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Yellowstone 3 stagione: quando esce, trama, cast, episodi e dove vederla

Yellowstone 3 è la terza stagione della serie tv creata da Taylor Sheridan e John Linson per il Paramount Network con Kevin Kostner.

Yellowstone 3 è la terza stagione della serie tv Yellowstone drammatica creata da Taylor Sheridan e John Linson che è stata presentata in anteprima il 20 giugno 2018 su Paramount Network.

Yellowstone 3 quando esce e dove vederla in streaming

La prima stagione è disponibile in prima visione assoluta su Sky Atlantic dal 13 marzo 2020. La terza stagione di Yellowstone è tutt’ora inedita e debutterà negli USA il 21 Giugno 2020.

Yellowstone 3: trama e cast

Yellowstone segue “la famiglia Dutton, guidata da John Dutton, che controlla il più grande ranch contiguo degli Stati Uniti . Il ranch è costantemente attaccato da coloro che confina con gli sviluppatori di terre, una riserva indiana e il primo Parco Nazionale degli Stati Uniti d’America . È uno studio intenso di un mondo violento lontano dall’esame dei media, in cui la conquista della terra guadagna miliardi di sviluppatori e i politici vengono acquistati e venduti dalle più grandi società petrolifere e di legname del mondo. Laddove gli omicidi irrisolti non sono una novità, sono una conseguenza della vita in la nuova frontiera. È il migliore e il peggio degli Stati Uniti visto attraverso gli occhi di una famiglia che rappresenta entrambi “.

In Yellowstone 3 protagonisti sono Kevin Costner nel ruolo di John Dutton, è un patriarca miliardario della sesta generazione della famiglia Dutton, che controlla il Yellowstone Dutton Ranch, il più grande ranch contiguo degli Stati Uniti. Luke Grimes nei panni di Kayce Dutton, un ex SEAL della Marina degli Stati Uniti e uno dei figli di John ed Evelyn. Kelly Reilly nei panni di Beth Dutton, una finanziera e figlia di John ed Evelyn. Wes Bentley nei panni di Jamie Dutton, avvocato, aspirante politico e uno dei figli di John ed Evelyn. Cole Hauser nel ruolo di Rip Wheeler, caposquadra del ranch di Yellowstone e del braccio destro di John. Kelsey Asbille nel ruolo di Monica Long Dutton, moglie dei nativi americani di Kayce. Brecken Merrill nel ruolo di Tate Dutton, figlio di Kayce e Monica e unico nipote di John. Jefferson White nel ruolo di Jimmy Hurdstrom, un ranch di Yellowstone. Danny Huston nel ruolo di Dan Jenkins, un miliardario sviluppatore di terreni dalla California con l’aspirazione di costruire su parti di Yellowstone.

Yellowstone 3: promo e clip

Citadel: Priyanka Chopra Jonas e Richard Madden nel cast

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Citadel: Priyanka Chopra Jonas e Richard Madden nel cast

Saranno Priyanka Chopra Jonas e Richard Madden i protagonisti di Citadel, la saranno i protagonisti della serie evento dei Fratelli Russo. A darne notizia è stata Amazon Studios che produce la serie e che lancerà su Prime Video.

Amazon ha anche annunciato oggi che una produzione in lingua locale del franchise avrà origine dal Messico, oltre alle versioni precedentemente annunciate in Italia e India. Madden e Chopra reciteranno nell’edizione americana della “nave madre” della serie.

Josh Appelbaum, André Nemec, Jeff Pinkner e Scott Rosenberg di Midnight Radio serviranno come scrittori e produttori esecutivi di CitadelPatrick Moran, Mike Larocca e Joe e Anthony Russo sono i produttori esecutivi. La serie italiana sarà coprodotta con Amazon Studios e Cattleya (Gomorra), parte di ITV Studios, e la serie indiana sarà sviluppata da Raj Nidimoru e Krishna DK (The Family Man) e prodotta con Amazon Studios.

Clark Gregg: 10 cose che non sai sull’attore

Clark Gregg: 10 cose che non sai sull’attore

Clark Gregg è uno di quegli attori che diventano subalterni al personaggio che li ha resi celebri. Nel caso di Gregg si tratta dell’agente dello S.H.I.E.L.D. Phil Coulson, apparso tanto al cinema quanto in televisione. Negli anni però l’attore ha saputo distinguersi partecipando anche ad importanti film d’autore, distinguendosi per la sua versatilità.

Ecco 10 cose che non sai su Clark Gregg.

Clark Gregg: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore ha esordito al cinema con il film Le cose cambiano (1988), per poi recitare in L’ombra di mille soli (1989), Sotto il segno del pericolo (1994), I soliti sospetti (1995), Il prigioniero (1997), Magnolia (1999), Hollywood, Vermont (2000), A.I. – Intelligenza Artificiale (2001), One Hour Photo (2002), Spartan (2004), Chiamata da uno sconosciuto (2006), Soffocare (2008) e Iron Man (2008), dove interpreta per la prima volta il personaggio che lo renderà celebre. Gregg recita poi nei film (500) giorni insieme (2009), Iron Man 2 (2010), Thor (2011), I pinguini di Mr. Popper (2011), The Avengers (2012), Un giorno come tanti (2013), La legge della notte (2016) e Captain Marvel (2019), dove riprende il ruolo dell’agente Coulson.

2. È celebre per alcune serie TV. Nel corso della sua carriera l’attore ha preso parte a diversi progetti televisivi, come le serie Law & Order (1991), Le avventure del giovane Indiana Jones (1993), Sex and the City (2000), West Wing – Tutti gli uomini del Presidente (2001-2004), Will & Grace (2003), e The Shield (2004). Gregg interpreta poi il ruolo dell’agente Coulson anche in televisione, come protagonista della serie Agents of S.H.I.E.L.D. (2013-in corso).

3. Si è distinto come regista. Gregg ha debuttato alla regia con il film Soffocare, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore Chuck Palahniuk. Interpretato da Sam Rockwell, il film racconta le vicende di Victor Mancini, diviso tra il rapporto con la madre, ricoverata in una costosa clinica, e il suo metodo per guadagnare soldi: fingere di soffocare mentre mangia in ristoranti esclusivi.

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Clark Gregg è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 1,2 milioni di persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma particolarmente numerose sono anche le immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Clark Gregg ha un profilo Twitter

5. È presente sul noto social network. L’attore possiede un proprio account personale anche su Twitter, dove ha un totale di 725 mila follower. Qui Gregg è solito condividere notizie sui propri progetti futuri, ma anche scambiare opinioni con i propri fan o colleghi. Non mancano inoltre curiosità da lui ricondivise.

Clark Gregg ha una moglie

6. È sposato con una nota attrice. Il 21 luglio del 2001 l’attore sposa Jennifer Grey, attrice nota per il ruolo di “Baby” nel film Dirty Dancing. Nel dicembre dello stesso anno nasce la loro prima figlia, chiamata Stella. La coppia si è negli anni dimostrata piuttosto riservata circa la loro vita sentimentale, tenendo questa lontano dai social network.

Clark Gregg canta Toxic

7. Si è esibito in una lip-sync battle. L’attore ha lasciato tutti senza parole quando nell’aprile del 2016 si esibì in una lip-sync battle, reinterpretando la canzone Toxic di Britney Spears. Vestito da hostess, Gregg ha dato vita ad una grande performance, con tanto di esibizione coreografica.

Clark Gregg in Agents of S.H.I.E.L.D.

8. Nella nuova stagione interpreterà un personaggio inedito. La serie sembrava essersi conclusa con la quinta stagione, ma Gregg ha annunciato che sono in lavorazione altre due stagioni brevi. In queste, tuttavia, l’attore non riprenderà il ruolo dell’agente Coulson, e si è dichiarato entusiasta da ciò che hanno pensato per lui gli sceneggiatori, affermando che per il pubblico potrebbe risultare inquietante.

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Clark Gregg in Captain Marvel

9. È stato ringiovanito digitalmente. Per riprendere il ruolo dell’agente Coulson nel film Captain Marvel, l’attore ha dovuto essere ringiovanito digitalmente. Gregg ha raccontato di aver inviato diverse sue foto anni ’90 alla produzione, che le ha studiate per riprodurne le sembianze nel film.

Clark Gregg età e altezza

10. Clark Gregg è nato a Boston, Stati Uniti, il 2 aprile 1962. L’altezza complessiva dell’attore è di 175 centimetri.

Fonte: IMDb

Niki Caro presenta alcune scene di Mulan, ecco le nostre reazioni

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Si è tenuta questa mattina a Milano alla presenza della regista Niki Caro una proiezione speciale di unfootage di Mulan, l’atteso nuovo live-action targato Disney.

Il nuovo film riprende la leggenda di Mulan, già raccontata in parte nell’omonimo film d’animazione del 1998, 36º Classico Disney. Durante l’evento sono state mostrata tre scene ed un inedito promo del film. Fin dalle prime sequenze, capiamo che non siamo di fronte ad un remake bensì ad un’inedita trasposizione ispirata all’antica leggenda cinese di Hua Mulan.

Le prime impression su Mulan (2020)

La prima sequenza proiettata ci ha rivelato il cuore intimista del film con Mulan alle prese con la preparazione verso la guerra. Un breve e dolce confronto con il padre ci mostra tutto il potere evocativo del film e ci rivela quanto la pellicola abbia una componente drammaturgia molto forte che va a trattare temi quali la tradizione, il dovere e la devozione. La seconda scena è invece una sequenza nel quale vediamo Mulan arruolata nell’esercito, determinata a riscattare la propria famiglia. Questa sequenza ci mostra invece la componente action del film che è davvero di pregevole fattura. La scena girata in maniera esemplare non solo ci dimostra quanto il film sarà anche visivamente sorprendete ma anche quanto l’azione sarà strettamente legata all’evoluzione drammaturgica del personaggio. Infine, l’ultima scena rivela una serie di sequenze a cavallo che sottolineano l’aspetto epico del film che si preannuncia davvero avvincente.

Mulan

L’incontro con Niki Caro

In merito al film Niki Caro ha rivelato quanto l’idea di lavorare ad una nuova trasposizione l’abbia colpita: “La prima cosa che mi ha sorpreso quando ho iniziato questo progetto è stata capire che l’amatissimo film animato Mulan non è l’originale, perché il personaggio originale della storia arriva da una ballata cinese che si pensa abbia origine fin dal 1700. La storia è poi stata raccontata e raccontata per molto tempo e ogni bambino cinese conosce la sua storia quindi è davvero interessante l’idea di come tradurlo in una versione live-action per il pubblico di oggi nel 2020.” 

“Volevo quindi onorare sia il film d’animazione sia la ballata originale e appunto vedere come meglio rendere questa figura di ragazza che si traveste da uomo per sostituire il padre in guerra. Per me fare questo per Disney e in live action è un privilegio e il mio unico obiettivo è stato rendere questo viaggio vero”

In merito alla protagonista interpretata dall’attrice Yifei Liu, la regista ha rivelato: “Noi abbiamo girato tutto il mondo in lungo e largo e in ogni regione e villaggio della Cina per poter trovare un volto che fosse perfetto per il ruolo. Dopo un anno ancora non eravamo riusciti a trovare la persona giusta. Ma era così importante trovare la persona giusta abbiamo ri-iniziato a cercare e siamo tornati in Cine e abbiamo incontrato tutte le giovani attrici cinesi che per un motivo o per un altro non erano allora disponibili e così finalmente dopo molto tempo siamo riusciti a trovare Yifei Liu. E quando ci sia conosciute entrambe eravamo dell’idea che lei fosse nata per interpretare Mulan. Nelle scene che avete visto si lei è fantastica, ma posso dirvi che nel film sarà grandiosa.”

In merito al personaggio di Mulan e alla presenza nel comparto produttivo di William Kong (produttore del pluripremiato film La tigre e il dragone) Niki Caro ha rivelato quanto la sua pellicola differisce dalla tradizione di film di arti marziali di Honk Kong: “Pur avendo apprezzato quello che è stato un film veramente epico come La tigre e il dragone e pur avendo apprezzato anche l’utilizzo rappresentazioni epiche, mi sono detta che questa Mulan doveva essere un po’ più radicata, letteralmente, il suo modo di muoversi doveva essere molto più fisico e molto più in linea con quello che può fare il corpo di una giovane donna, e devo anche aggiungere che abbiamo, veramente, un’attrice dal talento sconfinato perché lei fa la maggior parte delle scene senza controfigura, essendo abilissima sia nell’utilizzo della spada che nelle arti marziali, nonché provetta cavallerizza; oltre a questo è una donna intelligentissima e sa anche cantare.”

In merito alle differenze tra il film d’animazione la regista Niki Caro ha rivelato: “Ci sono diversi punti sui quali volevo poter garantire una continuità per onorare il film d’animazione con alcuni aspetti critici come ad esempio la sequenza in cui si combinano i matrimoni e poi all’inizio nella sceneggiatura del live action non c’era nessun riferimento ad una scena invece veramente straordinaria del film d’animazione che ho voluto inserire, quella della valanga.”

In merito alla sua presenza da “Donna regista” e dal fatto che fosse un film action la regista Niki Caro ha affermato: “Parlando di travestimenti la domanda sulla mia presenza in qualità di donna questa è forse una domanda travestita, in realtà si sta chiedendo ad una donna regista come possa riuscire a fare dei film d’azione…voglio dirvelo adesso Italia, è la cosa più naturale di questo mondo. Voglio dire, non ho mai fatto film d’azioni fino ad ora e ho amato fare questo film, spero di farne altri. Quello che posso dire riguardo alla differenza tra questo tipo di film e l’action movie classico. In genere partono questi ultimi con l’idea di essere un po’ “cool” e devo dire che in questo nostro film tutte le scene d’azione sono  accentrate sulla figura di Mulan e sulla sua storia, sulla sua anima e sul suo viaggio e quindi per questo risultano più reali, più vere e di questo sono orgogliosa e poi devo dire che è un personaggio tostissimo da dei calci nel …. da del filo da torcere.”

Vi ricordiamo che Mulan arriverà al cinema in Italia il 26 Marzo distribuito da Walt Disney Pictures Italia.

Nel film quando l’Imperatore della Cina decreta che un uomo per ogni famiglia dovrà arruolarsi nell’Armata Imperiale per difendere il Paese dall’attacco di invasori provenienti dal Nord, Hua Mulan, la figlia maggiore di un rispettato guerriero, prende il posto del padre malato. Dopo essersi travestita da uomo ed essersi arruolata con il nome di Hua Jun, Mulan verrà messa alla prova in ogni momento del suo cammino e dovrà trovare la propria forza interiore e dimostrare tutto il suo autentico potenziale. Nel corso di questo epico viaggio si trasformerà in una stimata guerriera guadagnandosi il rispetto di una nazione riconoscente e l’orgoglio di un padre.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, 10 riferimenti alle vecchie trilogie che non avevi notato

Con l’uscita nella sale di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, si è definitivamente conclusa un’avventura cinematografica durata ben quarantadue anni. Trattandosi del gran finale, J.J. Abrams e il suo team hanno cercato di includere al suo interno il maggior numero di riferimenti possibile alle precedenti trilogie. Alcuni di questi erano particolarmente evidenti, altri invece sono sfuggiti persino all’occhio dello spettatore più attento e vigile.

Dopo i 10 rumor che si sono rivelati falsi, ecco di seguito 10 dettagli che collegano Star Wars: L’Ascesa di Skywalker alla trilogia originale e a quella prequel che forse non avete notato:

La medaglia di Chewbacca

Un celebre momenti di Una Nuova Speranza avviene durante la cerimonia di consegna della medaglia dopo aver distrutto la Morte Nera. Luke e Han ottengono il loro giusto riconoscimento, mentre Chewbacca è costretto a presenziare senza riceve alcuna medaglia. 

Dopo aver vinto la battaglia finale ne L’Ascesa di Skywalker, Maz Kanata si avvicina a Chewie e gli offre una medaglia. Una scena carina, ma forse un po’ stonata all’interno di un momento così importante per la conclusione del franchise. Una strizzata d’occhio ad una dei momenti più celebri della saga distoglie l’attenzione dalla gioia del momento presente.

Wedge Antilles

Wedge Antilles è probabilmente il pilota di maggior talento dell’Alleanza Ribelle, al pari di Luke Skywalker. È uno dei pochissimi personaggi a sopravvivere ad entrambi gli attacchi alla Morte Nera, testimonianza indiscutibile del suo talento.

Data la sua dedizione alla causa, aveva senso permettere al personaggio di aiutare la Resistenza durante la battaglia finale su Exegol. Ha anche una battuta, ma forse non appare al momento giusto, quindi è facile che alcuni non lo abbiano notato. La presenza del personaggio interpretato da Denis Lawson è particolarmente importante, dal momento che si tratta dello zio di Ewan McGregor: anche il celebre attore scozzese appare in un cameo, seppur solo come doppiatore.

Il Festival di Aki-Aki

Mentre cercano di localizzare uno dei due Wayfinder dei Sith su Pasana, Rey e i suoi amici si trovano nel bel mezzo del Festival degli Antenati di Aki-Aki. C-3PO menziona casualmente questo festival che si svolge solo una volta ogni quarantadue anni. Non si tratta di un numero arbitrario, ma bensì di un qualcosa che nasconde una sua rilevanza.

Una Nuova Speranza è uscito nel 1977, quarantadue anni prima de L’Ascesa di Skywalker. Tale numero testimonia quanto sia stato davvero epico questo viaggio. Chiunque sia stato abbastanza grande da vedere il primo film sul grande schermo, ha assistito con il film di J.J. Abrams a qualcosa di davvero speciale dal punto di vista cinematografico.

Luke/Red 5

Dopo aver convinto Rey a non arrendersi, Luke solleva la sua vecchia X-Wing fuori dall’acqua per permettere alla ragazza di usarla. I fan hanno subito notato le somiglianze tra questo momento e quello su Dagobah quando Luke tenta di fare lo stesso ne L’Impero Colpisce Ancora.

All’epoca era molto più difficile per lui, ma ne L’Ascesa di Skywalker lo fa senza problemi, dal momento che agisce come Fantasma di Forza. La sua espressione dice tutto, mentre la piena soddisfazione attraversa il suo volto. Ciò che Luke poteva a mala pena concepire trent’anni fa, adesso è diventato un gioco da ragazzi; qualcosa che può fare addirittura da morto.

I dialoghi di Palpatine

I dialoghi di Palpatine sono pieni zeppi di richiami alle sua battute nei precedenti film. Nel film, durante il finale, quando si trova a pronunciare la battuta “Fallo!” di fronte a Rey, lo fa in un maniera simile a quanto visto ne La Vendetta dei Sith, quando ordina ad Anakin di decapitare il conte Dooku.

Inoltre, all’inizio del film dice Kylo Ren: “Il Lato Oscuro della Forza è un percorso verso molte abilità che alcuni considerano innaturali”. Queste sono le stesse parole che dice ad Anakin nel terzo film della trilogia prequel. Ogni personaggio ha una serie di battute che sono intramontabili, quindi ha senso che Palpatine le ripete anche decenni dopo.

Dejarik

Chiamato più comunemente “Space Chess”, Dejarik è un videogioco usato da molti durante i periodi di inattività del Millennium Falcon. Nel film i personaggi di Poe, Finn e Chewie vengono introdotti proprio mentre vi giocano, mentre sono intenti ad ironizzare sui misteri dietro la vittoria del Wookie.

I due sostengono che il vantaggio di Chewie sia dovuto alla sua veneranda età. Probabilmente, i Wookies sono più intelligenti di quanto la maggior parte delle persone immagina. Oppure, chissà: lasciarlo vincere potrebbe essere soltanto un modo per non farlo infuriare…

Wicket

In genere i fan identificano gli Ewok come il primo allarmante segnale della fine del genio creativo di George Lucas. Gli abitanti della Luna boscosa di Endor offrono comunque il loro contributo alla tradizione: ne Il Ritorno dello Jedi, grazie alle loro abilità riescono infatti a distruggere l’Impero Galattico, che li aveva sempre sottovalutati. 

Data la loro importanza, sarebbe stato un sacrilegio lasciarli fuori dal gran finale. Non solo vengono ringraziati nel film, ma addirittura ricompare Wicket, interpretato nientemeno che da Warwick Davis. Anche il figlio dell’attore ha avuto la possibilità di apparire sullo schermo nei panni di un Ewok.

Mustafar

La scena di apertura vede Kylo Ren trovare uno dei due Wayfinder dei Sith sul pianeta Mustafar. Non è immediatamente riconoscibile, soprattutto se in riferimento all’immagine scolpita nella memoria grazie a La Vendetta dei Sith, ma le fiamme e gli alberi aridi ne suggeriscono la situazione climatica. 

Kylo Ren è stato fortunato che lui e Rey non abbiano combattuto su quel pianeta, altrimenti potrebbe aver finito per esultare sulla riva di un fiume di lava, proprio come suo nonno. Forse, avrebbe affrontato un combattimento simile al duello con le spade laser tra Anakin e Obi-Wan in Episodio III. 

La battaglia finale

Proprio quando la Resistenza sta per perdere ogni speranza, un’armata di navi provenienti da tutta la Galassia si avventa nel campo di battaglia. Tra le navi ci sono una varietà di riferimenti e easter egg alle prime due trilogie e alle serie animate, Clone Wars e Rebels. 

È bello assistere al ritorno di tutto questo equipaggio, anche se forse le navi non sono pilotate dalle stesse persone. Inoltre, non viene mai specificato se siano effettivamente sopravvissuti alla battaglia finale oppure no.

I due soli di Tatooine

La scena finale de film si svolge su Tatooine, dove è cresciuto Luke Skywalker. Dopo aver dichiarato il suo cognome come Skywalker, Rey guarda i due soli. Questo momento ricord lo sguardo solenne di Luke rivolto allo stesso panorama in Una Nuova Speranza. Un’altra cosa interessante da sottolineare è come anche la trilogia prequel si concluda su Tatooine, con un Luke bambino cullato dai suoi genitori adottivi.

Fonte: ScreenRant

Piccole Donne: la reazione di Greta Gerwig alle nomination agli Oscar 2020

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Le reazioni alla mancata nomination a Greta Gerwig nella categoria Migliore regista per Piccole Donne sono state immediate, sia nel mondo di Hollywood che in quello della stampa specializzata.

Mentre anche le sue attrici protagoniste si sono scaldate, protestando contro l’Academy e contro la mancata nomination per la regia di Piccole Donne, Greta Gerwig ha fatto sentire pubblicamente la sua voce in un messaggio affidato ai social di Emma Watson, in cui si dice grata all’Academy per le sei nomination a Piccole Donne e a tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione del film.

Eccolo di seguito:

Da Greta ❤️: “Sono traboccante di felicità—grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie (sono sei!) all’Academy. Questo film di Piccole Donne ha impiegato 30 anni per essere fatto, dalla prima volta in cui Louisa May Alcott e Jo March hanno attraversato il tempo e lo spazio e mi hanno fatto credere che potessi diventare una scrittrice e una creatrice. Ogni singola persona che ci ha lavorato ha immesso nel film cuore e anima e siamo tutti grati all’Academy che ha riconosciuto lo sforzo collettivo. Io sono personalmente fiera di ogni persona che ha lavorato al film, e scoppio di gioia per ognuno di loro.Devo pronunciare alcuni dei loro nomi ad alta voce, perché sono profondamente emozionata per loro. La mia partner di riprese/maga/genio Saoirse Ronan, tu sei la mia ispirazione, la mia onestà e la mia co-capitana, sempre; la mia piccola superstar Florence Pugh, la Marmee dei nostri sogni Laura Dern (cosa? Storia di un Matrimonio?), la nostra meravigliosamente talentuosa e ridicolmente intelligente Emma Watson, la splendente anima e forza vitale Eliza Scanlen, la nostra Regina Meryl, e la quinta sorella March e il principe di zona Timothee Chalamet. Gli uomini che, come dice Louisa, rendono “degna la cavaleria di esistere” Chris Cooper, Tracy Letts, James Norton, Bob Odenkirk, e Louis Garrel. I costumi di Jacqueline Durran, i set di Jess Gonchor, e la musica di Alexandre Desplat—mi hanno fatto doni incredibili e ogni frame del film è ripieno delle loro doti, del loro lavoro, della loro cura. Amy Pascal, non ho parole abbastanza grandi ma tu sai cosa intende il mio cuore. Tutti alla Sony e alla COlumbia Pictures, specialmente Tom Rothman, il mio partner preferito e campione instancabile. Scrivere e dirigere questo film è stato un onore e condividerlo con il pubblico è stato un viaggio che mi ha scaldato il cuore. Spero che il nostro Piccole Donne rappresenti per un’altra generazione di ragazze e donne quello che ha rappresentato per me: accendere un fuoco per scrivere un libro, fare un film, cantare dei versi. Da tutti noi Piccole Donne e Uomini, grazie all’Academy.”

Le parole di Greta Gerwig sono sicuramente di gratitudine, ma non si può non sottolineare che la Gerwig abbia specificato che l’Academy ha riconosciuto lo “sforzo collettivo” non riconoscendo forse il suo, nella categoria della regia. Tuttavia è pacifico stabilire che nelle sue intenzioni non ci sono polemiche, ma forse solo il desiderio di andare avanti e mettere fine alla polemica che ha seguito le nomination.

Nel cast Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, Eliza Scanlen, Laura Dern, Timothée Chalamet, Tracy Letts, Bob Odenkirk, James Norton, Louis Garrel, Chris Cooper e Meryl Streep.

Piccole Donne: la recensione

La sceneggiatrice e regista Greta Gerwig (Lady Bird) ha realizzato il film di Piccole Donne basandosi sia sul romanzo di Louisa May Alcott che sui suoi scritti, ripercorrendo avanti e indietro nel tempo la vita dell’alter ego dell’autrice, Jo March. Secondo la Gerwig, la tanto amata storia dellesorelle March – quattro giovani donne ognuna determinata a inseguire i proprisogni – è al tempo stesso intramontabile e attuale. Jo, Meg, Amy e Beth March, nel film sono interpretate da Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, ed Eliza Scanlen, con Timothee Chalamet nei panni del loro vicino Laurie, Laura Dern in quelli di Marmee, e Meryl Streep nel ruolo della Zia March.

Outlander 5: ecco il “First Look Preview”

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Outlander 5: ecco il “First Look Preview”

Il canale americano Starz dopo l’ultimo promo ha diffuso un “First Look Preview” di Outlander 5, l’attesissima quinto stagione di Outlander.

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Outlander 5 è la quinta stagione della serie tv Outlander creata da Ronald D. Moore per il canale americano Starz.

Nella quinta stagione di Outlander ritorneranno Claire Elizabeth Randall/Fraser, nata Beauchamp (stagione 1-in corso), interpretata da Caitriona Balfe,  James “Jamie” Alexander Malcolm MacKenzie Fraser (stagione 1-in corso), interpretato da Sam Heughan, Edward “Ned” Gowan (stagioni 1, 3-in corso), interpretato da Bill Paterson, Frank Randall/Jonathan “Black Jack” Randall (stagioni 1-3), interpretato da Tobias Menzies, Janet “Jenny” Fraser Murray (stagione 1-in corso), interpretata da Laura Donnelly, Ian Murray (stagione 1-in corso), interpretato da Steven Cree, Roger Wakefield (stagione 2-in corso), interpretato da Richard Rankin, Brianna “Bree” Randall Fraser MacKenzie (stagione 2-in corso), interpretata da Sophie Skelton, Lord John William Grey (stagione 3-in corso), interpretato da David Berry, Marsali MacKimmie Fraser (stagione 3-in corso), interpretata da Lauren Lyle,Claudel “Fergus” Fraser (stagione 3-in corso), interpretato da César Domboy e Capitano Raines (stagione 3-in corso), interpretato da Richard Dillane.

Mulan: la regista spiega perché nel film non ci sarà Mushu

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Mulan: la regista spiega perché nel film non ci sarà Mushu

Ospite a Milano per la presentazione di una preview del suo nuovo film, il live action di Mulan, la regista Niki Caro ha spiegato come mai si è deciso di non includere nel film Mushu, lo spirito degli Antenati della protagonista sotto forma di un draghetto chiacchierone e petulante.

“Per me era inconcepibile ricreare il personaggio d Mushu, perché nel film di animazione era un personaggio perfetto, così come era perfetta la recitazione che l’ha portato sul grande schermo. Per un senso di rispetto verso il film d’animazione volevo che rimanesse quello, puntando nel live action su una storia che voleva essere più vera e intima e al tempo stesso epica. La cosa straordinaria del personaggio è la sua sconfinata libertà e l’umorismo. C’è dell’umorismo anche nel live action, che nasce dal rapporto di Mulan con questo mondo di soli uomini, l’aspetto comico del fatto che, se vogliamo, si tratta di una ragazza travestita da uomo in un mondo maschile.”

Da questa risposta abbiamo ottenuto diverse informazioni sul film, e la prima riguarda proprio il tono, che non vuole essere troppo serio ma che non rinuncerà al respiro epico della grande avventura e dei campi di battaglia.

Mulan: Nuovo Trailer Ufficiale Italiano

La regista Niki Caro firma la rivisitazione in chiave live action del classico d’animazione Disney del 1998 Mulan, che arriverà nelle sale italiane il 26 marzo 2020. Basato sul poema narrativo “La ballata di Mulan”, il film racconta l’epica storia della leggendaria guerriera, una giovane donna senza paura che rischia ogni cosa per proteggere la propria famiglia e il proprio Paese, diventando uno dei più grandi guerrieri che la Cina abbia mai conosciuto.

Quando l’Imperatore della Cina decreta che un uomo per ogni famiglia dovrà arruolarsi nell’Armata Imperiale per difendere il Paese dall’attacco di invasori provenienti dal Nord, Hua Mulan, la figlia maggiore di un rispettato guerriero, prende il posto del padre malato. Dopo essersi travestita da uomo ed essersi arruolata con il nome di Hua Jun, Mulan verrà messa alla prova in ogni momento del suo cammino e dovrà trovare la propria forza interiore e dimostrare tutto il suo autentico potenziale. Nel corso di questo epico viaggio si trasformerà in una stimata guerriera guadagnandosi il rispetto di una nazione riconoscente e l’orgoglio di un padre.

La storia della leggendaria guerriera è uno dei racconti popolari più celebri della Cina e fa ancora parte dei programmi scolastici cinesi.

Liu Yifei (Il Regno Proibito, Once Upon a Time) interpreta la protagonista del film Disney Mulan, che vede nel cast anche Donnie Yen (Rogue One: A Star Wars Story) nel ruolo del Comandante Tung, Jason Scott Lee (Crouching Tiger, Hidden Dragon: Sword of Destiny) nel ruolo di Böri Khan e Yoson An (Shark – Il Primo Squalo) nel ruolo di Cheng Honghui, con la partecipazione di Gong Li (Memorie di una Geisha, Lanterne Rosse) nel ruolo di Xianniang e di Jet Li (Shao Lin Si, Arma Letale 4) nel ruolo dell’Imperatore. La sceneggiatura è firmata da Rick Jaffa & Amanda Silver e da Elizabeth Martin & Lauren Hynek.

Edge of Tomorrow: un folle processo di scrittura per il sequel

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Edge of Tomorrow: un folle processo di scrittura per il sequel

Lo sviluppo di un sequel di Edge of Tomorrow, lo sci-fi diretto da Doug Liman nel 2014 e interpretato da Tom Cruise e Emily Blunt, è iniziato poco dopo l’uscita del film nelle sale. Ciononostante, si è trattato di un processo di lavorazione particolarmente lento. Eppure, sembra che a poco a poco il nuovo film stia prendendo forma, come suggerito dallo stesso Liman nelle ultime ore.

Attraverso il suo account Instagram, il regista Doug Liman ha condiviso uno scatto che ritrae lo sceneggiatore Matt Robinson e la produttrice Alison Winter, impegnati a lavorare proprio sul sequel di Edge of Tomorrow, conosciuto nel mercato anglosassone anche come Live.Die.Repeat. Come si evince dalla foto, il regista, lo sceneggiatore e la produttrice starebbero vagliando una serie infinita di storie per il nuovo film: l’immagine suggerisce quello che sembrerebbe essere un processo di scrittura molto articolato, quasi folle. Tutto è stato chiaramente oscurato per evitare anche il più minimo spoiler, tranne i nomi di William Cage e Rita Vrataski, i personaggi interpretati da Cruise e dalla Blunt, a conferma che rivedremo entrambi nel sequel.

Difficile, ad ora, ipotizzare quando il sequel di Edge of Tomorrow entrerà ufficialmente in produzione, dal momento che Tom Cruise è attualmente impegnato con i due nuovi capitoli della saga di Mission: Impossible – il settimo e l’ottavo – che verranno girati uno dopo l’altro ancora una volta da Christopher McQuarrie (che tra l’altro è uno degli sceneggiatori di Edge of Tomorrow). 

Potete vedere il post condiviso da Doug Liman di seguito:

LEGGI ANCHE – Edge of Tomorrow: le idee di Tom Cruise per il sequel

A proposito del sequel, Liman aveva dichiarato: “Di norma ci sono motivi finanziari dietro la realizzazione di un sequel, ma questa volta non è andata così, siamo stati noi a venir fuori con una storia. Davvero, non mi aspettavo di tornare a confrontarmi con questo mondo perché avere a che fare con i viaggi nel tempo causa non pochi mal di testa. Ma i fan si sono dimostrati così affezionati al film, più che a qualunque altro mio film, che Tom ed io abbiamo che pensato che dovevamo, almeno per noi, pensare ad un possibile sequel […] Riprenderà da dove abbiamo lasciato l’ultimo, ma da quel momento viaggeremo indietro nel tempo.”

In Edge of Tomorrow, una razza aliena, i Mimics, ha colpito la Terra, devastando le città e uccidendo milioni di esseri umani. L’unico modo per resistere alla brutalità dell’offensiva aliena è quello di unire le forze e tentare l’impossibile. Il tenente Bill Cage, ucciso in pochi minuti, si risveglia finendo però in un loop temporale, che lo condanna a vivere lo stesso giorno e lo stesso combattimento all’infinito… Aiutato dall’agente delle forze speciali Rita Vrataski, cercheranno insieme di annientare gli invasori e salvare la Terra.

Fonte: Collider

The Suicide Squad: un’interessante teoria dei fan potrebbe rivelarsi vera

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Una recente intervista di John Cena sul suo ruolo in The Suicide Squad di James Gunn suggerisce che una teoria ipotizzata dai fan potrebbe avverarsi nel film in arrivo nelle sale nel 2021. Nonostante i due film saranno collegati, grazie alla presenza di alcuni personaggi già noti, The Suicide Squad non sarà un sequel diretto del film di David Ayer uscito nel 2016, ma piuttosto una sorta di reboot.

In origine, David Ayer avrebbe dovuto dirigere il sequel di Suicide Squad: il film sarebbe dovuto entrare in produzione nell’autunno del 2018, ma poi è stato cancellato. James Gunn, che in quel momento era stato temporaneamente licenziato dalla Disney e non era più coinvolto in Guardiani della Galassia Vol. 3, venne incaricato di scrivere e dirigere un nuovo film dedicato alla Squadra Suicida. La pellicola in questione vedrà il ritorno di alcuni dei personaggi/attori già apparsi nel film di Ayer, insieme ad un nutrito gruppo di new entry, tra le quali figura anche John Cena, wrestler e attore noto per aver recitato in pellicole quali Un disastro di ragazza, Le sorelle perfette e Bumblebee

In una recente intervista con Collider, è stato proprio John Cena – il cui ruolo nel film non è stato ancora rivelato – a parlare del film di Gunn, elogiandone la sceneggiatura. La parte più interessante e curiosa dell’intervista, però, è stato un piccolo dettaglio che il wrestler e attore si è lasciato sfuggire in merito alla struttura del film. Secondo una recente fan theory, ci saranno ben due team che andranno a comporre la Suicide Squad questa volta: un primo gruppo la cui maggioranza dei membri morirà più o meno all’inizio del film, durante una missione, e un secondo gruppo, con nuovi membri che andranno a rimpiazzare i deceduti, che verrà messo insieme successivamente, per cercare di fronteggiare ulteriori danni. Cena ha alimentato questa teoria mentre ha parlato della sceneggiatura del film, dichiarando: “Sono rimasto davvero sorpreso quando l’ho letta. Le prime 10 pagine costituiscono già il film in sé. È davvero, davvero speciale.”

In realtà, Gunn aveva già negato questa teoria dei fan in passato, ma le parole di Cena suggeriscono che la struttura del film riserverà inevitabilmente più di una sorpresa. Sarà davvero così? Nel film vedremo la Squadra Suicida sciogliersi e riformarsi?

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Il cast ufficiale di The Suicide Squadcomprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris Elba, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Secondo le ultime indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità. Altri nomi circolati nelle ultime settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano che Sean Gunn potrebbe vestire i panni di Weasel e Flula Borg quelli di Javelin; Pete Davidson potrebbe interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker Savant.

Fonte: ScreenRant

Justice League #SnyderCut: nuovi dettagli su Darkseid

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Justice League #SnyderCut: nuovi dettagli su Darkseid

Zack Snyder ha confermato che Ray Porter ha girato tutte le sue scene come Darkseid nella versione di Justice League che non abbiamo mai visto sul grande schermo. Sappiamo infatti che la versione del film arrivata nelle sale nel Novembre del 2017 è assai diversa da quella che Snyder ha effettivamente realizzato e che i fan identificano oggi con il nome #SnyderCut.

Nel corso di questi due anni, l’attenzione nei confronti della #SnyderCut – che lo stesso regista ha ufficialmente ribattezzato Zack Snyder’s Justice League – è cresciuta in maniera esponenziale, non solo grazie al supporto dei fan che vorrebbe una release – in qualsiasi forma, digitale o home video – del film originale, ma anche grazie al supporto che i membri del cast – tra cui Ben Affleck e Gal Gadot – hanno espresso nei confronti di Snyder e allo stesso regista che ha alimentato la discussione condividendo attraverso il suo account Vero dettagli, immagini e storyboard della sua versione del film.

In uno degli ultimi aggiornamenti via Vero in merito alla #SnyderCut, il regista ha confermato che l’attore Ray Porter ha girato tutte le scene del film che lo vedevano impegnato nei panni di Darkseid, il villain supremo della DC, che sarebbe dovuto apparire in Justice League ma che alla fine non abbiamo mai visto (una volta che il progetto è passato nelle mani di Joss Whedon, il personaggio è stato sostituito con quello di Steppenwolf). Il regista ha anche confermato che il lavoro di Porter sul personaggio è stato realizzato attraverso l’utilizzo della motion capture. 

Snyder ha anche condiviso un’immagine inedita di Darkseid, tirando in ballo il personaggio di Ares interpretato da David Thewlis in Wonder Woman: “Uxas che elimina i difensori della Terra dall’Equazione dell’Anti-vita. Ti conviene stare attento David Thewlis!”, ha scritto il regista nella didascalia che ha accompagnato la foto.

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Nelle ultime settimane sono emersi ulteriori dettagli circa la lavorazione “travagliata” di Justice League, con Snyder che ha spiegato che i cambiamenti apportati in itinere sono stati causati da varie interferenze con lo studio:

“Partivamo con l’idea che una minoranza di persone non aveva amato Batman v Superman, e questo ha avuto un effetto anche sul film successivo. La mia versione originale del film, che avevo scritto insieme a Chris Terrio, non è mai stata girata. L’idea reale, difficile, e spaventosa, non è mai stata realizzata per le paure dello studio, e io e miei collaboratori eravamo insicuri proprio a causa della reazione scatenata da Batman v Superman […]

Sarebbe stata una lunga storia da raccontaresaremmo finiti in un futuro a distanza dove Darkseid conquistava la Terra e dove Superman cedeva all’equazione dell’anti vita. Alcuni membri della Justice League sopravvivevano in quel mondo combattendo, Batman rompeva il suo patto con Cyborg e Flash tornava indietro nel tempo per dire qualcosa a Bruce…

Fonte: ComicBookMovie

Star Wars Episodio IX: svelati i dettagli della versione di Colin Trevorrow

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Sono stati svelati i dettagli della versione di Star Wars Episodio IX ad opera di Colin Trevorrow. Nel 2015, fresco del successo del campione d’incassi Jurassic World, Trevorrow venne incaricato dalla Lucasfilm di scrivere e dirigere Star Wars 9, andando così a chiudere la trilogia sequel iniziata con Il Risveglio della Forza. Sfortunatamente, a causa di alcune “divergenze creative” in merito alla sceneggiatura, Trevorrow decise poco dopo di abbandonare il progetto. A quel punto la Lucasfilm coinvolse nuovamente J.J. Abrams e il co-sceneggiatore Chris Terrio per realizzare quello che poi è diventato Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, film che ha ufficialmente chiuso l’intera saga degli Skywalker.

Come molti già sapranno, le reazioni della critica a L’Ascesa di Skywalker sono state alquanto miste. Nonostante il film sia stato un successo al box office (si appresta a conquistare il miliardo!), è innegabile quanto sia stato al tempo stesso l’episodio della trilogia sequel accolto in maniera più contrastante: in molti lo hanno ritenuto un capitolo disordinato, realizzato in maniera frettolosa, soltanto per cercare di porre rimedio ad alcuni elementi de Gli Ultimi Jedi che avevano letteralmente diviso il fandom. Per questo motivo, c’è chi ancora oggi si chiede come sarebbe stata invece la versione del film di Colin Trevorrow.

Oggi, la rivista The Playlist, rivela i principali dettagli sulla versione di Star Wars Episodio IX ad opera di Trevorrow, che a quanto pare doveva intitolarsi Duel of the Fates“. L’ultima bozza della sceneggiatura di Trevorrow sembra essere stata scritta dopo la prematura scomparsa di Carrie Fisher nel Dicembre del 2016, cosa che spiegherebbe l’assenza del personaggio di Leia nella storia principale.

Naturalmente, ci sono alcune differenze sostanziali tra Duel of the Fates e L’Ascesa di Skywalker: una di questa riguarda il tanto chiacchierato ruolo del personaggio di Rose Tico all’interno della storia. Invece di essere messo quasi da parte, il personaggio di Rose avrebbe dovuto sviluppare una propria sottotrama al fianco di Finn (in modo da approfondire quanto già visto ne Gli Ultimi Jedi): i due avrebbero viaggiato verso il pianeta Coruscant e attivato un faro nel vecchio tempio Jedi in modo da poter permettere alle persone di unirsi alla Resistenza. Successivamente, Finn avrebbe formato un nuovo esercito di Stormtrooper decisi a disertare il Primo Ordine (come aveva fatto lui stesso) e gli avrebbe guidati in una battaglia per Coruscant.

Un’altra notevole differenza tra le due versioni del film riguarda il personaggio dell’Imperatore Palpatine. Sembra infatti che nella versione di Trevorrow, Il Signore Oscuro dei Sith venisse menzionato in qualche modo, ma in realtà non appare mai. Questo perché il principale villain di Duel of the Fates sarebbe dovuto essere ancora Kylo Ren, portando avanti così la linea narrativa de Gli Ultimi Jedi, nonostante Rey pensi che Ben Solo possa ancora tornare al Lato Chiaro della Forza. Durante la resa dei conti tra i due personaggi principali della nuova trilogia, Luke, Obi-Wan e Yoda – sotto forma di Fantasmi di Forza – avrebbero aiutato Rey e cercato di redimere Ben, ma senza successo.

Un altro aspetto molto interessante della storia raccontata in Duel of the Fates è il fatto che sia stato proprio Kylo Ren ad uccidere i genitori di Rey e che la ragazza non è la nipote di Palpatine. Nella versione di Trevorrow, inoltre, Rey avrebbe trascorso parte della storia impegnata in una missione con Poe: pare quindi che il trio – Rey, Finn e Poe – nel primo atto del film doveva essere diviso, per poi riunirsi su Coruscant in occasione del terzo e ultimo atto.

Ovviamente, è impossibile dire se Duel of the Fates sarebbe stato effettivamente un film migliore de L’Ascesa di Skywalker, ma i dettagli emersi suggeriscono che il film di Trevorrow sarebbe stato un vero sequel de Gli Ultimi Jedi, andando così ad onorare il lavoro svolto da Rian Johnson.

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Gli Eterni: il film sarà ambientato dopo gli eventi di Endgame

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Gli Eterni: il film sarà ambientato dopo gli eventi di Endgame

Stando alla sinossi ufficiale del film, Gli Eterni, il nuovo attesissimo film Marvel attualmente in fase di produzione, sarà ambientato dopo gli eventi di Avengers: Endgame, film che ha segnato la fine della Saga dell’Infinito, in attesa della Fase 4 che verrà inaugurata ufficialmente il prossimo maggio con Black Widow

Oggi, la Disney ha svelato la prima sinossi ufficiale de Gli Eterni: oltre a confermare che il film sarà ambientato dopo gli eventi di Endgame, la sinossi rivela anche che i principali villain del film saranno i Devianti e anticipa una tragedia inaspettata che innescherà le dinamiche della storia; inoltre, ci permette di scoprire qualche dettaglio in più sui personaggi che vedremo all’interno del film.

Potete leggere la sinossi completa di seguito:

“Gli Eterni dei Marvel Studios presenta un nuovo entusiasmante team di supereroi nell’Universo Cinematografico Marvel. Antichi alieni che vivono sulla Terra in segreto da migliaia di anni. A seguito degli eventi di Avengers: Endgame, una tragedia inaspettata li costringe a uscire dall’ombra per riunirsi contro il nemico più antico dell’umanità, I Devianti.

L’eccezionale cast del film comprende Richard Madden nei panni dell’onnipotente Ikaris, Gemma Chan nei panni dell’amante Sersi, Kumail Nanjiani nei panni del potente Kingo, Lauren Ridloff nei panni della super veloce Makkari, Brian Tyree Henry nei panni dell’inventore intelligente Festo, Salma Hayek nei panni della saggia e leader spirituale Ajak, Lia McHugh nei panni dell’eternamente giovane ma dall’anima antica Spite, Don Lee nei panni del potente Gilgamesh, Barry Keoghan nei panni del solitario Druig e Angelina Jolie nei panni della feroce guerriera Thena. Kit Harington è stato scelto per interpretare Dane Whitman.

Diretto da Chloé Zhao, regista di The Rider (acclamato al Sundance) e prodotto da Kevin Feige, Gli Eterni arriverà nei cinema americani il ​​6 novembre 2020.”

Di recente Kevin Feige aveva confermato che Gli Eterni coprirà un arco narrativo di circa settemila anni: ciò significa che alcuni degli eventi del film avranno luogo prima degli eventi di Endgame, ma temporalmente la pellicola sarà ambientata dopo il cinecomic campione d’incassi di Anthony e Joe Russo.

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Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh).

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 6 novembre 2020.

Fonte: ScreenRant

Patrick Stewart: 10 cose che non sai sull’attore

Patrick Stewart: 10 cose che non sai sull’attore

Tra i più celebri attori britannici, Patrick Stewart è un attore dalla lunga carriera, tanto cinematografica quanto televisiva. A renderlo memorabile sono stati in particolare il ruolo di Jean-Luc Picard, capitano della nave stellare Enterprise nella serie televisiva Star Trek: The Next Generation, nonché in vari film legati allo stesso universo narrativo; e il ruolo del Professor X nella saga cinematografica degli X-Men.

Ecco 10 cose che non sai di Patrick Stewart.

Patrick Stewart: i suoi film

1. Ha recitato in lungometraggi di gran successo. L’attore debutta al cinema nel 1975 con il film Il mistero della signora Gabler, per poi recitare in Il piccolo Lord (1980), Excalibur (1981), Dune (1984), Robin Hood – Un uomo in calzamaglia (1993), e diventare celebre con Star Trek – Generazioni (1994), Star Trek – Primo contatto (1996), Star Trek – L’insurrezione (1998) e X-Men (2000). Negli anni seguenti è poi tra i protagonisti dei film X-Men 2 (2003), X-Men – Conflitto finale (2006), X-Men – Giorni di un futuro passato (2014), Green Room (2015), Logan – The Wolverine (2017), Il ragazzo che diventerà re (2019) e Charlie’s Angels (2019).

2. È celebre per le serie dedicate a Star Trek. Nel corso della sua carriera l’attore recita in diverse produzioni televisive, diventando però celebre grazie alla serie Star Trek: The Next Generation, dove ricopre il ruolo del capitano Picard dal 1987 al 1994. L’attore recita poi nei film televisivi Death Train (1993), Fantasma per amore (1996), Canto di Natale (1999), The Lion in Winter (2003), L’isola misteriosa (2005), Hamlet (2009) e Macbeth (2010). Nel 2020 riprende il ruolo che lo ha reso celebre nella serie Star Trek: Picard.

3. Ha prodotto alcuni dei suoi lavori da interprete. In più di un’occasione l’attore ha ricoperto il ruolo di produttore per progetti in cui figurava anche come attori. Tra questi si annoverano i film Fantasma per amore, Star Trek – L’insurrezione, Canto di Natale, The Lion in Winter, e la serie Star Trek: Picard.

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4. È un rinomato doppiatore. L’attore ha anche alle spalle una lunga carriera da doppiatore, iniziata con il film d’animazione Nausicaä della Valle del vento (1984), e proseguita poi con Il principe d’Egitto (1998), Jimmy Neutron – Ragazzo prodigio (2001), Chicken Little – Amici per le penne (2005), TMNT (2007), Gnomeo e Giulietta (2011), L’era glaciale 4 – Continenti alla deriva (2012) e Emoji – Accendi le emozioni (2017).

Patrick Stewart e Ian McKellen

5. Sono grandissimi amici. I due attori britannici, oltre ad aver condiviso il set dei film dedicati agli X-Men, sono profondamente amici anche fuori le scene, a tal punto che Ian McKellen scelse Stewart per celebrare le sue nozze. Il loro rapporto è più volte stato oggetto di entusiasmo dei fan, che li hanno indicati come una delle più belle coppie d’amici del mondo del cinema.

Patrick Stewart in Dune

6. È stato scelto per sbaglio. In un’intervista l’attore ha ricordato la sua esperienza per il film di fantascienza Dune, diretto da David Lynch nel 1984. L’attore ha dichiarato che la sua convocazione nel cast avvenne per sbaglio, con il regista che credeva di aver assegnato la parte ad un altro attore. Quando ci si rese conto dell’errore, tuttavia, era troppo tardi, e Stewart fu confermato per il ruolo.

Patrick Stewart in Star Trek

7. Era certo che lo avrebbero licenziato. Durante le riprese della prima stagione di Star Trek: The Next Generation, l’attore era convinto che sarebbe stato licenziato e sostituito per il ruolo del capitano Picard, a tal punto da non disfare le proprie valige per circa sei settimane.

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8. Ha ideato le origini del personaggio. Interpretando un personaggio di origine francese, Jean-Luc Picard, ma che parla con accento inglese, l’attore ha spiegato di giustificare la cosa immaginando che questi sia stato allevato da una tata inglese.

9. Ha ripreso il ruolo dopo anni di distanza. Nel 2002 l’attore interpreta per un ultima volta il personaggio che lo ha reso celebre per il film Star Trek – La nemesi. A diciotto anni di distanza, Stewart è pronto a riprendere la parte nella serie interamente dedicata a lui.

Patrick Stewart età e altezza

10. Patrick Stewart è nato a Mirfield, in Inghilterra, il 13 luglio 1940. L’attore è alto complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

Ben Stiller: 10 cose che non sai sull’attore

Tra i più celebri comici dello spettacolo statunitense c’è senza ombra di dubbio l’attore Ben Stiller. Protagonista di alcune delle più brillanti commedie degli ultimi anni, Stiller si è negli anni distinto anche come regista, ricevendo numerosi riconoscimenti. Attualmente Stiller vive una fase più matura della propria carriera, che lo ha visto partecipare a importanti film d’autore, spesso anche in ruoli drammatici, con i quali ha dato prova della sua versatilità.

Ecco 10 cose che non sai di Ben Stiller.

Ben Stiller: i suoi film

1. È protagonista di celebri commedie. L’attore debutta al cinema con il film Su e giù per i Caraibi (1987), e recita poi in film come L’impero del sole (1987), Pazzia di gioventù (1988) e Autostrada per l’inferno (1992). Nel 1994 diventa popolare grazie al film Giovani, carini e disoccupati, e da quel momento ottiene ruoli in importanti commedie come Amori e disastri (1996), Tutti pazzi per Mary (1998), Ti presento i miei (2000), Zoolander (2001), I Tenenbaum (2001), Duplex – Un appartamento per tre (2003), … e alla fine arriva Polly (2004), Starsky & Hutch (2004), Palle al balzo (2004), e Mi presenti i tuoi? (2004). Raggiunge ulteriore popolarità con il film Una notte al museo (2006). Successivamente recita in Lo spaccacuori (2007), Tropic Thunder (2008), Una notte al museo 2 – La fuga (2009), Lo stravagante mondo di Greenberg (2010), Vi presento i nostri (2010), I sogni segreti di Walter Mitty (2013), Giovani si diventa (2014), Notte al museo 3 – Il segreto del faraone (2014), Zoolander 2 (2016) e The Meyerowitz Stories (2017).

2. È un apprezzato regista. Nel corso degli anni Stiller ha realizzato alcune tra le più brillanti commedie degli ultimi tempi, dimostrando una grande maturità come regista. I suoi film comprendono Giovani, carini e disoccupati, Il rompiscatole (1996), Zoolander, Tropic Thunder, I sogni segreti di Walter Mitty e Zoolander 2. Nel 2018 dirige la miniserie drammatica Escape at Dannemora.

3. Si è distinto come doppiatore. L’attore è celebre per aver doppiato il leone Alex, protagonista dei film d’animazione Madagascar (2005), Madagascar 2 (2008) e Madagascar 3 – Ricercati in Europa (2012). Ha inoltre doppiato i film Bee Movie (2007) e Megamind (2010).

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Ben Stiller: chi è sua moglie

4. È stato sposato con un’attrice. Nel 1999 l’attore conosce l’attrice Christine Taylor, che sposa poi nel maggio del 2000. I due hanno recitato insieme nei film Zoolander, Palle al balzo, Tropic Thunder e Zoolander 2, e hanno inoltre dato alla luce due figli, nati rispettivamente nel 2002 e nel 2005. A fine maggio del 2017, tuttavia, la coppia annuncia il divorzio.

Ben Stiller in Palle al balzo

5. Ha provocato diversi incidenti. Il film Palle al balzo, del 2004, è basato sul dodgeball, sport di squadra nato come evoluzione agonistica della comune “palla avvelenata”. Durante le riprese del film, Stiller, per via di alcuni tiri poco precisi, ha finito con il colpire e rompere tre macchine da presa. In un’occasione ha perfino colpito involontariamente sua moglie in faccia.

Ben Stiller e la Magnum

6. È la più celebre delle sue tante espressioni facciali. Nel 2001 l’attore raggiunge grande popolarità grazie al film da lui scritto, diretto e interpretato: Zoolander. Questo è basato sulla ricerca del modello Derek Zoolander di qualcosa di più importante per cui vivere che non il superficiale mondo della moda. Il personaggio è divenuto celebre per le numerose, e buffe, espressioni facciali assunte dall’attore, il cui apice viene raggiunto con quella che egli chiama la “Magnum”.

Ben Stiller è Zoolander

7. L’idea gli è venuta guardandosi allo specchio. La leggenda narra che l’idea del personaggio di Zoolander sia venuta a Stiller quando sua moglie gli fece notare la buffa espressione che assumeva mentre si pettinava i capelli. L’attore decise così di guardarsi allo specchio, e quando vide l’espressione in questione decise di costruirvi sopra una storia.

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8. Sarebbe dovuto morire alla fine del film. L’idea iniziale per la conclusione del film prevedeva Zoolander morire investito da un treno e ascendere al cielo. Tuttavia i produttori bloccarono tale scelta considerandola di cattivo gusto e troppo costosa da girare.

Ben Stiller: il suo patrimonio

9. È uno degli attori più ricchi di Hollywood. Nel corso degli anni Stiller ha guadagnato grande popolarità come attore e regista, e la sua presenza in numerosi progetti gli ha permesso di diventare uno delle personalità più pagate di Hollywood, con un patrimonio stimato di 200 milioni di dollari.

Ben Stiller età e altezza

10. Ben Stiller è nato a New York, Stati Uniti, il 30 novembre 1965. L’attore è alto complessivamente 170 centimetri.

Fonte: IMDb

Il diritto di opporsi con Michael B. Jordan e Brie Larson

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Il diritto di opporsi con Michael B. Jordan e Brie Larson

Michael B. Jordan e i premi Oscar Jamie Foxx (“Ray”, “Baby Driver – Il genio della fuga”, “Django: Unchained”) e Brie Larson (“Room”, “Short Term 12” e “Captain Marvel”), sono i protagonisti de Il Diritto di Opporsi, un dramma illuminante che porta sul grande schermo una delle storie più importanti del nostro tempo.

Il premiato regista Destin Daniel Cretton (“Il castello di vetro”, “Short Term 12”) ha diretto il film da una sceneggiatura che ha co-scritto, tratta dal pluripremiato best-seller di memorie ad opera di Bryan Stevenson. Il film verrà distribuito in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures ed uscirà nelle sale italiane il 30 gennaio 2020.

Il diritto di opporsi: la trama

Il Diritto di Opporsi si basa sulla vera storia, potente e stimolante, del giovane avvocato Bryan Stevenson (Jordan) e la sua storica battaglia per la giustizia. Dopo essersi laureato ad Harvard, Bryan avrebbe potuto scegliere fin da subito di svolgere dei lavori redditizi. Al contrario, si dirige in Alabama con l’intento di difendere delle persone condannate ingiustamente, o che non avevano una rappresentanza adeguata, con il sostegno dell’attivista locale Eva Ansley (Larson). Uno dei suoi primi casi, nonché il più controverso, è quello di Walter McMillian (Foxx), che nel 1987 viene condannato a morte per il famoso omicidio di una ragazza di 18 anni, nonostante la preponderanza di prove che dimostrano la sua innocenza, e il fatto che l’unica testimonianza contro di lui è quella di un criminale con un movente per mentire. Negli anni che seguono, Bryan si ritroverà in un labirinto di manovre legali e politiche, di razzismo palese e sfacciato, mentre combatte per Walter, e altri come lui, con le probabilità – e il sistema – contro.

Fanno parte del cast principale anche Rob Morgan (“Mudbound”) nei panni di Herbert Richardson, un detenuto che si trova nel braccio della morte in balia del proprio destino; Tim Blake Nelson (“Wormwood”) nel ruolo di Ralph Myers, la cui cruciale testimonianza contro Walter McMillian verrà messa in discussione; Rafe Spall (“La grande scommessa”) è Tommy Chapman, il procuratore distrettuale che si batte per la colpevolezza e la condanna di Walter; O’ Shea Jackson Jr. (“Straight Outta Compton”) nei panni di Anthony Ray Hinton, un altro detenuto condannato a morte ingiustamente, la cui causa viene presa in carico da Bryan, e Karan Kendrick (“Il coraggio della verità”) nel ruolo della moglie di Walter, Minnie McMillian, che è sempre rimasta al fianco di suo marito.

Il Diritto di Opporsi è prodotto dal due volte candidato all’Oscar Gil Netter (“La vita di Pi”, “The Blind Side”), Asher Goldstein (“Short Term 12”) e Michael B. Jordan, mentre Bryan Stevenson, Mike Drake, Niija Kuykendall, Gabriel Hammond, Daniel Hammond, Scott Budnick, Jeff Skoll e Charles D. King sono i produttori esecutivi.

Cretton ha scritto la sceneggiatura con Andrew Lanham (“Il castello di vetro”), basata sul libro di Stevenson Just Mercy: A Story of Justice and Redemption, in uscita in Italia il prossimo 30 gennaio con il titolo “Il diritto di opporsi”, edito da Fazi Editore. Pubblicato nel 2014 da Spiegel & Grau, il libro è stato per 180 settimane nella lista dei best seller del New York Times, e nel complesso è stato nominato uno dei migliori libri dell’anno da numerosi top outlets, tra cui TIMEMagazine. Per la sua opera, Stevenson si è aggiudicato inoltre la Andrew Carnegie Medal for Excellence, un NAACP Image Award e il Dayton Literary Peace Prize per la Nonfiction.

La squadra creativa che ha collaborato con Cretton dietro le quinte comprende il direttore della fotografia Brett Pawlak, la scenografa Sharon Seymour, il montatore Nat Sanders e il compositore Joel P. West, che hanno tutti precedentemente collaborato con il regista in “Il castello di vetro”. Fa parte del gruppo anche la costumista Francine Jamison-Tanchuck (“Detroit”, “End of Justice – Nessuno è innocente”).

Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con Endeavor Content/One Community/Participant Media/Macro, una produzione Gil Netter, una produzione Outlier Society: “Il diritto di opporsi”.

 

No time to die: Billie Eilish canta il brano di apertura

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No time to die: Billie Eilish canta il brano di apertura

EON Productions, Metro Goldwyn Mayer Studios (MGM) e Universal Pictures International hanno annunciato oggi che Billie Eilish canterà la canzone d’apertura per il venticinquesimo film di James Bond, NO TIME TO DIE. La canzone verrà rilasciata da Darkroom/Interscope Records. No Time To Die uscirà in Italia il 9 aprile 2020.

La diciottenne Billie Eilish, nominata ai GRAMMY® Award e multi-disco di platino, ha scritto la canzone insieme a FINNEAS, suo fratello maggiore, anche lui nominato ai GRAMMY® Award. Billie Eilish è la più giovane artista della storia ad aver scritto e registrato una canzone d’apertura per il franchise di James Bond.

Diretto da Cary Joji Fukunaga prodotto da Michael G. Wilson e Barbara Broccoli con Daniel Craig, Léa Seydoux, Ralph FiennesRami Malek Naomie HarrisBen WhishawRory Kinnear, Jeffrey Wright,  Dali BenssalahBilly MagnussenAna De ArmasDavid Dencik e Lashana Lynch.

No time to die arriverà al cinema il 9 aprile 2020.

The Batman, Robert Pattinson: “Voglio spingermi oltre i limiti”

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The Batman, Robert Pattinson: “Voglio spingermi oltre i limiti”

Dopo i primi commenti di Zoe Kravitz sulla sua Catwoman, è stato Robert Pattinson a parlare nuovamente dell’attesissimo The Batman in una recente intervista con Empire Magazine (via CB). L’attore, attualmente impegnato sul set del film di Matt Reeves allestito a Londra, ha spiegato di voler scavare nelle profondità di un personaggio tanto complesso come Bruce Wayne e di voler apportare tutta l’intensità necessaria allo stesso, anche se tutto dipenderà dal rating del film, ossia dalla sua classificazione.

“L’unica cosa davvero complicata è la classificazione”, ha spiegato Pattinson. “Non appena trasformi qualcosa in un film vietato ai minori, allora sei libero di fare quello che vuoi. In merito al personaggio, voglio spingerlo il più lontano possibile, oltre i limiti. E credo che anche Matt Reeves voglia muoversi in questa direzione. Si possono fare cose folli con un personaggio del genere.”

Già in precedenza l’ex star della saga di Twilight aveva spiegato i motivi che lo avevano spinto ad accettare la parte: “Non so perché, ma fin da subito ho sentito una forte connessione con questo personaggio”, aveva raccontato Pattinson. “Volevo davvero interpretarlo. Questo ruolo ha una potenza che spinge chiunque a sentirsi attratto. È qualcosa di molto complesso da definire.”

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Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Andy Serkis (Alfred), Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard, ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.

HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Doctor Strange: nel sequel tornerà la Gemma del Tempo?

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Doctor Strange: nel sequel tornerà la Gemma del Tempo?

In attesa di sapere chi sostituirà Scott Derrickson alla regia di Doctor Strange in the Multiverse of Madness, attesissimo sequel del cinecomic Marvel con Benedict Cumberbatch uscito ormai 5 anni fa, arrivano nuove indiscrezioni sulla trama del film grazie ad una prima breve sinossi apparsa online nelle ultime ore.

I primi dettagli sulla trama del sequel di Doctor Strange sono emersi in rete grazie al sito Backstage, celebre portale per annunci di lavoro dedicato agli attori e ai casting: sul sito in questione è apparsa una prima breve sinossi del nuovo film dedicato allo Stregome Supremo che anticipa il ritorno di una delle Gemme dell’Infinito, ossia la Gemma del Tempo.

Sul sito si legge: “Dopo gli eventi di Avengers: Endgame, il dottor Stephen Strange continua la sua ricerca sulla Gemma del Tempo. Ma un vecchio amico trasformatosi in un nemico cercherà di ostacolare i suoi piani e spingere Strange a liberare un male indicibile.”

Poche parole che danno comunque adito ad alcune speculazioni. All’inizio di Avengers: Endgame, Thanos distrugge la Gemma del Tempo insieme ad altre Gemme dell’Infinito; ciò significa che Strange avrà solo due modi per poter recuperare la Gemma del Tempo: o viaggiare nel tempo e dare vita ad una nuova linea temporale, o magari lo Stregone riuscirà a riappropriarsi degli atomi e riportare la Gemma del Tempo alla sua forma originaria.

Per quanto riguarda il “vecchio amico” menzionato, dovrebbe trattarsi del barone Karl Mordo (Chiwetel Ejiofor) o forse di Scarlet Witch (Elizabeth Olsen); non è da escludere però che potrebbe trattarsi di un nuovo personaggio che farà il suo debutto proprio nel sequel.

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Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision. Le riprese dovrebbero cominciare nella prima metà del 2020.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swinton, Chiwetel Ejiofor e Rachel McAdams. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in Endgame.

Doctor Strange nel Multiverso della Pazzia arriverà al cinema il 7 maggio 2021.

Fonte: CB

Oscar 2020 nomination: gli “snobbati” della 92esima edizione

Oscar 2020 nomination: gli “snobbati” della 92esima edizione

Nella giornata di ieri sono state annunciate le nomination degli Oscar 2020, la 92esima edizione degli Academy Awards la cui cerimonia di premiazione avrò luogo il prossimo 9 febbraio. Come da tradizione ormai, le prestigiose candidature sono accompagnate da una serie di polemiche che riguardano “i grandi esclusi”: film, registi e attori che, vista la spietata concorrenza, non riescono a guadagnarsi una candidatura al prestigiosissimo riconoscimento.

Da Jennifer Lopez per Le ragazze di Wall Street ad Awkwafina per The Farewell, passando per Lupita Nyong’o per Noi fino ad arrivare ad Adam Sandler per Diamenti grezzi. E ancora, nessuna nomination per Beyoncé e la sua “Spirit” nella categoria miglior canzone originale; nessuna candidatura per Greta Gerwig, regista di Piccole donne, né per Lulu Wang, regista di The Farewell.  A dominare le nomination di questa edizione è Joker di Todd Phillips, con ben 11 candidature, seguito da 1917 di Sam Mendes, C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino e The Irishman di Martin Scorsese, a pari merito con 10 nomination.

Di seguito abbiamo raccolto i grandi snobbati degli Oscar 2020, menzionando anche tre graditissime sorprese (Antonio Banderas, Jonathan Pryce e Florence Pugh). In attesa del 9 febbraio, quando finalmente scopriremo chi sarà a trionfare durante la notte delle stelle, fateci sapere chi – secondo voi – avrebbe meritato una candidatura quest’anno:

Jennifer Lopez, Le ragazze di Wall Street 

Erano in molti a sperare che Jennifer Lopez riuscisse finalmente a conquistare la sua prima nomination agli Oscar. Il ruolo della tosta spogliarellista newyorkese Ramona nella commedia drammatica di Lorene Scafaria – che alcuni hanno paragonato ad Erin Brockovich – avrebbe dovuto catapultarla di diritto nella cinquina della migliore attrice non protagonista (considerando anche le nomination ricevute sia al Golden Globe che agli Screen Actors Guild). Le ragazze di Wall Street ha incassato oltre 100 milioni di dollari al box office mondiale: è innegabile quanto gran parte del successo del film sia dovuto proprio alla bellissima performance di J.Lo. 

Awkwafina, The Farewell

Dopo la vittoria del Golden Globe come migliore attrice in una commedia o musical, era data per certa la presenza di Awkwafina nella cinquina della migliore attrice. Così non è stato. Probabilmente, la sua meravigliosa interpretazione in Una bugia buona – The Farewell, piccolo gioiello che ha iniziato la sua corsa dall’ultima edizione del Sundance e che è arrivato nelle nostre sale lo scorso dicembre, potrebbe essere stata sottovalutata da alcuni dei membri dell’Academy. Inoltre, il film non ha ricevuto alcuna nomination né per la miglior sceneggiatura originale, né per la migliore attrice non protagonista (Zhao Shuzhen).

Lupita Nyong’o, Noi

Negli ultimi anni, gli Oscar hanno dimostrato un particolare interesse nei confronti del thriller dalle venature horror. Eppure, nonostante il successo di Scappa – Get Out alla scorsa edizione (quattro nomination e una statuetta alla miglior sceneggiatura originale), l’ultimo film di Jordan Peele, Noi, sembra non aver raccolto i medesimi consensi tra i membri dell’Academy. Lupita Nyong’o, vincitrice dell’Oscar come migliore attrice non protagonista per 12 anni schiavo, è stata nominata ai SAG Awards per la sua straordinaria e “terrificante” doppia interpretazione nel film. Ciononostante, i membri votanti non hanno riconosciuto il suo encomiabile lavoro, escludendola dalla cinquina della migliore attrice protagonista.

Greta Gerwig, Piccole donne

Nonostante l’adattamento di Piccole donne ad opera della Gerwig abbia ricevuto ottime recensioni e conquistato ben 6 nomination, tra cui miglior film, migliore attrice protagonista (Saoirse Ronan) e miglior sceneggiatura non originale, il film non è riuscito a rientrare nella cinquina per la migliore regia. Se il lavoro della Gerwig fosse stato riconosciuto, la stessa sarebbe diventata la prima donna nella storia degli Oscar ad essere nominata per anni consecutivi (dopo la candidatura per Lady Bird della scorsa edizione). Invece, la cinquina del miglior regista è anche quest’anno composta da soli uomini: Martin Scorsese (The Irishman), Sam Mendes (1917), Quentin Tarantino (“C’era una volta a Hollywood”), Bong Joon Ho (Parasite) e Todd Phillips (Joker).

Taron Egerton, Rocketman

Grazie all’interpretazione di Elton John in Rocketman, Targon Egerton è riuscito a battere Leonardo DiCaprio ai Golden Globes; si è inoltre aggiundicato una nomination ai SAG Awards e ai BAFTA. Probabilmente, scegliere soltanto cinque tra i “migliori attori” di quest’annata è stato davvero troppo complicato… anche per i membri dell’Academy. Tuttavia, fanno “sorridere” tutti i riconoscimenti ottenuti da Bohemian Rhapsody e da Rami Malek lo scorso anno, mentre il film sul Baronetto ha dovuto “accontentarsi” di una singola candidatura alla miglior canzone originale…

Christian Bale, Le Mans ’66 – La grande sfida

Le Mans ’66 – La grande sfida è diventato il primo film dedicato alle corse automobilistiche ad aver conquistato una candidatura agli Oscar come miglior film. Anche Christian Bale, nei panni di Ken Miles, era in corsa per il miglior attore protagonista. L’enorme livello delle performance attoriali maschili di quest’anno, unite alle precedenti quattro nomination di Bale (di cui una proprio lo scorso anno per Vice – L’uomo nell’ombra), hanno spinto i membri votanti a riconoscere altre performance.

Adam Sandler, Diamanti grezzi

L’interpretazione del gioielliere ebreo di New York col vizio del gioco in Diamanti grezzi è forse la migliore performance della carriera di Adam Sandler. Il fatto che il film abbia ottenuto un enorme successo al box office durante le festività natalizie (nelle sale americane è uscito proprio il giorno di Natale), mentre i membri dell’Academy erano intenti ad esprimere le loro votazioni, ha spinto molti a credere che una candidatura per Sandler potesse essere una delle grandi sorprese di questa edizione. Purtroppo, Diamanti grezzi si è rivelato un film troppo “spigoloso” per gli Oscar.

George MacKay, 1917

1917 è stato un successo al box office: con 10 candidature, è sicuramente uno dei favoriti alla corsa ai prossimi Oscar. È strano però che MacKay, protagonista assoluto del film, non abbia ricevuto una candidatura come miglior attore: né agli Oscar né per altri prestigiosi riconoscimenti. Se il film di Sam Mendes dovesse effettivamente vincere come miglior film agli Oscar 2020, sarà il primo titolo dopo oltre un decennio – precisamente da The Millionaire nel 2008 – a conquistare l’ambita statuetta senza aver ricevuto neanche una candidatura per gli attori. 

Eddie Murphy, Dolomite Is My Name 

Murphy ha ottenuto alcune delle migliori recensioni della sua carriera per il ruolo dell’attore e comico Rudy Ray Moore in Dolemite Is My Name. In genere, l’Academy adora riconoscere il lavoro di attori che si impegnano ad interpretare persone realmente esistite, soprattutto se si tratta di altri performer, ma forse la prova di Murphy nel film targato Netflix non è stata promossa a dovere dal colosso dello streaming. Per ora, l’unica nomination di Murphy resta quella ottenuta grazie a Dreamgirls. 

Jamie Foxx, Il diritto di opporsi 

Che cosa è successo con Il diritto di opporsi? Lo scorso autunno, la Warner Bros. pensava di avere tra le mani un potenziale contendente in vista dei prossimi Oscar, soprattutto grazie alla storia raccontata nel film: un giovane avvocato (interpretato Michael B. Jordan) che cerca di salvare il suo innocente cliente (Jamie Foxx) dal braccio della morte. Per qualche oscura ragione, lo studio non ha più distribuito il film durante il periodo relativo alle votazioni dei membri dell’Academy. Di conseguenza, Jamie Foxx non ha potuto ricevere una nomination come miglior attore non protagonista.

Robert De Niro, The Irishman 

Nonostante The Irishman sia tra i grandi protagonisti di questa season award, il lavoro di Robert De Niro non sembra essere stato particolarmente apprezzato, né dai critici, né dai vari sindacati, né tantomeno dall’Academy. Difficile riuscire a spiegarne i motivi, soprattutto in riferimento al valore che è stato invece riconosciuto alle performance dei suoi illustri colleghi, Al Pacino e Joe Pesci, entrambi nominati nella categoria miglior attore non protagonista.

Beyoncé, “Spirit”

La ballata di Beyoncé realizzata per la colonna sonora del live action de Il Re Leone sembra essere stata pensata apposta per finire nella cinquina della miglior canzone originale. Sfortunatamente, il brano non è riuscito ad ottenere la nomination. Probabilmente, il vero sconfitto in questa situazione non è la celebre cantante e attrice, ma forse è proprio l’Academy, che ha palesemente gettato al vento la possibilità di vedere la star dell’R&B esibirsi sul palco del Dolby Theatre con una grandissima esibizione. 

Frozen 2 – Il segreto di Arendelle

Frozen 2 – Il segreto di Arendelle, il film d’animazione che ha incassato di più nella storia del cinema, non è stato nominato nella categoria migliore film d’animazione. Una grandissima sorpresa, soprattutto se si pensa che proprio il primo capitolo – Frozen – Il regno di ghiaccio – era riuscito a vincere nella stessa categoria ben 6 anni fa.

Antonio Banderas, Dolor y Gloria

Da quando Banderas è stato insignito del premio per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes lo scorso maggio per il dramma autobiografico di Pedro Almodovar, Dolor y Gloria, l’attore ha continuato a raccogliere consensi da parte della critica e dei sindacati, fino ad arrivare a stregare anche i membri dell’Academy e conquistare la sua prima nomination all’Oscar. 

Jonathan Pryce, The Two Popes

Dopo aver mancato una nomination ai SAG Awards, le probabilità che Jonathan Pryce rientrasse nella cinquina del miglior attore protagonista agli Oscar 2020 stavano iniziando a scemare, ma evidentemente i membri votanti hanno amato la sua interpretazione di Papa Francesco nel dramma The Two Popes targato Netflix. Anche Anthony Hopkins, che interpreta il suo predecessore, Papa Benedetto XVI, ha ottenuto una candidatore come miglior attore non protagonista.

Florence Pugh, Piccole donne 

Dopo essere stata esclusa dalle nomination dei Golden Globes e dei SAG, sembrava che Florence Pugh non sarebbe mai riuscita ad entrare nella cinquina degli Oscar. Ma a quanto pare i membri votanti hanno avuto il tempo necessario per apprezzare la sua interpretazione di Amy in Piccole donne, permettendole così di splendere tra le candidate alla migliore attrice non protagonista.

Fonte: Variety

Moon Knight: 5 cose che vorremmo vedere nella serie Disney+

Moon Knight: 5 cose che vorremmo vedere nella serie Disney+

L’annunciata serie Marvel dedicata a Moon Knight debutterà prossimamente su Disney+, anche se non sappiamo ancora quando vedremo con precisione l’attesissimo show sulla neonata piattaforma di streaming della Casa di Topolino.

Molte sono le decisioni importanti che i Marvel Studios si troveranno a dover prendere in vista del debutto della serie, dal momento che i fan non vedono l’ora di vedere uno dei personaggi più amati dei fumetti prendere finalmente vita sul piccolo schermo.

Dopo avervi proposto 9 attori che “sarebbero” perfetti per il ruolo di Marc Spector, vi proponiamo di seguito 5 cose che vorremmo assolutamente vedere nella misteriosa serie:

I cameo

Ci sono tanti potenziali cameo che potremmo vedere nella serie. Visto che Moon Knight è un supereroe di altissimo livello, ci sono molti personaggi che potrebbero dargli filo da torcere o che semplicemente potrebbero apparire al suo fianco. Inoltre, le abilità dell’eroe nelle arti marziali potrebbero giocare un ruolo fondamentale nel coinvolgimento di determinati personaggi. 

Personaggi come Daredevil o Colleen Wing – già apparsi in passato nelle serie Marvel destinate a Netflix – potrebbero essere nuovamente introdotti nella serie dedicata a Moon Knight, o magari altre icone delle arti marziali potrebbe fare il loro debutto, come il personaggio di Shang-Chi. Siamo certi che i cameo saranno uno degli elementi della serie Disney+ che più ci sorprenderanno.

Il personaggio di Dracula

Una delle serie a fumetti più iconiche della Marvel è certamente quella dedicata alla figura del Conte Dracula. Ci sono stati diversi rumor circa la possibilità che il personaggio nato dalla mente di Bram Stoker possa fare il suo debutto nella serie Disney+: d’altronde, sono in molti a nutrire una certa curiosità nel vedere rappresentata sul piccolo schermo la rivalità tra il Principe delle Tenebre e Marc Spector.

Indubbiamente, l’aggiunta di Dracula alla storia potrebbe mostrare quanto sia assurdo il mondo in cui vive il personaggio di Moon Knight; la cosa potrebbe inoltre consentire un coinvolgimento del personaggio di Blade (Dracula è stato per lungo tempo un avversario di Eric Brooks) e un collegamento diretto con il MCU (in vista del debutto del film con il premio Oscar Mahershala Ali).

Le arti marziali

Le arti marziali nel MCU hanno sempre goduto di un’adeguata rappresentazione, fatta eccezione forse per alcune serie tv. Con l’introduzione del personaggio di Shang-Chi nell’Universo Cinematografico Marvel e l’imminente inizio della produzione del film, la Casa delle Idee sarà certamente impegnata a coordinare il lavoro di un’incredibile squadra di stunt.

Per quanto riguarda Moon Knight, ci sarà il tempo necessario a disposizione per curare nei minimi dettagli tutta l’azione e le varie sequenze di combattimento che vedremo all’interno della serie. L’attore che verrà scelto per interpreterà Marc Spector non potrà sottrarsi ad una lunga e faticosa sessione di allenamenti: l’obiettivo è non deludere i fan, che aspettano di vedere il loro supereroe preferito in azione sul piccolo schermo da troppo tempo!

Le varie storie

Alcune delle trame che abbiamo letto nei fumetti di Moon Knight nel corso degli anni sono state davvero fenomenali. Gli sceneggiatori della serie avranno la possibilità di accedere ad alcune storie veramente uniche, anche se con molta probabilità i Marvel Studios decideranno di adattare una storia originale per la serie.

Le storie con protagonista Moon Knight hanno davvero un potenziale sconfinato: tante quelle che i fan vorrebbero vedere nella serie, come ad esempi “Shadowland”.

Le origini di Marc Spector

La storia delle origini di Marc Spector è diversa da qualsiasi altra origin story che sia mai stata raccontata nel MCU. Collegamenti con l’antico dio egizio Horus, manufatti magici, una missione di vita per sostenere una sorta di antico onore: c’è davvero molto da cui attingere in termini di creatività per un episodio pilota.

Si tratta di una origin story diversa dal solito. Nell’era dei film di supereroi, sarà davvero bello vedere qualcosa di completamente fuori dagli schemi che, parallelamente, sarà in grado di adattarsi al più vasto universo condiviso che già conosciamo. La prima volta che Spector indosserà la maschera dovrà necessariamente essere un momento emozionante.

Fonte: ScreenRant

Black Widow: Nat contro Taskmaster in uno special look

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Black Widow: Nat contro Taskmaster in uno special look

È stato diffuso uno special look di Black Widow in cui vediamo Natasha che, “scappando dal suo passato, si trova a combattere contro Taskmaster, che sembra essere il villain della storia. Ma sappiamo che la Marvel non svela mai tutto subito e soprattutto che nel mondo delle spie di Vedova Nera niente è come sembra.

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La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh, e Rachel Weisz.

Dopo lo straordinario successo di Avengers: Endgame, diventato il maggiore incasso mondiale di sempre, Scarlett Johansson riprende il suo ruolo di Natasha Romanoff/Black Widow.

Cannes 2020: Spike Lee presidente di giuria

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Cannes 2020: Spike Lee presidente di giuria

Il regista americano Spike Lee sarà presidente della giuria al prossimo Festival di Cannes 2020. A 62 anni, il regista, sceneggiatore, attore, montatore e produttore, ha realizzato numerosi film che sono diventati oggetti di culto e ha portato nel cinema contemporaneo le domande e le questioni controverse dei tempi.

Circondato dalla sua giuria, che sarà annunciata a metà aprile, Spike Lee assegnerà la Palma d’oro alla chiusura della 73a edizione, che si svolgerà dal 12 al 23 maggio 2020

Nel 2018, dopo un’assenza di 22 anni, il regista di Brooklyn è tornato al concorso con BlacKkKlansman e ha offerto prove incredibili di virtuosismo cinematografico e di rabbia civile, ancora immutati. A sua volta commedia esasperante, thriller poliziesco e manifesto politico, il film ha ottenuto il Grand Prix seguito dal primo Oscar a Spike Lee, per la migliore sceneggiatura adattata.

A nome del Festival di Cannes, il suo consiglio di amministrazione e i suoi team, Pierre Lescure, presidente, e Thierry Frémaux, delegato generale, sono lieti di accogliere sia l’artista che l’uomo:

“La prospettiva di Spike Lee è più preziosa che mai. Cannes è una patria naturale e una cassa di risonanza globale per coloro che risvegliano le menti e mettono in discussione le nostre posizioni e le idee fisse. La personalità sgargiante di Lee sicuramente cambierà le cose. Che tipo di Presidente della giuria sarà? Scoprilo a Cannes!”

Spike Lee raccoglierà il testimone di Alejandro G. Iñárritu, la cui giuria, nel 2019, ha assegnato la Palma d’oro a Parasite di Bong Joon-ho, che continua a essere un successo per il cinema di tutto il mondo e ha appena vinto il Golden Globe per Miglior film straniero, oltre ad aver accumulato sei nomination agli Oscar 2020, scrivendo la storia del premio.

Il Festival di Cannes 2020 si svolgerà da martedì 12 a sabato 23 maggio 2020. La selezione ufficiale e la composizione della giuria saranno svelate a metà aprile.

Di seguito, ecco la dichiarazione di Spike Lee:

“In questa vita che ho vissuto, le mie più grandi benedizioni sono state quelle che sono arrivate inaspettate, dal nulla. Quando ho ricevuto la chiamata che mi ha offerto l’opportunità di essere presidente della giuria di Cannes 2020, sono rimasto scioccato, felice, sorpreso e orgoglioso allo stesso tempo.

Per me il Festival del cinema di Cannes (oltre ad essere il festival cinematografico più importante del mondo – senza mancare di rispetto a nessuno) ha avuto un grande impatto sulla mia carriera cinematografica. Si potrebbe facilmente dire che Cannes ha cambiato la traiettoria di chi sono diventato nel cinema mondiale.

È iniziata nel lontano 1986 – il mio primo lungometraggio She’s Gotta Have It, che ha vinto il Prix de la Jeunesse nella Quinzaine des réalisateurs. Poi nel 1989: Fa’ la cosa giusta, una selezione ufficiale in concorso. E non ho il tempo né lo spazio per scrivere dell’esplosione cinematografica che ne è conseguita, ancora 30 anni dopo.

(…)

In conclusione, sono onorato di essere la prima persona della diaspora africana (USA) ad essere nominata presidente della giuria di Cannes e di un festival cinematografico principale.

La famiglia Lee ringrazia sinceramente il Festival di Cannes, Pierre Lescure e Thierry Frémaux e le grandi persone della Francia che hanno supportato la mia carriera cinematografica per quattro decenni. Farò sempre tesoro di questa relazione speciale.

Pace e amore,”

Star Wars: in arrivo un film e una serie tv sui Cavalieri della Vecchia Repubblica

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Un film e una serie tv di Star Wars dedicati ai Cavalieri della Vecchia Repubblica sembrerebbero essere in sviluppo. Lo scorso dicembre, la Lucasfilm ha ufficialmente chiuso l’iconica Saga degli Skywalker con l’uscita nelle sale di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, ma sappiamo per certo che il film di J.J. Abrams non sarà l’ultimo del celebre franchise. La Disney ha momentaneamente messo in stand-by la saga, nonostante tre nuovi misteriosi progetti siano stati fissati per Dicembre 2022, 2024 e 2026. E mentre lo studio è impegnato a prendere tutta una serie di importanti decisioni, non mancano ovviamente i rumor su quello che sarà il futuro di Star Wars al cinema.

Di recente abbiamo appreso che il prossimo film della saga di Star Wars potrebbe essere ambientato durante l’Alta Repubblica, circa 400 anni prima degli eventi narrati ne La Minaccia Fantasma. Al momento non c’è ancora nulla di ufficiale, ma appare evidente quanto la Lucasfilm stia cercando di scavare a fondo nel passato della mitologia dell’amatissimo franchise, al fine di raccontare storie inedite e introdurre nuovi personaggi che i fan non hanno mai visto prima e che – ovviamente – non vedono l’ora di scoprire.

Stando a quanto riportato da FandomWire nelle ultime ore, un film e una serie tv basati sui Cavalieri della Vecchia Repubblica sarebbero in sviluppo. Stando alla fonte, né il film né la serie saranno un adattamento del videogioco del 2003 sviluppato da BioWare e pubblicato da LucasArts: entrambi i progetti dovrebbero raccontare nuove storie ambientate nella stessa epoca (più o meno 4.000 anni prima degli eventi narrati in Una Nuova Speranza). 

Già ad aprile dello scorso anno, Kathleen Kennedy, presidente della Lucasfilm, aveva accennato ad un progetto ancora in fase di sviluppo dedicato ai Cavalieri della Vecchia Repubblica, dichiarando: “Si, ne parliamo continuamente. Stiamo sviluppando qualcosa e valutando se possa funzionare. Al momento non ho idea di quando metteremo in moto il progetto, ma dobbiamo essere cauti e assicurarci che ci sia una certa cadenza per le uscite dei film di Star Wars che non inizi a sembrare eccessiva.”

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Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Shameless: Showtime rinnova per l’undicesima e ultima stagione

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Shameless: Showtime rinnova per l’undicesima e ultima stagione

Showtime ha annunciato di aver ordinato l’undicesima e ultima stagione della sua serie commedia di successo Shameless, che arriverà in anteprima quest’estate.

SHAMELESS, presentato per la prima volta nell’inverno del 2011, è considerato il n. 1 del genere commedia, è inoltre la serie più lunga del canale e ha il pubblico più giovane di qualsiasi serie SHOWTIME. La stagione 10 di SHAMELESS, che si concluderà domenica 26 gennaio, ha registrato una media di 5,7 milioni di spettatori settimanali su tutte le piattaforme. L’annuncio è stato fatto oggi da Gary Levine, presidente di Entertainment, Showtime Networks Inc., al Winter Press Tour della Television Critics Association.

“I personaggi di SHAMELESS hanno portato gli spettatori di SHOWTIME più risate e lacrime e puro divertimento rispetto a qualsiasi programma della nostra storia”, ha detto Levine. “Mentre siamo tristi di dire addio ai Gallagher, non potremmo essere più fiduciosi nell’abilità dello showrunner John Wells, della sua squadra di scrittori e di questo fantastico cast di portare la nostra serie alla sua opportuna conclusione” SHAMELESS “.”

“Sono incredibilmente grato per tutti gli anni di supporto da parte di Gary Levine e di tutti a Showtime che ci hanno permesso di fare Shameless”, ha dichiarato il produttore esecutivo John Wells “È stata un’esperienza fantastica e tutti noi del cast e della troupe abbiamo avuto un periodo meraviglioso dopo la vita della famiglia e degli amici Gallagher. È stato un piacere! ”

Creata da Paul Abbott, la serie è prodotta da Bonanza Productions in associazione con John Wells Productions e Warner Bros. Television. Sviluppata per la televisione americana da John Wells, la serie è prodotta da Wells, Nancy M. Pimental e Joe Lawson.

Joker: Todd Phillips commenta le 11 nomination agli Oscar 2020

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Joker: Todd Phillips commenta le 11 nomination agli Oscar 2020

Nella giornata di ieri sono state annunciate le nomination degli Oscar 2020, la 92esima edizione dei prestigiosissimi Academy Awards la cui cerimonia di premiazione avrà luogo il prossimo 9 febbraio. A dominare le candidature di questa edizione è Joker, il cinecomic DC diretto da Todd Phillips e interpretato da Joaquin Phoenix, tra i grandi protagonisti della season award di quest’anno.

Attraverso il suo account Instagram, è stato lo stesso regista di Joker, Todd Phillips, a condividere la sua riconoscenza nei confronti dell’Academy per le nomination ricevute dal suo film; un film destinato tanto a far discutere quanto a raccogliere consensi, come del resto aveva già preannunciato la vittoria del Leone d’Oro all’ultima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Su Instagram, Phillips ha scritto: “Joker è nato da un’idea… da un esperimento: ‘Si potrebbe adottare un approccio indipendente per un grande film, trasformandolo nello studio di un personaggio volto a riflettere il mondo che lo circonda?’. Il film esplora ciò che vediamo e percepiamo nella società, dalla mancanza di empatia alle conseguenze dell’assenza di amore. Sono profondamente onorato per l’enorme riconoscimento dell’Academy e voglio ringraziare quel genio di Joaquin Phoenix e tutti i miei incredibili collaboratori. Siamo estremamente onorati che i nostri colleghi della comunità cinematografica abbiano compreso il film e il suo messaggio.”

In seguito alla vittoria del Golden Globe, Phoenix è adesso il favorito nella corsa all’Oscar come miglior attore protagonista. Più difficile è ipotizzare se il cinecomic di Phillips riuscirà a portare a casa la statuetta più ambita, quella per il miglior film, dal momento che quest’anno la competizione è veramente alta (in lizza ci sono anche C’era una volta a Hollywood, The Irishman e 1917). Se Joker dovesse davvero riuscire nell’impresa, scriverà la storia diventando il primo cinecomic a vincere l’Oscar come miglior film.

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Joker diretto da Todd Phillips vede nel cast Joaquin PhoenixZazie BeetzFrances ConroyBrett CullenDante Pereira-OlsonDouglas Hodge e Josh Pais ed è arrivato nelle sale il 4 ottobre 2019. Contrariamente alle altre apparizioni del personaggio nei Batman di Tim Burton, nella trilogia del Cavaliero Oscuro di Christopher Nolan e in Suicide Squad, il film è ambientato negli anni Ottanta e racconta l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.

Da sempre solo in mezzo alla folla, Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) desidera ardentemente che la luce risplenda su di lui. Cercando di cimentarsi come comico di cabaret, scopre che lo zimbello sembra invece essere proprio lui. Intrappolato in un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia, crudeltà e, in definitiva, tradimento, Arthur prenderà una decisione sbagliata dopo l’altra, provocando una reazione a catena di eventi.

The Batman, Zoe Kravitz: “Io, nervosa in presenza di Michelle Pfeiffer”

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Zoe Kravitz ha rivelato di aver già provato il costume di Catwoman e che inizierà a girare le sue scene di The Batman molto presto. Nonostante la produzione del film di Matt Reeves sia già partita, la Kravitz non ha ancora raggiunto il set, essendo impegnata con la promozione della seconda stagione di Big Little Lies in occasione della season award e della nuovata serie targata Hulu Alta Fedeltà, che debutterà a metà febbraio.

Le cose, comunque, sono destinate a cambiare a breve, dal momento che la Kravitz si unirà al set del film molto presto: ciò significa che un primo sguardo alla nuova Catwoman – grazie alle tradizionali foto leaked che spopolano sul web quando si tratta di grandi produzioni – potrebbe arrivare online prima del previsto.

Ospite dello show di Ellen DeGeneres, è stata la stessa Zoe Kravitz a confermare di aver già fatto molte prove costume per il ruolo e che molto presto partirà alla volta di Londra per iniziare a girare le sue scene per il cinecomic DC in arrivo nel 2021. L’attrice ha anche confermato – ma la cosa non dovrebbe sorprendere più di tanto! – di essersi allenata duramente per la parte.

Tra le precedenti incarnazioni di Selina Kyle, oltre a quella di Eartha Kitt nella serie su Batman degli anni ’60 e a quella di Anne Hathaway ne Il cavaliere oscuro – Il ritorno di Christopher Nolan, la più iconica è probabilmente quella di Michelle Pfeiffer in Batman – Il ritorno di Tim Burton.

Sempre in occasione dell’intervista da Ellen, la Kravitz ha parlato del suo primo incontro con la celebre attrice vista di recente in Maleficent 2, ammettendo: “Eravamo ai Golden Globes. Ero seduta al tavolo con Michelle e con suo marito David E. Kelly, che è anche il creatore di Big Little Lies. Volevo inchinarmi di fronte alla ‘regina’… devo ammettere che mi sentivo abbastanza nervosa in sua presenza.”

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Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: Andy Serkis sarà Alfred e Colin Farrell sarebbe in trattative per interpretare Oswald Chesterfield aka Pinguino, Zoe Kravitz (la nuova Catwoman dell’universo DC), Jeffrey Wright (commissario Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista), infine John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.

HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Andrea Sartoretti: 10 cose che non sai sull’attore

Andrea Sartoretti: 10 cose che non sai sull’attore

Diviso tra cinema, televisione e teatro, l’attore Andrea Sartoretti si è negli anni distinto per alcune scelte coraggiose, che lo hanno portato a prendere parte a film rivelatisi poi successi di critica e pubblico. Noto per aver ricoperto il ruolo di uno sceneggiatore nella serie Boris, Sartoretti ha avuto modo di partecipare anche ad importanti film internazionali e opere d’autore.

Ecco 10 cose che non sai su Andrea Sartoretti.

Andrea Sartoretti: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film italiani. Sartoretti debutta al cinema nel 1998 con il film Piccole anime, per poi recitare in Eccomi qua (2003), Piovono mucche (2003), Passo a due (2005), Mission: Impossible III (2006), Feisbum! Il film (2009), Boris – Il film (2011), ACAB – All Cops Are Bastards (2013), Wax (2013), Ogni maledetto Natale (2014) e Monte (2016), che gli permette di ottenere numerosi riconoscimenti. Successivamente recita in La notte è piccola per noi (2016), Nevermind (2018), Il destino degli uomini (2018), A Tor Bella Monaca non piove mai (2019) e Figli (2020).

2. Ha preso parte a celebri produzioni televisive. Nel corso della sua carriera l’attore ha preso parte a produzioni televisive come Don Matteo 5 (2006), Boris (2007-2010), con cui diventa celebre, Romanzo criminale (2008-2010), dove ricopre il ruolo di Bufalo, Distretto di Polizia 8 (2008), Squadra antimafia – Palermo oggi (2012-2013), Il bosco (2015) e Come quando fuori piove (2018).

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Andrea Sartoretti: la sua fidanzata

3. È molto riservato. L’attore non è solito condividere dettagli sulla sua vita privata, a tal punto da non possedere alcun account social. Sartoretti è stato tuttavia fotografato in compagnia di quella che si presume sia la fidanzata, ma l’attore non ha mai confermato né smentito le voci a riguardo, limitandosi a dichiarare che l’amore è una cosa seria, che richiede impegno e dedizione.

Andrea Sartoretti in Figli

4. Reciterà nell’atteso film. L’attore sarà tra i protagonisti del film Figli, atteso per il 23 gennaio 2020 e dove reciterà accanto agli attori Valerio Mastandrea, Paola Cortellesi e Stefano Fresi. Tratto da un monologo scritto da Mattia Torre, il film affronta con un tocco originale il mondo della genitorialità, tra le sue gioie e le sue frustrazioni.

Andrea Sartoretti e Marco Bocci

5. È il protagonista del nuovo film del regista. Nel 2019 l’attore è protagonista di A Tor Bella Monaca non piove mai, regia di Marco Bocci, dove l’attore interpreta Romolo, ex delinquente in cerca di una nuova vita. L’attore si è dichiarato felice di poter prendere parte ad un progetto che parla di periferia senza i soliti cliché, e dare vita ad un personaggio il cui unico desiderio è la normalità.

Andrea Sartoretti in Boris

6. Ha dato vita ad un celebre personaggio. Nella serie Boris l’attore interpreta uno degli sceneggiatori della fantomatica fiction “Gli occhi del cuore”. Il personaggio è diventato uno dei più celebri della serie, e Sartoretti ha saputo dar vita ad alcuni dei momenti comici più riusciti, conquistando pubblico e celebrità.

Andrea Sartoretti ha recitato in Monte

7. Con il suo ruolo ha vinto diversi premi. Nel 2016 Sartoretti è protagonista del film Monte, del regista Amir Naderi. Qui l’attore interpreta Agostino, un uomo che pur di proteggere la sua famiglia sfiderà la natura avversa, impegnandosi in un’impresa titanica. Per tale ruolo, l’attore è stato premiato con il Premio Speciale ai Nastri d’argento 2017.

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8. Ha affrontato con dedizione le difficoltà del set. Girato sulle montagne dell’Alto Adige, il film ha sottoposto la troupe a condizioni estreme, tra freddo, isolamento e necessità di un’ottima condizione fisica. L’attore ha dichiarato di non essersi lasciato abbattere da tali ostacoli, motivato dalla storia del film e dall’importanza delle sue tematiche.

Andrea Sartoretti è Bufalo

9. Lo considera il ruolo della sua vita. Nella serie Romanzo criminale Sartoretti ricopre il ruolo di Bufalo, a cui si è dichiarato particolarmente affezionato. Questo personaggio ha infatti permesso all’attore di raggiungere la notorietà, e la sua natura di criminale ma anche di persona profondamente romantica sono gli aspetti più apprezzati dall’interprete.

Andrea Sartoretti età e altezza

10. Andrea Sartoretti è nato a New York, Stati Uniti, il 9 ottobre 1971. L’altezza complessiva dell’attore è di 175 centimetri.

Fonte: IMDb

Paolo Calabresi: 10 cose che non sai sull’attore

Paolo Calabresi: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore e comico Paolo Calabresi è tra le personalità più apprezzate del panorama cinematografico e televisivo. Capace di dar vita a personaggi tanto brillanti quanto crudeli o drammatici, Calabresi si è distinto partecipando ad alcuni tra i più celebri film italiani degli ultimi anni, ottenendo in più occasioni le lodi della critica e del pubblico. Quest’ultimo ha imparato ad apprezzarlo sin dal ruolo dello scorbutico elettricista Augusto Biascica, nella serie Boris.

Ecco 10 cose che non sai su Paolo Calabresi.

Paolo Calabresi: i suoi film

1. Ha recitato in importanti film italiani. L’attore esordisce al cinema con il film Cuore cattivo (1994), per poi recitare in Il talento di Mr. Ripley (1999), Il pranzo della domenica (2004), I Viceré (2007), Amore 14 (2009) e Boris – Il film (2011), che ne consacra la notorietà. Successivamente ottiene ruoli di rilievo in film come Diaz – Don’t Clean Up This Blood (2012), Una famiglia perfetta (2012), Tutta colpa di Freud (2014), Smetto quando voglio (2014), Ti ricordi di me? (2014), Tutto molto bello (2014), La corrispondenza (2016), Se mi lasci non vale (2016), Come diventare grandi nonostante i genitori (2016), Smetto quando voglio – Masterclass (2017), Smetto quando voglio – Ad honorem (2017), L’agenzia dei bugiardi (2019), Bentornato Presidente (2019), Appena un minuto (2019) e Figli (2019).

2. È celebre per i ruoli televisivi. Nel corso della sua carriera Calabresi ha preso parte a produzioni televisive come Padre Pio (2000), Distretto di Polizia 4 (2003) e Don Bosco (2004), per poi ottenere la fama con la serie Boris (2007-2010). Appare poi nuovamente in televisione con Distretto di Polizia 11 (2011), Il restauratore (2012-2014), Zio Gianni (2014), Immaturi – La serie (2018), Baby (2018) e L’ispettore Coliandro (2018).

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Paolo Calabresi: i figli

3. Ha un figlio celebre. L’attore è padre di quattro figli, tra cui di Arturo Calabresi, classe 1996 e calciatore professionista. Questi è infatti difensore dell’Amiens. L’attore ha dichiarato di essere un grande appassionato di calcio, e di essere fiero che il figlio abbia trovato la sua strada proprio in questo sport.

4. Reciterà nel film di Mattia Torre. Parlando di figli, l’attore sarà tra i protagonisti del film Figli, atteso per il 23 gennaio 2020 e dove reciterà accanto agli attori Valerio Mastandrea, Paola Cortellesi e Stefano Fresi. Tratto da un monologo scritto da Mattia Torre, il film affronta con un tocco originale il mondo della genitorialità, tra le gioie e le frustrazioni.

Paolo Calabresi in Le Iene

5. Fa parte del noto programma televisivo. Nel 2008 l’attore è entrato a far parte del programma Le Iene, per cui ha condotto numerosi servizi, il più delle volte travestito per non rendersi riconoscibile. Particolarmente apprezzato dal pubblico, e ben calato nel ruolo, a partire dal 2016 l’attore subentra alla conduzione del programma.

Paolo Calabresi in Baby

6. Ha recitato nella prima stagione della serie Netflix. L’attore ha preso parte alla prima stagione di Baby, ricoprendo il ruolo di Saverio. Egli è il proprietario del locale dove le due protagoniste iniziano ad attirare i primi clienti, ed è proprio lui a sfruttare la loro bellezza intuendo di poterne ricavare qualcosa. Il personaggio è stato definito come uno dei più loschi nella carriera di Calabresi.

Paolo Calabresi in Boris

7. Biascica è il personaggio che più ha amato interpretare. Calabresi ha dichiarato di essere particolarmente devoto al personaggio di Biascica, burbero elettricista della serie Boris. L’attore ha infatti affermato che è il ruolo che rifarebbe per tutta la vita, affascinato dalla sua tenerezza rinchiusa nel corpo di un energumeno.

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Paolo Calabresi in Smetto quando voglio

8. Ha preso parte alla celebre trilogia. Nel 2014 l’attore ricopre il ruolo di Arturo Frantini nel film Smetto quando voglio, e che poi riprenderà anche nei successivi due sequel. Questi è un archeologo che lavora per l’Università, sfruttato e malpagato. Per cambiare la propria condizione deciderà di unirsi ad altri laureati disperati nella realizzazione di una nuova droga con cui poter diventare ricchi.

Paolo Calabresi imita Nicolas Cage

9. Ha imitato il celebre attore. Nel 2008 l’attore diventa celebre per la sua imitazione dell’attore Nicolas Cage. Nei suoi panni, Calabresi si è inoltre riuscito a entrare nello stadio dove si giocava la partita Real Madrid contro Roma, la squadra preferita dall’attore. Già nel 2000 Calabresi aveva messo in atto un simile scherzo, venendo invitato ad assistere alla partita Milan contro Roma.

Paolo Calabresi età e altezza

10. Paolo Calabresi è nato a Roma, in Italia, il 17 giugno 1964. L’altezza complessiva dell’attore è di 190 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Morbius: il primo trailer del film con Jared Leto

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Morbius: il primo trailer del film con Jared Leto

È stato diffuso il primo trailer italiano ufficiale di Morbius, il film che vede Jared Leto interpretare il personaggio del Vampiro Vivente. Inoltre, nel trailer, possiamo anche vedere, alla fine, Michael Keaton che torna ad interpretare Adrian Toomes, ovvero Avvoltoio, già visto in Spider-Man: Homecoming. Questo collega il film al Marvel Cinematic Universe!

Jared Leto è il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius: il Vampiro Vivente. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.

Tyrese Gibbs, Adria Arjona Jared Harris completano il cast del film, che uscirà nelle sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della tradizione.

Con Morbius continua il piano della Sony per espandere un universo parallelo a quello dei Marvel Studios, inaugurato lo scorso anno da Venom di Ruben Fleischer. Il film sarà diretto da Daniel Espinosa (Safe House – Nessuno è al sicuro, Life – Non oltrepassare il limite), mentre la sceneggiatura è stata firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless, che vantano nel proprio curriculum titoli come Power RangersDracula UntoldThe Last Witch Hunter – L’Ultimo Cacciatore di Streghe e Gods of Egypt.

Creato dallo scrittore Roy Thomas e dall’artista Gil Kane, il personaggio di Morbius è apparso per la prima volta nei panni di un criminale di Spider-Man nell’ottobre 1971 e si è evoluto in una specie di eroe dei fumetti nel corso dei decenni.

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