Carol, Diane, Jane, Sharon, 4 donne
alle prese con gli eterni problemi sentimentali, fanno parte di un
book club. La loro vita scorre piuttosto noiosa
fino a quando la lettura di
Cinquanta Sfumature di Grigio la cambierà
irrimediabilmente. Ispirandosi allo scandaloso romanzo, vivranno
nuovi amori, vecchi ritorni di fiamma, situazioni esilaranti e
sconvenienti.
Con l’uscita in sala, lo scorso
anno, dell’ultimo capitolo della saga cinematografica tratta dalla
trilogia di EL James, pensavamo di aver chiuso il capitolo
Cinquanta sfumature di grigio. Il film di Bill
Holderman invece parte da uno spin-off che potremmo chiamare “Gli
effetti di Cinquanta sfumature sulla gente”.
Book Club, il film
Il libro è però (o per fortuna)
solo il pretesto per mettere in scena un cast di quattro
divine della commedia: Jane Fonda, che già su Netflix
è protagonista di una serie con protagoniste due donne
inossidabili,
Diane Keaton, Candice Bergen e Mary
Steenburgen alle prese con la loro non più giovane età e
la loro non sopita voglia di essere innamorate. Le quattro
protagoniste sono donne indipendenti, acculturate e con una
discreta voglia di vivere, che verrà rivitalizzata dalla lettura
della trilogia di Christian Grey. Nello sviluppo della storia le
quattro dovranno affrontare gli ostacoli che sembrano
bloccarle.
Book Club si
aggiunge ai titoli che ormai Hollywood dedica alle nuove
possibilità della terza età: dopo i due gangster fuori tempo
massimo di Clint Eastwood (corriere per un cartello della
droga in Il Corriere – The Mule) e Robert Redford (rapinatore gentiluomo in
The Old man and the gun), ora abbiamo un gruppo di
donne ultrasessantenni, che, e qui è il tabù abbattuto, parlano
ancora di sesso. A completare il cast di questa commedia leggera e
ottimista, ci sono Don Johnson e Andy Garcia, in un ruolo che conferma una
nuova piega della sua carriera, che lo vede impegnato in ruoli da
maturo seduttore. C’è chi sceglie i film d’azione per la sua
carriera oltre i 50, chi di sedurre Diane Keaton.
Entrambe le scelte sono degne di rispetto. Il film è in sala dal 4
aprile.
Chi temeva che il franchise di
Deadpool venisse riavviato dalla
Disney dopo aver concluso l’accordo di fusione con
la 20th Century Fox (che ha assicurato alla
casa di Topolino i diritti cinematografici su tutti i personaggi
Marvel) dovrà non soltanto
ricredersi, come riportato qualche giorno fa, ma anche prepararsi
ad un futuro sempre più roseo per il Mercenario Chiacchierone sul
grande schermo.
A confermarlo è stato Alan Horn, presidente di
Walt Disney Studios, durante il CinemaCon di Las Vegas,
rassicurando il pubblico accorso al panel che presto arriverà un
altro capitolo della serie di film con Ryan
Reynolds con lo scopo di “guidare verso casa” il
supereroe mantenendo il cast esistente.
“Vedrete ancora più Deadpool negli anni a venire“, ha
dichiarato Horn, lui che nei mesi scorsi si era rivelato
determinante nel licenziamento di James
Gunn dalla regia di Guardiani della
Galassia Vol.3. Ma è evidente che sia negli interessi
dell’azienda garantirsi l’affetto degli spettatori anche in base al
prodotto proposto e ai nomi coinvolti (Gunn è molto amato dai fan,
come Reynolds e tutto il marchio Deadpool).
Ora il vero interrogativo rimane a livello creativo e distributivo:
il franchise continuerà a stare in piedi da solo come produzione di
Fox vietata ai minori ma sotto l’etichetta Disney, oppure il
personaggio verrà integrato alle storie del MCU insieme al resto dei
Mutanti?
In merito alla questione era
intervenuto il CEO della Disney Bob Iger,
spiegando che lo studio “continuerà il franchise nello stesso
modo in cui l’abbiamo conosciuto, e pensiamo ci sia spazio per
dell’altro”. Questo significa che non sarà attuato alcun
cambiamento di linguaggio e che Deadpool 3 rimarrà R-rated? Molto
più che probabile stando alle sue parole.
La promessa, fa sapere Iger, è non
intervenire sulle caratteristiche che rendono unico il personaggio
all’interno del panorama dei cinecomic, e in tale senso la Disney
avrebbe già ideato un modo per “brandizzare” attentamente
sia Deadpool che gli altri film R-rated
(come Alien) evitando di confondere lo spettatore.
Arriverà in sala il 1° maggio 2019,
distribuito da Lukcy Red, Stanlio e
Ollio, il film diretto da Jon S.
Baird con Steve
Coogan e John C.
Reilly che celebra il profondo legame che ha
unito per tutta la vita il duo comico più amato al mondo.
Ecco di seguito un video per
celebrare l’arrivo del film e che mette a confronto gli originali
comici, maestri della slapstick, e i due attori che li
interpreteranno sullo schermo:
Presentato alla Festa del
cinema di Roma, accolto con un’ovazione del pubblico e
molto apprezzato dalla critica, Stanlio & Ollio di
Jon S. Baird interpretato da Steve
Coogan e John C. Reilly (candidato al
Golden Globe e all’Oscar come miglior attore protagonista) celebra
il profondo legame che ha unito per tutta la vita il duo comico più
amato al mondo.
Scritto da Jeff
Pope, sceneggiatore di Philomena, Stanlio &
Ollio racconta molto più del sodalizio artistico di due icone
della comicità. Linfa del film è la storia di due grandi amici che
hanno vissuto insieme qualcosa di molto speciale riuscendo a
creare, in più di 30 anni di carriera, una vera e propria magia per
cui ancora oggi sono apprezzati da un pubblico di tutte le età.
Un omaggio che mette in luce la
personalità dei due uomini fino a svelare il segreto del loro
immenso e imperituro successo: l’essersi voluti molto bene.
Il Ritorno di Mary
Poppins, l’irresistibile sequel senza tempo basato sui
libri omonimi della scrittrice P. L. Travers, ha
ottenuto il plauso di pubblico e critica aggiudicandosi quattro
nomination agli Academy Award per “Miglior Canzone Originale”,
“Miglior Colonna Sonora”, “Migliori costumi” e “Miglior
Scenografia”.
Diretto dal regista premio Oscar
Rob Marshall che ha portato sul grande
schermo gli adattamenti dei musical Chicago, Nine
e Into the Woods e interpretato dall’attrice nominata ai
Golden Globe Emily Blunt nel ruolo della tata
“praticamente perfetta sotto ogni aspetto”, il lungometraggio vanta
nel cast anche il pluripremiato compositore, autore e
performer Lin-Manuel Miranda nel ruolo dell’affascinante
lampionaio Jack.
I contenuti extra mostrano il
making of de Il
Ritorno di Mary Poppins andando dietro le quinte
per conoscere meglio il cast costellato di star e la crew che hanno
reso possibile l’impossibile. Non mancherà un tour lungo Viale dei
Ciliegi con l’attore del primo Mary Poppins Dick Van
Dyke presente anche nel sequel, una versione sing-along del
film che include l’emozionante brano nominato all’Oscar “Il Posto
Dove Si Nasconde”, blooper, i commenti del regista e scene e
canzoni tagliate.Grazie ai contenuti extra si potrà apprezzare
tutta la magia e il coraggio necessari a ideare e realizzare scene
da musical su così grande scala come “Puoi Illuminare Il Mondo A
Festa”, un incalzante numero di canto e ballo che ha per proganisti
Jack e i suoi colleghi lampionai. Se “Royal Doulton Music Hall” e
“L’Abito Non Fa Il Monaco” mostrano l’incredibile talento dei
protagonisti Emily Blunt e Lin-Manuel Miranda, “Sopra-sotto” è una
sequenza upside-down con Maryl Streep nel ruolo di Topsy,
l’eccentrica cugina di Mary Poppins e “Che Stupendosa Idea!”
racconta invece un’avventura subacquea di Mary Poppins con i
piccoli Banks.
Il Ritorno di Mary
Poppins, la trama
Il Ritorno di Mary Poppins è ambientato a Londra
durante la Grande Depressione degli anni ‘30, ventiquattro anni
dopo gli eventi del film originale. Michael Banks lavora nella
stessa banca in cui lavorava suo padre e vive ancora al numero 17
di Viale dei Ciliegi con i suoi tre figli Annabel, Georgie e John e
la domestica Ellen. Proseguendo la tradizione inaugurata dalla loro
madre, Jane Banks combatte per i diritti dei lavoratori e aiuta la
famiglia di Michael. Quando la famiglia subisce una perdita
personale, Mary Poppins ritorna magicamente nella vita dei Banks e,
con l’aiuto di Jack, li aiuta a ritrovare la gioia di vivere e il
senso della meraviglia.
Prodotto dallo stesso Marshall insieme a John DeLuca
(Chicago) e Marc Platt (La La Land), il film
vanta la presenza nel cast di Ben Whishaw (Spectre) nel
ruolo di Michael Banks, Emily Mortimer (Hugo Cabret) nei
panni di Jane Banks, Julie Walters (i film di Harry
Potter) nel ruolo di Ellen, la domestica dei Banks. Al loro
fianco anche l’attore premio OscarâColin Firth (Il Discorso del
Re) nei panni di William Weatherall Wilkins, direttore della
Banca di Credito, Risparmio e Sicurtà, e l’attrice premiata con tre
Academy AwardsâMeryl Streep (Florence) nel ruolo di Topsy,
l’eccentrica cugina di Mary. Nel film il pubblico incontra dunque
tre nuovi bambini Banks, interpretati da Pixie Davies (Miss
Peregrine – La Casa dei Ragazzi Speciali), da Nathanael Saleh
(Il Trono di
Spade) e dall’esordiente Joel Dawson. Angela Lansbury è la
Signora dei Palloncini, un personaggio amatissimo presente nei
romanzi di P.L. Travers, e Dick Van Dyke presta il volto a Mr.
Dawes figlio, direttore ormai in pensione della banca che ora è
gestita dal personaggio di Firth.
Il Ritorno di Mary Poppins Contenuti extra,
BLU-RAY:
Canzone eliminata – “Lo zoo
antropomorfo”; – In questa sequenza musicale, Mary
Poppins e i piccoli Banks visitano uno zoo molto speciale dove
umani e animali si scambiano di posto.
La realizzazione praticamente perfetta de Il Ritorno di
Mary Poppins– Un viaggio insieme ai creatori e agli attori
del film alla scoperta della magica eredità del film originale
durante le riprese del sequel.
Introduzione – I creatori e
gli attori del film ricordano il primo “Mary Poppins” e
condividono l’emozione di lavorare a “Il Ritorno di Mary
Poppins”.
“Il Cielo su di Noi”– Qui si scopre
come il team che ha lavorato al film abbia davvero scavato a fondo
nei libri di P. L. Travers per trovare nuove chiavi di lettura nel
racconto di un perosnaggio così amato e conosciuto. In più,
conosciamo più da vicino i piccoli Banks!
“Che Stupendosa Idea!”– Sul set
nell’iconico momento dell’entrata in scena di Mary Poppins dal
cielo con le musiche originali del film ispirate dai Fratelli
Sherman.
“Fin Dove Potrà Portarmi?” –Sul set
insieme a Dick Van Dyke e Angela Lansbury alle prese con la magica
scelta del palloncino giusto.
“Vedendo le cose da un nuovo punto di vista”: i
numeri musicali de Il Ritorno di Mary Poppins –
Dietro le quinte per ammirare i numeri musicali da una nuova
angolazione.
“Puoi illuminare il mondo a
festa” – Guidato da Lin-Manuel Miranda, il cast
interpreta il numero musicale più emozionante con lampionai
danzanti, interpret in bicicletta e molto altro ancora!
“Royal Doulton Music Hall / L’abito non fa il
monaco” – Tutto quello che serve per creare due
grandiosi numeri musicali all’interno di un mondo animato con tanto
di pinguini danzanti!
“Sopra-sotto”– Topsy, l’eccentrica
cugina di Mary Poppins interpretata da Meryl Streep, vive in una
casa insolita che “mette sottosopra” l’intero numero musicale.
“Che stupendosa idea!” – Qui
ci si tuffa sotto le bolle con il cast e I creratori del film per
scoprire come sia stato realizzato questo incredibile numero
musicale.
Di nuovo in Viale dei Ciliegi: il ritorno di Dick
Van Dyke – Dick Van Dyke, che interpretava lo
spazzacamino Bert nel primo film, torna 54 anni dopo in Viale dei
Ciliegi nei panni di Mr. Dawes Jr.
Papere praticamente perfette – Si
può solo andare sempre più in alto con il cast del film e questa
selezione di errori, gaffe e veri e propri piccolo disastri sul
set.
Scene eliminate
Salutando Topsy – Dopo aver fatto
visita alla cugina Topsy, Mary Poppins e i piccoli Banks fanno una
piccola sosta per ripercorrere insieme il passato.
“Puoi illuminare il mondo a
festa” – Una versione estesa del più grande
numero musicale del film.
Modalità Sing-Along– La versione
sing-along del film per cantare tutti insieme durante la
visione.
Il Ritorno di Mary Poppins ESCLUSIVA DIGITALE:
Guarda il film con il Commento Audio– È
possibile guardare il film con il commenti alle scene del regista
Rob Mashall e del produttore John DeLuca.
Una versione alternativa (che potete
vedere alla fine dell’articolo) del nuovo spot di
Avengers: Endgame diffuso pochi giorni fa dai
Marvel Studios sembra aver confermato la morte
di un altro personaggio del MCU, protagonista nel franchise di
Thor. Forse avrete già capito di chi stiamo
parlando, e l’immagine qui sotto ne è la prova schiacciante.
Come vedete di seguito, i
Vendicatori sopravvissuti alla Decimazione (più Captain
Marvel, accorsa dopo aver ricevuto l’sos di Nick Fury
alla fine di Infinity
War) si sono radunati al loro quartier generale per
studiare un piano di attacco. Nel mentre studiano il numero delle
vittime dello schiocco, fra cui figurano Hope Van
Dyne/Wasp, Wanda Maximoff/Scarlet Witch,
Sam Wilson/Falcon e, a sorpresa, anche il
Dottor Erik Selvig, il personaggio interpretato da
Stellan Skarsgård in Thor (2011),
The
Avengers (2012), Thor: The Dark
World (2013) e Avengers: Age Of
Ultron.
Questo significa che Solvig sarà nel
film? Tornerà in una sequenza di flashback relativa a passato del
Dio del Tuono, oppure all’intervento dei Vendicatori nella
battaglia di New York contro Loki
(dove aveva avuto un ruolo determinante)? Che ne pensate?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Diversamente dalle altre apparizioni
del personaggio nei
Batman di Tim Burton,
nella trilogia
del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, il nuovo Joker di Todd
Phillips sarà ambientato nel 1980 e racconterà
l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel
criminale che tutti conosciamo. E se da una parte si sprecano i
paragoni con il celebre fumetto di Alan Moore The Killing
Joke, dove il villain viene mostrato come un comico
fallito che inizia a commettere atti violenti dopo che è entrato in
contatto con sostanze chimiche nocive, nel film con Joaquin
Phoenix sembra esserci un chiaro parallelismo con una
pellicola chiave di quell’epoca.
Diretto da Martin
Scorsese (che figura tra i produttori di Joker),
Re per una notte esce nel 1983 e vede protagonista
Robert De Niro nei panni di Rupert Pupkin, un uomo
sui trent’anni che sogna di diventare uno stand-up comedian
affermato e che vive ancora con sua madre, scapolo. E a vedere le
prime immagini del teaser trailer del cinecomic ci pare obbligato
uno studio comparato delle due opere in cui il personaggio
principale coincide.
Questo omaggio è stato inoltre
confermato da De Niro in un’intervista, spiegando che “C’è una
connessione, ovviamente, ma non diretta. Il personaggio che
interpreto non è Rupert. […] Certo, se me l’avessero proposto avrei
detto che era interessante e che si poteva provare a intraprendere
quella strada. Vedrete insomma in che modo hanno collegato i due
film“.
Come riportato nei mesi
scorsi, Re per una notte di Martin
Scorsese è stata una delle maggiori ispirazioni per
Todd Phillips nel concepimento
di Joker, che porta al cinema la storia di un
comico fallito che farebbe qualsiasi cosa pur di avere il suo
momento di celebrità. Sullo schermo De Niro interpreta invece un
conduttore televisivo che farà “impazzire” Arthur.
Vi ricordiamo
che Joker vede nel cast
anche Zazie Beetz, Frances
Conroy, Brett
Cullen, Dante
Pereira-Olson, Douglas
Hodge e Josh Pais e che
arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come
ufficializzato nelle ultime settimane dalla Warner Bros.
Contrariamente alle altre
apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, Joker sarà
ambientato nel 1980 e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario
e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.
Di seguito la prima sinossi ufficiale:
Joker ruota attorno all’iconico
arcinemico di Batman ed è una storia originale e autonoma mai vista
sul grande schermo. L’esplorazione di Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix), un uomo trascurato dalla società, non sarà solo lo studio
di un personaggio grintoso, ma anche il racconto di un tema molto
più ampio.
Captain Marvel appartiene adesso al
“club del miliardo”. Il film Marvel Studios ha superato la cifra
con gli incassi degli ultimi giorni, a quattro settimane
dall’uscita, arrivando a $ 358 milioni a livello nazionale e a $
645 milioni a livello internazionale.
Il film è ancora in programmazione,
quindi probabilmente guadagnerà ancora un po’ di più prima di
chiudere definitivamente la sua corsa e spianare la strada a
Avengers: Endgame che invece è un
film che si proietta tranquillamente verso i due miliardi di
incasso.
Captain Marvel si è unito quindi agli altri
sei film dei Marvel Studios che hanno superato
la cifra e che sono Avengers: Infinity War ($
2,068 miliardi), The Avengers ($ 1,518 miliardi),
Avengers: Age of Ultron ($
1,405 miliardi), Black Panther ($ 1,346 miliardi),
Iron
Man 3 ($ 1,214 miliardi) , Capitan America:
Civil War ($ 1.153 miliardi), oltre ai cinecomic della
DC/Warner che completano la classifica dei primi 10 film di
supereroi ad aver raggiunto tale cifra: Aquaman ($ 1.147 miliardi), Il
Cavaliere Oscuro il Ritorno ($ 1,084 miliardi), Il
Cavaliere Oscuro ($ 1,004 miliardi). Captain Marvel è ora a $ 1,003
miliardi.
Captain Marvel è nelle nostre sale
dal 6 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Arrivare preparati all’uscita di
Avengers:
Endgame dovrebbe essere facile per i fan dell’universo
cinematografico Marvel, tuttavia ci sono due film
che rappresentano una tappa obbligata da ripercorrere prima
dell’arrivo in sala del quarto capitolo sui Vendicatori e
dell’imminente conclusione della Fase 3.
A suggerirlo sono Anthony e
Joe Russo, registi di quattro cinecomic dello studio, in
una lunga intervista concessa a Fandango in occasione dell’apertura
delle prevendite di Endgame (che tra l’altro ha
già paralizzato ogni circuito internazionale):
“È una bella domanda, e abbiamo
sempre lavorato sodo per assicurarci che la storia funzionasse
indipendentemente dai film precedenti, così da poter essere
apprezzato anche dalle persone che non hanno visto nulla del
MCU. Riteniamo sia una cosa molto
importante…Certo, se arrivi a Endgame dopo aver guardato in ordine
tutti i capitoli, puoi crescere insieme a loro […]
La sfida allora è parlare ad un
pubblico che forse sta vedendo queste storie per la prima volta.
Detto questo, c’è sicuramente una connessione con il passato, e i
percorsi degli eroi sono legati, quindi senza dubbio Civil
War e Infinity
War sono probabilmente i due più importanti
protagonisti di questo film. D’altronde Civil War ha creato la
divisione tra i Vendicatori che ha avuto delle ripercussioni su
Infinity War…“
Parlando di “eventi” cinematografici
degli ultimi dieci anni, i due titoli citati dai Russo hanno
segnato profondamente la storia del cinefumetto, riunendo
incredibili cast e tessendo le fila di un racconto che poggia le
basi su vari tentativi di condivisione in forma seriale. Un
progetto che i Marvel Studios stanno costruendo dal 2008, con
Iron Man, e che in Endgame
troverà (si spera, ma le premesse sembrano ottime) la sua massima
espressione artistica.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Mentre cresce l’attesa di scoprire
di più riguardo a American Horror Story 9,
l’annunciata nona stagione della serie firmata Ryan
Murphy, oggi arriva una brutta notizia per i fan. Infatti
secondo quanto apprendiamo dal WonderCon Evan Peters ha rivelato
che non apparirà nei nuovi episodi.
L’attore era presente all’evento
per promuovere il nuovo film sugli X-Men, Dark Proenix che durante
un’intervista ha ammesso che la non prenderà parte alla nona
stagione.
Richiamando caratteristiche delle
serie antologiche, la fiction venne concepita in modo che ogni
stagione avesse trama, ambientazione e personaggi diversi. Al suo
debutto, la serie raccolse un’accoglienza positiva dalla critica e
un ottimo riscontro di pubblico; la première risultò la più vista
di sempre sulla rete FX.
In Italia il primo episodio è stato
distribuito il 31 ottobre 2011 sul sito internet di Fox, canale
televisivo della piattaforma pay satellitare Sky, che trasmette la
serie dall’8 novembre 2011. In chiaro, la serie va in onda a
partire dal 3 febbraio 2013 su Deejay TV.
La serie vanta 15 Emmy Awards, 4
Critics’ Choice Television Awards e 2 Golden Globe, questi ultimi
vinti da Jessica Lange e Lady Gaga.
Il ritorno di James
Gunn alla regia di Guardiani della Galassia
vol.3 è stato accolto con gioia ed entusiasmo non soltanto
dai fan, ma anche dal cast e altre personalità legate
ai Marvel Studios come Zoe Saldana,
Karen Gillan, Taika Waititi e il
fratello Sean Gunn. All’appello mancava uno dei
suoi più grandi sostenitori, anche dopo l’improvviso licenziamento
avvenuto in estate, ovvero Dave Bautista, che nei
mesi scorsi aveva minacciato di voler abbandonare la produzione del
film se non fosse stata confermata la presenza di Gunn.
“Sono sempre stato onesto sulla
faccenda e sul modo in cui mi ero sentito” ha dichiarato
l’attore in una recente intervista, “Pensavo che il trattamento
fosse stato troppo duro, una cattiveria nei suoi confronti, oltre
che una cattiva decisione […] Questi ragazzi sono come una famiglia
per me e volevo essere coinvolto nel terzo film. Volevo che
usassero la sceneggiatura di James perché è bellissima e andare
avanti senza di lui sarebbe stato un vero problema personale per
me.“
Nella conversazione con Variety
Bautista ha inoltre confermato di essere “contrattualmente
obbligato a comparire in Guardiani della Galassia 3,
ma credo che sia la Marvel che la Disney – se fossi
rimasto convinto della mia posizione, che non volevo farlo senza
James – avrebbero potuto essere abbastanza cortesi da
permettermi di uscire dal mio contratto.“
Queste invece erano state le parole Bautista a settembre:
“Sarà quel che sarà, se ci
rimetterò il lavoro andrà bene comunque. Non si può minacciare
con la povertà un uomo che è già povero. Sono cresciuto povero e so
cosa significa. Non mi preoccupa perdere dei soldi, non valgono
niente per me. Sono disposto a tornare a fare wrestler nei cortili
davanti a 10 persone se costretto a fare qualcosa per vivere. Non
ho intenzione di piagare la mia integrità“.
Per quanto
riguarda Guardiani della Galassia Vol. 3, la
produzione è momentaneamente sospesa per permettere a Gunn di
concludere i lavori su Suicide Squad 2.
La
sceneggiatura è pronta da diversi mesi e si prospetta il
ritorno nel cast della stessa Saldana insieme al resto del team.
Tutto dipende dagli eventi di Avengers: Endgame e da quali
personaggi verranno “resuscitati” per continuare il loro viaggio
nel MCU.
Al momento il nucleo dei Guardiani
rimasti in vita si riduce al solo Rocket, che ha visto
polverizzarsi tra le sue braccia il giovane Groot, mentre Gamora è
stata uccisa da Thanos per entrare in possesso della Gemma
dell’Anima su Vormir, mentre gli altri membri della squadra si sono
polverizzati su Titano. Rimasta in vita anche Nebula, che come
abbiamo visto dal trailer
di Avengers: Endgame, si schiererà
ufficialmente dalla parte dei Vendicatori.
Il primo teaser trailer
di Joker diffuso ieri dalla
Warner Bros. ha impostato quello che dovrebbe essere il tono
tragicomico del film, l’atmosfera cupa e mostrato le varie
sfumature del protagonista interpretato da Joaquin
Phoenix.
Ma quali altri dettagli ci sono sfuggiti? Eccone 8 davvero
intriganti:
Il bambino dietro le sbarre è Bruce Wayne?
La presenza della famiglia Wayne in
Joker è un mistero che
verrà risolto soltanto dopo la visione del film, tuttavia c’è un
particolare che sembra suggerire la veridicità di questa teoria
nella scena in cui Arthur si confronta con un bambino dall’altra
parte delle sbarre di un cancello (forse proprio quello che
delimita la proprietà dei Wayne?).
E se quello fosse
Bruce (aka futuro Batman), interpretato
dal giovanissimo Dante Pereira-Olson? Arthur cerca
di farlo sorridere in un modo inquietante, e questa strana amicizia
potrebbe evolversi nel corso del film…
Re per una notte
Come riportato nei mesi scorsi,
Re per una notte di Martin Scorsese è
stato una delle maggiori ispirazioni per Todd
Phillips nel concepimento di Joker, che
porta al cinema la storia di un comico fallito che farebbe
qualsiasi cosa pur di avere il suo momento di celebrità.
E come se non bastasse l’omaggio
evidente, il protagonista del film di Scorsese, Robert De
Niro, comparirà anche in Joker nei panni di un conduttore
televisivo che fa “impazzire” Arthur (mentre nell’originale
interpretava Rupert Pupkin, un uomo di trentaquattro anni che sogna
di diventare un comico affermato, sebbene viva ancora con sua madre
e non abbia trovato moglie).
The Killing Joke
L’obiettivo di Arthur è affermarsi
come stand-up comedian, e questo elemento sembra essere
fondamentale nella trama del film, o almeno in partenza, visto che
poi la situazione evolverà in uno scenario molto più complesso e
psicologicamente instabile.
Tuttavia le scene di Phoenix che si
reca al Comedy Club di Pogo, le risate e la comparsa sul palco
principale ci portano alla mente alcune sequenze di The Killing
Joke, fumetto scritto da Alan Moore
nel 1988 che esamina il rapporto tra Batman e la sua nemesi
Joker.
In quella storia il protagonista è
un comico frustrato e determinato a diventare un professionista del
settore per prendersi cura della moglie incinta. Qui non c’è lei,
ma sua madre malata, e i punti di contatto con il fumetto sembrano
essere diversi…
Un nuovo Arkham Asylum
Il manicomio dell’Arkham
Asylum è tra le location che meglio caratterizza
l’immaginario DC e le storie di Batman, e se solitamente viene
raffigurato come una struttura iper-sviluppata dallo stile gotico,
la versione di Joker non viene nemmeno etichettata
come ospedale psichiatrico, ma semplicemente come Arkham State
Hospital.
Un elemento di maggiore realismo che
si unisce al tono del film voluto dal regista Todd Phillips.
Thomas Wayne in politica
Torniamo a parlare della famiglia
Wayne con quello che sembra essere a tutti gli effetti il
capostipite, Thomas Wayne, apparso brevemente nel
teaser trailer: prima sotto forma di voce fuori campo, poi in carne
e ossa con il volto dell’attore Brett Cullen.
Il politico (?) manifesta la sua
preoccupazione per lo stato attuale in cui vive Gotham City, forse
a seguito di un atto criminale compiuto da Arthur…
Tempi moderni
Durante la scena che mostra la
facciata della Wayne Hall compaiono due manifesti del classico di
Charlie ChaplinTempi Moderni, forse
proiettato in occasione dell’inaugurazione dell’edificio.
Un dettaglio doppiamente
interessante, innanzitutto perché l’Arthur di Joaquin
Phoenix ha le movenze di Chaplin e poi perché l’artista
sembra essere stata una delle sue più grandi ispirazioni. Senza
contare che il film è una feroce satira sulle difficoltà economiche
dell’operaio della Grande Depressione, qualcosa di simile alle
contraddizioni della famiglia Wayne con il popolo…
Wayne Hall
Può esistere un film ambientato a
Gotham senza nemmeno un riferimento alla famiglia più ricca e
celebre della città? Certo che no, e alcuni indizi sulla trama di
Joker sembrano confermare i Wayne
come personaggi cruciali.
A partire dal trailer, dove vediamo
la “Wayne Hall” marchiata da lettere d’oro e illuminata dai
riflettori.
Il tributo a Bob Kane
Bob Kane, scomparso
nel 1988, è stato il creatore di Batman e uno dei
fumettisti più importanti della storia americana. Tra le sue
creazioni c’è anche il suo leggendario nemico, Joker, quindi non
sorprenderà scoprire qualche easter egg che omaggi la sua
memoria.
Come quello inserito nel teaser, nel
badge dell’assistente sociale che sta parlando con Arthur, il cui
nome è Debra Kane.
Si è svolta nella serata del 3
aprile, a New York, la premiere di Game of Thrones
8, la stagione conclusiva dello show targato HBO che si è
rivelato un vero e proprio evento e che riunirà, lungo tutto il
globo terracqueo, i fan che non vedono l’ora di scoprire come
finisce la saga televisiva basta (a questo punto, liberamente) sui
romanzi di George R. R. Martin, anche lui invitato alla
premiere.
All’evento sono stati invitati non
solo i protagonisti rimasti in vita nello show, ma anche tutti gli
altri, i grandi attori che la serie ha perso nel corso delle
stagioni, a causa della sua natura violenta e qualche volta
politicamente scorretta.
Così, sul tappeto rosso costeggiato
dalle fiamme sono stati visti sfilare Charles
Dance e Jack Gleeson, i non tanto
compianti Tywin e Joffrey, ma anche Jason
Momoa/Khal Drogo, Aidan Gillen/Petyr
Baelish, Natalie Dormer/Margaery Tyrell, la bella
Rose Leslie, che fu Ygritte, mano nella mano con
suo marito nella vita reale… proprio Kit
Harington, il nostro Jon Snow, o dovremmo dire Aegon
Targaryen?
Si fa notare l’assenza di
Lena Headey, interprete di Cersei, e quella di
Richard Madden, fu Robb Stark, ma il cuore di ogni
fan non può non avere un sussulto quando sul tappeto rosso compare
lui, Ned Stark in persona, interpretato per la prima intensa
stagione da Sean Bean!
Ecco a questo link le immagini,
mentre per l’inizio dello show dovremo aspettare ancora 10 giorni,
visto che il primo episodio andrà in onda il prossimo 14 aprile su
HBO!
Una scena inedita di Avengers:
Endgame è stata mostrata in anteprima durante il panel
di Disney al CinemaCon di Las Vegas, e sebbene non ci siano state
rivelazioni importanti sulla trama, alcuni dubbi sono stati risolti
(come l’assenza di Captain
Marvel negli anni che precedono il suo arrivo alla
sede dei Vendicatori, l’attuale posizione di Thanos, e parte del
piano degli eroi per sconfiggerlo).
Il footage inizia proprio da Carol
Danvers, tornata sulla Terra per rispondere al messaggio di
soccorso inviatole da Nick Fury alla fine di Infinity
War. È lei a promettere agli Avengers che abbatterà il
Titano Pazzo da sola, anche se i colleghi supereroi non sembrano
convinti che basti a fermarlo.
Subito dopo sentiamo Natasha
Romanoff dire che nessuno sa dove si trovi al momento
Thanos, mentre Nebula interviene spiegando che suo
padre le ha raccontato di un pianeta e di un giardino dove voleva
ritirarsi una volta completato il suo piano (la Decimazione), e
come mostrato dalla chiusura di Infinity War, è
stata esattamente quella la destinazione del villain dopo lo
schiocco. A questo punto Rocket attiva un
ologramma per mostrare le coordinate di un pianeta in cui è stata
registrata un’enorme forza energetica due giorni prima, e quanto
pare a scatenarla è stato l’uso del Guanto dell’Infinito.
In molti hanno ipotizzato che i
Vendicatori vogliano usare il Guanto ancora funzionante per
invertire gli effetti della Decimazione una volta che avranno
sconfitto Thanos, ma sebbene non ne abbiamo ancora la conferma, la
frase pronunciata da Carol sembra suggerire uno scenario del
genere: “Usiamo le gemme per riportare tutti indietro“,
dice l’eroina. Forse il primo tentativo fallirà e i protagonisti
ricorreranno alle tute bianche per calarsi nel Regno
Quantico insieme ad Ant-Man?
Sappiamo inoltre, grazie ai trailer,
che Tony Stark tornerà a casa con Nebula e che
potrà riabbracciare Pepper Potts, tuttavia nella
scena del CinemaCon non c’è traccia di lui né di Scott
Lang. È probabile che i due stiano lavorando ad un altro
modo per invertire gli effetti dello schiocco, oppure che Tony
nutra ancora qualche risentimento per ciò che è successo tra lui e
Cap in Civil War…
Più tardi nel footage Rhodey chiede
a Carol dove sia stata per tutto questo tempo, con l’eroina che
risponde: “Ci sono molti pianeti che non sono così fortunati ad
averci“. Si riferirà alle guerre aliene fra Skrull e Kree
sulle quali ha vegliato dagli anni Novanta ad oggi? Evidentemente
si, ma staremo a vedere in Endgame.
Il filmato si chiude con il team che
sale sul Benatar per dirigersi verso il pianeta di
Thanos e tentare di abbatterlo. Prima di salire a bordo però, Steve
Rogers raduna il gruppo con un insolito verso d’incitamento:
“Andiamo a prendere questo figlio di puttana“. Rocket poi
chiede al suo nuovo equipaggio se qualcuno di loro non è mai stato
nello spazio, e Cap, Natasha e Rhodey alzano tutti le mani, con il
procione che dice che non vuole che qualcuno vomiti sulla sua
nave.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Prende forma il cast di
Vedova Nera, standalone dedicato alle origini
dell’eroina interpretata nel MCU da Scarlett Johansson e affidato
alla regista Cate Shortland, e come confermato
dall’Hollywood Reporter, David Harbour (la star di
Stranger Things) è ufficialmente nel
film insieme a Florence Pugh, con le riprese che
partiranno a Londra il prossimo giugno.
Ma non finisce qui, perché secondo
Variety anche Rachel Weisz potrebbe unirsi al
cinecomic se le trattative con i Marvel Studios andranno a buon fine. Vi
ricordiamo che il suo nome era già emerso da una shortlist di
attori qualche giorno fa, in cui si parlava anche di Andre
Holland, visto nella serie The Knick e
in Moonlight
(premio oscar nel 2017), come perfetto villain, e di un’interprete
femminile da affiancare alla protagonista.
Al momento non ci sono ulteriori
aggiornamenti sul film, né sui panni che Harbour e Weisz potrebbero
vestire. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima
segretezza intorno al progetto che, come saprete, rivedrà la
Johansson in quelli della spia sovietica Natasha Romanoff
presumibilmente prima degli eventi che l’hanno portata a diventare
un membro del team dei Vendicatori.
Prossimamente Harbour sarà al
cinema con il reboot di Hellboy, terzo adattamento
del demone che arriva a dieci anni dalla versione
di Guillermo Del Toro. Insieme all’attore,
nel cast, figurano Milla
Jovovich (Resident Evil, Zoolander
2), Ian McShane (John Wick 1, 2), Sasha Lane
(American Honey) e Daniel Dae Kim (The Divergent
Series: Allegiant).
Hellboy sarà
distribuito in Italia da M2 Pictures,
in anteprima mondiale, dall’11
aprile.
La nascita di Vedova Nera
(alias di Natasha Romanova) dipende dal KGB, un’organizzazione che
la spingerà a diventare il suo ultimo soldato: quando l’URSS cade a
pezzi, il governo cerca di uccidere l’agente segreto a New York,
dove lavora come freelance operativa. È lì che ritroveremo Natasha,
emigrata da quindici anni dopo la caduta dell’Unione
Sovietica.
Vedova Nera sarà a tutti gli
effetti un viaggio nel “passato” del MCU (come Captain
Marvel, ambientato in un’epoca mai esplorata
all’interno dell’universo condiviso). Lo
standalone riprenderà quindi le sorti
di Natasha Romanoff quindici anni dopo
la caduta dell’Unione Sovietica negli Stati Uniti ed è evidente che
si piazzerà in un momento della timeline antecedente
a Iron Man 2.
Il cinema ha sempre puntato
sulla danza per poter rappresentare al meglio i sentimenti
dei personaggi altrimenti inesprimibili solo con le parole.
La danza nel cinema ha una lunga
storia che risale al teatro e ai numeri dapprima separati e poi
facenti parte, con un filo logico, delle riviste e degli spettacoli
di varietà, fino ad arrivare ai musical che vanno dagli anni ’30
agli anni ’50.
Tuttavia, di incentrati solo sulla
danza, su un personaggio che supera ostacoli di ogni tipo per poter
diventare un ballerino affermato, hanno avuto particolare rilievo
negli ultimi 30 anni.
Ecco tutto quello che c’è
sapere sui film sulla danza che hanno fatto la storia del cinema,
sia che si tratti di danza classica o hip hop.
Film sulla danza classica
La danza classica è sempre
stata considerata come un tipo di espressione molto misteriosa,
affascinante e coinvolgente, tanto da essere rappresentata
e portata più volte sullo schermo. Inizialmente, questa forma di
danza era usata come espediente per comporre dei numeri musicali
coreografici e come motivo di espressioni dei sentimenti dei
protagonisti, grazie alla realizzazione del ballo a due.
Basti pensare alle sequenze di film
come Papà Gambalunga (1955), Spettacolo di
varietà (1953) o la sequenza finale di Un americano a
Parigi (1951), ma, più semplicemente, ai diversi film
realizzati da duo Fred Astaire e Ginger
Roger. Film, però, che erano più musical, in cui le
componenti di ballo, canto e recitazione si eguagliavano sullo
stesso piano, intersecandosi e raccontando storie sia individuali,
come per i film già citati, o collettive, come in West Side
Story (1961).
In anni più recenti, si è deciso di
focalizzare l’attenzione più sulla realizzazione di questa danza,
sulle difficoltà che essa comporta, con quasi sempre un provino
all’orizzonte pronto a decidere le sorti della/del protagonista. In
questo senso, sono esemplari film come Billy Elliot (2000) – che racconta la storia,
ambientata nell’Inghilterra del 1984, di Billy, un ragazzino di 10
anni, che scopre la sua passione per la danza classica, andando
contro il padre e il fratello che lo vorrebbero pugile – e Il cigno nero (2010), con protagonista Nina Sayers,
ballerina talentuosa ma instabile mentalmente.
Tra gli altri titoli, si cita anche
A time for dancing (2000), con protagonista Jules che, a
causa di una malattia, si trova a dover fare i conti con il
destino, le sue paure e i suoi desideri di continuare ad essere una
ballerina.
Frasi film sulla danza
Chi non ha mai citato la frase di
un film per esprimere un sentimento o per il solo gusto di farlo,
alzi la mano. Anche i film sulla danza hanno le loro frasi ad
effetto indimenticabili, tanto che a volte, riguardando i film, ci
si può sorprendere di quanto esse siano scolpite in mente.
Esaminatrice: Posso chiederti, Billy, che genere di sensazioni
hai quando danzi? Billy: Non lo so… una bella sensazione… Sto lì,
tutto rigido, ma dopo che ho iniziato, allora, dimentico qualunque
cosa. E… è come se sparissi. Come se sparissi. Cioè, sento che
tutto il corpo cambia, ed è come se dentro avessi un fuoco, come
se… volassi. Sono un uccello. Sono elettricità. Sì, sono
elettricità. (Billy Elliot)
Nessuno può mettere Baby in un angolo. (Dirty
Dancing)
Si va in scena! (All That Jazz)
State parlando del ballo come se fosse il lancio di una capsula
spaziale. (Step Up)
Chi rinuncia ai propri sogni è costretto a morire.
(Flashdance)
L’unico vero ostacolo al tuo successo sei tu: liberati da te
stessa. Perditi, Nina. (Il cigno
nero)
A certe persone nella vita va tutto per il verso giusto ad
altre va tutto storto… è così che va il mondo!
(Honey)
Il futuro non si fa fottere, il futuro casomai fotte te! Quello
c’è sempre e se non sei preparato, ti fotte! (La febbre
del sabato sera)
Film sulla danza hip hop
Uno dei tipi di danza più recenti e
su cui il cinema si è focalizzato molto è l’hip hop. Tra i vari
film realizzati e con questo tipologia di ballo, che sono molti, si
segnalano sicuramente Step Up (2006) – storia di due
ragazzi che imparano l’uno dall’altro stili diversi di danza -,
Save the Last Dance (2001) e Honey (2003).
Da questi film sono nati diversi
sequel, come Ballare per un sogno 2 (2006), Step Up 2
– La strada per il successo (2008), Step Up 3D
(2010). Tra gli altri film che includono questo tipo di ballo, si
segnalano anche Ti va di ballare? (2006) e Ballare per
un sogno (2008).
Film sulla danza recenti
Negli ultimi anni non si è dato
molto risalto a film che riguardassero il mondo della danza, per il
semplice fatto che non ne sono stati prodotti parecchi.
Tra gli ultimi film di questa
tipologia, si citano New York Academy (2016)– racconta la storia di
una ballerina di danza classica che incontra un violinista di
talento (che si basa sul film Scarpette Rosse del 1948) e tra i due
nasce un’intensa passione – e New York Aademy – Freedance
(2018) che una storia che si avvicina al primo film, ma ben più
articolata.
In aggiunta a questi, si segnalano
anche il film d’animazione Ballerina (2016) e gli ultimi
sequel di Step Up, ovvero Step Up Revolution (2012) e Step Up All In (2014).
Film belli sulla danza
Decidere quale sia il film più
bello sulla danza è un fatto parecchio complicato. Nel mondo del
cinema ne sono stati realizzati diversi e tutti molto particolari,
tanto da non avere metri di paragone l’uno con l’altro.
In ogni caso, tra i migliori film
che riguardano il mondo della danza si possono certamente segnalare
titoli come il romantico Dirty Dancing (1987), il
coinvolgente Footlose (1983), l’energico
Flashdance (1983) o il magnetismo di Cabaret
(1972). E come non dimenticare La febbre del sabato sera
(1977) sulla note dei Bee Gees, le coreografie briose di
Chrous Line (1985) e quelle adrenaliniche di Saranno
Famosi (1980) e All That Jazz (1979)?
In occasione della premiere di
Londra, abbiamo intervistato Zachary Levi e
Mark Strong, rispettivamente il protagonista e il
villain di Shazam!,
nuovo film Warner Bros in sala dal 3 Aprile.
Alla regia c’è David
Sandberg, mentre nel cast compariranno Zachary
Levi, Asher Angel, Mark Strong, Jack Dylan Grazer, Grace Fulton,
Faithe Herman, Ian Chen, Jovan Armand, Cooper Andrews, Marta
Milans, Djimon Hounsou.
Sinossi: Abbiamo tutti un
supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo
fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola parola –
SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni
si trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico
mago. Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si
diverte nella versione adulta di se stesso facendo ciò che
qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi!
Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole
testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un
bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per
combattere le forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus
Sivana.
Pet
Sematary, tra i film più attesi dell’anno, arriva in
anteprima nazionale a COMICON. L’horror movie,
basato sull’omonimo romanzo e best seller internazionale di
Stephen King, sarà mostrato al pubblico del
Comicon il 25 aprile, alle 15:30, presso l’Auditorium del
Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare di Napoli, grazie alla
collaborazione con 20th Century Fox.
Ad aprire la proiezione del film, la
preview del documentario Stephen King – Maestro
dell’horror, che sarà poi in onda in prima TV
assoluta su Paramount Network, canale 27 del digitale terrestre e
tivusat, il 1° maggio, giornata dedicata dal canale al maestro
dell’horror.
A introdurre la proiezione della
pellicola, in sala dal 9 maggio, e del documentario, in TV il 1°
maggio, ospiti d’eccezione due registi e un autore di
fumetti: i Manetti bros. e Tito Faraci, appassionati ed
estimatori del genere.
Diretto da Kevin Kölsch e Dennis
Widmyer, Pet Sematary è interpretato da Jason Clarke, Amy
Seimetz, Jeté Laurence, Hugo and Lucas Lavoie, e John Lithgow.
Pet Sematary segue le
vicende del Dr. Louis Creed (Jason Clarke) che, dopo aver
traslocato insieme alla moglie Rachel (Amy Seimetz) e i loro due
figli da Boston in una località rurale del Maine, scopre un
misterioso cimitero vicino alla sua nuova casa. Quando una tragedia
colpisce la sua famiglia, Louis si rivolge al suo bizzarro vicino,
Jud Crandall (John Lithgow), scatenando una pericolosa reazione a
catena dalle conseguenze terribili.
Il documentario Stephen King –
Maestro dell’horror racconta gli esordi della carriera del più
grande esponente letterario del genere horror.
La difficile infanzia,
caratterizzata dall’abbandono del padre e il precoce interesse per
lettura sono idue elementi che lo hanno maggiormente
caratterizzato. Le difficoltà di gestire la pressione e le
aspettative che si erano create intorno a lui dopo i primi successi
letterari, lo spinsero a rifugiarsi nell’abuso di alcool e di
droghe, ma la vicinanza della sua famiglia lo aiuta a
disintossicarsi ed a concentrarsi sulla sua grande passione per la
scrittura. Nel documentario compaiono anche i registi di Pet
Sematary oltre al biografo di Stephen King (George Beahm) e critici
cinematografici.
La voce di
Naomi Rivieccio sarà nella versione
italiana del nuovo film Disney live
action Aladdin che arriverà nelle
sale italiane il 22 maggio.
La giovane artista, finalista a X
Factor 2018, interpreterà le canzoni della Principessa
Jasmine offrendo al pubblico una nuova versione degli
indimenticabili brani inclusi nella celebre colonna sonora del film
originale, tra cui la canzone premiata con l’Oscar “Il Mondo È Mio”
(“A Whole New World”). “Come tutti, anche io sono cresciuta con
i film d’animazione Disney”, racconta
Naomi, “e Aladdin è sempre stato uno
dei miei preferiti. È una storia ricca di azione, comicità, magia e
amore. Ha delle sonorità a dir poco travolgenti. Un mondo
incredibile. È un vero onore poter interpretare le canzoni di una
delle Principesse Disney che amo di più e in cui più mi identifico
perché Jasmine, come me, è una ragazza indipendente, ironica e
tenace. Inoltre l’attrice che la interpreta nel film si chiama come
me: Naomi! Forse era destino…”
Rivisitazione in chiave live action del classico d’animazione
del 1992, Aladdin è diretto da Guy
Ritchie e vede Mena Massoud nel ruolo
dell’affascinante furfante Aladdin, Naomi
Scott nel ruolo della bellissima e indipendente
principessa Jasmine e Will Smith nei panni
dell’incredibile Genio con il potere di esaudire tre desideri per
chiunque entri in possesso della sua lampada magica.
Aladdin
vanta una colonna sonora composta dall’otto volte Premio Oscar
Alan Menken (La Bella e la
Bestia, La
Sirenetta), che comprende nuove versioni dei brani
originali scritti da Menken e dai parolieri, vincitori dell’Oscar,
Howard Ashman (La Piccola Bottega degli
Orrori) e Tim Rice (Il Re Leone),
oltre a due brani inediti realizzati dallo stesso Menken e dai
compositori vincitori dell’Oscar e del Tony Benj Pasek e
Justin Paul (La
La Land, Dear Evan Hansen).
Il cast del
film vede inoltre la presenza di Marwan
Kenzari nel ruolo del potente stregone Jafar, mentre
Navid Negahban veste i panni del Sultano,
preoccupato per il futuro di sua figlia; Nasim
Pedrad è Dalia, la migliore amica e confidente della
principessa Jasmine, Billy Magnussen
interpreta il principe Anders, il bellissimo e arrogante
pretendente di Jasmine, e Numan Acar è Hakim,
braccio destro di Jafar e capitano delle guardie del palazzo.
Come promesso, ecco arrivare il
primo teaser trailer ufficiale di Joker, il film
che vede protagonista Joaquin
Phoenix e che racconterà le origini del noto
antagonista di Batman e la sua trasformazione nel clown principe
del crimine che tutti conosciamo.
In basso trovate anche la locandina e la versione originale del
teaser.
Vi ricordiamo
che Joker vede nel cast
anche Zazie Beetz, Frances
Conroy, Brett
Cullen, Dante
Pereira-Olson, Douglas
Hodge e Josh Pais e che
arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come
ufficializzato nelle ultime settimane dalla Warner Bros.
Contrariamente alle altre
apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, Joker sarà
ambientato nel 1980 e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario
e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.
Di seguito la prima sinossi ufficiale:
Joker ruota attorno all’iconico
arcinemico di Batman ed è una storia originale e autonoma mai vista
sul grande schermo. L’esplorazione di Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix), un uomo trascurato dalla società, non sarà solo lo studio
di un personaggio grintoso, ma anche il racconto di un tema molto
più ampio.
Se c’è una cosa che accomuna tutti
gli abitanti del pianeta sono proprio le canzoni
Disney. Hanno accompagnato milioni di persone durante
tutta la loro infanzia e anche durante l’età adulta, per non
lasciare mai la loro mentre e passare alle generazioni
successive.
Queste canzoni sono sempre state il
punto di forte di ogni film targato Disney, in grado di poter
empatizzare maggiormente con i personaggi, di regalare gioia o
qualche lacrima, e di poter subito innamorarsi di quello che si sta
vedendo.
Ecco, allora, tutto quello
che c’è da sapere sulle canzoni Disney.
Canzoni cartoni Disney
Le canzoni dei film di animazione
delle Disney sono sempre state il punto forte dei film stessi, in
grado di trascinare il pubblico non solo per tutta la lunghezza dei
lungometraggi, ma anche e soprattutto dopo. Impossibile non uscire
dalla proiezione di un film Disney senza un motivetto che continua
a ronzare nella testa per ore, se non per giorni.
Ciò che conferisce tutta questa
magia da molti anni ai film della casa del topo più famoso del
mondo, non è altro che il reparto dedicato alla colonna sonora,
seguito e guidato da autori che hanno fatto la storia del cinema e
che ha reso magiche l’infanzia e la vita adulta di milioni di
persone in tutto il mondo.
La tradizione dei film Disney si
protrae da molti anni e in realtà le prima basi erano state già
messe con i primi classici, ovvero i primi lungometraggi animati
che contenevano all’interno una canzone o un motivo
riconoscibile e punto di forza del film (basti pensare a
Ehi-Ho! di Biancaneve e i sette nani). Tuttavia,
furono i fratelli Sherman (Robert
B. e Richard M. Sherman) che
contribuirono a realizzare colonne sonore uniche, portando questo
reparto alla maturità grazie al loro lavoro per film Disney come
La spada nella roccia (1963), Mary Poppins
(1964), Il libro della giunga (1967) e Gli
aristogatti (1970).
Dagli anni ’80 in poi ci ha pensato
Alan Menken, realizzatore di commedie musicali
come La piccola bottega degli orrori, a dare un valore
aggiunto al periodo definito come Rinascimento Disney, collaborando
in qualità di autore, a film d’animazione come
La sirenetta (1989), La bella e la bestia (1991), Aladdin
(1992), Pocahontas (1995), Il gobbo di Notre Dame
(1996) e Hercules (1997), ma anche contribuendo al periodo
posteriore, come è avvenuto per Rapunzel: l’intreccio della torre (2010).
Chi ha contribuito alla
realizzazione di tante colonne sonore famose è anche il paroliere
Tim Rice: dopo aver lavorato tanto a teatro, ha
collaborato con Alan Menken per Aladdin e con Elton John per realizzare i testi delle
canzone, musicate poi da Hans Zimmer, de Il re leone (1994).
Canzoni Disney testi e
karaoke
Grazie ad internet è possibile
andare su un qualsiasi motore di ricerca, digitare le parole chiave
del film di animazione che si vuole cercare e in un battibaleno
compariranno tanti siti che propongono i testi del lungometraggio
preferito, in maniera del tutto gratuita.
Non solo testi, ma anche
audio: grazie a Spotify, del quale si può optare per la
versione gratuita, è possibile trovare tantissime canzoni dei
lungometraggi Disney, sia in versione doppiata che in originale, ma
a anche canzoni di cui si può trovare anche la versione demo.
Per chi desiderasse provare con il
karaoke, oltre a Spotify, è possibile utilizzare You Tube,
piattaforma che mette a disposizione tantissimi video con testi
sullo schermo da poter seguire per realizzare un karaoke fai da
te.
Un’altra alternativa, che però
riguarda solo chi possiede ancora un videoregistratore, è la
possibilità di reperire i Canta con noi:
realizzati per lo più tra la fine degli anni ’90 e i primi del
Duemila, Canta con noi erano delle ottime raccolte dei più famosi
lungometraggi Disney, sia animati che live action, disponibile solo
in VHS. In ultima istanza, esistono molte raccolte su CD
audio da poter acquistare sui grandi store mondiali disponibili
online.
Canzoni Disney Channel
La casa di Topolino non si è mai
basata, a livello musicale, solo sui suoi lungometraggi animati o
live action, ma anche grazie a film prodotti in maniera originale e
trasmessi su Disney Chanel.
Esistente da molti anni, cioè dagli
anni ’70, è stato dagli anni Duemila in poi che ha puntato più sul
fattore musicale, grazie a serie come Hanna Montana, al
primo film di High School Musical, Camp Rock e
Il mondo di Patty.
Per i fan delle canzoni che sono
passate per questo canale, si può optare per l’acquisto,
esclusivamente in digitale, della raccolta di canzoni intitolata
Your Favourite Songs from 100 Disney Channel Original
Movies. Grazie a questo album è possibile passare a da
High School Musical a Descendants, passando per i
tanti successi che hanno reso il canale di Topolino come uno dei
più seguiti al mondo.
Canzoni Disney più belle
Dire quale sia la canzone Disney
più bella è difficile, poiché se esistono molte e ogni persona ha
la sua personale con la quale possiede un legame unico.
Sicuramente, tra le migliori canzoni della casa di Topolino, vi
sono Il cerchio della vita e Hakuna Matata de
Il Re Leone, Il mondo è mio di Aladdin, La bella e la bestia e Stia con
noi de La bella e la bestia, a cui si aggiungono
Let it Go (All’alba sorgerò) di Frozen, In fondo al mar de La
Sirenetta, e Tutti vogliono fare il jazz de
Gli Aristogatti.
Impossibile dimenticare Urca
Urca Tirulero di Robin Hood,
Supercalifragilisticspiralidoso di Mary Poppins,
Dolce Sognar di Lilli e il vagabondo, Bibbidi
Bobbidi Bu e Canta Usignol di Cenerentola,
ma anche I colori del vento di Pocahontas,
Farò di teun uomo di Mulan, Posso
farcela e Ieri era zero di Hercules, Lo
stretto indispensabile de Il libro della giungla.
Insomma, le canzoni che hanno
segnato l’infanzia di milioni di individui e continuano ancora a
farlo con le nuove generazioni sono davvero molte, tanto che a
volta basta un niente per far sì che essere riaffiorino alla mente,
cominciando a canticchiarle.
Se Zodiac
non ci fosse, sarebbe un film decisamente da inventare. Originale,
esplosivo, misterioso e mentalmente coinvolgente, il film di
David Fincher costringe lo spettatore a stare
attaccato alla sua poltrona, protagonista di una spirale di mistero
senza fine.
1. Lo script di Zodiac era
molto lungo. Pare che la sceneggiatura di Zodiac
fosse molto lunga, composta da circa 200 pagine e questo voleva
dire solo una cosa: il film sarebbe andato decisamente per le
lunghe. Per prevenire qualsiasi tipo di problema che potesse
causare una lunghezza del film fuori misura, il regista David Fincher decise di chiedere ai membri del
suo cast di parlare e recitare in maniera veloce. La soluzione si è
rivelata efficace, tanto che il film dura “appena” 157 minuti (162
in director’s cut).
2. Zodiac ha richiesto 18
mesi di ricerche. Il regista David Fincher, lo
sceneggiatore James Vanderbilt e il produttore
Bradley J. Fischer ci hanno messo ben 18 mesi per
condurre delle ricerche riguardo gli omicidi commessi da
Zodiac. I tre hanno intervistato i testimoni, membri delle
famiglie coinvolte, sospettati, investigatori ancora coinvolti e
quelli in pensione, le uniche due vittime sopravvissute e il
sindaco di San Francisco e di Vallejo.
3. Zodiac ha omaggiato
l’Ispettore Callaghan: il caso scorpio è tuo!. Il film
Zodiac, oltre a raccontare una storia vera, ha avuto anche
tempo e modo di omaggiare l’Ispettore Callaghan: il caso
Scorpio è tuo! del 1971: in questo film, infatti, il nemico
era Scorpio e si basava sull’assassino Zodiac.
Killer dello Zodiaco
4. Zodiac ripercorre i
misteri insoluti del Killer dello Zodiaco. Il film di
David Fincher si basa sul libro di Robert
Graysmith, Zodiac Unmasked: the Identity of America’s
Most Elusive Serial Killer, ripercorrendo tutti i misteri
insoluti che ruotano attorno alla figura denominata Killer dello
Zodiaco. Egli, persona dall’identità ignota, è ritenuto colpevole
dell’assassinio di cinque persone, morti avvenute nella California
del nord tra il 1968 e il 1969: in realtà le vittime accertate
furono sette, ma due di loro riuscirono a salvarsi, mentre Zodiac
ebbe modo di affermare, diverse volte, di averne uccise ben 37. I
crimini commessi avvennero tra Vallejo, Lago Berryessa, San
Francisco e Benicia e l’identità del killer è rimasta sconosciuta
fino ai giorni nostri, tanto da essere ancora uno dei maggiori cold
case ancora attivi su territorio statunitense.
5. Le vittime erano tutte
giovanissime. Un particolare che rendeva noto il killer,
era quello di uccidere sempre dei ragazzi molto giovani, di età
compresa tra i 16 e 22 anni, con un unico caso in cui la vittima ne
aveva 29. Tra le vittime presunte, l’età media oscillava sempre tra
questi due parametri, arrivando al massimo a 25 anni. Le vittime
accertate, in ordine cronologico, sono David Arthur
Faraday e Betty Lou Jensen (di 17 e 16
anni) uccisi con una pistola il 20 dicembre del 1968. A loro sono
seguiti Michael Reanult Mageau e Darlene
Elizabeth Ferrin (19 e 22 anni), colpiti sempre con
un’arma da fuoco nel luglio del 1969 e Bryan Calvin
Hartnell e Cecelia Ann Shepard (20 e 22
anni) accoltellati nel settembre del 1969. L’ultima vittima
accertata risale a Paul Lee Stine, di anni 29,
ucciso con una pistola nell’ottobre dello stesso anno. Di queste
sette vittime si sono salvate solo Micheal Mageau e Bryan
Hartnell.
6. Il killer era un fan di
lettere e crittogrammi. Dopo i primi omicidi compiuti, il
Killer dello Zodiaco si mise a mandare una serie di lettere ad
alcuni quotidiani in cui autoaccusava degli omicidi, allegando
anche un crittogramma che, a detta sua, nascondeva la sua vera
identità. Tra il 1969 e il 1970, il killer utilizzava questo metodo
per comunicare con le autorità, continuando a spedire lettere con
messaggi cifrati, la cui maggior parte di essi sono rimasti ancora
irrisolti. L’ultima lettera accertata come autentica risale al
gennaio del 1974 a cui sono susseguite, nel corso degli anni, una
serie di lettere e di biglietti di cui ancora non è chiaro se siano
davvero del killer o di qualche emulatore.
Zodiac trailer
7. Il trailer di Zodiac da
non perdere. Se il film di Fincher è un assoluto
masterpiece, anche il trailer non va così lontano da questa
definizione, tanto che merita decisamente un visione prima di
vedere il film per intero.
Zodiac cast
8. Mark Ruffalo ha
incontrato l’investigatore del caso Zodiac. Per poter dare
un’interpretazione più veritiera e realistica possibile, Mark Ruffalo ha avuto l’occasione di
incontrare David Toschi, l’investigatore
principale del caso Zodiac, sia sul piano reale, sia nel film. Di
questo incontro, l’attore è rimasto piuttosto sorpreso dal fatto
che Toschi si ricordasse ogni singolo dettaglio di ogni singolo
caso che riguardava il killer dello Zodiaco.
9. Jake Gyllenhaal è stata
la prima scelta. Dopo i mesi dedicati alle ricerche,
Fincher ha puntato subito l’attenzione su Jake Gyllenhaal per interpretare il ruolo di
Robert Graysmith. Nel caso in cui l’attore avesse rifiutato la
proposta, Fincher avrebbe assegnato il ruolo alla sua seconda
scelta, Orlando Bloom.
10. Ruffalo e Gyllenhall
devono ringraziare Jennifer Aniston. Se Mark Ruffalo e
Jake Gyllenhall sono stati coinvolti in questo progetto, ciò è
stato grazie anche alla buona parola di Jennifer Aniston. Pare, infatti, che Fincher
nella fase di pre-produzione avesse chiesto alla Aniston chi erano
stati i suoi migliori partner sullo schermo. Lei ha risposto che
Ruffalo e Gyllenhall erano i migliori, lavorando con loro in
The Good Girl (2002) e Vizi di famiglia
(2005).
Zodiac streaming ita
Chi volesse vedere o rivedere uno
dei film capolavoro di David Fincher, è possibile farlo grazie alla
piattaforme streaming di Chili, iTunes, Tim Vision, INfinity e
Google Play, con disponibilità anche della versione ita e sub
ita.
Impegnati con la promozione di
Avengers:
Endgame, l’ultimo capitolo diretto per i Marvel Studios, Anthony e Joe
Russo hanno concesso una lunga e interessante intervista a
Erik Davis di Fandango parlando dei segreti dei film, del difficile
processo creativo, della durata che supera le tre ore, di ciò che
lo differenzia da Infinity
War e delle sfide che un progetto del genere comporta
in termini di regia.
Tra gli argomenti toccati però c’è
anche la recente fusione tra Disney e
Fox, con la prima che ha ormai acquisito tutti i diritti
cinematografici dei personaggi Marvel (dunque
Deadpool, Fantastici Quattro,
X-Men), e mentre i Russo pensano di prendersi una
pausa dal mondo dei cinecomic, non è detto che la coppia non possa
tornare dietro la macchina da presa di un altro titolo dedicato a
uno dei loro supereroi preferiti.
“Ok lo ammettiamo. Siamo sempre
stati grandi fan di Wolverine. Certamente non abbiamo ancora
pensato al se, al quando e al come questo potrebbe accadere, ma se
proprio si deve risalire la cima dei nostri interessi, allora
Wolverine è un personaggio che ci ha sempre appassionato”.
Il “primo” viaggio di Logan al
cinema si è concluso due anni fa con Logan, ultimo atto di un
discorso iniziato nel 2000 con X-Men di
Bryan Singer e grazie all’indimenticabile prova di
Hugh Jackman. Ora però, con la Disney che intende
introdurre i Mutanti nel MCU, è chiaro che potrebbe arrivare un
nuovo attore nel
ruolo e che sia necessario un reboot della storia dell’eroe.
Anthony e Joe Russo si candidano già a dirigerlo? Che ne
pensate?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
La Warner Bros ha ricevuto un grande
incentivo fiscale per girare in California il suo adattamento in
live action di Akira. L’originale è stato scritto
da Katsuhiro Otomo negli anni ’80 ed è diventato
una delle più influenti serie di fumetti giapponesi di fantascienza
di tutti i tempi.
Sia il manga che l’adattamento
cinematografico anime del 1988 (che Otomo ha anche diretto e
co-sceneggiato) si svolgono in un futuristico ambiente cyberpunk
noto come Neo-Tokyo. Lì, il giovane leader di una banda di
motociclisti, Shōtarō Kaneda, lotta per salvare il suo amico
d’infanzia, Tetsuo Shima, dopo aver iniziato a sviluppare abilità
telecinetiche sempre più pericolose come parte di un esperimento
governativo.
Per quanto popolare sia
Akira, l’adattamento cinematografico live-action
di WB si è ritrovato bloccato nel limbo dello sviluppo per oltre un
decennio. I registi che si sono interessati all’adattamento vanno
da George Miller a Justin Lin e
Jordan Peele, nel corso degli anni. Jaume
Collet-Serra (The Commuter) in realtà è
arrivato abbastanza vicino a far decollare il progetto nel 2012, ma
la sua versione è stata criticata per il white-washing del
materiale di partenza, e alla fine il progetto si è fermato. Più
recentemente, il regista f Thor: Ragnarok, Taika
Waititi, è salito a bordo del progetto, anche se non ci
sono stati aggiornamenti importanti da quando è stata annunciata la
notizia. Tuttavia, sembra che le cose potrebbero cambiare
presto.
Secondo Deadline, WB e
Leonardo DiCaprio hanno ricevuto un incentivo di $
18 milioni per girare Akira in California, come
parte del round di allocazioni della California Film Commission di
quest’anno. La Appian Way di DiCaprio è legata al
film da diversi anni ed è ancora impegnata nel progetto. Deadline
riferisce che Waititi è ancora legato al progetto.
Gli ultimi adattamenti da anime
giapponesi, Ghost in the Shell e Death
Note, non hanno riscosso grande successo, speriamo però
che questa lunghissima gestazione di Akira sia
mirata a rendere giustizia all’originale.
Come annunciato ieri dalla Warner
Bros. con la diffusione del primo poster
ufficiale, in giornata arriverà anche il teaser trailer di
Joker, il film che vede protagonista
Joaquin Phoenix e che racconterà le origini del
noto antagonista di Batman e la sua trasformazione nel clown
principe del crimine che tutti conosciamo.
Il footage è stato nel frattempo
mostrato al pubblico durante il panel dello studio al CinemaCon,
l’evento che si tiene ogni anno al Caesars Palace di Las Vegas, e i
presenti hanno già paragonato le scene a pellicole cult come
Taxi Driver e Re per una notte
(entrambe dirette da Martin Scorsese) e
Requiem of a dream di Darren
Aronofsky.
A quanto pare il tease si apre con
l’immagine di Arthur Fleck, l’uomo che diventerà Joker, magro e
inquietante mentre si prende cura della madre malata
(Frances Conroy) e spiega che il suo scopo è
portare risate e gioia nel mondo. Arthur visiterà poi l’ospedale di
Arkham e subito dopo verrà mostrato con il classico trucco del
clown che ride a bordo della metropolitana di Gotham.
Accorso al CinemaCon per incontrare
i fan, il regista Todd Phillips ha parlato del
progetto come “una origin story di un personaggio amato senza
origini definitive” e che il film si muove nel genere della
tragedia.
Vi ricordiamo che
Joker vede nel cast anche Zazie
Beetz, Frances
Conroy, Brett
Cullen, Dante
Pereira-Olson, Douglas
Hodge e Josh Pais e che
arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come
ufficializzato nelle ultime settimane dalla Warner Bros.
Contrariamente alle altre
apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, Joker sarà
ambientato nel 1980 e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario
e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.
Di seguito la prima sinossi ufficiale:
Joker ruota attorno all’iconico
arcinemico di Batman ed è una storia originale e autonoma mai vista
sul grande schermo. L’esplorazione di Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix), un uomo trascurato dalla società, non sarà solo lo studio
di un personaggio grintoso, ma anche il racconto di un tema molto
più ampio.
Le riprese dell’adattamento
cinematografico del musical Cats si sono concluse.
Negli ultimi cinque anni i musical su grande schermo hanno goduto
di una grande popolarità, grazie a successi come La La
Land, The Greatest Showman e Il Ritorno di Mary
Poppins.
Anche gli adattamenti musicali di
Broadway non sono passati di moda, considerato il successo al box
office di operazioni quali Into the Woods e
Les Misérables che hanno fatto grandi affari al
botteghino rispettivamente nel 2014 e nel 2012. Così, Universal e
Working Title stanno unendo le forze per portare sul grande schermo
Cats, di Andrew Lloyd Webber, con
il regista di Les Mis, Tom
Hooper.
Cats vanta un cast stellare che
include Taylor Swift, Idris Elba, Jennifer Hudson, Ian
McKellen, Rebel Wilson e Judi Dench, in
entrambi i ruoli principali o di supporto. Il film è in produzione
dallo scorso dicembre e dovrebbe arrivare in tempo per la corsa
invernale di quest’anno nei cinema. Il marketing dovrebbe iniziare
anche nei prossimi mesi, ora che le riprese sono state
ufficialmente completate.
La Working Title ha pubblicato oggi
un aggiornamento al proprio account Twitter ufficiale, confermando
che Cats ha terminato la produzione.
Questa versione del noto musical di
Andrew Lloyd Webber è stata curata dallo stesso
Hooper insieme Lee Hall, mentre Tim Bevan, Eric Fellner e Debra
Hayward figurano come produttori.
Ecco 5 modi in cui potrebbe chiudersi il suo viaggio nel
MCU:
Steve morirà
Il primo è anche il più ovvio e
popolare: Steve Rogers morirà
alla fine di Endgame, e
sarebbe sicuramente una scelta drammaturgica perfetta per chiudere
la sua storia perché adatta all’arco del personaggio e al suo
carattere.
Sappiamo quanto Cap non riesca a
resistere alla chiamata all’azione, soprattutto se pensa che ci sia
qualcosa di sbagliato nel mondo, senza contare che sembra curarsi
più della vita degli altri che della sua.
Cap sacrificherà se stesso per sconfiggere Thanos
Uno dei temi posti in Avengers:
Infinity War era il sacrificio e ora che metà
dell’universo è scomparso i Vendicatori si trovano nella situazione
peggiore possibile. I loro amici, le famiglie, le persone che
amavano, sono morti. Ma se c’è qualcuno che sacrificherebbe se
stesso per salvare più di una vita, quello è senza dubbio Cap.
Una teoria popolare suggerisce che
verrà ucciso da Thanos mentre cerca di bloccare la sua furia
permettendo così ai suoi amici di scappare; così facendo si
riproporrebbe un momento iconico dei fumetti di
Infinity Gauntlet, in cui Steve si trova
da solo contro il Titano Pazzo.
Vivrà ma appenderà al chiodo lo scudo
Invece di morire, un’altra opzione
possibile per la fine del viaggio di Cap potrebbe corrispondere
alla fine del suo percorso come eroe, ma non come uomo.
Endgame potrebbe quindi andare nella direzione
opposta e convincere Steve a ritirarsi lasciando in eredità lo
scudo alla prossima generazione (magari a Bucky o Falcon?).
Cap potrà prendersi un meritato
riposo e andarsene sul viale del tramonto, il che lascerebbe una
porta aperta al ritorno di Chris
Evans per qualche cameo nel futuro del MCU…
Rimarrà bloccato nel passato e sposerà Peggy
Il modo più romantico per terminare
la corsa di Steve coinvolge l’ipotesi del viaggio nel tempo,
tornando negli anni Quaranta per vivere la vita che ha perso e che
non ha mai avuto. Questo significa riunirsi con Peggy
Carter, presentarsi a quel famoso appuntamento e ballare
insieme tra le lacrime degli spettatori.
Questa è una teoria abbastanza
popolare perché sostanzialmente i fan vogliono vedere l’eroe
felice, e perché no, anche la scena del loro matrimonio…
Finirà intrappolato nel Regno Quantico con Thanos
L’ultima delle ipotesi è anche la
più difficile da realizzare, perché di fatto complicatissima, ma
comunque intrigante. Thanos ucciderà Steve, ma nel momento in cui i
Vendicatori riusciranno a intrappolarlo nel Regno Quantico senza
possibilità di fuga.
Questa teoria si basa sulla trama di
The Thanos Imperative, un fumetto dove il Titano collabora con i
Guardiani della Galassia
per fermare un’invasione da una dimensione chiamata Cancerverse.
Nel finale Star-Lord e Nova si sacrificano per intrappolarlo in
quell’universo.
La ricerca dei personaggi da
inserire nella lineup di The Suicide Squad è in corso, e da quanto
riferisce il sito Revenge of the fans James
Gunn sarebbe intenzionato a scegliere un’attrice di età
compresa fra i venti e i trent’anni che possa interpretare una
misteriosa donna aliena e femme fatale.
Questo personaggio, secondo il
report, è una creatura strana, scontrosa e muscolosa, praticamente
la versione femminile di Killer Croc visto in Suicide
Squad di David Ayer, dunque da
realizzare usando protesi sul viso e eventuali effetti di CGI in
post-produzione.
Le ipotesi sono varie e l’ampia
galleria di protagoniste presenti nell’universo DC fa subito
pensare a nomi del calibro di Voodoo,
Lyssa Drak o Rampage (che
tecnicamente non è un’ aliena, ma con qualche licenza creativa si
potrebbe arrivare ad un risultato soddisfacente).
Voodoo, alter ego di
Priscilla “Pris” Kitaen, ha un passato misterioso e sappiamo
che da diventa una danzatrice di balli esotici fino a quando viene
raggiunta da Lord Emp per unirsi ai Wildcats. È allora che scopre
dell’esistenza dei suoi poteri e inizia a combattere prima contro i
Deamoniti, poi contro la rivale Zelota.
Per quanto riguarda
Lyssa Drak, questa supercriminale viene reclutata
nei fumetti da Sinestro per far parte della squadra dei Sinestro
Corps (di base nell’universo anti-materiale, sul pianeta Oward). La
donna custodisce il libro di Parallax al quale è incatenata per la
vita.
Sul film, che è stato descritto come
un riavvio del franchise, sappiamo che verrà scritto e diretto da
James Gunn e che Idris Elba
vestirà i panni di Deadshot al posto di Will Smith. Insieme alle
voci sul ritorno di Margot Robbie in quelli
di Harley Quinn, sembra che un altro personaggio
dell’originale Suicide Squad comparirà,
ovvero Captain Boomerang, interpretato da Jai
Courtney.
Contrariamente a quanto riportato
nelle scorse settimane, il cast del cinecomic non subirà molti
stravolgimenti, ma è chiaro che il riavvio del franchise abbia
comunque bisogno di nuove figure da introdurre in linea con la
visione di Gunn e con le run originali dei fumetti a cui si ispira.
Tempo fa era stato l’Hollywood Reporter a spiegare che il ruolo
di Deadshot sarà centrale e che il villain
potrebbe rendere omaggio alle celebri storie di Jon
Ostrander e Kim
Yale pubblicate negli anni ’80, dunque escludendo
ogni possibile rivisitazione della più recente versione del team
52.
Dopo l’uscita del primo poster di
Joker (aspettiamo anche il trailer a breve) e dopo
aver visto anche quello diWonder Woman 1984, la Warner Bros
ci presenta anche il primo teaser poster di Birds of Prey
(and the Fantabulous Emancipation of one Harley
Quinn).
Il film, come detto, sarà un
racconto corale che vedrà protagonista il personaggio interpretato
da Margot Robbie mentre cerca la sua
indipendenza, probabilmente, dalla sua relazione tossica con il
Joker, che abbiamo visto in
alcune immagini dal set.
Molto diverso da quello che il
titolo potrebbe suggerire, in base all’esperienza dei fumetti, il
film sarà un nuovo take sull’universo dei personaggi DC Comics, non
vedrà eroi particolarmente famosi schierati in prima linea e
prevede la presenza di Ewan McGregor nei panni di
Maschera Nera, il villain.
Ecco di seguito il teaser poster del film:
Birds Of Prey: tutto quello che non sapete
sul film
Birds of
Prey (and the fantabulous emancipation of one Harley
Quinn) arriverà nelle sale il 7
febbraio 2020. Nel cast Margot
Robbie, che riprenderà il ruolo
di Harley Quinn, Mary Elizabeth
Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente
Cacciatrice e Black Canary), Rosie
Perez (Renee Montoya), Ella Jay
Basco (Cassandra Cain) e Ewan
McGregor (Maschera Nera).
La prima sinossi del film riporta:
Dopo essersi separata da Joker,
Harley Quinn e altre tre eroine – Black Canary, Cacciatrice e Renee
Montoya – si uniscono per salvare la vita della giovane Cassandra
Cain da un malvagio signore del crimine.
Il film sarà diretto da Cathy Yan da
una sceneggiatura di Christina Hodson.
Negli ultimi mesi abbiamo visto un
numero sorprendente di film horror da record, tra cui
Halloween di David Gordon Green e
Noi di Jordan Peele, che arriverà
nelle nostre sale nelle prossime ore, mentre ha già conquistato gli
Stati Uniti.
Alla fine dell’anno, però, arriverà
uno dei film più attesi degli ultimi mesi, ovvero IT:
Capitolo Due, la seconda parte dell’adattamento
cinematografico dell’omonimo romanzo di Stephen King. Il regista
Andres Muschietti ha incantato e spaventato il
pubblico con la prima parte dell’autunno 2017, e presto sarà pronto
a riportarci a Derry, nel Maine.
Il film arriverà alla fine
dell’estate nei cinema USA, ma la Warner Bros. ha mostrato alcune
scene al CinemaCon, in cui la magia raccapricciante delle pagine di
King ha preso di nuovo vita sul grande schermo.
Al posto del classico trailer da
film horror, la produzione ha deciso di mostrare un breve footage
dal film, che mostra una delle scene più spaventose del romanzo,
che i lettori ricorderanno benissimo!
Dopo essere tornata nella sua
città natale, l’adulta Beverly Marsh (ora Beverly Rogan e
interpretato da Jessica Chastain) decide di
tornare alla sua casa d’infanzia – sebbene sia pieno di paura per
la possibilità di rivedere suo padre.
All’inizio lei pensa che si
tratti di una possibilità reale, dato che il nome “Marsh” è ancora
scritto sulla porta, ma quando una donna anziana la saluta si rende
conto di essersi sbagliata, e che l’etichetta in realtà recita
“Kersh”.
Dopo che Beverly se ne accorge,
chiede di suo padre, e la signora Kersh spiega alla giovane donna
che l’uomo è morto, poi la invita gentilmente a entrare, a
guardarsi intorno per fare un giro di quella che era stata la sua
casa, ignara di quello che per la piccola Bev ha rappresentato
vivere a Derry e con suo padre.
Dopo l’iniziale esitazione, la
donna entra in casa, e mentre cammina in giro, nota che la casa è
molto più pulita e in ordine rispetto a come la ricordava. Mentre
la donna va in cucina a mettere il bollitore sul fornello, Bev va
in bagno e scopre un buco nel battiscopa, dal quale tira fuori una
cartolina familiare. Mentre la rigira tra le mani, la legge ad alta
voce: “Brace d’inverno i capelli tuoi dove il mio cuore brucia” e
vediamo un rapido flashback su di lei da bambina (Sophia
Lillis) che legge il poema seduta nella vasca da
bagno.
Mentre legge, tuttavia, l’occhio
del pubblico viene portato lungo il corridoio dietro di lei, dove
vediamo una signora Kersh che si staglia in piedi immobile prima di
vederla che esce dal quadro, allontanandosi e agitando
selvaggiamente le braccia.
Vediamo una manciata di mosche
sulla finestra del vetro mentre la signora Kersh entra nel
soggiorno e dà a Beverly una tazza di tè, mentre le due donne sono
seduta l’una di fronte all’altra. La donna gentile e dai capelli
grigi si scusa quindi con il suo ospite per il caldo, dicendo che
potrebbe anche morire. Tuttavia, fa seguire l’inquietante
affermazione da un detto su Derry: “Nessuno che muore qui, muore
davvero”. Poi la sua faccia si blocca, rimane immobile per qualche
secondo.
Rompendo il silenzio, la signora
Kersh chiede a Bev cosa la porta di nuovo in città e lei risponde
che è strano – notando all’improvviso la brutta ferita al petto che
la sua ospite ha sotto al colletto, che per un attimo si è
spostato. Prima che lei possa chiedere altro, arriva un suono acuto
dalla cucina, che indica che i biscotti sono pronti. Mentre la
donna va in cucina, Bev si guarda intorno e scopre che le foto nel
soggiorno mostrano quello che potrebbe essere il padre della donna
che si era unito a un circo.
Mentre Beverly fissa una foto
particolarmente raccapricciante, la tensione aumenta d’improvviso
quando scopriamo che la signora Kersh è ora in piedi, nuda –
sebbene oscurata – in cucina. Chiama dalla stanza, “Sono sempre
stata la bambina di papà. E tu? Sei ancora la sua bambina, Beverly?
Lo sei?”. Sentendo le orribili parole di suo padre uscire dalla
bocca della donna anziana, Bev si spaventa improvvisamente, e la
situazione precipita mentre la donna comincia a muoversi
rapidamente verso di lei.
Da questo momento, il footage si
interrompe e lascia spazio a una serie di scene in montaggio
rapido, tutte tratte da IT: Capitolo Due, in cui
sono presenti sia i membri del cast che già conosciamo
(Jeremy Ray Taylor, Sophia Lillis, Finn Wolfhard, Chosen
Jacobs, Jack Dylan Grazer e Wyatt Oleff),
sia i membri adulti del Club del Perdenti che ci verranno
presentati in questo seguito (James McAvoy, Jessica
Chastain, Bill Hader, Jay Ryan, Isaiah Mustafa, James
Ransone e Andy Bean). La risatina di
Pennywise accompagna il footage e infine, su fondo nero, il volto
del clown sorride in maniera sinistra e saluta: “Ciao!”
Sembra dunque che il film, oltre a ripercorrere gli eventi
chiave del romanzo, replicherà il linguaggio del primo capitolo,
basato sul jump scare.
Il cast di protagonisti adulti vedrà
James McAvoy nei panni di Bill, Jessica
Chastain in quelli di Bev, Jay Ryan sarà
Ben, Isaiah
Mustafa Mike, Bill
Hader Richie, James
Ransone Eddie, Andy
Bean Stan. Bill Skarsgård
tornerà a interpretare Pennywise il Clow Ballerino. L’uscita
nelle sale di IT: Capitolo
Due è fissata al 6 settembre
2019.
Dove avverrà la “rivincita” dei Vendicatori su Thanos?
Uno dei momenti più attesi dai fan è
sicuramente il confronto tra i Vendicatori e Thanos dopo gli eventi
che hanno portato alla Decimazione in Infinity
War, e la vendetta richiede tempo e sacrificio. Ma un
dubbio rimane: dove avverrà la “rivincita” contro il Titano Pazzo,
e soprattutto, a che punto del film?
È possibile che il gruppo di eroi
reagirà subito alla tragedia e rintraccerà Thanos immediatamente, e
a suggerirlo è la frase pronunciata dal villain nel nuovo spot: “Non
potevate sopportare il vostro fallimento. Dove vi ha condotto? Di
nuovo da me”. Forse è un riferimento diretto al tentativo
fallito tra Titano e il Wakanda di fermare la conquista delle gemme
dell’infinito? E perché Thanos sembra così sicuro di sè?
Magari questa scena si svolge prima
che gli Avengers incontrino Scott Lang al loro
quartier generale, studiando quindi le mosse dell’avversario e solo
dopo apprendendo da Ant-Man i requisiti per
calarsi nel Regno Quantico. Ma può davvero funzionare come teoria?
Diverse prove lo sostengono, tra cui la descrizione del footage
dove si parlava di un dialogo fra Captain Marvel,
Nebula e i Vendicatori (senza Tony) a proposito di
una rivincita con Thanos.
Lì Nebula diceva di conoscere la
posizione di suo padre, con il team diretto su una nave per
affrontarlo (nello spot la scena corrisponde e vediamo Carol e
RocketRaccoon alla guida del
mezzo nello spazio), e quel luogo è la sua fattoria…
Doctor
Strange ha previsto la reunion di Iron Man, Thor e Captain
America?
La resa di Doctor Strange sul finale di Avengers:
Infinity War ha rotto gli equilibri del piano dei
Vendicatori, non prima che lo stregone riuscisse a vedere nel
multiverso scoprendo che esiste un solo scenario – su oltre 14
milioni di possibilità – in cui gli eroi avrebbero sconfitto Thanos
salvando l’universo dalla Decimazione.
Sappiamo che Strange ha consegnato
la gemma del tempo al Titano Pazzo, qualcosa che aveva sempre
promesso di non fare a costo di morire, e la magia che avrebbe
dovuto proteggerla si è rivelata inutile. Questo non ha impedito ai
fan di formulare alcune interessanti teorie sul ruolo del
personaggio nella trama e la sua incidenza sugli eventi di Endgame:
forse faceva tutto parte di un progetto più ampio? C’è un motivo
dietro la cessione dell’occhio di agamotto?
È infatti possibile che Strange
abbia visto uno scenario in cui i tre Vendicatori originali, ovvero
Thor, Capitan America e
Iron Man tornano di nuovo insieme per la prima
volta dopo Avengers: Age of Ultron,
come è altrettanto ipotizzabile che l’uso della gemma fosse
limitato per Thanos grazie alla magia preventiva del vecchio
proprietario (il che gli avrebbe impedito di capire cosa stava
succedendo nella mente dello stregone).
Sarebbe intrigante scoprire in
Avengers: Endgame che Doctor
Strange ha modellato gli eventi a seconda di quanto osservato nel
tempo, e di fatto la “trinità” degli eroi (Tony, Steve e Thor)
compare sulla stessa linea nella scena dello spot in cui si scorge
la sagoma di Thanos seduta con la sua nuova arma. Insieme, dopo
tutto questo tempo, come nel passaggio dei fumetti dalla Civil War
alla Heroic Age.
Un pianeta misterioso che abbiamo già visto…
Analizzando inquadratura per
inquadratura il nuovo spot di
Avengers:
Endgame un fan non ha fatto a meno di notare che
esiste una strana somiglianza fra il pianeta mostrato e i luoghi
apparsi nel franchise di Guardiani della Galassia,
ovvero Morag e Xandar. Possibile
allora che questi due pianeti tornino protagonisti nel capitolo
finale della Fase 3?
Morag è dove Peter
Quill aka Star-Lord trova la gemma del
potere all’inizio di Guardiani della Galassia
vol.1 mentre Xandar è la location dove vengono concentrate
quasi tutte le scene del primo e del terzo atto del film. Ora, se
ci riferiamo a Endgame, sembra che il Benatar sia diretto verso
l’orbita di Morag e questa potrebbe rivelarsi una sequenza
ambientata nel passato (forse un flashback?) oppure nel presente (e
allora perché torneremo qui?).
Xandar invece potrebbe essere il
pianeta sopra cui sta volando la Sanctuary II di Thanos nello spot,
e questo significa che o vedremo il Titano e l’Ordine Nero indietro
nel tempo alla distruzione che rase al suolo la popolazione (prima
di Infinity
War), oppure in un viaggio nel passato con i
Vendicatori che gli impediranno di raccogliere la gemma del potere
nelle mani dei Nova Corps.