Uscito nel 2018,
Nella tana dei lupi si è rivelato il miglior
action-thriller realizzato dai tempi di The Town,
seconda regia di Ben Affleck. Costruito con
realismo pungente soprattutto nelle sequenze di sparatorie e nelle
interpretazioni carismatiche del cast, il lungometraggio diretto da
Christian Gudegast ha ottenuto un discreto
successo al botteghino e un’ampia schiera di fan.
Sviluppare un sequel non
sarebbe stato tuttavia un compito facile, per due ragioni
specifiche: in primo luogo, il film avrebbe avuto bisogno di una
nuova ambientazione, lontana da una Los Angeles stilizzata e in
fiamme; in secondo luogo (SPOILER ALERT!) sarebbe stato più che
complesso restituire allo spettatore il tono teso e struggente una
volta uscito di scena il personaggio di Ray Merrimen,
nell’originale interpretato da un impressionante Pablo
Schreiber, di gran lunga il maggiore punto di forza
dell’intera operazione.
Nella tana dei lupi 2:
Pantera accetta le sfide
Nella tana dei
lupi 2: Pantera ha accettato queste sfide e, pur non
raggiungendo l’eccellenza cinematografica del primo capitolo,
dimostra chiaramente che Gudegast è un regista intelligente.
Ambientato quasi completamente nel sud della Francia, questo sequel
si orienta maggiormente verso l’heist-movie, scegliendo un
approccio più dolce e rilassato sia nei confronti della storia che,
fattore ancor più importante, del tono. Alla fine, il regista
utilizza i personaggi rimasti per realizzare qualcosa che risulta
divertente in modo diverso: una scelta che paga soprattutto perché
era piuttosto impossibile eguagliare quanto fatto in precedenza, e
Gudegast dimostra fin da subito di averlo capito.
Detto questo,
Nella tana dei lupi 2: Pantera inizia con una
notevole scena d’azione che stabilisce il tono dell’intero film,
per poi procedere allo sviluppo di una trama piuttosto efficace e
coerente con il ritmo della narrazione. Quando diventa chiaro che
non c’è un’altra figura di spessore quale era quella di Merrimen, i
protagonisti Nick O’Brien (Gerard
Butler) e Donnie Wilson (O’Shea Jackson
Jr.) iniziano a sviluppare quel rapporto di amore/odio che
abbiamo visto molte volte in questo tipo di heist-movie. Il duello
psicologico, carismatico e viscerale tra Gerard Butler e Pablo
Schreiber in Nella tana dei lupi non viene replicato in Pantera,
perché O’Shea Jackson Jr. non interpreta quel tipo di personaggio e
non possiede la presenza scenica di Schreiber. Di conseguenza, il
nuovo capitolo non può contenere lo stesso tipo di dramma.
La sceneggiatura sviluppa
il piano di rapina e la sua esecuzione utilizzando tutte le
coordinate narrative più conosciute e un paio di colpi di scena non
particolarmente originali, ma questo non significa che non
funzionino per intrattenere. Tranne forse negli ultimi dieci
minuti, l’azione non va mai troppo sopra le righe, impostando un
realismo di base che tiene lo spettatore dentro la storia e accanto
ai personaggi. Le sequenze d’azione non sono mai incredibili, non
c’è violenza usata solo per intrattenere il pubblico, e ovviamente
si finisce per tifare per i criminali quando si tratta di rubare
milioni di dollari a qualcuno che può sicuramente permettersi di
perderli.
Un action che predilige l’intrattenimento
Manca senza dubbio una
dose di empatia sviluppata attraverso la narrazione, ma è
abbastanza chiaro che, a vogliamo ribadirlo ancora una volta,
Pantera preferisce intrattenere con un tono più
rilassato invece di cercare di raggiungere lo zenit emotivo del
primo Nella tana dei lupi. Questo sequel è molto
meno un dramma e uno studio sui personaggi, ma dimostra fin
dall’inizio di non volerlo essere, diventando un onesto sequel
tutto sommato sa muoversi in autonomia. Spostandosi nella cornice
più rilassante dell’heist-movie, Christian Gudegast ha deciso di
esplorare toni addirittura antitetici nel sequel del suo acclamato
primo lungometraggio. Una scelta che non è sbagliato avallare,
visto che il cineasta ha cercato di cambiare rotta e non ripetere
una formula che sapeva non avrebbe funzionato. Nella tana dei lupi
2: Pantera è lontano dall’essere perfetto, ma è divertente e in
modo evidente sembra essere consapevole di regalare puro
intrattenimento.
Dal 13 marzo al cinema su 400
schermi grazie a Piperfilm, con un’anteprima l’8 marzo su 200
schermi, La
Città Proibita è il terzo film di
Gabriele Mainetti che, dopo i supereroi e i freak
a Roma, attraverso le epoche, ci proietta nella contemporaneità
multietnica dell’Esquilino, portando questa volta nella Capitale il
Kung Fu.
Nel cast del film, frutto di un
enorme sforzo produttivo in collaborazione tra WILDSIDE, UNA
SOCIETÀ DEL GRUPPO FREMANTLE, PIPERFILM E GOON FILMS dello Stesso
Mainetti, ci sono Yaxi Liu, Sabrina Ferilli,
Marco Giallini e Enrico Borello.
Per Gabriele
Mainetti, che oggi ha incontrato la stampa, il film è una
“lettera d’amore a Roma“, per mostrarne il potenziale
narrativo che va al di là delle commedie per cui è tanto famoso il
nostro cinema e che sembrano gli unici prodotti di interesse di un
pubblico sempre più complicato da convincere a portare in sala. Per
lui era il momento giusto per tornare, si è fatto convincere dalla
sua compagna e soprattutto da Mario Gianani, produttore, che ha
voluto che portasse avanti quella “vecchia storia di kung fu” che
gli aveva raccontato tempo prima. “Era il momento giusto per
questo film” spiega Mainetti.
Il regista ce la mette
tutta: il film è un melting pot di culture e profumi di cucine
tradizionali, tra Cina e Italia, tra spaghetti di soia e
amatriciana, a suon di botte suonate a mestiere, grazie alla
protagonista
Yaxi Liu, attrice e stuntwoman cinese che interpreta Mei.
“Ero consapevole che nessuna attrice poteva darmi lo stesso
grado di autenticità che ricercavo. Avevo bisogno di una persona
che conoscesse davvero le arti marziali, e per fortuna ho trovato
Yaxi, che è stata anche la controfigura di Mulan nel live action
Disney, e credete, dà molto realismo alle scene di scontri. A quel
punto serviva un fight coordinator che fosse cinese e siamo
arrivati a Liang Yang. Ha lavorato a livelli altissimi, gli ho
chiesto di custodire l’immaginario Kung Fu di Bruce Lee, ma dando
tempo al pubblico di vedere quello che accade, non a una velocità
folle che non fa capire niente.”
Molto a loro agio nei ruoli per
La città Proibita, Marco Giallini
e Sabrina Ferilli sono ormai il simbolo di una
romanità verace che si sposava perfettamente con le intenzioni di
Mainetti, romani autentici che non vedevano l’ora di collaborare
con Gabriele.
“Il mio
primo film è stato accolto più che bene, il pubblico è stato
generoso e la critica ancora di più se pensate ai David di
Donatello. Il secondo film
è stato una montagna da scalare, ma poi la produzione è stata così
complicata che alla fine volevo solo concluderlo. Questo è arrivato
come un regalo, e una collaborazione con dei veri produttori che mi
hanno permesso di lavorare bene e in fretta.”
Stando a quanto riportato da
Deadline, la cantante
Charli XCX è stata presa in considerazione per
partecipare all’atteso film di Le Cronache di
Narnia di Greta
Gerwig e Netflix. La vincitrice di un Grammy sarebbe
infatti tra le prime scelte per un ruolo chiave e le trattative
sono in corso da un po’ di tempo, ma al momento non c’è nulla di
definito. Non si sa quindi se l’accordo si concretizzerà o meno.
Chi potrebbe interpretare in un film su Narnia, se l’accordo si
concretizzasse? Si dice che potenzialmente potrebbe essere
Jadis, la Strega Bianca.
Charli XCX tra musica e cinema
La cantante britannica, reduce da
cinque vittorie ai Brit Awards nel fine settimana, è stata sempre
più richiesta per progetti cinematografici negli ultimi 12 mesi e
ha rapidamente accelerato la sua carriera cinematografica. Tra i
suoi prossimi debutti sul grande schermo figurano The
Gallerist di Cathy Yan, Sacrifice di Romain Gavras e
I Want Your Sex di Gregg Araki. Non resta dunque che
attendere maggiori informazioni e scoprire se si unirà anche al
prossimo film della Gerwig.
Tutto quello che sappiamo su Le Cronache di
Narnia
Nel 2018, Netflix ha annunciato che
avrebbe sviluppato nuove serie e progetti cinematografici basati
sull’amata serie de Le Cronache di Narnia di
C.S. Lewis e ha portato Greta
Gerwig a bordo nel 2020 per adattare e dirigere.
Il progetto è ancora in fase iniziale e i dettagli sono scarsi.
Come già riportato in precedenza, il film riceverà un’esclusiva
proiezione IMAX globale di due settimane nel 2026, prima
dell’uscita del film sul canale di streaming.
Questo sarà il nuovo progetto della
Gerwig, che ha portato alla Warner Bros. il film di maggior incasso
di sempre, Barbie (1,44 miliardi di dollari), che ha anche
ottenuto un premio Oscar per la canzone originale di Billie Eilish
e Finneas What Was I Made For?. Anche la canzone Speed
Drive di Charlie XCX faceva parte della
colonna sonora del film, per cui si tratterebbe di una nuova
collaborazione tra la regista e la cantante. Non è ancora chiaro se
ci sarà una componente musicale in un eventuale contributo a Narnia
da parte della cantante e attrice.
La Fondazione Pesaro
Nuovo Cinema è lieta di annunciare le date della 61esima
edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema che si
terrà a Pesaro dal 14 al 21 giugno 2025 con il contributo del
Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo,
del Comune di Pesaro e della Regione Marche.
Il festival, diretto da
Pedro Armocida, annuncia le date e, contemporaneamente, apre i
bandi del Concorso Pesaro Nuovo Cinema, per film senza alcun
vincolo di formato, genere, durata e lingua, del concorso di
critica cinematografica– Premio Lino Miccichè dedicato
ai più giovani e del primo concorso italiano di video saggi –
(Ri)Montaggi – rivolto agli studenti di cinema di tutto il
mondo.
Dopo il
successo della scorsa edizione che ha visto il Festival celebrare
l’importante traguardo delle 60 edizioni proprio nell’anno in cui
Pesaro è stata protagonista in Italia e nel mondo come
Capitale Italiana della Cultura 2024, la Mostra
Internazionale del Nuovo Cinema si prepara a celebrare i suoi primi
60 anni con un programma sempre più attento alle nuove forme e ai
nuovi linguaggi del cinema ma continuando a raccontare l’eccellenza
del cinema italiano.
Il tradizionaleEvento Speciale sul cinema italiano, in
collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia –
Cineteca Nazionale, sarà dedicato a Gianni Amelio, uno dei grandi
maestri del nostro cinemache ha appena compiuto 80
anni, uno dei più cinefili e ‘sperimentali’
(i primi film tv in Rai). Attraverso la retrospettiva dei suoi
film, la pubblicazione di una monografia curata da Pedro Armocida e
Anton Giulio Mancino, edita da Marsilio nella storica collana
Nuovocinema, e una tavola rotonda aperta al pubblico, la Mostra
Internazionale del Nuovo Cinema omaggerà il grande regista e
sceneggiatore pluripremiato che ha così commentato l’Evento
Speciale a lui dedicato: «Nel 1970 qualcuno mi
sgridò per non avere proposto alla Mostra di Pesaro il mio primo
film La fine del gioco. A quel tempo non ci pensai: il
Nuovo Cinema era un traguardo che sentivo di non meritare. Ma
l’anno successivo lavorai sul quaderno dedicato a Nagisa Oshima e
conobbi tutti i suoi film. Mesi dopo, quando Oshima venne a Roma,
lo accolsi al cinema Rivoli con un breve e temerario discorso in
giapponese. Allora nacque un’amicizia, una delle più fertili della
mia vita. Adesso, dopo tanti anni, dedico alla sua memoria l’Evento
Speciale che Pesaro mi offre e che accolgo con profonda
riconoscenza”.
Dichiara il Sindaco della
città Andrea Biancani: “La città si prepara a celebrare i
primi 60 anni della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema. Una
manifestazione che rappresenta il fiore all’occhiello delle
iniziative proposte dalla fitta programmazione culturale che ogni
anno mettiamo a disposizione di cittadini e turisti, nazionali ed
internazionali. L’edizione 2025 sarà all’insegna della continua
esplorazione del panorama cinematografico contemporaneo, con un
focus particolare sull’innovazione e l’eccellenza che la
contraddistingue; un’occasione che ogni anno ci permette di dare
visibilità e lustro a tutto il territorio, guardando sempre al
“nuovo” con lungimiranza. Sarà un onore ospitare a Pesaro il
Maestro Gianni Amelio, a cui è dedicata questa 61° Mostra e tra i
primi autori degli “sperimentali” Rai che hanno portato per la
prima volta in televisione le qualità più significative del cinema
non commerciale. Siamo consapevoli che oggi la Mostra
Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro ha potenzialità ancora da
esprimere e sarà uno degli obiettivi principali di questa nuova
amministrazione, valorizzandola e promuovendola, legando sempre più
il nome della città a quello della storica Mostra”.
Dal 7 all’11 maggio 2025, il
Cinema Barberini di Roma accoglierà la 18ª edizione di
La Nueva Ola – Festival del Cinema Spagnolo e
Latinoamericano, diretto da Iris Martin-Peralta e Federico
Sartori. Evento di riferimento per il cinema iberoamericano in
Italia, il Festival torna con una selezione imperdibile di
anteprime, ospiti di prestigio e un viaggio tra le cinematografie
più vibranti di Spagna e America Latina.
Anche quest’anno il pubblico potrà
immergersi nelle principali sezioni del Festival: La Nueva Ola del
Cine Español e La Nueva Ola Latinoamericana, che presentano i
migliori film inediti in Italia, in concorso per il Premio del
Pubblico; Perlas, sezione non competitiva che raccoglie i film più
significativi della stagione; Clásicos, un omaggio al grande cinema
del passato; e i vincitori del Premio IILA-Cinema, dedicato ai
giovani talenti del cinema latinoamericano.
Tra gli ospiti confermati di questa
edizione spicca Icíar Bollaín, una delle voci più autorevoli del
cinema spagnolo contemporaneo, che presenterà l’anteprima
italianadel suo attesissimo Soy Nevenka. Il film, tra thriller e
dramma sociale, racconta la vera storia di Nevenka Fernández, la
prima donna in Spagna ad aver denunciato per molestie sessuali un
politico, in una battaglia giudiziaria e mediatica che ha fatto la
storia.
Arriva a Roma anche Klaudia
Reynicke, regista dell’acclamato film svizzero-peruviano Reinas,
vincitore della sezione Generator alla Berlinale 2024 e del Premio
del Pubblico Piazza Grande al Festival di Locarno. Il film,
distribuito in Italia da EXIT Media, uscirà nelle sale il 15
maggio.
Grande attesa anche per Volveréis,
il nuovo film di Jonás Trueba, con Francesco Carril (protagonista
della fortunata serie Dieci Capodanni, in onda su Rai Play). Il
film vincitore come Miglior film europeo della Quinzaine des
Réalisateurs all’ultimo Festival
di Cannes, distribuito in Italia da Wanted Cinema, sarà
presentato in anteprima italiana alla presenza del cast.
Running Point è stata
ufficialmente rinnovata per la seconda stagione. La commedia
sportiva vede come protagonista Kate Hudson nei panni di Isla Gordon, una
donna nominata presidente della squadra di basket fittizia LA
Waves. La prima stagione di 10 episodi è stata trasmessa per la
prima volta su Netflix
il 27 febbraio. Oltre a Hudson, Running Point vanta un cast di prim’ordine che include
Brenda Song, Drew Tarver, Jay Ellis, Scott MacArthur, Chet
Hanks, Uche Agada, Justin Theroux, Scott Evans e Max
Greenfield. La serie è stata creata da Ike Barinholtz e
presenta episodi diretti da Michael Weaver, Thembi Banks, James
Ponsoldt e David Stassen.
Ora, Netflix ha
annunciato il rinnovo ufficiale di Running Point per la
seconda stagione. Lo streamer lo ha annunciato attraverso un
video promozionale, che inizia mostrando le richieste dei fan per
una seconda stagione. Il video mostra Hudson, che dice: “Un buon
proprietario di una squadra di basket sa quando ascoltare i
fan”. Poi annuncia con entusiasmo che “Running Point tornerà
ufficialmente per la seconda stagione”. Ha quindi ringraziato
coloro che hanno sostenuto lo show e ha chiuso con un messaggio per
la prossima stagione.
È passata solo una settimana dalla
prima di Running Point, che è entrata nella top 10 globale
di Netflix per i programmi televisivi in lingua inglese. Ha
raggiunto il terzo posto, con 9,3 milioni di visualizzazioni
totali, superata solo da Zero Day e American Murder:
Gabby Petito. Da allora, Running Point è diventato lo
show numero uno negli Stati Uniti.
Parte del successo di Running
Point è probabilmente legato ai suoi protagonisti. La serie
vedeva Hudson nel ruolo principale, ma il ruolo secondario di Song
è altrettanto significativo, poiché ha probabilmente attirato i fan
grazie al precedente lavoro dell’attore in contenuti Disney Channel
come Zack e Cody al Grand Hotel. Queste apparizioni nel
cast, la trama intelligente e la commedia hanno portato a una
ricezione complessivamente positiva, poiché Running Point
ha ottenuto un 77% di Tomatometer e un 82% di Popcornmeter su
Rotten Tomatoes. Queste ottime recensioni fanno ben sperare per la
prossima stagione.
La serie thriller politica Paradisedi Hulu e Disney+ è stata un successo immediato e
lo streamer ha rapidamente rinnovato lo show per una seconda
stagione all’inizio del 2025. Interpretata da Sterling K.
Brown, la serie è ambientata all’interno di un enorme
bunker sotterraneo creato dal governo degli Stati Uniti per
ospitare figure politiche chiave in caso di catastrofe mondiale.
Tre anni dopo che un misterioso scenario apocalittico ha costretto
tutti a rifugiarsi sottoterra, l’agente dei servizi segreti Xavier
Collins (Brown) è determinato a scoprire la verità dietro l’evento
catastrofico e a scoprire chi ha davvero ucciso il presidente degli
Stati Uniti.
Mescolando gli elementi
sconvolgenti di un mistero con la tensione avvincente di un
thriller politico, Paradise è un’offerta unica nel moderno mondo
dello streaming. Inoltre, le brillanti interpretazioni
contribuiscono a elevare il materiale sopra le righe, dando
concretezza a Xavier e rendendo il suo viaggio ancora più
credibile. Sebbene la prima stagione abbia risolto il mistero di
chi ha ucciso il presidente Bradford, ha semplicemente
preparato il terreno per un mondo molto più vasto oltre il bunker
titolare. Con Hulu che ha rinnovato rapidamente la seconda stagione
dello show, è chiaro che la prima stagione era solo un assaggio di
ciò che Paradise ha da offrire.
Sterling K. Brown anticipa la
trama della seconda stagione
Dopo una prima
stagione dinamica che ha lasciato molte domande senza risposta,
le ultime notizie arrivano sotto forma di
un’anticipazione della trama della seconda stagione di
Paradise. Sterling K. Brown ha parlato candidamente di
ciò che accadrà nella seconda puntata, ed è chiaro che
Paradise sta ampliando i propri orizzonti. “Quindi penso
che nella seconda stagione,” ha detto Brown, “l’idea sia
quella di esplorare cosa è successo al resto del mondo.”
Questo è stato ampiamente suggerito dal finale della prima
stagione, ed è il passo logico successivo per Xavier dopo aver
appreso che sua moglie è viva e che il mondo al di fuori di
Paradise è abitabile.
Leggi qui i commenti completi di
Brown:
“Sappiamo cosa hanno fatto i
miliardari e le persone al potere. Hanno costruito una città,
giusto?Poi abbiamo scoperto nell’episodio 4 che c’è ancora
aria respirabile. Nell’episodio 7 si vede che le bombe atomiche non
sono esplose, che c’è ancora vita come la conosciamo, ma forse
molto diversa perché il disastro naturale è ancora in corso. Quindi
penso che nella seconda stagione l’idea sia quella di esplorare
cosa è successo al resto del mondo, come si presenta?
Hulu rinnova la serie prima del
finale della prima stagione
A differenza di altri programmi in
streaming che spesso languiscono nel limbo tra una stagione e
l’altra, Hulu non ha perso tempo nel decidere il destino di
Paradise. Il thriller politico è stato rinnovato per una
seconda stagione nel febbraio 2025, diverse settimane prima ancora
della fine della prima stagione. La decisione non è stata
particolarmente difficile per Hulu, dato che la creazione di Dan
Fogelman è stata un enorme successo fin dall’inizio. La prima
stagione di Paradise, composta da tre episodi, ha attirato 7
milioni di spettatori nella prima settimana e non è mai uscita
dalla top 15 di Hulu per tutta la sua durata di otto episodi.
Non sorprende che non siano
stati ancora rivelati dettagli sulla seconda stagione,
probabilmente per evitare spoiler. Tuttavia, con la prima stagione
completata, le informazioni sul prossimo episodio potrebbero
iniziare ad arrivare prima piuttosto che dopo. Il rinnovo
anticipato dà ai creatori la possibilità di iniziare subito a
lavorare alla seconda stagione e Paradise può evitare i
ritardi che hanno iniziato a tormentare le esclusive in streaming
di alto profilo. Se Paradise riesce a ottenere una clip
annuale, potrebbe mantenere il suo status di una delle serie
originali di maggior successo di Hulu. La prima
stagione di Paradise si è conclusa il 4 marzo 2025.
Dettagli sul cast della seconda
stagione di Paradise
Sebbene non sia ancora stato
annunciato il cast della seconda stagione di
Paradise, ci sono molti personaggi che
presumibilmente torneranno nella seconda puntata. Forse la cosa più
importante è che è certo che Sterling K. Brown tornerà a
riprendere il suo ruolo di agente dei servizi segreti Xavier
Collins, e il suo viaggio alla ricerca della verità è appena
iniziato. Inoltre, si scopre che la moglie di Xavier è ancora viva,
il che significa che Eunuka Okuma potrebbe avere un ruolo molto più
importante nella stagione 2 nei panni della dottoressa Teri
Rogers-Collins. Anche se è sempre possibile un altro flashback, è
improbabile che James Marsden torni nei panni del defunto
presidente Bradford.
Anche se le hanno sparato nel
finale della prima stagione, è probabile che Julianne Nicholson
tornerà nei panni di Samantha “Sinatra” Redmond, dato che è stata
vista in convalescenza in ospedale. Svelando le sue cattive
intenzioni e il suo amore per i videogiochi, anche l’agente Jane
Driscoll (interpretata da Nicole Brydon Bloom) dovrebbe tornare a
creare problemi. Il vicepresidente di Matt Malloy, Henry Baines, ha
assunto più potere in assenza di Sinatra e Cal, e tornerà, anche se
le sue vere intenzioni non sono ancora note. Con Xavier che si
avventura nel mondo dell’aldilà, incontrerà senza dubbio anche
nuovi personaggi.
Dettagli della storia della
seconda stagione di Paradise
Xavier esplora il mondo
dell’aldilà in Paradise, nella seconda stagione
Il creatore della serie Dan
Fogelman ha rivelato di avere un piano di tre stagioni per
Paradise (tramite TV Line) e questo aiuta a indovinare cosa accadrà nella
seconda stagione. Il finale della prima stagione non solo ha smosso
le acque all’interno di Paradise, ma ha visto Xavier lasciare il
bunker per cercare sua moglie. Il colpo di scena che il mondo
esterno non è un disastro completamente inabitabile apre le porte a
toccanti riunioni, ma rappresenta anche una seria minaccia per
Paradise. Se gli oltre 50 milioni di persone che ancora vivono
sulla Terra scoprono il rifugio di lusso, potrebbero venire a
cercare risorse.
La ricerca di Xavier per sua moglie
sarà probabilmente il punto cruciale dell’intera seconda stagione,
ma ci sono molti colpi di scena previsti prima che lui possa
trovarla. La vera natura della fine del mondo è ancora piuttosto
vaga e le cospirazioni portano ad altre cospirazioni nel mondo di
Paradise. Nel frattempo, una lotta di potere si
sta preparando all’interno del bunker, poiché Cal e Sinatra
sono stati neutralizzati (almeno per ora), il che significa che è
necessaria una nuova leadership. Baines si è fatto avanti, ma le
sue vere intenzioni non sono note.
I fratelli Russo stanno riunendo
nuovamente i Vendicatori per Avengers:
Doomsday e hanno reclutato Robert Downey Jr. nel ruolo del Dottor
Destino. Con l’inizio delle riprese della produzione Marvel Studios, tutti gli occhi saranno
puntati su di loro, soprattutto nei luoghi in cui i paparazzi
potrebbero scattare foto e far trapelare spoiler. Tuttavia, i
registi hanno recentemente rivelato in un’intervista di aver
previsto questa eventualità e di aver scelto intenzionalmente i
luoghi delle riprese.
“Siamo abbastanza bravi a
chiudere la faccenda”, ha detto Joe Russo a Collider in un’intervista con
Anthony Russo, aggiungendo: “Abbiamo studiato una sorta di
strategia per sperare di essere efficaci in questo senso“. Joe
ha ammesso che molte delle riprese saranno effettuate nei teatri di
posa, dicendo: “Non vogliamo che la gente si faccia
fotografare, quindi saremo piuttosto severi”.
Per quanto riguarda le scene
all’esterno, Anthony ha dichiarato: “Le location che stiamo
girando, le abbiamo scelte tenendo conto anche di questo”. I
registi hanno anche dichiarato che ognuno dei film degli Avengers a
cui stanno lavorando richiederà sei mesi, “una durata
standard”. A questo punto non resta che attendere di poter
avere, se non fughe di notizie dal set, qualche maggiore dettaglio
in più su questi due attesissimi film.
In passato la Marvel ha dovuto ampiamente lottare
contro le foto spoiler. Durante le riprese di Deadpool &
Wolverine, sono trapelate delle foto dal set, che
hanno portato la star Ryan Reynolds a chiedere moderazione nella
condivisione degli spoiler. “Le sorprese fanno parte della
magia dei film in sala. Per noi è importante girare il nuovo film
di ‘Deadpool’ in ambienti reali e naturali, utilizzando effetti
pratici, invece di girare il film in interni e in digitale. I
teleobiettivi continuano a rovinare le sorprese e a creare una
situazione difficile per tutti”, ha dichiarato Reynolds nel
dicembre 2023.
Il ritorno di Downey nel MCU è stato annunciato al Comic-Con
dello scorso anno, dove è stato svelato che l’attore interpreterà
Victor Von Doom nei prossimi due film dei Vendicatori. A dicembre
Deadline ha riportato la notizia che Chris Evans sarebbe tornato nell’universo
Marvel in un ruolo ancora da
definire. Un altro casting per il prossimo Avengers:
Doomsday è quello di Hayley Atwell, che dovrebbe riprendere il suo
ruolo di Agente Carter.
Il finale della stagione 1 di
Paradise
risponde alla domanda su chi abbia ucciso il presidente Cal
Bradford (James Marsden), ma la rivelazione è solo uno dei tanti
colpi di scena della trama. Nel finale dell’episodio 7 di
Paradise, Samantha “Sinatra” Redmond dice a
Xavier Collins (Sterling K. Brown) che se vuole rivedere sua figlia
Presley (Aliyah Mastin), deve trovare l’assassino del presidente
Bradford e porre fine alla ribellione. Xavier obbedisce e
scopre che l’assassino si è nascosto in bella vista per tutto il
tempo.
Risolvere il mistero dell’omicidio
di Paradise
è l’obiettivo del finale della prima stagione, ma ci sono anche
altre trame che devono essere risolte. Tra queste, spiegare il
significato dei numeri sulla sigaretta lasciata dal presidente
Bradford e Jeremy Bradford (Charlie Evans) che racconta ai
cittadini di Paradise le bugie che sono state dette loro. Grazie a
queste rivelazioni, le vite dei personaggi di Paradise sono
cambiate per sempre, mentre si preparano ad affrontare nuove sfide
nella seconda stagione.
L’assassino del presidente
Bradford e le sue motivazioni
L’assassino del presidente Bradford
è Trent (Ian Merrigan), che ha vissuto a Paradise sotto le
spoglie di un bibliotecario di nome Eli. Trent era il
responsabile dei lavori di costruzione quando Paradise è stata
costruita sotto una montagna del Colorado. Durante questo processo,
Trent si rese conto che i suoi lavoratori venivano avvelenati da
sostanze chimiche pericolose a cui erano esposti durante la
demolizione e la costruzione. Quando Trent lo disse al suo
superiore e insistette affinché il progetto venisse interrotto, fu
licenziato e gli fu impedito l’accesso al cantiere poiché le
sostanze chimiche sarebbero state letali solo durante lo scavo e il
cantiere sarebbe stato alla fine sicuro.
Trent sapeva solo che la
costruzione continuava perché stava per accadere qualcosa di
catastrofico. Cercò di avvertire i suoi ex dipendenti e di
allertare i media su quanto stava accadendo, ma nessuno lo ascoltò.
Ciò portò infine a un tentativo di assassinio del presidente
Bradford, lo stesso tentativo in cui Xavier si gettò davanti al
proiettile e salvò il presidente. Trent fu mandato in prigione, ma
il giorno della fine del mondo di Paradise, ci fu una
rivolta di massa nella struttura in cui era incarcerato e lui
fuggì.
Questo tentativo di omicidio è
stato mostrato in un flashback dell’episodio 1, ma il volto
dell’assassino non è stato mostrato in quel momento.
Ha trovato il vero bibliotecario
diretto a Paradise, lo ha ucciso e ha preso il suo posto, e ha
fatto in modo che una donna incontrata lungo la strada sostituisse
la moglie del bibliotecario. Trent intendeva finire ciò che aveva
iniziato, ma si è abituato alla sua nuova vita. Solo dopo che il
presidente Bradford venne in biblioteca per fare una compilation,
Trent si ricordò del motivo per cui si era infiltrato a Paradise.
Uccise il presidente e intendeva andare in superficie e rivelare al
resto del mondo la posizione di Paradise.
Sinatra ordina a Jane Driscoll
(Nicole Brydon Bloom) di impedire a Presley di rivelare le
informazioni compromettenti di cui è a conoscenza. Jane chiede in
cambio i videogiochi del presidente Bradford, in particolare la sua
Wii. Sinatra non accetta queste condizioni e definisce Jane
“fottutamente pazza”. Jane termina la conversazione, facendo
credere a Sinatra che abbia preso in mano la situazione e ucciso
Presley. Invece, Jane lascia andare Presley e spara a Sinatra
perché è stanca di essere usata come una pedina non apprezzata
e non le piace essere chiamata “pazza”.
Sinatra è ora in coma, ma
quando si sveglierà, Jane avrà un vantaggio significativo su di
lei.
Jane fa sembrare che abbia trovato
Presley e che abbia membri della ribellione di Xavier di guardia
per proteggerla. Tutto ciò che Jane voleva in cambio di anni di
fedele servizio erano i videogiochi del presidente. Sparando a
Sinatra e aiutando Xavier e i suoi alleati, Jane si libera dal
controllo di Sinatra. Sinatra è ora in coma, ma quando si
sveglierà, Jane avrà un vantaggio significativo su di lei.
Soprattutto, Jane ora ha la Wii e gli altri videogiochi che Sinatra
le aveva negato.
Cosa sono i numeri sulla
sigaretta e come aiutano Xavier
Uno dei misteri della stagione è
stato cosa fossero i numeri 812092 che il presidente Bradford ha
scritto su una delle sue sigarette prima di morire. Mentre ascolta
un CD che il presidente ha fatto per Jeremy, Xavier capisce che i
numeri si riferiscono a un libro nel sistema decimale Dewey. Questi
numeri sono utilizzati per organizzare e trovare i libri in una
biblioteca. Quando Xavier va al posto 812.092 della biblioteca,
trova un libro su Frank Sinatra, e dietro c’è un altro libro
intitolato L’uomo che custodiva i segreti.
All’interno di The Man Who Kept
the Secrets, il presidente Bradford ha scritto tutto ciò che ha
appreso dal suo tablet sulla superficie, insieme alle istruzioni su
come aprire la porta esterna verso il mondo esterno. Con le
informazioni lasciate dal presidente Bradford, Xavier è in grado di
lasciare Paradise e cercare sua moglie, Teri (Enuka Okuma), che
ora sa essere sopravvissuta al giorno dell’evento catastrofico. Il
presidente Bradford si è assicurato di lasciare tutto ciò che
poteva per aiutare Xavier a trovare Teri.
Come Xavier sta tornando in
superficie Impostazione di Paradise Stagione 2
Ora che Xavier sta tornando in
superficie per trovare Teri, la stagione 2 sarà molto diversa dalla
stagione 1. Invece di essere divisa tra flashback e una storia
attuale a Paradise, la stagione 2 sarà divisa tra la storia di
Xavier in superficie e la storia di coloro che sono ancora nella
comunità sotterranea. Si sa molto poco della superficie, se non
che alcune parti sono ancora abitabili e che ci sono ancora
numerosi sopravvissuti, tra cui la moglie di Xavier. Gli appunti
del presidente Bradford indicano che potrebbero esserci fino a 55
milioni di sopravvissuti.
Gli appunti del presidente Bradford
menzionano anche che le estati stanno diventando più calde e che la
vegetazione e la fauna selvatica sono tornate più del previsto.
Con Sinatra in coma, c’è un vuoto
di potere a Paradise, mentre la classe superiore bisticcia su come
procedere in sua assenza e dopo i segreti che sono stati rivelati.
Jeremy continua a entrare in contatto con il pubblico, che si fida
e lo rispetta dopo aver condiviso la verità con loro. L’agente
Robinson (Krys Marshall) si sta occupando dei figli di Xavier e
Jane rimane un jolly. Si tratta di una situazione precaria che
potrebbe diventare più instabile se milioni di sopravvissuti in
superficie venissero a conoscenza di Paradise e cercassero di
infiltrarsi per ottenere risorse.
Il vero significato del finale
della prima stagionedi Paradise
Indipendentemente dagli errori che
una persona ha commesso, la prima stagione di Paradise
dimostra che non è mai troppo tardi per fare la differenza e
rendere il mondo un posto migliore. Il presidente Bradford ha
trascorso gran parte della sua vita come pedina di suo padre, Kane
Bradford (Gerald McRaney), e di altri individui potenti come
Sinatra. Eppure, anche quando il mondo stava per finire, il
presidente Bradford ha ripreso il controllo della sua vita
disarmando tutti i missili nucleari e, in seguito, lasciando tutto
ciò che Xavier e Jeremy avevano bisogno di sapere per poter
condividere la verità sulla superficie.
Xavier, la dottoressa Gabriela
Torabi (Sarah Shahi), Robinson, Billy Pace (Jon Beavers) e persino
Jane fanno tutti dei passi per imparare dai propri errori passati e
rifiutano di continuare a cooperare con un sistema ingiusto.
Vogliono giustamente creare una società migliore in cui la classe
superiore non controlli tutto attraverso l’inganno e l’abuso di
potere. La storia di Trent, che termina con la sua tragica morte, è
un esempio straziante del danno arrecato alla gente comune in una
società distrutta. Si spera che venga creato un mondo migliore e
che Xavier e i suoi figli si riuniscano a Teri nella seconda
stagione di “Paradise”.
La terza stagione di
Sullivan’s Crossingsarà trasmessa in
anteprima su The CW. Il dramma romantico, basato sul romanzo di
Robyn Carr, è arrivato su The CW nell’ottobre 2023. Co-prodotta
dall’emittente canadese CTV, l’adattamento vede come protagonisti
Morgan Kohan, Chad Michael Murray, Tom Jackson, Andrea
Menard e Scott Patterson. Segue Maggie Sullivan (Kohan),
una neurochirurgo che torna a casa nella campagna della Nuova
Scozia dopo alcuni problemi legali e si ricongiunge con il padre da
cui si era allontanata.
Deadline TV ha confermato che la terza
stagione di Sullivan’s Crossing andrà in onda mercoledì 7
maggio su The CW alle 20:00. La notizia della serie creata da
Roma Roth arriva mentre The CW ha svelato il suo palinsesto
primaverile, che include la stagione finale della commedia
Children Ruin Everything e un nuovo adattamento di
Sherlock. Sebbene il network sia cambiato significativamente
sotto la guida di Nexstar, Sullivan’s Crossing si è
dimostrato un successo affidabile.
Cosa significa la terza
stagione di Sullivan’s Crossing per la serie
È stato confermato che gli
episodi in arrivo vedranno il trio principale riprendere i propri
ruoli. Kohan, Murray e Scott Patterson torneranno
rispettivamente nei panni di Maggie, Cal Jones e Harry “Sully”
Sullivan. La serie è stata potenziata dalla familiarità del trio
con Kohan, noto per When Hope Calls. Murray e Patterson sono
noti rispettivamente per One Tree Hill e Gilmore
Girls. Questo li mette nella posizione di reali della WB e
della CW che tornano alla rete un tempo nota per i drammi romantici
e adolescenziali.
Il tema ricorrente
dell’adattamento, oltre alle domande sulla vita sentimentale di
Maggie e sulla ricostruzione familiare, è la città stessa e se sarà
in grado di mantenere saldamente l’identità a cui Maggie sta
tornando. Non è l’unico adattamento popolare di Robyn Carr,
anche il futuro di Virgin River, stagione 7, sta riscuotendo un enorme
successo su Netflix ed è uno dei rari originali dello streamer ad
essere rinnovato così costantemente.
I primi due episodi
di Daredevil:
Rinascita sono ora in streaming su Disney+, e la première della serie ha
preso il via con una sequenza sanguinosa che è culminata con la
morte di un personaggio e con un altro lasciato in particolarmente
malridotto.
Seguono spoiler.
L’episodiio “Heaven’s Half
Hour” inizia con Matt Murdock (Charlie
Cox), Karen Page (Deborah Ann Woll) e
Foggy Nelson (Elden Henson) che si dirigono al
Josie’s Bar per un drink. Si trascorre quel tanto che basta con
questi amici intimi così da rendere l’incombente “evento
traumatico” ancora più devastante quando arriva. Benjamin
“Dex” Poindexter, alias Bullseye
(Wilson Bethel), orchestra infatti un piano per
attirare Daredevil lontano in modo da poter prendere di mira le
persone a lui più vicine e, come molti avevano previsto dopo le
foto rivelatrici sul set, questo porta alla
morte di un personaggio amato della serie.
Foggy Nelson viene infatti colpito
al petto e alla fine muore dissanguato tra le braccia di Karen.
Dopo una brutale battaglia, Daredevil cede al suo bisogno di
vendetta e fa cadere Dex da un edificio di quattro piani. Mentre
una Karen isterica si gira per assicurarsi che non sia stato Matt a
colpire il suolo dietro di lei, vediamo che Bullseye è ancora vivo
(per un pelo). Anche nella realtà amplificata dell’MCU, questa è stata una caduta
piuttosto difficile da superare per qualsiasi essere umano
“normale”, quindi come ha fatto Dex a cavarsela?
Nel finale della terza stagione
dello show di Netflix, Wilson Fisk (Vincent
D’Onofrio) spezza la schiena di Poindexter e la serie
si conclude con il cattivo sottoposto a un intervento chirurgico.
Apprendiamo che il suo chirurgo è il dottor Oyama, che utilizza
“acciaio al cogomma” per riparare la colonna vertebrale del suo
paziente. Nei fumetti, il dottor Kenji Oyama (alias Lord Dark Wind)
è uno degli uomini coinvolti nella procedura di innesto
dell’adamantio nelle ossa di Wolverine.
Anche se non ne abbiamo la certezza,
è ragionevole supporre che l’intero scheletro di Dex dovesse essere
potenziato dopo la sua permanenza sul tavolo operatorio. Bullseye
finisce per passare per morto, ma probabilmente non è uno spoiler
confermare che lo rivedremo prima della fine della stagione. Ad
ogni modo, proprio Bethel ha ora condiviso una sanguinosa foto dal
dietro le quinte del set, accompagnandola dall’esclamazione
“Uff. Nottata difficile”. L’immagine si può vedere
qui.
Matt Murdock (Charlie
Cox), un avvocato cieco con abilità elevate, lotta per
la giustizia attraverso il suo vivace studio legale, mentre l’ex
boss della mafia Wilson Fisk (Vincent
D’Onofrio) persegue i suoi sforzi politici a New York.
Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli
uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.
La serie Daredevil:
Rinascita vede la partecipazione anche di
Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna
Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson,
Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e
Jon Bernthal. Dario Scardapane è
lo showrunner.
Gli episodi sono diretti da
Justin Benson e Aaron Moorhead,
Michael Cuesta, Jeffrey
Nachmanoff e David Boyd; e i produttori
esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad
Winderbaum, Sana Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher
Ord e Matthew Corman, e Justin Benson e Aaron
Moorhead.
Daredevil: Rinascita (qui la recensione dei primi due
episodi) ha debuttato solo ieri su Disney+, ma il lavoro sulla seconda
stagione è già iniziato. Per questo, lo showrunner Dario
Scardapane non ha dovuto cercare di sistemare il materiale
di altri, il che significa che sarà sua la visione (e solo sua) che
avremo quando l’Uomo Senza Paura tornerà nel 2026. Collider ha
recentemente incontrato Charlie Cox e Vincent D’Onofrio e li ha interrogati su ciò
che il futuro ha in serbo per la serie.
La stampa ha visto solo due episodi,
per cui non c’è nulla di troppo spoileroso. Tuttavia, gli attori di
Matt Murdock e Wilson Fisk hanno lasciato trapelare alcuni
importanti indizi su come si evolverà la serie, suggerendo che ci
saranno grandi cambiamenti nelle vite di entrambi i personaggi.
“Ho letto sei episodi su otto e onestamente – e di solito non
dico questo genere di cose, sono sempre cauto – sono tra i miei
preferiti di Daredevil”, ha rivelato Cox.
“Abbiamo Dario Scardapane, che è
stato portato qui per dare una svolta alla serie all’inizio del
2024, e che ha finito per scrivere l’episodio pilota e gli ultimi
due episodi di questa stagione che sta per uscire”.
“Quello che ha fatto finora con questa nuova stagione è così
bello, così diverso e così sinistro, e sono davvero, davvero
entusiasta”, ha aggiunto. D’Onofrio ha aggiunto: “Ho letto
la stessa quantità di Charlie e mi piace la direzione che sta
prendendo. Alla fine della serie, alla fine della prossima
stagione, sarà qualcosa di straordinario. Alla fine della seconda
stagione, sento che succederà qualcosa di incredibile”.
“Abbiamo parlato con Dario
dell’altra metà, ma non abbiamo le idee del tutto chiare. Non
abbiamo ancora letto i copioni, ma ci verranno consegnati e li
leggeremo. Ma ho un’idea di alcuni dettagli di ciò che accadrà a
metà e oltre, ed è intenso. È un’esperienza notevole. Come ha
appena detto Charlie, non lo direi se non lo sentissi”. “Ci
sarà molto da lavorare. Abbiamo molto lavoro davanti a noi”,
ha continuato l’attore di Kingpin. “Sarà emotivo e pieno di
scontri fisici. [Non so cosa dire, ma sarà una stagione
folle”.
Non possiamo fare a meno di
chiederci a cosa si stiano riferendo e, visto che i trailer e le
interviste precedenti fanno capire che Fisk vuole mettere al bando
i vigilanti, c’è una folle storyline dei fumetti che potrebbe
essere sul radar di Scardapane. Si parla, ovviamente, di quando
l’identità segreta di Daredevil fu svelata e lui finì in prigione.
Mettere l’eroe in quell’ambiente sarebbe incredibilmente
interessante e, se il Kingpin finisse per unirsi a lui potrebbe
essere la premessa per un’ottima terza stagione.
Matt Murdock (Charlie
Cox), un avvocato cieco con abilità elevate, lotta per
la giustizia attraverso il suo vivace studio legale, mentre l’ex
boss della mafia Wilson Fisk (Vincent
D’Onofrio) persegue i suoi sforzi politici a New York.
Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli
uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.
La serie Daredevil:
Rinascita vede la partecipazione anche di
Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna
Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson,
Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e
Jon Bernthal. Dario Scardapane è
lo showrunner.
Gli episodi sono diretti da
Justin Benson e Aaron Moorhead,
Michael Cuesta, Jeffrey
Nachmanoff e David Boyd; e i produttori
esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad
Winderbaum, Sana Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher
Ord e Matthew Corman, e Justin Benson e Aaron
Moorhead.
Joe e
Anthony Russo sono attualmente impegnati nella
promozione del loro ultimo film, The
Electric State di Netflix, ma inevitabilmente si è parlato del loro
imminente ritorno nel Marvel Cinematic Universe per i
prossimi due film degli Avengers. Parlando con
ET, i registi sono stati
interrogati sull’annuncio shock che Robert Downey Jr. avrebbe lasciato Tony Stark
per interpretare il cattivo Dottor Destino in Avengers:
Doomsday.
Anthony ha rivelato che l’attore è
molto coinvolto in questo ruolo e si è “immerso” completamente in
Destino, al punto che sta scrivendo la storia del personaggio.
“Sta scrivendo retroscena, idee per i costumi… ama molto i
personaggi ricchi e tridimensionali, e credo che qui veda una vera
opportunità”. In una precedente intervista, Russo ha lodato la
dedizione dell’attore nell’esplorare “un nuovo personaggio come
Victor Von Doom, non c’è niente di più eccitante”.
Ma interpreterà un personaggio
completamente nuovo? In base a tutto ciò che è stato rivelato
finora (che non è molto), Robert Downey Jr. è stato effettivamente
scritturato per interpretare il Dottor Destino e non una variante
malvagia di Stark, ma le voci persistono sul fatto che sarà
affiancato da personaggi del calibro di Chris Evans (Steve Rogers) e Scarlett Johansson (Natasha Romanoff) che
interpreteranno versioni malvagie dei loro Vendicatori
originali.
Le prime notizie sulle prime
proiezioni interne di Superman
non erano particolarmente positive, ma i resoconti dei
test-screening più recenti del reboot del DCU di James Gunn sembrano decisamente più
ottimistici. Ora abbiamo qualche dettaglio in più da condividere. I
dati provengono da fonti affidabili (o almeno semi-affidabili), ma
per il momento devono essere considerati come voci di
corridoio.
Il popolare sito di fan portoghese
DC da Depressão riporta quanto segue: Nicholas Hoult è fantastico nel ruolo di Lex
Luthor (non è la prima volta che lo sentiamo dire); i VFX/CGI
sembrano molto migliori rispetto al primo trailer; ci sono alcuni
cattivi a sorpresa; Rachel Brosnahan è “divertente e adorabile” nel
ruolo di Lois Lane; c’è un bel po’ di umorismo, oltre a momenti più
emotivi; si dice che il tono sia “più vicino al primo film di
Wonder Woman e al primo Guardiani della Galassia”.
Il sito riporta anche che
l’interpretazione di David Corenswet dell’Uomo d’Acciaio ricorda la
versione di Brandon Routh dell’eroe di Superman Returns. Per quel che vale, John Campea ha
sentito dire che il film è “tremendamente bello”, e che in
generale è “emotivo e divertente”, con più elementi
fantascientifici di quanto ci si potrebbe aspettare. Naturalmente,
anche se tutto ciò si rivelasse esatto, la maggior parte è solo
un’opinione, anche se la parte sui cattivi a sorpresa è
interessante.
Ecco cosa ha detto Gunn riguardo
alle prime proiezioni e ai reshoot riportati durante il recente
aggiornamento dello slate del DCU: “Abbiamo fatto delle vere e proprie
proiezioni. Impariamo sempre cose, facciamo editing e apportiamo
piccole modifiche. Potremmo girare un paio di piccole cose. Tutte
le mie riprese aggiuntive sono così difficili, perché sono sempre
stato contrario. Perché, sai, non vuoi dover scattare di nuovo. È
una rottura di scatole”.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
Con la sua solita cifra stilistica,
James Gunn
trasporta il supereroe originale nel nuovo immaginario mondo della
DC, con una singolare miscela di racconto epico, azione, ironia e
sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e
dall’innato convincimento nel bene del genere umano.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo è una
parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi
preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film
precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante
l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale il 10 luglio
2025.
Bong
Joon-ho torna sul grande schermo con Mickey
17, il suo primo film dopo il trionfo agli Oscar con
Parasite nel
2019. Basato sul romanzo Mickey7 di Edward Ashton, il film
si inserisce nel filone della fantascienza satirica, combinando
elementi di critica sociale con uno stile visivo spettacolare, che,
nel contesto della filmografia di Bong, ci riporta alla mente
Snowpiercer. Con Robert Pattinson alla guida del cast, il
film si propone di essere un viaggio surreale e filosofico nella
colonizzazione spaziale, nell’etica del sacrificio e nella natura
dell’identità umana.
La storia di Mickey
17
La storia segue Mickey
Barnes, interpretato da Pattinson, un uomo senza particolari
capacità o pregi che, per sfuggire a problemi finanziari, accetta
di diventare un “sacrificabile” per una missione interplanetaria.
Il suo compito è quello di svolgere incarichi estremamente
pericolosi, con la consapevolezza che ogni volta che muore il suo
corpo verrà ricreato attraverso un processo di bio-stampa,
mantenendo intatti i suoi ricordi e la sua personalità. Tuttavia,
quando Mickey 17 sopravvive inaspettatamente a una incursione su un
pianeta remoto e si trova faccia a faccia con il suo sé successivo,
Mickey 18, la situazione sfugge di mano, mettendo in discussione le
regole della missione e il concetto stesso di identità.
A metà tra la satira distopica e
la riflessione esistenziale
Bong
Joon-ho, con la sua inconfondibile capacità di sovvertire
i generi cinematografici, costruisce una narrazione che oscilla tra
la satira distopica e la riflessione esistenziale. Il regista
riprende le atmosfere di Snowpiercer e Okja,
mescolando critica sociale e immaginario sci-fi. Mickey 17
infatti ambisce anche a proporsi come una satira sui magnati della
tecnologia, con Kenneth Marshall (interpretato da Mark Ruffalo) che incarna la figura di un
leader carismatico e autoritario, convinto che lo spazio sia la
soluzione ai problemi ambientali della Terra e che gli esseri umani
siano sacrificabili per il progresso. I riferimenti alla
contemporaneità si sprecano!
Mark Ruffalo e Toni Collette in Mickey 17 – Cortesia Warner
Bros
Anche se visivamente
potente e coinvolgente, pensato (per fortuna) per il grande
schermo, Mickey 17 diluisce il suo nucleo
narrativo, soprattutto nella seconda parte, e si dilunga, spingendo
lo spettatore fuori dal flusso narrativo legato alla storia
principale focalizzata sul protagonista. I temi portanti del film,
legati come detto soprattutto all’identità, passano totalmente in
secondo piano, e Bong comincia a raccontare un’altra storia, di
invasioni e lotte inter-specie, che sembrano portare il film fuori
dal suo asse di racconto. Questa deviazione, forse necessaria per
inserire nella storia un elemento di azione spettacolare in più,
rende il film molto meno incisivo rispetto alle opere precedenti di
Bong.
Cosa succede quando muori?
Uno degli aspetti più
intriganti nelle intenzioni del film è la questione della morte e
della rinascita. Mickey, avendo sperimentato la morte sedici volte,
viene continuamente interrogato su cosa significhi morire e se sia
un’esperienza che lascia traccia. Eppure, nonostante la sua
esperienza unica, il protagonista non sembra avere una risposta
definitiva, lasciando intendere che la coscienza umana sia qualcosa
di inafferrabile e misterioso. Peccato che anche questo aspetto
appaia superficiale e sacrificato a parti della storia che ne
annacquano il cuore filosofico.
D’altro canto, però,
Robert Pattinson offre un’interpretazione notevole, alternando
momenti di smarrimento comico a scene di intensa introspezione,
regalando al suo personaggio una grande tenerezza che, almeno per
la prima parte della storia, riesce a creare una connessione intima
con lo spettatore. Il suo Mickey è un eroe improbabile, un uomo
comune costretto a confrontarsi con il suo stesso doppio e con un
destino apparentemente scritto. Il contrasto con Mickey 18, più
aggressivo e determinato, aggiunge un elemento di tensione alla
narrazione, mentre la sua relazione con Nasha (Naomi
Ackie) introduce una componente emotiva che rende il
personaggio ancora più sfaccettato.
Robert Pattinson in Mickey 17 – Cortesia Warner Bros
Una vena di ottimismo nell’orrore
dell’uomo
Non mancano riferimenti
a classici della fantascienza, come Alien di Ridley
Scott, ma, a differenza di altri film del genere,
Mickey 17 non si abbandona al puro horror o
alla disperazione. Bong Joon-ho introduce
un’insolita vena ottimistica, suggerendo che l’umanità possa
trovare una via per sopravvivere senza distruggere tutto ciò che
incontra.
Al netto dei troppi
momenti di stallo narrativo e una durata forse eccessiva (due ore e
diciassette minuti), Mickey 17 potrebbe anche essere visto
come un film affascinante e stimolante. Conferma la bravura e la
capacità immaginativa di Bong Joon-ho, anche se
non è il capolavoro che era stato Parasite, né
l’efficace adattamento che avevamo visto con
Snowpiercer.
Il trailer di MobLand
mostra Tom Hardy e Pierce Brosnan che preparano il loro spietato
impero mafioso alla guerra nel nuovo crime show di Guy
Ritchie. Prodotto da Ritchie, che ha anche diretto alcuni
episodi, il crime drama Paramount+ in arrivo segue un intermediario preso
tra due famiglie criminali londinesi in guerra. Lo show vanta un
cast stellare guidato da Tom Hardy, Helen Mirren e Pierce
Brosnan, insieme a Paddy Considine, Joanne
Froggatt, Lara Pulver, Jasmine Jobson, Geoff Bell, Lisa
Dwan e molti altri.
Ora, Paramount+ ha presentato
in anteprima il primo trailer ufficiale di MobLand.
Il trailer presenta due famiglie criminali rivali a Londra, gli
Harrigan e gli Stevenson, i primi guidati da Conrad (Pierce
Brosnan) e sua moglie Maeve (Helen Mirren). Tom Hardy interpreta un
abile mediatore di strada, Harry Da Souza, che si trova nel fuoco
incrociato. Mentre il conflitto tra le due famiglie si intensifica,
Harry è costretto a scegliere da che parte stare, rivelando dove
risiede la sua vera lealtà. Guarda il trailer qui sotto:
Cosa significa il trailer di
MobLand per lo show
Creato da Ronan Bennett, che ha
anche scritto l’intera serie, MobLand è nato
originariamente come
The Donovans, un prequel della serie Showtime Ray
Donovan, che racconta le origini della famiglia Donovan.
Tuttavia, durante lo sviluppo, il progetto è stato rielaborato in
una storia a sé stante, sostituendo le famiglie criminali in guerra
con gli Harrigan e gli Stevenson a Londra. Guy Ritchie, noto per i
suoi numerosi film di gangster britannici come Snatch e
The
Gentlemen, ha poi firmato per la regia.
MobLand, una serie su due
famiglie criminali londinesi in lotta tra loro, è proprio il genere
di Guy Ritchie, considerando il suo stile caratteristico dei film
di gangster britannici, che spesso presentano una narrazione dal
ritmo serrato e dialoghi taglienti, entrambi elementi che sembrano
essere presenti nel trailer. Il mix di violenza brutale e complesse
dinamiche criminali di MobLand sembra allinearsi
perfettamente con i punti di forza di Ritchie. Con la sua regia,
MobLand ha il potenziale per essere una saga poliziesca
elegante e oscuramente divertente.
Il film Monopoly di
Lionsgate e LuckyChap sta guadagnando slancio alla luce della
notizia che lo studio ha concluso un accordo per John
Francis Daley e Jonathan Goldstein per
scrivere una sceneggiatura basata sul classico gioco da tavolo di
Hasbro. Il progetto è prodotto da LuckyChap, la pluripremiata
società di produzione di
Barbie, e Hasbro Entertainment.
Lionsgate ha esteso i suoi diritti
di sviluppo per l’amato gioco da tavolo multigenerazionale con
l’acquisto di eOne, completato nel dicembre 2023.
Monopoly è il marchio di giochi da tavolo più
popolare al mondo ed è disponibile in oltre 100 paesi, e vende
quasi mezzo miliardo di copie a partire dal 1935.
“Sapevamo che LuckyChap sarebbe
stato un faro per i migliori talenti in città e Lionsgate e Hasbro
sono entusiasti che Goldstein e Daley abbiano deciso di unirsi al
divertimento”, ha affermato Erin Westerman,
co-presidente di Lionsgate Motion Picture Group. “Siamo da
tempo ammiratori del loro lavoro: raccontare storie audaci,
originali e intelligenti per tutti i pubblici. Sono gli architetti
perfetti per questo franchise”.
James Myers sta
supervisionando il progetto per Lionsgate. Robert
Melnik ha negoziato l’accordo per conto dello studio.
Sebbene siano diventati anche registi di successo sul fronte
action-comedy, Daley e Goldstein si sono
guadagnati una reputazione nel settore per aver preso IP popolari e
averle date un tocco divertente e originale. Più di recente lo
hanno fatto per
Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri, che hanno
scritto e diretto per la Paramount. Il prossimo film della coppia è
Mayday, un film di Apple
TV+ e Skydance con Ryan Reynolds e
Kenneth Branagh, che uscirà più avanti
quest’anno.
Only Murders in the
Building di Hulu ha annunciato la prima importante
aggiunta al cast per la quinta stagione in arrivo.
Keegan-Michael Key è stato scelto per un ruolo
ricorrente. Come al solito, i dettagli sulle trame e sui nuovi
personaggi sono tenuti segreti.
La produzione della
nuova stagione, che risolverà l’omicidio di Lester (come visto
nel finale della
quarta stagione), è iniziata all’inizio di questa settimana a
New York con il ritorno dei quattro attori fissi della serie,
ovvero le star/produttori esecutivi Steve Martin, Martin
Short e Selena Gomez, oltre a Michael Cyril
Creighton. Ancora una volta, saranno circondati da un cast
ricorrente di grandi nomi, a partire da Key.
La quarta stagione presenta il cast
più stellare della serie, tra cui il ritorno di Meryl Streep,
affiancata da Eugene Levy,
Eva Longoria, Zach
Galifianakis, Jane Lynch, Richard Kind,
Melissa McCarthy, Kumail Nanjiani e Molly
Shannon. È stato riconosciuto il mese scorso con il primo
SAG Award di Only Murders per il
cast di serie comiche, condiviso da Martin, Short, Gomez,
Creighton, Levy, Galifianakis, Longoria, Kind, Nanjiani e Molly
Shannon. (Short ha vinto anche come attore maschile in una serie
comica.)
Only Murders, la cui terza stagione
ha ottenuto 21 nomination agli Emmy, il massimo della serie, è
realizzata dai co-creatori e sceneggiatori Martin e John Hoffman. I
produttori esecutivi della quarta stagione includono Hoffman,
Martin, Short, Gomez, Dan Fogelman e Jess Rosenthal.
La serie di spionaggio di NetflixThe Recruit è stata
cancellata dopo
due stagioni con lo streamer. Colton
Dunn, che ha interpretato l’ex agente della CIA Lester
Kitchens nello show, ha usato Threads per annunciare la notizia.
“‘The Recruit’ è stato cancellato, gente”, ha scritto.
“Che peccato. Condividerò alcune foto e ricordi divertenti su IG,
ma volevo solo che lo sentiste da me. Grazie se avete guardato.
SONO DISPONIBILE ORA! Assumimi per la tua storia
televisiva!!”
The Recruit è
andato in onda per 14 episodi in due stagioni, con la prima messa
in onda a dicembre 2022. Secondo la sinossi ufficiale, la serie
seguiva, “Owen Hendricks (Noah
Centineo), un avvocato della CIA [che] viene coinvolto
in enormi conflitti internazionali dopo che una risorsa cerca di
esporre la sua relazione con l’agenzia”.
Altri membri del cast includono
Aarti Mann, Fivel Stewart, Vondie Curtis-Hall, Kaylah
Zander, Kristian Bruun, Angel Parker e Jesse
Collin. “The Recruit” è stato creato da Alexi Hawley, che
ha anche ricoperto il ruolo di showrunner e produttore esecutivo.
Hypnotic e Lionsgate hanno prodotto lo show per Netflix. I
produttori esecutivi includevano Centineo, Doug Liman, Gene Klein,
David Bartis, Adam Ciralsky, Charlie Ebersol e Julian Holmes. I
registi della seconda stagione includevano Hawley, Holmes, Jessica
Yu, Viet Nguyen e John Hyams.
La seconda stagione di The
Recruit, che è stata nominata una delle serie più attese
del 2025 da Variety, ha debuttato con 5,9 milioni di
visualizzazioni nei suoi primi quattro giorni su Netflix. Si è
piazzato al secondo posto nella classifica dei programmi TV in
lingua inglese, dietro solo alla seconda stagione di “The Night
Agent”, che ha raggiunto 15,2 milioni di visualizzazioni.
Daredevil:
Rinascita (qui
la recensione dei primi due episodi) segna il ritorno di
Charlie Cox nel ruolo principale di Matt
Murdock. Dopo alcuni camei e ruoli da ospite in altri progetti del
Marvel Cinematic Universe negli
ultimi anni, Cox è ora di nuovo il protagonista del suo progetto. È
lui a guidare il cast di Daredevil: Rinascita, che vede
il ritorno di molte star della serie originale di Netflix, Daredevil. Questo legame con la serie originale si
avverte nei primi due episodi dell’ultima serie del MCU in modo eccitante e
sconvolgente.
Al fianco di Matt Murdock compaiono
Karen Page, Foggy Nelson,
Bullseye, Vanessa Fisk e,
ovviamente, il Wilson Fisk di
Vincent D’Onofrio. Tutti loro ritornano dalla serie
originale di Netflix per creare un forte legame tra la
terza stagione di Daredevil e la storia di
Daredevil: Rinascita. Da qui, il MCU apre i mondi di Matt Murdock in
modi nuovi e sorprendenti, creando un nuovo status quo per la serie
che si basa su anni di relazioni e di storie. Lo show prepara il
resto della stagione in modo che sia piuttosto forte, ed ecco
allora il nostro riassunto e la spiegazione del finale degli
episodi 1 e 2 di Daredevil: Rinascita.
Il riassunto degli episodi 1 e 2 di
Daredevil: Rinascita
L’episodio 1 inizia con Matt, Foggy
e Karen che lasciano il loro ufficio – Nelson, Murdock & Page – e
parlano di come si sono evoluti. Incontrano Kirsten McDuffie e
altri amici al Josie’s, il loro bar preferito dia
Daredevil di Netflix, per festeggiare il ritiro di Cherry.
Karen chiede a Matt di lasciare il bar con lei, ma lui non può a
causa del Codice degli Amici. Kirsten chiede invece a Foggy perché
ha lasciato un vero studio per andare in un negozio. A questo
punto, la Tigre Bianca fa il suo debutto nel MCU: il personaggio viene visto
fermare una rapina in una bodega su una TV del bar. Il cliente di
Foggy è in pericolo e Matt si veste quindi da Daredevil per
salvarlo.
Matt, Foggy e Karen in Daredevil: Rinascita. Cortesia di DISNEY
ITALIA
Appare poi Bullseye nell’ombra e il
suo guanto ha il classico design del cattivo dei fumetti. Egli
vuole solo scoprire dove sia Foggy e, senza Daredevil, arriva da
Josie e
spara proprio a Foggy. Daredevil interviene e affronta Bullseye
poco prima che spari anche a Karen. Foggy, intanto, continua a
sanguinare a terra, mentre Daredevil e Bullseye si scontrano
all’interno di Josie. Inevitabilmente, Foggy muore e, mentre Matt
inizia a piangere l’amico, Bullseye sorride prima di essere gettato
dal tetto da Daredevil. Cherry, che si sta ritirando, vede Matt
piangere dopo essersi tolto la maschera, mentre vediamo poi un
Bullseye pesantemente ferito che si risveglia a terra. Dato questo
evento, Matt getta via la maschera e decide di smettere di essere
Daredevil.
Un anno dopo, Matt viene mostrato
mentre sorseggia un caffè ed è chiaro che ora ha un tenore di vita
diverso. Vediamo poi Vanessa Fisk condurre una riunione delle
Cinque Famiglie prima che arrivi
Kingpin e tutti se ne vadano. Il criminale dice alla moglie che
al momento non può avere nulla di illegale legato a lui o a suo
nome. Si torna poi a Matt, che entra nel suo nuovo studio legale,
Murdock & McDuffie, e si scopre che non ha notizie di Karen da
tempo. Testimonia contro Bullseye all’udienza per l’omicidio di
Foggy e il criminale viene condannato a 11 ergastoli da scontare
consecutivamente.
Matt ascolta poi Fisk parlare in TV,
dove dichiara la sua candidatura a sindaco di New York. Matt chiede
poi a Fisk di parlare in una tavola calda, dove Kingpin afferma di
non avere nulla a che fare con la morte di Foggy. I due vecchi
nemici si minacciano però nel caso in cui l’altro faccia il passo
più lungo della gamba. Dopo questa scena, Matt e Heather hanno un
appuntamento a cena, mentre Fisk viene eletto sindaco e dice a
Vanessa di sapere di Adam. L’episodio si conclude con la gente
festeggia la vittoria di Fisk per le strade.
Charlie Cox e Vincent D’Onofrio in Daredevil: Rinascita. Cortesia
di DISNEY ITALIA
Nel secondo episodio, Kingpin si
rivolge alla città durante il Capodanno e dice che non ha bisogno
di vigilanti, menzionando il Punitore, l’Uomo Ragno e Daredevil,
senza però dire i loro veri nomi. Hector Ayala impedisce poi a due
uomini di picchiare un altro uomo e uno degli aggressori cade
involontariamente sotto un treno. I due si rivelano essere
poliziotti sotto copertura e Hector viene portato in prigione. Qui,
Matt sente i poliziotti picchiare Hector Ayala e cercare di
costringerlo a firmare una confessione. Intanto, Fisk lascia la sua
auto e dice agli operai di considerare approvato il permesso che
stavano aspettando; la popolazione applaude Fisk. Successivamente,
Daniel organizza un’intervista di Fisk a BB Urich.
Prima, però, un personaggio
misterioso si siede per parlare con Heather del suo nuovo libro e
le chiede se accetta nuovi clienti. Vediamo poi Cherry che trova il
costume della Tigre Bianca di Hector dopo che Matt gli ha chiesto
di perquisire la sua casa. Si torna poi a Fisk, che minaccia il
commissario di polizia di aiutarlo utilizzando una foto del suo
figlio segreto. Intanto, Matt chiede alla corte di sopprimere il
fatto che Hector sia la Tigre Bianca. Matt riesce a far uscire il
suo testimone chiave poco prima che i poliziotti corrotti arrivino
per ucciderlo, poi si ribella ai poliziotti, viene picchiato e li
sconfigge brutalmente in una rissa dopo avergli puntato contro una
pistola. Uno dei poliziotti ha un tatuaggio del Punitore sul polso
e su questo dettagli si conclude il secondo episodio.
La spiegazione della morte di Foggy
Nelson
Come si era ipotizzato da tempo, il
Foggy Nelson di Elden Henson muore nella première
della serie Daredevil: Rinascita. A ucciderlo è il
Bullseye di Wilson Bethel, il cattivo principale della
terza stagione di Daredevil di Netflix. Nella serie originale,
mentre Wilson Fisk aveva fatto un patto per non toccare Foggy o
Karen finché Matt non avesse consegnato Vanessa alla polizia,
Bullseye non ha mai fatto una promessa simile. In
Daredevil: Rinascita, Bullseye insegue per primo
il cliente di Foggy, scoprendo dove si trova prima di andare a
ucciderlo. È interessante notare che, anche se Bullseye nutre un
odio maggiore per Karen, il suo obiettivo era Foggy.
Charlie Cox è Matt Murdock in Daredevil: Rinascita. Foto
gettyimages.com/Disney
Mentre Foggy muore nel primo
episodio di Daredevil: Rinascita, la serie avrebbe
potuto continuare con Matt e Karen che lavoravano insieme e
mantenevano in vita il loro sogno e quello di Foggy, lo studio
legale Nelson, Murdock & Page. Tuttavia, viene rivelato che Matt si
è chiuso in se stesso dopo la morte di Foggy. Anche Karen ha perso
uno dei suoi migliori amici e, isolandosi, Matt l’ha lasciata sola
nel momento in cui aveva più bisogno di lui. A causa delle sue
azioni, Karen se n’è andata e da allora i due non si sono più
parlati, anche se lui ha tentato di riallacciare i rapporti per
oltre un anno.
Tutto ciò che è cambiato durante il
salto temporale di Daredevil: Rinascita
Partiamo da Karen Page. Dopo aver
litigato con Matt dopo la morte di Foggy, Karen torna un anno dopo
per il processo di Bullseye. Non vive più a New York e il
personaggio di Deborah Ann Woll risiede ora a San Francisco. Anche
se è passato un anno, c’è ancora molto astio tra Karen e Matt per
il fatto che lui non le è stato vicino dopo la morte di Foggy.
Karen non ha risposto a nessuno dei tentativi di Matt di
contattarla nell’anno successivo alla morte di Foggy e, dopo essere
tornata brevemente per il processo, è tornata a casa.
La vita di Matt Murdock è
altrettanto molto diversa da quella che aveva prima della morte di
Foggy. Il peso di non essere stato in grado di proteggere il suo
migliore amico lo abbatte. Anche se ora è un avvocato di successo,
avendo fondato lo studio legale Murdock & McDuffie con Kirsten
McDuffie, Matt porta con sé una tristezza che non va via. Matt non
è più Daredevil, come ribadisce anche a Karen quando si riuniscono.
L’attività criminale in città è aumentata dopo la scomparsa di
Daredevil, ma Matt non mostra alcun segno di voler tornare.
Anche la vita di Wilson Fisk è
cambiata in modo interessante. Ha trascorso un po’ di tempo a
guarire dopo essere stato colpito in faccia da Echo in Hawkeye
di Disney+. Durante questo periodo, sua
moglie Vanessa ha preso il controllo del suo impero criminale.
Quando rivela la sua intenzione di candidarsi a sindaco, Vanessa è
visibilmente contrariata. Fisk e Matt hanno una conversazione in
una tavola calda, per sapere come stanno le cose e Fisk dice a Matt
che è cambiato e che sta cercando di aiutare la sua città come uomo
migliore, mentre Matt gli assicura che i suoi giorni come Daredevil
sono passati, anche se le minacce continuano a volare.
Ayelet Zurer e Vincent D’Onofrio in Daredevil:
Rinascita
Chi è il tizio alla firma del libro
di Heather Glenn?
La nuova fidanzata di Matt Murdock,
Heather Glenn, è un’affermata terapeuta. Durante
un evento per la firma del suo nuovo libro, la serie Marvel si concentra su un
personaggio misterioso. È interpretato da Hunter
Doohan, noto soprattutto per il ruolo di Tyler, il cattivo
a sorpresa della stagione 1 di Mercoledì
di Netflix. Il personaggio di Doohan si avvicina a Heather,
dicendole che è un suo grande fan e che ha bisogno di aiuto. Dopo
aver chiesto a Heather se sta accettando nuovi clienti, la donna dà
al giovane la sua e-mail, lasciando intendere il suo ritorno nei
prossimi episodi.
La spiegazione della storia di
Tigre Bianca nel MCU e la sua importanza in Daredevil:
Rinascita
Poiché Matt Murdock non ha vestito i
panni di Daredevil dopo la morte di Foggy, Tigre Bianca ha il
compito di aggiungere un dramma supereroistico alla nuova serie del
MCU. Hector Ayala non aveva la sua
tuta o l’amuleto che gli conferisce i poteri, ma si è precipitato
in aiuto di uno sconosciuto senza pensare. Senza saperlo, i due
uomini che stavano picchiando la vittima erano poliziotti sotto
copertura e uno di loro è caduto accidentalmente sotto un treno in
corsa mentre combatteva contro Hector. Ora Matt ha scelto di
rappresentarlo, scoprendo poi che il segreto che Hector gli
nascondeva era il fatto di essere Tigre Bianca.
La storia di Tigre Bianca potrebbe
essere quella che porterà Matt a tornare nei panni di Daredevil.
Poiché i poliziotti corrotti contro cui Hector ha combattuto dicono
che non c’era nessun altro prima del suo arrivo, Matt deve trovare
il testimone. Osserva uno dei poliziotti per vedere quando si
muoverà. Matt raggiunge il testimone e gli dà indicazioni per
incontrare Cherry, il suo socio. Matt poi picchia i poliziotti in
borghese. Questo porta alla grande rivelazione che uno di loro ha
un tatuaggio del Punitore, un filo conduttore che porterà al
ritorno di Jon Bernthal nei panni di Frank Castle.
La spiegazione del piano e della
campagna di Wilson Fisk per diventare sindaco di New York
La campagna elettorale di Wilson
Fisk si è conclusa con la sua elezione a sindaco.
Daredevil: Rinascita si è preso un po’ di tempo
per allestire il suo staff, dando a Fisk un ruolo più ampio
rispetto alla serie originale di Netflix. Le sue principali
promesse alla popolazione sono che riporterà la criminalità sotto
controllo e che spera di curare la città dalle malattie dei
vigilanti mascherati. Quest’ultimo sembra essere il suo obiettivo
finale. Dopo aver visto il suo impero criminale rovesciato da
Daredevil in passato, Fisk vuole comprensibilmente liberare New
York da questo tipo di eroi, usando il suo ruolo di sindaco per
farlo in Daredevil: Rinascita.
Con il suo film del 2022,
TheFabelmans (qui
la nostra recensione), Steven Spielberg ha realizzato un omaggio alla
sua infanzia e alla sua introduzione alla forza del cinema quale
arte salvifica. Raccontato attraverso gli occhi di un immaginario
Sammy Fabelman, che rappresenta un giovane
Spielberg, il film si concentra infatti principalmente su come le
circostanze familiari del regista – in particolare il divorzio dei
suoi genitori – abbiano influenzato il percorso che lo ha poi
portato ad essere l’iconico regista che è oggi. Con un cast
impressionante che comprende Michelle Williams, Paul Dano e Seth Rogen, questo è dunque senza ombra di
dubbio il film più personale ed emotivo di Spielberg.
Regista premio Oscar di numerosi
blockbuster come Lo squalo e
Jurassic Park, ma anche drammi di grande valore come
Schindler’s List o il recente Il
ponte delle spie, Spielberg ha con The
Fabelmans scelto di affrontare di petto la propria
gioventù, durante la quale si sono formate in lui quella serie di
temi poi divenuti ricorrenti nel corso di tutta la sua attività
cinematografica, dall’assenza della figura paterna al volo, dalla
volontà di salvare ogni vita umana fino alle riflessioni sulla
capacità del cinema di rielaborare la storia. The Fabelmans,
dunque, è un film molto più vicino alla realtà di quanto ci si
possa aspettare.
Quando gli è stato chiesto di
parlare della sua esperienza di lavoro con Spielberg, Seth
Rogen ha dichiarato: “L’ho
visto piangere decine di volte durante le riprese del
film, il che è stato molto bello e credo che abbia
fatto sì che tutti volessero onorare davvero quello che stava
facendo. Si vedeva quanto significasse per lui e quanto fosse
sincero”. I dettagli sinceri dell’ambiente di Spielberg –
dagli incontri con i bulli antisemiti all’acquisto di una scimmia
da parte di sua madre – rendono The Fabelmans un
film imperdibile per cinefili e appassionati di cinema. In questo
articolo, scopriamo quanto di vero c’è in esso.
Paul Dano, Michelle Williams e Mateo Zoryan in The
Fabelmans
Il primo film che Steven Spielberg
abbia mai visto
La scena d’apertura di
TheFabelmans vede il giovane
Sammy (Mateo Zoryan) andare al cinema con i
genitori (Michelle
Williams e Paul Dano) per vedere il film drammatico sul
circo di Cecil B. DeMille del 1952, Il più
grande spettacolo del mondo. Dopo aver assistito a un enorme
incidente ferroviario incluso nel film, Sammy decide di filmare lo
schianto di un modellino di treno per ricreare l’esperienza. La
madre di Sammy, Mitzi, afferma in seguito che la possibilità di
ricreare le immagini spaventose dell’incidente ha dato a Sammy una
sensazione di controllo, cosa che si dimostrerà essere uno dei
grandi temi del film.
In un discorso ai Golden
Globes del 2009 – ricevendo il Cecil B. DeMille Award –
Steven Spielberg ha confermato la maggior
parte di questi dettagli, notando che quel giorno, vedendo Il
più grande spettacolo del mondo con suo padre, il suo
“destino era probabilmente segnato”. In effetti, la vera
storia dietro TheFabelmans è
ricca di riferimenti agli altri film preferiti del regista, tra cui
Sentieri selvaggi, che Spielberg guarda ancora spesso.
Tuttavia, alcuni dettagli minori sono stati modificati per il film.
In The Fabelmans, la madre di Sammy gli fornisce
una macchina fotografica con cui riprendere il modellino
dell’incidente ferroviario. Nel suo discorso ai Golden Globes,
Spielberg afferma di aver preso la cinepresa 8 mm della sua
famiglia “quando nessuno guardava”.
Il divorzio dei genitori di
Spielberg
I genitori di Steven Spielberg hanno
davvero divorziato e sì, sua madre si è innamorata del migliore
amico di suo padre – rappresentato da un personaggio interpretato
da Seth Rogen in TheFabelmans. Inoltre, proprio come accade nel film,
un giovane Spielberg scoprì la relazione della madre con l’amico
del padre rivedendo le riprese effettuate durante un campeggio di
famiglia. In un’intervista sul film, ha dichiarato: “È stata
una delle cose più difficili, credo, che ho dovuto sedermi e
decidere cosa fare, perché era il segreto più forte che io e mia
madre abbiamo condiviso da quando l’ho scoperto a 16
anni”.
La storia vera di
TheFabelmans implica che questi
problemi con i genitori abbiano portato Spielberg a mettere
temporaneamente da parte la regia, sebbene egli abbia citato anche
altre ragioni, tra cui una visione precoce di Lawrence
d’Arabia che lo ha portato a mettere in dubbio le sue
capacità. In ogni caso, è chiaro che questo evento ha influenzato
profondamente molti altri lavori di Spielberg, tra cui Incontri ravvicinati del terzo tipo, Prova a prendermi e E.T. l’extra-terrestre, dove l’assenza del padre è un
tema ricorrente. Come ha detto astutamente il critico David
Ehrlich, “C’è mai stato un divorzio che ha avuto un impatto più
profondo sull’immaginario americano?”.
Il film presenta poi intense scene
di bullismo antisemita, momenti confermati come reali da Steven
Spielberg, che ha raccontato che quando si trasferì in California
fu “preso a schiaffi e a calci” in diverse occasioni. Nel
film questi attacchi portano l’adolescente Sammy (Gabriel
LaBelle) ad arrabbiarsi per i ripetuti spostamenti della
sua famiglia in diversi Stati, e irritarsi con i suoi genitori per
il fatto di essere gli unici ebrei nel loro quartiere. Sammy
frequenta anche brevemente una ragazza cristiana nello stesso
liceo, ma la verità dietro questi dettagli non è chiara, poiché
Spielberg non ne ha parlato. I temi dell’identità e della lotta
ebraica sono evidenti anche nei film di guerra di Spielberg, come
Salvate il soldato Ryan, Schindler’s List e
Munich.
TheFabelmans offre però a Sammy un momento di
redenzione quando proietta il suo film per il Senior Skip Day al
ballo di fine anno. In questo momento, il regista ha il controllo
completo sulla prospettiva dei suoi compagni di classe. Tuttavia,
Sammy ritrae uno dei suoi aggressori come un eroe. In seguito, il
bullo lo affronta con grande emozione, imbarazzato, chiedendogli
perché Sammy lo abbia ritratto così dopo il modo in cui lo ha
trattato. Sammy risponde: “Forse l’ho fatto per migliorare il
film?”. Il bullo chiede che lo scambio rimanga segreto e, in
un momento di soddisfazione, Sammy scherza dicendo che lo farà, a
meno che, ovviamente, un giorno non ci faccia un film. Per il
pubblico, questo semplice momento di vendetta sembra essere stato
preparato da decenni.
Come i primi film di Sammy si
confrontano con la vera infanzia di Spielberg
Il primo film di Steven Spielberg è stato il suo film in 8 mm
sull’incidente del modellino del treno. TheFabelmans presenta proprio questo lavoro e anche
altri cortometraggi realmente realizzati da Spielberg nella vita
reale, tra cui un western e un film di guerra intitolato The
Last Gunfight. Come mostrato nel film, Spielberg ha fatto
molta esperienza lavorando a progetti grazie al suo coinvolgimento
nei Boy-scout, venendo anche direttamente ispirato da molti dei
suoi film preferiti. Nei fine settimana, inoltre, Spielberg era
spesso presente nel suo cinema locale per guardare quanti più film
possibile e apprendere di più sulla settima arte.
Come mostrato nel finale del film,
Steven Spielberg ha davvero incontrato
John Ford, qui interpretato da David
Lynch con un brillante cameo. Ford ha diretto molti film
iconici, tra cui I cercatori, Com’era verde la mia valle e
L’uomo che uccise Liberty Vance, un film che The
Fabelmans cita più volte. Ricordando l’incontro come un
momento fondamentale per la sua prima carriera, Spielberg ha notato
che Ford gli indicò dei dipinti nel suo ufficio e gli disse che
avrebbe dovuto imparare a capire perché la posizione dell’orizzonte
sullo schermo appare attraente o noiosa.
La storia vera dietro The
Fabelmans: quanto è accurato il film?
La progressione della famiglia
Fabelman dal New Jersey all’Arizona e alla California segue dunque
una linea temporale accurata rispetto ai veri spostamenti degli
Spielberg. Anche i dettagli alterati sono stati comunque
rielaborati solo per favorire la struttura della trama. The
Fabelmans mantiene dunque un incredibile livello di
accuratezza. Non è una sorpresa, visto che il film è essenzialmente
l’autobiografia di Steven Spielberg, ma il
risultato è un progetto toccante e onesto, che racconta con
l’universalità di cui solo Spielberg è capace la potenza di quella
meravigliosa arte che è il cinema.
Tra gli eventi più affascinanti da
vedere al cinema vi è senza ombra di dubbio quello relativo alla
fine del mondo così come noto. I film dedicati a tale catastrofe
hanno sempre catturato l’attenzione del pubblico, a cui viene data
l’occasione di vedere qualcosa a cui si spera di non dover mai
essere diretti testimoni nella realtà. Oltre a
2012 o Left Behind, uno dei film
più recenti che ha portato la fine del mondo sul grande schermo è
Geostorm (qui la recensione). Questo è
stato scritto, prodotto e diretto da Dean Devlin,
qui al suo esordio come regista dopo aver prodotto per anni film
catastrofici come Independence Day e
Godzilla.
Come già avvenuto per The Day After Tomorrow,
anche Geostorm ritrova la causa dell’apocalissi
nei sempre più preoccupanti cambiamenti climatici. Il film di
Devlin si basa infatti molto su tali teorie, ogni giorno sempre più
concrete attraverso manifestazioni insindacabili. Collocandosi nel
genere “catastrofico”, il film si configura dunque anche come un
atto di denuncia nei confronti dell’impatto che l’uomo ha
sull’ambiente e di cui non sembra curarsi poi molto. Allo stesso
tempo, il film presenta una forte componente umana nel momento in
cui si porta lo spettatore a seguire i tentativi del protagonista
di difendere in tutti i modi la propria famiglia.
Ancora una volta l’unico modo per
superare una crisi, grande o piccola che sia, sembra essere il fare
ricorso alla propria umanità, riscoprendo il sentimento che ci lega
a quanti ci circondano. Geostorm è dunque un film
molto avvincente, che parla con lo spettatore e lo spinge a
riflessioni urgenti. In questo film approfondiamo alcune delle
principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al suo possibile sequel. Infine,
si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Gerard Butler in Geostorm
La trama del film Geostorm
Il film si apre nel 2019. In seguito
alla crisi climatica globale gli Stati del mondo collaborano alla
costruzione di un sistema satellitare globale in grado di
modificare il clima e annullare tempeste, siccità, uragani che
stanno devastando la Terra. A gestire il progetto è Jake
Lawson, che viene però poi estromesso a causa della sua
irriverenza. Al suo posto subentra il fratello
Max. Tre anni dopo, in Afghanistan si verifica un
episodio climatico sconcertante. Lawson si mostra molto preoccupato
e chiede al Presidente degli Stati Uniti di disporre una missione
nello spazio per cercare l’eventuale avaria che sta compromettendo
le capacità del satellite Dutch Boy. Il Presidente accetta di
inviare Jake sulla stazione satellitare capitanata da Ute
Fassbider, mentre ad Hong Kong si verifica un’altra
catastrofe climatica.
Il rappresentante cinese
Cheng Long si mette a quel punto in contatto con
Max per comunicargli l’accaduto, sostenendo che si stia per
verificare un geostorm, ovvero una tempesta senza
precedenti che spazzerà via quanto si conosce del mondo. Per
scongiurare la prospettiva apocalittica, Long raggiunge Max in
America poiché ipotizza che qualcuno stia cercando di manomettere
Dutch Boy senza destare sospetti. Nel frattempo, Max informa Jake
del complotto che sta cercando di smascherare con il collega
cinese. I fratelli Lawson ingaggeranno una lotta contro il tempo
per salvare il pianeta Terra e la popolazione mondiale.
Il cast del film
Protagonista del film nei panni di
Jacob Lawson, a capo del progetto per il satellite Dutch Boy, è
l’attore Gerard Butler. Celebre
per film come 300 e RocknRolla, questi ha
recitato qui nel suo primo film di genere catastrofico. Nonostante
l’interesse nei confronti del progetto, l’attore è noto per il non
aver imparato a memoria tutte le sue battute, rallentando per
questo spesso le riprese. Nei panni di suo fratello Max Lawson,
invece, vi è l’attore Jim Sturgess, celebre
per i film Across the Universe e La migliore
offerta. Sono poi presenti gli attori Ed Harris nel ruolo del
Segretario di Stato Leonard Dekkom e Andy Garcia in quello
del presidente degli Stati Uniti Andrew Palma.
L’attrice AbbieCornish, celebre per essere stata la
protagonista femminile in Bright Star, è l’agente dei
servizi segreti Sarah Wilson, nonché fidanzata di Max.
Daniel Wu è Cheng Lonk, supervisore del programma
Dutch Boy proveniente da Hong Kong, mentre Amr
Waked, ora noto per la serie Ramy, è Ray
Dussette, astronauta francese. Vi è poi l’attrice Zazie Beetz,
vista in Deadpool 2 e Joker, nei panni di Dana,
esperta di cyber sicurezza e amica di Max. L’attrice
Katheryn Winnick,
celebre per la serie Vikings, era stata scelta per il
ruolo di Olivia Lawson, ex moglie di Jacob. A causa delle riprese
aggiuntive resesi necessarie, però, l’attrice è stata sostituita da
Julia Denton.
Gerard Butler e Alexandra Maria Lara in Geostorm
Geostorm 2, il sequel si farà?
Al momento dell’uscita in sala,
Geostorm si è affermato come uno scottante
insuccesso di critica e pubblico, che ha fatto perdere alla Warner
Bros. ben 71,6 milioni di dollari. Durante una recente intervista
con Inverse, al regista è stato
chiesto di questo film e del potenziale per un sequel. Devlin ha
però offerto un amara riflessione. “Siamo sopravvissuti a
malapena al primo Geostorm. La verità è che sono stato sostituito
per questo film. Qualcun altro ha riscritto e modificato il 60% del
progetto. Quindi non è il mio film. Se mai volessero tornare
indietro e ripristinare la mia versione del film, sarei felice di
farlo, e sarei felice di farne un sequel“. Alla luce di ciò,
sembra essere fuori discussione la realizzazione di un sequel.
Il trailer del film e dove vedere
il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Geostorm è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Tim
Vision e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 5marzo alle
ore 21:20 sul canale Italia
1.
I primi due episodi di Daredevil:
Rinascita sono ora disponibili in streaming su Disney+, e la première della serie,
“Heaven’s Half Hour”, inizia con un colpo di scena
scioccante che si ripercuoterà probabilmente sull’intera stagione.
Se non avete ancora avuto modo di guardarlo, vi avvertiamo che da
questo momento in poi ci saranno grossi spoiler.
L’episodio inizia con Matt
Murdock (Charlie
Cox), Karen Page (Deborah Ann
Woll) e Foggy Nelson (Elden
Henson) che lasciano il loro studio legale per andare a
bere qualcosa al Josie’s Bar, ma questa scena felice viene
violentemente interrotta quando Benjamin “Dex”
Poindexter, alias Bullseye
(Wilson Bethel), spara a Foggy al petto con un
fucile di precisione. Mentre Daredevil e Bullseye combattono sul
tetto, Nelson si dissangua e muore tra le braccia di Karen. Murdock
sente il cuore del suo migliore amico fermarsi e cede alla vendetta
facendo cadere il cattivo verso la sua “morte”.
Sebbene alcuni se lo aspettassero,
alcuni non sono molto contenti che Foggy sia stato ucciso in questo
modo. A quanto pare, nemmeno Cox è sempre stato sicuro che fosse la
mossa giusta. Durante un’intervista con TV Line, l’attore ha ammesso che
la morte di Nelson è stata una “pillola difficile da
ingoiare”.
“Quando se ne parlava
all’inizio, non riuscivo a capacitarmi. Spesso penso a Foggy Nelson
come al cuore pulsante del MCU. È parte integrante della vita
di Matt, della sua storia… ed Elden ha fatto un bellissimo lavoro
con questo personaggio per così tanti anni”. “Capisco che
dobbiamo fare un grande colpo”, aggiunge Cox. “Vogliamo
far scalpore fin dall’inizio e attirare le persone in un modo
nuovo. [Uccidere Foggy è un modo per farlo, ma è una scelta
importante”.
Anche il co-regista Aaron
Moorhead si è espresso sulla decisione di uccidere Foggy
così rapidamente. “Deve essere una bomba atomica sulle vite di
tutti i personaggi di questo show. Deve avere ripercussioni non
solo su quell’episodio o su quel momento [ma] su tutto l’episodio
9. Ed è così. L’altra cosa è che volevamo assicurarci che il
momento fosse altamente emotivo ma anche che non passasse
inosservato. Ecco perché c’è il segno di punteggiatura di una scena
di combattimento”.
“L’impegno e la conversazione
che c’è stata sono stati enormi”, continua Moorhead, ”e pensiamo
che uno dei motivi per cui le persone si sono impegnate è che
sapevano quanto fosse grave ciò che stava accadendo durante e alla
fine di quella ripresa. Rendere [la morte di Foggy] la fine di una
delle leggendarie scene di combattimento di Daredevil in una sola
ripresa è stato per noi un modo per iniziare il suo
elogio”.
Matt Murdock (Charlie
Cox), un avvocato cieco con abilità elevate, lotta per
la giustizia attraverso il suo vivace studio legale, mentre l’ex
boss della mafia Wilson Fisk (Vincent
D’Onofrio) persegue i suoi sforzi politici a New York.
Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli
uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.
La serie Daredevil:
Rinascita vede la partecipazione anche di
Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna
Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson,
Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e
Jon Bernthal. Dario Scardapane è
lo showrunner.
Gli episodi sono diretti da
Justin Benson e Aaron Moorhead,
Michael Cuesta, Jeffrey
Nachmanoff e David Boyd; e i produttori
esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad
Winderbaum, Sana Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher
Ord e Matthew Corman, e Justin Benson e Aaron
Moorhead.
Uscito nel 2001 al cinema, il
film Il diario di Bridget
Jones si è imposto come una delle commedie romantiche più
apprezzate e iconiche del nuovo millennio. Allo stesso tempo,
questo titolo consacrò la carriera di Renée Zellweger, la quale ricevette anche una
candidatura al premio Oscar come miglior attrice. Con un incasso di
oltre 280 milioni di dollari, fu dunque questo un successo
straordinario, poi seguito da un altrettanto apprezzato sequel
intitolato Che pasticcio Bridget
Jones!, uscito in sala nel 2004. A distanza di dodici
anni, nel 2016, è infine stato realizzato il terzo capitolo, dal
titolo Bridget
Jones’s Baby.
Diretto da Sharon Maguire, già
regista del primo film, questo è nuovamente basato sulle vicende
riguardanti il personaggio ideato da Helen
Fielding. Non si tratta però di un adattamento né del
terzo romanzo della serie, Bridget Jones’s Guide to
Life, né del quarto, Bridget Jones, un amore di
ragazzo (poi
portato al cinema nel 2025). Il nuovo film trae piuttosto
ispirazione dagli articoli scritti dalla Fielding per il giornale
The Independent nel 2005. Dopo anni di attesa,
dunque, la simpatica e stravagante Bridget Jones è tornata sul
grande schermo, con un film affermatosi nuovamente come un grande
successo di pubblico.
Questo terzo capitolo è infatti
arrivato ad un incasso complessivo di circa 212 milioni di dollari,
confermando il grande affetto nei confronti del personaggio.
L’evoluzione da lei vissuta, con lei qui alle prese con la
genitorialità, è stato poi un elemento apprezzato da molti. In
questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità
relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e al suo
finale. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di
Bridget Jones’s Baby
Protagonista del film è ancora una
volta l’impacciata Bridget Jones, nuovamente alle
prese con i suoi intensi drammi amorosi. Dopo aver messo fine alla
sua relazione con Mark Darcy, Bridget decide di
dedicarsi completamente alla carriera e al lavoro. Nonostante la
donna sia riuscita a perfezionare il suo aspetto, lasciandosi alle
spalle lo stile trasandato e i chili in eccesso, la vita continua a
farle contemplare la sua solitudine. Grazie all’insistenza
dell’amica Miranda, Bridget si concede un weekend
all’insegna della musica e dell’alcol, durante il quale incontra
l’affascinante Jack Qwant.
L’uomo è conquistato dalla
spontaneità della donna e, dopo una serie di malintesi esilaranti,
i due trascorrono insieme una notte di vera passione. Il weekend
successivo, Bridget incontra però nuovamente Darcy, alle prese con
un eclatante caso che richiama l’attenzione mediatica. L’ex coppia
non riesce a nascondere i propri sentimenti e i due si concedono
un’ultima notte insieme. Quello che sembrerebbe un dilemma amoroso,
tuttavia, si trasforma in un vero e proprio rompicapo quando
Bridget scopre di essere incinta. Nell’attesa che il bambino nasca,
Bridget si trova dunque a cercare di capire chi possa essere il
padre e chi lei spera che sia davvero.
Il cast del film
Per dar vita ad un nuovo film su
Bridget Jones, era necessario avere la stessa attrice dei
precedenti due capitoli. RenéeZellweger, che mancava da ben sei anni al
cinema, accettò di riprendere il ruolo, interessata principalmente
a scoprire in che modo fosse cambiata la protagonista. Per
prepararsi a riprendere il personaggio, l’attrice decise anche di
lavorare per un periodo presso una rete televisiva, apprendendo
quanto occorreva sul mestiere. Questo terzo film, inoltre, è il
primo per cui la Zellweger non ha dovuto prendere peso per
interpretare Bridget Jones. Si è trattata di una scelta piuttosto
contestata, in quanto il personaggio è noto per avere un fisico da
persona qualunque.
Accanto a lei, nel ruolo di Mark
Darcy torna invece l’attore Colin Firth,
mentre Jack Qwant è interpretato da Patrick
Dempsey, noto per la serie Grey’s Anatomy. Firth ha in seguito
dichiarato che il suo nuovo rivale era molto più intimidatorio
rispetto a quello dei precedenti film, in quanto Dempsey possiede
un carisma non indifferente. HughGrant, invece, non ha ripreso il ruolo di
Daniel Cleaver, in quanto non soddisfatto dalla sceneggiatura. Nel
film compare poi anche la premio Oscar Emma Thompson,
nel ruolo della dottoressa Rawlings. Il suo coinvolgimento nella
pellicola è stato tenuto nascosto sino all’ultimo. Nel film compare
infine anche il celebre cantante Ed Sheeran nel
ruolo di sé stesso.
Il finale di Bridget
Jones’s Baby: chi è il padre di William?
Bridget Jones’s Baby ruota dunque attorno al
mistero di chi sia il padre, con Mark e Jack che si contendono
l’affetto di Bridget, che rinuncia anche a fare il test del DNA per
paura di rischiare un aborto spontaneo. Dopo una serie di comici
eventi, il film si conclude con Bridget che entra in travaglio e
viene portata in ospedale sia da Mark che da Jack, e i due fanno
finalmente il test del DNA. La storia salta poi al matrimonio di
Mark e Bridget, con Jack come ospite che tiene in braccio il
piccolo William. Il film rivela così finalmente che Mark è il
padre.
Non essendo tratto da uno dei romanzi della scrittrice, il film
presenta pertanto un finale originale, che non c’era modo di
prevedere prima della visione del film, salvo leggere
volontariamente degli spoiler a riguardo. Gli stessi attori
coinvolti nel film, inoltre, non sapevano minimamente chi si
sarebbe rivelato essere il padre. Per mantenere il segreto, la
regista e i produttori decisero di girare tre differenti finali,
uno dei quali prevedeva che il padre fosse Jack. Si decise poi di
non rivelare neanche agli attori quale di questi sarebbe poi stato
utilizzato nel film e ciò ha permesso anche a loro di vivere
un’autentica sorpresa una volta in sala.
Questo terzo film, inoltre, si conclude con un colpo di scena.
L’assenza di Hugh Grant (rifiutatosi di tornare non avendo
gradito la storia) nel ruolo di Daniel viene qui spiegata con la
morte del personaggio in un incidente aereo fuori campo, ma il
finale rivela che è stato trovato vivo. Nel 2025 è uscito il quarto
capitolo Bridget Jones – Un amore di ragazzo, in cui
Daniel è tornato tra i protagonisti ma ad essere morto fuori scena
è stavolta proprio Mark. Un lutto da quale Bridget cerca di
riprendersi mentre tenta anche di riprendere in mano la propria
vita sentimentale.
Il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Per scoprire dunque chi è il padre
del bambino di Bridget Jones, non resta che vedere il film. È
possibile fruire di Bridget Jones’s Baby grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Netflix, Now, Tim Vision, Apple iTunes e
PrimeVideo. Per vederlo,
una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare
il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà
così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 5 marzo alle ore 21:40
sul canale La 5.
Deadline riporta che
David Arquette tornerà a vestire i panni dell’ex
agente di polizia Dewey Riley in Scream
7, nonostante sia stato assassinato in modo piuttosto
brutale dal Ghostface di Mikey Madison nel
quinto capitolo. Dewey è solo l’ultimo personaggio a essere
“resuscitato” per il prossimo film del classico franchise slasher,
anche se è il primo a non aver terrorizzato i nostri protagonisti
come Ghostface.
All’inizio dell’anno, i giornali
hanno infatti riportato un paio di aggiunte al casting che hanno
lasciato i fan a bocca aperta. Abbiamo appreso che uno dei due
Ghostface originali, lo Stuart “Stu” Macher di Matthew
Lillard,
sarebbe tornato nel prossimo film nonostante fosse stato ucciso
nel primo Scream dopo essere stato pugnalato più volte e aver
ricevuto una TV in testa. Poi è arrivata la notizia che anche
Scott Foley tornerà dopo essere stato Ghostface in
Scream 3, anch’egli poi definitivamente eliminato.
Questi personaggi sono in qualche
modo ancora vivi o il franchise di Scream introdurrà finalmente un
elemento soprannaturale? Secondo una recente indiscrezione di
Daniel Richtman, alcuni dei Ghostface dei film
precedenti (così come altri personaggi, evidentemente) torneranno
attraverso la tecnologia AI/Deepfake, che secondo quanto riferito
“avrà un ruolo significativo nella trama”.
Sembra che parte del piano del nuovo
Ghostface per tormentare Sidney Prescott (Neve
Campbell) sarà quello di farle credere che gli assassini
che ha sconfitto nei film precedenti sono tornati per vendicarsi.
Il ritorno di Dewey potrebbe anche indicare che questo piano
nefasto si estende oltre la semplice presa in giro dei suoi ex
nemici, andando invece a toccare tasti personali molto più
dolorosi. Alla luce di ciò, non resta che attendere maggiori
informazioni riguardo a questo Scream
7.
Tutto quello che sappiamo su
Scream 7
Dopo mesi di attesa, è stato
confermato che Scream
7 è ufficialmente in fase di sviluppo. Nel 2022,
il franchise slasher preferito dai fan è stato ripreso sotto la
guida del duo di registi Tyler Gillett e
Matt Bettinelli-Olpin, che fanno parte del
collettivo di cineasti noto come Radio Silence. I
due hanno diretto sia Scream
del 2022 che Scream
VI di quest’anno, che è diventato il capitolo di
maggior incasso del franchise a livello nazionale.
Christopher Landon, il regista di successi horror
come i film Auguri
per la tua morte, era stato chiamato ad occuparsi della
regia, ma ha in seguito abbandonato il ruolo, ora passato a
Kevin Williamson.
Neve Campbell e Courteney Cox sono
pronte a riprendere i rispettivi ruoli di Sidney Prescott e Gale
Weathers, insieme al ritorno di Mason Gooding nei
panni di Chad Meeks-Martin. I nuovi membri del cast includono
Isabel May, Celeste O’Connor,
Asa Germann, Mckenna Grace e
Sam Rechner. Come confermato, anche Jasmin
Savoy Brown tornerà nei panni della sorella del
personaggio di Gooding, Mindy.
A causa del licenziamento di
Melissa Barrera (Sam Carpenter nei precedenti
due film) per i post sui social media che lo studio ha ritenuto
“antisemiti”, molti fan si sono rivoltati contro Campbell e hanno
pensato che avrebbe dovuto mostrare solidarietà alla sua ex
co-protagonista e rifiutare l’offerta dello studio di tornare dopo
aver saltato il film precedente a causa di una disputa salariale.
Mentre Jenna Ortega
(interprete di Tara Carpenter) ha invece abbandonato il progetto a causa di
conflitti di programmazione con la seconda stagione di
Mercoledì di Netflix.
A Barrera è stata chiesta della
situazione in una recente intervista: “Non ne abbiamo parlato
molto. Penso che ognuno faccia le proprie scelte e ciò che ritiene
sia meglio per sé. Rispetto pienamente ciò che le persone pensano
di dover fare per continuare in questa vita”.
Non è ancora stata resa nota la
trama del nuovo slasher, ma sappiamo che Kevin
Williamson, architetto del franchise di Scream
che ha sceneggiato il film originale di Wes
Craven, dirigerà da una sceneggiatura di Guy
Busick. Dopo aver collaborato con lo sceneggiatore per il
reboot di Scream del 2022 e per il già citato Scream
VI, sono presenti anche James Vanderbilt, William
Sherak e Paul Neinstein, che producono
per Project X Entertainment. Prodotto da Spyglass Media Group,
Scream 7 uscirà nelle sale di tutto il mondo
tramite Paramount Pictures il 27 febbraio
2026.
Robert Pattinson è pronto a riprendere il
ruolo del Cavaliere Oscuro in The
Batman – Parte 2, che è in fase di sviluppo da diverso
tempo e dovrebbe arrivare nelle sale nel 2027. Pattinson sembra
ansioso di iniziare le riprese del film dei DC Studios. “Lo
spero proprio”, ha detto alla co-star di Mickey
17Naomi Ackie in una conversazione per
Hero Magazine a proposito del
ruolo di nuovo Crociato. “Ho iniziato come Batman giovane e per
il sequel sarò un Batman f***mente vecchio… Ho 38 anni, sono
vecchio”.
Pattinson ha poi però concluso:
“Sono vecchio, ma sono più sano. Credo di aver abbassato un po’
la mia età biologica”. L’attore ha poi parlato con Deadline
alla prima londinese di Mickey
17, dove ha dichiarato che le riprese del sequel di
The Batman inizieranno alla fine del 2025. Anche se
l’attore non ha potuto rivelare i dettagli della trama, ha detto:
“È una figata”.
Tutto quello che sappiamo su
The Batman – Parte 2
Come già sottolineato, The
Batman – Parte 2 ha dovuto fare i conti con una serie
di indiscrezioni sulla produzione. Di recente, Jame Gunn è dovuto intervenire per smentire le
voci secondo cui Boyd Holbrook sarebbe stato scritturato per
interpretare Harvey Dent/Due Facce. L’inizio delle riprese del
sequel era previsto per il novembre 2023, con un’uscita prevista
per l’ottobre 2025. Tuttavia, in seguito agli scioperi della WGA e
della SAG-AFTRA del 2023, The
Batman – Parte 2 è stato rinviato prima all’ottobre
2026 e poi all’ottobre 2027. Le riprese del sequel inizieranno alla
fine del 2025.
Reeves spera che il suo prossimo
film su Batman abbia lo stesso successo del primo. The
Batman del 2022 ha avuto un’ottima performance al
botteghino, incassando oltre 772 milioni di dollari in tutto il
mondo e ottenendo un ampio consenso da parte della critica. Queste
recensioni entusiastiche sono state portate avanti nella stagione
dei premi, visto che il film ha ottenuto quattro nomination agli
Oscar.
In un’intervista pubblicata nel
settembre 2024, il regista ha dichiarato alla rivista SFX di aver
pianificato le riprese nel 2025, poiché stava “finendo la
sceneggiatura adesso”. “Colin [Farrell] farà parte del
film. Abbiamo condiviso [la sceneggiatura] man mano con la DC e lo
studio e loro sono super eccitati”, ha dichiarato Reeves alla
rivista. Reeves ha sottolineato che The
Penguin, che vede Farrell nel ruolo del cattivo di Gotham
City, è il “punto d’ingresso” del sequel di Batman ed è
“assolutamente collegato a dove lasciamo le cose nella
serie”.
Il regista ha aggiunto che The
Batman – Parte 2 “scaverà nella storia epica della
corruzione più profonda, e si addentrerà in luoghi che non ha
potuto anticipare nel primo. I semi di dove si va a parare sono
tutti nel primo film, e si espande in un modo che vi mostrerà
aspetti del personaggio che non avete mai visto”. L’uscita di
The
Batman – Parte 2 è prevista per il 1 ottobre
2027. Nel cast, ad oggi, vi sono Robert Pattinson, Zoë
Kravitz, Jeffrey
Wright, Andy
Serkis, Colin
Farrell.
Benché venga ricordato
prevalentemente per il ruolo di Palla di Lardo nel film
Full Metal
Jacket, Vincent D’Onofrio vanta una lunga
e ricca carriera, caratterizzata da personaggi memorabili e grandi
interpretazioni. L’attore, distintosi tanto al cinema quanto in
televisione, non ha poi mancato di dar prova di grande versatilità
ricoprendo anche il ruolo di produttore, regista e sceneggiatore in
diverse occasioni. Riscoprendo la sua filmografia, si può ritrovare
un interprete degno delle lodi e dei riconoscimenti ricevuti negli
anni.
Ecco 10 cose che non sai su
Vincent D’Onofrio.
I film e i programmi TV di Vincent
D’Onofrio
I film da giovane di Vincent D’Onofrio
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attore diventa celebre sin dalla sua
prima interpretazione cinematografica, quella per il film
Full Metal
Jacket (1987). In seguito, affermatosi come interprete di
gran livello, viene chiamato a recitare in Tutto quella
notte (1987), JFK – Un caso ancora aperto (1991), con
Kevin
Costner, I protagonisti (1992), Ed
Wood (1994), di Tim
Burton, Strange Days
(1995), Men in Black (1997), con Will
Smith, Amore a doppio senso (1998),
The Cell (2000),
Ti odio, ti lascio, ti… (2006), con Jennifer
Aniston, Sinister
(2012), Charlie Countryman deve morire (2013), Escape Plan – Fuga
dall’inferno (2013), The Judge
(2014), con Robert
DowneyJr..
2. È noto per i suoi ruoli
televisivi. A partire dal nuovo millennio, D’Onofrio si è
dedicato in particolare a recitare per la televisione, comparendo
in ruoli di rilievo in alcune celebri serie TV. La prima di queste
è stata Law & Order: Criminal Intent (2001-2011), dove ha
interpretato il ruolo di Robert Goren. Successivamente è il villain
Wilson Fisk, alias Kingpin in
Daredevil (2015-2018). Ha poi recitato in Emerald
City (2017), Ghost Wars (2017-2018), Godfather of
Harlem (2019), Interrogation (2020), e Ratched
(2020), serie Netflix con Sarah
Paulson, dove interpreta il ruolo del governatore
George Wilburn. Ha poi ripreso il ruolo di Kingpin in Hawkeye,
Echo e
Daredevil:
Rinascita.
Vincent D’Onofrio è Palla di Lardo
in Full Metal Jacket
3. Si è trasformato
fisicamente per il ruolo. Formatosi con il metodo
Stanislavskij, che prevede la totale immedesimazione dell’attore
nel personaggio, D’Onofrio decise di ingrassare di ben 35 chili per
ricoprire il ruolo del soldato Leonard Lawrence, soprannominato
Palla di Lardo per via del suo peso. Raggiungendo tale risultato,
l’attore superò il record stabilito sette anni prima da Robert De Niro per il film Toro scatenato, per il quale era ingrassato di 27
chili. A D’Onofrio ci vollero sette mesi per guadagnare tale peso,
e poi nove mesi per smaltirlo del tutto. Al 2025, il suo record è
ancora imbattuto.
Vincent D’Onofrio ha interpretato
Thor in Tutto quella notte
4. Ha interpretato un
personaggio ispirato al celebre supereroe. Prima di
iniziare le riprese di Full Metal Jacket, l’attore venne chiamato a ricoprire
il ruolo del meccanico Dawson nel film Tutto quella notte.
Il personaggio è rimasto particolarmente impresso per essere stato
costruito come un sosia del supereroe Thor, del quale la bambina
protagonista è una grande fan. Per dargli vita, D’Onofrio, che
compare in una sola scena, sfoggiò un fisico muscolo e imponente.
Subito dopo iniziò a prepararsi per il film di Kubrick, iniziando a
mettere su peso e trasformando radicalmente la propria fisionomia,
a tal punto che non tutti riuscirono a riconoscere in lui
l’interprete di Dawson.
Vincent D’Onofrio in Echo
Vincent D’Onofrio è Edgar in
Men in Black
5. Ha studiato a lungo per
il suo ruolo. Nel celebre film di fantascienzaMen in
Black l’attore ha interpretato il contadino Edgar, il quale si
rivela poi essere il travestimento di un mostruoso alieno dalle
sembianze di uno scarafaggio. Per la parte, D’Onofrio osservò
numerosi documentari su questi insetti, studiandone i movimenti.
Per dar vita alla caratteristica camminata del personaggio, che ne
contraddistingue la non appartenenza al genere umano, l’attore
decise inoltre di indossare delle ginocchiere e di fasciarsi le
caviglie, così da non poter eseguire dei normali movimenti con tali
parti.
Vincent D’Onofrio in The Cell – La cellula
6. La sua interpretazione
gli si è “ritorta contro”. Nel film The Cell,
Vincent D’Onofrio interpreta Carl Stargher, un inquietante serial
killer. L’attore ha poi ammesso che sua moglie si è rifiutata di
dormire nello stesso letto con lui per due settimane dopo aver
visto la sua interpretazione nel film, tanto è risultato
terrificante e perverso nella sua performance. Ancora oggi, è uno
dei film più noti tra i tanti in cui l’attore ha recitato nel corso
della sua carriera.
Vincent D’Onofrio è Kingpin in Daredevil
7. Ci tiene molto a questo
personaggio. Vincent D’Onofrio ha dichiarato che
Wilson Fisk alias Kingpin è il suo ruolo preferito in assoluto. Si
è poi detto entusiasta di tornare nel ruolo in Hawkeye
dopo che Netflix aveva cancellato Daredevil, e poi di tornare di nuovo nel ruolo per
Echo e
Daredevil:
Rinascita. Per prepararsi, D’Onofrio ha studiato
approfonditamente il personaggio nei fumetti e si è anche preparato
fisicamente per poter risultare minaccioso il giusto.
8. Ha sposato una
modella. Dal 1997, l’attore si è sposato per la seconda
volta con la modella Carin van der Donk, dalla
quale ha avuto due figli, il primo nato nel 1999 e il secondo nel
2008. La coppia ha anche attraversato un momento di crisi, con una
separazione verificatasi intorno al 2000 ma in seguito
superata.
Vincent D’Onofrio e Greta Scacchi
Prima del matrimonio con van der
Donk, D’Onofrio ha avuto una relazione con l’attrice Greta
Scacchi, da cui nel 1992 ha avuto una figlia,
Leila George, che ha a sua volta intrapreso una
carriera da attrice recitando anche nel film del padre The
Kid. George è inoltre nota per aver sposato nel 2020 Sean Penn, salvo poi divorziare un anno dopo
nel 2021.
Vincent D’Onofrio parla
italiano
9. Possiede origini
italiane. Come il cognome dell’attore può suggerire, egli
vanta infatti delle dirette origini italiane. È infatti figlio di
Gennaro D’Onofrio, pilota statunitense figlio di immigrati
italiani. I nonni erano originari di Napoli, e pur non avendo
ulteriori legami con il Bel Paese, Vincent è cresciuto mantenendo
alcune delle tradizioni e delle radici culturali dei suoi parenti.
In seguito al divorzio dei genitori, però, ha trascorso la maggior
parte del tempo insieme alla madre, la quale non aveva a sua volta
tali origini.
L’età e l’altezza di Vincent
D’Onofrio
10.Vincent D’Onofrio è nato
a New York, il 30 giugno del 1959. L’attore è alto
complessivamente 1,92 metri.
Ecco una clip esclusiva di
Silenzio! il nuovo film con François
Civil che è in sala dal 27 febbraio distribuito da No.Mad
Entertainment.
Un giovane
insegnante della periferia parigina viene accusato ingiustamente di
molestie da parte di una sua alunna, trovandosi nella scomoda
posizione tra una classe omertosa e una scuola che lo
abbandona.
Ispirato a fatti
realmente accaduti al regista e professore di lettere Teddy
Lussi-Modeste, Silenzio! arriva nei cinema italiani dal 27 febbraio
con No.Mad Entertainment, sia in versione originale con sottotitoli
italiani che doppiato.
Un dramma dai toni
del thriller, scritto dallo stesso regista con Audrey Diwan, che
vede protagonista François Civil, attore già apprezzato nel
personaggio di D’Artagnan nella saga “I Tre Moschettieri” e nel
film record di incassi in Francia “L’amore folle”, presentato in
anteprima e in competizione ufficiale all’ultimo Festival
di Cannes 2024.
François Civil
veste i panni di Julien, un professore scrupoloso che vive un
dilemma professionale e morale pur essendo innocente. Questa
vicenda lo segnerà a vita perché fuori da ogni controllo. Un
personaggio complesso e intriso di umanità che si muove in un
ambiente, la scuola, che purtroppo riflette la società di oggi.
“Silenzio!” è
un’opera pungente che riesce a far riflettere sulle dinamiche in
ambito educativo e sul complesso ruolo degli insegnanti, toccando
temi attuali come la vita scolastica, l’omosessualità, l’utilizzo
improprio dei social network e il disagio sociale nei quartieri
popolari. Teddy Lussi-Modeste è abile nel raccontare una storia
delicata e difficile, senza mai puntare il dito verso un colpevole,
ma nella quale ognuno ne è vittima.
Un’incredibile storia di resilienza,
strass e piume, con protagonista un’inedita Pamela
Anderson, nominata ai Golden Globe 2025 come miglior
attrice in un film drammatico e acclamata dalla critica di tutto il
mondo per la sua performance toccante
e rivoluzionaria.
In The Last Showgirl (leggi
la nostra recensione) interpreta Shelly, l’iconica showgirl
di Las Vegas che dopo 30 anni di attività, quando il suo storico
spettacolo chiude bruscamente, deve ripensare il suo futuro e
affrontare le scelte del passato.
Il premio Oscar® Jamie Lee Curtis affianca Pamela
Anderson con un’interpretazione brillante e
unica nel ruolo della migliore amica di Shelly. Nel cast anche
Dave Bautista, Brenda Song, Kiernan Shipka e Billie Lourd nei panni
della figlia.
La colonna sonora contiene una
canzone originale Beautiful That Way, cantata dalla
superstar del pop Miley Cyrus. Il brano è prodotto dal candidato
Oscar® Andrew Wyatt e scritto da Wyatt, Cyrus e Lykke Li e ha
ottenuto la nomination come Miglior Canzone ai Golden Globe
2025.
The Last Showgirl è diretto
da Gia Coppola e uscirà nelle sale italiane il
3 aprile distribuito da Be Water Film in
collaborazione con Medusa Film.
Sono appena
iniziate a Roma le riprese della terza
stagione di CALL
MY AGENT – ITALIA, la serie Sky
Original remake del cult Dix pour
cent sul dietro le quinte dello showbusiness italiano,
che torna prossimamente con sei nuovissimi episodi in esclusiva su
Sky e in streaming solo su NOW.
Sempre prodotti da Sky Studios e da Palomar (a
Mediawan Company), i nuovi episodi sono diretti
da Simone Spada (Hotel Gagarin,
Studio Battaglia, Rocco Schiavone) e scritti
da Federico Baccomo (Call My Agent –
Italia, Improvvisamente Natale,Studio
Battaglia), autore del soggetto di serie e dei soggetti di
puntata, con Camilla Buizza (ep. 2 e 5)
e Tommaso Renzoni (ep. 4).
Col consueto tono
brillante e autoironico, racconteranno l’inizio di una nuova era
per la CMA, l’importante agenzia di spettacolo al centro della
serie, celebrando ancora una volta il nostro star system.
Sullo sfondo di una
Roma ritratta nelle sue location più esclusive e rappresentative
del jet set, gli agenti e i loro assistenti tornano quindi per una
nuova emozionante stagione, pronti ad affrontare un anno esplosivo:
ospiti specialissimi, sconvolgenti cambiamenti, grandi sfide
personali e una minaccia che rischia di far deflagrare la loro
straordinaria famiglia disfunzionale.
Affiancati anche
quest’anno da tanti sorprendenti camei, tornano i protagonisti
delle prime due stagioni: Michele Di
Mauro, Sara
Drago e Maurizio
Lastrico ancora nei ruoli di Vittorio, Lea e
Gabriele, talentuosi, instancabili e appassionati agenti di alcuni
fra i più grandi protagonisti del mondo dello spettacolo italiano.
E i loro assistenti: Monica, interpretata da Sara
Lazzaro, Pierpaolo (Francesco Russo) e
Camilla (Paola Buratto). Nei nuovi episodi
ritornano anche Kaze nel ruolo di
Sofia, Emanuela Fanelli in quello di
Luana Pericoli e Corrado Guzzanti.
A complicare la
vita degli agenti e, di conseguenza, quella dei loro assistenti,
anche nei nuovi episodi tanti nuovi nomi di primissimo piano, guest
di ciascuna puntata nei panni di se stessi: Luca
Argentero, Michelle
Hunziker e Aurora
Ramazzotti, Stefania
Sandrelli,il cast
di“Romanzo Criminale – La serie”
(Marco Bocci, Vinicio
Marchioni, Francesco
Montanari, Edoardo
Pesce, Alessandro
Roia, Daniela
Virgilio), Miriam
Leone, Ficarra & Picone.
Nella terza
stagione anche Nicolas
Maupas nei panni di se stesso
e Gianmarco Saurino.
CALL MY
AGENT – ITALIA | La terza stagione prossimamente in esclusiva su
Sky e in streaming solo su NOW