Mentre è al cinema nei panni dello
sceriffo di Nottingham in Robin Hood – L’Orgine della Leggenda,
Ben Mendelsohn si sta preparando ad arrivare al
cinema in Captain Marvel, con un altro
personaggio che appartiere alla sfera del villain.
Dopo essere stato Orson Krennic in
Rogue One: A Star Wars Story, Sorrento in
Ready Player One e lo sceriffo in
Robin Hood, adesso Mendelsohn sarà Talos, uno
Skrull, una razza di mutaforma extraterrestre, nel prossimo film
Marvel.
In un’intervista con The
Hollywood Reporter, Mendelsohn ha discusso del film in uscita
e dell’impatto dei film sui supereroi, in generale.
“Penso che ci sia qualcosa di
veramente speciale qui, e che tutto deriva da una sceneggiatura
finemente realizzata, è assolutamente bellissima”, ha detto
Mendelsohn di Captain Marvel. Quando si è
arrivati alla domanda se c’è o meno saturazione per il genere,
l’attore si è detto contrario.
“Se guardi al business del
cinema, sia come business che come arte, i film di supereroi hanno
le migliori possibilità di realizzare un grande impatto culturale e
artistico al momento”, ha spiegato.
I film Marvel devono ancora perdere il
loro vigore, con tre film in uscita solo per il 2019
(Captain Marvel, Avengers 4 e Spider-Man: Far From
Home). “Potremmo essere in grado di ottenere un
capolavoro, o anche tre, da questo genere”, ha aggiunto.
Quando si parla del fatto che
Captain Marvel è il primo film del
MCU in cui la protagonista
è donna, l’attore ha notato: “Ovviamente questo è un grande
momento per la Marvel e, auspicabilmente, un
cambiamento radicale per l’inclusione e la diversità nel
settore”.
Il film è anche il primo nel
MCU ad essere diretto da
una donna, Anna Boden, che condivide il ruolo con
il suo partner di lunga data, Ryan Fleck.
Mendelsohn ha già lavorato con loro prima in Mississippi
Grind del 2015. “La cosa che mi piace di più del film,
oltre al ricongiungimento con Anna e Ryan, è che il mio personaggio
interagisce quasi con tutti gli altri (…) questa è la bellezza di
essere l’antagonista”.
Vi ricordiamo che alla regia di
Captain Marvel con
protagonista Brie Larson, ci
sono Anna Boden e Ryan
Fleck. Il film invecearriverà al cinema
l’8 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi:
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che Captain Marvel interverrà. Ambientato negli
anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un
periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.
In assenza di notizie certe su
Avengers 4, la rete continua a
produrre teorie e congetture su ciò che il film racconterà, e
questa volta, principale personaggio coinvolto in una nuova
bizzarra teoria, è Vedova Nera, interpretata da Scarlett Johansson.
Su Reddit è comparsa la seguente
teoria che implica il sacrificio ultimo di Natasha per riunire
Steve Rogers e Tony Stark, dopo la violenta
rottura di Captain America: Civil
War.
I fratelli Russo hanno detto che
alcuni elementi della trama di Avengers 4 possono essere
rintracciati in Civil War. Potrebbe darsi che Natasha si stia
pentendo di aver preso le parti di Rogers, parte scelta perché nel
momento in cui Tony doveva fidarsi di lei, non ci è riuscito. O
forse potrebbe esserci un momento in cui Steve deve fidarsi di lei
per salvare la situazione e sa che è assolutamente in grado di
farlo, che sarebbe un concetto che ritorna dopo essere stato
presentato in Winter Soldier. Nat cancellerà la macchia dal suo
passato di spia sacrificando la sua vita (forse per la Gemma
dell’Anima) e risparmiando la vita di Steve e/o di Tony. Questo
gesto potrebbe far infuriare Hulk, che troverà un modo per
riconciliarsi con Banner e “uscire”. Questo potrebbe essere il
motore che spingerà i Vendicatori a tornare uniti dopo moltissimi
anni. Sarebbe tuttavia una situazione nuova, perché gli eroi si
schiereranno dalla stessa parte non più per reciproca fiducia, ma
perché li tiene uniti l’amore per Nat.
Per quanto romantica ed eroica, la
teoria è alquanto bizzarra, seppure metterebbe in risalto la figura
fino a questo momento non troppo sfruttata di Vedova Nera. Inoltre
questo sacrificio con conseguente uscita di scena non influirebbe
sui piani per un film standalone su Vedova Nera, visto che i
piani parlano di una storia d’origine.
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del
Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth
Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave
Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner,
Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Il presidente dei Marvel Studios, Kevin
Feige ha recentemente parlato di Stan
Lee, l’uomo che ha contribuito in maniera decisiva a
cereare i personaggi che Feige stesso sta portando sullo
schermo.
Lee si è spento all’inizio di
novembre dopo aver combattuto con la leucemia, aveva 95 anni. Dopo
la morte, ha lasciato uno stuolo di personaggi leggendari, icone
pop e messaggi di grande ispirazione. Il suo impatto sul mondo,
così come lo vediamo oggi, è stato raccolto con profondo affetto,
cosa che Feige non smette di ricordare.
“Era sempre molto gentile quando
parlavamo, anche in quella che si è rivelata essere la nostra
ultima conversazione, un paio di settimane prima che morisse –
ha raccontato Kevin Feige a EW – Sono andato a
casa sua per vederlo e si è messo a raccontare dei suoi cameo.
Abbiamo parlato di quello che avremmo fatto poi, sempre con gli
occhi al futuro.”
Stan Lee e
Kevin Feige hanno lavorato moltissimo insieme,
considerando soprattutto il fatto che il fumettista p apparso in
ogni film prodotto da Feige per i Marvel Studios, con i suoi
divertenti cameo. Ma per il produttore quest’ultima conversazione
fu differente:
“Forse sapeva che il suo tempo
stava per finire? Non saprei. Con il senno di poi, era leggermente
più malinconico di quanto non lo avessi mai visto prima. Parlava
del passato più di quanto non lo avessi mai sentito parlare del
passato. Quindi forse a un certo livello, lo sapeva. Quando mi sono
seduto vicino alla sua sedia durante il nostro ultimo incontro, la
prima cosa che ha detto è stata: ‘So che vuoi che io interpreti il
prossimo film, ma devo limitarmi ai cammei. Dovrai lasciare i
ruoli da protagonista agli altri attori. Mi dispiace.'”
Feige ha poi continuato spiegando
che Lee chiedeva sempre più battute e scherzando, poteva quasi
ambire a un ruolo vero nei film, anche se, con una personalità del
genere, sarebbe stato fin troppo facile oscurare l’eroe.
Il genio creativo di BossLogic non
si smentisce e torna con un bellissimo mashup che riproduce una
delle scene più importanti e drammatiche di Avengers: Infinity War – ovvero
il sacrificio di Gamora per mano di
Thanos – sulla rupe dei Re del Re
Leone, dove Scar vuole riscrivere la
storia e uccidere Simba nell’ultimo atto nel
classico Disney.
Al posto del fratello di Mufasa c’è
infatti il Titano Pazzo, intento a spingere giù dalla roccia sua
figlia Gamora per ottenere finalmente la gemma dell’anima. “Sei
un Re adesso, ma quanto ti è costato?“
La fan-art è stata rilasciata in
occasione dell’arrivo del primo teaser trailer de Il Re Leone,
nuovo live action della casa di Topolino destinato ad un grande
successo.
Vi ricordiamo che il prossimo
capitolo sui Vendicatori, Avengers
4, arriverà al cinema ad Aprile 2019, diretto
da Anthony e Joe Russo concludendo la
Fase 3 del Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth
Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave
Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner,
Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Grazie alle due immagini
promozionali diffuse online nelle ultime ore possiamo finalmente
dare uno sguardo a quello che potrebbe essere il look definitivo di
Carol Danvers in Captain Marvel, l’atteso cinecomic
targato Marvel Studios in arrivo nelle sale a
Marzo.
Come potete notare qui sotto, la
supereroina indossa il suo iconico elmetto, elemento caratteristico
dell’uniforme da combattimento grazie al quale Carol riesce a
navigare sott’acqua e a volare nello spazio. Sarà davvero questo il
suo aspetto nel film? Che ne pensate?
Vi ricordiamo che alla regia del
cinecomic ci saranno Anna
Boden e Ryan Fleck mentre
l’arrivo al cinema è fissato all’8 marzo
2019.
Il cast
ufficiale: Brie Larson, Samuel
L. Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi:
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che Captain Marvel interverrà. Ambientato negli
anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un
periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.
Captain Marvel non sarà una
tradizionale storia di origine e che Carol
Danvers non è, nei piani del Marvel Cinematic Universe,
un’eroina come tante. Adesso, a darne conferma è Kevin
Feige in persona, durante un’intervista
ai British Academy Britannia
Awards.
Cosa aspettarci, dunque,
da Captain Marvel? “È
ambientato negli anni Novanta e anche se è una storia d’origine, è
un tipo molto diverso di storia d’origine, e sono molto eccitato di
svelare questa storia agli spettatori”. Inoltre Feige ha
aggiunto che il film diretto da Anna
Boden e Ryan
Fleck sta “venendo su estremamente
bene”.
“Brie Larson ha fatto un lavoro
enorme, Samuel L. Jackson sarà un Nick Fury molto molto diverso, ha
fatto un ottimo lavoro, e l’intero cast è tutto molto diverso ed
eccitante.”Considerato che il film sarà ambientato nel
passato, il senso comune ci dice che possiamo aspettarci che il
film sia collegato in modi davvero inaspettati agli altri film
del MCU, a partire dalla
lunga carriera di Fury nello SHIELD.
Come riportato nelle ultime ore da
Entertainment Weekly, anche Julie Andrews figurerà
nel cast dell’atteso cinecomic DC Aquaman, in uscita tra poche settimane: a
quanto pare l’attrice di Mary Poppins e Tutti
insieme appassionatamente ha doppiato il personaggio di
Karathen, una creatura mitica sottomarina custode
della chiave che servirà ad Arthur Curry per unire Atlantide con la
superficie.
“Volevamo che Karathen avesse la
voce di una classica attrice britannica, anche se modificata
digitalmente“, ha raccontato al magazine il produttore Peter
Safran. “E quando abbiamo scoperto che Julie era interessata e
disponibile ed entusiasta, inserirla nel film è stato un gioco da
ragazzi. Chi avrebbe mai detto che Aquaman avrebbe avuto la vera
Mary Poppins questo Natale?“. Ovviamente Safran fa riferimento
all’imminente scontro al box office natalizio tra Il Ritorno di Mary
Poppins (sequel con protagonista Emily
Blunt) e appunto il cinecomic di James
Wan.
Il
filmè stato diretto da James
Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring,
Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason
Momoa. Con lui ci sarà Amber
Heard nei panni di Mera, Yahya
Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre
2018.
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
Per quanto riguarda Il Ritorno di
Mary Poppins, il film arriverà in sala il 19 dicembre 2018 e
racconterà di Jane e Michael Banks oramai diventati adulti che,
dopo una grave perdita, accolgono in casa Mary
Poppins. Attraverso le sue doti magiche, e con
l’aiuto del suo amico Jack, Mary aiuterà la famiglia a riscoprire
la gioia e il senso di meraviglia che hanno abbandonato le loro
vite.
La sceneggiatura sarà scritta
da David Magee; per quanto riguarda la
colonna sonora, importantissima per questo progetto, il candidato
al premio Oscar Marc Shaiman si
occuperà della composizione, mentre il vincitore del Tony
Award Scott Wittman scriverà nuove
canzoni originali. A dirigere il film è stato chiamato un esperto
di musical, Rob Marshall. L’ambientazione,
che nel primo film era di poco precedente alla Prima Guerra
Mondiale,
Oltre alle sale cinematografiche
che già si addobbano a festa, anche Netflix pensa a proporre il suo film per le
vacanze, Qualcuno salvi il Natale, con tanto di
campanelli, strenne, slitta, luci e regali, e ovviamente un Babbo
Natale d’eccezione: Kurt Russell.
La trama di Qualcuno salvi il Natale
La storia, nella più classica
tradizione natalizia, parla di una famiglia che, a seguito di una
grave perdita, ha smarrito la magia del Natale e che verrà aiutata
da un incontro magico, durante la Vigilia di Natale. Il film
racconta la storia di Kate (Darby Camp) e Teddy
Pierce (Judah Lewis), un fratello e una sorella
che, all’arrivo di Babbo Natale (Kurt
Russell) durante la vigilia, vogliono scattargli una
foto. Il loro piano si trasforma però in un viaggio inaspettato,
che molti bambini potrebbero solo sognare. Dopo aver sorvegliato di
nascosto Babbo Natale e averlo visto arrivare, si nascondono nella
sua slitta, causando un incidente che rischia di rovinare il
Natale. Nel corso di una notte avventurosa, Kate e Teddy lavorano
con Babbo Natale – come nessuno l’ha mai visto prima – e i suoi
fedeli elfi per salvare il Natale, prima che sia troppo tardi.
Qualcuno salvi il
Natale non ha certo l’ambizione di eguagliare i film dai
quali trae ispirazione, come Mamma ho perso
l’Aereo o Miracolo sulla 34° strada, ma
desidera senz’altro sistemarsi in una poltrona di prima fila per
quello che riguarda l’offerta casalinga per gli spettatori più
giovani, almeno per questa stagione festiva. Il film è infatti
indirizzato a un pubblico giovanissimo, carico di buoni sentimenti
e di momenti sdolcinati, che però non stonano con l’intero
racconto, più un’avventura che un dramma natalizio.
LEGGI ANCHE –
Kurt Russell: intervista al protagonista
Se c’è un motivo di
interesse o di divertimento nel film, questo è da ascrivere
all’interpretazione di Kurt Russell. Il suo Babbo Natale è buffo e
consapevole, cerca di sfuggire alla sua fama ma allo stesso tempo
abbraccia con grande serenità il suo dono di conoscere tutti i
bambini del mondo (e coloro che lo sono stati) e ha seriamente a
cuore il destino della festività che lui stesso rappresenta. Con
leggerezza, ma senza superficialità, si fa protagonista della
storia e Russell sembra essersi divertito moltissimo ad
interpretarlo, con la stessa leggerezza.
Qualcuno salvi il
Natale è un film per le mattine festive, da godere in
famiglia, che senza la pretesa di entrare nel canone natalizio dei
film culto per questo periodo dell’anno, scalda il cuore e fa
compagnia. E per chi avrà la pazienza di seguire tutta la storia
verso lo scontato finale, avrà diritto alla piccola chicca finale,
che Netflix ha regalato ai suoi fedeli spettatori.
Torna Pineta e tornano i suoi amati
toscanacci, fra cui il “quartetto uretra” degli irresistibili
vecchini protagonisti de I Delitti del BarLume, la
serie di gialli a tinte comedy produzione originale
Sky realizzata con Palomar e tratta dai romanzi di Marco
Malvaldi editi da Sellerio Editore. A un mese dal debutto,
rilasciato oggi il trailer delle due nuove storie, Il
Battesimo di Ampelio e Hasta Pronto
Viviani , attese su Sky CinemaUno in prima serata nei giorni di Natale e
Capodanno e ovviamente a partire da quelle date disponibili su Sky
On Demand.
Invariata la formula narrativa, a
garanzia del divertimento di sempre: fra sparizioni, partite a
carte, risate e quegli elementi da poliziesco sui generis che negli
anni scorsi ne hanno decretato il successo, tornano anche
quest’anno gli immancabili protagonisti Filippo
Timi, Stefano Fresi, Lucia
Mascino, Enrica Guidi, Alessandro
Benvenuti, Atos Davini, Marcello
Marziali, Massimo Paganelli. Dopo il suo
esordio nelle ultime due storie in onda l’anno scorso, torna anche
in questi due nuovi film Corrado Guzzanti. La
regia è di Roan Johnson.
Nel primo dei due nuovi film,
Il battesimo di Ampelio, in onda il 25 dicembre dalle
21.15 su Sky Cinema Uno, è tutto pronto per il battesimo del figlio
della Tizi quando viene ritrovato il cadavere del prete. Da qui
parte una rocambolesca indagine che vede indagati Pasquali e una
camaleontica femme fatale. La Fusco riuscirà a sciogliere il
mistero anche questa volta? Intanto un altro mistero si infittisce.
Che sta succedendo al Viviani? Una bellissima ragazza argentina si
presenta ai vecchini a sorpresa: Massimo è nei guai e ha bisogno
del loro aiuto.
Di un inatteso ma necessario
viaggio fino a Buenos Aires racconta Hasta Pronto Viviani,
la seconda delle nuove storie in onda il primo dell’anno nuovo
dalle 21.15 su Sky Cinema Uno. Dopo una vita fermi a Pineta, a
settant’anni suonati i vecchini lasciano l’amato Barlume per volare
oltreoceano direzione Buenos Aires: la nuova fidanzata argentina di
Massimo è venuta a chiedere aiuto perché il Viviani è stato rapito.
E mentre il quartetto uretra parte all’avventura, la sonnacchiosa
stagione estiva di Pineta viene interrotta da un’inspiegabile
rapina al Barlume, in cui Beppe rischia di morire ma a restarci
secco, per sbaglio, è uno dei due criminali. Come al solito,
toccherà alla Fusco capirci qualcosa…
Era il 10 novembre
2008 quando su Sky Cinema 1 andava in onda la prima
puntata d iRomanzo Criminale – La serie,
il primo titolo di lunga serialità prodotto da Sky che ha
contribuito a cambiare i paradigmi delle serie tv italiane. Sono
passati esattamente 10 anni e per celebrare questo
anniversario, dal 24 novembre al 21 dicembre si
accenderà il canale evento Sky Originals,
24 ore su 24 sul canale 111 di Sky, interamente
dedicato alle serie, i film e i documentari prodotti da Sky in
questi 10 anni. Tutti i titoli trasmessi dal canale sono
disponibili anche su Sky On Demandnella
collezione “Sky Originals”.
La giornata inaugurale del canale,
sabato 24 novembre, sarà dedicata a
Romanzo Criminale – La serie: dalle
8.45 sarà possibile vedere tutta d’un fiato la
prima stagione con la maratona dedicata. Inoltre, sabato 1°
dicembre alle 14 e alle
20.45, andrà in onda lo speciale Romanzo Criminale – 10 anni dopo dedicato a
quest’iconica produzione Sky, in cui il regista Stefano Sollima e
gli attori protagonisti Francesco Montanari, Vinicio
Marchioni,
Alessandro Roja e Daniela Virgilio raccontano come è
cambiata la loro vita dopo la serie culto. In prima serata, ogni
sabato sera alle 21.15 su Sky Originals gli episodi della seconda
stagione.
Domenica 25
novembre a farla da padrona sarà invece Gomorra
– La serie, serie Sky di successo italiano e
internazionale, venduta in oltre 190 territori: dalle
10.20 la maratona della prima stagione della serie
che ha fatto conoscere al grande pubblico il talento di
Marco D’Amore, Salvatore Esposito, Fortunato Cerlino, Maria
Pia Calzone, Cristina Donadio, Cristiana Dell’Anna, solo
per citarne alcuni. E ogni domenica, in prima serata alle 21.15 su
Sky Originals le stagioni successive, con gran finale lunedì 17
dicembre con la maratona della terza stagione dalle 13.35.
Sul canale anche le altre serie e
mini-serie italiane prodotte da Sky apprezzate da pubblico e
critica: in ordine cronologico, Nel nome del
male (2009), Moana (2009),
Faccia d’angelo (2012), In
Treatment (2013-2017), 1992
(2015), Dov’è Mario? (2016),
The Young Pope (2016), The
Comedians (2017), 1993
(2017), The Generi (2018), Il
Miracolo(2018).
A queste si aggiungono le
serie originali europee di Sky andate in onda su
Sky Atlantic e Sky Uno:
The Last Panther(2015),
Fortitude (2015-2018), Le
avventure di Hooten & The Lady (2017),
Tin Star (2017), Babylon Berlin (2017),
Britannia (2018), Patrick
Melrose (2018) e Save me
(2018)
Non mancheranno i film
prodotti per Sky Cinema: in ordine cronologico,
Un Natale per due (2011), Un
Natale con i fiocchi (2012), Amore
oggi (2014), In fondo al
bosco (2015), Piuma (2016),
Indizi di felicità (2017),
Monolith (2017) e
Tafanos (2018). Saranno, inoltre,
presenti anche le ultime quattro storie de I Delitti
del BarLume (2013-2018), in attesa delle nuove storie
in programma le sere di Natale e di Capodanno su Sky Cinema
Uno.
Completano il palinsesto di Sky
Originals i film d’arte di Sky, campioni d’incasso
nei cinema italiani e nel mondo – Firenze e gli
Uffizi (2015), San Pietro e le Basiliche
Papali di Roma (2016), Raffaello – il
Principe delle Arti (2017) e Caravaggio –
l’Anima e il Sangue (2018) –, e una selezione dei
migliori documentari originali trasmessi da Sky Atlantic nel ciclo
“Il Racconto del Reale”, tra cui The
Disunited States of America (2017) e
Ignoto 1 – Yara, DNA di un’indagine
(2017).
Oltre che sul canale 111, sarà
possibile vedere queste produzioni originali Sky anche su
Sky On Demand nella collezione dedicata
“Sky Originals”.
Di Robin Hood
cinematografici ne abbiamo avuto tantissimi, da quello animato
della Disney, una volpe rossa e arguta, a quello epico di Kevin Costner, fino a quello “in calzamaglia”
firmato dal geniale Mel
Brooks. Trovare una nuova versione dell’eroe sul
grande schermo, nel 2018, dopo il film
del 2010 di Ridley Scott con Russell Crowe, che sembrava aver tolto ogni
appeal al personaggio, sembra un’operazione fuori tempo massimo,
eppure mostra il tentativo di adeguarsi all’era supereroistica che
corre.
Robin Hood – L’Origine
della Leggenda parte con le stesse premesse che la maggior
parte dei film che rivisitano una leggenda si pongono: pensate
di conoscere la vera storia, ma non è così. E via di racconti
alternativi, nuovi personaggi, nuovi passaggi narrativi che
arricchiscono e rendono più complessa una leggenda, che alla base è
molto elementare e si esaurisce nel populista ma sempre confortante
“rubare ai ricchi per dare ai poveri”.
Robin Hood – L’Origine della
Leggenda, il classico
Il Robin di Loxley di Taron Egerton non è solo questo, dal momento
che il suo personaggio parte con l’essere un nobile di Nottingham
alquanto ordinario: sfrontato, di bell’aspetto, non troppo
altruista, in verità. Allontanato dai suoi possedimenti e
dall’amata Marion (non più Lady), il signorotto inglese si fa le
ossa in Terra Santa, dalla quale torna profondamente cambiato e in
compagnia di John (il personaggio interpretato da Jamie Foxx che è una buffa crasi tra l’Azeem
del film del 1991 e Little John). Con il sodale, reduce dalla
guerra, Robin organizza una sommossa popolare, una rivolta che ha
come scopo detronizzare lo sceriffo di Nottingham (Ben
Mendelsohn, rimasto nel ruolo di Orson Krennic di Rogue
One) e ridistribuire la ricchezza.
Taron Egerton stars as ‘Robin Hood’ in ROBIN HOOD. Photo by: Larry
Horricks.
I cambiamenti rispetto alla tradizione
I cambiamenti più importanti
rispetto alla leggenda sono fondamentalmente due. Da una parte,
Robin non rinuncia alla sua nobiltà, sfruttandola per inserirsi nel
tessuto del potere della città. Come un Bruce Wayne del medioevo,
quindi, mentre Robin fa amicizia con lo sceriffo ed entra nelle sue
grazie e nei suoi piani, Hood, il giustiziere mascherato che
saccheggia le casse del regno regalando il bottino ai poveri, mette
a rischio i progetti dei cattivi. Dall’altra, la sceneggiatura di
Ben Chandler e David James Kelly
aggiunge la connivenza tra Stato e Chiesa nel portare avanti una
guerra che mira a restituire alle due grandi organizzazioni che
gestivano la vita delle persone sempre più potere e controllo.
L’eco supereroistico e quello
politico si fondono dunque in un film che ha un solo scopo:
intrattenere. Ritmi concitati, costumi fuori dal tempo (lunghe
giacche di pelle alla Matrix e scollature
vertiginose!), ralenty a profusione (il regista, Otto
Bathurst, è lo stesso di Peaky
Blinders), azione concitata, vogliono conferire al
racconto un tono che si avvicina moltissimo a quello di prodotti
del tipo di Fast and Furious o
Kingsmen (di cui è sempre protagonista Egerton),
ma che non riesce ad abbracciare il genere in toto.
Robin Hood – L’Origine
della Leggenda è un prodotto per un pubblico molto
giovane, il che lo rende impossibilitato a spingere
sull’acceleratore della violenza, lasciandolo nel limbo di un film
che fallisce anche solo l’intenzione di intrattenere il
pubblico.
È stato confermato
dall’aggiornamento della scheda del film su IMDb che
Aquaman, prodotto da Warner Bros, diretto da
James Wan e interpretato da Jason
Momoa, durerà 143 minuti.
Il film, che arriverà in tutta
Italia a partire dal primo gennaio 2019, dura poco più di Wonder
Woman (141) e della stessa durata de L’Uomo d’Acciaio (143). Il film
durerà di più di entrambi i più grossi fiaschi del DCEU, Suicide Squad (123) e
Justice League (120). In compenso,
Batman v Superman: Dawn of
Justice, che si conferma il film più ambizioso della
collaborazione tra Warner e DC, resta la pellicola più lunga, con i
suoi 151 minuti della versione theatrical.
Il
filmè stato diretto da James
Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring,
Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason
Momoa. Con lui ci sarà Amber
Heard nei panni di Mera, Yahya
Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre
2018.
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
One
Piece è un manga disegnato e scritto da
Eiichirō Oda, da cui è stata tratta l’omonima
serie anime. La serie manga è una delle più longeve e di successo,
sulla cresta dell’onda da più di ventuno anni. E pensare che l’idea
nacque dalla semplice passione di Oda per la pirateria da quando
era bambino.
La serie anime di One
Piece, conosciuto in Italia con il titolo
All’arrembaggio, è andata in onda nel 2001 e ancora oggi
continua ad avere molto successo, sia tra le generazioni che ne
hanno fruito dal principio, sia dalle nuove.
One Piece: streaming
Della serie One Piece non
vi sono presenze sulle maggiori piattaforme streaming italiane.
Solo il film One Piece Gold: il film risulta nell’archivio
di Chili.
One Piece: treasure cruise
Questo è un videogioco dedicato al
mercato delle piattaforme mobile, ovvero per smartphone e tablet.
La storia parte dagli inizi, con il racconto della nascita del
protagonista e dei suoi poteri, oltre al fatto di diventare il re
dei pirati: nel mentre, vengono spiegate le regole base del
gioco.
Il videogioco consente di poter
dare al gioco una versione più complessa e accattivante, come dare
vita a delle combo di attacco ed utilizzare una componente di
ruolo. Alla trama subentra la parte più attrattiva, cioè quella di
costruire il proprio team e potenziare il proprio galeone.
One Piece: manga
One Piece nasce come manga
scritto e disegnato da Eiichirō
Oda che è stato pubblicato in serie su Weekly
Shonen Jump, una rivista giapponese, dal luglio del 1997. Il
manga si divide in capitoli e tutta l’opera è stata tradotta in
lingua italiana e pubblicata dalla casa editrice Star
Comics dal luglio del 2001, con una ristampa fatta nel
2008.
La storia raccontata è quella di
Monkey D. Rufy, un giovane pirata e sognatore, che
da bambino aveva mangiato, senza saperlo, il frutto del diavolo Gom
Gom: ingerendolo, è diventato un uomo di gomma, dotato delle
particolarità di deformarsi e allungarsi a piacere. Il fine di
Monkey è quello di diventare il re dei pirati e di ritrovare il
tesoro One Piece, diventato leggendario, e che si ritiene nascosto,
secondo le leggende, da Gol D. Roger sull’isola di Raftel, posto
alla fine della Rotta Maggiore.
Vista la posta in gioco, Rufy
decide di mettere insieme una ciurma, denominata la ciurma di
Cappello di paglia, e di avventurarsi per mari e oceani. Rufy e la
ciurma arrivano alle Isole Sabaody, ma vengono subito divisi dalla
Marina e spediti in luoghi diversi. Il protagonista scopre che suo
fratello Portuguese D. Ace è stato catturato dalla
Marina stessa, che lo vuole giustiziare, e corre a salvarlo. Rufy
chiede alla ciurma di incontrarsi tra due anni, dopo che si saranno
allenati, per essere pronti per il Nuovo Mondo.
La ciurma riprenderà il viaggio e
andranno all’avventura, attraversando l’isola degli uomini-pesce,
in cui stringeranno un’alleanza con Trafalgar Law e dove avverrà lo
scontro con due dei Quattro Imperatori.
Ma come è nata quello che
si potrebbe definire un’epopea manga? In realtà, Oda si
era appassionato alla pirateria grazie ad una serie anime che
adorava da bambino che si chiamava Vicky il vichingo.
L’interesse, nel corso della sua vita, non è mai scemato, anzi la
sete di conoscenza ha continuato ad essere soddisfatta con la
lettura di diverse biografie e la scoperta dell’esistenza di
Barbanera.
Tuttavia, Oda ha rivelato di aver
subito le influenze della serie di Dragon Ball e da diversi anime, soprattutto per quanto
riguarda la parte grafica, come Ken il guerriero. Al
progetto di One Piece ha iniziato a lavorare nel 1996,
realizzando due storie one-shot, usate poi per il primo capitolo di
One Piece. A luglio 2018, dopo ventun anni dall’inizio del
progetto, Oda ha dichiarato di essere all’80% della trama.
One Piece: episodi
Dal manga One Piece è
stata tratta una serie anime, dal titolo omonimo, che ha fatto il
suo esordio in Giappone nel tardo 1999, con oltre 860 episodi
trasmessi. Gli episodi non seguono linearmente il manga, anzi, se
ne distaccano e in funzione di ciò sono stati realizzati degli
episodio crossover con Dragon Ball e Toriko, ma
anche degli episodi filler che si dedicano a piccoli archi
narrativi.
Prodotta dalla Toei
Animation, la serie è arrivata in Italia grazie a
Mediaset, divisa in stagioni (a seconda dei pacchetti di episodi
acquisiti) che talvolta hanno un titolo diverso, come quello
All’arrembaggio. Per quanto riguarda l’adattamento, in
Italia la serie è stata sottoposta a diverse censure, come quelle
che riguardano scene di sangue o nudità, per adattarlo a un
pubblico più giovane, anche se uno dei cambiamenti più radicali
riguarda il nome del protagonista, che prende il nome di
Monkey D. Luffy detto Rubber.
Dalla serie e, quindi, dal manga,
sono stati prodotti ben 13 film che, in parte, raccontano storie
parallele: Per tutto l’oro del mondo (2000), Avventura
all’Isola Spirale (2001), Il tesoro del re (2002),
Trappola mortale (2003), La spada delle sette
stelle (2004), L’isola segreta del barone Omatsuri
(2005), I mistero dell’isola meccanica (2006),
Un’amicizia oltre i confini del mare (2007), Il
miracolo dei ciliegi in fiore (2008), Avventura sulle
isole volanti (2009), One Piece 3D: L’inseguimento di
Cappello di paglia (2011), One Piece Film: Z (2012) e
One Piece Gold: Il film (2016). Inoltre, dalla serie
sono stati trasmessi anche diversi speciali tv.
One Piece: pirate warriors 3
Questo è un videogioco dedicato a
Microsoft Windows, Playstation 3 e 4 e Playstation Vita. Pubblicato
da Namco
Bandai Entertainment e sviluppato da Omega
Force, il videogioco ripercorre le avventure di Rufy, a
partire dall’inizio dal Villaggio di Foosha fino agli eventi di
Dressrosa, basandosi sempre sul manga originale. Il gioco si
sviluppa grazia a diversi espedienti narrativi, come il briefing
presente all’inizio di ogni missione, gli intermezzi durante
l’azione e la presenza degli Eventi Tesoro.
Se vi stavate chiedendo cosa avesse
fatto la principessa Leia in un tempo
mai ripreso al cinema dal franchise di Star
Wars (ovvero la pausa che va dalla fine de
Il Ritorno dello Jedi e l’inizio di Gli
Ultimi Jedi), quello che leggerete qui sotto potrà esservi
utile. Grazie ai film ma soprattutto all’espansione dell’universo
di Guerre Stellari, tra fumetti, videogiochi
e serie animate, siamo ormai in grado di conoscere ogni dettaglio
sul percorso dei personaggi.
Ecco quindi tutti i fatti relativi alla principessa
Leia successi tra Episodio
VI e VIII:
Lei e Han hanno vissuto separati
Anche quando la loro relazione
navigava in ottime acque, prima del passaggio di
Ben al lato oscuro, era chiaro Han e
Leia non avrebbero mai vissuto come la classica
coppia convenzionale: il suo impegno da senatrice e poi in veste di
capo della Resistenza la costringeva a viaggiare molto, e allo
stesso modo Han aveva sempre bisogno di imbarcarsi in qualche
avventura nello spazio. Dunque quando i due iniziarono
ufficiosamente a vivere insieme, l’hanno fatto per la maggior parte
del tempo separati.
Non ha mai raccontato a Ben la verità su Darth Vader
Potrà sorprendere molti il fatto che
Leia non fu mai in grado di rivelare la verità sulla vita di
Darth Vader a
suo figlio Ben. Questa esitazione nasceva dalla preoccupazione che
il ragazzo fosse troppo giovane per capirle quale tormento aveva
assalito suo nonno Anakin Skywalker durante il
periodo più complesso della sua esistenza, ma non appena la verità
venne resa pubblica, Leia ha cercato di spiegare a Ben gli eventi
senza successo. Da lì la rivelazione dell’identità di Vader e il
suo legame di sangue hanno giocato un ruolo chiave nel passaggio di
Ben (Kylo Ren) al
lato oscuro.
Fu scelta come candidata al ruolo di primo senatore
Durante la formazione di un nuovo
Senato Galattico, il partito populista e centrista fu costretto a
rivalutare le strategie del passato e imparare dagli errori
commessi, così una delle proposte suggerite fu proporre al ruolo di
Primo Senatore (al posto del Cancelliere) la principessa Leia. Ad un
passo dalle elezioni la sua vera stirpe fu rivelata pubblicamente e
questo le impedì di candidarsi.
Manda Ben ad allenarsi con Luke senza consultare Han
“Non avrei mai dovuto mandarlo
via. Ecco quando l’ho perso. In quel momento ho perso
entrambi.“: è così che Leia parla dei suoi
sentimenti scaturiti dalla partenza di Ben e del suo passaggio al
lato oscuro. Il ragazzo, ancora molto giovane, fu infatti spedito
ad allenarsi con suo zio Luke, evento
che fece arrabbiare moltissimo Han, ma a quanto pare la realtà fu
ancora più sconvolgente e difficile. Grazie al romanzo di
Alan Dean Foster siamo stati in grado di scoprire
– apparentemente – Leia non si fidava del contributo di Han perché
incapace di offrire un’opinione saggia su come gestire il problema
dei crescenti poteri “oscuri” di Ben. Così
decise di affidare suo figlio a Luke per cercare di salvarlo, senza
mai comunicarlo a suo marito.
Ha dato alla luce suo figlio il giorno della fine
dell’Impero
Fu proprio nel giorno in cui la
guerra con l’Impero si concluse con la resa dei suoi avversari che
Leia diede alla luce il suo unico figlio Ben, il
bambino che sarebbe cresciuto e diventato il futuro braccio destro
d del leader supremo Snoke, Kylo Ren.
Ha avuto un ruolo chiave nella battaglia di Jakku
Il pianeta Jakku
gioca un ruolo chiave nel settimo episodio della saga di Star
Wars, Il Risveglio della
Forza, ma come rivelato dall’Universo Espanso, questo
luogo non è soltanto la grande discarica dove ha vissuto
Rey gran parte della sua vita ma anche il teatro
della battaglia che ha visto perire il terrore dell’Impero. È
qui che Leia è stata fondamentale autorizzando alcune delle prime
missioni di ricognizione di Norra e Temmin Wexley per esplorare il
pianeta in cui l’Impero si era nascosto.
Ha lavorato con Han e Chewbacca per liberare Kashyyyk
Chewbacca è
stato il migliore amico, oltre che complice, di Han Solo ma fu chiaro fin da
subito che il Wookiee andava molto d’accordo con Leia. I tre hanno
addirittura collaborato nel corso degli eventi non mostrati dai
film quando lanciarono la loro campagna per liberare il pianeta
natale di Chewie Kashyyyk dal dominio
imperiale.
Ha lavorato con Shara Bey per assistere Naboo durante la Nuova
Repubblica
Per diverse ragioni Leia può essere
considerata un’eroina dell’universo di Star Wars, per
tutto il lavoro svolto dietro le quinte, come quando dopo la
sconfitta dell’Impero nella Battaglia di Endor e
la caduta di Vader e dell’Imperatore, si ritrovò a
Naboo (la casa di Padmé Amidala)
con il tenente Shara Bey per assistere il pianeta durante la Nuova
Repubblica.
Ha sposato Han su Endor
La relazione tra Han
Solo e Leia Organa non è mai stata
tranquilla, talvolta mossa da scelte tempestive; per questo non
stupisce che i due abbiano deciso di sposarsi subito dopo la fine
della battaglia di Endor, come raccontato in Aftermath:
Life Debt di Chuck Wendig, dove la stessa principessa
descrive l’evento: “Eravamo lì, sulla luna di Endor, dopo
tutto. Una piccola cerimonia, con coloro di cui fidavamo, e non
l’abbiamo tenuto privato, ma nemmeno reso pubblico“.
È stata una “consulente” per gli Ewok
Il Il Ritorno dello
Jedi Leia svolge il ruolo di negoziatore e mediatore
tra i ribelli e gli Ewok, dimostrandosi un alleato
per le piccole creature pelose. A quanto pare, il rapporto con gli
Ewok è andato oltre le poche ma adorabili interazioni mostrate nel
film, come rivelato in An Imperial Feast
(parte della serie animata Forces of Destiny).
A diversi mesi dall’uscita di
Avengers: Infinity War si
immagina che i fan sappiano ormai tutto del film, tuttavia
Reddit ci dà ancora piccole informazioni preziose
relative al film e ai suoi protagonisti.
Il sito segnala che, grazie a
Marvel Studios Visual Dictionary,
abbiamo la possibilità di scoprire nuovi dettagli sull’arma di
Gamora e su Nebula stessa. La spada di Gamora si chiama Godslayer,
e nella descrizione apparsa du Reddit, direttamente dal dizionario
visivo Marvel, è “in grado di uccidere
anche un dio, un asgardiano. Quando affronta il mostruoso
succhia-energia Abilisk (all’inizio di Guardiani della Galassia Vol.
2), Gamora usa la Godslayer per tagliare la gola della
bestia gigante“.
Per quanto riguarda invece Nebula,
il dizionario svela che a darle il suo affascinante nome è stato
proprio Thanos, suo padre adottivo: “Dopo aver ucciso una
famiglia di Luphomoidi, Thanos cresce la loro figlia sopravvissuta
come fosse sua, chiamandola Nebula. La addestra come assassina con
un’altra figlia adottiva, Gamora“.
Dalle storie apprese nel corso di
Guardiani
della Galassia Vol. 2, sappiamo che Thanos non ha
esattamente incoraggiato il legame di sorellanza tra le due,
constringendole a battersi, con conseguenze di grande sofferenza
per la più debole, Nebula.
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del
Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth
Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave
Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner,
Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
È tornato nelle sale con Animali Fantastici: I
Crimini Di Grindelwald, dopo aver esordito nel 2016
nel film che dava inizio al nuovo franchise sul mondo di J.K.Rowling, ed
è uno dei personaggi più bizzarri dell’universo di Harry Potter: stiamo parlando ovviamente di
Newt Scamander, “esperto” di creature magiche che
gli studenti di Hogwarts hanno imparato a conoscere attraverso i
suoi libri.
Ma cosa sappiamo davvero del
protagonista di Animali Fantastici? Ecco di seguito 10
curiosità:
Suo nipote ha sposato Luna Lovegood
So che è difficile da credere, ma
tutti nell’universo di Harry Potter sembrano collegati.
Non sfugge a questa regola nemmeno Newt Scamander,
che a quanto pare è imparentato con Luna Lovegood:
dopo aver lasciato Hogwarts, la strega sposò infatti Rolf
Scamander, nipote di Newt. I due ebbero due figli, Lorcan
e Lisandro. Che vengano introdotti nel franchise di Animali Fantastici nei prossimi
film?
Ha scritto più di un libro
Newt è diventato celebre per aver
scritto il libro Animali fantastici e dove
trovarli (che sarebbe poi diventato un manuale per gli studenti
della classe di Creature Magiche a Hogwarts), tuttavia non è il
solo lavoro portato a termine dal mago. Sappiamo infatti che
Scamander ha scritto anche un libro per bambini sulle creature
magiche intitolato “A Children’s Anthology Of
Monsters“
Ha studiato creature magiche in più di cento paesi
Prima di pubblicare il libro che lo
rese famoso in tutto il mondo magico, Newt Scamander
iniziò a viaggiare ogni volta che poteva, indagando sulle creature
magiche che trovava sulla sua strada studiando le loro
caratteristiche in oltre un centinaio di paesi dei cinque
continenti. Sappiamo che è stato in Africa, Europa e Nord America
(tutto confermato nel film), ed è probabile che possa ancora
dirigersi in Antartide.
Ha lavorato insieme agli elfi domestici
Dopo aver lavorato a contatto con i
draghi, Newt lavorò per l’ufficio della delocalizzazione degli
elfi domestici
al Ministero della Magia, che poi era una sezione del Dipartimento
per il controllo delle creature magiche; ed è proprio qui che
incontra queste creature, anche se non si rivelarono la specie
migliore con cui passare il tempo. Secondo le informazioni
sull’autore di Animali fantastici e dove
trovarli, Scamander trovava questo impiego
“noiosissimo“!
Ha lavorato con i draghi durante la guerra
Dopo essere stato espulso da
Hogwarts, Newt ha continuato a
lavorare per il Ministero della Magia e dal 1914 si trovava al
fronte orientale insieme ad un gruppo di maghi che volevano usare i
draghi come arma durante la prima guerra mondiale.
In particolare, si volevano sfruttare i draghi ucraini perché
ritenuti i più potenti della loro specie.
È stato espulso da Hogwarts
Come Hagrid, anche Newt
Scamander è stato espulso dalla scuola di magia e
stregoneria di Hogwarts, prendendosi la colpa di un esperimento non
riuscito a opera di Leta Lestrange
che mise in pericolo la vita di un compagno di studi. Scamander
venne quindi allontanato nel 1913, all’età di sedici anni.
Sua madre allevava ippogrifi
L’amore di Newt per
le creature magiche viene dall’infanzia, perché il ragazzo è
cresciuto intorno a bestie fantastiche allevate da sua madre: gli
ippogrifi. Ciò nonostante la donna non approvò mai
la scelta del figlio di dedicare la sua vita allo studio delle
creature. Il suo nome resta ancora sconosciuto.
È un Tassorosso
Probabilmente i “fan” dei
Tassorosso avranno gioito sapendo che il
protagonista di Animali
Fantastici sarebbe stato un membro di questa casa di
Hogwarts, forse la più innocua e trascurata della saga di
J.K.Rowling. Ma già vedendo la sua
dedizione al lavoro, il carattere leale e l’animo gentile di Newt,
era difficile immaginare un’altra destinazione per il
personaggio.
È nato nel 1800
Grazie al sito ufficiale di
Pottermore sappiamo che Newt Scamander è nato nel
1897, e ciò significa che durante gli eventi di Animali Fantastici: I
Crimini di Grindelwald il personaggio ha più o meno
trent’anni.
Il suo primo nome non è Newt
Non tutti sanno che Newt non è il
nome di battesimo di Scamander ma un soprannome. La formula
completa riporta invece Newton Artemis Fido
Scamander, chiaramente ispirato alla mitologia greca,
ma è interessante come gran parte del suo nome sembri collegarsi al
suo amore per le creature magiche (Artemide è infatti la dea greca
degli animali selvatici, Fido è un nome comune per un cane Babbano,
e Scamandro suona molto simile a Salamander).
Ha debuttato ieri su il
film
originale Netflix, Qualcuno salvi il
Natale, ed ecco la nostra interviste esclusiva al
protagonista, Kurt Russell.
Il film è una meravigliosa
avventura natalizia, un film originale Netflix prodotto da Chris Columbus (Mamma, ho
perso l’aereo, Harry Potter e la pietra filosofale) e
diretto da Clay Kaytis (Angry Birds – Il film).
Qualcuno salvi il Natale, il film
Qualcuno salvi il
Natale racconta la storia di Kate (Darby Camp) e
Teddy Pierce (Judah Lewis), un fratello e una sorella che,
all’arrivo di Babbo Natale (Kurt Russell) durante la vigilia,
vogliono scattargli una foto. Il loro piano si trasforma però in un
viaggio inaspettato, che molti bambini potrebbero solo sognare.
Dopo aver sorvegliato di nascosto Babbo Natale e averlo visto
arrivare, si nascondono nella sua slitta, causando un incidente che
rischia di rovinare il Natale. Nel corso di una notte avventurosa,
Kate e Teddy lavorano con Babbo Natale – come nessuno l’ha mai
visto prima – e i suoi fedeli elfi per salvare il Natale, prima che
sia troppo tardi.
Il regista Clay Kaytis ha
affermato: «Nessuno meglio di Kurt Russell avrebbe potuto
portare in vita la nostra versione di Babbo Natale, così rude,
carismatico e divertente. Sin dal primo incontro, si è
perfettamente calato in questo ruolo iconico, facendosi addirittura
crescere un’impressionante barba durante le riprese. Lavorare con
Kurt è stato un sogno divenuto realtà, insieme abbiamo creato
quella che penso diventerà la nuova immagine di Babbo Natale per le
prossime generazioni».
Secondo il produttore Chris
Columbus: «Kurt è il Babbo Natale perfetto. Carismatico, con un
senso dell’umorismo pungente quaªªndo necessario. Siamo emozionati
perché il pubblico vedrà la sua incredibile performance sullo
schermo e speriamo che QUALCUNO SALVI IL NATALE diventi un classico
senza tempo».
QUALCUNO SALVI IL NATALE sarà disponibile su
Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo dal 22
novembre 2018.
Toy Story
4 introdurrà una nuova serie di personaggi al fianco
di Woody e Buzz, e di tutti i giochi già noti al pubblico del
franchise. Tra questi si nasconderà anche un nuovo gioco, o un
personaggio, non lo sappiamo ancora con esattezza, che avrà la voce
di un’icona del cinema action e di fantascienza: Keanu Reeves.
A rivelarlo è stato Tim
Allen, che tornerà nel film per prestare la sua voce allo
space ranger Buzz Lightyear. L’attore ha parlato
di questo quarto capitolo durante una sua ospitata da Jimmy
Fallon:
“È così bello. Questi ragazzi
sono dei geni. È così profondo e commovente e ha una trama
meravigliosa. Ma non posso darvi nessuna informazione. Si tratterà
di ogni tipo di giochi. Vi sorprenderanno davvero nel modo in cui
si presenteranno. Ci saranno anche altri personaggi nuovi, Keanu
Reeves avrà una parte grandiosa.”
A distanza di più di vent’anni
dalla realizzazione da parte dei Pixar Animation Studios
di Toy
Story – Il Mondo dei Giocattoli, il
primo lungometraggio al mondo animato al computer, i protagonisti
dell’indimenticabile film Disney Pixar ritornano nei primi
contenuti speciali di Toy Story 4, nelle sale italiane dal
27 giugno 2019.
Diretto da Josh Cooley, Toy
Story 4 è prodotto da Jonas Rivera e Mark Nielsen, Toy Story
4 vede Woody e Buzz alle prese con un viaggio in compagnia di
vecchi e nuovi amici e inaspettati ritorni.
Da oltre
vent’anni, Toy Story è indubbiamente una delle
saghe cinematografiche più amate dal pubblico di tutte le
età”, ha commentato l’amministratore delegato di The Walt
Disney Company Italia, Daniel Frigo, “e questo nuovo
capitolo è sicuramente uno dei film più attesi del 2019.
Con Toy Story 4 vogliamo dare un nuovo impulso
alla stagione estiva, per questo abbiamo fissato l’uscita nelle
nostre sale per la seconda metà di giugno. Si tratta di un passo
importante che ci consente di distribuire la nostra offerta
cinematografica nell’arco di tutto l’anno, con l’obiettivo comune
di avere un’unica stagione di 12 mesi.
“Come molti, anche io avevo
pensato che con Toy Story 3 si concludesse la
storia”, afferma il regista Josh Cooley. “E in
effetti si concludeva la storia di Woody con Andy. Ma, come accade
nella vita reale, ogni fine è in realtà un nuovo inizio. La vita di
Woody in una nuova cameretta, con nuovi giocattoli e un nuovo
bambino è qualcosa che non abbiamo mai visto prima. Ci siamo
chiesti come sarebbe stato e da questa domanda ha cominciato a
prendere vita una nuova storia che meritava di essere
esplorata”.
“Il mondo di Toy
Story si basa sull’idea che ogni cosa abbia un proprio
scopo” spiega Cooley. “Lo scopo di un giocattolo
è esserci per il suo bambino. Ma cosa accade con quei giocattoli
che nascono dalla combinazione di altri oggetti? Forky è un
cucchiaio-forchetta usa e getta che Bonnie ha trasformato in un
giocattolo e che di conseguenza ora vive una crisi: desidera
portare a compimento il proprio scopo di posata, ma ora si trova ad
avere anche un nuovo scopo come giocattolo”.
Toy Story 4, la trama
Woody ha sempre saputo quale fosse
il suo posto nel mondo e la sua priorità è sempre stata prendersi
cura del suo bambino, che si trattasse di Andy o di Bonnie. Ma
l’arrivo di un nuovo riluttante giocattolo di nome “Forky” nella
cameretta di Bonnie dà il via a una nuova avventura on the
road insieme a nuovi e vecchi amici, che mostrerà a Woody
quanto può essere grande il mondo per un giocattolo.
In Avengers: Infinity War hanno
fatto il loro debutto cinematografico anche
gli Outrider, i temibili servitori di
Thanos che comparivano nella mini serie MarvelInfinity (uscita
nel 2013), grande ispirazione per il film visto sul grande
schermo.
Si tratta di una particolare razza
di creature umanoidi geneticamente modificate che ha il solo scopo
di obbedire agli ordini del loro creatore fino alla morte; così il
Titano Pazzo li usa per scovare nuovi pianeti abitati da specie
deboli e raderli al suolo, proprio come sperava di fare nel Wakanda
durante la battaglia finale di Infinity War.
Di seguito possiamo dare uno sguardo
ai concept inediti che gli artisti dei Marvel Studios avevano progettato per il
cinecomic dei fratelli Russo. Che ve ne pare?
Vi ricordiamo che il prossimo
capitolo sui Vendicatori, Avengers
4, arriverà al cinema ad Aprile 2019, diretto
da Anthony e Joe Russo concludendo la
Fase 3 del Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth
Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave
Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner,
Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Presentato poche settimane fa in
anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2018, Stanlio e Ollio
è il film diretto da Jon S. Baird che
vede John C. Reilly e Steve
Coogan nei panni del celebre duo comico.
Straordinari gli attori, tanto bravi a restituire
perfettamente la mimica di Laurel e Hardy, quanto efficaci nel
comunicare l’importanza del fattore umano, di ciò che rende
“persone” celebrità conosciute da tutti, della tristezza che si
cela dietro la figura del comico (più evidente quando è vicino al
pensionamento). Allo stesso modo il film riesce a creare un
bellissimo contrappunto con le due mogli, interpretate
da Nina Arianda e Shirley
Henderson, che sullo schermo – ironia della sorte – hanno
i numeri più divertenti.
Il film si concentrerà sull’ultima
parte dell’attività lavorativa di Lauren e Hardy, ed è descritto
come un racconto di un’amicizia sincera, “che scalda il cuore”. Il
film è ambientato nel 1953, durante il viaggio in Gran Bretagna e
Irlanda, durante il quale la salute di Hardy cominciò a cedere. Nel
film ci sarà spazio per l’amicizia, per la vita privata
con Shirley
Henderson e Nina
Arianda che interpreteranno rispettivamente Lucielle
e Ida. Il centro emotivo del film sarà il tour live che ha permesso
ai due di riconciliarsi con i fan che li avevano amati da
subito.
Il duo comico formato
da Stan Lauren e Oliver
Hardy è stato per entrambi il periodo di maggiore
successo in carriera, visto che entrambi avevano già lavorato in
numerose produzioni prima di incontrarsi e fare coppia. Stanlio e
Ollio (in inglese Laurel & Hardy) rappresentavano la comicità nella
quotidianità e in breve sono diventati esponenti di spicco della
slapstcik comedy. Come dichiarò lo stesso Hardy: “Il mondo
è pieno di persone come Stanlio e Ollio. Basta guardarsi attorno:
c’è sempre uno stupido al quale non accade mai niente, e un furbo
che in realtà è il più stupido di tutti. Solo che non lo
sa.”
ATTENZIONE: questo articolo contiene
spoiler su Ralph Spacca Internet
Per vederlo nelle sale ci toccherà
aspettare il 1 Gennaio 2019, ma se volete
rovinarvi la sorpresa ecco di seguito l’elenco di tutti i cameo dei
personaggi che faranno la loro comparsa in Ralph
Spacca Internet, sequel diretto ancora una volta
da Phil Johnston e Rich
Moore:
Sonic: il
celebre riccio era già comparso brevemente nel primo film, ma
tornerà nel sequel per spiegare a Ralph e Vanellope cos’è internet
esattamente, e alla fine si unirà al protagonista nel club del
libro di Zangief.
Street Fighters:
ci saranno anche Chun-Li, Bison, Ken e Ryu – quattro dei
protagonisti dell’iconico videogioco di Capcom – insieme a
Ralph, ma compariranno in pochissime scene.
Baby Groot e Iron
Man: erano stati annunciati
qualche settimana fa, ma se all’armatura di Tony Stark viene
riservata una breve inquadratura, a Baby Groot i registi hanno
dedicato un’intera scena in cui l’eroe dei Guardiani della Galassia risponde
alle domande dei fan durante quella che sembra una convention a
tema Marvel. Ovviamente sentiremo
soltanto le famose tre parole “Io sono Groot” (sempre
doppiate da Vin Diesel).
Stan Lee: per
quanto riguarda il compianto fumettista Marvel, la sua voce doppierà il
personaggio-avatar del The Generalissimo nell’universo di Oh
My Disney che appare brevemente in una scena.
Tron: nella prima
parte del film seguiamo Ralph e Vanellope lanciarsi in diverse
gare sui giochi arcade, tra cui Tron, dove i due si sfidano
nell’iconico mondo virtuale. Sfortunatamente, il videogame ha un
problema tecnico e la coppia rimane intrappolata lì per poco
tempo.
Stormtrooperse C3-PO: due cameo dall’universo di Star
Wars che faranno felici i fan vedono la comparsa delle guardie
imperiali che inseguiranno Vanellope in Oh My Disney (riproducendo
la stessa sequenza di Episodio IV in cui cercavano di catturare la
principessa Leia), e del droide C3-PO che chiama a raccolta le
principesse Disney per il loro spettacolo.
Ih-Oh: c’è anche
il simpatico e annoiato asinello di Winnie The Pooh in Ralph Spacca
Internet, protagonista di una piccola scena insieme a
Vanellope.
In Ralph
Spacca Internetil pubblico
lascerà la sala giochi di Litwak per avventurarsi nel grande,
inesplorato ed elettrizzante mondo di Internet, che potrebbe anche
non resistere al tocco non proprio leggero di Ralph. Insieme alla
sua compagna di avventure Vanellope von Schweetz, Ralph dovrà
rischiare tutto viaggiando per il World Wide Web alla ricerca di un
pezzo di ricambio necessario a salvare “Sugar Rush”, il videogioco
di Vanellope. Finiti in una situazione fuori dalla loro portata,
Ralph e Vanellope dovranno fare affidamento sui cittadini di
Internet per trovare la giusta direzione.
Ralph
Spaccatutto è arrivato nelle sale americane il 2
novembre 2012, registrando l’incasso d’apertura più alto di sempre
per un film di Walt Disney Animation Studios, all’epoca della sua
uscita.
Il primo film vinse un PGA Award
per il Miglior Produttore di un film d’animazione cinematografico,
oltre a cinque Annie Awards, tra cui Miglior Film d’Animazione,
Miglior Regia, Migliore Sceneggiatura e Miglior
Attore. Ralph Spaccatutto è stato
decretato inoltre Miglior Film d’Animazione dell’anno dalla
Broadcast Film Critics Association, ha ottenuto il premio per il
Miglior Casting di un Film d’Animazione dalla Casting Society of
America, e ha vinto un Kids’ Choice Award come Film d’Animazione
Più Amato dal Pubblico. Il film è stato inoltre candidato all’Oscar
e al Golden Globe come Miglior Film d’Animazione.
È stato diffuso dalla Walt Disney Studios il
primo teaser trailer de Il Re
Leone, il nuovo live action basato sul classico di
animazione che vede protagonista Simba, il
cucciolo di leone che dovrà imparare a essere re. La storia
originale attinge a piene mani dal Macbeth di Shakespeare, ma anche
dall’Amleto e dalle storie bibliche, senza nemmeno edulcorare
troppo i toni considerata la destinazione “per bambini”.
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, Il Re
Leone sarà realizzato con le stesse tecniche di
animazione computerizzata utilizzare per portare alla
luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon
Favreau, che dirige anche questo secondo live
action Disney, dovrà questa volta affrontare
una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun
personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.
Nel cast dei doppiatori, al
momento, sono stati confermati Donald Glover,
nel ruolo di Simba, e James Earl
Jones, che torna a
essere Mufasa. Seth
Rogen e Billy
Eichner doppieranno Pumba e Timon.
Nel cast anche John Kani, visto in Civil War,
che darà voce a Rafiki e Alfre
Woodard, che sarà
Sarabi. Chiwetel Ejiofor
sarà Scar.
Ecco una extended look a
Macchine Mortali, il prossimo grande appuntamento
con il fantasy che aspetta gli appassionati sul
grande schermo. Il film è prodotto da Peter
Jackson e diretto dall’esordiente Christian
Rivers che porta sullo schermo la saga fantasy
scritta da Philip Reeve.
Migliaia di anni dopo la distruzione
del mondo civilizzato a causa di un cataclisma, la razza umana si è
adattata e si è evoluta con un nuovo stile di vita. Gigantesche
città in movimento vagano per la Terra, prendendo brutalmente di
mira le più piccole città trazioniste. Tom Natsworthy (Robert
Sheehan)—proveniente da una classe inferiore della grande città
trazionista di Londra—si ritrova a dover combattere per la
sopravvivenza dopo essersi imbattuto in Hester Shaw (Hera Hilmar),
una pericolosa fuggitiva. I due opposti, i cui sentieri non
avrebbero mai dovuto incontrarsi, sigleranno un’alleanza destinata
a cambiare il corso del futuro.
Macchine Mortali è la nuova
sorprendente ed epica avventura diretta dal premio Oscar® Christian
Rivers, un’artista degli effetti speciali (King Kong). A lui si
uniscono i produttori tre volte premi Oscar® Peter Jackson, Fran
Walsh e Philippa Boyens (le trilogie de Lo Hobbit ed Il Signore
degli Anelli), i quali hanno firmato la sceneggiatura.
L’adattamento Universal e MRC è basato sulla pluripremiata serie
scritta da Philip Reeve, e pubblicata nel 2001 da Scholastic.
Ad unirsi a Walsh e Jackson in veste
di produttori figurano Zane Weiner (la trilogia de
Lo Hobbit), Amanda Walker (la trilogia de Lo
Hobbit) e Deborah Forte (Piccoli Bridivi).
Ken Kamins (la trilogia de Lo Hobbit) si unisce a
Boyens in veste di produttore esecutivo. Universal distribuirà il
film in tutto il mondo.
Netflix rilascia oggi il nuovo trailer di
Baby, la serie originale italiana di Netflix
prodotta da Fabula Pictures che debutterà su
Netflix, in tutti i Paesi in cui il servizio è
attivo, il prossimo 30 novembre.
Nel nuovo trailer, i protagonisti di
Baby si muovono sulle note del celebre brano dei Måneskin Torna
a casa, l’intensa ballata, già certificata disco di platino,
che ha anticipato l’ultimo album Il ballo della vita. Il
brano sarà infatti la colonna sonora che chiude la nuova serie di
Netflix. I personaggi della serie sono tutti adolescenti romani,
così come i quattro giovanissimi componenti della band, Damiano,
Victoria, Ethan e Thomas: vivono esperienze simili in una sorta di
romanzo di formazione che, così come si sviluppa nella serie, si
racconta anche nei testi dei Måneskin.
Diretta da Andrea De Sica e Anna
Negri, con Benedetta Porcaroli, Alice Pagani, Riccardo Mandolini,
Isabella Ferrari, Claudia Pandolfi, Paolo Calabresi e altri attori
italiani, Baby racconta in 6 episodi una storia di formazione che
esplora le vite segrete di alcuni adolescenti romani.
La serie è stata creata dai GRAMS,
un nuovo collettivo di scrittori composto da cinque giovani autori:
Antonio Le Fosse, Re Salvador, Eleonora Trucchi, Marco Raspanti e
Giacomo Mazzariol.
Isabella Aguilar e Giacomo Durzi
sono stati gli head writer e coautori del soggetto di serie che con
la loro esperienza hanno completato il team di scrittura dello
show.
SINOSSI
Liberamente ispirata ad una
storia vera, la serie segue le vicende di un gruppo di adolescenti
del quartiere Parioli che sfidano la società ricercando la propria
identità e indipendenza, sullo sfondo di amori proibiti, pressioni
familiari e segreti condivisi. Quanto accaduto a Roma alcuni anni
fa è solo la cornice di questa storia. Baby parla di adolescenti
che hanno un disperato bisogno d’amore. Tutti i personaggi ne hanno
bisogno in modo diverso, sia gli adulti che i ragazzi. Baby è
soprattutto una storia di amore e incomprensioni, romantica e dark
allo stesso tempo. Ogni personaggio intraprende il suo viaggio,
alla ricerca dell’amore e della felicità.
Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald
ha dato ai fan una bella scossa, modificando alcuni dettagli del
canone di Harry Potter e svelando segreti
inaspettati nascosti nelle pieghe delle storie dei personaggi noti
del franchise.
Questa ondata di novità ha
suscitato scetticismo tra le schiere dei cosiddetti
Potterheads, i fan duri e puri di Harry
Potter che vedono in questi cambiamenti un tradimento del
canone. Tuttavia, Ezra Miller, trai protagonisti
del film nei panni di Credence Barebone e anche lui fan affezionato
del maghetto inglese, ha dichiarato di aver fiducia in JK
Rowlig, invitando i fan a fare lo stesso:
“JK Rowlig
conosce la mitologia così bene e penso che si stia divertendo a
confondere per un momento i fan, facendo loro dire ‘aspetta, questo
non ha senso!’ E poi ti mostra come le cose che pensavi non
avessero senso, in realtà ne hanno. Penso che le piaccia che la
gente in un primo momento non colga tutto, credo che si diverta e
lo ha già fatto tante volte.”
Insomma, nelle parole di Miller,
tutto tornerà alla fine, e conoscendo i colpi di scena a cui la
Rowling ha abituato i suoi lettori, possiamo confidare tutti nelle
sue doti.
Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, il trailer
Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald
presenta un cast corale guidato da Eddie Redmayne,
Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller, con
Jude Law e Johnny Depp. Fanno parte del cast anche Zoë Kravitz,
Callum Turner, Claudia Kim, William Nadylam, Kevin Guthrie, Carmen
Ejogo e Poppy Corby-Tuech.
Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald è
in sala dal 15 novembre 2018, e sarà distribuito
in 2D e 3D nei cinema selezionati e IMAX dalla Warner Bros.
Pictures, una società della Warner Bros. Entertainment Company.
Vedremo presto Sophie Turner
nei panni di Jean Grey in Dark Phoenix, ed è
proprio lei la protagonista della nuova foto dal film, esordio alla
regia di Simon Kinberg. L’attrice, resa famosa da
Game of Thrones, dove interpreta Sansa
Stark, torna a vestire i panni di una giovane Jean, in
quello che sarà l’adattamento cinematografico di una delle storie
più belle e note degli X-Men.
In Dark Phoenix, gli X-Men devono
fronteggiare uno dei loro peggiori nemici: uno di loro, Jean Grey.
Durante una missione di soccorso nello spazio, Jean resta quasi
uccisa quando viene investita da una oscura forza cosmica. Una
volta tornata a casa, scopre che questa forza non solo l’ha resa
infinitamente più potente, ma anche molto più instabile.
Combattendo con queste entità dentro di lei, Jean libera i suoi
poteri in modi violentissimi, che nemmeno lei riesce a capire o
contenere. Con Jean completamente fuori controllo, ferendo le
persone che più ama, si inizia a sfaldare il tessuto che tiene
insieme gli stessi X-Men. Ora, con la famiglia che cade a pezzi,
devono trovare un modo per rimanere uniti, non solo per salvare
l’anima di Jean, ma per salvare il pianeta da alieni che vorrebbero
utilizzare questa forza per governare sulla galassia.
Diretto da Simon
Kingber, con Sophie Turner, Jennifer Lawrence,
James McAvoy, Michael Fassbender, Evan Peters, Nicholas
Hoult, il film sarà in sala a giugno 2019.
Come un’onesta ma non proprio
straordinaria cover band, il collettivo di Bohemian
Rhapsody (regista, sceneggiatore, cast) si stringe
attorno alla figura di Freddie Mercury per
rendergli omaggio con un film che è la versione meno coraggiosa e
trasgressiva della vita di questa leggenda immortale del rock. Non
il disastro che tutti stanno annunciando, ma certamente l’ennesimo
biopic senza personalità confezionato per lo spettacolo – piuttosto
che rivolto alla ricerca di un’idea di racconto e rappresentazione
del personaggio.
Quanto tempo deve coprire una
pellicola di genere musicale per diventare accattivante? Magari un
arco narrativo che coinvolge la nascita di un disco simbolo (vedi
Love and
Mercy sulla registrazione di Pet Sounds dei
Beach Boys) oppure gli ultimi giorni che separano
l’icona dalla sua morte (Last Days, sul suicidio
del leader dei Nirvana)? Forse nel concentrarsi su
un momento specifico di una lunga carriera alcuni registi e autori
sono riusciti a tirare fuori l’essenza e il contraddittorio – quasi
sempre ignorato a Hollywood – dalle star, cercando un diverso modo
per ragionare su un’epoca sull’uomo invece che sulla celebrità,
attraverso l’immagine e gli strumenti del cinema: il montaggio, il
sound design, la scrittura, la regia. Qui è dove fallisce Bohemian
Rhapsody, nonostante l’impegno, quando si scontra con
tutta una serie di problemi legati allo “stile” del film, oltre che
al contenuto.
Bohemian Rhapsody – la recensione
Per più di due ore va in scena una
carrellata di eventi-cartolina dalla fondazione dei Queen fino al
famoso concerto del Live Aid del 1985, tra battibecchi di gruppo e
riappacificazioni, problemi con i discografici, nascita delle
canzoni, amori, famiglia, e come appendice la straripante
personalità di Mercury. Talmente “divina” che non può essere
contenuta da uno spazio – e una sceneggiatura – così limitante. Ne
risulta un ritratto da copertina che ne riduce la bellezza, il
fascino e l’immortalità.
Uguale a tante altre rock star un
po’ dannate e dal passato difficile, il Freddie Mercury di Bryan
Singer è contemporaneamente stereotipo e vittima di un
sistema, lui che poteva accompagnarsi alla tradizione dei suoi
eroi/freaks X-Men (“Siamo quattro emarginati
male assortiti che suonano per altri emarginati“, dirà ad un
certo punto) e finisce per omologarsi alla scia di negativi
cinematografici di grandi leggende che vediamo spesso sul grande
schermo.
D’altronde raccontare il mito
grattando la superficie e scavando a fondo richiede uno sforzo
maggiore, quello che hanno provato Bill Pohlad nel
bellissimo film su Brian Wilson, Gus Van
Sant con la figura di Kurt Cobain e
Todd Haynes con Bob Dylan in
Io non sono qui. Evidentemente non è mai stato
nelle intenzioni del progetto “sconvolgere” l’opinione pubblica e
immacolata della band e del suo frontman; che non è il male
assoluto, ma nemmeno un’operazione che ricorderemo a lungo (e lo
stesso non si può dire della musica dei Queen). Resta il
virtuosismo di un interprete, quel Rami
Malek che è l’unica vera “Bohemian Rhapsody”, intento
a copiare le movenze per tradurre le emozioni di un Dio ancora
troppo lontano dai terrestri.
Nessuno potrebbe mai contraddire il
fatto che Superman e
Batman siano i nomi più importanti, oltre che
famosi, dell’universo DC, e ogni volta che li abbiamo visti
combattere insieme contro uno stesso nemico non c’è stato nulla da
fare: i due supereroi sono sembrati quasi sempre imbattibili. Ma lo
stesso si può dire se arrivassero nel MCU e si scontrassero con
le icone della Marvel Comics?
Thanos, anche
noto come il Titano Pazzo, è un essere potente dell’universo che
governa una regione nello spazio e comanda due imponenti eserciti.
Crede che il sovrappopolamento costringerà l’universo ad implodere,
e per questo architetta un piano per dimezzare la popolazione e
godere delle risorse rimaste semplicemente schioccando le dita dopo
aver ottenuto tutte le gemme dell’infinito. Le sue dimensioni,
la sua forza e la sua capacità di assorbire energia cosmica,
insieme al guanto, rendono Thanos uno dei personaggi più temibili
del MCU, così come per
Superman che Batman.
Doctor Strange
Doctor Strange è lo
stregone supremo della Terra e attualmente il più potente
dell’universo Marvel, capace di percepire
l’universo in modo diverso attraverso la magia con il suo arsenale di artefatti che
lo rendono sia imprevedibile e che in grado di piegare la
realtà. Cosa che gli permetterebbe senza dubbio di vincere
un’ipotetica battaglia contro Superman o
Batman. Strange potrebbe teletrasportarli in
luoghi dove i loro poteri e le loro abilità non
funzionerebbero…
Thor
Thor è il
Dio del Tuono e
questo appellativo gli permette di controllare il potere di fulmini
e tempeste grazie al suo martello, il Mjolnir. L’eroe inoltre
possiede una forza superlativa, velocità e sensi sviluppati grazie
al sangue asgardiano che gli scorre nelle vene, e inoltre ha anche
forti legami con la magia, che è una delle principali debolezze di
Superman. Stiamo pur sempre parlando di un
guerriero addestrato senza apparenti punti deboli che diventerebbe
un avversario difficile per chiunque.
Hela
Figlia legittima di Odino, Hela è una dea
asgardiana e frequente avversario di Thor tra
fumetti e cinema. Con il suo popolo condivide capacità come
resistenza, forza, velocità e agilità, ma grazie al suo mantello
diventa molto più pericolosa e riesce a mantenersi giovane e in
perfetta salute. Può anche resistere alla magia ed è in grado di
sconfiggere un essere umano o addirittura un Dio con un solo tocco.
Forse – per sopravvivere – Superman o Batman dovrebbero toglierle
il mantello perché, senza di esso, Hela appare
debole.
Scarlet Witch
Scarlet Witch è una
strega, mutante e potentissima arma di distruzione che può
addirittura alterare la realtà in modi non del tutto specificati.
Sappiamo però che le sue incredibili abilità rappresentano un
pericolo per l’umanità e sono sempre dannose per i suoi nemici. È
infatti in grado di manipolare la magia del caos e portare gli
avversari in realtà diverse, cambiando l’intero universo a suo
piacimento E se un giorno dicesse, come aveva fatto con gli
X-Men, “No more Superman o Batman“, cosa
succederebbe?
Hulk
Hulk è
probabilmente il più forte dei supereroi del MCU, e più arrabbiato
diventa, più letali diventano le sue abilità. Una volta trasformato
nel gigante di giada verde, il corpo del Dr. Bruce Banner
diventa un essere molto potente in grado di distruggere l’intero
pianeta in un battito di ciglia. Ma se davvero Hulk e Superman si
trovassero l’uno di fronte all’altro, chi vincerebbe? Forse i colpi
di Superman lo renderebbero ancora più cattivo, forse l’Uomo d’Acciaio avrebbe la meglio perché
più saggio e intelligente.
Odino
Il padre di Thor e Loki, Odino possiede la forza e la
resistenza necessaria per superare qualsiasi potente Asgardiano:
presenta infatti tutte le abilità del Dio del
Tuono, solo in quantità maggiore, può proiettare
un’energia chiamata “forza di Odino” in grado di distruggere
l’intera galassia ed è resistente a qualsiasi magia. È inoltre
telepatico e può incanalare tutta la sua forza nella lancia che
porta con sé durante le battaglie.
Visione
Tutto, nel corpo di Visione, è
fatto di materiali sintetici, per non parlare della gemma dell’infinito incastonata
sulla sua fronte che assorbe l’energia solare dandogli il potere di
cui ha bisogno per funzionare. Ha inoltre una forza sovraumana,
incredibile resistenza, velocità, riflessi e sensi più acuti degli
altri supereroi; per questo sarebbe un avversario temibile per
Superman, dal momento che questi due personaggi
condividono davvero tantissimi poteri e abilità.
Dormammu
Dormammu è una
delle più potenti entità mistiche della Marvel, un mago che può facilmente
trasformarsi in qualsiasi forma desideri con poteri di
teletrasporto, ridimensionamento, telepatia, resurrezione di
persone dall’aldilà e creazione di demoni. Perfino Doctor Strange lo
considera il suo avversario più terribile, trattandosi
essenzialmente di pura energia cosmica combinata ad abilità
magiche; sarebbe quindi un nemico più che preoccupante sia per
Superman che per Batman.
Professor X
Tecnicamente il Professor X non
fa parte del MCU, ma il
fondatore degli X-Men potrebbe
rappresentare un’alternativa agli eroi sopra elencati: è un
potentissimo telepate e mutante capace di controllare le menti
degli altri, paralizzato si su una sedia a rotelle ma anche uno dei
più potenti sensitivi della Marvel. Può provocare un’amnesia
totale, una paralisi temporanea e indurre dolore agli avversari,
può impossessarsi della mente di qualcuno e proiettare
esplosioni di energia psichica contro le quali non ci si può
difendere. Insomma, sarebbe il degno avversario di
Superman e Batman.
Zack Snyder sceglie
ancora Vero per parlare con i suoi fan e, in particolare, per
ringraziare quelli tra loro che ancora chiedono la Snyder’s cut di
Justice League. La foto che il regista ha
condiviso sul suo social preferito ritrae uno striscione aereo in
cui si chiede, di nuovo, la versione di Zack
Snyder del film.
Sotto alla foto, il regista ha
scritto “That is caring” – “Questo è
premuroso”.
Zack Snyder spiega un “buco di trama” in Batman v
Superman
Zack Snyder voleva uccidere Batman in uno dei
sequel di Justice League
Con l’allontanamento di Zack
Snyder, il franchise ha perso l’identità Warner DC che si
stava costruendo, una identità non molto gradita dalla maggioranza
dei fan ma che manteneva comunque una coerenza nella
rappresentazione cinematografica dei personaggi. Adesso gli eroi DC
al cinema hanno preso strade complicate e non sappiamo se mai si
riuscirà a vederli di nuovo insieme sul grande schermo, magari con
un esito migliore.
Il successo al botteghino di
Venom ha sicuramente favorito i
piani futuri della Sony, che da tempo programma di espandere il
proprio universo cinematografico con cinecomic che vedano
protagonisti alcuni dei più celebri antagonisti di
Spider-Man. E come annunciato lo scorso
Giugno,Jared Leto sarà il
protagonista del secondo spin-off ufficiale (dopo appunto
Venom) su Morbius il vampiro
vivente.
Ora
sembra che i lavori procedano talmente spediti da poter fissare una
data di uscita già nel 2020, o almeno è quanto riportano le fonti
delle ultime ore: Sony Pictures ha quindi segnato la release
di un “Untitled Sony/Marvel” per il 10 luglio
2010 e di un altro “Untitled Sony/Marvel Sequel” per il 2
ottobre 2020. Vi basterà fare due conti per capire che il
sequel di cui si parla è Venom 2, mentre
il primo in linea di uscita è ovviamente di
Morbius.
Per quanto riguarda il personaggio
del vampiro, creato da Roy Thomas e
da Gil Kane e debuttante sulle pagine
del fumetto The Amazing Spider Man nel 1971,
sappiamo che i suoi diritti vennero subito acquisiti da Artisan per
futuri progetti cinematografici che non ebbero mai sviluppi. Fino
ad ora, grazie ai produttori Avi
Arad e Matt Tolmach. La
sceneggiatura del film è stata firmata da Matt Sazama e Burk
Sharpless, che vantano nel proprio curriculum film
comePower
Rangers, Dracula
Untold, The Last Witch
Hunter– L’Ultimo Cacciatore di
Streghe e Gods of
Egypt.
Sul casting di Leto i due produttori
hanno dichiarato:
“Quando due attori come Jared e Tom Hardy accettano parti
come queste possiamo ritenerci fortunati. Di solito sono molto
difficili da convincere, ma hanno amato da subito i
personaggi“.
Vi ricordiamo invece il primo
spin-off del multiverso di Spider-Man, Venom, è
arrivato nelle sale lo scorso 4 ottobre. Nel cast figurano, oltre a
Hardy, Michelle Williams, Woody Harrelson, Jenny
Slate, Riz Ahmed, Michelle Lee, Reid Scott, Scott Haze, Sam
Medina. La scena finale preannuncia l’arrivo sul
grande schermo di Carnage, letale
simbionte con cui potrebbe scontrarsi Eddie Brock nel sequel.
USA Today ha
partecipato a una visita sul set del film di Downton
Abbey, durante la quale ha incontrato il cast principale
della serie, che si sta trasformando in un film per il cinema. Nel
video possiamo vedere Hugh Bonneville, Laura Carmichael,
Michelle Dockery e Elizabeth McGovern che
tornano nei loro personaggi, i membri principali della famiglia
Crawley, per quella che potrebbe davvero essere l’ultima volta.
Ecco il primo backstage da Downton Abbey – Il Film
Sono confermati nel
cast Maggie Smith, Hugh Bonneville, Laura
Carmichael, Michelle Dockery e Elizabeth
McGovern, già star della serie, mentre si aggiungono alla
squadra per la trasposizione cinematografica
anche Imelda Staunton, Geraldine James, David
Haig, Tuppence Middleton, Simon Jones, Kate Phillips
e Stephen Campbell Moore.
Downton Abbey – il Film arriverà in sala il 13
settembre 2019 nel Regno Unito e a partire dal 20 settembre 2019 in
tutto il resto del mondo. Il film è scritto da Julian
Fellow, l’ideatore dello show, e diretto
da Michael Engler, che
ha firmato la regia dell’ultima stagione della serie
stessa.