Scott
Derrickson, regista di Doctor
Strange, voleva dirigere l’adattamento cinematografico di
Hunger Games e voleva che il personaggio della
protagonista Katniss fosse interpretato da Naya Rivera, attrice e cantante statunitense,
nota principalmente per il ruolo di Santana Lopez in
Glee.
Purtroppo, la Rivera è scomparsa di
recente all’età di 33 anni. Lo scorso 8 luglio l’attrice era stata
dichiarata persona scomparsa dopo che suo figlio Josey, di quattro
anni, era stato ritrovato da solo nella barca che la stessa Rivera
aveva noleggiato per trascorrere del tempo sul lago Piru, in
California. Il corpo dell’attrice è stato rinvenuto soltanto
quattro giorni dopo, il 13 luglio: l’attrice è stata dichiarata
ufficialmente morta.
La protagonista
principale dei romanzi di Hunger Games e dei successivi adattamenti
cinematografici è Katniss Everdeen. Sebbene Katniss stesse solo
cercando di salvare sua sorella prendendone il suo posto nei
mortali Hunger Games, alla fine divenne il simbolo della ribellione
contro il malvagio governo di Panem. Il personaggio di Katniss è
stato molto amato dai fan proprio per la sua storia e per il modo,
del tutto imprevedibile, in cui è diventata un’eroina. Jennifer Lawrence venne scelta per
interpretare Katniss in tutti gli adattamenti cinematografici,
ruolo che contribuì a lanciare ufficialmente la sua carriera a
livello mondiale.
La notizia della morte di
Naya Rivera ha generato un’ondata di sinceri
omaggi all’attrice scomparsa da parte di tantissime altre
celebrità. Scott
Derrickson ha onorato la memoria di Rivera come
soltanto un regista avrebbe potuto fare: ha infatti rivelato
attraverso il suo profilo
Twitter che avrebbe probabilmente scelto l’ex star di
Glee per l’ambito ruolo di Katniss Everdeen in
Hunger Games, se fosse stato scelto come regista.
“Ho adorato il
primo romanzo di Hunger Games e ricordo vividamente la sua
descrizione di Katniss Everdeen a 16 anni come ‘snella con i
capelli neri e la pelle olivastra’. Quando ho incontrato il
produttore in merito alla possibilità di dirigerlo, ho detto che
leggendo il libro ho sempre immaginato Naya Rivera nel ruolo di
Katniss.”,ha scritto
Derrickson.
Scott
Derrickson è noto per aver diretto gli horror The
Exorcism of Emily Rose, Sinister e Liberaci dal male.
Nel 2016 dirige Doctor
Strange, cinecomic Marvel con protagonista
Benedict Cumberbatch. Avrebbe dovuto dirigere anche il sequel,
Doctor
Strange in the Multiverse of Madness, ma all’inizio di
quest’anno ha annunciato di aver abbandonato il progetto. Di
recente abbiamo appreso che il regista di occuperà del sequel di
Labyrinth, il fantasy cult del 1986 diretto da Jim
Henson e interpretato dal premio Oscar
Jennifer Connelly e dal compianto
David Bowie.
Il futuro della saga di Hunger Games
Per quanto riguarda il franchise di
Hunger Games, sappiamo ormai da diverso tempo
che
è in lavorazione un nuovo film della saga basato su
“The Ballad of Songbirds and Snakes“, romanzo
prequel della saga con protagonista Katniss Everdeen, scritto
ancora da Suzanne Collins. Il film sarà diretto
ancora una volta da Francis Lawrence e sarà
ambientato circa 64 anni prima dei fatti raccontati nella trilogia
letteraria originale.
20 luglio
1969: il giorno in cui un sogno
impossibile, conquistare la luna, è diventato
realtà. 20 luglio 2020: il giorno in cui
quello stesso sogno, a distanza di mezzo secolo,
diventerà un’icona di ripartenza… Comincia
qui, da un gioco di simmetrie poetiche e simboliche, la scommessa
che i produttori e i distributori hanno deciso di fare
su Il grande passo del
regista Antonio Padovan: un tour
di anteprime estive nelle
arene, iniziando da Bergamo, per
contribuire (appunto) alla ripartenza del
box office italiano.
Dal 20
agosto, la commedia lunare
con Battiston e Fresi –
distribuita da Tucker
Film e Parthenos –
raggiungerà le sale cinematografiche
italiane. Se tre mesi di buio hanno interrotto il
volo del nostro cinema, rendendo urgente e tassativo il suo
trasferimento online, ecco dunque approdare in
sala una sorridente favola
moderna che sulla speranza del volo ha costruito la
propria necessità narrativa. Uscire “fisicamente” in
sala, d’altronde, è stato fin da subito un obiettivo da
raggiungere e perseguire con determinazione, per amore del pubblico
e del grande schermo.
Questa storia dolceamara di razzi e di
allunaggi verrà lanciata da un campo-base fortemente
bisognoso di un volo e di un allunaggio: la città di
Bergamo. L’appuntamento, organizzato da SAS e
Conca Verde con Tucker Film, è fissato alle 21.30 al Cinema
all’aperto Arena Santa Lucia. Ospiti speciali: il regista Antonio
Padovan, il protagonista Giuseppe Battiston e la produttrice Betta
Olmi.
Prodotto
da Ipotesi Cinema e Stemal
Entertainment con Rai
Cinema, Il grande
passo unisce per la prima volta il Nordest
di Giuseppe Battiston e la Roma
di Stefano Fresi. Due “fratelli
cinematografici” che, al di là delle apparenze, non potrebbero
essere più diversi: l’impetuoso e geniale Dario
(Battiston), ossessionato dall’idea di raggiungere
la luna a bordo di un razzo, e il placido Mario
(Fresi), che gestisce un negozio di ferramenta
nella capitale. Tutto funziona bene, finché le loro strade non
s’incrociano…
«Raccontando questa
storia – commenta Padovan – ho voluto
rendere omaggio a due mondi del cinema che amo e che vivono dentro
di me. Quello americano, un po’ infantile e sentimentalista, con
cui sono cresciuto da bambino: il cinema di sognatori
come Steven Spielberg. E quello
silenzioso e sincero, il cinema della mia terra, creato da
artigiani come Carlo Mazzacurati. Questi due
mondi s’incontrano e si scontrano in una storia che parla del sogno
di andare sulla luna, e di due fratelli che imparano a
conoscersi».
Il
grande passo vede la partecipazione
di Roberto Citran, Camilla
Filippi, Vitaliano
Trevisan e Teco Celio. La
colonna sonora porta la firma leggendaria del
maestro Pino Donaggio. Un caloroso ricordo è
rivolto a Flavio Bucci, qui nella sua ultima
partecipazione straordinaria.
A quanto pare Deadpool
2 contiene un easter egg a Indiana
Jones e al primo capitolo della leggendaria saga,
I Predatori dell’Arca Perduta, che forse nessuno ha
notato. A rivelarlo è stato lo stesso Ryan Reynolds, interprete del Mercenario
Chiacchierone nei due film usciti sotto l’egida della Fox,
attraverso il suo account Instagram.
Utilizzando le storie del suo
profilo ufficiale, Reynolds ha postato un’immagine tratta dal film
diretto da David
Leitch e uscito nelle sale nel 2018 in cui Wade Wilson
fugge da un gruppo di scagnozzi: mentre corre si tiene una mano
sulla testa e si appresta a gridare a Dopinder di mettere in moto
l’auto.
Come spiegato dallo stesso Reynolds,
la sequenza in questione è un omaggio a I Predatori
dell’Arca Perduta e alla scena in cui Indiana Jones scappa
dai guerrieri dell’Amazzonia, gridando al pilota Jack di attivare
il velivolo che li assicurerebbe la salvezza. Inoltre, la mano che
Deadpool si appoggia sulla testa pur non indossando alcun cappello
è un ulteriore presa in giro all’iconico oggetto che da sempre
contraddistingue l’armamentario di Indy.
Il futuro di Deadpool sul grande schermo
Deadpool è
un personaggio molto amato, non solo dai lettori dei fumetti, e i
primi due film sotto l’egida della Fox sono stati un vero successo
al box office: non sorprende, dunque, che la Marvel abbia deciso di far
proseguire le avventure di Wade Wilson sul grande schermo. La vera
domanda adesso è un’altra: il film sarà vietato ai
minori? Deadpool 3
rappresenterà ufficialmente il primo film R-rated dei Marvel Studios?
Vi ricordiamo che a confermare
l’ingresso di Deadpool nel
MCU era stato Alan
Horn, presidente di Walt Disney Studios, durante il
CinemaCon di Las Vegas, rassicurando il pubblico accorso al panel
che presto arriverà un altro titolo della serie di film
con Ryan
Reynolds.
Alden
Ehrenreich, noto per aver interpretato il giovane
Han Solo nello spin-off
Solo: A Star Wars Story, ha parlato in una recente
intervista con
Esquire della sua esperienza sul set del film di Ron Howard (ad oggi l’unico vero grande
flop della saga di Star Wars) e della
decisione di prendersi una pausa dalla recitazione.
“Praticamente è stata
un’esperienza lunga tre anni, dalla pre-produzione fino all’uscita
del film in sala”, ha spiegato l’attore. “Io volevo
soltanto tornare a sentirmi normale, connettermi con le persone
della mia vita, trascorrere del tempo con loro e vivere come una
persona al di fuori di questo mondo. Poi, quello che accadrà…
nessuno lo può sapere.”
Parlando del futuro di Star
Wars, e della possibilità di tornare a vestire i panni
di Han Solo, Ehrenreich ha spiegato: “Dipende da cosa sarà.
Dipende da come sarà fatto. Dipende se avrà senso per la
storia”. L’attore ha poi ammesso di non aver visto L’Ascesa di Skywalker, e quando gli è stato
chiesto un commento su The
Mandalorian, ha risposto: “Non ne so nulla. Penso
che il nostro film sia stato tipo l’ultimo Star
Wars dell’era convenzionale.”
Alden Ehrenreich ha ufficialmente chiuso con Solo?
Alden
Ehrenreich ha quindi chiuso definitivamente con il
personaggio di Han Solo? Sembrerebbe di no, dal momento che nel
corso della medesima intervista ha lasciato intendere che potrebbe
esserci ancora qualcosa per lui in futuro: “Mi sono state
riferite alcune cose, ma niente di concreto.”
Solo: A Star Wars Story è un film del 2018
diretto da Ron
Howard con Alden
Ehrenreich, Woody
Harrelson, Emilia
Clarke, Donald
Glovere Thandie
Newton. Attraverso una serie di audaci bravate nel
profondo di un mondo criminale oscuro e pericoloso, Han Solo fa
amicizia con il suo futuro possente copilota Chewbacca e incontra
il famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio
che determinerà il futuro di uno degli eroi più improbabili della
saga di Star Wars.
Ad oggi la data di uscita di
Tenet,
il nuovo attesissimo film di Christopher Nolan, è fissata nelle sale
americane per il prossimo 3 agosto. Sappiamo però che si tratta di
una data tutt’altro che definitiva, dal momento che la Warner
Bros., a causa dell’aumento dei casi di Coronavirus negli Stati
Uniti, potrebbe decidere di posticipare ancora una volta l’uscita
del film.
In attesa di nuovi aggiornamenti,
arriva la notizia che la
Korea Media Ratings Board (via
CBM) ha ufficialmente classificato Tenet,
rendendone pubblica la durata: stando al sito, l’ultima fatica di
Nolan durerà 149 minuti. Si tratta del quarto film più lungo
diretto dal regista britannico: ad oggi il più lungo è Interstellar (169 minuti), seguito da Il
Cavaliere Oscuro – Il ritorno (165 minuti) e Il Cavaliere Oscuro (152 minuti).
Tutto quello che sappiamo su Tenet di Christopher Nolan
John David Washington è il nuovo protagonista
nel nuovo film di fantascienza, Tenet,
di Christopher Nolan. Armato di una
sola parola – Tenet – e in lotta per la sopravvivenza di tutto
il mondo, il Protagonista viaggia attraverso un crepuscolare mondo
di spionaggio internazionale per una missione che si svolgerà in
qualcosa al di là del tempo reale. Non un viaggio nel tempo.
Ma inversione.
Gli appassionati
del Saturday Night Live lo ricordano nei
panni del presidente George W. Bush, gli amanti delle commedie
brillanti invece per il film Tutto Può
succedere a Broadway, mentre i serie tv dipendenti lo
ricorderanno per How I Met Your
Mother. Insomma, avete capito di chi stiamo
parlando; Will Forte è un attore che ha
iniziato la sua scalata dalla tv fino ad arrivare alle più grandi
produzioni cinematografiche hollywoodiane.
Scopriamo adesso insieme
tutto quello che c’è da sapere su Will Forte
Will Forte al Saturday Night Live:
la sua carriera in tv
Will Forte al “Saturday Night Live”
10. Molti credono
che la carriera di Will Forte sia cominciata nel 2002 con il
Saturday Night Live. Ebbene non è così. Will ha cominciato a
lavorare in tv molto prima e sorprendentemente dietro la macchina
da presa. Il suo primo lavoro nel mondo dello spettacolo fu come
sceneggiatore per il David Letterman Show a New
York nel lontano 1997. Grazie a Letterman e ovviamente al suo
talento, Will Forte è poi approdato al SNL dove è rimasto fino al
2012.
9. Ancor prima di
approdare da Letterman, Will stava lavorando a un
comic book dal titolo 101 Things to
Definitely Not Do If You Want to Get a Chick (101 cose da
non fare assolutamente se vuoi conquistare una ragazza).
Incredibilmente fu proprio quel ‘fumetto’ a fare la sua fortuna; il
suo talento prima lo portò a lavorare come scrittore per il
Jenny McCarthy sketch show e poi dritto da
Letterman.
8. Will Forte
è una delle poche persone che non ha mai nascosto di soffrire
di disturbo ossessivo
compulsivo. Tuttavia questa condizione non ha mai
fermato la sua scalata nel mondo dello spettacolo; anzi, a detta
dell’attore stesso è stata proprio la sua malattia ad aiutarlo.
Forte non ha mai vissuto la sua
malattia come un handicap ma bensì se n’è servito per sviluppare le
sue gag comiche. Uno dei tratti distintivi del DOC è la
necessità di ripetere più volte di seguito azioni o parole, un po’
come Sheldon di The Big Bang
Theory bussa sempre tre volte alla porta. Will ha
utilizzato questo caratteristica del suo disturbo per preparare il
suo provino per il Saturday Night Live. A quanto
pare all’audizione ha portato un pezzo su di un artista di strada,
dipinto d’oro, che diceva sconcezze a ripetizione.
Will Forte e le serie tv: tra
piccoli ruoli e grandi successi
Will Forte in “The Last Man on Earth”
7. Will Forte si è
dedicato anche ad altri progetti durante gli anni di militanza al
Saturday Night Live. Sono, infatti, tantissime le ‘comparsate’ o
piccoli ruoli in serie tv come Campus Ladies
(2006), Funny or Die Presents (2010),
Parks and Recreation (2011), The
League (2011) e Up All Night (2011-2012).
Ovviamente non possiamo non citare la serie 30
Rock (2012), una comedy di grandissimo successo, con
Tina Fey e Alec Baldwin, in cui
Forte ha recitato in un arco di tredici episodi.
6. Uno dei più grandi successi televisivi
di Will Forte è senza alcun dubbio la serie The Last Man on
Earth di cui è sia protagonista che produttore esecutivo.
Nella serie – andata in onda per quattro stagioni dal 2015 al 2018
– Will interpreta Phil, unico sopravvissuto a una pandemia che ha
spazzato via l’intera razza umana. Il suo look nella serie ricorda
un po’ quello di Tom Hanks in Cast Away con barba
lunga e incolta. Ebbene, in un’intervista, Will forte ha raccontato
che quella barba gli ha creato non pochi problemi. Non solo ci sono
voluti ben sei mesi per farla crescere ma quando poi ha raggiunto
la sua lunghezza massima, Will stava quasi per impazzire; pare
infatti che l’eccessivo volume della barba gli impedisse di dormire
a pancia sotto poiché la sua faccia non riusciva a toccare il
cuscino.
Will Forte in How I Met Your
Mother
WIll Forte in “How I Met Your Mother”
5. Senza dubbio la
partecipazione di Will Forte alla sit-com How I Met Your
Mother è stata una delle più spassose per gli amanti della
serie e non solo. Nel 2008 Will è stato tra le guest star della
serie nel diciottesimo episodio della terza stagione, dal titolo
“La Strana Coppia”. In questa puntata Barney (Neil Patrick
Harris) cerca di sostituire Ted (Josh
Radnor) con un suo collega ‘rimorchione’, Randy,
interpretato proprio da Will Forte.
L’esperienza di Will sul set pare
sia stata fantastica al punto di spingere gli autori a escogitatare
uno stratagemma narrativo per poterlo far tornare. A volerlo di
nuovo nella serie è stato in particolare Craig
Thomas che ha dichiarato, dopo due anni, di sentire
la mancanza di Will. Ecco quindi che nel 2010 Forte torna sul set
di HIMYM in occasione del settimo episodio della sesta stagione,
dal titolo “Il Licenziamento”. In questa puntata Marshall
(Jason
Segel) licenzia Randy ma ben presto, preso dai sensi
di colpa, fa di tutto per farlo riassumere. In questo modo però,
senza saperlo, distrugge il sogno nel cassetto di Randy, ovvero
quello di usare i soldi della liquidazione per iniziare la sua
nuova carriera di produttore di birra.
Will Forte film: la sua carriera sul grande
schermo
Will Forte nel film “Nebraska”
4. Abbiamo parlato e
straparlato di comic show e serie tv ma la carriera di Will Forte
si è sviluppata anche sul grande schermo. Dopo aver acquisito una
certa notorietà con il Saturday Night Live, dal 2004 in poi Will si
è diviso tra tv e cinema. Al suo primo film, Il
Giro del Mondo in 80 Giorni ne sono seguiti molti
altri e di tantissimi generi differenti.
Tra i più famosi ricordiamo I Fratelli
Solomon (2007), Big Mama (2008),
Brief Interviews with Hideous Men (2009) con la
regia di John
Krasinski, Fanboys (2009) e
ovviamente MacGruber (2010). Quest’ultimo titolo è
particolarmente importante per Will Forte poiché si tratta
dell’adattamento cinematografico dell’omonimo sketch ideato per il
SNL da Jorma Taccone, regista anche del film. Lo sketch così come
la pellicola si prende gioco dell’iconica serie tv
MacGyver e del suo protagonista.
Successivi a quell’anno abbiamo moltissimi altri
film come A Good Old Fashioned Orgy (2011),
Rock of
Ages (2012), film musicale diretto da Adam
Shankman,Indovina Perchè Ti Odio (2012),
Vicini del Terzo Tipo (2012), Run &
Jump (2013) e Nebraska (2013). Con
Nebraska – presentato al Festival
di Cannes e che ha ottenuto ben sei candidature agli
Oscar – Will Forte si distacca un po’ dalle solite
commedie filo ‘demenziali’ e abbraccia il dramma, raccontando una
storia dolce amara.
Tra i film più recenti di Will Forte ricordiamo, Un
Weekend da Bamboccioni 2 (2013), Tutto Può
Succedere a Hollywood (2014), Estate a Staten
Island (2015), Good Boys (2019),
La Rivincita delle Sfigate (2019) e in ultimo
Panama
Papers (2019) diretto dal grande Steven
Soderbergh.
Will Forte curiosità
Will Forte e Jane Krakowski nella serie “30 Rock”
3. In ambito
lavorativo e non, tutte le persone che hanno avuto il piacere di
incontrarlo, lo hanno definito un vero
gentleman. In tv e a Hollywood spesso ci si imbatte in
prime donne o attori fin troppo pieni di sé: Will invece pare sia
una delle poche anime gentili dello show business.
Non a caso, infatti, pare che Will sia anche molto
attivo nel campo della ricerca e della beneficenza. Da
solo ha finanziato diverse organizzazioni no-profit che aiutano i
senzatetto e le persone più disagiate e in più lavora da tempo con
più di un ente per la ricerca sulle cellule staminali. In
particolare queste associazioni si occupano di finanziare la
ricerca contro le malattie che colpiscono gli occhi e la vista.
2.
Nonostante sia approdato a Hollywood e abbia preso parte a
produzioni cinematografiche davvero importanti, Will Forte ha
confessato di essersi pentito di aver lasciato Saturday
Night Live. L’attore in più di un’occasione ha dichiarato
di averci messo un bel po’ di tempo per elaborare questo enorme
cambiamento. E’ stata una sua scelta quella di lasciare lo show
dopo otto anni ma tuttavia, a volte, dire addio a qualcosa che si è
amato per tanto tempo non è semplice. Alla fine però il suo
coraggio è stato ripagato.
1. Prima di
approdare in tv e al cinema, Will Forte ha fatto tantissimi lavori
diversi che non ci aspetteremmo da un personaggio così divertente e
fuori dagli schemi. Dopo il diploma, Will ha frequentato la UCLA
dove si è laureato in storia. I suoi piani post
college prevedevano l’inizio di una fulgida carriera
come broker, proprio come suo padre.
Dopo una breve parentesi in una società di brokeraggio, Forte ha
lavorato prima come insegnante di
matematica e poi in una casa
editrice specializzata in musica, prima di
affacciarsi al mondo dello spettacolo.
Purtroppo a oggi non esiste ancora un account ufficiale Will
Forte su Instagram ma se volete essere sempre aggiornati sulle
novità che lo riguardano, potete seguire le sue attività su
Twitter.
Attore dall’espressione grave e di
grande intensità drammatica, Tommy Lee Jones si è
negli anni affermato come uno dei migliori interpreti della sua
generazione, ottenendo alcuni tra i più importanti riconoscimenti
dell’industria cinematografica. Particolarmente versatile, sono
molte le sue interpretazioni rimaste impresse nell’immaginario
collettivo, e ancora oggi non manca di regalare interpretazioni
degne del suo valore. Ecco 10 cose che non sai di Tommy Lee
Jones.
Tommy Lee Jones: i suoi film da
attore e da regista
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attore debutta al cinema con il film
Love Story (1970), ma la consacrazione arriva soltanto
grazie a JFK – Un caso ancora aperto (1991), con Kevin
Costner. Successivamente, continua a confermare il suo
successo grazie a titoli come Trappola in alto mare
(1992), Il fuggitivo (1993), con Harrison
Ford, Assassini Nati – Natural Born Killers
(1994), Batman Forever (1995), con Jim
Carrey e Man in Black (1997), con Will
Smith. Negli anni seguenti recita poi in Space
Cowboys (2000), Men in Black II (2002), Le tre
sepolture (2005), Non è un paese per
vecchi (2007), con Javier
Bardem, Nella valle di Elah (2007), The
Company Men (2010), Captain America – Il
primo vendicatore (2011), con Chris
Evans, Men in Black
3 (2012), Il matrimonio che
vorrei (2012), con Meryl
Streep, Lincoln
(2012), The Homesman
(2014), Jason Bourne
(2016) e Ad Astra
(2019).
9. È anche regista,
sceneggiatore e produttore. Negli anni Jones ha più volte
dimostrato il proprio interesse a ricoprire ruoli diversi da quello
dell’attore. Ha infatti debuttato dietro la macchina da presa nel
1995 con il film televisivo The Good Old Boy, da lui anche
scritto. Nel 2005 dirige invece il film per il cinema Le tre
sepolture, per poi dirigere anche Sunset Limited
(2011), con Samuel L.
Jackson, e The Homesman (2014), western da
lui anche scritto e prodotto, che vede nel cast anche l’attrice
Hilary
Swank.
8. Ha vinto un premio
Oscar. Grazie al film JFK – Un caso ancora
aperto, l’attore ottiene la sua prima nomination al premio
Oscar come attore non protagonista. Vince poi il premio, nella
medesima categoria, nel 1994 per il film Il fuggitivo.
Jones otterrà poi altre due nomination, nel 2008 come attore
protagonista per Nella valle diElah, e
nel 2013 come non protagonista per Lincoln. Jones vanta
inoltre numerosi altri importanti riconoscimenti, come il Prix
d’interprétation masculine al Festival
di Cannes nel 2005.
Tommy Lee Jones ha una figlia
7. Ha avuto figli dal suo
secondo matrimonio. Nel corso della sua vita Jones è stato
sposato tre volte. Il primo matrimonio risale al 1971 con Kate
Lardner, dalla quale ha poi divorziato nel 1978. Dal suo secondo
matrimonio, avuto con Kimberlea Cloughley, ha avuto due figli:
Austin Leonard, nato nel 1982, e Victoria Kafka, nata nel 1991.
Dopo aver divorziato nuovamente, l’attore si è risposato nel 2001
con Dawn Laurel, con la quale vive nel ranch di sua proprietà in
Texas.
Tommy Lee Jones: il suo
patrimonio
6. Possiede un ricco
patrimonio. Nel corso della sua carriera Jones ha
dimostrato una notevole prolificità tra cinema e televisione.
Distintosi in diversi campi del settore cinematografico, l’attore
ha così avuto modo di guadagnare un notevole patrimonio, attestato
intorno ai 90 milioni di dollari. Ciò è merito anche della sua
presenza in alcuni film particolarmente redditizi, che gli hanno
permesso di consolidare il proprio status all’interno
dell’industria.
Tommy Lee Jones in Batman
Forever
5. Non ha avuto un buon
rapporto con uno degli attori del film. Avere un buon
rapporto con i propri colleghi di set è notoriamente uno degli
elementi più necessari per la riuscita del film. Dar vita ad una
buona chimica tra gli interpreti consente infatti di coinvolgere
ulteriormente il pubblico. Ciò non si è tuttavia verificato per
Jones e l’attore Jim Carrey, interprete
dell’Enigmista nel film. Stando a quanto raccontato da
quest’ultimo, Jones avrebbe in più occasioni espresso pareri negativi nei suoi
confronti e della sua intera filmografia, intrattenendo con lui
un rapporto particolarmente difficile.
4. Ha accettato il ruolo
per far felice suo figlio. Jones era la prima scelta per
il ruolo di Harvey Dent, alias Due Facce. L’attore ha raccontato di
aver accettato la parte per far contento suo figlio, il quale gli
aveva detto che quello era il suo personaggio preferito dei
fumetti. Per permettere a Jones di interpretare il ruolo, la Warner
Bros. dovette sciogliere il contratto con l’attore Billy Dee
Williams, il quale aveva interpretato il personaggio
nel primo film di Batman.
3. Ha dovuto sottoporsi a
diverse ore di trucco. Per poter dar vita al personaggio
di Due Facce, l’attore ha dovuto sottoporsi ogni giorno a circa
quattro ore di make up. Questo era infatti il tempo richiesto per
applicare sul volto dell’attore il trucco richiesto per fargli
assumere un doppio volto, di colore violaceo e che facesse
immaginare una terribile ustione. Per l’attore resistere a tutte
queste ore non è stata un’esperienza piacevole, ma resistette pur
di far contento suo figlio.
Tommy Lee Jones nel 2020
2. Sta lavorando a due
nuovi film. Dopo aver recitato nel fantascientifico Ad
Astra, Jones tornerà al cinema nel corso del 2020 con due film
di alto profilo. Questi sono il crime Wander, dove recita
accanto a Katheryn
Winnick e Heather
Graham, e la commedia The Comeback Trail,
dove dividerà la scena con il premio Oscar Robert De
Niro. Jones continua così a confermare la propria
instancabilità, così come il desiderio di continuare a recitare in
film particolarmente ricercati.
Tommy Lee Jones: età e
altezza
1. Tommy Lee Jones è nato a
San Saba, in Texas, Stati Uniti, il 15 settembre 1946.
L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.
L’attore Sean Astin
è stato in grado, nel corso della sua carriera, di conquistare
diverse generazioni di spettatori grazie ai suoi iconici ruoli,
ottenendo popolarità e affetto da ogni dove. Interprete di film di
grande successo, come anche di note serie TV, Astin ha potuto così
dar prova del suo talento quanto del suo spiccato carisma.
Ecco 10 cose che non sai di
Sean Astin.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Sean Astin: i suoi film e le serie
TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attore ha debuttato al cinema nel 1985
con il film I Goonies,
per poi acquisire ulteriore popolarità grazie a titoli come La
guerra dei Roses (1989), di Danny
DeVito, Scuola di eroi (1991), Rudy – Il
successo di un sogno (1993), e Il coraggio della
verità (1996). Ottiene poi grande notorietà grazie al ruolo di
Samwise Gamgee nella trilogia di film Il Signore degli
Anelli, con Elijah
Wood. Successivamente, prende parte a film come
50 volte il primo
bacio (2004), Cambia la tua vita con un click
(2006), con Adam
Sandler, Borderland – Linea di confine
(2007), Il coraggio di vincere (2008), Cabin Fever:
Patient Zero (2014), Mamma che notte! (2014), The
Do-Over (2016) e Gloria Bell (2018), con Julianne
Moore.
9. Ha preso parte a note
serie televisive. Parallelamente alla carriera
cinematografica, l’attore recita anche per la televisione
comparendo in serie TV come Jeremiah (2003-2004),
Hercules (2005), 24 (2006), Le streghe di
Oz (2012), The Strain (2014), con Corey Stoll
e Stranger Things
(2017-2019), recitando accanto ad attori come Winona
Ryder e Millie Bobby
Brown. Successivamente, continua a recitare per la
televisione comparendo in titoli come The Big Bang Theory
(2019), con Jim
Parsons, Ci mancava solo Nick (2019) e
Supergirl (2020), con Melissa
Benoist.
8. È anche regista e
produttore. Negli anni Astin si è distinto anche per la
sua attività di regista e produttore. Da dietro la macchina da
presa ha infatti realizzato gli episodi Snap Ending della
serie Perversions of Science (1997), Slam Punk di
Eddie, il cane parlante (1999), Soulless di
Angel (2003) e The Face in the Mirror di
Jeremiah (2003). Da produttore ha invece partecipato alla
realizzazione dei film Slipstream (2005), The Final
Season (2007), The Freemason (2013), The
Surface (2014) e Do You Believe? (2015), da lui anche
interpretati. Ha inoltre prodotto la serie documentario
Unlocked: The World of Games, Revealed (2016) e la
miniserie Un amor (2017).
Sean Astin è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 513 mila persone. All’interno
di questo Astin è solito condividere immagini relative alla propria
quotidianità, con momenti di svago o curiosità legate a lui o al
suo lavoro. Particolarmente presenti sono anche i post relativi
alla sua attività di interprete, con ricordi di set passati o
immagini promozionali dei suoi prossimi progetti.
Sean Astin in I Goonies
6. Ha tenuto con sé la mappa
del film. Celebre interprete di Mickey Walsh nel film
I Goonies, con il quale ha avuto modo di ottenere
estrema popolarità dando un concreto futuro alla propria carriera,
l’attore ha raccontato di aver potuto tenere per sé, alla fine
delle riprese, un importante cimelio. Ad Astin fu infatti
consentito di portarsi a casa la mappa del tesoro utilizzata dai
protagonisti del film. Anni dopo, tuttavia, sua madre ritrovandola
pensò si trattasse soltanto di un pezzo di carta inutile,
gettandola nei rifiuti.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Sean Astin in Il Signore degli
Anelli
5. Ha guadagnato molto peso
per il ruolo. Scelto per il ruolo dello hobbit Samwise
Gamgee, fidato compagno di Frodo, all’attore fu richiesto di
mettere su circa 13 chili, affinché potesse assumere un aria
paffuta funzionale al ruolo. L’attore si sottopose così ad una
dieta mirata per guadagnare peso, arrivando ad ottenerlo nel tempo
previsto per l’inizio delle riprese. Astin decise poi di mantenere
il peso raggiungo anche in vista dei successivi sequel, così da
potersi rimettere in forma soltanto alla fine della trilogia.
4. Fu incoraggiato dal suo
padrino ad accettare il ruolo. Principale motivo che ha
visto l’attore accettare la parte di Samwise è il consiglio
ricevuto a riguardo dal suo padrino John Astin, noto attore
statunitense. Questi aveva già lavorato con Peter
Jackson per il film Sospesi nel tempo (1996), ed
espresse entusiasmo nei confronti del regista. Astin si convinse
così ad accettare il ruolo, affascinato anche dall’idea di
affrontare un film d’avventura tanto visionario.
Sean Astin in Stranger Things
3. Il suo ruolo nella serie
è stato prolungato. Apparso nel corso della seconda
stagione di Stranger Things nel ruolo di Bob Newby,
Astin sapeva che il suo personaggio sarebbe morto abbastanza
presto, risultando così in un ruolo piuttosto piccolo. Tuttavia,
dopo averlo visto recitare la parte, gli autori della serie si
convinsero che sarebbe stato un peccato sprecare il talento di
Astin, e decisero perciò di espandere il ruolo fino alla fine della
stagione, permettendogli di ottenere un maggior sviluppo.
2. Era preoccupato per i
riferimenti ad un altro suo celebre ruolo. Come noto,
Stranger Things raccoglie a piene mani l’eredità della
cultura degli anni ’80, rielaborandola in modo nostalgico e
citazionista. Tra le fonti di ispirazione si ritrova anche il film
I Goonies, che vedeva Astin tra i protagonisti. Proprio
per questo motivo l’attore era inizialmente preoccupato all’idea di
partecipare ad una serie che contiene tanti riferimenti al film che
l’ha reso celebre, temendo che il pubblico l’avrebbe identificato
soltanto come un omaggio vivente all’opera del 1985. Per sua
fortuna, invece, gli spettatori apprezzarono il ruolo senza legarlo
necessariamente a quello interpretato da Astin in gioventù.
Sean Astin: età e altezza
1. Sean Astin è nato a Santa
Monica, in California, il 25 febbraio 1971. L’attore è
alto complessivamente 170 centimetri.
“SCOOBY!”,
l’atteso film d’animazione per tutta la famiglia sulle origini di
Scooby-Doo e la Mystery Inc., arriva in Italia in esclusiva
anteprima digitale da mercoledì 15 luglio, disponibile per
l’acquisto e il noleggio premium su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV e per il noleggio premium su Sky
Primafila e Infinity.
“SCOOBY!” ci svela
come gli amici di sempre Scooby e Shaggy si siano incontrati e, in
seguito, uniti ai giovani investigatori Fred, Velma e Daphne per
formare la famosa Mystery Inc. Con centinaia di casi risolti e
avventure condivise, Scooby e la banda ora dovranno affrontare il
loro mistero più grande e impegnativo di sempre: sventare un piano
volto a sguinzagliare il cane fantasma Cerberus nel mondo. Mentre
si apprestano a fermare questa “can-apocalisse globale”, i membri
della banda scoprono che Scooby ha un retaggio segreto e un destino
epico più grande di quanto potessero immaginare.
Nella versione originale di
“SCOOBY!” fanno parte del cast di doppiatori Will Forte (“La
rivincita delle sfigate”; la serie TV “The Last Man on Earth”),
come voce del migliore amico di Scooby-Doo, Shaggy; l’attore due
volte candidato all’Oscar Mark Wahlberg (“The Fighter”; “The
Departed – Il bene e il male”) è Blue Falcon; Jason Isaacs (i film
di “Harry Potter”; “The OA” in TV) è la voce del famigerato Dick
Dastardly; Gina Rodriguez (“Deepwater: Inferno sull’Oceano”; la
serie TV “Jane the Virgin”) è la voce di Velma; Zac Efron (“The
Greatest Showman”; la saga “Cattivi vicini”) quella di Fred; Amanda
Seyfried (i film “Mamma Mia!”; “Ted 2”) è Daphne; Kiersey Clemons
(“Cattivi vicini 2”; la serie TV “Angie Tribeca”) nei panni di Dee
Dee; Ken Jeong (“Crazy & Rich”; la trilogia di “Una notte da
leoni”) nel ruolo di Dynomutt; Tracy Morgan (“What Men Want”; “30
Rock” in TV) nel ruolo di Captain Caveman; mentre Frank Welker (il
franchise di “Transformers”) presta la voce a Scooby-Doo.
“SCOOBY!”, diretto da Tony Cervone,
candidato all’Annie Award per il film “Space Jam”, e due volte
candidato agli Emmy per il suo lavoro su “Duck Dodgers”, è già
disponibile per il pre-order su Youtube, Chili e Google Play.
Sono passati 20 anni dall’uscita in
sala, negli USA, di X-Men. A celebrarlo, sui social, è
Hugh Jackman, che nel film interpreta
Logan/Wolverine, e che a quel personaggio in particolare deve la
sua fama internazionale e l’affetto di molti fan.
Se in partenza non poteva essere
più diverso dal personaggio di Len Wein del 1974,
visto che l’originale di carta e inchiostro è basso, pelosetto,
canadese e non troppo affascinante, Hugh Jackman ha saputo conquistare il suo
pubblico, diventando l’unico attore a costituire una coincidenza
perfetta tra interprete e personaggio. Nessun altro attore del
vasto franchise degli X-Men ha mani interpretato Logan, e Logan è
in quasi tutti i film del franchise, contando anche un paio di
cameo.
Il primo film della saga è
raccontato dal punto di vista di Wolverine e Rogue, entrambi in
fuga da loro stessi, che trovano una casa presso la Scuola per
giovani dotati del professor Charles Xavier, mentre il mondo
comincia a sentire la minaccia di uno scontro iminente tra uomini e
mutanti. Dalla parte dei “mutanti cattivi”, compare Magneto,
signore del magnetismo, vecchio amico di Xavier e con un passato
tragico per il quale attribuisce la colpa all’ Homo Sapiens.
Wolverine e Rogue si troveranno a fare squadra con i ragazzi di
Xavier, Ciclope, Tempesta e Jean Grey, ed entreranno così negli
X-Men, un gruppo di mutanti che invece crede nella convivenza
pacifica tra mutanti e umani.
Diretto da Bryan
Singer, il film vede trai protagonisti, accanto a Hugh Jackman, anche Patrick Stewart, Ian McKellen, Anna Paquin,
James Marsden, Halle Berry e
Famke Janssen. Il film ha aperto la strada a
quello che sarebbe divenuto, di lì a pochi anni (ed è tutt’ora), il
“genere” cinematografico più remunerativo di sempre: il
cinecomic.
Amatissimo dalle donne, sia giovani che adulte,
e odiatissimo dai Grifondoro di tutto il mondo, Jason
Isaacs è uno degli attori inglesi più apprezzati degli
ultimi anni. Conosciuto principalmente per il ruolo del terribile
Lucius Malfoy nella saga di Harry
Potter, Isaacs ha più di trent’anni di carriera
attoriale alle spalle.
Sempre diviso tra cinema e televisione il caro
Jason pare abbia avuto il suo bel da fare soprattutto negli ultimi
anni. Con la fine di Harry Potter, l’attore si è potuto dedicare
finalmente ad altri progetti. Scopriamo insieme oggi le 10
cose che forse non sapete ancora su Jason Isaacs.
Jason Isaacs film: i primi anni
Jason Isaacs nel film “Il Patriota”
10. La carriera di Jason Isaacs
comincia nel lontano 1989 con il suo primo film Due Metri
di Allegria, nel quale recita al fianco di grandi attori
come Jeff Goldblum,
Emma
Thompson e Rowan
Atkinson. Gli anni novanta sono sono i più prolifichi
per l’attore che grazie a film come Dragonheart
(1996), Punto di Non Ritorno (1997),
Armageddon (1998), Soldier (1998) e Tutto
per Amore (1998), si guadagna il favore del pubblico.
La vera popolarità, tuttavia, per Jason Isaacs
arriva nei primi anni duemila grazie alla sua partecipazione a
grandi film, alcuni diventati poi cult del cinema, come Il
Patriota (2000) – film storico con Mel Gibson e Heath Ledger – Sweet November
(2001), Black Hawk Down (2001), Resident
Evil (2002). Uno dei suoi ruoli più amati è senza dubbio
quello di Hook nel film Peter Pan del
2003, diretto da P.J. Hogan.
Tuttavia, nonostante il suo già ricco curriculum
e la sua carriera in piena ascesa, Jason Isaacs conosce il successo
vero quando nel 2002 viene scelto per il ruolo di Lucius
Malfoy per Harry Potter e La Camera dei
Segreti, secondo film della saga del maghetto con gli
occhiali.
Dal 2002 fino al 2011, anno d’uscita di Harry Potter e I Doni della Morte – Parte 2,
ultimo film della saga, Isaacs si concede pochi progetti paralleli.
Tra questi, oltre al già citato Peter Pan, ricordiamo
I Nuovi Eroi (2004), Elektra
(2005), 9 Vite da Donna (2005),
Kidnapped (2005), Friends With
Money (2006), Good – L’indifferenza del
Bene (2008) e Green Zone (2010).
Jason Isaacs in Harry Potter: aneddoti e
curiosità
9. Che a Isaacs piaccia o no,
il suo volto sarà sempre associato a quello di Lucius Malfoy, uno
dei cattivi più snob e affascinanti del grande schermo. Eppure
sembra proprio che all’inizio questo ruolo non gli andasse tanto a
genio!
Solo di recente l’attore ha raccontato di come
Malfoy non fosse stata la sua prima scelta ma bensì un ‘ripiego’.
Isaacs si era infatti presentato ai provini per ricoprire il ruolo
di Gilderoy Allock, inizialmente assegnato a
Hugh Grant, in ultimo sostituito da
Kenneth Branagh. Durante il suo provino, il direttore
del casting pare gli abbia proposto il ruolo di Lucius che
Jason non voleva accettare. Fu il suo agente, in ultimo, a
spronarlo a continuare i casting per Malfoy.
8. Una volta accettato il suo
ruolo di eterno cattivo (almeno sul grande schermo), Jason Isaacs
fu assai coinvolto nella scelta del look di
Malfoy. Inizialmente i capelli di Lucius dovevano essere
più corti, simili a quelli di Draco, ma pare sia stato Jason a
cambiare le carte in tavola. I capelli lunghi e biondissimi erano
senza dubbio un azzardo e pare dessero parecchio fastidio a Isaacs
durante le riprese; il vento spingeva la chioma sempre davanti alla
faccia. E’ per questo motivo che Jason ha recitato quasi tutte le
scene con la testa leggermente all’indietro, cosa che ha dato al
suo Lucius un’aria decisamente snob. Insomma, cattivo si ma con
stile.
7. Se pensate che Jason Isaacs
si sia limitato a interpretare Lucius Malfoy, vi sbagliate di
grosso. Pare infatti che il regista Chris Columbus
abbia voluto proprio lui come voce (originale) del
terribile Basilisco ne La Camera dei Segreti, secondo film
della saga di Harry
Potter.
Jason Isaacs tra film e doppiaggio
6. Dicendo addio nel 2011 alle
sue avventure nel magico mondo di Hogwarts, Jason Isaacs è tornato
a spaziare tra generi cinematografici. Negli ultimi dieci anni,
Jason ha partecipato a numerosi progetti, girando film come
Abduction (2011), A Single Shot
(2013), Sweetwater (2013) e Fury (2014), particolarmente amato dal
pubblico. Si tratta di un film storico, ambientato nel 1945, ultimo
anno del secondo conflitto mondiale, film che ha visto Isaacs
recitare al fianco di attori come Brad Pitt e
Shia LaBeouf.
La sua carriera prosegue con After The
Fall (2014), Rosemary’s Baby (2014),
Field of Lost Shoes (2015), Red Dog –
L’inizio (2016), The Infiltrator (2016),
La Cura del Benessere (2016), Morto
Stalin Se Ne Fa Un Altro (2017). Gli ultimi film di Jason
Isaacs si fermano al 2018, anno in cui lo vediamo partecipare a ben
tre progetti cinematografici, London Field,
Attacco a Mumbai – Una Vera Storia di Coraggio e
Look Away – Lo Sguardo del Male.
5. Se la voce di Jason Isaacs
vi suona tanto familiare non è detto che sia solo per Harry Potter.
L’attore inglese ha infatti prestato la sua voce al
doppiaggio in numerose occasioni. Partendo dalla
serie animata Avatar: La Leggenda di Aang del
2005, il suo primo doppiaggio ufficiale, Isaacs ha partecipato a
tantissimi progetti, tra cui ricordiamo
Star Wars Rebels,
Cars 2 e Monster
Family.
Il mondo delle serie tv: Jason Isaacs in Star
Trek
Jason Isaacs nella serie “Awake”
4. Nella sua lunga carriera di
attore, Jason Isaacs non si è ‘limitato’ solo al
grande schermo e al doppiaggio ma è stato sempre molto attivo anche
nel mondo delle serie tv. Il suo primo esperimento duraturo sul
piccolo schermo risale alla fine degli anno ottanta; dal 1989 al
1990 fu infatti parte del cast di Capital City,
una serie tutta britannica.
A quel primo ‘esperimento’ ne sono seguiti tanti
altri. Tra le tante ‘comparsate’ in serie più o meno popolari,
spiccano invece i ruoli televisivi importanti in telefilm come
Brotherhood (2006-2008), Awake
(2012), Dig (2015), il famosissimo Star
Trek: Discovery (2017-2018) e ovviamente The
OA. Quest’ultima è una serie originale targata
Netflix cominciata nel 2016 e ancora in
corso.
Curiosità su Jason Isaacs
3. Jason Isaacs è
indiscutibilmente un grande attore eppure la sua carriera è
cominciata un po’ per caso. All’età di diciannove anni,
durante la sua prima settimana al college, si è letteralmente
trovato nel posto sbagliato al momento giusto. In un’intervista non
troppo recente, l’attore ha raccontato che mentre stava vagando per
il campus, leggermente ubriaco, è entrato in una stanza dove
probabilmente qualcuno stava facendo dei casting. Dopo avergli
chiesto se era in grado di recitare con l’accento del nord, gli è
stato offerto il primo ruolo in uno spettacolo.
La sua capacità di imitare l’accento inglese del
nord gli ha fatto conquistare il suo primo ruolo. In effetti, a
quanto pare, Jason è uno dei pochi attori britannici in grado di
replicare alla perfezione qualsiasi accento inglese. Questa
peculiarità non è esattamente un dono naturale ma un’abilità che
l’attore ha acquisito e perfezionato fin da bambino. Isaacs ha
raccontato di essersi trasferito spesso da bambino e che ha
imparato presto a imitare gli accenti per integrarsi meglio. A
quanto pare gli inglesi, infatti, sono un po’ classisti e tendono a
giudicare le persone in pochi secondi, associando accenti diversi a
zone più o meno ‘prestigiose’ del Regno Unito.
2. Forse pochi sanno che Jason
Isaacs è un appassionato di tecnologia quasi al
livello patologico; sotto la parrucca bionda di Lucius Malfoy si
nasconde un vero nerd. Alla domanda “che cosa avresti fatto se non
fossi diventato un attore”, Jason ha risposto che avrebbe lavorato
volentieri in un Apple Store.
Sembra assurdo che un attore, un uomo che
letteralmente lavora con le emozioni tutti i giorni, sia così
ossessionato dalla tecnologia, eppure è proprio così. Isaacs è
molto attratto dalla logica, dalla meccanica e dal coding; a
differenza degli uomini, infatti, la logica non mente mai.
Jason Isaacs è su Instagram
1. Si dice che la maggior parte
degli attori britannici sia un po’ troppo rigida e snob eppure
Jason Isaacs non sembra rientrare in questa categoria. Basta
infatti leggere (o guardare) qualche sua recente intervista per
capire che il nostro caro Jason no snobismo non sa proprio cosa
sia. Divertente, buffo e estremamente diretto, Isaacs ama
condividere la sua quotidianità e le sue passioni con i suoi fan
anche attraverso i social.
Il suo profilo Instagram, infatti, è
molto attivo e di recente, durante il lungo periodo del lockdown,
l’attore si è divertito improvvisando una “Malfoy Family Reunion”.
Isaacs ha coinvolto Tom Felton in una sorta di
strana conversazione su Skype…
Ma questa è solo l’ultima delle stranezze di
Jason Isaacs. L’attore britannico ha tantissime abilità nascoste e
assi nella manica. Oltre a essere molto bravo a giocare a basket,
Jason è un vero campione sullo skateboard, abilità
perfezionata sin da piccolo. Sembra infatti che il caro Jason
all’età di quindici anni fosse un vero e proprio ragazzaccio. Era a
capo di una ‘banda’ di suoi coetanei tutti pazzi per lo skateboard.
Ancora oggi, infatti, si diverte a rubare lo skate di suoi figlio
per andarsene in giro.
L’era dei supereroi Marvel
sul piccolo schermo ha indubbiamente vissuto i suoi alti e bassi.
Per quanto ci siano eroi e storyline che il pubblico possa aver
amato o apprezzato, è innegabile che esistono dei personaggi che
sono stati sfruttati in prodotti seriali poco riusciti e che
meritano un “riscatto” destinato al cinema.
ComicBookMovie ha raccolto 10 personaggi Marvel apparsi in tv che meritano
una seconda possibilità all’interno del MCU:
Black Bolt
Meno si parla della serie
Inhumans,
meglio è. Purtroppo il progetto, in cui la Marvel ha investito parecchio
(anche da un punto di vista economico) si è rivelato un totale
fallimento. Forse, il più grande “crimine” di Jeph Loeb e dello
showrunner Scott Buck è stato quello di rovinare il personaggio di
Black Bolt.
La versione dell’eroe interpretata
da Anson Mount, semplicemente non assomigliava a ciò che avevamo
appreso grazie ai fumetti, e non solo per il fatto che il costume
iconico del personaggio non si è mai visto nello show. Non si è mai
messo in gioco come Re, con gli stessi Inumani sorprendentemente
ordinari. I Marvel Studios devono necessariamente
riavviare le avventure non solo di Black Bolt, ma di tutti questi
personaggi, regalandoli la giustizia cinematografica che
meritano.
Deathlok
Agents of
SHIELD è riuscita negli anni ad accrescere la propria
fanbase, e non si può negare che la serie, per certi aspetti, sia
molto riuscita e divertente. Tuttavia, nelle prime stagioni diversi
personaggi sono stati trattati ingiustamente, come ad esempio
Deathlok, la cui versione sul piccolo schermo, a tratti, era
veramente ridicola.
Gli effetti visivi erano necessari
per dare vita a questo personaggio, ma era palese che la serie ABC
non avesse chissà quanto budget a disposizione. L’entrata in scena
del personaggio non è stata di certo memorabile, e le sue origini
sono state raccontate in maniera piuttosto confusa. Ci sono molti
progetti del MCU in cui un personaggio come
Deathlok potrebbe essere usato: dati i suoi legami con il governo
americano, potrebbe essere divertente per Sam Wilson e Bucky Barnes
incrociare il suo cammino nel futuro della serie
The Falcon and the Winter Soldier.
Kingpin
Il Wilson Fisk di
Vincent D’Onofrio è stato eccezionale, ma non è così sicuro che
i Marvel Studios decidano di
introdurre il villain sul grande schermo. Nel corso delle tre
stagioni di Daredevil,
la storia di Fisk è stata raccontata in modo molto dettagliato:
quindi, un nuovo inizio “cinematografico” per il personaggio
troverebbe già la strada spianata.
Un futuro film di Spider-Man potrebbe
essere l’occasione migliore per riavviare il personaggio di Fisk,
dal momento che lo stesso è sempre stato uno dei più noti nemici
dell’Uomo Ragno. In tal caso, ispirarsi ai fumetti della serie
“Ultimate Spider-Man” potrebbe dare vita ad un film dalle dinamiche
molto divertenti.
Cloak & Dagger
La serie Cloak &
Dagger è stata molto carina, e Olivia Holt e Aubrey Joseph
hanno fatto un buon lavoro nell’interpretare i rispettivi
personaggi. Tuttavia, la storia era fin troppo generica e
semplicistica, e questo potrebbe spiegare perché molti fan dei
fumetti non sanno neanche dell’esistenza dello show.
Ciò avvantaggia i Marvel Studios, ovviamente, dal
momento che riavviarli per il cinema sarebbe un’impresa
relativamente semplice. Dare loro un film quasi sicuramente non è
nei piani della Casa delle Idee: forse potrebbero apparire come
personaggi secondari o far parte del team degli Young Avengers.
Bullseye
È stato molto divertente passare del
tempo con Bullseye durante la terza stagione di Daredevil.
Ovviamente, è stato un po’ deludente non vederlo sfoggiare il
classico costume del personaggio, ma probabilmente la serie
Netflix aveva nei piani una quarta stagione…
Se Bullseye è tradizionalmente noto
per essere uno dei nemici di Daredevil, metterlo sulle tracce di
uno degli eroi del MCU, come ad esempio Clint
Barton/Occhio di Falco, potrebbe rivelarsi un’idea molto
interessante; ciò potrebbe anche significare che i destini del
personaggio e dell’Uomo Senza Paura potrebbe incrociarsi nuovamente
al cinema (quando, presumibilmente, anche Kingpin farà il suo
debutto sul grande schermo).
Iron Fist
La serie dedicata a Iron
Fist è stata un disastro su tutta la linea. Danny Rand ha
trascorso gran parte della prima stagione della serie usando a
malapena i suoi poteri, per poi perderli durante la seconda, quando
stava finalmente imparando a controllarli.
Inutile dire che il personaggio ha
un disperato bisogno di ricevere il trattamento che merita;
possiamo solo sperare che alcuni suggerimenti circa un suo
eventuale debutto al cinema vengano inseriti all’interno di
Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings.
Quel franchise sembra l’occasione perfetta per regalare a Danny una
storia in cui può davvero brillare, e come alleato di Shang-Chi,
potrebbe facilmente diventare un personaggio di supporto chiave in
un eventuale sequel.
Ghost Rider
Alcuni dei migliori episodi di
Agents of
SHIELD presentavano la versione di Robbie Reyes/Ghost
Rider, ma sembra improbabile che quell’iterazione dell’eroe possa
avere un futuro nel MCU, soprattutto dopo che i
Marvel Studios hanno cancellato la
serie tv dedicata al personaggio.
Secondo alcune voci ci sarebbero
degli altri piani per Ghost Rider, con la versione originale di
Johnny Blaze che dovrebbe fare il suo debutto in uno prossimi
progetti partoriti dalla mente di Kevin Feige e soci (Blade
sarebbe un’ottima occasione!). Qualunque cosa accada, è tempo che
Blaze torni a risplendere dopo i due disastrosi film della Sony con
Nicolas Cage.
Daredevil
In un mondo ideale, a Charlie Cox verrebbe
data l’opportunità di riprendere il ruolo anche sul grande schermo
(anche se sarebbe più facile per i Marvel Studios riavviare Matt
Murdock e renderlo il rappresentate legale di Peter Parker
nell’atteso Spider-Man
3).
Se ciò non dovesse accadere, il
riavvio del personaggio si apre ad un’infinità possibilità di
soluzione. Forse Matt potrebbe lavorare al fianco di Jennifer
Walters in She-Hulk?
Potrebbero esserci alcuni suggerimenti nell’annunciata serie circa
le attività da vigilante, con la grande rivelazione dell’identità
di Daredevil che potrebbe essere riservata per una futura nuova
serie o, magari, per un eventuale film in solitaria.
Luke Cage
Mike Colter ha interpretato un
Luke
Cage davvero memorabile, anche se la sensazione generale è che
l’attore non abbia mai realmente vestito i panni della versione
definitiva del personaggio (anche perché una terza stagione della
serie non ha mai visto la luce).
La scelta più logica per i Marvel Studios sarebbe quella di
sviluppare uno show o un film basato sugli Eroi in vendita, con una
versione più fedele ai fumetti di Luke Cage, che magari protegge le
strade insieme a Danny Rand/Iron Fist. Con i Marvel Studios in carica, potremmo
finalmente vedere Luke scatenare i suoi poteri come un vero e
proprio inarrestabile colosso.
The Punisher
Sarebbe un terribile peccato perdere
Jon Bernthal nei panni di Frank Castle, ma le prime due
stagioni di The
Punisher sono state molto deludenti.
Di conseguenza, un riavvio è
purtroppo necessario, ma come si potrebbe inserisce un vigilante
come questo in un universo come quello della Marvel? Fare squadra con Deadpool
potrebbe funzionare; oppure, Spider-Man potrebbe incontrarlo quando
scappa dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio. Ad
ogni modo, The Punisher merita sicuramente di avere un futuro
all’interno del MCU.
Mentre sale l’attesa per
Matrix
4, il quarto capitolo della celebre saga
fantascientifica che arriverà nelle sale nel 2022, arrivano nuove
indiscrezioni a proposito della lavorazione dei due sequel della
pellicola originale che vennero girati in contemporanea, ossia
Reloaded e Revolutions, direttamente dal
direttore della fotografia dell’intera trilogia, Bill
Pope.
In una recente intervista con
IndieWire, Pope ha raccontato che l’esperienza sul set del
primo episodi della saga non fu assolutamente paragonabile a quella
avuta sul set dei due sequel: “Tutto ciò che è stato bello
della prima esperienza non lo è stato per gli altri due”, ha
spiegato il direttore della fotografia. “Non eravamo più
liberi. C’erano troppi occhi puntati su di noi. C’era troppa
pressione. In fondo al mio cuore, sapevo che non mi piacevano.
Sentivo che dovevamo prendere un’altra direzione. C’era molta
frizione, c’erano molti problemi personali… e sullo schermo si
vedeva, se devo essere onesto. Non era uno dei miei momenti
migliori, e forse non lo era per nessuno. Le Wachowski avevano
letto questo dannato libro su Stanley Kubrick secondo cui: ‘Gli
attori non recitano in modo naturale fin quando non sono stremati’.
Allora facevamo 90 ciak! Volevo dissotterrare Stanley Kubrick e
ucciderlo.”
Bill Pope ha poi aggiunto: “C’è
qualcosa che si innesca quando giri per così tanto tempo, per 276
giorni, che intorpidisce la mente, l’anima… e il film. Pensiamo
alla trilogia de Lo Hobbit: hanno girato tutti e tre i film insieme
ed il risultato finale è stato semplicemente fiacco. Con i libri
non è la stessa cosa, perché li apri e li chiudi quando vuoi. Per
delle riprese cinematografiche parliamo di veramente troppo tempo.
C’è un limite.”
I sequel di Matrix: un’esperienza
estenuante secondo il direttore della fotografia
Nonostante l’esperienza dei due
sequel di Matrix sia stata estenuante, Pope nutre
comunque nei confronti dei due film un grande rispetto: “Ho
appena trasferito i film nel formato 4K per questioni di archivio
alla Warner, e ho scritto alle Wachowski, a Keanu Reeves e a
Carrie-Anne Moss che abbiamo fatto un ottimo lavoro e che dovremmo
andarne fieri.”
Matrix
4 vedrà nel cast il ritorno
di Keanu
Reeves, Carrie-Ann
Moss e Jada
Pinkett-Smith al fianco delle new
entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil
Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica
Henwicke Toby
Onwumere. L’uscita nelle sale è fissata per il 1 aprile
2022. Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana
Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a
sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.
La Universal Pictures
Italia ha diffuso il trailer ufficiale di Il Re di
Staten Island, la nuova commedia firmata Judd
Apatow che conferma il giovane talento del Saturday
Night LivePete Davidson. Il Re
di Staten Island – The King of Staten Island vede la
partecipazione di Steve Buscemi nei panni di Papa, un
pompiere veterano che ha preso Scott sotto la propria ala, e
Pamela Adlon (su FX per Better Things) nel ruolo
di Gina, l’ex moglie di Ray.
Nella sua celebrata carriera, Judd
Apatow ha portato una nutrita serie di giovani promesse della
commedia al loro debutto sul grande schermo, come nel caso di
Steve Carell,
Seth Rogen,
Jonah Hill,
Jason Segel,
Kristen Wiig, Amy Schumer e Kumail
Nanjiani. Questa estate, Apatow dirige l’ultimo
talento sfornato dal Saturday Night Live, Pete Davidson, in una
fresca commedia su amore, lutto e divertimento a Staten Island.
Il Re di Staten
Island – The King of Staten Island è diretto da Apatow (Un
Disastro di Ragazza, Molto Incinta, 40 Anni Vergine) da una
sceneggiatura dello stesso Apatow, Davidson e l’autore SNL Dave
Sirus. È prodotto da Apatow per la sua Apatow Productions al fianco
di Barry Mendel. Insieme i due hanno già curato la produzione delle
pellicole nominate per il Premio Oscar, The Big Sick – Il
Matrimonio Si Può Evitare… L’Amore No e Le Amiche della Sposa,
oltre a Questi Sono I 40, Un Disastro di Ragazza e Funny People. I
produttori esecutivi del film sono Pete Davidson, Michael Bederman
e Judah Miller.
Il Re di Staten Island: la trama
Scott (Davidson) è rimasto un
ragazzo immaturo, soprattutto a causa della morte del padre
pompiere quando aveva solo sette anni. Ora ne ha più di venti e
poche cose gli sono riuscite nella vita, sempre appeso
all’illusoria speranza di diventare un tatuatore di successo.
Mentre la sua ambiziosa sorella più piccola (Maude Apatow, su HBO
con Euphoria) parte per il college, Scott rimane a
vivere con la madre, un’esausta infermiera del Pronto Soccorso
interpretata dal Premio Oscar Marisa Tomei, passando le sue giornate a
fumare erba con gli amici – Oscar (Ricky Velez, Master of None),
Igor (Moises Arias, A Un Metro Da Te – Five Feet Apart) e Richie
(Lou Wilson, in TV con The Guest Book) – oltre a frequentarsi
segretamente con l’amica d’infanzia Kelsey (Bel Powley, su Apple
TV+ con The Morning Show).
Quando la madre inizia a portare in
casa un vigile del fuoco millantatore e fanfarone di nome Ray (Bill
Burr, su Netflix con F Is for Family), si mette in moto una
catena di eventi che spingerà Scott a fare i conti con il proprio
dolore e ad affrontare i primi passi per andare avanti nella
vita.
Con una veste e un format
completamente nuovi si evolve il Social World Film
Festival, la Mostra Internazionale del Cinema
Sociale, che torna in una edizione speciale a Vico
Equense dal 6 al 11 ottobre, tra eventi in
presenza e iniziative online. «Sarà una versione unica del
nostro format, dove la tecnologia e l’innovazione saranno a
sostegno del cinema socialmente impegnato e per continuare a
garantire la nostra mission di avvicinare ed educare il pubblico
all’audiovisivo, perché il lungo lockdown ha snaturato il rapporto
tra cinema e fruitori, perdendo il contatto con la sala e gli
autori. Sarà un’edizione necessaria per tornare a quella
tradizionale appena l’emergenza pandemica sarà finita. Ci
adegueremo alle disposizioni di sicurezza da Covid-19 per incontri
e proiezioni in piazza. Il perno saranno come sempre i giovani che
parteciperanno alle giurie, ai workshop, ai dibattiti anche
attraverso una community online, un social network sicuro e
protetto esclusivamente dedicato all’evento dove potranno
discutere. Non mancheranno le dirette quotidiane, quest’anno in VR
360° 3D grazie alla collaborazione con “The Virtual Reality
Production”» così il regista e produttore Giuseppe
Alessio Nuzzo, direttore generale del festival.
«Realizzeremo questo evento come
volano di rilancio economico e psicologico per il territorio e le
economie di settore, garantendo come sempre una importante
copertura mediatica e un occhio attento all’attualità»
così Andrea Buonocore, sindaco di Vico
Equense.
Nella 10 edizione, che sarà
presentata a settembre in occasione del Festival del Cinema
di Venezia, ci saranno 400 opere tra lungometraggi,
documentari, cortometraggi e opere audiovisive, molte delle quali
in anteprima assoluta ed europea, in concorso e fuori concorso in
19 sezioni.
In dieci anni di storia il Festival,
che annovera come presidente onorario Claudia
Cardinale, ha ospitato grandi nomi della cinematografia
nostrana e internazionale come Giancarlo Giannini,
Ornella Muti, Luis Bacalov, Michele Placido, Stefania Sandrelli,
Katherine Kelly Lang, Valeria Golino, Leo Gullotta, Franco Nero,
Maria Grazia Cucinotta, e nel 2019 Stefano
Accorsi, Abel Ferrara e Itziar Ituno, l’ispettrice della “Casa di
Carta”.
Non solo una rassegna
cinematografica ma un momento
di aggregazione culturale e sociale per
giovani unico nel suo genere, un’esperienza di
cooperazione e integrazione, un format cinematografico
di denuncia e riflessione: il cinema sociale inteso
come mezzo di comunicazione internazionale, confronto oltre che
contenitore di critica, sviluppo e promozione. Il
Social ha organizzato più di 500 giornate di
attività cinematografica in Campania e nell’intera
nazione, 40 eventi internazionali che
hanno toccato 30 città dei cinque
continenti da New York a Sydney passando per Tokyo,
Los Angeles, Rio de Janeiro, Tunisi e Londra, coinvolgendo migliaia
di spettatori e centinaia di protagonisti e istituzioni della
cinematografia mondiale tra cui l’Academy degli
Oscar (Margaret Herrick Library), le Università di
Los Angeles UCLA e USC insieme a decine di Istituti Italiani di
Cultura nel mondo.
Todd Phillips ha
condiviso una nuova fotografia dal
backstage di Joker
e in particolare dal giorno in cui sono state effettuate le riprese
dell’ormai famosa scena di ballo sulla scalinata, che ha ispirato
tanti emulatori del povero Arthur Fleck.
Da sempre solo in mezzo alla folla,
Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix) desidera ardentemente che la luce risplenda
su di lui. Cercando di cimentarsi come comico di cabaret, scopre
che lo zimbello sembra invece essere proprio lui. Intrappolato in
un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia, crudeltà e, in
definitiva, tradimento, Arthur prenderà una decisione sbagliata
dopo l’altra, provocando una reazione a catena di eventi.
Il tre volte candidato all’Oscar
Joaquin Phoenix (The
Master, Quando l’amore brucia l’anima, Il Gladiatore) è il
protagonista del film al fianco del premio Oscar Robert De Niro (“Toro scatenato”, ” Il Padrino
– Parte II”). Fanno parte del cast anche
Zazie Beetz (la serie TV “Atlanta”, “Deadpool
2“), Frances Conroy (“American Horror
Story” in TV, “Castle Rock” in TV), Brett Cullen
(“42 – La vera storia di una leggenda americana”,
“Narcos” in TV), Glenn Fleshler (le serie TV
“Billions” e “Barry”), Bill Camp
(“Red Saprrow”, “Molly’s Game”), Shea Whigham
(“First Man – Il primo uomo”, “Kong: Skull Island”), Marc Maron (le
serie TV “Maron” e “GLOW”), Douglas Hodge (“Red
Sparrow”, “Penny Dreadful” in TV), Josh Pais
(“Insospettabili sospetti”) e Leigh Gill (la serie
TV “Il trono di
spade”).
Phillips ha diretto Joker
da una sceneggiatura che ha scritto insieme all’autore candidato
all’Oscar Scott Silver (“The Fighter”), basata sui personaggi di
DC. Il film è prodotto da Phillips e dal candidato all’Oscar
Bradley Cooper con la loro Joint Effort, e dalla nominata all’Oscar
Emma Tillinger Koskoff. I produttori esecutivi sono Michael E.
Uslan, Walter Hamada, Aaron L. Gilbert, Joseph Garner, Richard
Baratta e Bruce Berman.
Dietro le quinte, Phillips è stato
affiancato dal direttore della fotografia Lawrence Sher (“Godzilla II: King of the Monsters”, la trilogia di
“Una notte da leoni”), lo scenografo Mark Friedberg (“Se la strada
potesse parlare”, “Selma – La strada per la libertà”), il montatore
Jeff Groth (“Trafficanti”, “Una notte da leoni III”) e il
costumista premio Oscar Mark Bridges (“Il filo nascosto”, “The
Artist”). Musiche di Hildur Guðnadóttir (“Chernobyl” in TV,
“Soldado”).
Di recente Ray Fisher è balzato all’attenzione della
stampa e dei fan per
alcune dichiarazioni certamente poco lusinghiere nei confronti
del regista Joss
Whedon e del suo presunto comportamento durante le
riprese aggiuntive di Justice
League. Adesso, alla voce dell’attore si è unita anche
quella della coppia formata da Jeff Pruitt e Sophia Crawford,
coordinatori degli stunt che hanno lavorato con Whedon durante gli
anni della popolare serie tv Buffy
l’ammazzavampiri.
Alle pagine di
Metro, Jeff Pruitt ha definito Whedon un “egomaniaco”,
mentre Sophia Crawford ha raccontato di un comportamento
inaccettabile assunto dal regista durante le riprese dello show:
“Una volta sono stata chiamata nel suo ufficio e mi ha dato un
ultimatum. Mi disse: ‘Puoi tornare nello show, ma devi lasciare
Jeff… altrimenti non ti scomodare a tornare.Ho
praticamente iniziato a piangere. E ho detto: ‘F*****o! Tutto ciò è
orribile, me ne vado’.”
Sembra, quindi, che la decisione di
Ray Fisher di denunciare pubblicamente i
comportamenti di Joss
Whedon abbia ispirato altre persone a fare lo
stesso. L’attore ha anche condiviso l’articolo del Metro
contenente le dichiarazioni di Pruitt e Crawford, scrivendo sul suo
profilo
Twitter: “Credo alle parole di Jeff Pruitt e Sophia
Crawford. Grazie ad entrambi per esservi esposti ed aver
parlato.”
Ray Fisher non ha ancora “chiuso”
con Joss Whedon: rivelerà presto altri dettagli sui comportamenti
del regista?
Dopo aver accusato Joss
Whedon di aver assunto un comportamento
“schifoso, offensivo, non professionale e completamente
inaccettabile” durante la post-produzione di Justice
League, Ray Fisher ha spiegato di non aver potuto
rivelare maggiori dettagli sulla sua esperienza con il regista
perché vincolato da un accordo di riservatezza. L’attore, però, ha
già anticipato che,
appena gli sarà possibile (presumibilmente quando non ci sarà più
alcun vincolo contrattuale), avrà intenzione di rivelare
ulteriori particolari. Ad oggi, è l’unico membro del cast ad aver
condannato pubblicamente il presunto atteggiamento del regista
durante le riprese aggiuntive.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Tutti associano il nome di James
Gunn al franchise di Guardiani
della Galassia, ma sono pochi quelli che
ricordano che, prima di dedicarsi alle avventure di Star Lord &
co., il regista aveva lavorato in qualità di sceneggiatore ai due
live action di Scooby-Doo usciti rispettivamente
nel 2002 e nel 2004, e diretti entrambi da Raja Gosnell.
Di recente, via Twitter,
è stato proprio Gunn a rivelare un aneddoto su quei film, relativo
in particolare al personaggio di Velma
interpretato da Linda Cardellini: nella versione iniziale del
primo film, il membro più intelligente, coscienzioso e maturo della
Mystery Inc. era apertamente gay.
“Avevo provato a farlo”, ha
dichiarato Gunn in risposta alla domanda di un fan. “Nella
versione iniziale della mia sceneggiatura risalente al 2001, Velma
era esplicitamente gay. Ma lo studio continuava ad annacquare il
mio lavoro, rendendo la versione girata molto più ambigua,
cancellando completamente la cosa nella versione uscita al cinema
e, alla fine, dandole addirittura un fidanzato nel
sequel.”
Un bacio tra Velma e Daphne
tagliato dal primo montaggio di Scooby-Doo
Molte delle scene tagliate dalla
versione cinematografica di Scooby-Doo sono
presenti nell’edizione home video e dimostrano proprio quale fosse
il reale orientamento sessuale di Velma. Non è la prima volta che
James
Gunn rivela nuove indiscrezioni a proposito della
lavorazione del film: già in passato, il regista e sceneggiatore
aveva spiegato che un primo montaggio del film aveva ottenuto un
divieto ai minori non accompagnati e che in quella versione
preliminare era anche presenti diverse scene che sono poi state
tagliate, tra cui anche un bacio tra Velma e Daphne (il personaggio
intepretato da Sarah Michelle Gellar).
Il corpo sarà snello, flessuoso e
maculato, come quello di un vero e proprio felino, i lineamenti
invece di donna, quelli di
Kristen Wiig. Parliamo naturalmente di Cheetah, quella
che dovrebbe essere la villain in Wonder
Woman 1984, nuova avventura Warner Bros con alla guida
Gal Gadot nei panni di Diana Prince e
Patty Jenkins dietro alla macchina da presa.
Il poster che vedete di seguito ci
mostra Wiig nei panni di Cheetah. Si tratta di una delle incognite
più interessanti di questo sequel, visto che il look del
personaggio determinerà o meno la sua credibilità a schermo, in una
certa misura. Sappiamo che nella storia, Barbara Minerva sarà
legata a Maxwell Lord (Pedro
Pascal) e che insieme i due dovrebbero essere i
cattivi contro cui si scontrerà Wonder Woman, che per l’occasione indosserà
anche la sua Golden Eagle,
l’armatura da battaglia.
Wonder
Woman 1984 uscirà il 2 ottobre 2020. Il film è stato
definito dal produttore Charles Roven un sequel
“inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio
grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli
eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero
aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la
prossima iterazione della supereroina”.
L’ordine cronologico del personaggio
di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta
nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn
of Justice per poi tornare al vecchio secolo
con Wonder Woman. Il sequel vedrà
ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redivivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal (nei panni di Maxwell Lord).
Attore particolarmente amato dal
pubblico, Paul Walker si è negli anni affermato
grazie al suo ruolo da protagonista nella celebre saga di Fast and Furious. Il suo successo non si limita però
solo a questa, e grazie alla partecipazione ad altri noti titoli
per il grande schermo ha potuto dar prova del proprio talento,
supportato da un grande carisma.
Ecco 10 cose che non sai di
Paul Walker.
Paul Walker: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. Walker debutta al cinema nel 1986 con il
film dell’orrore Non aprite quell’armadio. Successivamente
acquista popolarità grazie a titoli come Pleasantville
(1998), con Tobey
Maguire, The Skulls – I teschi (2000) e
Fast and
Furious (2001), con Vin
Diesel. Negli anni seguenti si alterna tra i
successivi film della saga ed altri titoli, comparendo quindi in
film come 2 Fast 2 Furious (2003), con Tyrese
Gibson, Un amore sotto l’albero (2004),
Flags of Our Fathers (2006), di Clint
Eastwood, 8 amici da salvare (2006), Fast
& Furious – Solo parti originali (2009), Takers
(2010), Fast & Furious
5 (2011), con Dwayne
Johnson, Fast & Furious
6 (2013), con Luke
Evans, Pawn Shop Chronicles (2013), Brick
Mansions (2014) e Fast &
Furious 7 (2015).
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. All’inizio della sua carriera
Walker ha principalmente recitato per alcune popolari serie
televisive. La prima di queste è Autostop per il cielo
(1985-1986), per poi ottenere un ruolo di maggior rilievo in
Throb (1986-1987) e nella soap opera Febbre
d’amore (1992-1993). Con l’accresciuta popolarità, Walker
inizierà a dedicarsi prevalentemente al cinema, comparendo in
televisione soltanto per alcuni episodi di serie come Casalingo
superpiù (1991), L’amico di legno (1991) e Il
tocco di un angelo (1996), che si segnala come sua ultima
interpretazione televisiva.
8. È stato anche
produttore. Negli ultimi anni della sua carriera l’attore
aveva esordito anche nel ruolo di produttore, sostenendo
economicamente alcuni dei progetti a cui era legato anche come
interprete. Il primo di questi è Pawn Shop Chronicles,
commedia dove ha recitato accanto ad attori come Matt
Dillon ed Elijah
Wood. Nello stesso anno, il 2013, produce anche i film
Vehicle 19 e Hours, thriller d’azione di cui è
anche protagonista.
Paul Walker aveva una figlia
7. Ha avuto una figlia da
una vecchia relazione. Nel 1998 Walker diventa padre della
sua unica figlia, chiamata Meadow, ed avuta dall’ex fidanzata
Rebecca Soteros. Dopo essersi separati, i due si divisero la
custodia della bambina, che fino al 2011 visse con la madre per poi
trasferirsi in California per stare con suo padre. Walker era
particolarmente legato alla figlia, indicandola più volte come sua
fonte di gioia.
6. Non era
sposato. L’attore non si è mai sposato, ma ebbe diverse
importanti relazioni. La prima di queste, come anticipato, fu con
Rebecca Soteros. Dal 2005 sino alla sua scomparsa era però
sentimentalmente legato a Jasmine Gosnell, con la quale conduceva
una vita piuttosto riservata e lontana dai riflettori che una
celebrità come lui si porta dietro. Di loro infatti si sa molto
poco, ma è certo che non ebbero figli né che vi sia stato un
matrimonio tenuto privato.
Paul Walker in Fast & Furious
5. Accettò il ruolo per un
motivo specifico. Walker non fu la prima scelta per il
personaggio di Brian O’Connor, ma si dichiarò molto interessato a
poter recitare tale parte, a tal punto che finì con l’ottenerla. Ad
interessare l’attore, in particolare, era la possibilità di
interpretare un poliziotto sotto copertura infiltrato in una banda
criminale, con tutte le implicazioni psicologiche e caratteriali
che ciò comporta. Walker desiderò avere una parte del genere dopo
aver visto il film Donnie Brasco, con Johnny
Depp.
4. Ha sempre eseguito da sé
le acrobazie previste nei film. Elemento chiave della saga
sono le spericolate corse automobilistiche che da sempre
affascinano gli spettatori. Walker non si è mai tirato indietro
nell’eseguire personalmente tali sequenze. Egli era infatti non
solo un grande appassionato e collezionista di auto da corsa, ma
anche un ottimo pilota, a tal punto da dimostrare di poter dar vita
alle manovre richieste per il film senza riportare danni né a sé né
alle auto coinvolte.
3. Fu “sostituito” dai suoi
fratelli per il settimo film della saga. Scomparso
tragicamente nel periodo in cui erano in corso le riprese di
Fast & Furious 7, l’attore venne sostituito dai suoi due
fratelli, Caleb e Cody. Questi prestarono il proprio corpo per le
scene mancanti, e su di loro venne poi ricostruito in computer
grafica il volto dell’attore. Ciò permise alla produzione di
portare a termine il film e l’arco narrativo del personaggio di
Walker, realizzando così un ultimo tributo all’amato
interprete.
Paul Walker: il suo incidente
2. Ebbe un terribile
incidente d’auto. Nel novembre del 2013 l’attore perse la vita in
seguito ad un incidente automobilistico. Dopo essere stato ad
un evento di beneficenza, l’attore andò via insieme ad un suo
amico. L’auto dei due, tuttavia, forse per la troppa velocità, finì
fuori strada prendendo fuoco in seguito all’impatto, causando la
morte dei presenti. L’evento sconvolse tanto Hollywood quanto tutti
gli appassionati della saga e i fan dell’attore.
Paul Walker: età e altezza
1. Paul Walker è nato
Glendale, in California, Stati Uniti, il 12 settembre
1973, ed è deceduto a Santa Clarita, in California, il 30 novembre
del 2013. L’attore era alto complessivamente 188 centimetri.
Sappiamo ormai da diverso tempo che,
dopo il tentativo di riavviare il franchise nel 2017, ci sarà
un nuovo reboot cinematografico dei Power Rangers.
Adesso,
The Illuminerdi ha condiviso nuovi dettagli sul futuro
progetto, rivelando che il nuovo film sarà ambientato nella stessa
continuity del popolare show televisivo degli anni
’90.
Ciò significa che gli ultimi 28 anni
di storie saranno resi canonici e che il film presenterà un
nuovissimo team di Power Rangers composto da membri provenienti da
diversi background culturali e anche dalla comunità LGBTQ+. Si
vocifera, inoltre, che una protagonista femminile sia altamente
probabile per il riavvio del franchise.
Il sito aggiunge che Lord Zedd sarà
l’antagonista principale, mentre Zordon sarà coinvolto nei viaggi
nel tempo che dovrebbero sperimentare gli eroi protagonisti. Sempre
la fonte sottolinea che il progetto “presenterà molteplici look
e Zords diversi nella storia dei Rangers: ciò potrebbe includere
una varietà di costumi e di Zords a partire dalla serie tv
originale (Mighty Morphin Power Rangers) fino all’era
moderna”.
Tutto quello che sappiamo sul nuovo
reboot di Power Rangers
Le riprese del film dovrebbero
svolgersi in Nuova Zelanda. Sembra quindi che la Hasbro abbia
deciso di focalizzarsi principalmente sulla serie Mighty
Morphin Power Rangers, indubbiamente l’era più amata e
popolare di tutto il franchise. Ricordiamo che il reboot del
franchise di Power Rangers è stato affidato
a Jonathan Entwistle, creatore della serie
NetflixThe End of the F***ing
World. Entwistle si occuperà della regia del nuovo film,
mentre la sceneggiatura porterà la firma di Patrick
Burleigh, autore dello script di Peter Rabbit 2 – Un
birbante in fuga.
Oltre a Hugh Jackman e Patrick Stewart, il cast di Logan –
The Wolverine di James Mangold vantana anche la presenza di
Dafne Keen, la giovanissima interprete del
personaggio di Laura Kinney. A lungo si è parlato della possibilità
di uno spin-off interamente dedicato a X-23, ma l’acquisto della
Fox da parte della Disney ha naturalmente stravolto qualsiasi
ipotetico piano di Mangold sul futuro cinematografico della
mutante.
La domanda adesso è: Keen sarebbe
disposta a riprendere il ruolo di Laura nell’Universo
Cinematografico Marvel se ne avesse l’opportunità?
Durante una recente intervista con
ComicBook in occasione della promozione della serie His Dark Materials targata HBO, all’attrice è stato
chiesto se le piacerebbe tornare nei panni di X-23. La sua risposta
è stata breve, ma assolutamente incisiva: “Sì, assolutamente.
Al 100%.”
Il fatto che i Marvel Studios possano effettivamente
riportare indietro il personaggio è ovviamente un’altra storia. Ad
ogni modo, nulla esclude che nel MCU possa essere introdotta una
versione ormai adulta di Laura, che permetterebbe così alla Keen di
tornare ad interpretare il personaggio. Tutto dipenderà dai piani
di Kevin
Feige e soci e dall’eventuale recasting degli attori
che andranno ad interpretare i mutanti che appariranno
nell’universo condiviso.
Il grande successo di Logan
Logan è stato
universalmente acclamato come il migliore adattamento dedicato al
singolo personaggio e in generale il miglior film
sugliX-Men mai
visto al cinema. Il film ha debuttato al Festival di Berlino ed è
stato nominato agli Oscar per la migliore sceneggiatura adattata,
primo cinecomic a raggiungere tale livello di riconoscimento
dall’industria.
Emily in
Paris è la nuova serie originale Netflix creata, scritta e prodotta da Darren
Star per la piattaforma streaming. Prodotta da Jax
Media e MTV Studios, la serie è stata originariamente
sviluppata per Paramount Network, dove ha ricevuto un ordine per la
prima stagione nel 2018. Nel 2020, la serie è passata da Paramount
Network a Netflix. Le riprese si sono svolte in Francia,
principalmente nella città di Parigi e nei suoi sobborghi.
Darren Star ha
commentato presentando la serie: “MTV Studios e io non potevamo
sperare in una casa più perfetta per Emily A Parigi di
Netflix.Con la loro portata internazionale, siamo
entusiasti di condividere Emily con il pubblico di tutto il
mondo.“
Emily In Paris: quando esce e dove vederla in streaming
La prima stagione di Emily In Paris debutterà nell’autunno
del 2020 su Netflix
Emily In Paris: la trama e il cast
La serie racconta di Emily,
ambiziosa dirigente di marketing venticinquenne di Chicago, atterra
inaspettatamente il lavoro dei suoi sogni a Parigi quando la sua
società acquisisce una società francese di marketing di lusso – e
le viene affidato il compito di rinnovare la loro strategia sui
social media. La nuova vita di Emily a Parigi è piena di avventure
inebrianti e sfide sorprendenti mentre si destreggia conquistando i
suoi colleghi di lavoro, facendo amicizia e navigando in nuove
storie d’amore.
In Emily In Paris
protagonisti sono Lily Collins nel ruolo di Emily,
Ashley Park nel ruolo di Mindy Chen,
Filippino Leroy-Beaulieu, Lucas
Bravo, Samuel Arnold, Camille
Razat e Bruno Gouery. Nei ruoli
ricorrenti troviamo invece Kate Walsh, William Abadie e
Arnaud Viard.
Le curiosità della serie tv
Il 3 aprile 2019, Lily Collins è stata scelta per il ruolo
principale.
Il 13 agosto 2019, Ashley Park si era unito al cast
principale.
Il 19 settembre 2019, Philippine Leroy Beaulieu, Lucas Bravo,
Samuel Arnold, Camille Razat e Bruno Gouery si sono uniti al cast
in ruoli da protagonista mentre Kate Walsh , William Abadie e
Arnaud Viard sono stati scelti in ruoli ricorrenti.
Le riprese principali della serie avrebbero dovuto iniziare
all’inizio del 2019 in Francia nella città di Parigi e nei suoi
sobborghi, ma inizieranno ad agosto. Alcune scene sono anche girate
alla Cité du Cinéma , un complesso di studi cinematografici a
Saint-Denis.
Un episodio è stato anche girato nel castello di Sonnay nel
dipartimento dell’Indre-et-Loire.
Altre fotografie si sono svolte a Chicago nel novembre del
2019.
Prima che le produzioni
cinematografiche venissero ufficialmente bloccate in tutto il mondo
a causa della pandemia di Covid-19, avevamo avuto la possibilità di
dare uno sguardo a varie immagini dal set di The
Batman, con il regista Matt Reeves che aveva persino condiviso i
primi scatti ufficiali del costume di Robert Pattinson e della nuova Batmobile
che vedremo nel film.
Adesso Kris Tapley, ex giornalista
di Variety, ha riportato via
Twitter un nuovo piccolo aggiornamento in merito alla
produzione del film: secondo il giornalista, i piani della Warner
Bros. sarebbero quelli di far ripartire le riprese il prossimo
Settembre. Stando però a quanto appreso da Tapley, sembra che tutte
le location all’aperto siano state eliminate dai piani e che Gotham
City verrà ricostruita all’interno dei teatri di posa, in modo da
tutelare il cast e tutte le persone coinvolte nella produzione.
Tale notizia non
dovrebbe scoraggiare i fan in merito alla resa finale del film, dal
momento che anche Tim
Burton aveva ricreato la sua Gotham City a porte
chiuse. Parallelamente, l’estetica dei film di Christopher Nolan (che ha utilizzato Chicago)
e di Zack
Snyder (che ha utilizzato invece Detroit) era
decisamente migliorata grazie alle location all’aperto, ed è
innegabile quanto l’atmosfera gotica di città come Londra ed
Edimburgo avrebbe sicuramente avuto lo stesso impatto su
The
Batman.
Annunciata la serie ambientata
nell’universo di The Batman
In attesa di una conferma ufficiale,
ricordiamo che proprio ieri abbiamo appreso la notizia che HBO Max
ha ordinato
una serie incentrata sul dipartimento di polizia di Gotham che
sarà ambientata nello stesso universo dell’attesissimo cinecomic
diretto da Reeves. La serie potrebbe essere un prequel del film in
arrivo al cinema il prossimo anno.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Kit
Harington potrebbe interpretare non uno, ma ben due
personaggi nell’atteso film dedicato a Gli Eterni. La star di
Game of Thrones darà vita al personaggio di
Black Knight sul grande schermo. Nei fumetti Black Knight,
alter ego di Dane Whitman, è un membro degli Avengers che ha
iniziato a collaborare con il team verso la fine degli anni
’60.
Gli Eterni, secondo film
della Fase 4 del MCU ad arrivare in sala, sarà
diretto da Chloé Zhao e seguirà la storia di un
gruppo di supereroi immortali che, fin dall’antichità, hanno
condiviso in gran segreto la Terra con gli esseri umani. Adesso,
gli Eterni si troveranno costretti a difendere il pianeta da uno
dei suoi più grandi nemici: i Devianti. È stato già confermato che
Gli Eternicoprirà
un arco narrativo di migliaia di anni. Secondo una teoria portata
alla luce da
Screen Rant, Kit
Harington potrebbe apparire anche nelle varie sequenze
flashback che vedremo nel film, interpretando un secondo
personaggio.
In base alla storia di Black Knight raccontata nei fumetti, la cosa
sembra essere una possibilità concreta. Nei fumetti, Black Knight è
un personaggio la cui identità è stata tramandata di generazione in
generazione, fin dal tempi dell’era arturiana, quando il mantello
dell’ero era detenuto da un certo Sir Percy di Scandia. Nel corso
degli anni, i fumetti hanno introdotto varie incarnazioni del
personaggio: tra questi figura anche Eobar Garrington, uno
spadaccino del 12° secolo il cui copo venne brevemente abitato da
Dane Whitman; inoltre, Eobar aveva un aspetto identico al moderno
Black Knight.
Black Knight protagonista assoluto
de Gli Eterni?
In base ai tratti distintivi di
Eobar Garrington, è possibile che un lontano antenato di Dane
Whitman gli assomigli così tanto da poter essere interpretato dallo
stesso attore. La Marvel potrebbe quindi aver
ingaggiato Kit
Harington anche per il ruolo di Sir Percy, o per
quello di Eobar o forse per un’altra versione – magari totalmente
inedita – del personaggio. Dal momento che Gli
Eterni abbraccerà epoche differenti, una scelta
del genere permetterebbe al personaggio di Harington di
configurarsi come protagonista assoluto di una storia che si
preannuncia estremamente coinvolgente.
Gli Eterni, diretto
da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina
Jolie (Thena), Richard
Madden (Ikaris), Kit
Harington (Black Knight), Kumail
Nanjiani (Kingo), Lauren
Ridloff (Makkari), Brian Tyree
Henry (Phastos), Salma
Hayek (Ajak), Lia
McHugh (Sprite), Gemma
Chan (Sersi) e Don
Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12
febbraio 2021.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il
cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi
Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le
fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un
aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un
uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama
muoversi tra gli umani.
Erano giorni, ormai, che le unità
di ricerca scandagliavano il lago Piru, in California, alla ricerca
di Naya Rivera, scomparsa durante una gita in
barca con il figlio di 4 anni. Adesso, via Hollywood Reporter,
apprendiamo che è stato ritrovato un corpo nel lago. Non ci sono
ancora le conferme ufficiali successive al riconoscimento del
corpo, che deve avvenire per mezzo di un parente, ma le autorità
sono certe che il corpo sia quello di Rivera, morta annegata.
Naya Rivera morta per annegamento
L’attrice e cantante era uscita in
barca con il figlio che era stato ritrovato da solo nel natante
affittato. Nelle prossime ore, l’ufficio del medico legale
rilascerà un comunicato ufficiale. Si fa sempre più avanzata l’idea
che si sia trattato di un incidente.
Nota per il ruolo di Santana Lopez
in Glee, Naya Rivera era apparsa in una serie di
show televisivi e qualche film, tra cui Willy, il principe
di Bel-Air, Otto sotto un tetto, Live Shot, Baywatch, Devious Maids
– Panni sporchi a Beverly Hills, At the
Devil’s Door e Mad
Families.
LASCIATELO DIRE!,
diretto dal regista e sceneggiatore Eric Lavaine(Benvenuti a bordo, Barbecue, Torno da mia madre), sarà
disponibile dal 13 luglio (distribuito da Cloud 9
Film) sulle maggiori piattaforme digitali: SKY
PRIMAFILA, CHILI, RAKUTEN, TIM VISION, APPLE TV, INFINITY TV,
GOOGLE PLAY, CG DIGITAL e THE FILM CLUB.
LASCIATELO DIRE! è
una commedia divertente e irriverente che affronta con leggerezza e
ironia un tema delicato come la disabilità (l’ipovisione, o
cecità).
Il cast è composto da
Alexandra Lamy(Ricky, Torno da mia madre,
Lucky Luke),Josè Garcia(Grandi bugie
tra amici, Asterix alle Olimpiadi, Bastille Day – Il colpo del
secolo) e Michaël Youn(Braccialetti
rossi serie TV; Chef).
SINOSSI
Il film ruota intorno alla
storia di una coppia di sposi, Béatrice e Frédéric. Quest’ultimo è
rimasto coinvolto in un incidente che disgraziatamente lo ha
privato della vista. Nonostante questo però Frédéric non ha perso
il suo spirito, anzi, questa esperienza ha dato una svolta inattesa
alla sua vita. E’ diventato ossessionato dal cibo e praticamente ha
perso ogni filtro sociale, dice tutto quello che gli passa per la
testa senza tenere conto di tatto, educazione o imbarazzo, creando
situazioni a dir poco deliranti.
Conosciuta al grande pubblico per
il ruolo di Caroline Channing nella sit-com 2 Broke
Girls, l’attrice Beth Behrs è un
personaggio relativamente nuovo nel mondo dello show business e in
molti ancora si interrogano sulla sua vita privata e professionale.
Attiva tra cinema e televisione fin dal 2009, la bella Beth non
sembra ancora aver avuto la sua grande occasione anche se la famosa
serie comedy, in cui a recitato al fianco di Kat
Dennings per anni, le ha dato molto visibilità.
Eppure ci sono ancora parecchie cose che non si conoscono
sull’attrice.
Se anche tu sei curioso si saperne
di più, scopri con noi 10 cose che non sai su Beth
Behrs.
Tutto quello che c’è da sapere su
Beth Behrs
Beth Behrs in “2 Broke Girls”
Beth Behrs: formazione e vita
privata
10. Nata a
Lancaster il 26 dicembre del 1985, Beth è sempre stata una ragazza
molto attiva e vitale. Incoraggiata dai genitori a seguire e
coltivare le sue passioni, ben presto Beth ha scoperto il suo
interesse per il mondo della recitazione e,
sorprendentemente, dello sport.
Pare infatti che la Behrs abbia
avuto sin da piccola una passione per il football
che ha praticato a livello agonistico per ben nove anni. Il suo
primo ‘ingaggio’ fu a quattro anni e, fino alla fine delle scuole
medie, viaggiò insieme alla sua squadra per tutta la costa est
degli Stati Uniti giocando nei tornei e campionati ufficiali. Fu
solo quando iniziò il liceo che Beth decise di concentrare tutte le
sue energie nella recitazione.
9. All’età di 15
anni, Beth fu costretta a trasferirsi insieme ai suoi genitori in
California ma il cambio di costa la portò un po’ più vicina alla
realizzazione del suo sogno. Beth fu infatti accettata al famoso
corso di teatro della Tamalpais High School, lo stesso liceo che
frequentò il celebre Tupac. Grazie a questo training, la Behrs fu
poi in grado di trasferirsi a San Francisco per studiare al
prestigioso American Conservatory Theatre dove
studiò e apprese le tecniche del canto classico e
mostrò un grande interesse per il mondo del musical.
8. Dopo il
diploma, Beth Behrs si trasferì a Los Angeles per School of
Theatre, Film and Television alla UCLA. Durante il suo percorso di
studi continuò a coltivare la sua passione per il palcoscenico e i
musical e partecipò a molte rappresentazioni studentesche. Tuttavia
lo spettacolo vero e proprio non fu il solo e unico ‘passatempo’ di
Beth. Nel 2006, infatti, Behrs partecipò al concorso per
Miss Marin County, vincendo l’ambita corona.
Beth Behrs film e serie tv
7. Il suo primo
ingaggio come attrice fu una parte nel film American Pie
Presents: The Book Of Love, spinoff della famosa saga. I
film di American Pie, nel tempo, sono diventati dei veri e propri
cult del cinema per adolescenti ma, purtroppo per la Behrs, quel
particolare film fu un vero e proprio flop. Ancora oggi su
IMDB, il film risulta come il peggiore della saga di
American Pie.
6. Negli anni
ottanta tutti gli attori emergenti sembravano dover passare almeno
una volta sul set de La Signora in Giallo; nei gloriosi
anni novanta, invece, nessuno poteva sottrarsi alla chiamata di
NCIS, neanche Beth Behrs. La sua primissima apparizione televisiva,
infatti, fu nel 2010, nell’undicesimo episodio della seconda
stagione di NCIS: Los Angeles.
Beth Behrs in The Big Bang Theory
Tra le sue tante apparizioni televisive, ricordiamo quella più
famosa e recente, nella celebre sit-com The Big Bang Theory.
Sorprendendo il suo affezionato pubblico, Beth è comparsa nel
quattordicesimo episodio dell’undicesima stagione della serie.
Nella puntata, dal titolo “La
triangolazione della separazione”, la Behrs interpreta
Nell, la nuova fiamma di Raj (Kunal Nayyar).
5. Alla sua prima
apparizione sul piccolo schermo ne seguirono tante altre. Il suo
duro lavoro e la visibilità acquisita grazie a questi piccoli
ruoli, portarono Beth alla serie 2 Broke Girls.
Tuttavia, ottenere la parte non fu così semplice. Pare infatti che
la Behrs abbia dovuto sostenere ben sette estenuanti
provini prima di convincere il direttore del casting.
4. Forse in pochi
sanno che, durante i lunghi e bellissimi anni di registrazione
della serie 2 Broke Girls, Beth Behrs ha preso
parte a un progetto davvero speciale e un po’ fuori dalle righe.
Nel 2013, la bella Beth ha prestato la sua voce a un personaggio
animato del film Disney Pixar, Monsters
University. L’attrice ha interpretato Carrie Williams, un
piccolo mostriciattolo dal temperamento ‘demoniaco’.
3. Oltre a
Monsters Univerisity, c’è un altro progetto poco conosciuto al
quale Beth Behrs ha partecipato durante il suo periodo sul set di
2 Broke Girls. Nel 2012 Beth ha recitato in un
divertente cortometraggio dal titolo The Argument
(Il Litigio) insieme al suo fidanzato e collega attore, Michael
Gladis.
Esattamente un anno dopo la cancellazione di 2 Broke Girls, Beth
Behrs si è unita al cast di The Neighborhood, una
nuova serie comedy targata CBS, dov’è protagonista
al fianco di Max Greenfield, conosciuto soprattutto per la
serie New Girl.
Beth Behrs oggi: curiosità
sull’attrice di 2 Broke Girls
2. Le celebrità a
volte fanno cose bizzarre e Beth non è da meno. Pare infatti che
l’attrice abbia una passione segreta per le scarpe ma di una
particolare tipologia: Beth adora collezionare stivali da
cowboy.
Nonostante l’attrice sia da sempre
amante dell’equitazione, questa passione per i cowboy boots pare
sia nata solo qualche anno fa. Nel 2013 Beth Behrs ha partecipato
al video Downtown dei Lady
Antebellum e sembra che sia stata proprio Hillary, voce
solista del gruppo, a regalarle il primo paio di stivali.
L’attrice, oltre ad apprezzarne lo stile country e talvolta
glamour, sembra ossessionata soprattutto dalla comodità dei cowboy
boots. Dal suo primo paio, Beth ha continuato a collezionare gli
stivali più strani e particolari cercando tra boutique vintage e
mercatini dell’usato.
Beth Behrs e Kat Dennings: molto più che colleghe
1. Collezioni di
scarpe folli a parte, l’ultimo posto della nostra classifica di
curiosità su Beth Behrs è riservato a una persona speciale. Capita
di rado a Hollywood che i colleghi sul lavoro diventino poi amici
nel mondo reale, eppure tra Beth e Kat pare sia nata una bellissima
e genuina amicizia.
Le due ragazze si sono incontrate
per la prima volta alla lettura del copione del pilot del primo
episodio della serie 2 Broke Girls e, a detta di
Beth, tra di loro c’è stata subito una grande sintonia. La loro
relazione non è rimasta rinchiusa tra le quattro mura di un set ma
ha continuato a vivere anche fuori. Le ragazze continuavano a
sentirsi e vedersi anche quanto la serie era in pausa; a
dimostrazione di questo ci sono tantissime foto e video
sull’account ufficiale Beth Behrs
Instagram che le ritraggono insieme.
YOUNG ONES – L’ ULTIMA
GENERAZIONE, scritto e diretto da Jake
Paltrow, sarà disponibile dal 13 luglio
(distribuito da Cloud 9 Film) sulle maggiori
piattaforme digitali: SKY PRIMAFILA, CHILI, RAKUTEN, TIM
VISION, APPLE TV, GOOGLE PLAY, CG DIGITAL e THE FILM
CLUB.
Ambientato in un’America del
prossimo futuro devastata da una lunga siccità, quando l’acqua è
diventata la risorsa più preziosa del pianeta, l’elemento che detta
legge su tutto, dalla macro – politica alle micro – relazioni
familiari e sentimentali. La terra è ridotta a qualcosa di
miserabile, la polvere si è depositata su un pianeta sterile e
solitario. I pochi sopravvissuti a questa devastazione lottano per
la vita. Ernest Holm (Michael Shannon) tenta di sopravvivere in
questo scenario apocalittico insieme ai suoi due figli, Jerome
(Kodi Smit-McPhee) e Mary (Elle Fanning). Difende la sua fattoria
dai predatori, e lavora sulle vie di rifornimento tentando di far
rinascere il suolo. Ma il fidanzato di sua figlia Mary, Flem Lever
(Nicholas Hoult), ha progetti più ambiziosi, vuole tutta la terra
di Ernest soltanto per se stesso e farà di tutto per
sottrargliela.
Marvel Must Have: il nome
di questa collana dice già tutto. Una raccolta di imperdibili
capolavori in edizione cartonata, pensati e creati per tutti i
lettori. Questa serie di volumi autoconclusivi editi da
Panini Comics è ideale per chi si avvicina per la
prima volta all’Universo a fumetti Marvel e rappresenta allo stesso
tempo la perfetta occasione per tutti i Marvel Fan per costruirsi la
propria libreria definitiva Marvel.
Si parte a luglio con
Civil War (che ha ispirato il film
Captain America: Civil War),
AvengersDivisi
e Spider-Man: Spider-Verse (nel quale
ritroverete molti personaggi comparsi nel lungometraggio animato
Spider-Man: un Nuovo Universo). Si proseguirà nei mesi
successivi con altri grandi successi della Casa delle Idee, come
Vecchio Logan, Deadpool
uccide l’Universo Marvel,
L’ascesa di Thanos,
Daredevil: L’uomo senza paura,
Ultimate Comics: Miles Morales,
Ms. Marvel,
La morte di Wolverine, Planet
Hulk, Il guanto
dell’Infinito e tanti altri ancora.
Ogni volume della collana Marvel Must Have include ricchi
apparati redazionali che aiutano a orientarsi nella continuity di
questo grande universo a fumetti. Iniziare a leggere Marvel non è mai stato così
facile!