subire una trasformazione alla
Christian Bale.
Connie Corleone – The
Godfather
Ne Il
Padrino di Mario Puzo, Carlo sposa Connie
solo avere accesso alla famiglia; questo è reso ancora più
chiaro nel romanzo, dato che Connie viene descritta come una
ragazza trasandata. Per quanto
il film sia estremamente conciso in alcuni
passaggi, questo elemento della storia non è affatto chiaro.
Non ha aiutato il fatto che Connie
fosse interpretata da Talia Shire, sorella della
Coppola e attrice affascinante. Secondo il
NY Post, la
Shire ha quasi rifiutato il ruolo e, stando a quanto commentato dal
regista Francis Ford Coppola, inizialmente non
avrebbe nemmeno voluto ingaggiare l’attrice, proprio perché
troppo attraente.