Home Blog Pagina 127

Wicked: recensione della prima parte del musical con Cynthia Erivo e Ariana Grande

0

A distanza di anni dalla prima notizia che il musical di successo sarebbe arrivato al cinema, finalmente Wicked – Parte 1 è disponibile in sala, con Universal Pictures Italia, per incantare sia i fan dello spettacolo di Broadway sia il pubblico generalista, portato in sala dalla magica (e massiccia) promozione che sta accompagnando il film. Cynthia Erivo e Ariana Grande guidano un progetto ambiziosissimo, come accennato, la prima delle due parti previste per il maestoso progetto che però è in grado di reggere benissimo anche da sola. Wicked è un adattamento sontuoso e sorprendentemente attuale, che offre una nuova prospettiva sulla dicotomia tra buoni e cattivi, interrogandosi sulle ragioni del male.

Come mai esiste il male? La grande domanda esistenziale di Wicked

Come sappiamo da Il Mago di Oz, la Strega Cattiva dell’Ovest è la villain della storia, d’altronde il nome è inequivocabile! Tuttavia, in Wicked cerchiamo di capire cosa l’ha resa tale, tanto che la domanda che fa detonare la storia è: come mai esiste il male? È una cosa che nasce con noi o che ci viene instillata? L’enormità, la complessità della risposta che una tale domanda richiede ci porta dentro la storia, in cui la cattiveria di Elphaba (la futura Wicked Witch, appunto) e la bontà di Galinda (quella che diventerà la Strega Buona del Nord) vengono in qualche modo ribaltate, diventando caratteristiche sfumate e mutevoli.

Basato sul romanzo di Gregory Maguire e sull’iconico musical di Broadway del 2003, il film esplora i temi di discriminazione, paura dell’altro e manipolazione politica. Questi motivi, già potenti al debutto teatrale, risultano ancora più incisivi in un clima politico globale sempre più polarizzato e incerto.

Ariana Grande is Galinda in WICKED, directed by Jon M. Chu
© Universal Studios. All Rights Reserved.

Wicked è un trionfo visivo e musicale

Diretto da Jon M. Chu, già noto per In the Heights, Wicked è un trionfo visivo e musicale. Il regista abbraccia un’estetica massimalista che combina il tecnicolor degli anni ’30 con le moderne tecniche di CGI. Dai campi di papaveri digitali alla strada di mattoni gialli, ogni fotogramma è un’esplosione di dettagli e colori che incanta e sovrasta, oltre a essere una vera e propria coccola per gli appassionati del mondo di Oz. Questa attenzione al dettaglio si riflette anche nei costumi di Paul Tazewell e nelle scenografie art déco della Città di Smeraldo, magnificenza pura. Il risultato è un film che sembra un’opera d’arte in movimento, progettata per il grande schermo e destinata a lasciare senza fiato.

Cynthia Erivo e Ariana Grande sono mozzafiato

Così come senza fiato lasciano le performance di Cynthia Erivo e Ariana Grande. La prima, nei panni neri e nella pelle verde di Elphaba, è il cuore del film. Con il suo carattere complesso, Elphaba viene interpretata con una profondità emotiva straordinaria. Erivo non si limita a impressionare vocalmente; la sua performance offre sfumature che invitano lo spettatore a comprendere il dolore e l’isolamento del personaggio. Laddove Idina Menzel ha dato un’interpretazione epica e teatrale a Broadway, Erivo opta per un approccio più intimo e cinematografico, che si adatta perfettamente al mezzo e entra a fondo dentro la particolarità di chi a “troppo a cuore” le ferite del mondo che la circonda. La sua versione di “Defying Gravity“, momento iconico del musical, è emozionante e visivamente spettacolare.

Ariana Grande, invece, affronta il compito impegnativo di reinterpretare Glinda, la Strega Buona. Grande, con il suo look da bambola di porcellana e una intonazione impeccabile, incarna l’apparente perfezione del personaggio. Si cimenta con coraggio in una performance comica che però non regge il confronto con quella che Kristin Chenoweth ha reso celebre a Broadway. La sua Glinda è rigida, il che potrebbe anche essere una scelta consapevole per enfatizzare l’ipocrisia e l’egocentrismo del personaggio, in attesa di una trasformazione redentrice.

Jeff Goldblum is The Wizard of Oz and Michelle Yeoh is Madam Morrible in WICKED, directed by Jon M. Chu
© Universal Studios. All Rights Reserved.

Il cast di supporto regge il confronto

Anche i comprimari fanno grande sfoggio di sé. Michelle Yeoh è una presenza magnetica come Madame Morrible, mentre Jeff Goldblum, nei panni del Mago di Oz, porta il giusto equilibrio tra fascino e inquietudine. Jonathan Bailey si distingue come Fiyero, un personaggio che promette molte più sfaccettature di quante questa prima parte abbia mostrato.

Dal punto di vista musicale, Wicked rimane fedele al materiale originale, pur con degli aggiustamenti che il cambio di linguaggio richiedeva: la sequenze di “Dancing Through Life” e “Popular” in particolare, sono state arricchite con coreografie spettacolari e una regia lucida e ordinata, che non rinuncia a evoluzioni ardite e che riesce a sfruttare a pieno la dinamicità del cinema, rispetto alla staticità del teatro.

Alcuni punti in sospeso

Considerato che la durata di questa prima parte coincide con la durata del musical, e soprattutto visto che il film si interrompe su un arco narrativo principale apparentemente chiuso, sarà interessante capire in che modo la seconda parte affronterà quel che rimane della storia e soprattutto in che modo farà luce su alcuni dettagli che sono rimasti volutamente in ombra, come l’origine della pelle verde di Elphaba oppure la sua vulnerabilità all’acqua. Ci aspettiamo anche che il discorso politico del film venga portato avanti e approfondito: già in questa prima parte, la persecuzione degli animali parlanti sembra un’allegoria, neanche troppo velata, della discriminazione razziale e della xenofobia. Ma forse il discorso potrebbe assumere dei contorni più definiti.

Cynthia Erivo is Elphaba in WICKED, directed by Jon M. Chu
© Universal Studios. All Rights Reserved.

Wicked è un’esperienza cinematografica gloriosa ed emozionante, che non solo rende giustizia al musical originale, ma lo espande, rendendolo accessibile a una nuova generazione di spettatori. Con performance memorabili, una colonna sonora senza tempo e una produzione visivamente sbalorditiva, il film di Jon M. Chu si conferma uno dei musical imperdibili degli ultimi anni.

Alien: Pianeta Terra, il teaser e la keyart della serie!

0
Alien: Pianeta Terra, il teaser e la keyart della serie!

Disney+ ha diffuso il teaser e la key art della serie originale FX Alien: Pianeta Terra, creata da Noah Hawley, che debutterà nel 2025 in esclusiva su Disney+ in Italia.

Nella serie horror fantascientifica Alien: Pianeta Terraquando una misteriosa nave spaziale si schianta sulla Terra, una giovane donna e un improvvisato gruppo di soldati  fanno una scoperta fatale che li mette di fronte alla più grande minaccia del pianeta. Mentre i membri della squadra di soccorso cercano i sopravvissuti tra i rottami, incontrano misteriose forme di vita predatorie, molto più terrificanti di quanto avrebbero mai potuto immaginare. Alla luce di questa nuova minaccia, l’equipaggio di ricercatori deve lottare per la sopravvivenza e ciò che decideranno di fare con questa scoperta potrebbe cambiare il pianeta Terra per come lo conoscono.

Il cast di Alien: Pianeta Terra

La serie, con protagonista Sydney Chandler, presenta un cast internazionale che comprende Alex Lawther, Timothy Olyphant, Essie Davis, Samuel Blenkin, Babou Ceesay, David Rysdahl, Adrian Edmondson, Adarsh Gourav, Jonathan Ajayi, Erana James, Lily Newmark, Diem Camille e Moe Bar-El.

Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre alla “Modalità Junior” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.

La keyart di Alien: Pianeta Terra

Viaggio al centro della Terra: dal cast al sequel, tutte le curiosità sul film

I racconti d’avventura in luoghi inesplorati o appartenenti al mito hanno sempre avuto un grande fascino tanto in letteratura quanto al cinema. Sin dalle origini della settima arte, infatti, si è tentato di usare tale mezzo per portare lo spettatore in ambienti impossibili, e tra tutti il regista George Méliès è stato di certo il più celebre a far ciò, con i risultati più sorprendenti. A cento anni dai suoi film, la volontà di dar vita a questo tipo di avventure non è venuto meno, ma anzi si è nuovamente manifestato in un titolo come Viaggio al centro della Terra, diretto da e interpretato da Brendan Fraser.

Liberamente ispirato al romanzo Viaggio al centro della Terra di Jules Verne, il film è in realtà ambientato nel XXI secolo, mentre il romanzo di Verne si svolgeva invece nel XIX secolo. Già in precedenza quest’opera di Verne aveva ispirato alcuni lungometraggi per il cinema, il più celebre dei quali è quello del 1959. Con questo nuovo film si cercò però di ridare nuova linfa al racconto, sfruttando anche le nuove possibilità offerte dalla tecnologia 3D, che ha permesso di dar vita ad un’avventura ancor più immersiva.

Per gli appassionati di questo genere di film, si tratta dunque di un titolo da non perdere, contenente tutti gli elementi più apprezzati del genere d’avventura. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Viaggio al centro della Terra. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Viaggio al centro della Terra film
Brendan Fraser, Josh Hutcherson e Aníta Briem in Viaggio al centro della Terra © 2008 New Line Productions, Inc. and Walden Media, LLC. All Rights Reserved.

La trama di Viaggio al centro della Terra

Protagonista del film è il vulcanologo Trevor Anderson, il cui laboratorio al college di Boston rischia di chiudere in assenza di scoperte interessanti. Ad interrompere bruscamente le frustranti giornate dello scienziato è suo nipote Sean, che si trasferisce da lui per alcuni giorni. I due, impacciati, cercano di combattere la noia rovistando in una vecchia scatola appartenuta a Max, fratello di Trevor e padre di Sean, anch’egli ricercatore scientifico. Trovano così una copia del romanzo di Verne, che Max, prima di partire per una spedizione in Islanda che gli era stata fatale, aveva riempito di appunti.

Seguendo gli indizi del libro, che descrive minuziosamente il mondo sotterraneo, i due decidono di raggiungere l’isola e portare avanti la ricerca. Inizia così un’avventura straordinaria, in cui ad accompagnare i protagonisti è Hannah, un’affascinante guida di montagna che li aiuta ad estrarre l’ultimo sensore sismico piazzato da Max sulla cima di un vulcano. Per una serie di peripezie e sfortunati eventi, i tre si ritrovano catapultati negli inferi della Terra, tra paesaggi mai visti e creature irreali. Ma lo stupore lascia il posto alla paura quando i tre si accorgono che non sembra esserci via di uscita.

Il cast di attori e le location del film

Come anticipato, nel film si ritrova Brendan Fraser, già celebre per la trilogia di La mummia e qui alle prese con un nuovo franchise d’avventura. Il suo ruolo è ovviamente quello del vulcanologo Trevor Anderson. Nel ruolo di suo nipote Sean, invece, vi è Josh Hutcherson, mentre Anita Briem interpreta Hannah Asgeirsson. Jean Michel Paré interpreta Max Anderson, mentre Jane Wheeler è Elizabeth Anderson, rispettivamente padre e madre di Sean. Completano il cast Seth Meyers nel ruolo del professor Alan Kitzens e Giancarlo Caltabiano in quello di Leonard.

Per quanto riguarda le riprese, queste non si sono svolte in luoghi reali – tranne alcune per scene – bensì in studio, dove ambienti e creature sono state realizzate tramite computer graphics. Tale aspetto del film è stato realizzato dalla società canadese Meteor Studios, che ha dichiarato bancarotta subito dopo aver terminato la lavorazione di Viaggio al centro della Terra, lasciando i suoi dipendenti e freelance senza stipendio, dopo aver posticipato gli stipendi di tre mesi. Dopo una causa legale e l’intervento diretto di Brendan Fraser, l’ex personale Meteor si è accordato per il 70% di quanto dovuto.

Brendan Fraser, Josh Hutcherson e Aníta Briem in Viaggio al centro della Terra
Brendan Fraser, Josh Hutcherson e Aníta Briem in Viaggio al centro della Terra © 2008 New Line Productions, Inc. and Walden Media, LLC. All Rights Reserved.

Il sequel del film con Dwayne “The Rock” Johnson

Con Viaggio al centro della Terra l’intenzione era quella di dar vita ad un nuovo franchise cinematografico basato sui romanzi di Jules Verne. L’ultima scena del film pone infatti le basi per un potenziale seguito alla ricerca della città perduta di Atlantide. Tuttavia, nel 2009, venne annunciata la realizzazione di un seguito ispirato parzialmente a L’isola misteriosa. Intitolato Viaggio nell’isola misteriosa, questo film vede però subentrare accanto a Josh Hutcherson  nel ruolo di Sean l’attore Dwayne Johnson, che interpreta il ruolo del nuovo compagno della madre del ragazzo.

Nell’agosto del 2014 venne poi annunciata la produzione di un terzo capitolo della serie, tratto dal libro di Verne Dalla Terra alla Luna (a cui infatti fa riferimento l’ultima scena di Viaggio nell’isola misteriosa), progetto però in seguito abbandonato a causa di complicazioni creative, quali difficoltà nella scrittura della sceneggiatura e i tanti impegni di Dwayne Johnson. Ad oggi, sono però ancora tanti i fan a sperare di poter vedere un terzo film, specialmente considerando che questo potrebbe riunire sul grande schermo Johnson e Brendan Fraser, già incrociatisi al tempo di La mummia – Il ritorno e ridimostratisi affetto in occasione della vittoria agli Oscar di Fraser.

Il trailer di Viaggio al centro della Terra e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Viaggio al centro della Terra grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Prime Video, Tim Vision e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 20 novembre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Sgt. Rock: si dice che Daniel Craig sia la prima scelta di Luca Guadagnino per il ruolo del protagonista

0

Luca Guadagnino (Challengers, Call Me By Your Name, Suspiria) potrebbe non sembrare il più adatto a dirigere un film di fumetti/supereroi, ma si ritiene che il regista sia in trattative con i DC Studios per dirigere un prossimo progetto del DCU.

Jeff Sneider ha menzionato per la prima volta che Guadagnino era “corteggiato per un futuro film del DCU” nella sua newsletter a settembre, e Nexus Point News è intervenuto successivamente, affermando di aver rivelato il film che è in trattative per dirigere.

Guadagnino sarebbe pronto a dirigere un film su Sgt. Rock e il suo collaboratore di Challengers e Queer, Justin Kuritzkes, sarebbe a bordo per scrivere la sceneggiatura. Si dice che il progetto sia un “pezzo d’epoca ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale”.

Ora, Nexus Point News ha condiviso un aggiornamento molto interessante. Secondo il sito, l’ex James Bond Daniel Craig è la “prima scelta” del regista per interpretare il ruolo principale.

Anche se questa notizia fosse esatta – anche se, a onor del vero, il sito ha fatto incetta di scoop negli ultimi tempi – non c’è nulla che indichi che Craig sarebbe interessato, quindi la notizia potrebbe non avere molto valore.

È da un po’ di tempo che si sussurra di un potenziale film su Sgt. Rock, e i tentativi di far decollare un film basato sul personaggio risalgono alla fine degli anni ’80, quando Arnold Schwarzenegger fu brevemente proposto per interpretare il protagonista. Anche Bruce Willis era in trattative per interpretare Rock in un film diretto da Guy Ritchie nel 2008.

Il produttore Joel Silver ha rivelato che questo film sarebbe stato ambientato nel futuro durante un’intervista del 2010 con LA Times.

“Si [svolge] un po’ nel futuro. Come film di guerra, non sarà “dove è stato”, ma “dove sta andando”. Non volevamo fare l’Iraq, non volevamo fare una guerra contemporanea. Volevamo fare una sorta di guerra futuristica. È piuttosto forte. Chad St. John ha scritto la sceneggiatura e Francis Lawrence è coinvolto nello sviluppo del film. Non è ancora un film pronto, ma le mie sensazioni sono buone”.

Il sergente Franklin Rock è stato creato da Robert Kanigher e Joe Kubert e ha debuttato sulle pagine di Our Army at War #83 nel 1959. Rock era un membro della Compagnia Easy, un’unità che ha combattuto nel Teatro Europeo durante la Seconda Guerra Mondiale e che consisteva in un gruppo eterogeneo di individui che sono riusciti a partecipare a tutte le principali azioni della guerra europea.

Cosa ne pensate di questa voce? Siete interessati a un film su Sgt. Rock e pensate che Guadagnino sarebbe una buona scelta per la regia?

Piove, la spiegazione del finale del film horror: cosa accade ai protagonisti?

Dopo aver diretto il film horror disponibile su Netflix, A Classic Horror Story, Paolo Strippoli è tornato a confrontarsi con questo genere nel 2022 con Piove (qui la recensione), scritto insieme a Jacopo Del Giudice e Gustavo Hernandez. Anch’esso un horror, il film usa questo genere per parlare attraverso una metafora di sentimenti come il dolore e la rabbia. “La stessa rabbia che alimenta le declinazioni peggiori della politica di oggi, che dà adito agli sfoghi più beceri sui social network, che ci rende sempre più individualisti“, come raccontato dal regista.

Presentato alla Festa del Cinema di Roma, il film è stato accolto in modo positivo, non solo per il suo riproporre con forza un genere per cui l’Italia era famosa, ma anche per il suo sottoporci una realtà molto più vicina a noi di quanto si potrebbe immaginare. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Piove. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Piove

Piove è ambientato a Roma, dove da alcuni giorni accade qualcosa di davvero singolare: quando piove dai tombini e dai condotti viene fuori una sorta di fanghiglia grigiastra, che emana un vapore denso. Non solo non si sa da dove provenga, ma nessuno è a conoscenza del fatto che respirando i suoi fumi ci si ritrovi a fare i conti con quei sentimenti repressi, con i proprio lati più oscuri e con la rabbia fino allora soffocata. Nessuno immagina che la melma possa provocare conseguenze simili, neppure la famiglia Morel.

Dalla morte di Cristina (Cristiana Dell’Anna), causata da un incidente un anno fa, per il marito Thomas (Fabrizio Rongione) e il figlio Enrico (Francesco Gheghi), l’amore ha ceduto il posto a una convivenza forzata, mentre la piccola di casa, Barbara (Aurora Menenti) vorrebbe solo rivederli uniti come un tempo. L’incidente si poteva evitare, questo lo sa bene Thomas e anche Enrico. Invece di assumersi le proprie colpe e andare avanti, i due hanno smesso di parlarsi. Ora sono due anime cariche di rabbia, imprigionate in una Roma che assomiglia a loro: cupa, nervosa, sul punto di esplodere.

Fabrizio Rongione in Piove
Fabrizio Rongione in Piove © Cymon Taylor Productions 2021 – Cymon Taylor, all rights reserved.

La spiegazione del finale

Il film, dunque, ci propone le tese vicende familiari dei Morel, influenzate anche dal macabro fenomeno provocato dalla pioggia. I vapori che escono dai tombini infatti, causati dalle abbondanti piovute sulla capitale, causano in chi ne entra in contatto, allucinazioni, oltre ad far traboccare la voglia di violenza fino a quel momento repressa. La famiglia Morel non è certo esente da questo fenomeno, con Thomas ed Enrico che dopo essere venuti a contatto con i vapori, iniziano ad avere la visione di Cristina, moglie e madre morta a causa di un incidente stradale.

Padre e figlio arrivano così ad uno scontro diretto, accecati dall’odio e da una sostanza scura che fuoriesce dai loro occhi. I due, l’uno combattendo con un cacciavite, l’altro armato di pistola, si scontrano violentemente e finiscono per combattere anche nel loro garage di casa dove, con estremi sforzi, li raggiunge la piccola Barbara, in sedia a rotelle. In preda alla disperazione, la  bambina rivela il suo odio verso il fratello e il padre, che improvvisamente interrompono lo scontro, sconvolti dall’arrivo e delle parole della piccola.

A sorprenderli sembra essere la capacità di Barbara di sfogare il proprio rancore in modo catartico, senza dunque lasciare che esso si diffonda dentro di lei avvelenandola. Inoltre, padre e figlio sembrano comprendere che l’odio di Barbara è dato dal non sopportare che due persone verso cui nutre grande affetto si stiano riducendo in quella maniera.  A questo punto, i tre vengono raggiunti da un mostro composto della stessa sostanza che fuoriesce dai loro occhi. Mostro che però, prima di colpire, si dissolve. Così come l’astio reciproco.

Francesco Gheghi in Piove
Francesco Gheghi in Piove. © Cymon Taylor Productions 2021 – Cymon Taylor, all rights reserved.

Il regista non ha offerto spiegazioni chiare sulla natura di questa creatura, ma è possibile che essa assuma forme diverse a seconda delle persone a cui si manifesta. Nel caso dei Morel, le sue sembianze ricordano quelle di Cristina, divenuta oggetto di rabbia, dolore e risentimento per Thomas ed Enrico. Mostro che solo riconoscendo e accogliendo i sentimenti reciproci riescono a sconfiggere. In seguito a questo climax, i tre escono di casa, dove si imbattono in numerose famiglie che festeggiano nel quartiere. Sono vittime e superstiti della stessa situazione.

Anche loro, probabilmente, hanno dovuto superare una prova terribile come quella dei Morel. Ogni famiglia, d’altronde, ha il proprio scheletro nell’armadio e così il regista passa dalla singola famiglia alla collettività, suggerendo come ognuno viva situazioni di rancore e odio, che se non vengono però adeguatamente elaborate possono trasformarsi in atti di violenza estrema e improvvisa, come i tanti di cui si sente quotidianamente al telegiornale. È invece solo grazie al dialogo e all’unità che si può superare ogni ostacolo.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Piove grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunesMubi e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 20 novembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Nosferatu è stato classificato come R per “contenuti violenti e nudità”, mentre arrivano altre reazioni sui social media

0

Le prime reazioni sui social media per Nosferatu di Robert Eggers promettevano un adattamento inquietante, cruento e sorprendentemente sexy del classico racconto sui vampiri, e questo si riflette nella classificazione ufficiale dell’MPA.

Nosferatu è stato classificato R per “contenuti violenti e sanguinosi, nudità grafica e alcuni contenuti sessuali”. Di recente si è svolta un’altra proiezione stampa del film, e qui di seguito potete vedere alcune nuove reazioni.

Cosa ha detto il protagonista Bill Skarsgård su Nosferatu?

A parte alcuni brevi scorci e un inquietante sguardo alla sua sagoma mentre terrorizza le sue vittime, i trailer hanno mantenuto Orlok nell’ombra e la star Bill Skarsgård ha confermato che il volto completo del vampiro non sarà svelato prima dell’uscita del film.

“Penso che il modo migliore per scoprire Orlok sia attraverso il film per la prima volta ”, ha dichiarato l’attore a Entertainment Weekly. “Il film funziona anche su questo. Vive nell’ombra per molto tempo, e si lascia intendere la rivelazione del personaggio man mano che il film procede”.

“Non vorrei rovinare nulla ”, ha aggiunto il co-protagonista Willem Dafoe. “L’unica cosa che mi è sembrata davvero grandiosa e fresca è che lui sembra provenire dalla Romania, invece di essere un inglese soave o qualcosa del genere. Aveva un look che era radicato nell’accuratezza storica e nella tradizione popolare”.

Tutto quello che sappiamo su Nosferatu

Nosferatu è interpretato da Bill Skarsgård, che sostituisce il trucco da clown di Pennywise con le zanne affilate del Conte Orlock, nonché da Nicholas Hoult, Aaron Taylor-Johnson, Emma Corrin e Lily-Rose Depp. Il film riunisce inoltre Eggers con Willem Dafoe, che ha interpretato in modo memorabile un ex marinaio irascibile in The Lighthouse e che è apparso anche nel precedente film del regista, The Northman. L’epopea vichinga vedeva protagonista il fratello di Skarsgård, Alexander Skarsgård, nel ruolo di un guerriero norreno con una massa grassa impressionante e addominali formidabilmente cesellati.

Nosferatu è basato sul capolavoro espressionista tedesco del 1922 diretto da F. W. Murnau – la realizzazione di quel film ha ispirato il film del 2000, completamente fittizio, L’ombra del vampiro, che ha visto protagonista Dafoe, candidato all’Oscar, nel ruolo di un succhiasangue realmente esistito, arruolato per interpretare il ruolo di Orlock. Qui l’attore interpreta invece un assassino di vampiri. Nosferatu è stato anche rifatto nel 1979 da Werner Herzog come Nosferatu il vampiro, con il suo frequente collaboratore Klaus Kinski. Nosferatu arriverà al cinema a partire dal 1 gennaio.

LEGGI ANCHE:

xXx – Il ritorno di Xander Cage: dal cast al sequel, quello che c’è da sapere sul film

L’attore Vin Diesel è universalmente noto per la saga di Fast & Furious, che lo ha reso una celebrità nonché uno dei grandi interpreti del cinema d’azione. Nel corso della sua carriera, però, questi si è distinto anche per altri film e ruoli, alcuni dei quali altrettanto famosi e apprezzati. Dopo Dominic Toretto, il suo personaggio più noto è certamente quello di Xander Cage, esperto di sport estremi e protagonista del primo film della trilogia di xXx. Iniziata nel 2002 e proseguita nel 2005 con xXx 2: The Next Level, questa ha infine ottenuto un terzo capitolo soltanto nel 2017. Intitolato xXx – Il ritorno di Xander Cage, questo è ora diretto da D.J. Caruso.

Benché questo sia il terzo film, il personaggio di Cage non era apparso nel secondo film, in quanto dato per morto al termine del primo. Sin dal 2006, tuttavia, Diesel si era detto estremamente interesso a riportare sul grande schermo il personaggio. Ci sono voluti però anni affinché ciò diventasse realtà. L’intento di Diesel era quello di riportare il film alle caratteristiche originali della serie, presentando tanta azione e grandi sequenze di sport estremi. Con un budget di circa 85 milioni di dollari, xXx – Il ritorno di Xander Cage ha dimostrato il grande interesse dai fan per il personaggio e le sue vicende.

Il film ha infatti ottenuto un guadagno mondiale di 346 milioni di dollari, lasciando del tutto aperte le porte per ulteriori sviluppi. Data la buona ricezione del film, questi non mancheranno ad arrivare. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

xXx - Il ritorno di Xander Cage cast
Vin Diesel e Deepika Padukone in xXx – Il ritorno di Xander Cage. Foto di George Kraychyk – © 2016 Paramount Pictures. All Rights Reserved.

La trama di xXx – Il ritorno di Xander Cage

L’agente Augustus Gibbons si trova in Brasile per reclutare il celebre calciatore Neymar Jr. tra le file dei suoi agenti xXx. Nel corso delle trattative, un satellite si schianta improvvisamente al suolo uccidendo entrambi. A provocare il catastrofico incidente è stata un’arma potentissima, chiamata ‘Vaso di Pandora’, in grado di controllare i satelliti che gravitano attorno all’orbita terrestre. Dal momento che il dispositivo è nelle mani dell’ex xXx Xiang e del suo braccio destro Serena Unger, l’agente della CIA Jane Marke è costretta a chiedere l’aiuto del suo miglior agente: Xander Cage. Venuto a conoscenza della morte di Gibbons, Cage esce dal suo isolamento forzato nella Repubblica Domenicana e forma una squadra per catturare Xiang.

Il cast del film

Come anticipato, il ritorno del personaggio di Xander Cage ha necessariamente comportato la presenza dell’attore Vin Diesel. Lieto di poter riprendere il ruolo, questi si è sottoposto ad un ferreo periodo di allenamento, al fine di poter acquisire la muscolatura necessaria ad interpretare anche alcune delle sequenze più complesse. Per Diesel, inoltre, è stato fondamentale mostrare aspetti nuovi del personaggio, che dimostrassero i cambiamenti d’animo verificatisi in lui in tutti quegli anni. Accanto a lui, nei panni dell’agente Augustus Eugene Gibbons vi è l’attore Samuel L. Jackson, il quale riprende il suo ruolo dal primo film.

Noto per essere Nick Fury nell’MCU, Jackson ha caratterizzato Augustus in modo da far assomigliare i due personaggi. Il rapper e attore Ice Cube riprende invece il ruolo di Darius Stone, protagonista del secondo film. L’attrice Toni Collette è presente nei panni dell’agente CIA Jane Marke, mentre Donnie Yen, attore celebre per la saga di Ip Man, è il villain Xiang. Questi ha in realtà sostituito l’attore Jet Li, il quale originariamente scelto per la parte ha abbandonato il film per motivi ignoti. L’attrice di Bollywood Deepika Padukone ha avuto qui il suo primo ruolo in un film statunitense interpretando Serena Unger, braccio destro di Xiang.

Ad interpretare la squadra formata da Cage per la sua missione vi sono gli attori Rory McCann nei panni del pilota Tennyson, e Kris Wu in quelli di Harvard “Nicks” Zhou. Ruby Rose è Adele Wolff, cecchino ispirato alla nota soldatessa Kinessa Johnson, mentre Nina Dobrev è l’informatica Rebecca Clearidge. Scontenta per via della mancanza di scene d’azione per il suo personaggio, questa ha chiesto e ottenuto di poter partecipare ad almeno una sparatoria, preparandosi dunque ad essa con un apposito addestramento.

xXx - Il ritorno di Xander Cage sequel
Vin Diesel, Donnie Yen e Deepika Padukone in xXx – Il ritorno di Xander Cage. Foto di George Kraychyk – © 2016 Paramount Pictures. All Rights Reserved.

Il sequel di xXx – Il ritorno di Xander Cage

Dato il grandissimo successo del film, Diesel ha espresso l’intenzione di dar vita ad un quarto capitolo della serie, nuovamente con protagonista il personaggio di Xander Cage. La stessa Paramount Pictures, casa produttrice del film ha dichiarato di aver avviato la fase di sviluppo per un nuovo film. Il progetto prende ulteriormente vita nel momento in cui, nel 2018, Diesel ha acquistato i diritti sul franchise con la propria casa di produzione, la One Race Film. Sembrava dunque solo questione di tempo prima che Xander Cage torni a calcare lo schermo cinematografico, dando vita a nuove spericolate avventure.

Nel settembre 2023 era poi stato ribadito che un quarto film era ancora in fase di sviluppo, anche se la produzione non sarebbe potuta iniziare fino a quando Diesel non avesse completato il suo lavoro sull’undicesimo film di Fast & Furious. Nell’aprile 2024, tuttavia, un articolo di Deadline ha dichiarato che il film è stato temporaneamnete bloccato a causa dei problemi finanziari di The H Collective e del contenzioso con i diritti cinematografici del franchise xXx. Al momento, dunque, il futuro della saga sembra tornato ad essere incerto.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

In attesa di tale sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. xXx – Il ritorno di Xander Cage è infatti disponibile nei cataloghi di Netflix, Tim Vision, Apple iTunes e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 20 novembre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Viola Davis riceverà il Cecil B. DeMille Award ai Golden Globes 2025

0

Viola Davis riceverà il Cecil B. DeMille Award, il prestigioso premio alla carriera che viene assegnato nel corso della cerimonia dei Golden Globes. Davis ha vinto il suo primo Golden Globe nella categoria attrice non protagonista per la sua interpretazione in “Barriere” (2016) di Denzel Washington, vincendo poi il SAG Award e l’Oscar. Dal 2024, Davis è la donna di colore più candidata nella storia degli Oscar.

Creato per la prima volta nel 1952 e in onore dell’omonimo regista, il premio Cecil B. DeMille è stato conferito a 69 premiati tra i più grandi e iconici talenti di Hollywood, tra cui Denzel Washington, Walt Disney, Sidney Poitier, Robert Redford, Barbra Streisand e Oprah Winfrey.

Artista venerata, attivista, filantropa e autrice di best-seller, Davis è una delle 27 persone nella storia ad aver ottenuto lo status di EGOT del settore, avendo vinto Oscar, Emmy, Grammy e Tony Award. Inoltre, è stata onorata da Time 100 nel 2017 come una delle persone più influenti al mondo. Nel 2022, è stata onorata con il premio William O. Douglas del Public Counsel per il suo impegno nelle cause di giustizia sociale.

“Viola Davis è una luminare il cui profondo talento ha continuamente cambiato la lente attraverso cui vediamo e comprendiamo il cinema”, ha affermato Helen Hoehne, presidente dei Golden Globes. “Presentarle il premio Cecil B. DeMille del 2025 non è solo un onore, ma anche un riflesso della nostra ammirazione per la sua instancabile dedizione al suo mestiere e per il suo impatto monumentale sul settore. Il coraggio di Viola nel ritrarre personaggi complessi e potenti ha infranto barriere e aperto nuove strade, rendendola un emblema di eccellenza e una destinataria ideale di questo prestigioso premio”.

Nel 2012, Davis e suo marito Julius Tennon hanno fondato la loro società di produzione, JuVee Productions, con l’obiettivo di dare voce a chi non ha voce attraverso narrazioni forti e d’impatto.

Viola Davis, insieme al vincitore del Carol Burnett Award 2025, ancora da annunciare, che onora i successi televisivi, saranno festeggiati in una prima cena di gala venerdì 3 gennaio 2025 al Beverly Hilton Hotel. Davis sarà inoltre riconosciuta durante l’82a trasmissione dei Golden Globes domenica 5 gennaio 2025. Le candidature per i Golden Globes saranno annunciate lunedì 9 dicembre 2024.

Kevin Feige: “Secret Wars ci porterà davvero in una nuova era di mutanti e degli X-Men”

0

Il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige era presente all’inaugurazione del Disney APAC Content Showcase a Singapore e ha condiviso un entusiasmante aggiornamento sui piani per gli X-Men.

Ci sono una manciata di film MCU con una data previsti per il dopo Avengers: Secret Wars, ma non si sa esattamente quando uscirà il reboot dei Mutanti Marvel. Mentre sappiamo che Michael Lesslie (The Hunger Games: The Ballad of Songbirds & Snakes) sta scrivendo la sceneggiatura, gli aggiornamenti sono stati pochi e rari.

Gli X-Men stanno arrivando nel MCU

Parlando dell’inserimento di questi personaggi nell’MCU, Feige ha detto: “Penso che vedrete che continuerà nei nostri prossimi film con alcuni attori degli X-Men che potreste riconoscere. Subito dopo, l’intera storia di Secret Wars ci porterà davvero in una nuova era di mutanti e degli X-Men”.

“Di nuovo, [è] uno di quei sogni che si avverano. Finalmente abbiamo di nuovo gli X-Men”. Quindi, come previsto, sembra che la “Saga dei Mutanti” sia ormai alle porte, mentre ci avviamo verso la conclusione dell’attuale Saga del Multiverso.

Commentando Deadpool & Wolverine, nella stessa occasione, Feige ha detto del ruolo di Hugh Jackman nel successo al botteghino: “Quando abbiamo iniziato a lavorare al film per la prima volta, volevamo vedere Wolverine con un costume giallo. Ho avuto la pelle d’oca sul set quando è uscito indossando quel costume e indossando quella maschera per la prima volta. Ho aspettato 25 anni per dargli vita”. Ha aggiunto: “Eravamo molto emozionati di vedere Ryan Reynolds portare la classificazione R alla Disney. È stato divertente: il cuore e l’umorismo”.

“Il futuro della Marvel in Asia è il futuro della Marvel in generale”, ha affermato. “Alla Marvel Animation, abbiamo alcuni show fantastici, come il successo X-Men ’97, [e] abbiamo una nuova serie animata di Spider-Man chiamata The Friendly Neighborhood Spider Man, per la quale stiamo collaborando con grandi studi di animazione in Giappone e Corea.

Yellowjackets: annunciata la data di uscita della terza stagione

0
Yellowjackets: annunciata la data di uscita della terza stagione

Paramount+ ha annunciato la data di uscita della terza stagione di Yellowjackets, la serie drammatica SHOWTIME® candidata agli Emmy®. Il debutto internazionale della nuova stagione in esclusiva su Paramount è previsto per il 14 febbraio in Italia, oltre che nel Regno Unito, Australia, America Latina, Brasile, Germania, Svizzera, Austria e, più avanti nel corso dell’anno, in Francia. L’attrice Hilary Swank, vincitrice di due Premi Oscar® (Million Dollar Baby e Boys Don’t Cry), apparirà come guest star, unendosi al cast stellare che include anche Joel McHale (Community).

La serie Yellowjackets

Creata da Ashley Lyle e Bart Nickerson (Narcos), “Yellowjackets” racconta la saga di una squadra di talentuose giocatrici di calcio liceali, (s)fortunatamente sopravvissute a un incidente aereo nelle remote terre selvagge del nord. La serie racconta la loro discesa da una squadra complessa, ma forte e unita, a un clan selvaggio, e allo stesso tempo seguirà le vite che hanno cercato di rimettere insieme quasi 25 anni dopo, dimostrando che il passato non è mai veramente passato e che ciò che è iniziato nella natura selvaggia è tutt’altro che finito. Combinando epopea di sopravvivenza, horror psicologico e dramma di formazione, la terza stagione, composta da dieci episodi, riprenderà dopo il drammatico finale della seconda stagione.

YellowjacketsLa terza stagione vede nel cast Melanie Lynskey (Castle Rock), Christina Ricci (Z: The Beginning of Everything), Tawny Cypress (Unforgettable), Lauren Ambrose (Servant), Sophie Nélisse (The Book Thief), Jasmin Savoy Brown (The Leftovers), Sophie Thatcher (Heretic), Samantha Hanratty (Shameless), Courtney Eaton (Mad Max: Fury Road), Liv Hewson (Santa Clarita Diet), Steven Krueger (The Originals), Warren Kole (Shades of Blue), Kevin Alves (Locke & Key), Sarah Desjardins (The Night Agent) e Simone Kessell (Obi-Wan Kenobi), con il ritorno di Elijah Wood (Il Signore degli Anelli) in un ruolo ricorrente.

I produttori esecutivi di “Yellowjackets” sono Lyle, Nickerson e lo showrunner Jonathan Lisco. Drew Comins di Creative Engine è anche produttore esecutivo insieme a Jeff W. Byrd, Sarah L. Thompson, Ameni Rozsa e Brad Van Arragon. La serie è prodotta per SHOWTIME da Lionsgate Television ed è distribuita da Paramount Global Content Distribution al di fuori dei mercati di Paramount+.

Kevin Feige parla di Fantastic Four, X-Men e del momento da brividi durante le riprese di Deadpool e Wolverine

0

Kevin Feige ha fatto un’apparizione virtuale in diretta all’apertura del Disney APAC Content Showcase, tenutosi a Singapore, e ha parlato del futuro del MCU in vista dell’uscita di The Fantastic Four: First Steps l’anno prossimo. Indossando un berretto blu dei Fantastici Quattro, ha indicato il cappello quando gli è stato chiesto per quale titolo Marvel era più emozionato nel 2025.

“[stiamo] portando la Prima Famiglia della Marvel nel MCU”, ha detto Feige. “Si concludono la prossima settimana, il film uscirà la prossima estate e poi tutti quei personaggi andranno direttamente nei prossimi film di Avengers, quindi sono molto emozionato per il futuro dei Fantastici Quattro”.

Il film vede protagonisti Pedro Pascal, Vanessa Kirby, Joseph Quinn, Ebon Moss-Bachrach, Julia Garner e altri in un cast corale. Inizierà la Fase Sei dell’MCU, con Feige come produttore.

Feige ha affermato che Thunderbolts*, la cui anteprima è prevista per maggio 2025, è “tutto ciò che riguarda la Marvel. Il film vede come protagonisti Florence Pugh nei panni di Yelena Belova, Sebastian Stan nei panni di Bucky Barnes e David Harbour nei panni del Guardiano Rosso, che formano un gruppo di antieroi che svolgono missioni per conto del governo degli Stati Uniti.

“Si tratta di prendere personaggi da tutti i tipi di luoghi e franchise diversi e metterli insieme”, ha detto. “Questo è ciò che sono gli Avengers, questo è ciò che sono i Guardiani della Galassia”.

Kevin Feige parla degli X-Men

Sull’introduzione degli X-Men nel MCU, Feige ha detto: “Penso che vedrete che continuerà nei nostri prossimi film con alcuni attori degli X-Men che potreste riconoscere. Subito dopo, l’intera storia di Secret Wars ci porta davvero in una nuova era di mutanti e degli X-Men. Di nuovo, [è] uno di quei sogni che si avvera. Finalmente abbiamo di nuovo gli X-Men”.

Commentando Deadpool & Wolverine, Feige ha detto del ruolo di Hugh Jackman nel successo al botteghino: “Quando abbiamo iniziato a lavorare al film per la prima volta, volevamo vedere Wolverine con un costume giallo. Ho avuto la pelle d’oca sul set quando è uscito indossando quel costume e indossando quella maschera per la prima volta. Ho aspettato 25 anni per dargli vita”. Ha aggiunto: “Eravamo molto emozionati di vedere Ryan Reynolds portare la classificazione R alla Disney. È stato divertente: il cuore e l’umorismo”.

“Il futuro della Marvel in Asia è il futuro della Marvel in generale”, ha affermato. “Alla Marvel Animation, abbiamo alcuni show fantastici, come il successo X-Men ’97, [e] abbiamo una nuova serie animata di Spider-Man chiamata The Friendly Neighborhood Spider Man, per la quale stiamo collaborando con grandi studi di animazione in Giappone e Corea.

“La gente potrebbe sapere che sono un grande fan dei parchi Disney, e alcuni dei migliori parchi Disney si trovano in Asia. L’anno prossimo, avremo un’attrazione di Spider-Man in arrivo a Shanghai Disneyland e un’attrazione di Avengers in arrivo a Hong Kong Disneyland”.

Un Paso Adelante Next: arriva su Mediaset Infinity il reboot della serie culto

0

Con Un Paso Adelante Next torna una delle serie spagnole più amate di sempre: Paso Adelante – che in Italia è andata in onda sulle reti Mediaset dal 2004 al 2006 – è infatti diventata una serie cult per il pubblico italiano.

Sono passati venti anni dalla prima messa in onda in Italia e, ora, una nuova generazione di ballerini e artisti fa il suo ingresso nella Scuola di Arti Sceniche Carmen Arranz di Madrid per inseguire il proprio sogno. Insieme a loro ci saranno alcuni grandi ritorni.

Monica Cruz tornerà a vestire i panni di Silvia, che nel frattempo è diventata Direttrice dell’Accademia. Beatriz Luengo interpreterà Lola, che lavora come coreografa e insegnante di danza moderna e dovrà ricostruire il suo rapporto con Silvia. Miguel Ángel Muñoz sarà ancora una volta Rober e tornerà a Madrid da Miami per far risorgere il brand UPA.

La trama di Un Paso Adelante Next

Dopo più di 15 anni, Rober (Miguel Ángel Muñoz) torna a Madrid da Miami con l’idea di creare un grande musical che raccolga i vecchi successi degli UPA Dance insieme a nuove performance. Insieme a Silvia (Monica Cruz) e Lola (Beatriz Luengo) inizieranno gli esami di ammissione alla scuola. I nuovi studenti, ballerini, cantanti e compositori, potranno prendere parte al musical di Rober. Nell’accademia guidata da Silvia, gli insegnanti si troveranno ad affrontare una nuova generazione di adolescenti con i quali non mancheranno gli scontri, ma dai quali prenderanno ispirazione.

La serie in 8 episodi sarà disponibile gratis e in esclusiva su Mediaset Infinity dal 27 novembre con i primi quattro episodi, mentre i successivi quattro episodi saranno disponibili dal 4 dicembre.

Un Paso Adelante Next
Un Paso Adelante Next Miguel Angel Munoz – Creditz @manusevillano

Inoltre, per prepararsi al meglio all’arrivo di Un Paso Adelante Next, dal 21 novembre su Mediaset Infinity sarà possibile seguire Un Paso Adelante Next – LE STORIE, una serie composta da 6 mini episodi che faranno da ponte tra la precedente e la nuova serie. Beatriz Luengo, Miguel Ángel Muñoz, Monica Cruz, Lola Herrera, Lucas Velasco e Marta Guerras, insieme ai giovani attori della nuova serie, saranno i protagonisti di questi mini episodi che saranno disponibili su Mediaset Infinity dal 21 novembre con la pubblicazione di un episodio al giorno.

Un Paso Adelante Next
Un Paso Adelante Next Monica Cruz Miguel Angel Munoz – Credits @manusevillano

Bread and Roses: recensione del documentario prodotto da Jennifer Lawrence

0

Prodotto da Jennifer Lawrence, che sfrutta la sua posizione di primo piano a Hollywood per dare voce a chi non ce l’ha, il documentario Bread and Roses della regista afghana Sahra Mani, è un grido di protesta che mette in luce le devastanti conseguenze del ritorno al potere dei talebani in Afghanistan nel 2021. Attraverso le storie intime di tre donne, Zahra, Taranom e Sharifa, Mani offre un ritratto ravvicinato di una resistenza viva che si aggrappa con coraggio alla speranza e alla forza della condivisione, nonostante le oppressive restrizioni che hanno trasformato le loro vite in una prigione a cielo aperto.

Bread and Roses ci porta nel cuore dell’esperienza quotidiana

Dalla scena di apertura, Bread and Roses si distingue per la sua scelta stilistica di abbandonare qualsiasi voce narrante o intermediario che guidi lo spettatore. Questa decisione conferisce al documentario un’immediatezza cruda e autentica attraverso la quale Mani ci invita a entrare direttamente nella quotidianità delle protagoniste, affidandosi principalmente alla forza delle immagini e delle loro esperienze. È un approccio che richiede attenzione e rispetto da parte del pubblico, e aggira con agilità l’effetto didascalico di molte opere a tema sociale. La vicinanza ai soggetti non sacrifica mai la chiarezza: il contesto politico e storico emerge con forza dalla narrazione stessa, senza bisogno di espedienti invadenti.

Bread & Roses
Sharifa Movahidzadeh in “Bread & Roses,” premiering November 22, 2024 on Apple TV+.

Zahra, Taranom e Sharifa: donne di resistenza

Il cuore pulsante del documentario sono le donne che Mani sceglie di seguire. Zahra, Taranom e Sharifa non sono figure passive né vittime rassegnate, come le vorrebbe il regime afghano. Il film evidenzia la loro determinazione a sfidare uno status quo che nega loro dignità e diritti fondamentali, sono donne che rischiano la vita semplicemente per protestare, per cercare di rivendicare ciò che è stato loro strappato. Il punto di maggiore forza del documentario è proprio quello di riuscire a bilanciare la denuncia delle violazioni dei diritti umani e la celebrazione della resilienza e del coraggio delle donne afghane, che attraverso Bread and Roses dimostrano di avere una voce.

L’intuizione che premia il film è quella di mostrare quanto in fretta sia stata trasformata la vita delle protagoniste: la chiusura delle scuole, il divieto di lavorare, l’imposizione di un regime di segregazione che le costringe agli arresti domiciliari. Ogni aspetto della vita è stato ridotto a un binario rigido e soffocante in cui le donne possono assumere soltanto i ruoli di madri rispettose o vergini educate, altrimenti sono considerate “cattive” e private di qualsiasi diritto. Un dualismo cieco che riduce le donne a strumenti di un ordine patriarcale spietato.

Ribellione e solidarietà

Bread & Roses
Sharifa Movahidzadeh in “Bread & Roses,” premiering November 22, 2024 on Apple TV+.

Mani non si limita a documentare l’oppressione. L’energia del film deriva anche dalla capacità di mettere in evidenza i momenti di resistenza, i gesti di ribellione e solidarietà che le donne afghane continuano a compiere, nonostante il pericolo costante. Questo non solo serve a veicolare la speranza tra chi deve affrontare il regima, ma evita che il film diventi un racconto in cui la tragicità della situazione raccontata prenda il sopravvento restituendo un quadro di sola disperazione. L’umanità e la forza delle protagoniste emergono in ogni fotogramma, rendendo evidente quanto sia ingiusto e inaccettabile il silenzio della comunità internazionale.

Bread and Roses invita anche a riflettere su un diffuso malinteso sulla condizione delle donne in Afghanistan, dal momento che riferisce con chiarezza che i diritti delle donne afghane non sono un miraggio mai raggiunto: nel 1919, ottennero il diritto di voto prima ancora delle donne italiane. Le protagoniste del film non lottano per ottenere ciò che non hanno mai avuto, ma per riconquistare una libertà che era stata loro garantita. Questo dettaglio storico rende ancora più evidente la regressione imposta dai talebani.

Con una regia sobria e rispettosa, Sahra Mani ci ricorda che ignorare ciò che accade in Afghanistan equivale a condannare metà della sua popolazione all’oppressione e al silenzio. Bread and Roses è un documentario arrabbiato, che non si fa accecare da quella rabbia e anzi, è commovente e pieno di dignità, invita a non voltare lo sguardo e a riconoscere la forza delle donne che continuano a lottare per la loro libertà.

Miles Gutierrez-Riley parla delle teorie su Hulkling in Agatha All Along

0
In Smile 2, Miles Gutierrez-Riley interpreta Joshua, un comic relief necessario in un film che porta il pubblico in molti luoghi oscuri. Ma Gutierrez-Riley è apparso anche in Agatha All Along, nel ruolo di Eddie, l’interesse amoroso di Joe Locke/Teen/William Kaplan/Billy Maximoff.

La serie si è presa il tempo di esplorare la loro storia d’amore in modo significativo. Abbiamo anche sentito che i piani originali prevedevano che “Eddie” fosse Teddy, alias Teddy Altman, il giovane vendicatore Kree/Skrull soprannominato Hulkling.

Non sarebbe così difficile per un retcon e, quando l’attore ha incontrato CBM per l’uscita in home video di Smile 2, gli è stato chiesto proprio di questo dettaglio: “Sì, grazie, lo apprezzo. Sono stato davvero toccato nel vedere la risposta positiva a Eddie e Billy”, dice l’attore. “Tutti dietro le quinte di Agatha hanno davvero tenuto a rappresentare in modo autentico e a catturare questa relazione in un modo che onorasse il materiale originale e arrivasse davvero al cuore dell’anima di Billy”.

“È davvero bello far parte dell’MCU e l’ho sottolineato così tanto nelle interviste, ma lavorare con Joe è stato un onore”, ha continuato Miles. “È stato davvero bello. È così intelligente e ha portato avanti quello spettacolo in modo così bello”.

Miles Gutierrez-Riley su Hulkling in Agatha All Along

Per quanto riguarda le chiacchiere su Hulkling, Miles ha detto: “Per quanto riguarda le speculazioni, tutto quello che posso dire è che sono rimasto colpito da come le persone hanno reagito a Eddie e Billy e so che ci sono molti piani su come continueremo a esplorare il background, la vita e il viaggio di Billy e dovremo vedere”.

Abbiamo anche chiesto com’è stato condividere lo schermo con Evan Peters per l’esilarante incontro di Billy e Eddie con Ralph Bohner. “Sì, che leggenda. Oh mio Dio”, ha detto entusiasta. “Sono cresciuto pensando che fosse il ragazzo più talentuoso sulla Terra, quindi è stato davvero fantastico e fantastico”.

Solo il tempo ci dirà se vedremo di più di Eddie. I Marvel Studios potrebbero decidere di andare avanti con questa storia d’amore per introdurre Teddy, anche se probabilmente ciò renderebbe un disservizio a questa storia d’amore, dato quanto i due adolescenti sono diventati intimi nel corso di Agatha All Along.

Un Film Minecraft: ecco il trailer ufficiale

0
Un Film Minecraft: ecco il trailer ufficiale

Sono stati pubblicati un nuovo trailer e un poster per Un Film Minecraft di Warner Bros e sembra che il film abbia delle vibrazioni a là Jumanji stando a ciò che si vede nel trailer con protagonista Jack Black e che porta in sala in franchise di videogiochi di successo.

In questa ultima anticipazione, vediamo il personaggio di Steve scoprire un modo per viaggiare nel mondo di Minecraft dove può creare qualsiasi cosa… a patto che sia a forma di blocco, ovviamente.

Presto trova nuovi amici per affrontare le forze oscure intenzionate a distruggere quella realtà, e ci sono un sacco di Easter Egg e riferimenti per coloro che conoscono bene il videogame. Data l’enorme base di fan di Minecraft, ci sono buone probabilità che il film sarà un successo l’anno prossimo.

Quello che sappiamo su Minecraft

Con un cast guidato da Jason Momoa (Aquaman e il Regno Perduto) e Jack Black (Super Mario Bros. – Il film), Minecraft è interpretato anche da Emma Myers (Mercoledì), Danielle Brooks (Peacemaker), Sebastian Eugene Hansen (Just Mercy) e Jennifer Coolidge (The White Lotus).

La sinossi recita: “Benvenuti nel mondo di Minecraft, dove la creatività non serve solo a creare oggetti, ma è essenziale per la sopravvivenza! Quattro disadattati – Garrett “The Garbage Man” Garrison (Momoa), Henry (Hansen), Natalie (Myers) e Dawn (Brooks) – si ritrovano a combattere con problemi ordinari quando vengono improvvisamente trascinati attraverso un misterioso portale nell’Overworld: un bizzarro paese delle meraviglie cubico che vive di immaginazione.

Per tornare a casa, dovranno dominare questo mondo (e proteggerlo anche da cose malvagie come i Piglins e gli Zombies) mentre si imbarcano in una ricerca magica con un inaspettato ed esperto artigiano, Steve (Black). Insieme, la loro avventura sfiderà tutti e cinque a essere coraggiosi e a riconnettersi con le qualità che rendono ciascuno di loro unico e creativo… le stesse abilità di cui hanno bisogno per prosperare nel mondo reale.”

Creature Commandos: Alan Tudyk darà la voce a Clayface

0
Creature Commandos: Alan Tudyk darà la voce a Clayface

Alan Tudyk ha rivelato che avrà un doppio ruolo nella prossima serie animata Creature Commandos, interpretando sia Doctor Phosphorous che Clayface. Il cattivo mutaforma di Batman è stato avvistato nel trailer dello show Max di James Gunn e Tudyk ha detto che fornirà la voce al personaggio durante una nuova intervista con Rotten Tomatoes.

Tudyk in realtà doppia già Clayface nella serie animata di Harley Quinn, ma sembra che questa nuova versione sia molto lontana dall’essere lo stesso personaggio. L’attore di Serenity e Rogue One descrive il Clayface di Creature Commandos come un “maniaco omicida“.

Creature Commandos serie tvTutto quello che sappiamo su Creature Commandos

La serie animata Creature Commandos, composta da 7 episodi, sarà trasmessa in streaming su Max e avrà come protagonisti David Harbour  nel ruolo di Eric Frankenstein/Mostro di Frankenstein, Indira Varma nel ruolo della Sposa, Maria Bakalova di Guardiani della Galassia Vol. 3 nel ruolo della Principessa Ilana Rostovic, Zoe Chao nel ruolo della Dott.ssa Nina Mazursky, Alan Tudyk nel ruolo del Dottor Phosphorus, Sean Gunn nel ruolo di Weasel  e Frank Grillo nel ruolo di Rick Flag Senior.

Steve Agee riprenderà il suo ruolo di Peacemaker, John Economos. È prevista anche la partecipazione di Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller. Recentemente James Gunn ha rivelato di considerare La sposa di Indira Varma come il personaggio principale della serie. Ha anche aggiunto che non sta dirigendo alcun episodio, ma ha diretto le sessioni di registrazione di ciascun attore.

La nuova serie riprende direttamente dopo il finale della prima stagione di Peacemaker, che lascia la Waller con le mani legate dal punto di vista operativo, il che significa che non è più in grado di farla franca mettendo in gioco vite umane per portare a termine le sue missioni clandestine e moralmente discutibili. Al contrario, recluta una banda di disadattati, non diversamente dalla Suicide Squad e da Peacemaker“, ha rivelato Gunn.

Aggiunge che i protagonisti di Creature Commandos “sono dei veri e propri mostri, e non vedo l’ora di farveli conoscere. Creare questa serie è stata una delle gioie assolute della mia vita“.

 

Disney+ sostituisce She-Hulk con Deadpool nel banner ufficiale del MCU

0

Jennifer Walters, alias She-Hulk, occupava una posizione di rilievo sul lato destro del banner dell’hub Marvel Cinematic Universe di Disney+, ma ora è stata sostituita da Deadpool.

Probabilmente questa decisione non ha molto significato: con Deadpool & Wolverine ora in streaming, la Marvel voleva chiaramente il Mercenario Chiacchierone sul banner e ha deciso di sostituirlo con l’altro personaggio noto per aver rotto la quarta parete. Oltretutto sostituire un personaggio di enorme successo con uno che continua a far discutere è una classica giocata sicura (e comprensibile) della Disney.

Ma ovviamente ci sono altre teorie in giro. L’anno scorso, durante gli scioperi di Hollywood, Bob Iger della Disney ha definito la decisione degli sceneggiatori e degli attori di scioperare “molto inquietante” e ha chiesto ai rispettivi sindacati di “essere realisti” con le loro richieste. Diversi attori di alto profilo hanno criticato duramente il dirigente e la star di She-Hulk: Attorney at Law Tatiana Maslany ha condiviso una sua schietta replica. “Penso che sia completamente fuori dal mondo”, ha detto a THR dai picchetti di New York City. “È completamente fuori dal mondo rispetto ai lavoratori che realizzano i suoi spettacoli, che fanno sì che la gente li guardi, che gli portano spettatori e soldi”.

“Avendo lavorato a uno spettacolo Disney, so dove le persone si trovano in difficoltà nelle crepe del sistema e dove le persone vengono sfruttate ed è scandalosa la quantità di ricchezza che non viene condivisa con le persone che effettivamente realizzano lo spettacolo. Si tratta di troupe, cast, sceneggiatori”, ha aggiunto Maslany.

Si ipotizza che questi commenti abbiano irritato Iger che ha colto la prima occasione politicamente giustificabile per eliminare il personaggio di She-Hulk da un banner che pubblicizza la sezione dedicata al MCU su Disney+.

Adorazione: recensione della serie Netflix

0
Adorazione: recensione della serie Netflix

Disponibile su Netflix dal 20 novembre, Adorazione si presenta come un viaggio a capofitto nel mondo degli adolescenti, immersi in una provincia carica di segreti e contraddizioni, come tutte le province del mondo. Tratta dall’omonimo romanzo di Alice Urciuolo e diretta da Stefano Mordini, la serie, presentata in anteprima ad Alice nella Città durante la Festa del Cinema di Roma, è caratterizzata dal cast corale, volti per lo più sconosciuti, con tante promesse negli occhi. La storia è un intreccio di thriller, dramma e coming of age tra difficoltà, sogni infranti e un mistero, che poi diventa tragedia, a far detonare la storia.

Adorazione, un viaggio iniziatico in un’estate di fini e inizi

L’ambientazione estiva nella tranquilla Sabaudia, con il litorale pontino che si risveglia per la stagione balneare, fa da sfondo all’esplorazione della gioventù, promettendo un racconto ben diverso da quello che ci si aspetta. Conosciamo subito Elena e Vanessa, due amiche molto diverse ma legatissime da quell’amore totalizzante che solo l’adolescenza conosce. Elena, ribelle e inquieta, vive un senso di soffocamento che la spinge a sognare una fuga verso Roma. Vanessa, invece, è l’opposto: popolare, sicura di sé, con una vita apparentemente perfetta. La loro amicizia è il primo tassello di una trama che si complica rapidamente con la scomparsa improvvisa di Elena, un evento che scuote la comunità e porta a galla segreti nascosti.

ADORAZIONE_Netflix
CAMILLA CATTABRIGA/NETFLIX
Copyright
2024 Netflix

La narrazione si trasforma rapidamente in un racconto corale che esplora le vite intrecciate di un gruppo di adolescenti e delle loro famiglie, tutte, in un modo o nell’altro, intaccate da Elena e dalla sua vivace diversità. Vera e Giorgio, i cugini di Elena con una situazione familiare difficile, ma anche Gianmarco e Enrico, fidanzati delle due protagoniste, si trovano anch’essi coinvolti in una spirale di bugie e verità nascoste che contribuisce a costruire un mosaico complesso e stratificato. Ogni personaggio, infatti, nasconde un pezzetto di un puzzle molto grande, una piccola parte di un’ampia storia che non riguarda solo la scomparsa della ragazza, ma anche il percorso di crescita, identità e conflitti di tutti i protagonisti. Da questo punto di vista, con esiti ovviamente molto diversi e molto meno alti, Adorazione ricorda Twin Peaks, nella misura in cui racconta la reazione di una comunità alla scomparsa di una ragazza, il dolore che quella scomparsa provoca, i segreti che hanno portato a quella triste vicenda, le conseguenze su chi la conosceva e anche su chi non aveva idea di chi fosse.

Un racconto corale tra segreti e fragilità

Senza riuscire a aggirare alcune ingenuità e cliché, Adorazione trova un buon equilibrio tra il racconto di formazione e il mistero da risolvere, un racconto ricco di voci. Trai volti più noti che compongono il nutrito cast annoveriamo Noemi (cantante al debutto come attrice), Ilenia Pastorelli, Barbara Chichiarelli (che vedremo presto in M) e Claudia Potenzasi. Tuttavia, sono i ragazzi a reggere il cuore emotivo della storia: Alice Lupparelli (Elena), Beatrice Puccilli (Vera), Giulio Brizzi (Giorgio) e gli altri giovani talenti trasmettono con autenticità la confusione, la sofferenza e la ricerca di un senso che caratterizzano l’adolescenza, pur rimanendo in difficoltà nelle situazioni in cui i sentimenti da passare diventano intimi e profondi.

Come una mappatura precisa di tutti quelli che possono essere i problemi, le paranoie e le difficoltà dell’adolescenza, Adorazione tocca quasi ogni possibile sfumatura del disagio giovanile, da quello “classico” legato all’amore e all’amicizia, all’accettazione del proprio corpo e ai rapporti conflittuali con i genitori, a quello deviato e pericoloso, come la violenza di genere, la droga, il bullismo.

ADORAZIONE – CAMILLA CATTABRIGA/NETFLIX
Copyright
2024 Netflix

I coetanei sono allo stesso tempo il principale scoglio contro cui sbattere ma anche fonte inesauribile di supporto e sostegno, nei modi maldestri che ognuno impara, sbagliando. I genitori invece sembrano tutti inadatti, non all’altezza della situazione, incapaci di inquadrare e capire i propri figli, anche loro presi dalle miserie quotidiane e ignari della vera natura delle cose.

Un mistero diluito nella quotidianità

L’aspetto più interessante di Adorazione è quello che immerge il mistero della scomparsa di Elena nella quotidianità, un susseguirsi lento e banale di giorni tutti uguali, uno scenario apatico che non offre certo il massimo ai giovani protagonisti e che fa da sfondo indifferente alle vicende che scivolano lungo un’estate che nessuno dei protagonisti dimenticherà mai. Proprio questa mescolanza tra thriller e vita di ogni giorno permette alle indagini per la scomparsa di Elena di portare alla luce non solo pezzetti di storia nascosta, ma anche i segreti dei giovani protagonisti e delle loro vite diversamente complicate. Ogni personaggio, ha qualcosa da nascondere, un segreto che contribuisce a costruire un mosaico sempre più complesso.

ADORAZIONE- GIULIA BERTINI/NETFLIX
Copyright
2024 Netflix

Una regia solida e cupa setta un tono molto serio per Adorazione

La regia di Stefano Mordini crea un’atmosfera cupa e pesante, nonostante gli scenari prevalentemente soleggiati e ariosi del litorale pontino, l’effetto restituito è quello di una provincia asfissiante, un luogo tanto familiare quanto opprimente. Con Fabri Fibra alla supervisione della colonna sonora, Adorazione svela la sua costruzione attenta e stratificata, anche se non sempre felice. Il risultato è quello di una semplificazione eccessiva di alcune dinamiche personali e relazionali, che si svelano quando i dialoghi si mostrano artefatti e la recitazione dei protagonisti non ancora sufficientemente matura. Sebbene l’ambizione di Adorazione sia quella di andare oltre il semplice intrattenimento, la serie Netflix si perde nei dettagli degli archi narrativi secondari, nei cliché e nelle ingenuità di chi per raccontare troppo, perde la concentrazione su ciò che è importante.

Genesis Rodriguez di Lioness entra nel cast di The Night Agent 3

0
Genesis Rodriguez di Lioness entra nel cast di The Night Agent 3

In vista della première della seconda stagione di The Night Agent del 23 gennaio, Genesis Rodriguez (Lioness) ha avviato trattative per un ruolo nella terza stagione del famoso thriller cospirazionista.

I rappresentanti di Netflix hanno rifiutato di commentare. Mentre i dettagli sulla parte di Rodriguez sono ancora segreti, abbiamo sentito dire che sarà una presenza fissa nella serie. Come Deadline ha precedentemente riportato, la produzione della terza stagione dovrebbe iniziare a Istanbul alla fine di quest’anno, con riprese a New York nel 2025. Netflix ha annunciato il rinnovo della serie per la terza stagione a ottobre.

Genesis Rodriguez entra nel cast di The Night Agent

Adattamento del bestseller del New York Times di Matthew Quirk, la cui prima stagione si classifica al 7° posto nella classifica dei programmi TV più popolari di Netflix, The Night Agent vede Peter Sutherland (Basso) dell’FBI gestire un telefono nel seminterrato della Casa Bianca che non squilla mai, fino alla notte in cui lo fa, spingendolo in una pericolosa cospirazione in rapida evoluzione e che lo porta fino allo Studio Ovale.

Lo streamer ha annunciato l’ulteriore rinnovo condividendo le prime immagini della seconda stagione di The Night Agent. Gabriel Basso è il protagonista della serie, creata dal creatore Shawn Ryan (“The Shield”) e basata sul romanzo bestseller del New York Times di Matthew Quirk. Nella prima stagione, l’agente dell’FBI di basso livello Peter Sutherland (Basso) ha contribuito a salvare la vita del Presidente degli Stati Uniti, guadagnandosi la possibilità di diventare un Agente della Notte. Secondo il titolo di Netflix, nella seconda stagione “lavorare nell’organizzazione segreta dell’Azione Notturna proietterà Peter in un mondo dove il pericolo è ovunque e la fiducia scarseggia”.

Ryan è produttore esecutivo e showrunner attraverso la sua MiddKid Productions. Tra gli altri produttori esecutivi della seconda stagione figurano Marney Hochman, Paul Bernard, Munis Rashid e Guy Ferland, oltre a Seth Gordon e Julia Gunn di Exhibit A Films e David Beaubaire, Paul Neinstein, William Sherak, Nicole Tossou e James Vanderbilt di Project X Entertainment.

Oltre ai protagonisti della serie, Basso e Luciane Buchanan, fanno parte del cast Amanda Warren, Arienne Mandi, Louis Herthum, Berto Colon, Brittany Snow, Teddy Sears, Michael Malarkey, Keon Alexander, Navid Negahban, Rob Heaps, Marwan Kenzari, Elise Kibler e Dikran Tulaine.

Secondo Netflix, la stagione 1 de The Night Agent è stata la serie più vista nel 2023 (per numero di visualizzazioni) e la settima serie più popolare di tutti i tempi (98,2 milioni di visualizzazioni nei primi 91 giorni).

NBCUniversal: Comcast scorpora i canali via cavo con Mark Lazarus; Donna Langley consolida il potere

0

Mettendo Donna Langley saldamente alla guida aziendale, il capo di Comcast Brian Roberts ha anche deciso che è tempo per NBCUniversal di liberarsi di un po’ di peso dai canali via cavo. Comcast è pronta a rivelare il suo piano a lungo termine per scorporare i canali via cavo MSNBC, CNBC, E!, Syfy, Golf Channel, Oxygen e USA in una nuova e separata azienda.

L’iniziativa, ancora senza nome, sarà gestita dall’attuale capo di NBCU Media Group Mark Lazarus nei panni di CEO. Il CFO di NBCU Anand Kini è a bordo come CFO e COO di grandi dimensioni per la nuova azienda.

Separando questi canali, la rete televisiva NBC, lo streamer in crescita Peacock e il colosso dei reality TV Bravo rimarranno con NBCU. I programmi di NBC e Bravo si classificano costantemente tra i più visti sullo streamer, il che spiega perché Bravo è stato separato dal resto delle reti via cavo di NBCU.

Si prevede che il processo di scorporamento dei canali via cavo sarà completato entro la fine del 2025, se non ci saranno intoppi. “È una decisione difficile, ma è il momento, lo sanno tutti”, ha detto a Deadline un dirigente della NBCU vicino agli eventi in merito alla strategia aziendale per uscire dalla caduta libera del valore e degli ascolti del cavo. “Il modo in cui stanno andando le cose, un’offerta più snella per il cavo e una semplificazione delle attività principali sono la mossa migliore per il futuro”.

Donna Langley presidente della NBCUniversal Entertainment and Studios

Dopo aver indicato negli ultimi mesi che si stava avvicinando un abbattimento, il gigante delle telecomunicazioni con sede a Philadelphia dovrebbe annunciare mercoledì che Langley diventerà presidente della NBCUniversal Entertainment and Studios, assumendo alcune delle responsabilità di Lazarus.

Dopo l’enorme successo finanziario e di critica di Oppenheimer dell’anno scorso e l’atteso grande successo al botteghino di Wicked, in uscita domani in Italia, l’ex leader del NBCU Studio Group e Chief Content Officer ora eserciterà il vero potere di un capo di studio. “Donna ha dimostrato di sapere come guidare un’azienda del 21° secolo, questo è un riconoscimento tardivo di questa realtà e del suo talento”, afferma il dirigente ben posizionato.

Come parte della ristrutturazione, Frances Berwick, Presidente di NBCUniversal Entertainment, che ha avuto un doppio rapporto in Langley e Lazarus, ora riferirà esclusivamente a Langley.

Dragon Trainer: il teaser trailer e le prime immagini, ecco Hiccup, Astrid e Stoick

0

Dopo i leak delle scorse ore, Universal ha diffuso il primo teaser trailer di Dragon Trainer, in cui scopriamo le aspre scogliere di Beck, Hiccup, suo padre Stoick e Sdentato, la Furia Buia protagonista della storia.

Oltre al video, sono state diffuse due immagini ufficiali. La prima ci mostra il celebre primo contatto trai due protagonisti, la seconda è una foto di scena in cui il regista e sceneggiatore Dean DeBlois spiega una scena a Nico Parker (Astrid) e Gabriel Howell (Snotlout).

A giudicare dal video, il timore che Dragon Trainer sarà poco più di un remake inquadratura per inquadratura sembra fondato. Considerando che saranno passati quasi un decennio e mezzo dall’uscita dell’originale entro il 2025, questo potrebbe non avere molta importanza per gli spettatori.

Tutto quello che sappiamo sul live action di Dragon Trainer

La Universal Pictures ha riunito un cast impressionante per Dragon Trainer che include Mason Thames, Nico Parker, Gerard Butler, Nick Frost, Julian Dennison, Gabriel Howell, Bronwyn James, Harry Trevaldwyn e Ruth Codd.

Dean DeBlois, che ha scritto e diretto Lilo & Stitch e la trilogia di Dragon Trainer insieme a Chris Sanders, dirige questo remake.

Nel film d’animazione, Hiccup, un giovane vichingo che sogna di diventare un coraggioso cacciatore di draghi, stringe un’improbabile amicizia con una delle bestie volanti dopo averla ferita per sbaglio. Insieme, Hiccup e il suo nuovo amico, che lui chiama Sdentato, devono unire le loro culture in una lotta contro un gigantesco drago malvagio noto come Morte Rossa.

Dragon Trainer uscirà nelle sale nell’estate del 2025.

Planet of Apes – Il pianeta delle scimmie: la spiegazione del finale del film di Tim Burton

Fin dalla sua uscita, si è discusso intensamente sul vero significato del finale de Planet of Apes – Il pianeta delle scimmie di Tim Burton. Rifacimento dell’omonimo e popolarissimo film del 1968, il film del 2001 ha come protagonista Mark Wahlberg nei panni di Leo Davidson, un astronauta che si schianta su un pianeta abitato da scimmie intelligenti. Tuttavia, le somiglianze tra questo film e l’originale risiedono solo nelle sue premesse. Nonostante l’aggiornamento del franchise con un’estetica fantascientifica più moderna, il fiilm Burton ha ricevuto recensioni contrastanti, con molti che hanno citato il finale confuso del film come una nota negativa.

In questo remake di Burton, infatti, Leo Davidson viene trasportato da una tempesta elettromagnetica nell’anno 5021, dove si schianta su un pianeta identificato come Ashlar. Da lì, la storia di Davidson assomiglia solo vagamente alla trama del film originale de Il pianeta delle scimmie. Il tutto culmina in un finale tanto sconcertante quanto inaspettato. Fortunatamente, l’insolito fallimento di Burton non ha condannato completamente il franchise, permettendo la realizzazione in seguito di altri sequel. In questo articolo, approfondiamo però proprio il finale di Planet of Apes – Il pianeta delle scimmie.

LEGGI ANCHE: Planet of Apes – Il pianeta delle scimmie: tutto quello che c’è da sapere sul film

Cosa succede nel finale de Planet of Apes – Il pianeta delle scimmie di Tim Burton

Nel film Planet of Apes – Il pianeta delle scimmie di Tim Burton, il Leo Davidson di Mark Wahlberg scopre che i suoi ex compagni di equipaggio sono precipitati sul pianeta migliaia di anni prima del suo arrivo mentre cercavano di salvarlo, il che ha dato origine alla vita umana e scimmiesca su Ashlar e ha costituito la base per l’oppressione delle scimmie sugli umani. Nella confusa linea temporale del film, Leo viene poi raggiunto da Pericle, lo scimpanzé che aveva seguito nella tempesta all’inizio del film.

Questo fa cessare le ostilità tra umani e scimmie e permette a Leo di usare la capsula intatta di Pericle per volare di nuovo nella tempesta nella speranza di tornare a casa. È qui che il finale de Planet of Apes – Il pianeta delle scimmie del 2001 sconfina nel territorio delle stranezze di Burton, e purtroppo si ritorce contro. Quello che senza dubbio era stato concepito come un finale intrigante, in realtà è solo confuso, e né il pubblico né la critica vi hanno reagito bene.

Dopo aver volato nella tempesta elettromagnetica ed essere stato riportato nel suo tempo, Leo fa rotta verso la Terra, finendo per schiantarsi sui gradini del Lincoln Memorial. Entrando nel monumento, vede che la statua di Lincoln è stata sostituita con quella del generale Thade e, mentre guarda con orrore, viene circondato da una forza di polizia scimmiesca. La mancanza di un contesto per questo finale modifica l’originale capovolgendolo: invece di rendersi conto di essere nel futuro, Leo torna nel suo tempo solo per trovarlo controllato dalle scimmie.

Planet of Apes - Il pianeta delle scimmie Mark Wahlberg
Mark Wahlberg in Planet of Apes – Il pianeta delle scimmie © 2001 – 20th Century Fox – All Rights Reserved

Leo ha viaggiato nel tempo?

Anche se il finale de Planet of Apes – Il pianeta delle scimmie di Burton lo rende molto più confuso di quanto fosse strettamente necessario, la risposta breve è sì: Leo ha viaggiato nel tempo. La console della sua capsula indica che si è schiantato su Ashlar nel 51° secolo e, verso il culmine del film, ritorna nel suo tempo nel 2020. Tuttavia, il colpo di scena del Generale Thade rende questo aspetto un po’ più ambiguo, rendendo poco chiaro se la console della sua capsula fosse del tutto accurata.

Nel film originale, il colpo di scena finale rivelava che il pianeta titolare era la Terra. Tuttavia, il film di Tim Burton sovverte le aspettative e si svolge invece su un altro pianeta chiamato Ashlar. Nonostante il Planet of Apes – Il pianeta delle scimmie di Burton abbia esseri umani parlanti e condizioni simili alla Terra, il suo pianeta viene mostrato come un luogo separato su cui la vita è stata insediata dallo schianto dell’Oberon. La scena finale del film mostra Leo che ritorna sulla Terra guidato dalla console della sua capsula, indicando che le scimmie hanno in qualche modo preso il controllo del suo pianeta natale dopo gli eventi del film.

Il significato della statua del generale Thade

La scena culminante del film rivela un enorme monumento al Generale Thade, il cattivo di Tim Roth che odia gli umani. Con un contesto molto scarso, bisogna guardare ai dettagli più fini de Planet of Apes – Il pianeta delle scimmie per estrapolarne il significato esatto. L’iscrizione sul muro dietro la statua indica una possibile spiegazione per un momento “importante!” che ha suscitato più divisioni persino dei colpi di scena di M. Night Shyamalan.

L’iscrizione spiega che Thade ha salvato le scimmie dagli umani, lasciando intendere che in qualche modo è arrivato sulla Terra e l’ha conquistata e che Leo è entrato in una linea temporale alternativa. Questa conclusione richiede alcuni salti logici, ma il film stesso fornisce alcune prove a sostegno. Ad esempio, su Ashlar è rimasta una tecnologia semi-intatta e la tempesta elettromagnetica ha dimostrato di essere un wormhole attraverso il tempo e lo spazio. Se Thade è stato in qualche modo in grado di accedere alla tecnologia e alle capacità di viaggiare nel tempo della tempesta, potrebbe essere apparso sulla Terra molto prima del ritorno di Leo.

Planet of Apes - Il pianeta delle scimmie Tim Roth
Tim Roth in Planet of Apes – Il pianeta delle scimmie © 2001 – 20th Century Fox – All Rights Reserved

Il vero significato del finale del film di Tim Burton

Con il suo confuso colpo di scena finale, il finale de Planet of Apes – Il pianeta delle scimmie di Tim Burton diventa un po’ confuso. Tuttavia, la maggior parte della storia di Ashlar del film è ben chiusa, ed è il viaggio di Leo verso casa a creare la maggior parte dei problemi narrativi del film. La brusca constatazione di Leo di non essere tornato a casa, sulla Terra che aveva originariamente lasciato, vuole essere un climax terrificante e stimolante, ma senza un contesto adeguato, non è altro che un’immagine finale sconcertante.

Nel tentativo di emulare l’iconico finale degli altri film de Il Pianeta delle scimmie, il film di Burton rivela che le scimmie hanno conquistato la Terra, dopo tutto. Il film potrebbe essere interpretato come un ammonimento a non manomettere l’ignoto, soprattutto per quanto riguarda lo spazio e il tempo. È l’inosservanza degli ordini da parte di Leo a far precipitare la trama dell’intero film e, seminando la società di Ashlar e concedendo loro l’accesso a una tecnologia sofisticata, sembra condannare anche il suo pianeta natale.

La spiegazione dei temi del film

Come la maggior parte dei film della saga di Il Pianeta delle scimmie, compresi i prequel, il film di Tim Burton contiene un messaggio intrinseco sui diritti degli animali. Esplora la maggior parte delle stesse idee dell’originale del 1968, con un’aggiunta degna di nota: la breve esplorazione del ruolo abituale dell’uomo come aggressore. Il film contiene anche alcuni commenti sulla società, in particolare sul trattamento disumano delle scimmie nei confronti dei loro schiavi umani, dimostrando come in ogni condizione di disparità sociale si vengano a generare situazioni che andrebbero invece combattute e ripudiate con tutte le proprie forze.

Stella è innamorata: recensione del film di Sylvie Verheyde

Stella è innamorata: recensione del film di Sylvie Verheyde

Nel 2008, all’interno delle Giornate degli Autori della 65esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, Sylvie Verheyde aveva presentato Stella, film di stampo autobiografico che ripercorreva l’infanzia della regista. Nel 2022, con Stella è innamorata, Verheyde torna sui passi della bambina che fu, ora diventata adolescente. Siamo ancora a Parigi, nel pieno degli anni ’80. Stella ha 17 anni, ha fame di vita e vuole scoprire chi è davvero e cosa ne sarà del suo futuro. Come ogni giovane a quell’età comincia a sentire il sangue che le ribolle nelle vene a causa di un ragazzo, a sperimentare il desiderio sessuale e a gestire i suoi ormoni ballerini.

È il tempo della spensieratezza, che si alterna alle crisi esistenziali giovanili, dettate dalla poca consapevolezza di quel che si vuole fare da adulti. Stella è innamorata ha debuttato al Locarno Film Festival del 2023, ed è in concorso nella selezione ufficiale dell’edizione 2025 del Prix Palatine (il premio giovani del cinema europeo in collaborazione con Unifrance). Nei panni della protagonista l’ottima Flavie Delangle. La pellicola arriva al cinema il 21 novembre distribuita da No.Mad Entertainment.

La trama di Stella è innamorata

1985. Siamo in Italia, a Napoli. Stella scende da una vespa rossa e dà un bacio al ragazzo che le ha fatto compagnia per tutto il tempo trascorso lì, dove era andata a passare le vacanze estive con le amiche. È tempo ora di tornare a casa, a Parigi, e affrontare il temibile anno della maturità. A Stella però sembra non importare molto dell’ultimo anno di liceo, nonostante sia conscia del fatto che i risultati che raggiungerà decreteranno il suo futuro. Nel bar dei genitori, poi, dove oramai lavora solo la madre lasciata dal padre, non ne vuole proprio sapere di stare. Una sera decide di accompagnare una compagna di classe in discoteca, al Les Bains-Douches, dove scopre la passione per il ballo e il ritmo e un ragazzo, André, di cui si innamora. Da qui cerca di rimettere in prospettiva tutta la sua vita, alla ricerca del suo posto nel mondo, che spera di trovare prima della fine della scuola.

Stella è innamorata

Un sofisticato racconto di formazione

L’adolescenza è il momento più delicato della propria vita. Sono gli anni dell’indecisione, delle insicurezze più radicate, dei dubbi e della fame di libertà. Talmente forte da offuscare il resto. È il periodo in cui i colori sono più vividi che mai, rappresentativi di un momento di transizione fatto di esplosione e curiosità. Difficile trattenersi quando si incrocia lo sguardo di qualcuno che ci piace, e all’improvviso ci si ritrova fra i banchi di scuola a sognare a occhi aperti ripensando al primo incontro. Lo stomaco si controce, le farfalle svolazzano, il desiderio di sapere cosa succede una volta scivolati via i vestiti dal corpo cresce a dismisura. C’è poi l’esigenza di capire cosa ne sarà di sé una volta chiuse le porte della scuola, quando l’ingresso nel mondo degli adulti e delle responsabilità arriva e si è chiamati a compiere delle scelte.

Crescere vuol dire anche chiarirsi le idee, fare i conti con se stessi non prima, però, di essersi lasciati guidare dalle proprie sensazioni. Ed è quello che accade a Stella: da un lato costretta a diplomarsi per non rimanere indietro mentre le sue amiche vanno avanti, dall’altro bisognosa di seguire quell’istinto che la porta a comunicare con il corpo. E così arriva la discoteca, l’impellente esigenza di ballare, ondeggiare con il bacino, assorbire la musica fin dentro le ossa. Un destino che sa appartenerle, nonostante i diversi ostacoli che incontra lungo il cammino, e che dipendono anche dal confronto con le sue compagne di viaggio, ben lontane da lei sia nel pensiero che nelle intenzioni future.

Vivere ascoltando se stessi

La scelta dei primi piani di Sylvie Verheyde sulla sua attrice protagonista è funzionale e necessaria per cogliere le trasformazioni del corpo e della mente che passano prima dal suo viso. Dalle labbra che si inarcano in un sorriso a mezzalunga, dagli occhi pieni di amore e bramosia, dalla fronte corruciata e dalle guance che accolgono lacrime amare. Il campo si restringe spesso su lei e sul sul microcosmo, per cogliere gli attimi catartici di Stella e quell’epifania avuta la prima sera alla discoteca Les Bains-Douches. Attraverso questa ponderata scelta registica il pubblico è ancor più a contatto con lei, vivendo in prima persona l’atmosfera trasognata tipica dell’adolescenza. La regista accarezza con tenerezza la sua Stella, la insegue e la analizza amorevolmente, lasciando solo intuire quel che le accade nel privato, senza mai essere troppo esplicita.

Un racconto elegante ma al tempo stesso frenetico, accentuato da una fotografia dai colori saturi, che si legano alla forza dominante di quegli anni belli quanto complessi. Flavie Delangle recita con talmente tanta naturalezza da avere a volte l’impressione che non lo stia facendo affatto, rendendola una bella promessa per il cinema francese. L’unica pecca è il doppiaggio italiano, attraverso cui si perde un po’ di quella autenticità che caratterizza Stella è innamorata, soprattutto perché Stella, con la voce fuori campo, ci accompagna in tutto il suo viaggio. La sua voce, come quella dei suoi comprimari, è stata affidata a una professionista itaiana che non le rende giustizia come dovrebbe, e questo è un vero peccato ai fini della completa riuscita dell’opera. Avrebbero dovuto fare come accaduto con Chien de la casse: proporre la visione con la versione originale, sottotitolata.

La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone: tutte le curiosità sul film

Uscito nel 1999 al cinema, il film La mummia si è imposto come un cult che riportava in auge una serie di mostri classici del cinema statunitense. Questo era infatti un remake dell’omonimo film del 1932, ma aggiornava la vicenda tanto nella narrazione quanto nei toni, avvalendosi di grandi effetti speciali. Dopo un sequel uscito nel 2001, bisognò attendere il 2008 prima di vedere il terzo capitolo della trilogia, che si concentrava però su una storia diversa rispetto ai precedenti due. Il film in questione è La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone (qui la recensione), diretto da Rob Cohen e ambientato stavolta non in Egitto ma in antichi territori della Cina.

La vicenda è basata sul primo sovrano cinese, Qin Shi Huang, vissuto tra il 260 e il 210 a.C., e sull’esercito di soldati a protezione della sua tomba. Questa si trova a Xi’an, in Cina, ed ospita la vasta Armata di Terracotta, la quale aveva lo scopo simbolico di proteggere il sovrano e servirlo anche nell’aldilà. Scoperta nel 1974, questa è oggi composta da circa ottomila guerrieri e suscita ancora molto mistero. Nel film, la storia di Qin e dell’esercito assume poi connotati soprannaturali, che implicano la mummificazione dell’armata e dell’imperatore, in attesa di poter tornare tra i vivi e conquistare il mondo.

Con un incasso di 403 milioni in tutto il mondo, il film si affermò come un buon seguito della serie, vantando in particolare una grande quantità di sbalorditivi effetti speciali. In questo articolo approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Brendan Fraser, Maria Bello e Luke Ford in La mummia - La tomba dell'Imperatore Dragone
Brendan Fraser, Maria Bello e Luke Ford in La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone © 2008 – Universal Studios

La trama di La mummia – La tomba dell’imperatore dragone

Il film si apre nell’antica Cina del III secolo a.C. Qui l’imperatore Qin shi Huang, un signore della guerra brutale e tirannico servito da un esercito di diecimila guerrieri, ricorre alla magia dei signori dell’occulto per ampliare i suoi domini. All’ambizioso e spietato Han vengono però concessi i poteri elementali, mentre il tiranno brama l’immortalità ad ogni costo. Per questo invia suoi due fedelissimi a cercare la maga Zijuan che pare conosca il segreto della vita eterna. Purtroppo per lui la sua crudeltà sarà anche la sua rovina, la maga cercherà di fermarlo e lancerà una maledizione su Huang che sarà tramutato in una statua di terracotta insieme al suo esercito.

Duemila anni dopo, nel 1946, Rick ed Evelyn O’Connell si sono ritirati nell’Oxfordshire e hanno abbandonato i loro avventurosi viaggi in Egitto, che Evelyn ha poi raccontato in due romanzi di grande successo. La mancanza di adrenalina e di un soggetto per il terzo libro di Evelyn però si farà presto sentire, portando i coniugi O’Connell ad accettare un’ultima missione. Questa prevede lo scortare un prezioso manufatto sino a Shangai per restituirlo alle autorità cinesi. Qui scopriranno però che Alex, il loro figlio, ha involontariamente risvegliato la mummia dell’Imperatore Dragone e con lui anche il suo esercito. Fermarli prima che invadano il mondo intero sarà un’impresa quantomai disperata.

Il cast di attori

Per dar vita al nuovo film della trilogia era importantissimo avere lo stesso carismatico protagonista dei due precedenti capitoli. L’attore Brendan Fraser, divenuto celebre proprio grazie ai film de La mummia, accettò così di partecipare al progetto del terzo film, interessato a dar vita ad una versione più matura di Rick O’Connell. Per lui fu infatti importante evidenziare le differenze che intercorrono tra il personaggio visto nei primi due film e quello che si ritrova ora nel terzo. Accanto a lui, torna nei panni del simpatico Jonathan Carnahan l’attore John Hannah, a sua volta divenuto celebre proprio grazie a questa trilogia. I due sono infatti gli unici attori ad aver recitato in tutti e tre i film. Nei panni di Alex, il figlio dei due protagonisti, vi è invece l’attore Luke Ford.

Nei panni di Evelyn O’Connell, moglie di Rick, vi è invece l’attrice Maria Bello, che sostituisce la premio Oscar Rachel Weisz. Quest’ultima, che aveva interpretato il personaggio nei primi due film, si disse impossibilitata a partecipare per via di altri impegni cinematografici. Nei panni dello spietato imperatore Qin Shi Huang vi è invece il noto attore cinese Jet Li, celebre per la sua maestria nelle arti marziali. L’attore, tuttavia, per motivi di tempo non poté interpretare tutte le scene del personaggio. Per questo motivo, nel presente in cui appare come mummia è spesso sostituito da una controfigura, nascosta poi dagli effetti speciali. Vi è infine la premio Oscar Michelle Yeoh nel ruolo di Zijuan, la maga che l’imperatore dragone va ricercando.

Jet Li in La mummia - La tomba dell'Imperatore Dragone
Jet Li in La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone © 2008 – Universal Studios

Il sequel del film

Dopo l’uscita del film, l’attrice Maria Bello ha dichiarato che un altro film della Mummia sarebbe stato “assolutamente” realizzato e che lei aveva già firmato per ritornare nel ruolo di Evelyn. Anche l’attore Luke Ford disse che aveva firmato, addirittura per altri tre film. Tuttavia, nel 2012, la Universal Pictures ha cancellato il film e ha iniziato a lavorare a un reboot, intitolato La mummia, interpretato da Tom Cruise e Sofia Boutella nel ruolo della mummia. Il film doveva essere il primo capitolo del Dark Universe, ma dato che ha fallito sia dal punto di vista critico che finanziario, il progetto di questo universo condiviso dedicato ai mostri della Universal è stato subito abbandonato.

Il 12 ottobre 2022, tuttavia, il neo premio Oscar Brendan Fraser ha rivelato di essere “aperto” a rivisitare il franchise, affermando: “Non so come potrebbe funzionare. Ma sarei aperto se qualcuno proponesse il concetto giusto”. In seguito, Fraser ha dichiarato che, sebbene non conosca alcun dettaglio su un reboot, non è contrario a un ritorno. L’11 maggio 2024, poi, il regista dei primi due film, Stephen Sommers, ha dichiarato a The Hollywood Reporter che un nuovo capitolo “dovrebbe essere qualcosa di veramente speciale. Naturalmente, lavorerei di nuovo con tutti quegli attori“. Ad oggi, tuttavia, non sembrano esserci effettivi piani per la realizzazione di un quarto capitolo.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone è infatti disponibile nel catalogo di Apple iTunes, Tim Vision e Prime Video. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 19 novembre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Angelina Jolie protagonista del film di Alice Winocour, ambientato durante la settimana della moda di Parigi

0

Dopo il suo ruolo acclamato dalla critica nei panni della leggendaria cantante lirica Maria Callas in “Maria” di Pablo Larraín, Angelina Jolie tornerà a Parigi per recitare nel prossimo lavoro da regista di Alice Winocour. Il film, intitolato “Stitches(“Coutures”), è ambientato nel mondo dell’alta moda e si svolge a Parigi. La trama rimane per ora segreta.

Le riprese dovrebbero iniziare all’inizio dell’anno prossimo con la principale casa di produzione parigina di Charles Gillibert, CG Cinema. “Stitches” riunisce inoltre Winocour con la potente casa di produzione e distribuzione francese Pathé Films dopo il suo film molto apprezzato “Paris Memories“, presentato in anteprima mondiale alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes e che ha fatto guadagnare alla sua star Virginie Efira un Cesar Award, per la sua interpretazione di una sopravvissuta a un brutale attacco terroristico.

Pathé Films distribuirà “Stitches” in Francia; Hanway Films si occupa delle vendite internazionali. Il film verrà girato sia in francese che in inglese, in linea con il precedente film di Winocour “Proxima“. Quest’ultimo vedeva Eva Green nei panni di un’astronauta che si preparava per un anno sulla Stazione Spaziale Internazionale, alle prese con il senso di colpa per aver lasciato la figlia piccola e per aver dovuto affrontare un ambiente dominato dagli uomini. Green è stata candidata al Cesar Award per questo ruolo e il film ha vinto il premio della piattaforma a Toronto, nonché il premio della giuria a San Sebastian.

Angelina Jolie è stata a Parigi l’ultima volta per le riprese di “Maria“, che reinventa l’iconica cantante lirica greca durante i suoi ultimi giorni negli anni ’70. Il film è stato presentato in anteprima mondiale al Festival del cinema di Venezia ed è stato celebrato con una standing ovation di otto minuti.

Il suo ruolo di Callas ha messo Angelina Jolie nella corsa per la migliore attrice per la prima volta in 15 anni. È stata candidata l’ultima volta nel 2009 per il suo lavoro in “The Changeling” di Clint Eastwood e ha vinto un Oscar come migliore attrice non protagonista nel 2000 per “Ragazze interrotte“. “Maria” riunisce Larraín e lo scrittore Steven Knight dopo il loro lavoro sul film candidato all’Oscar “Spencer“.

Warner Bros. stringe un accordo con il produttore di Parasite, CJ ENM, per sviluppare remake in lingua inglese e coreana

0

Warner Bros. Motion Picture Group ha stretto un accordo con CJ ENM, i finanziatori del film premio Oscar “Parasite” di Bong Joon Ho e dell’acclamato “Past Lives” di Celine Song, per sviluppare, finanziare e distribuire remake in lingua inglese e coreana dei film di entrambi gli studi.

Attraverso il nuovo accordo, Warner Bros. Motion Picture Group assumerà la guida dei remake in lingua inglese della libreria di CJ ENM, mentre CJ ENM guiderà gli adattamenti in lingua coreana dei film Warner Bros.

Ogni studio sarà responsabile dello sviluppo e della produzione dei rispettivi remake, sebbene l’altra società fornirà un contributo sulle decisioni creative come lo sceneggiatore, il regista, il produttore, il cast e il budget del progetto. Warner Bros. Pictures fungerà da distributore globale per tutti i film, ad eccezione di CJ ENM che gestisce il lancio dei suoi remake in Corea del Sud, Vietnam, Indonesia e Turchia.

“Miky Lee, vicepresidente di CJ, e il team di CJ ENM hanno costruito una serie invidiabile di film nel corso della sua storia per diventare un produttore di punta del cinema coreano, con film che risuonano con il pubblico in tutto il mondo”, hanno affermato i co-presidenti e CEO di Warner Bros. Motion Picture Group, Michael De Luca e Pam Abdy. “Siamo entusiasti di avere l’opportunità di lavorare con CJ ENM mentre cerchiamo di espandere l’offerta di film di Warner Bros. Motion Picture Group in tutto il mondo”.

Il responsabile del settore cinematografico di CJ ENM, Jerry Kyoungboum Ko, ha aggiunto: “Warner Bros. ospita una biblioteca leggendaria che collega la Hollywood del passato e del presente ed è intrisa di eccellenza. Warner Bros. e CJ hanno costruito vaste biblioteche in Nord America e Asia, ciascuna a modo suo. Questa collaborazione ci consente di scoprire e rivitalizzare gemme nascoste, portando storie stimolanti al pubblico di oggi. È un meraviglioso privilegio essere partner di un marchio iconico che continua coraggiosamente a evolversi, creare e sostenere la narrazione al massimo livello”.

Warner Bros. ha più di 12.500 lungometraggi nel suo catalogo che vanno da “Casablanca”,Un tram che si chiama Desiderio” e “Gioventù bruciata” a “Harry Potter” e “Barbie“. CJ è il più grande conglomerato di media e intrattenimento della Corea. Il suo catalogo di film include film in lingua coreana acclamati come “Past Lives“, “Parasite” e “The Handmaiden“.

Red Carpet – Vip al tappeto, ecco i concorrenti del nuovo show Prime Video

0

Prime Video ha svelato il cast di Red Carpet – Vip al tappeto, nuovo game show condotto da Alessia Marcuzzi che sarà presentatrice, ma anche capo di un’agenzia di guardie del corpo. Ad affiancarla nella conduzione l’inesorabile commento della Gialappa’s Band (Marco Santin e Giorgio Gherarducci), mentre i protagonisti di questa inedita sfida sul tappeto rosso sono Giulia De Lellis, Elettra Lamborghini, Cristiano Malgioglio, Valeria Marini e Melissa Satta; con loro Francesco Arienzo, Awed, Herbert Ballerina, Ginevra Fenyes, Michela Giraud, Brenda Lodigiani, Pierluca Mariti, Antonio Ornano e Gabriele Vagnato.

In questo nuovo Original tre squadre di bodyguard hanno come missione quella di scortare sino alla destinazione finale cinque celebrities facendole rimanere a tutti i costi sul tappeto rosso che si srotola ai loro piedi. Tra ostacoli fisici, imprevisti inattesi e divertenti disturbatori che intralceranno il loro percorso, il concorrente che metterà piede fuori dal tappeto rosso anche solo per un attimo perderà una delle sue guardie del corpo. Vincerà la squadra che per prima riuscirà a scortare la sua star fino alla destinazione finale senza intoppi.

Emergency Declaration: la spiegazione del finale del film coreano

Il film sudcoreano Emergency Declaration fonde sapientemente adrenalina e serotonina mentre ci porta attraverso il viaggio di un aereo commerciale, lo Sky Korea 501. Lo sceneggiatore/regista fa un buon lavoro aggiungendo quel senso di realismo che ci ricorda la tragedia della vita umana. Un attacco di terrorismo biologico su un aereo fa infatti qui emergere il lato reale delle persone coinvolte nella situazione, sia all’interno dell’aereo che a terra. Alla fine di tutto, il film costringe poi alla sottomissione non solo i personaggi del film, ma anche gli spettatori.

La trama di Emergency Declaration

Il film si concentra sul volo KI501, partito dalla cittadina sudcoreana di Incheon e diretto alle Hawaii, costretto a dichiarare lo stato di emergenza, dopo che il detective In-ho (Song Kang-ho) scopre che un uomo minaccia di fare un attentato bioterroristico a bordo. Mentre i passeggeri iniziano ad andare nel panico, il capo della polizia capisce che il sospettato è a bordo dell’aereo e da terra deve cercare di capire chi sia. A complicare la situazione ci sono le tensioni diplomatiche tra la Corea del Sud e altri governi, che non permettono all’aereo di atterrare sul loro territorio per evitare che il virus si diffonda anche all’esterno.

Il film è interpretato in particolare da Song Kang-ho, attore visto in Parasite, Snowpiercer e Le buone stelle – Broker, e da Lee Byung-hun – qui nel ruolo di Park Jae-hyuk, un passeggero che è un ex pilota caduto in disgrazia – visto in Terminator Genisys, I magnifici 7 e Ashfall – The Final Countdown.

Un virus iniettato molto tempo fa

Nel corso del film apprendiamo del bioterrorista Ryu Jin-seok dall’unica sopravvissuta agli effetti del virus alla BRICOM. La donna rivela che fin dall’infanzia Ryu Jin-seok ha subito le pressioni della madre, che era una microbiologa. Questo ha avuto ripercussioni su di lui e, di conseguenza, ha iniziato a provare piacere nell’uccidere gli animali quando era stressato. Possiamo dire che era un modo per sfogare la sua rabbia, una rabbia che derivava dall’impossibilità di vendicarsi del comportamento della madre. Per lui era un modo di vendicarsi, come ha dichiarato la donna.

Lee Byung-hun in Emergency Declaration
Lee Byung-hun in Emergency Declaration. Cortesia di Koch Media

Questo comportamento è continuato anche alla BRICOM e, nonostante gli fosse stato detto di fermarsi, le azioni di Ryu Jin-seok sono diventate sempre più gravi, al punto che ha esposto tre membri della sua squadra al virus mutato SC-1 e si è divertito a guardare i suoi compagni mentre si contorcevano dal dolore. Alla fine, nella sua follia, ha alzato la posta decidendo di uccidere un aereo pieno di persone. Perché? Perché la madre di Ryu Jin-seok gli ha fatto pressione. Forse voleva che diventasse un microbiologo come lei, ma qui sta l’ironia. È diventato un microbiologo, ma invece di contribuire alla comunità scientifica, sta uccidendo delle persone.

Questo non fa altro che dimostrare come la nostra infanzia formi ciò che siamo, e spesso un bambino che è stato maltrattato dai suoi genitori decide di fare lo stesso con il mondo che lo circonda. Alla fine del film scopriamo anche che, dopo la morte della madre, Ryu Jin-seok ha perso il senso della sua identità. Questo può significare che, in assenza della madre, si è rivolto ad altre persone per sfogare la sua rabbia. Solo che questa volta non ci sarà sua madre a fargli pressione affinché faccia quello che vuole lei e non quello che vuole lui.

Un segreto commerciale

La BRICOM nega ogni accusa e non consente alcuna perquisizione senza un mandato. Sappiamo che ha ricevuto il virus mutato SC-1 dal Medio Oriente. Ha anche sviluppato un antidoto per il virus. Non possiamo fare a meno di pensare alla possibilità che la BRICOM abbia voluto giocare in regime di monopolio affermando di essere l’unica azienda a disporre di un antidoto a un virus mortalmente contagioso. Forse, stava cercando di mitigare i rischi del virus e lo avrebbe rilasciato solo per poter guadagnare di più con la vendita dell’antidoto.

Questo potrebbe essere il motivo per cui la BRICOM ha licenziato Ryu Jin-seok senza presentare alcuna accusa, perché avrebbe compromesso anche loro. Non dimentichiamo inoltre che la società ha ricevuto il virus in segreto. Quindi, se la BRICOM non avesse acquistato il virus, Ryu Jin-seok non sarebbe riuscito a metterci le mani sopra manipolando il suo amico e nessuno sarebbe dovuto morire.

Song Kang-ho in Emergency Declaration
Song Kang-ho in Emergency Declaration. Cortesia di Koch Media

Privilegiare le vite umane

Emergency Declaration fornisce dunque una rappresentazione presumibilmente realistica e adeguata di come il mondo reagirebbe a un attacco di terrorismo biologico su un aereo. Ci sono persone che temono la morte, dibattiti sui canali di informazione, persone favorevoli e contrarie all’idea di far atterrare l’aereo, governi mondiali divisi e, infine, un’azienda biotecnologica che nasconde i fatti e, infine, un sacrificio. Dopo che si è diffusa la notizia che le persone all’interno dell’aereo erano state infettate, sia gli Stati Uniti che il Giappone hanno negato l’atterraggio dello Sky Korea 501.

Mentre gli Stati Uniti interrompono ogni comunicazione con la Corea, il Giappone chiarisce che il compito di un governo è quello di proteggere prima di tutto la propria popolazione, e non può rischiare di far atterrare l’aereo perché potrebbe permettere al virus di diffondersi ulteriormente. Il primo ufficiale Choi Hyun-soo abbandona il suo odio per Park Jae-hyuk per il bene delle vite in gioco. Autorizza Park a pilotare l’aereo in caso di morte. Il sergente Koo In-ho cerca invece freneticamente un modo per far atterrare l’aereo. Sua moglie, Jung Hye-yoon, è sul volo e lui è disposto a fare qualsiasi cosa per riaverla. Quando tutto il resto fallisce, si inietta il virus in modo che i medici possano testare se l’antivirus funziona o meno.

Alla fine, le persone all’interno dell’aereo decidono all’unanimità che è meglio che l’aereo non atterri, perché rischierebbe la vita dei loro cari. Per quanto faccia male, è necessario farlo. È tragico vedere tutte le persone che chiamano i loro cari e parlano con loro per l’ultima volta. In una sequenza intensa, si vede Park che cerca di manovrare l’aereo, che è quasi senza carburante. Si scusa con Choi per quanto accaduto tra loro ma ritiene di aver fatto la cosa giusta. Choi, che è molto malato, perdona Park e dice che avrebbe fatto lo stesso.

In questo modo, anche di fronte alla morte imminente a cui la loro professione li ha condotti, due piloti si affrontano e accettano la loro verità, indipendentemente dal dolore che ha causato a entrambi. Choi è contento che Park fosse sull’aereo, perché senza di lui nessuna delle persone a bordo sarebbe sopravvissuta. Park è invece grato a Choi per aver accettato il suo perdono.

Kim Nam-gil in Emergency Declaration
Kim Nam-gil in Emergency Declaration. Cortesia di Koch Media

La spiegazione del finale di Emergency Declaration

Nel mentre, la BRICOM consegna l’antidoto e, sebbene all’inizio si dubiti del risultato, si grida di sollievo quando la salute del sergente Koo In-ho inizia a migliorare dopo l’iniezione del virus. Park Jae-hyuk, il pilota dell’aereo, viene contattato e gli viene detto di atterrare perché l’antidoto sta funzionando. Segue una fase di tensione in cui Park lotta per far atterrare l’aereo senza farlo precipitare. L’aereo è a corto di carburante. Spegnendo il motore e risparmiando carburante, Park riesce a rallentare l’aereo usando la forza del vento per non rischiare di farlo volare oltre la pista, prima di riaccendere il motore e manovrare l’aereo sul campo d’aviazione.

Il volo Sky Korea 501 atterra dunque in sicurezza. Molte persone hanno perso la vita, ma molte sono sopravvissute, grazie all’ingegno di Park all’ultimo momento. Emergency Declaration, nonostante il cosiddetto lieto fine, rimane però un film tragico. Sappiamo che Ryu Jin-seok è morto (è morto in aereo e non aveva alcuna intenzione di rimanere in vita). Ma quello che è successo è ciò che lui voleva che accadesse. Inoltre, ha colpito più persone di quante intendesse fare.

Verso la fine del film, Sook-Hee, Ministro del Territorio, delle Infrastrutture e dei Trasporti, dice alla giuria che alcune persone sono immerse in un vizio che va oltre la ragione. Alcuni uomini non cercano nulla di logico. Non possono essere comprati, maltrattati, ragionati o negoziati con loro. In sostanza, alcuni uomini “vogliono solo guardare il mondo bruciare”. Ed è questo che ha portato al disastro che chiamiamo “Dichiarazione di emergenza”.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Emergency Declaration grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 19 novembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Dune: Prophecy, perché gli Harkonnen sono gli eroi della serie prequel

Le protagoniste di Dune: Prophecy (la recensioneEmily Watson e Olivia Williams hanno spiegato perché gli Harkonnen sono gli eroi della serie prequel. La storia di Dune: Prophecy inizia rivelando che il bisnonno di Valya (Watson) e Tula (Williams) ha abbandonato la guerra contro le macchine pensanti, guidate dagli Atreides, costringendo gli Harkonnen a vivere su un pianeta freddo e isolato. Tuttavia, le due sorelle fondano in qualche modo la Sorellanza delle Bene Gesserit e hanno così la capacità di influenzare la galassia a loro piacimento, soprattutto perché Valya tenta far sedere sul trono dell’impero dell’Universo Conosciuto una di loro, la principesa Ynez (Sarah-Sofie Boussnina).

Parlando con Variety, Emily Watson e Olivia Williams hanno spiegato come gli Harkonnen siano gli eroi di Dune: Prophecy e riflettano la complessa storia del franchise. Watson ha affermato che non tutti nella serie sono buoni o cattivi, ma che è una questione di prospettiva, mentre Williams ha spiegato come la faida tra le famiglie rifletta la politica del mondo reale nella sua presentazione.

Watson: Il nome Atreides ci fa rabbrividire perché, basandosi su una bugia, hanno rovinato la nostra reputazione e le nostre fortune. È così che la vedo. Nell’universo di “Dune”, non c’è niente che possa essere definito buono o cattivo. Pensiamo di essere molto buoni. Non tutti sarebbero d’accordo.

Williams: Se si guarda indietro a qualsiasi guerra per la terra, il potere e le faide familiari, da dove iniziano i conflitti? La fantascienza degli anni ’60 ha questa onorevole tradizione di riflettere ciò che si vede nella vera politica di oggi. Chi c’era per primo? Chi possiede questa terra? Quale famiglia ha sputato per prima su quale capra? È la natura umana in qualsiasi generazione, tra 10.000 o 20.000 anni. Purtroppo, le persone non dimenticano.

Cosa significano le dichiarazioni delle attrici di Dune: Prophecy

La serie ha la possibilità di presentare gli Harkonnen in una luce diversa

Dune: Prophecy
Emily Watson è Valya Harkonnen – Dune: Prophecy

L’attuale trama dello spettacolo vede Valya guidare la Sorellanza nel tentativo di far salire sul trono una di loro, ovvero la Principessa Ynez (Sarah-Sofie Boussnina). Tuttavia, nonostante il suo matrimonio con il giovane Pruwet Richese (Charlie Hodson-Prior), l’episodio 1 di Dune: Prophecy si è concluso con Desmond Hart (Travis Fimmel) che lo ha bruciato vivo con un potere invisibile. Ciò sottolinea un’agenda nascosta contro i desideri delle sorelle, che minaccia di lasciare il Trono del Leone d’Oro vuoto o con un sovrano incontrollato che ha potere su tutta la galassia.

Mentre i personaggi di Dune: Prophecy potrebbero essere visti come coloro che cercano di controllare la galassia, le sorelle Harkonnen credono apparentemente che avere la Sorellanza al potere redimerà la loro Casa. Nonostante la cattiveria della famiglia nei film di Dune, le loro motivazioni nel prequel sottolineano come si sentano offese da Casa Atreides, volendo assicurarsi che la loro influenza restauri la loro famiglia dalla disgrazia. Poiché i film le mostrano in combutta con l’imperatore Shaddam IV (Christopher Walken), sembra che le azioni delle sorelle prepareranno il terreno per la redenzione della loro famiglia.

E’ possibile che gli Harkonnen siano gli eroi di Dune: Prophecy?

La nuova prospettiva arricchisce l’universo fantascientifico

Dune: Prophecy
Sarah-Sofie Boussnina
è la principessa Ynez – Dune: Prophecy

Il fatto che le sorelle Harkonnen siano sotto i riflettori in Dune: Prophecy offre una nuova prospettiva sull’antagonismo della famiglia nei confronti di Casa Atreides, mostrando come le azioni future contro di loro si realizzeranno davvero. Sembra anche che il loro piano per far salire Ynez sul trono sia ciò che redimerà la loro famiglia agli occhi dell’Impero, potenzialmente portandole a controllare la raccolta di spezie su Arrakis. Con cinque episodi per esplorare le loro intenzioni, non passerà molto tempo prima che la serie prequel offra maggiori dettagli sul loro punto di vista unico.

Emma Mackey con Glen Powell e Jenna Ortega nel film di J.J. Abrams per la Warner Bros

0

La vincitrice del BAFTA Emma Mackey (Sex Education, Barbie) è pronta a recitare al fianco di Glen Powell e Jenna Ortega nel film giallo di J.J. Abrams per Warner Bros e la sua Bad Robot.

Il ruolo di Mackey è misterioso, così come la trama del film, anche se abbiamo sentito dire che non è un film sui viaggi nel tempo, come alcuni hanno ipotizzato. Abrams dirigerà da una sua sceneggiatura, con Bad Robot come produttore.

Vincitrice del BAFTA Rising Star Award del 2023, Emma Mackey ha recentemente recitato nel fenomeno della Warner Bros, Barbie di Greta Gerwig, prima di assumere il ruolo principale della famosa scrittrice e poetessa Emily Brontë nel dramma della Warner Bros di Frances O’Connor Emily. Dopo aver debuttato con il ruolo di Maeve Wiley in Sex Education di Netflix, Mackey è stata anche vista in Assassinio sul nilo di Kenneth Branagh. Prossimamente, reciterà accanto a Fiona Shaw, Vicky Krieps e altri nel dramma madre-figlia Hot Milk, un adattamento del romanzo bestseller di Deborah Levy, che segna il debutto alla regia della sceneggiatrice di Ida e She Said Rebecca Lenkiewicz. Inoltre, interpreta il ruolo principale nel nuovo film di James L. Brooks Ella McCay per 20th Century Studios.

Emma Mackey reciterà per JJ Abrams

Come regista, l’ultimo film di JJ Abrams è stato Star Wars: Episodio IX – L’ascesa di Skywalker nel 2019. Ha prodotto di recente il documentario Amazon MGM The Blue Angels, la prossima lista di Bad Robot include Flowervale Street di David Robert Mitchell, la serie drammatica Duster per Max e molto altro. La società ha avviato trattative per estendere il suo accordo di lunga data per film e TV con Warner Bros. durante l’estate.

Di recente, Warner Bros ha vinto una guerra di offerte per Cime tempestose di Emerald Fennell, avviando anche lo sviluppo iniziale di un film di Game of Thrones e mettendo in moto un film d’animazione di Emily the Strange. Dopo l’uscita di Giurato numero 2 di Clint Eastwood e del film di punta per le feste Red One, il prossimo titolo dello studio in programma per l’uscita è il film d’animazione Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim il 1° gennaio 2025.

Emma-mackey-film

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità