Il network americano della
CBS ha diffuso il trailer di SEAL Team
5, l’annunciata quinta
stagione di SEAL
Team.
SEAL Team 5
SEAL
Team 5 è la quinta
stagione della nuova serie tv SEAL
Team creata da Benjamin Cavellper il
network americano della CBS. Nel
cast di SEAL Team 5
protagonisti David
Boreanaz interpreterà il capitano Jason Hayes, Max
Thieriot, Neil Brown Jr., A.J. Buckley, Jessica Paré e Tony
Trucks.
I Seal non saranno solo impiegati
sul suolo americano, ma anche in giro per il mondo dove
dimostreranno il loro forte patriottismo e senso di appartenenza
alla terra stelle e strisce. Lasciare figli e famiglia per partire
in missione non è mai un compito facile, ma i nostri paladini
saranno pronti a gettare il cuore oltre l’ostacolo per
la difesa del proprio Paese. SEAL
Teamdebutterà in America a
Settembre 2017.
Vincitore a sorpresa della Palma
d’Oro al Festival di Cannes, Titane potrebbe purtroppo essere
semplicisticamente ricordato come il film dove la protagonista
viene messa incinta da un’automobile. Non sono in pochi ad aver
deriso questo elemento della pellicola, tra cui anche note
personalità di cinema, sminuendo però così un racconto e una
visione molto più complesse di quanto apparentemente può sembrare.
Il film diretto dalla francese Julia Docurnau,
divenuta dunque la seconda donna a vincere il principale premio di
Cannes (la prima è stata Jane Campion nel 1993 con
Lezioni di piano) è infatti un’opera che sfrutta il genere
e le sue perversioni per affrontare tematiche e dinamiche attuali e
in continuo mutamento.
Queste, di cui si parlerà meglio tra
poco, si incarnano in Alexia (Agathe
Rousselle), la quale sin da bambina adora le automobili,
specialmente dopo che un incidente d’auto con il padre le ha donato
una placca di titanio nella testa. Da qui prende vita la sua storia
e la sua follia. Cresciuta con questa particolarità, Alexia è
infatti diventata una donna gonfia di rabbia e amore represso,
elementi che la trasformano sempre più in un essere ibrido e nuovo.
Costretta a nascondersi per via di alcuni brutali crimi da lei
commessi, Alexia decide di fingersi il figlio scomparso di
Vincent (Vincent Lindon), pompiere
mentalmente problematico che non si accorge, o finge di non
accorgersi, di avere a che fare con un impostore. Dal loro
incontro, però, nascerà qualcosa di inaspettato che li porterà a
riscoprire la propria umanità.
Tra corpo e genere
Qui alla sua opera seconda, la
Docurnau si dimostra intenzionata a portare avanti elementi e
simboli già comparsi nel suo primo film, Raw, del 2016.
Indicato come uno degli horror più disturbanti degli ultimi anni,
in questo si affrontava il cannibalismo legato ad un vero e proprio
coming of age della protagonista. Il corpo, la carne e la
lacerazione di questo ritornano dunque anche in Titane,
legandosi non più solo alle trasformazioni e alla crescita
personale, ma anche, ovviamente, a quella sessuale. Alexia si
presenta dunque come il manifesto dell’ibridazione tra identità
diverse, portando avanti questo suo aspetto con una forza e una
violenza che contrasta ogni opposizione che trova sul proprio
cammino.
All’interno del film Alexia diventa
sempre più una metafora vivente per raccontare la ricerca di sé al
di là di quanto la natura voglia raccontare. Si tratta di un
personaggio che sfugge ad ogni definizione, se non per la sua
volontà di rientrare in quella di “figlio/a”. Con l’ingresso in
scena di Vincent viene infatti a consolidarsi quel rapporto
genitoriale che da una parte sembra ribadire come i legami
famigliari non siano definiti solo dalla biologia, e dall’altra
mira a proporre nuovi riflessioni proprio su queste relazioni e sul
loro valore nella società contemporanea.
Titane, come affermato anche dallo stesso
Lindon, può allora essere visto come un storia d’amore,
incentrata sulla ricerca di quegli elementi che ci rendono umani.
Elementi che nella continua ibridazione tra carne e metallo
sembrano anestetizzarsi senza però spegnersi mai. L’esplorazione
che la Docurnau fa di tutto ciò la porta dunque a proporre un’opera
ricca di temi oggi quotidianamente affrontati, ibridandoli a loro
volta in una messa in scena ultra postmoderna, tanto nella
costruzione visiva quanto nella successione di eventi e nella
costruzione dei personaggi.
Titane, la recensione del film
Alla luce di tutto ciò,
Titane si presenta dunque come un’opera conturbante sotto
più punti di vista, un esperimento a suo modo anche ostico che non
lascerà di certo indifferenti quanti vi si misureranno. Tematiche
sociali e attuali, certo, ma raccontate attraverso una miscela di
generi il cui portabandiera è quel body horror reso
tanto celebre da David
Cronenberg. Pur presentando profondi
debiti nei confronti del cinema del regista canadese, il film della
Docurnau lascia intravedere una volontà di reggersi da solo senza
il bisogno di paragoni e confronti. Titane vuole essere
un’opera autonoma, come lo è la sua protagonista, e in
molti momenti sembra avere la forza di esserlo, con un ritmo spesso
particolarmente serrato o con emozioni capaci di colpire anche nei
momenti più inaspettati.
Non mancano però anche dei momenti
di maggior incertezza, specialmente nella seconda metà del film. Da
lì in poi Titane sembra prendersi troppo sul serio,
perdendo la dirompenza che aveva fino a quel momento mostrato e
trovando in alcune ingenuità della sceneggiatura il suo principale
freno. La Docurnau, come Alexia, sembra dunque ancora alla ricerca
delle propria identità come regista, ma questo suo secondo
lungometraggio anche al netto delle pecche le permette di
affermarsi ancor di più come un nome da tenere d’occhio per il
futuro. Titane, con la sua violenza, le sue musiche, le
sue luci e i suoi personaggi fuori dal comune, è infatti ben più
che “il film dove la protagonista viene messa incinta da
un’automobile”.
Il personaggio di
Peacemaker è stato sia un ero che un cattivo in
The
Suicide Squad e il prossimo anno lo ritroveremo in
qualità di protagonista dell’annunciata serie a lui dedicata che
vedrà il ritorno di John Cena e
che debutterà in esclusiva su HBO Max.
È indubbio che la serie prenderà le
mosse dalla seconda scene post-credits del film uscito nelle sale
ad agosto, ma è anche probabile che scaverà nelle origini del
personaggio. Durante un recente Q&A al TCA (via
TV Line), James Gunn ha risposto alla domanda di un
giornalista che ha insinuato che Peacemaker fosse “un ero americano
sciovinista e razzista”.
Gunn riconosce che Peacemaker sia un
eroe “problematico”, ma ha chiarito ancora una volta in merito al
processo dietro la creazioni dei suoi personaggi, ribadendo che non
ama crearne di “adorabili”, cercando di renderli invece
“il più completi possibile”, nel bene e nale male.
Peacemaker prende una serie di decisioni discutibili in The
Suicide Squad, molte delle quali saranno probabilmente
approfondite nella serie, e secondo Gunn il personaggio ha ancora
“molto da imparare”.
“Una delle cose che mi ha fatto
venire voglia di raccontare la storia di Peacemaker è che ha ancora
molto da imparare…. molto da imparare”, ha dichiarato James Gunn. “Forse non gli basterà una
sola stagione di una serie tv per imparare ancora tutte le cose che
deve imparare. Ma è proprio la sua capacità di imparare che, ai
miei occhi, lo rende più gradevole. I suoi punti deboli possono
sembrare davvero terribili, ma in alcuni dipendono solo dalla sua
ignoranza. Penso che sia una distinzione importante da
fare.”
“Benvenuti all’inferno, ossia a
Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli
Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori
supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi
all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico
del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui
Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant,
King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di
tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla
remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova
grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di
guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search
and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del
governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei
sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa
falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un
compagno di squadra o della stessa Waller).”
Il personaggio di Carnage farà il
suo debutto in live-action nell’attesissimo Venom: La
furia di Carnage, e i fan non vedono l’ora di saperne
di più su di lui. Nonostante la proverbiale infamia del
personaggio, infatti, potrebbero esserci alcuni ettagli sulla sua
ricca e intricata storia nei fumetti che il pubblico mainstream
potrebbe, in realtà, non conoscere ancora.
1Ha ricevuto un “aiuto magico” dal
Darkhold
Il
pubblico generalista ricorderà il Darkhold come il libro
attualmente in possesso di Scarlet Witch nel MCU. Nei fumetti, in
realtà, il libro gioca un ruolo cruciale in diverse trame. Una
volta, ha persino alterato il simbionte Carnage con la magia
soprannaturale, dopo che il sangue di Cletus Kasady si era
riversato sulle sue pagine.
Il
Darkhold ha sradicato la debolezza di Carnage al suono, ma lo ha
lasciato vulnerabile alla magia Ctonica. La magia ha anche
modificato la sua capacità di legarsi ad un ospite, permettendogli
di infettare gli altri con propaggini di se stesso, aumentando
notevolmente la sua portata. Carnage avrebbe usato questo nuovo
potere durante la trama di “Carnage USA” e durante il suo periodo
come Red Goblin.
Trai
doppiatori italiani del nuovo Space Jam:
New Legends, c’è anche Fedez. Da
appassionato d’animazione e di basket, ecco cosa ha raccontato
della sua esperienza con il doppiaggio del film Warner Bros, al
cinema dal 23 settembre.
Space Jam:
New Legends, diretto da Malcolm D.
Lee, è un frenetico mix di due mondi, che svela fino a che
punto possano arrivare alcuni genitori per creare un legame con i
propri figli. Quando LeBron James e il suo giovane
figlio Dom vengono intrappolati in uno spazio digitale da una
malvagia Intelligenza Artificiale, LeBron farà di tutto per tornare
a casa sani e salvi guidando Bugs Bunny, Lola Bunny e l’intera
banda dei notoriamente indisciplinati Looney Tunes verso la
vittoria, sul campo di gioco, contro i campioni digitalizzati
dell’Intelligenza Artificiale: una super potente squadra di basket
piena di professionisti all stars mai vista prima.
Tunes contro Goons nella sfida con
la posta in gioco più alta della sua vita, che ridefinirà il legame
tra LeBron e suo figlio, mettendo in luce il potere di essere se
stessi. Pronti all’azione, i Tunes sovvertono le convenzioni,
sovraccaricando i loro talenti unici e sorprendendo anche “King”
James con il loro modo di giocare. Nel cast anche Don
Cheadle, Khris Davis, Sonequa Martin-Green, Cedric Joe, Jeff
Bergman e Zendaya.
Blade
è pronto a fare il suo debutto nel Marvel Cinematic Universe, e una
delle menti creative che portò il personaggio sul grande schermo
nel lontano 1998 è assolutamente eccitata all’idea. Stiamo
ovviamente parlando di David S. Goyer, il celebre autore di fumetti
che proprio grazie alla trilogia sul Diurno prodotta dalla fine
degli anni ’90 acquisì una certa fama come sceneggiatore per il
cinema.
Durante un’intervista esclusiva con
CBR,
Goyer ha rivelato di essere “elettrizzato” dal fatto che
Blade tornerà
nei cinema attraverso un’incarnazione che sarà molto diversa da
quella rappresentata nei film da lui scritti. “Adoro Blade. Non
potrei essere più eccitato all’idea che stia per arrivare sul
grande schermo un’altra versione del personaggio”, ha
spiegato. “Mahershala Ali è di certo uno degli attori più
incredibili che lavorano oggi. Sarò uno dei primi a comprare il
biglietto per andarlo a vedere al cinema.”
“Se sei un fan dei fumetti, sai
che ci sono state diverse iterazioni di Batman… quella degli anni
’40, degli anni ’50. Quella di Denny O’Neil e Neil Adams, quella di
Frank Miller… Sono tutte versioni che vivono nella memoria
collettiva e sono davvero contento che, finalmente, arrivi un altro
Blade sul grande schermo”, ha concluso.
Cosa sappiamo sul reboot di
Blade?
Bassam Tariq
(Mogul Mowgli) si occuperà della regia di Blade.
Sarà il quarto regista di colore a dirigere un film per i Marvel
Studios, dopo Ryan Googler (Black
Panther, Black Panther:
Wakanda Forever), Nia
DaCosta (The
Marvels) e Chloé Zhao (Eternals).
Negli ultimi anni, Feige sta puntando a un Universo Cinematografico
Marvel sempre più inclusivo, aumentando la diversità non solo
davanti, ma anche dietro la macchina da presa.
Le riprese del reboot
di Blade dovrebbero
partire il prossimo anno. Al momento non è ancora stata fissata una
data di uscita ufficiale. I Marvel Studios hanno affidato
a Stacy Osei-Kuffour la sceneggiatura
del film. Osei-Kuffour ha lavorato come story editor e
sceneggiatrice per l’acclamata serie Watchmendi
HBO. Lo studio ha preso in considerazione soltanto sceneggiatori di
colore; secondo quanto riferito, Mahershala
Ali è stato direttamente coinvolto nel
processo.
Dopo essere tornato a sorpresa nei
panni di Batman in
Zack Snyder’s Justice League, Ben Affleck tornerà a vestire i panni del
Crociato di Gotham nell’attesissimo The
Flash. Abbiamo sempre saputo che l’apparente addio
dell’attore all’iconico vigilante lo avrebbe coinvolto in un ruolo
minore nel film di
Andy Muschietti, ma ora sembra proprio che non
dovremmo aspettarci più di un semplice cameo.
Secondo quanto riportato dallo
scooper
KC Walsh (via
CBM), Affleck ha trascorso poco più di una settimana sul set
del cinecomic DC. Probabilmente, nessuno si aspettava che il Batman
di Affleck avrebbe seguito il Velocista Scarlatto attraverso il
Multiverso: se la portata del coinvolgimento dell’attore dovesse
essere confermata, a quanto pare nel film assisteremo soltanto allo
scambio di poche battute tra i due personaggi.
Tuttavia, non dovrebbe sorprendere
più di tanto che il ruolo di Ben Affleck in The
Flash, alla fine, si riduca ad una fugace apparizione,
dal momento che l’attore non ha mai nascosto quanto sia stato
difficile portare il personaggio sullo schermo e quanto sia forte,
ormai, il desiderio di voltare pagina. Inoltre, non bisogna
dimenticare che fin da quando è stato annunciato il ritorno nel
film anche dell’iterazione dell’eroe da parte di Michael Keaton, si è sempre parlato di quella
versione di Batman come di quella “permanente” del DCEU.
Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Kiersey Clemons tornerà nei
panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack
Snyder’s Justice League (il personaggio era stato
tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche
l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il
labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la
madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha
Calle(Febbre d’amore) che interpreterà
Supergirl.
Non ci sarà
invece Billy Crudup, che aveva interpretato
Henry Allen (il padre di Barry) in Justice
League: l’attore verrà sostituito nella parte
da Ron Livingston. Il film dovrebbe essere
ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da
Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert.
Nella giornata di ieri, la Warner
Bros. ha finalmente svelato il
titolo ufficiale di Animali Fantastici 3, il terzo
attesissimo capitolo della saga prequel di Harry Potter, ossia Animali
Fantastici: I segreti di Silente. Ma a quali segreti
fa riferimento questo titolo così evocativo e misterioso?
La saga di Animali
Fantastici, nonostante sia composta da appena due capitoli, ci
ha già abituati ad una serie di colpi di scena alquanto importanti,
come ad esempio nel primo episodio, Animali Fantastici e dove trovarli, quando
abbiamo scoperto, nel finale, che il vero cattivo della storia era
il mago oscuro Gellert Grindelwald, parte della leggendaria
tradizione di Harry Potter, la cui storia nella saga principale,
tuttavia, era stata appena accennata (nello specifico ne I Doni
della Morte).
Ancora, nel sequel Animali Fantastici: I crimini di Grindelwald è
stato rivelato che il potente mago Credence, un Obscurus dai poteri
fuori controllo, era in realtà Aurelius Silente, il fratello minore
di Albus mai menzionato in passato. Ovviamente, ciò ha sollevato
tutta una serie di domande in merito alla figura e alla storia di
Silente, soprattutto perché, nel sequel, Credence è stato sotto
l’influenza di Gellert Grindelwald, destinato a prendere d’assalto
l’Europa e, alla fine, ad essere sconfitto da Albus in uno dei
duelli magici più famosi della storia. Al momento non è ancora
chiaro come Credence si inserisca nel canone, ma J.K. Rowling ha già promesso che molte delle
domande lasciate da I crimini di Grindelwald troveranno una risposta
nell’attesissimo threequel.
Ne I Doni della Morte, è
stato stabilito che la storia di Albus con Grindelwald rappresenta
il suo segreto più profondo ed oscuro. Nel romanzo, Harry ha
appreso che Albus era affascinato dal carismatico Grindelwald
quando erano giovani e che la sua infatuazione aveva portato ad una
tragedia familiare. Questo, insieme al fatto che aveva stretto un
Patto Magico con lui (come si dice nel secondo film), era il motivo
per cui Albus era così riluttante ad affrontare Grindelwald durante
la sua ascesa al potere: lo amava ancora e non era sicuro di essere
abbastanza forte emotivamente da poterlo battere. È possibile che
Newt Scamander e i suoi amici scopriranno questa verità ne I
segreti di Silente, permettendo al franchise di Harry Potter di smettere di “evitare” l’omosessualità
di Albus.
Animali Fantastici: I segreti
di Silente, un titolo che può tranne in inganno?
Tuttavia, il titolo potrebbe
facilmente trarre in inganno, ed essere legato maggiormente alla
figura di Credence, e non a quella di Silente in senso stretto.
Gran parte del passato del personaggio, infatti, rimane ancora un
mistero dopo le rivelazioni di Grindewald nel secondo capitolo: la
madre e il padre di Credence sono davvero Kendra e Percival Silente
o, in realtà, è un fratellastro? Perché la sua esistenza è stata
cancellata dalla storia? E, soprattutto, in che modo la notizia che
ha un fratello di cui non ha mai saputo nulla influenzerà Albus
Silente?
Proprio come accade con i libri, è
probabile che anche il titolo ufficiale di Animali
Fantastici 3 funzioni su più livelli. Se è così, questo
potrebbe essere il film che svelerà finalmente tutta la segretezza
che circonda la famiglia e il passato di Silente. Ciò
giustificherebbe sicuramente il suo posto nella tradizione di
Harry Potter, anche se è un peccato che il focus di
questi prequel si stia allontanando sempre più da Newt Scamander e
dai suoi amici, su cui avrebbero dovuto concentrarsi in
origine.
In occasione di una recente
apparizione al San Sebastian Film Festival, Johnny Depp si è scagliato pubblicamente con
la cancel culture, problema che,
nei riguardi della sua carriera, ha come gettato una vera e propria
macchia sulla sua vita professionale.
Depp è stato uno degli attori più
richiesti e pagati di Hollywood per tantissimi anni, grazie ad una
valanga di ruoli iconici che lo hanno fatto amare dal pubblico di
tutto il mondo. Tuttavia, a causa di alcune vicissitudini personali
assai turbolente, l’immagine pubblica dell’attore ne ha fortemente
risentito, e così anche la sua carriera e la possibilità di
recitare in determinati progetti (si pensi al caso Animali Fantastici, dove l’attore è stato
sostituito dal collega Mads Mikkelsen nel ruolo di Gellert
Grindelwald).
Proprio in occasione del San
Sebastian Film Festival, dove è stato insignito del Premio Donostia
alla carriera (scelta che, ovviamente, è stata accompagnata dalle
solite polemiche), Johnny Depp ha avuto modo di riflettere sul
fenomeno della cancel culture, che ha
definito – via
Deadline – come una “corsa sfrenata verso il giudizio,
basata su ciò che in sostanza è aria inquinata.”
L’attore ha poi aggiunto: “È
talmente fuori controllo che mi permetto di dire che nessuno è al
sicuro ormai. Nessuno di voi, nessuno al di fuori di quella porta.
Nessuno è al sicuro. Basta una frase e addio: vi ritrovate senza
terra sotto i piedi. Non è successo solo a me, ma a tantissime
persone. È successo sia agli uomini sia alle donne. Purtroppo ad un
certo punto si inizia a credere che sia normale o che sia colpa
loro… Quando non lo è.”
“Non importa se un giudizio, di
per sé, si è preso qualche licenza artistica”, ha concluso
l’attore. “Quando c’è un’ingiustizia, che sia contro di te o
contro qualcuno che ami, o qualcuno in cui credi… Alzatevi in
piedi, non restate seduti a guardare. Perché hanno bisogno di
voi.”
Johnny Depp a Roma, ospite di Alice nella Città
Ricordiamo che ad ottobre Johnny Depp sarà a Roma, ospite di Alice nella Città, la sezione autonoma e
parallela della Festa del Cinema, per presentare Puffins,
la web-serie animata prodotta da Iervolino & Lady
Bacardi Entertainment e spin-off del film
d’animazione Arctic – Un’avventura glaciale.
Di recente, l’attrice Karen Gillan ha rivelato che dopo aver
letto la sceneggiatura di Guardiani
della Galassia Vol. 3 è scoppiata a piangere.
Adesso, grazie ad alcune dichiarazioni dell’attore Seth Green,
possiamo avere un’idea più chiara del motivo che, probabilmente, ha
spinto l’interprete di Nebula ad emozionarsi così tanto.
Seth Green, noto al grande pubblico
per il ruolo di Oz nella serie tv Buffy l’Ammazzavampiri,
è anche un talentuoso doppiatore (sua, ad esempio, è la voce di
Chris Griffin nella versione originale de I Griffin) e di
recente è tornato a doppiare l’iconico personaggio di Howard il Papero nella serie dei Marvel StudiosWhat If… ?, dopo avergli già prestato la voce
nei due “volumi” di Guardiani della Galassia.
Durante una recente intervista con
ComicBoook, Green non ha né confermato né smentito il suo
coinvolgimento nel Vol.
3, ma ha rivelato un dettaglio alquanto interessante a
proposito della trama. “Non so se Howard ne faccia parte, non
ne ho sentito parlare. L‘unica cosa che so è che è la
storia delle ragazze, è la storia delle sorelle, che è la storia di
Gamora e Nebula. Quindi non so se è un prequel, o se sarà
ambientato nella nuova linea temporale post-Endgame. Onestamente,
non ne so nulla.”
Il regista James Gunn ha già lasciato intendere che
Gamora sarà una parte importante del terzo film, ma a questo punto
pare che il suo rapporto con Nebula sarà il vero cuore pulsante
della storia. La Gamora originale è stata sacrificata da Thanos in
Avengers:
Infinity War e la versione che verrà reintrodotta nel
Vol.
3 è quella proveniente dal passato (precisamente dal
2014).
Stewart sembrava irremovibile sul
fatto che Logan
– The Wolverine rappresentasse la fine dell’arco narrativo
della sua iterazione del Professor X, ma da allora sono iniziate a
circolare delle voci in merito ad un possibile coinvolgimento del
personaggio in Doctor
Strange in the Multiverse of
Madness (probabilmente per contrastare la potenza
di Scarlet Witch).
Cosa potrebbe significare la
presenza del celebre attore nel sequel per l’ingresso dei mutanti
nel MCU è ovviamente un’altra questione, ma nelle ultime ore una
presunta immagine pre-vis del film (che potete vedere cliccando
qui) sembrerebbe aver confermato che nel film di Sam Raimi potrebbe esserci anche il Charles
Xavier di Stewart.
Per chi non lo sapesse, i pre-vis,
la cosiddetta
tecnica di previsualizzazione, consente di creare un finto film
e capire ad esempio, prima di girarla, l’evoluzione di una
determinata scena. Ammesso che l’immagine leaked di Stewart sia
reale, non possiamo sapere se quello se sarà effettivamente il look
che l’attore sfoggerà per il suo ritorno nei panni dell’iconico
personaggio o se magari verrà ringiovanito attraverso la tecnica
del de-aging.
Non è la prima volta, comunque, che
si parla del possibile coinvolgimento in Doctor
Strange in the Multiverse of
Madnessdi un personaggio
appartenente al Fox-Verse: alla fine di agosto, infatti,
lo scooper Daniel Richtman aveva dichiarato: “Nel sequel di
Doctor Strange, Wanda combatterà contro un personaggio del
Fox-Verse (non mi è permesso rivelare chi è). Potrebbe essere un
combattimento decisamente superiore.”
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America
Chavez).
Doctor Strange in the Multiverse
of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.
Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo
anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe
apparire in un cameo anche Bruce
Campbell, attore feticcio di Sam
Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in
merito.
L’account
Instagram della saga di Animali Fantastici ha diffuso
pochi minuti fa il titolo ufficiale di Animali Fantastici
3. Il film, in originale si chiamerà Fantastic
Beasts: The Secrets of Dumbledore, che in italiano sarà
Animali Fantastici: I Segreti di Silente. Ecco il
video annuncio del titolo del film che arriverà in sala distribuito
da Warner Bros il 15 aprile 2022.
Il titolo si mette perfettamente in
scia con quello che dovrebbe essere il naturale svolgimento dei
fatti alla luce dell’eccitante anche se discusso cliffangher con
cui si è chiuso I Crimini di Grindelwald.
Quello che sappiamo di
Animali Fantastici: I Segreti di Silente
Amazon Prime Video ha svelato oggi il poster
ufficiale e il trailer del drama romantico young-adult
Amazon Exclusive After
3, con Josephine Langford e Hero Fiennes Tiffin,
disponibile su Prime Video in Italia dal 29 ottobre.
In After 3 ritroviamo da
Tessa alle prese con un nuovo, entusiasmante capitolo della sua
vita, ma mentre si prepara a trasferirsi a Seattle per il lavoro
dei suoi sogni, la gelosia e il comportamento imprevedibile di
Hardin raggiungono il culmine e minacciano di porre fine alla loro
intensa relazione. La situazione si complica ancora di più quando
il padre di Tessa torna e vengono alla luce rivelazioni scioccanti
sulla famiglia di Hardin. Alla fine, Tessa e Hardin dovranno
decidere se varrà la pena lottare per il loro amore o se sarà
giunto il momento di separarsi.
After 3 vede
protagonisti Josephine Langford e Hero Fiennes Tiffin alla guida di
un cast corale che comprende Louise Lombard, Rob Estes, Arielle
Kebbel, Chance Perdomo, Frances Turner, Kiana Madeira, Carter
Jenkins, Mira Sorvino, Stephen Moyer, Angela Sari, Atanas Srebrev e
Anton Kottas. Il film è diretto da Castille Landon e prodotto da
Jennifer Gibgot (17 Again, Step Up), Brian Pitt, Aron Levitz di
Wattpad, Nicolas Chartier e Jonathan Deckter di Voltage Pictures,
Mark Canton (Den of Thieves, 300) di CalMaple e Courtney Solomon
(Cake, An American Haunting). Executive producers sono Andrew Panay
e Eric Lehrman.
After 3 si unirà alle
migliaia di serie e film già presenti nel catalogo di Prime Video,
tra cui le produzioni italiane Amazon
Original Dinner Club,
FERRO, Celebrity Hunted – Caccia
all’uomo S1 e S2, e LOL: Chi ride è fuori;
le serie pluripremiate Fleabag e The
Marvelous Mrs. Maisel e i grandi successi
come Jack Ryan, The Boys, Borat – Seguito di film cinema,
Il principe cerca figlio, Senza Rimorso, Good
Omens e Carnival Row, oltre a
contenuti in licenza disponibili in più di 240 paesi e territori
nel mondo, e le dirette in esclusiva in Italia delle 16 migliori
partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che
della Supercoppa UEFA, per tre stagioni dal 2021/22.
Altre serie Amazon Original italiane già annunciate e in produzione
sono Vita da Carlo, All or Nothing:
Juventus, Bang Bang Baby, TheBad Guy,
Everybody Loves Diamonds e Prisma.
I clienti Prime potranno vedere After 3 tramite l’app
Prime Video disponibile per Smart TV, dispositivi mobili, Fire TV,
Fire TV stick, Fire tablet, Apple TV, console di gioco, Chromecast
e Vodafone TV. Grazie all’app i clienti potranno scricare gli
episodi sui loro dispositivi mobili per la visione offline senza
costi aggiuntivi all’abbonamento Prime dal costo di €36/anno. I
nuovi clienti possono registrarsi ad Amazon Prime e ottenere un
periodo di prova gratuito su amazon.it/prime.
Il regista giapponese
RyusukeHamaguchi con il suo Drive my
car, in uscita il 23 settembre, distribuito da Tucker Film,
accompagna lo spettatore in un viaggio a bordo di una Saab rossa,
che è anche viaggio interiore, utile ai protagonisti a scoprire
aspetti di sé fino ad allora ignorati e a risolvere conflitti
interiori.
Hamaguchi è un
regista molto amato dalle giurie dei festival internazionali e con
il suo precedente lavoro, Il gioco del destino e della fantasia, si è
aggiudicato l’Orso d’Argento al Festival diBerlino. Drive my car, tratto dall’omonimo
racconto diMurakami, inserito
nella raccolta Uomini senza donne, è stato premiato a
Cannes2021 per la Migliore
sceneggiatura.
La trama diDrive my car
Kafuku, Hidetoshi
Nishijima, è un regista e attore teatrale, sua moglie Oto,
Reika Kirishima, una sceneggiatrice per la tv. I due si
amano e tra loro c’è una buona intesa. Lei inventa spesso storie
fantastiche dopo l’amore. Quando Kafuku, rientrato a casa prima del
previsto, scopre che Oto lo tradisce con un giovane attore, non ha
il coraggio di parlargliene. Dopo la morte improvvisa di lei, però,
Kafuku resta solo e rimpiange di non averle parlato. Chiamato a
dirigere uno spettacolo ad Hiroshima, Zio Vanja di Cechov,
il suo cavallo di battaglia – ha interpretato spesso il
protagonista – gli viene affidata come autista una ragazza ventenne
silenziosa e assai discreta, Misaki, TokoMiura.
Durante i viaggi nella Saab 900 turbo cui Kafuku tiene tanto, i due
iniziano a conoscersi e si instaura un rapporto profondo, nutrito
dalle reciproche solitudini. Intanto Kafuku ha scelto gli attori
per il suo spettacolo e ha affidato il ruolo di Vanja proprio
all’ex amante della moglie. Mentre Cechov spinge tutti a guardarsi
dentro e confrontarsi, il protagonista cerca di elaborare il suo
dolore e percorrere nuove strade, anche grazie alla presenza di
Misaki, che apre a nuovi punti di vista.
La sceneggiatura
diDrive my car
E’ stata la capacità del
regista e sceneggiatore Hamaguchi nel costruire storie,
caratteristica anche di uno dei personaggi di Drive my
car, a conquistare Cannes. Storie nella storia, narrazioni
nella narrazione, letteratura e teatro nel cinema. Il film, scritto
a quattro mani dal regista con Takamasa Oe , trae
ispirazione dal racconto di Murakami contenuto nella
raccolta Uomini senza donne, mescolandovi altri spunti
provenienti dallo scrittore nipponico. A ciò si aggiunge, ed è
prtagonista, il teatro di Cechov, con Zio Vanja, e
non si rinuncia ad un accenno al Beckett di Aspettando
Godot. Il regista innesca così un gioco di rispecchiamenti tra
Kafuku e Vanja, ma anche tra gli altri attori, interpreti della
piece, e i rispettivi personaggi, tra il viaggio in macchina che
porta Kafuku e Misaki a condividere uno spazio in cui si aprono
l’un l’altro e il viaggio metaforico della compagnia di attori che
condividono il palco, il luogo delle prove, dando qualcosa di sé
stessi agli altri.
Questa materia densissima
di riferimenti letterari e teatrali è usata dal regista per
affrontare la solitudine, la morte, la perdita, la disabilità, ma
anche la passività, la tendenza a nascondere, la paura e
l’incapacità di aprirsi.
La recensione diDrive my car
Drive my
car non è un film per tutti. I suoi 179 minuti richiedono
uno spettatore avvezzo a un andamento lento, non frenetico e che
sappia prescindere dai colpi di scena a ogni piè sospinto, che
piuttosto, sappia appassionarsi a viaggi interiori e silenzi
significativi.
La storia è divisa
nitidamente in quattro fasi – vita di Kafuku con la moglie fino
alla sua morte, preparazione e messa in scena di Zio Vanja,
viaggio di Kafuku e Misaki sui luoghi del passato, attualità.
Questi cambi di scenario con passaggi di tempo, oltre che segnare
le tappe emotive del percorso del protagonista, hanno l’obiettivo
di tenere viva l’attenzione dello spettatore lungo un film
eminentemente di parola, figlio di Murakami e Cechov.
Ciò nonostante,
l’incedere del film è e resta lento. Il testo finisce spesso per
dominare sull’azione davanti alla macchina da presa, raffreddando
le emozioni che arrivano allo spettatore. Vi sono, certo, momenti
intensi ed emotivamente coinvolgenti, e sono soprattutto quelli dei
silenzi, dove acquista importanza il primo piano che coglie le
emozioni o l’inquadratura dell’elemento emblematico: snodi stradali
come gli snodi dell’esistenza; due mani vicine, che compiono lo
stesso gesto. Restano però momenti, sparsi all’interno di un
racconto dove è pur sempre il testo a veicolare riflessioni e
concetti, ma anche emozioni, che sarebbero potute arrivare in
maniera molto più naturale, spontanea e fruibile, se svincolate da
esso. In particolare, la parte dedicata alla preparzione e alla
messa in scena di Zio Vanja, che descrive minuziosamente
tutto il processo, dalla selezione del cast, fino alla sera della
prima, appare davvero troppo ampia. Ragione ne è, si potrebbe dire,
il meccanismo di rispecchiamento di Kafuku nel personaggio di
Vanja, il che è evidente. Tuttavia, sembra che il regista abbia
difficoltà a staccarsi dalle proprie matrici d’ispirazione, il che
invece, avrebbe dato al film una maggiore agilità, rendendolo anche
più coinvolgente.
Il cast offre buone
prove, soprattutto Nishijima e Miura. Non è facile
interpretare la solitudine introversa che li contraddistingue, la
loro passività di fronte alla vita, lasciando trasparire però la
voglia e la speranza di cambiare. Tuttavia, l’interpretazione,
soprattutto quella del protagonista, soffre del fatto che non debba
valicare quasi mai i rigidi confini letterari e teatrali,
restandone in certi frangenti, appesantita.
Con Drive my
car, in sala dal 23 settembre, Hamaguchi lancia però
un messaggio di speranza nel futuro. Ogni ferita, anche la più
dura, è sanabile, ma non da soli. Occorre aprirsi all’altro,
abbandonare le proprie sicurezze e accettare di far entrare l’altro
nel proprio mondo, dandogliene le chiavi. Proprio come fa Kafuku
con Misaki, affidandole quelle della sua Saab 900 turbo rossa. Solo
attraverso lo scambio con l’altro si possono capire i propri
errori, far proprie prospettive nuove e pensare di cambiare, in
meglio, la propria vita.
Dopo “Respect” – la canzone
più bella di tutti i tempi secondo la rivista americana Rolling
Stones – è sicuramente “Think” l’altro brano più amato e ascoltato
della regina del soul Aretha Franklin, protagonista
di RESPECTal
cinema dal 30 settembre distribuito da Eagle Pictures.
Non tutti sanno che la celebre
cantante, interpretata dall’incredibile Jennifer Hudson, era un’attivista impegnata
nella difesa della giustizia sociale, dell’uguaglianza e dei
diritti delle donne. Per questo “Think” è anche un monito, un inno
alla consapevolezza con la volontà in alcuni casi di smuovere le
coscienze per attivare cambiamenti sociali che potessero finalmente
dare il giusto valore e considerazione alla comunità nera. “Ho
ritenuto – ha confessato la regista di RESPECT, Liesl
Tommy – che fosse essenziale includere tutto ciò, perché
quando parli della Regina del Soul, quando parli della sua
spiritualità, la sua politica e la sua fede… erano come le mie. La
sua chiesa era una chiesa attivista per i diritti civili. Suo padre
è stato il mentore di Martin Luther King. Una cosa che lei e io
avevamo in comune – ha aggiunto – è che siamo cresciute ascoltando
le persone che parlano di lotta per la libertà, per se stesse e
per le generazioni future. Mi sono davvero connessa a queste cose
perché abbiamo avuto esperienze simili. Segnano la tua vita per
sempre”.
Respect, la trama
RESPECT
racconta la straordinaria storia di una delle donne più incredibili
di tutti i tempi: dall’infanzia – quando cantava nel coro gospel
della chiesa di suo padre – fino alla celebrità
internazionale. Respect è la storia vera
del viaggio di Aretha Franklin per trovare la sua voce, nel mezzo
del turbolento panorama sociale e politico dell’America degli anni
’60.Diretto dalla sudafricana Liesl Tommy,
già regista di diverse serie tv di
successo, Respect è inoltre interpretato dal
Premio Oscar Forest
Whitaker (L’ultimo Re di Scozia), il
comico Marlon Wayans (Scary Movie,
Ghost Movie), l’attore e cantante Tituss
Burgess (Unbreakable Kimmy Schmidt), la
pluripremiata ai Tony Award Audra
McDonald (La Bella e la Bestia) e l’icona
della musica R&B Mary J. Blige. Il film
arriverà nelle sale italiane il 30 settembre distribuito
da Eagle Pictures.
Esce al cinema il 21 ottobre
Petite Maman, il nuovo attesissimo film di
Céline Sciamma dopo il successo di Ritratto
della giovane in fiamme. Distribuito da Teodora
Film e MUBI,
il film sarà presentato in anteprima alla XIX edizione di Alice
nella Città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema
di Roma dedicata alle nuove generazioni che quest’anno si svolgerà
in due location d’eccezione: l’Auditorium Parco della Musica
e l’Auditorium della Conciliazione.
Da sempre attenta al mondo dei giovanissimi e al tema
dell’identità femminile, Sciamma torna con Petite Maman alle
atmosfere di Tomboy, uno dei suoi film più amati,
dimostrando ancora una volta una sensibilità fuori dal comune. Il
film ha per protagonista Nelly, una bambina di otto anni che dopo
la morte della nonna passa qualche giorno nella casa di campagna
dove è cresciuta la madre, Marion. Girovagando nel bosco, si
imbatte per caso in un’altra bambina che sta costruendo una capanna
di legno e con cui nasce un rapporto speciale: la nuova amica si
chiama proprio Marion…
Grazie a una storia che molti critici hanno accostato alla
fantasia di Miyazaki, Petite Maman sa conquistare gli
spettatori con una riflessione commossa sulla memoria, l’amicizia e
la famiglia. Il film, che rappresenta la prima collaborazione tra
Teodora e MUBI, sarà in streaming in esclusiva su MUBI nel
2022.
Adler Entertainment
distribuirà a partire dal 30 settembre un nuovo capitolo del
fortunato thriller sottomarino 47 METRI del 2017. In questo nuovo
shark-movie intitolato 47 METRI: GREAT WHITE,
e che segna il debutto alla regia di
Martin Wilson su sceneggiatura di Michael Boughen,
una spensierata vacanza si trasforma in incubo quando cinque
passeggeri di un idrovolante rimangono arenati a chilometri di
distanza dalla costa. Dovranno vedersela con le scorte di cibo che
stanno finendo e con i terribili squali che li aspettano sotto la
superficie dell’acqua.
Nel cast troviamo Katrina Bowden
(Piranha 3DD, 30 Rock), Aaron Jakubenko (Tidelands), Kimie
Tsukakoshi (Riptide); Tim Kano (Neighbours) e Tekohe Tuhaka (Love
and Monsters, The Dead Lands), mentre Neal Kingston (Nerve),
Michael Robertson (The Reef) e Pam Collis (Black Water: Abyss)
hanno prodotto il film.
Dagli stessi produttori di The
Reef, un nuovo film ispirato da fatti realmente accaduti.
47 METRI: GREAT WHITE arriverà al cinema dal 30
settembre.
Benvenuti a
Space Jam! Il campione NBA e
icona globale LeBron James vive un’epica
avventura a fianco dell’intramontabile Bugs Bunny, nel film evento
di animazione/live-action Space Jam: New
Legends, diretto da Malcolm D. Lee,
con un team di filmakers innovativi come Ryan
Coogler e Maverick Carter. Il film arriva
al cinema da giovedì 23 settembre distribuito da
Warner Bros. Pictures, diretto da Malcolm D.
Lee e con LeBron James e Don
Cheadle. Le
voci italiane sono di Fedez, Carlton Myers, Gianluca
Gazzoli, Cecilia Zandalasini e Flavio Tranquillo.
Space Jam: New Legends,
la trama
Sinossi:
Quest’avventura di trasformazione è un frenetico mix di due
mondi, che svela fino a che punto possano arrivare alcuni genitori
per creare un legame con i propri figli. Quando LeBron e il suo
giovane figlio Dom vengono intrappolati in uno spazio digitale da
una malvagia Intelligenza Artificiale, LeBron farà di tutto per
tornare a casa sani e salvi guidando Bugs, Lola Bunny e l’intera
banda dei notoriamente indisciplinati Looney Tunes verso la
vittoria, sul campo di gioco, contro i campioni digitalizzati
dell’Intelligenza Artificiale: una super potente squadra di
basket piena di professionisti all stars mai vista
prima. Tunes contro Goons nella sfida con la posta in gioco
più alta della sua vita, che ridefinirà il legame tra LeBron e suo
figlio, mettendo in luce il potere di essere se stessi. Pronti
all’azione, i Tunes sovvertono le convenzioni, sovraccaricando i
loro talenti unici e sorprendendo anche “King” James con il loro
modo di giocare.
Quest’avventura di trasformazione
è un frenetico mix di due mondi, che svela fino a che punto
possano arrivare alcuni genitori per creare un legame con i propri
figli. Quando LeBron e il suo giovane figlio Dom vengono
intrappolati in uno spazio digitale da una malvagia Intelligenza
Artificiale, LeBron farà di tutto per tornare a casa sani e salvi
guidando Bugs, Lola Bunny e l’intera banda dei notoriamente
indisciplinati Looney Tunes verso la vittoria, sul campo di gioco,
contro i campioni digitalizzati dell’Intelligenza
Artificiale: una super potente squadra di basket piena di
professionisti all stars mai vista prima. Tunes contro Goons
nella sfida con la posta in gioco più alta della sua vita, che
ridefinirà il legame tra LeBron e suo figlio, mettendo in luce il
potere di essere se stessi. Pronti all’azione, i Tunes sovvertono
le convenzioni, sovraccaricando i loro talenti unici e sorprendendo
anche “King” James con il loro modo di giocare.
James è protagonista accanto al
candidato all’Oscar® Don Cheadle (i film di “Avengers”, “Hotel
Rwanda”), Khris Davis (“Judas and the Black Messiah”, “Atlanta” per
la TV), Sonequa Martin-Green (“The Walking Dead” per la TV, “Star
Trek: Discovery”), l’esordiente Cedric Joe, Jeff Bergman (“Looney
Tunes Cartoons”), Eric Bauza (“Looney Tunes Cartoons”) e Zendaya
(l’imminente “Dune”, “Malcolm & Marie”).
Lee (“Girls Trip”, “Night School”)
dirige da una sceneggiatura di Juel Taylor & Tony Rettenmaier &
Keenan Coogler & Terence Nance e Jesse Gordon e Celeste Ballard,
storia di Juel Taylor & Tony Rettenmaier & Keenan Coogler & Terence
Nance. Basato su “Space Jam”, scritto da Leo Benvenuti & Steve
Rudnick e Timothy Harris & Herschel Weingrod. Il film è prodotto da
Ryan Coogler, LeBron James, Maverick Carter e Duncan Henderson, i
produttori esecutivi sono Sev Ohanian, Zinzi Coogler, Allison
Abbate, Jesse Ehrman, Jamal Henderson, Spencer Beighley, Justin
Lin, Terence Nance e Ivan Reitman.
Il team creativo dietro la cinepresa
include il direttore della fotografia Salvatore Totino
(“Spider-Man: Homecoming”), il produttore animazioni Troy
Nethercott (“Wonder Park”), gli scenografi Kevin Ishioka (“The
Mule”), Akin McKenzie ( “When They See Us” per Netflix) e Clint
Wallace (l’imminente “Eternals”), il montatore Bob Ducsay
(“Godzilla: King of the Monsters”, “Star
Wars Episode VIII – The Last Jedi”) e la costumista Melissa
Bruning (“Rampage”, “War for the Planet of the Apes”). Le musiche
sono di Kris Bowers (“Greenbook”, “Bridgerton” per Netflix).
Warner Bros. Pictures presenta una
produzione Proximity/The SpringHill Company Production, un film di
Malcolm D. Lee, “Space Jam: New Legends”. Il film sarà distribuito
in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures e arriverà in Italia al
cinema dal 23 settembre.
Venerdì 12 novembre, The Walt Disney
Company presenterà il Disney+ Day, una celebrazione
mondiale che coinvolgerà tutte le divisioni della Company.
Agli abbonati di Disney+ verranno offerti nuovi
contenuti diffusi attraverso i brand iconici della piattaforma,
Disney, Pixar, Marvel, Star
Wars, National Geographic, e Star, presente nei mercati
internazionali, insieme a una speciale presentazione per i fan
dedicata a Disney+ con anticipazioni dei
titoli in arrivo. Inoltre, dal 12 novembre Disney+ si espanderà in nuovi mercati
dell’Asia e del Pacifico, raggiungendo nuovi spettatori in tutto il
mondo.
Per celebrare il secondo
anniversario di Disney+, la Company offrirà
agli abbonati speciali promozioni ed esperienze. I Disney
Parks and Resorts di tutto il mondo e Disney Cruise
Line stenderanno il tappeto blu per i fan di Disney+ con alcune sorprese
e attività, tra cui opportunità per scattare fotografie,
incontri con i personaggi e molto altro; su shopDisney.com ci saranno offerte speciali e i
popolari show televisivi e le serie più famose si uniranno alle
celebrazioni.
“Il primo Disney+ Day sarà una grande
celebrazione dei nostri abbonati che
coinvolgerà tutta la Company”, ha dichiarato Bob
Chapek, Chief Executive Officer, The Walt Disney Company.
“Questa giornata specialeè espressione
della nostra missione di intrattenere, informare e
ispirare i fan e le famiglie di tutto il mondo attraverso il potere
di una narrazione unica, e diventerà un evento annuale che
espanderemo in tutti i nostri business mondiali”.
I contenuti Disney, Pixar,
Marvel, Star Wars e National Geographic che debutteranno in
occasione del Disney+ Day
Disney+ Day includerà anteprime di
contenuti di tutti i brand principali del servizio, tra cui:
L’amato film Disney d’avventura per tutta la famiglia Jungle Cruise, disponibile per tutti
gli abbonati
Il nuovo film originale Disney+Mamma, Ho Perso
L’Aereo, una rivisitazione del celebre franchise
delle feste
Una nuovissima serie originale di corti targati Walt Disney
Animation Studios, I Racconti di Olaf che
vede l’amatissimo pupazzo di neve di Frozen raccontare
numerose storie dei classici Disney come solo lui sa fare
Un corto animato targato Pixar dal titolo Ciao
Alberto, che vede protagonisti i personaggi del film
d’animazione di successo dell’estate, Luca.
Il nuovo corto originale de I Simpson che rende
omaggio ai brand di Disney+
I primi cinque episodi della seconda stagione de Il
mondo secondo Jeff Goldblum di National
Geographic
Uno speciale che celebra le origini e l’eredità di Boba Fett,
il leggendario cacciatore di taglie di Star Wars
Uno speciale che celebra l’Universo Cinematografico Marvel su
Disney+ con un emozionante sguardo al
futuro
Dopesick, una serie originale
interpretata da Michael Keaton, che arriverà nei mercati
internazionali all’interno dell’offerta di contenuti di
intrattenimento generale di Star
Gli abbonati della piattaforma
streaming potranno godere del Disney+ Day, la prima celebrazione
dedicata ai fan di Disney+, che comprenderà novità,
anticipazioni, nuovi trailer, clip esclusive e messaggi speciali
dai creatori e le star di Disney+.
Disney+ Day – Il lancio di
Disney+ in Corea del Sud, Taiwan e Hong Kong
In occasione del Disney+ Day, la piattaforma
streaming farà il suo debutto in Corea del Sud e Taiwan il 12
novembre e ad Hong Kong il 16 novembre, portando gli iconici
personaggi e le storie Disney nelle case di nuovi spettatori di
tutto il mondo.
Altri emozionanti contenuti in
anteprima, offerte per i consumatori e novità saranno annunciati
prima del Disney+ Day.
Sappiamo ormai molte cose di
Gomorra 5, la stagione conclusiva di quella che è
stata la serie italiana di maggior successo degli ultimi anni,
venduta all’estero e acclamata dalla critica ma anche dal pubblico,
che ha dimostrato di apprezzarla moltissimo. Anche se non
conosciamo la data esatta di messa in onda, sappiamo che la
vedremo a novembre su Sky e in streaming su NOW,
sappiamo che sarà, come detto, la stagione conclusiva e sappiamo
che partirà esattamente da dove avevamo lasciato i fatti alla fine
della quarta stagione, con Patrizia (Cristina dell’Anna) morta per
mano di Genny (Salvatore
Esposito) e quest’ultimo in latitanza, chiuso in un bunker. Ma
quali saranno invece i volti che rivedremo nella serie? Quali i
ritorni certi, quali quelli probabili? Ecco chi tornerà e chi
potrebbe tornare in Gomorra 5.
Gomorra 5 è in arrivo suNOWe anche on demand su Sky.Iscriviti a soli 3
europer il primo mese e guarda
il film e molto altro.
1Ciro Di Marzio
È
il ritorno più atteso e più anticipato, l’Immortale (Marco
D’Amore) torna a Napoli, dopo la parentesi nordeuropea, come
abbiamo visto nel film a lui dedicato, e lo fa con delle idee non
ancora rese manifeste. Alla fine de L’Immortale, film che ha
segnato l’esordio alla regia di Marco D’amore, che lo interpreta
dalla stagione 1, abbiamo visto gli sguardi di Ciro e Genny
incrociarsi: una sfida? Una promessa? Dopotutto Ciro era stato
creduto morto perché si era sacrificato per salvare la vita a
Genny, era “morto” al posto suo. Ma l’essere sopravvissuto rende il
suo sacrificio meno importante? “Quando un amico ti tradisce è
sempre un amico, Cirù?” Sentiamo la voce di Genny nel primo trailer
che rimette tutto in discussione, e a quel punto si capisce che la
sfida finale di Gomorra sarà quella giocata tra Gennaro e Ciro,
così come era iniziata. E noi potremo assistere a questa battaglia
all’ultimo sangue su Sky e in streaming su NOW.
Guillermo del Toro è meglio conosciuto per
aver diretto numerosi film di successo, tra cui Hellboy, Il
labirinto del fauno, Pacific Rim e La forma dell’acqua –
The Shape of Water. Considerato il suo l’amore per i mostri,
la passione per gli effetti pratici e una spiccata qualità
estetica, ad oggi Del Toro è uno dei registi più talentuosi e
riconoscibili.
In risposta a un fan su
Twitter che ha chiesto a molti registi quante sceneggiature
hanno scritto che non sono mai state diventate dei veri film,
Guillermo del Toro stima di avere circa 20
sceneggiature finite che non sono mai decollate, per un motivo o
per l’altro. Considerando che una sceneggiatura, in media, impiega
dai 6 ai 10 mesi per essere completata, in base alle sue stime, Del
Toro ha trascorso circa 16 anni a scrivere sceneggiature che non
sono mai state realizzate.
“Stando ai miei calcoli, ho
scritto qualcosa come 33 sceneggiature. 2, 3 sono state portate sul
grande schermo da altri, 11 da me (Pinocchio è in fase di
lavorazione). Quindi, abbiamo circa 20 sceneggiature che non sono
diventate film. Per ognuna ci sono voluti dai 6 ai 10 mesi di
lavoro, ergo circa 16 anni andati. Tutta esperienza e miglioramento
delle abilità.”
Il prossimo film di Guillermo del Toro, l’attesissimo Nightmare Alley, basato sul romanzo omonimo di
William Lindsay Gresham, arriverà nelle sale americane a Natale. Il
cast del film annovera Bradley Cooper, Cate Blanchett, Toni
Collette, Willem Dafoe, Richard Jenkins, Rooney Mara, Ron Perlman e
David Strathairn.
Tra i prossimi progetti del regista
figura anche l’attesissimo nuovo adattamento della favola di
Pinocchio, che verrà realizzato in stop motion
e che arriverà su Netflix. Il cast vocale annovera Ewan McGregor,
Tilda Swinton, Christoph Waltz, Cate Blanchett e John Turturro.
Alice nella Città annuncia i
primi due titoli di concorso alla XIX edizione e i due acclamati
autori che li presenteranno in anteprima al pubblico di Roma: il
visionario maestro dell’animazione giapponese Mamoru Hosoda
con il suo nuovo atteso anime dal titolo “Belle” e la
pluripremiata regista francese Céline Sciamma con
“Petite
Maman” saranno ospiti della sezione autonoma e parallela
della Festa del Cinema di Roma, dedicata agli esordi, al
talento e alle nuove generazioni diretta da Fabia Bettini e
Gianluca Giannelli, in programma dal 14 al 24 ottobre
2021 in due location d’eccezione: l’Auditorium Parco della
Musica e, da quest’anno per tutta la durata della
manifestazione, anche l’Auditorium della Conciliazione.
Tra i più importanti sceneggiatori e
registi del cinema di animazione a livello mondiale, già
candidato all’Oscar nel 2019 per il film “Mirai”, Mamoru
Hosoda torna ad Alice nella Città a sei anni da “The Boy and
the Beast” e dopo aver conquistato il botteghino giapponese: in
sole due settimane “Belle” ha superato il box-office di “Mirai” ed
è ad oggi il secondo film in assoluto per incassi del 2021.
“Belle”, che uscirà al cinema
distribuito da Koch Media in collaborazione con I Wonder Pictures,
è ambientato in un fantastico mondo virtuale. Suzu, una liceale di
17 anni, vive nelle campagne della Prefettura di Kochi con il
padre, dopo aver perso la madre in giovane età. La prematura
perdita ha fatto chiudere Suzu in sé stessa e l’ha allontanata dal
padre e dalla cosa che più amava fare: cantare. Dopo aver capito
che scrivere musica è il suo unico scopo nella vita, Suzu entra in
[U], un mondo virtuale con cinque miliardi di membri online, dove
diventa Belle, avatar di fama mondiale per la sua voce
straordinaria. Il suo incontro con un drago misterioso la porta a
intraprendere un viaggio ricco di avventure, sfide e amore, alla
ricerca della sua vera natura.
Il regista giapponese, oltre ad
annunciare l’uscita di “Belle” nelle sale italiane, sarà a Roma
anche per festeggiare i 10 anni dello Studio Chizu con una
masterclass aperta al pubblico e agli appassionati di anime
che avranno la rara opportunità di interagire con il maestro.
Applaudito all’ultimo Festival di
Berlino e distribuito in Italia da Teodora Film e MUBI,
“Petite Maman” è il nuovo attesissimo film di Céline
Sciamma, dopo il successo internazionale di “Ritratto della giovane
in fiamme”. Da sempre attenta al mondo dei giovanissimi e al tema
dell’identità femminile, Sciamma torna alle atmosfere di “Tomboy”,
uno dei suoi film più amati, dimostrando ancora una volta una
sensibilità fuori dal comune, con una riflessione commossa sulla
memoria, l’amicizia e la famiglia.
“Petite Maman” ha per
protagonista Nelly, una bambina di otto anni che dopo la morte
della nonna passa qualche giorno nella casa di campagna dove è
cresciuta la madre, Marion. Girovagando nel bosco, si imbatte per
caso in un’altra bambina che sta costruendo una capanna di legno e
con cui nasce un rapporto speciale: la nuova amica si chiama
proprio Marion.
Dopo l’anteprima ad Alice nella
Città il film uscirà nei cinema il 21 ottobre e nel 2022 sarà in
streaming in esclusiva su MUBI.
Con l’intera Saga dell’Infinito e
l’avvio della Fase 4 che include ora anche le serie destinate a
Disney+, il Marvel Cinematic Universe
può vantare un ensemble di personaggi davvero ampio e
diversificato. Di conseguenza, molti di loro, quasi sempre,
sfoggiano un’arma caratteristica che li aiuta a distinguersi dagli
altri. Che vengano brandite da eroi o da cattivi, le tante armi del
MCU sono uniche come lo sono gli stessi personaggi, ma quali sono
le migliori?
1Lo Stormbreaker
Come può la Marvel superare il Mjolnir? La
risposta è stata la massiccia combinazione ascia/martello nota come
Stormbreaker, con un’elsa realizzata con il legno indurito del
braccio di Groot. L’ingresso di Thor nella battaglia di Wakanda in
Avengers: Infinity War, armato di Stormbreaker, è
diventato uno dei momenti più celebri dell’intero MCU.
Lo
Stormbreaker ha permesso a Thor di diventare un vero Dio del Tuono
piuttosto che un essere extraterrestre con abilità divine. Lo
Stormbreaker è stato in grado di penetrare e infilzare Thanos come
un coltello che intaglia il burro e ha anche distrutto le navi e le
forze Chitauri con estrema facilità.
In
Grey’s Anatomy 18 ritorneranno i personaggi
Meredith Grey (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen
Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in
corso), interpretato da Justin
Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso),
interpretata da Chandra
Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso),
interpretato da James
Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso),
interpretato da Kevin
McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso,
ricorrente 14), interpretata da Kim
Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso,
ricorrente 6), interpretato da Jesse
Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in
corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla
Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in
corso, guest 10), interpretata da Kelly
McCreary, Greg
Germann come Tom Koracick, Benjamin Warren
(stagioni 12-14, ricorrente 6-in corso, guest 7), interpretato
da Jason George, Andrew DeLuca
(stagione 12-in corso, guest 11), interpretato da Giacomo
Gianniotti e Caterina
Scorsone nei panni di Amelia Shepherd.
Grey’s Anatomy 18 è stato creato ed è prodotto da
Shonda Rhimes (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”, “Station
19”). Betsy Beers (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”,
“Station 19”), Mark Gordon (“Saving Private Ryan”), Krista Vernoff
(“Shameless”), Debbie Allen, Zoanne Clack, Fred Einesman, Andy
Reaser e Meg Marinis sono i produttori esecutivi. “Grey’s Anatomy”
è prodotto da ABC Signature, che fa parte dei Disney Television
Studios, insieme a 20th Television e Touchstone Television.
Il canale americano
FX ha diffuso il promo e la trama di What
We Do In The Shadows 3×05, il quinto episodio della terza
stagione di What We
Do In The Shadows.
In What We Do In The Shadows 3×05
che si intitolerà “The Chamber of Judgement” giustizia è
servita, sia per via vampirica che in tribunale per le controversie
di modesta entità . Scritto da William
Meny; Regia di Kyle Newacheck.
What We Do In The Shadows 3×05
What We Do In The Shadows
3 è l’annunciata terza stagione della serie comica
What We
Do In The Shadows creata da Jemaine Clement per
il canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement
e Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten
Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per
centinaia di anni.
Nella terza stagione di
What We
Do In The Shadowsritorneranno i
protagonisti Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the
Relentless, un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un
soldato dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni
di Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da
Nadja e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel
ruolo di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo.
Harvey Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare
“paziente” di Nandor. Mark Proksch nel ruolo di
Colin Robinson, un vampiro energetico che vive con il trio.
Nei ruoli ricorrenti troviamo
Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico
vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero
governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di
Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i
banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di
Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja,
Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in
ciascuna delle sue vite.
Arriva da
Deadline la notizia di tanti ingressi nel cast di Big Sky 2,
l’attesa seconda stagione della serie Star Original in arrivo su
Disney+. ABC darà il benvenuto a Vinny
Chhibber (Animal Kingdom, The Red Line), Romy Rosemont (Beyond, A
Million Little Things), Patrick Gallagher (Joe Pickett, Ai confini
della realtà) e altri nella
seconda stagione della serie tv Big
Sky. Ryan O’Nan (Fargo, Ray Donovan), Michael
Malarkey (The Vampire Diaries, The Oath) e David Meunier (Helstrom,
Justified) reciteranno anche al fianco dei protagonisti di ritorno
Kylie Bunbury e Katheryn Winnic.
Chhibber interpreterà Jab, un estraneo che ha gli
occhi puntati su Helena dopo che una squadra locale di
spacciatori ha minacciato di rompere i legami con la sua famiglia
come loro fornitore.
Rosemont apparirà come Agatha, che gestisce un
ranch di riabilitazione di animali nel Montana rurale.
Gallagherritorna nei panni dello sceriffo Tubb, un volto
onorevole della “vecchia guardia” che ha costruito una seria
carriera nelle forze dell’ordine nel Montana.
O’Nan interpreta Donno, una guardia del corpo
legata a una famigerata famiglia criminale. Sebbene sia un
minaccioso assassino di poche parole, è anche il subalterno
sottomesso del suo capo, spesso rimproverato.
Malarkey affronta il vice Harvey, un poliziotto
pomposo e sicuro di sé che, nonostante predichi il rispetto per la
legge, vende la sua lealtà al miglior offerente.
Meunier è Dietrich, il capo di una squadra locale
di spacciatori di droga che entrerà in guerra con i loro fornitori
quando una grossa spedizione che hanno pagato non si presenta
mai.
Big Sky 2 è la
seconda stagione della serie tv Big
Sky creata da David E. Kelley
per il network americano ABC. David E. Kelley sarà lo showrunner
della prima stagione. Basato sulla serie di libri di CJ Box, “Big
Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross Fineman, Matthew
Gross, Paul McGuigan, CJ Box e Gwyneth
Horder-Payton, ed è prodotto da 20th Television. 20th
Television fa parte dei Disney Television Studios, insieme a ABC
Signature e Touchstone Television. Big Sky in
streaming è disponibile su Star, il nuovo
canale per adulti di Disney+.
Quando i detective privati Cassie Dewell e Jenny Hoyt si
riuniscono per indagare su un incidente d’auto fuori Helena, nel
Montana, scoprono presto che il caso potrebbe non essere così
semplice come sembra. Mentre svelano il mistero dell’incidente, i
loro mondi si scontreranno con una banda di adolescenti ignari, un
volto civettuolo del passato di Jenny e un feroce outsider deciso a
trovare risposte. Basato sulla serie di libri di CJ Box e
interpretato da Kylie Bunbury e Katheryn Winnick, “Big Sky” va in
onda il GIOVEDI (10:01-11:00 EDT) su ABC.
La serie racconta
degli investigatori privati Cassie Dewell e Cody Hoyt
uniscono le forze con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny
Hoyt, per cercare due sorelle che sono state rapite da un
camionista su una remota autostrada nel Montana. Ma quando scoprono
che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono
correre contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra
donna venga rapita. Big Sky vede protagonisti
Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt,
Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell,
Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman,
Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane,
Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan,
Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan,
Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy,
Valerie Mahaffey come Helen Pergman con
John Carroll Lynch come Rick Legarski e
Ryan Phillippe come Cody Hoyt.
In una recente intervista con
Screen Rant, Tom Hardy ha sottolineato ancora una volta
(come
già fatto in precedenza dal regista
Andy Serkis) che Venom: La
furia di Carnage sarà una storia d’amore…
Ovviamente non in senso tradizionale, dal momento che il film
adotta un approccio più assurdo e disfunzionale al legame tra Eddie
Brock e il simbionte alieno.
“È al 100% una storia
d’amore”, ha spiegato Hardy. “Ovviamente non è quello che
vi aspettate. È piuttosto la rappresentazione di un amore
disfunzionale. È anche una storia di amicizia. C’è un pizzico di
buddy movie. C’è un po’ de La strana coppia, Quando la moglie è in
vacanza. C’è un po’ di Thelma & Louise, Assasssini nati, Una vita
al massimo.”
“Ma ci sono anche altre coppie
che si intrecciano con Eddie e Venom”, ha aggiunto. “Il
nostro obiettivo è stato esplorare tutte queste diverse relazioni
da angolazioni differenti. Volevamo ottenere di più da questi
personaggi che amiamo alla follia e, al tempo stesso, dai nuovi
personaggi che avremmo introdotto. Volevamo riflettere in maniera
comparativa sulle coppie e sull’amore. È stato
divertente.”
Quello che sappiamo su Venom: La
furia di Carnage
Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel
ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi.
In Venom: La
furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il
simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più
celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody
Harrelson.
Nel cast del sequel
anche Michelle
Williams(Fosse/Verdon) nei panni
di Anne Weying, Naomie
Harris(No Time to Die) nei panni
di Shriek e l’attore inglese Stephen
Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film
uscirà in autunno al cinema.
Dave Callaham, lo
sceneggiatore di
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, ha rivelato
di aver scritto due differenti versioni di una scena che spiegava
l’origine dei Dieci Anelli. “C’erano scene girate per il film
che suggerivano un’origine”, ha detto Callaham a
Inverse. “C’erano scene girate in seguito che suggerivano
un’origine diversa. Non sapevamo quale volevamo usare.”
Lo sceneggiatore ha poi aggiunto
che, alla fine, hanno deciso di lasciare i dettagli sull’origine
degli anelli fuori dal film, come un sorta di segreto del Marvel Cinematic Universe che
potrebbe essere risolto in un secondo momento. “Abbiamo scelto
intenzionalmente di non mostrare la loro origine”, ha
continuato Callaham. “Ci siamo resi conto, nelle due ore di
film, che non faceva alcuna differenza da dove provenissero. Non è
quella la storia che stavamo raccontando. Però, è sicuramente una
domanda interessante di cui ci piacerebbe parlare in futuro. O
forse lo farà qualcun altro.”
Nonostante il retroscena dei Dieci
Anelli rimanga vago nel film, i fan dei fumetti sanno che
arrivarono per la prima volta sulla Terra come reliquie aliene
lasciate in un’astronave. Nei fumetti di Shang-Chi, i Dieci Anelli
sono raffigurati come dei veri anelli (e non come dei bracciali),
ognuno con una forma e un colore diverso. Ogni anello ha un potere
specifico, tra cui la proiezione del fuoco, il controllo
dell’oscurità o la riorganizzazione della materia.
Come sono stati
scelti i colori degli Anelli in Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci
Anelli
Di recente, il supervisore agli
effetti visivi Christopher Townsend aveva parlato
della correlazione tra i personaggi e il colore dell’energia
sprigionata dai Dieci Anelli. “Trovare i colori giusti per
Shang-Chi e Wenwu, quando usano rispettivamente gli anelli, è stato
alquanto complicato”, aveva spiegato Townsend.
“Alla fine abbiamo optato per
dei colori oro per Shang-Chi e per una specie di blu violaceo per
Wenwu.Questo perché, fondamentalmente, Wenwu non è un
vero cattivo, ma un personaggio ricco di sfumature, carico di
rabbia, e la caratterizzazione degli anelli doveva essere
un’estensione della sua personalità tormentata. Al contrario,
quando è Shang-Chi ad usare gli anelli, è come se attorno a lui
s’intravedesse una sorta di aura di bontà. Il suo potere trasmette
serenità e gentilezza, in netto contrasto con quello di suo padre,
che tende invece a mettere in risalto il suo animo spigoloso e
aggressivo.”
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di
Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast,
figureranno anche Tony Leung nei panni
del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe
interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il
villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime
possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti
saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
Charlie Cox ha interpretato Matt Murdock nella
serie Daredevil disponibile su Netflix, composta
da tre stagioni e ambientata nel MCU. Di recente, sono iniziate a
circolare numerose voci in merito al possibile coinvolgimento
dell’attore in Spider-Man:
No Way Home, ma al momento nulla è stato confermato
(al contrario, i vari rumor sono stati per lo più smentiti).
Parlando con
Forbes, Charlie Cox ha parlato di un eventuale
ritorno nel MCU, dicendo di non volersi sbilanciare troppo per non
mettere a rischio un possibile futuro del suo personaggio
nell’universo condiviso. “Non so cosa accadrà. Davvero, non lo
so”, ha dichiarato l’attore britannico. “Semmai ci fosse
la possibilità di ritornare in futuro, non voglio dire qualcosa che
potrebbe compromettere quella possibilità.”
“Forse ai piani alti della
Marvel sentono tutto e, chissà, forse quello che dici influenza le
loro scelte. Non lo so, non ne ho idea”, ha aggiunto Cox.
“Ad ogni modo, adoro vedere quanto i fan siano appassionati e
il fatto che molti di loro abbiano fatto sentire la loro voce
online, chiedendo un mio ritorno, mi ha davvero commosso.
Ribadisco, forse in futuro potrebbe accadere. Chi può dirlo?
Sarebbe fantastico. Vedremo.”
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel Studios e da Amy
Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà
nelle sale americane il 17 dicembre 2021.
ViacomCBS Networks
International (VCNI), divisione di ViacomCBS Inc. (NASDAQ:
VIAC, VIACA), annuncia l’arrivo di Pluto TV in Italia dal
28 ottobre. Con più di 52 milioni di utenti attivi
in 25 paesi attraverso 3 continenti, il servizio leader di
televisione in streaming esprime un nuovo concetto di fruizione
lineare adattato all’universo digitale.
Primo servizio digitale FAST (Free
Ad-Supported Television), Pluto TV diventerà complementare a
Paramount+, la piattaforma premium che arriverà in
Italia nel 2022.
“ViacomCBS sta rapidamente
espandendo la propria impronta globale nel settore streaming
offrendo al pubblico una vasta library di contenuti di qualità
attraverso le piattaforme gratuite e a pagamento”, ha
dichiarato Jaime Ondarza, EVP & General Manager South
Europe & Mena Hub ViacomCBS. “Con Pluto TV, e
presto anche Paramount+, il nostro eco-sistema diversificato
trasformerà il mercato italiano dello streaming.”
Caratterizzato da semplicità di
accesso, totalmente gratuito e senza necessità di registrazione, il
servizio offre un’esperienza innovativa di vivere la tv. Con
40 canali lineari esclusivi e migliaia di ore di
contenuti al lancio, Pluto TV sarà accessibile via browser
all’indirizzo www.pluto.tv, attraverso la App per Android e
iOS, e su tutte le principali Smart TV, come Samsung Tizen, LG
Smart TV, Amazon Fire TV, Android TV e Chromecast, mentre una
selezione di canali Pluto TV sarà anche presente su Samsung TV
Plus.
Sky Media sarà il partner
per la raccolta pubblicitaria di Pluto TV in Italia.
“Siamo felici di ampliare la
nostra partnership con ViacomCBS, mettendo a disposizione
di Pluto TV il nostro bouquet di soluzioni pubblicitarie
innovative. Questo rafforza ulteriormente il portafoglio di
Sky Media nell’ambito delle piattaforme digitali, oltre che in
termini di audience e di contenuti” –
commenta Evelyn Rothblum, Executive
Vice President Advertising, Partnerships and
Distribution di Sky in Italia e
Germania.
“Siamo lieti di rafforzare la
lunga collaborazione con Sky Italia avendo Sky Media al nostro
fianco per la raccolta pubblicitaria. Questo lancio renderà
disponibile al pubblico italiano una solida offerta, e
contemporaneamente permetterà a ViacomCBS di segnare un’importante
crescita nel comparto dello streaming e della distribuzione dei
contenuti, in linea con le strategie globali” ha continuato
Jaime Ondarza, EVP & General Manager South Europe & Mena
Hub ViacomCBS.
Grazie ad un’evoluzione dell’idea
stessa di televisione, Pluto TV offrirà al lancio in Italia 40
canali tematici e lineari in esclusiva che copriranno generi
diversi, tra cui cinema, serie tv,
reality, contenuti per bambini,
lifestyle, crime e comedy. Oltre ad una
vasta scelta garantita dall’ampia libreria ViacomCBS, la
piattaforma offrirà contenuti diversificati provenienti da editori
e partner terzi, tra cui Paramount, Lionsgate, Minerva, KidsMe,
Banijay Rights, Cineflix Rights. Altri partner verranno annunciati
in seguito.
Tra i canali lineari in esclusiva
presenti al lancio ci saranno Pluto TV Azione, Pluto
TV Cinema Italiano, Pluto TV Drama e Pluto TV
Real Life. Ci sarà, inoltre, un’offerta di canali per bambini
così come canali dedicati al genere comedy, al gaming e agli sport
estremi. L’offerta di Pluto TV continuerà ad arricchirsi
regolarmente, col lancio di nuovi canali ogni mese.
Pluto TV si è rapidamente espanso a
livello globale ed è oggi disponibile in Europa, USA e America
Latina, dove il servizio ha riscosso grande successo. Pluto TV ha
raggiunto, infatti, i 100 canali in 17 paesi di lingua spagnola
dell’America Latina e i 50 canali in Brasile.