Rooney Mara e
Joaquin Phoenix tornano protagonisti nel nuovo
trailer di Maria Maddalena, la pellicola diretta
da Garth Davis (Lion, Top
of the lake) in uscita il prossimo 16 marzo nel Regno
Unito.
Di seguito la sinossi ufficiale di Maria
Maddalena:
Ambientato in Terra Santa dell’era contemporanea, il film
segue una giovane donna mentre lascia il suo piccolo villaggio di
pescatori e la sua famiglia tradizionale per unirsi a un radicale
movimento sociale. In testa c’è un
leader carismatico, Gesù di Nazareth, che promette ai fedeli il
cambiamento del mondo. Maria sta cercando un nuovo modo di vivere e
quell’autenticità che le viene negata dalle rigide gerarchie del
suo tempo, e mentre la fama del movimento si diffonde e sempre più
persone sono attratte dal messaggio ispiratore di Gesù, il viaggio
spirituale di Maria la porterà alla capitale Gerusalemme, dove
dovrà confrontarsi con la realtà del destino di
Gesù.
Rooney Mara è
protagonista nella nuova clip da Maria Maddalena,
il film che la vede nei panni del personaggio evangelico del
titolo, al fianco di Joaquin Phoenix nel ruolo di
Gesù.
Il film è diretto
da Garth Davis (Lion,
Top of the lake). Ecco il video:
Di seguito la sinossi ufficiale di Maria
Maddalena:
Ambientato in Terra Santa dell’era contemporanea, il film
segue una giovane donna mentre lascia il suo piccolo villaggio di
pescatori e la sua famiglia tradizionale per unirsi a un radicale
movimento sociale. In testa c’è un
leader carismatico, Gesù di Nazareth, che promette ai fedeli il
cambiamento del mondo. Maria sta cercando un nuovo modo di vivere e
quell’autenticità che le viene negata dalle rigide gerarchie del
suo tempo, e mentre la fama del movimento si diffonde e sempre più
persone sono attratte dal messaggio ispiratore di Gesù, il viaggio
spirituale di Maria la porterà alla capitale Gerusalemme, dove
dovrà confrontarsi con la realtà del destino di
Gesù.
Si è tenuta
alla National Gallery di Londra la proiezione
speciale di Maria Maddalena il nuovo film
di Garth Davis, regista
di Lion
– La strada verso casa. Alla serata gli
interpreti Rooney Mara, Joaquin
Phoenix, Chiwetel
Ejiofor e Tahar Rahim.
MARIA MADDALENA è un ritratto
autentico e umano di una delle più enigmatiche e incomprese figure
spirituali della storia. Il film biblico racconta la storia di
Maria (Rooney Mara), una giovane donna in cerca di una nuova vita.
Forzata dalla società gerarchica del suo tempo, Maria sfida la sua
famiglia per unirsi ad un nuovo movimento sociale guidato dal
carismatico Gesù di Nazareth (Joaquin Phoenix).
Trova presto un posto per sé
nel movimento e nel cuore di un viaggio che la porterà a
Gerusalemme. Diretto da Garth Davis e scritto da Helen Edmundson e
Philippa Goslett, MARIA MADDALENA vede la partecipazione anche di
Chiwetel Ejiofor e Tahar Rahim.
L’immagine con cui si congeda Maria Maddalena
è inequivocabilmente pensata per chiudere l’ennesima parabola
cinematografica sulla rivendicazione del ruolo della donna nella
società; ci stupirebbe sapere che nella testa di Garth
Davis, regista (quasi) alle prime armi, e delle due
sceneggiatrici (donne, ovviamente) Helen Edmundson
e Philippa Goslett, non ci fosse sempre stata
questa intenzione, o almeno questo cambio di prospettiva
incoraggiato dal clima degli ultimi anni. Partendo proprio da una
figura femminile “riabilitata” ad altro rispetto al comune sapere,
la Maria di Magdala oggi festeggiata dalla Chiesa Cattolica ma a
lungo giudicata una peccatrice, una prostituta e
un’adultera.
Una lettura politica del personaggio di Maria
di Magdala
C’è
qualcosa di demoniaco nella giovane figlia di Genezaret – il lago
d’acqua dolce situato in Israele – che suo padre non comprende né
accetta: Maria è avversa al matrimonio (combinato e forzato) e alla
vita delle donne del suo rango, tutte mogli, pescatrici e
incubatrici. Se vogliamo, una lettura del genere unita alla scelta
di seguire il predicatore Gesù di Nazareth, è già di per sé moderna
e coraggiosa, addirittura politica. Maria non vuole essere ciò che
la società impone, ma insegue un desiderio più grande e
individualista, e questo tormento esistenziale trova finalmente
pace nella scoperta di un’alternativa e del viaggio da compiere
affinché si realizzi.
Torna
il viaggio al centro della narrazione del cinema del regista
australiano, che dal precedente Lion
porta con sé lo stesso direttore della fotografia Greig
Fraiser (Zero Dark Thirty,
Foxcatcher e Rogue One: A Star
Wars Story) e strappa l’ultima colonna sonora
originale al compianto Jóhann Jóhannsson, il
musicista islandese scomparso a Febbraio. Nulla da dire quindi sul
comparto tecnico e visivo del film, perso tra scenari mozzafiato e
colori al margine di albe e tramonti – una meraviglia che vale il
prezzo del biglietto – e primi piani agitati, con camera a mano che
indugia i contorni di porcellana di Rooney Mara, ogni volta da perdercisi dentro;
tuttavia esaurito l’entusiasmo delle scene iniziali e la funzione
di queste due uniche espressioni (campo lungo e volto degli
attori), Maria Maddalena perde pezzi a effetto
valanga, non raccoglie niente di ciò che semina e denuncia una
certa povertà di inventiva.
Un viaggio cinematografico senza
inventiva
Femminista, ma nemmeno troppo, pudico e cauto nel trattare le
sorti del personaggio (e di quelli che le gravitano attorno, come
Giuda che non regge il dolore del lutto e dunque tradisce il Messia
o Pietro, qui diventato nero, che sembra eccessivamente maschilista
senza reale motivo), il film procede a rilento e più naviga nel
vuoto, più si stringe sui monologhi di Gesù, che interpretato da
Joaquin Phoenix non poteva che essere
problematico, scostante, scurissimo nell’anima e un po’
santone (passateci il termine). Facendo naufragare le
speranze del prologo e il discorso alternativo alle letture che
conosciamo e al pensiero retrogrado in cui ci siamo spesso
trascinati. La vera chicca, in tutto ciò, è che Maria
Maddalena sia stato prodotto dalla compagnia di
Harvey Weinstein e che in America, terra di fuoco
tra denunce di molestie e rivoluzione femminile, potrebbe non
uscire affatto. Insomma, tanto rumore per nulla.
La giovane Maria
Esposito ha all’attivo solamente la partecipazione alla
fiction Rai Mare fuori, ma questa le è bastata per
diventare un’assoluta celebrità tra i più giovani. Distintasi per
la sua grinta e la presenza scenica, l’attrici è oggi tra le più
apprezzate della fiction e della sua generazioni di interpreti, con
un promettente futuro davanti a lei nel mondo della
recitazione.
Ecco 10 cose che non sai di Maria Esposito.
Maria Esposito attrice di serie TV e film
1. È celebre per la serie
Mare fuori. Comparsa come guest star negli
episodi 11 e 12 della seconda stagione di Mare fuori, l’attrice è
poi divenuta parte del gruppo di protagonisti a partire dalla
terza
stagione. Qui ha potuto recitare accanto a Massimiliano
Caiazzo, Nicolas Maupas,
Serena Codato e
Giacomo
Giorgio. L’attrice ha ripreso poi il ruolo anche per
la
quarta stagione. Per quanto riguarda il cinema, il debutto sul
grande schermo deve per la Esposito ancora compiersi, ma certamente
non tarderà a presentarsi l’occasione.
Maria Esposito in Mare fuori
2. Non voleva sostenere il
provino. L’attrice ha raccontato che nel 2021, poco prima
di sostenere il provino per il ruolo di Rosa Ricci in Mare
fuori, non aveva mai visto la serie e per di più non era
interessata a presentarsi per il ruolo. Questo perché non si
riteneva brava abbastanza. È stato il suo insegnante di
recitazione, Biagio Manna, a convincerla a
partecipare. Da quel momento sono poi seguiti altri quattro
provini, dai quali è emersa come la miglior candidata, ottenendo
dunque il ruolo.
3. Ha improvvisato
molto. Parlando del lavoro sul set, l’attrice ha
raccontato di essere rimasta piacevolmente sorpresa dalla
possibilità e libertà offerta agli attori di improvvisare. “Per
esempio, la battuta che è diventata virale Sta facc’ e cess l’ho
improvvisata io. – ha raccontato l’attrice – Dovevo fare
una scena da vera napoletana e il copione non funzionava. L’ho
fatto tutto di pancia.”
4. Ha realmente pianto in
una scena di Mare fuori 4. Le riprese della
quarta stagione sembra non siano stati semplici per l’attrice,
trovatasi ad interpretare Rosa in un periodo difficili mentre ne
viveva uno altrettanto complicato lei fuori dal set. Esposito ha
dunque rivelato di aver riscontrato molto in comune con il proprio
personaggio, condividendo la sua sofferenza. L’attrice ha inoltre
rivelato che nel terzo episodio, le lacrime che le si vede versare
non sono finte bensì vere.
Maria Esposito e i suoi tatuaggi
5. I tatuaggi di Rosa sono
i veri tatuaggi dell’attrice. Uno dei tratti distintivi di
Rosa Ricci sono i tanti tatuaggi che sfoggia sul proprio corpo.
Questi, come rivelato dall’attrice, non solo applicati con del
trucco bensì sono i suoi effettivi tatuaggi. “ne ho
tantissimi. – ha dichiarato l’attrice – Una rosa blu
perché mi sento una persona rara. Il dito che zittisce la bocca
significa: non mi interessa quello che pensi di me. Odio e amore
perché io sono così: amo tantissimo ma odio anche tanto“.
Maria Esposito, la famiglia e la sorella
6. Ha regalato una crocera
ai suoi genitori. L’attrice vanta un rapporto molto forte
con i propri genitori, che l’hanno sempre sostenuta nel suo
desiderio di intraprendere una carriera come attrice. Per
ripagarli, la Esposito ha raccontato di aver regalato loro, con i
primi guadagni, una crociera estiva. Molto stretto è anche il
rapporto con la sorella Martina. Questa non lavora però nel mondo
dello spettacolo, ma di professione fa l’estetista, e ha aperto una
pagina Instagram dedicata proprio ai suoi lavori denominata
marty.mery.nails.
Maria Esposito: il suo fidanzato è Antonio Orefice?
7. È fidanzata, ma non con
un attore di Mare fuori. Come noto, Maria
Esposito e Antonio Orefice sono stati la prima coppia
accertata nata sul set di Mare Fuori.
L’attrice, come noto, non è solita condividere molto della propria
vita privata, ma sembra che la sua relazione con Orefice sia ora
terminata. Si vocifera però di un nuovo amore, quello il con
Tiktoker di professione illusionista, Gennaro
Lillo. Ad oggi pero i due hanno continuato a dimostrarsi
molto riservati e pertanto non si hanno particolari dettagli sulla
loro relazione.
Maria Esposito e il suo libro autobiografico
8. Si è raccontata in
unlibro. Tramite il proprio profilo Instagram l’attrice
ha annunciato l’uscita per Mondadori del proprio libro
autobiografico a partire dal 27 febbraio. “Ho deciso di
raccontarvi di me, – scrive Esposito nel post – di
riportare su carta tutta quella che è la storia della mia vita, le
mie emozioni, le mie ansie, le mie paure. Tramite la mia storia
sento il bisogno di farvi percepire il sogno che sto vivendo,
l’emozione che ancora oggi mi esplode dentro. Spero vi possa far
capire che bisogna sempre lottare per un obiettivo, la luce prima o
poi arriva per tutti, basta crederci“.
Maria Esposito è su Instagram
9. È presente sul social
network. L’attrice è presente sul social network
Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 1,2
milioni di persone e dove attualmente si possono ritrovare oltre
100 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi
lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di
tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano
anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e
altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere
aggiornati su tutte le sue novità.
Maria Esposito: età e altezza dell’attrice
10. Maria Esposito è nata
il 10 novembre del 2003 a Napoli. L’attrice è alta
complessivamente 1,68 metri.
Diretto da Lauriane Escaffre e
Yvo Muller, il film Maria e
l’amore narra la storia di una donna che insegue i suoi
sogni con grande tenacia, nonostante la vita non le abbia riservato
tanta fortuna in tal senso. Il film, come scopriremo in questo
approfondimento, nasce grazie alla storia familiare della regista
Escaffre ed è in qualche modo ispirata alla sua nonna. A partire da
questa vicenda personale si costruisce un dunque un racconto che,
con leggerezza e una buona dose di ottimismo, narra la nascita di
un amore alle soglie della maturità.
Si ribadisce così la possibilità di
una seconda occasione inaspettata e sorprendente. Una seconda
occasione che arriva grazie all’arte. Per la protagonista, questa è
sempre stata qualcosa di utopico e inaccessibile perché riservata
alle persone benestanti, estroverse, belle, integrate ma non a lei.
Si tratta di qualcosa che i registi Escaffre e Muller hanno vissuto
in prima persona e che cercano di contrastare con questo loro
film.
Per chi è in cerca di un
appassionante racconto sulle seconde possibilità che la vita offre,
è dunque questo un titolo da non perdere. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Maria e l’amore. Proseguendo qui nella lettura
sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Maria e l’amore
Il film racconta la storia di una
donna di nome Maria, sposata da 25 anni, che
lavora per una ditta di pulizie. Ha un carattere riservato e
timido, a volte è goffa e sempre gentile. Scrive poesie e non
lascia mai il quaderno rosso, dove le raccoglie, lo porta sempre
con sé e non condivide con nessuno i suoi scritti, nemmeno con suo
marito. Un giorno la donna viene assegnata come addetta alle
pulizie alla prestigiosa Scuola di Belle Arti a Parigi e tra le
mura dell’istituto scopre un mondo nuovo ricco di creatività,
libertà e audacia.
Qui fa la conoscenza di
Hubert, il bizzarro custode della scuola, con il
quale instaura subito una forte amicizia e che sin da subito le sta
accanto nelle situazioni più difficili. Mentre il legame tra i due
cresce, Maria riscopre non solo se stessa, ma anche emozioni che
non provava da tempo. Riuscirà a lasciarsi andare e godersi
finalmente la vita e l’amore?
La storia vera dietro il film
Maria e l’amore
nasce dalla storia familiare della regista Lauriane
Escaffre e, in particolar modo, dalla figura di sua nonna.
“Mia nonna lavorava come donna delle pulizie”, ha
ricordato la regista. “Me la ricordo come una donnina discreta,
che parlava piano e camminava in punta di piedi. I suoi datori di
lavoro la chiamavano per nome. Lavorava spesso mentre questi erano
fuori casa ma, se c’erano, era in grado di passare del tutto
inosservata. Come mia nonna, Maria è una di quelle persone che non
siamo abituati a notare: la sua professione non è considerata
socialmente importante. La mette anzi in una condizione di
invisibilità, sebbene lei invece veda tutto”.
Il cast del film
Nel ruolo della protagonista, Maria
Rodrigues, vi è l’attrice Karin Viard.
L’interprete è nota per aver recitato in film come Niente da
dichiarare? (2011),La famiglia Belier (2014), Lolo – Giù le mani da
mia madre (2015) e Il complicato mondo di Nathalie
(2017). Accanto a lei, nel ruolo del custode della scuola Hubert,
vi è invece l’attore Grégory Gadebois.
Caratterista prolifico, è stato candidato altre due volte al premio
César: nel 2014 come migliore attore per Mon âme par toi
guérie e nel 2020 come migliore attore non protagonista per la
sua interpretazione nei panni di Hubert Joseph Henry nel film
L’ufficiale e la spia.
Completano il cast Philippe
Uchan nel ruolo di Oratio Rodrigues, Noée
Abita in quello di Naomie Hosseinzadeh, Laurianne
Escaffre in quello di Florence Desnoyers, Pauline
Clément in quello di Charlotte e Yvo
Muller nel ruolo di Hendrick Kofman. Tania
Dessources interpreta Fatou, mentre Catherine
Salée è Brigitte e Samira Sedira è
Karima. Infine, Muriel Combeau è il nipote di Mme Margoteau,
Tom Rivoire è uno studente e Catherine Vidal è
l’insegnante di disegno morfologico.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di Maria
e l’amore grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 13
settembre alle ore 21:20 sul canale
Rai 3.
Guarda il trailer
del film Maria e
l’amore, dai produttori di Quasi Amici e The
Specials. Il film è diretto da Lauriane Escaffre e Yvonnick
Muller con Karin Viard e Gregory Gadebois. Sarà nei cinema italiani
da giovedì 3 novembre, distribuito da Europictures, Maria
e l’amore, una deliziosa commedia francese diretta da
Lauriane Escaffre e Yvonnick Muller che vede
protagonista Karin Viard (La famiglia Bélier) e
Gregory Gadebois (E’andato tutto bene).
Maria e
l’amoreracconta la storia di Maria, sposata
da 25 anni, che lavora per una ditta di pulizie. Ha un carattere
riservato e timido, a volte è goffa ma sempre dolce e gentile.
Scrive poesie e non lascia mai il quaderno dove le raccoglie, lo
porta sempre con sé e non condivide con nessuno i suoi scritti. Un
giorno viene assegnata come addetta alle pulizie alla prestigiosa
Scuola di Belle Arti a Parigi e tra le mura dell’istituto scopre un
mondo nuovo ricco di creatività, libertà e audacia. Qui fa la
conoscenza di Hubert, il bizzarro custode della scuola. Mentre
il legame tra i due cresce, Maria riscopre non solo sé stessa, ma
anche emozioni che non provava da tempo. Riuscirà a lasciarsi
andare e godersi finalmente la vita e l’amore?
Dai produttori del film campione di incassi Quasi Amici e The
Specials,Maria e
l’amore rappresenta il riscatto di una vita, di una donna
che si riappropria dei suoi sogni, di una felicità mai del tutto
vissuta, lasciandosi trasportare in un amore tanto travolgente
quanto inaspettato.
Maria,
scritto da Steven Knight (Spencer, Peaky
Blinders, Eastern Promises), racconta la tumultuosa, bella e
tragica vita della più grande cantante d’opera del mondo, rivissuta
e immaginata durante i suoi ultimi giorni nella Parigi degli anni
‘70. Maria è un film Fremantle prodotto
da Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, una società del gruppo
Fremantle, Juan de Dios Larraín per Fabula Pictures, e Jonas
Dornbach per Komplizen Film, un’esclusiva per l’Italia Rai
Cinema.
“Distribuiremo nelle sale italiane Maria,
uno dei film più attesi della Mostra, grazie ad un importante
accordo raggiunto con Andrea Scrosati con reciproca soddisfazione,
che ci vede insieme a Fremantle per la prima volta
per un grande film internazionale – dice Paolo Del
Brocco, amministratore delegato di Rai
Cinema. Un altro intenso ritratto femminile ad opera
di Pablo Larraín, un autore molto attento alle storie delle donne
del nostro secolo, che siamo felici di presentare al pubblico
italiano dopo Spencer, sulla figura della principessa Diana. Un
racconto impreziosito da interpreti di grande statura che mette al
centro il mito di una delle figure più emblematiche della nostra
storia culturale contemporanea, il cui ricordo ed eredità sono
destinati a restare nel tempo”.
“Sono davvero felice di questa collaborazione con
Rai Cinema che porterà nelle sale italiane, grazie
a 01 Distribution, un film bellissimo come
Maria – dichiara Andrea
Scrosati, Group Chief Operating Officer, CEO Continental
Europe di Fremantle. Da tempo con Paolo Del
Brocco cercavamo un nuovo progetto su cui collaborare e non poteva
esserci occasione migliore: un film creato e diretto da un autore
straordinario come Pablo Larraín, su un’icona mondiale come Maria
Callas, interpretata da una grandissima Angelina Jolie e da
straordinari talenti italiani come Pierfrancesco Favino, Alba
Rohrwacher e Valeria Golino. Non poteva esserci un partner migliore
di Rai Cinema e di tutto il team di Paolo“. Le vendite
internazionali sono a cura di FilmNation.
Sarà presentato oggi in concorso
all’ottantunesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
della Biennale di Venezia Maria
di Pablo Larraín che vede protagonista Angelina Jolie nei panni di Maria
Callas. Nel cast anche
Valeria Golino, Haluk Bilginer,
Alba Rohrwacher,
Pierfrancesco Favino e Kodi
Smit-McPhee.
In merito al film il regista
Pablo Larraín ha commentato: Maria Callas, la
più grande cantante lirica di tutti i tempi, ha avuto senza dubbio
una vita bella, unica e tormentata. Questa è la storia dei suoi
ultimi giorni, una celebrazione raccontata attraverso i ricordi e
gli amici, e soprattutto attraverso il suo canto.
Maria racconta la
tumultuosa, tragica e bellissima storia della vita della più grande
cantante lirica del mondo, rivisitata e reinterpretata durante i
suoi ultimi giorni nella Parigi degli anni Settanta.
Maria
è prodotto da The Apartment (Lorenzo Mieli, Annamaria Morelli),
Komplizen Film (Jonas Dornbach, Janine Jackowski, Maren Ade),
Fabula (Juan de Dios Larraín, Pablo Larraín).
Maria è un film drammatico biografico di prossima uscita sulla
cantante lirica Maria Callas. È diretto
da Pablo
Larraín,
scritto da Steven
Knight,
prodotto da Fremantle e interpretato da Angelina
Jolie nel
ruolo della protagonista, con Valeria
Golino nel
ruolo della sorella Yakinthi e Haluk
Bilginer nel
ruolo di Aristotele Onassis. Il film sarà presentato in anteprima
all’81ª
Mostra internazionale d’arte cinematografica di
Venezia,
dove concorrerà per il Leone d’oro.
“Sono
estremamente felice di avere la possibilità di concludere questo
processo di rappresentazione delle donne che hanno cambiato il
destino del 20° secolo, culturalmente parlando“,
ha detto Larrain a Variety a giugno, dopo aver già portato sullo
schermo Jackie e Spencer.
“E
questa volta si tratta di un artista. Ed è innescato dalla mia
ammirazione per la sua vita e il suo lavoro“,
ha aggiunto il regista. Steven
Knight (Spencer,
Peaky Blinders, La promessa dell’assassino)
ha scritto la sceneggiatura di Maria,
mentre il film sarà prodotto da Juan
de Dios Larraín per Fabula
Pictures, Lorenzo
Mieli per The
Apartment Pictures,
una Fremantle
Company,
e Jonas
Dornbach per Komlizen
Film.
L’attrice Maria Chiara
Giannetta è oggi uno dei volti più popolari e amati del
piccolo schermo, essendosi distinta in serie diverse tra loro e
offrendo sempre interpretazioni di alto livello. Ora che ha
dimostrato di poter essere anche una valida protagonista, il futuro
dell’attrice sembra essere sempre più spianato verso grandi
traguardi.
Ecco 10 cose che non sai di Maria Chiara
Giannetta.
Maria Chiara Giannetta: i suoi film e le serie TV
1. È nota per diverse serie
TV. L’attrice ottiene un primo ruolo di rilievo recitando
nei panni di Sabrina Rondinelli in un episodio della nona stagione
di Don Matteo (2014). In seguito recita invece in un
episodio di L’allieva (2016), con Alessandra Mastronardi
e nella miniserie Baciato dal sole (2016). Successivamente
ottiene maggior popolarità ricoprendo il ruolo di Asia Pellicano in
Che Dio ci aiuti (2017-2019), con Elena SofiaRicci, e di Mariella Santorini nella quarta
stagione di Un passo dal cielo. Dal 2018 torna in
Don Matteo ricoprendo però un ruolo diverso, quello del
capitano dei Carabinieri Anna Olivieri, recitando accanto a
Terence Hill.
Nel 2021 recita invece nella serie Buongiorno, mamma!,
mentre è poi per la prima volta protagonista assoluta di
Blanca.
2. Ha preso parte anche a
film per il cinema. La Giannetta recita nel suo primo film
per il grande schermo nel 2016, apparendo in La ragazza del
mondo. Successivamente è in Ricordi? (2018), con
Luca Marinelli,
per poi prendere parte anche a Tafanos (2018),
Mollami (2019) e Bentornato Presidente (2019),
con Claudio
Bisio.
3. Ha recitato anche per il
teatro. Nel corso della sua carriera l’attrice non ha però
mai dimenticato di dedicarsi anche al teatro, una delle sue più
grandi passioni. Negli anni ha infatti preso parte a spettacoli
come Chicago, Girotondo, Il gatto con gli stivali, I racconti
di Silente e Gretel. Un viaggio di solo ritorno.
Oltre al teatro, nel 2020 la Giannetta ha avuto modo di recitare
anche nel videoclip del brano Sembro matto, di
MaxPezzali.
Maria Chiara Giannetta in Blanca
4. Si è preparata molto per
il ruolo. In Blanca l’attrice ricopre il ruolo di
Blanca Ferrando, una giovane non vedente che lavora come
consultente di polizia, specializzata nel décodage dei file audio.
Per prepararsi a questo ruolo particolarmente impegnativo,
l’attrice si è preparata attraverso testimonianze di persone non
vedenti e facendo pratica con il cane guida. Si è inoltre sforzata
di imparare a compiere alcune attività per casa rinunciando alla
vista. Ciò le ha permesso di risultare più realistica nella
sua interpretazione.
5. Ha vinto un importante
riconoscimento. Grazie alla sua interpretazione in
Blanca, l’attrice ha vinto il Nastro d’Argento alle Grandi
Serie come miglior attrice protagonista. Si tratta di premi
istituiti solo di recente, che si propongono di conferire
finalmente i giusti riconoscimenti alla serialità italiana. La
vittoria della Giannetta ha così rappresentato per lei un’ulteriore
consacrazione, portandola a divenire una delle attrici di serie più
popolari e apprezzate del panorama italiano.
Maria Chiara Giannetta e Maurizio Lastrico sono fidanzati?
6. È molto
riservata. L’attrice è notoriamente molto riservata
riguardo la propria vita privata, comprensibilmente intenta a
tenere dunque questa separata dalla propria attività di personaggio
pubblico. Non è dunque noto se sia ad oggi fidanzata o meno.
Diverse voci la vorrebbero insieme all’attore Maurizio
Lastrico, con il quale ha recitato in Don
Matteo e anche in altre occasioni, ma non c’è nulla di
confermato a riguardo. I due hanno sempre sfoggiato un’ottima
chimica di coppia, ma la loro è più probabile che sia una
fortissima amicizia che non una vera e propria relazione.
Maria Chiara Giannetta è su Instagram
7. È presente sul social
network. L’attrice possiede un proprio profilo Instagram
ufficiale con tanto di spunta blu. Questo è seguito attualmente da
320 mila persone e vanta oltre 200 post. Attraverso le sue
pubblicazioni l’attrice è solita raccontare le proprie giornate
lavorative, tra curiosità e dietro le quinte dei set a cui
partecipa. Non mancano però anche immagini legate alla propria
quotidianità, tra momenti di svago, giornate in compagnia di amici
o colleghi e molto altro. Seguendola si può dunque rimanere
aggiornati su tutte le sue novità.
Maria Chiara Giannetta a Sanremo
8. Ha co-condotto una delle
serate del celebre festival. Nel 2022 l’attrice è stata
scelta da Amadeus per condurre con lui una delle
cinque serate del prestigioso Festival di Sanremo.
In particolare, l’attrice ha partecipato alla quarta puntata,
quella dedicata ai duetti, dove tra le altre cose si è cimentata
con un apprezzato monologo incentrato sul tema della diversità.
Maria Chiara Giannetta a Miss Italia
9. Non ha mai partecipato al
noto contest di bellezza. Contrariamente a quanto
riportato da molte testate online, l’attrice non sembra aver mai
preso parte a Miss Italia, né in qualità di concorrente né
di conduttrice. Prima di diventare una nota interprete, infatti,
all’età di 19 anni la Giannetta si è concentrata direttamente sulla
propria formazione artistica, frequentando il Centro Sperimentale
di Cinematografia e laureandosi in lettere presso l’Università
degli Studi di Foggia.
Maria Chiara Giannetta: età e altezza dell’attrice
10. Maria Chiara Giannetta è
nata il 20 maggio del 1992 a Foggia, in Puglia. L’attrice
è alta complessivamente 1.63 metri.
Maria Bello si
unisce al cast di Prisoners,
della Alcon Entertainment production. Reciterà quindi accanto a
Hugh Jackman,
Jake Gyllenhaal, Paul Dano e Melissa
Leo, diretta da Denis Villeneuve, già
regista di Incendies. Prisoners è la storia di un falegname che
vive in una piccola città. Sua figlia viene un giorno rapita
insieme alla migliore amica.
In Prisoners
dopo molte ricerche la polizia si arrende mentre l’uomo, Keller,
decide di proseguire le indagini da solo anche se il suo percorso
viene ostacolato dal detective Loki, un poliziotto “testa calda” al
quale viene assegnato il caso. La Bello, che vedremo anche in Grown
Ups 2, interpreterà la moglie di Jackman. Le riprese partiranno
probabilmente nell’autunno del 2013.
La giovanissima Maria
Bakalova è divenuta celebre grazie al film Borat –
Seguito di film cinema, che le ha aperto le porte ad una
popolarità internazionale che la sta rendendo un’attrice sempre più
richiesta. Sono infatti molti i progetti a cui la Bakalova sta
prendendo parte e sempre più viene indicata come una delle
interpreti da tenere d’occhio per il futuro.
Ecco 10 cose che non sai su Maria Bakalova.
Maria Bakalova: i suoi film e le serie TV
1. Ha recitato in noti
film. Con diversi lungometraggi di produzione bulgara alle
spalle, come Transgression (2017) e Last
Call (2020), l’attrice è arrivata negli Stati Uniti per
recitare nei panni di Tutar Sagdiyev nel film Borat – Seguito di film
cinema, accanto a Sacha Baron
Cohen. Dopo questo film che l’ha resa celebre, ha
preso parte a Woman Do Cry (2021), Nella bolla (2022), con Karen Gillan e
Bodies Bodies Bodies (2022), commedia horror.
2. Ha recitato anche per la
televisione. Oltre ad aver preso parte a film per il
cinema, l’attrice ha recitato anche in alcuni prodotti televisivi.
Questi sono la serie bulgara Tipichno, dove ha recitato
nel 2015 per tre episodi e l’episodio Borat’s American
Lockdown della miniserie Borat’s American
Lockdown & Debunking Borat, realizzata con materiale non
utilizzato per il film. Nel 2022 ha invece un cameo in Guardians of the Galaxy Holiday
Special.
3. È anche
produttrice. La giovane attrice sta dimostrando molta
dimestichezza con l’ambiente del cinema statunitense, tanto da aver
intrapreso anche l’attività di produttrice per alcuni progetti. Tra
questi si hanno la commedia romantica The Honeymoon, nella quale è presente
anche come attrice, è Triumph, film stavolta di
nazionalità bulgara nel quale come l’altro compare anche come
attrice.
Maria Bakalova in Borat
4. È stato il suo debutto in
lingua inglese. Prima di recitare in Borat – Seguito
di film cinema, l’attrice vantava unicamente interpretazioni
in opere di produzione bulgara. Borat ha dunque
rappresentato ilsuo debutto in un film in lingua inglese, cosa che
le ha poi permesso di ottenere un’enorme popolarità e rimanere nel
contesto del cinema statunitense, dove oggi continua a lavorare.
L’attrice si è dunque dichiarata estremamente grata
dell’opportunità ricevuta, che le ha letteralmente cambiato la
vita.
5. Ha sostenuto un provino
“folle”. Ricordando l’esperienza di Borat – Seguito di
film cinema, l’attrice ha raccontato di aver fatto di tutto
pur di ottenere la parte di Tutar Sagdiyev nel film, arrivando a
sostenere un provino giudicato come “folle”. L’attrice si è infatti
trovata a dover improvvisare insieme ad alcuni soggetti reali,
ignari del fatto che si stavano svolgendo dei casting per il film.
La Bakalova ha infine dimostrato molto coraggio e capacità di
improvvisazione, addirittura infilandosi in una gabbia per cani e
bevendo dalla ciotola di questi.
Maria Bakalova e Rudy Giuliani
6. Ha recitato con l’ex
sindaco di New York. Ad essere divenuta particolarmente
nota di Borat – Seguito di film cinema è la scena dove la
Bakalova interagisce con Rudy Giuliani, ex sindaco
di New York e avvocato personale di Donald Trump. In essa, mentre
l’attrice sta intervistando Giuliani, quest’ultimo viene
improvvisamente sorpreso con le mani nei pantaloni e anche se la
cosa è stata interrotta subito si sono sollevate giustamente molte
polemiche nei confronti del comportamento dell’avvocato. La
Bakalova, in seguito, ha affermato che ciò che è accaduto è ciò che
si vede nel film, senza alcuna distorsione dei fatti.
Maria Bakalova candidata agli Oscar
7. Ha stabilito un
importante primato. Grazie alla sua irresistibile
interpretazione in Borat – Seguito di film cinema, la
Bakalova è stata candidata come miglior attrice ad importanti premi
come agli Screen Actors Guild Award, ai British Academy Film
Awards, ai Golden Globe e, sopratutto, agli Oscar. A questi ultimi
ha concorso nella categoria “miglior attrice non protagonista” e
pur non avendo poi vinto il premio ha comunque stabilito un
importante primato. Si tratta infatti della prima persona bulgara a
ricevere una candidatura nelle categorie attoriali.
Maria Bakalova in Guardiani della Galassia
8. Reciterà nell’atteso film
Marvel. Nel giugno del
2022, è stato annunciato che Bakalova si è unita al cast del film
del Marvel Cinematic Universe Guardiani della Galassia Vol.
3, atteso per il 2023. Qui darà voce a Cosmo the Spacedog,
prendendo parte anche al lavoro di motion capture sul personaggio.
L’attrice ha già avuto modo di fornire agli spettatori un assaggio
di questo personaggio grazie al Guardiani della Galassia
Holiday Special, disponibile dal 25 novembre sulla piattaforma
Disney+.
Maria Bakalova è su Instagram
9.È
presente sul social network. L’attrice possiede un proprio
profilo Instagram ufficiale con tanto di spunta blu. Questo è
seguito da 387 mila persone e presenta attualmente oltre 800 post.
Attraverso le sue pubblicazioni l’attrice è solita raccontare le
proprie giornate lavorative, tra curiosità e dietro le quinte dei
set a cui partecipa. Non mancano però anche immagini legate alla
propria quotidianità, tra momenti di svago, giornate in compagnia
di amici o colleghi e molto altro. Seguendola si può dunque
rimanere aggiornati su tutte le sue novità.
Maria Bakalova: età e altezza dell’attrice
10. Maria Bakalova è nata a
Burgas, In Bulgaria, il 4 giugno del 1996. L’attrice è
alta complessivamente 1,65 metri
Guardiani
della Galassia Vol. 3 ha aggiunto al suo cast
Maria Bakalova, attrice che ha esordito al cinema
al fianco di Sacha Baron Cohen in Borat
2, arrivando a una meritata nomination agli Oscar con la
sua performance.
Il tanto atteso trequel di James
Gunn è in sviluppo dal 2017, anche se il lavoro
sul film è stato brevemente interrotto quando la Disney ha
licenziato Gunn per una serie di tweet problematici. Il ritorno di
Gunn è stato rivelato pubblicamente nel 2019, tuttavia, è stato
solo quando ha finito di lavorare sulle sue avventure DC, il film
The Suicide Squad e la sua serie spin-off,
Peacemaker, che il lavoro su Guardiani
della Galassia Vol. 3 è ripreso. Il nuovo film è
attualmente atteso per maggio 2023, con tutti i protagonisti del
franchise di ritorno.
Come con qualsiasi nuova puntata di una serie, Guardiani
della Galassia Vol. 3 introdurrà anche una
manciata di personaggi nuovi. In particolare, Will
Poulter segnerà il suo debutto in franchising nei panni di
Adam Warlock, che viene inviato dai Sovereign per
distruggere i Guardiani. Un’altra novità nel cast è
Chukwudi Iwuji, vista in Peacemaker, e
Daniela Melchior (The Suicide
Squad),
che ha un piccolo ruolo nel film.
Ora, stando a quanto riportato da
Deadline, l’attrice Maria Bakalova si è unita al
cast di Guardiani
della Galassia Vol. 3. Non si
conosce ancora il suo ruolo o l’entità della sua parte, ma è
sicuramente un’aggiunta interessante al cast già molto nutrito.
Scritto e diretto da James
Gunn, Guardiani
della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale
nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora
comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente
entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris
Pratt, Zoe
Saldana, Dave
Bautista, Pom
Klementieff,Karen
Gillan, insieme a Vin
Diesel e Bradley
Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel
film è atteso anche Chris
Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i
nuovi arrivati del MCUDaniela Melchior,
Will Poulter, Maria Bakalova e
Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di
interpretare il ruolo di Adam Warlock.
SKY ha diffuso il trailer
di Maria Antonietta, la nuova serie che racconta
la storia della giovane regina austriaca che sconvolse la corte di
Francia per la sua mentalità moderna e all’avanguardia. Creata e
scritta da Deborah Davis, sceneggiatrice del film
La Favorita (per cui è stata candidata agli Oscar del
2018), e con protagonista l’attrice tedesca Emilia
Schüle, la serie in 8 episodi andrà in onda in esclusiva
su Sky e in streaming solo su NOW dal 15 febbraio, con due nuovi
episodi ogni mercoledì su Sky Serie (disponibili anche on
demand).
La trama di Maria
Antonietta
Maria Antonietta,
attraverso uno sguardo contemporaneo, esplora il lato oscuro e
misogino della corte di Versailles della seconda metà del XVIII
secolo, quando la futura regina, allora solo 14enne, lasciò
l’Austria per diventare la moglie del Delfino di Francia (Luigi
XVI). All’inizio inibita dallo stretto protocollo di corte, dalle
rigide regole imposte dalla società, e sotto la pressione di una
nazione straniera che avrebbe dovuto accettarla come sovrana, Maria
Antonietta riuscì a rivoluzionare la sua immagine, grazie alla sua
indole testarda e il suo grande carisma. Con coraggio e dignità la
regina si scagliò contro il sistema decidendo di vivere in modo
innovativo malgrado il disappunto francese.
Il cast
Nel cast anche James
Purefoy (A
Discovery of Witches), Jack Archer (The Bay), Roxane Duran
(Riviera), Jasmine Blackborow (Shadow and Bone) e Louis Cunningham
(Bridgerton). Maria Antonietta è prodotta da Alban Étienne e
Stéphanie Chartreux di Banijay Studios France, Claude Chelli e Aude
Albano di Capa Drama e Christophe Toulemonde di Les Gen
La macchina produttiva
cinematografica di Francia è probabilmente la più florida d’Europa,
al momento, grazie alle idee di Luc Besson (la
serie Taken,
Lucy) anche la più ricca.
Marguerite si unisce all’offerta del
mercato transalpino quasi in punta di piedi, lontano sia dalle
numerose commedie che dai drammi profondi, con una propria
personalità, un proprio carattere. Se il soggetto e la storia
(vera) non sono originali sino in fondo, anzi Hollywood sta già
preparando la sua versione con Meryl Streep nei panni della protagonista, è
su tutti gli altri livelli tecnici e artistici che l’opera di
Xavier Giannoli impressiona positivamente. Ma
procediamo per gradi, il nome Marguerite Dumont vi
suggerisce qualcosa? Siamo nel 1921, all’inizio di un decennio
incredibilmente dinamico, di fermento, durante il quale la gente si
appresta a scoprire il piacere della bella vita, delle sovversioni
politiche, dei club culturali e dei teatri sparsi per Parigi come
funghi in autunno. La nostra eroina, se così vogliamo chiamarla, è
ricca e un po’ ingenua, ed è convinta di possedere una voce divina.
Peccato che la realtà dei fatti sia ben diversa, il suo canto è
infatti l’emblema della stonatura, del cattivo gusto, del fastidio,
un lamento stridulo in grado di annientare in pochi attimi
capolavori immani della tradizione operistica universale.
Nascondere la verità conviene però a molti, a tanti che bramano il
suo denaro e poco altro.
Attorno alla sua figura
inizia a crearsi un nugolo di profittatori, imbroglioni e bastardi
patentati, ed è con dolore che lo spettatore assiste inerme a ogni
tipo di umiliazione dietro le sue spalle. Una macellazione in piena
regola, come simboleggiano anche gli onnipresenti animali sulla
scena.
Abbiamo però detto appena sopra che
Marguerite non è un dramma canonico, infatti uno dei suoi punti di
forza è proprio la tagliente ironia che accompagna costantemente le
linee di copione e i volti dei personaggi, capace così di alternare
momenti di genuina ilarità ad altri più riflessivi, violenti,
tristi. Se tutto questo ha solleticato la vostra curiosità,
sappiate che bisogna ancora aggiungere al quadro un valore
produttivo di altissimo livello. Fotografia e scenografie si
fondono in un unico livello barocco, con un’attenzione ai
particolari, alle luci e alle ombre da lasciare davvero sorpresi;
inoltre le inquadrature possiedono una ricercatezza tutt’altro che
comune, non c’è un frame fuori posto, ogni cosa sembra pensata per
trovarsi esattamente dove si trova.
I continui cambi di scena pensano
poi a mantenere l’amalgama sempre dinamica, perfettamente in linea
con le prove attoriali di una qualità estrema. Denis
Mpunga, Christa Théret, André Marcon, Michel Fau ma
soprattutto la divina Catherine Frot
(La Cuoca del Presidente, La
Voltapagine), dominano il palcoscenico con una forza
e una solidità disarmanti. Danzano assieme alla musica, alle arie
di Mozart, Puccini, Leoncavallo, distruggendo la borghesia a suon
di provocazioni, di motori scoppiati e crocevia misteriosi.
Dettagli che certamente vi sembreranno aria fritta adesso, ma che
all’interno del film trovano un posto preciso, e che noi
giustamente non possiamo rovinarvi con la recensione.
Cosa resta? Le atmosfere
malinconiche di Viale del Tramonto, le tematiche della diva in
crisi, invecchiata e facile preda della follia, come i sentori
allucinogeni di C’era Una Volta in America, citato esplicitamente
in una scena ad hoc. Il finale pecca forse di presunzione, e i
ritmi si sfaldano leggermente, ma nulla che non si possa perdonare.
Come direbbero i francesi: bravo, con l’accento sulla o.
La regista de La guerra
è dichiarata, Valérie Donzelli,
torna, con Marguerite e Julien, a
dirigere Jérémie Elkaïm, rinunciando al ruolo di
protagonista, che lascia ad Anaïs Demoustier. Con
Elkaïm firma la sceneggiatura, originariamente scritta da
Jean Gruault per Francois
Truffaut nel 1973.
Marguerite e Julien sono fratelli,
figli dei coniugi de Ravalet, signori di Tourlaville, e il loro
amore nasce fin dall’infanzia. La famiglia tenta di separali, ma la
distanza imposta non impedisce loro di ritrovarsi insieme adulti e
scoprire intatto il sentimento che li lega. Gli ostacoli aumentano
quando Marguerite è costretta a sposare un uomo che non ama. Ma
neanche questo basta a far recedere i due giovani dai loro
propositi. Determinati a vivere liberamente la loro passione,
fuggono da una società che non accetta la loro unione.
L’incesto è senza dubbio un tabù
nella nostra società, come lo era in quella ben più rigida del
‘600, epoca nella quale vissero i veri Marguerite e Julien, alle
cui vicende il lavoro si ispira. Tuttavia, il film non riesce a
rendere la forza di un amore così travolgente da abbattere una
barriera sociale che sembrava invalicabile.
Insistendo sulla purezza
del sentimento, volendolo allontanare da ogni accento sordido o
perverso, l’autrice finisce però per rendere questo amore troppo
etereo, sacrifica l’emozione a favore di una rappresentazione
fredda: mancano il coinvolgimento dei sensi, l’intensità di
sguardi, la costante tensione impalpabile tra gli amanti, che
dovrebbero caratterizzare un sentimento totalizzante, travolgente.
Le interpretazioni dei protagonisti restano imbrigliate nella
forma, costrette in un linguaggio romantico enfatico e banale, che
vive di “per sempre” e possessivi in abbondanza.
La mancanza di coinvolgimento
emotivo e l’eccessiva semplificazione fanno apparire il film
ingenuo agli occhi dello spettatore adulto. Presentato come una
leggenda senza tempo, raccontata da una narratrice esterna –
un’orfana (Esther Garrel), che narra la storia di
Marguerite e Julien alle sue piccole
compagne di orfanotrofio – il film sembra più rivolto a un pubblico
di bambini e ragazzi per spiegare loro il concetto di incesto.
Valérie Donzelli pare sottovalutare sia il
pubblico dei grandi che quello dei piccini e aspettarsi da entrambi
la stessa reazione di coinvolgimento e stupore che le piccole
orfane hanno nell’ascoltare la storia.
Formalmente la caratteristica
rilevante del lavoro è la libertà nella collocazione temporale
della vicenda: non in un’epoca definita, bensì con una continua
alternanza, dal ‘600 al secolo scorso, ai nostri giorni. La scelta
non trova una piena organicità all’interno del film e finisce per
disorientare e stancare lo spettatore. Occorre attendere le parole
di Walt Whitman e la poetica sequenza finale per
trovare una soluzione efficace, quanto ormai tardiva.
A sentire il nome Valérie
Donzelli certamente vi tornerà alla mente La
Guerra è Dichiarata, quel piccolo gioiellino pop che
affrontava con semplicità il tema difficile della malattia
infantile. I più cinefili fra voi ricorderanno anche
Main dans la Main (Mano nella Mano), la
commedia presentata al Festival di Roma nel 2012 e mai uscita in
Italia che divertiva con la sua purezza d’animo e d’intenti. Con
Marguerite e Julien – La leggenda degli amanti
impossibili, selezionato in competizione all’interno del
Festival
di Cannes 2015, cambia totalmente lo stile conosciuto
al quale ci aveva abituati e sorprende. In peggio purtroppo. La
leggerezza che tanto ha caratterizzato i lavori precedenti, la
dolcezza e la sfrontatezza sono stati sommersi da un oceano di
supponenza e arroganza piuttosto fastidioso e pesante come
macigno.
Marguerite e Julien – La leggenda degli amanti
impossibili
Parliamo della storia vera di
Marguerite e Julien de Ravalet, figli del signore
di Tourlaville, due fratelli inseparabili sin da piccoli che una
volta adulti si amano carnalmente, dunque violando la legge. Contro
di loro per ovvi motivi la stessa famiglia, la chiesa, il fato. Un
tema interessante sviluppato però in maniera incomprensibile: la
regista e attrice francese gira tutto come un classico melò
settecentesco televisivo con tanto di costumi, carrozze, cavalli,
re e transizioni circolari. Peccato che all’interno della
narrazione sbuchino dal nulla elicotteri, macchine fotografiche
Rolleyflex, poliziotti, giubbotti di jeans, maglioni dalle trame
anni settanta, automobili e una colonna sonora pop.
Simboli che mirano a rendere
attuali le tematiche della sceneggiatura? Strano, perché ai nostri
giorni l’incesto non va propriamente di moda, addirittura avallarlo
e dire con un film ‘In fondo si tratta solo di amore, cosa importa
essere genitori e allo stesso tempo zii di un bambino se c’è
l’amore?’ potrebbe risultare eccessivo anche per un hippie
strafatto nel vivo di Woodstock. Riproviamo: forse si vuole
screditare la giustizia? Raccontare gli abusi e i soprusi di una
legge talvolta bigotta e arcaica? D’accordo, ma in nome dell’amore
non sempre si può sorvolare sulle regole. Le fughe più o meno
rocambolesche (diciamo anche meno) alle quali assistiamo, i
dialoghi patetici, le scene pompose ed eccessivamente caricate di
pathos (con tanto di frames sovraimpressi alla Ghost) e gli arcobaleni completano
poi l’opera.
Un fallimento su ogni fronte che
non risparmia neppure i suoi talentuosi attori:
Jérémie Elkaïm, marito e attore feticcio di
Valérie Donzelli presente in ogni suo film, e Anaïs
Demoustier, che a soli 28 anni ha già 39 film in
curriculum (la ragazza acqua e sapone dai capelli rossi di Una Nuova
Amica di François Ozon), si
impegnano con sincera devozione alla causa, ma la pessima gestione
della sceneggiatura e del montaggio piomba come una scure anche
sulle teste dei loro personaggi. Il colmo, visto il loro
destino.
Mentre in Italia arriva adesso
Tonya, film di Craig Gillespie
con una straordinaria Margot Robbie, l’attrice si mostra
ancora in altre vesti e in un altro intrigante ruolo in
Terminal, l’esordio alla regia
di Vaughn Stein, che la vede anche nel ruolo
di produttrice (come in Tonya).
L’attrice compare in mezzo a un cast
di grandi attori, tra cui Simon
Pegg, Mike Myers, Max
Irons e Dexter Fletcher.
Di seguito il trailer del film diffuso dalla Robbie via Twitter:
Nel cuore di una città
sconfinata e anonima, Terminal segue le storie contorte di alcuni
assassini che svolgono una missione segreta: un insegnante che
combatte contro una malattia fatale, un inserviente enigmatico e
una curiosa cameriera che conduce una pericolosa doppia
vita.
Margot Robbie si affretta a
raggiungere il suo bungalow affittato a Hollywood. In un pomeriggio
di aprile, di ritorno da una sessione di doppiaggio per un film
d’animazione della DreamWorks, l’attrice fa del suo meglio per
sistemare i suoi vestiti sparpagliati in valigie stracolme, a
dimostrazione del fatto che la settimana che intendeva trascorrere
a Los Angeles alla fine si è tramutata in un mese.
“Mi dispiace per il
disordine” afferma l’attrice venticinquenne nata a Gold Coast,
in Australia, e che ora vive a Londra, anche se è da molto
dall’ultima volta che ha trascorso del tempo nelle due città.
“Penso sempre che la
settimana prossima le cose si calmeranno” aggiunge
rilassandosi sul divano accanto a un cuscino con la scritta
“Dio salvi la Regina”.
“Ma poi la settimana successiva
è ancora più frenetica”.
Margot Robbie è
nel bel mezzo di un percorso professionale che la porta da una
parte all’altra del mondo dal 2013. Tutto è cominciato quando è
stata la rivelazione del film The Wolf of Wall
Street di Martin Scorsese, dove
interpretava l’amante e poi moglie del broker senza scrupoli
interpretato da Leonardo DiCaprio.
Dopo tre anni di lavoro senza
sosta, in estate l’attrice tornerà sul grande schermo in due ruoli
importanti in due diversi franchise il cui successo potrebbe
trasformarla da potenziale star a una star a pieno titolo.
Innanzitutto la vedremo nei panni
dell’indipendente Jane in The Legend of
Tarzan, la nuova versione cinematografica sull’eroe
della giungla che uscirà nelle sale il 14 luglio. Il 18 agosto
Margot Robbie sarà in Suicide Squad, basato sulla serie
della DC Comics, nel ruolo di Harley Quinn, la
psicologa criminale che sfodera una mazza da baseball e un accetto
di Brooklyn con la stessa ferocia.
Queste prospettive sembrerebbero un
sogno che diventa realtà per qualsiasi attore, ma in realtà l’hanno
indotta a chiedersi se realizzano davvero le sue aspirazioni.
Anche se non vuole sembrare
ingrata, Margot Robbie riflette sul significato di
tale visibilità e si chiede se era questo ciò che aveva desiderato
per la sua carriera attuale.
“È un trambusto incessante
– afferma – Pensavo che sarebbe stato come scalare una
montagna: arrivi in cima e pensi che poi sarà tutto più
semplice”.
E invece: “Ogni volta che sto
per raggiungere la cima, mi rendo conto che c’è un’altra montagna
da scalare. La lotta continua”.
Terza di quattro figli cresciuti da
una madre single, Margot Robbie non si è concessa
neppure una pausa dalla fine del 2010, quando è scaduto il suo
contratto per Neighbours, una soap opera
australiana dove interpretava una donna bisessuale e indipendente
in cerca del padre biologico.
Poco dopo raggiunse Los
Angeles per sostenere alcune audizioni per episodi pilota di serie
tv americane. Venne ingaggiata nella serie Pan
Am della ABC.
“Per tutti è molto più divertente
dire che ottenere una parte è come vincere alla lotteria in una
sorta di processo istantaneo” dichiara. “Ma in realtà è tutto molto
strategico: bisogna proseguire passo dopo passo”.
La cancellazione di Pan Am
dopo solo 14 episodi è stata una parentesi fortunata che le ha
permesso di lavorare alla commedia romantica Questione di
tempo di Richard Curtis e poi a The Wolf of Wall
Street.
La sua performance straordinaria (e
l’accento newyorkese) in The Wolf of Wall
Street è stata il suo biglietto da visita. Ma ha
dovuto anche apparire nuda in diverse scene, tra cui quella in cui
seduce il personaggio di DiCaprio indossando soltanto un paio di
calze e tacchi alti.
L’attrice ricorda la sfida di
quella sequenza provocante. Durante le riprese pensava: “Il
sacrificio che devo fare è apparire nuda ed è una cosa che non
voglio fare. Ma sto lavorando per Martin Scorsese! Quindi qual è la
cosa più importante fra le due?”.
Anche se il regista le disse che
avrebbe potuto interpretare la scena indossando una vestaglia o la
biancheria intima, l’attrice confessa che ha scelto di comportarsi
come avrebbe fatto il suo personaggio: “Lei non lo avrebbe
fatto. Si sarebbe mostrata completamente nuda”.
Dopo quell’esperienza
Margot Robbie ha recitato in Suite
Francese, tratto dal romanzo di Irène
Némirovsky, e nel thriller Focus – Niente è
come sembra (con Will Smith).
Ma è grazie al suo ruolo in
The Wolf of Wall Street che i registi e i
produttori la scelgono nei loro film.
David Yates, il
regista di The Legend of Tarzan, ha
dichiarato che vederla nel film di Scorsese la rendeva “glamour
ed eccitante”, ma allo stesso tempo si chiedeva se si sarebbe
trattato solo di una suggestione momentanea.
Il regista di quattro film della
saga di Harry Potter e dell’imminente
Animali Fantastici e dove
trovarli ha affermato che per il suo film su
Tarzan non voleva una Jane “troppo vulnerabile, che aveva
bisogno di essere salvata”.
Quando ha incontrato
Margot Robbie, Yates ha trovato la donna giusta
per la parte, ma diversa da ciò che si aspettava.
“È molto pragmatica – ha
affermato il regista – Molto perspicace. Anche se è bellissima
e ambiziosa in modo positivo, ha i piedi per terra”.
Per il film su Tarzan, Margot Robbie ha dovuto
trascorrere molto tempo davanti al green screen a Londra, fingendo
di scappare dagli assalti degli animali o di sopportare la stagione
dei monsoni.
Durante le riprese ha festeggiato
il suo ventiquattresimo compleanno con una festa durata 24 ore.
“Molti mi dicevano: ‘Margot, sono stanco’ – ricorda –
E io rispondevo: ‘Ma non abbiamo ancora finito!’”.
L’attrice ha affrontato prove di
resistenza decisamente diverse per prepararsi a Suicide
Squad, il film che vede nel cast anche Will
Smith e Jared Leto. Margot
Robbie interpreta una criminale in un team male assortito
di villain che diventano eroi.
A proposito della loro prima
conversazione su Skype, David Ayer
(End of Watch – Tolleranza Zero,
Fury), il regista e sceneggiatore di Suicide
Squad, ha affermato: “È stata molto seria e precisa. Ma
quando si sente a suo agio diventa molto espansiva”.
Margot Robbie è
proprio l’attrice che il regista desiderava per la folle
Harley Quinn, perché è in grado di interpretare
“gli sbalzi d’umore del personaggio, gli scatti selvaggi ma
anche la sua autenticità, diventando improvvisamente
straziante”.
Anche nei panni di
Harley Quinn l’attrice ha dovuto mettere in mostra
il suo corpo. Il personaggio indossa quasi sempre dei pantaloncini
aderenti e nel trailer la vediamo indossare una T-shirt attillata.
Lei giustifica il guardaroba del suo personaggio, che “indossa
i pantaloncini cortissimi perché sono briosi e spassosi – non
perché – vuole che i ragazzi le guardino il sedere”.
Tuttavia: “Quando sono me
stessa, non mi piace indossarli. A pranzo mangio hamburger, ma poi
devo girare una scena in cui sono tutta bagnata mentre indosso una
T-shirt bianca e vestiti attillati e ne sono ben
consapevole”.
Il regista ha aggiunto: “Non
pensavo che una tenuta in denim sarebbe stata appropriata per il
personaggio – e l’attrice ha compreso che quell’abbigliamento
– è parte della sua immagine iconica”.
Quando interpreta dei personaggi
ben consapevoli del loro aspetto, come una reporter di guerra
sicura di sé nella commedia di Tina Fey Whiskey Tango Foxtrot o una versione
ironica di se stessa, come nella scena de La Grande
Scommessa in cui spiega il significato di titoli garantiti da
ipoteca in una vasca da bagno piena di schiuma, non è detto che
Margot Robbie la pensi allo stesso modo.
“Devi recitare credendo di
essere davvero bellissima e devi esserne convinta, perché in questo
modo lo penseranno anche gli altri”. L’attrice è in grado di
farlo “quando sono davvero sicura che non si tratta di
me”.
Se Suicide Squad avrà un
sequel, lei afferma ironicamente: “La prossima volta non
indosserò i pantaloncini cortissimi”. I suoi colleghi della
pellicola Suicide Squad la descrivono come un’interprete
la cui tenacia viene poco considerata a uno sguardo superficiale.
“Penseresti che Margot sia una persona molto rilassata, ma è
serissima in ciò che fa”, ha dichiarato Jai
Courtney, che interpreta Captain Boomerang. “È stata
molto tenace nel raggiungere i suoi risultati – ha aggiunto
– Se lo merita, ha lavorato sodo. Ma non si riposa sugli allori
né fa affidamento sulla sua bellezza”.
Margot Robbie ha
contribuito alla creazione di una nuova società di produzione,
LuckyChap Entertainment, finalizzata allo sviluppo di progetti ai
quali potrebbe partecipare come attrice, come un film sulla figura
controversa della pattinatrice di figura Tonya
Harding.
Come l’attrice ha rivelato,
dedicarsi alla produzione è un modo consapevole di esercitare la
sua influenza sulla sua celebrità prima che siano gli altri a
sfruttarla.
“Mi ci è voluto
un po’ per abituarmi all’idea che ora sono una sorta di bene
commerciale al quale viene attribuito un valore. Qualcuno cercherà
sempre di usare il mio nome, di sfruttarlo e di trarne beneficio.
Quindi anche gli amici potrebbero farlo”.
Quando le viene chiesto se ha
raggiunto i risultati che desiderava da quando è arrivata a
Hollywood, Margot Robbie riflette un po’ prima di
rispondere di no. Non saprebbe dire precisamente cosa desiderava
allora, ma ha rivelato una fantasia che le è venuta in mente di
recente.
“Spesso mi dico che avrei
dovuto fare la stuntwoman. Adoro fare gli stunt e stare sul set, ma
non dovresti essere celebre”. Tuttavia, aggiunge: “Non si
può tornare indietro”.
Incredibile come la fama e il
successo possano arrecare danni alle celebrità ben più pericolosi
di un gruppo di fan o di una schiera di paparazzi che ti inseguono
ovunque tu vada. L’ultima delle follie è stata raccontata da
Margot Robbie in una lunga intervista
concessa all’Hollywood Reporter durante la promozione dell’ultimo
film che la vede protagonista, I, Tonya, dove
l’attrice interpreta l’ex pattinatrice Tonya Harding.
Nella bella chiacchierata con la
rivista, la Robbie ha toccato vari argomenti, fra cui le difficoltà
e la sfida di affrontare questa improvvisa attenzione mediatica nei
suoi confronti e lo stato di celebrità che sta vivendo. L’attrice
australiana ha così menzionato un episodio successivo all’uscita
nelle sale di Suicide Squad, il cinecomic DC diretto
da David Ayer che l’ha definitivamente lanciata
nell’olimpo delle star hollywoodiane:
“Stai per recitare in un
cinecomic, e lo scenario che ti si presenta può essere molto
spaventoso. Poi ci sono molte cose che impari lungo la strada, come
quando ricevi minacce di morte e capisci che devi circondarti di un
team che possa proteggerti e indagare su chi decide di inviarti
quelle minacce. Serve soprattutto perché sai che parteciperai a
grandi eventi pubblici.“
Vi ricordiamo che rivedremo presto
Margot Robbie in I, Tonya e Gotham City
Sirens, mentre oggi è al cinema con Vi presento
Christopher Robin al fianco di Domhnaal
Gleeson.
Su Threads, a James Gunn è stato chiesto di commentare
le recenti parole di Margot Robbie sul fatto che
Harley Quinn è uno di quei personaggio che può passare di
attrice in attrice possa significare che non interpreterà più il
ruolo. Il regista ha chiarito le cose dicendo che, sebbene non
abbia parlato con Margot Robbie del personaggio da un po’ di
tempo, “non ci sono piani al momento” per qualcun altro
che la interpreti al di fuori di progetti non appartenenti al
DCU.
“Non ho parlato con Margot di
Harley per molto tempo“, ha detto Gunn nel post. “Ma mi
piacerebbe molto lavorare di nuovo con lei come Harley o come
qualcun altro. Al momento non ci sono piani per qualcun altro che
interpreti Harley (intendo, a parte nel film di Todd o nella/e
serie animata/e)“.
Quali progetti faranno parte del
primo capitolo dell’Universo DC?
Superman: Legacy, tutto
quello che sappiamo sul film
Superman:
Legacy, scritto e diretto
da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi. Il casting, come già
detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.
María Gabriela De Faría sarà il villain “The
Engineer”. Superman sarà supportato da Lanterna Verde
(Nathan
Fillion), Hawkgirl (Isabela Merced),
Mister Terrific (Edi Gathegi) e Metamorpho
(Anthony Carrigan). Nicholas Hoult sarà invece Lex Luthor.
Il film è stato anche descritto
come una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. È però
confermata anche la presenza della Fortezza della Solitudine.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori e ciò ha
permesso al film di non subire particolari ritardi. Ad oggi,
infatti, è confermato che Superman:
Legacyrispetterà la data di uscita
prevista, arrivando in sala l’11 luglio 2025. Le
riprese dovrebbero invece avere inizio a marzo 2024.
Questa collaborazione è molto
significativa, perchè il regista Gunn è diventato uno dei
co-CEO dei DC Studios insieme a
Peter Safran, con cui sta pianificando i prossimi dieci anni di
uscite di un nuovo universo DC. Al momento, il futuro di Harley
Quinn della Robbie è in bilico, tuttavia un commento passato offre
un percorso ottimistico per un suo ritorno nella DCU. Vediamo le notizie a riguardo il futuro di
Margot Robbie come Harley Quinn.
James Gunn ha confermato il ritorno di Margot Robbie come
Harley Quinn prima dei piani del DCU
Prima di diventare il capo
creativo del nuovo Universo DC,
James Gunn aveva rivelato che l’attrice australiana sarebbe
tornata nel ruolo di Harley Quinn. Sebbene
all’epoca il regista intendesse che l’attrice avrebbe interpretato
nuovamente l’antieroina DC nel DCEU, ciò non potrà più accadere,
poiché l’universo condiviso si concluderà a dicembre con l’uscita
di
Aquaman e il Regno Perduto. Tuttavia, il commento del regista
che ha portato al successo i
Guardiani della Galassia della Marvel, fa ben sperare per il
futuro di Margot Robbie nel nuovo Universo DC, che prenderà il via
con la serie animata
Creature Commandos, di cui Gunn ha scritto tutti e sette gli
episodi della prima stagione e uscirà l’anno prossimo.
Quando ha rivelato che la Robbie
sarebbe tornata nel ruolo di Harley, Gunn non era uno dei co-CEO
dei DC Studios. Ciò significa che il regista sapeva del futuro
della Robbie come personaggio, perché molto probabilmente stava
lavorando a un progetto che avrebbe visto il ritorno di Harley.
Mentre Gunn ora è impegnato nello sviluppo di un’intera serie di
film e serie DC, sia animate che live-action, il progetto in cui il
regista aveva previsto il ritorno della Robbie nei panni di
Harley Quinn potrebbe aver saltato gli universi insieme a lui.
Allo stato attuale, alcuni progetti annunciati dell’Universo DC
potrebbero prevedere il ritorno della Robbie nei panni di Harley,
ripagando il precedente commento di Gunn.
Non si sa ancora quando potrebbe
tornare Margot Robbie e la sua Harley Quinn
Sebbene sia probabile che
la Robbie torni a vestire i panni di Harley in base all’accoglienza
positiva riservata alla sua interpretazione del personaggio e ai
commenti passati di Gunn, non è stato confermato che l’attrice
interpreterà Quinn in nessuno dei film e delle serie annunciate del
DCU. Detto questo, un paio di progetti che fanno parte del
nuovo DCU potrebbero avere come protagonista il personaggio.
Viola Davis tornerà a vestire i panni di
Amanda Waller nella serie Waller di Max e,
visto che Harley e la Suicide Squad hanno precedentemente disobbedito
agli ordini della donna che potrebbe essere in cerca di vendetta.
Naturalmente, questa trama si baserebbe sul fatto che la Suicide
Squad sia canonica nel nuovo Universo DC, il che potrebbe non
essere così.
Un altro progetto che potrebbe avere
come protagonista la Harley Quinn della Robbie è la seconda
stagione di Peacemaker.
Gunn sta scrivendo la nuova stagione, che sarà presentata alle
telecamere dopo che il regista avrà terminato il lavoro su
Superman: Legacy del 2025. A seconda di quanto la prima
stagione e il passato del personaggio di
John Cena verranno citati nella nuova annata dello show, la
storia di Peacemaker stagione 2 potrebbe includere Harley Quinn,
che era molto legata a
Rick Flag, che Peacemaker ha ucciso. Se la Robbie non farà
parte di queste due serie, c’è ancora speranza per il suo futuro
nel DCU, dato che i progetti annunciati per il primo capitolo
dell’Universo DC sono meno della metà della sua durata reale.
Il successo di Margot Robbie come
Barbie potrebbe essere ottimo per il DCU
Un altro aspetto a favore e
che rende ancora più probabile il possibile ritorno della Robbie
nei panni di Harley Quinn nel DCU, è il successo dell’attrice nel
ruolo di
Barbie. Il film ha chiuso il suo box office mondiale con quasi
1,5 miliardi di dollari. Grazie alla stupefacente accoglienza
positiva del lungometraggio dedicato alla bambola, ha visto
migliaia di fan contribuire a commercializzare
Barbie sui social media in coppia con l’altro film di successo
estivo cioè
Oppenheimer, la Robbie è un nome ancora più importante ora come
ora in questo momento. Poiché il nuovo Universo DC ha bisogno di
una serie di successi fin dall’inizio per distinguersi dal
DCEU, il ritorno della Robbie nel ruolo di
Harley Quinn potrebbe aiutare Gunn a raggiungere questo
obiettivo.
Poco prima della fine delle riprese
di Suicide Squad, Margot Robbie, che nel film Warner
interpreta Harley Quinn, ha parlato con il
Daily News della
sua esperienza con Jared Leto nei panni di Joker,
ma ha anche detto qualcosa di interessante in merito al suo rifiuto
del ruolo di Sue Storm/la Donna Invisibile, nel reboot di Fantastic 4 – I fantastici quattro.
“Non ero in sintonia con lo
script, non ho visto il film quindi non so davvero come sia stato
trasformato in film. Ma ho avuto un bellissimo incontro con il
regista Josh Trank e mi è piaciuto molto. Penso che sia parte del
gioco: qualche volta vinci e qualche altra perdi”.
Sulla sua entrata nel
mondo dei cinefumetti e sulla sua collaborazione con Jared
Leto (Joker) la Robbie ha dichiarato: “Quello che sta
facendo è davvero impressionante. All’inizio era una specie di
confronto. Ora però ci sono abituata, penso che se lo vedessi senza
il trucco rimarrei abbastanza confusa. A dire la verità, una volta
l’ho vistosenza trucco ed ero pietrificata da lui. Ero troppo
spaventata e non sapevo chi fosse quella persona, quando poi si è
truccato ero molto più a mio agio (…) Il denominatore comune è che
siamo tutti dei cattivi, questo rende
tutto molto più divertente. Le scene sono molto più divertenti
quando non sai che reazione avrà il personaggio con cuiinteragisci.
Specialmente con Hurley che è completamente picchiata. Potrebbe
riderti in faccia e abbracciarti o allo stesso tempo
ucciderti”.
Suicide
Squad si concentrerà sulle gesta di un gruppo di
supercattivi dei fumetti DC che accettano di svolgere incarichi per
il governo in modo da scontare le loro condanne.
Il film arriverà al cinema il 5
agosto del 2016, mentre la data d’uscita italiana sarà
probabilmente spostata nell’autunno.Nel cast
vedremo Will Smith nei panni di
Deadshot, Margot Robbie in quelli di
Harley Quinn, Jay Courtney nel ruolo di
Capitan Boomerang, Cara
Delevingne sarà Enchantress, Joel
Kinnaman nei panni di Rick Flag, Viola
Davis nel ruolo di Amanda Waller e Jared
Leto sarà l’atteso Joker.
Secondo Margot Robbie, il personaggio di
Harley Quinn, che lei ha portato per la prima
volta sul grande schermo in Suicide Squad, tornerà presto al
cinema.
Durante un’intervista con Collider, la Robbie ha detto che
possiamo aspettarci il ritorno del persona“A dire il vero credo
che siamo molto vicini. Stiamo lavorando tutti molto duramente, me
stessa inclusa, per riportare Harley sul grande schermo. Credo
accadrà presto. C’è così tanto da esplorare per lei. Non vedo
l’ora! Spero nel prossimo anno, ma con film più grandi, ci vuole
molto più tempo.”ggio DC molto presto:
Ricordiamo che, nonostante il flop
di Suicide Squad, l’attrice ha riscosso molto
successo nei panni del giullare di Joker, e quindi l’ansia di
rivederla sul grande schermo con lo stesso personaggio è
giustificata da uno stuolo di fan adoranti.
Margot Robbie sarà
presto al cinema con Vi presento Christopher Robin
e con I, Tonya, film con cui ci si aspetta di
vederla anche agli Oscar, dopo la nomination ai Golden Globes.
Margot Robbie sarà trai protagonisti
della prossima season awards visto che la sua interpretazione in
I, Tonya di Craig
Gillespie le è già valsa una nomination ai Golden
Globes e sicuramente ne arriverà un’altra per gli Oscar.
Durante un’intervista
con Variety, in occasione
della nuova stagione di‘Actors On Actors’ series,
Margot ha parlato di quanto ama il personaggio di Harley Quinn e
delle motivazioni che l’hanno spinta a entrare a far parte del cast
di Suicide Squad diretto da David
Ayer.
“End of watch, tra l’altro, è
stato uno dei miei film preferiti e la ragione per cui ho firmato
per Suicide Squad è stata perché ho amato questo film così tanto e
l’ho visto circa 4 volte al cinema.”
L’attrice infatti lavorerà ancora
con David Ayer in Gotham City Sirens, mentre dopo
il flop del cinecomic, la Warner Bros ha trovato in Gavin
O’Connor colui che potrebbe dare nuova linfa ai cattivi DC
visti sullo schermo. Suicide Squad 2 comincerà la
produzione nell’autunno di quest’anno.
Alla regia Craig
Gillespie. La sceneggiatura, scritta da Steven
Rogers, è basata sull’intervista di prima mano alla stessa
Harding e al suo ex marito Jeff Gillooly. La
storia mira a raccontare l’incidente durante le Olimpiadi del 1994,
in cui la pattinatrice Nancy Kerrigan venne
aggredita.
Margot Robbie è
una di quelle attrici che ha saputo buttarsi nel mondo del cinema e
ha avuto il coraggio di farlo: grazie ai suoi ruoli, un po’
rischiosi, ha saputo dimostrare al mondo la sua bravura, riuscendo
ad conquistare un folto pubblico di ammiratori. Certo, la sua è una
bellezza disarmante così come lo è il suo talento per la
recitazione, tanto da non metterci molto prima di arrivare alle
grandi produzioni cinematografiche, mettendosi sempre in gioco.
2. Margot Robbie è anche
doppiatrice e produttrice. La carriera di Margot Robbie è
in continua espansione, tanto che è riuscita a svolgere delle
esperienze in qualità di doppiatrice e produttrice. L’attrice,
infatti, ha partecipato al doppiaggio del film d’animazione
Peter Rabbit (2018) e Peter Rabbit 2 – Un birbante in
fuga (2021), mentre ha lavorato alla produzione dei film
Tonya, Terminal,Dreamland (2019),
Una donna promettente (2020), Birds of Prey e
Barbie, ma anche delle serie Dollface (2019) e
Maid (2021).
Margot Robbie in The Wolf of Wall Street
3. Ha provato forte
imbarazzo sul set di The Wolf of Wall Street.
Sebbene la scena che ritrae Margot Robbie mentre seduce Leonardo
DiCaprio nel film di Martin Scorsese
sia una delle più hot da lei girate, l’attrice ha ammesso di essere
stata pervasa dall’imbarazzo totale. Pare, infatti, che quella
scena sia stata girata in un piccola stanza con intorno una troupe
composta da circa 30 uomini. Nonostante ciò, la Robbie ha saputo
nascondere l’imbarazzo e sfoggiare tutto il suo charme.
Margot Robbie è Harley Quinn in Suicide Squad
4. Ha realizzato la maggior
parte delle sue performance. Per dare vita al personaggio
di Harley Quinn, Margot Robbie ha acquisito diverse abilità,
realizzando molte performance senza utilizzo di stuntman. Il
divertimento provato nell’interpretare la celebre antieroina,
infatti, era tale da aver spinto l’attrice a voler ricoprire quanto
più possibile il personaggio, anche nei momenti più pericolosi. Tra
le varie caratteristiche, l’attrice ha imparato a trattenere il
fiato per più di 5 minuti, arrivando quasi a sentirsi in
competizione con i propri stunt.
Margot Robbie in Babylon
5. È la protagonista
femminile del film. Nel film Babylon la Robbie
interpreta l’aspirante attrice Nellie LaRoy. Il personaggio era
inizialmente stato affidato ad Emma Stone, la
quale dovette però rinunciarvi per via di altri impegni. Il regista
Damien Chazelle scelse a quel punto la Robbie in
quanto “avevo bisogno di qualcuno assolutamente senza paura.
Avevo la sensazione che lei avrebbe attaccato. C’è questa sorta di
famelica spavalderia fisica in lei. D’altra parte, è anche la
l’attrice tecnicamente più abile con cui potresti sperare di
lavorare come regista“.
Margot Robbie in Tonya
6. Per diventare Tonya si è
allenata nel pattinaggio. Interpretare Tonya
Harding non è cosa facile, sia per quanto riguarda la sua
personalità, sia il modo di pattinare. Per prepararsi al meglio per
il ruolo, l’attrice australiana si è allenata per circa 4 mesi e
quasi tutti i giorni per poter pattinare in maniera disinvolta,
mentre per le parti coreografate impegnative e i salti sono stati
usati degli effetti speciali. Inoltre, la Robbie ha anche studiato
tante interviste rilasciate dalla vera Tonya per poter replicare la
sua parlata e come si muoveva, incontrandola poi solo una settimana
prima delle riprese per poter creare il personaggio senza farsi
troppo influenzare.
Margot Robbie in Barbie
7. Ha fatto una specifica
richiesta alla regista. In Barbie la Robbie
interpreta la bambola del titolo, un ruolo da lei accettato in
quanto si è fortemente fidata della visione della Gerwig per il
film. Tuttavia, l’attrice ha avuto una richiesta stravagante per la
regista prima di iniziare le riprese, ovvero quello di “avere
la Casa dei Sogni di Barbie dove c’è uno scivolo che va dalla
camera da letto fino alla piscina”. La Robbie ha infatti
dichiarato di essersi appassionata alle Barbie dopo che le fu
regalata la Casa dei Sogni per Natale. La sua richiesta, come il
film dimostra, è stata soddisfatta.
Margot Robbie non è più su
Instagram
8. Aveva un profilo
Instagram ufficiale. Come tanti suoi colleghi e coetanei,
anche Margot Robbie aveva deciso di aprire un proprio account
Instagram ufficiale, seguito da qualcosa come 15,4 milioni di
persone, cifre davvero da capogiro. L’attrice, tuttavia, non si è
mai dimostrata una fanatica del social, e negli scorsi mesi ha
infatti deciso di disattivare il proprio profilo. Per i fan,
tuttavia, è possibile seguire le tante fan page a lei dedicate,
grazie alle quali si potrà rimanere aggiornati sulle attività
dell’attrice.
Margot Robbie: chi è suo
marito
9. Margot Robbie è una
donna sposata. Della sua vita privata non si è mai saputo
più di tanto, soprattutto il versante sentimentale. Di lei si
sapeva che era fidanzata da diverso tempo con Tom
Ackerley, aiuto regista britannico. I due si sono
conosciuti nel 2013 sul set del film Suite Francese per non
lasciarsi più e sorprendere il mondo: dopo tre anni di
fidanzamento, infatti, sono convolati a nozze il 18 dicembre del
2016 in Australia, con una cerimonia molto intima ed emozionante.
Al momento i due non hanno avuto figli.
Margot Robbie: età e altezza
dell’attrice
10. Margot Robbie è nata il
2 luglio del 1990 a Dalby, in Australia. L’attrice è alta
complessivamente 1.68 metri.
Dopo il trionfo degli Emmy,
Jimmy Kimmel torna con la sua rubrica Mean Tweets, durante il suo Tonight
Show. “Vittime” divertite delle cattiverie gratuite del
popolo di Twitter sono, questa volta, Margot Robbie, Ryan Gosling, Bryan Cranston, Zac Efron
e tanti altri vip.
A metà luglio arriverà sui nostri
schermi nei panni di Jane per The Legend of Tarzan,
ma tutti aspettiamo la sua interpretazione di Harley Quinn in
Suicide Squad, in sala dal 18
agosto. Margot Robbie è senza dubbio l’attrice
dell’estate, che ha catturato l’attenzione e la curiosità del
pubblico di tutto il mondo.
Protagoniste della cover e di un
servizio fotografico per l’ultimo numero di Vanity
Fair, Margot Robbie ha parlato dello
stile di combattimento di queste eroina sui generis: “Adora
causare distruzione e confusione. È incredibilmente devota al
Joker, con il quale ha una relazione disfunzionale, ma nonostante
questo lo ama comunque molto. Era una ginnasta, e questo influenza
molto il suo modo di combattere.”
Suicide Squad si
concentrerà sulle gesta di un gruppo di supercattivi dei fumetti DC
che accettano di svolgere incarichi per il governo in modo da
scontare le loro condanne.
Il film arriverà al cinema
il 18 agosto del 2016. Nel cast vedremo Will Smith nei panni
di Deadshot, Margot Robbie in quelli di Harley Quinn, Jay
Courtney nel ruolo di Capitan Boomerang, Cara Delevingne
sarà Enchantress, Joel Kinnaman nei panni di Rick Flag,
Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller e Jared Leto
sarà l’atteso Joker.
Tutte le news sul mondo dei film
della DC COMICS
nel nostro canale dedicata alla DC FILMS.
Trama: Un’agenzia governativa
segreta arruola i super cattivi in prigione per eseguire pericolose
missioni promettendo loro in cambio la libertà.
Nel 2013, i 180 minuti di follia e
sregolatezza inscenati da Martin Scorsese in
The Wolf of Wall Street ci avevano
drogato e sedotto come un’iniezione di euforia e brutalità, di vita
e di morte, e per tutta la durata del film l’assuefazione aveva
raggiunto sensazioni simili al vuoto che si prova prima di una
lunga discesa sulle montagne russe. L’unico momento di lucidità
coincideva con l’arrivo di una ragazza bionda dalle forme lineari,
nemmeno volgari ma pericolosamente sensuali, che irrompe nel caos
di una festa fasciata da un abitino succinto e azzurro.
Margot Robbie debuttava così tra i
grandi, nuda come un neonato di fronte al mondo intero e tutti, o
quasi, si sono innamorati: a Hollywood, dopo il suo
exploit, la chiamano “L’erede contemporanea di Marilyn
Monroe e Grace Kelly”, “Una principessa Disney vivente”,
addirittura “La perfezione assoluta della giovane
femminilità”. La sua è una bellezza consapevole, di questi
tempi molto rara, che il destino riserva a pochissimi
rappresentanti donne in un’industria meschina e superficiale.
D’altronde già nel presentare il
personaggio di Naomi Lapaglia, la seconda moglie di Jordan
Belfort, Margot Robbie sembrava avere le
idee chiare: “Naomi sa che il suo corpo è la sua unica forma di
valuta in questo ambiente. Così, quando Martin stava cercando di
darmi una mano, e ha detto che nella scena in cui lei seduce Jordan
forse avrei potuto avere un accappatoio, ho risposto che lei non lo
avrebbe fatto. Lei deve essere nuda. Deve mettere le carte sul
tavolo”.
Nata nello stesso anno di
Jennifer Lawrence, Kristen
Stewart ed Emma Watson, tre eroine che
caratterizzano bene questa generazione di attrici, lontana però
dalle luci dello star system, cresce in Australia con la mamma
Sarie che ha allevato quattro figli da sola. Sul web circola una
foto di lei e Margot che brindano con un bicchiere di champagne,
risale a qualche tempo fa ed è stata scattata per festeggiare un
evento molto importante.
Con i primi guadagni “americani”,
l’attrice del Queensland aveva estinto il mutuo che gravava sulla
casa di famiglia, tra le ragioni della sua anticipata maturità:
appena sedicenne infatti, Margot Robbie
contribuiva alle spese domestiche facendo tre lavori, dunque non
sorprende affatto che a soli 26 anni, dimostri un’età superiore a
quella reale, di una ragazza che oggi vive a Londra insieme a
cinque amici. Una specie di piccola confraternita insomma.
Di recente, in occasione
dell’uscita di The Legend of Tarzan, le
hanno chiesto se il fatto che interpretasse sempre donne forti
fosse uno specchio della sua condizione o semplicemente un
desiderio nascosto. “Vorrei essere forte come quelle donne, ma
non sempre ci riesco. Mia madre lo è, il mio punto fisso, la mia
ispirazione”.
Bionda per Scorsese, una sorta di
aggiornata versione di Cathy Moriarty in
Toro Scatenato, cade nei luoghi oscuri
dell’anima grazie ad un dramma indipendente, Z for
Zachariah, dove veste con estrema naturalezza i panni
di Ann Burden, una sopravvissuta al disastro nucleare che ha messo
in ginocchio il pianeta Terra.
Non era un ruolo facile, sia
chiaro, doveva sembrare una teenager (come nel libro da cui è
tratto il film) con diversi ostacoli mentali e barriere fisiche da
abbattere, soprattutto nel contatto con altri esseri umani dopo un
prolungato periodo di solitudine. Craig Zobel, il
regista di Z for Zachariah, riesce a
sottrarle ogni velleità femminile facendo emergere un’inaspettata
forza dello sguardo, talvolta sospeso in uno stato a metà fra
profonda timidezza e fiera indipendenza, con il risultato che,
ancora una volta, è lei il vero punto di luce in una stanza buia,
il tocco di colore su una tela in bianco e nero.
Margot Robbie,
diversamente da personaggio a personaggio, è un’attrice che
aggredisce lo schermo e non c’è modo di sottrarsi a questo
“attacco” prorompente, come risulta impossibile resistere
all’imbranata e bellissima Jess Barrett di
Focus, la commedia di John
Requa e Glenn Ficarra che la vede
protagonista insieme a Will Smith. “Il mio
segreto per ottenere un lavoro? Aggredire sempre i colleghi durante
i provini. Fidatevi, è un metodo infallibile” ha detto
ridendo.
Il “metodo Robbie” prevede
molteplici direzioni, perché chi abbandona presto il nido familiare
sente quasi l’esigenza di cambiare prospettiva ed esplorare la
varietà di un mestiere (quello dell’attore), un po’ per sopperire
alle evidenti mancanze, un po’ per cavalcare le correnti della
gioventù.
Nell’età in cui sembra appropriato
compiere un rito di passaggio, Margot Robbie
sceglie due vie di contrasto, mai così lontane per genere e
contenuti: nel primo dei blockbuster estivi che la vedranno
protagonista, The Legend of Tarzan, è una
moderna Jane dalle promettenti aspettative, purtroppo meno
emancipata di quanto dichiarato da lei stessa (“Per nessun
motivo avrei accettato di interpretare una damigella in pericolo,
ma questa Jane era diversa”) e più somigliante ad una
Fay Wray degli anni d’oro; il secondo evento
cinematografico della stagione è un atteso cinecomic,
Suicide Squad, che nel mercato
attuale equivale a ciò che i grandi classici di avventura
rappresentavano per il secolo scorso.
Harley Quinn è
l’evoluzione naturale di quei personaggi femminili che in passato
si ritagliavano uno spazio minimo negli ampi scenari dell’epica
maschile, e che oggi, al netto di sudate conquiste sociali,
sono diventate quasi l’attrattiva maggiore per il pubblico.
Oltretutto, queste nuove eroine sono l’esatta antitesi delle loro
madri, anche esageratamente emancipate (pensate alle inquadrature
ammiccanti già presenti nel trailer di Suicide
Squad) ma fiere di “vendere” il proprio corpo dopo
anni di prigionia.
Di lei tutti parlano con
ammirazione. Jared Leto ha detto che “Si è
presa la responsabilità di un ruolo che altre persone avrebbero
trovato difficile, forse impossibile, e l’ha elevato a qualcosa di
spettacolare” e che “Margot è stata una scoperta rara ed esplosiva,
basti pensare a come teneva testa a Leonardo Di Caprio, brillando
di luce propria”; l’altra sua pazza collega di
Suicide Squad Cara Delevigne, che dell’esposizione del
corpo ha fatto il suo lavoro sulle passerelle, ha aggiunto che
“In questo mondo di celebrità, tante persone si comportano come
se fossero sempre osservate. Margot non agisce così, continua a
ballare incurante dello sguardo degli altri”.
I registi poi che hanno avuto la
fortuna di dirigerla, amano la sua modestia, il suo pragmatismo, la
sua ineffabile intelligenza e la facilità con cui disegna la vera
bellezza del mondo. Quella di un tramonto mozzafiato che promette
un’alba ancora più luminosa.
In sala dal 13 agosto,
Suicide Squad porterà per la
prima volta sul grande schermo l’amore malato e folle tra
Joker e Harley Quinn. Proprio in
merito a questa relazione celebre prima nella serie tv su Batman e
poi nei fumetti, Margot Robbie, che nel film interpreta
Harley, ha dichiarato che sarebbe molto interessata a un film che
si concentri soltanto sui due villain.
“Non c’è un motivo particolare
per cui vorrei che si facesse, ma sto pregando affinchè lo facciano
perché c’è tanto altro da raccontare.”
Da quello che abbiamo appreso sul
film e sulle scene che non vedremo al cinema, motlo materiale è
stato girato con i due attori, materiale che mostrava un taglio
violento della relazione trai personaggi. Che ne pensate? Vedremo
mai al cinema un film sull’amore tra Joker e
Harley Quinn?
Suicide Squad si
concentrerà sulle gesta di un gruppo di supercattivi dei fumetti DC
che accettano di svolgere incarichi per il governo in modo da
scontare le loro condanne.
Il film arriverà al cinema
il 13 agosto del 2016. Nel cast vedremo Will Smith nei panni
di Deadshot, Margot Robbie in quelli di Harley Quinn, Jay
Courtney nel ruolo di Capitan Boomerang, Cara Delevingne
sarà Enchantress, Joel Kinnaman nei panni di Rick Flag,
Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller e Jared Leto
sarà l’atteso Joker.
Tutte le news sul mondo dei film
della DC COMICS
nel nostro canale dedicata alla DC FILMS.
Trama: Un’agenzia governativa
segreta arruola i super cattivi in prigione per eseguire pericolose
missioni promettendo loro in cambio la libertà. Lo scopo della Task
Force è obbedire agli ordini o morire, così come chiariscono ai
componenti il leader della squadra Rick Flagg, la
sua spada giurata, la samurai Katana e il
dispositivo esplosivo inserito nei loro colli e gentilmente offerto
dalla Wayne Enterprise. Poi c’è il
Joker, che comparendo sia nel presente che in
alcuni flashback, cercherà di mandare a monte il piano della Waller
e di ricongiungersi con il suo vero amore,
Harley.