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Box Office ITA: Halloween apre in testa

Box Office ITA: Halloween apre in testa

Halloween debutta in testa al box office italiano, seguito da A Star Is Born e Piccoli Brividi 2.

box officeL’ultimo fine settimana di ottobre si rivela piuttosto magro al box office italiano, visto che il primo film in classifica è l’unico ad aver superato il milione di euro di incasso.

Infatti Halloween apre in testa con 1,1 milioni incassati in 423 sale a disposizione, registrando una media per sala pari a 2700 euro.

Così A Star Is Born scende in seconda posizione con altri 955.000 euro con cui sfiora il tetto dei 5 milioni complessivi.

Complice l’imminente Halloween, Piccoli Brividi 2: I fantasmi di Halloween guadagna due posizioni rispetto all’esordio con altri 595.000 euro per un totale di 1,2 milioni.

Seguono due novità italiane, ossia Euforia (536.000 euro) e Uno di famiglia (493.000 euro).

Il Verdetto – The Children Act sale al sesto posto con altri 491.000 euro con cui supera il milione globale, mentre Zanna Bianca totalizza 1,5 milioni con altri 413.000 euro.

Venom precipita in ottava posizione raccogliendo 409.000 euro con cui supera quota 8 milioni.

In coda alla top10 troviamo Soldado (367.000 euro) e Pupazzi senza gloria (353.000 euro) che arrivano a 1,1 milioni globali.

Venom: superati i 500 milioni di dollari worldwide

Venom: superati i 500 milioni di dollari worldwide

Venom ha superato i 500 milioni di dollari al botteghino mondiale. Sebbene il film abbia raccolto pareri molto negativi da parte della critica, non c’è alcun dubbio che il pubblico, invece, stia costruendo la fortuna del film di Ruben Fleischer.

Venom: gli indizi sulla trama del sequel sono già nel film

In molti aspettavano il ritorno di Venom al cinema, dopo il pessimo esempio portato sullo schermo d’argento da Sam Raimi nel 2007 in Spider-Man 3. Per cui il lavoro di Fleicher era attesissimo sin dai primi annunci legati alla produzione del film con Tom Hardy. In molti inoltre erano scettici e le percentuali su Rotten Tomatoes (30%) hanno disseminato il panico.

Ma guardando i numeri del botteghino di Venom, tutti i sospetti sono stati dissolti. Secondo i dati di Box Office Mojo, che tiene il polso degli incassi mondiali, Venom ha incassato oltre 508 milioni worldwide, superando ufficialmente la tacca dei $ 500 milioni. Nonostante la cattiva pubblicità della critica di tutto il mondo, che si è espressa più o meno allo stesso modo in tutti i Paesi, sembra che invece il pubblico sia stato un film più che gradito.

Venom, recensione del film con Tom Hardy

Tom Hardy, Michelle Williams, Woody Harrelson, Jenny Slate, Riz Ahmed, Michelle Lee, Reid Scott, Scott Haze, Sam Medina formano il cast di Venom, diretto da Ruben Fleischer e in sala dal 4 ottobre 2018.

Venom, il protettore letale, uno dei personaggi Marvel più enigmatici, complessi e tosti arriva sul grande schermo interpretato dall’attore candidato all’Oscar Tom Hardy.

Harry Potter: 10 cambiamenti rispetto ai libri che hanno deluso i fan

Più di vent’anni fa veniva pubblicato il primo romanzo di Harry Potter e da allora il magico mondo creato da J.K. Rowling ha contagiato lettori di tutto il mondo, entusiasti di poter rivivere le avventure del giovane maghetto anche sul grande schermo. Ma mentre la maggior parte degli spettatori e dei critici hanno elogiato gli otto film del franchise, i devoti “Potterheads” esprimevano il loro disappunto nei confronti di quei drastici cambiamenti attuati dal processo di adattamento cinematografico.

Alcuni personaggi e trame sono stati inevitabilmente cambiati per condensare il materiale originale e risparmiare tempo, e tra questi ci sono almeno 10 punti su cui i fan non riescono proprio a soprassedere:

L’atteggiamento di Silente nei confronti di Harry

Nessun cambiamento dal libro al film ha turbato tanto i fan quanto il diverso approccio al personaggio di Albus Silente operato da Michael Gambon dopo l’addio di Richard Harris (scomparso in seguito alle riprese de La camera dei segreti). Il ritratto del preside di buon cuore dell’attore era infatti azzeccato, mentre con l’arrivo di Gambon il mentore di Harry diventò più freddo e distante; dettaglio appena percepibile in Il prigioniero di Azkaban ma evidente in Il calice di fuoco.

Avrete notato come nei libri Silente reagisca al fatto che Harry Potter fosse stato scelto come secondo campione del Torneo Tremaghi di Hogwarts, tirando da parte il ragazzo e chiedendogli con calma se avesse messo il suo nome nel Calice di Fuoco. Nel film, tuttavia, il preside gli fa la stessa domanda con un tono molto più arrabbiato…

La redenzione di Dudley

La famiglia Dursley viene descritta nel modo meno piacevole nei libri della Rowling, anche se Petunia e Dudley – rispetto a Vernon – sono cresciuti e si sono sviluppati in meglio nel corso della storia. I lettori hanno inoltre avuto la possibilità di capire che l’odio per la magia di Petunia è iniziato quando la sua richiesta di unirsi a sua sorella alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts le venne negata; una rivelazione che ci ha permesso di simpatizzare con un personaggio apparentemente negativo, ed è un peccato che questa svolta non sia stata mostrata nei film, come è ancora più sconvolgente che la Warner Bros. abbia quasi completamente tagliato fuori la crescita di Dudley.

Nei libri fu infatti Dudley a convincere la sua famiglia ad accettare la protezione dell’Ordine della Fenice e, prima di andarsene, fu lui a ringraziare Harry per averlo salvato dall’attacco dei Dissennatori.

La morte di Dobby

Il sacrificio di Dobby ripreso da I Doni della Morte – Parte 1 è stato si commovente, ma non così straziante come nei libri, perché gli spettatori semplicemente non hanno visto quanto dell’elfo domestico avevano avuto i lettori. Sulle pagine della Rowling Dobby ha aiutato a superare la seconda prova del Torneo Tremaghi, e l’anno successivo ha spinto Harry ad usare la Stanza delle Necessità come sede delle riunioni dell’Esercito di Silente, ma purtroppo entrambe le apparizioni sono state rimosse dai film. Così, quando l’elfo si è presentato per aiutare ancora Harry nel penultimo capitolo cinematografico si è perso tutto il vero peso emotivo della sua morte.

La storia della famiglia di Voldemort

Negli adattamenti cinematografici Voldemort è apparso molto più monodimensionale di quanto apparisse nei romanzi di J.K. Rowling, dove l’autrice aveva arricchito il personaggio aiutando i lettori a capire le sue motivazioni e il suo modo di agire. Riguardo al suo passato, viene raccontata la storia di sua madre Merope Gaunt che usò una pozione d’amore per costringere un ricco Babbano a innamorarsi di lei, con il loro bambino (Tom Riddle) che crebbe incapace di provare il vero amore.

Tuttavia questa tragica educazione del Signore Oscuro venne trascurata dai film, lasciando delusi moltissimi fan.

Il principe mezzosangue

Al pubblico che si è approcciato ai film di Harry Potter senza leggere i romanzi è stata negata l’opportunità di comprendere appieno il personaggio complesso e affascinante che è Severus Piton. L’intera storia del suo passato con Lily e della rivalità con i Malandrini venne infatti riassunto in pochi minuti di sequenze flashback, e anche se uno dei film portava il suo nome, il tempo che servì per spiegare il significato di “Principe Mezzosangue” fu troppo breve.

Gli occhi di Harry

Uno dei più grandi colpi di scena della saga di Harry Potter fu la rivelazione del passato di Severus Piton e del suo amore per Lily Potter. Il professore di pozioni odiava il ragazzo perché gli ricordava molto suo padre James, che era crudele con lui quando erano studenti a Hogwarts, ma il fatto che Harry avesse gli occhi di Lily rendeva ancora più difficile il rapporto.

Nei suoi ultimi attimi di vita, Piton implorò Harry di guardarlo in modo da poter fissare un’ultima volta gli occhi della donna che amava. Sfortunatamente nei film gli occhi di Harry non somigliavano per niente a quelli di sua madre (Lily li aveva marroni e suo figlio verdi).

La battaglia nella torre di astronomia

Durante gli eventi di Il Principe Mezzosangue Draco Malfoy fa entrare alcuni seguaci di Voldemort nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts per aiutarlo a portare a termine la sua missione e uccidere Albus Silente. Nel film però l’invasione dei Mangiamorte sembra fin troppo facile, poiché apparentemente nessuno si fa avanti per opporvisi. Cosa che invece accade nei libri dove diversi professori, studenti di Grifondoro e membri dell’Ordine della Fenice combattono contro i Carrow, Fenrir Greyback nell’epica Battaglia della Torre di Astronomia.

Il passato di Silente

Harry Potter e i Doni della Morte ha offerto ai lettori la possibilità di esplorare il grande mistero del passato di Albus Silente, con J.K. Rowling che rivelò importanti dettagli sulla sua famiglia, dalla tragica scomparsa di sua sorella Ariana al suo rapporto drammatico con  Gellert Grindelwald.

Questo retroscena ha completamente cambiato la prospettiva positiva dei fan su uno dei più grandi maghi di tutti i tempi, tuttavia è stato quasi del tutto escluso dai film. Forse grazie al franchise di Animali Fantastici conosceremo le sorti del giovane Albus interpretato da Jude Law

Neville il “quasi” prescelto

La decisione di Voldemort di uccidere Lily e James Potter è stata ispirata da una profezia secondo cui il signore oscuro sarebbe stato annientato da un bambino nato alla fine di luglio, i cui genitori lo avevano sfidato tre volte. Nei libri Harry non era l’unico prescelto, perché anche Neville Paciock avrebbe potuto essere il bambino destinato a sconfiggere Colui-che-non-deve-essere-nominato.

Per qualche ragione, questo fatto è stato completamente ignorato nei film. La caratterizzazione di Neville è stata comunque fantastica e gli spettatori si sono divertiti a vedere il mago, un tempo timido e goffo, trasformarsi in un vero eroe nella Battaglia finale di Hogwarts.

I Malandrini

Tutti i lettori dei romanzi di Harry Potter sanno che, dopo esser stato morso da un lupo mannaro, Remus Lupin ha assunto la capacità di trasformarsi con la luna piena, così come i suoi migliori amici James Potter, Sirius Black e Peter Minus sono diventati Animagus per poterlo aiutare. L’iconico quartetto si è auto-soprannominato I Malandrini e ha creato la mappa che Harry utilizza per esplorare segretamente le sale della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

La mappa del malandrino è si apparsa nei film, tuttavia la Warner Bros. ha completamente escluso qualsiasi retroscena per spiegare chi l’ha creata. Gli spettatori non hanno nemmeno avuto la possibilità di scoprire che il padre di Harry è stato in grado di trasformarsi in un cervo…

Fonte: ScreenRant

Sigourney Weaver: a James Cameron piaceva il progetto di Alien 5

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Sigourney Weaver: a James Cameron piaceva il progetto di Alien 5

Secondo Sigourney Weaver, James Cameron era un fan del progetto di Alien 5 messo a punto da Neil Blomkamp. I piani del regista per il sequel sono stati poi cancellati, ma non è mai mancato loro il sostegno del regista di Aliens e quindi sembra plausibile che l’attrice e il regista possano ancora sostenere quella visione e contribuire a portarla sullo schermo.

Nel 2015, Blomkamp, noto principalmente per il bellissimo District 9, fu incaricato dalla Fox di lavorare a un Alien 5. Il film sarebbe stato un sequel diretto di Aliens di Cameron, e non avrebbe tenuto in considerazione i fatti accaduti nel capitolo tre e quattro. Per il resto, non si sapeva molto della trama del film, a parte qualche concept art diffuso in rete (che potete vedere qui).

Sigourney Weaver sembra ancora interessata al progetto e durante un’intervista con THR, ha discusso di quanto le sia piaciuto lavorare con Blomkamp a Humandroid e di quanto le piacerebbe poi lavorare di nuovo con il regista.

Anche Cameron era eccitato all’idea del sequel proposto da Blomkamp, considerandola una buona continuazione per il suo Aliens, a sua volta sequel dell’originale di Ridley Scott. Ecco cosa ha detto a The Hollywood Reporter:

“Abbiamo quasi iniziato a lavorarci quando ero con James Cameron. Ma quando arrivò il momento giusto per la Fox, Neill aveva in cantiere così tanti lavori che dovevamo aspettare. Ora sono impegnata a lavorare ad Avatar 4 e 5. Mi piace lavorare con Neill e penso che farebbe un lavoro fantastico, e James Cameron pensa davvero che sia una grande idea, quindi non si sa mai. In questo momento, penso che Neill stia lavorando a tre progetti contemporaneamente.”

Molti fan saranno contrari all’idea di Neill Blomkamp, tuttavia ora che le proprietà Fox passeranno alla Disney, sarà interessante copire come la Casa di Topolino gestirà questi franchise che si troverà a “possedere”.

Roberto Saviano ospite dell’ultimo appuntamento con EPCC a teatro

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A gara di haters con uno scrittore e giornalista che sull’odio sui social può decisamente dire la sua, Roberto Saviano. Quindi un imperdibile duetto con Gué Pequeno, uno dei rapper più amati del panorama musicale italiano, sul grande tormentone lanciato da questa edizione di EPCC a Teatro, la hit Broccoletti, e ancora, un emozionante confronto con un genetista che ha stampato su carta per la prima volta un vero codice genetico umano, il suo:Riccardo Sabatini.

Appuntamento ricchissimo di ospiti, gag, risate e anche momenti di riflessione quello che ha in serbo Alessandro Cattelan per l’ultima puntata – in onda martedì 30 ottobre su Sky Uno dalle 21.15 – di EPCC a teatro, il suo late night show per queste sei puntate speciali in onda in prima serata dal Teatro Parenti di Milano.

Roberto Saviano si racconterà alla scrivania di Epcc a teatro rivelando alcuni aneddoti legati alle battaglie di civiltà che da anni ormai conduce quotidianamente. In Guess my hater, con Alessandro Cattelan farà a gara a chi si è imbattuto in più odio sui social: uno contro l’altro, dovranno indovinare quali insulti dagli haters ha ricevuto l’uno e quali invece erano destinati all’altro.

Duetto inedito quello al quale si presterà Guè Pequeno, rapper tra i più amati del panorama musicale italiano, che affiancherà il padrone di casa nel vero tormentone d quest’edizione di EPCC, la hit trap “Broccoletti”. Guè racconterà inoltre alcuni aspetti inediti della sua vita da produttore e cantante e in studio presenterà Sinatra, il suo nuovo disco, fuori su tutte le piattaforme con Island Records e Universal Music Group

In puntata anche il genetista Riccardo Sabatini, che sul palcoscenico del Teatro Parenti porterà la (ingombrante) stampa del suo genoma, il codice della sua vita, racchiuso in centinaia di volumi.

Nel teatro saranno presenti anche 200 clienti Sky che con extra hanno avuto la possibilità di assistere dal vivo all’ultima puntata dello show, anche disponibile – come le cinque precedenti – su Sky On Demand. E POI C’È CATTELAN A TEATRO, martedì 30 ottobre dalle 21.15 su Sky Uno e disponibile su Sky On Demand (dove si trovano anche tutte le altre puntate del late show)

Wonder Woman 1984: Gal Gadot glamour sul set – foto

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Continuano le riprese di Wonder Woman 1984, il film che vedrà tornare Gal Gadot nei panni di Diana, e in cui l’attrice israeliana sarà di nuovo diretta da Patty Jenkins. Di seguito, condivise da un account Facebook dedicato alla DC Comics, potete vedere nuove immagini dal set in cui la bellissima attrice indossa un pesante ed elegante cappotto scuro, costume di scena a tema con gli anni ’80, periodo in cui sarà ambientato il film.

Wonder Woman 1984: ecco come tornerà Steve Trevor?

Il film vedrà ancora come protagonista Gal Gadot opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro Pascal, di cui non è stato ancora confermato il personaggio. Il film sarà ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura è stata curata da Goeff Johns e Patty Jenkins.

Wonder Woman 1984 arriverà al cinema il 5 giugno del 2020.

Fonte: Facebook

Michael Rocker: il licenziamento di James Gunn è “terribile”

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Anche Michael Rooker si è finalmente espresso in merito al licenziamento di James Gunn da parte di Disney, a seguito del riemergere di vecchi tweet del regista che proponevano messaggi omofobi, violenti e maschilisti (qui potete scoprire tutti i dettagli).

Rooker, che ha interpretato Yondu nei primi due film dei Guardiani della Galassia, ha detto che la decisione della Disney di licenziare James Gunn, a causa di tweet così vecchi, è stata “terribile“. Intanto, Gunn si è spostato a lavorare su un altro progetto di supereroi, per la DC Comic. Si tratta di Suicide Squad 2, che il regista di Super scriverà e dirigerà.

Dopo il licenziamento di Gunn, il cast protagonista di Guardiani della Galassia ha rilasciato una dichiarazione di supporto al filmmaker, chiedendo alla Disney di tornare sui suoi passi. Anche il cast di supporto di Guardiani della Galassia Vol. 3, Kurt Russell, David Hasselhoff, e Michelle Yeoh, ha espresso il suo disappunto per la decisione e il sostegno al regista. Rooker, che ha sempre collaborato con Gunn anche prima che arrivasse nel franchise dei Guardiani, ha adesso espresso la stessa posizione dei suoi colleghi.

Durante la sua apparizione al Walker Stalker ad Atlanta (via Comicbook), Rooker ha condiviso i suoi pensieri sulla sfortunata vicenda del suo buon amico e frequente collaboratore. Anche se i suoi pensieri non sono stati netti e “violenti” come quelli di Dave Bautista, ha dichiarato: “È terribile, vero? Ma indovina un po’? Lui è già al lavoro su qualcosa di grnade. Suicide Squas, giusto? Lo sta scrivendo e lo dirigerà.”

Michael Rooker e James Gunn sono così legati che Gunn aveva dichiarato, all’indomani dell’uscita di Guardiani della Galassia Vol. 2, che non sapeva se sarebbe tornato a dirigere il terzo perché quello sarebbe stato il primo film in cui non avrebbe potuto dirigere Rooker, il cui personaggio, Yondu, era morto nel secondo episodio per salvare la vita di Star Lord. “Grazie” alla Disney, Gunn non dovrà fare a meno del suo amico, che anzi potrebbe trovare un posto in Suicide Squad 2.

Spider-Man: Far From Home, conferme e teorie sul nuovo film del MCU

Si sono ufficialmente concluse le riprese di Spider-Man: Far From Home, dunque possiamo dire che il primo titolo della Fase 4 Marvel esiste e che il futuro del MCU ripartirà dalle sorti di Peter Parker in seguito agli eventi di Avengers 4. Inoltre, grazie a Tom Holland, sappiamo che l’ultima parte della produzione si è spostata a New York dopo aver girato per il mondo, dove abbiamo avuto la possibilità di guardare da vicino a tuta nuova del personaggio.

Le riprese del film sono durate circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle (Zendaya). Naturalmente il film vedrà tornare anche Flash Thompson (Tony Revolori) e Ned Leeds (Jacob Batalon), gli altri compagni di scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente della trama e quali teorie circolano intorno al nuovo titolo dei Marvel Studios?

Non sarà la fine di Spider-Man nel MCU

Chi pensava che il secondo film di Spider-Man avrebbe segnato la fine del personaggio nel MCU dovrà ricredersi, dal momento che Tom Holland ha firmato un contratto che lo obbliga a recitare in almeno un altro capitolo del franchise. E mentre la Sony continua a progettare le basi del suo personale universo cinematografico con gli antagonisti di Spidey, è possibile che prima o poi i due mondi si incontreranno. Tecnicamente, l’accordo tra Marvel e Sony prevede una ri-negoziazione dei diritti sul personaggio dopo l’uscita di Far From Home, ma staremo a vedere…

Jessica Drew

Questo è più un rumor, e si basa sull’idea che insieme a Into the Spider-Verse vedremo altri personaggi indossare il costume di Spidey nel corso dei prossimi anni (e forse già a partire da Far From Home). E se fosse proprio Jessica Drew, prima di diventare Spider-Woman, la candidata ideale? Si vocifera infatti che l’eroina avrà un suo ruolo nella trama del film, nei panni di una agente MI6 che combatterà al fianco di Peter contro Mysterio. Se così fosse potrebbe lavorare insieme a Nick Fury e Maria Hill, entrambi già confermati nel cast.

Una vacanza in Europa

In occasione dell’uscita di Avengers: Infinity WarKevin Feige ha raccontato a io9 qualche dettaglio sulla produzione di Spider-Man: Far From Home: “Cominceremo a girare all’inizio di Luglio, prima ad Atlanta, poi ci sposteremo a Londra e ovviamente c’è una ragione dietro questa trasferta: perché Spidey stavolta girerà in ogni parte del mondo, compresa la sua città, New York”. “Pensate quanti spostamenti ha già affrontato: la partecipazione alla Civil War, la battaglia di Leipzig Airport, il suo ritorno a scuola, l’intervento in Infinity War, e poi di nuovo a scuola”, ha continuato Feige.

Le parole del presidente dei Marvel Studios hanno chiarito che la posizione di Peter Parker è assolutamente unica nel panorama degli Avengers, e che il ragazzo è colui che trae maggiore giovamento dalla segretezza della sua identità. Anche al di fuori dei propri confini americani…

Kraven il cacciatore

Nei fumetti Kraven il cacciatore fa parte dei Sinistri Sei e mentre sembra esclusa la sua presenza nel MCU, la Sony sta lavorando per portare sul grande schermo uno standalone sul personaggio. Tuttavia prima dell’inizio delle riprese di Far From Home, alcune voci di corridoio parlavano dell’ipotesi che Kraven potesse essere uno dei principali villain del sequel, e che Matt Damon fosse in corsa per il ruolo. Ovviamente la smentita è arrivata dopo la conferma di Mysterio e Avvoltoio nel cast, ma alla luce del successo al botteghino di Venom, la Sony è sempre più intenzionata a proseguire il progetto solista.

I Sinistri Sei

Sono in molti a credere che il piano della Sony di introdurre nel proprio universo condiviso tutti i maggiori antagonisti di Spider-Man porterà alla fine alla creazione dei Sinistri Sei, già programmati all’epoca di The Amazing Spider-Man 2 e successivamente messi nell’angolo. Ora che Avvoltoio e Mysterio faranno parte di Far From Home e viste le voci sulla possibile comparsa di Scorpion e Spider-Slayer, è lecito immaginare che ci siano tutte le possibilità di vederli in azione a breve…

Il ritorno dell’Avvoltoio

Come confermato da Variety lo scorso anno, Michael Keaton tornerà a essere Avvoltoio in Spider-Man: Far From Home. Non sappiamo però da che parte starà il personaggio, ora in carcere, dato il finale di Homecoming, tuttavia sarebbe plausibile che questa volta il villain possa passare dalla parte di Peter Parker oppure che si schieri con il nuovo arrivato Mysterio.

Non ci sarà un crossover con Venom

Produttori e regista di Venom hanno più volte specificato che il film sul simbionte non è in nessun modo connesso all’universo cinematografico Marvel, e nonostante il presunto coinvolgimento di Tom Holland durante le riprese, abbiamo scoperto che effettivamente non c’è alcuna connessione il cinecomic della Sony e il MCU. E a quanto pare non ci sarà nemmeno in futuro.

Alistair Smythe

Il personaggio di Alistair Smythe, aka Spider-Slayer, è già stato portato sul grande schermo da B.J. Novak in The Amazing Spider-Man 2, tuttavia alcuni rumor parlano del suo ritorno anche in Far From Home; non come dirigente della Oscorp, ma come uno dei  nuovi compagni di classe di Peter Parker. La teoria suggerisce che Smythe sia un genio tecnologico “manipolatore” che cerca di aizzare gli amici di Peter contro di lui e il cui defunto padre ha lavorato per le Stark Industries.

Jake Gyllenhaal sarà Mysterio

Sappiamo che Mysterio sarà l’antagonista principale del film e che Jake Gyllenhaal dovrebbe interpretarlo, tuttavia non abbiamo mai avuto una conferma ufficiale sul casting dell’attore, nemmeno da Kevin Feige. È possibile che prenda parte al film nelle vesti di un altro personaggio? Eppure la controfigura avvista sul set in Repubblica Ceca somigliava moltissimo a Gyllenhaal

Non ci sarà Doctor Strange

Come confermato nei mesi scorsi, Spider-Man: Far From Home inizierà subito dopo gli eventi di Avengers 4, con buona parte delle scene ambientate a Londra, e sebbene i fan abbiano iniziato a speculare sulla presenza o meno di altri personaggi del MCUKevin Feige ha finalmente fatto chiarezza in merito: “Non ci saranno cameo degli Avengers, e non comparirà Doctor Strange. Non voglio che i fan si entusiasmino troppo, ma posso dirvi che Tom Holland e Benedict Cumberbatch si sono divertiti moltissimo a lavorare insieme“.

È probabile che il presidente dei Marvel Studios si riferisse ai giorni trascorsi sul set di Infinity War e Avengers 4, e non ad un eventuale ritorno in Spider-Man: Far From Home.

Il primo personaggio queer del MCU

Per due volte il MCU si è avvicinato alla comunità LGBTQ, con i personaggi di Valchiria in Thor: Ragnarok e di Ayo e Okoye in Black Panther. Kevin Feige stesso ha affermato che nei piani futuri dei Marvel Studios rientra anche una maggiore rappresentazione della diversità di genere, e nulla esclude che si possa iniziare già da Far From Home introducendo il primo personaggio queer della storia del MCU. Nel cast viene infatti segnalato uno “studente non conforme al genere”, ma staremo a vedere…

Inizierà pochi minuti dopo gli eventi di Avengers 4

Qualunque cosa accada in Avengers 4, sappiamo per certo che avrà un impatto diretto su Far From Home e il legame fra i due film sarà fondamentale. Durante la promozione di Homecoming, è stata la produttrice Amy Pascal a discutere in primo luogo del sequel dichiarando che “inizierà pochi minuti dopo gli eventi di Avengers 4“.

Non verrà sviluppato il rapporto fra Tony Stark e la zia May

Presumendo che Tony Stark morirà alla fine di Avengers 4, ogni possibilità di veder sviluppata la relazione con Zia May andrà in fumo. E se invece Tony sopravvivesse, in ogni caso la storia d’amore tra lui e Pepper Potts è più importante di ogni cosa.

Il rapporto fra Peter e Tony

Uno degli aspetti più criticati di Spider-Man: Homecoming è stata la decisione di rendere Spider-Man una sorta di Iron Man junior, dipendente dalla tecnologia e dall’assistenza di Tony Stark. Per lo meno speriamo che Far From Home vedrà Spidey diventare più indipendente, e che Robert Downey Jr. non è nella lista del cast. Potrebbe essere già morto durante gli eventi del film? Peter piangerà la morte del suo mentore?

Peter Parker è vivo

Pensavate che Peter Parker fosse morto alla fine di Infinity War? Il fatto che Far From Home sia ambientato poco dopo Avengers 4 dovrebbe confermare il contrario. Ma si sa che con i Marvel Studios niente è scontato…

Leggi anche – Spider-Man: Far From Home, rivelato ufficialmente il nuovo costume

Fonte: CBR

Avengers: Infinity War, la decorazione di Halloween che spezzerà il cuore dei fan

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Nei paesi anglofoni, Halloween è una cosa seria. Le decorazioni, i costumi, gli scherzi, tutto è studiato e architettato settimane prima, per rendere la notte delle streghe il più divertente e spaventosa possibile, per grandi e piccoli. Quando la passione per Halloween incontra l’amore per i cinecomic, le idee più folli prendono forma.

Lo dimostra la decorazione che vedete di seguito, che ricrea il momento forse più straziante di Avengers: Infinity War: Spider-Man che svanisce tra le braccia di Iron Man!

https://twitter.com/tasmen/status/1056367725088452608?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1056367725088452608&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Favengers-infinity-war-halloween-display-spider-man-death%2F

Il momento ricreato nell’originale decorazione di Halloween, riprende quello del terzo atto del film, il finale, quando, dopo lo schiocco di dita di Thanos, gli eroi (insieme agli altri esseri viventi) cominciano a tramutarsi in polvere. Spider-Man, grazie al suo senso di Ragno, avverte prima di tutti l’arrivo della fine. “Non mi sento molto bene” dice, guardando un Iron Man in preda all’angoscia, per poi chiedere aiuto e riuscire debolmente a dire “Non voglio morire“, prima della fine.

Persino i più duri di cuore hanno ceduto, di fronte a una morte così drammatica e ben costruito. Il decoratore in questione, ha voluto sbattere sotto il naso di tutti proprio quel momento.

Avengers 4, in arrivo a maggio 2019, ci racconterà quello che è accaduto al mondo dopo il temibile schiocco e ci spiegherà in che modo Tony Stark sia riuscito ad andare avanti con la sua vita, dopo aver assistito alla morte dei suoi compagni d’armi e soprattutto a quella del suo protetto, Peter.

Avengers 4 arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

20 scene della storia del cinema che sono state improvvisate

20 scene della storia del cinema che sono state improvvisate

La storia del cinema è piena di scene memorabili che sono state improvvisate dagli attori direttamente sul set e che, in fin dei conti, hanno decretato il successo dei film in cui erano inserite tramandando nel tempo il loro stato di culto. Dal sibilo di Hannibal Lecter in Il silenzio degli innocenti al “Lo so” pronunciato da Han Solo in Star Wars, sono diversi gli esempi lampanti di questo fenomeno.

Ecco di seguito le 20 più famose:

Il silenzio degli innocenti

Come sarebbe stato Il silenzio degli innocenti senza il celebre e inquietante sibilo di Hannibal Lecter prima di pronunciare la famosa frase “I ate his liver with some fava beans and some nice Chianti”? Ebbene, l’agghiacciante suono fu improvvisato da Anthony Hopkins sul set e non era previsto dalla sceneggiatura.

Quei bravi ragazzi

La scena considerata ancora cult di Quei Bravi Ragazzi dove viene pronunciata la frase “Come sarebbe buffo?” venne in realtà improvvisata partendo da un aneddoto raccontato da Joe Pesci a Martin Scorsese. Quando era ragazzo l’attore lavorava infatti in un ristorante dove disse ad un mafioso che era divertente scatenando la sua reazione negativa. Scorsese permise così a Pesci e Ray Liotta di improvvisare quella scena senza dire agli altri attori ciò che sarebbe accaduto proprio perché voleva che le loro fossero autentiche reazioni di sorpresa.

Palla da golf

I momenti più brillanti e memorabili di Bill Murray come attore sono quelli in cui l’attore è uscito dal copione per seguire l’improvvisazione. Successe anche in Palle da golf, quando il protagonista borbotta tra sé una storia che tratta dal libro scritto da lui e intitolato Cinderella Story: My Life in Golf.

Pretty Woman

Sembra che le scene più famose della storia del cinema siano state tutte improvvisate. Tra queste c’è anche quella di Pretty Woman, amatissima dai fan e iconica, in cui Edward Lewis (Richard Gere) regala a Vivian Ward (Julia Roberts) una collana tempestata di diamanti. Ebbene ciò che successe dopo fu completamente improvvisato.

Harry Potter e i doni della morte Parte 2

harry potter

Quello che è considerato uno dei personaggi più cattivi del cinema ha avuto in realtà i suoi momenti divertenti in Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2, dove il nostro amato Voldemort interpretato da Ralph Fiennes decise di improvvisare sul set per “alleggerire” il tono. Cosa fece allora? Semplicemente cambiò il suo il discorso ad ogni ciak, gettando in confusione il cast.

50/50

Ci sono attori che entrano davvero nel personaggio, e altri che si limitano a rimanere fedeli alla sceneggiatura; nella prima categoria rientra Joseph Gordon Levitt che nel film 50/50, prese un rasoio elettrico e iniziò a radersi la testa così, dal nulla. La reazione sorpresa di Seth Rogen era reale e venne ripresa dal regista.

Tootsie

La scena di Tootsie in cui Bill Murray parla a raffica senza mai chiudere bocca durante una festa è stata completamente improvvisata dall’attore, come spiegato dal regista Sidney Pollack quando raccontò di aver dato a Murray un compito semplice: sputare qualunque cosa avesse in mente, con il resto del cast che non sapeva nulla.

Scemo e più Scemo

Ogni film in cui è presente Jim Carrey è stato caratterizzato da scene improvvisate, anche se non è mai stato chiaro quali fossero scritte dall’attore e quali del tutto inventate sul set. In Scemo e più Scemo però, quando Lloyd Christmas e Harry Dunne raccolgono l’autostoppista mandato per ucciderli, il duo inizia a far cedere l’equilibrio mentale del sicario. E sembra che durante le riprese sia stato Carrey a urlare nell’orecchio del collega tutti quei suoni fastidiosi finiti nel film, di sua spontanea volontà.

Will Hunting

Will Hunting – Genio ribelle non sarebbe mai stato lo stesso senza le fantastiche battute  improvvisate da Robin Williams, come il celebre il discorso sulle flatulenze notturne della moglie, che sul set provocò un attacco di risate isteriche a Matt Damon.

Crazy stupid love

L’ormai celeberrima scena di Crazy Stupid Love in cui Jacob Palmer e Hannah Weaver riproducono la presa di Dirty Dancing è stata totalmente improvvisata da Ryan Gosling sul set, e l’aneddoto è stato poi commentato da Emma Stone rivelando che durante le riprese era terrorizzata all’idea di cadere a terra.

Star Wars

La saga di Star Wars è stata caratterizzata da vari momenti chiave, ma lo scambio di battute fra Han Solo e Leia in Episodio V: L’impero colpisce ancora rimarrà per sempre nei cuori dei fan. Ci riferiamo alla scena in cui Han sta per essere congelato e la Principessa Leila confessa di amarlo di amarlo. La risposta di Harrison Ford fu uno spontaneo ed improvvisato “Lo so”, non previsto dal copione ma perfetto per lo spirito del personaggio.

Un uomo da marciapiede

Rimane ancora memorabile il dialogo fra Dustin Hoffman e un tassista in Un uomo da marciapiede (Midnight Cowboy) dove l’attore esclamava “Sto camminando qui!”, ma a quanto pare il taxi non doveva passare da lì in quel momento, cogliendo Hoffman alla sprovvista. Per non perdere il ritmo restò nel personaggio improvvisando la scena.

Il cavaliere oscuro

Il cavaliere oscuro non avrebbe avuto lo stesso successo senza l’indimenticabile e ultima interpretazione dello scomparso Heath Ledger nei panni di Joker (per il ruolo vinse un oscar postumo). Una delle sequenze che lo vedeva protagonista, tra le più iconiche del film di Christopher Nolan, vede il villain far esplodere l’ospedale e andarsene via tranquillo. Ebbene ogni azione del Joker dopo l’esplosione sono state improvvisate da Ledger.

I predatori dell’arca perduta

Quando Indiana Jones e Marion Ravenwood si mettono alla ricerca della mitologica Arca dell’Alleanza, i nazisti rapiscono Marion: Jones si mette alle loro calcagna ma all’improvviso si ritrova la strada sbarrata da uno spadaccino. A quanto pare la sceneggiatura originale prevedeva un lungo duello tra i due, con l’eroe che avrebbe disarmato il nemico grazie alla sua frusta; tuttavia Harrison Ford, così come altri componenti della troupe, era rimasto vittima di una intossicazione alimentare e la scena continuava a non venire bene, finché a un certo punto fu l’attore a suggerire a Steven Spielberg di accorciare la sequenza. Jones allora estraeva subito una pistola uccidendo lo spadaccino.

Lo squalo

You’re gonna need a bigger boat” è la celebre frase pronunciata e improvvisata da Roy Scheider sul set de Lo squalo quando Brody, il personaggio da lui interpretato, si trova per la prima volta davanti al temibile predatore marino. L’imbarcazione di Quint infatti risulta del tutto inadeguata a fronteggiare uno squalo bianco di quella grandezza, così l’unica speranza per il protagonista sarebbe avere una barca molto più sicura e robusta. Dopo l’uscita del film la battuta improvvisata da Scheider favorì il diffondersi di un vero e proprio fenomeno nazionale, dove “Avrai bisogno di una barca più grande” divenne la frase da usare quando ci si trovava faccia a faccia con un problema più grande.

Django Unchained

Ancora più celebre è questo aneddoto sulla lavorazione di Django Unchained, prima collaborazione artistica fra Quentin Tarantino e Leonardo DICaprio: nel corso di una scena l’attore ha frantumato con una tale veemenza il bicchiere ferendosi la mano, ma invece di dare lo stop ha pregato il regista di continuare a girare. Insomma, la ferita e il sangue che vedete sullo schermo sono autentici.

40 anni vergine

Oh Kelly Clarkson!“, urlava Steve Carell durante la scena della ceretta in 40 anni vergine. E sebbene tutta la sequenza fosse stata scritta così come l’abbiamo vista, la reazione dell’attore al dolore fu assolutamente vera. Così l’imprecazione rivolta alla cantante e numerose altre parolacce erano autentiche autentico e non pianificate.

Shining

Il grande classico del cinema horror diretto da Stanley Kubrick non sarebbe stato lo stesso senza la magistrale interpretazione di Jack Nicholson. E come rivelato dopo l’uscita, nella scena più celebre del film (dove Torrance distrugge la porta dell’appartamento con l’ascia), l’attore ha improvvisato dicendo “Here’s Johnny!” (in italiano tradotto con “Sono il lupo cattivo”), ispirandosi al Tonight Show Starring Johnny Carson.

Il padrino

Uno dei film più iconici della storia del cinema, Il Padrino, non è stato privo di momenti improvvisati sul set, come la scena in cui Vito Corleone conversa con un uomo e per tutto il tempo accarezza minaccioso un gatto sulle sue ginocchia. A quanto pare l’animale non era previsto da copione, ma fu Francis Ford Coppola a trovarlo durante una delle sue passeggiate decidendo di far girare a Marlon Brando la scena insieme al gatto.

Taxi Driver

Are you talking to me?“. Si potesse riassumere tutto Taxi Driver con una scena sarebbe questa: Travis Bickle allo specchio sta facendo pratica con la pistola e mette in scena un monologo rivolto alla sua immagine riflessa. È allora che Robert De Niro ha messo da parte il copione e improvvisato la frase più celebre del film, contraddicendo ciò che lo script di Paul Schrader aveva previsto (c’era scritto soltanto «Travis parla a se stesso allo specchio»). A Martin Scorsese piacque così tanto l’improvvisazione di De Niro che decise di tenerla nel montaggio finale.

Fonte: The Richest

Notti Magiche: recensione del film di Paolo Virzì #RomaFF13

Notti Magiche: recensione del film di Paolo Virzì #RomaFF13

L’ultima fatica di Paolo Virzì, Notti Magiche, è stato presentato in anteprima al Festival del Cinema di Roma 2018. Il titolo rimanda subito la mente all’intro della canzone cantata da Gianna Nannini e Edoardo Bennato, Estate Italiana, che fece da colonna sonora per la quattordicesima Coppa del Mondo FIFA nel 1990. Ma Notti Magiche è anche un esplicito riferimento all’omonimo documentario di Mario Morra, che seguiva la Nazionale di Calcio Italiana nelle fasi speciali dei mondiali di quell’anno, svoltisi nel Bel Paese e durante i quali l’Italia perse in semifinale contro l’Argentina. Un pezzo di storia nostrana che rivive però solo come mero pretesto per mettere in scena una storia corale, a suo modo una sorta di docufilm degli ultimissimi anni d’oro del cinema italiano. Notti Magiche è però anzitutto una commedia, che si diverte a travestirsi di “giallo” per poter andare a ritroso nel tempo e parlare delle vite di più persone.

Nell’estate dei mondiali di calcio 1990 in Notti Magiche tre giovani aspiranti sceneggiatori – Antonino (Mauro Lamantia), Luciano (Giovanni Toscano) ed Eugenia (Irene Vetere) – vengono convocati a Roma in occasione del Premio Solinas, che conferirà ad uno di loro venticinque milioni di lire e la possibilità di vedere il proprio scritto portato su grande schermo. I tre ragazzi si troveranno tuttavia a fronteggiare il turbolento mondo dello spettacolo, stavolta non più da spettatori ma dalla parte di registi, sceneggiatori, attori e produttori, scoprendo quanto possa essere oscuro. E infatti verranno accusati dell’omicidio del produttore Leandro Saponaro (Giancarlo Giannini) senza capire bene perché. Uno zelante maresciallo dei carabinieri dall’accento partenopeo (Paolo Sassanelli) spiegherà loro come sono andate le cose.

Notti Magiche specchio della nostra società

notti magiche castPaolo Virzì scrive la sua nuova opera con la collaudata collaborazione di Francesca Archibugi e di Francesco Piccolo, rifiutandosi come di consueto di inserirsi in un genere specifico. Quello a cui ama guardare, ormai lo sappiamo, è lo spaccato sociale di un’Italia che, nel caso di Notti Magiche, si tinge di una certa malinconia. Metacinematografico fin nel midollo, il nuovo film del regista toscano parla anzitutto del lato nascosto del mondo dello spettacolo. Dove scrittori squattrinati vengono sfruttati da sceneggiatori anziani e potenti, dove i registi “che contano” sono ancora vivi e temutissimi, e dove i produttori cinematografici vengono ritratti come speculatori senz’anima.

In Notti Magiche le figure che riescono meglio sono quelle di contorno, dal temibile sceneggiatore Fulvio Zappellini di un superbo Roberto Herlitzka alla svampita ex-soubrette di Colpo Grosso di Marina Rocco. C’è tanto di autobiografico nel film di Virzì, a partire dall’omaggio affettuoso ma caustico al vecchio ambiente lavorativo di sceneggiatori come Age e Scarpelli (coi quali il regista livornese si è formato e ha collaborato). Le vicende dei tre personaggi principali, palese metafora di un ristretto e stereotipato ventaglio sociale (la ragazza viziata di nobili origini, il ragazzo colto che viene da un sud altrimenti privo di possibilità e il proletario che vuole fuggire dal proprio destino in fabbrica), cita esplicitamente il C’eravamo Tanto Amati di Ettore Scola e tuttavia non ne raggiunge i livelli, come invece avveniva in La Bella Vita, primo film di Paolo Virzì e riuscito omaggio al maestro di Trevico.

Notti Magiche possiede due storie molto diverse che solo apparentemente si intersecano, procedendo in realtà su due registri narrativi (e stilistici) completamente differenti e discordanti tra loro. Da un lato la storia dei tre sceneggiatori in erba, dall’altro il nostalgico amarcord sugli ultimi anni “magici”del cinema italiano. I due segmenti sono qualitativamente agli antipodi. Per cui all’ottima visione (critica) della realtà cinematografia fine anni ‘80, corrisponde in parallelo la storia dei tre personaggi principali, piena di lacune e composta da un cast acerbo e poco simpatico (volutamente o no poco importa). Notti Magiche è un film riuscito a metà, “virziniano” più negli intenti che nella messa in atto. Il continuo palleggio tra un genere e l’altro non cattura del tutto l’attenzione dello spettatore. Tuttavia rimangono memorabili alcuni frammenti, come la cena tra cineasti e il personaggio del regista Pontani, interpretato da Ferruccio Soleri, figura simbolo di un passato mitizzato dai tre aspiranti sceneggiatori e protagonista di una sua piccola ma poeticissima storia.

Il trailer del film

Avengers 4: 15 personaggi morti che potrebbero tornare nei flashback

Sappiamo, visto l’epilogo tragico di Infinity War, che Avengers 4 sistemerà quasi sicuramente ciò che è andato storto nel precedente film; o meglio, sarà un tentativo dei nostri eroi di porre rimedio allo schiocco di dita di Thanos che ha messo fine a metà dell’universo vivente, portando con sé moltissimi eroi, tra cui Spider-Man, Doctor Strange, Black Panther e Bucky.

Kevin Feige, i fratelli Russo e l’intero cast non hanno ancora rivelato nulla degli eventi del quarto film sugli Avengers, tranne il fatto che (come visto nell’unica scena post credits di Infinity War) Captain Marvel arriverà in soccorso per regolare i conti con il Titano Pazzo. E se invece molti degli eroi non fossero stati cancellati del tutto dal MCU? Ecco di seguito 15 personaggi morti in Infinity War che potrebbero tornare nei flashback di Avengers 4:

Doctor Strange

Tra le vittime dello schiocco di Thanos c’è anche Doctor Strange, ma è del tutto fattibile che l’eroe abbia previsto ogni evento del futuro che tutte quelle persone sarebbero dovute morire per salvare il mondo e riportarlo in vita. Forse torneremo al suo accordo con Dormammu o al tempo trascorso insieme all’Antico?

Ho Yinsen

Se crediamo nella teoria dei viaggi nel tempo, allora dovremmo credere anche nella possibilità di rivivere i migliori momenti dell’universo cinematografico Marvel, tra cui l’incontro fra Tony Stark e Ho Yinsen nella grotta dove ha costruito la sua prima armatura. Dopotutto è lì che è iniziata la storia di questo mondo condiviso…

I Tre Guerrieri

I Tre Guerrieri sono stati uccisi in Thor: Ragnarok e mentre molti pensano che sia altamente improbabile rivederli in scena, sarebbe bello vederli riunirsi con il Dio del Tuono. Zachary Levi nel frattempo ha recitato in Shazam! della DC, ed è quasi impossibile che riprenda il ruolo nel MCU. Come andrà a finire?

Phil Coulson

La morte dell’agente Phil Coulson in Avengers e la sua resurrezione in Agents of S.H.I.E.L.D. potrebbero lasciar pensare che gli sceneggiatori non abbiano più nulla da dire sul personaggio, tuttavia se i viaggi nel tempo diventeranno realtà allora i Vendicatori dovranno tornare agli eventi della battaglia di New York ed eventualmente cercare di salvare il loro vecchio amico.

Quicksilver

Aaron Taylor-Johnson ha categoricamente negato di aver ricevuto un invito a partecipare ad Avengers 4, tuttavia sappiamo come vanno le cose dalle parti dei Marvel Studios tra segreti e clausole contrattuali…Scarlet Witch potrà anche essere morta, ma il legame di Quicksilver con la gemma della mente è ancora vivo, visto che gli ha donato i suoi poteri, ed è un importante storyline che potrebbe essere esplorata in un flashback sul Barone Von Strucker.

Heimdall

avengers infinity war

L’ultima apparizione di Heimdall risale al prologo di Avengers: Infinity War, dove è morto per mano di Thanos, ma c’è chi pensa che lo rivedremo nel prossimo capitolo dei Vendicatori quando torneremo indietro nel tempo agli eventi del primo Avengers. Forse i nostri eroi avranno bisogno di lui per aprire il Bifrost?

Hela

Thor Ragnarok

Alcuni pensano che anche Hela tornerà in Avengers 4 quando Thor avrà bisogno di reclutare un esercito di morti per aiutare i Vendicatori a sconfiggere Thanos. La teoria riporta che la Dea stringerà un accordo con il fratello per salvare l’universo, e che questo accordo la riporterà in vita.

Peggy Carter

Hayley Hatwell Peggy Carter Avengers: Infinity War

Una delle teorie più popolari su Avengers 4 ipotizza la morte di Captain America e un incontro nell’aldilà con Peggy Carter, in modo che possano finalmente concedersi il ballo di cui parlarono in Captain America: Il Primo Vendicatore. Tuttavia il viaggio nel tempo potrebbe riportare l’eroe alla seconda guerra mondiale, dove potrebbe incontrare Peggy e chiederle aiuto.

Howard Stark

Supponendo che la tecnologia B.A.R.F. verrà usata in Avengers 4, non sarebbe affatto sorprendente veder tornare Howard Stark. Fonti attendibili hanno affermato che John Slattery è stato avvistato sul set ma invece che in flashback, è possibile che lo vedremo effettivamente incontrare Iron Man e Captain America, e apprendere che Steve Rogers è stato salvato dal ghiaccio e che suo figlio è diventato un supereroe.

Loki

Sappiamo che Loki sarà protagonista di una serie standalone sul servizio di streaming della Disney, tuttavia le foto rubate dal set di Avengers 4 hanno già confermato che il Dio dell’Inganno tornerà in scena durante la vecchia battaglia di New York. Sarebbe interessante esplorare anche il passato di Loki in relazione a Thanos e come i due hanno iniziato a tramare contro gli eroi.

Captain Marvel/Cull Obsidian

Un easter egg presente in Avengers: Infinity War aveva rivelato un possibile legame tra uno dei membri dell’Ordine Nero di Thanos e Captain Marvel, l’eroina che vedremo in Avengers 4 come annunciato dalla scena post credits. I fan avevano infatti avvistato quello che poteva essere una parte del suo costume intorno alla vita di Cull Obsidian, il che non preclude la possibilità che il passato fra i due verrà esplorato nel prossimo film in un flashback.

Visione

In merito dai flashback, Visione non avrebbe granché da raccontare, ma è più che probabile che venga resuscitato in Avengers 4 dopo che Shuri aveva operato su di lui per estrarre la gemma della mente. Il lavoro è ancora da concludere in fondo. Privo della gemma, l’eroe potrebbe trovare una fonte di energia diversa per tornare in vita, magari come un guscio grigio di un androide che non ha più emozioni (un punto della trama raccontato in West Coast Avengers).

Spider-Man

La morte di Peter Parker ha sconvolto Tony Stark nella fase finale di Avengers: Infinity War, e questo rapporto fra i due potrebbe venir esplorato in un flashback, oppure grazie ai viaggi nel tempo, dove Stark potrebbe persino trovarsi faccia a faccia con un Peter molto più giovane…magari il giorno in cui è stato morso dal ragno radioattivo…

Antico

L’Antico è morto durante gli eventi di Doctor Strange, lasciando la Terra senza uno Stregone Supremo. Ma è possibile che trovi un modo per tornare in vita grazie ai suoi poteri? Dopotutto, se avesse guardato il futuro prevedendo la scomparsa del suo allievo Strange, potrebbe aver messo in atto alcune misure di salvaguardia per assicurarci la presenza di almeno un Maestro delle Arti Mistiche.

Ultron

Molti fan hanno formulato teorie secondo cui Ultron sarebbe ancora vivo dopo gli eventi di Avengers: Age of Ultron, e ci sarebbero molti modi in cui il personaggio potrebbe effettivamente tornare in azione. Per alcuni l’uscita di scena di Visione aprirebbe aprire la porta al villain, come succede nell’evento a fumetti Annihilation, mentre in termini di flashback e viaggi nel tempo, potremmo rivederlo quando i Vendicatori rivisiteranno gli eventi del film in cui era apparso per esplorare il suo rapporto con la gemma della mente.

Leggi anche – Avengers 4: 15 dettagli che già conosciamo sul film

Fonte: ScreenRant

#Romaff13, Paolo Virzì presenta Notti Magiche

#Romaff13, Paolo Virzì presenta Notti Magiche

A chiusura della Festa del Cinema di Roma, Paolo Virzì è arrivato per presentare al pubblico il suo ultimo film, Notti Magiche, la storia di un omicidio ambientato proprio durante Italia ’90, che sarà al cinema dall’8 novembre 2018. Il regista Virzì, accompagnato da Giancarlo Giannini, Marina Rocco e i tre ragazzi protagonisti esordienti, Mauro Lamantia, Giovanni Toscano e Irene Vetere, ha raccontato come è nata l’idea dietro questo film, scritto insieme a Francesca Archibugi e Francesco Piccolo.

“Quella stagione lì ha suscitato delle emozioni che sono rimaste evidentemente indelebili, che poi si sono trasformate in qualcos’altro, come nostalgia o si riaffacciavano nei sogni quelle giornate e nottate che sono rimaste memorabili. C’è sicuramente qualcosa di autobiografico, come si fa sempre: si prendono cose che si conoscono, elementi della propria vita e si usano per trasformarli in qualcos’altro. Ci sono senz’altro pezzetti della mia e delle vostra vita e ricordi però allo stesso tempo c’è il disegno narrativo, l’affresco di una grande galleria di personaggi e ritratti. E c’è anche la seduzione potente che suscitava avvicinarsi alla corte dei grandi maestri del cinema, in una stagione bellissima e le emozioni di un ragazzetto come me che a 20 anni sognava di lavorarci: tutte cose reali che abbiamo voluto mettere in questa storia. E soprattutto c’è uno spirito che è controverso perché da una parte aderisce a questo mito ma dall’altra c’è la burla, canzonatura e quel modo caricaturale di raccontare”.

Quanto ha pesato su di te e sulla tua generazione questa eredità del grande cinema italiano?

Si però d’altro canto è lo stesso problema con cui si confrontavano loro quando erano giovani. Avendoli conosciuti da vicino io so quanto in realtà simulassero in realtà un sentimento di sofferenza verso il fatto che certa critica li sminuisse rispetto a qualcosa che era ritenuto più nobile o quello che era reputato un cinema d’autore o che era la parte più seria del cinema. Ad esempio La Grande Guerra quando uscì suscitò molto dissenso, oggi lo celebriamo. Comunque io ho deciso di fare questo film, mi ci ha fatto pensare Francesco Piccolo in un intervista, il giorno in cui abbiamo salutato Ettore Scola alla Casa del Cinema: sentivo che con lui erano andati via un po’ tutto e avevo voglia di dire loro ‘Grazie’. Ma avevo voglia anche di fare come loro e prenderli in giro, ‘Vi voglio bene ma mi avete anche insegnato l’arte di essere irriverente’ e quindi ho voluto raccontare quanto fossero seducenti ma anche terribili i grandi maestri del cinema italiano.

Sono 25 anni dalla morte di Fellini e nel film c’è un ultimo ciack girato da lui che sembri simboleggiare uno spartiacque tra quello che era la commedia e quello che è il nuovo cinema…

Sì, proprio uno dei motivi per cui abbiamo pensato di ambientarlo per 1990 è perché è stato l’anno dell’ultimo film di Fellini. Tra l’altro ho chiesto il permesso a Roberto Benigni di usare la sua voce e ci ha rivelato una cosa che non sapevo, che per davvero l’ultima scena inquadrata è stata proprio l’ultima scena girata da lui… Proprio come l’abbiamo inscenata noi.

Notti Magiche: Il trailer

Come mai ha deciso di ambientare la storia proprio durante la notte dei Mondiali?

Quello è un espediente narrativo per far riverberare un evento che ha riguardato tutta l’Italia e c’è anche una piccola considerazione sul cinema e su che cosa vuol dire raccontare. Ed è interessante notare come mentre avviene qualcosa di rilevante qualcuno guarda qualcos’altro. Qui mentre avviene il principale evento del nostro racconto, tra l’altro un evento piuttosto notevole, nessuno se ne accorge perché sono tutti a guardare il rigore sbagliato.

Nel film si fanno nomi e cognomi, mentre di altri no… Come mai?

Il sistema usato è stato molto semplice: laddove i grandi personaggi erano menzionati con nome e cognome noi li guardavamo da lontano, perché non mi potevo permettere di ricreare persone come Scola o Scarpelli. Laddove invece li abbiamo avvicinati, abbiamo cambiato i loro dati biografici e ci siamo sentiti liberi di prendere dei pezzetti di ciascuno in modo più umoristico, parola che poi ci hanno insegnato proprio loro.

Giancarlo Giannini, si è ispirato a qualcuno in particolare per creare il suo personaggio?

Tutti dicono Cecchi Gori, in realtà per niente! Anzi io ho lavorato con lui, gli ho anche fatto degli scherzi molto strani: ad esempio una volta che stava producendo un film per me e doveva darmi una barca per una settimana, ho chiesto ad un aiuto regista una forbice, mi sono tagliato dei capelli e me li sono riattaccati in testa e sono andato nel suo studio e facendo finta di strapparmi i capelli gli dicevo “guarda che succede!”, insomma… Lo conoscevo molto bene! Invece no, mi sono ispirato ad un altra persone, di cui non farò mai il nome perché è anche un mio amico. Ma questo film è bello perché è così autobiografico anche per me, anche io ricordo perfettamente questi momenti. Virzì invece aveva l’età dei protagonisti a quel tempo e quindi è autobiografico in modo anche un po’ malinconico. Io ho incontrato questi grandi registi come Pasolini, Antonioni e alla fine, quando li conoscevi, erano le persone più semplici del mondo. Ad esempio Fellini alle 4 del mattino sul set che mi faceva vedere in una stagnola del parmigiano dicendomi ‘Vieni qua ci facciamo degli spaghetti al ragù con questo parmigiano appena arrivato da Parma’ e così io infatti ho una foto con lui che mangio gli spaghetti. E Virzì è un po’ come loro: è sempre sul set con il sorriso, malinconico forse, ma il cinema è un gioco. Per tornare alla domanda, ho messo insieme tante persone che ho conosciuto e mi sono divertito a fare il produttore che frega le persone, perché era sempre senza una lira come tutti i produttori e allora doveva inventarsi delle storie ammaliando questi giovani portandoli sul set di Fellini in un modo o in un altro. Si può dire che il film ha una curiosa malinconica verità ma comunque abbastanza  sincera… Che è quello che io ho scoperto in Virzì, un regista che ride ride, perché si diverte prendendo in giro e rappresentando in modo ironico quei tempi.

Notti Magiche è un film su quel tempo, ma anche sull’oggi: che cosa si rimpiange  di quell’epoca e invece cosa siamo contenti non ci sia più?

Non c’è dubbio che quello era un modo originale di avvicinarsi al cinema, per un giovane aspirante l’unica strada era intrufolarsi su un set per avvicinarsi nella corte di un maestro. Adesso si può girare anche un film con uno smartphone, metterlo in rete e sperare di avere milioni di visualizzazioni, ma il ricambio generazionale è un tema sempre attuale. Un altro dei conflitti che mettiamo in scena è quello ‘maschi contro femmine’, che probabilmente c’è ancora ma a livelli diversi. Una cosa che raccontiamo di quella stagione del cinema è che era un ambiente molto maschilista, fatto tutto da uomini e dove le poche femmine si mascolinizzavano. E in questo senso mi fa molto pace aver scritto questo copione Francesca Archibugi, che è stata, oltre che una amica e sorella, la prima regista italiana ad andare sul set con la gonna. Non sto dicendo un iperbole, è stato proprio così e ha segnato la fine di un’epoca. E mi fa piacere vedere che, nonostante il nostro sia un paese macista con elementi di squilibrio nel rapporto tra i due sessi, dati bassissimi di accesso al lavoro da parte delle donne, ci siano tante brave autrici nel nostro cinema.

 

 

 

#RomaFF13: Il vizio della speranza vince il premio del pubblico BNL

Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis si è aggiudicato il “Premio del Pubblico BNL” alla tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Il “Premio del Pubblico BNL”, in collaborazione con il Main Partner della Festa del Cinema, BNL Gruppo BNP Paribas, è stato assegnato dagli spettatori che hanno espresso il proprio voto sui film in programma nella Selezione Ufficiale utilizzando myCicero, con l’app ufficiale della Festa del Cinema, RomeFilmFest (realizzata da Pluservice), e attraverso il sito www.romacinemafest.org.

Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis arriverà in sala giovedì 22 novembre 2018, distribuito da Medusa.

#RomaFF13: Il vizio della speranza, la recensione del film di Edoardo De Angelis

SINOSSI: Lungo il fiume scorre il tempo di Maria, il cappuccio sulla testa e il passo risoluto. Un’esistenza trascorsa un giorno alla volta, senza sogni né desideri, a prendersi cura di sua madre e al servizio di una madame ingioiellata. Insieme al suo pitbull dagli occhi coraggiosi Maria traghetta sul fiume donne incinte, in quello che sembra un purgatorio senza fine. È proprio a questa donna che la speranza un giorno tornerà a far visita, nella sua forma più ancestrale e potente, miracolosa come la vita stessa. Perché restare umani è da sempre la più grande delle rivoluzioni. “A me non mi uccide nessuno”.

IL REGISTA: Edoardo De Angelis, nato nel 1978 a Napoli, a diciannove anni scopre il cinema e gira i suoi primi cortometraggi. Nel 2006 si diploma in regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma: il suo saggio di fine corso è il corto Mistero e passione di Gino Pacino. Del 2011 è il suo primo lungometraggio da regista, Mozzarella Stories. Nel 2014, con la società fondata con Pierpaolo Verga, la O’Groove, realizza Perez, opera seconda. Nel 2016 dirige Indivisibili, che vince sei Nastri d’argento, otto Ciak d’oro, un Globo d’oro, e riceve diciassette candidature ai David di Donatello, vincendone sei.

#RomaFF13: Edoardo De Angelis racconta Il Vizio della Speranza

NOTE DI REGIA: Nel fotogramma passato, presente e futuro. Nessuna presentazione dei personaggi, nessuna divagazione. La storia delle donne e degli uomini è scritta sul corpo: nelle cicatrici il passato, nei gesti il presente, negli occhi il futuro. Il corpo è lo strumento principale della narrazione perché la sua materia mobile esprime la trasformazione dei personaggi; è veicolo tematico in quanto mostra la bellezza ferita di essere umani in attesa di qualcosa o qualcuno, disperati attaccati a un’ultima speranza; infine, il corpo esprime la volontà dell’anima di sovvertire l’ordine della disperazione, attraverso la resistenza e, al momento giusto, la ribellione. Pensate a un inverno freddo, un tempo in cui tutto attorno a noi sembra morto e accendiamo il fuoco per scaldarci, in attesa che cambi. La terra genera, la terra ospita, la terra lascia prosperare e poi sovrasta il corpo morto; il vento soffia sul fuoco e spinge l’acqua del fiume verso la terra, per ravvivarla. La vita si ostina a lottare contro la morte: l’arco del mondo si trasforma attraverso la nascita, la morte e la rinascita. Tutto ciò che resta immobile muore. Ciò che si muove vive. Per chi ha la forza di resistere, il premio è il miracolo del mondo che nasce.

#RomaFF13: Alice nella città, i vincitori dell’edizione 2018

#RomaFF13: Alice nella città, i vincitori dell’edizione 2018

Sezione autonoma e parallela della Festa del cinema di Romadedicata alle giovani generazioni, Alice nella città ha svelato oggi i suoi vincitori. Tra gli 11 film in concorso nella sezione Young Adult la giuria di assegna il premio come miglior film a “Jelly Fish” primo lungometraggio di finzione di James Gardner che ci racconta una delicata storia d’identità sostenuta dal forte desiderio di fuggire via quando la tua famiglia e tutto il mondo intorno sembrano rimanere immobili. Un’opera onesta e dura – è la motivazione dei giovani giurati – che riesce a raccontare una situazione difficile con la crudezza che le appartiene. Con sguardo e tempi spietati Gardner racconta la vita di una giovane donna che tra senso di responsabilità e rabbia tenta di diventare adulta con ironia e forza.

Il premio speciale della giuria va invece all’attesissimo “Ben is Back” di Peter Hedges. Nel cast il figlio Lucas Hedges e Julia Roberts che per la stampa italiana ha regalato un’interpretazione da Oscar. Secondo la giuria il film racconta con umana fragilità l’amore di una madre, un amore che proteggendoci a volte ci impedisce di crescere, in un eterno ritorno di colpe e dipendenze. La sinergia tra la Roberts e Lucas Hedges racconta la lottà alla tossicodipendenza con uno sguardo inedito e disperato.

Il premio speciale della giuria per il miglior attore va a Thomas Blachard per “The Elephant and the butterfly” secondo lungometraggio della regista Amelie Van Elmbt prodotto dai Fratelli Dardenne con la produzione esecutiva di Martin Scorsese. Il film esplora la tensione tra reale e immagiario e mette in scena con grande delicatezza tutte le sfumature di tre giornate in cui una bambina si ricongiunge con il suo padre sconosciuto.

Il Premio giuria opera prima My Movies va a “The Harvesters“. “Siamo onorati di premiare questo film – dichiarano i giurati – per il suo stile cinematografico maturo e personale e inoltre per l’abilità del regista nel definire le contraddizioni e le fragilità di una società attraverso l’emozionante figura di un adolescente che combatte contro i terribili cambiamenti nella sua vita e il difficile distacco dalle tragedie della sua infanzia.”

Jelly Fish di James Gardner porta a casa un altro premio con la Menzione Speciale opera prima My Movies per la miglior interpretazione alla giovane protagonista Liv Hill.

Il Premio Roma Lazio FIlm Commission, rivolto alle produzioni del Panorama Italia girate nel territorio del Lazio va a Go Home, opera prima di Luna Gualano, un’iperbole che ci accompagna verso un horror allegorico, uno zombie movie, scritto da Emiliano Rubi che vuole utilizzare gli zombie come metafora per una società sempre più chiusa, spaventata, aggressiva nei confronti dei migranti, dei profughi, del “diverso da se” in generale.

Grazie alla collaborazione con Premiere Film quest’anno Alice ha inaugurato con grande successo il concorso Internazionale Cortometraggi. La giuria composta dal regista Fabio Guaglianone, dalla giornalista Rai Cinema Channel Manuela Rima, da Maria Theresia Braun di Studio Universal e dall’attore Edoardo Natoli decreta come vincitore “Beauty” di Nicola Abbatangelo per il dichiarato intento di mostrare e diffondere bellezza, per l’ambizione visiva e produttiva, per la padronanza della messa in scena e della gestione artistica e pratica di un micro sistema complesso, per l’esplorazione di un genete narrativo spettacolare e inusuale come il “musical”.

Da quest’anno Alice assieme a Leone Film Group promuove il talento presentando un format innovativo dal corto al lungo. I 10 registi concorrenti hanno partecipato a un campus di tre giorni e la giuria composta da Raffaella Leone, Marco Belardi, Maite Bulgari, Ughetta Curto, Serena Lonigro e Carlo Salem assegna il primo premio a “Il mondiale in Piazza“. Il regista Marco Belardi si aggiudica un premio di 3000 euro per l’opzione del soggetto di 18 mesi e il possibile sviluppo della sceneggiatura.

Per Istant Stories Alice Cinemotore Award la giuria composta da Paolo Genovese, Nicola Giuliano, Nicola Maccanico, Antonio e Marco Manetti e Paola Minaccioni ha assegnato il premio a Ilaria Marchetti per “Another me“, una storia innovativa e coinvolgente.

 

TUTTI I PREMI

Young Adult – Concorso

Miglior film
“Jelly Fish” di James Gardner

Menzione speciale
“Ben is Back” di Peter Hedges

Miglior attore
Thomas Blanchard – The Elephant and the butterfly di Amelie Van Elmbt

Giuria Opera Prima – My Movies

Primo Premio
“The Harvesters” di Etienne Kallos

 

Menzione speciale miglior attrice
Liv Hill – Jelly Fish

 

Premio Roma Lazio Film Commission
Go Home – Luna Gualano

 

Concorso internazionale cortometraggi
“Beauty” di Nicola Abbatangelo

 

Dal corto al lungo – Leone Film Group
“Il mondiale in piazza” – Marco Belardi

 

Istant Stories Alice Cinemotore Award
“Another Me” di Ilaria Marchetti

Boba Fett: lo spin off è ufficialmente morto

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Boba Fett: lo spin off è ufficialmente morto

Il flop di Solo: A Star Wars Story ha dimostrato che non basta che i fan amino il protagonista di un film per garantirne il successo, e questo è ciò che avrà pernsato Kathleen Kennedy, comunicando che il progetto di un film solo su Boba Fett è stato abortito.

La Disney aveva messo in cantiere diversi progetti molto interessanti, ma nessuno di questo è sembrato poi essere all’altezza di quanto costruito e sviluppato con i fatti. Lo spin off su Boba Fett, di cui avevamo sentito parlare, è adesso ufficialmente fuori dai giochi. DUrante una speciale proiezione dedicata a Black Panther, Kathleen Kennedy ha confermato che il film non si farà più e che la Lucasfilm è al momento impegnata nella produzione della serie tv The Mandalorian. Lo show andrà in onda sulla piattaforma streaming della Disney e vedrà protagonisti tutti personaggi nuovi.

Per quanto riguarda il futuro cinematografico della Lucasfilm, tutti i suoi sforzi sono adesso concentrati su Star Wars: Episodio IX, che è attualmente in fase di riprese.

Star Wars: Episodio IX, chi ha deciso di far “tornare” Carrie Fisher?

Nel cast del film tornano Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas Suotamo e Billie Lourd. Si uniranno al cast di Star Wars: Episodio IX Naomi Ackie e Richard E. Grant, insieme ai veterani del franchise Mark Hamill, Anthony Daniels e Billy Dee Williams, che riprenderà il ruolo di Lando Calrissian.

L’uscita di Star Wars: Episodio IX è prevista per il dicembre 2019.

Marvel: 15 attori che avrebbero potuto interpretare un supereroe

Marvel: 15 attori che avrebbero potuto interpretare un supereroe

Sappiamo quanto oggi interpretare un supereroe Marvel sia diventato un grande privilegio oltre che un’immensa responsabilità nei confronti del pubblico (specialmente dei fan dei fumetti); tuttavia non tutti gli attori a cui è stata offerta la possibilità di farlo si sono comportati nella stessa maniera. Alcuni di loro hanno deciso di rifiutare per motivi professionali, altri per ragioni legate ai propri gusti o scelte di carriera. Ma quali sono i più celebri fra questi?

Ecco allora seguito 15 attori che avrebbero potuto interpretare un supereroe in Marvel:

EDDIE REDMAYNE – STAR LORD

Eddie Redmayne filmIl casting di Chris Pratt come Star-Lord arrivò del tutto inaspettato, dal momento che l’attore era noto principalmente per aver interpretato il buffo ragazzo paffuto della serie Parks and Recreation. Come avrebbe potuto vestire i panni di un guerriero della galassia? Tuttavia prima di lui i Marvel Studios avevano considerato Eddie Redmayne. Forse col senno di poi la scelta di Pratt è sembrata quella migliore, perché il collega britannico non avrebbe dato a Peter Quill lo stesso tono scanzonato e ironico che necessitava.

DOUGRAY SCOTT – WOLVERINE

10 attori

Fin dall’inizio della produzione di X-Men Dougray Scott era la scelta della Fox per il personaggio di Wolverine, e prima dell’inizio delle riprese aveva perfino concesso interviste. Tuttavia la lavorazione di Mission Impossible 2 costrinse Scott ad abbandonare il ruolo, costringendo Bryan Singer a scegliere uno sconosciuto attore australiano di nome Hugh Jackman, che proprio grazie al film lanciò la sua carriera a Hollywood.

JESSICA CHASTAIN – THE WASP

Jessica Chastain IT

Co-protagonista nel primo Ant-Man, Hope van Dyne ha avuto un ruolo d’eccezione al fianco di Scott Lang in Ant-Man and The Wasp interpretata ancora una volta da Evangeline Lilly. Tuttavia al suo posto avrebbe potuto esserci nientemeno che Jessica Chastain, scritturata quando a dirigere il film c’era ancora Edgar Wright (ovvero nel 2013). L’attrice sembrava intenzionata a partecipare, ma l’addio del regista al progetto la spinse a rinunciare.

JIM CARREY – ROCKET RACOON

 

Jim-Carrey-Una-settimana-da-dioSulla carta, Rocket Raccoon potrebbe essere interpretato da chiunque, dal momento che il personaggio è riprodotto interamente con la CGI, però il casting dell’attore che l’avrebbe doppiato si è rivelato decisivo ai fini della riuscita generale di Guardiani della Galassia: originariamente i Marvel Studios avevano considerato Adam Sandler e Jim Carrey, basandosi sul loro fruttuoso rapporto con la commedia. Fu però lo stesso Carrey ad affermare di non aver mai avuto un’offerta.

JOAQUIN PHOENIX – DOCTOR STRANGE

 

joaquin phoenixMolti fan considerano Benedict Cumberbatch un Doctor Strange perfetto, capace di catturare facilmente tutta l’arroganza e il potere del personaggio risultando più che credibile come guerriero magico. Tuttavia non molti sanno che prima dell’inizio della produzione, Joaquin Phoenix venne segnalato per il ruolo ma rifiutò perché “troppo impegnato” con altri progetti e scostante.

SAOIRSE RONAN – SCARLET WITCH

 

Saoirse RonanElizabeth Olsen non era esattamente ciò che i fan si aspettavano per il casting di Scarlet Witch, eppure l’attrice è riuscita a sorprendere tutti grazie alla sua intensa interpretazione. Ma la prima scelta di Joss Whedon per Avengers: Age of Ultron era Saoirse Ronan, l’irlandese all’epoca nota per Espiazione e Hanna. A quanto pare sembrava interessata al ruolo, come testimoniano diverse interviste, anche se poi decise di declinare l’offerta per non impegnarsi in un franchise a lungo termine. Per lo stesso motivo rifiutò anche il ruolo di Jean Gray in X-Men: Apocalypse.

MEL GIBSON – ODINO

 

Mel GibsonIl premio Oscar Anthony Hopkins si è rivelata un’ottima scelta per portare sullo schermo il sovrano di Asgard Odino, eppure in fase di progettazione i Marvel Studios avevano considerato un attore molto diverso da Hopkins: parliamo di Mel Gibson, di cui il regista Kenneth Branagh era grande fan, che successivamente dichiarò di aver rifiutato il lavoro perché non gradiva i costumi “stravaganti.” del personaggio.

GAL GADOT – NEBULA

Gal GadotEbbene si, la Wonder Woman che tutti abbiamo amato nell’universo DC è stata ad un passo dall’interpretare un’altra supereroina per i Marvel Studios. Parliamo ovviamente di Gal Gadot, alla quale fu offerto il ruolo di Nebula in Guardiani della Galassia Vol.1, ma le sfide fisiche che la aspettavano (tra cui radersi a zero i capelli) la spinsero a rifiutare.

JOHN MALKOVICH – AVVOLTOIO

Educazione SiberianaMichael Keaton ha convinto i fan grazie alla sua prova nei panni di Avvoltoio in Spider-Man: Homecoming, e non c’è attore migliore su piazza che avrebbe potuto interpretarlo. Tuttavia il personaggio, se fosse apparso in Spider-Man 4 di Sam Raimi, sarebbe stato adattato sul grande schermo da un genio come John Malkovich.

KATE HUDSON – MARY JANE WATSON

Kate Hudson filmMolte attrici vennero suggerite a Sam Raimi per vestire i panni del grande amore di Spider-Man, Mary Jane Watson, nel primo film del franchise. All’epoca Kate Hudson aveva appena interpretato la protagonista femminile di Almost Famous di Cameron Crowe ed era sulla cresta dell’onda, mentre Raimi, un suo grande fan, le offrì la parte. Spiegando che “il momento non sembrava giusto”, la Hudson declinò lasciando la strada aperta a Kirsten Dunst.

JAKE GYLLENHAAL – SPIDER-MAN

Molti l’avranno dimenticato, ma nel 2003 ci fu una grande controversia sulla partecipazione di Tobey Maguire in Spider-Man 2. Prima delle riprese infatti l’attore si infortunò sul set di Seabiscuit, e sembrava che la Sony avesse iniziato la ricerca di un sostituto. Preoccupati che il film potesse essere ritardato, i vertici raggiunsero Jake Gyllenhaal, e il futuro protagonista di Brokeback Mountain fu ad un passo dal vestire i panni di Peter Parker.

JASON MOMOA – DRAX

Jason Momoa
Jason Momoa in Game of Thrones – © HBO

Il casting dell’ex wrestler Dave Bautista nei panni di Drax è stata una scelta insolita per i Marvel Studios, ma ha funzionato benissimo. I fan adorano sue sue battute divertenti e il suo modo di fare, ma cosa sarebbe successo se al suo posto ci fosse stato Jason Momoa? All’epoca l’attore stava appena uscendo da Game of Thrones e star quasi per accettare la parte offertagli da Kevin Feige e Co.

JOHN KRASINSKI – CAPTAIN AMERICA

john krasinskiLa scelta di Chris Evans per Capitan America suscitò non pochi dubbi nella fanbase della Marvel, dal momento che l’attore era stato coinvolto nel fallimentare Fantastici Quattro dei primi anni Duemila. Per fortuna Evans mise a tacere questi sospetti interpretando il ruolo a meraviglia, ma prima di lui altri nomi erano stati considerati, tra cui John Krasinski. All’epoca l’attore era più noto per la sit-com The Office, e stava iniziando a costruire le basi di una solida carriera drammatica.

ANNE HATHAWAY – BLACK CAT

 

Ann HathawayCome saprete Sam Raimi aveva in programma un quarto film su Spider-Man, ma la cattiva reazione del pubblico al terzo film del franchise lo gettò in crisi. Il film avrebbe però introdotto Felicia Hardy, un’ereditiera nota come Black Cat, e per il ruolo il regista avrebbe sognato Anne Hathaway. Curioso come nel 2012, la Hathaway abbia finito per interpretare un’altra “gatta”, ovvero Catwoman in The Dark Knight Rises.

EMILY BLUNT – VEDOVA NERA

 

emily bluntNon tutti sanno che a Emily Blunt venne offerto il ruolo di Vedova Nera in Iron Man 2, e ogni cosa sembrava andare per il verso giusto fino a quando Sembrava pronto per andare, ma la sovrapposizione di progetti spinsero i Marvel Studios a trovare un’altra candidata. La trovarono in Scarlett Johansson.

Leggi anche – Marvel: 10 personaggi che il cinema ha reso migliori rispetto ai fumetti

Fonte: The Richest

Avengers 4: ecco quando arriverà il trailer, parola di Kevin Feige

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Avengers 4 arriverà tra sei mesi al cinema, eppure non abbiamo ancora a disposizione un titolo ufficiale, né tantomento un trailer che possa darci un’idea di quello che ci aspetta nel film conclusivo della Fase 3 Marvel Studios. Tuttavia, secondo Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, il tanto atteso video promozionale è dietro l’angolo.

Durante una proiezione speciale di Black Panther, a Los Angeles, il boss Marvel ha risposto a diverse domande relative al futuro dello studio e ai progetti che vedremo in seguito. Oltre a confermare la possibilità dell’ingresso di Namor nel MCU, Feige ha anche detto che il trailer di Avengers 4 arriverà “entro la fine dell’anno” on line.

Un mese di riprese aggiuntive appena conclusesi, la supervisione di Anthony e Joe Russo e l’inizio della post-produzione sono gli ultimi step del film, che adesso potrebbe avere abbastanza elementi per mettere insieme un bel trailer, magari anche solo un teaser, che possa dare soddisfazione ai fan, alimentando la loro già spasmodica attesa.

Avengers 4: una nuova attrice nel cast e la conferma di un ritorno!

Avengers 4 arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

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Namor il Submariner: per Kevin Feige “potrebbe” arrivare nel MCU

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Namor il Submariner: per Kevin Feige “potrebbe” arrivare nel MCU

Nonostante le speranze dei fan e il fatto che sia uno degli eroi più vecchi della Marvel, Namor il Submariner non è ancora arrivato sul grande schermo. Tuttavia, sembra che Kevin Feige sia possibilista in merito a una futura apparizione del personaggio.

Durante una proiezione speciale di Black Panther a Los Angeles, il boss Marvel ha risposto ad alcune domende del giornalista Erick Weber e tra queste ce n’era proprio una relativa a Namor, i cui diritti di sfruttamento sembrano essere in una situazione complicata. Tuttavia, secondo quanto riporta il giornalista, un film che possa comprendere l’antieroe acquatico è effettivamente possibile, anche se non si sa quando.

Spiegando che “i dirittir di Namor non sono chiari come quelli di tutti gli altri personaggi” Feige ha dichiarato che gli piacerebbe comunque portare l’eroe nel MCU. Tuttavia la storia passata e gli eventi degli anni ’90, hanno complicato l’aspetto legale dell’eventuale trasposizione cinematografica del personaggio.

Il personaggio gemello di casa DC, Aquaman, arriverà invece sul grande schermo il prossimo anno, con il volto di Jason Momoa e la regia di James Wan.

Namor il Sub-Mariner (Namor, the Sub-Mariner), o più semplicemente Namor, alter ego di Namor McKenzie, è un personaggio immaginario dei fumetti creato da Bill Everett nel 1939 e pubblicato dalla Marvel Comics. Durante il periodo denominato Golden Age, insieme a Capitan America e alla Torcia Umana originale, è uno dei primi personaggi della casa editrice Timely Comics, che poi divenne la Marvel Comics. Successivamente Stan Lee e Jack Kirby, anni dopo, lo ripresero durante la Silver Age come comprimario dei Fantastici Quattro. Negli anni ottanta è un comprimario della serie dei Vendicatori e dei Difensori di cui è membro fondatore e storica è anche la sua alleanza con il Dottor Destino e i frequenti incontri e scontri con i Fantastici Quattro. Everett ammise anni dopo di essersi ispirato al poema La ballata del vecchio marinaio dello scrittore inglese Samuel Taylor Coleridge per sceglierne il nome. Namor è comparso in quasi tutte le serie Marvel, dove si è messo in luce per la sua arroganza, la sua forza e il suo lessico regale e autoritario.

Milla Jovovich mostra il look finale di Monster Hunter

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Milla Jovovich mostra il look finale di Monster Hunter

Dopo una prima immagine teaser, Milla Jovovich condivide il look definitivo del suo personaggio nel prossimo Monster Hunter il nuovo film che la vede protagonista.

Capcom ha lanciato il primo capitolo del franchise di videogiochi Monster Hunter nel 2004, e la saga è cresciuta immensamente da allora. All’inizio di quest’anno, l’ultima puntata dal titolo Monster Hunter World (la nostra recensione) è diventato il gioco più venduto di sempre per lo Studio, e così l’inizio della lavorazione del film arriva in un momento straordinariamente propizio data la grande eccitazione che circonda il titolo in questo momento.

Milla Jovovich ha debuttato al cinema nel 1997, con Il Quinto Elemento,  solo cinque anni dopo si sarebbe ritrovata a guidare un franchise d’azione tutto suo. Infatti, non è estranea ad adattamenti di videogiochi al cinema, dopo aver interpretato il ruolo di Alice in sei film di Resident Evil, con l’ultimo film uscito nel 2016. Ora, con Monster Hunter, Milla è destinata a recitare in un altro adattamento di videogioco.

A dirigere il film, così come accaduto anche con il franchise di Resident Evil, ci sarà Paul W.S. Anderson, anche marito della Jovovich nella vita. Nel cast del film ci sono anche Ron Perlman, T.I. Harris, Diego Boneta e Tony Jaa.

Ecco l’immagine:

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Rambo V: un nuovo “strumento” in una foto dal set

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Rambo V: un nuovo “strumento” in una foto dal set

Sylvester Stallone ha diffuso una nuova foto dal set di Rambo V in cui vediamo il “fermatore di cuore”, o almeno è questa la traduzione più letterale possibile del nome dato al coltellaccio che l’eroe brandisce nell’immagine di seguito.

Sylvester Stallone è al momento una star molto impegnata. Dopo la rinascita grazie a Creed, che gli ha fatto guadagnare un Golden Globes e una nomination agli Oscar. Adesso, mentre è impegnato sul set di Rambo V, l’attore e regista arriverà presto in sala con Creed 2, dove ritrova Dolph Lundgren nel ruolo di Ivan Drago, mentre in programma per lui c’è anche I Mercenari 4.

Tutto ciò che sappiamo del film, finora, è che è stato scritto da Matt Cirulnick e prodotto dalla Millennium Media di Avi Lerner e da Kevin King, mentre è confermato che verrà sottoposto all’attenzione di papabili finanziatori durante il Festival di Cannes.

In Rambo V vedremo il veterano del Vietnam alla ricerca della figlia di un suo caro amico scomparsa misteriosamente in Messico. Lasciato quindi il ranch dove si era ritirato, Rambo viaggerà oltre il confine degli Stati Uniti per ritrovare la ragazza, scoperchiando un segreto giro di prostituzione gestito da un pericoloso boss del crimine.

The Eternals: ecco una prima sinossi?

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The Eternals: ecco una prima sinossi?

Ci sono interessanti novità in merito a The Eternals, il film Marvel Studios che sembra concretizzarsi ogni giorno di più. Secondo un recente rumor infatti la storia sarà ambientata “milioni di anni fa“. Il film, che dovrebbe occupare uno slot di uscita del 2020 per lo Studio, sarà quindi ambientato molto indietro nel tempo, aggirando in qualche modo i problemi di continuity che potrebbero sorgere rispetto a quanto realizzato fino a questo momento.

Secondo The Hashtag Show, esiste una prima data d’uscita, il 6 novembre 2020, e una possibile sinossi del film, che recita quanto segue: “La storia di The Eternals è ambientata milioni di anni fa, quando gli esseri cosmici noti come i Celesti fecero esperimenti genetici sugli umani, creando individui super-potenti noti come i Devianti. I due gruppi di creature entrarono in conflitto nel corso dei secoli, per stabilire quale delle due sarebbe stata la razza definitiva. La storia comprende una love-story tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, che invece si nasconde tra gli umani.”

Da tempo sappiamo che il futuro del MCU risiede nella direzione cosmica ma in pochi si aspettavano che lo studio mettesse in cantiere un film proprio su questi personaggi. Il franchise è poco noto e fu originariamente creato dallo stesso Jack Kirby e poi ripreso da Neil Gaiman nel 2006. La Marvel, a maggio, ha ingaggiato la coppia Matthew e Ryan Firpo per lavorare alla sceneggiatura. Restiamo in attesa di avere ulteriori aggiornamenti in merito.

Fonte:That Hashtag Show 

Avengers: Infinity War, ecco chi è sopravvissuto secondo Kevin Feige!

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Deadpool è sopravvissuto allo schiocco di Thanos in Avengers: Infinity War, perché non è ancora nel Marvel Cinematic Universe. Il gesto del Titano Pazzo ha spazzato via metà dell’universo (condiviso) e gli eroi sopravvissuti cercheranno in Avengers 4 di porre rimedio a questo terribile atto. Tuttavia, i fan si chiedono se altri personaggi possano spuntare fuori nel prossimo film, personaggi che fino a questo momento non aveva preso parte al MCU.

Questa supposizione è più che legittima, data la fusione tra Disney e 20th Century Fox, che come conseguenza, tra le altre cose, avrà il “ritorno a casa” degli X-Men (e di tutti i personaggi ad essi connessi) e dei Fantastici Quattro. Questi gruppi di eroi hanno sempre operato al cinema in maniera parallela agli eventi del MCU, ma adesso potrebbero finalmente partecipare alla festa.

Infatti, Variety ha chiesto a Kevin Feige se uno come Deadpool sarebbe stato in grado di sopravvivere allo schiocco di Thanos, ma per tutti quelli preoccupati per il Mercenario Chiacchierone, Feige si è sentito di tranquillizzarli: nessun personaggio Fox è stato toccato dal gesto del Titano pazzo. “Questa è una buona domanda che nessuno mi aveva fatto prima. Tecnicamente non è nel MCU, quindi non essendo in quell’universo condiviso, Deadpool non è stato affatto toccato dallo schiocco!”.

E se fosse lui, o qualche altro eroe fino a ieri di casa Fox, a intervenire o semplicemente ad apparire alla fine di Avengers 4? Sognare, per i fan, non costa nulla!

Marvel Studios: ecco i due titoli che arriveranno nel 2020

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Marvel Studios: ecco i due titoli che arriveranno nel 2020

I Marvel Studios dovrebbero distribuire nel 2020 due film: Black Widow e The Eternals. Data la mole di segretezza che circonda Avengers 4, non c’è da stupirsi se i piani per la Fase 4 sono ancora nascosti a parte Spider-man: Far From Home, le cui riprese sono già completate e che uscirà a giugno 2019.

Mentre non ci sono conferme su nessun fronte, l’originaria programmazione della produzione di Guardiani della Galassia Vol. 3, puntava ad occupare uno slot del 2020. Tuttavia, il licenziamento di James Gunn ha causato il posticipo del film, con un conseguente ritardo nella data d’uscita. Come risultato, lo studio ha bisogno di ripianificare le uscite del 2020.

That Hashtag Show riporta adesso che Black Widow e The Eternals saranno I due titoli della Marvel per il 2020. Il film con Scarlett Johansson dovrebbe arrivare per primo nei cinema, andando a occupare la finestra di Maggio, mentre The Eternals si insedierà nella finestra autunnale, a novembre, come è successo a Doctor Strange e a Thor: Ragnarok.

Nonostante si tratti soltanto di un rumor, sembra chiaro che la Fase 4 del MCU possa riservare sorprese di questo genere, che possano sviluppare e ampliare l’universo condiviso in direzioni fino a questo momento inesplorate.

Il particolare sarà interessante vedere in che modo si sceglierà di raccontare la storia di Natasha Romanoff, che sarà diretta da Cate Shortland e che entrerà in produzione il prossimo anno. Il film sarà il secondo targato Marvel Studios con una protagonista donna e stando all’accoglienza ricevuta dal trailer di Captain Marvel, è chiaro che il pubblico non vede l’ora di accogliere eroine protagoniste.

Avengers 4: una nuova attrice nel cast e la conferma di un ritorno!

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Nonostante si siano concluse le riprese aggiuntive di Avengers 4, arriva adesso la conferma che una nuova attrice è entrata a far parte del cast del film. Si tratta di Katherine Langford, la protagonista di 13, serie evento di Netflix.

La conferma ufficiale arriva da The Wrapche ovviamente riporta anche un’assenza di ulteriori dettagli sul personaggio, che rimane sotto il più stretto riserbo. Tuttavia il sito conferma che la giovane attrice, nominata ai Golden Globes per la sua performance di Hannah Baker nella serie Netflix, ha già ultimato le sue scene.

Inoltre, l’executive producer Michael Grillo, ha confermato che nel film tornerà anche l’Antico e che quindi rivedremo Tilda Swinton nei panni del personaggio che ha esordito in Doctor Strange alla fine del 2016. L’attrice è stata molto impegnata di recente e sembra che per Avengers 4 sia stata in grado di partecipare soltanto per una giornata, il tempo necessario a partecipare alle scene che la coinvolgevano. Chissà in che modo, L’Antico, verrà reinserito nel tessuto narrativo, ora che il suo legame con Strange sembra appartenere a un passato tanto lontano!

Avengers 4 arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

#RomaFF13: Paolo Virzì chiude la Festa con Notti Magiche

#RomaFF13: Paolo Virzì chiude la Festa con Notti Magiche

Notti Magiche di Paolo Virzì è il film di chiusura della tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma: il nuovo lavoro del regista livornese sarà presentato domani, sabato 27 ottobre, alle ore 19 presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Considerato uno dei maggiori eredi della tradizione della commedia all’italiana, autore di una serie di successi fra i quali Ovosodo, Il capitale umano, La prima cosa bella, Tutta la vita davanti, La pazza gioia, The Leisure Seeker, Virzì ambienta il suo nuovo lavoro a Roma nel 1990 sullo sfondo dell’estate dei mondiali di calcio. Nella notte in cui la Nazionale viene eliminata ai rigori dall’Argentina, un noto produttore cinematografico viene trovato morto nelle acque del Tevere. I principali sospettati dell’omicidio sono tre giovani aspiranti sceneggiatori, chiamati a ripercorrere la loro versione al Comando dei Carabinieri. Notti magiche è il racconto della loro avventura trepidante nello splendore e nelle miserie dell’ultima stagione gloriosa del cinema italiano.

Avengers 4: tutte le armature che potrebbe avere Iron Man

Avengers 4: tutte le armature che potrebbe avere Iron Man

Dopo aver visto i nuovi costumi di Thor e Rocket Raccoon per Avengers 4, ogni dettaglio a disposizione sembrerebbe suggerire che i Vendicatori si avventureranno (forse) nel Regno Quantico con delle “speciali” uniformi. E Tony Stark invece? Come potrebbe apparire Iron Man nel film?

Sappiamo che l’inventore miliardario ha creato cinquanta variazioni della sua armatura, ognuna con scopi diversi, come l’ultima Bleeding Edge indossata per Infinity War, adatta al viaggio nello spazio e al combattimento contro Thanos (che però è andata distrutta). A seguito della disastrosa conclusione del conflitto con il Titano Pazzo, sembra chiaro che Tony si riarmerà per portare avanti la sua vendetta, ma con quale dei suoi pezzi pregiati? Di seguito quattro possibili alternative:

UNA VERSIONE AGGIORNATA DELL’ARMATURA DI INFINITY WAR

Dando una prima occhiata ai personaggi principali di Avengers 4 grazie a leak e foto rubate dal set, sembra che il film mostrerà una sostanziale differenza di look tra la maggioranza degli eroi sopravvissuti e Tony Stark. A quanto pare potrebbe indossare la stessa armatura che aveva in Avengers: Infinity War con dei miglioramenti rispetto alla Mark I di dieci anni fa. È anche probabile che Stark abbia aggiornato la nanotecnologia della sua Mark 50, in grado di cambiare forma e avere diverse abilità a seconda delle esigenze di chi la usa.

L’ARMATURA DI WAR MACHINE CON NANOTECNOLOGIE

Lo stesso concept art che aveva rivelato il look di Tony Stark in Avengers: Infinity War includeva dettagli sulla nuova armatura sfoggiata dall’amico Rhodey, aka War Machine, una sorta di sostituzione aggiornata della versione precedente con nanotecnologie. A quanto pare il pezzo forte dell’uniforme sarebbe un Cannone Protonico già avvistato in Infinity War quando Rhodey dava il benvenuto a Capitan America, Vedova Nera e Falcon al quartier generale dei Vendicatori. Successivamente i fratelli Russo avevano condiviso un’immagine relativa all’arma di Rhodey, anche se ad oggi non è chiaro se sarà o meno in Avengers 4 o se sarà proprio Tony ad usarla. Di certo c’è l’incredibile somiglianza con l’arma del personaggio apparsa in Marvel vs Capcom 2: New Age of Heroes

UN’ARMATURA PER IL REGNO QUANTICO

Una delle teorie più gettonate su Avengers 4 riguarda i viaggi nel tempo degli eroi sopravvissuti allo schiocco per rimediare al piano di Thanos e recuperare prima di lui le gemme dell’infinito. D’altronde le foto rubate dal set hanno mostrato un vecchio Tony Stark e Scott Lang durante la Battaglia di New York del primo Avengers, e sembra che questi viaggi saranno possibili grazie al Regno Quantico. Tuttavia, per entrare in questa realtà parallela, i Vendicatori potrebbero aver bisogno di costumi speciali, e se le immagini promozionali del merchandise non mentono, allora anche Iron Man dovrebbe avere in Avengers 4 un’armatura bianca.

L’ARMATURA DI RESCUE

Ogni speculazione circa l’ingresso in scena di un personaggio, o meglio, del suo nuovo “look” è stata incoraggiata dall’immagine comparsa online che vede Gwyneth Paltrow – interprete di Pepper Potts dal primo Iron Man – indossare l’uniforme di Rescue. Questa versione di Pepper è già apparsa nella serie animata Iron Man Armored Adventures, mentre nei fumetti la compagna di Tony indossa l’armatura Mark 1616, molto diversa da quella di Stark, progettata specificatamente per le abilità acquisite dalla donna dopo l’impianto del Reattore Arc. Addirittura alcuni fan hanno ipotizzato che Pepper potrebbe essere colei che salverà Stark sul pianeta Titan, dove si trova con Nebula dopo lo schiocco di Thanos…

Leggi anche – Iron Man: 14 cose che lo rendono più contraddittorio di Thanos

Fonte: ScreenRant

Emily VanCamp sulla sua esperienza in Marvel: rivedremo l’Agente 13?

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Ospite da Seth Meyers, Emily VanCamp ha avuto occasione di raccontare la sua esperienza in Marvel, dove ha lavorato per un breve periodo, comparendo nei panni di Sharon Carter/Agente 13, in Captain America: The Winter Soldier e in Captain America: Civil War. L’attrice non è stata confermata per Avengers 4, né l’abbiamo vista in Avengers: infinity War, ma ha partecipato alla bella foto del decennale degli Studios.

“È stato magnifico. Sono tutti incredibili – ha detto Emily durante il talk show – Anche i film sono strepitosi, ed è davvero incredibile farne parte. Ma essere sul quel tipo di palcoscenico è stato molto strano. Perché mi sentivo fuori posto, non pensavo che avessero dovuto chiamarmi sul serio; è stato affascinante.”

Nonostante la breve permanenza nel MCU, Emily VanCamp ha riscosso da subito grande successo presso i fan, che forse avrebbero voluto vedere compiersi il suo percorso narrativo al fianco di Cap, così come accade nei fumetti. Così non è stato, e sembra che il futuro dell’universo condiviso farà a meno dell’Agente 13!

Avengers 4: la chiave sarà Loki? Nuovi dettagli da una foto dal set

Avengers 4 arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Fonte:Late Night With Seth Meyers

Spawn: al via le riprese a giugno a Toronto

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Spawn: al via le riprese a giugno a Toronto

Arriva da Production Weekly un aggiornamento sullo stato di avanzamento del film su Spawn che al timone vede Todd McFarlane. Secondo quanto riportato, il film comincerebbe la produzione nel 2019, il prossimo giugno, con le riprese che si svolgeranno a Toronto.

L’ultima volta che avevamo parlato del progetto, il nome di Greg Nicotero (The Walking Dead) si era aggiunto al cast tecnico, e ora sembra che la produzione possa procedere senza troppe fasi di stallo. Nel cast del film sono stati confermati fino a questo momento Jeremy Renner e Jamie Foxx.

McFarlane ha scritto il film e ne firmerà la regia che sarà orientata su un prodotto dal rating R e avrà un budget contenuto, tra i 10 e i 12 milioni di dollari, seguendo la politica produttiva della Blumhouse.

Uno dei commenti più interessanti però riguarda il paragone azzardato con altre due pellicole uscite negli ultimi anni, entrambe protette dall’etichetta r-rated per i contenuti vietati ai minori e il linguaggio esplicito, ovvero Deadpool e Logan, con McFarlane convinto che “Spawn sarà molto, ma molto più scorretto di quei due film. Deadpool aveva qualche nudo e un paio di scene davvero forti, ma rientrava nei canoni del vietato ai minori di tredici anni“.

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Captain America: gli indizi che dicono che Falcon (non Bucky) sarà il prossimo

Ci sono sempre più indizi, nel Marvel Cinematic Universe, che indicano che sarà Falcon a raccogliere lo scudo di Captain America e di ereditarne il titolo, e non, come tutti si aspettavano, Bucky. Chris Evans ha completato le riprese di Avengers 4, e con questo ha esaurito il suo lungo contratto con lo studio. C’è una precisazione sempre importante da fare: con Evans va via dal MCU Steve Rogers, non Captain America, che in quanto maschera e simbolo, rimane nella squadra. Ma con l’assenza di Steve, chi prenderà il suo posto?

Nei fumetti sia Bucky Barnes che Sam Wilson raccolgono lo scudo, in momenti differenti, ma la scelta del MCU sembra stia prendendo una direzione precisa nei confronti di Falcon. Nei fumetti, il titolo di Capitan America è “ereditario”, passa da un eroe all’altro. Un certo numero di eroi hanno rivendicato il titolo di Captain America e alcuni hanno persino avuto la benedizione di Steve Rogers, raccogliendo lo scudo quando Rogers stesso non era più in grado di farlo.

Tutto ciò significa che, proprio come nei fumetti, l’imminente addio di Evans dal MCU non significa che non avremo un altro Capitano. E, fortunatamente per Marvel, ci sono due personaggi nell’entourage di Steve Rogers che hanno preso lo scudo nei fumetti. Ma quale dei due sarà? Di seguito le “prove” che fanno pendere l’ago della bilancia dalla parte di Falcon!

Lo sceneggiatore pensa che Bucky non dovrebbe diventare Captain America

Christopher Markus, co-sceneggiatore di Avengers: Infinity War, ha ammesso di non capire l’entusiasmo per l’idea che Bucky Barnes diventi Captain America. Ecco cosa ha detto: “Penso che Winter Soldier sia così fantastico che vale la pena conservarlo, perché sprecare il Soldato d’Inverno trasformandolo in Captain America?”.

È un commento interessante che suggerisce che alcuni dei principali realizzatori alla Marvel non si sentono a proprio agio con l’idea che Bucky possa diventare Captain America. Naturalmente, non abbiamo idea di quanto sia diffusa questa opinione, o addirittura di quanto sia influente Markus nella pianificazione a lungo termine di Kevin Feige.

Il percorso di Bucky

La scena post-credits di Black Panther ha rivelato che Bucky ha assunto un ruolo molto diverso. Shuri lo ha deprogrammato con successo e il braccio cyborg che gli è stato dato da Hydra è stato sostituito con una versione wakandiana. Bucky ha vissuto nel Wakanda per anni e si è gradualmente integrato in quella società. Aveva perfino abbandonato il soprannome “Winter Soldier”, con i bambini wakandiani lo chiamavano adesso il Lupo Bianco.

Nei fumetti, il Lupo Bianco era il suddito più devoto di T’Chaka, un guerriero fisicamente potente che avrebbe difeso il monarca dei wakandiani fino al suo ultimo respiro. La decisione inaspettata del MCU di usare quel titolo in relazione a Bucky ha un enorme peso; suggerisce che la principale lealtà di Bucky ora risiede nel Wakanda, nel Re che gli ha dato una nuova vita e nella famiglia reale che ha distrutto la presa della Hydra sulla sua mente. Lungi dal diventare Captain America, è più appropriato che nel post-Avengers 4 Bucky sceglierà di stabilirsi in Wakanda. Dopotutto, è anche l’unica parte del mondo in cui non è braccato dalle autorità.

Un film su Falcon è improbabile

Mentre Falcon è stato un importante eroe di supporto, non ha avuto la possibilità di recitare in un film standalone e nemmeno Anthony Mackie, l’attore che lo interpreta, è sicuro che funzionerebbe. Già nel 2016, notava che il vero divertimento nel ritrarre questo personaggio era vederlo interagire con altri eroi. “Mi piace andare a lavorare con brave persone”, ha dichiarato, “incontrare queste persone e vedere il modo in cui lavorano, approfondire la loro relazione è davvero un’esperienza di apprendimento per me”.

È importante notare che questa dichiarazione risale a Captain America: Civil War e non sia assolutamente attendibile in relazione ai piani futuri della Marvel. Mentre non ci sono prove del fatto che un film di Falcon sia presente nei programmi, è possibile che Sam Wilson possa avere uno show televisivo. Recentemente è stato riferito che i Marvel Studios stanno lavorando a una serie di spin-off da otto a dieci episodi TV, prodotti con un budget cinematografico e interpretati da personaggi secondari come la Scarlet Witch di Elizabeth Olsen e il Loki di Tom Hiddleston, che andranno direttamente sul servizio di streaming che Disney lancerà entro il prossimo anno. Falcon è un personaggio che potrebbe potenzialmente funzionare bene anche in quel formato.

Falcon è diventato Cap nei fumetti più di recente

Sia Sam Wilson che Bucky Barnes sono stati Captain America nei fumetti, ma il turno di Sam è arrivato molto più di recente – e ha funzionato molto meglio. Il periodo di Bucky come Cap fu caratterizzato da un semplice problema: l’eroe ha vissuto per sempre all’ombra di ciò che era stato prima (e ciò sarebbe vero anche nel MCU). In realtà, il fumetto in cui Bucky è Captain America era insolito, e mostrava una inedita tensione tra il personaggio stesso e il ruolo che doveva ricoprire.

Al contrario, la trasformazione di Sam Wilson in Captain America sembrava lo sviluppo naturale per l’eroe. Sam era molto consapevole del ruolo che stava provando a riempire, e del significato simbolico di un Captain America nero. Divenne una versione molto più politicamente consapevole del personaggio. Questo è stato controverso, sia nei fumetti stessi che tra i lettori; ma era certamente un’evoluzione naturale. Nel MCU, è vero che anche Sam Wilson è attualmente un ricercato, a causa del suo rifiuto di acconsentire agli Accordi di Sokovia, ma, sembra chiaro che, qualunque cosa accada in Avengers 4, quel piccolo intoppo di trama verrà risolto.

Secondo Kevin Feige, la diversità è il futuro del Marvel Studios

I Marvel Studios sono stati per anni al centro della polemica sulla mancanza di diversità a Hollywood, e fino a poco tempo fa cercavano fondamentalmente di ignorare la questione. Tutto ciò è cambiato nell’ultimo anno, con Kevin Feige che sembra essere stato incoraggiato dal successo riscontrato da personaggi come Valchiria di Tessa Thompson in Thor: Ragnarok e dallo straordinario successo al botteghino di Black Panther. Kevin Feige ha spiegato, di recente, che la rappresentazione “può solo aiutarti, puoi aiutarti a raccontare storie uniche, puoi aiutarti a fare le cose in un modo nuovo, elettrizzante. Se lo fai, il pubblico lo noterà, lo apprezzerà e lo sosterrà.”

Di conseguenza, la Marvel guarda alle registe, all’abbondanza di personaggi femminili e agli eroi appartenenti alla comunità LGBTQ. Un Captain America nero sarebbe un altro modo per continuare a percorrere questo sentiero della diversità, dando uno dei ruoli più grandi della serie a una persona di colore.

Frank Grillo ha suggerito un Cap nero

Frank Grillo ha interpretato Brock Rumlow/Crossbones in Captain America: The Winter Soldier e in Captain America: Civil War. In una recente intervista, Grillo ha parlato del suo periodo con la Marvel e ha discusso su chi potrebbe essere il prossimo Capitan America, dicendo che non sarebbe sorpreso di vedere un afroamericano o una donna, nel ruolo.

Vale la pena notare che Grillo fa riferimento a “voci”, quindi potrebbe essere la persona adatta che risponde alla speculazione dei fan rispetto a qualsiasi altra informazione ufficiale che difficilmente possiede. In effetti, non c’è davvero alcun motivo per cui i Marvel Studios abbiano deciso di mettere Grillo a parte dei loro piani per la Fase 4, a parte il fatto che pur essendo stato ucciso in Civil War, ha da poco confermato che tornerà in Avengers 4 per un breve flashback.

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