In una conferenza stampa prima
dell’uscita di I
Fantastici Quattro: Gli Inizi (qui
la recensione) il capo della Marvel StudiosKevin Feige ha confermato ciò che era stato a
lungo ipotizzato: il regista di Thunderbolts*, Jake
Schreier, è alla guida del reboot di
X-Men dell’MCU. Ora, in una nuova intervista con
The Playlist, Schreier ha detto ai fan dei film tratti dai
fumetti di non aspettarsi un nuovo film degli X-Men simile alla precedente serie con Hugh Jackman.
“Sì, penso che sia giusto
dirlo”, ha detto Schreier quando gli è stato chiesto se
l’approccio della Marvel agli X-Men sarà “riconoscibilmente
diverso da quello precedente”, aggiungendo scherzosamente:
“C’è quel mirino rosso da qualche parte, lo sai”. “Ma
poter esplorare tutte le idee insite in quel ricco materiale di
partenza, ma anche su una scala adeguata al materiale stesso, è
un’opportunità molto rara e fortunata”, ha continuato
Schreier. “È molto eccitante”.
Il regista ha detto all’inizio
dell’intervista: “Quello che posso dire è che si tratta di un
materiale intrinsecamente interessante e complesso… L’idea centrale
di ciò che sono gli ‘X-Men’ implica complessità. È un’opportunità
incredibile con personaggi super interessanti e molti conflitti
interni. Questi personaggi sono alle prese con la loro identità e
il loro posto nel mondo: è un materiale intrinsecamente
interessante e complesso”.
Feige ha poi lasciato trapelare alla
stampa che l’approccio dell’MCU agli X-Men sarà molto diverso dalla
precedente versione cinematografica del team di supereroi,
affermando che Schreier “realizzerà un reboot incentrato sui
giovani. Ciò potrebbe riflettersi nel casting dei mutanti e si
percepirà sicuramente nel tono e nella prospettiva del film”.
Resta dunque da vedere come saranno introdotti i nuovi eroi degli
X-Men nell’MCU. Di certo, prima di quel momento sarà possibile
rivedere sul grande schermo molti degli interpreti degli X-Men
della Fox.
Jackman ha interpretato il suo amato
Wolverine in Deadpool &
Wolverine dell’estate scorsa e insieme ai suoi
co-protagonisti originali Patrick Stewart (Charles Xavier), Ian McKellen (Magneto), James Marsden (Ciclope), Kelsey
Grammer (Bestia), Alan Cumming (Nightcrawler) e Rebecca
Romijn (Mystique) appariranno tutti nel film
Avengers: Doomsday in uscita a
dicembre del prossimo anno.
Secondo quanto riferito, il casting
ufficiale dovrebbe iniziare molto presto (se non è già iniziato) e
personaggi del calibro di Harris Dickinson,
Margaret Qualley,
Elle Fanning e Julia Butters
sarebbero nel mirino dello studio (secondo quanto riferito, erano
in lizza per interpretare Cyclope, Rogue e Kitty Pryde, ma non
sappiamo se sia ancora così), insieme alla star di Alien: RomulusDavid
Jonsson e Trinity Bliss, che potrebbero
essere in lizza per interpretare Jubilee. Altri nomi che sono
emersi nelle voci di corridoio includono Hunter Schafer (Mystica), Ayo Edebiri (Tempesta) e Javier Bardem (Mr. Sinister).
Riguardo al progetto Kevin Feige ha dichiarato di avere un “piano
decennale” per la saga dei mutanti. “Penso che lo vedrete
continuare nei nostri prossimi film con alcuni personaggi degli
X-Men che potreste riconoscere. Subito dopo, l’intera storia di
Secret Wars ci condurrà davvero in una nuova era dei mutanti Ancora
una volta, è uno di quei sogni che diventano realtà. Finalmente
abbiamo di nuovo gli X-Men“.
Julia Garner ha in
precedenza ottenuto il ruolo da protagonista nel film biografico su
Madonna. Sul progetto ci sono state notizie
contrastanti e poco promettenti di recente, ma ora la star di
I Fantastici Quattro: Gli
Inizi, film in cui interpreta Shalla-Bal/Silver
Surfer, ha ora fornito alcuni dettagli sul processo di audizione.
Come riportato da Deadline, in una nuova
intervista, Garner afferma infatti che è ancora pronta a
interpretare Madonna nel film biografico che la cantante dovrebbe
dirigere personalmente.
“Dovrebbe ancora essere in
programma”, ha detto Julia Garner nel podcast SmartLess
quando il conduttore Sean Hayes le ha ricordato
che avrebbe dovuto interpretare Madonna in un progetto. L’attrice
ha detto di essere “una grande fan di Madonna” e di essere
“cresciuta ascoltando” la pop star, aggiungendo: “È
successo così. Sapevo che stavano lavorando a un progetto, che
stavano girando un film su di lei, e allora sono andata al
provino”.
“Volevo solo vedere se ero in
grado di farlo, perché non ero una ballerina professionista e dovevo imparare a
ballare, poi ballare davanti a lei e convincerla che sapevo
ballare, in sostanza, e cantare. E cantare con lei!”, ha
ricordato del processo di audizione. Per prepararsi all’audizione,
Garner dice di essersi detta: “Ok, cosa farebbe Madonna?
Convincerti che merita di essere in questa stanza, e io l’ho fatto.
Ero tipo: ‘Puoi prendere o lasciare, ma se lasci, se me ne vado,
allora è colpa tua’”. Garner ha infine detto che il progetto è
ancora in fase di lavorazione e ha aggiunto che “tutto ciò che
è grande… richiede molto tempo”.
A che punto è il biopic su Madonna con Julia Garner?
Nel gennaio 2023 è stato riferito
che il film della Universal Pictures era stato cancellato. Madonna
avrebbe dovuto dirigere il film sulla sua vita e la sua carriera,
scrivendo la sceneggiatura con Diablo Cody ed
Erin Cressida Wilson. Dopo che il film è stato
sospeso, nel luglio 2024 Madonna ha poi rivelato che era tornata a
lavorare alla sceneggiatura del suo film biografico. All’inizio di
quest’anno, invece, Deadline ha riportato in esclusiva che Madonna
aveva stretto una partnership con Netflix per raccontare la sua storia in una serie TV
sviluppata insieme a Shawn Levy. Al momento non si hanno maggiori
dettagli sullo stato del progetto.
James Cameron ha rivelato alla rivista
Empire di aver parlato con la
Disney della possibilità di espandere il franchise del suo film
campione d’incassi Avatar nel
mondo dell’animazione. “Ho detto: ‘Sentite, vorrei realizzare
una serie antologica animata che sia essenzialmente ambientata in
quel mondo, ma con storie che non ci si aspetterebbe da quel
mondo’”, ha dichiarato il vincitore dell’Oscar.
“Potrebbe anche esserci un
lungometraggio animato, che potrebbe essere destinato allo
streaming o alle sale cinematografiche”. Cameron ha affermato
che il suo progetto è simile a quello di “The Animatrix”,
l’acclamata serie antologica animata del 2003 che raccontava vari
retroscena della trilogia cinematografica Matrix. Ha
definito quel progetto “un ottimo esempio di come possiamo
aggiungere consistenza e dettagli barocchi al mondo di
Avatar”.
Le storie animate potrebbero fornire
“retroscena sui personaggi e dettagli tangenziali che sono
accaduti fuori campo nei film”, ha aggiunto il regista.
“Chi è atterrato per primo su Pandora? La prima spedizione. Si
può andare ovunque si voglia… Non abbiamo ancora fatto molto al
riguardo. Stiamo ancora raccogliendo le nostre storie e cose del
genere, e devo trovare i registi e gli animatori, che vogliono
farlo”.
Avatar: Fuoco e
Cenere è il prossimo capitolo della saga
Con Avatar: Fuoco
e Cenere, James Cameron riporta il pubblico su Pandora
in una nuova avventura coinvolgente con Jake Sully
(Sam
Worthington), marine diventato leader dei Na’vi, la
guerriera Na’vi Neytiri (Zoe
Saldaña) e la famiglia Sully. Il film, con
sceneggiatura di Cameron, Rick Jaffa e
Amanda Silver e soggetto di Cameron, Jaffa,
Silver, Josh Friedman e Shane
Salerno, vede anche la partecipazione di Sigourney Weaver, Stephen
Lang, Oona Chaplin, Cliff
Curtis, Britain Dalton, Trinity
Bliss, Jack Champion, Bailey
Bass e Kate Winslet.
Si dice che il film rappresenterà
un’evoluzione importante della storia avviata con Avatar
(2009) e proseguita con
Avatar – La via dell’acqua (2022), espandendo
ulteriormente l’universo narrativo di Pandora e introducendo nuove
aree geografiche e culture Na’vi, con toni più cupi rispetto ai
precedenti capitoli. Cameron ha dichiarato inoltre che questo terzo
episodio segnerà un punto di svolta tematico per l’intera saga. Uno
degli aspetti più attesi riguarda l’introduzione del Popolo della
Cenere, una tribù Na’vi legata all’elemento del fuoco.
A differenza delle popolazioni Na’vi
viste finora, questi sono caratterizzati da una visione più
aggressiva e conflittuale del mondo, portando per la prima volta un
punto di vista Na’vi antagonistico. Questo consentirà alla saga di
esplorare dinamiche interne al mondo indigeno di Pandora,
complicando la tradizionale dicotomia tra Na’vi pacifici e umani
colonizzatori. Leader di questo popolo è la
temuta Varang, interpretata
da Oona Chaplin e di cui negli scorsi
giorni era state diffuse alcune
immagini ufficiali.
Cameron ha anche anticipato che
Avatar: Fuoco e
Cenereconterrà un importante sviluppo narrativo
che ricollegherà alcuni eventi ai futuri capitoli già in
lavorazione. La tecnologia continuerà a giocare un ruolo centrale:
Cameron ha promesso nuove innovazioni visive, in particolare nella
resa degli ambienti vulcanici e nelle sequenze incentrate sul
fuoco. Questo terzo film si preannuncia dunque come un capitolo
chiave per l’espansione tematica, politica e visiva dell’universo
di Avatar.
Avatar: Fuoco e
Cenere sarà al cinema il 19 dicembre
2025.
Dopo gli sconvolgenti eventi che
hanno appena caratterizzato la serie drammatica in costume della
HBO, la quarta stagione di The
Gilded Ageha appena ricevuto un
importante aggiornamento. In vista della quarta stagione, la serie
creata da Julian Fellowes ha ampliato il suo cast sulla scia del
successo ottenuto e del notevole aumento di attenzione da parte del
pubblico dopo la conclusione della seconda stagione di The Gilded
Age.
Tale aumento si è consolidato
durante la terza stagione, con la serie drammatica candidata agli
Emmy che ha registrato ascolti record di settimana in settimana. A
ciò si sono aggiunti grandi colpi di scena che hanno lasciato il
pubblico senza fiato.
Sulla scia della morte scioccante
di un personaggio nell’ultimo episodio, HBO ha annunciato
che The Gilded Age è stata ufficialmente
rinnovata dalla rete. La notizia arriva anche a poche settimane
dal finale della terza stagione, previsto per il 10 agosto.
Francesca Orsi, vicepresidente esecutivo di HBO Programming, ha
commentato il successo di critica e l’aumento significativo degli
ascolti in una dichiarazione sul rinnovo:
Non potremmo essere più
orgogliosi degli innegabili livelli di audience raggiunti da The
Gilded Age in questa stagione. Trasportandoci nella New York del
1880, Julian Fellowes e il cast e la troupe di grande talento hanno
creato un’esperienza di intrattenimento imperdibile, settimana dopo
settimana, e siamo lieti di continuare a esplorare le grandi
ambizioni di questi personaggi in quella che promette di essere una
quarta stagione emozionante.
Anche Erin Underhill, presidente
della Universal Television, che co-produce la serie con HBO e Neamo
Film and Television, ha celebrato il continuo successo e il rinnovo
di The Gilded Age con la seguente
dichiarazione:
Grazie a Julian e al cast e alla
troupe di straordinario talento, ogni stagione di The Gilded Age
offre storie ricche di dramma e storia, interpretazioni stellari e
un valore produttivo straordinario. Ogni momento trascorso in
questo mondo e con questi personaggi non fa che aumentare il nostro
amore per la serie, e siamo molto felici che i nostri partner della
HBO e il pubblico di tutto il mondo ne chiedano ancora.
Cosa significa questo per The
Gilded Age
The Gilded Age ha invertito
la tendenza generale di molte commedie e drammi. Mentre la maggior
parte delle serie televisive stabilisce il proprio pubblico di
riferimento nelle prime fasi, per poi registrare un calo e un
aumento modesto, la serie di successo della HBO ha continuato a
rafforzarsi. Ha vinto un Emmy, è stata nominata per altri sei e ha
aumentato significativamente il proprio pubblico nella terza
stagione.
Lo show ha registrato un aumento
per cinque settimane consecutive. Il quinto episodio ha
raggiunto quattro milioni di spettatori nei primi tre giorni,
grazie anche all’aumento delle visualizzazioni su HBO Max. The
Gilded Age, nel complesso, ha registrato un aumento del 20%.
Questo risultato arriva dopo un importante cambiamento nel
cast di The Gilded Age, con la morte inaspettata
di John Adams nell’episodio 6.CorrelatiLa tragica morte
nell’episodio 6 della terza stagione di The Gilded Age difesa dal
regista e dai produttori esecutivi: “Le cose scioccanti sono vere
nella vita”Esclusiva: la scioccante morte nell’episodio 6 della
terza stagione di The Gilded Age è stata difesa dalla regista
Deborah Kampmeier e dai produttori esecutivi della serie.
Questo dato è in linea con una
tendenza simile a quella della terza stagione di The White
Lotus, che ha registrato il suo pubblico più vasto fino ad
oggi. Tuttavia, quella commedia drammatica ambientata in un resort,
con un accenno di omicidio, ha registrato una crescita
relativamente costante. The Gilded Age, invece, sta
finalmente diventando la grande serie originale HBO che ha sempre
avuto il potenziale per essere.
Hellboy: The Golden
Army è il secondo capitolo della saga cinematografica
diretta da Guillermo del Toro, uscito nel 2008,
quattro anni dopo il
primo film. Se il precedente capitolo aveva introdotto il
pubblico al personaggio ideato da Mike Mignola per
la Dark Horse Comics, questo sequel amplia
l’universo narrativo e visivo in modo significativo, fondendo il
folklore europeo con il fantasy epico e con lo stile distintivo del
regista. Del Toro, già premiato per la sua immaginazione gotica e
mitologica, eleva qui l’impianto visivo e tematico, spingendo
Hellboy oltre i limiti del genere supereroistico classico per
avvicinarlo a un tono da fiaba oscura.
Il film si colloca in una linea
narrativa autonoma rispetto ai fumetti originali, ma trae
ispirazione da diversi elementi presenti nell’opera di Mignola, in
particolare dalla miniserie The Right Hand of Doom e da
frammenti sparsi dell’universo di Hellboy. Del Toro e Mignola
collaborarono per definire il tono e i personaggi, ma il film si
prende molte libertà nel costruire una nuova mitologia.
L’introduzione dell’armata d’oro, delle creature fantastiche e del
mondo nascosto parallelo all’umanità consente infatti al regista
messicano di esplorare i suoi temi ricorrenti: l’emarginazione, il
destino, il conflitto tra umano e mostruoso.
Hellboy: The Golden
Army riprende così i personaggi del primo film, ma li
evolve: la relazione tra Hellboy e Liz, il ruolo di Abe Sapien, e
la minaccia rappresentata dal principe Nuada si inseriscono in una
trama più ampia e profonda, che pone il protagonista di fronte a
interrogativi morali e personali sempre più complessi. Una delle
chiavi più affascinanti della pellicola è la profezia che pende su
Hellboy e il suo destino legato all’Apocalisse. Nel resto
dell’articolo esploreremo proprio questo: il significato del finale
del film, il ruolo della profezia e come questi elementi
ridefiniscono il personaggio e il suo rapporto con l’umanità.
La trama di Hellboy:
The Golden Army
Questo sequel si apre sulla rottura
di un’antica tregua fra la razza umana e l’invisibile regno
fantastico. l’Inferno sta ora per scatenarsi ancora una volta sulla
Terra per volontà del Principe Nuada, un leader
spietato in cerca di vendetta per la sua stirpe e pronto a
risvegliare un indomito esercito di creature noto come Golden Army.
Per impedire i suoi piani di conquista, l’indomabile
Hellboy si trova dunque a dover indagare sulla
vicenda, alternandosi tra la superfice terrestre e un ricco
sottobosco di creature fantastiche di ogni tipo. Aiutato nella sua
missione dalla pirocinetica fidanzata Liz, dal
mutante acquatico Abe e dal mistico
protoplasmatico JohannKrauss, si
troverà ben presto a dover scegliere fra la vita che conosce e
l’ignoto destino che lo attende.
La spiegazione del finale del
film
Nel terzo atto
di Hellboy: The Golden Army, la tensione
raggiunge il suo culmine quando il principe Nuada rintraccia sua
sorella Nuala al quartier generale del B.P.R.D., sfruttando il
legame magico che li unisce. Dopo averla trovata, Nuada combatte
contro Hellboy e lo ferisce gravemente con una lancia incantata,
lasciando nel suo petto una scheggia letale che non può essere
rimossa facilmente. Con Nuala in ostaggio e il destino dell’umanità
in bilico, Liz, Abe e Johann Krauss decidono di portare Hellboy nel
luogo in cui si trova l’Armata d’Oro, in Irlanda del Nord, sperando
di trovare un modo per salvargli la vita.
Guidati da un goblin fabbro, il
gruppo incontra l’Angelo della Morte, che rivela a
Liz il prezzo da pagare per salvare Hellboy: se continuerà a
vivere, condurrà un giorno alla fine dell’umanità. Nonostante
l’avvertimento, Liz implora di salvargli la vita e rivela
finalmente a Hellboy di essere incinta. Questa rivelazione lo
risveglia, gli dona la forza di andare avanti, con l’Angelo della
Morte che rimuove la scheggia. Giunti al santuario dell’Armata
d’Oro, Nuada viene sfidato da Hellboy, che in quanto principe
infernale ha diritto al comando dell’esercito. Dopo un duello
intenso, Hellboy vince ma risparmia la vita al suo avversario.
L’Angelo della Morte in Hellboy: The Golden Army
Tuttavia, Nuada tenta un’ultima
volta di ucciderlo, costringendo Nuala a togliersi la vita per
fermarlo. I due fratelli sono infatti legati indissolubilmente e
ciò che accade ad uno si ripercuote anche sull’altro.
Morendo, Nuada ribadisce la profezia: un giorno Hellboy dovrà
scegliere tra l’umanità e il mondo magico. Il finale si sviluppa
così proprio attorno a questa profezia. L’intera storia è
attraversata dal conflitto tra due mondi: quello umano, razionale e
moderno, e quello magico, antico e dimenticato. Hellboy si trova al
centro di questo scontro, come creatura nata dall’inferno ma
cresciuta tra gli uomini.
La decisione di risparmiare Nuada
dimostra però che Hellboy vuole essere più umano che demone, ma le
parole del principe morente suggeriscono che questa pace è solo
temporanea. Il gesto di Liz, che alla fine scioglie la corona con
il fuoco per disattivare definitivamente l’Armata d’Oro,
rappresenta un rifiuto simbolico del potere assoluto e del destino
preordinato. È un atto d’amore e di fiducia verso Hellboy, che
nonostante le sue origini oscure è diventato una figura capace di
scegliere il bene. Il finale, con i protagonisti che si dimettono
dal B.P.R.D. per vivere una vita diversa e più libera, apre a nuove
possibilità.
Liz che rivela a Red di aspettare
due gemelli e anche se questa dovrebbe essere una notizia felice, è
un po’ inquietante considerando il suo destino finale. Tuttavia,
nonostante Hellboy: The Golden Army sia stato
accolto positivamente da critica e pubblico, il terzo capitolo
della trilogia di del Toro non è mai stato realizzato a causa di
una combinazione di fattori produttivi ed economici. Il film, pur
avendo incassato decentemente, non raggiunse i risultati sperati
dalla Universal per giustificare un sequel ad alto budget. Inoltre,
i diritti del personaggio tornarono alla casa editrice Dark Horse,
complicando ulteriormente lo sviluppo. Così, l’esito della profezia
non ha potuto trovare compimento sul grande schermo.
Dopo l’entusiasmante presentazione
al
Festival Internazionale del Film d’Animazione di Annecy il mese
scorso, Eyes
of Wakanda della Marvel Animation sarà disponibile
per i fan su Disney+ prima del previsto.
Come abbiamo riportato la scorsa settimana, la nuovissima serie,
composta da quattro episodi,
debutterà il 1° agosto. L’annuncio ufficiale è accompagnato da
un nuovo trailer mozzafiato e da una serie di poster dei
personaggi, uno dei quali ci presenta il primo Iron
Fist dell’MCU.
In precedenza, Finn
Jones ha interpretato Danny Rand
alias Iron Fist nella serie TV Iron
Fist di Netflix, ma questa è la prima volta che vediamo un
protettore di K’un-Lun nella Sacra Linea Temporale, ovvero
Terra-616. La nuova serie d’azione e avventura, prodotta in
collaborazione con Zinzi Coogler, Sev
Ohanian e Kalia King di Proximity Media,
segue le avventure dei coraggiosi guerrieri wakandiani nel corso
della storia. In questa avventura intorno al mondo, gli eroi devono
compiere missioni pericolose per recuperare manufatti in vibranio
dai nemici del Wakanda. Sono gli Hatut Zaraze, e questa è la loro
storia.
Con le voci di Winnie
Harlow, Cress Williams, Patricia
Belcher, Larry Herron, Adam
Gold, Lynn Whitfield, Jacques
Colimon, Jona Xiao, Isaac Robinson-Smith, Gary Anthony Williams,
Zeke Alton, Steve Toussaint e Anika Noni
Rose, Eyes
of Wakanda è diretto dal regista/produttore esecutivo
Todd Harris. Il regista, produttore e storyboard artist ha lavorato
ad alcune delle più grandi saghe cinematografiche del mondo, da
John Wick al MCU.
In un’intervista Todd
Harris ha dichiarato: “Il mio obiettivo per l’intera
serie era fare ciò che un film ha difficoltà a fare, ovvero rendere
il mondo più grande. È una nazione con più codici postali. Si
trattava principalmente di espandere lo sfondo del mondo che Ryan
era riuscito a creare, con un po’ più di tempo e qualche
opportunità in più al bar.Queste cose esistono da così
tanto tempo, e stanno davvero diffondendo la mitologia di
Wakanda”, ha continuato.
Il regista ha poi rivelato che il
primo episodio ruota attorno a Noni, un ex membro
delle Dora Milaje di Wakanda e una potenziale
nuova candidata per gli Hatut Zaraze. Il personaggio è descritto
come “una versione James
Bond di una Dora che semplicemente non segue la linea della
compagnia“, e nel 1260 a.C., ha il compito di sconfiggere il
Leone, un ex wakandiano che ha rubato la tecnologia della loro
nazione e si è trasformato in un signore della guerra. Ora, deve
essere fermato prima che possa conquistare Creta, in Grecia.
“Abbiamo sempre saputo di aver
bisogno di un evento scatenante“, ha detto Harris. “Mi
sono ispirato ad Apocalypse Now. E se il Wakanda si trasformasse
nel loro Colonnello? Questo, combinato con un Thulsa Doom, un
Atlantideo di Conan proveniente da una civiltà molto più antica,
che ha creato un impero partendo dal mondo esistente.”
“Quindi, con questi due temi in gioco, questo è il tipo di
evento che porterebbe il Wakanda in una situazione in cui è
necessario investire risorse legittime“, ha aggiunto.
Repo Men è un film
del 2010 diretto da Miguel Sapochnik che
si colloca nel filone della
fantascienza distopica con venature action e thriller.
Ambientato in un futuro prossimo, il film racconta una società in
cui gli organi artificiali possono essere acquistati a credito, ma
vengono brutalmente riacquisiti da agenti specializzati quando il
pagamento non viene onorato. Il protagonista, interpretato da
Jude Law, è uno di questi “repo men”, ma si
troverà dall’altra parte del sistema quando sarà lui stesso
costretto a vivere con un organo impiantato e incapace di pagarlo.
Questo cambio di prospettiva offre al film un’interessante
riflessione morale su giustizia, empatia e disumanizzazione del
capitalismo.
Il film esplora così con toni crudi
e cinici temi come il debito, il libero arbitrio, la biopolitica e
la perdita d’identità in un mondo governato da logiche di mercato
estreme. In questo senso, Repo Men si inserisce in
una tradizione di film sci-fi che criticano le derive del sistema
economico e sanitario, richiamando titoli come Blade Runner, Minority Report e Gattaca per l’ambientazione futuristica e le
implicazioni etiche, ma anche Brazil e RoboCop per la satira sociale. La pellicola,
adattamento del romanzo The Repossession Mambo di
Eric Garcia, unisce azione e dramma esistenziale,
proponendo un racconto visivamente cupo e stilizzato.
Nonostante un’accoglienza critica
altalenante, Repo Men è rimasto nel tempo oggetto
di discussione soprattutto per il suo finale sorprendente e
ambiguo, che ribalta molte delle aspettative dello spettatore e
rimescola i significati dell’intera vicenda (come si addice ad un
racconto che affronta il lato oscuro della tecnologia). Nel resto
dell’articolo esploreremo dunque proprio questo: cosa succede
esattamente nel terzo atto del film, quale verità si nasconde
dietro le ultime scene e come tutto ciò si collega ai temi centrali
della narrazione.
In un futuro non troppo lontano, gli
esseri umani hanno prolungato e migliorato le loro vite attraverso
il trapianto di organi artificiali estremamente sofisticati, creati
dalla multinazionale The Union. C’è solo un problema: i ricambi
hanno un prezzo altissimo e per i clienti insolventi arriva un repo
man, un recuperatore, che si riprende i costosi organi senza
preoccuparsi della sopravvivenza della persona. Tra la squadra di
recuperatori c’è Remy (Jude
Law), uno dei migliori nel suo settore, sebbene
proprio a causa del suo lavoro stia vivendo una crisi
matrimoniale.
A un certo punto però è lo stesso
Remy ad avere bisogno di un trapianto di cuore, a seguito di un
incidente durante un’operazione di recupero organi andata male.
Dopo essersi svegliato dal coma, Remy scopre infatti di avere un
nuovo cuore e quindi un enorme debito con la società per cui
lavora. Da quel momento non riesce più a fare il suo lavoro come
prima, con il risultato che rimane indietro con il pagamento delle
rate e il rischio che qualche suo collega arrivi per riprendersi
ciò che lo mantiene in vita. L’unica soluzione possibile sembra
essere la fuga, ma questa non potrà durare in eterno.
La spiegazione del finale
Una volta compresa la vita
dall’altra parte, dunque, Remy non è più così entusiasta all’idea
di continuare a fare il repo man. Il suo collega Jake (Forest
Whitaker) non riesce a comprendere questo modo di
pensare, il che causa attriti tra i vecchi amici. Jake raggiunge il
limite quando sorprende Remy mentre aiuta la giovane
Beth (Alice
Braga) a procurarsi un nuovo artiforg. Gli ex
soci a questo punto si affrontano e Jake finisce per mettere Remy
al tappeto. Una volta ripresosi, Remy e Beth decidono di fuggire.
Riescono a entrare nell’Unione per cancellare tutti i debiti di
Beth, in modo che lei possa rimanere libera dai debiti. Jake e il
suo capo Frank (Liev
Schreiber) inizialmente cercano di catturare Remy e
Beth.
Jude Law e Alice Braga in Repo Men
Tuttavia, Jake finisce per
schierarsi con il suo vecchio amico, uccide Frank e fugge su
un’isola con lui e Beth, o almeno così sembra. Nel finale, Remy sta
parlando con Jake su una spiaggia, quando improvvisamente Jake
scompare. All’improvviso, l’immagine inizia a distorcersi e passa a
Jake a casa sua. Si scopre che nel precedente scontro tra Jake e
Remy, questo era in realtà stato ferito alla testa, riportando una
grave lesione cerebrale. Tutto quello che è successo da quel punto
in poi è solo un sogno elettronico creato dall’ennesimo organo
artificiale, che provvede a innestare una realtà fittizia nella
mente dei pazienti con gravi danni neurologici, in modo che possano
passare il resto dei loro giorni in un’illusione di felicità.
Cosa accade a Beth?
Remy incontra Beth dopo aver
ricevuto il suo cuore artificiale. Quindi, quando scopre che lei ha
una serie di organi artificiali nel suo corpo, è più che disposto
ad aiutarla a sfuggire alle autorità. Beth ha un debito crescente
per ogni organo artificiale nel suo corpo. Mentre inizia a
innamorarsi di lei, Remy è determinato a proteggerla dai
recuperatori. Tuttavia, durante la sconvolgente rivelazione del
film, Beth viene trovata priva di sensi nella stanza accanto a
Remy. Mentre i medici portano via Remy, Jake giura di proteggere
Beth. Tuttavia, dato che lei ha accumulato un debito piuttosto
consistente, è lecito supporre che i repo men alla fine verranno a
cercarla e riscuotere ciò che devono.
Il vero significato del finale di
Repo Men
Repo Men offre quindi un commento
molto cupo sulla tecnologia. Come molte nuove tecnologie, gli
artiforg sono un’idea brillante, finché qualcuno non ne trae
profitto a discapito di altri. Nel mondo di Repo
Men, The Union si preoccupa più della sua tecnologia che
delle vite perse rimuovendola. Già in passato, le persone hanno
ucciso in nome della tecnologia e se la società arrivasse a una
situazione simile a quella proposta dal film, in cui una tecnologia
dominante regna sulle persone, potrebbero verificarsi gravi
conseguenze in un futuro non troppo lontano. Allo stesso tempo, il
film mette in guardia sui pericoli (già esistenti)
dell’inaccessibilità alla sanità e al diritto di tutti di essere
curati indipendentemente dalle loro disponibilità economiche.
Diretto da Peter
Berg (regista di celebri
film d’azione come Deepwater – Inferno
sull’oceano e Boston – Caccia all’uomo),
Red Zone – 22 miglia di fuoco è un film di
spionaggio audace e ricco di suspense che racconta la storia di
James Silva (Mark
Wahlberg), un bambino prodigio diventato agente
operativo di alto rango della CIA, e della sua squadra d’assalto
denominata Overwatch, che entra in azione quando tutte le opzioni
diplomatiche e militari falliscono. Il
thriller d’azione
è ambientato prevalentemente nel paese immaginario dell’Indocarr,
con sede in Indonesia.
La trama centrale del film segue
dunque la squadra di Silva mentre cerca di portare un obiettivo di
alto valore dall’ambasciata degli Stati Uniti a una pista di
atterraggio a 22 miglia di distanza, da dove potrà essere estratto
in sicurezza. Il problema è che l’intero apparato del governo
ospitante ha iniziato a dar loro la caccia, con l’intenzione di
impedire all’obiettivo di lasciare il paese. Tra
azione e
thriller, Red Zone – 22 miglia di fuoco si
configura dunque come un titolo molto appetibile per gli amanti del
genere.
La trama di Red Zone – 22
miglia di fuoco
Red Zone – 22 miglia di
fuoco inizia con Overwatch che fa irruzione in un rifugio
sicuro dell’FSB russo da qualche parte negli Stati Uniti alla
ricerca di carichi di cesio. Mentre Silva è il capo sul campo, la
missione è supervisionata da James Bishop
(John
Malkovich). Dopo aver messo in sicurezza il luogo,
Overwatch uccide tutti i membri della cellula dell’FSB. Silva
stesso uccide un ragazzo di 18 anni. La storia poi si sposta 16
mesi dopo. La squadra si trova in Indocarr, dove la situazione
politica è diventata piuttosto instabile. Alice
Kerr (Lauren
Cohan), membro della squadra di Silva, ha difficoltà a
trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata.
Inoltre, la sua fonte locale,
l’agente di polizia Li Noor (Iko
Uwais), le ha fornito informazioni false, cosa che non era
mai successa prima. Noor si presenta all’ambasciata degli Stati
Uniti con un disco che, secondo lui, contiene le informazioni sul
luogo in cui è conservato l’ultimo cesio. Ma il disco è criptato e
Noor è disposto a rivelare il codice solo se gli viene promesso che
i funzionari statunitensi lo porteranno fuori dal paese.
Axel (Sam Medina), un ufficiale
dell’agenzia di intelligence dello Stato di Indocarr, incontra
l’ambasciatore e chiede che Noor venga consegnato loro. Mentre la
discussione è in corso, altri membri dell’agenzia di spionaggio del
Paese si presentano e attaccano Noor, che riesce a ucciderli o a
sottometterli tutti.
La spiegazione del finale di
Red Zone – 22 miglia di fuoco
Il governo degli Stati Uniti accetta
l’offerta di Noor. Sanno che l’amministrazione locale farà tutto il
possibile per impedire a Noor di andarsene. Di conseguenza, viene
attivato Overwatch. Il loro compito principale è quello di
consegnare Noor a una pista di atterraggio a 22 miglia di distanza
dall’ambasciata. Ma subito dopo aver lasciato l’ambasciata, i
membri della squadra militare d’élite americana si rendono conto di
essere in inferiorità numerica e di avere meno armi. Uno dopo
l’altro, i subordinati di Silva iniziano a morire mentre corrono
contro il tempo per portare Noor alla pista prima che l’aereo
inviato per prelevarlo parta.
La vendetta russa
Dal momento in cui Noor viene
presentato sullo schermo, siamo intenzionalmente portati a
concentrarci sulla sua abilità in battaglia. Il fatto che sia
probabilmente intelligente quanto lo stesso Silva è accuratamente
nascosto dietro una serie di scene ben costruite. Berg è un regista
d’azione straordinario e riesce a creare sequenze d’azione
artistiche e violente con estrema facilità. Utilizza ogni
combattimento, con armi da fuoco o meno, esplosioni e inseguimenti
in auto per portare avanti la storia. Non c’è un solo momento che
sembri fuori luogo in questo dramma d’azione che tiene con il fiato
sospeso.
All’inizio del film, il giovane
ragazzo russo dice a Silva: “Stai commettendo un errore”, al che
Silva risponde sarcasticamente: “Ne ho commessi molti in passato”.
Si scopre che il ragazzo è il figlio di una donna incredibilmente
potente nel governo russo, anche se il film non chiarisce mai
esattamente quale carica ricopra. Lei sapeva che le persone che
avevano ucciso suo figlio erano a Indocarr, e bastava la
prospettiva di ottenere informazioni sul cesio perché i funzionari
statunitensi riattivassero Overwatch. È molto probabile che sia lei
a criptare il disco che Noor porta all’ambasciata. Poco prima di
salire sull’aereo, il ragazzo dà a Silva la password e gli dice di
salutare sua madre da parte sua, indicando che conosce i nomi in
codice usati da Overwatch.
Mentre Noor e Alice sono sull’aereo,
Silva, Bishop e Alice giungono quasi contemporaneamente alla stessa
conclusione: Noor è un triplo agente che lavora per i russi. Ma a
quel punto è già troppo tardi. Probabilmente è stato membro della
cellula dormiente per tutta la vita, conducendo una vita normale
come ufficiale delle forze speciali in Indocarr fino a quando Alice
non lo ha reclutato. Invece di contenere ciò che dovrebbe, il disco
contiene un cavallo di Troia che rivela la posizione della squadra
di supporto di Overwatch. I russi attaccano immediatamente la base
e tutti vengono uccisi tranne Bishop. Red Zone – 22 miglia
di fuoco si conclude con una sconfitta totale e definitiva
per la CIA. La madre in lutto ottiene la sua vendetta e sembra che
Overwatch sia stata completamente decimata.
Il destino di Alice
Una delle cose che Red Zone
– 22 miglia di fuoco mantiene volutamente ambigua è ciò
che accade ad Alice sull’aereo. Silva sembra non voler parlare di
lei. L’ultima comunicazione che sentiamo dall’aereo è quella dei
piloti che gridano aiuto e segnalano che la cabina di pilotaggio è
stata violata. Poiché vediamo Noor nelle scene finali, viva e
vegeta e che cammina con determinazione, è ovvio che l’aereo non è
precipitato. In realtà, molto probabilmente è riuscito a prenderne
il controllo. Alice aveva ormai esaurito la sua funzione e lui non
aveva motivo di lasciarla in vita. Ma il semplice fatto che il film
non lo mostri, mentre ha mostrato tutte le altre morti nei minimi
dettagli cruenti, significa che c’è dell’altro.
Il ritorno senza precedenti di
Robert Downey Jr.
nell’MCU nei panni
dell’arch-villain, Doctor Doom in Avengers: Doomsday è stato
commentato dal suo co-protagonista, Anthony Mackie. Mackie è apparso per
l’ultima volta nell’MCU in Captain America: Brave New
World, dove ha interpretato il ruolo del protagonista e
alla fine ha deciso di riformare gli Avengers, iniziando dal suo
partner, Joaquin Torres’ Falcon.
Il Capitan America di
Anthony Mackie dovrà ora affrontare Doctor Doom in
Avengers: Doomsday con una nuova squadra di Avengers, anche se gli
altri eroi che compongono l’ultima versione degli Avengers devono
ancora essere confermati. Tuttavia, questa sarà la prima volta che
Mackie e i veterani del MCU reciteranno al fianco di Robert
Downey Jr. dopo Avengers: Endgame del 2019.
Mackie ha parlato di questa
imminente collaborazione in un’intervista con Entertainment Tonight dove ha riflettuto sul suo
lavoro con Robert Downey Jr. ora e nei suoi primi giorni
all’interno dell’MCU. In una frase succinta, Mackie ha detto che
RDJ è stato parte integrante della sua carriera iniziale e si è
detto entusiasta del suo ritorno. La sua citazione completa è la
seguente:
“Sai, la parte divertente è che
Robert Downey Jr. è stato parte integrante dell’inizio della mia
carriera alla Marvel. È fantastico riaverlo con noi e continuare
l’eredità che ha costruito con il MCU”.
Cosa significano i commenti
di Anthony Mackie sul ritorno di Robert Downey Jr. nel
MCU
La carriera di Mackie nel
MCU è iniziata in alcuni importanti film di Iron Man
La carriera di Anthony
Mackie nell’MCU è iniziata con Captain America: The Winter
Soldier, uno dei film più apprezzati e significativi
dell’MCU. Da allora ha lavorato a stretto contatto con Chris Evans, apparendo in tutti i film successivi
degli Avengers e in Captain America: Civil War.
Mackie ha recitato per la prima volta al fianco di Robert Downey
Jr. in Avengers: Age of Ultron, anche se
i due non hanno interagito sullo schermo.
Con Robert Downey Jr. che ha
proclamato “Nuova maschera, stesso compito” quando è stato rivelato
come il Dottor Destino dell’MCU, e Anthony Mackie che ha dichiarato
che sta “continuando” la sua eredità, questo alimenta l’idea che il
Dottor Destino sarà direttamente legato all’Iron Man
dell’MCU.
Tuttavia, ha concluso questo film
unendosi agli Avengers, la squadra di cui Iron Man interpretato da
RDJ è sinonimo. Il loro momento più significativo insieme sullo
schermo sarebbe poi arrivato in Captain America: Civil War,
dove hanno combattuto su fronti opposti della divisione ideologica.
Questi film potrebbero essere considerati l’inizio della carriera a
cui fa riferimento Mackie.CorrelatiDoctor Doom prende il posto di
Iron Man e diventa il cattivo di Avengers: Doomsday secondo la
teoria dell’MCUMolti indicano Infamous Iron Man come un precedente
fumettistico per RDJ nei panni di Doctor Doom, e una nuova teoria
rende questa ipotesi ancora più probabile.
Entrambi i film sono anche elementi
fondamentali per l’eredità che RDJ ha costruito nell’MCU.
Avengers: Age of Ultron ha stabilito il sogno di Tony Stark di
costruire un’armatura in tutto il mondo, mentre Captain America:
Civil War ha sviluppato questo con la sua deferenza alla
supervisione, mettendolo probabilmente nel suo ruolo più malvagio
nell’MCU.
Con Robert Downey
Jr. che ha proclamato “Nuova maschera, stesso compito”
quando è stato rivelato come il Dottor Destino dell’MCU, e Anthony
Mackie che ha dichiarato che sta “continuando” la sua eredità,
questo alimenta l’idea che il Dottor Destino sarà direttamente
legato all’Iron Man dell’MCU.
Sono state rivelate nuove immagini
della versione di Guillermo del Toro di Frankenstein. Il regista di La forma dell’acqua sta affrontando il classico testo di
Mary Shelley con lo stesso titolo. La sua versione vedrà Oscar Isaac nei panni di Victor Frankenstein e
Jacob Elordi in quelli del suo mostro, con un
cast di supporto che include Mia
Goth, Charles Dance, Christoph Waltz, Burn Gorman, David
Bradley, Felix Kammerer e Christian Convery.
Questo film horror con mostri
durerà circa 2 ore e mezza e sarà distribuito da Netflix. L’uscita è prevista per novembre.
Secondo Vanity Fair, sono state rivelate nuove immagini di
Frankenstein, tra cui uno sguardo al mostro di Elordi. Le
immagini includono alcune immagini sorprendenti dello scenario, tra
cui del Toro che parla con Isaac mentre esamina un cadavere finto.
Un’altra foto mostra Waltz su una scala in penombra.
Parte del volto di Elordi è
visibile nell’immagine del suo personaggio mostruoso. In un’altra
inquadratura, esamina una foto che gli nasconde il volto. Anche il
personaggio di Elizabeth, interpretato da Goth, è mostrato in modo
più dettagliato in queste immagini. Guarda le immagini qui
sotto:
Il trailer di Frankenstein non ha rivelato l’aspetto
completo del mostro interpretato da Elordi. Pur confermandone la
presenza fisica dominante e le tendenze violente, ha nascosto il
suo volto al pubblico. Queste immagini mostrano per la prima volta
il volto di Elordi nel ruolo, anche se è ancora parzialmente
nascosto.
La seconda immagine è ancora più
accurata nel nascondere i lineamenti del mostro. In essa, Elordi
tiene una foto davanti al viso. Si intravedono i lunghi capelli
della creatura, ma l’unica parte di pelle visibile sono le mani e
un po’ della fronte. Questo lascia ancora molto da scoprire in
Frankenstein.
Le immagini rivelano anche alcuni
dei costumi eccezionali di Frankenstein. Ciò è
particolarmente evidente in Goth, che interpreta Elizabeth, la
fidanzata di Victor nel libro. Goth indossa abiti sontuosi e dai
colori vivaci.
I prossimi mesi e anni vedranno
l’arrivo sul grande schermo di una serie di film dedicati a
Batman, a partire da quest’anno fino al 2028, grazie al
programma di film attualmente annunciato dalla DC. La
prossima selezione di film DC offre sia premesse e prospettive
molto diverse tra loro, sia una nuova interpretazione di personaggi
con una lunga storia sul grande schermo.
Naturalmente, Batman è uno dei
personaggi che rientrano nella seconda categoria, dato che è ancora
uno dei supereroi più popolari esistenti a quasi un secolo dalla
sua creazione. Allo stato attuale, la DC sta cercando di ampliare
ulteriormente la storia del Cavaliere Oscuro con una serie di film
su Batman, annunciati fino al 2028.
Ci sono film su Batman in
uscita ogni anno da qui al 2028
Sono in arrivo molti film su
Batman
Grazie a una serie di annunci,
sappiamo già che il futuro sarà ricco di film su Batman di vario
genere e formato. Innanzitutto, il film su Batman di quest’anno è
stato confermato grazie al trailer di Aztec Batman
presentato al San Diego Comic-Con, che ha confermato la data di
uscita del 18 settembre 2025 per il prossimo film DC.
Ciò significa che il prossimo film
di Batman è solo a pochi mesi di distanza, anche se ce ne sono
molti altri all’orizzonte. Dopo Aztec Batman, il 2026 è
destinato a dare vita a un film di Batman molto diverso per la
DCU prima di The
Brave & The Bold, dato che Clayface uscirà l’11 settembre 2026.
Dopo un film su Batman più
incentrato su un membro di spicco della sua galleria di nemici, il
2027 vedrà l’uscita del film su Batman più atteso del momento,
grazie a The Batman 2, che ha ora una data di uscita
fissata per il 1° ottobre 2027. Questo dopo che il film era
stato rinviato sia dal 2026 che dal 2025.
Infine, uno dei progetti
cinematografici più insoliti di Batman è previsto per il 2028.
Si tratta di Dynamic
Duo, un film sui compagni di Batman Dick Grayson e Jason
Todd che utilizzerà una combinazione di marionette e CGI per il suo
stile visivo distintivo, la cui uscita è stata annunciata per il 30
giugno 2028.
Presto altri film di Batman
saranno aggiunti a questa lista
Ci sono altri progetti
cinematografici su Batman che sembrano essere
all’orizzonte
Sebbene questi film su Batman
costituiscano sicuramente una lista affascinante per il futuro
della DC, non sembrano affatto essere gli unici film che usciranno
o saranno in lavorazione in questo periodo. In particolare, The
Brave & The Bold è attualmente in fase di sviluppo, e The
Batman 3 sembra quasi garantito, dato il successo del film
iniziale e di The
Penguin.
Sembra possibile che The
Brave & The Bold venga realizzato entro il 2028, dato che è
chiaramente un progetto fondamentale per la DCU e che altrimenti la
timeline dell’universo DC rimarrebbe senza un film di Batman per
oltre quattro anni. Anche se la situazione è meno chiara per The
Batman 3, sembra comunque probabile che il film venga
approvato, indipendentemente dalle tempistiche specifiche.
Naturalmente, è anche improbabile
che questi film siano gli unici nuovi film di Batman ad essere
annunciati in futuro. Storicamente, la DC ha pubblicato una serie
di film d’animazione, tra cui una vasta gamma di titoli su Batman,
e Aztec Batman ha solo sottolineato il potenziale di questi film
per esplorare Batman da nuove prospettive.
Se a questo si aggiunge il fatto
che la DCU sembra propensa a esplorare le opportunità offerte dai
formati cinematografici non live-action, come dimostrano
l’approvazione di Creature Commandos e Dynamic
Duo, tutto ciò suggerisce che sono in arrivo altri film
d’animazione. In un certo senso, più ce ne sono, meglio è, vista la
vasta gamma di possibilità che i film su Batman offrono al
personaggio.
Quattro anni di film su Batman
dovrebbero aiutare a risolvere una lamentela sui supereroi
DC
Questi film su Batman
promettono di attrarre una vasta gamma di fan
La storia di Batman nel corso della
sua carriera sullo schermo e sulle pagine dei fumetti è stata tanto
vasta quanto variegata. Le storie dell’eroe hanno preso direzioni
diverse e lo hanno visto caratterizzato in modi molto diversi, a
volte persino contrastanti, il che ha reso gli adattamenti
decisamente più complicati.
Esistono molte versioni diverse di
Batman, ognuna delle quali è la preferita di qualcuno, e bilanciare
le aspettative e le richieste dei fan con ciò che viene offerto
sullo schermo sembra un po’ come dover destreggiarsi tra le
speranze e i sogni di un milione di persone contemporaneamente.
Questo è probabilmente ciò che ha spesso portato a critiche sul
tono dei film di Batman, poiché non tutti vogliono storie di Batman
più leggere o più serie.
Pertanto, l’uscita di diversi film
su Batman nello stesso periodo è particolarmente promettente quando
tutti promettono di offrire qualcosa di diverso. Il tono e le
storie che possiamo aspettarci da film come Clayface e
Dynamic Duo sembrano essere completamente diversi, ma questo
significa che potranno piacere a tutti i fan di Batman o ai fan dei
film di supereroi in generale.
In passato, i fan di Batman
hanno dovuto aspettare anche decenni per vedere una selezione
variegata di film sul loro eroe e sul suo mito. Invece, i prossimi
anni ci regaleranno un assortimento incredibile e variegato di
avventure del Cavaliere Oscuro e dei suoi compagni, rendendo il
futuro ancora più emozionante sotto diversi aspetti.
Il futuro della quinta stagione di
Resident
Alien, cancellata da Syfy e USA, viene aggiornato dalla
star Alan Tudyk e dal creatore Chris Sheridan. Resident
Alien, la
quarta stagione è stata confermata come l’ultima della serie,
con Syfy che ha cancellato la serie all’inizio della scorsa
settimana. I prossimi episodi porteranno alla fine la storia di
Harry Vanderspeigle sullo schermo.
In un’intervista a TV Insider, Tudyk e Sheridan hanno spiegato se la quinta
stagione di Resident Alien potrebbe realizzarsi nonostante
la cancellazione della serie. La star della serie ha auspicato che,
nonostante la fine dello show, la sua popolarità possa riportarlo
in vita. Tuttavia, lo showrunner spiega come la quarta stagione
offra un finale forte alla storia finora. Ecco cosa hanno detto
Tudyk e Sheridan:
Alan Tudyk:È uno
strano addio perché lo show è molto popolare. Secondo tutti i
parametri di un’altra epoca, questo garantirebbe un’altra stagione.
È solo che in questo clima, il mondo della TV sta cambiando in modo
radicale, e credo che, dato che ora siamo stati cancellati,
diventeremo un IP esistente, che potrebbe poi essere ripreso.
Quindi, stranamente, il modo più veloce per ottenere una prossima
stagione è essere cancellati.
Chris Sheridan:Non se ne è parlato. … Se non fossimo riusciti a raccontare la
nostra storia nel modo in cui volevamo, penso che lo avremmo fatto.
Ma penso che, dato che questa stagione è quella che è e conclude la
storia in modo così bello dopo quattro stagioni, passare a una
quinta stagione altrove non sarebbe giusto per la serie.
Cosa significano le
dichiarazioni di Tudyk e Sheridan per il futuro di Resident
Alien
Dopo l’annuncio della
cancellazione di Resident Alien, Sheridan e altri membri del
cast hanno dichiarato di vedere la fine della serie all’orizzonte.
Il creatore ha anche assicurato che, nonostante non sia stata
ufficialmente annunciata come l’ultima stagione, gli ultimi episodi
offriranno una conclusione definitiva e soddisfacente alla commedia
fantascientifica. Ciò è evidente dal numero di trame che sono state
completate.
Tuttavia, Tudyk sembra sperare che
i personaggi di Resident Alien possano tornare per
un’altra stagione in futuro. Sheridan, invece, sembra accettare che
la serie finisca dopo la quarta stagione. Con solo due episodi
rimasti e la maggior parte della trama principale risolta,
sembra improbabile che la serie possa tornare per una quinta
stagione.
Tuttavia, la serie è basata su
una serie a fumetti creata da Peter Hogan e Steve Parkhouse. La
serie ha seguito per lo più una trama originale, il che significa
che ci sono elementi dei fumetti che non sono ancora stati
utilizzati. Questi potrebbero rendere interessante una quinta
stagione, ma potrebbero anche estendere la serie oltre la sua
visione originale.
Tutto quello che sappiamo su Avatar: Fuoco e
Cenere
Con Avatar: Fuoco e Cenere,
James Cameron riporta il pubblico su Pandora
in una nuova avventura coinvolgente con Jake Sully
(Sam
Worthington), marine diventato leader dei Na’vi, la
guerriera Na’vi Neytiri (Zoe
Saldaña) e la famiglia Sully. Il film, con
sceneggiatura di Cameron, Rick Jaffa e
Amanda Silver e soggetto di Cameron, Jaffa,
Silver, Josh Friedman e Shane
Salerno, vede anche la partecipazione di Sigourney Weaver, Stephen
Lang, Oona Chaplin, Cliff
Curtis, Britain Dalton, Trinity
Bliss, Jack Champion, Bailey
Bass e Kate Winslet.
Si dice che il film rappresenterà
un’evoluzione importante della storia avviata con Avatar
(2009) e proseguita con
Avatar – La via dell’acqua (2022), espandendo
ulteriormente l’universo narrativo di Pandora e introducendo nuove
aree geografiche e culture Na’vi, con toni più cupi rispetto ai
precedenti capitoli. Cameron ha dichiarato inoltre che questo terzo
episodio segnerà un punto di svolta tematico per l’intera saga. Uno
degli aspetti più attesi riguarda l’introduzione del Popolo della
Cenere, una tribù Na’vi legata all’elemento del fuoco.
A differenza delle popolazioni Na’vi
viste finora, questi sono caratterizzati da una visione più
aggressiva e conflittuale del mondo, portando per la prima volta un
punto di vista Na’vi antagonistico. Questo consentirà alla saga di
esplorare dinamiche interne al mondo indigeno di Pandora,
complicando la tradizionale dicotomia tra Na’vi pacifici e umani
colonizzatori. Leader di questo popolo è la
temuta Varang, interpretata
da Oona Chaplin e di cui negli scorsi
giorni era state diffuse alcune
immagini ufficiali.
Cameron ha anche anticipato che
Avatar: Fuoco e Cenere conterrà un importante
sviluppo narrativo che ricollegherà alcuni eventi ai futuri
capitoli già in lavorazione. La tecnologia continuerà a giocare un
ruolo centrale: Cameron ha promesso nuove innovazioni visive, in
particolare nella resa degli ambienti vulcanici e nelle sequenze
incentrate sul fuoco. Questo terzo film si preannuncia dunque come
un capitolo chiave per l’espansione tematica, politica e visiva
dell’universo di Avatar.
Avatar: Fuoco e Cenere sarà al cinema il 19
dicembre 2025.
Nelle terre perdute, solo chi osa
sopravvivere potrà reclamare la sua vendetta. Dave Bautista
e
Milla Jovovich sono i protagonisti del trailer
ufficiale di In
The Lost Lands, dall’autore de Il Trono di Spade. Dal 25 settembre solo al
cinema distribuito da Eagle Pictures.
Sta
per arrivare sul grande schermo una nuova e oscura avventura
fantasy: In the Lost
Lands, il film diretto da Paul W.S. Anderson e ispirato a un
racconto breve di George R.R. Martin, autore del celebre universo
di Game of Thrones. Con un cast d’eccezione
composto da Milla Jovovich e Dave Bautista, il
film promette di trascinare il pubblico in un mondo spietato e
magico, dove sopravvivere è una sfida e la vendetta è l’unica
redenzione.
Nel cuore delle “terre perdute”, un regno selvaggio e desolato, una
regina senza eredi si affida alla potente e temuta strega Gray Alys
(Jovovich) per ottenere ciò che nessun altro ha mai osato cercare.
Al suo fianco, l’enigmatico guerriero Boyce (Bautista), pronto a
rischiare tutto in una missione che li condurrà oltre i confini del
possibile. Tra creature leggendarie, magia ancestrale e scelte
morali devastanti, In the
Lost Lands racconta un viaggio tanto fisico quanto interiore,
dove ogni passo può essere l’ultimo.
Il film si distingue per l’atmosfera cupa e visivamente
affascinante, una cifra stilistica che richiama l’immaginario già
caro ai fan di Martin. Il trailer, appena rilasciato, mostra
sequenze ricche d’azione, scenografie imponenti e uno scontro tra
potere, destino e volontà.
Prodotto da Constantin Film e distribuito in Italia da
Eagle Pictures,
In the Lost Lands
arriverà nelle sale il 25
settembre 2025. Un appuntamento imperdibile per tutti gli
amanti del fantasy, dell’azione e delle grandi epopee
cinematografiche.
All’inizio del 2023, la neonata
DC Studios ha annunciato un ambizioso programma di
film e serie TV. Gli scioperi di Hollywood hanno ritardato i lavori
e, sebbene alcuni progetti sembra siano stati accantonati (tra cui
Waller
e Paradise
Lost), il DCU sta iniziando a prendere forma. Creature
Commandos è stato un successo di critica e Superman
è stato un trionfo per lo studio, nonostante un andamento fiacco al
botteghino internazionale. Intervenendo al San Diego Comic-Con di
questo fine settimana, il regista e co-CEO della DC Studios
James Gunn ha ora condiviso un aggiornamento
sui progetti in fase di sviluppo per la DCU.
“Supergirl uscirà tra un anno,
Lanterns uscirà probabilmente tra meno di un
anno”, ha rivelato il regista di Superman. “Stiamo
realizzando Clayface in questo momento e, cavolo, la
sceneggiatura di Mike Flanagan è davvero ottima. Puro horror“.
“Stiamo lavorando a The Brave and the Bold, Wonder Woman, The
Batman 2 con Matt Reeves… Sgt. Rock”, ha continuato Gunn.
“The Authority [qui Gunn ride] i cortometraggi di Krypto.
Piccoli cartoni animati per bambini davvero divertenti”.
Non si fa però menzione di Swamp
Thing, Teen Titans, Booster Gold e
alcuni altri progetti che, a quanto pare, sono nelle prime fasi di
sviluppo. L’implicazione sembra essere che questi film e programmi
TV (Gunn ha anche definito la seconda stagione di Creature Commandos una “priorità
davvero importante per noi”) siano ora la priorità principale
per DC Studios. Gunn che ride però di The
Authority è interessante. Quando il film è stato
annunciato per la prima volta, è stato descritto come incentrato
sui personaggi WildStorm che entrano a far parte della DCU, mentre
i membri dell’Authority prendono in mano la situazione per fare ciò
che ritengono giusto.
Non è mai sembrato un film di grande
richiamo, anche se circolano voci secondo cui il prossimo progetto
di Gunn sarebbe Superman vs. The Authority. “Mi
piacevano molto i poteri dell’Ingegnere e mi piaceva prendere
elementi della storia di The Authority – lei è un membro di The
Authority nei fumetti – e darli a Lex Luthor, per combinare davvero
i personaggi Wildstorm e DC nella DCU”, ha detto in precedenza
Gunn riguardo all’inclusione di Angela Spica in Superman. “E
pensavo che i suoi poteri fossero adatti per combattere
Superman”.
Alla domanda, nella stessa
intervista, se The
Authority sarà ancora realizzato, ha risposto:
“Potrebbe sicuramente succedere. Non è qualcosa che sta
procedendo particolarmente velocemente in questo momento, ma
potrebbe sicuramente succedere”. Intanto, però, il prossimo
progetto in arrivo del DCU è la stagione 2 di Peacemaker,
con protagonistaJohn
Cena, in arrivo dal 21 agosto e di cui è stato
rilasciato un nuovo trailer proprio in occasione del San Diego
Comic Con.
In vista della première al Toronto
International Film Festival 2025 di settembre, Lionsgate ha
presentato il trailer ufficiale completo di Good
Fortune, il prossimo debutto alla regia di
Aziz Ansari.
Oltre alla regia, Ansari ha scritto
il film. Ha anche lavorato come produttore insieme ad Anthony
Katagas (12 anni schiavo; Amsterdam) e Alan Yang (Master of None;
Parks and Recreation).
La data della première al TIFF non è
stata ancora annunciata formalmente, ma il programma dovrebbe
essere disponibile il 12 agosto. Il 50° TIFF annuale si terrà dal 4
al 14 settembre.
Cosa sappiamo di Good Fortune?
In Good Fortune,
Keanu Reeves interpreta un “angelo custode
a basso costo” ben intenzionato ma poco qualificato di nome
Gabriel, che chiede alla sua capa Martha (Sandra
Oh) di affidargli “incarichi più significativi” (scopriamo
più tardi che il suo compito è quello di tenere lontane dal
pericolo le persone che mandano messaggi mentre guidano). Martha
gli dice che per salvare un’anima perduta, deve trovare un’anima
perduta, ed è qui che entra in gioco Arj, interpretato da
Aziz Ansari.
Arj fa lavoretti per un ricco
mondano di nome Jeff (Seth
Rogen), e Gabriel decide di provare a convincere il
suo nuovo protetto che essere ricco come Jeff non risolverebbe
tutti i suoi problemi scambiando le vite dei due uomini.
Sfortunatamente per Gabriel, avere una quantità esagerata di denaro
finisce per rendere Arj davvero felice, e l’angelo perde le ali ed
è costretto a vivere come un essere umano.
La Lionsgate ha presentato il primo
filmato di Good Fortune durante il CinemaCon dello
scorso anno, e in quell’occasione Ansari ha spiegato di voler
realizzare una commedia dopo aver recentemente lavorato a progetti
drammatici.
“I film ci permettono di vivere
la vita nei panni di qualcun altro. Se riesci a scrivere di cose
che tutti affrontano e di cui nessuno parla, sei sulla buona
strada”, ha detto l’ex attore di Parks and Recreation ai
presenti. “Questo film parla di ciò che molte persone stanno
facendo: lottare.”
Good Fortune segna
il debutto alla regia di Aziz Ansari, che è anche
produttore esecutivo insieme a Jonathan McCoy,
Christopher Woodrow e Connor
DiGregorio. Il film uscirà nelle sale cinematografiche
statunitensi il 17 ottobre.
Venerdì al Comic-Con di San Diego i
fan hanno affollato il panel dedicato a Gen
V in occasione del lancio, da parte di Prime Video, del trailer ufficiale
dell’attesissima seconda stagione dell’acclamata serie spin-off
ambientata nel mondo di The
Boys, serie vincitrice agli Emmy. Questa stagione
di Gen Vpresenta eventi chiave e rivelazioni che
influiranno sul capitolo finale di The Boys. I primi tre
episodi debutteranno il 17 settembre in esclusiva su Prime Video in
oltre 240 Paesi e territori nel mondo.
L’attesissima seconda stagione
I componenti del cast Jaz Sinclair,
Maddie Phillips, London Thor, Derek Luh, Hamish Linklater e lo
showrunner Michele Fazekas hanno partecipato a questo emozionante
panel moderato da P.J. Byrne, uno degli attori più amati del
franchise.
Il panel si è aperto con un saluto a
sorpresa da parte di uno dei componenti dei The Seven ed ex
studente della Godolkin University, The Deep, interpretato da Chace
Crawford, che torna come guest star nella seconda stagione di
Gen V.
Il trailer ufficiale della seconda
stagione anticipa entusiasmanti sviluppi per i personaggi più amati
dai fan, sorprendenti cameo dall’universo di The Boys,
l’ingresso di Ethan Slater (Wicked) nel ruolo fisso di
Thomas Godolkin e altre rivelazioni inaspettate.
Sean Patrick Thomas (Till – Il
coraggio di una madre), che interpreta Polarity, entra a far
parte del cast fisso per la prossima stagione.
Slater è noto soprattutto per aver
interpretato ‘Boq’ nel film premio Oscar Wicked, ottenendo
una nomination ai SAG e una nomination ai Tony per il ruolo da
protagonisra in SpongeBob SquarePants a Broadway. Ha
ottenuto consensi anche per Spamalot – Il musical e
apparirà prossimamente in Gen V e in Elsbeth
della CBS.
Nella seconda stagione, la scuola è
ricominciata. Mentre il resto dell’America si adatta al pugno di
ferro di Patriota, alla Godolkin University il nuovo, misterioso
preside presenta un programma che promette di rendere gli studenti
più forti che mai. Cate e Sam sono eroine acclamate, mentre Marie,
Jordan ed Emma tornano a malincuore al college, oppresse da mesi di
traumi e perdite. Ma feste e lezioni sono difficili da gestire con
la guerra che infuria tra Umani e Supereroi, sia dentro sia fuori
dal campus. Il gruppo viene a conoscenza di un programma segreto
che risale alla fondazione della Godolkin University e che
potrebbe avere implicazioni più grandi di quanto pensino. E, in
qualche modo, Marie ne è coinvolta.
La seconda stagione vede nel cast
Jaz Sinclair nel ruolo di Marie Moreau, Lizze Broadway nei panni di
Emma Meyer, Maddie Phillips interpreta Cate Dunlap, London Thor è
Jordan Li, Derek Luh nel ruolo di Jordan Li, Asa Germann è Sam
Riordan, Sean Patrick Thomas nei panni di Polarity e Hamish
Linklater interpreta Dean Cipher.
Michele Fazekas è showrunner ed
executive producer. Inoltre, Eric Kripke, Seth
Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Pavun
Shetty, Ken Levin, Jason Netter, Garth Ennis, Darick Robertson,
Michaela Starr, Ori Marmur, Thomas Schnauz, Steve Boyum e Brant
Engelstein sono executive producer. Loreli Alanís, Gabriel Garcia e
Jessica Chou sono co-executive producers. La serie è prodotta da
Sony Pictures Television e Amazon MGM Studios, in associazione con
Kripke Enterprises, Point Grey Pictures e Original Film.
Gran parte di
Terra-828 de I
Fantastici Quattro: Gli Inizi è stata realizzata
con effetti speciali, e siamo sicuri che ricorderete le foto dal
set che mostravano una versione “reale” della
Cosa.
Il personaggio è stato realizzato
con effetti visivi (a differenza dei film dei Fantastici Quattro
del 2005 e del 2007), ma questa controfigura è stata utilizzata sul
set per fornire al cast e agli artisti degli effetti visivi del
materiale di riferimento di cui avevano tanto bisogno. Ora sappiamo
chi indossava il costume, e non era
Ebon Moss-Bachrach.
L’attore e wrestler professionista
Richard Summers-Calvert ha confermato di essere
stato il Ben Grimm ne I
Fantastici Quattro: Gli Inizi, condividendo al
contempo nuove foto del dietro le quinte dal set del reboot. Potete
dare un’occhiata più da vicino a Summers-Calvert nei panni della
Cosa nel post di Instagram qui sotto.
Nel frattempo, i Marvel Studios hanno pubblicato una
nuova scena eliminata da I
Fantastici Quattro: Gli Inizi che mostra Ben
Grimm in un programma di appuntamenti. I trailer trapelati dal D23
e dal Comic-Con includevano una prima versione di questa sequenza
tratta da filmati di prova, che è stata chiaramente girata per
davvero in seguito.
Durante il fine settimana, molti fan
hanno discusso dell’omissione di diverse scene dai trailer e dalle
foto dal set del reboot. Tuttavia, questo è abbastanza normale per
un film dell’MCU, e sembra che gran parte di questo materiale
(inclusa la scena della cena della domenica sera qui sotto) sia
stato girato esclusivamente per la promozione.
Nella
nostra recensione abbiamo scritto: “I Fantastici
Quattro: Gli Inizi conferma ciò che già si pensava in
seguito alla diffusione dei materiali promozionali: è un progetto
ben pensato, ben diretto, che sa dosare l’intimità e l’azione, che
grazie ai suoi variegati protagonisti si rivolge ad un pubblico
ampio, dai più giovani fino ai padri e alle madri.”.
Il film Marvel Studios I
Fantastici Quattro: Gli Inizi introduce la prima
famiglia Marvel composta da Reed Richards/Mister Fantastic
(Pedro
Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile (Vanessa
Kirby), Johnny Storm/Torcia Umana (Joseph
Quinn) e Ben Grimm/la Cosa (Ebon
Moss-Bachrach) alle prese con la sfida più difficile
mai affrontata. Costretti a bilanciare il loro ruolo di eroi con la
forza del loro legame familiare, i protagonisti devono difendere la
Terra da una vorace divinità spaziale chiamata Galactus
(Ralph Ineson) e dal suo enigmatico Araldo, Silver
Surfer (Julia Garner). E se il piano di Galactus
di divorare l’intero pianeta e tutti i suoi abitanti non fosse già
abbastanza terribile, la situazione diventa all’improvviso una
questione molto personale.
Il film è interpretato anche da
Paul Walter Hauser, Natasha Lyonne e Sarah
Niles. I
Fantastici Quattro: Gli Inizi è diretto da
Matt Shakman e prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Grant
Curtis e Tim Lewis sono gli executive producer.
Dal 4 al 9 agosto
la città di Narni (TR) ospiterà la trentunesima edizione di
Narni. Le vie del cinema, la Rassegna di cinema restaurato,
diretta da Alberto Crespi e organizzata per iniziativa del
Comune di Narni con la collaborazione del Centro
Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale,Cineteca di Bologna, Unidis e con la Scuola
Internazionale di Comics di Roma.
Da più di trent’anni
numerosissimi appassionati e appassionate si ritrovano a Narni
Scalo per ammirare film classici del cinema italiano proiettati su
grande schermo, in copie restaurate, con una qualità di visione
ormai inusitata in un’epoca in cui la fruizione del cinema passa
sempre di più attraverso mezzi “moderni” come la tv casalinga –
grazie alla presenza delle piattaforme – o addirittura il telefono
cellulare.
Domenica 3 agosto
si terrà il concerto di apertura delle Vie Del Cinema con il
Briccialdi Sax Quartet: un’esperienza immersiva nelle
colonne sonore attraverso le musiche di grandi compositori come
Morricone, Rota, Piazzolla, Gershwin, H. Mancini eseguite da una
formazione cameristica composta da soli sassofoni, che prevede
la partecipazione di alcuni tra i migliori allievi del
Conservatorio statale di musica “Giulio Briccialdi” di Terni.
IL CINEMA RESTAURATO È
PROTAGONISTA.
Anche quest’edizione
proporrà una ricca selezione di film di recente recupero proiettati
ogni sera a partire dalle ore 21.00 sul grande schermo allestito
nel Parco pubblico “Bruno Donatelli” di Narni, a ingresso
gratuito (fino a esaurimento posti).
Prosegue il rapporto
forte e produttivo con la Cineteca Nazionale, che si occupa
della conservazione e del restauro dei film italiani all’interno
del Centro Sperimentale di Cinematografia.
I cinque restauri della
Cineteca che verranno proiettati quest’anno propongono un giusto
equilibrio fra maestri riconosciuti e titoli da riscoprire:
La Notte di Michelangelo Antonioni fa parte
della cosiddetta “trilogia dell’incomunicabilità”, con tre grandi
divi come Monica Vitti, Jeanne Moreau e Marcello Mastroianni;
Il giovedì è uno dei capolavori di Dino Risi,
grande autore della commedia all’italiana; La Visita
di Antonio Pietrangeli, scritto tra gli altri da Ettore
Scola, è un bellissimo ritratto di donna con una strepitosa
interpretazione di Sandra Milo; con Le ore dell’amore
continua invece la riscoperta di un regista che Narni ha già
incontrato in anni recenti, Luciano Salce; e infine
Questi fantasmi è un’incursione nel cinema del sommo
drammaturgo e attore Eduardo De Filippo.
Quest’anno Narni, come
già accaduto in passato, propone anche un film straniero. Per
rendere il dovuto omaggio a un genio assoluto come David
Lynch, scomparso nel gennaio del 2025, verrà proiettato il
meraviglioso Una storia vera nella copia restaurata
(e riportata nei cinema) dalla Cineteca di Bologna.
IL PROGRAMMA COMPLETO
CON GLI OSPITI DELLE SERATE
Si parte lunedì 4
agosto con la serata dedicata al ricordo di David Lynch,
scomparso all’inizio del 2025, con la proiezione del film A
straight story – Una storia vera (1999) presentato dal
regista e sceneggiatore Stefano Reali e da Matteo
Marino, fondatore di davidlynch.it, autore del libro I
segreti di David Lynch.
Martedì 5 agosto a
introdurre La visita (1964) di Antonio Pietrangeli
sarà Piera DeTassis, giornalista e critica cinematografica
italiana, nonché curatrice del libro Antonio Pietrangeli. Il
regista che amava le donne.
Si prosegue mercoledì 6 agosto con la proiezione di
Questi Fantasmi (1954) di Eduardo De Filippo,
presentato al pubblico da Sergio Bruno, Responsabile
dell’Area preservazione e restauro del CSC – Cineteca Nazionale e
la curatrice del fondo De Filippo, Maria Procino.
Giovedì 7 agosto
verrà proiettato il film Le ore dell’amore (1963) di
Luciano Salce. A discuterne sarà il figlio del regista, Emanuele
Salce.
A presentare La
Notte (1961) di Michelangelo Antonioni venerdì 8
agosto sarà Luciano Tovoli, direttore della fotografia che
ha più volte lavorato con il regista.
TORNA PER I PIÙ PICCOLI LA
RASSEGNA DEL CINEMA ANIMATO.
La rassegna parallela
alla classica selezione di pellicole restaurate proporrà ogni sera
su grande schermo a partire dalle ore 21.00, in un’ala laterale del
Parco pubblico “Bruno Donatelli”, una selezione di film
animati dedicati ai più piccini. Saranno proposti:
Minions (2015) diretto da Pierre Coffin e Kyle Balda,
Inside Out, diretto da Pete Docter e Ronnie del Carmen,
The LEGO movie (2014), diretto da Phil Lord and
Christofer Miller, Happy Feet (2006),
diretto da George Miller,
Wonka (2023) diretto da da Paul
King, Ralph Spaccainternet, (2018) diretto da Rich
Moore e Phil Johnston.
Ogni sera sono inoltre
previste attività e laboratori per bambine e bambini a
cura di Roberta
Rossi (Bobbina)
NARNI E LA MUSICA: UN
CONCERTO PER INAUGURARE LE VIE DEL CINEMA 2025
In apertura a Narni.
Le Vie del Cinema 2025, il 3 agosto si terrà un concerto
imperdibile con il Briccialdi Sax Quartet, formazione
composta da alcuni tra i migliori allievi del Conservatorio Statale
di Musica “Giulio Briccialdi” di Terni: Marco Mari (sax
soprano/contralto), Jacopo Cento (sax contralto), Samuele
Giuliobello (sax tenore) e Giacomo Pieri (sax baritono).
Il quartetto,
interamente formato da sassofoni, spazia tra diversi repertori
e stili, dal classico al jazz fino alle musiche etniche,
interpretando con versatilità e energia le colonne sonore che hanno
segnato la storia del cinema. Il programma propone un
affascinante viaggio musicale tra le opere di grandi
compositori come Morricone, Rota, Piazzolla, Gershwin e Henry
Mancini, evocando atmosfere che dialogano perfettamente con le
immagini sul grande schermo.
Un appuntamento che
celebra il connubio tra musica e cinema, affidato al talento
emergente di una giovane realtà artistica d’eccellenza.
NARNI. LE VIE DEL
CINEMA E L’ECOSOSTENIBILITÀ.
Anche per l’edizione 2025
l’organizzazione di Narni. Le vie del cinema ha ideato una
rassegna all’insegna del rispetto dell’ambiente e della promozione
attiva dell’ecosostenibilità. È per questo motivo che ha ottenuto a
conclusione della rassegna del 2023 un certificato dall’Agenzia
Regionale per la Protezione Ambientale dell’Umbria che attesta
l’impegno sostenuto in questo senso: i criteri alla base della
manifestazione hanno come punto fermo l’idea di
sostenibilità ambientale creando il minor impatto ambientale
possibile, promuovendo l’utilizzo di un parco naturalistico.
Verranno adottati una serie di accorgimenti, tra cui: utilizzo di
strutture in acciaio smontabili e riutilizzabili; impianti
elettrici allestiti ad hoc e smontabili al termine della
manifestazione e riutilizzabili di anno in anno; per veicolare la
rassegna, l’uso della carta stampata sarà ridotta al minimo, e solo
ed esclusivamente per esigenze legate alla necessità di
comunicazione istituzionale. Invece della carta si lavora con
inviti digitali, app dell’evento, codici QR, agende on line. In
aggiunta ogni anno all’interno del luogo di svolgimento della
rassegna vengono piantati nuovi alberi per azzerare le poche
emissioni di anidride carbonica prodotta.
Viene promossa la
mobilità lenta per raggiungere i luoghi della manifestazione e
l’uso di piatti, bicchieri e posate riciclabili e biodegradabili
presso il punto di ristoro, che proporrà prodotti locali al fine
della promozione delle aziende del territorio e quindi con impatto
minimo dovuto ai trasporti.
LA SCUOLA
INTERNAZIONALE DI COMICS RACCONTA LE VIE DEL CINEMA PER L’EDIZIONE
2025
Anche quest’anno, per la
quarta edizione consecutiva, Le vie del Cinema rinnova la
collaborazione con la Scuola Internazionale di Comics di
Roma, coinvolgendo attivamente studenti e studentesse nella
realizzazione dell’identità visiva della manifestazione.
La rassegna
cinematografica si pone l’obiettivo di sensibilizzare il
pubblico alla fruizione di pellicole storiche italiane
proposte in versione restaurata durante l’annuale
appuntamento organizzato nel Comune di Narni a partire dal
1995.
Il progetto, che coinvolge le classi più avanzate dei corsi di
Graphic Design e Illustrazione coordinate
dai docenti Franco Marconi e Sandro
Mattioli, si arricchisce quindi di un prestigio e di un valore
ancora più profondi. Lavorando in
sinergia e unendo competenze e linguaggi, gli studenti e le
studentesse hanno prodotto tutti i contenuti di comunicazione e
promozione dell’evento, dalla locandina ufficiale al materiale
grafico coordinato, ideato sia per i supporti cartacei che per
quelli digitali.
Insieme a una serie di
ritratti dei registi e alle rielaborazioni artistiche
delle locandine dei film proposti nel programma della
manifestazione, sono state realizzate alcune illustrazioni
originali utilizzate per il merchandising ufficiale dell’evento
e per la promozione della rassegna animata dedicata al pubblico dei
più giovani.
ARTE E RIGENERAZIONE
URBANA PER LA CITTÀ DI NARNI
Con il progetto delle
opere murali, eseguite dall’artista David Pompili, per ripercorrere
Le vie del cinema dal 1995 ad oggi attraverso la
rappresentazione di figure iconiche del cinema italiano, si
sancisce nuovamente il rapporto tra Narni Scalo e la settima
arte.
Le immagini che traggono
ispirazione dalla manifestazione nel corso degli anni creano un
museo a cielo aperto, portando visitatori e visitatrici alla
ricerca e alla scoperta dei volti del cinema che colorano le vie
della città.
Lo stile di Pompili si
distingue per un linguaggio visivo che fonde le suggestioni della
pop art con l’energia della street art contemporanea. L’uso deciso
del colore, applicato su immagini in scala di grigio, crea un
contrasto visivo di forte impatto, pensato per dialogare
direttamente con il territorio di Narni Scalo e la sua identità
industriale e post-industriale. Un incontro tra materia e visione
artistica che vuole essere messaggio: l’arte come strumento di
rigenerazione e nuova narrazione del paesaggio urbano
Il brutale mondo di Mortal
Kombat potrebbe presto trasformarsi in un universo
cinematografico molto più ampio. Con Mortal
Kombat 2 in arrivo, il produttore Todd
Garner ha confermato che il sequel è ben lungi dall’essere
il capitolo finale del franchise.
In una recente intervista con lo
YouTuber FutureBoyWho2, Garner ha rivelato che il team
creativo ha grandi progetti per il futuro. “Speriamo che questa
non sia la fine”, ha detto. “Non si tratta di un film una
tantum. Speriamo che sia solo l’inizio.” Garner ha anticipato
importanti sviluppi per personaggi come Scorpion e
Bi-Han, che torneranno nei panni di Noob Saibot nel
prossimo film. Ha anche rassicurato i fan che momenti iconici, come
quello in cui Kano ottiene finalmente il suo caratteristico occhio
metallico, sono in arrivo.
Sebbene il futuro della serie
dipenda dall’esito del prossimo film, Garner ha chiarito che la
porta è aperta a ulteriori sviluppi. “Se questo film avrà
successo, avremo l’opportunità di realizzare sequel, spin-off e
l’opportunità di introdurre nuovi personaggi, continuando a
sviluppare quelli che i fan già conoscono e amano.”
Potenziali sequel, spin-off
e nuove aggiunte al roster potrebbero contribuire a
plasmare un universo di Mortal Kombat più ampio e
in continua evoluzione. E pur non confermando l’apparizione del
personaggio in Mortal Kombat II, Garner ha
lasciato intendere che il franchise ha grandi progetti per
Rain.
Da New Line Cinema arriva l’ultimo
capitolo ad alto rischio del franchise di videogiochi di successo
in tutta la sua brutale gloria, Mortal Kombat
II.
I Fantastici
Quattro: Gli Inizi (qui la recensione) segna il
debutto della Prima Famiglia Marvel nel nuovo universo
alternativo Terra‑828, come anche l’inizio della Fase 6 dell’MCU. Nonostante il film presenti
una battaglia epica contro Galactus, una potente
introduzione a Franklin Richards e una regia visivamente
distintiva, lascia una serie di interrogativi non risolti. Questi
dubbi non solo alimentano il dibattito fra i fan, ma creano anche
il terreno narrativo ideale per l’atteso Avengers:
Doomsday. Le domande spaziano da connessioni familiari
fino ai misteri del multiverso, introducendo questioni che solo il
prosieguo dell’universo cinematografico potrà chiarire. Scopriamole
tutte in questo approfondimento!
Nel film, il legame tra Ben
Grimm/La Cosa (Ebon
Moss-Bachrach) e Rachel Rozman (Natasha
Lyonne) appare carico di tensione e affidamento
reciproco. Pur ispirandosi ai fumetti, dove Ben è legato però ad
Alicia Masters, il film introduce Rachel come un
personaggio nuovo e seducente. L’attrazione tra i due è evidente,
anche se La Cosa si trattiene
dall’esporsi, convinto di non poter piacere a nessuno dato il suo
aspetto. Verso il finale del film, però, egli va da Rachel
dicendole di averla voluta vedere prima dello scontro con Galactus.
Non c’è un seguito a questo momento, per cui per il momento non
sappiamo se tra i due nascerà finalmente qualcosa.
Nel film Sue Storm
(Vanessa
Kirby) accenna alla figura assente del padre suo e del
fratello Johnny (Joseph
Quinn), evocando mistero e un velo di abbandono. Nel
materiale originale a fumetti, Franklin Storm è un
personaggio complesso, mente scientifica dietro la Future Foundation. Il film non chiarisce se sia vivo, il
suo ruolo nella loro vita o eventuali motivazioni della sua
sparizione. Di certo, il figlio di Sue e Reed
(Pedro
Pascal) viene chiamato in suo onore, segno che il legame
tra lui e i figli era forte. Sarebbe però interessante scoprire
qualcosa in più su di lui, un po’ come avvenuto per il padre di
Tony Stark.
Il film è ambientato su Terra‑828,
un universo alternativo con estetica anni ’60. Nel finale del film,
il gruppo è ancora su questo mondo ma Sappiamo che la
scena post-credits di Thunderbolts*
vede i protagonisti di quel film assistere all’arrivo sulla Terra
dell’astronave dei Fantastici Quattro. È possibile pensare che
stiano inseguendo Dottor Destino, il quale in seguito allo scontro
con Sue Storm potrebbe aver rapito Franklin e averlo portato con sé
nell’universo dove vivono i personaggi che abbiamo fino ad oggi
conosciuto. Il loro spostarsi porta a chiedersi se rivedremo mai
Terra-828 e se i Fantastici Quattro torneranno lì una volta
sconfitto Destino.
Sue Storm (Vanessa Kirby) e Franklin Richards in I
Fantastici Quattro: Gli Inizi
Sue è presentata incinta di
Franklin, ma il film per ora non chiarisce se in futuro ci sarà
l’intenzione di aver un secondo figlio come nei fumetti, cosa che
porta alla nascita di Valeria Richards. Non
sappiamo se il loro destino familiare nel MCU includerà quindi un
altro bambino: si tratta di una scelta narrativa ancora oscura, ma
le potenzialità per inserimenti futuri esistono. Questo
interrogativo apre per adesso riflessioni sulle dinamiche familiari
e su come l’arrivo di nuovi componenti influenzerà i rapporti
dentro il team.
Quando Dottor Destino ha preso il
potere in Latveria?
Un’immagine di Latveria in L’Invincibile Iron Man Vol.
3
Nel Summit della Future Foundation,
il seggio del paese Latveria è vuoto, suggerendo che il sovrano
Victor von Doom potrebbe controllare direttamente
il paese o non essere ancora divenuto il comandante. Il posto
potrebbe essere ruolo in quanto vacante. È un dettaglio molto
importante che suggerisce un futuro coinvolgimento narrativo per
questo paese inventato, ma per ora resta il mistero attorno alla
sua ascesa e al suo ruolo in Terra‑828.
Norrin Radd (Silver Surfer) esiste
in questo universo?
Il Silver Surfer di Norrin Radd in I Fantastici 4 e Silver
Surfer
Julia Garner
interpreta la versione Silver Surfer di
Shalla‑Bal, non quella di Norrin
Radd. Una scelta che devia dai fumetti classici. Non
sappiamo se in Terra‑828 esista o sia mai esistito Norrin Radd,
oppure se il ruolo del Surfer sia affidato esclusivamente a questa
figura alternativa. È probabile che il più celebre dei Silver
Surfer possa essere introdotto in futuro, facendo anche ritornare
in scena Shalla-Bal, che al termine del film si sacrifica per
sconfiggere Galactus finendo con lui in un indefinito punto
dell’universo.
Dopo il climax finale,
Galactus (Ralph Ineson) viene
respinto e spedito in un altrove, lontano dalla Terra. Tuttavia il
film non spiega se il suo destino sia definitivo o se ritornerà
come minaccia cosmica. Non sappiamo dove sia andato, quali universi
visiterà e se preparerà un contrattacco. In ogni caso, questo modo
di farlo uscire di scena lascia pensare che la sua sconfitta sia
solo temporanea e lascia quindi aperta la possibilità che possa
tornare con una potenza ancora maggiore.
Che fine ha fatto la crisi spaziale
citata in apertura?
Ebon Moss-Bachrach e Joseph Quinn in I Fantastici Quattro: Gli
Inizi
Il prologo menziona una “crisi
spaziale” globale, ma il film non ne fornisce origine, cause o
conseguenze dettagliate. Ci viene mostrata l’emergenza, ma manca il
contesto di chi abbia innescato la crisi, se sia parte di una
minaccia più ampia o solo evento circoscritto. Resta quindi un
mistero narrativo che potrebbe però diventare chiave per sviluppi
futuri nella saga cosmica dell’MCU.
Quali altri poteri possiede
Franklin Richards?
Alla fine Franklin Richards manifesta capacità
straordinarie: resuscita sua madre, il che suggerisce un controllo
sulla realtà. Ma il film non chiarisce fino a che punto possa
estendere i suoi poteri: manipolazione quantistica, viaggi
interdimensionali, creazione di universi? Il suo potenziale rimane
enigmatico, pronto probabilmente a esplodere in Avengers:
Doomsday. Il suo ruolo cosmico resta una delle più
grandi attese narrative del futuro MCU, ma di certo Franklin è già
così uno dei personaggi più potenti di tutto l’MCU.
Quali sono i piani di Victor von
Doom con Franklin?
Nella scena mid-credits, una figura
incappucciata – ovvero Dottor Destino – osserva
Franklin da vicino. Non sappiamo se vuole usarlo come arma o
catalizzarlo per alterare il multiverso. Le motivazioni dietro il
suo interesse rimangono oscure, ma suggeriscono manipolazioni
cosmiche: il potere di Franklin potrebbe essere cruciale per i
piani futuri di Doom e delle incursioni universali. Questa
incertezza apre la strada alla guerra tra il villan e gli Avengers
che vedremo in Avengers:
Doomsdaye Avengers:
Secret Wars.
I Fantastici Quattro: Gli
Inizi (qui
la nostra recensione) è stato accolto come un eroe al
botteghino; l’ultima avventura supereroistica della Marvel ha incassato 100 milioni di
dollari all’estero e 218 milioni di dollari a livello globale.
Queste vendite di biglietti sono di
poco superiori a quelle del lancio internazionale di
Superman,
che ha incassato 95 milioni di dollari debuttando in 78 mercati
all’inizio di luglio. Tuttavia, Superman ha
avuto un debutto globale (di poco) più ampio, con 220 milioni di
dollari. I Fantastici Quattro: Gli Inizi è
arrivato in 52 mercati, con Messico (12 milioni di dollari), Regno
Unito (10,8 milioni di dollari), Francia (5,7 milioni di dollari) e
Brasile (5,1 milioni di dollari) come i territori con gli incassi
più alti. Il film ha fallito in Cina con 4,5 milioni di dollari, il
che non sorprende visto che il Paese è stato ostile alla maggior
parte dei film di supereroi negli ultimi anni. Ma persino
Superman, più
riconoscibile ma ultra-patriottico, è riuscito a incassare 6,6
milioni di dollari al suo debutto in Cina.
Diretto da Matt
Shakman, I Fantastici Quattro: Gli Inizi
segue il quartetto di supereroi composto Reed
Richards (Pedro
Pascal), Sue
Storm (Vanessa
Kirby), Johnny
Storm (Joseph
Quinn) e Ben
Grimm (Ebon
Moss-Bachrach) mentre proteggono il loro mondo da un
essere cosmico che divora pianeti. Le ottime recensioni e il
passaparola positivo dovrebbero favorire il film al botteghino
nelle prossime settimane. Questa accoglienza iniziale è
incoraggiante per Disney e Marvel, che da tempo si sono distinte
come le più affidabili case di produzione di successi di Hollywood,
ma che recentemente hanno faticato a mantenere la costanza
commerciale. Sebbene
Deadpool & Wolverine
dello scorso anno sia stato un enorme successo da miliardi di
dollari, i due precedenti film dello studio quest’anno,Captain America: Brave New
World
di febbraio eThunderbolts*
di maggio, hanno entrambi perso denaro a fronte dei loro budget di
180 milioni di dollari. Altri tre film ad alto budget hanno
raggiunto importanti traguardi al botteghino, con
Superman
e
F1
che hanno raggiunto i 500 milioni di dollari eJurassic
World – La Rinascita
che ha superato i 700 milioni di dollari in tutto il mondo nel fine
settimana.
L’attrice Vanessa Kirby, interprete di Sue
Storm, ha espresso il suo interesse nel portare l’alter
ego oscuro della Donna Invisibile nell’MCU dopo I
Fantastici Quattro: Gli inizi (qui
la nostra recensione). In un’intervista con Variety, Kirby ha infatti
rivelato che “muore dalla voglia di interpretare Malice”.
L’attrice trova affascinante il retroscena di Sue Storm e ritiene
che gli aspetti più oscuri della tradizione fumettistica della
Donna Invisibile dovrebbero essere esplorati nell’MCU. Uno di
questi dettagli è la vera portata dei poteri di Sue Storm, che
potrebbe trasformare in un’arma divenendo la cattiva
Malice. Di seguito, ecco l’intera dichiarazione di
Vanessa Kirby:
“Non vedo l’ora di interpretare
Malice. Ha un passato davvero difficile. Ha perso sua madre in un
incidente stradale. Suo padre ha cercato di salvarla, ma non ci è
riuscito. È poi caduto in una spirale di alcolismo, è finito in
prigione per aver ucciso uno strozzino e poi è morto. Sue ha dovuto
diventare una madre per Johnny. Erano orfani. Hanno dovuto lottare
per sopravvivere. Quello che mi è piaciuto di lei è che ha scelto
una strada intrinsecamente positiva. Ha scelto di mantenere il
cuore aperto e di rimanere calorosa. La Future Foundation, per me, non era un nobile atto
politico, ma mi sembrava che fosse nella natura di Sue”.
“C’era una battuta in una scena
che non c’è più con Uomo Talpa, che adoro. Sono così entusiasta
all’idea che potremmo fare di più con lui se dovessimo continuare
con questo progetto, perché Paul [Walter Hauser] è fantastico. Ma
in quella scena lei diceva qualcosa del tipo: “Potrei farti venire
un aneurisma in due secondi, se volessi”. Nei fumetti, Sue usa
spesso questa minaccia: “Potrei creare un campo di forza nel tuo
cervello e farti venire un aneurisma. Potrei inserire una bolla
d’aria dentro di te e ucciderti in un istante“. Questi poteri sono
anche molto letali e molto pericolosi“.
“Ma questi quattro hanno scelto
di unire la comunità globale e di essere una forza del bene. Ma
potrebbero anche scegliere di essere una forza del male. Adoro il
concetto di scelta, non solo: ”Oh, siamo supereroi, ecco chi
siamo”.Lei ha preso questa decisione, ma con un semplice
tocco delle dita potrebbe essere letale. Mi è sembrato così reale
che qualcuno che cerca di essere una forza del bene abbia anche la
capacità, come tutti noi, di essere luce e oscurità”.
“Mi dispiace, sono una fan
sfegatata di Sue. C’era qualcosa di così allegorico in lei. Si
chiamava Invisible Girl. Poi arriva Psycho-Man e sconvolge tutto, e
lei si confronta con il suo lato oscuro in Malice. Torna e cambia
il suo nome in Invisible Woman. Quindi si trasforma da ragazza a
donna. C’è qualcosa nell’affrontare le parti più difficili di sé
stessi in Malice che mi è sembrato estremamente toccante. Spero
davvero che un giorno mi sarà permesso di essere Malice per
lei“, conclude Vanessa Kirby.
Nei fumetti Marvel,
Malice è il lato oscuro che si risveglia in Sue
Storm quando viene spinta al limite emotivo. Malice è guidata dalla
rabbia, ma la sua trasformazione può anche essere attivata da una
forza esterna. In entrambi i casi, riflette le frustrazioni
represse di Sue. Come dice lei stessa nella sua prima apparizione,
Sue Storm si stanca del suo aspetto innocente e sfoga tutta la sua
rabbia repressa. Il successo di critica e commerciale di I
Fantastici Quattro: Gli Inizi apre indubbiamente le porte
a un approfondimento della tradizione fumettistica di ciascun
membro del team. I precedenti film dei Fantastici Quattro non hanno
avuto successo, il che ha portato a rivisitare più volte le origini
dei personaggi.
Ora, nell’MCU, le future storie dei
Fantastici Quattro potrebbero approfondire, ad esempio, il
personaggio di Malice di Sue Storm e gli esperimenti più
discutibili di Reed Richards. L’interpretazione di Sue Storm da
parte di Vanessa Kirby è notevolmente più intensa ed
emotivamente complessa rispetto alle rappresentazioni passate. La
sua Donna Invisibile è visibilmente indurita dai sacrifici che ha
già compiuto, compreso quello di salvare Franklin Richards nel finale di I
Fantastici Quattro: Gli Inizi. Questa caratterizzazione
rende l’idea di una trasformazione in Malice molto più plausibile
all’interno dell’MCU.
È stato pubblicato un nuovo trailer
di IT:
Welcome to Derry dopo un panel al San Diego Comic-Con,
che anticipa una forza sinistra e demoniaca nella piccola città,
che potrebbe essere presente oltre a Pennywise. Ancora una volta, vediamo
pochissimo del clown assassino interpretato da Bill Skarsgård, il che potrebbe indicare che
il suo tempo sullo schermo sarà piuttosto limitato. Oppure HBO Max
sta semplicemente cercando di mantenere segreto l’iconico mostro e
il suo ruolo nella storia (assicurando così molte sorprese agli
appassionati dell’horror).
Cosa sappiamo di IT: Welcome to Derry
La serie, prodotta dalla Warner
Bros. Television e sviluppata per la televisione dai registi
Andy Muschietti e Barbara
Muschietti (IT,
The
Flash) e Jason Fuchs (Wonder
Woman), debutterà su HBO e sarà disponibile in streaming in
Italia grazie a Sky. Muschietti dirigerà quattro episodi della
serie di nove episodi. Bill Skarsgård ha descritto IT:
Welcome to Derry come “piuttosto hardcore” e ha ammesso di
aver avuto qualche esitazione nel riprendere quello che è diventato
forse il suo ruolo più iconico.
“In un certo senso, mi sentivo
come se avessi chiuso con quel personaggio. Era anche perché stavo
girando [Nosferatu], stavo interpretando Orlock e, per me, era come
se fosse ‘l’ultimo chiodo nella bara dei miei ruoli da
mostro’“, ha spiegato. ”Quindi mi sentivo come se avessi
chiuso con quella parte e volessi fare cose diverse. Naturalmente,
anche la cosa di Pennywise mi ha definito in modo piuttosto netto.
Pensavo: ‘Quello è il me stesso ventiseienne’. Non sono più un
ragazzo giovane“.
“Poi le cose sono cambiate.
Barbara e Andy, i Muschietti, lo stanno realizzando. Li adoro. Sono
amici molto cari. Anzi, sono come una famiglia. Sono il padrino di
suo figlio. Quindi li adoro, e ho pensato: ‘Va bene, riportiamolo
in vita’”. Skarsgård ha aggiunto: “È stato divertente. Mi
è piaciuto più di quanto pensassi, in realtà. Ci sono parti in cui
abbiamo potuto esplorare lati di Pennywise che non avevamo mai
visto, ed è divertente. Mi sono ricordato quanto mi è piaciuto
lavorare con Andy, e ci divertiamo molto insieme. Penso che ci
siano alcune cose interessanti che non abbiamo ancora visto e che
spero il pubblico apprezzerà e si divertirà a guardare“.
Ambientato nell’universo di
IT di Stephen King, IT:
Welcome to Derry è basato sul romanzo e amplia la visione
creata dal regista Andy Muschietti nei film
IT – PARTE 1 e IT – PARTE
2. Il cast è guidato da Taylour Paige,
Jovan Adepo, Chris Chalk,
James Remar, Stephen Rider,
Madeleine Stowe, Rudy Mancuso e
Bill Skarsgård. È stato anche confermato che
IT: Welcome to Derry sarà trasmesso per la prima
volta questo ottobre, il che significa che dovremmo tornare a Derry
in tempo per Halloween.
Il primo filmato della commedia
live-action Coyote vs. Acme, in uscita
prossimamente, è stato proiettato al San Diego Comic-Con, offrendo
un assaggio di ciò che il film ha da offrire. Con John Cena e Will Forte alla guida di un cast umano di
talento, il film vedrà attori e attrici interagire con personaggi
animati in CGI alla Chi ha incastrato RogerRabbit?.Durante il panel dedicato al film nella Hall H del
Comic-Con, il team dietro Coyote vs. Acme ha anche
confermato la data di uscita nelle sale, fissata per il 28
agosto 2026.
Originariamente destinato a essere
accantonato per sempre a causa di un’agevolazione fiscale di 30
milioni di dollari per la Warner Bros., le proteste del pubblico e
le pressioni dei suoi creatori e del cast hanno contribuito a dare
nuova vita al film e a garantirgli un’ampia distribuzione nelle
sale. Al Comic-Con, il pubblico della Hall H ha dunque ora avuto la
fortuna di vedere alcune scene del film. La clip iniziale mostra
Willy Coyote che ricorda tutte le ferite subite a
causa dei prodotti difettosi della Acme, mentre viene attirato da
uno spot pubblicitario con protagonista l’avvocato Kevin Avery,
interpretato da Will Forte, e incontra Avery nel suo ufficio,
che prontamente fa saltare in aria involontariamente.
A metà del panel, sono stati
proiettati sei minuti di filmati che mostravano Avery e Willy in
un’aula di tribunale (con Luis Guzman nel ruolo
del giudice) che si confrontavano con Buddy Crane (John
Cena), l’avvocato dalla parlantina sciolta della Acme.
Dopo che Crane ha pronunciato un’apertura pulita, Avery balbetta
invece una risposta imbarazzante. Il filmato passa poi allo stesso
Avery in una stanza d’albergo, dove riceve una misteriosa
telefonata da qualcuno che esordisce con “Come va, doc?”.
Il chiamante, che non rivela il suo nome ad Avery, afferma di avere
prove che potrebbero mettere fine alla Acme una volta per
tutte.
Cosa aspettarsi da Coyote Vs. Acme
Il filmato del Comic-con chiarisce
dunque che c’è una commedia di livello superiore in gioco oltre
alla tipica comicità slapstick dei Looney Tunes.
Piccoli dettagli come “Hurt” di Johnny
Cash in sottofondo mentre Willy ricorda le vecchie ferite
e la conclusione compiacente di John
Cena “Dio benedica le truppe” al termine del suo discorso di
apertura indicano che ci sarà molto da godere per chi ama la
commedia più intelligente.
L’altra grande novità è la
rivelazione di un altro iconico personaggio dei Looney Tunes, che
indica che la narrazione potrebbe essere molto più ampia di quanto
si pensasse inizialmente. La voce “misteriosa” è ovviamente quella
di Bugs Bunny, e il filmato lo presenta come uno
dei protagonisti del film, aprendo dunque la porta all’apparizione
di altri classici dei Looney Tunes (Foghorn Leghorn è già apparso
nelle immagini promozionali). Non resta ora che attendere un primo
trailer, in attesa dell’uscita in sala del film.
La maggior parte degli appassionati
di cinecomic si è chiesta come la prima stagione di Peacemaker di
James
Gunn si sarebbe inserita nel nuovo DCU, inaugurato con Superman. Secondo lo
stesso Gunn, Peacemaker – Stagione 2 dovrebbe
rispondere a questa domanda, e il breve trailer uscito al Comic-Con
lo fa sicuramente.
Dopo aver introdotto il concetto di
universi multipli o “tascabili” in Superman, Peacemaker –
Stagione 2 sembra pronta a buttarsi a capofitto nell’idea.
Tanta azione da supereroi, risate fuori dagli schemi e,
naturalmente, più Eagly sono in arrivo per la seconda stagione di
quello che potrebbe essere un capitolo fondamentale del nascente
DCU.
“Peacemaker esplora la storia
del personaggio che John
Cena riprende all’indomani del film del 2021 del produttore
esecutivo James Gunn, Suicide Squad – un uomo irresistibilmente
vanaglorioso che crede nella pace ad ogni costo, non importa quante
persone debba uccidere per ottenerla!”, è stato poi riferito.
I dettagli precisi sulla trama della seconda stagione sono ancora
per lo più nascosti, ma sappiamo che Frank Grillo riprenderà il ruolo di Rick Flag
Sr. e cercherà di vendicarsi per l’uccisione da parte di Peacemaker
di suo figlio Rick Jr. (Joel
Kinnaman) avvenuta in The Suicide Squad.
Arriva in
prima TV su Sky CinemaMaria,
il film di Pablo Larraín con Angelina
Jolie nel ruolo della Divina Callas, in
onda lunedì 28 luglio alle 21:15 su Sky Cinema Uno, in
streaming su NOW e disponibile on
demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand
anche in 4K.
Presentato in concorso alla 81ª Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di
Venezia 2024, Maria offre
uno sguardo personale e commovente sugli ultimi giorni della vita
della più grande cantante lirica di tutti i tempi, Maria Callas.
Ambientato a Parigi nel 1977, il film si concentra sugli ultimi
anni tormentati della sua vita a Parigi dove la leggendaria
cantante lirica vive in solitudine, lontana dal suo pubblico, dalla
sua arte e dagli affetti più cari.
Diretto da Pablo
Larraín e sceneggiato da Steven Knight,
Maria è il terzo tassello, dopo
Jakie e Spencer, della cosiddetta “trilogia”
di Larraín, che esplora figure femminili iconiche e complesse in
momenti cruciali della loro vita, spesso al culmine o al declino
della loro fama.
Il cast, oltre ad
Angelina Jolie, include Pierfrancesco Favino,
Alba Rohrwacher e
Valeria Golino.
Maria è un film Fremantle prodotto da
Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, una società del gruppo
Fremantle, Juan de Dios Larraín per Fabula Pictures, e Jonas
Dornbach per Komplizen Film, un’esclusiva per l’Italia Rai
Cinema.
La trama di
Maria
MARIA, il film
sul mondo dell’opera lirica diretto dall’acclamato regista Pablo
Larraín presenta l’attrice premio Oscar® Angelina Jolie nei panni
di Maria Callas, una delle figure più emblematiche del 20° secolo.
La trama segue le vicende della rinomata soprano di origine greca
durante il suo soggiorno a Parigi, città in cui si rifugia dopo una
vita pubblica costellata di eventi emozionanti e tumultuosi. MARIA
ripercorre gli ultimi giorni della ‘Divina’ assorta in una profonda
riflessione sulla propria vita e identità.
Dopo
averci svelato le ricerche fatte un nuovo video condiviso
durante le riprese di Avengers: Doomsday anticipa alcuni
elementi che potrebbero essere importanti per il viaggio del Dottor
Destino nell’universo cinematografico Marvel. Dopo oltre un decennio nei
panni di Iron Man, Robert Downey Jr. sarà il
protagonista del cast di Avengers: Doomsday nei panni di un
nuovo personaggio, il Dottor Destino. Finora non si sa molto sui
piani del cattivo per l’MCU.
Tuttavia, dovrebbero coinvolgere
personaggi provenienti da tutta la storia live-action della Marvel,
dato che gli X-Men originali della Fox sono pronti a unirsi
agli eroi dell’MCU nella storia di Avengers: Doomsday, con
Avengers: Secret Wars che, secondo
alcune indiscrezioni, includerebbe ancora più personaggi del
multiverso. Lo stesso Downey potrebbe far parte di questi
personaggi del multiverso in molti modi, magari interpretando
Doctor Doom e Iron Man nei
prossimi film dell’MCU.
Su Instagram, Robert Downey
Jr.ha condiviso un nuovo video che include un paio di
questioni interessanti tratte dai fumetti Marvel mentre
Avengers: Doomsday continua le riprese.
Sebbene il filmato non riveli alcun
dettaglio sul costume che Downey indosserà in Avengers: Doomsday,
né mostri altri membri del cast o location del film, ci sono due
fumetti che spiccano. Uno di questi è un numero di Secret Wars,
l’evento che ispira il film MCU del 2027, mentre l’altro vede
Doctor Doom e Iron Man combattere.
Cosa significa l’ispirazione
fumettistica di Robert Downey Jr.
Con il segreto che circonda la
trama di Avengers: Doomsday, ogni nuovo video e ogni
anticipazione condivisa da Robert Downey Jr. e dalle altre star
dell’MCU potrebbero rivelarsi preziosi per comprendere meglio
cosa ci riserva il film. Per quanto riguarda il fumetto Secret Wars
che appare nel video, non c’è molto su cui speculare. Mostra Downey
mentre fa ricerche sul suo nuovo personaggio.
Dopotutto, Doctor Doom è il cattivo
principale dell’evento Secret Wars, dove diventa God Emperor
Doom e governa Battleworld, un pianeta patchwork composto da
diversi luoghi Marvel con personaggi provenienti da tutto il
multiverso. È lecito supporre che qualcosa del genere accadrà in
Avengers: Secret Wars del 2027.
Per quanto riguarda l’altro fumetto
Marvel nel video di RDJ, è qui che le cose si fanno interessanti.
Iron Man: Legacy of Doom è una trama che mette direttamente l’uno
contro l’altro entrambi i personaggi di Downey nell’MCU. In esso,
Iron Man inizialmente aiuta il Dottor Destino mentre vanno
all’inferno alla ricerca di Mefisto, che è appena entrato a far
parte dell’MCU in Ironheart. Poi, Destino tradisce Iron Man.
Il nuovo video aggiunge
benzina sul fuoco.
Considerando il recente debutto di
Mefisto nell’MCU e come è avvenuto in Ironheart, una
serie direttamente collegata all’eredità di Tony Stark, il fumetto condiviso da Downey è
piuttosto interessante. Ci sono state molte voci su come Downey
potrebbe interpretare sia Iron Man che Doctor Doom in Avengers:
Doomsday. Il nuovo video aggiunge benzina sul fuoco.
È difficile pensare a un anime più
folle o di maggior successo di Dan Da Dan
quest’anno. La storia di Yukinobu Tatsu su una
ragazza con poteri psichici e la sua amicizia con un ragazzo
ossessionato dagli alieni ci ha portato in luoghi assurdi nella
prima stagione.
I primi 11 episodi da soli hanno
racchiuso di tutto, dai testicoli mancanti e una storia d’amore con
un manichino al mostro di Loch Ness e una storia di fantasmi
straziante. Cosa ci riserva quindi il dodicesimo e ultimo episodio
della prima stagione? Let’s Go to the Cursed House è meno folle di
quanto ci si potrebbe aspettare, concentrandosi più sullo sviluppo
dei personaggi chiave che sulle minacce demoniache o aliene.
Ma anche quelle ci sono,
ovviamente, e vengono alla ribalta solo alla fine, in un
cliffhanger a sorpresa che continuerà nella seconda stagione, già
confermata. Vediamo come andrà a finire.
Spiegazione del finale della
prima stagione di Dan Da Dan
L’episodio inizia con Okarun e Momo
Ayase che supplicano Seiko Ayase, la nonna di quest’ultima, di
lasciare Hana nella casa della famiglia Ayase.
Hana è un modello anatomico che si
è innamorato di un altro modello posseduto di nome Taro. Il piano è
che Taro continui a lavorare nel laboratorio di chimica come ha
sempre fatto, sgattaiolando fuori di notte per andare a trovare
Hana in quello che Seiko chiama “l’hotel per modelli anatomici
arrapati”.
Mentre si discute di questo, Turbo
Granny attacca Jiji, l’amica di Momo, perché è una maneki-neko (una
bambola giapponese a forma di gatto) posseduta, quindi è sempre
irritabile.
È solo un altro giorno nella vita
di Momo e Okarun. Tranne che… con Jiji sempre intorno, Okarun sta
diventando sempre più geloso del legame che Momo ha con il suo
amico d’infanzia. I due fanno gli sciocchi per conquistare Momo,
mentre Okarun, in particolare, si rende ridicolo.
È allora che Momo rivela che ha
intenzione di dormire a casa di Jiji per aiutare a scacciare
qualsiasi entità malvagia abbia recentemente fatto ammalare i suoi
genitori. Il lavoro potrebbe richiedere un po’ di tempo e la casa
della sua famiglia si trova in una località termale di montagna
piuttosto lontana.
A questo punto Okarun esplode di
gelosia, ma si scopre che Momo aveva sempre avuto intenzione di
invitarlo perché “non so se ce la posso fare senza di te”. Cogli il
messaggio, Okarun. Lei ci sta!
Passiamo poi alla scuola, dove
quattro studenti si sono intrufolati dopo l’orario di chiusura per
giocare con una tavola Ouija. Ma invece di ripetere il caos
scolastico che abbiamo visto qualche episodio fa, i ragazzi vengono
sorpresi da Taro che corre verso di loro a tutta velocità,
disperato di andarsene e di ricongiungersi con Hana a casa degli
Ayase.
In modo piuttosto drammatico, Taro
sfonda una finestra e corre per le strade fino a quando un camion
lo investe improvvisamente, frantumando la bambola in pezzi molto
più piccoli, ma ancora sensibili.
Momo rimane fuori con Hana per
tenerle compagnia mentre aspetta Taro, ma si addormenta prima che
lui riesca a ricomporre la bambola e a tornare a casa. Passiamo
alla mattina seguente, dove i modelli si abbracciano e una musica
romantica si diffonde mentre Momo si pulisce la bava dal viso.
Dopo questo inizio casuale ma
divertente, tipicamente anticonformista, parte la sigla e
ritroviamo Momo, Okarun e Jiji sul treno, che giocano a Old Maid
mentre aspettano di arrivare a casa di Jiji.
Jiji e Momo legano ancora di più
grazie ai dolci che compravano insieme da una signora anziana
quando erano bambini, provocando ancora di più Okarun.
Concentrarsi sul testicolo mancante
non aiuta a lungo – “Nut, nut, nut, nut!” – quindi cerca invece di
superare Jiji con la sua conoscenza degli alieni e dei criptidi. Il
piano fallisce quando Jiji si appassiona davvero a tutte quelle
cose strane e chiama Okarun suo ‘amico’. È difficile odiare un
ragazzo dopo una cosa del genere, soprattutto quando “è così
gentile, dannazione”.
La città termale sembra pittoresca
e bellissima, se non fosse per tutti gli inquietanti abitanti che
sorridono ai nostri beniamini dai recessi bui delle loro case. I
bambini però non se ne accorgono, perché sono troppo occupati a
cercare di salire non uno, ma due rampe di scale apparentemente
infinite. Jiji le sale di corsa, urlando, mentre Momo e Okarun si
trascinano su come meglio possono.
Una volta arrivati in cima, Momo
non vede alcuna aura strana o qualcosa di insolito a casa di Jiji.
Altri medium avevano precedentemente affermato che la sua casa era
“la cosa più malvagia che esistesse”, il che significa che forse
oggi i fantasmi si stanno nascondendo. È probabile, dato che
un’altra figura inquietante li sta già osservando da vicino dagli
alberi vicini.
Momo però è stanca di aspettare,
quindi va a dare un’occhiata a una delle sorgenti termali locali,
dando ai ragazzi la possibilità di legare senza di lei. Gli spiriti
saranno comunque molto più attivi al calar della notte.
Jiji incoraggia Okarun a giocare a
calcio e, come prevedibile, lui è negato. Ma Jiji è paziente e
rassicura questo ragazzino goffo dicendogli che non fa niente se
inciampa. Meno rassicurante è il fatto che Jiji improvvisamente gli
faccia una domanda spinosa: “Allora, sei innamorato di Momo?”.
Sì, Okarun non era così paranoico
come sembrava, perché a quanto pare anche Jiji è interessato
a lei. I due iniziano a competere tra loro, sostenendo di amare
Momo più di tutti, perché è quello che tendono a fare i ragazzi
immaturi, anche se Momo non ha ancora confessato il suo amore a
nessuno dei due.
Momo, però, non ha idea di cosa
stia succedendo. È troppo occupata a rilassarsi alle terme,
completamente ignara degli abitanti del posto che la osservano da
vicino. Passa un po’ di tempo e Momo decide di uscire prima che il
calore dell’acqua le dia le vertigini e le faccia girare la
testa.
È allora che nota che le pareti
sono più alte di quanto ci si aspetterebbe da una sorgente termale
all’aperto, ostruendo la bella vista. O forse nascondono
deliberatamente ciò che accade qui all’esterno?
Una porta si apre improvvisamente e
quattro uomini dall’aspetto strano si avvicinano all’acqua,
mormorando che Momo è “la cosa più carina che abbiano mai
visto”.
All’inizio lei non vuole andarsene
perché non vuole mostrarsi a loro, anche se si tratta di una sauna
comune mista. Ma poi Momo si rende conto che gli uomini sono
disgustosi predatori che vogliono farle del male. I loro occhi
luccicanti sono un chiaro segno che c’è qualcosa che non va.
Il problema, però, è che Momo si
sente stordita dall’acqua calda e, nelle sue condizioni, teme che i
suoi poteri psichici non siano abbastanza forti per respingere gli
uomini. Prima che possa difendersi, il capo del gruppo afferra Momo
e la spinge sott’acqua, cercando di affogare la sensitiva
preferita da tutti.
Nel frattempo, i ragazzi non si
rendono conto di ciò che sta succedendo a Momo. Sono troppo
occupati a litigare per lei, finché Okarun non nota improvvisamente
qualcosa di strano nella casa di Jiji. Si scopre che è più grande
all’interno che all’esterno. Come il TARDIS del Dottore, ma al
contrario.
Jiji indaga con un martello,
abbattendo una parete cava che nasconde una stanza segreta. La casa
è in affitto, ma lui è troppo preoccupato per i suoi genitori
malati per preoccuparsene. All’interno, strati su strati di
strani amuleti di carta rivestono l’intera stanza, mentre uno
strano vento li fa frusciare dall’interno.
Cosa significa questo
cliffhanger spettrale per la seconda stagione di Dan Da
Da?
È a questo punto che finisce il
finale della prima stagione di Dan Da Dan, con i
soliti titoli di coda e Turbo Granny che usa un asciugacapelli.
Per quanto riguarda i finali,
questo non è particolarmente emozionante. Sembra solo il solito
colpo di scena a cui i fan sono abituati alla fine della maggior
parte degli episodi. L’escalation qui è più uno sviluppo emotivo
tra Okarun e Jiji che un’azione epica.
Questo non significa che i fan non
possano aspettarsi grandi cose dalla seconda stagione di Dan Da
Dan.
Come già sanno i lettori del manga
di Yukinobu Tatsu, questo è solo l’inizio dell’arco narrativo
della Casa Maledetta, che promette di essere il capitolo più
intenso della storia.
Senza spoilerare troppo, basti
sapere che la divinità serpentina Jiji menzionata in precedenza, il
Tsuchinoko, continuerà a giocare un ruolo importante nel futuro del
villaggio, così come nel suo passato, in cui i sacrifici umani
conducono i nostri eroi su un percorso terrificante.
Dovrete aspettare fino al luglio
2025 per saperne di più, perché è allora che la serie tornerà con
la seconda stagione. Oppure potete semplicemente leggere il manga
in anticipo, se non vi dispiace spoilerarvi la storia. Anche
conoscendo il materiale originale, non sarete preparati alla follia
di questo arco narrativo quando prenderà vita sullo schermo.
Dan Dan Dan è
disponibile in streaming su Netflix e Crunchyroll.
In uscita il 19 dicembre 2025,
Avatar: Fuoco
e Cenere – il terzo capitolo della saga – vedrà
Jake Sully (Sam
Worthington), Neytiri (Zoe
Saldaña) e il resto della loro famiglia affrontare un
mondo sempre più pericoloso. Nel frattempo,
Quaritch (Stephen Lang) recluta
una nuova minaccia Na’vi per la sua causa: il Popolo della Cenere.
Dopo aver riportato la
descrizione del trailer, una serie di poster forniti da
Empire offre ora una visione completa del
misterioso Popolo della Cenere. Guidati da Varang,
interpretata da Oona Chaplin, i Na’vi del Fuoco
non vivono in armonia con la natura, ma si equipaggiano per la
guerra in ogni modo possibile.
La prima copertina mostra Varang su uno sfondo
infuocato, mentre guida il suo popolo alla guerra. Mostra
un’immagine a figura intera di Varang, che sembra indossare abiti
leggeri e decorativi dipinti di guerra rossi. La seconda mostra il volto di Varang in tutti i
dettagli, mentre fissa minacciosamente chi la guarda. La serie
Avatar ha generalmente presentato i Na’vi come un popolo dal cuore
buono e amante della natura, che non esita mai a proteggere i
propri simili. Al contrario, gli umani sono violenti, avidi e non
disposti a permettere ai Na’vi di vivere semplicemente in pace.
Avatar: Fuoco
e Cenere cambierà questa situazione con l’introduzione
di Varang.
Il primo sguardo a Varang la mostra
quindi come un comandante inquietante, che sta in piedi davanti a
un muro di fuoco mentre è ricoperta di cicatrici simili a
protuberanze. Lei guida un clan di guerrieri, che indossano pitture
facciali simili a teschi, portano armi umane e sembrano rifiutare
gran parte dei vestiti. Per molti versi, il Popolo della Cenere è
estremamente intimidatorio. Il design dei personaggi è
impressionante, ma suggerisce anche la qualità che contraddistingue
i film di Avatar, ovvero la grafica. Ogni personaggio è
estremamente dettagliato e Varang è particolarmente
impressionante.
Cosa possiamo aspettarci da Varang
in Avatar: Fuoco e Cenere?
Dopo aver presentato Miles
Quaritch (Stephen Lang) come il cattivo
principale nei due precedenti film di Avatar, il terzo
capitolo mette al centro della storia un’antagonista Na’vi.
Quaritch continuerà a svolgere sicuramente un ruolo importante in
Avatar: Fuoco
e Cenere, ma anche Varang è destinata ad avere un
ruolo di primo piano. Finora, la saga si è concentrata
principalmente sul conflitto tra i Na’vi e Quaritch e gli umani
della RDA di Avatar, e mentre questo continuerà, ora ci sarà anche
un conflitto tra i clan Na’vi.
La descrizione del trailer anticipa
già che questo scontro sarà radicato in credenze diverse, con
Varang che schernisce gli altri personaggi riguardo alla loro dea.
Sebbene la villain non sembri molto diversa dagli altri Na’vi, lei
e il Popolo della Cenere sono destinati a essere diversi da
qualsiasi altro membro della specie aliena mostrato finora.
Probabilmente diventerà uno dei personaggi più potenti della saga e
minaccerà la sopravvivenza di Jake Sully (Sam
Worthington), Neytiri (Zoe
Saldaña) e della loro famiglia.