A Quiet Place II, l’atteso
sequel dell’horror rivelazione del 2018, scritto e diretto da
John Krasinski, prodotto da Michael Bay e interpretato dalla
vincitrice del Golden Globe
Emily Blunt e dalla new entry
Cillian Murphy, arriverà finalmente dal 23 settembre in DVD,
Blu-ray e in versione steelbook 4K Ultra
HD distribuito da Koch Media per Paramount Home
Entertainment. Sarà inoltre disponibile sul mercato la movie
collection dei due film del franchise in Blu-raye
DVD.
Anche nel nuovo episodio,
nonostante nuove minacce si prospettino all’orizzonte, i
protagonisti devono continuare a rimanere in silenzio per non
attirare l’attenzione delle mostruose creature che diventano
estremamente aggressive e attaccano non appena sentono un suono. In
occasione del lancio italiano del titolo in home video, Koch Media
ha quindi deciso di far sperimentare dal vivo l’esperienza del
silenzio coinvolgendo alcuni giornalisti e influencer in
un’originale sfida.
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Grazie alla collaborazione con
il Laboratorio di Acustica del Dipartimento di Energia del
Politecnico di Milano, gli ospiti selezionati sono potuti
entrare nella camera anecoica (dal greco: priva di eco),
solitamente non aperta al pubblico. È un ambiente totalmente
isolato, insonorizzato e strutturato in modo da inibire il più
possibile la riflessione dei segnali acustici sulle pareti:
un’esperienza davvero sorprendente perché in questo luogo il
riverbero del suono è annullato e i suoni a cui siamo abituati
vengono percepiti in maniera differente. Giornalisti e influencer,
oltre a sperimentare sensazioni totalmente nuove e non sempre
confortevoli, sono stati inoltre coinvolti – come nel film –
in una challenge “a tutto silenzio”: realizzare un unboxing
della versione Steelbook di A Quiet Place II cercando di fare
meno rumore possibile, mentre un sofisticato volumometro acustico
rilevava i decibel. E come nel film non fare rumore si è rivelata
un’impresa tutt’altro che facile.
Arriva al cinema dal 14 ottobre
#IoSonoQui, l’attesa nuova commedia di Eric Lartigau,
regista del film campione di incassi La famiglia Bélier.
#IoSonoQui racconta di un insolito viaggio, dai Paesi Baschi
fino alla splendente Corea del Sud, all’inseguimento di
quell’incontro che potrebbe cambiare per sempre il proprio destino.
Il protagonista di questa favola romantica è lo chef di successo
Stéphane (interpretato dal regista e attore Alain Chabat,
noto per
Mood Indigo, L’arte del sogno, Prestami la tua mano, Asterix et
Obelix: Missione Cleopatra) che conduce una vita tranquilla ma
priva di stimoli. Un giorno conosce su Instagram una misteriosa
donna coreana che riesce a riaccendere in lui quella scintilla da
tempo assopita.
Deciso a conoscere dal vivo Soo
(interpretata da Doona Bae, nota per Cloud Atlas, la serie Sense8 e per le sue
interpretazioni nei film di Bong
Joon-ho, Hirokazu Kore-eda e Park Chan-wook), Stéphane
intraprenderà un avventuroso viaggio dall’altra parte del mondo,
pieno di scoperte e imprevisti, per poter conoscere un nuovo grande
amore… e se stesso. Perché a volte perdersi, è il miglior modo per
ritrovarsi.
#IoSonoQui, diretto da
Eric Lartigau, arriverà nei cinema italiani dal 14
ottobre distribuito da Officine UBU.
Stéphane, uno chef di successo,
conduce una vita tranquilla nei Paesi Baschi, circondato
dall’affetto dei figli e dal supporto della ex-moglie. Eppure
l’unica cosa che lo fa sentire vivo è Soo, una giovane donna
coreana che ha conosciuto su Instagram. I due parlano di arte e di
ciliegi in fiore e sembrano instaurare un solido rapporto,
nonostante la lontananza. In uno slancio emotivo, Stéphane decide
di partire per Seoul e incontrare Soo. Al suo arrivo però, lei non
si presenta e Stéphane inizia a vagare per l’aeroporto e per la
città, dove la ricerca di Soo lo porterà a riscoprire se stesso.
Riusciranno i due a incontrarsi?
Oggi Apple e
A24 hanno svelato il teaser trailer di
The Tragedy of Macbeth, il nuovo film di Joel
Coen, in anteprima mondiale su Apple
TV+ il 14 gennaio 2022.
Denzel Washington e
Frances McDormand recitano nell’adattamento audace e
feroce di Joel Coen, una storia di omicidio,
follia, ambizione e astuzia rabbiosa.
Apple Original Films presenta una produzione A24 e IAC Films,
The Tragedy of Macbeth, basata sull’opera teatrale di
William Shakespeare e adattata per lo schermo da Joel Coen, che
cura anche la regia. Il film è interpretato da Denzel Washington,
Frances McDormand, Bertie Carvel, Alex Hassell, Corey Hawkins,
Harry Melling e Brendan Gleeson. I produttori sono Joel Coen,
Frances McDormand e Robert Graf. Il casting è di Ellen Chenoweth,
le musiche di Carter Burwell, i costumi di Mary Zophres, il
montaggio di Lucian Johnston e Reginald Jaynes, le scenografie di
Stefan Dechant e la fotografia di Bruno Delbonnel.
Dopo
The Bad Batch, prosegue il nuovo viaggio
seriale dell’universo di Star Wars
con Star
Wars: Visions. Visioni, questi sono i bravi racconti
animati che propone la serie, visioni di mondi, di personaggi, di
espansioni del mondo di George Lucas, liberi da
qualsiasi vincolo e canone.
Lucasfilm Animation incontra l’oriente
Il progetto vede coinvolti nella
produzione la Lucasfilm Animation e sei studi
d’animazione giapponesi: Kamikaze Douga, Twin
Engine, Trigger, Kinema Citrus, Production
I.G. e Science Saru, e si struttura
in una serie antologica in cui i nove episodi sono nove storie a se
stanti, nove cortometraggi animati con lo stile dell’anime. Il
primo incontro ufficiale tra immaginario e cultura giapponese con
il mondo di Star Wars, dopo che per tanti anni e in tante
interviste George Lucas ha sempre raccontato del grande debito che
la sua opera con Star Wars ha avuto negli anni per la cultura
dell’estremo oriente, quell’immaginario e in particolare il cinema
di Akira Kurosawa.
Ma torniamo al titolo scelto per
questa raccolta: visione, ovvero visioni. Ed è proprio questo che
sono questo nove racconti: nove visioni differenti dell’universo di Star Wars che,
partendo da elementi comuni, condivisi e conosciuti, hanno espanso
e contaminato in maniera quasi sempre efficace e potente un
territorio noto e sacro.
Star Wars: Visions come What If
La mente non può non viaggiare in
direzione di What
If, l’altra serie antologica Disney+ sotto l’ombrello di
Marvel Studios, che offre realtà
alternative del Marvel Cinematic Universe. Anche
lì si tratta di episodi indipendenti e auto-conclusivi, che
esplorano possibilità. Ma se da una parte c’è una unità visiva e
stilistica che permette allo spettatore di concentrarsi sulla
storia, Star Wars: Visions aggiunge ai suoi
elementi di interesse la molteplicità di stili, segni e
rappresentazioni. Questo due esperimenti seriali, in un panorama
derivativo e strutturato, costituiscono un’ottima via di mezzo, un
compromesso che mostra dove si può può osare e inventare pur
rimanendo in un territorio sicuro per l’industria.
Il leit motive che unifica
tutti gli episodi di Star Wars: Visions è il
simbolo principe della saga di George Lucas,
ovvero la spada laser. Di molti colori e forme, l’arma Jedi (e
Sith) subisce un restyling importante in quasi tutti gli episodi,
si trasforma, si moltiplica si allunga ed è sempre protagonista di
un duello spettacolare. Ed è certo che Star Wars parla di Forza e
Lato Oscuro, di prescelti e di equilibrio nel cosmo, è altrettanto
certo che senza una spada laser e quel caratteristico ronzio
elettrico, non esiste niente che si possa associare alla saga
stessa.
La nuova serie, che espande
l’universo di Star
Wars e amplia il catalogo Disney+, potrebbe però anche
servire da ponte tra due monti che non si sono mai incontrati
prima, nonostante condividano un solido terreno comune: i fandom di
anime e di Star
Wars potrebbero raggiungere, grazie a Visions, uno scambio
culturale importante. Peccato però che nessuna delle storie
proposte spinga davvero sull’acceleratore della creatività e che
tutte abbiano poi scelto di rimanere in un territorio
narrativamente sicuro.
Il personaggio di Venom tornerà a
breve sul grande schermo in Venoma: La
furia di Carnage, ma la realtà è che il simbionte
alieno deve ancora affrontare la sua più grande nemesi sul grande
schermo, ossia Spider-Man. I fan dei fumetti sanno molto bene che
questa è una delle rivalità più grandi e complesse mai narrate.
Ecco, quindi, 10 cose che forse bisogna conoscere su questa
tormentata “relazione”, in attesa di capire quando il pubblico avrà
la possibilità di godere dell’atteso scontro al cinema.
1Spider-Man ha dovuto fingere la sua
morte
Il conflitto
tra Venom e Spider-Man è stato così pericoloso che a un certo punto
Peter Parker ha dovuto fingere la propria morte per allontanarsi
dal cattivo. In “The Amazing Spider-Man #347” del 1991, una grande
battaglia tra i due si svolge in un’isola
deserta.
Nella paura che Venom possa
prendere di mira i suoi cari, Peter Parker prende la decisione
estrema di ricoprire uno scheletro con il suo costume ormai a
brandelli. La cosa funziona… o almeno per un po’, dal momento che
Venom crede di essere finalmente riuscito a uccidere il suo odiato
nemico.
La saga di Fast and Furious terminerà ufficialmente con
l’uscita del decimo capitolo, che in realtà verrà diviso in due
parti, dando così vita a due film distinti che dovrebbero essere
girati back-to-back all’inizio del prossimo anno.
Justin Lin, uno dei
registi che ha diretto più episodi del franchise (incluso l’ultimo
Fast and Furious 9), ha parlato del futuro della saga
e della speranza che questa possa proseguire anche dopo la fine
dell’esperienza sul grande schermo. Parlando con
Screen Rant, infatti, ha spiegato: “Le cose cambiano di
continuo, è chiaro. Ovviamente si pensa alla tv, allo streaming, a
tutti questi media così diversi. Uno degli aspetti che amo di più
relativo al lavoro che viene fatto con questo franchise sono le
conversazioni che avvengono con gli attori circa i loro personaggi
e l’evoluzione dei loro archi narrativi, proprio perché questo
franchise e quest’universo sono diventati ormai qualcosa di enorme.
L’80% delle nostre conversazioni non le vedete sullo
schermo.”
Parlando invece con Collider
(via
ComicBook) della conclusione del franchise principali con il
decimo capitolo, Lin ha dichiarato: “Sì, vorremmo suddividere
l’ultimo capitolo in due parti, in modo da avere due film separati.
Sono davvero contento, perché quando sono entrato a far parte della
grande famiglia di Fast and Furious, i sequel non erano così
scontati. Dovevi guadagnarteli. Quindi, per me, significa davvero
tanto essere qui a parlare degli altri due film che verranno. Ogni
giorno mi alzo e cerco di capire se quello che a cui stiamo
pensando possa davvero portare al miglior risultato
possibile.”
“Da una parte c’è l’ambizione
legata a quello che abbiamo in mente e che vogliamo fare.
Dall’altra ci sono le problematiche legate al mondo reale, con cui
dobbiamo fare i conti”, ha aggiunto Lin. “Ad ogni modo,
non voglio essere avido. Farò quello che è più giusto per il
processo creativo e per il franchise.”
Il cast di Fast and Furious 9 e il
capitolo finale della saga
Andy Serkis, noto al grande pubblico per le
sue interpretazioni nelle saghe de Il signore degli anelli e
Il pianeta delle scimmie attraverso l’impiego della motion
capture, dirigerà Venom: La
furia di Carnage, l’atteso sequel del cinecomic con
Tom Hardy che arriverà nelle sale di tutto il
mondo il prossimo mese.
Per Andy Serkis si tratta della terza esperienza
dietro la macchina da presa (la prima risale al 2017 con Ogni tuo
respiro e la seconda al 2018 con Mowgli – Il figlio della giungla) e ora è stato
proprio Tom Hardy a spiegare, in una recente
intervista con
Screen Rant, i motivi che l’hanno spinto a volere proprio il
camaleontico attore come regista del sequel.
“Sono stato io a cercare Andy,
anche se la decisione è stata presa da tutta Sony,
all’unanimità”, ha spiegato Hardy. “Quando abbiamo
iniziato a pensare al regista, per me e per Kelly Marcel, la
sceneggiatrice, si tratta di trovare la persona giusta, che avrebbe
saputo allinearsi al nostro percorso e capire quale direzione
volevamo intraprendere. Andy era la persona giusta, non solo perché
è probabilmente uno dei migliori caratteristi della nostra
generazione, ma anche perché la sua è un esperienza condivisa su
più livelli. Ha un suo linguaggio come attore, ma possiede anche un
suo linguaggio come regista. Inoltre, volevamo lavorare insieme da
molto tempo.”
Quello che sappiamo su Venom: La
furia di Carnage
Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel
ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi.
In Venom: La
furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il
simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più
celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody
Harrelson.
Nel cast del sequel
anche Michelle
Williams(Fosse/Verdon) nei panni
di Anne Weying, Naomie
Harris(No Time to Die) nei panni
di Shriek e l’attore inglese Stephen
Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film
uscirà in autunno al cinema.
Lo scorso luglio, il regista
David Ayer aveva condiviso attraverso i suoi
profili social una
lunga lettera di sfogo a proposito di Suicide
Squad e della versione originale del cinecomic
che non abbiamo mai visto al cinema (e ribattezzata Ayer
Cut sulla scia della
Snyder Cut di Justice
League).
Sembrava che con quella lettera il
regista avesse finalmente messo un punto sull’intera vicenda, anche
perché la Warner Bros. ha più volte ribadito di non essere
interessata ad impegnarsi in un’operazione simile a quella messa in
piedi per la distribuzione del taglio originale del cinecomic di
Zack Snyder. Tuttavia, sembra che Ayer non sia
ancora pronto a lasciarsi definitivamente alle spalle
quell’esperienza…
Di recente, infatti, attraverso le
storie di Instagram, il
regista è tornato a condividere due nuovi scatti, uno dei quali è
chiaramente tratto dalla “sua” versione di Suicide
Squad, in cui è possibile vedere il Joker di
Jared Leto circondato da coltelli, pistole e altre
tipologie di armi, che insieme formano una sorta di cerchio
perfetto (e che ricorda un momento presente anche nella versione
cinematografica).
L’altro scatto, invece, che sembra
tratto piuttosto da un momento dal dietro le quinte, ci mostra il
Sacerdote dalla testa di capra, un membro della banda del Clown
Principe del Crimine che ha aiuto il supercriminale ad evadere
dall’Arkham Asylum, quando ha rapito la dottoressa Harleen Quinzel
e l’ha trasformata in una sorta di versione ancora più distorta di
se stesso, ossia Harley Quinn.
La famigerata “versione originale” di Suicide Squad
Negli corsi degli anni, David Ayer ha parlato più e più volte del
fatto che il film Suicide
Squad arrivato nelle sale non era la versione che lui
aveva inizialmente pianificato, con la Warner Bros. che, sulla scia
del malcontento generato da
Batman v Superman: Dawn of Justice, è intervenuta
pesantemente durante la post-produzione per alleggerire i toni del
film ed evitare che anche l’opera di Ayer venisse percepita come
eccessivamente cupa.
Sulla scia della campagna lanciata
dai fan di Zack
Snyder per la release del suo taglio
di Justice
League (campagna che è riuscita a portare all’effettiva
distribuzione del film), Ayer ha incoraggiato i fan a
fare lo stesso nei confronti della sua versione
di Suicide
Squad, con alcuni che hanno effettivamente cercato di
promuovere la causa. Da allora, la Warner Bros. ha specificato che
lo studio non ha intenzione di distribuire la Ayer Cut.
Andrew Garfield potrebbe non aver trascorso
molto tempo nell’iconico costume rosso e blu di Spider-Man, ma è chiaro che si tratta di un
ruolo a cui l’attore britannico tiene ancora oggi moltissimo.
Mentre i fan continuano a sperare in
una sua apparizione nell’attesissimo
Spider-Man: No Way Home, durante una recente
intervista con
Sirius XM (via
Cinema Blend), Garfield ha avuto modo di parlare dell’eredità
di un personaggio così iconico come quello dell’Uomo Ragno e di
riflettere sul perché non ci dovrebbe essere alcun tipo di problema
nel vedere tutte queste diverse iterazioni dell’arrampicamuri sul
grande schermo.
“È come Amleto o Macbeth. Non ne
hai mai abbastanza di Amleto o Macbeth. La cosa bella è che
chiunque può identificarsi con il personaggio e immaginarsi dietro
quel costume, proprio perché è l’unico supereroe coperto dalla
testa ai piedi. Non vedi il suo colore della pelle, non vedi se è
un uomo o una donna. Ecco perché, secondo me, è il supereroe più
amato a livello universale, in ogni cultura, da ogni razza”,
ha dichiarato l’attore.
“Inoltre, penso che in Peter
Parker ci sia un senso dell’ordinario in cui davvero tutti possono
identificarsi”, ha aggiunto. “Inoltre, sono anche un fan,
ecco perché quando il mio mandato è terminato e il testimone è
passato a Tom Holland, ero felice e molto eccitato. Spider-Man è
stato il mio primo costume di Halloween. Avrà avuto tre anni, più o
meno. Mia madre lo realizzò usando del feltro. Era
bellissimo.”
E a proposito della sua infanzia, in
un’altra intervista con
Total Film, Andrew Garfield ha avuto modo di spiegare cosa
abbia significato per lui avere l’opportunità di portare sul grande
schermo un ruolo che sognava praticamente da quando era soltanto un
bambino.
“Sapevo che uno degli aspetti
più difficili da gestire sarebbe stata l’esplosione della fama, ma
non avrei mai potuto rifiutare l’opportunità di interpretare il mio
personaggio preferito di sempre”, ha dichiarato. “Sapevo
che dopo quel ruolo sarebbero arrivate tante cose belle, ma ero
anche consapevole che avrebbe potuto rappresentare una sorta di
‘prigione dorata’. Sapevo che avrei dovuto bilanciare quel ruolo
con la mia attività in teatro e con l’attesa per quel prossimo
ruolo che mi avrebbe permesso di essere ancora un attore e non una
star. Non ho assolutamente nulla contro le star del cinema, ma
l’idea di esserlo non fa per me.”
Il regista Zack Snyder non ha mai nascosto il fatto che
il suo lavoro con Warner Bros. e DC sia stato fortemente
influenzato dall’opera di Frank Miller, in
particolare dalla miniserie a fumetti Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro del
1986.
Snyder ha incluso diversi
riferimenti a quella serie nel suo Batman v Superman: Dawn of Justice, tra cui il
famoso costume indossato dal Crociato di Gotham per combattere il
figlio di Krypton e diverse inquadrature che sembravano riprodurre
le tavole del fumetto originale. Anche in
Zack Snyder’s Justice League c’è un esplicito
riferimento alla miniserie di Miller, nell’epilogo, quando vediamo
Batman in piedi in cima al Bat-Tank.
Ora, in un’intervista contenuta
all’interno del podcast
The Beard and The Bald, è stato proprio Frank
Miller a commentare l’influenza che la sua opera seminale
ha avuto nei lavori di Snyder. “Sono trascorsi ormai un po’ di
anni da quando tutto questo è iniziato, quindi penso di poter dire
che all’inizio ha avuto una reazione contrastante. Ora che invece
ho avuto modo di elaborare la cosa e considerare l’intera questione
nella sua interezza, posso affermare che si tratta di qualcosa di
grandioso”, ha spiegato il celebre fumettista.
“Il ritorno del Cavaliere Oscuro
è stato davvero il fumetto che ha cambiato la mia carriera e da
allora ho visto il cinema e il mondo del fumetto contaminarsi a
vicenda”, ha aggiunto Miller. “Ho tratto grandi benefici
da quella miniserie e così anche Zack e tutti gli altri cineasti.
Penso che ad oggi quel tipo di rapporto si possa definire
sano.”
L’influenza di “Batman: Il Ritorno
del Cavaliere Oscuro” sul cinema di Zack Snyder
Marcia Lucas,
storica montatrice della saga di Star Wars, nonché ex moglie di George Lucas,
ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla nuova trilogia
durante una recente intervista con J.W. Rinzler (via
CBM) che sarà contenuta all’interno del suo nuovo libro
“Howard Kazanjian: A Producer’s Life”.
Lucas ha vinto un Oscar grazie a
Una nuova speranza e in seguito ha lavorato anche al
montaggio de L’impero colpisce ancora (in qualità di consulente) e
Il ritorno dello Jedi. Stiamo dunque parlando di una
vera e propria autorità in materia che, tuttavia, non sembra essere
una grande fan della direzione che ha preso la saga attraverso la
trilogia sequel, nonostante riconosca le abilità di
Kathleen Kennedy, presidente di Lucasfilm da lei
stessa definita “donna meravigliosa, intelligente e
brillante”.
Parlando con Rinzler (l’intervista
risale al periodo tra l’uscita de Gli Ultimi Jedi e
L’ascesa di Skywalker), Maria Lucas ha
dichiarato: “Ora che si trova a capo della Lucasfilm, mi sembra
che Kathleen Kennedy e J.J. Abrams non abbiano la più pallida idea
di cosa sia Star
Wars. Non lo capiscono. Quando ho visto il film in cui Han Solo
è stato ucciso ero furiosa. Non c’era davvero alcun motivo per
farlo. Ho pensato che non riuscissero a capire né la storia dei
Jedi né la magia di Star Wars.”
“Ti sei sbarazzato di Han Solo?
Poi, alla fine de Gli Ultimi Jedi, fanno disintegrare Luke. Hanno
ucciso Han Solo. Hanno ucciso Luke Skywalker. E non hanno più la
principessa Leia. E vogliono far uscire un film ogni anno”, ha
aggiunto. “Pensano che sia importante rivolgersi ad un pubblico
femminile ed ecco che il protagonista principale è una donna, che
dovrebbe avere dei poteri Jedi, solo che non sappiamo chi sia o
perché li abbia. Fa schifo. Le storyline sono terribili. Davvero
pessime. Puoi citarmi.”
Il grande successo della saga di
Star Wars
La trilogia originale
di Star
Wars è ormai entrata nell’immaginario collettivo.
I film hanno dominato e alimentato la cultura pop, grazie anche
alla produzione di spin-off, prequel, fumetti, videogiochi e serie
tv. Dopo la trilogia originale, tra il 1999 e il 2005 venne
realizzata la trilogia prequel, passato alla storia per aver
suscitato numerosi reazioni contrastanti, anche tra i membri dello
stesso fandom della saga.
La recente trilogia sequel,
conclusasi ufficialmente a dicembre 2019 con L’ascesa
di Skywalker, ha riacceso quel fervore culturale che
circonda questa storia multigenerazionale ormai da anni. Ad
oggi, Star
Wars è il secondo franchise con il maggiore incasso
di tutti i tempi.
Spider-Man 3 è considerato un po’ da tutti il
capitolo peggiore della trilogia di Sam Raimi, e tra i personaggi di quel film che
sono stati maggiormente criticati c’è sicuramente l’Eddie
Brock/Venom di Topher Grace, tant’è che nessuno ha mai
reclamato un effettivo ritorno dell’attore nei panni del simbionte
alieno.
In effetti, nell’attesissimo
Spider-Man:
No Way Home rivedremo moltissimi personaggi
apparsi nei precedenti franchise dedicati all’Uomo Ragno, ma su un
eventuale presenza di Grace nei panni di Venom non è mai trapelato
nulla. Non c’è ragione di credere che l’attore tornerà ad
interpretare il personaggio, ma sappiamo bene che ora che il
Multiverso è diventato a tutti gli effetti una realtà all’interno
del MCU, tutto è possibile.
Ad ogni modo, durante un recente
Q&A su
Reddit (via
CBM) in occasione della promozione della serie Home
Economics, un fan ha chiesto a Topher Grace se sarà effettivamente presente
nel cinecomic in arrivo nelle sale a dicembre. A quel punto,
l’attore ha ben pensato di ironizzare sulla questione, rivelando di
conoscere l’intera storia del film, concedendosi numerosi
spoiler.
“Per favore, deve restare fra
noi. Sì, sono nel film”, ha detto Grace. “La storia ha
inizio con Peter Parker che è ormai seccato dal fatto che tutti
conoscono la sua vera identità. Poi, iniziano ad accadere tutta una
serie di cose folli a causa di Doctor Strange, con Doc Ock che
arriva nella sua dimensione. Poi, da quei ‘cerchi di energia’
saltano fuori anche Electro e Green Goblin, esclamando: ‘È l’ora
della disinfestazione’. Poi arriviamo io e Tom Hardy: combattiamo e
alla fine ho io la meglio. Non è neanche uno scontro, in realtà:
gli spacco subito il cu*o. Non voglio rivelare troppo, ma ci
saranno anche degli attori dalla serie degli anni ’70 su
Spider-Man, e poi anche Aquaman e il Batman di Ben Affleck. Ah, e
grazie alla Disney anche il fantasma di Han Solo da L’ascesa di
Skywalker e il robot Eve da Wall-E.”
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel Studios e da Amy
Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle
sale americane il 17 dicembre 2021.
Dopo aver esordito con successo nel
2016 con il controverso Raw, la regista
francese Julia Docurnau è ora la seconda donna
nella storia del Festival di Cannes ad aver vinto la Palma d’oro.
Tale premio le è stato assegnato per il suo secondo lungometraggio,
Titane, incentrato su
Alexia (Agathe Rousselle), la
quale sin da bambina adora le automobili, specialmente dopo che un
incidente le ha donato una placca di titanio nella testa.
Cresciuta, Alexia è poi diventata una donna gonfia di rabbia e
amore represso, che la trasformeranno in un essere ibrido e nuovo.
Perché la metamorfosi si completi, però, si trova a dover scoprire
la forza potente che muove le cose del mondo: l’essere umani.
Titane, come affermato dalla regista, è un vero manifesto
della nostra contemporaneità fluida e del cinema del futuro,
materia pulsante densa di risonanze.
Un film unico, provocatorio e
innovativo, che attraversa l’immaginario techno-rock-pop new
pangender. Nel film, distribuito in Italia da I Wonder
Pictures a partire dal 1 ottobre, recita anche l’attore
Vincent Lindon, celebre per film
recenti come La legge del mercato e In guerra. Giunto a
Roma per presentare Titane, Lindon non ha mancato di
raccontare la genesi del film, affermando che durante la lettura
della sceneggiatura ha avvertito una “una sensazione animale,
che non mi ha permesso di formulare alcun pensiero razionale circa
il modo in cui avrei affrontato il personaggio o come questo
sarebbe stato recepito. Tutto quello che sentivo era il bisogno di
interpretarlo e non permettere ad altri di
impossessarsene”.
Nel film Lindon interpreta Vincent,
capo dei vigili del fuoco alla disperata ricerca del figlio Adrien,
scomparso anni prima e che crederà di ritrovare in Alexia. Si
tratta di un ruolo che ha richiesto all’attore una notevole
trasformazione fisica, per la quale si è preparato per mesi.
Nonostante ciò, Lindon ha raccontato che non si tratta di un cambio
di direzione della sua carriera, poiché “non ho mai avuto un
piano, né ho mai riflettuto su ciò che avrei voluto fare come
attore. Non cerco ruoli complicati o sempre più ambiziosi, ma
quello che accade è che con il passare del tempo io cambio, il mio
modo di pensare cambia, cambia anche il mondo. Questo ruolo non è
stato un rischio se non dal punto di vista psichico”.
“L’incontro con il personaggio è
certamente molto complesso. – continua Lindon – Si tratta
come di dar vita ad un baratto e perché questo funzioni occorre ci
sia soddisfazione da entrambe le parti. Per me un buon affare è che
io mi senta fortunato ad interpretare un personaggio e che qualcosa
di questo mi rimanga addosso, cambiando per sempre qualcosa di me.
Naturalmente il personaggio allo stesso modo deve essere contento
di avere me come sua rappresentazione. Un mio amico una volta mi
disse una cosa che mi colpì molto, ovvero che devo stare molto
attento, perché quei personaggi sono io, sono la mia bocca, la mia
mente”.
Vincent Lindon in una scena del film Titane
Parlando del film, invece, Lindon lo
descrive come “una storia d’amore”, sostenendo che oltre
ciò che appare in un primo momento si tratta di un’opera
“ricchissima di tematiche, dal genere all’identità. Si riflette
su cosa sia il maschile, il femminile, cosa voglia dire la
paternità, la maternità, l’essere figlio. È un’opera molto
complessa che parla però della nostra contemporaneità.” In
conclusione dell’incontro l’attore si concentra poi sul descrivere
la necessità di fare del cinema politico. “Se un film riesce a
scatenare delle riflessioni su ciò che ci circonda in chi prima
quelle riflessioni non le faceva, è una vittoria. L’Italia vanta
una ricchissima tradizione di cinema politico, con autori come De
Sica, Pasolini, Monicelli o altri ancora.”
“All’epoca c’era quasi l’obbligo
morale di raccontare qualcosa che potesse essere utile alla
comunità. Oggi anche la Francia sta producendo diversi film che
testimoniano ciò che siamo oggi, tanto nel bene quanto nel
male.”. In ultimo, Lindon commenta l’apertura del
Cinema Troisi, dove Titane sarà
proiettato in esclusiva dal 21 settembre, affermando che
“aprire un nuovo cinema di questi tempi è altrettanto un atto
politico. Io non so dire cosa succederà al cinema nei prossimi
anni, se cambierà ancora e come. So però che rimango un fervente
sostenitore della sala cinematografica. Trovo che sia più bello
quando dobbiamo alzare gli occhi per guardare qualcosa, piuttosto
che abbassarli, come purtroppo avviene quando si guarda un film sul
proprio smartphone”.
Nel corso della sua carriera il
regista John Hillcoat ha realizzato pochi ma
affascinanti film. In particolare lo si ricorda per opere di genere
come Ghosts… of the Civil Dead, La proposta e
The Road. Uno dei suoi
lungometraggi più apprezzati e noti è poi anche il western
Lawless (qui la recensione), uscito nel
2012 e per il quale Hillcoat è tornato a collaborare con un suo
amico di vecchia data, il musicista Nick Cave. I
due, conosciutisi già negli anni Ottanta quando Hillcoat ha
realizzato dei videoclip per la band di Cave, i The Bad
Seeds, hanno ritrovato in questo progetto un racconto di
grande fascino.
La sceneggiatura, scritta proprio
da Cave, è basata sul romanzo La contea più fradicia del
mondo, scritto da Matt Bondurant. Nel dar
vita a questo testo, lo scrittore si era ispirato alla vera vicenda
che vide coinvolti suo nonno e dei prozii, i quali si affermarono
agli inizi del Novecento come fuorilegge nell’era del
proibizionismo. Ad attrarre in particolare Hillcoat e Cave vi era
il fatto che i Bondurant non fecero la fine che di solito fanno i
gangster, ma anzi si affermarono come imprenditori cambiando poi
vita. Lawless si presentava dunque come l’occasione per
dar vita ad un western che presentasse però elementi insoliti
rispetto ai canoni del genere.
Presentato al Festival di Cannes e
interpretato da un ricco cast di star di Hollywood, il film ha poi
ottenuto una buona accoglienza di critica e pubblico,
distinguendosi tra i suoi simili e ottenendo sempre più seguito nel
corso degli anni. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Lawless: la trama del film
Ambientato nei primi anni Trenta,
durante il periodo del proibizionismo statunitense, il film ha per
protagonisti i fratelli Bondurant, della contea di Franklin, in
Virginia. I tre sono Howard, reduce della Prima
guerra mondiale, il carismatico e irascibile
Forrest e Jack, il più giovane.
La loro attività comune è quella di gestire una distilleria
clandestina di grande successo in quel territorio. Con l’aiuto
dell’amico Cricket Pate, infatti, i tre fratelli
utilizzano un bar come facciata per nascondere le loro attività
illegali, tenendosi anche alla larga dai guai che gli altri
gangster della zona potrebbero causargli.
La loro precaria tranquillità viene
però spezzata dall’arrivo dell’avvocato Mason
Wardell e dello sceriffo Hodges, i quali
presentano ai Bondurant l’agente Charley Rakes.
Quest’ultimo chiede ai tre fratelli una percentuale sui loro
profitti in cambio del silenzio delle autorità sulle loro
operazioni di contrabbando. Decisi a non cedere, i tre si
troveranno a dover dar vita ad una vera e propria guerra contro il
corrotto agente, che si dimostrerà pronto a tutto pur di ottenere
ciò che chiede. I Bondurant dovranno dunque difendere la loro
attività, la loro vita e quella delle persone amate, come la
cameriera Maggie Beauford e la giovane
Bertha Minnix.
Lawless: il cast del film
Come anticipato, il film vanta la
partecipazione di numerosi attori di fama internazionale. Ad
interpretare i tre fratelli Bondurant si ritrovano ad esempio
Jason Clark nel
ruolo di Howard, Tom Hardy, nei
panni di Forrest e Shia LaBeouf in
quelli del giovane Jack. Per calarsi meglio nel ruolo, quest’ultimo
decise di prendere parecchi chili di peso come anche di bere
costantemente dell’alcol. Quest’ultima abitudine, in realtà, lo
portò ad avere diversi scontri con gli altri membri del cast, in
particolar modo con lo stesso Hardy. Il premio Oscar Gary Oldman,
invece, compare nel ruolo del gangster Floyd Banner.
A ricoprire il ruolo dell’agente
corrotto Charley Rakes si ritrova Guy Pearce,
mentre Bill Camp è lo sceriffo Hodges e
Tim Tolin l’avvocato Mason Wardell. Dane DeHaan,
celebre per film come Chronicle, The Amazing Spider-Man e
Valerian e la città dei mille pianeti, interpreta Cricket
Pate, amico dei Bondurant. Nel ruolo della figlia del pastore
locale, Bertha Minnix, vi è Mia Wasikowska,
mentre Jessica
Chastain è la cameriera Maggie Beauford. Quest’ultima
ha accetto il ruolo senza neanche leggere prima la sceneggiatura,
essendo una fan del regista. A spingerla ad accettare vi era anche
la possibilità per lei di misurarsi con un ruolo inedito.
Lawless: il trailer e dove vedere
il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Lawless
è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili,
Google Play, Apple iTunes, Tim Vision, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 20
settembre alle ore 21:15 sul canale
Cielo.
Asa Butterfield è
uno dei giovani attori più brillanti e capaci che il mondo delle
recitazione contemporaneo abbia potuto conoscere.
La sua carriera è iniziata
prestissimo e in tutti questi anni lui è stato in grado di
dimostrare che c’è tanto talento da vendere dietro quei magnetici
occhi azzurri.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Asa Butterfield.
Asa Butterfield film
1. Asa Butterfield: i film
e la carriera. La carriera di questo giovane attore è
iniziata nel 2006, a soli nove anni, con il film tv After
Thomas. In seguito ha lavorato subito nel cinema, apparendo in
Son of Rambow (2007), Il bambino con il pigiama a
righe (2008), Wolfman (2010) e Tata Matilda e il grande botto (2010). Nel 2011 appare
in Hugo Cabret, per poi lavorare in Ender’s Game (2013), X+Y (2014) e Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali (2016).
Tra i suoi ultimi film vi sono Lo spazio che ci unisce
(2017), The House of Tomorrow (2017), Journey’s
End (2017) e Then Came You (2019). Nel 2020 invece ha
interpretato Brandon Boyd nella serie di corti 50 States of Fright.
Nel 2021 torna nei panni di Otis Milburn nella
terza stagione di Sex Education. Nel 2022 sarà nel cast di Flux
Gourmet e interpreterà Isaac in CURS>R.
2. Non solo cinema, ma
anche serie tv. Nel corso della sua carriera, Asa
Butterfield non ha lavorato solo sul grande schermo, ma è apparso
anche in diverse serie tv. L’attore, infatti, ha lavorato alle
serie Ashes to Ashes (2008), Merlin (2008-2009) e
Sex Education (2019).
Asa Butterfield Spiderman
3. Era uno dei finalisti
per interpretare Spiderman. Nel corso della sua giovane
vita lavorativa, Asa Butterfield è riuscito a diventare uno degli
attori finalisti per aggiudicarsi il ruolo di Peter
Parker/Spider-Man, anche se poi è andato a Tom Holland.
4. Si era speculato molto
sul suo presunto ruolo. C’è stato un momento in cui il
nome dell’attore inglese era stato dato per certo come nuovo
interprete di Spider-Man. Tuttavia, questo non era vero, dando atto
a speculazioni infondate.
Asa Butterfield Instagram
5. Ha un profilo Instagram
ufficiale. Come tanti altri suoi colleghi, anche Asa
Butterfield ha deciso di aprire un proprio account Instagram
ufficiale, seguito da qualcosa come 2,3 milioni di persone. Il suo
è il profilo di un ragazzo ventiduenne qualunque, fatto di momenti
quotidiani e non, di foto divertenti ed ironiche, di momenti
condivisi con amici o i colleghi in ambito lavorativi.
Asa Butterfield Hugo Cabret
6. Lo ha aiutato ha
apprezzare maggiormente il cinema. Lavorare nel film
Hugo Cabret ha permesso ad Asa Butterfield di apprezzare
di più il cinema e le tante diverse arti che lo compongono.
L’attore, infatti, ha ammesso di aver imparato molto grazie alle
persone esperte che vi hanno lavorato.
7. Ha amato molto vedere i
film di Melies. Per prepararsi al ruolo, Butterfield ha
dovuto guardare parecchi film che il regista del film, Martin Scorsese, gli ha consigliato di vedere.
Vedere tutti questi film ha fatto nascere in lui l’amore verso
George Melies.
Asa Butterfield fidanzata
8. Gli sono state
attribuite diverse relazioni. Il giovane attore inglese
non ha mai rivelato nulla della sua vita privata. Tuttavia, ci
hanno pensato i giornali di gossip: una delle prime ragazze che
pare lui abbia frequentato sarebbe Ella Purnell. I
due si sono conosciuti sul set di Miss Peregrine – La casa dei
ragazzi speciali e pare che abbiano iniziato a frequentarsi
sin da subito, condividendo diverse foto sui rispettivi social e
passando anche le vacanze insieme. Tuttavia, pare che la storia sia
durata ben poco, restando soltanto amici. In passato, però, pare
che l’attore abbia frequentato anche la collega Hailee
Steinfeld, conosciuta sul set di Ender’s Game, ma
pare sia rimasto solo un rumor.
9. Avrebbe frequentato
anche Nina Dobrev. Recentemente, Asa è apparso con la
collega
Nina Dobrev sui diversi social media. I due hanno
girato il film The Came You, un teenage drama realizzato
nel 2018. Voci di corridoio li volevano fidanzati, ma i due, in
realtà, sono solo molto amici.
Asa Butterfield: età e
altezza
10. Asa Butterfield è nato
l’1 aprile 1997 a Islington, a Londra, e la sua altezza
complessiva corrisponde a 183 centimetri.
Divenuta celebre per il suo ruolo
nella serie X-Files, Gillian Anderson si
è imposta nei cuori dei suoi fan grazie al suo carisma e alle sue
doti attoriali. Negli anni ha saputo rinnovarsi, convincendo anche
in nuovi ruoli tanto in televisione quanto al cinema, e trovando
sempre dalla sua parte l’approvazione di critica e pubblico.
Ecco 10 cose che non sai di
Gillian Anderson.
Gillian Anderson: i suoi film
1. Ha recitato in alcuni
celebri film al cinema. L’attrice debutta sul grande
schermo con il film Hellcab – Un inferno di taxi (1997),
pero poi recitare in Basta guardare il cielo (1998) e
X-Files (1998), film tratto dall’omonima serie TV.
Successivamente l’attrice recita in La casa della gioia
(2000), L’ultimo re di Scozia (2006), Star System – Se
non ci sei non esisti (2008), X-Files – Voglio
crederci (2008), Johnny English – La
rinascita (2011), Sister (2012), Mister
Morgan (2013), Il palazzo del Viceré (2017),
Mistero a Crooked House (2017), Il tuo ex non muore
mai (2018) e Interferenze (2018).
2. È celebre per i ruoli
televisivi. La Anderson diventa particolarmente popolare
grazie alla serie X-Files, dove ricopre il ruolo della
protagonista Dana Scully dal 1993 al 2002 e di nuovo dal 2016 al
2018. Recita poi anche nelle serie Moby Dick (2011),
Grande speranze (2011), Hannibal
(2013-2015), The Fall: Caccia al serial killer
(2013-2016), Guerra e pace (2016), American Gods
(2017) e Sex
Education (2019-in corso). L’attrice ha inoltre
interpretato nel 2020 Margaret Thatcher nella quarta stagione di
The Crown. Nel 2021 sarà di nuovo protagonista nella
terza stagione di
Sex Education. In questo stesso anno sarà ancora
protagonista in una serie The First
Lady dove interpreterà Eleanor Roosvelt. Nel 2022 invece
sarà al cinema nel ruolo di Vivienne in White
Bird: A Wonder Story.
3. È stata anche
produttrice. La Anderson si è distinta anche come
produttrice, ricoprendo tale ruolo per la serie The: Caccia al
serial killer, dove era anche interprete.
Gillian Anderson è su Instagram e
Twitter
4. Ha un account su
Instagram. L’attrice è presente sul celebre social
network, dove ha un profilo seguito da 702 mila persone.
All’interno di questo è solita condividere fotografie e video
tratte dalle premiere a cui prende parte, ma anche immagini
scattate sui set dove ha lavorato. Non mancano poi anche foto
scattate in momenti di svago con amici o colleghi.
5. È anche su
Twitter. La Anderson possiede anche un proprio profilo su
Twitter, dove è seguita da 668 mila persone. Qui l’attrice è solita
condividere novità riguardo i suoi progetti da interprete, ma anche
esprimere la propria opinione su fatti d’attualità e rispondere
alle curiosità dei propri fan.
Gillian Anderson in American
Gods
6. Ha abbandonato la
serie. Nella serie American Gods l’attrice ha
interpretato il ruolo di Media, la dea dei mass media, dei social
network e dell’intrattenimento, maestra della manipolazione e
portavoce dei Nuovi Dei. L’attrice non ha fornito concrete
motivazioni riguardo il suo abbandono, limitandosi a confermare che
non avrebbe preso parte alla nuova stagione.
Gillian Anderson in The Crown
7. Ha interpretato un
importante personaggio nella quarta stagione. Dopo aver da poco
diffuso la terza stagione della serie The Crown,
Netflix ha annunciato che la Anderson ricoprirà il ruolo di
Margaret Thatcher nella quarta stagione della serie. Importante
figura del panorama politico britannico, la Thatcher è stata primo
ministro dal 1979 al 1990. Ruolo gli è valso la vittoria agli
Emmy Awards come miglior interprete non protagonista per una serie
drammatica.
Gillian Anderson: il suo 2011
8. È stata tra i
protagonisti di una celebre serie TV. Nel 2021 l’attrice è
tornata ad interpretato un ruolo di rilievo nella
terza stagione Sex Education, ovvero quello di Jean
Milburn, madre del protagonista interpretato da Asa
Butterfield.
9. Ha recitato in un nuovo
film. Tra i progetti del 2019 dell’attrice si annovera il
film The Sunlit Night, dove recita al fianco dell’attore
Zach Galifianakis. Il film, una commedia
romantica, segue le vicende di Frances e Yasha, le quali
intraprendono un viaggio verso la Norvegia, dove ognuna delle due
ha un compito da svolgere.
Gillian Anderson età e
altezza
10. Gillian Anderson è nata
a Chicago, nell’Illinois, Stati Uniti, il 9 agosto 1968.
L’altezza complessiva dell’attrice è di 160 centimetri.
Oggi Apple ha
svelato il trailer di Finch,
il nuovo film con Tom Hanks che uscirà in tutto il mondo
il 5 novembre su
Apple TV+.
In Finch,
un uomo, un robot e un cane formano un’improbabile famiglia; è la
storia dell’’avventura potente e commovente di un uomo alla ricerca
di un modo per assicurarsi che il suo amato compagno a quattro
zampe venga accudito anche dopo la sua morte. Tom Hanks interpreta
Finch, un ingegnere di robotica tra i pochi sopravvissuti a un
cataclisma solare che ha trasformato il mondo in una landa
desolata. Finch da dieci anni vive in un bunker sotterraneo e ha
costruito un mondo tutto suo che condivide con il suo cane
Goodyear; preoccupato per le sue sorti ha realizzato un robot
(interpretato da Caleb Landry Jones) a cui insegnerà a vegliare su
Goodyear quando lui non sarà più in grado. Mentre il trio si
imbarca in un pericoloso viaggio in un desolato West americano,
Finch si sforza di mostrare alla sua creazione, che si fa chiamare
Jeff, la gioia e la meraviglia di cosa significhi essere ancora
vivi. Il loro viaggio è lastricato di sfide, ma anche di umorismo,
poiché è difficile per Finch spingere Jeff e Goodyear ad andare
d’accordo, almeno quanto lo è per lui gestire i pericoli di questo
nuovo mondo.
Regia:
Miguel Sapochnik Cast:
Tom Hanks, Caleb Landry Jones Sceneggiatura:
Craig Luck, Ivor Powell Produttori:
Kevin Misher, Jack
Rapke, Jacqueline Levine, Ivor Powell Produttori Esecutivi:
Robert Zemeckis, Miguel Sapochnik, Adam Merims, Craig Luck,
Andy, Berman, Frank Smith, Naia Cucukov
Apple
TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti,
lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini
e famiglie ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi
preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple
TV+ è diventato il primo servizio di streaming completamente
originale lanciato in tutto il mondo e ha presentato in anteprima
più successi originali e ricevuto più riconoscimenti di premi più
velocemente rispetto a qualsiasi altro servizio di streaming
al suo debutto.
Dopo il successo di critica e di
pubblico del suo primo film, Mio Fratello Rincorre i
Dinosauri, il regista Stefano Cipani torna
dietro la macchina da presa con Educazione
Fisica, opera interpretata da Angela
Finocchiaro, Giovanna Mezzogiorno,
Raffaella Rea,
Sergio Rubini e Claudio Santamaria.
Educazione
Fisica è tratto dal testo teatrale La
Palestra di Giorgio Scianna, la
sceneggiatura è firmata da Damiano e Fabio
D’Innocenzo, a Fabio Cianchetti è
affidata la direzione della fotografia, la scenografia è di
Ivana Gargiulo mentre i costumi sono a cura di
Catia Dottori ed il montaggio di Jacopo
Quadri.
Educazione
Fisica è una coproduzione italo-polacca. Una
produzione Paco Cinematografica con Rai
Cinema in coproduzione con Agresywna
Banda, in collaborazione con Cinecittà
SpA. Il film sarà interamente girato presso il Teatro 8 di
Cinecittà.
I produttori Isabella
Cocuzza e Arturo Paglia di Paco
Cinematografica hanno dichiarato: “Stefano Cipani è un autore
talentuoso e originale. Siamo fieri di sostenerlo ed accompagnarlo,
ancora una volta, nell’espressione della sua creatività in questo
nuovo ed ambizioso progetto”.
Nicola Maccanico,
Amministratore Delegato di Cinecittà SpA, ha aggiunto: “Siamo
in una stagione di ritorni al cinema, ma anche nei mesi precedenti
Cinecittà non ha mai smesso di produrre e accogliere nuove storie
di grandi autori, progetti internazionali, film indipendenti, serie
e show per la tv. Il nostro obiettivo, nei prossimi mesi, sarà
quello di continuare a farlo in modo e misura più ampi. Ci fa
particolarmente piacere ospitare un giovane talento come Stefano
Cipani e che la macchina produttiva sia guidata da soggetti di
esperienza come Arturo Paglia e Isabella Cocuzza per Paco,
accompagnata da un cast di interpreti molto amati dal pubblico. È
bello accogliere un progetto che unisce storie ed energie diverse,
che coniuga talenti, ricerca drammaturgica, esperienza, arte.
Vogliamo diventare la casa creativa di questi progetti con
l’ambizione di svolgere un ruolo centrale per l’industria
cinematografica italiana in modo da portare agli spettatori una
stagione di visioni, storie e spettacolo ancora più
ricca”.
The Eyes of Tammy
Faye (Gli Occhi di Tammy Faye) diretto da
Michael Showalter sarà il film di apertura della
sedicesima edizione della Festa del Cinema
di Roma, che si svolgerà dal 14 al 24 ottobre 2021 presso
l’Auditorium Parco della Musica con la direzione artistica di
Antonio Monda, prodotta dalla Fondazione Cinema per Roma presieduta
da Laura Delli Colli, Direttore Generale Francesca Via.
Il film, basato su una storia vera,
narra la straordinaria ascesa, caduta e redenzione della
telepredicatrice Tammy Faye Bakker, interpretata da Jessica Chastain. Fra gli anni Settanta e
Ottanta, Tammy Faye e il marito Jim Bakker (Andrew
Garfield) fondarono il più importante network
televisivo religioso statunitense, realizzarono un grande parco
divertimenti e raggiunsero il successo grazie al loro messaggio di
amore, benevolenza e prosperità. Tammy Faye diventò una leggenda
per le sue ciglia, il suo modo di cantare e il suo entusiasmo
nell’accogliere persone di ogni estrazione sociale. Nel corso degli
anni, tuttavia, irregolarità finanziarie, rivalità e scandali
rovesciarono quell’impero multimilionario così accuratamente
costruito.
“Sono estremamente felice di
inaugurare la sedicesima edizione della Festa del Cinema di Roma
con The Eyes of Tammy Faye, una vicenda avvenuta realmente in
America, che rivela una verità valida in ogni parte del mondo:
dietro ogni moralista si celano sempre personalità e circostanze
complesse – ha detto Antonio Monda – Diretto
brillantemente da Michael Showalter, è interpretato
meravigliosamente da tutti gli interpreti, sui quali svetta una
straordinaria e indimenticabile Jessica Chastain”.
C’è molto entusiasmo attorno
all’uscita di Eternals questo
novembre, e non solo perché il pubblico avrà finalmente la
possibilità di fare la conoscenza di alcuni nuovi potenti
supereroi. Il film, infatti, aprirà le porte a innumerevoli nuove
possibilità in termini di narrazione, inclusa la potenziale
comparsa dei mutanti e forse anche di Galactus (reimmaginarlo come
un Celestiale avrebbe senso).
Chiaramente, solo il tempo ci dirà
cosa i Marvel Studios hanno in serbio, ma
sembra ormai già chiaro che alcuni di questi nuovi personaggi si
riuniranno insieme ai Vendicatori, dal momento che il gruppo sembra
giocare un ruolo attivo negli affari della Terra. In quest’ottica,
il personaggio di Ikaris interpretato da Richard Madden potrebbe tranquillamente
candidarsi a nuovo leader dei Vendicatori, e ora è stato proprio
l’attore a commentare la cosa in un’intervista con Total Film (via
CBM).
“Non lo so. So che è un buon
leader e un buon soldato. Se questi sono due tratti di cui hai
bisogno per guidare i Vendicatori, allora li ha”, ha spiegato
Madden. “Ma non sono assolutamente in grado di prevedere una
cosa del genere”. Nella stessa intervista, Madden ha anche
parlato di ciò che più lo ha entusiasmato a proposito di Ikaris.
“Non lo vedo come un classico supereroe. Lo vedo soprattutto
come un uomo, un personaggio alquanto complesso. Sai, i supereroi
hanno gli occhi laser. I supereroi possono volare. Quindi, ci sono
molti parallelismi. Ma come personaggio, come essere umano, non ho
mai visto nessuno come lui prima d’ora.”
“Il concept alla base di questi
personaggi è che Chloé Zhao voleva scavare nel profondo della loro
storia. Sono persone che sono vive da tantissimo tempo e che hanno
sperimentato tantissime diverse”, ha continuato Madden. “È
questo l’aspetto che mi ha davvero incuriosito: il modo in cui
queste persone interagiscono tra loro e con il resto del mondo,
quando hanno già visto tutto e hanno già fatto tutto. È stato
affascinante.”
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Carter è una serie
drammatica del 2018 creata da Garry Campbell per CTV DRAMA CHANNEL.
La serie è prodotta da Garry Campbell e Victoria Hirst. Produttori
esecutivi sono Garry Campbell, Teza Lawrence, Scott Smith, Michael
Souther e John Tinker. Carter racconta le avventure di un
attore hollywoodiano che ha raggiunto la fama come detective in una
serie poliziesca e che si troverà alle prese con dei veri casi
polizieschi, in una cittadina apparentemente tranquilla sul lago
Ontario.
Carter: quando esce e dove vederla in streaming
Carter è uscita
nel 2018. In Italia Carter arriva su Sky prima visione su
Sky Investigation martedì 21 settembre alle 21:15. Carter in
streaming è disponibile su NOW.
Carter: trama e cast
Dopo un break down nervoso avvenuto
sotto i flash dei paparazzi, il canadese Harley Carter, la star di
una serie tv crime drama statunitense di enorme successo, decide di
prendersi un momento di pausa da Hollywood, nella speranza di non
compromettere ulteriormente la sua carriera nascondendosi dai
riflettori. Torna così nella sua cittadina natale nell’Ontario, ma
una volta lì si rende conto che prendere le distanze dal suo alter
ego televisivo è pressoché impossibile. Nel giro di poco, infatti,
si ritrova a indagare su casi reali usando le tecnich investigative
imparate sul set. A fargli da guida l’amica d’infanzia Sam Shaw
che, a differenza sua, è una vera detective della polizia. Riuscirà
Carter a trovare un nuovo equilibrio e a ritrovare se stesso? E
soprattutto, riuscirà a scoprire il mistero che si nasconde dietro
l’improvvisa sparizione di sua madre, avvenuta parecchi anni
prima?
Jerry O’Conell
(Crossing Jordan, Burning Love, Mistresses, Billions) è il
protagonista di questa crime-comedy, Harley Carter. Insieme a lui
Sydney Tamiia Poitier (Veronica Mars, Chicago P.D.)
nei panni di una detective amica di Carter e Kristian Bruun
(Orphan Black, I misteri di Murdoch).
In Carter
protagonisti sono Jerry O’Connell come Harley
Carter, Sydney Tamiia Poitier nei panni del
detective Sam Shaw, Kristian Bruun come Dave
Leigh, Brenda Kamino come Dot Yasuda e
Lyriq Bent come Joyce Boyle. Nel cast anche
Denis Akiyama come Koji Yasuda (stagione 1),
Varun Saranga come agente junior Vijay Gill, Matt
Baram come Evidence Tech Wes Holm e Naomi
Snieckus come medico legale Delilah Halsey.
Carter 2 stagione
Carter 2 è la seconda stagione della serie Carter creata da
Garry Campbell per CTV DRAMA CHANNEL.
St 2 episodio 1: Harley acquisisce il suo primo caso da solista
come investigatore privato per trovare Gretchen, la moglie del suo
primo cliente, Neil Jacott, che è scomparsa. Il nuovo capo della
polizia Joyce Boyle, non crede negli istinti idioti di Harley fino
a quando la signora Jacott non chiama il cellulare di suo marito
Neil e conferma che è stata effettivamente rapita.
St 2 episodio 2: Harley affronta un sicario molto simile alla
morte con un dito reciso.
St 2 episodio 3: Harley è costretto ad addestrare il suo
sostituto millantatore, la star di Hollywood David Arquette, mentre
indaga sulla strana morte di un mafioso vicino a un lago. Quella
che inizia come un’aspra rivalità si trasforma rapidamente in una
“banterica” relazione tra amici poliziotti.
St 2 episodio 4: Harley e Dave vanno sotto copertura in una
compagnia di assicurazioni per trovare un assassino.
St 2 episodio 5: Sam diventa principessa e agente di polizia
mentre va sotto copertura come un’ereditiera che le somiglia, per
catturare un ladro di gioielli.
St 2 episodio 6: Un omicidio manda Harley e Dave in una colonia
di nudisti per indagare, dove Dave fa di tutto mentre è sotto
copertura.
St 2 episodio 7: Harley e Dave prendono il caso della superstar
del curling Ronnie Hart, accusata di aver messo in ginocchio la sua
concorrenza.
St 2 episodio 8: Dave finisce sopra la sua testa quando fa una
connessione amorosa.
St 2 episodio 9: Il vecchio agente di Harley, Vijay, assume
Dave e Carter per trovare il suo potenziale fidanzato
scomparso.
St 2 episodio 10: Harley mette in scena una scena di Call
Carter quando un’ondata di attacchi bizzarri colpisce la North Bay
e la figlia del precedente capo della polizia, Abigail
Pershing-Lin, si presenta per aiutare. O c’è lei dietro l’intero
schema?
Gli episodi della prima stagione di Carter
St. 1 episodio 1: Il detective televisivo Harley Carter torna
nella sua città natale di North Bay e si unisce ai suoi due amici
d’infanzia per risolvere un mistero di omicidio e cancellare il
nome del suo custode che ha ammesso prematuramente di aver commesso
un crimine che non ha commesso.
St. 1 episodio 2: Harley e Sam riaprono un caso irrisolto
aspettandosi un vicolo cieco, ma scoprono una prospettiva
completamente nuova del crimine.
St. 1 episodio 3: Harley ha indagato quando un incidente di
routine diventa un’indagine per omicidio.
St. 1 episodio 4: Harley scopre che sparare alle persone non è
così facile durante un’indagine sulla morte di un imprenditore
tecnologico.
St. 1 episodio 5: Harley indaga sulla morte di un uomo in un
parcheggio.
St. 1 episodio 6: Mentre Harley partecipa a un matrimonio, un
brutale attacco scopre un oscuro segreto.
St. 1 episodio 7: Harley ha il compito di risolvere l’omicidio
di una famosa mascotte giapponese.
St. 1 episodio 8: Harley e Sam indagano sull’omicidio di un
odioso shock-jock.
St. 1 episodio 9: Mentre Harley e i suoi amici si prendono un
fine settimana, la scoperta di un vecchio corpo porta a un nuovo
caso.
St. 1 episodio 10: Cassidy Lenox, la showrunner di Call Carter,
si presenta a North Bay e Harley deve decidere se tornare a
Hollywood o restare in Canada.
La serie Hawkeye metterà finalmente il personaggio di
Occhio di Falco al centro della storia, nonostante Clint Barton
esista nel MCU da quasi un decennio. Prima del
debutto della serie su Disney+ e prima di scoprire in che modo
il personaggio di Kate Bishop raccoglierà la sua eredità, ci sembra
opportuno dare un’occhiata alle battaglie più incredibili di Clint
nell’universo condiviso.
1Lo sterminio della Yakuza da parte di
Ronin (Avengers: Endgame)
Usando l’identità di Ronin, Occhio di Falco ha
sterminato le organizzazioni criminali di tutto il mondo per
diventare un vigilante. Ha teso un’imboscata ai membri della Yakuza
e li ha brutalmente eliminati tutti in una scena estesa in cui
Clint li affetta con la sua spada. L’aspetto divertente di questa
scena è stato che i suoi avversari hanno reagito con le loro
impressionanti abilità, creando diverse sequenze in cui Clint ha
dovuto fare i conti con una bella sfida.
Affrontare l’ultimo dei membri della Yakuza
gli ha permesso di impiegare la sua agilità, tant’è che il suo
avversario non ha potuto vedere la mossa fatale di Clint, che è
stata quella di tagliargli la gola. Clint non ha nemmeno lanciato
un’altra occhiata alla sua vittima mentre si toglieva il sangue
dell’uomo dalla manica. Aveva definitivamente perso parte della sua
anima, ma Occhio di Falco ha dimostrato che può un vero e proprio
incubo quando non ha più nulla da perdere.
X-Men:
Dark Phoenix ha rivisitato l’iconica saga degli
X-Men sfruttando ancora una volta il secondo cast del franchise
(ossia quello impiegato a partire dal 2011 con X-Men: L’inizio), dopo aver già toccato la
trasformazione di Jean Grey nella Fenice Nera in
X-Men: Conflitto finale, film del 2006 appartenente alla
cosiddetta trilogia originale.
In X-Men:
Dark Phoenix, l’ultimo capitolo della saga realizzata
sotto l’egida della Fox (prima dell’acquisizione da parte di
Disney), la candidata all’Oscar Jessica Chastain ha interpretato il ruolo di
Vuk, leader di una razza aliena mutaforma intenzionata a
distruggere la Fenice, personaggio che svolge un ruolo cruciale
nello scatenare i poteri di Jean Grey, interpretata ancora una
volta da Sophie Turner dopo il debutto in X-Men:
Apocalisse.
Attorno al personaggio interpretato
dalla Chastain c’è stato un grandissimo mistero prima dell’uscita
del film e ora, secondo quanto rivelato dalla stessa attrice
durante una recente intervista all’interno del podcast
Happy Sad Confused, neanche la diretta interessata era a
conoscenza del nome del suo personaggio durante le riprese.
Parlando di quel ruolo, Jessica Chastain ha spiegato che il film è
stato realizzato nel bel mezzo della finalizzazione dell’accordo
tra Fox e Disney, cosa che potrebbe aver influito sulla
sceneggiatura, causando la perdita di dettagli cruciali del suo
personaggio.
A proposito della sua esperienza e
di quella di Oscar Isaac (suo partner nella miniserie
Scene da un matrimonio) con il franchise (Isaac ha
interpretato En Sabah Nur/Apocalisse nel sopracitato X-Men:
Apocalisse), l’attrice ha spiegato: “La verità è che
le nostre situazioni erano molto diverse. Per quanto riguarda la
mia situazione… penso che lo studio sia stato acquistato ad un
certo punto della lavorazione del film. Non sapevo nemmeno come si
chiamasse il mio personaggio finché non ho visto il film. È stato
interessante. Ma Simon Kinberg, che lo ha diretto, è un essere
umano incredibile e lavorerei di nuovo con lui anche subito. Lo
amo.”
Il film è la storia di uno dei
personaggi più amati della saga degli X-Men, Jean Grey, che si
evolve nell’iconica Fenice Nera. Nel corso di una pericolosa
missione nello spazio, Jean viene colpita da una potente forza
cosmica che la trasforma in uno dei più potenti mutanti di tutti i
tempi. Lottando con questo potere sempre più instabile e con i suoi
demoni personali, Jean perde il controllo e strappa qualsiasi
legame con la famiglia degli X-Men, minacciando di distruggere il
pianeta. Il film è il più intenso ed emozionante della saga, mai
realizzato prima. È il culmine di vent’anni di film dedicati agli
X-Men, la famiglia di mutanti che abbiamo amato e conosciuto deve
affrontare il nemico più devastante: uno di loro.
Kock Media ha
diffuso il trailer di I’m
Your Man, il film scritto e diretto da Maria
Schrader in arrivo al cinema dal 14 ottobre. I’m
Your Man sarà distribuito in Italia
da Koch Media a partire da
giovedì 14
ottobre2021 e sarà presentato
in anteprima nazionale il 27 settembre
2021 alla XXI Edizione degli
Incontri del Cinema d’Essai di Mantova
organizzati dalla FICE.
Dopo aver conquistato la critica e
il pubblico dell’ultima edizione del Festival Internazionale del
Cinema di Berlino, arriva nelle sale italiane I’m
Your Man, scritto e diretto da Maria
Schrader, regista della serie rivelazione di
Netflix, Unorthodox,
e attrice vincitrice di un Orso d’Argento per il
film Aimée & Jaguar. A vestire i panni dei due
protagonisti – una ricercatrice e un umanoide costruito per
diventare il suo partner ideale – Maren
Eggert, che per questo ruolo si è aggiudicata il premio
per la miglior interpretazione alla Berlinale, e Dan
Stevens, interprete di film come La bella e la
bestia e della serie Downton
Abbey. A completare il cast, Sandra
Hüller (Orso d’argento come miglior attrice
per Requiem) e Hans
Löw (Va tutto bene, Bye Bye
Germany).
Alma (Maren Eggert) è una
scienziata del famoso Museo Pergamon di Berlino. Al fine di
ottenere dei fondi per il suo lavoro di ricercatrice, si fa
convincere a partecipare a uno studio alquanto particolare. Per tre
settimane dovrà vivere con un robot umanoide creato su misura in
base al suo carattere e ai suoi bisogni, e la cui intelligenza
artificiale è progettata appositamente per essere il suo compagno
di vita perfetto. E così, Alma incontra Tom (Dan Stevens) una
macchina dalle sembianze umane unica nel suo genere, creata
esclusivamente per renderla felice. I’M YOUR MAN è un divertente
racconto tragicomico sui temi dell’amore, del desiderio e su ciò
che rende umano un essere umano.
In una recente intervista con
IGN, il
regista Andy Serkis ha parlato di Venom: La
furia di Carnage e del processo attraverso il
quale lui e il suo team hanno dato vita al personaggio di Carnage,
che a quanto pare avrà un aspetto molto diverso da Venom, anche in
relazione al movimento.
Come spiegato da Serkis, lui e il
suo team hanno sperimento diversi stili diversi, chiedendo anche il
pare di numerosi artisti e ballerini di parkour. A quanto pare,
l’obiettivo è sempre stato quello di dare vita ad una fisicità
contorta e malevola, che apportasse un’energia assai diversa dal
modo in cui Venom si muove e combatte.
“Per quanto riguarda Carnage,
abbiamo analizzato ogni singolo fumetto che lo riguardava e abbiamo
esaminato tutti i diversi modi in cui si muoveva fisicamente, il
modo in cui era in grado di cambiare forma, di manifestarsi in modi
diversi”, ha spiegato Andy Serkis. “È lì che abbiamo usato la
performance capture per dare vita a Carnage, già nella fase di
test.”
“Abbiamo coinvolto nel processo
artisti e ballerini di parkour e poi abbiamo sperimentato in modo
fluido… Volevamo un modo diverso di muoversi rispetto a Venom, e
quindi abbiamo usato i loro movimenti come un modo per generare una
sorta di energia contorta, malevola, ben diversa dal modo in cui
Venom si muove e combatte”, ha aggiunto il regista.
Quello che sappiamo su Venom: La
furia di Carnage
Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel
ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi.
In Venom: La
furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il
simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più
celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody
Harrelson.
Nel cast del sequel
anche Michelle
Williams(Fosse/Verdon) nei panni
di Anne Weying, Naomie
Harris(No Time to Die) nei panni
di Shriek e l’attore inglese Stephen
Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film
uscirà in autunno al cinema.
La rappresentazione sul grande
schermo dei Dieci Anelli in
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è molto
diversa rispetto a quella dei fumetti. Oltre ad essere dei veri e
propri bracciali nel film (e non degli anelli come accade nei
fumetti), bisogna anche sapere che i colori dell’arma cambiano in
base a chi la impugna.
In una speciale featurette diffusa
attraverso il canale YouTube della
Marvel, il supervisore agli effetti visivi Christopher
Townsend ha parlato della correlazione tra i personaggi e
il colore dell’energia sprigionata dai Dieci Anelli. “Trovare i
colori giusti per Shang-Chi e Wenwu, quando usano rispettivamente
gli anelli, è stato alquanto complicato”, ha spiegato
Townsend.
“Alla fine abbiamo optato per
dei colori oro per Shang-Chi e per una specie di blu violaceo per
Wenwu”, ha aggiunto. “Questo perché, fondamentalmente,
Wenwu non è un vero cattivo, ma un personaggio ricco di sfumature,
carico di rabbia, e la caratterizzazione degli anelli doveva essere
un’estensione della sua personalità tormentata. Al contrario,
quando è Shang-Chi ad usare gli anelli, è come se attorno a lui
s’intravedesse una sorta di aura di bontà. Il suo potere trasmette
serenità e gentilezza, in netto contrasto con quello di suo padre,
che tende invece a mettere in risalto il suo animo spigoloso e
aggressivo.”
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di
Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast,
figureranno anche Tony Leung nei panni
del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe
interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il
villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime
possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti
saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
Sono stati assegnati gli
Emmy Awards 2021, mai come quest’anno solo poche
serie hanno fatto piazza pulita di tutti i riconoscimenti
disponibili. The
Crown (Netflix) e
Ted Lasso (Apple
tv+) hanno portato a casa la maggioranza dei premi, dividendosi
le categorie comedy e dramma, mentre per le miniserie, se il premio
principale è andato a La regina degli scacchi (Netflix), è stato
Omicidio a Easttown (HBO) a portare a casa
tutti i premi agli attori, meritatissimi.
Ecco di seguito tutti i vincitori degli Emmy Awards 2021
Qui la lista completa dei
vincitori degli Emmy Awards 2021:
Il film dovrà affrontare le
conseguenze del finale di Avengers:
Endgame, inclusa la “nuova” Gamora e come si sente
Nebula ora che ha perso sua sorella e chiuso definitivamente con il
suo passato. Durante una recente intervista con
Yahoo Entertainment, l’attrice Karen Gillan ha parlato proprio di ciò che ha
provato dopo aver letto per la prima volta la sceneggiatura di
Vol.
3.
“L’abbiamo letto la
sceneggiatura insieme, nella stessa stanza, e poi ci siamo guardate
l’un l’altra ed eravamo inondate di lacrime”, ha detto
l’attrice scozzese riferendosi alla sua co-protagonista Pom Klementieff (interprete di Mantis).
“Impareremo molte più cose sui personaggi che già conosciamo,
ad un livello veramente più profondo. Sono davvero entusiasta di
esplorare Nebula dopo Thanos.”
In seguito alle dichiarazioni
dell’attrice, il regista James Gunn ha voluto ironizzare sulla
questione, scrivendo su
Twitter: “Forse si sono semplicemente tagliate con la
carta. Ad ogni modo, spero che non sia perché pensavano di avere
troppe poche battute, perché onestamente i loro ruoli sono entrambi
piuttosto grandi. Sarebbe da avidi.”
Kit Harington farà il suo debutto nel MCU nei panni di Dane Whitman
nell’attesissimo Eternals,
anche se ancora non sappiamo se il personaggio diventerà
effettivamente Black Knight nel film. Eppure, l’ex star di Game of
Thrones ha rischiato di debuttare nel mondo dei supereroi
molto prima dell’opportunità offertagli dal cinecomic di
Chloé Zhao.
L’attore, infatti, ha dichiarato che
quando era ancora impegnato con le riprese della popolare serie tv
in cui ha interpretato Jon Snow, gli era stato offerto un altro
ruolo in un altro film di supereroi. Kit Harington non ha rivelato di quale
progetto si trattasse, limitandosi a spiegare: “Il mondo dei
fumetti e dei supereroi aveva già cercato di avermi in passato, ma
non mi piaceva il ruolo e non credevo che fosse il momento giusto
per farlo. Così ho rifiutato”, ha detto parlando con Total Film.
“Poi è arrivato Eternals e mi è
sembrato il momento giusto. Mi piaceva che il personaggio che mi
stavano offrendo non fosse necessariamente un Eterno. Era un umano
e la cosa mi piaceva”, ha aggiunto. “Sentivo che avrei
potuto mettermi alla prova, soprattutto perché ci sarebbero stati
tutti i classici difetti umani da esplorare. È stato il personaggio
che mi ha attratto e che mi ha spinto ad accettare, oltre
chiaramente a voler far parte del MCU, che è davvero
eccitante.”
Kit Harington ha interpretato Jon Snow in
Game
of Thrones per quasi un decennio, quindi è piuttosto
difficile provare a indovinare quale altro film di supereroi gli è
stato proposto. Tuttavia, all’epoca del reboot dei Fantastici Quattro del 2015 ad opera di Josh
Trank, alcune voci volevano che l’attore fosse stato considerato
per il ruolo di Reed Richards, quindi è probabile che sia stata
proprio quella l’occasione mancata.
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Il finale della prima stagione di
Loki ha ufficialmente introdotto Colui che
rimane, una potente variante di Kang il Conquistatore che è
riuscita a trasformare il Multiverso in un’unica linea temporale
facilmente controllabile. Quando Sylvie lo ha ucciso, tutte quelle
realtà alternative hanno fatto ritorno e, con esse, anche le
innumerevoli versioni di Kang.
Una Guerra Multiversale è dunque in
atto, ma la realtà è che non abbiamo ancora incontrato Kang il
Conquistatore, che farà il suo debutto nell’atteso Ant-Man and the Wasp: Quantumania, anche se
ancora non sappiamo quale delle varianti di Kang vedremo nel
threequel. L’ipotesi più accreditata è che nel film l’attore
Jonathan Majors vestirà i panni di Nathaniel
Richards, scienziato del 31° secolo che ha viaggiato indietro nel
tempo per chiedere a Hank Pym di aiutarlo nella sua ricerca.
Durante una recente intervista con
Total Film (via
CBM), Majors ha parlato delle differenze che potrebbero esserci
tra questo Kang e Colui che rimane, limitandosi a dire che ogni
variante è diversa e che il personaggio che vedremo nel terzo
Ant-Mansarà davvero cattivo, ammettendo anche che
non vede l’ora che il film arrivi al cinema e che il pubblico possa
finalmente scoprire di più. Quando gli è stato chiesto se Kang
potrebbe essere la prossima grande minaccia del MCU, al pari di Thanos, l’attore ha
risposto: “È meglio concentrarsi su un film alla
volta”.
L’attore ha poi rivelato com’è stato
ingaggiato per il ruolo: “Immagino che abbiano pensato a me
dopo avermi visto in The Last Back Man in San Francisco, anche se
non posso dire con assoluta certezza di essere riuscito ad ottenere
la parte grazie a quel film. Alla Marvel hanno i loro metodi. È
come ottenere un ruolo alla scuola d’arte drammatica.
Semplicemente, ti osservano. Non fai un provino per quel
determinato ruoli. Entri nella scuola e poi il preside controlla
quello che fai. Se ti vogliono, viene contattato. È un po’ quello
che è successo con la Marvel.”