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Phoebe Dynevor si unisce a Jake Gyllenhaal nel nuovo film di M. Night Shyamalan

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Come riportato da Deadline, l’attrice Phoebe Dynevor è in trattative per recitare accanto a Jake Gyllenhaal nel prossimo film di M. Night Shyamalan, un thriller romantico e soprannaturale basato su una storia originale co-creata da Shyamalan e dallo scrittore di bestseller Nicholas Sparks. Come precedentemente riportato, Shyamalan e Sparks stanno infatti scrivendo indipendentemente una sceneggiatura e un romanzo, rispettivamente, basati sulla stessa storia originale. Attualmente, non è noto quali ruoli i due attori andranno a ricoprire all’interno del film.

Entrambi i progetti si baseranno sullo stesso concetto e sulla stessa serie di personaggi, ma adattati ai rispettivi medium. Shyamalan e Ashwin Rajan produrranno attraverso la Blinding Edge Pictures, insieme a Theresa Park, partner di lunga data di Sparks, e Marc Bienstock. Sparks è anche produttore esecutivo. La Blinding Edge Pictures di Shyamalan produrrà il film, che è in trattative con la Warner Bros per l’uscita nelle sale. Al momento, non c’è ancora una data di uscita per il film, né è chiaro quando potrebbe arrivare in sala.

Conosciuta soprattutto per il suo ruolo da star in Bridgerton e per il ruolo acclamato dalla critica in Fair Play, Phoebe Dynevor ha davanti a sé un anno impegnativo che comprende anche il thriller Beneath the Storm, in uscita nel corso dell’anno, mentre recentemente ha concluso la produzione della commedia dark Famous di A24, dove recita al fianco di Zac Efron. Si attendono ora maggiori informazioni su questo misterioso progetto targato Shyamalan-Sparks, un lavoro su cui non si hanno ancora notizie ma che ha già generato grande curiosità.

Glen Powell protagonista per Barry Jenkins del fantascientifico The Natural Order

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Dopo il successo di Mufasa: Il re leone, Barry Jenkins ha trovato il suo prossimo grande film in studio e ha ottenuto la partecipazione di una delle star più impegnate di Hollywood. Secondo le fonti di Deadline, la Universal si è aggiudicata il film The Natural Order, con Jenkins alla regia e Glen Powell come protagonista. Il progetto è basato su un romanzo ancora inedito di Matt Aldrich, di cui lo studio ha ottenuto i diritti in anticipo la scorsa settimana. I dettagli sono stati tenuti nascosti, ma il progetto è stato presentato come un thriller fantascientifico di alto livello che ruota intorno alla ricerca della vita eterna.

Il progetto è il primo film che Powell e Dan Cohen produrranno per la loro nuova società Barnstorm nell’ambito dell’accordo first-look con la Universal, iniziato il mese scorso. Inoltre, Adele Romanski e Mark Ceryak produrranno sotto il marchio Pastel che condividono con Jenkins. In trattative per la produzione c’è anche Jewerl Keats Ross, che è stato determinante per mettere insieme Jenkins, Aldrich e Powell. Ross ha recentemente prodotto il film vincitore del Gran Premio della Giuria al Sundance, Sujo.

Secondo gli addetti ai lavori, Jenkins, Powell e Aldrich stavano sviluppando il film da tempo e recentemente lo hanno portato sul mercato. Le cifre finanziarie non sono note, ma le fonti dicono che il mix tra l’avere una delle più grandi star del momento e il regista premio Oscar che lavora in un genere nuovo per lui era un’opportunità troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. A questo punto non resta che attendere maggiori informazioni su questo progetto, a partire da primi dettagli di trama e da altri nomi che potrebbero aggiungersi al cast.

Il momento d’oro di Glen Powell

Glen Powell è diventato una delle star più richieste dagli studios per i loro progetti di tipo blockbuster. Attualmente sta girando The Running Man, l’adattamento di Edgar Wright del racconto di Stephen King, per la Paramount Pictures, la cui uscita è prevista per il 7 novembre 2025. Powell è poi reduce dal successo estivo di Twisters, che con 81,2 milioni di dollari è diventato il più grande weekend d’apertura di sempre per un film su una catastrofe naturale al botteghino nazionale. Negli Stati Uniti è poi arrivato ad un incasso di 267,7 milioni di dollari, mentre a livello globale ha incassato 371 milioni di dollari.

Powell ha poi recentemente recitato anche nel film campione d’incassi Tutti tranne te, mentre il film di Richard Linklater, Hit Man, che Powell ha co-scritto e prodotto, è stato il numero 1 su Netflix per diverse settimane di fila. Lo vedremo poi nella serie Hulu Chad Powers e in un nuovo film di J.J. Abrams ancora senza titolo. A questi progetti si aggiunge dunque ora anche il nuovo progetto del premio Oscar Barry Jenkins, celebre per i film Moonlight e Se la strada potesse parlare

Tom Holland e Jon Bernthal sul set di The Odyssey

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Tom Holland e Jon Bernthal sul set di The Odyssey

Dopo una nuova immagine di Matt Damon, l’account Instagram Filmatic ha ora condiviso una nuova foto dal set di The Odyssey, in cui vediamo stavolta gli attori Tom Holland e Jon Bernthal. Nella foto i due attori sono colti durante un momento di pausa, ma ciò che è interessante di quest’immagine è che ci permette di avere un primo sguardo a quello che sarà il loro aspetto nel film di Christopher Nolan. Qui di seguito, ecco l’immagine!

Quello che sappiamo su The Odyssey

L’antico poema epico di Omero racconta la storia di Odisseo, re di Itaca, e del suo pericoloso viaggio di ritorno a casa dopo la guerra di Troia, esplorando temi di eroismo, lealtà, astuzia e la lotta contro la volontà divina. Il racconto include episodi iconici come l’incontro con il ciclope Polifemo, le Sirene e la strega-dea Circe, avventure che culminano con il suo ricongiungimento con la moglie Penelope.

Sebbene questo sarebbe l’adattamento più ad alto budget del questo testo fino ad oggi, il poema è stato precedentemente adattato nel film del 1954 Ulisse, diretto da Mario Camerini e interpretato da Kirk Douglas, così come nella miniserie del 1997 L’Odissea, diretta da Andrei Konchalovsky e interpretata da Armand Assante. Gli ultimi libri dell’Odissea sono stati anche la fonte principale per The Return, di Uberto Pasolini, che è uscito in Italia all’inizio del 2025 e che vede protagonisti Ralph Fiennes nei panni di Ulisse e Juliette Binoche in quelli di Penelope.

I dettagli sulla trama del film The Odyssey di Christopher Nolan sono ad ora stati tenuti nascosti e non è confermato quanto il regista sarà fedele all’opera di Omero. Considerando i suoi precedenti, c’è da aspettarsi che apporti una svolta inaspettata alla storia che già presenta tutti i marchi di fabbrica del suo cinema, in particolare la non linearità della narrazione. Le riprese di Odyssey dovrebbero iniziare il mese prossimo e sarà il secondo film di Nolan per la Universal, dopo Oppenheimer.

Come annunciato in precedenza, l’ultimo film di Christopher Nolan avrà come protagonisti Matt Damon, Tom Holland, Anne Hathaway, Zendaya, Lupita Nyong’o, Robert Pattinson, Charlize Theron, Benny Safdie, John Leguizamo, Elliot Page, Mia Goth e Jon Bernthal. L’uscita è prevista per il luglio 2026.

F1: nuovo trailer del film con Brad Pitt!

F1: nuovo trailer del film con Brad Pitt!

Warner Bros. ha pubblicato un nuovo trailer di F1, il prossimo film dedicato alla Formula Uno con Brad Pitt che uscirà nei cinema il 26 giugno. Pitt è il protagonista del film nei panni di Sonny Hayes, un pilota di Formula Uno in pensione che ha subito un terribile incidente in passato. Viene convinto a tornare dalla pensione e ad allenare un prodigio esordiente, interpretato da Damson Idris, per la gara Apex Grand Prix.

Il cast comprende anche la candidata all’Oscar® Kerry Condon, il vincitore dell’Oscar® Javier Bardem, il vincitore dell’Emmy e del Golden Globe Tobias Menzies, Sarah Niles e Kim Bodnia.

John Kosinski (regista di Top Gun: Maverick) dirige e produce il film insieme a Jerry Bruckheimer e Chad Oman della Jerry Bruckheimer Films, Brad Pitt, Dede Gardner e Jeremy Kleiner per la Plan B Entertainment e Lewis Hamilton con la sua Dawn Apollo Films. Il film è stato realizzato in collaborazione con la Formula 1® e l’intera comunità della F1, compresi i 10 team di F1 e i loro piloti, la FIA e gli organizzatori delle gare. Il candidato all’Oscar® Ehren Kruger (Top Gun: Maverick) si è occupato della sceneggiatura. L’amministratore delegato della Copper, Penni Thow, è il produttore esecutivo.

Il film sarà distribuito nelle sale di tutto il mondo e in IMAX da Warner Bros. Pictures in Nord America il 27 giugno 2025 e a livello internazionale a partire dal 26 giugno 2025.

Hidden – Senza via di scampo: la spiegazione del finale del film

Hidden – Senza via di scampo: la spiegazione del finale del film

Prima di Stranger Things, i fratelli Duffer hanno realizzato il loro primo lungometraggio HiddenSenza via di scampo nel 2015. In parte dramma incentrato sui personaggi e in parte thriller apocalittico, questo film è un avvincente esercizio di suspense e regia a basso costo. Il film si svolge per lo più in un rifugio antiatomico dove una coppia, Ray e Claire (Alexander Skarsgård e Andrea Riseborough), e la loro giovane figlia, Zoe (Emily Alyn Lind), vagano nell’oscurità e scroccano prodotti in scatola. Si nascondono da una sinistra presenza esterna chiamata Respirosi. Per questo racconto, i fratelli Duffer utilizzano inquadrature strette e luci soffuse per immergere il pubblico nella claustrofobia e nella paura dei personaggi.

Nonostante l’incredibile uso di tecniche cinematografiche minimaliste e la costruzione di una conclusione sorprendente, la Warner Bros. non ha però sostenuto HiddenSenza via di scampo. Lo studio non ha infatti gradito la cupa ambientazione sotterranea del film, anche se è proprio questa a creare una tensione da brivido. Ciò ha portato il film a passare più in sordina del dovuto. L’insuccesso non ha però frenato i fratelli Duffer dal realizzare questo progetto così come lo immaginavano. Con il tempo, il film ha poi ottenuto maggiore popolarità, divenendo oggetto di dibattito anche per il suo ambiguo e tutt’altro che risolutivo finale.

Cosa ricordare di Hidden – Senza via di scampo

All’inizio del film Ray, Claire e Zoe sono al loro 301° giorno di permanenza sottoterra. Zoe è frustrata dal loro stile di vita clandestino, ma Ray le risolleva il morale con un gioco fantasioso per cui si chiudono gli occhi e si rivisitano i ricordi della vita passata. Questi sono anche legati ad una rigida serie di regole da seguire per mantenere la stabilità emotiva. La famiglia si ricorda costantemente di non diventare troppo ansiosa, paurosa, arrabbiata o di provare altre emozioni angoscianti. Questo concetto di pace interiore ha un’importanza significativa nel finale. A Zoe viene anche proibito di lasciare il rifugio attraverso la botola superiore, tenuta saldamente al suo posto da catene. Tuttavia, la botola non è così resistente come credono.

Alexander Skarsgård e Emily Alyn Lind in Hidden - Senza via di scampo
Alexander Skarsgård e Emily Alyn Lind in Hidden – Senza via di scampo

I fratelli Duffer costruiscono abilmente l’apprensione e l’intrigo intrecciando gradualmente i flashback alle scene del presente. Scopriamo che nel bel mezzo di un’epidemia mortale nella loro città natale, la famiglia ha tentato di fuggire attraverso l’autostrada, ma ha incontrato una quarantena imposta dal CDC. Quando tentano di tornare a casa, assistono all’incenerimento di Kingsville da parte dei caccia militari, che di fatto spazzano via tutto ciò che conoscono e amano. Claire si ricorda del rifugio antiatomico vicino alla scuola di Zoe e vi conduce la sua famiglia, diventando quelli che credono di essere gli unici sopravvissuti a un attacco feroce e intenzionale.

La “tranquillità” della loro permanenza clandestina sottoterra viene però compromessa quando un piccolo ratto si infiltra in ciò che resta del loro cibo in scatola. Da questa intrusione apparentemente innocua si scatenerà la tragedia. Claire, nel tentativo di uccidere violentemente la povera creatura, urta una lampada, che si rovescia e prende fuoco. Attraverso il piccolo condotto d’aria che il ratto ha usato come ingresso, il fumo che sale espone a quel punto la presenza della famiglia ai temuti Respirosi, che inizieranno da quel momento a dare la caccia ai tre.

Dopo che i Respirosi hanno aperto la botola, Claire e Zoe fuggono attraverso il condotto d’aria, ma Ray non riesce a entrare. A quel punto si vedono degli schizzi di sangue, il che implica che i temibili Respirosi lo hanno ferocemente ucciso. Claire e Zoe corrono oltre la scuola elementare e raggiungono l’autostrada affollata di auto. All’improvviso, i Respirosi si avvicinano all’inquadratura, con in mano degli aghi che infilano nel collo delle due per prelevare il loro sangue e praticare l’eutanasia. Questa inquadratura rivela che i Respirosi sono in realtà soldati militari che indossano maschere antigas (da cui il respiro pesante) per proteggersi dall’infezione di cui sono affetti Ray, Claire e Zoe.

Alexander Skarsgård e Andrea Riseborough in Hidden - Senza via di scampo
Alexander Skarsgård e Andrea Riseborough in Hidden – Senza via di scampo

Quando Ray, che si svela essere sopravvissuto, torna per scacciare i Respirosi da Claire e Zoe, ci rendiamo conto che l’infezione trasforma la vittima in un mostro dalle vene nere e dagli occhi rossi e sporgenti, dotato di una forza sorprendente e di una rabbia incontrollabile. Dopo che i Respirosi sparano a Ray, Claire e Zoe scappano dalla loro rete e uccidono tutti i soldati, infettandone anche uno togliendogli la maschera. Nella sua furia selvaggia, Zoe blocca accidentalmente la madre. Claire mantiene un contatto visivo costante, ricordando alla figlia la regola di mantenere la calma.

Si comprende a questo punto che ciò non era solo per il loro benessere nel bunker, ma anche per tenere sotto controllo l’infezione, che viene scatenata da emozioni intense. Claire e Zoe scappano poi da un elicottero in arrivo e, con grande sorpresa, si imbattono in Joey, l’amico di Zoe. Il ragazzo li conduce a un gruppo di sopravvissuti infetti che vivono sottoterra. Prima di entrare nella loro nuova casa, Zoe osserva che è il giorno 302. “Non sono giorni”, risponde Claire. “Non sono giorni”, risponde Claire, sottintendendo che ogni mattina è un piccolo miracolo – l’affermazione speranzosa di Ray all’inizio del film.

La spiegazione del finale del film

L’avvincente colpo di scena di HiddenSenza via di scampo sovverte dunque le aspettative di cattivi ed eroi del genere zombie. Rivelando che la famiglia per cui abbiamo fatto il tifo è in realtà quella di cui i Respirosi hanno paura, i fratelli Duffer suggeriscono che il bene e il male sono concetti relativi. Il pubblico spesso trascura il fatto che gli zombie un tempo erano esseri umani e che hanno subito una profonda perdita, non solo della loro famiglia e dei loro amici, ma anche di sé stessi. Osservando entrambe le parti, siamo in grado di capire come un’epidemia virale colpisca tutti, non solo coloro che cercano di non ammalarsi.

Hidden - Senza via di scampo film
I Respirosi di Hidden – Senza via di scampo

Attraverso i Respirosi e la lotta per la sopravvivenza della famiglia, HiddenSenza via di scampo mostra come l’autoconservazione possa far emergere il lato più oscuro della natura umana. I temi della paura, della sfiducia e della rabbia verso gli altri durante una pandemia risuonano in modo particolare sulla scia del COVID-19. La pandemia ha messo in luce un diffuso egoismo. La pandemia ha messo in luce l’egoismo diffuso, in particolare negli Stati Uniti, dove gli individui hanno dato priorità ai propri interessi e si sono preoccupati poco del sostentamento degli altri.

I Respirosi mirano a proteggersi distruggendo Kingsville, ma questo solleva la questione morale se distruggere alcuni individui per preservare il tutto. Il sacrificio di innumerevoli famiglie è necessario per un bene superiore – proteggere il virus dalla diffusione negli Stati Uniti – o gli infetti avrebbero potuto imparare, come la famiglia di Zoe, a temperare il virus con un po’ di autocontrollo? L’ambiguità morale del finale suggerisce che queste idee sono complesse e non esiste un’unica risposta corretta. HiddenSenza via di scampo rifiuta l’idea di ciò che è giusto o sbagliato, anche nelle emergenze di vita o di morte.

Ritraendo personaggi eticamente grigi, i fratelli Duffer sfidano dunque la struttura horror della luce contro l’oscurità. Sia i Respirosi che la famiglia di Zoe stanno lottando per rimanere in vita e l’empatia reciproca potrebbe aiutarli a gestire meglio la crisi virale. Con il finale, dunque, si ha questo colpo di scena ma il film si conclude senza fornire risposta a tutte le domande sollevate. Come si è originato questo virus? Quanto si è esteso? Cosa ne sarà di questa popolazione sotterranea? Sfortunatamente i fratelli Duffer non hanno mai accennato ad un possibile sequel, per cui HiddenSenza via di scampo è da prendere come una riflessione sulle tematiche poc’anzi esposte senza la pretesa di ulteriori risvolti della storia proposta.

Jurassic World: tutti i dinosauri presenti nel film

Jurassic World: tutti i dinosauri presenti nel film

La serie di film di successo Jurassic World (qui la recensione) ha il merito di aver riacceso l’interesse nei confroni dei dinosauri, riportando questi giganti preistorici alla vita cinematografica. I dinosauri visti in questi nuovi film del franchise sono una miscela di terrore, stupore e intrigo scientifico, e rappresentano una vasta gamma di specie con un’accuratezza e una drammatizzazione entusiasmanti. Dai formidabili predatori apicali agli agili cacciatori di branchi, i dinosauri di Jurassic World offrono quindi un’esperienza coinvolgente che cattura l’immaginazione e sottolinea la diversità delle forme di vita che dominavano la Terra milioni di anni fa.

I dinosauri del film uscito nel 2015 mostrano quindi una varietà di queste antiche creature, offrendo uno sguardo in un’epoca passata attraverso effetti speciali e narrazione all’avanguardia. Questi maestosi animali vanno qui dal temibile predatore Tyrannosaurus Rex all’astuto Velociraptor, ognuno portato in vita con dovizia di particolari. Questi dinosauri, parte integrante della posta in gioco e delle trame ricche di azione del film, portano gli spettatori a confrontarsi con la natura impressionante e talvolta terrificante di queste antiche creature, sottolineando il loro significato storico e la meraviglia della paleontologia moderna.

La rappresentazione realistica di questi dinosauri è quindi un regalo all’immaginazione, fondendo l’intrattenimento con l’educazione in un modo che pochi film riescono  ad ottenere. Portando sullo schermo queste possenti creature, il mondo del cinema funge infatti da ponte verso il lontano passato del nostro pianeta, favorendo un più profondo apprezzamento sia per i dinosauri stessi che per il campo della paleontologia. Con icone come il Tyrannosaurus Rex, il Mosasaurus e il Velociraptor che tornano in vita, Jurassic World continua quindi a incantare ed educare.

Jurassic World cast

 

 

Tutti i dinosauri presenti in Jurassic World

Indominus Rex

In Jurassic World, gli ingegneri hanno deciso di creare il dinosauro più temibile di sempre con l’Indominus rex, che significa “re feroce o indomabile”. A prima vista assomiglia a un T. rex, ma i suoi caratteristici ornamenti della testa e gli osteodermi ossei sono riconducibili ai terapodi noti come Abelisauri. Il suo ruggito può raggiungere il livello di decibel di un aereo in decollo e può correre a una velocità di 30 miglia orarie.

Tirannosauro Rex

Tra i più grandi carnivori che abbiano mai camminato sul pianeta, il Tyrannosaurus rex è apparso in tutti i film di Jurassic Park. Il Tyrannosaurus Rex, spesso acclamato come il re dei dinosauri, non è il protagonista della saga di Jurassic World, ma questo colossale predatore, noto per le sue mascelle massicce e il suo ruggito terrificante, incarna in ogni caso la potenza e l’atto predatorio allo stato puro.

Mosasauro

Questo dinosauro acquatico carnivoro dominava i mari antichi e cacciava pesci, rettili, uccelli e persino squali bianchi. La sua lunghezza superava i 60 piedi e il suo peso raggiungeva le cinque tonnellate. Il Mosasauro è stato il preferito dai fan nel trailer e sebbene abbia un ruolo piuttosto ridotto nel film, la scena in qui viene sfamato con uno squalo è semplicemente sbalorditiva, oltre a spaventare per la grandezza di questo predatore.

Jurassic World Mosasauro
Il Mosasauro in Jurassic World

 

Velociraptor

Il velociraptor era uno dei dinosauri più intelligenti del suo tempo e saggiamente cacciava in branco. In Jurassic World, vengono addestrati per essere mostrati in pubblico. In particolare, tra i tanti si distingue Blue, un velociraptor con sfumature blu con cui il protagonista riesce a stabilire un particolare legame. Proprio in vista di ciò, quello che negli altri film della saga era uno dei più pericolosi ostacoli, è qui invece un prezioso alleato.

Dimorfodonte

Il Dimorphodon è uno degli pterosauri, o rettili volanti, di Jurassic World. Il suo nome significa “dente a due forme” e volava nei cieli del Giurassico per predare i pesci. Un dimorfodonte può essere visto attaccare le persone all’interno del parco insieme all’altro dinosauro volante, lo pternodonte.

Gallimimus

Questo “imitatore di polli” a prima vista potrebbe ricordare un grosso struzzo con la coda, e in effetti il gallimimus condivide alcune caratteristiche con il suo cugino moderno. In Jurassic World, il gallimus vive in un’area chiamata Gallimimus Valley e si nutre di vegetazione soffice.

Pteranodonte

Lo pteranodonte è il più grande dinosauro volante di Jurassic World. È principalmente un mangiatore di pesci, ma, come si vede nel film, lo pternodon può anche essere estremamente aggressivo.

Jurassic World pteranodonte
Lo pteranodonte in Jurassic World

 

Stegosauro

Lo stegosauro è uno dei dinosauri più elaborati e affascinanti di sempre. Possiede 17 placche ossee dal collo alla schiena e la sua coda è dotata di quattro lunghi spuntoni per colpire gli aggressori carnivori. Anche in Jurassic World è più che altro un dinosauro di sfondo, senza alcun coinvolgimento nella trama del film, ma ha comunque il suo fascino.

Apatosauro

Gli apatosauri sono già stati visti nei film di Jurassic Park e almeno uno lo si rive in Jurassic World. L’Apatosauro erbivoro, che significa “lucertola ingannevole”, è uno degli animali più grandi che abbiano mai camminato sulla Terra. L’adulto medio è più lungo di due scuolabus parcheggiati uno accanto all’altro e pesa quanto quattro elefanti africani.

Anchilosauro

Questo dinosauro quadrupede lungo 30 metri e pesante 6 tonnellate ha un nome che significa “lucertola fusa”. I paleontologi chiamano questo erbivoro “carro armato vivente” perché è protetto da un’armatura a spuntoni, dalle ossa fuse del cranio fino alla clava arrotondata e dall’aspetto formidabile all’estremità della coda.

58 minuti per morire – Die Harder: trama e cast del film con Bruce Willis

Divenuta una delle saghe cinematografiche d’azione più celebri di sempre, Die Hard comprende oggi cinque titoli usciti in sala in un arco temporale che va dal 1988 al 2013. Protagonista assoluto è l’attore Bruce Willis, che ricopre il ruolo del poliziotto John McClane. Nel corso degli anni, questi si è trovato coinvolto in avventure sempre più estreme e rischiose, in missioni adatte soltanto ad un uomo “duro a morire”. Anche per merito di ciò, il personaggio è stato indicato come uno dei più iconici del cinema, nonché uno dei più importanti nella carriera di Willis. Dopo il grande successo del primo film, nel 1990 arriva al cinema il sequel intitolato 58 minuti per morire – Die Harder, diretto da Renny Harlin.

Alla base della storia vi è l’omonimo romanzo pubblicato nel 1987 da Walter Wager. Protagonista del libro è in realtà un personaggio chiama Frank Malone, ma per il film tale dettaglio viene modificato al fine di permettere a John McClane di essere nuovamente il protagonista. Per cercare similitudini con il precedente film, anche i nemici vengono trasformati da un misterioso individuo ad un gruppo di terroristi. Così facendo i produttori speravano di andare incontro ad un nuovo successo sulla scia del precedente capitolo.

Tale speranza diventò reale nel momento in cui al box office il film incassò un totale di circa 240 milioni di dollari a fronte di un budget di circa 70. Tale risultato superò di molto quello raggiunto dal precedente film, e spinse i produttori ad investire in ulteriori film della saga. In questo articolo, però, approfondiamo alcune delle principali curiosità relative a questo secondo capitolo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

58 minuti per morire film
William Sadler in 58 minuti per morire – Die Harder © Twentieth Century Fox – All Rights Reserved

La trama di 58 minuti per morire – Die Harder

È di nuovo la Vigilia di Natale. All’aeroporto di Washington John McClane attende l’arrivo dell’aereo su cui viaggia la moglie Holly. I due hanno in mente di trascorrere finalmente insieme e in totale tranquillità quel periodo di festa. Tale desiderio viene tuttavia stravolto nel momento in cui un gruppo di terroristi assale l’aeroporto e ne blocca il traffico aereo. Il colonello Stuart è a capo dell’operazione. Ex membro dell’esercito espulso per via di azioni illecite, questi punta a liberare l’ex generale corrotto, Ramon Esperanza, il quale sta anch’egli arrivando all’aeroporto per essere poi condotto a processo. I terroristi prendono possesso della torre di controllo, impedendo l’atterraggio dei voli in arrivo e lanciando la loro richiesta di liberazione.

Ancora una volta McClane riesce ad eludere la sorveglianza, iniziando a concepire un piano per salvare la situazione. Si troverà però a dover agire in fretta, poiché gli aerei in volo possiedono un’autonomia limitata. Quello su cui si trova sua moglie, in particolare, ha solo 58 minuti a disposizione prima di precipitare al suolo. A peggiorare l’azione ci pensa anche l’arrivo della polizia, che si dimostra impreparata a gestire la crisi. Tutto è nelle mani di McClane, e riprendere il controllo della torre è l’unico modo per lui di salvare la situazione. Passo dopo passo, il poliziotto dovrò così avvicinarsi a tale ambiente, evitando di essere ucciso dai terroristi che pattugliano l’intero aeroporto.

Il cast del film

Elemento indispensabile per dar vita al film era ovviamente il ritorno di Bruce Willis nei panni del poliziotto John McClane. Rimasto particolarmente entusiasta dell’esperienza con il precedente film, l’attore si dichiarò ben lieto di riprendere il personaggio. Nel farlo, egli ebbe inoltre la possibilità di dar vita a maggiori improvvisazioni nelle battute. Poiché quelle da lui inserite nel primo Die Hard ebbero un grande successo, i produttori spinsero Willis a inserire più gag, conferendo ulteriore carisma al personaggio. Tuttavia, al termine delle riprese l’attore dichiarò di non aver particolarmente apprezzato tale sequel, infastidito dalle eccessive somiglianze con il precedente. Per tale motivo si dichiarò disponibile a riprendere il personaggio solo se i successivi film fossero stati più diversi tra loro.

Nel film è nuovamente presente anche l’attrice Bonnie Bedelia, che riprende il personaggio di Holly McClane, moglie di John. L’attore William Atherton torna nei panni del giornalista senza scrupoli Richard Thornberg, che ancora una volta mette in pericolo la vita dei protagonisti. Ad interpretare il villain di turno vi è William Sadler, che dà vita allo spietato colonnello Stuart. Per interpretare tale personaggio, l’attore ha dovuto allenarsi per diversi mesi nelle arti marziali, in preparazione della scena di combattimento alla fine del film. Il noto Franco Nero, invece, è presente nel film con il ruolo del generale Ramon Esperanza, l’uomo che Stuart tenta di liberare dall’arresto. Infine, l’attore John Amos interpreta il maggiore Grant, mentre John Leguizamo è Burke.

Bruce Willis in 58 minuti per morire - Die Harder
Bruce Willis in 58 minuti per morire – Die Harder © Twentieth Century Fox – All Rights Reserved

Le location del film

Quasi del tutto ambientato nell’aeroporto di Washington, il film ha avuto in realtà come location principale il Los Angeles International Airport. Molte delle riprese interne sono infatti state svolte in esso, mentre le riprese esterne sono state realizzate all’aeroporto internazionale Stapleton di Denver. Molte delle scene del film presentano però una gran varietà di location, cosa che ha permesso alla produzione di poter camuffare le differenze con i luoghi in cui dovrebbe essere realmente ambientato il film. L’effetto finale permette di non avvertire differenze, ma riesce a trasmettere la sensazione che tutto sia effettivamente stato girato nello stesso luogo.

Il finale di 58 minuti per morire – Die Harder

Nel finale del film, John  riesce a saltare sull’ala dell’aereo con cui il generale, i terroristi e la squadra speciale cercano di fuggire. Dopo uno scontro, riesce ad aprire un bocchettone di rifornimento sull’ala e una volta a terra dà fuoco alla scia di carburante che ne fuoriesce, facendo sì che l’aereo, proprio nell’attimo in cui si stacca dal suolo e decolla, esploda a mezz’aria. Così facendo, John, oltre ad eliminare in un sol colpo tutti i terroristi, riesce anche ad illuminare la pista grazie alle fiamme sprigionate dall’incendio del velivolo esploso e consentendo così a tutti gli aerei in attesa in quota di atterrare agevolmente senza danni. John riuscirà, così, a riabbracciare la moglie sana e salva.

Il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di 58 minuti per morire – Die Harder grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Disney+, Tim Vision e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione giovedì 13 marzo, alle ore 21:00 sul canale Iris.

Black Mirror – Stagione 7: svelato il primo trailer!

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Black Mirror – Stagione 7: svelato il primo trailer!

Ai fan di Black Mirror viene detto di “perdere la testa” e la realtà nelle “sei storie elettrizzanti” che verranno lanciate a breve per la Stagione 7 dell’epica antologia di Charlie Brooker su Netflix. Oggi è infatti stato presentato un trailer con un gran numero di star, oltre alle prime immagini, alla data di lancio del 10 aprile e al nuovo cast, tra cui Will Poulter e Asim Chaudhry che tornano per la loro seconda volta in Black Mirror dopo aver recitato nello speciale interattivo del 2018, Bandersnatch.

A loro si aggiungono i nuovi membri del cast Michele Austin (Hard Truths), Ben Bailey Smith (David Brent: Life on the Road), Josh Finan (Say Nothing), James Nelson-Joyce (The Outlaws), Jay Simpson (Pride & Prejudice, The Holiday) e Michael Workéyè (This Is Going to Hurt). Tra i protagonisti della prossima stagione vi sono anche Peter Capaldi, Awkwafina, Paul Giamatti, Rashida Jones, Chris O’Dowd e Issa Rae.

Nel trailer, il pubblico ha la possibilità di vedere in anteprima una serie di episodi diversi, caratterizzati dall’atmosfera e dal tono stravolgente tipici di Black Mirror. Per il momento Netflix non si è espressa sugli episodi specifici, oltre a confermare il sequel dell’episodio della quarta stagione USS Callister, che vedrà il ritorno di attori del calibro di Cristin Milioti e Jimmy Simpson, ma non di Jesse Plemons o Michaela Coel. Quella puntata, vincitrice di un Emmy, seguiva un programmatore dotato che simulava un’avventura spaziale simile a Star Trek, utilizzando il DNA dei suoi colleghi per creare cloni digitali senzienti con conseguenze terrificanti.

Black Mirror – Stagione 7 arriverà dunque su Netflix il 10 aprile.

George Lucas, prima di vendere alla Disney, stava lavorando ad una controversa serie di Star Wars

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Rick McCallum, produttore di Star Wars di George Lucas, ha recentemente partecipato a un episodio del podcast “Young Indy Chronicles e ha parlato di quella che sarebbe stata Star Wars: Underworld, un’ambiziosa serie televisiva che è stata uno degli ultimi progetti del franchise a cui Lucas stava lavorando prima di venderlo alla Disney nel 2012 per 4,05 miliardi di dollari. La serie, stando a quanto riportato, era ambientata tra gli eventi de “La vendetta dei Sith” e “Una nuova speranza” e avrebbe fatto da ponte tra la trilogia originale quella prequel, di cui McCallum è a punto stato produttore.

Credo che avessimo più di 60 sceneggiature… come terze bozze”, ha detto McCallum, sottolineando che hanno portato allo Skywalker Ranch di Lucas gli ‘scrittori più bravi del mondo’ per tracciare e scrivere la serie. “Erano sceneggiature oscure. Erano sexy. Erano violente. Erano sceneggiature assolutamente meravigliose, complicate e impegnative”. McCallum non ha fornito dettagli sulla trama di Star Wars: Underworld, ma ha detto che la serie “avrebbe fatto esplodere l’intero universo di ‘Star Wars’ e la Disney non si sarebbe mai proposta di comprare il franchise”.

Il produttore ha detto che la mancata realizzazione della serie rimane “una delle grandi delusioni della nostra vita”, aggiungendo: “Il problema era che ogni episodio era più grande dei film, quindi il minimo a cui potevo scendere con la tecnologia che esisteva allora era di 40 milioni di dollari a episodio”. La serie è poi effettivamente morta quando la Disney ha acquistato la Lucasfilm e George Lucas ha lasciato il suo posto nella società. Kathleen Kennedy, entrata in Lucasfilm nel 2012 come co-presidente insieme a Lucas, è stata nominata presidente della società dopo l’acquisizione da parte della Disney.

Star Wars dopo George Lucas

Da quel momento sono arrivati progetti come una nuova trilogia di film, composta da Il risveglio della forza“, “Gli ultimi Jedi” L’ascesa di Skywalker, più un paio di film spin-off. Sono po state realizzate serie come The Mandalorian“, “Ahsoka“, “Andor” o la recente Skeleton Crew. George Lucas ha dichiarato in un’intervista del 2020 che è stato “molto doloroso” vendere la sua società alla Disney e rinunciare al controllo del franchise di Star Wars.

In quel periodo stavo iniziando la prossima trilogia; avevo parlato con gli attori e stavo iniziando a prepararmi”, spiegò Lucas all’epoca a proposito del motivo per cui aveva venduto la Lucasfilm alla Disney. “Stavo anche per avere una figlia con mia moglie. Ci vogliono 10 anni per realizzare una trilogia: gli Episodi I e III sono durati dal 1995 al 2005. Io starei ancora lavorando all’Episodio IX. Nel 2012 avevo 69 anni. Quindi la domanda era: “Ho intenzione di continuare a farlo per il resto della mia vita? Voglio affrontare di nuovo tutto questo?”. Alla fine ho deciso che avrei preferito crescere mia figlia e godermi la vita per un po’”.

George Lucas ha anche pensato di non mettere in vendita la Lucasfilm e di affidare a qualcun altro la produzione della sua prevista trilogia di sequel, ma “questo non è andare in pensione”. “Ho passato la mia vita a creare ‘Guerre stellari’ – 40 anni – e rinunciarvi è stato molto, molto doloroso”, ha aggiunto. “Ma era la cosa giusta da fare. Pensavo che avrei avuto ancora un po’ da dire sui prossimi tre perché li avevo già iniziati, ma loro hanno deciso di voler fare qualcos’altro. Non sempre le cose vanno come vuoi tu. La vita è così”.

The Last of Us – Stagione 2: guida al cast e ai personaggi

The Last of Us – Stagione 2: guida al cast e ai personaggi

Dopo due anni di attesa, torna The Last of Us – Stagione 2, la serie HBO vincitrice di numerosi premi Emmy. La seconda stagione riprende cinque anni dopo gli eventi della prima, che hanno visto Joel (Pedro Pascal) massacrare un team di medici che speravano di curare la civiltà dalla malattia generatasi a partire dalla mutazione di un fugo e che ha devastato buona parte della popolazione mondiale, lasciando in vita pochi superstiti.

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Il potenziale vaccino avrebbe però comportato il sacrificio di Ellie (Bella Ramsey), cosa che Joel non poteva accettare. Si è dunque opposto a questa cosa, mentendo poi alla ragazza sul cosa sia accaduto nel laboratorio. Ora, nella nuova stagione, Joel ed Ellie saranno costretti a confrontarsi con le conseguenze delle loro rispettive azioni. Nella seconda stagione di The Last of Us appariranno dunque alcuni volti nuovi, ma anche nuovi personaggi interpretati da attori come Kaitlyn Dever, Isabela Merced, Tati Gabrielle, che andiamo a scoprire in questo approfondimento.

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Pedro Pascal nei panni di Joel Miller

Pedro Pascal tornerà nel ruolo di Joel Miller anche nella seconda stagione di The Last of Us. Il finale della stagione 1 ha mostrato che Joel è disposto a spingersi a livelli terrificanti pur di proteggere Ellie, ma queste azioni avranno certamente delle conseguenze nella stagione 2. Non solo creerà nuovi e potenti nemici per Joel, ma probabilmente cambierà anche il suo rapporto con la ragazza. L’attore cileno ha iniziato con i primi ruoli da guest star in serie come Buffy l’ammazzavampiri fino a trovare la fama interpretando il carismatico Oberyn Martell nella quarta stagione di Game of Thrones.

Quello di Joel Miller in The Last of Us è il secondo degli attuali ruoli iconici di Pascal come “papà protettore”, dato che interpreta anche Din Djarin nella serie di Star Wars The Mandalorian.  Dopo il ruolo di successo in Game of Thrones, Pascal ha recitato anche nella serie Netflix: Narcos e ha iniziato una carriera cinematografica di successo con ruoli di supporto in Kingsman: Il cerchio d’oro, Triple Frontier e Wonder Woman 1984. Di recente ha recitato in Il gladiatore II, mentre nel 2025 sarà Reed Richards in I Fantastici Quattro: Gli inizi.

Bella Ramsey in The Last of Us

Bella Ramsey nel ruolo di Ellie Williams

Bella Ramsey riprende invece il ruolo di Ellie Williams nella seconda stagione di The Last of Us. Ramsey, come Pascal, ha raggiunto la fama per il suo ruolo in Game of Thrones. Introdotta nella sesta stagione dello show, ha lì interpretato il ruolo di Lyanna Mormont, che ha subito rubato la scena. La sua interpretazione della giovane guerriera e leader ha probabilmente contribuito a farle ottenere il ruolo di Ellie, una ragazza saggia che va oltre i suoi anni e che potrebbe essere il segreto per sconfiggere il virus. Come ha rivelato il finale della prima stagione, l’utilizzo di Ellie per salvare il mondo avrebbe avuto un costo che Joel non era disposto a pagare.

Il suo ruolo di potenziale salvatrice dell’umanità continuerà sicuramente a giocare un ruolo nella seconda stagione e continuerà a essere un elemento determinante della carriera di Bella Ramsey. Pur essendo una giovane attrice, sta gradualmente costruendo un solido curriculum di progetti. Dopo il ruolo in Game of Thrones, è apparsa nelle serie The Worst Witch e His Dark Materials. Ha anche recitato nel film del 2022 Catherine Called Birdy. Ramsey sarà poi presente nella seconda stagione del dramma della BBC Time, oltre ad aver lavorato come doppiatrice in Galline in fuga – L’alba dei Nugget.

LEGGI ANCHE: The Last of Us: la spiegazione sull’immunità di Ellie al Cordyceps

Gabriel Luna nel ruolo di Tommy Miller

Il personaggio di Gabriel Luna è Tommy Miller, il fratello di Joel. L’attore americano ha costruito una solida carriera al cinema e in televisione, interpretando sia eroi simpatici che cattivi intimidatori. The Last of Us – Stagione 2 lo vede tornare al suo lato eroico nei panni di Tommy, con cui Joel si riunisce a Jackson nel finale della stagione 1. Tommy fa parte di una comunità fiorente e sicura ed è probabile che Joel ed Ellie decidano di tornare lì nella seconda stagione.

Per quanto riguarda Luna, ha conquistato molti fan grazie alla sua interpretazione di Robbie Reyes, alias Ghost Rider, in Agents of SHIELD. Luna si è poi unito al franchise di Terminator come nuovo robot cattivo in Terminator – Destino Oscuro. Recentemente ha recitato accanto all’icona dei film d’azione Arnold Schwarzenegger nella serie comica di Netflix Fubar.

The Last of Us: Gabriel Luna
Gabriel Luna in The Last of Us

Rutina Wesley nel ruolo di Maria Miller

Rutina Wesley riprende invecee il ruolo Maria Miller nella seconda stagione di The Last of Us. La Wesley è un’attrice americana con un lungo passato in televisione e la serie HBO è solo l’ultimo dei progetti di alto profilo a cui ha preso parte. Sebbene Maria appaia solo in un episodio della stagione 1, è probabile che ritorni nella stagione 2, essendo la moglie di Tommy e un’altra residente di Jackson. Si lascia però intendere che Maria non sia molto contenta dell’arrivo di Joel perché teme che porti il caos nella vita ormai pacifica di Tommy.

Questa tensione potrebbe crescere nella seconda stagione, portandola a ritenere Joel una minaccia crescente. Come anticipato, quello di Maria Miller non è certo il primo ruolo di Rutina Wesley. La Wesley è apparsa in numerosi show in ruoli importanti, tra cui Queen Sugar di Ava Duvernay. Prima ancora, ha fatto parte del cast di True Blood della HBO nel ruolo di Tara Thorton.

Kaitlyn Dever nel ruolo di Abby Anderson

Kaitlyn Dever vestirà i panni di Abby Anderson in The Last of Us – Stagione 2. Si tratta di un personaggio che i fan si aspettano e forse temono di vedere nella seconda stagione. Nella trama del videogioco, Abby è la figlia del medico che Joel uccide durante il salvataggio di Ellie. Cosa che la spinge a compiere una missione di vendetta dalle conseguenze devastanti. La reazione contro Abby nei videogiochi potrebbe influenzare la trama, ma sembra probabile che sarà lei la grande villain della prossima stagione.

La Dever è andata incontro ad una crescente popolarità nell’ultimo periodo, ma recita in realtà in progetti di alto profilo da più di dieci anni. Dopo essere diventata celebre grazie alle serie L’uomo di casa e Unbeliavable, ha recitato nei film La rivincita delle sfigate, Caro Evan Hansen, Ticket to Paradise, Chi segna vince, Dopo Oliver e Nessuno ti salverà. Nel 2025 ha invece preso parte alla serie Apple Cider Vinegar di Netflix.

Kaitlyn Dever The Last of Us
Kaitlyn Dever in The Last of Us

Young Mazino nel ruolo di Jesse

Ad interpretare Jesse, un agente di pattuglia e membro della comunità di Jackson, vi sarà Youn Mazino. Il personaggio è uno degli amici intimi di Ellie, ma ha anche una relazione complicata con Dina, il che aggiunge un interessante dramma umano alla storia. Mazino è noto per il suo ruolo nella prima stagione di Lo scontro di Netflix e per essere uno degli interessi amorosi di SZA nel video musicale di “Snooze”.

Tati Gabrielle nel ruolo di Nora

Tati Gabrielle interpreta invece il ruolo di un medico militare di nome Nora. Presa sotto l’ala dei medici che cercavano di procurarsi un vaccino per curare la piaga del Cordyceps, potrebbe essere stata presente nel momento in cui Joel ha ostacolato quei piani. Prima di questo progetto, Gabrielle ha recitato in Le terrificanti avventure di Sabrina e The 100. Avrà anche il ruolo di protagonista nel prossimo gioco di avventura fantascientifica di Naughty Dog, Intergalactic: The Heretic Prophet.

Ariela Barer nel ruolo di Mel

Ariela Barer interpreta Mel, un medico, amica intima di Abby e fidanzata di Owen, che ha anche studiato medicina e procedure mediche sotto il team delle Luci. Dopo che Joel ha interrotto i progressi nella ricerca di una cura, Mel potrebbe avere voglia di vendicarsi. Nel gioco, seppur riluttante, prende infatti parte alla vendetta di Abby verso Joel. In quanto attrice, Barer è conosciuta per i suoi ruoli in Marvel’s Runaways, How to Blow Up A Pipeline e Atypical.

Isabela Merced in The Last of Us - stagione 2
Isabela Merced in The Last of Us – Stagione 2

Isabela Merced nel ruolo di Dina

Isabela Merced sarà invece Dina nella seconda stagione della serie. Dina viene introdotta nella macrostoria nel gioco The Last of Us II, venendo presentata come nuovo interesse amoroso per Ellie, nonché come agente di pattuglia e membro della comunità di Jackson. Già nella stagione 1 c’è stato un accenno alla sua presenza lì. Per quanto riguarda Merced, ha interpretato Dora in Dora l’esploratrice, Transformers – L’ultimo cavaliere e Madame Web. Sarà anche l’interprete di Hawkgirl in Superman di James Gunn.

Danny Ramirez nel ruolo di Manny

Danny Ramirez interpreta invece Manny, un soldato del Fronte di Liberazione di Washington ed ex membro delle Luci. Diventa un membro del gruppo di Abby durante il viaggio verso Jackson, Wyoming e prenderà con piacere parte alla vendetta di Abby verso Joel. Ramirez si è recentemente fatto notare in diversi progetti di rilievo, con ruoli in film e serie come Captain America: Brave New World, Top Gun: Maverick e Black Mirror.

Spencer Lord nel ruolo di Owen

L’attore Spencer Lord interpreta invece Owen, fidanzato di Mal, e come il resto della banda è un membro del Fronte di Liberazione di Washington. Pur frequentando Mal, si unisce ad Abby nella sua ricerca di Joel. Owen è un altro membro chiave della storyline di Abby che comparirà nel cast della seconda stagione di The Last of Us. Si tratta di un altro personaggio molto discusso e controverso, che conferirà sicuramente maggiore popolarità a Lord, ad oggi noto per le serie Avvocati di famiglia Heartland.

Isaac Has The Last of Us
Jeffrey Wright in The Last of Us

Jeffrey Wright nel ruolo di Isaac

Nella seconda stagione, il candidato all’Oscar Jeffrey Wright riprende il ruolo di Isaac, l’astuto leader di un gruppo di miliziani anti-FEDRA noto come Washington Liberation Front. Egli scatena una guerra tra una fazione di sopravvissuti ferventi dal punto di vista religioso. L’attore aveva già avuto modo di confrontarsi con questo personaggio in quanto vi ha dato voce e sembianze all’interno del videogioco. Wright è noto soprattutto per Westworld, The Batman, American Fiction e The French Dispatch.

LEGGI ANCHE: Chi è Isaac, il personaggio di Jeffrey Wright in The Last of Us?

Catherine O’Hara

Infine, in The Last of Us – Stagione 2 comparirà anche Catherine O’Hara, il cui ruolo non è però ancora stato annunciato. La prima stagione ha visto la partecipazione a sorpresa di personaggi originali e di personaggi ripresi dal gioco. Chiunque la O’Hara interpreti, che sia amico o nemico, sarà quindi sicuramente un’altra sorpresa. In occasione del SXSW Film Festival del 2025. O’Hara è nota per Schitt’s Creek, i film di Beetlejuice e Mamma, ho perso l’aereo.

Christopher Nolan e Matt Damon sul set di The Odyssey

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Christopher Nolan e Matt Damon sul set di The Odyssey

Nolan Archive ha condiviso una nuova immagine dal set di The Odyssey che raffigura il regista Christopher Nolan e quello che sembra essere un Matt Damon invecchiato, in quello che dovrebbe essere il ruolo del protagonista.

Quello che sappiamo su The Odyssey

L’antico poema epico di Omero racconta la storia di Odisseo, re di Itaca, e del suo pericoloso viaggio di ritorno a casa dopo la guerra di Troia, esplorando temi di eroismo, lealtà, astuzia e la lotta contro la volontà divina. Il racconto include episodi iconici come l’incontro con il ciclope Polifemo, le Sirene e la strega-dea Circe, avventure che culminano con il suo ricongiungimento con la moglie Penelope.

Sebbene questo sarebbe l’adattamento più ad alto budget del questo testo fino ad oggi, il poema è stato precedentemente adattato nel film del 1954 Ulisse, diretto da Mario Camerini e interpretato da Kirk Douglas, così come nella miniserie del 1997 L’Odissea, diretta da Andrei Konchalovsky e interpretata da Armand Assante. Gli ultimi libri dell’Odissea sono stati anche la fonte principale per The Return, di Uberto Pasolini, che è uscito in Italia all’inizio del 2025 e che vede protagonisti Ralph Fiennes nei panni di Ulisse e Juliette Binoche in quelli di Penelope.

I dettagli sulla trama del film di Christopher Nolan sono ad ora stati tenuti nascosti e non è confermato quanto il regista sarà fedele all’opera di Omero. Considerando i suoi precedenti, c’è da aspettarsi che apporti una svolta inaspettata alla storia che già presenta tutti i marchi di fabbrica del suo cinema, in particolare la non linearità della narrazione. Le riprese di Odyssey dovrebbero iniziare il mese prossimo e sarà il secondo film di Nolan per la Universal, dopo Oppenheimer.

Come annunciato in precedenza, l’ultimo film di Christopher Nolan avrà come protagonisti Matt Damon, Tom Holland, Anne Hathaway, Zendaya, Lupita Nyong’o, Robert Pattinson, Charlize Theron, Benny Safdie, John Leguizamo, Elliot Page, Mia Goth e Jon Bernthal. L’uscita è prevista per il luglio 2026.

Avengers: Secret Wars, i fratelli Russo spiegano quanto materiale dei fumetti utilizzeranno

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Dal momento che Avengers: Secret Wars prende in prestito l’omonimo fumetto della Marvel, i fratelli Russo hanno fatto capire quanto il Marvel Cinematic Universe si adatterà al materiale di partenza. Il MCU si sta infatti avvicinando alla conclusione della Saga del Multiverso, dato che il franchise si sta avvicinando ad Avengers: Doomsday nel 2026 e Avengers: Secret Wars nel 2027. Per concludere la Fase 6, Anthony e Joe Russo torneranno nel MCU per dirigere i due sequel dei Vendicatori, dopo l’enorme successo ottenuto con Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

In una nuova intervista rilasciata a TechRadar, i fratelli Russo sono stati interrogati sulla direzione di Avengers: Secret Wars mentre si preparano per Avengers: Doomsday. Quando è stato chiesto loro quanto dei fumetti di Secret Wars il MCU stia cercando di adattare, Joe Russo ha risposto come segue: “Beh, creiamo sempre la nostra versione della storia. Quindi, usiamo i fumetti come ispirazione libera. Ma, sapete, sono cresciuto con la serie originale. È quello che mi ha fatto appassionare ai fumetti Marvel. Anche la serie di Hickman è fantastica [e sono] molto diverse l’una dall’altra per molti aspetti, quindi trarremo ispirazione da entrambe”.

Il significato dei commenti dei fratelli Russo su Avengers: Secret Wars

Quando si tratta di utilizzare i titoli più importanti dei fumetti Marvel Comics per il MCU, i Marvel Studios hanno tradizionalmente sempre dato una propria impronta ad alcune delle storie più famose. Spesso i titoli vengono utilizzati solo nel nome, mentre i film o le serie televisive del MCU adottano un proprio approccio. Tuttavia, con Avengers: Secret Wars, i fratelli Russo vogliono chiaramente onorare lo spirito dei fumetti di Secret Wars e allo stesso tempo dare una svolta al MCU.

Viste le gravi conseguenze che hanno avuto le rispettive storie di Secret Wars di Jim Shooter e Jonathan Hickman, è logico che i fratelli Russo vogliano assicurarsi che ci siano colpi di scena e svolte lungo il percorso per far sì che il film abbia una propria traiettoria nel MCU. Anche se il risultato finale sarà probabilmente quello della conclusione del fumetto moderno di Secret Wars, ci saranno sicuramente delle direzioni uniche, soprattutto per il modo in cui il cast di questo film si sta componendo.

Havoc, il regista sulla performance di Tom Hardy: “È venuto da noi in modalità bestia”

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Tom Hardy è il protagonista di un nuovo thriller d’azione di Netflix, Havoc. Il film segue un detective ferito che deve farsi strada nella malavita dopo un affare di droga andato male. Il viaggio porta alla luce una rete di corruzione e cospirazione più profonda di quanto si possa immaginare. Nel film, il cui debutto è fissato al il 25 aprile, Hardy recita insieme a Timothy Olyphant e Forest Whitaker. In attesa di poterlo vedere, il regista del film ha condiviso alcuni nuovi entusiasmanti dettagli sulla performance di Hardy.

Nel corso di una recente intervista con Empire Magazine, lo sceneggiatore e regista, Gareth Evans, ha infatti fatto riferimento a una versione feroce di Tom Hardy attraverso il suo personaggio, Walker, e ha anche descritto una particolare scena d’azione che è come un “attacco implacabile” da parte sua. “Tom è venuto da noi in modalità bestia”, ha raccontato Evans. “Gli ho dato un colpetto sulla spalla ed è stato come toccare il granito. È arrivato con una preparazione fisica senza precedenti. Walker è un tipo tutt’altro che morbido. Vuole provocare più carneficine e più caos possibile. Non ti afferra il polso e ti blocca il braccio. Ti afferra per la collottola e ti sbatte la faccia contro l’oggetto pesante più vicino.

C’è una sequenza in una baracca di pescatori in cui è come un assalto, un attacco incessante. In ogni angolo di questo posto spunta qualcuno con una pistola, qualcuno con un coltello, e arrivano da sotto le assi del pavimento, dietro gli angoli, attraverso questa finestra, attraverso quella finestra”, conclude il regista. Basta uno sguardo al teaser ufficiale di Havoc per confermare tutto ciò che Evans sta dicendo. Il primo sguardo al film mostra infatti un’azione brutale paragonabile al franchise di John Wick, ed Evans non è nuovo alla regia di sequenze di combattimento di grande impatto.

Ha infatti debuttato alla regia 19 anni fa con Footsteps, il thriller drammatico con Jared Morgan e Mads Koudal, ma di recente ha trascorso più tempo nel regno dell’horror che altrove. Veterano di V/H/S, che ha lavorato al capitolo del 2013 del franchise, Evans ha recentemente collaborato con Dan Stevens per Apostle, un horror folk ambientato nel 1905 che segue un vagabondo in missione per salvare la sorella da un culto religioso su un’isola isolata. Evans ha anche diretto cinque episodi della serie d’azione “Gangs of London” (Joe Cole).

Il cast di Havoc, nuovo film Netflix con Tom Hardy

Il film debutterà dunque sullo streamer venerdì 25 aprile ed è stato descritto come la “lettera d’amore di Evans al genere eroico dello spargimento di sangue; i film usciti da Hong Kong negli anni ’80 e ’90”. Havoc vede anche la partecipazione al fianco di Tom Hardy di Justin Cornwell, Quelin Sepulveda, Luis Guzmán, Michelle Waterson, Sunny Pang, Jim Caesar, Xelia Mendes-Jones con Yeo Yann Yann e dei già citati Timothy Olyphant e Forest Whitaker.

The Last of Us: Alex Garland spiega perché è “su un altro livello” rispetto a 28 giorni dopo

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La serie HBO The Last of Us ha portato sul grande schermo la serie di videogiochi di successo di Naughty Dog, esplorando il viaggio di due sopravvissuti attraverso un’America devastata dopo una terribile epidemia virale, con l’intento di trovare una cura. Parlando della serie e del relativo videogioco, lo sceneggiatore e regista Alex Garland ha spiegato come abbiano ripreso con successo quanto proposto dallo zombie movie 28 giorni dopo e ne abbia fatto tesoro per raccontare una nuova storia molto emotiva al pubblico.

Scritto da Garland e uscito nel 2002, 28 giorni dopo segue il Jim di Cillian Murphy che attraversa le rovine di una Londra devastata dopo un’epidemia di un virus che rende le sue vittime dei mostri pieni di rabbia. Proprio Garland ha parlato con il creatore di The Last of Us, Neil Druckmann per il podcast Creator to Creator di PlayStation, e lo scrittore ha avuto elogi sorprendenti per il franchise. Agli occhi di Garland, la scrittura della serie supera quella di 28 giorni dopo, poiché, pur non intendendo minimizzare l’impatto del suo film, il videogioco e il successivo adattamento televisivo hanno offerto una narrazione più ricca e “sofisticata” dei suoi temi principali.

Lasciatemi dire questo: The Last of Us è meglio di 28 giorni dopo. O almeno lo è la scrittura. Non parlerò della regia, sarebbe una cosa sciocca. Quindi non parlo di quello. So cos’è 28 giorni dopo, so cosa ho fatto, so qual è stato il processo. Per quanto riguarda The Last of Us, mi sono detto: “Oh, questo è molto più sofisticato e commovente”. È stato commovente. Non sto sminuendo 28 giorno dopo, ne sono molto orgoglioso. È una bella parte della mia vita. Ma sul serio, The Last of US è di un altro livello, quindi sì, certo che ne sono stato influenzato”.

Cosa significa la risposta di Garland per The Last of Us

The Last of Us e 28 Giorni Dopo condividono diversi elementi fondamentali delle rispettive narrazioni. Ciascuna storia non solo è ambientata sulla scia di un’epidemia virale che trasforma l’umanità in mostri, ma si interroga anche su cosa sia l’umanità dopo la fine dei tempi. In 28 giorni dopo, il maggiore Henry West (Christopher Eccleston) e i soldati sotto il suo comando rappresentano il crollo della civiltà e il declassamento dell’umanità in una cultura violenta e spietata, mentre i Serafini, i razziatori, la FEDRA e il gruppo di David (Scott Shepherd) rappresentano questo aspetto nella serie HBO.

Il film di Garland gestisce poi la complessità del suo protagonista in modo diverso. Jim ha un approccio più brutale e letale quando affronta gli uomini di West per salvare i suoi compagni, ma per il resto è rappresentato come il sopravvissuto ideale dello scenario, che trova un nuovo significato e ottimismo mentre il mondo crolla. Nel frattempo, Joel (Pedro Pascal) è pragmatico e distrutto, inizia come una persona che fa di tutto per sopravvivere e rimane tale, fino a condannare potenzialmente l’umanità nel finale di stagione per salvare Ellie (Bella Ramsey). Per questo motivo, The Last of Us è una storia moralmente più grigia.

Cosa sappiamo su The Last of US – Stagione 2

In questo secondo capitolo della serie, cinque anni dopo gli eventi della prima stagione Joel (Pedro Pascal) ed Ellie (Bella Ramsey) saranno trascinati in un conflitto fra di loro e contro un mondo persino più pericoloso e imprevedibile di quello che si erano lasciati alle spalle.

La seconda stagione, in sette nuovi episodi, vede di nuovo protagonisti Pascal e Ramsey nei panni, rispettivamente, di Joel ed Ellie, insieme a Gabriel Luna che interpreta Tommy e Rutina Wesley nel ruolo di Maria. Le già annunciate new-entry nel cast sono invece Kaitlyn Dever che vestirà i panni di Abby, Isabela Merced nel ruolo di Dina, Young Mazino in quello di Jesse, Ariela Barer interpreterà Mel, Tati Gabrielle sarà Nora, Spencer Lord vestirà i panni di Owen, Danny Ramirez sarà Manny e Jeffrey Wright interpreterà invece Isaac. Catherine O’Hara è guest star della nuova stagione.

Basata sull’acclamato franchise videoludico sviluppato da Naughty Dog per le console PlayStation®, “The Last of Us” è scritta e prodotta esecutivamente da Craig Mazin e Neil Druckmann. La serie è una co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta esecutivamente anche da Carolyn Strauss, Jacqueline Lesko, Cecil O’Connor, Asad Qizilbash, Carter Swan ed Evan Wells. Società di produzione: PlayStation Productions, Word Games, Mighty Mint e Naughty Dog.

THE LAST OF US | La seconda stagione dal 14 aprile in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW

Il gladiatore II: Russell Crowe sarebbe dovuto tornare nel ruolo di Massimo

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Il Gladiatore II (qui la nostra recensione), come noto, è privo del protagonista del primo film, Russell Crowe. Massimo (il personaggio di Crowe) muore alla fine de Il Gladiatore, quindi non è stato uno shock sapere che non era coinvolto nel sequel, sostituito nel ruolo principale da Paul Mescal, che interpreta il di lui figlio, Lucio. Sebbene Crowe sia assente dal film, il messaggio che trasmette nel ruolo di Massimo nel primo Gladiatore è molto presente, tanto che molti fan hanno ritenuto che sia Lucio che il film nel suo complesso fossero troppo simili all’originale. Lo sceneggiatore Peter Craig ha però ora affermato che Massico (e Crowe) erano inizialmente previsti anche per questo sequel.

Parlando con TheDirect, lo sceneggiatore ha rivelato di aver scritto una scena di flashback con Massimo e ha spiegato perché non è stata inclusa: “C’era una bozza che avevo in cui… c’era un’idea che i romani avevano di poter parlare con i propri antenati, e avevano queste catacombe sotterranee dove le urne e le ceneri e le ossa delle persone erano tutte sepolte sotto la città. C’era una scena in cui Lucio, una volta scoperto che si trattava di suo padre, scendeva lì sotto e trovava la sua tomba. E ci sarebbe stato solo un breve flashback con Russell. Penso che probabilmente abbiano preso la decisione giusta di non utilizzarlo“.

Il motivo per cui Russell Crowe non è stato coinvolto in Il gladiatore II

“Ma ci ho lavorato con Ridley [Scott] per un po’. In realtà me ne sono andato per impegni su altri progetto. Ho però lasciato un menù di proposte tra cui poter scegliere per questo sequel e loro ne hanno selezionate alcune, e credo che abbiano lasciato fuori molte delle cose giuste”. Sebbene Il gladiatore II sia riuscito a superare il primo alla fine della sua corsa nelle sale, il film è stato ben lungi dall’essere un profitto, considerando i suoi ingenti budget di produzione e marketing. La Paramount Pictures ha riferito di aver speso circa 250 milioni di dollari solo per la realizzazione de Il gladiatore II, con altri 100 milioni di dollari destinati ai costi di marketing.

Il che significa che il film avrebbe dovuto incassare ben più di 500 milioni di dollari al botteghino per raggiungere il pareggio, e ha concluso la sua corsa nelle sale con 172 milioni di dollari a livello nazionale e 288 milioni di dollari a livello internazionale, per un totale globale di 460 milioni di dollari. Una o due scene con il Massimo di Russell Crowe avrebbero potuto dare al film una piccola spinta al botteghino, soprattutto per coloro che hanno un profondo legame nostalgico con l’originale, ma è improbabile che avrebbero dato al film la spinta necessaria per raggiungere il profitto.

I fratelli Russo offrono una criptica risposta al coinvolgimento degli eroi Marvel di Disney+ nei prossimi Avengers

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Joe e Anthony Russo rispondono alla domanda se Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars avranno come protagonisti alcuni degli eroi del Marvel Cinematic Universe visti su Disney+. Mentre la Saga del Multiverso non ha ancora visto la presenza di alcun episodio degli Avengers, le cose stanno per cambiare con la Fase 6, che prevede non uno, ma ben due film incentrati sull’iconica squadra di supereroi del MCU. Dal momento che Doomsday e Secret Wars presenteranno vari personaggi della linea temporale Marvel per i film della Fase 6, la domanda più grande che circonda i progetti è quali eroi appariranno.

In una nuova intervista a TechRadar, è stato chiesto ai fratelli Russo se personaggi come Moon Knight, Ms. Marvel, Kate Bishop o Wiccan potrebbero comparire in Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars dopo le loro rispettive introduzioni in vari show Disney+. Mantenendo un tono criptico, Anthony Russo ha dato la seguente risposta su come si stanno approcciando al casting dei due film: “Per quanto riguarda gli elementi a cui attingiamo per la nostra narrazione, abbiamo una visione globale del MCU. Quindi, senza entrare nello specifico, questo è l’universo all’interno del quale stiamo raccontando una storia. Potete leggerci quello che volete”.

Cosa significano i commenti dei fratelli Russo per Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars

Come è consuetudine dei Marvel Studios, non sorprende che i fratelli Russo non siano in grado di confermare chi farà o meno parte del cast di Avengers: Doomsday, così come quelli coinvolti in Avengers: Secret Wars. Spetta sempre ai Marvel Studios decidere quanto rivelare dei loro rispettivi film, soprattutto se si tratta di qualcosa di così grande come i film degli Avengers. Annunci importanti, come la presenza degli eroi Disney+ nei sequel dei Vendicatori, potrebbero essere conservati per il San Diego Comic-Con 2025.

Dato l’enorme arco narrativo che avrà luogo in Avengers: Doomsday e l’inclusione di Secret Wars come materiale di partenza, è probabile che nel finale della Saga del Multiverso ci sarà una varietà di eroi già affermati e di nuova introduzione. Sarebbe certamente scioccante se nei due film non fossero presenti la maggior parte degli eroi Disney+ introdotti nelle Fasi dalla 4 alla 6, soprattutto perché alla luce di una minaccia importante come il Dottor Destino. Sarebbe inoltre un enorme spreco se i nuovi eroi degli show non avessero la possibilità di unirsi a quella che sarà una nuova generazione di Vendicatori.

Martin Scorsese al lavoro sull’adattamento del romanzo Gilead per Apple

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Martin Scorsese e Apple starebbero adattando i romanzi di Gilead con Leonardo DiCaprio come protagonista. Il leggendario regista ha già collaborato con Apple per il suo ultimo film, Killers of the Flower Moon, che ha visto DiCaprio nel ruolo di protagonista ed è stato candidato a 10 premi Oscar, tra cui miglior film e miglior regia. Dopo l’uscita del film nell’ottobre 2023, il regista 82enne ha ventilato molte opzioni per il suo prossimo film, tra cui un film sulla vita di Gesù, un biopic su Frank Sinatra, il thriller The Devil in the White City e un gangster movie con Dwayne Johnson.

Ora un altro progetto si starebbe aggiungendo alla lista. Secondo Publishers Weekly, Apple Original Films avrebbe infatti raggiunto un accordo per lo sviluppo dei romanzi di Gilead di Marilynne Robinson, con Martin Scorsese impegnato a scrivere, dirigere e produrre, e Leonardo DiCaprio impegnato come protagonista, a partire da Home, il secondo dei quattro romanzi della serie. Non ci sono al momento dettagli sui piani di adattamento dei restanti romanzi, né è chiaro quando questo progetto potrebbe concretizzarsi

Di cosa parlano i romanzi Gilead di Marilynne Robinson?

Protagonista dei romanzi è il reverendo John Ames, che sta morendo. Non potrà crescere il figlio di soli sette anni, né educarlo, né offrirgli testimonianza di sé. Sceglie così di affidarsi a una lettera-diario che dica un giorno al bambino ormai adulto ciò che di suo padre è importante sapere. Gli racconterà del nonno abolizionista e del padre pacifista, delle rovine di un luogo già baluardo della libertà americana, delle sue convinzioni e dei suoi dubbi, di quanto abbia amato questa vita che si appresta a lasciare. In un discorso lucido e luminoso da padre a figlio, da padre a Padre, dove l’intelligenza e la speranza parlano la stessa lingua. La scrittrice ha poi utilizzato personaggi ed eventi di Gilead in tre romanzi successivi: Home, Lila e Jack.

Cosa significa questo nuovo progetto per Martin Scorsese

Poco dopo l’uscita di Killers of the Flower Moon nell’ottobre 2023, è stato riferito che il prossimo film di Martin Scorsese sarebbe stato A Life of Jesus, basato sul libro di Shūsaku Endō. Poco dopo, è stato riferito che era in fase di sviluppo anche un biopic su Frank Sinatra con DiCaprio. Tuttavia, entrambi i progetti si sarebbero al momento arenati e sono stati rinviati. A sua volta, Scorsese ha iniziato a esplorare altre opzioni per il suo prossimo film. Più recentemente, il film Devil in the White City sarebbe stato ripreso dai 20th Century Studios con Scorsese e DiCaprio alla regia e come protagonisti.

Nel febbraio 2025, è stato poi riferito che Scorsese sta preparando un progetto descritto come un “Quei bravi ragazzi ambientato alle Hawaii che incontra The Departed“, con DiCaprio, Dwayne Johnson ed Emily Blunt come protagonisti. Ora, l’adattamento di Gilead è solo l’ultimo progetto che Scorsese avrebbe in fase di sviluppo con DiCaprio come protagonista. Dopo che A Life of Jesus e il suo biopic su Frank Sinatra si sono arenati, sembra che con quattro e forse più progetti in fase di sviluppo, Scorsese stia provando ad aprirsi quante più strade possibili, sperando che almeno uno dei progetti venga approvato.

Ayo Edebiri ricorda le minacce subite in seguito al presunto casting in Pirati dei Caraibi

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Ayo Edebiri, star di The Bear, si è espressa in merito alle voci che la volevano potenzialmente protagonista di un reboot di Pirati dei Caraibi e alle reazioni bigotte che ha ricevuto, chiamando in causa Elon Musk per il suo ruolo nell’istigare le molestie. Il franchise d’azione e avventura della Disney segue come noto le imprese di pirati spavaldi tra la minaccia di maledizioni, kraken e dell’Impero britannico. In cinque film dal 2003 al 2017, la serie è stata guidata dall’eccentrico capitano pirata Jack Sparrow di Johnny Depp. In seguito, si è iniziato a parlare di un reboot e proprio Ayo Edebiri è stata indicata come possibile protagonista.

Attraverso le sue storie su Instagram, Edebiri ha ora raccontato di come le notizie su X che suggerivano il suo coinvolgimento in un reboot dei Pirati dei Caraibi e un tweet virgolettato di Musk le abbiano fatto ricevere molestie razziste e minacce di morte. L’autrice ha chiamato in causa direttamente l’amministratore delegato di X per il suo ruolo nella diffusione di queste notizie. “Sto ricordando quando ho ricevuto alcune delle più folli minacce di morte e insulti razziali della mia vita (non so se è il momento numero 1, ma di sicuro è il terzo) per un falso reboot di un film di cui non avevo mai sentito parlare a causa di quest’uomo”. “La vita è, ovviamente, un dono”, conclude l’attrice.

Pirati dei Caraibi, quello che sappiamo sui nuovi film

Dopo cinque film, la saga di Pirati dei Caraibi sembra essersi arenata, anche per via delle vicende legali che hanno coinvolto il suo protagonista, Johnny Depp. Il quinto film si concludeva anche con un forte cliffhanger, che vedeva il ritorno di Will Turner e di Davy Jones. Al momento non sembra ci sarà un seguito a quella rivelazione, con la Disney intenzionata a realizzare spin-off e reboot. Su di essi però ad oggi ci sono poche certezze, se non che a scrivere uno dei nuovi capitoli della saga di Pirati dei Caraibi saranno il “veterano” Ted Elliott e il creatore della pluripremiata serie Chernobyl Craig Mazin.

Leggi anche: Pirati dei Caraibi: 10 curiosità sulla saga

Nel febbraio 2024 era però stato confermato l’addio al progetto dei due sceneggiatori Rhett Reese Paul Wernick. Jerry Bruckheimer dovrebbe invece tornare al timone come produttore. Elliott ha già firmato la storia di La maledizione della prima luna e delle tre successive pellicole La maledizione del forziere fantasma, Ai confiniti del mondo e Oltre i confini del mare con l’allora partner Terry Rossio. Per quanto riguarda i protagonisti, improbabile sembra essere il ritorno di Jack Sparrow, mentre per quanto riguarda i nomi di Margot Robbie e Ayo Edebiri, ad oggi non ci sono certezze. Quest’ultima, in particolare, sembra aver ora smentito ogni possibile coinvolgimento nel progetto.

Superman, Nathan Fillion parla del suo Guy Gardner: “Pensa di poter affrontare Superman”

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Nathan Fillion, collaboratore di lunga data di James Gunn, farà il suo debutto nel DCU nel ruolo di Guy Gardner nel reboot di Superman del regista di Suicide Squad, e sembra che questa prima interpretazione sul grande schermo della Lanterna Verde sia piuttosto fedele alla sua pungente controparte dei fumetti. Parlando con TV Line della sua lunga serie, The Rookie, Fillion ha condiviso anche alcuni nuovi dettagli sulla sua interpretazione di Gardner.

È un idiota!”, ha detto l’attore quando gli è stato chiesto che cosa separa Guy dai suoi colleghi eroi con l’anello. “Quello che è importante sapere è che non devi essere bravo per essere una Lanterna Verde; devi solo essere senza paura. Guy Gardner è senza paura e non è molto bravo. Non è gentile, il che è molto liberatorio per un attore, perché ti viene da pensare: “Qual è la cosa più egoista che posso fare in questo momento? E questa è la risposta. È quello che fai in quel momento. Penso che se ha un superpotere, potrebbe essere la sua eccessiva fiducia in se stesso, in quanto pensa di poter affrontare Superman. Non può!”.

Il primo assaggio di Fillion nei panni dell’eroe spaziale lo si ha nel teaser trailer di Superman, e il secondo sguardo ufficiale attraverso un breve promo del Super Bowl è stato accolto con un certo scherno dai fan. Si suppone che il personaggio sia un completo idiota, tuttavia, quindi altri hanno ritenuto che il teaser fosse del tutto appropriato. Fillion dovrebbe apparire come Gardner anche nella serie Lanterns della HBO, attualmente in fase di riprese, ma la notizia non è ancora stata confermata.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

Con la sua solita cifra stilistica, James Gunn trasporta il supereroe originale nel nuovo immaginario mondo della DC, con una singolare miscela di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e dall’innato convincimento nel bene del genere umano.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale il 10 luglio 2025.

Shrinking: Jeff Daniels entra nella terza stagione come padre di Jimmy

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Il vincitore dell’Emmy Jeff Daniels (The Looming Tower) è stato scelto per recitare al fianco di Jason Segel e Harrison Ford nella prossima terza stagione della popolare commedia Shrinking di Apple TV+. Co-creata da Segel, Bill Lawrence e Brett Goldstein, la serie segue il terapeuta in lutto Jimmy (Segel) che inizia a infrangere le regole e a dire ai suoi clienti esattamente ciò che pensa. Ignorando la sua formazione e la sua etica, si ritrova ad apportare enormi e tumultuosi cambiamenti alla vita delle persone… compresa la sua.

Come riportato da Deadline, Jeff Daniels interpreterà il padre di Jimmy. Questo segna il ritorno alla commedia per l’attore, che negli ultimi dieci anni ha lavorato principalmente sul versante drammatico, ovvero subito dopo il sequel del 2014 del suo film comico con Jim Carrey, Scemo e più scemo 2. Shrinking è inoltre il primo ruolo importante di Daniels in una serie comica live-action.

Daniels, vincitore di due Emmy per The Newsroom e Godless, ha recentemente recitato nella serie drammatica di Showtime/Prime Video American Rust e nella serie limitata di Netflix A Man In Full. Prossimamente, interpreterà l’ex presidente Ronald Reagan nel prossimo film sulla guerra fredda Reykjavik. Daniels, che sarà anche il protagonista di Dilettante, un dramma mediatico newyorkese in fase di sviluppo per Apple TV da Berlanti Prods.

Il cast di Shrinking

Oltre a Jason Segel e Harrison Ford, il cast principale di Shrinking comprende Christa Miller, Jessica Williams, Luke Tennie, Michael Urie, Lukita Maxwell e Ted McGinley. La seconda stagione ha visto anche Brett Goldstein in un ruolo ricorrente. Shrinking è prodotta per Apple TV+ da Warner Bros Television, dove Lawrence e Goldstein hanno un accordo globale, e dalla Doozer Productions di Lawrence. Lawrence, Segel, Goldstein, Neil Goldman, James Ponsoldt, Jeff Ingold, Liza Katzer, Randall Winston, Annie Mebane, Rachna Fruchbom e Brian Gallivan sono stati produttori esecutivi della seconda stagione. Ashley Nicole Black e Bill Posley sono invece i produttori esecutivi della terza stagione.

Daniel Craig in trattative per Le Cronache di Narnia di Greta Gerwig

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Sebbene la cosa sia ancora in fase embrionale, alcune fonti riferiscono a Deadline che Netflix e la regista Greta Gerwig starebbero puntando in alto per il prossimo casting del film su Le Cronache di Narnia. Dopo il possibile coinvolgimento di Charli XCX, sarebbe ora Daniel Craig ad aver ricevuto un’offerta per unirsi al cast. Le fonti sottolineano che non si sa se Craig alla fine salirà a bordo del progetto, ma aggiungono che al momento l’offerta è valida. Non si sa però chi l’attore potrebbe andare ad interpretare nel film, per cui non resta che attendere maggiori aggiornamenti.

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Tutto quello che sappiamo su Le Cronache di Narnia

Nel 2018 Netflix aveva firmato un accordo pluriennale con la The C.S. Lewis Company per poter sviluppare film e serie televisive basati su tutti e sette i romanzi di Narnia. “È meraviglioso sapere che le persone di tutto il mondo non vedono l’ora di vedere di più su Narnia e che i progressi nella tecnologia di produzione e distribuzione ci hanno permesso di far riprendere vita alle avventure di Narnia portandole tutto il mondo“, aveva dichiarato Douglas Gresham, figliastro di Lewis. Ad ora sono stati annunciati solo i due film affidati a Greta Gerwig, ma gli accordi originali prevedono anche una serie televisiva, quindi potrebbe esserci altro in serbo per il futuro.

La Gerwig ha poi sottolineato di aver voluto fare i film di Narnia perché attratta dalla qualità “euforicamente onirica” della scrittura di Lewis. “È legato al folklore e alle storie di fate dell’Inghilterra, ma è una combinazione di tradizioni diverse“, ha detto. “Da bambino, accetti tutto: sei in questa terra di Narnia, ci sono i fauni e poi arriva Babbo Natale. Non ti viene nemmeno in mente che non sia schematico. Mi interessa abbracciare il paradosso dei mondi creati da Lewis, perché è questo che li rende così avvincenti”.

Al momento il progetto è ancora in fase iniziale e i dettagli sono scarsi, ma sembra che il processo di casting sia iniziato per cui nelle prossime settimane potrebbero emergere i primi nomi di attori e attrici ufficialmente unitisi al progetto. Al momento, sono stati riportati unicamente i nomi di Charli XCX e Daniel Craig.

Rampage – Furia animale: tutte le curiosità, dal cast alle differenze con il videogioco

Negli ultimi anni l’ex wrestler e oggi attore Dwayne Johnson ha recitato in ruoli da protagonista in film campioni d’incasso come Jumanji – Benvenuti nella giungla, Skyscraper e Fast & Furious – Hobbs & Shaw. Uno dei titoli più affascinanti tra i blockbuster da lui interpretati è però senza dubbio Rampage – Furia animale (qui la recensione). Uscito nel 2018 al cinema per la regia di Brad Peyton questo vede la storia prendere il via in seguito ad una serie di mutazioni genetiche che rendono alcuni animali molto più grandi di ciò che sono realmente. Ha così inizio una battaglia per la supremazia, dove l’umanità è ridotta al ruolo di mere spettatrice. A salvare la situazione, però, ci penserà proprio il celebre campione di wrestling.

Il film è la prima trasposizione cinematografica dell’omonimo videogioco degli anni Ottanta prodotto da Midway Games. Si tratta di un picchiaduro dove poter distruggere le principali città degli Stati Uniti, sfidando altri mostri e sfuggendo all’attacco dei militari. Con l’acquisizione dei diritti sul film, la Warner Bros. decise di dotare il film di un budget di circa 120 milioni di dollari, al fine di renderlo estremamente spettacolare ed entusiasmante sotto più punti di vista.  La Weta Digital, che aveva già realizzato gli effetti speciali di Il Signore degli Anelli e L’alba del pianeta delle scimmie, ha infatti dato vita alle spettacolari creature presenti nel film.

Arrivato in sala, Rampage – Furia animale si è affermato come un vero e proprio campione di incassi. Questo ha infatti ottenuto un risultato pari a 400 milioni di dollari. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze tra il film e il videogioco. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Rampage - Furia animale cast
Dwayne Johnson and Jeffrey Dean Morgan in Rampage: Furia animale © 2018 – Warner Bros. Pictures

La trama di Rampage – Furia animale

Protagonista del film è il primatologo Davis Okoye, il quale condivide un legame indissolubile con George, un gorilla albino straordinariamente intelligente di cui si occupa dalla nascita. La loro tranquillità viene però spezzata quando un rischioso esperimento genetico trasforma la gentile scimmia in un’enorme creatura furiosa. A peggiorare le cose vi è la scoperta che anche altri animali sono stati modificati allo stesso modo. Mentre questi nuovi predatori distruggono ogni cosa lungo il loro cammino, Okoye farà squadra con uno screditato ingegnere genetico per creare un antidoto, non solo per impedire una catastrofe globale, ma per salvare lo spaventoso primate che una volta era suo amico.

Il cast del film

Ad interpretare il primatologo Okoye è, come già accennato, l’attore Dwayne Johnson. Questi, che aveva già collaborato con il regista, si è detto entusiasta della possibilità di dar vita ad un videogame tanto amato. Affinché accettasse la parte, però, l’attore impose alla produzione di cambiare il finale del film. Originariamente questo terminava con la morte del gorilla George. Johnson voleva però dare un lieto fine al film, cosa che infine ottenne. Come suo solito, egli si preparò alle riprese aumentando l’intensità dei suoi allenamenti, così da poter sfoggiare un fisico atletico e robusto, perfetto per poter eseguire personalmente anche molte delle scene più complesse e che normalmente richiedono l’utilizzo di controfigure.

Accanto a lui nel film si ritrova poi la candidata all’Oscar Naomie Harris nei panni dell’ingegnere genetico Kate Caldwell. Jeffrey Dean Morgan, noto per essere l’interprete di Negan in The Walking Dead, è invece l’agente governativo Harvey Russell, che aiuterà Okoye nella sua missione. Malin Akerman dà qui vita a Claire Wyde, proprietaria della compagnia Energyne, responsabile della mutazione degli animali in enormi mostri. Con lei dalla parte dei cattivi vi è anche Jake Lacy nei panni di Brett Wyden, fratello poco sveglio di Claire. Joe Manganiello, infine, è Burke, leader di un gruppo privato di militari. Jason Liles è invece l’attore che, tramite motion capture, dà vita ai movimenti del gorilla George. Un ruolo per il quale si è preparato mesi studiando il comportamento di tali animali.

Naomie Harris e Dwayne Johnson in Rampage - Furia animale
Naomie Harris e Dwayne Johnson in Rampage – Furia animale © 2017 Warner Bros. Entertainment Inc. and RatPac-Dune Entertainment LLC

Le differenze tra il videogioco e il film

Nel mondo di Rampage il videogiocatore è libero di impersonare un mastodontico gorilla, un enorme dinosauro o un lupo gigante. Questi personaggi entrano in scena per distruggere le maggiori città degli Stati Uniti. Particolarmente popolare, questo divenne uno dei più celebri picchiaduro dei suoi anni. Per la sua trasposizione al cinema si sono però rese necessarie alcune inevitabili modifiche. Il videogioco in sé, infatti, non presenta una trama adatta ad un film, e che dunque si è dovuta costruire grossomodo da zero. Numerosi cambiamenti sono però stati operati in particolare nei confronti della genesi delle creature che si danno battaglia nel film. Ciò ha permesso di poter rendere più fruibile e credibile quanto narrato.

Nel videogioco i tre personaggi principali sono due uomini e una donna, rispettivamente chiamati George, Ralph e Lizzie. Questi a causa di esperimenti scientifici si ritrovano tramutati in un gorilla, un lupo mannaro e un dinosauro. Nel film, invece, i tre giganteschi mostri hanno origine da animali che già possiedono le caratteristiche richieste, ovvero un gorilla, un lupo e un coccodrillo. Ciò ha reso la loro trasformazione più credibile e meno bizzarra di quanto non sarebbe stata se a tramutarsi fossero stati degli esseri umani. Tali creature presentano poi ulteriori particolarità rispetto al videogioco. In quest’ultimo George ha una pelliccia marrone, mentre nel film è albino. Il lupo Ralph passa dall’essere bipede all’essere quadrupede, mentre il dinosauro Lizzie ha la stessa grandezza degli altri due, contrariamente al videogioco dove è molto più grande.

Il trailer di Rampage – Furia animale e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Rampage – Furia animale è infatti disponibile nel catalogo di Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 12 marzo alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Gemma Chan commenta il futuro di Sersi nel MCU: “Ci sono affari in sospeso…”

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Quando Eternals , Angelina Jolie, Gemma Chan e Richard Madden, è uscito nel 2021, è diventato il primo film “Rotten” dei Marvel Studios, ovvero il primo film dello studio che avesse un punteggio negativo sull’aggregatore Rotten Tomatoes. Tra questo e il fatto che è uscito durante gli ultimi mesi della pandemia, il film ha faticato ad avere un impatto significativo al botteghino e ha incassato solo 402 milioni di dollari in tutto il mondo.

Sebbene non si possa negare che fosse un po’ troppo affollato di elementi, c’era molto in Eternals che ha funzionato. Il film ha probabilmente una cattiva reputazione immeritata, in particolare perché ha mostrato un lato diverso del MCU e ha preparato il terreno per emozionanti storie future.

Sfortunatamente, quattro anni dopo, i Marvel Studios non hanno ancora annunciato i piani per risolvere il grande cliffhanger del film. Di conseguenza, non è chiaro quando o dove scopriremo cosa ne è stato degli Eterni portati via dalla Terra da Arishem per il giudizio dopo il loro ruolo nell’impedire l’emersione di Tiamut. A questo punto, è difficile scrollarsi di dosso la sensazione che non rivedremo mai più la squadra… incluso Starfox di Harry Styles.

ComicBook.com ha recentemente parlato con l’attrice di Sersi Gemma Chan, che in precedenza ha interpretato Minn-Erva in Captain Marvel, e le ha chiesto se sa qualcosa sui piani per Eternals 2. “Non si sa mai. Spesso siamo le ultime persone a scoprirlo”, ha risposto. “Non lo so, sto mantenendo la fede. Ho la sensazione che ci siano affari in sospeso e che ci sia ancora altra storia da raccontare, ma vedremo”.

Captain America: Brave New World ha affrontato parte di quegli affari in sospeso rivelando che Tiamut, ora conosciuta come Celestial Island, è la fonte dell’Adamantio nell’MCU. C’erano dei piani per il danese Whitman di Kit Harington come co-protagonista in Blade, ma sono stati scartati chissà quante bozze di sceneggiatura fa.

La trama e il cast di Eternals

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, è arrivato il 3 novembre 2021 nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, i Devianti.

Il cast di Eternals comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Sucker Punch: la spiegazione del finale del film di Zack Snyder

Sucker Punch: la spiegazione del finale del film di Zack Snyder

Zack Snyder è noto al pubblico mondiale soprattutto per il suo lavoro sul DC Extended Universe come regista dei blockbuster L’uomo d’acciaio, Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League. Prima di portare sul grande schermo l’universo condiviso della DC Comics, però, ha intrecciato mondi su mondi con un’opera originale: Sucker Punch. Diretto e co-scritto da Snyder, questo film è stato deriso dalla critica alla sua uscita in sala nel 2011, in parte perché la sua trama – compreso l’atto finale un po’ tortuoso – è stata ritenuta incomprensibile da molti.

Ancora oggi, a distanza di anni dall’uscita nelle sale, la vera storia del film rimane aperta all’interpretazione, il che significa che per spiegarne il finale bisogna guardare a più di un punto di vista. Quindi, con la consapevolezza che è ancora possibile trarre le proprie conclusioni su questa fantasia d’azione che ha suscitato molte polemiche, in questo articolo proponiamo una spiegazione dell’atto finale di Sucker Punch, andando alla scoperta dei vari personaggi e di tutti gli elementi utili per la comprensione della storia.

Di chi è questa storia?

Partiamo proprio dalla storia. Uno dei punti chiave della comprensione di Sucker Punch è determinare da quale punto di vista questa viene effettivamente raccontata. Come per molti altri film, si potrebbero evocare diverse teorie con almeno un briciolo di prove a sostegno, ma nel caso di Sucker Punch ce ne sono tre in particolare che spiccano. La prima e più semplice è che si tratta della storia di Babydoll (Emily Browning), che viene rinchiusa in un manicomio e si allea con quattro amiche per fuggire. Nel processo, immagina che il manicomio sia un club/bordello e immagina i suoi “balli” all’interno della fantasia del club come elaborate sequenze di battaglia.

Alla fine Babydoll non riesce a fuggire, ma la sua fantasia aiuta a raccontare la storia di come ha invece fatto uscirne la sua amica Sweet Pea (Abbie Cornish) al suo posto. La seconda interpretazione prevede che tutto questo sia accaduto, ma che la fantasia sia nella testa di Sweet Pea, che immagina i suoi amici che l’hanno salvata come grandi guerrieri in una storia epica. La terza, la più complessa, è che quasi nulla del film sia “realmente” accaduto e che sia tutta una fantasia che si svolge nella testa di Sweet Pea mentre sta per essere lobotomizzata. Durante la visione del film, è un esercizio interessante tenere a mente tutte e tre le possibilità.

Emily Browning in Sucker Punch
Foto di Clay Enos – © 2011 Warner Bros. Entertainment Inc. and Legendary Pictures

Tutto il mondo è un palcoscenico

Sebbene molte delle immagini di fantasia presenti in Sucker Punch siano semplicemente belle da vedere, alcuni dettagli visivi hanno un significato più profondo, tra cui la prima cosa che ci viene mostrata nel film. Snyder apre mostrandoci la cameretta di un bambino su un palcoscenico, per poi dissolverla nella camera da letto di Babydoll mentre si svolge la morte di sua madre. Quando Babydoll arriva al manicomio, vediamo un altro palcoscenico nel “teatro”, la stanza dove la dottoressa Gorski (Carla Gugino) incoraggia i suoi pazienti a recitare e ad elaborare i loro traumi. È lì, seduto sul palcoscenico su un letto che assomiglia a una versione logora di quello di Babydoll, che vediamo per la prima volta Sweet Pea. È anche lì che il dottor Gorski dice a Sweet Pea che ha il controllo.

La volta successiva in cui vediamo un palcoscenico è nella fantasia del club, e Sweet Pea si lamenta con Gorski del fatto che il ballo in cui dovrebbe interpretare una donna lobotomizzata ha bisogno di un intervento e dovrebbe essere sostituito con qualcosa di più “commerciale”. Il motivo ricorrente del palcoscenico gioca molto sul tema della performance come salvezza, in particolare quando Babydoll “balla” per ottenere ciò che le serve per fuggire. Ma se ci segnalasse anche che tutto questo fa parte del controllo di Sweet Pea sul suo piccolo mondo, compresa la sequenza di apertura nella camera da letto di Babydoll? E se fosse Sweet Pea a rivivere il proprio trauma, mentre la fantasia del club è Sweet Pea che sta elaborando lo stesso trauma?

Il “mondo reale” di Sucker Punch sembra mostrarci una sola lobotomia: quella di Babydoll, con il preludio nei minuti iniziali del film e le conseguenze nei minuti finali. C’è però una seconda sequenza di lobotomia all’inizio della fantasia del club, che Sweet Pea interrompe per sostenere che una finta lobotomia sul palco non è adatta alla “star dello spettacolo”. Anche in questo caso, il film ci offre essenzialmente due versioni della stessa storia. Possiamo scegliere di credere che questa sia la storia di Babydoll, che sia stata lei a creare il mondo fantastico e che la sua lobotomia vi ponga fine sacrificandosi per permettere a Sweet Pea di fuggire dal manicomio, e questa è una risposta abbastanza semplice. Ma non è l’unica.

Mostrandoci Sweet Pea che interrompe la propria lobotomia, il film offre l’idea che lei, almeno nella sua mente, stia cambiando il modo in cui la sua storia viene raccontata. Invece di essere una malata di mente che va sotto i ferri, è una guerriera che combatte per essere libera attraverso le sequenze di battaglia, e la parrucca è un’allusione al fatto che Babydoll in realtà non è una persona a sé stante, ma un personaggio ribelle che Sweet Pea ha creato come meccanismo di coping psicologico. Anche se alla fine viene comunque lobotomizzata, Sweet Pea è “libera” perché il malvagio Blue (Oscar Isaac) non può più raggiungere la vera lei.

Carla Gugino e Emily Browning in Sucker Punch
Carla Gugino e Emily Browning in Sucker Punch. Foto di Warner Bros. – © 2011 Warner Bros. Entertainment Inc. and Legendary Pictures

La storia di due sorelle

Il parallelismo tra le storie di Babydoll e Sweet Pea in Sucker Punch continua con la rivelazione che Rocket (Jena Malone) è la sorella di Sweet Pea, e che Sweet Pea si trova nel club (e per estensione nel manicomio) perché ha inseguito Rocket quando è scappata di casa. Babydoll è stata ricoverata in manicomio dal patrigno violento e avido di denaro (Gerard Plunkett) perché ha accidentalmente ucciso la sua sorellina nel tentativo di salvarla, cosa che lui ha usato come pretesto per la sua instabilità mentale. Quindi, sia Babydoll che Sweet Pea sono arrivate al punto in cui si trovano perché hanno avuto problemi con le loro sorelle.

Sorelle che finiscono entrambe per perdere, dato che Rocket si sacrifica lanciandosi contro il coltello del cuoco nel locale, salvando la vita di Sweet Pea. Nella sequenza di apertura del film, Sweet Pea parla nella narrazione di trovare “angeli custodi” in luoghi improbabili. In particolare, in quella sequenza vengono tutti fuori e sono tutti diretti ad aiutarla. Babydoll è il catalizzatore che ha scatenato tutto, Amber (Jamie Chung) è sia l’abile pilota nelle sequenze di fantasia che quella che la salva dal coltello, mentre Rocket è il corpo sacrificale tra Sweet Pea e la morte. In quel momento, diversi temi del film si scontrano e il particolare parallelismo tra le sorelle morenti suggerisce sia che Sweet Pea e Babydoll si capiscono a vicenda e sono destinate a combattere insieme, sia che forse sono la stessa cosa.

Rocket, Amber e Blondie

Sucker Punch è un film incentrato principalmente sulle personalità di Sweet Pea e Babydoll, sia che vengano viste come due individui o come due parti di un’unica mente. Ma che dire delle altre tre donne: Rocket, Amber e Blondie (Vanessa Hudgens)? Di ognuna di loro sappiamo ben poco e alla fine del film non abbiamo ancora imparato molto su di loro. Forse perché sono tutte sfaccettature della personalità di Sweet Pea. Quando recita il suo mondo su quel palcoscenico, prende i volti familiari del manicomio e li inserisce in nuovi ruoli, compreso quello della sorella perduta. Questo spiegherebbe anche perché la morte di queste donne non viene menzionata dal dottor Gorski alla fine del film: Quelle “morti” sono immaginarie.

La caduta di Blue

In un modo o nell’altro, Sweet Pea è quindi libera alla fine di Sucker Punch. A seconda della teoria a cui si crede, o è una persona reale che è scappata dal manicomio ed è salita su un autobus diretto a ovest, oppure si immagina così da qualche parte nel profondo del suo cervello dopo essere stata lobotomizzata. In ogni caso, l’intero sforzo di fuga ha portato alla caduta di Blue, l’inserviente corrotto. Dopo una settimana di caos, la sua operazione clandestina ha iniziato a perdere colpi. Da quel momento, a Gorksi è bastato dare un’occhiata a una cartellina per smascherarlo. Così, che a farlo fosse stata Babydoll stessa o il personaggio di Babydoll all’interno di Sweet Pea, Blue è stato portato alla rovina.

Oscar Isaac in Sucker Punch
Oscar Isaac in Sucker Punch. Foto di Clay Enos – © 2011 Warner Bros. Entertainment Inc. and Legendary Pictures

Possiamo leggere la reazione di Blue alla lobotomia di Babydoll in due modi: o questa nuova ragazza è arrivata nel suo manicomio ed era così affascinante che non è riuscito a sopportare la sua lobotomizzazione, oppure il personaggio di Babydoll era all’interno di Sweet Pea e lui se ne è innamorato, solo per vederselo portare via dalla lobotomia. A Gorski urla “Queste sono le mie ragazze!”, quindi potrebbe riferirsi a cinque ragazze nel manicomio o a cinque personalità all’interno di un’unica ragazza. In qualsiasi modo si interpreti il suo delirio alla fine del film, è stato così intenso che, quando è andato a fondo, ha deciso di portare con sé qualcun altro.

In particolare, ha quasi subito coinvolto il patrigno di Babydoll, che lo aveva corrotto in cambio di una lobotomia all’inizio del film. Sucker Punch non ci mostra quanto Blue sia disposto a raccontare alla polizia, né quanto sappia realmente di ciò che è accaduto a casa di Babydoll, ma il suo appello “Vi dirò tutto!”, unito alla reazione nervosa che gli altri inservienti iniziano ad avere nei suoi confronti, suggerisce che la vera vittoria delle ragazze potrebbe essere quella di portare alla luce e porre fine a un vasto giro di corruzione e abusi.

La spiegazione del finale di Sucker Punch

In Sucker Punch ci sono dunque numerosi indizi a sostegno sia dell’interpretazione che tutto stia accadendo nella testa di una ragazza, sia dell’interpretazione che Sweet Pea sia davvero riuscita a fuggire fisicamente dal manicomio e sia sulla via della libertà. Anche dopo che la ragazza è salita sull’autobus e si è allontanata nel finale, però, Snyder stuzzica il pubblico con un ultimo indizio: mentre l’autobus si allontana nell’inquadratura finale, passa davanti a un cartellone pubblicitario con la scritta “Paradise Diner”. Quando Babydoll arriva al manicomio, Blue assicura al patrigno che dopo la lobotomia “sarà in paradiso”. Potrebbe essere una coincidenza, ma data la famosa attenzione di Snyder per i dettagli, sembra molto improbabile.

Se tutto questo sta accadendo nella testa di Sweet Pea, significa che lei stessa si trova da qualche parte nella sua mente dove è finalmente libera, diretta in Paradiso dopo che il personaggio di Babydoll che ha creato si è sacrificato attraverso la lobotomia. Ciò è potenzialmente rafforzato anche dalla voce fuori campo finale, in cui Sweet Pea dichiara “hai tutte le armi che ti servono”, suggerendo che la sua volontà di essere libera è sempre stata dentro di lei e non il prodotto delle altre quattro ragazze. O, forse, Sweet Pea si sta solo ricordando della sua amica e si sta dirigendo verso il tramonto per vivere una vita piena di paradiso in sua vece. Come detto dal dottor Gorski, siete voi a controllare questo mondo e dunque il suo significato.

What’s Love?, il film è tratto da una storia vera?

What’s Love?, il film è tratto da una storia vera?

What’s Love Got to Do With It?, il cui titolo italiano è stato abbreviato in What’s Love? (qui la nostra recensione) è una commedia romantica che segue la storia di Zoe, una regista che decide di trasformare il matrimonio del suo migliore amico Kaz nel tema del suo prossimo documentario quando scopre che lui sta per sposarsi in modo combinato. Essendo cresciuta con un’idea specifica della ricerca dell’amore, Zoe non riesce a capire come si possa sposare qualcuno che non ha mai incontrato prima nella sua vita. Seguendo il viaggio di Kaz e della sua famiglia alla ricerca di una sposa, Zoe inizia però a scoprire che esiste un modo diverso di considerare l’amore e il matrimonio.

Diretto da Shekhar Kapur, il film vede la partecipazione di Lily James, Shazad Latif, Shabana Azmi, Emma Thompson, Sajal Aly, Jeff Mirza e Asim Chaudhry. Con un cast appartenente alla cultura mediorientale, la tradizionale pakistana e la vita di una famiglia britannico-pakistana sono dunque state rappresentate in modo autentico nel film. Ma c’è una vera ispirazione dietro questa autenticità? In questo articolo andiamo alla scoperta delle origini della vicenda di What’s Love?, per stabilire se si tratta di una storia vera o di pura invenzione.

Shazad Latif e Lily James in What's Love
Shazad Latif e Lily James in What’s Love?. Foto di Robert Viglasky/Robert Viglasky – © StudioCanal

What’s Love? è una sceneggiatura originale

La risposta più diretta è che no, What’s Love? non è basato su una storia vera. È basato sulla sceneggiatura originale scritta dalla sceneggiatrice-produttrice del film, Jemina Khan, che ha però avuto l’ispirazione per questa storia quando ha visto quante persone nella sua vita erano coinvolte in matrimoni combinati di successo e amorevoli. “Ho incontrato tutti i personaggi di questo film in un modo o nell’altro, ed è la mia visione di alcuni matrimoni combinati di successo, avendo idee preconcette su come potrebbero essere; vederli da vicino, vederne alcuni incredibilmente felici, anche tra i più giovani”, ha dichiarato Jemina a The Hollywood Reporter.

What’s Love? porta alla ribalta la cultura musulmana tradizionale, soprattutto quella prevalente nel Sud-Est asiatico, e sfida i preconcetti sui matrimoni combinati che esistono nei Paesi occidentali. A questo proposito, Shabana Azmi ha dichiarato: “Credo che ora che il mondo si sta restringendo e sta diventando un “villaggio globale”, dobbiamo riconoscere che le culture devono essere comprese nei loro termini anziché con i riflettori dell’Occidente puntati addosso… e questo [il film] lo fa non schierandosi, non dicendo che una è migliore dell’altra. Te le mostra entrambe e tu puoi scegliere”.

Ciò che fa funzionare il film è poi la chimica tra i due protagonisti, Lily James e Shazad Latif. I due sono stati amici nella vita reale per quasi un decennio e questo traspare anche dalla loro sintonia in scena e sullo schermo. L’interazione tra gli altri attori è poi altrettanto naturale, grazie all’approccio molto aperto e comunicativo del regista Shekhar Kapur. In un’intervista rilasciata a Deadline Hollywood, Shekhar Kapur ha rivelato che molto prima dell’inizio delle riprese, lui e i membri del cast hanno discusso a lungo della trama e di come volevano interpretare i loro personaggi.

What's Love film
Una scena del film What’s Love?

Ho permesso loro [al cast] di cambiare tutto ciò che volevano e poi si crea una cosa sul set per cui il film si evolve – si evolve nell’amore, si evolve in tutti i tipi di emozioni umane che tutti noi proviamo continuamente. Altrimenti non ci sarebbero emozioni umane”, ha detto il regista. Pur essendo una storia di fantasia, dunque, What’s Love? è molto legato alla realtà. È un’esplorazione della famiglia e dell’identità, sia individuale che culturale. Scritto in modo brillante, il film presenta una Gran Bretagna molto multiculturale attraverso i suoi personaggi accattivanti. Mentre il film inizia come una commedia romantica con le giuste note umoristiche, la regia sfumata di Shekhar Kapur trasforma poi il film in qualcosa di molto più emotivo e sentito.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di What’s Love? grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunesTim Vision e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 12 marzo alle ore 21:30 sul canale Rai 1.

Biancaneve: Disney non permetterà alla stampa di partecipare alla première

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Il remake di Biancaneve della Disney arriverà nei cinema tra poco più di una settimana, ma il film non riceverà il tipico trattamento da red carpet. Secondo Variety, mentre ci sarà una festa di pre-evento e una proiezione all’El Capitan Theatre con le star Rachel Zegler e Gal Gadot, nessun membro della stampa è stato invitato ad assistere alla première. Ciò significa niente interviste e, forse la cosa più importante per la Disney, niente domande imbarazzanti. Il piano è che la copertura sia “limitata ai fotografi e alla troupe“.

Sembra che questo sorprendente cambiamento sia il risultato delle “controversie” che circondano Biancaneve. Per cominciare, c’è il fatto che un’attrice latina interpreterà il personaggio del titolo, una decisione che ha incontrato reazioni negative fin dall’inizio. Zegler, che ovviamente non meritava nessuno degli abusi razzisti che ha subito, non è riuscita a conquistare i fan definendo il film d’animazione del 1937 “datato” prima di paragonare il Principe Azzurro a uno “stalker“. Sono seguite altre reazioni negative e la Disney ha cambiato rotta durante le estese riprese mirate ad allineare il film al cartone animato originale (di conseguenza, i sette nani sono tornati e ora sono in CGI).

Gal Gadot in Biancaneve
Foto Courtesy of Disney – © Disney

Le controversie si estendono anche all’attrice della Regina Cattiva Gal Gadot; mentre Zegler ha promosso la “Palestina libera” sui social media, la sua co-protagonista israeliana è diventata una sostenitrice schietta del suo paese d’origine. È una questione spinosa e divisiva e su cui molti giornalisti vorrebbero probabilmente interrogarla. Tornando a Zegler, non è passato molto tempo da quando è stata costretta a scusarsi dopo aver fatto delle osservazioni sulla decisione del popolo americano di rieleggere Donald Trump come Presidente.

Tutto quello che sappiamo su Biancaneve

Biancaneve è diretto da Marc Webb, regista di The Amazing Spider-Man, da una sceneggiatura della regista di Barbie, Greta Gerwig e della drammaturga Erin Cressida Wilson. Il film dovrebbe ampliare la storia del classico d’animazione del 1937. Il film conterrà nuove canzoni di Benj Pasek e Justin Paul (La La Land e The Greatest Showman) e vedrà anche la star di Wonder Woman, Gal Gadot nel ruolo della Regina Cattiva. Gli attori per la maggior parte dei sette “nani” non sono stati annunciati, ma sappiamo che Martin Klebba, che ha partecipato a tutti i film dei Pirati dei Caraibi, interpreterà Brontolo.

È stato inoltre confermato che il film includerà una versione più giovane di Biancaneve, il che suggerisce che avremo una sorta di scene di flashback che approfondiranno le origini del personaggio principale.

L’uscita di Biancaneve nelle sale è prevista per il 21 marzo 2025.

Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere: Hudson Thames chiarisce i commenti “Woke”

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Hudson Thames, che presta la voce a Peter Parker nella serie animata Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere, ha affrontato le reazioni negative ricevute per i commenti rilasciati durante un’intervista durante la première della serie su Disney+.

Ecco cosa ha detto Thames a Collider a gennaio quando gli è stato chiesto cosa pensasse della serie che introduceva una versione nera di Norman Osborn e metteva in luce personaggi diversi come Lonnie Lincoln, Nico Minoru e Pearl Pangan: “Ho pensato che fosse fantastico. Voglio dire, la mia più grande paura era che sarebbe stato fastidioso e intelligente, e non lo è stato, e ho pensato, ‘Sì, è fantastico, è così ben scritto’, come se sembrasse reale. Sono il più grande di cinque ragazzi, quindi mi sento come se sapessi cosa sta succedendo nelle loro vite e al liceo, e mi è sembrato che rendesse giustizia a tutto questo”.

Vale la pena notare che Hudson Thames non ha effettivamente definito lo show “woke”… ha semplicemente detto di essere contento che non sia sembrato “woke”. Come ci si potrebbe aspettare, questa intervista ha causato un bel po’ di commenti negativi per Thames, e l’attore sta ora cercando di chiarire i suoi commenti.

“Quindi, ovviamente, qualcosa che ho detto è stato scelto apposta e utilizzato essenzialmente senza contesto solo per creare un po’ di dramma”, racconta a Straw Hat Goofy. “Stavamo parlando di quel breve periodo di tempo prima che lo show uscisse, e ho notato che molti commenti online che ricevevo, erano persone nervose o preoccupate che lo show stesse usando argomenti di diversità e uguaglianza in modo non autentico o disonesto”.

“Mi ha messo sulla difensiva, come se volessi in un certo senso difendere un po’ il nostro show”, ha continuato. “È stata una scelta di parole davvero pessima. Quello che volevo dire è che il nostro show non deve fare questo, non deve fare scherzi. Jeff [Trammell] ha fatto un lavoro così brillante, secondo me, nello scrivere ciò che sapeva. L’uguaglianza e la diversità erano già integrate nella storia che ha scritto, e niente sembrava forzato, suppongo, quindi stavo solo cercando di complimentarmi con la grazia con cui tutto ciò si svolge nello show, e ironicamente, è ciò che mi ha attratto così tanto dello show in primo luogo.”

La trama e il cast vocale di Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere

Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere segue Peter Parker nel suo percorso per diventare un eroe, con un viaggio mai visto prima e uno stile che celebra le radici del personaggio nei fumetti. Nella versione originale, il ricco cast vocale comprende Hudson Thames, Colman Domingo, Eugene Byrd, Grace Song, Zeno Robinson, Hugh Dancy e Charlie Cox. Head writer è Jeff Trammell e Mel Zwyer è il supervising director. Brad Winderbaum, Kevin Feige, Louis D’Esposito, Dana Vasquez-Eberhardt e Trammell sono gli executive producer.

The Odyssey: Tom Holland sul set di Christopher Nolan

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The Odyssey: Tom Holland sul set di Christopher Nolan

Arrivano on line le prime foto dal set di The Odyssey di Christopher Nolan che ci mostrano Tom Holland in azione. Nelle nuove foto dal set del film in Grecia (tramite SFFGazette.com) vediamo un primo sguardo al misterioso personaggio di Holland. Non sappiamo ancora chi interpreterà, anche se la teoria più convincente è che sarà Telemaco, il figlio di Odisseo.

Quello che sappiamo su The Odyssey

L’antico poema epico di Omero racconta la storia di Odisseo, re di Itaca, e del suo pericoloso viaggio di ritorno a casa dopo la guerra di Troia, esplorando temi di eroismo, lealtà, astuzia e la lotta contro la volontà divina. Il racconto include episodi iconici come l’incontro con il ciclope Polifemo, le Sirene e la strega-dea Circe, avventure che culminano con il suo ricongiungimento con la moglie Penelope.

Sebbene questo sarebbe l’adattamento più ad alto budget del questo testo fino ad oggi, il poema è stato precedentemente adattato nel film del 1954 Ulisse, diretto da Mario Camerini e interpretato da Kirk Douglas, così come nella miniserie del 1997 L’Odissea, diretta da Andrei Konchalovsky e interpretata da Armand Assante. Gli ultimi libri dell’Odissea sono stati anche la fonte principale per The Return, di Uberto Pasolini, che è uscito in Italia all’inizio del 2025 e che vede protagonisti Ralph Fiennes nei panni di Ulisse e Juliette Binoche in quelli di Penelope.

I dettagli sulla trama del film di Christopher Nolan sono ad ora stati tenuti nascosti e non è confermato quanto il regista sarà fedele all’opera di Omero. Considerando i suoi precedenti, c’è da aspettarsi che apporti una svolta inaspettata alla storia che già presenta tutti i marchi di fabbrica del suo cinema, in particolare la non linearità della narrazione. Le riprese di Odyssey dovrebbero iniziare il mese prossimo e sarà il secondo film di Nolan per la Universal, dopo Oppenheimer.

Come annunciato in precedenza, l’ultimo film di Christopher Nolan avrà come protagonisti Matt Damon, Tom Holland, Anne Hathaway, Zendaya, Lupita Nyong’o, Robert Pattinson, Charlize Theron, Benny Safdie, John Leguizamo, Elliot Page, Mia Goth e Jon Bernthal. L’uscita è prevista per il luglio 2026.

John Wick 5: ufficialmente in lavorazione il nuovo capitolo

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John Wick 5: ufficialmente in lavorazione il nuovo capitolo

John Wick 5, il film che sembrava impossibile dopo le esplosioni di John Wick: Capitolo 4, è stato ufficialmente confermato! Il franchise di azione e acrobazie vietato ai minori sembrava concludersi con il quarto film, ma ora abbiamo la conferma che il quinto film è in lavorazione.

In un evento di anteprima per la John Wick Experience a Las Vegas, Jenefer Brown, responsabile dei prodotti e delle esperienze globali, ha parlato con ComicBook.com e ha confermato che il quinto film del franchise si farà. “Questo mondo continua a crescere ed espandersi in modi incredibili. Il prossimo, ovviamente, è Ballerina, che è il nostro primo film spin-off e non vediamo l’ora che venga distribuito in tutto il mondo. Ovviamente, abbiamo annunciato che stiamo lavorando a un quinto film di John Wick”.

Ha poi aggiunto alla conversazione: “Stiamo sviluppando un quinto film di John Wick… [lui] potrebbe essere [morto]. Siamo tutti col fiato sospeso in attesa di scoprirlo”.

Questa è una bella e gradita sorpresa, dato che lo stesso Keanu Reeves ha detto che il personaggio è morto. Infatti, queste sono state le sue esatte parole. Ovviamente, a Hollywood, tutto può succedere, inclusa la resurrezione di personaggi morti. Forse Reeves sta cercando di depistare tutti, o forse lo studio sta pianificando di continuare i film con o senza di lui, cosa che senza dubbio sconvolgerebbe molti fan.

Alla fine di John Wick: Capitolo 4, era abbastanza chiaro che John era morto, anche se non abbiamo visto il corpo del personaggio messo in una bara o sepolto. C’erano molte teorie che circolavano sul fatto che John non fosse effettivamente morto, e alcune di queste erano vagamente basate sul fatto che l’attenzione del cane di John fosse stata distolta dalla sua tomba all’ultimo minuto. Forse questo significa che John è vivo, forse questo significa che il cane stava guardando uno scoiattolo, ma se John Wick torna sul grande schermo per un’azione più incredibile, siamo emozionati.

John Wick 5 si farà

Il primo John Wick è più di un semplice film su un ex assassino la cui moglie è morta di recente e gli ha lasciato un cucciolo. Quando quel cucciolo viene ucciso da mafiosi russi che gli rubano anche l’auto, John cerca vendetta. In John Wick: Capitolo 2, apprendiamo che questo mondo di assassini è molto più grande di quanto si pensasse in precedenza e la tradizione del mondo si espande in modo esponenziale. Ciò continua in John Wick: Capitolo 3 – Parabellum, dove John deve difendere i suoi amici. In John Wick: Capitolo 4, le acrobazie e il mondo sono più grandi che mai, così come il numero di uccisioni di John.

Sadie Sink nel cast di Spider-Man 4!

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Sadie Sink nel cast di Spider-Man 4!

Con la produzione destinata a iniziare quest’anno per il prossimo capitolo della serie di Spider-Man, la star della serie Tom Holland sembra aver trovato una nuova co-star, una che non è “estranea” alla popolare IP. Fonti hanno detto a Deadline che la star di Stranger Things Sadie Sink è pronta a unirsi al sequel di Sony Pictures e Marvel Studios. Holland è già pronto a tornare come Peter Parker.

Marvel e Sony non hanno rilasciato dichiarazioni. Destin Daniel Cretton è il regista, con Amy Pascal e il presidente della Marvel Kevin Feige come produttori.

Per quanto riguarda chi interpreterà Sink, la teoria prevalente è che verrà presentata come il personaggio degli X-Men Jean Grey, ma non escludere l’idea che si presenti come un altro amato personaggio di Spider-Man dai capelli rossi. Ciò che si sa è che il ruolo sarà significativo dato che il film più recente, Spider-Man: No Way Home, si è concluso con Parker che prende la decisione di completare l’incantesimo di Doctor Strange che cancella la sua identità dal mondo.

Rimanendo in linea con questa trama, ci si può aspettare che i vecchi compagni di Holland abbiano ruoli ridotti mentre i nuovi arrivati ​​vengono aggiunti al cast, con Sadie Sink come primo nuovo ruolo importante.

Holland sta attualmente girando The Odyssey di Christopher Nolan e il piano è che inizi a girare Spider-Man una volta terminata la produzione del film di Nolan.

Per Sadie Sink, il ruolo arriva subito dopo aver detto addio alla parte che ha contribuito a lanciare la sua carriera, dato che l’ultima stagione della serie Netflix Stranger Things ha recentemente terminato la produzione. L’ultima stagione è una delle anteprime più attese del 2025 e andrà in onda più avanti quest’anno.

Il regista di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli Destin Daniel Cretton sarà al timone di Spider-Man 4, il che significa che i fan si aspettano alcune scene d’azione selvagge. Perez ha accennato a ciò stuzzicandoci con “Il team di stunt/[coreografie] si sta divertendo con un po’ di roba pre-visualizzata”.

Sembra che Marvel Studios e Sony Pictures stiano puntando tutto sulla prossima uscita da solista dell’arrampicamuri, che sarà un’avventura multiversale. Ciò significa che dovremo aspettare la storia a livello di strada che gli ultimi momenti di Spider-Man: No Way Home apparentemente ci hanno promesso.

Spider-Man 4 è stato ufficialmente fissato per il 31 luglio 2026, con il regista di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli Destin Daniel Cretton alla guida di una sceneggiatura scritta da Chris McKenna ed Erik Sommers.

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