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Nella tana dei lupi 2: Pantera, recensione del film di Christian Gudegast

Uscito nel 2018, Nella tana dei lupi si è rivelato il miglior action-thriller realizzato dai tempi di The Town, seconda regia di Ben Affleck. Costruito con realismo pungente soprattutto nelle sequenze di sparatorie e nelle interpretazioni carismatiche del cast, il lungometraggio diretto da Christian Gudegast ha ottenuto un discreto successo al botteghino e un’ampia schiera di fan.

Sviluppare un sequel non sarebbe stato tuttavia un compito facile, per due ragioni specifiche: in primo luogo, il film avrebbe avuto bisogno di una nuova ambientazione, lontana da una Los Angeles stilizzata e in fiamme; in secondo luogo (SPOILER ALERT!) sarebbe stato più che complesso restituire allo spettatore il tono teso e struggente una volta uscito di scena il personaggio di Ray Merrimen, nell’originale interpretato da un impressionante Pablo Schreiber, di gran lunga il maggiore punto di forza dell’intera operazione.

Nella tana dei lupi 2: Pantera accetta le sfide

Nella tana dei lupi 2: Pantera ha accettato queste sfide e, pur non raggiungendo l’eccellenza cinematografica del primo capitolo, dimostra chiaramente che Gudegast è un regista intelligente. Ambientato quasi completamente nel sud della Francia, questo sequel si orienta maggiormente verso l’heist-movie, scegliendo un approccio più dolce e rilassato sia nei confronti della storia che, fattore ancor più importante, del tono. Alla fine, il regista utilizza i personaggi rimasti per realizzare qualcosa che risulta divertente in modo diverso: una scelta che paga soprattutto perché era piuttosto impossibile eguagliare quanto fatto in precedenza, e Gudegast dimostra fin da subito di averlo capito.

Detto questo, Nella tana dei lupi 2: Pantera inizia con una notevole scena d’azione che stabilisce il tono dell’intero film, per poi procedere allo sviluppo di una trama piuttosto efficace e coerente con il ritmo della narrazione. Quando diventa chiaro che non c’è un’altra figura di spessore quale era quella di Merrimen, i protagonisti Nick O’Brien (Gerard Butler) e Donnie Wilson (O’Shea Jackson Jr.) iniziano a sviluppare quel rapporto di amore/odio che abbiamo visto molte volte in questo tipo di heist-movie. Il duello psicologico, carismatico e viscerale tra Gerard Butler e Pablo Schreiber in Nella tana dei lupi non viene replicato in Pantera, perché O’Shea Jackson Jr. non interpreta quel tipo di personaggio e non possiede la presenza scenica di Schreiber. Di conseguenza, il nuovo capitolo non può contenere lo stesso tipo di dramma.

La sceneggiatura sviluppa il piano di rapina e la sua esecuzione utilizzando tutte le coordinate narrative più conosciute e un paio di colpi di scena non particolarmente originali, ma questo non significa che non funzionino per intrattenere. Tranne forse negli ultimi dieci minuti, l’azione non va mai troppo sopra le righe, impostando un realismo di base che tiene lo spettatore dentro la storia e accanto ai personaggi. Le sequenze d’azione non sono mai incredibili, non c’è violenza usata solo per intrattenere il pubblico, e ovviamente si finisce per tifare per i criminali quando si tratta di rubare milioni di dollari a qualcuno che può sicuramente permettersi di perderli.

Un action che predilige l’intrattenimento

Manca senza dubbio una dose di empatia sviluppata attraverso la narrazione, ma è abbastanza chiaro che, a vogliamo ribadirlo ancora una volta, Pantera preferisce intrattenere con un tono più rilassato invece di cercare di raggiungere lo zenit emotivo del primo Nella tana dei lupi. Questo sequel è molto meno un dramma e uno studio sui personaggi, ma dimostra fin dall’inizio di non volerlo essere, diventando un onesto sequel tutto sommato sa muoversi in autonomia. Spostandosi nella cornice più rilassante dell’heist-movie, Christian Gudegast ha deciso di esplorare toni addirittura antitetici nel sequel del suo acclamato primo lungometraggio. Una scelta che non è sbagliato avallare, visto che il cineasta ha cercato di cambiare rotta e non ripetere una formula che sapeva non avrebbe funzionato. Nella tana dei lupi 2: Pantera è lontano dall’essere perfetto, ma è divertente e in modo evidente sembra essere consapevole di regalare puro intrattenimento.

Gabriele Mainetti presenta La città Proibita, il suo terzo film

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Gabriele Mainetti presenta La città Proibita, il suo terzo film

Dal 13 marzo al cinema su 400 schermi grazie a Piperfilm, con un’anteprima l’8 marzo su 200 schermi, La Città Proibita è il terzo film di Gabriele Mainetti che, dopo i supereroi e i freak a Roma, attraverso le epoche, ci proietta nella contemporaneità multietnica dell’Esquilino, portando questa volta nella Capitale il Kung Fu.

Nel cast del film, frutto di un enorme sforzo produttivo in collaborazione tra WILDSIDE, UNA SOCIETÀ DEL GRUPPO FREMANTLE, PIPERFILM E GOON FILMS dello Stesso Mainetti, ci sono Yaxi Liu, Sabrina Ferilli, Marco Giallini e Enrico Borello.

Per Gabriele Mainetti, che oggi ha incontrato la stampa, il film è una “lettera d’amore a Roma“, per mostrarne il potenziale narrativo che va al di là delle commedie per cui è tanto famoso il nostro cinema e che sembrano gli unici prodotti di interesse di un pubblico sempre più complicato da convincere a portare in sala. Per lui era il momento giusto per tornare, si è fatto convincere dalla sua compagna e soprattutto da Mario Gianani, produttore, che ha voluto che portasse avanti quella “vecchia storia di kung fu” che gli aveva raccontato tempo prima. “Era il momento giusto per questo film” spiega Mainetti.

La Città ProibitaIl regista ce la mette tutta: il film è un melting pot di culture e profumi di cucine tradizionali, tra Cina e Italia, tra spaghetti di soia e amatriciana, a suon di botte suonate a mestiere, grazie alla protagonista Yaxi Liu, attrice e stuntwoman cinese che interpreta Mei. “Ero consapevole che nessuna attrice poteva darmi lo stesso grado di autenticità che ricercavo. Avevo bisogno di una persona che conoscesse davvero le arti marziali, e per fortuna ho trovato Yaxi, che è stata anche la controfigura di Mulan nel live action Disney, e credete, dà molto realismo alle scene di scontri. A quel punto serviva un fight coordinator che fosse cinese e siamo arrivati a Liang Yang. Ha lavorato a livelli altissimi, gli ho chiesto di custodire l’immaginario Kung Fu di Bruce Lee, ma dando tempo al pubblico di vedere quello che accade, non a una velocità folle che non fa capire niente.”

Molto a loro agio nei ruoli per La città Proibita, Marco Giallini e Sabrina Ferilli sono ormai il simbolo di una romanità verace che si sposava perfettamente con le intenzioni di Mainetti, romani autentici che non vedevano l’ora di collaborare con Gabriele.

“Il mio primo film è stato accolto più che bene, il pubblico è stato generoso e la critica ancora di più se pensate ai David di Donatello. Il secondo film è stato una montagna da scalare, ma poi la produzione è stata così complicata che alla fine volevo solo concluderlo. Questo è arrivato come un regalo, e una collaborazione con dei veri produttori che mi hanno permesso di lavorare bene e in fretta.”

Charli XCX in trattative per Le Cronache di Narnia di Greta Gerwig e Netflix

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Stando a quanto riportato da Deadline, la cantante Charli XCX è stata presa in considerazione per partecipare all’atteso film di Le Cronache di Narnia di Greta Gerwig e Netflix. La vincitrice di un Grammy sarebbe infatti tra le prime scelte per un ruolo chiave e le trattative sono in corso da un po’ di tempo, ma al momento non c’è nulla di definito. Non si sa quindi se l’accordo si concretizzerà o meno. Chi potrebbe interpretare in un film su Narnia, se l’accordo si concretizzasse? Si dice che potenzialmente potrebbe essere Jadis, la Strega Bianca.

Charli XCX tra musica e cinema

La cantante britannica, reduce da cinque vittorie ai Brit Awards nel fine settimana, è stata sempre più richiesta per progetti cinematografici negli ultimi 12 mesi e ha rapidamente accelerato la sua carriera cinematografica. Tra i suoi prossimi debutti sul grande schermo figurano The Gallerist di Cathy Yan, Sacrifice di Romain Gavras e I Want Your Sex di Gregg Araki. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni e scoprire se si unirà anche al prossimo film della Gerwig.

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Tutto quello che sappiamo su Le Cronache di Narnia

Nel 2018, Netflix ha annunciato che avrebbe sviluppato nuove serie e progetti cinematografici basati sull’amata serie de Le Cronache di Narnia di C.S. Lewis e ha portato Greta Gerwig a bordo nel 2020 per adattare e dirigere. Il progetto è ancora in fase iniziale e i dettagli sono scarsi. Come già riportato in precedenza, il film riceverà un’esclusiva proiezione IMAX globale di due settimane nel 2026, prima dell’uscita del film sul canale di streaming.

Questo sarà il nuovo progetto della Gerwig, che ha portato alla Warner Bros. il film di maggior incasso di sempre, Barbie (1,44 miliardi di dollari), che ha anche ottenuto un premio Oscar per la canzone originale di Billie Eilish e Finneas What Was I Made For?. Anche la canzone Speed Drive di Charlie XCX faceva parte della colonna sonora del film, per cui si tratterebbe di una nuova collaborazione tra la regista e la cantante. Non è ancora chiaro se ci sarà una componente musicale in un eventuale contributo a Narnia da parte della cantante e attrice.

La 61esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema dal 14 al 21 giugno 2025

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La Fondazione Pesaro Nuovo Cinema è lieta di annunciare le date della 61esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema che si terrà a Pesaro dal 14 al 21 giugno 2025 con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e della Regione Marche.

Il festival, diretto da Pedro Armocida, annuncia le date e, contemporaneamente, apre i bandi del Concorso Pesaro Nuovo Cinema, per film senza alcun vincolo di formato, genere, durata e lingua, del concorso di critica cinematografica – Premio Lino Miccichè dedicato ai più giovani e del primo concorso italiano di video saggi – (Ri)Montaggi – rivolto agli studenti di cinema di tutto il mondo.

Dopo il successo della scorsa edizione che ha visto il Festival celebrare l’importante traguardo delle 60 edizioni proprio nell’anno in cui Pesaro è stata protagonista in Italia e nel mondo come Capitale Italiana della Cultura 2024, la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema si prepara a celebrare i suoi primi 60 anni con un programma sempre più attento alle nuove forme e ai nuovi linguaggi del cinema ma continuando a raccontare l’eccellenza del cinema italiano.

Il tradizionale Evento Speciale sul cinema italiano, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, sarà dedicato a Gianni Amelio, uno dei grandi maestri del nostro cinema che ha appena compiuto 80 anni, uno dei più cinefili e ‘sperimentali’ (i primi film tv in Rai). Attraverso la retrospettiva dei suoi film, la pubblicazione di una monografia curata da Pedro Armocida e Anton Giulio Mancino, edita da Marsilio nella storica collana Nuovocinema, e una tavola rotonda aperta al pubblico, la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema omaggerà il grande regista e sceneggiatore pluripremiato che ha così commentato l’Evento Speciale a lui dedicato: «Nel 1970 qualcuno mi sgridò per non avere proposto alla Mostra di Pesaro il mio primo film La fine del gioco. A quel tempo non ci pensai: il Nuovo Cinema era un traguardo che sentivo di non meritare. Ma l’anno successivo lavorai sul quaderno dedicato a Nagisa Oshima e conobbi tutti i suoi film. Mesi dopo, quando Oshima venne a Roma, lo accolsi al cinema Rivoli con un breve e temerario discorso in giapponese. Allora nacque un’amicizia, una delle più fertili della mia vita. Adesso, dopo tanti anni, dedico alla sua memoria l’Evento Speciale che Pesaro mi offre e che accolgo con profonda riconoscenza”.

Dichiara il Sindaco della città Andrea Biancani: “La città si prepara a celebrare i primi 60 anni della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema. Una manifestazione che rappresenta il fiore all’occhiello delle iniziative proposte dalla fitta programmazione culturale che ogni anno mettiamo a disposizione di cittadini e turisti, nazionali ed internazionali. L’edizione 2025 sarà all’insegna della continua esplorazione del panorama cinematografico contemporaneo, con un focus particolare sull’innovazione e l’eccellenza che la contraddistingue; un’occasione che ogni anno ci permette di dare visibilità e lustro a tutto il territorio, guardando sempre al “nuovo” con lungimiranza. Sarà un onore ospitare a Pesaro il Maestro Gianni Amelio, a cui è dedicata questa 61° Mostra e tra i primi autori degli “sperimentali” Rai che hanno portato per la prima volta in televisione le qualità più significative del cinema non commerciale. Siamo consapevoli che oggi la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro ha potenzialità ancora da esprimere e sarà uno degli obiettivi principali di questa nuova amministrazione, valorizzandola e promuovendola, legando sempre più il nome della città a quello della storica Mostra”.

La Nueva Ola – 18ª edizione del Festival del Cinema Spagnolo e Latinoamericano

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Dal 7 all’11 maggio 2025, il Cinema Barberini di Roma accoglierà la 18ª edizione di La Nueva Ola – Festival del Cinema Spagnolo e Latinoamericano, diretto da Iris Martin-Peralta e Federico Sartori. Evento di riferimento per il cinema iberoamericano in Italia, il Festival torna con una selezione imperdibile di anteprime, ospiti di prestigio e un viaggio tra le cinematografie più vibranti di Spagna e America Latina.

Anche quest’anno il pubblico potrà immergersi nelle principali sezioni del Festival: La Nueva Ola del Cine Español e La Nueva Ola Latinoamericana, che presentano i migliori film inediti in Italia, in concorso per il Premio del Pubblico; Perlas, sezione non competitiva che raccoglie i film più significativi della stagione; Clásicos, un omaggio al grande cinema del passato; e i vincitori del Premio IILA-Cinema, dedicato ai giovani talenti del cinema latinoamericano.

Tra gli ospiti confermati di questa edizione spicca Icíar Bollaín, una delle voci più autorevoli del cinema spagnolo contemporaneo, che presenterà l’anteprima italianadel suo attesissimo Soy Nevenka. Il film, tra thriller e dramma sociale, racconta la vera storia di Nevenka Fernández, la prima donna in Spagna ad aver denunciato per molestie sessuali un politico, in una battaglia giudiziaria e mediatica che ha fatto la storia.

Arriva a Roma anche Klaudia Reynicke, regista dell’acclamato film svizzero-peruviano Reinas, vincitore della sezione Generator alla Berlinale 2024 e del Premio del Pubblico Piazza Grande al Festival di Locarno. Il film, distribuito in Italia da EXIT Media, uscirà nelle sale il 15 maggio.

Grande attesa anche per Volveréis, il nuovo film di Jonás Trueba, con Francesco Carril (protagonista della fortunata serie Dieci Capodanni, in onda su Rai Play). Il film vincitore come Miglior film europeo della Quinzaine des Réalisateurs all’ultimo Festival di Cannes, distribuito in Italia da Wanted Cinema, sarà presentato in anteprima italiana alla presenza del cast.

Running Point 2 confermata da Netflix, Kate Hudson invia un video messaggio entusiasta ai fan

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Running Point è stata ufficialmente rinnovata per la seconda stagione. La commedia sportiva vede come protagonista Kate Hudson nei panni di Isla Gordon, una donna nominata presidente della squadra di basket fittizia LA Waves. La prima stagione di 10 episodi è stata trasmessa per la prima volta su Netflix il 27 febbraio. Oltre a Hudson, Running Point vanta un cast di prim’ordine che include Brenda Song, Drew Tarver, Jay Ellis, Scott MacArthur, Chet Hanks, Uche Agada, Justin Theroux, Scott Evans e Max Greenfield. La serie è stata creata da Ike Barinholtz e presenta episodi diretti da Michael Weaver, Thembi Banks, James Ponsoldt e David Stassen.

Ora, Netflix ha annunciato il rinnovo ufficiale di Running Point per la seconda stagione. Lo streamer lo ha annunciato attraverso un video promozionale, che inizia mostrando le richieste dei fan per una seconda stagione. Il video mostra Hudson, che dice: “Un buon proprietario di una squadra di basket sa quando ascoltare i fan”. Poi annuncia con entusiasmo che “Running Point tornerà ufficialmente per la seconda stagione”. Ha quindi ringraziato coloro che hanno sostenuto lo show e ha chiuso con un messaggio per la prossima stagione.

 

Cosa significa per Running Point

È passata solo una settimana dalla prima di Running Point, che è entrata nella top 10 globale di Netflix per i programmi televisivi in lingua inglese. Ha raggiunto il terzo posto, con 9,3 milioni di visualizzazioni totali, superata solo da Zero Day e American Murder: Gabby Petito. Da allora, Running Point è diventato lo show numero uno negli Stati Uniti.

Parte del successo di Running Point è probabilmente legato ai suoi protagonisti. La serie vedeva Hudson nel ruolo principale, ma il ruolo secondario di Song è altrettanto significativo, poiché ha probabilmente attirato i fan grazie al precedente lavoro dell’attore in contenuti Disney Channel come Zack e Cody al Grand Hotel. Queste apparizioni nel cast, la trama intelligente e la commedia hanno portato a una ricezione complessivamente positiva, poiché Running Point ha ottenuto un 77% di Tomatometer e un 82% di Popcornmeter su Rotten Tomatoes. Queste ottime recensioni fanno ben sperare per la prossima stagione.

Paradise – Stagione 2: conferme e tutto ciò che sappiamo

Paradise – Stagione 2: conferme e tutto ciò che sappiamo

La serie thriller politica Paradise di Hulu e Disney+ è stata un successo immediato e lo streamer ha rapidamente rinnovato lo show per una seconda stagione all’inizio del 2025. Interpretata da Sterling K. Brown, la serie è ambientata all’interno di un enorme bunker sotterraneo creato dal governo degli Stati Uniti per ospitare figure politiche chiave in caso di catastrofe mondiale. Tre anni dopo che un misterioso scenario apocalittico ha costretto tutti a rifugiarsi sottoterra, l’agente dei servizi segreti Xavier Collins (Brown) è determinato a scoprire la verità dietro l’evento catastrofico e a scoprire chi ha davvero ucciso il presidente degli Stati Uniti.

Mescolando gli elementi sconvolgenti di un mistero con la tensione avvincente di un thriller politico, Paradise è un’offerta unica nel moderno mondo dello streaming. Inoltre, le brillanti interpretazioni contribuiscono a elevare il materiale sopra le righe, dando concretezza a Xavier e rendendo il suo viaggio ancora più credibile. Sebbene la prima stagione abbia risolto il mistero di chi ha ucciso il presidente Bradford, ha semplicemente preparato il terreno per un mondo molto più vasto oltre il bunker titolare. Con Hulu che ha rinnovato rapidamente la seconda stagione dello show, è chiaro che la prima stagione era solo un assaggio di ciò che Paradise ha da offrire.

Ultime notizie su Paradise – stagione 2

Sterling K. Brown in Paradise (2025)
Foto di Brian Roedel/ Disney – © 2024 Disney.

Sterling K. Brown anticipa la trama della seconda stagione

Dopo una prima stagione dinamica che ha lasciato molte domande senza risposta, le ultime notizie arrivano sotto forma di un’anticipazione della trama della seconda stagione di Paradise. Sterling K. Brown ha parlato candidamente di ciò che accadrà nella seconda puntata, ed è chiaro che Paradise sta ampliando i propri orizzonti. “Quindi penso che nella seconda stagione,” ha detto Brown, l’idea sia quella di esplorare cosa è successo al resto del mondo. Questo è stato ampiamente suggerito dal finale della prima stagione, ed è il passo logico successivo per Xavier dopo aver appreso che sua moglie è viva e che il mondo al di fuori di Paradise è abitabile.

Leggi qui i commenti completi di Brown:

“Sappiamo cosa hanno fatto i miliardari e le persone al potere. Hanno costruito una città, giusto? Poi abbiamo scoperto nell’episodio 4 che c’è ancora aria respirabile. Nell’episodio 7 si vede che le bombe atomiche non sono esplose, che c’è ancora vita come la conosciamo, ma forse molto diversa perché il disastro naturale è ancora in corso. Quindi penso che nella seconda stagione l’idea sia quella di esplorare cosa è successo al resto del mondo, come si presenta?

Paradise: confermata la seconda stagione

Julianne Nicholson in Paradise (2025)
Foto di Brian Roedel/ Disney – © 2024 Disney.

Hulu rinnova la serie prima del finale della prima stagione

A differenza di altri programmi in streaming che spesso languiscono nel limbo tra una stagione e l’altra, Hulu non ha perso tempo nel decidere il destino di Paradise. Il thriller politico è stato rinnovato per una seconda stagione nel febbraio 2025, diverse settimane prima ancora della fine della prima stagione. La decisione non è stata particolarmente difficile per Hulu, dato che la creazione di Dan Fogelman è stata un enorme successo fin dall’inizio. La prima stagione di Paradise, composta da tre episodi, ha attirato 7 milioni di spettatori nella prima settimana e non è mai uscita dalla top 15 di Hulu per tutta la sua durata di otto episodi.

Non sorprende che non siano stati ancora rivelati dettagli sulla seconda stagione, probabilmente per evitare spoiler. Tuttavia, con la prima stagione completata, le informazioni sul prossimo episodio potrebbero iniziare ad arrivare prima piuttosto che dopo. Il rinnovo anticipato dà ai creatori la possibilità di iniziare subito a lavorare alla seconda stagione e Paradise può evitare i ritardi che hanno iniziato a tormentare le esclusive in streaming di alto profilo. Se Paradise riesce a ottenere una clip annuale, potrebbe mantenere il suo status di una delle serie originali di maggior successo di Hulu. La prima stagione di Paradise si è conclusa il 4 marzo 2025.

Dettagli sul cast della seconda stagione di Paradise

Sterling K. Brown nella serie tv Paradise
Foto di Brian Roedel/ Disney – © 2024 Disney.

Xavier ritorna nella seconda stagione di Paradise

Sebbene non sia ancora stato annunciato il cast della seconda stagione di Paradise, ci sono molti personaggi che presumibilmente torneranno nella seconda puntata. Forse la cosa più importante è che è certo che Sterling K. Brown tornerà a riprendere il suo ruolo di agente dei servizi segreti Xavier Collins, e il suo viaggio alla ricerca della verità è appena iniziato. Inoltre, si scopre che la moglie di Xavier è ancora viva, il che significa che Eunuka Okuma potrebbe avere un ruolo molto più importante nella stagione 2 nei panni della dottoressa Teri Rogers-Collins. Anche se è sempre possibile un altro flashback, è improbabile che James Marsden torni nei panni del defunto presidente Bradford.

Anche se le hanno sparato nel finale della prima stagione, è probabile che Julianne Nicholson tornerà nei panni di Samantha “Sinatra” Redmond, dato che è stata vista in convalescenza in ospedale. Svelando le sue cattive intenzioni e il suo amore per i videogiochi, anche l’agente Jane Driscoll (interpretata da Nicole Brydon Bloom) dovrebbe tornare a creare problemi. Il vicepresidente di Matt Malloy, Henry Baines, ha assunto più potere in assenza di Sinatra e Cal, e tornerà, anche se le sue vere intenzioni non sono ancora note. Con Xavier che si avventura nel mondo dell’aldilà, incontrerà senza dubbio anche nuovi personaggi.

Dettagli della storia della seconda stagione di Paradise

Paradise

Xavier esplora il mondo dell’aldilà in Paradise, nella seconda stagione

Il creatore della serie Dan Fogelman ha rivelato di avere un piano di tre stagioni per Paradise (tramite TV Line) e questo aiuta a indovinare cosa accadrà nella seconda stagione. Il finale della prima stagione non solo ha smosso le acque all’interno di Paradise, ma ha visto Xavier lasciare il bunker per cercare sua moglie. Il colpo di scena che il mondo esterno non è un disastro completamente inabitabile apre le porte a toccanti riunioni, ma rappresenta anche una seria minaccia per Paradise. Se gli oltre 50 milioni di persone che ancora vivono sulla Terra scoprono il rifugio di lusso, potrebbero venire a cercare risorse.

La ricerca di Xavier per sua moglie sarà probabilmente il punto cruciale dell’intera seconda stagione, ma ci sono molti colpi di scena previsti prima che lui possa trovarla. La vera natura della fine del mondo è ancora piuttosto vaga e le cospirazioni portano ad altre cospirazioni nel mondo di Paradise. Nel frattempo, una lotta di potere si sta preparando all’interno del bunker, poiché Cal e Sinatra sono stati neutralizzati (almeno per ora), il che significa che è necessaria una nuova leadership. Baines si è fatto avanti, ma le sue vere intenzioni non sono note.

Avengers: Doomsday, i fratelli Russo spiegano come eviteranno gli spoiler

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I fratelli Russo stanno riunendo nuovamente i Vendicatori per Avengers: Doomsday e hanno reclutato Robert Downey Jr. nel ruolo del Dottor Destino. Con l’inizio delle riprese della produzione Marvel Studios, tutti gli occhi saranno puntati su di loro, soprattutto nei luoghi in cui i paparazzi potrebbero scattare foto e far trapelare spoiler. Tuttavia, i registi hanno recentemente rivelato in un’intervista di aver previsto questa eventualità e di aver scelto intenzionalmente i luoghi delle riprese.

Siamo abbastanza bravi a chiudere la faccenda”, ha detto Joe Russo a Collider in un’intervista con Anthony Russo, aggiungendo: “Abbiamo studiato una sorta di strategia per sperare di essere efficaci in questo senso“. Joe ha ammesso che molte delle riprese saranno effettuate nei teatri di posa, dicendo: “Non vogliamo che la gente si faccia fotografare, quindi saremo piuttosto severi”.

Per quanto riguarda le scene all’esterno, Anthony ha dichiarato: “Le location che stiamo girando, le abbiamo scelte tenendo conto anche di questo”. I registi hanno anche dichiarato che ognuno dei film degli Avengers a cui stanno lavorando richiederà sei mesi, “una durata standard”. A questo punto non resta che attendere di poter avere, se non fughe di notizie dal set, qualche maggiore dettaglio in più su questi due attesissimi film.

In passato la Marvel ha dovuto ampiamente lottare contro le foto spoiler. Durante le riprese di Deadpool & Wolverine, sono trapelate delle foto dal set, che hanno portato la star Ryan Reynolds a chiedere moderazione nella condivisione degli spoiler. “Le sorprese fanno parte della magia dei film in sala. Per noi è importante girare il nuovo film di ‘Deadpool’ in ambienti reali e naturali, utilizzando effetti pratici, invece di girare il film in interni e in digitale. I teleobiettivi continuano a rovinare le sorprese e a creare una situazione difficile per tutti”, ha dichiarato Reynolds nel dicembre 2023.

Tutto quello che sappiamo su Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday arriverà nelle sale il 1° maggio 2026, mentre Avengers: Secret Wars è previsto per il 7 maggio 2027.

Entrambi i film saranno diretti da Joe Russo e Anthony Russo, che faranno anche il loro ritorno nell’MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Al momento non si hanno certezze sugli attori che comporranno il cast del film, né su precisi elementi di trama.

Il ritorno di Downey nel MCU è stato annunciato al Comic-Con dello scorso anno, dove è stato svelato che l’attore interpreterà Victor Von Doom nei prossimi due film dei Vendicatori. A dicembre Deadline ha riportato la notizia che Chris Evans sarebbe tornato nell’universo Marvel in un ruolo ancora da definire. Un altro casting per il prossimo Avengers: Doomsday è quello di Hayley Atwell, che dovrebbe riprendere il suo ruolo di Agente Carter.

Paradise – stagione 1, la spiegazione del finale: chi ha ucciso il Presidente Bradford?

Il finale della stagione 1 di Paradise risponde alla domanda su chi abbia ucciso il presidente Cal Bradford (James Marsden), ma la rivelazione è solo uno dei tanti colpi di scena della trama. Nel finale dell’episodio 7 di Paradise, Samantha “Sinatra” Redmond dice a Xavier Collins (Sterling K. Brown) che se vuole rivedere sua figlia Presley (Aliyah Mastin), deve trovare l’assassino del presidente Bradford e porre fine alla ribellione. Xavier obbedisce e scopre che l’assassino si è nascosto in bella vista per tutto il tempo.

Risolvere il mistero dell’omicidio di Paradise è l’obiettivo del finale della prima stagione, ma ci sono anche altre trame che devono essere risolte. Tra queste, spiegare il significato dei numeri sulla sigaretta lasciata dal presidente Bradford e Jeremy Bradford (Charlie Evans) che racconta ai cittadini di Paradise le bugie che sono state dette loro. Grazie a queste rivelazioni, le vite dei personaggi di Paradise sono cambiate per sempre, mentre si preparano ad affrontare nuove sfide nella seconda stagione.

L’assassino del presidente Bradford e le sue motivazioni

James Marsden in Paradise (2025)
Foto di Brian Roedel/ Disney – © 2024 Disney.

L’assassino del presidente Bradford è Trent (Ian Merrigan), che ha vissuto a Paradise sotto le spoglie di un bibliotecario di nome Eli. Trent era il responsabile dei lavori di costruzione quando Paradise è stata costruita sotto una montagna del Colorado. Durante questo processo, Trent si rese conto che i suoi lavoratori venivano avvelenati da sostanze chimiche pericolose a cui erano esposti durante la demolizione e la costruzione. Quando Trent lo disse al suo superiore e insistette affinché il progetto venisse interrotto, fu licenziato e gli fu impedito l’accesso al cantiere poiché le sostanze chimiche sarebbero state letali solo durante lo scavo e il cantiere sarebbe stato alla fine sicuro.

Trent sapeva solo che la costruzione continuava perché stava per accadere qualcosa di catastrofico. Cercò di avvertire i suoi ex dipendenti e di allertare i media su quanto stava accadendo, ma nessuno lo ascoltò. Ciò portò infine a un tentativo di assassinio del presidente Bradford, lo stesso tentativo in cui Xavier si gettò davanti al proiettile e salvò il presidente. Trent fu mandato in prigione, ma il giorno della fine del mondo di Paradise, ci fu una rivolta di massa nella struttura in cui era incarcerato e lui fuggì.

Questo tentativo di omicidio è stato mostrato in un flashback dell’episodio 1, ma il volto dell’assassino non è stato mostrato in quel momento.

Ha trovato il vero bibliotecario diretto a Paradise, lo ha ucciso e ha preso il suo posto, e ha fatto in modo che una donna incontrata lungo la strada sostituisse la moglie del bibliotecario. Trent intendeva finire ciò che aveva iniziato, ma si è abituato alla sua nuova vita. Solo dopo che il presidente Bradford venne in biblioteca per fare una compilation, Trent si ricordò del motivo per cui si era infiltrato a Paradise. Uccise il presidente e intendeva andare in superficie e rivelare al resto del mondo la posizione di Paradise.

Perché Jane spara a Sinatra e non a Presley

Julianne Nicholson in Paradise (2025)
Foto di Brian Roedel/ Disney – © 2024 Disney.

Sinatra ordina a Jane Driscoll (Nicole Brydon Bloom) di impedire a Presley di rivelare le informazioni compromettenti di cui è a conoscenza. Jane chiede in cambio i videogiochi del presidente Bradford, in particolare la sua Wii. Sinatra non accetta queste condizioni e definisce Jane “fottutamente pazza”. Jane termina la conversazione, facendo credere a Sinatra che abbia preso in mano la situazione e ucciso Presley. Invece, Jane lascia andare Presley e spara a Sinatra perché è stanca di essere usata come una pedina non apprezzata e non le piace essere chiamata “pazza”.

Sinatra è ora in coma, ma quando si sveglierà, Jane avrà un vantaggio significativo su di lei.

Jane fa sembrare che abbia trovato Presley e che abbia membri della ribellione di Xavier di guardia per proteggerla. Tutto ciò che Jane voleva in cambio di anni di fedele servizio erano i videogiochi del presidente. Sparando a Sinatra e aiutando Xavier e i suoi alleati, Jane si libera dal controllo di Sinatra. Sinatra è ora in coma, ma quando si sveglierà, Jane avrà un vantaggio significativo su di lei. Soprattutto, Jane ora ha la Wii e gli altri videogiochi che Sinatra le aveva negato.

Cosa sono i numeri sulla sigaretta e come aiutano Xavier

Uno dei misteri della stagione è stato cosa fossero i numeri 812092 che il presidente Bradford ha scritto su una delle sue sigarette prima di morire. Mentre ascolta un CD che il presidente ha fatto per Jeremy, Xavier capisce che i numeri si riferiscono a un libro nel sistema decimale Dewey. Questi numeri sono utilizzati per organizzare e trovare i libri in una biblioteca. Quando Xavier va al posto 812.092 della biblioteca, trova un libro su Frank Sinatra, e dietro c’è un altro libro intitolato L’uomo che custodiva i segreti.

All’interno di The Man Who Kept the Secrets, il presidente Bradford ha scritto tutto ciò che ha appreso dal suo tablet sulla superficie, insieme alle istruzioni su come aprire la porta esterna verso il mondo esterno. Con le informazioni lasciate dal presidente Bradford, Xavier è in grado di lasciare Paradise e cercare sua moglie, Teri (Enuka Okuma), che ora sa essere sopravvissuta al giorno dell’evento catastrofico. Il presidente Bradford si è assicurato di lasciare tutto ciò che poteva per aiutare Xavier a trovare Teri.

Come Xavier sta tornando in superficie Impostazione di Paradise Stagione 2

Sterling K. Brown nella serie tv Paradise
Foto di Brian Roedel/ Disney – © 2024 Disney.

Ora che Xavier sta tornando in superficie per trovare Teri, la stagione 2 sarà molto diversa dalla stagione 1. Invece di essere divisa tra flashback e una storia attuale a Paradise, la stagione 2 sarà divisa tra la storia di Xavier in superficie e la storia di coloro che sono ancora nella comunità sotterranea. Si sa molto poco della superficie, se non che alcune parti sono ancora abitabili e che ci sono ancora numerosi sopravvissuti, tra cui la moglie di Xavier. Gli appunti del presidente Bradford indicano che potrebbero esserci fino a 55 milioni di sopravvissuti.

Gli appunti del presidente Bradford menzionano anche che le estati stanno diventando più calde e che la vegetazione e la fauna selvatica sono tornate più del previsto.

Con Sinatra in coma, c’è un vuoto di potere a Paradise, mentre la classe superiore bisticcia su come procedere in sua assenza e dopo i segreti che sono stati rivelati. Jeremy continua a entrare in contatto con il pubblico, che si fida e lo rispetta dopo aver condiviso la verità con loro. L’agente Robinson (Krys Marshall) si sta occupando dei figli di Xavier e Jane rimane un jolly. Si tratta di una situazione precaria che potrebbe diventare più instabile se milioni di sopravvissuti in superficie venissero a conoscenza di Paradise e cercassero di infiltrarsi per ottenere risorse.

Il vero significato del finale della prima stagione di Paradise

Indipendentemente dagli errori che una persona ha commesso, la prima stagione di Paradise dimostra che non è mai troppo tardi per fare la differenza e rendere il mondo un posto migliore. Il presidente Bradford ha trascorso gran parte della sua vita come pedina di suo padre, Kane Bradford (Gerald McRaney), e di altri individui potenti come Sinatra. Eppure, anche quando il mondo stava per finire, il presidente Bradford ha ripreso il controllo della sua vita disarmando tutti i missili nucleari e, in seguito, lasciando tutto ciò che Xavier e Jeremy avevano bisogno di sapere per poter condividere la verità sulla superficie.

Xavier, la dottoressa Gabriela Torabi (Sarah Shahi), Robinson, Billy Pace (Jon Beavers) e persino Jane fanno tutti dei passi per imparare dai propri errori passati e rifiutano di continuare a cooperare con un sistema ingiusto. Vogliono giustamente creare una società migliore in cui la classe superiore non controlli tutto attraverso l’inganno e l’abuso di potere. La storia di Trent, che termina con la sua tragica morte, è un esempio straziante del danno arrecato alla gente comune in una società distrutta. Si spera che venga creato un mondo migliore e che Xavier e i suoi figli si riuniscano a Teri nella seconda stagione di “Paradise”.

Sullivan’s Crossing: rivelata la data di uscita della terza stagione

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La terza stagione di Sullivan’s Crossing sarà trasmessa in anteprima su The CW. Il dramma romantico, basato sul romanzo di Robyn Carr, è arrivato su The CW nell’ottobre 2023. Co-prodotta dall’emittente canadese CTV, l’adattamento vede come protagonisti Morgan Kohan, Chad Michael Murray, Tom Jackson, Andrea Menard e Scott Patterson. Segue Maggie Sullivan (Kohan), una neurochirurgo che torna a casa nella campagna della Nuova Scozia dopo alcuni problemi legali e si ricongiunge con il padre da cui si era allontanata.

Deadline TV ha confermato che la terza stagione di Sullivan’s Crossing andrà in onda mercoledì 7 maggio su The CW alle 20:00. La notizia della serie creata da Roma Roth arriva mentre The CW ha svelato il suo palinsesto primaverile, che include la stagione finale della commedia Children Ruin Everything e un nuovo adattamento di Sherlock. Sebbene il network sia cambiato significativamente sotto la guida di Nexstar, Sullivan’s Crossing si è dimostrato un successo affidabile.

Cosa significa la terza stagione di Sullivan’s Crossing per la serie

È stato confermato che gli episodi in arrivo vedranno il trio principale riprendere i propri ruoli. Kohan, Murray e Scott Patterson torneranno rispettivamente nei panni di Maggie, Cal Jones e Harry “Sully” Sullivan. La serie è stata potenziata dalla familiarità del trio con Kohan, noto per When Hope Calls. Murray e Patterson sono noti rispettivamente per One Tree Hill e Gilmore Girls. Questo li mette nella posizione di reali della WB e della CW che tornano alla rete un tempo nota per i drammi romantici e adolescenziali.

Il tema ricorrente dell’adattamento, oltre alle domande sulla vita sentimentale di Maggie e sulla ricostruzione familiare, è la città stessa e se sarà in grado di mantenere saldamente l’identità a cui Maggie sta tornando. Non è l’unico adattamento popolare di Robyn Carr, anche il futuro di Virgin River, stagione 7, sta riscuotendo un enorme successo su Netflix ed è uno dei rari originali dello streamer ad essere rinnovato così costantemente.

Daredevil: Rinascita, Wilson Bethel condivide una sanguinosa foto BTS

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I primi due episodi di Daredevil: Rinascita sono ora in streaming su Disney+, e la première della serie ha preso il via con una sequenza sanguinosa che è culminata con la morte di un personaggio e con un altro lasciato in particolarmente malridotto.

Seguono spoiler.

L’episodiio “Heaven’s Half Hour” inizia con Matt Murdock (Charlie Cox), Karen Page (Deborah Ann Woll) e Foggy Nelson (Elden Henson) che si dirigono al Josie’s Bar per un drink. Si trascorre quel tanto che basta con questi amici intimi così da rendere l’incombente “evento traumatico” ancora più devastante quando arriva. Benjamin “Dex” Poindexter, alias Bullseye (Wilson Bethel), orchestra infatti un piano per attirare Daredevil lontano in modo da poter prendere di mira le persone a lui più vicine e, come molti avevano previsto dopo le foto rivelatrici sul set, questo porta alla morte di un personaggio amato della serie.

Foggy Nelson viene infatti colpito al petto e alla fine muore dissanguato tra le braccia di Karen. Dopo una brutale battaglia, Daredevil cede al suo bisogno di vendetta e fa cadere Dex da un edificio di quattro piani. Mentre una Karen isterica si gira per assicurarsi che non sia stato Matt a colpire il suolo dietro di lei, vediamo che Bullseye è ancora vivo (per un pelo). Anche nella realtà amplificata dell’MCU, questa è stata una caduta piuttosto difficile da superare per qualsiasi essere umano “normale”, quindi come ha fatto Dex a cavarsela?

Nel finale della terza stagione dello show di Netflix, Wilson Fisk (Vincent D’Onofrio) spezza la schiena di Poindexter e la serie si conclude con il cattivo sottoposto a un intervento chirurgico. Apprendiamo che il suo chirurgo è il dottor Oyama, che utilizza “acciaio al cogomma” per riparare la colonna vertebrale del suo paziente. Nei fumetti, il dottor Kenji Oyama (alias Lord Dark Wind) è uno degli uomini coinvolti nella procedura di innesto dell’adamantio nelle ossa di Wolverine.

Anche se non ne abbiamo la certezza, è ragionevole supporre che l’intero scheletro di Dex dovesse essere potenziato dopo la sua permanenza sul tavolo operatorio. Bullseye finisce per passare per morto, ma probabilmente non è uno spoiler confermare che lo rivedremo prima della fine della stagione. Ad ogni modo, proprio Bethel ha ora condiviso una sanguinosa foto dal dietro le quinte del set, accompagnandola dall’esclamazione “Uff. Nottata difficile”. L’immagine si può vedere qui.

LEGGI ANCHE: Daredevil: Rinascita, riassunto e spiegazione del finale degli episodi 1 e 2

Leggi la recensione dei primi due episodi di Daredevil: Rinascita

Matt Murdock (Charlie Cox), un avvocato cieco con abilità elevate, lotta per la giustizia attraverso il suo vivace studio legale, mentre l’ex boss della mafia Wilson Fisk (Vincent D’Onofrio) persegue i suoi sforzi politici a New York. Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.

La serie Daredevil: Rinascita vede la partecipazione anche di Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson, Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e Jon Bernthal. Dario Scardapane è lo showrunner.

Gli episodi sono diretti da Justin Benson e Aaron Moorhead, Michael Cuesta, Jeffrey Nachmanoff e David Boyd; e i produttori esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad Winderbaum, Sana Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher Ord e Matthew Corman, e Justin Benson e Aaron Moorhead.

Daredevil: Rinascita debutta su Disney+ il 5 marzo 2025.

Daredevil: Rinascita, Charlie Cox e Vincent D’Onofrio offrono alcuni indizi sulla seconda stagione

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Daredevil: Rinascita (qui la recensione dei primi due episodi) ha debuttato solo ieri su Disney+, ma il lavoro sulla seconda stagione è già iniziato. Per questo, lo showrunner Dario Scardapane non ha dovuto cercare di sistemare il materiale di altri, il che significa che sarà sua la visione (e solo sua) che avremo quando l’Uomo Senza Paura tornerà nel 2026. Collider ha recentemente incontrato Charlie Cox e Vincent D’Onofrio e li ha interrogati su ciò che il futuro ha in serbo per la serie.

La stampa ha visto solo due episodi, per cui non c’è nulla di troppo spoileroso. Tuttavia, gli attori di Matt Murdock e Wilson Fisk hanno lasciato trapelare alcuni importanti indizi su come si evolverà la serie, suggerendo che ci saranno grandi cambiamenti nelle vite di entrambi i personaggi. “Ho letto sei episodi su otto e onestamente – e di solito non dico questo genere di cose, sono sempre cauto – sono tra i miei preferiti di Daredevil”, ha rivelato Cox.

Abbiamo Dario Scardapane, che è stato portato qui per dare una svolta alla serie all’inizio del 2024, e che ha finito per scrivere l’episodio pilota e gli ultimi due episodi di questa stagione che sta per uscire”. “Quello che ha fatto finora con questa nuova stagione è così bello, così diverso e così sinistro, e sono davvero, davvero entusiasta”, ha aggiunto. D’Onofrio ha aggiunto: “Ho letto la stessa quantità di Charlie e mi piace la direzione che sta prendendo. Alla fine della serie, alla fine della prossima stagione, sarà qualcosa di straordinario. Alla fine della seconda stagione, sento che succederà qualcosa di incredibile”.

“Abbiamo parlato con Dario dell’altra metà, ma non abbiamo le idee del tutto chiare. Non abbiamo ancora letto i copioni, ma ci verranno consegnati e li leggeremo. Ma ho un’idea di alcuni dettagli di ciò che accadrà a metà e oltre, ed è intenso. È un’esperienza notevole. Come ha appena detto Charlie, non lo direi se non lo sentissi”. “Ci sarà molto da lavorare. Abbiamo molto lavoro davanti a noi”, ha continuato l’attore di Kingpin. “Sarà emotivo e pieno di scontri fisici. [Non so cosa dire, ma sarà una stagione folle”.

Non possiamo fare a meno di chiederci a cosa si stiano riferendo e, visto che i trailer e le interviste precedenti fanno capire che Fisk vuole mettere al bando i vigilanti, c’è una folle storyline dei fumetti che potrebbe essere sul radar di Scardapane. Si parla, ovviamente, di quando l’identità segreta di Daredevil fu svelata e lui finì in prigione. Mettere l’eroe in quell’ambiente sarebbe incredibilmente interessante e, se il Kingpin finisse per unirsi a lui potrebbe essere la premessa per un’ottima terza stagione.

LEGGI ANCHE: Daredevil: Rinascita, riassunto e spiegazione del finale degli episodi 1 e 2

Leggi la recensione dei primi due episodi di Daredevil: Rinascita

Matt Murdock (Charlie Cox), un avvocato cieco con abilità elevate, lotta per la giustizia attraverso il suo vivace studio legale, mentre l’ex boss della mafia Wilson Fisk (Vincent D’Onofrio) persegue i suoi sforzi politici a New York. Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.

La serie Daredevil: Rinascita vede la partecipazione anche di Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson, Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e Jon Bernthal. Dario Scardapane è lo showrunner.

Gli episodi sono diretti da Justin Benson e Aaron Moorhead, Michael Cuesta, Jeffrey Nachmanoff e David Boyd; e i produttori esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad Winderbaum, Sana Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher Ord e Matthew Corman, e Justin Benson e Aaron Moorhead.

Daredevil: Rinascita debutta su Disney+ il 5 marzo 2025.

Avengers: Doomsday, Robert Downey Jr. sta “scrivendo il retroscena” del suo Dottor Destino

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Joe e Anthony Russo sono attualmente impegnati nella promozione del loro ultimo film, The Electric State di Netflix, ma inevitabilmente si è parlato del loro imminente ritorno nel Marvel Cinematic Universe per i prossimi due film degli Avengers. Parlando con ET, i registi sono stati interrogati sull’annuncio shock che Robert Downey Jr. avrebbe lasciato Tony Stark per interpretare il cattivo Dottor Destino in Avengers: Doomsday.

Anthony ha rivelato che l’attore è molto coinvolto in questo ruolo e si è “immerso” completamente in Destino, al punto che sta scrivendo la storia del personaggio. “Sta scrivendo retroscena, idee per i costumi… ama molto i personaggi ricchi e tridimensionali, e credo che qui veda una vera opportunità”. In una precedente intervista, Russo ha lodato la dedizione dell’attore nell’esplorare “un nuovo personaggio come Victor Von Doom, non c’è niente di più eccitante”.

Ma interpreterà un personaggio completamente nuovo? In base a tutto ciò che è stato rivelato finora (che non è molto), Robert Downey Jr. è stato effettivamente scritturato per interpretare il Dottor Destino e non una variante malvagia di Stark, ma le voci persistono sul fatto che sarà affiancato da personaggi del calibro di Chris Evans (Steve Rogers) e Scarlett Johansson (Natasha Romanoff) che interpreteranno versioni malvagie dei loro Vendicatori originali.

Quello che sappiamo su Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday arriverà nelle sale il 1° maggio 2026, seguito da Avengers: Secret Wars il 7 maggio 2027. Entrambi i film saranno diretti da Joe Russo e Anthony Russo, che faranno anche il loro ritorno nell’MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Al momento non si hanno certezze sugli attori che comporranno il cast del film, né su precisi elementi di trama.

Superman: le indiscrezioni sui test-screening indicano villain a sorpresa e un tono simile a Wonder Woman

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Le prime notizie sulle prime proiezioni interne di Superman non erano particolarmente positive, ma i resoconti dei test-screening più recenti del reboot del DCU di James Gunn sembrano decisamente più ottimistici. Ora abbiamo qualche dettaglio in più da condividere. I dati provengono da fonti affidabili (o almeno semi-affidabili), ma per il momento devono essere considerati come voci di corridoio.

Il popolare sito di fan portoghese DC da Depressão riporta quanto segue: Nicholas Hoult è fantastico nel ruolo di Lex Luthor (non è la prima volta che lo sentiamo dire); i VFX/CGI sembrano molto migliori rispetto al primo trailer; ci sono alcuni cattivi a sorpresa; Rachel Brosnahan è “divertente e adorabile” nel ruolo di Lois Lane; c’è un bel po’ di umorismo, oltre a momenti più emotivi; si dice che il tono sia “più vicino al primo film di Wonder Woman e al primo Guardiani della Galassia”.

Il sito riporta anche che l’interpretazione di David Corenswet dell’Uomo d’Acciaio ricorda la versione di Brandon Routh dell’eroe di Superman Returns. Per quel che vale, John Campea ha sentito dire che il film è “tremendamente bello”, e che in generale è “emotivo e divertente”, con più elementi fantascientifici di quanto ci si potrebbe aspettare. Naturalmente, anche se tutto ciò si rivelasse esatto, la maggior parte è solo un’opinione, anche se la parte sui cattivi a sorpresa è interessante.

Ecco cosa ha detto Gunn riguardo alle prime proiezioni e ai reshoot riportati durante il recente aggiornamento dello slate del DCU: “Abbiamo fatto delle vere e proprie proiezioni. Impariamo sempre cose, facciamo editing e apportiamo piccole modifiche. Potremmo girare un paio di piccole cose. Tutte le mie riprese aggiuntive sono così difficili, perché sono sempre stato contrario. Perché, sai, non vuoi dover scattare di nuovo. È una rottura di scatole”.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

Con la sua solita cifra stilistica, James Gunn trasporta il supereroe originale nel nuovo immaginario mondo della DC, con una singolare miscela di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e dall’innato convincimento nel bene del genere umano.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale il 10 luglio 2025.

Mickey 17: recensione del film di Bong Joon-ho

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Mickey 17: recensione del film di Bong Joon-ho

Bong Joon-ho torna sul grande schermo con Mickey 17, il suo primo film dopo il trionfo agli Oscar con Parasite nel 2019. Basato sul romanzo Mickey7 di Edward Ashton, il film si inserisce nel filone della fantascienza satirica, combinando elementi di critica sociale con uno stile visivo spettacolare, che, nel contesto della filmografia di Bong, ci riporta alla mente Snowpiercer. Con Robert Pattinson alla guida del cast, il film si propone di essere un viaggio surreale e filosofico nella colonizzazione spaziale, nell’etica del sacrificio e nella natura dell’identità umana.

La storia di Mickey 17

La storia segue Mickey Barnes, interpretato da Pattinson, un uomo senza particolari capacità o pregi che, per sfuggire a problemi finanziari, accetta di diventare un “sacrificabile” per una missione interplanetaria. Il suo compito è quello di svolgere incarichi estremamente pericolosi, con la consapevolezza che ogni volta che muore il suo corpo verrà ricreato attraverso un processo di bio-stampa, mantenendo intatti i suoi ricordi e la sua personalità. Tuttavia, quando Mickey 17 sopravvive inaspettatamente a una incursione su un pianeta remoto e si trova faccia a faccia con il suo sé successivo, Mickey 18, la situazione sfugge di mano, mettendo in discussione le regole della missione e il concetto stesso di identità.

A metà tra la satira distopica e la riflessione esistenziale

Bong Joon-ho, con la sua inconfondibile capacità di sovvertire i generi cinematografici, costruisce una narrazione che oscilla tra la satira distopica e la riflessione esistenziale. Il regista riprende le atmosfere di Snowpiercer e Okja, mescolando critica sociale e immaginario sci-fi. Mickey 17 infatti ambisce anche a proporsi come una satira sui magnati della tecnologia, con Kenneth Marshall (interpretato da Mark Ruffalo) che incarna la figura di un leader carismatico e autoritario, convinto che lo spazio sia la soluzione ai problemi ambientali della Terra e che gli esseri umani siano sacrificabili per il progresso. I riferimenti alla contemporaneità si sprecano!

Mark Ruffalo e Toni Collette in Mickey 17 – Cortesia Warner Bros

Anche se visivamente potente e coinvolgente, pensato (per fortuna) per il grande schermo, Mickey 17 diluisce il suo nucleo narrativo, soprattutto nella seconda parte, e si dilunga, spingendo lo spettatore fuori dal flusso narrativo legato alla storia principale focalizzata sul protagonista. I temi portanti del film, legati come detto soprattutto all’identità, passano totalmente in secondo piano, e Bong comincia a raccontare un’altra storia, di invasioni e lotte inter-specie, che sembrano portare il film fuori dal suo asse di racconto. Questa deviazione, forse necessaria per inserire nella storia un elemento di azione spettacolare in più, rende il film molto meno incisivo rispetto alle opere precedenti di Bong.

Cosa succede quando muori?

Uno degli aspetti più intriganti nelle intenzioni del film è la questione della morte e della rinascita. Mickey, avendo sperimentato la morte sedici volte, viene continuamente interrogato su cosa significhi morire e se sia un’esperienza che lascia traccia. Eppure, nonostante la sua esperienza unica, il protagonista non sembra avere una risposta definitiva, lasciando intendere che la coscienza umana sia qualcosa di inafferrabile e misterioso. Peccato che anche questo aspetto appaia superficiale e sacrificato a parti della storia che ne annacquano il cuore filosofico.

D’altro canto, però, Robert Pattinson offre un’interpretazione notevole, alternando momenti di smarrimento comico a scene di intensa introspezione, regalando al suo personaggio una grande tenerezza che, almeno per la prima parte della storia, riesce a creare una connessione intima con lo spettatore. Il suo Mickey è un eroe improbabile, un uomo comune costretto a confrontarsi con il suo stesso doppio e con un destino apparentemente scritto. Il contrasto con Mickey 18, più aggressivo e determinato, aggiunge un elemento di tensione alla narrazione, mentre la sua relazione con Nasha (Naomi Ackie) introduce una componente emotiva che rende il personaggio ancora più sfaccettato.

Robert Pattinson in Mickey 17 – Cortesia Warner Bros

Una vena di ottimismo nell’orrore dell’uomo

Non mancano riferimenti a classici della fantascienza, come Alien di Ridley Scott, ma, a differenza di altri film del genere, Mickey 17 non si abbandona al puro horror o alla disperazione. Bong Joon-ho introduce un’insolita vena ottimistica, suggerendo che l’umanità possa trovare una via per sopravvivere senza distruggere tutto ciò che incontra.

Al netto dei troppi momenti di stallo narrativo e una durata forse eccessiva (due ore e diciassette minuti), Mickey 17 potrebbe anche essere visto come un film affascinante e stimolante. Conferma la bravura e la capacità immaginativa di Bong Joon-ho, anche se non è il capolavoro che era stato Parasite, né l’efficace adattamento che avevamo visto con Snowpiercer.

Mobland: svelato il nuovo trailer della serie crime di Guy Ritchie

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Il trailer di MobLand mostra Tom Hardy e Pierce Brosnan che preparano il loro spietato impero mafioso alla guerra nel nuovo crime show di Guy Ritchie. Prodotto da Ritchie, che ha anche diretto alcuni episodi, il crime drama Paramount+ in arrivo segue un intermediario preso tra due famiglie criminali londinesi in guerra. Lo show vanta un cast stellare guidato da Tom Hardy, Helen Mirren e Pierce Brosnan, insieme a Paddy Considine, Joanne Froggatt, Lara Pulver, Jasmine Jobson, Geoff Bell, Lisa Dwan e molti altri.

Ora, Paramount+ ha presentato in anteprima il primo trailer ufficiale di MobLand. Il trailer presenta due famiglie criminali rivali a Londra, gli Harrigan e gli Stevenson, i primi guidati da Conrad (Pierce Brosnan) e sua moglie Maeve (Helen Mirren). Tom Hardy interpreta un abile mediatore di strada, Harry Da Souza, che si trova nel fuoco incrociato. Mentre il conflitto tra le due famiglie si intensifica, Harry è costretto a scegliere da che parte stare, rivelando dove risiede la sua vera lealtà. Guarda il trailer qui sotto:

Cosa significa il trailer di MobLand per lo show

Creato da Ronan Bennett, che ha anche scritto l’intera serie, MobLand è nato originariamente come The Donovans, un prequel della serie Showtime Ray Donovan, che racconta le origini della famiglia Donovan. Tuttavia, durante lo sviluppo, il progetto è stato rielaborato in una storia a sé stante, sostituendo le famiglie criminali in guerra con gli Harrigan e gli Stevenson a Londra. Guy Ritchie, noto per i suoi numerosi film di gangster britannici come Snatch e The Gentlemen, ha poi firmato per la regia.

MobLand, una serie su due famiglie criminali londinesi in lotta tra loro, è proprio il genere di Guy Ritchie, considerando il suo stile caratteristico dei film di gangster britannici, che spesso presentano una narrazione dal ritmo serrato e dialoghi taglienti, entrambi elementi che sembrano essere presenti nel trailer. Il mix di violenza brutale e complesse dinamiche criminali di MobLand sembra allinearsi perfettamente con i punti di forza di Ritchie. Con la sua regia, MobLand ha il potenziale per essere una saga poliziesca elegante e oscuramente divertente.

Monopoly: il film Lionsgate e LuckyChap ha trovato due sceneggiatori

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Il film Monopoly di Lionsgate e LuckyChap sta guadagnando slancio alla luce della notizia che lo studio ha concluso un accordo per John Francis Daley e Jonathan Goldstein per scrivere una sceneggiatura basata sul classico gioco da tavolo di Hasbro. Il progetto è prodotto da LuckyChap, la pluripremiata società di produzione di Barbie, e Hasbro Entertainment.

Lionsgate ha esteso i suoi diritti di sviluppo per l’amato gioco da tavolo multigenerazionale con l’acquisto di eOne, completato nel dicembre 2023. Monopoly è il marchio di giochi da tavolo più popolare al mondo ed è disponibile in oltre 100 paesi, e vende quasi mezzo miliardo di copie a partire dal 1935.

“Sapevamo che LuckyChap sarebbe stato un faro per i migliori talenti in città e Lionsgate e Hasbro sono entusiasti che Goldstein e Daley abbiano deciso di unirsi al divertimento”, ha affermato Erin Westerman, co-presidente di Lionsgate Motion Picture Group. “Siamo da tempo ammiratori del loro lavoro: raccontare storie audaci, originali e intelligenti per tutti i pubblici. Sono gli architetti perfetti per questo franchise”.

James Myers sta supervisionando il progetto per Lionsgate. Robert Melnik ha negoziato l’accordo per conto dello studio. Sebbene siano diventati anche registi di successo sul fronte action-comedy, Daley e Goldstein si sono guadagnati una reputazione nel settore per aver preso IP popolari e averle date un tocco divertente e originale. Più di recente lo hanno fatto per Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri, che hanno scritto e diretto per la Paramount. Il prossimo film della coppia è Mayday, un film di Apple TV+ e Skydance con Ryan Reynolds e Kenneth Branagh, che uscirà più avanti quest’anno.

Only Murders in the Building 5: Keegan-Michael Key entra nel cast!

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Only Murders in the Building di Hulu ha annunciato la prima importante aggiunta al cast per la quinta stagione in arrivo. Keegan-Michael Key è stato scelto per un ruolo ricorrente. Come al solito, i dettagli sulle trame e sui nuovi personaggi sono tenuti segreti.

La produzione della nuova stagione, che risolverà l’omicidio di Lester (come visto nel finale della quarta stagione), è iniziata all’inizio di questa settimana a New York con il ritorno dei quattro attori fissi della serie, ovvero le star/produttori esecutivi Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez, oltre a Michael Cyril Creighton. Ancora una volta, saranno circondati da un cast ricorrente di grandi nomi, a partire da Key.

La quarta stagione presenta il cast più stellare della serie, tra cui il ritorno di Meryl Streep, affiancata da Eugene Levy, Eva LongoriaZach Galifianakis, Jane Lynch, Richard Kind, Melissa McCarthy, Kumail Nanjiani e Molly Shannon. È stato riconosciuto il mese scorso con il primo SAG Award di Only Murders per il cast di serie comiche, condiviso da Martin, Short, Gomez, Creighton, Levy, Galifianakis, Longoria, Kind, Nanjiani e Molly Shannon. (Short ha vinto anche come attore maschile in una serie comica.)

Only Murders, la cui terza stagione ha ottenuto 21 nomination agli Emmy, il massimo della serie, è realizzata dai co-creatori e sceneggiatori Martin e John Hoffman. I produttori esecutivi della quarta stagione includono Hoffman, Martin, Short, Gomez, Dan Fogelman e Jess Rosenthal.

The Recruit: Netflix chiude la serie dopo due stagioni

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The Recruit: Netflix chiude la serie dopo due stagioni

La serie di spionaggio di Netflix The Recruit è stata cancellata dopo due stagioni con lo streamer. Colton Dunn, che ha interpretato l’ex agente della CIA Lester Kitchens nello show, ha usato Threads per annunciare la notizia. “‘The Recruit’ è stato cancellato, gente”, ha scritto. “Che peccato. Condividerò alcune foto e ricordi divertenti su IG, ma volevo solo che lo sentiste da me. Grazie se avete guardato. SONO DISPONIBILE ORA! Assumimi per la tua storia televisiva!!”

The Recruit è andato in onda per 14 episodi in due stagioni, con la prima messa in onda a dicembre 2022. Secondo la sinossi ufficiale, la serie seguiva, “Owen Hendricks (Noah Centineo), un avvocato della CIA [che] viene coinvolto in enormi conflitti internazionali dopo che una risorsa cerca di esporre la sua relazione con l’agenzia”.

Altri membri del cast includono Aarti Mann, Fivel Stewart, Vondie Curtis-Hall, Kaylah Zander, Kristian Bruun, Angel Parker e Jesse Collin. “The Recruit” è stato creato da Alexi Hawley, che ha anche ricoperto il ruolo di showrunner e produttore esecutivo. Hypnotic e Lionsgate hanno prodotto lo show per Netflix. I produttori esecutivi includevano Centineo, Doug Liman, Gene Klein, David Bartis, Adam Ciralsky, Charlie Ebersol e Julian Holmes. I registi della seconda stagione includevano Hawley, Holmes, Jessica Yu, Viet Nguyen e John Hyams.

La seconda stagione di The Recruit, che è stata nominata una delle serie più attese del 2025 da Variety, ha debuttato con 5,9 milioni di visualizzazioni nei suoi primi quattro giorni su Netflix. Si è piazzato al secondo posto nella classifica dei programmi TV in lingua inglese, dietro solo alla seconda stagione di “The Night Agent”, che ha raggiunto 15,2 milioni di visualizzazioni.

Daredevil: Rinascita, riassunto e spiegazione del finale degli episodi 1 e 2

Daredevil: Rinascita (qui la recensione dei primi due episodi) segna il ritorno di Charlie Cox nel ruolo principale di Matt Murdock. Dopo alcuni camei e ruoli da ospite in altri progetti del Marvel Cinematic Universe negli ultimi anni, Cox è ora di nuovo il protagonista del suo progetto. È lui a guidare il cast di Daredevil: Rinascita, che vede il ritorno di molte star della serie originale di Netflix, Daredevil. Questo legame con la serie originale si avverte nei primi due episodi dell’ultima serie del MCU in modo eccitante e sconvolgente.

Al fianco di Matt Murdock compaiono Karen Page, Foggy Nelson, Bullseye, Vanessa Fisk e, ovviamente, il Wilson Fisk di Vincent D’Onofrio. Tutti loro ritornano dalla serie originale di Netflix per creare un forte legame tra la terza stagione di Daredevil e la storia di Daredevil: Rinascita. Da qui, il MCU apre i mondi di Matt Murdock in modi nuovi e sorprendenti, creando un nuovo status quo per la serie che si basa su anni di relazioni e di storie. Lo show prepara il resto della stagione in modo che sia piuttosto forte, ed ecco allora il nostro riassunto e la spiegazione del finale degli episodi 1 e 2 di Daredevil: Rinascita.

LEGGI ANCHE: Daredevil: Rinascita, cast e guida ai personaggi Marvel

Il riassunto degli episodi 1 e 2 di Daredevil: Rinascita

L’episodio 1 inizia con Matt, Foggy e Karen che lasciano il loro ufficio – Nelson, Murdock & Page – e parlano di come si sono evoluti. Incontrano Kirsten McDuffie e altri amici al Josie’s, il loro bar preferito dia Daredevil di Netflix, per festeggiare il ritiro di Cherry. Karen chiede a Matt di lasciare il bar con lei, ma lui non può a causa del Codice degli Amici. Kirsten chiede invece a Foggy perché ha lasciato un vero studio per andare in un negozio. A questo punto, la Tigre Bianca fa il suo debutto nel MCU: il personaggio viene visto fermare una rapina in una bodega su una TV del bar. Il cliente di Foggy è in pericolo e Matt si veste quindi da Daredevil per salvarlo.

Daredevil: Rinascita Matt Foggy Karen
Matt, Foggy e Karen in Daredevil: Rinascita. Cortesia di DISNEY ITALIA

Appare poi Bullseye nell’ombra e il suo guanto ha il classico design del cattivo dei fumetti. Egli vuole solo scoprire dove sia Foggy e, senza Daredevil, arriva da Josie e spara proprio a Foggy. Daredevil interviene e affronta Bullseye poco prima che spari anche a Karen. Foggy, intanto, continua a sanguinare a terra, mentre Daredevil e Bullseye si scontrano all’interno di Josie. Inevitabilmente, Foggy muore e, mentre Matt inizia a piangere l’amico, Bullseye sorride prima di essere gettato dal tetto da Daredevil. Cherry, che si sta ritirando, vede Matt piangere dopo essersi tolto la maschera, mentre vediamo poi un Bullseye pesantemente ferito che si risveglia a terra. Dato questo evento, Matt getta via la maschera e decide di smettere di essere Daredevil.

Un anno dopo, Matt viene mostrato mentre sorseggia un caffè ed è chiaro che ora ha un tenore di vita diverso. Vediamo poi Vanessa Fisk condurre una riunione delle Cinque Famiglie prima che arrivi Kingpin e tutti se ne vadano. Il criminale dice alla moglie che al momento non può avere nulla di illegale legato a lui o a suo nome. Si torna poi a Matt, che entra nel suo nuovo studio legale, Murdock & McDuffie, e si scopre che non ha notizie di Karen da tempo. Testimonia contro Bullseye all’udienza per l’omicidio di Foggy e il criminale viene condannato a 11 ergastoli da scontare consecutivamente.

Matt ascolta poi Fisk parlare in TV, dove dichiara la sua candidatura a sindaco di New York. Matt chiede poi a Fisk di parlare in una tavola calda, dove Kingpin afferma di non avere nulla a che fare con la morte di Foggy. I due vecchi nemici si minacciano però nel caso in cui l’altro faccia il passo più lungo della gamba. Dopo questa scena, Matt e Heather hanno un appuntamento a cena, mentre Fisk viene eletto sindaco e dice a Vanessa di sapere di Adam. L’episodio si conclude con la gente festeggia la vittoria di Fisk per le strade.

Charlie Cox e Vincent D’Onofrio in Daredevil: Rinascita. Cortesia di DISNEY ITALIA

Nel secondo episodio, Kingpin si rivolge alla città durante il Capodanno e dice che non ha bisogno di vigilanti, menzionando il Punitore, l’Uomo Ragno e Daredevil, senza però dire i loro veri nomi. Hector Ayala impedisce poi a due uomini di picchiare un altro uomo e uno degli aggressori cade involontariamente sotto un treno. I due si rivelano essere poliziotti sotto copertura e Hector viene portato in prigione. Qui, Matt sente i poliziotti picchiare Hector Ayala e cercare di costringerlo a firmare una confessione. Intanto, Fisk lascia la sua auto e dice agli operai di considerare approvato il permesso che stavano aspettando; la popolazione applaude Fisk. Successivamente, Daniel organizza un’intervista di Fisk a BB Urich.

Prima, però, un personaggio misterioso si siede per parlare con Heather del suo nuovo libro e le chiede se accetta nuovi clienti. Vediamo poi Cherry che trova il costume della Tigre Bianca di Hector dopo che Matt gli ha chiesto di perquisire la sua casa. Si torna poi a Fisk, che minaccia il commissario di polizia di aiutarlo utilizzando una foto del suo figlio segreto. Intanto, Matt chiede alla corte di sopprimere il fatto che Hector sia la Tigre Bianca. Matt riesce a far uscire il suo testimone chiave poco prima che i poliziotti corrotti arrivino per ucciderlo, poi si ribella ai poliziotti, viene picchiato e li sconfigge brutalmente in una rissa dopo avergli puntato contro una pistola. Uno dei poliziotti ha un tatuaggio del Punitore sul polso e su questo dettagli si conclude il secondo episodio.

La spiegazione della morte di Foggy Nelson

Come si era ipotizzato da tempo, il Foggy Nelson di Elden Henson muore nella première della serie Daredevil: Rinascita. A ucciderlo è il Bullseye di Wilson Bethel, il cattivo principale della terza stagione di Daredevil di Netflix. Nella serie originale, mentre Wilson Fisk aveva fatto un patto per non toccare Foggy o Karen finché Matt non avesse consegnato Vanessa alla polizia, Bullseye non ha mai fatto una promessa simile. In Daredevil: Rinascita, Bullseye insegue per primo il cliente di Foggy, scoprendo dove si trova prima di andare a ucciderlo. È interessante notare che, anche se Bullseye nutre un odio maggiore per Karen, il suo obiettivo era Foggy.

Daredevil Rinascita recensione
Charlie Cox è Matt Murdock in Daredevil: Rinascita. Foto gettyimages.com/Disney

Mentre Foggy muore nel primo episodio di Daredevil: Rinascita, la serie avrebbe potuto continuare con Matt e Karen che lavoravano insieme e mantenevano in vita il loro sogno e quello di Foggy, lo studio legale Nelson, Murdock & Page. Tuttavia, viene rivelato che Matt si è chiuso in se stesso dopo la morte di Foggy. Anche Karen ha perso uno dei suoi migliori amici e, isolandosi, Matt l’ha lasciata sola nel momento in cui aveva più bisogno di lui. A causa delle sue azioni, Karen se n’è andata e da allora i due non si sono più parlati, anche se lui ha tentato di riallacciare i rapporti per oltre un anno.

Tutto ciò che è cambiato durante il salto temporale di Daredevil: Rinascita

Partiamo da Karen Page. Dopo aver litigato con Matt dopo la morte di Foggy, Karen torna un anno dopo per il processo di Bullseye. Non vive più a New York e il personaggio di Deborah Ann Woll risiede ora a San Francisco. Anche se è passato un anno, c’è ancora molto astio tra Karen e Matt per il fatto che lui non le è stato vicino dopo la morte di Foggy. Karen non ha risposto a nessuno dei tentativi di Matt di contattarla nell’anno successivo alla morte di Foggy e, dopo essere tornata brevemente per il processo, è tornata a casa.

La vita di Matt Murdock è altrettanto molto diversa da quella che aveva prima della morte di Foggy. Il peso di non essere stato in grado di proteggere il suo migliore amico lo abbatte. Anche se ora è un avvocato di successo, avendo fondato lo studio legale Murdock & McDuffie con Kirsten McDuffie, Matt porta con sé una tristezza che non va via. Matt non è più Daredevil, come ribadisce anche a Karen quando si riuniscono. L’attività criminale in città è aumentata dopo la scomparsa di Daredevil, ma Matt non mostra alcun segno di voler tornare.

Anche la vita di Wilson Fisk è cambiata in modo interessante. Ha trascorso un po’ di tempo a guarire dopo essere stato colpito in faccia da Echo in Hawkeye di Disney+. Durante questo periodo, sua moglie Vanessa ha preso il controllo del suo impero criminale. Quando rivela la sua intenzione di candidarsi a sindaco, Vanessa è visibilmente contrariata. Fisk e Matt hanno una conversazione in una tavola calda, per sapere come stanno le cose e Fisk dice a Matt che è cambiato e che sta cercando di aiutare la sua città come uomo migliore, mentre Matt gli assicura che i suoi giorni come Daredevil sono passati, anche se le minacce continuano a volare.

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Ayelet Zurer e Vincent D’Onofrio in Daredevil: Rinascita

Chi è il tizio alla firma del libro di Heather Glenn?

La nuova fidanzata di Matt Murdock, Heather Glenn, è un’affermata terapeuta. Durante un evento per la firma del suo nuovo libro, la serie Marvel si concentra su un personaggio misterioso. È interpretato da Hunter Doohan, noto soprattutto per il ruolo di Tyler, il cattivo a sorpresa della stagione 1 di Mercoledì di Netflix. Il personaggio di Doohan si avvicina a Heather, dicendole che è un suo grande fan e che ha bisogno di aiuto. Dopo aver chiesto a Heather se sta accettando nuovi clienti, la donna dà al giovane la sua e-mail, lasciando intendere il suo ritorno nei prossimi episodi.

La spiegazione della storia di Tigre Bianca nel MCU e la sua importanza in Daredevil: Rinascita

Poiché Matt Murdock non ha vestito i panni di Daredevil dopo la morte di Foggy, Tigre Bianca ha il compito di aggiungere un dramma supereroistico alla nuova serie del MCU. Hector Ayala non aveva la sua tuta o l’amuleto che gli conferisce i poteri, ma si è precipitato in aiuto di uno sconosciuto senza pensare. Senza saperlo, i due uomini che stavano picchiando la vittima erano poliziotti sotto copertura e uno di loro è caduto accidentalmente sotto un treno in corsa mentre combatteva contro Hector. Ora Matt ha scelto di rappresentarlo, scoprendo poi che il segreto che Hector gli nascondeva era il fatto di essere Tigre Bianca.

La storia di Tigre Bianca potrebbe essere quella che porterà Matt a tornare nei panni di Daredevil. Poiché i poliziotti corrotti contro cui Hector ha combattuto dicono che non c’era nessun altro prima del suo arrivo, Matt deve trovare il testimone. Osserva uno dei poliziotti per vedere quando si muoverà. Matt raggiunge il testimone e gli dà indicazioni per incontrare Cherry, il suo socio. Matt poi picchia i poliziotti in borghese. Questo porta alla grande rivelazione che uno di loro ha un tatuaggio del Punitore, un filo conduttore che porterà al ritorno di Jon Bernthal nei panni di Frank Castle.

La spiegazione del piano e della campagna di Wilson Fisk per diventare sindaco di New York

La campagna elettorale di Wilson Fisk si è conclusa con la sua elezione a sindaco. Daredevil: Rinascita si è preso un po’ di tempo per allestire il suo staff, dando a Fisk un ruolo più ampio rispetto alla serie originale di Netflix. Le sue principali promesse alla popolazione sono che riporterà la criminalità sotto controllo e che spera di curare la città dalle malattie dei vigilanti mascherati. Quest’ultimo sembra essere il suo obiettivo finale. Dopo aver visto il suo impero criminale rovesciato da Daredevil in passato, Fisk vuole comprensibilmente liberare New York da questo tipo di eroi, usando il suo ruolo di sindaco per farlo in Daredevil: Rinascita.

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The Fabelmans: la storia vera dietro il film di Steven Spielberg

The Fabelmans: la storia vera dietro il film di Steven Spielberg

Con il suo film del 2022, The Fabelmans (qui la nostra recensione), Steven Spielberg ha realizzato un omaggio alla sua infanzia e alla sua introduzione alla forza del cinema quale arte salvifica. Raccontato attraverso gli occhi di un immaginario Sammy Fabelman, che rappresenta un giovane Spielberg, il film si concentra infatti principalmente su come le circostanze familiari del regista – in particolare il divorzio dei suoi genitori – abbiano influenzato il percorso che lo ha poi portato ad essere l’iconico regista che è oggi. Con un cast impressionante che comprende Michelle Williams, Paul Dano e Seth Rogen, questo è dunque senza ombra di dubbio il film più personale ed emotivo di Spielberg.

Regista premio Oscar di numerosi blockbuster come Lo squalo e Jurassic Park, ma anche drammi di grande valore come Schindler’s List o il recente Il ponte delle spie, Spielberg ha con The Fabelmans scelto di affrontare di petto la propria gioventù, durante la quale si sono formate in lui quella serie di temi poi divenuti ricorrenti nel corso di tutta la sua attività cinematografica, dall’assenza della figura paterna al volo, dalla volontà di salvare ogni vita umana fino alle riflessioni sulla capacità del cinema di rielaborare la storia. The Fabelmans, dunque, è un film molto più vicino alla realtà di quanto ci si possa aspettare.

Quando gli è stato chiesto di parlare della sua esperienza di lavoro con Spielberg, Seth Rogen ha dichiarato: “L’ho visto piangere decine di volte durante le riprese del film, il che è stato molto bello e credo che abbia fatto sì che tutti volessero onorare davvero quello che stava facendo. Si vedeva quanto significasse per lui e quanto fosse sincero”. I dettagli sinceri dell’ambiente di Spielberg – dagli incontri con i bulli antisemiti all’acquisto di una scimmia da parte di sua madre – rendono The Fabelmans un film imperdibile per cinefili e appassionati di cinema. In questo articolo, scopriamo quanto di vero c’è in esso.

The Fabelmans First Look
Paul Dano, Michelle Williams e Mateo Zoryan in The Fabelmans

Il primo film che Steven Spielberg abbia mai visto

La scena d’apertura di The Fabelmans vede il giovane Sammy (Mateo Zoryan) andare al cinema con i genitori (Michelle Williams e Paul Dano) per vedere il film drammatico sul circo di Cecil B. DeMille del 1952, Il più grande spettacolo del mondo. Dopo aver assistito a un enorme incidente ferroviario incluso nel film, Sammy decide di filmare lo schianto di un modellino di treno per ricreare l’esperienza. La madre di Sammy, Mitzi, afferma in seguito che la possibilità di ricreare le immagini spaventose dell’incidente ha dato a Sammy una sensazione di controllo, cosa che si dimostrerà essere uno dei grandi temi del film.

In un discorso ai Golden Globes del 2009 – ricevendo il Cecil B. DeMille Award – Steven Spielberg ha confermato la maggior parte di questi dettagli, notando che quel giorno, vedendo Il più grande spettacolo del mondo con suo padre, il suo “destino era probabilmente segnato”. In effetti, la vera storia dietro The Fabelmans è ricca di riferimenti agli altri film preferiti del regista, tra cui Sentieri selvaggi, che Spielberg guarda ancora spesso. Tuttavia, alcuni dettagli minori sono stati modificati per il film. In The Fabelmans, la madre di Sammy gli fornisce una macchina fotografica con cui riprendere il modellino dell’incidente ferroviario. Nel suo discorso ai Golden Globes, Spielberg afferma di aver preso la cinepresa 8 mm della sua famiglia “quando nessuno guardava”.

Il divorzio dei genitori di Spielberg

I genitori di Steven Spielberg hanno davvero divorziato e sì, sua madre si è innamorata del migliore amico di suo padre – rappresentato da un personaggio interpretato da Seth Rogen in The Fabelmans. Inoltre, proprio come accade nel film, un giovane Spielberg scoprì la relazione della madre con l’amico del padre rivedendo le riprese effettuate durante un campeggio di famiglia. In un’intervista sul film, ha dichiarato: “È stata una delle cose più difficili, credo, che ho dovuto sedermi e decidere cosa fare, perché era il segreto più forte che io e mia madre abbiamo condiviso da quando l’ho scoperto a 16 anni”.

La storia vera di The Fabelmans implica che questi problemi con i genitori abbiano portato Spielberg a mettere temporaneamente da parte la regia, sebbene egli abbia citato anche altre ragioni, tra cui una visione precoce di Lawrence d’Arabia che lo ha portato a mettere in dubbio le sue capacità. In ogni caso, è chiaro che questo evento ha influenzato profondamente molti altri lavori di Spielberg, tra cui Incontri ravvicinati del terzo tipo, Prova a prendermi e E.T. l’extra-terrestre, dove l’assenza del padre è un tema ricorrente. Come ha detto astutamente il critico David Ehrlich, “C’è mai stato un divorzio che ha avuto un impatto più profondo sull’immaginario americano?”.

Gabriel LaBelle in The Fabelmans
Gabriel LaBelle in The Fabelmans © 2022 Universal Studios and Amblin Entertainment

Spielberg e il bullismo ai tempi del liceo

Il film presenta poi intense scene di bullismo antisemita, momenti confermati come reali da Steven Spielberg, che ha raccontato che quando si trasferì in California fu “preso a schiaffi e a calci” in diverse occasioni. Nel film questi attacchi portano l’adolescente Sammy (Gabriel LaBelle) ad arrabbiarsi per i ripetuti spostamenti della sua famiglia in diversi Stati, e irritarsi con i suoi genitori per il fatto di essere gli unici ebrei nel loro quartiere. Sammy frequenta anche brevemente una ragazza cristiana nello stesso liceo, ma la verità dietro questi dettagli non è chiara, poiché Spielberg non ne ha parlato. I temi dell’identità e della lotta ebraica sono evidenti anche nei film di guerra di Spielberg, come Salvate il soldato Ryan, Schindler’s List e Munich.

The Fabelmans offre però a Sammy un momento di redenzione quando proietta il suo film per il Senior Skip Day al ballo di fine anno. In questo momento, il regista ha il controllo completo sulla prospettiva dei suoi compagni di classe. Tuttavia, Sammy ritrae uno dei suoi aggressori come un eroe. In seguito, il bullo lo affronta con grande emozione, imbarazzato, chiedendogli perché Sammy lo abbia ritratto così dopo il modo in cui lo ha trattato. Sammy risponde: “Forse l’ho fatto per migliorare il film?”. Il bullo chiede che lo scambio rimanga segreto e, in un momento di soddisfazione, Sammy scherza dicendo che lo farà, a meno che, ovviamente, un giorno non ci faccia un film. Per il pubblico, questo semplice momento di vendetta sembra essere stato preparato da decenni.

Come i primi film di Sammy si confrontano con la vera infanzia di Spielberg

Il primo film di Steven Spielberg è stato il suo film in 8 mm sull’incidente del modellino del treno. The Fabelmans presenta proprio questo lavoro e anche altri cortometraggi realmente realizzati da Spielberg nella vita reale, tra cui un western e un film di guerra intitolato The Last Gunfight. Come mostrato nel film, Spielberg ha fatto molta esperienza lavorando a progetti grazie al suo coinvolgimento nei Boy-scout, venendo anche direttamente ispirato da molti dei suoi film preferiti. Nei fine settimana, inoltre, Spielberg era spesso presente nel suo cinema locale per guardare quanti più film possibile e apprendere di più sulla settima arte.

David Lynch in The Fabelmans
© 2022 Universal Studios and Amblin Entertainment

L’incontro tra Steven Spielberg e John Ford

Come mostrato nel finale del film, Steven Spielberg ha davvero incontrato John Ford, qui interpretato da David Lynch con un brillante cameo. Ford ha diretto molti film iconici, tra cui I cercatori, Com’era verde la mia valle e L’uomo che uccise Liberty Vance, un film che The Fabelmans cita più volte. Ricordando l’incontro come un momento fondamentale per la sua prima carriera, Spielberg ha notato che Ford gli indicò dei dipinti nel suo ufficio e gli disse che avrebbe dovuto imparare a capire perché la posizione dell’orizzonte sullo schermo appare attraente o noiosa.

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La storia vera dietro The Fabelmans: quanto è accurato il film?

La progressione della famiglia Fabelman dal New Jersey all’Arizona e alla California segue dunque una linea temporale accurata rispetto ai veri spostamenti degli Spielberg. Anche i dettagli alterati sono stati comunque rielaborati solo per favorire la struttura della trama. The Fabelmans mantiene dunque un incredibile livello di accuratezza. Non è una sorpresa, visto che il film è essenzialmente l’autobiografia di Steven Spielberg, ma il risultato è un progetto toccante e onesto, che racconta con l’universalità di cui solo Spielberg è capace la potenza di quella meravigliosa arte che è il cinema.

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Geostorm: dal cast al sequel, tutte le curiosità sul film con Gerald Butler

Tra gli eventi più affascinanti da vedere al cinema vi è senza ombra di dubbio quello relativo alla fine del mondo così come noto. I film dedicati a tale catastrofe hanno sempre catturato l’attenzione del pubblico, a cui viene data l’occasione di vedere qualcosa a cui si spera di non dover mai essere diretti testimoni nella realtà. Oltre a 2012 o Left Behind, uno dei film più recenti che ha portato la fine del mondo sul grande schermo è Geostorm (qui la recensione). Questo è stato scritto, prodotto e diretto da Dean Devlin, qui al suo esordio come regista dopo aver prodotto per anni film catastrofici come Independence Day e Godzilla.

Come già avvenuto per The Day After Tomorrow, anche Geostorm ritrova la causa dell’apocalissi nei sempre più preoccupanti cambiamenti climatici. Il film di Devlin si basa infatti molto su tali teorie, ogni giorno sempre più concrete attraverso manifestazioni insindacabili. Collocandosi nel genere “catastrofico”, il film si configura dunque anche come un atto di denuncia nei confronti dell’impatto che l’uomo ha sull’ambiente e di cui non sembra curarsi poi molto. Allo stesso tempo, il film presenta una forte componente umana nel momento in cui si porta lo spettatore a seguire i tentativi del protagonista di difendere in tutti i modi la propria famiglia.

Ancora una volta l’unico modo per superare una crisi, grande o piccola che sia, sembra essere il fare ricorso alla propria umanità, riscoprendo il sentimento che ci lega a quanti ci circondano. Geostorm è dunque un film molto avvincente, che parla con lo spettatore e lo spinge a riflessioni urgenti. In questo film approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo possibile sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Geostorm cast
Gerard Butler in Geostorm

La trama del film Geostorm

Il film si apre nel 2019. In seguito alla crisi climatica globale gli Stati del mondo collaborano alla costruzione di un sistema satellitare globale in grado di modificare il clima e annullare tempeste, siccità, uragani che stanno devastando la Terra. A gestire il progetto è Jake Lawson, che viene però poi estromesso a causa della sua irriverenza. Al suo posto subentra il fratello Max. Tre anni dopo, in Afghanistan si verifica un episodio climatico sconcertante. Lawson si mostra molto preoccupato e chiede al Presidente degli Stati Uniti di disporre una missione nello spazio per cercare l’eventuale avaria che sta compromettendo le capacità del satellite Dutch Boy. Il Presidente accetta di inviare Jake sulla stazione satellitare capitanata da Ute Fassbider, mentre ad Hong Kong si verifica un’altra catastrofe climatica.

Il rappresentante cinese Cheng Long si mette a quel punto in contatto con Max per comunicargli l’accaduto, sostenendo che si stia per verificare un geostorm, ovvero una tempesta senza precedenti che spazzerà via quanto si conosce del mondo. Per scongiurare la prospettiva apocalittica, Long raggiunge Max in America poiché ipotizza che qualcuno stia cercando di manomettere Dutch Boy senza destare sospetti. Nel frattempo, Max informa Jake del complotto che sta cercando di smascherare con il collega cinese. I fratelli Lawson ingaggeranno una lotta contro il tempo per salvare il pianeta Terra e la popolazione mondiale.

Il cast del film

Protagonista del film nei panni di Jacob Lawson, a capo del progetto per il satellite Dutch Boy, è l’attore Gerard Butler. Celebre per film come 300 e RocknRolla, questi ha recitato qui nel suo primo film di genere catastrofico. Nonostante l’interesse nei confronti del progetto, l’attore è noto per il non aver imparato a memoria tutte le sue battute, rallentando per questo spesso le riprese. Nei panni di suo fratello Max Lawson, invece, vi è l’attore Jim Sturgess, celebre per i film Across the Universe e La migliore offerta. Sono poi presenti gli attori Ed Harris nel ruolo del Segretario di Stato Leonard Dekkom e Andy Garcia in quello del presidente degli Stati Uniti Andrew Palma.

L’attrice Abbie Cornish, celebre per essere stata la protagonista femminile in Bright Star, è l’agente dei servizi segreti Sarah Wilson, nonché fidanzata di Max. Daniel Wu è Cheng Lonk, supervisore del programma Dutch Boy proveniente da Hong Kong, mentre Amr Waked, ora noto per la serie Ramy, è Ray Dussette, astronauta francese. Vi è poi l’attrice Zazie Beetz, vista in Deadpool 2 e Joker, nei panni di Dana, esperta di cyber sicurezza e amica di Max. L’attrice Katheryn Winnick, celebre per la serie Vikings, era stata scelta per il ruolo di Olivia Lawson, ex moglie di Jacob. A causa delle riprese aggiuntive resesi necessarie, però, l’attrice è stata sostituita da Julia Denton.

Gerard Butler e Alexandra Maria Lara in Geostorm
Gerard Butler e Alexandra Maria Lara in Geostorm

Geostorm 2, il sequel si farà?

Al momento dell’uscita in sala, Geostorm si è affermato come uno scottante insuccesso di critica e pubblico, che ha fatto perdere alla Warner Bros. ben 71,6 milioni di dollari. Durante una recente intervista con Inverse, al regista è stato chiesto di questo film e del potenziale per un sequel. Devlin ha però offerto un amara riflessione. “Siamo sopravvissuti a malapena al primo Geostorm. La verità è che sono stato sostituito per questo film. Qualcun altro ha riscritto e modificato il 60% del progetto. Quindi non è il mio film. Se mai volessero tornare indietro e ripristinare la mia versione del film, sarei felice di farlo, e sarei felice di farne un sequel“. Alla luce di ciò, sembra essere fuori discussione la realizzazione di un sequel.

Il trailer del film e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Geostorm è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Tim Vision e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 5 marzo alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Daredevil: Rinascita, Charlie Cox ammette che il colpo di scena dell’episodio 1 è stato una “pillola difficile da ingoiare”

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I primi due episodi di Daredevil: Rinascita sono ora disponibili in streaming su Disney+, e la première della serie, “Heaven’s Half Hour”, inizia con un colpo di scena scioccante che si ripercuoterà probabilmente sull’intera stagione. Se non avete ancora avuto modo di guardarlo, vi avvertiamo che da questo momento in poi ci saranno grossi spoiler.

L’episodio inizia con Matt Murdock (Charlie Cox), Karen Page (Deborah Ann Woll) e Foggy Nelson (Elden Henson) che lasciano il loro studio legale per andare a bere qualcosa al Josie’s Bar, ma questa scena felice viene violentemente interrotta quando Benjamin “Dex” Poindexter, alias Bullseye (Wilson Bethel), spara a Foggy al petto con un fucile di precisione. Mentre Daredevil e Bullseye combattono sul tetto, Nelson si dissangua e muore tra le braccia di Karen. Murdock sente il cuore del suo migliore amico fermarsi e cede alla vendetta facendo cadere il cattivo verso la sua “morte”.

Sebbene alcuni se lo aspettassero, alcuni non sono molto contenti che Foggy sia stato ucciso in questo modo. A quanto pare, nemmeno Cox è sempre stato sicuro che fosse la mossa giusta. Durante un’intervista con TV Line, l’attore ha ammesso che la morte di Nelson è stata una “pillola difficile da ingoiare”.

Quando se ne parlava all’inizio, non riuscivo a capacitarmi. Spesso penso a Foggy Nelson come al cuore pulsante del MCU. È parte integrante della vita di Matt, della sua storia… ed Elden ha fatto un bellissimo lavoro con questo personaggio per così tanti anni”. “Capisco che dobbiamo fare un grande colpo”, aggiunge Cox. “Vogliamo far scalpore fin dall’inizio e attirare le persone in un modo nuovo. [Uccidere Foggy è un modo per farlo, ma è una scelta importante”.

Anche il co-regista Aaron Moorhead si è espresso sulla decisione di uccidere Foggy così rapidamente. “Deve essere una bomba atomica sulle vite di tutti i personaggi di questo show. Deve avere ripercussioni non solo su quell’episodio o su quel momento [ma] su tutto l’episodio 9. Ed è così. L’altra cosa è che volevamo assicurarci che il momento fosse altamente emotivo ma anche che non passasse inosservato. Ecco perché c’è il segno di punteggiatura di una scena di combattimento”.

L’impegno e la conversazione che c’è stata sono stati enormi”, continua Moorhead, ”e pensiamo che uno dei motivi per cui le persone si sono impegnate è che sapevano quanto fosse grave ciò che stava accadendo durante e alla fine di quella ripresa. Rendere [la morte di Foggy] la fine di una delle leggendarie scene di combattimento di Daredevil in una sola ripresa è stato per noi un modo per iniziare il suo elogio”.

Leggi la recensione dei primi due episodi di Daredevil: Rinascita

Matt Murdock (Charlie Cox), un avvocato cieco con abilità elevate, lotta per la giustizia attraverso il suo vivace studio legale, mentre l’ex boss della mafia Wilson Fisk (Vincent D’Onofrio) persegue i suoi sforzi politici a New York. Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.

La serie Daredevil: Rinascita vede la partecipazione anche di Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson, Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e Jon Bernthal. Dario Scardapane è lo showrunner.

Gli episodi sono diretti da Justin Benson e Aaron Moorhead, Michael Cuesta, Jeffrey Nachmanoff e David Boyd; e i produttori esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad Winderbaum, Sana Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher Ord e Matthew Corman, e Justin Benson e Aaron Moorhead.

Daredevil: Rinascita debutta su Disney+ il 5 marzo 2025.

Bridget Jones’s Baby, il finale del film: chi è il padre?

Bridget Jones’s Baby, il finale del film: chi è il padre?

Uscito nel 2001 al cinema, il film Il diario di Bridget Jones si è imposto come una delle commedie romantiche più apprezzate e iconiche del nuovo millennio. Allo stesso tempo, questo titolo consacrò la carriera di Renée Zellweger, la quale ricevette anche una candidatura al premio Oscar come miglior attrice. Con un incasso di oltre 280 milioni di dollari, fu dunque questo un successo straordinario, poi seguito da un altrettanto apprezzato sequel intitolato Che pasticcio Bridget Jones!, uscito in sala nel 2004. A distanza di dodici anni, nel 2016, è infine stato realizzato il terzo capitolo, dal titolo Bridget Jones’s Baby.

Diretto da Sharon Maguire, già regista del primo film, questo è nuovamente basato sulle vicende riguardanti il personaggio ideato da Helen Fielding. Non si tratta però di un adattamento né del terzo romanzo della serie, Bridget Jones’s Guide to Life, né del quarto, Bridget Jones, un amore di ragazzo (poi portato al cinema nel 2025). Il nuovo film trae piuttosto ispirazione dagli articoli scritti dalla Fielding per il giornale The Independent nel 2005. Dopo anni di attesa, dunque, la simpatica e stravagante Bridget Jones è tornata sul grande schermo, con un film affermatosi nuovamente come un grande successo di pubblico.

Questo terzo capitolo è infatti arrivato ad un incasso complessivo di circa 212 milioni di dollari, confermando il grande affetto nei confronti del personaggio. L’evoluzione da lei vissuta, con lei qui alle prese con la genitorialità, è stato poi un elemento apprezzato da molti. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Bridget Jones's Baby cast

La trama di Bridget Jones’s Baby

Protagonista del film è ancora una volta l’impacciata Bridget Jones, nuovamente alle prese con i suoi intensi drammi amorosi. Dopo aver messo fine alla sua relazione con Mark Darcy, Bridget decide di dedicarsi completamente alla carriera e al lavoro. Nonostante la donna sia riuscita a perfezionare il suo aspetto, lasciandosi alle spalle lo stile trasandato e i chili in eccesso, la vita continua a farle contemplare la sua solitudine. Grazie all’insistenza dell’amica Miranda, Bridget si concede un weekend all’insegna della musica e dell’alcol, durante il quale incontra l’affascinante Jack Qwant.

L’uomo è conquistato dalla spontaneità della donna e, dopo una serie di malintesi esilaranti, i due trascorrono insieme una notte di vera passione. Il weekend successivo, Bridget incontra però nuovamente Darcy, alle prese con un eclatante caso che richiama l’attenzione mediatica. L’ex coppia non riesce a nascondere i propri sentimenti e i due si concedono un’ultima notte insieme. Quello che sembrerebbe un dilemma amoroso, tuttavia, si trasforma in un vero e proprio rompicapo quando Bridget scopre di essere incinta. Nell’attesa che il bambino nasca, Bridget si trova dunque a cercare di capire chi possa essere il padre e chi lei spera che sia davvero.

Il cast del film

Per dar vita ad un nuovo film su Bridget Jones, era necessario avere la stessa attrice dei precedenti due capitoli. Renée Zellweger, che mancava da ben sei anni al cinema, accettò di riprendere il ruolo, interessata principalmente a scoprire in che modo fosse cambiata la protagonista. Per prepararsi a riprendere il personaggio, l’attrice decise anche di lavorare per un periodo presso una rete televisiva, apprendendo quanto occorreva sul mestiere. Questo terzo film, inoltre, è il primo per cui la Zellweger non ha dovuto prendere peso per interpretare Bridget Jones. Si è trattata di una scelta piuttosto contestata, in quanto il personaggio è noto per avere un fisico da persona qualunque.

Accanto a lei, nel ruolo di Mark Darcy torna invece l’attore Colin Firth, mentre Jack Qwant è interpretato da Patrick Dempsey, noto per la serie Grey’s Anatomy. Firth ha in seguito dichiarato che il suo nuovo rivale era molto più intimidatorio rispetto a quello dei precedenti film, in quanto Dempsey possiede un carisma non indifferente. Hugh Grant, invece, non ha ripreso il ruolo di Daniel Cleaver, in quanto non soddisfatto dalla sceneggiatura. Nel film compare poi anche la premio Oscar Emma Thompson, nel ruolo della dottoressa Rawlings. Il suo coinvolgimento nella pellicola è stato tenuto nascosto sino all’ultimo. Nel film compare infine anche il celebre cantante Ed Sheeran nel ruolo di sé stesso.

Colin Firth e Renée Zellweger in Bridget Jones's Baby
Colin Firth e Renée Zellweger in Bridget Jones’s Baby. Foto di Giles Keyte – © Universal Pictures

Il finale di Bridget Jones’s Baby: chi è il padre di William?

Bridget Jones’s Baby ruota dunque attorno al mistero di chi sia il padre, con Mark e Jack che si contendono l’affetto di Bridget, che rinuncia anche a fare il test del DNA per paura di rischiare un aborto spontaneo. Dopo una serie di comici eventi, il film si conclude con Bridget che entra in travaglio e viene portata in ospedale sia da Mark che da Jack, e i due fanno finalmente il test del DNA. La storia salta poi al matrimonio di Mark e Bridget, con Jack come ospite che tiene in braccio il piccolo William. Il film rivela così finalmente che Mark è il padre.

Non essendo tratto da uno dei romanzi della scrittrice, il film presenta pertanto un finale originale, che non c’era modo di prevedere prima della visione del film, salvo leggere volontariamente degli spoiler a riguardo. Gli stessi attori coinvolti nel film, inoltre, non sapevano minimamente chi si sarebbe rivelato essere il padre. Per mantenere il segreto, la regista e i produttori decisero di girare tre differenti finali, uno dei quali prevedeva che il padre fosse Jack. Si decise poi di non rivelare neanche agli attori quale di questi sarebbe poi stato utilizzato nel film e ciò ha permesso anche a loro di vivere un’autentica sorpresa una volta in sala.

Questo terzo film, inoltre, si conclude con un colpo di scena. L’assenza di Hugh Grant (rifiutatosi di tornare non avendo gradito la storia) nel ruolo di Daniel viene qui spiegata con la morte del personaggio in un incidente aereo fuori campo, ma il finale rivela che è stato trovato vivo. Nel 2025 è uscito il quarto capitolo Bridget Jones – Un amore di ragazzo, in cui Daniel è tornato tra i protagonisti ma ad essere morto fuori scena è stavolta proprio Mark. Un lutto da quale Bridget cerca di riprendersi mentre tenta anche di riprendere in mano la propria vita sentimentale.

Il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per scoprire dunque chi è il padre del bambino di Bridget Jones, non resta che vedere il film. È possibile fruire di Bridget Jones’s Baby grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Netflix, Now, Tim Vision, Apple iTunes e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 5 marzo alle ore 21:40 sul canale La 5.

Scream 7: David Arquette tornerà nei panni del defunto Dewey Riley

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Deadline riporta che David Arquette tornerà a vestire i panni dell’ex agente di polizia Dewey Riley in Scream 7, nonostante sia stato assassinato in modo piuttosto brutale dal Ghostface di Mikey Madison nel quinto capitolo. Dewey è solo l’ultimo personaggio a essere “resuscitato” per il prossimo film del classico franchise slasher, anche se è il primo a non aver terrorizzato i nostri protagonisti come Ghostface.

All’inizio dell’anno, i giornali hanno infatti riportato un paio di aggiunte al casting che hanno lasciato i fan a bocca aperta. Abbiamo appreso che uno dei due Ghostface originali, lo Stuart “Stu” Macher di Matthew Lillard, sarebbe tornato nel prossimo film nonostante fosse stato ucciso nel primo Scream dopo essere stato pugnalato più volte e aver ricevuto una TV in testa. Poi è arrivata la notizia che anche Scott Foley tornerà dopo essere stato Ghostface in Scream 3, anch’egli poi definitivamente eliminato.

Questi personaggi sono in qualche modo ancora vivi o il franchise di Scream introdurrà finalmente un elemento soprannaturale? Secondo una recente indiscrezione di Daniel Richtman, alcuni dei Ghostface dei film precedenti (così come altri personaggi, evidentemente) torneranno attraverso la tecnologia AI/Deepfake, che secondo quanto riferito “avrà un ruolo significativo nella trama”.

Sembra che parte del piano del nuovo Ghostface per tormentare Sidney Prescott (Neve Campbell) sarà quello di farle credere che gli assassini che ha sconfitto nei film precedenti sono tornati per vendicarsi. Il ritorno di Dewey potrebbe anche indicare che questo piano nefasto si estende oltre la semplice presa in giro dei suoi ex nemici, andando invece a toccare tasti personali molto più dolorosi. Alla luce di ciò, non resta che attendere maggiori informazioni riguardo a questo Scream 7.

Tutto quello che sappiamo su Scream 7

Dopo mesi di attesa, è stato confermato che Scream 7 è ufficialmente in fase di sviluppo. Nel 2022, il franchise slasher preferito dai fan è stato ripreso sotto la guida del duo di registi Tyler Gillett e Matt Bettinelli-Olpin, che fanno parte del collettivo di cineasti noto come Radio Silence. I due hanno diretto sia Scream del 2022 che Scream VI di quest’anno, che è diventato il capitolo di maggior incasso del franchise a livello nazionale. Christopher Landon, il regista di successi horror come i film Auguri per la tua morte, era stato chiamato ad occuparsi della regia, ma ha in seguito abbandonato il ruolo, ora passato a Kevin Williamson.

Neve Campbell e Courteney Cox sono pronte a riprendere i rispettivi ruoli di Sidney Prescott e Gale Weathers, insieme al ritorno di Mason Gooding nei panni di Chad Meeks-Martin. I nuovi membri del cast includono Isabel May, Celeste O’Connor, Asa Germann, Mckenna Grace e Sam Rechner. Come confermato, anche Jasmin Savoy Brown tornerà nei panni della sorella del personaggio di Gooding, Mindy.

A causa del licenziamento di Melissa Barrera (Sam Carpenter nei precedenti due film) per i post sui social media che lo studio ha ritenuto “antisemiti”, molti fan si sono rivoltati contro Campbell e hanno pensato che avrebbe dovuto mostrare solidarietà alla sua ex co-protagonista e rifiutare l’offerta dello studio di tornare dopo aver saltato il film precedente a causa di una disputa salariale. Mentre Jenna Ortega (interprete di Tara Carpenter) ha invece abbandonato il progetto a causa di conflitti di programmazione con la seconda stagione di Mercoledì di Netflix.

A Barrera è stata chiesta della situazione in una recente intervista: “Non ne abbiamo parlato molto. Penso che ognuno faccia le proprie scelte e ciò che ritiene sia meglio per sé. Rispetto pienamente ciò che le persone pensano di dover fare per continuare in questa vita”.

Non è ancora stata resa nota la trama del nuovo slasher, ma sappiamo che Kevin Williamson, architetto del franchise di Scream che ha sceneggiato il film originale di Wes Craven, dirigerà da una sceneggiatura di Guy Busick. Dopo aver collaborato con lo sceneggiatore per il reboot di Scream del 2022 e per il già citato Scream VI, sono presenti anche James Vanderbilt, William Sherak e Paul Neinstein, che producono per Project X Entertainment. Prodotto da Spyglass Media Group, Scream 7 uscirà nelle sale di tutto il mondo tramite Paramount Pictures il 27 febbraio 2026.

Robert Pattinson sul ritardo di The Batman – Parte 2: “Per il sequel sarò un Batman f***mente vecchio”

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Robert Pattinson è pronto a riprendere il ruolo del Cavaliere Oscuro in The Batman – Parte 2, che è in fase di sviluppo da diverso tempo e dovrebbe arrivare nelle sale nel 2027. Pattinson sembra ansioso di iniziare le riprese del film dei DC Studios. “Lo spero proprio”, ha detto alla co-star di Mickey 17 Naomi Ackie in una conversazione per Hero Magazine a proposito del ruolo di nuovo Crociato. “Ho iniziato come Batman giovane e per il sequel sarò un Batman f***mente vecchio… Ho 38 anni, sono vecchio”.

Pattinson ha poi però concluso: “Sono vecchio, ma sono più sano. Credo di aver abbassato un po’ la mia età biologica”. L’attore ha poi parlato con Deadline alla prima londinese di Mickey 17, dove ha dichiarato che le riprese del sequel di The Batman inizieranno alla fine del 2025. Anche se l’attore non ha potuto rivelare i dettagli della trama, ha detto: “È una figata”.

Tutto quello che sappiamo su The Batman – Parte 2

Come già sottolineato, The Batman – Parte 2 ha dovuto fare i conti con una serie di indiscrezioni sulla produzione. Di recente, Jame Gunn è dovuto intervenire per smentire le voci secondo cui Boyd Holbrook sarebbe stato scritturato per interpretare Harvey Dent/Due Facce. L’inizio delle riprese del sequel era previsto per il novembre 2023, con un’uscita prevista per l’ottobre 2025. Tuttavia, in seguito agli scioperi della WGA e della SAG-AFTRA del 2023, The Batman – Parte 2 è stato rinviato prima all’ottobre 2026 e poi all’ottobre 2027. Le riprese del sequel inizieranno alla fine del 2025.

Reeves spera che il suo prossimo film su Batman abbia lo stesso successo del primo. The Batman del 2022 ha avuto un’ottima performance al botteghino, incassando oltre 772 milioni di dollari in tutto il mondo e ottenendo un ampio consenso da parte della critica. Queste recensioni entusiastiche sono state portate avanti nella stagione dei premi, visto che il film ha ottenuto quattro nomination agli Oscar.

In un’intervista pubblicata nel settembre 2024, il regista ha dichiarato alla rivista SFX di aver pianificato le riprese nel 2025, poiché stava “finendo la sceneggiatura adesso”. “Colin [Farrell] farà parte del film. Abbiamo condiviso [la sceneggiatura] man mano con la DC e lo studio e loro sono super eccitati”, ha dichiarato Reeves alla rivista. Reeves ha sottolineato che The Penguin, che vede Farrell nel ruolo del cattivo di Gotham City, è il “punto d’ingresso” del sequel di Batman ed è “assolutamente collegato a dove lasciamo le cose nella serie”.

Il regista ha aggiunto che The Batman – Parte 2scaverà nella storia epica della corruzione più profonda, e si addentrerà in luoghi che non ha potuto anticipare nel primo. I semi di dove si va a parare sono tutti nel primo film, e si espande in un modo che vi mostrerà aspetti del personaggio che non avete mai visto”. L’uscita di The Batman – Parte 2 è prevista per il 1 ottobre 2027. Nel cast, ad oggi, vi sono Robert PattinsonZoë KravitzJeffrey WrightAndy SerkisColin Farrell.

Vincent D’Onofrio: 10 cose che forse non sai sull’attore

Vincent D’Onofrio: 10 cose che forse non sai sull’attore

Benché venga ricordato prevalentemente per il ruolo di Palla di Lardo nel film Full Metal Jacket, Vincent D’Onofrio vanta una lunga e ricca carriera, caratterizzata da personaggi memorabili e grandi interpretazioni. L’attore, distintosi tanto al cinema quanto in televisione, non ha poi mancato di dar prova di grande versatilità ricoprendo anche il ruolo di produttore, regista e sceneggiatore in diverse occasioni. Riscoprendo la sua filmografia, si può ritrovare un interprete degno delle lodi e dei riconoscimenti ricevuti negli anni.

Ecco 10 cose che non sai su Vincent D’Onofrio.

 

I film e i programmi TV di Vincent D’Onofrio

I film da giovane di Vincent D’Onofrio

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore diventa celebre sin dalla sua prima interpretazione cinematografica, quella per il film Full Metal Jacket (1987). In seguito, affermatosi come interprete di gran livello, viene chiamato a recitare in Tutto quella notte (1987), JFK – Un caso ancora aperto (1991), con Kevin Costner, I protagonisti (1992), Ed Wood (1994), di Tim Burton, Strange Days (1995), Men in Black (1997), con Will SmithAmore a doppio senso (1998), The Cell (2000), Ti odio, ti lascio, ti… (2006), con Jennifer Aniston, Sinister (2012), Charlie Countryman deve morire (2013), Escape Plan – Fuga dall’inferno (2013), The Judge (2014), con Robert Downey Jr..

I film di oggi di Vincent D’Onofrio

Negli ultimi dieci anni D’Onofrio ha recitato nei film Run All Night (2015), Jurassic World (2015), I magnifici 7 (2016), con Denzel Washington, Pelè (2016), Il giustiziere della notte (2018) e The Kid (2019), con Ethan Hawke. Dal 2020 ad oggi ha invece recitato in Gli occhi di Tammy Faye (2021), The Unforgivable (2021), Dumb Money (2023), Wildcat (2023) e Lift (2024).

Vincent D'Onofrio, R. Lee Ermey, Matthew Modine e Arliss Howard in Full Metal Jacket
Vincent D’Onofrio, R. Lee Ermey, Matthew Modine e Arliss Howard in Full Metal Jacket © 1987, Courtesy of Warner Bros.

2. È noto per i suoi ruoli televisivi. A partire dal nuovo millennio, D’Onofrio si è dedicato in particolare a recitare per la televisione, comparendo in ruoli di rilievo in alcune celebri serie TV. La prima di queste è stata Law & Order: Criminal Intent (2001-2011), dove ha interpretato il ruolo di Robert Goren. Successivamente è il villain Wilson Fisk, alias Kingpin in Daredevil (2015-2018). Ha poi recitato in Emerald City (2017), Ghost Wars (2017-2018), Godfather of Harlem (2019), Interrogation (2020), e Ratched (2020), serie Netflix con Sarah Paulson, dove interpreta il ruolo del governatore George Wilburn. Ha poi ripreso il ruolo di Kingpin in Hawkeye, Echo e Daredevil: Rinascita.

Vincent D’Onofrio è Palla di Lardo in Full Metal Jacket

3. Si è trasformato fisicamente per il ruolo. Formatosi con il metodo Stanislavskij, che prevede la totale immedesimazione dell’attore nel personaggio, D’Onofrio decise di ingrassare di ben 35 chili per ricoprire il ruolo del soldato Leonard Lawrence, soprannominato Palla di Lardo per via del suo peso. Raggiungendo tale risultato, l’attore superò il record stabilito sette anni prima da Robert De Niro per il film Toro scatenato, per il quale era ingrassato di 27 chili. A D’Onofrio ci vollero sette mesi per guadagnare tale peso, e poi nove mesi per smaltirlo del tutto. Al 2025, il suo record è ancora imbattuto.

 

Vincent D’Onofrio ha interpretato Thor in Tutto quella notte

4. Ha interpretato un personaggio ispirato al celebre supereroe. Prima di iniziare le riprese di Full Metal Jacket, l’attore venne chiamato a ricoprire il ruolo del meccanico Dawson nel film Tutto quella notte. Il personaggio è rimasto particolarmente impresso per essere stato costruito come un sosia del supereroe Thor, del quale la bambina protagonista è una grande fan. Per dargli vita, D’Onofrio, che compare in una sola scena, sfoggiò un fisico muscolo e imponente. Subito dopo iniziò a prepararsi per il film di Kubrick, iniziando a mettere su peso e trasformando radicalmente la propria fisionomia, a tal punto che non tutti riuscirono a riconoscere in lui l’interprete di Dawson.

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Vincent D’Onofrio in Echo

Vincent D’Onofrio è Edgar in Men in Black

5. Ha studiato a lungo per il suo ruolo. Nel celebre film di fantascienza Men in Black l’attore ha interpretato il contadino Edgar, il quale si rivela poi essere il travestimento di un mostruoso alieno dalle sembianze di uno scarafaggio. Per la parte, D’Onofrio osservò numerosi documentari su questi insetti, studiandone i movimenti. Per dar vita alla caratteristica camminata del personaggio, che ne contraddistingue la non appartenenza al genere umano, l’attore decise inoltre di indossare delle ginocchiere e di fasciarsi le caviglie, così da non poter eseguire dei normali movimenti con tali parti.

Vincent D’Onofrio in The Cell – La cellula

6. La sua interpretazione gli si è “ritorta contro”. Nel film The Cell, Vincent D’Onofrio interpreta Carl Stargher, un inquietante serial killer. L’attore ha poi ammesso che sua moglie si è rifiutata di dormire nello stesso letto con lui per due settimane dopo aver visto la sua interpretazione nel film, tanto è risultato terrificante e perverso nella sua performance. Ancora oggi, è uno dei film più noti tra i tanti in cui l’attore ha recitato nel corso della sua carriera.

Vincent D’Onofrio è Kingpin in Daredevil

7. Ci tiene molto a questo personaggio. Vincent D’Onofrio ha dichiarato che Wilson Fisk alias Kingpin è il suo ruolo preferito in assoluto. Si è poi detto entusiasta di tornare nel ruolo in Hawkeye dopo che Netflix aveva cancellato Daredevil, e poi di tornare di nuovo nel ruolo per Echo e Daredevil: Rinascita. Per prepararsi, D’Onofrio ha studiato approfonditamente il personaggio nei fumetti e si è anche preparato fisicamente per poter risultare minaccioso il giusto.

Vincent D'Onofrio in Daredevil (2015)
Vincent D’Onofrio in Daredevil (2015). Foto di David Lee – Cortesia di © Netflix

Vincent D’Onofrio, la moglie e i figli

8. Ha sposato una modella. Dal 1997, l’attore si è sposato per la seconda volta con la modella Carin van der Donk, dalla quale ha avuto due figli, il primo nato nel 1999 e il secondo nel 2008. La coppia ha anche attraversato un momento di crisi, con una separazione verificatasi intorno al 2000 ma in seguito superata.

Vincent D’Onofrio e Greta Scacchi

Prima del matrimonio con van der Donk, D’Onofrio ha avuto una relazione con l’attrice Greta Scacchi, da cui nel 1992 ha avuto una figlia, Leila George, che ha a sua volta intrapreso una carriera da attrice recitando anche nel film del padre The Kid. George è inoltre nota per aver sposato nel 2020 Sean Penn, salvo poi divorziare un anno dopo nel 2021.

Vincent D’Onofrio parla italiano

9. Possiede origini italiane. Come il cognome dell’attore può suggerire, egli vanta infatti delle dirette origini italiane. È infatti figlio di Gennaro D’Onofrio, pilota statunitense figlio di immigrati italiani. I nonni erano originari di Napoli, e pur non avendo ulteriori legami con il Bel Paese, Vincent è cresciuto mantenendo alcune delle tradizioni e delle radici culturali dei suoi parenti. In seguito al divorzio dei genitori, però, ha trascorso la maggior parte del tempo insieme alla madre, la quale non aveva a sua volta tali origini.

L’età e l’altezza di Vincent D’Onofrio

10.Vincent D’Onofrio è nato a New York, il 30 giugno del 1959. L’attore è alto complessivamente 1,92 metri.

Fonte: IMDb

SILENZIO! Una clip esclusiva dal film con François Civil

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SILENZIO! Una clip esclusiva dal film con François Civil

Ecco una clip esclusiva di Silenzio! il nuovo film con François Civil che è in sala dal 27 febbraio distribuito da No.Mad Entertainment.

Un giovane insegnante della periferia parigina viene accusato ingiustamente di molestie da parte di una sua alunna, trovandosi nella scomoda posizione tra una classe omertosa e una scuola che lo abbandona.

Ispirato a fatti realmente accaduti al regista e professore di lettere Teddy Lussi-Modeste, Silenzio! arriva nei cinema italiani dal 27 febbraio con No.Mad Entertainment, sia in versione originale con sottotitoli italiani che doppiato.

Un dramma dai toni del thriller, scritto dallo stesso regista con Audrey Diwan, che vede protagonista François Civil, attore già apprezzato nel personaggio di D’Artagnan nella saga “I Tre Moschettieri” e nel film record di incassi in Francia “L’amore folle”, presentato in anteprima e in competizione ufficiale all’ultimo Festival di Cannes 2024.

François Civil veste i panni di Julien, un professore scrupoloso che vive un dilemma professionale e morale pur essendo innocente. Questa vicenda lo segnerà a vita perché fuori da ogni controllo. Un personaggio complesso e intriso di umanità che si muove in un ambiente, la scuola, che purtroppo riflette la società di oggi.

“Silenzio!” è un’opera pungente che riesce a far riflettere sulle dinamiche in ambito educativo e sul complesso ruolo degli insegnanti, toccando temi attuali come la vita scolastica, l’omosessualità, l’utilizzo improprio dei social network e il disagio sociale nei quartieri popolari. Teddy Lussi-Modeste è abile nel raccontare una storia delicata e difficile, senza mai puntare il dito verso un colpevole, ma nella quale ognuno ne è vittima.

The Last Showgirl: il trailer italiano del film con Pamela Anderson

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Un’incredibile storia di resilienza, strass e piume, con protagonista un’inedita Pamela Anderson, nominata ai Golden Globe 2025 come miglior attrice in un film drammatico e acclamata dalla critica di tutto il mondo per la sua performance toccante e rivoluzionaria.

In The Last Showgirl (leggi la nostra recensione) interpreta Shelly, l’iconica showgirl di Las Vegas che dopo 30 anni di attività, quando il suo storico spettacolo chiude bruscamente, deve ripensare il suo futuro e affrontare le scelte del passato.

Il premio Oscar® Jamie Lee Curtis affianca Pamela Anderson con un’interpretazione brillante e unica nel ruolo della migliore amica di Shelly. Nel cast anche Dave Bautista, Brenda Song, Kiernan Shipka e Billie Lourd nei panni della figlia.

La colonna sonora contiene una canzone originale Beautiful That Way, cantata dalla superstar del pop Miley Cyrus. Il brano è prodotto dal candidato Oscar® Andrew Wyatt e scritto da Wyatt, Cyrus e Lykke Li e ha ottenuto la nomination come Miglior Canzone ai Golden Globe 2025.

The Last Showgirl è diretto da Gia Coppola e uscirà nelle sale italiane il 3 aprile distribuito da Be Water Film in collaborazione con Medusa Film.

Call My Agent – Italia: al via le riprese della terza stagione

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Call My Agent – Italia: al via le riprese della terza stagione

Sono appena iniziate a Roma le riprese della terza stagione di CALL MY AGENT – ITALIA, la serie Sky Original remake del cult Dix pour cent sul dietro le quinte dello showbusiness italiano, che torna prossimamente con sei nuovissimi episodi in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

Sempre prodotti da Sky Studios e da Palomar (a Mediawan Company), i nuovi episodi sono diretti da Simone Spada (Hotel Gagarin, Studio BattagliaRocco Schiavone) e scritti da Federico Baccomo (Call My Agent – ItaliaImprovvisamente Natale, Studio Battaglia), autore del soggetto di serie e dei soggetti di puntata, con Camilla Buizza (ep. 2 e 5) e Tommaso Renzoni (ep. 4).

Col consueto tono brillante e autoironico, racconteranno l’inizio di una nuova era per la CMA, l’importante agenzia di spettacolo al centro della serie, celebrando ancora una volta il nostro star system.

Sullo sfondo di una Roma ritratta nelle sue location più esclusive e rappresentative del jet set, gli agenti e i loro assistenti tornano quindi per una nuova emozionante stagione, pronti ad affrontare un anno esplosivo: ospiti specialissimi, sconvolgenti cambiamenti, grandi sfide personali e una minaccia che rischia di far deflagrare la loro straordinaria famiglia disfunzionale.

Affiancati anche quest’anno da tanti sorprendenti camei, tornano i protagonisti delle prime due stagioni: Michele Di MauroSara Drago e Maurizio Lastrico ancora nei ruoli di Vittorio, Lea e Gabriele, talentuosi, instancabili e appassionati agenti di alcuni fra i più grandi protagonisti del mondo dello spettacolo italiano. E i loro assistenti: Monica, interpretata da Sara Lazzaro, Pierpaolo (Francesco Russo) e Camilla (Paola Buratto). Nei nuovi episodi ritornano anche Kaze nel ruolo di Sofia, Emanuela Fanelli in quello di Luana Pericoli e Corrado Guzzanti.

A complicare la vita degli agenti e, di conseguenza, quella dei loro assistenti, anche nei nuovi episodi tanti nuovi nomi di primissimo piano, guest di ciascuna puntata nei panni di se stessi: Luca Argentero, Michelle Hunziker e Aurora Ramazzotti, Stefania Sandrelli, il cast di “Romanzo Criminale – La serie” (Marco Bocci, Vinicio Marchioni, Francesco Montanari, Edoardo PesceAlessandro Roia, Daniela Virgilio), Miriam Leone, Ficarra & Picone.

Nella terza stagione anche Nicolas Maupas nei panni di se stesso e Gianmarco Saurino.

CALL MY AGENT – ITALIA | La terza stagione prossimamente in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW

 

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