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Ligabue. 30 anni in un giorno: in anteprima, solo al cinema, il 20, 21, 22 marzo

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Dopo l’evento di Campovolo dello scorso giugno, che ha visto Ligabue tornare sul palco a distanza di due anni dall’ultimo concerto a causa dell’emergenza sanitaria, l’incredibile esperienza di quella serata arriva al cinema.

Ligabue. 30 anni in un giorno porta sul grande schermo tutte le emozioni del live del 4 giugno 2022 alla presenza di oltre 100.000 fan. Non un semplice film del concerto, ma il racconto di una vera e propria festa a Campovolo, nella nuova RCF Arena di Reggio Emilia, che celebra i 30 anni di carriera del Liga.

I momenti di live, la sua preparazione, i retroscena di quella incredibile giornata si alternano alle parole di Ligabue che ripercorre la sua vita professionale, dagli esordi fino ad oggi, e dei tanti amici che lo hanno accompagnato in questo percorso.

Non mancano alcuni dei momenti salienti della serata che hanno visto sul palco, accanto al cantautore di Correggio, alcuni degli amici che hanno segnato la sua vita su e giù da un palco: Elisa, Francesco De Gregori, Eugenio Finardi, Loredana Bertè, Gazzelle, Mauro Pagani.

Prodotto da Marco Belardi per Bamboo Production in collaborazione con Claudio Maioli per Riservarossa e Ferdinando Salzano per Friends & Partners, realizzato da Eventidigitali con Crossmediafilms e diretto da Marco Salom, Ligabue. 30 anni in un giorno arriverà in sala per tre giornate esclusive il 20, 21, 22 marzo 2023 distribuito da Vision Distribution.

TILL: trailer del film in arrivo al cinema!

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TILL: trailer del film in arrivo al cinema!

Arriva al cinema il 16 febbraio TILL, una storia di coraggio che pone attenzione su un fatto di cronaca nera che alla fine degli anni ’50 sconvolse lo Stato del Mississippi. Till racconta la grave vicenda di Mamie Till-Mobley (Danielle Deadwyler), la cui ricerca della giustizia per il figlio di 14 anni Emmett Louis Till (Jalyn Hall) divenne un’occasione galvanizzante che ha contribuito alla creazione del movimento per i diritti civili. Il film è diretto da Chinonye Chukwu che lo ha scritto con Keith Beauchamp, che già molti anni fa si era occupato della vicenda nel documentario The Untold Story of Emmett Louis Till.

“Se non fosse stato per Mamie Till, la memoria di suo figlio sarebbe svanita nel nulla. Lei è stata l’origine di un moderno movimento per i diritti civili che ha dato la spinta e il coraggio a tanti gruppi attivisti occupati nella lotta per la libertà. Mi sono sentita in dovere di difendere l’eredità di Mamie e di metterla al centro dei riflettori – ha detto la regista -. Mamie ha combattuto il razzismo, il sessismo e la misoginia, che  poi è aumentata esponenzialmente dopo la violenta morte del figlio. Lei non ha dato spazio alla paura, si è trasformata in un guerriero!”. Il film arriverà in sala dal 16 febbraio distribuito da Eagle Pictures.

Sergio Leone. L’italiano che inventò l’America dal 4 febbraio su SKY

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Dopo il successo alla 79a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il film documentario Sky Original Sergio Leone. L’italiano che inventò l’America vince il Nastro d’Argento come “Documentario dell’Anno 2023”.

Un omaggio a una delle grandi leggende del cinema mondiale, la cui straordinaria visione artistica ha trasceso i confini nazionali, ideando soluzioni narrative e stilistiche che sono diventate parte del linguaggio del cinema, Sergio Leone. L’italiano che inventò l’America è una produzione Sky Studios e Sky Italia con Leone Film Group in esclusiva su Sky Documentaries il 4 febbraio alle 21.15, in streaming solo su NOW e disponibile anche on demand.

Il lungometraggio, scritto e diretto da Francesco Zippel, offre un ritratto inedito di un uomo visionario e profondamente colto, che ha vissuto e respirato cinema sin dalla sua nascita e la cui idea di cinema continua a vivere ancora oggi e ad influenzare il mondo cinematografico contemporaneo.

Sergio Leone e il suo cinema vengono raccontati in questo documentario attraverso le testimonianze inedite di chi lo ha conosciuto e di chi è stato da lui ispirato. Tra gli altri, sono intervenuti anche Jennifer Connelly, Robert De Niro, Clint Eastwood, Ennio Morricone, Martin Scorsese, Steven Spielberg, Quentin Tarantino. Ma anche Dario Argento, Giuseppe Tornatore e Carlo Verdone. Il documentario si avvale anche dei ricordi della famiglia come quelli dei figli Andrea, Francesca e Raffaella Leone.

Argonuts – Missione Olimpo, la recensione del film con le voci dei Mc Brothers

David Alaux torna al cinema con Argonuts – Missione Olimpo, pellicola d’animazione di genere adventure. Dopo il grande successo di Vita da giungla – Alla riscossa!, il regista decide di rispolverare il mito degli Argonauti, una delle più suggestive narrazioni della mitologia greca, ricostruendo il racconto in una versione adatta ai bambini. Gli eroi leggendari da cui inizia la storia – con un omaggio all’animazione tradizionale 2D – fungono da spunto al regista per delineare una trama in cui a dominare sono, ancora una volta, gli animali.

Per il target a cui si rivolge, Argonuts – Missione Olimpo è piena di interludi musicali, volti a rendere energica e ritmica la messa in scena, e nella versione italiana le voci dei protagonisti sono affidate ai Mc Brothers e la Space Family. Il film uscirà nelle sale il 9 febbraio ed è distribuito da Notorious Pictures.

Argonuts – Missione Olimpo, la trama

Grecia, Iolcos. Pixi è una topolina con un sogno: diventare un’eroina e salpare su una nave alla volta di terre sconosciute e nuove avventure. Il suo obiettivo è poter diventare come Giasone, capitano della spedizione degli Argonauti che, molti anni addietro, sono riusciti a conquistare il vello d’oro facendo crescere la cittadina nella prosperità e nella gioia. Pixi è però scoraggiata da Sam, il gatto che le fa da genitore e che la cresce in una soffitta piena di libri, scatoloni e pezzi d’antiquato.

 

Quando i cittadini di Iolcos costruiscono una statua dedicata a Zeus, il Dio che forgiò il loro vello d’oro, Poseidone sopraggiunge sull’isola scatenando tutta la sua ira. Se non realizzeranno un’altra statua in suo onore, Iolcos non avrà mai più il vello d’oro e piomberà nella più fitta oscurità. Compito di Giasone è recuperare dei diamanti, nell’isola dei Ciclopi, per poter creare il tridente del Dio dei mari. Preoccupata per il destino della sua città, Pixi decide di radunare i suoi amici e seguire il guerriero nella sua nuova avventura, ritrovandosi a dover affrontare una realtà molto più difficile di quanto immaginasse.

Una storia di formazione

David Alaux riporta in vita una delle più affascinanti e mitiche storie provenienti dal mondo della mitologia greca, quella degli Argonauti, un gruppo di 50 eroi che affrontano avventurosi viaggi a bordo della nave Argo, capitanati dall’impavido Giasone. Il regista, per Argonuts – Missione Olimpo, riesce a far sposare la narrazione mitologica con l’animazione, confezionando un prodotto coinvolgente, simpatico e stravagante da proporre a bambini e adulti. Partendo dal mito degli Argonauti, trasferisce sul grande schermo un contenuto che possa approcciarsi ai più piccoli in maniera semplice ma funzionale, in una commistione di formazione scolastica – legata alla scoperta della cultura dell’antica Grecia – e intrattenimento con musiche, gag e ilarità.

Raccontata con l’animazione 3D, pregna di immagini dai colori sgargianti e vivaci, la storia segue cronologicamente il viaggio della topolina Pixi insieme ai suoi amici, da cui però si sviluppa ben presto la sub-trama del coming of age. Come ogni bambino, Pixi vive con il desiderio di seguire le orme del suo eroe, in tal caso Giasone, ma il contatto con la realtà al di fuori del paese, in cui non è neppure sotto l’egida di Sam, mette in luce le sue fragilità e insicurezze. Se all’inizio l’euforia della partenza le impedisce di pensare lucidamente, durante il percorso fino all’isola dei Ciclopi la protagonista è costretta a interfacciarsi con l’altra faccia della medaglia della vita, costituita da dolori, difficoltà, ostacoli e responsabilità.

Alla ricerca del vero Io

Il percorso di formazione di Pixi diventa così fulcro e cuore della storia e si sovrappone a quello dell’avventura. La topolina, alla fine della missione, si rende conto che il senso di quel viaggio non è salvare il proprio paese quanto piuttosto scoprire se stessa e, affermandosi, fare ingresso nel mondo degli adulti. E scopo di un qualsiasi viaggio non è quello di conoscere chi si è davvero? Un processo che si affronta solo imparando l’etica, la lealtà ma anche la sconfitta; un percorso in cui ci si rende conto che ogni aspetto luminoso ha anche una grande oscurità, ed è oltrepassando i propri limiti che si arriva al proprio Io nascosto.

In conclusione Argonuts – Missione Olimpo si pone l’obiettivo di impartire tanto ai bambini quanto agli adulti una lezione importante: non conta quante peripezie incontri lungo il cammino della vita, né tantomeno quante volte sarai scoraggiato. Le turbolenze esistono, il mare non sarà mai calmo, eppure se credi in te stesso e nella tua capacità di evolverti, riuscirai a navigare anche quando c’è la tempesta.

Ted Lasso 3 sarà l’ultima stagione dello show? La risposta sibillina di Brett Goldstein

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Dopo vari report sul futuro dello show, l’attore di Roy Kent, Brett Goldstein, ha dato una risposta criptica al fatto che Ted Lasso 3 sarà la stagione conclusiva della serie. Co-sviluppata da Goldstein, Bill Lawrence, Joe Kelly e Jason Sudeikis, la serie Apple TV+ vede Sudeikis nei panni dell’omonimo allenatore di football americano assunto per allenare una squadra di calcio della Premier League inglese e che deve quindi adattarsi a coloro che sono scettici sulle sue prospettive, inclusa la sua stessa squadra e i tifosi. Fin dal suo debutto, Ted Lasso ha raccolto ampi consensi di critica, creando speranze per la longevità dello show.

Quando gli è stato chiesto se la prossima stagione dello show sarà l’ultima, il creatore della serie e interprete di Roy Kent ha riconosciuto che i vari discorsi sulla questione potrebbero finire, anche se con un cambio di passo, Brett Goldstein ha offerto una risposta criptica, affermando invece di non voler rispondere:

“Non possiamo dire niente, e non possiamo farlo, in parte perché non mi è permesso dire niente, ma capisco anche che tutti vogliono sapere delle cose, ma non sarebbe meglio se tu non sapessi tutto? Ci sono così poche sorprese e se ti piace, è meraviglioso scoprirlo di nuovo in un modo nuovo. Non voglio rovinare nulla.”

La terza stagione della serie di successo di Apple TV+ Ted Lasso 3 sarà presentata in anteprima nella primavera del 2023.

Dave Bautista non crede di avere la “longevità” per interpretare Bane nel DCU

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Dave Bautista non pensa che sarebbe adatto per interpretare Bane come parte della storia di Batman nell’Universo DC. Il DCU è pronto per un enorme cambiamento dopo che Warner Bros. Discovery ha lanciato i DC Studios nel 2022. Destinato a sostituire DC Films, i DC Studios sono guidati da James Gunn e Peter Safran, che sono stati nominati per i ruoli dei co-CEO. Sotto la loro gestione, televisione, film, animazione e videogiochi cercheranno di dare un corpo coerente al DCU. La road map su cui stanno lavorando dovrebbe coprire i prossimi 8-10 anni. Ciò significa la fine del DCEU, operativo da L’Uomo d’Acciaio del 2013.

Poiché le decisioni sul DCU saranno annunciate presto, rimangono domande su come sarà il nuovo franchise di Gunn e chi ne farà parte. Dave Bautista, che ha fatto parte del franchise dei Guardiani della Galassia diretto da James Gunn, aveva già parlato di voler interpretare il nemico di Batman, Bane. Tuttavia, l’attore sta cambiando idea, almeno da quello che si evince da una nuova intervista con Insider. Sembra che Gunn stesso non abbia accettato una sua possibile candidatura nel ruolo che era stato di Tom Hardy in Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, e ha commentato:

“Devo dire che lo apprezzo perché non voglio interpretare un personaggio a cui non posso rendere giustizia. A questo punto della mia carriera non credo di poter più rendere giustizia a Bane. Semplicemente non so se potrei gestire la parte fisica e non credo che avrei la longevità per pianificare in anticipo i film. Quindi, non so se posso essere la persona giusta.”

E voi che ne pensate? Immaginate Dave Bautista come Bane o vorreste un altro attore?

Yellowstone 5: trailer della quinta stagione con Kevin Costner

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Yellowstone 5: trailer della quinta stagione con Kevin Costner

SKY ha diffuso il trailer di Yellowstone 5,  la quinta stagione di Yellowstone, il più celebre e apprezzato western contemporaneo, con Kevin Costner di recente vincitore del Golden Globe come migliore attore in una serie drammatica proprio grazie al ruolo di Jon Dutton, proprietario del leggendario ranch del Montana che dà il titolo alla serie. Creata da Taylor Sheridan, Yellowstone 5 torna con la prima parte – otto nuovi episodi – su Sky e in streaming su NOW dal 1° marzo, con due nuovi episodi ogni mercoledì (disponibili anche on demand).

Seguitissima saga familiare targata Paramount, la serie vede protagonisti insieme al premio Oscar Kevin Costner anche Kelly Reilly, Luke Grimes e Wes Bentley nei panni dei figli di John Dutton (rispettivamente Beth, Kayce e Jamie), oltre a Cole Hauser, Kelsey Asbille, Gil Birmingham e Wendy Moniz-Grillo.

La trama di Yellowstone 5

Nella prima parte della quinta stagione di Yellowstone, John Dutton continua a lottare per difendere il suo ranch, la sua eredità e il suo stile di vita nel Montana dalle rivendicazioni dei rappresentanti della riserva indiana di Broken Rock e dalla minaccia rappresentata dalla Market Equities. Mentre problemi di salute e segreti di famiglia mettono alle strette i Dutton, aspirazioni politiche e nuove relazioni e collaborazioni minacciano il loro futuro e quello del ranch. La posta in gioco si è fatta ancora più alta. Il potere ha il suo prezzo, i Dutton saranno disposti a pagarlo? Nel cast della quinta stagione anche Forrie J. Smith, Jacki Weaver, Finn Little, Mo Brings Plenty, Dawn Olivieri, Piper Perabo e Q’orianka Kilcher.

Guillermo del Toro ha già pensato al suo prossimo progetto in stop-motion

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Guillermo del Toro, reduce dal suo successo con Pinocchio che probabilmente lo condurrà a vincere un altro premio Oscar, questa volta per il miglior film animato, ha già trovato il suo prossimo progetto in stop-motion. Il suo Pinocchio, che interpreta in chiave dark l’iconica fiaba di Carlo Collodi, ha già vinto il Golden Globe come miglior film d’animazione, oltre ad aver riscosso consensi unanimi e recensioni molto positive.

Parlando con The Telegraph (tramite Collider), lo sceneggiatore e regista Guillermo del Toro ha rivelato di avere già gli occhi puntati su un altro lungometraggio animato. Ha in programma di adattare per il grande schermo Il Gigante Sepolto, il romanzo del 2015 del premio Nobel Kazuo Ishiguro.

Potrebbe passare molto tempo prima che del Toro si metta concretamente al lavoro su questo progetto, tuttavia, il regista afferma che inizierà tra due settimane il processo di progettazione con lo sceneggiatore di Matilda the Musical Dennis Kelly, che sta co-scrivendo Il Gigante Sepolto.

“Il prossimo film in stop-motion che sto realizzando è un adattamento di Il Gigante Sepolto di Kazuo Ishiguro, che sto attualmente scrivendo insieme a Dennis Kelly, e inizieremo il processo di progettazione tra due mesi. Prima però girerò un lungometraggio live-action. Ma nel frattempo stiamo sviluppando un lookbook e tra circa due anni, se tutto va bene, inizieremo la produzione.”

Ecco la trama del romanzo: La coppia di anziani coniugi britanni è afflitta da un arcano tormento: una sorta di inspiegabile amnesia che priva i due di una storia condivisa. A causarla pare essere una strana nebbia dilagante che, villaggio dopo villaggio, avvolge indistintamente tutte le popolazioni, ammorbandole con i suoi miasmi.

The Last of Us, episodio 3: adattare, tradire, migliorare l’originale. Analisi del migliore episodio della serie (fino a questo momento)

Chi ha avuto modo di vedere tutte le puntate della serie HBO lo sapeva già, ma ora che è disponibile per tutto il mondo, tutti sanno che l’episodio 3 di The Last of Us, Long Long Time, è uno dei migliori della serie, sicuramente il migliore trai primi tre già distribuiti.

La particolarità dell’episodio risiede principalmente nel fatto che si tratta di una storia nella storia, un mini racconto, quasi una puntata antologica che ci permette da un lato di conoscere a amare nuovi personaggi, dall’altro di avvertire chiaramente la profondità del mondo in cui si muovono Joel e Ellie. E infatti, nell’episodio 3 di The Last of Us assistiamo alla storia di Bill e Frank, che si svolge in contemporanea che quella di Joel, che, scopriremo, si intreccia con la sua, ma che ha un tono e un significato completamente differente e ci mostra altre vite nell’apocalisse.

L’episodio 3 di The Last Of Us racconta una storia a sé (bellissima)

La storia raccontata nell’episodio 3 di The Last of Us è quella di Bill e Frank, due persone sole che si ritrovano per caso all’inizio della pandemia di cordyceps e che si scelgono e si amano fino alla morte, un discorso che amplia ed esalta i temi stessi della serie. L’inizio della storia di Bill lo vede scegliere di rimanere a dopo che ogni altro residente è partito per una QZ nel 2003. L’uomo si industria e costruisce recinzioni, ripristina l’energia, struttura tutto il terreno intorno alla sua casa come una vera e propria fortezza. Dopo anni vissuto anni di pacifica solitudine insoddisfatta, Bill incontra Frank, un sopravvissuto che cade in una delle varie trappole che circondano il fortino di Bill.

Questo incontro, sbilanciato per forze messo in campo eppure sorprendente, è l’inizio di una storia d’amore bellissima, che è il vero cuore dell’episodio 3 di The Last of Us, e che mostra come anche nei luoghi più bui si possono trovare umanità e amore. Non solo la relazione tra Bill e Frank è scritta molto bene, ma compie anche una parabola completa, con tanto di conclusione romanticamente tragica sulle note di Long Long Time, di Linda Ronstadt.

Le grandi performance di Nick Offerman e Murray Bartlett

A conferma che il cast di The Last of Us è uno dei punti forti della serie, anche Nick Offerman e Murray Bartlett, che danno volto a Bill e Frank, sono degli interpreti perfetti. I due attori si inseriscono nella scia di Pedro Pascal, Anna Torv e Bella Ramsey e offrono delle interpretazioni che valgono l’Emmy. Considerato che la puntata si regge esclusivamente sulle loro spalle e sulla loro chimica, era fondamentale che i due attori lavorassero bene insieme, un po’ come accade per tutto lo show a Pascal e Ramsey.

Pur allontanando la narrazione dalla trama centrale e mostrando un episodio che ha un impatto laterale sulla storia principale, la puntata 3 di The Last of Us è un “filler” che premia la pazienza e la volontà di approfondire il mondo che viene raccontato nella serie. Bill e Frank contribuiscono a creare un attaccamento dello spettatore con quel mondo.

Il legame della storia dell’episodio 3 con quella di Ellie e Joel

Il legame tra questa storia “filler” e quella principale, che segue il viaggio di Joel e Ellie è non solo logistico, ma anche contenutistico. Bill e Joel si trovavano nella stessa situazione, fino a che non è arrivato Frank nella vita del primo. Sono dettagli, consonanze, che vengono alla luce alla fine della puntata, quando Ellie legge a Joel la nota che Bill ha lasciato prima di suicidarsi. Quello che Bill dice all’amico è che una volta loro due erano uguali, erano morti, dentro, e che andava bene se il mondo si distruggeva e crollava su se stesso, perché non c’era niente per cui valeva la pena vivere.

Dopo aver conosciuto Frank, Bill dice a Joel che si sbagliavano e che basta trovare qualcuno per cui vale la pena vivere. Afferma che uomini come lui e Joel fanno parte di questo mondo per proteggere le persone che amano. Nella sua lettera, Bill si riferisce a Tess, ma lui non sa che la donna è morta e non sa neanche che adesso Joel deve amare e proteggere, in maniera diversa, si intende, Ellie.

Joel sente di dover scontare una pena per non essere riuscito a proteggere Sarah, né Tess, ma con Ellie ha un’altra possibilità. L’episodio 3 di The Last of Us non solo racconta una bella storia autoconclusiva sull’amore reciproco tra Bill e Frank, ma si lega anche a quello che sarà il rapporto tra Joel e Ellie, legati da un amore padre-figlia che pian piano si sta sviluppando.

Il gioco è stato cambiato per il meglio

Nel gioco, Bill è vivo quando Joel ed Ellie raggiungono la sua città. Vive da solo, dopo che il suo compagno Frank lo ha lasciato. Più avanti nella storia del gioco, Bill, Joel ed Ellie trovano Frank che si è impiccato dopo essere stato morso. Il modo in cui la serie ha cambiato questo aspetto della storia del gioco dimostra quanto sia importante, in molti casi, tradire l’originale per adattare al meglio la storia. Dando più spazio a Bill e Frank, facendoli morire insieme la serie ha stabilito la sua priorità: nel mondo che muore, in situazioni dove si fa facilmente spazio il peggio che resta dell’umanità, si deve dare spazio al quello che resta di bello nell’essere umani.

La scelta artistica si rivela vincente anche perché a conti fatti, non modifica la storia principale e il risultato finale, ovvero quello di fornire a Joel e Ellie un’automobile, è alla fine rispettato. Il punto di partenza e il punto di approdo di gioco e serie, in questa puntata, sono gli stessi: Joel e Ellie hanno accesso al furgone e ai rifornimenti. Questo rende ancora più prezioso il cambiamento rispetto al gioco.

The Last of Us non è la classica storia di zombie

Probabilmente il motivo principale per cui l’episodio 3 di The Last of Us è prezioso, è perché dimostra che la serie non è la classica zombie story. Una cosa che ha sempre contraddistinto The Last of Us, in termini di gioco originale, è stata la sua esplorazione dei personaggi, dei temi e della storia. Piuttosto che essere un gioco slasher di zombi senza cervello, The Last of Us ha compiuto uno sforzo per creare personaggi eccezionalmente ben scritti, una eredità che la prende in serissima considerazione.

L’episodio 3 lo dimostra con grande efficacia, raccontando la storia di Bill e Frank – e la tragica malattia di quest’ultimo – in un modo che non è quasi influenzato dal mondo infestato dagli zombi. Sebbene i due siano uniti dall’impatto che l’infezione ha avuto sul questo mondo, la storia di Bill e Frank è in gran parte autonoma e focalizzata semplicemente sullo sviluppo della loro relazione. Così facendo, The Last of Us della HBO continua a differenziarsi dalla sovrabbondanza di altre serie di zombi che sono diventati sempre più popolari negli ultimi decenni.

The Mandalorian: le spot tv rivela più azione nella terza stagione!

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La terza stagione di The Mandalorian è ormai dietro l’angolo e dopo che The Book of Boba Fett ha riunito Din Djarin e Grogu dopo il loro addio da lacrime nel finale della seconda stagione di The Mandalorian, non vediamo l’ora di vedere dove andrà a finire questa storia.  Uno spot televisivo appena diffuso ci offre alcuni spunti al riguardo, mettendo sotto i riflettori la ricerca di Din per tornare a Mandalore e riguadagnare il suo status di “mandaloriano”.

Ci viene anche mostrato qualcosa di più di quella che sembra destinata a essere un’epica battaglia aerea e alcuni dei Mandaloriani che Din e Grogu incroceranno sul loro cammino! In qualità di legittimo detentore della Darksaber, Din potrebbe finire per guidare i suoi compagni guerrieri su un percorso che li vedrà riportati al loro legittimo posto nella Galassia.

https://www.youtube.com/watch?v=0_wPvHYAfDY

La seconda stagione si è conclusa con Din Djarin (Pedro Pascal) che ha detto addio a Grogu e lo ha lasciato alle cure di Luke Skywalker (Mark Hamill), ma abbiamo rivisto i personaggio nella serie The Book of Boba Fett, dove Mando si è riunito con il suo adorabile compagno di viaggio. e partì per il suo pianeta natale di Mandalore. Una sinossi piuttosto vaga della terza stagione e stata diffusa e riporta quanto segue: “I viaggi del Mandalorian attraverso la galassia di Star Wars continuano”, si legge. “Un tempo cacciatore di taglie solitario, Din Djarin si è riunito a Grogu. Nel frattempo, la Nuova Repubblica lotta per allontanare la galassia dalla sua oscura storia.” “Il Mandaloriano incontrerà vecchi alleati e si farà nuovi nemici mentre lui e Grogu continuano il loro viaggio insieme.”

La serie The Mandalorian è interpretata da Pedro Pascal, Katee Sackhoff, Carl Weathers, Amy Sedaris, Emily Swallow e Giancarlo Esposito.  È stato anche confermato che il team di registi di The Mandalorian sarà composto da Rick Famuyiwa, Rachel Morrison, Lee Isaac Chung, Carl Weathers, Peter Ramsey e Bryce Dallas Howard, un team stellare che siamo sicuri porterà un sacco di entusiasmanti idee e immagini in questo angolo di una Galassia Lontana Lontana.  Jon Favreau è lo showrunner/head writer e serve come produttore esecutivo insieme a Dave Filoni, Rick Famuyiwa, Kathleen Kennedy e Colin Wilson. Karen Gilchrist e Carrie Beck sono coproduttrici esecutive.

La ragazza di neve: tutto quello che c’è da sapere sulla serie Netflix

Disponibile nel catalogo di Netflix a partire dal 27 gennaio, la serie spagnola La ragazza di neve è in breve divenuta uno dei titoli più celebri e ricercati sulla piattaforma streaming. Ad oggi ricopre infatti il primo posto nella Top 10 delle serie TV più viste e dato il suo continuo crescere di popolarità potrebbe mantenere tale posizione ancora a lungo. Ma qual è il segreto dietro il successo di questa serie? Scritta da Jesús Mesas e Javier Andrés Roig e diretta da David Ulloa e Laura Alvea, questa offre un racconto investigativo nel quale si fondono i canoni dei generi mistery e thriller.

La storia è dunque strutturata per catturare sin da subito l’attenzione dello spettatore, offrendo indizi, sospetti, depistaggi e possibili soluzioni ad un enigma che si rivela più grande e complicato del previsto. Non mancano poi anche tutte quelle caratteristiche che hanno reso popolari serie spagnole come La casa di carta o Élite, ovvero la presenza di emozioni forti, relazioni e passioni pericolose, le quali contribuiscono a far generare nello spettatore ulteriore pathos nei confronti dei personaggi e delle loro storie.

La ragazza di neve, il libro di Javier Castillo

Dietro tale ricca struttura narrativa si nasconde un romanzo di altrettanto successo, quello scritto Javier Castillo e pubblicato in Italia da Salani. Castillo, definito anche come “lo Stephen King spagnolo“, è un’autore di 35 anni particolarmente apprezzato in patria, i cui romanzi hanno superato il milione di copie vendute e sono stati tradotti in più di 60 Paesi. Formatosi studiando Economia aziendale e ottenendo un master in Management presso la ESCP Europe Business School, inizialmente egli lavorava come consulente finanziario, ma dopo il successo dei suo primi libri, ha abbandonato quella professione per diventare uno scrittorea tempo pieno.

Nel 2022 pubblica infine La ragazza della neve, che con la sua storia che mescola dramma, mistero e forte suspence, è divenuto un grandissimo successo editoriale con milioni di copie vendute in tutto il mondo. Grazie proprio alla sua storia che rapisce e conquista, era solo questione di tempo prima che i diritti del romanzo venissero acquistati per poterne trarre un prodotto audiovisivo. Netflix non ha infatti tardato a produrre la serie che oggi sta tanto spopolando, a conferma del grande fascino suscitato da un racconto come questo. Ma, dopo aver parlato degli elementi alla base della storia di La ragazza della neve, di cosa parla concretamente il libro e la serie?

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La trama e il cast di La ragazza di neve

Il racconto ha inizio nel 2010, a Malaga, durante la parata dei Magi. Durante tale occasione Amaya Martín, una bambina tre anni, sparisce tra la folla. Dopo lunghe ricerche, guidate dai terrorizzati genitori, vengono ritrovati solo i suoi vestiti e delle ciocche di capelli. Il mistero dietro la scomparsa della bambina sembra irrisolvibile e ci vorranno anni prima che spunti un indizio in grado di rimettere in moto la macchina investigativa. Proprio il giorno del compleanno di Kera, i suoi genitori ricevono uno strano pacchetto. Dentro c’è una videocassetta che mostra una bambina che sembra proprio essere Kiera, mentre gioca con una casa delle bambole in una stanza dai colori vivaci.

Dopo pochissimo lo schermo torna però a sgranarsi in un pulviscolo di puntini bianchi e neri, una neve di incertezza, speranza e dolore insieme. A guardare tale video, insieme ai due spaventati genitori, c’è anche Miren Rojo, che all’epoca del rapimento era una studentessa di giornalismo e da allora si è dedicata anima e corpo a questo caso. È lei a condurre ora, insieme all’esperto Eduardo, un’indagine parallela, più profonda e pericolosa, in cui la scomparsa di Kiera si intreccia con la sua storia personale in un enigmatico gioco di specchi che potrebbe far emergere scheletri dal passato potenzialmente pericolosi, in modi inaspettati, per tutti i coinvolti.

Ad interpretare i personaggi principali si possono ritrovare alcuni noti attori spagnoli, a partire da Milena Smith nei panni di Miren Rojo. Dopo aver esordito nel film Non uccidere, ha ottenuto grande popolarità per aver recitato accanto a Penelope Cruz in Madres Parallelas, guadagnando anche una nomination ai premi Goya come miglior attrice. Accanto a lei, nel ruolo di Eduardo, vi è invece l’attore José Coronado, recentemente visto anche in Way Down – Rapina alla banca di Spagna. Sono poi presenti gli attori Aixa Villagrán nei panni di Belén Millán, Tristán Ulloa in quelli di David Luque e Loreto Mauleón as Ana Núñez.

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Il finale di La ragazza di neve

Di seguito si riportanno elementi spoiler riguardanti il finale della serie, dunque per chi non ha ancora terminato la visione, si consiglia di interrompere la lettura. Ma per chi proprio non riesce ad aspettare di arrivare alla fine del sesto ed ultimo episodio della serie per vedere come questa finisce, o per chi ha visto il finale e desidera avere maggiori chiarimenti a riguardo, di seguito si riporta nel dettaglio la spiegazione di quanto avviene. Innanzitutto, come saprà chi ha visto o sta vedendo La ragazza di neve, a rendere avvincente e coinvolgente la storia ci pensa anche una struttura temporale non lineare, che compie salti temporali avanti e indietro nel tempo.

Questi permettono allo spettatore di avere a disposizione una sempre maggior quantità di dettagli su cui costruire le proprie riflessioni in vista della risoluzione del caso. Nel finale, si scoprirà dunque che la piccola Amaya è stata rapita da Iris e Santiago, marito e moglie e pazienti della mamma della bambina, alla clinica della fertilità. Il forte desiderio di Iris per la maternità la convince ad allontanare la bambina dai genitori e a crescerla come se fosse sua figlia. Amaya vive così ben dieci anni in compagnia dei suoi rapitori, arrivando a convincersi che siano davvero loro i suoi genitori e sviluppando una notevole paura del mondo esterno per via di ciò che Iris e Santiago le raccontano di questo.

Il fine è naturalmente quello di impedire che la piccola sviluppi curiosità per ciò che si trova al di fuori del luogo in cui è tenuta, rischiando dunque di essere ritrovata dai veri genitori. Mossi da compassione, però, i due rapitori decidono di inviare a questi alcuni brevi video della bambina, per far sapere loro che sta bene. Sarà proprio grazie ad uno di questi filmati che Miren riuscirà a risalire al luogo in cui la piccola è tenuta prigioniera. Dopo averla recuperata, in seguito ad un incidente in cui Iris perde la vita, la bambina fa però fatica a riconoscere i suoi due veri genitori come tali e per loro si prospetta un percorso di riconciliazione piuttosto lungo.

Nel mentre, Miren, durante una presentazione del suo libro, riceve un pacchetto anonimo che sembra collegato a un complicato caso di traffico di donne e bambini che la reporter aveva portato a galla durante le sue indagini. Per lei dunque sembra avere inizio un nuovo caso da risolvere, lasciando dunque intendere che la serie potrebbe avere una seconda stagione ancora una volta con la reporter interpretata dalla Smith come protagonista. Netflix non ha ancora confermato nulla a riguardo, ma i presupposti sembrano esserci tutti, anche se in caso di nuova stagione questa proporrà per forza di cose un racconto originale, che esula dal romanzo di Castillo.

Fonte: IMDb

James Gunn dovrebbe fare un annuncio ufficiale su DCU già oggi!

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James Gunn dovrebbe fare un annuncio ufficiale su DCU già oggi!

James Gunn ha precedentemente rivelato che i fan avrebbero finalmente saputo di più sui piani suoi e del suo collega co-CEO dei DC Studios Peter Safran per la DCU prima della fine di gennaio, e oggi siamo al 31 gennaio! Il regista di Suicide Squad ha lasciato intendere che gli annunci sarebbero arrivati ​​​​a un certo punto martedì tramite una serie di annunci su Twitter, e ora abbiamo alcuni aggiornamenti da condividere.

Da quello che possiamo raccogliere, stasera si terrà (o lo ha già fatto) un evento stampa per annunciare alcune delle linee principali su ciò che dovrebbe essere annunciato oggi. Questo potrebbe suggerire che i dettagli saranno condivisi in rapporti separati durante la giornata, ma cosa possiamo aspettarci esattamente?

Probabilmente non molto! Mentre Gunn e Safran sono stati impegnati a delineare i nuovi progetti negli ultimi mesi, saremmo molto sorpresi se una lista completa non fosse pronta per essere svelata. Anche se nessuno sa con certezza cosa c’è all’ordine del giorno, diversi addetti ai lavori ritengono che verranno annunciati solo alcuni progetti del famigerato piano decennale del nuovo DCU, e dovremmo anche ottenere una conferma ufficiale sullo stato della “vecchia guardia” all’interno del nuovo DCU che dovrebbe iniziare a prendere forma.

Vi ricordiamo che queste informazioni al momento sono solo dei rumors dunque toccherà aspettare gli annunci ufficiali,  anche se riassumono le notizie rivelate da diverse fonti attendibili. In ogni caso dovremmo saperne di più molto presto. Quindi non ci resta che aspettare ulteriori notizie e si spera notizie ufficiali!

Super Mario Bros. spot tv, ecco Donkey Kong!

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Super Mario Bros. spot tv, ecco Donkey Kong!

I fan stanno ancora discutendo sull’imminente film di Super Mario Bros. – Il film. prodotto da Illumination, e nonostante alcuni commenti negativi prevedibili, il primo trailer del tanto atteso ritorno sul grande schermo di Super Mario Bros. ha ricevuto una risposta per lo più positiva tra i fan. Ebbene oggi un nuovo spot tv ci fa sentire la voce di Seth Rogen nella versione originale che è stato scelto per interpretare Donkey Kong.

Nel nuovo contributo video vi segnaliamo un easter sgg entusiasmante per chi ha giocato al videogame, dato che nel filmato ad un certo punto Mario assume la sua forma “Cat Mario”!

Diretto da Aaron Horvath e Michael JelenicTeen Titans Go!, Teen Titans Go! To the Movies ) da una sceneggiatura di Matthew Fogel ( Minions: The Rise of Gru ), il film vede nel cast anche Jack Black nei panni di Bowser, Keegan-Michael Key nei panni di Toad, Fred Armisen nei panni di Cranky Kong, Kevin Michael Richardson nei panni di Kamek e Sebastian Maniscalco nei panni di Spike. Super Mario Bros. – Il film  uscirà nelle sale il 6 aprile 2023.

Nintendo e Illumination firmano il nuovo film d’animazione ambientato nel mondo di Super Mario Bros. Diretto da Aaron Horvath e Michael Jelenic (produttori di Teen Titans Go! – Il Film ), da una sceneggiatura di Matthew Fogel (The LEGO Movie 2: Una Nuova Avventura, Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo), nella versione originale Chris Pratt doppierà Mario, Anya Taylor-Joy sarà la Principessa Peach, Charlie Day sarà Luigi e Jack Black doppierà Bowser; Keegan-Michael Key presta la voce a Toad, Seth Rogen e Fred Armisen rispettivamente a Donkey e a Cranky Kong. A Kevin Michael Richardson spetta il ruolo di Kamek e a Sebastian Maniscalco quello di Spike. Il film è prodotto dal fondatore e CEO di Illumination Chris Meledandri e da Shigeru Miyamoto per Nintendo. Il film è co-finanziato da Universal Pictures e Nintendo e distribuito in tutto il mondo da Universal Pictures.

The Last Of Us, episodio 3: spiegazione dell’origine dell’infezione da Cordyceps

L’episodio 3 di The Last of Us fornisce maggiori dettagli su come l’infezione da Cordyceps si sia diffusa in tutto il mondo, collegandosi a un concetto introdotto per la prima volta nel gioco originale. Mentre gli episodi 1 e 2 della serie hanno seguito molto fedelmente il gioco, le differenze maggiori sono emerse dalla spiegazione fornita da HBO dell’infezione da Cordyceps che ha decimato l’umanità. Già dalla sequenza di apertura dell’episodio 1, che ha visto la partecipazione di John Hannah in un’eccezionale cold opening, ha aggiunto un dettaglio inedito sull’infezione rispetto al videogioco, collegandola al riscaldamento globale.

La sequenza di apertura dell’episodio 2 di The Last of Us a Giacarta, in Indonesia, ha proseguito quest’intenzione di modificare l’origine dell’infezione spostando l’epicentro di questa in Asia anziché in Sud America, per allinearsi maggiormente all’habitat del fungo nel mondo reale. Sebbene l’episodio 3 di The Last of Us sia il primo a non presentare un flashback relativo all’origine dell’infezione da Cordyceps, alcuni dialoghi tra Joel ed Ellie rivelano ulteriori dettagli che si ricollegano sia alla versione del gioco che a quella della HBO: analizziamoli insieme.

Come il Cordyceps si è diffuso nel mondo tramite la farina

The Last of Us episodio 3La spiegazione di Joel nell’episodio 3 di The Last of Us sulla diffusione del Cordyceps si collega a un concetto introdotto precedentemente nel gioco: spiega infatti che il Cordyceps è mutato, ricollegandosi alla scena del personaggio di John Hannah nell’episodio 1. Il Cordyceps ha poi infettato le scorte di cibo in tutto il mondo, come la farina o lo zucchero; i normali prodotti da scaffale, come il pane o i cereali, contenevano dunque l’infezione che, se ingerita in quantità sufficiente, faceva sì che le persone si ammalassero.

Joel rivela anche alcuni dettagli su come questa diffusione abbia condotto dunque all’insorgere dell’epidemia visto nell‘episodio 1 della serie. Come è stato chiarito finora in The Last of Us, l’infezione inizia a prendere piede molto rapidamente una volta entrata in un ospite umano. Il cibo ingerito giovedì 25 o venerdì 26 settembre ha fatto sì che l’incubazione del virus iniziasse già la notte del 26, come mostrato nella sequenza d’apertura di The Last of Us, episodio 1. Joel afferma che il lunedì successivo tutto era scomparso e il mondo si era disintegrato.

Similitudini e differenze dell’infezione di Last Of Us Episodio con il gioco

Questa spiegazione presenta differenze rispetto al gioco The Last of Us, ma anche alcune notevoli somiglianze. In termini di differenze, è soprattutto l’idea che le coltivazioni infette siano partite da Giacarta, in Indonesia, a segnare la più grande modifica rispetto alle origini dell’infezione del gioco. Nel gioco originale, un giornale che si può ottenere a casa di Joel afferma che le coltivazioni provengono dal Sud America e che hanno iniziato a essere ritirate dopo l’inizio delle infezioni. Il passaggio all’Indonesia, così come l’accenno al riscaldamento globale, segnano le maggiori differenze dell’infezione da Cordyceps nella serie.

Per quanto riguarda le somiglianze, il fatto che l’infezione si diffonda attraverso gli alimenti in tutto il mondo è rimasta in gran parte invariata. Nel già citato giornale del gioco, viene rivelato che i raccolti infetti avevano interessato principalmente le aree dell’America centrale e del Nord America, ma anche che il fungo Cordyceps di The Last of Us poteva essere individuato in altri continenti. Come spiega Joel nell’episodio 3 della serie, questo concetto è stato mantenuto, anche se apportando una variazione geografica.

L’infezione da Cordyceps è basata su dati scientifici?

Questa spiegazione ci porta a chiederci se sia basata su dati scientifici reali. The Last of Us della HBO ha infatti offerto una spiegazione iperrealistica all’infezione da Cordyceps, tanto che viene da pensare che un evento del genere possa verificarsi nella vita reale. Ciò è confermato dall’incipit dell’episodio 2, in cui il professor Ratna descrive il silo di farina e grano in cui è iniziata l’infezione come un “substrato perfetto“. In biologia, un substrato è una base su cui vivono alcuni organismi, compresi i funghi.

È noto che i funghi utilizzano come substrato i prodotti derivati dai cereali, come il riso integrale, la segale o il popcorn. Questo rende incredibilmente realistico il fatto che un ceppo di funghi mutati possa utilizzare cereali e farina come substrato, e che poi l’ingestione di questo causi l’infenzione nell’ospite umano. Una spiegazione così accurata non fa che aumentare la verosimiglianza agghiacciante di The Last of Us, rendendo il Cordyceps sempre più terrificante agli occhi degli spettatori.

Aladdin 2: Will Smith tornerà nei panni del Genio

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Aladdin 2: Will Smith tornerà nei panni del Genio

Mentre il film live-action originale di Aladdin non è stato all’altezza delle aspettative del pubblico, oggi abbiamo appreso che un potenziale sequel è apparentemente in lavorazione, con Will Smith che tornerà nei panni del Genio, almeno secondo quanto pubblicato sul The Sun. L’ultimo rapporto sul sequel ha rivelato che Will Smith (che ha interpretato il ruolo del Genio nel film del 2019) riprenderà il suo ruolo in Aladdin 2 e a quanto pare il suo personaggio avrà ancora più spazio rispetto a quanto visto nel primo film!

Il noto sito The Sun prosegue osservando che la sceneggiatura sarà ancora una volta “vagamente basata sulla serie di racconti popolari mediorientali de Le mille e una notte” e la speranza è che le riprese del nuovo film possano iniziare alla fine dell’anno. Per Will Smith, questo sarebbe uno dei suoi primi ruoli importanti dopo il suo famigerato schiaffo a Chris Rock durante la cerimonia degli Academy Awards dello scorso anno. Da allora Will Smith si è scusato per il gestaccio più volte e ha spiegato alcune delle cose che gli passavano per la testa durante il momento.

Un sacco di cose“, ha detto Smith durante un’apparizione al The Daily Show . “È stato il ragazzino che è in me che ha visto suo padre picchiare sua madre, sai, e quello che ho fatto è stato tutto ciò che mi è scoppiato nella mia testa in quel momento. Ma non è quello che voglio essere. Ho dovuto perdonare me stesso come essere umano. Credimi, non c’è nessuno che odi il fatto che io sia stato solo umano più di me. E sai, ho sempre voluto essere Superman. Ho sempre voluto intervenire e salvare la damigella in pericolo, sai. E ho dovuto umiliarmi, sai, e rendermi conto che sono un essere umano imperfetto, e ho ancora l’opportunità di uscire nel mondo e contribuire in un modo che mi riempie il cuore e, si spera, aiuta altre persone.”

Secondo The Sun, un insider dentro la produzione del film ha rivelato che “l’attore ha lavorato molto su se stesso e l’opinione degli addetti è che tutta al vicenda sarà ormai alle spalle quando Aladdin 2 uscirà”. Il primo film live-action di Aladdin è uscito nel 2019 e vedeva Mena Massoud e Naomi Scott rispettivamente nei panni di Aladdin e Jasmine, con Will Smith nel ruolo del Genio. Aladdin è stato diretto da Guy Ritchie e, sebbene abbia ricevuto reazioni contrastanti da pubblico e critica, il film è stato comunque un enorme successo, incassando oltre 1 miliardo di dollari in tutto il mondo e diventando il nono film di maggior incasso del 2019.

Babylon: una scena tagliata con Jean Smart

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Babylon: una scena tagliata con Jean Smart

ComingSoon.net presenta un’esclusiva scena cancellata di Babylon dal film drammatico candidato all’Oscar del 2022. Il film che è attualmente nelle sale in Italia uscirà negli USA in digitale e tramite i servizi di video on demand Premium il 31 gennaio e nei formati 4K UHD e Blu-ray il 21 marzo.

Babylon segue un cast ambizioso di personaggi – The Silent Film Superstar, Young Starlet, Production Executive, Musical Sensation e Alluring Powerhouse Performer – che si sforzano di rimanere in cima alla chiassosa scena hollywoodiana degli anni ’20 e mantenere la loro rilevanza in un momento in cui l’industria si sta muovendo verso la prossima cosa migliore”, recita la sinossi del film. Guarda l’esclusiva clip di Babylon qui sotto:

BABYLON, una storia di ambizioni smisurate e di eccessi oltraggiosi, che ripercorre l’ascesa e la caduta di molteplici personaggi in un’epoca di sfrenata decadenza e depravazione nella sfavillante Hollywood. Con Brad PittMargot Robbie e Diego Calva, e un cast corale che comprende Jovan Adepo, Li Jun Li e Jean Smart. SCRITTO E DIRETTO DA  Damien Chazelle PRODOTTO DA Marc Platt, p.g.a., Matthew Plouffe, p.g.a., Olivia Hamilton, p.g.a. PRODUTTORI ESECUTIVI Michael Beugg, Tobey Maguire, Wyck Godfrey, Helen Estabrook, Adam Siegel.

CAST Brad PittMargot Robbie, Diego Calva, Jean Smart, Jovan Adepo, Li Jun Li, P.J. Byrne, Lukas Haas, Olivia Hamilton, Tobey Maguire, Max Minghella, Rory Scovel, Katherine Waterston, Flea, Jeff Garlin, Eric Roberts, Ethan Suplee, Samara Weaving, Olivia Wilde

Paramount+ e Showtime diventeranno un’unica piattaforma, tre serie cancellate!

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È stato annunciato che il livello premium di Paramount+ e Showtime si uniranno e cambieranno marchio entro la fine dell’anno, almeno nel mercato americano. Il servizio unito si chiamerà Paramount con Showtime. Secondo quanto riferito, Tom Ryan supervisionerà il business dello streaming mentre Chris McCarthy guiderà lo studio Showtime e il canale lineare.

Sebbene siamo fiduciosi che questa sia la mossa giusta per la nostra azienda, i nostri consumatori e i nostri partner, sappiamo che questo cambiamento porta incertezza per i team che lavorano su questi marchi e attività“, ha scritto lunedì il CEO di Paramount Bob Bakish in un promemoria dello staff (tramite THR ). “Ci impegniamo a essere il più trasparenti e ponderati possibile durante questo processo e prevediamo di condividere ulteriori dettagli nelle prossime settimane“.

Mentre la funsione inizia, è stato anche annunciato da Deadline che Showtime non procederà più con la serie Three Women con Shailene Woodley, Let The Right One In con Demián Bichir o American Gigolo con Jon Bernthal. Al momento non si sa nulla sul destino di I Love That For You e Ziwe, che non sono stati ancora rinnovati.

Paramount+ è un servizio globale di video streaming digitale in abbonamento di Paramount che offre una montagna di intrattenimento premium per il pubblico di tutte le età. A livello internazionale, il servizio di streaming offre una vasta libreria di serie originali, spettacoli di successo e film popolari di ogni genere provenienti da marchi e studi di produzione di fama mondiale, tra cui SHOWTIME, CBS, Comedy Central, MTV, Nickelodeon, Paramount Pictures e Smithsonian Channel™, oltre a una robusta offerta di contenuti locali di prima qualità. Il servizio è attualmente attivo negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia, America Latina, Caraibi, Austria, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Svizzera e Corea del Sud.

Come il poker ha influenzato il cinema

Come il poker ha influenzato il cinema

Il poker è sempre stato una fonte di ispirazione per il cinema. L’ultima dimostrazione arriva da Poker Face, il film di Russell Crowe che è uscito nelle sale qualche mese fa. Presentata alla Festa del Cinema di Roma, la pellicola è stata non solo diretta ma anche scritta dal protagonista de Il Gladiatore e di A Beautiful Mind. Si tratta di thriller psicologico, che ha per protagonista un miliardario che invita gli amici d’infanzia nella sua villa di Miami per una partita a poker. Una specie di versione avvelenata del film Regalo di Natale di Pupi Avati, in cui l’elemento del poker è fondamentale.

Il cinema riflette la realtà e la influenza

L’ennesima dimostrazione che il mondo del cinema ha sempre avuto una specie di ossessione per il tavolo verde e il suo gioco principe. Anche in questa pellicola di Russel Crowe, la partita a poker viene vista come occasione di confronto, quasi che una volta seduti intorno al tavolo da gioco gli individui perdessero la maschera che indossano nella vita reale, fossero messi a nudo e costretti a giocare la loro parte senza finzioni. Un elemento che nell’ultimo film della star di Hollywood conduce a tensioni e problemi difficili da risolvere. Ancora una volta il mondo del cinema si appoggia a un tema chiave e finisce per rappresentare la cultura popolare. Solo che il cinema riveste anche un forte ruolo di influenza sulla società, quindi può riuscire a determinare il successo del gioco del poker. Ma quali sono i film sul poker più memorabili nella storia del cinema? Cercheremo di tracciarne un elenco guardando prima al mercato internazionale e in particolare hollywoodiano e poi alle produzioni di casa nostra.

Un’ossessione che arriva da lontano

Se si considera il numero di film realizzati in Usa e in Italia appare evidente come il mondo del cinema sia vittima di una fascinazione se non di un’ossessione per il poker. Tanto che scene di gioco si trovano in film di ogni genere, dal giallo al dramma, dalla commedia al comico. Dipende forse dall’atmosfera delle sale da gioco e dei casinò e dal fatto che intorno ai giocatori di carte spesso aleggia un’aria di mistero, che li rende affascinanti. Nella realtà, però, i giocatori di poker non sono sempre dei “duri”. Anzi, spesso si caratterizzano per a calma e la pazienza, per l’intelligenza e la capacità di riflettere e di ragionare. Tanto che queste sono le doti fondamentali da avere se si intende cominciare a giocare a poker. Per esercitarsi prima di sedere a un vero e proprio tavolo, si può scegliere uno dei migliori siti di gioco on line che permette ai suoi giocatori di partecipare a tavoli virtuali dove il conteggio dei punti poker, viene fatto in maniera automatica dal sistema.

Cinque capolavori da rivedere

Per quanto riguarda il mondo americano, occorre partire citando The Cincinnati Kid, film del 1965, che ha visto protagonista Steve McQueen, interprete di Eric Stoner. Questo giocatore di talento, soprannominato “The Kid”, vuole diventare il giocatore di poker migliore degli anni Trenta, quelli della Grande Depressione, e per riuscirci sfida il leggendario Lancey Howard. Una partita impossibile, che viene portata avanti tra numerose peripezie. Facendo un salto in avanti d trent’anni fino al 1994 nella lista va inserito il film Maverick. Una commedia dai grandi incassi, con attori del calibro di Jodie Foster e Mel Gibson, che è appunto il protagonista, ovvero Bret Maverick. Un giocatore di poker impegnato a riscuotere debiti e conquistare un torneo dal montepremi straordinario.

Grandi protagonisti per film ad alta tensione

Nell’epopea di celluloide del poker, va sicuramente collocato anche Rounders, film del 1998 con Matt Damon come protagonista, che in Italia si intitolava Il Giocatore. Nella pellicola si gioca a Texas Hold’em tra New York e Atlantic City. Lo studente Mike si siede di nuovo al tavolo da gioco per aiutare un amico indebitato con la malavita russa. Una sfida da capogiro, ma con un obiettivo positivo. Nel 2006, invece, a portare sugli schermi l’atmosfera del poker e la sua incertezza ha provveduto James Bond, l’agente segreto di Sua Maestà Elisabetta, che in Casinò Royal è impegnato niente meno che nella sua prima emozione. Il protagonista è Daniel Craig, al suo debutto come 007; il compito fermare un gioco di riciclaggio di denaro attraverso un torneo di poker truccato, per finanziare il terrorismo.  Anche Molly’s Game, film del 2017, è un dramma giuridico che riprende una storia vera. Quella di Molly Bloom, ex-sciatrice del Colorado divenuta milionaria a 21 anni, organizzando partite di poker tra i vip. Un’attività portata avanti per dieci anni, fino all’arresto da parte dei Federali.

Anche l’Italia si ispira al tavolo verde

Se il mondo di Hollywood ha fatto ossequio al poker osservando il suo mondo incantato da diversi punti di vista, anche in Italia questo gioco di carte ha affascinato. Tra i capolavori del cinema di casa nostra, che vedono protagoniste le carte e le loro infinite combinazioni, occorre citare Asso, con Adriano Celentano, campione di poker dal cuore tenero, che riesce a smascherare i bluff del suo avversario e anche ad assicurarsi la donna affascinante di cui è innamorato e che non sembrerebbe mai una conquista alla sua portata. Anche un classico del cinema degli anni Settanta ha strizzato l’occhio al mondo del poker. Parliamo di Continuavano a chiamarlo Trinità, uno degli episodi della mitica serie con Bud Spencer e Terence Hill: i due eroi degli spaghetti-western, che nei paesaggi deserti vivono avventure straordinarie, risolte a suon di cazzotti e scapaccioni. Tra le pellicole che fanno menzione di questa pratica, diventata quasi una febbre negli Usa, va annoverata pure Fracchia contro Dracula, del 1985, con protagonista uno dei personaggi mitici di Paolo Villaggio dopo il ragionier Fantozzi.

Con le carte in mano si ride e si piange

Un film “gioiello” in questo senso è poi Regalo di Natale di Pupi Avati, cui si faceva cenno anche prima. Con grandi attori come personaggi principali, tra cui Diego Abatantuono, Alessandro Haber, Carlo Delle Piane (per citarne alcuni), questa pellicola è rimasta un classico del cinema italiano. Un ritratto amaro di una generazione che ha visto spegnersi valori e aspettative e che, intorno al tavolo da poker, cala gli assi ma anche le barriere e si mostra con le ferite e i dolori più profondi. Oltre a Pupi Avati, anche altri grandi protagonisti del cinema italiano si sono cimentati con il soggetto del poker. Come dimostra il fatto che esista un film di Ciccio e Franco, che ha le carte come elemento distintivo. Si tratta di Due mafiosi nel Far West, pellicola del 1964, esilarante come sempre, che inizia con un riferimento alla Briscola, gioco di casa nostra, e poi procede lungo le strade della Grande Mela dove invece si pratica il poker.

Ma il cinema come vede il poker?

Stabilito che il poker è amato dai registi, si può spiegare come vedono i protagonisti? Rispondere non è semplice, anche perché dipende un po’ dal genere di film. Spesso il poker e i giocatori di poker vengono presentati come degli eroi senza paura e senza regole, che assecondano il desiderio di avere una vita piena di luci ed emozioni, nascosto un po’ in ogni persona. Altre volte, invece, sembrano individui normali, alle prese con un gioco come tanti, che nella calma della partita rivelano segreti sulla propria personalità e si mettono a nudo. Punti di vista diversi, che forse dimostrano come le partite a poker siano solo parte della vita delle persone, esattamente come i pranzi in famiglia, il lavoro in ufficio o le relazioni sentimentali. Una volta, infatti, il film fa pensare che il poker sia un gioco divertente da fare con gli amici per passare una bella serata. Un’altra volta che sia l’attività di un mondo sommerso, emozionante e da scoprire. In qualche caso, che si tratti di un gioco per gente pericolosa, ma sempre in un modo affascinante, come certi gangster degli anni Cinquanta. Merito dei personaggi, che sanno essere carismatici, ironici e affascinanti.

The Last of Us: il trailer dell’episodio 4 anticipa il caotico viaggio su strada di Joel ed Ellie

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HBO ha rilasciato il trailer promozionale del quarto episodio di The Last of Us, intitolato “Please Hold My Hand”, diretto da Jeremy Webb da una sceneggiatura scritta dal creatore della serie Craig Mazin. Il prossimo episodio andrà in onda domenica 5 febbraio.

Dopo un commovente episodio incentrato su Bill di Nick Offerman e Frank di Murray Bartlett, la storia si concentrerà nuovamente sul lungo viaggio di Joel ed Ellie. Il video ci fornisce un’anteprima del road trip del duo. Tuttavia, sembra che dovranno rinunciare alla loro auto appena acquistata prima del previsto, poiché Joel ed Ellie incontrano sopravvissuti armati. Il video anticipa anche l’arrivo del personaggio di Kathleen interpretato da Melanie Lynskey. The Last of Us della HBO affronterà gli eventi del primo gioco. La serie è guidata dagli attori di Game of Thrones Pedro Pascal nei panni di Joel e Bella Ramsey nei panni di Ellie. Dai un’occhiata al promo di The Last of Us Episodio 4 qui sotto:

The Last of Us racconta una storia che si svolge vent’anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, un sopravvissuto, viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere.

Nel cast Pedro Pascal nel ruolo di Joel e Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna è Tommy, Anna Torv interpreta Tess, l’attrice britannica Nico Parker è Sarah. Murray Bartlett veste i panni di Frank, Nick Offerman quelli di Bill, Storm Reid è Riley, Merle Dandridge è Marlene. Il cast include anche Jeffrey Pierce nel ruolo di Perry, Lamar Johnson in quello di Henry, Keivonn Woodard nel ruolo di Sam, Graham Greene nel ruolo di Marlon, Elaine Miles nel ruolo di Florence. E con Ashley Johnson e Troy Baker.

The Last of Us è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e Neil Druckmann (il videogioco The Last Of Us) che ne sono anche i produttori esecutivi. The Last Of Us è una co-produzione Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint, e Naughty Dog.

Michael: Jaafar Jackson, nipote del Re del Pop, protagonista del biopic

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Jaafar Jackson interpreterà suo zio Michael Jackson nel prossimo film biografico della Lionsgate Michael, diretto da Antoine Fuqua. Ad annunciarlo è lo stesso regista via Instagram.

Michael dovrebbe rappresentare la complicata eredità dell’uomo che divenne noto come il Re del Pop. Secondo lo studio, il film esplorerà tutti gli aspetti della sua vita, “comprese le interpretazioni più iconiche che lo hanno portato a diventare il più grande intrattenitore di tutti i tempi”.

Il film è stato realizzato con la collaborazione della Michael Jackson estate, che potrebbe influenzare il modo in cui Michael descrive le molteplici accuse di abusi sessuali su minori che sono state mosse contro Jackson durante la sua carriera e dopo la sua morte. Jackson ha negato le accuse di abusi sessuali su minori ed è stato processato e dichiarato non colpevole di molestie su minori nel 2003. Jackson è morto nel 2009 all’età di 50 anni e ha sempre sostenuto la sua innocenza, ma le affermazioni continuano a offuscare la sua eredità.

Il biopic segnerà l’esordio da attore per Jaafar Jackson, il secondogenito del cantautore, produttore e membro dei Jackson 5 Jermaine Jackson, fratello di Michael Jackson. “Jaafar incarna mio figlio. È così meraviglioso vederlo portare avanti l’eredità dei Jackson di intrattenitori e artisti”, ha detto la madre del cantante Katherine Jackson.

Il produttore Graham King, i cui crediti includono Bohemian Rhapsody, afferma che il team ha condotto una ricerca di casting in tutto il mondo prima di trovare l’attore che avrebbe interpretato Jackson.

“Ho incontrato Jaafar più di due anni fa e sono rimasto sbalordito dal modo in cui incarna organicamente lo spirito e la personalità di Michael”, ha detto King. “Era qualcosa di così potente che anche dopo aver condotto una ricerca in tutto il mondo, era chiaro che era l’unica persona che poteva interpretare questo ruolo. Sono oltremodo entusiasta che sia salito a bordo per interpretare suo zio e non vedo l’ora che il mondo lo veda sul grande schermo nei panni di Michael Jackson”.

“È incredibilmente emozionante vedere Jaafar dare vita a Michael”, ha detto il regista del film, Fuqua. “C’è stata una tale connessione spirituale quando ho incontrato Jaafar per la prima volta, ha una capacità naturale di emulare Michael e una grande chimica con la macchina da presa”. Le riprese di Michael inizieranno nel 2023. John Logan, che ha scritto Il Gladiatore, Skyfall e Spectre, sta scrivendo la sceneggiatura.

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Serie Turche del 2020: le migliori da recuperare

Serie Turche del 2020: le migliori da recuperare

Le serie turche stanno avendo un successo inaspettato e molti spettatori si sono appassionati a questo filone anche grazie al tempo trascorso a casa in seguito all’emergenza sanitaria che ha limitato la nostra esistenza. Ebbene per tutti coloro che sono alla ricerca di nuove serie turche ecco le serie turche del 2020 da recuperare nella calda estate del 2021 che si appresta ad iniziare.

Ethos

Ethos serie tv 2020 netflix

Ethos è la serie originale Netflix Turca che ha debuttato nel novembre del 2020 sulla piattaforma streaming americana. Nella serie In occasione del decimo anniversario della crisi economica del 2008, e a pochi mesi dalle elezioni europee che porteranno alle urne 500 milioni di cittadini in 27 Paesi, lo scrittore Lorenzo Marsili attraversa l’Europa.

Love 101

Love 101

Love 101 è la serie originale Netflix Turca che ha debuttato a Giugno del 2020. Nella serie tv Un gruppo di adolescenti tenta in ogni modo di impedire alla loro amata insegnante di lasciare la città. I ragazzi decidono di aiutare la donna a cercare l’amore mentre provano a trovare la loro strada.

Alev Alev (Flames of Fate)

Alev Alev (Flames of Fate)

Alev Alev (Flames of Fate) è una serie televisiva drammatica turca diretta da Ahmet Katıksız e scritta da Burcu Görgün Toptaş e Damla Serim. La serie racconta la storia di tre donne, Cemre, Rüya e Çiçek, le cui vite cambiano dopo lo scoppio di un incendio durante una festa di beneficenza, ma con più attenzione alla vita di Cemre, che è sposata con Çelebi Kayabeyli, l’ex sindaco, lei subisce violenze e ingiustizie, e suo marito sostiene che è malata di mente e che ha tentato il suicidio. E usa il suo potere per impedire agli avvocati di occuparsi della causa di divorzio che lei vuole intentare contro di lui, e la minaccia di portare suo figlio fuori dal paese se non tace sui suoi diritti.

Mr. Wrong – Lezioni d’amore

Mr. Wrong - Lezioni d'amore

Mr. Wrong – Lezioni d’amore è la serie turca che ha debuttato a giugno del 2020. Nella serie sorpresa dalle amiche con indosso una maglia da uomo, Ezgi, per giustificare l’indumento, dice loro che appartiene a Soner. Le ragazze, credendo che sia ancora innamorata persa del suo ex, organizzano un rito per liberarla dei vecchi ricordi di lui. Mr. Wrong – Lezioni d’amore in streaming è disponibile su Mediaset Infinity.

Can Yaman e Ozge Gurel, già protagonisti insieme della soap di successo Bitter Sweet, sono al centro di questa romcom in cui la giovane e bella Ezgi, sfortunata in amore, ha perso le speranze di poter incontrare il suo Mr. Right, l’uomo dei suoi sogni. Poi conosce Özgür, suo vicino di casa e donnaiolo incallito, quindi un “Mr. Wrong”, e le sue certezze vacillano. Ezgi e Özgür stringeranno un accordo: lei dovrà fingere di essere la fidanzata di Özgür, e lui le impartirà vere e proprie lezioni di seduzione. Tra i due nascerà un’immediata attrazione.

Love in the air

Love is in the Air è la serie turca che ha debuttato l’8 luglio 2020 su Fox. In Italia la serie va in onda su Canale 5 dal 31 maggio 2021 in day-time. Nella serie la giovane e bella Eda Yildiz, aspirante architetto, attribuisce all’attraente Serkan la colpa di aver dovuto rinunciare ad un’importante borsa di studio, l’occasione della sua vita. Serkan, per rimediare, le propone di fingersi la sua fidanzata per qualche mese, dietro lauto compenso, affinché lei possa riprendere gli studi e laurearsi. Questo strano sodalizio avrà risvolti inaspettati. La regia è di Altan Donmez  Ender Mihlar. Cast: Hande Ercel, Kerem Bursin, Bige Onal, Evrim Dogan, Anil Ilter, Cagri Citanak, Elcin Afacan. Love is in the Air  in streaming è disponibile su Mediaset Infinity.

The gift

The gift

The Gift è la serie Originale Netflix turca che ha debuttato nel 2019, la seconda stagione nel 2020. Nella serie ua giovane donna, che fa la pittrice ad Istanbul, intraprende un viaggio alla scoperta dei segreti universali di un sito archeologico in Anatolia, mentre fa luce sul suo passato.

The Protector – quarta stagione

Ha debuttato nel 2020 la quarta stagione di The Protector, la serie originale Netflix Turca. Dotato di poteri mistici grazie ad un talismano, un giovane commerciante si lancia in un’importante missione per combattere forze oscure e risolvere un mistero relativo al suo passato.

Hercai

Hercai è una serie televisiva turca prodotta da Mia Yapım e trasmessa in prima visione dall’emittente ATV a partire dal 15 marzo 2019. Tra gli interpreti principali figurano Akın Akınözü, Ebru Şahin, Gülçin Santırcıoğlu e Serhat Tutumluer. Racconta la storia d’amore impossibile di Reyyan, uno dei nipoti di Şadoğulları, una delle famiglie più potenti di Midyat, e Miran, che vuole vendicare i suoi genitori uccisi anni fa.

Mare Fuori 3, la recensione della terza stagione

Mare Fuori 3, la recensione della terza stagione

Mare Fuori 3 è alle porte. La serie tv inaugurata nel 2020 e la cui fama è cresciuta esponenzialmente nel corso di questi anni, uscirà su RaiPlay dal 1° febbraio e in prima serata su Rai2 dal 15. Ideata e scritta da Cristiana Farina – che aveva già lavorato per Un Posto al Sole – insieme a Maurizio Careddu, è ambientata nell’Istituto di Detenzione Minorile a Napoli e vede svolgersi le storie dei giovanissimi prigionieri alle prese con i richiami esterni delle famiglie (nell’accezione più camorristica del termine) e le pulsioni dalle tinte sempre accese dei nuovi legami che intessono tra le mura del carcere.

Mare Fuori 3, la trama della terza stagione

Ad essere il fulcro della storia è il duo composto da Filippo (Nicolas Maupas) e Carmine (Massimiliano Caiazzo), il primo milanese, benestante, completamente estraneo al contesto dei clan e che troverà nell’altro un amico fraterno, che invece è erede diretto di una delle famiglie più influenti nella malavita di Napoli. C’è poi Naditza (Valentina Romani) che ruba il cuore di Filippo – e inizialmente anche il portafogli – che è una zingara stanziale in fuga dai suoi genitori che le vorrebbero imporre un matrimonio combinato.

Ai tre ruotano attorno personaggi negativi, che non vogliono affrancarsi dal destino stabilito dal loro sangue e perpetrano azioni criminali, dando continuità ai reati per cui sono stati arrestati. In testa a questi, anche per la terza stagione, c’è Edoardo (Matteo Paolillo) che è intenzionato a prendere le redini della famiglia Ricci. Per l’appunto tra le nuove arrivate c’è la sorella minore del clan, Rosa Ricci (Maria Esposito), decisa a vendicare la sua famiglia con una violenza e una rabbia svuotate da qualunque tentennamento. Infine, dal lato degli adulti, ritroviamo la direttrice dell’Istituto, Paola (Carolina Crescentini) che insieme a Massimo (Carmine Recano), comandante della polizia penitenziaria, cerca di condurre i ragazzi verso la speranza di vite diverse.

La naturale evoluzione delle cose

Com’è naturale per il numero di puntate che si susseguono in una serie tv, i personaggi crescono, approfondiscono le loro motivazioni, cambiano orientamento, si allontanano e poi ritornano. È fondamentalmente l’elemento che ne crea la distinzione dal lungometraggio, e in Mare Fuori 3 l’esordio è interessante: sia la chiusura dell’ultima puntata della seconda stagione che l’inizio della nuova hanno quella giusta quantità di premesse che anticipano appassionanti svolte di trama, unitamente al mantenimento delle solide basi di alcuni personaggi principali.

Chiaramente il genere resta attutito e, nonostante alcune punte di violenza, si tratta comunque di un teen drama, con ogni edulcorante del caso che, qualche volta, rende poco credibili alcuni passaggi.

Ma, al netto della sospensione dell’incredulità, e accettando quindi che per licenza di trama proiettata sulla Rai possa essere accolta qualche nota di rosa in più, gli argomenti trattati sono davvero gestiti con impegno. La scrittura e la regia guidano molto bene lo sviluppo delle singole puntate, accompagnando gli ambienti, le sequenze e gli stessi attori strutturando la serie con un buon impianto, per nulla ingenuo o gettato con incuria. Si nota la speranza pedagogica nell’affrontare determinate tematiche, ed è apprezzabile l’intento, anche considerando il risultato che, tutto sommato, non è male.

La scelta tra il bene e il male

Mare Fuori 3 ha il pregio di presentare attraverso qualche filtro – certamente – questioni dalla crucialità esistenziale, che vengono incarnate da adolescenti che ne infiammano l’importanza, lasciando qualche volta fermare lo spettatore a riflettere per pochi istanti sul fatto che, per quanto qui possa essere estremizzato, ogni giorno vediamo l’effetto delle piccole scelte fatte distinguendo il bene dal male.

Dunque temi come l’amicizia, la lealtà, la preferenza tra la famiglia e una vita che se ne distacca, il tradimento, riempiono le puntate e le storie che si creano tra ragazzi che conducono vite sempre in bilico con la morte ma che, dopotutto, in fondo, raccontano cose che conosciamo tutti profondamente.

Le migliori frasi di Grey’s Anatomy: amore, cambiamento, amicizia

Nel corso di quattordici stagioni, Meredith ha insegnato qualcosa ad ognuno di noi: ecco le migliori frasi di Grey’s AnatomyQuelle che ci ricorderemo per sempre, dalle frasi sull’amore e sul cambiamento, ai dialoghi indimenticabili tra Meredith e Cristina, sia in italiano che in inglese.

Frasi di Grey’s Anatomy sull’amore

Abbiamo seguito le peripezie di Meredith e del dottor Stranamore per anni, fino alla morte di lui nella stagione 11. Ci hanno spezzato il cuore, ci hanno fatto ridere, ci hanno scaldato il cuore. Ma non sono gli unici: Grey’s ci ha regalato tantissime storie d’amore, tutte diverse, nelle quali ognuno può trovare qualcosa di sé.

Ecco le frasi d’amore più belle di questi quattordici anni di Grey’s:

  • Ho mentito. Non sono fuori dal nostro rapporto, ci sono dentro, talmente tanto che sono umiliata perché sono qui a supplicarti. Ecco qui, la tua scelta è semplice: lei o me. Io ti amo, in un modo veramente incredibile. Cerco di amare i tuoi gusti musicali, ti lascio l’ultimo pezzo di torta, potrei saltare dalla montagna più alta se me lo chiedessi. E ciò che mi porta ad odiarti, mi spinge ad amarti. Per cui, prendi me, scegli me, ama me. (Meredith)
  • Io scappo. Quando le cose si fanno difficili, io, io me ne vado. Ma sono qui, adesso, e resto qui per lottare, in modo che tu sappia che tengo molto a questa storia. Io sono innamorata di te, Calliope, e tu sei innamorata di me e chiedo solo che tu mi dia un’altra chance. (Callie e Arizona)
  • Cristina! Ora non senti niente, d’accordo, ma sentivi qualcosa oggi, eri spaventata e terrorizzata. Eri arrabbiata, arrabbiata con me e dopo quello che hai passato ne hai il diritto, d’accordo, e così che dovresti sentirti. Io lo so, perché quando ci sono passato, io provavo le stesse cose e io mi sfogavo sempre su di te e tu sei stata paziente e gentile hai sopportato tutto perché tu mi ami! Tu mi ami! Perciò puoi avere paura con me o essere arrabbiata con me o felice, non me ne importa perché io ti starò vicino, non andrò da nessuna parte Cristina, non andrò da nessuna parte senza di te! (Owen e Cristina)

Frasi di Grey’s Anatomy sul cambiamento

Grey’s ci ha insegnato che a volte le cose durano per sempre, mentre a volte dobbiamo arrenderci allo scorrere delle cose. E fa male. Ma ci ha anche insegnato che è il cambiamento è il motore che ci fa andare avanti, che ci fa cambiare, che rende la nostra vita eccitante:

  • Il cambiamento non ci piace, ci fa paura, ma non possiamo evitare che arrivi: o ci adattiamo al cambiamento o rimaniamo indietro. Crescere è doloroso. Chiunque vi dica il contrario sta mentendo. Ma la verità è che qualche volta più le cose cambiano più restano le stesse. E qualche volta, oh, qualche volta il cambiamento è bello. Qualche volta il cambiamento è… tutto. (Meredith interpretata da Ellen Pompeo)
  • Tutte le cellule del corpo umano si rigenerano in media ogni 7 anni, come i serpenti, a modo nostro, cambiamo pelle. Biologicamente diventiamo una persona nuova. Possiamo sembrare gli stessi, probabilmente è così, il cambiamento non è visibile, almeno non alla maggior parte di noi, ma siamo cambiati, completamente, per sempre. (Meredith interpretata da Ellen Pompeo)
  • Dicono che un fulmine non cada mai due volte nello stesso punto, ma è una leggenda. Non capita spesso, il fulmine di solito fa centro la prima volta. Quando ti colpisce una scarica elettrica di 30.000 ampere, la senti. Può farti dimenticare chi sei, può ustionarti, accecarti, fermarti il cuore e causare gravissime lesioni interne. Ma, sebbene sia una cosa che accade in un millesimo di secondo, può cambiare la tua vita per sempre. (Meredith interpretata da Ellen Pompeo)

Frasi di Grey’s Anatomy: Meredith e Cristina

Meredith e Cristina sono due persone difficili, e molto diverse. Ma la chimica tra di loro dà origine ad una delle amicizie più intense, vere, e divertenti mai viste sul piccolo schermo. Tra battibecchi e confessioni, ecco i loro momenti più belli:

  • Cristina: La clinica ha una regola, non mi confermavano l’appuntamento se prima non fornivo il nome di una persona che deve venire con me. Qualcuno che sia presente nel caso di un… sì, qualcuno che mi riporti a casa dopo. Comunque gli ho fornito il nome. Mi sono confidata con te perché sei tu quella persona.
    Meredith: Davvero?
    Cristina: Sì, quella sei tu, comunque..
    Meredith: Comunque…
    Cristina: Mi ha mollato… Ma ti rendi conto che mi stai abbracciando?
    Meredith: Chiudi il becco, sono la tua persona.
  • Cristina: Se ti capitano solo cose brutte smetti di frignare e inizia a pretendere qualcosa di più!
  • Meredith: Ok! Allora è giusto che tu vada e non voltarti indietro, corri! Lo sai? Hai ragione. Io non sono la tua persona e Owen non è la tua persona. La tua persona sei tu e lo sei sempre stata.

Frasi di Grey’s Anatomy in inglese su Tumblr

Tumblr è un posto magico, fatto di gif animate e citazioni a volontà, dove rivedere i nostri momenti preferiti in loop. Ecco alcune citazioni in inglese di Grey’s Anatomy, per riassaporarlo in lingua originale:

Frasi di Grey’s Anatomy: Meredith e la vita

 

Frasi di Grey’s Anatomy: Meredith e Cristina

 

Grey’s Anatomy: Meredith e Cristina

 

Buoni lacrimoni a tutti!

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Murder Mystery 2: Adam Sandler e Jennifer Aniston di nuovo insieme nel trailer del film Netflix

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È ora disponibile il trailer di Murder Mystery 2, sequel del film del 2019, e in arrivo sempre e solo su Netflix dal 31 marzo. Ritornano Adam Sandler e Jennifer Aniston, nei panni dei coniugi detective Nick e Audrey Spitz, e con loro un ricco cast internazionale che comprende Mark Strong, Mélanie Laurent, Jodie Turner-Smith, Kuhoo Verma, John Kani e Dany Boon. Il film, diretto da Jeremy Garelick e scritto da James Vanderbilt, sarà disponibile solo su Netflix dal 31 marzo.

Murder Mystery 2, la trama

A quattro anni dalla risoluzione del loro primo caso di omicidio, Nick e Audrey Spitz (Adam Sandler e Jennifer Aniston) sono diventati detective a tempo pieno ma faticano ad avviare la loro agenzia investigativa. Quando sono invitati a festeggiare il matrimonio di un loro amico (Adeel Akhtar) sulla sua isola privata, si ritrovano immersi in nuovo mistero… Non appena la festa ha inizio infatti, qualcuno rapisce lo sposo per ottenere un riscatto e tutti gli eleganti ospiti, i familiari e la stessa sposa diventano possibili sospettati.

MURDER MYSTERY 2 coinvolge Nick e Audrey Spitz in un caso che alza la posta in gioco e dà finalmente a questi due detective l’occasione per realizzare tutto ciò che hanno sempre sognato: il successo della loro agenzia e il tanto atteso viaggio a Parigi.

Il cast del film diretto da Jeremy Garelick include tra gli altri Mark Strong, Mélanie Laurent, Jodie Turner-Smith, Kuhoo Verma, John Kani e Dany Boon.

  • Diretto da: Jeremy Garelick
  • Scritto da: James Vanderbilt
  • Prodotto da: Adam Sandler, Jennifer Aniston, Tripp Vinson, James D. Stern, James Vanderbilt, A.J. Dix, Allen Covert
  • Produttori Esecutivi: Barry Bernardi, Kevin Grady, Julie Goldstein, Lucas Smith, Charlize Theron, Beth Kono, Tim Herlihy, Kyle Newacheck
  • Co-produttori: Joseph Vecsey, Judit Maull, Jonathan Loughran
  • CAST: Adam Sandler, Jennifer Aniston, Mark Strong, Mélanie Laurent, Jodie Turner-Smith, John Kani, Kuhoo Verma, Enrique Arce, Zurin Villanueva, Tony Goldwyn, Annie Mumolo con Dany Boon e Adeel Akhtar
murder mistery 2
Murder Mystery 2. (L-R) Adam Sandler as Nick Spitz and Jennifer Aniston as Audrey Spitz in Murder Mystery 2. Cr. Scott Yamano/Netflix © 2022.

L’amica Geniale: la prima foto ufficiale della quarta stagione

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L’amica Geniale: la prima foto ufficiale della quarta stagione

Sono in corso le riprese della quarta e ultima stagione della serie Rai-HBO L’AMICA GENIALE. La quarta stagione si basa su “Storia della bambina perduta,” il quarto libro che chiude la tetralogia della Ferrante, edito in Italia da Edizioni E/O. Una produzione di Fandango, The Apartment, Fremantle Italy e Wildside con Lorenzo Mieli che produce per Fremantle Italy, The Apartment e Wildside (entrambe società del gruppo Fremantle) e Domenico Procacci per Fandango, in collaborazione con Rai Fiction e HBO Entertainment.

Completamente rinnovato il cast che vede protagonisti Alba Rohrwacher nel ruolo di Elena Greco (Lenù), Irene Maiorino nel ruolo di Lila Cerullo e Fabrizio Gifuni nel ruolo di Nino Sarratore.

Il soggetto e le sceneggiature di sono di Elena Ferrante, Francesco Piccolo, Laura Paolucci e Saverio Costanzo. Questa stagione è diretta da Laura Bispuri, e i produttori esecutivi sono Saverio Costanzo, Paolo Sorrentino, Jennifer Schuur, Elena Recchia e Guido De Laurentiis. Fremantle è il distributore internazionale in associazione con RAI Com.

One Piece: Netflix conferma l’uscita della serie live-action

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One Piece: Netflix conferma l’uscita della serie live-action

Netflix conferma l’uscita di One Piece, la serie live-action tratta dalla serie manga più popolare della storia, per il 2023. Le avventure della leggendaria ciurma di pirati sono all’orizzonte, in questa nuova versione di One Piece prodotta dal creatore del manga Eiichiro Oda e da Matt Owens, Steve Maeda, Marty Adelstein e Becky Clements. Nel teaser poster, un primo sguardo al protagonista Monkey D. Luffy, interpretato da Iñaki Godoy.

One Piece teaser posterA comporre la ciurma saranno Iñaki Godoy nei panni del capitano Monkey D. Luffy, Mackenyu (Roronoa Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero Gibson (Usopp) e Taz Skylar (Sanji).  Faranno parte del cast anche McKinley Belcher III, Morgan Davies, Aidan Scott, Vincent Regan, Jeff Ward, Craig Fairbrass, Langley Kirkwood, Celeste Loots, Alexander Maniatis, Ilia Isorelýs Paulino, Chioma Umeala e Steven Ward. 

In partnership con Shueisha, ONE PIECE è prodotta da Tomorrow Studios e Netflix. Matt Owens e Steve Maeda sono gli sceneggiatori, produttori esecutivi e showrunners. Eiichiro Oda, Marty Adelstein e Becky Clements sono produttori esecutivi.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Kang sarà molto diverso da Colui che Rimane

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La star di Ant-Man and the Wasp: Quantumania Jonathan Majors rivela che interpreterà il cattivo del film, Kang il Conquistatore, in un modo completamente diverso dalla sua precedente apparizione in Loki. Quella serie, presentata per la prima volta su Disney+ nel 2021, ha introdotto il concetto di varianti nell’universo cinematografico Marvel, esplorando il fatto che diversi universi creati da linee temporali ramificate contengono molte versioni alternative dello stesso personaggio. Il cattivo principale di Loki si è rivelato essere Colui che Rimane, una variante di Kang il Conquistatore, che farà la sua prima apparizione ufficiale in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, il 17 febbraio.

Slash Film ha diffuso una parte du un’intervista con Majors rilasciata al magazine Total Film, in cui l’attore discute le varianti del suo personaggio. Mentre c’è ancora qualche ambiguità su quante varianti di Kang esistano nel MCU e quali siano le più importanti, Majors afferma di vedere Colui che Rimane e il Kang di Ant-Man come personaggi completamente diversi, facendo riferimento a entrambi con due titoli distinti.

“Sono così radicale riguardo al mio linguaggio perché dico, Colui che rimane è Colui che rimane. Non lo chiamo nemmeno Kang. Potrebbe essere o meno una variante di Kang. Lascio la mia mente aperta a pensare che Kang il Conquistatore possa essere una variante di Colui che Rimane. Deve essere così lucido per me per poter continuare. Ma no, non ci sono somiglianze tra i due ruoli. Ho interpretato per la seconda volta a Kang il Conquistatore… Non ho nemmeno guardato il modello di Colui che Rimane per mettere in scena Kang. Di proposito.”

Ant-Man and the Wasp: Quantumaniail trailer

Il nuovo film Marvel Studios Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che dà il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, arriverà il 15 febbraio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. L’epica avventura presenta l’antagonista più potente del MCU fino ad ora: Kang il Conquistatore.

Nel film, che dà ufficialmente il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, i Super Eroi Scott Lang (Paul Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline Lilly) tornano per continuare le loro avventure come Ant-Man and The Wasp. Insieme ai genitori di Hope, Hank Pym (Michael Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer), la famiglia si ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò che pensavano fosse possibile. Diretto da Peyton Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard, p.g.a., Ant-Man and the Wasp: Quantumania è interpretato anche da Jonathan Majors nel ruolo di Kang, David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz e Bill Murray in quello di Lord Krylar.

Christian: trailer della seconda stagione con Edoardo Pesce

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Christian: trailer della seconda stagione con Edoardo Pesce

Ancora nuovi miracoli e un nuovo regno attendono il “santo picchiatore” interpretato da Edoardo Pesce, passato da piccolo delinquente a santo una volta comparse delle stimmate sulle sue mani. Si fa sempre più vicino il debutto della seconda stagione del supernatural-crime drama Sky Original Christian, da marzo in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

Prodotta da Sky Studios e Lucky Red in collaborazione con Newen Connect, “la serie dei miracoli” torna con sei nuovi episodi di cui viene rilasciato oggi il teaser, per una nuova stagione interamente diretta da Stefano Lodovichi (anche produttore creativo, nonché fra gli sceneggiatori dei nuovi episodi) e che vede ovviamente riconfermati i protagonisti della prima, i vincitori del David di Donatello Edoardo Pesce (Dogman, Cuori puri, …altrimenti ci arrabbiamo!) e Claudio Santamaria (Freaks Out, Gli anni più belli, Lo chiamavano Jeeg Robot).

Con loro in Christian tornano Silvia D’Amico (Non essere cattivo, The place, Hotel Gagarin, A Casa tutti bene – La serie) nei panni di Rachele, ex tossica dal passato doloroso, miracolata da Christian e rinata a nuova vita, Antonio Bannò (Romulus, Suburra – La serie, Vita da Carlo) in quelli di Davide, erede dell’impero di Lino, il boss locale della prima stagione interpretato da Giordano De Plano, Francesco Colella(Padrenostro, Piuma, ZeroZeroZero, Vostro Onore) nel ruolo di Tomei, il losco veterinario di Città-palazzo, Gabriel Montesi (Favolacce, Romulus, Speravo de morì prima) è l’amico della compagnia di Christian, Penna, Giulio Beranek (L’Arminuta, Una questione privata, Il Cacciatore) e Ivan Franek (Il Re, Noi 4, La buca) ancora nei panni – rispettivamente – del carismatico Biondo e di Padre Klaus, esorcista che ha un conto in sospeso con Christian. Nei nuovi episodi anche Romana Maggiora Vergano (La promessa, Immaturi – La serie) che sarà di nuovo Michela, nella prima stagione morta e risorta per mano di Christian.

Due debutti assoluti nel cast della seconda stagione di Christian: quello di Laura Morante (Assolo, Ciliegine, Ricordati di me, A Casa Tutti Bene – La serie), che interpreterà la Nera, un misterioso personaggio pieno di sorprese, e quello di Camilla Filippi (La Stanza, In fondo al bosco, Viva l’Italia), che sarà Esther, una donna che non sembra vivere bene la presenza di Christian.

La prima stagione di Christian ha raccontato la vicenda di Christian (Edoardo Pesce), irresistibile supereroe “all’amatriciana” che ha sempre vissuto facendo il picchiatore, fino a quando la comparsa delle stimmate sulle sue mani non gli stravolge la vita. Sulle tracce di Christian e del suo mistero si mette Matteo, un diffidente postulatore del Vaticano dai metodi indubbiamente poco ortodossi, interpretato da Claudio Santamaria.

La trama della seconda stagione

Nei nuovi episodi, dopo la morte del boss Lino la Città-Palazzo ha bisogno di un nuovo re e per Christian arriva il momento di applicare il suo dono e costruire quel regno predetto dal Biondo. Dovrà imparare cosa significhi passare da piccolo delinquente a santo, da uno dei tanti a punto di riferimento di un’intera comunità, diventando “il re” di Città-Palazzo ed imparando a compiere scelte in nome del bene di tutti… mentre Matteo, a cui verrà chiesto di schierarsi contro il salvatore di suo figlio, scoprirà la tentazione di giocare per sé. Al suo fianco infatti arriva la Nera, un essere divino determinato ad ostacolare i piani del Biondo.

Ma il cuore umano è imprevedibile e nemmeno l’essenza divina del Biondo e della Nera riuscirà a controllare o anche solo immaginare che forma assumerà, tra le mura di Città Palazzo, la lotta per la propria libertà.

Da un’idea di Roberto “Saku” Cinardi, Christian è una serie Sky Original prodotta da Sky Studios e Lucky Red in collaborazione con Newen Connect, anche distributore internazionale della serie, e liberamente ispirata alla graphic novel Stigmate di Lorenzo Mattotti e Claudio Piersanti (edita da Logos Edizioni). Il soggetto di serie è di Francesco Agostini, Giulio Calvani, Valerio Cilio, Stefano Lodovichi, con la collaborazione di Patrizia Dellea. Scritta da Valerio Cilio, Patrizia Dellea, Stefano Lodovichi e Valentina Piersanti.

Teagan Croft: 10 cose che non sai sull’attrice

Teagan Croft: 10 cose che non sai sull’attrice

Giovanissima già estremamente popolare, l’attrice australiana Teagan Croft si è distinta in pochi anni grazie ad una serie di ruoli e progetti molto diversi tra loro. Grazie a questi ha potuto dar prova non solo di una grande capacità nel dar vita anche alle emozioni più complesse dei suoi personaggi, ma ha sfoggiato anche una presenza scenica particolarmente memorabile. Sono sempre di più i progetti in cui è coinvolta in ruoli di rilievo, lasciando immaginare che il suo sarà un futuro da protagonista all’interno del mondo dello spettacolo, sia questo cinematografico o televisivo.

Ecco 10 cose che non sai su Teagan Croft.

Teagan Croft: i suoi film e le serie TV

1 Ha partecipato ad alcuni film. Il debutto cinematografico per l’attrice arriva grazie al film di fantascienza Osiride – Il 9° pianeta, uscito nel 2016. In questo recita accanto ad attori come Kellan Lutz, Tamuera Morrison e Daniel MacPherson. In questo la Croft interpreta la piccola Indi, la quale si è perduta in futuro distopico e diventa oggetto di ricerca e protezione da parte dei protagonisti. Tale ruolo ha permesso alla giovane attrice di ottenere grande popolarità, portadola verso nuovi ruoli. Nel 2023 reciterà nel film Netflix True Spirit, interpretando l’adolescente australiana Jessica Watson, la persona più giovane che abbia mai navigato in solitaria, senza sosta, intorno al mondo.

2. Ha recitato in diverse serie televisive. La carriera da attrice per la Croft ha avuto inizio grazie alla soap opera Home and Away, dove recita in alcuni episodi nel 2016. Successivamente, a partire dal 2018 è tra i protagonisti della serie Titans, dove interpreta Rachel Roth alias Raven. Ad oggi l’attrice ha recitato in 23 episodi tra la prima e la seconda stagione ed è pronta a riprendere il ruolo anche nella terza stagione che andrà in onda a partire dall’agosto 2021.

Teagan Croft è Raven in Titans

3. È la prima attrice ad interpreare questo personaggio. Dal gennaio 2019 in Italia sulla piattaforma Netflix è disponibile la serie Titans, basata sui Giovani Titani, supereroi della DC Comics. Tra i protagonisti si ritrova anche il personaggio di Rachel Roth alias Raven, interpretata dalla Croft. Si tratta della prima trasposizione in live-action del noto personaggio, il quale pur essendo solo una ragazza è dotata di poteri soprannaturali e oscuri particolarmente pericolosi.

Teagan Croft Titans

4. È affascinata dal rapporto con il protagonista. Uno degli aspetti più interessanti del personaggio per la Croft non è il suo essere dotata di superpoteri, bensì l’essere dominata da passioni molto umane. In particolare, l’attrice apprezza molto il rapporto costruito tra la sua Raven e il Robin di Brenton Thwaites. La Croft ha infatti descritto la loro come un relazione tra padre e figlia, resa ancor più solida dal fatto che entrambi i personaggi condividono un sentimento di solitudine e abbandono.

5. Si è preparata a lungo per il ruolo. Per poter ricoprire il ruolo di Raven l’attrice si è sottoposta anche ad un periodo di allenamento fisico, al fine di poter sopportare i ritmi del set ed eseguire anche le scene più complesse. Allo stesso tempo, si è documentata leggendo diversi fumetti dedicati al personaggio. Grazie a questi ha scoperto molto della storia di Raven, innamorandosene profondamente. Per le emozioni e le paure provate dal personaggio, la Croft lo considera il ruolo più bello della serie.

6. Apprezza molto il look del personaggio. Dopo aver esplorato determinati aspetti della storia e della formazione di Raven nella prima stagione, a partire dalla seconda il personaggio ha sfoggiato un look molto più fedele a quello che presenta nei fumetti. In particolare, sulla sua fronte compare l’iconica gemma che la contraddistingue. La Croft si è dichiarata estremamente entusiasta di come il personaggio stia evolvendo emotivamente, cosa che la porta a cambiare anche nell’aspetto. Ogni modifica da questo punto di vista è un passo in più verso la sua più completa realizzazione.

Teagan Croft in Home and Away

7. Ha recitato in una nota soap opera. In Australia le due maggiori soap opere di sempre sono Neighbours e Home and Away. Quest’ultima, in onda dal 1988, ha ad oggi superato le 34 stagioni e i 7 mila episodi. Numerosissimi celebri attori australiani vi hanno recitato in modo più o meno stabile, come ad esempio Heath Ledger, Chris Hemsworth, Naomi Watts e Guy Pearce. Anche la Croft ha avuto questa opportunità, intraprendendo così la propria carriera da attrice in televisione. Nella soap ha infatti ricoperto il ruolo di Bella Loneragan.

Teagan Croft Raven

Teagan Croft: il suo patrimonio

8. Il suo patrimonio non è noto. La giovane attrice è entrata a far parte del mondo dello spettacolo da appena 5 anni e dunque deve ancora costruirsi una solida fama tanto all’interno quanto all’esterno dell’industria. Ad oggi, dunque, non è noto a quanto ammonti il patrimonio costruito grazie ai suoi ruoli, anche se stando ad alcune stime questo si aggirerebbe intorno ai 200 mila dollari. Una cifra destinata certamente a crescere, considerando la quantità di progetti a cui l’attrice sta prendendo parte.

Teagan Croft è su Instagram

9. Ha un profilo sul social network. L’attrice è presente su Instagram con un proprio account verificato. All’interno di questo la Croft vanta oltre 870 mila follower, ed è solita pubblicare post di vario genere. Questi ad oggi sono più di 90 e spaziano da momenti di svago in compagna di amici o della sua famiglia sino alla promozione dei suoi progetti cinematografici e televisivi. Seguendo il suo profilo, dunque, si potrà essere sempre aggiornati sulle sue attività.

Teagan Croft: compleanno, età e altezza dell’attrice

10. Teagan Croft è nata a Sydney, in Australia, il 23 aprile del 2004 ed ha oggi 17 anni. L’attrice è alta complessivamente 1,63 metri.

Fonte: IMDb

Andrea Riseborough: l’Academy annuncia una “revisione in corso” per la nomination agli Oscar 2023

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L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences ha confermato che sta “conducendo una revisione delle procedure della campagna” di promozione per le nomination agli Oscar sulla scia della nomination all’Oscar a sorpresa ottenuta da Andrea Riseborough per il piccolo film indipendente To Leslie.

Lo scorso venerdì, l’Academy ha rilasciato una dichiarazione riguardante alcune modalità di svolgimento delle campagne di promozione, sebbene nella dichiarazione non menzionasse specificamente To Leslie.

“L’obiettivo dell’Academy è garantire che la competizione degli Awards sia condotta in modo equo ed etico e ci impegniamo a garantire un processo di premiazione inclusivo”, si legge nella dichiarazione. “Stiamo conducendo una revisione delle procedure della campagna attorno ai candidati di quest’anno, per garantire che nessuna linea guida sia stata violata e per informarci se dovessero essere necessarie modifiche alle linee guida in una nuova era di social media e di comunicazione digitale. Abbiamo fiducia nell’integrità delle nostre procedure di nomina e di voto e sosteniamo autentiche campagne di base per prestazioni eccezionali”.

To Leslie, che ha incassato solo $ 27.000 al botteghino, è stato oggetto di esame per la campagna mirata condotta dai suoi sostenitori per conto di Andrea Riseborough, la protagonista.

Sin dalle nomination del 24 gennaio, l’industria ha discusso animatamente se la campagna del film violasse le regole e le linee guida stabilite da AMPAS. Da quando è stato annunciato il nome di Riseborough nella cinquina di nominate agli Oscar 2023 come migliore attrice protagonista, sono circolate voci secondo cui questa nomination potrebbe essere annullata. Infatti, secondo più fonti, l’Academy si riunirà domani, proprio per discutere di questo evento. Inoltre, le fonti rivelano anche che sebbene l’Academy sia stata inondata di chiamate ed e-mail riguardanti l’inclusione di Riseborough, non sono state presentate denunce formali.

Nelle settimane che precedono le votazioni dei membri dell’Academy, non è stato intercettato nessuno sponsor ufficiale per To Leslie, proprio perché, in genere, film piccoli non hanno le risorse per una campagna pubblicitaria da Oscar. Al contrario, film come Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale e Top Gun: Maverick, con alle spalle grandi studi come Netflix e Paramount, hanno avuto la possibilità di una grande esposizione.

Tuttavia, Riseborough è riuscita ad arrivare nella cinquina, “togliendo il posto” alle favorite Viola Davis (The Woman King) o Danielle Deadwyler (Till). Tuttavia, la sua performance è stata osannata da moltissimi colleghi, tra cui Edward Norton, Jane Fonda e persino la collega candidata Cate Blanchett, che hanno elogiato pubblicamente il lavoro dell’attrice. To Leslie è stato diretto da Michael Morris, e sua moglie Mary McCormack si è dimostrata determinante nell’assemblare un esercito di sostenitori di primo piano per Riseborough. In un’e-mail privata, che la rivista Variety è riuscita ad ottenere, McCormick ha fornito agli amici gli strumenti e le istruzioni per far funzionare il passaparola sul film e sulla performance al meglio, rivolgendosi a una maling list di altissimo profilo.

Non c’è niente di sbagliato nell’incoraggiare gli elettori dell’Oscar a guardare un film propagandandone i meriti. Ma alcune campagne rivali affermano che To Leslie ha utilizzato “tattiche aggressive” che oltrepassano il limite.

E c’è un precedente per squalificare film e artisti per aver infranto le regole. Nel 2014, Bruce Broughton, allora membro del comitato esecutivo del ramo musicale dell’Academy, è stato nominato per la canzone originale di Alone Yet Not Alone. Dopo che si è scoperto che Broughton aveva personalmente inviato un’e-mail ai membri del ramo musicale per informarli della sua presentazione alle votazioni, la sua nomina è stata annullata.

Nel caso di Riseborough, i critici devono ancora trovare una “pistola fumante” che mostri una sollecitazione diretta da Riseborough ai membri dell’Academy. Ma altri che hanno lavorato per suo conto sono stati accusati di violare le regole. In tal caso, ciò rende responsabile Riseborough, che è anche produttore esecutivo di To Leslie?

Frances Fisher, membro dell’Academy, è stata una delle sostenitrici più accese di Riseborough, condividendo più post sulla sua performance sui social media. Tuttavia, alcuni di quei posti potrebbero anche violare le regole dell’Academy, in particolare la numero 11 “Riferimenti ad altri candidati“, in cui si afferma che “qualsiasi tattica che individui ‘il concorso’ per nome o titolo è espressamente vietata”.

In un post dal suo account Instagram personale datato 14 gennaio, Fisher ha scritto: “Ai miei colleghi attori dell’Academy – Secondo Pete Hammond che scrive per Deadline, Andrea Riseborough può ottenere una nomination all’Oscar se 218 (su 1.302) attori nel ramo degli attori la nominano al primo posto come migliore attrice. Sembra che Viola [Davis], Michelle [Yeoh], Danielle [Deadwyler] e Cate [Blanchett] siano abbiano in cassaforte la loro nomination.”

Sebbene non sia “illegale” sostenere un film o una performance che si è apprezzata molto, nel riferimento a Yeoh, Deadwyler, Blanchett e Davis, Frances Fisher sembra aver commesso un errore. Ma ciò non implicherebbe direttamente Andrea Riseborough a meno che Fisher non fosse direttamente coinvolta nel film stesso.

Ma chi ha finanziato questo sforzo “autofinanziato”? Le campagne per gli Oscar sono sforzi costosi che coinvolgono feste, consulenti e pubblicità che hanno prezzi elevati. Apparentemente la campagna To Leslie era autofinanziata. Ma ha arruolato due società di pubbliche relazioni, Narrative e Shelter, insieme a organizzatori di eventi come Colleen Camp, per attirare l’attenzione sul film. Chi ha pagato quei conti? Momentum Pictures? Riseborough? Qualche terza persona?

Nelle settimane che hanno preceduto il voto AMPAS, l’autocampagna di Andrea Riseborough ha iniziato a decollare con l’aiuto del suo manager Jason Weinberg, Narrative PR e Shelter PR. Tuttavia, la maggior parte degli esperti di premi ha presunto che l’attrice fosse troppo lontana dal poter ottenere una nomination, dato che altri contendenti hanno ottenuto nomination ai Golden Globe, ai SAG e ad altri importanti premi che vengono consegnati prima e che di solito segnano la strada per gli Oscar.

Molti colleghi e amici di Riseborough hanno promosso la sua nomina e la sua performance, e questo non è proibito, ma bisognerebbe accertare, secondo l’Academy, che questo tipo di sforzo congiunto non costituisca un lavoro portato avanti da una lobby, cosa che invece l’istituzione proibisce.

La pratica di revoca della nomination esiste ed è stata applicata solo 6 volte in 95 anni di storia del premio. Sebbene non ci siano prove che Andrea Riseborough abbia violato le regole dell’Oscar, il team potrebbe aver utilizzato scappatoie per ottenere il riconoscimento che sentiva di meritare. Gli amici di Riseborough hanno capito che per assicurarsi una nomination, avevano bisogno solo di 218 dei 9.579 membri AMPAS. E hanno usato quella matematica a loro vantaggio.

La dimensione del ramo degli attori era di 1.302 membri quest’anno, il più grande dell’Accademia. Se ogni membro vota (e non succede mai), un candidato ha bisogno di 218 voti per assicurarsi uno slot. Se ci sono meno votanti, anche il numero richiesto perottenre lo slot diminuisce. Ma, ancora una volta, non c’è niente di sbagliato nel fare i conti e squalificare Riseborough richiederebbe prove concrete che devono ancora materializzarsi.

Se non vengono intraprese azioni di indagine e verifica, quello che è successo con Andrea Riseborough potrebbe essere preso a esempio anche da studi grandi, che potrebbero adottare le stesse tattiche sfruttando il potere dei social media.

Riseborough non è la prima ad autofinanziare la sua campagna. Sally Kirkland ha notoriamente scritto lettere agli elettori e parlato con qualsiasi giornalista disponibile per promuovere se stessa nella piccola commedia drammatica Anna (1987), mentre le famigerate pubblicità di “CONSIDER” di Melissa Leo sono state acquistate per promuovere la sua performance in The Fighter (2010) e intendevano mostrare il suo lato affascinante in contrasto con il suo lavoro in quel film nei pani di una madre operaia, così facendo si è avvicinata al limite di ciò che era consentito. L’attrice caratterista Ann Dowd ha racimolato circa $ 13.000 dai colleghi e dal suo conto in banca per inviare DVD ai membri dell’Academy per il suo acclamato lavoro come manager di un ristorante in Compliance (2012), ma non è riuscita a ottenere una nomination.

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