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Carrie: Mike Flanagan annuncia l’inizio delle riprese e mostra il logo ufficiale della serie

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Mike Flanagan (Midnight Mass, The Haunting of Hill House) ha annunciato che le riprese del suo adattamento per il piccolo schermo del primo romanzo di Stephen King, Carrie, sono iniziate. Il regista ha condiviso l’immagine di un ciak sui social media, rivelando un primo sguardo al logo ufficiale della serie.

Summer H. Howell (Hunter Hunter, Curse of Chucky) interpreterà Carrie White, un’adolescente telecinetica e problematica, e il resto del cast principale è stato annunciato di recente da Amazon.

La serie vedrà anche la partecipazione di Samantha Sloyan (La caduta della casa degli Usher) nel ruolo della madre religiosa di Carrie, Margaret White; di Alison Thornton (Girlfriend’s Guide to Divorce) nel ruolo di Chris Hargensen; di Thalia Dudek (L’impiccato) nel ruolo di Emaline; di Siena Agudong (Sidelined: The QB and Me) nel ruolo di Sue Snell; di Amber Midthunder (Legion su FX) nel ruolo di Miss Desjardin; di Josie Totah (The Buccaneers su AppleTV+) nel ruolo di Tina; di Arthur Conti (Beetlejuice – La maledizione della luna) nel ruolo di Billy; di Joel Oulette (Sullivan’s Crossing) nel ruolo di Tommy; e di Matthew Lillard (Scream) nel ruolo del preside Grayle.

La sinossi di questo nuovo adattamento recita: “Una rivisitazione audace e attuale della storia della liceale disadattata Carrie White (Howell), che ha trascorso la sua vita in isolamento con la madre autoritaria. Dopo la morte improvvisa e prematura del padre, Carrie si ritrova a dover affrontare il panorama alieno di una scuola superiore pubblica, uno scandalo di bullismo che sconvolge la sua comunità e l’emergere di misteriosi poteri telecinetici”.

Flanagan e King, che hanno recentemente collaborato all’imminente The Life of Chuck, stanno sviluppando il racconto soprannaturale di una storia di rabbia come una serie di otto episodi per Amazon, con Flanagan a bordo come showrunner e produttore esecutivo.

L’adattamento del 1976 di Brian De Palma del libro è ampiamente considerato uno dei migliori adattamenti di King, con Sissy Spacek che offre un’interpretazione terrificante e tragica nei panni della protagonista, che inizia a manifestare distruttive capacità telecinetiche dopo essere stata vittima di bullismo da parte dei suoi compagni di classe e tormentata dalla madre prepotente e fanatica. Tra i protagonisti figurano anche John Travolta, Piper Laurie, Amy Irving, Nancy Allen, Betty Buckley e William Katt.

Il massacro culminante del film è spesso considerato una delle scene più iconiche della storia del cinema. Il sequel del 2002, The Rage: Carrie 2, non è stato ben accolto, e meno si parla del remake del 2013 con Chloë Grace Moretz e Julianne Moore, meglio è.

Mike Flanagan ha già diretto il sequel di Shining di King, Doctor Sleep e Gerald’s Game. Si vocifera che stiano anche discutendo di una nuova versione de La Torre Nera.

Weapons: trailer del nuovo horror dal regista di Barbarian

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Weapons: trailer del nuovo horror dal regista di Barbarian

Dalla New Line Cinema e Zach Cregger, la mente originale dietro “Barbarian”, arriva un nuovo horror/thriller: “Weapons”. Quando tutti i bambini di una stessa classe, tranne uno, scompaiono misteriosamente nella stessa notte esattamente alla stessa ora, l’intera comunità si ritrova a interrogarsi su chi – o cosa – sia responsabile della loro sparizione. Il film è interpretato da Josh Brolin, Julia Garner, Alden Ehrenreich, Austin Abrams, Cary Christopher, con Benedict Wong e Amy Madigan.

Cregger firma la regia del film da una sua sceneggiatura originale. Lo stesso Cregger è produttore del film insieme a Roy Lee, Miri Yoon, J.D. Lifshitz e Raphael Margules. Michelle Morrissey e Josh Brolin sono i produttori esecutivi. Il team creativo dietro la macchina da presa include il direttore della fotografia Larkin Seiple, lo scenografo Tom Hammock, il montatore Joe Murphy e la costumista Trish Sommerville. Le musiche sono di Ryan Holladay, Hays Holladay e Zach Cregger. New Line Cinema presenta una produzione Subconscious/Vertigo Entertainment/BoulderLight Pictures, un film di Zach Cregger, “Weapons”. Distribuito da Warner Bros. Pictures, il film arriverà nelle sale italiane il 6 agosto.

Cosa significa questo trailer per Weapons

Questo trailer completo di Weapons conferma diversi dettagli della trama che erano stati già intuiti dal teaser e dalle prime fotografie. Il narratore menziona direttamente che alle 2:17 del mattino tutti i ragazzi escono di casa. Questo orario era già stato visto sull’orologio in una delle prime immagini del film. Poiché gran parte della pubblicità finora ha sottolineato l’ora in cui i ragazzi escono di casa, sembra probabile che questo orario avrà un ruolo significativo nella trama.

Il trailer completo offre anche un’anteprima più dettagliata dell’esperienza di Justine Gandy, l’insegnante la cui classe scompare. Il trailer la mostra per la prima volta in un’immagine inquietante in cui entra in un’aula vuota. Più tardi, sembrano esserci delle accuse quando qualcuno durante una riunione scolastica dice: “Non capisco proprio. Perché proprio la sua classe, perché solo la sua?” Il personaggio viene poi visto piangere in macchina e svegliarsi con degli incubi, a dimostrazione di quanto la scomparsa la stia colpendo profondamente. Weapons seguirà il viaggio di Justine mentre si svela l’orrore.

Camila Mendes mostra il costume di Teela per Masters of the Universe!

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Mentre Nicholas Galitzine ha mostrato la sua schiena muscolosa per celebrare la fine delle riprese di Masters of the Universe, Camila Mendes si mostra allegramente alle prese con un hamburger con tanto di patatine. Quello che però non sfugge è che l’attrice, che nel film interpreta Teela, indossa proprio il costume dell’eroina del film che vedrà He-man arrivare al cinema in carne e ossa.

“È tutto per i MOTU”, scrive Mendes. “Interpretare Teela è stata una delle esperienze più emozionanti e impegnative della mia carriera. La settimana di suspense tra la mia audizione finale e l’ottenimento della parte è stata a dir poco straziante. Ma eccomi qui quasi un anno dopo, un vero e proprio palestrato e una rossa convertita, a concludere 7 incredibili mesi vissuti come una ragazza londinese, mangiando come un’atleta e correndo in giro come una donna guerriera!! Grata è un eufemismo. Non posso rivelare molto in questo momento, quindi conto alla rovescia i giorni che mancano per mostrarvi di più ✨ per ora mi fermo qui.” Ecco di seguito le immagini:

Il live action di Masters of the Universe

La versione live-action della classica serie animata vedrà protagonista Nicholas Galitzine, ma anche la partecipazione di Morena Baccarin nel ruolo della Strega, e di James Purefoy e Charlotte Riley nei ruoli dei genitori di Adam, Re Randor e la Regina Marlena, insieme ad Alison Brie (GLOW, Community) nel ruolo del braccio destro di Skeletor, Evil-Lyn, Idris Elba (Thor, Luther) in quello di Man-At-Arms e Jared Leto (Morbius, Blade Runner 2049) in quello di Skeletor stesso. Nel frattempo, Sam C. Wilson (House of the Dragon) interpreterà Trap Jaw, con Kojo Attah (The Beekeeper) nei panni di Tri-Klops e Jon Xue Zhang (Eternals) nei panni di Ram-Man.

Dopo numerose false partenze, Netflix era pronta a sviluppare un lungometraggio tratto dall’amata serie animata già nel 2022, ma all’inizio di quest’anno abbiamo saputo che anche l’ultimo tentativo di far decollare il progetto era fallito.

Tuttavia, in seguito avremmo appreso che Amazon/MGM Studios aveva acquisito il film, con il regista di Bumblebee, Travis Knight, in trattative per la regia. L’uscita del film è ora prevista per il 5 giugno 2026. Chris Butler ha riscritto la sceneggiatura da una bozza iniziale di David Callaham (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli). In precedenza, la regia era stata affidata ai fratelli Nee (La città perduta).

Todd Black, Jason Blumenthal e Steve Tisch saranno i produttori, insieme a DeVon Franklin. Masters of the Universe arriverà nelle sale il 5 giugno 2026.

Scarlett Johansson: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Scarlett Johansson: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Scarlett Johansson è una di quelle star che riescono a far parlare di sé senza selfie e senza social media: presentissima nel cinema americano da parecchi anni, ha un talento eccezionale, una bellezza invidiabile, ed è una donna impegnata politicamente. È conosciuta per il suo muoversi con naturalezza tra grandi blockbuster e il cinema indipendente. Negli ultimi anni si è infatti distinta una delle eroine del MCU, ma ha anche ottenuto importanti riconoscimenti per progetti più autoriali, con cui ribadisce tutto il suo grande amore per la recitazione.

Ecco dieci cose da sapere su Scarlett Johansson.

I film di Scarlett Johansson

I film di Scarlett Johansson da giovane

1. Ha recitato in celebri film. Il debutto cinematografico arrivò all’età di nove anni, con la commedia Genitori cercasi (1994), seguito da altri piccoli ruoli. Cominciò a catturare l’attenzione di alcuni critici nel 1998, con il film di Robert Redford L’uomo che sussurrava ai cavalli (1998) .La vera svolta arrivò nel 2003 con i film La ragazza con l’orecchino di perla e Lost in Translation. Da quel momento ha recitato in film come Match Point (2004), The Island (2005), Scoop (2006), The Prestige (2006), L’altra donna del re (2008), Vicky Cristina Barcelona (2008), La verità è che non gli piaci abbastanza (2009), Iron Man 2 (2010), The Avengers (2012), Under the Skin (2013), Captain America: The Winter Soldier (2014)Lucy (2014).

I film di oggi di Scarlett Johansson

Nell’ultimo decennio l’attrice ha continuato a recitare in blockbuster MarvelcomeAvengers: Age of Ultron (2015) e Captain America: Civil War (2016) e nei film Ave, Cesare! (2016), Ghost in the Shell (2017), Crazy Night – Festa col morto (2017) e poi di nuovo in Avengers: Infinity War (2018) e Avengers: Endgame (2019). Nel 2019 recita anche in Storia di un Matrimonio e Jojo Rabbit, ottenendo per entrambi una nomination all’Oscar. Successivamente ha recitato in Black Widow (2021), Asteroid City (2023), North Star (2023), Fly Me To The Moon – Le due facce della luna (2024), La trama fenicia (2025) e Jurassic World – La rinascita (2025).

2. Ha lavorato anche come doppiatrice, produttrice e regista. Oltre a recitare davanti la macchina da presa, Johansson ha ricoperto anche altri ruoli per il cinema. Ha lavorato come doppiatrice SpongeBob – Il film  (2004), ha dato voce a Samantha in Lei (2013), e ancora come doppiatrice per i film Sing (2016), Il libro della giungla (2016), L’isola del cani (2018), Sing 2 (2021) e Transformers One (2024). Ha poi prodotto Black Widow, Fly Me To The Moon – Le due facce della luna e il recente Thunderbolts*, mentre ha debuttato come regista del film Eleanor the Great (2025).

The Prestige Scarlett Johansson Hugh Jackman
Hugh Jackman e Scarlett Johansson in The Prestige. Foto di Francois Duhamel – © Touchstone Pictures and Warner Bros. Pictures. All Rights Reserved

Le canzoni di Scarlett Johansson

3. Ha inciso due album. Scarlett Johansson ha dunque alle spalle una quantità di film invidiabile, ma non solo. Infatti, è anche una cantante: per il film Chasing Ice, Scarlett Johansson ha cantato Before My Time, canzone che è stata candidata all’Oscar come Miglior Canzone Originale nel 2013. Oltre ad aver cantato per album di altri artisti, Scarlett ha rilasciato anche due album propri: il primo si chiama Anywhere I Lay My Head, è uscito nel 2008, ed è stata definito “bizzarro”. Il secondo album, Break Up, è frutto di una collaborazione con Pete York, ed è uscito un anno dopo.

Scarlett Johansson è Vedova Nera nel MCU

4. Si è tinta i capelli pur di ottenere il ruolo. La prima apparizione di Natasha Romanoff alias Vedova Nera risale al film Iron Man 2, nel quale dunque Johansson ha debuttato con quello che è poi diventato uno dei suoi ruoli più celebri. L’attrice ha rivelato di aver desiderato così tanto la parte da essersi tinta i capelli di rosso ben prima di avere la certezza di averla ottenuta. Sperava così di convincere ulteriormente i produttori della Marvel di essere la persona giusta per questo personaggio e a quanto pare c’è riuscita.

Scarlett Johansson in Jurassic World – La rinascita 

5. Desiderava da tempo di recitare nel franchise. Scarlett Johansson è una grande fan della serie di Jurassic Park sin da quando era bambina. Ha trascorso gli ultimi dieci anni prima dell’annuncio del nuovo film, Jurassic World – La rinascita, cercando di entrare a far parte del cast, dicendo che le sarebbe andato bene apparire in uno dei film anche solo per morire nei primi cinque minuti, se questo le avesse permesso di farne parte. Oggi, è invece la protagonista del settimo capitolo della saga.

Jurassic Work 4 Scarlett Johansson
Scarlett Johansson in Jurassic World – La rinascita

Scarlett Johansson e l’apparire nuda in Under the Skin

6. Scarlett Johansson ha parlato della nudità nel film. Il film, nel quale l’attrice interpreta un alieno “travestito” da donna umana, ha fatto molto parlare di sé. In esso, infatti, Scarlett Johansson appare nuda, e riguardo alla nudità nel film, ha commentato: “Sono una persona piuttosto riservata. Non mi piace esporre me stessa ovunque. Ma credo di aver capito che solo lasciandomi completamente andar avrei scoperto qualcosa di nuovo di me. Ho capito che tipo di giudizio avevo di me stessa, e come sono intimamente conscia di cose diverse. Non saremmo riusciti a catturare quello di cui avevamo bisogno se non mi fossi sentita libera da me stessa”.

Chi è il marito di Scarlett Johansson

7. Si è sposata tre volte. Il primo matrimonio dell’attrice risale al 2007, con il collega Ryan Reynolds. La loro unione è però durata solo fino al 2010, ufficializzata poi con il divorzio nel 2011. Nel 2013 Johansson ha poi reso noto il suo fidanzamento con il giornalista francese Romain Dauriac, sposato nel 2014 e dal quale si è però poi separata nel 2016. Nel 2017 inizia invece a frequentare l’attuale marito, l’attore e comico Colin Jost, che ha poi sposato nel 2020.

Scarlett Johansson ha due figli

L’attrice ha ad oggi avuto due figli. La prima, una bambina, è nata nel settembre del 2014 durante il matrimonio con Romain Dauriac. Nel 2021 dà invece alla luce il secondo figlio, nato dall’unione con Colin Jost.

Black Widow recensione film
Scarlett Johansson in Black Widow

Scarlett Johansson non è su Instagram

8. Scarlett Johansson non ha Instagram. L’attrice non è presente sulla celebre piattaforma e, in generale, ha in più occasioni dichiarato di non essere una grande fan dei social network, dove troppo spesso la vita privata si mescola con quella pubblica: “Non ho un account Facebook o Twitter” ha raccontato, “Non riesco a pensare a qualcosa che mi piacerebbe fare meno di dover continuamente condividere dettagli della mia vita quotidiana”. Si possono tuttavia ritrovare alcune fan page grazie alle quali sarà possibile rimanere aggiornati sui suoi progetti.

Il fisico di Scarlett Johansson

9. È considerata una delle donne più belle al mondo. Il fisico di Scarlett Johansson è spesso al centro dell’attenzione, tanto da essere stata più volte inserita nelle classifiche delle donne più belle al mondo da riviste come Esquire e People. Dietro al suo fascino, però, c’è anche una grande disciplina: l’attrice si mantiene in forma grazie a un allenamento costante, fondamentale per affrontare i ruoli fisicamente impegnativi che ha interpretato, da Vedova Nera nella saga degli Avengers fino al recente ingaggio in Jurassic World. Il suo fisico tonico e atletico è quindi frutto di un lavoro mirato, che unisce forza, agilità e resistenza, qualità essenziali per il cinema action.

L’età e l’altezza di Scarlett Johansson

10. Scarlett Johansson è nata il 22 novembre 1984 a Manhattan, New York, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1,60 metri.

Fonti: IMDb, TheTalko

Carla Gugino si unisce a Brad Pitt nel film “Cliff Booth” di Netflix e David Fincher

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Carla Gugino è l’ultima in ordine di tempo ad entrare a far parte del cast come co-protagonista al fianco di Brad Pitt in “Le avventure di Cliff Booth di Netflix, diretto da David Fincher. Anche Yahya Abdul-Mateen II, Elizabeth Debicki e Scott Caan sono nel cast, su una sceneggiatura di Quentin Tarantino.

Deadline che ha riportato la notizia ha riferito anche che non è stato possibile contattare Netflix né i rappresentanti di Carla Gugino per un commento.

I dettagli della trama sono vaghi, ma alcune fonti affermano che il film seguirà uno dei personaggi più iconici di Tarantino, impegnato in un’attività di mediatore a Hollywood, in un sequel del film premiato con l’Oscar da Pitt in C’era una volta a… Hollywood. Non è noto chi interpreterà Gugino nel nuovo film, la cui produzione dovrebbe iniziare entro la fine dell’anno.

Carla Gugino è apparsa di recente al fianco di Naomi Watts e Bill Murray in The Friend e apparirà prossimamente nella commedia d’azione di Amazon Studios Heads of State, al fianco di Idris Elba e John Cena.

In TV, Gugino ha ottenuto una nomination ai Critics Choice Award per La caduta della casa degli Usher per Netflix. Altri suoi lavori includono Jett e The Girls on the Bus di HBO Max, Leopard Skin di Peacock e The Haunting of Hill House di Netflix. Al cinema, ha recitato in ruoli da protagonista in Gerald’s Game, Watchmen, San Andreas, Gunpowder Milkshake, American Gangster e nella serie Spy Kids, tra gli altri.

Marvel e DC: si farà mai il crossover tanto atteso?

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Marvel e DC: si farà mai il crossover tanto atteso?

I film sui supereroi non hanno più la garanzia di incassare un miliardo di dollari, e James Gunn alla guida del DCU ne è perfettamente consapevole. Molti fan credono sia inevitabile che Marvel e DC prima o poi uniranno le forze per un film crossover destinato a riaccendere l’interesse per il genere.

Per Gunn, l’idea di far scontrare i due mondi sullo schermo non è tanto una questione di incassi al botteghino quanto piuttosto del suo fandom e di ciò che è meglio per questi personaggi.

“Ne abbiamo parlato un miliardo di volte. Potrebbe facilmente accadere, ma contemporaneamente, penso che sarebbe interessante. Ma penso anche che la gente ne abbia un po’ abbastanza. Credo che la gente voglia vedere belle storie con i propri supereroi e questo è ciò che conta. E vogliono vedere storie diverse con i loro supereroi. E la gente ama i supereroi. È ovvio, ma hanno bisogno di più varietà e di una narrazione di qualità. E far collaborare Spider-Man e Superman non basterà se il film è pessimo. Quindi deve provenire da una realtà, ed è davvero difficile far funzionare la cosa.

Ho scritto Superman perché adoravo il personaggio. Ed ero entusiasta di scrivere quel film. Se dovessi scrivere un film Superman contro Spider-Man, è un’idea per cui direi ‘Oh, sì, potrebbe essere un gran film’? O lo faccio perché ‘Oh, sì, la gente vuole vedere Superman e Spider-Man fare squadra’? Per me, dovrebbe essere… se mai lo facessimo, dovrebbe essere sotto la direzione di qualcuno che pensasse che sarebbe stato fantastico e non fosse solo un modo per fare soldi, perché a me non interessa.”

E voi cosa ne pensate di un crossover tra Marvel e DC? Potrebbe essere un modo per ridestare l’attenzione dei fan dei cinecomics?

James Gunn afferma che i mandati aziendali hanno “ucciso” i Marvel Studios e poi chiarisce

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Non è un segreto che la Saga del Multiverso abbia visto i Marvel Studios faticare a riconquistare il successo ottenuto con la Saga dell’Infinito. Ci sono state delusioni di critica e commerciali nei cinema e in streaming, e gran parte della colpa è stata attribuita all’ex CEO della Disney Bob Chapek. Lui ha fatto pressioni su Kevin Feige affinché producesse un numero maggiore di titoli per il cinema e per Disney+, mettendo a dura prova il dirigente.

Rolling Stone ha fatto presente al regista dei Guardiani della Galassia e ora co-CEO dei DC Studios, James Gunn, che ci sono delle somiglianze tra Superman e i Fantastici Quattro, anche se il regista non era incline a concordare.

“Forse. Ma pensi davvero che siano simili? Io apprezzo molto la Silver Age, ma non credo che sia così stilizzata, o almeno non allo stesso modo”, ha ribattuto. “E non è così retrò. Ci sono aspetti retro-futuristici, perché abbiamo il Daily Planet con un grande [fottuto] [globo]. E i robot, i macchinari. Quindi capisco dove ci siano certe somiglianze.”

Quando sono state sollevate le difficoltà della Marvel, Gunn ha detto: “[Louis [D’Esposito, produttore esecutivo Marvel di lunga data] mi ha detto in privato [che pubblicavano troppe cose]. Non so nemmeno se sia davvero colpa loro. Non è stato giusto. Non è stato corretto. E li ha distrutti”.

“Dobbiamo trattare ogni progetto come se fossimo fortunati. Non abbiamo l’obbligo di avere un certo numero di film e serie TV ogni anno”, ha detto a proposito di come l’approccio dei DC Studios sarà diverso. “Quindi pubblicheremo tutto ciò che riteniamo di altissima qualità. Ovviamente faremo cose buone e altre meno buone, ma speriamo che in media tutto sia della massima qualità possibile”.

Ora, considerato che la sua dichiarazione a Rolling Stone è stata estrapolata dal contesto, James Gunn ci ha tenuto a chiarire la sua posizione su @Threads, dove ha scritto: “Per essere chiari – come È chiaro nel contesto dell’intervista – non ho detto “li ha uccisi” come se fossero finiti, ma erano fottuti dalla situazione su cui non avevano alcun controllo. Ora sono dall’altra parte, il che è positivo”.

Ha continuato aggiungendo: “La mania di sacrificare tutto per lo streaming ha ucciso molte cose positive, forzando una domanda di “contenuti” che non poteva essere soddisfatta, mandando i film in TV prima che avessero una vera e propria distribuzione nelle sale e molto altro. La follia si è placata e si è bilanciata ovunque. Grazie a Dio”.

Taron Egerton e il cast di Smike – Tracce di Fuoco raccontano la nuova serie Apple Tv+

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Dopo il grande successo di Black Bird, Taron Egerton torna a collaborare con Apple TV+ e Dennis Lehane per una nuova serie, liberamente ispirata a fatti reali: Smoke – Tracce di fuoco. Di seguito, le nostre interviste a Egerton e al cast della serie:

Leggi la nostra recensione di Smoke – Tracce di Fuoco

Ispirata a fatti realmente accaduti, “Smoke – Tracce di fuoco” segue le vicende di un enigmatico investigatore di incendi dolosi che si allea a malincuore con un tormentato detective della polizia per fermare due pericolosi piromani seriali. La loro corsa contro il tempo accende un gioco contorto di segreti e sospetti.

Nel cast della serie figurano anche Rafe Spall, Ntare Guma Mbaho Mwine, Hannah Emily Anderson, la candidata all’Emmy Anna Chlumsky, Adina Porter, il candidato all’Oscar® e all’Emmy Greg Kinnear e il vincitore dell’Emmy John Leguizamo. Thom Yorke ha scritto e interpretato il brano principale “Smoke”, disponibile su Apple Music e su tutte le piattaforme di streaming.

Smoke – Tracce di fuoco è disponibile su Aplle Tv+ dal 27 giugno.

Abbott Elementary: la quinta stagione riceve un aggiornamento entusiasmante dalla star Chris Perfetti

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Abbott Elementary – stagione 5 riceve un aggiornamento entusiasmante dalla star Chris Perfetti. Dopo un colpo di scena davvero rivoluzionario verso la fine della stagione 4 di Abbott Elementary, in cui la preside Ava Coleman (Janelle James) è stata licenziata, la sitcom di successo della ABC ha concluso la sua quarta stagione con una nota molto più allegra. Sebbene gli insegnanti e il personale della Willard R. Abbott Elementary School abbiano dovuto dire addio ad alcuni studenti a cui si erano particolarmente affezionati, c’era anche entusiasmo nel vedere quei ragazzi passare al prossimo capitolo della loro vita.

In un’intervista con Rachel Foertsch di ScreenRant, a Perfetti è stato chiesto quando potrebbe iniziare la produzione della quinta stagione di Abbott Elementary. L’attore, che interpreta Jacob Hill nella serie vincitrice di quattro Emmy, ha dichiarato che la serie inizierà tra circa un mese. Nella citazione qui sotto, Perfetti si dice ottimista su cosa aspettarsi dalla quinta stagione dopo aver incontrato la creatrice e protagonista Quinta Brunson:

Chris Perfetti: Sì, manca circa un mese. Stiamo per iniziare le letture del copione, e sono davvero emozionato. Come ho detto, l’anno scorso abbiamo letto le prime sette sceneggiature e ho pensato che fossero i sette migliori episodi che avessimo mai fatto. Ho appena visto Quinta, è un’attrice brillante, ma non nasconde molto bene le sue emozioni, e ho capito che è contenta di quello che hanno fatto finora per la quinta stagione. Tra circa un mese inizieremo tutto. Come ho detto, avere 22 episodi ci permette di allinearci con l’anno scolastico e, se riusciamo a ottenere un altro paio di crossover, possiamo occuparci anche dei mesi estivi. Quindi sì, manca circa un mese all’inizio.

Cosa significa questo per la quinta stagione di Abbott Elementary

Abbott Elementary – stagione 5 inizia con una tabula rasa, dopo aver detto addio a molti degli studenti che gli spettatori hanno imparato ad amare negli ultimi episodi. Tra questi c’è R.J. (interpretato da Logan Carter), lo studente tranquillo che ha trovato la sua voce quando Jacob ha iniziato a legare con lui nel corso della quarta stagione. Ci si chiede se alcuni di questi studenti amati dai fan potrebbero ancora apparire in uno o due episodi, considerando quanto si sono affermati come parte integrante del cast della serie.

Ci sono anche domande sul resto del cast di Abbott Elementary, che include Brunson, Tyler James Williams, Janelle James, Lisa Ann Walter, Chris Perfetti, Sheryl Lee Ralph e William Stanford Davis. Anche se la relazione tra Janine Teagues (Brunson) e Gregory Eddie (Williams) è solida, qualcuno come Jacob sta ancora cercando di capire quali saranno i suoi prossimi passi in amore. L’inizio della produzione dovrebbe iniziare a chiarire la direzione che prenderà la prossima stagione.

Transformers One NON avrà un sequel!

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Transformers One NON avrà un sequel!

Sebbene Transformers One (qui la nostra recensione) abbia ricevuto recensioni per lo più positive sia da fan che da critica, sembra che il reboot animato non produrrà un sequel. Secondo quanto riferito, la Paramount avrebbe abbandonato i piani per la trilogia prevista, a dimostrazione delle continue difficoltà che lo studio sta affrontando nel dare nuova vita a un franchise che un tempo era un colosso al botteghino.

L’aggiornamento deludente è arrivato direttamente dal regista Josh Cooley durante un panel alle 20:00 al Bot Con ’25, tenutosi sabato a Wayne, Indiana.

Distribuito nel 2024, il film d’animazione fantascientifico vantava un cast vocale stellare, tra cui Chris Hemsworth nei panni di Orion Pax/Optimus Prime, Brian Tyree Henry nei panni di D-16/Megatron, Keegan-Michael Key nei panni di B-127, Scarlett Johansson nei panni di Elita-1, Steve Buscemi nei panni di Starscream, Laurence Fishburne nei panni di Alpha Trion e Jon Hamm nei panni di Sentinel Prime.

Nonostante un solido 83% su Rotten Tomatoes e un punteggio medio di 7,3/10, Transformers One ha deluso le aspettative al botteghino, incassando solo 129,4 milioni di dollari a livello globale a fronte di un budget di produzione stimato di 75 milioni di dollari.

La deludente performance ha spinto Hasbro ad annunciare che non cofinanzierà più film per il cinema basati sui suoi marchi, probabilmente un duro colpo per qualsiasi futuro film Transformers della Paramount.

Transformers One recensione film
Transformers One – Cortesia di Eagle Pictures

La Paramount, nel frattempo, sta tornando al tavolo da disegno per elaborare una nuova strategia per rilanciare il franchise Transformers. Un tempo una potenza del botteghino sotto la direzione di Michael Bay, in particolare durante la programmazione dal 2007 al 2014, la serie ha registrato incassi in costante calo dall’uscita di Transformers: L’Ultimo Cavaliere del 2017.

Transformers One era stato originariamente concepito come base per una nuova trilogia animata, con archi narrativi dei personaggi e momenti chiave per i futuri capitoli già definiti. Ma con il film che non ha incassato quanto ci si aspettava, i piani dello studio sono in evoluzione, mentre ripensano a come riaccendere l’interesse per l’iconica guerra di Cybertron.

Transformers One racconta la storia delle origini di Optimus Prime e Megatron, quando erano solo Orion Pax e D-16, due minatori di Cybertron privi della capacità di trasformarsi. Insieme a Elita-1 e B-127 (in seguito noto come Bumblebee), scoprono un segreto sconvolgente: il loro leader, Sentinel Prime, ha rubato la Matrice della Leadership e ha rimosso gli ingranaggi della trasformazione dal loro popolo per controllarlo e schiavizzarlo.

Mentre il gruppo combatte per svelare la verità e scatenare una ribellione, Orion viene scelto dalla Matrice e diventa Optimus Prime. Ma D-16, spinto dalla rabbia e dalla sete di vendetta, intraprende una strada più oscura. Il suo odio crescente lo trasforma in Megatron, gettando le basi per la leggendaria guerra tra Autobot e Decepticon.

Galactus e Silver Surfer nelle nuove illustrazioni per I Fantastici Quattro: Gli Inizi

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I Marvel Studios non hanno ancora rivelato completamente Galactus nei trailer e negli spot televisivi di I Fantastici Quattro: Gli Inizi. Fortunatamente, un’altra ondata di illustrazioni promozionali punta i riflettori sul Divoratore di Mondi in tutta la sua terrificante gloria.

Una combinazione di immagini fotorealistiche e ispirate ai fumetti, quest’opera mostra anche Silver Surfer al fianco del suo padrone. Shalla-Bal è l’Araldo di Galactus, il che significa che ha il compito di avvertire pianeti come la Terra della loro imminente fine per mano del sempre affamato Galactus.

Il reboot ha centrato in pieno l’aspetto di Galactus sullo schermo, abbracciando pienamente i fumetti. In questo caso, il personaggio viene messo in scena utilizzando un po’ dello stesso linguaggio visivo che abbiamo visto nei Celestiali degli Eterni (il che suggerisce che potrebbe esserci un collegamento tra loro).

Resta da vedere se Galactus avrà un futuro oltre I Fantastici Quattro: Gli Inizi. Circolano già voci secondo cui potrebbe rappresentare una minaccia Multiversale, quindi non sorprendetevi se comparirà in Avengers: Doomsday e/o Secret Wars, soprattutto se ha un legame ispirato a Terra X con Franklin Richards.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Il film Marvel Studios I Fantastici Quattro: Gli Inizi introduce la prima famiglia Marvel composta da Reed Richards/Mister Fantastic (Pedro Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile (Vanessa Kirby), Johnny Storm/Torcia Umana (Joseph Quinn) e Ben Grimm/la Cosa (Ebon Moss-Bachrach) alle prese con la sfida più difficile mai affrontata. Costretti a bilanciare il loro ruolo di eroi con la forza del loro legame familiare, i protagonisti devono difendere la Terra da una vorace divinità spaziale chiamata Galactus (Ralph Ineson) e dal suo enigmatico Araldo, Silver Surfer (Julia Garner). E se il piano di Galactus di divorare l’intero pianeta e tutti i suoi abitanti non fosse già abbastanza terribile, la situazione diventa all’improvviso una questione molto personale.

Il film è interpretato anche da Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne e Sarah Niles. I Fantastici Quattro: Gli Inizi è diretto da Matt Shakman e prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Grant Curtis e Tim Lewis sono gli executive producer.

Outlander: Blood of My Blood, rivela tutti i titoli degli episodi dell’atteso spin-off

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Outlander: Blood of My Blood ha rivelato tutti i titoli degli episodi in vista della premiere della serie. Blood of My Blood, prequel dell’acclamato e longevo dramma storico della STARZ Outlander, è stato ambientato nel 2022. La nuova serie esplorerà le storie individuali e le vicende sentimentali dei genitori di Jamie Fraser (Sam Heughan) e dei genitori di Claire Beauchamp (Caitríona Balfe), rispettivamente nel XVIII secolo e durante la prima guerra mondiale. Blood of My Blood uscirà l’8 agosto e vedrà la partecipazione di Harriet Slater, Jamie Roy, Hermione Corfield, Jeremy Irvine, Tony Curran e altri ancora.

Outlander Universe ha ora rivelato i titoli degli episodi di Blood of My Blood su Instagram. Il carosello mostra tutti i 10 nomi degli episodi in ordine, tra cui “Providence”, “S.W.A.K. (Sealed With A Kiss)”, “School of the Moon”, “A Soldier’s Heart”, “Needfire”, ‘Birthright’, “Luceo Non Uro”, “A Virtuous Woman” e

“Braemar” e “Something Borrowed”. Scopri tutti i titoli degli episodi qui sotto:

 

Cosa significa questo per Outlander: Blood Of My Blood

La premiere della stagione 1 di Blood of My Blood si avvicina rapidamente e, sebbene i nomi degli episodi non sembrino rivelare alcuna trama del prequel, potrebbero fornire alcuni dettagli chiave. Il primo episodio della serie, “Providence”, è anche il titolo di un episodio della quarta stagione di Outlander e potrebbe avere qualche collegamento con la serie originale, simile a Jamie e Claire che recitano “blood of my blood” durante la loro cerimonia di nozze. Inoltre, ‘Braemar’ potrebbe fungere da potenziale sfondo, mentre “Something Borrowed” allude a un matrimonio.

Prima che venissero rivelati i titoli di ogni episodio, STARZ ha anticipato il prequel di Outlander pubblicando alcune immagini e foto dei personaggi, che segnalano ulteriormente quanto sia vicina la data di debutto della serie. Nel teaser trailer di Blood of My Blood, il pubblico ha potuto vedere in anteprima le distintive storie d’amore e i periodi storici, che mostrano come Ellen MacKenzie e Brian Fraser, così come Julia Moriston e Henry Beauchamp, rimangano legati nonostante la guerra e altri conflitti. Le prime foto della serie rivelano anche i giovani contropartiti di Dougal e Colum MacKenzie.

9-1-1: Nashville, primo infuocato teaser trailer dello spin-off

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9-1-1: Nashville, primo infuocato teaser trailer dello spin-off

9-1-1: Nashville svela il suo primo trailer, con collegamenti alla trama principale dello spin-off. Ideato dai co-creatori della serie Ryan Murphy e Tim Minear, oltre che dallo showrunner di 9-1-1: Lone Star Rashad Raisini, 9-1-1: Nashville debutterà sulla ABC alla fine di quest’anno. Il secondo spin-off del franchise, che segue 9-1-1: Lone Star, ha già ingaggiato Chris O’Donnell, ex protagonista di NCIS: Los Angeles, e Jessica Capshaw, star di Grey’s Anatomy, nei ruoli principali. Ha anche portato due grandi nomi di Nashville: LeeAnn Rimes e Kimberly Williams-Paisley.

Sulla pagina Facebook ufficiale dello show, 9-1-1: Nashville ha rivelato il suo primo trailer e ha sottolineato come la musica avrà un ruolo importante nello spin-off. Mentre il caos si scatena nel teaser, con incendi ovunque, il breve teaser mette in evidenza il cast principale e sottolinea il fatto che lo status di Nashville come Città della Musica sarà un punto focale dello spin-off. Ciò è ulteriormente illustrato dalla cover di “Ring of Fire” di Johnny Cash.

Cosa significa questo per 9-1-1: Nashville

Con un 9-1-1: Nashville cast che include anche Hailey Kilgore, Michael Provost, Juani Feliz e Hunter McVey, il primo teaser dello spin-off promette che le emergenze selvagge saranno numerose. Almeno per i primi episodi, forse per tutta la prima stagione, tali emergenze potrebbero concentrarsi sul mondo della musica country. Tuttavia, si sa molto meno sui personaggi dello spin-off, che sono una parte fondamentale di ciò che ha reso il franchise così popolare sin dal suo debutto nel 2018.

Si sa che O’Donnell interpreterà il capitano Don Sharpe. Secondo quanto rivelato dai comunicati ufficiali, Don è un rude capitano dei vigili del fuoco e rodeista che gestisce la caserma più trafficata di Nashville insieme al suo amato figlio. Questo potrebbe ricordare Owen Strand, interpretato da Rob Lowe in 9-1-1: Lone Star. Ma c’è una piccola differenza. Don, sposato con Blythe, il personaggio interpretato da Capshaw, ha dei segreti.

Ginny & Georgia – Stagione 4: importanti aggiornamenti sulle riprese dalla star

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Brianne Howey, che interpreta il personaggio principale Georgia nella serie drammatica di successo Netflix Ginny & Georgia, ha condiviso un aggiornamento promettente per la quarta stagione. La terza stagione di Ginny & Georgia ha offerto altri 10 episodi ricchi di dramma ed emozioni. Con Georgia alle prese con un processo per omicidio mentre la sua famiglia va in pezzi e soccombe alla pressione della stampa nazionale, era irragionevole credere che tutto sarebbe andato per il meglio una volta che fosse stata assolta e tornata a casa. Ginny & Georgia stagione 3 si è conclusa con un altro colpo di scena, ma per fortuna gli spettatori non dovranno aspettare a lungo per avere notizie su una nuova stagione.

Ginny & Georgia è stata rinnovata per due stagioni nel 2023 e la sala degli sceneggiatori della quarta stagione ha iniziato a lavorare sul prossimo capitolo all’inizio di quest’anno. Durante una recente intervista con Collider’s Ladies Night, Howey ha rivelato che la produzione della prossima stagione dovrebbe iniziare entro la fine dell’anno. La star ha anche spiegato che sapere che lo show sarebbe tornato per la quarta stagione prima ancora che la terza fosse andata in onda è stato un “privilegio”, perché le ha permesso di “rilassarsi un po’” e immergersi nella storia.

“È un privilegio, non mi era mai capitato prima. È stato emozionante. Sapere che abbiamo ancora una storia da raccontare ti permette di rilassarti un po’. Ti fidi un po’ di più del processo perché sai quali saranno i risultati”.

Cosa significa questo per la quarta stagione di Ginny & Georgia

Le serie originali Netflix sono famose per i loro calendari di uscita molto distanziati, con i fan spesso costretti ad aspettare tra i due e i tre anni prima dell’arrivo di una nuova stagione, a volte anche quando una serie ha ricevuto un rinnovo anticipato. Ginny & Georgia non ha sfuggito questo destino finora, con il pubblico che ha dovuto aspettare circa due anni tra la prima e la seconda stagione e due anni e mezzo tra la seconda e la terza.

Tuttavia, questa è la prima volta che la serie ha ottenuto un rinnovo anticipato e i commenti di Howey suggeriscono che Ginny & Georgia – stagione 4 è sulla buona strada per rompere il ciclo. Collider ha riferito che la produzione di una singola stagione di 10 episodi di Ginny & Georgia richiede circa 5 mesi, con un periodo di post-produzione di 9 mesi.

Se Netflix vuole mantenere lo slancio di Ginny & Georgia, seguire una tempistica accelerata potrebbe giocare a favore della serie.

Sebbene improbabile, questo potrebbe significare che vedremo più Ginny & Georgia alla fine del prossimo anno o all’inizio del 2027. Ciò renderebbe l’attesa di circa 18 mesi, più o meno un mese o due, invece che due anni e mezzo. Se Netflix vuole mantenere lo slancio di Ginny & Georgia, seguire una tempistica accelerata potrebbe giocare a favore della serie.

Pirati dei Caraibi: il produttore rivela che membri del cast originale torneranno in “Pirati dei Caraibi 6” per una “nuova versione”

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Il produttore della serie Pirati dei Caraibi, Jerry Bruckheimer, anticipa il ritorno di alcuni membri del cast nel sesto capitolo. Il progetto è in fase di sviluppo sin da quando era in lavorazione Pirati dei Caraibi: La vendetta di Salazar, ma alla luce delle accuse di violenza domestica mosse da Amber Heard, la Disney ha deciso di escludere Johnny Depp, protagonista della serie, dal cast. Durante il processo per diffamazione intentato da Depp contro la Heard, l’attore che interpreta Jack Sparrow ha dichiarato di non essere interessato a tornare sul set.

In un’intervista con Ash Crossan di ScreenRant per F1, che sarà pubblicata il 27 giugno, Bruckheimer offre un aggiornamento sul cast di Pirati dei Caraibi 6 e sullo stato attuale del sequel. Il produttore della serie ha rivelato che stanno ancora lavorando alla sceneggiatura, che sarà “una nuova versione”, ma non ci sarà un cast completamente nuovo. Bruckheimer ha confermato che alcuni membri torneranno. Ecco i suoi commenti:

Jerry Bruckheimer: Stiamo lavorando alla sceneggiatura. Speriamo di riuscire a farla bene, poi la realizzeremo. Vogliamo davvero farlo, questo è certo.

ScreenRant: Una continuazione o qualcosa di nuovo?

Bruckheimer: Sarà una nuova versione.

ScreenRant: Nuova versione, nuovi attori?

Jerry Bruckheimer: Beh, non tutti attori nuovi. Alcuni torneranno.

ScreenRant: Ok…

Bruckheimer: Non vi dirò chi, dovrete indovinare.

Cosa significa il commento di Jerry Bruckheimer per Pirati dei Caraibi 6

La serie Pirati dei Caraibi ha ruotato principalmente attorno a Will Turner (Orlando Bloom), Elizabeth Swann (Keira Knightley) e Jack Sparrow, ma diversi personaggi amati dal pubblico sono apparsi in più film, arricchendo il mondo fantastico, tra cui il capitano Hector Barbossa (Geoffrey Rush), Joshamee Gibbs (Kevin McNally), Calypso (Naomie Harris), Pintel (Lee Arenberg) e Ragetti (Mackenzie Crook). Pirati dei Caraibi 5 getta ulteriormente le basi per potenziali trame con l’introduzione di Henry Turner (Brenton Thwaites) e Carina Barbossa (Kaya Scodelario).

I commenti di Bruckheimer confermano che, anche se la trama di Pirati dei Caraibi 6 non riprenderà dopo la fine di La vendetta di Salazar, il film sarà comunque ambientato nello stesso mondo marittimo, che inevitabilmente vedrà la presenza di alcuni volti noti. Al momento, Bruckheimer non è libero di confermare chi tornerà, il che ha senso dato che la sceneggiatura è ancora in fase di lavorazione. I commenti del produttore offrono anche un aggiornamento sullo stato del film e spiegano la mancanza di notizie concrete.

The Pitt – Stagione 2: cast, trama e tutto quello che sappiamo

The Pitt – Stagione 2: cast, trama e tutto quello che sappiamo

L’avvincente nuova serie medica di Max The Pitt offre uno sguardo senza esclusione di colpi sui meccanismi interni di un ospedale, e ora lo show è stato rinnovato per una seconda stagione. Creata per il piccolo schermo da R. Scott Gemmill, la serie segue infermieri, medici e altri membri del personale del fittizio Pittsburgh Trauma Medical Hospital e offre uno sguardo realistico sulla professione medica. Noah Wyle, protagonista di Leverage e ER, è il protagonista della serie nei panni del dottor Michael “Robby” Rabinavitch, il medico senior che cerca di guidare la sua squadra mentre affronta le conseguenze emotive della pandemia di COVID-19.

Ispirandosi al format di serie come 24, ogni episodio di The Pitt si svolge durante un turno di 15 ore in ospedale e include tutti gli alti e bassi del pronto soccorso. Con il ritorno in auge dei medical drama nella stagione televisiva 2024-2025, The Pitt si è già distinto per il suo approccio diretto e senza compromessi al campo medico. Mettendo in luce problemi reali come la carenza di infermieri e la disparità nell’allocazione delle risorse, The Pitt non si limita a drammatizzare la medicina, ma offre agli spettatori anche uno sguardo approfondito sul suo lato più oscuro. Tutto ciò ha portato a un rapido rinnovo da parte di Max.

Ultime notizie su The Pitt  – Stagione 2

Dopo una stagione di debutto travolgente che ha portato gli spettatori nel mondo ad alto rischio di The Pitt, le ultime notizie vedono Noah Wyle discutere una data di uscita per la seconda stagione. Il medical drama originale di Max si è concluso il 10 aprile 2025, ma era già stato rinnovato per una seconda stagione a febbraio.

Ora, Wyle ha annunciato che la sceneggiatura è già in fase di scrittura e che le riprese dovrebbero iniziare nel giugno 2025. Dopo aver offerto questa entusiasmante anticipazione, Wyle ha rivelato che gennaio 2026 è la data più probabile per l’uscita della seconda stagione di The Pitt, e che HBO spera di avere nuovi episodi della serie ogni anno.

Confermata la seconda stagione di The Pitt

Max ha scelto un altro turno a The Pitt

Sull’onda delle ottime recensioni e degli ascolti da record, non è stata una sorpresa che Max abbia deciso di rinnovare The Pitt per una seconda stagione nel febbraio 2025. Ciò che ha sorpreso è che la notizia è arrivata proprio a metà della prima stagione. Questo rinnovo rapido e anticipato non solo conferma che ci saranno altri episodi, ma anche che Max vuole probabilmente realizzare una seconda stagione il prima possibile. Lo ha confermato anche il protagonista Noah Wyle in alcune interviste recenti, affermando che la piattaforma di streaming vuole nuovi episodi ogni anno.

La prima stagione di The Pitt è stata trasmessa dal 9 gennaio al 10 aprile 2025.

Si tratta di un cambiamento radicale rispetto al modello di streaming moderno, che ha spinto i tempi televisivi al limite assoluto. Molti dei programmi più popolari sul piccolo schermo hanno prolungato le pause tra una stagione e l’altra, alcuni addirittura scomparendo per anni senza nuovi episodi. Dopo il rinnovo, le riprese della seconda stagione di The Pitt dovrebbero iniziare a giugno e Wyle ha indicato gennaio 2026 come data di uscita più probabile.

Dettagli sul cast della seconda stagione di The Pitt

Gli ospedali, e in particolare il pronto soccorso, sono noti per il loro alto tasso di turnover, e sembra che uno dei personaggi principali lascerà la serie dopo il primo turno di 15 ore. Dopo essere stata aggredita fisicamente da un paziente e ulteriormente traumatizzata dalla sparatoria di massa, l’infermiera capo Dana Evans (interpretata da Katherine LaNasa) ha deciso di licenziarsi. Anche se potrebbe sempre tornare, l’uscita di scena del suo personaggio illustrerebbe l’alto tasso di turnover che si riscontra negli ospedali. Oltre alla Evans, si presume che il resto del cast tornerà, in particolare Noah Wyle nel ruolo del medico senior Michael “Robby” Rabinavitch.

Ad affiancare Wyle ci sarà Tracy Ifeachor nel ruolo della dottoressa Heather Collins, un’altra medico di alto rango che spesso entra in conflitto con Robby. Robby non è però senza alleati, e il dottor Frank Langdon, interpretato da Patrick Ball, dovrebbe tornare per sostenere il suo amico e collega. Fiona Dourif interpreta la dottoressa Cassie McKay, una donna sulla quarantina che è diventata medico in età avanzata, mentre Supriya Ganesh è la dottoressa Samira Mohan, una specializzanda al terzo anno. Apparso per la prima volta come vecchio rivale di Robby, Shawn Hatosy tornerà probabilmente nei panni del dottor Jack Abbot, soprattutto dopo il loro cuore a cuore sul tetto.

Dettagli della trama della seconda stagione di The Pitt

Quando è arrivato il finale della prima stagione di The Pitt, il debutto aveva finalmente raggiunto la fine del primo turno di 15 ore. Il trauma della sparatoria al PittFest aveva sconvolto tutti in ospedale e Dana ha deciso di licenziarsi dopo essere stata aggredita da un paziente all’inizio del turno. Robby dovette essere convinto a non buttarsi (letteralmente) dal dottor Abbot, e lo sfogo di Jake nei confronti di Robby dimostrò che anche lui stava cedendo sotto il peso del proprio dolore. In realtà, l’unico senso di definitività che si percepiva alla fine della prima stagione era il fatto che i personaggi potevano tornare a casa per un breve riposo.

Questo lascia aperte tutte le possibilità per la seconda stagione, anche se Noah Wyle e gli altri creatori di The Pitt hanno fornito alcuni indizi su ciò che accadrà in futuro. Il creatore R. Scott Gemmill ha detto (tramite Deadline) che la seconda stagione si svolgerà durante il weekend festivo del 4 luglio, il che significa che non riprenderà subito dopo il finale della prima. Saltare avanti di quasi 10 mesi potrebbe essere un po’ strano, ma offre la possibilità di mostrare come sono cambiate le cose in ospedale senza dover tradire il formato dei turni di 15 ore che la serie ha perfezionato.

The Pitt – stagione 2: iniziate le riprese, foto dietro le quinte rivelano il ritorno di Noah Wyle

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Una nuova foto dal dietro le quinte anticipa il ritorno di Noah Wyle nei panni del dottor Michael “Robby” Robinavitch, mentre sono in corso le riprese della seconda stagione di The Pitt. Il medical drama, creato da R. Scott Gemmill, è incentrato su un turno di 15 ore al pronto soccorso di un centro traumatologico immaginario di Pittsburgh, con ogni episodio che copre un’ora del turno. Circa un mese dopo il debutto della serie a gennaio, Max ha ordinato un’altra stagione della serie acclamata dalla critica.

Ora, Max ha svelato una nuova foto dal dietro le quinte mentre The Pitt ha dato il via alle riprese della seconda stagione negli storici studi della Warner Bros. a Burbank, in California. Le riprese in esterni si svolgeranno a Pittsburgh, in Pennsylvania, dove è ambientata la serie. Max ha anche confermato che la seconda stagione debutterà nel gennaio 2026. Guarda la foto dal dietro le quinte qui sotto:

The Pitt - stagione 2
© MAX

Cosa significa questo per la seconda stagione di The Pitt

Il cast corale di The Pitt comprende Katherine LaNasa, Tracy Ifeachor, Taylor Dearden, Patrick Ball, Isa Briones, Fiona Dourif, Supriya Ganesh, Shabana Azeez, Gerran Howell e il guest star Shawn Hatosy. La seconda stagione aggiunge anche quattro nuovi membri al cast, tra cui Charles Baker (Breaking Bad), Irene Choi (Insatiable), Laëtitia Hollard (Trauma) e Lucas Iverson (Frankenstein).

La trama ufficiale descrive la serie come “un’analisi realistica delle sfide” che devono affrontare gli operatori sanitari. La nuova foto dal dietro le quinte anticipa il ritorno all’ambientazione familiare dell’ospedale nella seconda stagione di The Pitt. Robby è visibile mentre entra con un altro medico, apparentemente per presentarsi al lavoro, con uno zaino in spalla.

James Gunn conferma che ha cancellato un film perché la sceneggiatura “non era buona”

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Un film dell’universo DC viene ufficialmente dichiarato morto dal co-CEO della DC Studios James Gunn. Mentre la DC Studios sta dando il via al franchise DCU, con Superman in uscita tra meno di un mese, ci sono ancora diversi film e serie TV in lavorazione per il Capitolo 1: “Gods and Monsters”. Tuttavia, mentre diversi progetti DCU sono stati girati o sono attualmente in fase di riprese, alcuni non hanno superato la fase di sviluppo e sembra che uno di essi non andrà affatto avanti.

Durante una nuova intervista con Rolling Stone, Gunn ha confermato che uno dei film della DC Studios che stavano sviluppando è stato recentemente cancellato. Pur non rivelando il titolo specifico, Gunn ha condiviso quanto segue sul film DC:

Sì. Abbiamo appena cancellato un progetto. Tutti volevano fare il film. Era stato approvato, era pronto per partire. La sceneggiatura non era pronta. E io non potevo fare un film con una sceneggiatura che non era buona. Finora siamo stati davvero fortunati, perché la sceneggiatura di Supergirl era fottutamente buona fin dall’inizio. Poi è arrivato Lanterns, e la sceneggiatura era fottutamente buona. Clayface, stessa cosa. Fottutamente fantastico. Quindi abbiamo queste sceneggiature con cui siamo stati davvero fortunati o saggi nelle nostre scelte o qualunque sia la combinazione.

Cosa significano i commenti di James Gunn per l’universo DC

Sebbene Gunn non abbia specificato il film esatto, è probabile che il progetto a cui si riferisse fosse il film Sgt. Rock, che è stato recentemente annunciato come non più in produzione. Ma il commento di Gunn su come altri film come Supergirl, Clayface e serie TV come Lanterns avessero sceneggiature impressionanti, evidenzia anche come la DC Studios rimanga impegnata a non portare avanti un progetto finché la sceneggiatura non è a un buon punto. Se era Sgt. Rock a cui Gunn si riferiva, è un segnale importante che la DC Studios non sta ripetendo gli errori della divisione DC Films.

Considerando che Gunn ha recentemente affrontato una voce su un film sui Teen Titans, non sembra che il film corale sia quello che hanno dovuto cancellare, soprattutto perché il gruppo ha un forte riconoscimento del marchio ed è anche più facile da capire rispetto a un personaggio come Sgt. Rock. A meno che Gunn non alludesse a The Authority o a Swamp Thing di James Mangold, che facevano parte dell’annuncio iniziale del Capitolo 1: “Gods and Monsters” nel gennaio 2023, solo il tempo dirà quale film non verrà realizzato. Tuttavia, se la sceneggiatura del film cancellato dovesse in qualche modo prendere forma in futuro, forse Gunn gli darà una possibilità di risorgere.

Scarlett Johansson risponde diretta alla domanda se apparirà in Avengers: Doomsday: “Non hai visto Endgame, per l’amor del cielo?”

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Mentre il cast di Avengers: Doomsday sarà molto ampio, una star del Marvel Cinematic Universe è categorica nell’affermare che non farà parte del cast. La protagonista della serie Scarlett Johansson ha sempre sostenuto che la morte del suo personaggio in Avengers: Endgame è definitiva e che il suo film da solista, Black Widow, rimarrà il suo canto del cigno. Nonostante ciò, il pubblico ipotizza che potrebbe comunque apparire, soprattutto perché Robert Downey Jr. tornerà nell’MCU nonostante la morte del suo personaggio originale.

Uno di questi ipotizzatori è il Black Widowco-protagonista di Johansson, David Harbour. I due hanno recentemente rilasciato un’intervista insieme per Interview Magazine in cui lui l’ha indicata come possibile aggiunta segreta ad Avengers: Endgame. Ha dichiarato:

Oh, dai, Scarlett. Sappiamo tutti che sei il personaggio segreto. Sappiamo tutti che Black Widow torna dalla morte.“ Da parte sua, la Johansson ha negato qualsiasi coinvolgimento nel film. Piuttosto, ha ricordato a Harbour la posta in gioco in Avengers: Endgame: ”Se torno dalla morte, metà della popolazione mondiale muore. Non hai visto Endgame, per l’amor di Dio?

Cosa significano i commenti di Scarlett Johansson sul ritorno di Black Widow nell’MCU

Scarlett Johansson
Scarlett Johansson al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

In precedenza, la Johansson aveva escluso un ritorno nell’MCU per un motivo simile: ritiene che la storia di Natasha sia stata raccontata. Il personaggio ha avuto solo un film da solista, ma la sua storia è stata raccontata in tutti e quattro i film degli Avengers, così come in altri film dell’MCU, come Iron Man e Captain America: The Winter Soldier. Ha spiegato che sarebbe molto difficile per [lei] capire in che modo [il ritorno] avrebbe senso per [lei] e per il personaggio”. L’attrice ha continuato:

Mi mancano i miei amici e mi piacerebbe davvero stare con loro per sempre, ma ciò che funziona del personaggio è che la sua storia è completa. Non voglio rovinare tutto. Anche per i fan è importante.

Tuttavia, Johansson è stata chiara su un ruolo in cui tornerebbe nell’MCU: la regia. Dopo aver appena diretto il suo primo film, la star poliedrica sarebbe interessata a farlo per il franchise perché i film Marvel, specialmente quelli con elementi più umani, “sono i grandi film che [lei ama].”

Al momento non ci sono film in programma per l’MCU senza un regista, quindi non è chiaro quale progetto potrebbe dirigere. Tuttavia, dopo il successo di Thunderbolts*, potrebbe essere interessante vedere l’interpretazione della Johansson in un film sulla sorella di Natasha Black Widow, Yelena Belova. La performance di Florence Pugh è stata uno dei momenti salienti di Thunderbolts*, e senza dubbio il pubblico vorrebbe vedere di più della sua storia.

“Non direi mai zero”: James Gunn lascia aperta la porta a Robert Pattinson per entrare nel DCU

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Le possibilità di vedere Robert Pattinson interpretare la versione DC Universe di Batman sono ancora vive dopo un nuovo aggiornamento. Ci sono state molte voci su chi interpreterà Batman nella DCU, da nomi come la star di The Boys Jensen Ackles a Brandon Sklenar di 1923 e persino Robert Pattinson. Quest’ultimo dovrebbe rimanere separato dal DCU’s Chapter One, recitando nella trilogia The Batman del regista Matt Reeves. Tuttavia, sembra che ci sia ancora una possibilità che i due franchise possano fondersi.

In un’intervista a Rolling Stone, James Gunn ha lasciato aperta la porta a Robert Pattinson per interpretare Batman nella DCU, anche se è improbabile. Secondo Gunn, le possibilità che Pattinson interpreti Batman in The Brave and the Bold per la DCU sono superiori allo zero, affermando: “Non si può mai sapere”. Tuttavia, ciò non significa che il regista stia anticipando che ciò accadrà sicuramente, poiché Gunn afferma: “Non è affatto probabile”.

Quello che si sa per certo è che, sebbene la sceneggiatura di The Batman 2 stia richiedendo molto tempo, il film non è stato cancellato. Ecco la citazione completa:

Non direi mai zero, perché non si può mai sapere. Ma non è probabile. Non è affatto probabile. Vorrei anche dire che Batman Part II non è stato cancellato. È l’altra cosa che sento dire continuamente, che Batman Part II è stato cancellato. Non è stato cancellato. Non abbiamo una sceneggiatura. Matt è lento. Lasciategli il tempo. Lasciategli fare quello che sta facendo. Dio, la gente è cattiva. Lasciategli fare il suo lavoro, ragazzi”.

Cosa significano i nuovi commenti di James Gunn su Robert Pattinson per il Batman della DCU

James Gunn 2023
Il regista statunitense James Gunn arriva alla premiere di Los Angeles della Warner Bros. ‘The Flash’ tenutasi al TCL Chinese Theatre IMAX il 12 giugno 2023 a Hollywood, Los Angeles, California, Stati Uniti. — Foto di imagepressagency – DepositPhotos

Le voci su Robert Pattinson che entra a far parte del DCU circolano da un anno. Anche se l’attore ha 39 anni, otto in più dell’attore che interpreta Superman, David Corenswet, Pattinson si adatta all’idea che il franchise ha di Bruce Wayne. Dopotutto, il Cavaliere Oscuro sarà il padre di Damian Wayne in The Brave and the Bold, con altri membri della Bat-Family che appariranno nel film. A 39 anni, Pattinson potrebbe interpretare realisticamente quella versione di Batman, il che consentirebbe alla DCU di differenziarsi nettamente dal franchise The Batman di Reeves.

In The Batman, il Cavaliere Oscuro di Pattinson era ancora all’inizio della sua carriera di eroe. La versione di Batman della DCU sarà più esperta e, se Pattinson dovesse interpretare entrambi i ruoli, la DC potrebbe distinguere i due franchise. I commenti di Gunn lasciano aperta la porta a Pattinson per interpretare Batman della DCU, ma il regista sembra anche credere che la strada migliore sia quella di scritturare un nuovo attore, dato che la DC rimane fiduciosa nei piani di Matt Reeves per The Batman Universe. L’opzione di utilizzare Pattinson c’è, ma non è in primo piano nella mente di Gunn.

James Gunn fornisce aggiornamenti positivi sui film DC Batman e Wonder Woman

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James Gunn condivide nuovi entusiasmanti aggiornamenti su ciò che sta accadendo con il film The Brave and The Bold, così come sul film di reboot Wonder Woman DC Universe. Mentre il Capitolo 1 della DCU, “Gods and Monsters”, ha diversi film e serie TV in lavorazione, è in fase di scrittura un nuovo film su Wonder Woman, mentre la DC Studios sta lavorando attivamente per avvicinare la prossima interpretazione cinematografica di Batman alla realtà nella serie di Gunn attraverso The Brave and The Bold. Anche se le date di uscita non sono ancora state fissate, i fan avranno molto da aspettarsi dalle due icone DC nella DCU.

In una nuova intervista con Rolling Stone, Gunn è stato interrogato sullo status di Wonder Woman e Batman nel franchise DCU. Gunn ha fornito dettagli sui piani per i film Batman e Wonder Woman nella DCU, condividendo quanto siano importanti le due leggende DC per il franchise:

Rolling Stone: In senso lato, cosa bisogna capire per far funzionare queste due proprietà, Batman in questo universo?

James Gunn: Batman deve avere una ragione per esistere, giusto? Quindi Batman non può semplicemente essere “Oh, stiamo facendo un film su Batman perché Batman è il personaggio più importante della Warner Bros.”, che è vero. Ma perché c’è bisogno di lui nel DCU e c’è bisogno che non sia esattamente lo stesso Batman di Matt. Eppure non è un Batman campy. Non mi interessa. Non mi interessa un Batman divertente e campy, davvero. Quindi stiamo affrontando questo aspetto. A proposito, penso di avere una soluzione. Penso di sapere davvero di cosa si tratta, sto solo lavorando con lo sceneggiatore per assicurarmi che possiamo realizzarlo.

Rolling Stone: E per Wonder Woman?

James Gunn: Simile. Wonder Woman penso sia in realtà più facile per me, perché non ci sono state così tante rappresentazioni infinite di Wonder Woman, sicuramente non nei film, ma in realtà da nessuna parte, come quelle di Batman. Ogni singola storia di Batman è stata raccontata. Sembra che metà dei fumetti pubblicati dalla DC negli ultimi 30 anni abbiano Batman come protagonista. È il supereroe più famoso al mondo e il supereroe più popolare al mondo. La gente lo ama perché è interessante, ma il fatto che sia così presente può anche renderlo noioso. Quindi, come si fa a creare un personaggio divertente da guardare?

Cosa significano i commenti di James Gunn per Batman e Wonder Woman della DCU

Wonder-Woman-1984-film

Dato che il Batman di Robert Pattinson rimarrà nel suo universo e separato da questo reboot, è comprensibile che Gunn trovi difficile trovare una rappresentazione distinta di Bruce Wayne nella timeline della DCU. Dato che in passato sono stati realizzati tantissimi film live-action su Batman, The Brave and The Bold deve trovare il maggior numero possibile di modi per mostrare cosa porterà questa versione della leggenda DC senza sembrare troppo simile a ciò che i fan hanno già visto. Ciò risulta chiaro anche dalla seguente citazione di Gunn, che ha affermato:

No, non lo faccio. Batman è il mio problema più grande in tutta la DC in questo momento, personalmente. E non è che io stia scrivendo Batman, ma sto lavorando con lo sceneggiatore di Batman e sto cercando di farlo bene, perché è incredibilmente importante per la DC, così come Wonder Woman. Quindi, al di fuori delle cose che sto facendo nei progetti attualmente in corso, le nostre due priorità sono finire le sceneggiature di Wonder Woman e Batman.

Nel caso di Diana, c’è forse più libertà quando si tratta di capire come realizzare una nuova Wonder Woman per la DCU, dato che c’è stata solo una versione cinematografica del personaggio in tempi moderni. Pertanto, la DCU non ha ostacoli così grandi nel reimmaginare Wonder Woman per il grande schermo come nel caso di Batman. Dato che i film della DCEU su Wonder Woman erano tutti ambientati nel passato, la DCU può invece affrontare il suo film nel presente, il che è già di per sé una differenza enorme.

James Gunn conferma che il film della DC Supergirl: Woman Of Tomorrow è stato rinominato

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Supergirl: Woman of Tomorrow non è più il titolo del primo film della DC Universe dedicato alla Ragazza d’Acciaio. Sebbene ci siano voci secondo cui Kara Zor-El apparirà per la prima volta nel film Superman di James Gunn, il primo progetto ufficiale per il personaggio nella lista delle uscite della DCU è un film dedicato esclusivamente a Supergirl. Il progetto è basato sui fumetti Supergirl: Woman of Tomorrow scritti da Tom King, uno degli architetti della DCU, e disegnati da Bilquis Evely. Anche se il film su Supergirl rimarrà legato alla serie a fumetti, i titoli non saranno più gli stessi.

In un’intervista a Rolling Stone, James Gunn ha rivelato che il film DCU con Milly Alcock si chiamerà semplicemente Supergirl. Gunn ha ricordato che inizialmente voleva chiamare il suo reboot di Superman Superman: Legacy, prima di decidere di abbreviare il titolo al solo nome dell’eroina. Pur non spiegando direttamente perché ha cambiato il titolo di Supergirl, ha affermato di essere “stufo dei titoli con supereroi, due punti e altri nomi”.

La sua esperienza con Superman sembra aver sicuramente influenzato il prossimo film della DC dedicato a Supergirl. Ecco la citazione completa: “Rolling Stone: Non si chiamerà più Supergirl: Woman of Tomorrow, giusto?

James Gunn: Penso che si chiamerà semplicemente Supergirl”.

Rolling Stone: Il tuo film su Superman si chiamava inizialmente Superman: Legacy, e ora è semplicemente Superman.

James Gunn: Sì. Sto sempre tagliando. “Legacy” era davvero… facciamo una cosa chiamata premortem. Un premortem consiste nel riunirsi con il gruppo che sta lavorando al progetto. Di solito si fa un paio di mesi prima delle riprese e si ipotizza: “Se fosse un disastro epico, quali sono le cose che stiamo facendo oggi che potrebbero causarlo? Tutti possono parlare liberamente”. Le cose che si scoprono in altre produzioni sono quelle che la gente bisbiglia. “Oh, Dio, non capisco perché abbiano scelto quell’attore, non è adatto al ruolo”. Oppure: “Il scenografo non è mai puntuale”. Una delle cose che ho sollevato era il titolo, che era Superman: Legacy. Anche se ero stato io a dargli quel titolo, non ne ero sicuro. Prima di tutto, sono stufo dei titoli con supereroi, due punti e un altro nome. E poi sembrava che guardassimo indietro mentre guardiamo avanti, anche se ha a che fare con l’eredità nel film stesso. E tutti dicevano: “Oh, sì, no, cambialo”.

Cosa significa il nuovo titolo del film della DCU su Supergirl

James Gunn 2023
Il regista statunitense James Gunn arriva alla premiere di Los Angeles della Warner Bros. ‘The Flash’ tenutasi al TCL Chinese Theatre IMAX il 12 giugno 2023 a Hollywood, Los Angeles, California, Stati Uniti. — Foto di imagepressagency – DepositPhotos

Con i suoi commenti sul titolo del nuovo film DC e il cambio da Supergirl: Woman of Tomorrow a Supergirl, James Gunn sta inviando un messaggio chiaro su ciò che vuole vedere dal futuro della DCU. Sebbene i sottotitoli per i film diventeranno inevitabilmente una cosa normale per il DCU quando entreranno in scena i sequel, sembra che la maggior parte dei primi film dedicati agli eroi e ai cattivi del DCU porteranno semplicemente il nome dei personaggi principali dei progetti, come nel caso di Superman e Supergirl.

Detto questo, lo status di Batman nel DCU suggerisce che, sebbene la maggior parte dei film potrebbe seguire lo schema di Supergirl, non tutti lo faranno. Nella stessa intervista, James Gunn ha confermato che, per il momento, il primo film solista di Batman nella DCU – che includerà il debutto live-action di Damian Wayne e altri personaggi della Bat-Family – è ancora intitolato The Brave and the Bold. La lista dei progetti DC include The Authority, Waller, Lanterns, Booster Gold, Swamp Thing e altri, tutti seguendo il modello di Superman e Supergirl.

Christopher Nolan ha consigliato allo sceneggiatore della trilogia di Batman di lavorare al film di Batman con Ben Affleck

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Il veterano sceneggiatore dei film DC David S. Goyer ha raccontato di come Christopher Nolan gli abbia consigliato di non lavorare al film Batman di Ben Affleck. Mentre il film The Batman con Robert Pattinson ha riscosso un enorme successo nel 2022, inizialmente il film doveva essere un’avventura solitaria del Cavaliere Oscuro interpretato da Affleck nella timeline cinematografica DC. Ben Affleck avrebbe dovuto dirigere il film Batman, scrivendone anche la sceneggiatura insieme a Geoff Johns, ma alla fine ha abbandonato il progetto, che è stato poi trasformato in un reboot del Cavaliere Oscuro diretto da Matt Reeves.

Durante una nuova apparizione al podcast Happy, Sad, Confused, Goyer, che ha lavorato alla trilogia The Dark Knight di Nolan, ha ripercorso la sua carriera nel mondo dei fumetti, avendo anche scritto i film originali di Blade con Wesley Snipes.

Riguardo al desiderio dei fan di vederlo lavorare al reboot di Blade della Marvel Studios, Goyer ha detto di essere titubante nell’accettare il progetto dopo aver scritto i precedenti film di Blade, paragonando la situazione al film Batman di Affleck e rivelando che lo stesso Nolan gli aveva consigliato di non accettare il secondo film, come ha raccontato lo sceneggiatore:

Sui social media vedo continuamente commenti del tipo “oh, dovrebbero affidare il nuovo Blade a Goyer” – una parte di me pensa che sarebbe divertente, ma un’altra parte pensa che finora ho realizzato il Blade definitivo, e che sarebbe un errore. Ricordo che Chris [Nolan] mi consigliò di non lavorare al Batman di Affleck, semplicemente perché avrebbe creato confusione, capisci? Ne abbiamo fatto uno, meglio restare su quello.

Cosa significa la storia di David S. Goyer su Christopher Nolan per il Batman di Ben Affleck

Sebbene ci saranno sempre molte ragioni per cui il film Batman di Affleck non è stato realizzato, è comprensibile che Goyer non voglia cimentarsi in un’altra rappresentazione cinematografica del Cavaliere Oscuro. Goyer ha lavorato all’intera trilogia di Il cavaliere oscuro, quindi ha dedicato quasi un decennio alla versione di Batman interpretata da Christian Bale. Anche se Goyer aveva scritto la sceneggiatura di Batman v Superman: Dawn of Justice, il film è abbastanza diverso da non dare l’impressione che stia semplicemente ripetendo ciò che ha fatto con Nolan nel corso di tre film.

Considerando quanto la versione di Batman interpretata da Affleck fosse diversa da quella di Bale, è comprensibile che Goyer voglia lasciare la porta aperta a un nuovo sceneggiatore che possa affrontare l’icona DC nel contesto del franchise DCEU. Avendo lavorato a numerosi progetti tratti dai fumetti al di fuori della trilogia The Dark Knight e dei film Blade, il regista potrebbe anche aver voluto evitare che la sua carriera diventasse troppo dipendente dai supereroi.

Tra i crediti di Goyer figurano anche Man of Steel, Ghost Rider: Spirit of Vengeance e lo sviluppo delle serie TV Krypton e The Sandman, tutte opportunità uniche al di fuori del franchise di Batman.

The Batman 2 riceve un altro aggiornamento da James Gunn

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The Batman 2 riceve un altro aggiornamento da James Gunn

The Batman 2 ha ricevuto un aggiornamento del copione deludente da James Gunn. Il film DC era inizialmente previsto per il 2025. Tuttavia, a causa degli scioperi di Hollywood del 2023 che hanno ritardato diversi film e serie in tutta Hollywood, nonché del fatto che il regista Matt Reeves non ha terminato la sceneggiatura del film come previsto, The Batman 2 ha subito alcune battute d’arresto. Il sequel del debutto di Robert Pattinson nei panni di Batman arriverà ora nelle sale il 1° ottobre 2027. Dopo che un recente rapporto aveva affermato che la sceneggiatura del film sarebbe stata completata a breve, James Gunn ha gettato acqua fredda sulla notizia.

Su Threads, James Gunn ha rivelato che la sceneggiatura di The Batman 2 non sarebbe mai stata pronta per il Memorial Day, come era stato ipotizzato.

Reeves si sta prendendo il suo tempo per realizzare il sequel DC, il che ha portato a diversi ritardi e persino attori come la star del franchise Robert Pattinson a scherzare su quanto tempo ci sta mettendo The Batman 2 a decollare. Recentemente, si era vociferato che Reeves avrebbe finalmente consegnato una bozza completa della sceneggiatura entro il Memorial Day – ha già consegnato parti del prossimo film DC ai co-CEO della DC Studios Gunn e Peter Safran – ma Gunn ha smentito, dicendo: “Non ne ho sentito parlare, ma non è vero. Nessuno se lo aspettava per quella data”.

Cosa significa l’aggiornamento sulla sceneggiatura di The Batman 2 di James Gunn

James Gunn 2023
Il regista statunitense James Gunn arriva alla premiere di Los Angeles della Warner Bros. ‘The Flash’ tenutasi al TCL Chinese Theatre IMAX il 12 giugno 2023 a Hollywood, Los Angeles, California, Stati Uniti. — Foto di imagepressagency – DepositPhotos

Il film DC è ancora in fase di sviluppo

L’ultimo aggiornamento sulla sceneggiatura di The Batman 2 era che una versione finale della bozza avrebbe potuto essere consegnata alla DC entro il Memorial Day. Tuttavia, Gunn afferma che ciò non è avvenuto, senza fornire alcun aggiornamento sul fatto che Reeves abbia consegnato la sceneggiatura. Sulla base di ciò, è possibile supporre che la sceneggiatura di The Batman 2 non sia ancora stata completata, il che non sorprende, data la natura del processo di sviluppo del film, con Reeves che si sta prendendo il suo tempo per finire la sceneggiatura tra le voci che lo vedono alle prese con problemi personali.

The Batman 2 puntava inizialmente a iniziare le riprese verso la fine dell’anno. Tuttavia, con la sceneggiatura del film DC apparentemente ancora in fase di lavorazione, questa possibilità inizia a diventare meno probabile. Se Reeves avesse consegnato la sceneggiatura entro il Memorial Day, la DC avrebbe avuto tempo sufficiente per esaminare eventuali bozze aggiuntive, avviare la pre-produzione e assemblare il cast prima della fine del 2025. Con la seconda metà dell’anno alle porte e nessuna fine in vista per l’attesa della sceneggiatura, le riprese di The Batman 2 quest’anno sembrano sempre più improbabili.

Top Gun 3 ottiene un importante aggiornamento mentre il regista anticipa la sua “trama ambiziosa”

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Top Gun 3 riceve un nuovo entusiasmante aggiornamento dal regista Joseph Kosinski, che torna alla regia e parla dello stato della sceneggiatura e delle idee per la trama. A 36 anni dall’uscita dell’originale Top Gun, Top Gun: Maverick, in uscita nel 2022, vedrà Tom Cruise tornare nei panni del pilota di caccia protagonista, questa volta per addestrare una nuova leva di reclute per una missione pericolosa. Il film è stato un grande successo di critica e di pubblico, e Top Gun 3 è stato successivamente confermato in fase di sviluppo, con Kosinski che tornerà alla regia e Cruise che dovrebbe riprendere il ruolo di Maverick per la terza volta.

In una recente intervista con ScreenRant per F1: The Movie, che uscirà nelle sale il 27 giugno, Kosinski rivela che Top Gun 3 è ancora in fase di sceneggiatura, con lo sceneggiatore Ehren Kruger attualmente al lavoro. Anche se Kosinski non rivela alcun dettaglio su ciò che accadrà a Maverick o ad altri potenziali piloti che potrebbero tornare, anticipa che la nuova storia è una “grande idea”. Ecco il suo commento:

Ehren Kruger sta scrivendo la sceneggiatura proprio mentre parliamo. È una grande idea che ho sviluppato per quasi un anno, lavorando con alcuni amici della Marina e della Lockheed. E sì, Ehren ci sta lavorando, quindi vedremo come andrà.

Riguardo al motivo per cui è tornato alla serie dopo che Maverick sembrava essere il finale perfetto, Kosinski sottolinea che ciò che hanno in mente è “così ambizioso” che non poteva restarne fuori:

Si trattava di trovare un’idea che, ancora una volta, fosse una nuova sfida. Qualcosa che aprisse la storia in un modo che non potevi lasciarti sfuggire. E penso che l’idea sia davvero ambiziosa. È questo che mi entusiasma.

Cosa significa l’aggiornamento di Kosinski per Top Gun 3

Top Gun: Maverick (2022)
Foto di Scott Garfield/Scott Garfield – © 2021 Paramount Pictures Corporation.

Con il lavoro sulla sceneggiatura ancora in corso, potrebbe volerci ancora un po’ di tempo prima che gli spettatori possano vedere cosa succederà al personaggio di Cruise dopo il finale di Top Gun: Maverick. Potrebbero volerci molti mesi prima che la sceneggiatura sia abbastanza pronta per poter effettivamente andare avanti con il film. Una volta che la sceneggiatura sarà pronta e saranno stati conclusi gli accordi con Cruise e gli altri membri del cast che torneranno, come Glen Powell e Miles Teller, sarà la programmazione a determinare quando potranno iniziare le riprese. Se, ad esempio, le riprese dovessero iniziare alla fine del prossimo anno, Top Gun 3 potrebbe arrivare nel 2027 o nel 2028.

L’agenda fitta di impegni di Cruise, e quella degli altri Top Gun: Maverick cast membri, influirà sulla tempistica dell’uscita. Oltre alla collaborazione con il regista Alejandro G. Iñárritu, Cruise ha diversi altri film in cantiere. Tra questi, un film di Doug Liman intitolato Deeper, che racconta la storia di un astronauta che vive un’esperienza terrificante durante un’immersione in acque profonde, e un film sulla Seconda Guerra Mondiale intitolato Broadsword, che riunirà la star con il suo frequente collaboratore Christopher McQuarrie. Cruise lavorerà anche con Liman a un film che sarà girato nello spazio.

Top Gun: Maverick, la spiegazione del finale

Top Gun: Maverick, la spiegazione del finale

L’emozionante finale di Top Gun: Maverick vede Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise) e la sua squadra impegnati in una missione pericolosa in cui qualsiasi membro del cast di Top Gun 2 potrebbe rimanere ucciso. Top Gun: Maverick vede Maverick tornare alla scuola di Top Gun e confrontarsi con il senso di colpa che lo tormenta da anni per la morte del suo amico Goose, mentre addestra suo figlio Rooster (interpretato nel cast di Top Gun 2 da Miles Teller). Questo rapporto è al centro del finale di Top Gun: Maverick, con un’audace operazione aerea in cui Maverick e gli altri piloti combattono per la propria vita.

A più di trent’anni dall’uscita del primo film, Top Gun: Maverick ha dimostrato l’interesse del pubblico per questo franchise e le grandi domande che si ponevano prima del climax del sequel. Data la tendenza dei sequel di film di successo, c’era preoccupazione che Maverick potesse morire durante la missione, che lui e Rooster potessero riconciliarsi e che ci fosse la possibilità di una felicità con la sua nuova fiamma Penny (Jennifer Connelly). Il finale di Top Gun: Maverick ha risposto a tutte queste domande e ha anticipato il futuro della serie.

Cosa è successo nel finale di Top Gun: Maverick?

Maverick dimostra ancora una volta di essere il migliore

Il finale di Top Gun: Maverick inizia con la morte di Iceman, l’ammiraglio Tom Kazansky, dopo la quale Maverick perde la sua protezione e viene rimosso dal ruolo di istruttore di Top Gun da Cyclone (Jon Hamm), ma Maverick ha altri piani. Maverick ruba un aereo ed esegue alla perfezione la simulazione, dimostrando agli allievi che la loro missione impossibile può essere portata a termine perché “non è l’aereo, è il pilota”. Maverick ha quindi guidato lui stesso la missione, che ha portato alla risoluzione dell’astio che Rooster nutriva da sempre nei confronti del compagno del suo defunto padre. Il ritorno di Maverick al posto di pilotaggio ha creato il climax emozionante verso cui il film aveva costruito tutta la tensione.

Il piano di missione di Maverick 1 e 2 spiegato in dettaglio (cosa è andato storto e cosa è andato bene)

Miles Teller in Top Gun: Maverick (2022)
Foto di Scott Garfield/Scott Garfield – © 2022 Paramount Pictures Corporation.

Maverick è stato incaricato di guidare la missione per distruggere l’impianto sotterraneo di uranio. Ha scelto Phoenix (Monica Barbaro) e Bob (Lewis Pullman) come “Dagger 1” insieme a lui, mentre “Dagger 2” era Payback (Jay Ellis) e Fanboy (Danny Ramirez), con Rooster come suo gregario. Hangman (Glen Powell), che non era stato scelto, era demoralizzato e in attesa sul ponte di volo della portaerei. Avevano 2 minuti e 30 secondi per volare a bassa quota attraverso i canyon, sotto i missili terra-aria nemici, e raggiungere l’obiettivo. Maverick raggiunse l’obiettivo a 3 metri e lo colpì per creare un varco.

Dagger 2 ha preso velocità e ha raggiunto l’obiettivo. Nonostante il malfunzionamento del laser, Rooster ha controllato visivamente l’obiettivo e lo ha colpito con successo, distruggendo l’impianto sotterraneo di uranio.

L’addestramento di tutti i piloti ha dato i suoi frutti e sono riusciti a compiere una ripida salita a 9,5 g senza scontrarsi con la montagna. Poi è iniziato il duello aereo quando il nemico ha lanciato dei missili SAM e ha fatto decollare dei caccia di quinta generazione per intercettare la squadriglia di Maverick. Tutti gli F-18 della Marina avevano dei razzi di segnalazione che hanno usato per deviare i missili nemici, ma Rooster li ha esauriti quando è stato preso di mira da un aereo nemico. Maverick ha usato il proprio aereo per proteggere Rooster ed è stato abbattuto.

Pheonix/Bob e Payback/Fanboy riuscirono a tornare alla portaerei, ma Cyclone rifiutò di far decollare Hangman per salvare Maverick. Pensava che Maverick fosse morto e non voleva rischiare la vita di altri piloti. Tuttavia, Rooster non tornò a casa e invece salvò Maverick da un elicottero d’assalto nemico. Rooster viene poi abbattuto, ma anche lui sopravvive e Maverick si ricongiunge con lui. I due raggiungono l’aeroporto nemico distrutto dai missili Tomahawk della Marina e trovano un vecchio F-14 Tomcat simile a quello che Maverick pilotava nell’originale Top Gun. Maverick e Rooster riescono a far decollare l’F-14, ma vengono intercettati da due aerei nemici di quinta generazione.

Maverick sopravvive e chi muore in Top Gun: Maverick

Top Gun: Maverick (2022)
Foto di Scott Garfield/Scott Garfield – © 2021 Paramount Pictures Corporation.

Nonostante le difficili probabilità di successo della missione, sia Maverick che Rooster, interpretati da Tom Cruise, sopravvivono Top Gun: Maverick‘s ending. Rassegnati a combattere per tornare a casa, Maverick sorprende il nemico piombando dietro uno degli aerei e aprendo il fuoco, abbattendolo. Il secondo nemico lo insegue, ma Maverick vola molto basso, sapendo che il terreno confonderà il computer di puntamento del nemico. Maverick usa quindi la sua classica manovra Top Gun per capovolgere il suo F-14 e abbattere l’aereo nemico, ma gli eroi non sono ancora al sicuro. Maverick ha esaurito le armi mentre un nuovo caccia nemico si avvicina da davanti.

Temendo di non sopravvivere, Maverick esortò Goose a espellersi, ma la calotta del vecchio aereo non si apriva. All’ultimo secondo, il caccia nemico fu distrutto da Hangman, che era stato inviato in soccorso dei suoi amici dopo che il segnale del transponder di Goose era stato rilevato dalla portaerei. Maverick, Goose e Hangman tornarono sulla portaerei accolti come eroi (la Marina usò una rete per recuperare l’F-14 di Maverick, che aveva perso il carrello anteriore), ma non prima che Maverick eseguisse la sua tipica manovra illegale di sorvolo del ponte di volo per provocare Cyclone.

La rivalità tra Hangman e Rooster finì proprio come quella tra Iceman e Maverick alla fine di Top Gun, e Maverick e Rooster si riconciliarono, finalmente. Maverick diventa anche il primo pilota ad abbattere cinque aerei nemici, contando i tre caccia MiG russi che ha abbattuto in Top Gun. L’unico personaggio a morire in Top Gun: Maverick è Iceman, interpretato da Val Kilmer, che muore fuori dallo schermo, ma riceve un tributo appropriato.

Come Top Gun: Maverick rende omaggio a Iceman (e a Val Kilmer)

Top Gun: Maverick che rende omaggio a Iceman e Val Kilmer è stata una delle parti migliori del film. In Top Gun, Tom “Iceman” Kazansky ha vinto il trofeo Top Gun ed è stato il primo della sua classe nel 1986 (Maverick era secondo). Iceman ha sfruttato quel successo per intraprendere una brillante carriera nella Marina, dove è diventato ammiraglio a quattro stelle e comandante della flotta del Pacifico degli Stati Uniti. Tuttavia, l’ammiraglio “Iceman” Kazansky non ha mai dimenticato come Maverick gli ha salvato la vita alla fine di Top Gun, dopo di che Iceman e Maverick sono rimasti amici intimi. Iceman è diventato l’angelo custode di Maverick, proteggendolo e riabilitandolo ogni volta che la Marina voleva sottoporre il capitano Mitchell alla corte marziale o espellerlo.

È stato Iceman a far riassegnare Maverick a Top Gun come istruttore dei cadetti, perché sin dalla fine di Top Gun nel 1986 era convinto che “la Marina ha bisogno di Maverick”. Tragicamente, Iceman è morto di cancro alla gola in Top Gun: Maverick, e il film ha intrecciato la lotta reale di Val Kilmer contro la malattia, anche se l’attore è ora libero dal cancro dopo una battaglia durata sei anni. Tuttavia, il cancro ha devastato la capacità di parlare di Kilmer, motivo per cui il momento in cui Iceman ha deciso di parlare con Maverick e chiedergli: “Chi di noi due è il pilota migliore?” è stato così toccante.

Prima dell’ultima battuta di Iceman in Top Gun: Maverick, ha scambiato messaggi con Maverick per tutto il film. Ma quando Iceman è morto, Maverick ha perso la protezione del suo più grande e potente sostenitore. Appropriatamente, Kilmer è l’unico personaggio importante di Top Gun a tornare nel sequel, e Top Gun: Maverick ha reso giustizia a Iceman (e a Kilmer) come le persone più importanti rimaste nella vita di Maverick dopo Top Gun.

Maverick dimostra che la Marina ha ancora bisogno di lui (ma lui è fuori… per ora)

L’arco narrativo di Maverick in Top Gun: Maverick era quello di dimostrare che aveva ancora un posto nella Marina, anche se lui stesso non ne era sempre sicuro. Mentre i suoi colleghi di Top Gun come Iceman sono diventati ammiragli, Maverick è rimasto capitano e un outsider della Marina per 35 anni. Dopo la fine del primo Top Gun, Maverick è tornato a Miramar per diventare istruttore di volo, ma è durato solo due mesi. Maverick ha trascorso i tre decenni successivi “incazzando” un ammiraglio dopo l’altro, e il fatto che il capitano Pete Mitchell fosse un vero e proprio anticonformista ha reso impossibile alla Marina promuoverlo, nonostante le sue decorazioni e i suoi successi.

All’inizio di Top Gun: Maverick, Maverick è un pilota collaudatore per il programma Darkstar e diventa “l’uomo più veloce del mondo” dimostrando di poter superare Mach 10. Maverick raggiunge il record di Mach 10,3 prima che il suo aereo esploda. Invece di essere acclamato come un eroe, l’ammiraglio Cain (Ed Harris) vuole espellerlo dalla Marina. All’inizio di Top Gun: Maverick, l’ammiraglio Cain dice a Maverick che intende sostituire i piloti con dei droni. Anche se questo piano potrebbe ancora realizzarsi, il lavoro di Maverick con gli allievi di Top Gun ha dimostrato il valore insostituibile dei piloti che sanno prendere decisioni al volo e sono guidati dall’istinto.

Maverick ha insegnato agli allievi di TOPGUN a pensare fuori dagli schemi e a spingere se stessi e i loro mezzi oltre i limiti. Tuttavia, il successo di Maverick nella missione culminante per distruggere l’impianto di uranio non gli ha fruttato una promozione, che comunque non desiderava. Maverick “appartiene” alla cabina di pilotaggio ed è ancora un pilota brillante, nonostante abbia decenni più dei suoi allievi e rispetto ai suoi ex colleghi, che ora sono tutti ufficiali di alto rango con il divieto di volare. Maverick ha dimostrato di avere ancora qualcosa di unico da offrire alla Marina, ma la Marina continua a dubitare del suo valore e probabilmente lo farà sempre, nonostante i suoi successi.

Maverick e Rooster si riconciliano (come avrebbe voluto Goose)

L’animosità di Rooster nei confronti di Maverick derivava dal fatto che suo padre, Goose, era morto nel 1986 sotto la supervisione di Maverick, ma c’era anche un secondo motivo. Maverick ritirò la domanda di Rooster all’Accademia Navale, costando al giovane pilota quattro anni della sua carriera. Quello che Rooster non sapeva era che Maverick lo aveva fatto perché sua madre, Carole Bradshaw (Meg Ryan), ormai deceduta, non voleva che Rooster diventasse un pilota come suo padre. Maverick onorò i desideri di Carole e si prese tutta la colpa da Rooster in modo che lui non potesse incolpare anche sua madre.

Questo è qualcosa che Maverick ha confessato a Penny, ma non a Rooster. Naturalmente, lo spirito di Goose aleggia su Maverick e Rooster in Top Gun: Maverick. Nei momenti di incertezza, entrambi dicono: “Parlami, Goose/papà” ed evocano il pilota baffuto e caro che non c’è più. Rooster suona persino “Great Balls of Fire” al pianoforte, come faceva suo padre quando era ancora molto piccolo. Dopo che Maverick e Rooster sono sopravvissuti alla dura prova dell’abbattimento e hanno pilotato il loro F-14 rubato fino a casa, Rooster ha finalmente capito cosa suo padre vedeva in Maverick e nelle sue capacità di pilota.

Maverick ha cercato di essere una figura paterna per Rooster mentre cresceva, ma alla fine di Top Gun: Maverick, Bradley e Pete sono più simili a Maverick e Goose. Rooster ha persino deciso di aiutare Maverick a restaurare il suo P-51 Mustang d’epoca nel suo hangar, dove è circondato dai dolci ricordi di suo padre.

Maverick e Penny hanno un lieto fine

Jennifer Connelly e Tom Cruise in Top Gun: Maverick
Foto di Scott Garfield/Scott Garfield – © 2021 Paramount Pictures Corporation.

Penny Benjamin (Jennifer Connelly) è una vecchia fiamma di Maverick che è tornata nella sua vita quando lui è tornato a Top Gun. Penny e Maverick hanno perso i contatti nel corso degli anni dopo che lui l’ha portata a un appuntamento a bordo di un jet da combattimento rubato e Mitchell è stato quasi espulso dalla Marina. Penny sembra capire Maverick in modo unico e la loro reciproca attrazione è palpabile, ma data la reputazione di Pete di essere inaffidabile, lei non era sicura di potersi impegnare con lui e viceversa. Tuttavia, Penny ha anche riconosciuto che Maverick era maturato e che voleva ancora dare qualcosa in cambio a Top Gun perché era ben lungi dall’aver finito la sua carriera di pilota da combattimento.

Quando Maverick è tornato trionfante al bar di Penny, The Hard Deck, dopo la missione culminante del film, Penny se n’era andata perché aveva portato la figlia adolescente, Amelia (Lyliana Wray), in vacanza. Non è stato detto esplicitamente, ma Penny se n’è andata probabilmente perché temeva che Maverick non sarebbe tornato da quella missione: la dura realtà di avere una relazione con un soldato dedito al proprio lavoro.

Quando le giunse la notizia che Maverick era vivo ed era tornato a casa, Penny tornò e si ricongiunse con lui. Maverick aveva avuto solo un amore in Top Gun, Charlie (Kelly McGillis), ma era stato 35 anni prima. Maverick e Penny sembrano più affini e lei potrebbe finalmente essere quella giusta per convincere Pete Mitchell a impegnarsi a lungo termine.

Top Gun: Maverick è la fine per Tom Cruise?

Ancor prima dell’uscita, ci si chiedeva se Top Gun: Maverick avrebbe segnato la fine del personaggio interpretato da Cruise. Tuttavia, Top Gun: Maverick lascia aperta la porta a un ritorno di Tom Cruise nei panni di Pete “Maverick” Mitchell. La possibilità che Maverick morisse eroicamente alla fine di Top Gun: Maverick esisteva, anche se, una volta morto Iceman, era improbabile che entrambi i personaggi iconici rimasti di Top Gun venissero uccisi nel sequel. Maverick ha anche dimostrato di essere ancora abile e audace come sempre nella cabina di pilotaggio di un aereo da combattimento e si è guadagnato il rispetto e l’ammirazione dei suoi allievi.

Maverick non ha affatto concluso il sequel di Top Gun con l’aria di chi è pronto per andare in pensione. Uno dei motivi principali per cui ci sono voluti 36 anni per realizzare il sequel di Top Gun è che Tom Cruise voleva aspettare che la tecnologia fosse in grado di realizzare la sua visione di sequenze di volo mozzafiato con attori che pilotavano realmente aerei da combattimento. Ora che la tecnologia esiste, potrebbe essere più saggio realizzare un terzo Top Gun il prima possibile.

Tom Cruise può sembrare senza età, ma ha quasi 60 anni e il tempo a sua disposizione per interpretare Maverick, l’eroe d’azione protagonista di Top Gun, sta per scadere. Naturalmente, Cruise sta ancora girando i prossimi film della serie Mission: Impossible, ricchi di acrobazie, quindi questi dovranno essere completati prima che la star del cinema possa passare a Top Gun 3, ammesso che Tom Cruise lo voglia fare. Con Top Gun: Maverick che ha battuto tutti i record di successo, ora sarebbe il momento giusto per Tom Cruise di dare gas e trasformare Top Gun in una trilogia.

Perché il finale di Maverick ha funzionato così bene

Il finale di Top Gun: Maverick è stato un finale vecchio stile, definitivo e fragoroso, che ha dato al pubblico in cerca di familiarità con il primo film ciò che voleva, utilizzando al contempo le incredibili riprese per creare un finale energico, fresco e ben ritmato. Il finale di Top Gun: Maverick funziona così bene perché non hanno cercato di tirare fuori sorprese dell’ultimo minuto; hanno preparato il terreno, hanno lavorato per la missione e l’hanno portata a termine. Conclude le relazioni in modo soddisfacente, onorando Goose e Iceman e dando a Maverick un futuro, ma anche una meritata pace.

Infatti, mentre Top Gun: Maverick cavalca la tendenza nostalgica degli anni ’80 che è diventata fin troppo comune nell’intrattenimento contemporaneo, raggiunge ironicamente l’unicità attenendosi a una narrazione e a un finale basati al 100% su una formula, fedeli allo spirito epico dell’epoca. Il successo record al botteghino di Top Gun: Maverick è la prova evidente che questa formula è esattamente ciò di cui ha bisogno il pubblico di oggi. Top Gun: Maverick ha rilanciato una serie cinematografica da milioni di dollari trasformandola in un fenomeno da miliardi, e gran parte del merito va al modo in cui il sequel ha centrato l’obiettivo.

Con un cast che include diversi volti nuovi e Maverick alle prese con nuove sfide, c’è anche molto spazio per Top Gun 3 o qualsiasi altro sequel. Detto questo, sarà difficile per Top Gun 3 eguagliare in qualche modo il successo di critica e di botteghino di Top Gun: Maverick.

Come il finale di Top Gun Maverick potrebbe preparare il terreno per Top Gun 3

Il finale di Top Gun: Maverick è una conclusione appropriata per questa storia, ma lascia anche la porta aperta a un altro sequel. Con tutte le diverse opzioni interessanti su come continuare la storia e le nuove direzioni da prendere per il franchise, è improbabile che Top Gun 3 impieghi tanto tempo quanto il suo predecessore per vedere la luce. Uno dei modi più notevoli per impostare un sequel è concentrarsi sulla generazione successiva.

Rooster e Hangman hanno formato una nuova coppia di rivali che potrebbe guidare una storia in stile film d’azione per il sequel, mentre altri nuovi personaggi di Top Gun: Maverick come Phoenix e Bob potrebbero aggiungere divertimento al cast.

Sebbene sembri probabile che la nuova generazione sarà al centro del franchise di Top Gun in futuro, ciò non significa che non ci possa essere un ruolo per Tom Cruise. Proprio come la serie Creed, Top Gun può passare a un nuovo protagonista pur continuando a onorare l’eroe originale. Maverick potrebbe assumere il ruolo di mentore, continuando al contempo a esplorare la sua evoluzione ora che ha superato la morte di Goose.

Tuttavia, se il sequel decidesse di continuare a concentrarsi su Maverick, ci sarebbero ancora alcune direzioni interessanti da prendere per la storia. Attraverso la sua ultima conversazione con Iceman, Maverick sembra pronto a considerare finalmente l’idea di avanzare nella Marina. Potrebbe essere interessante vedere come Maverick affronta il ruolo di autorità dopo aver resistito alle regole per così tanto tempo. Top Gun 3 potrebbe vedere Maverick alle prese con la leadership nell’era della guerra dei droni, che è stata solo accennata in Top Gun: Maverick.

Superman: una nuova foto di Hawkgirl per celebrarne l’anniversario

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Oggi ricorre il 25° anniversario della prima apparizione nella DC Comics della terza incarnazione di Hawkgirl, Kendra Saunders, che debutterà nel live-action di Superman il mese prossimo. Isabela Merced (Madame Web, The Last of Us) interpreterà l’eroina alata, che nel film verrà presentata come membro della “Justice Gang” insieme a Guy Gardner (Nathan Fillion) e Mr. Terrific (Edi Gathegi).

James Gunn ha condiviso sui social media un nuovo dietro le quinte di Merced, direttamente dal set del reboot del DCU, pur riconoscendo la storia “complicata” del personaggio. Non ci aspettiamo che le origini di Kendra vengano esplorate in modo significativo in Superman, sebbene Merced abbia confermato che alcuni aspetti del suo passato saranno mantenuti durante una recente intervista.

“Kendra si è reincarnata da un alieno. Quindi ha tutti quei ricordi. La storia è davvero cupa, così incasinata che mi chiedo come la gestiranno quando si tratterà di affrontarla. Credo che porti con sé tutti i ricordi, i traumi e gli errori delle sue vite passate nel suo corpo, ovunque vada, quindi ha un atteggiamento un po’ scontroso.”

Il cast di Superman

Superman è il primo film dei DC Studios scritto e diretto da James Gunn, con David Corenswet nei panni di Superman/Clark Kent.

Nel cast anche Rachel Brosnahan, Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nathan Fillion, Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de Faría, Wendell Pierce, Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva Howell. Il film sarà al cinema dal 9 luglio distribuito da Warner Bros. Pictures.

Superman”, il primo film dei DC Studios in arrivo sul grande schermo, è pronto a volare nei cinema di tutto il mondo quest’estate, distribuito da Warner Bros. Pictures. Con il suo stile inconfondibile, James Gunn trasporta il supereroe originale nel nuovo universo DC reinventato, con una miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una profonda fiducia nella bontà del genere umano.

Produttori esecutivi di “Superman” sono Nikolas Korda, Chantal Nong Vo e Lars Winther. Dietro la macchina da presa, Gunn si è avvalso del lavoro di suoi collaboratori fidati, tra cui il direttore della fotografia Henry Braham, la scenografa Beth Mickle, la costumista Judianna Makovsky e il compositore John Murphy, oltre al compositore David Fleming (“The Last of Us”), ai montatori William Hoy (“The Batman”) e Craig Alpert (“Deadpool 2”, “Blue Beetle”).

Masters of the Universe: la muscolosa schiena di Nicholas Galitzine nella nuova foto

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Una nuova immagine del prossimo film di Amazon MGM, Masters of the Universe, rivela l’imponente figura di He-Man interpretato da Nicholas Galitzine, offrendo ai fan la migliore occhiata di sempre (fino a questo momento) al ritorno del leggendario eroe nel live-action.

Le riprese del film live-action di Amazon MGM, Masters of the Universe, si sono recentemente concluse e l’attore di He-Man, Nicholas Galitzine, ha condiviso su Instagram una nuova anteprima del suo guerriero potenziato da Greyskull.

Galitzine ha dichiarato: “Beh, Masters of the Universe è la fine. È stato un onore assumermi la responsabilità di interpretare Adam e He-Man. È stato il ruolo di una vita e ci ho messo tutto me stesso. Non c’è molto che possa mostrarvi, ma sono così orgoglioso del film che abbiamo realizzato. Grazie al nostro fantastico cast e alla troupe per tutto il duro lavoro.”

Il live action di Masters of the Universe

La versione live-action della classica serie animata vedrà protagonista Nicholas Galitzine, ma anche la partecipazione di Morena Baccarin nel ruolo della Strega, e di James Purefoy e Charlotte Riley nei ruoli dei genitori di Adam, Re Randor e la Regina Marlena, insieme ad Alison Brie (GLOW, Community) nel ruolo del braccio destro di Skeletor, Evil-Lyn, Idris Elba (Thor, Luther) in quello di Man-At-Arms e Jared Leto (Morbius, Blade Runner 2049) in quello di Skeletor stesso. Nel frattempo, Sam C. Wilson (House of the Dragon) interpreterà Trap Jaw, con Kojo Attah (The Beekeeper) nei panni di Tri-Klops e Jon Xue Zhang (Eternals) nei panni di Ram-Man.

Dopo numerose false partenze, Netflix era pronta a sviluppare un lungometraggio tratto dall’amata serie animata già nel 2022, ma all’inizio di quest’anno abbiamo saputo che anche l’ultimo tentativo di far decollare il progetto era fallito.

Tuttavia, in seguito avremmo appreso che Amazon/MGM Studios aveva acquisito il film, con il regista di Bumblebee, Travis Knight, in trattative per la regia. L’uscita del film è ora prevista per il 5 giugno 2026. Chris Butler ha riscritto la sceneggiatura da una bozza iniziale di David Callaham (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli). In precedenza, la regia era stata affidata ai fratelli Nee (La città perduta).

Todd Black, Jason Blumenthal e Steve Tisch saranno i produttori, insieme a DeVon Franklin. Masters of the Universe arriverà nelle sale il 5 giugno 2026.

Crank: la spiegazione del finale del film

Crank: la spiegazione del finale del film

Crank potrebbe anche concludersi con una nota agrodolce per Chev Chelios, il killer interpretato da Jason Statham, ma ha comunque posto le basi per un sequel. Questo film d’azione con Statham inizia con Chev che si sveglia nel suo appartamento e scopre presto che il suo rivale Ricky Verona (Jose Pablo Cantillo) gli ha iniettato un veleno ad azione lenta. Questo inibisce l’adrenalina e alla fine lo ucciderà, ma Chev capisce che se mantiene alto il livello di adrenalina compiendo azioni folli, prolungherà la sua vita. Si pone quindi come missione quella di uccidere Verona prima di morire, proteggendo al contempo la sua ragazza Eve (Amy Smart) da ogni pericolo.

Il film segue allora Chev mentre uccide tutti quelli che incontra sulla sua strada e scopre dal suo gentile medico Doc Miles (Dwight Yoakam) che non esiste un antidoto al veleno. La resa dei conti finale vede quindi Chev affrontare Ricky e i suoi scagnozzi, e termina con i due che combattono in un elicottero sopra Los Angeles. Entrambi cadono poi dal velivolo, con Chev che spezza il collo a Ricky durante la caduta mortale. Chev ha infine il tempo di chiamare Eve per dirle addio prima di schiantarsi al suolo.

Chev Chelios muore nel finale di Crank?

Considerando che il veleno avrebbe dovuto uccidere Chev entro un’ora, molti personaggi fanno notare la sua riluttanza a morire. Persino Doc Miles è scioccato dal fatto che non sia morto per tutte le droghe che ha consumato e le ferite che ha subito. Tuttavia, Chev muore definitivamente a causa della caduta nel finale di Crank, dove colpisce un’auto e rimbalza sul tetto. Anche se si sente il suo cuore battere un’ultima volta, l’intenzione è che muoia quando il film passa ai titoli di coda.

Tuttavia, dopo l’uscita di Crank, il pubblico ha discusso se Chev potesse in qualche modo essere sopravvissuto alla sua caduta fatale. Dopotutto, durante la storia subisce danni piuttosto inumani, ma continua a rialzarsi. Se ci fosse stato un solo film su di lui, la storia di Chev sarebbe indubbiamente finita con la sua caduta dall’elicottero, ma le sue condizioni migliorano notevolmente all’inizio del sequel Crank 2: High Voltage, che ha dunque confermato che Chev è sopravvissuto anche a questa botta.

Jason Statham in Crank
© 2006 Lionsgate Films. All Rights Reserved.

Il significato della chiamata di Chev a Eve

La maggior parte dei film diretti da Mark Neveldine e Brian Taylor, compreso Gamer, si dilettano in umorismo di cattivo gusto e carneficine gioiose. Crank non fa eccezione, con la distruzione sfrenata che Chev lascia dietro di sé e che fa sembrare il film una versione live-action di Grand Theft Auto. Tuttavia, la storia ha anche momenti teneri, tra cui il sincero amore di Chev per Eve. Il film non ha però tempo di rallentare spesso, considerando che Chelios deve letteralmente correre per sopravvivere, il che rende i pochi momenti emotivi ancora più intensi.

Dopo aver finalmente ucciso Ricky, nei momenti finali di Crank Chev può però trovare il tempo di chiamare Eve mentre cade a terra, dicendole: “Sei la migliore, piccola”. Nel mezzo della sua lotta per sopravvivere, Chev riflette quindi su come abbia corso per tutta la vita e capisce che avrebbe dovuto dedicare più tempo a capire cosa voleva davvero. Purtroppo, la consapevolezza di voler solo stare con Eve e abbandonare la sua vita violenta arriva troppo tardi. Tuttavia, fa pace con il suo destino, avendo completato la sua missione di vendetta.

Il “Beijing Cocktail” di Crank è un veleno reale?

All’inizio di Crank, a Chev viene detto che Verona gli ha iniettato il “Beijing Cocktail”, una droga sintetica che inibisce le ghiandole surrenali e alla fine porta alla morte. Per sopravvivere, Chev ricorre a misure sempre più disperate, tra cui sniffare flaconi di spray nasale (un consiglio che ha ricevuto durante l’esilarante cameo di Chester Bennington), iniettarsi epinefrina e persino fare sesso in pubblico. Tutto questo gli dà una scarica di adrenalina e gli permette di allontanare le vertigini e la nausea che lo assalgono rapidamente quando le sue condizioni peggiorano.

Fortunatamente, il “Beijing Cocktail” di Crank è una droga immaginaria, anche se le condizioni di Chev rispecchiano una condizione reale chiamata crisi surrenalica. Questa è causata quando le ghiandole surrenali non producono abbastanza cortisolo e, se non controllata, produce sintomi simili a quelli avvertiti dal protagonista interpretato da Statham. Se non trattata, la crisi surrenalica può portare a convulsioni, coma o morte per shock. Nel caso di Chev, una volta iniettato, il veleno si lega al suo sistema, rendendo inevitabile la morte.

Amy Smart e Jason Statham in Crank
Amy Smart e Jason Statham in Crank © 2006 Lionsgate Films. All Rights Reserved.

Il motivo per cui Chelios non ha ucciso il boss della triade Don Kim

Si dice che l’avvelenamento di Chev sia una vendetta per l’assassinio del boss della triade Don Kim (Keone Young). Le triadi stavano invadendo il territorio di proprietà del boss di Chev, Carlito (Carlos Sanz), che in cambio ha mandato Chelios a uccidere Don Kim. Nonostante abbia la pistola puntata alla testa, Chev cambia idea e risparmia Don Kim, chiedendo in cambio che il boss scompaia per due giorni. Non avendo altra scelta, Don Kim accetta.

Verso la fine di Crank, Chev confessa a Eve di aver lasciato vivere Don Kim perché stanco di uccidere e di aver pianificato di fuggire con lei. Il suo piano avrebbe potuto funzionare, se Verona non avesse fatto irruzione nel suo appartamento e gli avesse iniettato il Beijing Cocktail. Don Kim ricambia almeno il favore di Chev aiutandolo nella battaglia finale.

Il tradimento di Carlito

Chev presume che il suo capo Carlito sarà un po’ più comprensivo quando gli chiede aiuto dopo essere stato avvelenato. Invece, Carlito sembra divertito dal fatto che il suo assassino sia ancora vivo e rivela che la sua morte imminente dovrebbe aiutare ad allentare le tensioni con le triadi dopo la “morte” di Don Kim. Si scopre così che Verona ha ricevuto l’ordine di uccidere Chev da Carlito, con Ricky destinato a diventare il sostituto di Chelio.

Il finale di Crank vede quindi Chelios cercare di uccidere entrambi gli uomini, con Carlito che rimane scioccato quando Don Kim arriva in aiuto di Chev. Il criminale pensava di aver superato in astuzia tutti con il suo piccolo piano, ma tra Chev che inaspettatamente risparmia il boss della Triade e il fatto di non aver semplicemente ucciso Chelios con un proiettile alla testa, il suo ego ha causato il crollo del suo impero.

Jason Statham e Jose Pablo Cantillo in Crank
Jason Statham e Jose Pablo Cantillo in Crank © 2006 Lionsgate Films. All Rights Reserved.

La spiegazione della scena post-credits di Crank

Crank aveva una scena post-crediti già prima che i film tratti dai fumetti la rendessero di moda, con lo stinger del film del 2006 che sottolineava il suo DNA da videogioco. La premessa di base ricorda per molti versi un gioco arcade, e la breve scena post-crediti reimmagina, dunque, Chev in un gioco arcade, mentre spara alle persone e raccoglie delle iniezioni prima che il suo cuore alla fine esploda. Molti critici hanno tracciato un parallelo tra il film di Statham e titoli come Grand Theft Auto, quindi questa piccola sequenza animata è un divertente riferimento a tali somiglianze.

Gli ultimi momenti di Chev preparano il terreno per Crank 2: High Voltage

Tornando al finale, nella scena conclusiva di Crank l’eroe del film è decisamente morto. Ciononostante, Crank 2: High Voltage si apre con l’assassino che viene raschiato dalla strada con una pala e si risveglia mesi dopo. Il sequel rivela che il cuore inarrestabile di Chev è stato rimosso e inserito nel corpo di un membro malato della Triade, mentre a Chelios è stato impiantato un sostituto artificiale. Per mantenere il suo nuovo cuore in funzione, deve però costantemente sottoporsi a scariche elettriche per alimentarlo.

Crank potrebbe essere finito con la morte di Chelios, ma la sua resistenza e il fatto che il suo cuore battesse ancora nella scena finale hanno quindi preparato la sua resurrezione nel sequel. Naturalmente, anche se il suo cuore continuava a pompare, la caduta avrebbe comunque dovuto spezzargli tutte le ossa e ridurgli le interiora in poltiglia, ma Crank 2: High Voltage saggiamente non si preoccupa di affrontare nessuno di questi aspetti. Il sequel abbraccia pienamente la logica e l’eccentricità dei videogiochi, abbandonando ogni tentativo fatto dall’originale di sembrare realistico.

Gangs of Paris: la spiegazione del finale del film

Gangs of Paris: la spiegazione del finale del film

Gangs of Paris (titolo originale Apaches) è un thriller criminale del 2023 che si distingue per il suo approccio visivo crudo e per l’intensità del ritmo narrativo. Diretto da Romain Quirot, il film immerge lo spettatore nei meccanismi violenti e labirintici della criminalità organizzata parigina, restituendo una visione cupa e implacabile di una città frammentata tra legalità e caos. Il film – che si rifà vagamente a Gangs of New York – si impone come un’opera viscerale, in cui la tensione è costantemente alimentata da una regia che predilige inquadrature ravvicinate, atmosfere notturne e sequenze d’azione dal forte impatto. L’estetica urbana è parte integrante della narrazione, costruendo un universo realistico e inquietante che tiene incollati allo schermo.

Una delle caratteristiche più interessanti di Gangs of Paris è la sua capacità di raccontare la violenza non come spettacolo, ma come inevitabile conseguenza di un sistema sociale che si regge su fragili equilibri. I personaggi, mossi da una miscela di istinto di sopravvivenza e senso dell’onore, si muovono in un contesto in cui la linea tra vittima e carnefice è spesso sottile. La sceneggiatura evita volutamente facili moralismi, preferendo mostrare le scelte difficili e le zone grigie della vita criminale. Questo rende il film più vicino a un noir moderno che a un classico gangster movie.

Nel prosieguo dell’articolo ci concentreremo in particolare sul finale del film, che rappresenta una sintesi potente dei temi trattati e che offre allo spettatore un momento di riflessione sulle conseguenze delle azioni dei protagonisti. Si tratta di un epilogo che, pur mantenendo la coerenza con il tono realistico dell’opera, introduce un livello ulteriore di ambiguità e tensione. La spiegazione dettagliata di quanto accade nelle scene finali e del loro significato simbolico ci permetterà di comprendere meglio il messaggio complessivo di Gangs of Paris e il modo in cui il film si inserisce nel panorama contemporaneo del cinema europeo di genere.

Alice Isaaz e Niels Schneider in Gangs of Paris
Alice Isaaz e Niels Schneider in Gangs of Paris

La trama di Gangs of Paris

Quando uccidono Ficelle (Malik Frikah), viene ingiustamente arrestata sua sorella Billie (Alice Isaaz), una ladra di strada che deve scontare quindici anni di galera. Mentre è in carcere, la giovane donna progetta la sua vendetta nei confronti di Jésus (Niels Schneider), capo carismatico degli Apaches e assassino di suo fratello. Uscita di prigione, Billie si infiltra, senza farsi riconoscere, nel gruppo criminale per poter agire dall’interno. Li uccide uno ad uno per arrivare all’odiato Jésus. Ma più si avvicina a lui e più ne subisce il fascino diabolico.

La spiegazione del finale del film

Il finale di Gangs of Paris rappresenta il culmine tragico e simbolico di un percorso segnato da dolore, vendetta e alienazione. Billie, la protagonista della vicenda, dopo aver affrontato un violento viaggio di sangue e sopravvivenza, si ritrova faccia a faccia con Jésus, il carismatico ma spietato leader della gang responsabile della morte di suo fratello. Con la pistola in mano e l’emozione che le attanaglia il petto, Billie è a un passo dal compiere l’atto che ha giustificato ogni scelta, ogni rischio e ogni caduta nel baratro morale. Ma proprio quando potrebbe premere il grilletto e chiudere il cerchio, si ferma. La sua mano trema, non per debolezza, ma per la consapevolezza che, nell’inseguire la vendetta, è diventata simile a coloro che odiava.

Il momento che segue è denso di contraddizioni. Invece di uno sparo, nasce un gesto inaspettato: Billie e Jésus si scambiano un bacio, carico di tensione, desiderio e disperazione. Più che un atto d’amore, è una confessione silenziosa di ciò che entrambi hanno perso e di ciò che non saranno mai: redenti. La pioggia che cade su di loro pare voler purificare quella violenza che li ha segnati, ma la tregua emotiva è di breve durata. L’irruzione della polizia interrompe brutalmente l’attimo sospeso e suggella il loro destino. I colpi di arma da fuoco li abbattono insieme, fianco a fianco, come se la storia volesse ricordare che chi vive nel crimine, indipendentemente dalle motivazioni, è destinato a pagarne il prezzo.

Alice Isaaz in Gangs of Paris
Alice Isaaz in Gangs of Paris

Questa conclusione, brutale e definitiva, sovverte le aspettative del genere. Non c’è giustizia compiuta, non c’è vendetta portata a termine, né redenzione possibile. La morte di Billie e Jésus è la manifestazione più cruda dell’assenza di una via d’uscita in un mondo in cui la violenza genera solo altra violenza. Nessun vincitore, solo corpi a terra e sogni infranti. Lo spettatore, lasciato in silenzio di fronte a questo epilogo, non può che interrogarsi sul senso dell’intera spirale autodistruttiva che ha animato i personaggi.

Il film, in questo modo, va ben oltre la semplice struttura del revenge movie. Gangs of Paris si inserisce in quella tradizione del noir urbano europeo che affonda le mani nel realismo psicologico, nella messa in scena di marginalità e scelte impossibili. Il regista sceglie di non offrire consolazione o chiusura catartica: il bacio sotto la pioggia e la morte immediata parlano di una condanna esistenziale, di anime perdute che si sono riconosciute solo un attimo prima della fine.

In ultima analisi, il film solleva domande importanti sul significato della vendetta e sulla possibilità di redenzione nei contesti in cui il crimine è l’unica lingua parlata. Billie parte con la determinazione di vendicare il fratello, ma nel cammino perde se stessa. La sua esitazione finale è il gesto più umano di tutta la vicenda, e paradossalmente, anche il più tragico. Invece di affrancarsi dalla violenza, ne viene inghiottita, proprio mentre sembrava vicina a un barlume di umanità. Gangs of Paris ci ricorda così che la vendetta non salva: distrugge, lentamente, chi la insegue.