Il
Principe Abusivo rimane in testa, seguito da
Anna Karenina e
Gangster Squad. In generale, le new
entry non brillano negli incassi.
Box Office ITA del 25 febbraio 2013
Due clip dal film Il Grande e Potente Oz con James Franco
Guarda altre due clip dal film Il Grande e Potente Oz diretto da Sam Raimi e con un cast d’eccezione: James Franco, Mila Kunis, Rachel Weisz e Michelle Williams.
Con James Franco, Michelle Williams, Mila Kunis, Rachel Weisz, Abigail Spencer e Zach Braff e diretto da Sam Raimi (Spider-Man). Il Grande e Potente Oz arriva in Italia al cinema a marzo 2013. Quando Oscar Diggs (James Franco), il mago di un piccolo circo, grazie ad un trucchetto di troppo, si ritrova nel fantastico mondo di Oz, dovrà trasformarsi davvero nel grande e potente Mago, oltre che in un uomo migliore.
Iron Man 3: character poster anche per Gwyneth Paltrow in Pipper
Arriva anche il character poster di Pepper Potts (alias Gwyneth Paltrow) che ritorna al fianco di Robert Downey Jr.. in Iron Man 3 che sarà in 2D, 3D e IMAX e uscirà in USA il 3 maggio 2013.
PEPPER POTTS
Dopo aver iniziato come assistente di Tony Stark, Pepper è diventata ora il capo delle Stark Industries, concedendosi nel frattempo anche un momento per innamorarsi di Tony. Luminosa, leale e onesta, Pepper comprende Tony Stark meglio di chiunque altro e in alcuni casi questo può essere pericoloso per lei.
Vi ricordiamo che Iron Man 3 sarà in 2D, 3D e IMAX e uscirà in USA il 3 maggio 2013. Diretto da Shane Black vede protagonisti Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow, Guy Pearce, Don Cheadle, Rebecca Hall, Paul Bettany, Ben Kingsley, e Jon Favreau.
Jimmy Kimmel omaggia gli Oscar con il corto The Movie: 2V!
Jimmy Kimmel ha celebrato ha
celebrato gli Oscar 2013 con un suo
appuntamento annuale post-evento dove ha lanciato il suo nuovo
cortometraggio/trailer The Movie.2V.
Quvenzhane Wallis sarà Annie
Sembrano trovare conferma definitiva le indiscrezioni di qualche settimana fa, che vedevano Quvenzhane Wallis (che grazie alla sua interpretazione in Re della Terra Selvaggia è stata la più giovane candidata agli Oscar di tutti i tempi) come possibile protagonista del remake del musical Annie.
Il film, distribuito dalla Sony, sarà diretto da Will Gluck, che parteciperà al progetto anche in vesti di sceneggiatore, riscrivendo la precedente versione realizzata da Will Smith e Jay Z: per il ruolo della protagonista si era parlato tra l’altro delle figlia di Smith, Willow, che però nel frattempo ha già abbondantemente superato l’età richiesta dal ruolo; naturale quindi che di fronte all’improvviso arrivo sugli schermi di Quvenzhane Wallis si sia pensato a lei.
La storia dell’orfana Annie e del suo benefattore Oliver ‘Daddy’ Warbucks prende le mosse da un come componimento poetico, scritto da James Withcomb Riley, nel 1885; nel 1924, Harold Gray la trasforma in una fortunatissima serie di strisce a fumetti, sopravvissuta alla morte dell’autore e durata addirittura fino al 2010; nel 1977 le avventure di Annie vengono portare sui palchi di Broadway, in forma di musical, con un successo di pubblico che gli garantirà repliche durate per sei anni.
Il cinema s’interessa della storia per la prima volta nel 1982, col film drietto da John Houston, protagonista Aileen Quinn a fianco di Albert Finney e Tim Curry; risale invece al 1999 un remake per la televisione, con Alicia Morton, Kathy Bates e Victor Garber.
L’uscita del nuovo adattamento per il grande schermo è prevista per il 2014; prima di allora, rivedremo la giovanissima Wallis nel nuovo film di Steve McQueen, Twelve Years A Slave.
Fonte: Empire
Oscar 2013: gli abiti sul red carpet
Lo scorso anno gli Oscar, da un punto di vista dell’alta moda in passerella, ci avevano offerto ben pochi spunti, o meglio ben pochi spunti su cui costruire discorsi positivi. Chi ha dimenticato l’abito di Rooney Mara? E il vestito di Jessica Chastain? Per fortuna quest’anno le belle donne dello spettacolo hanno scelto meglio ed è davvero difficile scegliere quale incoronare come meglio vestita della serata. Ma andiamo con ordine e vediamo un po’ cosa hanno scelto le attrici per sfilare sul red carpet davanti al Dolby Theatre.
Cominciamo con una delle prime ad arrivare, Jessica Chastain, che ha scelto un lungo abito color pesca cosparso di minuscoli punti luce firmato da Armani Prive. I capelli sciolti con la riga al lato hanno fatto risaltarela carnagione splendidamente chiara dell’attrice.
A ruota arriva la sua diretta concorrente, e colei che le ha soffiato per un pelo la statuetta, Jennifer Lawrence. La bionda attrice si è presentata con un abito lungo e principasco, di un colore rosa pallido e damascato, che ne ha esaltatole curve sinuose del giovane corpo disegnato da Dior Haute Couture. La definizione che ne abbiamo precedentemente dato, ovvero di meringa rosa, è ovviamente affettuosa, dal momento che nulla di male si può dire di questa giovane donna, soprattutto quando è così elegante.
Veniamo adesso alla piccola Quvenzanè Wallis che per l’ccasione si è fatta vestire da Armani Junior. L’attrice si è adattata all’eleganza estrema della notte degli Oscar, ma personalizzando il suo abito blu con una borsa decisamente originale!
Principesca nel vero senso della parola è Amy Adams, nel suo sontuoso Oscar de la Renta dalla lunga coda a balze. L’attrice pur non vincendo la statuetta ha comunque dat una grande prova di stile.
Magnifiche le outsider delle nomination. Da una lato la sempre bellissima Helen Hunt sfila con grande naturalezza in un elegante abito viola scuro firmato H&M. Dall’altro Naomi Watts sembra abbagliare tutti con il suo abito a sirena dalla complessa scollatura firmato Armani Prive.
Anne Hathaway, che persiste nella sua nuova tendenza ad indossare solo abiti molto raffinati preferibilmente di colori pastello, quando non sceglie il nero, si è presentata, ironia della sorte, in un abito rosa chiaro firmato Prada! Essì ne è passato di tempo da quando il Diavolo vestiva Prada…che sia passata lei al Lato Oscuro? Qualsiasi lato abbia scelto Anne a noi è piaciuta molto. Eccola:
Ed ora una piccola carrellata di attrici non nominate, ma ospiti della serata. Partiamo subito con una delle meglio vestite dello scorso anno, Octavia Spencer, che replica con semplice eleganza in uno Shoji:
Segue poi Amanda Seyfried, che con il suo lungo e prezioso abito argento ha stregato fotografi e pubblico. Alexander McQueen ci ha messo la firma:
Jennifer Garner è solita farsi vedere in giro sempre in tenuta da battaglia: scarpe comode, jeans e qualche figlio al collo. Ma accanto al suo Ben la scorsa notte ha messo in luce tutta la sua radiosa bellezza in un viola acceso firmato Roger Vivier:
Chiude questa carrellata quella che secondo noi è stata la meglio vestita della serata. Radiosa, sinuosa e bianca, Charlize Theron ha scelto un Christian Dior Haute Couture per mettere in risalto la sua magnifica forma, aiutata da un taglio di capelli che le sta d’incanto. Dopotutto è lei la più bella del reame:
E voi cosa ne pensate? Chi è stata la più brava a scegliere l’abito per la grande notte?
Anne Hathaway protagonista di Song One
Fresca vincitrice dell’Oscar come miglior attrice non protagonista nella versione musical de I Miserabili, Ann Hathaway continuerà ad avere a che fare con la musica anche in Song One.
La vicenda vede protagonista un’archeologa, costretta a lasciare gli scavi su cui sta lavorando in Marocco per prendersi cura del fratello vittima di un incidente; in quest’occasione incontrerà casualmente il suo cantante preferito, interpretato dall’inglese Johnny Flynn, che tra l’altro è lui stesso il leader di una band di folk rock, e che si occuperà anche delle musiche del film. Le riprese del film, scritto e diretto da Kate Barker-Froyland, sono previste per l’autunno. Ann Hathaway sarà prossimamente sugli schermi in un cameo in
Don Jon’s Addiction di Joseph Gordon Lewitt e darà probabilmente la voce a Jewel nel sequel di Rio.
Fonte: Empire
James Marsden nel sequel di Anchorman
Sarà James Marsden a interpretare il nuovo avversario di Ron Burgundy – Will Ferrell nel sequel di Anchor Man: l’attore, fattosi conoscere con la serie tv 30 Rock sarà sarà diretto da Adam McKay, affiancando oltre a Ferrell anche Kristen Wiig. Marsden interpreterà un altro conduttore, che da semplice concorrente del protagonista ne diventerà l’autentica nemesi, con tutto ciò che ne seguirà…
Ferrell partecipa al progetto anche in veste di co-sceneggiatore: il via alle riprese è previsto per il mese prossimo ad Atlanta; il cast comprende anche Steve Carell, Paul Rudd, Christina Applegate e David Koechner.
Marsden arricchirà presto il suo curriculum cinematografico grazie a 2 Guns, affiancando Denzel Washington e Mark Wahlberg e al biopic The Butler, diretto da Lee Daniels; sarà inoltre sugli schermi in marzo, in Robot & Frank.
Fonte: Empire
Oscar 2013: commento ragionato ai vincitori dell’85esima edizione
Dopo qualche ora di sonno, con la mente più lucida, possiamo finalmente realizzare a pieno cosa sono stati questi 85esimi Oscar, questa edizione degli Academy che ha portato alla vittoria di Argo, ma al trionfo di Vita di Pi. Il film di Ben Affleck era sicuramente il destinatario privilegiato del premio per il miglior film, soprattutto perché l’attore, regista e produttore si era guadagnato tantissima simpatia e un sacco di consensi per aver mancato la nomination alla regia. Una sorta di premio di consolazione che però è stato accolto tutt’altro che con freddezza. Affleck ha ricordato, nel breve discorso di ringraziamento, che tanti anni prima, da ragazzo aveva già calcato quel palcoscenico, e tornarci dopo tanto tempo, con una carriera difficile alle spalle è stato davvero importante per lui. Ben ringrazia tutti, come già fece quando vinse l’Oscar per la sceneggiatura di Will Hunting Genio Ribelle insieme a Matt Damon, e noi ringraziamo lui, per aver trovato la sua strada, per averci fatto amare il suo film e perché ci possa regalare ancora tanti altri capitoli della sua luminosa carriera.
La sorpresa vera, come accennato, è stato invece il film Vita di Pi: collezionando una marea di nomination, il film di Ang Lee aveva vinto “solamente” premi tecnici, e la cosa sembrava si stesse replicando per gli Oscar, quando ecco che per la migliore regia viene chiamato il suo nome … e quasi nessuno ci crede! Forse nemmeno Lee in persona, ma eccolo che con la consueta umiltà e la grande simpatia corre sul palco, afferra la statuetta e ringrazia il Dio del Cinema! Al suo film sono andate anche altre statuette importanti, tra cui i migliori effetti e la miglior colonna sonora. Forse quest’ultimo punto poteva essere valutato meglio dall’Academy: lasciare fuori Dario Marianelli? Forse è l’orgoglio italico a parlare, ma sicuramente la colonna sonora di Anna Karenina meritava qualcosa in più.
Grandi esclusi della serata, Steven Spielberg e David O Russell hanno guardato assegnare i premi ai colleghi senza (quasi) batter ciglio. Eppure i favoriti erano proprio loro: il primo non era così in forma alla regia damoltissimo tempo, il secondo, dopo la grande abbuffata di nomination senza risultati personali per The Fighter forse confidava di più in qualche premio. In realtà un po’ di amaro in bocca resta per Spielberg, che però ormai è da considerarsi così al di sopra degli altri addetti ai lavori, che sembra quasi un nonno benevolo invitato alla festa ma che lascia ballare gli altri. Per O Russell invece la storia ha fatto il suo corso, relegando ancora una volta nell’angolo un film (e un regista) sicuramente valido ma sopravvalutato.
Una magra consolazione per i due registi è stata la vittoria dei loro attori protagonisti: Jennifer Lawrence, una magnifica meringa rosa pallido, inciampa sulle scale mentre va a ritirare il suo primo Oscar. Bellissima e bravissima la piccola Jennifer (22 anni) era emozionatissima, e il suo inciampare come una ragazza normale l’ha resa forse ancora più bella agli occhi di chi, dal divano di casa, tifava per lei. Peccato, come già detto, per Jessica Chastain, che in Zero Dark Thirty ha dato prova ancora una volta, di essere una delle migliori attrici in circolazione. Che per lei si preannunci una carriera piena di nomination non ci sono dubbi, ma a quando il meritato riconoscimento?
Daniel Day-Lewis ha ricevuto l’unico Oscar “importante” per Lincoln. Il Presidente ha scherzato con la Lady di Ferro (Meryl Streep che gli ha consegnato il premio), dal momento che tra capi di Stato detentori di record se la intendono alla perfezione. Se Meryl ha ricevuto 17 nominatio e tre statuette, detenendo un record assoluto, Daniel, sempre affascinante e quanto mai commosso, è il primo attore ad aver vinto tre Oscar, e tutti nella categoria di protagonista. Resta a bocca asciutta Hugh Jackman, situazione che dispiace particolarmente ai fan dell’attore che ha avuto per la prima volta nella sua vita la possibilità di avere un ruolo che ne mettesse in risalto davvero tutte le doti artistiche che possiede. Chissà se capiterà di nuovo a Hugh una occasione così ghiotta!
Niente storie nè commenti invece per la coppia di non protagonisti: Anne Hathaway e Christoph Waltz si sono strascinati dietro, a partire dai Golden Globe, tutti i premi possibili e hanno confermato alla grande le aspettative di tutti portandosi a casa l’omino dorato. Per Waltz arriva la doppietta, e con grande eleganza l’attore tedesco ringrazia il suo personaggio ma anche l’uomo che l’ha creato, Quentin Tarantino. La piccola Anne invece risulta un po’ meno brillante di quanto ci saremmo aspettati, ma forse sarà stata l’emozione a farla diventare più seriosa diquanto non sia. Resta a bocca asciutta Sally Field, che forse era davvero l’unica con le carte in regola per sfilare ad Anne il premio, e anche Tommy Lee Jones, che ha dato prova di grandissimo talento artistico nel suo ruolo per Spielberg.
Nota a margine per la migliore canzone originale: Skyfall. Non poteva che vincere lei, con il suo sorriso, la sua capacità interpretativa, la sua voce potente e sensuale. Adele ha conquistato il mondo, ed ora anche l’Academy; non c’erano dubbi in merito eppure la cantante britannica era in lacrime, felice come una bambina davanti ad una torta di compleanno…solo che la torta in questione è d’oro e si chiama Oscar.
Quando si arriva a giocare a questi livelli è impensabile non lasciare fuori qualcuno di grosso, e quindi con buona pace di chi ha “perso” facciamo i nostri più sinceri auguri a tutti i vincitori. Qui trovate la lista completa dei vincitori.
Joe Carnahan abbandona il remake del Giustiziere della Notte
Dopo essere stato a lungo dato come probabile regista e sceneggiatore del remake del Giustiziere della Notte, Joe Canahan sembra aver definitivamente abbandonato il progetto.
L’originale, uscito nel 1974 (portando sugli schermi un romanzo scritto da Brian Garfield, pubblicato un paio di anni prima), seguiva Charles Bronson nei panni di un uomo comune che, in seguito alla morte violenta della moglie e di fronte all’incapacità delle forze dell’ordine di far fronte alla violenza dilagante, decideva di farsi giustizia da sé; l’enorme successo del film diede il via a una serie con ben quattro sequel.
L’abbandono di Carnahan appare dovuto a differenze inconciliabili riguardo l’aspetto creativo; in precedenza si era parlato di Sylvester Stallone come regista e interprete, ma tutto si è poi concluso con un nulla di fatto; Paramount Pictures ed MGM sarebbero intenzionate a ingaggiare Bruce Willis come protagonista.
Fonte: ComingSoon.Net
Turkey e Best Man Holiday: uscita prevista per il Ringraziamento
Originariamente programmata per l’autunno del 2014, l’uscita del film di animazione Turkeys, prodotto da Relativity Media con Jimmy Hayward alla regia potrebbe essere anticipata di oltre un anno, arrivando nelle sale il prossimo 1 novembre.
Novità anche per The Best Man Holiday, seguito di The Best Man (film del 1999 firmato da Malcolm D. Lee) la cui uscita è stata fissata per il 15 novembre.
Turkeys (tacchini) seguirà le vicende di due pennuti impegnati in un viaggio del tempo, per cambiare la storia e fare in modo che la loro specie non divenga il piatto principale delle tavole americane in occasione del Giorno del Ringraziamento. Il cast delle voci include Owen Wilson, Woody Harrelson, Amy Poehler, Dan Fogler, Lesley Nicol, George Takei, Colm Meaney e Keith David.
The Best Man Holiday vedrà protagonisti Taye Diggs, Nia Long, Morris Chestnut, Harold Perrineau, Terrence Howard, Sanaa Lathan, Monica Calhoun, Melissa De Sousa e Regina Hall e tornerà a seguire le vicende del gruppo di amici protagonisti del primo episodio; anche in quest’occasione, Malcolm D. Lee tornerà sia come sceneggiatore che come regista.
Fonte: ComingSoon.Net
Grace of Monaco: Weinstein Company compra i diritti
The Weinstein Company ha acquistato i diritti di distribuzione di Grace of Monaco, biopic dedicato a Grace Kelly, protagonista Nicole Kidman. L’acquisizione sarebbe costata a TWC trai 4 e i 5 milioni di dollari; distribuzione e pubblicità dovrebbe costarne un’altra decina.
Grace of Monaco seguirà soprattutto la seconda parte della vita dell’attrice e il suo ruolo di principessa di Monaco dopo il matrimonio con il Principe Ranieri, interpretato da Tim Roth; del cast faranno parte anche Parker Posey, Frank Langella, Paz Vega e Milo Ventimiglia; Olivier Dahan (My Own Love Song), scritto da Arash Amel (Erased).
Grace of Monaco ha già suscitato polemiche e l’aperto disconoscimento da parte dei figli della principessa, a partire dal Principe Albero di Monaco, che ne ha criticato la versione della madre, giudicata eccessivamente glamour, oltre che le gravi imprecisioni dal punto di vista storico e l’inserimento di scene di pura finzione. L’uscita del film è prevista per dicembre. Tra le acquisizioni più recenti di Weinstein, vi è Mandela: Long Walk to Freedom, protagonista Idris Elba, film già in odore di Oscar per il prossimo anno.
Fonte: CinemaBlend
Oscar 2013: commenti a caldo
Da esattamente 10 minuti si è conclusa la cerimonia di premiazione degli 85esimi Academy Awards, gli Oscar, che chiudono in un trionfo di luci, colori e stelle la stagione dei premi. La cerimonia, condotta da Seth MacFarlane si è protratta per la sua consueta durata con un andamento piuttosto noioso, dal momento che la presenza di McFarlane aveva promesso grande irriverenza e tante risate. Pochissimi invece i commenti caustici del regista di Ted, che si è limitato a quelche battuta iniziale, lasciando tutto lo spazio ai premi. Nemmeno i numeri dedicati ai musical degli ultimi 10 anni hanno sortito l’effetto desiderato, lasciando lo show nella calma più piatta.
Veniamo ora però a quello che più ci interessa, ovvero i premi. Prevedibilissimi, gli Oscar di quest’anno sono andati avanti senza sobbalzi e scossoni, arrivano fino alla giustissima conclusione che ha incoronato Argo Miglior film dell’anno. La ciurma capitanata da Ben Affleck ha portato a casa la meritatissima statuetta, insieme a quella per la migliore sceneggiatura non originale e a quella per il montaggio. Grande sorpresa sul fronte migliore regia: Ang Lee sbaraglia il vecchio (Spielberg) e il nuovo (Zeitlin) e porta a casa un premio importantissimo per il suo visionario e fantastico Vita di Pi. Il film di Lee ha inoltre vinto più di tutti, aggiudicandosi anche miglior colonna sonora, migliori effetti visivi e miglior fotografia, tutti premi abbastanza meritati che coronano il regista che per prima cosa, sul palco del Dalby con la statuetta in mano, ha ringraziato il “Dio del cinema”.
Nessuna sorpresa per i migliori attori: Christoph Waltz e Anne Hathaway hanno vinto per le migliori interpretazioni da non protagoniti, mentre Jennifer Lawrence e Daniel Day Lewis hanno portato a casa il titolo di migliore protagonista. In particolare Day Lewis è il primo attore uomo a vincere tre statuette, eguagliando le colleghe Katharine Hepburn e Meryl Streep. Tutti equattro i premi sono meritatissimi e tutti e quattro gli attori si sono mostrati molto commossi. Resta un po’ di amaro in bocca per Jessica Chastain, che ha dato prova di grandissimo carattere e carisma davanti ad un film difficile, riuscendo a sostenere tutto il peso della pellicola sulle proprie spalle.
Anche la sceneggiatura ha visto trionfare nomi abbastanza scontati: per quella originale ha vinto Tarantino, mentre per quella non originale ha vinto Argo che come sappaimo si basa su un articolo del giornalista/eroe Tony Mendes. Nessuno scossone neanche nelle categorie miglior film straniero, Amour, nè in miglior film d’animazione, Ribelle The Brave. Per questa categoria avremmo preferito Paranorman, tuttavia quello della Pixar resta un prodotto di altissimo valore, contenutistico e formale. Mentre il Lincoln di Steven Spielberg deve accontentarsi della migliore scenografia, oltre che del premio a Day Lewis, Skayfall porta a casa il meritatissimo premio per la migliore canzone originale, cantata da Adele, che questa notte al Dolby Theatre ha cantato di nuovo dal vivo dopo essere diventata mamma.
Dopo la delusione dello scorso anno, questa volta l’Academy ci ha pensato bene ed ha distribuito i premi abbastanza equamente, lasciando spazio a critiche ma soddisfacendo i più. E che il prossimo anno si possa rivelare ancora più interessante!
Oscar 2013: Daniel Radcliffe nel numero di apertura
Ecco l’amatissimo Daniel Radcliffe che ha dato bella mostra di sè sul palco del Dolby Theatre insieme a Joseph Gordon Levitt e al presentatore
Oscar 2013: tutti i vincitori
Dopo la stagione dei premi avvincente che abbiamo vissuto, eccone la giusta conclusione: la Notte degli Oscar che ha assegnato gli Academy Awards per questo 2012 cinematografico ricco di belle sorprese. Come da previsione i premi ai migliori attori, protagonisti e non protagonisti, e un certo equilibrio nei premi tecnici; anche le sceneggiature non hanno riservato grosse sorprese. Grande sorpresa alla migliore regia mentre con un trepidante finale con tanto di First Lady Argo trionfa.
Ecco a seguire la lista completa dei vincitori:
Miglior film:
Argo
Miglior regista:
Ang Lee per Vita di Pi
Miglior attore protagonista:
Daniel Day Lewis per Lincoln
Miglior attrice protagonista:
Jennifer Lawrence per Il Lato Positivo – Silver Linings Playbook
Miglior attore non protagonista:
Christoph Waltz per Django Unchained
Miglior attrice non protagonista:
Anne Hathaway per Les Misérables
Miglior film d’animazione:
Ribelle – The Brave
Miglior film straniero:
Amour (Austria)
Miglior sceneggiatura non originale:
Argo
Miglior sceneggiatura originale:
Django Unchained
Miglior colonna sonora originale:
Vita di Pi (Mychael Danna)
Miglior canzone originale:
“Skyfall” dal film Skyfall
Miglior montaggio:
Argo
Miglior scenografia:
Lincoln
Miglior trucco:
Les Misérables
Miglior fotografia:
Vita di Pi
Migliori costumi:
Anna Karenina
Miglior montaggio sonoro:
Zero Dark Thirty e Skyfall
Miglior missaggio sonoro:
Les Misérables
Migliori effetti visivi:
Vita di Pi
Miglior documentario:
Searching for Sugar Man
Miglior cortometraggio documentario:
Inocente
Miglior cortometraggio d’animazione:
Paperman
Miglior cortometraggio:
Curfew
Oscar alla carriera:
D. A. Pennebaker
Hal Needham
George Stevens Jr.
Oscar per l’impegno umanitario:
Jeffrey Katzenberg
Tutta la foto gallery della magica notte:
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Oscar 2013: le foto dal red carpet
Ecco a voi le foto dal red carpet più glamour di Hollywood. Questa notte star di ogni grandezza hanno sfilato sul tappeto rosso che porta al Dolby Theatre. Dalla rossa Jessica
Sinister: recensione del film con Ethan Hawke
Arriva al cinema distribuito da Kock Media, Sinister, il film horror diretto da Scott Derrickson, e con protagonisti Ethan Hawke e Vincent D’Onofrio.
In Sinister uno scrittore che, a distanza di anni, vive ancora nell’ombra del fortunato Kentucky Blood, il libro che lo aveva consacrato come brillante autore di storie di crimini e reso schiavo di un traboccante successo, di cui ora non può che assaporarne l’amaro retrogusto. Lui è Ellison Oswait (Ethan Hawke), e la nuova storia che ha tra le mani è quella di un’impiccagione familiare, resa ancora più inquietante dalla misteriosa scomparsa della figlia minore, scampata ad una tragedia collettiva che, secondo Ellison, ha tutte le carte in regola – sinistri enigmi ed esoteriche coincidenze – per diventare la storia dell’anno, quella che gli consentirà di dare una svolta alla sua vita, esautorata ormai di ogni parvenza di colore. Ellison sente di avere una chance e così trascina la sua famiglia ignara, nella casa-teatro del delitto, dove inizierà la sua ostinata e sofferta ricerca di indizi, particolari tralasciati, misteri insoluti che diano corpo alle sue intuizioni e alla sua storia. La vita a King County, da entusiasmante svolta, si trasforma in una macabra parabola di terrore e insanabile turbamento. L’egoistica sete di popolarità dello scrittore pianterà nella sua vita familiare i germi di un male, duro da estirpare.
Il veterano dell’horror Scott Derrickson, dirige in Sinister, un Ethan Hawke alle prese con il suo smarrimento interiore e la disperata ricerca di conferme, che vivrà sulla sua pelle le pene dell’efferata storia delittuosa, di cui avrebbe voluto essere solo attento ispettore e narratore. Ad aprire il film è la granulosa diapositiva che mostra quattro persone impiccate ad un albero. Subito dopo Ellison e famiglia impegnati nel trasloco, esplorano i meandri della nuova casa. Il ritrovamento in soffitta di una misteriosa scatola contenente filmati in super8, suggellerà i contorni scabrosi del mistero che avvolge la casa. Sinister è un film che, ibridando componenti thriller a stilemi horror, soffre di una precisa identità che lo rende privo di consistenza narrativa e di un’adeguato spessore emotivo.
A creare però un’indovinata atmosfera ansiogena e claustrofobica, sono la cadenza ciclica e asfissiante dei gesti di Ellison – blindato nel suo studio, passa intere giornate e nottate a visionare i macabri filmati della scatola – , e della musica, che punteggia il suo crescente sgomento in modo calzante, tale da far respirare a pieni polmoni il livido e soffocante torpore della casa. Una sorta di scatola cinese, labirintica nella sua perlustrazione, che racchiude crimini e misfatti nell’anima oscura di una divinità pagana che la infesta, così come la scatola nascosta in cantina, racchiude tracce video, che assemblate e studiate porteranno alla verità.
La suspense che Derrickson riesce a creare inizialmente tra le mure di casa, anche solo con piccoli trucchi di condizionamento psicologico, viene però, inficiata dalla successiva volontà di tingere la pellicola di humour horror. La presenza di un imprescindibile dogma del genere – la casa ricca di occulte presenze e di tragici avvenimenti – non è bastata a rendere pregnante e appassionante la vicenda, che a mezz’ora dall’inizio, risulta già logora e incapace di aggiungere qualcosa di nuovo ad un genere filmico, ormai confinato nel retorico utilizzo di vecchie e stanche formule. La minuziosa regia e la strategica sceneggiatura non riescono a salvare il film dall’assenza di originalità, dal pathos che solo un horror che terrorizza può generare e da un epilogo scialbo e prevedibile, tassello finale di un mistero, durato troppo poco!
Lisa Cholodenko lascia la regia di Alexander and the Terrible Day
Dopo le ultime dispute sul set e le incomprensioni con i produttori, Lisa Cholodenko ha abbandonato la regia dell’adattamento cinematografico del popolare libro per ragazzi Alexander and the Terrible, Horrible, No Good, Very Bad Day. Nel maggio 2011 la regista era stata contattata dalla 20th Century Fox, la quale aveva già ingaggiato Steve Carell come protagonista. Ma dopo alcuni mesi ecco che la major aveva deciso di abbandonare il progetto, il quale nell’autunno del 2012 era stato acquistato dalla Disney, che aveva affiancato alla Cholodenko lo sceneggiatore Rob Lieber. Ed è stata forse questa collaborazione “forzata” che ha portato la regista ad abbandonare il film, il quale per il momento non ha ancora una guida, tenendo conto le riprese dovrebbero essere fissate per l’autunno prossimo.
Il libro di Judith Viorst e Ray Cruz racconta l’orribile e disastrosa giornata di un bambino, il quale però imparerà che non tutti i mali vengono per nuocere e che chiunque può avere la sua giornata “no”.
Fonte: comingsoon.net
Oscar 2013: i vincitori secondo Cinefilos.it
Razzie Awards 2013: trionfa Breaking Dawn Parte II
Ritornano al cinema i G.I. Joe
A quattro anni dal primo episodio, ecco G.I. Joe – La Vendetta, il secondo capitolo delle vicende cinematografiche dei G.I. Joe, nati come linea di giocattoli della Hasbro. Dopo aver apparentemente disarticolato l’organizzazione del Cobra, i nostri eroi torneranno a dover affrontare i nemici di sempre, che dopo essersi infiltrati nei posti di potere – chiave degli Stati Uniti, Casa Bianca compresa, scateneranno una caccia senza quartiere contro i malcapitati G.I., che prima del mondo dovranno riuscire a salvare la loro pelle.
Di acqua sotto i ponti dal primo episodio ne è passata parecchia: la realizzazione di G.I. Joe: Retaliation (questo il titolo originale) è stata a dire il vero un pò travagliata: rispetto all’episodio precedente sono cambiati regista, sceneggiatori, e parte del cast, con l’introduzione di nuovi personaggi. A questo si è aggiunto qualche problema nella realizzazione in 3D e, soprattutto, la sopraggiunta necessità di dover girare ex novo alcune scene, dopo che una proiezione di prova non aveva dato esiti soddisfacenti e soprattutto alla luce del successo raggiunto nel frattempo da Channing Tatum, la cui parte inizialmente era molto più marginale e che nella versione definitiva è stata decisamente ampliata, facendo del suo personaggio uno dei character principali del film.
Dietro alla macchina da presa, in luogo di Stephen Sommers troviamo John Chu, che compie il ‘grande salto’, passando da progetti musicali come i film della serie Step Up o il documentario Justin Bieber: Naever Say Never, al cinema tutto azione e adrenalina; la sceneggiatura è invece stata affidata a Rhett Reese e Paul Wernick, noti soprattutto per il ‘cult’ Benvenuti a Zombieland.
Il cast è guidato da
Channing Tatum nel ruolo di Duke e da
Arnold Vosloo in quello dell’arcinemico Zartan;
rispetto a La Nascita del Cobra sono
della partita anche Ray Park (Snake Eyes),
Byung-hun Lee (Storm Shadow), e Jonathan
Pryce, nelle vesti del Presidente degli Stati Uniti. La
lista delle new entry si apre con Adrienne
Palicki, qui al primo film importante della carriera dopo
tanta televisione; l’attrice sarà peraltro prossimamente sugli
schermi nel remake di Red Dawn. Volti
nuovi sono anche quelli per la saga sono anche quelli di
RZA e Dwayne Johnson (Roadblock),
ma sicuramente ad attirare l’attenzione del pubblico su tutte è la
partecipazione di un pezzo da 90 del cinema di azione come
Bruce Willis, che apparirà in un ruolo chiave.
Alan Silvestri lascia il testimone delle musiche a Henry Jackman. L’uscita del film nelle sale americane è prevista per il prossimo 29 marzo.
Firmato il Decreto sulle quote investimento tv su opere italiane
Il primo poster di Something Real and Good
Ecco il nuovo poster ufficiale di Something Real and Good, la nuova commedia romantica diretta da Luke Rivett e interpretata da Alex Hannant e Matt Jones.
La storia racconta di un giovane uomo e una donna che si incontrano per caso in un aeroporto in attesa di un volo in ritardo. Quando l’aereo viene rinviato, decidono di condividere assieme l’attesa, e nel corso di una notte si rendono conto che a volte basta una deviazione nel corso degli eventi per cambiare il destino. la data di uscita è fissata per aprile di quest’anno, ma dal 5 marzo sarà già possibile prenotare tramite iTunes una copia in lingua originale del film, una novità nel capo della promozione cinematografica.
Andy Goddard regista del thriller The Blunderer
Il regista Andy Goddard, dopo aver recentemente diretto il finale di stagione della fortunata serie Downton Abbey, si trova ora al timone di un nuovo progetto per un film dal titolo The Blunderer, mstery-thirller tratto dal famoso romanzo omonimo del 1954 di Patricia Highsmith, già autrice di libri di successo come Delitto per delitto, da cui Hitchcock ha tratto il suo celebre film del 1951, e Il talento di Mr. Ripley, che a ispirato l’omonimo lungometraggio del 1999 diretto da Anthony Minghella con Matt Damon.
La sceneggiatura, adattata da Susan Boyd e dal marito, si annuncia come un nuovo moderno film del mistero in stile Hitchcock, con una sana dose di sessualità moderna e colpi di scena, raccontata con l’arguzia l’astuzia degni di Agatha Christie. La storia segue le vicende di Walter Stackhouseche, giovane bello e di successo che sembra avere tutto, fino al giorno in cui il corpo di sua moglie viene ritrovato in fondo a una scogliera. La vita di Walter esce quindi dalla sua routine quotidiana, ed egli diviene oggetto di accuse e sospetti da parte della polizia. Per il momento non si conoscono ancora i protagonisti del cast, ma si presume che Goddard richiederà personaggi di prima grandezza per un nuovo ed ambizioso progetto tinto di mistero.
Fonte: empire
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Notte degli Oscar 2013; a
partire dalle 23:30 potrete vedere il live streaming il red
carpet dell’evento, al quale parteciperanno
Un nuovo sequel per Jack Reacher?
Un mese fa la Paramount e la Skydance avevano rilasciato la notizia che il budget raccolto per un possibile sequel di Jack Reacher – la Prova Decisiva aveva raggiunto solo i 150 milioni di dollari, cifra non sufficiente per far decollare il progetto e dunque si era pensato di abbandonare definitivamente. Tuttavia negli ultimi quindici giorni pare che il personaggio scaturito dalla fantasia dello scrittore inglese Jim Grant (il cui pseudonimo più conosciuto è Lee Child) avrà nuova vita, in quanto grazie agli incassi ottenuti dal precedente capitolo, circa 200 milioni, probabilmente il progetto potrà essere avviato (anche se si parlava di una stima approssimativa di 250 milioni per rendere concreto il tutto).
Non è ancora ben chiaro quale di 17 romanzi di Lee Child verrà usato per un adattamento, poiché One Shot (2005) da cui è stato tratto Jack Reacher – la Prova Decisiva, avrebbe un seguito in The Hard Way del 2006, ma la Paramount potrebbe sceglierne un altro a causa delle opzioni di sfruttamento commerciale. Rivedremo dunque Tom Cruise nei panni dello spericolato Jack Reacher in fuga per il paese? Staremo a vedere.
Fonte: comingsoon.net
Rio 2, ecco le voci ufficiali
La Twentieth Century Fox ha annunciato ufficialmente il cast vocale per il prossimo Rio 2, seguito del fortunato film di animazione che uscirà in America l’11 aprile 2014. Anne Hathaway, Jesse Eisenberg, Jemaine Clement, Tracy Morgan, George Lopez, Leslie Mann, Rodrigo Santoro, Jamie Foxx e la cantante brasiliana Bebel Gilberto tornano a prestare le loro corde vocale assieme con nuovi i nuovi arrivati Andy Garcia, Bruno Mars, Kristin Chenoweth, Rita Moreno, Amandla Stenberg, Rachel Crow, Pierce Gagnon e Natalie Morales. Carlos Saldanha, già regista del primo episodio, torna al timo del progetto subordinato dai produttori John C. Donkin e Bruce Anderson.
In Rio 2 troviamo il simpatico pappagallo Blu e la mogie Jewel assieme ai loro figli che vivono una vita perfetta e addomesticata in una casetta della città brasiliana. Quando Jewel decide che i bambini hanno bisogno di imparare a vivere come gli uccelli veri, insiste per intraprendere un’impresa familiare nel Rio delle Amazzoni. Come Blu però si preoccupa di perdere Jewel e i bambini al richiamo della foresta. La leggenda della musica brasiliana Sergio Mendes torna insieme con il compositore John Powell per la colonna sonora. Rio 2 sarà caratterizzato da nuovi artisti brasiliani e la musica originale di Janelle Monae e The Wondaland Arts Society.
Fonte: comingsoon.net
Kodi Smit-McPhee in Dawn Of The Planet Of The Apes
Il regista Matt Reeves ha annunciato per questa primavera l’inizio delle riprese di Dawn Of The Planet Of The Apes, seguito del fanta-action del 2011 con James Franco e a sua volta prequel del famoso film del 1968 con Charlton Heston. L’uscita è prevista per il 23 maggio del prossimo anno, mentre in questi ultimi giorni si stanno definendo le partecipazioni per il cast artistico. Ed è proprio recente l’annuncio della presenza del giovane Kodi Smit-McPhee nel progetto, anche se non è stato ben definito il ruolo che il giovanissimo attore dovrà interpretare, ma alcune fonti lasciano supporre che con molta probabilità lo vedremo come il figlio di Jason Clarke. McPhee, già co-protagonista nello splendido The Road accanto a Viggo Mortensen, dopo aver prestato la sua voce ad uno dei personaggi di ParaNorman, si prepara a fare un ulteriore passo in avanti nella sua giovane e già prorompente carriera cinematografica.
La sceneggiatura, scritta da Mark Bomback, dovrebbe essere ambientata 15 anni dopo la fine del precedente capitolo, in una terra dove le scimmie hanno preso già il sopravvento su un’umanità disorganizzata e colpita da un tremendo virus che la sta decimando. Un gruppo di superstiti, capitanati da Clarke e suo figlio, cercano di resistere in una desolata San Francisco. Nei panni dello scimpanzè Cesar vedremo ancora una volta Andy Serkins, colto nei suoi movimenti e nelle sue espressioni tramite le più moderne tecniche di Motion Capture. Smit-McPhee intanto sta lavorando a Romeo & Juliet e sta girando The Young Ones, un nuovo dramma di Jake Paltrow con Nicholas Hoult, Elle Fanning e Michael Shannon.
Fonte: empire
Independent Spirit Awards 2013: trionfo per Il Lato Positivo
David piglia tutto: per
questa edizone degli Independent Spirit Awards il film di
O. Russell, Il Lato Positivo, si
è portato a casa la maggioranza dei premi, regia, film,
Non Aprite quella Porta 3D: recensione del film con Alexandra Daddario
Non aprite quella porta 3D è un horror-movie diretto da John Luessenhop che uscirà nelle sale italiane a partire dal prossimo 28 febbraio. La trama riprende da dove il grande classico di Tobe Hooper del 1974 ci aveva lasciati: la terribile vendetta della piccola comunità di Newt che, avute conferme sui raccapriccianti delitti avvenuti nella tenuta dei Sawyer, decide di incendiare la casa con tutti i loro abitanti all’interno.
Dalla strage di quella notte sopravvisse solo la piccola Heather, cresciuta lontano dagli echi di quei fatti sconvolgenti; ma il passato è sempre pronto a tornare, soprattutto se è un passato carico di avvenimenti terribili e agghiaccianti, e anche la giovane Heather non potrà sottrarsi ai suoi inossidabili legami di sangue.
La trama di Non aprite quella porta 3D
La giovane e bellissima Heather (Alexandra Daddario) riceve una misteriosa lettera in cui si parla di una non meglio precisata eredità, un’eredità di cui lei stessa è l’unica depositaria. A indicarla come unica erede dei propri beni è una nonna che la ragazza non sospettava nemmeno di avere.
Ansiosa di saperne di più su un passato a questo punto tutto da riscrivere, Heather decide di recarsi a Newt, piccola località del Texas, dove l’attende la misteriosa eredità. Accompagnata dal fidanzato Ryan (Trey Songz) e da una coppia di amici, Nikki (Tania Raymonde) e Kenny (Keram Sanchez), la bella Heather scoprirà con gran stupore di essere unica intestataria di un’immensa villa colonica circondata da un meraviglioso giardino. Tutto all’apparenza sembra fantastico ma in realtà la villa nasconde un terribile mistero che dagli scantinati della casa non tarderà a rivelarsi e per i giovani amici sarà solo l’inizio di un avventura da incubo.
Non aprite quella porta 3D riprende tutte le caratteristiche tipiche del genere horror: sangue a fiumi, mutilazioni e sequenze da stomaci forti, il tutto condito con la solita dose di tensione accompagnata da musiche adatte al contesto. Quindi il film di Luessenhop si porta dietro pregi e difetti del genere, facendosi apprezzare da quegli spettatori amanti dello splatter ma lasciando a desiderare in quanto a logica narrativa.
La sceneggiatura di Non aprite quella porta 3D infatti ha più buchi di un campo da golf, presentando situazioni al limite dell’assurdo e del non-sense compresa l’improbabile “conversione” della protagonista che si lascerà attrarre dagli antichi legami di sangue anche al cospetto degli efferati delitti di cui sarà testimone. Ma come ben sappiamo il genere horror non sempre esige particolari riscontri con la razionalità anzi spesso la rifugge e forse anche questo li rende così amati al loro affezionatissimo pubblico e al contempo così “poco” inquietanti, innocui.
Tra i giovani protagonisti spicca l’interpretazione della bella Alexandra Daddario, attrice dagli occhi di ghiaccio e una discreta espressività; ben immedesimati nella parte anche gli altri giovani protagonisti che ben rappresentano i soliti ragazzi americani un po’ sciocchi e superficiali che raffigurano le vittime ideali in questo genere di film. Tra loro anche il rapper Trey Songz, per la prima volta sul grande schermo.
Un ultima considerazione la dedichiamo alla decisione di girare il film con la tecnica 3D, una tecnica che anche in questo caso non ci sembra dia un contributo sostanziale al film, non immette nulla di tecnicamente e visivamente rilevante. Persistiamo quindi ad avere sani e incontestati dubbi riguardo l’efficacia di questa particolare tecnica di ripresa che tutto ci sembra fuorché oggettivamente rivoluzionaria.