All’inizio di quest’anno aveva fatto
il giro del web la notizia che HBO Max era al lavoro su una serie
tv basata su Harry Potter, ma da allora non ci sono più
stati aggiornamenti in merito. Di recente, invece, il protagonista
della saga cinematografica, Daniel Radcliffe, ha fatto sapere che
una reunion in occasione del ventennale è altamente
improbabile.
Ad oggi nessuno conosce l’eventuale
futuro del franchise sul grande (o piccolo) schermo, ma è probabile
che nulla di nuovo accadrà fino a quando non verrà conclusa la saga
spin-off di Animali
Fantastici (il cui terzo capitolo uscirà nelle sale il
prossimo anno). Tuttavia, è innegabile che molti fan sperano in un
ritorno al cinema degli amati personaggi originali nati dalla mente
di J.K. Rowling, magari attraverso un reboot
che possa far conoscere le storie del mondo magico ad una nuova
generazione di appassionati.
A tal proposito, in una recente
intervista con Josh Horowitz all’interno del suo podcast Happy Sad
Confused (via
The Wrap), è stato proprio Daniel Radcliffe a rivelare quale personaggio
amerebbe interpretare in un eventuale reboot di Harry Potter. E no, non si tratta dello
“sfregiato” che gli ha regalato la fama internazionale.
“Probabilmente
mi piacerebbe interpretare Sirius Black
o Remus Lupin”, ha svelato Radcliffe. “Questi
sono stati i due personaggi che ho sempre ritenuto fantastici.
Anche se mi rendo conto di essere influenzato dalla mia esperienza
nell’avere girato quelle scene con quegli attori. Sono alcuni dei
miei ricordi preferiti legati alla saga.”
Il futuro del franchise di Harry
Potter
Al momento non sappiamo se la Warner
Bros. ha effettivamente in cantiere dei festeggiamenti speciali per
i 20 anni di Harry
Potter, ma i piani in merito alla saga
non si sono di certo esauriti. Nel 2022, infatti, in occasione del
25° anniversario dell’uscita dei romanzi originali, verrà allestita
una mostra virtuale dedicata, e sempre il prossimo anno dovrebbe
tornare in scena lo spettacolo teatrale Harry Potter and
the Cursed Child, ambientato diciannove anni dopo
l’ultimo romanzo della saga.
Inoltre, per il 2022 è prevista
anche l’uscita nelle sale di Animali
Fantastici 3, terzo capitolo della saga
cinematografica spin-off, che vedrà l’ingresso nel cast
di Mads
Mikkelsen, ingaggiato per sostituire Johnny
Depp nel ruolo di Gellert Grindelwald.
L’ascesa dei film di supereroi è
sempre stata accompagnata da una buona dose di critiche, anche se
forse il vero dibattito si è accesso solo in seguito alle
dichiarazioni di Martin Scorsese nel lontano 2019, alimentato
in seguito dai commenti di numerose personalità di spicco
dell’industria che sono state chiamate ad esprimere la loro
opinione in merito.
E mentre la discussione sui film di
supereroi continua ancora oggi (l’ultima
ad aver espresso un suo parere al riguardo è stato Matt Damon),
in una recente intervista con il
New York Times è intervenuto in difesa del genere Jason Momoa, interprete di Aquaman nel DCEU. “È come quando si parla
di musica e si dice che la musica pop non è vera musica, mentre
tutto il resto lo è”, ha esordito Momoa. “Ma sapete quanto
è difficile far ascoltare la propria musica alla gente? È tutto
soggettivo e io cerco sempre di non prendermela. I film di
supereroi saranno anche gomma da masticare, ma ricordano anche
molto la mitologia greca: hanno momenti buoni e cattivi, ma anche
momenti più strazianti.”
“Se smettessimo di fare cinecomics, impediremo anche ad altre forme d’arte
di esistere”, ha aggiunto l’attore. “Non ci sarebbero più
gli effetti visivi o tutte le persone che lavorano al trucco. Non
sono un attore che riceve tantissime proposte, ma essendo in grado
di fare un film di supereroi, posso sfruttare questa possibilità
per fare un film su qualcosa a cui tengo davvero. Ad esempio, mi
piace guardare ad Aquaman nella sua totalità. Possiamo usare la sua
storia per parlare di problemi ambientali. Quindi sì, magari per
alcuni sarà soltanto un popcorn movie, ma per me rappresenta anche
la possibilità di far aprire gli occhi alle persone su argomenti
che ritengo siano importanti per me.”
Jason Momoa sarà ancora Aquaman sul
grande schermo
Jason Momoa è attualmente impegnato nella
produzione di Aquaman and
the Lost Kingdom, sequel di
Aquaman, il film che ha rilanciato in positivo le sorti
dell’universo cinematografico DC. Nel sequel, diretto ancora una
volta da
James Wan(Insidious, The Conjuring),
torneranno anche Patrick
Wilson nei panni di Ocean Master, Amber
Heard nei panni di Mera, Dolph Lundgren sarà ancora una volta Re
Nereus, il padre di Mera, e
Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta (che
abbiamo visto riapparire nella scena post-credits del primo
film).
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di
Wan, scriverà la sceneggiatura del film, mentre il
regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman and the Lost
Kingdom uscirà nelle sale americane il 16 dicembre
2022.
Per la gioia degli appassionati, il
13 agosto arriva in esclusiva su Prime
VideoEvangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time,
ultimo capitolo di “Rebuild of Evangelion”, la saga cinematografica
incentrata sui personaggi della serie che dal 1995
emoziona grandi e piccoli con le sue avventure per salvare la
terra. Nell’attesa, vi proponiamo alcuni titoli dalla vasta
libreria di anime disponibili su Prime Video:
film e serie animate per ripercorrere il meglio dell’animazione
nipponica, dalla prima stagione di “Lupin III” – datata 1972 – al
più recente Demon Slayer – Il treno Mugen, passando per
Bleach, L’attacco dei giganti, Paranoia
Agent, Vinland Saga, e classici di culto come
Akira, Ghost in the Shell, Conan – Il ragazzo
del futuro e Berserk, tutti disponibili, con
tantissimi altri titoli anime, su
Prime Video. Buona visione!
1Anime: le migliori serie tv
LUPIN III – Lupin III,
Jigen, Goemon e Fujiko: la banda di ladri più famosa del mondo
dell’animazione, creata dal leggendario mangaka Monkey Punch nel
1967, ha accompagnato con le sue avventure l’infanzia di più di una
generazione ed è ora disponibile con le serie e i
film (animati e live action) per gli affezionati di tutte le
età. Partendo dalla prima serie del 1972 fino al recente film
Lupin III
– The First del 2020.
ATTACCO DEI GIGANTI – Da
ormai cento anni le alte mura che circondano Shiganshina hanno
difeso la cittadina da un pericolo che gli abitanti si rifiutano
persino di nominare. Un giorno un immenso Gigante apre una breccia
nelle mura di protezione. Il giovane Eren si sente come un animale
in cattività e decide di entrare nel Corpo di Ricerca per eliminare
ogni singolo Gigante! Un fenomeno globale dall’incredibile
successo, presentato in tutte e quattro le sue
stagioni.
OCCHI DI GATTO – Benvenuti al
Cat’s Eye, un locale elegante e tranquillo. Venite a conoscere le
tre proprietarie, le belle sorelle Kelly, Sheila e Tati, e scoprite
il loro piccolo segreto: le tre ragazze sono famosissime e
compaiono su tutte le pagine di cronaca con il nome di “Occhi di
Gatto”, la banda specializzata in rocamboleschi furti di opere
d’arte. Entrambe le serie di questo famosissimo e amato cartone
animato del 1984 sono disponibili su Prime Video.
PARANOIA AGENT – Un bambino
di scuola elementare soprannominato “Shonen Bat” gira in pattini a
rotelle e attacca i passanti con la sua mazza d’oro piegata. Due
investigatori avviano le indagini per impedirgli di portare a
termine altri attacchi, ma scopriranno presto che questo caso
nasconde molto più di quanto possano immaginare. Un viaggio
indimenticabile nel sentire comune, unica serie animata del
compianto Satoshi Kon.
HAIKYU! – L’ASSO DEL VOLLEY –
Le avvincenti sfide della squadra del Karasuno e il sogno del
giovane Hinata di poter diventare un asso della pallavolo,
nonostante la sua bassa statura. Tratto dall’omonimo manga campione
di incassi, l’anime si è fatto strada rapidamente come uno dei
cartoni sportivi più apprezzati degli ultimi tempi, ed è
disponibile su Prime Video in tutte e quattro le sue
stagioni.
VINLAND SAGA – Siamo
intorno all’anno 1000 e i vichinghi sono una potenza violenta
e terribile. Thorfinn, il figlio del guerriero più
valoroso, ha vissuto la sua gioventù sul campo di battaglia in
cerca di vendetta per la morte del genitore, con in testa la terra
fantastica chiamata Vinland. Tratto dall’omonimo apprezzato manga
storico, Vinland Saga alla sua prima serie si è già
guadagnato l’attenzione di pubblco e critica grazie al curato mix
di ricostruzione storica e intreccio narrativo.
TORADORA! – Ryuji è
un ragazzo tranquillo, timido e ossessionato dalla pulizia della
casa. Il primo di giorno di scuola nel nuovo liceo si
incontra/scontra con una strana ragazza di nome Taiga: nonostante
sia piccola e carina, Taiga ha un carattere estremamente
irascibile e nessuno può fermarla una volta che inizia a tirare
pugni. Tuttavia, Ryuji scopre un segreto di Taiga che nessun altro
conosce. Toradora!è perfetto per chi vuole imergersi in
una storia adolescenziale divertemte ma anche emotivamente di
impatto.
CONAN – IL RAGAZZO DEL FUTURO
– Dopo una catastrofe nucleare, il pianeta è quasi interamente
coperto dalle acque. Il giovane Conan, che vive insieme al nonno su
un’isola sperduta, un giorno trova sulla spiaggia una ragazza
svenuta di nome Lana. Quando i soldati di Indastria la rapiscono,
Conan cercherà di salvarla, dando vita ad un’avventura che cambierà
il destino stesso del mondo. Prodotto nel 1978, Conan – Il
ragazzo del futuro è uno dei primi lavori di
Hayao Miyazaki, leggenda dell’animazione giapponese.
BERSERK – Il regno di Midland
è immerso nel caos e in guerra con i propri vicini. Tra gli
abitanti terrorizzati compare un misterioso guerriero armato di
un’enorme spada: il suo nome è Guts e reca sul proprio corpo un
segno misterioso che ne fa il bersaglio di continui attacchi di
demoni. Guts si trova nelle terre di Midland alla ricerca di Femto,
uno dei demoni appartenenti alla cosiddetta Mano di Dio. Dalla
penna del grande Kentarō Miura, scomparso prematuramente a maggio
scorso, ecco la prima serie tratta dal manga record di incassi, che
quest’anno segna le oltre 50 milioni di copie vendute.
A prima vista, l’irriverente senso
dell’umorismo del regista di Guardiani della Galassia sembrava in netto
contrasto con l’immagine “rassicurante” che la Disney ha sempre
voluto trasmettere attraverso i suoi film, tant’è che per un breve
periodo il regista è stato anche licenziato dalla multinazionale
statunitense (fortunatamente, è stato poi reintegrato e ha avuto la
possibilità di tornare al lavoro su Guardiani
della Galassia Vol. 3).
Nel corso degli anni, sembra che la
Disney abbia progressivamente ammorbidito la sua posizione in
merito ai film vietati ai minori, tant’è che è stato confermato che
Deadpool 3, che farà ufficialmente parte del
MCU dopo l’acquisizione della Fox,
sarà vietato ai minori. In una recente intervista con
IndieWire, Gunn ha affrontato la questione rivelando di essere
quasi sicuro che, prima o poi, i Marvel Studios distribuiranno un
film vietato ai minori.
“Penso che lo faranno. Sono
quasi sicuro che faranno un film del MCU classificato come R”,
ha dichiarato James Gunn. “Chiaramente non sarà
Guardiani, perché quello è un franchise per famiglia, quindi è
diverso. Le persone mi chiedono spesso come potrebbe essere un film
dei Guardiani vietato ai minori. La verità è che potrei fare un
film su Drax classificato come R, cosa che mi piacerebbe molto. Ma
i film sui Guardiani sono come delle favole e non penso a loro in
termini di rating quando li scrivo. È una tipologia diversa di
film… può esserci un po’ di sangue, un pizzico di oscurità e cose
del genere, e va bene… ma siamo lontani anni luce dallo spirito
rock’n’roll di Suicide Squad.”
Questo mese Disney+
e Walt Disney Animation Studios presentano due nuove serie
originali: la seconda stagione dei Corti Sperimentali ‘Corto
Circuito’ che debutterà il 4 agosto 2021.
Corto
Circuito è l’innovativo e sperimentale programma di
cortometraggi dei Walt Disney Animation Studios che permette a ogni
dipendente degli Studios di presentare un’idea, e avere la
possibilità di essere selezionato per creare il proprio corto. In
occasione del quinto anniversario dall’inizio del programma,
debuttano in esclusiva su Disney+
cinque nuovi cortometraggi. Questa nuova selezione di corti,
realizzati da un gruppo di registi provenienti da vari dipartimenti
degli Studios, esplora cinque stili visivi e narrativi davvero
unici. Corti Sperimentali ‘Corto Circuito’ dei Walt Disney
Animation Studios debutterà in streaming su Disney+ il
4 agosto.
“Dinosauro Barbaro” diretto da Kim
Hazel. Per Dinosauro Barbaro combattere il male fa parte del lavoro
di tutti i giorni, ma cosa succede quando si tratta di portare
fuori la spazzatura? A volte anche un supereroe ha bisogno di fare
pulizia.
“Tornare a casa” diretto da Jacob
Frey. Una storia che parla di crescita e del significato di casa e
che vede un giovane adulto tornare ripetutamente nella sua città
natale, ma a ogni nuovo ritorno deve affrontare l’inevitabile: il
cambiamento.
“Attraversamento pedonale” diretto
da Ryan Green. Un cittadino rispettoso della legge deve fare
appello alla sua forza interiore per attraversare la strada a un
semaforo che non cambierà mai colore.
“Canzoni da cantare al buio”
diretto da Riannon Delanoy. Due creature che vivono nelle
profondità di una caverna oscura si scontrano in una battaglia
sonora. Quando le cose si fanno più intense, si rendono conto che
sono molto più forti insieme.
“Il n° 2 per Kettering” diretto da
Liza Rhea In una mattina uggiosa e ordinaria, una ragazza impara
come il potere della risata possa sollevare anche il più scontroso
tra i suoi compagni di autobus lungo il viaggio verso
Kettering.
È con grande onore e soddisfazione
che I Wonder Pictures annuncia la distribuzione nei cinema italiani
di Titane, che sarà da giovedì 30 settembre nelle sale
italiane. Il film, diretto da Julia Ducournau,
seconda donna a vincere il riconoscimento più ambito del concorso
francese, ha segnato profondamente pubblico e critica del
festival.
Titane, la trama del film
Alexia adora le automobili, sin da
quando, bambina, un incidente le ha donato una placca di titanio
nella testa. Facendola rinascere, gonfia di rabbia e amore represso
che la trasformeranno in un essere ibrido e nuovo. Perché la
metamorfosi si completi, dovrà scoprire la forza potente che muove
le cose del mondo: l’essere umani. Titane è un vero manifesto della
nostra contemporaneità fluida e del cinema del futuro, materia
pulsante densa di risonanze. Un film unico, provocatorio,
innovativo, che attraversa l’immaginario techno-rock-pop new
pangender e ha stupito e trionfato al 74. Festival di Cannes
vincendo la Palma d’oro.
L’attore nominato all’Oscar Tom Hardy torna nel ruolo del celebre
antieroe Marvel nel nuovo trailer italiano
di Venom: La furia di Carnage. Diretto da
Andy Serkis tra i protagonisti Michelle Williams, che interpreta nuovamente
il personaggio di Anne Weying, Naomie
Harris e Woody Harrelson nel ruolo del villain Cletus
Kasady/Carnage.
Il film prossimamente solo al
cinema prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros.
Entertainment.
La trama di Venom: La furia
di Carnage
Tom Hardy ritorna sul grande schermo
nel ruolo del ‘protettore letale’ Venom, uno dei personaggi Marvel
più enigmatici e complessi. Diretto da Andy Serkis, tra i
protagonisti anche Michelle Williams, Naomie Harris e Woody
Harrelson, nel ruolo del villain Cletus Kasady/Carnage.
Sembra che in merito a
Spider-Man:
No Way Home, la Sony Pictures stia adottando un
approccio molto simile a quello adottato dai Marvel Studios per la campagna
marketing di Avengers: Endgame, dal momento che mancano ormai pochi
mesi all’arrivo del film e di materiali ufficiali non c’è ancora
traccia.
Certo, sappiamo quale sarà il titolo
ufficiale del film, abbiamo visto alcune immagini ufficiali, ma
nulla può essere paragonato all’arrivo di un primo trailer, che in
linea di massima riesce sempre anche a fornire importanti dettagli
in merito alla trama. Negli ultimi mesi, però, una cosa che i fan
hanno avuto modo di poter osservare è stato il merchandising
ufficiale legato a No Way
Home, grazie al quale sappiamo, ad esempio,
quali costumi indosserà Peter Parker nel threequel.
Tuttavia, grazie a
Entertainment Earth (via
CBM), abbiamo ora qualche anticipazione in merito a cosa
bisogna aspettarsi dalla storia del film. La descrizione di alcune
nuove action figure, infatti, recita: “Con molte diramazioni e
conseguenze potenzialmente multiversali, ogni figure trae
ispirazione dal film e, potenzialmente, anche da altri film”.
Inoltre, la descrizione sottolinea che il set include anche alcuni
“personaggi sinistri”: che sia un riferimento al tanto
atteso debutto dei Sinistri Sei?
Un’altra descrizione, invece,
aggiunge maggiori dettagli su ciò a cui potrebbe riferirsi il
titolo No Way
Home: “Fatti strada in un altro universo con
Spider-Man: No Way Home Hero Blasters! Questi divertenti blaster ti
permettono di portare a casa tua le avventure del film, a patto che
tu riesca a trovare un modo per tornare indietro”. Intrigante,
non è vero?
Un’ultima descrizione del prodotto,
invece, afferma: “Il futuro della realtà non è mai stato così
incerto come in Spider-Man: No Way Home… Quale follia si scatenerà
quando Peter si troverà faccia a faccia con possibilità
illimitate?”. Insomma, tutte queste descrizioni sembrano
confermare che il simpatico arrampicamuri farà un salto nel
Multiverso, cosa che potrebbe davvero rendere questa nuova
avventura dell’Uomo Ragno la più sorprendente di tutte.
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel Studios e da Amy
Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà
nelle sale americane il 17 dicembre 2021.
Quando Margot Robbie è stata scelta per il ruolo di
Harley Quinn nel DCEU, nessuno avrebbe mai
scommesso sulla sua incredibile interpretazione, che di fatto ha
reso il personaggio della Mattacchiona uno dei più amati
dell’universo condiviso. In attesa dell’arrivo di The
Suicide Squad di James Gunn, ripercorriamo grazie a
Screen Rant i migliori momenti della folle criminale nel
DCEU:
1Harley interrompe il discorso di
Maschera Nera
Il discorso del
cattivo di turno è qualcosa che appare spesso nei film di
supereroi. Nel caso di Harley, però, bisogna ricordarsi che la
Mattacchiona ha poca pazienza. Interrompe, infatti, il discorso di
Roman Sionis, facendogli sapere che è tutt’altro che
impressionata.
Harley non si tira indietro nemmeno quando affronta persone
che vogliono farle del male e, cosa ancora più impressionante,
manipola Sionis per lasciarla andare invece di ucciderla,
dimostrando di essere ancora in grado di poter mettere a frutto la
sua profonda conoscenza della psicologia.
Da quando è apparso nei panni di
Drax nel MCU, Dave
Bautista ha avuto la possibilità di recitare in
moltissimi altri celebri blockbuster di Hollywood. È innegabile,
quindi, che la fama dell’ex wrestler in qualità di attore sia
dovuta essenzialmente al grande successo raggiunto con il franchise
di Guardiani della Galassia.
In una recente intervista con
IGN, Bautista ha parlato proprio di come il ruolo di Drax il
Distruttore abbia stravolto totalmente la sua vita e la sua
carriera, rivelando che prima dell’incredibile svolta ha dovuto
affrontare dei periodi decisamente difficili. “Affinché le
persone capiscano davvero quanto è cambiata la mia vita, devono
sapere da dove vengo, cosa ho passato quando ero un wrestler, cosa
mi sono lasciato alle spalle per avere una possibilità nel mondo
della recitazione”, ha spiegato l’attore.
“Quando ho ottenuto il ruolo di
Drax in Guardiani della Galassia, avevo lavorato a malapena nei tre
anni precedenti. Mi ero lasciato alle spalle il wrestling e sarei
potuto tornarci con la coda tra le gambe, ma sarei rimasto bloccato
in un posto che non mi avrebbe mai permesso di andare oltre, quindi
ho colto l’occasione”, ha aggiunto Bautista. “E poi,
quando sono stato scelto per il ruolo di Drax, tutto è cambiato e
non solo perché ero al verde. La mia casa era stata pignorata, non
avevo più nulla. Ho dovuto vedere tutte le mie cose. Ho dovuto
vendere qualsiasi bene acquistato nel periodo in cui facevo
wrestling. Ho avuto problemi con l’IRS. Mi sentivo completamente
perso.”
Il futuro di Dave Bautista nei panni di Drax
Di recente Dave
Bautista, oltre ad aver specificato di essere ormai
troppo “anziano” per poter continuare ad interpretare Drax, ha
anche espresso la sua delusione per il modo in cui il personaggio è
stato trattato sul grande schermo. Il suo più grande rammarico?
Quello di non aver avuto la possibilità di esplorare il passato di
Drax. La speranza è che Guardiani
della Galassia Vol. 3, in cui ritroveremo Bautista nei
panni del “Distruttore”, riesca a rendere giustizia al personaggio
secondo le volontà del suo interprete…
Quentin Tarantino continua a essere impegnato
nella promozione del romanzo basato su
C’era una volta a Hollywood e in una recente intervista
all’interno del podcast
The Big Picture ha avuto modo di discutere dei progetti che
aveva valutato dopo il flop al box office di
Grindhouse.
Tra questi c’è stato anche un remake
di Rambo, progetto che secondo quanto raccontato
da Tarantino sarebbe stato più fedele al romanzo “Primo sangue” di
David Morrell che al film del 1982 con
protagonista Sylvester Stallone. Tuttavia, il regista
sembra essere ancora interessato alla cosa, e pare che abbia già in
mente gli attori da coinvolgere nell’eventualità: si tratta di
Adam Driver, che vorrebbe nei panni di John
Rambo, e di Kurt Russell, al quale affiderebbe invece il
ruolo del Colonnello Samuel Trautman.
“Se volessi realizzare un buon
film, prenderei il romanzo di David Morrell e proverei a farne un
nuovo adattamento. Non un remake del film con Sylvester Stallone,
ma un nuovo adattamento del romanzo originale”, ha raccontato
Tarantino.
“Kurt Russell interpreterebbe lo
sceriffo Trautman, mentre Adam Driver avrebbe il ruolo Rambo. Ogni
volta che lo leggo, mi rendo conto di quanto siano brillanti i
dialoghi di Morrell e alla fine mi ritrovo sempre a leggerlo ad
alta voce. Sarebbe incredibile. Per adesso, voglio concentrarmi su
qualcosa che sia più di un buon film. Ma se si trattasse solo di
fare un buon film, allora sceglierei di adattare quel
romanzo.”
Per quanto riguarda il romanzo
basato su C’era
una volta a Hollywood, il libro è disponibile in
Italia, in libreria e online, dallo scorso 1 luglio, edito da
La
nave di Teseo. Il romanzo espande la storia dei protagonisti
Cliff Booth e Rick Dalton e include anche diverse scene e
personaggi che non abbiamo visto al cinema.
Negli ultimi anni, è diventato
chiaro che l’industria di Hollywood non sarebbe mai più stata
quella di un tempo, non solo a causa del proliferare del genere
supereroistico (che ha di fatto monopolizzato la corsa al box
office a livello mondiale), ma anche grazie all’esplosione delle
piattaforme di streaming (Netflix su tutte) e di
un nuovo modo di fruire di film e serie tv.
Cambiamenti forse inevitabili,
eppure non tutti pensano che siano vantaggiosi nei riguardi del
cinema. Matt Damon, ad esempio, è convinto che la
combo film di supereroi e servizi di streaming stia in qualche modo
rovinando l’industria. Il celebre attore americano, che vedremo
prossimamente ne La ragazza di Stillwater, ha avuto modo di affrontare
la questione durante una chiacchierata con il
Sunday Times.
Lamentandosi del fatto che i suoi
figli sono più interessati agli smartphone che al cinema, Damon ha
detto: “Il modo in cui guardano oggi i film è diverso da come
lo facevamo noi. Come puoi guardare un film se stai messaggiando?
Da persona che lavora in questo modo, se qualcuno fa una cosa del
genere non posso dire che mi piaccia. I film come li conosciamo non
faranno parte della vita dei nostri figli. E questo mi rende
triste.”
Matt Damon sui film di supereroi:
“Sono più facili per tutti”
Damon ha poi parlato di come il
crollo nelle vendite degli home video di fronte alla sempre più
crescente opzione dello streaming spinga gli studi cinematografici
a realizzare film con un appeal più “internazionale”, scelta che
dal suo punto di vista contribuisce a rendere ancora più enorme il
fenomeno dei cinecomics.
“Puoi realizzare il film più
redditizio, quello che potrebbe arrivare in tutto il mondo. Ma se
vuoi che un film arrivi ovunque e funzioni alla grande, devi
accontentarti della minima confusione culturale”, ha aggiunto
l’attore. “Oggi c’è l’ascesa dei film di supereroi, giusto?
Sono più facili per tutti. Sai chi è la persona buona, chi è la
persona cattiva. Combattono per tre volte e in due occasioni, quasi
sempre, l’eroe di turno vince.”
Gage Skidmore di Peoria, AZ,
Stati Uniti d'America, CC BY SA 2.0, via Wikimedia
Commons
Creata nel 1934 dall’illustratore
Alex Raymond e dall’autore Don Moore, in origine la serie a fumetti
Flash Gordon era stata concepita per contrastare
il successo di un altro popolare fumetto di fantascienza, ossia
Buck Rogers. La trama ruotava attorno alle avventure del
personaggio del titolo e dei suoi due compagni Dale Arden e il
Dottor Zarro, che viaggiano sul pianeta Mongo grazie ad
un’astronave per affrontare il suo malvagio imperatore, Ming lo
spietato.
Flash Gordon è stato portato sul
grande schermo per la prima volta nel 1980, grazie alla space opera
diretta da Mike Hodges che vantava nel cast anche
il compianto Max von Sydow nei panni dell’imperatore Ming
(oltre alla colonna sonora composta interamente dai leggendari
Queen). Sono ormai diversi anni che la 20th
Century Fox sta cercando di riportare il personaggio al cinema:
finalmente, dopo l’acquisizione dello studio da parte della Disney,
quest’ultima ha affidato a Taika Waititi, regista di Thor: Ragnarok e Jojo
Rabbit, il compito di sviluppare un nuovo film, che
all’epoca venne annunciato come film d’animazione.
Ora, durante una recente intervista
con Collider in occasione della promozione di Jungle Cruise, il produttore John
Davis ha confermato che il Flash Gordon
di Waititi sarà invece un live-action. Davis ha spiegato Waititi
sta attualmente scrivendo il film, ma che non ha ancora firmato per
occuparsi anche della regia. Tuttavia, il produttore è fiducioso di
poter garantire Waititi in qualità di regista, poiché si tratta di
un progetto che gli sta particolarmente a cuore.
“Taika sta scrivendo il
film”, ha dichiarato John Davis. “L’originale degli anni
’80 ha avuto un’enorme influenza sulla sua crescita e formazione. È
uno dei suoi film preferiti. Inizialmente mi ha detto: ‘Facciamo un
film d’animazione’, e io gli ho detto: ‘Va bene’. Poi abbiamo
iniziato a svilupparlo e lui ha detto: ‘No, facciamo un live
action”. E allora gli ho risposto: ‘Ancora meglio’.”
I prossimi progetti di Taika Waititi oltre Flash Gordon
Taika Waititi ha diversi progetti in cantiere
che lo terranno occupato al servizio della Disney per i prossimi
anni. Il suo prossimo film, Next Goal Wins, è
ormai terminato e verrà distribuito prossimamente da Searchlight
Pictures, sussidiario dei Walt Disney Studios. Per quanto riguarda
i Marvel Studios, invece, le riprese
di Thor: Love
and Thunder sono terminate lo scorso maggio e il film
è attualmente in fase di post-produzione. Inoltre, Waititi si
occuperà anche di dirigere un nuovo misterioso episodio di Star Wars che co-sceneggerà insieme a
Krysty Wilson-Cairns.
Il finale della prima stagione di
Loki ha cambiato tutto ciò che pensavamo di
sapere sul MCU con la morte di Colui Che
Rimane e la nascita del Multiverso. Questa potente variante di Kang
il Conquistatore ha infatti rivelato che era lui il responsabile di
tutto fino all’incontro con Loki e Sylvie. Tuttavia, non ha idea di
cosa accadrà in seguito… a parte il fatto che ci saranno
innumerevoli varianti del Conquistatore.
Parlando con
The Direct, la regista di
Loki,Kate Herron, ha approfondito il livello di
controllo del personaggio di Kang sul MCU e ha confermato che, per
quanto la riguarda, il cattivo ha praticamente scritto l’intera
Saga dell’Infinito. “Nella serie dice: ‘Io ho spianato la
strada, voi l’avete solo seguita’. Immaginato che, almeno in
teoria, sì… abbia scritto l’intera Saga dell’Infinito, perché alla
fine è proprio quello la serie lascia intendere”, ha spiegato
Herron. “Tutto è stato predeterminato da questo personaggio,
anche se fino a questo punto abbiamo creduto che i personaggi
godessero del libero arbitrio. È come se la serie avesse tirato un
brutto scherzo agli spettatori, giusto?”
“Credo in quel momento, quando
varcano la soglia, stia dicendo la verità. Quando dice: ‘Siamo in
un tempo completamente imprevisto ora. Non so cosa accadrà'”,
ha detto Herron in merito alla creazione del Multiverso.
“Perché c’è una discussione interessante ormai alle
porte”. Nella stessa intervista, la regista ha confermato che
il Custode del Tempo decapitato ha davvero sussurrato “ci
vediamo presto” al Dio dell’Inganno e alla sua variante.
Inoltre, Herron crede che Kang abbia comunque un sentore riguardo
ciò che accadrà in seguito.
Non sappiamo cosa accadrà quando
Kang il Conquistatore inizierà a far sentire davvero la sua
presenza nel MCU, ma quel che è certo è che le cose non si
metteranno bene per gli eroi più potenti della Terra. Senza dubbio,
Kang è un cattivo che ha tutto il potenziale per diventare il nuovo
Thanos dell’universo condiviso, nonché la mente dietro gli eventi
che potrebbero condurre, chissà… forse a Secret
Wars?
Doctor Strange ha fatto il suo debutto nel
MCU nel 2016, ma da allora lo
Stregone Supremo ne ha passate davvero tante all’interno
dell’universo condiviso. Thor: Ragnarok ha chiarito che Stephen aveva ormai il
pieno controllo dei suoi poteri, e infatti abbiamo visto il
personaggio dare il meglio di sé nei successivi Avengers: Infinity War e
Endgame.
Ora, tutti gli occhi sono puntati
sul’attesissimo Doctor
Strange in the Multiverse of Madness, film che
promette di essere un punto di svolta per il personaggio, che
vedremo in azione al fianco di Scarlet Witch e America Chavez,
pronti ad affrontare un viaggio attraverso il Multiverso e – con
molta probabilità – le conseguenze di quanto impostato dal finale
della prima stagione di
Loki.
“Penso che Stephen Strange ne
abbia passate davvero tante da quel primo film ad oggi”, ha
spiegato lo sceneggiatore. “Quel primo film è stata
un’incredibile storia sulle origini del personaggio, su come è
diventato uno stregone, ma ora ne ha passate tante. Ha combattuto
contro Thanos e ora è dall’altra parte… è come se fosse all’apice
dei suoi poteri. Quindi, sarà molto interessante ritrovarlo in
questo preciso momento del suo percorso.”
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America
Chavez).
Doctor Strange in the Multiverse
of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.
Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo
anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe
apparire in un cameo anche Bruce
Campbell, attore feticcio di Sam
Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in
merito.
Come vi
abbiamo rivelato giovedì, la star
di Black
Widow
Scarlett Johansson ha intentato una causa contro la Walt Disney
Co., reclamando violazioni sul suo contratto, in seguito alla
decisione della Disney di far uscire il film dei Marvel Studios contemporaneamente
su Disney+ e nei cinema. La
Disney ha rilasciato
una risposta poco dopo la diffusione della notizia,
definendo la causa “triste e angosciante nel suo insensibile
disprezzo nei confronti degli orribili e prolungati effetti globali
della pandemia di Covid-19.”
Nel
frattempo le azioni di
Scarlett Johansson sembrano aver ispirato altri talent di
Hollywood a seguire il suo esempio (letteralmente), con le ultime
notizie in merito alla possibilità che anche Emma Stone stia valutando la possibilità di
intraprendere un’azione simile contro la Disney per il film
Crudelia.
È una situazione molto complicata e, sebbene la maggior parte dei
fan e degli addetti abbiamo mostrato supporto per Johansson, alcuni
si sono schierati con la Disney. In questa faida una personalità di
enorme peso nell’industria hollywoodiana sembra abbia preso una
posizione di solidarietà nei confronti dell’attrice. La presa di
posizione poi fa più notizia se a farlo è il presidente dei Marvel
Studios Kevin Feige.
Cosa pensa Kevin
Feige?
Infatti,
nella newsletter What I’m Hearing ,
l’ex editore di THR Matthew Belloni riporta che Feige ha fatto
pressioni affinché la Disney mantenesse Black
Widow un’uscita sola nelle sale per soddisfare i
desideri dell’attrice. “[Feige è] un uomo d’azienda e
incline a scontri aziendali o scontri in generale. Ma mi hanno
detto che è arrabbiato e imbarazzato”.“Ha
fatto molte pressioni sulla Disney affinché cambiassero idea per
l’uscita di Black Widow, preferendo l’esclusività del grande
schermo e non intaccando così gli accordi presi con il suo
talent”.
A Belloni
è stato anche detto che quando il film ha iniziato a “affondare” al
botteghino, Feige ha cercato di convincere la Disney a
“sistemare le cose con” con la Johansson prima che
minacciasse un’azione legale. Siamo sicuri che la vicenda ci
regalerà altri sviluppi dunque non resta che aspettare ulteriori
sviluppi, ma nel frattempo, fateci sapere cosa ne pensi di questi
sorprendenti sviluppi.
Era una sfida suicida
rimettere mano a un film che era stato massacrato da pubblico e
critica e tentare di farne una storia vincente, eppure James Gunn l’ha accolta a testa alta e cuore
aperto, con tutta l’irriverenza (quanto basta) e il divertimento
(tantissimo) che lo contraddistinguono; ha così confezionato
The Suicide Squad – Missione Suicida, nuovo
cinecomic targato DC Comics / Warner Bros in arrivo sul grande
schermo il 5 agosto, a sfidare il caldo e la pandemia.
The Suicide Squad, un lavoro di recupero
Gunn ha portato avanti
una vera e propria operazione di recupero, dal momento che è
partito dalle cose, poche è vero, che avevano funzionato in
Suicide Squad di David
Ayer, e le ha esaltate, piegandole al suo modo di
raccontare. Vediamo quindi tornare
Margot Robbie nei panni di Harley
Quinn, che dal 2016 a oggi è cambiata tantissimo, sia nei
look che nell’approccio emancipato alla vita, merito anche di una
simbiosi quasi totale tra attrice e personaggio. Harley è cresciuta
con Margot, e questo ha fatto bene sia all’attrice che sembra
continuare a divertirsi un mondo a interpretarla, sia al
personaggio, che ha trovato la sua squilibrata centratura. Torna
anche
Joel Kinnaman a interpretare Rick
Flag, il babysitter di questa squadra scapestrata di
pedine sacrificabili, anche lui evoluto rispetto alla versione
ligia e militaresca di Ayer. Torna soprattutto
Viola Davis con la sua Amanda Waller,
e se c’è un vero e proprio cattivo, nel film, possiamo dire con un
buon margine di certezza che si tratta proprio di lei.
Grande cuore e conoscenza dei fumetti
Intorno a questo nucleo
di partenza, James Gunn costruisce la sua storia e i
suoi personaggi, seguendo due direttive che si rivelano anche le
principali chiavi di lettura del film: da una parte il cuore, gli
amici, quelli con cui ama lavorare e che si porta dietro da sempre.
Michael Rooker, Nathan Fillion,
il fratello Sean Gunn hanno tutti un piccolo
spazio nel film, e si confermano dei veri e proprio portafortuna
per il regista che in The Suicide Squad – Missione
Suicida firma anche la sceneggiatura.
La seconda direttiva è
quella della conoscenza della materia di partenza: Gunn è un nerd
serissimo, studia, conosce, capisce i personaggi che racconta, li
ha incontrati nella loro forma originaria, a fumetti, e per questo
è capace di “lavorarli” e renderli funzionali e funzionanti al
cinema, mantenendone alcune stramberie e alterando ciò che invece
non funziona a schermo.
La squadra suicida più
bizzarra di sempre
Il risultato è una
carrellata assurda e coloratissima di personaggi pronti a far
breccia nel cuore dello spettatore: l’aliena Mongal
(Mailing Ng), lo sbruffone Blackguard
(Pete Davidson), la giovane Ratchatcher 2
(Daniela Melchior), il pazzo Polka Dot-Man
(David
Dastmalchian), il leader Bloodsport (Idris
Elba), l’inquietante Weasle (Sean
Gunn), la vecchia conoscenza Captain Boomerang
(Jai
Courtney), il misterioso Javelin (Flula
Borg), il burbero Savant (Michael
Rooker), l’appariscente Peacemaker (John
Cena), il tenero King Shark (Sylvester
Stallone), il sorprendente TDK (Nathan
Fillion). A questo carrozzone sgangherato si
aggiungono i citati Flag e Quinn per un risultato è esplosivo.
Con The Suicide
Squad – Missione Suicida, James Gunn dà
libero sfogo al suo estro creativo, non fa prigionieri e si lancia
di testa nell’azione, risparmiando allo spettatore la presentazione
dei vari personaggi e gettandoli nel campo di gioco dal minuto 1.
La scelta, che all’inizio lascia perplessi, si rivela vincente
perché ogni tappa della squadra è un momento per conoscerne i
membri, in modo tale che gli spettatori possano simpatizzare per
ognuno di loro, senza che nessuno, per quanto piccolo sia il suo
ruolo nella storia, venga lasciato indietro.
Divertente per l’impianto
linguistico accurato e preciso, cucito su ogni personaggio,
scorretto in ogni modo possibile senza mai risultare sgradevole,
James Gunn si svincola dai binari che gli
aveva imposto la Disney con i suoi Guardiani, ripesca la sua ruvida
libertà espressiva e mette a segno un film che evita ogni tipo di
canone e che forse, per una volta, lascerà davvero soddisfatti i
fan del fumetti DC all’uscita dalla sala.
The Suicide Squad: da
pedine sacrificabili a anti-eroi
A questa selvaggia
anarchia, il regista aggiunge il grande cuore che questi personaggi
hanno già in partenza: sono coloro che possono essere messi a
rischio, sono così poco importanti che possono essere mandati a
morte per cercare di compiere delle missioni suicide, come i ratti
nei bassifondi delle grandi città, disprezzati da tutti,
sacrificabili. E questa intrinseca tragicità li rende
inevitabilmente simpatici, per quanto bizzarri e sgradevoli possano
essere.
Violenza, azione ed
esplosioni fragorose, ma anche divertimento e grande cuore rendono
The Suicide Squad – Missione Suicida un’avventura
imperdibile, James Gunn piega alla sua volontà, con la
massima fedeltà possibile, i personaggi più bizzarri che i fumetti
DC conoscano, li mette insieme, dà loro umanità e carattere e li
sacrifica sull’altare dell’intrattenimento per la gioia dei fan. Un
blockbuster estivo d’autore, ma anche una possibile strada
da percorrere per il cinema di supereroi che, nel mondo post
pandemico sembra avere la necessità di reinventarsi e scrivere
ancora la storia dell’industria.
A novembre dello scorso anno abbiamo
appreso la
notizia che Dan Trachtenberg, regista di
10
Cloverfield Lane, era stato incaricato di dirigere un
nuovo capitolo della saga di Predator. Ora, i
produttori John Davis e John Fox
hanno ora condiviso i primissimi dettagli sul progetto durante
un’intervista con
Collider.
Oltre a confermare che questo nuovo
capitolo sarà un prequel che avrà luogo prima degli eventi
dell’originale uscito nel 1987 e interpretato
da Arnold
Schwarzenegger. Davis
ha annunciato ufficialmente che il film si intitolerà
Skull e ha promesso che ci riporterà alle origini
della storia degli alieni appartenenti alla razza yautja.
“Risale a ciò che ha fatto
funzionare il film originale di Predator”, ha spiegato Davis.
“È l’ingegnosità di un essere umano che non si arrende, che è
in grado di osservare e interpretare, fondamentalmente in grado di
battere una forza più forte, più potente e ben armata.Sento che il primo è stato un film meraviglioso e interessante.
So bene cosa ha funzionato.Sento che non siamo mai più
tornati lì. Siamo finiti in posti diversi. Penso che questo sia un
degno complemento del primo. Funzionerà alla grande”.
Fox ha poi aggiunto: “In
realtà è più simile a The Revenant (il film di Alejandro
González Iñárritu, NdR) di quanto non lo sia qualsiasi film nel
canone di Predator. Saprai cosa intendo una volta che lo
vedrai.”
Una protagonista femminile nel nuovo Predator
La protagonista del film sarà una
donna questa volta (“una donna Comanche che va contro le norme
e le tradizioni di genere per diventare una guerriera”), e di
recente è stato rivelato che l’attrice di LegionAmber Midthunder sarebbe stata scelta per il
ruolo. Tuttavia, manca ancora la conferma ufficiale.
Questa non sarà la prima volta
che il franchise esplora la cultura dei nativi americani, poiché in
passato era già stato fatto dalla serie di fumetti (e dal
romanzo)“Predator: Big Game”. È sicuramente
una premessa interessante ed eccitante per il franchise
cinematografico, soprattutto dopo l’insuccesso del riavvio del
2018, The
Predator, diretto da Shane
Black.
Snake Eyes: G.I. Joe – Le
origini, per la regia di Robert
Schwentke, approda nelle sale italiane a partire dal 21
luglio 2021. Il film è stato concepito come reboot della saga
G.I.
Joe e anche come storia all’origine della rivalità tra
due celebri personaggi targati Hasbro; dunque la narrazione procede
nei primi anni della rivalità tra i G. I. Joe e l’organizzazione
criminale Cobra. Particolare attenzione è
riservata appunto al protagonista della pellicola, Snake
Eyes, interpretato da Henry Golding. L’arcinemico Storm
Shadow è interpretato da Andrew Koji. In aggiunta il cast conta della
partecipazione di Iko Uwais, Ursula Corbero e Samara
Weaving. Premesse interessanti non aprono la strada ad una
sceneggiatura altrettanto avvincente; ne conseguono poche
intuizioni ben delineate e punti salienti del film concentrati
unicamente nelle scene d’azione.
Snake Eyes – G. I. Joe Le Origini: la trama
Ambientato principalmente in
Giappone, il film inizia in modo piuttosto traballante con il
giovane eroe che assiste all’uccisione di suo padre, vicenda che
fornisce una ragione per il suo soprannome. Successivamente lo
ritroviamo cresciuto e viene reclutato per il contrabbando di armi,
incontrando Thomas “Tommy” Arashikage
(Andrew Koji), al quale salverà la vita. Tommy
invita Snake Eyes nella loro cerchia ristretta di clan giapponese,
senza mai sospettare che il suo nuovo amico stia effettivamente
lavorando per la Yakuza, che vuole che rubi un
gioiello con poteri magici che l’Arashikage sta invece proteggendo.
In cambio, Kenta promette di trovare il sicario che ha ucciso il
padre di Snake Eyes. Nel mentre alza la testa anche
l’organizzazione terroristica Cobra, in particolare la sua
temibile Baronessa (Ursula
Corberò, la Tokyo de La Casa di
Carta)
Snake Eyes si
propone di ampliare lo sguardo dello spettatore indagando più
approfonditamente l’universo dei G. I. Joe, introducendo
anche altri personaggi del franchise. Le correlazioni tra questi e
le vicissitudini a cui andranno incontro risultano tuttavia
piuttosto forzate e il cliffhanger conclusivo non investe il
prodotto della carica drammaturgica auspicata.
Henry Golding – from Paramount Pictures, Metro-Goldwyn-Mayer
Pictures and Skydance. – Photo Credit: Ed Araquel
Molti dialoghi in Snake
Eyes: G.I. Joe Origins gonfiano una storia contorta di
personaggi stilizzati che vagano per luoghi esotici – i vicoli
illuminati al neon di Shinjuku, il flessuoso cortile pieno di fiori
di ciliegio di un forte ninja – e parlano a lungo del tradimento
e/o di testarsi a vicenda. Tutti hanno una risposta laboriosa e
sfacciata alle domande degli altri; Inoltre, non c’è molta chimica
tra i protagonisti del film, in parte perché non sembrano
condividere lo schermo per poco più che qualche secondo.
Sfruttata decisamente male, è la
presenza nel cast del migliore martial artist indonesiano, ovvero
Iko Uwais nei panni di Hard
Master, e allo stesso modo Peter Mensah.
Altri ruoli di poco spicco a fronte di talento potenziale di
prim’ordine sono quelli di Scarlet (Samara
Weaving) e della Baronessa. Il cast si
rivela complessivamente troppo ricco per una storia realmente
piuttosto limitata, senza sottotrame o sbocchi narrativi di
rilievo.
Snake Eyes: personaggi deboli e narrazione vacillante
La narrazione di Snake
Eyes è appunto incentrata su uno dei personaggi più
celebri dell’universo G.I.
Joe, che si mobilita nuovamente dopo il fermo dal
2013. Henry Golding non riesce interamente nell’intento di
rilanciare una saga cinematografica che già aveva mostrato qualche
disequilibrio e il suo eroe tenebroso non riesce a convincere
quanto dovrebbe. Snake Eyes punta a configurarsi
come primo capitolo di un nuovo franchise, come suggerito
soprattutto dal finale aperto, eppure non riesce a sfruttare
appieno le molteplici potenzialità di un cast d’eccezione, che
avrebbe potuto condurre le redini dell’intera narrazione.
Combattimenti serrati, arti marziali e katana sono indubbiamente di
effetto, ma non sufficienti ad elevare l’intero prodotto
filmico.
Nella mitologia dei G. I. Joe,
Snake Eyes è un ninja muto il cui volto è
perennemente celato da una maschera nera, tratto distintivo che ne
aumenta l’aura di mistero e glacialità. Parte del fascino del
personaggio risiedeva di conseguenza nel suo retroscena ambiguo:
gran parte del passato di Snake Eyes è oscurato nei suoi file,
anche se è implicito che abbia avuto un vasto addestramento
militare prima di unirsi ai Joe. Il proposito del film
sarebbe quello di spiegare quindi l’evoluzione del personaggio,
tuttavia il regista Robert Schwentke non confeziona un prodotto
memorabile, senza vere minacce o conflitti ad ostacolare il
percorso dei personaggi, che appare un po’ troppo pericoloso di
quanto in realtà non sia. La violenza appena suggerita rende
Snake Eyes un prodotto piuttosto anonimo, che
appesantisce la vicenda del protagonista con un retroscena debole e
più tragico del dovuto, senza conferire incisività o intensità al
suo arco di sviluppo.
Úrsula Corberó- La Baronessa from Paramount Pictures,
Metro-Goldwyn-Mayer Pictures and Skydance. -Photo Credit: Ed
Araquel
Henry Golding non riesce a
infondere molta presenza scenica o carisma all’aspirante guerriero;
una volta che Snake Eyes di unisce all’Arashikage
deve portare a termine tre test per dimostrare la sua integrità e
possenza come guerriero, ma queste sfide non convogliano suspense
né azione; vorrebbero insegnare al personaggio preziose lezioni di
vita, che in realtà è difficile identificare e portare via con sé
dopo la visione.
Snake Eyes avrebbe
potuto giocare di più in termini di rifinitura visiva, specificità
del personaggio e creazione di una narrazione un po’ meno
convenzionale, per non finire a vacillare come un film d’azione.
Neppure la messa in scena risulta impressionante e l’unico fulcro
di attenzione dello spettatore diviene il lavoro acrobatico, i
copiosi combattimenti e gli inseguimenti periodici, pur non
brillando di guizzi registici. Nel complesso, Snake Eyes –
G. I. Joe Le Origini si configura come un discreto
prodotto di intrattenimento, che riesce a soddisfare i fan, senza
tuttavia grossi guizzi registici o sceneggiativi.
Come rivelato anche dai vari trailer
ufficiale, l’antagonista principale di The Suicide
Squad sarà Starro, una gigantesca
stella marina simile a un kaiju che ha avuto un ruolo significativo
nella storia dei fumetti DC. In attesa dell’arrivo del film,
Screen
Rant ha raccolto 10 cose che probabilmente bisogna conoscere su
questo misterioso parassita alieno.
1Lanterna Rossa
Una
delle versioni più spaventose di Starro nei fumetti è la Lanterna
Rossa Starro. Ha debuttato nell’universo alternativo raffigurato in
“Injustice: Gods Among Us: Year Four Annual #1”. Questa versione
del personaggio è in possesso di un anello delle Lanterne Rosse ed
è quindi un membro del Corpo delle Lanterne Rosse.
Le Lanterne
Rosse sono alimentate dalla rabbia, cosa che conferisce loro il
caratteristico colore cremisi. Le Lanterne Rosse possono generare
Rage Plasma (Plasma della Rabbia), che incenerisce praticamente
qualsiasi cosa. Oltre ai suoi altri poteri cosmici, questo rese
Starro ancora più mortale.
Eagle Pictures e
Paramount hanno diffuso il trailer ufficiale di
House
of Gucci, l’atteso nuovo film diretto da
Ridley Scott ispirato alla sconvolgente storia
vera della famiglia che ha fondato Gucci la casa di alta moda
italiana diventata famosa in tutto il mondo. Il film racconta tre
generazioni di Gucci attraverso tre decenni. Potere, Creatività,
Ambizione, Tradimento, Vendetta e un omicidio. Tutto per il
controllo della Maison che portava il nome della loro famiglia. Nel
cast Adam Driver,Lady
Gaga,Jared
Leto,
Al Pacino e Jeremy Irons.
Tutto quello che sappiamo su House of Gucci
House
of Gucci sarà sceneggiato da Roberto
Bentivegna e sarà basato sul libro
di Sara Gay Forden dal titolo: “The
House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour and
Greed”. Per Ridley
Scott si tratta del secondo progetto sviluppato
dopo la fusione tra Fox e Disney, insieme a The
Last Duel, film che vedrà protagonisti Matt
Damon, Adam
Driver, Jodie Comer e Ben
Affleck.
House
of Gucci segna il ritorno di Scott in Italia, dov’era
stato ambientato anche
Tutti i soldi del mondo, uscito nel 2017. Il cast include
Adam Driver, Lady Gaga, Jared Leto, Al Pacino, Jack Huston,
Reeve Carney, Camille Cottin e Jeremy
Irons. L’uscita nelle sale è fissata per il prossimo
novembre.
Lo scorso martedì è arrivato online
il
nuovo trailer ufficiale di Ghostbusters:
Legacy e, secondo alcune teorie, nel nuovo capitolo
della celebre saga, che si collegherà direttamente ai film
originali diretti negli anni ’80 da Ivan Reitman,
potrebbe fare il suo ritorno un nemico assai familiare.
Nel nuovo trailer, infatti, i
personaggi di Phoebe (Mckenna Grace) e di Trevor
(Finn Wolfhard) si dirigono alla Shandor Mining
Co., dove vedono una statua che ricorda inconfondibilmente le
sembianze di Slavitza Jovan, l’attrice che
nell’originale Ghostbusters del 1984 ha interpretato Gozer il
Gozeriano. Sempre nel trailer, una figura femminile dalla testa
piatta, dotata di unghie affilate, allunga un braccio attraverso un
vortico portale da incubo, cosa che, almeno in apparenza,
confermerebbe il ritorno del cattivo.
Adorato da Sumeri, Ittiti e
Mesopotamici più o meno a partire dal 6000 a.C., il culto di Gozer
veniva pratica da alcuni esperti di magia devoti alla malvagia
divinità, che divennero noti come Gozeriani. Dopo una lunga guerra
con Tiamat, il Dio del Caos, Gozer fu bandito dalla Terra in
un’altra dimensione, e solo nel 1984 riuscì a fuggire. Molto tempo
dopo che i Sumeri si erano estinti, nel 1920 venne formato un nuovo
marchio di adoratori di Gozer guidato da Ivo Shandor, medico
ciarlatano e geniale architetto. Shandor fondò il Culto di Gozer,
raccolse migliaia di seguaci e progettò 550 Central Park West come
un antenna superconduttiva costruita allo scopo di attirare e
concentrare la turbolenza spirituale.
Sul tetto, il gruppo eresse il
Tempio di Gozer, dove praticavano rituali bizzarri sperando di
provocare la fine del mondo. I Ghostbusters hanno fatto esplodere
la porta a New York attraversando i flussi nel primo film
originale, fermando anche la seconda venuta del cattivo sotto forma
di Stay Puft. Tuttavia, sembra che i seguaci di Shandor abbiano
creato un luogo simile a Summerville, in Oklahoma, dove si svolgono
– appunto – gli eventi di Legacy.
Tutto quello che sappiamo su Ghostbusters: Legacy
Ghostbusters:
Legacy, diretto da Jason
Reitman e prodotto da Ivan
Reitman, è il nuovo capitolo della saga
originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola
città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la
loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta
eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters:
Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.
A più di trent’anni dall’uscita
nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast
originale, composto da Bill
Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney
Weavere Annie Potts di
nuovo insieme per ridar vita a una delle saghe cinematografiche più
amate della storia. Diretto da Jason Reitman, il film sarà nelle
sale italiane dall’11 novembre prodotto da Sony Pictures e
distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i
protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie
Coon ePaul
Rudd.
Arriva da EW la
prima foto ufficiale di Hawkeye,
l’attesa nuova serie tv Marvel Studios in arrivo quest’anno
su Disney+. La nuova serie che
arriverà il 24 Novembre 2021 sulla piattaforma streaming porterà
sul piccolo schermo il personaggio di Clint Barton, interpretato
nel Marvel Cinematic
Universe da
Jeremy Renne. Protagonista è invece Kate Bishop,
l’erede più giovane, interpretata da Hailee Steinfeld.
“[Kate è] una ragazzina di 22
anni ed è una grande fan di Occhio di Falco“, ha rivelato
Jeremy Renne a EW. “Ha un modo meravigliosamente
fastidioso e altrettanto affascinante, perché è una tale fan di
Occhio di Falco. La relazione nasce e si sviluppa da questo, ma il
problema più grande per Clint sono i problemi e i guai che questo
porta nella vita della ragazza”.
Proprio come Clint fa da mentore a
Kate nei supereroi, anche Renner si è preso la responsabilità di
dare il benvenuto a Steinfeld nel Marvel Cinematic
Universe. “Quello è sempre stato il mio ruolo. Al di fuori della
recitazione, la stavo proteggendo e le fornivo i CliffsNotes su
come va con questo tipo di cinema: schermo verde, vita da
supereroe, tutte quelle cose“, ha aggiunto Renner.
“Volevo solo proteggerla, perché ci sono molte cose fisiche. È
un’attrice meravigliosa, un essere umano meraviglioso e non vedo
l’ora di vedere tutte le cose interessanti che è in grado di
fare”.
Entrambi sono i protagonisti della prima foto ufficiale che
trovate di seguito:
Creata originariamente da Allan
Heinberg e Jim Cheung, Kate Bishop ha debuttato per la prima volta
negli anni 2000 nelle pagine dei fumetti della raccolta Young
Avengers.
Hawkeye, la serie
tv
Vi ricordiamo che Hawkeye fa
parte della prima ondata di serie tv prodotte dai Marvel Studios
che avrebbero dovuto uscire su Disney+ a
partire dall’autunno 2020. Il primo spettacolo doveva essere
stato The Falcon and The
Winter Soldier, ma la serie è stata ritardata a causa
della pandemia di coronavirus che ha colpito la produzione. Altre
serie tv includono WandaVision (sempre
nel 2020?), Loki (primavera
2021) oltre a Hawkeye. Tutti
vedranno i thespian del grande schermo che completano la serie.
Un sequel di Aquaman senza Amber Heard non è mai stata un’opzione. A
rivelarlo, all’interno del podcast “Hero Nation” di
Deadline, è stato Peter Safran, produttore dell’attesissimo
Aquaman and
the Lost Kingdom. A Safran, infatti, è stato chiesto
un commento sulla campagna social, messa in piedi dai fan di
Johnny Depp tempo fa, che chiedeva la
rimozione di Heard dal sequel DC.
“Onestamente, non credo che
reagiremo mai alla semplice pressione da parte dei fan”, ha
detto Safran in occasione della promozione di The Suicide
Squad di James Gunn, che uscirà nei cinema e HBO Max
in America il prossimo 6 agosto (In Italia dal 5). “Bisogna
fare ciò che è meglio per il film”, ha continuato Safran.
“Abbiamo pensato che se fossero tornati James Wan e Jason
Momoa, allora sarebbe dovuta tornare anche Amber Heard. Ecco come
sono andate le cose.”
“Non abbiamo i paraocchi e
sappiamo bene cosa succede su Twitter, ma ciò non significa che
bisogna reagire a tutto ciò che accade o considerarlo vangelo, né
tantomeno acconsentire ai desideri dei fan”, ha concluso
Safran. “Devi fare ciò che è giusto per il film, ed è proprio
questa la strada che abbiamo deciso di seguire.”
Tutto quello che c’è da sapere su
Aquaman 2
Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni
dell’eroe in Aquaman and
the Lost Kingdom, sequel del film che ha rilanciato in
positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel,
diretto ancora una volta da James
Wan(Insidious, The Conjuring),
torneranno anche Patrick
Wilson nei panni di Ocean Master, Amber
Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph
Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il
padre di Mera, e ancora Yahya
Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta,
che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo
film.
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di
Wan, scriverà la sceneggiatura del film, mentre il
regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman and the Lost
Kingdom uscirà nelle sale americane il 16 dicembre
2022.
Nei cinecomics, siamo ormai abituati a vedere la
famigerata “imbottitura” nei costumi dei supereroi. Anche se spesso
è ben nascosta, in alcuni casi è capitato, invece, che fosse ben
visibile, dando vita – in egual misura – a critiche e prese in giro
online (basti pensare a quanto accaduto a Zachary Levi con il costume di Shazam
nell’omonimo cinecomic).
L’attore aveva raggiunto una
straordinaria forma fisica per interpretare al meglio il supereroe,
quindi la decisione creativa di celarlo sotto un costume
eccessivamente imbottito è apparsa quantomeno bizzarra agli occhi
dei più. Per fortuna, le prime foto dal set del sequel,
Shazam!
Fury of the Gods, hanno confermato che si è trattato di un
errore che la Warner Bros. non è intenzionata a ripetere.
Per quanto riguarda Black
Adam, non è un segreto che un attore della stazza di
Dwayne Johnson non avesse bisogno di alcuna
imbottitura, eppure alcune vecchie iterazione del costume
dell’antieroe sembravano includerla. In occasione della promozione
del suo ultimo film Jungle
Cruise, l’ex wrestler ha spiegato ad
ExtraTV che il suo costume per l’attesissimo cinecomic DC è
stato ridisegnato dopo che una prima versione prevedeva una “falsa
imbottitura” davvero “terribile”.
“Volevo raggiungere la migliore
forma possibile mai raggiunta nella mia vita. Volevo alzare
l’asticella. Quando abbiamo iniziato ho inviato le foto a Emily
Blunt… è stato divertente quando abbiamo provato per la prima volta
il primo costume che avevano realizzato per me. Era
imbottito”, ha spiegato Johnson. “Tutti i costumi dei
supereroi sono imbottiti. Ma quando c’è l’imbottitura, quella forma
poi si allontana dal tuo vero corpo, quindi abbiamo deciso di
toglierla.”
“Aveva questa imbottitura finta.
Era veramente terribile”, ha ammesso. “Così abbiamo
rimosso tutte le imbottiture e ridisegnato il costume”. Il
risultato finale non è ancora stato rivelato al pubblico, ma
sappiamo che Johnson ha dato tutto se stesso al personaggio di
Black Adam, prestando molta attenzione anche a quello che sarà il
look dell’antieroe sul grande schermo.
Tutto quello che sappiamo su Black
Adam
Il cast completo
di Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Black
Adam, che sarà diretto da Jaume
Collet-Serra (già dietro Jungle
Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a
non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo.
Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le
cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio.
L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio
2022.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. A quanto pare, il film
su Black
Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei
primi anni duemila.
Ted
Lasso è la seconda stagione della serie tv
Apple Original Ted Lasso creata da creata da
Bill Lawrence e
Jason Sudeikis.
Dal suo debutto nell’agosto 2020,
la serie ha continuato a essere apprezzata da pubblico e critica
ricevendo una moltitudine di nomination e premi, tra cui un Peabody
Award recentemente annunciato, lo Screen Actors Guild Award a Jason
Sudeikis per la migliore interpretazione maschile in una serie
comica e un Golden Globe Award nella categoria Miglior Attore
Comico. La serie ha anche trionfato ai Critics Choice Awards 2021,
vincendo in ogni categoria per la quale è stata nominata e
assicurandosi il premio per la Migliore Serie comica, Miglior
Attore per Jason Sudeikis e la Migliore Attrice non Protagonista
per Hannah Waddingham. Inoltre, la serie ha ottenuto due Writers
Guild Awards per la Migliore Nuova Serie e la Migliore Serie
Comica, una nomination dalla Producers Guild of America per la
Serie Comica, nonché riconoscimenti da molti altri gruppi di
associazioni e critici. “Ted Lasso” è stata anche l’unica serie
comica premiata come Programma AFI dell’anno ed è apparsa nelle
liste “Best of 2020” stilate dalla critica televisiva.
Ted Lasso 2: quando esce e dove vederla in streaming
Ted Lasso 2 in streaming uscirà venerdì 23
luglio su Apple
TV+.
Ted Lasso 2: trama e cast
Jason Sudeikis è Ted Lasso, un
allenatore di football universitario del Kansas assunto per
allenare una squadra di calcio professionistica in Inghilterra,
nonostante non abbia alcuna esperienza come allenatore di
calcio. Ma ciò che gli manca nella conoscenza, lo compensa con
ottimismo, determinazione da sfavorito… e biscotti. L’acclamata
serie comprende anche Hannah Waddingham, Brendan Hunt, Jeremy
Swift, Juno Temple, Brett Goldstein, Phil Dunster e Nick Mohammed.
Sarah Niles si unisce al cast in questa stagione come “Sharon”, una
psicologa sportiva che è stata chiamata a lavorare con l’AFC
Richmond.
In Ted
Lasso protagonisti sono Jason Sudeikis nel ruolo di Ted Lasso,
Stephen Manas nel ruolo di Richard Montlaur,
Colin Blyth come il fotografo, Brendan
Hunt nei panni del Coach Beard, Hannah
Waddingham nel ruolo di Rebeca, Bronson Webb come Bronson
Webb e Lampros Kalfuntzos come fotografo di stampa.
Jason Sudeikis è anche produttore esecutivo,
insieme a Bill Lawrence con la sua Doozer Productions, in
associazione con Warner Bros.Television e Universal Television, una
divisione di Universal Studio Group. Jeff Ingold di Doozer è anche
produttore esecutivo con Liza Katzer in veste di co-produttrice
esecutiva. La serie è stata sviluppata da Sudeikis, Bill Lawrence,
Brendan Hunt e Joe Kelly, ed è basata sul format preesistente e sui
personaggi di NBC Sports.
Gli episodi di Ted Lasso 2
St. 2 episodio 1: L’AFC Richmond
porta uno psicologo sportivo per aiutare la squadra a superare la
serie senza precedenti di sette pareggi.
St. 2 episodio 2: Ted è sorpreso dalla ricomparsa di un volto
familiare. Roy prova un nuovo concerto.
Nella giornata di ieri è arrivata la
notizia che Scarlett Johansson ha intentato una causa
contro la Disney, sostenendo che il suo contratto per Black Widow è stato violato dopo che il film
dei Marvel Studios è stato rilasciato
in contemporanea nelle sale e su Disney+ con Accesso Vip.
L’attrice afferma che la Disney era
ben consapevole del fatto che rendere il film disponibile per lo
streaming contemporaneamente all’uscita sul grande schermo avrebbe
dissuaso il pubblico dal recarsi in sala. Tuttavia, ha scelto
comunque di optare per la distribuzione congiunta, in maniera
“consapevole e intenzionale”. Nessun si aspettava che la
multinazionale avrebbe affrontato la questione pubblicamente, e
invece, poche ore fa, è accaduto proprio questo.
Attraverso un portavoce ufficiale
(via
The Hollywood Reporter), la multinazionale statunitense ha
risposto pubblicamente alla causa intentata da Scarlett Johansson, dichiarando: “Non può
esserci giustificazione per questa causa, che reputiamo triste e
angosciante nel suo insensibile disprezzo nei confronti degli
orribili e prolungati effetti globali della pandemia di Covid-19.
La Disney ha onorato a pieno il contratto con Ms. Johansson.
L’uscita di Black Widow su Disney+ con Accesso Vip ha migliorato
decisamente la sua capacità di ottenere compensi aggiuntivi oltre
ai 20 milioni di dollari che ha già ricevuto fino ad
oggi.”
La posizione della Disney sembra
chiara, e pare che l’azienda non abbia alcuna intenzione di tirarsi
indietro e cercare in qualche modo di mediare. Questo potrebbe
essere l’inizio di una lunga battaglia legale che potrebbe non
risolversi tanto facilmente. Voi cosa ne pensate?
Sembrava che dopo le sue apparizioni
nei film dello SnyderVerse, J.K. Simmons avesse chiuso con il ruolo del
Commissario James Gordon, e invece, come apprendiamo grazie a
The Hollywood Reporter, l’attore premio Oscar per Whiplash
è in trattative per vestire di nuovo i panni dell’iconico
personaggio DC nell’annunciato film dedicato a
Batgirl.
Simmons ha fatto il suo debutto nei
panni di Gordon in Justice
League, ma nella versione cinematografica ad opera di
Joss Whedon ha avuto, in realtà, solo un paio di scene a
disposizione. Il suo ruolo è visibilmente cresciuto in
Zack Snyder’s Justice League, ossia la versione
originale del cinecomic distribuita ufficialmente da Warner Bros.
quest’anno, ma pare che sarà Batgirl a rendere finalmente
giustizia al personaggio, concedendogli molto più tempo sullo
schermo.
Come annunciato di recente, ad
interpretare Barbara Gordon nel film sarà Leslie Grace (In the Heights –
Sognando a New York), ma in lizza per la parte c’erano anche
Isabela Merced (Dora e la città
perduta) e Zoey Deutch (Prima di
domani). Il film, che arriverà direttamente su HBO Max (la
piattaforma di streaming di proprietà di WarnerMedia), sarà diretto
da Adil El Arbi e Bilall
Fallah, registi di Bad
Boys for Life e di alcuni episodi dell’attesa
serie Ms.
Marvel, in arrivo su Disney+.
Christina Hodson,
che ha scritto lo spin-off Bumblebee e
che ha lavorato anche ai film DC Birds of
Prey e The
Flash, ha scritto la bozza più recente della
sceneggiatura. “Con Batgirl, speriamo di condurre il
pubblico in un viaggio divertente. L’obiettivo è mostrare loro un
lato diverso di Gotham”, aveva dichiarato il
produttore Kristin Burr. “La
sceneggiatura di Christina è piena di spirito. Adil e Bilall hanno
un’energia talmente viva che è quasi contagiosa, cosa che li rende
i registi perfetti per questo nuovo progetto sull’universo di
Batman. Sono semplicemente entusiasta di poter far parte
dell’universo DC. È fantastico.”
In
origine, Batgirl doveva essere diretto
da Joss Whedon, regista di The
Avengers e Avengers:
Age of Ultron, nonché della versione cinematografica
di Justice
League. Tuttavia, nel 2018, il regista ha deciso di
abbandonare il progetto, ammettendo di non essere riuscito a
“decrifrare la storia”.
La storia del Suicide
Squad di David Ayer è stata problematica fin
dall’inizio. Il primo sguardo al Joker di Jared Leto, ad esempio, venne accolto in
maniera estremamente negativa dai fan, per non parlare della
versione leaked del primo trailer ufficiale presentato in occasione
del Comic-Con che venne fatta trapelare online e che costringe la
Warner Bros. ha diffonderlo in via ufficiale molto prima di quanto
programmato in origine.
Dopo la risposta negativa ai toni
cupi di Batman v Superman: Dawn of Justice, lo studio era
andato nel panico e decide di apportare alcune modifiche
sostanziali al taglio di Ayer del 2016. In seguito all’uscita del
film, lo stesso regista ha più volte dichiarato che quello arrivato
nelle sale non era assolutamente il
Suicide Squadche aveva pensato di realizzare. Ora,
David Ayer è tornato sulla questione e ha rilasciato – via
Twitter – una lunga dichiarazione sulla Ayer Cut (così
ribattezzata sulla scia della
Snyder Cut di Justice
League).
“Ci ho messo la mia vita in
Suicide Squad”, ha scritto il regista. “Ho fatto qualcosa
di straordinario. Il mio taglio è un viaggio tanto intricato quanto
emotivo, che racconta di alcune persone cattive sulle quali viene
gettata m***a e che alla fine vengono scartate (tema che mi tocca
nel profondo). Il taglio dello studio non è assolutamente il mio
film. Leggetelo di nuovo. Il mio taglio non è la Director’s Cut di
10 settimane: è un montaggio completamente maturo, opera di Lee
Smith, basato sull’incredibile lavoro di John Gilroy.”
“È tutta la brillante colonna
sonora di Steven Price, senza una sola canzone radiofonica
nell’intero film”, aggiunge, confermando che la colonna sonora
nominata ai Grammy non è stata opera sua. “Presenta archi
narrativi tradizionali, interpretazioni straordinarie, una solida
risoluzione del terzo atto. Poche persone l’hanno vista.”
David Ayer su Suicide Squad:
“Non ho mai raccontato la mia versione della storia e non lo
farò mai”
“Non ho mai raccontato la mia
versione della storia e non lo farò mai. Appartengo alla vecchia
scuola, da questo punto di vista. Quindi ho tenuto la bocca chiusa
e ho incassato tutto lo tsunami di critiche personali, a volte
scioccanti”. Ayer ha poi concluso lodando il lavoro di
James Gunn per The Suicide
Squad e ha aggiunto: “Non parlerò più
pubblicamente della questione”. Di conseguenza, ora sembra
chiaro che la sua versione non vedrà mai la luce.
Lo scontro tra essere umano e
tecnologia è un tema sempre più ricorrente al cinema, dove si
ritrova declinato in modi e punti di vista sempre diversi. Si va
dalla pura fantascienza ad opere dal contesto a noi più vicino. A
quest’ultima categoria appartiene il film
Monolith (qui la recensione), diretto nel
2017 da Ivan Silvestrini e primo lungometraggio
distribuito dalla Vision Distribution. È questa
un’opera di genere che vuole porre nuovamente l’attenzione su
dinamiche sempre più diffuse, tra cui l’eccessiva protezione
tecnologica che rischia di diventare invece un ostacolo alle
proprie libertà individuali e che spesso si sostituisce all’uomo
nelle sue scelte.
La storia nasce a partire da un
soggetto del fumettista Roberto Recchioni, che in
attesa del non certo inizio delle riprese decise anche di dar vita
al suo racconto sotto forma di graphic novel. Pubblicata per la
Sergio Bonelli Editore (nota in particolare per la serie di
Dylan Dog), questa è stata scritta insieme a
Mauro Uzzeo e disegnata
da Lorenzo Ceccotti, in arte
LRNZ. Quest’ultimo ha poi curato anche il design
della vettura utilizzata nel film, la quale ricorda davvero un
oggetto extraterrestre (si pensi al monolite di 2001:
Odissea nello spazio), tanto nelle sue forme quanto nella
sua minacciosità.
Dall’automobile ipertecnologica
grande protagonista del film nasce dunque uno scontro che ha alla
base una delle più grandi paure possibili per un genitore, ovvero
quella di assistere ai figli in pericolo, senza poter far nulla per
intervenire. Un interessante film di genere semi futuristico,
dunque, capace però di parlare al nostro presente. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Monolith: la trama del film
Protagonista del film è
Sandra, una giovane madre ed ex membro di una pop
band che vede crollare le sue certezze nel momento in cui scopre
che suo marito Carl la tradisce. Desiderosa di
confrontarsi con lui sulla questione, Sandra si mette alla guida
della sua supertecnologica e blindata autovettura, la
Monolith. Sui sedili posteriori vi è suo figlio di
due anni David, il quale prende quella come una
gita inaspettata. Durante il viaggio, però, lo stress provato da
Sandra la porterà a commettere una serie di errori. Dopo aver
investito un cervo, la donna scende dall’auto per controllare
l’animale, rimanendo però chiusa fuori dalla vettura.
La Monolith, la macchina più sicura
al mondo, le impedisce ogni tentativo di rientrare. Ogni tentativo
di infrangere i sistemi di sicurezza si rivela un misero fallimento
e più il tempo passa più la situazione è destinata a peggiorare.
Con il sorgere del sole, l’auto inizierà ovviamente a diventare
estremamente calda, mettendo a rischio la vita del bambino rimasto
all’interno. Sandra ha dunque poco tempo a disposizione e questa
volta può contare solo sulle proprie forze. Sperduta nel nulla, con
possibilità di riuscita praticamente nulle, alla mercé di animali
feroci e senz’acqua, dovrà riuscire ad avere la meglio sulla
tecnologica auto.
Monolith: il cast del film
Ad interpretare il ruolo di Sandra
vi è l’attrice Katrina Bowden. Conosciuta ai più
per il ruolo di Florence Logan in Beautiful, è apparsa
anche nelle serie 30 Rock, Ugly Betty e New Girl.
Per assumere il ruolo della protagonista, da lei giudicato come uno
dei più difficili della sua carriera, si è dovuta sottoporre ad un
periodo di allenamento intensivo. Essendo pressocché costantemente
in scena, le era richiesta una prestanza fisica non da poco, sia
per sopportare i ritmi che le prove di resistenza previste. Per la
sua intensa performance è stata poi particolarmente lodata.
Nel ruolo di suo marito Carl, che
compare unicamente tramite videochiamata, vi è l’attore
Damon Dayoub, mentre Justine
Wachsberger è Jessa, amica di Sandra. Brandon
Jones, attore visto in Pretty Little Liars, Lie to
Me e CSI: Scena del crimine, interpreta Ted, mentre
Jay Hayden è Roy Lacombe. Il piccolo David è
invece interpretato dai gemelli Krew e
Nixon Hodges, scelti tra migliaia di bambini per
via della loro predisposizione a stare davanti la macchina da
presa. In ultimo, a dare voce a Lilith, l’intelligenza artificiale
installata nella Monolith, vi è in lingua originale l’attrice
Katherine Kelly Lang. Questa è principalmente
celebre per il personaggio di Brooke Logan in
Beautiful.
Monolith: il trailer e dove vedere
il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su une delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Monolith è infatti
disponibile nel catalogo di Now. Per vederlo,
basterà sottoscrivere un abbonamento generale, scegliendo tra le
opzioni offerte. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità
e al meglio della qualità video, potendo inoltre accedere ad un
ampio catalogo di altri titoli. Il film è inoltre presente nel
palinsesto televisivo di giovedì 29 luglio alle
ore 21:15 sul canale Cielo.