I leoni di Sicilia, caso letterario del 2020, divenuto presto un best seller e che ancora oggi è oggetto di continue ristampe diventa una serie tv in otto episodi diretta da Paolo Genovese. La famiglia Florio, una famiglia poco convenzionale che con i suoi pregi e difetti è riuscita a creare un impero di cui ancora trasudano i palazzi e le tonnare siciliane. La serie, che sarà disponibile su Disney+ a partire dal 25 ottobre con i primi quattro episodi e dall’1 novembre con i restanti quattro parte proprio dalla genesi degli affari dei Florio che da Bagnara, in Calabria, si sono trasferiti a Palermo in cerca di fortuna. Una fortuna che Paolo Florio ha sempre auspicato per la sua famiglia, una fortuna che ha costruito lui stesso con le sue mani. La serie è stata presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Freestyle.
I leoni di Sicilia, la trama
A livello di fedeltà storica e di fedeltà al romanzo, I leoni di Sicilia diretto da Paolo Genovese ha tutti gli elementi al posto giusto. Tutto ci porta in quella Palermo barocca, dove per le strade si respira aria di spezie di tutti i tipi. Lo sanno bene i Florio che hanno cominciato il loro impero proprio come commercianti di curry, zafferano, finocchietto e sesamo. Tutti sapori antichi di una terra sempre conquistata che ha assorbito le tradizioni dei popoli di passaggio. In cerca di riscatto sociale, i Florio giunti a Palermo creeranno un vero e proprio business complici le idee rivoluzionare di Paolo Florio (interpretato da Vinicio Marchioni) che tramanderà al figlio, Vincenzo (interpretato da Michele Riondino).
Paolo Florio è burbero ma si rende ben presto conto del potere della sua famiglia, per questo a suo figlio Vincerò insegnerà fin da subito il mestiere del “putiaro”, del commerciante. Ma Vincenzo cresce, e con lui il mondo cambia. In Sicilia arriva l’acqua corrente e il commercio non si fa più solo con le spezie ma anche con i terreni. Su Vincenzo Florio e sulla sua dinastia, composta dal figlio Ignazio, si concentra I leoni di Sicilia. Venditore stratega che ha messo in ginocchio tutti i nobili di Palermo e uomo che viene travolto dall’amore per Giulia (interpretata da Miriam Leone), donna in contrasto con le rigide regole della Sicilia del 1800. Proprio con Vincenzo la Casa Florio acquisterà prestigio di un vero e proprio impero commerciale e sarà la sua ambizione a portare il buon nome della sua famiglia in alto, tra gli alti ranghi sociali.

Artefici del proprio destino
Paolo, prima, e Vincenzo, poi, entrambi artefici del proprio destino. Una fortuna che hanno costruito con le loro mani solo per non sentirsi mai un passo indietro a nessuno. Qui la storia familiare si intreccia con la storia d’amore. La storia della famiglia fin dagli inizi dell’800 è la parte più interessante perché la serie compie un viaggio a ritroso e ci accompagna verso la fortuna della famiglia Florio che passerà inevitabilmente anche da momenti molto toccanti ed emozionanti come la morte del padre Paolo. Il personaggio interpretato da Vinicio Marchioni è il capostipite della dinastia così come la conosciamo oggi ma non è perfetto. Calpesterebbe chiunque per arrivare al successo e per far vivere la sua famiglia negli agi. Dall’acquisto della tonnara ad altri terreni e possedimenti della famiglia Florio, I leoni di Sicilia parla anche d’amore e in particolare quello tra un Vincenzo ormai consolidato negli affari e nel nome e Giulia, figlia di nessuno, ma di cui lui si innamora in modo travolgente. La loro storia d’amore si intreccerà con la storia di crescita della famiglia e anche con il periodo storico che stava vivendo l’Italia verso l’Unità.
La serie si ferma al 1861 quando a succedere a Vincenzo, e tenere alto il buon nome dei Florio ci sarà l’unico erede maschio della famiglia, Ignazio. Con Ignazio si apre un nuovo mondo per i Florio che continueranno ad espandersi sempre di più fino alla decadenza. In questi episodi visti in anteprima alla Festa del Cinema di Roma I leoni di Sicilia non ruggiscono ancora, anzi, sono ancora molto timidi e impacciati ma sono comunque pronti a raccontare la loro storia. C’è ancora molto da vedere e da rivedere – come per esempio alcuni brani della colonna sonora.

Un nuovo inizio
Uno spirito creativo in continuo divenire












Loki Stagione 2, Episodio 3 prosegue la tradizione Marvel delle variazioni del logo di apertura
Dopo essere usciti dalla TVA ed essere entrati nella Chicago del 1868, Loki e Mobius discutono del motivo per cui Ravonna Renslayer avrebbe scelto quell’ora e quel luogo specifici da visitare. Durante questo discorso, Loki chiede “C’è qualche figura importante nella Storia che è nata in questo momento?” Questa domanda viene posta mentre Loki e Möbius stanno sotto la finestra aperta della casa di Victor Timely, prefigurando la sua apparizione nell’episodio e il fatto che sia una variante molto importante nella storia.
Durante
Sempre nella scena di introduzione alla Esposizione Mondiale di Chicago c’è un momento in cui si fa chiaramente riferimento alla mitologia norrena. Loki e Mobius vedono alle sculture di Thor, Odino e di un terzo dio chiamato Balder. Nella mitologia norrena, Balder era tipicamente raffigurato come il fratello di Thor e figlio di Odino. Solo nelle iterazioni e nelle storie popolari moderne il personaggio di Loki è stato modificato per essere il fratello di Thor, e questa scena si riferisce proprio al fatto che il MCU ha sostituito il dimenticato Balder con Loki, tanto che, commentando la scelta delle divinità da raffigurare, il
Mentre Loki e Mobius guardano il programma degli artisti sul palco della Fiera Mondiale di Chicago, notano le Meraviglie Temporali di Victor Timely. Sebbene questo sia di per sé un riferimento importante, sopra alla scritta che riporta di Timely, è possibile individuare un altro riferimento. Un altro artista alla fiera si chiama Ferdinand Lang, che è senza dubbio un riferimento a Scott Lang dell’MCU. Dato che Ant-Man and the Wasp: Quantumania ha fatto debuttare per la prima volta sia Kang il Conquistatore che la prima occhiata alla seconda stagione di Loki nella scena post-credits, è difficile immaginare che il nome Lang sia una coincidenza.
Attraverso il personaggio di Victor Timely,
Mentre Loki e Mobius vengono mostrati mentre aspettano l’inizio della dimostrazione di Timely, si può vedere una band suonare sul palco. La musica suonata dalla band è una versione vecchio stile di “Green Theme” di Loki, uno dei brani più riconoscibili della colonna sonora della prima stagione scritta da Natalie Holt. Questo è un riferimento per la musica dello spettacolo in quanto cattura l’atmosfera di Loki fornendo allo stesso tempo un dettaglio aggiuntivo per l’ambientazione nel 1893.
Una delle varianti Kang più famose della Marvel Comics è Rama-Tut, una versione di Nathaniel Richards che viaggiò indietro nel tempo per diventare un faraone egiziano. Rama-Tut è apparso anche nella scena dei titoli di coda di
Una scena della puntata si svolge nel laboratorio di Victor alla Fiera di Chicago con Miss Minutes e Ravonna. Su due oggetti diversi nel laboratorio, si possono vedere simboli asiatici. Sebbene non sia chiaro quale linguaggio specifico rappresentino questi simboli, potrebbero fungere da collegamento con il mondo di
Verso la fine di
Come visto alla fine di Loki Stagione 2, Episodio 3, Miss Minutes voleva che Timely le costruisse un vero corpo in modo che potesse essere la sua compagna. Apparentemente, ha sempre voluto stare con l’originale Colui che Rimane il quale però la considerava solo come un animale domestico, un oggetto, nonostante le avesse dato piena sensibilità e quasi completa autonomia. Tuttavia, l’inventore rifiuta il suo amore, cosa che apparentemente metterà Minutes contro di lui in futuro.
Alla fine di Loki Stagione 2, Episodio 3, Sylvie usa il dispositivo temporale che ha preso da Colui che Rimane per inviare Ravonna Renslayer alla Cittadella alla Fine dei Tempi. Questo dispositivo sembra essere una versione più avanzata dei TemPad standard utilizzati dagli agenti TVA. Di conseguenza, questo spiega perché Sylvie è ancora in grado di muoversi attraverso la linea temporale sacra e in realtà ramificate nonostante il suo odio per 
Bandita nella Cittadella alla Fine dei Tempi, sembra che Ravonna si trovi adesso in un palazzo in rovina. La Cittadella si sta autodistruggendo. Stando a quanto accaduto nel finale della prima stagione, forse Colui che Rimane era l’unica cosa che manteneva tutto insieme in questo spazio temporale piuttosto instabile noto come il Vuoto, sebbene potesse anche essere collegato al multiverso in espansione. In ogni caso, sembra che Ravonna sia rimasta intrappolata qui come intendeva Sylvie, anche se Miss Minutes ha dimostrato di avere una certa familiarità con la Cittadella.
Considerando la decomposizione del corpo di Colui che Rimane, sembra proprio che sia passato molto tempo da quando è stato ucciso da Sylvie nel finale della stagione 1 di Loki. Tuttavia, il tempo funziona in modo diverso sia nella TVA che alla Fine dei Tempi, quindi il passaggio effettivo di detto tempo è naturalmente relativo e difficile da quantificare esattamente.


